Hot Wendy

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SIGLA

"HOT WENDY"

Musical tascabile

di

R. Cavosi

Un contrabbassista ed  un pianista stanno imballando i loro strumenti dopo uno spettacolo. Sul palcoscenico vuoto c’è solo qualche baule ricolmo di costumi, qualche corda arrotolata e qualche oggetto d’attrezzeria. Il contrabbassista pizzica inavvertitamente una corda del suo strumento. Per gioco il pianista lo imita. In breve i due si ritrovano a suonare, in un intreccio ironico e rocambolesco, temi di musical famosi o di films di Walt Disney. Tanto il gioco prende corpo che dai bauli escono magicamente dei veri e propri personaggi, sono gli interpreti di “Peter Pan”. I vari oggetti si trasformano, le corde diventano le sartie della nave di Capitan Uncino, i bauli il rifugio di Peter Pan. La storia prende così corpo, in una serie di avvenimenti però, che seguendo la “bizzarra” musica” del pianista e del contrabbassista, variano di molto la vicenda originale. Durante tutto lo spettacolo i due musicisti continuano a suonare sottolineando con scherzi musicali il racconto, usando anche i loro strumenti per sonorizzare i vari effetti di scena.

SCENA 1. Rifugio di Peter Pan.

Wendy canta sommessa sulle note di “Irma la Dolce”.

Wendy:       Che cosa c'è? Chissà cos'è? Che adesso turba il mio cuor. E' un richiamo segreto un invito ad amar (all'amor)... (Continua ripetendo la frase come canto muto...)

Peter:           (Entrando) Wendy?

Wendy:       (Canta sommessa) Che cosa c'è? Chissà cos'è?

Peter:           Wendy!

Wendy:       Peter... mi hai quasi spaventato, canticchiavo fra me e me.

Peter:           Che cosa? Le filastrocche di Nana?

Wendy:       No Peter, no... (Sospira) era una cosa così che mi passva per la testa.

Peter:           Sei distratta in questi giorni, io ti vedo. Sospiri... senti hai visto la mia fionda?

Wendy:       La fionda? No.

Peter:           Non la trovo più... mi sà che l'ho persa ieri quando ho attaccato Capitan Uncino.

Wendy:       (Sospira) Capitan Uncino...

Peter:           Già... quell'avanzo di stoccafisso. Senti io sto andando a giocare agli indiani, vieni?

Wendy:       (Sospira) Capitan Uncino...

Peter:           Wendy! Ti ho chiesto di venire a giocare agli indiani. Cosa bofonchi.

Wendy:       Ninete Peter... perchè non vieni qui, lasci stare gli indiani...

Peter:           Che cosa?

Wendy:       Guardami Peter... ho un corpo che dovrei girare col porto d'armi... sono cresciuta. Peter... stiamo in casa io e te... da soli... abbassiamo le tapparelle...

Peter:           E giochiamo ai fantasmi! Bello!

Wendy:       No ai fantasmi Peter...

Peter:           No? Al treno di notte! Io faccio il capostazione. Col fischietto e te prendi la paletta così facciamo un pò per uno...

Wendy:       Peter?

Peter:           Si Wendy?

Wendy:       Credo che i tuoi amici ti stiano aspettando per giocare agli indiani.

Peter:           Gli indiani! E' vero! Ua, ua,  ua,  ua,  ua,  ua,  ua! Io vado se ci ripensi raggiungimi.

Wendy:       Non credo Peter.

Peter:           (Andando) Ciao Wendy, non sai cosa ti perdi.

Wendy:       Si che lo so Peter, lo so benissimo...

                   (Canta)  Che cosa c'è? Chissà cos'è? Che adesso turba il mio cuor. E' un richiamo segreto un invito ad amar (all'amor)...

                   Non sono più, la bimba che, si divertiva a giocar,

                   con balocchi e trenini, con il suo Peter Pan.

                   Che cosa c'è? Chissà cos'è? Che adesso muove il mio cuor, a cercare fortuna, per un uomo d'amar....

                   (Smette di cantare) Addio Peter, addio per sempre...

SCENA 2. Nave di Capitan Uncino.

Capitan Uncino canta su improvvisazioni jazz.

C.U.:           Filastrocca del Pirata

                   ogni giorno una frittata

                   che se frigge s'un cannone

                   ci sarà gran polverone.

                   Filastrocca del Corsaro

                   ogni sera un bell'amaro

                   ma bevuto nel barcone

                   è più forte d'un arpione.

                   Filastrocca bucaniera

                   son tre ossi la bandiera

                   se non canti una canzone

                   or morrai d'indigestione.

                   Non si mangia in mezzo al mare

                   se t'inchini al mal'affare,

                   l'oro solo è il nostro sprone

                   e del losco galeone.

 

                   Come sono malvagio... come sono terribile... come sono maschio!

Spugna:      (Entrando) Capitan Uncino, Capitan Uncino!

C.u.:            Non mi scocciare Spugna, non vedi che sto contemplando me stesso?

Spugna:      Ma Capitan Uncino... c'è Wendy, vuole parlare con voi.

C.U.:           Wendy? Quella Wendy.

Spugna:      Capitan Uncino più Wendy di quella non può essere. E che Wendy mi creda. C'è tanta di quella polpa che c'è da passarci tutto un'inverno prima di navigarla dalla testa ai piedi.

C.U.:           E dov'è?

Spugna:      Per precauzione l'abbiamo legata e buttata nella stiva...

C.U.:           Si... mi sembra ben fatto. Spugna?

Spugna:      Si capitano?

C.U.:           Come ti sembro: la mia tempra è sempre la stessa? Il mio uncino è sempre terribile e virile al tempo stesso?

Spugna:      Che succede capitano?

C.U.:           Niente spugna, niente... è che passano gli anni e anche Capitan Uncino ogni tanto si guarda allo specchio... c'è qualche capello bianco, l'uncino un pò spuntato.

Spugna:      A me non sembra spuntato capitano.

C.U.:           Sei sincero Spugna?

Spugna:      Parola di Pirata.

C.U.:           (Ironico) Allora sono in una botte di ferro.

Spugna:      Non volete scendere nella stiva da Wendy Capitano?

C.U.:           Si spugna ora vado...

                   (Andando) Non si mangia in mezzo al mare

          se t'inchini al mal'affare,

                   l'oro solo è il nostro sprone

                   e del losco galeone.

SCENA 3.  Stiva della nave.

Wendy:       Liberatemi... la stiva è piena di topi... le corde mi segano i polsi... Capitan Uncino fatemi liberare.

C.U.:           Wendy... la ragazza del mio peggior nemico, perchè dovrei farti liberare?

Wendy:       Io non sono più la ragazza di Peter Pan.

C.U.:           No?

Wendy:       No. Peter è un bambino e io sono cresciuta.

C.U.:           Che cosa sei venuta a fare qui.

Wendy:       Voglio arruolarmi con voi, fare la vita di mare.

C.U.:           Dovrei crederti?

Wendy:       Mettetemi alla prova.

C.U.:           Ricordo la prima volta che ti catturai,  stavo per mandarti in pasto ai pesci se non fosse stato per Peter che ti salvò... come faccio a credere che tu non abbia riconoscenza per lui. Che non sia una trappola?

Wendy:       Io sono come voi, questa è la verità.

C.U.:           Come me?

Wendy:       Si... ormai lo so, è voi che sogno la notte, è voi che ormai da mesi visitate i mie pensieri.

C.U.:           Ma io... ormai ho una certa età... ho più di un capello bianco... il mio uncino...

Wendy:       Non dite altro... slegatemi e portatemi con voi... Uncino.

SCENA 4. Palcoscenico e ponte della nave.

I due musicisti improvvisano una serie di intrecci scherzosi di melodie di musical romantici. La ciurma di Uncino si abbandona a languide  danze.

SCENA 5. Alloggio di Uncino e  stiva della nave.

Capitan Uncino e Wendy, l’uno nel suo alloggio e l’altra legata nella stiva cantano sulle note di “Irma la Dolce”

C.U.:           (Canta)  Che cosa c'è? Chissà cos'è? Che adesso turba il mio cuor. E' un richiamo segreto un invito all'amor... (Continua ripetendo la frase come canto muto...)

                   (Smette di cantare) Io non mi fido... donne! Che schifo. Che rimanga nella stiva, lei e le sue lusinghe, le sue curve... le sue labbra. Che occhi, che labbra...

                   (Canta) Che cosa c'è? Chissà cos'è?

                   Legata come un salame deve restare... Wendy....

                   (Canta)  Non sono più? L'uomo che io...

                   credevo saldo come un re, un pirata felice, tra le onde del mar...

C.U. e Wendy:      (Canta insieme a l'eco lontano di Wendy, che a sua volta canta) Che cosa c'è? Chissà cos'è? Che adesso muove il mio cuor, a cercare fortuna, per un sogno d'amor...

SCENA 6. Palcoscenico. (Continuazione scena 4)

I due musicisti continuano a improvvisare una serie di intrecci scherzosi di melodie di musical romantici.

SCENA 7. Alloggio di Uncino.

Spugna:      Ecco la prigioniera Capitano.

C.U.:           Bene spugna... grazie Spugna. E' ben legata Spugna.

Spugna:      Legatissima Capitano.

Wendy:       Mi sanguinano i polsi, accidenti a voi e alle vostre cime.

Spugna:      Zitta, non si parla così al capitano!

Wendy:       Aia! Metti giù le mani, ma come ti permetti!

Spugna:      Brutta!

C.U.:           Spugna!

Spugna:      Che c'è capitano? Le stavo solo dando un pugno in faccia!

C.U.:           Si Spugna.... garazie Spugna. Puoi andare Spugna.

Spugna:      Agli ordini capitano! Se la cucini ben bene Capitano.

C.U.:           Fuori!

Spugna:      Si capitano.

Spugna esce sbattendo la porta. Dall’esterno si sentono cori pirati, che lentamente si trasformano in melodie suadenti, come “Scandalo al sole”.

C.U.:           I mie pirati a volte sono troppo zelanti.

Wendy:       Non aveva tutti i torti, io sono una prigioniera e vado trattata come tale. Se mi colpiva avrebbe fatto solo il suo lavoro.

C.U.:           La pensi davvero così.

Wendy:       Si... questa è la vita, a ognuno il suo. C'è chi picchia e chi incassa, chi ama e chi non viene ricambiato...

C.U.:           Senti... sono i marinai che suonano... si vede che sono allegri.

Wendy:       E voi non lo siete?

C.U.:           Wendy... io. Perchè non balliamo?

Wendy:       Sono legata mani e piedi.

C.U.:           Adesso ti libero... hai i polsi feriti e anche  le caviglie sanguinano.

Wendy:       Anche voi siete un uomo ferito... io lo vedo.

C.U.:           Qualche graffio, qualche sfregio, una mano di meno... sciocchezze.

Wendy:       Non parlavo di quelle ferite.

C.U.:           State meglio slegata?

Wendy:       Si... Ora possiamo ballare.

Ballano sulle note appunto di “Scandalo al sole” e melodie simili.

Wendy:       Io non vi piaccio neanche un pò?

C.U.:           Perchè?

Wendy:       Quando si balla ci si può stringere molto di più di così.

.U.:             Voi mi piacete così tanto che ieri notte mi sono tinto di nero i mie capelli bianchi.

Wendy:       Strigetemi Uncino, strigetemi forte.

Ballano.

 

C.U.:           Voi siete la perdizione, siete l'avventura impossibile.

Wendy:       Così impossibile che mi state abbracciando nel ballo.

C.U.:           Ora che vi tengo non vi lascerò più.

Wendy:       Ora possiamo finalmente pensare soltanto a noi due.

Ballando finiscono sul letto di capitan Uncino.

SCENA 8. Palcoscenico,  alloggio di Uncino, ponte della nave.

 I due musicisti improvvisano su melodie “bollenti”, come 9 settimane e mezzo.  In controluce Wendy improvvisa uno spogliarello.  Due marinai imitano clownescamente i due “innamorati”. Buio.

SCENA 9. Alloggio di Uncino.

Alba. Dopo una notte d’amore, Wendy, nel letto di Uncino,  sta fumando una sigaretta.

Wendy:       E' stata una notte bellissima Uncino, sei l'uomo che tutte le donne desiderano.

C.U.:           E' l'alba e ancora  ho voglia di te...

Wendy:       Ed io di te, vieni qui, fa freddo sulla tua nave, scaldami.

C.U.:           Eccomi Wendy.

Wendy:       Aiha!!!

C.U.:           Che c'è ti ho fatto male? E' il mio uncino!

Wendy:       No, no... è qualcosa qui, tra le lenzuola. Ma che cos'è? 

C.U.:           E' la fionda di Peter Pan. L'ultima volta mi ha inseguito fino in camera mia, ci siamo azzuffati e deve avere perso la fionda...

Wendy:       La fionda di Peter?

C.U.:           Rimpianti?

Wendy:       Andiamocene dall'Isola che non c'è, punta la nave verso il mondo. Salpiamo...

C.U.:           Ma se ce ne andiamo da qui io con chi combatterò? Wendy, non puoi chiedermi questo.

SCENA 10. Palcoscenico.

Improvvisazione indiavolata di vari pezzi usati fin qui.

SCENA 11. Drive in.

Wendy con i pattini a rotelle serve hot dog.

Wendy:       E' passato qualche anno da allora... ora servo i ragazzi nei drive in... si sono una di quelle cameriere con i pattini, che gira tra le macchine con i vassoi sempre pieni di hamburgher e patatine. Sono brava, faccio bene il mio lavoro, ho ho anche un certo successo al punto che il padrone ha chimato un hamburgher come me, è il più richiesto dai ragazzi... l'Hot Wendy. No, non è andata bene nè con Peter... nè con Uncino... loro si che sono fatti l'uno per l'altro... io invece continuo a sognare a sperare d'incontrare un giorno la mia vera anima gemella...

Canta  sulle note di “Irma la dolce” arrangiata su melodie degli anni ’60.

Wendy:       Che cosa c'è? Chissà cos'è? Che adesso turba il mio cuor. E' un richiamo segreto un invito ad amar (all'amor)... Hamburgher ragazzi? Bene un cheas e due hot Wendy. (Riprende a cantare) Che cosa c'è? Chissà cos'è? Che adesso muove il mio cuor, a cercare fortuna, per un uomo d'amar...