I pupazzi di Enrichetta

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Personaggi:

I PUPAZZI DI ENRICHETTA

Commedia in due atti di Ernesto Mangano e Rodolfo Torrisi

Musiche originali di Alfio Donsuso

Personaggi

Gianni Russo

Leonardo Pappalardo

Francesco Scalia (detto Franz)

Ines Catambrone

Dott. Valerio Fiorini

Agrippina Caponegro (detta Grippy)


Atto Primo

Scena I

Una fioca luce proveniente dalle scale condominiali filtra dalle fessure della porta comune e impedisce di distinguere la scena che rimane buia.

LEONARDO: (ansimante) Non m’avevano parlato di tutte queste scale… porca miseria… sì siamo arrivati, aspetta, aspetta un attimo che apro… (Apre la porta, posa i bagagli e una buffa scimmietta di peluche, accende la luce e si guarda attorno)

LUCE

La scena rappresenta un interno arredato con gusto classico. In fondo, al centro, la comune; a destra un salottino formato da un divano appoggiato alla prima e alla seconda quinta, una poltrona, un televisore su un tavolino. A sinistra, in primo piano, un tavolo da pranzo, sedie, ecc. In fondo, un arco a destra e uno a sinistra conducono rispettivamente alla toilette e alle altre stanze.

LEONARDO: (stanco) Pensavo peggio,  mhh, me l’aspettavo più piccola, c’è anche il televisore… (siede sul divano, riposato) il divano è comodo… Che te ne pare? (pausa) Che significa mah? Come mah? … E lo sapevo la solita storia, quante volte l’avrò sentito questo mah! Che cosa c’è che non va qui, guarda c’è proprio tutto, una stanza gradevole, un divano confortevole, televisore, telecomando… , e vabbè, vabbè, manca il videoregistratore, puoi stare 3 settimane senza le tue videocassette…dai un alloggio discreto, lo so, non abbiamo visto le altre stanze …forse la finestra è di là, ci sarà una finestra di là… No, questo lo sai che non è possibile, ma scusa, ma, siamo a Roma, non può esserci una casa con la vista su un albero di banane… sì platano, vabbè, come si chiama si chiama, che significa! Come, in Africa c’è? Ora fanno il concorso a Addis Abeba, fanno! Ah… senti non ce la faccio più, ero stato chiaro, ti porto solo se non fai la difficile…(sempre più veloce, crescendo) ancora non siamo neanche entrati e già il mio irascibile affaticamento mentale sento che monta, tu sei qui per non farlo montare, ma per farlo smontare e invece monti, monti, monti, monti, monti, monti, mizzica e basta….(pausa; cambiando tono) Vabbè dai scusa (guarda la scimmia) oh, oh, mi senti, eh, e dai… dai non fare così, mi sono innervosito senza motivo, dai scusa (si avvicina alla scimmia; la gira verso il pubblico) dai scusa… e non ti tocco, scusa ma anche tu capiscimi, questa non è la prima volta, ti ricordi?…A Napoli non c’era il bidè, e hai ragione, a Treviso c’era troppo freddo e tu non sei abituata…e là volevi il ghiacciolo alla banana, dai io non è che posso… non è che siamo qua per giocare, la casa è confortevole… certo effettivamente un problema c’è… no, non sono le banane, ancora questa storia delle banane… il problema sono sette piani senza ascensore…che significa “tanto questo non è un problema!”… come “la mancanza delle banane è più importante”… certo, mica te le devi fare tu le scale, mica te li devi fare tu sette piani a piedi…

GIANNI : ( uscendo dal bagno, con uno spazzolino, un dentifricio e un asciugamano sulle spalle) E mica te le devi mangiare tu le banane…

LEONARDO : (spaventato) Chi è?

GIANNI : Chi siete voi?

LEONARDO : No, prego, mi puoi dare del tu…

GIANNI : Sì ma chi siete?

LEONARDO : Vabbè, piacere Leonardo (si stringono la mano)

GIANNI : Leonardo, e…

LEONARDO : Come? Ah, il cognome?

GIANNI : No, la ragazza?

LEONARDO : Quale ragazza?

GIANNI : La ragazza che era qua con te, dov’è andata?

LEONARDO : Ma che cosa?

GIANNI : Senti io so solo che mi stavo lavando i denti per la terza volta, e ti ho sentito litigare con una che poteva fare a meno del bidè, delle videocassette, dei ghiaccioli…ma aveva una voglia matta di banana… Ma dai, ma dove l’hai messa? Dove è andata?

LEONARDO : Ma chi?

GIANNI : (continuando a cercare) Ma è la tua ragazza? La ditta aveva detto che gli appartamenti erano unisex…

LEONARDO : Cioè?

GIANNI : Non pensavo che mi sarei trovato in casa una coppia!

LEONARDO : Ma quale coppia?

GIANNI : Voi!

LEONARDO : Ma diamoci del tu…

GIANNI : La ninfomane!

LEONARDO : Ma quale ninfomane?

GIANNI : La bananologa, la vegetariana …

LEONARDO : (cerca d’interromperlo)

GIANNI: La lussuriosa, la peccatrice…

LEONARDO : (c.s.)

GIANNI : …l’insaziabile… dov’è? Dai, fammela conoscere…(girando per la stanza)

LEONARDO :(alla scimmia che ora tiene in braccio) Saluta il tuo pretendente…

GIANNI: (voltandosi) Ma che è?

LEONARDO : Ti presento l’insaziabile, la graziosissima scimmietta che mi ha regalato mia sorella per pensare a lei mentre starò fuori…

GIANNI: Ma hai parlato veramente col…

LEONARDO : (subito) Certo! E non sono pazzo! Vedi ho sposato il regalo di mia sorella col consiglio del mio psicanalista : devo parlare con un fantoccio terapeutico per curare il mio irascibile affaticamento mentale…

GIANNI : Che sarebbe?

LEONARDO : L’esaurimento nervoso!

GIANNI: Ah, ecco! E tu così lo curi?

LEONARDO : Aiuta, aiuta…

GIANNI : Aiuta?

LEONARDO : Aiuterebbe anche te… Sbaglio o prima volevi avere un rapporto ludico sessuale con Enrichetta?

GIANNI : Enri…che?

LEONARDO : Enrichetta!

GIANNI : Enri… che?

LEONARDO : Ma sei sordo? Enrichetta!!! (gridando)

GIANNI : Non gridare, l’ho capito! Enrichetta!

LEONARDO : Sì, hai capito ora che te l’ho gridato… sei un po’ sordo? pazienza, vorrà dire che in questa casa si dovrà gridare un po’ di più…

GIANNI : (lo guarda basito)

LEONARDO : (gridando) Vorrà dire che in questa casa si dovrà gridare…

GIANNI : (interrompendolo, gridando) Un po’ di più… Ho capito!

LEONARDO  : Non gridare che Enrichetta si spaventa…

GIANNI : Ma chi è Enrichetta?

LEONARDO : (indica il peluche)

GIANNI  : Sarebbe…

LEONARDO : Lei, appunto!

GIANNI : (ad Enrichetta) Ciao… (a Leonardo) com’era?

LEONARDO : Enrichetta!

GIANNI : (celiando) Ciao… Enrichetta, tanto piacere, lo sai che sei una bella scimmiettina, con la tua bananina piccolina…(a Leonardo) Come vado? Vado bene?

LEONARDO : Vai di schifo! Anzitutto abbandona questo tono puerile, Enrichetta è già una signorina in grado di girare da sola per la foresta…quindi non essere falso…Enrichetta non sopporta le persone ipocrite, intolleranti e non sopporta la puzza dei pneumatici…

GIANNI : Dei pneumatici?

LEONARDO : Sì, hai presente la pubblicità? quella con la scimmia che gioca con quel copertone… Enrichetta la considera un luogo comune, ogni volta che vede questa pubblicità, devo correre a cambiare canale, se no si mette a piangere!

GIANNI: Addirittura…

LEONARDO : Ecco, queste sono le cose e le persone che odia,  invece devi essere  sciolto, naturale, lei cerca quello maturo, serio, sistemato…

GIANNI : Certo, massimo quarantenne…

LEONARDO : Massimo quarantenne!

GIANNI : Scopo matrimonio…

LEONARDO : Scopo ma… ! Ma sei scemo?

GIANNI : Ah, non era un annuncio matrimoniale, mi sembrava che te la portavi d’appresso per maritarla…

LEONARDO :  Per maritarla…(sarcastico)

GIANNI : Eh!

LEONARDO : Per maritarla…(c.s.)

GIANNI : (c.s.)

LEONARDO : (gridando) E te la davo a te poi no!

GIANNI : (lo guarda basito)

LEONARDO : (c.s.) Ma chi sei?

GIANNI : Io!

LEONARDO : Eh!

GIANNI : Mi chiamo Gianni, non te l’ho detto? Vabbè…

LEONARDO : Neanche ti conosco, nemmeno ci conosciamo…

GIANNI : No, guarda… Stiamo parlando solo da un po’ ma già ti ho conosciuto, ti ho capito, anzi vi ho conosciuti... (guarda la scimmia) Mi scusi signorina se mi sono permesso! ( A Leonardo) Ma è signora o signorina?

LEONARDO : (lo guarda con disprezzo)

GIANNI : Ah sì certo, scusa, avevo dimenticato che la devi maritare…

LEONARDO : Mi stai facendo venire l’esaurimento nervoso!

GIANNI : Io? A te?

LEONARDO : Dov’è il bagno?

GIANNI : La toilette, là!

LEONARDO : (si avvia verso la toilette; poi torna sui suoi passi per prendere Enrichetta; guardando di sottecchi Gianni, esce a destra)

GIANNI : Mah! Se la porta anche in bagno… Se penso che devo fare un mese di corso con altre cento persone, che ne prendono solo dieci, che devo vivere in un appartamento con la scimmia, l’esaurimento viene anche a me.

LEONARDO : (da fuori) Gianni!

GIANNI : Ehh!

LEONARDO : Vieni…

GIANNI : Dove?

LEONARDO : Qui!

GIANNI : Perché?

LEONARDO : Le devi chiedere scusa!

GIANNI : A chi?

LEONARDO : A Enrichetta…

GIANNI : Per che cosa…?

LEONARDO : Lo sai, lo sai…

GIANNI : Ma che so?

LEONARDO : (incalzante) Dai è urgente chiedile scusa!

GIANNI : Vabbè … SCUSA!

LEONARDO : (pausa) No da lì, da qui…

GIANNI : Ma che cambia…

LEONARDO : Dai non posso stare tutto il tempo così, mi stancano le braccia…

GIANNI : Le braccia… ma che stai facendo?

LEONARDO : Dai forza, non resisto…vuole le tue scuse!

GIANNI : Ma devo entrare per forza…

LEONARDO : Per forzissima…

GIANNI : E’ inevitabile?

LEONARDO : E’ fondamentale… se non le chiedi scusa non la fa!

GIANNI : (Entra in bagno)

Scena II

Dalla comune entra Franz.

FRANZ : (Ragazzo belloccio, atletico, veste sportivo, diplomato ISEF, ama le belle ragazze, odia il fumo) Ah, ci voleva… una casa al settimo piano senza ascensore…un po’ di moto non può che fare bene (comincia a fare delle flessioni) C’è qualcuno? Ahu!(fa gli esercizi utilizzando qualsiasi mobile o oggetto dell’appartamento) Vuoi vedere che sono il primo? Meglio, mi prendo la stanza più grande…(esce a sinistra)

GIANNI : (da fuori) Ma che stai dicendo, sei pazzo o fai finta?…

LEONARDO : (da fuori) Anche se non l’ha fatta è un esercizio…

GIANNI : Ma quale esercizio?

Entrano

LEONARDO : Ma perché stai facendo così?

GIANNI : Ma come perché?

LEONARDO : Ma non l’ha fatta, che cosa ti ho chiesto in fondo?

GIANNI : No, niente, che m’hai chiesto?

Franz è rientrato lentamente. Si è diplomato con una tesi sui riflessi condizionati e, continuando le sue sperimentazioni in vista di una improbabile pubblicazione, spaventa le persone gridando alle loro spalle.

LEONARDO : Ma perché che c’è di male?

GIANNI : No niente, che c’è di male?

FRANZ : (gridando) AH, AHHH!

LEONARDO e GIANNI : Maronna!!! (alzando le braccia, come arrendendosi)

FRANZ : (li blocca con un gesto) Ho detto <<ah ahhh>> come dire <<vi ho colti in fallo>>, e voi avete allargato le braccia portandole all’altezza del capo a mani dischiuse come a voler dire << No, non siamo stati noi!>>, invocando l’aiuto della Maronna che come recita il Salve Regina è l’avvocata nostra: il tutto in un centesimo di millesimo di secondo… Piacere sono Franz Scalia laureato ISEF con una tesi sperimentale, molto sperimentale, sui riflessi condizionati…e continuo le mie ricerche nella speranza di una pubblicazione…

LEONARDO e GIANNI: (immobilizzati)

FRANZ: Potete abbassare le mani, ho già sperimentato…

LEONARDO : (pausa) Grazie! …

FRANZ: (continua i suoi esercizi ginnici)

LEONARDO: Stai attento al candelabro… potresti spaccarti la testa…

FRANZ: No, tranquillo…piuttosto i vostri nomi?

LEONARDO : Leonardo e Gianni…

FRANZ : Lui è muto?

LEONARDO : No è un po’ sordo…

GIANNI : Ma quale sordo?

FRANZ : (gridando a Gianni) Piacere Franz…

GIANNI : Gianni, piacere, ma non gridare…

FRANZ : Lui mi ha detto che sei sordo.

GIANNI : No, ti ho sentito

FRANZ : Ma allora ci sente?

LEONARDO : Sì, ma non benissimo…

GIANNI : Vabbè… ma quando sei entrato?

FRANZ : Quando siete entrati voi! Io sono entrato e non c’era nessuno

LEONARDO : Attento al candelabro, potresti spaccarti la testa

FRANZ : No, questi sono semplici esercizi per me… Poco fa ho gridato e nessuno mi ha risposto…

GIANNI : (realizzando) Ahh, è che eravamo… (guarda Leonardo poi di nuovo Franz) No, vabbè niente…

LEONARDO : Cos’è? hai paura di dirglielo?

GIANNI : (guardando sempre Franz) No, niente…

LEONARDO : Ti vergogni?

GIANNI : (c.s.)

LEONARDO : Glielo dico io ( si porta tra Franz e Gianni)

GIANNI : No, fermo, zitto!

LEONARDO : Stavamo in bagno con Enrichetta…

FRANZ : Ahh, ho capito…

GIANNI : No, ma che hai capito…

FRANZ : Un momento… Ma la ditta mi ha detto che le ragazze sarebbero state alloggiate in un altro stabile…

GIANNI : E infatti, e poi io sono felicemente fidanzato da sette anni.

FRANZ : Ammazza però, due contro una!!!

GIANNI : T’ho detto che sono sentimentalmente legato…

FRANZ : Mi fa piacere di essere capitato con dei ragazzi come voi…

LEONARDO : Ma come noi come…

FRANZ : Ma guarda che non c’è niente di male, anzi…

GIANNI : Ma che cosa?

FRANZ : Complimenti, mandrilli, lupi…( e fa per toccare Leonardo)

LEONARDO : Oh, ma ti stai fermo!

FRANZ : Sì, sì, che facevate in bagno, eh?

LEONARDO : Stavamo in bagno perché volevo insegnarli come lavare Enrichetta…

FRANZ : Addirittura. Ma perché non può farlo da sola?

LEONARDO : Non è mai stata abituata!

FRANZ : (euforico) Ma chi è sta zozza!!!

GIANNI : No, lascia stare…

LEONARDO : (esplodendo) Non ti permettere più di definire così Enrichetta! Lei è un pelouche e gli stavo facendo vedere come si fa a lavarla…

FRANZ : Che cosa? (a Gianni) Sta scherzando?

GIANNI : Purtroppo no!

LEONARDO : Perché? Che c’è di male, anche lei fa i suoi bisogni, esattamente come voi due…

GIANNI : Come ti chiami… Franz, ascolta me: Leonardo ha l’esaurimento nervoso e il medico, un grande luminare, ha avuto questa geniale trovata del pupazzo, qua … banana joe…

LEONARDO : Enrichetta…

GIANNI : Eh, Enrichetta!

FRANZ : Ah, ho capito, lei fa i suoi bisogni e per curare l’esaurimento nervoso, tu ogni tanto le devi pulire il c…

LEONARDO : (tempestivamente) No! Per curarmi ogni tanto le devo parlare, devo dialogare con lei…

FRANZ : E non ho capito perché la deve pulire lui allora…

GIANNI : Infatti, perché?

LEONARDO : Perché? Sia chiaro, io non sarò sempre in casa… Enrichetta avrà bisogno di noi, perché da qualche giorno non fa più la pupù! (esce a destra)

FRANZ : La pupù?

GIANNI: Esiste ancora questa parola?

FRANZ : Ma con chi siamo capitati?

GIANNI : Se tutti gli altri candidati sono come lui ho qualche speranza in più…

FRANZ : Vabbè… Pensiamo positivo. Carina la casa…

GIANNI : Mah, è un po’ sporca…

FRANZ : No, mi sembra abbastanza pulita … pensavo peggio… poi gratis…

GIANNI : Gratis… ce lo meritiamo. Facciamo parte di un corpo scelto, siamo il nuovo che avanza, la nuova generazione, ed è logico che l’azienda faccia di tutto per trattare al meglio questi 100 candidati che dopo una lunga selezione si accingono ad entrare nei quadri operativi… o dirigenziali.

FRANZ : Guarda che sono posti per impiegato e poi ne prenderanno solo dieci…

GIANNI : Sì, ma all’inizio eravamo quasi mille ed io non me l’aspettavo di arrivare fin qui!

FRANZ : Ah neanch’io, un corso di un mese, alloggio offerto dalla ditta…

GIANNI : Peccato che è un po’ sporco!

FRANZ : Ma quale sporco… senti ma non dovevamo essere quattro?

GIANNI : A me hanno detto che l’appartamento era per tre, ma effettivamente ci sono quattro stanze con quattro letti…

FRANZ : Allora speriamo che questo non viene, non si sa mai, facciamo amicizia con qualche ragazza del corso, la invitiamo, magari vuole rimanere a dormire da noi…

Suonano alla porta.

FRANZ : Chi è ora?

GIANNI : Il quarto che vuole il letto!

LEONARDO : (entrando) Quale quarto?

FRANZ : Il quarto, dobbiamo essere in quattro a dividere la casa, siamo tre!

LEONARDO : Veramente siamo quattro

FRANZ : Come quattro?

LEONARDO : Già dimenticato eh?

FRANZ : Ma chi?

LEONARDO : (a Gianni) E tu?

GIANNI : Cosa? Ma chi è sto quarto?

LEONARDO : Che schifo! E pensare che mi ha confidato di avere un debole per te…

FRANZ : Ma allora avevo ragione che c’è una ragazza… (a Gianni) Ma chi è questa?

GIANNI : (ha già capito, uscendo sconsolato a sinistra) Ma quale ragazza?

FRANZ : Ah, una donna!

GIANNI : (da fuori) ‘nfimminuni!!!

FRANZ : Non aver paura non te la soffio.

LEONARDO : Ma lei mica va con chicchessia!

FRANZ : Perché è innamorata di lui?

LEONARDO : Credo di sì

FRANZ : Da quanto tempo la conosce?

GIANNI : (da fuori) Ma volete aprire?

LEONARDO : Da 10 minuti.

FRANZ : Ma che le ha fatto?

LEONARDO : No, questo lo vorrei sapere io, da quando l’ha visto è cambiata…

FRANZ : Tipico.

LEONARDO : E’ diversa.

FRANZ : Naturale…

LEONARDO : Insomma, è un’altra…

FRANZ : Ovvio!

LEONARDO : Pensa che non fa più la pupù!!!

FRANZ : Come?

LEONARDO : Eh, se non la fa?

Suonano sempre più insistentemente

 

LEONARDO : Sì, arrivo…(verso la comune)

FRANZ : Ma vai ad aprire va!

LEONARDO : Sì Enrichetta vengo un momento… ti è venuto lo stimolo? (esce a destra)

Scena III

FRANZ : (sbalordito) Ma unni capitai?…(Va alla porta) Speriamo almeno che il quarto sia normale. Chiunque tu sia, riesci a fare la pupù per caso? (apre la porta)

Entra Ines Catrambone

INES : (E’ la propetaria dell’appartamento. Anziana, misoneista, misogina, conservatrice. Entrando comincia ad inseguire Franz colpendolo al capo con la sua borsetta) Brutto screanzato, come ti permetti, offendere così una donna della mia età…

FRANZ : (scappa) No, ferma…

INES : Villano, zotico…

FRANZ : Mi scusi c’è un equivoco…

LEONARDO : (entrando con Enrichetta in braccio, si interpone tra i due) No, aspetti, stia ferma, ma chi è lei?

INES : (si ferma) Chi sono io? Io sono la padrona di casa!

LEONARDO : Ma guardi che noi siamo ospiti della Freephone!

INES : Sì, ma la casa è mia. La ditta che spero non assuma quell’essere (indicando Franz) mi paga l’affitto

LEONARDO : Ah vabbè lo lasci stare… che ha fatto?

INES : Prima di tutto mi ha fatto aspettare un’ora dietro la porta!

LEONARDO : No, scusi è colpa mia. (indicando Enrichetta) E’molto sofferente, non riesce a fare la pupù!

INES: (fraintende, rivolgendosi a Franz) Ah, non riesci?

FRANZ : Guardi che io ci riesco benissimo, anzi!

INES : E io te la faccio fare addosso! (ricomincia a colpirlo con la borsetta)

GIANNI : (entra) Ma che succede?

LEONARDO : Ma che ne so, forse ce l’ha  con quelli che non vanno di corpo!.

GIANNI : Cosa?

LEONARDO : Se scopre che anche Enrichetta soffre di questa cosa la ammazza, senti pensaci tu (esce a sinistra)

GIANNI : Si ma chi è? (a Ines) Si calmi ( cerca d’intervenire)

INES : (si ferma) Hai ragione, potrei danneggiare la casa!

GIANNI : Sì per quello che vale. (In confidenza) Sa è anche sporca

FRANZ : (cerca di fargli capire che ha davanti la padrona di casa)

INES : Come sporca?

GIANNI : Sì la cucina fa veramente schifo.

INES : Se fa schifo vuol dire che l’hai sporcata tu! (gli da un colpo di borsetta)

GIANNI : Ahia (a Franz) Che ho detto di male?

FRANZ : Te l’avevo detto che mi sembrava pulita, si calmi signora…

INES : Allora… (passeggiando avanti e indietro mentre Gianni e Franz sono immobili. A Gianni) tu devi essere Franz…

GIANNI : No, io sono Gianni!

INES : Ah, allora tu sei …(indicando Franz)

FRANZ : Franz!

INES : Dove sono gli altri due?

GIANNI : Uno è di là, se vuole glielo chiamo…

INES : No, non importa, gli riferirete voi queste brevi raccomandazioni che ho da farvi. Per prima cosa dovete sapere che questa, fino a poco tempo fa, è stata la casa mia e della mia adorata bambina, poi lei ha deciso di trasferirsi…

FRANZ : Per motivi di studio immagino…

INES : Come ti permetti? la mia bambina ha tre lauree!

GIANNI : Scusi ma quanti anni ha?

INES : Chi?

GIANNI : La sua bambina!

INES : Tra pochi giorni quaranta

FRANZ : (sarcastico)…la sua bambina…

INES : (piangendo) La mia bambina ha deciso di fare il grande passo…

FRANZ : Che è il grande passo?

GIANNI : Come che è? Il matrimonio…

INES : Il grande passo l’ha costretta ad allontanarsi.

FRANZ : Mi perdoni signora, però lei poteva pure dire a lui di trasferirsi qui…

GIANNI : (a Franz) Fatti i fatti to…

FRANZ : Con lui qui, l’amato qui, qui lui voglio dire…

INES : (mistica) Lui è sempre qui…

FRANZ : Come?

GIANNI : (c.s.) Fatti i fatti to…

INES : Anche in quest’istante lui è qui

GIANNI : Ma qui dove?

INES : Qui, qui, in questa casa…

FRANZ : E ci deve rimanere molto tempo?

INES : Oh, ma speriamo per sempre, io prego ogni giorno affinchè lui non lasci mai questa casa…

FRANZ : Ecco di chi è l’altro letto.

INES : Lui è anche in altre case, in altri luoghi, in altri posti…

GIANNI : Viaggia spesso…

FRANZ : …farà il rappresentante! Ma mi scusi signora, ma se lui è qui, se lui vuole stare qui, se lei vuole che lui stia qui…

GIANNI : … perché sua figlia si è trasferita?

INES : Come perché? Per stargli più vicino!

FRANZ : Come per stargli più vicino? Lui è qui, è là, se la spassa… e sua figlia da sola in casa gli sta più vicino?…

GIANNI : (a Franz) Fatti i fatti to…

INES : (offesa) Ma chi se la spassa? Ma quale da sola? Dio è qui per redimerci, e suor Celestina, in convento, non è da sola, ma assieme ad altre anime buone che pregano anche per voi…

FRANZ : Ma chi è suor Celestina?

GIANNI : Come chi è? Franz…

INES : Prese questa decisione dopo la morte di suo padre Girolamo (indica un quadro appeso alla parete di destra, raffigurante un uomo in uniforme; al quadro, cantando come in trance) Girolamo caro, Girolamo bello, voli nel cielo come un uccello, voli sul mare, sui suoi grandi flutti, Girolamo ti raggiungeremo tutti…

FRANZ : (scongiuri)

GIANNI : (cerca di fermare Franz)

INES : Non posso farci nulla, quando lo vedo devo per forza rivolgergli un pensiero, è più forte di me!

GIANNI : Capisco!

INES : Ma torniamo a noi… Come vi dicevo questa casa è sacra… è tassativamente vietato: (d’un fiato) fumare, far rumore soprattutto di notte e dopo pranzo, lasciare sporco… dovete pulire dopo ogni pasto, lavare a terra ogni giorno, spolverare, non consumare troppa elettricità e andare a letto non più tardi delle dieci… Intesi!

FRANZ : Non c’è altro?

INES : Basta cosi!

GIANNI : Vabbè qualche altro divieto non è proprio possibile?

INES : Ah, dimenticavo… Non potete assolutamente portare femmine qui dentro…

FRANZ : (a Gianni) Ma fatti i fatti to tu!

INES : Questa casa è il simbolo della purezza e non vedrà mai queste femmine di oggi che camminano con tutte ‘ste cose di fuori, minigonne, quattro buchi nelle orecchie, nel naso, perfino nell’ombelico ce l’hanno … ah… ma ai miei tempi questo non era concepibile…

GIANNI : Meglio oggi mi creda, ai suoi tempi non si potevano fare troppe cose…

INES : Si stava meglio quando si stava peggio, una volta sì che c’era l’educazione, la pulizia… una volta la donna stava in casa, no come oggi che ‘ste femmine stanno sulle moto, sulle scootere, vispini, a fare le porcherie per strada…

GIANNI : Mentre se le facevano a casa…

INES : E Dio ha voluto punire questa gioventù scellerata, mandandovi l’Ads, l’addiesse…

(FRANZ : Sì l’Abs e il servosterzo…)

INES : Non c’è più religione… è inutile… (in preda all’ira, in faccia a Franz) ma sapete quante sono le suore nel convento di mia figlia?

FRANZ : … (non sa che dire) Non so!

INES : (con la mano aperta in faccia a Franz)

FRANZ : Cinquanta!

INES : Cinque!

GIANNI : Cinquantacinque!

INES : No, solamente…

FRANZ : Cinquanta!

INES : Cinque!

GIANNI : Cinquantacinque!?

FRANZ : (a Ines, indicando Gianni) Ha capito cinquantacinque!

INES : Ma ti stai zitto? (colpo di borsetta a Franz) Testa dura…

FRANZ : ‘na vota… oramai s’arrimuddau…

INES : Solamente cinque… ormai la vocazione è diventata così rara! Comunque ora vado a dirmi i vespri, tutto questo ditelo anche a quell’altro… Mi raccumannu…

GIANNI e FRANZ : (stupiti)

INES : Mi raccumannu è siciliano, Girolamo era siciliano…

FRANZ : Anche noi siamo siciliani!!!

INES : (ennesimo colpo di borsetta in testa a Franz) Peggio!!! Il siciliano è condannato a comportarsi meglio degli altri…

FRANZ : E’ condannato a spaccarisi ‘a testa…

LEONARDO : (da fuori) Gianniii!

INES : Chi è?

GIANNI : Quell’altro!

LEONARDO : (entrando, scorge Ines, ma non se ne cura) Gianni, vuole il bacio della buonanotte… si è fatta bella per te… è sul letto che t’aspetta…

INES : Che ha detto? Cosa? Come?

GIANNI : Non ha capito!

INES : Chi c’è di là?

FRANZ : Nessuno!!!

INES : (colpo di borsetta in testa a Franz e come un fulmine si precipita nelle altre stanze dall’arco di sinistra. Da fuori urlando) Meretrice… Blubella… Esci Messalina… Vergognati… impudica…(nel frattempo Gianni e Franz trattengono a stento Leonardo, che teme per la salute di Enrichetta)… il bacio volevi… il bacio te lo può dare solo tua madre e tuo padre… svergognata… sdisonorata… figghia pessa, ci pensi alla tua mamma, povera donna, ehhh ma ognuno c’ha i figli che si merita….(pausa lunga, esce)

I tre, aggrovigliati, sono bloccati dalla visione di Ines, che riassettandosi, si avvicina loro.

INES : Brutte bestie… porci schifosi… siete riusciti a farla scappare… ahhh ma non vi permetterò di trasformare la casa di mia figlia in una casa d’appuntamenti… State all’erta, stavolta ho suonato, la prossima volta userò le chiavi… Consideratevi in prova…(fa per uscire, poi rivolta al quadro) Scusami Amore ma questa gioventù che tu se fossi stato ancora in vita, avresti senza dubbio condotto a più sani principi morali e religiosi, mi ha completamente scosso… (cantando, come in trance) Girolamo caro, Girolamo mio… Tu sei lassù tra le braccia di Dio, respiri l’aria dell’ultraterreno, Girolamo tutti ti raggiungeremo! (esce)

Franz cerca di fare il solito scongiuro e Gianni riesce a fermarlo ancora una volta.

Scena IV

Appena sgrovigliati Leonardo correndo esce per sincerarsi delle condizioni di Enrichetta.

FRANZ : (toccandosi il capo) Ahi, ahi!

GIANNI : Sì, ahi ahi, ce la siamo cercata: quello con la scimmia ninfomane, tu con la mano che scivola, quella è un’anziana signora, bisogna capirla…

FRANZ : Intanto la mano scivola perché io queste cose le ho studiate, azione-reazione; poi ma che bisogna capirla? Mi stava sfondando il cranio a colpi di borsetta per colpa di quella maledetta scimmia…

LEONARDO : (entra) Si era addormentata!

GIANNI : Come si era addormentata?…

LEONARDO : Dorme come un angioletto…

GIANNI : Quello si spacca la testa per lei e lei dorme…

LEONARDO : Avete visto il barattolino di Vicsvaporub?

GIANNI : Perché ti senti costipato?

LEONARDO : Non è per me, è per Enrichetta.

GIANNI : Ma non sta dormendo?

LEONARDO : L’ho svegliata, non vorrei gli venisse… anche… la febbre! (a Franz) Allora lo hai visto ‘sto Vicsvaporub

FRANZ : (lo fissa mentre ha preso un po’ di ghiaccio che tiene in testa)

LEONARDO : …sto parlando con te!

FRANZ : (c.s.)

LEONARDO : Ma è sordo?

FRANZ : (c.s.)

LEONARDO : Gesù… te l’avevo detto io di stare attento, dove hai sbattuto? (vede un  candelabro caduto a terra a causa dell’inseguimento precedente di Ines a Franz)  Non te l’avevo detto? ben ti sta, fare esercizi di quel genere qui, dico ma sei pazzo o cosa? ( sistema il candelabro, mentre Franz spazientito cerca di colpirlo ma è spinto fuori scena da Gianni) Stai attento la prossima volta, meno male che non l’hai rotto…(voltandosi) Ma dove è andato?

GIANNI : Senti, ti volevo dire di girare alla larga per un po’ da Franz… perché sai… è un po’ nervoso…

LEONARDO : Eh, ho visto… (a bassa voce) Senti, ma per te è normale?

GIANNI : Chi?

LEONARDO : Franz, dico, è normale?

GIANNI : Ma credo di s…

LEONARDO : (subito) No che non è normale…

GIANNI : Nooo che non è normale, certo…

LEONARDO : Vedi siamo tutti un po’ nevrotici… chi più (indica la stanza di Franz e invita Gianni a fare lo stesso)…

GIANNI : (esegue)

LEONARDO : …chi meno! (indica Gianni)

GIANNI : (esegue) …certo!

LEONARDO : …l’importante è non diventare psicopatici…

GIANNI : (senza essere visto indica Leonardo)

LEONARDO : …lì cominciano i problemi…

GIANNI : Lo so me ne sono accorto!

LEONARDO : (interessato) Perché, conosci qualche psicopatico?

GIANNI : Penso di sì!

LEONARDO : E allora il consiglio che posso darti è anzitutto di indirizzarlo da uno specialista, questo per il suo bene, e poi di stargli il più lontano possibile, questo per il tuo…

GIANNI : Mi sa che non sarà tanto semplice stargli lontano…

LEONARDO : E allora stai attento… sono dei tipi pericolosi e strani…

GIANNI : …loro…

LEONARDO : …loro!

GIANNI : Mentre tu con Enrichetta invece…

LEONARDO : Santo cielo… Enrichetta! Le sarà venuta la febbre… dobbiamo trovare il vicsvaporub!!!

GIANNI : No, ma quale febbre…

LEONARDO : …è tutta colpa di quello psicopatico!

GIANNI : Tutta colpa sua…

LEONARDO : Presto, vieni, dammi una mano con Enrichetta (tira Gianni)

GIANNI : (resistendo) Ma neanche per sogno…

LEONARDO : Dai, dammi una mano…

GIANNI : …assolutamente!

LEONARDO : A cercare il vicsvaporub, dai?

GIANNI : Solo il vicsvaporub, vabbene? Senza andare in bagno…

LEONARDO : (si blocca) Sì in bagno… in bagno con Enrichetta non ci va più nessuno!

GIANNI : …e certo, chi ci vuole andare?

LEONARDO : Con lei in bagno ci vado solo io!

GIANNI : Ohh!

LEONARDO : (pausa, a bassa voce) Prima, si è vergognata!

GIANNI : (pausa) Ma chi?

LEONARDO : Lei. Si è vergognata perché c’eri tu in bagno… quindi non ti offendere, ma non potrai più accompagnarla!

GIANNI : No, ma chi si offende?

LEONARDO : Davvero… mi dispiace ma lei ha deciso così

GIANNI : Vabbè, non è che lei che ha deciso

LEONARDO: Lei ti vieta di accompagnarla in bagno!

GIANNI: Sono io che non voglio andare in bagno con lei!

LEONARDO : E lo so, lo so…

GIANNI : Che cosa?

LEONARDO : Quando dice una cosa deve essere per forza in quel modo!

GIANNI : Ma sono io che non ci vado!

LEONARDO : (solenne) Gianni, è una decisione irrevocabile! Non puoi più accompagnarla in bagno, mi dispiace…

GIANNI : Ah, ha deciso così? E vabbè che ci vogliamo fare?

LEONARDO : (pausa, scrutando Gianni) Ti dispiace eh?

GIANNI : Noo!

LEONARDO : Ci sei rimasto male?

GIANNI : Ma che cosa?

LEONARDO : Te lo leggo negli occhi che ci sei rimasto male.

GIANNI : No hai letto male.

LEONARDO : Ti tradisci, si vede quando ci resti male…

GIANNI : Ma da dove si vede?

LEONARDO : E lo so, lo so io… lo capisco!

GIANNI : Ma che sai? Ma che capisci?

LEONARDO : Vabbè ma non ti agitare, non fare così…

GIANNI : Ma perché, come sto facendo?

LEONARDO : Non pensavo che avresti avuto questa reazione… Non potrai più accompagnarla in bagno… e che sarà mai!

GIANNI : Niente. Io sono contento così!

LEONARDO : Ora non mentire

GIANNI : Chi?

LEONARDO : Non dire bugie

GIANNI : Ma chi?

LEONARDO : Si vede quando dici le bugie…

GIANNI : (sconsolato) Ma da dove si vede?

LEONARDO : Eh, lo so, lo so, lo so io…

GIANNI : (irato) Ma che sai? Che sai? Che non  sai niente! (gridando) Si vede che mi tradisco, si vede che dico le bugie (imitando Leonardo) Lo so, lo so io, ma che sai? ...che sai?

LEONARDO : Ho capito, basta, calmati!

GIANNI : Eh, ho capito… era ora, è due ore che ti dico sta cosa…

LEONARDO : Basta!

GIANNI : E basta!

LEONARDO : Ohh!

GIANNI : Ohhhh!

Scena V

FRANZ : (entra con il cellulare, non riesce a parlare. Ha la testa vistosamente fasciata) Pron… Pro… Pronto mamma, non ti sento, tu mi senti…?

GIANNI : (a Leonardo) Hai visto? Mi hai fatto dimenticare di chiamare Pina…

FRANZ : Mamma sembri Robocop… non ti capisco…

GIANNI : …le avevo promesso di chiamare appena arrivato…la devo chiamare ogni due ore e me lo hai fatto dimenticare…

FRANZ : Mamma… Mammaaaaa!

LEONARDO : (a Gianni) E inventa una scusa…

GIANNI : No, nel nostro rapporto è bandita ogni bugia…

FRANZ : Mamma, niente, il telefonino non prende… vuol dire che non c’è campo…

GIANNI : Come non c’è campo…Come…

FRANZ : Ti chiamo da fuori mamma…giù c’è una cabina…

GIANNI : No!

LEONARDO : (a Gianni) E vabbè che vuoi che sia… ogni due ore sette piani di scale… per amore…

FRANZ : (cercando la posizione migliore) Aspetta… Sì… qui sì… no! Aspetta mamma…sì, mi senti? No? Aspetta, così ti sento un po’ meglio… ma ancora… Ora? (poggia una mano sul quadro di Girolamo) Va meglio, sì? Bene… (prende il quadro)

GIANNI : (a Franz) Senti, si sente?

FRANZ : Sì…

GIANNI :  Sente, ti sente, la senti?

FRANZ : Sento…

LEONARDO : (a Gianni) Sente, sei tu che non senti!

GIANNI : Senti io sento!(a Franz) Senti se ti sente? lo sente che tu senti? senti…

FRANZ : Sente, sente…

LEONARDO : (a Gianni) Ti sente, lo senti?

GIANNI : (a Leonardo) Lei sente? (a Franz) Senta lei sente?…

FRANZ : (urlando) Si vi stati muti si sente!

LEONARDO : (a Gianni) Hai visto… ti sente… lui!

FRANZ : ( comincia a parlare facendo cenno agli altri di uscire)

GIANNI : (corre a prendere il cellulare, esce)

LEONARDO : (prende un biberon ed esce) 

FRANZ : (parla al cellulare) Tutto bene tranne una vecchia che mi ha preso a borsettate in testa…Dieci, venti borsettate, mica una, e certo… no, non le avevo fatto nulla, no, assolutamente no, ma niente, vabbè mamma niente… è stata per colpa di Enrichetta, è tutta colpa sua! Quali ragazze? no mamma non ci sono ragazze, no, sì ho detto Enrichetta, ma non ci sono ragazze, no mamma non ho bevuto, Enrichetta è una scimmia che ha un mio collega… sì una scimmia, no, non è una scimmia come le altre… no, non perché è ammaestrata, mamma fammi parlare, non è una scimmia vera, è un pupazzo, eh brava! La signora l’ha presa per una meretrice, sì, la scimmia, la scimmia meretrice, sì, no mamma… no mamma, ma… ma quale marijuana no, non mi sono fatto una canna,pronto, pronto mamma, mamma calmati che rischi un altro infarto! (chiude il cellulare) Tutta colpa di quella vecchia e di quella scimmia…(posa il quadro)

GIANNI : (entra) Hai finito?

FRANZ : Sì!

GIANNI : Ti vuole Leonardo!

FRANZ : Leonardo o Enrichetta?

GIANNI : Leonardooo! Sta cambiando Enrichetta sul tuo letto…

FRANZ : Come sul mio letto? Perché non la cambia sul suo?

GIANNI : Enrichetta perde peli, e lui dice che di notte gli danno fastidio…

FRANZ : (gridando) Ma che sch… Leonardo!!! (esce)

GIANNI : (raggiunge il punto telefonico, tentenna, alla fine prende il quadro, compone il numero) Cara… Amore…sono arrivato… e non  ho potuto prima, sì tutti maschi certo, Pina Pinuccia Pipì quanto mi sei mancata… Su una scala da uno a dieci? dieci mi sei mancata! E tu? undici… ma non vale… vabbè me la fai sempre… ora che fai… esci… (prendendo un rotolo di carta) vediamo… alle 20.02 con tuo fratello e rientri entro le 22, certo… mi raccomando attieniti al programma… non per niente eh! Solo perché voglio sapere dove sei… cosa fai… in ogni momento… per sentirmi completo come uomo, come…di chi è questa voce maschile? Chi c’è con te? Pina? Non è tuo fratello, chi è?… ahhh, è la radio… la radio che sciocco… ma non ascoltarlo troppo eh, sono geloso, lo sai… su una scala da uno a dieci? Undici! No, vale, vale…

LEONARDO : (entra e si piazza davanti a Gianni)

GIANNI : Pina Pinuccia Pipì… (vede Leonardo e gli fa cenno di andarsene, Leonardo non si muove)…cara, tesoro ti richiamo dopo, no niente, devo ancora disfare i bagagli…(lazzi tra i due) Ciao, no dopo ti saluto come vuoi tu, ora no… vabbè…(costretto da Leonardo, masticando le parole) Gianni e Pinotta, together forever wherever… l’ho detto ti giuro…

LEONARDO : Non si sente…

GIANNI : (a Leonardo) Ma te ne vai! (un po’ più chiaro) Gianni e Pinotta together forever wherever!!! Come non si capisce? Dopo te lo dico più chiaro, no, ora…(limpido) Gianni e Pinotta together forever wherever pciu! Pciu! Pciu!

LEONARDO : together, forever, wherever!!!

GIANNI : Eh!

LEONARDO : Come me ed Enrichetta!!! A proposito…Senti, io potrei provare a parlarle per vedere se cambia idea a proposito del bagno…

GIANNI : A chi?

LEONARDO : A chi? Poi sono io che non capisco vero? A Enrichetta, a chi?

GIANNI : Un'altra volta co’ ‘sta storia?

LEONARDO : Ma è meglio che ci parli tu…

GIANNI : A chi? Ma tu si scemu…

LEONARDO : Guarda è l’unica… è un po’ di tempo che non mi ascolta, mentre se le parli tu è meglio…

GIANNI : Ma con chi devo parlare?

LEONARDO : Con Enrichetta dai… andiamoci assieme…

GIANNI : Va bene dopo ci vado e le parlo…

LEONARDO : No, è meglio che ci andiamo adesso!

GIANNI : Senti ci devo parlare io? Fammi pensare cosa le devo dire e poi ci vado…

LEONARDO : Vabbè ti suggerisco io cosa dire. Andiamoci ora!

GIANNI : Senti io da qua non mi muovo!

LEONARDO : (cerca di convincerlo)

GIANNI : No, non mi sposta neanche una gru!

LEONARDO : Sicuro?

GIANNI : Sicurissimo!

LEONARDO : Vuoi vedere che ti sposto con un dito?

GIANNI : Sì, cu’ ‘ncapiddu…

LEONARDO : Osserva bene

GIANNI : Ma basta co ste cose, ti prego…

LEONARDO : (dopo essersi messo un dito in bocca cerca di toccare la faccia di Gianni che schifato si alza e scappa)

GIANNI : Fermo, ma che schifo fai, fermo…

LEONARDO : Andiamo da Enrichetta, forza…

GIANNI : Fermo!!!

LEONARDO : Dai andiamoci dai…

GIANNI : Sì, ma tu si pazzu, ah…

LEONARDO : Vabbè forza!!!

GIANNI : Ma completamente...(i due escono)

Scena VI

Suonano alla porta

LEONARDO : (da fuori) Franz, vai a vedere chi è…

FRANZ : (da fuori) A chi? Sarà di nuovo quella vecchia, vacci tu…

LEONARDO : (c.s.) No, io non posso…

FRANZ : (c.s.) E ci va Gianni…

LEONARDO : (entra, attraversa la scena ed esce a sinistra) Gianni ha tantissime cose da fare…

GIANNI : (c.s.) No, no, ci vado io, ci vado io

Suonano ancora

GIANNI : (entrando con un biberon in mano, apre la porta)

Entra Valerio Fiorini.

FIORINI : (Entra in un lampo. E’ persona rigida, razzista, antipatica, prolissa, incute timore e rispetto. Veste borghese, giacca, cravatta. Porta con sé una borsa portadocumenti. Si dirige verso il tavolo evitando di appurare chi lo ha fatto entrare. Parla velocemente e continuamente, sembra non prendere mai fiato) Buongiorno, buongiorno, buongiorno Dott. Valerio Fiorini (si dirige verso il centro della stanza) vedo che siete stati puntuali, ma d’altra parte non poteva che essere così, la Freephone seleziona ragazzi per molti mesi, e una volta trovati i migliori dà loro la possibilità di farsi valere, con tenacia, coraggio, valore…(si volta e vede Gianni con un biberon in mano che lo guarda basito) Ma chi è lei, chi l’ha fatta entrare…( Gianni tenta di abbozzare una risposta ma viene subito interrotto) ahh ho capito, senta lei ha sbagliato alloggio, di solito quei morti di fame occupano l’ammezzato al primo piano… ma io non lo so… ma che cosa credete che siamo ancora nel ’68?… che vi mettete a occupare, a occupare con la kappa, senta non mi faccia perdere tempo io sono uno che lavora, io, e questi sono appartamenti per gente che vuole lavorare… ma mi capisci quando parlo?… boh, sarà un immigrato dall’est… ma poi non capisco perché vi mettete a fare bambini, quando non avete possibilità di sfamarli, di farli crescere, vabbè tu non capisci, tu…

GIANNI : (in soggezione) Guardi che ho capito benissimo…

FIORINI : Ah, parli italiano?

GIANNI : Certamente!

FIORINI : L’Italia per i miei gusti,  è una nazione troppo indulgente nei vostri confronti, vi da anche la possibilità di imparare una lingua gratuitamente…

GIANNI : Guardi che io sono italiano…

FIORINI : Lei è un italiano? Lei al massimo può essere un meridionale…bada bene, io rispetto i meridionali, addirittura quest’appartamento è destinato a tre di loro, che francamente, apro e chiudo brevemente una parentesi, secondo il mio modesto parere avranno serie difficoltà ad essere assunti per via della loro innata… accidia, se mi permetti il termine…

GIANNI : Dantesco!

FIORINI : Sì, non perdiamo tempo con queste trastullaggini, c’è chi legge terzine, c’è chi controlla bilanci…

GIANNI : Allora, non sono immigrato, sono Italiano e sono Meridionale…

FIORINI : Giovanotto sveglio questo l’avevamo già detto…

GIANNI : E sono uno dei candidati della ditta di cui parla!

FIORINI : Ma non lo dica neanche per scherzo!

GIANNI : Ma perché, non posso esserlo?

FIORINI : Certo che può esserlo, la ditta ha proprio bisogno di gente che usa ancora il biberon.

GIANNI : Guardi che non sto scherzando, può controllare

FIORINI : Ma che devo controllare?

GIANNI : Davvero, sono uno dei candidati della Freephone!

FIORINI : Della…?

GIANNI : Freephone!

FIORINI : Vabbè dimmi chi sei? (tira fuori dalla borsa una cartella con dei fogli)

GIANNI : Russo Giovanni!

FIORINI : (consultando una lista) Russo, Russo, Russo…(sorpreso) Russo Giovanni, Scalia Francesco, Pappalardo Leonardo…

GIANNI : Convinto?

FIORINI : Russo, mi dispiace, ma cosa ne posso sapere, ma poi se mi posso permettere che ci fa con un biberon in mano?

GIANNI : Quella del biberon è una lunga storia…

FIORINI : Bene, invece di parlare del passato anche se recente programmiamo il futuro, riallacciandomi al discorso di poc’anzi, la nostra ditta ha operato una lunga selezione che come lei saprà, è durata mesi, ma tutto questo è stato necessario, indispensabile per trovare e dare la possibilità di lavoro a coloro che lo meritano… francamente, diciamocelo pure (avvicinandosi in confidenza) la mediocrità (toglie il biberon dalle mani di Gianni e lo butta via) non c’interessa… (solenne) Noi abbiamo selezionato i più bravi (entra Leonardo con la scimmia in braccio dotata di un pannolone) i più capaci… (entra Franz con la testa fasciata) insomma i migliori! (si volta a vede i due, pausa) Scalia e Pappalardo scommetto…

FRANZ : Esatto ma chi è?

GIANNI : Il signor Vittorio Fiorini…

FIORINI : Valerio…

GIANNI : Il signor Valerio Fiorini 

FIORINI : Dottor Valerio Fiorini.

GIANNI : Ah, scusi, certo, Dottor Valerio Fiorini.

FIORINI : Sono il responsabile delle assunzioni

Franz che stava bevendo un bicchier d’acqua si blocca, Leonardo che stava comodamente sdraiato sul divano si mette composto

FIORINI : Vi porto, e sono onorato, il saluto della Freephone Inc. Lim. che vi da una delle più grandi possibilità che la vostra vita vi riserverà, entrare a far parte di una famiglia, se mi consentite questo termine grazioso, una famiglia che potrebbe accompagnare voi e i vostri cari nel corso del lungo viaggio che è la nostra esistenza… (pausa lunga, poi dirigendosi verso la poltrona, di nuovo velocissimo)  riallacciandomi al discorso di prima senza per questo intaccare la struttura del discorso che ci accingiamo ad intraprendere, come preferite? Fate una domanda a turno o recepiamo gli interrogativi così come vengono?

FRANZ : Senta le volevo chiedere…

FIORINI : Scusi se le tolgo la parola, ma la ridarò immediatamente. Per capirci: rispondiamo agli interrogativi così come vengono e io rispondo alla fine. Siamo tutti d'accordo?…(senza aspettare risposta) unanimità! bene proseguiamo così, ridiamo la parola all’amico Scalia… questa apertura e chiusura di parentesi era necessaria per organizzare le fila del discorso, prego, prego, mi scusi ancora...

FRANZ : (è in silenzio)

GIANNI : Parla…

FRANZ : Ah, posso parlare… ahh, e… mu scuddai…ah, sì, sì… avevo capito che l’appartamento era messo a disposizione dalla Freephone…

FIORINI : Sì, la Freephone vi ospita per un mese gratuitamente, un particolare da non dimenticare…

FRANZ : E chi se lo dimentica, guardi qua… (indica la testa fasciata)

FIORINI : Che c’entra scusi?

FRANZ : E’ stata la vecchia!

FIORINI : Ah…

FRANZ : La padrona di casa…

FIORINI : So di chi parla… direi di interrompere solo per qualche attimo il dibattito per chiarire questa situazione, ovviamente se siete tutti d’accordo, siete tutti d’accordo? …(c.s.) unanimità, bene! Apro e chiudo brevemente una parentesi per dirvi che è una donna squisita, una persona gentilissima, la signora Catrambone è l’incarnazione della bontà, non trovate?

FRANZ : Oh, una santa!

FIORINI : Per questo ho delle raccomandazioni da farvi, che avrei preferito fare alla fine per mantenere l’organizzazione del discorso all’interno della struttura che avevamo concordatamente stabilito all’inizio del nostro incontro: cercate di essere carini con lei le poche volte che verrà, poche volte diciamo…

FRANZ : Diciamo? Speriamo!

FIORINI : E’ una donna molto… discreta, se mi consentite questo termine grazioso, con una virtù tra le altre, che è rara per una donna della sua età, sapete quale?…Coraggio Scalia?

FRANZ : Io?

FIORINI : …Russo, Pappalardo…sapete quale?

GIANNI e LEONARDO : Quale?

FIORINI : Consentitemi di suggerirvi: la capacità, potremmo dire, alla sua età di dare ancora co…, Pappalardo ci aiuti!

LEONARDO : Co…

FIORINI : Russo, la capacità alla sua età di dare ancora co…

GIANNI : Co…

FIORINI : Non ci resta che il buon Scalia…

FRANZ : Io?

FIORINI : La capacità alla sua età di dare ancora co…

FRANZ : Coppa!!!

FIORINI : Comprensione!!!

FRANZ, LEONARDO e GIANNI : Comprensione!!!

FIORINI : …per i problemi dei giovani…

FRANZ : E’ tanto comprensiva…

FIORINI : Sottolineerei con vivissimo piacere il nostro accordo in questo senso. E’ per questo motivo che vi chiedo di trattarla con la massima gentilezza, di farla sentire a suo agio, di non farla stancare…

GIANNI : Non si preoccupi, la tratteremo come fosse nostra nonna!

FIORINI : Complimenti!!! Lei ha usato un termine graziosissimo per riassumere l’intero concetto che testè dibattevamo…

LEONARDO : Può stare tranquillo…

FIORINI : Allora, mi raccomando, fate attenzione all’arredamento, non fate sparire nulla, non rompete nulla anche perché allora dovrete pagare… Scalia, lei dove ha sbattuto con questa testa?

FRANZ : No, veramen…

FIORINI : (interrompendolo) Ha rotto qualcosa per caso?

FRANZ : No, ma quale…

FIORINI : (c.s.) Senta veda di non fare danni con quella testa…Scusatemi, ma il tempo a nostra disposizione è quasi esaurito, direi che siamo riusciti a concludere il discorso al meglio delle vostre possibilità, … adesso devo scappare, devo raggiungere l’alloggio di quattro triestini per vedere se hanno aggiunto quel letto che mancava. A loro sicuramente non dovrò fare le raccomandazioni che ho fatto a voi…

LEONARDO : Avete messo insieme quelli della stessa regione?

FIORINI : Sì, spero che in cuor vostro abbiate gradito questa strategia, che è più un pensiero se posso usare questo termine grazioso, che la ditta e i suoi probiviri hanno pensato bene di adottare… (enfatico) tre persone che non si conoscono, che non si sono mai viste prima, hanno una cosa in comune: la pro…?

GIANNI : (interrompendolo) Professoressa

LEONARDO : Profilassi

FRANZ : Proloco

GIANNI : Propaggine

LEONARDO : Proboscide

FRANZ : Pronipote

GIANNI : Prozia

LEONARDO : Protesi

FRANZ : Prostata…

FIORINI : Insomma… la provenienza… Questa è la base di partenza costruita per voi dall’azienda, questo è il primo punto; voi siete qui per un obiettivo ben preciso: il la…

GIANNI : (interrompendolo di nuovo) Lamento

LEONARDO : Laser

FRANZ : Lampadario…

FIORINI : Fermi! Il lavoro…l’obiettivo è il lavoro! Se il primo punto vi viene fornito dall’azienda, il secondo punto è l’azienda stessa. Venite dallo stesso punto, vi dirigete nello stesso punto, e se è vero come è vero che per due punti passa una ed una sola retta, voi sarete tre rette in una, ma che dico voi sarete un’unica retta, datemi retta… La Freephone sarà quindi riuscita a creare in voi una comunione d’intenti, di speranze, di obiettivi, la Freephone farà di tre perfetti sconosciuti, tre… se posso azzardare un termine grazioso…  amici… ma con un unico obiettivo in mente: vincere il concorso! Ciò vi costringerà a dare il meglio di voi stessi…

Allora vi ho detto tutto, ci sono domande?

FRANZ : No, credo di no…

LEONARDO : Ah, una cosa, ma non dovevamo essere quattro in questa casa?

FIORINI : Effettivamente dovevate essere quattro, (falso) ma qui l’alloggio era per tre… per non perderci in sterili ed inutili giri di parole che sinceramente a me non piacciono, dicevo insomma…la ditta ha risolto ovviamente il problema, non allontanandosi dalle soluzioni che l’hanno sempre contraddistinta come in questo anche in altri casi, attuando una strategia che ha nell’efficacia la sua qualità preponderante, insomma… abbiamo eliminato un candidato a caso!

GIANNI : Ma guardi che il posto c’è, perché i letti sono quattro!

FIORINI : (imbarazzato) Come? Non lo hanno ancora spostato? Eh, eh (risata nervosa) scusatemi ma mi avevano assicurato che lo avrebbero tolto prima del vostro arrivo, per non darvi alcun fastidio s’intende… Ahhh! Dimenticavo, sono obbligato, per legge s’intende, a consegnarvi questi tre moduli attestanti l’autocertificazione della rinuncia a tutti i diritti che acquisireste in caso di assunzione…(consegna tre fogli ai ragazzi)

FRANZ : Sarebbe?

FIORINI : Le lettere di rinuncia al posto di lavoro, sapete sarà stilata una graduatoria…

GIANNI : Ma come? Uno ottiene un posto di lavoro e poi rinuncia?

FIORINI : Eh sì, il buon amico Russo ha espresso un interrogativo legittimo quanto banale, se mi è concesso l’uso del termine poco grazioso… Buon Russo lei non ha evidentemente idea di quali e quanti possono essere i motivi che possono indurre un candidato a rinunciare, che so? Nel corso del mese potreste essere assunti da qualche altra parte, oppure vincete alla lotteria e decidete di vivere di rendita, cosa che se posso aprire e chiudere una brevissima parentesi è per me comunque sbagliato, l’uomo è uomo quando si realizza nei tre campi della sua esistenza: lavoro, lavoro, lavoro!!!… Riallacciandomi a ciò che dicevo prima… che so? Altri motivi drastici possono essere: un incidente che vi rende invalidi, una malattia virale, l’arresto…o addirittura il decesso

FRANZ: (scongiuri, lazzi con Gianni)

FIORINI: Ma come potete capire in quest’ultimo caso non c’è bisogno di firmare la lettera di rinuncia ! Comunque, il più è fatto, buon riposo, domani ha inizio la vostra meravigliosa avventura se mi è permesso definirla con questo termine grazioso, mi raccomando la pun-tu-a-li-tà!!! In queste tre settimane interagirete con la migliore azienda del settore e se le cose dovessero andare male, il pensiero della ditta sarà comunque vostro… (enfatico) Il vostro rapporto, le vostre esperienze, le vostre piccole e … medie soddisfazioni rimarranno per sempre vostre e si tramuteranno in uno splendido, indimenticabile, sincero ricordo (ridestandosi; a Franz) Ah, lei ha intenzione di presentarsi con questa testa? Sarebbe brutto, no? (fa per uscire, poi ritorna sui suoi passi) Vi lascio con la massima del nostro sommo direttore: rimbocchiamoci le maniche e… lavorate!!! (esce)

Scena VII

GIANNI : Abbiamo rischiato il licenziamento e ancora dobbiamo cominciare!

LEONARDO : Colpa della sua fasciatura esagerata!

FRANZ : Come esagerata?

LEONARDO : Ma sì, per una borsettata!

FRANZ : Una?

GIANNI : Vabbè una no!

LEONARDO : Per due tre borsettate!

FRANZ : Auh, mi cunsumau…

LEONARDO : Ma perché ti agiti?

FRANZ : Ma come perché? Mi ha spaccato la testa…

LEONARDO : Ma quale? Fammi vedere il sangue?

FRANZ : Quale sangue?

LEONARDO : Dici che ti ha spaccato la testa… Fammi vedere il sangue!

FRANZ : No, ma non m’è uscito sangue…

LEONARDO : Eh, …m’ha spaccato la testa…Si fa presto a dire m’ha spaccato la testa!

FRANZ : Ma che si fa presto…

LEONARDO : Se t’avesse spaccato la testa vedi come ti sarebbe uscito il sangue…

FRANZ : E’ un modo di dire!!!

LEONARDO : (pausa) eh!

GIANNI : Carusi basta mi stati facennu doliri a testa…

FRANZ : No, chissu u pozzu diri sulu iu!

LEONARDO : Cettu, mancu si c’avevi a testa  spaccata…

FRANZ : Ancora?

GIANNI : Ma invece di fare i bambini, avete visto quello stronzo…

LEONARDO : (a Franz) Hai visto, ti ha detto stronzo

FRANZ : Chi?

LEONARDO : (indicando Gianni) Lui!

FRANZ : (a Gianni) Perché m’hai detto stronzo?

LEONARDO : Perché.. perché…

GIANNI : No, ho detto: “ Avete visto quello stronzo…?”

LEONARDO : (a Franz) Hai visto ti ha ridetto stronzo!

FRANZ : No, guarda che l’ha detto a te!

GIANNI : Ragazzi, ho detto quello, quello stronzo!

LEONARDO : Hai visto: “Quello”, “Quello”,  se parlava con me diceva “Questo”!

FRANZ : (a Gianni) Ma la vuoi finire di dirmi stronzo!!!

GIANNI : Senti ora te lo dico veramente… Sto parlando di Valerio Fiorini.

FRANZ : Ah, il dottor Valerio Fiorini!

GIANNI : Eh!

FRANZ : (  a Leonardo) Hai visto che non diceva a me…

LEONARDO : Vabbè è come se te l’avesse detto

FRANZ : Che significa?

LEONARDO : Perché un po’ ti somiglia!

FRANZ : Ma chi quello somiglia a me? Ma che cosa somiglia?

LEONARDO : E lo so, lo so, lo so io!

FRANZ : Ma che sai?

GIANNI : Senti lascia stare lo sa, lo sa lui…

LEONARDO : Certo!

GIANNI : Avete visto come ci ha trattato?

FRANZ : Ma chi si crede di essere?

LEONARDO : No, chi è! Semplicemente il responsabile delle assunzioni…

GIANNI : Esatto…

FRANZ : Voi non mi conoscete, ma io sono fatto così, io sono buono e caro ma se m’insarvaggisciu…

LEONARDO : Che fai?

GIANNI : Se vogliamo questo posto, dobbiamo farcelo amico…

FRANZ : Io poi non mi controllo… azione-reazione, le ho studiate queste cose…

LEONARDO : Senti io non voglio perdere il posto per causa tua…

GIANNI : Nessuno qua può perdere il posto…

FRANZ : Ma che cosa, la prossima volta gliela faccio vedere io…In fondo questo posto non m’interessa più di tanto…

LEONARDO : E allora perché sei venuto?

FRANZ : Perché? Perché, mi piace l’idea di lavorare fuori, fare nuove esperienze… ma alla fine dovesse andare male, i miei hanno un piccolo negozio di tabacchi… io un posto ce l’ho!

GIANNI : Se è per questo anch’io ho le spalle coperte, mio zio è Sparito…

LEONARDO : Ah, mi dispiace…

GIANNI : Di che cosa?

LEONARDO : Per tuo zio che è sparito?

GIANNI : No, non ci siamo capiti…

FRANZ : Infatti… ha le spalle coperte… si becca l’eredità dello zio che è sparito…

GIANNI :  No, mio zio è Sparito…

FRANZ : E la cosa non ti dispiace…

LEONARDO : Barattare il vile denaro, con l’affetto di uno zio sparito…

GIANNI : Mio zio è Sparito, Sparito Michele…

LEONARDO : E ora chi è Michele?

GIANNI : Allora, mio zio si chiama Sparito Michele, è titolare del più grosso vivaio del Sud…Ma non l’avete mai sentito Vivaio Sparito?

FRANZ : Offresi ricompensa?

GIANNI : Mhh!

LEONARDO : (a Gianni) Lascialo stare… c’avi na testa…

FRANZ : Picchì, chi testa c’haiu?

LEONARDO : Continua Gianni…

GIANNI : Dicevo, anche se non è il massimo per un laureato ho le spalle coperte, cioè posso lavorare da mio zio Michele…

FRANZ : Quello del vivaio Sparito!

GIANNI : Ohh!

LEONARDO : Io invece se va male non posso che tentare altri concorsi, e poi altri ancora, senza una certezza, e così all’infinito…io non ho ne un tabacchi, ne uno zio Sparito…

GIANNI : Michele…

LEONARDO : Eh! Quindi mi raccomando con il Dottor Valerio Fiorini, perché non posso perdere il posto p’ ‘a so testa…

FRANZ : E tonna ccu ‘sta testa…

GIANNI : Vuole dire che nel nostro rapporto con Fiorini dobbiamo usare la testa…

FRANZ : Ancora?

LEONARDO : Basta!

GIANNI : Stavamo scherzando, oh!

FRANZ : E basta…

LEONARDO : Basta, nelle cose bisogna avere testa…(esce a destra)

FRANZ : No, stavolta no… (insegue Leonardo)

GIANNI : No, ragazzi fermi (cerca di fermare Franz) Ma che vi passa per la testa? Oh, scusa! (esce a sinistra)

FRANZ : Ragazzi, parliamoci chiaro, o vi mettete la testa a posto o (si dispera)

LEONARDO : (rientrando) Lo puoi dire a testa alta! (esce)

FRANZ : (fa per inseguirlo)

GIANNI : (rientrando) Non fare la testa calda…(esce)

FRANZ : (si gira e fa per inseguire Gianni)

Vibra il telefonino di Franz, che raggiunge il punto e borbottando prende il quadro rannicchiandosi al solito.

FRANZ : Pronto…

INES : (apre la porta, vede la scena, urla) Girolamo!!!

Buio

Scema VIII

L’appartamento è stato colonizzato. Oggetti personali dei ragazzi sparsi ovunque. Gianni parla al telefono con Pina in piedi su una sedia, con la testa attaccata al quadro.

GIANNI : …la voce è diversa! No, me la ricordo benissimo… era meno acuta, più gutturale, sì l’ho memorizzata… Ah, hai cambiato stazione…Sempre alla radio stai? Sì, sono geloso della radio…eh, che c’è? Vuol dire che ti amo… anche tu? Perché parlo così? Perché sto parlando attaccato al marito della padrona di casa… no è morto… sì, amo… amo… amore… E’ il quadro, sì il quadro del defunto, fa massa con l’antennino… Prima lo prendevamo, sì, ora la signora lo ha inchiodato al muro… Lascia stare… parliamo di cose serie… (tira fuori il programma) Allora… che fai nel pomeriggio? Lo so che ce l’ho scritto… lo voglio sentire da te…Esatto, poi? Giusto…quindi… e qua ci siamo… e per ultimo… no questo non mi risulta… Devi fare la puntura a tua zia… quale zia? Sì ma quale? Quella che mi ha regalato il dopobarba al sandalo o quella che mi ha regalato la cravatta con i pupazzi di neve? Ah, quella dei gemelli di bigiotteria… la tirchia! Amore, scusa… no amore… ascolta… fa la gioielliera tua zia… e mi regala la bigiotteria…è un po’ tirata tutto qui! Che c’entra mio zio… no! Mio zio no, non c’entra… zio Michele ha il vivaio sì, ma ti ha regalato una piantagione di bouganville…E’ diverso, amore… è una altra cosa, (continuamente interrotto) è una cosa completamente… (alla fine, esasperato, urla come fosse una sirena) hai ragione amore, stiamo esagerando,  scatta la NTCRAP… hai ragione la NTCRAP (respira, sta una dozzina di secondi in silenzio) Pina Pinuccia Pipì perdonami, certo che ti scuso… ti amo, certo amore… Gianni e Pinotta together, forever, wherever…pciu pciu pciu…(chiude)

FRANZ : (con una fasciatura enorme in testa entra agitatissimo in scena) Ho sentito un allarme, lo hai sentito anche tu?

GIANNI : No non ho sentito.

FRANZ : Ma sei sordo, faceva pi pi pi pi…

GIANNI : Ah, era la NTCRAP!

FRANZ : Che era?

GIANNI : Io e la mia ragazza adottiamo la NTCRAP.

FRANZ : Ah, e a lei piace?

GIANNI : Piace o non piace è indispensabile per durare più a lungo…

FRANZ : Ah, è un nuovo tipo di ritardante, hai problemi di…

GIANNI : Di?

FRANZ : …speedy Gonzales…(fa per toccarlo)

GIANNI : Ma che cosa?

FRANZ : Lo so, lo so, lo so io…

GIANNI : Che cosa?

FRANZ : Lo so l’ho capito…

GIANNI : Anche tu come Leonardo…La NTCRAP è la Nuova Tecnica Calmati Respira Amami Parlami! Consiste in una pausa di respirazione che usiamo quando stiamo lì lì per litigare, ti consente di sopire la rabbia, far durare il rapporto usando, scusa se lo dico, la testa…

FRANZ : No prego!

GIANNI : Anzi a proposito ancora stai con questo turbante, ma toglitelo!

FRANZ : Quella vecchia era appena andata alla posta e aveva la pensione nella borsetta…

GIANNI : E allora…

FRANZ : Tutta a soddi spicci sa fa dari…mi cunsumau!

GIANNI : E vabbè dai toglitelo adesso, sono passati cinque giorni…

FRANZ : Mai, non ho intenzione di perdere la testa…

GIANNI : Esagerato ora ti casca…

Dalla sinistra entra Grippy

GRIPPY : Scusate, per darmi una sciacquata?

GIANNI : Sì, proprio lì a destra!

GRIPPY : (guarda con insistenza Franz, dando le spalle a Gianni)

GIANNI: Signorina, proprio lì…

GRIPPY: (a Franz, languida) Grazie (esce)

Franz, a gesti, chiede a Gianni spiegazioni sulla ragazza; poi si toglie il turbante e si sistema i capelli e gli abiti.

GIANNI : Dice che non te lo saresti mai tolto…

FRANZ : Eh ho perso la testa!

GRIPPY : (entra)

GIANNI : Tutto a posto signorina, ha finito?

GRIPPY : Sì grazie!

GIANNI : Ha fatto presto!

GRIPPY : All’inizio sembrava che le cose dovessero andare un po’ per le lunghe…

FRANZ : (interrompendo, e spostando Gianni) Scusate signorina se oso interromperla, ma nessuno ci ha presentati… Francesco… ma lei può chiamarmi Franz!

GRIPPY : Agrippina Caponegro… ma tutti possono chiamarmi Grippy…

FRANZ : Oh ma che nome splendido, originale… superlativo. E pensare che avrei potuto non sentirlo mai dalle sue labbra… Come vede vivo tra tipi strambi, non ci hanno neanche presentato…

GIANNI : Io sarei strambo?

FRANZ : Ma perché sono io strambo?

GIANNI : Sei tu che parli strambo…

GRIPPY : Se posso dire…

FRANZ : Zitto fai parlare Grippy…

GRIPPY : Dicevo… mi pare sia di là il più strambo di tutti…

GIANNI : Effettivamente…

GRIPPY : Certo che nella mia carriera ne ho avute richieste strambe… ma il vostro amico le ha battute tutte…

GIANNI : Lei ha fatto… tutto?

GRIPPY : Tutto!

GIANNI : Leonardo è stato soddisfatto…

GRIPPY : Non è per immodestia ma io il mio lavoro lo so fare bene, nessuno si è mai lamentato… dopo!

FRANZ : (a Gianni) Ma quando l’avete deciso?

GIANNI : Che cosa?

FRANZ : Il fatto delle richieste… della… che, si soddisf… che si soddisfano nel…

GIANNI : L’abbiamo fatto per Leonardo, per farlo svagare un po’… così si distrae e finalmente si diverte un po’… sempre appresso a quella scimmia…

GRIPPY : Certo le pretese di Leonardo non sono state normali!

GIANNI : Signorina ognuno ha le sue stranezze, le sue manie…

GRIPPY : A me non interessa, è lavoro, a me piace farlo, mi da soddisfazione e mi gratifica…

FRANZ : Amare il proprio mestiere è importante, io se posso dire la mia la trovo perfetta…

GRIPPY : La mia è stata una vocazione sa?

FRANZ : Cioè già lei da bambina pensava <<io da grande farò la…>>

GRIPPY : (interrompendo) No vabbè è solo per arrotondare… anch’io cerco lavoro, a proposito i soldi ci sono vero? No, perché so che siete qui per un concorso…

GIANNI : Magari signorina questo…

FRANZ : No, no aspetta Gianni, se permetti ci penso io… lo facciamo per  Leonardo…quant’è la sua diciamo giornata?

GRIPPY : Nottata più che altro…

FRANZ : Appunto…questi bastano?

GRIPPY :Sono troppi!

FRANZ : Li prenda, li prenda… facciamo così, la prossima volta… siccome si da il caso che mi vorrei distrarre anch’io… magari prima va da Leonardo e poi…

GIANNI : Ma che c’entri tu?

FRANZ : Come che c’entro, non posso essere cliente anch’io…

GRIPPY : Magari…

FRANZ : Hai visto la signorina è contenta… e tu?

GIANNI : Che io?

FRANZ : Ah, lui non ne ha bisogno… ma dai siamo a Roma, siamo lontani… ma chi lo viene a sapere?

GIANNI : No sbagli! Questa la racconterò a tutti…

FRANZ : La devi raccontare…vabbè signorina allora… siamo d’accordo!

GRIPPY : D’accordissimo, è maschietto o femminuccia?

FRANZ : (rimane basito)

GIANNI : Avanti rispondi…

FRANZ : Ahhh… maschio!

GRIPPY : E quanti anni ha?

FRANZ : Io? Trentadue…

GRIPPY : Ma no lei! Il suo bambino?

FRANZ : Il mio bambino?

GRIPPY : Oddio è un altro pupazzo?

GIANNI : Rispondi alla nuova baby-sitter di Enrichetta…

FRANZ : La baby-sitter…

GIANNI : Sì, lei rimane la sera con Enrichetta e noi usciamo con Leonardo così ci divertiamo tutti assieme…(pausa) L’avevi capito, no?

FRANZ : Cer…

GIANNI : Signorina ne parliamo la prossima volta, le faccio strada…

GRIPPY : E’ tutto a posto?

FRANZ : Sì, sì io le ho pagato la…

GRIPPY : Sì per me è tutto a posto, per una settimana con Enrichetta e il suo bambino…arrivederci (esce)

Scena IX

GIANNI : (prende un notes e un lapis, si siede accanto a Franz inebetito e comincia a scrivere) Quanti anni hai?

FRANZ : Trentadue! Ma che stai facendo?

GIANNI : Prendo qualche appunto… dovessi scordarmi qualche cosa sai… la devo raccontare!!! (comincia a ridere in modo spropositato, Franz cerca di fermarlo, entra Leonardo e comincia a ridere pure lui)

FRANZ :  Ahhhhh! (urlo di panico)

GIANNI e LEONARDO : (portano le mani sopra il capo) Maronna!

FRANZ : Classica reazione…azione-reazione, ho fatto un urlo di panico e voi avete portato le mani sulla testa, a guisa di riparo come a preservare voi stessi da una calamità naturale, da una fine imminente, avete detto poi Maronna come prega adesso che è l’ora della nostra morte…

GIANNI  e LEONARDO : Amen!

FRANZ  (esce)

LEONARDO : (A Gianni) Ma era iscritto all’ISEF o al Seminario…(ride) A proposito ma perché ridevi?

GIANNI : No, è che Franz ha scambiato la baby-sitter di Enrichetta per una prostituta…

LEONARDO : Chi?

GIANNI : Franz… ha scambiato Grippy per una prostituta…

LEONARDO : Sei sicuro?

GIANNI : C’ero io davanti…

LEONARDO : Nooo…

GIANNI : Sìììì…

LEONARDO : E ora?

GIANNI : E ora niente, l’ha pagata per una settimana…

LEONARDO : Una prostituta…

GIANNI : E mi ha detto che lo devo raccontare a tutti (ride)!

LEONARDO : …che Grippy è una prostituta?

GIANNI : Sì.. No, Grippy non è una prostituta…

LEONARDO : Ah no, e ora come faccio?

GIANNI :  … in che senso?

LEONARDO : Io non lascio Enrichetta con una prostituta, me ne cerco un’altra…

GIANNI : Ma che stai dicendo…

LEONARDO : Non me l’aspettavo… una ragazza così…

GIANNI : Come?

LEONARDO : Così…

GIANNI : Così come?

LEONARDO : Lo so io, lo so io…

GIANNI : e lo sai tu, lo sai tu!

LEONARDO : e poi mi si rivela una di quelle!

GIANNI : Non è una di quelle!  E’ una di queste!

LEONARDO : Queste o quelle sempre prostituta è!!!

GIANNI : (in silenzio)

LEONARDO : (gridando) Queste o Quelle sempre…

GIANNI : Ti ho sentito!

LEONARDO : Senti se sei sordo non è colpa mia…

GIANNI : (al culmine dell’esasperazione, gridando) Io non sono sordo, hai capito o no?

LEONARDO: Vabbè calmati

GIANNI: eh… calmati

LEONARDO: (ad Enrichetta, prendendola) Enrichetta, calmalo tu… Lei è bravissima

GIANNI: Se riesce a calmarmi come è riuscita a calmare te… (uscendo)

LEONARDO: (osservandoli intenerito) Che bella coppia… quando è destino…

Leonardo si avvicina al punto telefonico

LEONARDO : (con una voce camuffata) Pronto? Parlo con la signorina più bella del mondo? Indovina chi sono? (voce normale) Indovinato, bravissima… qui tutto bene, ma dalla finestra non si vedono gli alberi come dalla tua stanza… no… come è andata stamattina a scuola? Cos’è che non hai capito? Le divisioni… te le spiego io! E sì per telefono… dai, allora dimmi? 90 diviso 3 mhh, quindi fai un cappellino sopra il 9, con la visiera senza come vuoi…vabbè, vabbene col bon-bon , allora il 3 nel nove quante volte ci sta? Brava! Rimane zero, ma rimane tutto solo, vallo a mettere vicino al 3…Non l’hai capito? Non ti preoccupare… le divisioni non le ho capite bene neanch’io!

Il raffreddore t’è passato? Hai messo il vics-vaporub? Bravissima…ah! E questo starnuto? Copriti che c’è freddo!

GIANNI : (entra)

LEONARDO : La prossima volta che ci sentiamo devi essere guarita del tutto… Promesso? Torno presto sì, non lo so fra quanti giorni? devo fare il conto… Sì, quando torno ti porto le videocassette dell’Africa, come? Sì con le scimmie… promesso! Ciao…

GIANNI : Ma che fai la telefoni pure… e di là e usi il telefono…fai prima ad andarci!

LEONARDO : (esce)

GIANNI : Signori qua dobbiamo darci una regolata, qua ci giochiamo un posto di lavoro e pari a casa de pazzi… Potrebbe tornare Fiorini da un momento all’altro…

FRANZ : (entra) Che hai che ti lamenti?

GIANNI : Cerchiamo di essere normali!!!

FRANZ : Giusto, normali… Together forever wherever…(accompagnando con i gesti)

GIANNI : Vabbè che c’entra? Quella è una cosa quando stiamo noi due…

FRANZ : Together!

GIANNI : sì è una cosa nostra che facciamo quando siamo insieme…

FRANZ : Forever!

GIANNI : Speriamo…comunque se permetti è una cosa intima, quando stiamo insieme…

FRANZ : Wherever!

GIANNI : Vabbè però ora basta… per una cosa meno normale che ho detto non è che puoi…

FRANZ :  (come a starnutire) NTCRAP!

GIANNI : Salute!

FRANZ : (c.s.) NTRACP!

GIANNI : Salute! Quando ti sei raffreddato?

FRANZ : (chiaramente) NTRACP!!!

GIANNI : Senti la NTCRAP è una cosa seria! E’ la Nuova Tecnica…

FRANZ : (c.s.) NTCRAP !!! Mizzica, pigghiai friscu!

GIANNI : Vabbè ho capito… Prima quello la, parlava con Enrichetta al telefono…

FRANZ : Leonardo!

GIANNI : …non solo le parla ma le telefona…

FRANZ : Senti… forse non stava parlando con Enrichetta …

GIANNI : E con chi?

FRANZ : Bazzicavo negli uffici della Freephone, sai quella segretaria, con i capelli blu…

GIANNI : Chi?

FRANZ : Ah, quella col piercing qua (indica il sopracciglio)…

GIANNI : No…

FRANZ : Avà Gianni quella che è sempre con la camicetta aperta fino all’ombelico…

GIANNI : No, completamente…

FRANZ : Quella che è sempre scosciata che s’accavalla le gambe…

GIANNI : No non la conosco…

FRANZ : Quella con la collana con la pietra rosa, i tacchi a spillo alle 9 di mattina, quella con la voglia di caffè…

GIANNI : Aspetta dove ce l’ha la voglia?

FRANZ : Vabbè la voglia neanche si vede, mi sembra che ce l’ha proprio qua dietro l’orecchio…

GIANNI : Ahhh! E dillo subito, tre ore, quella con la voglia qua dietro l’orecchio…

FRANZ : Gianni ti ho detto capelli blu, tacchi a spillo, camicetta aperta… tutta scosciata, hai notato solo la voglia dietro l’orecchio?

GIANNI : Ognuno?

FRANZ : Vabbè sì, comunque… Ti dicevo bazzicavo nell’ufficio di Marta…

GIANNI : Ah, Marta, lo so chi è Marta, perché non mi dicevi Marta…

FRANZ : E vabbè non mi veniva… ti dicevo, ho avuto la possibilità di dare un’occhiata alla scheda di Leonardo…non si fa! Lo so! Però è stato più forte di me… E’ in cura da tredici anni da uno psicologo e soprattutto è sposato…

GIANNI : Sposato?

FRANZ : Sposato e separato…

GIANNI : Tu sei sicuro di aver visto la sua scheda?

FRANZ : Sicurissimo, ma non è tutto…

GIANNI : E che ci può essere?

FRANZ : Ha una bambina…

GIANNI : Una figlia?

FRANZ : Sì! E sai come si chiama?

GIANNI : No? Non me lo dire…

FRANZ : E invece sì…

GIANNI : Agrippina…detta Grippy!

FRANZ : Ma che cosa? Sai come si chiama…

GIANNI : Marta…

FRANZ : Gianni la figlia di Leonardo, come si chiama?

GIANNI : Franz… non lo so… Cloe!!!

FRANZ : Si chiama Enrica!!!

GIANNI : Era meglio Cloe!!!

FRANZ : Gianni… Enrica… Enrichetta!!!

GIANNI : Come la scimmia?

FRANZ : No, penso sia la scimmia che si chiama come sua figlia…

FINE I ATTO

 

 

 


Atto Secondo

Scena I

I tre stanno facendo le pulizie. Franz sta spolverando il divano sulla destra, Leonardo asciuga i piatti, Gianni pensa al pavimento. I tre sono indaffaratissimi, ma pensano:

FRANZ : (pensiero) Guarda come mi sono ridotto… se mi vedesse mia madre… io a casa non butto neanche la spazzatura, e qua mi devo (sofferto) spezzare la schiena…e tutto questo perché potrebbe arrivare da un momento all’altro il dottor Valerio Fiorini… guarda, guarda (guarda Gianni) a me sempre i lavori più antipatici… porca di quella porca… almeno Gianni si fa gli adduttori… fa un movimento ginnico corretto…veramente pare ca sta facennu aerobica, tutto c’abballa, guarda quell’altro… (guarda Leonardo) Tutto precisino, col grembiulino, fermo, all’impiedi… muovendo solo le braccia…ahh, la prossima volta glielo dico…

GIANNI : (pensiero) (canta la canzone Singing in the rain e ramazza a tempo di musica)

LEONARDO : (pensiero) Metti la cera, togli la cera, metti la cera, togli la cera…

FRANZ : (c.s.) Guarda il bicipite… guarda-guarda-guarda aspetta che forse ho trovato un movimento corretto… sì, guarda come pompa, 1-2-3-4, 1-2-3-4…

GIANNI : (c.s.) Ma perché sempre io la cosa più difficile…Ma che sta facendo quello (guarda Franz) è due ore che pulisce sempre lo stesso punto… si mette davanti per non farmi vedere… certo ieri sera gliel’avevo detto di non mangiare la pizza sul divano… e lui “ No, non ti preoccupare… non fare la donnina di casa”…stronzo…

LEONARDO : (c.s.) Guardali, guardali come arrancano… non solo fanno la cosa più facile e meno faticosa…per giunta arrancano… certo vivere da solo dà un indubbio vantaggio… Certo, (guardando Franz) si riposa anche, il signorino, mhh! Ma perché non se ne va… così mi fumo una bella sigaretta, mhh! Imporre così la propria presenza…vietare di fumare in sua presenza, vietare…  ma come si fa? Io non ho mai imposto di fare o non fare niente a nessuno…

FRANZ : (c.s.) Ieri sera, poi per forza, per forza… abbiamo dovuto cantare la ninna nanna ad Enrichetta…

LEONARDO : (c.s.) Non si devono costringere le persone a fare come dici tu…ognuno ha la sua testa…

FRANZ : (c.s.) La testa mi fa male un poco di meno, meno male… passa il tempo e passa anche il dolore… azione-reazione, mhh! Che ne capiscono quelli?

GIANNI : (c.s.) Ma comu mai astamatina ancora n’a ghittatu schigghi… azione-reazione… ma che tesi è… ma te lo immagini davanti alla commissione di laurea a fare… ehhhi e chissu è patre nostru… Ehhiii e chissa è l’Ave Maria… Ahhuu e chissa è u Salve Regina….

Suonano alla porta

Scena II

GIANNI : E’ lui! Io vado ad aprire, voi sapete quello che dovete fare…(va alla porta)

LEONARDO e FRANZ : (si sistemano)

GIANNI : Vai, vai… cominciate…

FRANZ : Ma buon Leonardo, quale è l’unica cosa che veramente per noi è importante…

LEONARDO : Se mi permetti buon Scalia Francesco…

FIORINI : (entra)

LEONARDO : … la risposta è univoca… l’eccedenza dei ricavi sulle spese… il risultato economico positivo di un’attività produttiva, cioè il profitto… se mi permetti il termine…

FRANZ : Grazioso!

LEONARDO : Per l’appunto…

FRANZ : Scusa buon Pappalardo Leonardo buon, urge l’apertura di una parentesi…

GIANNI : Scusate se mi permetto d’interrompere il vostro dibattito sull’importanza del PIL inquadrato nel mercato azionario inflazionato dalla curva discendente dell’import-export on-line, ma l’interruzione perché pocanzi anzi testè è giunto tra noi il carissimo Dottore professore Fiorini Valerio!

LEONARDO e FRANZ : (balzano in piedi)

LEONARDO : Dottore carissimo potrà mai, e sottolineerei mai, perdonare cotanta imprudenza nel non rivolgerle immediatamente i nostri umili saluti

FIORINI : Noto con viva soddisfazione mista a un lieve stupore, se mi consentite questo termine grazioso quanto opportuno, che dei giovani s’interessino a tali problematiche così vitali…

GIANNI : Se la posso interrompere ma per ridarle subito la parola… vuole approfittare della divano poltrona, splendida, comoda, confortevole che la ditta ci ha gentilmente concesso anche ingiustamente, sopravvalutandoci forse…

FIORINI : Oh (ride) perbacco cari ragazzi dopo di voi…

LEONARDO : Mai, non ci permetteremmo mai di… di supinarci prima di lei…

FRANZ : Lei che ha già affrontato una lunga giornata lavorativa…

FIORINI : Consentitemi di insistere!

GIANNI : Ragazzi decidiamo di accogliere il gentilissimo invito del Dottor Fiorini… unanimità? Unanimità! Accomodiamoci…

FIORINI : (si siede prima di tutti)

LEONARDO : Buoni amici…oh, oh… ho usato il termine amici…vuoi vedere che noi piccoli e insignificanti segmenti stiamo diventando davvero un’unica retta? …Ringraziandola anticipatamente per il regalo dell’azienda che rimarrà comunque nostro cioè uno…uno…splendido indimenticabile ricordo…pensavo… chi meglio del dottor Fiorini può dall’alto della sua esperienza, della sua oculatezza… chi meglio di lui può risolvere il nostro piccolo quesito economico/finanziario/tecnico/tattico/agonistico?

FRANZ : Chi?

LEONARDO : Nessuno meglio di lui possiede quel cnov-ov…

FIORINI : Prego?

GIANNI : Know-how!

FIORINI : Ah, certo!

LEONARDO : Dottor Fiorini lei ovviamente deve essere pienamente disponibile. Se a quest’ora tarda della sera lei è stanco di affrontare argomenti lavorativi noi possiamo senz’altro rimandare il nostro dibattito ad altra sede, ad altro momento…

FIORINI : Con immenso dispiacere, con vivo dolore… ma proprio a fitte acute e lancinanti che squarciano le mie membra…

FRANZ : … e il sangue copioso che fluttua, prorompe nell’esofago soffocandola, facendole perdere la vita ma non la conoscenza per farle assaporare l’immenso dolore fino all’ultimo spasmo di vita… mentre in lontananza si avvicina un branco di cani affamati e inferociti…

GIANNI : Ehi, ohhh… buon Franz…

FIORINI : Basta, non esageriamo…

FRANZ : Volevo rendere proprio la drammaticità del momento per il dottore che è dispiaciuto…

FIORINI : Vabbè mi sembra un po’ troppo… ha esagerato! Dicevo, con un dolore vivo… ma proporzionato! Ecco… purtroppo l’ora è giunta, devo visitare altri appartamenti, quindi tiriamo le redini del discorso-dibattito che dir si voglia e torniamo a noi. Direi di ritirare i risultati della prova intesa a trarre valutazioni psicologiche oggettive sulle vostre persone…

LEONARDO : Certo…

GIANNI : Sante parole!

FRANZ : Che ha detto?

FIORINI : No dico…,  i risultati estrapolati dalla vostra coscienza e immediatamente trasferiti su supporto cartaceo…

LEONARDO : Sono perfettamente d’accordo, tu Gianni?

GIANNI : Certamente…

FRANZ : In parole povere…

FIORINI : I testsss!

(soggetto sul tsss!)

FIORINI : (a Franz) To Test!

FRANZ : M Test!

FIORINI : To Test…

FRANZ : M Test Ancor Mi Dol…

FIORINI : Ma Scalia che cosa borbotta? Testsss plurale dall’inglese to test… è importante sapere le lingue… l’uomo del 2000 deve avere la padronanza scritta e orale di almeno 4 lingue…

GIANNI : (prende i test) Certamente dottore… arrivano i testsss!? Plis!

FIORINI : Thang you…

LEONARDO : Let’s go Franz! Ass! Assss! Nous accompagnons … er Director… ainzsvaidrai…

FIORINI : Camon everybody…

FRANZ : Listen to me little flowers… (sproloquio a soggetto in inglese veloce)… You understand?

FIORINI : Ohh yes, I understund the english language, ov curse! Thang you…

GIANNI : Ma complimenti lei è praticamente un  madre lingua…

FIORINI : No,no,no!

LEONARDO : Lei è un bretone!

FIORINI : (c.s.)

FRANZ : No? Lei è un sassone…

FIORINI : No,no… grazie comunque, grazie davvero per i complimenti… la commozione è tanta che quasi mi addolora, un dolore oserei dire…

FRANZ : …lancinante con il sangue copioso e quei cani prima delusi e per questo più inferociti possono finalmente sbranarla…

FIORINI : … e basta! Lei ha la fissa di questi cani…

LEONARDO: Chiurili ‘sti cani!

GIANNI: (porgendo i test a Fiorini) Pliiiissss

LEONARDO e FRANZ: Pliiiisss

FIORINI : Le lingue ragazzi, mi raccomando le lingue… questo è un consiglio a voi giovani da un ragazzo un po’ stagionato, ma dal cuore sempre giovane… Si iu later!

GIANNI, LEONARDO e FRANZ:  Pliiiiissss!

FIORINI: (esce)

Scena III

GIANNI : Che fatica…

LEONARDO : Speriamo sia l’ultima volta…

FRANZ : E’ l’ultima volta!

LEONARDO : Magari fosse l’ultima volta…

FRANZ : No, è l’ultima volta che mi presto a questa sceneggiata di bassa lega…

GIANNI : No, dai… è andata bene…

FRANZ : E’ finito il teatrino…

GIANNI : L’abbiamo fatto per il nostro futuro…

FRANZ : Ma se puta caso io non vengo assunto, dopo tutto quello che sto facendo… anzi meglio che non mi assumono così ho la scusa per… per… per farlo sbranare dai cani!

LEONARDO : Ohh, ohhh, calmo-calmo, bello-bello, chiurili sti cani… tra me e uno stipendio c’è Fiorini…(esce)

FRANZ : Tra lui e uno stipendio?

GIANNI : Parliamoci chiaro… se a qualcuno serve veramente questo lavoro, quello è Leonardo…

FRANZ : E si lo so… serve a Leonardo… io non è che posso… non ce la faccio…

GIANNI : E fai uno sforzo!

FRANZ : Fai uno sforzo!

GIANNI : Sì Franz serve a Leonardo, ma serve anche a noi…

FRANZ : Io ho le spalle coperte…

GIANNI : Appunto!

FRANZ : Appunto che?

GIANNI : Sai Franz… io ho riflettuto su tutta questa storia e su quel modulo di rinuncia… e… non me la sento Franz, no! Non me la sento di entrare io e lui no…

FRANZ : Ma che stai dicendo?

GIANNI : Se nella graduatoria arrivasse dopo di me… e la mia rinuncia servisse a fare assumere lui… io… io…

FRANZ : Rinunceresti?

GIANNI : Io…

FRANZ : Che è un sì o un no?

GIANNI : Un?

FRANZ : Cioè tu, dopo anni di studi, ti laurei e finisci a carriare vasi e piante per tutta la vita…

GIANNI : Vasi e piante, ohhh? In un vivaio ci sono anche uffici… va? Non è che…

FRANZ : Sempre un vivaio è!

GIANNI : Meglio di dare sigarette per tutta la vita!

FRANZ : Perché sarebbe meglio?

GIANNI : Tu per giunta odi il fumo…

FRANZ : A proposito, non lo so, vi pare che non me ne accorgo… io faccio finta di niente ma lo so…

GIANNI : Che c’è ora, che è successo?

FRANZ : In questa casa si fuma alle mie spalle…

GIANNI : Allora… io fumo… Leonardo fuma…se non sbaglio fuma anche Enrichetta… e tu, non solo non apprezzi il fatto che quando ci sei tu non si fuma, ora non dobbiamo fumare neanche quando non ci sei tu…

FRANZ : E’ necessario! Non la senti la puzza che c’è in questa casa…

GIANNI : No, non la sento…

FRANZ : E che vuoi sentire…Voi fumatori ormai avete quattro sensi, l’olfatto ve lo siete giocato… poi tu ne hai solo tre, non sei sordo?

GIANNI : (non risponde)

FRANZ : (grida) Non sei sordo!?

GIANNI : No, ci sento, dieci/decimi ci sento…

FRANZ : Vabbè… l’olfatto te lo sei giocato…

GIANNI : E’ questo che non sopporto dei non-fumatori, questa arroganza… questo guardare dall’alto in basso… magari vi fate gli spinelli…

FRANZ : Ehi! Finemula cu stu fattu de spinelli, che mia madre quando torno mi ha detto che ho l’analisi delle urine prenotate… A me… l’analisi a me! Magari mi trovano tracce di nicotina per colpa della vostra sindrome da suicidio…

GIANNI : Vabbè mi voglio suicidare, anzi… e iu vogghiu moriri… subito, lo sai che faccio… una bella sigaretta è quello che ci vuole (la prende e la accende) ahh, che bella, ahhh… ero tornato ai tempi dell’adoloscenza che fumavo di nascosto… ahhh!

FRANZ : Dai respira più profondamente, inspira bene…ancora… nuoce gravemente alla salute…

GIANNI : E vabbè…

FRANZ : Provoca malattie cardiovascolari…

GIANNI : …sì…

FRANZ : Donne incinte il fumo nuoce alla salute del vostro bambino…

GIANNI : (c.s.)

FRANZ : Il tabagismo fa più vittime degli incidenti stradali…

GIANNI : Ben altro devono scrivere nei pacchetti per farmi smettere di fumare…

FRANZ : Ma lo sai che le sigarette contengono benzopirene, una sostanza chimica che provoca il cancro ai polmoni? Si sa con certezza che quando il benzopirene entra in circolo, si tramuta in diolepossido di benzopirene e si aggancia ai recettori del gene P53, quello che provoca il cancro ai polmoni. Il diolepossido si collega al gene P53 in tre specifiche locazioni e provoca mutazioni pre-cancerose nei tessuti polmonari…

GIANNI : (tossisce ed esce)

LEONARDO : (entra) Ohhh! Finalmente si può fumare in questa casa…

FRANZ : No, guarda che l’ha spenta la sigaretta…

LEONARDO : Perché?

FRANZ : Poi te lo fai spiegare da lui (si siede sul divano a guardare la TV)

Scena IV

GRIPPY : (entrata con Leonardo) Allora signor Leonardo, ho fatto tutto per oggi…ah! Ha dormito già un paio d’orette, poi l’ho cambiata…

GIANNI : (entra con il cellulare e va al punto telefonico) Un attimo amore, un attimo…

GRIPPY : Quel pacco di pannoloni è già finito, poi le ho fatto il bagnetto e l’ho asciugata col phone… ci sono volute un altro paio d’orette… le ho spalmato il vicsvaporub e l’ho fatta riaddormentare raccontandole la bella addormentata nella Savana… la sua fiaba preferita…

FRANZ : (Dal divano) Ma non era nel bosco?

GIANNI : (al telefono mentre parla Grippy) Sì, sì ora ti sento Pina Pinuccia Pipì, quale voce? Una donna qua? Ma quale donna? No… niente amore… era la radio! E’ la radio…(sgrana gli occhi, chiude il telefono, è più confuso che persuaso, esce)

GRIPPY : Ma che è successo?

FRANZ : Niente, la sua ragazza si sintonizza spesso su radio DJ… oddio… si sintonizza più sul DJ che sulla radio…

GRIPPY : Comunque, per oggi ho finito…

LEONARDO : Bene, non solo per oggi…

GRIPPY : In che senso?

LEONARDO : Io ho apprezzato il fatto che lei si sia dedicata con abnegazione ad un mestiere che in fondo non era il suo…

GRIPPY : Prego?

LEONARDO : Capisco che col suo mestiere lei ha avuto e  avrà a che fare con ben altri tipi di pupazzi…

GRIPPY : Quale mestiere?

LEONARDO : Signorina, lo so, lo so…

GRIPPY : Ma cosa?

FRANZ : Signorina se lo sa lui, lo sa lui…

LEONARDO : Però signorina il suo mestiere ha poco a che fare con delle anime innocenti…

GRIPPY : Ma io ho fatto il mio dovere…

LEONARDO : Lo so, lo so senza dubbio signorina… ma lei non vorrà negare che il suo mestiere… rispettabilissimo… il più vecchio del mondo… mal si concilia con quello della baby-sitter…

GRIPPY : Guardi che io non la capisco, io sono una baby-sitter!

LEONARDO : Vabbè ma sappiamo e resti fra noi come arrotonda… (si allontana)

FRANZ : (a Grippy) Lo assecondi signorina, si ricorda? E’ strambo, lo assecondi…

LEONARDO : …comunque, signorina non è per questo che non abbiamo bisogno più dei suoi servizi…

GRIPPY : Mi licenzia?

FRANZ : Lo assecondi…

GRIPPY : Ma mi licenzia!

LEONARDO : Signorina Grippy in ogni caso era per lei un impiego temporaneo… il suo lavoro è un altro…

FRANZ : Lo assecondi…

LEONARDO : …il fatto è che Enrichetta non ha più bisogno di lei… o meglio io ho deciso che Enrichetta può stare benissimo da sola…

FRANZ : Signorina è diventato meno strambo!

GRIPPY : E io ho perso il lavoro…

LEONARDO : Comunque signorina, mi dice quanto…

GRIPPY : No, no, ha già fatto il suo amico Franz. Inventandosi quella strana storia del bambino in fondo ha voluto farle un regalo…

FRANZ : Brava signorina, lei è l’unica che lo ha capito…

GRIPPY : Allora… vado a prendere le mie cose di là.

LEONARDO : Certo, si accomodi…

GRIPPY : (esce)

Scena V

Suonano alla porta

LEONARDO: (va alla porta)

FRANZ : Fermo!

LEONARDO : Che è?

FRANZ : La vecchia c’ha le chiavi… Fiorini è già venuto…

LEONARDO : E chi sarà?

FRANZ : No! Marta… gli ho spiegato dove abito e l’ho invitata…

LEONARDO : Ma chi è Marta?

FRANZ : Quella della Freephone, quella coi capelli blu…

LEONARDO : Non la conosco…

FRANZ : Avà, quella col piercing qua (indica il sopracciglio), tutta sempre scosciata… io le ho anche detto ciao Cosciona e lei s’è messa a ridere…quella con i tacchi a spillo alle no…(si ferma riflette) quella con la voglia di caffè dietro l’orecchio…

LEONARDO : Ahh! L’ho capito, Marta, certo…

FRANZ : Ma chi ci taliati ‘nte fimmini… cioè voi alla domanda cosa guardi in una donna…rispondete… qua dietro l’orecchio… vabbè lascia perdere… lasciami solo… come sto?

LEONARDO : Non sei il mio tipo…

FRANZ : Vabbè vai lasciami solo…

Suonano più insistentemente…

LEONARDO : Un attimo cosciona… ora arriva!!! (esce)

FRANZ : Zitto!!! (si sistema) A volte i nostri desideri si avverano… entra, Cosciona! (Apre la porta: è Ines. Richiude la porta e scappa)

INES : (riapre la porta con le chiavi e colpisce al volo Franz con la borsetta) Facchino!!!

FRANZ : (si blocca) Signora… pigghiau a pensione astamatina vero?

INES : Zitto, animale, il mio pensiero va a quella buonanima di tua madre…

FRANZ : Mia madre è viva!

INES : Zitto, e portami la borsetta, il mio pensiero va a quella poverina di tua madre che ti ha sfamato, ti ha cresciuto e il risultato cos’è, n’animale, ahhh, ma ognuno raccoglie quello che semina… tu che cosa hai seminato? La marivana hai seminato? E certo tu hai la faccia di uno che si inietta l’ascisessse, l’ascisssese…

FRANZ : No signora, hashish, e si fuma… è l’eroina che si inietta…

INES : Bravo! Abbiamo l’esperto droghiere… che gioventù… che gioventù… (guarda il quadro) Girolamo, Girolamo tu non sapevi neanche che erano queste porcherie… tu al massimo fumavi quelli che chiamavi “sucarri”… Girolamo caro, tu stacci a sentire, esaudisci il nostro bisogno…

GIANNI e GRIPPY : (entrano da sinistra, Gianni vede Ines afferra Grippy e la trascina di nuovo a sinistra)

INES : … per evitare di farci soffrire facci spirare tutti nel sonno!… Dove sono gli altri?

FRANZ : No… chi? Gli altri? Dormono!

INES : Dormono a quest’ora? Dormono soli o… Ispezione!!!

FRANZ : No, la prego, li lasci riposare… abbiamo avuto una lunga giornata… anzi anch’io ero a letto…

INES : Sfaticati, gioventù sfaticata, ai miei tempi il mio Girolamo, sai a che ora si alzava… anzi come diceva lui si “suseva”, alle? (fa segno 5)

FRANZ : Cinquantacinque!

INES : (borsettata) Cinque… alle cinque… quello è l’orario, lui mi diceva sempre un proverbio delle sue parti: la matinata fa la jurnata…

LEONARDO : (entrando fa segno a Franz di tenere occupata Ines per far fuggire Grippy)

INES : …e mai gli occhi di sua moglie l’hanno visto stanco!

FRANZ : Signora, io le volevo dire che… non so come dirglielo, non trovo le parole… vede noi… non è stata colpa nostra ma… a questo punto glielo devo dire…

INES : Che cosa?

FRANZ : Signora Ines Catrambone, forse è saltata una molla della poltrona!

INES : Che cosa avete combinato? (si sposta lentamente sulla sinistra) Come diceva Girolamo… è ‘nutile questa è una gioventù dannifica…

GIANNI e GRIPPY : (nel frattempo entrano da sinistra, Grippy riesce quasi a scappare, ma all’ultimo momento escono a destra)

INES : Ma che mi prendi in giro?

FRANZ : No, è che mi era parso…

INES : E’ tutto integro… integro… come il mio sposo che mi ha lasciata in questo mondo urlato, chiassoso… (si avvicina al quadro) Girolamo caro, splendido amante, vieni tra noi col tuo fare paterno, sostituisci ‘sta vita assordante, con la santa quiete, il silenzio eterno!

GIANNI, LEONARDO e GRIPPY : (nel frattempo Gianni e Leonardo fanno scappare Grippy, chiudendo rumorosamente la porta)

INES : (girandosi di scatto) Chi è? Ohhh! Vi siete svegliati? Buongiorno…

GIANNI e LEONARDO : Buongiorno!

Suonano alla porta.

INES :Aprite!

(scena a soggetto: loro non sentono il campanello, alla fine apre Leonardo)

LEONARDO : (apre, lasciando la porta socchiusa) Ah, sì! No, guardi mi ha trovato per caso, io stavo uscendo…(agli altri) Sono i testimoni di Geova… (alla porta) No, non mi interessa guardi, qua siamo… questa è una casa sacra, cattolica, noi siamo tutti giovani cattolici, attivisti, osservanti, praticanti ma proprio praticanti quasi a livello agonistico… Arrivederci, sì pace e bene!!! (agli altri) Erano quegli scocciatori…

INES : Bravo! Ci fosse stata mia figlia, suor Celestina, li avrebbe convertiti tutti…

Suonano alla porta

INES : Ancora, largo!!! Ci parlo io con questi…

GIANNI : No, no, no ci pensiamo noi…

INES : Non esiste, io so come non farli tornare mai più, dammi la borsetta!

FRANZ : Ce l’ha in mano…

INES : Meglio!!! (apre la porta)

GRIPPY : (entra) Scusate… ma nelle case in cui lavoro, dimentico sempre qualcosa… ma proprio succede sempre…(entra nelle camere)

GIANNI : Signora stia ferma… possiamo parlare… c’è una spiegazione!

FRANZ : Infatti signora Catrambone, quella lì è …è… è la …sorella di Gianni!

GIANNI : Ragazzi ora basta con le bugie…

LEONARDO : Giusto!

GIANNI : Quella lì è la baby-sitter di Enrichetta… non c’è niente di male, ohhh!

LEONARDO : Vabbè Gianni, baby-sitter come secondo lavoro, non abbiamo niente da nascondere in fondo… Signora Catrambone, quella lì fa anche la prostituta!

INES : (in preda ad un malore si avvicina al quadro)

GIANNI, FRANZ e LEONARDO : (si azzuffano a soggetto)

GRIPPY : (entrando) Avevo dimenticato la vestaglia… è sempre così… una volta le pantofole, un’altra volta l’accappatoio… ed una volta addirittura il reggiseno (a Ines) Sa quella volta sono dovuta rimanere dieci giorni senza mai tornare a casa… Ma lei chi è? Ahhh… non mi avete fatto neanche uscire dalla porta e già ve ne siete trovata un’altra… Cos’è? Ha più esperienza di me? Vi fa un prezzo più basso? Oh, ho capito… vediamo se una vecchia saprà soddisfare quel maniaco e il suo pupazzo… (sbatte la porta uscendo)

INES : (sviene)

BUIO

Scena VI

FRANZ : (fa esercizi)

LEONARDO : (che sta appendendo un calendario al posto di Girolamo) Guarda che ti fai male di nuovo…

FRANZ : Mens sana in corpore sano

LEONARDO : E’ a mens sana ca manca!

FRANZ : Mantenere il fisico pronto e allenato è una cosa fondamentale…

LEONARDO : Già, senti mi dai una mano?

FRANZ : (gli tiene il calendario sul muro) Guarda, guarda… guarda il tricipite, guarda-guarda-guarda come si lega allo scapolare… tocca… tocca!

LEONARDO : Ma che devo toccare?

FRANZ : Tocca, tocca il deltoide… ma che ne capisci tu?

LEONARDO : (c.s.)

FRANZ : Io ho dei muscoli sviluppati dove le persone normali non hanno nemmeno i muscoli…

LEONARDO : Le persone normali…

FRANZ : Leonardo, non è solo per l’aspetto fisico…

LEONARDO : Nooo!

FRANZ : No che c’entra, l’aspetto fisico è l’ultima cosa… è tutto l’organismo che migliora, non è solo il fatto del fumo, è importante il movimento, lo sforzo fisico… per non ridursi come… proprio… non trovo le parole… per non ridursi…

GIANNI : (entra ansimando)

FRANZ : Ecco… così!

GIANNI : Sette piani… è gia la terza volta che provo a chiamarla… niente si fa negare…

FRANZ : E’ basta Gianni è finita… la prossima volta informati meglio sui suoi gusti musicali…

GIANNI : (a Leonardo) L’hai appeso? Bravo! Vediamo se prende… niente… niente questa non fa massa…

FRANZ : A mia ‘mpochi  massa ma fa!

GIANNI : Quella vecchia se lo doveva proprio portare a Girolamo…

LEONARDO : La casa ormai è sconsacrata…

GIANNI : No, aspetta prende, allora non era Girolamo… anche questa fa massa…

FRANZ : Senti, mancano tre giorni, appena arrivi a casa te la risolvi…

GIANNI : Ma devo sentirla adesso! Adesso probabilmente è consufa

FRANZ : Confusa sì, ma persuasa dal DJ

GIANNI : Finiscila!

FRANZ : E’ passata dalla NTCRAP allo scretch…

LEONARDO : Ha ragione Franz, meglio così. Non vi eravate ancora sposati…

FRANZ : Ah, ma mica è per questo che con tua moglie…

GIANNI : (interrompe Franz) Zitto!

LEONARDO : Che c’è?

GIANNI : No, niente…

LEONARDO : No, no, fallo continuare…

GIANNI : Vabbè Leonardo… prima o poi te lo dovevamo dire…ascolta Leonardo noi… per sbaglio… siamo venuti a sapere… della tua situazione… familiare!

LEONARDO : Quale?

GIANNI: Leonardo non… non… non fare così… e ascolta… abbiamo saputo chi è veramente… Enrichetta…Alla luce di questi fatti io avevo pensato che… date le nostre situazioni… probabilmente anzi sicuramente, questo lavoro serve più a te che a noi…

FRANZ : (guarda Gianni senza capire)

GIANNI : (rispondendo allo sguardo di Franz) … in poche parole… se assumono noi e a te no… noi siamo disposti a rinunciare…

FRANZ : (c.s.)

LEONARDO : Bravi! E da quanto tempo lo sapete? Per questo eravate così gentili… diversi…cos’è? Vi faccio pietà forse? Faccio compassione?

GIANNI : No… anzi…stiamo capendo la situazione…

LEONARDO : Ma che cosa volete capire? (gridando) Che cosa potete capire?

FRANZ : Senti, noi… lo facciamo per te!

LEONARDO : (piano) Sapete quanto tempo è che non la vedo…

GIANNI e FRANZ : (imbarazzati, escono)

LEONARDO : (prende il cellulare, chiama) Pronto? Ciao bellissima… come stai? T’è passato il raffreddore? Si! Bene! …Ho finito sì… tra tre giorni ci vediamo, no dopodomani, tra tre giorni sì… andiamo dove vuoi tu… Enrichetta sta bene… sì e mi ha fatto compagnia… Cosa direbbe? Enrichetta vorrebbe andare… allo zoo? (ride) Sì vabbene andremo tutti allo zoo…

Suonano alla porta

LEONARDO : Adesso ti devo lasciare… ciao tesoro…(chiude il cellulare)

Scena VII

Suonano alla porta

LEONARDO : (va ad aprire)

FIORINI : Buongiorno, buonasera… buonanotte…

LEONARDO : Buon… Buona… Salve! Dottor Valerio Fiorini… Fiorini Valerio Dottor… a cosa dobbiamo l’onore della sua visita, della sua… apparizione! Qual buon vento?

FIORINI : Venti funesti caro mio!

LEONARDO : Gianniiii!

FIORINI : …oserei dire… Cicloni delle azzorre a Roma…

LEONARDO : (annuisce)

FIORINI : …quasi tempesta equatoriale…

LEONARDO : Domani?

FIORINI : Bufere… tifoni… tornadi!

LEONARDO : Malu tempu, va?

GIANNI : (entra, a Leonardo) Se per caso ne vuoi parlare con… (vede Fiorini) Carissimo Dottore Cavaliere brama… bramavamo una sua venuta…

FIORINI : Il tempo dei convenevoli è finito…Il tempo dei facili entusiasmi è terminato… Il tempo…

LEONARDO : E’ brutto… Gianni siediti…

FIORINI : Vi faccio una sola domanda! Una sola domanda… E senza quei preamboli macchinosi che tanto vi piacciono… esigo una risposta! In quale oscuro meandro della vostra bassa personalità provinciale e meridionale avete pescato questo trattamento malavitoso per la povera signora Catrambone…   La poveretta già provata dalle sfortune che la vita le ha riservato ha dovuto subire l’ultimo smacco… una donna anziana, vedova, sola… che aveva in suor Celestina sua figlia, l’unico motivo di vanto…è in prognosi riservata… è caduta nel tranello messo a punto da un’associazione a delinquere… la vostra…

GIANNI : Guardi a noi davvero dispiace… è stato un terribile equivoco…

FIORINI : Equivoco?… mi ha raccontato tutto! Organizzare dei party erotico-sessuali con l’ausilio di una professionista… e addirittura… Dio mi perdoni…servirsi anche di un’animale , nella fattispecie una scimmia, per soddisfare i vostri aberranti, depravati… desideri! Niente è equivocabile in questo quadro… (vede il nuovo quadro alla parete) In questo quadro? Ecco questo è il vostro manifesto: Maiali di tutto il mondo unitevi! Comunque esigo una risposta!

FRANZ : (entra non visto) Nenti sacciu, nenti visti e nenti vogghiu sapiri…

FIORINI : (si alza) Bravo Scalia questo è proprio l’atteggiamento da correggere… questo lassismo negligente omertoso… questo nascondere l’evidenza dei fatti… questo… questo (si siede)

FRANZ : Hai finito? Rispondi! …Unanimità? No! Hai finito… lo decido io… Ti sei mai chiesto… Valeriuccio mio, con chi hai avuto tu a che fare in queste tre settimane…te lo sei mai chiesto? Chieditelo! Chieditelo! Ma non ti rispondere… perché prima devo rivelare ai miei amici con chi abbiamo avuto a che fare noi… Vero? Apro e chiudo brevemente una parentesi quadra e vi dico che il dottore… il dottore Valerio Fiorini … è un responsabile della Freephone… ma responsabile di che? Delle assunzioni? Delle “assegnazioni” degli alloggi… degli alloggi… Fiorino vali comu u rui di mazzi quannu a briscula è a coppi…Anderstend… E’ inutili ca ti carichi di munnizza, ca t’allagghi a ucca… ti sei allargato un po’ troppo…

GIANNI : Ahhh! Tradimentu ci fu…

LEONARDO : E bravo a Fiorino… ti cunsumasti che to stissi manu…

FRANZ : Lo sai con chi hai avuto a che fare?  Leo Mustazzi i crita… Giuvanni manu o pottafogghiu e Ciccio beddu spicchiu…

FIORINI : (fa per alzarsi) Scusatemi avrei un impegno importantissimo…

GIANNI : (lo ferma)

FRANZ : Si stassi assittatu…

GIANNI : Senti beddu spicchiu, mi sembra chiaro che a questo punto lo dobbiamo eliminare…

LEONARDO : Io direi di farici ‘nretipunto nda frunti cu na bella palora graziosa, se mi consentite il termine…

FRANZ : Io direi di riallacciare…anzi di legare… o perché no di incaprettare al discorso di prima questa proposta…

GIANNI : Io direi di farici fari a fini ro suggi…iu anderstend suggi?

FIORINI : Dai ragazzi finiamola con questo scherzo che è sì grazioso ma si protrae purtroppo da troppo tempo… Dai ragazzi io faccio finta di niente, non ho visto niente… non so niente… una mano lava l’altra…

LEONARDO : Ha detto mano?

GIANNI : Sì ha detto mano!

LEONARDO : L’ha detto?

FRANZ : L’ha detto…

FIORINI : No, non ho detto niente…

LEONARDO : I viri sti manu… tu vo passari ri sti manu… sti manu… sti manu ca cririmi n’ana vistu tanti, ma tanti…

FRANZ : Ragazzi allora arriviamo alla conclusione di questo summit…ci facemu fari a fini di Turi Pagghiarolo o di Saro Testi i petra…direi… direi di turi…

GIANNI : Ma vadda ca saru ittava schigghi!

LEONARDO : Sì, sì… chidda di Saro è stato il the end più bello che abbiamo scritto all’esistenza di un’omo…

GIANNI : The end … picchì ‘a lingua, si unu non l’avi tagghiata, è ‘mpottanti!

FRANZ : Fossi era megghiu a fini ri Saru…

FIORINI : Ragazzi facciamo una cosa organizziamoci, pensateci con calma… poi magari domani io torno e applichiamo il frutto del vostro ragionare…

FRANZ : Ma quasi quasi sperimenterei una fine fatta apposta apposta  pe i Fiorino… Manu o pottafogghiu susulu…

GIANNI : (esegue)

FRANZ : Mustazzi i crita tenulu!

LEONARDO : (esegue)

FRANZ : (estrae un fazzoletto e starnuta) NTCRAP! ( si pulisce il naso, usa il fazzoletto per tappare la bocca Fiorini) Legatelo a peri d’alivu.

GIANNI : (esegue)

FRANZ : Allora apri bene le orecchie pecchè pallo sulu na vota, sugnu comu a radio…scusa…

GIANNI : Beddu spicchiu l’hai cu mia…

FRANZ : Unn’erumu agghiunti…

LEONARDO : A “sugnu comu a radio…”

GIANNI : Cia livamu sta fassa…

FRANZ : Allora recapita questo messaggio ai nostri nemici, la cosca rivale… la trovi all’ammezzato al primo piano… sono tutti riuniti lì…

LEONARDO : Aspetta che gli rapro la parentesi… (apre la porta)

FRANZ : Fiorino, tu a noi non ci hai mai visto…

GIANNI : E non chiamare la polizia pecchè noi gli diciamo che era tutto uno sghezzo…

FIORINI : (esce)

FRANZ : Avanti bello valente… comincia a scendere

LEONARDO : Ma che cosa hai scritto?

FRANZ : (gridando nel pianerottolo agli inquilini dell’ammezzato)… Amigo… amigo sì dico a te! Sta scendendo uno che cerca a voi… Dice che ha un messaggio urgente per voi… eh, eh, quello, quello… tienilo d’occhio!

GIANNI : Il responsabile delle assunzioni…

LEONARDO : Delle assunzioni degli alloggi…

FRANZ : (rientra e chiude la porta)

GIANNI : E noi tre settimane ad avere l’incubo di Fiorini…

FRANZ : Io l’avevo capito subito…

GIANNI : Ma che cosa hai scritto nella busta?

FRANZ : Niente, niente…

GIANNI : Guarda che l’ammezzato di questo palazzo sembra il Bronx!

FRANZ : Esagerato sono brave persone…

LEONARDO : O tutti o nessuno…

FRANZ : Vabbè tutte brave persone proprio, no…

LEONARDO : O tutti o nessuno…

GIANNI : No, quale nessuno ho visto certe faccine…

LEONARDO : Ragazzi, o veniamo assunti tutti e tre o rinunciamo…

GIANNI : O veniamo assunti tutti

FRANZ : O rinunciamo…

(fracasso dal piano ammezzato)

GIANNI : (va verso la porta) Che è successo?

FRANZ : Quelli dell’ammezzato hanno letto il messaggio di Fiorino…

GIANNI : Ma che c’era scritto?

FRANZ : Niente, “Tornate vostro sporco paese brutti morti di fame”

Fracasso, urlo di Fiorini – BUIO

Scena VIII

E’ sera, Gianni è sul divano parla con il calendario, Leonardo è sdraiato sul tavolo della cucina. Ah dimenticavo che sono tutti pessi.

GIANNI : (al calendario) Dimmi una cosa tu ti comporteresti come si è comportata lei… scapperesti con un DJ… Hei!

LEONARDO : No, non mi piacciono i DJ…

GIANNI : Chi è?

LEONARDO : Io!

GIANNI : Io chi?

LEONARDO : Come chi?

GIANNI : Chi sei?

LEONARDO : Avà chi sono…

GIANNI : Leonardo?

LEONARDO : Eh… ma che è non mi vedi?

GIANNI : Non tanto bene… sei quella cosa sul tavolo…

LEONARDO : Non ci senti dal naso, non ci senti dalle orecchie, ora non ci vedi…per giunta sei un pochettino assai pesso!

GIANNI : Hei! Hei! Io non sono pesso…

LEONARDO : No?

GIANNI : No!

LEONARDO : Auguri!

GIANNI : Grazie!

LEONARDO : Non c’è di che… non devi ringraziare me… è merito dei bulgari dell’ammezzato al primo piano!

GIANNI : Ma che era quella cosa?

LEONARDO : Boh! Ma era potente…

GIANNI : Ma quale… a me non m’ha fatto niente…

LEONARDO : Ma niente-niente?

GIANNI : No, perché… vedi qualcosa di anormale?

LEONARDO : (lo guarda) Tutto ok! Facciamo un gioco…

GIANNI : No!

LEONARDO : Dai, dai… facciamo un gioco…

GIANNI : Dopo…

(pausa)

LEONARDO : Senti…

GIANNI : Ahhh!

LEONARDO : Ma dov’è finito Franz?

GIANNI : Chi è Franz?

LEONARDO : A Bo Va!!! Normale sei…

GIANNI : Ah… Franz… è uscito…

LEONARDO : Sì vabbè…

GIANNI : Ha detto che si annoiava… voleva un souvenir di Roma…

LEONARDO : Gianni… andiamolo a cercare…

GIANNI : Perché?

LEONARDO : Ma come perché? Non riusciva nemmeno a camminare…

GIANNI : No… sono stanco!!!

LEONARDO : Facciamo un gioco allora!

GIANNI : Ancora… No! No! No!

LEONARDO : Ma è bello…

GIANNI : Quando torna Franz lo facciamo un gioco bello…

(pausa)

LEONARDO : Gianni?

GIANNI : Ahhh!

LEONARDO : Franz non torna più!

GIANNI : Perché?

LEONARDO : I negozi di souvenir sono chiusi…

GIANNI : E allora…

LEONARDO : Sfonda le vetrine dei negozi e lo arrestano… cu ci parra che Carabbineri…

GIANNI : Come chi? Non ti preoccupare, in caso ci parlo io…

LEONARDO : Apposto!

GIANNI : Ahhh!

(pausa)

LEONARDO : Gianni?

GIANNI : Che hai?

LEONARDO : Facciamo un gioco…

GIANNI : Nooo… ooo!

LEONARDO : Facciamolo avà…

Suonano alla porta

LEONARDO : I carabinieri!

GIANNI : (si alza) Fai parlare me… ci penso io… tu stai composto…

LEONARDO : (accavalla le gambe)

GIANNI : (apre la porta)

FRANZ : (Ha il segnale STOP all’altezza del viso)

GIANNI : (pausa) Leonardo… c’è uno Stop!

LEONARDO : Femmiti e mettici a prima…

GIANNI : Auh… ma chi semu a scola guida…

FRANZ : (scoprendo il volto) Souvenir di Roma… (entra)

LEONARDO : (si siede sul tavolo) Ma che è?

FRANZ : Ho pensato… esiste miglior souvenir di questo… guardatelo che bello… è inutile la statuina, il colosseino, la fontanellina di Trevi… questo è il simbolo di una metropoli, anche quando sei preso dal turbinio, dalla vorticosità, da questo… alzo lo sguardo e leggo: Stop! Stop, imperativo categorico, mi fermo e penso… ma quant’era bella Roma!

GIANNI : Bello!

LEONARDO : Bellissimo! Pari chiddu ca c’è sutta a me casa…

GIANNI : Vero!

FRANZ : Ma che ne capite voi?

LEONARDO : Giusto! Facciamo un gioco…

GIANNI : Ihhh! Avanti forza, basta non ci a fazzu cchiu, Franz ammucciamuni, tu cunta…. Niscemu i catti… tre carte a me, tre carte a te… scopa! Tiriamo i dadi 6 e 6 12, Parco della Vittoria due  alberghi paga senza passare dal Via! Hai perso… qual è l’obiettivo? Devi conquistare il mondo? Quanti carri armati hai? 2! Passaparola… tu puoi aprire, no, cip, buio, pioggia… comu c’è na carta sutta u tavolo… carusi iu cu vuautri non ci jocu cchiu!

LEONARDO : Perche non giochi più?

GIANNI : No, basta, si n’ama pigghiari in giri ‘ntra nuautri…

LEONARDO : Ma che cosa?

GIANNI : No, basta! Ho detto basta, basta!

FRANZ : (che nel frattempo è andato a controllare) Gianni, ma unni a viristi a catta sutta u tavulu…

LEONARDO : Ragazzi… il gioco è semplicissimo e simpaticissimo, anzi se mi consentite il termine…

GIANNI, LEONARDO e FRANZ : Graziosissimo!

LEONARDO: Giochiamo alla strega di mezzanotte…

FRANZ : Bello! Bellissimo!!! Non ci so giocare, come si gioca?

LEONARDO : Ma che infanzia hai avuto!!!

FRANZ : Non apriamo il capitolo della mia infanzia…

LEONARDO : Cioè tu non sai cos’è la strega di mezzanotte…

FRANZ : No!

GIANNI : Cioè tu nascondino, acchiappa-acchiappa… niente…

FRANZ : No!

LEONARDO : Cioè tu a un due tre stella, girogirotondo, gioco del fazzoletto… niente…

FRANZ : No!

GIANNI : Ma a che giochi giocavi quand’eri piccolo…

FRANZ : I giochi che facevano tutti no! Al dottore e l’infermiera, a chi sputa più lontano… u poker…

LEONARDO : Vabbè allora te lo spiego: uno esce dalla stanza si spengono le luci e gli altri si nascondono…

FRANZ : E poi?

LEONARDO : Quello rientra gridando: “Sono la strega di mezzanotte!” e comincia a cercare…

FRANZ : Bello! chi esce?

LEONARDO : Facciamo la conta…Per me? Gianni tocca a te!

GIANNI : Perché?

LEONARDO : Sei uscito tu!

GIANNI : Ma non abbiamo buttato i numeri…

LEONARDO : Non c’è bisogno! Questa è una conta psicologica… tu che numero avresti buttato?

GIANNI : Uno!

LEONARDO : E tu?

FRANZ : Due!

LEONARDO : Io tre: sei! Era per me: 1-2-3-4-5-6 Hai visto?

FRANZ : Bellissimo!

GIANNI : Occapù…

LEONARDO : Dai esci e ricordati quando entri dici: “Sono la strega di Mezzanotte!”

GIANNI : T’ho sentito vabbene…non sono sordo!

LEONARDO : No, devi gridarlo…avanti va… esci!

GIANNI : La prima fatela facile…

FRANZ : Esci!

GIANNI : (esce)

LEONARDO : (spegne la luce)

FRANZ : Non so dove mettermi…

LEONARDO : Dove vuoi dai!

FRANZ : (pausa) Ma dove ti sei messo?

LEONARDO : Non parlare se no lo capisce dove ti sei messo…

FRANZ : Ma io non mi sono messo ancora… dai, aiutami non so dove mettermi…

GIANNI : (urla) Sono la strega di mezzanotte! Dove siete? questo è il televisore, questo (doing-doing) è il souvenir… Ragazzi ma dove siete? Vi siete nascosti difficile… Ragazzi non vi trovo… E se mi arrendo? Mi posso arrendere? Vabbè rispondete almeno…mi sto arrendendo… Mi arrendo! Mi sono arreso! (accende la luce)

FRANZ : (E’ seduto sopra il tavolo con lo Stop davanti alla faccia)

GIANNI : Vabbè eri messo difficile! ma Leonardo dov’è?

FRANZ : Sarà qui da qualche parte!

GIANNI : Quello è bravo si nasconde bene…

FRANZ : Ma troppo bene, ma dov’è? (esce)

GIANNI : Ho acceso la luce puoi uscire…

FRANZ : (da fuori) L’ho trovato… (rientra) Sta dormendo!

GIANNI : Ma vale?

FRANZ : Certo che vale! (pausa) Si unu ioca che pazzi, certo che vale…

GIANNI : Vabbè non esagerare…

FRANZ : Non esagerare? Cioè noi stavamo giocando tutti belli uniti assieme amici e quello se ne va a dormire senza neanche dire buonanotte!

GIANNI : Lui è lui!

FRANZ : E infatti! Proprio perché lui è lui, mi spieghi perché gli hai detto quella cosa?

GIANNI : Che gli ho detto?

FRANZ : (imitando Gianni) In poche parole… se assumono noi e a te no… noi siamo disposti a rinunciare…

GIANNI : Perché, non sei d’accordo?

FRANZ : Non è questo il punto, prima me lo potevi chiedere?

GIANNI : Ma sei d’accordo o no?

FRANZ : Non è che non sono d’accordo, però io non…

GIANNI : Non?

FRANZ : Senti io non mi fido!

GIANNI : Ma ti rendi conto della situazione di quel povero ragazzo…

FRANZ : Si…

GIANNI : Ma ti rendi conto che lui ha più bisogno di noi…

FRANZ : Vabbè…

GIANNI : Ma ti rendi conto…

FRANZ : Ouh! Ma ti rendi conto, ma ti rendi conto? Lui, quello di là a letto, lui, farebbe per me quello che tu mi chiedi di fare per lui...

GIANNI : Non lo so, però…

FRANZ : Però cosa? cosa?(pausa)Tu sei veramente convinto che lui rinuncerebbe?(pausa)Io non ne sono così convinto

Silenzio

GIANNI :(pausa)Tu cosa dici di fare?

FRANZ :(pausa)Mettiamolo alla prova…

GIANNI : In che senso?

FRANZ : Mettiamolo alla prova…

GIANNI : Ma come si fa?

FRANZ :  Non lo so ancora fammici pensare…

GIANNI : Ma quando ci devi pensare, mancano tre giorni!

FRANZ : E infatti io ora penso, penso…

GIANNI : E da quando in qua tu pensi?

FRANZ: Facciamo così: prendiamo una carta intestata della Freephone e scriviamo una finta lettera in cui ad essere assunto è solo lui e vediamo se rinuncia

GIANNI: Complimenti!!! Questa sì che è una vigliaccata... scordatelo... non lo farò mai! Smetti di pensare che è meglio!

FRANZ : Fratello, io continuo a pensare, tu cerca di pensare ai tuoi problemi musicali…

GIANNI : Come?

FRANZ : Di ricezione AM-FM… (sta per andare) Ah, visto che io ci tengo, buonanotte!

GIANNI : Buonanotte!!! (è combattuto… non sa se chiamare Pina… alla fine desiste si siede sul divano e accende la TV)

TV : Ciao… benvenuto nel mondo appassionato e sensuale di Godiva… ti senti solo? Non c’è nessuno lì accanto a te… chiamami, dai chiamami all’166666666fantastico… chiama ora, io sarò il tuo disco e tu la mia puntina, io sarò il tuo CD e tu il mio laser… chiama… chiama subito… io sarò la tua radio e tu il mio DJ…

GIANNI : (prima tenta di telefonare, alla parola DJ si dispera e desiste, poi guarda interessato la TV)

LEONARDO : (entra, si mette dietro Gianni e guarda la TV) Ma com’è misa?

GIANNI : A tela di tarantola…

LEONARDO : No, questa è quella a becco di fagiano…

GIANNI : Sì? Sicuro? Non è che ti confondi con quella a giunco innestato?

LEONARDO :  Scusa quello che è il gomito?

GIANNI : No… il ginocchio…

LEONARDO : Ah… allora è quella a discesa di spazzacamino…

GIANNI : Sì, hai ragione… vero…

FRANZ : (entra, guarda i due) Ahh… bravi… bravi… mi compiaccio veramente, due persone adulte come voi… due persone che qualche esperienza nella loro vita l’avranno pur fatta… dicono che questa è a discesa di spazzacamino… questa è una semplicissima planata di gabbiano…

LEONARDO : Ah, sì? Nooo…

GIANNI : No, forse sì…

FRANZ : No, guarda…guarda qua (tocca il video) è planata di gabbiano, qua lo vedi?

TV : (cambia la musica e una voce virile si espande in sala) Ciao, sono Pietro… chiamami ti farò urlare di piacere…

TUTTI : (spengono e scappano)

BUIO

Scena IX

Franz e Gianni sono sul divano, in silenzio. Leonardo entra da fuori.

LEONARDO : (entra con una busta) Sono qua, a Porta Portese ho trovato i dvd dell’Africa (pausa) Sono proprio quelli che cercavo…(pausa) Allora questa è sui babbuini della savana africana, i babbuini sembrano scimmiette simpatiche ma sono le più cattive, guai a mettersi contro un babbuino (pausa, posa i dvd) Che c’è? E’ tornata Ines? Fiorini ci ha denunciato? Che è?

GIANNI : (mostra a Leonardo una lettera)

LEONARDO : Ma che è la denuncia? Ci ha denunciato veramente? (comincia a leggere il foglio, dopo si siede sul divano) Ma non doveva arrivare domani?

GIANNI : E’ arrivata oggi! (pausa)

LEONARDO : (contemporaneamente agli altri due) Ragazzi…

GIANNI : (c.s.) Senti…

FRANZ : (c.s.) Noi…

LEONARDO : (c.s.) Ragazzi non c’è…

GIANNI : (c.s.) Senti la situazione…

FRANZ : (c.s.) Noi non possiamo fare…

LEONARDO : Ragazzi non c’è nessun problema… perché quelle facce (si alza e va a prendere la lettera di rinuncia) …abbiamo detto o tutti o nessuno, o tutti o nessuno sarà!

GIANNI : Ma sei sicuro di quello che dici?

FRANZ : Leonardo le parole sono belle, quello che ci siamo detti pure… ma parliamoci chiaro! Sappiamo la tua situazione qual è, hanno preso solo te, hai avuto questa fortuna… almeno pensaci!

LEONARDO : Non c’è niente da pensare…

GIANNI : Franz ha ragione pensaci…

LEONARDO : Ma ragazzi abbiamo detto…

GIANNI : Abbiamo detto tante cose Leonardo, per quanto mi riguarda tra di noi non cambierebbe nulla…

FRANZ : Anche per me è così, Leonardo se tu accetti io ti capisco…

GIANNI : (si alza) Io e Franz già ne abbiamo parlato, non ti preoccupare, a noi va benissimo così guarda, magari torniamo a Roma anche noi…

FRANZ : ( si alza  e prende la lettera dalle mani di Leonardo) Dai posa ‘sta lettera di rinuncia, devi decidere ora? Tanto partiamo domani, no? Hai una notte per pensarci, ti riposi, rifletti, domattina con calma, senza decisioni affrettate, fai quello che credi più giusto! Io spero che la butti (posa la lettera di rinuncia)

LEONARDO : (prende la lettera di rinuncia)

GIANNI : Allora, cambiamo discorso, com’era Porta Portese…

BUIO

Scena X

Franz fa esercizi. Entra Gianni dalla porta d’ingresso.

GIANNI : (entra si siede) Ehh!

FRANZ : Non mi dire niente, non parlare, non m’interessa… 

GIANNI : Fammi leggere…

FRANZ : E’ inutile che parli, con quella faccia già mi hai fatto capire tutto, c’è bisogno che me la leggi, vattene!

GIANNI : La Freephone Inc. Lim. avendo esaminato i risultati del concorso e avendo valutato le singole prove d’esame, comunica ai signori Pappalardo Leonardo, Russo Giovanni, Scalia Francesco l’assunzione immediata nei suoi quadri operativi. L’assunzione ha decorso immediato. Congratulazioni. P.S: Rimbocchiamoci le maniche e lavorate! (urlando) Vittoria!!!!!

FRANZ : (strappa la lettera a Gianni) Non ci posso credere (la guarda)

GIANNI e FRANZ : (Cominciano a ballare facendo chiasso)

LEONARDO : Che è successo? Che è?

FRANZ : Tutti, ma ti rendi conto, tutti! Ah, noi problemi qua là, e Fiorini lavoro lavoro lavoro e poi quella all’ospedale, la prostituta… e poi alla fine … tutti! (canta) Tre settimane…

GIANNI : … da raccontare…

TUTTI: …agli amici tornando dal mare…

FRANZ : …ma cosa ho detto di male…

GIANNI : … non fare l’offesa…

LEONARDO : …ti prego ritorna qui!!! Bello è un nuovo gioco!

FRANZ : No, abbiamo finito di giocare…

LEONARDO : No, bello, cantiamola tutta… (canta) Brillanti sparsi sulla sabbia bionda…

FRANZ : No fermo! Gianni, non l’ha capito ancora…

LEONARDO : …tu esci come Venere da un’onda…

GIANNI : Leonardo, tutti assunti…

LEONARDO : (continua a cantare)

FRANZ : Stop! Fermo, fermo! Ascolta a Gianni, ascolta!

GIANNI : Leonardo… o tutti o nessuno… tutti assunti! (mostrando la lettera a Leonardo)

LEONARDO :  Che cos’è questa?

FRANZ : La lettera di assunzione!

LEONARDO : Un’altra? Ma non era arrivata ieri?

FRANZ : No, quello era uno scherzo, una scommessa tra me e Gianni per vedere se tu accettavi, vabbè ma ormai! Tre settimane da raccontare…

GIANNI : agli amici venuti dal mare…

FRANZ : Dai canta…canta perché non canti? (a soggetto)

LEONARDO : Io ho mandato la lettera di rinuncia!

GIANNI : …ti prego ritorna qui! Co?

LEONARDO : Sì! Io ho spedito la lettera di rinuncia!

FRANZ : Quando?

LEONARDO : Stamattina!

GIANNI : Non può essere…

FRANZ : (raggiunge Gianni e si accerta della situazione) Non la possono accettare!

GIANNI : La possono accettare!

FRANZ : No!

GIANNI : Perché?

FRANZ : Perché? E’ arrivata stamattina la lettera d’assunzione? Lui la rinuncia l’ha spedita…

GIANNI : Stamattina!

FRANZ : E vabbè glielo spieghiamo che è stato un errore, uno sbaglio! Dai un po’ d’elasticità!

GIANNI : Avranno già modificato la lista, avranno già assunto qualcun altro.

FRANZ : Ma ci deve essere qualcosa che si può fare!

GIANNI : Qualcosa c’è!

FRANZ : E facciamola ‘sta cosa!

GIANNI : Prendi le nostre lettere di rinuncia.

GIANNI e FRANZ : (a soggetto s’intendono)

FRANZ : Leonardo dai, stai su, dai, vediamo che si può fare, al massimo se non si può fare niente si rinuncia anche noi… Lo so fa rabbia… non potevamo immaginare finisse così… siamo mortificati… Leonardo sappiamo che non cambia nulla, ma l’unica cosa che possiamo fare è rinunciare anche noi. (pausa) Dai però adesso cerchiamo di tirarci su, eh! Queste facce! Abbiamo passato veramente tre settimane da raccontare, ma ci pensi a quante cose? Ahhh! Fiorini, i mafiosi, Ines, Girolamo, ma dove li troviamo più! Anzi non vedo l’ora di fare un altro concorso noi tre tutti assieme e ci prendono come ci avevano preso questa volta, dai, dai, è tutto rimandato solo rimandato dai, dai… chissà quante altre cose ci capiteranno… cioè, cioè, altre cose, altre persone, altri giochi…i giochi… a proposito forse veramente ho avuto un’infanzia difficile, perché a me quel gioco è piaciuto…

LEONARDO : Quale gioco?

FRANZ : Quale? La Strega di Mezzanotte!!! Anzi ci dobbiamo rigiocare prima o poi, poi quando siamo più tranquilli, quando ci sentiamo meglio ci giochiamo… poi…anzi,  perché non ci giochiamo ora!

LEONARDO : Ora, vuoi giocarci ora? Vabbene…

FRANZ : Gianni ci giochiamo?

GIANNI : Perché no!

FRANZ : Dai forza chi esce?

LEONARDO : Facciamo la conta!

GIANNI : Ho capito, esco io…

LEONARDO : No, no, no, stavolta esco io!

GIANNI : Come?

LEONARDO : Scusa tu quanto avresti buttato?

GIANNI : Uno!

LEONARDO : E tu?

FRANZ : Uno!

LEONARDO : Io tre. Era per Franz 1-2-3-4-5. Esco io! (esce spegnendo la luce) (pausa – riaccende la luce, ha Enrichetta in braccio, Franz e Gianni non ci sono più con i loro bagagli, sono usciti lasciando la porta aperta) Graziosi amici, voi sarete tre rette in una, ma che dico voi sarete un’unica retta… La Freephone sarà quindi riuscita a creare in voi una comunione d’intenti, di speranze, di obiettivi, la Freephone farà di tre perfetti sconosciuti, tre amici… e queste tre settimane si trasformeranno in uno splendido, indimenticabile, sincero ricordo! (getta le lettere di rinuncia nel cestino, prende la valigia, Enrichetta, esce mentre una luce illumina il solo cestino prima del buio)

SIPARIO