Il colonnello con le ali

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IL COLONNELLO CON LE ALI

Di CHRISTO BOYTCHEV

Translation © BARBARA CHIESA e TONI BERTORELLI

Personaggi:

Il dottore

Fetisov

Attore

Piccolo

Ladro

Caporale

Doganiera

PROLOGO

DOTTORE                          Dicono che in psichiatria non esiste un dottore normale. Forse è pe r questo che

ho scelto di lavorare in questo campo dopo aver lasciato l'istituto. Ho sofferto

spesso di lunghi periodi di depressione a causa dell'assurdità della vita di tutti i

giorni, quello che i filosofi chiamano esistenzialismo. Sí, non ho mai avuto molta

fiducia  in  me  stesso.  Ho  sempre  creduto  che  ci  fossero  molte  verità  in  un

conflitto ma non ho mai saputo quale sostenere. Gli psichiatri lo chiamano il

“complesso di Amleto”.

Nella    clinica    psichiatrica    della    regione,    dove    regna    la    miseria    e     il

sovraffollamento  cronico,  mi  hanno  detto  che  c'era  urgente  bisogno  di  uno

specialista giovane ed energico come me. Non lí nella clinica, ma ai Quaranta

Santi  Martiri,  un  reparto  distaccato  dell'ospedale,  che  ha  sede  in  un  vecchio

monastero tra le montagne. Dove c'erano una decina di casi interessanti ma non

pericolosi. « Non c'è rischio professionale là per un dottore », mi hanno detto, « e

non c'è un dottore ».

Era lontano solo quarantatré chilometri. È stato un viaggio difficile lungo le

strade dissestate di montagna.

Le montagne si facevano piú selvagge e affascinanti man mano che la strada

diventava piú dissestata e impercorribile. Non abbiamo incontrato un'anima. Poi

proprio alla fine di una enorme gola selvaggia con le rocce sporgenti sopra di noi, sono apparse le rovine del monastero. Avevo la sensazione di aver raggiunto proprio il cuore dei Balcani.

ATTO I


Scena 1


(Sera. Rumore di una macchina e luci di fari).

AUTISTA                           Questo è il monastero. Io torno indietro. Sta salendo la nebbia e ci sono i lupi qui

intorno.

DOTTORE                          Quali lupi?

AUTISTA                           Lupi veri! Si rintanano qui finché non arriva la neve.

DOTTORE                          E quando arriva la neve?

AUTISTA                           Diventano ancora di piú.

DOTTORE                          E come portate il cibo fin quassú?

AUTISTA                           Non lo portiamo.

DOTTORE                          Non capisco.

AUTISTA                           Capirà.

DOTTORE                          Non vive nessun altro qui oltre i pazienti?

AUTISTA                           Gliel'ho detto, no? I lupi.

DOTTORE                          Vaffanculo…!

Scena 2

(Stanza d'ospedale. Letti, sedie, un vecchio televisore. L'attore dà la schiena alla porta, è immerso in un libro. Sul letto vicino alla finestra, la figura immobile del russo che guarda fuori attonito. Non è rasato, ha la barba e capelli lunghi e sporchi. Sono entrambi avvolti in coperte e indossano vestiti assortiti casualmente. Entra il dottore.)

ATTORE

Buona sera. (Non alzano neanche lo sguardo).

(Piú forte) Buona sera! (Stesso risultato).

(Urlando) Buona sera! (Stesso risultato).

(Urlando piú forte) Scusate, ma siete sordi? Ho detto « Buona sera » tre volte.

(La doganiera guarda con attenzione dall'altra porta).

DOGANIERA

(Fissa dura il dottore) Ci siamo già incontrati alla dogana sul ponte del Danubio.

ATTORE

(Vede il dottore). Sei un nuovo paziente?

DOTTORE

Sono il nuovo dottore.

ATTORE

(Educatamente) Piacere. Io ho studiato all'accademia d'arte drammatica. Vuole

D

sentire uno dei miei monologhi?

Ho detto « Buona sera » un momento fa.

OTTORE

ATTORE

Mi dispiace non l'ho vista.

DOTTORE

Ma ho urlato…

ATTORE

Sono anacusico, completamente sordo, dottore…

DOTTORE

(Fissando  il  russo  che  è  ancora  nella  stessa  posizione  e  non  si  è  mosso

minimamente) E lui, è sordo anche lui?

ATTORE

Non lo so dottore. Non l'ho mai visto parlare. So solo che lo chiamano il russo.

DOTTORE

Dov'è finita la suora?

ATTORE

È scappata via.

DOTTORE

Ma non c'è il riscaldamento in questo posto?

ATTORE

No. Viviamo tutti nella stessa stanza per stare piú caldi.

DOTTORE

Cosí tu sei sordo?

ATTORE

Completamente. Quando facevo il servizio militare mi è esplosa una bomba tra le

mani cosí ho perso completamente l'udito.

DOTTORE

Beh, allora come fai adesso a sentirmi?

ATTORE

Non sento. Leggo le labbra. Scusi che ora è?

2


DOTTORE                          Le sette e trenta.

ATTORE                             Tra mezz'ora comincia il telegiornale.

PICCOLO                            (Bussando forte alla porta, facendo segnali con la pila e parlando da fuori) Sono

qui!

ATTORE                             Dev'essere il piccoletto. Entra, entra.

PICCOLO                            (Apre timidamente la porta e rimane sull'uscio) Sto entrando.

ATTORE                             Dai allora, entra!

PICCOLO                            Nessuno si muova.

ATTORE                             Va bene, va bene.

PICCOLO                            Va bene, ma tu ti stai muovendo.

ATTORE                             (Si ferma). Guarda mi sono fermato.

(Piccolo entra molto cauto, tiene la schiena attaccata al muro, fissa con occhi terrorizzati il dottore e l'attore. Il dottore fa un passo e piccolo si raggela all'istante, spaventatissimo, puntando la luce rossa di una torcia tascabile verso di loro).

PICCOLO                            Non muovetevi! Potrebbe essere pericoloso! Un movimento sbagliato e andrete

in prigione per tutta la vita.

ATTORE                             Questo è il dottore.

PICCOLO                            E se anche fosse? Siamo tutti uguali davanti alla legge. (Si infila sotto il letto piú

lontano) Potete muovervi ora, ma non camminatemi sopra.

(Per tutto questo tempo la doganiera ha fatto dei conti su dei fogli, sussurrando tra sé dei numeri. Poi cade in ginocchio).

DOGANIERA                    Centottantacinquemila, trecentosettantacinque! Signore perdonami! (Continua a

sussurrare una preghiera).

DOTTORE                          Che cosa ha?

ATTORE                             Soffre di questa mania di essere molto, molto piccolo e ha paura che qualcuno lo

possa calpestare.

PICCOLO                            Solo di sera. Durante il giorno sono normale, ma quando comincia a far buio io

divento sempre piú piccolo. Ho una regolare torcia rossa cosí se qualcuno mi

calpesta finirà a marcire in galera.

(Entra il caporale tenendosi con le mani gli organi genitali).

CAPORALE                       Me lo taglio via. (Tira fuori un coltello).

PICCOLO                            Vai a destra! Piú a destra.      (Illumina il percorso con la torcia) Vai a destra e

guarda dove cammini.

CAPORALE                       Questa volta ho deciso. Me lo taglio via!

PICCOLO                            Fai quello che vuoi ma stai attento a dove metti i piedi.

CAPORALE                       (Vede il dottore) Chi è un nuovo paziente?

ATTORE                             È il dottore.

CAPORALE                       (Indietreggiando) Un dottore, davvero?

DOTTORE                          Si, sono un dottore.

CAPORALE                       (Tenendosi ancora piú forte i genitali) Dottore, sono cosí ammalato.

DOTTORE                          Ti fa male?

CAPORALE                       Peggio! Io me lo taglio via!

ATTORE                             Fallo dopo. Ora comincia il telegiornale.

DOGANIERA                    (Alzando  la testa dai suoi conti)         Trecentottanta, settecentoquaranta! Signore

perdonami!

(Si apre lentamente la porta con un lungo cigolio e il ladro appare sull'uscio. Rimane sulla porta indeciso se entrare. Poi va a sedersi a fianco dell'attore)

ATTORE                             Non  sederti vicino a me. Non mi è rimasto niente. Guarda!              (Si rovescia le

tasche).


3


(Il ladro si va a sedere vicino al caporale)

CAPORALE                       Anch'io non ho niente. Guarda! (Si rovescia le tasche)

(Il ladro va verso il letto vuoto nell'angolo e si siede)

PICCOLO                            (Da sotto il letto) Ohi! Non su di me! Ti mando in galera!

LADRO                               Ci sono già stato. Non è peggio di qui.

DOTTORE                          (Al ladro) Sono il nuovo dottore. Di cosa soffri?

PICCOLO                            Lui di niente. Siamo noi che soffriamo per causa sua.

ATTORE                             È un alcolizzato. Ruba qualsiasi cosa e se la beve.

LADRO                               Non è vero. Rubo ma non bevo.

CAPORALE                       Ah no, allora dov'è finito il vino del monastero?

LADRO                               Non l'ho rubato. L'ho trovato.

PICCOLO                            E la benzina della jeep?

DOTTORE                          Quale jeep?

CAPORALE                       Una scassata. È stato un regalo di un contingente dell'esercito. I soldati ci hanno

dato anche una mezza tanica di benzina. E lui se l'è bevuta.

ATTORE                             Silenzio! Il telegiornale!

(L'attore accende la TV, appare una immagine in bianco e nero con la sigla d'apertura del TG, senza sonoro. Tutti si girano attenti verso lo schermo tranne il russo che sta immobile a fissare fuori dalla

finestra)

DOTTORE                          (Guardandoli sorpreso) Non si sente!

TUTTI                                 Shh…!

DOTTORE                          (Calmo) Perché non si sente?

CAPORALE                       L'audio non funziona.

(Appare il giornalista e le sue labbra cominciano a muoversi. Nello stesso istante l'attore, fissando attentamente il giornalista, comincia a dargli voce).

ATTORE                             Buona sera signore e signori. Anche per oggi i feroci combattimenti nei Balcani

sono continuati. L'UN  ha cercato nuovamente di arf arrivare un convoglio di

rifornimenti attraverso le zone occupate, ma il convoglio è stato bloccato dalle

forze di opposizione…

Buio

Scena 3

(Ambulatorio del dottore)

DOTTORE (Al telefono) Pronto, pronto! Parlo con l'ospedale della regione? Il primario, per favore! Pronto, pronto! È il primario? Sto chiamando da I Quaranta Santi Martiri. Qui non c'è niente… niente medicine, niente lenzuola, niente vestiti pesanti, cibo…cosa? Regali dai militari…? Sí, sí! C'è qualche scatola di pomodori, ma sono tutte scadute. Cosa? Ah… mangiarle il prima possibile cosí non marciscono. Bene, OK… e quando le hanno mangiate…? non ci sono medicine… ho bisogno di altre medicine… cosa? Medicine! Mi sente? Le do la lista… pronto? Pronto?

(Il dottore sbatte giú il ricevitore disperato e comincia a cercare qualcosa nelle sue tasche)

DOTTORE                          Oh Dio! (Apre la borsa e continua a cercare disperatamente) (Bussano alla porta).

DOTTORE                          (Grida) No!

CAPORALE                       (Entra sempre tenendosi i genitali) È terribile dottore…

DOTTORE                          Cosa?

CAPORALE                       Impotenza completa!


4


(Il dottore continua a cercare nella valigia, poi va verso il mobiletto delle medicine, legge le etichette Luminal, Diazepan, Valeriana… butta via le medicine e continua a cercare)

CAPORALE        (Ripete) Impotenza completa!

DOTTORE           Da quanto tempo sei qui?

CAPORALE        Sei mesi.

DOTTORE           Ce l'hai una moglie?

CAPORALE                       Non lo so… se non è già scappata… te l'ho detto           – sono qui da sei mesi,

impotenza completa.

DOTTORE                          Hai figli?

CAPORALE                       Sei. E a quanto pare non aumenteranno…

DOTTORE                          Non ti bastano?

CAPORALE                       Beh,  se  non  posso  piú  farne…  (In lacrime) che  vergogna,  dottore!  Tutto  il

vicinato riderà di me. Quando uno zingaro non può fare “quello” che cosa gli rimane…

DOTTORE                          Troveremo una cura, non ti preoccupare.

CAPORALE                       (Sospirando) Oh! Io so chi potrebbe guarirmi ma lei con me non ci vuole stare.

DOTTORE                          Chi è?

CAPORALE                       La doganiera. Lei è l'unica che potrebbe guarirmi.

DOTTORE                          E come?

CAPORALE                       Loro sanno tutto.

DOTTORE                          Le doganiere?

CAPORALE                       No, le puttane… posso farla entrare?

DOTTORE                          Ora?

CAPORALE                       Sta aspettando nel corridoio. (Apre la porta) Avanti. (Al dottore) Dille che deve

aiutarmi.

(La doganiera entra. Il dottore continua a cercare)

DOGANIERA                    Mi ricordo di te…

DOTTORE                          Ah sí? Dove?

DOGANIERA                    Alla dogana, sul ponte del Danubio. Il camionista de l TIR targato Sofia 29-86A.

Io mi ricordo di tutti. Mi sono fatta quindici camion al giorno per cinque anni.

DOTTORE                          Cosí tu sei una doganiera?

DOGANIERA                    La doganiera solitaria nella dogana dell'amore. Tutti gli uomini mi conoscono.

DOTTORE                          Tutti quanti?

DOGANIERA                    Cinque anni di 365 giorni fanno 1825 giorni. Moltiplica per 15 camion al giorno

fa esattamente 28375 uomini. Li ho annotati tutti (Indica la colonna). Tutti gli uomini conoscono la doganiera.

DOTTORE                          Beh, ma 28375 non sono tutti gli uomini.

DOGANIERA                    Sí, ma quando ciascuno di loro si vanta con altri due allora diventano 65125, e

quando ciascuno di loro si vanta con altri due…

CAPORALE                       195375! Con tutti questi uomini c'è stata, solo con me non vuole…

DOGANIERA                    Sono una grande peccatrice…

DOTTORE                          Hai fatto qualche cura?

DOGANIERA                    Cura? Non sono mica in ospedale, no?

DOTTORE                          Ah no, e dove sei?

DOGANIERA                    Come, dove sono, nel monastero I Quaranta Santi Martiri, dove sennò? Ho detto

allo specialista che volevo andare nel monastero e lui mi ha mandato qui. Qui posso espiare i miei peccati. Io voglio essere come Madre Teresa. (Esce).

CAPORALE                       (A lei) Aspetta, torna indietro. Il dottore deve dirti una cosa…


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DOTTORE                          Non ora. Ho finito per oggi.

(Il caporale segue la donna. Il dottore cerca di chiudere la porta dietro di loro, ma qualcuno sta cercando di entrare)

LADRO                               (Da fuori) Aiuto! Aiuto!

(Alla fine il ladro riesce ad aprire la porta e precipita dentro)

LADRO                               Dottore, mi hanno picchiato.

DOTTORE                          Solo perché sei un ladro.

LADRO                               Non lo faccio apposta.

DOTTORE                          È vera la storia del vino del monastero?

LADRO                               L'ho trovato in cantina…

DOTTORE                          E che hai fatto?

LADRO                               L'ho bevuto.

DOTTORE                          E della benzina?

LADRO                               Ho bevuto anche quella.

DOTTORE                          Hai bevuto la benzina?

LADRO                               Prima l'ho venduta…

DOTTORE                          Dove l'hai venduta?

LADRO                               In Serbia.

DOTTORE                          Hai attraversato la frontiera in pigiama?

LADRO                               Sí, in vagone letto… non volevo farlo. Pensavano di guarirmi tenendomi qui

dentro ma ho continuato a rubare piú di prima. Fino a oggi… (Butta un mucchio di denaro sul tavolo).

DOTTORE                          Di chi sono?

LADRO                               Degli altri pazienti.

DOTTORE                          Restituiscili immediatamente.

LADRO                               Non servirebbe. Li ruberei di nuovo.

DOTTORE                          Allora tienili tu e daglieli quando ne hanno bisogno.

LADRO                               È quello che faccio. Guarda  (tira fuori un pezzetto di carta) all'attore presi 700,

ridati 580. Al piccoletto presi 1200, dati 900. Tengo una lista precisa. Alla doganiera ho anche restituito piú di quanto le avevo preso…

DOTTORE                          Bene, allora custodisci anche i miei (cerca nelle tasche).

LADRO                               È inutile che cerchi. Li ho già presi.

DOTTORE                          (Meravigliato) Ma quando?

LADRO                               L'altra notte. Anche questa è roba tua (gli dà una scatola con delle fiale). Non

uso la morfina. (Esce).

(Il dottore fa un respiro profondo per riprendersi dallo spavento e poi chiude la porta, apre una fiala e si inietta il contenuto nel braccio. Bussano alla porta)

ATTORE                             (Da fuori) Dottore! dottore!

DOTTORE                          (Urlando) No!

(Il dottore finisce l'iniezione e si rilassa)

DOTTORE                          Tutto quello che ho detto di me è vero tranne un piccolo particolare che io non

sono un dottore sono solo un tossicodipendente. Mi hanno ricoverato parecchie

volte ma mi è servito solo a sostituire l'eroina con la morfina. È piú facile trovare

la morfina nelle cliniche… mentre cercavano inutilmente di guarirmi ho avuto

l'opportunità di leggere tutti i testi piú importanti sulle malattie mentali. E cosí mi è venuta l'idea di fingermi medico per potermi procurare piú facilmente la morfina. E adesso eccomi qui col mio falso diploma e le ultime dieci fiale. Speravo di trovarne altre qui. Ma qui non c'è niente e dovrò aspettare il prossimo


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rifornimento. E questo è tutto.

Buio

Scena 4

(La doganiera porta il russo sulla sedia a rotelle davanti al dottore. Il dottore è ancora sotto l'effetto della droga sta leggendo la cartella sul suo paziente).

DOTTORE

(Legge)  Dimitri  Fetisov,  49  anni,  padre  russo,  madre  bulgara.  Diplomato

all'accademia  militare  in  Bulgaria  e  alla  scuola  allievi  ufficiali  in  Unione

Sovietica. Volontario in Bosnia ha perso la sua famiglia… sviluppata una grave

schizofrenia depressiva. Non parla da due anni. Non ha parenti vivi in Bulgaria.

(Alza la testa e guarda Fetisov) Parliamo un po'? (Il russo non si muove). Che

giorno è oggi? (Stessa reazione). Sí… neanche io ricordo la data… cosa facevi

una volta?

DOGANIERA

Camionis ta. Un camion rosso targato Mosca 2728A.

DOTTORE

(Urlando isterico) Ciao! Mi senti?

DOGANIERA

Ciao. (Porta via il colonnello sul fondo).

TTORE

Dopo l'esplosione in caserma non riuscivo neanche a parlare… fino a quando ho

A

dovuto obbedire agli ordini, allora ho imparato a sentire. Fissavo le labbra del

sergente e seguivo quello che facevano gli altri. Prima ho imparato a sentire «

attenti », poi « fianco sinistr », poi « fianco destr », « avanti marsc’ », poi « di

corsa » e un po' alla volta sono arrivato all'accademia d'arte drammatica.

DOTTORE

Dopo l'esplosione?

ATTORE

Sí, dopo l'esplosione. Dopo un anno avevo imparato a capire ogni parola dal

movimento  delle  labbra.  Mi  sono  preparato  per  gli  esami,  ho  imparato  i

monologhi, i dialoghi, ho superato tutti gli esami e mi hanno preso. Tutta la

commissione d'esame ha applaudito e nessuno si è accorto che ero sordo come un

mulo. Mi chiamavano « il ragazzo con gli occhi grandi » perché tutto il tempo

stavo a guardare con gli occhi spalancati per vedere cosa stavano dicendo. Mi

hanno fatto recitare la poesia cinque volte.

DOTTORE

Quale poesia?

TTORE

« Due splendidi occhi ». Te la recito se vuoi…

A

CAPORALE

Sta cominciando il telegiornale.

DOTTORE

E che è successo all'accademia?

ATTORE

Ho studiato lí per un mese e poi è arrivata una lettera dall'esercito. Il comandante

del reggimento ha scritto una lettera di ringraziamento all'accademia. « Siamo

molto grati per il vostro nobile gesto riguardante l'invalido soldato Ivanov. Anche

se è sordo come un mulo il ragazzo ha talento ecc… ».

(Il dottore è quasi completamente addormentato).

CAPORALE                       Sta cominciando il telegiornale.

DOTTORE                          Non l'abbiamo già sentito?

TUTTI                                 Shh!

ATTORE                             Buona sera signore e signori. Anche per oggi i feroci combattimenti nei Balcani

sono continuati. L'UN  ha cercato nuovamente di far arrivare un convoglio di

rifornimenti attraverso le zone occupate, ma il convoglio è stato bloccato dalle forze di opposizione… un portavoce dell' UN ha dichiarato che potrebbe esserci un tentativo di paracadutare i rifornime nti con l'aiuto dell'aviazione britannica…


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CAPORALE ATTORE LADRO ATTORE

CAPORALE ATTORE CAPORALE ATTORE

Tu dici sempre la stessa cosa tutte le sere.

Non ci faccio caso alle notizie. Ve le leggo dalle sue labbra cosí come sono. Almeno cambia le virgole. Sono sei mesi che usi sempre lo stesso testo…

Non è vero! Proprio adesso ho detto che stanotte lanceranno con gli aerei gli aiuti umanitari mentre l'altra sera non l'avevo detto.

Sí, invece.

Non ho parlato di aeroplani.

A me sembra sempre uguale. Il fatto è che deve cambiare il testo…

Non posso cambiare le notizie. Il telegiornale non è un monologo. Conosco molti monologhi e posso recitarvene uno diverso ogni sera. Ascoltate, comincio. Il primo monologo, quello tragicomico…

(Tutti vanno verso la porta)

ATTORE                             Solo uno! Dai uno solo … (Corre fuori dietro a loro)

(Rimangono la doganiera e il caporale)

CAPORALE                       Dai, tu sei la sola che può aiutarmi.

DOGANIERA                    Vattene, te l'ho già detto.

CAPORALE                       Voglio solo sdraiarmi vicino a te.

DOGANIERA                    No!

CAPORALE                       Tanto lo sai che non posso fare niente…

DOGANIERA                    Il solo pensarci è peccato.

CAPORALE                       Beh, tu non devi pensare a niente faccio tutto io.

DOGANIERA                    No!

CAPORALE                       Ti prego aiutami, sono malato, fai un atto di carità.

DOGANIERA                    No!

CAPORALE                       Un atto di carità e il Signore ti perdonerà. Il Signore ti perdonerà tutto.

DOGANIERA                    (Calma) Lo pensi veramente?

CAPORALE                       Certo. Il Signore ama quelli che fanno del bene, anche se sono dei peccatori. I

peccatori gli sono piú cari dei puri. Anche il dottore l'ha detto.

(Il dottore mugola nel sonno).

CAPORALE                       Hai sentito?

DOGANIERA                    Bendami cosí non vedo il peccato.

CAPORALE                       Va bene. (La benda)

DOGANIERA                    Bendati anche tu.

CAPORALE                       Benissimo. (Si benda).

(Gli altri pazienti entrano in punta di piedi e aspettano il risultato con interesse).

DOGANIERA                    (Facendosi la croce) Signore, perdonami!

CAPORALE                       Signore, aiutami!

(Gli altri pazienti pieni di speranza si fanno la croce. Due di loro si nascondono dietro il letto… dopo un po' il caporale si tira su in lacrime).

CAPORALE                       Oh Signore, perché mi punisci cosí? Perché?

DOGANIERA                    Grazie, Signore per avermi salvato dal peccato!

CAPORALE                       Perché mi punisci, Signore? Non ti basta avermi fatto nascere zingaro, anche

questo ora… uno zingaro è anche un uomo, o no? Vedrai Signore, vedrai chi

siamo noi zingari! (Si volta rabbioso verso gli altri). Che avete da guardare? Non

avete mai visto uno zingaro? Non l'avete mai visto? Voi siete zingari. Io sono

Rom, Rom! Noi Rom abbiamo fondato Roma. Avete mai sentito parlare dei

fratelli Romolo e Remo che sono stati allevati dalla lupa? Quel Romolo era un

vero Rom. Ecco perché la città si chiama Roma. Viene da Rom. E di Romeo e


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Giulietta? Anche Romeo era Rom. E Roman Polanski? Anche lui. Noi Rom abbiamo anche uno stato la Romania. E in primavera a Broshow al raduno zingaro, mi faranno barone. Allora vedrete chi sono io. Vedrete.

(La sua rabbia si trasforma in lacrime e si allontana scosso dai singhiozzi incontrollabili)

Buio

(Temporale notturno. L'urlo del vento riempie il palcoscenico, si vedono lampi e si sentono echi di tuoni. Il suono del temporale si mescola con il rombo di un velivolo che vola a bassa quota).

DOTTORE                          È arrivato l'inverno e la neve ha bloccato le strade di montagna. Nessuno si interessa a noi e cosí anche noi, sei matti e un tossico, siamo seppelliti sotto la neve alta in mezzo alle montagne. E le notizie dal fronte sono sempre le stesse, ma non mi interessano. Avevo un altro mondo nel quale potevo sempre rifugiarmi, un mondo fittizio ma meraviglioso dove potevo vivere come un uomo e dove le persone erano angeli. Mi sono rimaste solo poche fiale e devo cercarle in qualche altro posto dove sono sicuro di trovarle. Quella notte il temporale fu anomalo, un temporale con tuoni in novembre. Per tutta la notte ho sentito un rumore di aeroplani che vola vano a bassa quota sulle nostre teste, ma la cosa piú strana per noi fu quello che trovammo nel cortile del monastero la mattina successiva...

Buio

Scena 5

(Mattina presto nel cortile del monastero. Si sentono i chicchirichí dei galli dal villaggio. Nel centro del cortile un grande pacco di cartone con sopra la scritta dell'UN, attaccato a un paracadute. Senza dubbio è cosí che è arrivato. Entra il ladro. Guarda il pacco a lungo da ogni lato, dà uno sguardo furtivo intorno e poi prova ad alzarlo ma invano. Si precipita fuori e ritorna con un sacco nel quale inizia rapidamente a mettere il paracadute. Si sente la voce dell'attore).

ATTORE

Fermo!

(Il ladro si immobilizza con le mani alzate)

A

Dove l'hai rubato?

TTORE

LADRO

Da nessuna parte. Era qui.

ATTORE

Non c'era ieri sera vero?

LADRO

Deve essere caduto durante la notte.

ATTORE

Dal cielo?

LADRO

Siccome ha il paracadute deve essere cosí. (Tira fuori dalla sacca il paracadute)

(Arriva il dottore).

Guarda c'è la scritta dell'UN.

DOTTORE

Che succede?

ATTORE

Questo qui ha rubato un pacco delle Nazioni Unite.

LADRO

Non è vero. Stavo per rubarlo, ma non l'ho rubato.

DOTTORE

Questi sono gli aiuti umanitari per le zone occupate.

ATTORE

Ve l'avevo detto ieri sera al telegiornale che avrebbero paracadutato gli aiuti.

LADRO

L'area occupata è lontana cinquecento chilometri.

ATTORE

Il temporale deve averli portati fuori rotta.

DOTTORE

È probabile.


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ATTORE                             Non si sanno orientare. Per loro sono tutti Balcani. Gli hanno ordinato di buttare

giú gli aiuti, sopra i Balcani, e lo ro lo hanno fatto.

DOTTORE                          E che ci facciamo ora con questa roba?

LADRO                               La rispediamo all'UN?

ATTORE                             Non abbiamo mangiato niente ieri sera…

(Il dottore pensa)

LADRO                               Potrebbero esserci antidolorifici, morfina… posso?

DOTTORE                          Vai! Vai!

(Aprono il pacco e prima di tutti tirano fuori una bandiera di seta dell'UN, poi dei pacchi con uniformi mimetiche invernali).

ATTORE                             Uniformi militari?

LADRO                               Le pagheranno bene in Serbia.

(Arriva il caporale col fiatone)

CAPORALE                       Dottore, ho trovato un pacco di cibi in scatola e cioccolata.

DOTTORE                          Dove?

CAPORALE                       Dietro il monastero.

(Arriva il piccoletto)

PICCOLO                            Attenzione, sono io sto arrivando! Dottore, tutta la foresta qui intorno è invasa da

pacchi.

LADRO                               Portali tutti in cantina.

DOTTORE                          Ma se li stanno cercando?

LADRO                               Chi dovrebbe cercarli? Gli inglesi?

Buio

(Si sente la voce del dottore)

DOTTORE                          Naturalmente non c'era morfina, ma da quel momento ho smesso di telefonare all'ospedale della regione. Non so chi ha torto e chi ha ragione in questa guerra, ma sono sicuro che se qualcuno aveva bisogno di aiuto, quelli eravamo noi.

Scena 6

(Stiamo per assistere a una scena tragicomica nel dormitorio comune. I pazienti si sono infilati le uniformi sopra i pigiami da ospedale, ma esse sono sbottonate e disordinate. I loro capelli sono come sempre lunghi e arruffati, gli stivali slacciati, ecc… Nel centro della stanza c'è un pacco aperto contenente cibo e i pazienti, coperti di latte in polvere, stanno mangiando direttamente dalle confezioni con i cucchiai).

LADRO                               Caporale, smettila di rimpinzarti con quel latte.

CAPORALE                       Mi sto rimpinzando apposta.

LADRO                               È da stamattina che mangi.

CAPORALE                       Magari questo latte mi fa guarire.

ATTORE                             Il latte inibisce il sistema riproduttivo.

CAPORALE                       (Gettando via il pacchetto) Perché non me l'hai detto prima? Ne ho mangiate tre

scatole.

ATTORE                             Non me l'hai chiesto…

PICCOLO                            (Da sotto il letto). Date una scatola anche a me.

LADRO                               No! Sei piccolo! E se ci cadi dentro?

ATTORE                             Toh, prendi un biscotto. (Gliene butta uno sotto il letto).

PICCOLO                            Solo uno?


10


ATTORE                             Sei piccolo. È sufficiente.

PICCOLO                            Almeno una tavoletta di cioccolato.

ATTORE                             Una tavoletta di cioccolato? Come fa una persona che pesa cento grammi a

mangiare duecentocinquanta grammi di cioccolata?

CAPORALE                       Dai,  dagliela  e  facciamogli  mangiare la sua cioccolata.      (Dà  una  tavoletta  di

cioccolato a piccolo).

LADRO                               (Al caporale) Se muore di indigestione la colpa è tua.

CAPORALE                       Oh, all'inferno! (Ci pensa e poi si riprende la tavoletta).

PICCOLO                            Ridammela!

CAPORALE                       Devo chiedere prima al dottore.

ATTORE                             (Cercando in un pacco) C'è anche del prosciutto qui…

(Tutti infilano le teste nel pacco e cominciano a litigare. In quel momento si apre la porta sbattendo forte e si sente una voce forte e autoritaria).

FETISOV                            Buona sera, signori!

(La figura autoritaria di Fetisov sta sulla porta. Lavato, sbarbato, capelli corti e uniforme completa. I pazienti si immobilizzano e lasciano cadere i pacchetti e i cucchiai. Fetisov entra con passo militare e schiena dritta, va a sedersi calmo al tavolo. I pazienti continuano a rimanere immobili, fissandolo increduli).

FETISOV                            (Con tono militare) Riposo, signori. (All'attore) Ivanov?

ATTORE                             Signorsí! (Si mette istintivamente sull'attenti).

FETISOV                            Acqua calda per il tè, per favore.

ATTORE                             Signorsí, eccellenza…

FETISOV                            (Con modestia) Sono solo un colonnello.

ATTORE                             Bella serata, non trova?

CAPORALE                       Colonnello, eh? Io ero caporale, una volta…

FETISOV                            Ben fatto caporale! Sarebbe un'ottima cosa se ti facessi la barba non credi?

CAPORALE                       Signorsí, signor colonnello.

(I pazienti a poco a poco si riprendono dallo shock e riemergono i loro istinti militari mentre inconsciamente cominciano ad allacciarsi le uniformi. L'attore entra con una teiera. Saluta.)

ATTORE                             Il tè, signor colonnello! (Versa il tè per Fetisov).

FETISOV                            (Vede piccolo sotto il letto) E tu, soldato, che stai facendo sotto il letto?

PICCOLO                            È per evitare che qualcuno mi calpesti, signor colonnello, sono piccolo piccolo.

FETISOV                            Perché pensi cose del genere?

PICCOLO                            Perché sono malato, signor colonnello.

FETISOV                            Se  indossi  un'uniforme  non  puoi  essere  cosí  piccolo  piccolo.  Che  facevi  da

grande?

PICCOLO                            L'autista, signor colonnello.

FETISOV                            Presto sarai di nuovo dietro un volante, soldato…?

PICCOLO                            Soldato Popov, signor colonnello.

FETISOV                            Allora, vogliamo accendere il boiler in bagno domani? Caporale?

CAPORALE                       Comandi!

FETISOV                            Trova un po' di legna e fai andare il boiler a dieci.

CAPORALE                       Signorsí, signor colonnello!

(Il dottore sotto effetto della morfina entra e rimane attonito sulla porta. Fetisov si alza e si presenta).

FETISOV                            Dottore. Colonnello Fetisov in servizio, signore.

(Il dottore si riprende appena capisce la situazione).

FETISOV                            Ivanov?

ATTORE                             Comandi!


11


FETISOV                            Tè per il dottore!

ATTORE                             Subito, signor colonnello!

(Anche la doganiera appare sulla porta. Fetisov batte i tacchi e si inchina leggermente, le prende una sedia).

FETISOV                            Signorina (Indica la sedia).

(La doganiera scioccata rimane sulla porta).

Buio

Scena 7

(Il dormitorio comune. I letti finiranno tutti su una linea retta con le coperte arrotolate sopra in stilemilitare. I pazienti stanno allineando i letti. Il caporale inginocchiato e con un occhio chiuso controlla che l'allineamento dei letti sia perfettamente lungo la corda).

CAPORALE                        Sveglia, sveglia! Giú dalle brande! Indossare le uniformi. Mettere le brande in riga! Ordini del colonnello!

ATTORE

Quello è matto, non l'avete capito?

CAPORALE

Matto certo, e pericoloso. E forte.

A

La camerata sarà molto meglio cosí. Il colonnello approverà di sicuro.

TTORE

CAPORALE

Non gli ho mai sentito dire una parola ed è un colonnello. È sempre cosí. Se hai

comandato una volta comandi per sempre.

LADRO

Non ha parlato per due anni. Zitto zitto si è guardato intorno e si è piazzato. E noi

non avevamo la minima idea di che tipo di persona ci vivesse accanto...

ATTORE

Ha fatto la scuola allievi ufficiali a Mosca. E ha combattuto nella guerra in

Afghanistan.

CAPORALE

Avete visto il dottore? Non ha detto niente, ha solo bevuto il suo tè ed è uscito.

LADRO

Il dottore! Che cavolo può dire un dottore davanti a un colonnello che arriva

dalla divisione Tamanska.

ATTORE

Tamanska?!

LADRO

Sí,  signore!  Durante  la  salita  al  potere  di  Gorbaciov  era  nella  divisione

Tamanska. Ha comandato personalmente i  tanks d'attacco in prima linea e ha

A

arrestato due capi ribelli e li ha portati al Cremlino avvolti in tappeto persiani.

Come lo sai?

TTORE

LADRO

Me l'ha detto il colonnello.

PICCOLO

(Da sotto il letto). Vai un po' piú a destra. A destra e stai attento quando cammini

con quegli stivaloni. Adesso se mi schiacci finisci davanti alla corte marziale.

CAPORALE

Quando guardate lungo la corda tutti i bordi delle brande devono essere sulla

stessa linea. Raddrizzare la terza branda.

PICCOLO

Bugiardo. Il colonnello non parla mai di sé.

LADRO

Stai zitto o ti schiaccio!

(Si sente l'eco della voce di Fetisov in fondo al corridoio).

CAPORALE

Camerata, attenti!

FETISOV

Caporale! Procedi con l'appello!

(Tre di loro si allineano rapidamente, mentre piccolo si rincantuccia sotto il letto. Entra Fetisov).

CAPORALE

Signorsí! Soldato Ivanov?

ATTORE

Comandi!

CAPORALE

Soldato Penev?

LADRO

Comandi!


12


CAPORALE                       Soldato Popov?

PICCOLO                            (Da sotto il letto) Comandi! Sono qui!

FETISOV                            (Severo) Perché non sei in riga Popov?

PICCOLO                            Qualcuno potrebbe calpestarmi, signore.

FETISOV                            Soldato Popov in riga!

PICCOLO                            Non posso! Ho paura, non capisce? Guardi, sto tremando dalla testa ai piedi.

FETISOV                            Popov in riga! La responsabilità è mia, colonnello Dimitri Fetisov.

PICCOLO                            Vorrei,  ma  non  posso…  per  favore!  Sono  cosí  piccolo,  piccolo  piccolo.  (In

lacrime)

FETISOV                            (Forte e chiaro). Soldato Popov, in piedi!

(Piccolo si alza lentamente, tremando).

FETISOV                            Attenti!

(Piccolo si raddrizza istintivamente)

FETISOV                            In riga, avanti marsc’!

(Piccolo alza i piedi con grande sforzo e con un passo di marcia lento prende posto nella fila).

FETISOV                             (Calmo) L'esercito, signori, esiste da quando esiste il genere umano, e la rigaesiste da quando esiste l'esercito. Ogni esercito del mondo dipende dal suo gruppo di soldati e quando siete in riga nessuno può prendere il vostro posto perché sennò la riga crollerebbe e con lei anche l'esercito. I grandi eserciti hanno perso perché le loro righe sono crollate, e i piccoli eserciti hanno vinto grazie alla tenuta delle loro righe. Ma la riga, signori, non è semplicemente una fila di gente o di soldati, è dentro di noi. E quando la riga dentro di noi si spezza allora un uomo smette presto di essere un uomo. La riga è dentro di noi, ci sostiene tutti, tutte le società, tutti gli eserciti. Perché lo spirito dell'esercito è solo quella riga che sta dentro ciascuno dei soldati. Chiaro?

TUTTI                                 Signorsí, signor colonnello!

FETISOV                            Attenti! Fianco sinistr! Fianco destr! Segnare il passo… di corsa. Piú veloci.

Scena 8

(Il monologo del dottore è interrotto da un suono di tromba. Si sente in lontananza la voce forte di Fetisov: « Uno…due…tre… », poi appaiono tutti nel cortile corrono veloci a petto nudo).

CAPORALE                       Piú veloci!

ATTORE                             (Al ladro) Ora siamo veramente come quelli del manicomio…

FETISOV                            Non parlare, prendere dei respiri profondi! Uno… due. Uno… due, alt! Mettersi

in ordine! Attenti! Riposo! (Fetisov cammina lungo la riga) L'ordine del giorno è

il seguente: fino al pranzo, pulizia del cortile, dopo pranzo, dalle 14 alle 16,

riposo. Dalle 16 alle 20 ricreazione e cena, dopo le 20 televisione e riposo.

Chiaro?

TUTTI                                 Signorsí, signor colonnello!

FETISOV                            Qualche suggerimento? No… secondo: da oggi cominciamo a fare i turni per

pulire le stanze e la cucina. Ivanov?

ATTORE                             Comandi!

FETISOV                            Oggi è il tuo turno.

ATTORE                             Signorsí, signor colonnello!

FETISOV                            E ora… signori, abbiamo una questione delicata da discutere. Dobbiamo tenere

conto del fatto che c'è una donna che vive tra noi. Voi tutti capirete, naturalmente, che lei dovrà spostarsi in una camera separata. Provvedete!


13


(Il ladro e l’attore vanno a prendere la branda della doganiera).

CAPORALE

Ma non c'è stufa di là…

FETISOV

È vero. Caporale provvedi a trovare una stufa e della legna per la camera della

signorina Antonova.

CAPORALE

Sí, signor colonnello! (A piccolo) Popov! Stufa e legna! Di corsa!

FETISOV

Non ho ancora finito…

CAPORALE

Alt! Attenti!

(Il ladro e l’attore si bloccano al centro della scena tenendo la branda).

FETISOV

Ho sentito che sono scomparse alcune cose dai comodini. Per favore la persona

responsabile di questa infrazione alle regole restituisca gli oggetti sottratti.

LADRO

Signorsí!

FETISOV

Il ripetersi di detta infrazione farà perdere alla persona responsabile il suo diritto

di indossare l'uniforme militare. Sono stato chiaro?

LADRO

Ma se non ci fossero furti in caserma, che caserma sarebbe?

FETISOV

E per finire. Un'onesta e altamente qualificata persona si prende cura della nostra

salute. Dovreste aver capito che mi riferisco al dottore. Insisto perché seguiate le

sue istruzioni e prendiate qualsiasi cosa vi prescriva, e che ogni volta che lo

A

incontrate lo salutiate.

Signor colonnello! Il dottore!

TTORE

FETISOV

Attenti … a destr

(Il dottore entra inciampando. Fetisov fa un passo avanti, saluta, e riferisce).

FETISOV

Signore! Tutti presenti e in attesa del loro controllo mattutino.

DOTTORE

'Giorno, ragazzi!

TUTTI

'Giorno, signore!

DOTTORE

Qualche problema?

A

Nessuno signore.

TTORE

DOTTORE

Petrov?

CAPORALE

Nessuno signore.

DOTTORE

Popov?

PICCOLO

Nessuno signore.

DOTTORE

Mi pare di capire che non dormi piú sotto il letto.

PICCOLO

Mi sento bene in riga, signore.

D

Eccellente! Allora io non sono necessario. In gamba, ragazzi!

OTTORE

FETISOV

Andremo avanti, signore! Attenti! Tre saluti per il dottore. Urrà!

Buio

DOTTORE

(Sfogliando un libro)  La situazione di Fetisov mi era chiara in teoria: grave

schizofrenia in forma paranoica. Gli psichiatri la chiamano “destrutturante”. Ma

qualche giorno dopo anche gli altri pazienti cominciarono a cambiare come se

fossero stati contagiati da Fetisov. Adesso nel cortile al posto di larve umane

trascinanti c'è una piccola truppa, lavata e rasata. Si muovono con piú energia e

le loro parole sono chiare e comprensibili. È ovvio che Fetisov, a causa della sua

malattia, ha acquistato confidenza e il suo desiderio di comandare li ha portati

inconsciamente ad accettare senza riserve la sua autorità spirituale.

Il destino mi ha offerto una possibilità raramente vissuta da uno specialista, essere testimone di un esperimento socio-psicologico svoltosi davanti ai miei occhi. Ma dopo tutto ogni società è un gioco con regole stabilite che solo i matti


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ignorano. E i miei pazienti ora, qui, vivono in un gioco con regole a cui possono

obbedire. Cosí non sono piú matti. Anzi, al contrario, si potrebbe dire quasi che

stanno  rifiorendo.  Ho  deciso  di  non  interferire,  ma  di  lasciare  che  questo

processo  si  sviluppi  naturalmente.  Ho  cominciato  a  buttare  giú  tutte  le  mie

osservazioni. Mi è venuto in mente che potrei brevettare una forma di terapia

simile. Forse potrei tirare su qualche soldo e poi tornare all'eroina. Oh, Dio mio,

la droga! La droga! La droga!!! (Si fa una siringa nel braccio).

Scena 9

DOGANIERA

Buon giorno.

D

Buon giorno, accomodati.

OTTORE

DOGANIERA

Sto pensando di lasciare il monastero.

DOTTORE

Lasciare il monastero?

DOGANIERA

Sí.

DOTTORE

E dove andrai?

DOGANIERA

Mi arruolerò nell'esercito. Hanno sempre bisogno di donne nell'esercito. Hai mai

D

sentito parlare di Madre Coraggio?

Certo che ne ho sentito parlare.

OTTORE

DOGANIERA

Voglio essere come lei. Cosí, là sul campo di battaglia a rischiare la mia vita,

espierò i miei peccati. Mi prenderò cura dei feriti e darò loro conforto spirituale.

DOTTORE

Non c'è nessun ferito per ora.

DOGANIERA

Ce ne saranno.

DOTTORE

Sí, potrebbe essere un gesto nobile e sincero, ma non prendono molte donne

D

nell'esercito di questi tempi.

Ho parlato col colonnello di questo e mi ha detto che è possibile.

OGANIERA

DOTTORE

Bene, se l'ha detto il colonnello…

DOGANIERA

Devo presentare la domanda domani.

DOTTORE

A chi?

DOGANIERA

Al colonnello.

DOTTORE

Oh, certo …

DOGANIERA

E devi farmi un certificato medico che dimostri che sono sana.

D

Perché un certificato medico?

OTTORE

DOGANIERA

Il colonnello dice che questa è la prassi. Puoi farmelo?

DOTTORE

Certamente. Ecco qui… (Riempie un modulo).

DOGANIERA

Due copie se è possibile… cosí vuole il colonnello.

DOTTORE

Certamente, eccone un'altra.

DOGANIERA

Non c'è la firma.

DOTTORE

Davvero? Oh sí… bene, ecco la firma. (Firma).

DOGANIERA

E il timbro…

DOTTORE

Il timbro non serve.

DOGANIERA

Sí, serve. Il colonnello lo vuole timbrato.

DOTTORE

Va bene, se è questo quello che vuo le… ecco il timbro (Timbra il certificato).

DOGANIERA

(Soddisfatta prende il certificato). Allora sono sana, vero?

DOTTORE

Certo.

DOGANIERA

Allora perché lo specialista ha detto che ero matta?

DOTTORE

Tutti possono sbagliare.

DOGANIERA

Allora era uno sbaglio?


15


Scena 10

(Sera. Il dormitorio).

CAPORALE

Camerata… attenti!

FETISOV

Riposo. Facciamo una lista di tutte le nostre risorse. Ivanov?

ATTORE

(Consultando una lista). Abbiamo cibo, compreso quello in scatola e i succhi difrutta, per un anno.

FETISOV

Caporale?

CAPORALE

Qui ci sono vestiti sufficienti per almeno dieci anni.

FETISOV

È abbastanza per ora. Penef?

LADRO

84 marchi, 24 dollari, 45 millioni di dinari serbi fuori corso.

FETISOV

A cosa ci servono i dinari fuori corso?

LADRO

Li ho rubati prima che cambiassero la moneta…

FETISOV

Sarebbe meglio se fossero quelli nuovi.

LADRO

Beh, io ho smesso di rubare. Ma se mi viene ordinato…

FETISOV

Popov? Come stiamo coi trasporti?

PICCOLO

C'è una jeep in buone condizioni ma non ci sono le gomme.

LADRO

Aveva le gomme ma…

FETISOV

Deve avere le gomme entro la fine della settimana.

LADRO

Signorsí, signor colonnello!

PICCOLO

Manca anche la benzina.

FETISOV

In una settimana deve essere trovata.

LADRO

Signorsí, signor colonnello!

ATTORE

Signore, chiedo la parola.

FETISOV

Sí?

DOTTORE DOGANIERA

Succede a tutti.

Spedirò una copia allo specialista che ha detto che ero matta per impedirgli di fare altri errori e scombussolare ancora le persone. (Esce)

ATTORE                             Sta cominciando il telegiornale.

FETISOV                            Posizionarsi per il telegiornale.

(Si siedono in fila davanti alla TV. L'attore accende e comincia a fare la voce fuori campo).

ATTORE                             Buona sera signore e signori. Anche per oggi i feroci combattimenti nei Balcani

sono continuati. L'UN  ha cercato nuovamente di far arrivare un convoglio di

rifornimenti attraverso le zone occupate, ma il convoglio è stato bloccato dalle

forze di opposizione… un portavoce dell' UN ha dichiarato che potrebbe esserci

FETISOV                            Buona notizia…

LADRO                               Ottima. Potrebbero volare di nuovo fuori rotta…

ATTORE                             (Continua) I paesi alleati della  NATO  hanno dichiarato che se il conflitto nei

Balcani continuerà dovranno ricorrere ad una azione decisiva per garantire la

sicurezza dell'Europa.  Il portavoce    NATO ha annunciato che tutti gli stati del

blocco est-europeo hanno chiesto di diventare alleati…

FETISOV                            C'è una sola conclusione possibile. Noi dobbiamo allearci con la NATO. (Sbatte il

pugno sul televisore e il sonoro riprende a funzionare.  Si sente la voce del

giornalista: « Anche oggi i feroci combattimenti sono continuati ». Rumore di

fucili e di imprecazioni serbe).

16


Buio

Fine ATTO I

ATTO II

Scena 1

(La doganiera vestita di tutto punto con l'uniforme attraversa il cortile seguita dal caporale).

CAPORALE                       Per favore! Voglio solo provare, nient'altro.

DOGANIERA                    No!

CAPORALE                       Per favore! Da soldato a soldato…

DOGANIERA                    No!

CAPORALE                       Mi sento molto meglio. Voglio solo vedere se sono a posto o no.

DOGANIERA                    Senti, se non mi lasci in pace lo dico al colonnello.

CAPORALE                       Perché al colonnello?

DOGANIERA                    Perché no? Tu sei sposato io no. Lo vedi da solo che non è onesto verso te stesso

provarci con me…

CAPORALE                       Dici sul serio?

DOGANIERA                    Sí.

CAPORALE                       Tu servi il Signore, no? Lui ti perdonerà.

DOGANIERA                    Io servo nell'esercito ora.

CAPORALE                       E che fine hanno fatto i peccati del ponte sul Danubio?

DOGANIERA                    Ho  tagliato  i  ponti  col  ponte  sul  Danubio  e  tutti  gli  altri  ponti  del  passato,

caporale.

(La doganiera gli si mette a fianco con passo provocatorio. Arriva il dottore).

DOTTORE                          Come va caporale?

CAPORALE                       Molto  meglio,  dottore.  Di  cosa  ha  bisogno  un  soldato  semplice?  Mangiare,

dormire e se c'è l'occasione… ma non ci sono occasioni.

(L'attore si precipita dentro senza fiato).

ATTORE                             Dottore, il colonnello la invita alla riunione generale dello stato maggiore.

DOTTORE                          Ah, c'è già uno stato maggiore?

ATTORE                             Sí, signore.

(Si sente il suono acuto di una sirena. L'attore e il caporale si buttano a terra).

CAPORALE                       Stia giú, dottore! Stiamo simulando un attacco nucleare.

(Entrano anche il ladro e il piccolo e si buttano per terra).

Buio

Scena 2

(La riunione dello stato maggiore si sta svolgendo nel cortile, dove è stata costruita una cabina elettorale per le votazioni segrete).

FETISOV                             Allarme nucleare terminato. Attenti! (Entra il dottore) Venga dottore, possiamo cominciare ora. (Rivolto a tutti). Compagni d'armi! È passato un mese da quando i cieli ci hanno mandato i loro doni. Proprio come Dio mandò la manna ai figli di Israele nel deserto. Cosí visto che stavamo morendo di fame e di freddo, abbiamo


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accettato questo regalo, cibo e vestiti, da parte dell'Europa civilizzata. Ma oggi,

con il senno di poi, noi possiamo asserire che non è stato un semplice atto

umanitario ma qualcosa di piú. È stato un segno divino, un invito a unire le

nostre forze alle loro. E per questo, dopo una lunga riflessione, io propongo

quanto segue. Primo: dichiarare che la nostra unità militare da oggi fa parte delle

Nazioni Unite. Secondo: dichiarare che il territorio occupato dalla nostra unità

qui in mezzo ai Balcani, deve essere un territorio europeo, indipendente, dove gli

standard di vita europei e le relazioni internazionali devono essere mantenute.

Terzo: stabilire rapporti con le istituzioni amministrative europee e allearsi con

loro   come   territorio   europeo   indipendente  in   mezzo   ai   Balcani.    Qualche

suggerimento? (Tutti tacciono). Nessuno. Propongo di votare in segreto e se il

risultato sarà positivo sottoscrivere un documento costitutivo. Le schede bianche

sono « a favore », quelle nere « contro ». (Sigilla una scatola vuota, con la marca della cioccolata sui lati, e la porta nella cabina per infilare le schede).

CAPORALE                       Attenti! Di corsa verso la cabina elettorale!

(Tutti votano uno dopo l'altro).

FETISOV                            Dottore! In quanto civile lei ha condiviso le nostre gioie e i nostri dispiaceri per

tutto questo tempo, e per questo motivo è giusto che anche lei voti. Nel nome di tutti noi di questa unità, io le chiedo gentilmente « la prego, proceda ».

(Dopo un attimo di tesa esitazione il dottore si alza e va lentamente verso la cabina elettorale. Tutti trattengono il fiato in attesa del risultato. Il dottore esce dalla cabina. Fetisov prende la scatola cerimoniosamente e annuncia il risultato ad alta voce).

FETISOV

Tutti i voti sono « a favore ».

TUTTI

Urrà!

(La doganiera va a prendere l’asta e comincia a issare la bandiera).

FETISOV

Cosí ora possiamo dichiarare ufficialmente che le prime due proposte del nostro

programma sono operative.

CAPORALE

Attenti!

FETISOV

Dato  il  risultato  delle  votazioni  possiamo  dichiarare  che  la  nostra  unità  di

combattimento è un distaccamento delle Nazioni Unite e che il territorio che

occupiamo è uno stato europeo indipendente nei Balcani. Questo è il nostro

D

documento costitutivo. (Alza in alto un foglio di carta).

Hip hip urrà! Hip hip urrà! Hip hip urrà!

OGANIERA

(La doganiera issa sull'asta la bandiera blu di seta dell'UN. Poi il caporale e il ladro mettono delle barriere sul palcoscenico).

FETISOV                            Da oggi questo sarà il nostro confine. Per chi vuole uscire saranno necessari i

visti.

ATTORE                             Allora non potremo partire?

FETISOV                            Il soldato Antonova sarà la nostra doganiera.

CAPORALE                       I camionisti dell'UN non aspettano altro…

(Tutti ridono).

DOGANIERA                    Mai!

FETISOV                            Calma! Gli autisti della NATO hanno standard morali diversi…

CAPORALE                       Allora sono impotenti?

(Tutti ridono).

FETISOV                            Silenzio! Silenzio! Signori, a questo punto abbiamo reso operative le prime due

proposte del nostro programma. L'ultima proposta rimane la piú importante e la

piú  difficile:  stabilire  un contatto  con  le  istituzioni  amministrative  europee  e


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integrarci a esse. Accetto i vostri consigli su come questo contatto può essere

stabilito.

(Lungo silenzio. Poi il dottore alza la mano).

DOTTORE

Colonnello, signore, posso parlare?

FETISOV

Prego.

DOTTORE

So  che  tutti  in  questo  momento  stanno  pensando  di  usare  il  telefono

dell'ambulatorio, ma io non credo che usarlo per questo fine, sia intelligente. Ci

sono molte probabilità che la linea sia sotto controllo e diventeremo vittime

dell'insinuazione e del ricatto ancor prima di aver ottenuto il sostegno dell'ovest.

FETISOV

(Dopo una lunga pausa). Penso che il dottore abbia assolutamente ragione. La

A

possibilità di usare il telefono deve essere scartata. Altri consigli?

Durante la guerra usavamo piccio ni viaggiatori.

TTORE

FETISOV

È vero.

PICCOLO

Allora usiamo gli uccelli migratori. Proprio ora grandi stormi stanno volando

verso sud.

FETISOV

Questo è un modo per risolvere il problema. Sí, approfittando dell'esperienza

millenaria della strategia militare possiamo spedire centinaia di messaggi usando

A

i volatili. Uno di loro sicuramente arriverà.

E la risposta? Come la riceveremo?

TTORE

DOTTORE

Naturalmente la risposta sarà spedita nello stesso modo.

FETISOV

Cominceremo a spedire messaggi domani.

Buio

(Tutti con le torce verso il cielo cercano uccelli facendo il loro verso).

DOTTORE                          (Sta scrivendo degli appunti). Gli uccelli volano in grandi stormi sopra lemontagne, li catturano di notte, mentre stanno riposando, con delle reti. Sono tutti molto attenti e gentili con gli uccelli, per non fare loro male, e attaccano centinaia di messaggi alle loro zampe, messaggi diretti al Parlamento Europeo di Strasburgo, al quartier generale dell'UNESCO, alla FIFA, al Comitato Olimpico e ovunque gli venga in mente. Gli uccelli volavano verso sud, verso la Grecia, qualcuno anche oltre, fino al Sud Africa, ha detto l'attore, ma il colonnello ha spiegato che l' UN ha osservatori ovunque e i messaggi sarebbero arrivati in ogni caso a destinazione.

Scena 3

(In camerata. Tutti hanno un uccello e gli stanno legando un messaggio alla zampa).

CAPORALE                       Mi sta beccando! Ho le mani tutte piene di beccate.

ATTORE                             Fanno cosí perché non capiscono che le nostre intenzioni sono buone. Quando li

lasceremo andare capiranno che lo erano e la prossima volta non ci beccheranno piú.

LADRO                               (Entrando). Ahi! Vorrei sapere dove volerà questa cazzo di cornacchia.

ATTORE                             Verso sud, verso la Grecia, fino al Sud Africa, ma il colonnello ha detto che l' UN

ha osservatori ovunque e i messaggi arriveranno in ogni caso a destinazione.

LADRO                               Hai capito? Puttana!

PICCOLO                            Non insultare gli uccelli. È peccato insultare gli uccelli.

(Il dottore appare sulla porta, ascolta la conversazione e prende appunti).


19


LADRO                               Perché?

PICCOLO                            Perché l'uomo discende dagli uccelli.

LADRO                               L'uomo discende dalla scimmia.

CAPORALE                       L'uomo forse, ma non il caporale. Il caporale discende dal soldato semplice.

LADRO                               Non so niente del caporale. Ma l'uomo viene dalla scimmia.

PICCOLO                            Giusto ma le scimmie vengono dai mammiferi e i mammiferi vengono dagli

uccelli. Quindi l'uomo discende dagli uccelli e un giorno tornerà a essere uccello.

LADRO                               Perché proprio uccello?

PICCOLO                            Perché solo gli uccelli e l'uomo possono volare. Gli uccelli con le loro ali, l'uomo

con la sua anima. E inoltre l'uccello è una creatura nobile, è cosí piccolo ed è in

grado di compiere grandi imprese portando i nostri messaggi per centinaia di

chilometri e salvandoci.

ATTORE                             Tutte le creature grandi o piccole possono compiere grandi imprese.

PICCOLO                            In parte sí, in parte no. Perché una grande impresa, se paragonata alla piccolezza

della creatura, diventa proporzionalmente piú grande.

CAPORALE                       Tutti pronti?

TUTTI                                 Pronti.

CAPORALE                       Liberiamoli allora.

(Vanno verso la finestra aperta).

CAPORALE                       Attenti! Pronti al lancio! Tre… quattro. Via! Via!

(Si sente il rumore delle ali. Tutti dopo la partenza degli uccelli rimangono a lungo a guardare fuori).

LADRO

Sono andati…

CAPORALE

Forse l'uomo discende dagli uccelli ma non gli assomiglia perché un uccello può

sempre volare dove vuole mentre noi se non fosse per il colonnello resteremo

A

sempre qui.

Questo vuol dire che se volesse, l'uomo potrebbe volare.

TTORE

LADRO

Il colonnello può volare. L'ho visto ieri coi miei occhi.

PICCOLO

Sei pazzo.

LADRO

Lo so. Però l'ho visto. Stava sbattendo le braccia a uno stormo di uccelli e poi

lentamente si è alzato da terra di circa un metro per mezzo minuto e poi è

atterrato di nuovo.

ATTORE

Eri ubriaco.

L

Non bevo piú. Vi ho detto la verità.

ADRO

PICCOLO

Beh, allora, se può volare perché non è volato via?

LADRO

Perché non vuole abbandonarci. Forse vuole insegnarlo anche a noi.

PICCOLO

Qualche volta di sera quando mi sento piccolo piccolo sogno di aggrapparmi a un

grande uccello e volare via. Volare per anni e anni, lontano lontano e atterrare

laggiú, e portare l'intero messaggio. E loro quando vedranno come sono piccolo,

diranno: « Come ha potuto una creatura cosí piccola volare per una cosí grande

distanza? ». E io dirò a loro: « Ci sono riuscito perché vengo da parte dei miei

amici  che  anche  se  sono  piú  grandi,  sono  infelici  come  me  ».  Allora  loro

chiederanno: « Perché sono infelici? ». E io risponderò: « Perché sono matti e

non c'è nessuno che li capisca ».

(Il dottore si allontana in silenzio).

Buio


20


Scena 4

(Nel cortile. La doganiera sta accarezzando un uccellino che ha la testa infilata sotto l'ala, lo dondola per farlo addormentare e gli canta una ninna nanna che i bambini cantano alle galline).

DOGANIERA                     (Cantando). Dormi dormi gallo,tua madre è un uccellino;

tuo padre una volpe…

(Passa Fetisov lí vicino e saluta).

FETISOV                            Buona sera, signorina! Colonnello Fetisov al suo servizio.

DOGANIERA                    (Col dito sulle labbra) Shh! Piano! (Appoggia l'uccellino addormentato a terra).

Si è addormentato…

FETISOV                            Sí, davvero…

DOGANIERA                    Gli uccelli si addormentano molto facilmente.

FETISOV                            Davvero?… non l'avevo notato.

DOGANIERA                    E non devono essere svegliati prima che si sveglino naturalmente, altrimenti

smettono di cantare.

FETISOV                            Interessante.

DOGANIERA                    Cosa starà sognando? Di essere già arrivato in un paese caldo probabilmente… e

che troverà qualcuno ad aspettarla, cosí non sarà sola... gli uccelli non possono vivere soli...

FETISOV                            Forse… è probabile… Mi viene in mente che a scuola ci hanno insegnato…

DOGANIERA                    Non insegnano queste cose…

FETISOV                            Splendida giornata oggi…

DOGANIERA                    Sí, sí…

FETISOV                            Piena di sole…

DOGANIERA                    Sí.

FETISOV                            Anche ieri non era male…

DOGANIERA                    No, infatti.

FETISOV                            Sí… ma non sappiamo come sarà domani.

DOGANIERA                    Vero, non sappiamo niente del domani.

FETISOV                            Potrebbe continuare cosí tutta la settimana.

DOGANIERA                    Forse, forse.

FETISOV                            Una volta che migliora continua. Fino a che peggiora è sempre bello.

DOGANIERA                    Vero.

FETISOV                            E dopo migliora di nuovo…sí, bene, arrivederci.

DOGANIERA                    Arrivederci, e mi scusi…

FETISOV                            Di che?

DOGANIERA                    Beh, lei sa fare una vera conversazione, mentre io…

FETISOV                            Quale conversazione?

DOGANIERA                    Sul tempo … e su altre cose…

FETISOV                            Oh, non è niente… è cosí facile che potrei insegnarti.

DOGANIERA                    Grazie molte.

FETISOV                            Oh, di niente. Con permesso signorina! (Saluta e si allontana a grandi passi).

(La doganiera riprende l'uccellino, lo accarezza e comincia a piangere).

DOGANIERA                    Oh, Signore ti prego non permettere che il potere e la gloria gli diano alla testa,

perché spesso il potere e la gloria fanno perdere la testa agli uomini.


21


Buio

(Marcia pazza).

Scena 5

(Tutti nel cortile osservano il cielo e cercano di chiamare gli uccelli imitando il loro suono. Hanno le facce e i vestiti coperti di escrementi di uccelli. Di tanto in tanto ne cade una. La doganiera si ripara sotto un ombrello).

LADRO                               Guardate! Guardate! Sta arrivando un altro stormo. Dio il cielo è oscurato dagli

uccelli…

CAPORALE                       Giú.

(Si piegano tutti mentre gli escrementi degli uccelli “piovono” su di loro).

ATTORE                             Guardate il settimo a destra nella quarta fila. Non ha qualcosa sulla zampa?

CAPORALE                       Vedete quello? Sta volando piú in basso degli altri. Qualcosa di pesante lo sta

tirando giú.

ATTORE                             Forse sta portando un messaggio? No, no, è tornato con gli altri.

DOGANIERA                    C'è un altro stormo da nord-ovest. E anche piú grande.

CAPORALE                       Giú.

(Si piegano di nuovo mentre escrementi di uccelli “piovono” dal cielo).

ATTORE                             Ma questi sono corvi no?

PICCOLO                            Meglio ancora! I corvi sono gli uccelli piú intelligenti.

FETISOV                            I corvi sono forti, possono portare qualsiasi tipo di messaggio. Guardate con

attenzione se qualcuno di loro si stacca dal gruppo.

ATTORE                             Guardate! I due stormi si stanno andando addosso!

PICCOLO                            Non è cosí. Sembra cosí da qui, in realtà stanno volando ad altezze diverse e non

si mescolano mai. Ogni stormo segue la propria traiettoria aerea.

CAPORALE                       Allora se uno degli uccelli del gruppo piú in alto volesse volare qui con un

messaggio, il gruppo piú in basso lo ostacolerà…

PICCOLO                            No! Non lo faranno. Tutti gli apriranno un passaggio. Se guardi con attenzione

vedrai l'apertura del passaggio!

LADRO                               Perché stiamo guardando verso nord quando i nostri messaggi sono andati a sud?

Dovremmo guardare a sud.

CAPORALE                       Vero! Verissimo! Dobbiamo guardare a sud. Attenti! Dietro front!

(Si girano tutti verso sud e alzano di nuovo gli occhi al cielo).

ATTORE                             Non ci sono uccelli che vengono da sud.

CAPORALE                       Davvero?

LADRO                               È ovvio. In inverno gli uccelli volano verso sud, non verso nord.

FETISOV                            La NATO potrebbe aver ricevuto i nostri messaggi a sud e averci risposto da nord.

Le loro possibilità di comunicazione sono senza limiti.

CAPORALE                       Allora il messaggio potrebbe arrivare da nord?

LADRO                               Certo, verrà da nord. Quale uccello può essere cosí pazzo da volare verso nord in

inverno?

CAPORALE                       Attenti! Dietro front!

(Si girano tutti un'altra volta verso il nord).

DOGANIERA                    Si stanno avvicinando altri due stormi.

ATTORE                             (Disperato). Oh, Signore, tutti questi uccelli e nessuno di loro che atterri qui!

DOGANIERA                    Calmati! Non perdere la speranza! Ci sono miliardi di uccelli. Se hanno spedito


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un migliaio di messaggi significa che su un miliardo di uccelli solo uno avrà un messaggio. E finora ne sono passati meno di mezzo milione…

PICCOLO                            Vedete quello?… sta girando in tondo. Lo vedete?

TUTTI                                 Dove?

PICCOLO                            Lassú. In mezzo al secondo stormo.

CAPORALE                       Sí, sí! Uno di loro sta girando in tondo. Ah, ah, ah!

DOGANIERA                    Sta cercando di attirare l'attenzione, lo vedete?

ATTORE                             È vero. Sembra proprio cosí.

PICCOLO                            È cosí. Guardate nessuno degli altri lo sta facendo.

ATTORE                             Guardate, guardate! Sta lasciando lo stormo.

PICCOLO                            Sta scendendo.

CAPORALE                       Nella foresta! Sta volando verso la foresta.

ATTORE                             Non riesco piú a vederlo. Deve essere atterrato. Andiamo e troviamolo.

LADRO                               Dove?

ATTORE                             Nella foresta, dove sennò?

LADRO                               Come faremo a trovarlo    nella foresta? La foresta si estende per centinaia di

chilometri.

PICCOLO                            Ci chiamerà lui.

LADRO                               Voi siete tutti matti… come fa a chiamarci un uccello?

FETISOV                            Lo avranno addestrato.

LADRO                               Questo è possibile…

CAPORALE                       Alla foresta! Di corsa!

TUTTI                                 Alla foresta! Alla foresta!

CAPORALE                       Avanti…marsc’!

(Escono tutti).

Buio

DOTTORE                          Forse l'uccello aveva un messaggio ma loro, poiché era scesa la nebbia, non lo

trovarono.  Lo  cercarono  fino  a  sera,  in  mezzo  alla  nebbia,  ma  ovviamente

l'uccello  era  disorientato   e   non  li   chiamò.   Nei   giorni   seguenti   gli    stormi

diminuirono  e   non  ne  arrivarono   di   nuovi.  Il   colonnello  era   giustamente

preoccupato anche se non l'aveva dimostrato in nessun modo. Gli addestramenti

e gli esercizi militari continuarono giorno dopo giorno e io sapevo che non era

possibile addestrare un esercito per tutto quel tempo senza uno scopo preciso.

Mentre continuavano ad aspettare notizie ci fu uno spiacevole incidente.

Scena 6

(Il ladro e il caporale entrano strisciando sul palcoscenico nel buio).

CAPORALE                       (Sussurrando) Penef?

LADRO                               Sí.

CAPORALE                       Dove sei?

LADRO                               Qui.

CAPORALE                       Avanti, strisciare!

LADRO                               Agli ordini, sto arrivando.

CAPORALE                       Giú! È qui. Non avevo mai visto un uccello cosí enorme.

LADRO                               Sicuro?


23


CAPORALE

Sicuro. L'ho visto mentre entrava dalla finestra.

LADRO

Che tipo di uccello?

CAPORALE

Non lo so, femmina credo… non era molto grande e forte… ma aveva tutte le sue

cosine a posto…

(Si sente lo sbattere d'ali di un grande uccello).

CAPORALE

Lo hai sentito?

LADRO

Ho sentito.

CAPORALE

Te l'avevo detto no? Fantastico! È venuta di sua spontanea volontà, senza che la

chiamassimo, la puttana. Vuol dire che porta qualcosa.

LADRO

Sta cercando un contatto. Hai chiuso le finestre per non farla scappare?

CAPORALE

È tutto chiuso. Controlla la porta. Io vado a vedere se ha qualche messaggio.

ADRO

Afferrala da dietro.

L

CAPORALE

Lo so.

LADRO

Tienila stretta e fruga.

CAPORALE

Non c'è bisogno di dire a un caporale quello che deve fare!

LADRO

E se ci sono dei soldi, prendi anche quelli!

CAPORALE

Incontro al nemico. Avanti!

LADRO

Avanti strisciando!

CAPORALE

All'attacco!

(Rumore di lotta).

CAPORALE

(Urlando). Ah, puttana! Oh, mi hai fatto un buco nel cranio! Aiuto! Sono ferito!

LADRO

Resisti! Arrivo!

CAPORALE

Entrare in battaglia!

LADRO

Sto entrando!

(Si sente un colpo).

CAPORALE

Sono io!

LADRO

Combattimento corpo a corpo, scusa!

CAPORALE

È scappata! Mi è sfuggita ma la troverò!

LADRO

C'era un messaggio?

CAPORALE

Non lo so! Non lo so, ma mi ha conciato per le feste.

LADRO

Bugiardo!

CAPORALE

Non  sono  un  bugiardo!  Appena  l'ho  afferrata  ho  sentito  venirmi  addosso

qualcosa… la troverò e la ucciderò!

(Si accende la luce nella stanza. Sulla porta Fetisov e gli altri, fermi).

FETISOV

(Severo). Chi ha attaccato questo uccello?

CAPORALE

Lui ha attaccato per primo. Io ho solo cercato di vedere se aveva un messaggio.

FETISOV

In piedi! Attenti! Gli uccelli sono incapaci di ragionare, per questo sono indifesi.

Stiamo aspettando notizie e aiuto da loro e come li accogliamo? Con la violenza?

Immaginate  per  un  attimo  come  il  resto  dell'Europa ci giudicherebbe. Dove

troveremo il coraggio di guardarli negli occhi quando li incontreremo? Come

faremo a guardare negli occhi quelle persone che ci hanno mandato cibo quando

eravamo affamati, vestiti quando stavamo morendo di freddo e speranze quando

eravamo nella piú profonda disperazione? Quelle persone che ci manderanno un

messaggio  con  gli  uccelli  e  che  quando  incontreremo  ci  accetteranno  come

fratelli. Perché queste persone non sono persone normali ma angeli!

DOGANIERA

(Strisciando fuori da sotto il letto).  Permesso. Notizie! Notizie! Sono arrivate

notizie! (Ha un uccellino tra le mani).  È finito nella rete, era congelato dal

freddo. L'ho portato al caldo e ho trovato un messaggio scritto su un anello di


24


metallo che ha nella zampa. Eccolo.

(Fetisov prende l'uccello e guarda attentamente il messaggio).

ATTORE                             Sembra un anello ornitologico…c'è scritto qualcosa sopra.

Dice P.OI/OI.

FETISOV                            È un messaggio cifrato.

LADRO                               (Legge lentamente). P.OI/OI.

FETISOV                            (Decodificando).  P.  O-uno,  O-uno.  (A  tutti).  Partenza  il  primo  di  gennaio.

Partiremo il primo di gennaio.

ATTORE                             Che vuol dire partiremo?

FETISOV                            Gli ordini non si discutono, chiaro?

Buio

DOTTORE                          Quello che all'inizio sembrava impossibile diventò sempre piú probabile ogni

giorno che passava anche se mancava meno di una settimana al primo di gennaio.

Tirarono fuori la vecchia jeep, la dipinsero di bianco con l'emblema dell' UN sul

cofano e sulle portiere. La disciplina era piú rigida ogni giorno che passava. Si

alzavano alle quattro e trenta ogni mattina per avere il tempo di preparare ogni

cosa.

Scena 7

(Sul palcoscenico una mappa dell'Europa piena di grandi frecce rosse e un percorso segnato. Fetisov è in piedi di fronte alla mappa con un'asta).

FETISOV                            Adunata in camerata. Ripeto il percorso un'altra volta. Da qui verso la Serbia,

Serbia-Ungheria, Ungheria-Slovacchia, Slovacchia-Repubblica Ceca, Repubblica

Ceca-Germania, Germania-Francia, Francia-Strasburgo. Voglio che sappiate che

entrati in Serbia potremo stabilire un contatto con altre truppe UN. Ora eventuali ostacoli. Primo, potremo essere fermati dalla polizia stradale.

ATTORE                             Impossibile. La polizia stradale non ferma i veicoli con l'emblema dell' UN.

FETISOV                            Giusto. Poi.

LADRO                               Poi c'è la frontiera. Lí ci fermeranno senza i passaporti.

FETISOV                            Signori! Signori, noi abbiamo un documento costitutivo col quale siamo diventati

membri delle Nazioni Unite e nessuno può fermare un'unità di combattimento

delle Nazioni Unite. Oggi è il trenta dicembre e noi siamo pronti finalmente.

Domani è il 31 dicembre. Dedichiamo questo giorno al riposo e alla riflessione…

Partenza 31 dicembre alle ore 24.00. Riposo!

Buio

DOTTORE                          Avevano deciso veramente di partire. Certo, ogni grande piano ha il suo punto

debole. Avrei potuto telefonare all'ospedale della regione e mandare tutto all'aria.

Ma questo avrebbe distrutto quel gioco con tutte le sue regole che i miei pazienti

avevano inventato, un gioco che li aveva convinti che stavano vivendo come

delle persone normali. Se gli avessi rovinato l'intero piano, sarebbero riprecipitati

tutti nella tragedia umana in cui erano quando sono arrivato. In fin dei conti qual

è il vero gioco? È il loro piccolo gioco o quello piú grande che tutti noi recitiamo,


25


tutti noi considerati normali? Di sicuro se non fossi andato co n loro, sarebbero

stati costretti a tornare indietro alla prima linea di confine. Forse qualcuno là'

avrebbe pagato bene le mie relazioni. Mi sono visto sdraiato sugli scalini della

cattedrale di Colonia, o sotto i ponti della Senna, senza piú problemi, ricco e

senza piú fastidi. Il 31 dicembre Fetisov venne a trovarmi…

Scena 8

FETISOV

Dottore, prima di tutto vorrei esprimerle la mia gratitudine per aver scelto di non

interferire. Io sono un militare e so considerare bene i problemi che lei potrebbe

D

avere e che potrebbero nascere anche per tutti noi.

Avrei potuto telefonare all'ospedale della regione e mandare tutto all'aria. Come

OTTORE

vede, non ho fatto niente.

FETISOV

Certo, lei ovviamente ha piú chances di noi. Ma noi dobbiamo andare.

DOTTORE

Crede veramente che ci riuscirà?

FETISOV

Che intende dire?

DOTTORE

Deve attraversare cinque frontiere senza un documento.

FETISOV

Che intende dire? Abbiamo il documento costitutivo.

D

Quel documento è una pura e semplice paranoia.

OTTORE

FETISOV

Stare  qui  sarebbe  peggio  della  paranoia.  Ogni  sogno  e  grande  iniziativa  è

paranoia, dottore.

DOTTORE

Le grandi iniziative raramente hanno successo…

FETISOV

(Lentamente e con tono distinto). Dottore, io voglio fare questo… quindi posso!

DOTTORE

(Esitando) Forse… in genere Dio aiuta i matti.

FETISOV

Dottore, Dio aiuta solo quelli che sono matti in questo mondo. Perché quando ha

creato il mondo era matto anche lui. E ora è innamorato del suo errore.

DOTTORE

Forse… è un discorso che ha una sua logica…

FETISOV

Partiamo a mezzanotte. (Saluta ed esce).

DOTTORE

(Solo) Partire o non partire? Chi seguire? Yorick o Fortebraccio? Di sicuro se

non parto con loro saranno costretti a tornare indietro alla prima linea di confine.

Fino a ora avevo sempre seguito le persone normali e Dio solo lo sa che questo

non mi ha mai portato da nessuna parte. Né geograficamente parlando, né in altro

modo…

Scena 9

(Buio. Suono di tromba e pesanti passi di marcia. Gli ordini a voce alta di Fetisov si sentono nel buio).

FETISOV                            In riga! Attenti! Appello! Caporale?

CAPORALE                       Comandi!

FETISOV                            Antonova?

DOGANIERA                    Comadi!

FETISOV                            Ivanov?

ATTORE                             Comandi!

FETISOV                            Popov?

PICCOLO                            Comandi!

FETISOV                            Petrov?

LADRO                               Comandi!

FETISOV                            Attenti!  Fianco  destr!  Di  corsa  ai  cancelli.(Nel buio si sente il rumore degli


26


FETISOV

DOGANIERA

CAPORALE ATTORE DOGANIERA ATTORE

stivali diventare sempre piú forte). Attenti! Fianco sinistr! Squadra alt!

(Il palcoscenico si illumina e vediamo tutti allineati di fronte alla jeep bianca con la bandiera dell'UN che sventola sopra).

FETISOV                            Signori, nel nostro ruolo di unità combattente dell' UN necessario per noi usare un

linguaggio straniero. Ora, la mia lingua madre è il russo.

Io posso parlare romeno.

Io conosco un monologo in inglese: « To be or not to be ». Stai zitto!

Io starò zitto ma tu non cominciare a raccontare la storia del ponte sul Danubio sennò capiranno tutti che siamo matti.

Matta? Io? Qui ho un vero certificato medico lo vedi? Dice che io sono sana? Lo vedi?

Signori, signori! Voi non siete matti signori. Siete solo diversi dagli altri. È molto semplice. Voi non siete stati creati per questo mondo signori, perché questo mondo è stato creato per quelli che sono tutti uguali. Ma il nostro mondo esiste da qualche parte e dobbiamo crederci perché è scritto nella Bibbia:

« Beati i poveri di spirito,

Beati quelli che soffrono,

Beati quelli che sono perseguitati,

Beati gli affamati e gli assetati di giustizia ».

Noi siamo tutte queste cose insieme, fratelli, e lasciatemi aggiungere un'altra cosa

che ha detto Dio: « Beati i matti! ». E dobbiamo credere in questo anche se nella

carta dei diritti umani non c'è una sola parola sui diritti di quelli che sono matti.

Ecco  perché  i   matti   sono  le   persone  piú   indifese  e   sfortunate  al   mondo.

Dobbiamo fuggire tutto ciò. In realtà noi stiamo fuggendo ma non da sconfitti.

Fuggiamo da vincitori. E raggiungeremo il nostro scopo perché siamo diversi.

Chiaro?

TUTTI                                 Signorsí, signor colonnello!

(Il dottore è stato ad ascoltare da un lato. Si fa avanti. Fetisov sta all'estremo opposto della riga).

DOTTORE                          Colo nnello, chiedo il permesso di mettermi in riga!

FETISOV                            Permesso accordato!

(Tutti applaudono e il dottore prende l'ultima postazione della riga).

FETISOV                            (Primo nella riga). Compagnia, attenti! Montare sul mezzo. Avanti marsc’!

DOTTORE                          … il momento in cui è piú facile attraversare la frontiera è il mattino del primo

gennaio…   i   doganieri   non   c'erano   affatto,   probabilmente   stavano    ancora

festeggiando l'anno nuovo. Le guardie di confine salutarono col rispetto dovuto a

un colonnello dell'UN e gli augurarono buon anno. All'alba stavamo viaggiando

attraverso un territorio straniero. Lí le persone non sono divise tra matti e sani,

ma tra cristiani e musulmani. Il destino troverà sempre un modo per dividere le persone. Migliaia di rifugiati stavano andando verso est, mentre noi continuavamo verso ovest da dove questa gente era scappata perché, diceva il colonnello, la strada per il paradiso passa attraverso l'inferno. Piú andavamo a ovest piú incontravamo unità di berretti blu che ci davano il benvenuto. Alla fine ci unimmo a una fila di berretti blu francesi e andammo a nord con loro. Cinque giorni dopo eravamo a Strasburgo.

Scena 10


27


Signorsí!

Tre urrà per la vittoria!

Hip hip urrà! Hip hip urrà! Hip hip urrà! Urrà!

Monteremo l'accampamento qui, nel centro di Strasburgo, di fronte alla cattedrale, dove ogni fuorilegge può trovare conforto. Sia santificato il Signore! Attenti. Segnare il passo.

Compagni d'armi, abbiamo ottenuto una grande vittoria. Abbiamo percorso migliaia di chilometri e siamo arrivati fin qua. Questo è un vero atto di valore e ci darà la forza per andare avanti. Non ci lasciano entrare nel palazzo del Parlamento Europeo. Là dentro ci sono persone molto precise che mi hanno detto che non esiste una legge che prenda in considerazione la domanda di unità straniere di combattimento che volontariamente si siano unite alle loro forze. Siamo fuorilegge, ma non possono nemmeno espellerci. La cosa piú importante in questo mondo è stare in piedi e andare avanti. Un vero soldato è quello che alla fine delle sue giornate e per tutta la sua vita, troverà sempre la forza di stare in piedi e andare avanti verso quel meraviglioso mondo per il quale fu creato. È chiaro?

(Sono tutti seduti per terra sconsolati con la testa abbassata. Si sente la voce forte e sicura di Fetisov).

FETISOV                         Caporale, presentami la truppa!

CAPORALE                   Adunata! In riga! Squadra, attenti!

(Obbediscono tutti senza pensare).

(Obbediscono).

FETISOV

TUTTI

FETISOV

TUTTI

FETISOV

(Marciano in cerchio attorno a Fetisov).

FETISOV                         Segnare il passo! Uno-due, uno-due,… cantare!

(Cantano mentre marciano).

FETISOV                         Piú forte! Piú forte! Piú veloci! Fianco sinistr! Sinistr! Uno -due-tre!

(Fetisov grida sempre piú forte gli ordini sul canto della truppa, poi, si mette una mano sul cuore e cade sul palcoscenico. Accorrono tutti verso di lui e lo tirano su. Nel delirio Fetisov continua a

gridare).

FETISOV                         Troveremo un mondo meraviglioso. Lo troveremo. Anche se non esiste su questa

terra,  perché  continueremo  a  cercarlo  dopo  la  morte.  L'universo  è  infinito  e

nessuno  lo   ha   mai   percorso  tutto   e   ha   dimostrato   che   il   nostro   mondo

meraviglioso non esiste. In piedi! Attenti! Di corsa!

Buio

(Tutti seduti ai piedi della jeep tranne Fetisov che non si vede).

DOTTORE                      E cosí siccome non sapeva scrivere il caporale mi dettò la sua lettera.

CAPORALE                   Mia   cara!  Ti   sto   scrivendo  dalla   Francia,   dalla   piazza  della   cattedrale   di

Strasburgo. Qui c'è il sole e deve esserci anche da te perché in primavera il sole è

ovunque. È carino qui e anche la gente è simpatica. L'aria è pulita, ma non

possiamo vivere di sola aria. Non abbiamo problemi di cibo, siamo un esercito

qui e la gente ogni giorno ci dà dei soldi. Ti manderò una cartolina per l'anno

nuovo per fare gli auguri ai ragazzini. Immagino che siano molto cresciuti…

scusa, ho dimenticato di chiederti se hanno un nuovo papà? Se qualcuno si offre di farlo approfittane, perché è duro andare avanti senza un padre, questo lo capisco bene. Noi non abbiamo perso la speranza. Manteniamo alto il morale e ogni giorno alle quattro facciamo gli addestramenti. Baci a tutti, vi voglio bene.


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Il vostro amato marito e padre. Caporale Petrov.

(Stanno tutti lanciando un uccello).

CAPORALE                   Via! Va!

TUTTI                               Viaaa, va!

ATTORE                          È andato!

LADRO                            È già invisibile!

PICCOLO                        Io riesco a vederlo. Lo vedo lasciare la Francia! In Germania ora!

ATTORE                          Germania, Repubblica Ceca…

LADRO                            Repubblica Ceca, Slovacchia…

DOGANIERA               Slovacchia, Ungheria…

PICCOLO                        Ungheria, Serbia…

TUTTI                               Serbia…

(Si fanno il segno della croce).

TUTTI                               Oh Dio! È atterrato!

EPILOGO

(L'orologio della cattedrale batte le quattro. La doganiera va a prendere Fetisov che sta sulla sedia a rotelle. Il dottore in piedi al centro della piazza dà gli ordini a voce alta con enfasi).

DOTTORE                      …. in riga! Attenti! Di corsa!

(I soldati marciano in coppia con passo da cerimonia. Attorno a loro si sentono le voci e gli applausi dei passanti mentre la truppa continua a la sua marcia. Uno di loro viene avanti sul palcoscenico e si muove tra il pubblico scuotendo un berretto blu con dentro degli spiccioli).

FINE.


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