VOCE 1
Quel ramo del lago di Como che volge a mezzogiorno tra due catene non interrotte di monti, tutto a seni e a golfi vien quasi ad un tratto a restringersi e a prender corso in figura di fiume tra un promontorio a destra e un ampia costiera dall’altra parte.
Ai tempi in cui accaddero i fatti che prendiamo a raccontare, sulla riva sinistra un castello alloggiava una stabile guarnigione di soldati spagnoli. Alzando lo sguardo non iscoprivi che un pezzo di cielo che si specchia nell’acqua del lago.
Lungo le rive del nostro lago poi correvan strade e stradette più o meno ripide e piane.
VOCE 2
Per una di queste stradicciole tornava bel bello dalla passeggiata verso casa sulla sera del giorno il 7 novembre dell’anno 1628 Don Abbondio curato di una delle terre accennate di sopra dicendo tranquillamente il suo uffizio.
Il nostro curato dunque voltata che ebbe la stradetta affrettando il passo verso casa cammina cammina incontra cappuccetto rosso che andava dalla nonna... o mi scusi ho sbagliato mi scusi… Dicevo, il curato che ebbe voltata la stradetta affrettando il passo verso casa (allora lo vede che avevo ragione io e che c’era cappuccetto rosso… vede eccome che c’è)… Allora quando ebbe voltata finalmente questa benedetta stradetta (lei non polemizzi curato) diede un ultimo rapido sguardo al lago come era solito fare tutti i giorni in quel punto.
Poi ripreso il cammino drizzando lo sguardo al tabernacolo vide una cosa che non si aspettava e che non avrebbe voluto vedere. Due loschi figuri lo stavano aspettando, appena vistasi davano a conoscere per individui della specie di Bravi.
BRAVO 1
Buon giorno messere (voce da Olio)
BRAVO 2
Buon giorno messere (voce di Stanlio)
BRAVO 1
Vuole sapere chi siamo. Noi siamo i Bravi.
BRAVO 2
O no, il nostro padrone Don Rodrigo ha detto che noi siamo i cattivi
BRAVO 1
Zitto stupido, non nominare Don Rodrigo qualcuno potrebbe ascoltarci. Noi siamo cattivi ma ci chiamano Bravi.
BRAVO 2
Ma perché se siamo cattivi ci chiamano Bravi. Forse che allora i bravi li chiamano cattivi.
BRAVO 1
Non confondermi, noi siamo Bravi e basta; gli altri invece li chiamano bravi.
BRAVO 2
I cattivi?
BRAVO 1
Bravo.
BRAVO 2
Me lo hai detto perché sono cattivo?
BRAVO 1
Ooooooo non farmi perdere il filo del discorso… Don Abbondio?
DON ABBONDIO
Cosa comanda?
BRAVO 1
Abbiamo da darti una bella notiziola. Dagliela tu (rivolto al Bravo 2)
BRAVO 2
Nooooo io ho paura…
BRAVO 1
Oh non fare lo stupido. Abbiamo una bella sorpresa per lei. E’ vero che lei domani ha intenzione di sposare Renzo Tramaglino e Lucia Mondella?
DON ABBONDIO
Ma io… io veramente… come si dice…
BRAVO 1
Questo matrimonio non s’ha da fare. Ne domani ne mai.
DON ABBONDIO
Se i Signori volessero cortesemente darmi una spiegazione.
BRAVO 2
Se tu non lo impedisci noi lo diciamo al nostro padrone, Don Rodrigo, e lui ti stacca il capino, oi oi oi oi gli stacca il capino oi oi oi oi.
BRAVO 1
Non piangiere via su… (al Bravo 2) Arrivedorci messere.
BRAVO 2
Addio...
(i Bravi si allontanano)
VOCE 1
Il povero Don Abbondio cominciò a correre verso casa mettendo a stento una gamba dopo l’altra che parevano aggranchiate.
VOCE 2
Ad attenderlo a casa v’era Perpetua. Era ella la serva di Don Abbondio, serva affezionata e fedele che sapeva obbedire e comandare a seconda dell’occasione. Perpetua aveva passata l’età dei quaranta. Donna robusta non bella.
PERPETUA
La ringrazio no…..mi scusi…
VOCE 2
Dicevo la serva era donna robusta non bella con ossatura forte. Tozza nell’aspetto, grassa e sfatta, pallida smunta, lo sguardo torvo bieco e un po’ inacidito di chi non aveva mai trovato un ca… un cane che se la pigliasse… un mostro di donna insomma.
PERPETUA
Mo te do du’ schiaffi embè…
VOCE 2
Mi scusi mi sono lasciato prendere un po’ la mano.
PERPETUA
Altro che mano… ti sei lasciato pigliare tutto il braccio… mi scusi tanto… mica ha visto Don Abbondio per caso?
VOCE 2
No Don Abbondio non lo ho visto ancora.
PERPETUA
Grazie tanto. Chissà dove è andato questo disgraziato. E io poveretta che l’aspetto sempre e non so mai quando parte o quando rientra. Ma quando arriva sto prete…? Famme telefonà va…
VOCE 1
La povera perpetua andava telefonando…
PERPETUA
Stia zitto che non sento. “Pronto carabinieri?”
VOCE 1
La povera perpetua stava…
PERPETUA
Allora… le ho detto zitto che non sento… “Scusi c’è per caso da voi un certo Don Abbondio? Uno vestito da prete, uno con la tonaca?” (scampanellio) Chi è? E’ aperto. Uh cappuccetto rosso…
CAPPUCCETTO ROSSO
Buonasera.
PERPETUA
Buonasera.
CAPPUCCETTO ROSSO
Son cappuccetto rosso, e alla mia nonna porto del buon burro fresco… (se ne va)
PERPETUA
Scusa cappuccetto… hai visto Don abbondio? Sie questa appena parla… ma è figlia di una disgraziata poretta… chiamiamo l’ospedale va...
VOCE 1
La povera Perpetua andava chiedendo sempre più preoccupata.
PERPETUA
Ma allora statte zitto che non sento niente… “Pronto… si pronto… pronto soccorso… si… senta mi scusi tanto, sto cercando Don Abbondio, per caso è da voi? Come… chi parla? Magalli? Ma che è la Rai… mi scusi tanto (scampanellio) ho sbagliato numero.” (scampanellio) Un momento… me scusi tanto ma stavo cercando l’ospedale (scampanellio) ho sbagliato numero… “Pronto ospedale?” (scampanellio) si… si…
VOCE 1
Perpetua sempre più preoccupata.
PERPETUA
E aritonfa… statte zitto che non sento niente.
VOCE 1
Mi scusi tanto.
PERPETUA
Niente. “Pronto, pronto soccorso? Si…senta mi scusi tanto, sto cercando Don Abbondio, per caso è da voi?... si …chi parla?... Magalli??? ma è ancora la Rai? Mi scusi tanto (scampanellio) chi è? Un momentooooo stavo cercando l’ospedale me scusi tanto (scampanellio) si… pronto ospedale?” (scampanellio)
VOCE 1
Perpetua sempre più preoccupata…
PERPETUA
Arifacce, sta zitto hai capito?
VOCE 1
Mi scusi.
PERPETUA
Mi scusi lei, scusi la fretta…. (al telefono) Salve cercavo l’ospedale, cercavo se fosse da voi ricoverato… devo chiamare l’obitorio? ...ah si… cambio numero? (scampanellio)… un momento… Si pronto obitorio? C’è niente da voi... (abbaio di cane) No sto a cercà un prete (abbaio di cane) sto cercando Don Abbondio (abbaio di cane). No me scusi sento abbaià… me sa che sia lui… è lui è lui (abbaio continuo) …chi è…??
(entra Don Abbondio )
PERPETUA
Allora ce ne fosse uno sano. Che c’avete Don Abbò…
DON ABBONDIO
(ansimando)Niente.
PERPETUA
Iee… come niente, come niente? C’avete una faccia… brutta che siete.
DON ABBONDIO
Oh Perpetua….
PERPETUA
Siiii
DON ABBONDIO
Quando dico niente o è niente o è cosa che non posso dire.
PERPETUA
Ma come neppure a me potete dirlo, a me che sono la vostra perpetua, tanto caruccia che vi vuole tanto bene.
DON ABBONDIO
Tacete Perpetua, voi siete una serva fedele.
PERPETUA
Ebbene si.
DON ABBONDIO
Una serva onesta.
PERPETUA
Siiiiii
DON ABBONDIO
Una serva affezionata..
PERPETUA
(che si sta addormentando) ata…
DON ABBONDIO
Una serva devota
PERPETUA
…ota…
DON ABBONDIO
Una serva umile…
PERPETUA
…ile….
DON ABBONDIO
Una serva obbediente…
PERPETUA
…entissima….
DON ABBONDIO
Ma siete sempre una serva (Perpetua fa la faccia cattiva) Ne parlereste in giro, no per carità… non posso raccontare, ne andrebbe della mia vita.
PERPETUA
La vita?
DON ABBONDIO
La Vita...
PERPETUA
Me possino cecamme se m’esce na parola dalla bocca sor curato mio…
DON ABBONDIO
Perpetua per l’amor del cielo non insistete.
PERPETUA
Via via via sor curato, via e ditemelo, anche per una parolina bona, per un consiglio, via… o Don Abbò via ditemelo, annamo…
DON ABBONDIO
Si... e sia… vi racconterò tutto dal principio.
PERPETUA
Oh via su…
DON ABBONDIO
In principio Adamo ed Eva…
PERPETUA
Adamo ed Eva? O via sor curato che la pigliate da capo? Ma che Adamo ed Eva… via lo so siete andato a fare la vostra passeggiata…
DON ABBONDIO
Si la so tutta…
PERPETUA
Su allora se sbrighi…
DON ABBONDIO
Ritornavo bel bello dalla mia passeggiata nel bosco, quando all’improvviso...
PERPETUA
Si…
DON ABBONDIO
…cammina cammina incontro… uuuuuuuuuuuuu (fa il verso del lupo)
PERPETUA
Il lupo?
DON ABBONDIO
No, incontro due loschi figuri.
PERPETUA
Siiiiii
DON ABBONDIO
Si parano dinnanzi a me e con fare minaccioso mi dicono: (imitandoli alla Stanlio ed Olio) “questo matrimonio non sa da fare, ne domani ne mai”.
PERPETUA
Ah ho capito, Stanlio ed Olio?
DON ABBONDIO
No, siiii.
PERPETUA
Ah ho capito, Stanlio chi lo faceva (qui dice Tullio noi si metterà chi lo farà) e gli viene bene lo so lo so, è bravo è bravo.
DON ABBONDIO
Hanno minacciato un galantuomo par mio. Hanno detto che mi ammazzerà…
PERPETUA
Chi vi ammazza?
DON ABBONDIO
Non posso dirlo.
PERPETUA
Chi vi ammazza?
DON ABBONDIO
Non posso dirlo.
PERPETUA
(con voce piu alta e decisa) Chi vi ammazza.
DON ABBONDIO
(sempre più affranto) Non posso dirlo.
PERPETUA
(sempre più arrabbiata) Chi via ammazza.
DON ABBONDIO
Non posso dirlo.
PERPETUA
Non posso dirlo (gli da una gomitata)
DON ABBONDIO
Chi vi ammazza.
PERPETUA
Non posso dirlo.
DON ABBONDIO
Scusa ma quella è la mia la battuta.
PERPETUA
Ah è vero, mi scusi, mi scusi.
DON ABBONDIO
Mi hanno detto che mi ammazzerà.
PERPETUA
Chi vi ammazza, chi èèèèèèèèè????
DON ABBONDIO
(canticchiando) E’ Don Rodrigoooo… è lui la furia che passa e che viene dal ciel… non c’è nessuna legge che guida il suo cuor, e non sente pietà…
PERPETUA
(tutto di un fiato fino al punto) Maledetto questo disgraziato assassino va mori ammazzato sporcaccione magnaufo e chi più ne ha più ne metta, che se la prende con un povero disgraziato de curato. Io dico che se voi andate a dire una cosa di questo tipo a quelli che contano, facciamo per dire se andate dalla Maria de Filippi o da Vespa, l’andassi a di alla televisione…
DON ABBONDIO
Nooooo, noooooo Perpetua zitta, la televisione, zitta zitta. Io vi avevo raccomandato di stare zitta e voi venite qui a fare certi discorsi… voi mi rovinerete… Per carità per carità…
PERPETUA
Si si si e si… perché io ve lo posso dire cento volte e voi non mi date retta. Perché voi cocciuto siete e cocciuto rimante.
DON ABBONDIO
Basta ci penserò io. Io ho da pensarci. Che cosa racconterò domani a quel povero figliolo di Renzo.
Perpetua: Su, su su Don Abbò mio che c’è di peggio, e non se more per questo, annamo via… (prende una brocca d’acqua e la mette in una ciotola per cani). Bevemo un gocciolino e domani ce pensamo. Domani se vedrà e se rimedia tutto, via bevemo un gocciolino caruccio su da bravo (Don Abbondio beve a mo di cane). Bravo ma bevi piano, ecco bravo cosi. Adesso te infradici tutto lo saprò (Don Abbondio ulula dalla contentezza). E’ troppo fredda? Ti fanno male i dentini?
VOCE 1
L’indomani era il giorno convenuto per le nozze e appena spuntò l’alba Renzo non si fece troppo aspettare.
Lorenzo o come dicevan tutti Renzo, era un giovine dall’aspetto schietto, a lui si mescolavano mitezza e caparbietà ed un senso della giustizia che andava oltre il normale.
Quella mattina Lorenzo o come dicevan tutti Renzo attraversava il borgo (giri a destra mi scusi) di gran carriera (giri a sinistra adesso mi scusi) per sposare quella che amava. Se lo avessero visto i suoi genitori mancati a lui tanti ma tanti anni addietro, come era vivo in lui il loro ricordo e si compose sul suo volto un’espressione di profonda tenerezza… di profonda tenerezza… Ah Renzo ho detto tenerezza e che cavolo… senta faccia un’espressione di commozione… no no una nostalgia mista dolore, questo dolore profondo. Dolore… no no… questo rimpianto per la perdita dei cari… no no no… rimpianto dolore… non ce la famo su… sempre sta faccia fa lei…
RENZO
Lo so ma questa faccia ho e non posso farci niente.
VOCE 1
Si ma non va bene, non ci siamo… e va beh… con la solita faccia da pesce lesso… vada lei può andare su… può fare tute le cosette che deve fare, salire le scale e le altre cosine su vada… Renzo con la solita faccia da pesce lesso che si ritrovava e che ritroveremo sempre suonò alla porta di don Abbondio.
RENZO
Buon giorno Don Abbondio.
DON ABBONDIO
Buon giorno Lorenzo o come dicevan tutti Renzo.
RENZO
Sono venuto a sapere a che ora l’accomada sposarci.
DON ABBONDIO
Di che giorno volete parlare.
RENZO
Come di che giorno, non si ricorda che s’è fissato per oggi?
DON ABBONDIO
Oggi? Ah oggi… è che oggi… abbiate pazienza… ma… oggi… non posso…
RENZO
Ma come non può che cosa è nato?
DON ABBONDIO
Ecco io… prima di tutto… non mi sento bene e poi… poi ci sono degli imbrogli… via lasciatemi fare.
RENZO
Imbrogli? Ma quali imbrogli ci possono essere… Don Abbondio?
DON ABBONDIO
Lorenzo, ma che cosa volete saperne voi delle formalità, dei documenti, delle procedure dei protocolli, dei certificati dei permessi (sempre Don Abbondio dice a parte “arrancando perché non sapeva assolutamente dove andare a parare”). Insomma ci sono degli impedimenti.
RENZO
Ma quali materie, ma non si è fatto tutto quello che si doveva a fare? Don Abbondio su via. Don Abbondio… Don Abbondio (che nel frattempo si era nascosto) non potete nascondervi così, dovete spiegarmi le ragioni
(Don Abbondio ulula)
RENZO
Don Abbondio ma cosa volete che dica alla mia Lucia su, oggi era il giorno convenuto per le nozze e voi volete rovinarmi il giorno più bello della mia vita. Insomma basta… in chiesa si doveva andare e in chiesa andremo.
(Don Abbondio si butta in terra a pancia all’aria come fanno i cani quando vogliono farsi fare le coccole.)
Non fate cosi, cosa volete, volete le coccole (lo gratta sulla pancia) volete le coccoline vero… perché siete dolce e bello… andiamo fuori a correre… volete il biscottino? (prende il biscottino e Don Abbondio ulula per la gioia) Piano piano si prende dolcemente il biscottino… piano piano… Se vi do il biscottino me lo dite il motivo dell’impedimento? (Don Abbondio annuisce) Allora piano… ho detto piano… piano piano piano… dolce lui… si si…
DON ABBONDIO
State pur certo Renzo che faccio questo per il vostro bene.
RENZO
Si si lo so lo so. Voi siete il mio buon pastore.
DON ABBONDIO
Oh io sono un semplice pastore bergamasco.
PERPETUA
Noooo sor Renzo non glieli date li dolci che lo gonfino… Lui quando ha mangiato il pappone suo una volta al giorno gli basta sennò se ingrassa… è vero? Allora Don Abbò lo sapete che oggi è il giorno del bagnetto…si si.
DON ABBONDIO
Perpetua…
PERPETUA
Si si si… che volete rimanè sporco tutta la settimana? Dobbiamo fare il bagnetto, lo famo caruccio e obbediente. Allora don Abbò glielo avete detto al Sor Renzo… glielo avete detto o non glielo avete detto… non glielo avete detto ho capito.
RENZO
Cosa, cosa deve dirmi.
PERPETUA
Che non ve sposate.
DON ABBONDIO
Gli ho detto che ci sono… ci sono degli impedimenti.
RENZO
Si mi ha impastrocchiato su certe ragioni che non ho capito.
PERPETUA
So scuse!
DON ABBONDIO
Ma Perpetua…
PERPETUA
Mettete giù Don Abbò. Sor Renzo mettete a sedè, se metta comodo che oggi me sa che è una giornataccia. Allora… gradisce una tazzina da caffè… senza fare complimenti un gocciolino de caffè non fa mai male. Vi aspetta una notizia…
DON ABBONDIO
Perpetua ma tacete.
PERPETUA
Io non mi permetterei mai, io non so niente, ma c’è al mondo gente prepotente…
RENZO
Prepotenti? Ma che volete dire?
DON ABBONDIO
Perpetua misericordia.
PERPETUA
Si si si, io non mi permetterei mai, però guardi stia a sentì. Io so a servizio da sto prete da tanto tempo e so tanto fedele al mi curato però… gli voglio dire una cosa; io sono fedele, rispettosa premurosa e mai una parola con nessuno, non ho mai scambiato una parola con nessuno ve lo giuro. Però guardi voglio dirle una cosa anche se sono premurosissima rispettosissima e riservatissima però voglio dirle una cosa. Io faccio un esempio, dico una cosa. Mettiamo: a me che me frega de divve che don Rodrigo a mannato Stanlio ed Olio a di a questo disgraziato che l’ammazza se ve sposa. Ma che me possino ciecà se io dico li fatti degli altri, manco se m’ammazzano. Manco, e questo ve lo giuro, se me dicono de non dirlo perché guardi tra ieri e oggi il curato m’ha fatto un mazzo tanto per giurarmi de non dirvelo ed io non nomino Don Rodrigo neppure se m’ammazzeno, zitta muta come un pesce, alò tiè.
RENZO
Ah dunque è Don Rodrigo che vuole Lucia… ahhhhhh cane… Luciaaaaa (esce)
VOCE 2
Non appena Renzo sentì nominare il nome di Don Rodrigo si lanciò a passi infuriati verso la casa di Lucia senza aver determinato perché dovesse farlo. Ma con una smania addosso di far qualcosa di strano e cattivo.
RENZO
Lucia, Lucia, Lucia
LUCIA
Che d’è
RENZO
Devo dirti una cosa importantissima
LUCIA
Dopo che arriva mio padre.
VOCEFUORICAMPO
Erailpadredi Luciaungrangentiluomo.Sicilianodinascita, eradivenuto,dopolaseparazionedallamoglieAgnese,unodegliuominipiù doviziosidellacittàdiMilano.Temutoerispettatoeglierasempreprontoadare ordini,persinoacolorocheatortooaragione,siconsideravanoparsuo.Il portamentoeracompostoquasiinvolontariamentemaestoso, solenne.Uomodilettere ediculturaegliavevaimparatoadistricarsiinpiù diunafaccenda.Abilità questachesiriflettevasulsuoaspetto.Lafronteserenaepensierosa,lo sguardofoscoeturbato,imponentelastatura,dicoscialunga,ciòchegliaveva valsoinquelleterreilsoprannomediPennellone.
VOCEFUORICAMPO
AlpuntoincuilasciammolastoriaLuciaignaradegli avvenimentiaccadutisilasciavaagghindarenelcortiledicasadallemani premurosedelleamicheedellecomarivenuteafarcorteggioperilgiornodella festa. Luciaaveasulvisounagioiatemperatadaunturbamentoleggero. Quel placidoaccoramentochesimostradiquandoinquandosulvoltodellespose.E senzascomporrelabellezzaledauncarattereparticolare.
RENZO
(tutto sudato e vestito da sportivo con pantaloncini e maglietta)Lucia.
LUCIA
Lorenzo,ocomedicevantuttiRenzo. Quandovivedom'appilo. Cheavetedadirmi?
RENZO
(conunacoppainmano)Peroggituttoèamonte.
LUCIA
Perché?Chedite?
RENZO
SaDioquandopotremmoesseremaritoemoglie.
LUCIA
Macosaèaccaduto.
RENZO
Visonodegliimpedimentialmatrimonio. Nonsipuòstasera.
LUCIA
Qualiimpedimenti,parlate.
RENZO
Vidicochebisognarimandarelenozze.
LUCIA
ManoLorenzoètuttopronto,lacerimoniaiparentilecomariafarfesta.
RENZO
AscoltatemiLucia,vidicochenonsipuòfare.
LUCIA
MaLorenzononvedetechelafestaècominciataechenonsipuòpiu rimandaaaaaaaare.
(suono di banda tipo Alè Oh Oh dei tifosi da stadio)
RENZO
Vidicochenoncipossiamosposare,c'èchinonvuole.
LUCIA
Chinonvuole?
RENZO
Cosa?
LUCIA
Maalloraseidecoccio... chinonvuole?
RENZO
DonRodrigononvuole. Maioloincontreròenonglidaròpartitavinta.
LUCIA
NoRenzoluièpiùforteetisconfiggerà.
RENZO
NoLucianoivinceremoabbiamodallanostralaprovvidenza. Tuttisonodalla nostraparte,noivinceremo.
LUCIA
NoRenzononcelafaremomancoconlaprovvidenza, DonRodrigovincerà.
RENZO
NoivinceremoDonRodrigo.
(resta solo Lucia in scena)
LUCIA
SantissimaVergine,DonRodrigoèarrivatofinoaquestopunto.
(entra Renzo e si siedono attorno a un tavolino)
LUCIA
Lorenzo,ocomedicevantuttiRenzo,dunqueDonRodrigononvuolecheci sposiamo.
RENZO
SiLuciaècosì,fatebenearipeterlo.Sopratuttopercolorochesi ponesseroall'ascoltosoltantoadesso.
LUCIA
IononpensavocheDonRodrigosispingesseatanto (piangeepoifauna bollaconilBigBoobleementremasticadice)OracomefaremoLorenzoocome dicevantuttiRenzo.
RENZO
Lucia,madunquevoisapevate.
LUCIA
(Mentrefaunabollaconilmasticone)Si.
RENZO
MachecosasapevateLucia?! Perchènonmiavetemaidettonullaè... (lei continuaafarelebolledicontinuo)minascondetequalcosadunque.Luciavi pregononfatemipenare... ditemiquelchesapeteLucia...
LUCIA
Oh Renzo,nonfatemipenare,nonfatemipiangereviprego.
RENZO
Luciaiodevosapere,vipregoparlate. NonfatemistareinansiaLucia, parlate. Luciavoisapetequalcosacheiononso. VipregoLuciaparlateviprego.
LUCIA
Oh Renzo... Renzo... viparlerò... racconteròtuttoavoiedancheamia madre. Aspettatecorroadirledilicenziarledonneecheperogginonsenefa nulla.
(Lucia esce di scena)
RENZO
DunqueellaconosceDonRodrigo.
VOCEFUORICAMPO
NonappenarimasesoloRenzosentìcrescereilsospettodi esseregabellatoeancheunpo’cornuto.
(Entra Agnese)
AGNESE
Renzofigliolomio...
RENZO
Agnese, finalmentevivedo.
AGNESE
Oh caro,caroilmioRenzo.SonoAgnese,sonolamadrediLucia.
RENZO
SilosoAgneseioviconosco.
AGNESE
LosolosocaroilmioRenzo,maloripetosopratuttopercolorochesi fosseromessiall'ascoltosoloadesso.
RENZO
OhAgnese,Agnese.
AGNESE
Renzo,Renzo,poveroilmiofigliolo.ProprioadessoLuciamihadettoche nonpotetepiùmaritarvi.
RENZO
Si,siiosonotalmentecorrucciato... hoinmentedifarequalcosadi stranoediterribile.
AGNESE
No,nononcosi,coraggio,coraggio. Sucapoccionetroveremounavia d'uscita... Silecosesisistemeranno. (mentregliaccarezzaicapellivieneviala parruccadiRenzoeleinonseneaccorgealmomento) Vedrete… (oraseneaccorge) vedrete... Adesso... quietateviRenzo (imbarazzataconlaparruccainmano)
RENZO
(chenonsièaccortodinulla)NoAgnesevoilofateperrincuorarmiloso malarealtàèunaltracosa… (adessoancheluivedecheAgnesehalaparruccain mano… silenziodiimbarazzoeluisirimettelaparruccaalcontrario).
AGNESE
Renzononvogliochefacciatepiùqueidiscorsi, neppureperburla.
RENZO
ViringrazioAgnesedellevostrepremure.Maiononmifaròsovrastare dallesoverchierie,ioloammazzeròsiloammazzerò.
AGNESE
MaperchéRenzoparlatecosì... Mimetteteinallarme (suonaunveroallarme nelmentre). SuRenzobevetequalcosacosìcheviabbiatearistorare.
RENZO
Viringrazio,viringrazioAgnese.Lavostrapresenzamirestituisce tranquillità,voisietecosicaracosidolce. Viricordatelaprimavoltachevi conobbi? Voinonmiaccettastesubitocomegenero,poipianpianoconiltempo imparasteadapprezzarmiediodiquestovidebboesseregratoAgnese. Quanto assomigliateaLucia,voisietel'esattoritrattodivostrafiglia (datenereconto chementreparlaAgnesefadellecoseedalespalleaRenzo).Peròinpiùvoi avetequestamaturità,questaesperienza, questasaggezza, questapremuraneimiei confronti Agnese. Masopratutto voiavetequesti… (leisigiraesiscontracon Renzoall'altezzadelletette) duesenibelliesodi (risuonal'allarme).
AGNESE
Renzo,perchéfatecosì? OhvipregoRenzo,lavedovanzaRenzo.
RENZO
OhAgnese!
AGNESE
NonfatemicadereintentazioniRenzo.
RENZO
ChevefregadeLucia Agnese!
AGNESE
Renzo,lasciatemiandare .
RENZO
Nofatemeletoccareancora…
AGNESE
NoRenzolasciatemiandare.
(entra in scena Alessasndro Manzoni)
MANZONI
Fermatevi... Basta,fermatevi... Percaritàviinvoco... nonposso sopportareoltrequestodileggiochevoicompitesull'opramia.
RENZO
Mavoichisietescusate?
MANZONI
Macomeignorante! Voinonconoscetechisono? Io sono…l'autore, AlessandroManzoni. Sonvenutodunqueaporfinealloscempiochevoiperpetrate. La provvidenza,iltimordiDio, lasemplicitàd'animoelapurezzami illuminarono... maisimacchio... maisimacchiò... maisimacchiò (Renzoglida
unoscappellotto)maisimacchiòditalscempiogliscrittimiei. Viinvitodunque aporfinealloscempio.
AGNESE
Siciscusi,senza'altroharagionemiscusi,manoicisiamounpo’ lasciatiprenderelamanodallasituazionedatuttaunaseriedicose...
RENZO
Siancheperchénonsosehanotatochelasignorahaunpaioditette che...
MANZONI
No,nofermatevidunque. Pernonunaragionealmondomifaròpersuadere dalvostroeffimeroparlare. Iononscrissimaituttoquesto,mai...Voidovete ammetterlo.
AGNESE
(sbuffa)Scusimaerasolountentativoperdareunmovimentoaquesto romanzo. Nonlopossiamofarecomelohascrittoleicompleto... Guardicheèun romanzopallosoetanto… Nonsoseè...
RENZO
Senta,nonlacontinuiamotantoquestastoria. Noidobbiamoandareavanticon lascena.
MANZONI
Qualescena? Nonsivaavanticosì. iogiàvihospiegato,nonsipuò andareavanticosì.
RENZOeAGNESE
Maperché.?
MANZONI
Nodovetelasciarmiparlare.Iovispiego comesonolecose… Voinon...
AGNESE
Voinon? ...chec'èdica…
MANZONI
Io...
AGNESE
Uffa... sentaabbiapazienza... vengaconmeabbiapazienza. Facciamoun discorsocompletofinoalla fine. Leimidicachemalumoresitrattaepoila finiamounavoltapertutte. Dichecosahabisogno? Chec'èchenonva?
MANZONI
Iosonovenutoquiperspiegarvichenon... laragionediquesto...
AGNESE
Laragionediquesto...
MANZONI
Laragionediquesto...
AGNESE
Laragionediquestoche?
MANZONI
Delfattocheio... Ohsignore...
AGNESE
Deioche...? Dica,dica... dire... proferireparola,dire. Laragionedi cosasuviadica.
MANZONI
Niente, lasciatemistare (simetteapiangere).
AGNESE
MammamiaManzonimio,èunaschiappa,èunaschiappastouomo,èuna condannavivente. Constomugugno…epiange…nonglivabeneniente…nonsadireenon siesprimechepiattolaamaronna... Manzonimioabbiapazienzamanonpuò,nonpuò farecosì. EditegliqualcosavoiRenzoiononlosopportopiù.
RENZO
Simettalidaqualcheparteecifacciacontinuare,siabravosusia bravo. Agnese,voisapetesempretrovareleparoleperrisolvereognisituazioneed iodiquestovidebboesseregratopermeeperLucia. VedeteAgneseiohoun segretodentrodimechenonhomaisvelatoanessuno. Ebbeneoggimisembrala giornatagiustapersvelarloanchesenonèunagiornataparticolarmentefortunata masochevoi... voilocapirete... voi... Agnese... iovorreichiedervi... io… (le parlaall'orecchiosottovoceepoisimettearidere)
AGNESE
Maiosopraosotto (ridendoanchelei)
RENZO
(sempre ridendo) Sotto!
AGNESE
Nooo! Nooo!
(entra Lucia mentre Manzoni piange sempre)
LUCIA
Manzoni... Ohverginesantissimavihannofattopiangereun'altravolta.Non fatecosìviprego. Noisiamopoveragenteenonvolevanodirelecosechevihanno detto, nonvolevanofarvidispiacere. Sorridete,nonfatecosì. Fateunsorrisinoalla vostraLucia. Unsorrisinosu... Chec'è?Chec'è...? C’abbiamotuttiidentiniche spuntanoefacciamotuttelelagneperfarcicompatire...? Chec'è...? Vuolele pappe...? E’l'oradellapappa...? (tirafuoriunbiberon) Sibravocosì,eccoloqua, bevilotuttosubravo,così.(cambio di tono)Mamma,Renzo, orachesiamoquituttie trevoglioraccontarvicos’èsuccesso. Ecco... pochigiornifatornandodalla Filanda,misifeced'innanzituttod'untrattoqueltalDonRodrigoaccompagnato daunaltrosignore.Iolovidiemispaventai, mentre luicercavadiintrattenermicon chiacchierenontroppobelle (intantoManzonihafinitodibereillatteefaun ruttino) ...ioaffrettaiilpassoesentiiDonRodrigodireadaltavoce "scommettiamo” (conlavocediDonRodrigo)el'altroaridere. PoiDonRodrigo ridereancora,rideresguaiatamente. Cosìsuccesseancorailgiornodopoeil giornodopoancora.Mentretornavodalla Filandaioandaisubitoa raccontarlo...
RENZO
Achi? ...achiloaveteraccontatoLucia?
LUCIA
APadreCristoforo.
AGNESE
Haifattobenefigliamia. Maperchénonraccontaresubitotuttoatua madre.
LUCIA
PernondispiacervimadreeavoiRenzopernonfarvidelmale.
AGNESE
CosatihadettoilPadre?
LUCIA
IlPadrenonlotrovai,c'eralasegreteriatelefonica.
(tutti piangono disperati)
RENZO
Lucia,nonc'èstatonullatravoieDonRodrigo?
LUCIA
MacheminchiadiciRenzo...?
RENZO
Miditelaverità?
LUCIA
Sisilaveritàcoglione...
RENZO
Maneancheunosbarazzamento?
LUCIA
Maallorasietedecoccio... no ...no...
MANZONI
Nonpensavochefacessepiangerecosìtanto... Funzionaallora... come l'hoscrittabenequestascena.
AGNESE
Bastapiangere... bastafigliolibasta... bastaabbiamopiantofin troppo... Ascoltatemi,devodirviunacosamoltoimportante.
MANZONI
Silenzio... ParlaAgnese...
AGNESE
Subito,subitomanderòMenicoachiamareFraCristoforoevedretechelui sapràtrovareunaqualchesoluzioneatuttaquestastoria. Sicuramentesaprà aiutarci. Anoipoverellilematassepaionopiùimbrogliate. Spesso,soltantoperché nonsappiamotrovarneilbandolo (rivolgendosiaManzoni). Equestal'hodettapara paracomeèscrittasullibroenonsipuòlamentare
(Agnese esce)
MANZONI
Si,sisuquestosonoperfettamented'accordo.
LUCIA
Renzobastapiangere,avetesentitocosahadettolamamma. Trapocosarà quiFraCristoforoesonosicuracheluitroveràunaqualchesoluzionepertutta questabruttastoria. SuRenzononpiangetepiùadesso. IosonosicuracheFra Cristoforociaiuterà, vedrete,luisapràaccontentarci. Luinonèunfrate qualunque,luièunfratellodeipovericioè,luièbravissimocioè, alternativo cioè, unapersonastupendacapito?Cioè... Alessandropuoimettereunamusica rilassantecioè... unaambientcapito,cioèunsoundpositivo,cioè (Manzonimettela musicaambient)Renzotunondevipensareallesolitefrasicioèalfrate chiusissimo,cioèreligiosissimo,cioèconisuoiparaocchichenontiguarda,nonti sifila,cioèluièunodiversounalternativocapiscicioè,unocosìnonlotrovi.
RENZO
Esatto.
(entra Padre Cristoforo)
RENZOeLUCIA
PadreCristoforo.
PADRECRISTOFORO
Lapaceregnisempreinquestacasa. Confidateinmefiglioli. Ma chedicoconfidateinme,confidateinDio, egliviassisterà, eglivedetutto. Epuò ancheservirsidiunpover'uomocomemeperaiutarvi. Abbiatefiducia,Dioviha visitatievedretechequalcherimediolotroveremoelecosevolgerannoal bene. Abbiatefiducia. Ilpassatomihainsegnatochetanteetantecosepossono cambiare.
VOCEFUORICAMPO
Allospettatoreincredulocheall'apparirediFraCristoforosi meravigliassedicotaleaspettospiegheremocheFraCristoforononerasempre statocosì. IngioventùinfattiprimadiconvertirsiFraCristoforosichiamava LittleTonyeconducevaunavitaspericolataepeccaminosamenandoiltempoinun’attivitàparticolaredicuiportavaancorainesorabilitraccenell'aspettoattuale enelcontegno.
(il frate canta Un cuore matto di Little Tony)
FRACRISTOFORO
Checoncertoquellodell'81. E'statoilmigliore (suonauna trombetta).
LUCIA
(mentre fuma)E'statol'ultimovero? Oppurel'ultimoèstatoquellodi AmnestyInternational.
RENZO
Esatto... Alessandrotericordi...? Cestavipurete, puretecestavi cioè. Alessandro?
MANZONI
No,no basta. Basta. (cambiatono) Equil'autorestaadindicarelasua nettadisapprovazione. Equandospiegostateattenti, neiconfrontidiquesto malcostume. (cambiatono) Benaltrisonogliargomentidameprediletti, lanobiltà d'animo, lapurezza, iltimordiDio, unpizzicodiProvvidenza,sale,pepe,dueuova, dueettiemezzodifarina,mettetetuttoalfuocoelasciatecuocere. Giacchécome disseilmiomaestroDanteAlighieri,fattinonfostiavivercomeDrupimaa seguirvirtuteeconoscenza.
RENZO
Malanostraèunarivisitazione!
LUCIA
UnariletturadivertentedeiPromessiSposi.
MANZONI
(arrabbiato) CertounariletturadivertentedeiPromessiSposi. Alloraseè unariletturadivertentescrivetevelavoi.
RENZO
Maestroleinondevecorrucciarsicosì. Aparermioleilastaprendendoin modosbagliatononlepare? Parliamone...
MANZONI
(triste) Noiononneparlo,nonnevoglioparlare.
RENZO
Sièoffeso... (lungosilenzio)
(Manzoni si rimette a piangere)
RENZO
Dainonfarecosì,Sandro... Daimalosaichesefaicosìfaistarmale ancheme.
MANZONI
Hairagionescusa.
RENZO
Sentiilmiocuoresenticomeèagitato.
MANZONI
Siloso,apprensivocomesei...
(musica di violino dolce)
RENZO
E'unpo’ditempocheseinervoso.
MANZONI
Manodaicucciolononsitrattadinervosismo, èunperiodoabbastanza criticoperme. Vivocontensioneediquestovolevoparlarti.
RENZO
Losolamattinatialzigiànervosoedhailalunaditraverso...
MANZONI
Potrestianchecomprenderecertimomenti.
RENZO
Masiiocomprendomadaisu... Dopounpo’…
MANZONI
Cosa?
RENZO
Nientedai,facciamopace? Tuttopassato?
MANZONI
Situttopassatopasserottomio.
FRACRISTOFORO
Figliolidestatevidallavostrafollia. EtuRenzovuoidunque guastarel'opramiaprimachesiaintrapresa?
LUCIA
AlloranonciabbandoneretePadre?
FRACRISTOFORO
Abbandonarvi? EconchefacciapotreipregareDioquandov'avessi abbandonati. Vediamo,pensiamoaquellochesipossafareperchéDonRodrigoreceda dalsuoinfameproposito.
(escono tutti di scena)
VOCEFUORICAMPO
FrattantoallacortediDonRodrigosisvolgevanoaccadimenti similiaquellidiunatelenovela. DonRodrigoriccosignorottodellazonastava desinandonelsuopalazzottocolfedeleGriso, capodeisuoiribaldi. DonRodrigo facevapartediquellaoligarchiadoviziosaeviolentachevessavagliuomini pacificiesenzadifesa. Lasuaoriginespagnolasirivelavatutt'oranegli atteggiamenti, nellinguaggioeneigestirozziesciagurati.
DONRODRIGO
Carrambaquantomegustaestovino. Elcolor,rocoroco, mepiaseme gusta, mepiase. Abbiamomangiatoacrepapelles. Estodesinarèmuisuculientos, vero Griso?
GRISO
OsiDonRodrigo... osiDonRodrigo... osiDonRodrigocontediFuentese CardinalMendozaducadiTerranovaBracciolinisecontestabiledeCastiglions Fiorentinos. Eraildesinarmuimuibuenos, edevodirecheancheilcinghialeera veramentemoltobuonobuonobuonomabuonobuonobuono.
DONRODRIGO
QuantoèverochemichiamoDonRodrigocontediCardinalMendozade PeriacontedeCastiglionFiorentinos... voglioinformartichequestovinoè meravigliososechequestocinghialeèstatocucinatoinunmodoveraaaaaaaaamente peffffffetto.
GRISO
Osisi,devodirecheabbiamodesinato veramentebene. Esaicosadevodirti inoltre? Chehopotutoapprezzareparticolarmenteilvino.
DONRODRIGO
Ilpranzodioggi, amiomodestoparereèstato... maunacosa particolareèchelacosapiùbuonaèilvino.
GRISO
AperforzaeradellatenutadelmarchesedelGrillos... pisciquellocheio ti dico...
DONRODRIGO
Ah,mailvinoeraparticolarmentebuono, ioridicocheilvinoera particolarmente buono. Griso, saitenereunsegreto? AscoltameGriso.
GRISO
Ah,sidimmi.
DONRODRIGO
Vogliodirteunacosas, ascoltamebenes. Tusaicheiomesono incapricciatosdiLuciaMondella. E'unaragazzasermosas, fantasticameravigliosas ediovogliofarlamia.
GRISO
Carrambachesorpresa... ecomefaraiadirloallatuafidanzatachedevi ororatesteparsposar.
DONRODRIGO
Nonobisognaimpedircheelaascoltiquestofatto,nondevesapere nada. Bisognafarequalcosa.
GISO
Ahhh, suonanoallaporta. Suonanoallaporta (suonodicampanello). Oh finalmente. Ah,vadoadaprireeh. Ohfinalmente.
Entra Bella Figheira dalla parte opposta di dove è andato il Griso.
BELLAFIGHEIRA
Salve.
GRISO
Ciao
BELLAFIGHEIRA
Ohciao, sonolaBellaFigheira.
GRISO
DonRodrigo, haivistochic'è? C'èBellaFigheira.
BELLAFIGHEIRA
Ciaosono Bella Figheira. CiaoDonRodrigovogliosalutartesda bacos. SonoBellaFigheira.
DONRODRIGO
Silososeilamiafidanzata,Bellafigheira. CiaoGriso, tivoglio presentarelamiafidanzata, BellaFigheira.
BELLAFIGHEIRA
CiaosonoBellaFigheira.
GRISO
CiaoBellaFigheira, sonoelGriso.
BELLAFIGHEIRA
CiaosonoBellaFigheira.
DONRODRIGO
Silosappiamo,seiBellafigheira.
GRISO
SisisiseiBellaFigheira.
BELLAFIGHEIRA
Simipareaquestopuntoafferratoilconcettoschesonoproprio unabellafigheira. Accucciamoceunmomentinoseparlamo. Devodiscuterediunacosa muiimportantes. Iodevoparlarvedeunacosamuimuiimportantes. Iosonovenutaa sapere. (Grisoèsedutoaccantoaleiebevedelvino) Grisounmomentitos, siediti accantoameebeviqualcosa. Vuoiberequalcosa? CoraggioGrisobeviqualcosa. Tutti inpaesediconocheiosoicornudasechetuDonRodrigointiendeesposarLucia Mondella, estveritades, dimmelos.
DONRODRIGOEGRISO
Bisognafarequalcosa. Bisognafarequalcosa, bisognafare qualcosa.
BELLAFIGHEIRA
AscoltaDon Rodrigo, ascolta. Iointiendosaver checosaècheio non hochetucredicheleiabbiapiùdimediquellochetucredicheionon avessicheleiinvecetupiensicheiononhoalconfrontodiquellocheleiabbia dicuitucrediavrebbepiùdiquellocheio... oppure... chelei...
DONRODRIGO
Oooooh! Bastas... tuseilamiabellafigheirasdisiempres.
BELLAFIGHEIRA
Seèverotuttoquellochediconoiointiendosuicidarme.
DONRODRIGO
Nonono, insommabasta.
BELLAFIGHEIRA
Sisiiointiendosuicidarmes, astienetedaltrattenerme, astienete daltrattenerme. Iovogliosuicidarme, hopresoquestadecisioneselamanterrò.
GRISO
Nonfarlo, tipregononfarlo.
BELLAFIGHEIRA
Intiendosuicidarmes.
GRISO
Nondevifarlo, ascoltames. Ascoltamipercortesia. Vedi BellaFigheiraci sonodeimomentiavoltinell'ovile, avoltenellavitaincuiunosesientegiù,se sientechelemancalaterrassottolefette. Matunondeviesseretriste, tunon devibuttartigiùperchéèproprioinquestimomenticheunodeverecuperarla forzadeviver (sisenteunurlodicadutaperchèluiglihadatounaspintael'ha buttatagiu)...falloperme,falloperlui (siaccorgediaverlabuttatagiu).
Arriva Inoiosa, la sorella di Bella Figheira.
INOIOSA
Salvesono Inoiosalasorellabionda diBellaFigheira. Dov’èmia sorella? Dov’èmiasorella? Dov’èmiasorella? Dov’èmiasorellavirgoladov’è miasorella? Dov’èmiasorella?
DONRODRIGO
Ascolta Inoiosa, metteteacecceaccantoamigos. Tedevoparlardiuna cosasmuiimportantes. Miraccomandocherimangaentrenous. Inoiosaèsuccessauna gravedisgrazia.
INOIOSA
Checos'èchenonmidite? Checos'èchenonmidite? Checos'èchenonmi dite? Conansiacrescenteperlasorellanonpiùritrovata.
GRISO
Vedi Inoiosa,tuasorellasièjettatadabaco.
DONRODRIGO
Iocompriendoiltuodolor, èmoltodoloroso ciòchetedigomatudevi starecalma,calma,calma, (leiècalmissimaimpassibile) calma,calma. Tedigodestare calma, calmadevistare. E'inutileagitarsinonserveanienteagitarsicosi, calma, calma,calma.
INOIOSA
Bisognachiamareicarabinieri. Bisognachiamareicarabinieri. Bisogna chiamareicarabinieriripetendoapappagallotuttociòcheglivenivainmente conansiasemprepiùcrescente. Bisognachiamareicarabinieri. Iohofinitomene vado. (esce di scena)
DONRODRIGO
Adessopossoandareaprendere Lucia e portarla al castello. (Don Rodrigo esce di scena a va da Lucia)
DON RODRIGO
(fuori scena) Lucia, Lucia, Lucia.
LUCIA
(entra in scena) Che d’è?
DON RODRIGO
(entra in scena) Sono venuto a prendervi.
LUCIA
Voi, che ci fate qui? Io non voglio vedervi andatevene.
DON RODRIGO
No, no vi prego Lucia, dovete rimanere. Esta sera è il ballo de cortes. Soltanto esta noces dovete venir con migos, Lusias.
LUCIA
La mamma non mi fa uscire e poi cosa dirò a quel poveretto di Renzo.
DON RODRIGO
Lucia dai non farti pregare, dai ti prego Lucia, dai Lucia scendi presto, scendi…
(inizia la canzone Fatti mandare dalla mamma a prendere il latte cantata da Don Rodrigo e anche Lucia si mette a ballare compiaciuta e alla fine della canzone Don Rodrigo se ne va e Lucia rimane sola)
LUCIA
Don Rodrigo mi ha invitata al ballo di corte ma io non posso recarmicisivici, non posso recarmicivilicivici, recarmisisivi, non posso recarm recarme recarmivici… e che cavolo… non posso ingannare il mio buon Renzo. Non posso dissimulare un così grave segreto a quel bravo ragazzo. Oh Renzo, Renzo io mi sono promessa a voi che vi conosco così bene e già mi pare di immaginare al mio ritorno il vostro aspetto quando mi trovassi al vostro cospetto, che fa anche rima. Oh Renzo mi pare di immaginare le vostre parole. No no non posso andare al ballo di corte, cioè come andare a pari con sto senso de colpa che me pijerebbe. No no non posso non posso andare al ballo. O Padre Cristoforo illuminatemi vi prego e fatemi capire cosa io debba fare. O Vergine Santissima già l’ora per il ballo è arrivata ed io non so cosa fare. Si mia madre mi ha detto di rimanere qua e devo pulire i piatti e rassettare la cucina e devo preparare per la cena e poi devo preparare il fuoco e stare attenta alla polenta… io voglio andare al ballo (si mette a piangere). Almeno una volta nella vita tutte le ragazze della mia età hanno il desiderio di andare alla festa da ballo. Andare al ballo di corte è la cosa più bella che ti possa capitare.
(Arriva la fatina buona)
FATINA
Lucia, Lucia, Lucia.
LUCIA
E voi chi siete?
FATINA
Ma come non mi riconoscete, sono la tua Fatina Buona. (Lucia piange) Oh Lucia piccola cara ma perché piangi?
LUCIA
Don Rodrigo mi ha invitata al ballo di corte ma la mamma non mi fa uscire e poi io non ho neppure uno stralcio di vestito da mettermi, non ho neppure una miiiiis adatta.
FATINA BUONA: Ahahahahahahahh ahahahhahah ahahahhaha uuuauuaauu (fuma sa) non ti devi preoccupare piccola mia,vedrai che con la mia bacchetta magica… n’do sta la bacchetta?
LUCIA
Aho ce l’hai in mano, Ah fatina…
FATINA
Me sto a rincoglionì… con la mia bacchetta magica io risolverò tutti i tuoi problemi. Sala gabula magica bula bidibibodibibù fai la magia tutto ciò che vuoi tu bidibibodibibù.
(mentre fa la magia ripetuta due volte Lucia esce di scena e trona con un vestito da ballo)
LUCIA
Anvedi te che meraviglia… Oh fatina il sogno è diventato realtà! (parla come una bambina piccola) Ballerò tra le braccia del principe azzurro! (ritorna a parlare con la sua voce normale) Finalmente andrò al ballo di corte! (riparla da bambina) Non è meraviglioso???
FATINA
Si cara, ma ricorda… fino a mezzanotte, a mezzanotte in punto brrrrrrrrrrr l’incantesimo finirà.
LUCIA
Oh si si fatina sarò puntuale, a mezzanotte in punto, addio fatina… oh… come andrò al ballo fatina?
FATINA
Che smemorina… dimenticavo… ho trasformato una zucca… vai è fuori che ti aspetta.
LUCIA Grazie, addio fatina arrivederci.
FATINA
E vai… e mi raccomando… a mezzanotte.
(Lucia e la fatina escono di scena da parti opposte. Entra Don Rodrigo vestito da Principe azzurro. Poi rientra Lucia con musica di valzer)
DON RODRIGO
Oh Lusia, io soi così entusiastos che voi siete venuta aqui nel mi castello a ballà con migo che ve quiero una cosa sola… de sposarme… piensace Lusia…
LUCIA
Mi sembra tutto un sogno
(si mettono a ballare un valzer)
DON RODRIGO
Oh Lusia io ve giurerebbe che se soltanto facesse un segno de si con la cabeza io ve porterebbe via con migo e vivremmo felici e se voi volesse che io ve l’assicurerò io ve lo giurassimo quanto è vero che mi chiamo Don Rodrigo e… che me dite a Lucì…
LUCIA
Don Rodrigo io vi dico che son promessa a quel cornuto di Renzo e poi vi dico che se non date una ripassata ai congiuntivi non la sfangate neppure quest’anno…. è ni…
DON RODRIGO
Oh Lusia… io son disposto a todo. Ho deciso che vi avrò e sarete mia per sempre… Lusia…
(suona la mezzanotte)
LUCIA
Oh mio Dio è mezzanotte… devo andare, devo fuggire, devo andarmene.
DON RODRIGO
Aspettate Lucia
(escono di scena entrambi e lui gli tira la scarpetta)
VOCE FUORI CAMPO
L’indomani Don Rodrigo disperato alla ricerca della sua Lucia fa provare la scarpetta a tutte le donzelle del borgo che vennero in gran numero per l’occasione al palazzo, ma più andava avanti la prova più diminuivano per Don Rodrigo le speranze di trovare la sua Lucia e alla fine il paggio riporto la scarpetta al suo padrone. Alla fine si prova lui stesso la scarpetta e gli calza a pennello e se le mette entrambe…
DON RODRIGO
(parlando in pugliese) Mamma mia come me stanno bene ste scarpette, mamma mia io accia fatte a provare a tutte ste femmine ca dentro ma la piu bella femminiella song io. Oh mamma mia... Ca me verranno le vene vanitose a cammina con ste scarpette (si mette un boa di struzzo). Io devo andare a cercare Lucia, mo mo devo andare (prende una borsetta da donna). Mo devo andare quando ho deciso una cosa ho deciso devo andare. Grisoo… io non torno stasera… esco e faccio tardi… arrivederci (esce di scena).
(entra Renzo)
RENZO
Lucia, Lucia.
(entra Lucia)
LUCIA
Renzo, Renzo, togliti il cappello mi mancherete di rispetto.
RENZO
Lucia, che ci fate a quest’ora qui.
LUCIA
Fra Cristoforo mi persuase a nascondermi qua perché Don Rodrigo ha spedito i suoi scudieri in paese con l’intento di rapirmi.
RENZO
A cane vigliacco infame, pagherà per l’oltraggio. Pagherà con il sangue, alfine è di carne ed ossa anche egli ed io lo ammazzerò. Mazzate o quanto me vengono bene ste parti temperamentose.
LUCIA
No no Renzo tacete non parlate così mi fate paura.
RENZO
Lucia io non sono de legno ma di carne. Se sapeste tutto questo tempo quanti pensieri hanno affollato la mia mente ed io vorrei dirvi il più assillante, io vorrei… (gli parla all’orecchio sottovoce)
LUCIA
No no no Renzo no, non son questi i discorsi da fare neppure per burla. Voi mi prometteste che vi sareste comportato per bene e mi giuraste di rispettarmi. Renzo se voi non manterrete la promessa,se voi direte un’altra bugia e non ubbidirete che cosa ne sarà di noi. Oh Renzo mi promettete che non direte più queste cosaccie, me lo giurate che vi comporterete come un galantuomo, me lo promettete?
RENZO
Si si si Lucia, io vi giuro che non ho pensato alle cose che ho detto. Io sono casto e puro e penso a voi solo come una santa.
LUCIA
Me lo promettete Renzo di non mentirmi.
RENZO
Si è la verità Lucia, io non mento.
LUCIA
Oh Renzo guardatemi negli occhi veramente non mi dite una bugia, è vero quello che mi dite? E’ la verità? Me lo giurate Renzo?
RENZO
(che intanto ha il naso lungo come quello di Pinocchio) No Lucia ve lo giuro io dico la verità, io non le ho mai dette le bugie, credetemi Lucia.
LUCIA
(che vede il naso lungo) Oh Renzo avete mentito un’altra volta. Oh Renzo il buon Dio vi punirà e vi trasformerà in un burattino di legno e vi cresceranno le orecchie come ad un ciuco e neppure Geppetto ve potrà salvarve.
(arriva Fra Cristoforo)
FRA CRISTOFORO
Figlioli miei, voi correte un grave pericolo. Don Rodrigo e i suoi Bravi vi stanno dando la caccia. Ma questo borgo ormai non è più un luogo sicuro per voi. Si lo so vi siete nati e l’amate più di ogni altra cosa al mondo. Ma Dio vuole così, sopportate con pazienza con forza e rassegnazione questa dura prova. Dovete abbandonare il paese.
LUCIA
Padre dove andremo.
FRA CRISTOFORO
Dio provvederà per il vostro meglio, io mi studierò di trovarvi un rifugio per voi, per questi giorni. Se la provvidenza ci aiuterà io vi troverò un luogo tranquillo. Ho bisogno di riflettere (prende il telefono). Pronto Alpitur, si ciao Mirella sono io, avrei bisogno di sistemare una coppia per una quindicina di giorni. Si bene, a Monza che cosa hai? No no li mandi a Cuneo e che ce li mandi a fare a Cuneo… a Monza hai qualcosa?
LUCIA
Due camere singole, mi raccomando due camere singole.
FRA CRISTOFORO
Due singole con bagno.
RENZO
No una matrimoniale, una matrimoniale.
FRA CRISTOFORO
No no no vogliono una matrimoniale.
LUCIA
No padre due singole.
RENZO
Ma no una matrimoniale.
LUCIA
Ma no non siamo ancora sposati due singole… ah Fra due singole.
FRA CRISTOFORO
Non avete più singole, ho capito.
RENZO
Ma vieni…….
FRA CRISTOFORO
Non puoi chiedere al convento? Il convento non affitta niente quest’anno? Perfetto al convento allora e mi fissi due singole con bagno a partire da questa sera. Va bene ti ringrazio Mirella, ciao ciao. Figlioli vedete… abbiamo trovato fuori di Monza un luogo sicuro per voi, il paese vi accoglierà bene, andate… andate a quel paese.
(escono tutti di scena)
VOCE FUORI CAMPO
Renzo e Lucia si misero in cammino con quella commozione tipica della gioventù, ma passate alcune ore di viaggio gli raggiunse la notizia che al convento era rimasta solo una singola. Renzo dunque, seppure a malincuore, fu costretto ad abbandonare Lucia. Ella sarebbe stata ospitata a Monza mentre Renzo avrebbe dovuto alloggiare a Milano alla Pensione Mariona. Allorché finalmente al levar del sole la nostra Lucia scorse il portone del convento si sentì risollevare poiché pensò in cuor suo che avrebbe trovato presso le monache un ricovero più che sicuro, più che onorato e che la porta della provvidenza si sarebbe dischiusa per lei.
(entra Lucia che bussa alla porta del convento dicendo “toc toc”)
FRATE
(entra) Con sta pioggia e con sto vento chi è che biussa a sto convento.
LUCIA
Sono Lucia Mondella.
FRATE
Hai sigarette americane, whisky.
LUCIA
No.
FRATE
Allora che cosa vuoi vattene (esce).
(ribussa dicendo “toc toc” alla porta del convento)
FRATE
Con sta pioggia e con sto vento chi è che biussa a sto convento?
LUCIA
Sono Lucia Mondella, mi manda fra Cristoforo.
FRATE
Le singole sono finite.
(ribussa alla porta del convento)
FRATE
Con sta pioggia e con sto vento chi è che biussa a sto convento?
LUCIA
(con voce da bambina) Sono Heidi e mi sono perduta nel bosco. Ohhh buon fraticello mi puoi aiutare?
FRATE
Heidi? Mia piccola Heidi vieni avanti, era tanto che ti stavo aspettando sai, la mia piccolina, vieni vieni.
LUCIA
Buon frate io vo cercando la Monaca di Monza
FRATE
Cerchi la Monaca di Monza e allora noi la andiamo a trovare, la andiamo a trovare mia piccola Heidi, piccollina, piccollina… Ascolta Heidi, la sai l’ultima sui carabinieri?
LUCIA
No e non mi interessa. io voglio la Monaca di Monza.
FRATE
Ja… adesso andiamo a cercare la monaca di Monza, ein zwei drei, ein zwei drei….
(esce il frate ed entra la monaca di Monza)
LUCIA
Reverendissima madre, Fra Cristoforo mi ha inviata da voi per ottenere asilo e protezione.
MONACA DI MONZA
Accostatevi bella giovane. Sono io colei che cercate, sono la Mmmmmmmmmonaca di Monza
LUCIA
Signora, Madre.
MONACA DI MONZA
Raccontatemi piu particolarmmmte il vostro caso perché io possa fare qualche cosa per vvvv vvvvvvuuummmm vvvvvoi.
LUCIA
Si… come vi ha scritto il buon Fra Cristoforo io fui costretta a fuggire dal mio paese perché perseguitata oltre che dalla sfiga dalle angherie di un cavaliere prepotente, tale Don rodrigo, per gli amici Mimmo. Che a parlarve con tutta franchezza Madre popò ve somiglia
MONACA DI MONZA
Ora capisco e avete fatto bene a rifugiarvi qui a Mmmonza e sarete affidata alle cure di Suor Guendalina. Qui dentro è quella che ha la miglior tenuta di strada, la sorella monta Firestone. Andrò a parlare con la madre Badessa.
LUCIA
Madre attendo da voi parole di speranza.
MONACA DI MONZA
Andate andate Lucia Suor Guendalina si occuperà di voi e vi ospiterà in una delle sue celle. Arrivederci devo raggiungere le sorelle ai box.
(esce la monaca di Monza)
VOCE FUORI CAMPO
Renzo nel frattempo aveva dovuto riparare a Milano ed era incappato in più di una attività facinorosa a causa dei tanti tumulti di quella città e in più di un’occasione se ne era messo a capo, lo ritroviamo dunque all’osteria dei magnaccioni. Colà si era rifugiato perché ricercato dagli sbirri e per frugare ogni sospetto aveva trovato lavoro sotto falso nome, si faceva infatti chiamare Renzo Iannacci. (musica di Jannacci)
VOCE FUORI CAMPO
Nel frattempo Don Rodrigo falliti i tentativi di trovare Lucia si apprestò a cercare il soccorso di un terribile uomo un tale chiamato Innominato, appaltatore di delitti conosciuto come il più tiranno del luogo. Si arrischiò dunque di recarsi al suo castello dove nessuno ardiva di mettere piede.
(musica Rocky Horror Picture Show)
VOCE FUORI CAMPO
Alla fine Don Rodrigo trovo conveniente accettare in offerta speciale tre crimini al prezzo di uno. Rapire Lucia, comprare la complicità della Monaca di Monza e quella dello scellerato Egidio.
VOCE FUORI CAMPO
In questo tempo l’ignara Lucia ignara della scellerata spedizione che era stata ordita da Don Rodrigo con la complicità dell’Innominato s’andava affaccendando nella cella dove era ospitata a preparare qualcosa da desinare, quel poco che la povertà del tempo permetteva.
(entra Lucia che si trova imprigionata in una cella del castello dell’Innominato)
LUCIA
Perché sono qua? Perché son qua prigioniera sola. Oddio che ne sarà di me. Non c’è nessuno al mondo più disgraziata di me. Se almeno ci fosse qui la mia mamma, almeno lei saprebbe trovare una soluzione. Se almeno potessi parlare con mia madre (prende il telefono) “Pronto mammà… si so io… senti disturbo… ho capito stai a fa il sugo… si ti disturbo un minutino solo mammà… senti mammà ma è tanto che so rinchiusa fissa, si segregata in sto castello de sto scostumato che non si può nominar… coso… Innominato. Senti mammà che te venisse un’idea per uscire da sta seccatura, voglio dire… ho capito mammà… come… de fa un voto de castità… (scioccata) solo per un po’ de tempo… a per tutta la vita… si mammà ho capito… te saluto mammà… dopo sto voto me ripijo dal coccolone e te richiamo… un bacio al pupo… si mammà… ciao ciao (riattacca il telefono). Vergine santissima voi che fate tanti miracoli per noi poveri tribolati, io vi scongiuro, fatemi uscire salva da questo pericolo ed io fo’ voto de rimanere vergine. Rinuncio per sempre a Renzo per non essere mai d’altri che vostra. Vi prego inducete quell’uomo al pentimento. Fate che compisca l’opera di misericordia di liberarmi vi prego. Fate che l’Innominato si penta.
(buio, cambio scena e forse parte base registrata con il recitato sotto)
VOCE FUORI CAMPO
Signore e signori vi diamo alcune informazioni sul volo. Stiamo volando ad un altitudine di circa 10 mila metri e ad una velocità di crociera di 80 mila chilometri orari. In questo momento stiamo sorvolando l’isola d’Elba che potete vedere dai finestrini della vostra sinistra. In caso di necessità la maschera si abbasserà automaticamente, scegliete la maschera Arlecchino Pantalone Brighella, quella che più vi aggrada e portatela sul viso da coprire naso e bocca e respirate normalmente. Buon volo.
(entra Manzoni)
MANZONI
Bisogna aver rispetto del romanzo anche se trattasi di una trasposizione teatrale del gruppo Silenzioassenzio… il teatro, il teatro è una cosa seria. Renzo vestito da Zorro, il voto di Lucia preso a burlesca. In seguito quando i protagonisti avranno superato gli impedimenti le separazioni i vari problemi e anche grazie allo sponsor ufficiale che è la provvidenza… i due si potranno sposare. Prima no, prima mi rifiuto. Adesso è presto, Renzo deve ritornar fuggiasco, deve ritornare in periglio anche per assicurare una giusta dose di suspance nei confronti del romanzo e di Lucia. Lucia deve essere alloggiata presso una gentildonna milanese. Il suo nome è donna Prassede.
(esce Manzoni)
VOCE FUORI CAMPO
Lucia fu dunque ricoverata presso Milano nella casa di donna Prassede. Era costei una vecchia gentil donna votata a far del bene sposata a Don Ferrante di cui si serviva da segretario nelle occasioni importanti. Era lei l’uomo della famiglia. Ella era dunque venuta a conoscenza del caso di Lucia che non godeva di buona fama a causa di quelle seduzioni alle quali era caduta. Perciò la gentildonna si era persuasa che la giovine, qualche magagna, qualche peccato nascosto lo doveva pure avere. Ciò nonostante l’accolse con l’affetto e la tenerezza di una seconda madre. Dolce ed amorevole.
VOCE FUORI CAMPO
La povera Lucia restette alquanto confusa alle profferte del figlio di Donna Prassede. Quale sciagurato destino, pensò tra se, gli si prospettava e volgendo il capo, tornò a pensare al suo Renzo. Nel frattempo arriva la notizia che a Milano è arrivata la peste. Tutti quelli colpiti dalla peste vennero portati nel lazzaretto. La peste colpisce anche Renzo ma la buona sorte vinse sulla forza del male e in pochi giorni il nostro Renzo si trovò fuori pericolo. Appena tornate le forze dunque, si recò a cercare la sua Lucia. Venuto a conoscenza che ella si trovava a Milano allogata presso la casa di Donna Prassede.
VOCE FUORI CAMPO
Afflitto dalle parole che Donna Prassede si era lasciata sfuggire dalla bocca Renzo con la smaniaccia che potete pensare andò a cercare la sua Lucia al Lazzareto sperando in cuor suo di trovarla viva. Quand’ecco con sua grande consolazione vide innanzi a se Fra Cristoforo.
(entrano Renzo e Fra Cristoforo)
RENZO
Come sta padre, come sta?
FRA CRISTOFORO
Oh Renzo o come vuoi che stia cidron.
RENZO
Padre io sono venuto qui per cercare la mia Lucia
FRA CRISTOFORO
E’ tua moglie?
RENZO
No che non è mia moglie o come non lo sa quello che ci è capitato?
FRA CRISTOFORO
A si si i pasticci che combinasti con i rivoltosi di Milano.
RENZO
Se sapesse quello che mi è successo…. Padre però ora io mi pento e se dovessi dire di aver avuto giudizio direi una bugia. Ma visto che la provvidenza mi ha messo sulla sua strada, padre io mi pento di tutto quello che ho fatto e mi vorrei confessare per ottenere la vostra benedizione.
FRA CRISTOFORO
Bene figliolo seguitemi… inginocchiatevi dunque.
(Renzo si inginocchia)
RENZO
(Dopo un po’ di silenzio) Padre vi ho chiesto di confessarmi.
FRA CRISTOFORO
Si… da quanto tempo è che non mi confesso.
RENZO
No padre, voi a me… dovete dirmi da quanto tempo non vi confessate.
FRA CRISTOFORO
Non me lo ricordo, saranno passati più di venti… non me lo ricordo.
RENZO
Padre, voi mi dovete chiedere che cosa avete fatto. Voi a me.
FRA CRISTOFORO
Io a voi? Niente niente… io per l’amor del cielo io non avrei mai osato farvi del male… per carità.
RENZO
No padre io vi ho chiesto di confessarmi….
FRA CRISTOFORO
A si?
RENZO
Voi dovete chiedermi che peccati ho fatto.
FRA CRISTOFORO
Che peccati ho fatto.
RENZO
Va beh non importa siete fuori di capoccia allora ve li dico io. Padre, padre… (che si stava addormentando)
FRA CRISTOFORO
Chi è?
RENZO
Sono io Renzo.
FRA CRISTOFORO
Mio Dio Renzo… figliolo come state, come mai da queste parti?
RENZO
Padre ma noi ci siamo già incontrati. Io vi ho chiesto una confessione.
FRA CRISTOFORO
Avete ragione devo confessarmi assolutamente, ascoltatemi.
RENZO
No padre sono io che devo confessarmi, vi dico i miei peccati.
FRA CRISTOFORO
I peccati di chi?
RENZO
I miei peccati… (si avvicina all’orecchio e gli sussurra qualcosa) e poi… (si avvicina all’orecchio e gli sussurra qualcosa).
FRA CRISTOFORO
Ma anche… (si avvicina all’orecchio e gli sussurra qualcosa).
RENZO
Si padre, si e poi… (si avvicina all’orecchio e gli sussurra qualcosa… poi si mettono a ridere a crepapelle insieme ed escono)
VOCE FUORI CAMPO
Mentre Fra Cristoforo e Renzo se la spassavano sciaguratamente come peggio che fossero stati in un osteria, dall’altra parte del Lazzaretto era ricoverata la povera Lucia. In lei la furia del male trovando una costituzione già debole aveva provocato stravolgimenti gravi che pur tuttavia non le impedivano di assistere amorevolmente alcuni di quei poveretti. Fu proprio in quell’istante che Renzo dopo tanto cercare vide la sua Lucia pallida e dolce come mai prima di ora l’aveva vista.
RENZO
Lucia, Lucia… vi ho trovata.
LUCIA
Benedetto Signore, siete voi Renzo.
RENZO
Lucia, ma voi siete malata.
LUCIA
Si è tanto tempo che sono qui. E voi come state voi.
RENZO
Sono stato malato anche io, ma ora sono guarito. Oh Lucia voi mi parete debole.
LUCIA
Renzo, il male m’ha preso così forte che a volte vengo scossa da convulsioni aaaaaaaaaaaaaaaaaa che aaaaaaaaaaaa aaaaaaaaaa era doppia avete visto era doppia.
RENZO
Lucia, Lucia se almeno fossimo stati marito e moglie io vi avrei assistito e tutto per quel furfante. Se non fosse stato per Don Rodrigo, ma io lo troverò.
LUCIA
Oh Renzo, Renzo, la vostra ira aaaaaaaaaaaaa, la vostra ira non si è ancora placata. Lorenzo chi siete voi per giudicare, solo Iddio sa perdonare e castigaaaaaaaaaa e castigaaaaaaaaaaare.
RENZO
No no no, io il cuore in pace non lo metterò mai. Andrò a Milano nel suo scellerato palazzo, ovunque in capo al mondo io lo troverò e al fine io lo ammazzerò.
LUCIA
Renzo, colui che voi cercate è quaaaaaaaaaaaaa. Renzo non riesco a controllaaaaaaaaaarmi… Renzo aaaaaaaaaaaaaa. Renzo, Renzo, Renzo, ascoltatemi… colui che voi cercate, colui che voi volete giudicare è qui Renzo (esce e va a prendere Don Rodrigo in carrozzina che entra con la mascherina dall’ossigeno mezzo malandato) Lo riconoscete? E’ Don Rodrigo. La sua vita ormai è appesa ad un filo. Vi scongiuro abbiate il coraggio di perdonaaaaaaaaaaarlo.
RENZO
Perdonarlo io… giammai (intanto gli stacca involontariamente la mascherina e Lucia cerca di rimettergliela) No no, io non mi sarò chetato finché non avrò avuto giustizia su questo infame… su questo mascalzone… su questo miserabile (gli ristacca di nuovo la mascherina involontariamente).
LUCIA
Aaaah Renzo vi scongiuro abbiate compassione, egli stesso è qui per parlarvi. Vi ha perdonato e daaaa e desidera parlarvi. Ascoltatelo.
DON RODRIGO
Renzo, aqui… aqui està l’ombre che fu la cagion dei vostri mali ed io puedo immaginarme il rancore e l’odio che alberga nel tuo animo. Sienteme… Lucia por mi riesterà por siempre una bella sgniacchera. Io soi aqui nel punto de muerte e voglio chiedere il vostro perdonos.
LUCIA
Renzo gli rimangono ormai pochi minuti di vita.
RENZO
Don Rodrigo io non posso dimenticare il male che mi avete fatto. Voi mi avete strappato la cosa più bella che avevo nella vita, quanti minuti gli mancano adesso?
LUCIA
Otto, otto minuti.
RENZO
Ora siete qui ammalato ma una volta eravate fiero un ribaldo, ora siete qui in questo giaciglio, quanti minuti gli rimangono adesso…
LUCIA
Sette, sette.
RENZO
Certo voi pensate che la vostra salvezza dipenda da una mia parola… sì ma quanti minuti gli rimangono adesso.
LUCIA
Sei, però pentiti adesso dai e non la fare troppo pallottolosa su Renzo.
RENZO
Però vedete le circostanze la situazione nella quale ci troviamo io mi dovrei pentire.
LUCIA
Soltanto il voto che ho fatto e di impeee, soltanto il voto che ho fatto è di impedimento su coraggio Renzo perdonatelo. Ma sinceramente.
RENZO
Don Rodrigo io dimentico tutto il male che mi avete fatto.
DON RODRIGO
Non sembrate sinceros, giurate Lorenzo.
LUCIA
Avete detto la verità? Non sarà una delle vostre solite bugie.
RENZO
(mentre porta fuori scena Don Rodrigo si mette il naso da Pinocchio) Si Lucia ho detto la verità, io non le dico le bugie.
LUCIA
Oh Renzo avete detto un’altra bugia, siete cattivo siete un bugiardo ma il buon Dio vi punirà e vi trasformerà in un burattino di legno… Renzo perché…
RENZO
Povero me, sono un burattino di legno. Lucia ha fatto il voto e non mi vuole più sposare. Povero me nessuno mi può aiutare.
(entra la fata turchina)
FATA TURCHINA
Renzo… Renzo…
RENZO
Ma sei te.
FATA TURCHINA
Si so io… so la fata Turchina. Ti ho sentito piangere e me so scapicollata qua. Parla, sfogati piccino, che cosa te rode?
RENZO
Beh vedi fatina,vLucia non mi vuole più… ha fatto un voto di castità.
FATA TURCHINA
Vie qua… vedi ci sono tante altre ragazze. Lucia è una ragazza ammodo, è pura, è semplice, è una brava ragazza, ma è ‘na cozza figliolo mio.
RENZO
Lo so che è ‘na cozza ma io voglio sposare lei.
FATA TURCHINA
Rassegnati Renzo ci sono tante altre brave ragazze al mondo, più belle credimi. Guardati intorno.
RENZO
No no fatina io voglio Lucia.
FATA TURCHINA
Lassa perdere Lucia, ascolta Pinocchiò. Perché non pensi ad un’altra donna, magari più attempata?
RENZO
No no fatina io voglio la mia Lucia.
FATA TURCHINA
Mo te do una punzettata se nun la smetti. Se è proprio il voto che vuoi sciogliere io ti aiuterò.
RENZO
Si si fatina sciogli il voto ti prego, sciogli il voto di castità ti prego, ti prego.
FATA TURCHINA
Va bene il voto scioglierò. Famme lavorà e scansate. Pija a bacchetta tocca la tetta bidibidodibibu fai la magia tutto quel che vuoi tu bidibibodibibu. Tiè è fatta Renzo (Renzo non ha più il naso da Pinocchio) Ciao bello, ciao Lucia, siate felici.
RENZO E LUCIA
Grazie fatina. Arrivederci (esce).
RENZO
Lucia il voto è sciolto (bacia Lucia ed escono).
VOCE FUORI CAMPO
E venne alfine il di delle nozze, dopo la peste e con essa tante altre disgrazie, gli imbrogli, le traversie i momenti che avevano persino perso la speranza, accomodati in gran fretta i preparativi per le nozze, Renzo e Lucia proprio in quella chiesa che avrebbe voluto vederli maritati tanti mesi prima e proprio per bocca di Don Abbondio, furono, finalmente sposi.
DON ABBONDIO
Renzo Tramaglino vuoi prendere come tua legittima sposa la qui presente Lucia Mondella?
RENZO
Si, lo voglio.
DON ABBONDIO
E tu Lucia Mondella vuoi prendere come legittimo sposo il qui presente Renzo Tramaglino?
LUCIA
Si, lo voglio.
DON ABBONDIO
Allora vi dichiaro marito e moglie. Scambiatevi le fedi.
(Renzo e Lucia dopo lo scambio delle fedi si baciano ed entra Manzoni con uno scampanellio)
MANZONI
Siamo al fine della storia dunque e concluderemo con il dire che i guai, quando vengono, o per colpa o senza colpa, la fede li raddolcisce e li rende utili per una vita migliore. Questa conclusione ci è parsa la più giusta e abbiamo pensato di metterla qui come il succo di tutta questa storia. La tale se non vi è dispiaciuta affatto vogliatene bene a chi l’ha scritta ed anche a chi l’ha raccontata. Ma se fossimo invece riusciti ad annoiarvi, credetemi non lo si è fatto apposta.
(sui saluti studieremo due finali: uno con la musica di We are the world animata oppure con la proiezione di un video da montare sullo stile della sigla della serie televisiva)
FINE