I fratelli gemelli

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I Due Gemelli Napoletani

I fratelli gemelli

Elaborazione dal testo originale di Plauto: Menecmi

Rivista e rielaborata da Peppe Carosella

Personaggi

Prologo

Spazzola          servo di Menecmo I

Erozia              Prostituta

Cilindro            Servo di Erozia

Fisicle               Prostituta

Fosicle              Prostituta

Filside              Prostituta

Fisilide             Prostituta

Menecmo II    Gemello di Capua

Messenione      Servo di Menecmo II

Dorippide         Moglie di Menecmo I

Bromia              Ancella di Dorippide

Mosco               Padre dei gemelli


Prologo

Salute, o spettatori. Questa sera vorrei presentarvi Plauto. Non personalmente, si intende, ma attraverso una delle sue commedie più divertenti. “Menecmi”.

Ora vi racconto la trama. Cercherò di essere il più breve possibile. Dunque per prima cosa devo dirvi che quello che state per vedere è accaduto a Neapolis, per cui, non vi scandalizzerete se durante il fatto sentirete espressioni care alla dea Partenope.

C’era dunque a Neapolis un vecchio mercante che aveva due figli gemelli. Essi erano così simili, ma così simili fra loro, che neanche la nutrice che li allattava riusciva a distinguerli. E neanche la madre che pure li aveva messi al mondo. Un giorno, quando i ragazzi avevano ormai sette anni, il padre dovendo andare a Paestum per mercanteggiare porta con se uno dei due fratelli e l’altro lo lascia a casa con la madre. A Paestum, guarda caso, vi erano i giuochi e, come accade in simili circostanze, vi era una grandissima folla. In mezzo a questa folla il bambino si perde e non trova più suo padre. Una donna, che era lì per il mercato, impietosita dai lamenti del piccolo, lo porta con sé a Capua. Il padre dopo averlo cercato invano per giorni e giorni, disperato ritorna a Neapolis e, tanto era l’affetto che nutriva per il fanciullo scomparso, cambia nome all’altro gemello e lo chiama Menecmo come il figlio perduto.

Insomma, perché tra poco non abbiate a sbagliarvi, ve lo dico e ve lo ripeto: i due gemelli hanno lo stesso nome.

(Si apre il sipario – luce bassa blu a salire pian piano)

Ora però devo far marcia indietro e ritornare a Neapolis per farvi sapere come va a finire tutta questa storia. Ecco: questa è Neapolis. Il primo gemello abita qui (si illumina solo la porta indicata) in questa casa. Il secondo, quello che si perse a Paestum, sta per arrivare, con il suo servo. Vediamo insieme come va a finire.. (esce)


Spazzola

Salute. Mò voi vi chiederete ”’E’ chisto chi è?”. Giusto! Gli amici, quelli che mi conoscono, mi chiamano Spazzola, perché quando mi metto a tavola spazzolo tutto. E vulite sapé pecchè? Pecchè secondo me ‘o mmagnà è ‘a cchiù bella cosa ca ce sta. Ecco pecchè m’arraggio quanno veco ca certi ppersone attaccano ‘e schiave ‘nfaccia ‘e catene, perché, secondo me, fanno una grande fesseria. A no povero disgraziato ca ‘a ciorte l’ha avutato ‘o culo ‘nfaccia, parlando con decenza, viene la voglia di scappare e nu sistema ‘o trova sempe. Perciò, se volete legare uno schiavo di, acchiappatelo pe’ ccanna, attaccatelo co ‘a pappatoria. Cchiù ‘a panza se regne, cchiù ‘a catena s’astregna. Io mò, per esempio, me ne vado dal mio caro amico Menecmo, di cui sono schiavo da tanto tempo, ma ci vado co ‘e pere mie, da uomo libero, per farmi incatenare bene bene. Perché questo caro amico mio non si limita solo a darti da mangiare, ma t’abboffa fino a quanno nun schiatte, che Giove lo protegga. E siccome per qualche giorno ho dovuto interrompere questa goduria, oggi me l’agg’’a mettere sotto e l’aggi’’a fa venì ‘e dulure ‘e capa. Ma zitti, sento qualcosa: questo è proprio Menecmo che sta per uscire.

Menecmo I

(rivolto alla moglie che è sull’uscio) Se tu non fossi malvagia, stupida, senza cervello, una donna impossibile, insopportabile e chi più ne ha più ne metta, tutto quello che piace a tuo marito piacerebbe anche a te. Ma se va avanti così un giorno o l’altro ti rispedisco da tuo padre. Possibile che io non possa mettere il naso fuori dalla porta che costei subito: “E dove vai? E che fai? E che cosa cerchi? E che cosa prendi? “ Ho sposato un ispettore delle tasse, non una donna! Ti ho trattato troppo bene, troppo: servi, schiavi, gioielli, oro, porpora, lino. Non ti ho fatto e non ti faccio mancare mai niente e tu sempre lì, addosso a sorvegliarmi. Ma sai che faccio stasera? Mi compro una sgualdrina e me la porto a cena fuori. Diciamo a cena… Voi avere capito sicuramente.

(Lei entra. Lui si scappuccia e si smantella) Ah, finalmente! A forza di gridate sono riuscito ad allontanare mia moglie dalla porta. Vi piace questo bracciale? E questa sopreavveste? L’ho rubata a mia moglie e adesso la porto alla mia amante. E’ così che bisogna fare. Bisogna raggirarle queste arpie dai cento occhi. Signori mariti puttanieri, pigliate esempio da me.

Spazzola

Ehilà

Menecmo I

Chi è?

Spazzola

Avisse purtato quaccosa pure pe me?

Menecmo

Aiuto, un’imboscata!

Spazzola

Ma quale imboscata

Menecmo I

Chi è là?

Spazzola

Io

Menecmo I

Spazzola ! Mio amico atque mia  consolazione|

Spazzola

Salve Menecmo

Menecmo I

Non potevi capitare in un momento più propizio

Spazzola

Io capito sempre nei momenti propizi. Ma che fai accussì cumbinato?

Menecmo I

Vuoi vedere una cosa deliziosissima?

Spazzola

Quale cuoco l’ha cucinata?

MenecmoI

Tu pienze sempe ‘o mangià!  Hai mai visto un affresco raffigurante  Adone o Ganimede?

Spazzola

E che c’azzeccammo nuie co st’affresco?

Menecmo I

Guarda ccà! Non ti pare che ci sia qualche rassomiglianza?

Spazzola

Ma tu guarda a chisto! ‘O bracciale, ‘a veste ‘e seta… Aggiu capito s’è  perduto pure chisto!

Menecmo I

E allora che ne dici eh? Ho rubato la veste al mio malanno per portarla alla mia rovina. Ti è piaciuta questa parafrasi? E’ retorica, caro Spazzola. Io faccio l’avvocato. E allora che ne dici? So’ bello accussì?

Spazzola

‘E sei bellissimo. Ma mò iammo a mangià  ca tengo famma!

Menecmo I

E dalle co sto magnà. Insomma non sai aggiungere nient’altro di tuo: nessun altro epiteto?

Spazzola

Ah. Epiteti quanti ne vuò!

Menecmo I

Benissimo. Allora fa’ na cosa, io ora salgo qua sopra, tu mi guardi, mi miri … e caccia nu bello epiteto

Spazzola

T’aggia pure mirà?

Menecmo  I

E gghià

Spazzola

Ma che vò chisto a me stammmatina?

Menecmo I

Su, guardami!

Spazzola

Sei spassoso!

Menemco I

Oh!. Mi fai cascare le braccia! Su un altro  epiteto

Spazzola

N’ato? Nun me vene

Menecmo I

Forza!

Spazzola

Ma quanno jammo  a mangnà?

MenecmoI

Guarda che qua nun se magna se prima non ti fai uscire un altro epiteto

Spazzola

Ma doppo  mangiato un epiteto esce meglio

Menecmo I

Ma tu che epiteto hai capito?…

Spazzola

Aggiu capito, aggiu capito, Aspè ca mo mi jesce. Eccolo qua: Sei sollazzevole!

Menecmo  I

Basta! Non voglio più niente da te!

Spazzola

Ho capito! T’he appicicato n’ata vota cu tua moglie . E’  vero o no?

Menecmo I

E già!

Spazzola

E oggi a casa tua non si mangia

Menecmo I

E di cosa ti preoccupi? Si mangerà altrove. Ti ho fatto mai mancare niente?

Spazzola

Niente!

Menecmo I

E allora! A proposito, mia moglie non dovrà sapere né dove andremo a ficcarci né come bruceremo questo giorno. Ti è piaciuta ‘sta parafrasi <<bruceremo>> ? E’ retorica, caro Spazzola. Io faccio l’avvocato

Spazzola

Menè, siente chest’ata parafrasi mia

Menecmo

Sentiamo.

Spazzola

Sputami in faccia se dirò n’ata parola senza il tuo permesso

Manecmo I

E tu tieniti pronto che prima o poi te lo faccio. Alzati ora. Adesso sai che faccio? Vado dalla mia amante Erozia e le regalo questo bracciale e questa sopravveste, e le dirò di prepararci un bel pranzetto.

Spazzola

Mò si ca sì n’amico!

Menecmo  I

E  berremo asazietà. Sino al sorgere di Sirius. T’è piaciuta sta parafrasi

Io faccio l’avvocato, caro Spazzola.

Spazzola

Avvocà. Ma mo a vuò fernì  cu sti cose. Io mo vaca a  bussà a porta

Menecmo I

Vai  caro, vai

Spazzola

Ah. E  non c’è  bisogno. ‘E vvi’ lloco. Stanna ascenno.

Menecmo I

Oh! Mirala, guardala, anche il sole si eclissa dinanzi alla bellezza del suo corpo! Ti è piaciut….

Spazzola

N’ata paralisi!

Menecmo I

T’ha da venì primma ‘e mo! (entrano Erozia, Fisicle e Fosicle)

Erozia

Salute a te!  Menecmo, anima mia.

Menecmo I

Salute, e che salute ca tiene figlia  mia (l’abbraccia) 

Spazzola

E pe’ mme nun c’esce niente?

Erozia

Tu non conti

Menecmo I

Tu  non conti

Spazzola

Anche le riserve contano sul campo di battaglia

Menecmo I

E battaglia sarà. Combatteremo a suon di bicchieri e di fiaschi. Gioia dell’anima mia, come mi appare odiosa mia moglie quando i miei occhi ti mirano

Erozia

Già ma intanto non riesci a togliertela di dosso. Anche i suoi vestiti usi  ora? E i tuoi monili?

Menecmo I

Questi? Tesauro! Ma io questi li ho rubati a mia moglie per regalarli a te. So che tanto hai amato la sua veste d’oro e di seta. E che tanto hai desiderato il suo aureo serpentello

Erozia

Oh Menecmo! Non c’è spasimante più generoso di te, mio bellicoso guerriero!

MenecmoI

Battaglia, grande battaglia sarà! Tesauro! Sapessi quanto m i è costato sottrarli a mia moglie. Prendila. è tua! E allora  che ne dici?

Erozia

Bella!

Menecmo I

Solo questo sai dire?

Spazzola

Vò n’epiteto pure ‘a te

MenecmoI

Elegante, raffinata

MenecmoI

Elegante raffinata! Mi è costata dieci mine un anno fa!

Spazzola

Dieci mine jttate!

MenecmoI

Beh, tesauro, e  ora, che cosa ci fai preparare di buono ora?

Erozia

Quello che desideri, mio bellicoso guerriero.

Menecmo  I

Battaglia, grande battaglia sarà!

Erozia

Voi, chiamatemi Cilindro, presto

Menecmo

(a Spazzola) Sei contento?

Fisicle

Cilindro, Cilindro!

Fosicle

Cilindro! Presto!

Cilindro

Eccomi qua

Fisicle

Erozia ti chiama

Fosicle

Che cosa ci prepari?

Erozia

Sta a sentire quel che ti si ordina

Cilindro

Sono tutto orecchi

Menecmo I

Oh Cilindro, mio grazioso atque delizioso Cilindro, che cosa ci hai fatto preparare di buono oggi?

Cilindro

Quello che comandate

Menecmo 

Benissimo.  Tu che cosa preferisci?

Spazzola

Io veramente….

Menecmo  I

Non tu!  Tu, tesauro, che cosa   preferisci?

Erozia

Io veramente….

Menecmo  I

Io veramente preferirei  per incominciare, tanto  per mantenerci sul leggero: uova di fagiano al limone. Ti va bene cara?

Erozia

Si.

Spazzola

MA nun è troppo leggiero? Nun fosse meglio: uova  di gallina normale a frittata?

Menecmo I

Ah..  Non mi piace. Fai fare a me. A seguire ancora  Cilindro:  zuppa di pescetti

Fis. E Fos.

Pescetti?

Menecmo

Eh! Pescetti?

Cilindro

Pescetti piccoli?

MenecmoI

Fravaglie! Al brodo  pazzo.

Erozia

Pazzo pazzo pazzo!

Menecmo

Si cara!

Spazzola

Ma nun è meglio na zuppa ‘e fasule normale?

Menecmo I

Non mi piace, è volgare. Fai fare a me. A seguire ancora Cilindro…

Spazzola

Nu bello ruotolo ‘e sacicce

Menecmo I

No,no! Le salsicce dopo. Dopo mettiamo le salsicce. Questo, invece è il momento delle quagliette a vino e salvia.

Spazzola

MA  che  so’ sti’nzpetarie. Menè, sient a mè, nun fosse meglio nu bello musso ‘e puorco chino ‘e lardo e ventrensca? Ca ce cunzulammo!

Menecmo I

Ah.. Non mi piace. Se mete ‘ncoppo ‘o stommaco. A seguire ancora Cilindro: tegamini di carciofi alla greca

Spazzola

Ma nun è meglio nu ruotolo ‘e saciccie alla napulitana?

Menecmo I

No. Le salsicce dopo. A rinforzare Cilindro mi farai fare: ostriche, cozze, riccioli e patelle.

Erozia

Afrodisiaci

Mencmo I

Si, afrodisiaci per la grande battaglia!

Spazzola

E quanno arrivano ‘e saciccie

Menecmo  I

E dalle co sti saciccie! Ti ho detto dopo. Dopo metteremo le salsicce.

Spazzola

Ma io m’e vvulevo magnà primma.

Menecmo I

E va bene, ti voglio accontentare. Tu lo sai che sei sempre nel mio core! Le salsicce le metteremo a questo punto. Ma attenzione Cilindro! Che le salsicce siano delicate, profumate, rosate e fresche di giornata.

Cilindro

Benissimo. E per la ripresa?

Menecmo I

Per la ripresa, onde rischiare le viscere: frutta a volontà: uva, albicocche, susine, pesche, fichi, more e….

Spazzola

Saciccie!

Menecmo I

Delle co sti saciccie! Me se già le abbiamo mangiate, che facciamo le mangiamo un’altra volta. E lascia fare a me! E che tutto sia ben cotto e innaffiato con un buon vino rosso di fragola.

Erozia

Rosso come la passione

Menecmo I

Battaglia, grande battaglia sarà (l’abbraccia)

Spazzola

(rivolto a Cilindro) E fa ambressa ca tengo famma!

Menecmo I

Noi andiamo al Foro

Spazzola

Ma torniamo subito

Erozia

E quando tornerai sarà tutto pronto.

Menecmo I

Spazzola, portami via, se no faccio una fesseria qui in strada. Battaglia, grande battaglia sarà.! Spazzola, vieni meco. (escono)

Erozia

Voi, prendete questa veste, presto. E a te Cilindro, eccoti tre scudi per la spesa.

Cilindro

Tre? E che compro con tre scudi?

Erozia

Tu compra per tre. Né più né meno.

Cilindro

Ma avete sentito quello che hanno ordinato?

Erozia

Ho detto compra per tre

Cilindro

Ma che tre e tre. Quello solo il parassita vale per otto.

Erozia

E tu compra per tre e fai per dieci. Come sai fare tu

Cilindro

Ho le mani libere?

Erozia

Liberissime

Cilindro

Allora sì.Tra poco sarà tutto pronto.

Erozia

E mi raccomando Cilindro fa presto. (entra)

Cilindro

(a Fisicle e Fosicle che lo solleticano) …E stateve ferme! Mamma mia sti piccerelle teneno ‘o pepe a sfottere a me. Jate a perte e dinto jà. (Le due entrano) Allora: uova di fagiano… piglio chelle ‘e palummo. Quagliette ccà piglio direttamente ‘o palummo. Carciofi ce stanno. Ostriche, cozzeche, ricce e patelle: ’e piglio ncopp’’e scoglie. ‘O broro ‘o faccio c’aa gatta. ‘A zuppe ‘e pesce ‘a faccio co ‘e ccape d’alice ch’avevo astipato p’’agatta. Frutta, quante ne vuò ‘a coppa all’albere. Me manca ‘o saciccio. ‘O saciccio l’aggia accattà! (esce)

Menecmo II

(da dentro) Ah! Ah! Viene accà, statta accorte ‘nterra. Ah! Ah! Cammina, viene arreto a me. Imbecille! (entra. Poi si volta. A Messenio che è ancora fuori scena)

Messenio

(da dentro) Simmo arrivati ?

Menecmo II

Che fai? Piglia, aiza ‘e bagagli cammina! Viene arreto a mme, viene a ccà, passa pe llà viene a ccà , a llà….

Messenio

(entrando pieno di bagagli) Ma addo amma j’? Me stai ‘mbriacanno

Menecmo II

Viene appriesso a mmè. Ah! Finalmente siamo arrivati (Messenio depone i bagagli)

Messenio

Ass’a fà a Giove nun c’a facevo cchiù!

Menecmo II

E che fai! Piglia, aiza ‘e bagagli, càrreca! ‘O dico io quanno simmo arrivate. (pausa) Simmo arrivate! E che c’è vuluto p’arrivà ‘a Capua fino a ccà… (Messenio si siede) Che fai?

Messenio

Me sto assettanno

Menecmo II

Tu nun te può assettà! Tu t’assiette sulamente quanno t’ho ddico io. (siede) Ah ! Che bella cosa a sta assettato. Messenio, mi è venuta una considerazione: non c’è piacere più grande per un uomo che rivedere la patria natia dopo aver tanto viaggiato

Messenio

(sedendosi) Giusto !

Menecmo II

Che fai ?

Messenio

Me sto assettanno!

Menecmo II

Nun te può assettà

Messenio

Ma io sto stanco!

Menecmo II

He ‘a vedè io comme sto distrutto e nun dico na parola. Dunque Messè stavo facendo un’altra considerazione: non c’è piacere più grande per un uomo che rivedere la stessa gente, la stessa piazza, la stessa ..(guardandosi le scarpe) merda.! E vide si pulezzano mai dint’a sta città. (si pulisce dove era seduto Messesio) Tiè, assettate.

Messenio

Mò nun me voglio assetta!

Menecmo II

Mò t’he assettà!

Messenio

E va bene! (si siede comicamente tentando di evitare la merda)

Menecmo II

Altra considerazione, Messenio, che deriva da quella di prima: la natura è una cosa assai streveza e strana.

Messenio

Overo? E pecchè?

Menecmo II

… Pecchè quant’uocchie ci ha dato ‘a natura?

Messenio

Ma che domande!

Menecmo II

Quant’uocchie ci ha dato?

Messenio

Due

Menecmo II

Due. Bravo. E dove sono posti?

Messenio

‘nfronte!

Menecmo Ii

‘Nfronte. Bravo! Vedi Messenio, se la natura ci avesse posto un occhio in fronte e n’ato vicino a nu pede, nu povero ommo comm’ame nun sarria juto a fernì c’’o pede dint’’amerda. E’ Chiaro?

Messenio

Però te jeva a fernì ‘a mmerda dint’’an’uocchio!

Menecmo II

Hai ragione. Aggi’’a dicere ‘a verità hai ragione. Questa volta Messenio, aggio fatto na cosiderazione ‘e mmerda! (alzandosi) Diciamo la verità però: Neapolis è sempre la più bella città del mondo. Uh, guarda lla Megaride!

Messenio

Uè ! Megaride. Guarda chi si vede! Megaride

Memecmo II

A chi stai chiammanno?

Messenio

A Megaride!

Menecmo II

Ma Megaride è un’isola! Uno bello e buono se’ mette a cchiammà a n’isola. L’isola di Megaride! Guarda lì Megaride quanto è bella!

Messenio

Io nun saccio tu addò ‘a vide tutta sta bellezza. Ccà me merono tutte ruine

Menecmo II

Tu, caro Messenio non cogli!

Messenio

Giusto!

Menecmo II

Nun hai mai cugliuto!

Messenio

Questo è vero

Menecmo II

Quindi sei?

Messenio

Coglione!

Menecmo II

Bravo! Quanno capisce subbeto me piace a me.

Messenio

Io, però, nun aggio capito pecchò simmo venuti fino a ccà. Stevemo tantu bello a Capua

Menecmo Ii

Perché siamo venuti a cercare mio fratello e mio padre

Messenio

E pecchè

Menecmo II

Perché è necessario

Messenio

Aggiu capito! Ma pecchè?

Menecmo II

Perché a nu certo punto della vita, guarda caso, m’è venuta voglie

D’’e ‘ncuntrà. Va b uò?

Messenio

Ma tu si sicuro che chisti dduie stanno ancora ccà. E soprattutto ca songo ancora vive?

Menecmo II

Avessem’’a fa ca simmo accussì sfurtunato che ‘e truvammo addirittura muorte a sti dduie? (a Messenio che continua  a guardarsi intorno) Messè, ma che è ?

Messenio

Padrò, qua bisogna stare molto attenti. Questa è una città pericolosa. Piena di ladri, di ubriaconi, di scrocconi, di adulatori. Una città di gente dedita a tutti i piaceri, a tutte le voluttà della vita

Menecmo II

Overo?

Messenio

Uh. Chillo dice pure overo! Allora nun sai niente?. Una città piena di puttane sculettanti. E come sculettano a Napoli, non sculettano in nessuna altra parte del mondo. IO ‘e tengo ancora annanze all’uocchie (descrive comicamente)

Menecmo II

Viene a ‘ ccà. Aggiu capito. Damm’’a borza mia!

Messenio

E pecchè?

Menecmo II

Pecche tu ‘ngrefato comme staie, te vaie a spennere tutt’’e sorde mie appriesso a na zòccola! Miett’’e sorde mie ccà! Damm’’a vorza mia! He capito?

Messenio

‘A vorza …. Qua dodici dracme so’ rimaste

Menecmo II

E songhe ‘e mie !

Messenio

E sono le tue, sono letue. E da oggi in poi pere le responsabilità songo ‘e toie

Menecmo II

Messè, me è venuta un’altra considerazione

Messenio

Stevo c’’o penziero!

Menecmo II

Per rendere ai miei parenti più gradita le sorpresa, noi mo sai che facciamo?

Messenio

Turnammo a Capua n’ata vota!

Menecmo II

Nossignore. Ci Scampiamo i nostri nomi?

Messesnio

C’amma fa?

Menecmo II

Ci scampiamo i nomi. Così possiamo osservare senza essere osservati, e conoscere senza essere ricunusciuti

Messenio

Ma chi t’ha da conoscere. So trent’anni che ce manchi a chesti parte!

Menecmo II

Ho deciso. Da questo momento io mi voglio chiamare Peùsicle e tu Palestrione.

Messenio

IO chi so?

Menecmo II

Palestrione

Messenio

Ma comme? Non sono più Messenio?

Menecmo II

No, o. Da questo momento ti voglio chiamare Palestrione.

Messenio

Palatone ?

Menecmo II

Eh ! Pagnuttella ! Palestrione, Palestrione.

Messenio

Ma nun putive scegliere nu nomme nu poco meglio?

Menecmo II

Uè, embè? Insomma, come ti prmetti? Dimmi na cosa tu ame, io ti pago?

Messenio

No!

Menecmo II

E pecchè t’avessa pavà! Tu sei mio. Io ti ho comprato e tu sei il mio schiavo. Io di te posso fare quello che voglio. Te pozzo accidere, te pozzo spartere, te pozzo fa a piezze, perché tu mi appartieni. Hai

Capito? E da oggi in poi te voglio chiammà Palestrione.

Messenio

E vabbùò Nun te ppiglià tanta collera. Comme vuò tu Menecmo

Menecmo II

Comme he ditto?

Messenio

Come vuoi tu

Menecmo II

No, dopo

Messenio

Menecmo

Menecmo II

He sbagliato ! Disgraziato!

Messenio

E pecchè?

Menecmo II

Pecchè io nun me chiammo Menecmo

Messenio

A no? E comme te chiamme?

Menecmo II

Comme me chiammo?. Comme me chiammo?

Messenio

‘E comme te chiamme?

Menecmo II

Ma comme! Comme m’aggio puosto nome io ultimamente?

Messenio

Ah! Già. Mo m’arricordo Si, si….

Menemco II

E allora! Pè…Pè Peusicle ! Me so puosto nomme! E mò fa na cosa vide addò putimmo j’ a magnà senza spennere niente. Mi raccomando: solita taverna, solito sistema…

Messenio

Solita mazziata!

Menecmo II

Pe’ tte. Io Pe’ cchesto t’aggio accattato

Messenio

P’abbuscà?

Menecmo II

Pure

Messenio

Oste

Menecmo II

Oste

Messenio

Taverniere

Menecmo II

Taverniere

Messenio

Menecmo..

Menecmo II

Me guardate che imbecille!

Messenio

Menecmo

Menecmo II

Chsto è proprio scemo c’’o core

Messenio

Menecmo

Menecmo II

Io po’’a verità ‘o pavaie tre sorde. M’ ‘o ‘ccattaie  a na svendita….

Messenio

Menecmo

Menecmo II

Ma me crerevo ca me faceve na meglia riuscita!

Messenio

Menecmo, ma pecchè nun me ripunne?

Menecmo II

Pecchè nun te pozzo risponnere

Messenio

E pecchè?

Menecmo II

Pecchè nun me chiammo Menecmo

Messenio

E comme te chiamme?

Mennecmo II

E comme me chiammo io , jà (lo prende per un orecchio)

Messenio

(lamentandosi) Ah,Ah.. Comme te chiamme?

Menecmo II

Comme me chiammo io ultimamante? Comme me so’ puosto nome io ultimamente?

Messenio

E come ti  sei posto nome ?

Menecmo II

Pè…Pè… Pusicle! Me so puosto nome io !

Messenio

Scusami Menecmo

Menecmo II

(gli sputa in faccia) T’’o mmierete!

Messenio

Ma tu che vvuò a me! Io nun m’arricordo! Tutt’assieme. Nun m’arricordo

Nemmanco comme me chiammo io. Io chi so?

Menecmo II

Palestrione

Messenio

Ah Palestrione

Menecmo II

Palestrione. Ti ho chiamato Palestrione. Palstrione vieni qua. Palestrione vai laà Palestrione cuccia!

Messenio

M’ha  pigliato p’e cane!

Menecmo II

Tu sei mio, io ti ho comprato, tu sei il mio schiavo. Io di te posso fare quello che voglio. Io te pozzo accidere, te pozzo spartere, te pozzo fa ‘a piezze perché tu mi appartieni. He capito che mi appartieni. (Entra Cilindro)

Cilindro

Eccomi qua. Menecmo

Menecmo II

(rivolto a Messenio) Ce l’he ditto tu ‘o fatto d’’o nomme mio a chisto?

Messenio

Ma chi ‘o sape a chisto? Io nun aggio parlato proprio

Clindro

Menecmo, allora ho fatto tutto, ho comprato tutto e tra poco tutto è pronto

Menecmo II

Ha fatto tutto, tutto è pronto… ma chi è chisto?

Cilindro

Però dovete darmi un po’ di tempo. Voi già siete arrivato !!

Messenio

Nui c’avimmo miso tre mise p’arriva a Capua fin’’accà.

Cilindro

Ora che ho fatto la spesa un po’ di tempo per preparare il pranzo me lo dovete dare

Menecmo II

Ha detto pranzo ? Scusate avete detto pranzo?

Cilindro

Certo ho detto pranzo!

Menecmo II

Ha confermato, il pranzo. E quale pranzo?

Cilindro

Come quale pranzo?

Menecmo II

Eh ! che si mangia?

Messenio

Che si mangia?

Cilindro

L’altro invitato non è arrivato ancora?

Menecmo Ii

He ‘nvitato a quacchedun’ato, imbecille

Messenio

Ma a chi aveva ‘nvità? Io nun cunosco a nisciuno

Menecmo II

E allora quale altro invitato ?

Cilindro

Il parassita!

Menecmo II

Il parassita è lui.

Messenio

Io so’ parassita?

Menecmo II

Ti s’ sempe stato parassita

Cilindro

Ma non lui l’altro

Menecmo II

E chi è l’altro?

Cilindro

Spazzola, il vostro parassita, quello che sta sempre con voi.

Messenio

Padrò, io te l’aggio ditto: chesta è na città ‘e ‘mbrugliune. Chisto quacche cosa va trovanno

Menecmo II

Ma di che ti preoccupi. Mò vide che le cunsegno. Sient, amico.. Guarda che io di spazzola ne tengo una sola e ‘a porto dinto ‘a valigia! Chiaro?

Cilindro

Ma che simpaticone. Come gli piace di scherzare. E allora che ne dite, vi piacciono? (mostrando le salsicce) Delicate, profumate e rosate. Proprio come me le avete ordinate voi.

Menecmo II

Ma proprio ‘e sacicce aviv’adicere ‘e purtà a chisto?

Messenio

Ma chi ha ditto niente!

Cilindro

Come volte che ve le cucini?

Menecmo II

Pe’ mme pure crure!

Cilindro

Crure?

Meneco

A me nun me piacciono manco cotte

Cilindro

D’altra parte siete voi che le dovete mangiare

Menecmo II

Ma dico io, proprio ‘e saciccie aviva ordinà a chisto?

Messenio

Ma….

Menecmo II

To ‘o ssaie che a me ‘e sacicce non me so’ mai piaciute. Diciteme na cosa: ve le ha ordinate questo imbecille le salsicce?

Cilindro

Ma se me avete ordinate voi: delicate, profumate, rosate …

Menecmo II

Io?

Cilindro

Che fa’ ve site scurdato? Mo’ nun ‘e vulite cchiù?

Menecmo II

Aggiu capito. Chisto sarrà uno ‘e chilli solite napulitane ‘mpustature. Sient amico. Tu me ‘a dicere chi sei e che vvuo?

Cilindro

Come chi sono? Non mi riconoscete? Sono Cilindro

Menecmo II

Io nun te conosco e nun te voglio cunoscere! E’ chiaro?

Cilindro

Ma che mattacchione. Prima me ordina ‘e saciccie e po’ nun ‘e vò cchiù.

Menecmo II

E lieveme sti saciccie ‘a nant’o naso che io non ne sopporto nemmeno l’odore. Allora? Mi vuoi dire chi sei?

Cilindro

Ma chest so cose ‘e pazze. Ma comme vi site dimenticato chi è che vi versa da bere quando venite a fare bisboccia da noi?

Menemco II

Da noi chi?

Cilindro

Da Erozio

Menecmo II

E chi è Erozia

Cilindro

Uh, chi è Erozia (ride)

Menemco II

Embè quanno ride accussì me fa piglià ancora cchiù ‘a nervatura

Cilindro

Ma comme? Chi è Erozia?

Menecmo II

‘E . Chi è Erozia?

Cilindro

Erozia è la vostra amante ed è la mia padrona che abita qui

Menecmo II

E già. Io po’ tenevo n’amante a Napule e nun ‘o ssapevo? Siente, amico, guarda ca io nun tengo niscuna amante napulitana, a te nun te cunosco e so trent’anne che non metto piede in quetsa città. E’ chiaro?

Cilindro

Ma vi chiamate Menecmo?

Menecmo II

Sissignore, me chiammo Menecmo. Me tu vide che guaio ‘e cumbinato a ce dicere ‘o nomme mio a chisto.

Messenio

E dalle. Io nun aggio ditto niente.

Cilindro

E Menecmo che siete voi, non abita in questa casa?

Menecmo II

Mannaggia ‘a vita mia, mannaggia! Amico, tu la vedi questa casa? Pe’ cunto mio, chesta casa se po pure sprufunnà, co tutta la gente che ci abita … e con questo basta!

Cilindro

Ma che mattacchione. Quanno sta luntano d’’a mugliera, te fa schiattà d’’e rise.

Messenio

(per intervenire) Uè a te….

Menecmo II

Nun te mettere miezo …

Messenio

Uè, femmenè, si nun ‘a fernisci te dongo na capata ‘nmocca….

Cilindro

A chi?

Menecmo II

Chella scippa

Cilindro

Disgraziato!

Menecmo II

Chello fa ‘o rangio

Cilindro

Io non ti conosco bene e non ci parlo con te, io parlo solo con Menecmo

Menecmo II

Leva ‘e mmane ‘a cuollo

Cilindro

Ma guardate nu poco: chella capa ‘e mbomba! Che se mette a fa’ mmiezo! Io sto parlanno co Menecmo e isso risponne mmiezo! Ma chi ‘o cunosce!

Menecmo II

Siente, Messè, io sto facenno na cunsiderazione: chisto o è pazzo o è ricchione

Cilindro

E allora?

Menecmo II

(guardando Cilindro che è di spalle) Chisto è ricchione !

Cilindro

(voltandosi) E allora? Vieni co me…

Menecmo II

Addò me vuò purtà?

Cilindro

Mentre preparo il pranzo ti servirò un buon bicchiere di vino. Fisicle! Fosicle! (vengono fuori le prostitute)

Fisicle

Cilindro, sei tornato finalmente!

Fosicle

Che hai portato?

Filsde

Che cosa?

Cilindro

E venite a vedè (Fisilide si avvicina a Menecmo come per circuirlo)

Menecmo II

Chesa è nà città ‘e scuitate

Messenio

Padrò, sti puttana fanno sempre accussì. Appena arriva nu straniero in città, se ‘nformano e comme se chiamma, s’’o mettono sotto e tanno ‘o lassano quanno l’hanno spellato buono buono.

Menecmo II

Ma che hann’’a spellà. Saremo noi a spellare oro. Mo sai che faccio? Fingo di stare al gioco, approfitto dell’invito, m’introduco llà dentro e ci sollazziamo bene bene. Perché qua c’è di che sollazzarsi. Cilindro

Cilndro

(alle ancelle) No le salsicce no. (a Menecmo) Comandate.

Menecmo II

Dimme na cosa, tu solamente le saciccie hai fatto comprare?

Cilindro

Salsicce! Io ho comprato tanta di quella roba…

Menecmo II

Cilindro, tu ‘o ssaie che a me me piace e pazzià

Cilindro

E comme nun ‘o saccio, voi siete un mattachione. (alle ancelle)  Allora, belle, preparate anche le salcicce

Menecmo II

No ! ‘e saciccie no!

Cilindro

E allora no.

Menecmo II

Fa na cosa, sti sacicce jettale proprio, anzi, aspetta. Dato che mi è venuta l’idea di fare un bel regalino alla tua padrona….

Cilindro

Un bel pensierino…

Menecmo II

Eh! He ‘a vedè che bello penziero ca tengo ‘ncapo p’’a padrona toia… Tu fa na cosa …..

Cilindro

Si?

Menecmo II

Sti sacicce….

Cilindro

Si?

Menecmo II

Invece d’’e ghittà….

Cilindro

Si?

Menecmo II

…… miettele dinto ‘o panaro. Le porti al mercato e te le fai cambiare…. Con che cosa ce le vogliamo far cambiare queste salsicce?

Messenio

Cu n cosa qualsiasi ca se magna

Menecmo Ii

Zitto! Nun capisce nniente! Faccele cambiare con delle ampolline di ‘nguento profumato e con delle buttiglielle di olio odoroso. Nun ‘a

Cunuscimmo. Ci presentiamo ammagari con un bel  regalo

Cilindro

Va bene. Sarà fatto come volete, state senza pensiero. (battendo le mani) Ragazze, voi disponete per il pranzo, io vado al mercato e torno.(esce)

Fisicle

Va bene Cilindro. Noi andiamo..

Fosicle

(a messenio) A dopo … Micione….(escono sculettando vistosamente)

Messenio

Padrò, chella m’ha chiammato micione. Vide comme t’ho ddico te stai mettenno in un cattivo affare. Con i napoletani non ci sta niente ‘a guadagnà

Menecmo II

Messenio ricordati: noi di capua ‘e napilitane sa’ addò c’’e mettemmo…

Messenio

Addò?

Menecmo II

Nun t’’o fa dicere!

Messenio

Io pe’ tramente piglio i bagagli, la borsa e li vado a mettere al sicuro, che qua so’ capaci ‘e ce sceppà pure ‘e mutande

Menecmo Ii

Messenio ricorda: a noi di Capua ‘e mutande nun c’e ponno mai scippà , pcchè nun l’amme mai purtate. E’ chiaro?

Erozia

(entrando) Bruciate gli incensi, preparate i letti…

Menecmo II

‘A maesta…

Erozia

Fate che tutto sia ordinato e pulito, perché la pulizia è una grande seduzione per gli amanti. E ciò che è rovina per gli amanti è per noi profitto. Dov’è il mio uomo, il mio amato Menecmo? Ah, eccoti Menecmo.

Menecmo II

Uè, uè. Guarda chi si vede.

Erozia

Anima mia, amico mio prezioso e utile, perché ti attardi sulla soglia?

Menecmo II

Io veramente …

Erozia

Entra, entra, Questa è casa tua più della tua stessa dimora. Tra poco sarà tutto pronto come a te piace. Se vuoi vino e massaggi non saremo certo noi a farti attendere. Poi ci metteremo a tavola, quando tu vorrai.

Menecmo II

Cheste sarrà chella ca se fa passà pe’’a femmena mio. E che tafanerio ca tene!

Erozia

Vieni, bellicoso guerriero

Menecmo II

E comme nun vengo. Vengo si, vengo.

Erosia

Tu sei il solo uomo che Venere ha voluto che io magnificassi, perché sei il solo che mi ha resa prospera e fiorente.

Messenio

Padrò , addò vaie? Statte accorto. Hai visto come finge?

Menecmo II

Ma pecchè io sto facenno overo, imbecille!

Messenio

Padrò, queste sono foglioline che ti cadono addosso. He ‘a vedè quanno te cadono l’albere ‘ncapo

Menecmo II

Messè, a me l’albere ‘ncapo nun me so mai cadute.

Messenio

Padrò, vide comme t’ho dico belle: Sti puttane ce fanno rimmanè senza manco na dracma

Menecmo II

E chello, nui già stammo senza manco nà dracma

Messenio

Allora mo ci parlo  io

Menecmo II

Nun te mettere meze ca scumbine tutte cose

Messenio

Ce parlo io!

Menecm II

Tu me fai perdere a cumbinazione !

Messenio

Nun te ne incaricà. Salve bellezza!

Erozia

Che cosa vuoi?

Messenio

(rivolto verso Menecmo) Come si chiama chisto?

Erozia

Menecmo

Menecmo II

Che belli domande che vai facenno!

Erozia

Figlio di Mosco e di sua madre Pinzia che è morta

Menecmo II

E chesta comme fa a saperlo?

Messenio

E dove l’hai cunusciuto?

Erozia

Laddove egli conobbe me!

Menecmo II

E’ giusto!

Messenio

E lui dove ti ha cunusciuto?

Erozia

Laddove io conobbi lui

Menecmo II

Ma che è? ‘a sibilla cumana!?

Massenio

Padrò, chesta adda essere quacche strega. Fuimmoncenno primma ‘a mo

Menecmo II

Addò vai? Ccà stai ‘mmano all’arte

Erozia

Ti piace come mi sta il bracciale che hai rubato a tua moglie e hai donato a me?

Menecmo II

Chisto è ‘o bracciale che ho rubato a mia moglie? (a messenio che lo tira a se) Me fai fà o no?

Erozia

E questa sopravveste ti piace come mi sta?

Menecmo II

Comme no.

Erozia

Però dovresti portarla dal sarto. Vorrei che me l’aggiustasse qua…

Menecmo II

Dint’’e cianche

Erozia

E che mi aggiungesse qualche guarnizione qua…

Menecmo II

Sott’ ‘e .. Na bella guarnizione! E dimme na cosa: qua, quarnizioni nun ce ne vuò?

Erozia

Anche qua ti piacerebbe?

Menecmo II

Ccà me piace assai!

Erozia

Davanti e di dietro 

Menecmo II

Quanno ce vò, ce vò. Uè, è ambidestra!

Erozia

Così è sicuro che tua moglie non me la riconoscerà. La porterai dal sarto dopo pranzo.

Menecmo II

Io dopo pranzo te la scippo di dosso e gliela porto

Erozia

Vieni, vieni bellicoso guerriero

Messenio

Padrò..

Erozia

Vieni, amore mio, andiamo a pranzo

Messenio

Padrò..

Menecmo II

E llascia! Scusa tesoro, quando dico una parola a st’elemento.. Voi avviatevi dentro io arrrivo subbeto. (A Messenio) Ma se po’ sapè che c… vuò?

Messenio

Padrò, lassa perdere, tu sti puttane nun ‘e cunusce

Menecmo II

Comme nun ‘e cunosco?

Messenio

Padrò cheste nun so comme a chelle ‘e Capua

Menecmo II

Messè, te l’aggio ditto, noi a Capua ‘e napulitane sa addò c’è mettimmo? E nut t’ ‘o fa dicere.. ccà sicuramente ce sta quacche napulitano, pigliammo na bella mazziata. Va, piglia ‘e bagaglie e portali alla locanda

Messenio

Si ma tu nun trasì, nun trasì

Menecmo II

E pigliate pure chesta. Mettila al riparo. Nun se po’ mai sapè (gli da la

Borsa)

Messenio

Si ma tu nun trasì, nun trasì.

Menecmo II

E dalle ! Ma nun ‘e capito? Chesta femmena affronte all’arte mia è una sciocca, è una ingenua e da preda che mi vuole rendere, preda la farò diventare.

Messenio

Si ma tu nun trasì, nun trasì

Menecmo II

N’ata vota? Ma tu sulo chesto sai dicere? Non interferire nelle mie cose, hai capito? Tu sei mio, io ti ho comprao, tu sei il mio schiavo. Io di te posso fare quello che voglio. IO te pozzo accidere, ….

Messenio

.. te pozzo spartere, te pozzo fa a piezze. Po song io ca dico sempe ‘e stessi cose Eh? Comunque io t’aggio avvertito. Mo cche bbuò?

Menecmo II

Voglio ca te ne vai primma e mò, Và smamma

(Messenio esce con i bagagli. Menecmo II entra in casa di Erozia. Musica, e baccano ….Sulla musica entra Menecmo I)

Menecmo I

Che stupida e insopportabile mania quella di noi avvocati, di voler accrescere a tutti i costi il numero dei nostri clienti. Bisognerebbe avere solo clienti ricchi, perché quelli poveri ti fanno perdere solo tempo. Sei onesto ma povero? Vali zero. Sei disonesto ma ricco? Non c’è cliente migliore di te. Ora appunto un poveraccio lì al Foro mi sta facendo perdere tanto di quel tempo a difendere la sua causa davanti agli edili che devo avvertire Erozia che farò tardi per il pranzo.

Cilindro

( Da fuori) … Va bene, va bene arrivederci è grazie

Menecmo I

Oh, ecco Cilindro che torna dal mercato. (a Cilindro) Cilindro, tu ora torni dal mercato?

Cilindro

Ora torno? Io mò sono andato

Menecmo I

Benissimo. Hai preso tutto Cilindro?

Cilindro

Tutto quello che avete comandato

Menecmo I

Cilindro, dimmi un po’: hai preso quelle delicate?

Cilindro

Delicatissime

Menecmo I

Quelle profumate?

Cilindro

Profumatissime

Menecmo I

Quelle rosate?

Cilindro

Non tutte rosate. Ce n’è qualcuna gialla, qualcuna verde

Menecmo I

Verde? Ma non è che sono andate a male?

Cilindro

Che male, padrone: sono di una fragranza straordinaria. Sono quelle che piacciono a voi a alla mia padrona

Menecmo I

Bene, Cilindro. Ma dimmi un po’: hai preso quelle secche e lunghe o quelle corte e chiatte?

Cilindro

Chell c’’o tappo

Menecmo I

C’ ‘o tappo?

Cilindro

C’ ‘o tappo ‘e sughero

Menecmo I

C’ ‘o tappo ‘e sughero?!

Cilindro

Certo, se no si perde il profumo

Menecmo

Ma voi guardate che razza ‘e sacicce stanno facendo. Bene Cilindro l’importante che siano profumate.

Cilindro

E comme no! Specialmente quelle sott’olio

Menecmo I

Ah, le hai prese anche sott’olio? E le altre?

Cilindro

Con l’unguento

Menecmo I

Saranno una specialità nuova. E dimmi come le fai? Rosolate e arrostite?

Cilindro

Si, accussi se schiattano!

Menecmo I

Allora al forno co ‘e patate?

Cilindro

Ma quale forno co ‘e patate

Menecmo I

Va bè, fammelle co ‘e friarielle.

Cilindro

Ma quali friarielli

Menecmo I

Fammelle co ‘e fagioli?

Cilindro

Ma quali fasule?

Menecmo I

Fammelle comme vuò tu!

Cilindro

IO dicesse: dinto a vasca co ll’acqua

Menecmo I

Affugate comm’ ‘e purpe..

Cilindro

Accussì ‘a padrona mia .. chiacchete.. chiacchete.. ve fa nun bello massaggio

Menecmo I

Me fa ‘o massaggio co ‘e sacicce! Ma pe chi me pigliato?

Cilindro

Padrò guardate, guardate. Questa è all’ambra, questa è al gelsomino, questa è al fiore di pesco e questa, poi è alla mimose. Vi piace ‘a mimosa è padrò?

Menecmo I

Ma tu c’he pigliato

Cilindro

Le ampolline che mi avete ordinato per la padrona

Menecmo I

E che ci mangiamo: le ampolline? Io ti avevo ordinato le salsicce

Cilindro

Padrò, nun paziammo! Vuie mi avete detto le ampolline.

Menecmo I

Ma come ti permetti di contraddirmi!

Cilindro

Io avevo comprato quelle belle salsicce delicate, profumate e rosate …

Menecmo I

E che fine hanno fatto?

Cilindro

Voi prima mi avete detto di buttarle…

Menecmo I

Io ?

Cilindro

No io! E dopo ancora mi avete detto di scambiarle con le ampolline di oli profumati

Menecmo I

Quando, se da stamattina che ci siamo lasciati solo ora ti rivedo? Ho capito. Tu oltre a quel tuo difettuccio…

Cilindro

Quale?

Menecmo I

‘O raffreddore! Ne hai assunto uno nuovo. Te sì ‘nzallanuto sano sano. Fai na cosa, vai al mercato, riportagli le ampolline e fatti ridare ancora indietro le salsicce. Mi raccomando, dì alla tua padrona che io farò tardi per il pranzo perché sono trattenuto al Foro da un cliente. Ma guardate che tipo. Io ti ordino le salsicce e tu te ne vieni con le ampolline. Ma ‘a capa addò a tieni? (esce)

Cilindro

E va bene, va bene. Ditelo, che avete cambiato idea. Che c’è vò. “Sient Cilì, io ci ho penzato sopra. Le ampolline nun ‘e voglio cchiù”. Tanto io ci andavo lo stesso al mercato. No, sti padrune vonno havè sempe ragione lloro.  Che pacienza ca ce vò che pacienza! (esce)

Spazzola

Addà passà nu guaio niro chillo ca ha ‘nventato l’assemblea popolare! Queste assemblee inutili, fatte apposta pe’ tenè occupato a chi è già è occupato. Ma dico io: nun fosse meglio ca cheste assemblee ce jessero ‘e disoccuopate ca nun teneno niente a fa’? e no chilli ca tenene na bella occupazione stabile comm’a me. Oi’. Mo’ p’essere capitato dint’’a

n’assemblea ‘ e cheste, me so perso a Menecmo. E chillo mò se sarrò saziato ‘e tutt’e manere. ‘O vì lloco, ‘ vì. ‘o ssapevo Bravo co ‘a curona ‘ncapo! E mò avranno già levato tutte cose a miezo

Menecmo II

Sì, sì. Faccio tutto quello che vuoi tu. Porto la veste dal sarto, e quando la rivedrai… e quanno ‘a vide cchiù…  non la riconoscerai più. (porta la veste con sé e una corona in testa. Un po’ brillo)

Spazzola

Guardate, guardate: ha magnato. S’è abbuffato comme a nu puorco e m’ha lassato ‘a panza vacante a me. Ma nun me chiammo Spazzola si nun ‘o cardo o pilo comme dico io.

Menecmo II

Ah ! che piacere ! Aggio magnato , aggio bevuto e m’aggio fatto una ‘e chelli… con una femmina piacente e compiacente. Mò m’arrobbo pure ‘a veste soia, nhe ma chi è meglio ‘e me? Oh dei immortali, ‘a faccia vosta e de chi ve crede! Cgè noi di Capua siamo tutti atèi.

Spazzola

Traditò! Tu si n’omme ‘e niente hai capito?

Menecmo II

Ma chisto chi è mo?

Spazzola

Mi hai sperduto nel Foro, ,eh? L’he fatto apposta, traditò!

Menecmo II

Chisto sarrà scumbinato c’’a capa

Spazzola

L’he fatto apposta pe’ fottere tutto tu e fottere sulo tu

Menecmo Ii

Ma chi sì? Ma chi sei? Ma pecchè avessemo fottere assieme io e te? Lev’ ‘ e mmane ‘a cuollo ca io te dongo na lezione sa’.

Spazzola

La lezione già me l’he data. Me lassato a panza vacante

Menecmo II

Ma chi si? Chi sei?

Spezzola

Me vuò sfottre pure. Nun me cunusce, no?

Menecmo II

Ma chi te sape. Nun te cunosco e nun  te voglio cunoscere. E comunque chi si si vide addò e a ‘i

Spazzola

Ma guarda là stai tutto ‘mbriaco.

Menecmo II

Io sto ‘mbriaco e tu si pazzo?

Spazzola

So pazzo? Guardate, guardate. Chillo tanto che sta ‘mbriaco ce nun me riconosce cchiù. E questa la riconosci? La veste che hai rubato a tua moglie per regalarla alla tua amante (indica la veste che Menecmo con sé)

Menecmo II

Ma qua mugliera. Io nun tengo nisciuna mugliera e nun aggio arrubbato nisciuna veste

Spazzola

Ma comme! Stammatina si asciuto da casa ca sta vest ‘ncuollo

Menecmo II

A già. Io po me mettevo ‘a veste ‘e femmena ‘ncuollo!

Spazzola

T’aggio visto…

Menecmo II

Vide addò he ‘a j’! Tu si pazzo dint’’a chiocca. Sei pazzo nel cranio. Ma vui vedite che strana gente che si incontra a Neapolis.

Spazzola

E va bene. Allora, per l’ultima volta, Menemco…

Menecmo II

(a parte) Ma guardate quell’imbecille: l’he gghiuto a dicere a tutto ‘o paese

Spazzola

Allora tu non mi conosci?

Menecmo II

Non ti conosco

Spazzola

Non mi conosci

Menecmo II

Eh! Non ti conosco!

Spazzola

Questo significa che non sai chi sono io?

Menecmo II

Logica deduzione !

Spazzola

Ah, tu non sai chi sono io?

Menecmo II

Ma pecchè stanno ‘e cartielle ‘miezo ‘a via ‘e chi si tu?

Spazzola

E va bene. Mò vide che te cumbino

Menecmo II

Chisto me fa ridere a me

Spazzola

E ride, ride. Io mo vaco a do tuo moglie

Menecmo Ii

E va, và. Va a Capua e vide si a truove

Spazzola

Io vaco addo tua moglie e le conto tutte cose. E po’ vedimmo chi è (esce)

Menecmo II

Cheste so cose ‘e pazze. Ccà so tutte quante d’accordo. Qua la cosa si fa più pericolosa di quello che sembrava.

Fisicle

Guardate è qui!

Fosicle

Che bella sorpresa!

Filside

Un incontro propizio!

Fisilide

Menecmo!

Menecmo II

Che vonno mo cheste!

Fisicle

Menecmo, Erozia ti chiede un favore

Fosicle

Per il gran bene che ti vuole

Filside

Per il gran bene che ti porta

Fisilide

Se trovandoti di strada puoi passare dall’orefice e portargli questo bracciale

Menecmo II

Ah!

Fisicle

E rendere anche questo irriconoscibile agli occhi di tua moglie

Menecmo II

Ma dicitemi na cosas, nenné.: questo bracciale è d’oro

Le ragazze

Certo

Menecmo II

D’oro, d’oro, d’oro?

Le ragazze

D’oro, d’oro, d’oro.

Menecmo II

D’oro, d’oro, d’oro, d’oro ,d’oro, d’oro, d’oro, d’oro?

Le ragazze

D’oro, d’oro, d’oro, d’oro ,d’oro, d’oro, d’oro, d’oro

Menecmo II

E mettite ccà

Fisicle

E’ quello che hai rubato stamattina a tua moglie

Menecmo II

Si?

Fosicle

Non te lo ricordi?

Menecmo II

Comme no!  Oh! E sentite una cosa piccerè: quel paio di orecchini che io regalai alla padrona vostra ‘ a  semmana passta…

Filside

Quali orecchini?

Menecmo II

Quegli orecchini con quei brillanti…

Fisilide

Brillanti?

Menecmo II

Non vogliamo portare pure quelli dall’orefice, che io ci faccio mettere n’ati duie brillanti? Ja, jatele a piglià 

Fisicle

Ma tu non hai regalato nessun orecchino alla padrona

Fosicle

Nessuno!

Filside

Nessuno!

Fisilide

Nessuno!

Menecmo II

Eh ! Ho capito nessuno! E quella collana che io regalai alla padrona  ‘o mese passato?

Fisicle

Collana?

Fosicle

Quale collana?

Menecmo II

Non la vogliamo portare dall’orefice, ca io le faccio mettere n’ati dieci

Perline… Jatele a piglià

Filside

Ma tu non hai regalato nessuna collana alla padrona

Fisilide

Nessuna!

Fisicle

Nessuna!

Fosicle

Nessuna!

Menecmo  II

Nessuna! Sicuro? E va bè, la prossima volta ce la faccio. Poi vedete se non ce la  faccio. Oh ! Sentite.. Venite qua… Una cosa è certa…poco fa a tavola, a no certo punto  so’ sfilate  certi  belle pusate d’argento

Fisicle

Certo!

Fosicle

Le nostre posate d’argento

Filside

Quelle che hai regalato tu alla nostra padrona

Fisilide

E che tanto le sono piaciute

Menecmo II

Ecco brava, quelle. Non le vogliamo portare dall’orefice  ci facciamo dare una bella  lucidata? Che ne dite, jatele a piglià,  jate…

Fisicle

Ma se l’altro giorno le hai fatte lucidare

Menecmo  II

Eh, e che volete a me mi ha  pigliato come na specie ‘e fissazione. Appena ‘e vveco sporche … ‘ e vulesse pulezzà nu poco….Jatele  a piglià, jate…

Fisicle

Oh, Menecmo  Lascia perdere le posate. Piuttosto, perché non mi porti qualche pendaglietto

Fosicle

A me qualche orecchino

Filside

Di due  dracme non di più!

Fisilide

Dai Menecmo, sii buono

Menecmo II

Cheste ‘o vonno loro a me.

Fisicle

Io ti massaggerò con mani delicate

Fosicle

Ed io ti ungerò con creme profumate

Filside

E io ti asciugherò con sete pregiate

Fisilide

Ed io ti vestirò con abiti eleganti

Menecmo II

Degne discepole di  quella grandissima maestra!

Le quattro

Allora si??

Menecmo II

Si. Comme no! Dite alla vostra  padrona che sarà tutto fatto. In quanto a voi aspettate…..aspettate…. Avite voglia ‘e aspettà

Fisicle

Grazie Menecmo

Fosicle

Come sei  generoso (escono)

Cilindro

(entrando) Ecco tutto fatto

Menecmo II

Ah! Tu si turnato! Finalmente!

Cilindro

Ho preso  tutte quelle che c’erano

Menecmo  II

Ma hai fatto tardi. ‘e me fatto fa per na brutta figura co ‘a padrona toia.

Cilindro

Ma io sto currenno annaze e  arrete.

Menecmo II

Comunque ce l’hai qua,  nella cesta

Cilindro

Sissignore, stanno qua

Menecmo II

E quante ne hai pigliate?

Cilindro

Trentasei spezzate

Menecmo II

Tutte spezzate.? Nun ne putive piglià pure una sana?

Cilindro

E  comme  no! Ne ho presa pure una di un metro

Menecmo II

‘E nu metro? Ma c’he pigliato? Na damigiana? Nu buttiglione? Chello basta una goccia, n’essenza!

Cilindro

Delicate, profumate, rosate

Menecmo II

Trentasei tutte rosate? Nun ne putive piglià quaccheduna gialla, quaccheduna verde…

Cilindro

E già, chillo po me ne deva una gialla, una verde e io nun ce sbattevo ‘nfaccia?

Menecmo II

E pecchè ce l’aviva sbattere ‘nfaccia?

Cilindro

Pecchè accussì nun so’ bbone?

Menecmo II

Ma chi t’ho ddice ca nun so  bbone.

Cilindro

A proposito, n’aggio pigliato diciotto  secche e longhe e  diciotto corte e  chatte, ma tutte di maiale puro!

Menecmo II

‘E maiale? L’he pigliato ‘e grasso ‘e maiale? Mo tu sa’ chella comme puzza co  sta rroba ‘ncuollo!? Mo  quella come s’o fa ‘o massaggio

Cilindro

Ma pecchè a padrona mia se fa ‘o massaggio cu ‘e sacicce.  Ma è viziosa forte a signora eh?

Menecmo II

Co  ‘e sacicce? Me  pecchè he pigliato  ‘e sacicce n’ata vota? Ma allora si scemo? Io ti avevo  detto di pigliare le ampolline

Cilindro

Mo vuò vedè co scemo song’io. Voi mi avevate ordinato le ampolline, po ve site  miso  scuorno e dicere che avevate cambiato idea e mi avete detto di prendere un’altra volta le salcicce

Menecmo II

Ma tu che staje accucchianno! O vuò  capì ca a me ‘e sacicce me fanno schifo.

Cilindro

Padrò,  mò me so  sfasteriato. ‘A stammatina annaze  e areto, l’ampolline ‘e  sacicce, ‘e sacicce  l’ampolline… Nun ci’ ‘a faccio cchiù…

Menecmo II

Fa  na cosa: và ‘o mercato, porta n’ata vota ‘e sacicce e fatti ridare indietro  le ampolline. Ma mi  raccomando: portale direttamente a me non alla tua padrona.

Cilindro

E si  cheste m’’e sbatteno ‘nfaccia?

Menecmo II

T’’e tiene e te ne vai elegantemente

Cilindro

E Jammucenne, n’ata vota ‘o mercato! I che jurnata che è schiarata srtammatina

Menecmo II

Overe che jurnata che è schiarata. A veste e seta, ‘o bracciale… ‘a curona… Mo devo andare a vedere che fine a fatto Messenio. Mò sa che faccio ? votto ‘a  curona ‘a chesta parte e me ne scappo da quell’altra. Così loro si credono che sono andato di qua,  mentre io sono andato di la. Non c’è niente da fare: noi di  Capua sa comme ce facimmo  ‘e napulitane  (esce)

Entrano Dorippide, Bromia  e Spazzola

Dorippide

Oh, Bromia, mia fedele ancella. Vedi tu quale amaro crudele destino che mi aspettava. Farabutto, mascalzone. Non ne posso più dei suoi  tradimenti. Ma gliela faccio vedere io a qual puttaniere

Bromia

Ave ragione ‘a  signora mia. Signò, si io fossa a  vvuie ‘o arapesse a capa ddoie parte. MA  comme chillo s’arrobba a vesta bbona d’a signora mia p’e c’a purtà a chella zoccola. Ah…

Spazzola

Venite cu me.  Ca t’o faccio  acchiappà  co’e mmane dint’o sacco. L’aggio visto co  lluocchie mieie. Se ne jeve addo sarto  a portarle la veste ca s’è arrubbato a te.

Dorippide

‘A vesta mia!

Bromia

E se capisce! Chella ‘a veste l’he jeva corta a chella p…, L’aveva fa allungà!

Spazzola

Steve  ccà, ‘mbriac, co ‘a curona ‘nacpo

Bromia

Pura ‘a curona ‘ncapo teneva.  Sa comme pareva bello!

Dorippide

E che ci faceva co ‘a curona ‘ncapo?

Spazzola

(raccogliendo la corona) A vi? ‘a curona? ‘Ovvì ca nun  dico bucie?

Dorippide

Ti credo, ti credo.

Bromia

V’ho dicevo io? Ca  nun era cosa a v’ho spusà a chisto. Io ‘o ssapevo. Ce stave chillato ca ve vuleva spusà, chillu  bravo  giovane. No!  Vui ve ‘ncurnastve cu chisto. Io ‘a ccome ‘o guardai ‘nfaccia penzai: chisto è nu piezze ‘e viziuso. Me faceva  nu certo senso, non so E vvui no, ma mi piace, ci ha un certo fascino, un certo non so che, fa l’avvocato. Se, se, l’avvocato d’e cause perze, Nu zuzzuso, puorco…

Spazzola

Comunque si ‘o vulimmo acchiappà avimma  ‘a j’’’a cca.

Dorippide

Vieni Bromia, andiamo di  qua

Bromia

Eh jammo. La caccia al puorco è cominciata!

Spazzola

Aspettate, aspettate sta venenno. Ma chedd’è? Nun tene cchiù ‘a veste?

Bromia

E chella l’avrà purtato add’o  sarto, ‘o puorco!

Spazzola

Venite, nascondiamoci qua e vedimmo che fa (si nascondono)

Menecmo  I

Una splendida giornata rovinata! Speriamo che almeno il pranzo sia pronto. Erozia sarà sicuramente arrabbiata  con me. Ma io la calmerò con qualche parafrasi retorica, oppure… sì,  ricordandole  il bracciale e la sopravveste che ho sottratto a mia  moglie per regalarle   a lei?

Spazzola

Hai sentito? Che ne dici?

Dorippide

Che ho fatto  delle pessime nozze. Questo ho fatto.

Bromia

V’ho ‘ddicevo io? E voi niente. Guardate, guardate, ‘o p uorco

MenecmoI

Ora entro in casa di Erozia e mi sollazzerò  con lei

Dorippide

Sollazzati prima con me!

Bromia

Se vuleva sollazzà, ‘o puorco!

Menecmo I

Ah!

Dorippide

Che ne hai fatto della mia veste e del mio bracciale?

Spazzola

Accussì stamme ‘a pace!

Dorippide

Credevi di farmela di nascosto ?

Menecmo I

Di che cosa parli mogliettina mia?

Dorippide

E me lo chiedi? (a  Bromia) Quello me lo chiede, ha il coraggio di chiedermelo?

Bromia

‘O puorco!

Menecmo I

E a chi dovrei chiederlo? A lui? Mogliettina mia?

Bromia

Jate signò, rispunnite.

Dorippide

E allora? Questa veste e questo bracciale?

Menecmo I

Quale veste?… Quale bracciale?

Bromia

Uh  quale veste?. Ma chisto è puorco forte sa!

Dorippide

Come quale veste e  quqle bracciale. Hai paura?

Menecmo I

No! Che paura. IO  non ho paura di niente (a spazzola)  Disgraziato!  Quale veste, quale  bracciale, mi cogli  alla sprovvista

Bromia

Io  ‘o cugliesse  ‘nfronte

Dorippide

Overo?

Spazzola

T’ha  colto alla sprovvista…

Menecmo I

Si, mi ha colto alla  sprovvista. Io mò torno dal Foro

Spazzola

Ah, tu mò torni dal Foro?

Bromia

Oì, se ne vo ì là fora!

Spazzola

Tu mò torni dal foro e essa ti ha colto alla sprovvista

Menecmo I

Io mò torno dal foro  …..

Dorippide

Quando avete finito mi farete sapere che fine hanno fatto la mia veste e il mio bracciale?

Spazzola

Isso, isso se l’è arrubbate! Tu t’he pigliato ‘a veste e ‘o bracciale. Dorippide! M’ha fatto segno, primma accussì e po accussì

Menecmo I

Ma  non è vero. Non è  il mio stile,  Io  sono  un retore, io sono un avvocato io sono…..

Bromia

……Nu puorco!

Menecmo  I

Io sono una persona seria. Non ho fatto nessun segno

Spazzola

E va bè, nun m’ha fatto segno, però’a veste e ‘o bracciale te l’he pigliate? o vvì, ‘o vvi che non sa rispondere?

Dorippide

Sono una disgraziata, ecco quello che sono, una disgraziata  (abbracciando Bromia)

Bromia

No nun facite accussì, Si ve vede ‘e chiagnere è peggio!

Menecmo I

Perché Dorippide? Qualche servo ti ha mancato di rispetto?

Dorippide

Puttaniere!

Bromia

Puorco!

Menecmo I

Qualcosa non va in casa?

Dorippide

Mariuolo!

Bromia

Puorco!

Menecmo I

Ma  io non ho fatto niente!

Dorippide

Bugiardo!

Bromia

Puorco!

Spazzola

Nun ce ‘ a fai, nun ce ‘a fai

Menecmo  I

Ce ‘a faccio, se  me dai ‘o tiempo  ce  ‘a faccio.  E allora Dorippide, tesauro, che cosa ti rattrista? Dorippidiccia,  Dorippidina.. Dodò…

Dorippide

Non mi toccare!

Bromia

Levate ‘e mmane ‘a lloco

Menecmo I

Me l’avete rovinata

Spazzola

N’ata vota t’mpare a te ne  ‘i a magna senza ‘e me

Menecmo  I

Mangiare? Ma se io da stamattina non  ho ancora mangiato

Spazzola

Bugiardo!

Menecmo I

Come ti permetti?

Spazzola

Tu stive llà, assettato là, ‘mbriaco, co ‘a  corona ‘ncapo e m’he chiammato pure pazzo

Menecmo I

Ma tu si pazzo!

Spazzola

‘O vvì!

Menecmo I

Ma no. Io da stamattina, da quando ci siamo perduti di vista al Foro, solo ora ti riveggo

Spazzola

A  me nun me fai fesso! Comunque io per vendicarmi ho detto tutto a tua moglie

Menecmo I

E che le hai detto?

Spazzola

Tutto…

Menecmo I

Che cosa?

Spazzola

Addimannalo ‘a essa. Và

Menecmo I

(a Dorippide) Che cosa ti  ha detto ‘sto  disgraziato?

Dorippide

Che  tu stamattina mi hai rubato una veste e un bracciale

Menecmo I

IO?

Spazzola

‘E tu, tu.   L’hai  arrubbatoper portarlo ad Erozia

Bromia

A  chella zoccola !…  Scusate signò, ma  quanno ce vò, ce vò

MenecmoI

Ma come si permette,  questa  schiava da quattro soldi

Bromia

Sempe meglio ‘e chella …… d’a cummara vosta

Menecmo I

Oh questo è troppo! Dorippide guardami negli occhi. Tu sai  quanto  valore ha presso di noi romani ilgiuramento

Dorippide

E allora?

Bromia

E allora?

MenecmoI

Tu vuoi che io giuri?

Dorippide

Io non  ho detto…..

Menecmo I

Mi costringi a giurare? Guarda che quando ho giurato la  cosa è  chiusa definitivamente. Ricorda che il giuramento estingue giuridicamente il reato.

Bromia

Io estinguesse ‘a isso proprio

Dorippide

E giura, giura,  giura! Se hai il coraggio!

Menecmo I

E  allora giuoro! Tantoche ce  vò… Giuro su Giove e su tutti gli altri dei chi io non ho mai rubato  niente e   niente ho regalato. E con  questo la cosa è  chiusa definitivamente.  Il  reato è estinto

Dorippide

(a Bromia) Lo  senti, lo senti? Riesce sempre ad avere ragione lui.

Bromia

Iov’ho dicevo!  Nun  v’ho spusate!

Spazzola

Nun te preoccupà, mò  m’o vvech’io (a Menecmo) Allora tu hi  giurato?

Menecmo I

Ho  giurato

Spazzola

Il  giuramento estingue il  reato?

Menecmo I

Giuridicamente ho estinto tutto

Spazzola

A questo punto allora lo spergiuro!

Menecmo I

No!

Spazzola

SI! E lo spergiuramento etingue il giuramento! Giuridicamente stai  ‘nguaiato

Menecmo I

Ti prego…

Spazzola

Io spergiurosu tutti gli dei…

Menecmo I

Guarda che non  si torna più  indietero

Spazzola

E che me ne ‘mporta a me. Sui semidei e sui quarti di dei che tu li hai rubati e li hai dati a Erozia….

Menecmo I

Ecco! Come volevasidimostrare: dati,  non regalati. Mò l’ha detto pure lui:  l’ha detto sotto spergiuramento. Infatti io glieli ho soltanto prestati

Dorippide

Prestati?

Bromia

Prestati?

Spazzola

Prestati?

Menecmo I

Eh, eh..Prestati. Solo prestati. E giuridicamente ti ho fregato..

Bromia

Ma quant’è nu lazzarone, stu puorco..Venite signò jammuncenn tanto comme a’ vote e comme ‘a gira ave  sempe ragione isso. Prestati!,  Cvose ‘e pazze. Quando uno piglie e preste nu bracciale d’oro. Cose ‘e pazze (escono)

Erozia

Che cosa succede?  Mencmo, hai portato gli orecchini dall’orefice e  la veste dal sarto?

Fisicle

E gli  orecchini per me

Fosicle

E a  me li hai comprati?

Filside

E il mio pendaglietto ?

Fisilide

E la mia collana?

Menecmo I

Ma  che state dicenno io  nun sto  capenno niente! Basta!

Cilindro

(entrando  con la cesta) Qua stanno le ampolline! E nun cagnate n’ata vota penziero, si no ve sbatto ‘e sacicce ‘nfaccia!

Fine Primo Tempo


Secondo Tempo

Mosco

La vecchiaia! Che brutta cosa! E fosse niente la  vecchiaia. Ormai il mio  corpo, reduce da mille battaglie, è ormai un peso morto, pieno  di malanni e la mia mente piena di preoccupazioni. Proprio oggi, mia nuora, la moglie di mio figlio Menecmo mi ha mandato a chiamare. Sicuramente avrà litigato col marito. Ma io cosa ci posso fare. Che tengo  ‘a vede’

Dorippide

Salve, o saggio Mosco

Mosco

Salve Dorippide. Perché mi hai chiamato? Sicuramente avrai litigato con mio figlio. Di chi  è la colpa questa volta?

Dorippide

Certamente non mia. Oh Padre, io non ce la faccio più a resistere in questa casa.

Mosco

Cos’altro ha fatto mio  figlio? Sentiamo!

Dorippide

Mi umilia, mi mortifica,mi…

Bromia

(appena entratata) ..tratta na chiavica. E  dicitelo signò.. Sentite qua non si può andare più avanti. Sta puverella non se cunosce  cchiù.  Guardate ccà se fatta piccerella piccierella….E una vota, e doie vote e mo basta Eh!

Mosco

Mia cara. Questo accade  alle donne che vogliono a tutti i costi sottomettere i mariti..

Dorippide

Ma come?!

Bromia

Ma come?! Ma quale sottomettere. Sta puverella è priva e dicere na parola che isso, ‘o  figlio vuosto, me pare nu cane ‘e presa.  Ma  addò vulimmo arrivà…

Mosco

Oh siente. Se vuò che intervengo io ne ‘a manna a chesta. Num ma fido ‘e sentere

Dorippide

Vai cara, non preoccuparti…va

Bromia

Vado, vado. Nun ve facita ‘mapucchia a  chistu viecchio. Ca secondo me chisto è peggio d'o figlio (esce, ma  rimane ad ascoltare sulla soglia di casa)

Mosco

Se n’ègghiuta?Ah! Vedi cara, tu devi essere più compiacente con tuo  marito, non devi spiare cosa fa, dove va, quello che combina

Dorippide

Padre,  me è l’amante di una sgualdrina qui di fronte

Bromia

‘O  puorco!

Mosco

Benissimo E più tu sari petulante con lui, più lui si attaccherà a lei.

Dorippide

Ma torna a casa sempre ubriaco!

Mosco

Benissimo! Cosa vorresti?? Che non  bevesse più per i bei occhi tuoi?

Dorippide

Ma va a cena sempre fuori e n on sta mai a casa!

Mosco

Benissmo (all’unisono con Bromia) Così deve fare se  ti ama.  Insomma cosa vorresti? Che  lui rimanesse  in casa tutto il giorno con  te a filare insieme alle tue  ancelle?

Dorippide

Maio ti ho chiamato  per difendere me,  non  mio marito!

Mosco

Hai ragione. Però  tu devi essere più giudiziosa con lui. So che lui non ti  fa mancare niente:  hai servi, vestiti,  gioielli.

Dorippide

Ma se mer li  ruba  per regalarli a quellasgualdrina! Stamane mi ha rubato una veste e un bracciale!

Mosco

Merivaglioso!

Bromia

?o ddicevfo  ca chisto era peggio d’o figlio?

Mosco

E’ un risparmiatore. Sta attento alle  economie della casa. Comunque, non preoccuparti.  Ora andrò in cerca di lui e cercherò di convincerloa non abusare  ancora della  tua pazienza, perchè la pazienza delle mogli ha un limite. Tu cerca di tranquillizzarti. IO  porterò la pace tra di voi.

Dorippide

Grazie padre, sono sicura  che le  vostre parole sapranno ricondurlo a me (esce)

Mencmo I

(entrando con Spazzola) Tradirmi per un  piatto di minestra!

Spazzola

Un piatto? E ‘e sacicce addò ‘e miette? E ‘o p uorco?

MenecmoI

Ma quali salsicce, quale porco! Ti dico che dastamattina non ho  mangiato!

Spazzola

Ah,   si, eallora jammo a magnà mò

Menecmo I

E andiamo

Spazzola

Jammo, jà

MenecmoI

No.  Aspetta.  Non è possiblie, c’è mio padreMosco. Salve Padre

Mosco

Salve Menecmo(tossisce)

Menecmo I

Ma come  ti è saltato in mente di uscire. Vedo che non stai ancora bene

Mosco

Oh. Lascia perdere. Parliamo di te piuttosto. Ho saputo  da  tua  moglie che avete litigato per una puttana

Spazzola

E cu mme pe nu pare ‘e sacicce

Menecmo I

Zitto tu. Sì padre, è vero

Mosco

E che te la sei scelta come amante

Menecmo  I

Già!

Mosco

E sicuramente sarrà nu bellu piezzo ‘e femmena

Menecmo I

Già padre, bellissima

Mosco

Bravo! Bravo figlio mio! Fai sempre così!

Menecmo I

Ah! Io lo sapevo che saresti  rimasto contento

Mosco

Nun ‘a da retta a mugliereta

Menecmo I

No. e chi a penza

Mosco

E dimmi comm’è, comm’è

Menecmo I

AH!, non c’è niente da fare: tale figlio tale padre

Spazzola

Ma nun era ‘o cuntrario?

Menecmo I

Oh è bellissima e bravissima …

Mosco

Se è così conservatela bene. Però, guagliò, Statte accorto a tte

Menecmo I

Perché  padre?

Mosco

Tu fai bene a rubare a tua moglie e regalare all’amante…

Menecmo  I

Comemi hai i nsegnato tu

Mosco

Però nun te ne ‘a  fa accorgere .. o si no si fesso

MenecmoI

E che sono io. Devi dirlo a questo disgraziato

Mosco

Qundi riporta  subito la sopravveste eil bracciale a tuamoglie. E allatua amante promettile ben altro e  di più.

Menecmo  I

Ancora  di più?

Mosco

Tu ‘o ssai ca io me piglio collera quanno sento ca te si appiciecato  cu tua moglie.Pecchè po’ essa me manna a  chiammà. Nun fosse tanto pe essa ma pe chella janara della sua ancella Bromia.. Nun ma fido d’a sentere c’aggia fa. Perciò, affinchè la pace torni nella tua casa, ti regallerò io una borsa di monete d’oro

Menecmo I

Ma quanto è bello!

Mosco

Che tu potrai donare alla tua cortigiana. Io ora vado a casa. Ma presto

Farò ritorno.

Menecmo  I

Vai padre, io ti aspetto

Mosco

Mi raccomando, riporta subito la sopravveste e il bracciale a tua  moglie.

Menecmo I

Farò come vuoi padre.

Mosco

Oh, Sinete n’a cosa  figlio mio. No è che questa tua cortigiana tenesse n’amichetta giovane?

Spazzola

Avit’’a vedè ‘o lebrosario…

Mosco

Io sapreicosa darle…

Menecmo I

Padre, tu haio già dato! Hai già dato abbastanza. Vai ora e portami la borsa. (Mosco esce tossendo)

Spazzola

(rivolto a Mosco) E? belolo, è bello… IO ‘o jesse proorpioa ghittà

Menecmo I

Facciamo come ha detto mio  padre: andiamo da Erozia e facciamoci restituire i regali

Spazzola

I regali? Ma quali regali se la veste poco fa l’hai presa per portarla dal sarto,comme  essa t’ha ditto

Menecmo I

Ma quale  sarto? Se ti dico che io da Erozia  non sonoentrato

Spazzola

Ah si? Ellora và addo Erozia!

Menecmo I

E ci vado

Spazzola

Cercale’a veste e vedimmosi  so buciardo io  o si buciardo tu

Menecmo I

Ci vado subito

Spazzola

Ma chisto overo se  crere ca  io so fesso!

Menecmo I

Noo! (andando verso  la casa di Erozia) Fisicle, Fosicle

Le due

Oh ! Menecmo,  ordina, comanda

Menecmo I

Dite alla vostra padrona che io l’aspetto qui, sul sito della soglia

Le due

Erozia,  Menecmo ti ha  chiamata…Erozia…

Erozia

Chi è che mi v uole?

Menecmo I

Colui che ti ama più di quanto tu  stessa  t’ami

Erozia

Oh, Menecmo, amore mio,  perché non  entri?

Menecmo I

Erozia, tesauro, sai perché io sono qui?

Erozia

Certo! Perché tu  tragga piacere dall’amore  mio

Menecmo  I

Questo  dopo. Ti ricordi quel bracciale e quella sopravveste che io  ho  rubato a mia moglie per regalare a te?

Erozia

Si, amore mio

MenecmoI

Oh. Mia moglie si è accorta di tutto.  E allora  io  volevo  chiedereti,se fosse possibile,…. Insommache… insomma  che tu me li restituissi. Io cambio io ti regalerò  una borsa di monete d’oro  con  la quale tu potrai comprarti tante cose più belle

Erozia

Ma  se t’ho dato tutto poco fa?

Spazzola

Traditore!

Menecmo I

A me?

Erozia

Sì, la veste per portarla dal sarto e il bracciale  per farlo accresceredall’orefice

Menecmo I

Tu mi hai dato la veste  e il bracciale? Ma quando? Se  io da stamattina ora ti vedo?

Erozia

Ho capito! Hai cambiato idea

Menecmo I

Ma  no!

Erozia

Hai mangiato, hai fatto i comodi ruoi, e ora vuoi riprenderti tutto. E con

Un raggiro  così mediocre

Menecmo I

Ma  cheraggiro..  che riprendermi!  Ti dico  che mia moglie è  al corrente di  tutto a causa di questo  disgraziato

Spazzola

Io mò fosse  ‘o disgraziato

Menecmo I

Si, tu sei  un disgraziato

Spazzola

E tu sei un raggiro  mediocre

Menecmo  I

E  che  vuoldire?

Spazzola

E  che ne saccio. L’ha ditto chesta!

Erozia

Prenditela la sopravveste! Non te l’avevo mica chiesta io! Sei stato tu a darmela. Pigliatelo il bracciale e fanne quello  che ti pare

Menecmo  I

Ma…Erozia!

Erozia

Ma  sai che  ti dico? Visto che  non apprezzi i miei meriti e il mio  amore per te, da oggi in poi, se vuoi fare l’amore con me, metti mano alla borsa, e che siano contanti amico  mio, altrimenti è tempo perso!

Menecmo I

Erozia, ti ho  detto cheti regalerò una borsa di monete d’oro…

Erozia

E fallo subito, altrimenti non  metterai mai più  piede in questa casa.  Capito? Andiamo via (esce con Fisicle eFosicle)

Menecmo I

S’è incazzata brutto però, eh? Io non capisco. Oggi tutti  mi sbattono la  porta in faccia. Prima mia moglie, e adesso  la mia  amante

Spazzola

E’ chello,  t’ammirete pe’ chello che stai facenno ‘a  stammatina  mò  co uno e mò co n’ato

Menecmo  I

Ma che sto facendo?

Spazzola

Quanto a me: Quante te n’he magnate?

Menecmo I

Di che?

Spazzola

‘E  sacicce!

Menecmo I

E dalle costi scacicce! Ma se ti ho detto che non ho mangiato! E non ho avuto né il bracciale, né la sopravveste. Ne vuoi la  prova?

Spazzola

Si!

Menecmo

E allora vieni con  me. Andiamo dal sarto, andiamo  dall’orefice  e poi vedremo chi ha ragione, se io, tu  o Erozia.

Spazzola

Ancora! Mepecchè  chisto fa accuss’ ‘a stammatina! (uscendo)  Queste  te n’’he magniate! Quanti sacicce t’he magnato traditore!

Menecmo II

(entrando) Messenio, Messenio…! Chi sa addò sarràjuto a fernì chillo fetente. Sicuramente starà into a quacche taverna a faresefottere tutte ‘e  sorde mieie. Io non capisco:  possiblie ca io non  pozzo ‘ncuntrà a uno ce  non  me salute comme si io fosse’o meglio amico suo? Ognune me  chiamma pe’ nomme, ognuno me ‘nvita, ognuno me ringrazia pe’ quacche cosa ca  io non l’aggio mai fatto….Intanto io  nun   riesco a truvà a chillofetente ‘e Messenio

Dorippide

Eccolo. Ha con sé la veste e il bracciale. I discorsi del padre l’avranno rabbonito. Ma perché non mi guarda? Ho capito, fa il sostenuto. (  a Menecmo II) Bene, bene! Tieniti quest’aria estranea e corrucciata, conserva per  qualche altra i tuoi sguardi più  teneri. E’ finito il tempo in  cui mi giuravi che  ero io la tua musica, io la tua vista vista, io il tuo cibo

Menecmo II

Ma chesta che bbò ‘ame?

Dorippide

Certo non  per tua moglie son più gli  sguardi  dolci.! Ma sappi che non riuscirai a separarti da me nemmeno se ti facessio cadere negliabissi, perché io mi trascinerei con te

Menecmo II

Signò, scusate, ma ce l’avete  con me? Pecchè  io mò  so’ arrivato nun capisco chello ca dicite..

Dorippide

Non lo  capisci?

MenecmoII

No

Dorippide

O invece fingi? Come fingevi quando mi dicesti di non sapere niente né della veste né del  bracciale che ora ti vedo in dosso e  che mi riporti? Cos’è?,  ti  ha consigliato tuo padre di riportarmeli o ti è torato l’amore per me?

Menecmo II

Ma io…

Dorippide

Comunque,  giacchè me lihairiportatii, ridammeli, se  vuoi che  ti  sia aperta la porta di casa. Dammeli!  (tenta  di  riprendersi la veste)

Menecmo II

Signò! Scusate. MA chesta èroba mia!

Doripide

Questa è la robachetu mia hai rubato!

Menecmo II

Mache rubato? Questa  roba mi è stata regalata. E non da voi ma da un’altra donna

Dorippide

(piange) Ancora? Me che  tiho fatto?Che  ti ho fdatto? Che ti ho fatto?

Menecmo II

Ma  che m’ha fatto chesta….

Dorippide

Che diresti se questo mio corpo, che  è tuo privilegio,  fosse contaminato dalla lussuria? Che faresti, dì?Me prenderesti a calci? Mi strapperesti il  cuore? Che diresti? Che diresti? Se io ti fossi infedele a modo tuo?

Menecmo II

Ec’aggia dicere! Maa me che me ne’mporta!

Dorippide

Ancora! Chiamerò ancora tuo padre e gli racconterò quest’altra bravata

Mencmo  II

Ma  che bravata! Ma quale padre! Vedete,  signora, voi forse mi state scambiando per un altro

Dorippide

Su, marito mio….

Menecmo Ii

Maritomio!??

Dorippide

Vieni, attaccati al  mio braccio. Tu sei l’olmoe io  la vite. Ti perdonerò tutto e nessunoci  dividerà. Eh?

Menecmo II

Eh?

Dorippide

Eh?

Menecmo II

Mefossespusato e  nun me  ne fosse accorto? Comunque  chisto  ‘o piezzo è  buono. IO mò sa che faccio? Memengo pure co  chesta. Tanto a me che me ne fotte! Chello  che ne venene  vene

Dorippide

(ride)) Eh?

Mencmo  II

Si mogliettina mia. Mi hai perdonato. Mi  perdoni? Dimme na  cosa . Ce ne volessemo trasì ‘a parte ‘e dinto?

Dorippide

Si

Mmenecmo II

Ce sta nisciuno dinto?

Dorippide

No!

Menecmo  II

Nun èca ce stesse mariteto  epigliammona  bella mazziata?

Dorippide

Ma chedici?

Menecmo II

AH già, chilllo’on marito songo io!  Ma guardate che tiipo!  E allora,  ce vulimmo ammuccà?

Dorippide

Si!

Menecmo II

E ammuccammece! (si baciano) Ah! Ma chesta mozzeca addirittura

Doripipde

Andiamo! Bromia! Bromia!  Noi andiamo di là,tu spranga la porta e non

Lasciare entrare nessuno.

Menecmo II

Per nessun motivo

Dorippide

Andiamo

Mencemo II

Andiamo.E comme sta ‘nfucata  chesta!

Dorippide

Vogli  fare l’amore con te

Mencmo   II

Andiamo andiamo…(entrano)

Musica

Messenio

(entrando)  Ho portato le borse e i bagagli