I capelli del diavolo

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Roberto Piumini

Roberto Piumini

Canzonatore Re

Cardello Simone Frugalesto Grattascappa Regina Principessa Tizio

Caio Sempronia Traghettatore Diavolessa Diavolo

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Roberto Piumini

I capelli del diavolo

Fiaba teatrale in quindici scene da Grimm

Personaggi:


l capelli del diavolo

Scena 1

Canzonatore - C'era una volta un re sopra un cavallo con la corona e col mantello giallo,

la spada al fianco e i baffi sulla faccia, che se ne va nel bosco a far la caccia.

E caccia il cervo, e quello, guarda caso, gli scappa via ogni volta sotto il naso! E caccia il cinghiale nero e grosso,

e quello gli scompare dentro un fosso! E al re viene la sete, e vien la fame: ma lui non ha con sé acqua né pane,

e se qualcuno chiedesse: "Perché?" Perché può capitare anche a un re! Finché lassù, freschissima e vermiglia, vede una mela che è una meraviglia!

Re - Corpo della fame e della sete! Guarda che bella mela .... Mela, vieni giù! Non viene ... Te lo ordino, mela! Niente, non scen­de! Perché le mele non mi obbediscono? Dove sono le mie guardie, e il guardiacaccia? Qualcuno venga qui subito l Non viene nessuno ... Sono tutti dietro al cervo e al cinghia­le e nessuno può salire a prendermi quella mela meravi­gliosa ... Ahi, come ne ho voglial Op! Oooop!

(Tenta di prenderla. Saltando, gli cade la corona. Entrano Cardello e il vecchio Simone)

Cardello - Signore, vuoi forse quella mela?

Re - Sì, la voglio come la vela vuole il vento, come la fiamma vuole il legno, come la luce ...

Cardello - Ho capito, signore! Ora salgo, e te la prendo ...

Re - Corpo del giù e del su, guarda come sale! Sembra il princi­pe delle piante, questo ragazzo!

Simone - Hai detto bene, cacciatorel Ora è il principe dei rami di legno, e domani sarà il re di questo regno!

Re - Come? Cosa? Che racconti, con la tua bocca senza denti? Simone - Non ho denti, ma ho verità, e dico che quel ragazzo la

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figlia del re sposerà: tre streghe sapienti lo hanno detto, il giorno in cui nacque, quando a Dio piacque ... Beh, signor cacciatore, ora me ne devo andare ... Per favore, dì al ragaz­zo che mi venga dietro: lui ha gambe di ferro, e io di ve­tro ...

(Simone esce)

Re - Corpo di rabbia e di sdegno! E così quello scimmiotto las­sù arrampicato sarebbe quello che sposerà la mia figliola bella e preziosa, e poi, ohi ahi, diventerà re al mio posto! Che io diventi un asino, se sarà così!

Cardello - Ecco la mela, signore! Prendila!

(La mela colpisce il re sulla testa)

Re - Ahia! (piano) Brutto macaco, anche questa ti farò

            pagare ............... Grazie, giovanotto gentile! Ma non chiamarmi

            signore ........... Tu hai appena fatto un servizio al tuo re! Vedi la

corona? Mi era caduta poco fa ...

Cardello - Sono contento di averti fatto un servizio, maestà!

Re - Visto che sei più svelto di un cervo, me ne faresti un altro? Cardello - Di sicuro, maestà!

Re - Dimmi, tu sai leggere, per caso? Cardello - Nemmeno per finta, maestà!

Re - Allora vorrei che portassi questo messaggio al castello ..

Aspetta che lo scrivo, e intanto tu, con il coltello, sbuccia la mela, e fa la pelle fina, che io mangio il buono, e il duro lo lascio alle formiche! (scrive) "Cara sposa regina, il giovane che porta questo messaggio è il mio peggiore nemico: fallo ammazzare, tagliare a pezzi, e poi sotterrare, appena leggi queste parole."

Ecco il messaggio, bravo giovane! Portalo svelto alla regi­na, e vedrai che ci sarà una sorpresa per te!

Cardello - Grazie, maestà! Così potrò vedere il castello da vicino! Re - (fra sé) E lo vedrai anche da sotto, fringuello, quando ci sarai seppellito!

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Scena 2

Cardello - Il castello non è lontano, ma io sono stanco lo stesso ...

Ecco un bel materasso di foglie .. .5enti come fruscia, e come dice: "Buon riposo, Cardello ... "

(Si stende e si addormenta. Entrano due briganti)

Frugalesto - Guarda guarda, Grattascappa! Un giovane addor­mentato sotto un faggio ...

Grattascappa - Lo vedo Frugalesto .. Non sembra un gran signo­re, ma ha un sonno proprio d'oro!

Frugalesto - Peccato che un sonno d'oro non si possa rubare, collega!

Grattascappa - E allora lasciamolo dormire ... Così possiamo guar­darlo con comodo, e anche frugare un pò ... Guarda guar­da, qui c'è una carta ... e anche fine, e persino profumata! Che ci fa in tasca a un poveraccio addormentato? E se fosse una carta di valore? È tutta piena di parole eleganti ...

Frugalesto - Bisognerebbe leggerla, compare: ma io so leggere come i cavalli sanno cantare!

Grattascappa - lo, invece, prima di scegliere l'onorevole carriera del brigante, ho perso tempo a guardare le parole, e le so un pò riconoscere ... Ecco, questa parola è ...

Frugalesto - Beh, cosa ci vedi fratello? C'è qualche notizia di te­sori? Cosa c'è scritto, lì sopra? Dai, leggi!

Grattascappa - "Cara ... spesa ... ro ... rognosa ... "

Frugalesto - Spesa rognosa? In effetti, spendere è come una ma­lattia ...

Grattascappa - No: "Cara sposa regina, il ... giovane che porta

questo mes ... mes ... " Frugalesto - Mestolo? Grattascappa - Messa ... Frugalesto - Messale?

                     Grattascappa - Zitto, Frugalesto, mi confondi! "Messaggio!    che

          porta questo messaggio, è il mio peg ... peggior manico .......... no,

il mio peggior nemico: fallo ammogliare ... no, ammazzare ...

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Frugalesto - Zampe del diavolo! Dice così davvero, il documen­to?

Grattascappa -" ... ammazzare e ta ... tagliare a pezzi, e poi sotterra ... re appena leggi que ... ste pata ... no, queste paro­le!"

Frugalesto - Per il borsello dei frati, senti senti ... Il poverino dor­me, e non sa che è mandato al macello ...

Grattascappa - Appena consegna la carta, gli fanno la festa ... Questo prova che lui non sa leggere, e che saper leg­gere, almeno in certi casi, è una buona cosa! E ... anche saper scrivere!

Frugalesto - Perchè dici una cosa così strana, Grattascappa? Grattascappa - Sta a vedere, compare ... stammi a vedere. Prima raschio col coltello ... così ... bisogna essere delicati, col coltel­lo, a fare questa cosa ... ecco ... e adesso, aspetta, ci vorrebbe una penna ... ma non abbiamo penne, userò un rametto ...

Frugalesto - lo una penna ce l'ho! È dell' oca che abbiamo rubato al convento ... La tenevo per stuzzicarmi i denti, sai ... Eccola ...

Grattascappa - E adesso, ci vorrebbe l'inchiostro ... qualcosa ... I mirtilli! Frugalesto, prendi una bella manciata di mirtilli, ecco, adesso tieni le mani unite, fai la conca, così, li schiac­cio con il manico del coltello ... ecco ... non lasciare colare il succo ... e adesso: scriviamo qualche parola ...

(Consultandosi, con impegno, procedono con l'operazione)

Canzonatore -

Chi l'avrebbe mai pensato, sospettato, immaginato? Un brigante, un lestofante, un briccone, un malfattore, uno che ha sempre rubato, bastonato, accoltellato,

con inchiostro di mirtillo ora gioca allo scrittore?

Chi l'avrebbe mai creduto che della gente mariuola gente che taglia le borse e talvolta anche le gole,

con inchiostro di mirtillo, come dei bambini a scuola, si sian messi di gran lena a pensare le parole?

Frugalesto - Finito? Grattascappa - Finito!

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Frugalesto - Dai,leggi!

Grattascappa - Cara sposa regina, il giovane che porta questo messaggio è il mio migliore amico: fallo cenare, toglili la puzza, e poi fagli sposare la principessa, appena avrai letto queste parole."

Frugalesto - Bene! Scrivi come rubi! E la firma è quella del re!

Vorrei vedere la sua faccia, quando tornerà al castello!

Grattascappa - Ecco, rimettiamolo a posto ... E adesso prendia­moci qualcosa in cambio, Frugalesto! Dopo tutto gli rega­liamo una moglie ricca!

Frugalesto - Hai ragione, Grattascappa! Prendiamo gli le scarpe, piano ... Non sono eleganti, ma sono di buona fattura: e nel bosco non è bello quel che è bello, ma è bello quel che dura!

(Sfilano le scarpe e fuggono. Cardello si sveglia)

Cardello - Che sogno strano .. .5ognavo che ero entrato in un ru­scello, e l'acqua mi rinfrescava i pie ... Oh, i piedi sono dav­vero al fresco! Speriamo che chi mi ha preso le scarpe vo­glia loro bene come gliene volevo io! E adesso, in cammino: io sono scalzo, ma il castello è vicino!

Scena 3

Canzonatore - Va alla reggia il messaggero, piede scalzo, volto fiero,

va davanti alla regina,

dà il messaggio, e poi s'inchina: però forse lui doveva

fare prima quell'inchino:

lui però non lo sapeva,

perchè é solo un contadino ... La regina legge e sbotta:

"Ah, marito, testa cotta, dare la nostra figliola

a un bifolco senza suola!"

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Però poi le viene in mente che sia un principe in segreto, ed allora, sveltamente, mostra un volto molto lieto. Col sorriso sulla faccia

dice :"Caro!" e se 1'abbraccia, chiama la figliola, e dice:

"Sposa questo, sii felice!" Lui é contento della cosa,

lei, dapprima mostra un poco di sorpresa sospettosa;

ma le va di stare al gioco. Perchè, alla principessa,

il bel giovane interessa;

gli dà un bacio trafelata,

e di colpo è innamorata.

Così, come è comandato,

lui è sposo e lei è sposa:

alle trombe darmo fiato

e la festa è clamorosa!

Scena 4

Re - Che cos'è questo baccano? Mentre io sono a caccia, qui si fa bisboccia? E cosa vedo?

Mia figlia vestita da sposa, e lo sposo chi è? Quel Cardello che si doveva ammazzare, tagliuzzare e seppellire! Corpo di furia ed ira, cos'è successo? Sono io che non so scrivere, o la regina che non sa leggere? Moglie, che hai fatto? Perchè queste nozze?

Regina - Carta cantava, marito: e io ti ho solo obbedito! Re - Obbedito a me? Obbedito a quel che ho scritto? Regina - Obbedito a menadito!

Re - Ah, ti vengano i pidocchi! Qui, lo voglio sotto gli occhi!

Ohi, ahi, corpo di sorpresa e di stupore! Qui c'è stata una magia, un trucco, un malaffare ... Eppure il foglio è il mio, e

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                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                               "4                                    '\:,_","',


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anche la firma ... Ahi ohi, corpo di sciagura e sventura, si è avverata la predizione delle streghe, e quel tanghero si è presa la mia figliola! Ormai le nozze non si possono disfa­re ... Ma si può disfare lo sposo! Corpo di malizia e ingan­no, mi viene un'idea per liberarmi di lui, prima che gli ven­ga l'idea di diventare re al mio posto ... (forte)

Principe Cardello! Caro figliolo, luce della mia gioia, per­fetto marito della mia sposa, padre dei miei futuri nipotini, io non so se tu sia informato su cosa occorre per diventare re, in questo regno ...

Cardello -Basta aspettare che muoia quello vecchio, suocero ma­està!

Re - Ah,che risposta divertente, corpo di un serpente! Ah, spiritosone, birbantone, burloncello! No, proprio no! Per diventare re, bisogna portare qui tre capelli del diavolo!

Cardello - Del diavolo? Del diavolo in persona, suocero maestà? Re - Sì, del gran diavolaccio, satanasso, belzebù che sta da qual­che parte laggiù, nemmeno lui sa dove .. .Insomma, o dei suoi capelli ne porti tre, o non puoi essere il re! Ti pare dif­ficile?

Cardello - Così così, suocero maestà. Certo, se i capelli fossero uno, sarebbe tre volte più facile, ma se fossero trenta, sa­rebbe dieci volte più difficile!

Re - Corpo di cifre e segni, cosa sono tutti questi numeri? lo sono un re, non un matematico! Insomma, allora ci vai o non ci vai?

Cardello - Certo che ci vado, suocero maestà: la mia nuova sposa mi piace troppo per farla meno che regina! Dolcissima Guidolinda, ci siamo baciati solo un pochino, ma ... ma quan­do tornerò ci baceremo molto di più! Arrivederci!

Re - Arrivederci, arrivederci! Altro che arrivederci ... addio! Dal diavolo, anche se ci arrivi, non tornerai indietro!

Principessa - Ma papà, e i miei baci?

Re - Andrai in convento, e taci! Ah ah, corpo del pesce che abbocca! Quel Cardello è già fritto! Chi può strappare tre capelli al diavolo e farla franca? Ah genero pisquano! E tu, Guidolinda, imparerai a sposare il primo che passa: sei già

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vedova nel giorno delle nozze! E non piangere, che le lacri­me ti sciupano la pelle!

Scena 5

Canzonatore - E va Cardello lungo la strada non c'è paese dove non vada,

non c'è sentiero che non calpesta,

ha gambe svelte, sveglia la testa.

Ma il diavolo è tanto lontano,

che chi va forte va troppo piano:

Cardello arriva in un paese

dove lo aspettano delle sorprese.

(Si sentono pianti. Molta gente è riunita attorno a un albero, piangen­do)

Cardello - Mi sai dire da che parte si va per andare dal diavolo? Tizio - Si va da que ... Uuuuuh,uuuuh!

Cardello -Tu mi sembri un pò meno triste .. Da che parte è il dia-

volo?

Caio -È da questa pa ... Uaaaaah,uaaaah! Cardello - Ma che cos' è questa lagna, signori?

Sempronia- Vedi quest'albero, tutto pieno di frutta marcia? Cardello - Sì, lo vedo, e lo sento col naso ... È per la puzza che

piangete?

Tizio -Non per la puzza, ma per la memoria! Caio - Non per la puzza, ma per la voglia!

Sempronia - Devi sapere, pellegrino, che quest' albero, fino a un anno fa, dava frutti così abbondanti e dolci e nutrienti, che bastava a farci campare tutti!

Caio - Li coglievamo e ce n'era ancora! Tizio -Li mangiavamo, e ce n'era sempre!

Sempronia - Ed ecco che, da un anno, non dà che frutti marci, che ci cadono sulla testa come cacate di anitre!

Cardello - Ecco un bel mistero! Ma, scusate, mi sapreste dire la

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strada per andare dal diavolo?

Tizio -Tu vai dal diavolo?

Cardello -Certo, e se posso, voglio tornare via. Caio - E che ci vai a fare, dal diavolo? Cardello - A prendergli tre capelli.

Sempronia - Se tu ci riesci, sarai anche capace di fargli rivelare il segreto di quest' albero, e dei suoi frutti, perchè il diavolo ne sa più di tutti!

Cardello - Ci potete contare, come le lacrime sanno di mare! Tizio - Allora vai di là, e poi di là ... E ricorda la mia promessa! Cardello - Certo che ricordo la mia promessa: me ne ricordo come

della mia testa!

Scena 6

Canzonatore - Piede piede, strada strada, va Cardello a Satanasso:

non c'è posto che non vada,

non c'è pista che non passi.

Però, mentre va, Cardello vede un principe che è zitto, che è in ascolto su un castello e che piange fitto fitto.

Cardello - Che fai lassù, signore? Cosa ascolti così attentamente?

E perchè piangi così forte che sembri un concentrato di ve­dovo?

(Il principe fa dei cenni adeguati, qui, e ad ogni battuta di Cardello)

Stai dicendo, senza dirIo, che sei muto? No, mi sembra di capire che hai perduto solo la voce ... E quando l'hai perdu­ta? Ho capito, eri qui un mattino, hai fatto un bel canto, e la voce è sparita! Povero principe, non lo sai! Comunque, a gesti, mi sapresti indicare la strada per andare dal diavolo?

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Eh, ci vado a strappargli tre capelli, se riesco ... Tu vuoi che chieda al diavolo dove è finita la tua voce? Va bene, princi­pe, glielo chiederò: ora indicami la strada. Ho capito, di là, e poi di là.o.Arrivederci, principe senza voce. Sì, sì, ricordo il tuo caso: me ne ricordo come del mio naso!

Scena 7

Canzonatore - Gamba gamba, strada strada, va Cardello sempre avanti,

non c'è posto che non vada,

non c'è pista che non tenti.

E viaggiando, adesso arriva

ad un' acqua nera e larga:

c'è una barca sulla riva

e un vecchietto sulla barca.

Cardello - Sei tu che traghetti la gente, nonnino? Vecchio - E chi altro vedi, faccia di capra? Cardello - Come sei gentile, nonninol

Traghettatore - E come dovrei essere, dopo sessanta anni che sto qui a traghettare? Tu dove vuoi andare, muso di coniglio?

Cardello - Dal diavolo, a prendergli tre capelli.

Traghettatore - Sarebbe più facile strappare tre querce, testa d'asi­no! Se vuoi passare, ti farò passare: ma se ti riesce la faccen­da, forse potrai sapere dal diavolo come posso staccarmi da questo remo, perché da sessanta anni non riesco a stac­carmene! Prometti, capo d'oca?

Cardello - Prometto, nonnino!

Traghettatore - Non ti scordare la promessa, testa di ranocchio! Cardello - La ricorderò come il tuo occhiol

Scena 8

Canzonatore - Oltre il fiume c'è la collina, oltre il colle c'è la montagna,

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e Cardello sale in cima, suda un pò ma non si lagna.

Quando è in cima vede un antro fondo, buio, largo e grosso,

e Cardello vi entra dentro

con un pò di fifa addosso.

Diavolessa -Tu chi sei, omarino?

Cardello - Mi chiamo Cardello, signora, e sono venuto a prende­re tre capelli del diavolo, e a fargli tre domande.

Diavolessa-Ah ah, o poverino, sei già morto! Il diavolo non c'è, perchè è in giro a seminare erba cattiva, ma appena torna, invece di strappargli tu i capelli, ti strapperà le braccia e me le darà da cucinare, e se le mangerà in una scodella!

Cardello - E chi laverà la scodella, signora?

Diavolessa - Come, chi laverà la scodella ... La laverò io! Chi la dovrebbe lavare, la scodella?

Cardello - Potrei lavarla io, signora: ma senza braccia, come po-

trei fare?

Diavolessa- Davvero tu sei uno che lava le scodelle? Cardello - Le scodelle mi lavo, e anche i calzini.

Diavolessa- Anche i calzini? Ah, benedetti abissi, se anche mio marito lavasse i suoi, sarebbe una bella cosa: fanno un odo­re infernale ...

Cardello - Eh già, signora ... e dove li metti ad asciugare, poi, i calzini, quando li hai lavati?

Sulle tue lunghissime corna?

Diavolessa- Cosa c'entrano le mie corna? Non sono poi così lun­ghe ... Sono corna da moglie del diavolo!

Cardello - Eh no, signora: io ho visto molte figure di diavoli e di mogli di diavoli, ma tutte hanno le corna più corte delle tue ... Può darsi che il tuo diavolo, quando va in giro a spor­carsi i calzini, mentre tu lavi le scodelle, faccia un pò la cor­te a qualcuna, sai, e allora le corna ti si allungano un pò ... Ma certo questa è una cosa che non ti importa ...

Diavolessa- Una cosa che non m'importa? Ah, per i fumi del-

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l'abisso, ragazzo, ora che me le tasto, le trovo davvero un pò troppo lunghe ... E io qui a lavare le scodelle! E i calzini! Sai cosa ti dico? Tu mi hai fatto un buon servizio, e te ne voglio fare uno anch'io ... Quanti capelli del diavolo ti ser­vono?

Cardello - Tre.

Diavolessa- E quali sono le domande che gli vuoi fare? Cardello - Perchè l'albero dei buoni frutti dà frutti marci. Perchè

il principe del castello è senza voce. Come può fare il vec­chio a smettere di traghettare.

Diavolessa - Bene. Ma senti, mio marito sta arrivando: tu nascon­diti dietro quella cassa d'ossa, e non ti muovere, non fiatare, e ascolta quello che il diavolo ti dirà!

Scena 9

Diavolo - Eccomi di ritorno, moglie.

Diavolessa- Eccoti di ritorno, marito. Com'è andata, in giro per il mondo?

Diavolo -Non mi lamento, moglie: ho seminato menzogna e zizzania, disgrazia e violenza .. .5ì, sono soddisfatto, ma ho i piedi stanchi. Eccoti i calzini da lavare.

Diavolessa - Ne sentivo la mancanza.

Diavolo -Eh, uh, ma qui...ucci ucci, sento odore di cristianucci! Diavolessa -Già, finchè avevi i calzini, non sentivi l'odore di

cristianucci...Ma che odore e odore, marito, qui non ce n'è: il fatto è che tu corri di qua e di là, e ti è rimasto addosso l'odore di qualche cristianuccio, o di qualche cristianuccia ...

Diavolo - Ma che discorsi mi fai stasera, moglie? Hai il mal di testa?

Diavolessa- Proprio così, marito, mi sento la testa un pò pesante ... Ma tu non ci badare, mangia questo porchetto, bevi questo vinello, e dopo, se non vuoi lavare la scodella, fatti una buona dormita!

Diavolo - Lavare la scodella? lo, lavare la scodella? lo, che spor­co il mondo intero, dovrei lavare qualcosa? Ma chi ti ha

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messo in testa quest'idea, moglie? Ah ah!

Diavolessa- Nessuno, marito: le idee crescono da sole in testa, proprio come le corna ... Mangia, adesso, che il porchetto diventa freddo ...

(Il diavolo mangia e beve voracemente, poi crolla addormentato. La diavolessa gli strappa un capello)

Diavolo - Ahia, cos' è stato?

Diavolessa - Marito bello, avevo da farti una domanda, e ti ho chiamato, chiamato, ma tu non ti svegliavi: allora ti ho tira­to un capello.

Diavolo - E fammi questa domanda, che ho sonno!

Diavolessa - Perchè l'albero dei buoni frutti li dà marci? Diavolo - C'è del metallo fra le radici: se lo si leva di là, la buona

frutta ritornerà.

(Il diavolo si riaddormenta. La diavolessa consegna il capello a Cardello, poi ne strappa un altro)

Diavolo - Ahiahia! Ma casa mi stai facendo, moglie? Diavolessa - Mi è venuta un' altra domanda: ma chiama, chiama,

tu dormivi come un sasso, e così ti ho tirato il capello.

Diavolo - E cosa vuoi sapere, che muoio dal sonno? Diavolessa- Perchè il principe del castello non ha più la voce? Diavolo - Perchè gliel'ha presa la bella Eco, dall' altra parte della

valle: se con doni e gentilezze lui ci andrà, lei la voce gli ridarà.

(Si ripete la scena)

Diavolo - Uhi! Ahi! Moglie, si può sapere cosa ti succede? Diavolessa- Mi succede che ho un'altra domanda, l'ultima, e ti

ho chiamato, chiamato, ma tu ...

Diavolo - E sentiamo la domanda!

Diavolessa- Come può il traghettatore staccarsi dal suo remo? Diavolo - Basta che metta il remo in mano a un altro, salti sulla

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riva e spinga la barca: così quello legato al remo resterà, e lui libero sarà.

(Ricade addormentato)

Diavolessa - Ecco il terzo capello: hai sentito bene, ragazzo? Cardello - Ogni parola, una per una, signora diavolessa! Diavolessa - E i tre capelli, li hai tutti?

Cardello - Tutti stretti nella mano, signora diavolessa! Diavolessa - Guarda che questi capelli, se li tocca una persona

onesta diventano corti, se li tocca una persona disonesta, diventano lunghi...Tu sei onesto, o disonesto?

Cardello - Non lo so: guardiamo come diventano i capelli ... Diavolessa - Guarda come si sono accorciati! Mettili subito in questo scatolino, se non vuoi perderli! Adesso va, e buona fortuna!

Cardello - Anche a te, signora diavolessal

Scena lO

Traghettatore - Guarda guarda, sei tornato, naso da puledro! Al­lora, li hai presi i capelli del diavolo?

Cardello - Sono in questo scatolino.

Traghettatore - E hai saputo cosa devo fare per staccarmi da que­sto remo?

Cardello - Sì, l'ho saputo: ma te lo dirò soltanto quando avrò i piedi sull' altra sponda.

Traghettatore - Sali in fretta, allora, muso da scoiattolo! (Traghettano. Cardello scende) E adesso dimmi il segreto!

Cardello - Quando trasporterai qualcuno, metti gli il remo in mano, salta sulla riva e spingi la barca: lui resterà, e sarai libero.

Traghettatore - Lo farò di sicuro, zucca di muletto! Grazie e addio!

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Scena 11

Cardello - Eccoti lassù, principe senza voce ... Sì, sono andato dal

          diavolo ................... sì, gli ho preso i tre capelli ... sono in questo

          scatolino .............. sì, gli ho chiesto dov'è la tua voce: l'ha presa la

bella Eco che sta dall' altra parte della valle: se con gentilez­ze e doni da lei andrai, la tua voce riavrai!

(Cardello prosegue, dopo un pò si sente la voce del principe)

Principe - Grazie, Cardelloooo!

Cardello - Sento che il principe del castello ha trovato la sua voce, e forse ha trovato anche qualcos' altro ...

Scena 12

Cardello - Eccomi qui, signori piangenti! Tizio - Sei andato dal diavolo?

Cardello - Ci sono andato.

Caio - Gli hai preso i capelli?

Cardello - Glieli ho presi.

Sempronia - E dove sono?

Cardello - In questo scatolino.

lùtti - E gli hai chiesto perchè l'albero non dà più buoni frutti? Cardello - Perchè c'è del metallo fra le radici: basta toglierlo di là

e la frutta tornerà!

(Scavano rapidamente)

Caio - Guardate! PaIate di monete d'argento! Tizio - E paIate di monete d'oro!

Sempronia - Deve averle seppellite qui qualche brigante, e poi le

ha dimenticate!

Cardello - Beh, io me ne vado, amici. Tutti - Fermo, fermo!

Caio - Porta via questo metallo, per favore.

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Sempronia- Noi non sappiamo che farcene.

Tizio - Ci basta la frutta dell' albero: è così saporita!

Cardello - Se a voi non serve, lo prendo volentieri: sarà la dote per la mia sposa! Addio!

Tutti - Addio, Cardello, e grazie!

Scena 13

Canzonatore - Con tre capelli, 1'oro e l'argento, al gran castello torna Cardello,

vede la sposa tutto contento,

e anche lei saluta il suo bello.

Ma il re, che lo credeva già morto, quando lo vede diventa furioso, poi, con un falso sorriso storto,

lo accoglie, tutto cerimonioso.

Scena 14

Re - Che gran piacere vederti di ritorno sano e salvo, Cardello!

Corpo del davvero e del proprio, che gran piacere!

Cardello - Essere sano e salvo fa piacere anche a me, suocero

maestà!

Re -Dunque, dunque ... sei stato dal diavolo? Cardello - Ci sono stato, suocero maestà.

Re - E gli hai preso i capelli?

Cardello - Eccoli qua, suocero maestà.

Re - E questi tre peluzzi nello scatolino sarebbero i capelli del diavolo? Corpo del vero e del falso, come faccio a sapere che non sono tre peli di barba di fraticello, o tre peli di cam­mello?

Cardello -Invece sono proprio capelli del diavolo, come è vero che il sole fa più luce della luna.

Re - Fammeli un pò toccare ...

(i capelli si allungano a dismisura)

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l capelli del diavolo

Oh per la durlindana, come sono lunghi...sembravano così corti, e invece non finiscono più!

Cardello - Il fatto è, suocero maestà, che se li tocca un uomo one­sto diventano corti, e se li tocca un disonesto diventano lun­ghi!

Re - Ah, capisco ... Che cosa? Tutte baggianate! Lo sanno tutti che il diavolo è bugiardo, e così anche i suoi capelli sono bugiardi!

Cardello - Allora sei convinto anche tu che sono capelli del dia­volo ...

Re - Come? Cosa? lo non sono convinto di niente ... Ma che cos'hai in quel sacco, corpo del mio e del tuo?

Cardello - Un pò d'argento e oro, suocero maestà.

Re - Guarda un pò come luccica! Dove l'hai preso? Eh, dove lo hai preso?

Cardello - Ne ho preso dove ce n'è dell'altro. Se ti dico dove, manterrai la promessa di farmi diventare re?

Re - Se mi dici dove l'hai preso, ci andrò a fare un salto, e quan­do tornerò ... manterrò la promessa! (a parte) Manterrò la promessa che mi sono fatto di tagliarti la testa e seppellirti nell' orto, genero fringuello l

Principessa - (in segreto) Cardellino, ascolta un pò, non hai visto come si sono allungati i capelli del diavolo? Se lo lasci tor­nare, il re manterrà la promessa come ha mantenuto le al­tre. Vuoi finire nell'orto con la testa qua e il resto là? E chi mi darà i baci, se tu diventi un cavolfiore?

Cardello - Credo che tu abbia ragione, dolce sposa .. .suocero ma­està, l'oro e l'argento sono in un certo posto di là dal fiume: si va, si butta un sasso a occhi chiusi, e dove il sasso cade si scava: e lì si trova!

Re - Al di là del fiume? E come si fa ad attraversarlo, corpo di

terra e acqua?

Cardello - C'è un vecchio molto gentile, che traghetta chi vuole. Re - Vado, torno, e faremo festa! (esce)

Cardello - Buona andata, suocero maestà! Quanto al ritorno, fa­rai quel che potrai: e mentre aspettiamo che torni il vecchio re, io farò il re nuovo, e il mio primo ordine è che la festa

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Roberto Piumini

cominci adesso! (La festa comincia)

Scena 15

Canzonatore - E mentre in allegria, al gran castello si fa gran festa al nuovo re Cardello,

il vecchio re cammina con gran fretta

e arriva al fiume dove si traghetta,

e sale sulla barca dove il vecchio,

quando lo vede, è contento parecchio,

gli mette il remo in mano e salta a terra

ed alla barca un forte calcio sferra.

Poi, saltellando come un puledro,

il vecchio va senza guardare indietro,

e il re, col remo in mano, in mezzo all' onda, spinge la barca fino all' altra sponda.

Ma quando fu di là, con gran dispetto,

non si potè staccare dal traghetto

e ancora oggi ce lo troveremo

che sbuffa e grida, appiccicato al remo.

FINE


e.

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