Il Caio estinto

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IL CAIO ESTINTO

IL CAIO ESTINTO

di Annalisa Rossi

n. posizione SIAE 207988

Personaggi in ordine d'apparizione

Clara, vedova di Caio

Agostino, maggiordomo

Felice, fratello di Clara nonché titolare agenzia pompe funebri

Sempronio, amico di Caio

Loretta, vicina e fidanzata di Sempronio

Caio

Paolo, cugino di Caio

Pietro, cugino di Caio

Ines Cordaro, ex fidanzata di Caio

Costanzo, amico di Ines

Un visitatore sconosciuto

Prisca, nonna di Caio

Salotto. Su una poltrona, in abiti scuri, Clara. Piange e si soffia il naso fragorosamente. Lo farà spesso durante tutta la commedia.

Accanto a lei, in piedi e immobile, Agostino, il maggiordomo.

CLARA                                   Povero, povero, povero marito mio!

AGOSTINO          E sí!

CLARA                                   Caro, caro, caro il mio Caio!

AGOSTINO          E già!

CLARA                                   Povero caro, caro il mio Caio, caro povero Caio!

AGOSTINO          E sí, e già!

CLARA                                   Ma insomma, Agostino, non sei capace di dire niente altro che “e sí”… “e

già”…

AGOSTINO          Già… sí!

CLARA                                   O, basta! Lo so bene quanto eri affezionato alla… alla… buonanima di

mio marito. Ma è che avrei bisogno di qualche parola di conforto un po' più lunga di “sí” e “già”.

AGOSTINO          Il mio dolore è un dolore da maggiordomo. Molto riservato.

CLARA                                   Va bene, rispetto il tuo riserbo. È che vorrei… vorrei sfogarmi.

AGOSTINO          Le chiamo qualcuno?

CLARA                                   No! Il mio povero caro marito è stato chiaro. Niente parenti, amici, fiori e

cose del genere. Un funerale per pochi intimi, anzi, a dir la verità non voleva

nemmeno un vero e proprio funerale. Solo che… che fossi io… io… l'unico


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amore della sua vita, ad accompagnarlo alla tomba. Ad esequie avvenute si potrà dare la ferale notizia. Queste le sue volontà. Ed io intendo rispettarle a qualunque costo. Che nulla si sappia!

Squilla il campanello di casa. I due si guardano stupiti.

CLARA                                   Chi sarà mai? A quest'ora non viene mai nessuno.

AGOSTINO          Vado ad aprire?

CLARA                                   No! Anzi, sí! Anzi, aspetta un attimo. Non voglio che chi entra sospetti

quel che è accaduto. Apri, ma con molta calma!

Mentre Clara esce di corsa da una parte, il maggiordomo si avvia ad aprire… con molta calma.

Il campanello squilla ancora.

AGOSTINO          Eccomi!

Il campanello suona ancora.

AGOSTINO          Arrivo!

Il campanello suona ancora. Agostino esce di scena.

AGOSTINO          (da fuori scena) Giunsi alfin!

FELICE                                   (da fuori scena) Insomma! Tutto questo tempo per aprire!

I due entrano in scena.

AGOSTINO          La signora non pensava fosse già lei, signor Felice!

FELICE                                   Dopo la tremenda telefonata di stamattina, potevo aspettare ancora? Ma

dov'è mia sorella? E il povero Caio?

AGOSTINO          Il signor Caio è sul suo letto. Sembra che dorma.

FELICE                                   Spesso è cosí. Il sonno eterno!

AGOSTINO          Amen!

FELICE                                   Agostino, ma che dici! Piuttosto… Clara?

AGOSTINO           È andata a cambiarsi.

Da fuori scena si sente una musica scatenata e la voce di Clara che ci canta sopra.

FELICE                                   Bè, direi che l'ha presa bene.

Entra in scena Clara. Vestita con abiti sgargianti e ballando. Vede Felice e si blocca. Raccoglie uno scialle nero e se lo posa sulle spalle.

CLARA                                   O, mio caro Felice! Non sapevo fossi tu!


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FELICE                                   Non c'è bisogno che ti scusi. Se serve a sollevarti lo spirito…

CLARA                                   Ma che dici, fratello mio! Sono oppressa dal dolore. Quasi non mi esce la

voce, sapessi!

FELICE                                   Me ne sono accorto, infatti…

CLARA                                   Era una messinscena per eventuali ospiti inattesi. Sai le disposizioni di

Caio.

FELICE                                   Le imposizioni, vorrai dire.

CLARA                                   Non dire cosí. Era nel suo pieno diritto di decidere della sua vita come del

suo dopo morte.

FELICE                                   Sí, ma… senza rompere le scatole ai superstiti! Questa storia di non far

sapere nulla neanche ai più intimi è veramente esagerata. E sí che io ne ho visti di dipartiti e funerali!

CLARA                                   Bè, è il tuo mestiere. Ma c'è sempre da imparare, in ogni professione. Io

devo curare le sue volontà e basta. Se ti ho chiamato stamani è stato solo perché sei titolare della migliore agenzia di pompe funebri della città, non perché sei mio fratello.

FELICE                                   Perlomeno unisco l'utile al dilettevole!

CLARA                                   Felice!

FELICE                                   Nel senso che posso lavorare e nel contempo consolare mia sorella.

CLARA                                   Lavorare è una parola grossa… il lavoro contempla un compenso, di

solito.

FELICE                                   Cosa intendi dire? È ovvio che ti farei uno sconto notevole, ma certi costi

vanno coperti! Sai che la società non è solo mia!

CLARA                                   Caro fratello, io capisco. Ma ti prego di non mettermi in imbarazzo in un

tal frangente!

FELICE                                   Non hai i soldi per il funerale?

CLARA                                   Sai bene che da poco Caio aveva investito i nostri risparmi in alcune

obbligazioni…

FELICE                                   E allora?

CLARA                                   Non si possono mica sbloccare dalla sera alla mattina!

FELICE                                   Potevate pensarci prima, no?

CLARA                                   Al funerale? Ma se Caio era nel fiore degli anni!

FELICE                                   Avere un fratello del mestiere non ti ha insegnato nulla, evidentemente.

Bisogna sempre pensare alla fine!

CLARA                                   Lui non ci pensava affatto. Il mio povero Caio era un ottimista di natura.

FELICE                                   Ed anche un po' tirchio…

CLARA                                     Da quando sei qui non fai che criticare la buonanima. Forse era meglio che

chiamavo un'altra agenzia.

FELICE                                   Con quali soldi l'avresti pagata?

CLARA                                   Allora vuoi dirmi che offri tu?

FELICE                                   Solo in nome del nostro affetto. E solo per questa volta.


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CLARA                                   Per Caio temo non serviranno altri funerali. Ed io sono molto più giovane

di te, fratellino caro.

FELICE                                   Che intendi dire?

CLARA                                   Che probabilmente non dovrai preoccuparti tu del mio funerale. E per il

tuo… spero faccia parte della quota societaria.

FELICE                                   Cambiamo discorso. Parliamo delle esequie attuali. (estrae dalla tasca un

block-notes) La cassa… proporrei un legno leggero, giovane…

CLARA                                   Poco costoso, quindi.

FELICE                                   Diciamo meno impegnativo, và.

CLARA                                   Sai bene che Caio era ben stimato come persona seria, autorevole… di

peso.

FELICE                                   E cosa c'entra questo col legno della bara?

CLARA                                   Non credo che un legno “leggero” sia consono.

FELICE                                   Mia cara… la cassa viene vista per pochi minuti e da poca gente. Nel

nostro caso verrebbe vista solo da te e me. E noi conosciamo bene il valore di Caio.

CLARA                                   Dimentichi gli operai della tua ditta e del cimitero.

FELICE                                   Cosa vuoi che gliene importi agli operai del valore della cassa di Caio!

CLARA                                   Agli operai no, forse. Ma la nostra città è piccola e basta che solo uno si

lasci scappare un commento al bar ed io ci farei la figura di una moglie ingrata e

tu di un cognato irriconoscente. No. Mogano. Pesante. Con alcune lavorazioni in

rilievo, poca roba, meglio se d'oro. Magari l'elenco delle sue onorificenze, che ne

pensi? Sai quanto ci teneva. Il mio caro e amato marito…(singhiozza)

FELICE                                   Va bene, Clara. Capisco quanto tu sia sconvolta e… vada per il mogano.

CLARA                                   Con l'elenco.

FELICE                                   Sí. (scrive) Elenco onorificenze. A posto. Ora pensiamo all'auto per il

trasporto. Vista la necessità di passare inosservati, propenderei per una piccola vettura con vano portabagagli ampio. Io guido, tu accanto a me e nessuno capisce che trasportiamo il morto… scusa… il povero Caio.

CLARA                                   Ed io dovrei infilare Caio nel portabagagli come fosse un cane?

FELICE                                   Ma che dici, Clara? Non è per mancanza di rispetto. D'altra parte è stato

lui a chiedere di andarsene alla chetichella!

CLARA                                   Per non disturbare con la sua morte i vivi! Per discrezione e delicatezza,

ecco.

FELICE                                   Va bene, va bene. Alternative alla piccola vettura? Io non ne vedo, dimmi

tu.

CLARA                                   Pensavo… pensavo… La piccola vettura potrebbe andar bene…

FELICE                                   Finalmente un po' di logica!

CLARA                                   Ma… ma… con una bella roulotte al traino! E dentro, largo e comodo, il

povero Caio con la sua bella bara! Che ti sembra come idea?

FELICE                                   La roulotte. Con la bara dentro. Fuori ci attacchiamo le biciclette, che ne

dici? E pure il canotto. Cosí tutti crederanno che andiamo al mare.


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IL CAIO ESTINTO

CLARA                                   Ti sembra il caso di scherzare?

FELICE                                   Poi, quando sapranno che in realtà avevamo portato via Caio, tutti

sospetteranno che l'abbiamo sepolto sulla spiaggia. E addio stagione turistica.

CLARA                                   A me della stagione turistica non importa nulla. Tanto meno in questo

momento tragico. Insisto per vettura più roulotte. Preferibilmente entrambe grigie.

FELICE                                   Clara, con te smisi di discutere quando avevi due anni. E non intendo

riprovarci ora. Cercherò una roulotte che possa andar bene per il trasporto di Caio.

CLARA                                   Bene. Ora direi che possiamo passare al mio dolore, che ne pensi caro

fratello?

Squilla il campanello della porta. I due si guardano sorpresi e preoccupati. Entra Agostino.

AGOSTINO          Signora, che faccio… apro?

CLARA                                   Sí. Anzi, no. Anzi… chiedi prima chi è. Se sono parenti o amici dí che

siamo usciti. Partiti per un lungo viaggio.

Il campanello suona di nuovo.

CLARA                                   (ad Agostino) Và!

Agostino esce di scena.

FELICE                                   Che situazione! Costretta a mentire.

CLARA                                   Tutto si fa per chi si è molto amato!

Rientra Agostino.

AGOSTINO          Signora, è l'operaio della ditta dei telefoni. Lo faccio entrare? Dice che deve fare

un controllo.

CLARA                                   Oddio, è vero! Lo avevo chiamato io! Abbiamo il telefono isolato da un

paio d'ore.

FELICE                                   In un momento del genere pensi a riparare il telefono? Meglio che non

funzioni, cosí nessuno ti importuna.

CLARA                                   Oppure si precipitano tutti qui non riuscendo a contattare la nostra casa.

Meglio che venga e ripari il guasto. Fallo entrare, Agostino. Il telefono è lí nell'ingresso, tu aspetti che finisca e poi lo fai uscire.

AGOSTINO          Va bene, vado.

Agostino esce di scena.

FELICE                                   Tra poco andrò anche io, sorellina. Cosí darò le istruzioni del caso…

CLARA                                   Facciamo per domattina?


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IL CAIO ESTINTO

FELICE                                   Alle nove, pensi vada bene?

CLARA                                   Le nove? A quell'ora escono di casa l'inquilino dell'interno 7 e quello del

12.

FELICE                                   Più tardi ci sarà ancora più movimento nel palazzo…

CLARA                                   O, certo. Dal quinto piano al primo escono quasi tutti. Facciamo prima.

FELICE                                   Non ti sfugge nulla dei vicini. Potresti fare le veci della portiera. Le otto?

CLARA                                     Con i bambini dei vicini che vanno a scuola? No. E nemmeno alle sette, è

l'ora in cui la portiera pulisce le scale.

FELICE                                   Non penserai mica di uscire di casa alle sei?

CLARA                                   Caio è sempre uscito a quell'ora per andare in studio.

FELICE                                   Dopo morti si cambiano le abitudini. E soprattutto si rispettano quelle

degli altri. Gli operai non vengono a lavorare all'alba.

CLARA                                   E tu pagagli gli straordinari! Per una giusta causa si può anche spendere

qualcosina.

FELICE                                   Certo. Soprattutto se la causa è di Caio ed i soldi sono di Felice.

CLARA                                   Non replico perché sono troppo disperata per farlo.

FELICE                                   Va bene, sorella. Domattina alle 6 in punto qui.

Entra preoccupato Agostino.

AGOSTINO          Signora… c'è un problema.

CLARA                                   Che genere di problema, Agostino?

AGOSTINO          Ecco… l'operaio dice che la linea parte da un posto diverso dell'ingresso.

CLARA                                   E allora? Accompagnalo dove parte la linea.

AGOSTINO          Ma… la linea parte dalla camera da letto.

FELICE                                   Dove riposa Caio?

CLARA                                   Ed ora come si fa?

Senza dir nulla Agostino si allontana.

FELICE                                   Potresti dire all'operaio che non è possibile andare in camera e di tornare

un'altra volta.

CLARA                                   Se si insospettisce? E poi devo riparare il telefono, altrimenti a breve

comincerà la processione delle amiche preoccupate!

FELICE                                   Capirai… quante amiche hai?

CLARA                                   Una trentina. Le più intime.

FELICE                                   Io capitolo. Non vedo soluzione.

CLARA                                   Agostino… ma dove è andato? Agostino!

Rientra Agostino, affaticato.


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IL CAIO ESTINTO

AGOSTINO          Eccomi, signora. Ho accompagnato l'operaio in camera.

CLARA                                   Santo cielo! Ma c'é Caio morto!

AGOSTINO          No, signora. L'ho tolto.

FELICE                                   Hai tolto il signor Caio dal letto? E dove l'hai messo?

AGOSTINO          Nella vasca da bagno. Ed ho chiuso a chiave.

CLARA                                   Povero marito mio.

AGOSTINO          Appena l'operaio esce, lo rimetto a posto.

FELICE                                   Non si direbbe che sei cosí forte, Agostino.

AGOSTINO          Sono un falso magro.

CLARA                                   Va bene. Ma mi raccomando, Agostino… usa delicatezza.

AGOSTINO            Non si preoccupi, signora. Sono abituato col mio cane. È un San Bernardo molto

vecchio, spesso lo prendo in braccio per metterlo nella cuccia.

CLARA                                   Il mio Caio… sempre trattato da cane. Che tristezza!

Clara riprende a piangere. Agostino esce di scena.

FELICE                                   Sorellina, mi spiace vederti cosí. Devi fartene una ragione. Tutti ce ne

dobbiamo andare, prima o poi.

CLARA                                   Tutti. Lui no, non doveva andarsene.

FELICE                                   Non aveva mica un esonero speciale!

CLARA                                   Mi ha lasciata sola!

FELICE                                   Hai solo trenta amiche intime, in effetti.

CLARA                                   Neanche mille amiche possono colmare il vuoto che ha lasciato Caio!

Rientra Agostino, ancora più agitato.

AGOSTINO          Signora… abbiamo un altro problema…

CLARA                                   Un altro problema… perché non avete pietà di me?

AGOSTINO          Ecco… l'operaio ha fatto subito, e l'ho accompagnato fuori…

FELICE                                   Tutto risolto, allora. Dov'è il problema?

AGOSTINO          I problemi sono due… il signor Sempronio con la signorina Loretta. Mentre

aprivo per far uscire l'operaio, stavano arrivando loro. Ora sono sul pianerottolo.

Cosa faccio?

CLARA                                   (rassegnata) Ormai sono qui… falli entrare.

Agostino esce.

FELICE                                   Ora che ti inventi?

CLARA                                   Non lo so. Improvviso.

Entrano Sempronio e Loretta.


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IL CAIO ESTINTO

SEMPRONIO     Cara Clara! Quanto tempo che non ci si vede!

CLARA                                   E già. Speravo passasse un altro giorno almeno.

SEMPRONIO     Che spiritosa! Sempre cosí la nostra Claretta. Ho portato con me Loretta, vi

conoscete, vero?

CLARA                                   Eravamo vicine di casa, anni fa.

FELICE                                   Giocavamo insieme da bambini. Lei non era una bimba particolarmente

sveglia. Come si fermava, crollava dal sonno. Credo di aver immaginato di fare il mio attuale lavoro proprio in quel periodo.

SEMPRONIO     Non capisco dove vuole arrivare, signor Felice. Loretta è una ragazza brillante.

Vero cara?

LORETTA             O sí. Amo i brillanti e tutto quel che luccica!

FELICE                                   Il tempo non l'ha cambiata affatto.

SEMPRONIO     Ma veniamo a noi ed al motivo della nostra visita. Tutto bene, signora Clara?

CLARA                                   Ottimamente.

SEMPRONIO     Ed il mio amico Caio?

CLARA                                   Non si può lamentare.

SEMPRONIO     Avrei bisogno di parlargli.

CLARA                                   Non è possibile.

SEMPRONIO     Ma è per un motivo importante!

FELICE                                   Le è stato detto che non è possibile, si fidi.

SEMPRONIO      (a Clara) Se lo chiama, sarà felice di vedermi.

CLARA                                   Non so se ne sarebbe felice lei…

SEMPRONIO     Ma è qui?

CLARA                                   Solo in parte, direi.

LORETTA             Sarà uscito a piedi, allora. La sua auto è parcheggiata qui sotto.

FELICE                                   Diciamo… che è partito per un viaggio inaspettato.

LORETTA             È andato molto lontano? Potremmo raggiungerlo noi.

FELICE                                   Sicuramente ciò sarà possibile per tutti, prima o poi.

SEMPRONIO     Continuo a non capire.

CLARA                                   Meno male!

SEMPRONIO     Almeno… può riferire lei il nostro messaggio?

CLARA                                   Non so se esiste il modo, purtroppo.

FELICE                                   Sa, non abbiamo in casa tavolini a tre piedi.

CLARA                                   (dà una gomitata a Felice e poi a lui) Non esagerare!

LORETTA             Vabbé. Dai Sempronio, dí lo stesso la novità.

SEMPRONIO     Loretta ed io a breve convoliamo.

CLARA                                   In che senso?


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IL CAIO ESTINTO

LORETTA             Ci sposiamo! E siamo qui per chiedere a Caio di farci da testimone di nozze.

CLARA                                   La vedo difficile.

SEMPRONIO     Non penserà mica che Caio, il mio migliore amico, possa farmi questo torto!?

CLARA                                   Sono certa che potendo non le farebbe alcun torto.

LORETTA             (a Sempronio) Caro, ti vedo pallido.

SEMPRONIO     Non mi sento bene.

LORETTA             Ecco, ti sei agitato ed hai uno dei tuoi soliti attacchi d'ansia. In effetti anche io

sono un po' scocciata.

FELICE                                   Bé, non prendetela cosí. Vi confermo che Caio non farebbe mai un torto a

Sempronio. In realtà in questo momento non farebbe un torto nemmeno a un tizio qualunque.

SEMPRONIO     Forse è ansia… di certo ho un gran mal di pancia.

CLARA                                   Le faccio preparare una camomilla?

SEMPRONIO     No, grazie. Vorrei andare al bagno.

CLARA                                   Si accomodi. Agostino!

Entra Agostino.

CLARA                                   Agostino, accompagna per favore il signor Sempronio al bagno.

AGOSTINO          Al bagno? Ecco… non si può.

CLARA                                   Non si può? E perché mai?

AGOSTINO          C'è ancora… sporco.

FELICE                                   Hai lasciato lo “sporco” nel bagno? Ma perché non l'hai tolto subito?

AGOSTINO          L'ho scordato. Ora lo tolgo.

SEMPRONIO      (piegato in due dal dolore di pancia) Non mi importa nulla se è sporco! Io devo

andare al bagno!

CLARA                                   Non è possibile! In casa mia al bagno si va quando è pulito!

SEMPRONIO       A me non interessa delle sue abitudini! Io vado al bagno quando mi serve. Quindi

vado ora!

FELICE                                   Agostino, vai subito a togliere lo sporco dal bagno!

AGOSTINO          Vado!

Clara e Felice si parano davanti a Sempronio per impedirgli di passare.

SEMPRONIO       Fatemi passare! Fatemi passare!

CLARA                                   Neanche sul mio cadavere!

FELICE                                   Neanche sul mio e neanche su quello di nessun altro!

SEMPRONIO     Muoio!

Rientra Agostino.


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IL CAIO ESTINTO

AGOSTINO          Tolto!

LORETTA             Cosa?

AGOSTINO          Lo sporco!

LORETTA             Che veloce! Quasi quasi la assumo per la nostra futura casa.

CLARA                                   (a Sempronio) Ora può andare al bagno.

SEMPRONIO      (acido) Grazie tante!

Sempronio va al bagno di corsa. Clara si accascia sulla poltrona.

LORETTA             Tutto è bene quel che finisce bene!

FELICE                                   Ed io me ne posso andare. Clara mia cara, io dovrei… farti firmare delle

carte. Su quella questione ben nota.

CLARA                                   Proprio ora? Non mi sembra il momento. Possiamo fare domani?

FELICE                                   È che vanno firmate prima… della chiusura. Se mi accompagni le firmi

qui sotto casa. Le ho in macchina.

CLARA                                   Allora esco con te. (a Loretta) Se non le spiace scendo un attimo con mio

fratello. Faccia come fosse a casa sua.

LORETTA     La ringrazio. Io mi guarderò un po' in giro nell'attesa di Sempronio.

CLARA                                   Ovviamente immagino che a casa sua non si vada a letto a quest'ora.

LORETTA             Non capisco cosa voglia dire!

CLARA                                   Non importa. Agostino!

Agostino entra.

CLARA                                   Io scendo un attimo con mio fratello. Torno subito. (a bassa voce ad

Agostino) Controlla che gli ospiti non entrino in camera da letto.

Felice e Clara escono. Si allontana anche Agostino. Loretta si siede in poltrona. Poi, Sempronio esce dal bagno.

SEMPRONIO     Non ci sono cascato!

LORETTA             Nel water, tesoro?

SEMPRONIO     Ma no, cara. Intendevo dire che ho capito quel che è successo. È successo un

decesso.

LORETTA             Davvero? E di chi?

SEMPRONIO       Come di chi? Del mio caro ed unico amico Caio. Non hai sentito il pianto di Clara

appena arrivati? E tutte le patetiche scuse sull'assenza del marito? Io credo che se

andassimo in camera da letto lo troveremmo tra le candele.

LORETTA             Che cosa terribile! Possiamo far qualcosa?

SEMPRONIO       Possiamo? Dobbiamo far qualcosa. Povera Clara, a parte il fratello Felice, non ha altri che possano sostenerla. Ed il fatto che per ora non ci sia ancora nessuno qui,


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IL CAIO ESTINTO

significa di certo che la poverina non ha avuto nemmeno la testa per avvertire i parenti.

LORETTA             Non ti sembra di esagerare? Prima di tutto non sono affari nostri.

SEMPRONIO     Sei egoista, Loretta, e me ne dolgo. Caio era il mio migliore amico. Durante i

tempi della scuola eravamo inseparabili. Sempronio e Caio. Caio e Sempronio.

Sempre insieme. Non posso dimenticare.

LORETTA             Però aggiungo: è morto e nemmeno te lo dicono. Anzi, hanno cercato di

nasconderlo. Vuol dire che non vogliono che ci impicciamo.

SEMPRONIO     Loretta cara… in realtà volevano solo evitarci un dolore improvviso. Conoscendo

Caio e Clara riconosco in questo atteggiamento, altrimenti inspiegabile, solo una grande sensibilità. Ripeto: è nostro dovere aiutare la vedova.

LORETTA             Non capisco proprio cosa potremmo fare.

SEMPRONIO     Prima di tutto, avvertire chi lo conosceva. Parenti, amici…

LORETTA             Sai i loro recapiti?

SEMPRONIO     Di alcuni sí. Manderò degli sms e chiederemo un passaparola. Non è giusto che

Caio se ne vada in solitudine.

LORETTA             Siamo tutti soli nella morte!

SEMPRONIO     Non ti sapevo filosofa, Loretta. Comunque si sa che i funerali sono per i vivi. È di

certo un' ottima occasione per incontrare vecchi amici e antichi affetti, parlando

insieme del defunto. Direi che sia una specie di ultima festa che il dipartito

organizza, un evento da ricordare, un…

LORETTA             Quanto sei prolisso, Sempronio! A volte penso di divorziare prima ancora di

sposarti.

SEMPRONIO     Allora, veniamo al dunque. Come diciamo che Caio è morto?

LORETTA             Semplicemente cosí: Caio è morto. Venite subito.

SEMPRONIO     Sei pazza? Vuoi far loro venire un colpo? Dire tutto insieme che Caio è morto…

LORETTA             Allora, diciamo cosí: Caio grave. Venite subito.

SEMPRONIO     Ancora non và.

LORETTA             Va bene… Che ne dici di: Caio malato. Venite subito?

SEMPRONIO       No, no. È quel venite subito che non ci sta bene. Fa capire che Caio è molto molto

malato, grave, forse quasi morto. Troppo allarmante, verrebbero comunque qui

già tristi e preoccupati.

LORETTA             Dovrebbero arrivare allegri?

SEMPRONIO     Certo! Questa è la soluzione! Diciamo loro che, non so, Caio ha vinto alla

Lotteria e che vuole dividere con tutti. Sai come arriverebbero di corsa e felici?

LORETTA             Cosí il colpo li coglierebbe qui. E dovremmo fare più di un funerale. Dobbiamo

essere vaghi, generici…

SEMPRONIO     Far capire e non capire…

LORETTA             Dire e non dire… Così durante il viaggio potrebbero immaginare sia il bello sia il

brutto del loro arrivo…

SEMPRONIO     Ci sono! Diciamo loro: Caio benissimo. Venite subito per incassare.


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IL CAIO ESTINTO

LORETTA             Bella idea! Mandiamo subito la notizia!

SEMPRONIO     Non ho il cellulare con me… andiamo a casa. Facciamo il nostro dovere di amici

di famiglia.

LORETTA             E poi ritorniamo a sostenere Clara.

I due escono velocemente. Rientra, affranta, Clara. Si accomoda in poltrona. Si accorge che non ci sono più gli ospiti.

CLARA                                   Agostino!

AGOSTINO          Eccomi!

CLARA                                   Dove sono i nostri ospiti?

AGOSTINO          Sono usciti di corsa. Ma hanno detto che torneranno tra poco.

CLARA                                     Spero di no. Che mi lascino sola col mio dolore. Anzi, Agostino, vai anche

tu. Ti lascio libero fino a domattina alle sei. A te è permesso trasgredire agli ordini del signor Caio e potrai accompagnarlo nell'ultimo viaggio.

AGOSTINO          Immagino che potrò fermarmi prima dell'arrivo.

CLARA                                   È ovvio! Non siamo mica gli antichi egizi, che seppellivano i servi con i

padroni!

AGOSTINO          Allora vado. Ci vediamo domani, signora Clara.

CLARA                                   A domani!

Clara si rimette a piangere e sospirare. Fuori si sentono suoni di un temporale in arrivo.Poi pioggia battente, fulmini e saette.

CLARA                                   Caio, Caio, amore mio! Anche il cielo piange con me… Ma… in camera

ho lasciato la finestra aperta!

Si alza di scatto. Un fulmine più forte. Salta la corrente di casa. Buio.

CLARA                                   Ci mancava anche questa!

Clara si muove al buio. Armeggia con un mobile aprendo vari cassetti.

CLARA                                   Eppure… dovrebbero essere qui… dove le ho messe?

Alle sue spalle una figura con una candela accesa in mano. È il defunto, a piedi nudi e con una fascia bianca intorno alla faccia.

CAIO                                        Questa può andar bene?

CLARA                                   O sí, grazie caro, sei sempre gentile… (si rende conto che ha di fronte il

marito creduto morto) Ahhhhhhh! Sei vivo?

CAIO                                        Direi di sí. Non credo che i morti sentano freddo ai piedi.


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IL CAIO ESTINTO

Torna la luce. Clara prende la candela e la spegne. Caio si toglie la fascia e la mette in tasca.

CLARA                                   Ma come è possibile? Il medico ha constatato il decesso per arresto

cardiaco.

CAIO                                        Come nella storia di Frankenstein: sarà stato un fulmine. Entrato dalla

finestra aperta. Ti dimentichi sempre di chiuderla, la sera.

CLARA                                   Sei appena risorto, e già mi rimproveri? Eri morto, di solito i cadaveri non

si accorgono della temperatura.

CAIO                                        Va bene, ti perdono. Sono felice di vederti qua, sola. Vuol dire che una

volta tanto hai rispettato le mie volontà.

CLARA                                   Bè, erano le ultime, per fortuna.

CAIO                                        Grazie, molto gentile!

CLARA                                    Ma no, caro… non fraintendermi! Sono felice anch' io, ero disperata per

la tua assenza. È che sei sempre così… pedante.

CAIO                                         Ora tutto è cambiato. Poche ore nell'aldilà mi hanno fatto comprendere che

la vita va presa con maggior leggerezza, senza prendersela per niente e nessuno.

CLARA                                   Bene, morire ti ha migliorato il carattere, direi.

CAIO                                        …ma non mi ha fatto perdere l'appetito. Credo sia ora di cena, giusto?

CLARA                                   Certo caro, vado in cucina. Stasera dobbiamo festeggiare! Anzi, metto su

subito una musica adatta all'occasione.

Clara esce di scena. Si sente una musica vivacissima. E lei, come all'inizio, ci canta sopra.

Squillo di campanello.

CLARA                                   Arrivo!

Sempre cantando Clara va alla porta. Rientra agitatissima.

CLARA                                   Tesoro! Abbiamo un problema.

CAIO                                        La pasta si è scotta?

CLARA                                   Peggio. Fuori la porta, con una corona in mano, i tuoi cugini Pietro e

Paolo.

CAIO                                        Allora non è vero che hai rispettato le mie disposizioni!

CLARA                                   Credimi caro, io non ho detto nulla a nessuno, con esclusione di Felice,

ovviamente.

CAIO                                        Sarà stato lui a spargere la voce. È un chiacchierone.

CLARA                                   Non credo proprio, ti sbagli. Ma… ora… che si fa?

CAIO                                        Come… “che si fa”? Li fai entrare e basta. Saranno felici di vedermi

redivivo.

CLARA                                   Dimentichi che Pietro è reduce da un infarto. Già è tanto che non sia

morto alla notizia della tua fine. Se ti vede qui, vivo, di certo ci resta secco.

CAIO                                        E allora? Non vorrai mica che mi finga morto?


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IL CAIO ESTINTO

Clara non risponde ma guarda in maniera significativa Caio…

CAIO                                        E no… e no… sei impazzita?

CLARA                                   Amore, che ti costa, non è difficile. Ti metti tranquillo sotto le coperte, al

calduccio, fermo, immobile… Sei già pratico, no?

CAIO                                        E poi? Se tuo fratello ha sparso la notizia, a breve qui sarà pieno di gente

in lacrime con i fiori in mano. Non posso fare il morto per tutta la sera. E comunque prima o poi dovranno saperlo che sono ritornato in vita!

CLARA                                     Lo faremo sapere, con cautela, un po' per volta… ti prego, non complicare

tutto!

CAIO                                        Ringrazia il mio nuovo buon carattere. Vado di là. Ma ti prego: visite

brevi. Vorrei almeno grattarmi il naso, ogni tanto.

CLARA                                   Che tesoro che sei! (lo bacia su una guancia e gli rimette la fascia sul

viso) Ora vai e comportati bene!

Con aria sconfortata Caio si avvia in camera. Clara corre a far entrare Pietro e Paolo.

I tre rientrano con arie tristi e contrite.

CLARA                                   Accomodatevi, miei cari.

PAOLO                                   Grazie. Restiamo in piedi. Siamo qui per condividere il dolore della

perdita del nostro povero cugino.

PIETRO                                   (tra le lacrime) Sí… condividere…

CLARA                                   E già. Lo sconforto è tanto.

PAOLO                                   Ma… sento della musica…

CLARA                                   Volontà del defunto. Non voleva tristezza attorno a sé.

PIETRO                                   Che animo nobile!

CLARA                                   Se però vi turba… posso spegnere.

PAOLO                                   Assolutamente no. In primis il volere di Caio!

PIETRO                                   Possiamo… vederlo?

CLARA                                   Prego… è la prima stanza a destra. Bussate prima di entrare!

PAOLO                                   Bussare?

CLARA                                   Per avvisare… cioè… ecco… comunque è un gesto di rispetto per il

defunto!

PIETRO                                   Sí… certo.

I due, con aria impettita, vanno in camera.

CLARA                                   Speriamo Caio sia convincente.

Si siede soddisfatta. Poi si alza di scatto.


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IL CAIO ESTINTO

CLARA                                   La pasta!

Esce di corsa. I due cugini rientrano senza i fiori.

PIETRO                                   Povero Caio… sembra vivo.

PAOLO                                     Vero. Lo stesso aspetto di sempre: spento, abbattuto. Privo d'espressione.

Squilla il campanello. I due si guardano.

PIETRO                                   Clara dov'è?

PAOLO                                   Non saprei.

Il campanello squilla di nuovo.

PAOLO                                   Io vado ad aprire.

Esce di scena. Poi si sentono voci e strani lamenti che si avvicinano. Entrano Paolo ed un uomo che singhiozza e che sostiene una donna vestita in nero ma con eleganza esagerata e fuori luogo.

INES                                         Non è giusto! No, non è giusto! No!

COSTANZO         Si calmi signorina Ines, si calmi!

INES                                         Caio non doveva farmi questo, non doveva!

COSTANZO         La prego, non faccia così!

Entra Clara con una zuppiera piena di pasta e la posa sul tavolo.

PAOLO                                   Pasta?

CLARA                                   Preferite il riso?

INES                                         Ma... non capisco... con il defunto ancora caldo di là... musica... cena

pronta... manca solo il vino a tavola!

CLARA                                   E' vero, ho scordato il vino! Provvedo subito.

Fa per uscire.

COSTANZO         Scusi se mi intrometto, io non conoscevo Caio...

CLARA                                   E allora che piange a fare se non lo conosceva?

COSTANZO         Piango per unirmi al dolore della mia cara Ines.

CLARA                                   Ines? Lei non sarà per caso Ines Cordaro?

INES                                         Sono io. Il primo grande amore del povero estinto.

CLARA                                   Non credo sia opportuno che lei resti qui. Nessuno l'ha invitata!

PAOLO                                   Clara, quando si muore si ha diritto di ricevere tutti coloro che ci hanno

conosciuto e amato.


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IL CAIO ESTINTO

CLARA                                   La signorina Ines non ha mai amato il mio Caio. So bene come andarono

le cose tra loro. Fu lei a tradirlo e poi lasciarlo.

INES                                         Lei non conosce bene i fatti, soprattutto gli ultimi...

CLARA                                   Che intende dire?

COSTANZO         Ines, forse non è il momento...

INES                                           Certo che è il momento, Costanzo. Anzi, non vedo momento migliore. Mia

cara signora, io ebbi modo di chiarirmi con Caio pochi mesi fa in un breve incontro al bar dell'Angelo. Forse non ne è stata messa a conoscenza.

CLARA                                   Non le credo! Caio non mi ha mai nascosto nulla. Ma ora vado di là in

camera e chiarisco subito!

PIETRO                                   Ma cosa dici, Clara?

PAOLO                                   Povera, povera Clara. La morte di Caio l'ha sconvolta. Siediti cara, mettiti

calma.

CLARA                                   Calma un corno! Non sono sconvolta! Io devo sapere da Caio come si

sono svolti i fatti!

Clara cerca di andare verso la camera, con Paolo che prova a fermarla.

COSTANZO         Ines, forse è il caso di tornare domattina per i funerali. (a Pietro) Scusi, sa a che

ora ci saranno le esequie?

PIETRO                                   No, io non lo so.(a Paolo che sta cercando di calmare Clara) Paolo, fatti

dire per le esequie!

PAOLO                                   (a Clara) Ora calmati e dimmi l'orario del funerale.

CLARA                                   Mai! Non ci sarà nessun funerale!

INES                                         Questo è troppo! (a Costanzo) Costanzo, portami via da questa casa dove

non si rispetta nemmeno la morte di un uomo come Caio!

CLARA                                   Ma sí, se ne vada, finalmente!

Ines e Costanzo si avviano verso l'uscita.

INES                                         (a Clara) E si abbuffi pure di pasta, moglie indegna!

Ines e Costanzo escono.

PAOLO                                   Ora, se ti calmi, puoi dire almeno a noi l'orario del funerale?

CLARA                                   (con aria distratta)Alle sei usciamo di qui.

PIETRO                                   Allora noi si toglie il disturbo.

PAOLO                                   A domani, carissima.

CLARA                                   Sì... sì... a domani...

Clara resta ancora un po' sovrappensiero. Con aria distratta si mette a mangiare la pasta. Poi si scuote all'improvviso.


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IL CAIO ESTINTO

CLARA                                   A domani? Santo cielo! Domattina verranno qui per il funerale!

Entra Caio vestito da morto.

CAIO                                        Il funerale di chi?

CLARA                                     Amore, ho fatto una gaffe... ho detto a Pietro e Paolo che domattina ci sarà

il tuo funerale.

CAIO                                        E con ciò?

CLARA                                   Bisognerà...

CAIO                                        Non ci pensare per niente. Da questo momento finisco di essere morto.

CLARA                                   Dopo le spiegazioni che mi dovrai dare potrebbe capitare la circostanza di

una tua nuova e definitiva dipartita!

CAIO                                        Non capisco a cosa ti riferisci.

CLARA                                   Ines!

CAIO                                        Ah!

Squilla il campanello.

CLARA                                   Ritorna in camera a fare il morto, va. Vado a vedere chi è.

Caio mogio mogio ritorna in camera. Clara va ad aprire la porta. Rientra con Felice, Sempronio e Loretta. Con loro entra anche un signore sconosciuto. Tutti in gramaglie e con fiori in mano.

FELICE                                   Sorella mia, mentre venivo ho incontrato i nostri amici, che ormai

sapevano la ferale notizia.

CLARA                                   (allo sconosciuto che piange in maniera rumorosa) E lei chi è?

SCONOSCIUTO Sono qui per la morte di Sulpizio.

CLARA                                   Qui non vive nessun Sulpizio!

SCONOSCIUTO Infatti. E' morto!

CLARA                                   Non ho tempo di perdere tempo con lei. Pianga chi le pare ma in silenzio!

SEMPRONIO       Condoglianze, cara Clara. E ci scusi per prima. Venire qui a parlare di matrimonio

mentre si stava preparando un funerale!

LORETTA             Però abbiamo cercato di porre rimedio e di aiutarla in questo momento difficile.

CLARA                                   Sì? E come?

LORETTA             Avvertendo tutti i vostri parenti e amici.

SEMPRONIO     E grazie a Felice incontrato pochi minuti fa, abbiamo anche potuto comunicare

l'ora del funerale.

CLARA                                   Bravi, proprio dei bravi impiccioni!

LORETTA             (a Sempronio) Che ti dicevo? Dovevamo farci gli affari nostri!

CLARA                                   E tu Felice... veramente mi stupisci! Col lavoro che fai dovresti essere


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IL CAIO ESTINTO

esempio di riservatezza, invece...

FELICE                                   Ma Clara... non capisco. Invece di essere riconoscente per la premura di

chi ti è vicino, ti scagli inviperita. Sei decisamente sconvolta!

CLARA                                   (isterica) Non sono sconvolta! Non sono sconvolta! Non sono sconvolta!

SEMPRONIO     E' decisamente sconvolta.

CLARA                                   Voi non sapete chi c'è di là! Di là c'è Caio...

Viene bruscamente interrotta da un urlo.

PRISCA                                  Morto! Mio nipote morto!

CLARA                                   Chi ha lasciato la porta aperta?

FELICE                                   Tu, Clara!

Entra un donnone anziano, che urla e si dimena.

CLARA                                   Nonna Prisca!

FELICE                                   Ma non era in punto di morte?

SEMPRONIO     E' l'unica che non avevamo avvertito per non darle il colpo di grazia.

PRISCA                                  Dov'è? Dov'è il mio piccolo angelo? Portatemi da lui!

CLARA                                   (a Felice) Accompagnala tu in camera, ma tra due minuti. Io vi precedo.

FELICE                                   Non capisco. Vieni con noi.

CLARA                                     Devo assolutamente dire a Caio che domattina ci sarà il suo funerale! Che

lui voglia o no!

Clara esce. Tutti in silenzio si guardano sbalorditi.

TUTTI                                       E' decisamente molto molto sconvolta!

Mentre Felice, con Nonna Prisca sotto il braccio, esce di scena, buio.

Tutti i presenti escono di scena in silenzio.

Scende il sipario. Musica da marcia funebre. Clara, Felice, Sempronio, Loretta, Agostino, entrano in proscenio piangendo e con aria affranta. Clara si sposta di lato a destra in lacrime, Agostino a sinistra. Al centro restano Felice, Loretta e Sempronio

LORETTA             Siamo qui riuniti per festeggiare...

SEMPRONIO     Loretta!

LORETTA             Siamo qui riuniti per ricordare il nostro compianto Caio.

FELICE                                   Cognato impagabile...

AGOSTINO          E sì!

SEMPRONIO     Amico indefesso.

AGOSTINO          E già!

FELICE                                   Marito pedante.


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IL CAIO ESTINTO

CLARA                                   E sì.

SEMPRONIO     Testimone di nozze dimissionario.

CLARA                                   E già.

FELICE                                   Un uomo discreto, sintetico, poetico...

SEMPRONIO     E pure comprensivo, estensivo, esaustivo...

LORETTA             Come si potrà senza lui?

TUTTI                                       Ce ne faremo una ragione!

Tutti i personaggi, anche con travestimenti vari, entrano, passano ed escono piangendo. Il tutto più volte. La musica funebre diverrà via via più scatenata. Dopo vari passaggi dei personaggi, entrerà per ultimo Caio, anche lui piangente, che si rivolgerà al pubblico:

CAIO                                        Condoglianze!

FINE


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