I Particolari fanno la differenza
Commedia in 2 atti
di Paola Settele
Questa commedia ha vinto il 2° premio con Targa artistica personalizzata e Attestato di Merito alla IV^ Edizione del Concorso Letterario Nazionale “TEATRO AURELIO” 2016, con la seguente motivazione :
“Un testo originale, rigoroso e coerente sotto il profilo della scrittura teatrale, semplice e profondonello stesso tempo. Due atti strutturati con perfetta simmetria utilizzando un linguaggio efficace ed un ritmo sempre incalzante. La conclusione della vicenda si ricollega con estrema precisione al titolo”.
Se intendete rappresentarla vi chiedo cortesemente di contattarmi, Grazie !
mail to : paola7leteatro@libero.it
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Sinossi :
Il “passaggio” di ogni essere umano sulla terra chiamato vita, può avere lunga o breve durata e non siamo certo noi a poterlo decidere ma, a volte, anche il nostro contributo può avere un peso determinante nello svolgersi degli eventi.
Che vita sarebbe se non ne fossimo almeno un po’ protagonisti?
La pensa così anche Maria, infermiera della camera mortuaria di un ospedale qualunque che costretta a convivere tutti i giorni con la disperazione ed il dolore, ha imparato con il tempo ad usare la fantasia e la speranza come antidoto alle brutture di cui è circondata.
Un giorno, l’originale infermiera decide di sperimentare le sue bislacche teorie su Gianluca, Alfonsina e Nando, suoi “ospiti” del momento e tutto quello che ne seguirà farà divertire lo spettatore, fornendogli nel contempo qualche spunto di riflessione.
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PERSONAGGI:
MARIA DETTA VISNU’, INFERMIERA
GIANLUCA DETTO GIANGI, I°MORTO
ALFONSINA, II° MORTO
NANDO, III° MORTO
VIRGINIA, FIDANZATA DI GIANGI
ALFONSO, PADRE DI ALFONSINA
MARISA, MADRE DI ALFONSINA
BIANCA, AMICA DI NANDO
MEDICO
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I ATTO
Ambientazione: camera mortuaria con tre lettighe parallele (piedi pubblico) ricoperte da lenzuoli bianchi. Tutto bianco alle pareti (forse metà con finte mattonelle). Unico colore, camice infermiera (verde). Davanti alla porta di ingresso un separé’ bianco (tipo ospedale), posizionato parallelamente alle tre lettighe. Una scrivania e un appendiabiti.
In scena ci sono, sulle tre lettighe: Gianluca, Alfonsina e Nando, coperti da lenzuoli. Entra Maria e mentre si spoglia, attaccando il cappotto ad un appendiabiti, parla da sola.
MARIA Che traffico anche oggi! E poi, parcheggiare qui in ospedale
èproprio un’impresa. Un’altra giornata iniziata male. Uh, anche oggi vedo che il lavoro non manca. No, devo proprio decidermi a parlare con il Dirigente, è arrivato il momento di cambiare reparto. Troppo stress e poi …..tutti questi disgraziati….non riesco proprio a non farmi coinvolgere. Ma
come si fa, dico io. I miei colleghi la fanno facile: è un lavoro
come un altro, distacco Maria, distacco….Comunque,
vediamo un po’ questi nuovi ospiti da dove arrivano.
(leggendo le cartelle che hanno ai piedi del letto,
cominciando dal primo).Sesso maschile, quarantacinque
anni, sfracellato sulla statale centoventiquattro…. e così
fanno tre in questo mese!! Mah…(passa al secondo). Sesso
femminile, trent’ anni, scontro frontale sul litorale. Benedetta
ragazza!! (si avvicina al terzo). Sesso maschile,
cinquant’anni, scontro frontale sul litorale. Ma…. fammi
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vedere un po’ (si avvicina al secondo morto e rilegge la
cartella), l’immaginavo,stessa ora! Due vite stroncate
(sospira. Poi torna alla scrivania e traffica un po’ con alcune
carte, poi con fare circospetto accende uno stereo. Inizia a
diffondersi una musica mistica sul genere indiano). Io ci
provo, in fin dei conti tentar non nuoce e se poi facesse
effetto per davvero diventerei ricca e famosa, eh magari…..
Entra nel frattempo il medico.
MEDICO Maria, ma che ti sei impazzita? (si avvicina alla scrivania e
spegne lo stereo)
MARIA Dottore, innanzitutto le avevo chiesto di chiamarmi Visnù e
poi …. che ho fatto?
DOTTORE: Ma ti sembra il caso di accendere la radio. Un po’ di rispetto
per il luogo! E poi cos’è questa storia di Visnù? Qui al
reparto, stanno tutti impazzendo. Dicono che se non ti
chiamano così, tu non rispondi. Ma che razza di
soprannome ti sei scelta? Non era più semplice Mariuccia,
Marietta o al limite … Mariù?
MARIA Dottore, lei lo sa che io adoro l’India, e poi ognuno si sceglie
il soprannome che preferisce e a me Visnù, mi piace assai.
DOTTORE (sorridendo) Maria tu non sai nemmeno dove sta l’India
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MARIA |
Va bene, lei scherzi pure, ma se questa terapia indiana |
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funziona ……… io divento ricca e famosa. |
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DOTTORE |
(preoccupato) Quale terapia? |
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MARIA |
L’ha sentita quella musica? |
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DOTTORE |
Purtroppo l’ho sentita, sì! |
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MARIA |
Sembra, che in India, un grosso santone abbia sperimentato |
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una nuova terapia: se fai ascoltare ad un morto, quella |
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musica, quello si risveglia! |
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DOTTORE |
Maria, mi meraviglio di te! Tu sei un’infermiera! Fai un |
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lavoro, dove i miracoli non sono contemplati! Hai mai visto |
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un morto risorgere? |
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MARIA |
Ma qui non si tratta di resurrezione! I morti si |
risvegliano |
solo per un’ ora ………. e poi tornano |
…………..morti! |
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DOTTORE |
E che terapia sarebbe questa? A che servirebbe, sentiamo? |
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MARIA |
Dottore, ma lei ci pensa? Se questo fosse vero, potremmo |
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sentire dagli interessati (indicando le lettighe), come sono |
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andate le cose. Immagini un omicidio..… la vittima |
rivelerebbe chi è il suo assassino, senza perdere anni in indagini o con il pericolo di incarcerare qualche innocente. Potremmo conoscere le cause degli incidenti. Questo servirebbe soprattutto alle Assicurazioni, non crede?
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DOTTORE (esasperato) Maria………..io è meglio che me ne vado,
sennò tu fai diventare pazzo anche me. A proposito che
abbiamo oggi?
MARIA Incidenti, come al solito! una statale e due litorali!
DOTTORE Almeno 5 ore di lavoro! Anche oggi mi toccherà discutere
con mia moglie!!
MARIA Ma lei non è stufo di questo lavoro?
DOTTORE Maria, lo so che non è una cosa piacevole, ma qualcuno
deve pur farlo no?
MARIA lo so, ma io mi faccio coinvolgere troppo. Attraverso la
disperazione dei familiari, degli amici, immagino le loro vite,
fantastico su di loro…..insomma torno a casa sempre con
un magone!!
DOTTORE Ne so qualcosa … ora però prepariamoci, che tra poco
iniziamo le autopsie. E mi raccomando smettila di viaggiare
con la fantasia, lasciala perdere la “nuova terapia
miracolosa”. D’accordo? Io vado in laboratorio, ti aspetto là.
(esce)
MARIA Va bene, comunque, io non viaggio con la fantasia. Questa
èscienza, diversa, ma sempre scienza!!!
Squilla il telefono.
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MARIA VIRGINIA MARIA VIRGINIA MARIA VIRGINIA MARIA VIRGINIA
Sì? Tutti insieme? No no, falli entrare uno alla volta, per
carità. L’altro giorno sembrava di stare al Maracanà. Chi
urlava a destra chi a sinistra, mai più!! Sì ciao e…
comunque, te lo ripeto per l’ultima volta.. io sono Visnù,
Vi-snù. Capito? Ma che m’ha attaccato?? Zotica!!
(entrando) Si può? Mi scusi sto cercando Gianluca……
(guardando le lettighe) oddio!!! Qual è?
Il primo, se non ricordo male. Venga, deve fare il
riconoscimento e poi, se vuole, può stare qualche minuto.
(scopre il lenzuolo e Virginia scoppia in lacrime). Però, che
peccato, bel tipo questo Gianluca!
Sì, è proprio lui. Giangi, perché mi hai lasciato? Dillo,
perché? Volevi farmi un dispetto è vero?
Mi scusi, ma il signore si chiamava Gianluca, è sicura di
riconoscerlo?
No, mi scusi, sono io che lo chiamavo Giangi, anche se a lui
non è che piacesse molto.
Immagino …. Comunque mi dispiace molto ……………..
Sapesse a me! Sa ci dovevamo sposare tra qualche mese.
Avevo già preparato quasi tutto, da sola ovviamente, perché
non è che lui mi avesse aiutata molto. Sì Giangi, lo so che tu
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MARIA VIRGINIA MARIA VIRGINA
avresti voluto fare qualcosa, ma, scusa se te lo dico, non
avevi proprio gusto.
Lo sa a cosa mi fa pensare? Che molte persone
approfittano di questi momenti, per dire cose che in vita non
avrebbero mai detto. E’ veramente singolare questa
cosa..(torna alla scrivania)
E’ vero!! Infatti sento l’impulso irrefrenabile di confessarti
tutto: ti ricordi quei bonghi che avevi portato a casa, dicendo
che erano un ricordo del tuo viaggio in Kenia e che volevi
troneggiassero in salotto?. Beh, non è vero che l’aveva
rubati il facchino Senegalese della ditta di trasporti. No, li ho
buttati, io, nella spazzatura! Non andavano proprio bene con
l’arredamento della stanza. Ho dovuto, io, prendere in mano
la situazione, non avresti capito. …..(pausa poi rivolta a
Maria) Lei concorda vero?
Veramente…
(interrompendola) Del resto, la stessa sorte è toccata anche
al servizio di bicchieri a forma di “donnina” , regalatoci dai
tuoi amici!!!Non potevo proprio pensare di vederli nella
nostra bella vetrina stile Luigi XV. Lo confesso, non mi sono
caduti dalle mani, li ho volontariamente scagliati in terra!
Sono sicura che da lassù vedrai le cose dal giusto lato e mi
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MARIA VIRGINIA MARIA VIRGINIA MARIA VIRGINIA MARIA
capirai. (Nel frattempo Maria commenta con cenni degli
occhi e della testa e compiange il morto. Poi rivolgendosi a
Maria) Lo sa,quando è successo l’incidente, era al telefono
con me.
Ah sì? In questo caso la terapia indiana non serve, è tutto
chiarissimo!!
La terapia?
No, mi scusi, stavo pensavo alle terapie che ancora devo
fare. Quindi, è andato fuori strada perché stava parlando al
telefono?
No no! Lo escludo. Sicuramente aveva l’auricolare. Sa,
all’inizio non l’usava mai, poi a forza di fargli delle sonore
lavate di capo, grazie a me, ha cominciato ad usarlo. Anche
al momento dell’incidente l’aveva, perché me lo sono fatto
giurare più di una volta durante la telefonata.
Non ho dubbi!!
Gli uomini sono come i bambini sa, vanno guidati e
soprattutto educati, e noi donne, purtroppo, abbiamo
questo arduo compito.
Se lo dice lei … ora però, devo pregarla di uscire, sa ci sono
i parenti delle altre vittime.
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VIRGINIA MARIA ALFONSO MARIA MARISA ALFONSO MARIA ALFONSO MARISA ALFONSO MARISA ALFONSO MARIA ALFONSO
Sì, ha ragione, vado via subito! Un ultimo saluto … addio
Giangi (esce piangendo).
Povero Gianluca! La vita non è stata proprio generosa con
te eh, una disgrazia dietro l’altra (alludendo a Virginia)!!
(entrando con Marisa) Possiamo? Siamo i genitori di
Alfonsina …
Prego entrate, tante condoglianze. Venga signora. (scopre il
secondo morto).
(disperata) Alfonsina, bella di mamma, ma che è successo,
che ti hanno fatto?
E’proprio lei! La mia piccola, perché? Perché?
Fatevi coraggio! Vi lascio con lei. (torna alla scrivania).
Marisa, guarda, è bella anche così.
Sembra un angelo!
Ma perché doveva capitare proprio a noi? Una figlia così
brava!
Hai ragione. Tutta una vita a lavorare duramente, una vita
senza soddisfazioni e poi un dono del cielo: Alfonsina.
E’ vero, (rivolto a Maria) ma molto merito è pure nostro sa!
Non lo metto in dubbio.
Fin da piccola l’ abbiamo subito inquadrata. Le ripetevamo
in continuazione: nella vita bisogna studiare, studiare e
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MARIA ALFONSO MARISA ALFONSO MARISA ALFONSO MARISA ALFONSO MARISA
studiare. Ti devi fare una posizione. Non fare come gli altri
ragazzi che pensano solo a divertirsi!
Beh, non bisogna essere troppo negativi nei confronti dei
giovani d’oggi, sono solo diversi da noi…….
No no, sono degli smidollati e pensano solo a divertirsi! Vero
Marisa?
Già! Ma ti ricordi quante volte le abbiamo vietato di uscire?
Come non me lo ricordo?
Di andare in discoteca?
Quante litigate!!
Di frequentare certe amiche …… un po’ troppo farfalline?
Eh, lei dapprima si ribellava, poi ha capito che avevamo
ragione e si è dedicata solo allo studio! Che perdita,
avremmo avuto una figlia dottore, ti rendi conto?.
Pensa al paese quanto avrebbero “schiattato”! Altro che
quella fissazione del disegno che aveva!! Era brava, ma…..il
dottore è un’altra cosa! (rivolgendosi a Maria) Pensi che
l’avevo sentita un’ ora prima dell’incidente. Era da un’amica
a studiare, aveva un esame tra poco. Abbiamo un po’
discusso perché si era fatto tardi e a me e suo padre non
piaceva che guidasse con il buio. Ma lei aveva insistito,
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ALFONSO MARIA ALFONSO MARIA ALFONSO MARISA ALFONSO MARISA MARIA
doveva assolutamente finire di preparare una relazione e
quindi le avevamo accordato di fare più tardi del solito.
Dicono che sia andata contromano. Sicuramente era
stanca, un colpo di sonno. Troppo studio, troppo stress. Se
solo ci avesse dato retta e fosse tornata prima…………..
(che ha commentato con cenni della testa tutta la scena) Mi
dispiace, ma non sentitevi in colpa… del resto i figli non
sono cose nostre, devono farsi la loro vita e qualche scelta
bisogna pur lasciargliela fare …..
Scommetto che lei non ha figli, vero?
Non sono neanche sposata veramente….
Ecco, vede! Si fa presto a sputare sentenze, a dare
giudizi….
Alfonso!!! Lo perdoni, è sconvolto. Lei ha ragione, ma sa, a
fare i genitori non te lo insegna nessuno. Ti ritrovi
all’improvviso tutte quelle responsabilità e cerchi di fare
meglio che puoi. E poi noi siamo gente semplice, di paese,
anche un po’ ignoranti…
Saremo pure di paese e ignoranti, ma Alfonsina l’abbiamo
cresciuta bene!
Sì Alfò (consolandolo), l’abbiamo cresciuta bene.
Ora però, devo chiedervi di uscire, sa ci sono altri parenti….
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ALFONSO Sì sì, grazie di tutto e …..mi scusi.
MARIA Si figuri.
MARISA La prego, abbiate cura di lei…………..
Dando un ultimo sguardo ad Alfonsina, Alfonso e Marisa escono piangendo.
MARIA Pure per te Alfonsina, la vita non deve essere stata
facile………..
BIANCA (entra in vestaglia tutta fasciata) Mi scusi, è questa la
camera mortuaria?
MARIA Secondo lei?
BIANCA No, è che non sono mai entrata in ….un posto così! Stavo
cercando Nando………..
MARIA Terzo letto. (pausa per farla avvicinare alla lettiga) Lei è la
moglie?
BIANCA (guarda Nando) Povero Nando! No no, sono un’amica. Ero
con lui in macchina al momento dell’incidente.
MARIA Anche se un po’ malmessa, a lei è andata bene vedo.
Eravate amici da molto?
BIANCA Veramente ci siamo conosciuti due settimane fa. Io ho un
negozio di articoli sportivi e lui cercava un paio di guanti da
guida. Sa, quelli in pelle, con i buchini sul dorso? Un tipo…
particolare, simpatico, semplice, un po’ spavaldo. Però mi
ha fatto fare un sacco di risate. E’ tornato il giorno dopo e mi
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MARIA BIANCA MARIA BIANCA MARIA BIANCA
ha invitato a prendere un caffè. Non so perché, ma ho
accettato.
Cosa è successo il giorno dell’incidente?
Aveva appena ritirato la sua nuova macchina, un modello
sportivo, e voleva farmela provare. Siamo andati sulla
litorale e lui per fare lo spiritoso, ha cominciato a correre. Io
avevo un po’ paura, ma lui era molto sicuro di sé e faceva
battute a ripetizione. Contagiata dalla sua simpatia, mi sono
rilassata e ridevo spensierata. Nando mi faceva questo
effetto, mi metteva allegria. Poi quella ragazza ha sbandato
e ci è venuta addosso. Non ricordo molto di quello che è
successo dopo…ricordo solo Nando riverso sul volante, il
fumo, l’ambulanza………Mi sono risvegliata in ospedale,
dove ho appreso del suo decesso e della morte della
ragazza.
Non è stato molto fortunato!
Io non so se sarebbe stato diverso, ma Nando………..non
portava la cintura di sicurezza.
E ti pareva!!
Non la usava mai! Diceva che la cintura, la usano solo… “gli
sfigati”, ecco proprio così diceva. Invece……….Mah! Chi sa
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MARIA BIANCA MARIA BIANCA MARIA BIANCA MARIA
cosa sarebbe stato se non fosse morto. Mi piaceva Nando,
ma si vede che il destino aveva deciso così
Quindi anche lei non è sposata?
Già! Tante storie, ma nessuna importante. Vede, Nando,
non era proprio il mio tipo, ma chissà perché, sono convinta
che con lui ci sarebbe potuto essere un futuro….peccato.
Ora però, deve tornare al reparto, non si deve stancare e
poi dobbiamo iniziare con le autopsie.
Sì ha ragione. Posso dargli un bacio?
Faccia pure.
(dopo aver baciato Nando) Io vado allora e grazie per
avermi ascoltato, arrivederci.(esce)
Non mi abituerò mai a questo mestiere, è inutile …. Questi
non sono solo lenzuoli, come dice sempre quell’imbecille del
portantino, sono vite stroncate, che lasciano dolore,
rimpianto, rimorso in chi resta, altro che!! (telefonando)
Sono pronti i reagenti? Ok, sto arrivando!
Fa per uscire, poi si guarda intorno con circospezione e riaccende la musica, quindi esce. Intanto Gianluca si muove sotto il lenzuolo e si scopre. Scende a fatica.
GIANLUCA Ma che è successo? Mamma mia, ma che sono morti? Aiuto, non c’è nessuno? (legge la cartella ai piedi del suo
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letto) Ma questo sono io! Morto per incidente? (pausa) E’vero, ora ricordo. Sono volato giù dalla statale. (spegne la musica) Ho capito! Questi hanno pensato che fossi morto!Che fortuna a risvegliarmi in tempo!! Ma io li denuncio, rimpiangeranno di essere nati, sì sì. Ora chiamo Virginia
……….Virginiaaaa!!! Tutta colpa sua! Ora ricordo!! Come al solito mi stava frantumando i cosiddetti con le sue solite storie. Dove si siede la mamma? Dove si siede l’avvocato?
Giangi tu non capisci, lascia fare a me. Sei passato dal fioraio? Sei passato da Don Gerardo? Non fare tardi, però non correre! Stai usando l’auricolare, sì? Giangi lo sai che è pericoloso guidare e usare il cellulare!......E poi con sto
Giangi … Io non la sopporto più! Ma che ci avrò trovato in lei? Ma la colpa è dei miei! Virginia di qua, Virginia di là, Virginia ha classe, Virginia è di ottima famiglia, Virginia è la moglie perfetta!..........Comunque, tutto deve essere
successo, quando ho gettato il telefono sul sedile. Ero incazzato nero. Quel cavolo di telefono e scivolato sul tappetino e …….. per riprenderlo, devo aver perso il
controllo. In effetti correvo un po’ troppo, ma mi aveva così innervosito! L’unica cosa sulla quale aveva ragione era
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l’auricolare. Ma io, pur di farle dispetto, non lo usavo.
Cretino!!!!
Intanto si comincia a muovere Nando, si scopre e scende dal letto.
NANDO Scusi?! Ma do stamo?
GIANLUCA Oddio, ma che …. ma che ….. si sono sbagliati anche con
lei?
NANDO Sbagliati de che?
GIANLUCA Ma non vede che siamo in una camera mortuaria? Hanno
creduto che lei fosse morto.
NANDO Morto? Non famo scherzi. Mi sento un po’ incriccato, ma so
vivo e vegeto, anvedi questo!!
GIANLUCA Legga la cartella ai piedi del suo letto e vedrà.
NANDO (legge) Incidente sulla litoranea!!! Porca zozza ladra, la
macchina contromano!!! Quella pazza! Vedo ancora quegli
occhi insensati che mi venivano contro. Non sono riuscito ad
evitalla. Del resto, correvo abbastanza, (compiaciuto) sa….
stavo provando il mio ultimo gioiellino, uno spiderino appena
comprato ……… Bianca. Oddio, Bianca dov’è? Era con
me …. mica starà lì sotto (indica il letto di Alfonsina)?
Si avvicinano tutte e due e Gianluca alza il lenzuolo.
GIANLUCA E’ lei?
NANDO Per fortuna no. Ma allora dov’è? (rivolto a Gianluca)
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Dov’è Bianca?
GIANLUCA Ma io che ne so! Cerchiamo invece di uscire da questo
posto. Voglio proprio conoscere gli scienziati che ci hanno
messo in questa condizione.
NANDO Pure io, so proprio curioso….
Fanno per uscire insieme.
ALFONSINA (scoprendosi e mettendosi seduta) Ma dove credete di
andare?
NANDO Oddio! (nascondendosi dietro a Gianluca)
GIANLUCA Ma ……… ma che sta succedendo qui? Non possono
essersi sbagliati anche con lei ……………. Ahhhhhhhhhh
ora ho capito!!! E’ un candid camera!! Bravi (va a stringere
le mani agli altri due), complimenti (Alfonsina lo guarda
senza espressione, Nando meravigliato).Ma che
trasmissione è? Comunque, non sono mica scherzi da fare
questi. Soprattutto nelle mie condizioni!!
NANDO Guarda, che nelle “ tue condizioni” ci sto anch’io”. Quindi
sto cavolo de scherzo lo stanno facendo a tutti e due!!
ALFONSINA (molto risoluta) Mi dispiace, ma non si tratta né di una
candid camera né di uno scherzo, purtroppo siamo morti
tutti e tre.
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GIANLUCA Senta, io non so chi sia lei o che cosa stia succedendo, ma
io vi rovino a tutti, sì sì. Ora mi sono proprio scocciato, vado
subito a cercare il posto di polizia di questo cavolo di
ospedale e faccio una bella denuncia…. .
NANDO Ah, io vengo con te.
ALFONSINA So che non è facile, ma proverò ad illustrarvi la situazione.
Abbiate la pazienza di ascoltarmi e poi deciderete cosa fare.
GIANLUCA E NANDO (guardandosi)Sentiamo!!
ALFONSINA Quello che è scritto sulle tabelle ai nostri piedi purtroppo è la
verità. Siamo morti! Allora vi starete chiedendo perché
siamo qui a discutere come tre imbecilli vivi?
NANDO Ce lo chiediamo?
GIANLUCA E ce lo chiediamo sì!
ALFONSINA La colpa è dell’infermiera di questo reparto, una certa Maria
o Visnù. Ci ha sottoposto ad una terapia indiana…ricordi
(rivolgendosi a Gianluca) la musica che hai sentito quando ti
sei svegliato??
GIANLUCA Che c’entra adesso la musica, la terapia indiana, ma che ci
hai presi per scemi?
NANDO Ecco appunto, ma che ci hai preso per scemi?
ALFONSINA Abbiate pazienza e ascoltate il resto. Secondo quella pazza
visionaria, questa terapia a base di musica avrebbe la
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GIANLUCA ALFONSINA NANDO ALFONSINA
facoltà di risvegliare le persone morte, per un’ora, soltanto
un’ora. Con me deve aver fatto effetto la prima volta che ha
acceso lo stereo, perché è da un bel po’ che sono sveglia.
Solo che deve essere stato spento troppo presto, perché è
vero che ero cosciente, ma non potevo ne muovermi ne
parlare, potevo solo sentire.
E sentiamo: perché invece adesso parli e straparli?
Perché poi, sempre la pazza visionaria, prima di uscire, ha
riacceso lo stereo.
E allora perché non ti sei alzata subito? Senti ragazzì sta
storia non sta in piedi, inventatene un’altra va! (ridendo
verso Gianluca),
Sapete, ho assistito alla processione dei nostri parenti. E’
stato molto penoso sentire i miei genitori disperati. Loro
credono che io abbia avuto un colpo di sonno per il troppo
studio, invece ……… ero completamente ubriaca. Avranno
sicuramente un malore dopo i risultati dell’autopsia, ne sono
sicura. Mi sentivo così in colpa, sia con loro che con
te … Nando, che non vedevo l’ora di riaddormentarmi per
sempre. Poi vi ho sentito parlare e sono stata costretta a
fermarvi.
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NANDO GIANLUCA ALFONSINA NANDO ALFONSINA
Quindi, se è vero quello che stai dicendo, io sarei morto
perché tu eri ubriaca?? Ma…ma io t’ammazzo con le mani
mia, così lo puoi dire a ragione che sei morta……. (sta per
avventarsi su Alfonsina ma Gianluca lo frena)
Cerchiamo di stare calmi!! Su, finisci di raccontare.
Stavo dicendo che mi sento in colpa per i miei, perché loro
ora scopriranno che io non ero la figlia modello che
credevano, quella che doveva riscattare la loro modesta
esistenza, diventando dottore………. io non sono neanche
iscritta alla facoltà di medicina. Frequento un corso d’arte.
Sapete sono … ero molto brava nel disegno.
Non sei iscritta all’università, bevi come una spugna. Quelli
ce resteranno secchi de sicuro!! (Gianluca lo guarda
torvo)
Lo so, ma con loro non si poteva parlare. Non mi avrebbero
mai permesso di seguire i miei sogni. Io glielo avrei detto
una volta finiti gli studi, forse avrebbero capito. E poi non è
vero che bevevo come una spugna. Ero uscita con degli
amici, cosa che facevo ogni tanto e sempre di nascosto,
perche i miei non avrebbero approvato. Forse avevo
esagerato con la birra, sapete non sono tanto abituata. I
miei amici volevano accompagnarmi a casa, ma io non ho
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NANDO ALFONSINA NANDO ALFONSINA NANDO ALFONSINA
voluto, perche se i miei genitori l’avessero visti, sarebbe
scoppiato un pandemonio. Ah tornassi indietro!! E poi… mi
sento anche così in colpa per te Nando, sapessi come mi
dispiace, però anche tu…se ti fossi messo la cintura………..
Ma tu che ne sai della cintura?
La processione dei parenti, ricordi?
Ma allora è venuta Bianca? Allora è viva? Almeno questo mi
conforta. .Pace pe me, che pe fa Fonzi, me la so presa in
saccoccia, ma fosse successo qualcosa a lei non me lo
sarei mai perdonato. Ma che volevo dimostrà? Ma che
cavolo me correvo, do volevo anda dico io. Poi la
cintura……..è da sfigati dicevo. Ma la fine dello sfigato l’ho
fatta io. Che imbecille, che cretino ……(cambiando tono)
Mah .. comunque scusa …. così tanto per sape ……… che
ha detto Bianca di me?
Deve essere una donna molto intelligente. Parlava di te con
affetto e sembrava veramente dispiaciuta, per … la tua
morte ….. per quello che sarebbe potuto essere e che non
sarà …………. mai. Comunque mi è piaciuta molto … “a
differenza di quell’altra” ………….
Quale altra?
Virginia!!!
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GIANLUCA ALFONSINA GIANLUCA ALFONSINA GIANLUCA ALFONSINA GIANLUCA ALFONSINA GIANLUCA ALFONSINA NANDO GIANLUCA ALFONSINA GIANLUCA
E’ venuta Virginia? ….Scusa, ma cosa volevi intendere con
“a differenza di quell’altra”?
Senti Gianluca, se il tuo destino era sposarti con
quella ………t’è andata meglio così credimi!
Ma come ti permetti? Forse Virginia sarà un po’
autoritaria ….
Un po’?
Un po’ petulante ….
Un po’?
Un po’ snob …..
Un po’?
Un po’……………… rompicoglioni!! Si diciamolo: è proprio
una rompicoglioni!!!
Ora ci siamo.
A Gianlu’, me sa che te sei levato un pensiero … .A
proposito, ma a te che t’è successo?
Che m’è successo? E’ successo che sono un cretino
matricolato. Stavo al telefono con la rompicoglioni, che
come al solito continuava frantumarmi i..
Ehi!
Continuava a rompermi con i preparativi del nostro
matrimonio, manco si dovesse sposare Carlo d’Inghilterra….
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NANDO GIANLUCA ALFONSINA GIANLUCA ALFONSINA NANDO GIANLUCA NANDO ALFONSINA NANDO
Ma quello già è sposato..
Si fa per dire! Insomma continuava con le solite tiritere ed io
esausto ed incazzato, ho gettato il telefonino sul sedile..
Ma lei veramente ha detto che portavi l’auricolare
E infatti qui esce fuori il cretino di cui sopra. Io per fargli
dispetto, l’auricolare non me lo mettevo mai, anzi ci godevo
a parlare con lei al telefono quando ero in macchina, la
chiamavo apposta anche se non dovevo dirle niente.
Insomma il telefono è caduto sul tappetino e per
riprenderlo…. Che fesso! Tornassi indietro…………
Purtroppo non ci è concesso di rimediare ai nostri errori,
sarebbe bello ma….
Ma insomma, voi dite che è proprio vero? Semo morti?
Purtroppo credo che abbia ragione. Non so voi, ma io
comincio a sentire pesantezza alle gambe e alla testa ….
Veramente anche io non me sento proprio bene…...
Penso sia meglio tornare ai nostri posti, evitiamo di far
prendere un colpo a qualcuno….Comunque, anche se serve
a poco, vorrei dirvi che mi ha fatto piacere
conoscervi….chissà…. forse ci rincontreremo da qualche
parte…..
Anche a me m’ha fatto piacere. Ma voi non c’avete paura?
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GIANLUCA Paura? Un po’ sì, ma…………….su sbrighiamoci.
Riaccendono la musica e si sdraiano ma prima di coprirsi
GIANLUCA Comunque…………..anche per me è stato un piacere.
Sapete qual è la mia consolazione?
ALFONSINA NANDO No!
GIANLUCA Avere mandato all’aria il matrimonio della …rompicoglioni!
Che soddisfazione!!
Sorridendo si sdraiano coprendosi con il lenzuolo. Rientra Maria e spegne la
musica.
MARIA
Porca miseria, quella cretina m’ha fatto perdere un sacco di
tempo.(guarda l’orologio) E’ passata più di un’ora!! Ora il
dottore chi lo sente? A proposito…. la
terapia…(avvicinandosi alle lettighe) chi sa se ha fatto
effetto? Mannaggia non lo saprò mai. Ma sì, in fondo mi sa
che c’ha ragione il dottore. Ma che razza di terapia sarebbe
questa. Basta con queste storie, la musica, l’India, Visnù,
…. da domani si ascolta Vasco, che me sa che quello li
resuscita davvero i morti.(seduta alla scrivania e leggendo
dei documenti) Vediamo un po’ da chi cominciamo:
Nando………no, meglio Alfonsina…..no, no cominciamo dal
bel Gianluca, dovesse rientrare la strega…….
(avvicinandosi alle lettighe e posizionandosi dietro quella
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centrale) Forse dovrei chiedervi scusa, per essermi, anchese involontariamente, intrufolata un po’ nelle vostre vite. Ma non riesco proprio a farne a meno, come non riesco proprio a fare a meno di pensare a come sarebbe stata la vostra vita senza questo incidente di percorso……. Già come sarebbe stata?
FINE I ATTO
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II ATTO
Ambientazione: un bar (dream’s bar) con tre tavolini e sedie. Alle pareti solo rampicanti. (probabile) Gianluca/Alfonsina/Nando vestiti di bianco.
Ad un tavolino è seduto Nando che sta sorseggiando una bibita, entra
Bianca.
NANDO Bianca, Bianca sono qui.
BIANCA Sì. ti ho visto Nando, eccomi. (si baciano)
BIANCA Allora, come mai questo appuntamento e perché proprio
qui?
NANDO Beh, mi sembrava il posto migliore. E’ qui che siamo venuti
la prima volta. Ricordi?
BIANCA Come potrei dimenticarlo. Ma il posto migliore per cosa?
NANDO Abbiamo fatto le cose così in fretta…..mamma mia non ce
posso pensa! Sei mesi fa neanche ci conoscevamo e …tra
un mese ce sposamo!!!!
BIANCA Dillo a me. Quando ci penso mi gira la testa. Ma non sono
pentita, anzi….cosa c’è Nando? (dolce) Ripensamenti?
NANDO Ma quale ripensamenti! Io da quando te conosco so rinato.
Me sento un altro. Non so mai stato così felice.
BIANCA E allora, perché siamo qui?
NANDO Per questo (e le porge un astuccio per anelli).
BIANCA Oddio, Nando, perché? Vuoi farmi piangere?
NANDO Vedi …nella fretta abbiamo saltato tante cose ma io ci
tenevo a regalarti l’anello di fidanzamento.
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BIANCA NANDO BIANCA NANDO BIANCA NANDO BIANCA NANDO BIANCA
E’ magnifico!!! Ma lo sai che a me non importava.
Lo so, e mi piaci proprio per questo. Bianca tu hai fatto di
me un altro uomo. Io prima di conoscerti ero un po’, come
dire, zuzzurellone….. farfallone …..
Un po’? Lo sai cosa ho pensato quando ti ho visto la prima
volta?
Non lo voglio sape!!
Ma questo, che è uscito dritto dritto dal film “I Vitelloni”!?
Però poi mi hai fatto tanto ridere e nei tuoi occhi ho visto
tanta dolcezza. Credo di essermi innamorata di te in quel
momento.
Mi avevi spaventato!
Comunque ho anch’io un regalo per te. Tieni (le porge un
foglio).
(leggendo) Abbonamento di 12 entrate all’autodromo di
Vallelunga con utilizzo di una Lamborghini modello…..
Bianca (abbracciandola), ma.. è meraviglioso, non potevi
farmi un regalo più bello.
Sai, ogni tanto mi sento in colpa. A te piace tanto guidare
macchine sportive, correre e, anche se so che è per il tuo
bene, mi dispiace averti limitato..
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NANDO
Non dillo manco per scherzo! Bia? Tu m’hai aperto l’occhi! Io era proprio un cretino. Ma che credevo de fa? Do cacchio correvo? Non lo so manco io dove annavo, ma correvo correvo, manco c’avessi la mobile alle calcagna..che fesso. Adesso invece quando andiamo a passeggio sulla mia nuova utilitaria, riesco anche a godemme il paesaggio. E chi l’aveva visto mai.
Ridono e si accarezzano mentre entrano Gianluca e Virginia che si siedono in silenzio ad un tavolino. Gianluca inizia a leggere un giornale, “IL SOLE 24 ORE”.
BIANCA NANDO VIRGINIA GIANLUCA VIRGINIA GIANLUCA
Mi levi proprio un peso Ora però diamo un’occhiata a questi
dépliant, dobbiamo ancora scegliere dove andare in viaggio
di nozze…..
Già il viaggio de nozze!!(malizioso) Uhh non mi ci fa
pensa….(e iniziano a sfogliare)
Allora? Io sto aspettando!!
(abbassando il giornale, scocciato) E di grazia.. cosa stai
aspettando Virginia?(ricomincia a leggere)
Cosa sto aspettando? e me lo chiedi pure? Sto
aspettando… che mi chiedi scusa!!
(riabbassando il giornale) E di grazia, perché cosa dovrei
chiederti scusa?
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VIRGINIA GIANLUCA VIRGINIA GIANLUCA VIRGINIA GIANLUCA VIRGINIA GIANLUCA
Fai pure il finto tonto? Ma ti rendi conto di come mi hai
umiliata, ridicolizzata davanti alla commessa del negozio di
bomboniere.
Virginia, ti vorrei far notare che in quel negozio avrò detto si
e no tre parole. Come ho potuto farti tanto male eh?
Ah non lo sai? Ma scusa, quella cretina era stata due ore a
dirmi che erano meglio i fiori bianchi invece di quelli
arancioni, sui segnaposti, e tu che fai?
Io che faccio?
Quando ti chiedo il tuo parere, tu che fai? Dici: meglio il
bianco.
Appunto, le uniche parole che ho proferito!
Ma l’hai vista la faccia di quell’ebete? Sembrava avesse
vinto il concorso di miss Italia, tanto era soddisfatta. Lo
sapevi che preferivo l’arancione, ma tu pur di farmi un
dispetto….
Senti Virginia, levami una curiosità: visto che hai deciso tutto
tu in questo….cavolo di matrimonio, mi vuoi spiegare perché
senti la necessità di chiedere pareri a me o chiunque altro,
ben sapendo che non te ne fregherà niente di quello che ti
diremo perché tanto farai sempre e comunque come
cacchio ti pare eh??
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VIRGINIA GIANLUCA VIRGINIA GIANLUCA NANDO BIANCA VIRGINIA GIANLUCA VIRGINIA
Gianluca non diventare volgare, altrimenti…
Altrimenti?
Non ti rivolgo più la parola!!
A sì? Allora sai che cosa ti dico? Cacchio cacchio e cacchio!
(e si rimette a leggere, mentre Virginia incrocia le braccia
imbronciata)
Hai sentito Bià? Come me sento fortunato!!!
Certo, se stanno così prima del matrimonio….dai non siamo
indiscreti, continuiamo a cercare (e si rimettono a sfogliare).
Allora? Io sto sempre aspettando.
Virginia, voglio essere chiaro con te, almeno una volta.
Sappi che non mi passa manco per l’anticamera del cervello
di chiedere scusa per aver risposto liberamente ad una
stronza di domanda postami da te medesima. Sono stato
chiaro?
Io, io …… non ti riconosco più. Non sei mai stato così..
così.. ecco volgare. Ma io lo so di chi è la colpa. E’ dei tuoi
amici, quella banda di insensati, goliardi, che credono
ancora di essere all’università, sembrano dei ragazzini
deficienti, ecco sì deficienti. Non dovevo permetterti di
frequentarli ancora, sono stata troppo democratica!!
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GIANLUCA VIRGINIA GIANLUCA VIRGINIA. GIANLUCA
Sei stata troppo democratica? Non dovevi
permettermi….ma o sono finito in un incubo oppure
m’hanno drogato. Sicuramente deve essere successo
questo, perché sennò non mi spiego come ho fatto e faccio
a sopportarti.
Gianluca cosa stai dicendo? Stai zitto ti prego, non
peggiorare la situazione..
Io non sto più zitto, adesso voglio parlare, voglio dire tutto
quello che non ho detto finora. Lo sai perché sto bene con i
miei amici? Perché con loro mi rilasso, rido, scherzo, mi
diverto. Cosa che con te non mi succede mai. Sono stufo
dei tuoi amici imbalsamati che mi obblighi a frequentare in
quei cavoli di ricevimenti dove mi trascini , stufo delle mostre
d’arte che mi costringi a vedere, dove ancora devo capire
dov’è l’arte, stufo di andare in vacanza nelle località alla
moda dove si fa tutto meno che andare al mare e tu lo sai
quanto io adori il mare, tu lo sai!?
Sei impazzito! Oddio cosa ti ha preso, tra poco mi sento
male…
No che non ti senti male e poi non ho ancora finito. A questo
punto voglio dirtele tutte. Lo sai perché mi diverto con i miei
amici? Perché quando sto con loro mi sento libero, posso
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VIRGINIA GIANLUCA VIRGINIA GIANLUCA VIRGINIA GIANLUCA
bere, giocare a carte, vedere le partite e….. raccontare pure
le barzellette zozze..
No le barzellette sporche no!
Ed invece sì e la vuoi sapere la più bella? Tieniti forte….
Facciamo anche le gare di …rutto libero…sì l’ho detto! Che
liberazione……………..
No!!! Il rutto libero è troppo, non posso farcela. Gianluca
credo che noi due dovremmo parlare seriamente, rivedere
alcune cose. Innanzitutto dovrai giurarmi di non rivedere più
i tuoi amici e…
Virginia ….io non ti giuro proprio niente, anzi lo sai che ti
dico? Affanculo te e il matrimonio del secolo… viva il rutto
liberooooooooooo.
Questo è troppo!! Addio Gianluca. (esce piangendo)
Ma… che l’ho fatto davvero? (guardando verso il tavolo di
Nando e Bianca che lo stanno guardando esterrefatti e
annuiscono) Ma allora sono libero? (si alza stordito e va al
loro tavolo e stringendogli le mani) Piacere, piacere.
Sapete? Sono un uomo libero. (si risiede al suo tavolo).
Questo vuol dire che non mi sposerò più? Che non rivedrò
più Virginia? Che non sentirò più la sua voce? Uhau, che
figata! Come mi sento bene!! (appallottola il Sole 24 ore e
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tira fuori dalla giacca il Corriere dello Sport).Oh finalmente!!
(si rimette a leggere)
BIANCA Che imbarazzo! Poverino però!!!!
NANDO Poverino? Bia…. Quello ha fatto tredici. Che mito!!
BIANCA Mah…
NANDO Parlavo pe lui, dai continuiamo.
Entrano Alfonso e Marisa.
MARISA Dai cammina, sediamoci in quel tavolo, che è libero.
ALFONSO Non riesco a capire perché ha voluto vederci in questo
posto. Ma perché a casa non andava bene? Ci vediamo tutti
i giorni, non capisco sta novità. (si siedono entrambi)
MARISA Dai Alfo, non fare sempre storie. Ha tanto insistito. Ha detto
che ci deve parlare di una cosa importante e …voleva farlo
.. in campo neutro! Proprio così ha detto: in campo neutro.
ALFONSO E che vorrebbe dì?
MARISA Che ne so, però non me la so sentita de diglie di no. Magari
ci deve dire che si sta per laureà. Quest’ultimi tempi evitava
sempre l’argomento. Mi ero anche un po’ preoccupata
veramente, invece magari stava per farci una sorpresa.
ALFONSO Mah, sarà, io comunque la trovo una cosa senza senso.
Che bisogno c’è di spende soldi per dì una cosa?
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MARISA ALFONSO
Ha detto che voleva offrirci un aperitivo. Veramente aveva
detto un’altra cosa tanto strana, appiaura mi sembra. Poi ha
tagliato corto dicendo aperitivo. Boh, chi li capisce questi
giovani d’oggi.
Guarda che Alfonsina non è come i giovani d’oggi e poi con
che soldi ci offre l’aperitivo, sentiamo? Con i nostri, quindi,
era meglio stare a casa e magari berci una bella aranciata.
Entra Alfonsina.
MARISA ALFONSINA MARISA ALFONSINA ALFONSO ALFONSINA MARISA
Eccola. Alfonsina siamo qua!
Ciao mamma, ciao papà. (vedendo il padre imbronciato)
Qualcosa non va, papà? (si siede)
No, è che papà non capisce la tua insistenza a vederci in
questo posto…
Vedete, devo parlarvi di una cosa molto importante e volevo
farlo all’aperto e non a casa nostra. E siccome è una cosa
bella, almeno per me, quello che devo dirvi, volevo
festeggiare offrendovi un aperitivo.
E con quali soldi ce lo offriresti sto aperitivo?
Ecco appunto, questa è una delle cose di cui devo parlarvi.
Come una delle cose? Perché quante ce ne devi dire?
Oddio che dobbiamo preoccuparci?
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ALFONSO Alfonsina, se non ci dici subito perché siamo qua, mi alzo e
me ne vado.
ALFONSINA Papà, mamma, vi chiedo solo di ascoltarmi in silenzio fino
alla fine. E’ già molto difficile per me e non so ancora dove
ho trovato la forza per farlo. Vi prego, aiutatemi restando in
silenzio
ALFONSO Allora parla.
ALFONSINA Allora, si parlava di offrirvi l’aperitivo. Beh, io posso offrirvi
l’aperitivo perché…..sono 2 anni che lavoro!!!
Alfonso e Marisa si guardano sorpresi e stanno per replicare, ma Alfonsina li zittisce con il verso del dito sulle labbra.
ALFONSINA Sì, lavoro presso lo studio di un architetto dalle 15 alle 19
dal lunedì al venerdì. Ecco l’ho detto!! (pausa mentre
Alfonso e Marisa la guardano a bocca aperta) Beh, non
avete niente da chiedere?
ALFONSO Ma se hai detto che dobbiamo stare zitti…. se vuoi che
parliamo io ce ne avrei di cose da dire……a voglia se ce ne
avrei…..
ALFONSINA Hai ragione. Continuate a tacere vi prego….Vi starete
chiedendo allora, come facevo con l’università, con le lezioni
e perché vi dicessi che andavo sempre a studiare da Lucia.
MARISA (rivolta ad Alfonso) Ce lo chiediamo?
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ALFONSO (esasperato) E ce lo chiediamo sì!
ALFONSINA Beh, ovviamente, come sempre, c’è una spiegazione per
tutto……..ed è anche molto semplice……del resto….
ALFONSO MARISA Allora?
ALFONSINA Io…beh io…. non mi sono mai iscritta a medicina. L’ho
detto!!
ALFONSO Tu stai scherzando è vero? Sì sì, sta scherzando (ridendo
forzatamente e rivolto a Marisa) e mi ha fatto anche ridere,
bella battuta. (diventando serio) Ora però veniamo al sodo,
perché siamo qui?
ALFONSINA Papà, non era una battuta. Mamma mi dispiace ma non
diventerò mai un dottore.
Alfonso si mette le mani nei capelli.
MARISA Ma Alfonsina, cosa dici?
ALFONSINA Mamma, papà, a me non è mai piaciuto fare il medico. A me
piaceva disegnare. Ve lo ricordate quando ero bambina,
quante ore passavo in mezzo ai colori? Sono molto brava,
dicono..
ALFONSO Chi lo dice?
ALFONSINA L’architetto dove lavoro. Invece di iscrivermi all’università, mi
sono iscritta ad un corso di arti figurative. Mi sono diplomata
una settimana fa con il massimo dei voti. Nel frattempo ho
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lavorato presso lo studio di questo architetto. E’ molto quotato, sapete?
MARISA Stai dicendo che in tutti questi anni ci hai riempito di bugie? Che non sarai mai un dottore? Adesso al paese chi glielo dice? Non avrò più il coraggio di metterci piede.
ALFOSINA Ti stai preoccupando dei paesani? Ma a me non ci pensi, non mi chiedi perché l’ho fatto, come ho vissuto in questi anni, se ho sofferto? Pensi che sia stato facile per me?
ALFONSO Te lo chiedo io. Perché Alfonsina?
ALFONSINA Perché voi non avreste capito. Dicevate in continuazione.: con l’arte non si mangia. Io avrei voluto insistere, spiegare ma quando ero davanti a voi non ci riuscivo, mi bloccavo. Il giorno dell’iscrizione all’Università mi sono persa e girando tra le viuzze del centro sono finita casualmente davanti ad un edificio. Era la sede nazionale dell’istituto di arti figurative. Mi è sembrato un segno del destino. Sono entrata, ero come in trance. E quando sono uscita mi sono ritrovata in mano la ricevuta di iscrizione. Il resto potete immaginarlo. Ho completato il corso, mi sono diplomata a pieni voti ed ho anche un lavoro.
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Ora prima che parliate voglio dirvi una ultima cosa: io sono
felice e non finirò mai di ringraziarvi per avermi permesso,
anche se a vostra insaputa, di esaudire il mio sogno.
ALFONSO Io vado a casa. (fa per alzarsi ma Marisa lo ferma)
MARISA Pensi davvero che non avremmo capito? Noi volevamo solo
il tuo bene. Volevamo per te una vita senza sacrifici, non
come la nostra….(pausa) Ma davvero sei così brava?
ALFONSINA (rincuorata sorridendo) Sì mamma. Pensa che mi hanno
accettato per fare uno stage in una scuola molto prestigiosa
a Parigi……………….
ALFONSO MARISA (la guardano con occhi sbarrati)Parigi?
ALONSINA Ecco….. questa era l’ultima cosa che dovevo dirvi, domani
parto per Parigi …per due anni….
ALFONSO (alzandosi) Adesso me ne vado proprio…
MARISA Siediti!!! Riassumiamo: tu non diventerai dottore e farai la
disegnatrice. Andrai a Parigi per due anni a fare sto….
stagio e noi resteremo a casa ad aspettare le tue
telefonate!! (pausa) Bene!, Oltre al fatto che al paese non
schiatterà più nessuno …..che ci cambia? Nostra figlia
sembra felice..
ALFONSINA lo sono mamma, molto felice..
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MARISA Noi, che volevamo la sua felicità, siamo….. di conseguenza
felici………quindi…..credo non ci sia altro da dire!!
ALFONSO E no! Da dire ci sarebbe e pure parecchio, io non posso
sopportare……
MARISA Tu puoi!! E’ vero che puoi?
Alfonso imbronciato incrocia le braccia in silenzio.
MARISA Allora, questo aperitivo? Che ci hai ripensato? Mica avrai
ripreso da tuo padre che c’ha il braccetto corto eh?
ALFONSINA No no vado subito ad ordinare. (uscendo felice e
rivolgendosi agli altri avventori) Sapete? La vita è proprio
bella!!!!
MARISA Sai Alfonso? Fare figli e come impastare il pane……..
ALFONSO Mo che centra il pane?
MARISA Noi ci mettiamo gli ingredienti che abbiamo: la farina, quella
bella grezza del paese nostro, un pizzico di lievito, ma il
sale…… quello ce lo mettono i figli!!
Alfonso l’abbraccia. Poi rimangono a guardarsi mano nella mano.
MARIA (entra con una tazzina in mano guardandosi intorno) Tutto
pieno, accidenti. (guardando dietro il giornale di Gianluca)
Quasi quasi. Mi scusi? Posso?
GIANLUCA (abbassando il giornale) Prego?
MARIA Dicevo, posso sedermi? Sa è tutto pieno…
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GIANLUCA MARIA GIANLUCA MARIA GIANLUCA MARIA GIANLUCA MARIA GIANLUCA MARIA
Sì certo si accomodi, stavo per andare via.
No. Mi dispiace, non volevo cacciarla. Se lei se ne va mi
sentirò molto in colpa
(sorridendo) Ok, resterò e le farò compagnia.
(compiaciuta) Grazie! Mi chiamo Maria, ma tutti mi
chiamano Visnù e lei?
Gianluca. Come mai la chiamano Visnù? E’ di origini
indiane?
No no, italianissima, solo che adoro l’India (sognante)….
Veramente non mi ci chiama nessuno così, io insisto, ma la
gente è proprio ignorante sa?
Invece è molto bello. Lo sa che anch’io adoro l’India. Ho
sempre sognato di fare un viaggio in quel paese. Lei c’è
stata?
No. Veramente non so neanche precisamente dove si trovi
l’India, ma ho letto tante cose e non so perché mi piace
tanto.
Lei è molto simpatica. Abita qui vicino?
No. Faccio l’infermiera all’ospedale qui di fronte. Questa è la
pausa pranzo. E lei? Come mai qui? Lavora anche lei qui
vicino?
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GIANLUCA Veramente avevo appuntamento qui con la mia futura
moglie.
MARIA (alzandosi) Oh, mi dispiace. Levo subito il disturbo, non
vorrei che la signora arrivando …..
GIANLUCA No no, tranquilla. Si sieda, se n’è già andata … e per
sempre.
MARIA (risedendosi) Come? Non capisco!
GIANLUCA C’è poco da capire, se n’è andata per sempre. Non mi
sposo più.
MARIA Mi dispiace …
GIANLUCA A me neanche un po’, anzi mai stato meglio di così.
Maria sorride e sorseggia il caffè mentre Gianluca la guarda sorridendo.
NANDO Hai visto Bianca?
BIANCA Ma la fai finita di ficcare il naso negli affari degli altri?....
Comunque che succede? Che fanno?
NANDO Chiacchierano. Me sa che qui ce sta bene il detto: morto un
papa se ne fa n’altro…..
Ridono tra loro e continuano a leggere.
MARIA Quindi lei è single? Si dice così no? Sa anche io sono
single… è così difficile trovare la persona giusta.
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GIANLUCA Dia retta a me, meglio single che con la persona sbagliata.
Io mi sono salvato appena in tempo. Se ci ripenso mi
vengono i brividi.
MARIA Addirittura? Sembra stia parlando di un’arpia
GIANLUCA Un’arpia? Le arpie erano degli angeli al confronto di Virginia.
MARIA Peccato, starei ancora a chiacchierare qua con lei, ma devo
rientrare.
GIANLUCA Di già? Era molto piacevole parlare con lei…
MARIA Grazie, la cosa è reciproca.
GIANLUCA (pausa) Senta, non pensi a male, ma le dispiacerebbe se
restassi qua ad aspettarla fino alla fine del suo turno? La
vorrei invitare a cena.
MARIA Ma io finisco tra 5 ore?
GIANLUCA Tanto non ho niente da fare. Sono libero, se lo ricorda?
MARIA Se vuole? Allora a più tardi..
Maria si alza. Gianluca riprende a leggere, rimane illuminata solo Maria.
MARIA E già!! Come dice il dottore, viaggio troppo con la fantasia.
Ma che male c’è? Immaginare il futuro di chi non ha più un
futuro, mi aiuta a fare questo mestiere senza perdere la speranza. Quale speranza? La speranza che sia data a tutti noi l’opportunità di capire l’importanza della vita. E’ vero, non siamo noi i soli artefici della nostra vita, perché la vita di
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ognuno di noi è fatta di coincidenze, di circostanze, di opportunità, di scelte, ma è fatta anche di particolari, a volte insignificanti, ma…si sa, spesso………..” i particolari fanno la differenza!”
I FINALE. (estrae dalla borsa una cintura di sicurezza, un auricolare, una birra e li depone in silenzio sul tavolo posto al centro proscenio poi esce. Restano illuminati solo i tre oggetti e parte la musica. Si chiude il sipario.).
IIFINALE (sull’ultima battuta si posizionano a centro proscenio illuminati: Nando con una cintura-Gianluca con l’auricolare e per ultima Alfonsina con
una bottiglia di birra. Sul gesto del brindisi si chiude il sipario e parte la musica)
IIIFINALE (sull’ultima battuta viene sistemato un espositore con i 3 oggetti a
bordo palco, da persona esterna. Resta illuminato solo l’espositore e parte la musica. Si chiude il sipario con l’espositore esterno alla tenda.)
FINE
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