I PROMESSI ( MAI ) SPOSI
Scheda copione
Titolo |
I PROMESSI ( MAI ) SPOSI |
Autore ed aventi diritto |
Giuliano Angeletti poetangeletti@gmail.com tel. 3317115597 |
Data pubblicazione |
30.06.2011 |
Anno di stesura |
2011 |
Genere |
COMMEDIA BRILLANTE |
Atti |
1 |
Durata (min) |
70 |
Lingua |
italiano |
Personaggi maschili |
15 |
Personaggi femminili |
6 |
Minimo attori maschili |
15 |
Minimo attrici femminili |
6 |
Premi e riconoscimenti |
|
Depositato S.i.a.e. |
Sezione DOR numero posizione SIAE 198563 Codice Opera 928322A |
Reparto proventi : concordato tra gli Aventi Diritto Da effettuarsi dalla SIAE |
100% 100% |
SINOSSI: la trama, è quella classica dei “ promessi sposi” , trasformata in allegoria in cui i personaggi stessi evadono dal ruolo originale e per questo anche la traccia primaria ormai divenuta cabaret puro si trasforma e creativamente evade: i personaggi cambiano ruolo e senso, tanto che Lucia non è più innamorata di Renzo, ma prima di Don Rodrigo e poi dell’Innominato, Don Rodrigo che non muore di peste ma si innamora e va in vacanza con Gertrude: tutto in un gigantesco bagaglino di risate . Buon divertimento
I PROMESSI ( MAI )SPOSI
da “ I Promessi Sposi “ di Alessandro Manzoni
commedia brillante
ATTO UNICO
di
Giuliano Angeletti
Numero Posizione SIAE 198563
Codice Opera 928322A
PERSONAGGI
ALESSANDRO MANZONI |
RENZO LUCIA AGNESE DON ABBONDIO DON RODRIGO GRISO |
NIBBIO |
FRA CRISTOFORO CARDINALE BORROMEO AVVOCATO AZZECCAGARBUGLI INNOMINATO |
PERPETUA TESTIMONE DI RENZO |
GERTRUDE APPESTATI MONATTI SUORE |
( musica introduttiva)
SCENA I
ALESSANDRO MANZONI, DON ABBONDIO, GRISO, NIBBIO
ALESSANDRO MANZONI:( voce fuori campo ) amici e mezz’amici, uomini e donne, nobili e plebei attenzione: io sono qui per raccontarvi una storia senza storia, perché la sapete tutti a memoria, ma questa storia non è la solita storia …
( applauso) applaudite più forte ( applauso )
Dunque, la storia comincia: (si schiarisce la gola ): in quel ramo di Como che volge a mezzogiorno tra due catene di monti …
( musichetta)
( buio)
( una sedia è sul palco, un “bravo” è seduto, mentre un “bravo” in piedi giocherella con un coltello, Don Abbondio cammina con il breviario aperto , non si accorge di loro poi quando li vede si tira su la tonaca e fugge fuori dal palco, i bravi escono di scena, il parroco si rincuora, getta un sospiro di sollievo )
DON ABBONDIO: ( soddisfatto) forse se ne sono andati: o forse non aspettavano me !
( il parroco con il passo felpato attraversa il palco)
( musica pantera rosa)
(improvvisamente gli si parano davanti i Bravi)
IL NIBBIO: signor curato, sapete chi siamo noi!
DON ABBONDIO: ( a disagio) no, non credo … non vi ho mai visto, neppure in TV
IL GRISO: ( da seduto si alza deluso) ma come! Impossibile che lei non ci conosca( si mette di profilo )
IL NIBBIO: ( deluso ) guardi bene! Guardi bene, con cura !
DON ABBONDIO: mi spiace, io non vi conosco, e ora me ne vado!
IL GRISO: no mi dispiace, lei non puòandare
DON ABBONDIO: (prende fiducia ) e perché non posso andare, e chi me lo vieta!
(fa l’atto di andare)
IL NIBBIO: (lo ferma) mi dispiace ma non può andare, non si può passare
DON ABBONDIO: ma insomma, perché mivolete fermare: chi siete !
IL GRISO: noi siamo ibravi !
IL NIBBIO: bravo Griso , noi siamo i bravi !
DON ABBONDIO: ma allora se siete bravi,lasciatemi andare
IL GRISO: no, noi siamo i cattivi, non siamo bravi
DON ABBONDIO: insomma cosa volete da me
IL GRISO: parla tu che sai parlare meglio
IL NIBBIO: signor curato, noi siamo due bravi messi comunali: e noi le portiamo un’ambascia : lei domani deve maritare Renzo Tramezzino con Lucia Mortadella
DON ABBONDIO: si Tramezzino con Mortadella un buon abbinamento
IL GRISO: questo matrimonio, non s’ha da fare, né domani e né mai!
IL NIBBIO: il Tramezzino con la mortadella mai, non è salutare!
DON ABBONDIO: se è per quello non ne posso mangiare neppure io, ho il colesterolo alto: superiore a 300 prendo la pastiglia, il matrimonio non lo celebrerò mai
IL GRISO: bravo così fà, contento anche il nostro padrone il signor Don Rodrigo Panino: il sindaco !
DON ABBONDIO: se è per fare un piacere al sindaco, questo matrimonio non s’ha da fare né oggi e né mai … per ragioni di colesterolo, viva il sindaco salutista
IL GRISO: bene, adesso possiamo andare
IL NIBBIO: si andiamo, abbiamo altre commissioni ci aspettano.
IL GRISO: ma noi siamo bravi o cattivi! E chi lo sa ?
(escono tutti di scena)
SCENA 2
DON ABBONDIO, PERPETUA, ALESSANDRO MANZONI
( canonica)
( la perpetua aspetta il curato che non arriva )
PERPETUA: ( preoccupata) ma dove sarà Don Abbondio, come mai non arriva, ma dove si sarà cacciato; non sarà per caso a giocare alle macchinette, il mio curato prega sempre per le tris: no non penso, forse si è sentito male, adesso provo a telefonare all’ ospedale
( prende il telefono, compone il numero)
PERPETUA: pronto ospedale, pronto soccorsovolevo sapere se da voi è ricoverato un “curato”
( dall’altro capo del filo ) fuori scena: signora ma se è “ curato” come fa a essere ricoverato al limite sarà dimesso
PERPETUA: no, non dismesso, un “ curato” nero
( dall’altro capo del filo ) fuori scena: si ne abbiamo assistiti uomini di colore
PERPETUA: no,ma cosa avete capito, io parlavo di un “ curato”
( dall’altro capo del filo ) fuori scena: signora se non la finisce di divertirsi alle nostre spalle io chiamo i carabinieri
PERPETUA: si, lo dica ai carabinieri, o a chi l’ha visto, no, mi scusi sta arrivando in questo momento
( entra in scena Don Abbondio, molto concitato)
PERPETUA: cosa avete Don Abbondio, mi sembrate strano, siete bianco come un morto
( battito cardiaco)
Mi sa che avete, un po’ di aritmia
DON ABBONDIO: ma la vuole finire, lei sa parlare solo di morti e di malattie, in paese, si sente male quella lì, ieri è venuta l’ambulanza a prendere quella là. … basta! Ora basta !
PERPETUA: ma io lo dicevo per lei, mi sembra sconvolto , si beva qualcosa di caldo: le faccio una camomilla, o una bella tisana ai frutti tropicali
DON ABBONDIO: ( alterato) una camomilla , una tisana, ma scherziamo …
PERPETUA: ma i preti non bevono alcolici
DON ABBONDIO: ( alterato) ma lei in che mondo vive, su marte: mi vada a prendere quella bottiglia di grappa che c’è nel mobile bar, e alla svelta altrimenti cambio perpetua e al suo posto mi prendo una ballerina di samba brasiliana
PERPETUA: e no, questo no.. vado subito a prendere la grappa
( di corsa esce di scena e torna con la grappa, ma la bottiglia è quasi vuota e Don Abbondio se ne accorge )
DON ABBONDIO: ( alterato) Perpetua, chi ha bevuto questa grappa!
PERPETUA: l’avrà bevuta lei, in questa casa beve solo lei
DON ABBONDIO: ( alterato) no! Io non ho bevutoniente, e lei è l’unica persona che c’è in questa casa, per cui è stata lei ( calmo ) confessi subito tutto al suo parroco e io le do l’assoluzione
PERPETUA: va bene,ma mi sono fatta solo un goccetto , ma non oggi … ho confessato e quindi sono assolta: domani ne vado a comprare un’altra bottiglia e pari siamo, e adesso lei mi racconta tutto quello che le è successo
DON ABBONDIO: ( alterato) io non le racconto proprio un bel niente, perché l’ultima volta che le ho raccontato qualcosa, nel giro di un paio d’ore lo sapeva tutto il paese …
PERPETUA: ma se io sono muta come un pesce, una donna affidabile lo giuro ( fa l’atto)
DON ABBONDIO: tra lei e Giuda, Giuda è più sincero
PERPETUA: ( calma ) signor parroco, adesso lei mi racconta tutto, altrimenti vado da Clementina e mi faccio raccontare tutto da lei, lei sa sempre tutto!
DON ABBONDIO: no,da Clementina, proprio no! Lei non sa niente, ma quandonon sa niente dice che le cose le sa e se non le sa se le inventa …
PERPETUA: allora signor curato, mi dica tutto, e le prometto che non vado e non dico niente a Clementina, si fidi, conti sul mio silenzio: conti su di me!
DON ABBONDIO: va bene mi voglio fidare ( si guarda in giro per vedere se qualcuno sente poi prende sottobraccio la perpetua)
Mia cara perpetua, lei lo sa cosa mi è successo
PERPETUA: cosa! Mi dica che sonocuriosa!
DON ABBONDIO: io erol’ tranquillo che mi facevo la mia consueta passeggiata quando mi hanno visto due “ bravi “ anzi mi stavano aspettando…
PERPETUA: i due “ bravi “ erano della “ Croce Rossa“
DON ABBONDIO: no!
PERPETUA: ho capito i due “ bravi “ erano della “ Pubblica Assistenza”e vendevano i calendari, e i calendari devi comprarli per forza: perché sono della “ Pubblica Assistenza “
DON ABBONDIO: no!
PERPETUA: ho capito, ho capito … erano quelli dell’ “ AVIS “ con la cassetta delle offerte
DON ABBONDIO: no, nonerano “ bravi “ ma cattivi
PERPETUA: ( perplessa ) qui c’è qualcosa che non capisco, lei signor parroco: non sarà per caso in confusione …
DON ABBONDIO: no, nonsono riuscito a spiegarmi ( prende fiato) adesso ripeto: i due “ bravi” che non erano poi tanto bravi , ma erano cattivi: lo sa, mi hanno minacciato, anzi mi hanno intimato di non maritare Renzo Tramezzino con Lucia Mortadella e non hanno voluto neppure sentire ragioni quelle losche “ brave “ figure
PERPETUA: e la motivazione!
DON ABBONDIO: secondo illoro padrone, questo matrimonio “ non s’à da fare “ perché “ il Tramezzino con la Mortadella non è un abbinamento salutare … per ragioni di colesterolo e amino acidi, tricicli tecnici insomma tutte queste diavolerie
PERPETUA: però non hanno tutti i torti,il Tramezzino con la Mortadella è un abbinamento antidietetico, “ Carlo Cracco “ è una vita chelo ha bandito da tutte da tutte le sue ricette, ed anche “ Antonino Cavacciuolo “ non lo permette … allora giustamente “ questo matrimonio non s’à da fare”
DON ABBONDIO: ( disperato) ma a me, cosa me ne importa, di quei due, io li sposavo : tanto poi tanto si separavano, e per me andava bene così, lo so anch’io che la “ Mortadella con Panino “ sarebbe l’abbinamento ideale, però non ci posso fare niente: che si arrangiano tra loro
PERPETUA: (interessata) cosa c’entra il sindaco “ Panino “
DON ABBONDIO: ( disperato) Perpetua, mia carissima: è proprio il sindaco “ Panino “ che è interessato alla “ Mortadella”
PERPETUA: (interessata a pubblico e in “ tipo spot “ ) Mortadella e Panino, abbinamento ideale ( calma ) signor curato ( ad alta voce ) segui il mio consiglio non sposi: il Tramezzino con la Mortadella …
DON ABBONDIO: (alterato) ma stia zitta, ma che consigli mi sta dando : io ho fatto una promessa verso Dio ( segna con l’indice verso l’alto)
PERPETUA: (ad alta voce)ma il suo Principale, per bravo e buono che sia, non è un dietologo
DON ABBONDIO: ( disperato) basta, non ne posso più: adesso me ne vado a letto: “ domani è un altro giorno” e poi come dice il proverbio “ la notte porta consiglio” … e se qualcuno dovesse venire per caso a cercarmi: mi raccomando . dite che : il curato è molto ammalato e non può ricevere nessuno”
PERPETUA: ( perplessa) ma se lei è sano come un pesce ?
DON RODRIGO: ( alterato) per favore ! Ma lei lo deve dire per finta! Ma cos’ è una
“ deficiente” adesso vado a letto a dormire …
PERPETUA: ( preoccupata) povero curato, come il “ principe Amleto” non sa che decisione prendere, bisogna aiutarlo, adesso telefono subito alla mia amica Clementina e la voglio mettere al corrente del fatto ( telefona ) Clementina, scusa l’ora … ma domani mattina ho tante nuove da raccontarti, sapessi cosa ha combinato il mio curato, si è messo addirittura in urto con il sindaco, domani ti racconto: e ora buona notte.
( dall’altra parte del filo, Clementina risponde): a domani mattina: non vedo l’ora di sapere tutto!
PERPETUA: ( preoccupata) ma io voglio veramente aiutare il mio curato (prende il telefono compone il numero) Pronto “ Barbara D’ Urso “ “ la vita in diretta “ ho da comunicare che il mio curato: Don Abbondio è in urto con il primo cittadino “ domani mattina le invio tutto per mai …
( rilassata ) adesso mi sento veramente tranquilla: ho dato un grande aiuto a Don Abbondio
ALESSANDRO MANZONI: ( fuori campo) Don Abbondio, quella notte non chiuse occhio, e quando finalmente si addormentò, si risvegliò con l’incubo del Tramezzino con la Mortadella:
DON ABBONDIO: ( in camicia da notte ) Perpetua, aiuto … aiuto …
( arriva di corsa la perpetua)
PERPETUA: ( preoccupata) vengo, vengo : ma Don Abbondio, che cos’ha da gridare, sembra che l’ha morso una tarantola
DON ABBONDIO: ma mi faccia il piacere e chiuda quella boccaccia, io ho solo fatto un brutto sogno
PERPETUA: ma cosa si è sognato “ santità “
DON ABBONDIO: brutta scema, io non sono “ santità “ io sono un povero “ curato” non un santo …
PERPETUA: va bene “ santo curato “ cosa si è sognato di tanto grave per farvi sobbalzare dal letto
DON ABBONDIO: ( agitato ) ho sognato! Ho sognato!
PERPETUA: avanti, lo dica altrimenti me ne torno a letto, e questa gente ( segna il pubblico) si stufa di aspettare e se ne va al bar
DON ABBONDIO: ho sognato un Tramezzino con Mortadella
PERPETUA: mortadella di“ Bologna “
DON ABBONDIO: Mortadella ho detto Mortadella, ma non lei ha capito, o no !
PERPETUA: si ho capito, non sono scema: lei si è sognato “ la mortadella di Bologna, quella d’asino, profumata con i pistacchi, e poi dei tramezzini: domani vado subito a comprare
( il curato nel sentire la perpetua si altera)
DON ABBONDIO: ma lei, è pazza: io chiamo l’ USL , e la faccio ricoverare alla “ neuro” : si ricordi io cono molto malato e non voglio assolutamente, più vedere né tramezzini e né mortadella, io mi sento male !
PERPETUA: curato, se vuole, chiamo il dottore, perché il suo problema è piuttosto serio
DON ABBONDIO: lei è un problema serio per l’umanità, adesso vada e si ricordi che nonvoglio essere disturbato, e io sono molto ammalato
PERPETUA: che siete malato,non si discute: chiamo la guardia medica
DON ABBONDIO: lei non chiama nessuno, chiaro! E adesso torno a letto e si ricordi non voglio essere disturbato da nessuno, e mi raccomando non mi porti : tramezzino e mortadella
( esce di scena)
PERPETUA: quest’uomo ha problemi seri, meglio “ dargli corda”
SCENA 3
DON ABBONDIO, PERPETUA, LUCIA, RENZO, TESTIMONE DI RENZO
( bussano alla porta )
PERPETUA: e chi sarà, a quest’ora! Vado ad aprire …
( entra Renzo, Lucia e il testimone di Renzo)
PERPETUA: ( sorpresa ) che irruenza, ragazzi entrate : allora siete proprio decisi a sposarvi!
RENZO: io si lo voglio!
( Lucia è vestita di bianco)
LUCIA: ma caro, cerchiamo di non essere troppo precipitosi, lo sposarsi èun fatto troppo importante, cerchiamo di non prendere decisioni affrettate
TESTIMONE DI RENZO: brava Lucia, tu si che sei assennata ( pausa) Renzo non ti sposare, ripensaci
( parla all’orecchio di Renzo)
E poi Lucia se te la vuoi fare, te la puoi fare lo stesso quando vuoi : lei è una donna “ sempre in calore “
LUCIA: ( civettuola ) dai Camillo, non si dicono, queste cose, poi il pubblico ci crede davvero
RENZO: ( abbraccia Lucia) noi ci vogliamo sposare e avere tanti bambini
PERPETUA: Lucia
bello questo vestito … è da sposa
LUCIA: no l’ho messo per la “ serata bianca, con cena in bianco solo per gente vestita di bianco” gli altri non sono invitati
TESTIMONE DI RENZO: io sono invitato, sono vestito di bianco
RENZO: ma amore, ioallora non sono invitato
LUCIA: no tesoro , tu no! ( fa il segno delle corna)
PERPETUA: Renzo, Lucia: ma che bello, volete avere dei bambini.
RENZO: si tanti!
TESTIMONE DI RENZO: ma non tutti con il solito “ papà” ( fa il segno delle corna)
LUCIA:( civettuola ) e no! Noi siamo una coppia moderna
TESTIMONE DI RENZO: Renzo ripensaci, pensa alle nostre scorribande: pensa alle “ sbronze “ “ al fumo “ e “ ai puttan tour “ in Versilia, non ti sposare
RENZO: silenzio Camillo, io amo Lucia da impazzire
TESTIMONE DI RENZO: Lucia ti amo da impazzire
LUCIA:miamano tutti : io sono una donna che ha mercato
PERPETUA: viva l’amore, adesso vado a chiamare il curato
RENZO: perché ? era ammalato, ed ora è curato
PERPETUA: viva l’amore, ora lo vado a prendere diforza e lo porto da voi
RENZO: brava Perpetua
(la perpetua esce di scena)
LUCIA: non sposiamoci adesso, non mi sento pronta: sposiamoci alla fine della commedia, non adesso così rovini al pubblico tutta la “ suspense “
RENZO: a me non importa, io voglio sposarmi adesso
TESTIMONE DI RENZO: ma sei sicuro, losai che se ti separi, devi dare anche gli alimenti
LUCIA: io come alimenti voglio la casa e “ la metà del negozio di tessuti”
RENZO: ma non pensiamo a queste cose, ora sposiamoci
( pausa)
(si sente del trambusto, entra Don Abbondio, spinto e poi trascinato sul palco dalla perpetua)
DON ABBONDIO: mi sento male, ho mal di testa, ho i cervicali, ho mal di schiena !
( l’ amico di Renzo da un biglietto da visita a Don Abbondio che perplesso lo legge )
DON ABBONDIO: ( con il biglietto in mano) e questo cos’è ?
TESTIMONE DI RENZO: c’è un fisioterapista di nome “ Franco” che con le mani fa miracoli
DON ABBONDIO: ( prende il biglietto e lo mette in tasca) grazie non si sa mai (cambia umore, alterato) basta! Cosa volete voi da me: ma andate al bar a fare la gara di biliardo, piuttosto che rompere “ le palle “ a un galantuomo.
RENZO: ma signor parroco, non si ricorda, noi siamo venuti per sposarci
DON ABBONDIO: io non capisco, ma voi non sapete proprio cosa fare che venirvi a sposare: ma lo sapete che in Italia i matrimoni sono diminuiti, andate a convivere che è meglio, per voi , per me, per tutti …
TESTIMONE DI RENZO: bravo, diamo ascolto a curato non sposatevi più e andiamo tutti al bar che pago io
RENZO: ma io voglio sposarmi!
DON ABBONDIO: purtroppo non posso sposarvi, perché Don Rodrigo si oppone
RENZO: e perché si oppone
DON ABBONDIO: perché il tramezzino con la mortadella non è un buon abbinamento,per ragioni dietetiche e anche salutari, sapete il colesterolo
RENZO: e allora ! se il problema è il colesterolo, più di prendere la pastiglia non posso fare !
DON ABBONDIO: non proprio: lui è convinto che Mortadella e Pane sarebbe unabbinamento D.O.C. non solo per noi, ma anche per la comunità europea
TESTIMONE DI RENZO: non vedi il furbone che si vuol “fare” Lucia
LUCIA: interessante , Don Rodrigo Pane … è bello e carico di “ pila “ ( fa il segno dei soldi )
DON ABBONDIO: io vi consiglierei : cari parrocchiani, di aspettare un pochino diciamo : ci vediamo tra quindici giorni: con tutti i documenti a posto
RENZO: ma i nostridocumenti, sono già a posto
DON ABBONDIO: ( lo prende a braccetto) li rivediamo tutti con calma, intanto io le consiglierei di prendersi un avvocato, non serve uno di grido … ma uno di quei tranquilli: Don Rodrigo ha già perso la causa ancora prima di cominciare … adesso vada! Anzi andate a riposarvi: ci vediamo tra quindici giorni!
TESTIMONE DI RENZO: dai andiamo, che forse questo è la tua fortuna
LUCIA: si andiamo, ma come sono contenta Don Rodrigo si è innamorata di me
( escono di scena )
DON ABBONDIO: ( appena usciti ) che palle, meno male che se ne sono andati e adesso che si arrangino loro !
SCENA 4
FRA CRISTOFORO, AGNESE, LUCIA, RENZO, TESTIMONE DI RENZO
( casa di Lucia)
LUCIA: ( euforica) mamma, mamma: forse non mi sposo più
AGNESE: (sorpresa) ma come non ti sposi più! Ma cosa ti sta prendendo, sei andata fuori di testa
LUCIA: si, mamma non mi sposo più
AGNESE: ma tesoro di ragazza devi sposarti il giorno di “ San Gerolamo “
LUCIA: no: per fortuna ;almeno per quindici giorni abbiamo sospeso tutto,
e dopo “ passata la festa gabbato lo santo”
AGNESE: figlia mia , ma cosa mi combini, ma cosa ti sei messa in testa! Tu al più presto sposi Renzo, perché dove lo ritrovi “ un tordelone “ così: capisci: tu lo sposi, tanto lui è sempre impegnato nel negozio di tessuti: mentre tu Lucia mia, ti fai mantenere e poi hai un sacco di tempo libero per farti tutti gli amanti che vuoi …
LUCIA: ( la zittisce ) fai silenzio che arriva Renzo, poi ne parliamo con calma
( entra Renzo e il testimone di nozze)
RENZO: ( disperato) Agnese: Agnese ( abbraccia Agnese che si fa abbracciare) non ci sposiamo più .
TESTIMONE DI RENZO: ( sorridente ) dai Renzo, non prendertela: e poi non ti capisco, dovresti essere contento: pensa agli amici, alle nostre scorribande, alle nostre sbronze e alle “ puttane “ che ci aspettano
AGNESE: ( sempre abbracciata a Renzo) lascialo stare. PoveroRenzo ti consolerò io: non piangere, ti consolo io, mio bel Renzo, al limite ti sposo io …
LUCIA: ma, non dovevo sposarlo io
AGNESE: ( si libera dalla stretta di Renzo) Adesso Renzo, basta riprenditi ! Cerca di avere, un poco di contegno … anche per il pubblico
RENZO: (al pubblico) chiedo scusa al pubblico, ma io sono innamorato e disperato
AGNESE: però da come mi toccavi eri anche “ arrapato”
TESTIMONE DI RENZO: sei sempre il solito “ maialone “ Renzo! ( ride)
LUCIA: mamma, ti cedo Renzo, sposatelo tu !
TESTIMONE DI RENZO: ma come: adesso volete tutte sposare Renzo !
RENZO: trovatemi una soluzione ,sono disperato
LUCIA: più che disperato: diciamo arrapato!
( Agnese vede fra Cristoforo)
AGNESE: ecco Fra Cristoforo chiediamo un consiglio a lui
( entra Fra Cristoforo )
FRA CRISTOFORO: ( benedice ) pace e pene a tutte voi
RENZO: ma la benedizione: non è “ Pace e Bene” non “ pace e pene”
AGNESE: Pace e Pene … padre, per fortuna lei è capitato a proposito, noi avremmo bisogno di un suo pregiato consiglio, per risolvere un problema di “ cuore “ che ci sta molto a cuore
FRA CRISTOFORO: mi dispiace ragazzi, ma io non sono un “ cardiologo” e quindi sono la persona meno adatta per risolvere quei tipi di problemi
RENZO: ma per favore lo faccia almeno per carità cristiana, io sono un galantuomo in preda ad angherie di un potente
( Fra Cristoforo, si toglie il sajo e sotto è in frac )
FRA CRISTOFORO: mi dispiace per voi “ fedeli” e“ timorati di dio “ io adesso vado in ferie: ho vinto il primo premio alla lotteria “ San Pietro ever green “ che consiste in una crociera ai Caraibi, con miss suoretta brasiliana, una super “ gnocca ” di 22 anni per cui ci vediamo al ritorno
AGNESE:ma la sua “ missione pastorale “
FRA CRISTOFORO: la vado a fare ai Caraibi … Samba … Samba …
( musica brasiliana )
Per risolvere i vostri problemi, rivolgetevi all’ avvocato Azzeccagarbugli
( musica brasiliana)
( fra Cristoforo esce di scena )
SCENA 5
AGNESE ,RENZO, AVVOCATO AZZECCAGARBUGLI, LA GALLINA
AGNESE: Renzino mio, devi darmi ascolto: io so come va il mondo, io sono una “ donna di mondo “ un tempo , ero tenutaria di un “ casino “ a Cuneo: vai nel pollaio e prendi una “ gallina ” la più bella e vai da questo avvocato e vedrai che lui il problema si risolve
RENZO: Agnese grazie, se non ci fossitu ! allora io vado a prendere la gallina
( Renzo va a prendere il cappone )
( il cappone può essere una donna vestita da gallina)
RENZO: Agnese,ho preso questa : va bene?
( Agnese guarda la gallina , la esamina )
AGNESE: ( soddisfatta) belle cosce e bel seno hai fatto bene a prendere questa … adesso “ in bocca al lupo”
RENZO: grazie di nuovo
( Agnese esce di scena)
RENZO: ( alla gallina ) andiamo gallinella , prima di tutto come ti chiami
LA GALLINA:“ Graziella “ il mio nome è “ Graziella la modella” dove mi porti a lavorare mio bel fustone
RENZO: andiamo a “ Lecco” da un avvocato
LA GALLINA: si bene … bene, un avvocato: speriamo che sganci la grana
RENZO: no, la grana la devosganciare io: sono io che pago
( escono di scena, rientrano in scena e la scena è lo studio dell’avvocato)
( l’avvocato è intento ad esaminare una pratica)
(bussano alla porta)
AVVOCATO AZZECCAGARBUGLI: avanti prego,benvenuti nello studio dell’avvocato Azzeccagarbugli
( entra Renzo con la gallina)
RENZO: signor avvocato, io sono venuto, prima di tutto per farli un omaggio, la signora Agnese le manda questa gallinella per svolazzarvi per un paio di giorni
( l’avvocato guarda la donna estasiato)
AVVOCATO AZZECCAGARBUGLI: ma che bella pollastrella, ma che meraviglia ringrazi Agnese ,per il suo omaggio: e questa bellezza è per me per due giorni …
E lei signor, in che cosa posso esserle utile …
RENZO: il mio nome è Renzo Tramezzino e dovrei sposarmi con Lucia Mortadella
AVVOCATO AZZECCAGARBUGLI: allora lei è venuto per invitarmi al matrimonio , che gentile
RENZO: non per questo !
AVVOCATO AZZECCAGARBUGLI: e allora cosa siete venuto a fare, a disturbare il principe del foro nel pieno delle sue funzioni,perché un avvocato che si rispetti,è sopra , sotto , di traverso: lei è venuto a disturbare la mia parola
RENZO: io sono venuto perché c’è un losco figuro che vuole impedire il matrimonio tra me e Lucia
AVVOCATO AZZECCAGARBUGLI:bravo giovane. Allora lei si è rivolto alla persona giusta. Io non solo, permetterò che le nozze abbiano seguito, ma il malfattore noi lo costringeremo a pagare lautamente i danni ( pausa) sul lastrico lo mandiamo: ed è tutto in una legge … comma 1 decreto uno … della legge non mi ricordo ma esiste eccetera … eccetera.
( pausa)
Adesso lei mi dice il nome e io preparo la causa
RENZO: Don Rodrigo Pane vuole impedire il matrimonio tra Lorenzo Tramezzino detto Renzo e Lucia Mortadella
( nel sentire il nome di Don Rodrigo l’avvocato cambia tono di voce)
AVVOCATO AZZECCAGARBUGLI: ( alterato) ma come … il matrimonio tra tramezzino e mortadella non si può fare … voi due volete farlo per forza. A ragione Don Rodrigo, voi commettete un reato: perfino la comunità Europea si è opposta : Antonella Clerici e tutti i nutrizionisti hanno posto il veto. Ma lo sa lei … che il colesterolo intasa le vene, ma lo sa quanto spende l’USL di medicinali, e tutto per colpa sua e di quella mortadella che lei vuole sposare
(pausa)
Questo matrimonio non sa da fare, né ora e né mai !
RENZO: ma il matrimoni tra Don Rodrigo Pane con Lucia Mortadella va bene!
AVVOCATO AZZECCAGARBUGLI: Don Rodrigo Pane di Vinca e Mortadella … può andare perché è tollerato
( alterato)
Lo dicono anche i nutrizionisti
RENZO: ma non è vero!
AVVOCATO AZZECCAGARBUGLI: ( alterato) faccia silenzio! E come osa mettere in discussione la parola di un avvocato famoso come me! Adesso se ne vada via … ma la pollastrella rimane con me!
RENZO: ma io
AVVOCATO AZZECCAGARBUGLI: adessovia … altrimenti chiamo le guardie e la faccio arrestare per “ apologia di reato “
( Renzo esce di scena, e subito dopo l’avvocato lo imita uscendo dalla parte opposta)
SCENA 6
FRA CRISTOFORO, DON RODRIGO, GRISO, NIBBIO
( bussano alla porta )
DON RODRIGO:chi osa bussare alla mia dimora, bravi andate a vedere
( i Bravi vanno a vedere, scontrandosi tra loro)
( davanti alla porta i due sono timorosi e titubanti)
NIBBIO: chi sarà!
GRISO: io non apro potrebbe essere un malintenzionato
NIBBIO: magari un ladro
GRISO: o un assassino
NIBBIO: o un bravo
GRISO: o no, un bravo no!
( si sente la voce di Don Rodrigo)
DON RODRIGO: allora bravi, volete aprire o no!
NIBBIO: ma allora, siamo noi i bravi
GRISO: allora apriamo
NIBBIO: al tre … uno .. due …tre
( aprono la porta e vedono Fra Cristoforo)
FRA CRISTOFORO: fratelli posso entrare
NIBBIO: ( al Griso ) noi due siamo fratelli !
GRISO: io non so
FRA CRISTOFORO: posso entrare?
DON RODRIGO: entra Cristoforo, fieni a berti un bicchiere divino, e voi miei bravi , lasciateci soli
( i Bravi escono di scena)
FRA CRISTOFORO:senza bravi si sta meglio!
DON RODRIGO: allora vuoi entrare o no! Diamoci del tu!
FRA CRISTOFORO: sonorientrato ieri dalla crociera
DON RODRIGO: te la sei goduta con le brasiliane “ vecchio satiro”, lo hai fatto lavorare bene “ il cordone !
FRA CRISTOFORO: è un altro mondo, unorischia di innamorarsi.
DON RODRIGO: racconta…che sono curioso, intanto se vuoi posso farti “ sollazzare ” con qualcuna delle mie donnine
FRA CRISTOFORO: ma sono meglio le mie , le donnine del convento sono più di tendenza
DON RODRIGO: ( versa da bere al frate) adesso beviamo alla nostra salute e alla faccia di chi ci vuole male
(alzano i calici )
FRA CRISTOFORO: prosit
DON RODRIGO: prosit
( lanciano i calici lontano, alle spalle … alla russa )
DON RODRIGO: cosa sei venuto a fare Cristoforo?
FRA CRISTOFORO: purtroppo a fare il frate
DON RODRIGO: dimmi cosa posso fare per te,siamo amici da tanto tempo
FRA CRISTOFORO: sarò breve … dimmi Rodrigo: ma con tutte le “ gnocche ” che ci sono in giro, ti vai ad “ incapricciare” di una certa Lucia Mortadella, anzi ti opponi al suo matrimonio
DON RODRIGO: si al suo matrimonio con quel giovane tramezzino, ma io lo faccio solo per il suo bene
(pausa)
Tramezzino con mortadella non va bene, tutti i nutrizionisti si oppongono … invece mortadella e pane di vinca va benissimo … perché io sono pane D.O.P.
Anzi … dammi una mano, sono sicuro che anche lei lo vuole
FRA CRISTOFORO: io posso fare quello che posso … ovveroper amicizia aiutare te, per dovere apostolico lui …
Insomma … volevo dire … arrangiatevi … e “ pace e pene “
DON RODRIGO: sei sempre il solito “ ambiguo “ Cristoforo … staresti bene a fare “ il politico “ italiano
FRA CRISTOFORO: infatti sto pensando di candidarmi, e appena eletto la mia prima legge sarà : “ aprire la case chiuse “ e ogni convento lo trasformerò in un “ casino”
DON RODRIGO: ma lo sonogià
FRA CRISTOFORO: legalizzato no! Buona serata amico mio
DON RODRIGO: buona serata Cristoforo
( entrambi escono di scena)
SCENA 7
ALESSANDRO MANZONI
( da un simbolico televisore, legge il telegiornale)
MANZONI: gentili telespettatori, interrompiamo le trasmissioni e vistola gravità delle cose procediamo a programmi unificati: pochi minuti fa nella città di Lecco una coppia di giovani Lorenzo Tramezzino e Lucia Mortadella, hanno fatto irruzione nella casa del curato per indurlo sotto minaccia a sposarli: i due malintenzionati, nonostante il rifiuto del curato hanno voluto festeggiare ugualmente con “ barbera e champagne “ suonando le campane della chiesa parrocchiale a festa: il parroco è stata opportunamente salvato dal solerte intervento della “ polizia locale” dei due giovani si sono perse le tracce.
SCENA 8
LUCIA, GERTRUDE, 1 SUORA, 2 SUORA
( due ragazze tengono una grata per simulare un convento, ma un convento dark)
GERTRUDE: io sono una donna, non sono una santa… non sono una santa
1 SUORA: si noi siamo donne, vestite di nero
2 SUORA: si di nero, io vilovo
GERTRUDE: io lovoamch’io: ti piace il mio tatuaggio ho tatuato il mio simbolo nobiliare
1 SUORA: si Geltrudina, io sono ricchissima esono una suora dark ; sono la regina delle suore
GERTRUDE: ma cosa dici sonoio la regina di Monza, io ho fatto costruire perfino l’autodromo … e poi tutti gli uomini vogliono me
( si sente bussare)
GERTRUDE: ma con questa pioggia e questo vento: chi è che bussa al mio convento
1 SUORA:( va a vedere e riferisce) c’ è una vecchina dolce ma carina
GERTRUDE: mandala via: mandala via … tristezza dell’anima mia
( si sente bussare)
GERTRUDE: ma con questa pioggia e questo vento: chi è che bussa al mio convento
2 SUORA: ( va a vedere e riferisce) c’è una donnina, molto carina
GERTRUDE: falla venire, falla venire, dolcezza dell’anima mia
( entra Lucia )
LUCIA: il mio nome è Lucia
GERTRUDE: non sarai per caso “ Santa Lucia”
2 SUORA: la mozzarella
1 SUORA: la mozzarella doc
LUCIA: ma che mozzarella io sono la Mortadella
GERTRUDE: la mortadella che piace a Fra Cristoforo
LUCIA:che piace a Don Rodrigo
GERTRUDE: quella ragazza che quel mascalzone del Tramezzino ha rapito per farla sua, magari avesse rapito me!
1 SUORA: ma Gertrude non ti bastano Fra Cristoforo e Don Abbondio
GERTRUDE: ma si può dare di più
( musica)
SCENA 9
ALESSANDRO MANZONI, INNOMINATO, DON RODRIGO, LUPO
ALESSANDRO MANZONI:Don Rodrigo, non riuscendo a trovare la sua bella decide dirivolgersi ad un signorotto del luogo il famigerato “innominato”
( castello dell’innominato)
DON RODRIGO: posso entrare
LUPO: ( beffardo) sei Don Rodrigo
DON RODRIGO: si e immagino tu sia il lupo
LUPO: ma non hai paura del lupo, perché io faccio paura
DON RODRIGO: non mi fai paura, voglio parlare con l’innominato
LUPO: dimmi ilnome e io ti faccio parlare con lui
DON RODRIGO: ma come faccio a sapere il nome se è un innominato
LUPO : il suo nome fa paura e tu hai paura a pronunciarlo, dai dillo che stai morendo di paura
DON RODRIGO: guarda Lupo se non vuoi che perdo la pazienza vai chiamarlo, altrimento te ne do tante … ma tante … che non ti ritrovano neppure all’anagrafe
INNOMINATO: sono io l’innominato, cosa sta succendo?
LUPO: ( minaccioso) meno male che sei arrivato capo, altrimenti se perdevo la pazienza e non so a questo scocciatore cosa succedeva
INNOMINATO: bravo Lupo adessovai via e lasciaci soli
LUPO: si capo me ne vado; ma se hai bisogno io sono presente
INNOMINATO: vai, vai lasciaci solo!
(il Lupo esce di scena)
INNOMINATO: cosa vuoiRodrigo De Carolis , come mai sei venuto a trovarmi con tanta urgenza
DON RODRIGO: caro innominato io mi sono innamorato
INNOMINATO: e tu sei venuto fino al mio castello per dirmi che ti sei innamorato
DON RODRIGO: si ma un mascalzone l’ha rapita
INNOMINATO: e io cosa ci posso fare!
DON RODRIGO: per favore trovamela, ti ricompenserò con tantissimo oro
INNOMINATO: certo i servizi investigativi si pagano, ma io non preoccuparti … io non voglio un Euro in più , solo la tariffa sindacale
DON RODRIGO:lo sapevo che ci potevamo mettere d’accordo
INNOMINATO: insomma cosa vuoi di preciso
DON RODRIGO: io insomma vorrei: sposare Lucia, liberarmi di Fra Cristoforo, e uscire a cena con la monaca di Monza
INNOMINATO: e poi cosa vuoi anche un “ fiaschetto” d’olio
DON RODRIGO: se è possibile, anche quello
INNOMINATO: si può fare tutto:passate dalla segreteria a pagare il pattuito tabellare… e poi torna tra due giorni, e vedrai che il tuo problema sarà risolto
DON RODRIGO: grazie amico mio, sono sicuro di essere in buone mani , ma mi puoi fare un po’ di sconto
INNOMINATO: purtroppo i prezzi sono quelli, a presto Rodrigo.
DON RODRIGO: grazie innominato, ma almeno un pochino di sconto potevi farlo
INNOMINATO: Rodrigo ho detto niente sconto, se non ti va, puoi andare da un’altra parte
SCENA 10
ALESSANDRO MANZONI, INNOMINATO, LUCIA, LUPO
ALESSANDRO MANZONI: Lucia,così complice Gertrude venne rapita dal bravo dell’innominato
LUPO: tutto a posto padrone, io ho fatto il mio dovere
INNOMINATO: che cos’hai Lupo
LUPO: la ragazza è giù chiusa nella stanza , lo sai è molto bella e mi fa pena
INNOMINATO: come una donna che fa pena al Lupo , non siè mai visto al mondo
LUPO: quella Lucia, mi sta facendo compassione.
INNOMINATO: compassione a te, nonci credo: tu non sai neppure cosa sia la compassione
LUPO:vai giù a vederla, e capirai
INNOMINATO: Lupo adesso non pensare a niente, anzi vai a farti un bel grappino e non pensare più a niente, io vado a vedere la ragazza
(l’innominato esce di scena)
ALESSANDRO MANZONI: Lucia, chiusa nella stanza,non toccò cibo allora aprì il suo beauty case e si rifece il trucco, dopo indossò calze a rete e minigonna e devotamente aspettò ilsuo destino
(l’innominato torna in scena)
INNOMINATO:ma cosa mi sta succedendo,non faccio altro che pensare a quella Lucia
Ora torno da lei
( esce e rientra in scena, Lucia truccatissima è seduta sul divano)
INNOMINATO: signorina Lucia,non si preoccupi, nessuno le vuole fare del male
LUCIA: allora sono stata rapita per amore
INNOMINATO: lei è bellissima
LUCIA: ma sono anche una creatura di dio, ma mi sembra che lei sia innamorato
INNOMINATO: si mi sono innamorato
LUCIA: ma allora diamoci del tu
INNOMINATO: non mi pento di averti fatto rapire
LUCIA: allora mi hai sempre amato
INNOMINATO: e poi i come “ partito” sono meglio di “ Rodrigo” e di quel fuori di testa di “ Lorenzo”
LUCIA: tutti mi vogliono amare, e io da “ buona “ come sono … cercherò di accontentare tutti
INNOMINATO:sei libera Lucia, puoi andare dove vuoi anche ad avvertire tua madre io vado dal “ Cardinale Borromeo “ voglio che il nostro matrimonio lo celebri lui
LUCIA: si voglio un gran matrimonio, e tu regalami tanti gioielli
SCENA 11
ALESSANDRO MANZONI, INNOMINATO, CARDINALE BORROMEO
ALESSANDRO MANZONI: il cardinale Borromeo era un uomo giusto e famosi nel suo tempo, tanta gente accorreva da lui per ogni tipo di richiesta ma la sua massima aspirazione era quella di diventare papa
CARDINALE BORROMEO: ( si specchia) ma cosa mi ha combinato il barbiere , ma che capelli , va bene il nuovo look ma così mi sembra troppo
( musica )
Sono Borromeo il più bello e sexy da Trento al Colosseo
Borromeooo …. meooo … meooo
Borromeooo … meeeo … meooo
( bussano)
Ma chi sarà … ma chi viene a trovare, ildivino Borromeo
INNOMINATO : sono io l’innominato
CARDINALE BORROMEO: benvenuto innominato, finalmente lei è colui per cui ho tantopregato, sono io che dovevo venire da lei , invece mi ha anticipato ed è stato lei che è venuto da me
INNOMINATO: leimi cercava: non sapevo ! Di cosa aveva bisogno!
CARDINALE BORROMEO: ( prende un libretto) bene , bene … da Roma arrivano notizie contrastanti, ( parla nell’orecchio) ma mi hanno riferito,voci certe che il papa sta male
INNOMINATO: povero papa
CARDINALE BORROMEO: ma che povero papa, quello lì sono anni che deve morire e non muore mai … ma stavolta forse per fortuna sarà la volta buona … e se finalmente muore ci sarà una gran lotta per la successione e io voglio partecipare e poi dammi del tu … il lei e il voi lo voglio solo dalla plebe
INNOMINATO: ho capito, hai bisogno di soldi per far carriera
CARDINALE BORROMEO:ormai ho raschiato il barile: ho fatto man bassa di tutte le elemosine, ma non basta … gli altri cardinali sono delle sanguisughe e poi ho in mente uno scherzetto per guadagnare dei punti
INNOMINATO: chissà cosa hai studiatovecchia volpe!
CARDINALE BORROMEO: ho pensato di inventarmi un falso miracolo, per guadagnare qualche puntoin più
INNOMINATO: sei proprio un diavolo Carletto, cosi diventi anche San Borromeo
CARDINALE BORROMEO: diavolo, proprio non si dice
INNOMINATO: scusa mi è scappato
CARDINALE BORROMEO: insomma hai capito cosa voglio fare, naturalmente grazie al tuoaiuto
INNOMINATO: si ma io cosa ci guadagno?
CARDINALE BORROMEO: ma scherzi! Con me papa ti faccio governatore della Lombardia
INNOMINATO: adesso va meglio!
CARDINALE BORROMEO: cosa mi offri, io per anticipare e guadagnare tempo ho fatto un elenco di tutte le cose che mi servono
( l’innominato legge )
INNOMINATO: no questo è troppo , io ti do la metà
CARDINALE BURROMEO : tutto
INNOMINATO: non se ne parla nemmeno!
CARDINALE BORROMEO: allora io non ti sposo più
INNOMINATO: ma come fai a saperlo, sono cose di pochi minuti fa
CARDINALE BORROMEO: San Borromeo sa tutto
INNOMINATO: ( punta l’indice verso l’alo) se ti aiutano quelli lassù non vale!
CARDINALE BORROMEO: ( ironico) chi può … può e chi non può va a piedi
(escono di scena)
SCENA 12
ALESSANDRO MANZONI, DON RODRIGO , GRISO, 2 MONATTI, RENZO
ALESSANDRO MANZONI:( con il microfono come fosse un giornalista)
Gentili spettatori, purtroppo dobbiamointerrompere le trasmissioni per comunicare un fatto estremamente grave : a Milano è passata la peste ,proprio in questo momento ci comunicano che ci sono migliaia di contagiati e tutti i malati sono stati relegati in un lazzaretto nella periferia della città diretto dal dottor Cristoforo, non più frate ma dottore
( compare Renzo che fa il disturbatore dietro Manzoni)
RENZO: ( al Manzoni, minaccioso ) Manzoni cerca di tirare fuori Lucia, altrimenti ti spacco il muso!
ALESSANDRO MANZONI: mi spiace purtroppo devo interrompere la trasmissione per liberarmi di questo esaltato
( fugge a gambe levate inseguito da Renzo che inferocito vuole picchiarlo)
DON RODRIGO: adesso ci mancava anche la peste, ma me ne stanno succedendo proprio ditutti i colori , quest’anno non è proprio la mia annata
(squilla il telefono)
GERTRUDE: ( dall’altra parte del giro) Rodrigo, amore mio hai visto c’è la peste
DON RODRIGO: ( risponde al telefono) si tesoro ci mancava anche quella. Amore, visto che sei tutto,sai per caso qualcosa di una certa Lucia Mortadella perché l’innominato è stato piuttosto vago, addirittura mi ha detto che è ricoverata al lazzaretto
GERTRUDE: (preoccupata) per caso Gertrude, è per caso una ragazza bionda con due bei occhioni azzurri penetranti, vestita con minigonna, calze a rete , vestita di rosso che abita a Lecco con sua madre di nome Agnese
DON RODRIGO: allora la conosci
GERTRUDE: ( pausa) mai vista !
DON RODRIGO: perché mi hai chiamato tesoro mio
GERTRUDE: ti hochiamato per dirti di raggiungermi alla “ Malpensa “ ho due biglietti per “ Miami “ ce ne andiamo laggiù e ce ne stiamo nella mia villa , intanto aspettiamo che la peste passi : fai alla svelta perché tra due ore chiudono gli aeroporti. Mi raccomando, non prendere niente, neppure la biancheria e non portare Egidio perché mi hanno detto che ha la peste
DON RODRIGO: Egidio è nella sua stanza che dorme! Lui la peste
GERTRUDE: vieni via subito e alla chetichella, porta solo i soldi e basta!
DON RODRIGO:aspettami vengo subito amore mio!
( Gertrude stacca il telefono)
DON RODRIGO: (preoccupato) così Egisto è venuto a dormire a casa mia solo perché aveva la peste! Ora lo concio io!
(grida)
Griso! Griso!
( entra il Griso)
GRISO: ha chiamato signore
DON RODRIGO: Griso in quella stanza c’è il nobile Egidio ed ha la peste, occupatene tu , io devo andare
GRISO: ci penso io padrone buon viaggio e mi saluti Gertrude
DON RODRIGO: presenterò !
( Don Rodrigo esce di scena)
GRISO: ( grida ) Monatti … Monatti salite dovete prendere un appestato
( i monatti entrano in scena)
I MONATTI: noi siamo i fratelli Monatti cosa desidera
GRESO: dovete prendere unmalato
I MONATTI: è il nostro lavoro
( i due Monatti prendono Griso)
GRISO: ( sentendosi preso) no cosa fate, non sono io l’appestato … lasciatemi
1 MONATTO: dicono tutti così
2 MONATTO: andiamo che abbiamo un sacco di lavoro
( i tre escono di scena)
SCENA 13
PRESENTATORE TV, INNOMINATO , LUCIA , DOTTOR CRISTOFORO
ALESSANDRO MANZONI : la peste arrivò anche nel bergamasco, Renzo venne contagiato in maniera lieve . allora decise di andare a cercare Lucia nel lazzaretto dove Fra Cristoforo, non più fra ma dottor Cristoforo perche nel frattempo aveva deciso con i soldi delle elemosine di fare un salto a Napoli per comprarsi la laurea in medicina. Appena arrivato allazzaretto Renzo rimase meravigliato e sorpreso al posto delle baracche c’era una clinica extra lusso “ LA CLINICA LUCIA DELL’ INNOMINATO.
RENZO: ( vede Cristoforo) fra Cristoforo!
DOTTOR CRISTOFORO: ( alterato ) Renzo, cosa fai qui e come hai fatto ad entrare prima dell’orario delle visite … e poi io adesso non sono più frate, ma dottore ed ho fatto carriera
RENZO: sono contento, e Lucia?
DOTTOR CRISTOFORO:Lucia è la contitolare della clinica. Ha fatto carriera anche lei, ma ecco la Lucia
( Lucia è vestita con vestiti extra lusso)
RENZO: Lucia
LUCIA: Renzo, cosa fai in clinica: sei ricoverato!
RENZO: no sono venuto per cercarti e sposarti
LUCIA: Renzo sono contento di averti visto e sono contento che stai bene: ma purtroppo sposarmi non è possibile
RENZO: perché non è possibile io ti amo!
LUCIA: io ho fatto un voto alla Madonna e il voto non si può sciogliere
RENZO: e quale sarebbe questo voto
LUCIA: ho fatto voto alla Madonna disposare un uomo ricco e superdotato e il suo nome è l’Innominato
RENZO:più ricco di me
LUCIA: tu seipovero Renzo
RENZO: più dotatodi me
LUCIA: tra te e lui ci sono qualche centimetro
RENZO: quanti
LUCIA: tanti
RENZO: ma il voto lo può sciogliere fra Cristoforo
DOTTOR CRISTOFORO:non posso non sono più frate…
( entra l’innominato)
L’ INNOMINATO: Lucia
( Lucia e l’innominato si abbracciano)
LUCIA: andiamo amore
( escono di scena)
DOTTOR CRISTOFORO:io devo andare è il momento delle visite ai pazienti
( rimane in scena Renzo)
RENZO: e io che faccio
ALESSANDRO MANZONI: vai dietro le quinte lo spettacolo è finito
RENZO: ma devo essere fregato sempre io
ALESSANDRO MANZONI:a qualcuno doveva succedere
RENZO: ma non a me!
ALESSANDRO MANZONI: non te la prendere, andiamo che ti pago una birra
RENZO: bravo, così se mi fermano mi ritirano anche la patente
( escono di scena)
SIPARIO