I soldi in tasca

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‘’I SOLDI IN TASCA’’

                     

                      Salvatore Esposito Pipariello

       

           ‘’ I SOLDI IN TASCA ’’

                                Commedia in due atti

                             

                Personaggi

Paolino-portiere dell’albergo

DomenicoScarselli-maresciallo in pensione

Carlo Pinnino-studente universitario

Livia Scarselli-cugina di Domenico

Beniamino Vocazzi-nipote di Livia

Barbara-cameriera

Sofia Timostro-cognata di Livia

Emilio Tocco- notaio

Zia Angelina-’a pazza

Milly-badante

Mario Scarselli-pompiere

Ernesto Scarselli-nipote di Mario

Assunta Dellobeno-popolana

Michele Prostrato:il ladro

Giovanniello:figlio di Assunta

Gelsomina:figlia di Assunta

1                        ‘’I SOLDI IN TASCA’’

                          di Salvatore Esposito Pipariello

Atto primo

In un grande salone di un noto albergo della costiera Sorrentina,alcune persone alquanto spazientite,nervosamente si muovono per la stanza. Sono i fortunati eredi di Giorgio Scarselli,ricco petroliere Italo-Canadese da poco scomparso.Aspettano ansiosi l’arrivo del notaio,lo stesso che ha voluto riunirli in  questo albergo,dopo una difficile e accurata ricerca.Alcuni di questi personaggi già si conoscono,mentre ci sono altri che seppure imparentati,si vedono  per la prima volta.Essi sono:Domenico Scarselli ex maresciallo dell’esercito ora in pensione,una sua cugina  di secondo grado Livia da poco rimasta vedova,il nipote Carlo studente universitario, figlio di una sorella che si dileguò subito dopo la sua nascita,scappando via con il suo amante.Lo sfortunato Beniamino,orfano di entrambi i genitori,accudito ultimamente da Livia,ed infine la sofisticata Sofia,donna di facile costumi e di innumerevoli amanti.All’appello mancano ancora il sobrio e imborghesito Ernesto,la popolana Assunta,l’arzillo,ma del tutto smemorato zio Mario;nonché lo sconosciuto e analfabeta  Michele e la terribile nevrotica zitella zia Angelina.

Carlo:(giovanotto gentilissimo e di buona presenza...alquanto preoccupato si rivolge a Domenico)Ma quanto ci mette questo benedetto notaio ad arrivare?

Domenico:(uomo di mezz’età,tutto di un pezzo,preciso fino all’esasperazione…subito tranquillizza Carlo)Credo che non tarderà molto,di solito e molto preciso.(poi con espressione più che soddisfatta)L’importante è conoscere finalmente questo benedetto testamento.

Livia:(quasi della stessa età di Domenico,seppur provata dalla prematura perdita del suo caro marito è riuscita a superare tale triste avvenimento, dandosi anima e corpo alla cura del povero e sfortunato nipote Beniamino…Inserendosi  nel discorso)Sarebbe anche ora,ormai dalla dipartita di Giorgio è già passato quasi un mese.

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Paolino:(presta servizio come portiere-cameriere- nell’albergo,servendo il caffè prima a Domenico):Stretto per il signore…(poi a Carlo)macchiato per il signore…(quindi a Livia)lungo per la signora…(dopodichè si reca da Beniamino)e un lecca lecca per il signorino                                                                  

Beniamino:Ma il lecca lecca è ‘a caffè?

Paolino:Sissignore è ‘a caffè.

Beniamino:Ma allora pecchè nun me date direttamente ‘o caffè?

Livia:Pecchè ti fa male il caffè bevuto…

Beniamino:Mentre se’ me’ lo allecco nun me’ fa niente?

Livia:Proprio così.

Beniamino:A mme…me’ pare proprio ‘na strunzata.

Paolino:Con permesso,con permesso,con permesso…(inghino e nello stesso tempo esce di scena)

                                                                

Domenico:Però è strano…(il notaio)è sempre stato puntuale.(fremendo)Oggi proprio che avevo tante cosa da fare.

Carlo:A chi lo dici?...Anch’io avevo da sbrigare  delle cose urgente.

Beniamino:Embè?!Tenevevo tutte ‘sti cose ‘a fa pecchè site venute allora?

Domenico:(risentito)’O vulisse proprio sapè vero?

Carlo:(si accoda)Ma nun to’ dicimmo!Perciò state quiete…e circa e te’ fa ‘e fatte tuoje.

Livia:(in aiuto a Beniamino)Mamma!?...E comme state appezzate.Sarà meglio ca’ nun vo’ pigliate ‘o caffè…vedo che vi rende alquanto nervosi…ve’ po’ fa male…

Beniamino:(allunga ai due il suo lecca lecca)Alleccateve…allora ‘stu bellu lecca lecca…

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Domenico:‘Ne guagliò’?!…Ma nunnè ca’ nce vulisse sfottere?

                                                                  

Livia:Ma su…chillo ha fatto sulo ‘na battuta…(a Beniamino)Pecchè nun te’ ne vai  ‘nu poco fore ‘o terrazzo…veco ca’ nce sta ‘nu bellu sole…

Beniamino:(nel andare fuori…assume il portamento di Domenico,il quale per un infortunio successogli durante la sua carriera militare…zoppica vistosamente)Si…si,mo…vado…

Domenico:(innervosito)Guardate ‘nu poco io c’aggià suppurtà?...Mò gli dò uno schiaffo…e buonanotte!

Livia:(nel riprendere Domenico)Ma insomma…Me’ pare pure tu ‘nu criature…Come si nun sapisse chello ca’ isso tene?

Carlo:E proprio pecchè sapimmo e prubleme ca’ tene…ca’ nun ‘o pigliamo ‘a schiaffe.

Domenico:E intanto…scemo scemo…nce piglia pure pe’ culo.

Paolino:(entrando)Scusatemi…ma volevo solo avvetirvi,che il signor notaio ha appena telefonato,tarderà ancora una mezz’ora…causa il traffico…                                                                   

Carlo:(infastidito)Ancora n’ata mezz’ora ca’ dinto?

Domenico:Speriamo ca’ so’ sulo trenta minuti…e non di più?

Livia:Ma se proprio nun puoi aspettare …perché non te ne vai?

Domenico:Me’ ne vaco?...E già?Sai che piacere te’ facesse?…Uno in meno…a spartere st’eredità?Ti farebbe proprio comodo…non è accussì?

Livia:Come sempre sei il solito diffidente…Ma chi cagno sa’ voglio piglià sta parta toje?

Carlo:A proposito ‘e spartere…ma quanti eredi siamo?

Livia:(dopo breve riflessione)Non pochi…a parte noi tre e Beniamino…ho visto che è arrivata anche Sofia.

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Carlo:Pure lei?...Zia Sofia?

Domenico:Si proprio lei.

Carlo:Ma è vero che fece morire di crepacuore zio Ciccillo per gelosia?

Livia:In un certo senso credo proprio di si…In quando ha sempe cammenate storta…Ha sempe…zuppechiate…

Domenico:Ma inutile parlarne poiché l’eredità aspetta anche a lei…Poi ci sta Mario ‘o pumpiere…

Carlo:Zio Mario?...Già?...Me l’ero dimenticato proprio….Ma come sta?

Domenico:Attualmente sta in pensione…Ma ‘a  perzo completamente ‘e cervelle.

Livia:Se proprio vogliamo essere precisi…chille ‘e cervelle nun l’ha mai tenute…Nun saccio comme ‘a  fatto ‘a  fa ‘o pumpiere.

Domenico:Adesso non esagerare…’o pumpiere l’ha fatto e l’ha fatto anche con onore.Tanto da ricevere anche delle medaglie al valore nel corso della sua brillante carriera.

Livia:(sorridente con ironia)…Grande pompiere!!!!...E po’ ‘nu bellu juorno …mentre se’ steve facenno ‘a doccia…se scorda  ‘a  tièlle ncopp’ ‘o fuoco…

Carlo:(sorpreso)’A zia ma tu che dice?

Livia:Che dico?Lo sa anche Domenico…ciò che rimase di quel piccolo appartamento…

Domenico:Sulo ‘a cabina d’ ‘a doccia!

Carlo:Ma nun è spusato?

Livia:E chi donna al mondo passasse chistu guaio.

Carlo:Non vedo l’ora di conoscerlo…sai che spasso?

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Domenico:Altrochè…Poi…dovrebbe venire pure zia Angelina.

Livia:…Pur’essa cu’ quarche problema.

Domenico:Infatti,da un po’ di tempo…si è ‘nu poco scimmunita.

Carlo:(di nuovo sorpreso)...Ma dove so’ capitato?

                                                             

Domenico:Ma no!?...Diciamo che è sulo ‘nu poco esaurita.

Livia:’Nu poco?Ma si l’ultima volta che l’ho visto…diceva di essere nientedimeno che…la De Filippi…E vuleva sapè ‘a me,si tenevo una storia da raccontare…Adesso tene pure una dama di compagnia…Puvurella.E’ straniera…nun capisce buono l’italiano…e dei paesi dell’Est…

Carlo:Russa?

Livia:(equivocando)Quanno dorme  ‘a pazza ‘a sotto…Ma io che ‘ne saccio?

Carlo:Ma io mi riferivo…Russa?...Ucraina?Dato che avete detto dei Paesi dell’Est…

Livia:Questo non lo so…Comunque è di quelle parti.

Beniamino:(rientrando,rivolto ai due uomini)Vuje state ancora ccà?

Domenico:Pecchè te’ dispiace?

Beniamino:(tentenna)Ma no…sulo…che…

Domenico:Sulo che cosa…Dai dillo?

Beniamino:E che ‘a bomba ‘a mano,invece ‘e te’ cogliere into ‘e coscie,te’ puteva …piglià ‘nu poco cchiù ncoppo...Sai che divertimento!(dopodichè,del tutto soddisfatto,esce dalla stanza)

Domenico:(risentito)Ma tu guarda ‘nu poco che m’aggia sentere ‘e dì ‘a ‘nu menomato?…E come se non bastasse dividere con lui anche sta bella eredità.

Livia:Ti dispiace?...Ma ti ricordo che fa parte della famiglia pure lui.

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Domenico:(con ironia)Già…pur’isso tena ‘a parta ssoje…

Livia:Aggiu capito…pienzo che io n’approfitto vero?Pigliannemo pure ‘a parta ssoje …è così?

Domenico:(sempre con ironia)Questo lo stai pensando tu…

Livia:No…io saccio sulo ca’ senza me…chissà che fine facevo ‘stu guaglione,doppo che aveva perso entrambi i genitori.

Carlo:Zia questo ti fa onore.Tu però non ci devi portare rancore.

                                                                  

Livia:Ma io nun l’aggiu cu’ te.

Domenico:Infatti…ce’ ll’ave cu’ me.

Livia:Si proprio cu’ te e cu’ chille che sai tu.(a Carlo)Tra poco qui dentro,vedrai una vera e propria processione…tutti attirati dal dio denaro…Gente,che sono anni ca’ nun se’ vedenno e nun se’ sentenno…

Domenico:Io proprio nun te’ capisco?…Che dovevamo dire…no grazie!...’E sorde ca’ nce aspettanno nè vulimmo?  

Carlo:Ma sono proprio tanti questi soldi?

Domenico:Penso…di si.Visto che la buonanima è stato in America più di 50 anni occupandosi di petrolio…Di petrolio però ad alto livello…capisci?

Barbara:(cameriera dell’albergo,entra introducendo nella stanza Sofia)Prego…da questa parte,ci sono anche gli altri vostri parenti.

Sofia:(bellissima donna,molto provocante)Carissimo Domenico,sempre uguale,per te gli anni non passano mai.Carluccio!?...E’ veramente un piacere rivederti dopo tanti anni.(poi abbracciando Livia)Anche tu qui?…Vedo che sei in forma…è il piccoletto dove sta?

Barbara:E’ in sala TV…Guarda i cartoni animati.

Livia:Bene…così chella povera criatura si distrae ‘nu poco.

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Sofia:Criatura si.Ma povera ormai,direi proprio di no.Visto quello che sta per ereditare…sono sicuro che riuscirà anche a fidanzarsi.

Livia:Cosa intendi dire?

Sofia:E che femmene quanno vedenno ‘e sorde…nun capisceno cchiu niente.

Livia:(sottovoce a Domenico)Guarda ‘a che pulpito vena ‘a predica.

                                                                   

Domenico:(sembra non sentire,infatti…da qualche minuto ha messo gli occhi sulla provocante cameriera)Signorina,ma voi lavorate quì?

Barbara:Si…da due mesi.

Domenico:E come vi chiamate?

Barbara:Barbara.

Domenico:Bellissimo nome.

Barbara:Grazie tante…siete gentilissimo…con permesso…

Domenico:Aspettate…volevo chiedervi una cosa.Nel caso potesse interessarvi,io avrei un posto da proporvi…

Barbara:A me?...Dipende…che posto?

Domenico:Un posto da governante a casa mia.

Barbara:…Baby sitter…volete dire?

Domenico:Baby sitter?...Ma a casa mia non ci sono bambini.

Barbara:E la governante a chi la devo fare?

Domenico:Gesù!A me!...Io vivo da solo.Sapete,sono in pensione…e la vita è triste quando si è soli e abbandonati da tutti.

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Barbara:Capisco…Ma credo che avete sbagliato palazzo,la governante che cercate penso che non risponde proprio al mio tipo…con permesso.

Livia:(a Sofia)Il lupo perde il pelo ma non il vizio.

Sofia:Già…E’ sempe stato ‘nu femmenaiuolo…io perciò scegliette ‘a bonnanema.

Livia:Si no te’ pigliave ‘a Mimì?

Sofia:E pecchè no!?...All’epoca me’ piaceva.E’ pure mò…pure si zoppica,se’ porta ancora buono.

                                                              

Beniamino:(entrando…nel vedere Sofia si lascia dire:)Nce mancava sulo chesta…mò sì ca’ stammo apposta!

Sofia:(risentita)Guè’…Ma ce’ l’hai cu’ me?

Beniamino:(senza minimamente scomporsi)Noooh!!!...Ce’ ll’aggio cu ‘o lecca lecca.

Sofia:Sempe ‘o solito scustumate…Sei sempre stato una bestia!

Beniamino:E tu si sempe stata ‘na zoccola!

Sofia:(imbestialita)Come mi hai chiamato?!

Livia:(cerca di metterci una pezza)Ma no…quello si riferiva ai cartoni animati che stava vedendo.

Sofia:(per niente convinta)Io aggiu ntiso zoccola?

Domenico:(per riparare)Appunto…proprio pecchè ‘e cartune erano chille ‘e topolino.

Sofia:E topolino cosa c’entra…ca’ zoccola?Chi sarebbe…poi sta zoccola?

Beniamino:Tu!…(pausa)Tu non ‘o ssaje ca’ Topolino tena ‘na moglie ca’ se’ chiama Minnie?…Quindi,se Topolino è un topo…la moglie pe’ forza deve essere ‘na zoccola.

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Livia:Adesso penso che hai capito?

Sofia:(tra se)Si…si…’A zoccola…Minnie…

Beniamino:Però che strani nomme ca’ mettenno ‘a ‘sti cartune animate.’O cane ca’ se chiamma Pluto?Nun era meglio ca’ saccio…Max.Penso ca’ sia cchiù ‘nu nomme ‘e cane…dico bene?E po’ Minnie?...Pe’ ‘nu zuccolone comme ‘a esse…credo ca’ facesso cchiù effetto ‘nu nomme…tipo…Sofia…

Sofia:(furibonda)N’ata vota mò?...Ma vvuje ‘o sentito?

Livia:Ma chillo ‘o guaglione… pazzèa.

Sofia:Pazzèa?...Tu dice ca’ pazzea?...E io nun voglio pazzià!

Beniamino:(uscendo)…Ma io ‘o dicevo accussì ca’ sì ‘na zoccola…Mica ‘o dicevo

…veramente…(sottolineando vistosamente)…ca’ sì ‘na zoccola…

                                                                  

Paolino:(entrando,prima che Sofia replica)Il signor notaio è giunto in questo momento.Ancora qualche minuto e sarà qui da voi.(dopodichè esce)

Carlo:(con sollievo)Era ora!…Adesso finalmente sapremo realmente cosa ci tocca.

Domenico:(poco convinto)Io invece penso…che il notaio non darà subito lettura del testamento.

Sofia:Cosa glielo impedisce?

Domenico:Gli assenti.

Livia:Gli altri eredi?

Domenico:Si.

Carlo:Però ‘stu zio nuosto…noto,ca’ nun se’ scurdate ‘a nisciuno.(rivolto a Domenico)Tu…dato l’età…penso che l’hai conosciuto?

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Domenico:(sorridente)Ti riferisce al nostro benefattore?...No!Ero troppo piccolo all’epoca.So solo che il padre fu accusato di aver rubato dei gioielli nel negozio dove lavorava.

Livia:Tutte calunnie.Infatti,dopo qualche anno…’o mariuolo,chillu che veramente aveva fatto il furto fù acchiappato…e il padre fù definitivamente scagionato.

Carlo:Ma perché allora se ne andò in America?

Livia:Perché durante il processo gli venne lo schifo di tutta la famiglia.Infatti,

nessuno…che dico nessuno…del suo ceppo familiare,si presto a dare aiuto a suo padre…anzi,in alcuni casi ne favorirono le accuse.

Carlo:(dubbioso)E adesso…tanto per ringraziare di tutta quella munnezza che gli fu gettato addosso dai nostri avi…lascia tutto il suo patrimonio a noi?Non vi sembra strano?

                                                            

Paolino:(nel fare entrare Mario)Prego…da questa parte.

Mario:(pompiere in pensione,da qualche tempo soffre di scarsa memoria)U’ Madonna…quanta ggente cca’ dinto?...Chi siete?

                                                               

Domenico:Come chi siamo?...Siamo i tuoi cari parenti.

Mario:(per niente convinto)I miei parenti?...Questo non lo sapevo…Ma come mi siete parenti?

Domenico:Io sono tuo cugino Domenico…il maresciallo.Questa è Livia un'altra tua cugina.Questo invece è Carlo che sarebbe poi un tuo nipote…e quest’altra e Sofia…la moglie della buonanima di tuo fratello Francesco.

Mario:(poco convinto)E va bene!Diciamo pure che siete miei parenti.Però…vedo che manca Pasquale.(Pasquale è uno che non esiste,ma per la sua mente malata questo fantomatico Pasquale…resta il suo unico e fedele amico)

Domenico:(sorpreso)Pasquale?...E chi sarebbe questo Pasquale?

Mario:Come Pasquale?Il mio più caro amico…Non è ancora venuto?

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Livia:(comprende l’irreale riferimento)No.Forse si è dimenticato di venire…

Mario:…A questo appuntamento?Non credo proprio.Lui è sempre stato puntuale.

Sofia:Se’ vere ca’ forse  tene altro da fare.(esce e va in terrazzo)

Mario:Non è possibile…oltre a questo appuntamento…dovete credermi:Pasquale non aveva altri!

Barbara:(entrando,introduce zia Angelina con la sua badante)Prego…da questa parte…

Milly:(la badante,entra per prima.Si ferma sull’uscio e annuncia)…La Regina!

Domenico:Tombola!

Angelina:(nel guardare tutti con circospetto)Già ‘e vennuto Natale?

Carlo:Non ancora…Domenico si riferiva alla tua venuta.

Angelina:E che so’ ‘na tombola io?Io sono la regina Elisabetta…e questa è la mia dama di compagnia.

                                                               

Mario:(ad Angelina)Né avisse visto ‘a Pascale?

Angelina:(a Milly)Chi essere questo bifolco?

Domenico:(intervenendo)Ma comme Angelì’…non te lo ricordi?E’ Mario…tuo cugino…

Angelina:…Mio cugino…si…si…ora ricordo…il duca  di…

Livia:Ma quale duca?

Angelina:Non è duca?Sarà sicuro barone…

Carlo:Neanche.

Milly:(che non conosce bene la lingua italiana)E allora cosa essere costui?

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Domenico:’Nu pumpiere.

Livia:In pensione.

Carlo:E’ pure malato ‘e capa.

Angelina:(che ha dei momenti di lucidità,si rivolge con impeto a Domenico)Guè’ Mimì?!...Che nce faje ccà?

Domenico:Chello ca’ ce’ faje tu.

Angelina:Io sto ccà pecchè aggia avè ‘na cusarella ‘e  sorde…E’ muorte Giorgio!

Livia:Vuo’ vede che mo’ oltre ‘e cecate…pure ‘e pazze diventano normale,quanno sentenno ‘e parla ‘e sorde.

Mario:(di nuovo ad Angelina)Allora l’hai visto ‘o nun l’hai visto ‘a Pascale?

Angelina:(ritorna con la sua mente ad immaginarsi regina)Oh signor marchese,che gioia rivedervi…E la signora marchese vostra moglie come sta?

                                               

Mario:(preso in contropiede)Io…marchese?...Mia moglie?...Ma io non mi sono mai sposato.

                                                                

Angelina:Verrà anche il vostro momento…vedrete…abbiate fede.

Mario:(tra di se)Ho l’impressione che chesta sarrà ‘nu poco scema.(poi rivolto di nuovo ad Angelina)Io parlavo di Pascale…

Angelina:Già Pasquale?(a Milly)Tu conoscere questo Pasquale?

Milly:Io non canusciuto Pasquale…io canusciuto…

Angelina:Nun mo’ fa ricurdà ‘a chille ca’ canusciuto!!!…’O saccio io chello c’aggiu pavato,pe’ te’ luvà ‘a dinto ‘e guaie.(poi a Mario)Pasquale è giù in carrozza che vi aspetta.

Mario:Allora ci sta?...E quanno mo’ dicive?...Sta diece ‘e sceme…

Angelina:(hai presenti)M’ha chiamata diece ‘e sceme!?...

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Mario:(mentre esce)E’ t’aggiu trattata buono!

Beniamino:(entrando…per poco non viene travolto da Mario)Ma  chi è ‘stu pazzo?

Angelina:(di nuovo lucida)Beniamino!!!...Come stai bello da zia?

Beniamino:Zia Angelina…stongo meglio ‘e te.

Angelina:(affabile)Scustumatone…schustumatone…

Beniamino:(facendole il verso)Vecchia bavosa…vecchia bavosa…

Livia:(intervenendo)Beniamino!...Embè?...Si dice questo alla zia Angelina?

Angelina:Lassa stà…Chillo pazzèa…Quanto è simpatico.Viene ccà…’a zia te’ dà ‘na bella cosa.(dalla borsa estrae un lecca lecca)…Thiè ’stu bellu lecca lecca…

Beniamino:(smorfia di disappunto)’Nu bellu lecca lecca?...E sai addò ta’ mettere ‘stu lecca lecca?

Livia:Beniamino!!!!!

Beniamino:(sorridente ironicamente) …N’ata vota dinto ‘a borza…pecchè già me’ n’aggiu mangiato dduje.

Angelina:(di nuovo nei panni della regina)Margareth…(che poi sarebbe Milly)…questo (in riferimento a Beniamino)qui,lo nominiamo conte…che dici?

Milly:(nell’assecondarla)Como tu desiderare.Tu essere rigina e cumanna.(a Beniamino)Adesso tu…fai il conto…

Carlo:(intromettendosi)L’ha pigliato po’ salumiero.

Beniamino:Aggià fa ‘o cunto?…Ma ‘o cunto ‘e che cosa?

Milly:Como che cosa?...Conto di Rigina.

Beniamino:(per niente convinto,si rivolge ad Angelina)…Io nun me’ ricordo niente?...’O sappisse tu chelle ca’ mi devi dare?

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Angelina:Ma chiste…addò ‘è sciuto?

Domenico:(nel prendere sottobraccio Carlo e avviandosi verso l’uscita)…Do’ cunto…che hai appena fatto.

Milly:Lei non fare nessuno cunto…lei fare…

Beniamino:…’A stronza.

Livia:Beniamino!!!

Beniamino:’A stronza apposta…mica overo?

Mario:(torna nella stanza del tutto agitato)Niente!…Nun so’ stato capace do’ truvà!(rivolto ad Angelina)Signò’…perdonatemi…ma giù non ho trovato nessuna carrozza.

Angelina:(titubante)Ma quale carrozza?

Mario:(insiste)Quella dove stava Pasquale…

Angelina:Pasquale chi?

                                                                                                                               

Mario:Pasquale…il mio amico…

Livia:(ad Angelina)Assecondalo…dici di si.

Angelina:Si…si…

Mario:Lo conoscete?

Angelina:Si…si…

Mario:Avete detto che stava giù…

Angelina:Si…si…

Mario:Nella carrozza…

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Angelina:Si…si…

Mario:Ma nun ce’ sta…

Angelina:Si…si…

Mario:…Ma nun è ca’ me’ vulesseve piglià pe’ culo?...

Angelina:Si…si…(poi si riprende)No…no…Vi dico che è giù nella carrozza.

Mario:N’ata vota mo’?...Ma se vi dico che giù nun c’è nè Pasquale e nè tantomeno…’a carrozza?

Angelina:(sbrigativa)Allora se’ sarà sfastediata d’aspettà e se’ ne ghiuto.

Mario:(preoccupato)…E io comme faccio mò’ senza Pascale?

Beniamino:‘Nviettatenne n’ato…tanto ca’ te’ costa?

                                                                  

Paolino:(introducendo Ernesto)Da questa parte…prego…

Ernesto:(erede anche lui…grande donnaiolo…ma con un grosso difetto…non pronuncia  bene alcune consonanti)Fia Livia?...Fia Angelina?...Fio Mavio?...(poi a Beniamino)…Ma si?...Tu fei Beniamino…

                                                              

Livia:(sorridente)…Si è proprio lui…Beniamino…il figlio di Salvatore e Assunta.

Ernesto:(rammaricato)Già…Falvatore e Affunta…povevetti.

Beniamino:(a Livia)’A zi’…ma’ chiste chi è?

Livia:E’ tuo cugino…Ma tu non te lo puoi ricordare.

Mario:Scusate…‘a chiste neanche io ‘o cunosco?

Livia:Ma come non ti ricordi di Ernesto…tuo cugino?

Mario:Ernesto?

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Angelina:Ernesto…Si proprio lui…quello che nominai marchese tempo fa.

Ernesto:…Io mavchefe?(a Livia)Fia Li’…ma’ che va’ dicenno fia Angelina?

Livia:Statte zitto…Chella so’ dduje anne ca’ capa  nun l’aiuta…Mo’ se crede essere ‘a regina Elisabetta.

Ernesto: ‘A vegina Elifabetta? Che fpaffo che fpaffo.(intende dire spasso)

Angelina:(capisce una cosa per una altra)Io tenco ‘e baffe?...Ma chi è questo scostumato…che osa dire ca’ io tenco ‘e baffe?

Beniamino:(sempre con la sua lingua biforcuta)Proprio ‘e baffe no…Ma qualche peluzzo ‘e cchiù ‘ o tiene.

Milly:(in aiuto alla sua padrona)Mia regina non avere niente…avere sulo…como si dice…’nu poco è fissazione…poi essere tutto normale.(dopodichè insieme ad Angelina esce)

Beniamino:E menomale ca’ tene sulo chesta…figuramece si teneva quarc’ata cosa?

                                                                  

Mario:Faceva di sicuro ‘a fine ‘e Pascale?

Ernesto:Fafcale?(a Livia)…Fia Lì’…sta forse n’atu noftvo pavente …ca’ fe chiama Fafcale?

Livia:Ma no…E’ sulo ‘na fissazione ssoje…nun esiste nisciuno Pasquale.

Ernesto:Allova puve fio Mavio…tene ‘e fteffe fiffazione  ‘e  fia Angelina?

Livia:Precisamente!Sono identici.Passano dal normale alle fissazione come niente fosse.

Sofia:(rientrando dal terrazzo insieme a Domenico e a Carlo)Neh…ma ‘stu notaio?

Domenico:(preoccupato)Com’è che ancora non si vede?

Ernesto:(nel vederli subito si precipita verso di loro)Fio Mimì…Cavletto..e tu fei  Fofia…vevo?

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Beniamino:(in riferimento ad Ernesto)Manco ‘nu giapponese parla accussì.

Livia:Nun è colpa ssoje…è da bambino ca’ tene come si dice ‘a Napoli ‘a zeppola mcocca.

Beniamino:Mamma do’ bicarbonato è accussì tosta sta zeppole…ca’ ‘a tant’anne…nun riesce ‘a  s’agliottere?

Sofia:(ad Ernesto)Finalmente dopo tanti anni ci si rivede…Anche tu dei nostri vero?

Ernesto:Ho vifetuto la letteva ed eccomi qua…a volte la fovte…la fovte.(intende dire la sorte)

Beniamino:A chi se’ fotte chist’ato mò’?(a Sofia)Chesto ‘o può sapè surtante tu?

Sofia:E’ sorrete!...Ma che hai capito?Quello intendeva dire la sorte …la sorte.

Beniamino:Io invece…avevo capito te’ fotte…te’ fotte.

Paolino:(entrando annuncia)…Il signor Notaio…  

Notaio:Buongiorno a tutti…Dovete perdonarmi,ma,lo sapete,che in queste zone,si sa a che ora si parte e non si sa a che ora si arriva a destinazione.

                                

Domenico:(nel vederlo gli s’illuminano gli occhi)Finalmente!Stavo proprio a voi pensando…e ad esservi sincero,iniziavo un po’ a preoccuparmi.

                                                                 

Il notaio:(nel mostrargli la cartella)Per me…oppure per questa?

Domenico:(sorridente)Diciamo per tutte e due le cose.

Il notaio:Bene…bene.(dopo aver dato un sguardo furtivo ai presenti)Ci siete tutti?

Barbara:(entra di corsa per fermare Michele…un altro erede)Scusate…Ma voi così entrate nelle case della gente?

Michele:(giovanotto alquanto…ignorante e sprovveduto)Pecchè chesta è ‘na casa?Nun è n’albergo?

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Barbara:E vuje accussì trasite into ‘a n’albergo?

Michele:Ninnè’…Ma chi è trasuto mai into ‘a n’albergo?Io nun tenco ll’uocchie pe’ chiagnere…jevo..int’ ‘a  n’albergo?

Barbara:E va bene!Ora ditemi a chi cercate?

Michele:Il notaio Emilio Tocco.

Notaio:Eccomi…Lei …è?

Michele:(crede che il notaio si rivolge a Barbara)Nun ‘a cunosca…

Notaio:(insiste)…Ma no!...Lei…lei…

Michele:E dalle?...Vi dico ca’ nun ‘a cunosca…

Notaio:Ma io mi riferisco a voi…Voi come vi chiamate?

Michele:…Voi?…Quindi sarei io?

Notaio:Appunto.

                                                                 

Michele:(nel far riferimento a Barbara)…E non lei?…Allora perché avete detto …voi?Se  poi sono io?

Notaio:(andando per le spicciole)Io voglio solo sapere come vi chiamate?

                                                                 

Michele:Prostato Michele.

Notaio:(apre la cartella)Prostato…Prostato…Prostato….eccolo qua!Prostato Michele.Si si…anche voi siete un erede.

Domenico:(poco convinto)Ma signor notaio…siete proprio certo?Noi a questo signore,non abbiamo mai avuto il piacere di conoscerlo.

Notaio:Si vede che lo conosceva bene la buonanima.

Michele:La buonanima di chi?

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Notaio:Di chi …da qui a poco…vi renderà tutti ricchi.Bene se prendete posto…possiamo anche iniziare.(aiutati da Paolino i presenti prendono finalmente posto)                                                            

Angelina:(entrando con Milly,senza accorgersi della presenza del notaio)Ma ‘stu cagno  ‘e nutaio …manco è arrivato?

Notaio:Signora se non le dispiace…io sono qua.

Angelina:E ‘o Papa sta ‘a Roma.(rivolta ai presenti)Chiste chi è?

Beniamino:Ma allora ‘a capa ‘a tiene proprio fracete?...Chiste è ‘o nutaio.

Notaio:(risentito)Ma chiste chi?Che sono tuo fratello?

Beniamino:No.Ma nun se’ pò mai sapè…sapete ‘e vvote…i casi della vita.

Livia:Beniamino…ora cerca di smetterla.

Notaio:E ciò che dico anch’io.Se me lo consentite,possiamo passare subito alla lettura del testamento…che dite?

Livia:Stiamo qui per questo.

                                                             

Carlo:(sorridente)Sarebbe anche ora.

Sofia:(fremente)Su che aspettate?

Notaio:(inizia la lettura del testamento)Io Giorgio Scarselli nato a Imbrimori il  20 marzo del 1940 e residente a Ottawa in Canada,lascio di mia volontà tutto i miei averi,immobili e denaro,a tutti i miei parenti residenti in Italia…essi sono: Mario Scarselli, Livia Scarselli, Ernesto Scarselli, Domenico Scarselli…

Domenico:(a riguardo del defunto)Che galantommo.

Notaio:(che non avrebbe voluto questa intrusione,continua)Angelina Spaventa,Beniamino Vocazzi,Michele Prostato,Carlo Pinnino,(piccola pausa,che mette in grossa eccitazione Sofia)…Sofia Timostro…

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Sofia:(nel riprendersi,anche lei beatifica il povero defunto)…Hadda stà dinto’ ‘a schiera ‘e ll’angeli.

Notaio:(continuando)…E poi ci sarebbe…anche una certa signora…Tale Assunta Dellobeno.

                                                               

Livia:(dopo un breve mormorio in sala)Assunta Dellobeno?E chi è?

Notaio:(a mezzo sorriso,)E questo lo dovete chiedere al defunto,non a me. Questi sono i nomi,che dovranno partecipare alla grande elezione finale.

Carlo:(è il primo a riprendersi dalla sorpresa)Elezione…di che?

Domenico:(rimasto del tutto impietrito sulla sedia)Ma state scherzando?

Michele:(fremente)Cercate di spiegarvi meglio?

                                                               

Notaio:Vi prego non vi agitate…su,cercate di rimanere calmi.

Sofia:Dopo questo che ci avete accennato,come facciamo ad essere calmi?

                                                                 

Livia:(con buon senso)Ma che diamine?Già nce tirammo ‘a zappa ncoppo ‘epiere,senza ancora sapè di cosa si tratta!

Notaio:Appunto,se mi lasciate continuare,vi accorgerete che tutto questo vostro allarmismo e del tutto esagerato.Dicevo…che il defunto in questo suo strumento notarile,nel voler donare tutti i suoi averi a voi qui presenti e per non far torto a nessuno,ha pensato bene,di far scegliere appunto…tra di voi,un unico successore.Il quale,una volta poi,in possesso di tale eredità, distribuirà in parti uguali,questa immensa fortuna.

                                                               

Domenico:(dopo che tutti i presenti,hanno tirato un bel sospiro di sollievo)Se è solo per questo,penso che tra di noi, non dovrebbero nascere problemi.(rivolgendosi ai presenti)… Dico bene?

Livia:(nell’acconsentire subito)Penso di si,basta solo trovare chi è capace e sappia perorare la causa di tutti.

Ernesto:Pevovave…fi è pvopvio questa la pavola giufta.

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Carlo:(sorridente)…Proprio come l’hai detto tu…non è per niente ‘na parola giusta.(poi cambiando discorso)Quindi,a questo punto…non ci resta,se ho capito bene,scegliere uno tra noi,che garantisca poi tutti.

Sofia:(guardandosi attorno)Già…chi potrebbe essere?

Michele:(alquanto diffidente)Uno che certamente,dopo averlo nominato,nun nce facesse però…commese’ dice?‘O pacco!

Domenico:(sorridente)Non credo proprio che lo possa fare,una volta aver

firmato …un certo documento…(rivolto al notaio)impegnativo.

Notaio:Effettivamente in questi determinati casi,giustamente…uno per cautelarsi,usa fare così. Ma…

Domenico:Ma…non mi dite che esiste qualche postilla?

Notaio:Si…è si tratta proprio di ciò,di cui si accennava prima,ed è anche un punto basilare dell’intero testamento.

                                                               

Livia:(mentre tutti i presenti,iniziano di nuovo a preoccuparsi)Che sarebbe?

Notaio:Appunto,che tra di voi,non potete firmare nessun documento,con il quale  poi avanzereste delle pretese.Quindi,in poche parole,voi dovete eleggere un vostro candidato,sperando nella sola e unica fiducia di questo.

Livia:E se non lo troviamo?

Notaio:(drastico)Non avrete più diritto all’eredità.

Michele:(dopo che tutti sono rimasti sbigottiti,con ironia):’I che bella notizia!

                                                                

Domenico:(non di meno)Chesta si che è ‘na nuvità!

Carlo:Nuvità?Io non direi piuttosto…una bella...

Sofia:…Presa in giro…per non dire un’ altra cosa.(più che preoccupata,poi… al notaio con ironia dice):Tra noi?…E con questi soggetti?(volendo fare riferimento a quegli eredi,i quali hanno considerevoli problemi sia fisici che economici)

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Dovremmo fare uscire l’erede?Caro dottore,ma voi vi rendete conto di come stiamo combinati?

Notaio:(a Sofia)Cara signora,ebbene che ve lo dica subito.Io…di lei e di tutti voi qui presenti,conosco solo il nome e il cognome,dei vostri problemi,economici,fisici e mentali,mi dispiace dirvelo,poco m’interessa.Quello che invece,ora più mi sta a cuore e che voi vi mettiate al più presto d’accordo,dandomi il nome del prescelto in 24 ore e non di più.(detto ciò lascia la sala insieme a Paolino)

Carlo:( uscito il notaio)Lo dicevo io,che c’era qualcosa che non andava. Era troppo evidente.(in riferimento a Giorgio)Quello da lassù,si sta prendendo gioco di noi.

Livia:Non esageriamo adesso.Se la sua volontà è questa la dobbiamo prima di tutto rispettare. E poi avrà avuto di sicuro le sue buone ragioni.

                                                                                                                               

Domenico:Si,ed è proprio questo…la ragione,che non ci deve mancare in questo momento.Ragionare, ragionare…e ancora ragionare.

Michele:(sorridente con ironia)Accussì facimmo ‘a fine ‘e zia Angelina.

Ernesto:Oppuve chella ‘e fio Mavio.

Angelina:(destatosi)Pecchè io’ che fine aggiu fatto?Non dimenticarti che sono sempre la regina…

Beniamino:Dò…ca…

Livia:Beniamino!!!

Beniamino:Dò…ca…stello.Pecchè c’avevate capito?                                                           

                                                            

Sofia:Si…si ‘o castello.(a Livia,a riguardo di Beniamino)Ma ‘a chisto quanno nce ‘o faje ‘nu lavaggio ‘a lengua?

                                                               

Beniamino:Quanno tu…to’ faje…’a chillu posto che saccio i’?

Paolino:(rientrando con Barbara)Il signor notaio ha predisposto per voi alcune camere…Se qualcuno di voi ne vuol prendere possesso…mi segue…                                                                                                                               

Domenico:Io ‘na sciacquatella ‘e faccia m’aiessa ‘a fa.

Carlo:Pur’i’…’A ‘stu punto…ci vuole proprio.

Ernesto:…E io mica fo feffo?…Vengo puve io.

Paolino:(a Barbara) Prego…accompagni tu i signori.(poi rivolto a Michele Mario)E…voi?

Michele:Io preferisco farmi ‘nu giretto…pe’ dinto all’albergo.

Paolino:(a Mario)Interessa anche a voi…visitare l’albergo?

Mario:No…Io vaco in terrazzo…aspetto c’arriva Pascale.

Paolino:Già…dimenticavo.(a Livia)Se volete…vi accompagno io in camera…

Livia:Era proprio quello che stavo per chiedervi.

Paolino:(a Sofia)Se vuole anche lei seguirmi?

Beniamino:A zia Sofia…se non vi dispiace…’a vulesse accompagna i’?

Paolino:(sorridente)Non è possibile…piuttosto perchè non accompagnata zia Angelina?

Angelina:(alquanto irritata)’E che so’ scionca io?Vire ‘che cosce ‘e tenco ancora.

(dopodichè insieme alle altre donne segue Paolino,mentre invece Beniamino si stende sul divano.Ma ecco entrare del tutto sospettosa Assunta Dellobene con i suoi due figli Giuvanniello e Gelsomina )

                                                                 

Assunta:(non vedendo nessuno nel stanza)Ma io nun capisco?N’albergo ‘e chesta posta nun ce stà nisciuno…pe’ domandà?(a voce alta)Ehi?!...Ehi?!

Gelsomina:(impaurita)Mammà?...Pecchè nun nce ne jammo?Io me’ metto paura?

Giovanniello:(non più di dieci anni…così si rivolge alla sorella che ha qualche anno più di lui)Tanta grossa…tanta scema.Cumme fai ‘e pressa ‘a te cacasotto…(dirigendosi verso il divano e voltandosi di scatto,s’incrocia con lo

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sguardo di un assonnato Beniamino,il quale dato il rumoroso arrivo dei tre si era appena destato)…E’ chiste chi è?

Beniamino:(anche lui spaventato)Puozz’ittà ‘o veleno!...Addò si sciuto?

Assunta:Què…què…jammo chiano cu’ ‘stu veleno…Piuttosto...veco ca’ in questo albergo non c’è nessuno…Sapite vuje a qualcuno ‘a cui ci possiamo rivolgere?

Beniamino:(inizia con l’equivocare)Certamente?...Ce sta ‘o purtiere…ma mo’ è in camere con due signore…

Assunta:(capisce infatti,una cosa per un’altra)Sta in camera con due signore?Ma scusate…se ve lo chiedo ‘a voi?Ma questo è un albergo serio o un albergo ad ore?

Beniamino:(sorridente)Non ho capito…ad ore?Non è mica ‘nu garage?

Assunta:(insiste)Nossignore!Ma che avete capito?...Voi avete detto sta in camera con due signore…Allora vi ripeto:capite ‘a me…(nel far riferimento ai suoi figli)…ccà stanno ‘e carte bianca!(simbolo di purezza)

Beniamino:(invece crede che lei si riferisce alle carte sparse per terra,gettate proprio da lui)’O saccio…li ho buttate proprio io.

Assunta:Voi?

Beniamino:Si proprio io…so’ e carte d’o lecca lecca ca’ me’ so’ appena mangiato.

Assunta:Ma quale lecca lecca?…Io parle de’ creature mee.Dico ca’ sono carte bianchein riferimento alla loro innocenza…E non volevo quindi far sentire loro…le preoccupanti situazioni,che ci sono qui dentro…spero che adesso abbiate capito?

Beniamino:(equivocando sempre di più)Già?...Adesso capisco.Dite dite pure?

                                                                

Assunta:(ormai,più che convinta,che l’albergo sia un albergo ad ore)Voi avete detto che il portiere dell’albergo sta in camere con due signore…

Beniamino:E ciò…vi sembra strano?

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Assunta:Strano si…e come!Se il portiere se ne  sta in camera con due signore…vuol dire che  questo è un albergo ad ore…o mi sbaglio?

Beniamino:(in riferimento a ciò che aveva detto il notaio)Che vi devo dire?Sarrà pure ‘a ore…ma saccio che signore nun se’ ne vanno primma ‘e dimana ‘a sera.

Assunta:(pensa che Beniamino si riferisca alle suddette donne,come se queste fossero delle prostitute)’A faccia mia!Se fanno n’intera notte?...Chissà quanti sorde pigliarranno?

Beniamino:(mentre invece,crede che lei si riferisce all’eredità)Paricchie…paricchie

Assunta:Vedo ca’ siete informato.

Beniamino:Certo ca’ so’ informato…Io aggia avè pur’io ‘a parta mia.

Assunta:Mò capisco…vuje site chille ca’ piglia ‘e percentuale.

Beniamino:(continuando nell’equivoco)Ma quali percentuale?Nnuje avimmo spartere in parte uguali.

Assunta:Ma vvuje chì?

Beniamino:Cchiù ‘e na decine ‘e perzona.Che sarebbero…’e ddoje signore che v’aggiu ditto.Pò…ce stanno zio Domenico,Carluccio…Ernesto…ca stanno in questo momento sopra con la signorina Barbara.Zia Angelina con la Russa…Michele in giro per l’albergo…ed infine  lo zio Mario…che è pure ‘nu poco curioso.

Assunta:Mamma mia do’ Carmine!Tutte sta ggente?!

Beniamino:Signò’…vo’ dico ‘a vvuje…ca’ dinto overamente è ‘nu burdello!

Assunta:(più che impaurita stringe a sei suoi due figlioli)Santo Iddio ma dove sono capitato?!

Michele:(entrando frettolosamente,si rivolge così a Beniamino)Né ma sta Barbara quanno ce mette?...Fore nce sta Mario ed anch’io…che vulessemo fa pure nnuje ‘e fatte nuoste. (intende sistemarsi anche lui con Mario in camera)

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Assunta:(nel pieno dell’equivoco)Ma allora st’albergo è veramente ‘nu burdello!?

Michele:(uscendo)Altro che burdello?Signò’…chistu è  ‘nu casino internazionale.

Gelsomina:(una volta uscito Michele,così si rivolge alla madre)Mammà…ma ch’anna fa…ca’ vanno ‘e pressa pressa?

Assunta:(nel zittire subito la figlia)Nun so’ fatte tuoie.

Giovanniello:(alla sorella)Allora si proprio scema…ancora hai capito niente?  

Assunta:(rimproverando il figlio)Tu statte zitto e nun parlà!…Nun è proprio ‘o mumento adatto pe’ fa ‘o scienziato…ce simmo capito?(poi a Beniamino)Scusate…tanto per sapere…oltre al portiere,in questo albergo non c’è più nessuno a cui chiedere informazioni.

Beniamino:Non saprei?…Potete anche dirlo a me…magari ve’ pozzo aiutà…

Assunta:(estrae dalla borsa un foglio di carta)Io ho ricevuto questo foglio da un notaio…Il quale,dice che devo presentarmi in questo albergo per comunicazioni importanti.

Beniamino:(sicuro di se)Allora voi dovete essere Assunta Dellobeno?

                                                         

Assunta:(più che sorpresa)…E voi come lo sapete?

Beniamino:(nel continuare nell’equivoco)Lo so…Anche voi fate parte del gruppo.Infatti,ci sta anche per voi una stanza che vi aspetta.Signò’…si tratta di parecchi surdacchielle…Siete fortunata!

Assunta:(imbestialita,non sapendo che questo si riferisce alla eredità)Ma come vi permettete?...Dire a me…ci sta ‘na stanza anche per voi?...Io sono una persona onestissima…(ad alta voce)Io mi chiamo Assunta Dellobene!!!

Paolino:(entrando,non fa  altro che aumentare l’equivoco)Quindi è lei la signora Assunta Dellobeno.Prego…si si vuole accomodare…le faccio vedere la camera…

Assunta:(a Beniamino)E chisto chi è?

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Beniamino:Questo è il portiere che v’aggiu ditto primma.

Paolino:(stando all’oscuro di tutto…insiste)...Su mi segua…che l’accompagno in camera…

Assunta:(con fare popolaresco)…In camera?!...Ce porte ‘a sorete!!!!

                      

                                                              

Fine del primo atto

                                                  

 

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 Secondo Atto

Sono quasi scadute le 24 ore imposte dal notaio a tutti gli eredi del defunto Giorgio Scraselli,di nominare un unico successore delle sue immense fortune,ma la soluzione ancora tarda ad arrivare.All’apertura del sipario in scena ci sono Assunta,Livia e Sofia,e quasi in proscenio a sinistra ci sono Beniamino,Giovanniello e Gelsomina che giocano a carte.

Assunta:(sorridente,verso le due donne spiega l’equivoco avuto con Beniamino)Cosa da non credere?...Io avevo capito tutto n’ata cosa…

Livia:…Però vuje pure vi dovevate accorgere ca’ chiste era n’albergo è nò ‘na casa di appuntamenti.

Assunta:Certamente…Ma si po’ te’ siente ‘e dicere:quello sta in camera con due signore…’A signorina sta sopra con tre clienti…è infine …fanno tutt’ ‘a nuttata…

Sofia:E va’ bè’…Ma dovevate subito capire che era un equivoco.Le case di appuntamenti…non sono così.

Assunta:…Ma come facevo ‘a saperlo…se non li ho mai frequentate.

Sofia:Innanzitutto non sono grandi.Diciamo…che anzi,sono abbastanza piccole…proprio per non dare nell’occhio.

                                                               

Assunta:E vuje cumme ‘o sapite?

Sofia:(in difficoltà…tentenna)…Vidi le foto su un giornale…di cronaca rosa.

Beniamino:(da lontano)In cui c’era anche la tua foto…in bella evidenza.

Livia:Beniamino…cerca di smetterla.Non si scherza su’ queste cose.

Beniamino:Ma io mico sto scherzando?(un po’ di tensione tra i presenti)…Stò solo…pazzianno.E po’ ‘o sape sulo Sofia si è overo ‘o no?!(poi rivolto ai figli di Assunta)Aggiu perzo n’ata vota!...Nun è ca’ state facenno ‘e mbruoglie?

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Giovanniello:Ma quali mbruoglie?’A verità ‘e ca’ tu nun sai pe’ niente jucà ‘a scopa.

Beniamino:Mentre tu ‘a sai jucà?

Gelsomina:Si vence sempe…è naturale…ca’ sape juca meglio ‘e te.

Beniamino:(a Giovanniello)Tu si sulo furtunato…(poi rivolto a Sofia)Ca’ l’unica ca’ sape veramente scupà…è  Sofia.

Sofia:(a Livia)Ma tu lo senti?...E nun gli dici niente?

Livia:Perché cosa ti ha detto di male?Anzi,da quello che ho sentito…non ha fatto altro che farti un bel complimento.

Sofia:Un complimento?…Sapè scupà?…Tu lo chiami complimento?

Livia:Certamente.

Sofia:E mo’ te’ ce mitte pure tu?

Livia:Pecchè uno ca’ sape juca bene ‘a scopa…mica pe’ isso è ‘na vergogna?

Beniamino:(a Sofia)Io penzo proprio che sia un vanto.

Sofia:Statate zitto tu…ca’ si no veramente piglia ‘na scopa e ta’ rompa ncapo.

Assunta:(rivolto ai ragazzi)Guagliù’?…Pecchè non ve ne andate ‘nu poco fore ‘o terrazzo…ca’ nnuje cca avimmo parlà ‘e cose serie.

Gelsomina:(nel mentre i tre si avviano verso l’uscita)Si…si,forse è meglio…ca’ dinto cu’ tutte ‘sti vecchie,pare ca’ te manca l’aria.

                                                               

Sofia:(risentita)’Ne ninnè!?...Chi sarebbero po’ sti vecchie?

Assunta:Gelsomì’ embè?!…Si dicone queste cose?

                                                                

Livia:(sorridente)Lassatala stà!…E’ stata così spontanea…E po’ ca’ ditto ‘e male?…Pecchè nun simmo vecchie rispetto a lloro?

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Sofia:(a Livia)Scusa…ma parla per te…Io nun me’ sento pe’ niente vecchie.

Beniamino:(nel momento in cui sta per uscire)E cumme t’appizze subito zi’ Sufì’…Po’ dici ca’ nun è overo ca’ staje sempe tutta…nfucata!

Sofia:(una volta uscito Beniamino,così si rivolge a Livia)Tu ‘a chillo ho gli impari una volta per sempre l’educazione…oppure io ‘na vota ‘e chesta ‘e faccio ‘na schiaffiate ca’ sa’ ricorde pe’ tutta ‘a vita!

Livia:Sofi’ e comme te ll’aggia dicere?Pare ca’ tu ‘o ‘Taliano poco ‘o capisce!’O ssaje buono Beniamino ‘e guaie ca’ passato…circa ‘e tene ‘nu poco ‘e pazienze…e che diamine?!

Sofia:E pazienze…né tenco fin troppo.E non solo cu’ Beniamino…ma con tutti voi…che da un po’ di tempo continuate ‘a vuttà frecciate contro la sottoscritta.

(ma proprio nel momento in cui sta per replicare Livia, ecco entrare Domenico con Carlo)

Domenico:(alle donne)E allora,care signore,avete pensato alla persona da proporre per l’elezioni?

Carlo:Quel tempo…e quasi scaduto.

Livia:Infatti,,,sarebbe anche ora di decidere.

Assunta:Ma chì?

Sofia:Chille è proprio chiste ‘o prubleme…chì?

Assunta:Specialmente pe’ me ca’ nun conosco ‘a nisciuno ‘e vvuje.

Carlo:E’ pure ‘na decisione s’adda piglià.’O tiempo passo e stammo a riseco e perdere tutta sta montagna ‘e sorde.

Sofia:(alzandosi)Dice bene Carletto…Be’…visto che ancora nessuno si è fatto avanti       

…vuol dire…che presento la mia candidatura.Adesso vedete voi…se vi va.Io intanto,vado un po’ a riposarmi…Più tardi mi farete sapere…(dopodichè esce)

                                                              

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Carlo:(dopo che Sofia è uscita,ai presenti con circospetto)Che ne pensate?...Ci si può fidare?

                                                              

Livia:Ma nun te’ siente buono?...Fidarsi di Sofia?’Na femmena ca’ sa’ magnate ‘e sorde ‘e meza Napule…Riducendo all’elemosina uomini di tutte le categorie,compreso ‘a buonanema di nostro fratello…Non songo mica  ‘na pazza?Io…’a chella nun ‘e desse manco n’euro nmano.

Assunta:(in difesa di Sofia)Io nun ‘a conosco e non posso esprimere un giudizio,ma mi sembra ‘na bona femmena.

Domenico:Per essere bona è bona…anzi…femmena accussì overamente se’ ne vedeno ben poche.Ma effettivamente le piace ‘ a bella vita…le piace ‘e spennere ‘e spannere,specie quanno ‘e sorde nun songo ‘e ssuoje.

Livia:(alzandosi)Quindi siamo d’accordo?Sofia è esclusa…A questo punto se non vi dispiace…potrei candidarmi io…che dite?Pensateci su…(andando via)non sarebbe una cattiva idea…tanto mi conoscete bene.(dopodichè anche lei lascia la stanza)

Assunta:(prende la parola)Per quanto mi riguarda…non ho nessun problema con nessuno di voi.Se decidete su di un nome…non sarò io a tirarmi indietro.Ma vedo però,che tra di voi la fiducia non esiste.Che ne direste se a questo punto mi candido io?(si alza ed esce dalla stanza)

Carlo:(a Domenico)Non sarebbe una brutta idea…tu che ne pensi?

Domenico:Ma tu forse nun l’hai vista bona?...Nun vire che è ‘na vrenzola?Io ‘a chesta nun è  desse manco ‘a mano.

Carlo:E ‘a zia Livia invece…come ‘a vire?

Domenico:’Nu poco esaurita…e anche ‘nu poco risentita di come ci siamo comportati all’epoca…

Carlo:Alludi…’a quanno Beniamino rimanette orfano e nisciuno so’ vulette aduttà?E tu pienze quindi,che potrebbe vendicarsi di tutto ciò…e tenersi poi lei l’intero patrimonio?

                                                               32

Domenico:Fino a questo punto?Non credo proprio che arriverebbe.Ma e buono però,in questi casi non fidarsi troppo.

Carlo:Intendi…quindi farmi capire…che neanche di zia Livia ci possiamo fidare.

Domenico:Esattamente!Sarebbe come correre un rischio e nella situazione in cui ci troviamo,credo che non sia proprio il caso.  

Carlo:Ma intanto…pure sa’ da’ piglià ‘na decisione.’Na vota tolti di mezzo  chesti tre…restano zia Angelina,Ernesto,Michele e Mario.

Domenico:…E Beniamino?Te’ le si scurdato?

                                                                

Carlo:Già…dimenticavo ca’ pur’isso fa parte della cungreca.

Domenico:Ma da escludere…così come Mario e zia Angelina,per i motivo che ben conosciamo. 

Carlo.Quindi alla fine non resta che Ernesto,Michele…io …e…te.

Domenico:Lieveci pure ‘a ‘sti dduje…

Carlo:E rimannimmo accussì…sulo io e te.

Domenico:Precisamente…Io e te.Tu e io…capisce?Tu e io…

Carlo:Aggiu capito…Io e te…

Domenico:Pienze quanno nce putessemo spartere due ‘e nuie…

Carlo:Non ho capito?Che vulisse fa?

Domenico:Mò…nun me’ dicere che ti faresti scrupolo?Che te’ n’emporta ‘e ‘sti quatte pezziente?!Pienze,ca’ ce’ putimmo sistimà pe’ tutt ‘a vita…nuie e i nostri eventuali discendenti.

                                                                 

Carlo:Ma si tu nun si manco spusato?

Domenico:Non è mai troppo tardi…Allora che né pensi?

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Carlo:Certo non sarebbe male…quasi 100 miliardi delle vecchie lire tutti per me…

Domenico:Bravo?Hai capito finalmente!

                                                              

Carlo:Ma io non mi posso candidare… Sono troppo giovane.

Domenico:E mi candido io!...Dopo tutto sono o non sono un onesto maresciallo dell’esercito in pensione…Una certa garanzia la posso dare.Anzi…sai che facciamo?Io non mi candido…

Carlo:Ma come tu mò hai detto…

Domenico:Lo farai tu…

Carlo:Non capisco?

Domenico:Sarai tu a proporre la mia candidatura agli altri,garantendo la mia serietà etc..etc…

Carlo:Caspita!…Come piano non è proprio male.(dubbioso)Nun è ca’ po’ fai fesso pure ‘a me?

Domenico:In che senso?

Carlo:Nel senso che poi t’ammucche tutte cose tu.

Domenico:E mi fai tanto disonesto…da lasciare te senza un becco di quattrino?Questo non lo farò mai…hai la mia parola.E poi tu non sei come gli altri…Quindi allora che ne pensi?

Carlo:(non avendo altro da proporre)Che tenco ‘a pensà?L’idea mi alletta.Va bene ci stò!

Domenico:(dopo tale affermazione si appresta a spiegare a Carlo come dovranno agire)Allora mò ti spiego come procedere…

Angelina:(entrando con Milly)Mariscià ci sono novità?

Domenico:Non ancora…seppure…

                                                               34

Carlo:Gia qualcosa inizia a bollire in pentola…

Angelina:Ma se abbiamo appena mangiato?

Domenico:Non mi riferivo al pranzo…ma all’eredità.Bene se permetti adesso io e Carlo andiamo a fare quattro passi…Ce’ sta ‘nu bellu sole…né approfittiamo…

Angelina:’A Madonna v’accumpagna.Noi rimaniamo qui.Aspetto infatti,due nobildonne pe’ nce fa ‘na mano ‘e stoppa…’a due euro ‘o piatto.

Carlo:Maestà?!...Giocate ‘a stoppa?

Angelina:Sulo quanno simmo ‘a quatto.Quanno invece né simmo in molti giocammo ‘o sette ‘e miezo.

Milly:E’ pure…mò trasette…

Domenico:Che cosa te’ trasette?

Angelina:’O tresette…Mimì…

Milly:Capisciato adesso?

Domenico:Non ancora…adesso vado…

Angelina:Ma che hai capito?

Domenico:Quello che hai capito tu…Nun songo mica ‘nu strunzo?

Milly:Adesso tu fare anche la cacca?

Carlo:(sorridente)Per forza…doppo capisciato…le venute ‘a voglia ‘e fa pure ‘a cacca…

Milly:E mica lui…fare qui?

Carlo:No…lui andare là…E io con lui…

Milly:Pure tu caccare?

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Carlo:No io andare soltanto…non fare.Arrivederci!(detto ciò i due uomini lasciano la stanza)

Angelina:(a Milly)Non capisco tutte sta fretta?

                                                               

Milly:Forse si saranno…sporcati…

Angelina:Dove?Io lo visti…che erano tutti puliti.

Milly:Ma io non dicere questo…io dicera n’ata cosa.Quanno uno ‘nu va di cuorpo…come dire?Prende…una porca…

Angelina:Una purga!

Milly:Una purga?...E non porca?

Angelina:No…’A porca è tua sorella si ‘a tiena…

Milly:Io non avere sorella…io avere solo fratello…

Angelina:Nun fa niente…devi solo aggiungere qualche vocale in più…porca-puorco è vedrai che non cambierà di molto il significato.

Milly:Tu ‘e vote capire…e altre vote no…pecchè?

Angelina:Pecchè io essere n’avota regina e n’ata vota no…

Milly:Ora ho capisciato anche te.

Angelina:E allora andiamo…nun vulesse ca’ me’ venesse ‘o stesso bisogno c’avuto Mimì.(detto ciò le due donne lasciano la stanza)

Barbara:(entrata nella stanza,si appresta a raccogliere un mucchio di carte sparse per terra)Me’ pare ‘e sta mmiez’ ‘o mercatino,doppo ca’ chiudeno ‘e bancarelle…Carte …pe’ tutte parte…

Ernesto:Fignovina Bavbava…Avete vifto pev cafo il fignove Michele?

Barbara:Veramente no…E’ uscito ma non è ancora ritornato.

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Ernesto:Ma chefta è pvopvio ‘na banda ‘e paffe…Ma tu capifi?Ca’ fi nun truvammo n’uomo di fidufia…pevdimmo quavcosa comme ‘a venti miliavdi ciafcuno?

Barbara:Come no?Io aggio ntiso ‘o fatto ‘e l’eredità.Bel colpo di fortuna!

                                                               

Ernesto:Già…e quanno nce capita cchiù ‘na cofa ‘e chefta?Io mi fiftemo definitivamente.

Barbara:Vi trovate una moglie e vi accasate…vero?

Ernesto:Ma che moglie ‘e moglie…Io me’  n’ aggia vede bene.Aggia cagnà ‘na femmena ‘o juovno…anfi due…

                                                            

Barbara:(con atteggiamento molto sessuale)Bene…se è così...teniteme presente…

                                                               

Ernesto:(nel fare il finto tondo)Non ho capito?

Barbara:(sempre più provocante)’A riguardo de’ femmene…se avete bisogno…teniteme presente.

Ernesto:(incoraggiato da tale invito,cerca di stringere a se la donna)E pecchè no?…Dal revsto fi ‘na bella peccevella,penfo provio che ti tevvò prefente.Anfi pecchè nun accumiencia ‘a me’ dà n’antifipo?

Barbara:Veramente l’anticipo ‘o vulesse io?

Ernesto:Ma che è?Nun te’ fide?

                                                              

Barbara:Io mi fido,ma se poi nun ve’ mettite d’accordo?Io doppo che fine faccio?Quindi…fidarsi e bene non fidarsi è meglio.

Ernesto:(tenta ancora di stringerla)Fei provio ‘na fimpaficone!Viene ccà,te’ voglio dà n’antifipo…’Nu bellu vafo…

Barbara:Allora nun avite capito?...Pagare moneta vedere cammello…

Ernesto:E c’aggia fa co’ cammello?Io voglio vedè n’ata cofa…(nell’accostarsi sempre di più alla donna)…’na bella micella…

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Barbara:(allontanandolo con garbo)Niente micella per adesso…Pagare prima moneta…(ma ecco entrare Michele)

                                                                

Michele:(del tutto agitato)Ci sono novità?

                                                                                                                               

Ernesto:Noffignove…e tu?

Michele:Io?Io so’ stato fore…Quindi,non hannu ancora cumbinate niente?

Ernesto:Ma c’hanna cumbinà?Ca’ fe’ penve suvo ‘a  nce appififfa.Mò fai ca’ faffo?…Mi povompo io!Visto co’ tiempo paffa e nifciuno piglia proffedimento.

Michele:A me sta bene tutto.Basta ca’ se’ fa è pressa.Io nun capisco…qui si tratta ‘e spartere 20 miliardi ciascuno…e ancora nun ce mettimmo d’accordo?

Ernesto:Provio pe’ chesto è diffifile…Fi invece evano fuvo quatte pevucchie…già ftevemo ‘a cafa.(a Barbara)Signuvì’…il bav  è  apevto?

Barbara:Sissignore…Ma nun ce sta ‘o barista.

Ernesto:Vulevo ‘nu caffè…

Barbara:E ve’ lo faccio io…che problema ci stà.Venite con me.

Ernesto:(stando dietro la donna e con le mani la stringe i fianchi)Me’ lo fate convfetto?

Barbara:(girandosi con la testa gli fa un cenno di consenso)Ve’ lo faccio come  volete voi.(dopodichè i due del tutto avvinghiati escono dalla stanza)

Milly:(entrando dal terrazzo)Mamma mia che vecchia terribile!Che ce tene…che ce tena…

Michele:(cerca di consolarla)Già ‘a vecchie?E’ veramente terribile.Ma come fate a sopportarla?Voi così bella…e così giovane…

Milly:Io fare questo per lavoro.Io stare lontana da casa e da famiglia.Io bisogno di soldi.Pirciò io fare cammarera…

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Michele:Cu’ ‘stu fisico…però…te’ putive truvà benissimo n’atu lavoro…

                                                               

Milly:Ma io contenta di cammerera.Lei…’a vecchia,dare ‘a me…cento euro settimana…più bevere,mangiare e dormire.

                                                                                                                               

Michele:Ma nun so’ poche cento euro?

Milly:Io trovare per adesso solo questo lavoro.

                                                               

Michele:Almeno ‘nu fidanzato ‘o tiene?

Milly:No…adesso no.Lui lasciato me,perché io non fare quello che voleva lui…

Michele:E che te’ vuleva farti fare?

Milly:Cose sporche.Lui dire  a me che se io fare cose sporche…dare tanti soldi a me.Ma io non fare cose sporche…

Michele:Ma se si fanno con il fidanzato…non  puoi dire che sono cose  sporche?

Milly:Lo so.Ma lui invece voleva che io fare cose sporche con suoi amici…che pagavano lui e lui dopo pagava me.

Michele:Azzo!Praticamento te’ vuleva far fare…comme se’ dice?...’A vita?

Milly:No!...Praticamento vuleva ca’ facessa ‘a zoccola!

Michele:Invece si vede che sei una brava figlia…e ti ripeto che sei anche ‘na bella guaglione…Qualche volta se ti fa piacere ti porto a fare una bella passeggiata.

Milly:Ma senza fare zoccola.

Michele:Pe’ carità…Se poi capita che ci dovessimo fidanzare…

Milly:Perchè tu no fidanzato?

Michele:Ma che?Meglio soli che male accompagnati…E poi,oggi essere fidanzati,porta spese…ce’ vonno ‘e sorde assaje…e io...

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Milly:…Ma tu adesso non essere ricchione?

                                                               

Michele:Guè’…embe?Chi è ricchione?

Milly:Tu!…Tu domani avere tanti soldi e quindi essere grande ricchione…

Michele:E dalle!!!Non si dice ricchione,si dice riccone…Riccone è uno ca’ tene tanti sorde…Ricchione  invece è tutta n’ata cosa.

Milly:Adesso capire.Quindi,appena tu diventi riccone…fare spesa di fidanzata.

Michele:E chi m’accatto ‘a te?

Milly:Perché io…non piacere a te?

Michele:E comme si nun me’ piace?Tu me’ faje murì.Si credo,proprio che prossimamente t’inviterò ‘a cena…E forse,ti chiederò pure di diventare la mia fidanzata.

Milly:Tu correre troppo…Ieri canosciuto e mò già volere fidanzare con me.

Michele:Ma perché ti dispiacerebbe?Non sono il tuo tipo?         

Milly:Tu essere assai simpatico…Tu essere grande mappino!

Michele:Mappino ‘a me?

Milly:Si grande mappino…Come dire?Svelto,scetato…

Michele:Ah…nel senso buono della parola.

Milly:Si…tu buono si vede.Io ragazza seria.Se tu volere me,parlare prima con mia mamma,mio papà,miei fratelli,miei zii’,miei cugini…

Michele:Nisciune cchiù?E io aggià parlà cu’ tutta ‘sta ggente?

Milly:Si questa essere usanza a casa mia…parlare prima con tutti i parenti.

                                                              

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Michele:Almeno famme ‘e truvà tutti insieme…in modo ca’ parlo na sola vota.

Milly:Se tu venire…io fare come dici tu…

Angelina:(entrando)Milly…ma poi nun si venuto cchiù?

Milly:Stavo parlando co’ signore…

Angelina:(nella parte della regina)Con questo cavaliere?(rivolta  a Michele)Chi essere voi?

Michele:(stando al gioco)Maestà embè?Non mi conoscete più?Io sono il duca di Visciano…conte di Tufino e barone di Casamarciano…

Angelina:(a Michele che sta per uscire) …Si…si…va bene ho capito…ora potete anche andare…(breve pausa)Salutatemi a vostra moglie!

Michele:Senz’altro maestà.

Milly:(sorpresa,corre da Michele)Ma como?...Tu allora sposato?

Michele:Ma qua spusato e spusato?Chella è pazza!Ma che te l’aggia dicere io?Simpaticona mia!Nun vide ca’ voglio sulo ‘a te.(si avvia e da sotto l’uscio)Zoccola mia!!!

Milly:(sullo stesso tono)Ricch…i…o…ne!

                                                                 

Angelica:(nel sentire tale parola)Né Ninnè’…mo’ ta’ faje pure che ricchiune?

Milly:Perché non essere buono lui?

Angelina:Si è come hai detto tu…comme fa ad essere buono?

Milly:Ma lui è buono invece…

Angelina:E dalle!Ma comme te’ ll’aggia dicere?Se lui non fa certe determinate cose…nun può essere buono.Vire ca’ te sbaglie…

Milly:Io non sbagliare…oggi lui buono.Poi,domani forse…diventerà ricchione.

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Angelina:E come fai ‘a saperlo?

Milly:Me l’ha detto lui…prenderà gli stessi soldi che prendi anche tu.

Angelina:(comprende solo adesso l’equivoco)Ma benedetta figliola…e tu ‘a ggente ‘e cirre quanno ‘e faje chisti complimenti…Si dice riccone e non quello che hai appena pronunciato.

Milly:Perché tra le due parole c’è molta differenza?

Angelina:N’abisso.(poi cambia discorso)Famme ‘o piacere vire addò stà ‘o notaio…Io voglio sapè quanno ce’ ne jammo ‘a ccà dinto?

Milly:Bene…io subito cercare.(detto ciò esce)

Domenico:(rientrando)Angelì’…tutto bene?Come ti senti?Hai riposato?Non è che mi devi dire qualcosa?

Angelina:Ma cherè…n’interrogazione ‘e terzo grado?

Domenico:Addiritture?Volevo solo essere gentile con te.

Angelina:Facennemo tutte ‘sti domande?Be’ che vuò sapè?

Domenico:Solo…se avete deciso chi delegare per la questione dell’eredità.

Angelica:E mo’ viene addimannà proprio ‘a me?

Domenico:Perché nun fai parte pure tu…della spartenza…

Angelina:Ma che spartenza ‘e spartenza?Io saccio sulo che site tutte ‘na maniate ‘e fetiente.

Domenico:(garbato)Mo’ sei ingiusta…non devi dire così.Io n’idea su chi proporre ce l’avrei…

                                                             

Angelina:(interessata)Su…che aspetti?...E dillo!

Domenico:(inchinandosi verso la donna)Non qui…vieni con me e ti spiego.

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Angelina:(nel seguirlo)Manco si fossero ‘e mistere ‘e Parigi?

Domenico:(nel mentre escono) Seguimi…e ti farò diventare la regina più importante della terra…

Angelina:Già lo sono.

Domenico:Allora dell’universo.

Angelina:Mimì’ tiene ‘stu potere ‘e stai ancora ccà ncoppo’ a terra?

Domenico:(sorridente con ironia)Pecchè tu pienzo addò avessa sta?

Angelina:Addò cagno vuò tu…basta ca’ te’ lieve ‘a nnanz’ ‘a me!(dopodichè       insieme escono dalla stanza)

 

Gelsomina:(entra insieme a Beniamino)Io me’ so’ scucciata ‘e sta ca’ dinto…

Beniamino:E ‘a chi lo dice?

Gelsomina:Tu almeno tiene a mio fratello  ca’ te’ fa cumpagnia…Io invece nun tenco neanche n’amica pe’ cchiacchirià ‘nu poco…

Sofia:(sbuffando,entra nella stanza)Mamma mia che caldo che fa qui dentro…

Beniamino:Eppure nun avisse sentì tutte ‘stu cavere…veco ca’ nun tiene quase niente ncuollo.

                                                                                                                                                                                        

Sofia:(tirandosi la gonna sulle ginocchia)Me’ pareve ca’ tu nun truvave quarche osservazione.

Beniamino:Non è un’osservazione…ma una costatazione. 

Giovanniello:(entrando)Ma è overo che ca’ dinto ce stanno pure ‘e zoccole?

Gelsomina:’U mamma mia!!!Io tenco paura.Chi te l’ha detto?

Giovanniello:Alcuni inservienti che stanno nella cucina.Dicevono che almeno…una …l’avevano vista salire per le scale…che portano al secondo piano.

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Gelsomina:E’ mai possibile?...’Na zoccola…che saglìe pe’ scale?

Beniamino:Perché che c’è di strano?...Chelle oltre a sagliere ‘e scale fanno pure altre cose…nun è così zi’ Sofì’.

Sofia:Ma allora ‘a toje è ‘na fissazione?Forse sarà meglio ca’ me’ ne vaco…qui tira aria di tempesta…

Beniamino:’Nu temporale cu’ ‘stu cauro che fa?Sarebbe proprio l’ideale…

Sofia:Nun credo proprio…accussì cumbinato,potresti affogare dinto ‘a tutte sta

massa ‘e acqua(dopodichè esce,seguita subito dopo dai tre ragazzi)

Angelina:(rientrando insieme a Domenico)Ma si proprio sicuro che è ‘na bella idea?

Domenico:Penso proprio di si.Però ti raccomando controllati…Nun te’ fa scappà niente ‘a vocca.

Angelina:Nun te’ preoccupà…faccio comme hai detto tu.Di queste cose non dirò niente a nessuno

Domenico:Brava.Fai così e vedrai che tutto andrà bene.

 

Assunta:(entrando così si rivolge ad Angelina)Oh signora Angelina…tutto bene?...

Non vi vedo da un bel po’?

Angelina:(dimenticando ciò che aveva promesso a Domenico)Stavo con mio cugino,ce stevemo mettendo d’accordo come fare pe’ …

Domenico:(intervenendo)…Decidere sull’orario in cui possiamo vederci tutti e decidere finalmente,chi si dovrà assumere quel gravoso impegno a riguardo dell’eredità.

Angelina:(con la sua ingenuità)Ma come?...Mi avevi appena detto che i soldi li avresti preso tu…e poi tutte ‘e due ce li saremo divisi.

Domenico:(traballa)Ma che dici?Io…che dovrei fare?

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Angelina:Si nun ‘o sai tu…Io che ne saccio?Be’ è meglio ca’ me’ ne vaco…ca’ site sulo buone ‘a fa ‘e chiacchiere…dei fatti nun se’ vero neanche l’ombra!

                                                               

Assunta:(una volta andata via la donna)Poveretta…dicono che ogni tanto da i numeri…

                                                              

Domenico:’E desse almeno buone.

Assunta:(cambiando discorso)Quindi,da qui a poco,si dovrebbe decidere finalmente, chi tra di noi possa essere delegato per l’eredità.Voi vi siete offerto?

Domenico:Offerto?Diciamo che se nessuno si dovesse fare avanti…potrei anche sacrificarmi…

Assunta:Addirittura…il vostro sarebbe un sacrifico?...Diventare unico possessore,anche se per poco di 200 miliardi delle vecchie lire…voi lo chiamate sacrificio?

Domenico:In un certo senso si…(poi come ha fatto con gli altri,cerca anche con Assunta di convincerla a far votare lui)Signò’…io vi dovrei parlare seriamente…

Assunta:(sorridente)Guardate che sono sposata e non ho intenzione di lasciare mio marito…

Domenico:Per carità..io non alludevo a questo,anche  se…e fattemelo dire…siete ancora ‘na bella femmene.

Assunta:Mo’ mi fate arrossire…(smette di scherzare)Diteme ora cosa è sta cosa seria?

Domenico:E ccà ‘e sorde so’ assaje.Troppi…e quanno so’ troppo,l’ommo ‘na ragione cchiù.

Assunta:Nun capisco…spiecateve meglio?

Domenico:Io,la pensate di prendermi tutto nel caso fossi io il prescelto,l’ho fatta.

Assunta:(sorpresa)E bravo!Mi fa piacere…E lo dite pure?

                                                            45

Domenico:Proprio pecchè mi ritengo ‘na perzona ‘onesta…vi dico come la penso.Io cara signora e non ve lo nascondo ho buone possibilità di essere il prescelto…e se succede…v’aggiu ditto ciò che farei.Ma però,nello stesso tempo…ed anche in questo voglio esservi sincero…tutti ‘sti beneditte sorde,per una sola persona sono veramente troppi…al massimo io li dividerei con un altro…E questa sareste voi…se mi accordate la vostra fiducia…votandomi.Che dite?

Assunta:(dopo un attimo di riflessione) Sentite…io potrei anche accettare la vostra proposta,ma chi mi garantisce che voi dopo…mantenete tale promessa?

Domenico:Nessuno!Purtroppo vi dovete solo fidare…

Assunta:Be’…comme stanno ‘e cose…penzo proprio di non avere altre scelte.(decisa)Mi avete convinta.E’ un rischio che correrò.

Domenico:(più che soddisfatto)E io vi dico…che se succederà quello che deve succedere…giuro che non ve ne pentirete.(dopodichè insieme ad Assunta lasciano la stanza,mentre contemporaneamente  fanno il loro ingresso nel salone Ernesto e Mario))

Mario:(ad Ernesto)Nun è c’avisse visto tu ‘a Pascale?

Ernesto:No…nun ll’aggiu vifto.

Mario:Ma è mai possibile ca’ nisciuno ‘o vere?

Ernesto:Eppuve ‘e cavne ‘e offe.

Mario:Appunto.Fosse stato ‘nu fantasma…era naturale non vederlo.Manaccia!Io senza Pascale ‘o vulite capì si o no!Ca’ io nun  pozzo sta!

Ernesto:Ma adeffo non ti avvabbiave…vedvai che lo tvovevai.Piuttofto dimmi:questa elefione fi fava ‘o non fi fava?

Mario:(alquanto scocciato)Ma io che tenco ‘a vedè cu’ vvuje?Io mi songo sfadiato ‘e sta ccà.

Ernesto:(cerca di convincerlo)…Sfafteviato?Ma tu ‘e capito quanti foldi fono?’Na muntagna ‘e foldi.Foldi…ca’ putiffe dà puve ‘a Pascale…vifto che né ha bisogno.

                                                               46

Mario:(sorpreso)E tu come ‘o ssaje che a Pascale ‘e serveno ‘e sorde?

Ernesto:Lo fo…pecchè ma ditto iffo.

Mario:E cumm’è che ‘a me…nun m’ha ditto niente?

Ernesto:Fovfe fa’ mife fcuovno?

Mario:Ma…si,sarà proprio accussì.Chille è pure scurnuso.Dicevi…

Ernesto:Che a Pafquale gli fevono 1500 euvo…e io fe tu pevmetti…glieli povvo anticipave io…fe tu pevò in cambio…voti pev  pe’ me.

Mario:(tentenna)E ce li dai subito?

Ernesto:Fi subito dopo che favò eletto.

Mario:(stringe la mano ad Ernesto)Sono d’accordo.Affare fatto!

Ernesto:Bvavo.Pevò non lo dive a neffuno…Altvimenti dicono che ci fiamo meffi d’accovdo e annullano i voti.

                                                                

Mario:(nel mentre Ernesto esce,lo rassicura)Stai a pensiero sicuro.Non dirò niente a nessuno…neanche a Pascale.

Sofia:(appena uscito Ernesto entra lei)Guarda gua’ chi si rivide?

Mario:Perché pensavi ch’ero morto?

Sofia:Ma no…dicevo tanto per dirlo…visto che è da ieri sera che sei scomparso.(nel mentire)Ho visto Pasquale!

Mario:(sobbalza)Dove?

Sofia:Giù nei pressi dell’albergo…credo che stesse facendo delle spese.

Mario:Ma si nun tene ‘nu sordo…

                                                              47

Sofia:Se li avrà fatto prestare da qualcuno.

Mario:Ma allora ‘e scemo?…Io già mi sono impegnato per lui con Ernesto per 1500 euro.

Sofia:Ernesto ti ha dato 1500 euro?

Mario:Non ancora…Ma me li darà quando sarà eletto,in cambio gli offerto il mio voto.

Sofia:(incredula)Te’ si vennuto pe’ 1500 euro?

Mario:Perché credi che siano molti?

Sofia:’Na miseria.Io te ne avrei dato di sicuro di più.

                                                               

Mario:(interessato)Quanti?

Sofia:Diecimila…più la parte che ti aspetta di diritto.

Mario:(breve riflessione)Hai capito ‘o furbacchione,me’ vuleva dà 1500 euro senza ‘a parta  mia…Quante m’attuccasse ‘a me?

Sofia:20 milioni…

Mario:…E che cosa?

                                                               

Sofia:Di euro.

Mario:Mamma mia!...E io che  faccio cu’ tutte chiste sorde?

Sofia:Be’…pe’ primma cosa putisse truvà  ‘na bella sistemazione pe’ Pascale…po’…

Mario:Basta così.Mi sta bene!Voto pe’ te!

Sofia:Dici sul serio?Non è che poi cambi n’ata vota bandiera?

                                                              48

Mario:To’ giuro ncoppo ‘o bene ca’ voglio ‘a Pascale…ca’ manterrò la promessa.Hai la mia parola!

Sofia:Ci conto.

Carlo:(entrando subito si rivolge a Sofia)Hai visto per caso zio Mimì’?

Sofia:No…Ma perché lo cerchi?

Carlo:Per questa situazione assurda che si è creata.

Sofia:Ti riferisce all’eredità?

Carlo:Si proprio dell’eredità.Tutti questi soldi che probabilmente…dato la nostra testardaggine…andranno a qualche istituto di beneficenza…Cose da pazzi!

Livia:(entrando)E la natura…Che vuoi farci?Ce la portiamo nel nostro D.N.A.L’umanità tutta…che da sempre,nun ‘a mai avuta fiduca ‘e uno cu’ n’ato.E’ stato sempe accussì!

Sofia:Io nun m’arrenno!Non si possono buttare al vento tutte ‘sti sorde…per invidia ‘e stupidaggine.

Domenico:(entra come un forsennato insieme a Paolino e a Barbara)Vi sto dicendo che il portafoglio non lo perso….Me lo hanno rubato!

Carlo:(sorpreso)Ma che dici?Veramente ti hanno rubato il portafoglio?

Domenico:Non sto mica scherzando?

Paolino:Avete guardato bene in camera?

Domenico:Altro che?Se ho guardato…Ma nun nce sta niente.

Barbara:Pure sotto il letto?

Domenico:Sotto il letto?E che metto il mio portafoglio sotto il letto?

                                                                 49

Livia:(in difesa di Barbara)La signorina forse intendeva dire che ti è caduto ed è finito poi sotto il letto.

                                                                                                                                 Domenico:Altro che letto?So io dove è finito il mio portafoglio?

Sofia:Allora se lo sai…Perché non te lo vai a prendere?

Domenico:Perché adesso è impossibile?

Livia:Impossibile?...Perchè?...

Domenico:Per il semplice motivo,che attualmente è ben nascosto in qualche tasca

di un nostro carissimo parente…A cui piace fare degli scherzi.

Paolino:Scusate se mi permetto.Ma non credo,che una persona…che sta per ereditare qualcosa come 20 miliardi di vecchie lire…Rubi un portafoglio,rischiando di essere beccato…e perdere tutta sta fortuna?

                                                               

Domenico:Io non sono d’accordo.Si uno è mariuolo è mariuolo…A lui gli basta solo che gli si presenti l’occasione.

Sofia:Mo’ nce vulevo pure chesto.

Livia:Comme si nun bastasse.

Carlo:’E mariuolo mmiezo ‘a nnuje!

Michele:(entrando quasi di corsa,si rivolge subito a Domenico)Menumale!A voi cercavo.Ho trovato questo portafoglio a terra nel corridoio del primo piano…Ho guardato dentro è ho visto i vostri documenti.

Domenico:(dopo aver guardato nel portafoglio)Vedete?…E come vi avevo detto?Non mi ero sbagliato…Mi è stato rubato!Infatti…se’ so’ pigliate tutte ‘a pensione…2400 euro!(rivolto a Michele)E’ il ladro sei proprio tu!

Michele:(più che risentito)Né…ma nunn’è che stessevo mbriaco?Io m’arrubavo ‘o portafoglio…e po’ vo’ purtavo n’ata vota?

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Domenico:Ma senza sorde ‘a dinto…Mariuò’!(escono Paolino e Barbara)

Angelina:(entrando nella sala)Mamma Santissima da’ Misericordia!’I che feccie ca’ sta ca’ dinto?Oltre ‘e malate ‘e capa…handicappati…mbruglione,lestofante…eppure qualche zoccole…mò ce’ stanno pure ‘e mariuole!?

Michele:Pe’ chist’urdemmo appellativo bisogna sempre trovare le prove.

Domenico:(sbandierando il portafoglio vuoto)’Na prova cchiù ‘e chesta nun esiste!

Livia:Ca’ però stessero ‘e sorde dinto?Chesto ‘o ssaje sulo tu.

Domenico:Che metti in dubbio la mia parola?

Livia:No…Ma neanche…possiamo affermare co’ giuvinotto è un ladro.

Domenico:Ecco,come al solito alla fine…vuò vedè che il ladro sono io?

Angelina: Non si sa mai…chelle ‘e vvote ‘a vicchiaie fa brutti scherzi.

Domenico:Già…m’arrubuve stess’i’!

Mario:(che fino a questo momento se ne stato silenzioso)Nun è mica semplice…fallo capire agli altri…ca’ uno si deruba da solo…e poi dice che l’hanno rubato!

Domenico:Eccolo qua!Chiste è n’ato ca’ perza ‘e cervelle…ma non la capa.

Sofia:Si ‘a perza ‘e cervelle…vuol dire ca’ perzo pure ‘a capa.

Livia:Infatti…Penso anch’io la stessa cosa.

Domenico:E te’ sbagli?Ca’ perzo ‘e cervelle ‘o sapimmo tutte quante.Ma che lle rimasta però…‘na capa ‘e merde ‘o sanne pochi.

(intanto entrano un po’ alla volta…prima Ernesto,poi Beniamino con Gelsomina e Giovanniello…e per  ultima Assunta)

Paolino:(entrando con Barbara…annuncia)Il signor notaio…

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Notaio:(dopo che tutti hanno preso posto)Bene…io direi di dare inizio alla votazione.(poi rivolto a Paolino)Vi dispiace  procurare alcuni fogli bianchi da usare come schede?

Paolino:Subito signor notaio.(esce per tornare subito insieme a Barbara…e accompagnati dalle noti di una celebre canzone…distribuiscono velocemente ai concorrenti,l’occorrente per la suddetta votazione)

Notaio:(dopo che tutti hanno votato)Benissimo!Ora possiamo procedere allo spoglio delle schede.

Sofia:Finalmente.

Ernesto:Tva poco fapvemo…chi è ‘o fuvtunato.

Notaio:(prende il primo biglietto e legge)Carlo Pennino.(reazione dei presenti,subito dopo legge un altro nome)Sofia Timostro.(nuovo vociare in sala,come pure per gli altri due nomi a seguire)Livia Scarselli e Angelina Spaventa.(poi grande sorpresa per tutti)Scheda bianca.(dopodichè altri tre nomi vengono letti di fila)Assunta Dellobeno, Ernesto Scarselli e Domenico Scarselli.(con il susseguirsi dei soliti mugugni dei presenti…poi di nuovo un’altra inimmaginabile chicca)…Pasquale!(per concludere poi con l’ultimo nome)Beniamino Vocazzi.

(morale della favola alla fine dello spoglio,il risultato e che ognuno di loro ha votato per se stesso…tranne Mario che ha votato per Pasquale e Michele che non sa scrivere ha deposto nell’urna la schede bianca.

Domenico:(e il primo a rendersi conto)Ma come è possibile che ognuno di noi ha avuto un voto?(in modo cagnesco guarda Carlo,Angelina e Assunta)

Sofia:(guardando Mario)Già…come è possibile?

Ernesto:(non di meno,anche lui guarda Mario)Quefta fi che è ‘na fvegatuva.

Domenico:Altro che fregatura..chesta  è ‘na pigliate pe’ culo.

Assunta:Infatti…è proprio chello che intendevate fare voi…caro maresciallo…

Livia:E non è la prima volta.

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Domenico:Se mi sono proposto…l’ho fatto per interesse di tutti.Senza dimenticare che sono stato vittima di un furto…2400 euro scomparsi nel nulla.Tutta la mia pensione.

Giuvanniello:Mariscià nun dicite fesserie…Vuje ‘e sorde ‘e tenite dinto ‘e sacche do’ cazone.

Gelsomina:Vi abbiamo visto…quando li avete tolti dal portafogli…e ve’ li siete messi in tasca.

Giovanniello: …E po’ avite vuttato ‘o portafoglio nterra int’ ‘o corridoio.

Domenico:(colto in fragranza)Ma che state dicenno?   

Gelsomina:’A verità!

Giovanniello:Vi abbiamo visto con questi occhi.(dopodichè insieme a Gelsomina escono dalla stanza)

Assunta:E vi garantisco che ‘e figlie miei nun songo cecate.

Domenico:(tenta in tutti i modi di scolparsi)Però non potete negare che sono ancora dei bambini.

Assunta:Bambini che vi hanno colto con le mani nel sacco.

Michele:E poi accusare me…di avergli rubato il portafoglio.Mettite scuorno!

Assunta:E menomale…che all’ultimo momento nun l’aggiu cchiù vutato.

Carlo:Non so ancora il perché…Ma anch’io alla fine ho desistito a votarlo.

 

Angelina:E cosa devo dire io?Su quest’uomo…Mi voleva far diventare la regina più potente dell’universo.

Notaio:(dopo aver ascoltato silenziosamente litigi e discussioni,che si sono susseguiti tra i presenti…decide di mettere fine alla suddetta  riunione)E’ risultato più che evidente dalla letture delle schede…visto lo sfoglio appena terminato…che nessuno di voi…potrà più aspirare all’eredità…

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Paolino:(al notaio)Se non avete più bisogno di me…andrei…

Notaio:Andate…andate pure.(dopo che Paolino e Barbara sono usciti,continua a delucidare i presenti  sulla non facile questione)…Dicevo…che una volta venuto a mancare questo vincolo principale…a cui era legato l’intera operazione…di nominare tra di voi un unico e solo rappresentate.Il quale, diventando poi l’unico erede…avrebbe diviso con tutti,questo ingente e considerevole patrimonio…  

Livia:…Ma dato che non siamo stati capaci…di nominare questa suddetta persona…

                                                                 

Sofia:…Morale della favola?

Ernesto: …E’ che ce né dobbiamo andave…come fi dice:…

Michele:…Cu’ ‘na mano ‘annanza ‘e n’ata arreta…

Beniamino:…Io  almeno(con riferimento a Sofia)…pozzo mettere  ‘a mano arrete ‘a chi voglio i’?

Sofia:Si…’a sorete!

Beniamino:Ma io na’ tenco…

Sofia:E allora arrancate!

Beniamino:E io appunto avevo pensato ‘a te.

Livia:Beniamino…smettela!Ca ccà nce avota ‘a capa.Signor notaio,se volete continuare…

Notaio:Penso che non ci sia più altro da dire.La conclusione del resto l’avete tratta già da voi…Quindi,a questo punto,non mi resta che augurarvi miglior fortuna in altre vostre positive circostanze.L’eredità…per il momento rimane in Canadà.

Domenico:Perché poi…proprio in Canadà?

Notaio:(sorridente)Resterà in Canadà…perché non esiste…

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Livia:Non esiste più il Canadà?

Mario:L’hannu luvato ‘a mmiezo?

                                                                

Notaio:(sempre più sorridente)Ma no,il Canadà esiste...E che Giorgio Scarselli…non è morto…E quindi,il patrimonio per il momento…rimane ancora in quella nazione.

Sofia:(rimasta sbalordita,come del resto tutti i presenti,da tale sorprendente dichiarazione)Non è morto?Quindi è tutto una farsa?

Ernesto:Una favfa per prendevci in givo…Pevò…non è giusto.

Carlo:Io penso più ad una vendetta…

Domenico:Ma che vendetta?Quello ci ha preso per i fondelli…

Angelina:Cosa sarebbero questi fondelli?

                                                               

Beniamino:Una presa di culo…’a zi’!

Angelina:Si sono approfittati anche di me?

Beniamino:Penso proprio di si…

Angelina:Ma io non mi sono accorto di niente…

Milly:(entrando)Como volero accorgerti tu?…Tu essere rigina e loro fare piano con te…perché tu avere capa…come dire…

Beniamino:…di ca’….

Livia:(intervenendo al momento giusto)…Gran dama.

Michele:(cambiando del tutto l’argomento)Sentite…io ho un problema grosso come una casa…

Ernesto:Che favebbe?

                                                               

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Michele:Ca’ nun tenco neanche ‘nu sordo pe’ piglià ‘o treno.

Notaio:Su questo possiamo rimediare…ci penso io.

Sofia:Mentre sull’eredità…non potete più farci niente vero?

Domenico:Intanto ‘stu bravo nostro parente…ci ha fatto solo perdere tempo.

Notaio:Il tempo se vogliamo…l’avete perso voi per il vostro egoismo…I soldi se vi sareste messi d’accordo…con il tempo sarebbero stati vostri.

Carlo:In che senso?

Notaio:Nel senso che il vostro caro parente Giorgio Scarselli,quattro mesi fa,mi scrisse una lettera,con la quale mi metteva al corrente del suo grande desiderio di conoscervi…E non sapendo come fare…insieme studiammo il sistema più adatto…

Livia:Per prenderci in giro…

Notaio:E dalle cu’ st’affermazione!Ma non è così…Lui intendeva conoscervi…è vi ha conosciuto…

Angelina:Nutà’?!…Ma nun è ca’ mo’ nce vulesseve piglià pe’ culo pure vvuje?

Mario:(come si fosse svegliato dal letargo)Pecchè già c’è stato qualcuno…ca’ ta’ fatto ‘stu servizio?

Notaio:Ebbene…ve lo dico l’ultima volta.Nessuno ha voluto farsi gioco di voi.Dicevo,che il suddetto Giorgio Scarselli…ha avuto modo di conoscervi proprio in questo albergo…

Assunta:Ma voi che dite?

Domenico:Non può essere…L’avremmo di sicuro riconosciuto.

Notaio:Eppure…è come dico io.Ci avete anche parlato…

Sofia:Noi?

                                                                

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Notaio:Si…voi tutti.

Carlo:(a tutti i presenti)Qualcuno di voi ha il sentore di chi potrebbe essere?

Mario:…Forse…vuoi vedere…che è Pascale?!

Notaio:Non è Pasquale…ma  Paolino.

Ernesto:Il povtievo?

Notaio:Si proprio lui Giorgio Scarselli.Il quale,dopo aver affittato l’intero albergo,in modo da potervi studiare tutti da vicino…Ha pure pagato un attrice per farle interpretare il ruolo della cameriera…

Ernesto:’A Fignuvina Bavbava?

 

Notaio:Precisamente. Indossando appunto, egli stesso i panni del finto portiere.

Domenico:Avrà avuto pure le sue ragioni…Ma caro notaio,non è che si comporta così…con delle persone perbene come noi.

Livia:(sulla stessa linea)Alla fine poteva anche presentarsi…

Sofia:Mica ce lo mangiavamo?

Beniamino:’A mangià’ no?Ma…se per fare qualche altra cosa…forse,ci saresti riuscita!

Notaio:(prima che intervenga di nuovo Sofia)Su questo penso che avete tutte le vostre sacrosanti ragioni.Ma…mi dovete credere,io non pensavo che andava a finire così.

Michele:Infatti…cchiù nire e cumme stammo cumbinato…comme puteve i’ ‘a fennì?

Notaio:…E che avevamo preso di comune accordo,che se le cose fossero andate così…come sono andate.Ci sarebbe stato per voi comunque,una piacevole sorpresa.

Ernesto:E quale s

favebbe stata questa piacevole fovpvefa?

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Beniamino:Forse quella di aggiustarti…’nu poco ‘a lengua.

Giovanniello:(entra e da una lettera al notaio)Un signore giù mi ha dato questa lettera per voi.Dicendomi…che la dovete leggere qui…davanti a tutti i presenti.

Notaio:(dopo aver dato uno sguardo furtivo allo scritto)Devo dirvi…che Giorgio Scarselli è stato di parola.In questa busta c’è un assegno di duemilioni di euro,da dividere tra di voi in parte uguali.(soddisfazione generale)…Un momento…aspettate?Ecco…anche per questo…ha aggiunto una postilla.

Angelina:N’ata vota  mo’ cu’ ‘sti postille?Manco si facesse ‘o pustino?

Il notaio:Ma questa volta credo che si tratta di una sciocchezza.

                                                             

Domenico:Speriamo che sia come dite voi.

Il notaio:Bisogna solo firmare questa dichiarazione…in cui affermate di aver ricevuto questo assegno.

Sofia:(grande fermento di tutti)Be’ che aspettiamo…datemi subito ‘na penna.(firma)

Angelina:(non di meno)Va bene…se con la firma ce metto pure il mio sigillo?

Notaio:’A me basta solo la firma…il sigillo…

Beniamino:(che con Livia si appresta anche lui a firmare)…To’ mitte addò sai tu.(dopodichè,firma anche lui,con Livia)

Ernesto:(sembra non stare nei panni)Finalmente…pigliammo quavcofa ‘e folde…invece de’ cchiacchieve…

Domenico:Specialmente per me…che mi hanno rubato la pensione…(firma anche lui)

Michele:Mamma e quante si tuosto!?(ai presenti)L’avete sentito?Chillu continua a dire nfamità.(dopodichè sta per firmare…ma all’improvviso si ferma…e al notaio dice:)Notà’…io nun saccio scrivere…che faccio?

                                                                 

Notaio:Fate una croce.

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Michele:(si fa il segno di croce)Va bene così?

Notaio:Ma che avete capito?Dovete firmare con la penna sul foglio…

Michele:(di nuovo si fa il segno di croce,tenendo la penna sul foglio)…Stavvota credo c’aggiu fatto buono?

Notaio:(inizia ad innervosirsi)La croce…la dovete fare con le mani…sul foglio…

Michele:(dopo aver tracciato con le mani sul foglio una croce,più che soddisfatto si rivolge al notaio)Stammo apposta?

Notaio:(ai limiti della pazienza)Ma che fate?…Vi ho detto no con le mani…ma con la penna…dovete mettere la croce sul foglio…

Michele(crede di aver capito finalmente,mette la penna in bocca e abbassandosi con la testa sul foglio,si appresta a mettere la croce)Penzo ca’ accussì…nun m’avesso sbaglià?

Notaio:(a questo punto,il notaio al colmo della rabbia,toglie dalla bocca la penna a Michele)Datemi ccà!(e mette lui sul foglio un segno di croce,per la soddisfazione di tutti.Dopodiche,rivolto a Michele dice:)Sarà pure vero ca’ state guaito a denare…ma io penzo ca’ state arruvinate pure a qualche altra parte.

                                                             

Assunta:(nel mentre si appresta a firmare)’U Madonna….Nutà’?!…’A me …me’ tremma ‘a mano…

Notaio:’A nnuje ‘e cosce…’a forza ‘e sta allerta da stammatina.Quindi,cara signora cercate di fare presto.(seppure lentamente,firma anche Assunta)Bene…A questo punto se non sbaglio,manca solo Mario Scarselli…dopodiche,metteremo fine a questa storia.

Sofia:Sarebbe anche ora…non vi sembra?

Carlo:Sono ormai due giorni ca’ facimmo ‘stu conclave…

Livia:Senza fa ascì ‘nu ‘Papa…

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Ernesto:Ma in cambio…pevò,avimmo fatte afcì ‘na vegina.(sarebbe Angelina)Nun è mica poco?

                                                            

Notaio:(chiamando ad alta voce)Mario Scarselli…prego accomodatevi

Mario:(avvicinandosi lentamente al notaio)C’aggia fa?

                                                                

Notaio:Dovete mettere la vostra firma su questo foglio.

Mario:(senza dare segno di indecisioni)Questo è tutto?…Io me’ penzava c’aveva fa?Datemi la penna ca’ io firmo(poi si ferma)…Ma devo firmare pe ‘ forza?

Il notaio:Si capisce.

Mario:(tentenna)Prima il nome…oppure il cognome?

Notaio:Come volete.

Mario:(decide quindi di firmare,poi di nuovo tentenna)Penzo…ca’ forse è meglio ca’ metto primma ‘o cognome ‘e po’ ‘o nomme…vero?(intanto,i presenti iniziano con il rumoreggiare)

Notaio:(con molta pazienza)Vi ho detto fate come volete…basta che firmate.

Mario:Perchè se non firmo…cosa succede?

Notaio:Succede…che tutti voi qui dentro…rimanete a bocca asciutta.

TUTTI I PRESENTI: (al colmo dell’esasperazione)…E’ muovete…C’aspiette ‘a firmà?

Mario:(integerrimo)Quindi dipende tutto da me?

Notaio:Precisamente.

Domenico:(furibondo come lo sono tutti gli altri)Ma chiste è proprio strunzo?!

Angelina:Nun è strunzo è sulo malato ‘e capo.

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Notaio:E allora vi dicitete si o no a firmare ‘stu foglio?

Mario:(titubante)Io ‘o vulesso pure firma…ma…                                                            

                                                           

Notaio:..Ma  forse c’è  qualcuno che ve lo impedisce?…Se è così ditelo?…Che aspettate?  

Mario:(sempre più titubante)…E cca…

Notaio:(ormai al colmo dell’esasperazione)…E cca…che cosa?...

Mario:(tutto di un fiato)E cca si nun vene Pascale io nun firmo!!!(dopo che Mario ha pronunciato questa frase…tutti i presenti gli si scagliano addosso…)

Fine della commedia