I’ lume dell’occhi

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Massimo Valori

I’ LUME

DELL’OCCHI

Tre atti comici in vernacolo empolese

Personaggi:

Arturo Benedetti, geometra

Maresca e

Marusca, sue figlie

Vera, serva di casa Benedetti

Matilde Bencini, figlia di Vera

Dottor Francioni

Torello Barontini, muratore

Morena Bigazzi, altra serva

Francesco Parelli

Antonio Mannini

Commendator Gianfirmino Paciscopi

Un'impiegata di banca

VINCITRICE

della 1° edizione del concorso di scrittura teatrale “Vernaholando”

organizzato da Romano Editore

Selezionata come

FINALISTA

nella sezione "Testo teatrale inedito" della XXV edizione del "Premio Firenze"

organizzato dal Centro Culturale Firenze-Europa "Mario Conti"


OPERA TUTELATA DALLA SIAE – TUTTI I DIRITTI RISERVATI


Massimo Valori – I’ lume dell’occhi

Alla mia nonna Caterina

che sapeva bene

cosa vuol dire

vivere

senza il lume degli occhi


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2 - Vera.

nella borsa)

Massimo Valori – I’ lume dell’occhi

PRIMO ATTO

Scena, unica per tutti gli atti: salotto di una villetta di un paese dell’Empolese, nel 1960. Comune, senza porta, in fondo a destra; a sinistra verso il proscenio una porta che dà in cucina, verso il fondo un’uscita, senza porta, che va alle altre stanze e al terrazzo; da dentro anche la cucina e il terrazzo sono comunicanti tra loro. Un piccolo tavolo sulla destra; appoggiata alla parete di fondo, sul centro, una credenza sul cui ripiano sarà una foto di una signora sulla quarantina, in bianco e nero; sulla sinistra della scena un divanetto. Alla parete di fondo un calendario che, atto per atto, indicherà la data del giorno. Quadri e suppellettili a piacere.

Giovedì 7 aprile, pomeriggio. Vera è coricata sul divano, il dottor Francioni la sta visitando. Matilde è in piedi presso di loro.

1 - Francioni.(sui trent’anni, distinto, educato, ben vestito, di bell’aspetto; parla meno in vernacolo degli altri; riponendo i suoi arnesi

Bene, bene… Finalmente ne siamo venuti fuori, eh, signora…

(sulla cinquantina, bonaria, pacifica, sensibile) Che ha finito, dottore?

3 - Francioni.Ho finito, ho finito.

4 - Vera.(si ricompone e si mette seduta)I’ sor Arturo… Dev’esse’ andato pe’ i’ vialino con Torello…

5 - Matilde.(venticinque anni; è cieca, fissa sempre il vuoto con l’espressione spenta classica dei non vedenti, ma nella casa tuttavia sidisimpegna benissimo; di bell’aspetto, allegra e spigliata) Vo a chiamallo io, mamma. (si dirige verso la Comune; esce)

6 - Vera.Con qui’ vialino ci fara’ doventa’ matti... Hanno sempre da ‘ncomincia’ e pare l’opera di’Domo digià ora... Allora dottore? Come sto?

7 - Francioni.(non risponde; guarda verso la Comune, incantato)

8 - Vera.Dottore… O dottore…

9 - Francioni.Eh?... Scusi, eh, signora…

10 - Vera.Prego…

11 - Francioni.Non se ne può fare a meno.

12 - Vera.Che spregio. Eh?

13 - Francioni.Sì, anche quello… Una ragazza così giovane, così bella… Ma… E’ il modo in cui l’affronta, lo spirito che ha… Avessi io la metà del coraggio che ha lei, mangerei il mondo.

14 - Vera.Ha ragione. A volte me lo domando anch’io dove la trovi tutta quella forza… Venticinqu’anni, e ‘un vede più nulla da quindici. Dev’esse’ una delle cose più brutte che possan capitare.

15 - Francioni.Eh sì.

16 - Vera.Perché sa, essici nati ciechi gliè un discorso: ma avecci visto pe’ dieci anni e poi… ‘Un vede’ più nulla… (si commuove)

17 - Francioni.Via, signora… Parliamo piuttosto di lei.

18 - Vera.Ma che vole parla’ di me, dottore… La mi’ salute mi sta a core solo perché sennò quellapoerina…


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19 - Francioni.Ma no, non si deve dire a codesta maniera. Anche la sua salute è importante. E poianche la signorina Matilde… Insomma, il mondo è grande, prima o poi capiterà anche a lei un’occasione che…

20 - Matilde.(entra dalla Comune, non vista, e ascolta)

21 - Vera.Ma cosa vuole che gli capiti, dottore... O che la piglierebbe lei una come la mi’ Matilde, ‘nquelle condizioni? Eh? La piglierebbe?

22 - Matilde.Mamma! O che son domande da fare ai’ sor dottore? La scusi, eh, a vorte la vecchiaia…

23 - Francioni.Macché, ci mancherebbe…

24 - Matilde.E poi, mamma, o che ti preoccupi? Domenica con quelle figliole sono stata a San Lazzero…

25 - Francioni.(non ha capito)San?...

26 - Matilde.Lazzero. E’ San Lazzaro, ma noi si dice Lazzero. Domenica era la su’ festa, e siamo andate a Ponte a Elsa, dove c’è la chiesa di San Lazzero. La conosce?

27 - Francioni.No.

28 - Matilde.Alla chiesa di San Lazzero c’è un lucernario che ha un davanzale, ma alto, eh!... I’ giornodella festa le ragazze da marito provano a butta’ un sasso su questo davanzale: se gli rimane lì, entro l’anno troveranno marito. Hanno provato ‘n tante ‘un so quante vòrte, e nulla. S’è provato noi tre e... Oh, a noi c’è rimasto pe’ davvero.

29 - Vera.(sorride guardando il Dottore)A tutt’e tre.

30 - Matilde.A tutt’e tre, preciso! E sa’, finché ce l’hanno fatta loro che ci vedano... Ma io, via...

Vordi’ propio che mi deve tocca’ anc’a me! ‘Un c’è versi.

31 - Vera.Allora siamo a posto.

32 - Francioni.Fortunate, però.

33 - Matilde.Un po’ gliè stata fortuna; un po’ però gliè stato anche allenamento. Ci si va tutti l’anni!...

34 - Francioni.(ride)Viva la sincerità.

35 - Matilde.Ma ‘nsomma, caro dottore, ora ci s’è fatta anche noi; di ruzzolo o di razzolo, da qui aun anno i’ damo si trova anche noi. San Lazzero ‘une sbaglia mai, sa? E poi, vero, io son anche di bocca bona, ‘une ‘mporta neanche che sia bello. Tanto…

36 - Vera.Brava nina.

37 - Francioni.(con ammirazione)Che Dio la benedica, signorina...

38 - Arturo.(cinquantacinque anni circa, colto, un po’ fumino, ma non troppo; entra dalla Comune)Allora, dottore? Come sta,questa signora? Male o poco bene?

39 - Francioni.Praticamente sarebbe guarita. Ma se non fa qualcosa, a autunno ci ricasca. A questogiro l’ospedale s’è scansato, ma quest’altra volta…

40 - Vera.Ma no, che ospedale…

41 - Matilde.Mamma, ma lui gliè i’ dottore, eh… Se lo dice lui...

42 - Arturo.E gliè che tu se’ dura! Dura, e basta!... O dottore, guardi di convincila!...

43 - Francioni.Più che dirle che la prossima volta c’è il ricovero…

44 - Arturo.Ha’ sentito i’ so’ dottore?

45 - Vera.E ho sentito, sì… E allora, se son’un catorcio, che corpa ci ho io? ‘Un mi son mica fatta dame!


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46 - Arturo.Va bene, ma ‘un tu vo’ neanche fa’ nulla pe’ riguardatti un po’, tu fa’ come se tu fossi unaragazzetta!... O ‘un ti farebbero bene un par di mesi di mare? Eh, dottore?

47 - Francioni.Gli farebbero bene sì.

48 - Vera.Ora, o che ritorna fòri co’ la casa ai’ mare?

49 - Arturo.Sicuro! Sicuro che ci ritorno!... Dottore, lo dica lei. Noi ci s’ha una casa ai’ mare, a Calambrone, che ci si va un mese sì e no, d’agosto, io, le mi’ figliole e quelli che ci voglian veni’ a trova’. Pe’ i’ resto dell’anno gliè vòta. Disabitata!... Ora (allude a Vera) ‘un ci potrebbe anda’ lei? Con questo tempo bòno e queste giornate lunghe, o ‘un sarebbe un toccasana?

50 - Francioni.Sarebbe la miglior cura di tutte, migliore di qualsiasi medicina che possa prescrivereio. Ma se la signora non vuole…

51 - Vera.O dottore, io ‘un è che ‘un voglio, e’ mi garberebbe. Ma come fo? Co’ la mi’ bambina, come fo?

52 - Arturo.Matilde vien con te, no?

53 - Vera.E lei qui come fa, da sé solo?

54 - Arturo.Ma te ‘un tu t’ha’ a preoccupa’ di me!... Vo’ che ‘un trovi una figliola che viene qui a servizio pe’ du’ o tre mesi?

55 - Vera.Sì, meglio…

56 - Matilde.Mamma, o pensaci un pochinino, no? Se tu t’ammali perbene, una figliola qui a serviziopoi la deve piglia’ sui’ serio. E a te poi chi ti bada?

57 - Vera.O nina, e’ lo so, ma…

58 - Matilde.I’ sor Arturo lo fa per te, perché tu gli sta’ a cuore.

59 - Vera.Sì, e io lo ringrazio tanto, però…

60 - Matilde.Però, mamma, sarebbe l’ora che tu pensassi un po’ a te, invece di pensa’ sempre a quell’attri!

61 - Vera.Matilde! O che si parla così davanti ai’ sor Arturo?

62 - Arturo.E’ ha detto bene, ‘nvece!... La tu’ figliola ha più cervello di te centomila vorte!... Te ora tuva’ a prepara’ la roba tua e della tu’ figliola e domattina vu pigliate i’ treno pe’ Livorno! Sennò ‘un son più i’ so’ Benedetti!

63 - Vera.O sor Arturo…

64 - Arturo.E tu vai, t’ho detto!

65 - Francioni.Via, signora Vera… Meglio la casa al mare a Calambrone ora o l’ospedale quest’inverno?

66 - Matilde.Gnamo, mamma, via…

67 - Vera.O via! Allora s’anderà! Contenti?

68 - Tutti meno Vera.Ooh... Se Dio vole... Era l’ora…

69 - Vera.Però ora no. Fra un po’ di tempo, dopo Pasqua, a maggio...

70 - Arturo.Sì, a dicembre! Oh, ti pareva che ‘un avesse da di’!

71 - Vera.Sor Arturo, se qui ha da veni’ una figliola nova a servizio, ‘un gli si pole mica lascia’ la casa‘n du’ balletti, bisognerà che stia un pochino anche con noi, pe’ ‘mpara’...

72 - Francioni.Anche a maggio andrà benissimo lo stesso. Basta che ci vada, eh, signora!


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(si interrompe)

(esce dalla Comune)

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73 - Vera.E ci vo, sì… Ci vo. O che ore s’è fatto?

74 - Arturo.Gliè quasi le sei.

75 - Vera.Di già? E la cena gliè tutta da fare… O poerini…(si avvia a sinistra)Matilde, qui pensaci te,eh…

76 - Matilde.Vai, mamma, vai, ‘un ti preoccupare… Ma ‘un corre’ tanto, vengo io se ‘n caso. Capito?(inizierà lentamente ad apparecchiare la tavola a destra, per un solo commensale)

77 - Vera.Va bene, va bene…(esce in cucina)

78 - Arturo.Io allora ritorno sui’ vialino, c’è Torello che m’aspetta… Dottore, arrivederci e grazie…A proposito, ma lei deve ave’ i’ suo…

79 - Matilde.O sor Arturo, ma…

80 - Arturo.No, Matilde. Ci penso io.

81 - Francioni.Macché, lasci fare… Un controllino veloce, che vuole che sia… Me li dà quest’altravolta…

82 - Arturo.Quest’attra vorta? Diavolo!... Allora spero d’un daglieli mai!... Come ospite, anche tutti igiorni; ma dottori medici, meno se ne vede e meglio si sta. Che dice lei?

83 - Francioni.Che ha ragione. Ma se posso ritornare come ospite…

84 - Arturo.Quande vole. Di novo dottore, arrivederci…

85 - Francioni.(osserva Matilde che apparecchia la tavola; pausa)

86 - Matilde.                              Dottore, ma è sempre qui?

87 - Francioni.Sì, sono… Sono qui.

88 - Matilde.Mi scusi, eh… Ma ‘un la sentivo più.

89 - Francioni.No, scusi lei… La stavo guardando.

90 - Matilde.Son brava?

91 - Francioni.Bravissima, per conto mio.

92 - Matilde.Eh, troppo bono…

93 - Francioni.No no… In tutte le cose che fa mette una naturalezza tale che… Sembra quasi…

94 - Matilde.Che ci veda?(ride)Eh, magari. Da piccina ci vedevo.

95 - Francioni.Sì, l’ho letto. A proposito, gli ho riportato la cartella... Quella con tutti gli esami suoi...

(estrae dalla borsa una cartella piena di documenti; la porge a Matilde, senza pensare che lei non ci vede; se ne avvede e si alza) Oh,mi scusi…

96 - Matilde.Stia stia, vengo io da lei…(si avvicina al divano e prende la cartella che il dottore le porge)Questa casa laconosco bene, sa? Quande morì la signora e la mi’ mamma venne a servizio qui, io ero piccina. Anche i’ mi’ babbo era morto da poco, praticamente ‘un l’ho ma’ conosciuto. Son cresciuta qui. (avvicinerà le cose che elencherà) Questa è la credenza, marrone… (appoggia la cartella sul piano della credenza) Questo

èil ritratto della signora, una cornice grigia co’ la su’ fotografia, in bianco e nero… Qua c’è la porta… Questo è il divano… Io me lo ricordo verde, ma m’hanno detto che ora è marrone, l’hanno rivestito… Questa stoffa però è meglio di quella che c’era. E qui c’è la tavola dove sto apparecchiando.

97 - Francioni.Non ha sbagliato un colpo. Complimenti.

98 - Matilde.Grazie.

99 - Francioni.Ma… La sua malattia…


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100 - Matilde.Dica, dica pure. ‘Un è che ho problemi a parlanne, eh… Tanto, rammentalla o no cambia poco, c’è e ci resta.

101 - Francioni.Ecco, allora mi dica …(si siede sul divano)Com’è cominciato? Cioè, da quando ci vedeva,come ha fatto a accorgersi…

102 - Matilde.Come la nebbia. Ha presente lei quelle giornate di nebbia dove ‘un si vede nulla? Ecco,così, ha cominciato così. E tutti i giorni peggio.

103 - Francioni.E ora… Non vede proprio più nulla?

104 - Matilde.(scuotendo la testa)Distinguo se è giorno, se è notte… O aimmeno mi sembra. Quando pe’San Giovanni si fanno i falò di notte, i’ chiaro di’ foco ‘n quarche modo… ‘Nsomma, m’accorgo da che parte è. Ma a parte questo… Vedo solo quello che mi ricordo.

105 - Francioni.E tutti gli specialisti dove l’hanno portata hanno detto…

106 - Matilde.Tutti la solita cosa, come avrà visto ‘n tutti que’ fogli: noi ‘un si pole fa’ nulla. Ci voleattro.

107 - Francioni.Cioè quelle cliniche specializzate in America.

108 - Matilde.L’ha letto? Con quelle operazioni che fanno loro, dicano che ci potre’ anche rivedere.Ma che vole, la mi’ mamma gliè una serva… ‘Un ci s’ha sòrdi nemmeno pe’ i’ biglietto della nave, e pe’ l’operazione dice che ce ne vole a cento vorte…

109 - Francioni.Sono le ingiustizie della medicina. Trovare le cure per una malattia è difficile, ma riuscire a metterle a disposizione di tutti spesso è ancora più difficile.

110 - Matilde.Come parla bene lei, dottore. Son contenta che qui sia venuto lei: coi’ dottor Bernini,Dio l’abbia ‘n gloria, ci si trovava bene; ma lei così a naso mi sembra quasi meglio.

111 - Francioni.Mi fa piacere.

112 - Arturo.(entra; va di fretta)Matilde, o Matilde… Bah, o dottore, o che è sempre qui…

113 - Francioni.Sì, ma stavo per andare via, eh…(si alza)

114 - Arturo.‘Ndo’ è la tu’ mamma? Sta pe’ arriva’ i’ Paciscopi!

115 - Matilde.Sarà ‘n cucina, la vo a chiamare io?

116 - Arturo.No, ci vo io… Te va’ a chiama’ le mi’ figliole. Anzi no, vo io a chiama’ anche loro.(siaffaccia alla porta della cucina; rivolto all’esterno) Vera! Prepara i’ vinsanto quello bono, l’attra vorta gli garbòtanto... (sempre di fretta, va all’uscita in fondo a sinistra) Arrivedello, dottore! (esce; d.d.) Bambineee! Venite di qua, arriva i’ Paciscopi!...

117 - Francioni.‘Ccipicchia. Dev’essere una persona importante codesto… Come ha detto?

118 - Matilde.Paciscopi. Commendator Paciscopi. Gliè vero, pe’ i’ sor Arturo importante gliè ‘mportante, ma no perché è commendatore. Gliè i’ babbo di du’ ragazzi che di recente avevan chiesto la mano delle figliole di’ sor Arturo.

119 - Francioni.Ah, ecco…

120 - Matilde.Siccome…(confidenziale)Ecco, ‘un è che ce ne sia tanti, di pretendenti, allora… Capito?

121 - Francioni.Davvero?... Strano, il sor Benedetti sembra che stia benino, ha una bella casa…

122 - Matilde.Sì, ma… Son loro due che… Poerine, per me che le conosco son du’ brave figliole, ma…

123 - Francioni.Son brutte?

124 - Matilde.Bah, codesto io glielo dico male…


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125 - Francioni.Scusi… Scusi davvero, io…

126 - Matilde.Ma no, ma che scherza… ‘Un si preoccupi... E gliè che…

127 - Arturo.(rientra)Matilde, io vo a vede’ se arriva… Ba’, o dottore, o che è sempre qui?

128 - Francioni.No, ma andavo via.(si avvia verso la Comune)

129 - Arturo.(a Matilde)Digli alla tu’ mamma che sistemi qui, eh… Arrivedello, dottore!(esce dalla Comune)

130 - Francioni.Vo via davvero, eh, se no…

131 - Matilde.Grazie di tutto, dottore.(tende la mano verso di lui)

132 - Francioni.(un po’ impacciato, si avvicina a Matilde e le stringe la mano)Ah… Grazie? Grazie di che?

133 - Matilde.Di tutto. Della chiacchierata, d’essisi ‘nteressato alla mi’ malattia…

134 - Vera.(entra; ascolta il dialogo tra Matilde e il dottore)

135 - Francioni.Per quello dovrei ringraziarla io, signorina Matilde. E, visto che il sor Benedetti ha detto che posso tornare qui come ospite, mi concederà, spero, la possibilità di farne qualche altra, di chiacchierate.

136 - Matilde.Per me, quande vole, dottore, son sempre sola. Ma chissà quante cose ci avrà da fare...

137 - Francioni.Di codesto non si preoccupi, e poi sappia che il piacere sarebbe più mio che suo.(vedeVera) Sempre che la mamma sia d’accordo.

138 - Matilde.Mamma? Mamma se’ qui?

139 - Vera.Sì, nina, volevo anda’ a di’ una cosa a Torello, prima che vada via.

140 - Matilde.Ha detto i’ sor Arturo che tu dia una sistemata.

141 - Vera.Qui? O ‘un è tutto a posto?

142 - Matilde.L’apparecchiatura che si fa? Si leva?

143 - Vera.Ah già... ‘Un ci pensavo più, meno male tu me l’ha’ rammentata te... Sarà meglio levalla sì...

144 - Matilde.Ci penso io, vai...(esegue)

145 - Vera.Dottore,(allude a Matilde)se ‘un ci fosse lei qui, le cose resterebbero tutte da fa’!

146 - Francioni.Beh, l’importante è che qualcuno le veda.

147 - Matilde.E se vu aspettate che le veda io, campa cavallo...

148 - Francioni.Lo sa di che mi sono accorto, signorina? Che in tutti quei documenti che riguardanolei e la sua malattia non c’è scritta la cosa più importante.

149 - Vera.Quale?

150 - Francioni.La sua forza d’animo. Non si trova tanta gente che ci ride e ci scherza come fa lei.

151 - Matilde.Che si deve fa’.

152 - Vera.O ridillo! Quello gliè i’ su’ manifesto, dottore. “Che si deve fa’”, Matilde dice sempre a quella maniera! (si avvia verso la Comune)

153 - Matilde.Questa malattiaccia che m’ha tirato questo velo nero davanti all’occhi ormai c’è. C’è sempre. E allora sa che fo io, dottore? La piglio ‘n giro! Male male si farà du’ risate. Se qui’ destino ‘nfame che me l’ha data si credeva di raccatta’ un po’ di lacrime, gli levo la sete coi’ prosciutto!

154 - Francioni.(ride)Che Dio la benedica.

155 - Matilde.Ancora? E’ la seconda volta che me lo dice, dottore, ‘un sarà troppo?


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(entrano dalle altre stanze)

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156 - Francioni.Fosse per me, lo direi dieci volte tanto.

157 - Matilde.Grazie. Complimenti ‘un è che me ne fanno tanti, eh, ma originali come questo...

158 - Vera.Vo a vede’ se trovo Torello qui sui’ vialino.(esce dalla Comune)

159 - Francioni.Via, ora devo proprio scappare.

160 - Matilde.Tra i’ dire e i’ fare, eh dottore?

161 - Francioni.Davvero. E’ mezz’ora che dico che devo andare via, e son sempre qui. Ma è stato tempo speso bene: mi è servito per conoscerla meglio. Un bravo dottore deve conoscere i suoi pazienti, no?

162 - Maresca e Marusca.(vent’anni o poco più; non sono due gemelle, ma si comportano come se lo fossero; svampite e stupidelle,ridono spesso e per nulla; occhialute entrambe, si vestono in maniera identica, ma sciatta e insignificante; sempre a braccetto, senza separarsi mai, come se fossero un personaggio solo; parlano svelte, a raffica, senza pause; d.d.) Babbo… Siamo qui…

Eccoci…

163 - Matilde.E loro le conosce, dottore?

164 - Francioni.Le figlie del signor Benedetti? Per la verità no. Sono venuto qui tante di quelle volte,ma non le ho mai viste.

165 - Maresca e Marusca.

166 - Maresca.Babbo?

167 - Marusca.Dov’è?

168 - Maresca.Matilde?

169 - Marusca.I’ babbo!

170 - Maresca.Era qui?

171 - Marusca.Matilde!

172 - Maresca.Dov’è andato?

173 - Marusca.Lo sai?

174 - Matilde.Dev’esse’ riandato fòri, bambine.

175 - Marusca.Fòri?

176 - Maresca.Fòri come?

177 - Marusca.Fòri dove?

178 - Maresca.Fòri qui?

179 - Marusca.In giardino?

180 - Maresca.Nell’orto?

181 - Matilde.Figliole, ‘un lo so di preciso ‘ndov’è andato. Ma ritorna, mettetevi qui e aspettatelo.

Intanto vi presento i’ dottor Francioni. Dottor Francioni, Maresca e Marusca Benedetti.

182 - Maresca.Dottore?

183 - Marusca.Francioni?

184 - Maresca.Quello novo?

185 - Marusca.Piacere.

186 - Maresca.Piacere.

187 - Marusca.Io son Marusca.


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188 - Maresca.Io son Maresca.

189 - Marusca.E lei è Maresca.

190 - Maresca.E lei è Marusca.

191 - Marusca.Si dice sempre du’ vorte.

192 - Maresca.Si precisa.

193 - Marusca.Sempre.

194 - Maresca.Perché se no poi la gente s’imbroglia.

195 - Marusca.Si sbaglia.

196 - Maresca.Eppure è strano.

197 - Marusca.Non ci si somiglia mica.

198 - Maresca.Siamo diverse.

199 - Marusca.Non siamo gemelle.

200 - Maresca.Siamo di coppia.

201 - Marusca.Siamo nate lo stesso giorno…

202 - Maresca.Ma non siamo uguali.

203 - Marusca.A lei che gli pare?

204 - Maresca.Che gli sembra?

205 - Marusca.Che siamo uguali?

206 - Francioni.(pausa; a Matilde)Ora tocca a me?

207 - Matilde.(ride)Credo di sì.

208 - Francioni.(fa per dire qualcosa)

209 - Marusca.Com’è simpatico lei!

210 - Maresca.Davvero!

211 - Marusca.Una macchietta!

212 - Maresca.M’ha fatto proprio ridere.

213 - Marusca.Anc’a me.

214 - Maresca.Anc’a te?

215 - Marusca.Davvero.

216 - Maresca.Sì sì.

217 - Francioni.(pausa; a Matilde, confidenziale) Mi par d’essere stato in barca, mi gira il capo allo stessomodo…

218 - Matilde.(ride)

219 - Francioni.Ora ho capito perché aveva tutta quella furia…

220 - Matilde.I’ sor Benedetti, eh?

221 - Maresca.Già.

222 - Marusca.Ma i’ babbo?

223 - Maresca.‘Ndov’è?


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224 - Marusca.Matilde!

225 - Maresca.‘Un è mica arrivato.

226 - Marusca.Tu l’avevi detto.

227 - Maresca.Ma viene?

228 - Marusca.Se’ sicura?

229 - Arturo.(entra)Oh, eccole!... Bambine… Ba’, o dottore, o che è sempre qui?

230 - Francioni.Ora che andavo via non glielo dico più, se no pensa che la prendo in giro. Ma vo, eh,vo per davvero.

231 - Matilde.Di nuovo arrivederci.

232 - Arturo.Arrivedello, dottore.

233 - Marusca.Arrivederci, dottore.

234 - Maresca.Arrivederci, dottore.

235 - Francioni.Arrivederci. Tanto piacere.(via dalla Comune)

236 - Arturo.Bambine gliè qui, eh; gliè arrivato. Mi raccomando fate perbenino. Mi raccomando.

237 - Maresca.Sì babbo.

238 - Marusca.Sì babbo.

239 - Paciscopi.(d.d.)Permesso?

240 - Matilde.Se vu avete bisogno chiamate.(esce in cucina)

241 - Arturo.Venga, venga commendatore! Avanti!...

242 - Paciscopi.(sulla sessantina abbondante, vestito distintamente, dai modi compiti e signorili; entra dalla Comune, un po’ imbarazzato e contrariato) Buonasera so’ Benedetti. Buonasera anche a voi, signorine.

243 - Marusca.Buonasera commendatore.

244 - Maresca.Buonasera commendatore.

245 - Marusca.Come va?

246 - Maresca.Tutti bene?

247 - Marusca.A casa?

248 - Maresca.La moglie?

249 - Marusca.I su’ figlioli?

250 - Maresca.Già, anche loro.

251 - Marusca.Come stanno?

252 - Maresca.Tutto a posto?

253 - Marusca.Tutto bene?

254 - Maresca.Meno male, via…

255 - Marusca.Sia lodato.

256 - Paciscopi.Sì. Sì sì… Contentiamoci, via.

257 - Arturo.S’accomodi a sedere, prego(porge la sedia al commendator Paciscopi)

258 - Paciscopi.Grazie…(siede)Ma tanto non mi tratterrò per molto.

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Massimo Valori – I’ lume dell’occhi

259

- Vera.(entra)Oh, bonasera commendatore...

260

- Paciscopi.Buonasera, signora.

261

- Arturo.A fagiolo, guarda! Commendatore, gli posso offri’ quarcosa da bere? Un vinsantino?

262

- Paciscopi.No, grazie, non si disturbi…

263

- Arturo.Ma che disturbo!

264

- Paciscopi.E poi via, non è il caso…

265

- Arturo.Vera, portaci un po’ di vinsanto. Eh, commendatore? Va bene?

266

- Paciscopi.(non risponde)

267

- Arturo.Vole quarcos’attro?

268

- Paciscopi.(pausa)No… Meglio nulla, grazie…

269

- Arturo.Nulla? Come nulla!

270

- Vera.Un caffè?

271

- Paciscopi.No…

272

- Arturo.Come, nemmen quello? Un bicchier di vino, allora?

273

- Paciscopi.No no…

274

- Arturo.Vino di’ nostro, eh…

275

- Paciscopi.Ma no…

276

- Vera.Un tè?

277

- Maresca.Un caffellatte?

278

- Marusca.Un caffè d’orzo?

279

- Maresca.Un fernette?

280

- Marusca.Una china?

281

- Maresca.Un bitter?

282

- Marusca.Un bicchier d’acqua?

283

- Maresca.Un amarino?

284

- Marusca.Un grappino?

285

- Maresca.Una sambuca?

286

- Marusca.Una magnese?

287

- Maresca.Un archemusse?

288

- Paciscopi.(esasperato)Vinsanto, vin-san-to! Un vinsanto!... Ooh.

289

- Arturo.Lo dicevo, io, che voleva i’ vinsanto. Vera, portalo, vai…

290

- Vera.Arrivo subito.(esce in cucina)

291

- Arturo.(prende una sedia e si siede accanto al commendatore)Allora, commendatore. Ci dica tutto.

292

- Paciscopi.(imbarazzato)Eh… Allora io… Io, ecco, son venuto…

293

- Arturo.No, ma qui pole parla’ liberamente, eh, commendatore… Tanto siamo ‘n famiglia… E

poi ‘nsomma, da qui in avanti ci si frequenterà anche di più…

294

- Paciscopi.Però io prima, sor Benedetti… Preferirei, se non le dispiace…

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(si alzeranno e si prenderanno a braccetto, andando verso l’uscita alle altre stanze)

Massimo Valori – I’ lume dell’occhi

295 - Arturo.E poi, via, sempre con questo “lei”… Io son Arturo… Chiamiamoci pe’ nome, diamocidi’ tu, no? Tanto quande siamo ‘n confidenza…

296 - Paciscopi.Pe’ piacere, guardi… Digià è difficile…

297 - Arturo.Ma che difficile! Lei mi chiami Arturo e io… Come si chiama lei?

298 - Paciscopi.Io?

299 - Arturo.Come si chiama?

300 - Paciscopi.Gianfirmino.

301 - Arturo.Come?

302 - Paciscopi.Gianfirmino.

303 - Arturo.Allora la chiamo commendatore lo stesso.

304 - Paciscopi.Insomma! Per favore, mi lasci parlare! Io sono venuto qui perché…

305 - Arturo.Perché?

306 - Paciscopi.Ecco… Forse sarebbe meglio se… Le signorine…

307 - Arturo.Loro?... Ah, sì, diamine… Eh, di certe cose bisogna parla’ fra òmini, eh… Ha ragione…Bambine via, lasciateci soli che io e i’ so’ commendatore s’ha da parla’ di cose ‘mportanti. Po’ vi

richiamo io, eh?

308 - Maresca e Marusca.

309 - Maresca.Sì sì, babbo!

310 - Marusca.Diamine!

311 - Maresca.Si va via subito.

312 - Marusca.Se vu avete da parlare…

313 - Maresca.Ci mancherebbe.

314 - Marusca.Si toglie i’ disturbo.

315 - Maresca.Eh!

316 - Marusca.Bah!

317 - Maresca.Arrivederci commendatore.

318 - Marusca.Arrivederci.

319 - Maresca.Tanti saluti a casa.

320 - Marusca.Anche a su’ ragazzi.

321 - Maresca.Ce li saluti tanto.

322 - Marusca.Di core.

323 - Maresca.Di novo.

324 - Marusca.Arrivederci.

325 - Maresca.Arrivederci.

326 - Maresca e Marusca.(escono)

327 - Paciscopi.Arrivederci, tante cose…

328 - Arturo.Brave però le mi’ bambine, vero?


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Massimo Valori – I’ lume dell’occhi

329 - Paciscopi.Ah, sì, per quello…

330 - Arturo.Allora, mi dica quello che mi voleva dire. Tranquillamente, eh, tanto gliel’ho detto, quiormai è come se fosse ‘n famiglia.

331 - Paciscopi.Sì, sì, ho capito…

332 - Arturo.E’ emozionato! Eh? Dica la verità, è un po’ emozionato? No, ma la capisco. La capisco.Quande si deve ragiona’ di queste cose ci s’accorge di come ci son doventati grandi sotto l’occhi, eh? In du’ balletti ‘un ce ne siamo neanche accorti. Gliè vero?

333 - Paciscopi.Ma…

334 - Arturo.Gliè vero o no?

335 - Paciscopi.Gliè vero, ma…

336 - Arturo.Lo vede, lo vede come ci s’intende subito noattri? Eh? Bene, eh, io son contento, così ‘nfuturo vorrà dire che ‘un ci saranno tanti problemi. Se c’è quarcosa, ci si dice sui’ muso e bonanotte. Eh, commendatore?

337 - Paciscopi.Io… Sor Arturo…

338 - Arturo.No no no, eh? ‘Un si deve fa’ complimenti! Tà tà, così e cosà, punto e basta!... Quande sidice le cose come sono, fra persone ‘ntelligenti ci si ‘ntende sempre. Eh?

339 - Paciscopi.Bravo, bravo. Ecco. Allora anch’io spero che lei capirà quello che… Che le sto perdire…

340 - Arturo.O dica. Dica. Son tutt’orecchi.

341 - Paciscopi.Dunque.

342 - Arturo.‘Un la ‘nterrompo più.

343 - Paciscopi.Io ero venuto qui perché…

344 - Vera.(entra, con un vassoio col vinsanto e i bicchieri)Ecco i’ vinsanto.

345 - Arturo.Brava Vera!

346 - Paciscopi.Oh, insomma!

347 - Vera.Che ‘un lo vole più?

348 - Arturo.(versa due bicchierini)‘Un lo vole più? Come no! O se l’ha chiesto lui! Vero, commendatore?

349 - Paciscopi.Lei ancora non ha capito che…

350 - Arturo.Via via… Ora si beve un gocciolino…(offre un bicchierino al commendatore)

351 - Paciscopi.(sbuffa)E beviamo questo gocciolino…

352 - Arturo.(alza il bicchiere)

353 - Paciscopi.(alza il bicchiere e si accinge a bere)

354 - Arturo.Commendatore!

355 - Paciscopi.Che?

356 - Arturo.I’ brindisi!

357 - Paciscopi.Brindisi?

358 - Arturo.(solenne, schiarendosi la voce) Alle nostre famiglie, Paciscopi e Benedetti, perché possanoprocedere sempre insieme sulla via della salute e della prosperità!

359 - Paciscopi.Ma, sor Benedetti…


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Massimo Valori – I’ lume dell’occhi

360 - Arturo.Alla salute!

361 - Paciscopi.Ma io…

362 - Arturo.Beva. Beva, commendatore!...

363 - Paciscopi.(dà una prima sorsata, rassegnato)

364 - Arturo.Bravo!(beve anche lui)Ooh. O dica, commendatore, via! Sentiamo.

365 - Paciscopi.Ecco, ma non m’interrompa più.(finisce di bere)

366 - Arturo.Com’è? Dica la verità, com’è? Gliè un rosolio, sì o no?

367 - Paciscopi.Eh?... Ah, sì… Sì, non c’è male.

368 - Arturo.‘Un c’è male? Questo gliè un nettare, caro commendatore!

369 - Paciscopi.Un nettare, un nettare.

370 - Arturo.Se lo ricorda? Gliè quello dell’attra vorta, anche allora gli garbò tanto.

371 - Paciscopit.Bonissimo davvero.

372 - Arturo.Vera!

373 - Vera.(riunisce i bicchierini e la bottiglia sul vassoio)Dica.

374 - Arturo.Porta una bottiglia di vinsanto, che la voglio regala’ ai’ commendatore!

375 - Vera.La vo a prendere.(esce in cucina)

376 - Paciscopi.Ma lasci stare…

377 - Arturo.No. No, commendatore! Gliela voglio regala’ una. No! No, via, ‘un faccia a codesta maniera! Gliela do e gliela do, guardi. M’offendo! Me n’ho a male, poi, eh! Si figuri che be’ modo di cominciare sarebbe questo!

378 - Paciscopi.(scoppia)Ma cominciare icché? Cominciare che cosa?

379 - Arturo.Ma come… Come “cominciare icché”… I’ nostro rapporto, i’ cammino delle nostre famiglie…

380 - Paciscopi.Io mi auguro che il cammino delle nostre famiglie sia salubre, allegro e prosperoso…

381 - Arturo.Ecco, appunto…

382 - Paciscopi.Però la mia famiglia da una parte e la sua da quell’attra!...

383 - Arturo.Diamine… In coppia…

384 - Paciscopi.No, no!... Senza coppia. Una di qua e una di là, gli ho detto. Questo cammino insieme… Ecco, non è così semplice come può sembrare a lei.

385 - Arturo.Pe’ le mi’ figliole sì, eh!

386 - Paciscopi.Ma pe mi’ figlioli no!... Ooh!...

387 - Arturo.(pausa; deluso)No?

388 - Paciscopi.No!

389 - Arturo.Ma no…(gesto conciliante)No… O no…(gesto risoluto)No?(cioè, il senso della battuta deve essere “ma notanto per dire o no per davvero?”)

390 - Paciscopi.(c.s. risoluto)No no!...

391 - Arturo.(c.s.)No no!

392 - Paciscopi.(c.s.)No no!

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Massimo Valori – I’ lume dell’occhi

393

- Arturo.(pausa)Me lo poteva di’ anche subito, però…

394

- Paciscopi.E’ da quando son entrato che cerco di parlare! Ma non me ne ha dato mai il tempo!

395

- Arturo.(pausa)Sicché, insomma…

396

- Paciscopi.No.

397

- Arturo.Cioè, i su’ figlioli non…

398

- Paciscopi.No.

399

- Arturo.Proprio deciso, eh, ‘un c’è…

400

- Paciscopi.No.

401

- Arturo.Tutt’e due.

402

- Paciscopi.No.

403

- Arturo.‘Un è che uno, tante vorte…

404

- Paciscopi.Sor Benedetti…

405

- Arturo.No, domandavo…(si siede, rassegnato)

406

- Paciscopi.(si alza)Comunque, grazie di tutto, sor Benedetti. Grazie e… Arrivederci.(esce dalla

Comune; pausa)

407

- Vera.(entra, con una bottiglia involta in un giornale)Ecco, guardi, gli ho fatto un pacchetto un po’ alla

meglio, ‘un ho trovato attro che la carta… (si avvede che nella stanza c’è solo Arturo; gli si avvicina) No?

408

- Matilde.(entra dalla cucina, non vista; sta sulla sinistra)

409

- Arturo.Com’ha’ fatto a ‘ndovina’?(si alza ed esce alle altre stanze; uscendo sfiora quasi Matilde)

410

- Matilde.(si schermisce)

411

- Matilde.Mamma...

412

- Vera.Son qui, nina.

413

- Matilde.E’ andato via i’ commendatore?

414

- Vera.Sì.

415

- Matilde.O che ha i’ sor Arturo? Manca poco mi butta ‘n terra. Che è successo?

416

- Vera.Ci ha su’ pensieri pe’ i’ capo, poer’omo. E se tu sapessi come lo capisco…

417

- Matilde.(pausa)I figlioli di’ commendatore? Hanno detto che ‘un… Eh, mamma?

418

- Vera.Nina, di preciso quello che hanno detto ‘un lo so. Ma i’ succo gliè codesto, gliè sempre i’

solito. Chi pe’ un motivo, chi pe’ un antro, qui… ‘Un c’è bene… (si commuove)

419

- Matilde.Come ‘un c’è bene? O se s’è buttato i’ sasso a San Lazzero? O che ti preoccupi?

420

- Vera.Sì, poerina… Ci vole attro che San Lazzero!

421

- Matilde.(pausa)E allora, mamma, che si deve fa’.

422

- Vera.Che si deve fa’? Che si deve fa’? Te tu dici sempre a codesta maniera!

423

- Matilde.Mamma…

424

- Vera.E lo so, nina, lo so… Io da una parte son contenta che anche te tu abbia codesto carattere,

codest’animo che ti fa sta’ tutta pace e gioia a codesta maniera… Ma però… Quande s’invecchia

e giorno pe’ giorno si vede che ‘un c’è nessuno pe’ lasciagli i’ propio lume dell’occhi… (pausa; si

scusa) O nina, abbi pazienza… Come si fa a parla’ con te di lume dell’occhi…


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Mamma...

439 - Matilde.

Massimo Valori – I’ lume dell’occhi

425 - Matilde.Eh, mamma… (si siede) Io dico che ai’ lume dell’occhi ci tengo di più io che tutti voi messi ‘nsieme… Però… Che si deve fa’…

426 - Vera.E ridai! Tu dici a codesta maniera e tu se’ a posto.

427 - Matilde.Ma tu se’ buffa, sa’! Ma che pretenderesti, che stessi ‘n camera tutt’i’ giorno a frigna’…

428 - Vera.No no, Dio liberi…

429 - Matilde.E allora…

430 - Vera.Nina, gliè che proprio oggi… Fra quelle figliole che hanno preso picche un’antra vorta, frate…

431 - Matilde.Io?

432 - Vera.Più che te, i’ dottorino… O nina, lo so che ‘un te le dovre’ di’ queste cose, ma… Se tuvedessi come ti guardava…

433 - Matilde.(si alza)Come mi guardava? Mamma, dimmelo! Come mi guardava?

434 - Vera.Ti guarda e ‘un ti vede tutta, nina. ‘Un è che ti guarda. T’ammira.

435 - Matilde.Davvero?

436 - Vera.Davvero. E quande ti guardava ‘ncantato a quella maniera, ‘un sapevo se balla’ dalla contentezza, o batter’i’ capo ni’ muro dalla disperazione! Ecco!... (pausa; si avvia per uscire a sinistra; quandoMatilde inizierà a parlare si fermerà e tornerà indietro ascoltandola e commuovendosi fino alle lacrime)

437 - Matilde.(siede nuovamente; come se parlasse fra sé) Vu dite tutti che ho questo carattere, questa forzad’animo che mi fa anda’ avanti. E ce l’ho, gliè vero, ‘un si pole negare. Sa Iddio quante vorte ai' giorno lo ringrazio pe' avemmi dato questa forza. Ma nessuno, nessuno più di me sa quello che vuol dire. Non pensate che a me ‘un mi manchi, i' lume dell'occhi. Mi manca, eccome se mi manca. Forse un'antra ai' mi posto si sarebbe disperata, sarebbe ‘mpazzita, avrebbe pers’i' cervello. Io no. Io 'un l'ho pers’i' cervello, forse ce n'ho più ora di quante ce n'avevo prima. Io lo so bene 'n che situazione sono, lo so più di tutti quant'è prezioso questo lume dell'occhi che 'un ci ho più. E’ solo che piano piano, coi’ tempo me ne son fatta una ragione. Ho detto “Matilde, via, gliè così, te tu devi sta’ ai’ buio.” Mi son resa conto che prima mi mettevo i’ core ‘n pace, meglio sarebbe stato pe’ tutti. E mi son messa i’ core ‘n pace. (sospira, si alza) Ma oggi... Oggi pe’ la prima vorta dopo tanto tempo, ho pregato con tutta l'anima che i' Signore me lo ridesse questo lume dell'occhi, anche solo pe' un minuto, pe' un momentino. L'avre' voluto vede' anch'io come mi guardava. Perché io lo sentivo che mi guardava, sa’ mamma? ‘Un lo potevo mica vede', ‘un lo posso vede'; ma lo sentivo, sentivo che i su' occhi mi guardavano. E ho detto "Signore, ti prego, per favore... Fammi vede' chi è, fammi vede' com'è, fa' che possa sapere come sono quell’occhi che mi guardano... Fammi vede' come sono i' su' capelli, la su' bocca..." Lo so. Io lo so che 'un si dovrebbe di' a questa maniera, lo so che l'aspetto, la bellezza son cose che 'un contan nulla, che nelle persone sono attri i valori che si deve cerca’. Lo so. Però... Però mi sarebbe garbato tanto vedello. (si siede) L'ho desiderato tanto.

438 - Vera.(piange, ma silenziosamente, perchè non vuole che Matilde se ne accorga; va dietro di lei e le poggia una mano sulla spalla)

(appoggia la sua mano su quella di Vera; pausa; si accorge che Vera piange; cambia tono)

440 - Vera.Che...

441 - Matilde.Soffiati i' naso, che se ti viene i' raschiore poi bisogna richiama' i' dottore...

442 - Vera.(esegue)

443 - Matilde.Anzi, sa' icché? 'Un te lo soffia', così aimmeno ritorna!...

444 - Vera.'Ccident'a te, toh!...


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Massimo Valori – I’ lume dell’occhi

445 - Matilde.Comunque, mamma, ‘un ti preoccupa’. E ‘un me ne fo illusioni. Gliè un be’ ragazzo,mamma?

446 - Vera.Brutto ‘un è. Anzi.

447 - Matilde.  E  allora,  sa  Iddio  quante  ce  n’avrà,  quante ne troverà, quante ne ‘ncontrerà...

Quarcheduna anche scollacciata...

448 - Vera.Matilde!

449 - Matilde.O mamma, coi’ mestiere che fa, vedrai... Scoperte o da scopri’, le ragazze a uno comelui ‘un gli mancheranno di certo. Che vòi che stia dietro a una come me?... Lui si merita di meglio. (sospira) E si vede che 'n questa casa d'òmini 'un ce ne deve veni'. Sarà destino. Si farà una società:io, Maresca e Marusca. Quattr'occhi in tre. Eh?

450 - Vera.Via, Matilde...

451 - Matilde.Anzi, otto, perché loro hanno l’occhiali... Gliè che i' mi' posto sarebbe ni' mezzo. Macome si fa? Son sempre a braccetto, 'ncatenate... O sto di qua o sto di là!

452 - Vera.Matilde, falla finita! Se vien di qua i' sor Arturo!

453 - Matilde.Anche loro, vedi mamma... Lo sa' quale gliè i' problema di quelle figliole? Che sono 'ndue!

454 - Vera.Eh! C'è da cerca' du' dami!

455 - Matilde.No, a parte codesto... Gliè che son sempre 'n due, dappertutto 'n due, a tutte l'ore 'ndue!... Capitasse mai che una va da una parte e una da un'antra! Mai, oh!... E io 'nvece son convinta che a chiappalle a solo, 'un sarebban tanto male. Ma così, via, ridicole come sono...

456 - Vera.Matilde!

457 - Matilde.Ridicole, sì! Ha a prova' quarcuno a venimmi a di’ di no! A comincia' dai' nome. Oradico io: Maresca e Marusca. E' capace si mise a ride' anch'i’ prete che le battezzava!

458 - Vera.(ride, ma cerca di trattenersi)

459 - Matilde.Che c'è? Che ho detto?

460 - Vera.(fa una risata)E gliè vero... E si mise a ride' pe' davvero, io me lo ricordo...

461 - Matilde.Lo dicevo, io! Come gli disse: "Marusca, Maresca, ecco l'olio e l'acqua fresca!"

462 - Vera.(ridendo)Via, Matilde!...

463 - Matilde.Com’aveva a fa’ a ‘un ridere, con que’ nomi a bischero!

464 - Vera.La fa' finita?

465 - Matilde.A bischero, a bischero, lo voglio di', poere figliole! Paghere' a sape' chi gliel'ha trovati!

466 - Vera.E fu la poera signora! Quande ancora ‘un sapeva di avenne da fa’ due, diceva che se era unafemmina gli voleva mette’ a nome come la su’ balia. Solo che ‘un si ricordava come si chiamava, Maresca o Marusca. E quande nacquero, e ne sortì due, allora la signora disse “questa gliè stata propio la mi’ balia che m’ha voluto leva’ pensieri”. E n’ha chiamate una Maresca e una Marusca.

467 - Matilde.Questa 'un la sapevo davvero. Vedi, mamma, quelle figliole son come e' su' nomi!

468 - Vera.O giù!

469 - Matilde.No, ora ti parlo seria. Maresca e Marusca 'un sarebban de' nomi brutti, son nomi comequell'attri... Gliè quande sono 'nsieme che son ridicoli!... Dico bene?

470 - Vera.Sì, 'n fondo tu ha' ragione.


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Arturooo!... O di casaaa!...

477 - Torello.

Massimo Valori – I’ lume dell’occhi

471 - Matilde.E loro sono uguale! Se si potesse piglialle una di qua e una di là, sarebban ragazze come

quell'attre! Ma son sempre ‘nsieme! Te tu cerchi di concentratti su una, no? Ma loro taratà taratà

taratà, t’imbeerano e alla fine ‘un tu ci ha’ capito nulla!...

472 - Vera.Matilde...

473 - Matilde.O dici di no!

474 - Vera.E tu dici bene, t’ho detto, ma parla piano...

475 - Matilde.Che poi, aimmeno potessero conta’ sui’ córpo di furmine, sull’effetto sorpresa, sui’

prim’impatto... Ma te tu dici sempre che son vestite come la Befana...

476 - Vera.O scema!

(più di sessant’anni; vestito da muratore; il classico contadino acculturato, dall’aspetto rozzo e dai modi schietti, ma dal dire fine e ricercato, quasi fuori luogo; a volte dice qualche sfondone; d.d.)

478 - Matilde.Ecco confusione, vah!

479 - Vera.Ma chi è, Torello?

480 - Matilde.O chi vo' che sia!

481 - Vera.O che viene su a fa'?

482 - Matilde.O 'un è giovedì oggi, mamma?

483 - Vera.Ah, già... I' lotto...

484 - Torello.(entra dalla Comune)Oh, ma che 'un risponde nessuno? Bonasera a voi, belle donne.

485 - Matilde.Bonasera.

486 - Vera.Bonasera, Torello. Se’ andato ‘ndo’ t’ho detto?

487 - Torello.Certissimamente.

488 - Vera.O com’ha’ fatto presto?

489 - Torello.Da là a qui ho fatto la strada fra ‘ campi. Se no arrivavo fra mezz’ora aimmeno.

490 - Vera.Gli ha’ detto tutto?

491 - Torello.Ambasciata riferita, signora. Tutt’a posto.

492 - Vera.Allora grazie, Torello.

493 - Matilde.Che ambasciata?

494 - Vera.Se davvero io e te ci si deve trasferi’ pe’ un po’ di tempo, gliè meglio comincia’ a pensa’ achi ci deve sostituire.

495 - Matilde.Brava mamma!

496 - Vera.E allora dianzi ho detto a Torello che andasse a senti’ la figliola di’ Bigazzi, so che cerca...

497 - Matilde.Ma chi, Morena?

498 - Vera.Morena, Morena.

499 - Matilde.Mah.

500 - Vera.Che ‘un ti garba?

501 - Matilde.A me? Basta che garbi ai’ sor Arturo. Ma come serva...

502 - Torello.Tu ce la vedi poco. Eh?

503 - Matilde.Se gliè pe’ codesto, Torello, io ‘un ce la vedo punto.


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Massimo Valori – I’ lume dell’occhi

504 - Torello.Chiedo venia pe’ la battuta ‘nfelice, nina, ma io volevo dire...

505 - Matilde.Lasci sta’ la venia, Torello. E ha capito quello che voglio di’.

506 - Vera.Perché? ‘Un è brava?

507 - Matilde.Sarà brava quante ti pare, ma... Ha un po’ di caratteraccio. Che dice lei, Torello?

508 - Torello.Caratteraccio... Diciamo che quelle co’ un carattere bono son fatte co’ un antro stampo,ecco.

509 - Vera.O allora, nina... E mi si raccomandò tanto la su’ mamma, se la sistemavo... Se poi lo sa chequi c’era bisogno... Aimmeno di’ glielo dovevo di’, poi che vada come vole. Tanto decide i’ sor Arturo.

510 - Torello.Ecco, a proposito di’ padron di casa. Ma che è andato via?

511 - Vera.No no, e c’è!... Vo a vede' 'ndo è, eh, Torello...(esce alle altre stanze)

512 - Torello.Gentilissima, grazie ‘nfinite.

513 - Matilde.Allora Torello, come butta, come butta oggi?

514 - Torello.Stasera butta bene, me lo sento. Sabato s'infila un terno secco, a fa' piano. Basta che Arturo ci abbia l'ispirazione.

515 - Matilde.Ma che... La società, chiamiamola così, gliè sempre uguale?

516 - Torello.Diamine. Sempre io e Arturo.

517 - Matilde.E funziona sempre alla stessa maniera?

518 - Torello.Sempre. Io sono esperto in numerologia fortunistica, no? Però a me 'un mi succede ma'nulla, 'un sogno ma' nulla, 'un ci ho ma' nulla di nulla pe' pote' tira' fòri neanche l'ambo. 'Nvece Arturo gliè uno di quelli che fa un monte di sogni, poi ci ha una vita più movimentata, ci ha tanti argomenti a cui pote’ attingere co’ la mi’ scienza numeristica fortunale. Quindi, ecco bell'e fatta la società.

519 - Matilde.Ma... Rende, rende?

520 - Torello.Come no! Du' ambi!...

521 - Matilde.In quanto tempo?

522 - Torello.Ora te lo dico eh... Dunque, s'incominciò nell'anno di' freddo, nina, era i' cinquantasei...

Sicché son più di quattr'anni.

523 - Matilde.Allora rende un po' pochino, mi pare.

524 - Torello.Sì, ma dapprincipio gliè così.

525 - Matilde.Dapprincipio? Accipicchia!...

526 - Arturo.(entra, fosco)O Torello.

527 - Torello.Lieta sera a te, socio numerologico.(lo osserva)Mmm... Vedo preoccupazioni, vedo tetrinembi che s’addensano ‘ntorno alla cervice di te medesimo...

528 - Arturo.Tu lo po' di' forte.

529 - Torello.Bene! Benissimo!

530 - Arturo.Come "bene benissimo"! A me mi girano e te tu ridacchi? Ma che vo' du' puntate ni' muso subito subito?


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(estrae un taccuino e

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531 - Torello.Sì, sìiii... Vedo i lampi delle saette, odo i’ rimbombo de’ tòni... Ah, felice sera gliè questa

per espletare, vero, le mi’ funzioni di esperto lottografico emerito... Vieni, vieni...

un lapis e si siede al tavolo) Allora, racconta via, veloce...

532 - Vera.(entra)Gnamo, Matilde, sennò stasera ‘un si mangia...(esce in cucina)

533 - Matilde.Io vo a aiuta’ la mi’ mamma, vi lascio soli... Fate un be’ lavoro, eh...(esce in cucina)

534 - Torello.(a Matilde)Sarà nostra premura accontentalla!(a Arturo)Allora, Arturo! Racconta!

535 - Arturo.No, Torello... 'Un n'ho voglia di parlanne...

536 - Torello.Come! Che ci si fa scappa' un'occasione come questa? Questi sono i principi fondamentali della scienza numeristica estrazionale, vero, che quanto più lo stato d'animo di’ giocatore è ‘n subbuglio, tanto più egli pole riescire, adeguatamente ‘nstradato da un esperto quale io sommamente sono, a fornire l’elementi onde poter evincere e carpire gli indizi aleatori che poi portano a vittoria certa e immancabile!... Arturo!...

537 - Arturo.Torello... Oggi no... ‘Un mi sento di chiacchiera’ tanto...

538 - Torello.Ecco. Questo vordi’ butta’ via i milioni dalla finestra, così... (fa azione) Li vedi tutti i milioni che escan dalla finestra?... Arturo, oggi sarebbe la giornata bona, la serata ideale...

539 - Arturo.No, Torello. Se proprio gliè la serata bona, come tu dici te, ti racconterò che ho sognatostanotte. Eh?

540 - Torello.Macché, macché... I dogmi della ruotistica novantinesca moderna impongono non già dirifassi a elementi indiziari onirici, ma bensì a eventi reali, percepibili e tangibili...

541 - Arturo.La fa' finita di fammi gira' i' capo con tutti codesti paroloni? Se ti pare ti racconto che hosognato stanotte, se no...

542 - Torello.E va bene! Cedo all'irremovibile fermezza de' tu’ propositi. Ma ben ti dico che l'occasione gliera propizia. E allora, forza, che ha' sognato stanotte?

543 - Arturo.Allora. Allora, vediamo... O che ho sognato... Ah, sì. Ero 'n un campo. Un campo tuttoverde.

544 - Torello.Un campo cortivato?

545 - Arturo.Sì, Torello, 'un è che era tinto di verde, era verde di verde, di piante...

546 - Torello.Un campo cortivato.

547 - Arturo.E sarà stato cortivato, che ti devo di'.

548 - Torello.Cortivato a che?

549 - Arturo.O che vo' che ne sappia...

550 - Torello.Eh, ma gliè importante sape’ i’ tipo di vegetale che ricopriva i’ terreno dove te...

551 - Arturo.O Torello, ma tu se' buffo, eh!... Se 'un lo so che roba era! Era un campo, verde! Ooh!...

E ni' mezzo c'era un cavallo.

552 - Torello.Un cavallo?

553 - Arturo.Un cavallo.

554 - Torello.Verde anche quello?

555 - Arturo.No, che verde... Era... A macchie, un po' scure, un po' chiare...

556 - Torello.Ma era un cavallo o una cavalla?

557 - Arturo.So assai!


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558 - Torello.E come fo io, senza sape’ l'identità sessuologica, vero, dell'animale equino?

559 - Arturo.Oh, allora? Tu avevi a veni' te, ni' mi' sogno, a guarda' sotto la coda di' cavallo!... Ma guarda se uno 'un pole neanche sogna' quello che gli pare!

560 - Torello.E che faceva, codesto cavallo?

561 - Arturo.Che faceva... Nulla, era lì.

562 - Torello.Trottava, galoppava...

563 - Arturo.No.

564 - Torello.Brucava, s'abbeverava...

565 - Arturo.Noe...

566 - Torello.Nitriva, sbuffava...

567 - Arturo.Noo!... Stava lì fermo!

568 - Torello.E che cavallo è?

569 - Arturo.Che cavallo è, i' cavallo che ho sognato io!... Gliera così, che ci posso fa'!... Sognalo te uncavallo verde che trotta, bruca e galoppa!... Ma io ‘un lo so mica...

570 - Torello.Arturo. O Arturino bello, ascorta i’ tu’ Torellino che ti vole tanto bene. Te tu ci ha’ un'arrabbiatura addosso che agro come tu sei tu potresti fa' la madre pe' l'aceto!

571 - Arturo.E aspettavo che tu me lo dicessi te, guarda!

572 - Torello.E allora chiacchiera, sfogati, dimmi che t'è successo, lascialo fa' i' campo e i' cavallo! Tustara' meglio te e io... Potrò alfine fruire numerologicamente dell’elementi che riuscirò a ricava’ dai’ racconto delle tu’ peripezie.

573 - Arturo.Tanto, se 'un si fa come tu vo' te... Allora. Dianzi è venuto qui i' commendator Paciscopi.

574 - Torello.Ah. Conosco, conosco.

575 - Arturo.Lo sai che ha du' figlioli, no? E tempo fa vennero qui e... Passarono un po' di tempo co'le mi' bambine, sa'...

576 - Torello.Vedi? Vedi? Guarda come si va bene ora. Due i figlioli di lui, due le tua... Due.(annota)Vai, andiamo avanti.

577 - Arturo.I' commendatore era venuto qui pe' fammi sapere l'esito... 'Nsomma se i su' figlioli avrebbero gradito... Se avrebbero voluto...

578 - Torello.La mano. Eh? Veniva a chiede’ la mano delle tu' figliole. La mano femminile, la manopiccina, gliè dodici, pe’ du' figliole, ventiquattro. Vai! (annota)

579 - Arturo.Però poi la mano 'un l'ha chiesta...

580 - Torello.'Un vordi’. La tu’ aspettativa di te stesso Arturo medesimo gliera che lui fosse quivi addivenuto pe’...

581 - Arturo.Va bene, va bene, va bene!... Andiamo avanti. Io l'ho accolto qui co' meglio propositi di'mondo... Gli ho offerto anche i’ mi’ vinsanto da bere, quello coi’ fischio...

582 - Torello.I' brindisi? Ovverosia bicchiere! Ottantasei!(si accinge ad annotare)

583 - Arturo.No, ma i' brindisi poi...

584 - Torello.L’avete fatto?

585 - Arturo.S’è fatto, ma gliè stato un brindisi... ‘Nsomma io pensavo una cosa e lui un’antra.


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Massimo Valori – I’ lume dell’occhi

586 - Torello.Vu avete fatto... Un brindisi all'incontrario! Allora, invece di ottantasei gliè sessantotto!Vieni... (annota)

587 - Arturo.Figurati che volevo anche regalagliene una bottiglia, di vinsanto! Ma poi 'un l'ha presa.

588 - Torello.Tutto rispiarmo. Rispiarmo, cioè denaro contante, diciotto! Ora ne manca uno solo! (annota)

589 - Arturo.E 'nsomma, io che credevo d'avelle bell'e sistemate le mi' bambine, che mi sento di'? No.

590 - Torello.L'illusione! L'illusione che porta la delusione, che provoca tristezza! Tristezza, sessantatré! (annota) Eccoli tutti! Senti qui: due, diciotto, ventiquattro, sessantatré e sessantotto! Eh? Eh? Vedi, la scienza numerologica estraibile ruotante? Con questi si pole sta' tranquilli, si vince garantito!...

591 - Arturo.Sì, eh? A te ti basta ave' scritto ‘ numeri, t'importa assai poi i problemi che ho io co' le mibambine...

592 - Torello.No. Codesto ‘un tu lo devi di’. Tu lo sai, Arturo, che io pe’ tira’ fòri i numeri ‘un miposso fa’ coinvolgere pissicologicamente dall’eventi narrati, altrimenti l'istinto lottologico risulterebbe ‘nfluenzato, vero, dalla sfera sentimentalistica. Ma ora i numeri l’ho trovati, quindi manca la fase prettamente valutaria, e poi si pole chiacchiera' finché bast’i' fiasco.

593 - Arturo.Quale fiasco?

594 - Torello.Quello che tu ti saresti anche potuto fa’ porta’, visto che tu ha’ ospiti e i’ galateo prevederebbe, vero, d’offri’ un liquido ristoro a chi visita la tu’ magione.

595 - Arturo.Ho capito.(chiama)Veraaa...

596 - Torello.Prima però, dicevo, c’è la fase valutaria.

597 - Arturo.E sarebbe?

598 - TorelloQuesti(fa azione col pollice e l'indice), il vil denaro, Arturo. Dueccinquanta io e dueccinquanta te.

599 - Arturo.Che scemo, già...(si fruga, prende i soldi e li dà a Torello). Stasera son proprio difori, Torello...

600 - Torello.'Un ti preoccupa’, ci penso io a ‘un fatti dimentica’ le cose ‘mportanti... Bravo Arturo,ora siamo a posto.

601 - Vera.(entra)Voleva qualcosa?

602 - Arturo.Quest’assetato necessita d’un liquido ristoro.

603 - Vera.Com’icché, Torello?

604 - Torello.Sentivo fa’ bona propaganda ai’ vinsanto di casa, così vorre’ ave’ modo di sincerammidella sopraffina qualità di’ medesimo.

605 - Vera.(pausa; a Arturo)Vole il vinsanto?

606 - Arturo.Tu lo sai, lui gliè pe’ le vie motose.

607 - Vera.Lo porto subito, Torello. E ‘un avevo capito...(esce in cucina)

608 - Torello. Se tu se’ preoccupato pe’ le figliole ti capisco, Arturo. Ne’ doveri genitoriali, paterni nellafattispecie, vero, vista la prematura dipartita della parte materna...

609 - Arturo.Eh, se ci fosse stata lei... ‘Un son mica bono pe’ queste cose io, Torello.

610 - Torello.Chi l’ha detto? Quande si vo’ bene, Arturo, sbagli ‘un se ne fa mai. Te pensa a quelloche tu ritieni giusto pe’ le tu’ creature, e fallo.

611 - Arturo.Sembra facile, ma...


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Massimo Valori – I’ lume dell’occhi

612 - Torello.Gliè facile dimorto, ‘nvece. Ma bisogna che tu segua quello che tu pensi te, i tu’ istintopaterno.

613 - Arturo.Tu dici?

614 - Torello.Sta’ tranquillo. Nessuno meglio che te sa quello che deve fa’ i’ babbo di Maresca e Marusca. Giusto o no?

615 - Arturo.Giusto gliè giusto, son io i’ su’ babbo!

616 - Torello.Ecco, e allora pensa sempre questo: “i’ su’ babbo son io e nessun attro lo pole fa’ megliodi me”. Prima tu ti convinci, meglio è.

617 - Arturo.A te ti sembra nulla. Tu ragioni così perché ‘un tu ha’ figlioli.

618 - Torello.E allora? Io l’automobile ‘un l’ho, ma quelli che ‘un la sanno guida’ li vedo lo stesso. Così pure, io figlioli ‘un n’ho, ma quello che un padre perbene deve o ‘un deve fa’ lo posso giudica’ anche da me. No?

619 - Vera.(entra, col vassoio, la bottiglia di vinsanto e i bicchieri)Servitevi.

620 - Arturo.Ci penserò, Torello. Intanto beemoci.(verserà da bere per sé e Torello e berranno)

621 - Morena.(vent’anni o poco più; classico caratteraccio, rozza, neanche tanto bellina, materiale, irascibile; d.d)Che si poleee?...

622 - Vera.Accipicchia, ‘un ha perso tempo.

623 - Arturo.Chie, Vera?

624 - Vera.Mi son permessa di manda’ a chiama’ una ragazza che mi disse che cercava lavoro, vistoche qui ci sarà bisogno d’una sostituta.

625 - Arturo.Ah, brava Vera. Che la conosco?

626 - Vera.Penso di sì, gliè la figliola di’ Bigazzi.

627 - Arturo.Ah, di’ Bigazzi? Sì sì...

628 - Morena.(c.s.)Si pole o no?

629 - Vera.Gliè un po’ rustichina, ma nelle su’ cose dice gliè brava. (verso la Comune) Vieni, Morena, vieni...

630 - Arturo.(a Torello)Che Dio ce la mandi bona, Torello.

631 - Torello.A me? Tu te l’ha’ da mette’ ‘n casa te, mica io!...

632 - Morena.(entra dalla Comune)‘Sera.

633 - Matilde.(entra)Chi c’è, Morena?

634 - Morena.Ciao, Matilde.

635 - Matilde.Ciao, Morena.

636 - Vera.Bonasera.

637 - Arturo.Bonasera, Morena.

638 - Torello.La riverisco, signorina.

639 - Morena.Eh?

640 - Torello.Rendo omaggio a tanta grazia, gentile fanciulla.

641 - Morena.Che ha detto?

642 - Torello.Nulla, salutavo. Bonasera.

643 - Morena.Bonasera.


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Massimo Valori – I’ lume dell’occhi

644 - Vera.Sor Arturo, questa è Morena Bigazzi, la conosce, no, m’ha detto...

645 - Arturo.Diamine che la conosco. Come va?

646 - Morena.Bene.

647 - Arturo.A casa?

648 - Morena.Bene.

649 - Arturo.‘N famiglia?

650 - Morena.Bene.

651 - Arturo.I’ tu’ babbo. la tu’ mamma...

652 - Morena.(un po’ scocciata)Benee!

653 - Arturo.Bene. Bene, son contento.

654 - Vera.Io pensavo che... Se si deve anda’ via pe’ un po’, Morena sarebbe quella giusta pe’ sostituicci...

655 - Arturo.Mah, speriamo...

656 - Morena.Come speriamo!

657 - Vera.No, Morena, i’ sor Arturo voleva di’ vedremo, si starà a vede’...

658 - Morena.Allora va bene?

659 - Vera.Aspetta, che furia tu hai...

660 - Morena.Che furia e furia. O sì, o no.

661 - Arturo.Conosciamoci un po’, prima, no?

662 - Morena.E son la figliola di’ Bigazzi. O ‘un ha detto che mi conosce?

663 - Arturo.Sì, ma io ‘ntendevo... Dimmi che tu sa’ fa’, parlami di te...

664 - Morena.Io ‘n casa so fa’ ugni cosa.

665 - Vera.‘N casa gliè brava, vero Morena?

666 - Arturo.No, ma me lo dice sempre anch’i’ su’ babbo.

667 - Morena.Ba’... Allora se lo sa, che mi fa ragiona’ a fa’?

668 - Arturo.Va bene, ma ‘nsomma... Tu permetterai che prenda un po’ di tempo pe’ vedere, pe’ esaminare...

669 - Morena.Esaminare come?

670 - Arturo.Eh?

671 - Morena.Esaminare ‘n che senso? Che mi fa la visita? No, eh!

672 - Arturo.Ma che visita...

673 - Morena.Vole vede’ se ci ho i pidocchi?

674 - Arturo.M’auguro di no!

675 - Morena.E allora, che vole esamina’?

676 - Arturo.Mi fa digià entra’ i’ nervoso, e neancora ‘un s’è cominciato...

677 - Vera.I’ sor Arturo intende dire... Prima di piglia’ una decisione che vi porterà a sta’ tanto tempo

‘nsieme, sarà bene conoscisi un pochino...


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(esce dalla Comune; poi rientra subito)

Arturo risponda)

696 - Morena.

Massimo Valori – I’ lume dell’occhi

678 - Morena.Che deve sape’ lo sa digià. ‘Un ci credete che io son brava ne’ lavori di casa?

679 - Vera.Morena, ci si crede, ma...

680 - Morena.Allora di che si chiacchiera?

681 - Torello.Signorina, quande lei fa una nova conoscenza, che lo so... Un ragazzo, per esempio...

Prima di facci un ballo pe’ la prima vorta, anche se sa chi è, ci vorrà parla’ du’ minuti, capi’ che tipo è...

682 - Morena.Io ragazzi ne conosco pochi, pe’ ‘un di’ punti. Balla’ ‘un mi riesce, e ‘un mi garba. Incodesta situazione che dice lei io ‘un mi ci son ma’ ritrovata.

683 - Torello.No, ma era un esempio, tanto pe’ fa’...

684 - Morena.Che esempi e esempi. Son qui, più che esse’ qui, che devo fa’?

685 - Matilde.Morena... Sor Arturo, scusi se mi permetto...

686 - Arturo.Poerini, nina, vai vai...

687 - Matilde.Morena, ma te saresti contenta di veni’ a lavora’ qui?

688 - Morena.Se vu mi pigliate, io ci vengo. S’ha bisogno, da quarche parte si devan piglia’.

689 - Matilde.Ma gente che ha bisogno ce n’è tanta. Perché i’ so’ Benedetti dovrebbe piglia’ propio te?

690 - Morena.‘Un lo so. Se mi vole, mi vole, se no amici come prima e arrivederci.

691 - Matilde.Morena, ‘un è che ti vole o ‘un ti vole. Deve prova’ come tu sei; così come te, penso io,tu dovra’ prova’ come si sta qui. O no?

692 - Morena.(pausa)Sì... Codesto sì...

693 - Torello.Ooh, lo vedi se s’è trovato quarcheduno che l’ha’ messa ni’ cantone! Brava Matilde!

694 - Matilde.Scusi sor Arturo, eh, se mi son permessa...

695 - Arturo.Ma che scherzi? Tu ha’ parlato com’un libro stampato!(a Torello)E ci vede più lei che tutt’edue noi messi ‘nsieme!

(decisa, a Arturo) Allora si fa una settimana di prova... Va bene una? S’ha fa’ due? (prima che Vai, va bene due. Paga sindacale, a nero, tanto delle marchette per ora ‘un me ne

‘mporta nulla. Va bene? (come prima) O vai. Tutti i giorni, dalla mattina alla sera dopocena, poi tanto pe’ l’orari perbene si vedrà su su. Eh? (come prima) I’ grembio co’ la pettina va bene? Bianco colle gale? (come prima) Bene, bianchi colle gale ce n’ho due... Anzi forse n’ho tre. Quande s’incomincia, ‘n settimana nova? O s’ha a fa’ domani? (come prima) Facciamo domani, vai gliè meglio, ‘un s’ha a perde’ tempo. (a Vera) A che ora? Alle sette e mezzo? Troppo tardi? Le sette? (prima che Vera risponda) Facciamo alle se’ e mezzo, vai, meglio prima che dopo. Allora siamo d’accordo così. Siamo a

posto? (nessuno risponde) O via. A domani. Bonanotte a tutti.                                                                                                                                                          E grazie,

eh!... (esce dalla Comune)

697 - Tutti.(pausa; restano interdetti e si guardano tra loro, Matilde a parte)

698 - Torello.Che Dio ce la mandi bona, eh Arturo? E se questa gliè quella bona, quande ti mandaquella cattiva gliè meglio se tu va’ a ritira’ fori la camicia nera!... (canta, mentre si chiude il sipario) Giovinezza / Giovinezza / Primavera di bellezza / Nella vita / E nell’asprezza / Il mio canto squilla e va / ...

Fine del primo atto


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713 - Morena.

Massimo Valori – I’ lume dell’occhi

SECONDO ATTO

Venerdì 13 maggio. La stessa scena del primo atto.

E' mattina, in scena c'è il solo Arturo, seduto al tavolo col giornale.

699 - Morena.(entra dalla cucina, con un vassoio con una tazzina, la caffettiera e la zuccheriera; posa tutto sul tavolo con mal garbo, poimesce il caffè nella tazzina)

700 - Arturo.Basta, vai... Grazie... Morena, basta...

701 - Morena.(non gli dà ascolto e mesce quanto caffè pare a lei; lascia il tavolo e va verso l'uscita della cucina)

702 - Arturo.Oh! Lo zucchero?

703 - Morena.Quante ce ne vole?

704 - Arturo.Due.

705 - Morena.Gliè costì!(esce)

706 - Arturo.(zucchererà il caffè e lo berrà)Ora, un antro po' duro, eh, poi tu lo vedi! Già gliè rustica di suo,ma quello, 'nsomma, l'aveva detto anche Vera... Però ora gliè una diecina di giorni che mi tratta com'un can di mondo, mi tratta! Lei a me!... Ditemi voi! E ‘un so neanche perché!

707 - Morena.(entra; si mette in piedi vicino al tavolo, con le mani sui fianchi)

708 - Arturo.Che?

709 - Morena.Aspetto che abbia finito pe' porta' via.

710 - Arturo.E devi sta' costì?

711 - Morena.Che gli do noia?

712 - Arturo.(finisce di bere il caffè e posa la tazzina)

(riunisce tutto sul vassoio e uscirà in cucina con esso, incurante di Arturo che parla)

714 - Arturo.Senti, Morena... Io te lo voglio di' perbene, prima d'arrabbiammici... Perché a me mi pareche da quarche giorno... Mi pare, eh, correggimi se sbaglio... Ma 'nsomma, mi sembra che i' tu' atteggiamento sia cambiato, ecco, mi pare che... Morena... O Morena...

715 - Morena.(esce)

716 - Arturo.Insolente, zoticona, contadinaccia che 'un è attro, toh! L'ha' visto che ghigna?...

717 - Morena.(rientra)

718 - Arturo.O te!... Ma 'ndo' te l'hanno 'nsegnata l'educazione, si po' sapere? Eh?... Guarda che io cimetto poco a cerca' un'antra donna di servizio, sa'?

719 - Morena.Magari! Guardi, mi levo i' grembio e vo via subito, vah!...

720 - Arturo.Ma perché, perché, sant'Iddio? Che t'ho fatto, si pole sape'?

721 - Morena.(si gira dall'altra parte)

722 - Arturo.Ah, ma io... Davvero, eh, io ne cerco un'antra. Eh! O che si pole fa' questo lavoro qui?

Ora, se Dio vole, i mezzi 'un mancano, sicché...


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Massimo Valori – I’ lume dell’occhi

723 - Morena.Eh! Ora gliè doventato un signore, vero?

724 - Arturo.Che è pe' questo? Eh? Gliè pe' questo che tu fa' tutta questa confusione?

725 - Morena.(toglie la tovaglia dal tavolo ed esce in cucina)

726 - Arturo.Vu  credete voi che a doventa' ricchi sian tutte rose e fiori, eh?... Visto?... Po' subentra

l'invidie, le gelosie...

727 - Morena.(rientra)

728 - Arturo.Gliè fortuna, Morena. Gliè stata solo fortuna. Una quaterna ai' Lotto. A mezzo. Un po'

di sòrdi in più. Tu dirrai: "no, son tanti sòrdi in più!" Gliè vero, son tanti. Tanti così 'un me lo

sare' 'mmaginato nemmen io. Ma allora? Che devo fa'?... Li devo butta' via?... Io son quello di

prima, Morena, quello che tu conoscevi! Son Arturo! I sòrdi 'un m'hanno mica cambiato!

729 - Morena.No, ma però...

730 - Arturo.Ma però icché? Sfogati, via, 'un ti lascia' patire!...

731 - Morena.No, via, gliè meglio se 'un dico nulla!

732 - Arturo.Se 'un tu vo' di' nulla 'un di' nulla, ma pe' piacere falla finita con codeste mossacce, eh!...

'Un ci si fa più vita, con te!...

733 - Morena.(fa per rispondere, poi ode dei rumori fuori dalla Comune e vi si dirige)C'è gente.(esce dalla Comune; rientra)C'è i'so' dottore. (esce in cucina)

734 - Francioni.(entra dalla Comune)Permesso? Buongiorno!

735 - Arturo.Caro dottore! Era un pezzo che 'un ci si vedeva!

736 - Francioni.Eh, quando vengo io lei non c'è mai. Come va?

737 - Arturo.Mi contento, dottore; s'accomodi. Lo vole un caffè?

738 - Francioni.Volentieri, guardi. Stamani ancora non l'ho preso.

739 - Arturo.(chiama)Morena! Morena!...

740 - Francioni.Ero venuto per visitare la signora Vera.

741 - Arturo.Vera? Ma... O che 'un sa nulla?

742 - Francioni.No. Che dovrei sapere?

743 - Arturo.Son partite lunedì. Son andate ai' mare, Vera e Matilde.

744 - Francioni.A Calambrone? O non ci dovevano andare dopo il venti?

745 - Arturo.Sì, ma poi Vera ha cambiato idea, ha detto che sarebbe voluta andare via prima...(chiama)O Morenaaa!... Scusi, eh... C'è rimasto male?

746 - Francioni.(deluso, ma non vuole darlo a vedere)Io? No. No no...

747 - Morena.(entra)Oh.

748 - Arturo.Ora siamo nelle mani di lei (accenna Morena), caro dottore. (a Morena) Fai un caffè ai' sor dottore, vai.

749 - Morena.Gli riscardo quello che è avanzato.

750 - Arturo.Morena!

751 - Francioni.Ma no, lasci, andrà benissimo. Anzi, non lo riscaldi nemmeno. Se non è proprio diaccio diaccio...

752 - Morena.Tiepidino.


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Massimo Valori – I’ lume dell’occhi

753 - Francioni.Me lo porti così. Grazie.

754 - Morena.(esce in cucina)

755 - Arturo.Tanto, bono come quello che gli fa Matilde 'un è. Eh?

756 - Francioni.Come?

757 - Arturo.Dottore, dottore... Gnamo... Certe cose le vedo anch'io, eh!...

758 - Francioni.Che cose?

759 - Arturo.Mettiamola così. Urtimamente, quande lei gliè 'nsieme a Matilde, c'è da spera' che qui 'unci pigli nulla a nessuno, perché si morirebbe di certo.

760 - Francioni.Ma... Ma io...

761 - Arturo.E scherzo, grullarello!... Però, dica la verità: 'un po ci ho dato. Eh?

762 - Francioni.Beh... Ammetto che la compagnia della signorina Matilde... Insomma, si sta bene insieme a lei...

763 - Morena.(entra, col vassoio e tutto, come prima, e posa tutto sul tavolo; mescerà il caffè - quanto ne vuole il dottore, non come prima -e lo zucchererà a piacere di lui)

764 - Arturo.No, ma la capisco, eh. La capisco. Matilde gliè una figliola che conquista. Ci ha un qualcosa dentro, un certo non so che... E' una ragazza speciale. E io gli voglio bene, sa? Tanto. No come alle mi' figliole, vero, che quelle sono i' mi' lume dell'occhi, ma gli voglio tanto bene anc'a lei. E... Non lo prenda come un rimprovero, eh, dottore... Ma ecco, mi dispiacerebbe se qualcuno la illudesse, se ce la facesse rimane' male... Io 'un vorrei... 'Nsomma, dottore, lei è giovane, gliè un be' ragazzo, chissà quante ce n'ha dintorno di queste figliole... Ecco, 'un vorrei che poi, considerando anche che Matilde, poerina, sta come sta... Che mi capisce?

765 - Francioni.Capisco, capisco...

766 - Arturo.Sa, dottore, io sono uno che, come si dice... ‘Un le mando a di’ dietro...

767 - Francioni.Ho capito quello che vuol dire, sor Benedetti. So che le sue sono parole dettate da uncuore che vuole bene alla signorina Matilde, e la ringrazio per avermele dette. E altrettanto francamente le dirò che non ho la minima intenzione di farla soffrire o recarle danno in alcun modo. Può stare tranquillo.

768 - Arturo.Bene. Mi fa piacere.(si alza)Ora mi scusi, ma devo anda' a vedere che mi combinano conqui’ vialino. Ora ho fermato ugni cosa, lo voglio fa’ un po’ più bello di com’avevo detto, visto che le possibilità ci sono...

769 - Francioni.Altroché.

770 - Arturo.Oh, sennò... Come dice i’ detto, aveccelo e ‘un senticcelo è lo stesso che ‘un aveccelo.

771 - Francioni.Avercelo?... Non capisco...

772 - Arturo.Intendo dire...(guarda Morena)Glielo spiego quest’attra vorta, dottore... Finisca pure i' caffè,non si preoccupi... Arrivederci! (esce dalla Comune)

773 - Morena.(all'indirizzo di Arturo, quando questi è uscito) Speriamo ti faccino fogo tutti que' quattrini,'nsolente!

774 - Francioni.Ma... Signorina!

775 - Morena.E poi fa i' borioso, io qui, io là, io gli voglio bene, 'un voglio che ci rimanga male... Sevoleva fa' i' su' bene, sapeva come fa' a fallo, ‘nvece di’ pensa’ a qui’ vialino!... Guardi, spero che tutta quella quaternaccia che ha vinto la spenda tutta... Da lei!...

776 - Francioni.Signorina! Che parole son codeste?


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Massimo Valori – I’ lume dell’occhi

777 - Morena.O senta... E mi son venute da qui...

778 - Francioni.Ma che motivi ha per dire certe cose? Che ragione c'è?

779 - Morena.Che quello lì gliè un parolaio! E basta!... Se vole davvero i' bene di Matilde, perché 'unl'ha mandata 'n America a operassi? Eh?

780 - Francioni.Che c'entra...

781 - Morena.Che c'entra? Come che c'entra!... Dottore, 'un mi faccia 'nvarvola' anche lei, eh!... Ora cel'ha e' sòrdi, no? Perché 'un ce l'ha mandata?

782 - Francioni.Ma non si può fargli una colpa di codesto... E poi, che ne sa lei che...

783 - Morena.Che ne so? E lo so! Lo so perché ero qui!... Ero qui quande Vera glielo domandò ai' sorArturo!...

784 - Francioni.Glielo domandò?

785 - Morena.Sì, glielo domandò!... L’attro giorno festeggiarono, no, perché erano stati a riscotere. Eran qui, sempre co' bicchieri 'n mano che avevan fatto i' brindisi! Tutti, eh, i' sor Arturo, Vera, Matilde, quelle du' befane di là e Torello! Poi Torello andò via, quelle figliole andarono a letto, e Matilde anche; e io portavo via i bicchieri, e Vera disse "ora ci sarà una speranza 'n più anche pe' la mi' bambina"; e i' sor Arturo rispose "Vera, i' bene mio son le mi’ figliole, io bisogna che pensi a sistema' loro!" Capito? Una curtellata 'n petto gli dette, a quella poera donna!

786 - Francioni.Ma non si deve...

787 - Morena.Ma più opera bona di quella, dico io! Più opera bona di quella, 'ndove la voleva trova',eh? Meglio che spendili a quella maniera, come?

788 - Francioni.Siamo tutti d'accordo, però...

789 - Morena.E gliè che 'un vu capite! Ecco! 'Un vu capite voattri 'ndo' sta' i' bene vero!...

790 - Francioni.E stia zitta un minuto!...(pausa)Ma che crede, che io non ci abbia pensato? E' stata laprima cosa che mi è venuta in mente, la prima, appena seppi che il Benedetti aveva vinto al Lotto!... La prima immagine che m'è venuta davanti è stata quella di lei, di Matilde, con gli occhi vivi, accesi!... Sarebbe... Sarebbe meraviglioso. (pausa) Ma il sor Benedetti ha le sue cose a cui pensare. Non si può volere che la gente faccia il bene del prossimo per forza. Se lo fa, meglio; ma se non lo fa non è giusto fargliene una colpa. Non si può pretendere che uno che ha avuto una fortuna nella vita debba per forza colmare la sfortuna degli altri con i frutti che ne ricava. Se il sor Benedetti ha deciso così, ha deciso così.

791 - Morena.Lei parla bene, dottore, ha studiato e avrà anche ragione. Ma io 'un son convinta. E doventan tutti così, dottore. Finché 'un n'hanno son tutti bravi, tutti boni, tutti pronti a aiutassi l'un co' l'attro... Poi, quande gli vengano... (fischio) Chiuso! 'Un c'è più nulla pe' nessuno!... Io i' bene di' prossimo lo fo, cerco di' fàllo ni' modo migliore che posso, e son contenta quande l'ho fatto. Ma se a doventa' ricchi poi si deve cambia' a quella maniera, io ricca spero d'un doventallo mai!...

792 - Francioni.Invece io le auguro di diventare ricca, ma di essere una ricca... Diversa. Lei potrebbe,con codest'animo che ha.

793 - Morena.E invece io ho paura che poi si diventi tutti come 'n qui' libro... Quello di coso... Comes'intitolava... "L'avaro", ecco! L'avaro di Molière (pronuncia "molière", come è scritto).

794 - Francioni.Molière(lo pronuncia correttamente).

795 - Morena.No, no Moliè. Moliere. C'è scritto, me lo ricordo bene.

796 - Francioni.C'è scritto, però...


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Massimo Valori – I’ lume dell’occhi

797 - Morena.Però lei vedrai ha comprato l'edizioni da poco, e gli hanno dato Moliè. Io comprai quella tutta 'ncartapecorita e m'hanno dato Moliere tutto 'ntero. Poco si spende, poco si gode, dottore!

798 - Francioni.Sarà per codesto.

799 - Morena.In questo libro, 'nsomma, c'è uno che fa finta d'esse' stato derubato pe' potessi tene' tutti i sòrdi per sé.

800 - Francioni.L'ho letto anch'io.

801 - Morena.Era uguale anche ni' suo da poco?

802 - Francioni.Meno male. Eh?

803 - Morena.Quello che ci dice ‘n qui’ libro gliè verità sacrosanta. Quande se n'ha tanti, 'nvece di spendili pe' cose fatte bene, si tengan lì, a 'un fa' nulla, solo pe' i' gusto di' tenelli lì.

804 - Francioni.Ma no... Non è mica vero...

805 - Morena.'Un è vero? Intanto i' Benedetti in banca 'un ce li vole porta', sa?

806 - Francioni.No?

807 - Morena.Macché! C'è quella signorina della banca, ‘un so se la conosce, una bruttona... Ci ha fatto la viottola, viene qui du' vorte ai' giorno, pe' vede' di convincilo! Ma lui duro, eh! Ha detto di no e gliè no; li tien qui e li tien qui. Capito?

808 - Francioni.Ma senti.

809 - Morena.Pensa ancora che da ricchi 'un si doventi come l'avaro di Moliere?

810 - Francioni.Chissà. Magari ha proprio ragione lei.

811 - Arturo.(d.d.)Vieni vieni...(entra)

812 - Torello.(entra dalla Comune)Felicissima mattina a tutti.

813 - Francioni.Buongiorno!

814 - Torello.Saluto ‘n lei l'omo, vero, perché io i' dottore meno lo vedo e meglio sto.

815 - Francioni.Per me va bene lo stesso.

816 - Arturo.O che uno come te ha paura di' dottore?

817 - Torello.Beata ‘gnoranza che sgorga da codeste ‘ncaute labbra... Gliè una costatazione. Se io stobene, i’ dottore 'un ho bisogno di vedello; sicché quanto più sto senza vedello, tanto più vordi’ che sto bene. Meno lo vedo, meglio sto.

818 - Francioni.Non fa una grinza.(si alza)

819 - Arturo.Tanto ha sempre ragione lui.

820 - Francioni.Grazie tante del caffé...

821 - Arturo.Diaccio...

822 - Francioni.Era tiepido, e comunque squisito lo stesso. (a Morena) E grazie della chiacchierata. Arrivederci a tutti. (esce dalla Comune)

823 - Morena.Bona...

824 - Torello.Ossequi.

825 - Arturo.Arrivedello dottore. (a Morena) Chiacchierata? O che avevi da digli?

826 - Morena.Cose nostre! Che gliene frega a lei?


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Massimo Valori – I’ lume dell’occhi

827 - Arturo.(si controlla)Torello, o che te un caffeino 'un lo piglieresti?

828 - Torello.Dopo le bone parole di’ sor dottore, direi che è quasi irrinunciabile, vero.

829 - Morena.Ora da scarda' 'un ce n'è più, bisogna che lo rifaccia.

830 - Arturo.E te rifallo. E portamelo anc'a me.

831 - Morena.Mah. Par d'esse' ai' bar Italia...(esce in cucina)

832 - Torello.Allora, Arturo? Ti senti a tu’ agio nella nova veste di milionario?

833 - Arturo.Mah. Più o meno mi par d'essere i' solito bischero di sempre.

834 - Torello.Ma io te lo dicevo. Eh? Te lo dicevo che quella sera me lo sentivo.

835 - Arturo.Torello, se gliè pe' codesto si doveva vince' una vorta sì e una anche. C'è ita bene, e basta.

836 - Torello.Neppure la prova de’ fatti t’ha convinto della validità della mi’ scienzia?

837 - Arturo.Scienza, Torello, scien-za.

838 - Torello.Eh, beate le tu’ meningi, che mai conobbero la vera cultura... Scienzia, Arturo, scien-zia,come la definiva i’ bon Leonardo, di’ quale io credo modestamente d’essere un lontano discendente.

839 - Arturo.Discendente di chie?

840 - Torello.Di Leonardo. Ci avevo una zia di Vinci, sicché ci sta.

841 - Arturo.Torello, 'un mi fa' ridere, ci ho i labbri schiantati...

842 - Torello.Veniamo allora ai’ motivo della mi’ adunanza alla tu’ magione.

843 - Arturo.O Torello, quande tu vien qui guarda di parla' come tu mangi, 'un ho tempo io d’anda' aguarda' sempre i' vocabolario. Il motivo di che?

844 - Torello. Perché son venuto qui.

845 - Arturo.Ooh!... Ora sì.

846 - Torello.Torno ora dalla banca, ‘ndove m’hanno ‘nformato di’ fatto che te tu saresti poco propenso, vero, a deposita’ i tu’ averi presso di loro. Gliè vero?

847 - Arturo.Gliè vero. Verissimo.

848 - Torello.Vorresti spiegammi i’ motivo di tanta recalcitranza?

849 - Arturo.Ascolta: io pedate 'un n'ho ma’ tirate a nessuno.

850 - Torello.Che c'entra le pedate?

851 - Arturo.Tu l'ha' detto te! La ri... Calci... Tricalcianza...

852 - Torello.La recalcitranza!... Sarebbe quande ‘un si vole fa’ quarcosa!

853 - Arturo.Ooh, allora dimmi "Arturo, perché 'un tu ce li vo' porta' 'n banca?" Se no 'un capisco.

854 - Torello.Chiedo venia.

855 - Arturo.Io i sòrdi ‘n banca ‘un ce l’ho portati, perché... Ma che t'hanno mandato qui a cerca' diconvincimi?

856 - Torello.(sospira)Ebbene, confesso. Me l'hanno chiesto loro. M'hanno detto che se ti convinco midanno i' quattordici per cento!

857 - Arturo.O Torello...(ride)O venvia... E te come tu se' venuto a corsa, eh?

858 - Torello.Metticene un pochini, tanto pe' dagli un garbo...


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Massimo Valori – I’ lume dell’occhi

859 - Arturo.Come tu se’ tonno anche te, Torello... Ma figurati se io ho ‘ntenzione di tene’ qui ventimilioni nascosti giù, pe’ vede’ se me li rubano? E poi, l’interessi?

860 - Torello.Ma allora?

861 - Arturo.Gliè tattica, no? ‘Un son mica tontolone come te, che tu se’ andato subito a portacceli! Ioli voglio fa’ suda’ un po’, così poi cominciano a arza’ l’offerta! Ha’ ‘nteso?

862 - Torello.Ah, ecco... Ammetto onestamente che ‘un ci avevo pensato.

863 - Arturo.La tu’ zia di Vinci te lo poteva anche di’ però, eh...

864 - Torello.Ma ha’ avuto quarche resurtato?

865 - Arturo.Neancora no. Ma ora tu vedrai... Intanto hanno cominciato con te.

866 - Torello.Con me?

867 - Arturo.O ‘un ha’ detto che ti danno un punto ‘n più se tu mi convinci?

868 - Torello.Già.

869 - Arturo.Vedi? Se ce l’avevo portati subito ‘un t’avevan detto nulla. Ma ora ‘ntanto a te quarcosat’hanno dato. Vordi’ che voglian chiude’ la faccenda, e allora ora gliè i’ momento di gira’ lo strettoio. Ha ‘nteso?

870 - Torello.Ho ‘nteso, ma ‘un ho capito.

871 - Paciscopi.(d.d)Permesso?

872 - Arturo.Senti chi c'è!...

873 - Torello.Chie?

874 - Arturo.Chie? Questa vocina melliflua la riconoscere’ anc’alla fiera. Questo gliè i' Paciscopi!...

875 - Torello.I' commenda?

876 - Arturo.Preciso!

877 - Torello.Ritorna alla carica!

878 - Arturo.Eh, ma questa vorta lo pettino io. Torello, vienimi dietro che si fa du' risate.

879 - Torello.Precedimi, seguitti sarà la mi’ premura e i’ mi’ sommo privilegio, vero.

880 - Arturo.Avanti!...

881 - Paciscopi.(entra dalla Comune, cordiale e sorridente, tutto il contrario dell'altra volta)So' Benedetti!...

882 - Arturo.Guarda guarda chi si rivede. O Torello, l'ha' visto chi c'è? I' commendator Paciscopi.

883 - Torello.Vedo, vedo.

884 - Arturo.Chissà che sarà venuto a fare.

885 - Torello.Curiosità comune, caro amico.

886 - Arturo.Ora gli si domanda, eh, si guarderà se ce lo dice.(a Paciscopi)Che voleva, commendatore?

887 - Paciscopi.Ecco, io volevo parlare con... Cioè, vede, so' Benedetti, volevo parlare di... Insomma,questioni che...

888 - Arturo.No no, ma con Torello pole anda' tranquillo, eh? Siamo come fratelli, vero Torello?

889 - Torello.Sacrosanto.

890 - Arturo.D'attra parte, soci come siamo in una società che ci ha fruttato... Quante, Torello?

891 - Torello.Quaranta milioni di lire, vent’a me e vent’a te.


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Massimo Valori – I’ lume dell’occhi

892 - Arturo.Ecco, visto che la nostra amicizia ha fruttato quaranta milioni, no dico, quaranta milioni,

èchiaro che da amicizia s'è trasformata in... Fratellanza. Eh, Torello? 893 - Torello.Fratellanza, quasi consanguinea, io direi.

894 - Arturo.Torello sa tutto di me e io so tutto di lui. Sicché ‘un abbia pensiero, commendatore. 895 - Torello.Esponga, esponga pure.

896 - Paciscopi.Allora... Passavo da queste parti e mi son detto...

897 - Arturo.(a Torello)Passava?

898 - Torello.Passava?

899 - Arturo.La strada maestra gliè a mezzo chilometro e lui passava.

900 - Torello.Passava.

901 - Arturo.Coi’ vialino tutto buttato all’aria, anche.

902 - Torello.Un caso fortuito davvero.

903 - Paciscopi.No no, ma io... Io passavo... Come ho fatto altre volte...

904 - Arturo.Passava.

905 - Torello.Repetita juvant, dicano i latini.

906 - Arturo.D'altra parte, qui ne passa tanti. O chi è che ‘un passa due o tre vorte i' giorno di quidavanti? Tutti! Passan tutti!... Gliè un viavai di gente tutt'i' giorno che 'un si sa come fa'!

907 - Paciscopi.Insomma, io volevo parlare con lei... In riferimento a un colloquio che ci fu... Circaun mese fa, forse un po’ di più...

908 - Arturo.Commendatore, ma che sta in piedi? No, eh... Con tutte le passate che fa, sa Iddio comesarà stanco! Eh, Torello?

909 - Torello.Gliè un'attività fisica ‘mpegnativa, vero.

910 - Arturo.S'asseggioli, commendatore, s'asseggioli.

911 - Paciscopi.(siede)Un mesetto fa, forse più, dicevo, io venni qui, si ricorda?...

912 - Arturo.Ripassava?

913 - Torello.Ripassava.

914 - Arturo.Eh, ma con tutte le passate che fa qui, se 'un è un po' più preciso, commendatore, comefo a ricordammi di quale si tratta...

915 - Paciscopi.Era la volta che parlammo della... Della possibilità che i miei figli e le sue figlie... Non

so se ha presente...

916 - Arturo.(a Torello)Che ho presente, Torello?

917 - Torello.Mi dispiace d’un essiti d'aiuto nella fattispecie, ma ‘un l’ho presente neanch’io.

918 - Arturo.Ah, ma forse lei dice quella volta... Quella volta che... Sì, sì... Ricordo...

919 - Paciscopi.Ecco. Vede, qualche mattina fa, parlando con i miei figli...

920 - Arturo.Quella volta che gli detti anche il vinsanto... Eh?

921 - Paciscopi.Esattamente. E dicevo, parlando con i miei...

922 - Arturo.Quello che gli avevo promesso anche una bottiglia... Ma 'un la prese, ora che ci penso. O

come mai 'un la prese? Torello, che te lo ricordi te?


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(esce in cucina)

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923 - Torello.Come la gatta frettolosa fa i gattini ciechi, i’ commenda frettoloso va via senza vinsanto,vero.

924 - Paciscopi.Sì, ammetto che l'epilogo del nostro incontro fu un po'...

925 - Arturo.Un po' come?

926 - Paciscopi.Un po'...

927 - Arturo.Un po'?...

928 - Paciscopi.Ma perché parlare di queste cose, so' Benedetti, eh?

929 - Arturo.Perché parlare di queste cose? Eh, diamine... Che se ne parla a fare, eh Torello?

930 - Torello.Fiato sprecato ‘nutilmente, direi.

931 - Arturo.Tanto, ormai...

932 - Paciscopi.Insomma, dicevo che una di queste mattine parlavo con i miei figli...

933 - Arturo.Ma, ripensando ai' vinsanto... Ora no, che siamo a digiuno, ma volevo dire... O che 'un

piglia nulla, commendatore?

934 - Paciscopi.Eh?... Ah, no, grazie, non vorrei disturbare...

935 - Arturo.Disturbo? Che disturbo!(chiama)Morena!...

936 - Torello.Pe’ l’addetti di questa magione sarà un piacere servilla e riverilla.

937 - Morena.(entra, col solito fare svogliato)Ooh...

938 - Torello.Appunto, vero...

939 - Arturo.C'è il commendator Paciscopi.

940 - Morena.Che s'ha a porta’ un caffeino anc'a lui?

941 - Arturo.Un caffeino! Diamine! Eh, commendatore?

942 - Paciscopi.Un caffè... Ma sì, perché no?

943 - Morena.E andiamo con questo caffeino, vai... Tanto, ormai vengan tutti qui...

944 - Arturo.Sentirà che roba, commendatore!

945 - Paciscopi.Insomma, sor Benedetti, parlando con i miei figli qualche mattina fa... Mi dissero... Diquanto si erano sbagliati sul conto delle sue figliole, ecco!

946 - Arturo.Sbagliati?

947 - Torello.S'erano sbagliati.

948 - Arturo.Ma guarda.

949 - Torello.Cose che capitano. Ben io ti dico che l'agire umano gliè sempre opinabile.

950 - Paciscopi.  S'erano sbagliati, perché poi s'erano accorti che sono due figliole... Carine... Colte...

Intelligenti, di compagnia... Due figliole come non se ne trovano tante...

951 - Arturo.O come, essisene accorti tardi così!

952 - Torello.Che mancanza ‘mperdonabile.

953 - Paciscopi.Io mi arrabbiai, eh...

954 - Arturo.Ah sì?

955 - Torello.I’ giusto risentimento paterno.


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Massimo Valori – I’ lume dell’occhi

956 - Paciscopi.Eh, come no. E dissi "come, e che m'avete mandato a fare, allora, a dire che... Che...

Se poi..." Dico bene?

957 - Arturo.Certamente!

958 - Torello.Chiaro e sintatticamente corretto, direi.

959 - Paciscopi.E i miei figli m'hanno spinto a ritornare qui per vedere se... Se insomma si poteva...

960 - Arturo.Allora lei di qui 'un è che passava. Lei qui c'è venuto apposta!

961 - Torello. Appositamente appunto pe’ la ragione stessa medesima.

962 - Paciscopi.Ah... Sì... Sì, confesso... Confesso che sono venuto proprio per portare questa ambasciata...

963 - Arturo.Ah, ecco!

964 - Torello.Lode alla sincerità che emerge ‘n tutt’i’ su’ candore purissimo, vero.

965 - Paciscopi.D'altra parte, visto anche il suo atteggiamento dell'altra volta... Visto l'entusiasmo chelei manifestava... Ecco, io so bene di sfondare una porta aperta...

966 - Arturo.Sa bene di?...

967 - Paciscopi.Sfondare una porta aperta.

968 - Arturo."Sfondare una porta aperta"? O che vordi', Torello?

969 - Torello.Vordi’ ottenere i’ successo d’un'azione ‘n maniera semplice e prevedibile.

970 - Arturo.Cioè vorrebbe di' che lui...

971 - Torello.Che i’ commendatore ritiene, vero, che tu acconsentirai senza ‘ndugio e senza remore.

972 - Arturo.Sfondare una porta aperta, eh? Lo sa che gli dico, commendatore?... Che in quella portaaperta, come la chiama lei, vu ci battete i' naso, lei e que' du' damerini de su' figlioli!

973 - Paciscopi.Ma... Come... Non capisco...

974 - Arturo.Non capisce? Guarderò d'esse' più chiaro. Io le mi' figliole, prima di dalle a lei, le mandoa San Miniato ni' convento di clausura. Che ci siamo 'ntesi?

975 - Torello.Chiaro come l’acqua, Arturo.

976 - Arturo.Grazie, Torello. E ora mi faccia i' piacere di levassi da tre passi, subito e immediatamente.

977 - Torello.Senza caffè e senza vinsanto.

978 - Paciscopi.Ma io... Io rimango...

979 - Arturo.Allora 'un ha capito nulla. Lei 'un deve rimane'. Lei deve smammare, di carriera, alla veloce!

980 - Torello.Gambe ‘n spalla.

981 - Paciscopi.(si avvia)Io... Io non sono mai stato trattato così...

982 - Torello.C'è sempre una prima vorta, commendatore.

983 - Arturo.Bravo Torello! Si vede che nessuno l'ha ma' trattata come si merita!

984 - Paciscopi.Non finisce qui, eh! Non finisce qui!(esce dalla Comune)

985 - Arturo.Che fa, minaccia, anche? Via subito, sa... Se no piglio e la divido 'n due, fo du'

commendatori, i' Paci e lo Scopi!...

986 - Torello.Società ‘n nome collettivo!...

987 - Arturo.Ooh, che soddisfazione!...

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Massimo Valori – I’ lume dell’occhi

988 - Morena.(entra col vassoio e il caffè)Ooh! Ma che confusione fate, eh?... 'Ndo' è andato?

989 - Arturo.Un caffé di meno.

990 - Morena.Mal di poco, se avanza si riscarda pe’ i’ dottore quande torna, tanto a lui gli garba uguale... (mescerà il caffè a entrambi; a Torello come si deve, a Arturo con le stesse modalità della prima scena)

991 - Torello.O brava nina, vieni. Ecco... Basta, grazie.

992 - Arturo.Basta. Basta, n'ho bell'e preso uno stamani. Oh!... Morena!...

993 - Morena.(a Torello)Zucchero?

994 - Torello.Uno e mezzo.

995 - Arturo.Oh! E io?

996 - Morena.Lo zucchero gliè ai' solito posto di dianzi.(esce in cucina)

997 - Arturo.Guarda Torello... Perché me l'ha consigliata Vera che mi si raccomandò tanto, sennò l'avevo bell'e buttata fòr di finestra! Ma che l'ha' visto che sistemi?

998 - Torello.Astiosa, direi.

999 - Arturo.Cioè?

1000 - Torello.Cioè che tu gli ha' fatto quarche cosa. O a lei, o a quarcuno che lei gli vole bene.

1001 - Arturo.Io? Dio me ne scampi e liberi!... (beve il caffè) Oh, bella soddisfazione mi son levato...

Capito, viene qui a di' che su' figlioli ci hanno ripensato... Che le mi’ figliole son belline, sono

'ntelligenti... Ma va' via... Ora, eh? Gliè che ora ci hanno i' gruzzolo, e prima 'un ce l'avevano!

Eccola, la differenza!...

1002 - Torello.Dai’ momento che siamo entrati nell'argomento...

1003 - Arturo.Che?

1004 - Torello.Ti volevo chiedere... Ecco, mi risulta che, da quande s'è sparsa la notizia della copiosavincita, vi siano state varie richieste pe’ quanto riguarda le tu' figliole. Correggimi se sbaglio.

1005 - Arturo.Ma che scherzi? C'è la fila fòri!

1006 - Torello.Mi risulta anche che fra loro c'era de’ rampolli di famiglie ‘mportanti e benestanti di’ circondario.

1007 - Arturo.Diamine. Paciscopini a parte, è venuto i' figliolo di' Dei, di' dottor Mazzanti, quelli di' Marchetti, di' Barnini, di' notaro Scibetta, di' Lupi...

1008 - Torello.Lista lunga e dettagliata.

1009 - Arturo.Eh, n'è venuti.

1010 - Torello.N'è venuti, però mi resurta anche che tutti codesti bàrdi giovani sin qui presentatisi ai’tu’ cospetto siano stati tutti respinti e rimandati ai’ mittente. Che gliè vero?

1011 - Arturo.Gliè vero, gliè vero.

1012 - Torello.Posso ave’ l'ardire di chiediti la ragione di codesto comportamento?

1013 - Arturo.Semplice. Perché fanno tutti com'i' Paciscopi. Ora, lui era un caso particolare, eh, lui lobuttavo fòri anche se veniva qui scarzo e strusciava la bocca 'n terra, perché lui (marcato) prima, c'era bell'e stato. Ma anche tutti questi che vengono ora, a di' che le mi' figliole di qui, le mi' figliole di là... Li rimando tutti di do' son venuti.

1014 - Torello.Chiedo umilmente scusa, ma 'un ti capisco.

1015 - Arturo.Torello. Io ora ti fo una domanda, però te rispondimi sincero.


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1016 - Torello.Interroga pure.

1017 - Arturo.Mettiamo che io ti volessi da' una delle mi' figliole. Ora, lo so che tu potresti esse' su' pa',mettiamo che tu abbia una trentina d'anni di meno. Io te le metto costì davanti, una di qua e una di là, e ti dico: scegli. Quale pigli?

1018 - Torello.La verità?

1019 - Arturo.La verità.

1020 - Torello.Ricordati che tu se’ stato te a fammi codesta richiesta.

1021 - Arturo.'Un ti preoccupare, rispondimi come ti pare, basta che sia la verità.

1022 - Torello.Una di qua e una di là? Una a sinistra e una a destra?

1023 - Arturo.Sì.

1024 - Torello.Io piglierei quella ni' mezzo.

1025 - Arturo.Quella ni' mezzo? O se 'un c'è.

1026 - Torello.Appunto. Passerei ni' mezzo e coraggiosamente me la dare’ a gambe. Oh, Arturo, tu l'ha'voluto te, eh...

1027 - Arturo.Torello. Torello! ... Come farei, senza di te!... Te sì che tu mi se' amico, te sì che 'un tumenti mai!... Io lo so che tu la pensavi a codesta maniera, perché lo pensan tutti. E gliè così. E lo vedo anch'io.

1028 - Torello.Anche te?

1029 - Arturo.Diamine che lo vedo! Ma forse io sarò quello che lo vede meglio di tutti!... Torello, machi vo' che le pigli quelle du' befane?

1030 - Torello.Arturo! Ma tu sta’ parlando di’ sangue di’ tu’ sangue!...

1031 - Arturo.O sangue, o ciccioli, le mi' bambine son così. 'Un sanno di nulla, 'un capiscan nulla, 'unsanno fa' nulla. Sempre lì, tutt'e due a braccetto, sempre vestite uguale, con que' vestiti che usava nell'uno... Ma che credi che 'un me n'accorga?

1032 - Torello.Ma’ sentito un babbo che parla così delle su’ figliole.

1033 - Arturo.Bisogna vede' se tu ha' ma' trovato un babbo con du' figliole come le mia. Eh!... E poi, i'discorso sta 'n pochi posti: ho ragione o no?

1034 - Torello.Più ragione che torto, purtroppo.

1035 - Arturo.E allora, vedi, questi venti milioni che mi son arrivati in tasca son l'occasione giusta. Glièl'unica maniera che ho d'appioppalle a quarcheduno!

1036 - Torello.Abbi pazienza, ma 'un ti seguo più. Se davvero tu se' tanto ansioso di trova’ du' cavalieriper le dame tu’ figliole, allora perché quelli che son venuti fin’a ora tu l'ha’ rimandati via, cavaliere, cavallo e ugni cosa?

1037 - Arturo.Perché 'un sono onesti, Torello. E vengan tutti qui a fa' un monte di discorsi, le mi' figliole, uh, belle, brave, bidibìn, bodobòn... Nessuno che sia venuto qui a dimmi la verità, nessuno!

1038 - Torello.E che verità ti dovrebban di’?

1039 - Arturo.La verità! Quante ce n'è di verità, ce n'è una sola!

1040 - Torello.Ma che pretenderesti, che venisse qui uno a ditti "bongiorno, volevo la mano della su’figliola perché ha tanti sòrdi"?

1041 - Arturo.Sì. Sì, Torello! Proprio a codesto modo!


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1042 - Torello.Ma che per caso i caffè che tu ha’ preso stamani eran corretti a grappa di pere?

1043 - Arturo.L'onestà! La sincerità, Torello!... Che devo fa', fidammi di uno che vien qui a dimmi chele mi' figliole son belline? Che omo è quello? Mille vorte meglio uno che vien qui e mi dice "sa', le tu' figliole son quello che sono, ma hanno un be' monticino da parte!" Di come sono 'un gliene 'mporta nulla nemmen’a questo, ma aimmeno so che mi posso fida'! So che se mi dice una cosa gliè quella, so che ha detto la verità, so che 'un è un damerino farso e bugiardo che cambia maschera secondo con chi ragiona!...

1044 - Torello.'Un è che tu gli assicuri un grand'avvenire alle tu' bambine, a fa' così.

1045 - Arturo.Ascorta, Torello. La bellezza passa. E poi, come diceva i' mi' nonno, si fa i' naso a tutti ipuzzi. Lì per lì le piglieranno pe' sòrdi, poi con l'anda' di' tempo... Chissà...

1046 - Torello.E a fa' a codesto modo se' sicuro di trovagli la scarpa giusta pe' su' piedi?

1047 - Arturo.O così, o moiano scarze.

1048 - Torello.Ma te preferisci sta' scarzo o co' le scarpe che ti dolgano?

1049 - Arturo.Meglio che nulla, le scarpe che mi dolgano. Caso mai, me le levo.

1050 - Torello.E poi tu dici che ho sempre ragione io...

1051 - Arturo.O Torello. E tu me lo dicesti te, eh, che quello che sa meglio di tutti qual è i’ bene dellemi’ figliole gliè su’ pa’, cioè me medesimo.

1052 - Torello.E te lo dissi io, sì.

1053 - Arturo.E allora, ora su’ pa’ ha detto di fa’ così. O vediamo un po’.

1054 - Torello.In bocca ai’ lupo, allora.

1055 - Arturo.Gnamo Torello, si va a vede' di’ vialino. Avevan portato i’ colonnino stamani, quello damette’ ni’ mezzo lassù ai’ cancello... Tu vedessi bello, tutto lavorato... Gliè una meraviglia! Pe’ paura che mi si rovini, sa’ che ho fatto? L’ho fatto scarica’ nell’orto!...

1056 - Torello.Giusta precauzione, direi.

1057 - Arturo.Ma dicevo io... I’ vialino, invece che ‘n pietra serena... O a fallo di cotto dell’Imprunetacome sarebbe?

1058 - Torello.Di cotto dell’Impruneta? Tutto?

1059 - Arturo.Eh. Tanto, anche se costa caro, che me ne ‘mporta?

1060 - Torello.Allora fallo di marmo di Carrara. Tanto, che te ne ‘mporta?

1061 - Arturo.Di marmo? Però, ‘un ci avevo pensato. Sarebbe bello anche di marmo.

1062 - Torello.E dicevo pe’ di’, venvia...

1063 - Arturo.Perché, o che verrebbe brutto?

1064 - Torello.Sie, po’ ti viene i’ vialino di’ camposanto! Gliè un viale d’una casa, eh, o Arturo!

1065 - Arturo.Te lavora, l’artista son io.

1066 - Torello.Io lavoro? O ‘un mi garba, codesta!... Ci ho un conto ‘n banca com’un divo di’ cinema, elavoro?

1067 - Arturo.No, Torello, via, questo bisogna tu me lo faccia te...

1068 - Arturo e Torello.(si avviano verso la Comune)

1069 - Torello.No.

1070 - Arturo.Allora niente marmo, si fa di cotto. Eh?


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1071 - Torello.Neanche se tu lo fa’ a boiacca!

1072 - Arturo.O dài, Torello.

1073 - Torello.Noo...

1074 - Arturo.Pe’ piacere.

1075 - Torello.No, t’ho detto!...

1076 - Arturo e Torello.(escono)

1077 - Morena.(entra col vassoio, ove riunirà le tazzine e il resto)Ooh, senti che pace!... Meno male Vera m'avevadetto che qui 'un c'era tanto da fa'! Stamani son'andata 'n su e 'n giù peggio delle secchie... E un caffè qui, e un caffè là... Speriamo che sia finita, oggi, con quest'andirivieni!

1078 - Antonio e Francesco.(entrano dalla Comune)

1079 - Francesco.(un po’ più di vent’anni; spigliato, allegro, bel ragazzo; nell’occasione ben vestito, non troppo ricercato, ma abbastanza

elegante) E' permesso?

1080 - Morena.Eccone attri due, vah... Guarda chi sono, i' Mannini e i' Parelli! Tutti vestiti bene... Oche ripassate a Comunione?

1081 - Francesco.Morena?

1082 - Antonio.(stessa età di Francesco; un po’ più timoroso e un po’ meno belloccio; è pettinato con la divisa su una parte; nell’occasioneveste molto elegante, con la cravatta e il cappello, ma non si trova a suo agio; ha un involto in mano) Che ci fai te?

1083 - Morena.Io? Io qui ci lavoro, son’a servizio.

1084 - Francesco.Da quante? Da poco?

1085 - Morena.Che poco? Gliè più d’un mese.

1086 - Antonio.O Vera e Matilde?

1087 - Morena.Sono andate ai' mare a Calambrone, nella casa di' Benedetti. Vera n'aveva di bisogno,sicché... Vo' due, piuttosto, che girate da queste parti?

1088 - Antonio.Nulla, si passava...

1089 - Morena.Anche voi! Stamani passan tutti!

1090 - Antonio.Come tutti?

1091 - Morena.Che volete un caffè anche voi? Ve lo fo e ve lo batto ni' muso, co' la chicchera e ugnicosa!

1092 - Antonio.O nina! Ma che vòi, eh?

1093 - Francesco.O Morena, t'hanno fatt'arrabbia' di mattinata?

1094 - Morena.Qui sarebbe da arrabbiassi giorno e sera, da mattina a vespro!... N'ho fin qui, gua'!

1095 - Antonio.Ma noi che ci s'entra?

1096 - Morena.Morino! Vu avevi a sta' a casa vostra!...

1097 - Antonio.Che rospa...

1098 - Francesco.Vacci a chiama' i' Benedetti, vai, che ci si deve ragiona'...

1099 - Morena.Ora ho da fa'. Quand'ho fatto ve lo vo a chiamare.

1100 - Antonio.Sie! E noi intanto che si fa?

1101 - Morena.Vu vi mettete a sedere e vu state costì. Ooh! Ma guarda se una deve sta' a’ servizi diquell'attri...


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1102 - Antonio.Appunto! Se' a servizio te o no?

1103 - Morena.A servizio di' Benedetti, mica di' tuo, 'mbecille!

1104 - Francesco.Toh! L'ha' voluta?

1105 - Antonio. Che modo gliè codesto di trattare l'ospiti?

1106 - Morena.Ospiti di chie?

1107 - Antonio.Di' Benedetti!

1108 - Morena.Diavolo! Se 'un sa neanche che vu ci siete!

1109 - Antonio.Allora vaccelo a chiama'!

1110 - Morena.Quand'ho fatto, t'ho detto.(esce in cucina, col vassoio e tutto)

1111 - Antonio.O Francesco.

1112 - Francesco.O Antonio.

1113 - Antonio.Ma che ha' sentito?

1114 - Francesco.Ho sentito sì, ero qui...(si siede)

1115 - Antonio.E allora?

1116 - Francesco.E allora nulla, che vo' fa'. Ci si mette a sede' e s'aspetta che ce lo chiami.

1117 - Antonio.(si toglierà il cappello e poserà l'involto sul tavolo, poi si siederà)Ma è una cosa veloce?

1118 - Francesco.Ecco, 'un ci credo mica io che ancora 'un tu abbia capito perché siamo venuti qui.

1119 - Antonio.Io no.

1120 - Francesco.Noi siamo qui pe' ragiona' coi' Benedetti.

1121 - Antonio.Ragiona' di che?

1122 - Francesco.Anto, du' ragazzi della nostr'età, tutti vestiti bene, te anche meglio di me, di che ragionano co' un omo che ha du’ figliole grandi come noi?

1123 - Antonio.Di che ragionano?

1124 - Francesco.Di matrimonio, no?

1125 - Antonio.Di matrimonio?

1126 - Francesco.Noi siamo venuti a chiede' le Benedetti.

1127 - Antonio.(si alzerà, si metterà il cappello, riprenderà l'involto e si dirigerà verso la Comune)Ma te tu se' tutto bischero...

Ma figurati se io...

1128 - Francesco.(lo ferma in tempo; gli toglierà l'involto di mano, lo rimetterà sul tavolo, gli toglierà il cappello e lo farà rimettere a

sedere) Aspetta, Antonio... Aspetta un minuto...

1129 - Antonio.Ma che vo' aspetta'... Ma che t'ha dato barta i' cervello a te, eh?

1130 - Francesco.Sta' calmo... 'Un son mica ciucco, eh, che credi che sia venuto qui a rovinammi... Eson venuto perché ci son dovuto veni’... E siccome 'un ci volevo veni' da me solo, ho fatto veni' anche te.

1131 - Antonio.E difatti, 'un tu se' mica 'mbecille te! Son io, che t'ho accompagnato!...

1132 - Francesco.O carmati, t'ho detto.

1133 - Antonio.Ma che carmati! Io le Benedetti 'un le voglio!

1134 - Francesco.E 'un tu le pigli se 'un tu le vòi, sta' sicuro! E 'un le piglio neanch'io!


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1135 - Antonio.Ma allora che siamo venuti a fa'?

1136 - Francesco.Ora te lo ridico. Mi ci hanno mandato!...

1137 - Antonio.Mah...

1138 - Francesco.Ma poi, che credi che sia una cosa facile piglia' le Benedetti? C'è i' su' babbo gliè poco

stucco, vah... Tutti quelli che viene li butta fòri.

1139 - Antonio.(stessa scena di prima)Allora a me tu mi devi di' che ci si fa qui, venvia...

1140 - Francesco.(idem)E ci si fa che ora gli si chiede le figliole anche noi, lui ci dice di no, e noi si rivà

via...

1141 - Morena.(entra, con l’intenzione di andare nelle altre stanze)Che andate via?

1142 - Francesco.No no...

1143 - Antonio.Come no!

1144 - Francesco.Dopo, dopo sì.

1145 - Morena.Allora vi vo a chiama' i' Benedetti.

1146 - Antonio.No, aspetta!

1147 - Morena.Come! Prima tu volevi che andassi a chiamallo... Bimbo, ma che se' venuto qui a fa' gira'l'anima a me?

1148 - Francesco.Aspetta, Morena. Aspetta un minuto. Antonio, via, tranquillo... Si fa pe' fa'...

1149 - Antonio.E come mi son vestito bene, anche... Venti minuti pe' fa' i' nodo della cravatta...

1150 - Morena.Ma mi dite di che vu avete da ragiona' coi' Benedetti, tutti rimessi in cinque e quattro acodesta maniera?

1151 - Antonio.S'ha da piglia' di bischero!...

1152 - Francesco.La fa' finita di vede' ugni cosa nero!... Pigliala a ride', come me, vedrai ci si diverte...

1153 - Morena.Non mi dite... Oh!... Guardatemi nelle palle dell'occhi, vo' due!... Non mi dite che vusiete venuti pe'... Eh?

1154 - Francesco.Pe icché?

1155 - Morena.Pe' vede' se vi riesce 'mparma' le Benedetti?

1156 - Francesco.E se fosse?

1157 - Morena.(risata sguaiata)'Un so chi sarebbe più ciucco, se voi a piglialle o lui a davvele!...

1158 - Antonio.O France, o andiamo via...

1159 - Morena.Ma lo sapete che qui c'è stato i' fior fiore delle famiglie bone di tutt'Empoli? I'Mazzanti, lo Scibetta, i' Lupino... I figlioli di' Marchetti, di' Barnini... Anche quelli di' Paciscopi!

1160 - Francesco.I' Paciscopi?

1161 - Antonio.I' commendatore?

1162 - Morena.Lui, preciso!... Gliera qui anche dianzi!

1163 - Antonio.E tutta questa gente...

1164 - Morena.Ha fatto cilecca.

1165 - Antonio.(stessa scena di prima)E lo dico io, che t'ha dato barta i' cervello... Ma che io posso sta' qui...

1166 - Francesco.(idem)Fermati. O fermati....


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Massimo Valori – I’ lume dell’occhi

1167 - Morena.Insomma, lo vo a chiama' o no?

1168 - Antonio.Ma che va' a chiama', meglio palaia!...

1169 - Francesco.Morena, aspetta attri du' minuti.

1170 - Morena.Allora ritorno di là.(esce alle altre stanze)

1171 - Francesco.O fammi spiega'...

1172 - Antonio.'Un voglio senti' nulla!

1173 - Francesco.Ma 'un c'è problemi, ti dico!...

1174 - Antonio.Ma come 'un c'è problemi, i' mi' babbo fa i' barrista e i' tuo gliè macellaro!...

1175 - Francesco.Colazione e desinare assicurati, che vo' di più?

1176 - Antonio.Che vo' paragona' noattri ai' Paciscopi, ai' Barnini... Ma che se' scemo?

1177 - Francesco.Ragione di più perché dica di no.

1178 - Antonio.Ma che son cose... 'Un son cose queste che si fanno pe' finta o pe' scherzo!...

1179 - Francesco.Allora tu se' duro, eh!... Io qui ci dovevo veni', perché gliè quindici giorni che mi' pa'e mi' ma' mi fanno un capo così... Aimmeno ora ci son venuto, mi butta fòri anc'a me e chi s'è visto s'è visto!...

1180 - Antonio.Allora se tu eri convinto di fa' cilecca 'n partenza, tanto valeva veni' vestiti come s'era!

1181 - Francesco.Sie, diavolo! Che gli dicevo a mi' ma', che andavo a fa' la chiesta co' carzon corti?

1182 - Antonio.E poi, se tu ci dovevi veni' te, perché 'un tu se' venuto da te?

1183 - Francesco.Perché 'un ci volevo veni' da me solo, e allora ho pensato a te.

1184 - Antonio.Tu avevi a pensa' a quarchedun'antro!...

1185 - Francesco.Anto, ascolta. Gliè tutto a posto. Ora si ragiona coi' Benedetti, lui ci dice di no, sisaluta e si va via.

1186 - Antonio.(accenna l'involto)E le paste?

1187 - Francesco.Si lascian qui che le mangin loro. Antonio, sta' tranquillo. Eh? Me lo fai questo favore?

1188 - Antonio.E guarderò.

1189 - Francesco.Ooh. Meno male.(chiama)Morena! Morenaa!...

1190 - Morena.(entra)Oh.

1191 - Francesco.Va' a chiamaccelo, vai.

1192 - Morena.Allora vu siete proprio sicuri, via.

1193 - Antonio.Io no, lui sì.

1194 - Francesco.Vai, Morena, prima che ricambi idea.

1195 - Morena.Io vo, eh... Poi son cavoli vostri...(esce dalla Comune)

1196 - Francesco.O Anto, ma figurati se i' Benedetti dà le su' figliole a noi. Eh? E poi, ti dirò: siccomevoglio esse' sicuro e voglio vede' se ci si diverte, ho anche 'ntenzione di fallo ‘ncavola’ un po’.

1197 - Antonio.Cioè?

1198 - Francesco.Cioè secondo te: uno che viene a chiede' le Benedetti ora, perché ci viene, secondote?


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Massimo Valori – I’ lume dell’occhi

1199 - Antonio.Che domande. Perché i' su' babbo ha fatto ' sòrdi.

1200 - Francesco.E quanti pensi che glielo dicano, quande vengan qui?

1201 - Antonio.Abbi pazienza, France, o chi vòi che venga qui a digli... Perché te gli vo' di' a codestamaniera?

1202 - Francesco.Preciso.

1203 - Antonio.(stessa scena di prima)No. No, no... Stacci te, se tu ci vo' sta', io ritorno a casa mia...

1204 - Francesco.(idem)Anto, via! Ormai ci siamo, gnamo...

1205 - Antonio.Io ni' mi' piccolo sono una persona rispettabile! O via! E 'un mi garba anda' pe' le case a

piglia' 'n giro la gente!...

1206 - Francesco.Madonna quante cheche!... Tanto te... Ascorta: te 'une 'mporta che tu dica nulla. Lo

so io icché digli. Ormai ci siamo, Antonio, 'un lasciamo anda' ugni cosa ora, giù...

1207 - Antonio.Ma se s'arrabbia?

1208 - Francesco.               Arrabbia' s'arrabbia di certo, se gli dico a quella maniera, che deve fa'! Ma noi si

scappa...

1209 - Antonio.Sì, tu la metti facile, te...

1210 - Francesco.               Oh, anche se ci rincorre, 'un ci ripiglia di certo! 'Un è neanche da di' che ci aizz’i'

cane, perché 'un ce l'hanno...

1211 - Antonio.I' cane no, ma se ci aizza Morena tu lo vedi!

1212 - Francesco.Anto, fidati di me. Lo so io quello che fa'.

1213 - Antonio.Gliè codesto che mi preoccupa. Anderà anche bene, disse i' rospo...

1214 - Arturo.(entra)O chi c'è?... Ba', ba'... Guarda coso...(va a salutarli)Antonio di' barre... I' Mannini... E

Francesco di' macellaro, come si chiama...

1215 - Francesco.(si alza)Parelli.

1216 - Antonio.(c.s.)Colazione e desinare assicurati...

1217 - Francesco.Fa' parla' me!

1218 - Arturo.Volevi me? Avevi bisogno di quarcosa?

1219 - Morena.(entra)

1220 - Arturo.Morena, diamogli qualcosa da be’ a questi ragazzi.

1221 - Morena.I' caffè hanno detto che 'un lo vogliano. Se Dio vole.

1222 - Arturo.E diamogli quarche cos'attro, allora.

1223 - Morena.(a Francesco e Antonio)Un grappino?

1224 - Arturo.Di mattinata? O Morena...

1225 - Morena.(c.s.)Allora icché? Un tè, una capumilla?

1226 - Arturo.Macché, gliè roba da signorine...

1227 - Morena.Un'aranciata?

1228 - Arturo.'Un son mica du' bambini, eh...

1229 - Morena.O ragazzi, 'un vi va bene nulla, 'un vi va!... Portatevelo da casa quest'attra vorta!... Ma

che io posso perde' tempo... (esce alle altre stanze)


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1230 - Arturo.Morena. Morena!... Ragazzi, scusate eh, credete che la tengo proprio perché me l'hannoraccomandata, perché sennò...

1231 - Francesco.'Un si preoccupi, tanto si sta bene così, 'un si voleva nulla... Aimmeno io...

1232 - Antonio.No, neanch'io. Prima si va via...

1233 - Francesco.Chetati.(in tono un po’ forzato, quasi canzonatorio, come se stesse recitando)So' Benedetti, noi si volevaparlare con lei d’un affare piuttosto 'mportante.

1234 - Arturo.Ma vu potevi veni' allo studio.

1235 - Francesco.Ecco... ‘Un si tratta d’una cosa che riguarda la su’ sfera professionale.

1236 - Arturo.Ah. E che riguarda, allora?

1237 - Francesco.Diciamo più... L'ambito familiare.

1238 - Arturo.L'ambito...(capisce)Aah!... Familiare!... Ecco come mai vu eri tutti vestiti bene... Scusate,ragazzi, ma 'un avevo proprio capito. Mettiamoci a sedere. (esegue)

1239 - Francesco e Antonio.(si siedono)

1240 - Arturo.Allora, ditemi.

1241 - Francesco.Noi... So' Benedetti... Pe' di' la verità 'un è che siamo tant'avvezzi a fa' cose di questogenere, 'un si sa neanche trova' le parole adatte alla circostanza...

1242 - Arturo.(a Francesco)Ma lui 'un parla mai?

1243 - Antonio.No no, gliè meglio se parla lui.

1244 - Francesco.Tanto ci s'ha da di' le solite cose.

1245 - Arturo.Via, sentiamo.

1246 - Francesco.So' Benedetti... Noi siamo in un'età che... 'Nsomma bisogna comincia' a pensa' ai' nostro futuro, ecco... Siamo du' ragazzi bravi e lavoratori, lei ci conosce tutt'e due, io lavoro ni' negozio di macelleria di' mi' babbo, lui gliè barrista ni' barre de' su' genitori... Si pole conta' su de' lavori onesti e sicuri, con cui si potrebbe di' che ci si farà una posizione... Noi, so’ Benedetti, ci s'ha un posto 'ndove stare...

1247 - Antonio.Dietro i' banco, di certo...

1248 - Arturo.Son cose codeste che 'un ho neanche bisogno di senti'. Conosco voi, i vostri babbi e levostre mamme, e posso dire che vu siete davvero du' bravi ragazzi.

1249 - Francesco.Grazie, so' Benedetti.

1250 - Arturo.E quindi?

1251 - Francesco.E quindi noi si voleva sapere... Si voleva avere la possibilità di inizia' un certo discorso con... Le su' figliole...

1252 - Arturo.Le mi' figliole?

1253 - Francesco.Precisamente.

1254 - Arturo.'Un sapevo che vu vi frequentassi così tanto da... 'Nsomma, tanto che ci fosse i presupposti pe' veni' qui a fa' codeste proposte.

1255 - Francesco.No, ma pe' di' la verità... 'Un è che ci si conosca poi tanto bene bene...

1256 - Arturo.Cioè, voi due vu mi vorresti di' che vu venite qui a chiede' le mi' figliole e fin'a ora vu visiete detti bongiorno e bonasera?

1257 - Francesco.Più o meno...


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Massimo Valori – I’ lume dell’occhi

1258 - Antonio.(scena di prima: si alza, ecc. ecc.)Ma che io posso sta' qui...

1259 - Francesco.(idem)Antonio... Aspetta, 'un s'è mica finito...

1260 - Arturo.'Ndo' va?

1261 - Francesco.No, nulla... Gliè un po' timido, 'un si preoccupi...

1262 - Arturo.O che c'è di questi problemi? Siamo fra noi, ci mancherebbe...

1263 - Francesco.Ecco, senti, lo dice anche lui... Siamo fra noi, Anto, via...

1264 - Arturo.(a Antonio)Via, 'un tu ti peritera' mica... Vediamo, via, tanto pe' romper'i' ghiaccio... A te

chi ti garba, Maresca o Marusca?

1265 - Antonio.Eh?

1266 - Arturo.Ti garba Maresca o Marusca?

1267 - Antonio.Bah... Io son sempre stato di bocca bona...

1268 - Francesco.Antonio, gnamo... O se tu mi dicevi sempre che ti garbava... Quella...

1269 - Antonio.Quale?

1270 - Francesco.Codesta!... Come si chiama...

1271 - Arturo.'Un vu avrete mica messo l'occhi sulla solita, eh?

1272 - Francesco.No no, so' Benedetti, gliè solo che qui su du’ piedi... Sarà anche l'emozione...

1273 - Arturo.(cambia tono; si alza) Giovanottini, ascoltate me. Io ho da fa'. Finimola di di' bischerate eragionamo di cose serie.

1274 - Francesco.(a Antonio)Vai, ora 'ncomincia a bolli'...

1275 - Arturo.Io, se sta bene a loro, 'un ho nulla 'n contrario che voi vu faccia all'amore con le mi' bambine. Ma vorre' capi' che cos'è che v'ha spinto a veni' qui a chiedimelo. Vorrei che vu me lo dicessi, qui, ni' muso.

1276 - Francesco.(a Antonio)Eccoci, ora tu lo vedi che casino...(a Arturo)Ecco, so' Benedetti... Le diremofrancamente che i' motivo per cui siamo qui venuti... (esita)

1277 - Arturo.(fra sé, immaginando il prosieguo del discorso, scimmiottando)E' che le su' figliole son belline, son brave,

son simpatiche, 'ntelligenti...

1278 - Francesco.E' che con tutti i sòrdi che hanno da parte ci si starebbe proprio bene tutti, noi, loro

e i figlioli che viene!...

1279 - Antonio.(pausa; scena di prima)O via. Allora arrivederci, grazie di tutto...

1280 - Francesco.(idem)Sì, diamine, ora viene i' bello...

1281 - Arturo.Come?... Com'ha' detto?

1282 - Francesco.Ho detto... Anzi, s'è detto, tutt'e due, che le su' figliole son quello che sono, a noi

c'interessa quanti zeri hanno le lire che hanno da parte. Ecco.

1283 - Arturo.Ragazzi. Ragazzi!...

1284 - Antonio.Ora ci aizza Morena...

1285 - Arturo.  Finarmente!  Finarmente  du'  ragazzi  come  dico  io!...  Ma  che  avvocati,  ma  che

commendatori, fra la gente comune si trovano i ragazzi perbene... Bravi, bravi... Ecco du' generi

come li voglio io: onesti! Onesti, schietti, sinceri!... Che piacere, ragazzi... Che piacere vede' che

esiste sempre ai' mondo della gente come voattri! Credete che 'n questi giorni m'ero scoraggiato

davvero!... Eh...


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Massimo Valori – I’ lume dell’occhi

1286 - Antonio.(a Francesco)Oh. Ma lui 'un si doveva arrabbia'?

1287 - Francesco.Mah, Antonio... O che vo' che ti dica...

1288 - Arturo.Vu sapessi quante n'è venuti qui... Gente che prima 'un gliene 'nteressava nemmeno se

s'era ai' mondo, come si son’affannati a veni' qui a corsa, appena saputa la notizia, con que'

sorrisini finti, con qui' fare a triglia lessa, a di' che le mi' figliole qui, le mi' figliole là... Ipocriti,

tutti! Tutti 'n fin’a uno!... Nessuno che abbia avuto i' coraggio di di' come stavano le cose,

nessuno!...

1289 - Antonio.(a Francesco)Oh. Ma noi 'un si doveva scappa'?

1290 - Arturo.Perché ora c'è, c'è quarcosa che rende la famiglia Benedetti interessante. I sòrdi! Questo

gliè quello che tutti vogliano!... Tutti, eh, anche voi!... E 'un vi do mica torto, eh, d'attra parte un

be' gruzzolo fa gola, o che 'un lo so... Ma vo’ due vu siete stati i soli, i soli a confessallo, a dillo

senza problemi, a spiattella' la verità nuda e cruda lì, pà pà!... Bravi! Lasciate che vi stringa la

mano! (esegue) Oh. Però anche le mi' bambine devan esse' d'accordo, eh?

1291 - Francesco.Eh, diamine...

1292 - Antonio.France, d'accordo su icché?

1293 - Arturo.Si, ma son sicuro anch'io che 'un ci sarà problemi... Aimmeno, se le conosco bene...

Aspettate, eh... Aspettate che le vo a chiamare... (esce alle altre stanze)

1294 - Antonio.Oh. Io 'un ho capito nulla.

1295 - Francesco.Anto! E s'è fatto córpo, perlomeno sui' socero.

1296 - Antonio.Socero? Lui?

1297 - Franscesco.Eh, vedrai...

1298 - Antonio.(stessa scena di prima)Ma io lo sapevo che dovevo sta' a casa...

1299 - Francesco.(idem)O 'ndo' vai, o 'ndo' vai...

1300 - Antonio.'Ndo' vo? Via, vo! Ma figurati se io...

1301 - Francesco.Però tu se' buffo, eh! Prima tu avevi paura di fa' una figuraccia e tu volevi anda' via;

invece tu ha' fatto un figurone e tu vo' anda' via lo stesso!...

1302 - Antonio.'Un rigira' discorsi com'i' tu' solito! Te tu m'ha' detto "vestiti bene e porta du' paste, che

si va a fa' du' risate"! Se ti par d'ave' riso dimorto fin'a ora...

1303 - Francesco.No no, sinceramente le cose hanno preso una piega che 'un me lo credevo neanch'io.

Ma ormai...

1304 - Antonio.Ormai icché?

1305 - Francesco.Ormai ci siamo, volevo dire...

1306 - Antonio.(stessa scena di prima)Stacci te, se ti ci garba! Io 'un ci penso neanche!...

1307 - Francesco.(idem)O pensaci un attimino! Ma icché ci s'ha da perde' noi?

1308 - Antonio.La faccia! La reputazione! Ma che scherzi davvero?

1309 - Francesco.La reputazione? Ma come! Qui ci hanno preso dieci i ragazzi delle meglio famiglie

d'Empoli! Noi siamo venuti e zà zà, s'ha la possibilità d'imparmalle tutt'e due! E questo te lo chiami perde’ la faccia?

1310 - Antonio.(pausa)Lo dico, io, che a te ti riesce rigira' i discorsi...

1311 - Francesco.Perché? O che 'un è la verità?

1312 - Antonio.Ma a me quelle due 'un mi garbano!...


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Massimo Valori – I’ lume dell’occhi

1313 - Francesco.Neanc'a me mi garbano!... Però s'ha un'occasione che nella vita 'un ci ricapita più. Che ci costa?

1314 - Antonio.Costa' ci costa.

1315 - Francesco.Sta' a vede’... Quarche sera a veglia, du' giri d'Empoli, che saranno mai...

1316 - Antonio.Sie, o 'un fo i' giro d'Empoli con quelle du' pappagalle, io... Pe' vede’ se m'attaccano i'giondolo!

1317 - Francesco.Ascolta. Ascolta me. Ti se' ma' ritrovato male a dammi retta?

1318 - Antonio.E 'un lo so, France... Come si fa a fa' certe cose... O che son sistemi, questi? Anche i'Benedetti, voglio dire... Che gliè modo questo di trova' l'omo pe' le figliole? Par che... 'Un lo so...

Par che 'un le consideri nulla neanche lui, o che ti pare a te? O che un babbo dovrebbe ragiona' a quella maniera?

1319 - Francesco.Sa', gliè uno pratico, che vede le cose come stanno. Se 'un le sistema così, quelle due,'un le sistema più.

1320 - Antonio.Che detto 'n un'antra maniera vordì: gli ci voleva du' bischeri e siamo arrivati noi. Eh?

1321 - Francesco.Anto, tu se' troppo pessimista però te, eh!... O proviamo! Visto che noi ci s'ha questapossibilità che 'un ha avuto nessuno, proviamo!... Se 'un si prova, come si fa a sapello? Proviamo!

1322 - Antonio.Proviamo?

1323 - Francesco.Proviamo.

1324 - Antonio.(rassegnato)Proviamo.

1325 - Arturo, Maresca e Marusca.(entrano)

1326 - Arturo.Eccoci... Ci siamo, eh?... Bambine, salutate...

1327 - Maresca.Buongiorno.

1328 - Marusca.Buongiorno.

1329 - Antonio.(stessa scena di prima; a Francesco)Oh! Prova te, se tu vo' prova', io vo a casa...

1330 - Francesco.(idem, a Antonio)Gnamo, 'un fa' i' bischero...(cerca di dissimulare)E 'une 'mporta che tu tirimetta i' cappello, Antonio, tu se' belloccio lo stesso... Buongiorno, signorine. Oh, saluta, anche te.

1331 - Antonio.Buongiorno.

1332 - Marusca.Buongiorno.

1333 - Maresca.Buongiorno.

1334 - Francesco.Noi s'era venuti per... Ecco, s'era pensato di farvi una visitina, sempre che vu gradisca la nostra compagnia... Così, pe' passa' un'ora 'nsieme a fa' du' chiacchiere... Eh, Antonio?

1335 - Antonio.Sì... Du' chiacchiere...

1336 - Maresca.Ma noi...

1337 - Marusca.Veramente...

1338 - Maresca.'Un siamo abituate.

1339 - Marusca.'Un siamo avvezze.

1340 - Maresca.Sarà prudente?

1341 - Marusca.Sarà conveniente?

1342 - Maresca.Bisogna vede' che dice babbo.


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Massimo Valori – I’ lume dell’occhi

1343 - Marusca.Se è d'accordo lui...

1344 - Maresca.Se a lui gli sta bene...

1345 - Marusca.Babbo, te che dici?

1346 - Maresca.Si pole?

1347 - Marusca.Si pole?

1348 - Arturo.A fa' du' chiacchiere qui 'un c'è nulla di male. L'importante gliè che vu sia contente voidella visita di questi du' ragazzi.

1349 - Marusca.Noi?

1350 - Maresca.Noi?

1351 - Marusca.Contente!

1352 - Maresca.Contentone!

1353 - Marusca.Ha' voglia!

1354 - Maresca.Di certo!

1355 - Marusca.Siamo sempre sole!

1356 - Maresca.'Un viene ma' nessuno!

1357 - Marusca.Du' chiacchiere si fanno volentieri!

1358 - Maresca.Si passa un po' di tempo!

1359 - Arturo.Magari(indica a sinistra)vu gli potresti fa' vede' i' terrazzo, o(indica a destra)anda' a fa' du' passi‘n giardino, o nell’orto...

1360 - Marusca.Diamine!

1361 - Maresca.Di certo!

1362 - Marusca.Gli si fa vede' i' terrazzo!

1363 - Maresca.I’ giardino, l’orto...

1364 - Marusca.Son belli, eh?

1365 - Maresca.Dai' terrazzo si vede tutto Montalbano!

1366 - Marusca.Ni' giardino comincia a fiori' le piante, c'è un profumo...

1367 - Maresca.Vi ci si porta volentieri!

1368 - Marusca.Volentieri!

1369 - Maresca.Ci si va subito!

1370 - Arturo.O bravi, via... Andate, fate un po' di conversazione, così vu vi conoscete...

1371 - Francesco.Diamine. Sarà un piacere per noi fare la vostra conoscenza, signorine.

1372 - Maresca e Marusca.(ridono stupidamente e, vergognandosi, girano le spalle a Antonio e Francesco)

1373 - Morena.(entra, dirigendosi verso la Comune)C'è gente.

1374 - Arturo.Chi c'è?

1375 - Morena.Dev'esse' quella della banca.

1376 - Arturo.Ero ‘n pensiero. ‘Un c’è giorno che ‘un capiti, quella befana!

1377 - Morena.Che gli dico, che 'un c'è?


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Massimo Valori – I’ lume dell’occhi

1378 - Arturo.No no, ritorna 'ndo' tu eri, te. Vo io a piglialla, perché ci voglio ragiona' un po' perbenino.

1379 - Morena.(fa dietrofront)Allora me lo poteva di' subito, 'une stavo a veni' quaggiù. Con tutt'icché hoda fa'... (esce alle altre stanze)

1380 - Arturo.Io vo a ragionare con questa signorina, eh... Voi intanto fate... Fate pure come... Come vitorna comodo, ecco... Io vo, eh... (esce dalla Comune)

1381 - Antonio.(a Francesco)Che si fa?

1382 - Francesco.Che si fa, si va!

1383 - Antonio.Mah. Andiamo.

1384 - Francesco.Da che parte? Di qua o di là?

1385 - Antonio.Boh...

1386 - Francesco.Signorine, scusate, da che parte...

1387 - Antonio.Aspetta. Ma... La tua quale gliè?

1388 - Francesco.La mia? La mia gliè... Scegli te, vai...

1389 - Antonio.No, ma io tanto son di bocca bona...

1390 - Francesco.Facevo perché 'un tu ti ritrovassi male.

1391 - Antonio.'Un ti preoccupa' per me. Scegli te.

1392 - Francesco.Ho bell'e capito.(fa la conta come i bambini, indicando le ragazze; uscirà quella più lontana da lui)Sott'i'ponte di Baracca c'è un omin che fa la cacca, la fa dura dura dura, i' dottore la misura, la misura 'n trentatré, uno, due e tre!... Allora, io quella di là (Marusca) e te questa di qua (Maresca). Va bene?

1393 - Antonio.Tanto gliè uguale.

1394 - Francesco.Signorine, vogliamo andare?

1395 - Maresca e Marusca.(sempre vergognandosi, non rispondono)

1396 - Francesco.Noi si pensava... Ecco, magari si potrebbe cominciare andando a vedere il terrazzo...

Visto che è così bello...

1397 - Maresca e Marusca.(c.s.)

1398 - Francesco.Poi si va a vedere il giardino, eh?

1399 - Maresca e Marusca.(c.s.)

1400 - Antonio.(risoluto, battendo le mani; indicherà l'uscita alle altre stanze) Bambine!... Che si fa, si sta qui tutt'i'

giorno? Gnamo, via... Di qua... Fateci vede' questo terrazzo...

1401 - Maresca e Marusca.(sussultano; seguono l'indicazione di Antonio)

1402 - Maresca.I' terrazzo!

1403 - Marusca.Diamine!

1404 - Maresca.Si pòle comincia' di lì.

1405 - Marusca.Venite.

1406 - Maresca.Seguiteci.

1407 - Marusca.Vi si fa strada.

1408 - Maresca e Marusca.(escono)


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1413 - Impiegata.

Massimo Valori – I’ lume dell’occhi

1409 - Antonio.Dopo di lei... (indica la stessa uscita a Francesco, poi indica l’involto sul tavolo) Le paste che si fa, si pigliano?

1410 - Francesco.Dimorto sbriciolio c’è costì dentro, ora, con quante si sono sbatacchiate... Ma pigliale, vai, tante vorte i’ Benedetti ci avesse du’ polli... (si avvia per uscire; sulla porta si ferma) O Anto, 'un mi ricordo più, ma la mia quale gliera, questa di qua o quella di là?

1411 - Antonio.(ha preso l’involto; dà uno spintone a Francesco, facendolo uscire)Moviti, babbaleo! Accident'a quande cison venuto!... (esce)

1412 - Arturo.(entra)Venga, signorina, venga... S'accomodi...

(sulla quarantina; aspetto professionale, bruttarella: occhiali con vistosa montatura, tailleur, fare disinvolto e chiacchierone; entra dalla Comune) Permesso.

1414 - Arturo.Avanti. Si metta a sedere.(chiama)Morenaa!...(all'impiegata)Vuole qualcosa da bere?

1415 - Impiegata.(siede)No, no. Grazie, sono a posto così.

1416 - Morena.(arriva sulla porta)Oh.

1417 - Arturo.Ma proprio nulla? 'Un lo so, un caffè, un tè, un'aranciata...

1418 - Impiegata.No, davvero. Faccia conto che abbia accettato.

1419 - Arturo.Allora nulla, Morena, vai.

1420 - Morena.Un antro viaggio a vòto?... Sa icché? Da qui in avanti mi fo paga' un tanto a chilometro,vah! Ci guadagno di più!... (esce alle altre stanze)

1421 - Arturo.Allora. (si siede anche lui; guarderà continuamente verso la Comune) Giusto du' minuti, tanto pe' esse' chiari.

1422 - Impiegata.Signor Benedetti, lei ancora non ha capito che occasione d'oro le stiamo offrendo.

1423 - Arturo.No no, ma io l'ho capito. E gli dirò francamente, signorina, che in quest'ultimi giorni, anzi in quest'ultime ore, son molto più propenso di prima a accettare la vostra offerta.

1424 - Impiegata.Davvero?

1425 - Torello.(fa capolino dalla Comune)

1426 - Arturo.(fa cenno a Torello che si ritiri, di aspettare)Un momento, un momento. 'Un si riscardi tanto. Hodetto "più propenso di prima", 'un ho detto che accetto.

1427 - Torello.(farà capolino più volte, senza essere visto, ridendo sommessamente)

1428 - Impiegata.Ma cosa vuole che le dica ancora per farle cambiare idea?

1429 - Arturo.Ragioniamo di cose concrete. Quante sarebbe i' tasso d'interesse?

1430 - Impiegata.Il dodici per cento.

1431 - Arturo.E gliè uguale per tutti?

1432 - Impiegata.No... No, certamente... Per i clienti come lei facciamo un'eccezione. Questi sono tassi molto alti, signor Benedetti!

1433 - Arturo.Saranno alti per voi, a me mi sembran dimorto risicati. Comunque a Torello vu gli date dipiù.

1434 - Impiegata.A chi?

1435 - Arturo.A Torello. Ai’ signor Barontini.

1436 - Impiegata.Ah, quello che ha vinto con lei... Gli diamo di più? Ma ne è sicuro?


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Massimo Valori – I’ lume dell’occhi

1437 - Arturo.Signorina, 'un mi faccia gira' pe' la camera senza ciabatte... Io e Torello siamo così (faazione). Quasi come fratelli. A lui vu gli date i' tredici.

1438 - Impiegata.Ma dice davvero?

1439 - Arturo.Dico davvero sì. Allora 'ntendiamoci subito: o s'adopra le solite misure pe' tutti, o 'un sene fa di nulla.

1440 - Impiegata.Alle persone come lei non sfugge niente, eh, signor Benedetti? Lei è un tipo sveglio!

1441 - Arturo.Quande 'un dormo, quasi sempre.

1442 - Impiegata.Allora le garantisco che...

1443 - Arturo.Mi garantisca lo stesso tasso che vu date a Torello. O, come dice lei, ai' so' Barontini.

1444 - Impiegata.Va bene.

1445 - Arturo.Allora ci posso contare?

1446 - Impiegata.Vada tranquillo.

1447 - Arturo.L'ha detto, eh? L'ha detto qui davanti a me!...

1448 - Impiegata.Certamente! Io ho una parola sola, sa?

1449 - Arturo.E io son contento così.

1450 - Impiegata.Allora affare fatto?

1451 - Arturo.Diciamo di sì.

1452 - Impiegata.(stringe la mano a Arturo)Bene bene bene! Vedrà che non se ne pentirà, signor Benedetti!(fruga nella valigetta) Allora, guardi... Io avevo già pronti i contratti... C'è anche quello del signorBarontini...

1453 - Arturo.Aveva preparato anch'i' mio?

1454 - Impiegata.Mi ero permessa.

1455 - Torello.(si ritira senza farsi più vedere)

1456 - Arturo.E come faceva a sape' che accettavo?

1457 - Impiegata.Conosco il mondo, signor Benedetti.

1458 - Arturo.Gorpe vecchia... (si riprende) No, volevo dire... Lei avrà sicuramente molta esperienza, signorina...

1459 - Impiegata.(un po’ seccata)Anche il signor Barontini mi ha dato appuntamento qui per firmare il suocontratto. Io gliel'ho detto: "vuole che venga a casa sua?", ma lui ha tanto insistito...

1460 - Arturo.Gliel'ho detto, signorina, siamo amici fraterni, casa mia è come se fosse sua e viceversa.

1461 - Impiegata.Non è qui?

1462 - Arturo.Dovrebbe arrivare tra poco, pe' di' la verità...(verso la Comune)Anzi... Anzi dovrebb'essere

quasi arrivato. Eh? Che è arrivato?... Torello!... Se' arrivato o no?...

1463 - Torello.(fa nuovamente capolino; si punta l'indice addosso come per dire "tocca a me?")

1464 - Arturo.(a Torello, sottovoce)Gnamo, aspetta dell'attro...(in tono normale)Ba', eccolo!... E' arrivato!

1465 - Impiegata.(si alza e stringe la mano a Torello)Buongiorno signor Barontini.

1466 - Torello.I mi’ omaggi, o deliziosa fanciulla.


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Massimo Valori – I’ lume dell’occhi

1467 - Impiegata.Sempre galante lei, signor Barontini... Ma veniamo a noi. Ho una bella notizia da darle: anche il suo amico, il signor Benedetti, ha finalmente accettato di usufruire dei nostri servizi.

1468 - Torello. Quale sommo gaudio! Bravo. Bravo Arturo!

1469 - Impiegata.Ho qui i contratti di tutti e due, così potete firmarli insieme. (mette davanti a ciascuno ilproprio contratto, con una penna sopra) Prego.

1470 - Arturo.Eh!

1471 - Impiegata.Che?

1472 - Arturo.Se n’è parlato ora, eh! Qui c’è scritto dodici per cento, no tredici!

1473 - Impiegata.Ha ragione...(corregge il contratto di Arturo)Ecco fatto. Va bene ora?

1474 - Arturo.Ora va bene.

1475 - Impiegata.Allora, prego.

1476 - Arturo e Torello.(si accingono a firmare, ma non firmano)

1477 - Torello.Eh!

1478 - Arturo.Che c'è?

1479 - Impiegata.Qualcosa non va?

1480 - Torello.Stavo ‘ncautamente ratificando un accordo errato, vero.

1481 - Impiegata.C'è un errore? Dove?

1482 - Torello.Qui. I’ tasso.

1483 - Impiegata.E' il tredici per cento.

1484 - Torello.Se ben ricordo, dolce e amabile fanciulla, i nostri accordi prevedevano un punto ‘n piùpe’ ave’ convinto i’ so’ Benedetti.

1485 - Impiegata.Ma il signor Benedetti...

1486 - Torello.E' stato convinto dai’ sottoscritto. Vero Arturo?

1487 - Arturo.E va bene, l'ammetto. D'altra parte, signorina, come si fa a resistere alle lusinghe di unparlatore simile?

1488 - Impiegata.Sì, ma... Ora il contratto è compilato...

1489 - Torello.Com’ha corretto i’ contratto di’ mi’ bon amico, pole correggere i’ mio.

1490 - Impiegata.Ma io... Io non so se...

1491 - Torello.Signorina, l’accordi che s’era preso glieran chiari. Se ora i’ so’ Benedetti qui presente piglia i’ tredici per cento, a me mi spetta i’ quattordici.

1492 - Impiegata.Proprio irremovibile, eh?

1493 - Torello.Chiedo solo che si ottemperi a quanto stabilito.

1494 - Impiegata.E va bene. Va bene!... (corregge il contratto) Quattordici per cento! Ecco qua. Ora può firmarlo.

1495 - Torello.M’appresto ‘mmantinente.

1496 - Arturo e Torello.(come prima, si accingono a firmare, ma non firmano)

1497 - Arturo.Eh!

1498 - Impiegata.Che c'è?


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Massimo Valori – I’ lume dell’occhi

1499 - Arturo.Lei m'aveva detto che avrei avuto lo stesso interesse di Torello, cioè del signor Barontini.

Però lui ora ha i' quattordici, e io ho i' tredici.

1500 - Impiegata.Ma non posso...

1501 - Arturo.Lo sapevo. Purtroppo lo sapevo. 'Un si pole ave' fiducia 'n voattri.

1502 - Torello.Ma che dirrai, che dirrai...

1503 - Arturo.No no, mi dispiace... Fallo te, i' contratto, se tu lo vo' fare... Io 'un fo propio nulla.

1504 - Impiegata.Ma signor Benedetti...

1505 - Torello.Arturo...

1506 - Arturo.No. No via, digià 'un ero convinto fino 'n fondo, figuriamoci ora se...

1507 - Torello.Arturo, via... O che ti pare?

1508 - Impiegata.Signor Benedetti, il tasso del signor Barontini scaturisce da un accordo preso a parte,che non la riguarda...

1509 - Arturo.Codesto gliè i' su' punto di vista, signorina. Il mio gliè che fra di noi s'era stabilito un'antra cosa, e mi dispiace ora vede' che 'nvece lei i patti 'un li rispetta, ecco.

1510 - Impiegata.Ma signor Benedetti...

1511 - Arturo.No, via... Metta via tutta codesta roba, faccia firma' lui... Io 'un firmo nulla.

1512 - Impiegata.E va bene! Va bene! Quanto vuole, allora? Il quattordici per cento?... Glielo do, guardi!... (corregge il contratto) Va bene?

1513 - Arturo.(scuotendo la testa) Perché ho brontolato, eh? E se un domani 'un brontolo? E se succedequarche cosa che mi cambia sott'i' naso e io 'un me n'accorgo, chi difende i mi' 'nteressi?... No, signorina, guardi... 'Un ne facciamo di nulla.

1514 - Impiegata.Signor Benedetti... Mi dispiace che la pensi così...

1515 - Torello.Arturo. Arturo ascorta me.

1516 - Impiegata.Provi lei a dirgli qualche cosa.

1517 - Torello.Questa signorina, che rappresenta, vero, l'istituto bancario, ora i tu’ ‘nteressi ‘un li poledifendere, perché ancora ‘un tu l'ha’ atorizzata. Firma e vedrai che, quande tu gli avra’ concesso la tu’ fiducia, loro sapranno ripagalla e meritassela.

1518 - Impiegata.Ecco. Bravo signor Barontini. Glielo dica.

1519 - Arturo.Mah. Tu dirai anche bene, ma...

1520 - Torello.Arturo. Come fa lei a dimostratti quello che pole fa’ pe’ te, se te ‘un tu gliene da’ la possibilità? Se ‘un tu firmi, se ‘un tu da’ l’avallo...

1521 - Arturo.Che cavallo?

1522 - Torello.Avallo, Arturo, avallo. Vordi’ da’ la tu’ garanzia.

1523 - Arturo.A cavallo?

1524 - Torello.No, 'un c'entra nulla i' cavallo! Arturo, te firma, vedrai che un giorno tu mi ringrazierai!

1525 - Arturo.Mah. 'Un è che sia tanto convinto, eh... Ma se tu me lo dici te...

1526 - Impiegata.Bravo. Bravo signor Benedetti! Così mi piace. Grazie, signor Barontini, senza di leinon l'avrei mai convinto. Allora, signori, se siete d'accordo, potete apporre le vostre firme.

1527 - Arturo e Torello.(come prima, si accingono a firmare, ma non firmano)

1528 - Torello.Eh! Noe!... Siamo punt’e accapo!


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(entrano, a braccetto; si dirigeranno verso la Comune)

(si mettono a discutere)

Massimo Valori – I’ lume dell’occhi

1529 - Impiegata.Ancora?

1530 - Torello.Signorina, lei si rammenterà di’ patto che prevedeva che io avre’ avuto un punto ‘n piùse avessi convinto i’ Benedetti...

1531 - Impiegata.E non l'ha avuto?

1532 - Torello.N’ho avuto uno. Poi però i’ qui presente Arturo aveva rifiutato di firma’ un’antra vorta,e io l'ho riconvinto. Quindi è giusto e sacrosanto che io debba ricevere un antro punto ‘n più.

1533 - Impiegata.Signor Barontini...

1534 - Arturo.Signorina, mi scusi se mi intrometto, ma Torello ha pienamente ragione.

1535 - Torello. Ben lei vede come anche i terzi suffraghino le mi’ ragioni, vero.

1536 - Impiegata e Torello.

1537 - Marusca e Maresca.

1538 - Antonio e Francesco.(entrano dietro a loro, con l'aria annoiata; pure loro si dirigeranno verso la Comune)

1539 - Marusca.Babbo.

1540 - Maresca.Babbo.

1541 - Marusca.I' terrazzo gli s'è fatto vedere.

1542 - Maresca.Siamo venuti via ora.

1543 - Marusca.Ora si va a fagli vede' i' giardino.

1544 - Maresca.Ma che hai da fare?

1545 - Marusca.Ci hai gente?

1546 - Maresca.Allora scusa.

1547 - Marusca.Ti s'è 'nterrotto?

1548 - Maresca.Ti s'è dato noia?

1549 - Marusca.Tanto si va via subito.

1550 - Maresca.Si fa una cosa veloce.

1551 - Marusca.Così vu parlate di che vi pare.

1552 - Maresca.In santa pace.

1553 - Marusca.Venite ragazzi.

1554 - Maresca.Di qua.

1555 - Marusca.Vi si fa strada.

1556 - Maresca.E' vicino, eh?

1557 - Marusca.Non v'impaurite.

1558 - Maresca.Non c'è da camminar tanto.

1559 - Marusca e Maresca.(escono dalla Comune)

1560 - Francesco.Mah. Ma chi ce l'ha fatto fa'!

1561 - Antonio.A te, eh?

1562 - Francesco.L'unica cosa bona gliè che 'un c'è neanche bisogno di chiacchiera'. Fanno ogni cosada sé, domandano e rispondano!


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Massimo Valori – I’ lume dell’occhi

1563

- Antonio.E poi, anche a vole' chiacchiera'... 'Un ti tocca mica!...

1564

- Maresca e Marusca.(d.d., a soggetto)Ragazzi, venite, gnamo....

1565

- Antonio.(gesto di noia)

1566

- Arturo.(si volta verso Antonio)

1567

- Antonio.(se ne avvede e cerca di dissimulare)So' Benedetti... Ora si va, eh... Si va a vede' anch'i' giardino...

(a Francesco) Prego, prima lei...

1568

- Antonio e Francesco.(escono dalla Comune)

1569

- Arturo.(sospira, scuotendo la testa)

1570

- Torello.Signorina, i patti son patti.

1571

- Impiegata.Ma signor Barontini, come faccio a darle il quindici per cento...

1572

- Torello.Una scancellatura c'è di già. Se ne fa un'antra e si scrive quindici.

1573

- Impiegata.Ma non posso, non mi autorizzano...

1574

- Torello.O che vole che sia... Un punto ‘n più o ‘n meno, tarabaralla...

1575

- Impiegata.E va bene! Va bene!(corregge il contratto)Ora per cortesia volete mettere le vostre firme in

basso a destra su questi moduli?

1576

- Arturo e Torello.(come prima, si accingono a firmare, ma non firmano)

1577

- Impiegata.E pensare che ho lasciato detto che tornavo subito! Guardate che ore sono, mi s'è

fatto tardi...

1578

- Arturo.Eh! Come! 'Un va mica bene!...

1579

- Impiegata.Ah no, eh? No, eh? Ora basta con questo tira e molla!

1580

- Arturo.Che tira e molla?

1581

- Impiegata.Basta ho detto!

1582

- Arturo.Se ha i' quindici lui lo voglio anch'io!

1583

- Impiegata.Ma perché...

1584

- Arturo.Perché sì, perché s'era detto così, signorina! ‘Un cambiamo le carte ‘n tavola!

1585

- Impiegata.(crolla a sedere, sfinita; si “sgonfia” e si toglie anche gli occhiali)'Un ce la fo più. Accident'a voi e tutti i

sòrdi che vu avete. (prende il contratto di Arturo e lo corregge) Ora c'è i' quindici di qua e di là. (a Torello) E lei

zitto perché questa vorta lo convinco io e lei 'un ha da ave' più nulla. Ora me la fate questa firma,

sì o no?

1586

- Arturo e Torello.(firmano)

1587

- Torello.Soprassedemovici.

1588

- Arturo.Veniamogli 'ncontro, via...

1589

- Impiegata.(prende i due contratti, un'occhiata e via)Se Dio vole... Dunque, ora aspettiamo di avere il

denaro.

1590

- Torello.I’ mio vu ce l'avete digià.

1591

- Impiegata.Esattamente. Manca quello del signor Benedetti.

1592

- Arturo.Guardi, lo vo a piglia’ e poi glielo porto subito. Se vole anda’ ‘n banca a aspettammi...

1593

- Impiegata.Non posso accompagnarla?


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Massimo Valori – I’ lume dell’occhi

1594 - Arturo.Preferire' di no. Se no mi tocca fagli vede' i' nascondiglio 'ndove tengo tutta la roba divalore.

1595 - Impiegata.Ah. Ha ragione. Allora io vado in banca. L’aspetto, eh, mi raccomando.

1596 - Arturo.‘Un si preoccupi. Fra meno di mezz'ora son da lei. Va bene?

1597 - Impiegata.Va bene. Allora... E' stata una faticaccia, comunque... Grazie di tutto, signori.

1598 - Arturo.S'immagini.

1599 - Torello.Ma grazie a lei, leggiadra fanciulla. I mi’ ossequi.

1600 - Arturo.Arrivedella.

1601 - Impiegata.A fra poco.(esce dalla Comune)

1602 - Arturo.Certo che quande no' due ci si mette, eh? I' quindici! Deunaffare!...

1603 - Torello.Quasi quasi a un certo punto mi dispiaceva mettila ni' mezzo a quella maniera.

1604 - Arturo.Oh. E 'un si meritano nulla. Ora questa gliera qui tutta sorrisi e moine, ma tu vedessi chevisacci, quand'anda' io a chiedigli i’ finanziamento pe' rifà i' vialino... Allora 'un vennero sa' fino a casa a portammeli!... Son ladri, ladri e ladri! E ruba' a' ladri 'un è peccato!

1605 - Torello.Tu ha’ ragione.

1606 - Morena.(entra e resta sulla porta, in ascolto)

1607 - Arturo.Che soddisfazione, 'un ave' più bisogno di loro!

1608 - Torello.Anzi, son loro ora a ave’ bisogno di noi.

1609 - Arturo.Eh, ora sì. Ora siamo quattrinai, caro Torello.

1610 - Torello.Quale sarà la prima spesa, i' primo sfizio che tu ti levi?

1611 - Arturo.Che si domanda? La macchina!... Tanto mi garba a caso la Secento!...

1612 - Torello.E poi?

1613 - Arturo.Poi, Torello, ho da sistema' le bambine, bisogna che pensi anc'a loro. A parte, voglio dire... Io 'un è che stessi male neanche prima, eh... I' mi lavoro rende benino... Ma 'nsomma, più ce n'è, meglio è, che dici te?

1614 - Torello.Avallo senza indugio.

1615 - Arturo.Eh?

1616 - Torello.Avallo, Arturo, avallo.

1617 - Arturo.Ah, i' cavallo di dianzi... E te, te, che ha' 'ntenzione di fa'?

1618 - Torello.Anda' 'n vacanza. Vo a Viareggio, fisso una pensione e ci sto finché 'un mi viene a noia!

1619 - Arturo.Ora? O che è stagione? Aspetta giugno, per lo meno!

1620 - Torello.No no, ora si spende meno...

1621 - Arturo.Sì, la meglio gliè che tu stia a guarda'...

1622 - Torello.E poi giugno viene fra un mese, io 'n vacanza voglio anda' ora, sicché... 'N settimananova mi fo dare un libretto d'assegni, piglio i' treno e vo. E poi, o 'un son andate ora Vera e la su' figliola?

1623 - Arturo.Sì, ma che c'entra codesto... Loro ci son andate pe' cura, pe' Vera che ha problemi quidavanti.


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(si siedono, rassegnati)

(escono alle altre stanze)

(entreranno, con la stessa espressione annoiata di prima)

Massimo Valori – I’ lume dell’occhi

1624 - Torello.Voglio anda' a trova' anche loro quande son laggiù. Che dicano, come ci si sta a Calambrone?

1625 - Arturo.Che lo so, son partite da... Quante, quattro giorni?... Che vo' che abbin fatto sape'.(guardal'orologio; si avvia verso la Comune) Guardiamo se gira gira si fa com'i' Lombardi...

1626 - Torello.(c.s.)Quello che da presto fece tardi.

1627 - Arturo.Preciso. Andiamo a piglia' questi sòrdi pe' portaglieli, giù.(esce dalla Comune)

1628 - Torello.(c.s.)

1629 - Morena.Ma speriamo che ti brucin tutti! "Ora siamo quattrinai"!... Speriamo, guarda, che ti ciabbia fatto la tana i' tarpone 'n qui' buco 'ndo' tu' l'ha' nascosti, sare' proprio contenta!... Te lo 'mmagini ganzo se li ritrovasse tutti a briciolini fini fini... Sa', i' tarpone quande fa la tana e' sfarina, eh... Che soddisfazione se tu ci trovassi tutt’aria!... La macchina, eh? Nulla!... A piedi o 'n bicicretta, come ora! (pausa) Anzi, no, neanche! Speriamo che tu ce la faccia a compra' la macchina, prima che te li mangi tutti i' tarpone, e che tu picchi, maremma cane, che vu abbracci un pino marittimo, te e la Secento nova nova!... Bello sarebbe!...

1630 - Marusca e Maresca.(entrano)

1631 - Antonio e Francesco.

1632 - Maresca.Tanto si fa alla sverta.

1633 - Marusca.‘N un baleno.

1634 - Maresca.Se no si busca un malanno.

1635 - Marusca.Un accidente.

1636 - Maresca.Si starebbe fresche.

1637 - Marusca.'Un siamo mica come voi, noi.

1638 - Maresca.Siamo delicate.

1639 - Marusca.Siamo freddolose.

1640 - Maresca.Già come farà a 'un favvi freddo...

1641 - Marusca.S'è levata quella brezzolina...

1642 - Maresca.Aspettateci qui, eh.

1643 - Marusca.Si va 'n camera e si torna.

1644 - Maresca.Si piglia una maglina...

1645 - Marusca.Uno sciallino...

1646 - Maresca.Mettetevi a sedere.

1647 - Marusca.Fate i' vostro comodo.

1648 - Maresca.Morena, se voglian quarche cosa...

1649 - Marusca.Pensaci te, eh?

1650 - Maresca.Fa' perbenino.

1651 - Marusca.Tanto si sta poco.

1652 - Marusca e Maresca.

1653 - Antonio e Francesco.

1654 - Francesco.(a Morena)'Un si vole nulla, sta' tranquilla.

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Massimo Valori – I’ lume dell’occhi

1655 - Antonio.'Un ti si dà noia.

1656 - Morena.Mi pare che per ora 'un sia stato un successone questo fidanzamento.

1657 - Francesco.Fidanzamento?

1658 - Antonio.Che fidanzamento! Ma che se' scema?

1659 - Morena.Morino, bada a come tu ragioni perché io ti do anche du' labbrate, eh?

1660 - Antonio.Oh, ma sempre io!

1661 - Morena.Scema sarà la tu' sorella!

1662 - Antonio.Allora me ne piglio poco, son figlio unico.

1663 - Morena.E ci credo, quand'hanno visto te si son fermati!

1664 - Antonio.Ma che vòi, eh? Pensa all'affari tua!

1665 - Francesco.Morena, che 'un ha' nulla da fa'?

1666 - Morena.Avrei. Ma mi garba sta' qui a meleggia'. O allora, o che mi fai? Ammazzami!

1667 - Francesco.Ognuno si diverte come vole.

1668 - Antonio.Ah, ma per me vedrai tu duri poco con codesto sollazzo. Io fra un po' piglio e mi levoda tre passi.

1669 - Francesco.Mi sa che vengo anch'io.

1670 - Morena.Come! O Francesco, anche te?

1671 - Francesco.O che 'un l'ha' visto? Chiacchiero di più la sera quande porto fòri i' cane!

1672 - Antonio.Io i' cane da porta' fòri 'un ce l'ho, ma se sortissi la sera anche da me solo chiacchierere'di più che con loro due!

1673 - Morena.Insomma, bell'e rotto i' fidanzamento.

1674 - Antonio.E ridai.

1675 - Francesco.'Un ci siamo mica fidanzati, eh, o Morena.

1676 - Morena.No, vu siete venuti qui a fa' la cura delle terme.

1677 - Antonio.E poi, anche a voleccisi fidanza’... ‘Un si sa da che parte ‘ncomincia’!... Figliole stranen’avevo conosciute, ma come queste, davvero...

1678 - Morena.L’unica che dice d’ave’ la ricetta pe’ sistemalle, quelle due, gliè Matilde.

1679 - Francesco.Matilde? Che dice Matilde?

1680 - Morena.Le’ dice sempre che quelle du' figliole son come e' su' nomi. Presi uno pe' uno son nomi come quell'attri, 'un hanno nulla di strano. Gliè vero, io ci ho una zia che si chiama Marusca.

1681 - Antonio.Anche la mi' mamma conosce una che si chiama Marusca, viene sempre ai’ barre.

1682 - Morena.Pe' forza, gliè codesta la mi' zia!

1683 - Antonio.Ah, è parente tua, eh? Un po' ciucca mi pareva...

1684 - Morena.(va verso Antonio, minacciosa)Ridillo! Prova a ridillo, se tu ha' i' coraggio!

1685 - Francesco.(trattiene Morena)Via, lascia fare ora...

1686 - Morena.(a Antonio)Te fa' tanto di rimanemmi fra le mane, po’ tu se' bono pe' fatti mangia' dallenane!


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Massimo Valori – I’ lume dell’occhi

1687 - Francesco.Bona, via... Finisci di dicci di Matilde, 'nvece!

1688 - Morena.Matilde? Ah, di quelle figliole... Dice che loro son come e' su' nomi. Son nomi comequell'attri, ma gliè quande tu li metti 'nsieme che fanno ridere.

1689 - Antonio.E allora?

1690 - Morena.E allora sessanta minuti!... Se messi 'nsieme fanno ridere, tu li separi e 'un fanno più ridere.

1691 - Francesco.E così loro! Giusto, perdie!... Quande sono ‘nsieme sembrano una cosa, ma però...

Ha ragione!... Brava Matilde. Morena, se funziona ti porto du' piccioni, guarda!...

1692 - Antonio.Funzona icché?

1693 - Morena.Tanto vu siete poco piccioni, tutt'e due... Famm'anda' a fa' cena, vai...(esce in cucina)

1694 - Francesco.Ha detto bene. Ha detto proprio bene, maremma zoppa! Ora si fa l'urtimo tentativo,eh... O va così, o si tela.

1695 - Antonio.E allora si tela, te lo dico io.

1696 - Francesco.O che lo sa’ che voglio fa'?

1697 - Antonio.No. Ma tanto si tela uguale.

1698 - Francesco.Ascortami!... Ora, quande vengano di qua, ci si divide! Io nell’orto, te sui' terrazzo.Va bene?

1699 - Antonio.E loro?

1700 - Francesco.Una per uno!

1701 - Antonio.Una per... Ah, una per uno... E poi?

1702 - Francesco.E poi foco alle micce!

1703 - Antonio.Foco alle micce?

1704 - Francesco.Diamine! Se no tanto valeva anda’ a gioca’ a lastrino! ‘Un s’ha a perde’ tempo, gli s’haa misura’ subito la febbre!

1705 - Antonio.Come diceva quello “macché bacini e bacini...”

1706 - Francesco.(a tempo)Ora, via, no fino a codesto punto...

1707 - Marusca e Maresca.(entrano, entrambe con un piccolo scialle sulle spalle, e vanno al centro della scena; Marusca sta a destra)

1708 - Marusca.Eccoci.

1709 - Maresca.Ci siamo.

1710 - Marusca.S’è fatto veloce.

1711 - Maresca.‘Un vi s’è mica fatto aspetta’ tanto.

1712 - Marusca.Siamo state brave.

1713 - Maresca.Voi siete pronti?

1714 - Marusca.Siete a posto?

1715 - Maresca.Si va?

1716 - Francesco.(a Antonio, sottovoce)Quale gliera la tua?

1717 - Antonio.La mia?

1718 - Francesco.Eh. Quale gliera?


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Massimo Valori – I’ lume dell’occhi

1719 - Antonio.'Un me lo ricordo più neanche... La tua quale gliera?

1720 - Francesco.Eh, se me lo ricordavo, nini, 'un te lo domandavo a te.

1721 - Antonio.Si rifà i' conto?(inizia la cantilena)Sotto i’ ponte di Baracca...

1722 - Francesco.No no...(si mette dalla parte di Marusca)Era questa la mia, te va' di là.

1723 - Antonio.(esegue, andando vicino a Maresca)

1724 - Francesco.Ci sei?... Uno, due, tre!

1725 - Francesco e Marusca.(Francesco acciuffa Marusca e la trascina verso la Comune, dalla quale usciranno)Signorina, ma

che zucchini che c’era nell’orto, si vann’a rivede'...

1726 - Antonio e Maresca.(Antonio c.s. con Maresca, ma uscendo alle altre stanze)Ma tutti que' nuvoli che c'era sopra

Montalbano, 'un ci pioverà mica, eh... Gnamo si va a guarda' un po’...

1727 - Maresca.(nel frattempo)Marusca! Aiuto! Marusca...(continua a soggetto)

1728 - Marusca.(c.s.)Maresca! Aiuto! Maresca...(c.s.)

1729 - Morena.(entra) Mah, m’era sembrato di senti’ confusione... Saranno quelle figliole con que’ragazzi. Digià neancora ‘un ci credo: le Benedetti coi’ fidanzato!... A parte che se li meriterebbero du’ ragazzi bravi come quelli, che le sveglino un po’, che gli faccin vede’ un po’ di mondo. I’ babbo no, eh, fosse per lui... Quello ‘un si merita nulla davvero. Gli sparissen tutti, que’ sordàcci!

(esce in cucina)

1730 - Arturo e Torello.(entrano)

1731 - Torello.Bono... Bono via...

1732 - Arturo.(disperato)Ma come... Com’è possibile!

1733 - Torello.Sì, o sta’ bono ora, via... Piuttosto, se' sicuro che tu l'avevi messi proprio lì? 'Un è che tu

ti se' sbagliato?

1734 - Arturo.        Ma che sbagliato, Torello... Magari... E me lo ricordo bene, i' quinto caratello... Glielo

feci svota' tutto, glielo feci 'mbottiglia' apposta a Vera... Poi presi i sòrdi e li misi 'n un sacchetto di plastica... Sa', pe' 'un trova' ogni cosa mólle...

1735 - Torello.Dimorto asciutto, tu ci ha' trovato, attro che mólle...

1736 - Arturo.O Torello, ‘un ti ci mettere anche te ora...

1737 - Torello.Abbi pazienza, m'è venuta... Sta' carmo... Ora si chiamera' ‘ Carabinieri...

1738 - Arturo.Carabinieri? Sì, meglio! 'Un si chiama proprio nessuno, Torello...

1739 - Torello.Diavolo! E come vo' fa'?

1740 - Arturo.Torello, proprio oggi che le mi' bambine... Ora che c'è du' ragazzi propio come volevo

io...

1741 - Torello.Ah! Que’ due che ho visto prima?

1742 - Arturo.Sie, Torello... Son due propio a posto, come mi garbano a me... Come fo, Torello...

Come fo ora a digli che...

1743 - Torello.Ma a quarcuno tu lo dovra' di', eh?

1744 - Arturo.No. No no, a nessuno. Tu lo sa' te e basta. E basta. Mi raccomando, Torello, eh... Te lo

chiedo pe' piacere...

1745 - Torello.Son affari tua, e farò come tu mi comandi. Ma però...

1746 - Arturo.'Ccident'a chi sarà stato, gli pigliasse un accidente a ombrello!


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Massimo Valori – I’ lume dell’occhi

1747 - Torello.Tu ci penserai a codesto, sta' carmo...

1748 - Arturo.Tutt’i' mi' bene c'era 'n qui' caratello... Tutt’i' mi' futuro...

1749 - Torello.Eeh, come tu se' tragico!

1750 - Arturo.        Torello, allora neancora 'un tu ha' capito... Senza que' sòrdi io 'un sistemo neanche le

figliole... M'importa assai de' venti milioni, a me... Io stavo bene anche prima... Ma gliè che con quello specchietto du' lodole bone l'avevo chiappate subito...

1751 - Torello.Che lodole?

1752 - Arturo.Du' lodole maschio, pe' le mi' bambine...

1753 - Torello.Aah... Arturo, stasera tu se' te che tu ragioni troppo difficile. Parola mia, 'un ti capisco!

1754 - Arturo.Se gli dico che 'un ce l'ho più, gliè come apri' la gabbia, 'nteso? Pigliano i' volo e

arrivederci!...

1755 - Torello.E noi 'un gli si dice. Sta' tranquillo che 'un gli si dice.

1756 - Arturo.O Torello, ho bisogno d’aria... Vo sui’ terrazzo a vede’ di respira’ un po’.

1757 - Torello.  Vengo anch’io, Arturo. Anzi, se ci fosse anche quarche cosellina da bere... Qui’

vinsantino...

1758 - Arturo.Gliè quello di qui’ caratello! Maremma ciuca, maremma...

1759 - Torello.Arturo, ‘un volevo ‘nfierire...

1760 - Arturo.Ma che vo’ ‘nfieri’, tanto peggio che di così... Per lo meno beemoci... (chiama) Morena!

Portaci un po’ da bere, di qua, noi si va du’ minuti sui’ terrazzo!... Gnamo, Torello, vai... Ma

guardate, ma chi sarà stato....

1761 - Arturo e Torello.(escono alle altre stanze; pausa a scena vuota)

1762 - Antonio e Maresca.(entrano precipitosamente, imbarazzati; Maresca si sistema i capelli e ripulisce gli occhiali, Antonio sipettina)

1763 - Arturo e Torello.(rientrano subito dietro)

1764 - Torello.Date retta, vo’ due!...

1765 - Arturo.Ecco, diglielo!

1766 - Torello.Che diglielo! Tu se’ te i’ su’ babbo, mica io!...

1767 - Arturo.Che... Che lavori... Che vi pare...

1768 - Torello.Bravi bambini, bravi! La lodola e i’ lodolo! Vi sembran cose da fare, codeste? Eh? O

Arturo, ma che ‘un gli dici nulla?

1769 - Arturo.(fa per dire qualcosa a Antonio e Maresca; a Torello)Che lo so, stasera gliè i’ finimondo... Ma che gli

devo di’...

1770 - Torello.Come che tu gli devi di’! Tu li devi brontola’!

1771 - Arturo.Brontola’? O se gliè quello che volevo!

1772 - Torello.Sì, ma ‘nsomma... Gliè la prassi, Arturo, fanno tutti così!

1773 - Morena.(entra col solito vassoio del vinsanto, lo posa sul tavolo; vede Maresca e resta stupefatta)Che ci fai te da te sola?

‘Ndo’ l’ha’ lasciata la tu’ sorella?

1774 - Torello.Già! ‘Ndo’ è quell’attra? Arturo!...

1775 - Arturo.Oh.

1776 - Torello.Qui ce n’è una sola, eh, c’è Marusca e basta.

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Massimo Valori – I’ lume dell’occhi

1777 - Maresca.No, io son Maresca.

1778 - Torello.Silenzio, te! Come ti permetti di parla’ dopo che... Che... O Arturo, o diglielo te...

1779 - Arturo.Torello, a me mi gira i’ capo... Morena dammi da be’...(va al tavolo; si verserà da bere e berrà)

1780 - Morena.Ma quell’attra... Cosa...

1781 - Maresca.Marusca.

1782 - Morena.Ecco, Marusca, ‘ndo’ è?

1783 - Torello.Parla! Dicci dove son andati!

1784 - Antonio.‘Ndo’ sono, son fòri, nell’orto.

1785 - Torello. Arturo!

1786 - Arturo.Oh.

1787 - Torello.Son nell’orto!

1788 - Arturo.C’è da rama’ pomodori.

1789 - Torello.Ma che sta’ costì? ‘Un va’ a vede’?

1790 - Arturo.Va’ te, venvia...

1791 - Torello.Io? Che io? O che sono io?

1792 - Antonio.E si va noi, vai...

1793 - Torello.Fermi lì, vo’ due! Vi garberebbe, eh! Vo io, ‘nvece! Arturo!

1794 - Arturo.Oh.

1795 - Torello.Vo io! Vo io a sarva’ Maresca dalla perdizione!

1796 - Antonio.E ridai. Maresca gliè questa qui, gliè Marusca quella fòri!

1797 - Torello.Arturo! Allora?

1798 - Arturo.Bada ai’ colonnino quande tu va’ nell’orto!(si siede)

1799 - Torello.(plateale)Maresca...

1800 - Antonio.Maruscaaa!

1801 - Torello.(plateale)Marusca resisti, arrivo!...(esce dalla Comune)

1802 - Maresca.Babbo, ma ti senti bene?

1803 - Antonio.So’ Benedetti...

1804 - Morena.Che sta male?

1805 - Arturo.(cerca di non darlo a vedere)Male? Chie, io? No. No no, sto bene.

1806 - Morena.Ha un viso come se gli avessero fatto chissà icché!

1807 - Antonio.‘Un si faceva mica nulla di male...

1808 - Arturo.Eh? Codesto... Codesto gliè da vedessi, care le mi’ lodole...

1809 - Morena.Ma che l’avete beccati mentre... Eh?

1810 - Antonio.Mentre icché, o nana mutola, costì...

1811 - Morena.Nana mutola a chie? Bada ti do una labbrata ti disfò la divisa, eh!

1812 - Arturo.Morena! Che modi son codesti?


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(continua a chiamare Torello, sempre intontito dalla testata)

Massimo Valori – I’ lume dell’occhi

1813 - Morena.Ringrazi Iddio che gliel’ho detto e basta. Quest’attra vorta gliela tiro!

1814 - Arturo.Via, ora state boni qui, eh... Vo anch’io a vede’ ‘ndo’ sono, giù... ‘Un vi leticate, ‘nteso?...

Ma guardate che serata... (esce dalla Comune)

1815 - Morena.Ma che vo’ due eri sui’ terrazzo?

1816 - Maresca.(china il capo, vergognosa)

1817 - Morena.E poi tu ha’ a dire che questo ‘un è un fidanzamento. Vu siete stati còrti ‘n flagrante,anche!

1818 - Antonio.Morena, ma che te una bella padellata di cavoli tua... No, eh?

1819 - Morena.No, ma io son contenta. Però... Mi sarebbe garbato chiappavvici a me...

1820 - Maresca.Perché?

1821 - Morena.Pe’ curiosità.

1822 - Antonio.Sa’ perché? Pe’ ‘mpara, perché te se tu aspetti quarcuno che t’insegna tu moi co’ la voglia, te lo dico io!...

1823 - Morena.Che c’entra. Perché ancora io ‘un ho trovato uno che sa apprezza’ le mi’ qualità!

1824 - Antonio.Tu ha a anda’ ma a butta’ i’ sasso a San Lazzero, anche te!

1825 - Torello,Arturo, Francesco e Marusca. (entrano; Torello, inebetito, ha un vistoso livido sulla fronte; Arturo losorregge e lo metterà a sedere; Francesco si pettina; Marusca si ricompone e ripulisce gli occhiali)

1826 - Arturo.Te l’avevo detto di sta’ attento ai’ colonnino...

1827 - Francesco.Che botta! E’ assai che ‘un s’è rott’i’ capo!

1828 - Morena.Ecco quell’attri due!... L’avete ramati i pomodori?

1829 - Francesco.Fatti l’affari tua, te!

1830 - Morena.Questi ragazzi come son permalosi, oh! ‘Un gli si pole di’ nulla!...

1831 - Arturo.Torello! Torello!... Che mi senti? Torello!

1832 - Torello.Arturo...

1833 - Arturo.Oh...

1834 - Torello.Arturo...

1835 - Arturo.Oh!

1836 - Torello.Arturo...

1837 - Arturo.Che, son qui!...

1838 - Torello.Arturo, l’onore delle tu’ figliole... Gliè sarvo...

1839 - Arturo.Sì, ma tu m’ha’ rotto i’ colonnino, però!

Torello! Torello...

Fine del secondo atto


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TERZO ATTO

Lunedì 25 luglio. Stessa scena del primo atto.

E' pomeriggio, in scena c'è Morena, che sta rassettando la stanza, e l’impiegata della banca.

1840 - Morena.Signorina, gliel’ho bell’e detto. I’ sor Arturo ‘un c’è. Gliè lunedì e gliè a lavora’, cometutti i cristiani. Se lo vole aspetta’, faccia pure, ma prima d’un’ora poca vela.

1841 - Impiegata.Lavorare! Lei non me la racconta giusta!

1842 - Morena.Oh! Che mi dà di bugiarda?

1843 - Impiegata.Uno come il signor Benedetti, con i soldi che ha... Lavorare!... Andiamo, mi dica laverità.

1844 - Morena.Gliè questa la verità! Morena bugie ‘un ne racconta!

1845 - Impiegata.Per lavoro si fa questo e altro, signorina.

1846 - Morena.Ascorta, cosa. Se tu provi un’antra vorta a dammi di bugiarda io piglio questa grenata, tela ‘nfilo ‘n bocca pe’ i’ manico e te la fo risorti’...

1847 - Impiegata.(a tempo)Va bene, va bene, va bene. E’ evidente che con lei sto solamente perdendotempo.

1848 - Morena.No, puntualizzamo subito le cose. Chi perde tempo più di tutti qui son io, che mi toccasta’ qui a chiacchiera’ con lei con tutto quello che ci ho da fa’. Poi, dopo però, perde tempo lei. Ma no con me! Coi’ Benedetti! Perché quello tanto i sòrdi a voi ‘un ve li dà!...

1849 - Impiegata.Come fa a saperlo?

1850 - Morena.E lo so perché io leggo, signorina, m’informo. L’ha letto lei Moliere(pronuncia male, come suosolito)?

1851 - Impiegata.Chi?

1852 - Morena.Moliere(c.s.)!

1853 - Impiegata.Se mai, Molière(lo pronuncia bene).

1854 - Morena.Eccone un’antra. Lei va dai’ solito libraio di’ dottore, eh? “L’avaro” di Moliere (c.s.), signorina, l’ha presente?... Ecco, i’ Benedetti vole fa’ uguale. Tutto mio, tutto mio, come le civette! Ha capito?

1855 - Impiegata.Ma che ne vuole sapere lei...

1856 - Morena.O sentila bellina. E lo saprà lei, allora!... Digià ci sta davvero che lo sappia come fannole civette, eh, perché più civette che di lei gliè difficile trovanne...

1857 - Impiegata.Sarà mia premura informare il signor Benedetti sul modo che lei ha di trattare gli ospiti.

1858 - Morena.Cioè?

1859 - Impiegata.Cioè gli dirò che lei è un essere spregevole, rozzo, buzzurro, scortese e maleducato.

1860 - Morena.(ride)Cencio disse male di straccio.

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1861 - Impiegata.Prego?

1862 - Morena.O a lei chi gli par d’essere, Biancaneve? Fra codesto fisico, fra codesto muso di topo,fra codesto fare uso Tina Pica, io dico che gliè sempre zittella.

1863 - Impiegata.Farò finta di non aver sentito.

1864 - Morena.Gliè zittella, eh? Dica la verità.

1865 - Impiegata.Sono nubile.

1866 - Morena.(ride sguaiata)Che dici! Le riconosco a córpo, io! Capace ‘un ha neanche i’ fidanzato.

1867 - Impiegata.Non sono affari suoi.

1868 - Morena.(c.s.)Dice a codesto modo perché ‘un ce l’ha.

1869 - Impiegata.Perché lei ce l’ha?

1870 - Morena.Io? No.

1871 - Impiegata.E allora che ha da chiacchierare tanto?

1872 - Morena.Perché c’è una bella differenza. Prima di tutto io ‘un mi vergogno a dillo come lei. E poiio, così a cazzotto, ho vent’anni meno di lei: io quarche cosa potre’ anche trova’. Ma lei...

Nemmeno se va a Montelupo a fasselo fa’ di terracotta! 1873 - Impiegata.Insolente! Maleducata, villana, cafona, bifolca che ‘un è altro. 1874 - Morena.Detti da lei son tutti comprimenti.

1875 - Impiegata.Non resterò qui un minuto di più!

1876 - Morena.Ooh! Volevo vede’ che aspettava! Torni dopo a ora di cena, se vole i’ Benedetti. Poi ‘undica che ‘un glie l’ho detto.

1877 - Impiegata.(mentre esce)Arrivederci.

1878 - Morena.Stia attenta quande va via, stia all’ombra!

1879 - Impiegata.Perché?

1880 - Morena.Perché i’ sole bacia ‘ belli, ma a quelli come lei secondo come gli dà anche un piluccotto!

1881 - Impiegata.Screanzata! Papavera!(esce dalla Comune)

1882 - Morena.Papaera!... Se tu le vo’ di’ dille perbene... Ciao nina...(pausa)  Capito, vogliano di’,vogliano fa’, ragionan tutti mico pico... E poi vanno a compra’ ‘ libri ai’ rispiarmo!... Io no, sa’...

Moliere (c.s.), Shakespeare (pr. “scachespeàre”), Hemingway (pr. “emingvài”)... Bah, no... Pe’ doventa’ accurturati ‘gna spendere!...

1883 - Antonio.(d.d.)Permesso?

1884 - Francesco.(d.d.)C’è nessuno?

1885 - Morena.Se’, eccoli, vah… I du’ principi son venuti a cerca’ le Cenerentole… (verso la Comune) Avanti, avanti…

1886 - Antonio e Francesco.(entrano; Francesco ha un involto in mano)

1887 - Antonio.Ciao Morena.

1888 - Francesco.Bongiorno. Che siamo venuti troppo presto?

1889 - Morena.Se vu volevi le du’ lavoratrici novelle, ancora ‘un son tornate.

1890 - Antonio.Meglio, vai, gli si fa la sorpresa…


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1891 - Morena.Ma che siete venuti pe’ quelle figliole pe’ davvero?

1892 - Antonio.Perché?

1893 - Morena.Un’antra vorta? Due ci si fissarono!...

1894 - Antonio.O che c’è di strano?

1895 - Morena.Come che c’è di strano? Stamani alle sette vu eri qui a portagli la colazione…

1896 - Francesco.E allora?

1897 - Morena.Ora che siete venuti a portagli cena, anche?

1898 - Antonio.Di certo! In occasione di’ primo giorno di lavoro di Marusca e Maresca c’è sembratogiusto fagli un pensierino gentile. Stamattina la colazione, e poi…

1899 - Francesco.E poi, siccome alla colazione ci aveva pensato lui coi’ barre e anch’io volevo porta’quarcosa, allora ho rinvorto du’ bistecche e l’ho portate pe’ cena.

1900 - Morena.Poerine, aimmeno pe’ cena, un po’ di sostanza…

1901 - Francesco.Piglia, piglia ‘n giro, te! Tu se’ ma ‘nvidiosa!

1902 - Morena.‘Nvidiosa? Delle su’ briosce e delle tu’ bistecche? Ma che t’ha dato barta i’ cervello?

1903 - Antonio.Tu ce l’avessi te un fidanzato che ha di queste premure!

1904 - Morena.Gli avre’ bell’e dato di bischero.

1905 - Antonio.O cosa…

1906 - Francesco.Lasciala fa’, venvia… Ora ‘un si potrà fa’ un regalo alle fidanzate…

1907 - Morena.No, ma io ci ho piacere, eh… Son contenta che Maresca e Marusca abbin trovato du’ragazzi come voi che gli voglian bene, ‘un mi fraintendete… Solo che… Boh, o che volete che vi dica, stamani coi’ vassoio delle briosce e i’ cappuccino, ora co’ le bistecche… Vu mi parete tanto buffi...

1908 - Francesco.Buffi o no, tieni…(consegna l’involto a Morena)Va’ a mettile ‘n fresco, se no con questocàrdo frollan troppo.

1909 - Morena.Guarderò se c’è rimasto un po’ di ghiaccio…(si avvia verso l’uscita in cucina)

1910 - Francesco.Ghiaccio? O che ‘un l’ha comprato i’ frigorifero i’ Benedetti?

1911 - Morena.Macché, ‘un ha comprato nulla.(esce)

1912 - Antonio.Neanche quello.

1913 - Francesco.Mah. A sta’ a senti’ Marusca i’ Benedetti doveva compra’ un monte di roba… I’ frigorifero, la televisione, l’automobile…

1914 - Antonio.Lo diceva anche Maresca. Dell’automobile però ‘un è vero nulla.

1915 - Francesco.Come fa’ a sapello?

1916 - Antonio.Venne a piglia’ i’ caffè quello della concessionaria, no? E glielo domandai. Cascò dallenuvole! M’ero anche scordato di dittelo.

1917 - Francesco.Ma se’ sicuro?

1918 - Antonio.Son sicuro sì.

1919 - Francesco.Eh, però torna con quello che m’è sempre sembrato a me. Discorsi, discorsi e poiinvece… Teste e lische.

1920 - Antonio.Boh. Anche i’ viale, con tutte quelle buche, aveva detto che lo faceva rifa’ tutto… Ma lebuche ci son sempre.


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1921 - Francesco.Io dico che c’è quarche cosa sotto.

1922 - Antonio.Quarcosa com’icché?

1923 - Francesco.‘Un lo so.

1924 - Antonio.Che l’abbia spesi digià tutti?

1925 - Francesco.Anche. O che ‘un l’abbia ma’ vinti.

1926 - Antonio.No, diamine… O ‘un li vinse a mezzo coi’ Barontini…

1927 - Francesco.Lui sì, l’ha vinti. E si vedeva. Prima tutti i giorni colazione ai’ bar Italia e desinare ecena alla Posta… Poi andò a Viareggio a pensione e ha sempre da torna’.

1928 - Antonio.No no, è tornato iersera tardi.

1929 - Francesco.Ah, è tornato?

1930 - Antonio.Sì sì… E’ venuto ai’ barre e ha pagato da be’ a tutti.

1931 - Francesco.Lui se li gode, vai!

1932 - Antonio.Tu lo vedessi, tutto nero, vestito bellino colorato…

1933 - Francesco.Lui che ha fatto ‘ sòrdi si vede. Ma i’ Benedetti, per ora… Com’era e com’è rimasto.

1934 - Antonio.Vorrà rispiarma’.

1935 - Francesco.Boh. Io dico che tutta questa storia gliè stata una messinscena pe’ abbindola’ du’ filunguelli…

1936 - Antonio.Che si sarebbe noi.

1937 - Francesco.Che si sarebbe noi.

1938 - Antonio.Che vo’ che ti dica. Ci sta.

1939 - Francesco.Si venne qui’ pe’ piglia’ n giro lui, e ‘nvece gliè stato lui a piglia’ ‘n giro noi.

1940 - Antonio.(pausa)France.

1941 - Francesco.Oh.

1942 - Antonio.Ma te se’ contento o te ne dispiace?

1943 - Francesco.Me ne dispiace? Di che?

1944 - Antonio.Di come ci siamo ritrovati?

1945 - Francesco.Bah, esse’ messo ni’ mezzo a me ‘un è che mi garbi tanto.

1946 - Antonio.Però ‘un si sa se gliè vero, per ora gliè un’idea tua.

1947 - Francesco.Va bene. Ma se fosse, a me ‘un mi garberebbe.

1948 - Antonio.E allora... Butteresti i’ cappello pell’aria?

1949 - Francesco.No, ‘un ho detto codesto. Io con Marusca sto bene, ormai…

1950 - Antonio.Ormai?

1951 - Francesco.Ormai… Sa’ quante ce n’è di peggio?

1952 - Antonio.Allora, via… Volevo dire…

1953 - Francesco.Anto, volevo dire… Tu ha’ capito, gnamo… Te piuttosto, con Maresca?

1954 - Antonio.Ci sto bene anch’io. Dapprincipio ‘un gli avre’ dato du’ lire, ma ora...

1955 - Francesco.Anche te, eh? Eh, ci hanno preso ai’ laccio, nini.

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1956 - Antonio.Però, o France… ‘Un c’è da fa’ confronti…

1957 - Francesco.Come?

1958 - Antonio.Fra come sono e com’erano…

1959 - Francesco.Ah, no no… Se Marusca restava com’era era da un po’ che avevo levato le tende…E ‘nvece aveva ragione cosa… Matilde, ti ricordi?

1960 - Antonio.Pe’ fanne du’ figliole pe’ i’ verso bastava separalle.

1961 - Francesco.Te lo ricordi? Io fòri di là e te sui’ terrazzo…

1962 - Antonio.E sa’, tanto Maresca tirava di nulla…

1963 - Francesco.Perché Marusca? Tira meno i’ mi’ cane quande c’è le cagne ‘n cardo…

1964 - Antonio.Però poi gliè andata bene.

1965 - Francesco.Sì, ‘un c’è da lamentassi. Anche quande Marusca mi disse che voleva cerca’ da lavora’, io fu’ contento.

1966 - Antonio.Anch’io. Mi garbava poco sta’ co’ una che ‘un aveva ma’ mosso un dito ‘n tutta la vita.(pausa)

1967 - Francesco.Ma che qui ‘un torna nessuno? Che hanno fatto lo straordinario i’ primo giorno dilavoro?

1968 - Antonio.Mi par d’ave’ sentito…(esce dalla Comune, poi rientra)No, ‘un son loro, gliè i’ Benedetti.

1969 - Francesco.Ah. I’ Benedetti? Ora ci si ragiona un pochino.

1970 - Antonio.Di che?

1971 - Francesco.Si ripiglia i’ discorso di dianzi.

1972 - Antonio.Che gli vo’ di’?

1973 - Francesco.Nulla. Si strizza un briciolino. Eh?

1974 - Antonio.Mah. Strizzamolo…

1975 - Arturo.(entra dalla Comune)Ba’, o ragazzi, bonasera…

1976 - Francesco.A lei.

1977 - Antonio.Bonasera, so’ Benedetti.

1978 - Arturo.O quelle bambine? Son tornate?(chiama)Morena!...

1979 - Francesco.Neancora no. S’aspettavano anche noi.

1980 - Arturo.Siete ‘n pensiero?

1981 - Antonio.Si voleva sape’ come gliera andata.

1982 - Francesco.I’ primo giorno gliè ‘mportante.

1983 - Morena.(entra)Dica.

1984 - Arturo.Bonasera, Morena.

1985 - Morena.‘Sera.

1986 - Arturo.Son tornato.

1987 - Morena.Se no ‘un era costì.

1988 - Arturo.Gli ha’ dato nulla da bere a questi ragazzi?

1989 - Morena.O che son la padrona, io?

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(si avvia per uscire in cucina)

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1990 - Arturo.Ma quande ‘un ci siamo noi, via…

1991 - Morena.Quande ‘un vu ci siete voi gliè uguale, io la padrona ‘un sono.

1992 - Arturo.A te davvero chi te l’avrà ‘nsegnata codesta bona creanza mi garberebbe sapello.

1993 - Morena.A proposito di bona creanza, gliel’ha detto grazie a questi ragazzi?

1994 - Arturo.Della colazione di stamani? Diamine!

1995 - Morena.Ecco, allora gliè rimasto ‘ndietro.

1996 - Arturo.Morena!

1997 - Morena.(a Antonio e Francesco)‘Un vu volete mica da be’ voi, vero?

1998 - Antonio.No.

1999 - Francesco.No.

2000 - Morena.E allora io vo di là.(esce)

2001 - Arturo.Speriamo che stiin poco Vera e Matilde a ritorna’ perché ‘un ce la fo più. ‘Un ce la fo più,ragazzi, davvero eh…

2002 - Francesco.E ci vo’ pazienza.

2003 - Antonio.Dimorta, ce ne vole.

2004 - Arturo.Ma che diceva, prima, di ringraziavvi perbenino… Che pigliava ‘n giro o ho capito male?

2005 - Antonio.No, diceva delle bistecche.

2006 - Arturo.Che bistecche?

2007 - Francesco.No, nulla, s’è portato du’ bistecche pe’ cena… Pe’ le lavoratrici…

2008 - Arturo.Davvero? Ma ‘une ‘mportava…

2009 - Francesco.Macché… Che vole che sia…

2010 - Antonio.‘Un gli dia retta, sa… Son bellocce, ‘nvece, du’ bistecche sembran du’ materasse!

2011 - Arturo.Ma perché tu ti se’ disturbato?

2012 - Francesco.No, che disturbo… Un pensierino…

2013 - Antonio.Sie, pensierino… Avre’ un pensierino ma a mangialle… Anzi, un pensierone!

2014 - Francesco.(a Antonio)O falla finita…

2015 - Antonio.(a Francesco)O ‘un si doveva strizza’?

2016 - Francesco.(c.s.)E che c’entra?

2017 - Antonio.(c.s.)Lasciami fa’!(in tono normale)Du’ bisteccone, so’ Benedetti, grosse da fa’ paura!

2018 - Arturo.Ma gliè troppo…

2019 - Antonio.No, che troppo… Se ‘un vu ce la fate a mangialle…(allusivo)Le mette ‘n frigorifero e vule mangiate domani!

2020 - Francesco.(fra sé)Aah… Ecco… Bravo Anto!

2021 - Arturo.Frigorifero? ‘Un s’ha mica noi i’ frigorifero!

2022 - Antonio.No? O se Maresca mi diceva che vu lo dovevi compra’.

2023 - Arturo.Ah, sì?

2024 - Francesco.Quello e la televisione, pe’ vede’ “Lascia o raddoppia”.

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2025 - Arturo.“Lascia o raddoppia”? O se ‘un lo fanno più.

2026 - Antonio.Gliè vero, ora c’è “Campanile sera”. Gliè bellino anche quello da vede’.

2027 - Francesco.Quarcosa da vede’ alla televisione c’è sempre.

2028 - Arturo.Ma la televisione … Lo dissi dapprincipio, poi… Poi pensai che… ‘Nsomma, d’aspetta’un po’…

2029 - Antonio.Ah, ecco.

2030 - Arturo.Sa’, con tutte le spese che c’era venuto di fa’, se si fanno tutte ‘nsieme…

2031 - Francesco.Eh, ha ragione.

2032 - Antonio.Aspettava di fa’ i’ vialino novo?

2033 - Arturo.I’ vialino?

2034 - Antonio.Aveva detto che lo faceva lastrica’ tutto.

2035 - Arturo.Sì… Sì sì, anche quello… Ma poi però… M’è andato ‘n ferie Torello…

2036 - Antonio.Torello?

2037 - Francesco.O che c’entra Torello?

2038 - Arturo.No, siccome lui gliè un amico… Perché sa’, a fa’ queste cose c’è da spendere un patrimonio, eh…

2039 - Francesco.Ha ragione, ha ragione… D’altra parte gliè un lavoro grosso…

2040 - Antonio.Un lavoro che va fatto, ma grosso.

2041 - Arturo.Preciso! E allora, vu capite bene anche voi…

2042 - Francesco.Se no gli ci si rovina tutta la macchina nova.

2043 - Arturo.La macchina?

2044 - Francesco.La macchina.

2045 - Antonio.L’automobile.

2046 - Arturo.Ah, l’automobile… Eh, o perché vu credete che io… Che pensate, io aspetto d’ave’ fattoi’ vialino, eh… No perché sennò la rovino tutta…

2047 - Antonio.Ah, ecco.

2048 - Francesco.O se mi disse che l’aveva ordinata, che gliera arrivata di’ colore sbagliato…

2049 - Arturo.M’era arrivata?

2050 - Francesco.La Secento. Me lo disse lei, eh!...

2051 - Arturo.Ah, già…(non capisce più niente)Sie, perché... Perché... Me la mandarono nera, no?... E io dissi“nera, con qui’ vialino che mi ritrovo, la ‘mporvero tutta”... Nera coi’ vialino mi si ‘nsudicia… Allora ora si vede se… S’aspetta…

2052 - Francesco.I’ frigorifero…

2053 - Antonio.I’ frigorifero pe’ mettici dentro la macchina…

2054 - Arturo.(annuisce, approvando)Ha ‘nteso?

2055 - Francesco.E la televisione…

2056 - Arturo.E la televisione…

2057 - Antonio.Pe’ vede’ Torello che torna dalle ferie.


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Massimo Valori – I’ lume dell’occhi

2058 - Arturo.Ecco, ecco, l’ha’ visto tu ha’ capito… Vo di là eh, figlioli, ho da fa’…(esce alle altre stanze)

2059 - Francesco.Maremma… S’è annodato più lui de’ cordoni de’ frati minori di Santa Maria!

2060 - Antonio.Davvero. Da urtimo ‘un capiva più nulla!

2061 - Francesco.Comunque avevo ragione io. Lui ci piglia ‘n giro. ‘Un so perché, ma ci piglia ‘n giro.

2062 - Antonio.Ora son convinto anch’io.

2063 - Maresca.(entra dalla Comune; andrà vicino a Antonio)Antonio, o te?

2064 - Antonio.O nina, siete tornate dài dài?

2065 - Francesco.O Marusca ‘un c’è?

2066 - Marusca.(entra dalla Comune; andrà vicino a Francesco)E ci sono, sì…

2067 - Antonio.Com’è andata?

2068 - Maresca.Mah. Io son tutta rotta. E anche lei, mi pare...

2069 - Marusca.Anch’io sì! Pe’ prima cosa mi ci vorrebbe un be’ pediluvio perché ci ho i piedi che mi

fumicano.

2070 - Maresca.Eh. Sarebbe una bell’idea. Ma io ci ho anche la vita... Ohiohi...

2071 - Francesco.Figliole, ma a voi vi fa male lavora’, eh...

2072 - Arturo.(rientra)Ba’, eccole! Allora bambine? Come come?

2073 - Marusca.Ciao babbo.

2074 - Maresca.Ciao babbo.

2075 - Marusca.Siamo tutte rotte.

2076 - Maresca.Stanche morte.

2077 - Arturo.‘Un c’è male...

2078 - Antonio.E siamo solo ai’ primo giorno. Figuriamoci fra un mesetto!

2079 - Francesco.Nini, godemosele ora, perché poi...

2080 - Arturo.Bambini...

2081 - Francesco.Si scherza, sor Arturo...

2082 - Antonio.Ma ‘nsomma, v’è garbato, ci siete state bene, male... ‘Un vu ci raccontate nulla!

2083 - Maresca.Garbato... Garba’ a me mi sarebbe anche garbato...

2084 - Marusca.No no, anc’a me... Tutte gente perbenino, ci hanno spiegato come si fa a fa’ le scatole

de’ gelati... Da fa’ ce n’è tanto, ma come lavoro gliè sempre i’ solito.

2085 - Maresca.Aimmeno oggi. Domani poi si guarderà.

2086 - Arturo.Ma che v’hanno detto, eran contenti?(andrà in disparte e si asciugherà gli occhi più volte)

2087 - Marusca.Sì sì... Ogni tanto c’era quarcheduno che passava a controlla’... Quande ci aveva quarche cosa da di’, quande ‘un diceva nulla... Così.

2088 - Antonio.Che entusiasmo!

2089 - Marusca.Entusiasmo?

2090 - Antonio.‘Nsomma, io mi credevo che vu fossi più contente, più allegre, pimpanti...

2091 - Maresca.Anto, e siamo state a lavora’, no ai’ cinematografo.


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Massimo Valori – I’ lume dell’occhi

2092 - Antonio.No, lo so, lo so...

2093 - Maresca.Marusca, io vo a dammi una sciacquata. Te vieni?

2094 - Marusca.Che dici, vengo sì... Anche due, me ne do... Ragazzi, ci si vede dopo?

2095 - Francesco.Dopo?

2096 - Arturo.Che dopo? O ‘un restano a cena qui loro?

2097 - Antonio.A cena?

2098 - Francesco.No, ma gliè troppo disturbo...

2099 - Arturo.Se si deve festeggia’ le lavoratrici si festeggiano perbene!(chiama)Morena!...(a Antonio)O ‘unha portato le materasse lui?

2100 - Marusca.Materasse? Che materasse?

2101 - Maresca.Ma restano a cena o a dormire?

2102 - Arturo.‘Nsomma, le bistecche...

2103 - Marusca.Bistecche?

2104 - Maresca.Le bistecche o le materasse?

2105 - Marusca.Mah, io ‘un ho capito nulla.(esce alle altre stanze)

2106 - Maresca.Ma che da’ retta a loro? E fanno pe’ facci ammatti’. Gnamo, venvia...(c.s.)

2107 - Arturo.(chiama)Morenaa!...

2108 - Morena.(compare sulla porta)Ooh!... E vengo, e son a lavora anch’io sa’, che crede che lavorino attroche le su’ figliole!

2109 - Arturo.Fa’ un po’ di foco...

2110 - Morena.Pe’ fann’icché?

2111 - Arturo.Io ti ci mettere’ te e codeste manieracce che tu hai, ma pe’ stasera ‘nvece tu ci ha’ a mette’quelle du’ bistecche che hanno portato loro.

2112 - Morena.In tre quelle du’ bisteccone?

2113 - Arturo.E resta a cena anche loro due!

2114 - Morena.Qui ‘un vu c’entrate mica!

2115 - Arturo.E allora apparecchia sui’ terrazzo, tu ce l’ha’ anche costì vicino... Aimmeno si sta freschi.Po’ tu’ fa’ un po’ d’insalata, eh?

2116

- Morena.Uhm. Credevo a peggio, via...(esce in cucina)

2117

- Arturo.Eh? Vi va bene a voi?

2118

- Francesco.Benone, sor Arturo, ma che scherza!

2119

- Antonio.Anche troppo...

2120

- Arturo.Ma tanto vo’ vu siete di bocca bona, vu vi contentate di poco...(gli tornano gli occhi lucidi)Eh,

ragazzi... Ma che quaterna ai’ lotto...

2121

- Francesco.(a Antonio, confidenziale)Eccoci! Lo dicevo, io!...

2122

- Antonio.(a Francesco, c.s.)Tu avevi ragione...

2123

- Arturo.Io la mi’ quaterna ‘un l’ho fatta con Torello, l’ho fatta a trova’ vo’ due...

2124

- Francesco.Ma ha fatto anche quella con Torello, però.

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Massimo Valori – I’ lume dell’occhi

2125 - Arturo.Diamine. Perché... Perché tu me lo domandi?

2126 - Francesco.No, nulla, pe’ sapere... Ha detto che ‘un l’ha fatta...

2127 - Arturo.Dicevo pe’ di’, che più che la quaterna che ho fatto con Torello, vale quella che ho fattocon voattri!

2128 - Antonio.Che ci si rientra noi?

2129 - Arturo.Se le mi’ bambine son come sono ora gliè tutto merito vostro.

2130 - Francesco.Nostro?

2131 - Antonio.No, che nostro... Son state loro che si son date una svegliata, noi ‘un s’è mica fatto nulla.

2132 - Arturo.Senza di voi, figlioli, io ‘un so com’avre’ fatto. Davvero, eh...

2133 - Antonio.Eh... ‘N quarche modo avrebbe fatto lo stesso.

2134 - Arturo.Però, ditemi una cosa. Ma rispondete sinceri.

2135 - Francesco.Noi? Sempre!

2136 - Arturo.Siete sempre della stess’idea di du’ mesi fa?

2137 - Francesco.Cioè?

2138 - Arturo.Delle mi’ bambine vi garba sempre solo i’ conto ‘n banca o... ‘Nsomma, ‘un vu ci avetetrovato nulla di... Cioè, voglio dire, vi paiano un po’ più...

2139 - Antonio.A di’ la verità...

2140 - Francesco.Anto, fa’ parla’ me.

2141 - Antonio.Sì, tanto i’ portavoce tu se’ te...

2142 - Francesco.Sor Arturo, a lei noi gli siamo garbati subito perché si dice pane ai’ pane. Eh?

2143 - Arturo.Sie. Vu lo potete di’ forte.

2144 - Francesco.E allora si dirà pane ai’ pane anche questa vorta. Sor Arturo, io in Marusca ‘un ci vedo gran che, ora come du’ mesi fa.

2145 - Arturo. No?(ci resta male; a Antonio)Anche te?

2146 - Antonio.Io? Bah, io ‘nvece...(guarda Francesco)

2147 - Francesco.(fa cenno di dire di no)

2148 - Arturo.Te ‘nvece?

2149 - Antonio.Io ‘nvece uguale preciso come lui! Più o meno gliè sempre la listesima.

2150 - Arturo. Ah.(pausa)Scusate se ve l’ho domandato, eh, ragazzi...

2151 - Antonio.No no...

2152 - Francesco.In fondo gliè su’ diritto di sapello.

2153 - Arturo.        Io vo... Vo a vedere se avessero bisogno di... Se tante vorte gli ci volesse... (esce alle altre

stanze)

2154 - Antonio.Poer’omo! O perché tu gli ha’ voluto di’ a quella maniera? Con tanto contento che

sarebbe di sape’ quello che s’è detto dianzi...

2155 - Francesco.E allora ha a di’ la verità anche lui, ha a di’!... Occhio pe’ occhio...

2156 - Antonio.Sessantaquacchio!...


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(entra dalla Comune, abbronzato, vestito estivo sgargiante; termina la canzone)

Massimo Valori – I’ lume dell’occhi

2157 - Torello.(d.d. canta) Tu sei romanticaaa / amica delle nuvoleee / A te racconterò / Affiderò / Isogni miei...

2158 - Francesco.O chi è questo?

2159 - Antonio.Questo gliè i’ milionario vero!

2160 - Francesco.Torello? O che è ‘briaco già avanti cena?

2161 - Torello.                                                                                                                                        Perché romanticaaa... Tu

seeei...

2162 - Francesco.O Torello!

2163 - Torello.Serenissima sera a voattri, bardi giovanotti.

2164 - Francesco.Meno male l’ha cantata Dallara a Sanremo, se no ‘un vinceva.

2165 - Torello.Ma come Rascel sapevo canta’ anch’io sa’, o prenzolo!

2166 - Francesco.Eh, come no!

2167 - Torello.O se Claudio Villa ‘n confronto a me sembra un organino da fiera!

2168 - Antonio.Che giri da queste parti?

2169 - Torello. Ero venuto a trova’ i’ padron di casa, nonché mio socio fortunistico, vero.

2170 - Francesco.I’ Benedetti? Era qui ora! Aspetta te lo vo a chiama’!(esce alle altre stanze)

2171 - Torello.Ti giungano copiosi i mi’ ringraziamenti, figliolo caro.

2172 - Antonio.Allora, Torello? Si stava bene a Viareggio?

2173 - Torello.Ora sì, ci si stava bene. Ma coll’estate c’è troppa gente. ‘Un sa più di nulla, troppa confusione. E io ben sono ritornato a casa.

2174 - Antonio.Si vede che ‘un tu se’ abituato a fa’ i’ milionario. Gliè ora i’ momento bòno, Torello.

Viareggio pe’ comincia’, poi Capri, la Costa Azzurra... Potessi io...

2175 - Torello.O che ti sembra che ci sii stato poco a zonzo?

2176 - Antonio.Tu se’ stato a Viareggio, no a zonzo. Lì tu eri e lì tu se’ rimasto.

2177 - Torello.E ci vorrebbe l’automobile, pe’ fa’ la vita che tu descrivi, vero.

2178 - Antonio.Fatti porta’ dai’ Benedetti, ora ha detto la compra.

2179 - Torello.La compra?

2180 - Antonio.Dice.

2181 - Torello.Allora l’ha ritrovati?

2182 - Antonio.Icché?

2183 - Torello.I... Ehm... La compra?

2184 - Antonio.O ‘un t’ho detto di sì!

2185 - Torello.Ma senti...

2186 - Antonio.Che è che ha ritrovato?

2187 - Torello.Chi, nini?

2188 - Antonio.I’ Benedetti!

2189 - Francesco.(entra e ascolta i due)

2190 - Torello.Che ha ritrovato?

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Massimo Valori – I’ lume dell’occhi

2191 - Antonio.‘Un lo so! Tu l’ha’ detto te!

2192 - Torello.Io? No no. Mai pronunziate codeste parole.

2193 - Antonio.Come mai pronunciate...

2194 - Torello.No!

2195 - Antonio.Torello, quande voglio ragiona’ co’ un bischero...

2196 - Torello.Non so di cosa vada cianciando, giovanotto.

2197 - Antonio.(si avvicina a Francesco; confidenziale)Tu ha’ ragione, France, qui c’è quarche cosa sotto, e lui lo

sa...

2198 - Francesco.(a Antonio, c.s.)Davvero?

2199 - Torello.(fra sé)Stavo quasi pe’ combinalla...

2200 - Arturo.(entra)Torello! Se’ tornato, accident’a te? Fatti vede’...(lo abbraccia)Guarda come tu se’ tuttocolorato...

2201 - Torello.Colorato di vestiario e colorito di carnagione, vero.

2202 - Arturo.Ti vedo proprio bene.

2203 - Torello.Mi contento, Arturo, mi contento.

2204 - Arturo.O via.

2205 - Torello.E... Dicevo...

2206 - Arturo.Che?

2207 - Torello.No, di quella faccenda... Di’ caratello...

2208 - Arturo.Caratello... Ah!... I’ caratello!...

2209 - Torello.Sempre uguale?

2210 - Arturo.Sì, Torello, sì...(a Antonio e Francesco)O ragazzi... Che vi dispiacerebbe... Siccome io e Torello

s’avrebbe da parlare di cose un po’ private...

2211 - Torello.Riservate, vero.

2212 - Antonio.Che ti dicevo?

2213 - Francesco.               O ‘un lo sapevo... Gnamo Anto, vai... Si va a vede’ se Morena ha bisogno di du’

fochisti...

2214 - Antonio.Moreninaaa... Ti si viene a da’ una mano, se’ contenta?(c.s.)

2215 - Morena.(d.d., secca)No!...

2216 - Antonio.Che soddisfazione ave’ una fidanzata a qui’ modo! Eh?(esce in cucina)

2217 - Francesco.Più volentieri un’istrice, vah, buca meno che di lei! Morenina, vieni...(c.s.)

2218 - Morena.(c.s.)‘Un venite a fa’ confusione ora, eh!...

2219 - Torello.(appena è solo con Arturo, controlla la porta da dove è uscito Antonio, poi cambia tono)Allora?

2220 - Arturo.Allora? Allora icché?

2221 - Torello.Come! Nulla di novo?

2222 - Arturo.Di concreto nulla.

2223 - Torello.Ma ci se’ stato alla Polizia? Da’ Carabinieri?

2224 - Arturo.Ma che scherzi davvero?


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(lo abbraccia e lo bacia)

Massimo Valori – I’ lume dell’occhi

2225 - Torello.‘Un credo alle mi’ orecchie!

2226 - Arturo.Come fo a fa’ la denuncia, Torello, come fo?

2227 - Torello.Ma ‘n casi gravi come questi... Anche se le conseguenze dovessino esse’ poco piacevoli,‘nsomma... Secondo me era meglio....

2228 - Arturo.Se lo viene a sape’ que’ ragazzi...

2229 - Torello.Que’ ragazzi... Intendi di’ i tu’ nori?

2230 - Arturo.Se sanno che ‘un c’è più nulla ritornano di do’ son venuti. Gliel’ho domandato anche oraora, qui, avanti che tu arrivassi te!

2231 - Torello.E loro t’hanno detto...

2232 - Arturo.‘Un me l’hanno detto, ma me l’hanno fatto capi’.

2233 - Torello.Te pensala come ti pare, eh, ma io du’ generi a qui’ modo... Una pedata per uno e fòr dicasa!

2234 - Arturo.Perché?

2235 - Torello.Perché? O che Torello accetterebbe di vede’ i’ propio bene trattato così, come se fosseroba che si compra! Ma che si scherza davvero! Fòri, fòri!... Ce n’è tanti di ragazzi...

2236 - Arturo.Torello, te tu parli così perché babbo ‘un tu sei. ‘Un tu lo sai icché vordi’.

2237 - Torello.E sarà. Ma se a esse’ babbi si pensa a codesto modo, allora secondo me co’ figlioli sirimbischerisce! E dimorto!

2238 - Arturo.E poi, Torello, ma che te l’ha’ più viste le mi’ bambine?

2239 - Torello.Come avre’ potuto, Arturino, son arrivato iersera! Perché? Stanno bene?

2240 - Arturo.Sta’ stanno bene.

2241 - Torello.Hanno mantenuto le... Distanze? Dico, son sempre una ‘n qua e una ‘n là?

2242 - Arturo.(ascolta verso la porta delle altre stanze)Aspetta, mi par di sentille che vengan giù... Così tu giudichida te. (va verso la porta; chiama) Bambine!... Passate di qui un minuto a vede’ chi c’è!

2243 - Torello.Le saluto dimorto volentieri.

2244 - Marusca.(entra)Ba’... Torello! O che è tornato?(abbraccia Torello e lo bacia)

2245 - Torello.(stupito, farfuglia confusamente)Ba’... Nina... Son tornato?... Fatti vede’... Nina, ‘un ti riconoscevo

nemmeno... Cosa... (a Arturo) Scusa, Arturo... Questa qui quale gliè? 2246 - Arturo.E’ Marusca.

2247 - Maresca.(entra)

2248 - Torello.Ah, Marusca. O Maresca?

2249 - Maresca.Eccomi! Torello, gliè sempre vivo? Come si stava ai’ mare?

2250 - Torello.Nina, bene... Io stavo propio bene... Cosa... Maresca, vero...

2251 - Maresca.Che ha, Torello?

2252 - Marusca.Che si sente male?

2253 - Arturo.Torello! Ci se’ tutto?

2254 - Torello.Bah, o bambine... Gliè che ‘un credevo... ‘Un mi ‘mmaginavo...(a Marusca)Cosa...

2255 - Marusca.Marusca.

2256 - Torello.E lei Maresca. Eh?


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Massimo Valori – I’ lume dell’occhi

2257 - Maresca.Bravo Torello.

2258 - Torello.Bambine, lasciate che vi dica che... Vi trovo ‘n una forma smagliante, vero. (a Maresca) Cosa...

2259 - Maresca.Maresca.

2260 - Torello.Ecco, Maresca e Marusca... Bisogna che ci faccia l’abitudine... Belle, perdincibacco... Chei’ Signore Iddio vi benedica, bambine... E mi raccomando, mantenete le distanze!

2261 - Arturo.Ora si pòle anche ripiglia’ i’ discorso di prima.

2262 - Torello.Ah, perché loro...

2263 - Arturo.No!

2264 - Maresca.Che discorso, babbo?

2265 - Marusca.Di no’ due?

2266 - Arturo.No, roba mia e di Torello... Andate sui’ terrazzo a aspetta’ que’ ragazzi, sono andati a aiuta’ Morena...

2267 - Maresca.(si avvia verso l’uscita alle altre stanze)Allora Torello, ci si vede...(esce)

2268 - Marusca.(c.s.)Ciao Torello.(esce)

2269 - Torello.Addio, figliole...(a Arturo)Perché tu me l’ha’ mandate via?

2270 - Arturo.Torello!

2271 - Torello.Abbi pazienza, Arturo, ma ‘n mezzo a quelle du’ leggiadre creature ci avre’ fatto buio. Tiricordi quande tu mi chiedesti quale avre’ scerto se tu me l’avessi messe davanti?

2272 - Arturo.Che risponderesti ora?

2273 - Torello.Che le pigliere’ tutt’e due! Una i giorni pari e una quelli dispari, com’i’ divieto di sosta!

2274 - Arturo.E i’ merito gliè tutto di que’ du’ ragazzi. Da quande son arrivati loro, piano piano, da du’figlioline che ‘un sapevan di nulla ... Toh, tu l’ha’ visto anche da te. E poi, ti basti questo: oggi son andate a lavora’ alla Sammontana come stagionali, era i’ primo giorno!

2275 - Torello.A lavorare? Tu l’ha’ mandate... A lavorare?

2276 - Arturo.Perché? Che c’è di male?

2277 - Torello.Ma come, con venti milioni ‘n banca mandi le figliole a lavora’ come stagionali? Arturo,la gente ‘un lo sa mica che te...

2278 - Arturo.Codesto ‘un ci avevo pensato. Ma oh, e si starà a vede’.

2279 - Torello.Ma cosa sta’ a vede’, Arturo, cosa? La denuncia ‘un tu la fai, chi è stato ‘un tu lo sai...

(pausa) A proposito di chi è stato... Senti, Arturo... Io ci avre’ un po’ riflettuto su questa faccenda, ecredo che... A me mi pare... Di tutta la gente che potrebbe esse’ stata, credo... ‘Nsomma...

2280 - Arturo.E lo so. Gliè stato quarcheduno che conosce bene i’ posto, le mi’ abitudini! Chi è checonosce le mi’ abitudini, Torello?

2281 - Torello.Uno son anch’io. Io lo sapevo ‘ndo’ tu li tenevi, no?

2282 - Arturo.(pausa)Eh. Tu lo sapevi.

2283 - Torello.Io?

2284 - Arturo.O ‘un ha’ detto che tu lo sapevi?

2285 - Torello.No, volevo dire: tu vorresti insinua’ che io...

2286 - Arturo.‘Une ‘nsinuo nulla, Torello, tu ha’ detto ugni cosa da te! Lo so che te ‘un tu se’ stato.


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Massimo Valori – I’ lume dell’occhi

2287 - Torello.Volevo di’.

2288 - Arturo.Ma se ‘un tu se’ stato te...

2289 - Torello.Ecco, appunto. Se ‘un sono stato io, gliè stato...

2290 - Arturo.Chie, Torello?

2291 - Torello.(si siede)Mi sembra ‘mpossibile, Arturo. Gliè l’unica spiegazione, ma... Che lo so...

2292 - Arturo.Dimm’un po’. Ora quande tu eri a Viareggio, se’ ma’ andato a Calambrone a trova’ quelledonne?

2293 - Torello.Una vorta. Ma ‘un c’era nessuno.

2294 - Arturo.Difatti ‘un c’è nessuno. Quella casa è vòta ora com’era du’ mesi fa e come gliè da settembre dell’anno scorso. Vòta.

2295 - Torello.Vòta?

2296 - Arturo.Come tu vedi, torna ugni cosa.

2297 - Torello.Sì, ma... Ma prima di veni’ fòri co’ accuse che... ‘Nsomma, bisognerebbe cerca’ d’esse’sicuri, ave’ la certezza che...

2298 - Francioni.(entra dalla Comune) Permesso? Bongiorno so’ Benedetti. Oh, so’ Barontini, come va? (stringe la mano a Torello)

2299 - Torello.(c.s.)Bene, dottore, bene... S’era qui a ragiona’... A ragiona’ di che, Arturo?

2300 - Arturo.Sa tutto anch’i’ dottore, Torello.

2301 - Torello.I’ dottore?

2302 - Arturo.O ‘un ha’ detto ora che prima di movere delle accuse gliè bene esse’ sicuri? Ecco, se luigliè arrivato ‘n fondo siamo sicuri pe’ davvero.

2303 - Francioni.Mi sa che questa volta in fondo ci siamo proprio arrivati, sor Arturo. Ma siamo soli?

Posso parlare?

2304 - Arturo.C’è le mi’ figliole e c’è que’ ragazzi di là che ora ‘un lo so ‘ndo’ saranno, se a fa’ i’ foco, sesui’ terrazzo... Comunque se vengano di qua vorrà di’ che si cambia discorso.

2305 - Francioni.So’ Barontini, faccia attenzione che non arrivi nessuno.

2306 - Torello.Sarò la più vigile delle sentinelle, vero.

2307 - Francioni.Allora, sor Benedetti. Credo di poter dire che i suoi venti milioni lei non li vedrà più.

2308 - Arturo.Più?

2309 - Torello.Mai più?

2310 - Francioni.Credo proprio di no. Ora si sa per davvero che fine hanno fatto.

2311 - Torello.Che ne sa lei che fine hanno fatto?

2312 - Arturo.Vedi Torello... Quande mi son reso conto di come potevano esse’ andate le cose, gli raccontai la faccenda a lui e gli chiesi che facesse du’ ricerche.

2313 - Francioni.Sì, ho fatto qualche indagine per conto mio, contattando tutti i miei compagni di università che poi si erano specializzati in oftalmologia.

2314 - Torello.Quelli che studiano l’occhi.

2315 - Francioni.Precisamente. E piano piano sono entrato in contatto con un dottore che ha lavoratoin una clinica degli Stati Uniti, per la precisione di Houston, (trae un foglio di tasca) da dove arriva questa lettera.

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2316 - Arturo.Una lettera?

2317 - Francioni.E’ in inglese. Lo sa l’inglese lei?

2318 - Torello.No.

2319 - Arturo.Neanch’io.

2320 - Francioni.(si alza e pone la lettera sotto gli occhi di Arturo)Ma questo è un nome italiano. Lei lo conoscebene.

2321 - Arturo.(legge)Matilde. Matilde Bencini.

2322 - Francioni.Il venti giugno scorso è stata sottoposta a una delicata operazione a tutti e due gli occhi. Un’operazione costosa, molto costosa. Ecco svelato il mistero, sor Benedetti.

2323 - Torello.Matilde? Matilde davvero gliè stata?

2324 - Francioni.Più che lei, io credo la madre.

2325 - Torello.Vera. Vera e Matilde.

2326 - Arturo.Gliera chiaro com’i’ sole, Torello.

2327 - Francioni.E c’è dell’altro.

2328 - Arturo.Perché?

2329 - Francioni.(sospira)A dire la verità non so se faccio bene a dire anche questo, ma... Un furto è unfurto, è un reato.

2330 - Arturo.Che sa ancora?

2331 - Francioni.So’ Benedetti... Un altro mio amico è assistente del professor Martinelli. Lo conosce?

2332 - Arturo.C’era stata anche Matilde. Ha lo studio in Empoli.

2333 - Francioni.Matilde ha un appuntamento da lui.

2334 - Arturo.Un appuntamento? Da lui?

2335 - Francioni.(annuisce)

2336 - Arturo.(si alza)Quande?

2337 - Francioni.Lunedì venticinque luglio, alle quattro.

2338 - Arturo.Lunedì?

2339 - Francioni.(annuisce)

2340 - Arturo.Il venticinque! Ma gliè... Gliè oggi! A che ora?... Alle quattro?... Tardi! Tardi!... S’è fatto

tardi! Perché ‘un è venuto prima, dottore? Perché?

2341 - Francioni.Dell’appuntamento l’ho saputo ora, sono venuto subito.

2342 - Arturo.Sicché son tornate!... Son tornate, brutte vigliacche ‘nfami ladre che ‘un son attro!...

Hanno avuto anche la faccia di’ ritorna’ qui!... Questa poi ‘un me la credevo davvero!...

2343 - Francioni.So’ Benedetti...

2344 - Arturo.        Ma se avessero perso un po’ di tempo... Se piglio la bicicretta, forse... (chiama) Morena!

Morenaaa!... Ah, ce le potessi chiappa’!...

2345 - Francioni.Dove vuole andare?

2346 - Arturo.E che me lo domanda, anche? Le voglio vede’ ni’ viso quelle du’ delinguenti, glielo voglio

di’!... Che soddisfazione che sarebbe!

2347 - Morena.(entra)C’è bisogno di bocia’ a codesta         ...

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(a Torello e al dottore)

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2348 - Arturo.Chetati, boccalona, e fa’ parla’ me. Voi mangiate, io ‘un lo so quande torno! Ma tantotorno, ‘nteso?


2349 - Morena.O se m’ha detto di

2350 - Arturo.Da’ cena a loro due!

2351 - Torello.A cena?

2352 - Francioni.No, che c’entra...


prepara’ anche per lei! Ora m’avanza!...

Vo’ due vu restate a cena qui! Va bene?


2353 - Arturo.Ho detto così e basta! Così po’ si brinda alla salute di chi so io! Morena, ‘nteso? A cena cisono anche loro!

2354 - Morena.Meglio palaia! Così ora ‘nvece d’avanzammi mi manca!

2355 - Arturo.Morena, ho detto così e basta!

2356 - Morena.Sì sì, diamine, tanto di là ci ho la cucina di’ ristorante, io! E voi gnamo, che gliè quasipronto cena! (esce in cucina)

2357 - Arturo.Vo, ma ‘un vi preoccupate per me.(esce correndo dalla Comune)

2358 - Francioni.So’ Benedetti!

2359 - Torello.Arturo, aspetta...

2360 - Francioni.Vada anche lei, per l’amor di Dio, gli vada dietro!

2361 - Torello.Dottore, però anche lei... Che gliel’ha detto a fa’?

2362 - Francioni.Lei al mio posto che avrebbe fatto?

2363 - Torello.(vorrebbe rispondere; pausa)

2364 - Francioni.Gli vada dietro, che non abbia a fare qualche pazzia.

2365 - Torello.Speriamo...(chiama)Arturo... Arturo vengo anch’io...(esce dalla Comune)

2366 - Francioni.Ma guardate... (pausa) Chissà come sarà andata l’operazione. E’ l’unica cosa che non sono riuscito a sapere. (si avvicina al divano; lo accarezza) Marrone. Come sarebbe bello se Matilde ti vedesse...

2367 - Torello.(rientra, con un po’ di fiatone)Nulla, dottore, ‘un ce l’ho fatta. Fra com’andava sodo lui, fra che‘un ho più vent’anni...

2368 - Francioni.(sempre guardando il divano, fra sé) A te ti garberebbe? A me sì. Sarei tanto contento se tipotesse vedere.

2369 - Torello.Dottore!

2370 - Francioni.(c.s.; a Torello)Ho capito, ho capito.

2371 - Torello.Ma che le’ chiacchera co’ mobili?

2372 - Francioni.(guarda Torello e si stringe nelle spalle)

2373 - Torello.No no, ma anch’io eh... A casa discorro coll’acquaio, co’ la madia, co’ le seggiole... Coi’

comodino ci fo certe leticate...

2374 - Morena.(entra)Ma che venite a tavola o no? E si diaccia!...

2375 - Torello e Francioni.(fanno per uscire dalla cucina)

2376 - Morena.‘Ndo’ andate! Di là, poi ve la porto io la roba di là sui’ terrazzo!

2377 - Torello.Ci s’appropinqua attratti da cotanta gentilezza, vero!

2378 - Torello e Francioni.(escono alle altre stanze)

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Massimo Valori – I’ lume dell’occhi

2379 - Morena.Gliè icché vu vi meritate, a sta’ qui a ciabatta’ mentre di là c’è le bistecche levate ora disulla brace! Già io ‘un l’ho mica con voi, l’ho con qui’ brodo che v’ha voluto a cena! Come se ‘un ci fosse abbastanza da fa’ qui, anche la gente a cena all’urtimo minuto ci voleva!... Via veloci! Ve le siete lavate le mani?... Che vi si deve di’ ugni cosa?... (esce in cucina; pausa a scena vuota)

2380 - Vera.(entra dalla Comune, controlla se c’è nessuno)Gnamo, Matilde, ‘un c’è nessuno...(esce dalla Comune)

2381 - Vera e Matilde.(entrano dalla Comune, a braccetto; Matilde, a capo chino, ha un paio di occhiali neri; ora ci vede)

2382 - Vera.L’ha’ visto s’è fatto meglio a passa’ dai’ campo... ‘Un ci ha visto nessuno, Matilde.

2383 - Matilde.(tenta di sciogliere il braccio dalla madre, che è riluttante a farlo; insiste e ci riesce)Da me, mamma. Fo da me.(lentamente, alza la testa e si guarda intorno, togliendosi pian piano gli occhiali neri; si commuove via via che riconosce tutte le cose, le prende in mano e le osserva; descrive lo stesso giro fatto nel primo atto, fermandosi però al divano, accarezzandolo) Marrone... (si butta tra le braccia di Vera, piangendo forte) O mamma, mamma...

2384 - Vera.L’ha’ visto, Matildina? L’ha’ visto?... C’è sempre tutto, eh nina? C’è sempre tutto?

2385 - Matilde.I’ sor Arturo... ‘Ndov’è i’ sor Arturo?

2386 - Vera.I’ sor Arturo?

2387 - Matilde.Mamma, gliè troppo tempo che aspetto. Come fo? Ora lo ‘ncontro e ‘un so neancheche digli!

2388 - Vera.Te, eh? Tu sapessi io, nina... Ma tanto a te le parole ti vengano, ‘un ti son ma’ mancate.

2389 - Morena.(entra)Ma c’è quarcuno qui?... Ba’!... O voi? Belline, tutt’e due!... Vera! Come va!(la saluta)V’è finita la pacchia dài dài, eh... Meno male, guarda, io qui ce n’ho fin sopra a’ capelli... Però ‘un vu siete punto nere!... (saluta Matilde, senza rendersi conto) Matilde!... Allora?... Ma nemmeno un po’ di sole vu avete preso?... Ma vu state bene, sì...

2390 - Vera.O Morena, ma che ‘un ti se’ accorta di nulla?

2391 - Morena.Accorta? Di che?

2392 - Vera.‘Un noti nulla di novo?

2393 - Morena.Che devo nota’ di novo?(a Matilde)Te tu mi pari un po’ ‘nsecchita.

2394 - Vera.Insecchita?

2395 - Morena.Oh, te tu l’ha’ vista tutti i giorni... Io gliè du’ mesi che ‘un vi vedo!

2396 - Matilde.Fortunata te.

2397 - Morena.Fortunata? Perché?

2398 - Matilde.Te tu se’ stata du’ mesi soli senza vedemmi. Io ‘nvece sono stata quindici anni.

2399 - Morena.Quindici anni? O che discorsi fai? O se...(capisce)O mamma... O Matilde... O nina fattivede’... O che ho capito? Eh? Ho capito bene?

2400 - Matilde.(annuisce)

2401 - Morena.(la abbraccia, piangendo)O Matilde, Matilde... Gliè un miracolo, un miracolo...

2402 - Vera.Magari fosse...

2403 - Maresca, Marusca, Antonio e Francesco.(entrano dalle altre stanze)

2404 - Maresca.Vera?

2405 - Marusca.Matilde?

2406 - Morena.O bambine, venite a vede’... Matilde, le riconosci? Eh?

2407 - Matilde.Come fo a ‘un riconoscile... Questa gliè... Aspetta... Te tu se’ Marusca, e te Maresca. Eh?


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(si abbracciano, felici)

Massimo Valori – I’ lume dell’occhi

2408 - Maresca.Brava!

2409 - Marusca.Ma che ci vedi ora?

2410 - Morena.Gliè un miracolo!

2411 - Matilde.No, ‘un è un miracolo... Gliè tutto merito...

2412 - Vera.Matilde! Come s’è detto?

2413 - Matilde.Dài, mamma...

2414 - Vera.Dopo. Ora no.

2415 - Maresca.Ma allora tu ci vedi!

2416 - Marusca.Ci vedi pe’ davvero?

2417 - Matilde.Sì, bambine, sì...

2418 - Maresca, Marusca e Matilde.

2419 - Morena.E ci vede! O ‘un ci vede! O che ‘mportava che ve lo dicesse lei, baccelle che ‘un vu siete

attro! O se io me ne son accorta subito!...

2420 - Vera.(salutando a sua volta Maresca e Marusca)Ma voi piuttosto, che avete fatto? Vu siete... Cambiate...

Una di qua e una di là...

2421 - Morena.E codesto ‘un è nulla! Hanno anche i’ fidanzato!

2422 - Matilde.I’ fidanzato?

2423 - Vera.Questo gliè un miracolo davvero! San Lazzero ci voleva!...

2424 - Morena.(indica Antonio e Francesco)‘Coli lì!...

2425 - Antonio.Buonasera.

2426 - Francesco.Bentornate.

2427 - Vera.O guarda chi sono... Scusate la battuta figlioli, ‘un vi volevo manca’ di rispetto!

2428 - Francioni.(entra; ha il tovagliolo al collo e la bocca piena)

2429 - Matilde.Ma che... Ci si conosce, noi?

2430 - Antonio.Ha’ voglia...

2431 - Matilde.Voglio vede’ se... Perché ricorda’ me li ricordo, è che quindici anni fa vu eri du’ bambinetti... Te tu potresti esse’ Antonio di’ barrista. Eh?

2432 - Antonio.Bravissima.

2433 - Matilde.E te forse... Ma ‘un ne son tanto sicura... Mica i’ Parelli, Francesco?

2434 - Francesco.Corpito ‘n pieno!

2435 - Matilde.(li saluta)Son più brava d’icché mi credevo. Come va, ragazzi?(vede il dottore)E poi c’è... Lui‘un son tanto sicura di conoscilo... (lo guarda negli occhi)

2436 - Vera.Questo ‘un ci sta che tu lo ‘ndovini.

2437 - Morena.O ‘un lo conosce?

2438 - Vera.Morena, lo conosce, ma ‘un l’ha ma’ visto. Se ‘un chiacchiera, come fa a riconoscilo!

2439 - Matilde.Posso ‘ndovina’?

2440 - Morena.Prova, via!

2441 - Matilde.Gliè i’ dottor Francioni.


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(lo abbraccia)

Massimo Valori – I’ lume dell’occhi

2442 - Morena.(fa il verso a Mike Bongiorno)Risposta esattaaa!...

2443 - Vera.Davvero!

2444 - Francioni.Ma... Come ha fatto?

2445 - Torello.(entra)Parola mia, son curioso di sape’ che c’è di qua che...

2446 - Matilde.Questo... Perdie, gliè Torello! Come va, Torello?

2447 - Torello.Matilde? Ma... O che... Se’ guarita, nina?

2448 - Matilde.Sì, Torello, son guarita davvero!

2449 - Torello.O che m’ha’ riconosciuto?

2450 - Matilde.Alla voce l’ho riconosciuta sì! E poi, anche se stava zitto, gliè sempre uguale!... Mi ricordo di com’era, sa?

2451 - Torello.Fatti vede’, lascia che ti guardi diritto nell’occhi...(esegue)Nina...

2452 - Matilde.Eh.

2453 - Torello.Nina!

2454 - Matilde.Eh.

2455 - Torello.‘Un lo so che di’ neanch’io!...(la abbraccia di nuovo; poi si avvicinerà a Vera)

2456 - Morena.Ragazzi, Torello che resta senza parole gliè roba, eh, gliè quasi da mette’ sui’ giornale!

2457 - Francesco.Te ‘nvece ‘un tu ti cheti mai. Eh?

2458 - Antonio.Chie, lei? Lei gliè come la radio. O tu la spengi, o se no...

2459 - Vera.Allora, Torello?

2460 - Torello.(sottovoce a Vera)Ma i sòrdi di’ Benedetti allora... Vu siete state voi pe’ davvero!

2461 - Vera.(c.s. a Torello)No, Torello. Sono stata io. Ma se ne parla dopo.

2462 - Torello.(c.s.)Dopo? Che dopo! ‘Un c’è tempo da perdere! I’ Benedetti gliè ‘ncavolato nero!...

2463 - Marusca.O gente, ma visto che s’è lasciato la cena a mezzo, mettiamo attre du’ seggiole e andiamo di là.

2464 - Maresca.S’ha tante cose da raccontassi!

2465 - Matilde.Mah, com’idea ‘un sarebbe male. Che ci avevi da cena?

2466 - Maresca.Bistecche sulla brace, brostinciane e insalata!

2467 - Matilde.Bistecca! Cotta bene come mi garba a me?

2468 - Morena.Se ‘un ti basta com’è cotta si rimette sui’ foco, brace ce n’è sempre ancora!

2469 - Francesco.Ma che basterà per tutti? S’era digià corti prima... Ho a rianda’ a piglianne un antropaio?

2470 - Marusca.Bah, che lo so...

2471 - Antonio.O andiamo, venvia... Tanto ‘n du’ balletti si va e si torna, aimmeno s’aspetta i’ sor Arturo. E io piglio un sacchetto di cantuccini e una bottiglia di vinsanto. C’è da festeggia’ oggi, eh!...

2472 - Torello.E’ s’ha da fa’ de’ festeggiamenti di nulla, sì...

2473 - Francesco.Tu ha’ ragione. ‘Un ci famo porta’ pe’ bocca ‘n casa di’ socero. Gnamo, vai...(esce dalla

Comune)


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Lei, sì!... ‘Un aveva detto che voleva sta’ di

Massimo Valori – I’ lume dell’occhi

2474 - Antonio.Si torna subito, eh...(c.s.)

2475 - Vera.Matilde, intanto se tu vo’ anda’ a mangia’ va’ te, vai... Io vengo dopo...

2476 - Matilde.E vo sì, ‘un me lo fo di’ du’ vorte...

2477 - Torello.Anch’io praticamente ho bell’e mangiato. Sto qui con Vera, vai.

2478 - Maresca.Andiamo!...

2479 - Morena, Maresca, Marusca.(si avviano verso l’uscita alle altre stanze e usciranno)

2480 - Matilde e Francioni.(si avviano insieme alle altre stanze)

2481 - Torello.Anche lei, dottore... ‘Un aveva detto che ‘un aveva più fame?

2482 - Francioni.Io?

2483 - Torello.(cenno d’intesa con Vera; al dottore, cercando di ammiccare)

qua con noi?... (poi andrà più volte a controllare la Comune, nell’attesa dell’arrivo di Arturo)

2484 - Francioni.Io veramente...

2485 - Vera.Resti du’ minuti, dottore... Aimmeno si ragiona....

2486 - Torello.Di qui’ caratello di vinsanto...

2487 - Francioni.                (capisce) Aah... Sì, allora io resto... Resto un pochino qui, poi vengo di là, eh? Vada

avanti lei, intanto...

2488 - Matilde.L’aspetto, eh? Metto la seggiola accant’ai’ su’ posto.(esce alle altre stanze)

2489 - Vera.(si lascia andare a sedere su una sedia)

2490 - Torello.Vera. Vera, ma che ti se’ messa a fa’?

2491 - Vera.Che sa i’ Benedetti?

2492 - Torello.Sa ugni cosa.

2493 - Vera.E ora tu vedrai come fa alla sverta anche a succedere un quarantotto. Quarcheduno ci avràvisto di certo, ci avranno riconosciuto. Gliè quistion di poco.

2494 - Torello.E se v’hanno riconosciuto?

2495 - Francioni.A Empoli del furto non lo sa nessuno.

2496 - Vera.Nessuno? Come nessuno!

2497 - Torello.Qui’ brodo ‘un ha fatto neanche la denuncia... Oh, scusa Vera, eh...

2498 - Vera.Ma come no? Perché?

2499 - Torello.Perché ha paura che i fidanzati delle figliole gli vadin via.

2500 - Vera.I fidanzati?

2501 - Torello.Que’ du’ ragazzi. L’ha’ visti?... Dice Arturo che se le su’ figliole son cambiate gliè tuttomerito loro. Vennero qui a chiedile pe’ sòrdi, dice lui.

2502 - Vera.Pe’ sòrdi?

2503 - Torello.‘Nsomma, gliè un discorsone lungo, ti si spiegherà più ‘n qua, ora ‘un c’è tempo. Di’ furto si sa ‘n due: io, perché sa’, io son io, siamo amici da qui’ di’...

2504 - Francioni.E poi lo so io, perché quando il sor Benedetti s’immaginò che fine avevano fatto isoldi, mi raccontò tutto e mi chiese di indagare, di chiedere informazioni fra i miei colleghi...


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Massimo Valori – I’ lume dell’occhi

2505 - Torello.Anch’io m’ero ‘mmaginato subito che... No perché te tu abbia la stoffa della delinguente, Vera, ma... Insomma, si sapeva attro che noi ‘ndo’ erano que’ sòrdi, e io ‘un ero stato, sicché... Vera, scusa, ma io... Io ‘un so più che di’, se gliè stato un bene, se gliè stato un male... ‘Un ci capisco più nulla. Però, gliè stato un furto, Vera! Un furto!... Gliè un reato, si va ‘n galera pe’ codeste cose, si va!...

2506 - Vera.Torello, lascia fa’ le sviolinate. Te tu ragioni così perché ‘un tu ha’ figlioli.

2507 - Torello.Sempre questa storia! Io ‘un ho figlioli, io ‘un posso di’ nulla!... ‘Nvece le bischerate levedo, le vedo meglio di voi che i figlioli vu l’avete!

2508 - Vera.Bischerate?

2509 - Torello.Bischerate, preciso!

2510 - Vera.Torello, te lo voglio proprio di’. Questa gliè stata la bischerata più bona, più bella, più fattabene di tutta la mi’ vita!

2511 - Torello.Ma io ti capisco, però...

2512 - Vera.Se tu capisci tu capisci, Torello, ‘un c’è però che tengano. Quande, quande ricapitava un’occasione a quella maniera? Era l’unica speranza pe’ la mi’ bambina, pe’ potegli rida’ i’ lume dell’occhi... E poi c’era anche la mi’ malattia coi’ soggiorno a Calambrone che era capitata proprio a tempo. Tutti hanno pensato che si fosse andate là, invece siamo andate diritte diritte a Genova, poi di lì sulla nave, poi dopo sette giorni siamo arrivate là, poi c’è stato i’ viaggio ‘n treno... E poi le visite, l’operazione, la convalescenza... Credete che quande... I’ giorno che ci portarono ‘n quella stanza buia, che gli levaron le bende... Ma lo sapete voi che vordi’ pe’ una mamma vede’ l’occhi che s’ha più cari ai’ mondo spenti, senza luce, senza vita, eh? Lo sapete?... E quande gli dissero “aprili” e io ero lì... E lei mi disse “mamma... come tu se’ bella, mamma”... Galera? Anche tutta la vita ci passo ‘n galera!... Che volete che me ne ‘mporti!...

2513 - Torello.Io... Io... O Vera, io... O dottore, dica quarche cosa lei perché io ‘un so che di’!

2514 - Francioni.E’ una parola. Io dico soltanto che... Che quei due occhi vivi sono una cosa meravigliosa.

2515 - Torello.Sì, addio, questo ha bell’e pers’i’ cervello, vah!... Siamo tutti d’accordo su codesto, Matilde che ci vede gliè una cosa meravigliosa! (a Vera) Ma cosa vo’ che gliene ‘mporti a Arturo! A lui ora gl’importa d’una cosa sola!

2516 - Arturo.(entra, a tempo)Bravo. Bravo Torello! D’una cosa sola m’importa, ora!

2517 - Torello.Arturo!

2518 - Vera.Sor Arturo...

2519 - Francioni.So’ Benedetti...

2520 - Arturo.Boni, boni. Son qui. Mi vedete? Son qui. Carmo e tranquillo. Un po’ sudato, perché hofatto du’ corse ‘n bicicretta, ma ci son tutto. (si avvicina a Vera) Complimenti. Complimenti davvero, signora.

2521 - Vera.Sor Arturo...

2522 - Arturo.Sì, son qui, ve l’ho bell’e detto. Avevi quarche cosa da dimmi?(pausa)Anzi, no, guarda; fa’parla’ me. Tanto quello che tu mi vo’ di’ a questo punto me lo ‘mmagino di già. (pausa) Lo sa’, Vera? Conosco un detto che dice “’un è tanto la randellata, quanto chi te la tira”. Gliè vero, sa’? Gliè proprio vero. Perché, capito, fosse stato un ladro, uno spiantato, un delinguente... Ma gente di casa, gente quasi di famiglia, che mi sare’ fidato, che mi son fidato com’un bischero, com’un imbecille... Questa gliè la cosa peggio di tutte!... Questa!... (pausa) Comunque ora tanto i discorsi li porta via i’ vento. Spero che lo stesso coraggio che servi’ du’ mesi fa non venga meno ora, quande ci sarà da affronta’ la giustizia!

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Massimo Valori – I’ lume dell’occhi

2523 - Torello.O che ha’ fatto la denuncia?

2524 - Arturo.Neancora no. Ma ci ho riflettuto. Affronto i’ rischio.

2525 - Vera.Sor Arturo...

2526 - Arturo.Dimmi, Vera. Dimmi. Da una parte, guarda, son curioso di sape’ che cosa mai tu avra’ dadimmi, a me, ora. Sputa i’ rospo.

2527 - Vera.Volevo dire... Che qui’ coraggio che diceva lei c’è sempre ancora tutto, anche di fronte allagiustizia.

2528 - Arturo.Anche di fronte alla galera?

2529 - Vera.Anche a quella.

2530 - Arturo.Mi fa piacere. Ricordatelo pe’ quande sarà i’ momento.

2531 - Vera.(annuisce e china il capo)

2532 - Arturo.Una sola domanda ti voglio fare, perché proprio mi viene da qui. Ma ‘un vu vi vergonatepunto? Eh?

2533 - Vera.Chi?

2534 - Arturo.Chi? Come chi? Te e la tu’ figliola! ‘Un vi rimorde la coscienza?

2535 - Vera.A me. Se ‘n caso, a me.

2536 - Arturo.Perché lei tanto...

2537 - Vera.Lei no, sor Arturo. Lei no.

2538 - Arturo.Ah, lei no, eh? Poerina, lei no, vero? Vera, gliè ladro chi ruba e chi tiene i’ sacco!

2539 - Vera.No, sor Arturo! Matilde no! Matilde ‘un c’entra!

2540 - Arturo.Come ‘un c’entra! Come sarebbe a di’ che ‘un c’entra!

2541 - Vera.Lei ‘un c’entra nulla!

2542 - Arturo.Lei viene alle Murate con te, giovanottina! Mamma e figliola, tutt’e due, marsch!...

2543 - Vera.No! Lei no!... Sor Arturo, lei no!

2544 - Arturo.Perché no?

2545 - Vera.Perché lei ‘un sa nulla!

2546 - Arturo.Sì, ‘un sa nulla! Raccontalo a’ filunguelli!

2547 - Vera.‘Un sa nulla, gli dico!... Matilde pensa che que’ sòrdi ce l’abbia dati lei!...

2548 - Arturo.Io?

2549 - Vera.E li presi da me sola... Che aiuto vole che mi desse quella creatura? Li presi io, da me, ecombina’ tutto io!... Fu a Genova che cominciò a ‘mmaginassi, quande senti’ dire che s’andava ‘n America... Sapesse quante vorte m’ha detto “mamma, telefoniamo ai’ sor Arturo, mandiamo un telegramma ai’ sor Arturo, scriviamo una lettera ai’ sor Arturo”... ‘Un c’era giorno che ‘un ci pensasse! E io a trova’ scuse, a digli “sì, domani... no, oggi no...”

2550 - Arturo.‘Un ci credo.

2551 - Vera.Gliè la verità. Anche prima... Se lo faccia di’ da Morena, se ‘un ci crede! Appena arrivata quidentro ha chiesto di lei!...

2552 - Arturo.E te tu ha’ lasciato che lei... Perché ‘un tu gliel’ha’ detto?


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(entra di slancio, guadagnando il centro della stanza)

Massimo Valori – I’ lume dell’occhi

2553 - Vera.Ho provato! Iddio lassù lo sa quante vorte ho provato!... Ma ‘un ce l’ho ma’ fatta! Quandemi ritrovavo davanti a Matilde, quande vedevo quant’amore, quant’affetto, quanta riconoscenza la mi’ bambina provava ne’ su’ confronti, io... ‘Un l’ho ma’ avuto i’ cuore di digli “no, nina, ‘un è vero nulla!”

2554 - Arturo.O forse tu ti vergognavi a digli che tu se’ una ladra? Eh? Gliera questo?

2555 - Vera.No, sor Arturo, ‘un era questo.

2556 - Arturo.Pensaci bene! Scommetto che...

2557 - Vera.No!... Gli ho detto di no!... Vera sarà una ladra, sarà quello che vole lei, ma ha una parolasola!... E poi, tanto... Guardi, Matilde gliè di là. Sa che si fa, ora? Eh? La chiamo, così se proprio glielo vole di’ glielo dice lei. (va verso l’uscita alle altre stanze; sulla porta, chiama) Matilde! Matildee!... Vieni, c’è i’ sor Arturo!... (si allontana dalla porta)

2558 - Matilde.

2559 - Marusca, Maresca e Francioni.(entrano)

2560 - Matilde.Sor Arturo...

2561 - Maresca.O babbo, perché ‘un tu ci avevi detto nulla?

2562 - Arturo.Di che?

2563 - Marusca.Matilde ci ha raccontato tutto!

2564 - Arturo.Ah, ve l’ha detto, eh?

2565 - Marusca.Meglio che a quella maniera ‘un tu li potevi spendere! Bravo, babbo, bravo!...

2566 - Maresca.I’ meglio babbo di’ mondo!...

2567 - Arturo.Sì, sì, o brave, grazie... Matilde...

2568 - Matilde.Sor Arturo, son tanto contenta di rivedella... In tutti i sensi, eh...

2569 - Arturo.Bene, bene. Come... Come ti senti?

2570 - Matilde.Mi sento... Come una che ci vede! Scusi i’ gioco di parole...

2571 - Arturo.Nulla, figurati. Senti, Matilde, c’è una cosa che...

2572 - Matilde.No, sor Arturo.(si commuove, ma poi si riprenderà)Mi lasci parla’ me, che ‘un so neanche se ce la

farò a arriva’ ‘n fondo.

2573 - Arturo.Matilde...

2574 - Matilde.Pe’ piacere. Pe’ piacere, guardi... Ho ‘mmaginato tante vorte questo momento, m’ero

preparata tanti di que’ discorsi e ora ‘un mi viene più ‘n mente nulla. Son tante le cose che gli vorre’ di’, sor Arturo. Però... (a Maresca e Marusca) Però voglio parla’ anche con loro.

2575 - Maresca e Marusca.(avanzano al centro; si guardano interdette)

2576 - Matilde.(si commuoverà via via, fino alle lacrime)Maresca, Marusca. I’ vostro babbo per me ha fatto unacosa grande. Dopo la mi’ mamma che mi mise ai’ mondo, questo gliè stato l’atto d’amore più grande che abbia ricevuto. Voi ‘un vu sapete la fortuna che vu avete a ave’ un babbo com’i sor Arturo. E se ve lo dico io, che i’ babbo ‘un ce l’ho ma’ avuto, vu ci potete credere. Voi vu siete le figliole di’ sor Arturo, e voi vu siete le sole a ave’ i’ diritto di chiamallo babbo. Ma io volevo sapere... Vi volevo domandare se vu mi davi i’ permesso... Di portare con me i’ sor Arturo qui...

(si tocca il petto) Come se fosse un po’ anche babbo mio... (si volta verso Arturo e corre ad abbracciarlo piangendo)

Grazie, sor Arturo, grazie...

2577 - Arturo.(travolto dall’abbraccio, non sa cosa fare)


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Massimo Valori – I’ lume dell’occhi

2578 - Tutti meno Arturo.(si commuovono, chi più, chi meno)

2579 - Morena.(entra; vede tutti in lacrime, poi vede Matilde che abbraccia Arturo)Che avete fatto?... Che è successo?...

Che è ridoventata cieca?...

2580 - Torello, Francioni, Maresca, Marusca.(a soggetto dissentiscono)Macché... O Morena... Che dici... O

scema...

2581 - Morena.Che lo so, vu avete tutti certe facce...

2582 - Francioni.No, Morena... E’ la troppa contentezza che fa quest’effetto...

2583 - Morena.Troppa contentezza?... Allora fatevi veni’ un po’ di giramento, che a me codeste facce a

morto ‘un mi garbano!...

2584 - Matilde.Via, sor Arturo, ora tocca a lei... Che m’aveva da dire?

2585 - Torello.(fra sé)Volevi i’ giramento? Ora ci pensa i’ Benedetti!

2586 - Antonio.(entra, con due involti in mano; rivolto all’interno)Signorina, ora si sente... Un minutino...

2587 - Impiegata.(d.d.)Mi faccia entrare! Ho diritto di parlare col signor Benedetti!

2588 - Impiegata e Francesco.(entrano; Francesco cerca di trattenerla da dietro, ma l’impiegata lo trascina)

2589 - Francesco.Maremma, nemmeno i’ mi’ cane...

2590 - Impiegata.Permesso! Permesso! Signor Benedetti!(si libera dalla presa di Francesco)E mi lasci!...

2591 - Francesco.Sor Arturo, ‘un ce la fo. O vo a casa a piglia’ i’ guinzaglio...

2592 - Antonio.S’è trovata qui fòri davanti all’uscio, ‘un ha voluto senti’ ragioni.

2593 - Arturo.Lasciate fare, lasciate fare. Anzi, vu capitate proprio ai’ momento giusto, perché ho da di’

una cosa che ‘nteresserà a tutti. (all’impiegata) Anc’a lei.

2594 - Impiegata.(ricomponendosi)Io sono venuta qui perché...

2595 - Arturo.  Lo so perché è venuta qui. E ora gli darò la risposta che aspetta, nonostante...

Nonostante tutte le conseguenze che comporterà.

2596 - Antonio.O che ci ha da di’?

2597 - Maresca.Ragazzi...

2598 - Marusca.Vu sapessi...

2599 - Arturo.Bone, bambine, bone. Se vu permettete glielo dico io. Ascortatemi. E’ successa una cosa,

un po’ di tempo fa, che ‘un ho detto a nessuno.

2600 - Francesco.E sarebbe?

2601 - Arturo.Sarebbe... Anzi, gliè... Una cosa che riguarda le condizioni finanziarie di questa famiglia.

(pausa) I venti milioni della quaterna che ho fatto a mezzo con Torello... ‘Un ci son più.

2602 - Impiegata.Non ci sono più?

2603 - Arturo.No, signorina. I’ conto corrente alla su’ banca asciutto è e asciutto resta.

2604 - Impiegata.Con tutta la fatica che ho fatto...(comincerà a piangere)Con tutta la pena che mi son data...

Tutte le vorte che son venuta qui... E ora... ‘Un c’è più nulla... Nemmeno dieci lire? 2605 - Arturo.Nemmeno dieci lire.

2606 - Impiegata.(piange a dirotto)Ma come si fa a spezzare così il cuore di una signorina...(continuerà a piangeresommessamente, seduta in disparte)

2607 - Torello.Se’... O che ci piange?


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Massimo Valori – I’ lume dell’occhi

2608 - Morena.(fra sé)E sa’, a lei “riderà quande sposa” ‘un gli si pole neanche di’, chi vo’ che la pigli...

2609 - Arturo.(a Antonio e Francesco) Insomma, que’ sòrdi ‘un ci sono, e già ‘un c’erano quande voi vu

venisti qui.

2610 - Antonio.Capace ‘un l’aveva neanche vinti.

2611 - Arturo.No no, vinti l’avevo vinti. Gliè che poi...

2612 - Francioni.Poi?

2613 - Torello.Poi?

2614 - Vera.Poi?

2615 - Arturo.Poi ho deciso di’ pensa’ ai’ lume dell’occhi.

2616 - Francesco.I’ suo?

2617 - Arturo.No, no i’ mio.(indica Matilde)I’ suo.

2618 - Vera e Torello.(si abbracciano, commossi)

2619 - Antonio e Francesco.(si guardano e parlottano, annuendo compiaciuti come a dire “eh, ma noi si diceva”)

2620 - Morena.A Matilde? L’ha dati a Matilde?... O mamma... Ma ce lo poteva anche di’, eh... E io glièdu’ mesi che ‘un gli metto neanche lo zucchero ni’ caffè... O sor Arturo, mi scusi... Io ‘un lo sapevo mica...

2621 - Arturo.Lascia fare Morena, ho fatto così perché m’è garbato fa’ così. ‘Un è corpa tua, me la sonvoluta io. (vede Antonio e Francesco) E voi perché vu ridete?

2622 - Francesco.Sor Arturo, sincerità pe’ sincerità, noi gliera da un pezzo che ci se n’era accorti che ditutta quella ciccia che ci aveva detto c’era rimasto l’ossi sì e no. (guarda Antonio) Che ho detto?

2623 - Antonio. No, nulla, va bene...

2624 - Francesco.Oh, io fo i’ macellaro, i paragoni li fo così. ‘Nsomma, noi ci se n’era ammoscati. Però, primo, a questo punto ‘un ce ne ‘mporta proprio nulla, perché du’ ragazze come le su’ figliole vargan tant’oro quante pesano. E secondo, se ha pensato di fa’ bene a spendili coi’ lume dell’occhi di Matilde, lo sa che gli dico io? Che ‘un ha fatto bene, ha fatto benone!...

2625 - Arturo.Se’...(a Antonio)E te?

2626 - Antonio.Io tanto dico sempre come dice lui...

2627 - Arturo.Ma allora, quello che vu m’avete detto dianzi...

2628 - Francesco.S’è fatto pe’ dagli pan pe’ focaccia, sor Arturo.

2629 - Antonio.Occhio pe’ occhio, sessantaquacchio.

2630 - Arturo.E io che mi credevo... Allora... Allora vi garbano le mi’ bambine!

2631 - Francesco.Guai a chi ce le tocca!

2632 - Antonio.Guai!

2633 - Morena.Ragazzi, San Lazzero ‘un tradisce mai! Una e due, guardate che lavoro!... E allora...

Permesso... (si siede a tavola e tira fuori alcuni sassi dal grembiule, disponendoli sul tavolo)

2634 - Torello.(all’impiegata) O che piange sempre? Via, ‘un la pigli male a codesto modo, giù... Ci hasempre i mia, no? Gnamo, o che si piange... O allora quande letica coi’ marito?

2635

- Impiegata.(fra le lacrime)‘Un ce l’ho.

2636

- Torello.Coi’ fidanzato...

2637

- Impiegata.(c.s.)‘Un ce l’ho.

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(escono alle altre stanze)

(si avvicina all’impiegata con alcuni sassi in mano)

Massimo Valori – I’ lume dell’occhi

2638 - Torello.Co’ l’omo, ‘nsomma...

2639 - Impiegata.(c.s.)‘Un ci ho òmini, io...

2640 - Torello.Come, vecchia così e gliè sempre zittella?

2641 - Impiegata.(c.s.)Che vecchia, ‘un son vecchia, io... Ho trentasett’anni...

2642 - Morena.Ce l’ho io i’ rimedio pe’ lei, guardi qua!                                                                                                   Con questi,

successo assicurato! 2643 - Arturo.Che sono?

2644 - Morena.Dianzi hanno portato un po’ di ghiaione pe’ i’ vialino, no? Son andata a sceglili, una diecina di pillorotti! Guardi qua! Questi son boni, sa’, ci restano garantito!

2645 - Impiegata.Indove?

2646 - Morena.Come ‘ndove? A San Lazzero, no? Un’antr’anno io ci vo, eh? Ci venga anche lei! A lei

magari gli ci vole un be’ sassolotto, ma si guarderà se...

2647 - Tutti.(ridono)

2648 - Impiegata.Io ‘un ho bisogno né di santi né di Lazzeri! E ‘un ho bisogno neanche de’ sòrdi sua,sa? ‘Un ho bisogno di nessuno, io!... Arrivederci!... (esce dalla Comune)

2649 - Morena.Diamine... ‘Nvece d’un ometto tu n’avresti dimorto di bisogno, cignala!...

2650 - Arturo.Morena!

2651 - Morena.Scusi sor Arturo, eh, ma quande una gliè gliè. Eh!...

2652 - Arturo.Scusi... O Morena, a ragiona’ a codesta maniera ‘un tu mi sembri neanche te!

2653 - Tutti.(ridono)

2654 - Arturo.Ma... Dicevo una cosa io, no... Ma che voi avete cenato?

2655 - Maresca.S’è cominciato du’ vorte, ma ‘un s’è finito mai.

2656 - Marusca.Davvero. A me mi fa sempre fame!

2657 - Arturo.Figuratevi io che ‘nvece ‘un mi son neanche ma’ messo a sede’! S’ha a anda’, allora?

2658 - Torello.Io, pe’ dire la verità, mangia’ avevo mangiato, ma... Sa’ com’è, quande una cosa si fa volentieri, si ricomincia anche daccapo...

2659 - Antonio.Gente, se no lui pe’ chi è andato a piglialle attre du’ bistecche?

2660 - Francesco.Ho a anda’ a piglianne dell’attre?

2661 - Arturo.Sì, facci fa’ ‘ndigestione, ora... Gnamo di là, gnamo...

2662 - Francesco, Marusca, Antonio, Maresca e Torello.

2663 - Vera e Francioni.(restano in disparte)

2664 - Morena.(sta per uscire in cucina; torna sui suoi passi, premurosa)Sor Arturo, ora apparecchio anche per lei, eh...

2665 - Arturo.Apparecchia anche per te, allora.

2666 - Morena.Per me? Di là con voi?

2667 - Arturo.S’ha a sta’ tutti ‘nsieme, stasera.

2668 - Morena.Grazie, sor Arturo. O che me lo merito?

2669 - Arturo.Lo sa’ icché, Morena? Tu mi garbavi quasi di più prima quande tu mi rispondevi male.

2670 - Morena.Chi è che rispondeva male? Io?...

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Massimo Valori – I’ lume dell’occhi

2671 - Arturo.(ride)Vai, Morena, vai...

2672 - Morena.Ma se io sto a sede’ chi serve a tavola?

2673 - Arturo.Si farà un po’ fra noi, ‘un ti preoccupa’.

2674 - Morena.Oh, ma i’ caffè no, eh? Quello lo fo io, lo servo io e a lei glielo zucchero io! Va bene?(esce in cucina)

2675 - Arturo.Va bene, Morena, va bene.(fra sé)Capace ora co’ un caffè solo mi fa veni’ i’ diabete!...(aVera) Vera.

2676 - Vera.Eh?

2677 - Arturo.Te ha’ fame?

2678 - Vera.Un po’ di buco nello stomaco... Gliè stata una giornata lunga.

2679 - Arturo.Allora guardiamo di finilla come si deve. Gnamo.

2680 - Vera.Sor Arturo, io ‘un ho parole pe’ ringrazialla... ‘Un so nemmeno che di’, ci ho un rimescolioni’ capo che... Sor Arturo...

2681 - Arturo.(le fa cenno di tacere)Vera, basta. Se n’è bell’e parlato.(le offre il braccio)Vieni di là anche te.

2682 - Vera.(annuisce e prende il braccio di Arturo)

2683 - Arturo e Vera.(escono alle altre stanze)

2684 - Matilde.Gnamo anche noi, se no ‘un ci avanza nulla.

2685 - Francioni.Aspetti un attimo. Un momento solo.

2686 - Francionie Matilde. (si prenderanno le mani e, durante il dialogo, si avvicineranno sempre più, parlando sempre piùlentamente; arriveranno fino quasi a baciarsi)

2687 - Matilde.Dica.

2688 - Francioni.Mi dica una cosa, prima.

2689 - Matilde.Che?

2690 - Francioni.Come... Come ha fatto dianzi a riconoscermi?

2691 - Matilde.‘Un so se glielo posso di’.

2692 - Francioni.No, via, me lo dica...

2693 - Matilde.Gliè che... Codest’occhi... Codesto sguardo costì io... Io me l’ero ‘mmaginato anche senza vedello... (si tocca il petto) E’ stata... Una cosa da qui.

2694 - Francioni.Matilde...

2695 - Matilde.Però vedello dai’ vero gliè tutt’un’antra cosa...

2696 - Francioni.Meglio o peggio?

2697 - Matilde.No, meglio... Molto meglio.

2698 - Francioni.E... Volevo dire... A proposito di San Lazzaro...

2699 - Matilde.Sì?

2700 - Francioni.Anche lei aveva buttato il sasso, ma... Ecco...

2701 - Matilde.Che?

2702 - Francioni.Ha funzionato?

2703 - Matilde.Neancora no, però... Dovrebbe sta’ poco...

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2704 - Francioni e Matilde.(lentamente stanno per darsi un bacio sulle labbra)

2705 - Morena.(entra, a tempo)O vo’ due! Vu mancate attro che...(cambia tono)Oh!... Anche voi? Anche voi?(si rivolge al cielo) O te! E vengo anch’io quest’attr’anno a trovatti, eh!... Una massicciata ci fo, su qui’davanzale, po’ voglio vede’ se ‘un mi tocca anc’a me!... E vengo, eh? Vengo e vengo, a costo di tiratticeli co’ la fionda!... O via!...

FINE DELLA COMMEDIA


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