Farsa all’italiana in un atto
di Anonimo spagnolo
dell’inizio del Seicento
Traduzione di Cesco Vian
da FARSE SPAGNOLE del secolo d'oro
Edipem Novara 1974
PERSONAGGI
GARAY
SOLAPO
PAESANO
Il DIRETTORE del Carcere
CANZONETTA, furfante
IMPERMEABILE
QUATTRO
ESCARRAMAN
Un CANCELLIERE
La VORTICOSA
La BERTRANDA
Un AVVOCATO
Due SUONATORI
IL CARCERE DI SIVIGLIA
Si sente un frastuono di ceppi, di prigione e di prigionieri, e senza uscire dicono:
garay Apri, Direttore, che le cimici stanno divorandoci!
solapo Apra qui, sor direttore, che ci mangiano le zecche!
paesano Ci lasci uscire per pisciare, sor diretto'!
Entrano garay, solapo e il paesano, con catene ai piedi e chitarre.
garay Lodato sia Dio, che vedo il cielo di Cristo!
solapo Lodato sia Dio, che vedo il nubifero!
paesano Lodato sia Dio, che vedo il Sempiterno!
solapo Tutti con le chitarre, messeri? Che cosa significa?
paesano Saprà già vossignoria che ho composto una canzone sul genere di quella che dice « Cantando bestemmio ».
garay Vossignoria ha composto una canzone?
paesano Messer sì.
garay Anch'io.
paesano Anche vossignoria? Beh! ascolti un po' la mia.
Suonano e il paesano canta:
Altomare duro,
di te mi lamento;
sette anni stetti
forzato in galere,
né mangiai pan fresco
né la carne tenera;
sempre navigando
senza toccar terra,
salvo che in un'isola
chiamata Sardegna;
e adesso in prigione,
ch'è la peggior pena!
Ma ce n'è una peggio:
che sono geloso
della crudel Bertranda,
ch'è stata la prima
a darmi sollazzo
e a riempirmi la borsa.
Goróseo l'ha presa,
portata a Antequera,
e il capobordello
la affitta e la impegna.
E qualcuno canta,
e cantando bestemmia!
tutti (in coro) Bella, bravo, bravissimo!
garay E adesso, messeri, ascoltino la mia!
Peggiore è la mia
perchéè un'altra pena:
sono condannato
a dieci di galera
dal giudice duro.
Mi liberi Iddio,
e dagli spioni
e dalla sbirraglia,
dalle cento sferzate,
dal bastone e dal boia.
E qualcuno canta,
e cantando bestemmia!
tutti Bravo, bene, bravissimo!
solapo Allora, signori, ascoltino anche la mia!
Peggiore è la mia,
perchéè un'altra pena:
Mi odiano a morte
gli altri galeotti.
Coltelli da caccia,
trapani e succhielli,
e l'occhio all'erta
abbia ciascuno;
perché se ci attaccano
si possa difenderci,
e i miei camerati
faccian resistenza.
Suonino i bulli
del carcere fuori.
E qualcuno che canta,
cantando bestemmia!
Dentro risuona un baccano di carcerati e ceppi, a modo di zuffa, ed escono alcuni da una parte e altri dall'altra, armati di pugnali e coltelli, azzuffandosi; poi uscirà il direttore e quelli fuggiranno dentro. Restano soli il paesano, l'impermeabile e il direttore del carcere.
direttore Che disordine è questo? Per la vita del Re, bisognerà trasferire qualcuno all'altra prigione[1], o fargli passar la notte in ceppi!
impermeabile Se vossignoria trasferirà qualcuno all'altra prigione, sappia che qui ci sono uomini che gliene importa tanto così! (Schiocca il pollice contro il medio).
paesano Se vossignoria trasferirà qualcuno all'altra prigione, sappia che qui c'è qualcuno che non gliene importerà un fico; e giuro a Cristo che qualcuno ha da infilare qualche pugnale in un corpo altrui, che non glielo tirerà fuori altri che Dio!
direttore Per la vita eterna di chi sono, se io posso qualcosa, non ci sarà nella mia prigione carestia di ladri!
paesano Sor diretto', ladri siamo tutti, tutti ce ne intendiamo di sveltezza di mani! Sappiamo tutti allungare la zampa, mettere le svanziche in saccoccia, e dire: perché se la prende?
direttore Come mai, Impermeabile? Prendete i vizi del Paesano?
impermeabile Almeno vossignoria non dirà, sor direttore, che non ci sia in questa prigione gente più pacifica di me e del signor Paesano.
direttore Siete il primo provocatore della rissa, e dite ciò?
paesano Stia zitto, sor diretto', che lei non sa niente, mi scusi tanto! Non era una rissa quella di prima, era un gioco, una specie di scherzetto. Fosse stata una rissa sul serio, con un paio di bravi come noi siamo, abbia pazienza, ma tutti i chirurghi di Siviglia si troverebbero adesso qui, intenti a dipanare budella e a rammendare frattaglie!
direttore Vedete un po' questi arcibulli, che poi vengono a finire come i meloni d'inverno! Ebbene: io voglio che la mia prigione sia tranquilla, e perciò datemi le mani, e andrò a prendere quelle degli altri[2].
impermeabileSor direttore, avverta vossignoria che il signor Paesano ed io siamo molto dispiaciuti di questa offesa; ma faccia pure, che una volta nella strada e in libertà, ciascuno potrà difendere la propria persona.
direttore Io affermo che sulla nave, in prigione o nel corpo di guardia, non c'è uomo offeso com'io lo sono stato, per i miei peccati. Perché anch'io fui roba da immondezzaio.
paesano Stia zitto, sor diretto'; che non sa niente, lei! Lei suona alla maniera antica! Ora basta la mano di amici; ma quando si esca dal purgatorio di questa prigione al cielo della strada, ciascuno aguzzi gli occhi, perché le punte dei pugnali saranno fitte come le barbe.
direttore Va bene. Intanto stiano quieti e tranquilli! (Esce.)
paesano Chi ha le carte, per far dimenticare questo avvilimento?
impermeabile Io le ho, nella mia cella. Ehi, Canzonetta!
Entra canzonetta, furfante.
canzonetta Che cosa comanda vossignoria?
impermeabile Portami il libro reale, stampato con licenza di sua Maestà[3].
canzonetta Eccolo qui.
impermeabile Lo avevi alla mano, eh, briccone! Chi ha grani[4] da giocare?
paesano Sei grani ho; e me li gioco.
Si mettono a giocare.
impermeabile Alzi vossignoria, per la mano.
paesano La dò.
impermeabile Vinco io.
paesano Un momento. Vossignoria mi lasci rimescolare che voglio eliminare codeste coincidenze di carte.
impermeabile Alzi vossignoria.
paesano L'ho tirata.
impermeabile Metto il cuore e la barba, avendo fortuna, di quel che uscirà, e mi dice ciò?
paesano Ah, fanti maledetti! Addio!
Entra garay col mantello di solapo che gliel'ha vinto, e solapo entra con lui.
solapo Messer Garay, vossignoria ha obbligo di giocare finché non mi vinca i vestiti che mi restano, e se non ci crede lo dica il signor Paesano, che a carte è un maestro.
paesano Vossignoria ha giocato?
garay Signorsì.
paesano Ha vinto?
garay Signorsì.
paesano Allora dia la sentenza messer Impermeabile, che è un tipo che può ficcargli le carte in bocca a tutti gli uomini del mondo.
impermeabile A costo di dover pagare di tasca mia, vossignoria è obbligato a giocare con lui finché non lo lasci nudo come Adamo.
solapo Ecco dunque i vestiti che mi rimangono.
garay Se questa volta mi vince, vado nella mia cella e mi copro il davanti con una foglia di fico.
Entrano il direttore e il cancelliere.
direttore Paesano, vengono a notificarvi la sentenza. Mi rincresce, ma è di morte.
cancelliereFate attenzione, fratello, a quanto debbo notificarvi.
paesano Vossignoria faccia il mazzo, ed elimini le coincidenze di carte.
cancelliere Sta attento a quel che le dico, fratello?
paesano Vossignoria aspetti un momento, che m'interessa più giocare che il resto.
cancelliere Come se lo sapeste bene! Signori, le signorie loro mi siano testimoni che il giudice di questa causa lo condanna a morte.
paesano Chi? Me?
cancelliere No, condanna me!
paesano Dico la parte!
cancelliere Fate attenzione, fratello, a quel che vengo a notificarvi.
paesano Vediamo un po' questa storia! Che buon natale viene a notificarci?
Il cancelliere legge la sentenza ad alta voce.
cancelliere« Sentenzio che per la colpa che risulta contro il Paesano, lo debbo condannare e lo condanno a che sia tratto dal carcere di questa città e pubblicamente condotto su un asino da basto, con un banditore davanti che annunci il suo delitto; e per le solite , vie sia condotto alla piazza dove sarà alzata la forca, e quivi appeso per la gola finché naturalmente muoia. E nessuno ardisca staccarlo senza mia licenza. E ordino, sotto pena della vita, eccetera ».
paesano Chi ha sentenziato così?
cancelliere Il giudice che ha trattato la vostra causa.
paesano Se è il mio giudice, poteva farlo. Ma vossignoria gli dica che se ha un po' d'onore, faccia in modo che ci vediamo lui e io soli, in campo aperto, lui con la sua sentenza e io con una spada di sette palmi; e vedremo chi fa fuori l'altro! Codesti giudici da quattro soldi, appena un tizio gli è cascato nel canestro, come un sargo, subito te lo sentenziano, dritto come spada: « Sentenzio che lo devo condannare e lo condanno, che sia condotto per le solite vie, su un asino da basto... ». Deve dire proprio tutto, accidenti! Il diavolo ti porti, sentenza di frattaglie! Non bastava forse dire « questo tizio muoia », e risparmiarsi tante chiacchiere?
cancelliere In nome di Dio, di fronte a tanta spudoratezza, quasi la scrivo proprio così!
direttore Vada pure, signor Cancelliere, e non dia retta a gente cosi indurita.
garay Signor Paesano, lo richiami e gli dica che si appella!
paesano Eh, dico a lei, messer Cancelliere! Ehi, senta un po' qui!
cancelliereChe cosa desiderate, fratello?
paesano Vossignoria se ne andava lasciando un uomo avvilito così, fino alle viscere? Scriva vossignoria costi che mi appello trenta volte!
cancelliereBasta una. E a chi devo mettere che vi appellate?
paesano A Dio, giacché se mi appello a quei signori padroni del tribunale, rimediatori di sentenze, penso che non ne avrei rimedio alcuno.
cancelliere Signor Direttore, senta una parola in segreto. (Gli parla all'orecchio e poi se ne va)
paesano Uh, che bisogno c'è di parlare all'orecchio?
direttore Fratello, non c'è tempo da perdere! Il Cancelliere mi ha ordinato di farvi salire all'infermeria e farvi indossare la tonaca della Carità[5].
paesano E non si può far altro, signor Direttore?
direttore No, fratello. Chiamate il vostro avvocato e dite che appellate; e se quei signori vi dessero ascolto, io me ne rallegrerei davvero.
paesano Ebbene, sor direttore, vossignoria mi faccia il favore di non farmi indossare la tonaca della Carità portata dal giustiziato dell'altro giorno. Quella non voglio metterla, perchéè vecchia e sbrindellata. Se debbo uscire, voglio che sia da uomo dabbene e non conciato come un furfante. Rimango in prigione, piuttosto!
direttore In questo vi accontenterò.
paesano E lor signori mi faranno il piacere di visitarmi all'infermeria e recitarmi le litanie che di solito si dicono per i condannati onorati. E intanto avvertano la Bertranda, per vedere se si riesce a rimediare a questa scalogna. Mi raccomando, miei prodi; non voglio piagnistei, lagrime né baraonde, ché vado a mettermi in buona col Sempiterno.
Escono il direttoree il paesano.
solapo Per Dio, messer Impermeabile! Se muore il Paesano, non resterà nessuno capace di fare un'aggressione notturna come si deve. Dico niente, messere?
impermeabile E indubbio, messer Solapo, che se muore il Paesano, perde Impermeabile il maggior amico del mondo, che era grande archivio e covo di risorse a favore dei poveri! Stia a sentire quel che ci verrà a mancare, se muore: il principe dei ruffiani, dei borsaioli, dei lavoratori dell'alba[6], l'asso dei grimaldelli, dei coltelli, delle aquile e degli aquilotti[7], il re dei trucchi, delle freddure e insolenze, delle bevute, delle fughe dal carcere.
ed infine, per sconforto
che aumenta il nostro dolore,
verrà meno la malavita
il maestro delle coltellate!
garay Non resterà dabben uomo al mondo, se viene a mancare il Paesano!
Entrano la vorticosae la bertranda, donne del bordello, in grembiule bianco e velo in testa; e un avvocato con esse.
bertrandaLasciami, sorella, col furfante dell'avvocato, che gli voglio graffiare tutto il muso!
vorticosaFerma, sorella, accidenti a me! Occupiamoci di quel che importa di più!
bertrandaAh, sorella, la colpa è mia! Io mi sono lasciata infinocchiare da questo ladro d'avvocato, che mi ha ingannato dicendomi che avrebbe accomodato lui il processo! E infatti, accomoda qua e accomoda là, il Paesano è stato condannato a morte! Lascia che io lo faccia a pezzi fra le mie stesse mani!
avvocato Sta’ ferma, donna di tutti i diavoli, se no ti spacco la testa con questo calamaio![8]
bertranda Ahi, ahi, sorella, ahimè! Gesù, muoio! (Sviene.)
vorticosaLa sostenga, signor avvocato; non vede che è svenuta?
avvocato Accidenti, donna di satanasso, non bastano le grane di questa causa, devo anche fare da infermiere?
Entra il paesano in divisa da impiccato e con una croce in mano, e con lui il direttore.
direttore Suvvia, Paesano, invocate Dio, e che vi aiuti in questo frangente.
bertranda Ah, condannato del cuor mio, come ti vedo vestito!
direttore Ehi, ehi!
Dentro risuona molto chiasso e grida di « Ehi! Ehi! ».
direttore Chi ha fatto entrare qui queste donne? Fuori subito, se no, per la mia vita eterna, le faccio arrestare!
bertranda Ahi, condannato del mio cuore e della mia vita! (Piange.)
paesano Chi mi ha condotto qui questi bei soccorsi per morir male?
vorticosa Ahi, Paesano degli occhi miei, come sei!
paesano Chi ha condotto qui questi teatini[9]dell'inferno?
bertranda Ahi, che la mia gioia finisce!
vorticosaAhi, che non avremo più chi ci conforti nelle nostre burrasche e naufragi!
paesano Uff, fuori di qui, puttane! Non latratemi nelle orecchie!
direttore Via, fuori, andatevene in malora!
paesano Bertranda, non dirmi niente. L'anima ti raccomando, già che il corpo ti ha servito in tante occasioni. E una delle tue amiche, (tu no, per evitare possibili scandali), quando sarò impiccato mi lavi la faccia, affinché io non resti brutto come altri poveracci. E mi porterai un collo inamidato più grande di quanto non sia permesso[10], aperto, con stecche e punte e ogni altra cosa; e voglio vedere, prima di andarmene da questo mondo, se qualcuno sarà capace di denunciarmi.
bertrandaFino alla morte vuol essere pulito il mio amore! Scommetto che un impiccato più bello di te non si vedrà mai al mondo!
vorticosa Chissà quanti lo invidieranno!
paesano Madama Vorticosa, vossignoria sia testimone o testimonia, come meglio le pare, che nomino questa donna erede di tutti i miei beni mobili ed immobili contenuti nella mia cella. Item, di quattro o cinque piatti e scodelle, un trapano, un trivello, un candeliere di coccio, una padella e uno spiedo. Item, una coperta, un pagliericcio, un servizio e un pulitore. E chi te lo togliesse, o figlia, la mia maledizione lo colpisca![11]
vorticosa Molto bene ha agito il sor Paesano!
paesano Bertranda, prima di andarmene da questo mondo, voglio provvedere ai casi tuoi. Solapo è mio amico, mi ha detto di parlarti per lui; è uomo che combatte e combatterà, e ti difenderà. Quand'io renderò l'anima, tu gli consegnerai il tuo corpo.
bertranda Tesoruccio mio, lo farei molto volentieri, poiché me lo ordini tu; ma ho già dato la mia parola a un altro.
paesano Non me ne sono ancora andato da questo mondo, e tu hai già dato parola a un altro, spudorata! Ma non sarà mai! Non vedi che questo è uno sposalizio clandestino?
direttore Basta, fuori di qui queste donne, in malora!
Le donne escono.
paesano Signor avvocato, che cosa si può fare se il giudice volesse impiccarmi subito, senza dar corso al mio appello?
avvocato Stia tranquillo, non lo farà. È questione di diritto, quindi non si preoccupi. Anche se piacesse a Dio che vossignoria fosse impiccato, non abbia timore: resto io a...
paesano Ma se m'impiccasse davvero?
avvocato Cosa vuole che le dica, signor Paesano? Lei si lasciimpiccare, ché al resto ci penserò io!
paesano Le possano dare una bella pugnalata!
Dentro cantano la litania e tutti rispondono.
direttore Ecco quel che più importa, dico io: sono i vostri amici che vengono a recitarvi le litanie.
paesano Bisogna morire per capire quali siano i veri amici!
Entrano quanti possono, in ordine di processione, con candele accese in mano e cantando le litanie.
paesano Eccomi qui circondato da cornacchie galiziane!
garay Parli messer Impermeabile, che è il più anziano e di maggior riguardo.
impermeabile Io no! Parli messer Solapo!
solapo Possa io vedermi libero in istrada, piuttosto che pronunciare una sola parola! Parli messer Quattro!
quattro Il Quattro non aprirà bocca. Parli messer Garay!
garay Garay non lo farà, è inutile dirlo.
paesano Non è questo il momento di complimenti né di chiassi. Parli il più vicino aspirante a questa cattedra della morte, e siano rispettati i suoi diritti.
solapo Per non perdere l'antico uso dovuto ai condannati dabbene, io dico che queste manifestazioni di lutto faranno capire a vossignoria i dolorosi sentimenti dei suoi camerati. Piaccia a Dio che lo siamo anche in cielo! E accidenti al diavolo: io ho due sentenze di morte, perché mai non sarà venuta anche l'altra, così avrei fatto compagnia alla signoria vostra?
paesano Me disgraziato! Accidenti al diavolo, avremmo fatto il viaggio insieme, facendone delle nostre! Grande gioia sarebbe stata per me l'andarmene accompagnato da un paio di compari come le vostre signorie!
solapo E lo sbirro che arrestò vossignoria? Se io riesco a uscir di qui... non dico niente.
paesano Quello sbirro è uno spione maledetto. Ha fatto il suo mestiere. Vossignoria mi faccia il favore di infilargli un pugnale nelle budella; e con ciò me ne andrò contento da questa vita.
impermeabile Messer Paesano, si consoli pensando che sono gli sbirri che fanno fuori vossignoria. Nessun altro al mondo sarebbe stato capace di farlo! La sbirraglia può far fuori voi e tutti quanti. Vossignoria dunque si lasci fare, e non dico altro.
paesano Nessuno, sotto apparenze d'amico, pensi di offendermi, in questo congedo. Vorrei sapere se è offesa quel che ha detto messer Impermeabile, dicendo che la sbirraglia può farmi fuori.
garay Non è offesa quel che disse Impermeabile. Sul mio onore lo attesto!
paesano Vada ciò ad aumento del vostro onore! Quanto a prendersi cura dei testimoni, vossignoria mi faccia il piacere di tagliare le orecchie ad uno e il naso all'altro, e di sfregiargli il muso a coltellate agli altri; e con ciò partirò felice per l'altra vita.
escarramàn Vossignoria faccia una morte degna della vita che fece. Non c'è stato nessuno che abbia fregato vossignoria, in vita, senza che ne facesse vendetta.
paesano Vossignoria infatti può essermi testimone di quanto ho combattuto io in questa vita, e di quanta gente ho spedito al Creatore; senza contare gli storpiati e gli sgarrettati, che sono stati senza numero!
escarramànE se, mentre ella scende, le carcerate piangessero, vossignoria non le guardi nemmeno, e non faccia discorsi sul luogo della disgrazia, giacché vossignoria è un degno figlio di Siviglia e non deve mostrare un attimo di viltà.
paesano Di codesto, neanche parlarne; né si deve dire « Madri, state attente ai vostri figli, educateli bene... » eccetera; che son tutte corbellerie e scemenze.
escarramàn Quanto al torturatore che strinse tanto le corde da far confessare a vossignoria quel che non aveva fatto, se io esco di qui... È inutile parlarne..!
paesano Quel boia, mi farà vossignoria il favore di vendemmiargli la vita, assieme con un altro boia?
escarramàn Lo farò con molto piacere.
quattro Molto dolore mi ha dato la Bertranda, che ih mia presenza si graffiò il viso.
paesano Vossignoria può credere che quella donna è stata molto addolorata dall'offesa che vuoi farmi la giustizia, e per questo si sgraffignò la facciata.
quattro Essa mi ha detto che, quando vossignoria passi davanti la Scalinata[12], volti la testa verso di lei; che sarà più contenta di vedervi con una corda al collo, meglio che se portaste una catena d'oro di quattro giri.
paesano Ci credo. È stata una donna in gamba davvero, amica dello sparto; infatti io la sferzavo con una corda di sparto. Le sue amiche la chiamano la Spartiera, e per questo vedendo una corda si sente commuovere fin nelle budella.
quattro Quanto al segretario, se io esco di qui... non parliamone! Ma, in confidenza, mi dica: l'uomo che vossignoria ammazzò, era un tipo in gamba?
paesano Un poveraccio, era, un boccucciabionda! Pensò che io fossi una pecora da tosare, mi venne addosso aprendosi in seconda; vossignoria sa quel ch'io son capace di fare con la roncola uncinata: una parata, un a fondo, e il poveretto che veniva nella bocca del leone, ci cascò come un agnello!
quattro Signor Paesano, non maneggi codesta croce come se fosse una spada, che non è rispetto!
paesano Già, non me n'ero accorto.
Entrano il direttore, le donne e i suonatori.
direttore Rallegramenti, Paesano! Il vostro appello è stato accolto da quei signori!
paesano L'hanno accolto? Non sono assennati!
bertranda Sembra che la magnifica notizia non ti abbia rallegrato.
paesano Ho i miei motivi.
bertranda Che motivi puoi avere, fegato di cane?
paesano Me ne rallegro per te, che saresti rimasta orfana e sola; ma mi rincresce per questi signori, che hanno fatto delle spese per le candele e i vestiti di lutto. Come potrò andare su e giù per la prigione?
bertranda Suvvia, sarà per un'altra occasione!
paesano Sor Direttore, prenda vossignoria questa croce e la rimetta sull'altare per la prossima volta che mi capiti. E tutte le signorie loro esultino e stiano allegri, e tutto quel che possiedo si spenda nei festeggiamenti.
Suonano, cantano e ballano.
bertranda Essendo ormai salvo
il mio condannato,
si dilapidi il mio abito
e quanto ho guadagnato.
Si scialacqui quel che possiedo,
a costo di restar senza niente,
ché il mio corpo ha ritrovato
il suo gusto e la sua difesa.
Via la polvere ed il fango!
Lo Sdentato e l'Arpagone
godano del nostro sollazzo,
per il loro gran valore.
suonatori Essendo ormai salvo
il mio condannato... ecc.
bertranda Si avverta immediatamente
la Filippa di questa nuova;
si consumino in mia presenza
due prosciutti ed una botte;
beva ognuno che partecipi
a beneficio sì insigne.
suonatori Essendo ormai salvo
il mio condannato... ecc.
Escono tutti con gran chiasso e grida, col che si dà fine alla farsa.
[1] Nel carcere della Fratellanza Reale o del Tribunale, i nuovi venuti erano trattati molto duramente, come attesta la Relación de la càrcel de Sevilla, —di Cristóbal De Chaves, (morto verso il 1602), — che presenta singolari tratti di somiglianza con questo « entremés ».
[2] Evidentemente il direttore gli attacca ai polsi una catena.
[3] Il faceto galeotto allude, con questa rispettosa circonlocuzione, al mazzo di carte, che in effetto non potea esser messo in circolazione senza il permesso delle autorità.
[4] Nel gergo della malavita un grano significa un ducato da undici reali.
[5] Era l'abito di una devota confraternita, che i condannati a morte indossavano nelle ultime ore di vita.
[6] Nel testo, madrugones: ladri « specialisti » che lavoravano nelle prime ore del giorno.
[7] Nel gergo della malavita: ladri di prim'ordine e complici secondari.
[8] Nel testo: escribanias, esattamente una scatola portatile contenente tutto l'occorrente per scrivere, propria degli scrivani e degli avvocati.
[9] Membri di una congregazione religiosa che, fra gli altri compiti, avevano quello di confortare i morenti.
[10] Nella Spagna filippina, anche la forma, le dimensioni, ecc. dei colletti inamidati erano minuziosamente regolamentate, con relative pene per i trasgressori.
[11] Versi di una famosa romanza del ciclo di Donna Urraca, che, citati in questa circostanza, hanno un suono irresistibilmente grottesco.
[12] La scalinata della cattedrale di Siviglia, luogo famoso negli annali della malavita sivigliana e della letteratura picaresca.