I TIMPANI DELLA VERITA’
Commedia in un atto
Di GASTONE TANZI
PERSONAGGI
DEDY SILLANI
VILLARI
BARNI
BIAGIO
Commedia formattata da
(La scena rappresenta una sala di redazione. La comune in fondo. Porte a destra e a, sinistra. In fondo, nell'angolo di sinistra, un piccolo tavolo, che serve da scrivania a Biagio. U,n apparecchio telefonico da muro. Nel centro una lunga tavola, con calamai, penne, giornali, riviste. Intorno alla tavola e alle pareti numerose sedie. All'alzarsi del sipario, Biagio è al suo posto intento a scribacchiare. Villari s'affaccia dalla comune, come se venisse da una lunga attesa in anticamera).
Villari - (con tono seccato) Ma insomma, scusate, è un sistema poco simpatico questo. Il Direttore mi dà un appuntamento per le tre e un quarto e... (guardando l'orologio)... mi si lascia lì, in anticamera. (Energico) Gli avete detto che sono io, Villari?
Biagio - (sorridendo con indisponente pacatezza) Non glie l'ho potuto dire, per il semplice fatto che il Direttore non c'è!
Barni - (entrando dalla porta di sinistra) Il Direttore è arrivato?
Biagio - No, signor Barni, ma non può tardare. C'è qui il signore... (E continua, piano).
Villari - (che nel frattempo si è avvicinato al tavolo grande e si è seduto) Bene, attenderò ancora un poco, per, quanto ciò non sia nelle mie abitudini.
Barni - (avvicinandosi a Villari, di cui ha appreso l'identità da Biagio) Illustre Maestro...!
Villari - (guardandolo dall'alto in basso) Desiderate ?
Barni - (presentandosi) Io sono Barni, redattore del giornale.
Villari - (come sopra) Desiderate?
Barni - Giacché ho l'onoro di incontrarvi, varrei approfittai ne per chiedervi un'intervista.
Villari - (con sussiego) Sono molto spiacente, ma io non accordo interviste. Mai.
Barni - Vogliate scusarmi, signore.
Villari - Ah! Ah! Poco fa ero « illustre maestro », e poiché rifiuto di accordarvi un'intervista, ecco che divento un semplice « signore ». Ah! Ah! (Con sdegno) Questi giovanotti!
Barni - Ignoravo che vai foste così contrario alla pubblicità.
Villari - E ora lo sapete? E potete anche farlo sapere ai vostri lettori, se ne avete. E tutto ciò che potevate ottenere da me.
Barni - (tirando fuori di tasca un taccuino) E non è poco: una tale dichiarazione sorprenderà molta gente!
Villari - (brusco) Di grazia, perché? Innanzi tutto io faccio a meno della gente e delle loro opinioni! E poi vediamo un po', giovanotto, ditelo voi che mi sembrate sveglio, a che potrebbe servire a una persona come me, se voi scriveste: « Il celebre autore di «Audace » ha in questi giorni ultimato una nuova commedia di carattere modernissimo » ?
Barni - (scrive rapidamente).
Villari - (affetta di non vedere) Che questa commedia ha un titolo geniale e nuovo: «I Timpani della verità »... Che l'ho cominciata a scrivere in marzo a San Remo... e che l'azione si svolge a Milano?... Ah! Lo so bene che mi si accusa di essere un reclamista, di saper preparare le mie premières. Nulla è più inesatto, dirò meglio, nulla è più falso. Per me i giornali ne ai contano, non hanno e non hanno mai avuto nessun valore. Eh! caro giovanotto! Se fossi un reclamista, vi rammenterei che oggi ho un appuntamento col vostro direttore e con l'attrice Dedy Sillani, invitato e sollecitato vivamente da loro per leggere alcune scene de « I timpani della verità ».
Barni - Ah! la Sillani!
Villari - Proprio lei. E aggiungerei che il vostro direttore me l'ha raccomandata per assegnarle la parte della .protagonista! Ebbene? Io non vi dirò proprio un bel niente di tutto ; questo, perché me ne infischio e me ne strainfischio che il pubblico ne sia informato! La gloria e la fortuna sono i figli del mio pensiero. Non ho che una sola ambizione, realizzare un'opera d'arte veramente perfetta.
Barni - (scrivendo) Perfetta. (Fra se) Ah! Una cosina da nulla! (Chiudendo il taccuino) non mi resta che ringraziarvi di tutti questi dettagli che vi siete compiaciuto darmi.
Villari - (indicando il taccuino) Ah! voi... (Alzando le spalle) Perbacco, mi avete fatto dire delle cose che disdegno che il pubblico sappia... Andate... andate... interviste non ne concedo, assolutamente no!
(Barni esce).
Villari - (dopo aver guardalo l'orologio) le tre e mezzo. Ma è una vera sconvenienza. (Va verso Biagio) Ditemi, non è venuta una signora, un'attrice, che si chiama Dedy Sillani?
Biagio - No. Non ho visto nessuna donna... Le gonnelle qui 'compaiono verso l'imbrunire!
Villari - (mettendosi a passeggiare su e giù) Ma che gente! Per chi mi prende! mezz'ora di attesa! (Avvicinandosi al tavolo della redazione) Eh! « La morte di Flavio Vanni »! Come, Flavio Vanni è morto?
Biagio - (con calma) No, ma sta molto male t si attende da un momento all'altro...
Villari - Oh! questa poi è bellissima. (Legge) « Una triste notizia ci giunge al momento li andare in macchina... Il celebre attore... ».voialtri avete un modo speciale di uccidere il prossimo...
Biagio - Cosa volete, un giornale bene informato deve essere pronto a tutte le evenienze. Supponete che Flavio Vanni per carità, non gli voglio certo del male, ma supponiamo che alle dieci di sera ci telefonino che è morto... Si avrebbe il tempo di andare a cercare quando è nato, chi era la madre... se aveva avuto un padre... quello che ha fatto... quello che non ha tatto... le date... e i trionfi? Invece di tutto questo parapiglia... (Indicando la carta) Flavio Vanni può morire tranquillo...
Villari - Bella consolazione! (Legge l’articolo, scuotendo il capo) Eh! Eh! Da una parte gli farebbe piacere leggere... E dite un po', è da tanto tempo che è preparato?
Biagio - Credo di sì, dato che Flavio Vanni è una notorietà. Noi abbiamo sempre pronti gli articoli funebri dei personaggi in vista. Quelli dei sovrani prima; imperatori, re o presidenti di repubblica, poi i senatori, che, in generale, sono decrepiti... e poi i grandi artisti, gli auguri celebri...
Villari - (con vivacità) Gli autori celebri?!
Biagio - Certo. Un grande autore può lanciare la carcassa come un semplice commesso di banco lotto!
I Villari - Evidentemente, evidentemente... (Si mette a passeggiare un istante in silenzio, pensoso, poi s'arresta di colpo davanti a Biagio) Ditemi un po', egregio amico, secondo voi, io sono un autore celebre ?
Biagio - (riflette) Eh! celebre... vi pare?
Villari - No, ditelo pure francamente.
Biagio - Ebbene...
Villari - Ebbene?
Biagio - Ebbene. Francamente, senza volersi strisciare, sì, voi siete celebre.
Villari - (con un sospiro di sollievo) Oh! ma ne siete ben certo?
Biagio - Più che certe, certissimo.
Villari - E da che cosa riconoscete che io sono celebre?
Biagio - Perbacco, dal fatto che voi siete una celebrità!
Vili ari - Ma... da che cosa d'altro?
Biagio - Anche perché leggo spesso il vostro nome sul giornale.
Villari - (cercando le parole) Così, secondo voi... voi credete che abbiano preparato il mio... (con un sorriso forzato) la mia necrologia?
Biagio - Più che certo, certissimo...
Villari - Ah, sì!? (Passeggia un attimo) Anche la mia... (Ritornando presso Biagio, in tono confidenziale e bonario) Egregio amico, potrei contare sulla vostra discrezione?
Biagio - (con una mano sul cuore) Mi potrebbero tagliare a pezzetti, cosi...
Villari - Benissimo. Ho fiducia in. voi. (Gii porge un biglietto da 50 lire) Prendete.
Biagio - (fra se) Cinquanta lire!...
Villari - E' per voi. Ce ne saranno ancora cinquanta se... (Strizzando l'occhio) Voi mi capite?
Biagio - Vorrei che mi tagliassero a pezzetti, così...
Villari - Come? Non avete capito? (Abbassando la voce) Cinquanta lire per voi se mi farete leggere il mio... la mia...
Biagio - Ci sono! La vostra biografia!
Villari - Ecco!
Biagio - (grattandosi la testa) Sì... sì... ma... erbaceo... non so dove la tengano! E poi, me lo Tenderete il vostro... articolo?
Villari - Immediatamente.
Biagio - Allora sì... (Con pacatezza) Se una volta o l'altra mi capita fra le mani....
Villari - Come, una volta o l'altra? Ma io lo voglio leggere subito!
Biagio - Ali! (Suona il campanello del telefono) Scusate. (Stacca il ricevitore) Pronto... sì il signore è qui, ma la signorina non s'è vista... (A Villari) E' il direttore.
Villari - Ah! è lui? (Avvicinandosi) Viene? Lasciatemi parlare. (Con tono severo) Gli voglio dire il fatto suo. (Biagio gli passa il ricevitore) Pronto... Sono io... Villari... (Con tono mellifluo) Molto bene, grazie; e voi, carissimo? Sì, quasi da un'ora. Oh! ma vi pare, non fa nulla... No, la Sillani non è venuta ancora... L'ale pure, senza complimenti... Io ho una visita urgente da fare. Vado subito e ritorno. Arrivederci a fra poco. (Attacca il ricevitore; a Biagio) Fra una mezz'ora sono qui, conto su voi. Ci conto...
Biagio - Contateci...
(Villari esce).
Biagio - Cinquanta lire. (Guardando nel suo portafoglio) Sarebbe una bella giornata... (Avvicinandosi alla porta di sinistra) Signor Barni, potrei dirvi due parole?
Voce di Barni - Ma tutte quelle che vuoi, caro Biagio. (Entrando da sinistra) Che c'è?
Biagio - Voi potreste rendermi un gran favore.
Barni - Sentiamo!
Biagio - Sapete dove si trovano gli articoli per le inerti subitanee?
Barni - Eh !? Non vi capisco.
Biagio - (indicando l'articolo su Vanni) Voglio dire gli articoli di quel genere.
Barni - Ah! gli articoli necrologici! Ritengo che siano in segreteria: chiedilo alla signorina. (Con interesse) Quale cerchi? Ti hanno forse comunicato la morte di qualche personaggio?
Biagio - No, no, si tratta... ma ho promesso di non dirlo.
Barni - Via, Biagio, a me puoi...
Biagio - Ebbene, resta fra di noi, vero? E' Villari che vorrebbe sapere che cosa si dirà di lui dopo la sua morte...
Barni - Eccolo... eccolo il nemico della reclame. Ma spero che ti compenserà bene...
Biagio - Eh!
Barni - Infine è coffe che riguarda te... Il male è che Villari non ha l'articolo preparato.
Biagio - Ne siete sicuro?
Barni - Ti pare! Sono io che li preparo.
Biagio - Ah! siete voi che li... (Avvicinandosi vivacemente') Allora, fatemelo, signor Barra, figlio mio bello, fatemelo... vi darò...
Barni - Proprio, niente, mi darai, caro Biagio. (Dirigendosi verso la porta da cui è entrato) Vado a scrivertelo gratis.
Biagio - Grazie, grazie... Ve ne sono tanto ma tanto riconoscente.
Barni - Ma niente...
Biagio - (indicando l'articolo di Flavio Vanni) Ditemi un po', non ci sarebbe il mezzo di farglielo vedere stampato cerne anello là?
Barni - Ma certamente... vado a dettarlo al linotipista.
Biagio - (mettendo in ordine delle carte sul suo tavolo) Lo preferisco... Lo preferisco così, perché, per certa gente, tutto ciò che è stampato è parola di Vangelo... (Indicando la porta dov'è uscito Barni) Che bravo figliuolo, però! (Dedy Sillani compare dalla porta di fondo. Biagio si volta e si alza) La signora...
Dedy - Io sono l'attrice Dedy Sillani. II direttore è ancora in ufficio?
Biagio - Il direttore non è ancora arrivato, (indicando una sedia), ma se la signora vuole accomodarsi... Il direttore non tarderà molto.
Dedy - (sedendo) E io che credevo d'essere in ritardo!
Biagio - (con ironica enfasi) Oh! noialtri giornalisti non abbiamo mai ore, la nostra professione è tutta così... Se la signora vuol distraisi... (Indica e apre delle riviste).
Dedy - Grazie.
Biagio - (va al suo posto mentre Dedy sfoglia le riviste. Riflette un momento, poi si batte la fronte e strizza l'occhio. Prende l'articolo su Flavio Vanni e con agile mano lo fa scivolare fra le riviste che Dedy osserva. Dedy scorge l'articolo e lancia un grido).
Dedy - Vanni è morto!? Ma è terribile!
Biagio - (avvicinandosi) Calmatevi, signora, c'è ancora speranza...
Dedy - Speranza? Ma che speranza si può avere per un morto? I medici sperano oli farlo resuscitare ?
Biagio - Oh! i medici fanno delle cose peggiori, ima questa no... Intendo dire che Flavio Vanni è ancora vivo...
Dedy - Oh! tanto meglio... Respiro... Povere amico! Mi ha conosciuta bambina... Ma allora? - (Indicando l'articolo) Perché?
Biagio - Sta molto male... e... per ogni buona evenienza, abbiamo preparato l'articolo...
Dedy - E' così? Ma... se guarisse?
Biagio - Si rimetterebbe l'articolo a porto insieme agli altri... (Avvicinandosi a Dedy) Bisogna che sappiate che tutti i personaggi in vita hanno i loro discorsi funebri... I sovrani prima... gli imperatori, i re, i presidenti di repubblica...
Dedy - E' possibile! Ma non credete che ciò possa essere di cattivo augurio?
Biagio - No, non credo, visto che ci sodo quelli che hanno la loro necrologia pronta da molti anni e per questo non se ne trovano male... (Va a cedersi al suo posto. Insinuante) Oh! pertanto, la signora Dedy Siliani è troppo celebre, perché non sia pronta qualche piccola cosa .anche per lei...
Dedy - Qualche piccola cosa? Credete?
Biagio - Più che credere, sono certo.
Dedy - (legge l'articolo) «Questo artista meraviglioso lascerà un ricordo incancellabile».,.. E' vero! (Come fra sé) E io?... Che cosa si dirà di me, quando non ci sarò più? Avrò anch'io degli articoli di elogio?? Mi rimpiangeranno un poco? (Presa da un'idea) Ma... (Dopo un istante di esitazione si volge verso Biagio che fingendo di lavorare l'ha sempre osservata di sottecchi) Dite un po'...
Biagio - (alzandosi premuroso) Signora...
Dedy - (cercando le parole) Non potreste dirmi se alle volte... ci fosse il mio...
Biagio - (fra sé) Ci siamo. (A Dedy con un sorriso grazioso) lì vostro che cosa?...
Dedy - Il mio... il mio articolo...
Biagio - Ah !... il vostro articolo necrologico... Ah! ah!... la vostra domanda mi mette in imbarazzo. Sono cose delicatissime e non debbono mai essere mostrate agli interessati... e tanto meno quando son vivi...
Dedy - (delusa) Davvero?
Biagio - Ma vi pare? Ciò potrebbe far nascere delle storie dell'altro: mondo!
Dedy - Eppure mi piacerebbe tanto... Ma sentite, avvicinatevi un pochino... Se vi offrissi... oh! solo per dare un'occhiata... cento lire!
Biagio - (fra se) Cento lire! (A Dedy) Ma pensale che rischierei di perdere l'impiego!
Dedy - Ma voi esagerate! Il tempo di leggere un articolo, e poi lo rimetterete al suo posto.
Biagio - Ebbene, sia. Proverò, per farvi piacere.
Dedy - (alzandosi) Siete molto gentile. (Avvicinandosi all'uscio) .Visto che il Direttore ritarda vado a licenziare la vettura.
Biagio - (seguendola) Ma state comoda... vado Ì0!.
Dedy - No, non perdete tempo, cercate il mio articolo. E' cosa assai più urgente. (Esce).
Biagio - Cinquanta, cinquanta e cento, totale duecento. Ah! Ma io ho scoperto un filone d'oro... Però c'è un difetto nel meccanismo... non va da sé... Occorre l'operatore... (Avvicinandosi alla porta di sinistra) Signor Barni, figliuolo mio bello, vi dovrei chiedere un altro favore.
Barni - (entrando con un foglio di carta in mano) Ecco, Biagio. Cos'è questo favore?
Biagio - (imbarazzato) Oh, ecco... (Mostrando la gola) E' talmente grosso che non può uscire... Infine, signor Barni, figliuolo mio bello, vorrei ancora una volta...
Barni - Ti occorre una seconda orazione funebre di Villari?
Biagio - No, si tratta di un'altra persona.
Barni - Ah, no, caro Biagio! Tu abusi...
Biagio - Ma poiché vi propongo di dividere...
Barni - No, ne, niente da fare.
Biagio - Peccato, proprio peccato! Questa volta si tratterebbe di una donna...
Barni - Di una donna? (Con curiosità) Quale donna?
Biagio - Dedy Sillani!
Barni - Dedy Sillani? E' già venuta? e ritorna? Ma allora la cosa cambia aspetto! E' così deliziosa. (Confidenziale) Un fiore di donna... Te lo confido, Biagio, le faccia una corte assidua dall'anno scorso...
Biagio - Senza risultato?
Barni - Senza risultato.
Biagio - Naturale, diversamente non le fareste più la corte.
Baristi - Giustissimo. Sono arrivate! fino a scrivere una commedia per lei... un vero poema... Ma non l'ha mai voluta leggere né ascoltare...
Biagio - Allora?
Barni - Allora, vado!
Biagio - (posando sul centro della tavola l'articolo portato da Barni) Grazie, figlio mio bello.
Barni - Biagio, tu hai trovato un commercio nuovo: mercante di gloria postuma. E per quando ti occorre questo articolo?
Biagio - Al più presto possibile. Ma veramente voi non volete accettare nulla?
Barni - Tanto meno in questo caso, perché spero di essere pagato con ben altra moneta. (Esce ridendo).
Biagio - (toccando il portafoglio) Io preferisco questa. (Guarda la porta di fondo) E la mia cliente non ritorna ancora... (Va verso la porta, la sorpassa un poco, e poi) Eccola, eccola! (Rientra rapidamente) Prendiamo l'aria di cercare. (Si mette a rovistare fra le carte).
Dedy - E così, non riuscite a trovar nulla?
Biagio - Eppure c'è. Sono certo, anzi certissime!... Ma vorrei che mi tagliassero a pezzetti... così... se so dove l'abbiamo messo...
Dedy - (accostandogli) Volete che vi aiuti ?
Biagio - Oh, no, non disturbatevi... qui non ci deve essere... ho rovistato dappertutto... Penso una cosa però: che il vostro, atto di morte... (movimento di contrarietà di Dedy)... voglio dire il vostro... la vostra necrologia... dev'essere nell'archivio segreto.
Dedy - Oh, avete qui un archivio segreto?
Biagio - Certo, e più che certo, certissimo... ma permettetemi, vado a vedere...
Dedy - Speriamo che lo trovi... (Gironzola intorno alla tavola centrale) Confesso... che sono commossa come se stessi per interrogare una sonnambula. (Guardando un foglio che è posato sul tavolo) Ma no!... Villari è morte:?! ma non è possibile... oh, la mia fortuna!... Come sono disgraziata! E sono venuta qui proprio per essere presentata a lui... (Sospirando) Povero diavolo!... L'ho visto tre giorni fa... Mi pareva così allegro... così bene in salute... Oh, la vita! (Pausa). Ah! (Villari appare dalla comune. Dedy si spaventa).
Villari - Vi ho spaventata, signora?
Dedy - Quasi... scusate... sono stata vittima di una specie di allucinazione... Con un vecchio impiegata abbiamo parlate! di una quantità di cose funebri che... mi hanno impressionata... e poi là, - (indicando il tavolo), ho gettato lo sguardo su di un certo articolo. E' così che, scorgendovi...
Villari - Un articolo?
Dedy - (sforzandosi di ridere) Oh, non pensiamoci più!
Villari - Ma non potrei sapere di quale articolo intendete...
Dedy - (prendendolo) Infine... eccolo...
Villari - (facendo l'atto di prenderlo) Permettete...
Dedy - (retrocedendo) No... ne... mentite, se non avevo ragione di spaventarmi vedendovi... (Legge malgrado l'impazienza di Villari) « Apprendiamo la morte di un certo signor Carlo Villari, autore di varie commedie di nessuna pretesa letteraria ma che ottennero presso il pubblico popolare buon successo. Il signor Villari, vittima di un attacco apoplettico, era un uomo di carattere scontroso' e taciturno. Lascia una discreta fortuna, ma ben poche simpatie...».
Villari - (che ha ascoltato con stupore e visibile collera) E null'altro?
Dedy - Ne, finisce qui.
Villari - (lasciandosi cadere su di una sedia) - Ecco... ecco... tutto ciò che ha da dire sul conto di un uomo che ha lottato... lottato strenuamente tutta la vita per l'arte e per l'ideale... (Leggendo) «. Un certo ». (A Dedy) Ma... ditemi: sono « un certo » io ?
Dedy - Mah!
Villari - (continuando) « Commedie di nessuna pretesa letteraria... ». Ma scusatemi, signora, dire questo... dire così dei miei lavori, che hanno tutte le pretese letterarie... (Leggendo) <c Di un attacco apoplettico ». (Furioso quasi) Apoplessia! Perché apoplessia? Chi ha detto a questa gente che non potrò morire di polmonite, di meningite... di colera... di peste... che li porti via? (A Dedy in tono aggressivo) Potete dirmelo... ?
Dedy - Io no!
Villari - (sempre aggressivo con Dedy, leggendo) ce Carattere scontroso ». Seno scontroso io? Ditelo... ditelo...
Dedy - (come impaurita e passando dall'altra parte della tavola) Oh, no, al contrario, voi siete molto gentile... molto calmo.
Villari - Ciò che mi esaspera è l'ipocrisia di questa gente... Fin qui... tutti mi hanno riverito, complimentato... e dopo morto... si cerca di mettermi sotterra.
Biagio - (entrando) E' naturale...
Villari - (vedendolo) Ah... eccovi qua voi! Perché avete consegnato il mio articolo alla signora, invece che a me?
Biagio - Scusatemi... io non l'ho consegnato a nessuno, l'ho messo sulla tavola...
Villari - Avete fatto molto male. E voi, dite, di che male credete che io debba morire?
Biagio - Ma io non ne so nulla!
Villari - (impaziente) Poiché ve lo domando... ditemi il vostro parere.
Biagio - (cercando le parole) Secondo me... potrebbe magari essere per un accidente d'aeroplano...
Villari - Sarebbe .assai meglio, ma non vi salirò mai... Ma ditemi... vi pare... l'apoplessia?
Biagio - (dopo averlo osservato attentamente) Ah! l'apoplessia?,.. Ma veramente... siete così congestionato... che forse...
Villari - (con aria preoccupata) Lo credete? (Sospirando) Forse ho torto di montare in furia per un articolo, che non è compare o e che... (ceti forza) non comparirà mai! (Straccia la carta).
Biagio - Ma via, signore... fate male a voi stesso e poi... anche a me che non ho colpa. (Guardando per terra) Conte farò adesso a rimettere a poste l'articolo? Oh! Sono conciato per le feste... questo è certo, anzi certissimo... (Sottovoce a Villari) Però voi mi darete quello che siamo d'accordo!
Villari - Che cosa ?
Biagio - Le... le cinquanta lire...
Villari - (scattando) Ah! le cinquanta lire... ma sapete che ci vuole del coraggio?... sarebbe bellissima questa!... pagare .perché si faccia scempio della mia memoria... ma vi pare?
Biagio - Eh! a me parrebbe...
Villari - (dopo una breve riflessione) D'altronde, vale forse più di cinquanta lire conoscere a fondo la mala fede, l'ingratitudine e la imbecillità umana. (A Biagio) Prendete, ecco le cinquanta lire... ve le do con piacere!
Biagio - E io le ricevo con altrettanto piacere! (Fra se) Da ora in avanti però pagamento anticipato.
Dedy - (fermando Biagio che le passa vicino) E così? avete trovato il mio articolo ?
Biagio - Stavo quasi per trovarlo, quando quel chiasso mi ha fatto sospendere per venire qui. (Fa per uscire, ma ritorna) Ma siamo interi, eli! voi mi darete cento lire!
Dedy - Cinquanta... cerne l'apoplettico.
Biagio - Sì, ma per le signore la tariffa è doppia... hanno delle esigenze superiori, e tutto è così caro...
Dedy - - Povere donne!
Biagio - (che sta per uscire, ritorna) E mie le darete anche se della vostra memoria...
Dedy - ... si faccia scempio. State tranquillo. (A Villari) Avete ragione, non è mai troppo pacata l'opinione della posterità!
Biagio - E non lo scaccerete?
Dedy - Non lo straccerò.
Biagio - Allora vado(Esce).
Villari - Sicché anche voi volete... Il mio esempio non vi ha scoraggiata?
Dedy - (con forza) Al contrario! (con impeto) Ah! vorrei già averla questa necrologia... .per sapere un po'... Sentite, io lo conosco il valore degli elogi che si prodigano alle donne... Ma quando: ci ha colpito la morte, la sincerità appare...
Villari - (con amaro sorriso) La sincerità! Allora, secondo voi, le gentilezze che voi avete letto sul mio conto sono l'espressione della verità?
Dedy - Per carità! Un cronista non è infallibile! Ma... fra due o tre secoli l'opinione pubblica prevarrà su questo primo giudizio...
Villari - (furioso) Tre secoli !,.. Ma io avrei voluto essere considerato, apprezzalo per quel che valgo... cubito.
Dedy - Quando si è morti, cos'è un secolo, di più o di meno?
Biagio - (entrando, va verso Dedy, e con, aria misteriosa) Finalmente l'ho trovato! Ah! ma credetemi, ce n'è voluto...
Dedy - (prendendo il foglio) Grazie. (Prende dalla borsetta un biglietto da cento lire) Eccovi... la mia quota.
Biagio - Grazie. (Avviandosi, fra se)Eh! Eh! a due per volta. (E con mimica appropriata esce).
Villari - (avvicinandosi con aria interessata) Oh! oh! Ora staremo a sentire come vi giudica la posterità!
Dedy - (guardando il foglio che tiene in mano) Sì... ora sapremo. E' strano, eppure non ho l'animo di leggere questa carta... il mio cuore batte... (In tono solenne) Ditemi, signor Villari, non è forse un sacrilegio sollevare i veli del destino?
Villari - (ironico) Specie se si tratta del proprio !
Dedy - (con vivacità) No, voi fate una supposizione che non è giusta. Ascoltate. (Si mette a leggere) « La morte di Dedy Sillani » - (Si ferma, come se le forze le venissero meno e lascia cadere il foglio) Ebbene, non posso. Vi sembrerò ridicola... Ma mi fa l'impressione di leggere la mia partecipazione di inerte... Ah! come deploro la mia curiosità!
Villari - (Prende il foglio e glielo porge).
Dedy - (retrocedendo) No! no!
Villari - (ironico) Rendetelo al vecchietto... Forse ve lo rileverà per metà prezzo,
Dedy - (sorridendo) Voi vi burlate di me!... Via, siate cortese, leggetelo voi stesso...
Villari - E' quello! che stavo per proporvi. (Siede, tossisce e inizia la lettura) « Una delle più meravigliose attrici del nostro teatro di prosa si è spenta nella sua villa a X... ». Il nome della città manca: può darsi che non sia ancora fondata.
Dedy - Poco importa... l'essenziale è di sapere che avrò una villa... Continuate, ve ne prego.
Villari - « Daremo domani uno studio completo sulla brillante carriera di colei che ci diede le più pure e le più nobili emozioni, di colei che irradiò le opere dei nostri pili grandi autori col prestigio della sua bellezza e con la grazia del suo 'divino sorrise ».
Dedy - (con entusiasmo) Divino sorriso...
Villari - Perbacco!... Vi si concede proprio tutto. (Si alza e cammina) Ah! la posterità è più dolce alle donne che agli uomini! E incensa la bara di un'attrice, mentre a quella di un letterato si danno dei calci (Fa il gesto col piede).
Dedy - (per calmarlo) Via, signor Villari... E non c'è altro?
Villari - Ce n'è ancora... Continuate voi...
Dedy - Date... (Legge) « A noi basta ricordare oggi che la grande attrice accoppiava al magnifico talento le più alte qualità di cuore... Era una grande amica, la più fedele e la più disinteressata ». Ho cercato sempre di essere utile ai miei compagni; la vita è così breve... (Con crescente commozione) « Non appena la notizia si è sparsa una folla di amici volle portare l'ultimo saluto ». Molto sentile, tutto ciò. « In poche ore la camera ardente fu riempita di mimose... il fiore preferite della celebre attrice... ». E' vero! Oh! le cade mimose!... « il viso diafano e delicato pure nella morte conserva intatta la bellezza che affascinò i pubblici del mondo ». (Sorride di compiacenza; Villari tossisce) « Tra i primi visitatori accorsi abbiamo notato il nostro illustre collega Barai, affranto da tanta sciagura, dalla perdita della prima e più grande artista delle sue commedie ». Oh! Barrii, quel giovanotto... un giornalista alle prime armi... E io che mi sono rifiutata di leggere la commedia che ha scritto per me... Oh! poverine! « Seguito dai maggiori artisti, devoti alla loro grande compagna ». Oh! ma è immenso ciò che mi hanno fatto... Io sono veramente confusa. (Dopo una breve pausa) ... Però, non hanno dette di che cosa sono morta.
Villari - Già. (Scorrendo con moto rapido lo scritto) A voi hanno lasciata la scelta! A me no, invece! per me è cosa decisa... Che mi piaccia o ne: l'apoplessia! Voi avete avuto la fortuna di essere una graziosa donnina!
Dedy - Oh, ma non avrei mai creduto che mi si compiangesse così!
Villari - (con amarezza) E io... non ho lasciato che dei nemici... Eppure sono sempre stato sentile con tutti.
Dedy - Oh, anch'io nella vita ho avuto la mia parte di dolore e di ingratitudine...
Villari - (interrompendo, con asprezza) Sì, ma ora però trionfate!
Dedy - (modesta) Sì, trionfo, come si può trionfare quando si è resa l'anima.
Villari - Ma infine, dovete convenire che non siete ancora morta!
Dedy - (concedendo) Difatti è vero... ma nemmeno voi lo siete!
Villari - Io? Io? Se non amassi tanto vivere... mi suiciderei!
Dedy - Cosa dite mai?... per un articolo...
Villari - (incollerito) E' vergognoso, vi dico... (Prende di tasca un copione) Vedete... ecco la naia ultima commedia; era la migliore... e credete forse che la dia a questa gentaglia? (Con forza) No! no! e no! (Lacerandola) La distraggo piuttosto...
Dery - (precipitandosi e gridando) Ma no... Cosa fate?
Villari - (impedendo a Dedy dà avvicinarsi) La distruggo e la incenerisco. (Incendia le carte).
Dedy - Ma no, ma no!
Villari - Lasciatela morire... E' la mia vendetta !
(Biagio e Barni entrano assieme da sinistra richiamati dalle grida. Barni si ferma sulla porta non visto da Dedy e Villari, perché voltati dalla parte opposta).
Biagio - (accorrendo verso Villari) Ma cosa succede? Volete bruciare la casa?
Villari - Vorrei bruciare la casa e tutti gli inquilini! (Si lascia cadere su di una sedia).
Biagio - Meno male, io non .abito qui. (A Dedy) E l'articolo?
Dedy - (porgendoglielo) Eccolo!
Biagio - Vado a rimetterlo negli archivi. (A Villari) A proposito, il Direttore ha telefonato giù in tipografia... poco fa... E' tanto occupato e si scusa di non poter ascoltare la vostra commedia, oggi.
Villari - Ma non l'ascolterà ne oggi, né domani, né mai... L'ho fatta scendere nella tomba. (A passo compassato esce dalla porta in fondo).
Biagio - (s'avvia per uscire da sinistra e passando vicino a Barrii che è sempre rimasto sulla porta, fa un gesto come a indicare che Villari è impazzito, ed esce).
Barni - (come se scorgesse solo allora Dedy, con un profondo inchino) Se non sbaglio... mi trovo in presenza della signora Sillam.
Dedy - Oh! Voi? Ma quale felice incontro. Cosa fate qui?
Barni - Sono venuto a cercare.' un collega.
Dedy - Se sapeste come sono lieto dì vedervi per potervi ringraziare.
Barni - (fingendosi stupito) Ringraziarmi? di che?
Dedy - (dolcissima) Delle vostre mimose... Siete stato tanto gentile e buono... e sono convinta del vostro sincero dolore...
Barni - Dolore?... mimose?...
Dedy - (stringendogli la mano) E' vero! Voi non potete comprendere... (Si passa una mano sulla fronte come per rimettersi da uno stordimento) E' nulla. (Riprendendo, con grazia) Infine ciò che è certo, è che voi ormai avete in me un'amica! Ma una vera amica! (Si tengono pale mani) Barni... Venite a trovarmi una di queste sere nel mio camerino e… mi farete una cosa grata se mi leggerete la vostra commedia.
(Barni le bacia le mani).
FINE