I doni scambiati

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I DONI SCAMBIATI

I DONI SCAMBIATI di Giuriatti Oriella

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Narratore: “C’era una volta una donna che aveva due figli e abitava in un villaggio vicini a una foresta. Una mattina la donna uscì di casa per andare a raccogliere legna. Sopra la testa aveva una fascina e sopra la fascina …due bellissimi uccelli dalle piume rosse e oro.”

Bambini: “    Hoooooooooo!

Madre: “Questi uccelli sono rimasti intrappolati nella mia fascina, ne regalo uno ad ognuno di voi, miei amati figli”

Figlio maggiore:  “Che meraviglioso uccello! Deve essere anche buono da mangiare  e io ho una fame pantagruelica.

Accenderò un bel fuoco, lo spennerò e me lo farò arrosto”

Ragazzo.: “No, io non voglio mangiarlo, è così bello, lo scambierò con qualcos’altro”

Figlio M: “ con che cosa lo vuoi scambiare?

Ragazzo: “ Voglio fare cambio con la figlia del re”

Figlio M: Fratellino, sei matto.!

    Pretendi forse di avere la figlia del re in cambio di un uccello dalle piume rosse e oro? Ah ah ah!”

Ragazzo: “Se sono matto non lo so….. So che non tornerò a casa se non avrò con me la figlia del re.

Addio madre; addio, fratello”

Madre: “Che dio ti accompagni figlio mio”

Narratore: “ Cammina, cammina, dopo una giornata di marcia attraverso la foresta, il ragazzo arrivò in un villaggio di poche capanne, dove abitavano solo donne , vecchi e bambini.

Davanti a una capanna vide dei bambini, magrissimi che giocavano, seduti per terra accanto al fuoco.

Bambini: “ Che magnifico uccello rosso e oro. Ce lo dai?

Ragazzo” E’ un dono di mia madre, ma se anche a voi piace tanto ve lo do 

In dono

Narratore: “ Quei bimbi però che da giorni sentivano i morsi della fame, presero l’uccello, lo uccisero, lo spennarono e lo cucinarono sul fuoco.

Il ragazzo si accoccolò a terra e pianse sconsolato

Ragazzo: “Perché avete ucciso il mio uccello? Era un dono di mia madre. E adesso io che cosa faccio?

Bambini: “ Non prendertela: tieni, in cambio ti diamo questo coltello. Guarda com’è bello! La sua lama è tagliente come un rasoio!

Narratore: “ Il  ragazzo si asciugò le lacrime, prese il coltello, salutò i bambini e proseguì il cammino.

Il giorno seguente arrivò sulla riva di un ago e vide tre uomini che, a terra come  cani, strappavano le canne coi denti e le riponevano in grossi cesti

Schiavo: “Ho le labbra dolenti, ma se non  stappo abbastanza canne i miei figli non avranno di che mangiare1

Schiavo 2 “ La mia povera schiena! Ohhhhhh non la sento più

 Schiavo 3 (nenia )nnnnnnnnnnnnnnnn

Ragazzo: “ Tenete amici, prendete  il mio coltello. Tagliare le canne sarà più facile

Schiavi: “Grazie, grazie il tuo cuore e più grande della nostra fatica”

Narratore: “ Tagliavano e ammucchiavano, tagliavano e ammucchiavano ma a sera la lama del coltello logorata da tutto quel lavoro si spezzò ZAC”

Ragazzo: “Il mio bel coltello! Lo rivoglio indietro  . me l’hanno dato i bimbi del villaggio in cambio dell’uccello dalle penne rosse e d’oro regalato da mia madre!”

Schiavi; “ Non prendertela!

Schiavi: Tu ci hai dato il coltello e noi l’abbiamo rotto. In cambio ti regaleremo un cesto fatto con le nostre canne.

Ti daremo il cesto più bello e più grande per ripagarti della tua generosità”

Narratore: “ il ragazzo ripartì senza coltello ma con un cesto ampio e robusto e l’indomani arrivò in un campo di grano. Gli uomini raccoglievano le spighe, le sgranavano e si mettevano i semi in tasca.

I loro abiti erano logori, le tasche colme si scucirono e tutti i semi caddero a terra.”

Ragazzo: “Non è giusto !tanto lavoro per niente!  Prendete il mio cesto e mettete qui il vostro raccolto

Tagliatori : “Grazie , il tuo cuore e più gonfio di ogni spiga di grano”

Narratore:  “Alla fine della giornata, il cesto era diventato sempre più colmo.. per il troppo peso sfondò,

Ragazzo: “ Il mio cesto! Lo rivoglio! Me l’hanno dato i tagliatori di canne in cambio del coltello affilato che mi avevano dato i bambini del villaggio in cambio dell’uccello dalle piume rosse e oro dato da mia madre.”

Tagliatori. “ Non ti arrabbiare. Calmati   .Non te la devi prendere così. Non te ne  andrai a mani vuote. Sapremo ricompensare la tua generosità. In cambio del tuo cesto, ti daremo un orcio pieno d’olio”

Narratore:  “Il ragazzo prese l’orcio e camminò, camminò per ben quattro giorni finché incontrò un grande baobab

Figlio p: 2 come mai sei così pallido? Cosa ti è successo?

Baobab: “Sono molto malato il calore e la siccità hanno tolto linfa alle mie radici. Se tu strofinerai i miei rami e il mio tronco io potrò ritrovare il mio vigore

Ragazzo: “Non ti preoccupare ora ci sono io

Narratore: “ Il ragazzo non ci pensò due volte: spalmò l’olio sul fusto e sui rami, ma l’albero era grande e tutto l’olio finì”

Ragazzo:  “ Sono stremato ah!  Ora non ho più il mio olio ; me  l’avevano dato gli uomini del campo di grano in cambio del cesto .Il cesto me l’avevano dato i tagliatori di canne in cambio del coltello affilato. Il coltello me l’avevano dato i bambini del villaggio in cambio dell’uccello dalle piume rosse e oro che mi aveva regalato mia madre!”

Baobab: “Non ti avvilire, il tuo cuore e più grande e più vigoroso di un baobab. Tu mi hai salvato la vita. Io ricambierò il tuo dono: ti darò una fascina dei miei rami.”

Narratore:  “ Il ragazzo raccolse la fascina, se la mise sulle spalle e sotto quel peso proseguì il suo viaggio.

Arrivò al riparo di una rupe e vide un barlume di fuoco; c’erano dei mercanti

Mercanti: “ Ragazzo unisciti a noi, la notte è fredda, avevamo pochi stracci e ora ila fiamma si sta estinguendo

Ragazzo: “ Tenete amici ,questa fascina potrà rattizzare il vasto fuoco”… e tristemente pesò

La mia fascina è in andata in fumo.

L’albero me l’aveva data in cambio di un orcio pieno d’olio e l’orcio me l’avevano dato gli uomini del campo di grano in cambio del cesto. E il cesto, i tagliatori di canne in cambio del coltello affilato, e il coltello,  i bimbi del villaggio in cambio dell’uccello dalle piume rosse e oro che mi aveva regalato mia madre

Mercanti: “Non disperarti! Sappiamo essere generosi. La tua generosità ha riscaldato il nostro cuore. Prendi questo sacco di sale: è merce preziosa; vedrai che il cambio sarà tutto a tuo vantaggio.”

 Narratore:   “Con il sacco di sale, si inerpicò sulla montagna, scese dall’altra parte e a sera il ragazzo giunse stanco, affaticato e assetato vicino a un fiume e bevve”

Ragazzo: “ Non sai di molto,   la tua acqua non ha sapore  e non disseta!”

Fiume: “Oh! Hai bevuto e ti lamenti !(offeso) Se non so di molto, non so cosa farci…gettami del sale se desideri che la mia acqua sia saporita”

Narratore: “Il ragazzo non se lo fece ripetere due volte.. ma nel momento in cui vide sciogliersi il sale pensò:

Ragazzo “Che sciocco sono stato!

Me l’avevano dato i mercanti in cambio della fascina di legna

che mi aveva dato il baobab per l’olio che mi avevano donato gli uomini del campo di grano

 in cambio del cesto che mi avevano dato i tagliatori di canne

 per il coltello affilato donato dai bambini del villaggio

 in cambio dell’uccello dalle piume rosse e oro che mi aveva regalato mia madre”

Fiume:  “Su non ti disperare. vedi quella rete sulla riva? Gettala e ti darò una pesca abbondante.  Ora segui il mio corso; là c’è un villaggio”

Ragazzo: “ Grazie! Grazie”

Narratore: “Dovete saper  che in quel villaggio il nostro ragazzo vide degli uomini che correvano tra le capanne: cercavano di catturare  delle cavallette!

Ragazzo: “ Che cosa state facendo? Perché vi affannate tanto per acchiappare le cavallette?”

Uomo: “ Il nostro re ha ricevuto la visita di un gruppo di  ricchi signori di una terra lontana, ma il nostro villaggio      è povero, non abbiamo nulla da offrire”

Ragazzo: “ Io ho quello che fa per voi. Portatemi al cospetto del vostro re”

Narratore: Davanti al re il ragazzo depose la rete traboccante di pesci e disse…

Ragazzo: “ Ecco re ho qui con me quanto serve per sfamare i tuoi ospiti.”

Narratore: “Dopo cena il re fece chiamare il ragazzo

Re : “ ragazzo il tuo cuore straripa di generosità . Voglio darti qualcosa in cambio. Chiedemelo, e se posso te lo darò

Ragazzo: “ Re, se vuoi essere altrettanto generoso con me, dammi tua figlia in sposa.”

Re: “Va bene . se è questo che desideri prendila  c0n te. La generosità e il più prezioso dei tesori amatevi e cercate di essere felici”

Narratore: “E la ragazza indossò un abito rosso e oro, e anche il ragazzo venne vestito con l’abito dello sposo

Dopo la festa di nozze i due sposi partirono sulla groppa di un asino

Passarono sulla riva del fiume

Salirono sulla montagna , scesero fino alla roccia, passarono davanti al baobab; giunsero davanti al campo di grano; superarono il lago dei tagliatori di canne; passarono accanto al villaggio dei bambini e

FINALMENTE

Arrivarono al villaggio del ragazzo

Per prima li vide la madre del ragazzo

Madre: “ Figlio mio,  come è possibile? Sei tornato

Ragazzo: “ Certo che è possibile. Te l’avevo detto : avevo un sogno. Se vuoi ti racconto tutta la mia storia”

Narratore E raccontò alla madre la lunga catena di incontri che l’avevano portato tanto lontano da lì

Tutti:FU COSI’ CHE L’UCCELLO DALLE PIUME ROSSE E ORO DIEDE IN SPOSA LA FIGLIA DEL RE AL RAGAZZO DEL VILLAGGIO”