Il carcere di Siviglia

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Farsa all’italiana in un atto

di Anonimo spagnolo

dell’inizio del Seicento

Traduzione di Cesco Vian

da FARSE SPAGNOLE del secolo d'oro

Edipem Novara 1974

PERSONAGGI

GARAY

SOLAPO

PAESANO

Il DIRETTORE del Carcere

CANZONETTA, furfante

IMPERMEABILE

QUATTRO

ESCARRAMAN

Un CANCELLIERE

La VORTICOSA

La BERTRANDA

Un AVVOCATO

Due SUONATORI


IL CARCERE DI SIVIGLIA

Si sente un frastuono di ceppi, di prigione e di prigionieri, e senza uscire dicono:

garay         Apri, Direttore, che le cimici stanno divorandoci!

solapo        Apra qui, sor direttore, che ci mangiano le zecche!

paesano     Ci lasci uscire per pisciare, sor diretto'!

Entrano garay, solapo e il paesano, con catene ai piedi e chitarre.

garay          Lodato sia Dio, che vedo il cielo di Cristo!

solapo        Lodato sia Dio, che vedo il nubifero!

paesano     Lodato sia Dio, che vedo il Sempiterno!

solapo        Tutti con le chitarre, messeri? Che cosa significa?

paesano     Saprà già vossignoria che ho composto una canzone sul genere di quella che dice « Cantando bestemmio ».

garay          Vossignoria ha composto una canzone?

paesano     Messer sì.

garay          Anch'io.

paesano     Anche vossignoria? Beh!  ascolti un po' la mia.

Suonano e il paesano canta:

Altomare duro,

di te mi lamento;

sette anni stetti

forzato in galere,

né mangiai pan fresco

né la carne tenera;

sempre navigando                     

senza toccar terra,

salvo che in un'isola

chiamata Sardegna;

e adesso in prigione,

ch'è la peggior pena!

Ma ce n'è una peggio:

che sono geloso

della crudel Bertranda,

ch'è stata la prima

a darmi sollazzo

e a riempirmi la borsa.

Goróseo l'ha presa,

portata a Antequera,

e il capobordello

la affitta e la impegna.

E qualcuno canta,

e cantando bestemmia!

tutti           (in coro) Bella, bravo, bravissimo!

garay          E adesso, messeri, ascoltino la mia!

Peggiore è la mia

perchéè un'altra pena:

sono condannato

a dieci di galera

dal giudice duro.

Mi liberi Iddio,

e dagli spioni

e dalla sbirraglia,

dalle cento sferzate,

dal bastone e dal boia.

E qualcuno canta,

e cantando bestemmia!

tutti            Bravo, bene, bravissimo!

solapo        Allora, signori, ascoltino anche la mia!

Peggiore è la mia,

perchéè un'altra pena:

Mi odiano a morte

gli altri galeotti.

Coltelli da caccia,

trapani e succhielli,

e l'occhio all'erta

abbia ciascuno;

perché  se  ci  attaccano

si possa difenderci,

e i miei camerati

faccian resistenza.

Suonino i bulli

del carcere fuori.

E qualcuno che canta,

cantando bestemmia!

Dentro risuona un baccano di carcerati e ceppi, a modo di zuffa, ed escono alcuni da una parte e altri dall'altra, armati di pugnali e coltelli, azzuffandosi; poi uscirà il direttore e quelli fuggiranno dentro. Restano soli il paesano, l'impermeabile e il direttore del carcere.

direttore    Che disordine è questo? Per la vita del Re, bisognerà trasferire qualcuno all'altra prigione[1], o fargli passar la notte in ceppi!

impermeabile  Se vossignoria trasferirà qualcuno all'altra prigione, sappia che qui ci sono uomini che gliene importa tanto così! (Schiocca il pollice contro il medio).

paesano     Se vossignoria trasferirà qualcuno all'altra prigione, sappia che qui c'è qualcuno che non gliene importerà un fico; e giuro a Cristo che qualcuno ha da infilare qualche pugnale in un corpo altrui, che non glielo tirerà fuori altri che Dio!

direttore    Per la vita eterna di chi sono, se io posso qualcosa, non ci sarà nella mia prigione carestia di ladri!

paesano     Sor diretto', ladri siamo tutti, tutti ce ne intendiamo di sveltezza di mani! Sappiamo tutti allungare la zampa, mettere le svanziche in saccoccia, e dire: perché se la prende?

direttore   Come mai, Impermeabile? Prendete i vizi del Paesano?

impermeabile  Almeno vossignoria non dirà, sor direttore, che non ci sia in questa prigione gente più pacifica di me e del signor Paesano.

direttore   Siete il primo provocatore della rissa, e dite ciò?

paesano     Stia zitto, sor diretto', che lei non sa niente, mi scusi tanto! Non era una rissa quella di prima, era un gioco, una specie di scherzetto. Fosse stata una rissa sul serio, con un paio di bravi come noi siamo, abbia pazienza, ma tutti i chirurghi di Siviglia si troverebbero adesso qui, intenti a dipanare budella e a rammendare frattaglie!

direttore    Vedete un po' questi arcibulli, che poi vengono a finire come i meloni d'inverno! Ebbene: io voglio che la mia prigione sia tranquilla, e perciò datemi le mani, e andrò a prendere quelle degli altri[2].

impermeabileSor direttore, avverta vossignoria che il signor Pae­sano ed io siamo molto dispiaciuti di questa offesa; ma faccia pure, che una volta nella strada e in libertà, ciascuno potrà difendere la propria persona.

direttore    Io affermo che sulla nave, in prigione o nel corpo di guardia, non c'è uomo offeso com'io lo sono stato, per i miei pec­cati. Perché anch'io fui roba da immondezzaio.

paesano     Stia zitto, sor diretto'; che non sa niente, lei! Lei suona alla maniera antica! Ora basta la mano di amici; ma quando si esca dal purgatorio di questa prigione al cielo della strada, ciascuno aguzzi gli occhi, perché le punte dei pugnali saranno fitte come le barbe.

direttore    Va bene. Intanto stiano quieti e tranquilli! (Esce.)

paesano     Chi ha le carte, per far dimenticare questo avvilimento?

impermeabile  Io le ho, nella mia cella. Ehi, Canzonetta!

Entra canzonetta, furfante.

canzonetta  Che cosa comanda vossignoria?

impermeabile  Portami  il libro  reale, stampato con  licenza  di  sua Maestà[3].

canzonetta Eccolo  qui.

impermeabile  Lo avevi alla mano, eh, briccone! Chi ha grani[4] da giocare?

paesano     Sei grani ho; e me li gioco.

Si mettono a giocare.

impermeabile  Alzi vossignoria, per la mano.

paesano     La dò.

impermeabile  Vinco io.

paesano     Un momento. Vossignoria mi lasci rimescolare che voglio eliminare codeste coincidenze di carte.

impermeabile  Alzi vossignoria.

paesano     L'ho tirata.

impermeabile   Metto il cuore e la barba, avendo fortuna, di quel che uscirà, e mi dice ciò?

paesano     Ah, fanti maledetti!  Addio!

Entra garay col mantello di solapo che gliel'ha vinto, e solapo entra con lui.

solapo       Messer Garay, vossignoria ha obbligo di giocare finché non mi vinca i vestiti che mi restano, e se non ci crede lo dica il signor Paesano, che a carte è un maestro.

paesano     Vossignoria ha giocato?

garay          Signorsì.

paesano     Ha vinto?

garay          Signorsì.

paesano     Allora dia la sentenza messer Impermeabile, che è un tipo che può ficcargli le carte in bocca a tutti gli uomini del mondo.

impermeabile  A costo di dover pagare di tasca mia, vossignoria è obbligato a giocare con lui finché non lo lasci nudo come Adamo.

solapo        Ecco dunque i vestiti che mi rimangono.

garay         Se questa volta mi vince, vado nella mia cella e mi copro il davanti con una foglia di fico.

Entrano il direttore e il cancelliere.

direttore    Paesano, vengono a notificarvi la sentenza. Mi rincresce, ma è di morte.

cancelliereFate attenzione, fratello, a quanto debbo notificarvi.

paesano     Vossignoria faccia il mazzo, ed elimini le coincidenze di carte.

cancelliere  Sta attento a quel che le dico, fratello?

paesano     Vossignoria aspetti un momento, che m'interessa più gio­care che il resto.

cancelliere  Come se lo sapeste bene! Signori, le signorie loro mi siano testimoni che il giudice di questa causa lo condanna a morte.

paesano     Chi? Me?

cancelliere  No, condanna me!

paesano      Dico la parte!

cancelliere  Fate attenzione, fratello, a quel che vengo a notificarvi.

paesano     Vediamo un po' questa storia! Che buon natale viene a notificarci?

Il cancelliere legge la sentenza ad alta voce.

cancelliere« Sentenzio che per la colpa che risulta contro il Pae­sano, lo debbo condannare e lo condanno a che sia tratto dal car­cere di questa città e pubblicamente condotto su un asino da basto, con un banditore davanti che annunci il suo delitto; e per le solite , vie sia condotto alla piazza dove sarà alzata la forca, e quivi appeso per la gola finché naturalmente muoia. E nessuno ardisca staccarlo senza mia licenza. E ordino, sotto pena della vita, eccetera ».

paesano     Chi ha sentenziato così?

cancelliere  Il giudice che ha trattato la vostra causa.

paesano     Se è il mio giudice, poteva farlo. Ma vossignoria gli dica che se ha un po' d'onore, faccia in modo che ci vediamo lui e io soli, in campo aperto, lui con la sua sentenza e io con una spada di sette palmi; e vedremo chi fa fuori l'altro! Codesti giudici da quattro soldi, appena un tizio gli è cascato nel canestro, come un sargo, subito te lo sentenziano, dritto come spada:  « Sentenzio che lo  devo condannare e lo condanno, che sia condotto per le solite vie, su un asino da basto... ». Deve dire proprio tutto, accidenti! Il  diavolo ti porti, sentenza di frattaglie!  Non bastava forse dire « questo tizio muoia », e risparmiarsi tante chiacchiere?

cancelliere  In nome di Dio, di fronte a tanta spudoratezza, quasi la scrivo proprio così!

direttore    Vada pure, signor Cancelliere, e non dia retta a gente cosi indurita.

garay          Signor Paesano, lo richiami e gli dica che si appella!

paesano            Eh, dico a lei, messer Cancelliere! Ehi, senta un po' qui!

cancelliereChe cosa desiderate, fratello?

paesano     Vossignoria se ne andava lasciando un uomo avvilito così, fino alle viscere? Scriva vossignoria costi che mi appello trenta volte!

cancelliereBasta una. E a chi devo mettere che vi appellate?

paesano     A Dio, giacché se mi appello a quei signori padroni del tribunale, rimediatori di sentenze, penso che non ne avrei rimedio alcuno.

cancelliere  Signor Direttore, senta una parola in segreto. (Gli parla all'orecchio e poi se ne va)

paesano            Uh, che bisogno c'è di parlare all'orecchio?

direttore   Fratello, non c'è tempo da perdere! Il Cancelliere mi ha ordinato di farvi salire all'infermeria e farvi indossare la tonaca della Carità[5].

paesano            E non si può far altro, signor Direttore?

direttore    No, fratello. Chiamate il vostro avvocato e dite che appel­late; e se quei signori vi dessero ascolto, io me ne rallegrerei davvero.

paesano     Ebbene, sor direttore, vossignoria mi faccia il favore di non farmi indossare la tonaca della Carità portata dal giustiziato dell'altro giorno. Quella non voglio metterla, perchéè vecchia e sbrin­dellata. Se debbo uscire, voglio che sia da uomo dabbene e non conciato come un furfante. Rimango in prigione, piuttosto!

direttore   In questo vi accontenterò.

paesano     E lor signori mi faranno il piacere di visitarmi all'infer­meria e recitarmi le litanie che di solito si dicono per i condannati onorati. E intanto avvertano la Bertranda, per vedere se si riesce a rimediare a questa scalogna. Mi raccomando, miei prodi; non voglio piagnistei, lagrime né baraonde, ché vado a mettermi in buona col Sempiterno.

Escono il direttoree il  paesano.

solapo       Per Dio, messer Impermeabile! Se muore il Paesano, non resterà nessuno capace di fare un'aggressione notturna come si deve. Dico niente, messere?

impermeabile  E indubbio, messer Solapo, che se muore il Paesano, perde Impermeabile il maggior amico del mondo, che era grande archivio e covo di risorse a favore dei poveri! Stia a sentire quel che ci verrà a mancare, se muore: il principe dei ruffiani, dei borsaioli, dei  lavoratori  dell'alba[6], l'asso  dei grimaldelli, dei  coltelli, delle aquile e degli aquilotti[7], il re dei trucchi, delle freddure e insolenze, delle bevute, delle fughe dal carcere.

ed infine, per sconforto

che aumenta il nostro dolore,

verrà meno la malavita

 il maestro delle coltellate!

garay         Non resterà dabben uomo al mondo, se viene a mancare il Paesano!

Entrano la vorticosae la bertranda, donne del bordello, in grem­biule bianco e velo in testa; e un avvocato con esse.

bertrandaLasciami, sorella, col furfante dell'avvocato, che gli voglio graffiare tutto il muso!

vorticosaFerma, sorella, accidenti a me! Occupiamoci di quel che importa di più!

bertrandaAh, sorella, la colpa è mia! Io mi sono lasciata infinoc­chiare da questo ladro d'avvocato, che mi ha ingannato dicendomi che avrebbe accomodato lui il processo! E infatti, accomoda qua e accomoda là, il Paesano è stato condannato a morte! Lascia che io lo faccia a pezzi fra le mie stesse mani!

avvocato   Sta’ ferma, donna di tutti i diavoli, se no ti spacco la testa con questo calamaio![8]

bertranda  Ahi, ahi, sorella, ahimè! Gesù, muoio! (Sviene.)

vorticosaLa sostenga, signor avvocato; non vede che è svenuta?

avvocato   Accidenti, donna di satanasso, non bastano le grane di questa causa, devo anche fare da infermiere?

Entra il paesano in divisa da impiccato e con una croce in mano, e con  lui il direttore.

direttore   Suvvia, Paesano, invocate Dio, e che vi aiuti in questo frangente.

bertranda  Ah, condannato del cuor mio, come ti vedo vestito!

direttore   Ehi, ehi!

Dentro risuona molto chiasso e grida di « Ehi! Ehi! ».

direttore   Chi ha fatto entrare qui queste donne? Fuori subito, se no, per la mia vita eterna, le faccio arrestare!

bertranda  Ahi, condannato del mio cuore e della mia vita! (Piange.)

paesano     Chi mi ha condotto qui questi bei soccorsi per morir male?

vorticosa  Ahi, Paesano degli occhi miei, come sei!

paesano     Chi ha condotto qui questi teatini[9]dell'inferno?

bertranda  Ahi, che la mia gioia finisce!

vorticosaAhi, che non avremo più chi ci conforti nelle nostre bur­rasche e naufragi!

paesano     Uff, fuori di qui, puttane! Non latratemi nelle orecchie!

direttore   Via, fuori, andatevene in malora!

paesano     Bertranda, non dirmi niente. L'anima ti raccomando, già che il corpo ti ha servito in tante occasioni. E una delle tue amiche, (tu no, per evitare possibili scandali), quando sarò impiccato mi lavi la faccia, affinché io non resti brutto come altri poveracci. E mi por­terai un collo inamidato più grande di quanto non sia permesso[10], aperto, con stecche e punte e ogni altra cosa; e voglio vedere, prima di andarmene da questo mondo, se qualcuno sarà capace di denunciarmi.

bertrandaFino alla morte vuol essere pulito il mio amore! Scom­metto che un impiccato più bello di te non si vedrà mai al mondo!

vorticosa  Chissà quanti lo invidieranno!

paesano     Madama Vorticosa, vossignoria sia testimone o testimonia, come meglio le pare, che nomino questa donna erede di tutti i miei beni mobili ed immobili contenuti nella mia cella. Item, di quattro o cinque piatti e scodelle, un trapano, un trivello, un candeliere di coccio, una padella e uno spiedo. Item, una coperta, un pagliericcio, un servizio e un pulitore. E chi te lo togliesse, o figlia, la mia maledizione lo colpisca![11]

vorticosa  Molto bene ha agito il sor Paesano!

paesano     Bertranda,  prima  di  andarmene  da questo  mondo, voglio provvedere ai casi tuoi. Solapo è mio amico, mi ha detto di parlarti per lui; è uomo che combatte e combatterà, e ti difenderà. Quand'io renderò l'anima, tu gli consegnerai il tuo corpo.

bertranda  Tesoruccio mio, lo  farei molto volentieri, poiché me lo ordini tu; ma ho già dato la mia parola a un altro.

paesano     Non me ne sono ancora andato da questo mondo, e tu hai già dato parola a un altro, spudorata! Ma non sarà mai! Non vedi che questo è uno sposalizio clandestino?

direttore   Basta, fuori di qui queste donne, in malora!

Le donne escono.

paesano     Signor avvocato, che cosa si può fare se il giudice volesse impiccarmi subito, senza dar corso al mio appello?

avvocato   Stia tranquillo, non lo farà. È questione di diritto, quindi non si preoccupi. Anche se piacesse a Dio che vossignoria fosse im­piccato, non abbia timore: resto io a...

paesano     Ma se m'impiccasse davvero?

avvocato  Cosa vuole che le dica, signor Paesano? Lei si lasciim­piccare, ché al resto ci penserò io!

paesano     Le possano dare una bella pugnalata!

Dentro cantano la litania e tutti rispondono.

direttore   Ecco quel che più importa, dico io:  sono i vostri amici che vengono a recitarvi le litanie.

paesano     Bisogna morire per capire quali siano i veri amici!

Entrano quanti possono, in ordine di processione, con candele accese in mano e cantando le litanie.

paesano     Eccomi qui circondato da cornacchie galiziane!

garay         Parli messer Impermeabile, che è il più anziano e di maggior riguardo.

impermeabile   Io no! Parli messer Solapo!

solapo       Possa io vedermi libero in istrada, piuttosto che pronunciare una sola parola! Parli messer Quattro!

quattro     Il Quattro non aprirà bocca. Parli messer Garay!

garay          Garay non lo farà, è inutile dirlo.

paesano     Non è questo il momento di complimenti né di chiassi. Parli il più vicino aspirante a questa cattedra della morte, e siano rispet­tati i suoi diritti.

solapo       Per non perdere l'antico uso dovuto ai condannati dabbene, io dico che queste manifestazioni di lutto faranno capire a vossi­gnoria i dolorosi sentimenti dei suoi camerati. Piaccia a Dio che lo siamo anche in cielo! E accidenti al diavolo: io ho due sentenze di morte, perché mai non sarà venuta anche l'altra, così avrei fatto compagnia alla signoria vostra?

paesano     Me disgraziato! Accidenti al diavolo, avremmo fatto il viag­gio insieme, facendone delle nostre! Grande gioia sarebbe stata per me l'andarmene accompagnato da un paio di compari come le vostre signorie!

solapo       E lo sbirro che arrestò vossignoria? Se io riesco a uscir di qui... non dico niente.

paesano     Quello sbirro è uno spione maledetto. Ha fatto il suo me­stiere. Vossignoria mi faccia il favore di infilargli un pugnale nelle budella; e con ciò me ne andrò contento da questa vita.

impermeabile   Messer Paesano, si consoli pensando che sono gli sbirri che fanno fuori vossignoria. Nessun altro al mondo sarebbe stato capace di farlo! La sbirraglia può far fuori voi e tutti quanti. Vossignoria dunque si lasci fare, e non dico altro.

paesano     Nessuno, sotto apparenze d'amico, pensi di offendermi, in questo congedo. Vorrei sapere se è offesa quel che ha detto messer Impermeabile, dicendo che la sbirraglia può farmi fuori.

garay         Non è offesa quel che disse Impermeabile. Sul mio onore lo attesto!

paesano     Vada ciò ad aumento del vostro onore! Quanto a prendersi cura dei testimoni, vossignoria mi faccia il piacere di tagliare le orecchie ad uno e il naso all'altro, e di sfregiargli il muso a coltellate agli altri; e con ciò partirò felice per l'altra vita.

escarramàn  Vossignoria faccia una morte degna della vita che fece. Non c'è stato nessuno che abbia fregato vossignoria, in vita, senza che ne facesse vendetta.

paesano     Vossignoria infatti può essermi testimone di quanto ho com­battuto io in questa vita, e di quanta gente ho spedito al Creatore; senza contare gli storpiati e gli sgarrettati, che sono stati senza numero!

escarramànE se, mentre ella scende, le carcerate piangessero, vossi­gnoria non le guardi nemmeno, e non faccia discorsi sul luogo della disgrazia, giacché vossignoria è un degno figlio di Siviglia e non deve mostrare un attimo di viltà.

paesano     Di codesto, neanche parlarne; né si deve dire « Madri, state attente ai vostri figli, educateli bene... » eccetera; che son tutte cor­bellerie e scemenze.

escarramàn  Quanto al torturatore che strinse tanto le corde da far confessare a vossignoria quel che non aveva fatto, se io esco di qui... È inutile parlarne..!

paesano     Quel boia, mi farà vossignoria il favore di vendemmiargli la vita, assieme con un altro boia?

escarramàn   Lo farò con molto piacere.

quattro     Molto dolore mi ha dato la Bertranda, che ih mia presenza si graffiò il viso.

paesano     Vossignoria può credere che quella donna è stata molto addolorata dall'offesa che vuoi farmi la giustizia, e per questo si sgraffignò la facciata.

quattro     Essa mi ha detto che, quando vossignoria passi davanti la Scalinata[12], volti la testa verso di lei; che sarà più contenta di vedervi con una corda al collo, meglio che se portaste una catena d'oro di quattro giri.

paesano     Ci credo. È stata una donna in gamba davvero, amica dello sparto; infatti io la sferzavo con una corda di sparto. Le sue amiche la chiamano la Spartiera, e per questo vedendo una corda si sente commuovere fin nelle budella.

quattro     Quanto al segretario, se io esco di qui... non parliamone! Ma, in confidenza, mi dica: l'uomo che vossignoria ammazzò, era un tipo in gamba?

paesano     Un poveraccio, era, un boccucciabionda! Pensò che io fossi una pecora da tosare, mi venne addosso aprendosi in seconda; vossi­gnoria sa quel ch'io son capace di fare con la roncola uncinata: una parata, un a fondo, e il poveretto che veniva nella bocca del leone, ci cascò come un agnello!

quattro     Signor Paesano, non maneggi codesta croce come se fosse una spada, che non è rispetto!

paesano     Già, non me n'ero accorto.

Entrano il direttore, le donne e i suonatori.

direttore   Rallegramenti, Paesano! Il vostro appello è stato accolto da quei signori!

paesano          L'hanno accolto? Non sono assennati!

bertranda  Sembra che la magnifica notizia non ti abbia rallegrato.

paesano     Ho i miei motivi.

bertranda  Che motivi puoi avere, fegato di cane?

paesano     Me ne rallegro per te, che saresti rimasta orfana e sola; ma mi rincresce per questi signori, che hanno fatto delle spese per le candele e i vestiti di  lutto.  Come potrò andare su  e  giù per la prigione?

bertranda Suvvia, sarà per un'altra occasione!

paesano     Sor Direttore, prenda vossignoria questa croce e la rimetta sull'altare per la prossima volta che mi capiti. E tutte le signorie loro esultino e stiano allegri, e tutto quel che possiedo si spenda nei festeggiamenti.

Suonano, cantano e ballano.

bertranda Essendo ormai salvo

il mio condannato,

si dilapidi il mio abito

e quanto ho guadagnato.

Si scialacqui quel che possiedo,

a costo di restar senza niente,

ché il mio corpo ha ritrovato

il suo gusto e la sua difesa.

Via la polvere ed il fango!

Lo Sdentato e l'Arpagone

godano  del nostro sollazzo,

per il loro gran valore.

suonatori Essendo ormai salvo

il mio condannato... ecc.

bertranda  Si avverta immediatamente

la Filippa di questa nuova;

si consumino in mia presenza

due prosciutti ed una botte;                                   

beva ognuno che partecipi

a  beneficio  sì insigne.

suonatori Essendo ormai salvo

il mio condannato... ecc.

Escono tutti con gran chiasso e grida, col che si dà fine alla farsa.


[1]   Nel carcere della Fratellanza Reale o  del Tribunale, i  nuovi venuti erano trattati  molto duramente,  come attesta la Relación de la càrcel de Sevilla, —di Cristóbal De Chaves, (morto verso il 1602), — che presenta singolari  tratti  di somiglianza con questo  « entremés ».

[2]   Evidentemente il direttore gli attacca ai polsi una catena.

[3]   Il faceto galeotto allude, con questa rispettosa circonlocuzione, al mazzo di carte, che in effetto non potea esser messo in circolazione senza il permesso delle autorità.

[4]   Nel gergo della malavita un grano significa un ducato da undici reali.

[5]   Era l'abito di una devota confraternita, che i condannati  a morte in­dossavano nelle ultime ore di vita.

[6]   Nel testo, madrugones:   ladri « specialisti » che lavoravano nelle prime ore  del  giorno.

[7]   Nel gergo della malavita:   ladri  di prim'ordine e complici secondari.

[8]   Nel testo: escribanias, esattamente una scatola portatile contenente tutto l'occorrente per scrivere, propria degli scrivani e degli avvocati.

[9] Membri di una congregazione religiosa che, fra gli altri compiti, ave­vano quello di  confortare  i morenti.

[10] Nella Spagna filippina, anche  la  forma, le dimensioni,  ecc.  dei col­letti inamidati  erano minuziosamente regolamentate,  con  relative pene per i trasgressori.

[11]             Versi di una famosa romanza del ciclo di  Donna Urraca, che, citati in questa  circostanza,  hanno  un  suono  irresistibilmente  grottesco.

[12] La scalinata della cattedrale di Siviglia, luogo famoso negli annali del­la malavita  sivigliana e della  letteratura   picaresca.