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PERSONAGGI

I CIECHI

DI

MAETERLINCK

A Charles Van Lerberghe (?)

PERSONAGGI:

Il prete.

Tre ciechi nati.

Un cieco più vecchio.

Quinto cieco.

Sesto cieco.

Tre vecchie cieche oranti.

La cieca più vecchia.

Una giovane cieca.

Una cieca pazza.

Un antichissimo bosco settentrionale d'aspetto eterno sotto un cielo profondo e stellato. In mezzo, e verso il fondo della notte, è seduto un prete vecchissimo, avvolto in un largo mantello nero. Il busto e il capo, leggermente rovesciati indietro in un’immobilità di morte, si appoggiano al tronco di un'enorme e cavernosa quercia. Il volto è di una lividità immutabile come la cera, e le labbra sono violette. Gli occhi, smorti e fissi, non guardano più le cose terrene, e sembrano lacrimanti sopra infiniti e immemorabili dolori. I capelli, di una grave bianchezza, ricadono in ciocche rigide e rare sul volto più illuminato e via stanco di tutto ciò che gli è intorno, nel silenzio attento della foresta triste. Le mani scarne sono rigidamente congiunte sui fianchi. A destra sei vecchi ciechi son seduti su pietre, su ceppi e su foglie morte. A sinistra, dirimpetto ai ciechi, son sedute sei donne, anch’esse cieche, e divise da quelli da un albero sradicato e da parti di roccia. Tre di esse pregano e si lamentano con voce sorda e senza interruzione. Un'altra è vecchissima. La quinta, in attitudine di muta demenza, porta sulle ginocchia un bambino addormentato. La sesta è di una giovinezza sfolgorante e la capigliatura le inonda tutto il corpo. Esse sono vestite, come i vecchi, di ampie tuniche scure e uniformi. La maggior parte attende coi gomiti appoggiati sulle ginocchia, il volto fra le mani, e tutti sembrano aver perduto l'abitudine del gesto inutile e non volgono più il capo ai rumori inquieti e soffocati dell'Isola. Grandi alberi funebri, tassi, salici piangenti, cipressi, li coprono di vaste ombre fedeli. Un fascio di lunghi asfodeli malaticci fiorisce non lontano dal prete, nella notte. Fa molto buio, malgrado il chiaro di luna che, qua e là, rischiara debolmente le tenebre create dal fitto fogliame.

I° cieco nato             - Non torna ancora?

II° cieco nato           - Mi avete svegliato.

I° cieco nato             - Anch'io dormivo.

III° cieco nato          - Anch'io dormivo.

I° cieco nato             - Non torna ancora?

II° cieco nato           - Non sento venire nessuno

III° cieco nato          - È ora di rientrare nell'ospizio.

I° cieco nato             - Bisognerebbe sapere dove siamo.

II° cieco nato           - Fa freddo da quando è partito.

Cieco + vecchio       - Qualcuno sa dove siamo?

Cieca + vecchia        - Abbiamo camminato lungamente, dobbiamo essere assai lontano dall'ospizio.

I° cieco nato             - Ah, le donne sono di fronte a noi?

Cieca + vecchia        - Siamo sedute di fronte a voi.

I° cieco nato             - Aspettate, vengo accanto a voi. (Si alza e cerca a tentoni.) Dove siete? Parlate, che senta dove siete!

Cieca + vecchia        - Qui, siamo sedute sulle pietre...

I° cieco nato             - (avanza e urta contro il tronco d'albero e i massi di pietra). C'è qualche cosa fra di noi...

II° cieco nato           - È meglio restare al proprio posto.

III° cieco nato          - Dove siete sedute? Volete venire vicino a noi?

Cieca + vecchia        - Non osiamo alzarci.

III° cieco nato          - Ma perché ci ha separati?

I° cieco nato             - Sento pregare dalla parte delle donne.

II° cieco nato           - Sì, sono le tre vecchie che pregano.

I° cieco nato             - Non è il momento di pregare.

II° cieco nato           - Pregherete fra poco, nel dormitorio.

(Le tre vecchie continuano le loro preghiere.)

III° cieco nato          - Vorrei sapere presso chi sono seduto.

II° cieco nato           - Credo di stare accanto a voi.

(Essi si cercano brancolando.)

III° cieco nato          - Non possiamo toccarci!

I° cieco nato             - Eppure non siamo lontani l'uno dall'altro. (Egli cerca intorno a sé e urta col bastone il quinto cieco, che geme sordamente.) Colui che non sente è accanto a noi.

 

V° cieco                   - Non sento tutti, eravamo sei poco fa!

I° cieco nato             - Incomincio a raccapezzarmi. Interroghiamo anche le donne, bisogna saperci regolare. Sento sempre pregare le tre vecchie, sono forse insieme?

Cieca + vecchia        - Sono sedute accanto a me, sopra un masso.

 

I° cieco nato             - Io sono seduto sulle foglie morte.

III° cieco nato          - E la bella cieca dov'è?

Cieca + vecchia        - Vicino a quelle che pregano.

II° cieco nato           - Dov'è la folle e suo figlio?

Giovane cieca           - Dorme, non lo svegliate.

I° cieco nato             - Oh come siete lontana da noi. Vi credevo di fronte a me!

III° cieco nato          - Sappiamo, pressappoco, tutto quello che si doveva sapere. Discorriamo un poco aspettando il ritorno del prete.

Cieca + vecchia        - Ci ha detto d'attenderlo in silenzio.

III° cieco nato          - Ma non siamo in chiesa.

Cieca + vecchia        - Voi non sapete dove siamo.

III° cieco nato          - Io ho paura quando non parlo.

II° cieco nato           - Non sapete dov'è andato il prete?

III° cieco nato          - Mi sembra che ci lasci soli troppo a lungo.

I° cieco nato             - Diventa troppo vecchio. Sembra che da qualche tempo non ci veda più. Non vuole confessarlo per timore che un altro venga ad occupare il suo posto fra di noi, ma io credo che non ci veda quasi più. Avremmo bisogno di un'altra guida. Egli non ci ascolta più e noi siamo troppo numerosi. In tutta la casa ci sono soltanto le tre religiose e lui che vedono e sono tutti più vecchi di noi. Sono certo che ci ha perduti e che cerca la strada. Dov'è andato? Non ha il diritto di lasciarci qui…

Cieco + vecchio       - È andato molto lontano, credo che abbia parlato seriamente alle donne.

I° cieco nato             - Non parla più che con le donne. Forse che noi non esistiamo più? Dovremo pur lagnarci qualche giorno!

Cieco + vecchio       - E con chi vorreste lagnarvene?

I° cieco nato             - Non so ancora. Vedremo, vedremo. Ma dov’è andato dunque? Lo chiedo alle donne.

Cieca + vecchia        - Era stanco d'aver tanto camminato. Credo che si sia seduto un poco fra di noi. È molto triste e molto debole da qualche giorno. Dopo la morte del medico ha paura. È solo. Non parla quasi più. Non so che cosa sia accaduto. Voleva uscire assolutamente. Diceva che voleva veder l'isola un'ultima volta, sotto il sole, prima dell'inverno. Sembra che l'inverno debba essere molto lungo e molto freddo e che dal nord già incomincino a scendere i ghiacci. Egli era molto inquieto. Si dice che i temporali dei giorni scorsi hanno gonfiato il fiume e che tutte le dighe sono scosse. Diceva anche che il mare lo spaventava: sembra che si agiti senza ragione e che le coste dell'isola non siano più abbastanza alte. Voleva vedere. Ma non ci ha detto quello che ha veduto. Ora credo che sia andato a cercare un po’ di pane e un poco d'acqua per la folle. Ha detto che doveva andare assai lontano... Bisogna aspettarlo.

Giovane cieca           - Egli m'ha preso le mani partendo e le sue mani tremavano, come se avesse paura. Poi mi ha baciata...

I° cieco nato             - Oh! Oh!

Giovane cieca           - Gli ho chiesto che cosa era accaduto. Mi ha risposto che non sapeva. Mi ha detto che il regno dei vecchi stava per finire, forse...

I° cieco nato             - Che voleva dire, dicendo ciò?

Giovane cieca           - Non l'ho compreso. M'ha detto che andava dalla parte del faro.

I° Cieco nato            - C'è un faro?

Giovane cieca           - Sì, al nord dell'isola. Credo che noi non ne siamo lontani. Diceva di scorgere la luce del fanale fin qui nelle foglie. Non mi è mai sembrato più triste di oggi, e credo che piangesse da alcuni giorni. Non so perché piangevo anch'io, senza vederlo. Non l'ho sentito andarsene. Non l'ho più interrogato. Sentivo che sorrideva troppo gravemente, sentivo che chiudeva gli occhi e che voleva tacere…

I° cieco nato             - A noi non ha detto niente di tutto ciò!

Giovane cieca           - Voi non l'ascoltate quando parla.

 

Cieca + vecchia        - Mormorate tutti quando parla!

 

II° cieco nato           - Ci ha detto soltanto: «Buona notte» andandosene.

 

III° cieco nato          - Dev'essere molto tardi.

I° cieco nato             - Ha detto due o tre volte «Buona notte» andandosene, come se andasse a dormire. Io capivo che mi guardava dicendo «Buona notte, buona notte!» La voce si muta quando si guarda qualcuno fissamente!

 

V° cieco                   - Abbiate pietà di quelli che non vedono!

I° cieco nato             - Chi parla così senza ragione?

II° cieco nato           - Credo che sia colui che non ode.

I° cieco nato             - Tacete, non è più il momento di mendicare.

III° cieco nato          - Dove andava a cercare il pane e l'acqua?

Cieca + vecchia        - È andato dalla parte del mare.

 

III° cieco nato          - Non si va così, verso il mare, alla sua età.

II° cieco nato           - Siamo vicini al mare?

Cieca + vecchia        - Sì, tacete un poco e l'udirete.

(Mormorio d'un mare vicino e calmissimo contro le coste.)

II° cieco nato           - Io non odo che le tre vecchie che pregano.

Cieca + vecchia        - Ascoltate bene, l'udirete attraverso le loro preghiere.

II° cieco nato           - Sì, sento qualche cosa che non è lontano da noi.

Cieca + vecchia        - Era addormentato: ora sembra che si risvegli.

I° cieco nato             - Ha avuto torto di condurci qui, io non amo questo rumore.

Cieco + vecchio       - Sapete bene che l'isola non è vasta e che lo si ode appena si esce dalla cinta dell'ospizio.

II° cieco nato           - Io non l'avevo udito mai.

III° cieco nato          - Mi sembra che oggi sia accanto a noi, a me non piace udirlo da vicino.

II° cieco nato           - Anche a me, del resto, noi non chiediamo di uscire dall'ospizio.

III° cieco nato          - Non siamo mai venuti fin qui, era inutile condurci così lontano.

Cieca + vecchia        - La mattina era bellissima, ed egli ha voluto farci godere questi ultimi giorni di sole prima di chiuderci per tutto l'inverno nell'ospizio...

I° cieco nato             - Ma io preferisco rimanere nell'ospizio.

Cieca + vecchia        - Diceva pure che dovevamo conoscere un poco la piccola isola dove siamo. Egli stesso non l'ha percorsa interamente; c'è un monte, su cui nessuno è salito mai, delle vallate dove non si vuole discendere, e certe grotte dove finora nessuno è penetrato. Diceva infine che non dovevamo attendere sempre il sole sotto le volte del dormitorio, voleva condurci presso la riva del mare. C’è andato da solo.

Cieco + vecchio       - Ha ragione, bisogna pensare a vivere.

I° cieco nato             - Ma non c'è nulla da vedere di fuori!

II° cieco nato           - Siamo al sole ora?

VI° cieco                  - Non credo, dev'essere assai tardi.

II° cieco nato           - Che ora è?

 

Gli altri ciechi           - Non so. Nessuno lo sa.

II° cieco nato           - C'è ancora chiaro? (Al sesto cieco.) Dove siete? Suvvia, voi che ci vedete un poco, suvvia!

 

VI° cieco                  - Io credo che sia scurissimo: quando c'è il sole vedo una linea azzurra sotto le palpebre; ne ho vista una molto tempo fa, ma ora non vedo più nulla.

I° cieco nato             - Io so che è tardi quando ho fame, ed ho fame.

III° cieco nato          - Ma guardate il cielo, forse ci scorgerete qualche cosa!

(Tutti sollevano il volto verso il cielo a eccezione dei tre ciechi nati. che continuano a guardare la terra.)

VI° cieco                  - Non so se siamo sotto il cielo.

I° cieco nato             - La voce risuona come se fossimo in una grotta.

Cieco + vecchio       - Credo piuttosto che risuoni così perché è sera.

Giovane cieca           - Mi sembra di sentire sulle mani il chiarore della luna.

Cieca + vecchia        - Credo che ci siano le stelle, le sento.

Giovane cieca           - Anch'io.

I° cieco nato             - Non odo alcun rumore.

II° cieco nato           - Odo soltanto il rumore dei nostri respiri.

Cieco + vecchio       - Credo che le donne abbiano ragione.

I° cieco nato             - Io non ho mai sentito le stelle.

Gli altri 2 ciechi nati - Neppure noi.

(Un volo d'uccelli notturni s'abbatte improvvisamente nel fogliame.)

II° cieco nato           - Udite, udite! Che c'è sopra di noi? Udite?

Cieco + vecchio       - Qualche cosa è passato fra il cielo e noi.

I° cieco nato             - Io non conosco questo rumore, vorrei rientrare nell'ospizio.

II° cieco nato           - Bisognerebbe sapere dove siamo.

VI° cieco                  - Ho cercato d'alzarmi, non ci sono che spine intorno a me, non ardisco più di stendere le mani.

III° cieco nato          - Bisognerebbe sapere dove siamo.

 

VI° cieco                  - Dobbiamo essere assai lontani dalla casa: non odo più nessun rumore.

III° cieco nato          - Da molto tempo io sento l'odore delle foglie morte.

 

VI° cieco                  - Qualcuno ha forse visto l'isola una volta e può dirci dove siamo?

Cieca + vecchia        - Eravamo tutti ciechi quando siamo giunti qui.

I° cieco nato             - Noi non abbiamo mai veduto.

II° cieco nato           - Non turbiamoci inutilmente, egli tornerà presto; aspettiamo ancora, ma per l'avvenire, non usciremo più con lui.

Cieco + vecchio       - Non possiamo uscire soli!

I° cieco nato             - Non usciremo più, preferisco non uscire.

II° cieco nato           - Noi non volevamo uscire, nessuno l'aveva domandato. 

Cieca + vecchia        - Era giorno di festa nell'isola e noi usciamo sempre nelle feste solenni.

III° cieco nato          - È venuto a battermi sulla spalla mentre dormivo ancora e mi ha detto: «Alzatevi, alzatevi, è ora: il sole è alto!». Era vero? Io non me ne sono accorto. Non ho mai visto il sole.   

Cieco + vecchio       - Io ho visto il sole quando ero giovanissimo.

Cieca + vecchia        - Anch'io, molti anni fa, quando ero bambina, ma non me ne ricordo quasi più.

III° cieco nato          - Perché vuole che usciamo ogni volta che c’è il sole? Chi se ne accorge? Io non so mai se passeggio a mezzogiorno o a mezzanotte.

VI° cieco                  - Io preferisco uscire a mezzogiorno, allora. Immagino una gran luce e i miei occhi fanno grandi sforzi per aprirsi.

III° cieco nato          - Io preferisco rimanere nel refettorio, presso il caminetto; c’era un gran fuoco questa mattina…

II° cieco nato           - Poteva condurci al sole nel cortile: si è riparati dalle muraglie, non si può uscire e non c’è nessun pericolo quando la porta è chiusa, io la chiudo sempre. Perché mi toccate il gomito sinistro?

I° cieco nato             - Non vi ho toccato, non vi posso raggiungere.

 

II° cieco nato           - Vi dico che qualcuno mi ha toccato il gomito.

I° cieco nato             - Non uno di noi.

Cieca + vecchia        - Dio mio! Dio mio! Diteci dunque dove siamo!

I° cieco nato             - Non possiamo aspettare eternamente.

(Un orologio lontanissimo suona dodici rintocchi lentissimi)

Cieca + vecchia        - Oh! Come siamo lontani dall'ospizio.

Cieco + vecchio       - È mezzanotte.

II° cieco nato           - È mezzogiorno. Lo sa qualcuno di voi? Parlate!

VI° cieco                  - Io non lo so, ma credo che siamo all'ombra.

I° cieco nato             - Non mi raccapezzo più, abbiamo dormito troppo a lungo.

II° cieco nato           - Ho fame.

Gli altri ciechi           - Abbiamo fame e sete.

II° cieco nato           - Siamo qui da molto tempo?

Cieca + vecchia        - Mi sembra d'essere qui da secoli.

VI° cieco                  - Incomincio a capire dove siamo...

III° cieco nato          - Bisognerebbe andare dalla parte dove suonano la mezzanotte...

(Tutti gli uccelli notturni esultano a un tratto nelle tenebre.)  

I° cieco nato             - Sentite? Sentite? 

II° cieco nato           - Non siamo soli qui!

III° cieco nato          - Da un po' di tempo mi è venuto un dubbio: qualcuno ci ascolta. È tornato?

I° cieco nato             - … Io non so che cosa sia, è sopra di noi

II° cieco nato           - Gli altri non hanno sentito nulla? Voi tacete sempre...

Cieco + vecchio       - Noi ascoltiamo ancora.

 

Giovane cieca           - Sento delle ali intorno a me.

Cieca + vecchia        - Dio mio! Dio mio! Diteci dunque dove siamo!

 

VI° cieco                  - Io incomincio a capire dove siamo... L'ospizio è dall'altra parte del gran fiume, noi abbiamo attraversato il vecchio ponte. Egli ci ha condotti al nord dell'isola. Non siamo lontani dal fiume, e se ascoltassimo un momento forse lo udiremmo. S'egli non tornasse, bisognerebbe andare fino all'orlo dell'acqua, poi di lì passano giorno e notte le navi, e i marinai ci scorgerebbero sulle rive. Forse siamo nella foresta che circonda il faro, ma io non ne conosco l'uscita... Qualcuno vuol seguirmi?

I° cieco nato             - Restiamo seduti! Aspettiamo, aspettiamo, non conosciamo la direzione del fiume e intorno all'ospizio ci sono molti stagni. Aspettiamo, aspettiamo... tornerà, deve ritornare!

VI° cieco                  - Qualcuno sa la strada che abbiamo percorso? Egli ce ne ha parlato camminando.

I° cieco nato             - Io non gli ho prestato attenzione.

VI° cieco                  - Qualcuno l'ha ascoltato?

III° cieco nato          - Bisogna ascoltarlo per l'avvenire.

VI° cieco                  - Qualcuno di noi è nato nell'isola?

Cieco + vecchio       - Sapete pure che veniamo d'altrove.

Cieca + vecchia        - Veniamo dall'altra parte del mare.

I° cieco nato             - Ho creduto di morire durante la traversata.

II° cieco nato           - Anch'io, siamo venuti insieme.

III° cieco nato          - Siamo tutti e tre della stessa parrocchia.

I° cieco nato             - Dicono che nei giorni chiari si possa vederla da qui, verso il nord... Non ha il campanile.

III° cieco nato          - Siamo approdati per miracolo.

Cieca + vecchia        - Io vengo da un'altra parte...

II° cieco nato           - Donde venite?

Cieca + vecchia        - Non oso più di pensarci... Non me ne ricordo quasi più quando ne parlo... E’ tanto tempo. Faceva più freddo di qui...

Giovane cieca           - Io vengo da molto lontano.

I° cieco nato             - Donde venite, dunque?

Giovane cieca           - Non lo potrei dire. Come volete che ve lo spieghi? È troppo lontano da qui, è di là dei mari. Vengo da un grande paese: non potrei mostrarvelo che coi gesti, ma noi non ci vediamo più. Ho errato per troppo tempo. Ma ho visto il sole e l'acqua e il fuoco, le montagne, e certi fiori bizzarri. Non ce ne sono di simili in quest'isola: c’è troppo scuro e troppo freddo. Non ne ho più riconosciuto il profumo da quando non vedo più. Ma ho visto i miei genitori e le mie sorelle... Allora ero troppo giovane per sapere dov'ero. Giocavo ancora sulla riva del mare... Ma come mi ricordo di aver veduto! Un giorno guardavo la neve dall'alto di un monte. Incominciavo a distinguere quelli che saranno infelici...

I° cieco nato             - Che volete dire?

Giovane cieca           - Li distinguo ancora, qualche volta, dalla voce. Più certi ricordi che sono più chiari, quando non ci penso...

I° cieco nato             - Io non ho nessun ricordo.

(Un volo di grandi uccelli migratori passa clamorosamente sopra il fogliame.)

Cieco + vecchio       - Qualche cosa passa ancora sotto il cielo.

II° cieco nato           - Perché siete venuta qui?

Cieco + vecchio       - A chi lo chiedete?

II° cieco nato           - Alla nostra giovane sorella.

Giovane cieca           - Mi avevano detto che avrebbero saputo guarirmi. Egli mi aveva detto che un giorno avrei veduto e allora avrei potuto lasciare l'isola.

I° cieco nato             - Vorremmo tutti lasciare l'isola.

II° cieco nato           - Resteremo sempre qui.

III° cieco nato          - È troppo vecchio, non avrà il tempo di guarirci!

 

Giovane cieca           - Le mie palpebre sono chiuse, ma io sento che i miei occhi vivono...

I° cieco nato             - Le mie sono aperte...

II° cieco nato           - Io dormo a occhi aperti.

III° cieco nato          - Non parliamo dei nostri occhi!

II° cieco nato           - Non è molto tempo che voi siete qui

Cieco + vecchio       - Una sera io ho udito, dalla parte delle donne, durante la preghiera, una voce che non conoscevo; capivo dalla vostra voce che eravate molto giovane. Udendovi avrei desiderato di vedervi...

I° cieco nato             - Io non me ne sono accorto.

II° cieco nato           - Egli non ci avverte mai!

VI° cieco                  - Dicono che voi siate bella come una donna che viene da molto lontano.

Giovane cieca           - Io non mi sono mai vista...

Cieco + vecchio       - Non ci siamo mai veduti. Ci interroghiamo e ci rispondiamo, viviamo insieme, siamo sempre insieme, ma non sappiamo quello che siamo! Abbiamo un bel toccare con le due mani, gli occhi ne sanno più delle mani...

VI° cieco                  - Io vedo talvolta le vostre ombre, quando siete al sole.

Cieco + vecchio       - Non abbiamo mai visto la casa dove viviamo, abbiamo un bel tastare i muri e le finestre, non sappiamo dove viviamo!

Cieca + vecchia        - Si dice che sia un vecchio castello molto tetro e molto miserabile, non ci si scorge mai la luce se non nella torre, dove è la stanza del prete.

I° cieco nato             - Non occorre la luce a coloro che non vedono.

VI° cieco                  - Quando custodisco il gregge nei dintorni dell'ospizio, gli agnelli rientrano da sé, scorgendo la sera da questo lume della torre... Essi non mi hanno mai perduto.

Cieco + vecchio       - Sono anni e anni che noi siamo insieme e non ci siamo mai visti! Si direbbe che siamo sempre soli! Bisogna vedere per amare...

Cieca + vecchia        - Qualche volta io sogno di vedere...

Cieco + vecchio       - Io vedo soltanto quando sogno...

I° cieco nato             - Io non sogno, di solito, che a mezzanotte.

(Una raffica scuote la foresta e le foglie cadono in masse oscure.)

 

V° cieco                   - Chi mi ha toccato le mani?

I° cieco nato             - Qualche cosa cade intorno a noi.

Cieco + vecchio       - Viene dall'alto, io non so che cosa...

V° cieco                   - Chi mi ha toccato le mani? Mi ero addormentato, lasciatemi dormire.

Cieco + vecchio       - Nessuno vi ha toccato le mani.

V° cieco                   - Chi mi ha preso le mani? Rispondete ad alta voce, ho l'orecchio un po’ duro.

Cieco + vecchio       - Non lo sappiamo neanche noi.

V° cieco                   - Sono venuti ad avvertirci?

I° cieco nato             - È inutile rispondere, non sente nulla.

III° cieco nato          - Bisogna confessare che i sordi sono molto infelici.

Cieco + vecchio       - Io sono stanco di stare seduto.

VI° cieco                  - Io sono stanco di essere qui.

II° cieco nato           - Mi sembra che siamo molto lontani gli uni dagli altri... Cerchiamo di avvicinarci un poco… comincia a far freddo.

III° cieco nato          - Io non oso alzarmi, è meglio che ognuno rimanga al suo posto.

Cieco + vecchio       - Non si può sapere quello che può esserci fra di noi.

VI° cieco                  - Credo che le mie mani siano insanguinate, ho voluto alzarmi.

III° cieco nato          - Sento che vi chinate verso di me.

(La cieca pazza si frega gli occhi con violenza, gemendo e rivolgendosi ostinatamente verso il prete immobile)

I° cieco nato             - Sento anche un altro rumore...

Cieca + vecchia        - Credo che sia la nostra povera sorella che si frega gli occhi.

II° cieco nato           - Non fa nient’altro, l'odo tutte le notti.

III° cieco nato          - Essa è pazza, non dice mai nulla.

Cieca + vecchia        - Non parla più da quando ha avuto il suo bambino... pare che abbia sempre paura...

Cieco + vecchio       - Voi non avete dunque paura qui?

I° cieco nato             - Chi dunque?

Cieco + vecchio       - Ma voi tutti!

Cieca + vecchia        - Sì, sì, abbiamo paura!

Giovane cieca           - È un pezzo che abbiamo paura!

I° cieco nato             - Perché lo chiedete?

Cieco + vecchio       - Non so perché lo chiedo. Mi sembrava a un tratto di udire piangere fra di noi.

I° cieco nato             - Ma non si deve aver paura: credo ci sia la folle.

Cieco + vecchio       - C'è un'altra cosa, sono certo che c'è un'altra cosa. Non ho paura soltanto per questo.

Cieca + vecchia        - Essa piange sempre quando allatta il bambino.

I° cieco nato             - Nessuno piange come lei.

Cieca + vecchia        - Dicono che in certi momenti essa ci veda ancora.

I° cieco nato             - Non si odono piangere.

Cieco + vecchio       - Bisogna vedere per piangere...

Giovane cieca           - Sento un profumo di fiori intorno a noi...

I° cieco nato             - Io non sento che l'odore della terra!

Giovane cieca           - Ci sono dei fiori, ci sono dei fiori intorno a noi.

II° cieco nato           - Io non sento che l'odore della terra!

Cieca + vecchia        - Ho sentito i fiori nel vento...

III° cieco nato          - Io non sento che l'odore della terra!

Cieco + vecchio       - Credo che esse abbiano ragione.

VI° cieco                  - Dove sono? Li coglierei.

Giovane cieca           - Alla vostra destra, alzatevi. 

(II sesto cieco si alza lentamente e si avanza a tastoni urtando contro i cespugli e contro gli alberi, verso gli asfodeli, che rovescia e calpesta sul suo passaggio.)

 

Giovane cieca           - Sento che spezzate degli steli verdi! Fermatevi! Fermatevi!

I° cieco nato             - Non preoccupatevi per i fiori, pensate piuttosto al ritorno!

VI° cieco                  - Non oso più tornare sui miei passi!

Giovane cieca           - Non occorre tornare! Aspettate! (Ella si alza) Oh com’è fredda la terra! Gelerà (Avanza senza esitazione verso i pallidi e strani asfodeli, ma è arrestata dall’albero rovesciato e dai massi di pietra presso i fiori) sono qui! Ma non li posso raggiungere, sono dalla vostra parte.

VI° cieco                  - Credo di coglierli. (egli coglie a tastoni i fiori superstiti e li offre alla donna, gli uccelli notturni volavo via).

Giovane cieca           - Mi sembra d’aver visto questi fiori altre volte…. Non ricordo più il loro nome… Ma come sono malati e come è molle il loro stelo! Non li riconosco quasi più. Credo che siano il fiore dei morti. (Intreccia gli asfodeli nei capelli).

 

Cieco + vecchio       - Sento il rumore dei vostri capelli

Giovane cieca           - Sono i fiori...

Cieco + vecchio       - Noi non vi vedremo...

Giovane cieca           - Neppure io mi vedrò... Ho freddo...

(A questo punto il vento si leva nella foresta e il mare mugghia, all'improvviso e violentemente, contro le coste vicinissime.)    

I° cieco nato             - Tuona!

II° cieco nato           - Credo che si alzi la tempesta.

Cieca + vecchia        - Credo che sia il mare.

III° cieco nato          - Il mare? Che cos'è il mare? Ma è due passi da noi! Ci è di fianco. Lo sento tutto intorno a me! Bisogna che sia un'altra cosa!

Giovane cieca           - Sento il rumore delle onde ai miei piedi.

I° cieco nato               - Credo che sia il vento nelle foglie morte.

Cieco + vecchio       - Credo che le donne abbiano ragione.

III° cieco nato          - Ora viene qui...

I° cieco nato             - Da che parte spira il vento?

II° cieco nato           - Spira dalla parte del mare.

Cieco + vecchio       - Spira sempre dalla parte del mare. Esso ci circonda da tutti i lati. Non può venire da un' altra parte.

I° cieco nato             - Non pensiamo più al mare!

II° cieco nato           - Ma bisogna pensarci, poiché ora ci raggiungerà.

I° cieco nato             - Non sapete che cosa sia.

II° cieco nato           - Sento le sue onde come se stessi per immergervi le due mani. Non possiamo rimanere qui. Forse sono intorno a noi...

Cieco + vecchio       - Dove volete andare?

II° cieco nato           - Non importa dove! Non importa dove! Non voglio più sentire il rumore di queste acque. Andiamocene! Andiamocene!

III° cieco nato          - Mi sembra di udire qualche altra cosa. Ascoltate.

(Si ode un rumore di passi precipitati e lontani, su foglie morte.)

I° cieco nato             - Qualche cosa si avvicina.

II° cieco nato           - Viene! Viene! Ritorna!

III° cieco nato          - Viene a piccoli passi, come un bambino.

II° cieco nato           - Non rivolgiamogli nessun rimprovero oggi.

Cieca + vecchia        - Non mi sembra il passo di un uomo.

(Un grosso cane entra nella foresta e passa davanti ai ciechi. Silenzio.)

I° cieco nato             - Chi va là? Chi siete? Abbiate pietà di noi che aspettiamo da tanto tempo. (Il cane si ferma e va a posare le zampe anteriori sulle ginocchia del cieco.) Ah, che cosa avete messo sulle mie ginocchia? Che cos'è? Una bestia? Credo che sia un cane. Oh! Oh! È il cane, il cane dell'ospizio! Vieni qui! Vieni qui!

Gli altri ciechi           - Vieni qui! Vieni qui!

I° cieco nato             - Viene a liberarci! Ha seguito le nostre orme fin qui. Mi lecca le mani come se mi ritrovasse dopo tanti secoli!

Gli altri ciechi             - Vieni qui! Vieni qui!

Cieco + vecchio       - Precede forse qualcuno?

I° cieco nato             - No, no, è solo. Non odo venire nulla. Del resto non abbiamo bisogno di altra guida, nessuna è migliore di questa. Ci condurrà dove vorremo, ci obbedirà...

Cieca + vecchia        - Io non oso seguirlo...

Giovane cieca           - Neppure io.

I° cieco nato             - Perché no? Egli ci vede meglio di noi.

II° cieco nato           - Non ascoltiamo le donne.

III° cieco nato          - Qualche cosa è mutato nel cielo, respiro liberamente, l'aria è pura adesso...

Cieco + vecchio       - È il vento del mare che passa intorno a noi.

VI° cieco                  - Mi sembra che ora farà chiaro, credo che il sole si levi.

Cieca + vecchia        - Credo che ora farà freddo...

I° cieco nato             - Noi ritroveremo la nostra via. Egli mi trascina….mi trascina. È ebbro di gioia. Non posso più trattenerlo. Seguitemi, seguitemi. Ritorneremo a casa...

(Egli si alza trascinato dal cane che lo conduce verso il prete immobile e si arresta.)

 

Gli altri ciechi           - Dove siete? Dove siete? Dove andate? State attento!

I° cieco nato             - Aspettate! Aspettate! Non seguitemi ancora, ritornerò... (Si ferma.) Che c'è? Ah! Ah! Ho toccato qualche cosa di molto freddo!

II° cieco nato           - Che dite? La vostra voce quasi non si ode più!

I° cieco nato             - Ho toccato! Mi sembra di toccare un volto!

III° cieco nato          - Che dite? Non vi si sente quasi più. Che cosa avete? Dove siete? Siete già cosi lontano da noi?

I° cieco nato             - Oh! Oh! Oh! Non so bene ancora chi… cosa sia.... C'è un morto fra di noi...

Gli altri ciechi           - Un morto fra di noi? Dove siete? Dove siete?

I° cieco nato             - C'è un morto fra di noi, vi dico. Oh! Oh! Ho toccato il volto di un morto. Voi siete seduti a fianco di un morto. Qualcuno di noi dev'essere morto improvvisamente! Ma parlate, dunque, che io sappia almeno quali sono i vivi. Dove siete? Rispondete? Rispondete tutti insieme..

(I ciechi rispondono tutti uno dopo l'altro, eccetto la cieca pazza e il cieco sordo, le tre vecchie non pregano più.)

I° cieco nato             - Io non distinguo più le vostre voci! Parlate tutti allo stesso modo! Tremano tutte.

III° cieco nato          - Due non hanno risposto, dove sono?

(Egli tocca col suo bastone il quinto cieco.)

 

V° cieco                   - Oh! Oh! Io ero addormentato, lasciatemi dormire!

VI° cieco                  - Non è lui. E la folle?

Cieca + vecchia        - È seduta accanto a me, sento che vive...

I° cieco nato             - Credo... credo che sia il prete. È in piedi... Venite! Venite! Venite!

II° cieco nato           - Allora non è morto!

Cieco + vecchio       - Dov'è?

VI° cieco                  - Andiamo a vedere!

(Si alzano tutti eccetto la folle e il quinto cieco e avanzano, brancolando, verso il morto.)

II° cieco nato           - È qui? È lui?

III° cieco nato          - Sì! Sì! Lo riconosco!

I° cieco nato             - Mio Dio! Mio Dio! Che sarà di noi?

Cieca + vecchia        - Padre mio, padre mio? Siete voi? Padre mio, che cos'è accaduto? Che avete? Rispondeteci! Siamo tutti intorno a voi...

Cieco + vecchio       - Portate dell'acqua, forse vive ancora...

II° cieco nato           - Proviamo... Potrà forse ricondurci all'ospizio...

III° cieco nato          - È inutile, non sento più il suo cuore. È freddo...

I° cieco nato             - È morto senza dir nulla.

III° cieco nato          - Avrebbe dovuto avvertirci!

II° cieco nato           - Oh! Com'era vecchio! Io tocco il suo viso per la prima volta...

III° cieco nato          - (toccando il cadavere) E’ più grande di noi.

II° cieco nato           - I suoi occhi sono spalancati, è morto con le mani giunte.

I° cieco nato             - È morto così senza ragione...

II° cieco nato           - Egli non è in piedi: è seduto sopra una pietra.

Cieca + vecchia        - Mio Dio! Mio Dio! Ignorava tutto ciò, tutto ciò... Era ammalato da molto tempo... Come ha dovuto soffrire oggi! E non si lamentava... Non si lamentava che stringendosi le mani... Non si può sempre comprendere... Non si comprende mai... Preghiamo intorno a lui: inginocchiatevi...

(Le donne s'inginocchiano e gemono.)

I° cieco nato             - Io non so mettermi in ginocchio...

III° cieco nato          - Era ammalato? Non ce lo ha detto...

II° cieco nato           - Ho udito che parlava sottovoce andandosene... Credo che parlasse alla nostra giovine sorella. Che ha detto?

I° cieco nato             - Ella non vuole rispondere.

II° cieco nato           - Non volete più rispondere? Dove siete dunque? Parlate.

Cieca + vecchia        - L'avete fatto soffrire troppo, l'avete fatto morire... non volevate più procedere, volevate sedervi sulle pietre della strada per mangiare, avete mormorato tutto il giorno... Io lo sentivo sospirare. Si è perduto di coraggio...

I° cieco nato             - Era malato? Lo sapevate voi?

Cieco + vecchio       - Non sapevamo nulla... Non l'abbiamo mai veduto. Quando mai hanno veduto qualche cosa questi nostri poveri occhi morti? Egli non si lagnava mai... Ora è troppo tardi. Io ne ho visto morire tre ma mai così. Ora è la nostra volta.

I° cieco nato             - Io non l'ho fatto soffrire, io non dicevo nulla.

II° cieco nato           - Neppur io, noi l'abbiamo seguito senza dir niente.

III° cieco nato          - È morto mentre andava a cercare l'acqua per la folle.

I° cieco nato             - E adesso che faremo? Dove andremo?

III° cieco nato          - Dov'è il cane?

I° cieco nato             - Qui, non vuole allontanarsi dal morto!

III° cieco nato          - Trascinatelo! Scostatelo! Scostatelo!

I° cieco nato             - Non vuole abbandonare il morto.

II° cieco nato           - Noi non possiamo attendere al fianco di un morto! Non possiamo morire qui, nelle tenebre!

III° cieco nato          - Restiamo uniti, non scostiamoci gli uni dagli altri, teniamoci per mano, sediamoci su questa pietra. Dove sono gli altri? Venite qui! Venite! Venite!

Cieco + vecchio       - Dove siete?

III° cieco nato          - Qui… sono qui. Ci siamo tutti? Avvicinatevi a me. Dove sono le vostre mani? Fa freddo!

Giovane cieca           - Oh, come sono fredde le vostre mani!

III° cieco nato          - Che fate?

Giovane cieca           - Mettevo le mani sugli occhi: mi sembrava che ora avrei visto all'improvviso.

I° cieco nato             - Chi piange così?

Cieca + vecchia        - È la folle che singhiozza.

I° cieco nato             - Non conosce la verità?

Cieco + vecchio       - Credo che moriremo qui…

Cieca + vecchia        - Qualcuno verrà forse...

I° cieco nato             - Penso che le religiose usciranno dall'ospizio.

Cieca + vecchia        - Esse non escono la sera.

Giovane cieca           - Non escono mai.

II° cieco nato           - Gli uomini del faro ci scorgeranno.

Cieco + vecchio       - Non scendono dalla loro torre.

III° cieco nato          - Forse ci vedranno...

Cieca + vecchia        - Guardano sempre dalla parte del mare.

III° cieco nato          - Fa freddo!

Cieco + vecchio       - Sentite le foglie morte. Credo che geli! 

Giovane cieca           - Com'è dura la terra.

III° cieco nato          - Io sento alla mia sinistra un rumore che non so spiegarmi.

Cieco + vecchio       - Il mare geme contro le rocce.

III° cieco nato          - Pensavo che fossero le donne.

Cieca + vecchia        - Io sento i ghiacci che si spezzano sotto le onde...

I° cieco nato             - Chi trema così? Ci fa tremare tutti sulla pietra. 

II° cieco nato           - Non posso più aprire le mani...

Cieco + vecchio       - Sento ancora un rumore che non comprendo.

I° cieco nato             - Ma chi trema così? Fa tremare la pietra!

Cieco + vecchio       - Deve essere una donna.

Cieca + vecchia        - Dev'essere la folle che trema più forte di tutti.

III° cieco nato          - Ma non si sente il bambino...

Cieca + vecchia        - Credo che poppi ancora.

Cieco + vecchio       - Soltanto lui può vedere dove siamo!

I° cieco nato             - Sento il vento del Nord.

VI° cieco                  - Non ci devono essere più stelle, forse nevicherà.

III° cieco nato          - Se uno di noi si addormenta bisogna svegliarlo.

Cieco + vecchio       - Ma io ho sonno.

(Una raffica fa turbinare le foglie morte.)

Giovane cieca           - Sentite le foglie morte? Credo che qualcuno venga verso di noi!

II° cieco nato           - È il vento, ascoltate.

III° cieco nato          - Non verrà più nessuno?

Cieco + vecchio       - Il freddo verrà...

Giovane cieca           - Sento camminare in lontananza.

I° cieco nato             - Non sento che le foglie morte.

Giovane cieca           - Sento camminare molto lontano da noi!

II° cieco nato           - Non sento che il vento del Nord.

Giovane cieca           - Vi dico che qualcuno viene verso di noi!

Cieca + vecchia        - Io sento un rumore di passi molto lenti...

Cieco + vecchio       - Credo che le donne abbiano ragione!

(Incomincia a nevicare a larghi fiocchi.)

I° cieco nato             - Oh! Oh! Che cosa cade di tanto freddo sulle mani?

VI° cieco                  - Nevica.

I° cieco nato             - Stringiamoci gli uni agli altri!

Giovane cieca           - Ascoltate dunque il rumore dei passi.

Cieca + vecchia        - Per Dio! State un poco in silenzio...

Giovane cieca           - Si avvicinano, si avvicinano. Ascoltate.

(Il bambino della folle vagisce improvvisamente nelle tenebre.)

Cieco + vecchio       - Il bambino piange?

Giovane cieca           - Egli vede! Egli vede! Deve vedere qualche cosa, certo, se piange. (Ella afferra il bambino nelle sue braccia e si avanza verso il punto donde sembra giungere il rumore di passi, le altre donne la seguono e la circondano ansiose.) Io voglio andarle incontro...

Cieco + vecchio       - State in guardia!

Giovane cieca           - Oh, come piange! Che c'è? Non piangere, non aver paura, non c'è nessun pericolo. Siamo qui noi, siamo qui intorno a te. Che vuoi? Non aver paura. Non piangere così! Che cosa vedi? Dimmi che vedi tu!

Cieca + vecchia        - Il rumore dei passi si avvicina da questa parte. Ascoltate, dunque, ascoltate!

Cieco + vecchio       - Io sento il fruscio di una veste sulle foglie morte.

VI° cieco                  - È una donna?

Cieco + vecchio       - È un rumore di passi?

I° cieco nato             - O forse il mare nelle foglie morte?

Giovane cieca           - Ma no… sono passi, sono passi, sono passi.

 

Cieca + vecchia        - Ora lo sapremo, ascoltate dunque le foglie morte.

 

Giovane cieca           - Io le sento, le sento quasi al nostro fianco. Ascoltate, ascoltate. Che cosa vedi? Che cosa vedi?

Cieca + vecchia        - Da che parte guarda?

Giovane cieca           - Segue sempre il rumore dei passi. Guardate! Guardate! Quando lo volgo dall'altra parte, egli si rivolge per vedere... Egli vede, vede, vede; deve certo vedere qualche cosa di strano!

Cieca + vecchia        - (Si avanza) Alzatelo sopra noi, perché possa veder meglio.

Giovane cieca           - Scostatevi, scostatevi! (Essa solleva il bambino sopra il gruppo dei ciechi.) I passi si sono arrestati fra di noi!

Cieca + vecchia        - Sono qui! Sono qui fra di voi!

Giovane cieca           - Chi siete?

(Silenzio)

Cieca + vecchia        - Abbiate pietà di noi!

(Silenzio. Il bambino piange più disperatamente.)

FINE