Il buono, il brutto e il cretino

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Seconda puntata
IL BUONO
IL BRUTTO

E IL

CRETINO

                              LA PRIMA ED UNICA SIT COM TEATRALE

         DODICI PUNTATE IRRESTITIBILI,DIVERTENTISSIME E SURREALI

SCRITTO  DA :

SIMONE ANTONELLI SIMONE DE PASTA

&

SANDRO PAOLUCCI

POSIZIONE SIAE: 869301A

                       

MARCO: il buono, un  ragazzo simpatico e timido.

ENRICO: il brutto, un giovane poeta comunista incompreso.

ANDREA: il cretino, un ragazzo superficiale, donnaiolo e molto ricco che non ha mai conosciuto i genitori.

VITO: il padrone della casa dove abitano i tre protagonisti.

MAMMA E PAPA: i genitori di Marco.

RIGHINI: un amico sfortunato di Marco.

TERMINATOR: la misteriosa guardia del corpo di Andrea.

ALESSANDRA: una amica di Enrico.

IL FORNAIO: il coinquilino di Marco,Andrea ed Enrico.

EVA: la ragazza del fornaio.

TOMMASO: un invadente venditore porta a porta.

IL VECCHIO: il padre di Vito.

POLIZIOTTO: un poliziotto che irrompe in casa dei tre protagonisti.

Prima dell’inizio di ogni “puntata” una voce off dirà il titolo.

Alla fine della “puntata” ci sarà il buio e poi la voce off che annuncerà la puntata successiva.                                                 

                                                    L’ARRIVO      

  

(Entrano Marco, Enrico ed Andrea. Hanno delle valigie, Andrea ha un bonsai con una mela attaccata .)

MARCO: ecco lo sapevo che non dovevo fidarmi di voi! Guardate che schifo! (la stanza dove sono entrati ha mobili brutti e vecchi e quadri che sono solo disegni venuti male).

Vi siete fidati di quel che vi ha detto il proprietario al telefono e siccome costava poco era inutile venirlo a vedere, così siete andati dal padre del proprietario ed avete firmato il contratto…siete dei cretini!!

ENRICO: eh sì, ci ha proprio fregati.. (indossa una maglietta di Che Guevara)

ANDREA: Beh, non è poi così male .(tutti lo fulminano con lo sguardo)

ENRICO: questi sono quelli che chiamava preziosi quadri d’autore..sono i disegni di un bambino disgrafico. Che vergogna!

ANDREA: ma questo non è il ritratto che tua nonna ti ha fatto per natale?

MARCO: ma mia nonna ha il morbo di parkinson..

ENRICO :(guardando il quadro) appunto!

ANDREA: questa sarebbe la decorosa ed antica mobilia? Questi mobili non sono vecchi..sono proprio morti.

MARCO:e quello sarebbe il telefono?

ENRICO: meno male che avremmo avuto a disposizione tutte le più avanzate apparecchiature tecnologiche..

MARCO: prima di riuscire a comunicare con questo facciamo prima a fare i segnali di fumo sul terrazzo!

ANDREA: qui fa tutto schifo ,ma sono sicuro che di qua la casa sarà bellissima ( apre una porta in fondo al palco e trova subito un muro, la richiude). Stavate dicendo?

ENRICO: ah, ma quello mi sente!!

MARCO : non ti preoccupare che anch’io gliene dico quattro.

ANDREA: e state tranquilli che io non solo mi faccio sentire e gliene dico quattro, ma in più…ecco…faccio… vedrete! Vedrete!

MARCO: che cosa stai dicendo?

ANDREA: voglio dire che nessuno può fregarci in questo modo e poi io sono abituato ad abitare nelle ville, ed ora vado dal proprietario e…come dice il proverbio: ride bene chi…chi…

ENRICO: chi?

ANDREA: io! Pensa che c’è gente che si complimenta “ oh, ma come ridi bene” mi dice.

MARCO: ma con chi sono venuto ad abitare, con Pippo e Topolino?!

ENRICO: spiritoso! E poi lo sapevi con chi venivi ad abitare, ci conosci da anni.

MARCO: non si finisce mai di imparare quanto può essere crudele la natura!

ANDREA: zitti… sentite? Meno male che doveva essere l’appartamento più silenzioso della città..

MARCO: questa è la tua pancia, non è il rumore del traffico!

ANDREA: effettivamente avrei una certa fame.

(Si sente una musica, uno scacciapensieri, i tre si guardano basiti poi suonano alla porta .)

ENRICO: chi è?

VITO: il padrone di casa (Parla con un forte accento siciliano . ).

ENRICO : eccolo l’infame! Ma ora ci sente!

ANDREA: lo facciamo a pezzi!

MARCO: state a sentire quante gliene dico. Avanti, è aperto.

(  Entra un uomo con i capelli neri ed i baffetti, indossa un completo nero la camicia bianca ed una cravatta sgargiante)

VITO:   baciamo le mani picciotti. Avete visto l’appartamento?

MARCO, ANDREA ED ENRICO: sì! (arrabbiati)

VITO: io invece non ho visto niente, vi piace? ( si apre la giacca ed ha una pistola)

MARCO: bello… appena entrato ho detto: “fa cagar…” ( il proprietario lo guarda male).. cascare, cascare dalla meraviglia. Non te lo aspetti così bello quando entri.

ENRICO: per non parlare della bellezza sfolgorante e della gioia di vivere che trasmettono questi quadri. Mi piacerebbe averne uno per me.. quindi, se poi mi dà l’indirizzo della galleria…dell’autostrada..

VITO: cosa?

ENRICO: dicevo, in quale strada si trova la galleria.

LOCATORE: i quadri li ho comprati da una simpatica signora che si chiama Carla Manetti.

MARCO: ma è mia nonna!!!

ANDREA ed ENRICO: appunto!!!

ANDREA: e poi questo telefono. Direi che dà un tocco di classicismo a tutta la casa. Bravo! Non avrei saputo far di meglio. ( gli dà una pacca sulla spalla e il locatore lo guarda malissimo)

MARCO: che gusto che ha! Per non parlare di quel mobile.

ENRICO: (schifato) ecco, non parliamone…

VITO: bene! Sono contento che vi piaccia, ci vediamo alla fine del mese.

MARCO: sempre che non scappiamo prima, ah ah!

(Vito lo guarda male)

MARCO 🙁 diventa serio) era una battuta! Uno scherzo..

( Il siciliano esce scuotendo la testa)

ENRICO: guardandola bene non è poi così male…è molto popolare quindi adatta ad un vero comunista come me.

MARCO: lasciamo perdere!

ENRICO: sarà meglio che mettiamo tutto a posto. Ma vi rendete conto che ci abbiamo messo tre ore per attraversare la città?

ANDREA: già! Soprattutto se si considera che avevo la cartina e che controllavo la strada.

MARCO: era la cartina della Spagna quella che guardavi!

ANDREA: allora?! A voi non capita mai di sbagliare? Pignoli!

ENRICO: smettetela di litigare , mi è venuta un idea . Che ne dite se vi leggo la mia ultima poesia ? ( a Marco e Andrea cascano di mano le valigie )

ANDREA: sì , non vedo l’ora . ( ha una faccia terrorizzata )

MARCO. Ma come si , sei impazzito ? ( è molto arrabbiato )

ENRICO: bene , sapevo che due intenditori come voi non avrebbero saputo resistere.

( all’inizio Marco e Andrea sono annoiati , ma quando sembra che la poesia finisca si rallegrano la poesia ricomincia e loro diventano tristi , poi Andrea comincia a fare il gioco del soldato, ma sono in due e Marco lo guarda male; poi cominciano a mimare quello che dice Enrico . )

“La vita inebriante di colori  ,

la sento che sfuggevole scappa  tra le candide dita della mia mano , che peccato !

allora cerco di afferrarla , ma è impossibile .

E’ arrivata alla fine, ma prima della fine cerco di gustare ogni momento con dolce terrore.

Cerco di correre con te sotto i melliflui raggi del sole

Che disegnano leggeri, magri e solitari…(pausa di contemplazione) non so che cosa .

Ed io cerco di abbracciarti riempiendoti di gioia, oh barboncina mia!

Ma che cos’è la vita?  Che comprare per cena?

Oh, che ardua domanda!

La vita è stare con te,

la vita è amarti, possederti, soggiogarti, castigarti…barattarti con una bandiera di Cuba.

Questa è la vita, sì,sì, sì!!!” ( Ad Andrea è cascato un oggetto e si china a prenderlo, Marco è dietro di lui ed imita Enrico che declama l’ultima frase della poesia.  Enrico si gira e li vede,Marco e Andrea si rendono conto della loro posizione.)

MARCO : non è come credi!

ANDREA: è che mi era cascato…

MARCO: ed io aiutavo a cercarlo..

ENRICO: siete due schifosi!!! (esce)

MARCO: si è arrabbiato, eh? Comunque vergognati!

(Entra il locatore con le chiavi in mano e nessuno se ne accorge)

ANDREA: io?

MARCO: certo, eri tu piegato davanti a me.

ANDREA : ma eri tu che stavi dietro di me ed urlavi “ sì, sì! Questa è la vita!”.

VITO: (fa una faccia schifata) scusatemi, sono venuto per ricordarvi di accendere lo scaldabagno..ma forse non ne avete bisogno, siete già abbastanza caldi. Maiali!! Porci!!!

MARCO: ma no…( il locatore esce)

ANDREA: maiali a noi? Che faccia tosta dopo quello che ha detto.

MARCO: ma perché? Che ha detto?

ANDREA: usare parole come scaldabagno..

MARCO: sei un cretino!

ANDREA: ecco, questo è il mio problema. Ho bisogno di parlarti.

MARCO: dimmi tutto, io sono tuo amico e puoi sempre contare su di me. Io avrò sempre una parola di conforto per te!

ANDREA: meno male! Sei un amico.

MARCO : cosa vuoi dirmi?

ANDREA: mi è venuto un dubbio, ma tanto è solo una stupidaggine..

MARCO: ma è lo stesso, fa sempre bene sfogarsi. Vedrai che dopo starai meglio

ANDREA. Va bene, allora mi confido. Secondo te io sono un po’ ignorante?

MARCO: no, tu non sei un po’ ignorante..

ANDREA: grazie!

MARCO: tu sei completamente ignorante!

ANDREA ( passa da una faccia felice ad una triste) Davvero?

MARCO sei così ignorante che pensi che la laurea sia un nome da donna pronunciato male!

ANDREA perché, non si dice laura?

MARCO appunto!

ANDREA: facciamo una prova, fai un discorso complicato e vediamo se lo capisco .

MARCO dai, non ho voglia, fammi andare di là!

ANDREA: per favore aiutami.

MARCO: questa è l’idea più cretina che tu abbia mai avuto, e tu hai soltanto idee cretine!

ANDREA: se mi aiuti ti do 500 euro e il numero di una mia amica a cui piacciono i tipi  intelligenti ma sfigati come te.

MARCO: va bene.. ( prende i soldi)

ANDREA: sapevo di poter contare su di te.

MARCO:pero ti dico solo una parola così facciamo prima, ok?

ANDREA: va bene!

MARCO: pronto?

ANDREA: sì!

MARCO: voi non suggerite..(rivolto al pubblico) Dimmi cosa vuol dire “depauperare”.

ANDREA: (passa da faccia concentrata a una disperata) posso pensarci?

MARCO: va bene, torno tra poco. Ma quando torno voglio la risposta. Ah, dimenticavo, non guardare il vocabolario. (Marco esce)

ANDREA: certo, se sapessi cos’è un vocabolario. Depauperare, ma è italiano? Fammelo scrivere, altrimenti me lo scordo (tira fuori un taccuino e lo scrive). Ma ora come faccio…ah, che idea!!! ( va al telefono e fa un numero a caso) Buongiorno, sono Andrea.. sì lo so che non mi conosce, volevo farle una domanda: lei sa che cosa significa “de…e …pae..complicato..pa …papere”? Signora? Ha buttato giù..faccio un’altra telefonata, ma questa volta la leggo la parola. Pronto? Lei sa cosa vuol dire depauperare? … perché? E’ un sondaggio, per ora il 20% degli italiani non lo sa, il 50% lo sa e il ( conta ma non ci riesce) e il… quelli che restano lo sanno ma non lo usano. Ah. Lei lo sa.. bene, e che.. Ha buttato giù. Ci riprovo… Pronto? Lei è un vocabolario? ..perché il vocabolario conosce la risposta…Cosa? Sento male.. dov’è che devo andare?

(Entra MARCO con delle foto e Andrea butta giù il telefono)

MARCO: allora?

ANDREA: è così semplice che non te lo dico nemmeno.

MARCO: che cretino!

(entra Vito. Parte lo scacciapensieri)

VITO: volevo dirle…

MARCO: ma le sembra possibile?

VITO: non saprei.

(Marco prende il locatore per il braccio e lo mette a sedere sul divano. Il locatore lo guarda male ma Marco non se ne accorge)

MARCO: dicevo..le sembra possibile che io sia costretto dal destino ad abitare con due persone così? Uno è un poeta comunista incompreso, molto incompreso, l’altro è un deficiente miliardario e donnaiolo, ma un vero deficiente! E a me tocca abitare con loro, proprio io che sono un uomo intelligente, integerrimo, sofisticato e con un gran gusto per tutto.

(entra Enrico)

ENRICO: scusa Marco, il tuo pigiama rosa con gli elefantini dove lo devo mettere?

MARCO: (imbarazzato) ora..ora vengo io, del resto quando gli elefantini chiamano (fa il verso dell’elefante e con il braccio mima la proboscide, tutti lo guardano male). Era una battuta..uno scherzo! Va beh, vado di là. ( esce)

ENRICO: desidera qualcosa?

VITO: sì, volevo dirvi che odio i rumori, quindi  niente musica e niente feste.

ENRICO: non si preoccupi, tanto noi odiamo le feste e la musica.

(parte una musica molto allegra e entrano Marco e Andrea facendo il trenino)

ANDREA: (parla al cellulare) ciao ragazzi, sono Andrea, stasera festeggiamo la nuova casa…chiama tutti Ginger, Robert, Minkio , il Bestio e tutti i ragazzi del club Kalashnikov…(smette di telefonare e si rivolge a Enrico e al locatore.) Allora? Voi non festeggiate?

MARCO: noi inauguriamo la casa!

(Andrea e Enrico escono,Vito guarda male Enrico, si apre la giacca, prende la pistola e ci mette il silenziatore. Enrico si gira verso il pubblico con una faccia terrorizzata.)

BUIO

C’E’ POSTA PER TRE

(Buio, si accende una lieve luce rossa in penombra entra Enrico e accende lo stereo. Parte bandiera rossa., si accendono le luci ed Enrico ascolta assorto sorseggiando un caffè. )

Entra Marco.

MARCO: basta!!!!!! Tutte le mattine bandiera rossa, mi sembra di stare a colazione da Lenin.

ENRICO: magari! La colazione certo sarebbe più frugale, ma te lo immagini che conversazione..

MARCO: si che me la immagino, che mangiamo oggi il piccolo Nicolai arrosto? O Ivan a tocchettini?

ENRICO: Ma è mai possibile che voi capitalisti per parlare male di noi compagni vi aggrappate sempre a questa invenzione dei bambini invece di pensare alla vostra politica di sfruttamento del terzo mondo con cui avete contratto un debito….

MARCO:  a proposito di debito ,sono arrivate le bollette da pagare (guardandole) luce e gas.

ENRICO: non guardare me. Lo sai sono contro al consumismo, quindi non consumo.

MARCO: ah si? Allora domani niente caffè ,anzi dai un morso a questa (gli passa una bambola) così ti senti a casa (sta uscendo ma e parla prima che esca).

ENRICO: cosa ci fa una bambola in casa nostra?

MARCO: se l’è dimenticata l’ultima con cui è stato Andrea.

ENRICO: Ma no!! Dopo mia nonna, a sentire Andrea donna molto esperta, ora anche le bambine.

MARCO: no Enrico, la tipa per eccitarsi ha dovuto fare la donna incinta e lui il dottore che la fa partorire..

ENRICO: e tu come lo sai?

MARCO: ho dovuto fare l’ostetrica!

(entra Andrea)

ANDREA: ragazzi mi raccomando non occupatemi il bagno perché tra poco devo uscire con Giosecin…sefine…insomma Giuseppina, è una francese sapete?

ENRICO: Giosefine cretino!

MARCO: un appuntamento alle 9.00 di mattina?

ANDREA: non è mai troppo presto!

MARCO: Andrea? Caro amico nonché coinquilino, vorrei far leva sui tuoi buoni sentimenti e sulle monumentali risorse economiche dei tuoi genitori per farti presente che ci sarebbero pervenute delle scadenze..

ANDREA: se è scaduto il latte è colpa di Enrico, io glielo avevo detto di comprarlo a lunga scadenza, ma lui: “ no, lo trattano chimicamente ,o magari è transgenico .È meglio quello fresco!”. E poi succede sempre che quando vado a berlo è scaduto da così tanto tempo che dentro c’è la pecora Dolly che nuota!.

MARCO: le bollette Andrea.

ANDREA: sono da pagare?

ENRICO: no, le appoggiamo qui sul tavolo e aspettiamo che vadano alla posta da sole a pagarsi!

ANDREA: no, è che sapete…sono uscito un po’…qualche cena…la settimana della moda a  Milano, qualche serata in discoteca…i regali a tua nonna…

MARCO. ho capito.. non hai più una lira.

ENRICO: un euro semmai!

MARCO: zitto bolscevico!

ANDREA: ma voi due cosa avete nella testa? Ma le devo pagare solo io le bollette qui? Guardate che io me ne vado! Voglio vedere come fate senza il sottoscritto che è quello che ha sempre più soldi e che ogni mese paga più degli altri. Sì, vado a fare le valigie e me ne vado! (continua a dire me ne vado, ma resta fermo)

(Marco ed Enrico tirano fuori i soldi all’unisono)

ANDREA: non è possibile.. Tutti i mesi la stessa scena! Ora devo andare.

(si sente la musica che precede l’arrivo del locatore)

ENRICO: o no! Arriva il proprietario!

MARCO:  è vero. Come abbiamo fatto a dimenticarlo. Vorrà essere pagato per lo scorso mese.

ANDREA: Perché? Non lo avete pagato?

ENRICO: no. Abbiamo detto che tu eri morto e che ci servivano tutti i soldi per far fronte alle spese del tuo funerale.

(Marco si avvicina a un mobile ed apre un cassetto)

ANDREA: cosa??

MARCO: questi sono per te.

ANDREA: cosa sono?

MARCO: i biglietti di condoglianze che sono arrivati. Mi sono sempre scordato di darteli!

ENRICO: non è possibile!! Belli amici che siete! Bella considerazione che avete di me. Non mi avete neanche invitato al mio funerale.. (esce)

ANDREA ED  ENRICO: che cretino!

(Bussano).

ENRICO: ora voglio vedere che ci inventiamo.(apre)

VITO: baciamo le mani, come state picciotti?

MARCO: ehm bene, però se magari potesse tornare domani…..

VITO: cosa? volete farmi arrabbiare?

ENRICO: cerchi di capire ,non è vero che stiamo bene il nostro migliore amico è  morto da poco…è ancora caldo .

(Enrico guarda male Marco.)

MARCO: temperatura ambiente?

(Enrico lo guarda male di nuovo.)

ENRICO: Siamo ancora disperati.

MARCO: ancora non siamo riusciti a togliere le sue cose dalla sua camera e noi dormiamo ancora insieme ,nella stessa camera .Siamo disperati!!!

ENRICO: zitto!!

(Lo sussurra. Marco fa segno di aver capito.)

ENRICO:  scherza ,reagisce in questo modo al dolore. Lei capisce in che situazione ci troviamo?

VITO: immagino.

ENRICO: e ha il coraggio di chiederci dei soldi? Ma cosa sono i soldi in momenti come questi?

MARCO: soldi , non è che possono essere chissà cosa..

VITO: ha ragione.

(Enrico è sempre più arrabbiato .)

ENRICO: ci manca.

MARCO: lei non immagina quanto.

( Vito guarda  chi parla e quindi muove la testa a desta e a sinistra)

 ENRICO: ma perché è successo?

MARCO: perché a lui?

ENRICO: lui è sempre qui..

MARCO: nei nostri cul…cuori, ho detto cuori . Lei proprio non capisce, noi lo vediamo ancora qui, lo vediamo entrare con quella sua espressione strana (Andrea entra davvero e fa tutto quello che dice  Marco. Enrico è  terrorizzato il proprietario non ha parole è come se stesse vedendo un fantasma) che trasmette sempre il solito messaggio “ehi sono un cretino!”. Poi lo vediamo annaffiare il suo bonsai e dirgli “pici pici” come stai? Lo capisce quanto può mancare un uomo che dice “pici pici” a un albero? Poi lo vediamo sedersi e far finta di leggere il giornale; lo tiene sempre alla rovescia. Sapeva leggere? Nessuno lo saprà mai. Poi si alzava sbuffando e andava in cucina…

VITO: lei ha ragione è sembrato anche a me di vederlo . Per i soldi tornerò non vi preoccupate, per la prima volta in vita mia mi sono commosso.( Il locatore quasi piange, prima di uscire abbraccia Enrico, si pulisce il naso alla sua giacca e poi esce.)

(Marco si mette a sedere.)

MARCO: eh si ho proprio una grande proprietà di linguaggio.

(Enrico con dei gesti cerca di far capire a Marco quello che è successo  e poi sviene).

MARCO:  dai Enrico addirittura svenire ai mie piedi mi sembra esagerato! 

IL BAGNO

(Enrico legge la rivista e a un certo punto si mette a piangere. Entra Andrea)

ANDREA: ciao, cosa fai? Perché piangi? Chi è morto?

ENRICO: questo ultimo modello di scarpe nike! Tutti quei poveri indiani con le loro manine a cucire per tutto il giorno.

ANDREA:  Allora che c’è di strano? Con cosa dovevano cucire con i piedi o magari con il naso? Sarebbe troppo rischioso , pensa te se starnutisci che casino !

ENRICO: sei un cretino!

ANDREA: certo. E poi quali scarpe? Queste? (gli mostra un paio di scarpe nuove). Sono comodissime, sembra quasi di non avere niente ai piedi.

ENRICO: è in testa che te non hai niente! (se ne va)

ANDREA: brutta bestia l’invidia !

(Andrea va in bagno e dopo pochi secondi si sente un grido, rientra Enrico)

ENRICO: cos’era quel grido? Hai trovato un graffio sulle scarpe nuove?

(Andrea esce dal bagno)

ANDREA: macchè! Se avessi trovato un graffio sulla scarpa sarei svenuto direttamente. È che.. c’è una perdita in bagno.

ENRICO: oh porca…e adesso? No, guarda che casino, tutto allagato, come facciamo con Marco?

ANDREA: non lo so, ma stiamo calmi, non agitiamoci, se stiamo uniti ce la possiamo fare!

(Entra Marco con aria un po’ abbattuta)

MARCO: ciao ragazzi, come va?

(insieme) B..bene..sì..abbastanza. E te?

MARCO: non me ne parlate. Ho dovuto fare due ore di straordinari per colpa di quella bestia del direttore, l’unica cosa che desidero adesso è un bel bagno caldo e riposante (Va verso il bagno)

ANDREA: secondo te s’incazza?

ENRICO: secondo me no. Insomma è pur sempre il nostro amico Marco, sempre calmo e rilassato.

ANDREA: 20 euro?

ENRICO: va bene.

(Si sente immediatamente un grido disumano e  Marco esce dal bagno)

MARCO: il bagno, al posto del bagno c’è un laghetto, ci sono  gli acari che stanno invocando il loro Dio per far aprire le acque. Ho visto perfino delle paperelle di gomma che galleggiano.

ENRICO: che peraltro sono tue..

MARCO:  questo non è importante . e adesso come facciamo, non ve lo chiedo nemmeno se avete i soldi per pagare l’idraulico!

ANDREA: fai benissimo…ma comunque non ti preoccupare..su.! Una soluzione si trova…lo sistemo io..

MARCO: no! Ti proibisco di  entrare in quel bagno.

ANDREA: ma stai buono, preferisci chiamare un idraulico? Sai quanti soldi ti chiede? Abbi fede..

MARCO: io mi fido…ti metto in mano la stanza più importante di questa casa così come se si trattasse della mia stessa vita

ENRICO: esagerato .

ANDREA: tranquillo. Sei in una botte di ferro.

MARCO: Conoscendoti è più probabile che sia di vino.

(Andrea entra in bagno. Dopo pochi secondi si sentono alcuni rumori ed un grido. Andrea esce dal bagno fradicio. Andrea tenta di dire una cosa a Marco che lo precede e non lo fa parlare, poi succede lo stesso con Enrico)

MARCO: in una botte di ferro ,eh?

ENRICO: almeno la botte galleggia!

(Marco lo guarda malissimo)

ANDREA: fa silenzio, questa ormai è una faccenda personale.

(Esce)

ENRICO: (guardando il bagno) belle le papere di gomma, cos’è infanzia traumatica?

MARCO: anche tu però non è che sei messo bene. Due sommergibili e tre incrociatori. Ieri ci siamo dovuti sorbire la battaglia di Saratoga nella vasca, due ore di perfetta strategia navale, almeno finché gli incrociatori non si sono persi in quel banco di schiuma.

(Rientra ANDREA. con la muta da sub)

ANDREA: tutto a posto. Con questa la sgamiamo.

(Entra in bagno, rumori vari, dopo poco esce con il water in mano, lo posa da una parte)

MARCO: e questo?

ANDREA: mi dava fastidio, puoi trattenerla almeno per 10 minuti? (rientra)

ENRICO: bel modello eh?

MARCO: non so chi è peggio, Andrea che smonta il water, tu che lo reggi  o io che sto a guardare senza far niente !

(Suona il campanello)

MARCO: Chi diavolo è ora? (va ad aprire alla porta) Oh! Papà, mamma, che sorpresa! Non vi aspettavo proprio.

( Il padre ha un forte accento sardo .)

MAMMA : perché non sei contento di vederci, piccolino mio?

MARCO: sì mamma, sono felicissimo,è che sei arrivata in un ……..

PAPA’: senti, non ti lamentare, l’alternativa era andare a fare la spesa all’ipercoop, meglio la morte..

MARCO: ora capisco perché siete venuti.

MAMMA: ma cos’è tutta questa confusione? E questo water?

MARCO: no, mamma…

ENRICO: non è un water signora, è questo è un … diciamo è arte .. deve guardare oltre è un originalissimo sgabello, sa l’arte moderna…uno si siede qua, legge all’occorrenza una lavatina di denti ( con la spazzola per il water).

(Esce ANDREA dal bagno)

ANDREA: ok ragazzi, io ce l’ho messa tutta ma non ce la faccio

PAPA’: e lui cosa ci fa vestito come Maiorca?

MARCO: no, è che Andrea vuole prendere il brevetto di sub e quindi si sta…

ENRICO: si sta allenando nella vasca.

PAPA’: sì, e con la chiave inglese cosa faceva la usava contro il pesce martello,ah,ah..(tutti lo guardano male). Era una battuta..uno scherzo.. Via tanto ho già capito, ci penso io.

MAMMA: piccolino ma mangi? Mi sembri un po’ dimagrito e le camicie ? Hai imparato a stirarle come si deve? Lo usi l’amido per il colletto? su fammi vedere la tua camera..( Marco tenta ogni volta di rispondere ,ma non ce la fa mai.Escono)

ANDREA: ora ho capito da chi ha preso..Tale madre..

ENRICO:  e finiscile le frasi tale madre?

ANDREA: niente. Comunque è bella la foto che hai sulla maglietta,sei te? Quanti anni avevi?

ENRICO: cretino. E’ il Che!

ANDREA: ah! Chi??

ENRICO: Che Guevara.

ANDREA: ah… (un attimo di silenzio) In che squadra gioca?

(buio)

(Marco ed Enrico stanno guardando le tele)

ENRICO: certo che se non arrivava tuo padre a quest’ora..

MARCO: mio padre è fatto così, è talmente tirchio che ha imparato a fare qualsiasi cosa da solo, pensa che tempo fa si è fatto le lastre a casa collegando il radiatore al forno a microonde.

ENRICO: e cosa dicevano le lastre?

MARCO: Niente ,però è venuto cotto bene.

(Entra Andrea vestito ancora da sub)

ENRICO:.come mai sei ancora vestito così?

ANDREA: ho avuto un’idea geniale, siccome non avevo voglia di cambiarmi ho organizzato una festa in maschera così su due piedi.

MARCO: e tu da chi saresti travestito?

ANDREA: da Gary Busey in “Un mercoledì da leoni”.

MARCO: e la tavola?

ANDREA: eccola..(prendendo una tavola da stiro) Ciao!

MARCO ED ENRICO: che cretino!

(Suonano).

ENRICO: vai tu che tanto stai per uscire noi  abbiamo da fare di là.

ANDREA: ok. chi è? ( apre )

TOMMASO: buongiorno. volevo farle vedere questa bellissima enciclopedia.

(Andrea chiude la porta)

ANDREA:  Marco è per te.

MARCO: (apre la porta ) volevo farle vedere questa enciclopedia..

ANDREA: Non a me, io esco.

(Marco chiude la porta)

MARCO: Enrico è per te

(Marco esce di scena ed Enrico entra.)

ENRICO chi è? (Andrea piano, piano sullo sfondo, senza farsi vedere, tenta di uscire)

TOMMASO: ( dà una spinta a Enrico ed entra ) volevo farle vedere questa enciclopedia (Enrico cerca di interromperlo, ma non ci riesce e continuerà a cercare di fermarlo ). Posso entrare vero? Certo che posso entrare . mi accomodo ? Ma no rimango in piedi. Lo so , lo so. So esattamente cosa sta pensando , lei sta pensando che cosa se ne farà di un enciclopedia , è semplice aprirà la sua piccola mente obnubilata e la innalzerà all’empireo. È arrivato il momento di scegliere l’ignoranza o la conoscenza e lei cosa sceglie? La conoscenza , ottima scelta! Adesso prendo i fogli che deve firmare , con una firma riceverà 37 volumi alla modica cifra di 12,000 euro (Enrico prende una mazza e se la sbatte sulla mano ) .Oh, ma forse non è il momento adatto. Torno un‘altra volta ? Ma certo che ritorno , allora ci vediamo , vado….arrivederci ( esce )

(Enrico continua a sbattere la mazza sulla mano) .

ENRICO: Ora tocca a Marco. Marco.!( lo urla ed esce )


IL FORNAIO

(Andrea entra in scena, accende la radio e si mette a fare le pulizie.)

RADIO: -  

Ieri sera grave incidente stradale fuori Padova  . 3 giovani sono usciti fuori strada e la macchina è esplosa . Causa dell’ incidente l’alcool  . lo si è capito dal fatto che i corpi bruciano ancora .

Eugenio Ciccetti noto medico ha dichiarato :” 3 italiani su 4 hanno l’influenza, chi non ha fatto il vaccino ha sbagliato. Infatti questo virus spaventa per la sua virulenza, la prima volta che l’ho osservato al microscopio ha battuto sulla lente dicendomi :” che cazzo guardi ?”

“Questo è un clima drammatico per i funghi “ ha dichiarato Giacomo torelli noto dermatologo

Cresce la paura per gli assalti alle ville , la situazione sta diventando insopportabile .Ieri una famiglia si è arresa a un postino .

-Passiamo allo sport…….

( Andrea spegne la radio)

ANDREA: che noia!

(Andrea va verso il bagno camminando normalmente, entra Marco)

MARCO: non si può andare avanti così.

(Andrea comincia ad andare avanti ballando in maniera ridicola)

MARCO: che stai facendo?

ANDREA: sto andando avanti in modo diverso.

MARCO. Sei un cretino! Non intendevo in quel senso. Dov’è Enrico?

ANDREA : di là.

MARCO: (urlando) Enrico!!! Enrico!!!

ENRICO: (esce dalla camera) Piano..

MARCO: siamo nei guai..

ENRICO. Perché?

MARCO: è arrivata la bolletta del gas, della luce e dell’acqua, e come se non bastasse ho incontrato il proprietario dell’appartamento e vuole essere pagato anche lui.

ANDREA: ma non c’è da preoccuparsi!

MARCO: come no?

ENRICO: abbiamo risolto tutto..

MARCO: non voglio sapere come.

ANDREA : vai di là, la soluzione è in camera tua.

MARCO: in camera?

ENRICO: sì, in camera.

MARCO: io vado in camera.

ANDREA: chissà quanto sarà contento!

MARCO: (urla e poi rientra in scena) chi è quello? C’è un uomo che dorme nel mio letto!

ENRICO: già, lo abbiamo affittato.

MARCO: avete affittato il mio letto?

ENRICO: sì.

MARCO: ma chi è quello?

ENRICO: è un fornaio, lui lavora quindi paga sicuramente, non è uno sprovveduto come noi

ANDREA: parla per te.

MARCO: eh, certo, lui non è uno sprovveduto, è un cretino.

ANDREA: simpatico! (con tono ironico)

MARCO: ma come vi è venuto in mente? (guardando il soffitto) . Ce l’hai con me vero? (si gira verso Andrea e Enrico) Questa è l’idea più stup..

ENRICO: e poi ha una ragazza fantastica che lo viene sempre a trovare.

MARCO:questa è l’idea più straordinaria che abbia mai sentito. Bravi! Non avrei saputo fare di meglio. Beh, certo un fornaio non è proprio adatto a me ed alla mia classe, io che, a parte voi, conosco solo persone altolocate, intellettuali, gente di gran classe insomma.

ENRICO: basta! Il comunista che è in me mi sta dicendo : “spaccagli la faccia”, invece l’uomo calmo e ragionevole che è in me mi sta dicendo: “mm..no, dai”.

MARCO: perché, che hai fatto? Ti sei affittato il corpo? Ah,ah, ah!

(Nessuno ride ma tutti lo guardano male)

MARCO: era una battuta..uno scherzo!

ANDREA: vado di là che è meglio!

ENRICO: vengo anch’io.

(Marco rimane in scena, si guarda intorno per vedere dove sono andati, tira fuori dalla tasca il cellulare e telefona)

MARCO. Pronto? Ciao Terrore, come stai? …perfetto..senti, mi puoi passare Ciccio lo Spaccagambe? ..cosa?..E’ di nuovo in carcere? Meglio! Così non dovrò dirgli che ho già trovato un inquilino. ( Suonano alla porta) . Scusa ma ti devo salutare, stanno bussando. Ciao.

(Marco va ad aprire ed entra Eva. E’ vestita in modo provocante con un boa di struzzo al collo. Si ode una musica provocante. Eva esagererà il suo comportamento da vamp portandolo all’estremo . Marco ha una faccia incredula e gli casca il cellulare)

EVA: tutto bene? Ti è cascato il telefono.

MARCO: sì, tutto bene…Questa è una usanza di famiglia, quando accogliamo una persona noi buttiamo per terra degli oggetti. Prima il telefono ed ora il bicchiere .

(Prende un bicchiere e lo tira dietro le quinte. Si sente un rumore di vetri infranti)

MARCO: (SOTTOVOCE) E’lo specchio grande della camera. Accomodati.

(Lei si siede e Marco rimane dietro il divano)

MARCO: che figura di merda!

EVA: cosa?

MARCO: (si mette a sedere) Niente, niente..

EVA: spero di non averti disturbato..

MARCO: no, figurati, ero al telefono con Ciccio lo Spaccagambe.

EVA: lo spaccagambe?

MARCO: gambe? No, zampe..fa il falegname, e poi non l’ho trovato perché era in carcere…eeeh…è in garage..lucidava la sua Ferrari, è ricco di famiglia. Io sono Marco, piacere.(Eva gli porge la mano perché si aspetta il baciamano.Marco non sa che fare e le stringe la mano .Eva lo guarda male )

EVA: piacere mio, io sono Eva.

MARCO: che posso farti? Perché io ti farei di tutto..( Marco comincia a baciarle la mano , poi il braccio,Eva lo guarda male  si alza e gli dà uno schiaffo. Marco si accorge di quello che ha detto) .

EVA: sono venuta trovare il mio  ragazzo, il fornaio.Ma faccio da sola.

 ( Finora ha avuto un modo di parlare dolce ,musicale. Ora che è arrabbiata ha invece un tono aggressivo ,maleducato. )

MARCO: sì, vai pure, fai come se fossi a casa mia..tua.

(Eva esce Marco si sdraia disperato sul divano ed entrano Andrea e Enrico)

ENRICO: l’hai vista ?

MARCO: certo.

ANDREA: è bellissima !!! Sai che ti dico ? Io ci provo  anche se sta con il fornaio .

( tutti lo assecondano guardando la porta da dove è uscita Eva )

MARCO: si , si, brav…Ma come ci provi?

ANDREA: ma sì, ma quando mi capiterà di nuovo di avere una come lei che gira per casa?..Mai! E allora ci provo, certe occasioni non si possono mica perdere!

ENRICO: è un’ottima idea!

MARCO: cosa gli dai anche spago?!

ENRICO: io penso proprio che abbia ragione, sai che ti dico? (rivolto ad Andrea)

ANDREA: cosa?

ENRICO: ti sfido, solo per il gusto di assaporare il dolce, squisito sapore della vittoria

ANDREA: ma che dice? ( rivolto a Marco)

MARCO: baggianate!

ANDREA: che ha detto? (rivolto a Enrico)

ENRICO: sto dicendo che non me ne frega niente di lei, ma ci provo perché mi piacciono le sfide. Vediamo chi fra di noi riesce per primo a conquistare la preda.

MARCO: la preda?

ENRICO. Sì, quella squisita preda. (Si lecca le dita)

ANDREA: ci sto! Ma sai che stai accettando una sfida dove hai perso in partenza.

ENRICO: come no!

MARCO: (rivolto a Andrea) ma tu magari la corteggi perché ti interessa, perché vorresti proteggerla dal mondo, perché vorresti passare le tue giornate a perderti nei suoi occhi, oppure perché vorresti tenerla stretta a te sotto le stelle…

ANDREA: no.perché vorrei farmela! Questo è andato.

ENRICO: eh, sì! Però mi hai dato una grande idea, che ne dite? Oh, come vorrei tenerti stretta stretta sotto le stelle mentre l’irrefrenabile rivoluzione del popolo si compie! Che ne dite?

(silenzio. Marco lo guarda male e Andrea tira fuori un sedano e lo mangia)

ENRICO: voi non capite niente di poesia!!

MARCO. Comunque voi non potete fare una cosa del genere, perché quella non è una donna

ENRICO: è un travestito ?

MARCO: Ma no è un angelo…

ANDREA: Angelo allora è un uomo!

MARCO: Voglio dire che è  la ragazza  più dolce che ci sia ed io non permetterò che vi approfittiate di lei.

ANDREA: bene, siamo in tre a provarci.

ENRICO: sei innamorato, vero?

ANDREA: è chiaro, è stato un colpo di fulmine

MARCO: non siate stupidi, innamorato? Che parolone..è solo che tengo a lei e non voglio che la facciate soffrire ,tutto qui.

ENRICO: certo!

ANDREA: belle scuse!

( entra Eva e a Marco casca il cellulare)

EVA: povero caro, è stanchissimo, ma si può capire, ha lavorato tutta la notte. Adesso tolgo il disturbo

( Eva si avvicina all’uscita)

MARCO: no. ( Lo dice urlando e mentre lo dice corre verso Eva ma inciampa nel divano e si rialza subito). Cioè, volevo dire, se vuoi rimanere ancora un po’..

ANDREA: ti lasciamo cominciare la partita.

ENRICO: ma non sperare di vincere..

EVA. Partita? Vincere? Di cosa parlano?

MARCO: niente, scherzano.

(Eva si siede)

EVA: magari rimango un po’ a fare due chiacchiere, però bisogna far piano, non vorrei che il mio amore si svegliasse. Sai cosa mi disse quando si dichiarò?

MARCO: (le prende la mano) ti disse che quando ti guardava e tu ricambiavi il suo sguardo sembrava che tutto il resto non esistesse più, che si sentiva migliore e allo stesso tempo fortunato ( Eva intanto si mangia le unghie e le sputa rumorosamente .) perché aveva davanti a sé la cosa più bella che avesse mai visto, e che avrebbe voluto che quel momento non finisse più perché non avrebbe saputo immaginare istante migliore che perdersi per l’eternità nella profondità dei tuoi occhi..

EVA: no, mi disse: “hai un bel culo, ci mettiamo insieme?”

MARCO: ah, ah (imbarazzatissimo le lascia la mano) Forse è meglio se vado

EVA: sì, ..forse sì..

(Marco esce, entrano Enrico e Andrea)

ANDREA: tocca a me (sottovoce)

ENRICO: no, a me

(Andrea spinge Enrico che casca dietro il divano)

ANDREA: Ciao (rivolto a Eva)

EVA: ciao, stavo giusto andando..

ANDREA: no! (lo urla). Rimani, ho proprio voglia di fare quattro chiacchiere.

EVA: eh va bene, allora rimango..

ANDREA: ti volevo chiedere, ma il fornaio come sta?

EVA: bene, perché?

ANDREA: ho visto che mentre dorme sbava, ma veramente tanto.

EVA: no, è impossibile..

ANDREA. Ti dico di sì, e poi suda, emana un odore insopportabile

EVA: io non ho mai sentito niente

ANDREA: io te ne parlo perché  mi chiedo come fai a stare con uno come lui

EVA: cosa vorresti dire?

ANDREA: che avresti bisogno di un uomo vero, un uomo che sappia come si dorme e che dorma poco, e magari che sia ricco e che stia sempre con te.

EVA: e scommetto che saresti tu quell’uomo..(con voce suadente)

ANDREA: certo, sono contento che tu l’abbia capito. Bello questo pitone (Andrea togli il boa di struzzo dal collo di Eva e se lo mette lui)

EVA: è un boa, cretino! (se lo riprende e torna a essere maleducata e ad avere un tono di voce volgare .)

(ENRICO fa sporgere la mano da dietro il divano come per chiedere il cambio. Andrea mentre dice la prossima frase tocca la mano di Enrico. Appena lo fa lui si alza)

ANDREA: ok, mi sa che dovrò cambiare tattica..

EVA : dovresti solo vergognarti.

(Andrea esce)

ENRICO: scusalo, mi vergogno per lui.

EVA: non ti preoccupare, ora vado.

ENRICO: nooo! (urla)

(Eva sta già andando verso la porta quando Enrico urla, si spaventa e urla anche lei)

ENRICO: sai lui non è come me, io sono un uomo impegnato politicamente, un intellettuale che cerca di analizzare la società e di cambiarla in favore dei più poveri, perché, come dice il mitico Marx, la società borghese moderna non ha eliminato gli antagonismi tra le classi, ha solo sostituito alle vecchie nuove classi, quindi bisogna continuare a lottare, eh? Sono sicuro che se mi regali un po’ del tuo tempo rimarrai affascinata dai miei pensieri..

EVA: io ho fame, che ne dici se continuiamo a parlare davanti ad un panino, magari da Mc Donald?

ENRICO: sei impazzita???? Mi sento male. Non possiamo andare a cena dal nemico, ma lo sai che nei panini ci mettono la carne di tricheco ?

EVA: ma io ho voglia di un hamburger..

ENRICO: ma che hamburger..ti preparo qualcosa io, uno spuntino nutriente e gustoso..Fammi pensare..ecco, un bel panino tonno e salame.

EVA: no, che schifo! Dai..meglio se vado via.

ENRICO. No, aspetta, lascia almeno che ti legga la poesia che ho scritto per te.

EVA: davvero hai scritto una poesia per me?

ENRICO:come potevo non farlo..

EVA: che dolce!

ENRICO: te la leggo.

EVA: certo.

ENRICO: bene, comincio. Ah,ah,ah

EVA: ti senti male?

ENRICO: no, è la poesia, comincia così.

EVA: ah, scusa.

ENRICO: dunque, dove ero rimasto? Ah, ecco..( Eva comincia a truccarsi)

Ah bella, bella, bella,bella,bellissima!

Di una bellezza che sconvolge,

di una bellezza che distrugge,

bella, bella,così bella che!

EVA: così bella che?

ENRICO: che è finita, non ho avuto il tempo di finirla

EVA: sei quasi peggio di Andrea. ( Torna il tono volgare .)

(Eva esce sbattendo la porta. Entrano Marco e Andrea)

MARCO: se n’è andata?

ENRICO: sì.

MARCO: a te come è andata? (rivolto a Andrea)

ANDREA: male

MARCO: a te?

ENRICO: male

ANDREA: a te?

MARCO: male

BUIO

IL PRINCIPE DEL FORO

(Andrea si rilassa sdraiato sul divano e dice “ohm”.Marco entra e non capisce cosa sia il suono che sente, controlla in giro per la casa e anche il cellulare, poi vede Andrea)

MARCO: allora come va? Sei teso?

ANDREA: più che teso, stressato ( si siede sul divano).

MARCO per forza, lo studio, l’angoscia dell’esame.

ANDREA: no..la cosa veramente dura è stata risparmiare tutti quei soldi, sai.. stare in casa la sera, poche telefonate al cellulare e di conseguenza poche ragazze tra le mani..

MARCO: no, scusa non capisco, perché hai risparmiato dei soldi?

ANDREA: per pagarmi l’esame, no?

MARCO : pagarti l’esame?

ANDREA sì, 1500 euro da sganciare al prof Baresi… brava persona sai? Pensa che gli altri chiedono 2000, anche 3000 euro!

MARCO: 3000 euro?

ANDREA: Oh, ma cosa c’è, l’eco in questa casa?

MARCO: ma non ti vergogni? M a quante volte l’hai fatto?
ANDREA : non ricordo. L’unico libro che ho aperto da quando vado all’Università è il libretto degli assegni. (sghignazza)

MARCO: ma bravo! Non pensi a tutti i poveri ragazzi che si fanno un mazzo così per studiare..

ANDREA: beh, chi se ne frega, dovevano nascere ricchi e potenti anche loro come me..

MARCO: Andrea lasciatelo dire sei proprio uno schifoso

ANDREA: sì, ma con i soldi. Ascolta Marco, nella vita non importa essere bravi o intelligenti, quando hai l’olio che può  ungere qualsiasi ingranaggio del mondo!

MARCO: quindi vorresti laurearti a suon di bigliettoni.

ANDREA: ebbene sì!

MARCO : ammettiamo che tu abbia ragione, ammettiamo che tu ti laurei pagandoti tutti gli esami, poi con la laurea in legge cosa farai?

ANDREA: l’avvocato!

MARCO : sì bravo e come pensi che difenderai i tuoi clienti, pagando i giudici?

ANDREA: questa potrebbe essere un’idea, ma in realtà ho in mente proprio di diventare un principe del foro!

MARCO : sì, del buco!

ANDREA: perché, pensi che per fare l’avvocato occorra aver studiato?

MARCO : mi sembra il minimo..

ANDREA: Ok, allora te ne do una prova

(Entra Enrico con un pallone sotto il braccio)

MARCO : ma tu dov’eri, a giocare a calcetto?

ENRICO  : no, l’ho sequestrato ad un gruppo di ragazzini che giocavano qui sotto

MARCO :  perché? Ti prendevano a pallonate il motorino?

ENRICO :  no, è che non si rendono conto che per permettere a loro di giocare con un pallone come questo un bambino come loro dall’altra parte del mondo deve lavorare 10 ore al giorno..

MARCO :  mi sembra giusto (Enrico fa per uscire).

ANDREA: aspetta Enrico, mi serve il tuo aiuto per dimostrare che io posso benissimo fare l’avvocato

MARCO : ma dai Andrea, finiscila!

ANDREA: sta zitto. Tu sarai il teste, io la pubblica accusa , tu Enrico della difesa, ok?

ENRICO: mi va bene. Ho visto tutta la serie di Matlock!

(Marco si siede su una sedia e Andrea gli gira intorno)

ANDREA: parla! (lo urla due o tre volte)

MARCO: non siamo in un commissariato!

ANDREA: silenzio! Sono io qui che faccio le domande. Dov’era lei la notte in cui è stata uccisa la sig.ra Stuart?

MARCO :  sono rimasto in ufficio a sbrigare delle pratiche

ANDREA: non è vero, sui pneumatici della sua auto sono state trovate tracce di fango!

ENRICO : obiezione! È irrilevante. La sig.ra Stuart abitava in pieno centro

ANDREA: quindi lei nega di aver fatto visita alla sig.ra Stuart la notte dell’omicidio?

MARCO :sì.

ANDREA: sta mentendo ancora. Un nostro testimone giura di averla vista uscire da casa Stuart alle 22.30, cioè quando è morta la povera sig.ra Stuart

ENRICO :obbiezione. La teste che per altro è miope ha detto di aver visto uscire un uomo alto ed aitante da casa Stuart e la vittima è morta alle 24.00 come in tutti i casi di omicidio che si rispettino

ANDREA: quindi nega anche di essere stato l’amante della sig.ra Mc Namara?

MARCO: chi?

ANDREA: chi?

MARCO:  chi è la signora Mc Namara?

ANDREA: che ne so io, sei tu che devi saperlo.

MARCO: no, io conoscevo una che si chiamava Mara…

ENRICO: Stuart, la signora Stuart.

ANDREA: è vero,ripeto la domanda:lei nega di essere stato l’amante della sig.ra Stuart?

MARCO : certo! Ha 96 anni!

ANDREA: e la lettera che è stata trovata a casa della vittima? Un perito calligrafo l’ha autenticata, è la sua mano che ha scritto quella lettera, anche se ha tentato di camuffarsi scrivendo con la sinistra

ENRICO :  obiezione! L’imputato ha un fratello gemello che per l’appunto è mancino

ANDREA : sì, ma è morto 2 giorni prima dell’omicidio.

ENRICO :  non è vero! Ha finto la sua morte per incastrare il fratello.

MARCO :  e le prove del dna?

MARCO :  basta, non vi sopporto più! È vero, ho ucciso la sig.ra Stuart, la sig.ra Mc Namara e quando sono tornato a casa ho violentato anche la portiera, contenti? Basta che la finiate!

ANDREA: ah! Ah! Te l’avevo detto che non bisogna essere laureati per fare l’avvocato.

ENRICO : in effetti sei stato proprio bravo, ti immagino già in aula agitando la mantellina

ANDREA : mantellina?

ENRICO:  sì, dai la toga da avvocato, quella nera.

MARCO :  con i drappi dorati

ANDREA : volete dire che dovrò indossare una toga nera quando sarò in aula, e non un bellissimo completo di Armani fatto su misura?

MARCO :  è la tradizione, ma scusa non hai mai visto nemmeno u processo in vita tua?

ENRICO :  nemmeno non so “un giorno in pretura”?

ANDREA: cosa?

MARCO :  nemmeno Forum?

ANDREA: e cos’è?

MARCO: è una trasmissione dove un giudice ascolta 2 persone che litigano e alla fine delibera

ANDREA: e quando la fanno?

MARCO : che ne so, mi sembra la mattina alle 11.30.

ANDREA: ma io la mattina a quell’ora sono sempre nel primo sonno (se ne va). Una toga nera, col cavolo!

MARCO E ANDREA: che cretino !!!

BUIO

LA RAPINA

(Enrico sta leggendo un suo discorso con aria solenne a bassa voce, entra Andrea)

ANDREA: ciao

ENRICO:  oh ciao Andrea, hai un minuto?

ANDREA:ehm veramente no, dovrei andare in facoltà a seguire...

ENRICO:  segui le lezioni?

ANDREA: no, seguo una ragazza quando esce di casa...ho qui una foto guarda com'è bella!

ENRICO:l'hai pedinata e le hai fatto questa foto...

ANDREA: no ma per chi mi hai preso, ho pagato un investigatore privato...ho speso tutta la paghetta mensile...

ENRICO:  ah va bene...senti potresti darmi un'occhiata a questo discorso così poi mi dici cosa ne pensi?

(Andrea legge a denti stretti)

ANDREA: carissimi compagni...uhhmmm..bello..lotta al potere dei capi padroni...abolire il regime imposto dagli stati del G8.

..le 35 ore di lavoro..la pace non si fa con le cannonate ma con le manifestazioni... tutti per mano uniti per una società migliore dove trionfa la giustizia..bello...io aggiungerei anche che non esistono più le mezze stagioni e che si stava meglio quando si stava peggio...ma dove lo devi tenere questo discorso alla 50 Fiera della retorica?

ENRICO:  bravo si...(gli strappa il foglio di mano)..proprio bravo.

ANDREA: no comunque va bene ,è perfetto, farai un figurone in piazza con i tuoi amici..compagni quello che è..io devo scappare.

(Enrico sconsolato strappa il foglio e prende il telefono)

ENRICO:  pronto il sig.  Gazzarra? Si sto bene signor Gazzarra, si bene , si…bene… si ben Gazzarra mi dispiace, ma ho avuto un contrattempo e non potrò fare quel discorso alla riunione di condominio di stasera!

(Entra Marco visibilmente sconvolto)

ENRICO:  Marco cos'hai? Ti vedo un po' sciupato...

MARCO:  sciupato? A momenti mi ammazzano!

ENRICO:  ehh lo so questa strada qua sotto è diventata un inferno.

MARCO:  una rapina...hanno tentato di rapinare la posta stamani mattina...era il mio primo giorno in banca...ODDIO...(si mette a piangere)

ENRICO:  suvvia non fare così, ormai è tutto passato, su ci sono io qui...babbo Enrico(lo coccola come fosse un bambino) ora fai un respirone e mi racconti mi racconti cos'è successo...OK?

MARCO:  (un po' più calmo) erano ormai due ore che lavoravo... capirai ero una macchina...timbravo, spedivo, incassavo soldi (da ripetere tre volte).

ENRICO:  ma davvero ? ho capito vai avanti..

MARCO:  ad un certo punto si presenta davanti a me uno con un passamontagna sulla faccia che mi dice: "dammi tutti i tuoi soldi che hai nella cassa"..alza la mano e mi mostra la pistola.

ENRICO:  minchia!

MARCO:  e io a quel punto lo riconosco...è un mio ex compagno di classe alle medie... Righini...lo guardo e gli dico ma smettila di scherzare Righini sono Marco non ti ricordi di me?

ENRICO:  minchia...no ora però mi devi spiegare come hai fatto a riconoscerlo con il passa montagna...

MARCO:  per forza...praticamente l'ho quasi sempre visto con il passamontagna sulla faccia...arrivava la mattina a scuola con il motorino..domandava "interrogano oggi?" ..e noi.. "Sii".. e lui se ne tornava a casa...

ENRICO:  capisco; poi cos'è successo?

MARCO:  allora lui s'incazza e mi dice "vaffanculo amico voglio i tuoi soldi o ti ammazzo"...e io..si va beh.. e gli tolgo la pistola di mano.

ENRICO:  e poi?

MARCO:  e poi cosa? è scappato... dio che paura.

ENRICO:  dai su non ti preoccupare, ormai e finita...ti pare che quello dopo la figura che ha fatto si ripresenta alla cassa un'altra volta?

(Suona il campanello)

ENRICO:  vado io.. tu rimani li tranquillo...(va verso la porta)...si chi è?...oh mamma...no..no.. non spari...(Entra Enrico con le mani alzate minacciato da Righini con una pistola)

RIGHINI:  dov'è...dov'è eccolo lì il bastardo; pensavi che fosse finita?

MARCO:  ma..come?

RIGHINI:  ti ho seguito fino a casa...eroe quello che non ho preso alla posta me lo darai tu di tasca tua hai capito?

MARCO:  ma dai Righini, siamo stati compagni di classe...

RIGHINI:  io non ti conosco...chi è questo Righini?

MARCO:  ma si vede benissimo che sei tu!..non ti ricordi di me Marco Manetti...1° banco il più bravo della classe...ti prendevo sempre in giro..

ENRICO: queste cose sarebbe meglio non ricordargliele non credi?

RIGHINI:  senti forse ti stai confondendo con qualcun'altro?

MARCO:  macchè confondendo, ti ricordi quella volta che ti passai il compito di geometria e riuscisti a prendere lo stesso tre?!

RIGHINI:  per forza stavamo facendo il compito di storia !.

ENRICO:  certo che quando ti ci metti sei proprio un cretino..

RIGHINI:  stai zitto anche te...ora basta con queste puttanate, voglio i vostri soldi subito o vi ammazzo.

MARCO:  no aspetta ti prego!

RIGHINI:  ti sembro un prete? vai a prendere il denaro...

ENRICO   certo dopo tutto quello che gli hai fatto passare...un'adolescenza traumatizzata... qualcosa potresti fare no!

RIGHINI:  bravo hai sentito cos'ha detto Fidel Castro qua? Vai a prendere i soldi sennò lo ammazzo..

(Enrico si risente)

ENRICO: ohee cos' hai da dire su Fidel? ( Enrico toglie la pistola a Righini)

RIGHINI:  no è il sigaro...

ENRICO:  Righini? zitto e a cuccia...(Righini si siede)..ma tu guarda se questo deve entrare qua vestito da golpista,con la pistola in mano,cercando di rapinarci e offendendo Fidel Castro...e meno male che non hai nominato Che Guevara altrimenti ti avrei scaricato tutto il caricatore addosso.

RIGHINI:  tanto è finta..

ENRICO:  è finta? E tu fai una rapina e minacci la gente con una pistola ad acqua? Guarda Marco, facevate proprio bene a prenderlo in giro questo coglione

(Righini si mette a piangere)

MARCO:  oh Righini cos'hai...dai non piangere, se vuoi ti diamo una mano...

ENRICO:  ...ti diamo? Guarda che quello finché non chiede scusa a Fidel per me è morto...

MARCO : hai sentito quello che ha detto Enrico? chiedi scusa...

RIGHINI:  scusa.

ENRICO:  più forte non ho sentito...

RIGHINI:  scusa (un po' più forte)

ENRICO:  guarda che sta a Cuba se non gridi non ti sente...

RIGHINI:  SCUSAA!

ENRICO:  così va meglio

MARCO:  allora di cosa ti serve?

RIGHINI:  tre settimane fa mi hanno licenziato...i miei genitori non mi vogliono più vedere..mi hanno detto che sono un fallito...sono tre giorni che dormo da un mio amico clandestino ivoriano...

MARCO:  capisco è per questo che hai cercato di rapinare le poste...

RIGHINI:  si.

ENRICO:  si , ma non abbiamo un euro..come facciamo...non possiamo nemmeno mandarlo via così a mani nude

ENRICO:  ....trovato!...chi è di noi che ha la camera piena di cose inutili ma comunque di un certo valore?

MARCO:  Andrea..certo!

ENRICO:  ascolta Righini in fondo al corridoio troverai una stanza piena di tante belle cose, tu vai li e prendi tutto quello che ti piace?

RIGHINI:  va bene...in fondo al corridoio...

ENRICO:  si...vai..(righini esce)...ah che adoro fare del bene...

RIGHINI:  (fuori scena) o mio dio ma qui sembra di stare all'ipercoop!!(buio)

(luce Enrico e Marco salutano Righini)

RIGHINI:  grazie ragazzi, senza di voi non avrei proprio saputo dove sbattere la testa.

MARCO:  di niente...hai preso tutto quello che ti serviva?

RIGHINI:  si non vi preoccupate ho chiamato un mio amico con il furgone per caricare tutto...grazie ancora

ENRICO:  figurati (Righini esce)

MARCO:  tutto è bene quel che finisce bene.

ENRICO:  Andrea come la prenderà?

MARCO:  chi se ne frega...vuoi mettere la stupida e inutile cupidigia di quel ragazzo con la felicità del prossimo!

(Da dietro le quinte si sente la voce di Andrea)

ANDREA: ragazzi! (lo urla)

ENRICO: oddio, Alessia Marcuzzi!

MARCO:  E’ Andrea,cretino! Ora s'incazza come una iena...

ENRICO : come facciamo a spiegarglielo, gli ha svaligiato tutta la camera...

ANDREA:(fuori scena)..ragazzi grandi novità..

(Enrico e Marco si mettono ko da soli e svengono. Subito dopo Andrea entra)

ANDREA:ah ah! tiè un altro colpo del geniale gigolò, ho un appuntamento con la ragazza che seguivo all'università, ma guarda questi stanno già dormendo..beh io vado a prepararmi perché devo portarla a cena fuori (esce).

ANDREA:ahhhh! mi hanno svuotato la camera...(entra).. ragazzi, oh mamma, non saranno mica morti...Enrico..Marco..(si risvegliano).. hanno rubato tutto...solo a me...bastardi...

MARCO:  ...oh...Andrea menomale che sei arrivato..erano in quattro..

ENRICO:  armati fino ai denti...

MARCO:  ci hanno minacciato armi alla mano...

ENRICO:  ...e poi ci hanno stordito maledetti bastardi se li riprendo...

(Entra  Eva)

EVA:         scusate...ho incontrato un ragazzo per le scale e mio ha detto che al terzo piano due bravissimi ragazzi stanno regalando dei vestiti di un loro amico ricco...a me che mi date?

( Andrea da dietro il divano prende un fucile . )

BUIO.  

RAPIMENTO

(Andrea dorme sul divano; entra Enrico)

MARCO:  (sussurra)allora com'è andato l'esame?

ENRICO:  ah guarda non me ne parlare..

MARCO:  shhh...fai piano!

ENRICO:  ma dorme ancora?

MARCO:  stanotte ha fatto tardi, è andato a casa di una tipa,questa soffre di insonnia e l'ha tenuto sveglio tutta la notte..ma insomma cos'è successo?

ENRICO:  mi sono rifiutato di dare l'esame.

MARCO:  rifiutato?

ENRICO:  per forza lo sai come si chiama il prof. di letteratura moderna?..FINI Attilio Fini.

MARCO:  e allora?

ENRICO:  e allora! io a FINI il voto non glielo darò nemmeno mai...figurati se me lo deve dare lui a me...

MARCO:  ma che palle.

ENRICO : buoni questi tortellini...(assaggiandone uno dal piatto)

MARCO:  (voltandosi e mostrandogli la confezione)..tortellini FINI...

(Enrico schifato allontana il piatto Andrea si sveglia)

ANDREA: cos'è questa confusione?

MARCO:  nottataccia eh!!

ANDREA: mi è andata anche troppo bene,dopo 5 ore consecutive cominciavo a non sentire più le gambe...e lei che mi diceva "non ho sonno, io non ho assolutamente sonno" allora quando ho cominciato ha temere per la mia vita....si è addormentata..

MARCO:  si è stancata?

ANDREA:  no l'ho tramortita con la sveglia del Mulino Bianco.

(suona il campanello)

ENRICO:  vado io...buongiorno...ehii ma..

(Entra un uomo tutto vestito di nero, occhiali neri aria minacciosa rivolgendosi ad Andrea)

TERMINATOR:         il signorino Andrea Balleri? ( infila una mano nella giacca)

ANDREA: oddio TERMINATOR

TERMINATOR:         lavoro per suo padre...sono venuto a consegnargli la sua paghetta mensile.

ANDREA:ma non mi ha fatto sempre un bonifico bancario?

TERMINATOR:         si lo sappiamo ma è scattato l'allarme rosso...signorino Andrea la nostra organizzazione teme che la sua persona sia a rischio rapimento e riscatto.

ANDREA:rapimento?

TERMINATOR:e riscatto; le sue nuove direttive sono di rimanere in casa

e non uscire per nessun motivo!

ANDREA:cosa?! ma io stasera ho un aperitivo irrinunciabile con i miei amici del club Mercedes..

TERMINATOR: negativo, le direttive sono chiare, reclusione preventiva e indagini in loco, anzi devo andare...un nostro informatore ha notato dei movimenti strani al bar qua sotto....(fa per uscire si ferma sulla porta) mi raccomando stia qui e non si preoccupi di niente pensiamo a tutto noi (esce)

ANDREA:ma porca miseria, figurati se stasera me ne sto qua rinchiuso in casa, capirai ho fatto installare i cerchi in lega color zafferano, li voglio far schiattare d'invidia ah..ah..ah.

ENRICO:  e se c'è davvero qualcuno che ti vuole rapire?

ANDREA: si ma figuriamoci...

MARCO:  scusa Andrea..ma si può sapere chi sono i tuoi genitori?

ANDREA: non lo so nemmeno io, è troppo pericoloso anche per me saperlo, quando avevo cinque anni sono stato mandato in un collegio austriaco sulle pendici di un monte svizzero in valle d’aosta

MARCO: perché gli faccio delle domande?

ENRICO:  si scusa ma ... conoscono il tuo nome, potrebbero benissimo risalire a tuo padre..

ANDREA: è falso, è un cognome finto, due anni fa mi chiamavo Andrea Uber Uber, purtroppo è il prezzo del potere .

(Suona il campanello)

MARCO:  chi sarà?

ENRICO:  hai sentito..terminator ha detto di non aprire a nessuno.

ANDREA: guardiamo almeno chi è .

ENRICO:  vado io (con fare eroico).

MARCO:  potrebbe essere pericoloso...

ENRICO:  ...anni ed anni di manifestazioni in piazza..tzk..si chi è?..oh mio Dio è terminator!

ANDREA: cos'ha fatto?

(Entra terminator zoppicando)

TERMINATOR:         sono stato ferito...stavo pattugliando il marciapiede qua sotto quando ad un certo punto ho visto un tipo sospetto...mi sono avvicinato con il favore delle ombre quando da dietro un cespuglio è saltato fuori un cane addestrato alla difesa che mi si è attaccato ad una gamba..meno male che sono stato addestrato anche per queste situazioni...

ANDREA: e cos'hai fatto?

TERMINATOR:ho preso la testa del cane e l'ho fracassata contro quella del suo padrone, sono morti sul colpo...la squadra di recupero ha fatto subito sparire i corpi.

MARCO:  ma si sente bene?

TERMINATOR:affermativo, sono ancora un po' scioccato...quell'enorme cane con quel campanello al collo...che spavento...

ENRICO:  ..un campanello?...ma il padrone non era mica un ragazzo con i rasta un giacchetto militare e le trecce alla barba?

TERMINATOR:affermativo.

ENRICO.  VALENTINOO!...ha ammazzato Valentino...

MARCO:  calma Enrico chi era questo Valentino un tuo amico?

ENRICO:  no Valentino era il cane un rottweiler,il padrone si chiamava Jurghen un mio amico punk che frequentava il centro sociale.

MARCO:  ma perché ha chiamato un rottweiler Valentino?

ENRICO:  perché quando saltava addosso alla gente faceva dei ricami sui vestiti meglio dello stilista...oddio che tragedia

TERMINATOR:se l'è cercata; così impara a lasciare il cane in giro senza la museruola...argh che dolore.

ANDREA. bisogna fare qualcosa per questa ferita...come si deve fare?... si deve incidere e succhiare la ferita?

MARCO:  ma non l'ha mica morso una vipera!

TERMINATOR:         nessun problema...nella mia giacca ho tutto il necessario per il pronto soccorso, prendetemelo.

(Enrico glielo prende, Terminator estrae una siringa con un enorme ago Andrea sviene subito Enrico lo soccorre, suona il campanello)

MARCO:  oddio chi può essere ora?

ENRICO:  vai tu ad aprire io sto qui con Andrea; su Andrea riprenditi è solo un ...enorme..spaventoso ago.

MARCO:  chi è?

MAMMA:          siamo noi tesoro siamo la mamma e il papà...

MARCO:  (affacciandosi) sono i miei genitori...

ENRICO:  e mandali via!

TERMINATOR:         se mi vedessero qui la loro vita sarebbe in pericolo..

MARCO:  come in pericolo oh! Ma scherziamo…

ENRICO:  e dai inventati qualcosa e togliteli dai piedi ‘sti rompi palle

MARCO.  ehmm.mamma non posso aprire.

MAMMA:          e perchè?

MARCO:  ...ssoono..ehmm nudo ecco...nudo non posso..

MAMMA:          capirai ti vergogni della mamma e del papà?

MARCO:  no è che non sono...solo..

MAMMA:          sei in casa nudo con una ragazzaaa, ma non ti vergogni..senza presentarla alla mammaa (piagnucolando)..

MARCO:  no non è una ragazza..siamo io Enrico ed Andrea siamo nudi tutti e tre (si tappa la bocca rendendosi conto della cazzata appena detta)

PAPA’:     come? tutti  e tre nudi...brutti finocchi ma io butto giù la porta e vi ammazzo...io vi aizzo contro le pecore .

(Terminator si alza e tira fuori una pistola)

TERMINATOR:         apri la porta  sono dardi soporiferi. (Marco apre la porta e Terminator spara)

MARCO: ah, se sono dardi soporiferi…

(Terminator si siede e telefona con un cellulare)

TERMINATOR:         patatina? qui è ketchup chiedo aggiornamenti sulla missione happy meal...ok tra quanto?...ok

MARCO:  ma cosa? (Terminator lo zittisce con un gesto)

TERMINATOR:         (guardando l'orologio) 5,4,3,2,1,(si sente un esplosione)

ENRICO:  oddio cos'è stato?

TERMINATOR:         avete presente che avevamo notato dei movimenti sospetti nel bar qua sotto?

MARCO:  si e allora?

TERMINATOR:bene il bar non esiste più, è stato appena fatto detonare (si alza e se ne va) grazie per la collaborazione, il signorino Andrea è al sicuro adesso...alla prossima emergenza .Ricordatevi che il paese è in debito con voi.(Compone un numero sul cellulare e parla mentre esce .)

Mamma…si.. torno a mangiare a casa .

ANDREA: cos'è successo?

MARCO:  niente..sei solo svenuto,siamo stati scambiati per tre gay.hanno sparato ai miei genitori e hanno fatto saltare il bar all'angolo.

ANDREA: (rivolto al pubblico) quanto sono rimasto svenuto?

(Entra Eva)

EVA: ragazzi ci sono due testimoni di Geova sdraiati sul vostro zerbino di casa.

BUIO

L'APPUNTAMENTO AL BUIO

(Andrea e Marco guardano la televisione)

MARCO:  certo che boiate questi film americani!

ANDREA: non è americano... sono italiani che hanno girato un film all'americana

MARCO:si però rimane un'americanata

ANDREA:  a me è piaciuto, specialmente l'idea dei poliziotti travestiti da camerieri, le scene d'azione alla John Woo...

MARCO:  si va bene, ma fare un film poliziesco sul furto delle mance dei camerieri...

ANDREA: allora vatti a guardare un film di Muccino o di Bellocchio...

(Entra di corsa Enrico)

ENRICO:  e vai ce l'ho fatta...

MARCO:  oh bravo hai superato l'esame di stamani...

ENRICO:  no, il professore si è rifiutato di farmi entrare in classe perché non gli piacevo come ero vestito...

MARCO:  in effetti chi è il tuo stilista ? Richard Ginori ? comunque cos'hai da essere così contento?

ENRICO:  ho un appuntamento (si atteggia un po')

ANDREA:  dal dentista?...(sghignazza)

ENRICO:  ah ah ah simpatia...con una ragazza...

MARCO:  e com'è...carina?

ENRICO:  ehmm si bè...almeno credo

MARCO:  come credi?

ENRICO:  se devo essere sincero non l'ho ancora vista... è un appuntamento al buio

ANDREA: e se è un cesso intasato?

ENRICO:  no, no non è possibile, una mia amica mia ha detto che è molto carina e simpatica..

ANDREA: ma ha un piccolo difetto..

MARCO:  ..si chiama UGO (ridono)

ENRICO:  Alessandra si chiama, ho il suo numero di cellulare..

ANDREA: e allora chiamala no!

ENRICO:  beh veramente avevo in mente di mandarle un sms...

ANDREA:  un sms...tu vorresti invitare ad uscire un ragazza con un messaggino...a parte che non hai nemmeno il cellulare e poi se la prima volta che ti fai sentire non la chiami almeno al telefono quella all'appuntamento non si presenta nemmeno se la pagano.

ENRICO:  dici che la devo chiamare?

MARCO:  ed anche alla svelta..

ENRICO:  va bene... però voi datemi una mano perché io per telefono mi inibisco non spiccico una parola lo sapete...

ANDREA:vai tranquillo ci siamo qui….. io.

Marco: e io ?

ANDREA: stai li.

(Enrico fa il numero di telefono)

ENRICO:  Alessandra?... ciao sono Enrico si l'amico si Marina...mi ha dato lei il tuo numero di cell... ehm...(gli altri li fanno cenno di andare avanti)..insomma volevo avere la tua..opinione...sulla possibilità di poter... consumare(gli altri fanno dei visi preoccupati)... un ...che ne so un pasto anche frugale con la mia modest..issima persona....stasera alle 8:00...diciamo a casa tua che tra parentesi non so nemmeno dov'è...ah OK...va bene

ANDREA:          che schifo di telefonata...

MARCO:  allora cos'ha detto...

ENRICO:  macché aveva il cellulare spento...

(Entra Marco, Andrea sta riattaccando il telefono)

MARCO:  con chi eri al telefono?

ANDREA: con quella tipa di Enrico.. Alessandra (molto vago)

MARCO:  cosa fai Andrea, cerchi gia di fregargli la ragazza

ANDREA: no, no ma cos'hai capito, Enrico si vergognava allora mi ha chiesto di telefonare al posto suo... tutto qui

MARCO:  bravo fai pure il ruffiano adesso

ANDREA: beh sai quando un amico ti chiede un favore...

MARCO:  si e tu non ci guadagni niente?

ANDREA: guarda che così mi offendi...possibile che tu mi ritenga così insensibile...

(Marco si avvicina e legge la rubrica si Andrea sul tavolo)

MARCO:  e questo numero di cellulare di una certa ALESSANDRA sottolineato tre volte di VIOLA (schifato)

ANDREA: quello cosa c'entra, non è mica detto che gli vada bene ad Enrico con quella... magari non è il suo tipo, non so potrebbe avere l'alito pesante, i capelli unti, mangiarsi le unghie per contorno...

MARCO:  si,si ho capito che schifo...ma Enrico dov'è?

ANDREA: è di la, si sta preparando...(urlando)..Enrico tutto a posto, ha accettato,ha detto che prima ha un impegno ma poi..

ENRICO:  grazie Andrea ne ero sicuro...sono pronto.

(Enrico entra con una camicia rossa sgargiante con la falce e il martello. Andrea e Marco lo guardano con occhi sbarrati).

ENRICO:  è l'unica camicia che ho, è inutile che mi guardiate così!

MARCO:  ma non hai proprio nessun ritegno... ti presenti ad un appuntamento vestito come un cosacco al ballo della steppa?

ANDREA:          ascolta Ivan Drago ma quando la vedi cosa le dici "ti spiezzo in due"!!

ENRICO:  grazie, sempre molto gentili...

MARCO:  senti...ti presto io un maglione così copri quella cosa orribile va bene? (esce)

(Enrico allarga le braccia come a dire "cosa ci posso fare" ma Andrea comincia ad imitare un pugile dicendo "ti spiezzo in due"...poi si volta verso il pubblico e urla "CARLOTTA"...ride.)

ENRICO: era Adriana cretino!!!

( Entra Marco con un maglione.)

MARCO:  ecco tieni mettitelo...meglio no?

(Marco e Andrea al solito gesto di Enrico di allargare le braccia partono in due come prima Enrico li manda a quel paese e fa per mettersi il suo solito giacchetto verde)

ANDREA: fermo assassino cosa fai ti metti quell'orrore addosso? Non fai nemmeno 10 metri e ti ferma la polizia per perquisirti...ti presto un cappotto io dai..(esce ed entra subito con un cappotto grigio)

ENRICO:  bello sembra la mia misura...(lo indossa)..è perfetto.. ma come fa a starti addosso a te scusa?

ANDREA:          non è mio infatti...è di una mia vittima, sai ogni volta che faccio centro... da casa delle rispettive signorine porto via sempre un souvenir!

ENRICO:  e te hai portato via un cappotto?

MARCO:  sai non ti conviene dirlo tanto in giro...di solito uno parta via un paio di mutandine, una giarrettiera, toh una calza...non un "cappotto da uomo" (MARCO e ENRICO ridono)

ENRICO:  ragazzi scherzi a parte qui scatta l'operazione troppi galli nel pollaio..

MARCO:  Ma certo….cioè?

ENRICO:  cioè..poniamo il caso che stasera la faccenda vada ben oltre le più rosee previsioni...

ANDREA: ah ah ,ho capito.. noi stasera non siamo in casa..

MARCO:  come non siamo in casa?

ANDREA: ha ragione Enrico scusa...certi momenti richiedono una certa provaci , piracy ..pre…intimità !

MARCO:  OK ma dove andiamo scusa?

ENRICO:  perché non vai a mangiare dai tuoi genitori..poi fingi una crisi di attaccamento alle sottane e rimani a dormire li..

MARCO.  giusto giusto..(molto entusiasta)

ENRICO:  e tu?(rivolto ad A)

ANDREA: io stasera...cos'è oggi?

MARCO: venerdì

ANDREA:;        venerdì...Ingrid..il venerdì ho lezioni di tennis con la bella svedesona... capirai bionda un metro e ottantacinque per accontentarla tutta me la devo fare un pezzo alla volta...anzi a proposito lo vuoi un consiglio da amico...con la quella tipa di stasera cerca di evitare di parlarci di politica...le ragazze lo trovano molto noioso...

MARCO:  concordo perfettamente promettilo...

ENRICO:  si lo prometto!...oh...allora siamo d’accordo

MARCO e ANDREA fidati, spariamo in una attimo (si danno tutti la mano in coro) CON IMPEGNO E CON FATICA ALLA CONQUISTA DELLA...

(Buio)

(Entra Enrico in  avanscoperta e dietro Alessandra)

ENRICO:  Vieni, accomodati pure..

ALESSANDRA:         grazie...uh che... carina questa casa (un po' finta) l'hai arredata te?

ENRICO:  (non accorgendosi del sarcasmo di Alessandra) beh modestamente ho avuto sempre un inclinazione per l'architettura... questo nostro modo così particolare per esprimere la nostra...personalità (dicendo così appoggia una mano su una statua con un pene enorme, se ne accorge e lo tappa con il cappello)

ALESSANDRA: è proprio vero...

ENRICO:  sai, solo adesso mi rendo conto che non è stato molto romantico portarti a cena alla festa dell'unità...ma..sai per me è stato un momento così interessante.. per me quel luogo è molto ... significativo...

ALESSANDRA: ...in che senso?

ENRICO:  beh è un posto in cui convergono tante persone, dove si possono avere..scambi di opinioni..esperienze..

ALESSANDRA: ahh ho capito

ENRICO:  sai la serata è stata molto stimolante e ti vorrei leggere una cosa che ho scritto mentre sei andata...a vomitare il fritto misto in bagno...

ALESSANDRA: che carino l'hai scritta su di un tovagliolo...

ENRICO:  si...è per te.         (tossisce) Il girasole non volge lo sguardo al sole ma tinge d'oro la sua chioma per onorarti oh mia musa che le meraviglie dell'animo furon disciolte come miele nel latte...alla tua vista e fruste e bastoni flagellarono il mio...il mio...qui non ci leggo perché c'è una patacca d'olio...l'armonia e l'amore le onde del cuore e tu ti volgi a me come il bambino guarda la vetrina del pasticcere oh giovane canarino che non voli più non volteggi più intorno al mio amore casto come una prugna secca...sarà o non sarà.. ma chi lo sa dove si andrà a finirà... e le campane suonano a festa (con una penna fa un'aggiunta) per te e per me...olè...queste l'ho aggiunte ora.. ti è piaciuta?

ALESSANDRA: oh Dio credo che.. il fritto.. vado in bagno...

ENRICO:  oh, ma certo vai pure (si siede sul divano)

ALESSANDRA: (rientra) ora sto un po' meglio (si siede accanto a Enrico)

ENRICO:  hai bisogno di qualcosa?

ALESSANDRA: (avvicinandosi) beh sai in questo momento avrei proprio bisogno di un po' di coccole

(Enrico si avvicina la cinge con un braccio fa per baciarla entra Andrea di colpo)

ANDREA: scusate..scusate..scusi signorina..mi sono dimenticato... dimenticato...mi serve per stasera...

ENRICO:  le palle...ti servono le palle stasera almeno due...

ALESSANDRA: ..le palle?

ANDREA. e ENRICO : si le palle...da tennis ho un allenamento

ALESSANDRA: ma...a quest'ora?

ANDREA: si beh sono molto indietro con le lezioni

ALESSANDRA: ma lo sai che la tua voce non mi è nuova...

ANDREA: per forza ti ho telef...(Enrico lo porta via si avvicinano al pubblico)

ENRICO:  allora che cavolo vuoi? mi stai rovinando la serata...

ANDREA: scusa Enrico ma quella con cui ho "lezione di tennis" stasera..Ingrid..non mi ricordavo che è fissata con i Vichinghi

ENRICO:  i Vichinghi?

ANDREA: si i Vichinghi.. cosa ci vuoi fare...dov'è il costume da Conan il barbaro?

ENRICO:  ...è in camera di Marco se l'ha indossato lui quella volta che fece lo sciopero davanti alle poste.

ANDREA::a già mi ricordo..vado subito (esce)

ENRICO:  (E. si siede sul divano scuotendo il capo)scusa...

ALESSANDRA: cosa c'entrano i Vichinghi con il tennis?

(esce Andrea con addosso una pelliccia un parruccone e una spada)

ANDREA: tutto fatto...scusate ancora.

ALESSANDRA: finalmente soli...cosa potremmo fare...

ENRICO:  potrei recitarti un'altra delle mie poesie...

(Alessandra sorpresa da un conato di vomito prende al volo il tovagliolo dove c'era scritta la poesia di prima e se lo porta alla bocca ed esce velocemente)

ENRICO:  ma c'è scritta la mia poesia su quel tovagliolo...

ALESSANDRA: (dal bagno) torno subito fa un po' caldo qua dentro se non ti dispiace mi tolgo il maglione...

ENRICO:  no, no fai pure(se lo toglie anche lui e gia che c'è si cala i pantaloni...entra Alessandra con una vistosissima camicia verde con il simbolo della Lega, Enrico è in boxer e camicia rossa in mezzo alla stanza...quando i due si vedono gridano come impazziti)

ENRICO:  ahh ecco cos'era l'impegno che avevi prima...il raduno dei leghisti in piazza del comune...

ALESSANDRA: ...e io me lo dovevo immaginare che uno che ti porta a cena alla festa dell'unità non poteva che essere...un pezzente comunista...

ENRICO: brutta vipera scommetto che ti hanno messo nome Alessandra...come la Mussolini.

ALESSANDRA: parli bene te ENRICO Berlinguer...

ENRICO:  non offendere Berlinguer perché ti ammazzo(i due si accapigliano)...ho portato il nemico in casaaa...

(entra Marco che vedendo la situazione si butta nel mezzo)

MARCO:  ohh calmatevi ma cosa sta succedendo quì?

ALESSANDRA: e lui chi è...Prodi?

MARCO: perché ho la faccia da muppet difettoso ?

ENRICO:  e te cosa ci fai qua?

MARCO:  era andato a casa dei miei ma dalla contentezza di avermi a casa hanno festeggiato prima del mio arrivo...li ho trovati completamente ubriachi che ballavano il flamenco sul tavolo di cucina...così sono tornato indietro e stavo soltanto prendendo una coperta per dormire in macchina...meno male che sono passato stava per succedere una disgrazia.

ENRICO:  macché disgrazia...lei è una disgraziata guarda con chi sono uscito...con la figliola di Borghezio...se lo sanno i miei amici del centro sociale “dalla russia con amore”

ALESSANDRA: ma stai zitto che per poco non morivo intossicata...alla Festa dell'Unità mi ha portata sto bolscevico...

ENRICO:  bolscevico a chi...brutta secessionista...

MARCO:  ohh BASTA!...ma vi rendete conto di come siete ridicoli...comunisti...leghisti...che differenza fa siamo tutti...italiani

(Marco si mette in mezzo ai due con una camicia bianca addosso in modo da formare la bandiera italiana...parte l'inno di Mameli...buio)   

NULLATENENTE

(Andrea passeggia nervosamente nel salotto, guarda l'orologio)

ANDREA: Enrico sei pronto?

ENRICO:  (fuori scena) no non ancora..non è mica facile mettersi questo vestito...

ANDREA: guarda che è tardi...se non ti muovi ti lascio qua..

ENRICO:  ma siamo sicuri che mi devo conciare così per venire a quella festa?

ANDREA: certo è una festa in maschera...mi sono travestito anch'io...

(entra Marco)

MARCO:  ciao..

ANDREA: ohh ciao Marco già che ti vedo mi ha detto il portiere che oggi passerà il padre del proprietario del palazzo a riscuotere l'affitto.

MARCO:  ma chi il vecchio?

ANDREA: già, il vecchio ma soprattutto rincoglionito...Enrico ti vuoi sbrigare

MARCO:  dove andate?

ANDREA: ad una festa..

MARCO:  bene, bravi avete fatto bene a non invitarmi belli amici ...(esce Enrico vestito da donna)...avete fatto bene appunto dicevo a non invitarmi..(schifato)...

ENRICO:  ma non ti eri travestito anche tu?

ANDREA: infatti..sono vestito da magnaccio...

ENRICO:  ahh...e quindi se tu sei vestito da pappone io cosa sarei?

MARCO:  una prostituta è chiaro...

ENRICO:  invidiosa guarda che ti graffio...comunque non so se me la sento di uscire conciato così...

ANDREA:          ma se sono mesi che mi ammazzi..."Andrea perché non mi presenti qualche tua amica, Andrea perché non mi porti mai ad una festa con te...?" Bella riconoscenza..

ENRICO:  ma vestito in questo stato al massimo posso beccare un vecchio bavoso...

ANDREA:ohh senti mi hai rotto, vuoi venire o no?

ENRICO:  no..guarda veramente ti ringrazio ma non me la sento..

ANDREA:va beh.. poco male vorrà dire che telefonerò a Jennifer...(fa velocemente un numero) "Jennifer?..ciao sono Andrea ti andrebbe di venire ad una festa con me stasera?...ok passo a prenderti tra mezz'ora...

ENRICO:  ...ma non l'avvisi del travestimento?

ANDREA:scherzi? allora non hai mai visto come si veste Jennifer quando deve uscire con me...(buio)

(Enrico è ancora vestito da donna entra in scena sculettando facendo finta di fare la civettuola-bussano alla porta.)

ENRICO:  Chi è? (con voce femminile)

VECCHIO:Sono il padre del locatore ;devo riscuotere l'affitto di questo mese...(parla con accento siciliano)

(Enrico è visibilmente scosso si guarda intorno con paura)

ENRICO   Marco... Marco puoi venire?...(sottovoce)... un attimo solooo(alla porta)

(Entra Marco )

MARCO:  cosa c'è?

ENRICO:  c'è il locatore la fuori... vuole i soldi dell'affitto..

MARCO:  oddio non abbiamo una lira nemmeno questo mese stavolta ci butta fuori davvero

ENRICO:  Andrea dov'è andato?

MARCO:  e che ne so, sarà come al solito in giro a fare il coglione

ENRICO : quello è li fuori che aspetta bisogna inventarsi qualcosa e subito

(Marco guarda nello spioncino poi si volta tutto soddisfatto).

MARCO:  nessun problema.. ho trovato la soluzione.

ENRICO:  si?

MARCO:  ma non hai visto chi c'è la fuori? c'è il vecchio rincoglionito..

ENRICO:  ma chi tuo padre?

MARCO:  no bestia, il padre dell'affittuario l'ex sergente dell'aeronautica me l'aveva già detto Andrea.

ENRICO:  ma chi quello che ogni volta che sente passare un'ambulanza scambia la sirena per un allarme antiatomico e si va a rinchiudere in cantina?

MARCO:  per due giorni almeno... si è lui... stai a vedere (apre improvvisamente la porta ignorando Enrico che cerca di fermarlo)... buongiorno si accomodi pure...

(Entra un vecchio, vestito possibilmente come un sergente dell'esercito che zoppica insicuro nel salotto).

VECCHIO:buonasera signori ma voi chi siete?

MARCO: ehmm.. siamo i genitori di Marco quel bravo ragazzo che abita qui

VECCHIO: ahh si mi ricordo anzi a proposito dica a suo figlio che la smetta di fare aria nella tromba delle scale non sta bene...(marco lo guarda imbarazzato  Enrico ride) e questa è sua moglie piacere...gran bel donnone.

MARCO:  come può ben vedere i ragazzi non ci sono quindi se potesse ripassare più tardi

VECCHIO:......ma voi chi siete? (E. e M. si guardano increduli)

ENRICO:  siamo...(con voce da uomo)...ehm.. siamo i genitori di Marco quello che fa aria per le scale...(Marco lo guarda male Enrico si giustifica sottovoce)... era per ricordarli al sergente...

VECCHIO:        già ora mi ricordo sapete le mia memoria non è più quella di una volta da quando sono stato abbattuto dalla contraerea tedesca sopra Pordenone...ma comunque mi stavo domandando visto che ci siete voi qui... non potreste mica anticipare voi i soldi dell'affitto dei ragazzi...

MARCO:  lo farei volentieri ma non ho una lira nemmeno, io sono proprio un nullatenente...

VECCHIO:tenente?  Piacere FU SERGENTE MAGGIORE DELL'AERONAUTICA ITALIANA... ne abbiamo fatti fuori di tedeschi ehhhh...

MARCO:  no ma...(E. gli da di gomito).. ahh si ehh sapesse quanti, pensi che i miei compagni mi chiamavano lo "spargi vedove"...

VECCHIO:ehh si quanti bei ricordi la guerra... peccato sia finita così presto...(fa per uscire)

Comunque è stato bello ritrovare un vecchio commilitone, adesso devo andare... ci vediamo, buongiorno (sbaglia e prende la porta del bagno)

ENRICO:  ma dove va? (rivolto a M.)

MARCO:  magari doveva fare un bisognino...

(Si sente bussare alla porta del bagno)

ENRICO:  chi è?

VECCHIO:sono io amore...

ENRICO:  amore? ma chi...

MARCO:  aspetta aspetta un momento ha detto amore...tu sei vestito ancora da donna...

ENRICO:  no no e NO! non ci pensare nemmeno...

MARCO:  preferisci pagare l'affitto?

ENRICO:  no ma...

MARCO:  anzi no, preferisci non pagare l'affitto e finire nelle mani del proprietario dell’appartamento?

(con l'aria distrutta Enrico apre la porta)

ENRICO:  ohh ciao amore bentornato... dove sei stato?

VECCHIO:  buongiorno amore, sei bella come il giorno in cui ci siamo conosciuti...sono andato un po' in giro ho incontrato un mio vecchio compagno d'armi ma sai deve avere perso un po' la testa...(Marco fa i delle smorfie)... sai mentre ornavo a casa l'unico mio pensiero sei stata te il tuo bel viso...(si avvicina a Enrico).. al tuo corpo ancora così...(Enrico si ritrae schifato).. bello e invitante...(Enrico si alza di scatto)... al tuo metro e novanta senza tacchi...ma sei sempre stata così alta?(si alza anche lui)...ho sciolto un paio di pastiche di viagra nel bicchiere della dentiera.. amiamoci...(lo abbraccia ma E. lo allontana)

ENRICO:  no caro suvvia non davanti a... a nostro figlio(indicandolo con impazienza il sergente si volta e lo guarda E. tira un sospiro di sollievo)

VECCHIO:e tu cosa ci fai qui non avevi quel sequestro di persona stamattina?

MARCO:  ...l'abbiamo rimandata perché ...(cerca un aiuto guardando E.)...

ENRICO:  Calogero ha gli orecchioni...

VECCHIO: ...ma non parlavi siciliano tu?

MARCO:  si ma ehmm...(cercando di parlare in siciliano)...minchia sto seguendo un corso di dizione... beddamadre... presso un centro culturale " Notorius"... e sto imparando a parlare l'italiano...

VECCHIO:  Bravo figliolo...

MARCO:  ma comunque il problema è  un altro padre... ho bisogno di un prestito di denaro...mi servono 300 euro sennò è un casino (riperde il siciliano ma se ne accorge subito)... minchia...

(Il sergente ci pensa un po'...)

VECCHIO: e va bene... te li do io i soldi non ti preoccupare ecco figliolo 300 euro ... tieni e vatti a divertire...

ENRICO:  e no caro nostro figlio è troppo grande...non è giusto che tu li presti i soldi in quel modo...(si zittisce quando M. lo guarda male)...però se credi che sia giusto... fai pure...(rivolto al pubblico) mi sono immedesimato un po' troppo.

MARCO:  grazie padre... davvero grazie mille... ma ora devo proprio scappare ho da fare una cosa molto importante...(E. lo guarda impaurito)

ENRICO:  e io? cioè... e noi?

MARCO:  siete moglie e marito, fate quello che fanno di solito moglie e marito quando sono da soli...

(Esce ENRICO e guarda verso il pubblico.)

BUIO 

LE GRANDI MANOVRE

(Marco è seduto sul divano e legge il giornale entra Enrico con il cordless in mano sta telefonando)

ENRICO:  COSAA!?..(urlando Marco ha un sussulto smette di leggere il giornale).. Te lo puoi scordare Alessandra, al raduno dei padani a Belluno non ci vengo...ma con chi ti credi di parlare ehhh? Io che ho fatto più presenze in piazza a marciare con gli striscioni che presenze a scuola...non se ne parla nemmeno...se mi vuoi mi devi prendere così come sono o non se ne fa di niente...dopo tanti anni di militanza tra le file della sinistra farei la figura del cretino e io non sono un cretino!!!!!(butta giù ed esce da dietro il divano e ha due scarpe diverse)

MARCO.  ti sei messo due scarpe diverse!

ENRICO:  no è che piacevano pendant con i calzini...(si tira su i pantaloni anche i calzini sono diversi)..comunque(rivolto al pubblico)..io leghista, potete scommetterci non diventerò mai..MAI! Non farò la figura del cretino perché io non sono un cretino

MARCO :   è quello che stanno suggerendo le tue scarpe .

ENRICO :  spiritoso. (esce Marco scuote la testa riprende il giornale entra Andrea)

ANDREA: ciao!..Ho bisogno di te..

MARCO:  non ho soldi...ma poi il milionario in questa casa non sei tu?

ANDREA:lasciamo perdere i complimenti, ho un problema.

MARCO:  cosa c'è?

ANDREA: tutti voi mi avete considerato un...superficiale, un cretino pieno di soldi, egoista che pensa solo alle donne e a spassarsela (con una punta di orgoglio crescente)...ma da oggi la situazione deve cambiare...

MARCO:  ohh..ma cos'è oggi? La giornata nazionale contro l'idiozia? Tutti che vogliono dimostrare di non essere cretini, accettati per quello che sei, dai retta a me.

ANDREA :non hai capito...ho conosciuto una ragazza e per fare colpo su di lei...

MARCO:  non l'avrai mica portata sulla Mercedes a 180 Km/h sull'Aurelia...

ANDREA: no..

MARCO:  ho capito ti sei messo quelle maschere di carnevale così da sembrarle simpatico...

ANDREA:no, ma quello non è mai successo me lo sono inventato (dal giacchetto tira fuori una maschera e la getta via)..il problema è che l'ho invitata a cena e lei ha accettato

MARCO.  e che problema c'è?..Ma perchè TU stai chiedendo a ME dei consigli sulle ragazze?

ANDREA: il fatto è che...è una ragazza intelligente e colta...

MARCO.  ahh quindi non il tuo solito tipo...

ANDREA: si ..il problema è che oltre tutto è molto bella e affascinante...

MARCO:  un bel guaio per te ...l'unico libro che ti ho visto in mano l'hai usato per schiacciare una piattola

ANDREA.:comunque ho risolto parzialmente il problema; il professor Pagliacci mi ha detto che il suo autore preferito è TOTTIIESKY

MARCO : si certo l'autore preferito dei romani

ANDREA:si e poi quello che ha scritto i Promessi Sposi...Tanzoni

MARCO:  Manzoni!(sguardo verso il pubblico)

ANDREA: poi il professore ha detto che legge Pir..atello

MARCO:  ...chi non legge Piratello.

ANDREA:e poi Zola.

MARCO:  Zolà

ANDREA. dove?..(Marco prende il giornale e se lo accartoccia in faccia) la situazione è un po'..

MARCO:  ..è un disastro e immagino che lei si aspetti una persona che le parli di letteratura stasera...

ANDREA. appunto ed è per questo che mi devi insegnare tutto quello che sai...

MARCO.  ma non ci penso nemmeno e poi non abbiamo tempo...

ANDREA: ma dobbiamo trovare una soluzione.. quella tra poco arriva

MARCO:  va bene, senti ho un'idea. tu le citi a memoria la fine di "morte da sottosuolo" di Dostoevskij.

ANDREA: ahh si me lo ricordo...quello che poi ne hanno fatto un film.."Tremors".. con i vermi giganti che escono da sotto terra.

(Marco fa per andarsene ma Andrea lo blocca)..dai scherzavo andiamo avanti

MARCO:  ascoltami bene perché devi ricordarti tutto quello che ti dico...

ANDREA:lo sai a memoria?

MARCO:  certo...è il mio libro preferito...

ANDREA: ma non puoi prestarmelo?

MARCO:  te lo darei volentieri se qualcuno non lo avesse usato per schiacciare una zanzara sulla finestra che era aperta facendo volare il libro di sotto...

ANDREA:ok, ok ho capito scusa...

MARCO:  allora.. il testo fa così (Andrea prende appunti per i primi attimi poi perde il filo...vorrebbe interrompere ma Marco non se ne accorge)...per quanto riguarda propriamente me, non ho che portato alle estreme conseguenze nella mia vita, quello che voi non osavate portare nemmeno fino a mezza via , e per giunta la vostra viltà la prendevate per saggezza, e con ciò vi consolavate ingannandovi da voi. Quindi in conclusione sono ancora più vivo di voi...(buio)...più presto escogiteremo il mezzo di nascere in qualche modo da un'idea...ecco a questo punto aggiungi qualcosa di tuo ed il gioco è fatto...bene ti sei appuntato tutto?benissimo.. vedrai che andrà tutto bene (si alza ed esce)

ANDREA:aspetta per quanto riguarda me ? e adesso? (guardando il foglietto con i pochi appunti presi)

(Suonano alla porta Andrea guarda la porta con aria sgomenta)

ANDREA:qui ci vuole una mia grande interpretazione..(apre la porta la ragazza non si vede)..no aspetta, prima che tu possa dire qualcosa ti declamerò qualcosa scritto da me..."per quanto riguarda ..me ho portato a mezza via..la vostra viltà..la prendevate con saggezza.. al mio segnale scatenate l’inferno in conclusione ciò che è vivo, senza libri è vivo ce ne..vergognamo di essere uomini...escogiteremo..un’idea...(butta via il foglio) è che questi libri sono niente in confronto a te ,cioè te sei niente in confronto..cioè te...preferisci la pizzeria o il ristorante cinese? (si sente la porta che sbatte) lo sapevo...telefoniamo a Luana vah...(esce rientra Marco con il giornale) 

MARCO:  ohh non c'è nessuno finalmente...(si siede per leggere, rientra Enrico con il telefonino con un impermeabile addosso)

ENRICO:  ohh ancora con questa storia ,ma sei proprio insistente...IO sono uno che non cambia mai idea hai capito...no non c'è verso no...non ci vengo alla tua manifestazione (riattacca)

MARCO:  ancora con la manifestazione dei leghisti...

ENRICO:  no..(si toglie l'impermeabile sotto ha una camicia verde e i pantaloni con stivali alla fascista)...alla marcia in piazza con i ragazzi dell'occupazione del Liceo

MARCO:  ma...

ENRICO:  non dire una parola lo so ma...sai l'amore..( esce Enrico  e rientra poco dopo con un cappello del Livorno ,si siede accanto a marco che continua a leggere )

ENRICO :Marco ho bisogno di parlare, di sfogarmi .. non puoi immaginare quello che ho passato .

MARCO: va bene ma perché quel cappello ?

ENRICO: sai da piccolo quando avevo bisogno d’aiuto andavo da mio padre e lui aveva sempre questo cappello in testa quindi mi aiuterebbe molto se tu te lo mettessi . riuscirei a sfogarmi molto meglio. Mi ricordo ancora mio padre fermo davanti alla televisione, quando avevo un problema mi lasciava parlare , lui ascoltava in silenzio poi quando avevo finito si girava verso di me e mi diceva  “hai mica visto il telecomando? Devo alzare il volume . “

MARCO: se vuoi parlare con me va bene, ma non ti aspettare nemmeno per un secondo che mi metta questo cappello . è fuori discussione !

BUIO ( quando la luce si accende Marco ha il cappello e legge il giornale con una faccia esausta . Enrico continua a parlare .)

ENRICO: è una decisione più grande di me . Tradire i miei ideali o  la ragazza che amo ? Ma forse hai ragione è  meglio scegliere l’amore  . Che giornata terribile !

(Entra Andrea)

ANDREA: già, davvero terribile ( rivolto a Marco ); è andata male,non è incredibile?

MARCO :sai cos’è incredibile? Che ho comprato questo giornale cinque ore fa , cinque ore fa ho cominciato a leggerlo e ancora non l’ho finito.. questo è incredibile

(Tira il giornale a Enrico ed esce) .

ENRICO :guarda che se lo lasci qua non puoi finire di leggerlo. . mah !

BUIO

I GENITORI

(Entra Enrico si capisce che deve andare in bagno).

ENRICO: non ne posso più ! ( la porta è chiusa ) nooooo! Quanto hai?

(Esce Andrea )

ANDREA: ( tira fuori il portafoglio ) 20 euro.

ENRICO: ma vai a cagare !

ANDREA: va bene . ( e rientra in bagno )

ENRICO: noooo!!!!

(Entra Eva).

EVA: ciao.

ENRICO: ciao, che fai qui?

EVA: sono venuta a trovare il fornaio, aspetto che si svegli e poi vado da lui. Ma stai bene?

ENRICO: Si, si.

(Esce ANDREA dal bagno. Enrico cerca di avvicinarsi normalmente al bagno ma non ce la fa e corre dentro.

Entra  Marco con delle buste della spesa).

ANDREA: ciao Eva , come va?

EVA: Non tanto bene e tu non mi saluti? ( a Marco )

MARCO: ti ho salutato  venti minuti fa mentre facevi footing al  supermercato .

EVA:  non è colpa mia se il nuovo supermercato è enorme .

ANDREA: è davvero così  grande?

MARCO: si, pensa che io sono entrato qua sotto e quando sono uscito ero a Venezia . Mi son detto  “che  cazzo succede  “ ?

EVA: spiritoso .. Io comunque al supermercato ci vado solo per correre, a fare la spesa vado all’ alimentari.

ANDREA : perché ?

EVA: perché hanno le cose genuine invece  nei supermercati non so cosa compro .

MARCO: hai ragione, sono terribili  gli alimenti geneticamente modificati. Io oggi sono entrato nella sezione frutta e verdura  e ho sentito “ ciao “ ( lo dice lisciandosi i capelli )

EVA: e chi era ?

MARCO: erano le more.

ANDREA:  me invece l’ultima volta mi hanno mandato a cagare.

EVA: e chi era?

ANDREA: le prugne.(Eva ride solo alla battuta di Andrea, marco ci rimane male .)

Esce Enrico dal bagno muovendo la mano come se scacciasse un cattivo odore .

ENRICO: stavate parlando di me ?

MARCO , EVA ,ANDREA: no!

ANDREA: come mai prima hai detto che stavi poco bene ?

EVA: niente di grave, mi sono sentita male ieri e il dottore ha detto che devo farmi delle punture ma io non le so fare e non so a chi rivolgermi.

MARCO: se vuoi chiamo mio cugino .

EVA: perché è un dottore ?

MARCO: no è un drogato .

ENRICO: mi sembra che il fornaio i sia svegliato .

EVA: finalmente ! Vado di là.

ENRICO: ma che razza di famiglia hai ? ( Rivolto a Marco .)

ANDREA: non mi sembra il caso di esagerare ,ha solo i genitori completamente pazzi e un cugino drogato .

ENRICO: ti stai dimenticando lo zio che è stato condannato a venti anni di carcere per aver sodomizzato un pavone .

MARCO: grazie per averlo ricordato .

ANDREA: e come sta il pavone ?

ENRICO: male, non ha più fatto la ruota .

MARCO: vogliamo smetterla ? E poi in fondo tutti abbiamo avuto vent’anni ! ( Ride ma gli altri lo guardano male ) comunque adesso basta scherzare. Vi devo dare una notizia seria.

ENRICO: finalmente. Hai una storia d’amore che non ha al solita trama  che sarebbe tu ti innamori di lei, lei si innamora di un altro, l’altro si innamora di te .

MARCO: no. Mi hanno licenziato..

ANDREA: e perché?

MARCO: una cosa da niente, ho solo messo 3000 euro sul conto della persona sbagliata.

ANDREA: e ora che fai?

MARCO: beh, per fortuna al supermercato ho incontrato Righini. Vi ricordate Righini?

ENRICO: certo, ma che fai con lui?

(Marco sfila di tasca un passamontagna e lo indossa)

MARCO: noi rapiniamo.

ENRICO: sei impazzito?

ANDREA: bello! Come nei film!

ENRICO: tu sei completamente pazzo.

MARCO: è solo un lavoro provvisorio.

ENRICO: eh, lavoro.

MARCO: solo finché non trovo un nuovo impiego.

(suona il telefono) .

ANDREA: pronto…no, io non sono ancora pronto, devo ancora lavarmi i denti

ENRICO: che cretino, dai a me. Chi è? Ah, è per te ( a Marco).

MARCO: pronto, oh ciao papà, come? Sì, ok, sei qui sotto , ma non importa che passi, no, non è che non vi voglio, è che non è il momento…No, aspetta! Ha buttato giù.

ANDREA: perché non vuoi che passino?

MARCO. perché non volevano che stessi con voi due, dicono che siete dei cretini, allora gli ho detto che con noi da pochi giorni abita anche un medico.

ENRICO: un medico.

MARCO: sì.

ANDREA: diciamoli che il fornaio è il medico.

MARCO: no! Lo conoscono.

(suonano)

MARCO: oh Dio, non ce la faccio. Vado di là. Aprite voi (esce)

ENRICO: ( apre la porta) Accomodatevi.

PAPA’: Marco?

ANDREA: è di là. Ora arriva.

( i genitori si siedono)

MAMMA :Assaggiate questi biscottini che  ho fatto con le mie mani, sono buonissimi

( Enrico ne prende uno e rimane immobile con una faccia schifata)

Mamma: buono?

ENRICO: sì..(indietreggia e scappa in bagno)

MAMMA: assaggia anche tu.

ANDREA: oh, grazie, ma non ho fame.

PAPA’: guarda che ci offendiamo.

ANDREA: se volete vi offendo io ( Lo guardano male.)ne prendo uno ma non di più…(lo annusa, lo mette in bocca, per qualche secondo sembra che gli piaccia, poi gli viene da rigettare e scappa in bagno)

(Entra Marco)

MAMMA: ciao.

PAPA’: oh, meglio tardi che mai.

MAMMA: assaggia.

MARCO: no i biscotti no ( Terrorizzato .)

( Parte la musica di Psicho, la mamma guarda male marco .)

MARCO: Ne prendo due ? Ne prendo due .

PAPA’: e il dottore?

MARCO:: ah, il dottore…il dottore sta operando

MAMMA: ed è una cosa lunga?

MARCO: lunghissima.

MAMMA: che peccato, volevamo conoscerlo.

(Enrico ed Andrea escono dal bagno).

PAPA: che tipo di operazione sta facendo?

MARCO: al cuore.

ANDREA: al cervello.

ENRICO: al fegato.

( i genitori si guardano intorno intontiti)

MARCO: è un paziente molto sfortunato.

ENRICO: va beh, vi lasciamo soli.

Enrico va in camera mentre Andrea va in cucina .

(suonano)

MARCO: vado io.

(apre)

TOMMASO: buongiorno…sono tornato per l’enciclopedia…

MARCO: ecco il dottore ( lo tira dentro).

TOMMASO: dottore?

PAPA’: è lui ?

MARCO: Sì, questo è il dottore che abita qui, che fino ad ora stava operando. Passategli un biscotto.

( i genitori si girano per prendere i biscotti)

TOMMASO: (sottovoce) Lei è pazzo!

( MARCO allunga 100 euro)

TOMMASO: ecco il dottore ( allargando le braccia )

MAMMA: assaggi…

TOMMASO: no grazie, non accetto mai i dolci dagli sconosciuti ( viene guardato male dai genitori )

MAMMA: come preferisce.

PAPA’: come è andata l’operazione?

TOMMASO: mi hanno tolto l’appendice un anno fa, è andata bene ma l’anestesia potevano anche farmela.

MARCO: ah,ah, non è simpatico?

MAMMA e PAPA’: sì, sì.

PAPA’: sa, noi siamo contenti che con Marco ci sia una persona intelligente e con dei principi come lei…così lo può tenere lontano da quei cretini.

TOMMASO: sono sicuro che non sono così male.

PAPA’: ah no ? guardi. Andrea ? Andrea?

(Entra Andrea . )

ANDREA: Che c’è ?

PAPA’: Me lo porti un bicchiere di latte di pecora ?

ANDREA: ma noi abbiamo solo bicchieri di vetro .

MARCO: intendeva un bicchiere con il latte dentro .

( Andrea esce e rientra con un bicchiere con sopra il cartoccio del latte .)

ANDREA: Ma tutto non c’entra. ( Marco lo spinge fuori .)

PAPA’:vede ? è un cretino!

TOMMASO: ha ragione . ( Marco lo guarda male . )

PAPA’: siamo anche contenti che stia con altra gente, purchè siano brave persone, da piccolo era sempre solo..

MARCO: ehi c ‘ è differenza tra essere soli e sentirsi soli….e io mi sentivo terribilmente solo ( piagnucolando )

MAMMA: pensi che l’unica persona con cui stava era Gaetano,il portiere del nostro palazzo .

MARCO: ah Gaetano, mi voleva veramente bene . Me lo ricordo ancora , ogni volta che mi vedeva mi salutava , mi dava una caramella e poi si apriva l’impermeabile .

PAPA’: ma tornando a lei , che tipo di dottore è lei ?

TOMMASO: porta a porta!

(Marco si mette le mani nei capelli .)

PAPA’: cosa ?

MAMMA come ?

TOMMASO: nel senso  che in ospedale vado di porta in porta a curare i pazienti .

PAPA’: si ma io volevo sapere in cosa è specializzato .

TOMMASO: io curo quel coso che c’è qui ( si tocca il petto ) quello che fa rumore e fa girare il sangue nelle vene .

PAPA’: il cuore ?

TOMMASO: esatto ! C’è l’avevo sulla punta della lingua ma si vede che l’ho ingoiato .

MARCO: ah , ah è sempre più spiritoso (arrabbiato )

MAMMA: e che cosa ha nella valigetta ? I ferri del mestiere ? Faccia vedere .

TOMMASO: no ! ( ma ormai la valigetta è stata aperta )

MAMMA e PAPA’: enciclopedie ?

MARCO: ( fa una faccia stupita ma si vede che finge ) enciclopedie ?

TOMMASO: ehm  sapete nel tempo libero vendo enciclopedie ,odio stare con le mani in mano anche se riconosco che ci sono posti peggiori dove metterle.

MARCO: ( con falsa ammirazione ) che uomo !

PAPA’: eh già !

MAMMA: hai proprio ragione !

Entra un poliziotto , si ferma al centro. I genitori si alzano e vanno a destra il venditore   rimane a sedere  Marco va vicino all’uscita per le camere . Entrano  Enrico e Andrea il primo si ferma davanti al bagno, il secondo davanti alla cucina .

POLIZIOTTO:  polizia ! state tutti  fermi ! sappiamo che qui è entrato un venditore di enciclopedie rubate. È da mesi che tentiamo di prenderlo. Allora chi è il ladro tra di voi? (Il poliziotto ha un tic che col passare del tempo peggiora sempre più)

Il venditore indica  la mamma che a sua volta indica il marito che si guarda intorno per indicare qualcuno ma Marco corre in camera , Andrea in cucina e Enrico in bagno .

PAPA’: non è possibile !!!

POLIZIOTTO. Lei è in arresto !

(Buio)

VOCE FUORI CAMPO: Due ore dopo

POLIZIOTTO: allora le ripeto..lei è in arresto!

PAPA’: come in arresto…ma io non vendo enciclopedie!

POLIZIOTTO: ah sì, e quella che ha in mano cos’è?

PAPA’: me l’ha data lui(indicando il venditore)

TOMMASO: ahh..io? Guardi che io sono un professore sa? Un luminoso della medicina..

MAMMA: un  luminare

PAPA’:..zitta…cosa fai, lo aiuti anche? Pecora !

MAMMA: sai caro, è un professore, aiuta gli altri..

PAPA?: ma che professore, questo è un imbroglione..

MAMMA: un biscottino..(al poliziotto)

POLIZIOTTO: no grazie, sono in servizio..

MAMMA: suvvia, un biscottino..

POLIZIOTTO:..e va bene, stamani non ho nemmeno fatto colazione..

PAPA’: fermo (il poliziotto rimane col biscotto davanti alla bocca)se ci tiene alla sua vita non mangi quel biscotto..

MAMMA: ma caro…

PAPA’: devo dirtelo,cara, sono 30 anni che prepari questi biscotti ed hanno sempre fatto schifo..

MAMMA: ma li hai sempre mangiati…

PAPA’: non è vero, li ho sempre sbriciolati nell’acquario dei pesci..

MAMMA: ecco perché muoiono sempre…brutto schifoso bugiardo, mi hai preso in giro per tutto questo tempo..ma io chiedo il divorzio! (si accapigliano mentre il venditore cerca di scappare scusandosi)

POLIZIOTTO: fermi tutti e silenzio, ora basta,vi porto tutti dentro…forza, così chiariamo la situazione

(escono)

BUIO .

LA RIVELAZIONE

(Marco sta guardando la televisione stravaccato sul divano, entra Enrico vestito con una divisa da fascista ed una cartella da disegno in mano)

ENRICO:  a noi! Da oggi le cose cambieranno. Ho qui il piano risolutore geometrico del regime..

MARCO:  (si riprende dal torpore ma non vede Enrico perché è di spalle). Cosa?

ENRICO: no..è la piantina della casa…Lì farò costruire il balcone dal quale terrò i miei discorsi alla nazione..

MARCO: (notando il costume) Ma come ti sei vestito?

ENRICO: questo? E’ il completo che mi classifica come nuovo adepto del Findus

MARCO: vai a vendere i surgelati?

ENRICO: no,ignorante! Federazione Internazionale Duce Supremo, ho pensato: visto che ho fatto trenta,posso fare anche trentuno..anzi ho bisogno subito di un po’ di olio di ricino e di un manganello.

MARCO: perché?

ENRICO: perché come esame di ammissione devo fare una purga a qualcuno..anzi, non è che potresti fare da cavia?

MARCO: non ci pensare nemmeno!

ENRICO: dai, ti prego, fallo per me! Mi serve per fare bella figura con il capo camerata.

MARCO: ora lo prendo io un manganello, se non la smetti di dire stupidaggini. Ma non ti vergogni nemmeno un po’? Tutto il giorno a bighellonare in giro vestito da buffone.

ENRICO: allora non mi potresti prestare cento euro? Così pago qualcuno per farsi purgare.

MARCO: ma vai…a cagare te e la purga!

EMRICO: bel modo di rispondere a un amico..se c’era lui. Oggi sei proprio insopportabile. E  poi guardati, ma cos’hai? Da quando non lavori più sei in uno stato pietoso.

MARCO:  non lavoro più?...stanotte ho lavorato fino all'alba...(sbadiglia)...ho fatto il palo tutta la notte.

ENRICO:  ahh, a proposito, questi sono di Righini...stava facendo gli straordinari qua sotto..(gli dà la pistola e il passamontagna).

MARCO:  si è rimesso a scippare qua sotto?

ENRICO:  cosa vuoi, è la terza volta che ci prova in un mese..la prossima volta gli sparo te lo giuro...(lo guarda un po')..però a riguardarti meglio non stai proprio male

MARCO:  no?

ENRICO : no, no ,anzi ti vedo meglio di altri giorni...

MARCO:  di cos'hai bisogno?

ENRICO:  ce l'hai 100 euro da prestarmi?

MARCO:  sparisci dalla mia vista...iena.

(Entra Andrea sconvolto con addosso un pareo)

ENRICO:  Andrea ti vedo benissimo...forse... cos'hai?

ANDREA ...è successa una tragedia...stavo andando ad un pareo party...

MARCO:  ...oddio cos'è successo?

ANDREA: è una disgrazia ..(piange)

MARCO:  è successo qualcosa ai tuoi genitori?

ANDREA:..peggio!

ENRICO:  ai tuoi zii?

ANDREA:  peggio!

MARCO:  sei stato bocciato ad un esame?

ANDREA:qualcuno mi ha graffiato la macchina..(piange a dirotto)

(Marco ed Enrico si guardano suona il campanello parte la musica siciliana)

ENRICO:  oddio è il padrone di casa, cosa vorrà a quest'ora

MARCO:  ma che ne so va ad aprire?

ENRICO:  (al proprietario)...buongiorno dottore.

VITO:        non sono dottore grazie...(entra)..allora come va ragazzi tutto bene?

MARCO:  cosa c'è stavolta? I soldi glieli abbiamo dati questo mese no?

VITO:veramente no,ma vi ho dato tempo fino a domani e quindi per i soldi ripasserò . Ero venuto a vedere come ve la passavate...state bene?

ENRICO:  beh..in effetti..(gli indica Andrea)

MARCO:  ma non lo vede che qui c'è una persona che piange e sta male..non gliel'ha mai detto nessuno che è un essere privo di scrupoli e di coscienza?

VITO:si ,un inquilino giusto due giorni fa...adesso è all'ospedale con tutte e due le gambe maciullate...

MARCO:  certo che...prima di dire qualcosa la gente dovrebbe pensarci bene...

VITO:è quello che penso anch'io...comunque ero passato perché ho preso il numero di targa di quello che ha graffiato la macchina al bamboccio qui...tenete (tira fuori un foglietto)...baciamo le mani...(esce)

ENRICO:  sempre siano baciate...

MARCO:  hai visto Andrea non tutto il male viene per nuocere...

ANDREA:no lo so...tra l'altro chinandomi per vedere meglio lo sgraffio ho trovato un biglietto da 500 euro..

ENRICO:  e ma che culo...non è che me ne presteresti 100?

ANDREA:          si te ne strappo un pezzettino e te lo do!

MARCO.  no Andrea non scherzare te ne rendi conto che nonostante tu sia un tipo fondamentalmente incompetente,immaturo,indisciplinato

ENRICO:  interista...

MARCO:  insomma..nonostante tutto le cose ti vanno sempre bene te lo sei mai chiesto?

ANDREA:beh si anche il fatto di non conoscere i miei genitori, di avere come loro unico ricordo quel bonsai...che quando ho bisogno di qualcosa basta che chiami un numero di telefono e loro mi risolvono il problema..insomma mia sento a volte...

MARCO.  onnipotente?

ENRICO:  si onnipotente e allora fatemi capire chi sarebbe suo padre DIO?

(si accende una luce dal l'alto che illumina solo Andrea con l'Alleluia si sente poi una voce)

DIO:FIGLIO MIO, FINALMENTE CI SEI ARRIVATO...BRAVO! VEDO CHE HAI FATTO CRESCERE L'ALBERO DEL PECCATO E CHE NON HAI MANGIATO LA MELA...MOLTO BENE... ADESSO VA FIGLIO MIO, VA NEL MONDO A DIFFONDERE IL MIO VERBO

ANDREA:si padre ora mi è tutto chiaro... andrò...è ora di abbandonare le mie vesti da mortale...(si strappa i vestiti e sotto ha la maglia di super man)...ahh ma non...credevo di essere… Batman

DIO: MHHHH....

(si ri-strappa le vesti e sotto ha una veste antica)..ora posso andare a prendere tutto il necessario...(esce MARCO. e ENRICO. sono a disagio per un po’ regna il silenzio)

MARCO:  (alla voce)..come va?

DIO: DA DIO...

ENRICO:  che domanda inutile...ha mica dell’olio di ricino (parte un tuono)..scusi.

(Esce Andrea con un libro sotto il braccio)

DIO: FIGLIO MIO BRAVO, VA A DIFFONDERE LA SAGGEZZA DELLA BIBBIA

ANDREA:ahhh la bibbia...avevo preso il catalogo Postalmarket...

DIO: SEI UN CRETINO

ENRICO:  é un vita che glielo facciamo notare .

ANDREA: amici miei è l'ora dei saluti ora ho capito qual'è il mio posto...

(Si avvicina alla finestra per uscire .)

MARCO.  ma da dove esci?

ANDREA: ragazzo tu non puoi capire, io posso volare (esce dalla finestra)

ENRICO:  cavolo vola davvero...

MARCO:  guardalo li per me è ancora convinto di essere Superman...

MARCO:  certo adesso senza Andrea sarà un casino pagare l'affitto

ENRICO:  porca paletta, già non ci pensavo più e ora come facciamo?

MARCO:  ci vorrebbe un miracolo (si guardano e mentre escono di corsa)...Andreaaa!

MARCO:  è tardi io a questo punto devo andare...ho un appuntamento con Righini, c'è da scippare qualche vecchietto davanti all'INPS

ENRICO.  si anch'io devo andare a protestare contro l'immigrazione..tra poco..c'è una manifestazione...

(Escono,entra Eva)

EVA: ragazzi? C’è nessuno? Quell’altro starà ancora dormendo,loro non ci sono e io ora non so cosa fare (vede la mela sul bonsai) Mmm, buona! (La stacca e la morde). Divina!

(Si sente la voca di Andrea fuori scena che urla)

ANDREA: ma porca Evaaaa!!!

(Si sente uno schianto tremendo e Eva corre a guardare fuori dalla finestra)

 BUIO

(Entra il locatore di corsa)

VITO: Ragazzi? Ci siete? Dove sono andati?( Li cerca dovunque ,nei cassetti , sotto il divano…..) Non è possibile..non si fanno trovare quando vengo a riscuotere l’affitto.Io vi ammazzo, voi non sapete chi è don Vito Minchioni!

(Entra il  fornaio pieno di farina. Il fornaio è basso e grasso .)

FORNAIO: allora? vogliamo fare piano che qui c’è gente che dorme?!

LOCATORE: Ma tu chi mischia sei ?

FORNAIO: Ma va fa un culo…(Il fornaio dà uno schiaffo al locatore, che si gira con faccia incredula verso il pubblico)

-FINE-

                                                                                   INDICE :

L’ARRIVO…………………………………………………pag.3

C’è POSTA PER TRE……………………………………..pag.9

IL BAGNO…………………………………………………pag.12

IL FORNAIO………………………………………………pag17

IL PRINCIPE DEL FORO…………………………………pag.24

LA RAPINA……………………………………………….pag.27

RAPIMENTO……………………………………………...pag.32

APPUNTAMENTO AL BUIO…………………………….pag.36

NULLATENENTE………………………………………...pag.43

LE GRANDI MANOVRE…………………………………pag.48

I GENITORI……………………………………………….pag.51

LA RIVELAZIONE……………………………………….pag.57