Il centro d’accoglienza

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IL CENTRO D’ACCOGLIENZA

COMMEDIA BRILLANTE IN DUE ATTI

di  Massimo ISIDORI

Posizione S.I.A.E. n° 183827

E-mail: massimoisidori@alice.it

Cell.: 3398368787


Personaggi:

ADALGISA TERRONI                                                                            Padrona di casa

FEDERICO LACASA                                                                              Suo marito

VALENTINA                                                                                                 Loro figlia

PASQUALINO                                                                                            Sagrestano e aiutante tutto fare

ATTILIO                                                                                                          Fidanzato di Valentina

GERTRUDE                                                                                                 Zia di Adalgisa

DON GIOVANNI                                                                                        Parroco

TORQUATO                                                                                                Zio di Attilio

SALVATORE                                                                                               Zio di Federico

AGNESE                                                                                                        Ospite del centro

Scena:

A destra la porta d’ingresso, a sinistra la porta che da nelle altre stanze. Sul proscenio nella parte destra un divano con tavolinetto; a sinistra un tavolo e alcune sedie. Sulla parete in fondo una libreria con diversi libri, il mobiletto del telefono e una vetrina porta bicchieri e bottiglie. Il resto della scena a piacere del regista.

Siamo ai giorni nostri.


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ATTO PRIMO

All’aprirsi del sipario entra in scena, proveniente dalle camere, Federico, uomo di mezza età, è il padrone di casa, gestisce la fattoria di proprietà della moglie.Si mette a rovistare dappertutto alla ricerca di qualcosa che non riesce a trovare.

SCENA PRIMA

(Federico e Valentina, poi Pasqualino)

FEDERICO: Ma dove si sarà cacciato! … Eppure ieri sera l’ho visto!… ma dove?(si infila sotto il tavolo, mette la testa sotto il divano ecc. Entra , proveniente dalla camera, Valentina, una bella ragazza sui vent’anni vestita di tutto punto, pronta per uscire)

VALENTINA: (Si ferma sulla porta perché ha notato il padre con la testa infilatasotto il tavolinetto del divano) Papà, hai perso qualcosa?... (Federico, colto di sorpresa batte la testa sul tavolino)

FEDERICO: (Si ritrova seduto per terra e si massaggia la testa)Ahi! Ahi! Che

botta!

VALENTINA: Ti sei fatto male?... ma che facevi li sotto!? … cercavi qualcosa?...

FEDERICO: (Rialzandosi)Steo mejo prima! .. non trovo l’elenco telefonico, non èche l’hai visto per caso tu, no?

VALENTINA: No, papà!... Hai guardato bene dappertutto?

FEDERICO: E’ mezz’ora che giro per casa, ho guardato pure dentro al frigorifero,pensa un po’!

VALENTINA: (sorridendo)A chi devi telefona’ così d’urgenza?!

FEDERICO: Al vetrinaio, perché la vacca sta pe’ sgravà!

VALENTINA: Da la mamma je l’hai domandato se l’ha visto?

FEDERICO: Chi, el vetrinaio?

VALENTINA: Ma no! L’elenco telefonico.

FEDERICO: E come fai a parla’ co’ tu madre! Da quanno fa volontariato inparrocchia, a casa non c’è mai! A momenti ci sta là notte e giorno!.. e qui dentro non se ritrova più gnente, sparisce tutto. Chissà che c’avranno da fa mai!?...sti volontari boh! Chi ce capisce è bravo.

VALENTINA: Devono aprì un centro d’accoglienza pe’ le persone povere ebisognose. E’ un’idea del parroco nuovo, quello giovane che aiuta don Fulgenzio.

FEDERICO: (mettendosi a sedere)Il parroco giovane!... il parroco giovane!...

com’è che se chiama… ‘sto parroco giovane?

VALENTINA: Don Giovanni!

FEDERICO: (alzandosi di scatto)Don Giovanni?!...

VALENTINA: (sorpresa)Don Giovanni, sì, che c’è di strano, è un nome comeun’altro!

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FEDERICO: Ma no gnente, è che… è giovane, se chiama puredon Giovanni, stedonne tutto el giorno in parrocchia, sa… el cervello lavora e non se sta tranquilli.

VALENTINA: Ma papà, ma che vai a pensa’! te si scordato che è un prete? …piuttosto se tu stai qui e la mamma in parrocchia, giù la stalla chi ci sta?

FEDERICO: C’è Pasqualino el sagrestano, tu madre va in parrocchia ePasqualino vene qua, dice, pe’ aiutamme… (ci ripensa) gnente, gnente se lo levano de torno?!

VALENTINA: Che se lo levano de torno ce posso pure crede, ma non per quelloche pensi tu! È perché Pasqualino; poveretto, è petulante, insistente, … insomma, sta mejo qui, fa meno danni.

FEDERICO: si, si, hai ragione… non ce fa caso a quello che dico… è che so unpo’ incavolato … (vedendo la figlia elegantissima) tu, piuttosto do’ vai cusì arlecchettata… e a quest’ora?

VALENTINA: Accompagno Attilio alla stazione, perché arriva el cugino da Milanocol treno. Delle nove

FEDERICO: Attilio?! E chi è Attilio?

VALENTINA: Come chi è! E’ il mio fidanzato non te ricordi? … il conte!

FEDERICO: (ironico)Ah già! … il conte!... il conte Attilio!... chi arriva? … ilcugino? …don Rodrigo allora.

VALENTINA: sempre spiritoso, eh, papà!...piuttosto, uno de sti giorni vene a cenada noi, ve vorrebbe conosce… ma, mamma non t’ha detto gnente?

FEDERICO: Dentro sta casa ioso sempre l’ultimo a sape’ le cose… ma, poi, nonve sembra de corre un po’ troppo?.. ve conoscete da così poco tempo!... (incalzante) e la famiglia sua che dice?.. sa, sti nobili, saranno un po’ esigenti… noi, in fin dei conti semo gente semplice, non navigamo nell’oro, però, semo onesti, e de questo potemo annà a testa alta.

VALENTINA: veramente, non li conosco nemmeno io, ancora! … Attilio dice che

ètutto a posto e, io me fido… (guarda l’orologio) papà, faccio tardi, ne parliamo un’altra volta… ciao (da un bacio al padre ed esce di corsa dal fondo quasi scontrandosi con Pasqualino che si scansa per farla passare

PASQUALINO: (girandosi su se stesso)ciao Valenti’(si rigira verso Federico,inciampa e si ritrova in ginocchio)

FEDERICO: (sorridendo)Pasquali’ che fai dici l’orazione? Mica stai su la chiesa!

PASQUALINO: (tipo semplice e goffo il classico sagrestano di paese) no, è che amomenti cascao! (rialzandosi) do’ corre Valentina? Che je successo?

FEDERICO: (ironico)deve annà a la stazione perché arriva don Rodrigo!

PASQUALINO: (sorpreso)don Rodrigo?.. e chi è don Rodrigo, un andro prete?

O, io non arrivo a servilli tutti quanti, eh! Me ce vole l’aiuto!

FEDERICO: ma che prete, è un nobile …(stando al gioco)è el cugino del conteAttilio! Quello dei promessi sposi!

PASQUALINO: (perplesso)nobile!... el conte Attilio!... i promessi sposi! … io nonce capisco gnente, a me sembrava el nome de un prete!

FEDERICO: I promessi sposi è un romanzo del Manzoni, è uno scherzo che hofatto a Valentina, siccome el fidanzato se chiama Attilio e è conte allora… (vedendo la


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faccia di Pasqualino che capisce sempre di meno) comunque te lo spiego con più calmaun’altra volta…me volevi dì qualche cosa?

PASQUALINO: (ricordandosi)ma el vetrinaio, quanno arriva, la vacca se lamentasempre de più a me me fa quasi pena!... pora bestia!

FEDERICO: (dandosi uno schiaffo sulla fronte)Porca miseria, el vetrinaio! … sino lo chiamo non arriva de sicuro!... me so messo a parla’ co’ Valentina e me ne so’ scordato!... poi non ritrovo l’elenco telefonico… Pasquali’, pija la bicicletta e vallo a chiama’ tu! Fa presto!

PASQUALINO: (avviandosi)va bene ce vado io…(ritornandosi)ma si ce vado iola vacca armane sola, pora bestia!... me fa pena…

FEDERICO: ce vado io a faje compagnia, tu cammina!(Pasqualino esce)… epensa’ che quanno so’ entrato dentro sta casa credevo de ave’ appiccato el cappello. … invece me tocca fa pure el garzone de stalla. … annamo a vede’ sta pora bestia … come dice Pasqualino.(esce dal fondo)

SCENA SECONDA

(Adalgisa)

ADALGISA: (entra dal fondo, è una donna di circa quarant’anni molto elegante e

piuttosto giovanile, porta in mano un elenco telefonico che appoggia sul tavolinetto del

divano.) Federico… Valentina… Federicooo… non c’è nessuno… dove saranno

andati?(suona il telefono, va a rispondere)… pronto?… maleducata e cafona! (chiude il

telefono di scatto, passeggia nervosamente)… la fattoria dei terroni! … questa è la

fattoria Terroni, dei signori Terroni!… (suona di nuovo il telefono, Adalgisa si precipita a

rispondere)adesso mi sente!… pronto?, se crede di essere spiritosa!… ( cambiando

tono) …Adelaide!, sei tu?, … come sta la mia sorellina preferita?…eri tu anche prima? …

scusami tanto, ogni tanto c’è qualche spiritoso che si diverte con poco, giocando sul

nostro cognome… papà e mamma c’hanno dato nomi nobili, ma il cognome è sempre

quello, che vuoi farci… allora? Che mi dici di bello?  (si siede) … io, bene, grazie, un po’

indaffarata!… ah!, l’hai saputo?… no, è un’idea del nuovo parroco … no, don Fulgenzio è

rimasto, è anziano, da solo non ce la faceva più… la fattoria la manda avanti Federico,

ogni tanto viene a dargli una mano Pasqualino, te lo ricordi?…è sempre uguale, vuole

rendersi utile, poverino, che vuoi farci!…oh! sono contenta tuo marito ce l’ha fatta

finalmente! … adesso quindi, vi dovete trasferire?… in Australia?!, uh!, che bello! Sono

contenta per voi … zia Gertrude?, certo che me la ricordo, veniva in vacanza da voi tutti

gli anni, ma che centra ora? Gli è successo qualcosa?… ah!, adesso vive con voi? … ho

capito, non può venire certo in Australia!… ma il centro ancora non è pronto!, manca

qualche giorno per essere funzionante!… l’hai già accompagnata alla stazione? Ma

perché non m’hai avvertito prima!…ah! non rispondeva nessuno!… e va be’.. rimarrà

qualche giorno a casa mia, lo spazio c’è!…. dimmi un po’ è sempre tanto religiosa? …

ah, adesso veste sempre di nero e, ha sempre la corona in mano?… eh, povera zia, da quando gli sparì il fidanzato in quel modo, non volle sapere più nulla degli uomini e del matrimonio e non ne parlò più! … come dice? Che è stato un segno divino?… può darsi…. Va bene sorellaccia, saluta tanto tuo marito e buon viaggio, fatevi sentire da


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laggiù, mi raccomando… bacioni…(riattacca il telefono, rimane un attimo pensierosa, poi si alza in piedi e si avvia a sinistra verso le altre stanze)… beati loro!… l’ostinazione diAlberto è stata premiata! (esce)

SCENA TERZA

(Federico e Pasqualino, poi Adalgisa)

FEDERICO: (entra dal fondo seguito da Pasqualino)Hai visto Pasquali’, appenain tempo , se el vetrinaio ritardava un andro minuto facevamo la frittata, pora bestiola!

PASQUALINO: emma io so stato sverdo co’ la bicicletta!... io so’ come Micchelede la Rai coi pedali!

FEDERICO: e chi è Micchele de la rai?!

PASQUALINO: comme chi è!?... E’ el corridore, quello che vince sempre!

FEDERICO: ah!...(ridendo)Miguel Indurain, se chiama Miguel Indurain!

PASQUALINO: e io che ho detto!? .. Micchele de la rai!

FEDERICO: (c.s.)va bene!, va bene!... mettite a sede’ che ce bevemo un gocciode vino che ce lo semo guadagnato!...(prende la bottiglia del vino e due bicchieri dalla credenza e si va a sedere al tavolo, bevono) Alla salute del vitello! … hai visto che bellabestia?

PASQUALINO: eh! Sì!... bello davero!... el nome je lo metti federi’?

FEDERICO: Certo!... anzi, visto che m’hai aiutato lo faccio sceje da te!... sicontento?

PASQUALINO: si, so’ contento… però… io… aspetta che ce penso!… (con unoscatto) don Rodrigo, je mettemo nome don Rodrigo, almeno è un vitello nobile, no??

FEDERICO: (ridendo)bravo Pasqualino!... allora, a la salute!

PASQUALINO: si, a la salute de don Rodrigo, el vitello de Federico!(ridonomentre entra dalle camere Adalgisa con una busta piena di abiti)

ADALGISA: Che si festeggia di bello? A cosa brindate?

FEDERICO: oh!È tornata la perpetua! … ti informo che è nato el vitello! E, poi, senon chiedo troppo volevo sape’ dove è finito l’elenco telefonico che non riesco a trovallo!... da quanno fai la perpetua in parrocchia dentro sta casa non se ritrova più gnente!

ADALGISA: Eccolo lì sopra il tavolinetto!... se invece di chiacchierare guardassibene le cose le troveresti come prima… e poi, cocco mio, in parrocchia non faccio la perpetua, io mi occupo dell’apertura del centro di accoglienza che è stata un’idea grandiosa.

FEDERICO: e intanto io qui le devo arriva’ tutte, so diventato el garzone!

ADALGISA: (facendogli una carezza)ma io l’ho sposato apposta un uomo tuttofare come te, perché si occupasse di tutto lasciandomi fare la signora!... poi, di che ti lamenti, viene tutti i giorni Pasqualino!... (rivolgendosi a Pasqualino) vero Pasquali’?... ah!, senti portami questa busta in fondo alle scale per favore, che tra un po’ scendo!

PASQUALINO: si, subito!...così vado pure a vede’ se don Rodrigo pija el latte!

(esce dal fondo con la busta in mano)


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ADALGISA: (sorpresa)e chi è don Rodrigo?... Pasqualino vaneggia più del solito,

oggi?

FEDERICO: (sorride)E’ il nome che Pasqualino ha dato al vitello che è nato poco

fa!

ADALGISA: Come mai don Rodrigo?

FEDERICO: E’ troppo lungo da spiegare, te lo dirò un’altra volta! … poi, sai!Pasqualino ha un mondo tutto suo!... vacce un po’ a capì!... (cambiando discorso) piuttosto, che ce fai co’ tutti quei vestiti che hai messo dentro quella busta che j’hai dato ?! … do’ li porti?

ADALGISA: sono per i poveri del centro di accoglienza! .. sono vestiti che nonportiamo più da tempo!... possono essere utili per qualcuno!

FEDERICO: (ironico)accidenti, non c’è ancora nessuno nel centro di accoglienzae già prepariamo il guardaroba!... ah! Già! Dimenticavo che tra un po’ ci imparentiamo con i nobili… quindi dobbiamo fare beneficenza!... rende più scic,no?!

ADALGISA: uh!, la,la … quando facciamo gli spiritosi, riusciamo anche a parlarein italiano! …che vuoi dire ci imparentiamo con i nobili?.. dai i numeri, oggi?

FEDERICO: (alzandosi in piedi e cominciando a passeggiare per la stanza)come,fai finta de non capì? … tu’ fija se fidanza con un conte, tu non me dici gnente, e poi fai la finta tonta?... uno de sti giorni vene pure a cena!... no, scusate, eh… se ve impiccio, me ne vado… basta che me lo dicete, eh!

ADALGISA: (cercando di riparare)scusami tanto tesoro, è stata unadimenticanza, in questi giorni sono tanto impegnata con il centro, che m’è passato di mente!... la cena, poi. Doveva essere una sorpresa,… ero d’accordo con Valentina!... i poi, non è tra qualche giorno!... (quasi sottovoce) è per stasera!

FEDERICO: (esterrefatto)per stasera?!?... ma tu si matta!.. queste improvvisateso pericolose!... me fate pija un infarto! …che scherzo da prete!... è già, a forza de frequentalli tutti i giorni hai imparato bene! (continuando a passeggiare arrabbiato) voi, fate l’accordi al centro e a me me lasciate a lo scuro in periferia!... bella roba!

ADALGISA: ma perché te la prendi tanto, pensa piuttosto a Valentina, se sisposa Attilio … il conte Attilio, si sistema per tutta la vita, non ti pare?

FEDERICO: ma se non lo conoscemo nemmeno no l’avemo visto mai!...(ciripensa) almeno, io, nu l’ho visto mai!... te nu lo so! … con quello che tramate, po essepure che ve sete incontrati senza che io lo sapessi!

ADALGISA: no, non lo conosco neppure io! … però, mi fido!… è un conte!

FEDERICO: eh! Bastasse esse conti, pe esse onesti! … quanto si illusa mojemia!... ma mo su du piedi che prepari pe stasera?

ADALGISA: non ti preoccupare, tesoro, è già tutto organizzato, mi aiutano leamiche del centro!

FEDERICO: (ironico)e allora potemo sta tranquilli!... ma la cena dove se fa?... lìal centro… o qui in periferia?

ADALGISA: spiritoso, … a casa nostra , che domandemi fai!... piuttosto, bisognache vado, che sono in ritardo… ci vediamo dopo!..(da un bacio sulla fronte a Federico ed esce poi rientra subito) … ah! M’ero dimenticata, ti saluta Adelaide, mia sorella!

FEDERICO: dove l’hai incontrata? È un secolo che non la vedo


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ADALGISA: ha telefonato poco fa, mi ha detto che Alberto ha vinto quel concorsointernazionale a cui tanto teneva e che si trasferiscono in Australia, partono stasera

FEDERICO: so’ contento per Alberto, se lo meritava! … in Australia!… una che sechiama Adelaide solo in Australia poteva annà!

ADALGISA: hai fatto il pieno di spirito, stamattina?…(cambiando tono)ti ricordidi quella zia che non è sposata che ogni tanto andava in vacanza con loro? Te ne ho parlato qualche volta!

FEDERICO: sim me sembra, boh!…

ADALGISA: La sorella di mamma, quella a cui sparì il fidanzato senza lasciaretraccia! .. che non ha voluto più sapere di uomini e matrimonio, e che, adesso prega sempre e pensa d’essere destinata a riportare gli uomini sulla retta via.

FEDERICO: ah! Si! Mo me ricordo… ma,adesso che centra questa zia?

ADALGISA: ultimamente viveva con loro e, quindi, se vanno in Australia, rimaneda sola, mi pare ovvio, no?

FEDERICO: Boh!  non mi pare ovvio per niente!

ADALGISA: siccome ha sentito parlare dell’apertura del nostro centro, vorrebbevenirci a vivere!

FEDERICO: beh! Non sei contenta, almeno, quando siete pronti avete già unapersona da mettece

ADALGISA: si, però, c’è un problema!

FEDERICO: che problema?

ADALGISA: che la zia è già sul treno per venirequi … non può stare sola te l’hodetto che Adelaide e Alberto partono stasera!

FEDERICO: ma se il centro hai detto che non è pronto, dove va nel frattempo? …alberghi qui non ci stanno!

ADALGISA: la ospitiamo noi per qualche giorno, tanto il posto c’è! Adelaide mi si

èraccomandata e io non ho potuto dirle di no, poi, è la sorella della mia povera mamma, non posso lasciarla sola

FEDERICO: se hai già deciso tutto perché l’hai presa così a la larga!.. tanto lapadrona ha già deciso!… il parere del garzone non conta!

ADALGISA: su, non fare la vittima,(facendogli una carezza)sei l’uomo piùimportante di questa casa

FEDERICO: per forza, ci sto solo io!… piuttosto, se arriva oggi, almeno dimmecome se chiama!

ADALGISA: Gertrude, si chiama Gertrude

FEDERICO: (ironico)toh! La monaca di Monza! Allora il cerchio s’allarga

ADALGISA: piantala con questi continui riferimenti ai personaggi dei promessisposi! Hai coinvolto anche Pasqualino, gli metti ancora più confusione su la testa!

FEDERICO: che è colpa mia se la monaca di Monza se chiamava Gertrude? E seel fidanzato de Valentina è il conte Attilio?… mo, c’è pure el vitello che se chiama don Rodrigo! Come vedi el cerchio s’allarga!

ADALGISA: e io che ti sto pure a sentire!… adesso vado sul serio che è tardi! ..ciao a dopo! (esce dal fondo)

FEDERICO: (rimane un po pensieroso)ce so ricascato un’andra vorda, nun m’èbastata una moje che m’ha fatto patì le pene dell’inferno… lo so io quanto m’è costato


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l’annullamento del matrimonio a la sacra rota… quella belva, pe mette la firma dell’annullamento m’ha voluto la casa e qualche milione su sopra…beh! Doppo quell’esperienza, Federico mio, te si risposato … mo arrangiate.. come dice el proverbio?... l’hai voluta la bicicletta? Pedala! … o, come direbbe Adalgisa…chi è causa del suo mal, pianga se stesso!

SCENA QUARTA

(Pasqualino e Federico)

PASQUALINO: (entra di corsa dal fondo)Federi-(inciampa e si ritrova inginocchio un’altra volta) –coo!

FEDERICO: (sorridendo)Pasqualì, che hai visto la Madonna?? sempre inginocchio te metti quanno entri casa mia!

PASQUALINO: (rialzandosi)so’ inciampato su la soja!... don Rodrigo dormevicino al la madre … io vado Federì! Che m’è s’è fatto tardi e devo sonà le campane, sinnò don Giovanni me litiga… o, quanno sbajo me da certe tirate d’orecchi… don Fulgenzio, poretto, je dice sempre de lasciamme sta perché io so fatto cusì… un po imbranato… ma esso, don Giovanni, gnente, dice… deve sta svejo sinno quanno impara… e intanto l’orecchi mii crescono sempre de più… so diventate du antenne paraboliche!.. tra un po ce pijo pure Capodistria…

FEDERICO: (ridendo)ciao Pasqualì, ce vedemo!(Pasqualino esce, poi rientracon una lettera in mano)

PASQUALINO: Me scordao questa Federì(gli porge la lettera)ecco perchécorrevo prima, me l’ha dato el postino stamattina quanno so annato a chiamà el vetrinaio!... la teneo in saccoccia, fortuna che me doveo soffià el naso sinnò chi se lo ricordava

FEDERICO: (mentre apre la lettera)grazie Pasqualì… ciao!(Pasqualino esce)echi sarà mai?!... (comincia a leggere la lettera, si sbianca e si mette seduto) Egregio sig. Federico Lacasa data la prossima chiusura del nostro istituto ed, essendo lei l’unico parente prossimo, le comunichiamo che suo zio Salvatore Lacasa, detto Salvo, è libero di tornare tra i propri cari, consideratolo in via di guarigione, non abbiamo ritenuto opportuno ricoverarlo in altro Istituto. Distinti saluti il direttore dell’istituto di igiene mentale di Rieti….. o Signore,… zio Salvo… ma allora esiste davvero!… io credevo che

era una storia inventata dal povero papà per farmi addormentare quando ero piccolo!... e adesso, che faccio?… io so l’unico parente! …e manco l’ho visto mai, … questo me lo portano qui!... dice che sta in via de guarigione!... e se poi non è guarito?... doppo tutti sti anni!… e chi se l’aspettava!per adesso faccio finta de gnente, la lettera la nascondo… quanno arriva vedemo!…la vado a nasconde giù la stalla, tanto le femmine de casa mia non ce vanno de sicuro!… mo diventano nobili!… (ride) sai che nobiltà con un matto dentro casa!…co’ tutto el rispetto pei matti, poracci,eh! (esce dal fondo)

SCENA QUINTA

(Valentina e Attilio)


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VALENTINA: (entra dal fondo arrabbiata e delusa)Ci vediamo alla stazione!…arriva mi cugino da Milano!… (si lascia cadere sul divano) e, invece niente cugino, niente treno, e nemmeno lui!… che delusione!(un pensiero) gnente ha scoperto che non semo nobili!? … che scema che so’ stata!… forse era mejo se je lo dicevo! (quasi sta per piangere, mentre entra dal fondo in punta di piedi Attilio con un mazzetto di fiori in mano)

ATTILIO: (ragazzo sui vent’anni vestito in modo elegante, capelli lunghi legati,parla con la erre moscia, tipica della nobiltà) Valentina! … sono , sono Attilio!

VALENTINA: (sorpresa, si alza di scatto e gli corre incontro abbracciandolo.)Attilio! Ma dove t’eri cacciato! T’ho aspettato fino adesso a la stazione?… credevo!… pensavo!… gnente, adesso sei qui!…(incalzando) che è successo? Dimme? … niente de grave, spero! …(ripensandoci) che ne sapevi che ero tornata?… t’ha visto nessuno entra’ in casa?

ATTILIO: (che ha cercato di parlare senza riuscirci)calma, calma adesso tispiego!.. (cercando una scusa plausibile) mio cugino ha telefonato che non poteva più venire!… e io non t’ho potuto avvertire perché mio zio, con il quale vivo, ha avuto un piccolo problema e l’ho dovuto accompagnare in città a sbrigare delle pratiche urgenti….poi, appena tornato sono corso qui ho visto che entravi in casa, ho aspettato un po’ per vedere se c’era nessuno!… e quindi sono entrato.

VALENTINA: e se c’erano mamma e papà?

ATTILIO: no, tua madre, passando, l’ho vista in parrocchia, e tuo padre, mentreero nascosto, l’ho visto che parlava con il vicino nei pressi delle stalle!

VALENTINA: (rilassandosi, nota i fiori)sono per me? Grazie!(li prende dandogliun bacio sulla guancia) li vado a sistemare di la, faccio subito!.. intanto siediti! (Esce da sinistra con i fiori)

ATTILIO: (si mette seduto sul divano e si asciuga la fronte come se avessesuperato un esame) se scoprissi che in realtà so’ un morto defame, nulla facente e,soprattutto nulla tenente, non saresti così contenta… giusto conte, sì! … manco quelli dei sordi de conti sapemo fa! Non cemo una lira manco pe cacciacce un occhio! … co’ quel poraccio de zio ce ne inventamo de tutti i colori pe’ magna’… me so messo co’ sta pora disgraziata pe’ armedia’ una magnata poi sparivo!… invece me ne so’ innamorato sul serio! … mo, come faccio a dije che non so nobile, che non so conte!… intanto rimandamo la cena, poi vedemo. (vede Valentina che rientra da sinistra e si ricompone)

VALENTINA: (si va a sedere sul divano accanto a lui)eccomi qua, l’ho sistematiin camera mia

ATTILIO: (distratto)che cosa?

VALENTINA: i fiori,no!.. allora per stasera è tutto a posto, è tutto organizzato e…

ATTILIO: (interrompendola)no,… veramente!… ci sarebbe un problemino…stasera non posso più venire!…

VALENTINA: (alzandosi in piedi)come non puoi più venire! E perché?

ATTILIO: (imbarazzato, cerca una scusa)perché!…io sono orfano e mio zio, chemi fa da tutore, ha detto che vuole passare prima lui a conoscere la tua famiglia, prima di fare un passo ufficiale, perché queste sono le nostre tradizioni!… dice lui! E quindi, dobbiamo per forza rimandare la cena…. Mi dispiace!


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VALENTINA: (rassegnata)dispiace anche a me, ma se tu’ Zio vole così!… si faràcosì!… peccato però! (cambiando discorso) non mi avevi detto che non avevi più i genitori, mi dispiace, è successo da tanto?

ATTILIO: si può dire che nemmeno li ho conosciuti, avevo due anni, sono morti inun incidente stradale e, io, sono stato allevato da questo zio!… però, adesso è meglio che vado via, se tornano i tuoi sarebbe imbarazzante!

VALENTINA: t’accompagno! (Mentre stanno per uscire entra Pasqualinopiagnucolante, tenendosi l’orecchio sinistro con la mano)

SCENA SESTA

(Pasqualino e Detti)

PASQUALINO: (preso dai suoi pensieri non si accorge dei due e non li saluta.lorolo guardano sbigottiti) E’ sempre colpa mia! … ogni cosa che succede è colpa mia! … ionun ce torno più! Le campane nun je le sono più! … doppo vedemo che sanno fa! Senza de me!

VALENTINA: che hai fatto Pasqualì, che t’è successo?

PASQUALINO: oh!, Valentì, scusame tanto! E mica teo visto!.. ho trovato la portaaperta, pensao che c’era Federico! … je voleo parlà! … è l’unico che me capisce!

VALENTINA: no, papà non c’è! … ma che è successo!? … che hai fattosull’orecchio che te lo teni co la mano?

PASQUALINO: (si siede sconsolato tenendosi sempre l’orecchio sinistro con lamano) e che ha da esse successo! … don Giovanni m’ha artirato l’orecchio un’andravorda! … stavorda momenti me lo stacca! … sempre co’ me se la pija quanno succedono le cose!

ATTILIO: e cosa gli ha fatto di tanto grave?

VALENTINA: che hai combinato stavolta?

PASQUALINO: ho sbajato a sonà le campane! .. c’era uno sposalizio, oggi, equanno so’ scappati li sposi da la chiesa, anziché sonà le campane a festa! … che ne so!

…me so confuso!… m’è scappato el dito e ho sonato a morto!… VALENTINA: e don Giovanni s’è arrabbiato!?! … e li sposi?

PASQUALINO: (smette di piagnucolare preso dall’enfasi del racconto)  se so

arrabbiati pure loro!… la sposa a momenti cocea el riso che je tiravano da quanto s’è arrabbiata! … don Giovanni mentre me tirava l’orecchi m’ha detto: “sei sempre il solito sbandato” … io, je l’ho detto che non ero io che ho sbandato, ma el dito de la mano! .. ma esso s’è arrabbiato uguale! (Valentina e Attilio sorridono)

VALENTINA: non sbandato, Pasqualì, ma sbadato, distratto insomma! È questoche intendeva don Giovanni!

PASQUALINO: comunque sia, nun me vole bene! … solo don Fulgenziome volebene, esso me perdona sempre! Me dice che io so fatto così, e non ce se po’ fa gnente, che tocca capimme!

VALENTINA: ma guarda che anche don Giovanni te vole bene! Lui te rimproverape fatte imparà, così se po fida’ de più e te po da incarichi più importanti! .. e poi … te


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pare che un prete non te vole bene? Vedrai che se non te vede te vene a cerca’! … sta tranquillo!

PASQUALINO: pe’ fortuna che me vole bene! … e si me volea male, che mefacea? .. me tirava el collo comme dai pollastri! .. te lo dico io!..(Attilio e Valentina ridono. Pasqualino ora più tranquillo nota Attilio) e tu? Chi sei?

ATTILIO: (che da segni di imbarazzo)sono il conte Attilio, fidanzato dellasignorina Valentina La casa (gli fa un inchino)

PASQUALINO: si alza in piedi e risponde all’inchino in maniera goffa quasicadendo) io sono Pasqualino Cavalloni, sagrestano ufficiale del paese e omo de fiduciade don Fulgenzio e de don Giovanni!… (ripensandoci) de don Giovanni un po’ meno!… allora tu saresti el cugino de don Rodrigo?

ATTILIO: (che non capisce)come dice?… don Rodrigo?… ma cosa …

PASQUALINO: don Rodrigo! … il vitello!… no, volevo di’ el nobile!… tucugino,insomma!

ATTILIO: (sempre più perplesso)  guardi che io non la seguo! (Squilla il telefono)

VALENTINA: (che ha sorriso durante il buffo dialogo dei due)lascia stare, ho unpadre spiritoso, poi ti spiego…( risponde al telefono)… pronto?… chi è?… ah! Buongiorno don Fulgenzio, come va?… io bene, grazie!… si, è qui! … si, me l’ha raccontato! … (rivolgendosi a Pasqualino) Pasqualiì, dice don Fulgenzio che devi tornà in parrocchia che te vole don Giovanni, perché te deve da’ un incarico importante! … (mimica di Pasqualino che non ci vuole tornare. Valentina al telefono) non se preoccupidon Fulgenzio, l’accompagno io, tanto devo usci’! … de gnente, arrivederci! (Chiude i telefono e si rivolge a Pasqualino) hai visto che don Giovanni te vole bene!

PASQUALINO: nun me fido!

VALENTINA: (notando il disagio di Attilio, sempre più impaziente, e che gesticolain continuazione) andiamo Pasquali’ t’accompagnamo noi! … ce parlamo noi con donGiovanni!… vero Atti’?

ATTILIO: sicuro! Ti faremo da garanti!

PASQUALINO: e va bene, annamo!.. co voi me sento più tranquillo!(si avviaall’uscita seguito da Valentina e Attilio che si guardano sorridendosi, poi Valentina ci ripensa)

VALENTINA: voi intanto scendete, io lascio un biglietto a papà che la cena nonse fa più, arrivo subito! Mamma l’avverto dopo, tanto la trovo in parrocchia! (Attilio e Pasqualino escono, Valentina cerca un foglio ed una penna, scrive il messaggio) caropapà, la cena con Attilio è rimandata. Ti spiegherò con calma. Ciao Valentina (mette il foglio sul tavolo ed esce)

SCENA SETTIMA

(Gertrude, Federico poi Pasqualino)

GERTRUDE: (entra dal fondo con una valigia nera in mano, è una donnaattempata, ma con piglio giovanile tutta vestita di nero, con un fazzoletto in testa) èpermesso? .. c’è nessuno? … è permesso?… (appoggia la valigia appena entrata e si avvia verso il centro della stanza chiamando ancora) Adalgisa? Ci siete? … Adalgisa!…


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èun deserto! So’ spariti tutti! … forse saranno al centro d’accoglienza! … (guardandosi in giro) nemmeno un crocifisso tengono dentro sta stanza! … guarda quanti libri! ..vedemo un po’ se c’hanno almeno la bibbia?…(sposta alcuni libri) nemmeno a pensacce! … brutti eretici che non sete altro! Ve occuperete de accoje la gente ma avete perso la via del signore! (si fa il segno della croce) adesso ce penso io!… questo è un segno divino! (mentre dice questo nota il biglietto sul tavolino, si avvicina e lo legge) caro papà, la cena con Attilio è rimandata, poi ti spiegherò. Ciao Valentina… (sempre più sconvolta) a questo punto stanno dentro sta casa?… manco se parlano più?..comunicano attraverso i bijetti?… (di nuovo il segno della croce) signore ti ringrazio d’avemme fatto arriva’ qui, in questa casa!… c’è bisogno di me!… grazie per questa nuova missione! (si mette seduta sul divano, prende fuori la corona e comincia a recitare il rosario, dapprima forte, poi sempre più piano biascicando le parole in maniera incomprensibile fino a che si addormenta) nel primo mistero ecc. ecc. …..

FEDERICO: (entra dal fondo sovrappensiero, inciampa sulla valigia che nonaveva visto e si arresta di colpo) E de chi è sta valigia adesso?… chi ce l’ha messa?… (ripensandoci) voi vede’ che è arrivato zio Salvo!…poretto me, e mo che faccio?… (si guarda intorno e non vede nessuno) chissà dove sarà, forse in bagno!… speramo bene! (si sposta con cautela e vede l’ombra sul divano) eccolo sul divano!… ma che fa,dorme?… meno male! (si avvicina sempre di più e nota con sorpresa che chi sta sul divano non è un uomo) ma, questo non è un omo!… e chi è?… (Gertrude ha un sussulto e biascica qualcosa di incomprensibile, muove la corona e si riaddormenta) la corona?…

èvestita de nero!…ah! è zia Gertrude… per fortuna!… sembra vero la monaca de

Monza! (vedendo il foglio sul tavolo) e questo che è? … (legge) meno male!… la cena per adesso l’avemo scampata!… gnente non è!

GERTRUDE: (che intanto si è svegliata, alzandosi in piedi)vergogna!…(paura diFederico) nemmeno se parla più tra le persone de sta casa!… ve lasciate i bigliettini! …

FEDERICO: zia Gertrude!… guarda che ti sbagli, io…

GERTRUDE: (interrompendolo)non c’è niente da spiegare, siete senza Dio!, inquesta casa non c’è più la presenza del Signore (dicendo questo gira per la stanza, con Federico che la segue come un cagnolino cercando di intervenire senza riuscirci) non c’èun’immagine sacra, un crocifisso, tra i libri non ho trovato la bibbia … vergogna!

FEDERICO: ma no, zia, lasciame parla’…

GERTRUDE: (continuando come prima)per fortuna che sono arrivata io… grazie

Signore per avemme dato la possibilità de svolge questa missione! (si rimette a pregare senza che si capisca quello che dice)

FEDERICO: (tra se)me ce mancava solo lazia missionaria e bacchettona pe’completa' l’opera!… (alla zia) i crocifissi, zia, ci stanno ma nelle camere, e la bibbia l’ha presa Adalgisa pe’ portalla al centro!…

GERTRUDE: piuttosto, Adalgisa, la mia cara nipotina dove sta? Me l’hai portatasu la strada sbagliata, peccatore!

FEDERICO: (ironico)sta tranquilla che la strada non la sbaia, conosce solo quellae la fa parecchie volte al giorno… da casa a la parrocchia e viceversa… andata e ritorno! c’ha le rotaie come el tram (comincia a girare per la stanza con il braccio alzato come se stesse sul tram facendone il verso) den, den!…den, den!… signori in carrozza! (entra Pasqualino e vedendo la scena si accoda a Federico facendo lo stesso verso


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PASQUALINO e FEDERICO: den, den!… den, den!…

GERTRUDE: (non regge alla scena e si accascia sul divano sospirando efacendo più volte il segno della croce) Signore mio, quanto c’è da fare in questa casa!Aiutami e li riporterò sulla retta via! (entrano dal fondo Adalgisa e don Giovanni, Federico e Pasqualino si fermano e, quest’ultimo alla vista di don Giovanni si ripara le orecchie con le mani e si nasconde, impaurito, dietro Federico)

SCENA OTTAVA

(Don Giovanni, Adalgisa e Detti)

DON GIOVANNI: ah!, eccoti qui!… perché sei scappato quando c’haiincontrati?… Valentina c’è rimasta male, le avevi promesso che saresti ritornato in parrocchia!… Pasqualino, Pasqualino!…io lo faccio per te!… perché ti voglio aiutare e perché ti voglio bene!

PASQUALINO: don Giova’, pe’ fortuna che me voli bene!… che se me volevimale!…dici che me voi aiuta’!, ma se fa cusì male è meio che m’aiuto da solo!, no?!

DON GIOVANNI: (sorridendo lo abbraccia)come farei senza di te! … sei ilsagrestano più importante della parrocchia!

PASQUALINO: (gongolandosi)è vero! È vero!…(ripensandoci, si gratta la testa)pe’ forza, ci stò solo io! (risata generale)

ADALGISA: (che nel frattempo ha salutato e abbracciato la zia)zietta caraquanto tempo è passato, come stai? Ti trovo bene, sai?

GERTRUDE: grazie!.. ma prima d’arriva’ qui stavo meio, quanno so’entrata daquella porta pensavo d’esse in manicomio o peggio ancora (guarda Federico) all’inferno, ma adesso che ti ho visto e ho visto lui…(indica don Giovanni) sto meio e penso che el Signore non m’ha abbandonata (si fa il segno della croce)

ADALGISA: hoche sbadata!… scusatemi non ho fatto le presentazioni!… ziaGertrude, questo è don Giovanni, il nostro nuovo parroco, con il quale stiamo aprendo il centro d’accoglienza! …lui è Pasqualino, come avrai capito, suo sagrestano e, a volte, aiutante di Federico mio marito che hai già conosciuto (occhiataccia di Gertrude a Federico) e lei, è zia Gertrude, la sorella della mia povera mamma, donna che hadedicato tutta la sua esistenza alle preghiere e alla solidarietà, e, che sarà la prima nostra ospite nel centro di accoglienza. Nel frattempo starà con noi e collaborerà nell’organizzazione del centro, vero zia?

GERTRUDE: ne sarò felicissima e onorata! …

DON GIOVANNI: sono felice di conoscerla signora Gertrude! Non capita tutti igiorni, di questi tempi, di incontrare una persona così devota e dedita alle preghiere e alla solidarietà verso gli altri!… il Signore gliene renda merito! (le stringe la mano)

ADALGISA: (prendendo la valigia della zia)zia Gertrude vieni che ti faccio vederela tua stanza, così potrai rinfrescarti un po’, dopo visiteremo il centro e mi dirai cosa ne pensi!

GERTRUDE: con permesso(si avvia con Adalgisa)

DON GIOVANNI: (rivolgendosi a Federico che era rimasto in dispartecommentando a gesti tutta la conversazione precedente imitato goffamente da


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Pasqualino) finalmente ho il piacere di conoscere il marito di Adalgisa, che in parrocchianon ho visto mai!… don Fulgenzio mi ha detto che sei un buon cristiano, ma lui è benevolo con tutti!…

FEDERICO: caro don Giovanni, se mia moglie, la cara Adalgisa, sta tutto elgiorno in parrocchia, chi bada a la fattoria? Qui c’è un sacco di lavoro da fare, vero Pasquali’?

PASQUALINO: (che era distratto)eeehh?… si, si, è vero! C’è tanto lavoro!

DON GIOVANNI: per visitare la casa del Signore e per assistere alla messa,almeno la domenica, il tempo si deve trovare!… è il dovere di ogni cristiano!… vero Pasqualino?

PASQUALINO: si, si, è el dovere del cristiano! Si, si…

FEDERICO: caro don Giovanni, le bestie la domenica magnano lo stesso, loromica fanno festa!… vero Pasquali’?

PASQUALINO: si, si, magnano sempre… loro!

DON GIOVANNI: quelle a quattro zampe si!…quelle a due dovrebbero venire inchiesa, tutte, possibilmente!

PASQUALINO: (verso il pubblico)anche le galline c’hanno du’ zampe!…(grattandosi la testa perplesso) ma io in chiesa nu lo viste mai!… boh!

FEDERICO: ma io pe le feste ricordatore a messa ce vengo sempre!… veroPasquali’?

PASQUALINO: si, si! L’ho visto sempre a natale, a pasqua, a…. nun me

ricordo!… io, io… nun ce sto a capi’ più gnente!… vado giù la stalla a vede’ el vitello! (ed esce mentre dalle camere rientra Adalgisa)

FEDERICO: don Giovanni, me dispiace ma le bestie a quattro zampem’aspettano, c’hanno fame!… te prometto de partecipa’ de più, ma adesso te devo saluta’!.. è stato un piacere! (gli da la mano ed esce)

SCENA NONA

(Adalgisa, don Giovanni, poi Gertrude)

ADALGISA: (cercando di scusare il marito)perdonalo don Giovanni, di solito nonfa così!… ma è un po’ di tempo che è nervoso!

DON GIOVANNI: non ti preoccupare, è colpa anche mia,sono stato un po’severo!… spero comunque di averlo convinto!

ADALGISA: stai tranquillo che ci pensa zia Gertrude!… si è messa in testa cheFederico non sia un buon cristiano e, quindi, farà di tutto per portarlo in chiesa!

DON GIOVANNI: (sorridendo)si,si, ne sono più che convinto!… con quellatempra che dimostra di avere!…piuttosto!dall’epoca della sparizione del fidanzato come mi raccontavi prima, si è dedicata solo alla preghiera?

ADALGISA: eh, si! Lei è convinta che quella sparizione sia stato un disegnodivino!… e da allora è così!

DON GIOVANNI: beh, così abbiamo un ottimo aiuto per il centro d’accoglienza!…(cambiando discorso) io, però, sono venuto personalmente qui per parlarti di un’altra cosa!… abbiamo un’altra persona per il nostro centro!..


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ADALGISA: (sorpresa)ah, siii!?… e chi è?

DON GIOVANNI: è una donna che è arrivata stamattina e, in questo momento sitrova nell’appartamento di don Fulgenzio!… è disperata!.. ha perso tutto e non ha nessun parente!… aveva un vestito talmente logoro!… gliene abbiamo dato uno di quelli che hai portato al centro tu!

ADALGISA: come ha perso tutto!… che le è successo?

DON GIOVANNI: è una storia un po’ lunga! Comunque! ..Agnese, si chiama così,diversi anni fa ha avuto l’annullamento del proprio matrimonio dopo poco tempo che si era sposata, ed ha avuto in regalo, se così si può dire, dal suo ex marito, la casa e qualche soldo, senonchè, successivamente ha incontrato un altro uomo che, anziché la felicità , l’ha praticamente truffata… l’ha convinta a vendere la casa per investire tutti i soldi su un affare sicuro!… ma, questo grande amore, ha preso i soldi ed è scappato, lasciandola in mezzo ad una strada!

ADALGISA: che razza di farabutto!… e, non lo ha denunciato?

DON GIOVANNI: l’ha fatto, ma lui gli aveva dato unnome falso, perciò ancora lodevono trovare!

ADALGISA: però è stata troppo ingenua, fidarsi così!

DON GIOVANNI: era convinta di aver trovato il grande amore, dice lei, e c’ècascata in pieno!

ADALGISA: poverina, mi dispiace!… beh! .. il nostro centro serve per questo!

DON GIOVANNI: si, ma quando sarà pronto! Cioè fra qualche giorno!… e nelfrattempo?… abbiamo bisogno di una sistemazione provvisoria!… tu capisci che nell’appartamento di due preti non è il caso!… io!… Pensavo!… se non reca disturbo!… se poteva stare qui con voi!?… si tratta solo di qualche giorno!…

ADALGISA: (interrompendolo per toglierlo dall’imbarazzo)il posto c’è!..e poi,farebbe compagnia a zia Gertrude!… ne parlo con Federico, ma sono convinta che non ci sono problemi!

DON GIOVANNI: grazie! Sapevo che potevo contare su di te!… capisci, eraimbarazzante tenerla lì con noi!… Signore ti ringrazio! (Entra Gertrude dalle camere)

GERTRUDE: sempre ti ringrazio!… io so’ pronta!se volemo anna’!… so’ curiosade vede’ questo centro d’accoglienza e de lavoracce!

DON GIOVANNI: si, si, andiamo! Cara signora Gertrude abbiamo tanto dalavorare!… (rivolgendosi ad Adalgisa) così ti presento Agnese! (escono tutti e tre dal fondo)

SCENA DECIMA

(Pasqualino, Torquato, poiFederico)

PASQUALINO: (entra dal fondo chiamando a gran voce don Giovanni)donGiovanni?!… don Giova’?… don Giovanni?… (si ferma di colpo e si guarda intorno) ma di qui, non ci sta nessuno?!… e do’ so’ annati tutti quanti!?… (aprendo la porta di sinistra che da verso le altre stanze) Adalgisa!… signora Gertrude!… boooh!…(entra dal fondo Torquato non visto da Pasqualino)


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TORQUATO: (E’ un signore sulla sessantina vestito di nero con giacca e cravattae indossa un cappello a cilindroe un paio di occhiali neri che gli da un’aria funebre, parla lentamente e con tono tetro) E’ permesso?!… buongiorno!…

PASQUALINO: (sorpreso si gira e nel vederlo si spaventa…rivolto al pubblico)che te piia un gorbo e chi è sto brutto essere!…

TORQUATO: E’ qui La Casa?!

PASQUALINO: (sempre più incredulo)a menoche nun so’ morto e me trovo alcamposanto, questa è una casa, si!…ma che sto a sogna’?..

TORQUATO: forse non mi sono spiegato, io volevo dire se questa è la casa di LaCasa!…

PASQUALINO: (grattandosi la testa)ah! Adesso si che è chiaro!…(tra se)c’hocapito meno de prima!…

TORQUATO: chiedevo se la signorina Valentina dimora qui!…

PASQUALINO: veramente la signorina Valentina nun è mora!… è bionda!…mache si un po’ matto?…

TORQUATO: (indispettito)ma come si permette!?… lei non sa chi sono io!…

PASQUALINO: (imitandolo)allora me lo dichi lei, chi è!… si quantifichi!…

TORQUATO: (arrabbiandosi)io sono il conte Torquato, lo zio….a lei non deve

interessare di chi sono zio!… io voglio parlare con il signor Federico La Casa e non ho tempo da perdere con un ignorante come lei!..

PASQUALINO: (con lo stesso tono)se tu si conte e si tornato, a me nun meimporta gnente, perché io so sagrestano e qui me c’hai trovato!… io so’ Pasqualino, primo sagrestano del paese e aiutante de Federico!…

TORQUATO: appunto!… vorrei parlare con il signor Federico!… se non chiedotroppo!…

PASQUALINO: (calmo)eh! Ma!… me lo potevi di’ prima che cercavi il signor LaCasa Federico, no?… te lo vado a chiama’ subito!… tu aspetta qui, nun te move, eh!!… (si avvia verso l’uscita) Federi?… Federico!… (esce)

TORQUATO: (rimasto solo si toglie il cappello a cilindro e lo appoggia sul divano,prende le vere sembianze, si guarda intorno) che vitaccia cambia’ sempre nome e paesepe’ sbarca’ la giornata!… me sa che Attilio stavorda ha pescato bene!… sembra una casa dove stanno discretamente!… sto coione stavorda ha usato el vero nome!… speramo bene!… chissà che ci sta dellà?!… mo vado a sficcanasa’!..esce da sinistra; dopo qualche istante rientra dal fondo Pasqualino seguito da Federico)

PASQUALINO: si, te lo ripeto!… ha detto che è un conte e è tornato!… a me mepare mezzo matto!…

FEDERICO: (tra se)sicuramente è zio Salvatore che è arrivato dalmanicomio!…poretto me, e mo, che faccio!… (non vedendo nessuno) ma qui non c’è nessuno!… Pasquali’, ma che è uno scherzo?

PASQUALINO: (inebetito)ma che scherzo!.. io l’ho lasciato di qui!… e do’ èannato a fini’!…(grattandosi la testa) ma che era un sogno per dero?…

FEDERICO: (vedendo il cappello sul divano)qui c’è un cappello!…

PASQUALINO: (rincuorato)è elsuo!… allora non era un sogno!… vedi chec’aveo ragione!…


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FEDERICO: va bene!, va bene!… ma adesso dove sta?…(rientra Torquato dasinistra e, vedendo i due cerca di inventare una scusa)

TORQUATO: buongiorno… scusate, ma avevo bisogno del bagno e sono andatoa cercarlo!… chiedo scusa per l’intrusione!..(rivolgendosi a Federico) lei è il signor Federico La Casa?

FEDERICO: si, sono Federico!… lei è… zio…(timoroso)Salvo?

TORQUATO: si, io sono lo zio!…lo zio di Attilio!… sono il conte Torquato!.. nonsono Salvo!…

FEDERICO: (che scampata la paura torna quello di sempre al pubblico)menomale! Per stavolta so’ salvo io!

TORQUATO: dicevate qualcosa?

FEDERICO: dicevo!…(dandogli la mano)piacere di conoscerla!… però, potevateavvertimme che passavate!… co’ la gente strana che circola de ‘sti tempi!

PASQUALINO: girano certi matti!…

TORQUATO: certo vi capisco!… comunque, questa visita non era prevista!… eropartito per un altro lito, poi ho cambiato programma passando in loco!… comunque, sono ansioso di conoscere la sua dama e l’infanta che dovrà unirsi col mio rampollo!…

PASQUALINO: (che ha sempre guardato im modo curioso i due, quasi sottovocea Federico) ma che è estracomunitario?!… che lingua parla?!

FEDERICO: (fa segno con una mano a Pasqualino di stare buono)medispiace!… mia moglie e Valentina non sono in casa, in questo momento!…se ci aveva avvertiti!?…

TORQUATO: non importa!… meglio così!… sarà più bella lasorpresa!…comunque, veniamo a noi!… credo che possiamo ufficializzare il fidanzamento tra il mio rampollo e la sua pulzella!… stabilite voi il giorno del convivio, poi fatemelo sapere da Attilio!… ora vi saluto!… arrivederci!… (fa un mezzo inchino ed esce ma sulla porta si incontra con Adalgisa, Valentina e Attilio)

SCENA UNDICESIMA

(Adalgisa, Valentina, Attilio e Detti)

ADALGISA: (fissa per un attimo lo strano uomo, poi lo saluta)Buongiorno!…

ATTILIO: (sorpreso dalla presenza del complice)oh!… zio, sei qui!…

TORQUATO: (anche lui imbarazzato per l’incontro)si!… sono qui!…sono venuto senza preavviso!…passavo in zona!…

FEDERICO: Adalgisa, come avrai capito lui è il conte zio!…(rivolgendosi aTorquato) lei è mia moglie Adalgisa!…padrona di casa!… e questa è mia figliaValentina!

TORQUATO: (facendo un inchino alle signore)onorato ed estasiato da ‘sì tantagrazia e bellezza!….

ADALGISA e VALENTINA: grazie troppo gentile!

TORQUATO: bene!… sono felice di acconsentire al fidanzamento!… fatemisapere il giorno da Attilio!… i miei ossequi!… (fa per andarsene, ma Adalgisa lo ferma)


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ADALGISA: aspettate!… voglio farvi fare un giro per la fattoria!… così vi rendeteconto della dote di Valentina!…non vi pare?!…

TORQUATO: (che per tutto il colloquio ha scambiato di nascosto occhiate esegni di complicità con Attilio) se proprio insistete!… però facciamo presto chehourgenza di partire!…

ADALGISA: vi faccio accompagnare dai ragazzi!… poi vi raggiungiamo anche

noi!…

VALENTINA: (che è stata in imbarazzo fino ad ora)venga signor conte!…

ATTILIO: (insofferente e voglioso di andarsene prima possibile)andiamo!…zio!… (escono tutti e tre)

PASQUALINO: ( che in tutta la scena si è avvicinato in modo curioso ora all’unoora all’altro) ma come parlava questo?… non c’ho capito gnente!…

FEDERICO: questi sono i nobili caro Pasqualino!.. non te meraviglia’!

PASQUALINO: sarà pure nobile, però a me me pare tutto matto!… e puresfacciato!… è annato al gabinetto senza manco chiede permesso!…

FEDERICO: ha detto che c’ha avuto un’urgenza!…

PASQUALINO: eh certo!… certo!… anche perché al culo non se comanda!(ridono entrambi)

ADALGISA: ma che chiacchierate… cafoni!… avete visto che classe, cheportamento!.. non è roba per voi!… (rivolgendosi a Pasqualino) raggiungili, piuttosto!… che Valentina è poco pratica!… sbrigati!…

PASQUALINO: agli ordini!… volo!…(esce quasi di corsa)

SCENA DODICESIMA

(Adalgisa e Federico)

ADALGISA: Non c’è niente da fare, i nobili si vedono da un chilometro lontano!…che proprietà di linguaggio!… Valentina ha fatto un’ottima scelta!… tu che ne pensi?

FEDERICO: (smorzando gli entusiasmi della moglie)io, c’andrei con calma!..Attilio mi sembra un bravo ragazzo!..il conte zio non mi convince molto!.. sarà una mia impressione!… boh!… io farei attenzione!… andiamo a controllare!… piuttosto!… fidarsi è bene non fidarsi è meglio!…

ADALGISA: aspetta un momento!… ti devo parlare di un’altra cosa!… non esseresempre diffidente!…siediti!…

FEDERICO: (sedendosi)allora la cosa è seria!… dimmi!… sono tutt’orecchi!…

ADALGISA: tra un po’ arrivano zia Gertrude e don Giovanni in compagnia di unasignora prossima ospite del nostro centro di accoglienza!.. una signora che si trova in mezzo a una strada per via di un farabutto che le ha portato via la casa e i soldi promettendogli affari d’oro!…

FEDERICO: (interrompendola)ho capito tutto!… il centro non è ancora pronto!..‘sta poretta non se po lascià in mezzo a la strada, noi c’avemo posto!… tanto è per pochi giorni!… vero?!…a me me pare che el centro lo stamo a fa noi dentro casa nostra!… tu, tanto hai già deciso! No?!


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ADALGISA: don Giovanni si è raccomandato tanto, perché loro, nel loroappartamento non la possono ospitare!… e, poi!… si è così affezionata a zia Gertrude!… si fanno compagnia!…

FEDERICO: senti!.. sbrigatevi ad aprì ‘sto benedetto centro d’accoglienza che quinon se ne po più!… semo diventati peggio de porta a porta!… vengono tutti qui da noi!…

ADALGISA: grazie maritino mio!… lo sapevo!.. tu sei sempre comprensivo!…

FEDERICO: eh! Si!… comprensivo fa rima co’ coione, però!

ADALGISA: ma che dici, sono due parole diverse!…

FEDERICO: nella forma si!… ma nel significato fanno rima!… hai voglia se fannorima!… (ripensandoci) ma almeno questa donna sapete da dove vene, chi è?!… non potete fidavve sempre e subito del primo che ve capita!…

ADALGISA: poveretta!… era ridotta così male che l’abbiamo dovuta rivestire dacapo a piedi!… non gli è bastata la truffa!… prima aveva subito anche l’annullamento del matrimonio!… capisci che trauma!…

FEDERICO: (che alla parola annullamento comincia ada allarmarsi)che haidetto?!… l’annullamento del matrimonio?…

ADALGISA: si, hai capito bene!… ha avuto l’annullamento del matrimonio!… tantianni fa!… la casa e i soldi che gli sono stati truffati erano il regalo per aver acconsentito all’annullamento!…

FEDERICO: (sempre più pallido e timoroso)ta-ta… ta-ta-nti anni fa?!… e comese chiama ‘sta donna… lo sai?…

ADALGISA: si chiama Agnese!… perché me lo chiedi?…

FEDERICO: (quasi svenendo)pe-pe… pe-pe… pe sapello!(tra se)per lamiseria!… ma non è possibile!… non può esse’ la stessa persona!… non posso esse’ così scarognato!.. sarà una coincidenza!… speramo!

ADALGISA: (che ha visto il marito così strano)ma che hai ti senti male?… che tisuccede?…

FEDERICO: (assorto nei pensieri)eehh!?… no, gnente!… gnente!…(alzandosi inpiedi) me manca l’aria!… ma non è gnente!… è già passato!…(entrano dal fondo Valentina e Pasqualino)

SCENA TREDICESIMA

(Valentina, Pasqualino e Detti)

VALENTINA: i conti vi salutano e vi ringraziano, aspettano il nostro invito!…(sibutta sul divano) ah!.. come sono felice!… che giornata fantastica!…

FEDERICO: (tra se)per me i conti tocca falli adesso!… se non è unacoincidenza!… (facendo il verso alla figlia)

ADALGISA: gli è piaciuta la fattoria al conte zio?…

VALENTINA: è stato entusiasta!… vero, pasqualì?…

PASQUALINO: ha voluto sape’ tutto!… el valore de tutti l’animali!… uno peruno!… per me quello è matto!… m’ha interrogato su tutto!… e se non sapeo risponne s’arrabbiava pure!… peggio de quanno annavo a scola!… è matto!… è matto!.. te lo dico io!…


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FEDERICO: (passeggia nervosamente)ho bisogno de ritiramme un attimo!…scusateme!… (esce verso le camere)

VALENTINA: ma che c’ha papà?… se sente male?…

ADALGISA: non lo so!… ha cambiato umore all’improvviso!… dice che non èniente!… sarà la stanchezza!…

VALENTINA: povero papà!… lavora tutto il giorno!…

PASQUALINO: a compete tutto el giorno coi matti e coi vitelli ce se strapazzasa!… c’ha bisogno de riposasse ogni tanto!… per fortuna che l’aiuto io!…

ADALGISA e VALENTINA: per fortuna!(sorridono tutti e tre mentre dal fondoentrano Gertrude, don Giovanni e Agnese)

SCENA ULTIMA

(Gertrude, don Giovanni, Agnese e Dettti, poi Federico)

GERTRUDE: ah!… annamo bene!... co’ tutto quello che c’emo da fa’, ce lapassamo così?… ogni minuto perso è una pecorella smarrita!…

VALENTINA: zia Gertrude stai sempre in trincea!…(sorridendo)sempre colrosario spianato!…

DON GIOVANNI: eccoci qua!…(vedendo Pasqualino)ah!Tu stai qui?…eccoperchè non ho sentito le campane!… che fai Pasquali’… scioperi?

PASQUALINO: (un po’ intimorito)stavo a aiutà Federico e me ne so scordato!…e poi don Fulgenzio me dice sempre de non preoccupamme che nel caso ce pensa esso!…

DON GIOVANNI: don Fulgenzio te vole troppo bene!… però ce lo sai che èanziano e spesso se dimentica le cose!… eh!… Pasqualino, Pasqualino!… (nel dire questo gli si avvicina e gli da una pacca sulla spalla, Pasqualino istintivamente si copre le orecchie con le mani) … se non c’eri bisognava inventarti!… ma che fai, te fanno malele orecchie?

PASQUALINO: pensavo che me le volevi tira’!… ancora me fanno maledall’ultima volta!… (risata generale)

ADALGISA: (notando Agnese un po’ spaesata prende in mano la situazione)allora, Agnese, tutto bene?… questa è casa mia, ti piace?

AGNESE: (donna di mezza età vestita semplice un po’ intimorita)si, è bella!.. anzi

èbellissima!… però io, non vorrebbe da’ tanto disturbo, me dispiace pe’ tutta la situazione!…

ADALGISA: non ti preoccupare, farai compagnia a zia Gertrude!.. te l’ho giàdetto!…

DON GIOVANNI: stai tranquilla, sono persone ospitali e per bene!… io di loro mifido ciecamente!… e poi, è solo per qualche giorno!..

PASQUALINO: si, si!… so’ tanto bravi!… la signora Adalgisa è tanto generosa eel marito è un pezzo de pane!… se te lo dico io te poi fida’!…

VALENTINA: ce credo!… stai sempre qui!…se non lo sai tu!…co’ papà sete culoe camicia!… uuh, scusate!

DON GIOVANNI: a proposito… dove sta?


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GERTRUDE: (che ha sempre il rosario in mano)già!.. dove sta l’eretico?(adAgnese) ecco il lavoro che c’aspetta, riporta’ st’eretico sulla retta via!…

ADALGISA: zia Gertrude, ancora con questa storia!… Federico è un po’brontolone ma alla fine è un buon cristiano!…vero don Giovanni?

DON GIOVANNI: Federico pratica un pochino poco!… ma è un uomo buono, e gliuomini buoni sono del Signore!

PASQUALINO: è vero!… è vero!

VALENTINA: papà è andato un momento di là!… penso che fa presto, però!

PASQUALINO: è partito quasi de corsa!… avoia se fa presto!… quanno ci stannocerti richiami perdice pure tempo!… al culo non se comanda!…

DON GIOVANNI: (deciso)Pasqualino, finiscila!… torna in parrocchia ad aiutaredon Fulgenzio, cammina!…

PASQUALINO: (a testa bassa si avvia verso l’uscita brontolando)vado, vado!…tanto è sempre colpa mia!… solo Federico me vole bene! (ed esce)

AGNESE: che al nome Federico aveva sobbalzato)Fe-Fe-derico?… avete dettoche se chiama Federico?…

ADALGISA: si, mio marito si chiama Federico!… perché, è un nome tantostrano?

AGNESE: no, no!… però che curiosa coincidenza!… anche il mio ex marito…insomma… quello del matrimonio annullato se chiamava Federico!… è curioso, no?

ADALGISA: ci sono tanti uomini che si chiamano Federico… è un nomeabbastanza comune… semplice coincidenza

AGNESE: ma certo che è una coincidenza!… però non ve nascondo che sentìquel nome all’improvviso m’ha fatto un certo effetto!…. acqua passata, ormai!…

GERTRUDE: se vede che era un altro eretico!… è el nome che porta male!…

VALENTINA: zia Gertru’!… quanto si tragica!… vedi il diavolo dapertutto!…vadoa vede’ che fine ha fatto papà, piuttosto!..(esce verso le camere)

DON GIOVANNI: buone, buone!… nessuno porta male, tanto meno un nome!… epoi cara Agnese non poi più parla’ di ex marito… il matrimonio è nullo… quindi non è mai esistito!… poi il mondo è pieno di persone con lo stesso nome!… non puoi tremare ogni volta che senti nominare Federico!…(entra Federico proveniente dalle camere)

FEDERICO: qualcuno m’ha cercato?

GERTRUDE: parli del diavolo e spuntano le corna!

DON GIOVANNI: (gli va incontro dandogli la mano)salve Federico…

ADALGISA: Federico!… don Giovanni ha accompagnato Agnese che, come ti hodetto rimarrà con noi qualche giorno!… eccola qua!…

AGNESE e FEDERICO: (che hanno sbiancato nel vedersi)tu!..tu-tu!… non èpossibile!… svengono tutti e due cadendo sugli angoli opposti del divano tra lo stupore e l’incredulità degli altri mentre si chiude il sipario)

FINE PRIMO ATTO


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ATTO SECONDO

Stessa scena del primo atto, tre giorni dopo.

All’aprirsi del sipario entra in scena, proveniente dalle camere, Gertrude.

SCENA PRIMA

(Gertrude poi Valentina)

GERTRUDE: (mentre sistema un po’ in giro)Signore ti ringrazio!… se non eroarrivata io a sistema’ un po’ le cose dentro sta casa!..è proprio vero che la provvidenza, mette sempre el tappo dove rimane el buco aperto!..

VALENTINA: (che si era fermata un attimo sulla soglia prima di entrare e haascoltato le parole della zia) Bongiorno zia Gertru’!… che fai parli da sola?…

GERTRUDE: bongiorno Valenti’!… ringraziavo il Signore che m’ha mannato quidove c’era tanto bisogno de qualcuno che rimettesse un po’ a posto le cose!… hai visto co’ tre giorni quanto so stata brava!…(pausa) sempre co’ l’aiuto del Signore!… (si fa il segno della croce)

VALENTINA: (sorridendo)brava zia!.. se non c’eri toccava inventatte!…

GERTRUDE: ridi, ridi!…però se non ero io, tra tu padre e Agnese!… e poi anchetu madre!… o, e c’è voluta solo la pazienza mia!… e l’aiuto del Signore!… (si mette a mani giunte) certo che Federico e Agnese tutto pensavano meno de incontrasse qui!…tu madre poi, lì, per lì, l’ha presa proprio male, eh!…. doppo ha capito!… poretta

Agnese!… è stato uno sciocche!….

VALENTINA: senti, zia!… se pe’ annulla’ el matrimonio ha voluto la casa e i soldi,tanto poretta nun me pare!… papà, poi, sarà fatto a modo suo, ma non è certo un delinquente!…dunque!….

GERTRUDE: comunque sia!… quello che è stato è stato!… se Agnese c’ha lecolpe sue!.. el Signore l’ha punita per bene!… ha aperto l’occhi anche a tu madre!… gli ha fatto capi’!…

VALENTINA: mamma se l’era presa perché papà è stato zitto per tutti sti anni!…don Giovanni gli ha spiegato bene che un matrimonio annullato dalla sacra rota è come se non fosse mai stato fatto!…(cambiando discorso) comunque de tutta ‘sta storia ce so’ annata de mezzo io, la cena de fidanzamento ufficiale co’ Attilio me tocca falla in parrocchia stasera insieme all’inaugurazione del centro d’accoglienza!…

GERTRUDE: era l’unico modo perché tu padre non voleva qui Agnese amangia’!… non hai visto a che ora rientramo la sera e che levatacce la matina pe’ non falli incontra’?

VALENTINA: piuttosto dove sta stamattina?… tu stai qui!…

GERTRUDE : è annata avanti co’ tu madre!… dovevano parla’!… dice!…(riscuotendosi) piuttosto annamo anche noi che s’è fatto tardi!… oggi c’aspetta unagiornata!…(escono dal fondo. La scena rimane qualche attimo vuota, poi entrano Attilio e Torquato discutendo)

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SCENA SECONDA

(Attilio e Torquato)

ATTILIO: no, zio!… io non posso aspetta’ più!… non posso sta’ co’ ‘stopensiero!… co’ ‘sto dubbio!… non me la sento de gioca’ più!.. me so innamorato sul serio de Valentina!… non me la sento de pijalla in giro!…non ce dormo più manco la notte!…so’ venuto a cercalla stamattina per dije tutto!.. prima che sia troppo tardi!…

TORQUATO: (preoccupato e arrabbiato nello stesso tempo)aspetta un momento,non esse prescioloso!… mo che stemo un pezzo avanti voli rovina’ tutto?… io rischio d’anna’ in galera non ce pensi?… che te lo si scordato l’ultima volta, quanno ho truffato quella femmina facennoie venne casa?…. per fortuna che avevo cambiato nome!… io ce

sto attento, mica faccio come te che usi el nome vero e poi te vai a innamora’ pure!…. el

bello è che hai fatto usa’ anche a me el nome vero!…. che stupido che so stato!…

ATTILIO: (sedendosi)la truffa l’hai fatta tu mica io!… se t’eri contentato de un po’de soldi e de magna’ a sbafo non t’era successo de esse denunciato pe’ truffa e raggiro!…

TORQUATO: questo significa tradimento!… tu pugnali a le spalle l’unico parenteche t’è rimasto!… quello che s’è levato el pane da la bocca pe’ sfamatte!…

ATTILIO: veramente si stato sempre un morto de fame!… e l’hai fatto diventa’pure a me!… l’unico pane che c’hai avuto l’hai comprato coi soldi che hai truffato a le persone!…. quanno non te li sei giocati a carte!…. come l’ultima volta!…

TORQUATO: so’ stato sfortunato!… sinnò c’eravamo sistemati per bene e nonc’era bisogno de continua’ a campa’ così!… co’ tanti sotterfugi!…

ATTILIO: se me lasci fa’ a modo mio, el tempo de le vacche magre è finito!…. per

me de sicuro!… e forse anche per te!…

TORQUATO: (interrompendolo)sarebbe a dì?… spiegate mejo!…

ATTILIO: Valentina me vole bene!… s’è innamorata de me!… se je racconto tuttoprima che sia troppo tardi, sicuramente me perdona e non succede gnente!… io me sistemo!… anche perché je vojo bene veramente!… e, tu!…. dopo che hai messo a

posto i conti co’ la giustizia!… me veni a trova’ ogni volta che te pare e, magni a spese mie!…

TORQUATO: (andando su tutte le furie)ma tu si annato fori de cervello!… e io,secondo te, me faccio mette in galera pe’ fatte un piacere?…. perché il signorino s’è

innamorato !…. e vole mette la testa a posto?!…. scordatelo!…

ATTILIO: (cercando di convincerlo)da retta zio!… è l’unica cosa da fa’!… sennòqui finisce male!…

TORQUATO: Atti’, aspetta!… non essi prescia!… facemo passa’ stasera!…domani poi se vedrà!… ne riparlamo!… a stomaco pieno se ragiona mejo!… che ne dici?!…

ATTILIO: (guardandosi intorno)ma piuttosto, qui, non c’è nessuno!… eppurec’era la porta aperta!…

TORQUATO: (rendendosi conto solo ora di essere nella casa di Valentina)maqua dentro m’hai portato?!… se ce sentono, semo rovinati!… via, via, annamo via, prima che arrivi qualcuno!…

ATTILIO: (aprendo la porta che da verso le camere)Valentinaaa!… ci sei?…


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TORQUATO: (con lo stesso tono)tu, ci sei!… ma, matto da lega’!… zitto che cescoprono!… annamo via!…(lo afferra per un braccio e lo porta fuori quasi trascinandolo,la scena rimane vuota per qualche istante, poi entra Salvatore con in mano un vecchio beauty-case)

SCENA TERZA

(Salvatore, poi Pasqualino)

SALVATORE: (è un uomo di oltre settanta anni vestito in maniera semplice e unpo’ goffa, ha i capelli spettinati e porta in mano un vecchio beauty-case. Entra quasi in punta di piedi, molto timidamente) è permesso?… c’è nessuno?…si può?… (non avendo risposta, avanza lentamente guardandosi intorno con molta curiosità soffermandosi qua e là su varie cose rimirandole con gesti e versi da bambinone) hiiii!!..che bella casa!… guarda quanti libri!…(ne prende qualcuno e lo sfoglia velocemente) questo l’ho letto!… pure questo l’ho letto!… uuuhhh!!.. quanto ho letto in manicomio in sessant’anni che c’ho passato!…chissà come sarà el nipote mio!… io no lo conosco!… quanno m’hanno rinchiuso era piccolo el padre!… poro fratello mio, m’hanno detto che è morto!…e, pure la moglie!… è morta!… dice!… (entra Pasqualino dal fondo con lo sguardo basso su un giornale di parole crociate, non si accorge di Salvatore, inciampa goffamente sull’uscio, come al solito)

PASQUALINO: ardaje!… c’ho fatto l’abbonamento su ‘sta porta?!…(sempre atesta bassa si va a mettere seduto al tavolo intento a fare le parole crociate)

SALVATORE: (che in disparte ha seguito a bocca aperta le mosse di Pasqualinotenta di avvicinarsi piano piano in punta di piedi ora di qua, ora di là, cercando di vedere in faccia quello che lui crede suo nipote, con un filo di voce cerca di chiamarlo) Fe-fe…fe-fe…(quando gli è vicino Pasqualino lo vede all’improvviso e fa un salto dalla paura e Salvatore si rifugia nell’angolo più lontano)

PASQUALINO: aaaahhh!!!… santa Filomena benedetta!…. e tu chi sei?…

SALVATORE: (sempre con il beauty-case in mano si riavvicina piano)io!… io so’Salvo!.. zio!…

PASQUALINO: io co’ la paura che c’ho avuto, mica lo so se so’ fori pericolo!…(simette la mano sul cuore)

SALVATORE: no, no!… dicevo che io so’ Salvo, zio Salvo!…

PASQUALINO: ambè!… hanno salvato zio!… so’ contento!…(ripensandoci)maperché, che gli era successo?!… e, poi, quale zio?!.. io so’ solo al monno?!… io vivo in parrocchia co’ don Fulgenzio!.. e anche co’ don Giovanni!…(ogni volta che nomina don Giovanni porta istintivamente le mani a coprire le orecchie)

SALVATORE: (sempre più sbalordito)ma!..ma!… el direttore m’ha detto che c’haifamija?… che questa è casa tua’!… tant’è vero che m’ha fatto lascia’ qui davanti!…

PASQUALINO: macchè casa mia si!… io ce vengo ogni tanto pe’ aiuta’Federico!… casa è sua!… anzi, è de la moie!.. la signora Adalgisa!…

SALVATORE: (sentendosi sollevato)ah!.. ma tu non sei Federico?..(tra sé)meno

male!..


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PASQUALINO: (ridendo)macchè Federico!… io so’ Pasqualino el sagrestano,primo e unico sonatore de le campane del paese!…ma!.. in sostanza tu chi sei?!…

SALVATORE: Salvo Lacasa!…

PASQUALINO: (guardandosi intorno)perché!.. c’è pericolo che se sbraca?!..

SALVATORE: (imitando le mosse di Pasqualino)che cosa se sbraca?…

PASQUALINO: casa!..

SALVATORE: e che ne so io!…

PASQUALINO: comme che ne sai!.. hai detto che salvi la casa!.. allora da chelasalvi si non se sbraca?!..

SALVATORE: ma, no!.. che hai capito!.. io me chiamo Salvo Lacasa!.. SalvatoreLacasa e so’ lo zio de Federico!…

PASQUALINO: ah!.. mo ho capito!.. (ripensandoci)ma se si lo zio de Federicocome hai fatto a scambiamme con esso.. che si pure orbico?

SALVATORE: (al pubblico)e per fortuna che in manicomio c’hanno rinchiuso ame!… (a lui) io Federico non l’ho visto mai!…non ce semo mai incontrati!…

PASQUALINO: beh!.. mo che c’eri potei aspetta’ un altro poco pe venillo atrova’!… manco fossi stato chiuso in manicomio!…

SALVATORE: (tra se)bravo!.. c’ho passato sessant’anni, la dentro!… e senzauna ragione!…

PASQUALINO: dicevi qualche cosa?…

SALVATORE: si!.. che non vedo l’ora de conosce mi nipote!… si me lo poi cerca’per piacere!… visto che sei de casa!…

PASQUALINO: comme no!.. te lo vado a chiama’ subito!… de sicuro sta in girope’ le stalle!..(si avvia verso l’uscita incontrandosi sulla porta con Attilio e Torquato che entrano in gran fretta discutendo come al solito. Pasqualino per evitarli quasi cade per terra)

SCENA QUARTA

(Attilio, Torquato e Detti)

ATTILIO: no, zio!… t’ho detto che voio parla’ co’ Valentina!…

TORQUATO: ma possibbile che non riesco a fatte cambia’ idea!…

PASQUALINO: (reggendosi a stento)e che sete diavoli?!…

SALVATORE: (colto di sorpresa alla vista dei due comincia a correre per lastanza urlando) in manicomio non ce voio torna’!… in manicomio non ce voio torna’!…(si rannicchia in un angolo piagnucolante)

TORQUATO: (spaventato dalla reazione di Salvatore esce di corsa)Attilio,pensaci bene!…

PASQUALINO: (avvicinandosi a Salvatore che è ancora impaurito)nun c’ave’paura!.. loro so’ i conti che so’ tornati!… questo è el fidanzato de’ Valentina, la fija de Federico!… è el conte Attilio!… quell’andro è brutto peggio de la fame!… pare un diavolo!… ma è el conte zio!… è lo zio suo!..(indica Attilio)

ATTILIO: (si ricompone)vorrei parlare con Valentina!.. me la chiami per favorePasqualino?…avrei una certa fretta!…


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PASQUALINO: Valentina qui non c’è!… sta in parrocchia co’ tutti quell’andri aprepara’ pe’ stasera!… che non ce lo sai?!…

ATTILIO: si, si, lo so!… pensavo fosse qui!… la vado a raggiungere subito!..arrivederci!…(esce dal fondo)

PASQUALINO: ciao!… ciao!…(rivolgendosi a Salvatore)  ancora lì stai?!…

SALVATORE: senti Pasquali’!… co’ tutte ste paure!… c’avrei bisogno delgabinetto!… me dici dove sta?…

PASQUALINO: (divertito)sta de là appena entri a destra!… la paura fa brutti scherzi,eh!…va, va!… io intanto cerco Federico!..(Salvatore esce di fretta dalla porta interna, mentre Pasqualino si avvia per uscire dal fondo e, si incontra con Federico che sta entrando)

SCENA QUINTA

(Federico e Pasqualino, poi Salvatore)

FEDERICO: o!.. Pasquali’ sei tu?…. che succede, che ho sentito un po’ de

confusione?

PASQUALINO: ah!… Federi’ adesso te veneo a cerca’!…(cerca di spiegare ma siagita e fa molta confusione) faceo le parole crociate!… doppo ho storzato perché eraSalvo!…. poi i conti so’ tornati!… perché prima c’erano due e doppo uno!…. poi nessuno!…

FEDERICO: non ho capito gnente!… calma Pasquali’ veni qua e mettite a sede’(si siedono) adesso con calma me spieghi bene!…

PASQUALINO: dunque!… io so’ arrivato e ho inciampato su la porta!…a

proposito falla aggiusta’ sinnò un giorno o l’andro me ce ammazzo!… doppo chi t’aiuta!…

FEDERICO: insomma me dici quello che è successo?…

PASQUALINO: stavo a fa’ le parole crociate!… queste ve’!..(prende in mano ilgiornalino che sta sul tavolo)… me l’hadato don Giovanni perché dice, che così me‘struisco!… e doppo faccio meno sbaji!… te che dici, è vero, Federi’?…

FEDERICO: si, è vero!…(un po’ spazientito).. insomma, voi annà avanti !… mefai capi’ che è successo?…hai parlato de conti che tornano, poi non tornano!… de quello che era salvo!…

PASQUALINO: ah, si!… sta dellà!…(ridendo)… al gabbinetto!… ji hanno messopaura i conti!…

FEDERICO: (spazientito)chi ce sta al gabbinetto!…

PASQUALINO: ci sta Salvo, lo zio tuo!…

FEDERICO: (interrompendolo e alzandosi in piedi)zio Salvatore?… e quanno èarrivato?… perché non me l’hai detto subito?…hai parlato cinese pe’ mezz’ora!…

PASQUALINO: (verso il pubblico)..allora c’ha ragione don Giovanni!… uno sestruisce vero co’ le parole crociate!… ho imparato el cinese!…

FEDERICO: (incalzandolo)come t’è sembrato?… un po’ strano?… dimmedimme!…

PASQUALINO: beh!….(fa dei gesti incomprensibili senza rispondere)… che te

dico!…(allarga le braccia)…


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FEDERICO: (ironico)piano non t’affatica’!… tra la domanda e larisposta pijate unattimo de sosta!…(risoluto) insomma è strano o no?… che effetto t’ha fatto?…

PASQUALINO: a di’ la verità… un po’ strano è!.. anchi la valigia che porta èstrana!…

FEDERICO: (visibilmente preoccupato)… proprio oggi dovea ariva’?!… nelbelmezzo dell’inaugurazione del centro d’accoglienza!… e del fidanzamento ufficiale de Valentina e Attilio!…te pare facile spiegallo a Adalgisa?!… doppo la faccenna de Agnese!…ma io che ce posso fa’?!… manco io sapevo che esisteva!…(rivolgendosi a Pasqualihno) .. ma che sta a fa’?!… da quanto tempo sta al gabbinetto?…

PASQUALINO: c’è annato poco prima che arrivassi tu!… è partito de corsa!…dunque quello ch sta a fa’ te lo poi immagina’!..al culo!… ce lo sai, no?…

FEDERICO: non se commanna!… me l’hai già detto!…(rientra Salvatore)…zitto,zitto!… eccolo!…(rimane un attimo a guardarlo)

SALVATORE: (si ferma anche lui un attimo a guardare il nipote).. si la fotografiade tu’ padre!… una goccia d’acqua!… Federico, nipote mio che piacere!..(gli va incontro e lo abbraccia)

FEDERICO: (sorpreso dalla normalità dello zio)… so’ contento zio!… te trovobene!… io manco sapevo che esistevi!…quanno papà me raccontava, da piccolo, io pensavo che era una favola inventata da lui!…papà e mamma so’ morti presto e, io non ho saputo più gnente de te!…

SALVATORE: magari fosse stata una favola!… invece è tutto vero!…sessant’anni c’ho passato!… e pe’ fortuna, poi, che l’hanno chiuso!… sinnò ce morivo pure!… manco io sapevo che esistevi fino a che non l’ha scoperto el direttore!.. poco tempo fa!…

PASQUALINO: (che nel frattempo, seduto al tavolo, ha ripreso a fare le parolecrociate) ma che si stato in galera?… chi hai ammazzato?…

FEDERICO: ma che galera!… zitto Pasquali’!… continua a fa le parolecrociate!…(allo zio) .. io te trovo bene zi!… ma perché t’hanno rinchiuso?…

SALVATORE: perché quando io ero ragazzo era proibito sognare!… ioimmaginavo de vive in un mondo tutto mio!.. i sogni io li sceneggiavo!… m’arrampicavo dapertutto!… una volta immaginavo d’esse un pilota!.. una volta un soldato!.. una volta un chirurgo e allora operavo un pollastro immaginanno d’esse in sala operatoria!… per tutti ero strano!… ero da cura’!… un giorno in gran silenzio me presero e me rinchiusero in manicomio!..c’avevo quindic’anni!… tu padre n’aveva nove!… manco me l’hanno fatto saluta’!… per quei tempi avecce un fijo in manicomio era una vergogna!…

FEDERICO: nessuno t’è mai venuto a trova’?…

SALVATORE: papà e mamma due volte!… poi morirono giovani!.. e da allora!…

FEDERICO: nemmeno papà c’è venuto mai?…

SALVATORE: non sapeva dove stavo!… se lo immaginava!.. forse!… manessuno gli ha mai detto niente!… era piccolo!…poi è rimasto orfano!…

FEDERICO: ma lui qualcosa sapeva!.. me lo raccontava come fosse unafavola!…

SALVATORE: forse nonha voluto sape’!… ha preferito crede’ anche lui che fosseuna favola!… forse è mejo così!…


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PASQUALINO: (che ha seguito il racconto a bocca aperta).. tutti sti anni sempreco’ la camicia de forza?!…e per anna’ al gabbinetto comme facevi?!…

SALVATORE: (sorridendo)gnente camicia de forza!.. chi sta benino è libero decircola’ tranquillo!… solo che stai sempre li dentro!…

FEDERICO: oh, zi!… l’amici non ce l’avei?… nessuno t’ha mai cercato?!…

SALVATORE: c’avevo una fidanzatina de un anno meno de me!… eroinnamorato cotto!… era bella!… bionda!… non ho saputo più gnente!… è passato tanto tempo che nemmeno come se chiama me ricordo più!…(cambiando tono) però se la rivedo so’ convinto de riconoscela anche adesso!… me la vedo ancora davanti!.. come se stesse qui!…

FEDERICO: certo zi’!… n’hai passate de cotte e de crude!…

SALVATORE: nun ce voio pensa’ più!… basta col passato!… mo nun vedo l’orade conosce el resto de la famija!… tu’ moje!.. tu’ fija!… el fidanzato !… tutti insomma !…

PASQUALINO: el fidanzatode Valentina l’hai conosciuto!… e pure lo zio haiconosciuto!… t’hanno messo pure paura!… i conti !… perché so’ conti, sa!…

FEDERICO: (collegando il discorso) ah!.. ecco perché parlavi de conti prima!… èpassato Attilio e lo zio?…perché non m’hai chiamato?!…

PASQUALINO: Attilio cercava Valentina!.. ce dovea parla’!… se dovea parla’ co’te, cercava Federico!… a me m’ha domannato de Valentina!..

FEDERICO: va bene, va bene! Ho capito!… e el conte zio che voleva? … ..

PASQUALINO: e io che ne so!… annava discutenno col nipote!… quanno hannosaputo che Valentina stava in parrocchia so’ partiti in tromba!.. el conte zio pareva peggio de un lampo!…un diavolo!… pare un diavolo de quanto è brutto!…

SALVATORE: è brutto davero!…ha impressionato pure a me!…

FEDERICO: (alzandosi)annamo zi’ !.. annamo in parrocchia che te presento alresto de la famija!..(al pubblico) pe’ le sorprese è mejo la parrocchia le reazioni so’ più contenute!…

SALVATORE: (alzandosi)con vero piacere!..

FEDERICO: tu Pasquali’ rimani qui!… se dovesse capita’ qualcuno che ce cercace telefoni in parrocchia!.. va bene?

PASQUALINO: si, si!… tanto c’ho da fa’ le parole crociate!.. annate puretranquilli!.. qui ce penso io!.. (Federico e Salvatore escono dal fondo sorridendo)

SCENA SESTA

(Pasqualino, poi Valentina e Attilio)

PASQUALINO: (rimasto solo si ributta a capofitto sulle parole crociate)dunque!… dove eriamo rimasti!… ah! Ecco!… cinque verticale!… “si prende chiudendo un occhio”… quattro lettere!… (ci pensa su) … uovo!… come non m’è venuto in mente subito!… (lo scrive) .. u-o-v-o!… lo facea sempre la perpetua de don Fulgenzio!… la pora Filomena!… annava la el pollaro!… pijava un ovo!.. lo bucava!… chiudeva un occhio!… e lo beveva!…facile no? … annamo avanti!… sei verticale!… “la praticava don Giovanni”…(ci pensa un po’) .. perché la praticava?!… semmai la pratica!… mica è


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morto!…ah!… so pure questa!… sa-gre-sti-a!… pe’ forza!… che pratica un prete!…(entrano dal fondo Valentina e Attilio)

VALENTINA: (visibilmente turbata e arrabbiata)… sei un vigliacco!… untraditore!… un farabutto!… un morto de fame!… altro che conte!…hai rovinato tutto!…

ATTILIO: (implorandola)lo voi capi’ che te l’ho detto prima apposta!… perché meso’ innamorato de te!… e non te voleo pija in giro!… io te vojo bene veramente!… ecco perché t’ho detto tutta la verità!…

VALENTINA: non solo hai preso in giro a me!… ma tutta la famija mia!.. adessochi je lo dice?!… comme se fa a annulla’ tutto!… che vergogna!… a mamma chi je lo dice, adesso!…

PASQUALINO: (che ha assistito alla scena a bocca aperta come al solito)… sevolete je lo dico io!… basta che me dicete quello che je devo dì!…

VALENTINA: Pasquali’!… per piacere non te ce mette pure te eh!…piuttosto,perché non vai a vede’ se el vitello ha preso el latte!… visto che papà non c’è!…

PASQUALINO: uuh!.. poretto me m’ero scordato!… ce vado subito!… poro donRodrigo!…(via dal fondo)

ATTILIO: (implorante)te prego, Valenti’!… te scongiuro!… non rovinamo tuttoadesso!…

VALENTINA: sei tu che hai rovinato tutto!…proprio oggi, poi!…

ATTILIO: è tutta colpa de zio!.. co’ le manie de guadagna’ facile se infila in certestorie!… e me coinvolge pure a me!… ma adesso basta!… ho conosciuto a te e vojo mette la testa aposto!…senti!… noi stasera facemo come se gnente fosse!… poi, domani!…. je raccontamo tutto!… che ne dici?

VALENTINA: tu la metti tanto facile!… è la fiducia mia che hai perso!… comefaccio a credete!…come faccio a perdonatte!… (entrano dal fondo Gertrude e Agnese)

SCENA SETTIMA

(Gertrude, Agnese, Valentina e Attilio)

GERTRUDE: èh, il perdono!… beato chi se lo merita!… che succede ragazzi?…ve vedo preoccupati!… paura pe’ stasera?…

AGNESE: e beh!… se capisce!… anchi questo è un piccolo passo!…no?..

ATTILIO: (visibilmente a disagio)beh!… veramente!… un po’!… insomma!…

VALENTINA: perché non dici la verità?!… perché non dici anche a loro che sifinto!… che non si un conte vero!… che si un morto de fame che se volea sistema’!… compreso tu zio!…

GERTRUDE: (sorpresa)oh!.. Signore benedetto!…(si fa il segno della croce)..e tucome l’hai scoperto?…

ATTILIO: je l’ho detto io!… quanno me so’ accorto che m’ero innamorato sulserio!….. (a Valentina) t’ho detto tutto proprio perché non te voio perde’!…

AGNESE: … che te pija un corbo monno!… ma tutte tocca sentille , diquì?…

GERTRUDE: (a Valentina)è vero?… è annata così?…

VALENTINA: si, zi’!… è annata così!… m’è venuto a cerca’ al Centroappositamente pe’ dimmelo!…


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GERTRUDE: e beh!..ce fai tante storie?!... certo non s’è comportato benedicennote tutte ‘ste bucie!… però, te vole bene veramente perché c’ha avuto un bel coraggio a raccontattelo proprio oggi!… col rischio de rovina’ tutto!… dimme un po’?.. tu je voi bene ?…o il fatto che non è più conte te cambia qualcosa!…

VALENTINA: a me non me importa gnente seè conte o morto de fame!… io voiobene a Attilio, mica al titolo!… però!…

GERTRUDE: (interrompendola)gnente però!… t’ha detto la verità!… ve voletebene!… che altro cercate!…e poi se vede che el Signore ha deciso così!…

AGNESE: su Valenti’ non te fa prega’!… oggi non è facile trova’ una persona chete dice la verità e che te vole bene!…

VALENTINA: c’havete ragione!…(a Attilio).. te perdono!…(si abbracciano)…

ATTILIO: (staccandosi dall’abbraccio)mo c’è rimasto un problema però!…convince zio!.. quello non sente ragioni!…se io me so trovato in questa situazione la colpa è la sua!…è campato sempre a sbafo truffanno la gente!…

AGNESE: questo se merita una lezione!… quello che ha truffato a me ancora lodevono acchiappa’!… ‘sto delinquente!… facemoiela pagà per tutti!…

VALENTINA: se lo facemo stasera, rischiamo de rovina’ la festa!… e tuttiscoprono quello che è successo!… ce po’ anna’ de mezzo Attilio!…

AGNESE: hai ragione!… tocca studia’ un’andra cosa!…

GERTRUDE: aspettate!.. m’è venuta un’idea!…lo facemo veni’ qui!… co’ la scusade ritrovacce tutti in fattoria prima d’anna’ a la festa!… e poi… je facemo pija una de quelle paure che se l’ha da ricorda’ finchè campa!…(si fa il segno della croce) Signore mio perdoname!

AGNESE: che te pijasse un bene!… le studi tutte!… ma pe fallo veni’ qui, commefacemo?!…

GERTRUDE: je telefona Attilio dicennoie che ce dovemo incontrà prima de lacena!… (con tono deciso) vero Attilio?…

VALENTINA: ma se è un vagabondo senza fissa dimora dove je telefona,inpiazza?…

ATTILIO: (avviandosi verso l telefono)non ve preoccupate!.. lo so io dove

cercallo!…(compone un numero) … pronto!?… sono Attilio!… c’è lo zio?… si,

grazie!….(mette la mano sulla cornetta e si rivolge agli altri) .. l’ho trovato!…pronto zio!…

senti devi passa’ a casa de Valentina prima de anna’ al centro d’accoglienza!.perché annamo via tutti insieme!….. si, io sto già qui!…no, no sta tranquillo non j’ho detto

gnente!… che sto a fa’… je sto a aiuta’!…parlo normale perché sto momento non c’è nessuno!… si sto solo!… appena possibile!… semmai saremo i primi!…no,no, non je dico gnente!… ciao!…(richiude il telefono)

VALENTINA: (correndogli incontro e abbracciandolo)..bravo Attilio mio!… si statogrande!..un attore!…

GERTRUDE: bene!… el più è fatto!.. adesso non ce resta che aspetta’!…

AGNESE: non vedo l’ora che arrivi!.. c’ho el dente avvelenato!…(entra dal fondoAdalgisa seguita da Federico)


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SCENA OTTAVA

(Adalgisa, Federico e Detti, poi Pasqualino)

ADALGISA: (furibonda con il marito).. è inammissibile!… è inaccettabile!… è laseconda cosa che mi hai tenuto nascosta!… una più grave e seria dell’altra!… che altro devo scoprire dopo vent’anni!… che sei stato in galera?… che altro!… oramai m’aspetto di tutto!…incredibile!… ha uno zio in manicomio da sessant’anni e te lo tiene nascosto!… roba dell’altro mondo!…

FEDERICO: (tenta di interromperla)non lo sapevo nemmeno io!… me voicrede!… l’ho scoperto tre giorni fa!… quanno me arrivata la lettera del direttore de Rieti!…

VALENTINA: (dopo la sorpresa)mamma!… papà!… se po’ sape’ che èsuccesso?… che ve litigate!…

ADALGISA: tuo padre ci ha tenuto nascosto di avere uno zio in manicomio!… eoggi all’improvviso è arrivato qui!… per rovinare la festa a me!… tanto lo so che l’ha fatto apposta!…(al marito) che mi occupassi del centro di accoglienza a te non è mai andata giù!… m’hai sempre ostacolato!…

FEDERICO: ma possibile che non me volete crede’!… fino a tre giorni fa non nesapevo gnente!… che ve lo devo di’ in cinese?!…(entra Pasqualino dal fondo inciampando come al solito)

PASQUALINO: se volete el cinese ve lo spiego io!… ogni tanto lo parlo!…(noncapendo quello che succede, si azzitta e guarda uno per uno cercando di afferrare i discorsi)

ADALGISA: allora perché non l’hai detto tre giorni fa?!… e questa famosa letteradov’è?…scommetto che non la ritrovi!…

FEDERICO: siccome non c’era scritto el giorno in cui sarebbe arrivato, aspettavoche passasse la festa del’inaugurazione e poi con calma te lo dicevo!…chi se potea immagina’ che arrivasse oggi!…era tanto contento de conosceve che semo venuti subito là!…

ADALGISA: (interrompendolo)… giri intorno, giri intorno ma la lettera non escefuori!…

FEDERICO: adesso arriva!…(a Pasqualino).. Pasquali’!.. vamme giù la stalladelle vacche sopra la porta c’è una cassettina!… aprila e portame su la lettera che sta la dentro!… hai capito?…

PASQUALINO: si, si!… vado jù la stalla!.. pijo la lettera!… saluto don Rodrigo etorno!… (esce dal fondo)

GERTRUDE: certo!… che non sapessi gnente, me pare tanto strano e pococredibile!…chi ce capisce è bravo!…

ATTILIO: che situazione ingarbugliata!…

AGNESE: eh, si!… è ‘ntricata ‘ngemmale!

FEDERICO: (accortosi solo ora di Agnese).. e tu che ce fai di qui?!…me pareade ave’ fatto un accordo!.. o sbajo?!…

GERTRUDE: je lo chiesto ioperché me serviva una mano!…

VALENTINA: senti papà!… ma questo zio da che parte sarebbe!…

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FEDERICO: è el fratello del poro papà!.. è stato rinchiuso in manicomio quannoc’aveva quindici anni e papà ce n’avea nove!…tu nonno quanno io ero piccolo me raccontava ‘sta storia!… io ho sempre creduto che se l’era inventata!… poi anche loro so’ morti giovani e io non ho saputo più gnente fino all’arrivo de sta lettera!…

ADALGISA: (interrompendolo, ironica).. che non si ritrova!… forse se l’èmangiata il vitello!…

PASQUALINO: (entra con la lettera in mano).. eccola, eccola l’ho trovata!…

FEDERICO: (la prende, la apre, gli da un’occhiata e la porge alla moglie)leggifemmina malfidata!…

ADALGISA: (passa la lettera agli altri)..avevi ragione!… che sei l’unico parentesembra una scoperta recente fatta dal direttore!…

AGNESE: chissà quanto avrà sofferto poretto!…(occhiataccia di Federico)

GERTRUDE: beh!… mo che tutto s’è chiarito, vado a prepara’ le cose mie!…annamo Agne’! (escono verso le camere)

VALENTINA: possibile che in tutti questi anni no l’ha cercato nessuno, manco unamico c’aveva?

FEDERICO: m’ha detto che c’aveva una fidanzatina ma non ha saputo piùgnente!… figurate che non se ricorda più nemmeno come se chiamava!… però è convinto che se la vede la riconosce subito anche se so passati tanti anni!…

VALENTINA: (ai genitori)ma voi che ne pensate?!… secondo voi è guaritoveramente?!…

FEDERICO: a me sembra una persona normalissima!… che ha sofferto tanto, si,però gnente de strano!…

PASQUALINO: (che nel frattempo si è rimesso seduto al tavolo a fare le parolecrociate) tanto normale a me nun me pare!… c’ha paura de tutto!…

ADALGISA: con quello che ha passato mi sembra il minimo!…

ATTILIO : ( che nel frattempo a girato per lastanza sfogliando qualche libro presodalla libreria) adesso dove sta, questo signore?…

PASQUALINO: che l’ete armannato al manicomio?…

FEDERICO: l’avemo lasciato a chiacchiera’ co’ don Giovanni e don Fulgenzio!…don Giovanni m’ha detto de non preoccupamme che lo riaccompagna lui!…

ADALGISA: la cosa positiva di tutta la storia è che abbiamo trovato un altro ospiteper il centro d’accoglienza!…

FEDERICO: nun credo proprio!… zio Salvatore è l’unico parente che m’èrimasto!.. l’ho ritrovato dopo tanti anni e lo metto in un centro d’accoglienza?!… non se ne parla proprio!… zio Salvatore rimane qui in casa nostra!…

ADALGISA: (risentita)come, come?!… tuo zio lo vuoi ospitare qui in casa, e ziaGertrude la vuoi mandare al centro d’accoglienza?!… tu sei matto!… se ci rimane tuo zio Salvatore in questa casa, ci rimane anche zia Gertrude!…

FEDERICO: ma la monaca di Monza è venuta qui appositamente per collaborareal centro!…zio Salvatore dopo sessant’anni de manicomio lo rinchiudo un’altra volta?!… io non me la sento!…

PASQUALINO: (sempre facendo le parole crociate)la sorella di mamma!?!…zia!

ADALGISA: appunto!… zia la sorella di mamma resta in casa mia!…


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VALENTINA: (sbuffando)intanto che discutete noi annamo a aiutarla!… lazia!..vieni Attilio!.. che ce dai una mano!…

ATTILIO: (mette a posto il libro e segue Valentina)perché la chiama monaca diMonza?…

VALENTINA: perché c’ho un padre spiritoso!… mo te spiego!…(si gira verso igenitori) …non credete che i zii siano oramai grandi abbastanza pe’ sceje da soli doveanna’ a vive?…(esce verso le camere seguita da Attilio)

FEDERICO: c’ha proprio ragione la bambina!… lo decideranno loro dove vojono

sta!…

ADALGISA: (sedendosi)finalmente un ragionamento sensato!…la bambina comela chiami tu, oggi si fidanza ufficialmente e tra un po’ di tempo prende marito!… te lo sei dimenticato?…

PASQUALINO: ah!… eccola la parola!… ma-ri-to!… lo diventa il fidanzato dopoche si sposa!… marito!.. oh!… non me venea!…

FEDERICO: schiavo diventa!…altro che marito!… schiavo!…

PASQUALINO: schi-av-o !… non c’entra!… c’è una lettera in più!…

ADALGISA: (rialzandosi).. Federico ha sempre voglia di scherzare!…(al marito)andiamo a prepararci pure noi, piuttosto!.. che tra un po dobbiamo andare!

FEDERICO: (seguendo la moglie)arrivamo subito Pasquali’!.. tu intanto continuaa fa el guardiano, eh!…(escono verso le camere)

SCENA NONA

(Pasqualino, poi Torquato)

PASQUALINO: (rimasto solo)Pasqualino controlla questo!.. Pasqualino sona le

campane!… corri dal vitello!… spegni le candele!… Pasqualino fa’ la guardia!…tutti a

commanna’!… e si per caso te sbaji!… chi te litiga e chi te tira le recchie!…quanno je sto

tra i piedi so scemo!… quanno je servo, invece, devo esse bravo e sverdo!…un giorno o

l’andro sparisco e non me faccio più trova’!… voio vede’ doppo comme fanno!…fa la

guardia!.. beh!, no la faccio?!… si serve abbaio pure!…(fa il verso del cane)

…bau!..bau!…bau!…(si rimette a fare le parole crociate) … che stupido!…è cane!… la

parola che me mancava è cane!…fa la guardia, ringhia e abbaia!… che voi che sia!…

cane, no?…(entra Torquato dal fondo)

TORQUATO: (vestito sempre allo stesso modo e parlando sempre cadenzato)èpermesso?!… si può?!…

PASQUALINO: (alzandosi in piedi, tra se)arieccolo!… el diavolo in persona!…(alui) avanti, avanti!…

TORQUATO: Buonasera!… solo?…

PASQUALINO: a meno chenon si orbico!… qui ci stemo io e te!… tu e io!…

TORQUATO: no, volevo dire!… insomma!…. gli altri non sono in loco giunti?…

PASQUALINO: si, si!… stanno tutti dellà a preparasse!… mo te li chiamo!…

TORQUATO: non importa!.. aspetto!….


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PASQUALINO: (va verso la porta delle camera e bussa)… ce sete?… è arrivatoel conto!…voleo dì!… che el conte è tornato!…insomma sta di qui!….(tornando verso di

lui) intanto s’accomodi!…(tra se) a me questo non me piace proprio!…TORQUATO: (sedendosi)grazie!… dicevate qualcosa?… PASQUALINO: che me tocca fa tutto da me!…(entrano, provenienti dalle

camere, Adalgisa, Federico, Attilio e Valentina)

SCENA DECIMA

(Adalgisa, Attilio, Valentina, Federico e Detti, poi Gertrude e Agnese)

ADALGISA: caro conte, benvenuto!…(gli da la mano e Torquato gliela bacia)èarrivato un po’ in anticipo!.. e, poi, la festa non è qui, ma…

ATTILIO: (interrompendola)gli ho telefonato io che passasse qui!…

VALENTINA: (intervenendo)..così, andavamo via tutti insieme!…

FEDERICO: allora!… che ce racconta el conte zio?…che se fa de bello?…

TORQUATO: beh!… dipende cosa si intende con el vocabolo bello!…

PASQUALINO: bello non è una parola che loriguarda de sicuro!…è peggio deuna paura de notte!…

VALENTINA: (che si è spostata in un angolo con Attilio)Atti’!.. qui le cose secomplicano!… mamma e papà non ce volevano!…

ATTILIO: speriamo che se sia inventata qualcosa zia Gertrude!..ma quannoarriva?…

ADALGISA: (notando i due giovani nell’angolo)cosa confabulate voi due?…

PASQUALINO: fanno come i piccioni!.. rughi!.. rughi!… rughi!…

FEDERICO: (da uno scappellotto a Pasqualino)non fa lo spiritoso, tu!…(entradalle camere Gertrude seguita da Agnese)

GERTRUDE: se aspettavate noi eccoce qua!… semo pronte!…(si guarda intornocercando Torquato e ammicca a Valentina e Attilio come dire che ci pensa lei)..buonasera!… si-gnor co-nte!…

AGNESE: (riconosciuto Torquato rimane un attimo a bocca aperta immobile, poicaccia un urlo disumano indicandolo) aaaaaaahhhhhhhh!!!!!… è lui!…. èlui!…truffatore!… delinquente!… acchiappatelo!…acchiappatelo!…

TORQUATO: (vistosi scoperto comincia a correre per la stanza inseguito daAgnese Federico e Pasqualino, fanno due giri poi, esconotutti dal fondo tranne Pasqualino che si ferma sulla porta mimando la scena esterna)sono innocente, sonoinnocente!…

FEDERICO e AGNESE: fermate disgraziato!…

PASQUALINO: (sulla porta con le spalle al pubblico)Daje, acchiappalo:corriFederì….no!....da quella parte….adesso nun te lo fa scappà!.....Bravo Don Giovanni:si

un campione! (rivolto al pubblico) L’ha fermato Don Giovanni! ( di nuovo con le spalle al pubblico come prima) Ambe’!arrivano pure i carabbinieri!( al pubblico) Mo s’è cotto duova j’ul tegame. Je ce stà bene, sto brutto fero! (si accalora) Oh! Avessivo visto Don Giovanni si che mossa!J,ha fatto la cianchetta e poi l’ha acchiappato sull’osso del collo…Do volea annà? (entrano gli altri uno per volta e parlano)


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GERTRUDE:il Signore fa trovare le persone giuste al posto giusto al momento delbisogno!…(rientra Federico tutto affannato)

FEDERICO: (asciugandosi il sudore)..uuff!… ammazzalo quanto correva!…sevede che s’allenano pe’ fa’ i delinquenti!…che faticata!…

PASQUALINO: si nun arrivava don Giovanni e quanno l’acchiappavi!…

ADALGISA: (rivolgendosi ad Attilio)tu piuttosto, vista la situazione!… ci devi dellespiegazioni!…

FEDERICO: e già!.. co stà faccenna come c’entri?…

VALENTINA: (intervenendo)ve lo spiego io quello che è successo!…Attilio m’haraccontato tutto stamattina al centro!…m’ha detto che lo zio l’ha coinvolto in questa storia!… ma lui s’è pentito e ha cercato de rimedia’ prima che era troppo tardi!.. vero Atti’?…

ATTILIO: si, è vero!…quanno me so’ reso conto d’esseme innamorato sul serio,ho cercato de rimedia’ raccontanno tutto a Valentina!… col rischio de perdela…

VALENTINA: e co’ l’aiuto de zia Gertrude !.. che m’ha fatto capi’ la sincerità deAttilio!… avemo attirato qui el finto conte pe’ smascherallo!…

GERTRUDE: è stato un caso che fosse la stessa persona che avea truffatoAgnese!… un caso deciso dal Signore!… naturalmente!…

ADALGISA: allora!.. Valentina, per te non è cambiato niente?.. vuoi andare avantilo stesso?…

VALENTINA: si, mamma!.. io vojo bene a lui, mica al titolo!…

FEDERICO: (ad Attilio)tu, giovanotto!.. da oggi in poi comportate bene, che tetengo sotto controllo, eh!…

ATTILIO: si, si, tranquilli!… ho afferrato il messaggio!…

GERTRUDE: visto che i conti so’ sistemati, vado a fini’ de preparamme le cosettemie!… ma Agnese do’ sta?… ancora fori?…

FEDERICO: stava a racconta’ tutto ai carabinieri insieme a don Giovanni!… sevede che ancora non hanno finito!…(Gertrude esce verso le camere)

PASQUALINO: ma allora!.. se i conti che prima erano conti, e adesso non so’ piùconti!…ma che conti so?…

FEDERICO: (dandogli una pacca sulla spalla).. qui de conti, Pasquali’, ce so’rimasti solo quelli da pagà!…(entrano dal fondo don Giovanni, Agnese e Salvatore)

SCENA UNDICESIMA

(Agnese,Don Giovanni,Salvatore e Detti,meno Gertrude)

AGNESE: (entrando)grazie tante, don Giova’!… si nun era per te ancoracurressimo!… che te pija un corbo monno!.. pareva un diavolo!…

DON GIOVANNI: non ho fatto niente di che!… me lo so’ trovato semplicementedavanti!.. e co’ l’aiuto del Signore l’ho fermato!… tutto qui!…

FEDERICO: veramente a me è sembrata una mossa da lottatore!… una bellapresa!…complimenti don Giova’!…

PASQUALINO: è vero, io confermo!… don Giovanni quanno acchiappa , nunmolla!… ne sanno qualche cosa l’orecchi mii!…(risata generale)


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ADALGISA: (rivolgendosi a Salvatore)allora, zio Salvatore, come ti trovi?…comeva, adesso?…

SALVATORE: (sempre con il beauty-case in mano)… me sento un po’ spaesato,però, so’ contento de ave’ ritrovato la famija!…se solo potessi sape’ che fine ha fatto quella ragazza che conoscevo tanti anni fa!…ma ormai!.. nun ce pensamo più, è mejo!… a proposito!…dove sta la nipotina che ancora non conosco!…

VALENTINA: (gli va incontro e lo bacia)eccome qua, zio!… bentornato tranoi!…lui è Attilio el fidanzato mio!…

SALVATORE: si, l’ho incontrato prima!…

PASQUALINO: l’hai incontrato prima quanno era conte!… ma adesso non èpiùconte!…perché lo zio, che era conte pure lui!… e che adesso non è più conte perché sta a paga’ el conto!…

DON GIOVANNI: piano, Pasquali’, non te incarta’!…tanto m’ha già raccontatotutto Agnese prima de sali’!…piuttosto, famme un po’ vede’ che hai combinato co le parole crociate che t’ho dato!…(prende il giornalino e legge) ma che hai scritto qui!…(ride) uovo?!… si prende chiudendo un occhio è mira no uovo!….

PASQUALINO: ma la pora Filomena chiudeva un occhio quanno beveva l’ovo!…le caselle erano quattro!… pensavo che era giusto!…

DON GIOVANNI: guarda che il don Giovanni che sta scritto qui non so’ io!…(aglialtri)sentite questa!… la praticava don Giovanni!… lui ha scritto sagrestia!…(mentre gli altri ridono gli batte il giornalino sulla testa) la risposta è seduzione!… questo donGiovanni che sta scritto qui tutto faceva meno che el prete!… hai capito?…

PASQUALINO: io però so’ scusato perché no lo conosco quel don Giovanni!..queste so’ domande a trabbocchetto!…(suona il telefono)

FEDERICO: (va a rispondere)pronto?… chi parla?…. oh, don Fulgenzio,

dimme!… si, si!… arrivamo subito!…si, stanno tutti qui!…(chiude la cornetta e agli altri) era don Fulgenzio!… ha detto che stanno arrivanno le autorità!…

ADALGISA: su, allora!.. sbrighiamoci!… chiamate la zia!…

AGNESE: ce penso io!…(si avvia verso le camere ma incontra Gertrude sulla

porta)

SCENA DODICESIMA

(Gertrude e Detti)

GERTRUDE: (entra con la valigia in mano).. eccome so’ pronta!…con l’aiuto delSignore oggi comincia una nova vita!…

AGNESE: anche per me!…

ADALGISA: (avvicinandosi alla zia)..zia Gertrude!.. lui è Salvatore!… lo zio diFederico!… quello che è stato tanti anni in manicomio!…

SALVATORE: (dandogli la mano)..Salvo Lacasa!…(la fissa imbambolato)..tutu-tu!…tu, tu!…

PASQUALINO: c’è la linea occupata!… nun se telefona!…

GERTRUDE: (anche lei lo fissa imbambolata)tu, tu!…tu-tu!…tu-tu!…

PASQUALINO: signori in carrozza si parte!…(scappellotto di don Giovanni)


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SALVATORE: tu seiiiii!…non è possibile!… non ce credo !… Trudy!… la piccolaTrudy! (gli cade il beauty-case dalle mani).. me gira la testa!…

GERTRUDE: oh Dio, me sento male!… Cicci!…vengono sorretti entrambi e fattisedere sul divano, gli fanno aria,dopo un attimo di smarrimento)… ecco perché erisparito all’improvviso!…

SALVATORE: (abbracciandola)sapessi quante volte t’ho pensato!…

GERTRUDE: io, no, perché credevo che a te non te importava più gnente!…

DON GIOVANNI: ma non hai chiesto notizie a nessuno?…

GERTRUDE: non potevo, perché la famija mia non voleva assolutamente che lovedessi!… perché era indiavolato!.. dicevano loro!… e la famija sua s’era trasferita quasi subito dopo!…chi poteva immagina’!…che prova Signore mio! (Gertrude e Salvo parlano tra loro)

DON GIOVANNI: eh, si!… il Signore v’ha messo veramente alla prova!…

ATTILIO: unagiornata piena de incontri e scoperte!…

AGNESE: meio de carramba che sorpresa!…(occhiataccia di Federico)

DON GIOVANNI: guardate che quando c’è di mezzo il Signore le sorprese sonotante e belle!...Il problema è quando sono gli uomini a farle!… le sorprese!.

FEDERICO: bisognerebbe avere la testa sulle spalle tutti quanti

PASQUALINO: :(toccandosi la testa)io la testa sulle spalle ce la tengo sempre, esennò dove la metto?

AGNESE: e chi c’ha più giudizio l’addopri anche pè chi non ce l’ha.

DON GIOVANNI: (ad Agnese e Federico)a proposito de chi c’ha piùgiudizio!…data la situazione, non credete che sia el caso de finilla con questa freddezza?… oramai!….

PASQUALINO: sinnò ve po’ pija el raffreddore!…(altro scappellotto di donGiovanni)

AGNESE: si è per me, non ci stanno problemi!… io li sbaji mii l’ho pagati co’l’interessi!…

DON GIOVANNI: (a Federico che è rimasto in silenzio)e tu?… non dici niente?…

FEDERICO: (dopo un attimo di titubanza)… ma si, va!… dopo tutto è passatotanto tempo!….e, poi, me sembra cambiata davero!…(ad Agnese) damoce la mano, va! … e che non se ne parli più!…(si danno la mano)

ADALGISA: Si ora basta con i discorsi: dobbiamo andare, altrimenti si fa tardi …..

VALENTINA: su, annamo che stasera c’è parecchio da festeggia’!…

AGNESE: ..èvero!.. che te pija un corbo monno quante ne so’ successe!…(siavviano tutti, poi si fermano richiamati da Gertrude)

GERTRUDE: (che nel frattempo si alza dal divano).. aspettate un momento!… ioe Cicci!.. anzi Salvo!…ormai non semo più ragazzini!… ve volevamo di’, insomma!…se don Giovanni è disposto a fallo!…noi!… insomma!… noi ce volemo sposa’!…sarà un po’ tardi mah!...e anna’ a vive al centro d’accoglienza!…

SALVATORE: si, noi ce volemo sposa’ e avremmo intenzione di andare a vivereal centro!….(applauso generale)

DON GIOVANNI: Oh!.. io non ho nulla in contrario!….(altra ovazione generale)

VALENTINA: via allora!…tutti al centro e che le feste incomincino!(escono tuttidal fondo tranne Pasqualino che rimane fermo al centro della scena)


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SCENA ULTIMA

(Federico e Pasqualino)

FEDERICO: (che non avendo visto Pasqualino torna indietro).. beh!.. che fai voirimane’ lì?…e poi che è sta faccia da funerale?!… oggi è un giorno de festa!…

PASQUALINO: no, è che pensavo!…chi se rincontra doppo tanto tempo!… chi sefidanza!… chi se sposa!….io, gira che te rigira, so’ l’unico senza famija!…

FEDERICO: (mettendogli una mano sulle spalle)… ma tutti noi semo la famijatua!… dove vai è casa tua!…tutti te volemo bene!…

PASQUALINO: emma voi mette una moje tutta tua!… una casa tutta tua!…

FEDERICO: te capisco!…te vojo aiuta’!…(avviandosi verso l’uscitasempre conuna mano intorno alle spalle) … che ne pensi de Agnese!… è libera!… se non altro vistoche tu casa non ce l’hai, non corri il rischio che te se la frega!…(risono entrambi).. via che stanno aspetta’ a noi!…(lo accompagna all’uscita, poi girandosi verso il pubblico) e voi che aspettate?!… qui è finito tutto!… la festa è al centro d’accoglienza!…se non ve sbrigate non trovate più posto!…(esce dal fondo mentre si chiude il sipario)

FINE DELLA COMMEDIA


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