Il cardano magico

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IL CARDANO MAGI’O

( LO SCALDINO MAGICO)

PERSONAGGI

AIDA,                                     moglie di                                 (45 anni)

OTELLO,                              capofamiglia;                         (48 anni)

TONIO E TOSCA,               loro figli;                                 (25;20 ")

AGNESE,                              fidanzata di Tonio;                (22 " )

            IRIS, madre di Aida;            (70 " )

UGO, amico di famiglia;       (25 " )

TRE ODALISCHE,                         mogli del sultano;                  (dai 15 ai 20 ")  

La scena si svolge in una vecchia casa di un quartiere popolarel'interno rappresenta  un salotto piuttosto malandato e arredato  miseramente. Due porte: a sinistra l'uscita  verso l'esterno, a destra quella verso le  altre stanze della casa.

                                                                                                           

Nota dell'autore: questa commediaper il suo alto contenuto umoristico,la sua semplicità di linguaggio e gli ampi spazi che lascia all'improvvisazione si presta benissimo ad essere tradotta nel dialetto locale della regione in cui verrà rappresentata. Colui che interpreta la parte di Tonio interpreterà anche la parte del Genio dello scaldino.

ATTO PRIMO

Scena I °

 TOSCA          - (Entrando da sn.) Mamma? Babbo? Ma non c'è nessuno?

 IRIS               - (Entrando da ds.) Chi è? Bha! Mia nipote!

 TOSCA          - Ciao nonna... non hai mica visto il babbo o la mamma?

 IRIS               - Sì, sono andati in cantina a sistemare un po'.. ma te non li aiuti?

 TOSCA          - Dopo, dopo...ora devo andare a comprare il sale, altrimenti

                        - oggi si mangia il baccalà sciocco!

 IRIS               - Eh? Non mi verrai mica a dire che sali il baccalà?

 TOSCA          - O no, di solito non lo salo, ma oggi mi tocca farlo... ieri lo

                                    - tuffai nella bozza dei panni, e mia madre insieme ai panni ha

                                    - lavato anche il baccalà!

 IRIS               - Ha lavato il baccalà? Accidenti, avrà perso tutto il sale!

 TOSCA          - No no, il sale non l'ha mica perso a lavarlo...l'ha perso quando

                                    - l'ha strizzato e l'ha messo al sole ad asciugare...se non me

                                    - n'accorgo e glielo levo di mano lo stira anche!

 IRIS               - Senti un po' Tosca... ma di tuo fratello e dell'Agnese non si

                        - sa più nulla?

 TOSCA          - Di Tonio? Io so solamente che sei giorni fa sono partiti per fare

                        - le vacanze intelligenti...

 IRIS               - Sì, quello lo so anch'io..era tanto tempo che volevano fare le vacanze intelligenti...ma non hanno mai scritto? Non hanno mai telefonato?

 TOSCA          - Macchè! Quelli si sono persi, te lo dico io! E poi lo sai anche

                        - te...quando Tonio prende le cantonate...

 IRIS               - Che vuoi dire?

 TOSCA          - Tempo fa vidi che Tonio e l'Agnese leggevano un depliant che

                        - parlava del Medio Oriente, e scommetto che ora loro sono proprio

                        - laggiù.

 IRIS               - E' parecchio lontano?

 TOSCA          - (Uscendo da ds.) E' lontano sì...ci vorranno tre o quattr'ore di

                        - aeroplano.

Scena II °

 OTELLO       - (Entra da sinistra tutto impolverato) Ma porcaccia di quella

                        - miseriaccia infame e ladra! Non ho mai fatto nulla in vita mia e ora mi ritrovo ad ammazzare certi ragni che quando ti vedono

                        - col D.D.T. in mano si mettono a ridere! (Tra se') O come potrei

                        - fare per ammazzarli?

 IRIS               - Hai provato a guardarli fissi nell'occhi?

 OTELLO       - Ecco, mi mancava proprio la suocera per completare questo schifo

                        - di giornata... (A Iris) E poi che vorresti dire con questa battuta? Eh? Che sono brutto?

AIDA             - (Entra da sinistra tutta polverosa con una pezzola in testa) No, assomigli a Alain Delon!  TOSCA               - (Rientrando da destra impaurita e prendendo l'Iris per un braccio) Aiuto!!! La bestia! 

OTELLO        - Ma che bestia, è tua nonna! 

AIDA             - OTELLOOO!!! 

TOSCA           - Ma cosa avete capito! Di l'à in cucina, dentro a un piatto sull'acquaio c'è un affare tutto peloso che mi guarda con cert'occhi...

 AIDA            - Tutto peloso? Dunque, se l'Otello è qui... chi potrebbe essere?

 OTELLO       - O  no, non è niente! E' un ragnino che ho portato su per farlo

                        - vedere al padrone di casa!

 TOSCA          - Un ragnino? Ma se gli tocca tenere le zampe ciondoloni fuori dal

                        - piatto perchè tutto non c'entra!

 AIDA            - Sì, e magari è lì che si mangia un piatto di spaghetti...ma è

                        - possibile che te esageri sempre tutto? Vieni in cucina con me,

                        - vieni...(escono da destra; si ode un urlo disumano dell'Aida e  rientra la Tosca)

 TOSCA          - O babbo, vedessi che paura ha avuta la mamma!  

OTELLO        - Sì? M'immagino il ragno...

 AIDA            - (Rientra da destra bianca come un cencio ma calmissima) Vai

                        - subito a levare dall'acquaio quel bisonte travestito da ragno.

 IRIS               - Ma non era nel piatto? Perchè ora è nell'acquaio?

 OTELLO       - Si vede che a vedere lei n'è preso un infarto e c'è cascato

                        - dentro...

 AIDA            - OTELLOO!!!!

 OTELLO       - Volo, amore, volo....(Via a destra seguito dalla Tosca)

 IRIS               - Aida, ma che è davvero grosso così?

 AIDA            - Tu lo vedessi, mamma... enorme...senti, io vado a chiudere la

                        - porta di cantina, altrimenti tra un pò ci si trovano anche tra

                        - le gambe...(via da sinistra) 

IRIS                - Tra le gambe? Mha! Speriamo almeno che siano maschi! (Via da  sinistra) 

Scena III °

AIDA             - (Rientra da sinistra con un vecchio scaldino in mano ) Oh, ragazzi! Quando ti vuoi ricordare una cosa che non ti viene in mente...

                        - Ho ritrovato questo vecchio scaldino in cantina, ma non mi viene

                        - in mente chi me lo ha prestato...

 IRIS               - (Rientrando anche lei da sinistra) Aida, la Tosca dov' andata?

                        - Volevo sentire se mi accompagnava in piazza a fare una girata...

 AIDA            - Deve essere di là in cucina...(Iris si avvia) Senti mamma, già

                        - che vai di là, mi porti un cencio? Voglio spolverare questo

                        - scaldino...(Iris esce da destra, mentre Aida si rigira lo scaldino

                        - tra le mani; rientra quasi subito con un cencio in mano)

                        - L'Hai trovata la Tosca?

 IRIS               - Sì, è di là con l'Otello...stanno giocando col gatto...

 AIDA            - Col gatto? Ma se il gatto era giù in cantina che litigava con un

                        - topo più grosso di lui!

 IRIS               - E allora che cos'è quell'affare tutto peloso arrampicato in cima

                        - alla cappa del camino?

 AIDA            - Ah, quello deve essere il ragno...

 IRIS               - IL RAGNO?!? (Sviene e sta per cadere, ma entra Otello e la sorregge)

 OTELLO       - (A Aida) E' morta? 

 AIDA            - No, è solo svenuta...

 OTELLO       - (Lasciandola andare) Mai che me ne vada bene una, eh?

 AIDA            - (Prende l'Iris e la deposita su una sedia; a Otello) E il ragno?

 OTELLO       - Il ragno? L'ho buttato fuori di finestra.

 UGO              - (Entra da sinistra tenendo un enorme ragno per una zampa) Me ne sono

                        - accorto! Credevo vi fosse scappato un coniglio di casa! Ma dove

                        - l'avete trovato questo polipo?

 OTELLO       - (Arrabbiato) S'è mandato a prendere con i punti del mulino bianco...

 UGO O          - Otello, non c'è mica bisogno di scaldarsi, eh? Dopo tutto

                        - questo affare mi è cascato sulla testa!

 AIDA            - Abbi pazienza, Ugo, di solito l'Otello gli mette il paracadute...

 UGO              - Ho capito...quando non  giornata non  giornata! Me ne vado...

                        - (Uscendo lancia il ragno davanti alla sedia dove  Iris, che lo

                        - vede e con un urlo sviene ancora)

 TOSCA          - (Rientrando da destra) Allora nonna? Si va?

 IRIS               - (Scuotendosi) Andiamo, via... ma...dove si va?

 TOSCA          - E io che ne so? Mi sei venuta a chiamare te...

 IRIS               - Ah già! Volevo andare dal verduraio a comprare

                        - qualche zucchino...(Escono da sinistra; l'Otello si siede e

                        - sonnecchia)

 AIDA            - Otello, ma te non c'hai niente da fare?

 OTELLO       - A  dire la verità dovrei andare a riportare due bombole di gas

                        - vuote, ma non ne ho voglia.

 AIDA            - Poverino! Non ne ha voglia! Forse sei troppo stanco, eh, passerot-

                        - tino mio?!?

 OTELLO       - Sì, Aidina, sono tanto stanco...

 AIDA            - Oh, dolce bombolone mio! E che cosa hai fatto per stancarti così

                        - tanto?

 OTELLO       - Mamma mia! Ho lavorato tutto il giorno... ma ora sai che faccio?

                        - Vado di là in cucina e mi dò una bella lavata, così mi levo

                        - il sudore di dosso.

 AIDA            - Aspetta...prima dimmi una cosa, dolce capinera mia... mentre te

                        - lavoravi e sudavi come un cavallo, io che facevo?

 OTELLO       - Mi pare che tu lavorassi anche te...

 AIDA            - Senti senti...e ora dimmi una cosina, zuzzurullone mio...se io

                        - lavoravo e te lavoravi, e in cantina eravamo in due, chi era

                        - quello che è stato tutto il tempo seduto a fumare e a bestemmiare

                        - perchè c'era troppa polvere e non si respirava?

 OTELLO       - Cosa? In cantina c'era qualche d'un altro? Non me ne sono mica

                        - accorto!

 AIDA            - OTELLOOO!!!! VAI SUBITO A RIPORTARE QUELLE DUE BOMBOLE DI GAS!!!

 OTELLO       - Sì, Aidina, volo...

 AIDA            - E COMPRA TRE FIASCHI DI VINO NERO!

 OTELLO       - Tre fiaschi? Ma prende l'aceto!

 AIDA            - CON TE IN CASA NEANCHE SE NE COMPRI TRE DAMIGIANE PRENDE L'ACETO!

 OTELLO       - Sì, Aidina, sì...

 AIDA            - E COMPRA TRE CHILI DI PANE!

 OTELLO       - Tre chili? MA MI DIVENTA DURO!!!

 AIDA            - NEANCHE SE NE COMPRI TRE QUINTALI TI DIVENTA DURO!!!

 OTELLO       - Volo, Aidina, volo...(Sta per uscire ma lo ferma l'Aida)

 AIDA            - Otello? Otello, vieni qui, via... non ti posso vedere così

                        - arrabbiato...vieni quì, si fà la pace...(Chiude gli occhi e aspetta

                        - un bacio con le labbra protese; Otello la guarda a lungo, poi al

                        - pubblico)

 OTELLO       - Dunque, vediamo un po' se non mi scordo niente: le bombole

                        - vuote... tre fiaschi di vino...tre chili di pane...mi scordo

                        - nulla? (Guarda Aida che  rimasta ferma, con le labbra protese)

                        - No, non mi scordo nulla.(Esce da sinistra)

Scena IV °

 AIDA            - Ecco, lo sapevo...mai una volta che mi accontenti...mamma mia

                        - come sono stanca! Quasi quasi mi faccio un pisolino, tanto

                        - prima che torni l'Otello...(Si siede; poi guarda lo scaldino

                        - che tiene in mano) Uno scaldino! Ma non era meglio se trovavo

                        - la lampada d'Aladino? Almeno mi facevo esaudire qualche desiderio di

                        - quelli che dico io! (Aida si appisola; musica di circostanza;

                        - si ode una risata di fuori e Aida si risveglia di soprassalto)

                        - Chi  stato? Bho, me lo devo essere immaginato...via, guardiamo

                        - un pò se si spolvera questo scaldino...ma prima fatemi  vedere dentro che non ci sia un altro ragno...(infila la mano dentro e si ode una voce di fuori:  AHI! ; Aida si guarda      - intorno con fare sospettoso, poi scuote le spalle e inizia a

                        - strofinare energicamente lo scaldino sull'esterno; va via la

                        - luce un attimo, e quando torna accanto all'Aida che continua a

                        - strofinare c'è un Genio che si tiene una mano su un occhio)

 GENIO          - Dimmi, o mia padrona: sono qui per servirti, anche se mi hai

                        - infilato un dito in un occhio!

 AIDA            - (Al pubblico) Ecco, ora mi mancava solo un Marocchino in casa e

                        - poi ero a posto....(Al genio) Via, via, fuori di casa! Non ho

                        - bisogno nè di tappeti nè di calzini! Sciò, sciò!

 GENIO          - Se vuoi che io vada, io vado, o mia padrona, ma non prima di

                        - aver esaudito un tuo desiderio...io posso darti tutto.

 AIDA            - E IO NON HO BISOGNO DI NULLA!!! NON MI INTERESSA NULLA DI

                        - QUELLO CHE VENDI!!!

 GENIO          - Non ci siamo capiti, o mia padrona...io non sono un Vu Cumprà...

                        - io sono un Genio! Il Genio dello scaldino.

 AIDA            - (Lo guarda a lungo, e dopo averlo misurato con gli occhi..)

                        - Un Genio? Il Genio dello scaldino? (Guarda lo scaldino) E come

                        - fai a entrare tutto l dentro?

 GENIO          - Una proprietà di noi Geni è quella di poter entrare in qualsiasi

                        - posto...

 AIDA            - Ah sì?!? O prova a fare un concorso per entrare alle poste!

 GENIO          - Insomma, mia padrona, se non hai niente da comandarmi io torno

                        - nello scaldino...

 AIDA            - Eh no, sarebbe troppo facile! Ora ti metti a sedere qui

                        - buono buono e mi finisci di raccontare tutta questa storia!(Lo

                        - scaraventa su una sedia)

Scena V °

OTELLO        - (entrando da sinistra con la roba richiesta) Allora Aidina ho fatto tutto...qui ci sono i tre chili di pane...qui i tre fiaschi di vino...

 AIDA            - Tre? A me sembrano due!

 OTELLO       - Ma com' possibile? Ti assicuro che ne ho comprati tre...o Dio!

                        - Me l'hanno rubato! Carabinieri! Pubblica sicurezza!

 AIDA            - Vieni un pò qui, Otello...fammi sentire il fiato..

 OTELLO       - Via Aida, non crederai mica...

 AIDA            - FAMMI SENTIRE IL FIATOOO!!!!!

 OTELLO       - Subito, Aidina, subito...(Piccola fiatata; Aida si appoggia ad

                        - una sedia per non cadere)

 AIDA            - Ma brutta bestiaccia che non sei altro! TI SEI BEVUTO UN FIASCO

                        - DI VINO IN CINQUE MINUTI?

 OTELLO       - Via, Aidina, non te la prendere così...sono stato anche troppo

                        - bravo...guarda, c'erano tre fiaschi, e io ne ho bevuto uno solo...

 AIDA            - Lasciamo stare, altrimenti ti dovrò anche ringraziare...piuttosto,

                        - indovina che ho trovato nello scaldino!?!

 OTELLO       - Un'altro ragno!

 AIDA            - Di più, Otello, di più!

 OTELLO       - Due ragni!

 AIDA            - Otello, fai lavorare la fantasia...

 OTELLO       - Ci sono! L'OSSI D'UN GANZO DI TUA MADRE CHE C'AVEVA NASCOSTO

                        - QUAND'ERA GIOVANE!

 AIDA            - OTELLO!!! (Gli mostra la sedia dove  seduto il genio) Guarda

                        - un pò chi c'è lì!

 OTELLO       - Aida, va bene che ho bevuto un fiasco di vino, ma te lo sai, io

                        - lo reggo bene..dimmi come hai fatto a trovare una seggiola nello

                        - scaldino...

 AIDA            - Seggiola? MA QUALE SEGGIOLA!!! Ma non lo vedi chi c'è seduto sopra?

 OTELLO       - (Va verso la sedia, e il Genio si alza; la solleva, e il Genio

                        - l'aiuta; la lascia, e la sedia resta in aria un attimo sorretta

                        - dal Genio;poi la riprende e la posa) Ma chi vuoi che ci sia?

                        - Non lo vedi che  vuota? Guarda,  talmente vuota che sta in

                        - aria da sola! Senti, Aidina, te aspettami un minutino qui che

                        - io torno subito...(esce da sinistra) 

AIDA             - (Stupita, al Genio) Certo che ti potevi almeno presentare! 

GENIO           - E' inutile mia padrona...solo tu puoi vedermi e sentirmi...

AIDA             - E gli altri no? Madonna che figura che m'hai fatta fare! Sono

                        - sicura che m'ha presa per matta!

                        - (Mentre l'Aida sta parlando a bassa voce col Genio, entrano da

                        - sinistra Ugo e Otello seguiti dall'Iris; Aida non si accorge di loro)

Scena VI °

UGO               - Ma che  successo?

 OTELLO       - Non lo so...prima quando sono rientrato l'ho trovata in uno stato

                        - che faceva pena..

 UGO              - Oddio, tanto bellina non è mai stata...

 OTELLO       - O imbecille, non offendere mia moglie perchè ti trito, eh? Proviamo a fare qualcosa, invece di perdere tempo!

 IRIS               - Salvate la mia bambina!

 UGO              - Tranquilla, Iris, ci penso io...ho letto tantissime riviste mediche

                        - quando stava male mia nonna e si curava in casa.

 OTELLO       - Ma tua nonna non è morta un mese fa?

 UGO              - Già! Che sfortuna che ha avuta! E' morta per uno sciopero delle

                        - poste...

 IRIS               - Uno sciopero?

 UGO              - Sì...era sciopero delle poste e la rivista medica è arrivata il

                        - giorno del funerale!

 OTELLO       - Ma insomma, si fà qualcosa?

 UGO              - Ci penso io...su quelle riviste c'erano tantissime pagine che

                        - insegnavano a trattare con i malati di mente...ora guardate come

                        - si fà...(Si avvicina all'Aida) Buongiorno. Io sono Garibaldi!

 AIDA            - (Lo guarda, poi va da Otello) Otellino?

 OTELLO       - Dimmi amore mio...

 AIDA            - Non bastavi te a fare discorsi a imbecille in casa? Ora ti porti

                        - anche i rinforzi?(Torna dal Genio)

UGO               - (A Otello) Ho capito, bisogna farla sentire considerata...(A Aida) Vieni tra le mie braccia, o prode Anita! 

AIDA             - Io verrei anche, bel giovane, ma se poi mio marito c'ammazza tutti e due? 

UGO               - Non preoccuparti, signora dei due mondi...tuo marito  d'accordo con me.

 AIDA            - (A Otello) OTELLO!!!TI SEI MESSO A FARE IL MAGNACCIO? 

IRIS                - Bruto! Lascia stare la mia bambina! Piuttosto prendi me! 

OTELLO        - (Al pubblico) Eh, si sacrifica poverina! 

UGO               - (A Aida) Signora! Ma se voi non siete Anita, allora chi siete? 

AIDA             - Io sono una che se non ti levi alla svelta di casa ti dò tante di quelle sberle che t'accartoccio tutto! 

UGO               - Otello! Ma che storia  questa? E' matta o no?!? 

OTELLO        - E  che ne so, io! Dieci minuti fa parlava con quella sedia lì! 

AIDA             - Otello, se entro cinque secondi non hai portato via questo cretino, ti metto pane e acqua per un mese! 

OTELLO        - Acqua?? Subito, Aidina, subito...(A Ugo) E te che ti sei messo in  testa? Che l'Aida è matta (Spingendolo) Via, via! Aria! Fuori di casa! (Escono tutti e due in un principio di colluttazione) 

IRIS                - Hai visto che uomo  quello lì? Quante volte te l'avrò detto? Non lo sposare...non lo sposare! Ma te dura! 

AIDA             - Va bene, mamma, va bene, ma ora lasciami sola perchè ho da fare...

 IRIS               - Sì, vado via, perchè ho lasciato la Tosca davanti al verduraio

                        - ad aspettare che aprisse...voglio vedere se mi riesce comprare

                        - due zucchini...(Eloquente gesto con il braccio e la mano che indica

                        - le dimensioni)

 AIDA            - (Alterata) Sì mamma, l'hai già detto prima!

 IRIS               - Eh, come sei nervosa! Appena ti si rammentano gli zucchini ti

                        - arrabbi subito! Allora sai che ti dico? Guardo di trovare anche

                        - due cetrioli! (Ancora gesto come sopra) Fanno tanto bene...

                        - contengano tante vitamine...(esce da sinistra) 

Scena VII °

 AIDA            - Dai! E rigira il coltello nella piaga! (Al Genio) E ora a noi due, Genio de' mi' calzerotti!  GENIO              - Dimmi, o mia padrona... ti posso fare tutto tranne una cosa.

 AIDA            - (Al pubblico) Volete scommettere che  quello che mi ci vorrebbe

                        - più di tutto? (Al Genio) Sentiamo che cos'è che non mi puoi fare.

 GENIO          - (Le sussurra qualcosa in un orecchio)

 AIDA            - Ecco! E perchè non puoi?

 GENIO          - Perchè sul contratto di lavoro non c'è scritto.

 AIDA            - E perchè non c'è scritto?

 GENIO          - Ah, non lo so...bisognerebbe domandarlo ai sindacati...

 AIDA            - Come! Nel Marocco c'avete anche i sindacati?

 GENIO          - TI HO GIA' DETTO PRIMA CHE NON SONO UN MAROCCHINO!!!

 AIDA            - Scusa, scusa! Ihhhh, come sei permaloso! Ma di preciso, da dove vieni?

 GENIO          - Dall'Arabia.

 AIDA            - Mamma mia! Dall'Arabia! E com'è? Com'è l'Arabia?

 GENIO          - Eh, bisognerebbe vederla, non si può mica descrivere così, su

                        - due piedi...(Sospirando) Ci sono i cammelli, i leoni, il deserto,

                        - le moschee, le mosche...

 AIDA            - Sì...ma dimmi una cosa, Genio...gli uomini? Ci sono gli uomini?

 GENIO          - Così alti, neri e grossi che non te li puoi nemmeno immaginare...

 AIDA            - Sì?!? Lo voglio chiedere alla mamma... mi pare che m'abbia detto

                        - di esserci stata in Arabia, (Al pubblico) e se c'è davvero stata

                        - lei lo sa di sicuro come sono gli uomini... Genio?!? Senti, tanto

                        - per metterti alla prova...potresti far apparire qui la mamma?

 GENIO          - Subito, o mia padrona!(Batte insieme le mani ed entra subito

                        - Iris da sinistra in retromarcia, come trascinata da una forza

                        - invisibile; Aida la ferma abbracciandola)

 AIDA            - MAMMA!!! Ma che succede?

 IRIS               - Ma che ne so io che succede! Ero davanti al verduraio che aspettavo

                        - che aprisse quando all'improvviso qualcuno mi ha preso e mi ha

                        - portato qui!

 AIDA            - Calmati mamma, calmati, non è nulla...piuttosto senti un pò...

                        - ma te, in Arabia, ci sei mai stata?

 IRIS               - Dall'Amelia?

 AIDA            - Ma che Amelia! In Arabia, nel Kuwait...

 IRIS               - O bimba, non cominciamo a offendere, eh?

 AIDA            - (Quasi urlando) MAMMA, MA CHE TI S'E’ SCIUPATO L'APPARECCHIO ACUSTICO?

 IRIS               - No no. Mi s'è sciupato l'apparecchio, e l'ho portato ora ora a

                        - riparare...da quando mi cascò nel paiolo della polenta non è più

                        - andato bene...

 AIDA            - HO CAPITO. MA GLI ZUCCHINI L'HAI COMPRATI? (Gesto di lunghezza

                        - dell'Aida con un braccio e una mano)

 IRIS               - IN ARABIA? Ci sono stata sì! E non vorrei sbagliarmi, ma mi par di

                        - ricordarmeli proprio così...

 AIDA            - Mamma!!!

 IRIS               - Via, ora vado via perchè altrimenti arrivo tardi per l'apertura

                        - del verduraio... sai, voglio vedere se trovo...

 AIDA            - OH, MAMMA!

 IRIS               - Va bene, va bene, vado, vado...(Esce da sinistra)

 AIDA            - (Dopo una pausa) Genio? Senti, Genio, ci sarebbe maniera di andare

                        - in Arabia? Ma mica tanto, sai... due o tre settimane...

 GENIO          - Quando tu vuoi, o mia padrona.

 AIDA            - Ma non c'è mica da pagare niente, eh? Perchè io e Otello non s'ha

                        - una lira!

 GENIO          - Non preoccuparti, o mia padrona. E' tutto pagato.

 AIDA            - Sì!?!? Allora aspettami qui... vado a mettere qualche vestito

                        - decente in una valigia e torno subito...

 GENIO          - Non serve, o mia padrona... io fornirò i  vestiti necessari.

 AIDA            - Madonna che organizzazione! Vuoi andare in Arabia? Zac! Vuoi i

                        - vestiti? Zac! Non vuoi spendere niente? Zac! Vuoi un uomo? Zac!

                        - (Compare Otello da sinistra) Guarda Genio, che ti si deve essere

                        - intasata una valvola...

 OTELLO       - Aidina, stai un pò meglio ora?

 AIDA            - Sì, ora sto proprio bene... vatti subito a preparare che si va

                        - un paio di settimane in Africa.

 OTELLO       - (Non realizzando) Ah sì, in Africa... guarda, ti ci vado io così

                        - non t'affatichi...(Via in cucina)

 AIDA            - (Al pubblico) E pensare che le pensioni d'invalidit le danno per

                        - molto meno...

 OTELLO       - (Rientrando) DOVE HAI DETTO CHE SI VA?

 AIDA            - IN AFRICA CENTRALE! IN ARABIA!!!

 OTELLO       - In Arabia? MA CI SONO I MAROCCHINI!

 AIDA            - Non ti preoccupare, Otello, quelli ormai sono tutti in Italia...

                        - GENIO, FAI IL TUO DOVERE!

                        - (Si abbassano completamente le luci; parte una musica araba che dura

                        - circa dodici secondi; si riaccendono le luci e appare una scena

                        - araba così visualizzata: interno di un palazzo arabo, con molti

                        - cuscini in terra; lo sfondo sarà il paesaggio di Bagdad con il

                        - cielo stellato e la luna; l'uscita sarà solo la comune di fondo)

Scena VIII °

                        - (Il Genio e Aida si danno le spalle; indietreggiando si urtano, e gridano ambedue)

 AIDA            - Oh Madonna mia santa che paura che mi hai fatto prendere!

 GENIO          - Abbi pazienza, o mia padrona, ma questa è la prima volta che

                        - trasporto qualcuno da un posto ad un altro...

 AIDA            - Ora non cercare scuse... se non ti riesce fare il Genio, cerca

                        - di trovare un altro lavoro!

 GENIO          - Sì, tanto è facile!

 AIDA            - E poi, se non mi sbaglio, quando si veniva qui che si girava

                        - tutti insieme in quel vortice, mi sembra di aver visto anche

                        - tutta la mia famiglia...sbaglio?

 GENIO          - No, li ho fatti venire io...avevo paura che ti sentissi sola.

 AIDA            - E' per quello che mi hai fatto atterrare in un bozzo di coccodrilli?

 GENIO          - No, quello è stato un errore di balistica...ho calcolato male

                        - l'incontro delle due dimensioni.

 AIDA            - A me sembra che l'unico incontro calcolato male sia stato quello

                        - tra tua madre e tuo padre...piuttosto, siamo proprio sicuri di

                        - essere davvero in Arabia?

 GENIO          - Di questo ne puoi stare certa...non li hai visti quei due cammelli

                        - lì fuori?

 AIDA            - E il resto della famiglia dov'è? Non l'avrai mica fatti atterrare

                        - nel canale di Suez, eh?

 GENIO          - No, no, sono qui anche loro... però devo dirti una cosa...io ho

                        - studiato da Genio in una scuola per corrispondenza, e certe cose

                        - non mi vengano troppo bene...

 AIDA            - Ecco, mi mancava un genio che ha studiato alla Cepu...

                        - via, dimmi quello che hai da dirmi e non ne parliamo più..

 GENIO          - Ecco...solo tu sei cosciente di ciò che sta accadendo.

 AIDA            - E gli altri?

 GENIO          - Gli altri, oltre a non ricordarsi più nulla della loro vita

                        - precedente, sono già coinvolti nella vita araba, e ognuno ha

                        - preso il ruolo che più assomiglia al suo carattere.

 AIDA            - SI?!? Oddio, allora quel coccodrillo che ho preso a ciabattate

                        - sul naso era l'Otello!

 GENIO          - Stai tranquilla, non era lui... sono tutti in questo palazzo...

                        - tuo marito è l'emiro di questo posto.

 AIDA            - Un Emiro? Che bello! E io sono sua moglie!

 GENIO          - Quello che hai detto è vero ma non esatto, mia padrona...tu sei

                        - una delle sue quattro mogli.

 AIDA            - QUATTRO?!?!? Oh, povero Otellino mio! Ora si sparge la voce che

                        - non è buono a nulla!

 GENIO          - Stai dicendo delle cose inesatte, o mia padrona...

 AIDA            - Non vorrai mica conoscere mio marito meglio di me, eh Genio? Sono

                        - dieci anni che la prima cosa che fà quando si va a letto è quella

                        - di addormentarsi, e la seconda di svegliarsi la mattina!

 GENIO          - Forse quando era al suo paese, ma non qui... qui deve tenere

                        - alto il decoro, e non può dare segni di debolezza, altrimenti i suoi sudditi si potrebbero ribellare.

 AIDA            - Ah, e così il signor Otello mi mette le corna, eh? Aspetta che

                        - lo trovi, poi vedrai come lo riduco!

 GENIO          - Calmati, mia padrona, calmati...sento dei rumori...adesso te li

                        - presento uno a uno( Il Genio si mette a mò di banditore sul fondo, e annuncia a voce alta, man mano che entrano i vari personaggi)

Scena IX °

                        - L'EMINENTISSIMO EMIRO E SOVRANO BADALA'IL SALAM! (Otello)

                        - LA MADRE DELL'EMIRO: LA SALAMESSA! (Iris)

                        - L'EUNUCO DI CORTE: AHIAHI CHE MAL! (Ugo)

                        - LA FIGLIA DELL'EMIRO: SALO'EL BACCALA'! (Tosca)

                        - LA FAVORITA DELL'EMIRO: PER ALLAHA'  CHE RACCHIA'!

 AIDA            - (Ridendo) Per Allah che racchià! E chi sarebbe?

 GENIO          - Sei tu, mia padrona...(Il Genio esce)

 OTELLO       - PER TUTTI GLI EMIRATI ARABI UNITI E SCIOLTI ! Dove sono le mie

                        - altre tre mogli?

 UGO              - (Parla per un minuto in Arabo)

 OTELLO       - Eunuco, ma quante volte ti devo dire di parlare in Italiano? Altri-

                        - menti la gente che ha pagato il biglietto non capisce niente!

 UGO              - Dicevo, o prode Emiro, che le tue altre tre mogli sono andate ai

                        - bagni turchi a rinfrescarsi...

 OTELLO       - A  volte invidio gli europei...almeno quando sono becchi sono becchi

                        - una volta sola!

 IRIS               - Sì, sì figlio mio! Lo sai che le tue tre mogli te le ho scelte

                        - io, una dopo l'altra, e per ultima questo gioiello di Per allah

                        - che racchià!

 OTELLO       - Sì, lo so purtroppo! E non riesco a capire come mai non ti fai gli

                        - affari tuoi! I negri per te però te li scegli bene!

 UGO              - Comanda niente, o mio potentissimo Emiro?

 OTELLO       - Sì. Vai ai bagni turchi e controlla la situazione...se vedi qualcosa

                        - di strano torna subito a riferire. E non ti fermare al mercato

                        - degli schiavi!

 UGO              - Perdonatemi, o valoroso Emiro, se la mia collezione vi crea qualche

                        - fastidio...

 OTELLO       - Non è che mi crei fastidi...solo non riesco a capire di che se

                        - ne fà uno come te di ventisette schiave bianche...

 UGO              - Ventinove...ne ho comprate due nuove ieri...che volete! Ognuno

                        - ha le sue piccole manie...e a me piace essere circondato da

                        - belle donne.

 OTELLO       - Va bene, ma ora vai... e torna a riferire...(Via Ugo)

 AIDA            - (Provocante) Ci ritiriamo nelle nostre stanze, o prode Emiro?

 OTELLO       - Più tardi, più tardi...ora ho un mal di testa incredibile...più

                        - tardi, più tardi...(Esce dal fondo)

 AIDA            - (Al pubblico) Tutto come quando eravamo a casa... ma voi aspet-

                        - tate che ci si torni, poi vedrete come lo riduco!!!

FINE PRIMO ATTO

SECONDO ATTO

Scena I °

                        - Stessa scena Araba; all'aprirsi del sipario Aida, vestita da

                        - danzatrice del ventre danza su una musica araba; Otello

                        - sdraiato sui vari cuscini disseminati dovunque, e mira in

                        - estasi lo spettacolo; alla fine della musica Aida sar rivolta

                        - verso il pubblico, chinata a quarantacinque gradi; Otello si

                        - avvicina furtivamente dal dietro.

AIDA             - (Voltandosi e togliendosi il velo dal viso) Otello non fare

                        - mosse sbagliate perch ti d una sberla che ti rigiro la zucca.

OTELLO        - COME?!? Oseresti negarti a me? Al pi forte Emiro di tutta l'Arabia? A colui senza il cui consenso il sole non si alza e la pioggia non scende?

AIDA             - Otello, ti sei messo a fare le previsioni meteorologiche?

OTELLO        - PER ALLAH MAOMETTO E GENDAFFI! NON CHIAMARMI OTELLO! IO NON SONO

                        - OTELLO! IO SONO L'EMIRO BADALA'EL SALAM! AD UN MIO GESTO....

AIDA             - Oddio ricomincia!

OTELLO        - (Cambiando tono) Prima ti ho osservata attentamente, mentre

                        - danzavi... le tue movenze ricordano il ruggito della tigre e

                        - il balzo dell'antilope che si uniscono insieme per rallegrarmi

                        - l'anima...

AIDA             - (Al pubblico) Se prendo quello che gli di  fiaschi di vino quando

                        - c' la commedia lo tronco in tre pezzi.

OTELLO        - Dimmi, o mia favorita... dov' che hai imparato a danzare cos

                        - bene?

AIDA             - Come, non ti ricordi pi quando a carnevale s'andava a fare la

                        - pentolaccia?

OTELLO        - Cosa? Io non ho mai fatto una cosa simile!

AIDA             - Ora non te lo puoi ricordare perch sei sotto sciock, ma appena

                        - si torna a casa vedrai che ti torna in mente tutto.

OTELLO        - Sai, a volte parli in maniera strana, oscura, come se tu fossi a conoscenza di cose che io ignoro... ho deciso. Voglio farti

                        - un regalo: chiudi gli occhi.

AIDA             - (Chiudendo gli occhi) Emirone mio! Che mi vuoi fare?

OTELLO        - (Tira fuori una collana e gliela mette al collo) Ecco...questo

                        - per te...apparteneva al tesoro di Al Bab...

AIDA             - (Riaprendo gli occhi) Che cos'? Oddio, una collana! Bisognava

                        - proprio venire in Arabia perch l'Otello mi regalasse qualcosa!

OTELLO        - Questo non  che un pallido rubino che si spegne davanti alla

                        - bellezza dei tuoi occhi...

AIDA             - (Al pubblico) Ihhhh!!!! L'avete sentito come parla bene? Emirone

                        - mio! (Va in proscenio e chiude gli occh) Mi sciolgo tutta! Fai

                        - di me quello che vuoi! Prendimi strapazzami sbudellami sbaciucchiami!

                        - (Otello sta per lanciarsi su di lei ma entra  Ugo)

 UGO              - Perdona, o potentissimo Emiro, ma ci sono le altre tue tre mogli

                        - che vogliono conferire con te...

OTELLO        - Come? Ma proprio ora? Non lo vedi che c'ho lo strapazzamento? Falle

                        - ripassare.

 UGO              - Da chi?

 OTELLO E  VEDIAMO DI NON FARE TROPPO GLI SPIRITOSI!!!!

 UGO              - Scusate... hanno detto che dopo non possono; devono andare ai bagni

                        - turchi...

OTELLO        - ANCORA? Ma che ci sar ai bagni turchi?

 UGO              - (Al pubblico)I  turchi.

 OTELLO       - E  va bene...andiamo

 UGO E          - la tua favorita?

OTELLO        - A, gi....pensaci tu.(Via)

AIDA             - (Sempre a occhi chiusi) E allora? Vieni o non vieni? Non vedi che

                        - fremo tutta? (Ugo si avvicina furtivamente e le d un bacio su

                        - una guancia) Oddio come sei delicato! (Apre gli occhi)

                        - AHHHH!!!!!!! IL CAPPONE!!!!!!

UGO               - Sapessi quant'era che desideravo questo momento, o mia padrona!

AIDA             - (Al pubblico) Oh, quando una ha sfortuna ha sfortuna, eh? Con tutti

                        - gli uomini che ci sono al mondo me ne va  capitare proprio uno

                        - senza brenciolo!

 UGO              - Mia padrona, per te sono pronto a sfidare le ire dell'Emiro: basta

                        - che tu mi dica di s!

AIDA             - Eunuco, ragioniamo un attimino... anche se io ti dico di s dopo

                        - che si f? Si gioca a mamme?

 UGO              - Provare per credere...

AIDA             - Ma che cosa vuoi provare! Accompagnami in cucina, vai....mi

                        - venuta una voglia d'abbacchio...e dopo far un salto ai bagni turchi..

                        - (Via tutti e due)

Scena II °x

                        - (Entra Otello seguito da tre mogli)

OTELLO        - E  così voi tre avreste una richiesta da farmi?

I° MOGLIE   - Sì o mio signore...io sono stata incaricata di rivolgerti una preghiera.

OTELLO        - Sentiamo.

 I° MOGLIE               - Ti volevamo chiedere di stabilire dei turni precisi per le nostre

                        - mansioni coniugali.

OTELLO        - Cosa cosa? Voi osereste chiedere...

 I° MOGLIE               - S, o mio signore...siamo stufe di come stanno andando attualmente

                        - le cose...vogliamo un trattamento pi umano.

OTELLO        - Fatemi capire bene... vorreste essere trattate pi umanamente? Ed

                        - io...io cosa dovrei fare?

 I° MOGLIE               - Prima di tutto stabilire dei turni precisi...naturalmente la tua

                        - favorita avr una presenza accanto a te almeno doppia della nostra.

OTELLO        - E' proprio necessario?

 I° MOGLIE               - Si capisce! Altrimenti che favorita sarebbe?

OTELLO        - Non f una grinza...c' altro?

 I° MOGLIE               - S, ci sarebbe un'altra cosina...

OTELLO        - Ebbene?

II °III              - Dai, dai, diglielo, diglielo!

I° MOGLIE   - Vorremmo un p pi di libera uscita!

OTELLO        - COSA?!? Ma se siete sempre fuori! Quando ai bagni turchi, quando al

                        - mercato degli schiavi, quando a quello delle bestie...quando vi

                        - cerco in casa non ci siete mai!

 I° MOGLIE               - COSA? Ma se siamo sempre qui! (Alle altre) Non  vero che siamo

                        - sempre qui?

 II °III             - Sempre, sempre!

 OTELLO       - E i  bagni turchi?

 I° MOGLIE               - Oh, quelli! Quelli servono per mantenere la linea...non vorrai

                        - avere delle mogli grasse e brutte come l'emiro vicino!

OTELLO        - No, non dico questo...

I° MOGLIE    - E  allora perch ci vuoi negare quelle cose che facciamo solo per te?

                        - (Alle altre) Non  vero che le facciamo solo per lui?

 II °III             - S, solo per lui...

OTELLO        - No,  che ho sentito dire delle brutte cose sui bagni turchi...

 I° MOGLIE               - Brutte?!? E chi te le ha dette? Ah, capisco! Te le ha dette tua

                        - figlia!

OTELLO        - S,  stata lei... dice che a scuola i suoi compagni invece di

                        - chiamarmi Badala'el salam mi chiamano Badala'el beccon!

I° MOGLIE    - E  tu dai retta a dei ragazzi? Tul'Emiro pi becc...ehm, pi potente

                        - di tutta l'Arabia? Ma non hai dunque nessuna fiducia nelle tue

                        - fedeli mogli?

OTELLO        - Avete ragione. Andate pure, e che tutto quello che avete chiesto

                        - vi sia concesso.(Escono ridendo tra loro) Che brave mogli! E

                        - pensare che quella strega di mia figlia ha avuto l'ardire di....

                        - ma la mia favorita dove s' cacciata?

- Scena III °

 UGO              - (Entra trascinando Tonio in catene) Chiedo udienza, o prode emiro!

OTELLO        - Udienza concessa...cosa c'?

 UGO              - C' che a questo turista dobbiamo dare una lezione esemplare!

OTELLO        - Perch? Che cosa ha fatto?

 UGO              - Prima ha promesso di vendermi la sua donna, e poi si  rimangiato

                        - la parola data.

OTELLO        - Ci  assai grave... vero, straniero?

 TONIO          - Perdonate, eccellenza, io sono straniero, non le s l'usanze di

                        - questo paese...io ero venuto in Arabia per fare le vacanze

                        - intelligenti...

OTELLO        - Insomm, eunuco, cos' successo?

 TONIO          - No, glielo spiego io in due parole...sono venuto in Arabia per fare

                        - le vacanze con Agnese, la mia fidanzata, per vedere se tra tutti  e due ci si faceva un p di cultura orientale...ma noi...noi ci siamo gi rivisti da qualche parte?

OTELLO        - (Adirandosi) Come osi supporre che io, l'Emiro Badla'el salam,

                        - possa frequentare i luoghi che frequenti tu?

 TONIO          - Mi scusi, commendatore, non volevo offenderla...dunque, per farla

                        - breve, noi eravamo in una strada di Baghdad, quando improvvisamente

                        - ti si presenta questo signore...a proposito, chi ?

OTELLO        - L'Eunuco di corte.

 TONIO          - Eunuco? E che vuol dire?

OTELLO        - Che  castrato.

 TONIO          - Oh, poverino! E come fate a castrarlo?

OTELLO        - (Facendo la mossa) Con due mattoni...cos!

 TONIO          - Mamma mia santa! Chiss che male!

OTELLO        - No, no...basta stare attenti ai diti...

 TONIO          - Insomma, il castrato mi si avvicina e mi domanda quanti cammelli

                        - voglio per l'Agnese...io, tanto per divertirmi un p, gli dico che

                        - ne voglio una trentina... lui mi dice che siccome gnese  alta

                        - poco pi di mezzo metro, me ne d venti. Io rispondo che nelle

                        - botti piccole ci sta il vino buono, e cos ci s'accorda per venti-

                        - cinque cammelli...le risate che ci siamo fatte io e Agnese quando

                        - andato via! Anzi, Agnese gli ha anche chiesto un coccodrillo per

                        - farci fare la borsetta e le scarpine!

 UGO              - LUI MI HA INGANNATO!!!! LUI...

OTELLO        - SILENZIO! Continua la tua storia, straniero.

 TONIO          - C' poco da continuare...dopo un paio d'ore ti vedo un polverone in

                        - fondo alla via, e arriva l'abbacchio con venticinque cammelli e un

                        - coccodrillo a guinzaglio.. Il resto ve lo potete immaginare...ma

                        - siete proprio sicuro di non essere mai venuto in Italia?

OTELLO        - Mai.

 UGO              - (Frase brevissima in marocchino; meglio se una parola sola)

 TONIO          - Che ha detto?

OTELLO        - Ha detto che non conosce questa terra, ma che ci verrebbe volentieri a scopo di studio, e ci potrebbe stare anche due o tre anni se solo

                        - trovasse qualcuno disposto ad ospitarlo... ha anche detto che questa

                        - terra deve essere bellissima, e che ha sentito parlare tanto bene

                        - delle sue citt come Venezia, Roma, Firenze...

 TONIO          - Accidenti! E con una parola ha detto tutte  quelle cose l? Se Dante

                        - conosceva l'Arabo in sette righe scriveva la Divina Commedia!

                        - Mah, se ti decidi a venire io sar felicissimo di ospitarti...

 UGO              - (Frase lunghissima in marocchino)

 TONIO          - Aspetta un p che mi metto comodo, perch qui c' da starci tutta la

                        - sera...(Si siede) Che ha detto?

OTELLO        - Ha detto: Grazie.

Scena IV °

 IRIS               - (Entrando) Figlio mio, mi serve un negro nuovo...mi si  rotto

                        - anche l'ultimo.

 TONIO          - NONNA!!!

 IRIS               - Nonna? Ma chi ?

OTELLO        - Non ci far caso,  un turista un p matto...

TOSCA           - (Entrando) Ma insomma, la fate finita di fare tutto questo chiasso?

                        - Io devo studiare!

TONIO           - TOSCA!!!

TOSCA           - Tosca? Ma chi ?

OTELLO        - Non ci far caso,  un turista un p matto. Ma ora torniamo al nostro

                        - caso... si potrebbe vedere la causa di tanto scompiglio?

 UGO              - La conduco subito, o prode Emiro.(Esce e rientra subito con Agnese

                        - che urla come un'ossessa; la getta vicino a Tonio) Inchinati all'Emi-

                        - ro, se non vuoi passare dei brutti guai!

AGNESE        - (A Tonio) Ma mi dici che succede?  

TONIO           - Sono troppo scioccato per parlare...ma ti sei guardata intorno?

AGNESE        - Intorno? L c' il pubblico...l c' una brancata di marocchini...

 TONIO          - Guardali bene, quei marocchini!

AGNESE        - Accidenti! Ma quelli non sono tua sorella tua nonna e tuo padre?

 TONIO          - IL BABBO? ECCO A CHI MI SOMIGLIAVA!!!

 UGO              - Insomma, prode Emiro, chiedo giustizia!

 OTELLO       - E  giustizia sar fatta...prenditi pure la tua donna.

 TONIO          - PRENDITI...COSA?!? MA NEANCHE PER SOGNO!!!

OTELLO        - Insommal'hai avuti i cammelliL'hai avuto il coccodrillo? Cos'altro

                        - vuoi?

 TONIO          - Un dromedario...

OTELLO        - Finiti. (A Ugo) Portali via.

AGNESE        - Io non voglio andare con lui!

 OTELLO       - E  infatti verrai con me, ed entrerai a far parte del mio Arem...

                        - Eunuco, conduci questa donna nelle mie stanze, lavala e ungila che

                        - vengo subito. (Ugo trascina via Agnese)

AGNESE        - (Sulla porta) Renzo!

 TONIO          - Lucia!

OTELLO        - Via, ragazzi, non sono mica i promessi sposi questi!

AGNESE        - Tonio!

 TONIO          - Agnese!(All'Emiro) Piet!

OTELLO        - Schifo e desolazione, fai!

TOSCA           - Chiedo scus, pap, ma questo turista non potrebbe  rimanere qui con

                        - noi?

 IRIS               - Ti piace, eh?

TOSCA           - Mi piace, s...e poi non s, ha come qualche cosa di familiare...

OTELLO        - Ammesso che ti conceda il permesso di restare qui con noi, dovrai

                        - pure far qualcosa... cosa facevi nel tuo paese?

 TONIO          - Il pizzicagnolo.

 OTELLO       - E  cosa sarebbe?

 TONIO          - Vendevo le olivel'insalata russaaffettavo i salamila mortadella, prosciutti...

OTELLO        - Saresti capace di affettare i coccodrilli?

 TONIO          - Non lo so, non ho mai provato...ma mordano?

 IRIS               - Io ho un'idea...facciamolo aiuto Eunuco!

 TONIO          - Ehhh!?! COSA VOLETE FARMI? CON I MATTONI??!?! NO DAVVERO, GRAZIE!

OTELLO        - Si pu sempre usare una scimitarra...

TOSCA           - Pap, lasciamolo com'...di che hai paura?

OTELLO        - A  propositonon devi pi parlare male delle mie mogli...si offendono, e poi mi trattano male!

 TONIO          - Va bene...(A Tonio) Vieni con me e la nonna che ti faccio vedere la tua stanza...

AIDA             - (Entra mentre Tonio sta uscendo) Turista?

 TONIO          - S...

AIDA             - Alpitur?

 TONIO          - No...

AIDA             - Ahi ahi ahi ahi!

OTELLO        - Finalmente la mia favorita! Ma dove ti eri cacciata?

AIDA             - IO?!?! Ma se mi hai piantata qui con quel tuo cappone d'allevamento!

 IRIS               - (Rientra) Figlio mio, accompagnami al mercato degli schiavi per

                        - comprare un'altro negro.

OTELLO        - Subito.(Escono)

Scena V °

AIDA             - Ecco... mi hanno piantata qui sola come un cane...e ora che faccio?

                        - (Entrano le tre mogli parlando tra loro) Bah! Proprio voi tre...

                        - venite un p qui, che avrei da dirvi due paroline...

 I° MOGLIE   - A   noi?

AIDA             - S, proprio a voi tre santarelline! E' inutile che facciate codesti

                        - musini da angioletti smarriti...non penserete mica che io sia

                        - cretina come l'Emiro, eh?

                        - (Le mogli cercano di parlare tutte insiemeSILENZIO BRANCO D'ANATRE!!

I° MOGLIE    - Ma perch ci insulti senza ragione?

AIDA             - Senza ragione? SENZA RAGIONE?!?Ma se a Baghdad lo sanno anche i muri

                        - che voi tre vi siete ripassate mezza Arabia! E che quando andate

                        - ai bagni turchi l'acqua non la vedete neanche da lontano...ma i

                        - turchi! Ci sono andata anch'io ai bagni turchi...turchi neanche uno,

                        - ma in compenso per poco non mi affogano nell'acqua! (Tutte e tre

                        - tentano di replicare) SILENZIO!!! NON HO ANCORA FINITO!!!

                        - Vedete, a me non importa niente di sapere dove andate e con chi

                        - passate il vostro tempo... per quel che mi riguarda potete andare a letto anche con un cammello cieco e sordo...quello che mi manda

                        - in bestia  sapere cheOTELLO           - considerato il pi potente becco

                        - del Medio Oriente per via delle corna che gli fate voi...e poi

                        - intendiamoci, non l'ho mai tradito io in trent'anni di matrimonio e quindi non mi va proprio gi che lo tradiate voi che l'avete

                        - conosciuto ora!

I° MOGLIE    - Ma no, noi...

AIDA             - SILENZIOOO!!!!! E NON T'AZZARDARE PIU' A INTERROMPERMI PERCHE'

                        - CON UNA SBERLA TI FACCIO DIVENTARE IL MUSO PIATTO COME UNA MATTONELLA!!!!! Voi tre dovete fare una cosa sola: andare via di qui.

I° MOGLIE    - Andare via? Magari! Ma se lo sa' l'Emiro ci f tagliare la testa!

AIDA             - Poco male...non  quella che vi serve nella vita...in quanto al-

                        - l'Emiro...ci penso io a dirglielo.

I° MOGLIE    - Quand' cos..per mi raccomando,diglielo con dolcezz..addio!(Escono)

Scena VI °

 AIDA            - E ora aspettiamo l'Otello...poi, appena torna il Genio, mi faccio

                        - riportare a casa...coccodrilli, cammelli, polvere, altre tre mogli,

                        - un castrato...eh no, quando  troppo  troppo...

 IRIS               - (Entra seguita da Otello) NO!!!

OTELLO        - Ma almeno spiegami cosa aveva l'ultimo...era alto, prestante, aveva

                        - dei bellissimi denti...

 IRIS               - Era troppo pallido.

OTELLO        - Ma se era un negro!

 IRIS               - Sar stato anche un negro, ma era troppo pallido!

OTELLO        - La verit  che sei diventata incontantabile...quello  brutto,

                        - quell'altro  basso, quello  pallido..

 IRIS               - Oh, insomma! Il negro  mio e me lo scelgo come mi pare!(Esce)

 OTELLO       - ( A  Aida) Hai sentito? Hai sentito come tratta l'Emiro pi forte di

                        - tutta l'Arabia?

AIDA             - Senti, Emiro...avrei da dirti una cosina...

OTELLO        - Anche tu? Prima quelle tre che vogliono essere trattate pi

                        - umanamente, poi il negro della mamma, ora tu...cosa c'?

AIDA             - Non so di dove cominciare...

OTELLO        - Dal principio!

AIDA             - (Tutto d'un fiato) Quelle p p di troie delle tue mogli sono scap-

                        - pate con i turchi!

OTELLO        - GUARDIE! GUARDIEEE!!!!!

 UGO              - (Entrando) Chiamavi, o incommensurabile?

OTELLO        - LE GUARDIE!!!! DOVE SONO LE GUARDIE?!?!

 UGO              - Sono andate a prendere il caff.

OTELLO        - Per Allah! Sono stato tradito!

AIDA             - S, ma mica una volta sola...

OTELLO        - Non mi rimane pi nessuna moglie...

AIDA             - Via, non fare cos....io non ti lascier mai! (Otello la guarda, poi

                        - scoppia in un pianto disperato) GENIO!!!! DOVE TI SEI CACCIATO?!?

GENIO           - (Voce di fuori) Sono qui, o mia padrona...non puoi vedermi perch ho

                        - voluto provare la formula dell'invisibilite  adesso non so pi

                        - come fare a riapparire...

 AIDA            - E dai! Sempre peggio... mi puoi far ritornare a casa?

GENIO           - Quando tu vuoi, o mia padrona.

AIDA             - ORA! SUBITOOO!!!!

Scena VII °

                        - (Ancora luci spente quindici secondi, musica araba, e quando si riaccendono le luci si vede la stessa cucina del primo

                        - atto; sul centro c' una sedia con l'Aida seduta e Tonio vestito da

                        - arabo che la chiama)

 TONIO          - Mamma! MAMMA!!!

AIDA             - Dove...dove sono?

 TONIO          - A   casa! Perch, dove dovresti essere?

AIDA             - (Si guarda intornopoi guarda Tonio) Ma allora ti  riuscito davvero!

 TONIO          - Cosa mi dovrebbe essere riuscito?

AIDA             - Come cosa! Mi hai riportata a casa!

 TONIO          - Sei sicura di non aver preso un colpo di fresco?

AIDA             - Fresco? Ma se c'era un caldo in Arabia che si moriva!

 TONIO          - Mamma! Ma te come fai a saperlo?

AIDA             - Lo so perch....come...come mi ha...chiamata?

 TONIO          - Mamma!

AIDA             - Ma allora te non sei un Geni!!!

 TONIO          - Oh Dio, intelligente son sempre stato...

 IRIS               - (Entrando da sinistra) Avete visto la Tosca?

AIDA             - MAMMA!

 IRIS               - Aidina, ma che ti prende? Non lo sai che soffro di cuore?

AGNESE        - (Entrando da destra) Aida! Come stai?

AIDA             - Bene, bene...o Tonio, ma mi spieghi come mai sei vestito cos?

 TONIO          - Ti volevo far vedere come vanno in giro l'Arabi vestiti! Hai visto

                        - come sono ridicoli?

 IRIS               - Eh s, sono proprio ridicoli l'Arabi vestiti... sono meglio nudi!

AIDA             - Specialmente i negri, eh?

 TONIO          - Mamma, ma lo sai che in Arabia castrano gli uomini?

 IRIS               - Che vuoi che castrino, le donne?

AIDA             - Sentite, per favore, vorrei rimanere un p sola...devo riflettere

                        - su una cosa....

AGNESE        - S, tanto pi che io e Tonio dovevamo andare da Ugo per quella festa

                        - mascherata...

 IRIS               - ...E io voglio andare a vedere se sono arrivati quei cetrioli

                        - giganti...(Escono tutti da sinistra)

AIDA             - (Sola) Che sogno! Una cosa cos non mi era mai capitata..cos reale,

                        - vero...mi pareva di essere davvero in Arabia! E per merito di chi?

                        - Di un vecchio scaldino! Dov'Dov' lo scaldino? (Si volta e lo vede)

                        - Scaldino mio bello! (Lo prende e lo stringe) Quanto ti amo!

OTELLO        - (Entra e vede la scena; al pubblico) A me sembra che stia peggio di

                        - prima... Aidina, v un p meglio ora?

AIDA             - No. E non mi chiedere niente perch non  giornata...ho una voglia

                        - di piangere che non ti immagini neanche...

OTELLO        - Va bene. Allora non ti chiedo niente.(Si siede e si accende una

                        - sigaretta)

AIDA             - Otello?

OTELLO        - Dimmi, amore mio.

AIDA             - Ho una voglia di piangere che non ne posso pi.

 OTELLO       - E  allora piangi, sfogati, ma lasciami finire questa sigaretta in

                        - pace!( Aida comincia a piangere, e a ogni cosa che dir Otello

                        - pianger sempre pi forte) Via, Aidina, non piangere... in fondo in

                        - fondo a noi due che ci manca? Abbiamo una bella casa....due bei

                        - figli...qualche soldo in banca...senza considerare il p p di

                        - pezzo d'uomo che ti ritrovi tra le mani...s, Aidina, confidati

                        - con il tuo Otellino....

AIDA             - Posso stare tranquilla che non lo vai a raccontare a tutti?

OTELLO        - Aida, piuttosto di dirlo a qualcuno me lo faccio tagliare.

AIDA             - Lascia stare i morti e vieni con me in cucina...(Via da destra)

 IRIS               - (Entra da sinistra seguita da Tosca) Ma chi sono?

TOSCA           - Sono tre mie carissime amiche...arrivano ora alla stazione, e le

                        - devo andare a prendere...lo dici te alla mamma che metta tre piatti

                        - in  pi?

 IRIS               - Vai, vai...ci penso io...(Esce Tosca da sinistra) Ma dove si saranno

                        - cacciati?

 UGO              - (Entrando da sinistra) Iris, dov' L'Aida?

 IRIS               - Ah, non lo so davvero...cosa volevi?

 UGO              - Sono venuto a sentire se aveva da prestarmi una brancata di semi di

                        - finocchio...(A questa parola rientrano da destra Otello e Aida,

                        - ridendo a pi non posso)

OTELLO        - Chi hai detto ce era Ugo?

AIDA             - Un mezzo finocchio!

 UGO              - No, che mezzo... mi bastano due semini...(Aida e Otello lo vedono e

                        - ridono ancora di pi) Ho come l'impressione che mi prendino in giro..

                        - non voglio niente da voi! Il finocchio me lo vado a comprare! (Esce

                        - da sinistra)

 OTELLO       - E  lo scaldino magico dov'? Ah, eccolo l! (Lo prende e ci bussa )

                        - Permesso? C' nessuno?

 AID               -  A proposito, non sai mica di chi  questo scaldino?

OTELLO        - Lo so s...  di...

AIDA             - Non lo voglio sapere.... riportalo subito al suo proprietario.

OTELLO        - Volo.(Via da sinistra)

 IRIS               - Aida, ti posso dire una cosa?

AIDA             - No, per oggi ne ho sentite anche troppe...vado a preparare il pranzo.

 IRIS               - Ah s? E' cos che tratti tua madre? Allora non ti dico proprio

                        - nulla!(Esce da sinistra)

AIDA             - Ecco, mi mancava solo di litigare con la mamma per completare questo

                        - schifo di giornata...(Si fruga sul collo) O qui che c'? IHHHH!!!!!

                        - La collana!!!! MA ALLORA NON E' STATO UN SOGNO! OTELLO! OTELLO

                        - TORNA A CASA CHE STAVOLTA CI SI FA PORTARE ALLE HAWAII!!!!!!

OTELLO        - (Rientra a corsa ansimando) Oh Dio Aida! Ma che brucia la casa?

AIDA             - (Mostrando la collana) Guarda un p cosa c'ho?

 OTELLO       - E  vorrei vedere che tu l'avessi persa! Mi cost tremila lire a

                        - quel banchetto alla fiera!

AIDA             - Cosa?

OTELLO        - Ma com, non ti ricordi? Te la comprai sei anni f... pura lamiera

                        - ricoperta di finto alluminio!

AIDA             - (Ricomincia a piangere, poi smette di colpo) FUORIII!!!!! E guai al

                        - primo che mi viene a parlare di Arabi in casa mia!!!!

TOSCA           - (Entrando da sinistra) Allora, mamma, l'hai messi tre piatti in pi?

AIDA             - Tre piatti? E per chi?

TOSCA           - Ma come! La nonna non t'ha detto niente? Oggi qui da noi ci sono

                        - tre mie amiche!

AIDA             - Cosa? E io che ho sempre da preparare! Ma dove sono?

TOSCA           - Si sono fermate a quel negozio di costumi qui sotto casa... sai,

                        - vengono con noi da Ugo a quella festa in maschera... ma ormai

                        - dovrebbero arrivare da un momento all'altro...

AIDA             - Oh Dio! Fammi andare subito a preparare...(Si avvia verso la cucina,

                        - ma entrano le tre amiche, che altri non sono se non le tre mogli

                        - dell'Emiro; Aida sviene)

FINE