IL CANTO DEL GALLO
Dramma
in quattro atti
di
Sergio Fedro
Personaggi:
Max il barbone
Senior il vecchio utopista
Ester la ragazza traviata
Giuditta la vecchia aguzzina
Ged il figlio di Giuditta
Ahmed il delegato
L’eccellenza ( solo voce ) l’alto esponente
1° Sorvegliante
2° Sorvegliante
3° Sorvegliante
4° Sorvegliante
Figuranti:
Alcuni ragazzi
Pubblico.
Il sipario è chiuso.
Buio in sala.
In un crescendo di voci, suoni e rumori, che si intersecano e si sovrappongono
in rapida successione formando un frastuono tumultuoso, si percepiscono
frammenti di voci storiche: da Mussolini, Hitler, Kennedy, Crusciov, Martin
Luter King a Nelson Mandela, Giovanni XXIII, Madre Teresa. Le voci si
susseguono in modo confuso, e creano una babele assordante, fino al verificarsi
di una terribile esplosione nucleare. Viene proiettato sul sipario il fungo
atomico che mette fine a tutto: sintesi emblematica divoratrice dell’umanità.
Segue un silenzio assoluto.
Poi si ode, crescendo dal nulla, la musica di “Jesus Christ Superstar”.
Intanto il vagito di un neonato si interseca con la musica e, man mano che
questa si dissolve, il pianto si distingue sempre più.
Contemporaneamente il sipario si apre.
Anno non precisato, verso la fine del primo secolo del terzo millennio. Il
luogo è non ben definito.
La scena è divisa in due settori. Lo spazio posto più in alto, sul fondo, è la
sede operativa dell’unica agenzia mondiale per la diffusione di prodotti per la
nutrizione e l’evoluzione dell’uomo, a cui fanno capo le più importanti
industrie multinazionali della Terra. Al centro dell’ambiente, si erge
un’imponente scrivania: come una consolle elettronica. Tutt’intorno, infatti,
vi sono monitors televisivi, tastiere, oscillografi, telefoni, computers e leve
di comando. Parecchie poltrone sono sparse ovunque, e sulla parete di lato, vi
sono: un enorme schermo bianco, alcuni posters pubblicitari e una rastrelliera
dove sono allineate scatole di campioni di prodotti e barattoli. Nell’altra
parte della scena, più in basso, proprio sul proscenio, vi è uno spazio
all’aperto più ampio che potrebbe essere una discarica sotto l’arcata di un
ponte, l’androne di un sordito vicolo, oppure un anonimo porticato di una
qualsiasi città. L’aspetto è desolato e degradato. Ogni cosa è in disordine e lo
squallore è enorme. Scatoloni di cartone, casse di legna da imballaggio vuote,
un divano sgangherato, bidoni di rifiuti, barattoli di latta anch’essi vuoti ed
ammaccati, bottiglie, d’ogni genere, sono ovunque, e mille altre cianfrusaglie
sono accatastate alla rinfusa nella scena. Il tutto si può appena intravedere
nella semioscurità perché l’ambiente è rischiarato ad intermittenza,
probabilmente da una lontana insegna al neon. Sullo sfondo di questi due luoghi
vi è un panorama di palazzi e grattacieli. Seduto al divano, tra questo
disordine, piegato in avanti sui gomiti poggiati sulle ginocchia e la faccia
tra le mani, vi è un uomo quarantenne, della cui età, però, non si può essere
certi, perché la parte scoperta dei suoi lineamenti, è unta da una spessa
patina di sudiciume. Da questa maschera incomprensibile, spuntano due occhi
spenti e cerchiati, che con i capelli, lunghi ed incolti oltre agli stracci
lerci che ricoprono il suo corpo, contribuiscono, infatti, insieme alla
penombra, a non fargli attribuire la giusta identità. Ai suoi piedi, oltre a un
grosso borsone, vi sono diverse bottiglie vuote. Sul suo avambraccio sinistro è
fissato, tenuto da un cinturino, un apparecchietto digitale.
Fuori scena, si sente in lontananza il vagito di un neonato. Il suo pianto, man
mano che si avvicina, diventa sempre più forte ed insistente…
ATTO 1°
Scena n.1
Entra una donna, dall’identico aspetto ributtante dell’uomo seduto al divano,
con il neonato in braccio. Il suo pianto si è placato.
LA DONNA - Accidenti che puzza ! come fai a vivere qui ?-
L’UOMO - Allora ? -
LA DONNA - E’ un maschio, Max ! -
MAX - Lei, come sta ? -
LA DONNA - Non...ce l’ha fatta ! -
MAX - (irritato)- Caz... ! -
LA DONNA - Non vuoi vedere il marmocchio ? -
MAX - È come gli altri...no ? –
LA DONNA - Che ti aspettavi, grand’uomo ? Siamo nella merda, ormai ! -
L’uomo non risponde.
LA DONNA - (dopo qualche istante) – Allora, che hai deciso ?-
MAX - Tienilo tu, ne hai tanti…ti farà comodo ! -
La donna con un’espressione compiaciuta, scoppia in una risata fragorosa e
sguaiata.
LA DONNA - Desideri un’altra donna ?-
MAX - No, accidenti a te, voglio restare solo, maledizione!-
LA DONNA - Va bene, va bene, vado via: non ci resto un
minuto di più in questo letamaio!-
Esce.
Scena n.2
Il vagito del neonato riprende e continua ancora per un po', finché sfuma in
lontananza. L’uomo afferra una bottiglia ai suoi piedi e la porta alla bocca,
per ingollarne il pessimo contenuto. Il suo umore è più scadente del liquido
che ha ingerito. Dopo aver bevuto, scagliando il vetro vuoto alle sue spalle,
digita sull’apparecchietto che ha sul braccio. Quasi subito da un lato della
scena, dalla parte più buia, che s’illumina all’istante, compare la figura di
un vecchio rinsecchito dagli anni.
Il suo aspetto, alla pari di Max, è trasandato ed incolto. Il suo corpo è
nascosto dal collo fino a terra da una palandrana rattoppata ed unta, sulla
testa reca un cappellaccio nero a larghissime tese da cui pendono, dalla parte
posteriore, lunghissimi capelli bianchi che gli scendono fin sulle spalle. Il
tratto del suo volto è inquietante e l’espressione che effonde è sofferta. Da
lui traspare, tuttavia, un’aria e un portamento arcano, nobile e misterioso.
IL VECCHIO – Mi hai chiamato: che cosa vuoi da me, Max ? -
MAX- (sorpreso ed irritato) - Non ho chiesto la tua presenza virtuale, voglio
che tu venga qui di persona! -
IL VECCHIO - È tanto importante? E’ proprio necessario? In questo momento sto
dall’altra parte del Globo!-
MAX- Se mi sei amico, devi venire, accidenti a te ! Ho bisogno di te, al più
presto ! -
IL VECCHIO - Eh, eh, un po’ di cortesia: se me lo chiedi così, parola di
Senior, non vengo ! Che maniere, oggi non c’è più creanza ! Certe cose vanno
chieste con educazione, non ti pare?-
MAX - Hai ragione, Senior, scusami ! Devi venire… sto proprio giù, ti prego, ho
bisogno di te ! -
SENIOR - Va bene; prima, però, devi dirmi che cosa vuoi ? -
MAX – La stessa dell’altra volta ...non l’hai capito?-
SENIOR - (spaventato) No, no…quella cosa, non posso più farla: è pericoloso!
Sono ricercato per quello…sicuramente la tua chiamata è stata già visualizzata.
Vedrai: tra qualche istante verranno i sorveglianti…devo sparire! Non chiamarmi
più… la legge è quella che è…ma è pur sempre la legge ! Qualche tempo fa, ti
potevo ancora accontentare... oggi non più ! -
MAX – Che amico sei? Fallo per me, solo per questa volta: ho proprio bisogno di
ritornare…ti pagherò bene ! -
SENIOR – Lo sai che non ho bisogno di denaro: non l’ho mai fatto per
questo!-
MAX - Su via, non farti pregare: fai così…però, sono sicuro che verrai, perché
sai bene che ti darò…quello che mi hai sempre chiesto e…anche…di più, se
vuoi!-
SENIOR – No, non vengo!-
MAX – ( implorando ) Ti darò…ti darò tutto quello che desideri! -
SENIOR – Lo dici davvero, o solo per convincermi ? Posso chiederti ciò che
voglio ? -
Si sentono dei rumori che si avvicinano. Un vociare concitato d’ordini
militari, colpi metallici come d’armi che vengono caricate ed l’abbaiare di un
cane.
MAX – Maledizione…sono loro!
SENIOR - Scappa Max, o prenderanno anche te! Vedi? I sorveglianti hanno
intercettato la tua chiamata, sono già qui! –
MAX – Che cosa decidi di fare…vieni o non vieni? –
SENIOR – Non vengo! –
MAX – ( disperato e in ginocchio ) Chiedimi tutto: ma vieni! –
SENIOR - Va bene, verrò! Non chiamarmi, però…verrò io! -
MAX - Dove ci vediamo ? -
SENIOR - Non preoccuparti; ti troverò…so dove stai! -
MAX - Va bene; tanto sono sempre da queste parti! -
L’immagine virtuale di Senior scompare, mentre Max con un balzo felino si alza
e scappa via.
Scena n.3
Entrano quattro agenti di pelle bianca, con un cane al guinzaglio. Hanno un
aspetto orrendo e minaccioso. I loro corpi, dalla cintola in su, sono a torso
nudo, ma in gran parte, ricoperti da vistosi tatuaggi volgari. A tracolla
portano enormi cartucciere incrociate e in mano ostentano strane armi protese
in avanti. Dalla metà in giù indossano pantaloni attillati di pelle scura,
guarniti da grossi pugnali infilati nelle custodie appese sulle cosce.
Curiosamente però i loro visi sporchi, ricoperti da barbe ispide ed
incorniciate da capelli come la stoppa, sono simili: la perfetta replica uno
dell’altro, alla stregua di quattro fratelli gemelli.
1°AGENTE - Guarda dietro quelle casse laggiù, tu ! –
2°AGENTE - Questo posto è un vero letamaio: sembra impossibile che qui possa
viverci qualcuno!-
1°AGENTE - Eppure gli impulsi venivano da questo posto.-
3°AGENTE – Certo: la chiamata è partita da qui! –
1°AGENTE – Sei proprio sicuro?-
2°AGENTE - Maledizione, non c’è nessuno! –
Il primo agente raccoglie una bottiglia a terra vuota e l’osserva attentamente.
1°AGENTE - No, chi ha chiamato, stava proprio in questo cesso…e… non era
neanche di passaggio, perché ci sono tracce che qui ci vive. Guardate:
internamente questa bottiglia di Whisky vuota è ancora umida!-
1°AGENTE – E’ scappato sentendoci arrivare! -
3°AGENTE – Non deve essersi allontanato di parecchio: guardiamo in giro!-
4°AGENTE - Io vedo da questa parte, voi andate da quell’altra ! –
Escono tutti. Fuori scena, si sentono le loro urla e imprecazioni, ma rientrano
quasi subito.
3°AGENTE - Dannazione, niente!-
1°AGENTE - Il delegato Ahmed andrà su tutte le furie!-
Se ne vanno imprecando.
Scena n.4
Entrano alla spicciolata, con fare sospettoso, sei o sette ragazzini, tutti
d’età compresa tra i dieci e i quindici anni, di razza bianca. Sono sporchi e
ricoperti di abiti laceri e unti. Stranamante i loro volti sono uguali: sono
tutti somiglianti, come replicati. Per ultima entra la stessa donna
dall’aspetto ributtante dell’inizio dell’atto, sempre con il piccolo in
braccio.
LA DONNA - Su, andate, figli miei…ah…ah…ah…fate presto figli di put... (li
prende a calci) che cosa aspettate a guadagnarvi la giornata, sfaticati
disgraziati; andate via! Sapete quello che dovete fare. Non tornate a mani vuote,
altrimenti vi ammazzo, parola di Giuditta.-
I ragazzi scappano via. Restata sola, la donna si mette a rovistare nel gran
disordine.
GIUDITTA - Accidenti, questo miserabile non ha proprio un
caz…! Maledizione…Max, non ci sei mai per darmi un soldo per tuo figlio! -
Intanto, fuori scena, si sente il sibilo d’ un motore. Quasi subito,
entra un uomo di media età di razza bianca, dall’aspetto curato e vestito di
tutto punto con un abito di foggia strana e dal colore metallico e lucente. I
suoi capelli sono folti, cortissimi e di colore rosso. Con lui entrano anche
due agenti dall’aspetto simile ai quattro che si sono già visti prima. La
donna, impaurita in disparte, assume subito un’aria indifferente e innocente.
Scena n.5
1°AGENTE - Delegato Ahmed, il segnale veniva da qui, ma i sorveglianti accorsi,
non hanno trovato nessuno ! -
AHMED – (con ira) E’ inammissibile lasciare in giro un elemento primitivo e
pericoloso come questo Senior ! Gli ultimi sabotaggi che i nostri apparati
hanno subito, probabilmente sono attribuibili a lui. Possibile che non si
riesca mai a prenderlo? La sua presenza nella nuova società è dannosa e può
contagiarci tutti. Dobbiamo prendere questo sobillatore ad ogni costo! Guardate
di nuovo in giro: quello che lo ha chiamato, vive qui e se lo trovate
portatemelo: voglio interrogarlo… per mezzo di lui si può arrivare a Senior…
cercate delle tracce…maledizione… qualcosa che possa esserci utile! -
Le guardie rivoltano ogni cosa rovistando nel gran disordine della scena.
2°AGENTE - Delegato, è inutile cercare qui: l’abbiamo già fatto
prima. Al di là di qualche bottiglia vuota e resti di pasti consumati in fretta
non c’è proprio niente!-
AHMED - Di questo bandito, conosciamo solo il nome non l’identità, maledizione!
Quello che stava qui, però, è suo amico, lo conosce, e, se lo prendiamo, potrà
descriverci la sua faccia.-
1°AGENTE – Non dovrebbe essere difficile trovarlo: costui appartiene all’altra
generazione, è un sopravvissuto; quindi, non è come noi, e i diversi sono
pochi! -
2°AGENTE - Si potrebbero arrestare tutti i diversi dei dintorni!
AHMED - (pensieroso guarda Giuditta) No, non è necessario! E’ meglio non fare
clamori. Ho un’idea, invece: tu, (rivolto alla donna) sei di queste parti?-
Il secondo agente si avvicina al delegato e gli sussurra qualcosa
nell’orecchio.
AHMED - Ah i miei uomini ti conoscono, a quanto sento!-
GIUDITTA - Beh ogni tanto li accontento con dei favori…-
AHMED – Con… dei bei favori, a quanto sento! Che ci fai in questo posto?-
GIUDITTA - Abito qui vicino!-
AHMED - Sai chi vive in questa fogna?-
GIUDITTA - (sorpresa ed impaurita) No, signore…cioè… so che di tanto in tanto
ci sta un disgraziato. Ma quello non fa il male ad una mosca!-
AHMED - Sei sicura?-
GIUDITTA - Mi venisse un colpo!-
AHMED - Cerchiamo uno che trama contro la Grande Madre!-
GIUDITTA – Allora state sicuri che quello che sta qui, non è il vostro uomo!-
AHMED – In realtà cerchiamo un suo amico!-
Pausa.
GIUDITTA –(Pensierosa) Che significa, in particolare, “trama contro la Grande
Madre…” ha ucciso qualcuno?-
AHMED- Peggio: può distruggere tutto ciò che è stato costruito dopo la
risoluzione nucleare! –
GIUDITTA - (con esagerata sorpresa) Possibile… tutto quello che vediamo intorno
a noi!-
AHMED - Vedo con soddisfazione che sei una persona che di buon senso!-
GIUDITTA - (con visibile soddisfazione) Io…io ho visto nascere il nuovo mondo,
e mi dispiacerebbe perdere tutto! -
AHMED - Come vi chiamate?-
GIUDITTA - Giuditta!-
AHMED - Sai che potresti essermi utile, e dimostrare anche la tua fedeltà, alla
nostra Grande Madre, come l’hai dimostrata a me?-
GIUDITTA – Come? –
AHMED – Dovresti…riferirmi tutto quello che avviene di sospetto nei dintorni;
per esempio: se vedi una certa persona…!-
GIUDITTA - (aguzzando furbescamente gli occhi) Signor delegato, sono vecchia,
sola e povera, non posso ad andare in giro a guardare la gente. –
AHMED – Abiti qui vicino: non ti dovrebbe essere difficile! –
GIUDITTA - Debbo mantenere questo povero orfano che ho in braccio, ed in più ho
un figlio inabile: tutto ricade su queste povere mie braccia! Come faccio?-
AHMED - Uhm! Basta, basta…va bene! Però ricorda, che se riesci a riferirmi
qualcosa d’utile, non avrai di che lamentarti!-
Detto questo, vanno via tutti, lasciando la donna sola col piccolo in braccio.
GIUDITTA - (riflessiva) Se così stanno le cose, mi sa tanto che, da questa
faccenda, c’è da ricavarne un bel pò d’utile per me. Vediamo un po’ se riesco
ad inventarmi qualcosa!-
Esce.
Scena n.6
Di lì a poco, entra di corsa una ragazza sui trentanni. Sembra inseguita,
perchè si guarda attorno preoccupata in cerca di un nascondiglio.
Il suo viso è sporco, e l’aspetto, misero e trascurato. Tuttavia una
certa bellezza traspare dai suoi lineamenti, stranamente diversi da
tutti quelli simili visti finora. Sente arrivare qualcuno e, disperata,
si nasconde dietro le casse sul fondo della scena. Entra Giuditta.
GIUDITTA -(irritata)Ester, maledetta, dove sei? Brutta put...se ti acchiappo ti
ammazzo! Con te non si può combinare nessun affare. (ora, cambiando tono, con
dolcezza) Su, vieni fuori piccola: so che ci sei, se torni, faccio come se non
sia successo niente ! (resta in silenzio, poi furente) Disgraziata, senza di me
morirai di fame ! -
Si mette a rovistare tra i cartoni poi guarda dietro le casse. Ma la ragazza,
con il suo corpo mingherlino, riesce ad intrufolarsi nella intercapedine tra il
muro e le casse, sgaiattolando dall’altra parte, ed eludendo lo sguardo della
donna.
GIUDITTA - Caz... qui non c’è, peggio per lei !
Se ne va imprecando e sghignazzando in una maniera che non si capisce se pianga
o rida. La ragazza, allora, visto lo scampato pericolo, fa per uscire
timidamente dal suonascondiglio,
ma, sentendo altri passi che si avvicinano, si precipita, di nuovo, dietro le
casse.
Scena n.7
Entra Max.
MAX - Maledetti figli di put…neanche questa schifosa vita, ti permettono di
vivere in pace!-
L’uomo si mette a rovistare tra le bottiglie, e dopo averne trovata una piena,
si lascia cadere sul divano. Intando la ragazza, dal suo nascondiglio, lo osserva
mentre beve, senza farsi vedere.
MAX - (scagliando la bottiglia da una parte, e gridando) –Disgraziato d’un
vecchio: vuoi venire, o no?-
La ragazza, spaventata, si guarda bene dal farsi notare. Max, nel
frattempo, tira fuori da una tasca una siringa ed una bustina e si
mette a preparare una dose di droga. Improvvisamente, però, appare il vecchio.
SENIOR - No, non farlo, se vuoi ritornare, devi essere te stesso, e quella,
dalla a me!- (indica la bustina)
MAX - Non ce la facevo più ad aspettarti!-
SENIOR - (guarda in giro) Speravo ti fossi trasferito in un posto più
dignitoso, ma ti trovo sempre qui!-
MAX - Non t’impicciare!-
SENIOR- Pensavo di esserti amico!-
MAX - Lo sei!-
SENIOR - Ti funziona il connettore?-
MAX - Sì, penso di sì: dall’altra volta che l’ho usato con te, ho visto
soltanto qualche loro comunicato.-
SENIOR - Va bene, se è così, chips, elettrodi e processori dovrebbero essere a
posto!-
MAX - Sono pronto: è acceso!-
SENIOR - Dammi questa intanto, – (gli strappa dalle mani la bustina di droga)
però…
MAX - Però?-
SENIOR - Mi devi promettere anche un’altra cosa…
MAX - Che cosa?-
SENIOR - Che un giorno, se avessi bisogno, mi darai il tuo aiuto!-
Max scoppia in una fragorosa risata.
SENIOR - Perché ridi?-
MAX - (sarcastico) Tu…tu bisogno di me! Quale aiuto potrei darti io?-
SENIOR - Allora? Sto aspettando!-
MAX - C’è bisogno di dirlo?-
SENIOR - No, no, non scherzare: parlo sul serio! Me lo devi
giurare!-
MAX – Coi poteri che hai…quando mai, avrai bisogno di me?-
SENIOR – Anche usandoli tutti, prima o poi, i sorveglianti mi prenderanno!-
MAX - Sai già che succederà?-
SENIOR - Sì!-
Max lo guarda con attenzione e capisce che il vecchio fa sul serio.
MAX - Va bene, quando avrai bisogno, sarò dalla tua parte; lo giuro!-
Il vecchio, assumendo un’espressione ispirata, estrae da sotto la sua lunga
vestaglia, uno strano paio di occhiali e lo porge a Max
SENIOR – Mettiti sdraiato e guarda lì dentro! -
L’uomo ubbidisce. Il suo viso, prima duro e sofferto, diventa improvvisamente
disteso e sereno, come stesse provando un infinito piacere. La ragazza,
intanto, dal suo nascondiglio, osserva incuriosita, tutta la scena.
SENIOR - Dimmi Max che un mondo così non l’hai mai visto! Su dimmelo: non è
meraviglioso?-
L’uomo non risponde continuando ad avere sul viso la stessa espressione
estatica, sempre più accentuata.
SENIOR - (dopo un po’) Basta ora! Non posso trattenermi più a lungo: è
pericoloso, potrei essere individuato dai sorveglianti-
MAX - No, no, ancora: è bellissimo! –
SENIOR - (riprendendosi gli occhiali e riponendoli sotto la palandrana) Ho
detto basta! Ora dammi quello che mi hai promesso!-
MAX - (alzandosi, mezzo intontito) Come? Ancora! Non basta quello che ti sei
già preso?-
SENIOR - Credi che io sia venuto a rischiare tanto, per una sola misera bustina
di polvere?-
MAX - Guarda che bel tipo! Questa, è roba di prim’ordine: in giro… non se ne
trova più!
SENIOR – Non ho accettato di farti tornare per così poco: hai promesso che mi
avresti dato tutto quello che chiedevo!-
MAX - (dopo una pausa) – Sì, è vero ho promesso…ma…hai voluto anche dell’altro:
quante promesse ti devo fare?-
SENIOR – Ah…la parola! Quella… è un’altra cosa, ammesso che tu la mantenga!-
MAX - Tengo sempre fede agli impegni!-
SENIOR – Eppure…ho il presentimento che non lo farai!-MAX - Ho giurato!-
SENIOR - Già!…Adesso, però, regoliamo il conto di oggi…-
MAX - Si può sapere poi, a che ti serve tutta questa roba, quando tu neanche
l’usi?-
SENIOR - Domanda legittima!- (segue una pausa, mentre va su e giù per la scena,
pensieroso) Max, non ti sei mai chiesto il motivo per cui faccio ritornare la
gente? Pensi che lo faccia per la droga?-
MAX – Francamente, pensavo che tu la rivendessi! –
SENIOR – Non ti ho detto che non lo faccio per denaro? –
MAX - Già, è vero… allora, perché lo fai?-
SENIOR - Rifletti, Max, rifletti: ci potresti arrivare da solo!-
L’uomo si sforza di giungere ad una conclusione.
MAX - Come faccio…so poco di te, anche se ti conosco da anni. So solo che te ne
vai in giro, regalando momenti di felicità, in cambio…di neve. Personalmente,
te ne avrò data dei chili…-
SENIOR – Non esagerare adesso!-
MAX – Ti dovrebbero dare… un premio, per quello che fai…!-
SENIOR – Non è la roba, però, lo scopo per cui lo faccio!-
MAX –(sorpreso) Anche se tu lo facessi per un tuo principio, maledizione, per
il rischio che corri, non ne condivido la ragione!-
SENIOR –(con ironia) Non lo faccio certo, per…giocare a guardie e ladri! ( ora
serio ) La ragione, invece, vale molto più del rischio!-
MAX – Ne va di mezzo la tua vita, lo sai? Per me, quelli, solo perché scambi
quelle visioni con la droga allo scopo di ripulire la gente da quella robaccia,
dovrebbero ringraziarti. In fin dei conti, è un’operazione che dovrebbero fare
loro!-
SENIOR- La droga non c’entra: mi vogliono perché credono che facendo conoscere
il mondo com’era, istigo la gente all’insubordinazione. Dicono che spargo
malcontento in giro e metto tutti quelli che avvicino contro la Grande Madre. E
per questo motivo, mi danno la colpa di tutti i sabotaggi che avvengono.-
Max ha un lieve sobbalzo, come fosse stato ferito.
MAX – E’ incredibile! Io, per esempio, che ho visto più volte quel mondo, non…
mi sono mai sentito istigato a fare qualcosa che li potesse danneggiare! –
SENIOR – C’è della contraddizione in te, oppure…può essere che il mondo di oggi
ti stia bene, e quello che io ti ho fatto conoscere, non ti piaccia
abbastanza!-
MAX– Credi che ti abbia chiamato ogni volta, per prenderti in giro?-
Pausa.
SENIOR – (fissandolo a lungo) Max, ti conosco da tanto tempo, e ormai mi
accorgo quando non sei onesto con me: adesso…non lo sei. Ormai dovresti sapere
che certi metodi di violenza non li approvo nella maniera più categorica!-
MAX – Va bene…visto che sai tutto, confesso…che non sono uno…stinco di santo.
Mi dispiace, però, che cercano te, per quello che faccio io!-
SENIOR – Mi addossano tante colpe ed una in più…non mi addolora. Ecco, ora va
meglio. Prima, però, non tolleravo sentirti mentire!-
MAX – Non…non ho…mai ucciso nessuno, però!-
SENIOR – E non è poco! Adesso… rispondi a quello che ti ho chiesto poco fa.-
MAX – Che cosa?-
SENIOR - Perché tengo tanto a far conoscere in giro, il mondo che non c’è più?-
Pausa.
MAX - (Pensoso, poi il volto improvvisamente gli s’illumina) Aspetta,
forse…forse…no, non può essere: non ci credo! Vorresti dire che tu…impossibile!
Gente come te non esiste più!-
SENIOR- Eppure è così: vedo che hai capito!-
MAX - In parole povere, vuoi dire: che facendo conoscere quel mondo, vorresti
farlo rimpiangere e di conseguenza… indurre a ripudiare questo…questo schifo?-
SENIOR - Ci sto provando, smuovendo le coscienze, perché credo che questo mondo
non sia perduto. I grandi cambiamenti che sono avvenuti nell’ultimo secolo
hanno fatto smarrire all’umanità supestite il lume della ragione! C’è bisogno
che… qualcuno intervenga e faccia riflettere la gente, riconducendola
sulla…strada maestra!-
MAX – (confuso) Che cosa intendi per…strada maestra? –
SENIOR – Ripristinare… i concetti etici e morali che l’uomo possedeva, fino a
quando… le forze del male, mascherati da falsi profeti, non lo defraudarono.
MAX- Quindi, non vuoi che vada perduto, recuperandone i valori: sei quindi una
specie… di cavaliere che si prodica… per ripristinare il bene!-
SENIOR - D’accordo, mi arrendo. Non dirmi adesso che sono un vecchio spudorato
utopista!-
MAX - A mio avviso, però, occorrerebbe un nuovo cavaliere dell’apocalisse che
venisse a punire questo caz…di mondo!-
SENIOR- E’ stato fatto già tanto scempio… e io… non sono
l’angelo sterminatore!-
MAX – Non ti rendi conto che col tuo metodo, non sortirai mai niente!-
SENIOR - Chi usa una maniera, chi… un’altra… e tu… ne sai…
qualcosa. C’è stata già tanta forza e violenza nel distruggere il mondo, ed
usarne altra, non lo aggiusta!-
Pausa.
MAX - Se continui, però, ad andare in giro diffondendo le immagini di quel
mondo, ci rimetterai di persona: prima o poi i sorveglianti ti prenderanno, e
ti impediranno di svolgere la tua missione!-
SENIOR - Pazienza: sarei contento lo stesso, almeno per avere fatto desiderare
a un po’ di gente, la vita meravigliosa che vi si conduceva!-
MAX - Peccato!-
SENIOR - Ti dispiacerebbe per il mondo o per me?-
MAX - Caz…per te e… per il mondo!-
SENIOR – Non preoccuparti per me, amico mio, dove esiste il male, ci sarà
sempre... uno come me che cercherà di controbatterlo.
Il bene ed il male sono antitetici, non vanno a braccetto. Si combatteranno
sempre, ma dove c’è l’uno ci sarà sempre l’altro! Io… io, esisterò sempre,
quindi, e il mondo anche, se…-MAX – Già il mondo è finito, ormai: il male è
diventato padrone assoluto di tutto!-
SENIOR - Non ancora…non ancora…non si deve disperare. Fino a quando ci sarà una
minuscola radice buona, nascostra tra le sue viscere, potrà sempre germogliare
una piccola pianticella di bene. E le piante, come sai, disseminano le spore
che danno vita ad altre piante.-
Breve pausa.
MAX – Vedo, però, intorno a me solo cose da… voltastomaco! –
SENIOR– Io, invece, che giro il mondo, credo di avere individuato alcune di
quelle pianticelle. Una…la vedo qui di fronte a me…!-
MAX – Che caz…dici? Vaff…vecchio!-
SENIOR– Incazzati pure Max, ma è proprio così, vedrai! Ora vado via, prima però
dammi tutta la roba che hai: me lo avevi promesso, ricordi? Sono convinto che
d’ora in poi non ne avrai più bisogno!
MAX - Come fai a dirlo?-
SENIOR - Avrai altro da fare, ho come un presentimento che ti stia per accadere
qualcosa…!-
MAX – Mi fai ammattire, Senior: sembra che tu abbia la sfera magica per
affermare certe cose! –
SENIOR – Pensa ciò che vuoi, ma ti dico che avverrà una cosa che, in un certo
senso, modificherà la tua vita!-
MAX - In meglio, spero!-
SENIOR - In meglio, in meglio: ci puoi giurare!-
MAX – Se lo dici tu! -
Cava, quindi, da una tasca alcune bustine e le sbatte, riluttante, nelle mani
unite a coppa del vecchio il quale subito va via.
Dietro le casse sul fondo della scena, la ragazza è rimasta, intanto, per tutto
il tempo in silenzio nascosta ed interessatissima ad ascoltare. Adesso, un po’
per stanchezza un po’ perché gli sembra di aver ormai familiarizzato con
quell’uomo, decide di uscire. Qualcosa, però, sotto i suoi piedi scricchiola e
Max sobbalzando, con uno scatto, l’afferra per un polso e quasi la trascina al
centro della scena.
SCENA n.8
MAX - Chi caz…sei? Che cosa ci facevi nascosta là dietro?-
ESTER - Ahi, mi fai male: lasciami! –
MAX – Saresti tu la cosa che mi stava per succedere: quel furbacchione di
Senior ti aveva visto! Allora, mi dici chi sei?-
ESTER - Giuditta mi sta cercando!-
MAX - Ah, sei.… una di quelle di Giuditta! E tu saresti la cosa che dovrebbe
cambiare in meglio la mia vita! Ti ha inviata lei a spiarmi ?-
ESTER - Io non sto con Giuditta, è lei che mi tiene con se!-
MAX – Che cosa cambia? –
ESTER – E’ diverso! -
MAX - Non stai bene con lei?-
ESTER - No! –
MAX - Allora sei scappata?-
ESTER - Sì!-
MAX - Cosa non ti piace?-
ESTER - Tutto!-
MAX - Eppure so che Giuditta tratta bene chi sta con lei, specialmente… le
donne!-
ESTER – Questo… lo pensi tu?-
MAX – Dico quello che si sa in giro! –
La ragazza abbassa la testa.
MAX - Uhm…capisco: che vuole adesso da te?-
La ragazza alza le spalle.
MAX - Dove andrai adesso?-
ESTER - Non lo so!-
MAX - Non hai nessuno?-
ESTER – Giuditta è stata l’unica che ho conosciuta da quando mi hanno portata
in città. Mi consegnarono a lei i sorveglianti, dopo avermi raccolta tra le
macerie di casa. Avevo pochi mesi! -
MAX-Uhm…solo tu, sei sopravvissuta alla risoluzione nucleare?-
ESTER - Anche i miei lo furono, ma restarono contaminati e sono morti subito
dopo!-
MAX - Quanti anni hai?-
ESTER - Non lo so!-
MAX - Caz… non lo sai?-
ESTER-Ero piccola quando Giuditta mi prese: ti dico che non lo so esattamente!
–
MAX - Più o meno?-
ESTER - Sui trent’anni! –
MAX - Allora, mi dici perché non vuoi stare con Giuditta?-
ESTER - No! –
MAX - Ti picchia? –
ESTER – Fosse per quello…! –
MAX – Per cosa, allora?-
ESTER - Mi…costringe…
MAX - A rubare? –
ESTER – No, no, non è per il rubare!-
MAX - Caz… ti decidi? Non farmi perdere la pazienza!-
ESTER - Mi…costringe…a… stare col figlio!-
MAX - Perché, non ti piace?-
ESTER - E’ uno schifoso: sta con tante altre, poi l’ho sentito dire che vuole
darmi a un sorvegliante suo amico!-
MAX – Beh, che c’è di strano?—
ESTER – Con un clonato non ci voglio stare! –
Pausa.
MAX – La cosa allora cambia aspetto. Caz…è proprio un figlio di put…!-
Altra pausa.
MAX – (tra se a bassa voce) Mi sa che Senior aveva ragione! (poi alla ragazza)
Se vuoi…per il momento puoi rimanere. Hai fame?-
ESTER- Insomma! –
L’uomo tira fuori dal borsone ai suoi piedi una scatoletta e la lancia alla
ragazza che l’afferra a volo.
ESTER - Anche tu mangi questa merd…-
MAX - Che altro vorresti? Mandala giù in fretta: non ne sentirai il sapore!-
La donna ingurgita il contenuto della scatola.
ESTER - Cosa… ti ha fatto vedere il vecchio, poco fa?-
MAX - Caz…(sobbalzando) hai visto tutto, allora!-
ESTER - E sentito pure! –
MAX - Bella faccia tosta! –
ESTER - Allora: me lo dici? –
MAX - No: sono caz… miei!-
Breve pausa
ESTER - Ce l’hai con me?-
MAX - No, ma…-
ESTER - Stavo là! (indica le casse) Me lo dici come facevo a non vedere e sentire?-
MAX - Già!-
ESTER - Allora?-
MAX - Uffa! Cosa?-
ESTER - Quello che hai visto: me lo dici? Sembravi così contento!-
MAX - Beh! (cedendo) Quello che ho visto, non si può descrivere: era…era bello,
bellissimo!-
ESTER - Ma… cosa vedevi?-
MAX - Il…mondo!-
ESTER – (delusa) Questo?-
MAX - Questo! Quale altro!-
ESTER - Ed eri tanto contento di vedere questo schifo!-
MAX - Che cosa dici? Vedevo il mondo com’era…centanni fa!
Tu,però, non puoi capire la mia gioia: quel mondo,non lo conosci!-
ESTER - Senti chi parla: come se lui avesse cent’anni!-
MAX – Prima, sapevo solo qualcosa dai racconti di mio padre, poi venne
Senior…e…l’ho visto! Tu, per sempio, conosci gli uccelli?
ESTER - No, mai visti: cosa sono?-
MAX - Beh, gli uccelli volavano in aria: liberi di andare dove volevano. Erano
infiniti, di tante specie, di tutte le grandezze, di tutti i colori. La Terra
n’era piena: gli uccelli erano dappertutto!-
ESTER- Dev’essere stato bello vederseli…sulla testa. Perché, adesso, non ci
sono più?-
MAX - Uhm! Ecco: gli uccelli per volare, avevano bisogno di un mondo pulito,
che non siamo riusciti a conservare. Sapessi quanti altri animali e piccoli
esserini e piante e fiori vi erano una volta. I colori, dell’aria, della
natura, poi, erano straordinari. Nel mare vi nuotavano tanti pesci perché era
pulito. Ce n’erano di proporzioni piccolissime fino a veri e propri giganti del
mare, fra cui creature straordinarie come i delfini. Prima la pioggia scendeva
dal cielo con cadenza regolare, e il sole era benefico, perché la fascia
d’ozono ci proteggeva dai raggi ultravioletti. Tutto l’eco-sistema, perciò,
funzionava come un orologio, regolato da questi elementi, e la natura si
rinnovava prodigiosamente col volgere delle stagioni.-
ESTER - (con aria di commiserazione) Adesso, se piove, avviene il finimondo, e,
se non andassimo impiastricciati con questi filtri puzzolenti, bisognerebbe
uscire solo di notte per non bruciarsi col sole!-
MAX - Per vedere dell’acqua cadere dal cielo, bisogna aspettare tre o quattro
anni; solo quando passa qualche ciclone.
ESTER- Ricordi, quanti morti causò, l’ultima volta che ci fu?-
MAX - Già!-
ESTER - Come vorrei vedere quello che hai visto tu!-
MAX - Lo hai il connettore?-
ESTER- No, con la vita che facevo con Giuditta, dove li trovavo i soldi per pagarmelo?-
MAX - Sei sempre in tempo per fartelo impiantare!-
ESTER - Mah… penso che non ci riuscirò mai: costa troppo! Il bel mondo che mi
hai descritto, purtroppo, dovrò solo immaginarlo! Tu, però, come fai ad everlo?
A quanto vedo sei più disgraziato di me!-
MAX - Lo avevo già… da prima!-
ESTER - Da prima…quando?-
MAX - Oooh, dannazione, quante cose vuoi sapere!-
All’improvviso entra un uomo che si scaglia minaccioso contro la ragazza. Ester
fa per fuggire, ma questi l’afferra per un braccio.
SCENA n.9
MAX - Chi è costui?-
ESTER - E’Ged, il figlio di Giuditta!-
MAX - Maledizione: dovevo immaginarlo!-
GED - Dove pensi di fuggire? Ti ho presa, ormai!-
ESTER- Ahi, mi fai male! Lasciami: con te non ci torno!-
L’uomo con violenza la trascina. Ester cade a terra e Ged la prende a calci.
GED - Maledetta: ti ammazzo, se non fai quello che voglio!-
MAX - (interviene spingendolo da una parte) Tu non ammazzi nessuno, tanto meno
puoi farle fare quello che non vuole!-
GED - Di che ti impicci tu? Chi sei?-
MAX - Te lo dico subito chi sono. Sono quello che ti impedirà di portarla
via!
GED - (spaventato dal tono deciso) Va bene, va bene, lasciami andare!-
L’uomo molla la presa, ma Ged appena libero, estrae da una tasca
una pistola.
GED - Ah,ah,ah…! Cosa pensavi? Che me ne sarei tornato senza di lei?-
ESTER - Attento: ha una pistola!-
MAX - Con ciò?-
Con un calcio fulmineo Max gliela fa volare di mano.
GED - Accidenti! –
SCENA n.10
Entra Giuditta di corsa.
GIUDITTA - Fermo, non fare male al mio Ged!-
Ged intando raccoglie la pistola e scappa.
GIUDITTA - Ah, ti ho trovata, finalmente!- (a Ester)
ESTER- Con te non ci vengo!-
GIUDITTA – (con tono istrionico) Oh, che ho fatto mai per meritarmi simile
ingratidudine! (a Max) Sono stata più che una madre per lei: l’ho allevata con
tanto amore, con tanta accortezza!-
ESTER - Accortezza? Sentila!-
GIUDITTA - Cosa deve fare, allora, una povera vecchia per farsi volere bene? Il
mio Ged è stato un ottimo compagno per lei. Non le faceva mancare niente!-
ESTER - Non è vero!-
MAX - Lasciala stare, Giuditta!-
GIUDITTA – ( piangendo in modo teatrale) Povera me disgraziata! (seria) Allora,
la ragazza ti piace! (di nuovo tra le lacrime) Cosa ne sarà di questa povera
vecchia, senza un’aiuto, senza una persona a cui aggrapparsi, senza un
conforto!-
MAX - Ho capito: (estraendo da una tasca alcune banconote) forse queste ti
daranno un pò di conforto!-
GIUDITTA - (gettando uno sguardo noncurante al denaro)
Oh, è mai possibile che una disgraziata come me, possa scambiare la cosa a cui
più tiene con un poco di denaro?-
MAX - Va bene, va bene! (aggiunge due altre banconote a quelle di prima)-
GIUDITTA - (piangendo) Mai e poi mai, Giuditta scenderebbe
tanto in basso! La mia cara Ester, la…mia dolce figliola!-
ESTER - Non credetegli: sa recitare bene!-
MAX - (aggiunge altro denaro) Tieni, a patto che smetta questa lagna: è tutto
quello che ho, prendere o lasciare!-
La donna alza la testa, guarda il denaro con cupidigia e l’afferra
con un rapido gesto facendolo scomparire sotto i suoi stracci. Dopo aver
guardato prima la ragazza e poi l’uomo, va via.
SCENA n.11
MAX - (gridandole dietro) Sia chiaro, però, che non ti faccia più vedere!-
Segue una lunga pausa.
ESTER - Sono tua allora!-
Altro silenzio.
MAX - Non ho comprato nessuno, io!-
ESTER – Grazie, allora!-
MAX - Se vuoi, sei libera di andare!-
ESTER - Lo sai che non ho dove andare!-
MAX - Resta, accidenti!-
ESTER - Resto se ti fa piacere.-
MAX - (infastidito) Maledizione: cominci ad essere complicata!-
Altra pausa.
ESTER - (fa per andarsene) Mi dispiace, ma non sto con uno che non mi vuole!-
MAX - Aspetta, aspetta, resta: mi fa piacere!-
ESTER - Non m’era sembrato…-
MAX - Non è vero, solo…
ESTER - Solo…cosa?-
MAX - Accidenti! Cosa ti offro io? Guardati intorno!-
ESTER - Da qualunque parte non si sta meglio!-
MAX - Se andavi con Ged, ti dava al sorvegliante.-
ESTER - Io, con un clonato non ci sarei mai andata.-
MAX - Avresti potuto fare la bella vita!-
ESTER - Fino a quando non si stufava e mi cedeva ad un suo collega. No, grazie:
preferisco stare qui!-
MAX - Va bene; ma non mi stare sempre appiccicata come
una mignatta!-
L’uomo si mette a rovistare tra i cartoni e, trovata una bottiglia piena, si
mette a bere sdraiato sul misero divano.
MAX - Vuoi bere?-
ESTER - No!-
MAX - Non ti piacerà stare con me; sai cosa faccio?
ESTER - Non ho idea!-
MAX - Rubo anch’io, naturalmente!-
ESTER - (delusa) Caz…-
MAX - Che cosa credevi, che galleggiassi nell’oro?-
ESTER - No, ma…-
MAX - Capisco: sei scappata da Giuditta per…non…ma, tranquillizzati, con me non
dovrai farlo!-
ESTER- Non ti voglio pesare!-
MAX - Non mi pesi, non mi pesi: al contrario…-
ESTER - Allora, ti piaccio?-
MAX - Sei una disgraziata come me: vieni qua!-
L’uomo si alza, l’afferra per una mano, e la tira con energia a se. Poi, con
l’altro braccio, le avvolge il corpo e la bacia con forza.
ESTER - Che cosa significa questo?-
MAX - Niente, mi andava!-
ESTER – Vuoi vedere che la cosa di cui parlava Senior ero io?-
MAX – Ammesso che fossi tu, non ti mettere nella testa di riuscire a cambiare
la mia vita! –
Dopo una pausa.
ESTER- Non hai una donna tua?-
MAX - Non più!-
ESTER - Perché, ti ha mollato?-
MAX - Non ce l’ha fatta!-
ESTER - Cosa?-
MAX - E’ morta!-
ESTER - Come?-
MAX - Per avere un bambino!-
ESTER - Figlio tuo?-
MAX - Si era rivolta per il seme ad una struttura dalla Global!-
ESTER - Che significa?-
MAX - Io non riesco più ad averne!-
Altra pausa.
ESTER - E il bambino, ora, dov’è?-
MAX - L’ha preso Giuditta!-
ESTER - Ah, è quello nuovo che aveva! Gliel’hai dato tu?-
L’uomo annuisce.
ESTER - Perché gliel’hai dato? Non ti piaceva?-
MAX - (con improvvisa rabbia) Non mi sta bene avere figli in quel modo!-
ESTER - (sorpresa) Se tu non ci riesci, è l’unico modo per averne qualcuno.-
MAX - La madre questo diceva, ma lo voleva, anche se…-
ESTER - Cosa?-
MAX - Sapeva che il bambino non l’avrei mai accettato!-
ESTER - Così nascono oggi: tutti uguali, tutti clonati!-
MAX - Io, non l’accetto però, anche se... è quello che si voleva!-
ESTER - Non ti capisco!-
MAX – La razza perfetta, no?-
ESTER – Continuo a non capire! –
MAX-Devi sapere che, tanti anni fa, esistevano molte razze umane e religioni
diverse. Questo stato di cose, però, causò l’incomprensione e l’intolleranza
che ci portò alla terza guerra mondiale. Una catastrofe nucleare, la
risoluzione immane che distrusse tutte le belle cose che mi fa vedere
Senior!-
ESTER - Accidenti, come parli: vedo che conosci tante cose
MAX - Ho qualche anno più di te!-
ESTER - (pensierosa) E tu credi che sia meglio oggi che allora?-
MAX - ( guardandola fissa ) Non ci penso proprio! Replicando uomini in
laboratorio, partendo da un prototipo ritenuto perfetto, ci si sta solo
illudendo, che si possano scongiurare tutti i mali! La sterilità stessa è un
male ed è causata da tutti i prodotti delle industrie globalizzate in accordo
con quelle stesse multinazionali che si dichiarano apportatrici di bene
nell’attuare il loro utopico disegno!-
ESTER - E come farebbero a determinarla?-
MAX – Con tanti sistemi. Ad esempio: uno è sicuramente quello che mangiamo!-
ESTER - Già: quella merda che mangiamo!-
MAX - Se ci pensi, tutto è da loro distribuito, ogni genere di consumo: il
cibo, le bevande, gli abiti. Tutto è da loro programmato e venduto!-
ESTER - (sorpresa) Non ci avevo mai pensato!-
MAX - Tutto questo non poteva essere diverso. Dopo Il 2070, a seguito della
risoluzione nucleare, il pianeta rimase nelle mani di pochi superstiti. Tutti i
valori della civiltà occidentale furono calpestati. Questa parte dell’emisfero
fu invasa da una vera trasmigrazioni di popoli orientali, ed assoggettato alle
loro usanze e alle regole dell’islamismo. La Terra era ricoperta da una coltre
di radiattività che rendeva la vita difficile.
Le immense foreste non esistevano più, il mare e l’aria erano contaminati, le
pioggie, ormai rare, cadevano acide e sporche di sostanze mortali. Le poche
cose che spuntavano dalla terra, erano pericolose ed immangiabili. Intanto i
sopravvissuti, potenti vincitori e scienziati, credettero di aver acquisito il
diritto della padronanza su tutto. Uscendo dai loro bunker, con uno spirito di
onnipotenza, iniziarono la ricostruzione con l’intento spregiudicato di
eliminare forzatamente, i mali che avevano condotto a quella risoluzione
drastica. Per prima cosa, furono intraprese ricerche scientifiche sull’uomo,
nel tentativo di modificarne la natura. Fu fatta la classificazione del genoma
dell’uomo e con questi dati e quelli che già si conoscevano, fu fatta nascere
una nuova creatura: uno sfregio alla bioetica umana senza eguali!-
Segue una lunga pausa, durante la quale i due restano a compiangere la loro
triste esistenza.
ESTER - Parlami ancora di come la Terra era prima.-
MAX - (alzandosi) Vieni, te ne parlerò strada facendo!-
L’uomo, raccolto il suo borsone, esce seguito da Ester.
Nella parte alta della scena, entra il delegato Ahmed il quale, con
incedere spedito, va a sedersi dietro la scrivania, su un’enorme poltrona
girevole. Quasi contemporaneamente sul mobile davanti a lui si accende una spia
lampeggiante di un monitor.
SCENA n. 12
AHMED - (spingendo un pulsante) Presente, Eccellenza!-
L’ECCELLENZA-(solo una voce metallica) Delegato, i membri
del consiglio direttivo della nostra amata e benemerita Global, madre di tutti
noi, sono molto dispiaciuti del tuo operato, in questo comparto!-
AHMED - ( chinando la testa ) Se così è sembrato, chiedo
umilmente perdono e se desiderate, la mia persona è completamente disponibile
per ogni vostra decisione.-
L’ECCELLENZA- A noi non sembra: a noi risulta! Le tabelle in
nostro possesso sono chiare ed inequivocabili! Tutti i dati riportati, sono in
discesa: i consumi generali diminuiscono.
Questo deve preoccupare tutti: dal primo all’ultimo cittadino della Terra. La
nostra carissima Madre Global, si interessa di creare, con tanto amore, alimenti
O.G.M. sempre più buoni, affinchè noi tutti suoi figli, possiamo nutrirci in un
mondo sempre più desolato, e noi, la trattiamo con tanta ingratitudine. Per di
più, molto grave è il fatto che le grandi industrie globalizzate, che fanno
capo alla nostra Madre Global, sono fatte segno di continui sabotaggi.
Interruzioni frequenti di energia fermano le catene, misteriosi virus
informatici, fanno impazzire le reti, e tanti altri piccoli incidenti, causati
dalla negligenza di nostri operai, aizzati da una certa propaganda sobillatrice
verso di noi, provocano gravi cadute della produzione.
AHMED-Sarà mia premura intensificare, Eccellenza, tutti gli forzi per la
sorveglianza: cercare di risalire all’autore di questi misfatti!-
L’ECCELLENZA - Con quale strategia?-
AHMED - Metterò in moto tutti i canali d’informazione in mio possesso.-
L’ECCELLENZA-Ci vorrà del tempo, e noi, tempo non possiamo
perderlo! La cara Global conosce chi opera contro di lei con l’intendo
d’impedire l’evolversi della specie umana. Col fine di poter agire con
celerità, e con sua grande bontà, ci è stato concesso di fornirti qualche
informazione.-
AHMED - Vi sarò molto riconoscente ed il mio amore e fedeltà verso la cara
Madre, crescerà a dismisura.-
L’ECCELLENZA- La nostra cara Madre ti ordina di affrettare la cattura di chi va
in giro disseminando scontento ed avversione nei confronti del nostro mondo,
che è costato tante fatiche e ricerche!-
AHMED - Sì, Eccellenza, lo stiamo cercando in ogni luogo. E’una specie di
spauracchio, uno stregone che si fa chiamare Senior: i miei uomini, sono stati
sul punto di prenderlo parecchie volte: purtroppo, è sempre sfuggito. Quel
maledetto è capace di mille astuzie e travestimenti!-
L’ECCELLENZA- Questo Senior è un nostro nemico pericolosissimo: la cara Madre,
lo conosce bene e sa anche la sua vera identità. Il nome che usa è falso: per
coprirsi e agire impunemente, ne assume uno diverso in ogni parte del mondo.-
AHMED – Per la verità abbiamo anche molta difficoltà ad acciuffarlo, perché non
si conosce il suo volto. Nessuno mai dei miei uomini, lo ha visto in faccia!-
L’ECCELLENZA- Delegato Ahmed, alla nostra cara Madre, nulla
sfugge: sa tutto, conosce tutto: la sua intelligence on-line
è immensa. Agisci sul tasto “C” del tuo pannello connettore, e vedrai il volto
del nostro… uomo!-
L’uomo preme il tasto e sugli schermi alle sue spalle si visualizza il
volto affilato di Senior.
AHMED - Straordinario! Con questa, non andrai più da nessuna parte: sei in
trappola predicatore!-
Preme intanto un tasto del pannello sulla scrivania.
AHMED - Venite tutti qui, presto!-
All’istante compaiono quattro sorveglianti.
AHMED - La nostra cara Madre, nella sua immensa bontà, ci ha fornito le
sembianze del ricercato Senior: è quindi nostro preciso punto d’onore, riuscire
ad acciuffare questo delinquente che vuole scardinare alla base i concetti
della nostra vita nuova. Al più presto vi saranno consegnate le foto che
dovrete distribuire sull’intera Terra a tutti i nostri agenti!-
SORVEGLIANTI - (tutti) Siamo impazienti di eseguire i tuoi
ordini!-
TELA
ATTO 2°
Stessa scena di prima. Entra Ester e Max con dei pacchi in mano.
Scena n.1
ESTER - Con tanti posti che ci sono, si può sapere perché te ne stai in questo
cesso?-
MAX - Adesso non ti sta bene neanche dove sto!-
ESTER - Dicevo giusto così, tanto per dire qualcosa.
MAX - Ah, già: perché a me le schizzinose non mi stanno proprio!-
ESTER - Accidenti, non ti ha detto mai nessuno che hai un caratteraccio?-
MAX - Fatti miei !-
ESTER - Va bene: fatti tuoi. Però, se dobbiamo stare insieme, potresti essere
un po’ più carino!-
L’uomo non risponde e si mette a bere sdraiato sul divano.
ESTER - (riferendosi al pacco) Questo dove lo metto?-
MAX- Buttalo da qualche parte!-
La ragazza posa il pacco e lo ricopre con dei cartoni.
ESTER - Ci tieni poco a quello che rubi!-
MAX – Questo è il posto mio e nessuno si azzarda a venirci!-
ESTER- Giusto Giuditta e Ged!-
MAX – Giuditta mi conosce!-
ESTER - Non hai paura che ti rubi tutto?-
MAX- Chi…Giuditta? Lei me lo dice quando le serve qualcosa!-
ESTER – Questa…merda, è roba da mangiare: può far gola a chiunque!-
MAX - Ho detto che qui non ci viene mai nessuno!-
ESTER - Sei tanto sicuro di questo buco?-
MAX- (spazientito)Senti, ti dico che qui siamo al sicuro da tutti!-
ESTER - Però…prima, ci sono venuti i sorveglianti!-
MAX- Beh! Quelli…non cercavano da mangiare…ci sono venuti
per Senior!-
ESTER – Com’avranno fatto a sapere che stava qui?-
MAX – Hanno intercettata la chiamata che ho fatto!-
ESTER - Pensi che possano ritornare?-
MAX - Non cercano me!-
ESTER – Sanno, però, che stavi con lui e poi…rubi!-
MAX - Chi non lo fa? Tu, non rubavi con Giuditta? Quando si prende solo quello
che basta, nessuno se ne accorge. Poi… non lo faccio sempre e…quando lo faccio
lo so fare!-
ESTER - Che altro fai?-
MAX - Lavoro!-
ESTER - Lavori? Dove!-
MAX- Dove capita: scarico, carico e faccio tante piccole cose, anche
riparazioni!-
ESTER - Riparazioni?-
MAX - Conosco l’elettronica.-
La ragazza è sorpresa.
ESTER – (meravigliata) Tu! Uno…uno…come te…capace di…-MAX-Certo!Prima…prima che
mi riducessi in questo…insomma come mi vedi, era il mio hobby preferito. Sai…
perché mi sento sicuro in questo cesso, come lo chiami tu? Perché qui non ci
vede nessuno! E sai perché non ci vede nessuno? Perché in questo cesso non ci
sono microcamere spie! E sai perché non ci sono? Perché le ho truccate!-
ESTER - Sei tanto bravo?-
MAX - Modestamente!-
ESTER - Ecco, ci sono: sei uno scienziato, allora!
MAX – (risentito) Non sono…nessuno, io!-
ESTER - Accidenti, perché menti? Che ti è successo: per cui ti sei ridotto a
rubare per vivere?-
MAX - Fatti miei!-
L’uomo, è diventato di cattivo umore. Sdraiato sul divano, continua a bere il
suo cattivo liquido, senza aggiungere altro. Poi, mezzo ubriaco, passa la
bottiglia alla donna.
MAX - (ironico) Tieni, bevi pure tu alla salute della cara Madre! Tra poco lei
sarà così buona e generosa, da farci il solito caramelloso rapporto mensile in
video, dello stato del mondo nuovo che sta costruendo con tanto amore!
ESTER - Già, oggi è il primo venerdì del mese. Me n’ero dimenticata!-
MAX - (con lo stesso tono) Che cosa dici, ragazza mia: dimenticata? Ingrata!
Scordarsi di apprendere i sacrifici che la Global fa per noi? Grave, molto
grave!-
ESTER - Peccato non potere vedere: tu qui non hai nessun terminale!-
MAX - A me non serve: io ho il mio connettore!-
ESTER - Già, tu sei un cyber: non ne hai bisogno!-
MAX - (risentito) Non sono un cyber, non dirlo più: ho solo dei chips
sottopelle. Vedi, ci dev’essere un vecchio televisore portatile, qui intorno!-
La ragazza si mette a rovistare tra i cartoni, e, dopo averli spostati quasi
tutti, trova l’apparecchio.
ESTER - E’ buono?-
MAX - Una volta lo era: sarà solo scarico! (Infilando la sua mano nel borsone)
Tieni mettici questa pila!-
Ester esegue l’ordine poi agisce sul tasto e l’apparecchio s’illumina.
VOCE - La nostra Madre Global comunica a tutti noi, nella sua grande bontà, i
risultati degli ultimi rilevamenti, da parte dei tecnici, in varie parti del
pianeta. Le immagini che state per vedere, testimoniano con eloquenza lo stato
in cui si trova ancora il nostro ambiente. La radiattività, infatti, è sempre
su valori molto alti e pericolosi, e, nonostante l’impegno per la bonifica da
parte dei nostri apparati, purtroppo, la superficie dei terreni e le scarse
falde acquifere non sono buone.
Le immagini che scorrono sullo schermo sono di una agghiacciante realtà.
VOCE - L’istituzione igiene e sanità mondiale, mette in guardia chiunque voglia
commettere la sconsideratezza di fare uso di quasiasi cosa presa direttamente
dal terreno. Ortaggi e frutta sono contaminati e non possono essere ingeriti.
Perciò la Global, che tanto si preoccupa di noi, raccomanda di usare
esclusivamente i cibi preparati accuratamente dalle sue mani esperte.
Ricordatevi che mangiando gli squisiti prodotti e bevendo le ottime bevande
della nostra Madre, vivrete a lungo senza ammalarvi. Guardate quello che può
succedere se non ubbidite: Quest’uomo ha mangiato verdura nata nel suo vecchio
orto. Ha avuto nausea e vomito per diversi giorni, adesso è ricoverato in
ospedale con una gravissima forma di cancro. Sappiamo che non ha speranza di
sopravvivere.
SENIOR - Queste immagini, appartengono al periodo subito dopo la risoluzione:
hanno almeno trent’anni e le spacciano per attuali!-
ESTER - Fanno del terrorismo per farci mangiare la loro merda!-
VOCE - In chiusura, il servizio di sicurezza ci ha passato l’immagine di un
ricercato in ogni parte della Terra. Fissatevi bene nella mente il volto di
questo primitivo, che con la sua opera malefica, sta gettando discredito sul
grandioso lavoro che la Global sta facendo, per costruire un mondo migliore,
senza affanni, senza malattie, senza contrasti, senza odio!-
Sul video compare l’immagine di Senior. Max ha un sobbalzo.
Scena n.2
MAX - Che mi venga un colpo!-
ESTER - E’ il tuo amico!-
Dall’oscurità del fondo della scena entra Senior.
MAX - (rivolto a Senior) Hai visto?-
SENIOR – Tutto… ma non mi spavento: qui da te, se non mi chiami, sono al
sicuro!-
MAX - Hanno la tua immagine!-
SENIOR - Un po’ vecchiotta, ma sono io!-
ESTER - Signore, sei ricercato!-
Il vecchio guarda la ragazza intensamente e non dice niente.
MAX - Lei…è la…cosa…che mi doveva succedere!-
SENIOR – Perché, non ti sta bene? Sembra una brava ragazza!-
MAX – E’ un po’ rompiscatole!-
SENIOR - Marion che fine ha fatto?-
MAX - (irritato) Se sai tutto, perché me lo chiedi?-
SENIOR - Il bambino che aspettava?-
MAX - L’ho dato a Giuditta!-
SENIOR - Ehm…Perché non lo vuoi?-
Pausa.
MAX - No, non è uguale a me!-
SENIOR – E’ tuo figlio, però!-
MAX – Non è un uomo!-
SENIOR- Lui, non ha chiesto di venire al mondo in quel modo!-
MAX – Non può essere mio figlio: non l’ho generato io, non ha i miei geni! E’
stato creato in modo aberrante, per quel mondo perfetto, senza diversità di
razze, che tanto vagheggiano.-
SENIOR – Hai ragione: è una società suggestiva, ma, di sicuro, priva di anima.
Sono convinto che gli stessi scopi si sarebbero potuto ottenere senza
stravolgere l’etica dell’origine dell’uomo.
MAX - Quel bambino l’ho rifiutato, perché non lo sentivo mio. Un figlio
ottenuto in quel modo…è…è un mostro!-
SENIOR- Non dire così: è solo un povero esserino che merita tutta la nostra
comprensione!-
MAX – Proprio tu dici questo…che con la tua opera cerchi di recuperare i valori
antichi! Mi sembra, invece che tu voglia avallare quello che fanno: vedo una
contraddizione in tutto questo!-
SENIOR – Non è così, invece: questo innocente è sempre una creatura nata da una
cellula dell’uomo e va considerata un essere umano a tutti gli effetti!-
MAX – D’accordo, anche Eva fu procreata da una cellula di Adamo: ma quella era
un’altra cosa, lì c’entrava la mano di… qualcun altro!-
Il vecchio, a queste parole, trasalisce e assume un’espressione assorta, come
di sofferenza.
SENIOR - Puoi chiamarmi questa Giuditta?-
MAX - Che ci devi fare con Giuditta?-
SENIOR - Le debbo parlare.-
MAX - Non è prudente chiamarla: la conosco bene. Avrà visto e sentito l’ultimo
comunicato della Global : venderebbe anche l’anima al diavolo, pur di guadagnare
un po’ di denaro!-
SENIOR – Chiamala, ti dico!-
MAX - Va bene, se ti preme tanto. Non mi fido, però, di farla venire col mio
connettore, potrebbe richiamare i sorveglianti. Ester, vacci tu!-
La ragazza esce.
SENIOR - (esitante)Dimmi, Max, tu…un’anima ce l’hai?-
MAX – Che significa avere un’anima, oggi?-
SENIOR – Prova a scavare dentro di te!-
MAX – (con uno scatto d’ira) Dannazione… una volta ce l’avevo!-
SENIOR - Adesso?-
MAX - Non lo so! E… tu?-
Senior tace. Nel frattempo entra Giuditta seguita da Ester
SCENA n.3
GIUDITTA - Che diavolo vuoi? Accidenti a te!-
La donna scorgendo il vecchio, si esprime in modo più decoroso.
GIUDITTA - Hai…bisogno di qualcosa, Max?-
Max risponde indicandole con gli occhi Senior.
SENIOR - Signora, conoscevi Marion, la donna di Max?-
La donna sentendosi chiamare in quel modo, si dà un tono di sussiego.
GIUDITTA – Certo che la conoscevo: gliel’avevo data io!-
SENIOR – Tu hai con te il suo bambino!-
GIUDITTA - Il figlio di Max. Me l’ha regal…me l’ha dato lui per tenerglielo. Io
però sono vecchia e non ho più le forze per accudire un bambino!-
SENIOR - Va bene, va bene… lo so: ti aiuterò io! Però, devi promettere una
cosa…-
GIUDITTA – (aguzzando gli orecchi) Comandate!-
SENIOR - Devi allevare con cura il piccolo e porterlo a vedere il padre molto
spesso. Quando sarà più grande poi, lo manderai a scuola e gli insegnerai i
buoni principi!-
GIUDITTA - Ehi, signore, vacci piano! Per fare questo, bisogna essere ricchi!-
SENIOR - Ti ho detto che ci sarò io, per ogni necessità!-
Il vecchio prende da sotto la sua palandrana del denaro e lo porge alla donna.
SENIOR - Prendi, questo è per te, affinchè tu possa iniziare a fare quello che
ti ho chiesto.-
La donna arraffa avidamente il denaro.
ESTER - (intervenendo) Signore, lo posso fare io! Posso tenere io il bambino!
SENIOR - No, tu no, non puoi tenerlo. Il bambino deve avere una casa in cui
stare, e tu e Max non l’avete!-
GIUDITTA- (intasca il denaro borbottando) Prendo questo, solo per iniziare…
solo per iniziare…-
SENIOR - Verrò da te, quando servirà. Ora vai!-
La donna esce.
SCENA n.4
SENIOR - Qualsiasi forma di vita è un dono di Dio: anche quella che ci può
apparire la più strana, la più diversa. Proprio per questo suo modo controverso
di esistere, ha bisogno della nostra attenzione, del nostro aiuto, della nostra
pietà!-
MAX - Perché te la prendi tanto a cuore?-
SENIOR–Come, non l’hai capito? Avevi chiesto se avevo anch’io un’anima, no? Il
gesto che ho appena compiuto l’ha dimostrato ! Adesso, dimmi, tu ce l’hai?-
L’uomo è stupito per quello che è avvenuto sotto i propri occhi.
MAX - (timidamente) Ti ho risposto che una volta ce l’avevo, adesso non lo
so!-
SENIOR- Hai ragione: per sapere di avere un’anima, bisogna avere agito con la
forza del cuore, ed in te, purtroppo, da tempo si è sopito ogni
sentimento!-
MAX - Non so spiegarmi, perché fai questo per me, mentre io non faccio niente
per te!-
SENIOR - Questo è il punto: si ha un’anima, se aiuti chi ne ha bisogno e,
soprattutto, se sei più sensibile verso quelli che non fanno niente per te.
Anche se non lo sai, credo che tu, inconsciamente, un’anima ce l’abbia ancora
adesso.-
MAX - Come fai a dirlo?-
SENIOR - Si può apprendere di avere un’anima in tanti modi. Tu, per esempio, mi
hai dimostrato di essere molto attratto dalla bellezza del mondo che abbiamo
perduto!-
MAX - Che cosa c’entra con quello che dicevamo? Desiderare di vivere in un modo
diverso da questo è quanto meno si possa fare!-
SENIOR - E ti sembra poco questo?
Pausa.
MAX - (infastidito) Dannazione, cosa diavolo cerchi di farmi dire? Ritornando
cerco solo di vedere il mondo com’era tanti anni fa, con tutte le sue belle
cose e scordarmi di questo schifo!-
ESTER- Calmati, non è il caso di arrabbiarti!-
SENIOR - Credi, Max, che uno a cui piace il bel mondo che
avevamo una volta, e lo auspica per se e per i propri simili, non abbia
un’anima?
MAX - Non ho mai detto questo!-
SENIOR - Sii sincero, Max, molte tue azioni mi fanno capire che lo desideri.
Sono sicuro che uno come te, oggi, sia un bene prezioso per tutta l’umanità,
perché può darle la speranza di una salvezza. Non sono tanti, credimi, quelli
come te che mi chiedono di… ritornare, ma questi pochi, bastano per alimentare
la certezza, e questo ti sorprenderà, che si può… ancora credere nell’uomo.
Infatti, sono sicuro, che lui come ha potuto distruggere, saprà ricostruire;
basta avere buoni propositi e fede in...qualcuno…-
MAX - Chi sarebbe?-
SENIOR – (alzando gli occhi al cielo) L’Onnipotente!-
MAX - (con uno scatto d’ira) Il tuo… non esiste più: lo abbiamo ammazzato!-
SENIOR- No, Egli è eterno. E’ stato solo, pazientemente a guardare l’opera
delle sue creature!-
MAX - Dannazione, perché, perché non ci ha fermati? E’ rimasto a guardare lo
scempio di quello che aveva creato, ha permesso perfino la fine della sua
Chiesa, senza fare niente!-
SENIOR – Che cosa vuoi che facesse? Sortilegi? Magie? Dimentichi che aveva
concesso all’uomo il libero arbitrio!-
MAX – Sì, ma non ha tenuto conto del suo antagonista: il principe del male, il
quale è riuscito a fare pressione sull’uomo e a lusingarlo per le sue conquiste
scientifiche e ad indurlo a sostituirsi a Lui!-
SENIOR – Ha voluto vedere l’uomo toccare il fondo, perché, un giorno potesse
credere in Lui più fermamente. Perciò, non disperare, l’uomo non è stato
abbandonato, egli è la sua creatura prediletta, è quella a cui vuole più bene,
perché è fatta a sua immagine.-
MAX - Ormai non credo più nell’uomo. Durante la sua esistenza, ha fatto tanta
strada nel male, da essersi disabituato a fare qualcosa di costruttivo. Ha
fatto del mondo una pattumiera di scorie di ogni genere, e vi sta morendo
dentro.
SENIOR - Io, invece, sono di diverso avviso: credo nell’uomo, e, fino a quando
esisteranno ancora esseri come te, gli si deve credere. Bada bene: il mondo fu
creato da Dio per essere goduto dalla sua creatura, e non tollererà chi lo sta
devastando!-
MAX - Sarebbe ora che si arrabbiasse un poco!-
SENIOR - No, Egli non s’adirerà: non punirà con un nuovo diluvio, ma si
adopererà perché l’uomo possa da solo sovvertire le cose!-
MAX - (gridando) Dannazione! Come si può, oggi, ancora confidare nell’esistenza
anche di un solo uomo che abbia la capacità di dissociarsi e risollevarsi da
queste aberrazioni!-
SENIOR – Te l’ho già detto l’ultima volta che ci siamo visti: so per certo che…
uno… sta qui con me!-
MAX – ( sorpreso ) Come…puoi dire questo, quando l’amico in cui credi e che ti
sta di fronte… ti sta ingannando?-
Lunga pausa.
SENIOR - (suadente, pacato) Pensi che io non ti conosca? Che non sappia nulla
di te, del tuo passato? Del grande dolore che stai sopportando? Dello strazio
che fa soffrire il tuo povero cuore e…che…ti ha ridotto a vivere
nell’immondizia?-
L’uomo ha un sobbalzo e resta letteralmente inebetito dallo stupore. S’instaura
allora un lungo silenzio.
MAX - (riprendendosi) Allora, tu conosci tutto di me!-
SENIOR - Tutto!-
MAX - Come fai a saperlo?-
SENIOR – Non…hai detto che…ho dei poteri? Non chiedermi altro per ora: più in
avanti apprenderai molto più su di me!-
MAX – In effetti, pur se ci conosciamo da tanto tempo, so poco di te. So che
sei uno che compare ogni volta che qualcuno ha bisogno. Non so invece perché tu
lo faccia, quando quello che ti si dà, va tutto buttato!-
SENIOR–E’l’unica cosa, per ora, che posso chiederti in cambio!-
MAX – Non ti rendi conto quanto costa quella roba? -
SENIOR –Lo so perfettamente, invece! Non lo faccio, però, per farti un
dispetto!-
MAX - Per quale motivo, allora?-!-
SENIOR - Per togliertela: perché… ti fa male!-
MAX - Cosa t’importa di me?-
SENIOR - M’importa tantissimo invece, perché ti voglio bene come ad un figlio:
ho per te, infatti, un profondo… amore!-
MAX - (sobbalzando) Cos’è questa parola? Non la sentivo pronunciare da voce
umana, nei confronti di un’altra persona, da una eternità: me n’ero dimenticato!
Credo che al giorno d’oggi, sia un sentimento di cui non c’è più posto in
questo sporco mondo!-
SENIOR - Intanto ti ricordi che è un sentimento; ed è già importante!-
MAX - (sempre più sorpreso) Perché quest’amore per me? Non faccio niente per
farmi volere bene, anzi!-
SENIOR -Non fai niente, perché non sai più come si fa ad amare,
ed io sono venuto da te per insegnartelo!-
MAX - (meravigliato) Vuoi insegnarmi ad amare?-
SENIOR - (con tono sognante) Un padre non deve farlo col proprio figlio?Ricordi
il discorso della pianticella? T’assicuro che una pianta buona e vigorosa, darà
vita a cento…mille…milioni…
miliardi di piante. Tutto il mondo potrà essere ricoperto di queste piante che
garantiranno amore e pace all’umanità. E’ questa l’unica strada da percorrere:
recuperare l’amore!-
MAX - Straordinario!-
Lunga pausa.
SENIOR - Max, ricordati quello che mi hai giurato: presto potrei avere bisogno
d’aiuto!-
MAX - Ma…chi…chi sei?-
L’uomo non risponde. Infila la mano sotto la sua lunga veste ed
estrae qualcosa.
SENIOR - Prendi, ti faccio un regalo: abbine cura!-
Max osserva alla luce quello che ha ricevuto. Nel frattempo Senior se n’è
andato.
SCENA n.5
MAX - Senior, dove sei? Ti voglio ringraziare, per lo meno!-
ESTER - Se n’è andato!-
MAX - Non mi ha dato nemmeno il tempo…
ESTER - Che è questa cosa che ti ha lasciato?-
MAX - E’ un libro!-
ESTER - Un libro?-
MAX - Un libro! Non sai cos’è un libro?-
La donna abbassa la testa dispiaciuta.
ESTER - A che serve?-
MAX – Forse ci sono dentro quelle cose di cui parlava Senior
ESTER - Come fanno a stare tutte lì dentro?
MAX - Ci sono scritte!-
La donna sembra addolorata, e Max se n’ accorge.
MAX - Già, tu non sai leggere!-
ESTER - Per quello che mi serviva…-
MAX - Se vuoi, t’insegno.-
Il volto della ragazza s’illumina,
ESTER - Anche a scrivere?-
MAX - Certo!-
ESTER - Quando iniziamo?-
MAX - Oh, non mi assillare! Adesso non mi va di farlo: voglio riflettere su
quello che ha detto il vecchio.-
L’uomo si alza dal divano.
MAX - Adesso ho da fare, tu resta qui e non muoverti!-
ESTER - Che faccio qui tutta sola?-
MAX - Caz… non puoi starmi sempre attaccata come
una mignatta: fa quello che vuoi!-
Prende il borsone ed esce. La ragazza, restata sola, si accovaccia da una parte
e, subito dopo, i suoi occhi vanno sul libro lasciato da Max sul divano. Lo
prende, lo sfoglia per qualche istante con delicatezza, poi lo stringe forte
sul suo petto.
Dopo qualche momento di silenzio, entra Giuditta.
SCENA n.6
GIUDITTA- ( guardando il libro) Tu…con un libro in mano! Quando mai ai saputo
leggere? Dai qua, fammelo vedere! (Glielo strappa di mano e, dopo averne letto
il titolo, lo lascia cadere a terra sbalordita) La Bibbia! Tu…tu con La Bibbia
in mano!-
ESTER – ( raccogliendo il libro ) Ancora tu: cosa vuoi da me?-
GIUDITTA - (premurosa) No, no da te niente, non preoccuparti!
So che Max è andato via, e sono venuta per proporti un…affare!-
ESTER - (con ironia) Tu, un affare a me? Se ho capito bene, sei venuta per
propormi un affare!-
GIUDITTA - Esatto! Sono qui, perché se ci stai, potremo mettere su un… bel
mucchio di soldi!-
ESTER - Quindi l’affare lo faresti anche tu!-
GIUDITTA - La cosa la propongo io, no? E’ giusto quindi che una parte entri
pure nelle mie tasche!-
ESTER - Di che si tratta?-
GIUDITTA – Uno…che sta molto in alto nella Global, cerca una
una persona.-
ESTER - Che c’entro io?-
GIUDITTA - Tu puoi trovarla!-
ESTER - Perché?-
GIUDITTA - Perché la conosci!-
ESTER - Possibile!-
GIUDITTA - Veramente, la conosco anch’io, però tu potrai incontrarla prima di
me!-
ESTER - Come?-
GIUDITTA - Attraverso Max: il nostro uomo ha un debole per lui e verrà non
appena lo chiamerà !-
ESTER - Allora, stai parlando di Senior!-
GIUDITTA - Precisamente!-
ESTER - Che cosa dovrei fare io?-
GIUDITTA - Niente di difficile: dovrai semplicemente venire
ad avvertirmi che Senior sta qui con Max!-
La ragazza non risponde, nel frattempo, sembra stia pensando:
infatti si volta e fa un paio di passi su e giù, tenendosi il mento.
ESTER - Che cosa ci dovranno fare quelli della Global con Senior?-
GIUDITTA - (esitando) Non interessa il motivo per il quale lo
lo cercano; è importante per noi, che ci diano un bel po’ di denaro!-
ESTER - Il fatto non mi convince per niente. Senior per me è una
brav’uomo, e non ho per niente l’intenzione di denunziarlo!-
GIUDITTA - Disgraziata: a me non ci pensi? Non capisci quanto
ci vengo a perdere? Dopo quello che ho fatto per te: non hai un briciolo di
riconoscenza! Ti ho tolto dalla strada, ti ho sfamata, ti ho…-
ESTER - Basta, basta: lo so quello che hai fatto per me; non serve ricordarmelo
continuamente!-
GIUDITTA - Allora? Cosa ti impedisce di aiutarmi? In fondo
non si tratta che di poca cosa, rispetto a quello che ricaveremo!-
ESTER - Ti ripeto che si tratta di denunziare una persona, e non è poco!-
La ragazza non risponde; sembra stia riflettendo su quanto dice la donna.
GIUDITTA - Che t’importa di lui: è uno come un altro!-
ESTER - Invece non è vero, lui è una persona speciale!-
GIUDITTA - Tanto speciale? Vuoi vedere che il libro te l’ha regalato lui: è così?
ESTER - Non l’hai visto? Eppure lo hai conosciuto e parlato con lui, anche se
solo per poco! Non ti sei accorta di come parla, cosa dice e di quanta bontà
esce dalle sue labbra?-
GIUDITTA - A me ha solo promesso del denaro per occuparmi
del bambino!-
ESTER - Ma ti sei chiesto perché lo fa?-
GIUDITTA – Perché è amico di Max! Un momento: non vuoi
denunziarlo, perché temi che Max si arrabbi?-
La ragazza non risponde.
GIUDITTA - (continuando con tono insinuante) Non sarai mica
innamorato di Max?-
ESTER - Che c’entra; non si tratta di denunziare Max!-
GIUDITTA – Ma si tratta di contrariarlo: perché Senior è un suo
amico!-
Le parole della donna hanno colto nel segno. La ragazza non
risponde.
GIUDITTA - Allora, se ci tieni al tuo Max, ti consiglio di fare
quello che ti dico, altrimenti ne andrà di mezzo proprio lui.
ESTER - Perché lui? Che c’entra?-
GIUDITTA - E’ amico di Senior: quindi pensa come lui!-
ESTER - Non è vero!-
GIUDITTA - Vai a dirlo a loro: sono sicura che per raggiungere
lo scopo, non esiteranno ad arrestarlo!-
ESTER - No, Max no!-
GIUDITTA - Allora?-
ESTER - Non potranno prendersela con Max!-
GIUDITTA - Perché no!-
ESTER - Perché, non ha le stesse opinioni di Senior!-
GIUDITTA - (canzonatoria) Ma davvero! Non ha le stesse idee
di quel vecchio spauracchio? (facendosi seria) Allora perché lo chiama
continuamente? Te lo dico io adesso: perché condivide le sue idee!-
ESTER - Non è vero: lo chiama perché lui ha una cosa che gli piace tanto!-
GIUDITTA - Cosa?-
ESTER - Lo fa connettere con un mondo che non è più questo!-
GIUDITTA - (sorpresa) Che dici mai?-
ESTER - Si, è vero!-
GIUDITTA - E tu l’hai visto questo mondo?-
ESTER - Io non posso: non ho il connettore!-
GIUDITTA - E Max lo ha?-
ESTER - Sì!-
GIUDITTA - Strano, quello straccione ha il connettore: roba da
ricchi!-
ESTER - Da come me lo ha descritto, dev’essere stato un gran bel mondo!-
GIUDITTA - Ti piacerebbe vederlo?-
ESTER - Tantissimo!-
GIUDITTA - Allora, guadagnati il denaro per il connettore,
facendo il servizietto che ti ho chiesto!-
ESTER - Inutile Giuditta! Senior non lo denunzio!-
GIUDITTA - ( schiumando rabbia ) Disgraziata, ti costerà caro
questo! Sai che posso costringerti a farlo? Ho… un altro modo per farti
accettare: se ci tieni a Max, deciditi, altrimenti gli racconterò tutto di te:
chi sei e cosa hai fatto in questi anni con me; quando lui saprà, lo perderai
di sicuro!-
ESTER - E’ un ricatto?-
GIUDITTA - Chiamalo come vuoi!-
ESTER - Ti prego non dire niente a Max: è presto perché lui sappia; non è
ancora pronto, se lo fai, mi ammazzi! Lui è l’ultima speranza che mi rimane. Un
giorno sarò io stessa a raccontargli ogni cosa!-
GIUDITTA - Mi hai convinta, farò come dici; però, tu devi
darmi l’informazione che mi serve!-
Breve pausa.
ESTER - (Con la testa abbassata) Va bene, farò come vuoi !-
TELA
ATTO 3°
La tela si apre sulla stessa scena. Le luci sono accese nella parte alta dov’è
posta la scrivania. Due sorveglianti stanno sistemando sulla parete di fondo un
grande striscione di tela recante la scritta a caratteri vistosi:
“LA GLOBAL GARANTE DI GIUSTIZIA”
Compiuta l’operazione i due vanno via, mentre le luci si attenuano.
Contemporaneamente si accendono nell’altra parte del palcoscenico, quella più
in basso.
Entrano Ester e Max.
Scena n.1
MAX - (accasciandosi sul divano) Ancora non so darmi pace per come lo hanno
preso. Com’avranno fatto a sapere che Senior stava qui: questa volta, io non
l’avevo chiamato, era venuto da se!
ESTER - Prima o poi doveva succedere; d’altronde lui girava senza prendere
alcuna precauzione!-
MAX - Solamente noi sapevamo che sarebbe venuto, perciò, non mi spiego come,
quei dannati sorveglianti, siano potuto arrivare fin qui!-
La donna non risponde.
MAX – Era una persona onesta; uno… che non faceva male a nessuno. Un uomo di
grande umanità!-
ESTER - Che cosa mai vorranno da lui?-
MAX - Senior, per loro, rappresenta un personaggio scomodo.
Sicuramente gli faranno un processo. Gli imputeranno il reato di aver diffuso
in giro la sua opinione, e crimini che quel pover’uomo non si è mai sognato di
compiere. Lo obbligheranno a sconfessare pubblicamente la sua vita: la
missione, come la chiama lui, e ad accettare la loro filosofia
tecnologica!-
ESTER – (con tristezza) Conoscendolo… questo non lo farà mai!-
Detto questo, se ne va in disparte, e dai suoi occhi cominciano a
sgorgare copiose lacrime. Non riesce a ricordare da quando
non le accadeva. Max se n’ accorge.
MAX – Dannazione, che ti succede, adesso?-
ESTER - Niente!-
MAX - Dispiace anche a te che l’abbiano preso?-
La donna annuisce tra le lacrime.
MAX-Adesso, però, smettila, caz…mi dà fastidio vederti piangere!
La donna, però, non accenna a smettere, anzi il suo pianto diventa ostinato e
convulso.
MAX - Si può sapere che hai? Non capisco perché te la prendi tanto per Senior;
dopo tutto, lo conoscevi appena!-
La donna non risponde. Il suo pianto è irrefrenabile. Max, allora, si alza, le
s’avvicina, e la scuote per le braccia.
MAX - Dannazione, vuoi parlare?-
ESTER - (sbottando) Non capisci proprio niente!-
MAX - Va bene: non ho capito niente! Ora vuoi dirmi che caz… hai?-
ESTER - (con un filo di voce) Sono… stata io!-
MAX - Continuo a non capire; sei stata tu: che cosa?-
ESTER - (svincolandosi dalle mani di Max e gridando con disperazione)
Maledizione, sono stata io a consegnarlo ai sorveglianti!-
MAX - (inorridendo) Sei…stata tu! Come mi sono potuto fidare di una come te? Mi
fai schifo! Vattene via: non farti più vedere da me! Schifo…schifo…
schifo…
ESTER –(in lacrime) Sì, Max, sfogati, riversa su di me tutta la tua rabbia: ne
hai la ragione, perché sono stata ingrata e accecata dall’egoismo! Non
cacciarmi, però, ti scongiuro: mi uccidi se lo fai! Sarò maledetta per sempre
per quello che ho fatto, ma abbi un po’ di pietà: fammi restare con te; ti
prego! Io…io…non volevo…non volevo, ma è stata…è stata Giuditta: lei mi ha
costretta a denunziarlo!-
MAX - (sorpreso) Giuditta? Che c’entra Giuditta?-
ESTER - E’ stata lei! Mi ha minacciata, se non lo facevo!-
L’uomo sembra riflettere.
MAX - (tra se) Può essere…vedo il suo stile in questa faccenda! ( rivolto alla
donna) Che genere di minaccia ti ha fatto?-
ESTER - (esitando) Non…voglio dirlo!-
MAX - (spazientito) Mi fai uscir matto: vuoi restare con me? Allora, dimmi il
motivo per il quale Giuditta ti ha costretto a denunziare il mio amico!-
La donna è alle strette. Il suo volto è stravolto e i singulti che si
sprigionano dal suo petto per la recente crisi di pianto, le consentono di
parlare a malapena.
ESTER - Se…se non lo facevo, Giuditta ti avrebbe detto tutto!-
MAX - Tutto, di cosa?-
ESTER - (gridando con disperazione) Di me, maledizione!
MAX - Di te, cosa ?-
ESTER - (di nuovo in lacrime) Sì, sì di me! Di me!-
MAX -Cos’altro avrebbe potuto dirmi di te, ch’io già non sapessi?-
La donna improvvisamente smette di piangere. Solleva la testa,
si riavvia i capelli e, sorpresa, guarda intensamente Max.
ESTER - Perché…cosa… sai di me?-
MAX - Tutto!-
ESTER - (incredula) Come…come hai fatto a saperlo?-
MAX - Mi ha parlato a lungo di te, Senior!-
Il viso della donna ha un’espressione sbalordita.
ESTER - Cosa ti ha raccontato?-
MAX - Mi ha detto chi eri, e la vita che facevi!-
ESTER - La vita che facevo, io te la raccontai!-
MAX - (esitando) Beh… mi dicesti che Giuditta, certe cose, ti costringeva a
farle, mentre Senior mi ha parlato che quella vita, la facevi per…tua libera
scelta; la vecchia non era, dopo tutto, così malvagia: soltanto lucrava sul tuo
lavoro, per ripagarsi dell’alloggio che ti dava!-
ESTER – Lui, cosa poteva sapere di me, se mi conosceva appena?-
MAX - Beh, sai com’è fatto Senior!-
Breve pausa.
ESTER - E tu, com’hai fatto a stare con me, dopo aver appreso la vita che
facevo?-
MAX – Era il caso che uno come me, si fosse scandalizzato di fronte a una vita
licenziosa? Avevi deciso di smettere, no? In fondo, siamo due disgraziati; poi,
non trovi che Senior abbia la sua importanza nella nostra conoscenza?-
La donna gli si avvicina, e Max l’accoglie tre le sue braccia.
MAX - Ora, sii sincera: se non mi avesse parlato di te Senior, mi
avresti detto spontaneamente tutto?-
ESTER - Un giorno lo avrei fatto sicuramente: prima non ci riuscivo. Per farlo,
aspettavo che il nostro rapporto si fosse rafforzato!-
I due si baciano.
ESTER - Ti ricordi della promessa che facesti a Senior?
MAX - E’la cosa che, in questo momento, più mi tormenta!-
ESTER - Che cosa puoi fare per lui?-
MAX – Si aspetta che l’aiuti, non trovi?
ESTER - Perché poi, ti strappò quella promessa alla quale mi sembrò, lui
tenesse tanto?-
MAX - Sapeva che solo io, nel caso lo avessero preso, potevo aiutarlo!-
ESTER - Perché solo tu?-
Pausa.
ESTER – ( ripete ) Perché solo tu?
MAX - (esitando) Senior… sa chi sono io!-
Lungo silenzio.
ESTER - Già, solo un amico può aiutarlo!-
MAX - Non per il nostro rapporto me lo chiese, ma perché sa chi sono io
veramente!-
ESTER – ( timidamente ) Allora…tu, chi sei Max?-
MAX – Non lo so neanch’io più chi sono! Ho steso, ormai, un velo d’oblio sul
mio passato, ma lui ha voluto lo stesso legarmi con quel giuramento! Si vide
chiaramente che lo accettai malvolentieri, in un momento di necessità. Sapeva
benissimo, però, che a me sarebbe costato moltissimo!-
ESTER – Cosa intendi?-
MAX – Per mantenere…quel giramento, voleva che affrontassi…il doloroso
ritorno…nel mio passato! Nonostante lui questo lo sapesse, l’ha voluto
ugualmente, forse perché riteneva che solo io, sarei stato all’altezza di
adempiere a quel compito!-
ESTER – Penso che l’abbia voluto per questo motivo, ma anche perché desiderava
che ti risollevassi…dalla vita che fai!-
MAX – Dubito, però, ch’io abbia la forza necessaria per riuscirci!-
Altro silenzio, mentre Ester fa due passi riflettendo.
ESTER - (rompendo gli indugi) Max, tu chi sei ?-
L’uomo sembra in difficoltà. Prende a muoversi nervosamente fra i rifiuti
sparsi in giro. I lineamenti del suo viso sono sconvolti e gli occhi
accigliati.
MAX -Credevo che non ci sarebbe stata mai una creatura di questo mondo che mi
avrebbe costretto a ritornare sui lontani fatti che hanno trasformata la mia
vita in una continua sofferenza! Mi costa molto dirti ciò che mi accingo a
rivelarti: quello che sta di fronte a te è un uomo disgraziato e pericoloso.
L’uomo che adesso vedi, non è quello che pensi: sono cattivo, e riesco a
costruire solo il male!-
ESTER - Da quando sto con te, ti conosco di tutt’altro genere!-
MAX - Ti avverto però, sta in guardia: prima che tu possa immaginare, arriverà
il peggio! Ripeto: l’uomo che vedi non è quello che credi! Tanto tempo fa ero
un altr’uomo.Completamente diverso: ero uno stimato ed onesto professionista.
Esercitavo il mio lavoro con scrupolo e perizia. Ero un affermato avvocato ed
operavo nei tribunali più importanti. Ho contribuito, con la mia capacità allo
svolgimento di processi penali di grande rilevanza. I colleghi mi ammiravano e
mi invidiavano allo stesso tempo. Ero felice: vivevo una vita appagante che mi
gratificava di ogni bene, compreso una moglie straordinaria.
Avevo vicino una donna bella e devota che mi aveva regalato una figlia
meravigliosa, e che mi amava e mi perdonava l’unico vizio che avevo: eccedevo
spesso col Whisky. La nostra vita trascorreva serena e felice, fino a quando…
L’uomo ha la voce rotta dall’emozione e non riesce ad andare avanti.
ESTER - Che cosa successe?-
MAX - Una notte tornavo da solo a casa in macchina da un ricevimento tenuto da
un collega in un locale. Avevo bevuto come al solito moltissimo e guidavo,
nonostante mia moglie si fosse raccomandata di non farlo. Sentivo la testa
pesante, ma ero convinto di riuscire a stare al volante: dopo tutto, c’era da
fare un viaggio di appena mezzora. Ma dopo poco, sentii gli occhi che mi si
appesantivano: non riuscivo a tenerli aperti. Improvvisamente lo sterzo mi
sfuggì di mano, e l’auto terminò la sua corsa, senza gravi conseguenze, lungo
la scarpata della strada. Rimasi in macchina, sprofondato nel sonno, fino
all’alba.
Ha improvvisamente un groppo alla gola e non riesce a proseguire, mentre i suoi
occhi gli s’inumidiscono.
MAX - Quando mi ripresi e giunsi nei pressi di casa, trovai la strada bloccata
da alcune macchine dei sorveglianti; fui assalito, quindi, da una forte ansia.
La cosa, infatti, mi riguardava, perché gli agenti tenevano a distanza una
piccola folla di curiosi, davanti al mio giardino.-
A questo punto scoppia in una crisi di pianto.
MAX - La mia… bambina, un angelo… non c’era più! Dei delinguenti balordi
clonati, erano penetrati in casa, distruggendo e saccheggiando ogni cosa. Mia
moglie aveva tentato di difendere se stessa e la bambina, ma uno degli
aggressori, per ghermirla, aveva spinto con violenza la piccola che era andata
a sbattere con la testa contro il marmo del caminetto. Non c’era stato niente
da fare: la mia bambina… la mia bambina se n’era andata! La nostra vita,
purtroppo, cambiò, da quella notte.
I rapporti con mia moglie peggiorarono sempre più. Lei mi addossava la colpa di
tutto, ed io, colmo di dolore, trovavo giusto il suo risentimento e mi
distruggevo. Fui preso da una gravissima forma di depressione, ed in seguito,
cominciai ad avere la manìa di infliggermi le punizioni. Restavo, infatti,
lunghi periodi senza toccare neanche un bicchiere d’acqua, oppure camminavo per
mesi senza scarpe ai piedi, e rimanevo per lunghe notti appostato in casa, in
attesa di eventuali intrusi. Una volta ho scavato in giardino una profonda
buca, che doveva, secondo me, fare da trappola, soltanto con le mani nude, fino
a farmele sanguinare. Mia moglie, da parte sua, non andava meglio. Avvertiva in
permanenza uno stato di persecuzione: vedeva aggressori da tutte le parti. In
breve la sua salute peggiorò, e le sue crisi la portarono all’estrema
conseguenza: un giorno, è salita sulla soffitta di casa e si è buttata, dalla
finestra, nel vuoto.-
Max è distrutto; la rievocazione del tragico episodio è stata terribile, anche
la ragazza sembra accusare il colpo, rimanendo in silenzio e presa dall’emozione.
ESTER - (schiarendosi la gola) Adesso, però, non è il caso di abbattersi: quel
che è stato è stato. Non fartene una colpa; dopo tutto non l’hai fatto
apposta!-
MAX - Sono stato io, invece! Non mi ripresi più; giorno dopo giorno, scivolavo
sempre più giù nella scala dei valori. Presi di nuovo a bere in modo massiccio
ma, in seguito, questo non mi bastò più: sentivo il bisogno pressante di
stordirmi per non pensare all’accaduto. Feci allora, la conoscenza con la
droga: in principio, cominciai con l’annusare qualche dose di cocaina, per
piombare, subito dopo, in una spirale di degrado senza fine. Tutti gli amici mi
voltarono le spalle, ed anche il lavoro diminuì fortemente, fino a che finii
per perderlo completamente. Passavo le giornate nell’incoscienza, stordito
dalle anfetamine e dilapidando tutto quello che avevo. Rimasi sul lastrico. Non
riuscivo neanche più a fare un pasto decente. Ho vagato da una città all’altra
aggirandomi nella miseria e tra i rifiuti umani peggiori. Sono stato cacciato a
calci ovunque andassi. Ormai la mia salute era a pezzi e un giorno i
sorveglianti mi raccolsero moribondo sul marciapiede di un sordido vicolo.-
ESTER - (esterrefatta) Basta caz…non dirmi più niente!-
MAX - Tanto, ho finito. Sono rimasto per due anni in un centro medico. Eccomi
qui: mi hanno rimesso a nuovo!-
ESTER - Non mi sembra, visto che quella la usi ancora!-
MAX - No, no questa è poca cosa in confronto a prima, poi, se l’è presa tutta
Senior!-
Pausa.
ESTER - Già, Senior: dimenticavamo di lui!-
Improvvisamente entra di corsa Giuditta, sconvolta e, senza neanche guardare
Max ed Ester, si rifugia tutta tremante in un angolo. Si lascia cadere a terra
e si raggomitola col suo corpo, come volesse nascondarsi. I suoi occhi sono
immobili e spalancati in un’espressione di terrore.
Scena n.2
MAX – Che cosa ti succede Giuditta? Su alzati e raccontaci: cos’è stato?-
ESTER – Quale terribile cosa ti è successa che ti ha ridotta in
questo stato?-
Max abbassandosi, la scuote con forza, poi, tenta di sollevarla per le spalle.
Lei, però, scansa Max da sé e si alza tenendo gli occhi fissi davanti a sé in
un’espressione assente.
GIUDITTA – (sognante) Oh Max, perdonami! Anche tu, perdonami Ester: sono stata
io…sono stata io! (scoppia in lacrime) Stanotte… stanotte l’ho sognato!-
ESTER - Chi?-
GIUDITTA - Il…il vostro amico!-
MAX - Sì? Raccontaci!-
GIUDITTA - Mi ero da poco addormentata, quando mi sono vista venire incontro,
un uomo tutto vestito di bianco, in mezzo ad una nuvola di luce. Io…mi sono
spaventata, ma lui, essendosene accorto, mi ha tranquillizzata dicendo di
essere Senior, il vostro amico.
Non lo avevo riconosciuto, perché il suo volto, era completamente diverso.Ha
steso le sue braccia e ha preso il mio viso fra le sue mani. Ho sentito allora
un’intenso calore attraversarmi tutto il corpo, e avvertito…come…un
profondo
senso di benessere, mentre con voce dolce e suadente mi diceva: “Giuditta,
figlia mia, ti rimetto tutte le tue colpe. Se credi in me, un giorno starai con
me!” Mi ha perdonato! Capite? Senza che glielo chiedessi, mi ha perdonato;
dopo… il male che gli ho fatto!-
Ester le s’avvicina e le porge il suo conforto, abbracciandola.
ESTER - Ma chi è veramente Senior, per dire queste cose. Adesso, però, dobbiamo
aiutarlo: non possiamo rimanere inerti ad attendere la sua condanna!-
GIUDITTA - Che si può fare?-
La ragazza riflette.
ESTER - Adesso capisco, Max, a che si riferiva quando si fece promettere il tuo
aiuto: sapeva che l’avrebbero preso e tu avresti potuto difenderlo al
processo!-
MAX - Già!-
GIUDITTA - (sorpresa) Perché, chi è Max?-
ESTER - Max, una volta, era un grande avvocato!-
GIUDITTA – ( a Max ) Ma Senior sapeva chi eri?-
MAX - Non gliel’ho mai detto, ma sono convinto che lui, per
sapere, non è necessario che le cose le apprenda da qualcuno!-
ESTER - Penso che sia proprio così: perché, come avrebbe fatto a sapere di me,
quanto neanche mi conosceva?-
GIUDITTA - Ma allora, è un… santo!-
MAX - No, Giuditta, dopo quello che ti è accaduto stanotte, sono certo che più
che un santo, sia qualcuno più speciale, qualcuno che possiede questo dono per
un volere superiore. Ester, sappi che nel Libro che lui ci ha lasciato e che ti
sto leggendo, si parla di un Tizio che, diversi secoli fa, venne sulla terra
per salvare gli uomini: si chiamava Gesù Cristo…-
ESTER - Gesù?-
MAX - Sì, Gesù: è un nome ebraico.-
ESTER - Chi era?-
GIUDITTA - Perdonami, Ester per non avertene parlato!
La risoluzione nucleare ha cancellato ogni segno di Lui. Devi sapere che una
volta esisteva il Cristianesimo, che i vincitori della guerra, gli attuali
governanti musulmani, hanno soppiantato con la loro religione.
MAX - ( continuando ) Lui, disse che era il figlio di un Dio che
aveva creato il mondo!-
ESTER – E perché doveva salvare gli uomini? Erano in pericolo?-
MAX - Quando arriveremo al capitolo giusto, saprai che anche duemila e cento
anni fa c’erano molti uomini malvagi, e Lui venne con lo scopo di cacciare da
loro il male!-
ESTER - Ci riuscì?-
MAX - Dette loro la possibilità di farlo!-
ESTER - Come?-
MAX - Chiese che si pentissero dei loro peccati! Ma…
ESTER - Cosa?-
MAX - Non fu capito e lo…uccisero!-
ESTER - Allora non c’è riuscito: è morto!-
MAX - Ci riuscì, addossandosi tutte le colpe degli uomini ed offrendo la sua
vita in cambio della loro redenzione: è scritto nel Libro!-
ESTER - Spiegati meglio!-
MAX - E’ difficile, ma ci proverò. Penso che sia un gesto simbolico: un grande
atto d’amore verso l’uomo, sublime creatura di Dio, e significa che chi si
pente e riesce a credere in Lui,otterrà la salvezza!-
Lungo silenzio.
ESTER – Questo Gesù sapeva e vedeva tutto?-
MAX - Ci puoi giurare!-
ESTER - Ma…allora Senior è un altro Gesù?-
MAX - Non lo so: però gli somiglia molto!-
ESTER - Questo…Gesù, non… era morto?-
MAX - Sì, ma risuscitò e andò in cielo da suo Padre!-
ESTER - E da allora non è più venuto?-
MAX - Nel Libro c’è scritto che ritornò in spirito tra noi!-
ESTER - Io non l’ho mai visto!-
MAX – Bada che anche se ho detto che è con lo spirito tra noi, ti sta pur
sempre accanto e, per vederlo, devi essere fatta in una certa maniera!-
ESTER - Come?-
MAX -Se credi in Lui, e ti ci rivolgi per aiuto si fa sempre vedere!-
GIUDITTA – Senior, però, si è fatto sempre vedere da tanta gente che non crede,
perfino da me e da Ester che lo abbiamo tradito!-MAX – Lui è venuto con
sembianze umane perché il mondo ha toccato il fondo ed è giunto il momento di
intervenire per salvarlo. Senior ha detto che è venuto per compiere una
missione! Se aveste letto quel Libro, sapreste che Gesù, al termine della sua
missione, morì e subito dopo risorse!-
La donna non replica, sembra riflettere.
ESTER - Vorrei tanto conoscere meglio Senior, vorrei parlargli, chiedere
perdono per il mio tradimento. Desidero tanto che venga in sogno anche a me.
Giuditta sei stata fortunata: ti ha parlato! Aiutalo, Max, per favore, aiutalo,
fa qualcosa per lui: so che puoi e sai farlo!-
MAX- E’ rischioso; se mi espongo, potrebbero fare me quello che stanno per fare
a lui!-
ESTER – Se quel Gesù del Libro è tanto prodigioso e non abbandona chi crede in
Lui, perché non aiuta Senior?-
GIUDITTA - Senior è un uomo buono: Gesù deve aiutarlo!-
MAX - Non può! Se, come io credo, Senior è un uomo inviato per
compiere una missione come lo fu Gesù, il suo destino è segnato. Si ripeterà lo
stesso dramma: lo condanneranno ingiustamente!-
ESTER - No, Max, non permetterlo: se sei così abile, come dici, difendilo,
controbatti la legge degli uomini e se temi per te il peggio, non temere, non
sarà grave. Se quel Libro dice la verità, potrai risorgere insieme a
Lui!-
MAX - In teoria è come dici, ma io non merito questo, perché non sono come
Senior né come Gesù!-
ESTER-E’ tuo amico: se lo aiuterai, il tuo gesto, ti farà meritare la salvezza.
Ricordati che gliel’hai giurato: non puoi abbandonarlo! Non comportarti… come
sulla macchina, quando…non hai potuto aiutare tua moglie e tua figlia!
Dimostra, adesso che puoi, che ci riesci a salvare qualcuno! Sono sicura che
Senior te lo chiese per metterti alla prova. Se lo farai, ti redimi e darai uno
scopo alla tua vita!-
L’uomo ha un’attimo di esitazione.
MAX - Ne sarò capace?-
ESTER - Se Lui te lo ha chiesto, significa che lo sei!-
GIUDITTA - Ti aiuteremo noi!-
MAX - So che sarà tutto inutile!-
ESTER - Perché dici così?-
MAX - Lo so e basta!-
ESTER – Lo credi davvero? Spiegati almeno!-
L’uomo sembra impegnato in una profonda riflessione.
MAX - Poc’anzi siamo giunti alla conclusione che Senior, per vari motivi, può
essere Lui stesso…cioè Gesù Cristo…-
ESTER - Allora?-
MAX -E’scritto nel Libro: il Padre suo, cioè Dio, aveva deciso che si
sacrificasse per gli uomini! Era inevitabile: Senior sapeva che il suo destino
era segnato!-
GIUDITTA - Allora, perché ti chiese lo stesso aiuto, sapendo che sarebbe stato
tutto inutile?-
ESTER – ( delusa ) Allora Senior non… è Gesù!-
MAX - Sappi che Gesù era anche un uomo e recava con se tutte le debolezze
umane, tra cui l’attaccamento alla vita. Prima di morire, chiese invano a Suo
Padre di aiutarlo!-
ESTER - Allora non aiuterai Senior, perché lo ritieni inutile!
GIUDITTA - Eppure gliel’hai promesso!
MAX - (alzando la voce) Accidenti a voi! Come posso aiutarlo? Qui, con
probabilità, non si tratta di dare una mano ad uno qualsiasi: stiamo parlando,
dannazione, di voler cambiare qualcosa che sta già scritto, che è stato già
deciso da Chi sta più in alto di tutti!-
Segue un lungo silenzio. Le donne sono preda dello sconcerto.
ESTER – Siamo impotenti, allora!-
MAX – No, non…del tutto! Senior mi fece giurare, aveva fiducia in me: cos’altro
ci resta da fare, se non stare dalla sua parte! Non credo, però, si possa
cambiare la storia!-
ESTER – Evviva: ti sei convinto!-
MAX - Per prima cosa, penso si debba far intervenire più gente possibile, che
stia dalla nostra parte. Di sicuro ci saranno altre persone, che l’hanno
conosciuto e che gli vogliono bene: sono convinto che non vi sarà difficile
riunirle!-
GIUDITTA - Le troveremo!-
MAX - Si deve coinvolgere tanta gente, farsi amica la stampa e i media
audiovisivi. Vi dico un’altra cosa: forse…forse può servire…del denaro!-
ESTER - Per cosa?-
MAX - Il delegato…qualche giudice…Mi capite? E’ meglio tenerlo pronto!-
ESTER - Pensi che…
MAX - Non si sa mai…il denaro ha sempre la sua grande forza!-
Le due donne si guardano reciprocamente.
ESTER - Non preoccuparti per il denaro: ho ricevuto una certa sommetta da una
persona…!-
MAX - Allora, datevi da fare: se ho ben capito, per tentare di salvare Senior,
adopereremo lo stesso denaro frutto della sua cattura!-
ESTER - In questo momento, non abbiamo altra scelta!-
Giuditta, quasi vergognandosi, estrae da una tasca dei biglietti.
GIUDITTA - Questo è… quel maledetto denaro!-
ESTER – ( imitandola ) E questo… è l’altra metà!-
MAX – Non abbiate vergogna: sappiate che voi due siete state l’ignaro strumento
tramite il quale si è potuto compiere un disegno divino!-
L’uomo prende dal denaro soltanto un paio di biglietti.
MAX - Questi serviranno, inizialmente a me, il resto conservatelo per dopo!-
ESTER - (ironica nel vederlo intascare il denaro) La prassi della categoria:
l’anticipo!-
MAX - Non è come pensi tu: questi mi serviranno per darmi una ripulita! vuoi
che mi presenti in queste condizioni al processo?-
ESTER - Era ora, puzzi da morire!-
GIUDITTA - Chi l’avrebbe detto che sotto l’aspetto di questo
straccione, si trovava un avvocato importante!-
ESTER - Si capiva però da come parlava, che era qualcuno!-
GIUDITTA – E’ proprio come pensavo: sei cotta di questo
sputasentenze!-
ESTER - Sto con lui, no?-
Improvvisamente la scena si riempie di tantissima luce da cui esce un uomo
ricoperto da una lunga tunica bianca, e con un volto bellissimo incorniciato da
una fluente chioma sparsa sulle spalle. Le due donne, alla sua vista, restano
sconcertate.
Scena n.3
L’UOMO - Non spaventatevi, sono io!-
GIUDITTA - (atterrita) E’ lui: l’uomo… che ho sognato stanotte! E’…Senior!-
La vecchia gli va incontro e si butta ai suoi piedi.
GIUDITTA - (piangendo) Senior…vi chiedo perdono!-
Lo stesso fa Ester.
ESTER - (anche lei in lacrime) Perdonateci, signore, siamo state delle
disgraziate!-
Max è spaventato ed allibito per l’improvvisa apparizione.
SENIOR - Hai paura anche tu Max, sono io: Senior!-
MAX - (incredulo) Senior…! E’ mai possibile? Il tuo volto…-
SENIOR - E’ quello mio vero!-
MAX - Ti dovresti trovare in prigione…allora…ti hanno lasciato andare!-
SENIOR - Non è così, Max: i lucchetti non fermano il volere di Dio, Mio Padre
Celeste. Ho voluto vedervi tutti e tre uniti per presentarmi, prima che si
compia il mio destino. Fra non molto vi lascerò, e sono venuto per farmi
conoscere col mio vero volto. Non disperate, però, in futuro sarò
spiritualmente accanto a voi.-
ESTER - Signore, allora non ti vedremo più!-
SENIOR - Potrete vedermi sempre in tutte le cose che vi
circondano.
MAX - (esitando)- Senior, Tu…sei…quello che io penso?-
SENIOR –Figli miei, non l’avete letto nel Libro? Sta scritto: il Signore mandò
Suo Figlio sulla terra per operare la salvezza degli uomini. Chi ama Me, ama
Dio stesso, e chi crede in Me, mi vedrà sempre!-
I tre sono commossi e intimiditi per tanta presenza.
MAX - Signore, perché hai scelto proprio noi, per rivelarti? Non siamo degni
neanche di starti vicino, e Tu vuoi stare con noi, che siamo la feccia del
mondo! Questa vecchia ha venduto la sua anima al diavolo, e questa ragazza ha
fatto la prostituta per piacere. Chi Ti sta davanti, poi, è un grande
peccatore, l’ultimo degli uomini. Sono all’opposto dalla tua filosofia: pratico
la violenza in tutti i modi. Invece di cercare Te, è me che dovevano prendere!
Ho combattuto il male, opponendogli il suo stesso metodo, mentre Tu lo fai
insegnando l’amore. Tu ottieni il successo, mentre io provoco altro male!-
SENIOR - Io sto più vicino a chi ha bisogno di me. Voi siete state le pecorelle
smarrite che ora hanno ritrovato il loro Pastore. Siete anime derelitte e
deboli; avete tribolato molto nella vita e pagato per i vostri errori.
Riconoscendo il male che facevate, vi siete pentite, perciò siete più vicine al
mio cuore. Vi ho cercate ed ora che vi ho ritrovate, sarò il vostro Pastore per
sempre!-
GIUDITTA - Che significa questo, Signore?-
SENIOR - La missione che Dio Padre mi ha affidato si sta per concludere e voi
la continuerete, perché faccio pastori voi stessi!-
MAX - Signore, che dobbiamo fare?-
SENIOR - Andrete in giro ad insegnare agli altri l’amore che io vi ho
insegnato!-
MAX - Perché Tu non puoi farlo con noi?-
SENIOR - Il disegno del Padre mio, vuole che lo facciate voi. Il mio destino è
stato già deciso!
MAX - (con rabbia) Quei dannati, lo hanno deciso: io, però, lo impedirò!
Dimentichi, Signore, che ho giurato di aiutarti e, mi venisse un colpo se non
lo faccio.
Non permetterò che ti facciano, anche questa volta, quello che ti fecero più di
duemila anni fa!-
SENIOR- Max, quando ti chiesi aiuto, volevo mettere alla prova la tua buona
fede: ciò che hai detto ora, me lo dimostra. Sei libero dal giuramento!-
MAX - Insisto, Signore: sono un avvocato, un grande avvocato e voglio
dimostrare in un dibattito pubblico, ai tuoi accusatori che stanno commettendo
un grave errore!-
SENIOR - Mi aiuteresti anche con il rischio della tua vita?-
MAX - Non è detto…non è detto…-
ESTER - Signore, tu che puoi tutto, affida a tuo Padre la tua salvezza, ma non
permettere che io perda Max!-
SENIOR - Figlia, comunque vada, tu avrai sempre con te il tuo Max, sappi che
rechi già dentro di te un figlio suo!-
La ragazza si getta piangendo ai suoi piedi. Max è sconcertato.
ESTER - Oh grazie, Signore, per questa grande gioia!-
SENIOR - La vostra fede lo ha permesso: è il segnale che Dio ci ha dato, per
dirci che è iniziata la salvezza del mondo!-
GIUDITTA - Non lasciarci, Signore! Anche se sappiamo che ci starai sempre
accanto, noi vogliamo che anche il tuo corpo ci stia vicino: vogliamo che Tu
sei sempre il nostro Maestro.-
SENIOR - (con gli occhi al cielo) Padre, fa quello che intendi fare!-
Il grande bagliore si attenua fino a scomparire con l’Uomo. I tre restano
prostrati e commossi.
TELA
ATTO 4°
Il palcoscenico non è più diviso in due settori.
Quello in basso, luogo frequentato da Max, non c’è più.
La scena che prima costituiva la sede della Global, ora occupa l’intero
spazio.
Tutto è stato predisposto per ospitare il processo.
Per primi, entrano quattro sorveglianti. Tre di loro vanno a schierarsi
distanziati uno dall’altro sul fondo della scena. Un altro resta impalato
vicino ad una porta chiusa. Entra poi il pubblico che si sistema sulle numerose
sedie disposte in linea sulla destra. Tra il pubblico vi sono anche Max,
Giuditta ed Ester. Più in là, vi è anche Ged.
Per ultimo compare Ahmed, che si va ad accomodare a sinistra dietro la grande
scrivania-consolle con leve e pulsanti che comandano i vari strumenti. La
stessa grande scritta del terzo atto, in alto sul fondo, domina sull’intera
scena.
Scena n. 1
Il delegato guarda prima il pubblico, poi batte un martelletto sulla scrivania.
Ottenuto il silenzio, si schiarisce la gola.
AHMED – Sia introdotto il prigioniero!-
Il sorvegliante apre la porta e fa entrare Senior. Un leggero brusio di
meraviglia si solleva nell’aula, alla vista di quell’uomo vestito di bianco e
dall’aspetto sereno e maestoso.
AHMED – Siamo qui per celebrare il processo contro questo prigioniero, che
risponde al nome di Senior, il quale si è macchiato di gravi delitti contro la
nuova Società Civile.
La nostra cara Madre Global che, in questi anni difficili di ripresa dopo la
risoluzione nucleare, si è tanto impegnata nelle ricerche in tutti i campi, per
assicurarci una vita migliore, ha subìto attacchi d’ogni genere da quest’uomo.
Non sappiamo quale interesse abbia potuto avere il prigioniero, per fare le sue
azioni; una cosa è certa: sono state commesse nefandezze di una gravità tale,
da recare danni e perdite notevoli al nostro sistema. Allo scopo, quindi, di
informare di quale pericolo ci stiamo liberando, la cara Madre, ha deciso di
far connettere l’intero pianeta con il processo.
Il delegato si alza, si avvicina al prigioniero, e gli gira intorno
osservandolo attentamente.
AHMED - Senior, ti dichiari colpevole degli reati che ti vengono ascritti?-
L’Uomo non risponde.
AHMED - Non capisci che il silenzio ti è dannoso e non può che causarti una
sola cosa: la condanna?-
SENIOR - Non si può cambiare quello che è stato già deciso!-
AHMED – Tu affermi, allora, che il verdetto è stato già emesso? Da chi, da
quale autorità? Nonostante, però, questo tuo strano comportamento, la
democrazia, che la nostra cara Madre ci ha assicurata, autorizza a celebrare,
un processo vero, nel pieno rispetto delle leggi. Cittadini, come avete avuto
modo di sentire, le rare risposte del prigioniero, sono oscure, perciò di
difficile comprensione. Purtroppo, tutti gli inviti, che gli sono stati
rivolti, di avvalersi di un legale per la sua difesa, sono stati disattesi, e
benché si sia trincerato dietro un silenzio che non lascia equivoci sulla sua
sorte, noi, ripeto, dobbiamo, pur sempre, fare un processo in ossequio alla
regola. Perciò, questa corte, rivolge l’appello a chiunque, tra il pubblico,
voglia farsi avanti per assumere la difesa dell’imputato.-
MAX - (alzandosi improvvisamente tra il pubblico) Delegato Ahmed, ci avete
parlato di gravi delitti, commessi da quest’uomo, contro la Nuova Società…!-
Un brusio di sorpresa si solleva dal pubblico.
AHMED - Non fosse altro che per adempiere ad una formalità legale, prendo atto
che c’è qualcuno disposto a prendere la difesa di questo malfattore; ma la
regola va rispettata e, anche se personalmente poco sopporto questo fatto, per
l’istituto che presiedo, avrò un comportamento verso di te, privo di malanimo.
Quindi, hai diritto di parlare. Fatti avanti e qualificati!-
MAX - (avanzando e con voce ferma) Sono Max, e sono avvocato! Chiedo,
anzitutto, a questa corte, di conoscere, nello specifico, di quali delitti è
accusato quest’uomo!-
Il delegato ritorna dietro la consolle, e aziona un pulsante di un monitor. Al
suo interrogativo compare subito la scheda di Max.
AHMED -(con ironia) Quindi tu saresti Max, il famoso avvocato di cui si erano,
da tempo, perse le tracce. Sparito nel nulla: forse dietro a diverse bottiglie
di Whisky?-
Dal pubblico salgono mormorii e sorrisi di scherno.
AHMED - Basta…Silenzio! ( batte il martelletto ) -
MAX - ( con fermezza ) Voglio sperare che in questo contesto non si voglia
celebrare anche un processo alla mia persona. Chiedo, per tanto, che ci si
attenga a quanto è strettamente inerente il processo. Attendo, quindi, la
risposta alla mia richiesta!-
Breve silenzio.
Il delegato raccoglie un foglio sulla cattedra e gli si fa incontro.
AHMED – Non è difficile rispondere alla tua domanda avvocato. Su questo foglio,
non sono stati elencati che la minima parte dei reati ascritti a quest’uomo.Si
parla di un sottile artato modo di sobillare la gente, attraverso la propaganda
a favore di un fantomatico mondo che non c’e più.-
MAX - Non vedo in questo alcun reato!-
AHMED - E’reato grave, invece! Qualsiasi tentativo di un ritorno nostalgico ad
uno stato primitivo e rozzo della società, va punito! La restaurazione
scellerata delle differenze e dei privilegi di razza, della regola della
sovraffazione e degli egoismi, hanno portato alla risoluzione nucleare. Fare
apologia al passato, significa contestare il presente, e chi disapprova la
Nuova Società è un insensato perché accetta tutte le imperfezioni della prima.-
MAX - Le vostre sono affermazioni puramente teoriche. Sono schemi di
ragionamento tipici di una cultura tecnicistica e disumana. Come si fa a
contestare il mondo che il mio cliente vagheggia? Sul piatto della bilancia in
favore di quel mondo, ci sarebbero da mettere moltissimi motivi che lo
farebbero pendere dalla sua parte, a dispetto di quanti potreste mettercene voi
per suffragare il vostro. Non si è mai detto che il vecchio era perfetto.
Tantissime cose non andavano sicuramente bene: ma dire che la catastrofe è
dipesa solo da quelle, non è giusto.
AHMED - Me ne dici qualcuno di quei motivi!-
MAX - (riflette un istante) Ne cito soltanto uno a caso che, però, da solo,
vale più di tutti quelli che potreste mettere a difesa delle vostre teorie:
quello era un mondo pulito! (al pubblico) Pulito, signori! Cioè, l’aria nitida
e respirabile, i mari e la terra non inquinati, gli uccelli, gli animali e i
colori della natura! Ahimé, tutte cose che adesso non ci sono più!-
AHMED - Non sono a conoscenza di queste cose: nei siti
informatici di storia non vi è traccia alcuna di quello di cui parli!-
MAX - E’ evidente! La cara Madre ha cancellato ogni cultura e memoria di quel
mondo. Ha distrutto libri di ogni genere, riprese cinematografiche, fotografie,
dipinti, e ogni sorta di immagine digitale!-
AHMED -Ho, però, una perfetta conoscenza di com’era l’uomo di allora: se lo
mettessi sulla bilancia, non credo che il piatto penderebbe dalla sua parte!-
MAX - Attenzione, però, non siate troppo critico con lui. Alle origini, fu
bollato con il peccato originale, perché trasgredì all’unica remora che gli fu
imposta. Quindi è essere imperfetto!-
AHMED – Quindi, vorresti dire che l’uomo, proprio perché essere imperfetto, va
considerato, perdonato?-
MAX - Esattamente: prima che peccasse, il Creatore gli aveva dato il privilegio
di essere a Sua immagine e, proprio perché creatura particolare, lo aveva messo
al centro della Terra e lo aveva fatto padrone di essa. Aveva fatto in modo che
disponesse di cieli, mari, animali e tutto ciò che lo circondava. Tutto fu
creato per essere goduto da lui, e lo dotò, inoltre, di spirito illuminato che
lo differenziava dalla bestia che, invece, è solo istinto. E proprio in virtù
della prerogativa della sua intelligenza, l’uomo ha avuto l’impudenza e la
spregiudicatezza di superare i limiti leciti. A mio avviso, l’uomo va
compatito, perché a avuto anche la sensibilità di riconoscere i suoi errori e
di commuoversi di fronte alle nefandezze più atroci commesse dai suoi simili.-
AHMED – Proprio per impedire che si ripetino quegli errori, oggi
stiamo creando questa Nuova Società!-
MAX - No…non in questo modo: lo deve fare, invece, riflettendo umanamente sugli
errori commessi, non modificarsi con l’ingegneria genetica. La Nuova Società,
come la chiamate voi, non è altro che una società di mostri!-
AHMED – Intanto il nostro progetto di società, formata da uomini nuovi, non commetterà
di sicuro, le guerre che il tuo uomo primitivo ha fatto fin dalle origini
dell’umanità!
Il cosiddetto spirito instillatogli da Dio, non ha consentito al tuo uomo di
elevarsi. Il suo cammino nei secoli è disseminato di sangue!-
Voci d’approvazioni salgono dal pubblico.
MAX – Vedo che avete una visione parziale di quanto affermate. Infatti,
sollecitate il favore del pubblico unicamente su un terreno comodo per voi.
Siccome voglio interessarlo anche su fatti che ritengo molto importanti a
supporto dell’interesse del mio assistito, sollevo una obiezione di fondo…!-
AHMED - Riguardante…?-
MAX - Non riconosco questa corte legittimata a giudicare l’imputato Senior!-
Dissenso del pubblico.
AHMED - Avvocato Max, siamo alle battute?-
MAX - Me ne guarderei: la mia richiesta, invece, è fondata su un convincimento
fattomi in seguito alle vostre precedenti parole. Non avete forse dichiarato,
appena poco fa, di non conoscere le bellezze del mondo?-
AHMED - Spiegati meglio!-
MAX - Allora: le conoscete?-
AHMED - Non mi è stato dato il codice segreto per accedervi!-
MAX - Non potete dare, quindi, un giudizio competente e quanto
meno sereno su questo processo, perché (al pubblico) il delegato, qui presente,
non…è un umano!-
Mormorio del pubblico.
MAX – Ahmed è un robot: una macchina, un’entità cibernetica, programmata e
limitata, e, come tale, non ha il bagaglio intellettuale per giudicare. Chiedo,
per tanto, ad un’autorità superiore della Nuova Società, di configurarsi
nominando un pubblico ministero competente, affinché il dibattimento si svolga
correttamente senza preconcetti!-
Stupore del pubblico.
1°VOCE - Ahmed, vattene via !-
2°VOCE - Max, ha ragione!-
PIU’ VOCI - Sì, sì, ha ragione l’avvocato!-
MAX - (al pubblico) Ahmed, quindi, è un fantoccio messo a presiedere questo
processo, senza esserne all’altezza. Le sue cognizioni sull’umanità,sono
limitate a pochissime nozioni, perché il delegato, ha dimostrato, tradendosi
con le sue stesse parole, di conoscere un solo aspetto dell’uomo: quello
materiale. Ignora completamente l’altissima qualità del suo spirito e le
bellezze della Terra com’era prima!-
Silenzio assoluto.
Ahmed, contrariato, si ritira dietro la cattedra senza reagire.
MAX - ( prosegue imperterrito) La mia difesa è basata su di un presupposto
fondamentale: che la corte conosca bene le condizioni ambientali dell’uomo,
come esattamente erano prima del ventesimo secolo, cioè prima che iniziasse la
distruzione bio-tecnologica, di modo che io possa smontare le accuse rivolte a
Senior. Il reato contestato a quest’uomo, è infondato e assurdo. Il mio
assistito, infatti, non ha fatto altro che diffondere visioni e notizie di
allora, a gente che non ha mai conosciuto quel mondo. Solo se la corte sarà
presieduta da un interlocutore informato ed obbiettivo, si potrà arrivare ad un
giudizio senza prevenzioni. Oh signori! Se voi conosceste le bellezze di quella
natura, sono convinto che non esitereste a schierarvi e a modificare il vostro
modo di vivere!-
Altro silenzio.
1°VOCE - Vogliamo conoscerle!-
PIU’ VOCI - Sì, fateci conoscere quel mondo!
-AHMED - Avvocato Max, voglio ricordarti che all’imputato, vengono addebitati
due tipi di reato. Uno di tipo ideologico: la sobillazione. L’altro, più grave
e violento: gli attentati e i sabotaggi ai danni di industrie multinazionali,
nei confronti delle quali noi tutti dobbiamo molto. La mia persona è, in modo
specifico, preposta alla tutela dell’ordine e della legalità, quindi
non è mia competenza la trattazione del primo reato.
Tra l’altro, questo reato verte su grandi temi di ordine morale, non previsti
nel mio bagaglio. Per tanto mi accingo a richiedere l’intervento necessario.-
Il delegato schiaccia un pulsante e subito si sente una voce dal tono
metallico, provenire dalla cattedra, che sovrasta tutte le altre.
Scena n.2
LA VOCE - Avvocato Max, questa commissione non gradisce il
tono arrogante, usato verso questa corte, così democraticamente concessa dalla
nostra cara Madre!Se un processo si deve celebrare, quindi, si deve svolgere il
più civilmente possibile, usando toni non accesi.-
AHMED - Eccellenza, l’avvocato, invece, cerca di sobillare il pubblico e
denigrare la corte!-
L’ECCELLENZA- ( la voce )Delegato, ho ascoltato tutto. Max è stato, in passato,
un valente legale, e, nonostante gli anni di inattività, vedo che non è
scaduto. Non deve dimenticare che a suffragare il mondo eccellente che
descrive, non ha nessuna prova. Usa toni sopra le righe, per impressionare il
pubblico! Il mondo evocato da lui, immagino che non sia stato né più né meno,
che quello di adesso. So per sicuro, invece, che l’uomo che lo abitava, agiva
istintivamente, in modo irrazionale, senza una pianificazione e una corretta
distribuzione delle risorse!-
MAX-Questo nuovo intervenuto, che definirei: la personificazione in una sola entità
della cara Madre ; un’espressione, solo in voce, sintesi di tutti i poteri che
governano la Terra, è certamente di un intelletto superiore, però, al pari del
delegato, al suo debutto, ha dimostrato di essere istruito con dati alquanto
distorti. Infatti, descrive il mio mondo in modo restrittivo, come fosse un
caravanserraglio globale e l’uomo sia stata la bestia che agiva razziando. A
lui dico, invece, che l’uomo è stato capace anche di creare opere di
grandissimo ingegno, nel campo della letteratura, della musica, delle arti,
della medicina dell’ingegneria costruttiva. Fu capace di programmare imprese
spaziali per la conquista di altri pianeti, nel tentativo di contattare
eventuali altre civiltà. Bisogna convenire, che tutte queste sono prerogative di
un intelletto illuminato da uno spirito superiore.-
L’ECCELLENZA-Noi posteri, di quell’intelletto individualistico
ed egoistico, ne abbiamo pagato le conseguenze. Infatti, può quello che dici
compensare tutte le guerre praticate, le scorribande di tutti i vandali, le
conquiste dell’impero di Roma ai danni di
popoli inermi e primitivi, e i milioni di ebrei morti nei campi di sterminio,
le bombe di Hiroshima e Nagasaki? Può, il tuo uomo di allora, giustificare il
traffico di organi umani estirpati a poveri bambini, ed accettare il traffico
della prostituzione dei minori, gli stupri, le stragi per la diffusione
insensata delle armi, i morti e i malati per l’immissione sul mercato di
medicinali non sufficientemente sperimentati, per l’arricchimento incontrastato
di alcuni? E ancora, l’incosciente sperpero delle risorse da parte dei paesi
ricchi e la fame più nera in quelli poveri, l’intolleranza per la
disuguaglianza dei ceti e delle razze?-
Un cupo silenzio si è impadronito del pubblico.
SENIOR - ( rompendo l’ostinato suo silenzio) Il Padre Celeste ha donato a tutti
gli uomini, il libero arbitrio!-
L’ECCELLENZA - Senza mai intervenire, di fronte a simili
catastrofi!-
SENIOR - Nella logica di Dio c’è l’amore non la morte. Una sola volta ha punito
gli uomini, ma promise dopo che non l’avrebbe mai più fatto!-
MAX - Il nostro Dio, che poi è anche il vostro e di ogni essere vivente, ha
detto che fino a quando sulla Terra vi sarà un solo uomo probo mai più punirà.
Dio ama le sue creature, e chiede il pentimento, per perdonare!-
L’ECCELLENZA-La tua requisitoria è eloquente, ma poco attinente con questo
processo. Queste disquisizioni teologiche, che, per certi versi, trovano
d’accordo questa commissione, ci hanno fuorviati dal vero motivo per cui siamo
riuniti. Ci troviamo, infatti, a giudicare non un’eresia, ma un’azione da parte
di un uomo, destinata a scardinare una organizzazione mondiale di industrie che
si sono addossato l’onere di guidare e nutrire dei sopravvissuti: ciò che resta
dell’umanità.-
L’avvocato non controbatte subito: sembra riflettere.
MAX - (riprendendo) Permettetemi, di chiarire ancora alcuni concetti già
trattati, e scusate la mia insistenza. Si parlava poco fa, dei delitti che
l’uomo, ha compiuto dalle origini del mondo. Ebbene, aggiungo, agli ordini di
chi? L’uomo quasi sempre ha agito costretto da qualcuno! L’uomo è stato la
vittima predestinata che il potere costituito, molte volte in modo discutibile,
ha imposto ordini dall’alto con la forza. C’è stato in ogni tempo sempre
qualcuno che ha guidato, le genti contro altre genti e ne ha ordinato le
stragi. Chi può dire che se i vari Gengis Khan, Giulio Cesare, Alessandro
Magno, Napoleone, Hitler, Mussolini, Saddam Hussein, Stalin, Milosevic, non ci
fossero stati, si sarebbero fatte lo stesso tante stragi? L’uomo, quindi, è
stato costretto ad uccidere per colpa di pochi!-
Mormorio di consenso del pubblico.
L’ECCELLENZA-Quindi tu sostieni che l’uomo non ha colpe per
i suoi misfatti, perché vi è stato indotto ogni volta dai capi, dai governi
degli Stati, dai centri del potere.-
MAX –E’ così, perché l’uomo, per sua natura, ha essenzialmente un’indole buona
e mite: è difficile che colpisca; per propensione ama più la cultura della vita
che quella della morte!-
L’ECCELLENZA-Avvocato Max, le tue sono tutte congetture che,
alla prova dei fatti, si sono rivelate inesatte!-
MAX - Capisco cosa volete dire. Non tutti, gli uomini hanno contravvenuto a
questa regola. Ribadisco che, anche se una certa categoria d’uomo ha alzato la
mano contro un suo simile, l’ha fatto per rispondere a violente stimolazioni
non dipendenti da lui, oppure per salvaguardare il suo sacrosanto diritto alla
libertà.-
L’ECCELLENZA-No, è stato solo per un egoistico spirito di conservazione: la
definirei più una bestia che addenta per difendersi, belva che distrugge
tutt’intorno per conservare il proprio orticello! Quindi è soltanto sporco
tornaconto, signor avvocato; nudo e crudo interesse personale!-
MAX - Era, purtroppo, la misera condizione umana: sopravvivere in una Terra
sovraffollata!
L’ECCELLENZA- Per cui, secondo te, si giustifica la programmazione del proprio
suicidio con l’immissione nell’atmosfera di ogni sorta di elemento chimico, che
causò l’innalzamento della temperatura, e lo scioglimento dei ghiacciai ai
poli.
Con la conseguente crescita del livello del mare, poi, si modificarono i
rilievi dei continenti, provocando la drastica riduzione delle terre emerse.
Quindi, meno terre arabili a disposizione, e la desertificazione, sempre più
incalzante, dovuta alla scarsità delle pioggie, fecero aumentare paurosamente
la fame nel mondo. I Paesi poveri, ne pagarono, prevalentemente le spese con
milioni di morti! Avete reso la terra tanto inospitale, che i visitatori
provenienti da altre galassie, giunti da noi, sono andati via, dopo aver
costatato la precaria condizione di vivibilità del nostro pianeta !-
MAX - Prima che ciò avvenisse, dimenticate di dire quali erano le condizioni
dell’allora società ricca. I cosiddetti Stati evoluti, vivevano sotto il
ricatto di alcuni altri, molto meno evoluti, ma che possedevano le risorse
naturali necessarie per la loro sopravvivenza. Già da alcuni decenni, si stava
facendo largo la
cultura delle tecnologie applicate alle scienze. Una sempre più invadente
volontà economica a favore dei mercati globalizzati, una necessità
irrinunziabile di ricorrere a centri di potere multinazionali, interessi
colossali di alcuni Stati egemoni sui popoli possessori delle energie del
sottosuolo, avevano accentrato in pochi soggetti la direzione ed il destino delle
sorti umane.-
L’ECCELLENZA-La difficile convivenza che si verificò tra Paesi poveri
possessori delle energie, e Paesi ricchi tenutari delle tecnologie più avanzate
e assetate di potere, portò, alla risoluzione nucleare che ha così malridotta
la Terra!-
MAX - Quando pochi decidono in grande, sempre decidono male.
Quest’ennesima lezione, purtroppo, non servì: da quelle ceneri nacque una
volontà terribile che forse chiuderà per sempre la partita. La voracità
spropositata di guadagno, e la pretesa, utopistica prerogativa di rimuovere
ostinatamente tutto ciò che atteneva al passato, fomentò, dopo la risoluzione,
quasi una smania ossessiva per le ricerche scientifiche in tutti i campi,
soprattutto in quello della genetica. Le pratiche sull’embrione, rivelarono
un’empia volontà di modificare l’uomo. Gli studi successivi ci hanno portato
alla realtà attuale!-
L’ECCELLENZA - Avvocato Max, ereditammo un mondo al collasso, dove le risorse
per la sopravvivenza erano finite: le ricerche scientifiche furono necessarie!-
MAX - Esse, però, furono condotte nel senso sbagliato! La vostra organizzazione
ha stravolto ogni etica morale, surrogando l’uomo con una marionetta. Questo
mondo materialistico è avviato, perciò, verso la sua fine.
Esso, invece, ritengo che vada salvato recuperando l’homo-sapiens, con la
nascita naturale e rifondato sui canoni della spiritualità e del rispetto
reciproco della dignità!-
L’ECCELLENZA - L’uomo prima maniera da te decantato, non
potrà mai riuscirci! Noi siamo impegnati a costruirne uno nuovo, molto più
ricettivo di certi concetti, con il quale formeremo una società perfetta!-
MAX - L’essere nuovo di cui parlate, sarà la vittima del potere globalizzato,
lo strumento con il quale porterà avanti la sua vorace logica del profitto!
Senior, infatti, non accetta tutto questo. Egli teorizza, invece, un mondo
pulito, con al centro un uomo libero e capace di gestire il bene con la propria
ragione!-
L’ECCELLENZA-( beffardo ) Uomo libero, dici? C’è già stato ed
ha fallito! L’imputato, invece, se professa il contrario, mente spudoratamente!
Egli è solo un sobillatore con la manìa del culto della personalità: è un
malato di protagonismo!-
MAX - Mi sembrano definizioni improprie ed esagerate, le vostre! Il mio
cliente, a mio avviso, ha voluto solamente far conoscere il vecchio mondo con
tutte le sue bellezze!-
L’ECCELLENZA-Questo costituisce certamente la prova della sua colpevolezza:
bisogna ammettere che l’imputato è un sobillatore!-
MAX - Il fatto è incontestabile: l’operato c’è stato e non si può negare! Ma,
alla luce del mio teorema, si può dire con chiarezza che non è corretto il modo
con il quale lo avete definito! Non avete capito che quello è stato un atto
d’amore.-L’ECCELLENZA- Attenzione avvocato, stai bestemmiando:
Ti stai mettendo in cattiva luce verso la nostra cara Madre, condividendo le
teorie dell’imputato!-
MAX – Quali teorie, Eccellenza? Il mio assistito, non ha mai proferito parole
contro questo mondo: si limitava soltanto a far vedere delle innocenti
immagini. La gente, a suo giudizio, può trarre, poi, tutte le conclusioni che
crede!-
L’ECCELLENZA - Ad ogni modo, quali sarebbero, le cosiddette…immagini
dell’imputato? Chi le ha viste? Ritengo che sia tutta una montatura: non si può
fare una comparazione tra il mondo passato e l’attuale, perché quello… nessuno
lo ha mai visto! Perciò, questo Senior, non è altro che… un impostore!-
AHMED - (interviene ringalluzzito) Sicuro: non è mai esistito un mondo diverso
da questo! –
L’ECCELLENZA-Delegato, hai detto una cosa sensata!-
Dal pubblico esce una voce: quella di Ester.
Scena n.3
ESTER – ( gridando ) Non è vero: quel bel mondo è esistito!-
MAX – ( tra se ) Maledizione! ( poi all’assemblea ) Allora, alla luce di questa
vostra affermazione, Eccellenza, l’addebito della sobillazione che si fa al mio
assistito viene a cadere del tutto, perché Egli non risulta altro che essere
un… venditore di fumo!-
ESTER – No…diglielo Max…diglielo che lo hai visto…!-
L’ECCELLENZA-Delegato, chi è questa intrusa?-
AHMED - Chi sei? Fatti avanti!-
ESTER - (avvicinandosi) Sono Ester, la donna di Max!-
L’ECCELLENZA-Quindi tu sostieni che l’avvocato Max ha
visto le bellezze del vecchio mondo che lui stesso ha descritto?-
ESTER - Senza alcun dubbio: ne sono certa!-
L’ECCELLENZA-Come ha potuto?-
ESTER - (verso Max) Diglielo Max, diglielo che quel mondo lo hai
visto!-
L’uomo, ormai alle strette, cede.
MAX - Ammetto che l’ho visto; ed anche più d’una volta: era bellissimo. State
certi, però: non era un vecchio filmato dell’epoca, di cui la Global ha
abilmente fatto sparire ogni traccia!-
L’ECCELLENZA - In che modo allora lo hai visto?-
L’uomo tace, in preda ad una forte emozione. Guarda Senior per un attimo, ma
sufficiente perchè questi gli faccia un piccolissimo accenno di assenso con gli
occhi.
MAX - (malvolentieri) Senior… è merito Suo!
L’ECCELLENZA-Come?-
MAX – Permettendo al mio S.P.C.V. di connettersi con…Lui!-
L’ECCELLENZA – Possiede una banca dati On-line tutta sua?-
AHMED-Allora… tutti possiamo fare la connessione!-
MAX – ( accennando Senior ) Se… Lui accetta di farlo!-
L’ECCELLENZA-Se vuole che segnamo qualche punto in suo
favore per l’esito di questo processo, deve accettare!-
SENIOR- (rompendo il silenzio) I vostri Super Processori Comparativi Visivi non
funzioneranno!-
L’ECCELLENZA-Perché?Eppure, i nostri apparecchi sono attivi!-
SENIOR - (con voce ispirata) Non basta avere l’apparecchio!-
L’ECCELLENZA-Che altro serve?-
SENIOR - Quello che serve, non tutti ce l’hanno!-
L’ECCELLENZA-Spiegati meglio!-
SENIOR - Serve una… dote particolare!-
L’ECCELLENZA-Una dote?-
SENIOR - Una specie di… veste bianca!-
L’ECCELLENZA-Se si tratta di una semplice veste, diteci
com’è fatta, e la costruiremo per tutti!-
SENIOR - E’ una veste che ogni uomo ha la possibilità di avere, ma che non
tutti riescono ad ottenere: una veste che ognuno può costruirsi da solo dentro
di se, poco per volta !-
L’ECCELLENZA-Non esasperarci con i tuoi indovinelli! Quel
mondo non è mai esistito: esso è stato sempre com’è adesso!-
AHMED - Se non ci è dato modo di vederlo, significa che non è esistito. Perciò
sono tutte chiacchiere per ingannare la gente!-
Senior non replica e si chiude di nuovo nel suo mutismo.
MAX - Eccellenza, al contrario del delegato, sono sicuro che la vostra memoria
sia stata istruita con tutti i dati del vecchio mondo, e li conosca bene. Credo
che vi esprimiate in questo modo per puro interesse di parte. Siate giusto:
tutti si aspettano da questa corte, un verdetto secondo giustizia! Non
dimenticate che c’è gente sparsa per il mondo che ha conosciuto Senior e crede
a quel mondo, anche se non lo ha mai visto!-
L’ECCELLENZA- Com’è possibile che quest’uomo si faccia
credere sulla parola!-
MAX – Anche in quest’aula vi sono molte persone che credono all’esistenza di
quel mondo!-
ESTER - Io sono una di quelle!-
GIUDITTA - (alzandosi) Anch’io credo che ci sia stato!-
1° VOCE - Anch’io!-
2° VOCE - Anch’io!-
L’ECCELLENZA- Credete, senza mai aver visto? Quest’uomo
possiede un così grande potere! Chi è mai costui?-
AHMED - Eccellenza, tra le voci che si sono levate dal pubblico, ne ho ascoltata
anche qualcuna non attendibile. E’ la voce di una persona che prima d’ora ci è
stata favorevole, unicamente perché è stata pagata.
Per questo stesso motivo, ritengo che l’attuale suo atteggiamento, unito a
quello delle altre persone, sia il frutto prezzolato dell’avvocato.-
L’ECCELLENZA- Siamo, quindi, di fronte ad un vero e proprio
complotto contro la nostra cara Madre!-
AHMED – Costei è certamente una voltagabbana: si mette al sevizio di chi la
paga! La conclusione logica e amara a cui siamo approdati, è che l’avvocato
vuole avvalorare le assurdità ascoltate con dei testimoni fasulli!-
GIUDITTA - Delegato, quello che pensate di me, è vero: ma valeva fino a qualche
giorno fa. Ora non più, ho aperto gli occhi, sono un’altra persona: conosco la
verità e, come me, molti di quelli che stanno qui dentro!-
AHMED - Quindi tu asserisci che, in modo prodigioso, sei cambiata, non sei più
quella di prima?-
GIUDITTA – Precisamente: sono stata miracolata da Lui! (indica Senior) -
L’ECCELLENZA-Saresti pronta a giurare che l’avvocato Max ha visto il mondo di
Senior?-
GIUDITTA - Lo giuro fermamente!-
ESTER - Lo giuro!
1°VOCE - Lo giuro anch’io!-
2°VOCE - Anch’io!-
PIU’VOCI - Lo giuriamo!-
I presenti avvertono un momento di disorientamento. Ester, intanto torna al suo
posto tra il pubblico.
MAX - (ritrovando la linea iniziale) Signori del pubblico, di fronte a così
chiari attestati di fede, la corte che presiede questo processo, non può che
prenderne atto e convincersi della legittimità dell’operato del mio difeso. Un
comportamento innocuo, a mio avviso, che non ha leso minimamente gli interessi
della Nuova Società, e che aveva un unico scopo: farci vedere la Terra così
come ce l’aveva consegna il Creatore. Questa corte, però, ha visto in questo,
il tentativo, il complotto come loro l’hanno definito, per il sovvertimento del
nuovo ordine sociale. L’accanimento, che dimostrano nei confronti di ciò che
propugna Senior, rivela la loro prevenzione verso tutto quello che è pulito e
genuino.-
L’atmosfera ora è carica di tensione.
MAX - (alzando la voce) Eccellenza, avete definito il mondo di prima: primitivo
e irrazionale, se quello che ho visto io era primitivo e irrazionale, allora
sapete che dico a tutti: (gridando) io preferisco vivere in quel mondo, anziché
in questo!-
L’ECCELLENZA -Avvocato, ti invito a rimanere calmo. La difesa
dell’imputato ti sta coinvolgendo troppo emotivamente. Non sempre si rimane
lucidi, quando ci si fa prendere dalla collera. Le tue personali decisioni in
fatto di scelte di vita, non ci riguardano; noi siamo qui per giudicare
esclusivamente dei reati precisi. Perciò, d’ora in avanti, non tollereremo più
alcuna digressione o intolleranza da parte tua, col rischio di doverne pagare
tu personalmente ogni conseguenza!-
Il pubblico è col fiato sospeso.
L’ECCELLENZA-(proseguendo) Per tanto notifico all’avvocato, che questa corte,
dopo la sua requisitoria, ha preso atto delle motivazioni a discarico sul primo
reato dell’imputato, e decide di passare senza altro indugio, alla discussione
del secondo più grave reato contestato. Ricordo a tutti i presenti, che a
Senior, infatti, vengono addebitati, oltre all’azione di sobillazione, anche
gravi atti di sabotaggio ai danni della nostra cara Madre, con danneggiamento
di attrezzature scientifiche e tecniche, incendio di scorte, furto e
inquinamento di derrate alimentari. Qui, chiediamo l’intervento, nella
discussione, del delegato Ahmed: materia questa più propriamente di sua
competenza!-
MAX - (con affettazione) Chiedo umilmente scusa per Il mio tono accalorato di
dianzi. Di fronte al secondo reato contestato al mio difeso, a cui si
addebitano una serie di azioni malavitose, resto letteralmente sorpreso e
meravigliato. (rivolto al pubblico e indicando Senior) Ma guardatelo
quest’uomo: vi sembra un soggetto che possa avere compiuto simili misfatti?
Quest’uomo, ha l’aria di un delinquente? Ditelo voi, signori e signore! Io, in
nome di Dio, non posso che riconoscergli un’immensa bontà! Oh Padre
Onnipotente, quali oscuri tempi stiamo attraversando!-
Agitazione tra il pubblico.
L’ECCELLENZA - Per l’ultima volta, avvocato, ti invito alla
serietà e al rispetto: il tuo comportamento istrionico ha il preciso scopo di
dileggiare questa corte!-
MAX - Non era mia intenzione offendervi eccellenza. Mi sono espresso così,
perché troppo infondata e destituita di ogni credibilità mi sembra questa
seconda accusa al mio assistito! Ad ogni modo ve ne chiedo, ancora una volta,
scusa!-
L’ECCELLENZA - Quest’ultimi reati ascritti a questo esaltato,
non sono che la logica conseguenza delle teorie straordinarie da lui
propugnate, infatti, considerato che tali teorie si sarebbero dovute avvalere
delle immagini di quel mondo utopistico che vagheggiava, ed ancora, visto che
non sono state diffuse e che nessuno mai le ha viste per l’impossibilità di
connettersi, si evince che non deve essere stato che lui stesso a compiere i
sabotaggi!-
MAX - Il criterio con il quale, la corte è giunta a questa conclusione è,
quanto meno, cervellotico e capzioso! Secondo l’Eccellenza, la responsabilità
d’ogni azione violenta, sulla Terra, è da ritenersi perentoriamente da
addebitare a chi solo teorizza delle idee. Un verdetto di condanna si potrà
emettere, solamente dietro la presentazione di prove testimoniali
inconfutabili!-
AHMED - L’imputato, per quanto non possa sembrare, ha agito da solo, e con
molta destrezza senza commettere errori; per tanto, non ci è stato mai
possibile trovare tracce o indizi utili! Per questo, è stato veramente abile!-
L’ECCELLENZA - Per la corte, la responsabilità di quelle azioni violente, è
riconducibile comunque a chi, solo propugna certe idee: quindi per noi Senior è
colpevole!-
MAX -Sentiamo, intanto, se l’imputato ha da dire qualcosa!-AHMED - Imputato
Senior, ascoltato i reati che ti vengono addebitati, hai qualcosa da dire in
tua discolpa? C’è qualcuno che possa farlo, in tua vece? Voglio dire: ci sono
testimoni attendibili che possano dimostrare la tua estraneità alle azioni
commesse?-
L’attenzione del pubblico è rivolta tutta verso Senior. La tensione,
chiaramente, è al massimo.
SENIOR - Ho due testimoni che possono testimoniarlo: uno non è di questo
mondo!-
AHMED - E’ tutto?
L’ECCELLENZA - L’imputato, ancora una volta, usa un linguaggio
incomprensibile!-
AHMED - L’altro chi è, dove si trova?-
Il silenzio è carico d’elettricità. Il pubblico è compunto, immobile e attento.
Senior con i suoi occhi mesti e profondi guarda intensamente Max, il quale
sconvolto nel più profondo del suo cuore, vorrebbe sprofondare.
MAX - (stentando e con un filo di voce) Poco…fa, in quest’aula, al cospetto…di
questa corte, è stato detto e testimoniato che…una sola persona è riuscita
a…connettersi con il bel mondo che esisteva una volta. Se ricordate, quella
persona sono…io: sta qui, davanti a voi! Per il passato, non una volta, ma parecchie
volte ho chiamato Senior, il quale, pur inseguito dai sorveglianti, è sempre
venuto e mi ha fatto sognare!
La gente in ascolto, ha un sussulto di meraviglia.
MAX - Quelle visioni sublimi erano di un fascino che non riesco a descrivere:
effondevano su di me un effetto di benessere, di sollievo insolito che io, pur
da incallito drogato, non avevo mai avuto. Dopo ogni connessione, stranamente,
riuscivo ad avere lunghi periodi di serenità. Non riuscivo, perciò, più ad
andare avanti senza di esse. Non è vero che mi sobillavano: anzi, mi
producevano effetti opposti. Quando stavo sotto l’influsso di quelle visioni,
mi…sentivo…cambiato, straordinariamente in pace con me stesso e con tutto…ciò
che mi stava intorno, anche se era sozzura e squallore. Cercavo, perciò,
disperatamente Senior perché senza quella specie di droga, ritornavo la…bestia
feroce di prima. Avete a disposizione, Eccellenza, la mia scheda e siete,
perciò, al corrente del mio passato. Non è stato Senior ad istigarmi, ma fu,
molto tempo prima, la sorte cattiva toccatami, a far crescere nel mio animo un
senso di ribellione: una ripulsione nei confronti di tutto ciò che mi stava
intorno che a poco a poco scatenò in me una voglia incontenibile di lottare
contro il vostro mondo! Diventai, in breve tempo, un uomo violento. Riuscivo ad
architettare congegni, trappole ed attentati che sorprendevano me stesso, per
la facilità del loro successo. Avevo l’impressione che con quel comportamento,
riuscissi a compensare la mia malasorte e nello stesso tempo riscattassi la
sacralità del vecchio mondo, come una specie di Crociato!-
La gente è incredula ed esterrefatta.
L’ECCELLENZA - E’ incredibile, come, possa, l’impegno nella
professionalità, spingere un uomo a tale punto di esaltazione per raggiungere la
meta prefissata, nel tuo caso la salvezza di
quest’uomo, da sacrificarsi personalmente per colpe non sue!-
AHMED - Non crediamo ad una sola parola di quello che dici!-
MAX - Neanche se vi fornissi i particolari dei sabotaggi, che solo io e voi
conosciamo?-
L’ECCELLENZA-Chi ci garantisce che non te li abbia rivelati
Senior stesso?-
Improvvisamente dal pubblico, dal lato opposto dove stanno Ester e Giuditta, si
alza una voce.
Scena n.4
VOCE - Delegato Ahmed, sono Ged, voi mi conoscete: Sono il figlio di Giuditta,
quella che vi procura le don…insomma…-
L’ECCELLENZA-Delegato, conosci quest’uomo?-
AHMED - Lo conosco!-
L’ECCELLENZA - Che parli, allora!-
AHMED - Vieni avanti! Sai qualcosa di questa faccenda?-
GIUDITTA - Disgraziato, perché sei venuto in questo posto? Che cosa sai tu?-
Il giovane esce e si porta al centro.
AHMED - Allora, che cosa hai da dirci?-
GED - Io so chi è stato!-
L’ECCELLENZA-Ragazzo, bada bene: giuri di dire la verità?-
GED - (rivolto ad Ahmed) Delegato, io solo quella dico!-
GIUDITTA - (dal suo posto) Quando mai!-
AHMED - Eccellenza, il ragazzo è serio: di lui ho piena fiducia!-
L’ECCELLENZA - Siamo pronti ad ascoltarti!-
GED - L’ho visto io, con questi occhi!-
AHMED - Cosa?-
GED - Max, che metteva le bombe!-
Dal pubblico si levano molte risate.
AHMED - Silenzio! Attento ragazzo: la tua testimonianza può determinare la vita
o la morte dell’imputato!-
GIUDITTA - (alzandosi) E’ tutto falso, delegato. Questo disgraziato, odia Max
perché gli ha soffiato la donna: per riprenderla vuole sbarazzarsi di lui!-
ESTER - E’ vero, Eccellenza! Con lui, però, non ci tornerò nemmeno morta!-
AHMED - Silenzio tu!-
GIUDITTA - Delegato, Eccellenza, non vorrete mica prendere in considerazione il
mio ragazzo: lui è…un povero infelice, non si rende conto della gravità di
quello che dice!-
AHMED - Per noi, il teste è valido!-
ESTER - Questo processo è una buffonata!-
AHMED - Silenzio! ( batte il martelletto ) -
L’ECCELLENZA - (alzando il tono) Ma insomma! A voi sta a
cuore la sorte di Senior o di Max?-
TUTTI - Di entrambi, Eccellenza!-
AHMED - La legge è stata violata, e la giustizia deve avere il suo corso!-
Lunga pausa.
L’ECCELLENZA - Come si è potuto costatare, il dibattimento, ha
avuto fasi contrastate e accese, ma sostanzialmente si è svolto secondo le
regole, e in un clima corretto e leale. L’imputato con il suo atteggiamento
enigmatico ha, purtroppo, dato uno scarso contributo per alleviare la sua
posizione, tuttavia questa corte, per il reato di sobillazione, valuta positive
le argomentazioni prodotte dalla difesa, e visto anche il clima di benevolenza
creatosi nei confronti di Senior tra il pubblico di quest’aula, e i sondaggi,
che ci pervengono dai Paesi collegati, sempre a lui favorevoli, giudica e
stabilisce, che le farneticazioni dell’imputato, siano dettate più da un suo
stato mentale instabile e demenziale, che dalla sua volontà cosciente di
determinare una cospirazione vera e propria. Questa corte, quindi, è orientata,
per lo più, per un accoglimento di proscioglimento ed ordina l’immediata sua
liberazione!-
Dal pubblico salgono voci di esultanza.
AHMED - A mia volta, per il potere che detengo e che mi viene riconosciuto,
giudico, che la seconda, ben più grave imputazione di sabotaggio e
dannaggiamento, a carico di Senior,
sia venuta completamente a cadere, visto la confessione di Max, e convalidata
dall’attendibilità della testimonianza di Ged. Per tanto, ordino l’immediato
arresto dell’avvocato Max.-
Voci di disapprovazione tra il pubblico.
AHMED - Silenzio, ordine ! Faccio sgombrare l’aula! ( a Max)
Imputato Max hai nient’altro da aggiungere alla luce degli ultimi sviluppi del
processo?-
MAX -Non mi resta che prenderne atto, e subire serenamente le conseguenze.
Niente da dire, se non una piccola riflessione, non particolarmente attinente
col processo, ma di ordine etico-morale. Non credo che la mia requisitoria sia
stata efficace per scagionare Senior, più di quanto siano stati determinanti i
dati di simpatia verso di Lui, giunti da tutta la Terra. Sono contento per
Senior, ma è mortificante per me, che pur avevo prodotto motivi validissimi a
sua difesa. Per quanto riguarda l’attendibilità del teste Ged, infine, non si
può che prendere atto del puerile scadimento di questo organo giudicante.-
Applausi del pubblico.
L’ECCELLENZA - La corte, a questo punto, deplora e rigetta
l’atteggiamente denigratorio dell’imputato e dichiara che non può non tenerne
conto. Mi ritiro, quindi, per una valutazione approfondita e per un consulto
con il delegato Ahmed, affinchè si possa emettere, nei tuoi confronti, una
sentenza serena e giusta, nel senso che s’auspicano tutti i cittadini della
Nuova Società!-
AHMED - Guardie, sorvegliate a vista l’imputato Max!-
Il delegato va alla cattedra agisce su alcuni pulsanti ed esce dalla scena.
Max, va a gettansi in ginocchio ai piedi di Senior.
Scena n.5
MAX - (alzandosi) Perdonami Maestro, per non averti salvato per quello che sei
veramente! Ho fallito, sono venuto meno all’impegno con Te! La gente, il mondo
intero parteggiava per Te, e la corte, per non apparire invisa,Ti ha assolto,
facendoti passare per pazzo! Amico mio, come avrei potuto permettere che
dicessero una tale cosa se non mi fosse stata a cuore la tua salvezza ad ogni
costo? Tu sei un uomo buono e giusto e, nell’incontrarti,la mia esistenza è
cambiata radicalmente. Andavo alla deriva, le mie giornate erano svuotate di
ogni significato, e la Tua presenza ha ridestato sentimenti che ormai non
conoscevo più.Tutto è iniziato all’improvviso, quando sei comparso Tu. Le
connessioni sono state, prima un sollievo, poi motivo per ridiscutere la mia
vita.
Le Tue parole, il gesto di amore verso quella creatura clonata che disprezzavo,
il mio incontro, sicura opera Tua, con una ragazza sfortunata, che mi ha
ridonato la gioia di esistere, ed infine, apprendere da Te il grande amore di
Dio per noi, il quale non si aspetta altro che di essere ricambiato, mi hanno
rigenerato. Perché mi sono sacrificato per Te? Per ripagarti, per ridarti
l’amore che hai per noi, per renderti giustizia! Quegli attentati li avevo
fatti io, perché avresti dovuto pagare Tu, per cose che non hai commesso? Tanto
tempo fa, il canto di un gallo, scandì il voltafaccia dei Tuoi stessi amici. Ti
negarono e Ti lasciarono nelle mani dei carnefici, perchè non ebbero abbastanza
amore per Te. Si compì la più grande ingiustizia della storia. Oggi quel gallo,
se vivesse in qualche landa ancora incontaminata del mondo, certamente,
annunzierebbe l’alba di una Nuova Era!-
Uscendo dal pubblico, Ester, Giuditta e alcuni altri vanno verso Senior e si
gettano piangendo ai suoi piedi insieme a Max.
SENIOR - ( a Max ) Figlio mio, alzati, vieni a me; hai superato la prova che ti
era stata chiesta: ti dico che la tua fede ritrovata, ti ha salvato. Perciò
tutti quelli che mi ameranno e crederanno in me, vedranno Dio e vivranno in
eterno. La fede, sarà il maglio che schiaccerà il male e l’amore, la speranza
che darà la vita! (rivolto ora verso il pubblico) Voialtri, non piangete perché
vi do la notizia che sarete tutti miei missionari. Andate e raccontate la
trascendenza di Dio ed insegnate a tutti che la fede e l’amore faranno vedere
anche a loro, quello che ha visto Max. In verità vi dico, che se applicherete
gli uni con gli altri l’amore così come Dio lo vuole a tutti, sarete voi stessi
a fare in modo che il mondo esca dal buio e ritorni com’era prima!-
TUTTI - Signore, sia fatta la tua volontà!-
TELA
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