I’ letto voto

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                                                                          I’ LETTO VOTO

                                        COMMEDIA BRILLANTE IN 3 ATI

                                   DI      FERNANDO ROMEI detto BUBI FERRO

PERSONAGGI:

                                      AGENORE                       Capofamiglia

                                      CORINNA                        Sua  moglie

                                      ISAIA                             Fratello di Agenore

                                     SANTINI onorevole           Medico,candidato all’elezioni per D.C.

                                      SERAFINI commendatore  Uomo di Chiesa , candidato per la D.C.

                                      STONFI                           Generale della 1° Guerra Mondiale

                                      SCARLATTI                     Attivista PCI

                                      FRANCO                          Figlio   dell’On.Santini

                                      LILLA                              Figlia   dell’On.Santini

                                      CLAUDIA                        Moglie dell’On.Santini

                                      GEGIA                                      Contadina

                                      LUCA                              Figlio di Gegia

                                      1a DONNA                      Popolana

                                      2a DONNA                      Popolana

                                      1a SIGNORA                    Visitatrice

                                      1° BIMBO                        Suo figlio

                                      2a SIGNORA                    Visitatrice

                                      2° BAMBINA                    Sua figlia

                                      EMILIO                           Reduce, figlio di Corinna

La scena si svolge si svolge nel salotto-ingresso di un appartamento popolare: su un divano, ai cui lati sono posti due ceri accesi,  giace Agenore addormentato – Isaia, suo fratello , seduto in disparte, sta leggendo il giornale . Vicino al divano, un tavolo con sopra  un vaso con dei fiori. Ai lati del palco, le porte sia dell’ingresso (in primo piano) sia d’accesso alle altre stanze .

                           

                                                             ATTO PRIMO    (scena prima)

1a DONNA         -  (circospetta) E’ ci si dovrebbe essere……..

2a DONNA -  Ma a me mi sembrava che si dovesse salire ancora…..

1a DONNA  -  Ma un tu lo vedi che l’è lì(accenna al divano)……. E quello (indicando Isaia) e 

                         dovrebbe  essere  un parente……Oh lei……

ISAIA         -  (tace e legge)

1a DONNA         -  Ma questo icchè glia’ nell’orecchi, i mastice………

2a DONNA         -  Gliè compreso ni’ dolore……

2a DONNA         -  O se legge…….

2a DONNA         -  Icchè  t’ho a dire… e sarà un libro di preghiere…..Prova a alzare la voce…. E dagli

                               una tentennatina.

1a DONNA         -  (coraggiosamente) La riscusi……

ISAIA         -  (alza gli occhi e stufato dice) Ritonfaaaa!!!

2a DONNA         -  (accenna all’uomo disteso) Lei l’è un parente?…

ISAIA         -  Fratello…..

1a DONNA -  (dispiaciuta) oh  ci dispiace…..

ISAIA         -  Perché?….icchè la volea che fossi i’ cognato…..?

2a DONNA -  (intervenendo)No..no, la guardi che c’è un frainteso….noi e si volea porgere i sensi……..

ISAIA         -  Senta… la li appoggi lì… la un lo vede che ciò le mani impicciate…….

1a DONNA -  Armida..ma questo l’è grullo di marca sai !!! Altro che ninnoli !!!

2a DONNA -  (accennando al divano) …O quando gli ha chiuso gli occhi?…..

ISAIA         -  Lui? Ieri sera saranno state le nove…..

1a DONNA -  Ma che era lucido?

ISAIA         -  Lucido ?…. E gli era come sempre!…

1a DONNA -  Mah con questo un ci s’intende…..

2a DONNA -  (piano all’altra) Sai icchè si fa Lina…Gli si dice du’ poste e si va via senza aspettare

                       nemmeno  l’Onorevole………..

(intanto Isaia disturbato dal pregare delle donne si alza ed esce di scena per andare a farlo in camera

  sua)                                               

                                                      SCENA SECONDA

(entra Corinna con borsa della spesa, si ferma stupita e guarda le due donne che hanno iniziato a

 pregare cantilenando)

CORINNA -  O questa che banda gliè??? Icchè Vu volete in casa mia? Eppoi icchè vu borbottate

1a DONNA -  E’ si diceva una posta per lui…..(accenna al divano)

CORINNA -  Icchè …..??

1aDONNA -  Una posta……una posta…..

CORINNA -  Una posta?.. Che posta?Eppoi vu la diresti………

2a DONNA -  Pe’ lui….(continua a cantilenare con l’altra)

CORINNA -  Gentili vu siete!…E perché proprio pe’ lui ??..

2a DONNA -  O pe’ chi ,la scusi..?

1a DONNA -  Un so’ mica morta io, facciamogli le cornaaa….!!

CORINNA -  Scusate….e lui icchè se ne fa di codesta roba ???

2a DONNA -  Come icchè se ne fa ?

1a DONNA -  Gli serve pe’ i passaporto vah……

CORINNA -  Pe’ andare indove ?…

1a DONNA -  Pe’ andare nell’aldilà …. O indove ?..

CORINNA -  Nell’aldilà….ah !!.. Ora comincio a capire !Sicchè Voi vu staresti recitando le

                        poste…

1a DONNA -  Di’ Rosario…..

CORINNA -  Di Rosario ?Benino veh.! Allora statemi a sentire e icchè Vi dico, stampatevelo bene

                       ni cervello: in questa casa di poste …..e si conosce solo quelle di piazza Cavour!!!!

                        Qui di codesta mercanzia un si sa icchè farsene !!…

2a DONNA -  Ma gliel’ho detto : noi e si facea pe’ lui !…

CORINNA -  (con aria di sfida)  O chi ve l’ha ordinato, si può sapere ?……

1a DONNA -  ( con aria di sfida) Chi ce l’ha ordinato ?… ma sentila bellina !! I’ nostro core …

                       la nostra coscienza ce l’hanno ordinato…vah !!

CORINNA -  (mani sui fianchi)Ah …la vostra coscienza…i’ vostro core…e dico poco!! Allora

                        …bisogna che un’altra volta vu sia più chiare,co’ gli  indirizzi, care le mi

                        cornacchie, perché a questo giro, Vu siete venute a gracchiare su i’ ramo

                        sbagliato !

                        E bisogna volare più in alto co’ le vostre collanine (accenna al rosario) perché 

                        qui vu biascicate a voto !!!!!

1a DONNA -  Perché ??….Icchè la vol dire……??

CORINNA -  E voglio dire che i’ morto e unn’è qui … e l’è di sopra !!!!

2a DONNA -  E te l’avevo detto Lina che s’era sbagliato….vien via …. Vien via !!

1a DONNA -  (sgarbata) Ma un mi tirare…tu mi frinzelli tutto lo scialle… un tu lo edi ???…

                       vengo , vengo ma… prima… e voglio di’ la mia……

CORINNA -  La dica bellezza… la dica..

1a DONNA -  (con le mani sui fianchi) La mi stia a sentire…Gli do un avvertimento: la cerchi

                      di pentissi…e alla svelta… di codeste eresie che l’ha detto…

CORINNA -  Ah si eh ?Anche alla svelta ....E perché se un mi pentissi icchè succede….

                      Sentiamo !!

1a DONNA -  Succede che nì giorno dì giudizio…quello nì quale, come dice i’ priore, si tira le

                      somme di dare e dell’avere…..se i ‘Padreterno un fosse in bona….la sentirà che 

                      giulebbe !! Tutto quello che l’ha detto la se lo ritrova in gola co’punti e le virgole

CORINNA -  Senti come la strilla la Giovanna D’Arco….ni’ giorno di giudizio eh ? Io invece

                       unn’avrò bisogno d’aspettare tanto pe’ favvi ingoiare uno per uno tutti codesti

                        chicchini di  caffè….Aspettate che s’arrivi a i 18 Aprile e poi vu sentirete che 

                       musica l’è stata preparata pe’ le baciapile come voi….E ora levatevi da’tre pas-

                       si, movetevi……sciò..sciò

2a DONNA -  Vien via,  Lina…un ti compromettere ….vien via….

1a DONNA -  E  ci si rivedrà la un dubiti…e unn’è finita qui !!….

CORINNA -  Benone… Un mi pare i vero di continuare …così sarà la prima volta che le-

                       tico a puntate! Va ia…va ia….O vediamo se le son bone mosse ! Ora pen-

                       siamo a quest’altro…..

                                      SCENA  TERZA

CORINA    -  (guarda il divano e l’uomo coricato)…Ma guarda ..e dorme come se avesse

                       cominciato ora (scuotendolo)..Forza Agenore sveglia !!..Datti da fare che i’                        cielo l’è luminoso !!!..

AGENORE          -  (di soprassalto) Che…icchè c’è…icchè c’è (vede la moglie)…Accidenti a te

                      e  a’ tu’ modini !…Proprio ora tu m’hai svegliato, che ci avevo davanti un be’

                      piatto di pastasciutta!!!!

CORINNA -  Ma da retta…anche co’ i’ mal di denti..un tu sogni che mangiare !!

AGERORE -  Un tu lo sai che si sogna sempre quello che si vorrebbe avere e che un si pole ?

                       E io da quando son iti via l’americani …un sogno altro che masticare !!!

CORINNA -  Icchè t’ha detto ??..Gli Americani ??..Un la nominare neanche pe’ scherzo co-

                       desta  genìa in casa mia !…Fammi i’ piacere… E mi ricordo che solo a guardalli

                       lo stomaco e mi si rivoltava….

AGENORE          -  Guarda come siamo differenti io e te…io mi ricordo invece che solo a guardalli

                       lo  stomaco mi si riempiva….figurati un pochino….

CORINNA -  (con aria gioiosa) Su..su…in alto i’ core Agenore….si digiunerà ancora pe’poco..

                        Che t’ha sentito icche gliè successo a Praga ??…

AGENORE          -  No…icchè gliè successo ??

                       (trae dalla spesa di Corinna un piccolo pesce e lo porta in alto osservandolo)

CORINNA -  E cechi gli hanno aperto gli occhi !!!….

AGENORE          -  E dico poco !!!…Senti , ma se gli hanno da tornare di moda e’miracoli,prima

                       di riaprire gli occhi a’ cechi, un si potrebbe fa la moltiplicazione de’pesci….

                       Perché con questa balena e si va poco lontano….come si fa in quattro perso-

                       ne con questa cosina ??……

CORINNA -  A parte i’ fatto che oggi siamo in tre perché la Maria Teresa la rimane a mangia-

                      su i lavoro….o un c’è la frutta che porta  Isaia …?

AGENORE          -  Mi sa che stamani a meno che ci si contenti delle patate che ci ha a’ piedi, se

                      s’aspetta la su’ frutta, si fa a tempo a  morire di scorbuto…E sarà di là a leggere

                        come sempre !         

CORINNA -  (parlando all’interno) O tene…che programmi t’hai stamani ??..Un tu vai a dare

                      una mano agli ortolani su i’ Ponte Rosso ??.. Se t’aspetti dell’altro, non solo un

                      tu trovi più e’ baroccini, ma nemmeno la cacca de’ ciuchi.!! Accidenti a te e i’

                      leggere  !!!

ISAIA         -  (passa di corsa) T’ha ragione Corinna, scusami…e m’ero lasciato prendere dalla

                      trama…e volo ! (poi soffermandosi sulla porta) Ma che è vero che tu starai fori

                      tutta la mattina ?..

CORINNA -  Si fin’a’ i’ tocco sono a i’ circolo…ma tanto l’è tutto pronto….

ISAIA         - Faceo pe’ regolarmi..(cenni d’intesa con Agenore)… ci si vede dopo

                  

                                               SCENA QUARTA

CORINNA -  (annusando l’aria) O icchè gliè questo profumo ?…

AGENORE          -  (armeggia vestendosi con grande lentezza in modo da occupare tutto il tempo

                      della scena) O icchè tu vo’ che sia…t’un lo vedi che ho messo e’ fiori pe’cam-

                      biare aria ??

CORINNA -  Insomma quante volte te lo deo ripetere di falla finita di mette’ su tutto questo

                      armamentario pe’ dormire !!..I fiori…i’ moccolo… un ti sei accorto che mentre

                      tu eri in letargo , du’ beghine che l’erano venute per i’ sor Alfredo di sopra e gli

                      hanno scambiato questa stanza pe’ la su’ camera mortuaria ??…

AGENORE          -  Stammi a sentire bellina…se un tu vuoi che faccia così…sai icchè t’hai a fare ?

                    Tu vai in Comune, tanto e son de’ tua….e tu boci perché gl’interrino i’ Mugnone

                      perchè io questo sito , un lo sopporto più !… E i’ moccolo… tu m’ha di’ te come

                      si fa a andare a letto senza , visto che ci hanno tagliato la luce !!…

                      E poi  su i’ divano un ci voglio dormì più…voglio andare ni’letto de’ragazzi !!

CORINNA - (frenandosi a fatica) Senti Agenore, spalanca codeste ventose che t’hai pe’ orec-

                      chi e stammi a sentire una vorta pe’ tutte!! ..Ni’ letto de’ ragazzi un ci va nessuno

                      Né io, né tene, nessuno… quello gli ha restare vòto e senza grinze … che ha tu

   capito…??.qui letto un si tocca….Chiarooo??

AGENORE          - Ma perché ??

CORINNA -  Perché…perché gli è per loro….quando tornano …Pe’ Emilio e pe’ Tonino…

AGENORE          - Tonino ?….Anche pe’ Tonino ?…

CORINNA -  Anche pe’ Tonino si… che ti sta bene ?….

AGENORE-  Ma scusa… ora oltre a riaprire gli occhi a’ cechi…che risuscitano anche e’morti ?

CORINNA - Noe …noe, un c’è bisogno che tu faccia lo spiritoso,e lo so che un risuscita nes-

                      suno … la lettera dell’Ambasciatore .. e la parlava chiaro.. purtroppo…Poero i’

                      mi’ Tonino (prende in mano la foto dei figli fissandola commossa)…. Vedi Age-

                      nore , si volean così bene que’ du’ ragazzi che so’ sicura che i morto e s’è infila-

                      to ni’ core e ni’ cervello di’ vivo…e quando Emilio ritornera’, …perché ritornerà

                      me lo sento, porterà con sé anche quell’altro … e quando la sera andrò a dargli la

   bona notte come quando gli erano piccini,.. in qui’letto …e ci sarà anche Tonino!

   Ecco, gliè questo che voleo dire !! Ma poi… ma icchè chiacchiero a fare : tanto e

   unn’eran tu’ figlioli e un tu l’ha’ ma’ avuti in santo !! (sospira) eh,Teobaldo  ….

                       Teobaldo !!

AGENORE - Vai e ci risiamo con Teobaldo !Tutte le volte che tu ti senti incompresa…e tu tiri

                      fòri i’ tu’ primo marito…

CORINNA -  Un te n’offendere,ma i’ poero Teobaldo glià lasciato un gran vòto nella mi’ vita..

AGENORE          - E lo credo… pesava più di cento chili vestito da estate!!…

CORINNA - E fu Teobaldo a fammi capire l’esistenza…. fu lui a fammi capire che  se i’ mi 

                       babbo morì in miniera la colpa un fù di destino ma de’ capitalisti che lo  

                       sfruttavano! Fu lui a fammi capire che gliè inutile stare co’ i’ naso all’aria a

                       aspettare giustizia da chi un c’è , che i’ Paradiso e gliè quaggiù ma va costruito

                       con la rivoluzione contro chi un lo vole pe’ tutti anche a  costo di sangue e

                       lacrime…. E i su’ insegnamenti, anche se lui morì , me li son tenuta nell’anima

                      e l’ho inculcati a’ figlioli…..

AGENORE-  Un’aver paura che tu ce l’ha fatta !!…

CORINNA - E ne so’ orgogliosa , c’ha capito ?, Orgogliosa!!… E mi ricordo quando 18 anni

                      fa, ni’ 30 Tonino mi disse..”Ora che m’è morta la moglie, qui in Italia e mi sem-

                      bra di soffocare più di prima…mamma… io e Emilio e si vòl’essere liberi come

   dicea i’ babbo …e si tenta d’andare in Russia a respirare una boccata d’aria bo-

   na…alla mi’ piccinina ..alla M:Teresa quando sarà cresciuta e capirà, digli

   son partito per dare anche a Lei un futuro migliore!….O mamma , si sa di datti

   un g         rosso dolore…si sa...ma noi si va via !!”…Allora  anche se mi sentii come

                      se m’avessero tirato un cazzotto nello stomaco, capii d’unn’aver sprecato tempo

                      perché icchè aveo da tramettere e l’avevo trasmesso… e piansi di contentezza e

                      di dolore mescolati insieme

                                               SCENA QUINTA

SANTINI   -  (con sussiego) Signora..non voglio turbare il suo sfogo …ma ..ci farebbe cosa

                      gradita se soffrisse…sottovoce… perché a causa del suo…lamentarsi..a noi di

                      sopra, è impossibile raccoglierci….

CORINNA -  Mah…se un vu’ potete raccoglierVi.. state sparsi.. icchè v’ho a dire !Ma lei chi

                      glie ?

SANTINI   - Anche se è contro la mia natura esibirmi…ebbene…io sono il prof. Onorevole

                      Santini…

CORINNA - L’onorevole Santiniiii…..?? Quello di’ Partito Democristiano…

 

SANTINI   -  Per servirla.

CORINNA  - Porca miseria….Le disgrazie le un vengan mai sole ! prima quelle due a ronzare

                      giaculatorie, poi i’ democristiano…e ci vòle altro che DDT pe’ disinfettare le 

                      stanze

SANTINI   - Signora, la invito nuovamente ad abbassare la voce e voler portare rispetto ai

                       morti!

CORINNA - Rispetto a’ morti ??.. O perché caro so’ professore Lei e i su’ partito un vu prova-

                       te  a portare rispetto alle persone quando son calde invece d’aspettare che si  

                       freddino??

SANTINI   - Io rimango esterrefatto della sua ignoranza abissale… Basta …me ne vado….

                      Non  ho niente da spartire con Lei !!

CORINNA - Essai, l’ha detto una novità..!Lo sanno anche i muri che voi un vù spartireste

                       niente con nessuno ! E un vù dareste neanche icchè v’esce da i’…(si morde le

                      mani)

SANTINI   -  Prego ….da dove ?

AGENORE          - (prontamente) Bono..bono ..un glielo chieda un’altra volta se  no l’è capace di

                      dignene…

SANTINI   -  Bene…Lei signora, ha passato ogni misura …capisce.. ed io a trattenermi ancora

                      rischio di compromettermi…. Me ne vado … Mi lasci passare..prego

CORINNA - La passi, la passi …un mi pare i’ vero che la si levi dalle scatole….e la dica a’

                       piagnoni di sopra di fare a meno di consumassi la dentiera a biascicare litanie

                       perché tanto di là , mettetevi i’ core in pace, e un c’è nulla di nulla !!  Dopo

                       morti e si torna a essere bruscolini di polvere !!

SANTINI   - Basta.. basta… qui si bestemmia !!

.                                              SCENA SESTA

CORINNA - Ah!..come si sta bene dopo una bella leticata…e ci si sente più leggeri …

                     Come dopo essersi levate le mutande da inverno !

AGENORE          - O nina…ma un tu lo sai che la Maria Teresa l’è proprio a servizio da i’

                     Santini….

CORINNA - Io lo so…ma lui sa dimorto che l’è la mi nipote… quando l’assunse e parlò co’

                      Isaia e credette che fosse i su’ zio.E poi anche se lo sapesse….

AGENORE          - Se lo sapesse e la butterebbe fòri su du’ piedi …..te lo dico io !

CORINNA - E  lo so ! essai e mi dà poco noia mangiare i’ pane de’ democristiani. Alle volte e  

                      penso che ad aver mandato la figliola da quella gente e si sia fatto un offesa anche

                      alla   memoria di’  poero Tonino

                    

AGENORE          - Io invece dico che Tonino e se ne offenderebbe di più se gni si lasciasse mori’ di

                     fame la Maria Teresa. Te icchè ne dici ?…

CORINNA - Io e dico che bisogna che scappi … e ci ho da andare du’ ore dalla Broccoletti

                     e poi fo’ un salto al circolo per sentire a che ora c’è la conferenza dell’onorevole

                     Grintosi.

AGENORE          - La conferenza su icchè…..

CORINNA  - Su “I mito nella lotta di classe, come arma della reazione”….E ti farebbe bene

                     anche a te venirci qualche volta perché un tu mi sembri pulito, pulito dai residui

                     clericali……

AGENORE - (che nel frattempo, continuando a vestirsi si trova alle prese con un calzino) Senti

                     per ora mi basterebbe riuscire a infilammi questo calzino… tu ci ha’ fatto un ram-

                     mendo che pare un bozzolo, e mi c’è rimasto i’ ditone , un va ne’ avanti né indreo

CORINNA - Unn’ho tempo pe’ rammendi io ! Ci ho da leggere “i’ Capitale” per contribuire

                      alla liberazione di’ popolo …..!

AGENORE          - Bellina lei, e mi piace…Tu liberi i’ popolo e intanto tu mi riserri i ditoni..! Io di-

                     co  ..tu faresti meglio a leggere “Mani di fata”… un tu lo vedi che un vo’ avanti ?

CORINNA - Che ti ci vole dimolto a tagliatti l’unghie …?

AGENORE          - Se aessi i’ collo più lungo e cercherei di tagliammele co’ denti…le forbici un si

                     sa in do’le  son ite …!!

CORINNA - E le sono in ostaggio dall’arrotino fino a che un si trova i soldi pe’ pagallo…!!

AGENORE          -Lasciamo stare le forbici ma almeno cerchiamo quelli pe’ pagare la luce …..

CORINNA - Si…Chissà in do’ li trovo… senti ormai e bisogna aspettare i’ 18 Aprile…allora

                     tu vedrai  quante cose cambieranno  !!…..Via e scappo sennò c’è da leticare co’

                     la Broccoletti… e ci si vede … (Esce)

                                               SCENA SETTIMA

AGENORE          - Si… un tu potevi di’ meglio… e ci si vede… specie dopo l’otto di sera…

                      Ma Isaia icchè fa … Se un si spiccia và tutto all’aria…..

ISAIA         - (entrando rapido) Eccomi… fatto tutto…

AGENORE          - Che sei stato dal rigattiere ?

ISAIA         - Si si… Un tu lo vedi che la roba gliè quì.E sai, ho sudato un po’ pe’ fammela pre-

                     stare… Dopo la và riportata subito…. E la Corinna ?…

AGENORE          - L’è andata via in questo momento.(comincia a vestirsi)

ISAIA         - Che s’è visto ?

AGENORE          - Pe’ fortuna ancora no. Ma te a che ora avevi fissato?

ISAIA         - pe’ le dieci…Speriamo che la tu’ moglie la un torni davvero prima di’ tocco,

                     Perché poi c’è anche quell’altro……

AGENORE - Pe’ codesto sta tranquillo, quando la va alla casa di’ popolo la ci mette le bar-

                      be… Ma a te un t’avrà mica riconosciuto…?

ISAIA         - Sie, di me e l’ha sentito parlare ma in faccia un m’ha ma’ visto!…Allora ricordati

                      bene:tu sei un reduce della guerra 15/18 e t’ha combattuto con lui in prima linea,

                      e non nelle retrovie come t’ha fatto veramente,…e che tu se’ monarchico da mori-

                      re…. Ricordati  della compagnia e bada di non confonderti. E ora pensiamo a

                     qua- dri .Via Carlino … e su Vittorio, Carlino si rifarà i’18 d’apprile, se si

                     vince…. Fatti vedere come tu stai?…perfetto, tu mi sembri i’ monumento a’.

                  caduti(ascoltando)…sento un rumore… dev’essere lui…

                                                        SCENA OTTAVA

STONFI     - Permesso ? Si può ?Ah..ecco il nostro Isaia….(vede il ritratto del re e scatta su

                       l’attenti salutando militarmente) Ah Sua maesta !! Bianca Croce di Savoia  Dio

                       ti salvi e salvi il re!!

ISAIA         - (sgomita Agenore perché lo imiti) Viva il re !!

AGENORE - (sentendo male) Accidenti a te!!…

STONFI     -Dunque, caro Isaia, veniamo a noi. E’ questo vero? (accenna ad Agenore)…

ISAIA         - E’ questo generale !

STONFI     -(osservando Agenore) Ma che fai? Via da quella posizione d’attenti… qui sul  

                     mio petto devi venire, amico di cento battaglie ! (lo abbraccia forte)

AGENORE          - (sentendo male) Ohe ,ohe so’ generale….e la mi stritola tutto…la mi stritola …

STONFI     - Fatti vedere meglio…ma  perbacco, non vedo le stellette !!…

AGENORE          - (dolorante) Eh ma le vedo io…. E belle…ohi …ohi !!

ISAIA         - Le buttò via la su’ moglie durante la repubblica di Duce …per paura di com-

                      plicazioni….!

STONFI     - (sedendosi) E ora delucidami… su quale fronte hai operato ?…

AGENORE          - (a Isaia) Da retta…ma questo..pe’ chi m’ha preso …pe’ un chirurgo …?

ISAIA         - Ma no…il generale domanda su quale fronte hai combattuto !..

STONFI     - Isonzo, Trentino, Carso, Cadore ??

AGENORE          - Ecco …si… da quelle parti…..

ISAIA         -Perdoni Generale, ma il mio compagno da allora e ci ha un po’ di confusione nella

                    testa…sa con tutte le granate che gli scoppiarono intorno… lui l’è stato sul

                    Piave nell’estate di’ 18 durante l’ultima offensiva austriaca… 209° Brigata Bisa-

                     Gno…18° Corpo d’armata…..

STONFI     -(commosso) 18° corpo d’armata,… Brigata Bisagno… Ma allora io e te abbiamo

                    combattuto gomito a gomito…?  

AGENORE          - Io… con lei ?

STONFI     - Si… si….fummo noi con la nostra eroica resistenza a preparare Vittorio Veneto

                     ..E tu esattamente che compito avevi in quel manipolo d’eroi …?

AGENORE          - Io…spazzavo…

STONFI     - Come….spazzavi ?

ISAIA         - Spazzava… spazzava via i nemici con la mitragliatrice !!Lui un lo vole ammet-

                     tere perché gli è un  modesto..ma fu i su’ battaglione a contenere l’urto di un

                      nemico cinque volte superiore nella notte  tra i 13 e i 14 giugno!

STONFI     -(rivive il ricordo) Si, si… ricordo ..che notte terribile: i sibili delle pallottole….

                     lo sgranarsi della mitragliatrice si mescolavano alle urla dei feriti, ai lamenti dei

                     moribondi ..e poi urla…bestemmie…invocazioni …pianti….Ahhh !! Uno spet-

                     tacolo dantesco, affascinante !!! A proposito ma chi comandava la tua brigata,

                     ….il capitano…

AGENORE          - (in difficoltà) Il capitano…il capitano(guarda Isaia che accenna al fondo dei pan-

                     taloni ) il capitano…Mele…..

STONFI     - Non ricordo nessun ufficiale dal nome simile …

AGENORE - (mentre Isaia continua disperatamente ad accennare al fondo dei calzoni) Il capi-

                     tano  Calzoni.. Calzoncini….Brachetti….. Slip…

STONFI     - Come Slip …?

AGENORE          - Boh! E gli sarà stato d’origine inglese vah !…

ISAIA         - Lo scusi Generale… purtroppo … il solito stato confusionale, che gli ho detto….

                     I’ capitano si chiamava Fondelli !!!!

STONFI     - Fondelli …Si, si …me lo ricordo benissimo… Un valoroso !! Pensate, lasciò un

                     Braccio sul Grappa, una gamba sul Piave… un eroe..un vero eroe !…. Solo un        

                      po’….. come dire….un po’….

AGENORE          - Un po’ dimentico …!!

STONFI     - No, no … volevo dire irruento…ecco  iruento!!

                     Ohibò ..si è fatto tardi… ho un impegno alle undici e non posso mancare… ma

                     non temere amico di cento battaglie., tornerò… tornerò presto! Ah!! Giusto! il tuo

                     amico Isaia, mi ha detto della tua indigenza…….

AGENORE          - (a Isaia) O che roba gliè…?

ISAIA         - Il sig.generale sa che tu sei bisognoso….indigente…insomma spiantato !!

AGENORE          - Ah, si…l’è vero generale…e sono indecente si…e più indecente di me un ce n’è!!

STONFI     - Allora,se non ti offendi…ho pensato di portarti questo..(estrae dalla borsa un pol-

                     po)

AGENORE          - O icchè gliè codesto paralume ?..

STONFI     - Ma è un polpo…carne saporitissima sentirai. Mio genero ha una pescheria al

                     Mercato centrale e allora… ognuno offre ciò che ha !

AGENORE          - Ma che scherza comandante ?Grazie..grazie d’essersi ricordato della mia inde-

                      cenza!  Grazie di paralume… grazie !

STONFI     - A presto….Bianca croce di Savoia Dio ti Salvi…..

I DUE         - ….e salvi i’ Re !!!

                           

                                               SCENA NONA 

AGENORE          - (si toglie rapido la giubba militare) Ovvia…i’ primo raund l’è ito bene…

                     Forza Isaia , forza ora si cambia colore !…stacca Vittorio e metti qui’ cinturone                  

ISAIA         - Qui’ cinturone ? S.Sebastiano tu vorra’ dire…

AGENORE          - O unn’era un cinturone…una specie di sergente romano …?

ISAIA         - E io bischero che ti sto a sentire !…Centurioneeeee, che cinturone !!!

AGENORE          - Come tu voi….

ISAIA         - Qui la musica la peggiora….i commendator Serafini e l’è i’ segretario di’ Santini

                     E l’è un democristiano……

AGENORE          . Oh senti… l’ha a tornare Emilio dalla Russia e portammi da mangiare e allora e

                     mando a’ i’ diavolo tutti i reazionari…. Ma sennò e m’arrangio senza guardare

                     a i’ colore di chi m’inbocca….

ISAIA         - Emilio sie…. Ma icchè tu’ vo’ che torni, poero figliolo!!. Per me l’ha fatto la fine

                     di fratello ……

AGENORE          - E’ quello che dico anch’io, ma almeno si fosse sicuri….  La Corinna la frigne-

                       rebbe un po’ ma poi la smetterebbe…la si metterebbe i’ core in pace e la

                      farebbe finita di voler tenere qui’ be’ lettone senza frinzelli… e io potrei

                      cominciare a passa’ le notti da cristiano !

ISAIA         - Poera donna… e lasciala nell’illusione, lasciala…

AGENORE          - Sie, io la lascio nell’illusione e intanto lei la mi lascia su i’ duro….Ohe..sento

                      rumore….

ISAIA         - Gliè lui, Agenore, …gliè lui….

AGENORE          - Ciacche ! Si gira !!!

                           

                                               SCENA DECIMA

SERAFINI  - Che la benedizione del Signore scenda su di noi tutti!

ISAIA         - (premuroso) Oh il signor dottor Serafini….Si accomodi, si accomodi….

SERAFINI - (con benevolo sussiego) Ti prego Isaia…ti prego…te l’ho detto anche altre volte

                     che siamo tutti figli dello stesso Padre… smettila di chiamarmi signor dottore,

                     signor commendatore… chiamami semplicemente dottore,…. Commendatore…

                     Eh caro Isaia (accenna in alto), di fronte a Lui…che è il vero Signore…i signori

                     terreni, contano poco…..E questo sarebbe il vecchietto… Come va nonnino ?

AGENORE          - Un c’è male nipotino… E tene …?

SERAFINI -(sconcertato)…. Nipotino.?…ma …

ISAIA         - Non ci badi dottor, commendatore , non ci badi…come le ho spiegato in parroc-

                     chia…. sa, .. la circolazione…

SERAFINI - Già…ma veniamo a noi carissimi. Voi avete chiesto alla S.Pancrazio da me rap-

                     presentata, di avvalersi della sua opera… ditemi allora in cosa possiamo soccor-

                     rervi … cosa vi manca ??

AGENORE          - E si fa presto a dirlo..da i’ cappello insino a’ carzini…tutto…E poi (si tocca la  

                       pancia)qui dentro e c’è un gran voto….

SERAFINI -(gravemente) Eh si..è comprensibile codesto vuoto quando l’anima non è

                      sufficientemente  nutrita….noi colmeremo codesta lacuna, state tranquilli…però

                     bisogna  andare per gradi… Dunque ora rispondete attentamente alle mie doman-

                     de: al mattino ed alla sera….. orate ??

AGENORE          - Al mattino e…..anche la sera …??

SERAFINI - Certo ….

AGENORE          - Ma a dire i’ vero, so’ cavaliere, du’ orate a i’ giorno le mi sembran

                      parecchine… Sa e comincio a esser vecchio ….io la sera mi contenterei di

                      caffellatte e pane imburrato….

SERAFINI - Ma nooo…ma no…cosa avete capito… per orate non intendevo mica i pesci…

                     Volevo dire… orate, pregate ??? Ma alla sera non vi si piegano le ginocchia non

                      Vi  si piega la testa …?

AGENORE          - Eh si ….

SERAFINI - E sapete perché ?

AGENORE          - Accidenti se lo so: pe’ la fame !!

SERAFINI - Esatto …per la fame d’assoluto che urge in voi come in ogni uomo…e in quei

                     momenti non provate un gran desiderio di luce ?…

AGENORE          - Di luce … altrochè …

SERAFINI - Benissimo… e in quel momento a chi rivolgete la vostra supplica…?

AGENORE          - A…a….a…

SERAFINI - All’En……all’En….

AGENORE          - All’Enel…!!

SERAFINI - Ma…ma che diavolo dite ?…Ma siete impazzito ? Ma al’Ente Supremo che dia-

                     mine !

AGENORE          -Ma io veramente….. m’arrangio in un’altra maniera……

SERAFINI - Come in altra maniera ? Ma se non ricorrete all’Ente Supremo , a chi diavolo

                     ricorrete ?

AGENORE          - A un moccolo  sorretto da una bella bugia…..

SERAFINI - A  un moccolo sorretto da una bu..gi..a..?

AGENORE          - O da icchè la scusi, un me lo posso mica infilare nì naso ..!

SERAFINI - (accasciandosi) Ma.. come …Dio ti chiama e tu invochi Satana…Ti rifugi

                       nella menzogna e nella bestemmia !!

AGENORE          - Oh…icchè gli piglia a questo ?…o commendatore…sie…gli ha chiuso gli occhi

                     e respira grosso….Isaiaaaaa… per me l’è un mediano !!!

ISAIA         - Un mediano  ?… ma icchè  dici ?…

AGENORE          - Si…Si.. o un tu lo vedi che l’è andato nì trence ???

ISAIA         - Si… e gli ha aperto l’ombrello !!… Te tu vo’ dire che l’è un medium cascato in

                      trance ….

AGENORE          - Preciso …

ISAIA         - Cascati siamo noi … ma nella cacca! Accidenti a me e quando t’ho dato retta!

                   …commendatore … la scusi.. vorrei spiegare …

SERAFINI - No Isaia, no… non c’è niente da spiegare … è chiaro che i tempi per un colloquio

                     spirituale con voialtri, non sono ancora maturi… piuttosto se tu ed il tuo amico

                      vorrete darmi un segno della vostra genuina volontà di redenzione…..

ISAIA         - Diamine commendatore… dica… dica…

SERAFINI - Bisogna allora che il 18 aprile santifichiate la festa ……

ISAIA         - E in che modo commendatore ?….

SERAFINI - Tracciando sulla scheda elettorale una X ,un 1 e un 2…

AGENORE          - La scusi ma lei in dove la ci vol mandare ?…a votare … o fare la schedina della

                     Sisal …..?

SERAFINI - Mi spiego: ….la X sullo scudo crociato,il 2 indica il nome del galantuomo….che

                     sono io e l’1 segnala quello dell’ancor più galantuomo dell’on.Santini.Lo farete ?

ISAIA         - Ma vuole scherzare commendatore, certo che lo faremo…ci può contare …!

SERAFINI - Ottimamente e.. perché non abbiate a sbagliare, vi lascio questi biglietti eletto-

                    rali che per caso ..ho trovato in tasca…..

                    In quanto a noi ci rivedremo quando i tempi saranno maturi… come vi ho detto…

                    …e sta a voi farli maturare con un …voto…dato bene. Vi saluto e che il Signore

                    stenda una mano su di voi….( esce)

AGENORE          - E anche su di te e che ti dia una bella spiaccicatina ! …Figliol d’un termometro…

                     E gli dico che ci ho lo stomaco voto..che mi si ripiega le gambe.. che so a i’buio...

                     …ma sie!!…Aimmeno m’avesse lasciato un involtino di lupini…. M’ha messo in

                     mano questa figurina e l’è ito via… eehh .. ma se t’aspetti i mi’ voto e tu sta’

                      lustro.

                                                        SCENA UNDICESIMA

ISAIA         - O Agenore, avanti di chiacchierare, sciacquati la bocca e tieni la lingua a i’cardo

                   ..Poer’omo! Guarda che delicatezza !( accenna ad una borsa)Guarda, pe’ paura di

                   offendere la Tua sensibilità , l’ha fatto finta di dimenticassi della borsa…con que-

                   sto dentro ! (tira fuori un pollo)

AGENORE          - Bada che bestione l’è questo …!E poi la Corinna l’ha a di’ male dei democri-

                      stiani.Con questo e i’ paralume … e si sta bene una settimana !

ISAIA         - Un momento, ma alla Corinna icchè gli si dice …?

AGENORE          - Icchè tu gli vo’ dire …? Gli si dirà…gli si dirà…che s’è trovato sull’argine da-

                     vanti a casa…..

ISAIA         - Si eh ..? E quella l’abbocca … eh….? O icchè l’è diventato i’ greto di’ Mugnone

                   la spiaggia di Tonfano ..? e i’ pollo ??

AGENORE          - Oh senti…gli si dirà che l’è cascato da i’ cielo ….

ISAIA         - Ecco! Questa l’è la meglio !… ora c’è anche i polli migratori...! Fammi i’piacere!

AGENORE          -(guarda il pollo con occhio innamorato) Bello… bello …come si sta bene al giar-

                     dino dell’orticoltura…

ISAIA         - Porca miseria

                  

AGENORE          -Icchè c’é….??

ISAIA         - Questo giornale…chi ce l’ha lasciato …?

 

AGENORE - Mi sembra che l’avesse in mano lo Stonfi…o di che t’hai paura ? L’è un giornale!

ISAIA         - Si, l’è un giornale ma se lo vede la Corinna e diventa dinamite,leviamolo di torno

SCARLATTI -(entrando improvvisamente costringe Isaia a nascondere alla meglio il giornale)

                    Salve compagni !….in do’ gliè la compagna Corinna ?…

AGENORE          - E dev’essere alla casa di popolo…un tu l’ha vista?…

SCARLATTI - Stamani unn’ho avuto i’ tempo di capitarci..e ci ho da fissare alcune cose pe’ la

                     Campagna elettorale…l’aspetto qui…che starà dimorto?…

AGENORE          - Mah! Se unn’ha attaccato bottone con quarcuno e dovrebbe essere pe’ la strada ..

SCARLATTI- Allora l’aspetto !…… Come tu stai compagno ….?

AGENORE          - Un po’ di sbieco…son pieno di dolori…sarà pe’ l’umidità !

SCARLATTI-Tu vedra’ che i’ 18 Aprile ti passano …!

AGENORE          - che sortirà i’ sole ?

SCARLATTI-Preciso…e tutti gli omini saranno contenti….fuorchè….

AGENORE          - Le guardie di notte !

SCARLATTI- Sie...! fuorchè i soliti affamatori capitalisti e que’ corvacci neri de’ preti….

                     Un tu se’ convinto ?

AGENORE          - Eeee…. Se son convinto… t’ha voglia ..!

SCARLATTI- (vede S.Sebastiano) O quello chi gliè ….?

AGENORE          - (imbarazzato)… chi quello ?…. E  gliè…….

ISAIA         -(rapido)… Gliè un eroe…un eroe della resistenza mentre viene ammazzato da’

                    tedeschi ….

SCARLATTI- Ammazzato da’ tedeschi ??? con le frecce …..??

ISAIA         - Si capisce… e s’era ormai alla fine della guerra e siccome unn’avevano più pal-

                     lottole, … s’arrangiavano co’le frecce …bah !

SCARLATTI- Senti,senti… questa un la sapeo davvero….e chi gli era ?

ISAIA         - Un certo Sebastiani ……

SCARLATTI- Mai sentito nominare …. O unn’era meglio Carlino ?

ISAIA         - Si, si… t’ha ragione compagno , infatti e si volea rimettere…dammi una mano

                     Agenore..(cambiano il quadro mentre Scarlatti si mette a leggere l’Unità)…Ovvia

                     ora devo andare … e ci si rivede a mangiare….Bona…(esce)

        

SERAFINI -( Entra rapido) Scusatemi, ho dimenticasto la borsa della spesa…..(poi vedendo il

                     quadro )-oh ! non vedo più S:Sebastiano…..

AGENORE          - no…vede dottore…commendatore…. Qui e s’ha l’abitudine di cambiare tutti i

                     giorni i Santi… come i’ calendario…

SERAFINI- E quello che Santo è…?

AGENORE          - S.Pietro… la un lo vede che ci ha la barba ?…

SERAFINI - Vestito così…co’ la giacca,i’ panciotto, la camicia… e i’ resto …??

AGENORE          - Perché un potea …??

SERAFINI - Ma mi faccia ridere ,S.Pietro non aveva niente di questa roba…

AGENORE          - Niente panciotto, niente giacchetta …?

SERAFINI - Niente di niente !…

AGENORE          - Poer’omo, l’era ridotto dimorto male …bah !

SERAFINI -(vede Scarlatti che legge l’Unita) Ohhhh…. Guardi , guardi !(accenna all’Unità)

AGENORE          -        Icchè c’è….?

SERAFINI -(va risoluto verso Scarlatti) Lei.! Dico,…ma non si rende conto di cosa sta facen-

                      do ?

SCARLATTI- Leggo…Perché un si pole …??

SERAFINI -No, non si può! Ma non lo sa che codesto l’è il giornale di Satana e che ogni 

                     parola l’è scritta co’ una penna intinta nel veleno…..?

SCARLATTI- Veramente gliè ì mio e l’ho pagato co’ mi’ sordi. Ma stamani che gli hanno

                        aperto e’ cancelli di S.Salvi ?…(poi capisce)…intinto nì veleno eh ?… e invece

                       (fissa la Nazione dietro la quale sta Agenore nel tentativo di nascondersi) quelle

                       scritte in questo….son Vangelo… e scritte co’una penna intrisa ni’ vin Santo eh !

SERAFINI - Ma non lo sa, disgraziato che costì dietro c’è Mosca …?

SCARLATTI- No! Qui dietro un c’è nulla !..L’è costì dietro che c’è Washington …(e così di-

                        endo da un colpo alla Nazione)

AGENORE          - (da dietro il giornale)..Icchè vu’ menate ?…qui dietro ci son’io …!(rimane così                           in mezzo ai due)

SCARLATTI- Servi dell’imperialismo !…

SERAFINI - E voi della tirannide !…

SCARLATTI- Dove l’avete nascosti i soldi rubati a i’ popolo …?

SERAFINI - Voi…Voi ..dovete renderci i nostri soldati prigionieri in Russia …!!

AGENORE          - Chi?.. Scarlatti ?… e la stà lustro… un si ricorda di nulla … chissà in do’ gli ha

                     messi ….!

SCARLATTI- Indove l’era lei durante i’ fascismo ..?Io nì 42 ero a Capua ni’ bagno penale

                        ….e spazzavo i’ cortile…

SERAFINI - Io, nel 43 ero al bagno penale di Forte Belvedere e….anch’io …spazzavo i cor-

                     tili !!!…..

AGENORE          - Io invece, ni’ 45 ero a Forte de’Marmi a i’ bagno Minerva e….spazzavo la

                      spiaggia….!

                                               SCENA TREDICESIMA

CORINNA - E io ni’ 48 e son qui e ho una gran voglia di spazzar via tutti !!!…(poi rivolta a

                     Serafini ) Delinquente, sanguisuga di’ proletariato….E ho sentito tutto !… Ma

                     qui, e’ reazionari hanno scatenato un attacco in grande stile contro casa mia …!!

                     Prima le baciapile, poi i’ democristiano e ora….questo farabutto….!Ma chi l’ha

                     fatto entrare ?

SERAFINI - Son venuto per lui…(accenna ad Agenore)

CORINNA - Pe’ te Agenore ?..Ma allora .. a che gioco si gioca ??….

AGENORE          - E pensavo di …convertillo…con le bone… co’ la mano tesa …come glia detto

                     Parmiro…..

CORINNA - Parmiro gliè i’ meglio…ma gliè anche troppo bono. Icchè tu vo’ tendere con

                      quello…gliè capace d’azzannatti la mano…Un t’ha sentito come l’ha avuto i’ co-

                     raggio di sputare veleno sulla mamma de’ disperati, sulla speranza di’ mondo…??

SERAFINI - (scattando)..La Russia ..la mamma dei disperati ?..Ma non mi faccia ridere !….

                     Ecco che cosa è la vostra mamma (afferra il polpo di Stonfi) Un mostro flaccido

                      come questo ! Con mille tentacoli assetati di sangue !(lo getta via)

AGENORE          - Ehi, la stia fermo…. Icchè la fa ?…

SCARLATTI- Corinna, lascia fare a me ..ora te lo sistemo io questo chiacchierone ! E sicchè,

                     caro pirulino, quello sarebbe i’ simbolo della Russia eh??….E secondo me inve-

                     ce ( afferra il pollo) questo l’è i’ simbolo dell’America!Bello,all’occhio,…grasso

                     ….appetitoso….ma se tu lo sbuzzi invece…gliè pieno di bachi !!!

AGENORE          - Senti che lavoro gliè questo oh… meno male che unn’ho mangiato di codesti

                      troiai sennò un mi salvavo neanche co’ la lavanda gastrica !

SERAFINI -Russi….mangiatori di bambini….!

SCARLATTI- Americani…. Divoratori di popoli …!

AGENORE          - Peccato che nessun di codesti e mangino e’ bischeri perché se capitavano qua

                      dentro e si leavano la voglia , un dubitareeee …!!

                     (improvvisamente appaiono le due donne di prima)

CORINNA- (investendole) E voi icchè vu’ volete ? che siete venute a da’ mano a i’vostro com-

                   plice ….??

1a DONNA         - No,no sora sposa…la ci dia una mano lei invece….

2a DONNA - E s’è preso una paura……

CORINNA - Paura d’icchè ?..

1a DONNA - Noi e si volea scendere pe’ anda’ via ma…su i’ vostro pianerottolo e c’è un coso

                     …tutto sporco…co’ la barba lunga e con du’ occhi spiritati….che un ci fa passare|

CORINNA - Uno tutto…come ..??

1a DONNA         - Tutto sporco…ridotto male.. e che borbotta una frase che non capisco…

2a DONNA         - E dice…come si sta bene….come si sta bene…a…

AGENORE          - …. A i’ giardino……. dell’orticoltura…….!!!

CORINNA - Emiliooo !!…..(cade in ginocchio )

AGENORE          - (rivolto al pubblico) O vai…..gliè tornato…ora sì che si dorme su i’ duro …!!!

                                               FINE PRIMO ATTO

                                               ATTO SECONDO

                                               In casa dell’on. SANTINI . studio medico

SANTINI   - (introduce Gegia e Luca) Si accomodino, si accomodino ..prego(i due siedono)

                    Dunque ,signora, lei è la moglie dell’endocrinologo Motosi …?

GEGIA       - No, no…..

SANTINI   - Dello storico Motosi ….

GEGIA       - No, neanche….

SANTINI   - No, aspetti allora,….mi lasci indovinare…ah! Ci sono !…del Motosi umanista..

                     ..di Tommaso Motosi !

GEGIA       - Ma, veramente…sì…i mi’ marito …omo gli era e dimorto…però e si chiamava

                     Topazio !

SANTINI   - Lei ha detto “era”.. ma, è morto …??

GEGIA       - Sì, poero Topazio..gliè morto su i’ lavoro…! Lo schiacciò un masso !!

SANTINI   - Lo schiacciò un masso ??… ma allora faceva l’archeologo.Motosi…Motosi…..

                     l’archeologo..ora non mi sovviene…ma l’avrò conosciuto senz’altro ….non c’è

                     personalità di rilievo con cui non sia in relazione….Mi spiace che sia morto Si-

                     gnora, lo ricorderò nelle mie preghiere… e questo bel ragazzo chi è?….

GEGIA       - I’ mi’ figliolo Luca ….

SANTINI   - Come stà signor Luca….

GEGIA       - Professore,…ma che gni dà di lei ??… ma la lo chiami co i su’ soprannome, co-

                     me fanno tutti…..la lo chiami Bocco…..

SANTINI   - Bocco ??…

GEGIA       - Si, …me lo chiamano così perché l’ha….. come dire….un carattere tutto suo…

SANTINI   - Ma no, ma no…tra gli esseri umani…nessuno escluso , deve esserci un rispetto

                     totale…assoluto, eppoi un quasi maggiorenne, …chiamarlo Bocco…ma via…! È

                      una cosa avvilente…io non lo farò mai!

                     Dunque..Signor Luca…..Lei accusa ……..

LUCA        - (impacciato) Io…io….

GEGIA       - No, la guardi so’ professore che noi un siamo venuti pe’ leticare sa?….lui unn’ac-

                     cusa nessuno !

SANTINI   - Signora scusi…forse non mi sono spiegato bene…io intendo chiedere a suo fi-

                     glio il motivo per cui è stata richiesta questa visita….eppoi lasci parlare lui !…

LUCA        - Ecco so’ dottore…..

GEGIA       - Professore….

SANTINI   - Lasci perdere…lasci perdere…dottore è più familiare…accorcia ledistanze….

LUCA        - Ecco so… dottore…la dee sapere che io…mi vergogno facilmente …e specie

                     quando e mi trovo vicino una donna…per esempio, l’altro giorno mentre ero a

                     mungere diventai rosso tutt’un tratto …e gli era entrata nella stalla la figliola

                     di’ fattore…e io un sapeo più indo mette’ gli occhi…e rimediai anche una labbra-

                     ta da i’ fattore perché …confuso com’ero e teneo i capezzoli fòri da i’ secchio e i’

                     latte s’era sparso da per tutto…..

SANTINI   - Scusi signor Luca… cerchiamo di precisare…Lei stà in campagna ?…

LUCA        - Si

SANTINI   - E possiede una fattoria….

 

LUCA        - (sorride come un grullo) So’ dottore, la mi scusi ma …a questo giro l’ha dato di

                     fòri lei… Io… e lavoro  a una fattoria…e come un ciuco anche ….

SANTINI   - Scusi signora Motosi….non vorrei sembrarle impertinente…ma suo marito, il

                     Professore, …non la lasciò bene economicamente ?

GEGIA       - No, no la scusi professore ma qui e si fa confusione…I mi’ marito unn’era pro-

                      fessore….lavorava le  pietre alle cave di Maiano, e quando morì stiacciato, i’ fat-

                     tore si commosse e  prese me e lui a lavorare in fattoria….

SANTINI   - Ma allora non siete parenti ..né di professionisti …né di commercianti ..?

GEGIA       - Sie…e siamo braccianti ….braccianti e poeri….

SANTINI   - Ma dico…conoscete la mia parcella …??

GEGIA       - Mi sembra proprio di no…sa confinati come siamo in campagna e si fa razza con

                      pochi …E ci ha mandato da Lei i signò Turiboli segretario della D.C.di Olmosec-

                     co…e ci ha detto anche d’avello avvertito…..

SANTINI   - Turiboli…Turiboli….Ah si, si Agostino !. Mi aveva mandato un biglietto ..si …

                     Ma dove l’ho cacciato…. ah eccolo qui …Gegio e  Luca ..si…(tra sé) Ma guarda

                     il tempo che ho perso per niente !!(legge e poi) Va bene … però credo di poter

                     far poco in casi come questo… Qui ci vuole uno specialista del sistema nervoso...

                     Comunque avendovi mandato Turiboli… quindi riepiloghiamo..tu sei Gegia e tu

                     Sei Luca detto Bocco…

I DUE         - Pe’ servilla…..

SANTINI   - Dunque… Bocco, svelto perché ho molti pazienti che attendono.Allora, tu ti metti

                     a tremare in presenza di ragazze e donne giovani in genere…se ho ben capito…

                  

LUCA        -L’ha capito bene, professore…

SANTINI   - E tu Gegia  dopo la morte di tuo marito come ti sei comportata nei confronti di

                      Bocco ?..

GEGIA       - Io… ho sempre cercato di proteggerlo, di spianargli la strada, di dagli i’ latte di

                     gallina insomma,…lo sa che mi so’ levata anche i’pane di bocca pe’farlo studia-

                     re ?..

SANTINI   - Studiare…? Boh!.. Concludiamo, tu vorresti una medicina  per vincere il tuo ca-

                     rattere timido oltre misura, vero…?

LUCA        - Si… qualche medicina… ecco..

SANNTINI - (cattedratico) Non esiste medicina se non quella della volontà !… Tu Gegia devi

                     metterti da parte e osservare…Tu da qui in avanti te la devi sbrigare per conto

                      tuo !Dall’allacciarsi le scarpe al prendere la parola in pubblico…. In quanto alle

                     donne….

LUCA        - Ecco ..si…mi dica dottore …

SANTINI   - Signor Professore !!!… Semplice.. devi stare con loro il più possibile e parlare,

                     parlare …del tempo …del raccolto… di qualsiasi cosa insomma e…..se, attento

                     bene, verso qualcuna credi di provare anche un minimo di attrazione…prendi

                      l’iniziativa con decisione e portala fino in fondo … e se qualche volta ti capiterà

                     di comportarti in maniera …non del tutto… morale…pensa che per raggiungere il

                     giusto fine che è la tua guarigione, …a volte bisogna scegliere, anche se con rilut-

                     tanza i mali minori …comprendi …?

LUCA        - Cosi, così…

SANTINI   - Agendo così farai rimanere tutti a bocca aperta! E ora andate che ho molto da fare

GEGIA       - Professore, la scusi, una parola ancora….Siccome Luca pe’ studiare bisognerebbe

                     si trasferisse a Firenze, Lei un conoscerebbe  mica nessuno che ..

SANTINI   - Ma dico…mi ha preso per un’affittacamere ? Va bene, va bene nel caso telefone-

                    rò a Turiboli.

GEGIA       - Grazie professore…grazie…e..quanto l’avanza ??

SANTINI   - Nulla, nulla…basta che ricordiate a Turiboli che bisogna cercare di aumentare i

                      voti….e che quindi mi ricordi nei comizi e nella propaganda….

GEGIA       - Stia tranquillo professore, anche noi , nì nostro piccolo la raccomanderemo a chi

                     ci stà vicino…. Anche se siamo sempre tra i maiali !….

SANTINI   - Ottimamente… e tu Bocco ricorda….fino in fondo !

LUCA        - Si, si …lo farò…. Fino in fondo, so’ dottore ! ( escono )

SANTINI   - Professore…!! 

                                               SCENA SECONDA

SANTINI   - (da dietro la scrivania) Alla buon’ora !…quel Turiboli è un ottimo elemento, ma

                     te ne chiede di favori per un po’ di propaganda !(prendendo il telefono) Vediamo

                     di avere informazioni sulla situazione in provincia ….Pronto ? parlo con la sezio-

                     ne D.C. di S.Lievito ? Sono Santini ,come va ? Costà come procede ?…E l’imma-

                     gine di S.Filippo in casa di quel comunista che fa?…Continua a Piangere ??…..

                     Ottimamente ! …da costì mio caro, verrà fuori una miniera di voti sicuri…Battete

                     forte sulla edizione della provincia…ditelo al responsabile della Nazione, mi rac-

                     comando….Non date respiro… Molto bene…molto bene… ci sentiamo.

SERAFINI - (entrando di corsa) Guido!…Guido!.. una novità sconvolgente…meravigliosa …!

SANTINI   - Dimmela presto…

SERAFINI - A Praga…il primo ministro ceco… quel Masarik…si è ucciso gettandosi dalla fi-

                     nestra ….ci pensi all’imbarazzo dei compagni …?

 

SANTINI   - Meraviglioso, formidabile…ringraziamo la Provvidenza che non ci abbandona

                     mai….! Veramente le finestre del Signore sono infinite ..! Ma lo vedi, sembra che

                     tutto il cielo si sia messo in moto per darci una mano …!A S.Lievito …la pittura

                     di S.Filippo continua a piangere….

SERAFINI - E a Roccostretto… lo sai che il ritratto a olio di S.Domenico che stà in quella

                     Chiesa romanica… fredda e umida…pare si sia messo a starnutire …!

SANTINI   - Starnutire..?

SERAFINI - Pare…

SANTINI   - Bah ..! Starnutire è un segno ambiguo..non mi pare che indichi una chiara scelta

                     politica…Potrebbe essere controproducente… meglio lasciar perdere……

                     Per ora bastano le lacrime di S.Filippo…..

FRANCO   - (entra agitato)Papà..papà…ho bisogno di parlarti…

SERAFINI - Buongiorno Franchino….

SANTINI   - Che c’é…ti vedo tutto agitato…

FRANCO   - Ho bisogno che tu mi dia una spiegazione …

SANTINI   - Avanti parla ma fai presto…non ho tempo …sono preso dalla campagna elet-

                      torale …..

FRANCO   - Papà, perché hai licenziato la Maria Teresa …?

SANTINI   - Eh..? Come ..?…ma perché era disordinata…non faceva al caso nostro…

                     L’altro giorno lasciò un foglio tutto spiegazzato ed unto sul divano e allora….

FRANCO   - Sii sincero, papà…. Se il foglio unto e spiegazzato non fosse stato “L’Unità”…

                     l’avresti licenziata lo stesso ….??

SANTINI   - Ma….certamente….certamente che l’avrei fatto…cosa vuoi insinuare ..?Eppoi

                     …guarda, io sono del parere che la M.Teresa l’abbia fatto apposta ..!!

FRANCO   - Cosa dici?  L’ha fatto apposta…? Ma se era il foglio dove aveva incartato la me-

                     renda …?

SANTINI   - (insinuante) E…perché non l’ha incartata col “Grand’Hotel” …che l’è il gior-

                     nale delle serve …?…guarda caso… proprio con “L’Unità”…!

FRANCO   - Ma perché in casa i suoi  non leggono altro che quello .

SANTINI   - Ecco ! Qui ti volevo!….Ma dico, non pensi a  cosa avrebbero detto i miei pazienti

                      che mi stimano, oltre che per le mie qualità professionali, anche per le illuminate

                    scelte politiche , nel vedere un simile foglio in casa mia …..? Poteva essere l’ini-

                     zio del mio crollo professionale e politico !

SERAFINI - (intervenendo con fare suadente ) Ma caro… ti ricordo ,nel caso te ne fossi di-

                     menticato, che la M.Teresa l’è nipote di quella….meravigliosa creatura…di quel-

                     la specie di Pasionaria che,l’altro giorno, fece correre la celere in via Faentina, me

                     presente, purtroppo….

SANTINI   - La madre di quel fantasma che dopo anni di silenzio i Russi ci hanno rispedito

                     improvvisamente….

SERAFINI - …E guarda caso, alla vigilia delle elezioni…………

FRANCO   - Ma se da quando è tornato, non ha aperto bocca…..

SANTINI   - (ironico) Vedrai che non appena farà comodo ai compagni, l’aprirà tutto d’un

                     tratto !…Ma non credano con questo d’averci in mano perché stiamo preparando

                      adeguate contromisure…non dubitate..Dunque, tornando a bomba...sei soddisfatto

                      delle  mie spiegazioni ? 

FRANCO   - Neanche un po’ papà…Neanche un po’ ..perché se anche le cose stessero così mi

                      domando cosa c’entra la M.Teresa in tutta questa storia…  

SERAFINI - C’entra, c’entra, eccome se c’entra !…non è definibile in che misura, ma c’entra !

FRANCO   - ( fa per uscire) Va bene…Va bene… Ho capito…

SANTINI   - (fermandolo)Aspetta, difensore dei deboli ..!Ora te la chiedo io una spiegazione..!

                     Come mai tutto questo accalorarsi …per una serva …?

FRANCO   - Lo sai benissimo papà….

SANTINI   - Lo so benissimo un paio di….Spiegati ..!!

SERAFINI - Calma, calma Guido…!

FRANCO   - Io alla Maria voglio bene…. E non far finta di cascare dalle nuvole …che lo sai

                     meglio di me……!

SANTINI   - (esplodendo) E va bene…va bene… lo sapevo sì…me ne ero accorto ….ed è vero

                     l’ho mandata via anche per questo … e allora ? Di che m’accusi ? di aver com-

                     piuto il mio dovere di padre ?

FRANCO   - Ah perché secondo te …dare un dispiacere al figlio… rientra dei doveri d’un

                      padre…?

SANTINI   - Certamente perché si tratta di fare il tuo bene….come quando da piccolo volevi

                     le caramelle ..che ti avrebbero fatto male…e avevi voglia di strillare …non te le

                      davo….e così ho fatto ora ….!!

SERAFINI - non alzare la voce, Guido… spieghiamoci con calma…(rivolto a Franco) Detto

                     tra uomini…te con la Maria…che intenzioni avresti avuto ?…

FRANCO   - (deciso) Che intenzioni “ho”…! L’intenzione di sposarla !

SANTINI   - Ecco…hai sentito Adolfo? Ecco perché ho agito così ? Perché so come è fatto

                                  lui …! Avessi capito che aveva voglia di divertirsi, come tutti alla sua età,avrei

                     lasciato correre….ma stando così le cose………

FRANCO   - Ma come papà…? Mi hai sempre insegnato il rispetto per tutte le persone, nessu-

                     na esclusa, e poi mi dividi le donne un due categorie…quelle con cui ci si può di-

                     vertire e quelle……..

SANTINI   - Basta..! Basta con questo turpiloquio ..! ecco dove t’ha condotto il frequentare

                      persone come quelle ….disgraziato ..!!

FRANCO   - Mi ha condotto dove ….’

SANTINI   - Alla mancanza di rispetto verso di te e verso i tuoi, usando un linguaggio da sca-

                     ricatore di porto….ebbene sì mio caro …io le donne le divido , seguendo un altro

                     metro di giudizio, in donne civili, colte , capaci di ben figurare per tutta la vita 

                      accanto ad  un professionista quale tu ti accingi a diventare…..

FRANCO   - E invece la M.Teresa  …..

SANTINI   - …la M.Teresa, foss’anche la donna più santa della terra e non leggesse l’Unità,

                     resterebbe sempre quella che è ….una serva …!! E tu la sopporteresti tutta la

                      vita?,,,Povero ingenuo ….dopo un anno saresti alla disperata ricerca di far fessa la

                      Sacra Rota …te lo dico io ! Ed ora hai altro da dirmi  ?… perché comincio ad es-

                     sere seccato di questo colloquio…..

FRANCO   - No, papà…non intendo replicare….ma ti avverto…..con la M.Teresa non finisce

                      qui ! (esce)

SERAFINI - Calmati Guido….vedrai… tutto s’aggiusterà…!

LILLA        - (entra di corsa) Babbo… babbino….!

SANTINI   - Ecco la mia signorinella che mi ripaga di tante delusioni …..!

LILLA        - Senti babbino…mi rispondi ad una domandina…….

SANTINI   - Si tesoro…anche perché domandi sempre cose intelligenti e carine….

LILLA        - Proprio, proprio……..

SANTINI   - Diamine !…perché non dovrei risponderti ..? Dimmi tesoro….?

LILLA        - Allora babbino, mi dici perché hai mandato via la Maria Teresa ,me lo dici eh ..?

DISSOLVENZA DI LUCI (dopo qualche ora sempre nello studio dell’on.Santini)

AGENORE          - E son tre settimane che gliè fermo su una seggiola, zitto e muto che sembra la

                     statua di Faraone….

SERAFINI - E non fa altro …?

AGENORE          - Mangia, beve e….rende .

SANTINI   - Movimenti ….?

AGENORE          - Sie, movimenti…..e c’è la Corinna la lo piglia sotto le mascelle e…..

SANTINI   - Sotto le mascelle ….?

AGENORE          - Si…di qui….(accenna alle ascelle)

SERAFINI- Ah….le ascelle !

AGENORE          - E la lo trascina a letto la sera….e la lo rimette a sedere la mattina…Sù e giù, giù

                     e su…..poi tutte le sere Isaia gni fa la puntura….

SANTINI   - La puntura …? Per cosa ?

AGENORE          - Pe’ i’ sangue dolce…e gli s’è rovesciato lo zucchero ni’ sangue e se un fa una

                      puntura ogni 24 ore stecchite, e tira i’ carzino come gliè vero che due più due fa

                      cinque…..

SERAFINI - (spiegando) In Russia deve aver contratto il diabete. Se ne sono accorti quando è

  tornato… nelle tasche aveva una siringa e una scatola di fiale… Gli hanno fatto le

  analisi che son risultate positive…..

SANTINI   - Ma durante il viaggio …le iniezioni …?

SERAFINI - Mah che ti devo dire …si vede che i comunisti hanno il loro …diavolo custode !

CLAUDIA  - (entrando) Permesso ? …Disturbo ..?

SANTINI   - Oh Claudia….no. non disturbi…ma sono molto occupato…che vuoi …?

CLAUDIA  - Ho visto Franco….è sempre più angosciato……

SANTINI   - Gli passerà…!

CLAUDIA  - Guido…comprendo le tue ragioni.. ma non credo che il tuo sia il metodo migliore

                     con Franco…A quell’età le cose del cuore, non vanno trattate così… perché se

                      qualche radice rimane dentro…c’è pericolo che non se ne liberi per tutta la vita !

SANTINI   - Accidenti che esperienza ..! E’ successo qualcosa di simile anche a te …?

CLAUDIA  - Non ne ho avuto il tempo ..

SERAFINI - Guido ti ha catturato subito eh ?… che volpe..!

CLAUDIA  - Si, è andata proprio così …

SANTINI   - Bene , … di Franco ne riparleremo. Ora non è il momento :

CLAUDIA  - Posso trattenermi …?

SANTINI   - Figurati… dunque torniamo a noi… E per mangiare come fa ?

 

AGENORE          - La Corinna l’imbocca come un bambino .

SERAFINI - E non parla ?

AGENORE          - Sie…l’ho detto….scena muta.

SANTINI   -Avete provato a portarlo fuori ?

AGENORE          - Eccome …la Corinna s’era provata a portarlo a i giardino dell’orticoltura con la

                     la carrozzina procurata co’ una colletta da i’ partito …ma unn’ha fatto in tempo a

                     imboccare via xx settembre…..

CLAUDIA  - Perché…?

AGENORE          - Pè la gente…e sembrava  che fosse un calciatore invece d’un invalido…con tutta

                     la buriana fatta su’ giornali…Così la Corinna l’ha rinserrato in casa e la un fa

                      entrare che quelli dell’Unità…ma a buco torto anche quelli perché l’ha paura che

                      lo strapazzino…..

CLAUDIA  - Ma  è proprio lui…il suo figliastro …Emilio… mi pare di aver letto ….?

AGENORE          - Si… Emilio

SERAFINI - Ma come hanno fatto ad accertarne l’identità se non aveva alcun documento ..?

AGENORE          - Perché dalla Russia lui s’è riportato indietro tutto…Persino l’emorroidi che ogni

                     tanto gli fanno male … e infine uno sbrano su una coscia che si fece ni’ 31’

                      all’orticoltura per andare a cogliere una margherita a qualche cialtrona…..

CLAUDIA  - Sarà stato un garofano….

SANTINI   - E a te chi te l’ha detto ..?

CLAUDIA  - all’orticoltura… nelle aiuole…ci sono stati sempre i garofani…

SERAFINI - Ma sei sicuro che non capisca?

AGENORE          - Ma icchè la vole che capisca….Un fa altro che guardare fisso davanti a sé …ci

                      sia icchè ci sia….

SERAFINI - Comunque dicevo…Guido…per quello che s’era detto …come la sistemiamo ?

SANTINI   - (guarda verso Claudia) …Ma non mi sembra il momento …

SERAFINI - Ma non c’è da stare sull’albero a cantare...! dico…il 18 s’avvicina …!!

CLAUDIA  - (capisce che è di troppo) Bene, vi lascio al vostro lavoro…Arrivederci Serafini…

                     Buongiorno signor Agenore….(esce)

SANTINI   - (rivolto ad Agenore) Allora, lo vuoi fare questo tentativo…..?

AGENORE          - (Incerto) Ma sor onorevole…. Icchè la vole che gni dica…..

SANTINI   - Pensaci…si tratta di 50.000 lire per una firmetta ……

AGENORE          - E un si tratta solo della firmetta… e c’è la Corinna che se la scopre che cerco di 

                      far firmare a Emilio un foglio in do’ si dice male di paradiso sovietico….la mi

                      smonta …!

SERAFINI - E allora di tasca mia aggiungo 10.000lire ….a missione compiuta ….!

AGENORE          -….Va bene…datemi i’ foglio.

SANTINI   - E questo è per il tuo disturbo…

AGENORE          - Grazie… sempre a i su’ comando.

SANTINI   - A proposito, come l’ha presa tua moglie per il licenziamento della nipote ?

AGENORE          - Bah… gli ha detto solamente :” Si tirerà le somme i’ 18 “……

SANTINI   - E la Maria che fà…?

AGENORE          - Per ora dà una mano alla nonna pe’ la casa.E pomeriggi spesso la li passa all’or-

                     ticoltura …anzi ..unn’è pe’ fa la spia…ma ne’ pressi di’ cancello e mi pare d’avè

                     visto spesso….. anche i su figliolo……..

SANTINI   - Lo so, lo so maledizione….non riesco a levargliela dalla testa …quella…quella…

AGENORE          - Eh…sor’onorevole… l’ha detto bene la su’ moglie…quando due s’appiccicano

                      a quell’età e unn’è facile spiccicalli… l’è una colla quella che da principio la

                      tiene insieme  anche i’ ferro…..bisognerebbe che la fosse lei a staccassi…ma

                      unn’è  facile…..Senta…io leverei l’incomodo…..

SANTINI   - (aveva ascoltato Agenore pensoso, ora ispirato) …..Un momento…..La M.Teresa

                     una volta quando neanche sapevo dove stavate di casa,  mi disse che avevi una

                      camera da affittare….Che è libera attualmente …?

 AGENORE         - Sicuro…ma chi vòle che la pigli… e ci vorrebbe lo scafandro pe’ difendessi dalle

                      zanzare …

SANTINI   -Lascia perdere… ma se capitasse l’occasione …?

AGENORE          - Ma che scherza ?Alla Corinna un gni parrebbe i’ vero …

SANTINI   - Benissimo….ottimamente…! Allora conviene tentare (fruga in un cassetto)…

LILLA        - (entrando)….Buongiorno…Ma..signore…lei l’è i’ nonno della M.Teresa vero?

                      Dove la posso trovare ? Le dovrei rendere tutti i “Grand’Hotel” che mi ha presta-

                      to…..

SANTINI   -( continua a frugare e borbotta tra sé)

AGENORE          - La M.Teresa la trova in via Faentina a i’ numero 2 e mezzo.La tira i’campanello

                      co’ i’ buco sotto e noi si stà lì. E ora scappo perché gliè tardi….(esce)

LILLA        - (uscendo anch’essa) Grazie, signore ..grazie. I’ campanello co’ i’ buco sotto…

                       …grazie…!

SANTINI   - Eccolo finalmente….Ecco. Egidio Turiboli, Olmosecco   749561 (compone il

                      numero al telefono)…Pronto ? Turiboli ?…sono Santini…senti ..bisognerebbe

                      che tu mi rintracciassi quei due…che ….

                                               SCENA QUARTA    CAMBIO SCENA

     (nel salotto ingresso di via Faentina . Agenore, signora con due bambini, Emilio )

AGENORE          - Signora la  si sbrighi… siamo fòri orario. Si riceve solo dalle 10 all’11 e mezzo…

                       l’ora che un c’è nessuno in casa…se la sapesse de’ visitatori, la mi moglie la

                      diventerebbe idrofoba. La capisce le son mamme……

SIGNORA  - Capisco…capisco..

AGENORE          - D’altronde io lo fo pe’ la coltura…pe’ i’ dovere sociale d’informare…perché

                      tutti gl’imparino….(sbirciando)…che è di destra lei …?

SIGNORA  - Io son pe’ l’ordine…..

AGENORE          - Perché tutti imparino a icchè riduce la politica quando uno ne mangia troppa…

                     Eppoi pe’ stuzzicare la fantasia de’ bambini…..

BIMBO      - Ma che è vero che gliè venuto dalla Russia a piedi ??

AGENORE          - Biglietti di’ treno in tasca un gni si son trovati…..

BIMBO      - O perché un parla…?

AGENORE          - Perché…..ma che è proprio di destra lei …?

SIGNORA  - Gliel’ho detto…io son pe’ l’ordine !

AGENORE          - Perché gli ha visto Stalin che l’è brutto più di’ diavolo !Un orco che mangia e’

                      bambini co’ i’ cappotto e tutto…..

BIMBO      - E perché lui un l’ha mangiato …?

AGENORE          - Perché gli ha fatto in tempo a scappare vah…..Ma s’è preso tanta paura che l’ha

                       perso la parola….l’è diventato muto…..!

 BIMBO     - Che si può toccare…?

AGENORE          - Appena…appena eh……

 BIMBO     - Ohh…l’è ciccia vera…….

AGENORE          - Icchè vu credevi che fosse di cera ..? Qui e un s’inganna nessuno….son tutti arti-

                       coli genuini inteso…..e ora scarpinate…sennò vu mi fate rischiare….

SIGNORA  - Quanto fa …?

AGENORE          - 10 lire lei …e 5 i bambino…

SIGNORA  - Ecco….(paga)

AGENORE          - (accompagnando all’uscita) Grazie signora e che i’ cielo la rimeriti…(conta i

                      soldi)… ovvia anche per oggi e s’è chiuso benino…ottanta lirette senza tasse …!

                                               SCENA QUINTA

               ( entra Scarlatti guardandosi attorno con contegno furtivo)

SCARLATTI - ……Oh… dammi retta…

AGENORE          - (senza guardare)no, no, pe’ stamani i’ museo gliè chiuso.!

SCARLATTI - Ma che museo…bischero…..Che c’è la Corinna ..?

AGENORE          - L’è ita co’ la Maria Teresa all’Impruneta.

SCARLATTI -Allora ti posso parlare chiaro……

AGENORE          - Icchè t’hai di cardo …?

SCARLATTI - Lo vedi questo foglio…? L’è una dichiarazione …..

AGENORE          - Che sei innamorato….?

SCARLATTI – Lasciami finire…l’è una dichiarazione  in do’ si dice che la Russia l’è quella

                    che io, te e tutti i compagni si sà…cioè i’ paradiso de’ lavoratori….un tu s’è

                     d’accordo…?

AGENORE          - Orca…. E allora ..?

SCARLATTI - Allora…… e tu gliela dovresti fa’firmare ……!

AGENORE          - Ma icchè v’ha preso a tutti la mania delle firme ! O un tu lo sai  (accenna ad

                     Emilio) che l’è fòri da i’ mondo …?

SCARLATTI- Tu sa dimorto icchè c’è dietro qui silenzio…

AGENORE          - Perché…tu lo sa’ tene…?

SCARLATTI- Appunto….tu glielo leggi e può darsi che gni scatti i “quidde” e che firmi…..

AGENORE          - E se i “quidde” unne’scatta …?

SCARLATTI- E allora …tu gli pigli la manina…e ….(fa il gesto di firmare )

AGENORE          - Noe, noe, codesta la sarebbe coercizione..bah…!

SCARLATTI - Ma te tu gli fa’ firmare i’ vero…. Lui lo sa perché in Russia c’è stato …!  

AGENORE          - Ma allora se vu’ lo sapete tutti che quello che c’è scritto gliè vero…icchè tu te ne

                      fai della su’ firma …?

SCARLATTI- Pe’ scotere i dubbiosi  vah …!

AGENORE          - Va’ia, va’ia…Scarlatti fammi i’ piacere ! Se arriva la Corinna e la scote ma te e

                       me dalle botte sai ….!

SCARLATTI- (gli mostra del denaro)… e questo gliè pe’ le sigarette……

AGENORE          - (lo prende e lo guarda controluce) … ma io e ci avrei anche i’ vizio di’ bere…..

SCARLATTI - E questo gliè pe’ i’ vino…

AGENORE          - Oh…! Però un t’assicuro nulla eh…! Vai, vai…che sento rumore….

                      ( esce Scarlatti ed entra una signora con una bambina)

SIGNORA  - Siamo venute pe’ vedere lui…..

AGENORE          - (sbuffa) Signora …e la mi mette ne’ pasticci… l’è fòri orario…..!

SIGNORA  - Via …e ci si sbriga in un minuto…sa la bambina unne’ stà più nella pelle…..

                     Che è vero che l’è venuto dalla Russia a piedi …?

AGENORE          - Si, l’è…(sbirciando la donna) ma…che è di destra lei ..??

SIGNORA  - Di destra io ?…Io so’ pe’ i progresso …!

AGENORE          - E lo diceo…io…si vede subito…no,no, unn’è venuto a piedi…..l’hanno portato

                      in treno insino alla stazione di’ Campo di Marte……

BAMBINA - Ma perché un parla …?

AGENORE          - Perché…perché…(alla donna) Ma che è proprio di sinistra …?

SIGNORA  - Si,si, … e son di sinistra, oh ! ma gliè duro sa !

AGENORE          - Sai, e gli ha visto Stalin… e a ritrovasselo davanti così ….bello…e gli ha perso la

                      parola…. ma gliè questione di giorni… la gli ritorna e allora… chissà quante belle

                      cose ci racconterà di laggiù….

BAMBINA- Che lo posso toccare …?

AGENORE          - Si, ma… fa presto ..(la bambina sembra dare un bacio sulla mano d’Emilio e poi

                     corre dalla mamma)

BAMBINA -Mamma…mamma….m’è sembrato che qui signore m’abbia accarezzato la gota

                     co’ un dito…

AGENORE          - Si vede che a baciallo tu gli ha toccato un nervo…Ora però andate …via via

                      …sennò son rogne…

 

SIGNORA  - Quanto fa ..?

AGENORE – Dieci lire lei e 5 la bambina

SIGNORA  - Ma io ciò la tessera dell’ENAL…

AGENORE          -Ho capito… ma la domenica unnè valida…vada..vada

                     (riscuote e poi spinge fuori la donna e la bimba)….

 

                                               SCENA QUINTA

CORINNA - (entrando) Come gli stà i’ bambino .

AGENORE          - Come tu vo’ che stia ….

CORINNA - Che m’ha cercato…?

AGENORE          - Ma che discorsi tu mi fai…?ma un tu lo vedi…?l’è lì…..abbioccato…..un dice né

                      “ai né bai”…icchè tu vo’ che cerchi…..

CORINNA -(carezzando Emilio) Eppure …mi sembra che quando ci sono io e sia più calmo

                      …che gliel’ ha fatta la puntura Isaia …?

AGENORE          - Si…ma stamani doveva avere le mele tigliose…l’ago un volea entrare…..

CORINNA - Poerino ..chissà come gli ha sofferto….Oh …stiamo attenti a quando le punture

                      stanno pe’ finire pe’ ripiglialle…….perché se si sarta un giorno(accarezzandolo)

                      Come tu sta’ topino ..?…c’ha fame…? Tanta eh….?  Stamani t’ho fatto una

                      sorpresina ….t’ho comprato la panna che la ti piaceva tanto…!Poerino , se un si

                      leva da questa seggiola, vo’ a Trespiano presto presto…...mi sembra d’essere la

                      Madonna de’ sette dolori !

AGENORE          - Ohi, ohi… te t’ha a pensare alla Madonna de’ sette dolori e tu t’ha a scordare

                     di Cristo …dalle cinque piaghe….Ohi ….

CORINNA - Icchè c’entra ora codesto …(esce a preparare il pranzo di Emilio)

AGENORE          - E c’entra , c’entra ..perché a forza di dormire su quella striscia di vegetale in

                      cucina, rinserrato tra l’uscio e i’ muro…mi so’ riempito di piaghe…un mi manca

                      che quella su i’ costato e così so’ pronto pe’ la processione di Grassina….Ma con

                      tutti e’ letti che avanza ..perché un tu mandi lui a dormire ni divano e me nì

                      lettone ..?

CORINNA - Noe…noe…te l’ho detto mille volte…qui letto l’è pe’ lui e non si tocca….!!

AGENORE          - Ma se lui un ci vol’ire….Tutte le vorte che t’hai cercato d’infilarcelo …e ti s’è

                      impuntato sulla soglia che pare un cavallo dinanzi a i’ fòco….

CORINNA - Poerino…perché l’è tutto scombussolato…! Tu vedrai che quando sarà guarito….

                     Senti piuttosto…bisogna che a Emilio tu gli dia da mangiare te..io devo scappare

                      a i’ circolo…..

AGENORE          - Un’altra volta ?… ma se tu se’ tornata ora ?

CORINNA - Dammi retta, ma lo sai quanti se n’ha oggi ….?

AGENORE          - Pochi, come sempre……

CORINNA - (rientra portanto due piatti e iuna ciotola) Un parlo di soldi…oggi l’è l’11

                      aprile…tra una settimana  si và in cabina a decidere le sorti di’ proletariato…i

                      destino di’ mondo…. ma un lo sai che se  si vince , come si vincerà senz’altro,l’è

                      tutta una società nova che la verrà fòri….?Una società senza più sfruttati dove

                      ognuno gli avrà secondo e’ meriti…E anche la scienza , la un sarà più monopolio

                      d’una manciata di farabutti , ma la  verrà distribuita a tutto i’ popolo e allora….(si

                      volge verso Emilio)si troverà i’ modo di fa’ guarire Emilio che tornerà ….bello

                      …intelligente e forte come l’èra e vivrà felice…con la su’ mamma.. in una società

                      nova..giusta ..e ..pulita ( si commuove e piange sommessamente abbracciata al

                      figlio)

AGENORE          - E allora va via subito sai…. un tu n’avessi a arrivare tardi e perdere un paradiso

                      di codesto genere…e sarebbe un peccato ,inteso…..

CORINNA - Guarda che i mangiare l’è qui tutto pronto..la minestrina…la ciccia…la panna…

                     Bada che mastichi……..

AGENORE          - E ci bado…ci bado…(rimasto solo si siede accanto a Emilio) O stammi a sentire

                      nini…(prende una cucchiaiata di minestra e la trangugia) …Uuuuu…! Come gliè

                      carda …!Lasciamola freddare …unn’avesse a prendere anche l’ulciola…Allora ti

                      voleo dire (guarda Emilio)…ma poi che capisci  …? Boh…! E se invece tu

                      intendi e tu fa’ le viste d’un capire … ? Ad ogni bon conto…aguzza l’orecchi e

                      ascoltami…( prende un’altra cucchiaiata) no… l’è sempre carduccina…..(prende

                      le due dichiarazioni)…. Guarda, qui c’è un foglio e qui ce n’è un altro….su uno si

                      dice peste e corna della Russia… e in questo invece che l’è il giulebbe di’mondo..

                      (prende un’altra cucchiaiata)…ecco, ora si comincia a freddare…. Senti, io un so

                      se laggiù t’ha goduto o tu l’ha preso in tasca….ma tutti questi esaltati che girano

                      d’intorno vogliono sapere qualcosa da te…e lo vogliano sapere come se

                      l’immaginano loro….(prende un’altra cucchiaiata di minestra)…ora gliè giusta…

                      tu la po’ prendere….tieni…(        lo imbocca e poi si ferma ).Toh…un ce n’è più…

                      ora ti do la ciccia vai…(l’assaggia)…. Uuuuu come gliè dura…gliè piena di

                      calli….sai icchè si fa..? I calli li mangerò io..! (masticando)…Proseguiamo senti

                      …se in Russia l’eran rose, fammi i’ piacere di firmare questa….(mostra il foglio

  di Scarlatti)… se invece t’ha trovato le spine, fammi un frego sotto                          quest’altro…(mangiando)…O se gliè callo anche questo ..? (osserva Emilio) …T’un freghi

                     nulla eh..? no…allora, caro mio e’fregati siamo noi …perché se un si unge ….un

                     si riscote …! Eppure s’ha bisogno di grana da quando s’ha sulle spalle un peso

                     morto come te ..! ma un t’offendere…(lo guarda di sottocchio)…no…un

                      s’offende…(da un boccone a Emilio)…tieni, questa l’è tenera...O passiamo alla

                     panna….(pausa)…Allora no vero..? un se ne fa di nulla….(prende un cucchiaio di

                     panna)…E vol dire che si fa così…quello de’ compagni si mette ni’ cassettone

                    (esegue) e quest’altro lo rintano ne’ carzini… un me l’aesse a trova’ la Corinna

                    (altro cucchiaio di panna) …..e se tu cambi idea tu mi fai un fistio….o tieni ma….

                    la panna la s’è scio…! Gliene doveva portare di più poerino, …n’ha tanto bisogno

                   di nutrissi…..Ora ti pulisco la bocca (esegue) ,….  vò a  rigovernare questi du’

                   cocci e torno….(esce)

                                                        SCENA SETTIMA

CLAUDIA  - (entra, fermandosi ad una certa distanza da Emilio)…E’permesso ?..c’è nessuno ?

                      (nota Emilio) Mi scusi signore, forse ho sbagliato… (si avvicina , lo riconosce)…

                       ...Emilio…Emilio …!

EMILIO      - (immobile)

CLAUDIA  - Emilio, non mi riconosci….non ti ricordi di me…?Del giardino dell’orticoltura…

                     tanti , tanti anni fa…..

EMILIO      - (immobile)

CLAUDIA  - Io sono Claudia…Emilio…Claudia…Ti ricordi delle giornate passate insieme

                      sotto i tigli …quando tu mi parlavi  di tutto …di sport e anche di politica….ma

                      sottovoce  perché non si poteva….!E io stavo a sentire, anche se non capivo

                      molto, contenta di stare…..vicino a te…e ogni tanto dicevi “come si sta bene al

                    giardino dell’orticoltura” …E quel giorno che per cogliermi un garofano ti feristi

                     al filo spinato …? Emilio …ti ricordi?(tra se) Oddio…! Ma allora è vero quello

                     che mi hanno detto (Ormai convinta che Emilio non capisce continua a parlare

                     prendendogli le mani)..E quella mattina che cominciasti a progettare il nostro

                    futuro….. perché dicesti che mi volevi bene …..e che avresti rinunciato ad andare

                    all’estero con tuo fratello…….. Io avrei voluto abbracciarti e baciarti  subito ma…

                    fischiò l’ora della chiusura e …lasciandoci, mi stringesti la mano dicendo…”si

                    continua domani”…E invece non si continuò più ,perché i miei genitori, accortisi

                     di tutto…mi mandarono in Casentino dai parenti tutta l’estate perché non volevano

                   che stessi….con “uno del popolo”… E quando tornai, ti cercai….ma tu eri fuggito

                   in Russia con tuo fratello…..Ti ho aspettato tanto ..! e forse ti aspetto ancora

                   ….Quando ho saputo che eri tornato..non ho potuto resistere e sono corsa…..ma è

                   inutile …perché tu sei…rimasto in Russia… Addio Emilio….!.E’ troppo tardi per

                   noi  ..|il passato non ritorna ..!…. ma prima di andarmene voglio fare quello che non

                  feci allora….. (lo bacia ) … addio… addio ..|(esce rapida – Emilio china

       lentamente  la testa)

LUCA        - Permesso…? Si può…?scusi (rivolto ad Emilio) …Signore…Signore…Che è qui

                che danno le camere a ore ?…O Signore …ma che è morto ….(lo tocca e lo scuote)…

                No..no e’dorme alla grossa..! pazienza.. aspetterò…se dorme si sveglierà…! (si siede)

LILLA        - (entrando) Permesso…? Scusi ch’è in casa la M.Teresa ..?

LUCA        - Sssss….la un bòci… questo signore …sembra morto… ma …e’...dorme….

LILLA        - (guarda Luca e sorride)…Aspettiamo che si svegli…! (si siede anche lei)

(stanno ambedue in silenzio guardandosi sottecchi. Poi quasi inavvertitamente spostano le sedie sempre più vicino….poi…)

LUCA        - Io e’ mi chiamo Luca… e lei…??

LILLA        - Io Silvia…. Ma la mi chiami pure.. Lilla…

                                     

                  

                                                        FINE SECONDO ATTO

 

 

                                               ATTO TERZO

                                       (       nello studio dell’on.Santini)

SANTINI   - (sulla porta dello studio rivolto ad un invisibile cliente)…E si ricordi che le

                      compresse vanno masticate prima di essere deglutite…..(tornando sui suoi

                      passi)…Bene per stasera mi sembra di avere finito…

SERAFINI - (entra esultante)….Caro Guido… permesso… ho una sorpresa per te …!

SANTINI   - S’è sciolto il P.C.I…..?

SERAFINI - Per quello non ci vorrà dimolto…!Poveri compagni….che batosta…! Ma lo sai

                     che c’è gente  che dal 18 Aprile non esce di casa …?

SANTINI   -  Eh si !…E’ una legnata dura..da digerire …!(pausa ) Allora, che volevi dirmi ...?

SERAFINI - Il fornaio di via Faentina, mi ha detto di aver saputo da una cliente che il

                      dozzinante ha colpito …!

SANTINI   - (scattando) …Chi..? Bocco…?

SERAFINI - Pare….

SANTINI   - Non me lo dire……

SERAFINI - Si..!…sembra che la vecchia l’abbia sorpreso a colloquio…sentimentale..con una

                      ragazza…

SANTINI   - ( entusiasta) Perfetto…! Non ha perso tempo….!

SERAFINI - Si..!….ed è facile intuire chi è… in quella casa oltre alla M.Teresa….chi vuoi che

                      ci sia di ragazza…?

SANTINI   - (Esulta) …Magnifico…magnifico… quel Bocco è stato fenomenale….Sincera-

                      mente non l’avrei fatto così………(poi pensieroso)….ora bisognerà affrontare la

                      reazione di Franco………..Chissà come l’avrà presa …

SERAFINI - (guarda dalla finestra)….Ohhhhhh…! Lupus in fabula ..! (poi sottovoce) ..Guido

                     eccolo che arriva…!

SANTINI   - (eccitato)…Oddio…! Mi..capita troppo all’improvviso…. Mi prende troppo alla

                     sprovvista ! (pensa) Vai Adolfo ..vai…lasciami solo con Franco… dopo ti dirò…

SERAFINI - Maaa….(malinconico) …A proposito…ti ricordi l’immagine di S.Filippo che

                     piangeva prime delle elezioni…?

SANTINI   - Diamine se me ne ricordo…..!

SERAFINI - Lo sai cosa ha fatto dopo la nostra vittoria ?….

SANTINI   - Avrà smesso …..

SERAFINI - Piange più di prima….!

SANTINI   - Ci sarà certamente qualche trucco …!Indagheremo…ora vai che arriva Franco …

                     (Serafini esce)

                                               SCENA SECONDA

(entra Franco scuro in volto . Si siede, guarda di traverso il padre, dopo l’imbarazzo i due si avvicinano e si abbracciano )

AMBEDUE – (all’unisono)…Coraggio… !

FRANCO   - L’hai saputo papà…?

SANTINI   - (grave) …L’ho saputo….

FRANCO   - E che ne dici …?

SANTINI   - Dico…dico….che mi dispiace immensamente.

FRANCO   - Lo capisco ,papà…lo capisco….

SANTINI   - Ma…d'altronde..sono debolezze che …fanno parte della …natura umana….e  poi

                      ….in fondo..in fondo…non bisogna affrontare la cosa… come se fosse una

                      tragedia irreparabile …Ma tu piuttosto…. come l’hai presa….?

FRANCO   - (perplesso) …..Eh si!, …lì per lì sono rimasto piuttosto sorpreso…come paraliz-

                      zato dallo stupore….

SANTINI   - Eh…lo credo povero Franco….Lo credo….

FRANCO   - Poi ho riflettuto… e sono giunto alla tua stessa conclusione……anche perché

                      loro sono stati assolutamente sinceri….

SANTINI   - (sollevato) Bravo Franco ..! Così ti volevo…! Comprensione…estrema compren-

                      sione… lasciamelo dire… sono ammirato di te..!!

FRANCO   - Anche io di te, babbo…..

SANTINI   - (disinvolto) ….D’altronde, quando l’amore giunge ad un punto così

                      …..evidente ogni sentimento personale deve arrendersi all’evidenza dei fatti.

FRANCO   - (ammirato) …Si dici bene… babbo

SANTINI   - (falsamente compunto) …E poi volevo dirti….che…… ripensando a te e

                      M.Teresa….. ebbene…provo un po’ di rimorso….!

FRANCO   - (sorpreso) …ohhhh…babbo  ….

SANTINI   - Lasciami finire… …alla luce di quanto avvenuto … lo confesso …non so se ….

                      ora… mi opporrei come …mi ero opposto …prima. Anzi, te lo dico

                      chiaramente….non mi opporrei affatto…!Anche se ormai è troppo tardi …!

FRANCO   - (commosso ) Ohh babbo….(l’abbraccia)…  quello che hai detto mi riempie di

                      gioia . Mi sento così fiero che tu sia mio padre!  Ma…avremo tempo di riparlarne

                      con calma dopo….Senti piuttosto, c’è qui Luca che ti vuole parlare…..sai è

                      venuto con me perché…da solo …non aveva il coraggio…

SANTINI   - Luca chi ?..Bocco…?? Ma che c’entro io.…!

FRANCO   - Come non c’entri babbo…..? ..Ti voleva chiedere perdono e ringraziarti….

SANTINI   - Chiedere perdono a me ? Ma non l’ha chiesto a te…?  Non basta….?

FRANCO   - Si, infatti.. me l’ha chiesto….ed io gliel’ ho concesso….!

SANTINI   - Ma Franco, …non finisci mai di meravigliarmi…… nobile di animo ti facevo….

                      ma non fino a questo punto ….!

FRANCO   -Ma neanche te…. Ti facevo…(va’ verso la porta ) Vieni Luca…vieni…

                                               SCENA TERZA

LUCA        - (entra impacciatissimo) …Professore… la mi’ scusi…..Mi perdona…??

 FRANCO  - Il babbo ha capito tutto, Luca….

SANTINI   - (benevolo) E perché non avrei dovuto capire…?

LUCA        - (con coraggio) Professore… devo ringraziarla du’ volte……prima per avermi

                      dato i consigli…che m’hanno guarito e… poi…..per avermi compreso….

SANTINI   - Ma perchè non avrei dovuto comprenderti…?

LUCA        - Ma…sa… alle volte…..Ma che posso raccontare come l’è andata …?

SANTINI   - (guardando Franco) ….Ma non so… in presenza sua…??

FRANCO   - Diamine, babbo…che c’è di male… ormai sono un uomo..!

LUCA        - L’è un omo…bah….

SANTINI   - Allora siedi e dimmi……

LUCA        - (siede) Allora la senta Professore….. e gli andai all’indirizzo che mi diede i’

                      Turiboli pe’ la camera….e… inquadrai subito la ragazza…..che la mi garbò a

                      prim’occhio ….

SANTINI   - A… prim’occhio…???

FRANCO   - Si, …appena la vide, insomma….

LUCA        - Tant’è vero che pensai :” qui e vo’ in fondo come m’ha detto i’ dottore”…..

SANTINI   - …Professore…..

                  

LUCA        - Come la vole……E ci si vedea tutti i giorni….e si parlava delle cose che sapea lei

                      e delle cose che sapeo io….di fiori…. delle stagioni….di sporte…di

                      grandotelle…..delle vacche….de’ campi…..insomma di tutte le bischerate che

                      l’avea detto lei professore…..e io parlavo….parlavo….

SANTINI   - E lei…?

LUCA        - Come una bischera… a sentire.

SANTINI   - E poi….?

LUCA        - Fino a’ i’ giorno che l’ero tutto un solleticoe che mi dissi….”Luca la pollastra l’è

                      cotta!..l’è l’ora di..mangialla..!”

SANTINI   - Efficacissimo…! L’è l’ora di mangialla….e allora…??

LUCA        - Allora…e s’era tra i’ lusco e i’ brusco….un c’era nessuno, neanche la su’

                      amica…e la guardai fissa nelle pupille…. E dissi…come fa i’ Bogarte a’ i’ cine

                      …..bambola, e ti sconquasso…!

SANTINI   - Ti sconquasso…??

FRANCO   - Si, insomma…la voleva…possedere…!

LUCA        - Allora Lei la cominciò a correre pe’ la stanza….strillava e rideva….proprio come

                     fanno a… Cecco toccami…..poi la chiappai e la scaraventai su i’ divano….lei la

                     scalciò un pochino come una puledra….poi la disse…”fa’ di me icchè tu voi”….

                     allora io……

SANTINI   - Allora Tu…?

LUCA        - Allora io e m’arzai….

SANTINI   - Ti alzasti ….?

LUCA        - Si, e m’arzai un po’ perché…..mi dolea la vita …e un po’… perché un sapeo

                      come andare avanti……e un po’ perché gli arrivò la padrona…e si mise a

                      strillare….e un poco perché un voleo offende’ lei…..

SANTINI   - Offendere me…?Ma.. se proprio io t’avevo detto di andare fino in fondo……

LUCA        - Già… ma se succedea……

SANTINI   - Pazienza …!

LUCA        - (imbarazzato) Ma la su’ famiglia…

SANTINI   - Ma che famiglia e famiglia….Ma tu alla ragazza.. le volevi bene…?

LUCA        - Urca ….!

SANTINI   -Allora non ti dovevi fermare….!L’amore giustifica tutto… quando è sincero….

                     Quando succedono di queste cose, si va di fronte al capo famiglia, ci si pianta a

                     gambe larghe … con fare deciso…ecco così (Luca esegue)….con le mani sui

                     fianchi (Luca esegue) ….. e con tono di sfida si grida:….. “Al cuore non si

                     comanda !…L’amore non conosce steccati..!”…

LUCA        - Si…? Dovrei dire cosi…? Proprio…?

SANTINI   - Non “dovrei”…gli “devi” dire ….così….!

LUCA        - Ho capito …(poi con voce stentorea)…Al cuore non si comanda ! L’amore non

                      conosce steccati !….

SANTINI   - Esatto ….!

LUCA        - (Sempre a gambe larghe e guardandolo negli occhi) Al cuore non si comanda..!

                    L’amore non conosce steccati…!

SANTINI   - Preciso …!

LUCA        - Al cuore non si comanda ..! L’Amore non conosce steccati…!

SANTINI   - Oh..! Ma che duri dimolto…..?Non lo devi dire mica a me……

LUCA        - O a chi dottore…? O un lo deo dire a i’ capo della famiglia …?

SANTINI   - E allora…..?

LUCA        - E allora …lo dico a Lei vah !….meglio che a Lei che gliè i’ padre…..

SANTINI   - Il padre..? che padre…? Il padre di chi …?

LUCA        - Della femmina vah…!

FRANCO   - Ma babbo…non hai capito…?

SANTINI   - Ma ….capito…che cosa…?Mi volete spiegare voi due …?

FRANCO   -(costernato) Ma allora….Oh Santo cielo …!credevo che tu lo sapessi…! Lui parla

                    ….della Lilla….!

SANTINI   - Di chi….?

FRANCO   - Di tua figlia… di mia sorella …! Lo sai che lui dormiva in casa di M.Teresa….la

                      Lilla andava dall’amica…. e lui l’ha conosciuta là … e allora…..

SANTINI   -(paralizzato) Eh…. Si…semplicissimo…..lui andava lì….lei andava lì…..si, si

                    …..semplicissimo….(si accascia e si sfoga col tavolo)… No…no…no…..

FRANCO   - Babbo… babbo….

LUCA        - Lo sapevo…..Faceo meglio a sta’ zitto……

SANTINI   - (scattando)  Criminale….! E tu hai tentato di violentarla…!

LUCA        -Ma..dottore…professore…e la me l’avea detto lei “fino in fondo”……

SANTINI   - Ma tu sei pazzo…! Un pazzo degenerato…! La Lilla..non si sfiora…neanche con

                       lo sguardo…hai capito…??Assassino…! la mia Lilla…nel fiore della purezza

                      …..(feroce) Via…di qui…..! Torna nella tua caverna…! E non ti far più vedere….

                      Se no ti sopprimo…! Parola d’onore !…..

LUCA        - Ma… Professore….la mi stia a sentire…! La guardi che io so’ un mastio serio…

                     Alla su’ figliola e’ gli voglio un gran bene…e lei la lo vole a me…!Noi e’ ci si

                     vole sposare……

SANTINI   - (dopo averlo guardato inebetito, si accascia sul tavolo esausto)

LUCA        - (rivolto a Franco) ….Ma icchè gliè successo a i’ professore…? O chè si sente

                       male…?

FRANCO   - Vieni….vieni via…lascialo stare… piuttosto  porta con te la Lilla…portala a

                       prendere un gelato….e vedrai che tutto…si accomoderà…! (Luca esce- Franco si

                      avvicina al padre accasciato)…Forza babbo…! Vedrai che le cose si risolveranno

                      meglio di quello che tu pensi….. (Sta per uscire, ma torna indierto)…..Ah babbo,

                      ti devo ringraziare… per aver cambiato idea su di me e M.Teresa…. uno di questi

                      giorni ….. te la porterò a casa… Ora vado a dirlo alla mamma…  Ciao Babbo !

                     …..meraviglioso Babbo ….!| (gli accarezza le spalle ed esce)

                                               SCENA QUARTA

Si torna nella stanza di via Faentina, un mese dopo. Sono presenti Corinna ed Isaia, immobile su una poltrona, Emilio)

ISAIA         - Oh Corinna…! Ma cerca di sta’ più tranquilla…. benedetta donna…! In fin de’

                      conti la M.Teresa la và a migliorare… e dimorto….!

CORINNA -(amaramente)…E lo sò….un dubitare… che la va a migliorare…! E lo so che la

                    diventerà una signora con tanto di cameriera all’uscio…..!E con la cresta…!

ISAIA         - E un se’ contenta..? Un tu l’hai sentito che la faranno anche studiare…? Pensa a

                      come la si dirozzerà….un s’è contenta…?

CORINNA - No, punto…!Unn’è che mi dispiace se gli levano le ragnatele da i’cervello….ma

                       l’è che glielo cambieranno…! Gli metteranno i’ cervello della marca che voglian

                      loro…! Insomma…ne faranno un’altra persona…! Come  e’ facea qui’ dottore a

                      i’cine….come si chiamava…? Francescacci…..

ISAIA         - Frankestain…….

CORINNA - Si , …lui insomma….Prima cominceranno da’ i’ guscio….. E gli insegneranno che un si fa rumore quando si mangia

                      …..un si parla a bocca piena…..i gomiti a tavola vanno tenuti strinti….poi gli

                      insegneranno che bisogna chiacchierare a voce bassa…. E che tutta la roba che la

                      natura ….la ci ha messo  sotto i’bellico…..e la và chiamata ….in una certa….

                      maniera … se no si fa peccato…!

ISAIA         - Ma no, Corinna, no…ma icchè tu dici..? Come tu se’ tragica……

CORINNA - E so tragica si ! perché poi e arriveranno a’ i’ nocciolo  e…gli cambieranno

                      l’anima..! Gl’inculcheranno che chi fa l’interesse de’ disperati e si batte pe’ i’

                     giusto, ….l’è parente di’ diavolo e…l’è degno d’essere scomunicato…!Fino a

                     quando poi….. succederà…. che la diventerà  rossa…. se gli chiederanno chi l’è

                     su’ padre….!( sospira)

ISAIA         -(sospira)…E d’altronde, se lei l’ha scelto così…..e bisogna che tu la rispetti…!

                   Ognuno l’ha i’ diritto i scegliersi la su’ strada……

CORINNA - Eh si, un tu potei di’ meglio…! Soltanto che tu t’ha a mettere ne mi’ piedi

                      …..ormai e so’ arrivata in fondo alla mia , di strada, …e ancora ho da sapere

                     indo’ mi trovo….e perché….

ISAIA         - E t’hai Emilio……T’hai i’ partito……

CORINNA - Emilio ?….eh poera creatura….!!A vorte mi vengono in mente certe bestialità

                      che mi vergogno anche a dille….vedi delle vorte e penso che …sarebbe meglio

                      che fosse morto e che di lui un mi fosse rimasto che un ritratto da appiccicare a’ i’

                      muro….piuttosto d’avello vicino in quelle condizioni…… I partito poi….a i

                      circolo e sono ancora tutti rincoglioniti dalla batosta che s’è preso e un sanno

                      nemmen loro icchè fare…..

ISAIA         - Ma Emilio e’ potrebbe riprendessi da un momento all’altro ……

CORINNA - Via, via…..un ci illudiamo….(cambiando discorso) Passami la sporta che ho da

                      andare a fa’ la spesa………senti …oh…..

ISAIA         - Dimmelo….

CORINNA - Mi raccomando di non scordarti la puntura a Emilio…, che ce n’è di fiale….??

                      Tu lo sai che pe’ du’giorni le farmacie le scioperano…e se quello un si fa

                       l’inezione…e fa presto a avviassi pe’ Trespiano….poera creatura….

ISAIA         - Ha voglia di fiale …! E ce n’è quasi una scatola intera…!Va ia , Va ia nina se no

                      pe’ la strada , ti piglia i’ cardo…. 

                                                        SCENA QUINTA

ISAIA         - (accarezza la testa di Emilio)…… Allora pallino…..come và ?…..Ovvia, ora si fa

                      la puntura… cosi ci si leva i’ pensiero….(fra sé)….poera creatura anche se

                     all’inferno un ci credea più… e c’ha  dovuto ricredere  pe’ forza…! Poero 

                     figliolo…!(mentre parla cerca la  scatola delle punture)….ma indò l’ho messa la

                     scatola ieri sera ? …l’aveo messa qui…

SCARLATTI- (entrando) O Isaia , buongiorno ! che l’ha visto Agenore ?

ISAIA         - Agenore ? L’è tre giorni che un lo vedo..! Boh o icchè t’ho a dire …!

SCARLATTI- Ero venuto pe’ vedere una cosa …(va ad un cassetto e l’apre) …

ISAIA         - Icchè tu cerchi …?

SCARLATTI -  (Tira fuori il foglio della dichiarazione )…Eccolo…!(lo legge e fa un gesto di

                    disappunto)..Accidenti..! L’avevo lasciato ad Agenore perché lo facesse firmare a

                    Emilio e invece….

ISAIA         - (avvicinandosi , guarda il foglio)…Ma che roba è…?

SCARLATTI - L’è  una dichiarazione indò si dice che la Russia unnè un postaccio come

                        dicono i Democristiani ,ma…. si vede…. che  Agenore unn’  è riuscito a faglielo

                        firmare…. 

ISAIA         - Ah!…perché vu speravi  che lui, poeretto, si svegliasse  tutt’un tratto pe’ fa’

                      piacere a voi …?Un c’è che dire…! Vu vi contentavi di poco…. Eppoi un so a

                      icchè vi sarebbe servito questo marchingegno …..ormai le elezioni le son ite a

                      gallina…!!

SCARLATTI – Proprio pe’ codesto…ora ci servirebbe più di prima..! A Firenze gli iscritti son

                     diminuiti….qualcuno ha strappato anche la tessera……Manca la carica… la spinta

                     pe’ ripartire …ma …tu capisci… se scoppiasse una bomba di codesto genere….

ISAIA         - E la dovrebbe fa’ scoppiare lui…?? …Poeraccio…!! Ma gli occhi pe’ vedere…

                      un tu ce l’hai …??

SCARLATTI- Ma vedi…. E basterebbe… prendergli una mano…..O Isaia ma un tu potresti

                     farglielo fare te che t’hai più tatto …?

ISAIA         - Basta eh…!! Io unne voglio senti’ più di codeste bestemmie…!! Fammi i’ piacere

                      Scarlatti, lasciami perdere che ho da fargli la puntura….vai…..

SCARLATTI- ( con commiserazione studiata) …Ma un te l’hanno insegnato i tua ….. che son

                     sempre …i più poveri e i più disperati …che vanno aiutati…? No..??

ISAIA         - Tu mi devi dire icchè c’entra….

SCARLATTI – Icchè c’entra ??…E ti chiedo di dare una mano a i’ popolo, ……ti chiedo

                      l’elemosina di un gesto, di un incitamento che aiuti questi disperati a tirare

                      avanti…per un futuro migliore …e te… tu ti tiri indietro…!

ISAIA         - O Scarlatti…. E mi piace…! I popolo…. Prima vu l’avete convinto che i’ cielo

                     l’è voto…..poi…. siccome vu sapete che senza….qualche speranza… un può

                    vivere nessuno…. Vu avete proclamato che i’ Paradiso l’è qui sulla terra…..e che

                    la chiave pe’ trovallo….vu ce l’avete voi….E ora che la gente la comincia a apri’

                    gli occhi….vu rompete le scatole a codesto disperato….(accenna ad Emilio) 

                     ..ma state zitti…… fatemi i’ piacere …!!

SCARLATTI- No !…unne stò zitto….Quello che t’ha detto dianzi , un fa una grinza…T’ha

                    ragione….! L’omo l’è fatto cosi…! O crede in qualcosa che non siano solo le cose

                   materiali…. O sennò il cervello gli diventa i’ su’ peggior nemico…..che un gli da

                   tregua …né giorno …né notte….e lo costringe o a fumar l’oppio come fanno i

                   cinesi…. O a buttassi dalla finestra come fanno gli svedesi….Gliè vero o non è

                   vero…??? Un tu sei d’accordo…? Allora pensaci…a questa gente… e cerca di

                  dargli una consolazione… un’illusione…. Chiamala come tu vuoi…

                  Guarda i’ foglio l’è qui…… ricordati icchè t’ho detto…. Ci si vede…(esce)

ISAIA         - (prende il foglio pensieroso , poi si scuote e l’appoggia sul tavolo vicino

                     Emilio)

                                               SCENA SESTA

(Isaia continua a cercare la scatola delle fiale)

ISAIA         - Accidenti a lui….Ma guarda i’ tempo che m’ha fatto perdere…..Allora ….

                      Vediamo queste punture…. Porcaccia miseria…..ma indo’ l’è ita questa maledetta

                      scatola…. Vediamo se distrattamente….(va nella stanza accanto e rientra )

                      No,no….l’è proprio sparita….ma se ieri l’aveo messa qui……(torna al cassetto e

                      guarda)..Un c’è verso, e son sicuro…..(guarda in terra) Ma…questi son
                      vetri………(segue la traccia dei vetri fino alla pattumiera, leva il coperchio e

                      grida soffocato) Porca miseria ! Eccola la scatola …!!(la prende e vede le fiale

                      interamente rotte)….Madonna Santissima…ma,ma….chi l’è stato qui’

                     delinquente …!(dopo un attimo cambia espressione e pensa ad Emilio)….No,…no

                     non può essere…..(Si avvicina ad Emilio e lo fissa un attimo)…Accidenti a me…!

                     Ma icchè fo’ qui come un bischero…..bisogna chiamare subito la

                     Misericordia…sennò questo unn’arriva a mezzanotte….! (Fa per uscire quando

                     una voce…)

EMILIO      - Sta’ fermo…..!!

ISAIA         - (Isaia stupito torna indietro e fissa Emilio)

EMILIO      - …Sta’ fermo ..in nome di’ tu’ Dio…un chiamare nessuno…!

ISAIA         - (al colmo dello stupore)…Dio mio…Emilio…Tu ha’ parlato….te tu ha’ parlato..!

EMILIO      - Isaia…se tu mi vo’ veramente aiutare…un chiamare nessuno….un m’impedire

                     d’entrare ni’ buio…..l’è un buio che per me….significa…riposo e

                     …liberazione….liberazione dall’inferno che…ho dentro …da anni…..Non

                     chiamare la Misericordia….!

ISAIA         - Emilio…ma te …sei cosciente…..figliolo mio…Emilio….ma perché non

                      parlavi…?….Non potevi …? Oppure non volevi ….? Perché…?

EMILIO      - Non parlavo….non potevo parlare…..

ISAIA         - E perché…?

EMILIO      - Ero come davanti a un bivio…….

ISAIA         - ….  A un bivio……

EMILIO      - …lì a domandarmi qual’era la strada migliore da prendere…….

ISAIA         - ….e… hai scelto…??

EMILIO      - ….ho scelto….

ISAIA         - Come …?

EMILIO      - di non prendere…né l’una…né l’altra…..

ISAIA         -e allora…?

EMILIO      - e allora ho fatto ciò che era giusto fare….

ISAIA         - Quello che era giusto fare…? Ma allora… sei stato te… a rompere le fiale…..te

                      Emilio…. Ma icchè t’è preso…? Dimmelo…! Icchè t’è preso ..? Santo Cielo

                     …..Ma icchè devo fare ora…??

EMILIO      -Lasciami parlare…! Lasciami parlare per liberarmi dal peso che porto qui dentro

                     da tanto tempo e…che mi schiaccia…!!

ISAIA         -Ti schiaccia…..cosa Emilio….?

EMILIO      - L’è i’ cervello che mi s’è rivoltato contro……i’ cervello che da anni un fa che

                      ripetermi…”Anche te tu l’hai ammazzato, i tu’ fratello….Anche te tu l’hai

                      ammazzato i’ tu’ fratello …!!”

ISAIA         - I’ tu’ fratello Tonino ..? Come ammazzato …....Ammazzato laggiù.. in tutto qui’

                      trucinìo che fecero ni’ ’37…??

EMILIO      - Ce l’ho sempre davanti agli occhi….l’ultima volta che me lo fecero vedere ..in

                      quell’orribile prigione….e sorrideva, ma si vedeva che aveva una gran paura

                      ……e mi disse:” Ora che t’ho rivisto, so’ più tranquillo …perché , tu che sei

                      vicino al capo, gli dirai che io non sono un nemico del popolo….un agente

                      dell’imperialismo….e che quelle accuse che mi hanno fatto finire qui dentro, non

                    sono che un mucchio di infamie….Vero che glielo dirai Emilio..? Vero…??”

                     ….e io gli dissi di sì che avrei fatto come diceva lui…e l’abbracciai forte…..ma

                    dentro di me sapevo che non avrei fatto nulla…perché avevo troppa paura…e lo

                    lasciai….ammazzare ..!!

ISAIA         - Lo lasciasti ammazzare…? (riflette fra sé) Ma come potevi., figliolo….te solo

                      …opporti…?? Fare qualcosa…? E che cosa …?

EMILIO      - Avanti del processo…il partito …m’impose di firmare …una dichiarazione

                      d’accusa….verso mio fratello… una dichiarazione decisiva….Ed io…per

                      paura…firmai……( silenzio di tomba per qualche attimo )

ISAIA         - (con forza, arrabbiandosi tantisimo)  ) Ma, porco diavolo…..!! Perché le cose che

                     tu sai….non le gridi a tutti….? Perché un tu apri gli occhi alla gente …?? E un tu

                     dici .…icchè c’è  veramente oltre le porte di’ qui’ paradiso …???

EMILIO      - Per cosa…?? Perché quelli come l’on.Santini possano far meglio i loro

                      interessi…??? Per levare lo scopo dalla vita e la fiducia nel futuro a chissà quante

                      persone ..?l’ha sentito Scarlatti…? :” Chi non crede ni’ Padreterno, creda almeno

                      in qualcosa di simile”….o fede o disperazione… non c’è alternativa….. Eppoi,

                     non pensi alla mamma …e a quelli come lei….sarebbe come distruggere tutto

                     quello che ha creduto di costruire assieme a noi….ai vivi e ai morti…….No,

                     no….meglio andarsene…ho sbagliato tutto…! Credevo di aver scelto bene …tanto

                     tempo fà…

ISAIA         - T’ha’ detto bene…. Tu credevi….ma allora l’era una scelta che si basava su

                      troppi concetti falsi.: la classe, i’ proletariato e la borghesia, i rossi e i neri, la

                     conservazione e la rivoluzione….Emilio bisogna che tu faccia pulizia dentro di te

                     di questa roba …ora che tante falsità tu l’hai scoperte,…ricomincia daccapo ,…

                     butta via tutte le passioni…gli odi…e stai a sentire……..

EMILIO      - La voce della coscienza eh…….??

ISAIA         - (storce la bocca) Della tua coscienza..? …No! Neanche di quella….è troppo

                      condizionata !Ascolta piuttosto “qualcosa”che è dentro di te…che …Qualcuno ha

                      messo dentro di te! Questo qualcosa ti indicherà il cammino, …e ti darà

                      coraggio…Vivi alla giornata Emilio..! ..e cerca di amare…. E il resto verrà

                      dopo…da sé…..

EMILIO      - Io non so più cosa ascoltare ed in cosa credere…!|

ISAIA         - Qui non si tratta di credere o no…..qui si tratta di sapere se val la pena di vivere o

                      no….e vivere nel migliore dei modi che si pole….”o per voler bene a sé stessi o

                      per voler bene agli altri” … e un se n’esce….!

EMILIO      -(con amarezza) ….quand’ero giovane… volevo redimere l’umanità…….

ISAIA         - (gli mette una mano sulla spalla e lo guarda negli occhi)…Coraggio…!!

                      (prendendogli le mani e osservandole) ..Emilio…..ma come ha’ fatto a rompere le

                      fiale…?

EMILIO      - Ho preso la scatola e…l’ho pesticciata……

ISAIA         - Tu l’hai pesticciata ?…..(guarda i piedi) …. Solo co’ calzini….? (corre a prendere

                      la scatola, l’apre e tira fuori due fiale intatte) ……Emilio…..guarda (con la voce

                      rotta dalle lacrime che vogliono uscire)…Qualcuno ha scelto per te…….

(Emilio fissa in silenzio le due fiale , poi lentamente  si alza tremando )

EMILIO      - Isaia, ……i’ tu’ Dio m’ha voluto bene……voglio ricominciare  daccapo…..ma te

                      u’ mi lasciare…stammi vicino…..(si cala i pantaloni)…e… prendi la siringa…

                                                   F i n e

 

 

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                                                 “  I’ LETTO VOTO”

                                      Commedia brillante in 3 atti di Bubi Ferro

                                              Adattamento testi di Silvestri L. e Cassigoli R.

    

                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                     Firenze 1948

PERSONAGGI:

AGENORE               

CORINNA                            sua moglie

ISAIA                                    fratello di Agenore

ON.SANTINI                                   deputato D.C.

STONFI                                 Generale della 1a guerra mondiale

SERAFINI                            segretario dell’on.Santini

SCARLATTI                         compagno comunista

GEGIA                                  contadina

LUCA                                    figlio di Gegia

FRANCO                              figlio dell’on.Santini

LILLA                                               figlia dell’on.Santini

CLAUDIA                            moglie dell’on. Santini

EMILIO                                 figlio di Corinna

1a PIA DONNA

2a PIA DONNA

1a SIGNORA                                    visitatrice di destra

1° BAMBINO                                   figlio   “           “

2° BAMBINO                          “        “           “

2a SIGNORA                                    visitatrice di sinistra

BAMBINA                            figlia     “          “                                 

 

                    

        

    

  

                                                 “  I’ LETTO VOTO”

                                      Commedia brillante in 3 atti di Bubi Ferro

                                              Adattamento testi di Silvestri L. e Cassigoli R.

    

                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                     Firenze 1948

PERSONAGGI:

AGENORE               

CORINNA                            sua moglie

ISAIA                                    fratello di Agenore

ON.SANTINI                                   deputato D.C.

STONFI                                 Generale della 1a guerra mondiale

SERAFINI                            segretario dell’on.Santini

SCARLATTI                         compagno comunista

GEGIA                                  contadina

LUCA                                    figlio di Gegia

FRANCO                              figlio dell’on.Santini

LILLA                                               figlia dell’on.Santini

CLAUDIA                            moglie dell’on. Santini

EMILIO                                 figlio di Corinna

1a PIA DONNA

2a PIA DONNA

1a SIGNORA                                    visitatrice di destra

1° BAMBINO                                   figlio   “           “

2° BAMBINO                          “        “           “

2a SIGNORA                                    visitatrice di sinistra

BAMBINA                            figlia     “          “