ACHILLE CAMPANILE
IL CIAMBELLONE
Un Atto
Rappresentata la prima volta a Roma, la sera del 20 marzo 1925, al Teatro degli Indipendenti, diretto da A.G. Bragaglia
Personaggi
Lo zio Nicola
Carlotta
Berta, moglie de
Il Commendatore, padre de
L’atleta, fidanzato di Carlotta
L’Ipnotizzatore
Il Colonnello degli Ussari
Il Portiere
Il Fabbro-ferraio
La sala da pranzo-salotto in casa di Ludovico. Arredamento borghese. In fondo: a sinistra un pianoforte, o un radio-grammofono, al centro finestra e a destra una tavola su cui è preparato un rinfresco.
Si festeggia il fidanzamento di Carlotta con L'Atleta. All'alzarsi del sipario Ludovico, Carlotta, l'Atleta e Berta sono seduti in semicerchio.
I.
Carlotta, Berta, Ludovico, l'Atleta. Poi subito il Commendatore.
Carlotta (che ha un abito bianco da signorina in festa, deposita per terra un cappello a bombetta, ben visibile, al centro della sala e lo copre con un tovagliolo, con aria di circospezione. Quindi va a sedere presso il gruppo degli altri, che sono seduti in semicerchio, e chiama) Commendatore, può entrare.
Commendatore (con aria d'importanza: barbetta, pancetta, lenti e stiffelius - evidentemente stava origliando dietro la porta; entra nell'istante medesimo, con aria furba e sospettosa, mentre Ludovico, al piano o col radio-grammofono, attacca una marcetta in sordina, e continua a suonare più o meno forte a seconda che il Commendatore si avvicini o s'allontani dalla bombetta. Il Commendatore, seguito dagli sguardi di tutti, osserva in giro la stanza. Poi deciso e sicuro di sé, s'avvicina alla tavola, piglia un cucchiaino e, con aria di trionfo, va a presentarlo a Carlotta) È questo?
tutti No, no.
Il Commendatore contrariato fa qualche passo qua e là. Ogni volta che si avvicina alla bombetta, che è visibilissima, la musica cresce; e diminuisce quando s'allontana, mentre gli altri mormorano: «Acqua acqua, fuoco fuoco». Ogni tanto il Commendatore si ferma pensoso e scruta intorno.
berta, Carlotta, Ludovico (come se recitassero una preghiera)
Acqua, acqua, acqua, acqua, focone, fochetto, acqua...
atleta (che ha una giacca sportiva abbottonata fino al collo) Acqua, papà.
berta (tipo di madre nobile saccente e petulante, ha un ridicolo cappellino tutto pennacchietti. Siede tra l'Atleta e Carlotta separandoli ogni volta che essi tubano) Fuoco!
L'Atleta spara un colpo di rivoltella in alto.
tutti Che succede?
atleta Ho sentito dire «fuoco»...
berta Figlio mio, sta' più attento un'altra volta! (Sospirando; come se dicesse il rosario) Acqua, acqua, fuoco, fuoco.
atleta (con commiserazione) Fuocherello.
berta (severa) Questa è acquerugiola, figlio mio!
atleta Non vedi che è focherello?
berta Ti dico che è acquerugiola e basta.
Carlotta Commendatore, coraggio.
Il Commendatore si guarda intorno.
berta Mio marito è un po' miope.
Sempre accompagnato dalla musica, il Commendatore mette un piede sulla
bombetta e la schiaccia.
tutti L'ha trovata, l'ha trovata!
Il Commendatore raccoglie la bombetta, che è irriconoscibile.
atleta (si sganascia dalle risa) Ah, ah, ah, bellissimo! bellissimo! Come hai ridotto quel cappello, papà! (Ride sempre più forte guardando il cappello) Bellissimo, bellissimo! (A un tratto il suo sguardo diventa sbarrato e il riso gli muore in gola. Fissa il cappello e finalmente geme) Ma... È il mio cappello... Che scherzi stupidi!... (Strappa il cappello dalle mani del Commendatore e, con rabbia, cerca di ridargli la forma primitiva, aiutato da Carlotta, che lo conforta.)
Ludovico Sono desolato dell'incidente e propongo di fare un altro gioco.
Carlotta Facciamo «anello anello»!
berta è noioso. Facciamo le sciarade viventi.
Carlotta è passato di moda.
commendatore Sapete che cosa si gioca molto, adesso, a Londra?
Ludovico Che cosa?
commendatore Il «Cucuzzaro».
Ludovico È un gioco che appassiona sempre.
berta Specialmente se giocato bene.
Carlotta Allora, facciamo «È arrivato un bastimento carico di...».
atleta Benissimo.
Carlotta Si deve rispondere sempre con una parola che cominci con «A». (Getta un fazzoletto annodato all'Atleta.) È arrivato un bastimento carico di... atleta (con espressione) Amore! (Getta il fazzoletto a Carlotta.) È arrivato un bastimento carico di... (E aspetta con ansia la risposta.)
Carlotta Asparagi. (Getta il fazzoletto all'Atleta che è rimasto male per la risposta.)
È arrivato un bastimento carico di...
Ludovico Ma la finite di giocare fra voi due soli? Tutti abbiamo diritto! (Prende il fazzoletto su tutte le furie e lo getta a Berta.) È arrivato un bastimento carico di...
berta (con aria professorale) Aliquote.
Impressione.
CARLOTTA Eh?
berta(c. s.) Aliquote. (Getta il fazzoletto a Ludovico.) E’ arrivato un bastimento carico di... Ludovico Aspirina (Getta il fazzoletto a Berta.) È arrivato un bastimento carico di...
Carlotta prende il fazzoletto al volo. Berta fa un gesto di rabbia.
Carlotta Ardore. (Getta al Commendatore.) È arrivato un bastimento carico di... commendatore (grave come sempre) Legname.
tutti Paga pegno! Deve cominciare con «A»!
Si sente suonare il campanello.
berta Questo sarà mio fratello, il Colonnello.
Ludovico No. Non è la sua suonata. Lui ha un modo di suonare tutto suo. atleta Come Paderewski.
commendatore Deve essere il postino.
atleta A quest'ora? Piuttosto un telegramma.
Carlotta Vado a vedere. (Esce, si sente la sua voce dal di fuori) È lo zio Nicola!
Tutti s'alzano. Entrano Carlotta e lo zio Nicola.
II.
Zio Nicola e detti. Poi il Portiere, il Fabbro-ferraio, l'Ipnotizzatore.
Zio Nicola è un tipo cordiale festoso, veste un po' alla campagnola, ha il cappotto,
un cappello a larghe falde, un ombrellone e molti pacchi. Si ferma sulla porta.
TUTTI Lo zio! lo zio! È arrivato lo zio. Evviva lo zio!
Abbracci e saluti.
ZIO Dove sono i fidanzati? Carlotta? Ah, ah, birichini! In questo giorno di letizia pieno... (Abbraccia Carlotta e stringe la mano all'Atleta.)
LUDOVICO Ed ecco i genitori del fidanzato di Carlotta.
Strette di mano cordiali; il Commendatore s'inchina profondamente a Ludovico.
BERTA Mio marito è un po' miope.
LUDOVICO (molto premuroso) Caro zio, mi hai fatto un gran piacere a venire.
Levati il cappotto. Posa le valige. Avrai birsogno di riposo, no? Vuoi una tazza di brodo caldo? Con un ovino dentro.
ZIO No, no, per il momento niente. Più tardi, magari...
LUDOVICO Allora una tazza di caffè.
ZIO Grazie, grazie.
LUDOVICO Grazie, sì, o grazie no? Grazie no.
LUDOVICO Dovrai lavarti, cambiarti, metterti in libertà, rinfrescarti un poco.
ZIO (tenta di sbarazzarsi del cappotto, dell'ombrello, ecc., impedito di farlo dalle premure del nipote) Niente, sto benissimo.
LUDOVICO Dico, eh?, non farai mica complimenti!
ZIO Ma figurati, Ludovico.
LUDOVICO Se hai bisogno di qualche cosa...
ZIO (c.s.) Non ho bisogno di niente, t'ho detto.
LUDOVICO Senza cerimonie. Va' un poco a metterti sul letto.
ZIO Mano no.
LUDOVICO Vieni a vedere la stanza che ti abbiamo preparato.
ZIO (c.s.) Più tardi, nipote mio.
Ludovico (come se avesse un’idea luminosa) Vuoi un uovo al marsala?
zio (che intanto ha continuato a fare vani tentativi di levarsi il cappotto) Voglio levarmi
il cappotto.
Ludovico(continuando a impedire allo zio, con le sue premure, di sbarazzarsi del cappotto) Oh, se stanotte hai bisogno di qualche cosa, chiama. Se ti sentissi poco bene...
zio (c. s.) Speriamo di no.
Ludovico (c.s.) Poi ti farò vedere dove sta il...
ZIO (c.s.) Va bene, ho capito.
Ludovico (c.s.) Domattina che vuoi? Il caffelatte? Oppure la cioccolata? Pane e burro, naturalmente. Un po' di marmellata?
zio (c.s.) Quello che credi, per me è lo stesso.
Ludovico (c.s.) Sono proprio contento di vederti, ma se hai bisogno di riposarti...
zio (scattando) Insomma; vuoi farmi togliere il cappotto? Mascalzone!
Ludovico Sì, ma sarai stanco del viaggio. Tu fai i complimenti! (Si allontana preoccupato,mentre lo zio riesce finalmente a togliersi il cappotto, fulminando il nipote con le occhiate.)
berta (allo zio) Viene da molto lontano?
zio Da Rocca di Papa. Un'ora di viaggio. A proposito ho portato un regalo ai fidanzati: un ciambellone.
Ludovico Un...?
zio Ciambellone. È un dolce casereccio, che si fa al mio paese. Sai, roba semplice, senza pretese, fatto in casa. (Presenta il ciambellone: è una grossa ciambella di mezzo metro di diametro e dall'aspetto assai appetitoso.)
tutti (con ammirazione) Oh, com'è bello! Evviva lo zio, evviva il ciambellone!
zio (con fierezza) Eh?!
berta (esamina il ciambellone con l'occhialino) Si presenta veramente bene!
Grosso, grosso!
Il ciambellone passa per le mani di tutti, fra l'ammirazione generale.
Ludovico (allo zio) Grazie, zio, ma perché ti sei voluto incomodare?
Carlotta Fra noi, non c'era proprio bisogno.
commendatore (odorando il cappello dello zio Nicola) Che profumo! Che colore!(Ammira il cappello, estatico) Ci ha voluto mortificare.
zio Ma questo è il mio cappello. (Glielo toglie dalle mani.)
Ludovico Comunque il ciambellone è bellissimo.
zio Ma sta' zitto. Questo l'ha fatto la zia, con le sue mani, per festeggiare il fidanzamento della nostra Carlotta.
Carlotta Che pensiero gentile. Dobbiamo assaggiarlo subito.
berta Sicuro. Dev'essere assai sano. Già questi dolci caserecci...
Zio Certo, certo: tutta roba genuina.
berta Senza sofisticazioni.
Ludovico Chi lo taglia?
Carlotta Io. (S'avvicina alla tavola)
Ludovico Un momento. Prima riempiamo i bicchieri. (Esegue e dà a ognuno una coppa
di spumante.)
Carlotta Aspettate il ciambellone prima di bere.
Tutti fanno quadro col bicchiere in mano. Carlotta tenta invano di tagliare il ciambellone. Da questo momento comincia, in secondo piano, tutta una nuova commedia senza parole, che si svolge per conto suo, mentre in primo piano si avvicendano i dialoghi e le scenette attorno allo zio. Mentre Carlotta continua a sforzarsi si svolgono le scene seguenti.
ZIO (cordiale all'Atleta) Lei, dunque, è il mio futuro nipote,eh? Il fidanzato di Carlotta.
Che cosa fa, s'è lecito?
berta Mio figlio è campione di boxe e lottatore. Se vedesse che muscoli.(Prende un tovagliolo e lo tiene steso in modo che faccia sfondo al braccio dell'Atleta, il quale fa gonfiare enormemente il bicipite destro.)
zio Perbacco! (Tasta il bicipite dell'Atleta. Durante la scena seguente l'Atleta - a parte, ma in modo che il pubblico lo veda - si toglie un fazzoletto che aveva nascosto nella manica. Lo Zio, a Berta, indicando l'Atleta) È da molto tempo boxeur?
berta Da un anno. Prima era militare,
zio Ah, sì?
berta Sì. Viene dalla milizia. E lei?
zio (distratto) Io da Rocca di Papa.
berta No. Le domandavo da che professione, arte o mestiere ella proviene.
zio Ah, dal teatro. Prima appartenevo al teatro. Ma ho appartenuto al teatro pochissimo, in forma assai superficiale. Potrei quasi dire di non aver mai appartenuto al teatro. (Dopo una breve riflessione) Anzi, lo posso dire benissimo. (In tono perentorio, come se volesse smentire una diceria)
Non ho mai appartenuto al teatro, non ho mai visto un teatro, neppure
di lontano, né so che cosa significhi la parola «teatro».
Ludovico Bravo lo zio, bene lo zio.
berta (allo Zio, esaminandolo con l'occhialino) E così, eh, lei s'è stabilito in campagna?
zio Ah, sì, francamente la campagna è una gran cosa.
berta Io, però, preferisco il mare. In fondo, il mare...
zio Ma, vede, il mare... Lei forse non ha bambini...
berta Non ho che questo.
zio Me lo immaginavo. Sa, per chi ha bambini, la campagna è una gran cosa.
berta Lo capisco. Ma, le dirò; il mare è, come dire?, è un'altra cosa.
zio Non dico di no, non dico di no. Ma sa...
berta E lei ha figlioli?
zio Cinque.
berta Beato lei. Di che età?
zio II più piccolo ha sessant’anni.
berta A quell'età sono così carini. E li tiene sempre in campagna?
Zio Sempre. È un piacere vederli ruzzare sui prati, rincorrersi, giocare.
berta Lei è in città per un breve soggiorno?
zio Potrei dire disi …
berta Benissimo.
zio (continuando il suo discorso) ... ma non lo dico.
berta Forse ha delle proprietà in campagna?
zio Una casetta. Oh, non è gran che, intendiamoci. Una cosa da nulla. Una piccola casa. Piccolissima. Quasi non si vede, per quanto è piccola. Anzi, a pensarci bene, non si vede affatto. (Perentorio) Io non l'ho mai vista. Si potrebbe quasi dire che non esiste.
berta Perché dice: si potrebbe quasi dire che non esiste? zio È vero. In fondo si può dire benissimo: non esiste affatto.
berta È già qualche cosa. Si comincia dal niente,
zio Senza dubbio. (Mettendosi una mano in tasca, come se volesse estrarre il portasigarette.All'Atleta)Lei fuma?
atleta(si prepara a prendere una sigaretta) Sì, grazie.
zio(estrae il fazzoletto) Allora, mi dia una sigaretta.(L'Atleta resta malissimo; poi dà la sigaretta. Durante i dialoghi precedenti, dopo vani tentativi di Carlotta, anche Ludovico tenta di rompere il ciambellone, ma non ci riesce. Tentano insieme, ogni tanto aiutati dall'Atleta, con un crescendo sempre più vivo. Tentano con coltelli, coltelloni e martelli. Di quando in quando si sente cadere un utensile. In una pausa del dialogo cade con gran fracasso il ciambellone stesso e lo zio si volta. Tutti si danno un contegno per non far capire di che si tratta. N.B.: Tutta questa azione si svolge in gran silenzio, in modo di non sopraffare il dialogo. Nella pausa che succede alla caduta del ciambellone, Ludovico dice: «Vado a chiamare il portiere», e rientra poco dopo col Portiere che è armato di una gran sega e si mette a tentar di segare, invano, il ciambellone. Fa gesti disperati. Lo Zio, camminando, si avvicina al Commendatore, che è sempre seduto. Questi si alza egli fa un profondo inchino. Lo Zio è stupito) Ci siamo già salutati. (A Berta.)
berta Non ci faccia caso. è un po' miope e crede che lei sia un nuovo invitato giunto adesso.
Intanto l'Atleta s'è incontrato col Commendatore, che non riconoscendo suo figlio, gli fa un grande inchino.
commendatore (all'Atleta) Riverisco.
atleta Papà, sono tuo figlio!
Da qualche minuto lo Zio fìssa attentamente l'Atleta, che non sa che pensare di quest'esser fissato.
commendatore (s'avvicina alla tavola) Mi avete dimenticato eh? Potrei avere anch'io una fettina di ciambellone?
Carlotta (con imbarazzo) Sss! (Gli fa cenno di tacere.)
Il Commendatore unisce i suoi agli sforzi degli altri. Berta lo raggiunge e fa altrettanto.
Ludovico (a parte) Vado a chiamare il fabbro. (Esce.)
zio (all'Atleta) È straordinario come lei somiglia a un mio amico, un certo Mario. Lo conosce?
atleta Non ho il piacere. Gli somiglio nei lineamenti?
zio No. Anzi i lineamenti sono differenti. Ma c'è qualcosa in lei…
atleta Forse nello sguardo?
zio Tutt'altro. Nello sguardo non c'è nessuna somiglianza. Però, in qualche cosa...
atleta La voce?
Ludovico rientra col Fabbro-ferraio, che ha gli arnesi del mestiere, e tenta invano di rompere il ciambellone per mezzo di leve, saldatori e fiamma ossidrica.
zio Oh, no, no. Aspetti. (Lo studia) Non arrivo a rendermi conto, eppure... Si vuol alzare un momento, per favore?
atleta Volentieri. (S'alza.)
Lo Zio l'esamina a lungo, pensieroso, mentre si ode il
commendatore(che tempesta di coltellate il ciambellone, mormorando con voce soffocata) Mascalzone! Vigliacco! Furfante!
zio ( parlando tra sé) Nella figura non gli rassomiglia... Tuttavia... (Mormora mezze frasi, conqualche tentennamento del capo che non fa presagire nulla di buono. All'Atleta)
Si vuol girare, per favore? ( Lo Zio si volta verso la tavola.)
Tutti si ricompongono, per ricominciare gli sforzi appena lo Zio non vede.
atleta Fatto?
zio (grave) S'accomodi.
atleta (ansioso) Ebbene?
zio Ebbene, debbo dichiarare ch'ella non somiglia affatto, in nulla, al mio amico.
atleta (con rabbia) Maledizione! (Resta pensieroso.)
Lo Zio si volta verso la tavola: c. s.
Carlotta (con imbarazzo) Che te ne pare, zio, di questo vino? (Lo Zio, circondato da tutti, assaggia il vino con aria di conoscitore durante il dialogo seguente. Intanto, Ludovico entra con l'Ipnotizzatore, il quale, durante il dialogo stesso tenta di ipnotizzare il ciambellone, perché si rompa. Finalmente a causa del grande sforzo cade svenuto ed è sorretto daglialtri. Carlotta all'Atleta, che è rimasto pensieroso) Amore.
atleta Cara.
Carlotta A che pensavi in questo momento? Subito! Lo voglio sapere!
atleta Non te lo posso dire.
Carlotta (impaziente) Dimmelo, dimmelo. Presto.
atleta Non insistere, Carlotta!
Carlotta (bizzosa) E io lo voglio sapere!
atleta Ti prego.
Carlotta Sono io che ti prego. Se no, non ti voglio più bene.
A che pensavi?
atleta Oh, santo Dio, pensavo a te.
Carlotta A me? Davvero? E che pensavi di me?
atleta Pensavo: sta a vedere che adesso mi domanda a che pensavo e io
non so che cosa dirle.
berta (allo Zio, che ha continuato ad assaggiare il vino con estrema gravità)
Lei s'intende di vini?
zio No. Affatto.
Ludovico, l'Atleta, Carlotta, il Commendatore, il Fabbro, l'Ipnotizzatore e il Portiere s'affollano presso la tavola e alternano e uniscono i loro sforzi per rompere il ciambellone.
berta (allo Zio) E così, ella mi diceva di aver vinto un milione «dia «roulette».
zio Per l'appunto.
berta Fortunato lei! Quanto tempo fa? zio(fa un breve calcolo mentale) A Pasqua sarà un anno giusto.
berta Un anno!
zio Del resto manca circa un anno a Pasqua.
berta E’ vero. Come mai?
zio Semplicissimo. Il fatto avvenne sette giorni or sono, o per meglio dire, appena ieri. Ma che dico ieri? stamane! È avvenuto stamane. Non più tardi di stamane. Anzi, un minuto fa. Anzi, sta avvenendo mentre parliamo.
berta (stupita) Mentre parliamo?
zio (confidenziale) Per essere esatto, le dirò di più, tanto a lei posso dir tutto: il fatto deve ancora avvenire. (Ludovico, nel dare una martellata al ciambellone, s'è pestato un dito e comincia a saltare per la scena, lamentandosi e agitando la mano.)
Che c'è?
Imbarazzo generale. Ludovico, che continuava a saltellare per il dolore - per non destar sospetti nello Zio - profitta del fatto, che qualcuno, sul piano o col radio- grammofono, ha attaccato un ballabile, e si mette a ballare; tutti, compreso lo Zio, lo imitano, battendo ritmicamente le mani.
Carlotta (subito dopo la breve danza porta lo Zio alla finestra) Zio, vieni a vedere il panorama.
ZIO Ma io non lo voglio vedere.
Carlotta(spingendolo a forza e costringendolo ad affacciarsi) Voglio che lo guardi. È brutto, ma guardalo ugualmente. (Lo tiene con la testa fuori dalla finestra, durante le scene seguenti, malgrado eh 'egli si divincoli.)
BERTA (all'Atleta) Tu che sei lottatore, prova a rompere il ciambellone con la forza dei tuoi muscoli.
Atleta Sì, mammà.(Si toglie la giacca e appare in una maglia coperta di medaglie davanti e di dietro; indi si sforza per rompere il ciambellone.)
La musica tace, come al circo equestre durante gli esercizi difficili.
commendatore (come al circo equestre) Basta!
Ipnotizzatore Basta! (Idem.)
Portiere Basta! (Idem.)
berta Silenzio! (Idem.)
tutti Sss!... (Idem.)
Il lottatore si sforza sempre più, invano.
Carlotta (sempre tenendo alla finestra a forza, lo Zio che si divincola) Fate presto.
Ludovico (come al circo equestre) Basta, perdio!
Musica; comincia un trillo di nota bassissima.
atleta(lascia cadere il ciambellone, intatto e, mentre la musica ricomincia, saluta con la manolevata come un atleta di circo equestre e tutti applaudono) Non ci si riesce.
cameriera (annunzia, introducendola) Il colonnello Cannone.
III.
Detti e il Colonnello degli Ussari.
colonnello(nella divisa di Ussaro della Morte, entra maestosamente pestando i piedi e spargendo il panico; va verso Ludovico) Auguri, auguri, auguri. Un momento. (Estrae un biglietto minuscolo e legge) In questo giorno di festa solenne, vengo ad augurare ai cari fidanzati...
Ludovico (interrompendolo, a parte) Giungi a proposito, mio caro. Guarda se ti riesce di dare una sciabolata a questo ciambellone del diavolo.
colonnello Vuoi scherzare?
Ludovico Dico sul serio. Non è possibile romperlo.
berta è d'acciaio.
Carlotta (spingendo di nuovo lo Zio alla finestra) Zio, guarda un'altra volta il panorama, zio (si divincola; lamentoso) Ma l'ho già visto!
colonnello Largo! (Sfodera la sciabola gridando) Indietro tutti! (Momento di panico; il Colonnello si mette in guardia, grida) Eh... là! (E dopo qualche fìnta, lascia andare un terribile fendente; la sciabola va in mille pezzi e il ciambellone resta intatto. Il Colonnèllo resta con un mozzicone di sciabola in mano. Lo guarda meravigliato, mormorando) Oh, rabbia che mi prende! (Cerca di assalire il ciambellone, trattenuto dagli altri) Lasciatemi! Lasciatemi! Lo faccio a fette!
ipnotizzatore Non si comprometta.
colonnello (al ciambellone) Ci rivedremo.
Tutti sono impressionati e scoraggiati.
Ludovico Sentite: facciamo un ultimo tentativo. Proviamo tutti insieme.(Lega il ciambellone a un infìsso e tutti si mettono in fila, agli ordini del Colonnello.)
colonnello Attenti! Ri…poso! Attenti! In riga, là(al Commendatore, dandogli un colpo sulla pancia) pelandrone!...
Fate silenzio! Pronti! Via!...
Tutti (tirando come i pescatori tirano la rete) Ooooh... Issa!... Oooooh... Issa!... Oooooh... Issa...
Il ciambellone si stacca senza rompersi, e tutti cadono in terra.
zio (voltandosi) Ma che fate?
Ludovico (con imbarazzo) È un gioco di società.(Agli altri, che ormai sono tutti scapigliati e in disordine) Ancora un tentativo. A me, tutti!
Tutti afferrano il ciambellone, in circolo, e si preparano a tirare, agli ordini del Colonnello, mentre qualcuno al piano o col radio-grammofono, attacca una quadriglia.
Zio Ma si può sapere che fate?
Ludovico Balliamo la quadriglia.
colonnello Les messieurs, à droit. Les dames, a gauche. Saluez votre dame. Contraire.
Tutti girano vorticosamente, infine si fermano.
Ludovico Niente, niente, niente. Maledetto! Vuoi romperti? (Lo scaglia in terra.)
Tutti lo inseguono; per un po' il ciambellone si vede sballottato dappertutto, ma sempre intatto. La scena diventa sempre più selvaggia; tutti gridano e inseguono il ciambellone, armati di coltello, scalpelli, ecc. Sembra una scena d'«apaches». A un tratto Io Zio, che Carlotta tratteneva di nuovo a viva forza alla finestra, si fa al centro della scena.
zio Be', questo ciambellone è pronto?(Silenzio generale, imbarazzo. Lo Zio ne è sorpreso e preoccupato) Che c'è? Voi mi nascondete qualcosa. Parlate. (A Ludovico) Parla, in nome del Cielo.
Ludovico (vincendo il suo imbarazzo) Ebbene, zio, giacché lo vuoi, debbo dirti... che - in sostanza non è nulla di grave, non t'allarmare - ma... quel dolce casareccio...
zio II ciambellone. Non è buono, forse?
Ludovico Immagino che sia buonissimo, ma mi sembra, così a prima vista, un po' come dire... (Si volta verso gli altri.)
berta Resistente.
zio Oh, non vuol dire. Questi dolci casarecci sono sempre un po' duri. Anzi, debbono esserlo. È il loro pregio.
Ludovico (agli altri) Credo che non ci resti che una cosa da fare.(Cupo) Farlo saltare con la dinamite. Per l'appunto ho una bomba in casa. Se credete... (A Carlotta) Va' a prendere quella bomba sulla scrivania.
Carlotta Sì, papà. (Esce.)
Ludovico attacca il ciambellone alla catena del lume, poi, tornata Carlotta, vi applica la bomba con la miccia; il Colonnello e l'Atleta tremano come foglie.
colonnello (a Ludovico) Ma è carica?
Ludovico Altro che!
colonnello Oh, rabbia, che mi prende.
L'Atleta s'attacca alle vesti della mamma; Ludovico dà fuoco alla miccia e di corsa raggiunge il gruppo degli amici, addossato in fondo. La miccia si consuma nel silenzio generale e finalmente si ode la formidabile detonazione. Si spegne la luce e i mobili crollano con fracasso. Dalle macerie si levano nelle tenebre i lamenti generali.
voce Sono morto.
altra Anch'io.
voce Di chi è questo piede?
voce Dev'essere il mio. Portamelo qua.
voce Di chi è questo cuore?
voce dell'atleta E’ mio.
voce Di chi è questo fegato?
voce del colonnello è mio.
Silenzio di tomba. Poi si riaccende la luce e si scorge la tragica scena. Tutto è crollato. "Ritti sono morti. Solo il ciambellone pende dal soffitto, intatto.
SIPARIO