Il colpo del Farulli

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IL COLPO DEL FARULLI

ovvero

“O DENTE O GANASCIA!”

COMMEDIA IN DUE QUADRI E DUE ATTI IN VERNACOLO PORTOFERRAIESE DI ALDO CIRRI

TRATTO DALL’OMONIMO RACCONTO DELLO STESSO AUTORE

ED ISPIRATO AD UN PERSONAGGIO REALMENTE ESISTITO

PERSONAGGI ANNI 30:

CARMELO FARULLI

- medico dentista

- anni 55

ANGIOLINO GIOVANE

- play boy, detto “il Ganzino”1

- anni 22

FERNANDA

- moglie del dottor Farulli

- anni 50

AFRICO ARDITI

- segretario politico di zona, detto “Tonacone”2

- anni 55

ITALIA ARDITI

- moglie di Africo

- anni 40

SERGIO

- amico di Angiolino

- anni 22

SANTINO

- amico di Angiolino

- anni 22

ANITA GIOVANE

- assistente del dottor Farulli

- anni 25

PERSONAGGI ANNI 90:

ANGIOLINO ANZIANO

- play boy in pensione

- anni 83

MICHELE

- operaio comunale

- anni 35

ANITA ANZIANA

- moglie di Angiolino

- anni 85

La vicenda si svolge indicativamente nel 1937 e nel 1998.

Il testo, dedicato alla mia città, è destinato ad essere rappresentato in vernacolo portoferraiese tuttavia, per dare la possibilità di essere letto da tutti, ho inserito solo alcuni accenni di vernacolo e qualche battuta o modi di dire toscani.

Ovviamente la commedia, cambiando l’ambientazione e le parti in vernacolo può anche essere rappresentata in italiano.

1Diminutivo di “Ganzo”: furbetto

2Soggetto ingombrante.

1


Si diceva spesso “il colpo del Farulli”, per significare “o dente o ganascia”. Però era il dott. Laghi quel famoso dentista che, all’Elba, cavava energicamente i denti guasti con un colpo solo. Morì nel bombardamento tedesco con la sua enorme cagna, un San Bernardo che gli comprava il giornale e gli faceva la spesa.

dalla rivista “Lo Scoglio” n. 66/2002

QUADRO INIZIALE

FINE ANNI NOVANTA

SCENA

Una piazzetta della vecchia Portoferraio. Al centro una panchina, sulla destra una fontanella, sulla sinistra un albero, sullo sfondo un caseggiato con un portone condominiale al centro e due finestre con persiane ai lati. All’interno del portone condominiale c’è un disimpegno a sinistra del quale si apre la porta d’ingresso dell’appartamento di Africo e a destra quella dello studio del Farulli. Altri elementi possono essere inseriti a discrezione della regia.

SIPARIO

Una mattina d’autunno. L’apertura del sipario è accompagnata da una musichetta. Angiolino è seduto sulla panchina e, con gli occhiali sul naso, sta leggendo il giornale. Appoggiato alla panchina c’è il suo ombrello che gli fa anche da bastone. La scena prosegue per una quindicina di secondi poi, da destra, entra Michele, indossa una tuta da operaio, ha un berretto in testa e una borsa di attrezzi a tracolla. Comincia a guardarsi intorno, posa la borsa vicino alla fontana, apre e chiude il rubinetto senza che ne esca una goccia d’acqua, poi le gira intorno come se cercasse qualcosa, sposta lo sguardo dalla base della fontana, segue una traccia sul terreno, finché gli occhi non gli cadono sulla panchina. Angiolino, guardandolo sospettoso da sopra gli occhiali, segue tutta la manovra. Michele guarda indispettito la panchina con i pugni sui fianchi.

MICHELE - Maremma ladra!

Angiolino guarda perplesso Michele, poi si guarda addosso, si volta lentamente indietro per capire se l’operaio ce l’ha con qualcun altro, lancia un’ultima occhiata a Michele e si rimette a leggere il giornale, continuando a controllare l’operaio con la coda dell’occhio.

MICHELE - (seccato) Ma guarda te n’dove l’hanno ‘mbiattàto3!

ANGIOLINO - (indispettito) O ‘briacoo! Guarda che ci so’ venuto con le mi’ gambe, ‘un mi ch’ha mia4portato nessuno…!

MICHELE - (lanciando uno sguardo sotto la panchina) Ma ‘un dicevo mia a te! ANGIOLINO - (proseguendo infervorato) … perché tu lo sappia, ‘un ch’ho mia bisogno

della badante io! (poi realizzando perplesso)… Ah no?

Michele abbassa lo sguardo sotto la panchina. Angiolino segue lo sguardo dell’operaio e guarda sotto anche lui.

ANGIOLINO - Guarda che l’ho già fatta stamani a casa mia!

3Nascosto.

4Mica

2


MICHELE - (ironico) Ma guarda, pensavo che t’avessero assunto al comune pe’ concima’ l’aiole5!

ANGIOLINO - M’hanno assunto, ma pe’ concima’ il capo all’operai comunali! Deh, ma quanto vi pagano pe’ rompe’ li coglioni ai pensionati?

Durante la battuta di Angiolino, Michele si è spostato dietro la panchina e sta tastando il terreno proprio sotto di lui. Angiolino, allarmato, si alza con la velocità consentita dall’età, afferra l’ombrello si gira e lo punta verso Michele.

ANGIOLINO - (minacciandolo con l’ombrello) O sudicio! ‘Un t’azzarda’ a toccammi6l' culo che te lo ‘nficco n’ bocca e poi l’apro!

MICHELE - (trafficando sotto la panchina) Metti via l’bazzuca7nonnetto, so’ venuto per la fontìna8.

ANGIOLINO - (calmandosi) Ah… meno male, era ora! So’ tre anni che ‘un piscia più!

Michele si alza e va a piazzarsi di fronte alla panchina dando le spalle al pubblico, si china di nuovo in ginocchio e ricomincia a trafficare sotto di essa borbottando e imprecando.

MICHELE - Maremma assassina!

Angiolino lo guarda perplesso.

ANGIOLINO - Guarda che la fontìna è da quella parte lì.

MICHELE - (trafficando sotto la panchina) Porc… sì, ma l’pozzetto d'alimentazione è ‘mbucato9qui sotto!... Maremma assatanata, qui è tutto un groviglio di ruggine!

ANGIOLINO - E l’avete messo sotto la panchina per rompe’ li coglioni a me? Michele si alza in piedi con le mani sporche di melma.

MICHELE - (cercando di trattenersi) Angiolino, ti sei già rincoglionito? (spiegando) Prima hanno fatto l’pozzetto e poi c’hanno messo sopra la panchina!

ANGIOLINO - (pensandoci) … Ah...già… (poi accorgendosi che l’ha chiamato per nome) … ma tu chi sei?

MICHELE - So’ Michele.

ANGIOLINO - Michele chi?

MICHELE - L’figliolo di Vasco.

ANGIOLINO - Vasco chi?

MICHELE - Vasco Tricecci… eramo10per la Fonderia11!

ANGIOLINO - (perplesso) Boh…

MICHELE - Dio bono, ‘ntirordi12, faceva l’pescatore!

ANGIOLINO - A que’ tempi lo facevano tutti l’pescatore!

MICHELE - (non sa come spiegare) Mannaggia… era amico di Strappaspaghi! Improvvisamente Angiolino s’illumina.

5Aiuole.

6Toccarmi.

7Bazooka.

8Fontanella.

9Imbucato, nascosto.

10Eravamo, abitavamo.

11Vecchia strada di Portoferraio.

12Non ti ricordi?

3


ANGIOLINO - Ma chi: “Pelo ritto”?! MICHELE - (un po’ imbarazzato) Sì… lo chiamavano così da giovane.

ANGIOLINO - Ma te guarda! Da ragazzi col tu’ babbo ci si pestava di brutto! Io ero della banda del “Parterre”13e lui d’era della “Fonderia”: si faceva sempre le sassaiole!

MICHELE - (ironico) Bravi!

ANGIOLINO - (con nostalgia) O che vòi14, a que’ tempi ereno15quelli li trastulli di noi ragazzotti.

MICHELE - (riscuotendosi) Vabbè, ora stai bono e lasciami lavora’!

Angiolino si sposta di lato verso sinistra. Michele si inginocchia di nuovo, infila le mani nel pozzetto e comincia a trafficare sudando e imprecando.

ANGIOLINO - Ma ‘un faresti prima a smonta’ la panchina? Lavoreresti meglio.

Michele si ferma, si alza ansimante e sudato e, con i pugni sui fianchi, studia la situazione.

MICHELE - (grattandosi la testa) Volevo vede’ se potevo sistema’ l’pozzetto senza smontalla16, ma mi sa che….

ANGIOLINO - Vedi di ‘un rovinammela che mi ci devo mette a sede!

MICHELE - (sghignazzando) He, he, te la lascio sbullonata, così alla prima libecciata ti si ribarta17!

Michele si procura alcune chiavi dalla borsa degli attrezzi quindi si china sulla zampe della panchina e fa qualche inutile tentativo per allentare i bulloni che la fissano al suolo.

MICHELE - (nello sforzo di allentarli) Maremma travasata, so’ rugginosi anco18questi!

Michele si rialza, preleva un martello dalla borsa degli attrezzi e comincia a pestare martellate alle zampe della panchina. Angiolino si alza allarmato.

ANGIOLINO - (minacciandolo di nuovo con l’ombrello) OOOOOH! Se me la rompi stavolta te lo ‘nfilo già aperto dalla via del cacapranzi19!

Michele lascia il martello, afferra la panchina e comincia a strattonarla poi, vista l’inutilità degli sforzi, si ferma ansimante.

MICHELE - (asciugandosi il sudore) Maremma zucchina, qui ci vorrebbe la dinamite!

Angiolino lo guarda sghignazzando.

ANGIOLINO - Qui ci vorrebbe ma l’“colpo del Farulli”!

MICHELE - Come no, sta a vede’ che ora le panchine si smonteno20a corpi di karatèe! ANGIOLINO - Cara… che?

13Una piazzetta nella parte vecchia della città.

14Vuoi.

15Erano.

16Smontarla.

17Ribalta.

18Anche.

19Orifizio anale.

20Smontano.

4


MICHELE - Karatèe!

ANGIOLINO - A chi, a me?

MICHELE - (sbuffando) Seee...domani! Il karatè è un tipo di come n’duello, come l’pugilato, ma senza guantoni, a calci.

ANGIOLINO - E che c’entra?

MICHELE - Hai parlato del corpo di… come lo chiami?

ANGIOLINO - Del Farulli.

MICHELE - Ecco appunto quello.

ANGIOLINO - Ma lèvati va! Il Farulli ‘un era mica un pugile… o quello che dighi21te! MICHELE - (perplesso) Ah no? E allora chi era?

ANGIOLINO - Un dentista!

MICHELE - (ridacchiando) E cosa faceva: cavava le panchine de’ giardini?

ANGIOLINO - Bo’, ‘un lo so mia22, ma al su’ corpo di pinza nessun dente resisteva! Figurarsi che nel su’ studio c'aveva messo un cartello dov'era scritto: “O DENTE, O GANASCIA!”.

MICHELE - Cioè?

ANGIOLINO - (facendo il gesto) Voleva di’ che, come 'nfilava le pinze in bocca lui a qualcuno, sta’ tranquillo che da lì qualcosa doveva usci’ fòri23: ol dente o la ganascia ‘ntera!

MICHELE - Maremma assatanata!

ANGIOLINO - Nulla poteva resiste’ alle su’ pinze, era capace di cava’ via i denti co 'n corpo solo!

MICHELE - Maremma diavola!

I due si siedono sulla panchina.

ANGIOLINO - Si diceva che se un giorno al Farulli fosse capitato un paziente co na bocca abbastanza grande, ‘nsieme al dente sarebbe stato capace di tiralli24fòri tutto l’cranio!

MICHELE - Maremma pastorizzata!

Pausa.

ANGIOLINO - (squadrando Michele) Di’ ‘mpò25, ma te quante maremme c’hai?

MICHELE - Te ‘un ti preoccupa’… (poi incuriosito) ma questo Farulli di dov’era?

ANGIOLINO - Aveva lo studio qui a Portoferaio26.

MICHELE - Quanno?

ANGIOLINO - Prima della guera, verso la fine dell'anni trenta. Infino27i gerarchi fascisti lo lasciavano sta’.

MICHELE - E perché?

ANGIOLINO - (sghignazzando) Perché sapevano che prima o poi si sarebbero seduti sulla su’ sedia! C’era chi diceva che fosse peggio de l’inquisizione spagnola! C’era gente, che prima di un’otturazione faceva anco28testamento e se doveva leva’ n’dente, si faceva da’ l’estrema unzione

21Dici.

22Mica.

23Fuori.

24Tirargli.

25Un po’.

26In vernacolo, il nome di Portoferraio, è praticamente sempre pronunciato con una sola “r” come spesso accade per tutte le doppie.

27Perfino.

28Anche.

5


dal prete del Domo29! (lugubre) Il Farulli quando c’aveva la pinza n’mano ti sbirciava nell’occhi come per di’: “la vòi30di mogano o di rovere?”.

MICHELE - Dio bono!

ANGIOLINO - (con nostalgia) Poi, anche l’epoca del Farulli finì, ma l’famoso “corpo” restò un modo di di’.

MICHELE - Cioè?

ANGIOLINO - Quando qualcuno si trovava davanti a ‘na faccenda ardua e parecchio complicata, che doveva esse’ risorta subito al volo, diceva con fierezza: “E noi gli molliamo il colpo del Farulli!” così si ‘apiva31che solo con un colpo di mano alla Gion Vaine (letteralmente storpiando il nome di John Wayne), si poteva risolve’ la faccenda!

MICHELE - Maremma ‘ngrippata!

ANGIOLINO - Il Farulli se la godeva anco32a impauri’ la gente: al su’ ‘onfronto33Hitler pareva Padre Pio co l’anestesia generale! Si dice che sulla scrivania ci tenesse n’ fila tutti i denti cavati nel mese! E quelli con la radica più grossa l’incorniciasse arrembandoli34al muro.

MICHELE - Maremma…

Angiolino con un’occhiataccia blocca l’esclamazione di Michele sul nascere allargando le braccia.

MICHELE - Un vero sadico! Che fine fece? Fu messo al rogo dai pazienti?

Angiolino resta un attimo pensieroso.

ANGIOLINO - (con un sospiro nostalgico) No, fu vittima d'una vendetta.

MICHELE - E ci ‘redo35! Sicuramente sarà stato un paziente a vendicarsi! (ridacchiando) Magari l'aveva cavato l’dente sbagliato o l’aveva fatto ‘ngoia’36la dentiera!

ANGIOLINO - No… no… fu l’Farulli a vendicassi37, ma alla fine restò lui vittima della su’ vendetta.

Pausa. Michele guarda perplesso Angiolino.

MICHELE - ‘n’ho mica capito.

ANGIOLINO - (ridacchiando) E lo so carino...l’operai comunali svegli si sa li so’ pohii38. MICHELE - (offeso) Ma vaffan…

ANGIOLINO - (sorridendo) Un t’incazza’ (lo prende sottobraccio) Vieni che ti ragguaglio di come ch’è ‘annata la storia del Farulli.

MICHELE - (offeso sfilandosi dal braccio di Angiolino) ‘Un posso mica, devo sistema’ la fontìna…

ANGIOLINO - (riprendendolo sottobraccio) n’ha pisciato per tre anni, pole39anco40 aspetta’ un’altra mezz’ora, no?

29Duomo.

30Vuoi.

31Capiva.

32Impaurire.

33Confronto.

34Attaccandoli.

35Credo.

36Ingoiare.

37Vendicarsi.

38Pochi.

39Può.

40Anche.

6


MICHELE - (guardandosi intorno) Se arriva il capotecnico e mi trova che chiacchiero, mi fa il culo a strisce!

ANGIOLINO - (indicando l’ingresso condominiale) Guarda il Farulli aveva lo studio proprio qui di fronte… (con una punta di malinconia) da quando… scappò qui ‘un c’è più venuto nessuno.

MICHELE - Scappò? E perché?

ANGIOLINO - È una storia lunga… vieni, andiamo dal castagnacciaio41così mi offri un topino42.

MICHELE - (stizzito) Io te lo devo offri’?!

ANGIOLINO - Mica ti posso racconta’ la storia gratisse43! MICHELE - (per niente convinto) Sì vabbe’… ma facciamo presto.

Sempre tenendo Michele sottobraccio, Angiolino si avvia lentamente verso l’uscita della piazzetta.

ANGIOLINO - Devi sape’ che al tempo del Farulli, a Portoferraio, c’era un ragazzo ch’era le sette bellezze: alto, moro. Tutte le bimbe gli svenivano dietro, e lui ‘un se ne faceva scappa’ una!

MICHELE - Chi era?

ANGIOLINO - Lo… lo chiamavano “l’Ganzino”, e a su’ tempi era un “tomber de fammes” (pronuncia letteralmente).

MICHELE - (perplesso) Un tombino di fame?

ANGIOLINO - (seccato) Sì, ‘na fogna di digiuno! Ma levati di mezzo! Un “tomber de fammes” (c.s.)… sì, insomma… un conquistatore di donne.

MICHELE - Un play boy!

ANGIOLINO - Sì, sì… una cosa così.

MICHELE - Mi parli in tedesco, cosa vòi44che ne ‘apisca!

ANGIOLINO - È spagnolo, grullo!

MICHELE - Vabbè … insomma ‘sto ragazzo?

ANGIOLINO - Insomma, il Ganzino garbava alle donne e non solo a quelle giovani e libere…

MICHELE - Cioè?

ANGIOLINO - He, he, s’occupava anche di signore.

Durante l’ultimo scambio di battute, Angiolino e Michele escono di scena accompagnati da una musichetta. Il sipario resta aperto.

FINE QUADRO INIZIALE

41Antica pizzeria di Portoferraio famosa per il sua produzione di castagnaccio.

42Un piccolo bicchiere di vino.

43Gratis.

44Vuoi.

7


PRIMO ATTO

FINE ANNI TRENTA

La scena è la stessa. Tarda estate.

SCENA PRIMA

Le luci si abbassano simulando i minuti che precedono l’alba accompagnate da una musichetta che sfuma nel momento in cui si accende una luce dietro le stecche della persiana di sinistra. Un attimo dopo la persiana si apre lentamente. Fra le ante appare la faccia di Angiolino giovane. Il ragazzo è a torso nudo e con i capelli scarmigliati, apre un po’ di più le ante della finestra guardandosi intorno circospetto, quindi rientra dentro.

ITALIA - (da dentro la stanza con voce languida) Mmmm… dai… resta ancora un minuto… rifamolo45ancora… ho tutti i fremiti per la stiena46!

Dalla finestra rispunta Angiolino. Fa di nuovo capolino, si guarda intorno circospetto e, contemporaneamente, si infila i pantaloni poi, mentre cerca di indossare anche la camicia, due braccia spuntano alle sue spalle, lo afferrano da dietro e, accarezzandogli il petto, cercando di sfilargliela di nuovo.

ITALIA - (da dietro di lui sempre con voce languida) Dai, vieni, torna dentro… è presto… ANGIOLINO - (continuando a scrutare guardingo la piazzetta) Se mi trova l’tu’ marito,

mi manda nell’Africa a passo di parata!

ITALIA - (languida) Ma no… stasera c’aveva ‘na riunione al fascio, farà tardi… dai, chiudi l’imposte e torna dentro.

ANGIOLINO - (alzando gli occhi al cielo) Ora devo anda’… ci vedemo domani. ITALIA - (c.s.) Digià47! mmmm… dai… resta… domani ‘un posso io, devo anda’ con lui. ANGIOLINO - (perplesso) Dove?

ITALIA - (seccata) C’è la festa de’gagliardetti alle “Ghiaie”48(poi languida)… mmm… dai... vieni qui!

ANGIOLINO - Ah già… uff…

ITALIA - (c.s.) Ci sarà tutta la truppa fascista del paese... che palle! ANGIOLINO - Dio bono, sta a vede che mi tocca anna’49anco50a me.

Angiolino si interrompe in quanto da fuori scena provengono delle voci in avvicinamento che cantano in coro. Nel frattempo la luce in scena aumenta lentamente d’intensità simulando l’arrivo del giorno.

SCENA SECONDA

VOCI FUORI SCENA - (coro) “Faccetta neraaaa, bell’abissinaaaa, aspetta e spera che già l’ora s’avvicinaaaa, quando saremooo, vicino a teeee…”

ITALIA - (allarmata) Oh madonna! Il mi’ marito! ANGIOLINO - (allarmato) Ma… ma… ‘un c’aveva ‘na riunione?

45Rifacciamolo.

46Schiena.

47Di già.

48Rinomata spiaggia di Portoferraio.

49Andare.

50Anche.

8


ITALIA - (c.s.) Ma che ne so! Sbrigati! Vestiti! Sparisci! Che aspetti? Se ti trova qui… ANGIOLINO - … Mi manda in Africa, lo so, lo so!

ITALIA - (c.s.) Va’ via! Presto!

Angiolino afferra velocemente i vestiti, fa per scavalcare la finestra e fuggire ma, in quel preciso momento, nella piazzetta fa il suo ingresso Africo seguito da Sergio e Santino. Sono tutti e tre vestiti in divisa fascista con la camicia nera, il fez in testa e gli stivaloni ai piedi. Il gruppetto entra in scena marciando e cantando con Africo in testa tutto tronfio, seguito da Sergio e Santino che marciano stanchi e svogliati con due rastrelli sulle spalle. Angiolino si affretta a richiudere la finestra, mentre il gruppetto si avvicina marciando. Africo è un tipo piuttosto grasso e Santino è balbuziente.

AFRICO - (marziale) Manipolooo, segnare il passo!

Africo si ferma continuando a segnare il passo da fermo, Sergio fa altrettanto, Santino, distrattamente, va a sbattere dietro a Sergio che si volta indispettito protestando e minacciandolo con il rastrello, mentre Africo continua a marciare sul posto per conto suo.

AFRICO - (c.s.) Manipolooo, ALT!

Africo si ferma e si volta di scatto, immediatamente i due giovani smettono di colpo di discutere, e si irrigidiscono.

AFRICO - (c.s.) Manipolooo, AT-TENTI!

Sergio e Santino eseguono, Santino fa una serie di smorfie riuscendo a malapena a stare sull’attenti in quanto gli fanno male i piedi.

AFRICO - (c.s.) Front-destr-DESTR!

I due si girano verso il pubblico.

AFRICO - (c.s.) Presentat-ARM!

Sergio e Santino impugnano i rastrelli come due fucili.

AFRICO - Ri-POSO!

Sergio e Santino eseguono appoggiando di scatto i rastrelli a terra, piazzandosi con un braccio dietro la schiena ed un piede avanti come due militari. Nel fare il movimento Santino si picchia la punta del manico del rastrello direttamente sulla punta del piede e spalanca la bocca in una smorfia di dolore senza emettere suoni. Africo, con i pugni sui fianchi, parla ai due alla maniera di Mussolini.

AFRICO - Arditi di terra e di mare! (pausa) Quest’oggi avete reso un grande servizio al vostro paese, alla vostra patria ed al fascismo! (pausa) Avete avuto l’onore di mantenere intatta la dignità del vostro suolo natio! (pausa) Di questo gesto (pausa poi urlando) DOVETE ESSERNE FIERI! (pausa) Ora andate a prepararvi per stasera e restare in attesa di nuovi ordini! (pausa)

MANIPOLO A-TENTI!

Sergio e Santino eseguono.

9


AFRICO - (facendo il saluto fascista) EIA, EIA, EIA!

AFRICO/SERGIO - ALALÀ!

SANTINO - (sfinito accenna appena il saluto balbettando) A… la… alà… là!

AFRICO - MANIPOLO! SCIOGLIERE I RANGHI!

Sergio si rilassa togliendosi il fez e asciugandosi il sudore. Santino si appoggia al muro con i piedi doloranti e comincia a sfilarsi con fatica uno stivale. Africo arrivato, alla porta di casa (al centro del caseggiato sullo sfondo), si gira ripetendo il saluto fascista.

AFRICO - A NOI!

SERGIO/SANTINO - (stanchi e per niente convinti) A no… a no… a noi…

Mentre Sergio e Santino si appoggiano distrutti ai lati della finestra, Africo apre il portone condominiale e bussa sonoramente alla porta del suo appartamento. Dall’interno giunge la voce allarmata di Italia.

ITALIA - C… ch’è?

AFRICO - (fiero) Italia, apri! È il fascismo che bussa alla porta!

Si sente aprire la porta.

ITALIA - (con un sorrisetto impaurito) Oh… hem… ciao Africo… co… come mai già di ritorno, così pre… presto?

AFRICO - (c.s.) Gli uomini del duce non conoscono ostacoli, non hanno orario, e non pongono tempo in mezzo!

ITALIA - (non sapendo cosa dire) E… do… dove lo po… pongono?

AFRICO - (con un sorrisetto si toglie il fez e varca la soglia) Te lo faccio vedere io dove lo pongono!

Santino nel frattempo, sempre appoggiato al muro, è riuscito a togliersi uno stivale e si sta massaggiando il piede. Africo chiude con un colpo la porta e, contemporaneamente, le persiane della finestra si spalancano andando a sbattere in faccia a Sergio e Santino. Angiolino allarmato, in mutande e con la divisa fascista sotto braccio, con un balzo scavalca la finestra e richiude velocemente le persiane. Fa per fuggire, ma si accorge della presenza degli altri due. Sergio e Santino, rintronati per il colpo ricevuto, sono scivolati a sedere per terra con le spalle appoggiate al muro.

ANGIOLINO - (a bassa voce) Ma cosa fate lì?

SERGIO - (tenendosi una mano sulla faccia dolorante) Il budello di tu ma’51!... Ohi, ohi… oddio che legnata!

Santino, con una mano sulla bocca si lamenta con parole incomprensibili.

ANGIOLINO - (sussurrando con un dito sul naso) Shhhh! Zitti! Fate piano! Se esce il trippone mi fa un culo come ‘na cisterna! (poi comincia a rivestirsi)

SERGIO - (che si è un po’ ripreso) In Africa ti deve manda’!

ANGIOLINO - (c.s.) SHHHHHHHHH! ‘Un ti fa’ senti’ per ‘arità52!

51Imprecazione, sta per: “quella poco di buono di tua madre”.

52Carità.

10


SERGIO - (furente) Se fosse per me ti ci manderei a noto53! Maremma ciucona! SANTINO - (piagnucolando) O… oddio ma… mamma, che bo… botta! Ohi, oddio che

ma… male! Vòi54vede’ che m’hai spa… spa… spaccato qualche de… de… dente?! Santino con un dito comincia ad ispezionarsi la bocca.

ANGIOLINO - Ma che ci facevate dietro le persiane di Africo? SERGIO - (furente) Aspettavamo che tu ce le sbattessi sul muso!

ANGIOLINO - (sussurrando) Lo sapete che a quest’ora vado a trova’ su’ moglie! Ma com’è che sete ritornati tanto presto?

SANTINO - (parlando con il dito in bocca) E… eremo55in mi… mi… missione! ANGIOLINO - (ridacchiando) V’ha portato ad asciuga’ il ghiaccio?

SERGIO - (imbarazzato) Quella favalessa56d'Africo, stamani all’arba57ha portato tutta la su’ squadraccia alle Ghiaie!

ANGIOLINO - (sghignazzando) Tutta la squadraccia? Accidenti e quanti l’erano?

SANTINO - In… du… due, (seccato) visto che te spapa… spapa… sparisci sese… sempre!

ANGIOLINO - (c.s.) ‘Un lo sapete mica che m’ha ‘ncaricato di fa’ d’attendente alla su’ moglie? E poi, sapete com l’è: (dandosi un tono) c’è chi ha l’trasporto pel laoro 58, io ce l’ho pel riposo 59! (ripensandoci) A proposito, ma che sete annati a fa’ alle “Ghiaie”? (poi ridacchiando) A conta’ li gabbiani?

SERGIO - (c.s.) No… c’ha fatto ripuli’ la spiaggia dal… blècche60co’ rastrelli!

ANGIOLINO - (stupito) Alle sei di mattinaa?!

Angiolino nel frattempo è riuscito a rivestirsi alla meno peggio, ma ha ancora la camicia sbrindellata ed il fez storto.

SANTINO - (alzando un po’ la voce senza rendersene conto) Sì, sta… sta…mani alle die… dieci ‘ncomicia la festa dei gaga… gaga… gagliardetti con la gara di noto dei baba… dei balilla, ci sarà l’popo… l’popo… il podestà… pepe… pe l’inagurazione… Tonacone ha detto che…

ANGIOLINO - (lo artiglia e gli tappa velocemente la bocca) Zitto! Se ti sente, che lo chiami così...ci manda tutti n’Africa!

Santino cerca disperatamente di liberare la bocca dalla mano di Angiolino.

SERGIO - (termina il discorso di Santino)… ‘un vole61che “sua eccellenza” l’podestà si sporchi le scarpe sulla spiaggia.

ANGIOLINO - (sghignazzando) Quello d’estate va vestito sempre di bianco come n’gelataio!

Intanto Santino è riuscito a liberare la bocca dalla stretta di Angiolino.

53Nuoto.

54Vuoi.

55Eravamo.

56Stupido, ottuso.

57Alba.

58Il lavoro.

59C’è chi disposto per il lavoro, io ce l’ho per il riposo.

60Deformazione dell’inglese “black”: catrame.

61Vuole.

11


SANTINO - (sputacchiando) Sput… sput! (furente) Ma po… po… porca puttana, prima vai a tro… tro… tromba’ la moglie di Toto… Tonacone, le me… metti la mano da… da… dappertutto e po… poi la metti in bo… bo… bocca a me!

ANGIOLINO - (ridacchiando piazza di nuovo la mano sotto il naso di Santino) Se non la senti dalla mi’ maano e quando ti ‘apita di risenti’ l’profumo della passera!

SANTINO - … e c’ho… c’ho anco un dente ro… ro… rotto!

ANGIOLINO - (si guarda la mano sporca del sangue di Santino) Ma porca zozza ladra, vedi tu che porcaio!

SANTINO - Co… co… così ‘mpapa… ‘mpari!

Santino torna ad ispezionarsi la bocca con il dito. Angiolino con la mano sporca di sangue non sa come fare per pulirsela.

SCENA TERZA

In quel momento dalla sinistra della piazzetta entra Anita l’infermiera del dottor Farulli. Si tratta di una ragazza appariscente vestita in modo accattivante. Anita ancheggiando si avvia verso il portone del caseggiato, i ragazzi, divorandola con gli occhi, cercano di darsi una rassettata.

SERGIO - (sorridendo togliendosi il fez) Buon giorno signorina!

ANGIOLINO - (sorridendo) Mattiniera come sempre eh!

SANTINO - (timidamente) Bubu… bongiorno!

Anita passa davanti ai tre, si ferma, li squadra da capo a piedi.

ANITA - (altezzosa) Buongiorno.

Poi, sempre seguita dagli sguardi dei tre ragazzi, ancheggiando raggiunge il portone, lo apre, lancia un ultimo sguardo ai tre e sparisce dentro.

ANGIOLINO - (ingrifato) Mmmmm, quando la vedo mi fa veni’ l’sangue n’testa!

SERGIO - (c.s.) A me lo fa anda’ sottosopra!

SANTINO - (ad Angiolino) Mi sa che con que… que… quella va… vai in bia… bianco. SERGIO - (pensandoci) È vero… (poi sghignazzando) Vòi62vede che l’“Ganzino” stavorta

ha fatto fico63!

ANGIOLINO - (dandosi un contegno) Tzè: deve ancora nasce quella che se la tiene stretta col “Ganzino” ne paraggi! (pensoso)… l’problema l’è n’altro.

SANTINO - E qua… qua… quale sa… sarebbe?

In quel momento Anita esce di nuovo dal portone, i tre tornano a squadrarla da capo a piedi. La ragazza indossa una divisa da infermiera con crestina in testa. Ha una targa metallica in mano che appende al muro alla destra del portone. Sul cartello c’è scritto “Studio Dottor Carmelo Farulli - Medico Dentista”, lancia di nuovo un’occhiata al gruppetto, quindi rientra dentro.

SERGIO - (ingrifato) Mmmmm, quando poi si mette n’ divisa da ‘nfermiera mi fa usci’ l’sangue dall’orecchia!

ANGIOLINO - (indicando il cartello) Ecco l’problema.

SANTINO - Il ca… ca… cartello?

62Vuoi.

63Gli è andata male.

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ANGIOLINO - No, l’Farulli

SERGIO - Che c’entra l’dentista?

ANGIOLINO - (sospirando) Per avvicinalla64dovrei sedermi sulla poltrona del Farulli. SERGIO - E allora?

ANGIOLINO - (guardandolo di traverso) E io, secondo te, mi vado a fa mette’ le mani n’bocca da quel carzolaio65solo per la passera dell’infermiera?! Ma schizzami dai cogliomberi66!

SANTINO - Puo… puo… puoi se… sempre ‘ndarci pe… pe… fatti fa’ un co… co… controllino.

SERGIO - Sì… appunto.

ANGIOLINO - (abbassando la voce) Come no! Ma lo sapete che dentro l’su’ studio c’è n’cartello ‘ndove c’è scritto: “O dente o ganascia”!

SANTINO - E… a… allora?

ANGIOLINO - Se quello riesce a ‘nfilarti la pinza n’bocca: (facendo il gesto) quando tira o viene via l’dente o tutta la ganascia!

Santino e Sergio inorridiscono schifati.

ANGIOLINO - (guardandoli perfido) Volete sentire il rumore che fa?!

SERGIO/SANTINO - (inorriditi) No, no, no!

ANGIOLINO - (sghignazzando incalza sadico) Si dice che metta n’ fila sulla scrittoio tutti li denti estratti nel mese e li più grossi li appiccichi al muro ‘ncorniciati! Ho sentito di gente che prima d’una otturazione s’è confessata, e di qualcuno che, prima d’un estrazione, ha fatto testamento! (lugubre) Sì racconta che le anime dannate a cui ha cavato i denti, di notte si aggirino ululando per le stanze del su’ scrittoio!

Santino e Sergio spalancano gli Occhi. Angiolino per un attimo volta loro le spalle poi si gira di scatto e improvvisamente simula l’azione di un dentista nell’atto di estrarre un dente, esagerando il rumore e il gesto.

ANGIOLINO - (con un ghigno sadico) SCREEEEKKKKK! KRAK!

Sergio e Santino sobbalzano raccapricciati.

SANTINO - (inorridito) Ohi, mama… mamma!

SERGIO - (c.s.) Oddio che schifo!

Pausa.

SERGIO - Comunque è inutile che tu cerchi tutte queste scuse, fatto sta che l’Anita ‘un te la fa vede’ manco n’cartolina!

ANGIOLINO - (sghignazzando cambia tono) Lo volete proprio sape’ perché nessuna mi nega la passera?

SERGIO - (intrigato) No, dicci, dicci!

SANTINO - Fo… fo… forse… pe… pe… perché non baba… baba… balbetti?

ANGIOLINO - No… (poi pausa ad effetto) è per questo!

Angiolino apre la bocca in un radioso sorriso.

64Avvicinarla.

65Calzolaio.

66Coglioni. Nella fattispecie: “Ma levati di torno!”

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ANGIOLINO - ‘Un avete n'idea che effetto fa a na donna un bel sorriso come questo! (mostrandolo di nuovo fiero) Guardate un po’?! Questa l’è roba da esposizione ‘nternazionale! Eio dovrei anda’ da quel cazzabubbolo67a fammelo rovinaa’ per la passera dell’infermiera?! (solenne) Il Farulli la mano su mi’ denti ‘un ce l’ha da mette manco68sedoventa69ministrodellasanità!

SANTINO - (che ogni tanto si controlla la bocca) A pro… pro… proposito di de… di de… di denti… gua… guardate un popo’… un popo’… un po’ cosa vedete… nella mia.

SERGIO - Apri un po' la bocca.

Santino spalanca la bocca con le spalle rivolta al lato sinistro della scena, Sergio di fronte a lui scruta dentro, Angiolino di fianco segue la scena.

SERGIO - ‘Un si vede n’ tubo… ah...ti scianguina70la gengiva… per me ce n’hai uno smozzicato…

SCENA QUARTA

In quel momento dalla sinistra della piazzetta entra il dottor Farulli accompagnato sottobraccio dalla moglie Fernanda. Il Farulli è un tipo alto, serioso, vestito elegantemente con cappello e bastone da passeggio. Fernanda è una donnetta bassa, squallida e insignificante, che guarda il prossimo con sufficienza. I due avanzano di qualche metro nella piazzetta, Fernanda scorge i tre ragazzi e trattiene il marito per una manica indicandoli con un cenno del capo. Fernanda e il Farulli discutono in controscena.

FARULLI - (perplesso) Che c’è? Perché ti fermi?

FERNANDA - (a mezza bocca schifata) Ci sono quei tre delinquenti scalmanati non voglio averci a che fare!

FARULLI - Bé, e allora?

FERNANDA - (fiera) La nostra è una famiglia onorata con un decoro da mantenere!

FARULLI - (a mezza bocca) Io devo andare in ambulatorio, fra un po’ arrivano i pazienti

non posso falli aspettare!

FERNANDA - (fra i denti) Tu non ti muovi di qui! Non ti permetto di immischiarti con simili individui!

Durante la controscena precedente i tre continuano la discussione.

SANTINO - Se… se… sei sicuro che si… si… sia smo… smozzicato?

SERGIO - (cercando di vedere qualcosa dentro la bocca) Secondo me no, hai preso solo un’usciata71dimorto72forte sulle gengive!

SANTINO - Gua… gua… guarda bene… mi fa ma… ma… male proprio qui!

Con un dito indica un punto dentro la bocca. Angiolino, distrattamente, solleva lo sguardo e si accorge della presenza del Farulli proprio nel momento in cui Fernanda è a metà circa della sua battuta. Angiolino sghignazza e tira una manica a Sergio. Sergio lo guarda e Angiolino con un

67Nomignolo dispregiativo.

68Neanche.

69Diventa.

70Sanguina.

71Un colpo d’uscio.

72Parecchio.

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cenno del capo indica il Farulli. Anche Sergio scorge la coppia e scambia con Angiolino un ghigno di intesa.

SERGIO - (ad alta voce) Sì, sì ti s’è smozzicato proprio l’dente! Guarda anche tu Angiolino… (dandosi un tono) vedi? C’ha un morale73tritato!

ANGIOLINO - (reggendo il gioco) Uuuu! Sì… madonna! Guarda che troiaio74!

SANTINO - (preoccupato) Che… che… c’è? ‘Un mi fa… fa… fate spaventa’!

ANGIOLINO - Aspetta ‘un chiude la bocca!

SERGIO - Sì, facci vede’.

I due scrutano ancora dentro. Santino è sempre più impaurito.

ANGIOLINO - (fingendosi allarmato) Guarda che casino!

SERGIO - (c.s.) Perfino la lingua fa ribrezzo!

SANTINO - (spaventato) Oh ma… madonna! Che… c’è?

SERGIO - Tieni aperta sta bocca! Fai: AAAAAAAH… !

SANTINO - AAAAAAAH!

ANGIOLINO - (guardando ancora fingendosi schifato) Bleah! C’hai ‘na lingua che pare la lettiera della gabbia d’un canarino colla sciorta75! Se fosse ‘n te ‘un la rimetterei più dentro!

SERGIO - (dando una gomitata a Angiolino) Uh, ma guarda! L’insigne dottor Farulli! Che concidenza!

ANGIOLINO - (con la faccia di bronzo) Incredibile! Che fortuna c’hai avuto Santino! Santino, li guarda stralunato, poi si gira e, trasalendo, scorge anche lui il Farulli.

SERGIO - (ossequioso) Illustrissimo dottor Farulli, questo nostro amico c’ha qualche problemino n’ bocca!

ANGIOLINO - (sghignazzando) Sì, le parole gli s’intramagliano76fra denti, secondo me sarebbe l’caso di levanne quarcuno pe’ falle usci’ meglio!

Il Farulli, sentendosi chiamato in causa e lusingato dai salamelecchi dei due, si avvicina tutto tronfio a Santino. Fernanda, furente, non si muove.

FARULLI - (serio) Fatemi un po' vedere...

Santino, terrorizzato, non riesce a reagire limitandosi a mostrare la bocca aperta al Farulli il quale, con aria professionale e sistemandosi meglio gli occhiali esamina la situazione.

FARULLI - (c.s.) Giovanotto, vedo c’avete due denti scheggiati e anche un’otturazione saltata! Sarò più preciso con la mi attrezzatura medica.

SANTINO - (terrorizzato) È gra… gra… grave do… dottore?

Il Farulli fa per parlare, ma Angiolino lo precede.

ANGIOLINO - (sghignazzando) Grave… no, ma lo potrebbe diventa’, vero dottore? FARULLI - Beh…

73Molare.

74Disastro, schifo.

75Diarrea.

76Da “tramaglio”: rete da pesca molto usata nelle acque dell’Isola d’Elba.

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SERGIO - (anche lui interrompe il Farulli sghignazzando)… prima di perdelli77tutti è meglio che tu ti faccia vede’ bene dal dottore, magari cavandone due o tre, si riuscirà a salvarti!

SANTINO - (c.s.) Oh ma… ma… mamma mia!

ANGIOLINO - Vedrai, il dottor Farulli è un luminare, e ti salverà la vita! Vero dottore? FARULLI - (preso in contropiede) Bé… farò il possibile!

Sergio, teatralmente, prende una mano del Farulli fra le sue e si inginocchia.

SERGIO - (tragico) Grazie dottore, la vita del nostro amico Santino è nelle su’ mani d'oro!

SANTINO - (sempre più spaventato) Ma… ma… io… io!

Il Farulli, imbarazzatissimo, cerca di sfilare la mano trattenuta da Sergio che ha cominciato a sbaciucchiarla.

FARULLI - (riuscendo finalmente a recuperare la mano tira fuori un fazzoletto e se l’asciuga) Hem… sì… prego Santino, venite nel mi studio che vi darò n’occhiata. (poi scruta gli altri due riprendendo il cipiglio serioso) Forse signori miei sarebbe meglio che veniste anche voi afarvi dare un’occhiata! (a Sergio subdolo) Se non sbaglio anche voi avete avuto lo stesso incidente del vostro amico!

SERGIO - (terrorizzato scuote la testa) No… no… io sto benissimo… ho i denti a posto… FARULLI - (a Angiolino subdolo) E voi?

Angiolino per tutta risposta distende la bocca in un luminoso sorriso sfidandolo. Il Farulli freme, borbotta qualche imprecazione a bocca chiusa, stringe il bastone da passeggio lottando con la voglia di darlo sui denti ad Angiolino.

FARULLI - (fremendo) Hum… va bene… (poi ad alta voce) Signorina!

ANITA - (affacciandosi prontamente alla porta) Buon giorno dottore! Ditemi!

FARULLI - (ghignando) Accompagnate il signor Santino nel mio studio, devo fargli una visita mooolto accurata!

SANTINO - (frastornato e impaurito) Ma… io… oddio… no… no… ANITA - (gentilmente) Prego venite, state tranquillo, il dottore penserà a tutto.

Anita e Santino spariscono all’interno del portone seguiti dal Farulli che, prima di entrare lancia un’ultima occhiata velenosa ad Angiolino, quindi entra anche lui.

ANGIOLINO - (ridendo) Vòi78vede’ che dopo la cura del Farulli, Santino smette davvero di balbetta’!

SANTINO - (ridendo) Sempre che non debba anda’ avanti a pappine!

I due si sganasciano dalle risate. Per un attimo si apre il portone spunta la faccia spaventata di Santino.

SANTINO - AIUTOOO!

Sergio e Angiolino si voltano in tempo per vedere due mani che afferrano il loro amico e lo riportano dentro a forza.

77Perderli.

78Vuoi.

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SERGIO - (sghignazzando alla volta di Santino) Sta’ tranquillo che come arriva a trentadue si ferma!

ANGIOLINO - (c.s.) Con ‘na bella anestesia di passera ‘un sentirai nulla!

I due ridono ancora. Fernanda furente, si avvia, quindi si ferma davanti ai due che smettono di ridere.

SERGIO - (salutando impacciato) Si… signora Fe… Fernanda.

I due si tolgono il fez in segno di saluto, Fernanda, li squadra come se guardasse due vermi.

FERNANDA - (schifata) È una vera indecenza! Vergognatevi!

Fernanda, a testa alta, riprende la sua marcia, attraversa tutta la piazzetta ed esce da destra. Un secondo dopo un urlo bestiale proveniente dallo studio del Farulli, si riverbera per tutta la scena.

SANTINO - AAAAARRRRRRGGGGGGGHHHH!

Sergio e Angiolino impallidiscono e cominciano a tremare.

SERGIO - (terrorizzato) Che… che… co… cos’era que… quello?

ANGIOLINO - (c.s.) ‘Un lo so ma ‘un lo voglio scopri’!

Angiolino fugge via da sinistra, Sergio resta un attimo imbambolato.

SERGIO - Aspettamiii!

Poi esce anche lui da sinistra correndo.

SCENA QUINTA

Dall’angolo destro del caseggiato fa capolino Fernanda, si accerta che i due siano andati via, quindi si avvicina al portone d’ingresso, l’apre e bussa alla porta dello studio del marito. Un secondo dopo Anita apre.

ANITA - Signora Fernanda, prego.

Anita si fa da parte per farla entrare, ma Fernanda resta immobile sul disimpegno a squadrarla schifata.

FERNANDA - (sprezzante) Chiamatemi mio marito!

ANITA - Hem… signora, ha un paziente sotto i ferri…

FERNANDA - (c.s.) Chiamatelo immediatamente!

ANITA - Sì… su… subito.

Anita rientra e Fernanda esce sulla piazzetta fremendo in attesa. Qualche secondo dopo il Farulli esce dal portone con il camice sporco di schizzi di sangue, sulle mani calza dei guanti di gomma (di quelli per lavare le stoviglie) e impugna un’enorme pinza con la quale stringe l’osso di un’intera mascella, a discrezione della regia e per dare più enfasi al personaggio, il Farulli sulla testa può calzare uno di quelli specchi circolari frontali utilizzati in otoscopia.

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FARULLI - (infastidito) Ho un paziente sulla poltrona addormentato! Che cosa c’è?! FERNANDA - (brusca) Carmelo, mi sono arrivate voci che la… (storcendo la bocca)

signora della porta accanto (fa un cenno con il capo verso la finestra dell’appartamento di Africo) si… intrattenga con un certo individuo… che non è il marito!

FARULLI - (c.s.) Stai parlando della moglie del segretario del fascio?

FERNANDA - Shhhhh! Non farti sentire! (si guarda intorno poi sibilando) Proprio lei!

Devi prendere assolutamente dei provvedimenti!

FARULLI - Mica posso fare la spia!

FERNANDA - Fai come ti pare! (orgogliosa) Io pretendo che i nostri affittuari siano gente assolutamente rispettabile!

FARULLI - (incuriosito) E chi sarebbe questo… intrattenitore?

Fernanda si avvicina al marito per parlargli all’orecchio ma, quando dal portone si affaccia Anita, Fernanda infastidita è costretta ad interrompersi.

ANITA - Dottore sarebbe meglio che veniate… il paziente sta per risvegliarsi.

FARULLI - Sì… sì… vengo subito!

Anita rientra.

FARULLI - (ansioso) Allora?!

Fernanda parla di nuovo all’orecchio del marito. Via via che il Farulli ascolta, un ghigno diabolico sulle labbra gli si disegna.

FARULLI - Mmmmm, molto interessante… mi è venuta una bella idea! Vedrai cosa gli combino al signorino! He, he, se lo ricorderà per tutta la vita!

Parlando il Farulli gesticola e, senza rendersene conto, sventola la pinza con attaccata la mascella sotto il naso di Fernanda che spalanca gli occhi.

FERNANDA - (inorridita) Ahhhh! Ma… ma che gli… hai… fa… fatto?

FARULLI - (perplesso) Co… come? (poi rendendosi conto) Ah sì! (sghignazzando) Questa mi serve per mantenere la mia fama!

FERNANDA - (c.s.) Sì… sì… ma valla a rimettere nella bocca di quel poveretto!

FARULLI - Ma che hai capito! Questa non è mica la sua!

FERNANDA - (per niente convinta) Sì… sì… comunque ci… ci vediamo più tardi.

Fernanda fugge via uscendo da destra. Il Farulli fa spallucce e fa per rientrare nello studio ma, al momento di varcare la soglia del portone condominiale si trova faccia a faccia con Africo che esce dal suo appartamento.

SCENA SESTA

Africo è ancora in divisa fascista, ma è in ciabatte, senza fez e con la camicia aperta. Per un effetto più comico Africo può avere la patta dei calzoni aperta dalla quale esce un lembo della camicia nera. Africo, serio e preoccupato, si sta asciugando il sudore con un fazzoletto, dall’interno dell’appartamento di Africo si sentono le proteste di Italia.

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ITALIA - (ad alta voce da fuori scena)… Va’ al diavolo te e tutta la tu’ truppa in orbace79! ‘Un t’azzarda’ più a veni’ a letto…

Africo, trovandosi di fronte il Farulli, chiude frettolosamente la porta per evitare che il dentista senta le proteste della moglie e sfodera un sorrisetto imbarazzato. Il Farulli lo guarda perplesso.

AFRICO - (imbarazzatissimo) Hem… bu… buon giorno dottore… ‘un ci faccia caso… la mi’ moglie stamani è un po’ agitata.

FARULLI - Agitata?

AFRICO - (c.s.) Sì… no… il fatto è che… lei…

FARULLI - Sì?

Africo si guarda intorno per vedere che non ci sia nessuno, quindi prende sottobraccio il Farulli e fa qualche passo verso il proscenio. Africo, nell’afferrare il braccio del dentista, lo solleva trovandosi davanti agli occhi la pinza con la mascella attaccata.

AFRICO - (sgranando gli occhi) Che… co… cos’è que… questa?

FARULLI - (con noncuranza) Ah sì, state tranquillo, ero proprio nel mezzo di un intervento, quando mi ha chiamato mia moglie, la stavo giusto rimettendo al paziente, il tempo di sistemare questo dente… vede?

Il Farulli mostra ad Africo uno dei denti attaccati alla mascella.

AFRICO - (inorridito) Ma… ma… vo… voi, pe… per sistema’ un de… dente… tirate via tutta la gaga… la gaga… la ganascia?

FARULLI - (tranquillo) Beh sì, faccio molto prima!

AFRICO - Ma… po… poi gliela… ri… rimettete?

FARULLI - (fingendosi offeso) Avete mai visto qualcuno in paese andare in giro senza mascella?

AFRICO - No… no…

FARULLI - Ecco appunto!

AFRICO - (in parte risollevato) Ah… meno male!

FARULLI - Signorina!

Anita esce dal portone condominiale. Nel mentre la porta resta aperta si sentono gli urli a soggetto di Santino.

ANITA - Sì dottore?

FARULLI - Prenda questo, (porgendole la pinza con la mascella) io rientro tra un istante.

ANITA - (afferrando schifata la pinza con l’osso attaccato) Hem… dottore… il paziente è

quasi sveglio…

FARULLI - (infastidito) Ora vengo, e che diamine! Per un po’ di fastidio! ANITA - (continuando a guardare inorridita la mascella) Sì… sì… certo.

Anita rientra nello studio. Nei pochi secondi in cui la porta resta aperta, si sentono nuovamente gli urli di Santino a soggetto.

AFRICO - Ma co… come fa il pa… pa… il paziente a stare se… senza ganascia?

FARULLI - Ho un mio sistema brevettato…, ma voi cosa mi stavate dicendo?

79Tessuto di lana il cui uso fu incrementato durante il fascismo.

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Africo si guarda intorno per accertarsi che non ci sia nessuno, poi parla in tono confidenziale al Farulli.

AFRICO - (imbarazzatissimo) Dottore… hem… io ‘ncomincio ad avere una certa età, sa com’è… e lei capisce che… il… hem… vigore… comincia a ‘un esse’ più quello di una vorta80(fa ruotare il pollice e l’indice della mano come per dire: “niente”).

FARULLI - (rassicurante) Vi capisco perfettamente.

AFRICO - (c.s.) La mi’ moglie… è ancora giovane e io… ‘un faccio una bella figura quando… insomma, voi mi capite?

FARULLI - Sì, certo andate avanti.

AFRICO - Sì… insomma… ‘un vorrei che la cosa… si venisse a sape’… sa, nella mi’ posizione.

FARULLI - (c.s.) Ho capito, non preoccupatevi, ho quello che fa per voi.

AFRICO - (speranzoso) Davvero?!

FARULLI - Certo, vi darò una cura a base di: “Apium graveolens eroticus”!

AFRICO - (stupito) O cos’è?

FARULLI - (si guarda intorno circospetto prima di parlare) Sedano afrodisiaco!

AFRICO - E funziona?

FARULLI - Se funziona?!

Il Farulli parla ad Africo in un orecchio facendo qualche gesto eloquente, Africo spalanca gli occhi.

AFRICO - (stupito) Davvero?!

FARULLI - Certo… però…

AFRICO - Però cosa?!

FARULLI - (esitando) In ogni caso dovete fare molta attenzione a vostra moglie.

AFRICO - (allarmato) A mi’… mo… moglie… pe… perché?

Il Farulli riprende Africo sottobraccio, insieme voltano le spalle al pubblico e si avviano lentamente verso il portone.

FARULLI - (insinuante) Lungi da me qualsiasi maldicenza, ma purtroppo il paese è piccolo e la gente mormora, dovete sapere che…

Le rivelazioni del Farulli vengono fatte ad Africo sussurrando, il pubblico non sente gli argomenti del dentista, ma li capisce dalle reazioni di Africo.

AFRICO - Che cosa?! No! Davvero?

Ancora rivelazioni del Farulli.

AFRICO - Eh no! Voi mi dovete dire il nome!

Ancora rivelazioni del Farulli.

AFRICO - (furibondo) DOTTORE! VOGLIO SAPERE IL NOME DI QUEL FARABUTTO!

80Volta.

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Ancora rivelazioni del Farulli.

AFRICO - (furioso) LA SISTEMIO IO A QUEL TEGAME81DI MI’ MOGLIE! COME CE L’HO FRA LE MANI L’AMMAZZO!

Africo fa per precipitarsi verso il portone, ma il Farulli lo trattiene e gli parla ancora.

AFRICO - Ah no? E che cosa devo fa’?

Il Farulli parla ancora.

AFRICO - Sì?

Il Farulli annuisce.

AFRICO - Se… lo dite voi! Ma siete sicuro che…

Parlando i due entrano dentro il portone, nei pochi secondi in cui resta aperto, si sentono di nuovo le urla di Santino provenire dallo studio. Il Farulli ed Africo si chiudono il portone alle spalle.

SCENA SETTIMA

La luce in scena si abbassa per simulare il crepuscolo. Una musichetta accompagna il cambio temporale. Dal portone esce di nuovo Africo, questa volta è tirato a lucido, tutto baldanzoso, ma molto nervoso. Ha una pistola ed un manganello alla cintura. Si guarda intorno come in attesa di una minaccia. Un secondo dopo dal portone esce anche Santino, sfinito e dolorante, ha un fazzoletto che gli passa sotto il mento finendo annodato sulla testa, le guance sono gonfie e gli occhi pesti. Di seguito esce il Farulli e poi Anita. Africo si volta verso il gruppetto.

FARULLI - Allora signor Santino, come vedete il lavoro è stato lungo, ma proficuo. Non dovete mangiare nulla per tre ore e, prima di andare a letto, fate gli sciacqui che vi ho prescritto.

Santino annuisce poi si avvicina ad Africo e, a gesti, gli fa capire che sta da cani.

AFRICO - Andate camerata, ma domani esigo che siate in piena forma! Nuove missioni ci aspettano! A NOI!

Africo scatta nel saluto fascista mentre Santino solleva appena il braccio poi si avvia lentamente verso destra ed esce.

FARULLI - (togliendosi il cappello) Arrivederci Africo e… mi raccomando, seguite le mie istruzioni.

AFRICO - (sbattendo i tacchi) Sarà fatto dottore!

FARULLI - Arrivederci!

AFRICO - (ripetendo il saluto fascista) A NOI!

Il Farulli si avvia uscendo da sinistra. Anita si avvia verso destra, passa davanti ad Africo che si cava il fez di testa per salutarla.

81In vernacolo è sinonimo di donnaccia.

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AFRICO - Buona notte signorina.

ANITA - (guardandolo appena) ‘notte.

Africo segue l’ancheggiare di Anita finché la ragazza non esce di scena da destra, quindi si schiarisce la voce.

AFRICO - (ad alta voce) Italia io mi avvio alle Ghiaie devo da’ l’urtime82disposizioni per la festa, te che fai?

ITALIA - (da dietro le persiane con voce sofferente) Ho un terribile mal di testa, se più tardi mi passa ti raggiungo.

AFRICO - Va bene, più tardi ci saranno i fuochi d’artificio, vedi di veni’!

ITALIA - (c.s.) Ora prendo una pasticca e mi distendo un po’.

AFRICO - (fra sé sibilando) Distenditi che ti sistemo io per le feste!

Africo si avvia verso sinistra, svolta l’angolo sinistro del caseggiato e sparisce. Per una quindicina di secondi la scena resta vuota poi, dall’angolo destro, fa capolino Angiolino, si accerta che non ci sia nessuno e aspetta. Qualche secondo dopo si apre la finestra, Italia in vestaglia si affaccia, si guarda intorno, scorge Angiolino e gli fa cenno. Angiolino, quatto, quatto, si avvicina e Italia spalanca la finestra.

ANGIOLINO - (sussurrando) Dov’è Tonacone? ITALIA - (c.s.) È andato alla festa dei gagliardetti...

ANGIOLINO - E te?

ITALIA - (ridacchiando) Ho trovato una scusa per resta’ a casa… entra presto! Stasera ci saranno i fochi d’artificio, ‘un ci sentirà nessuno!

SCENA OTTAVA

Angiolino scavalca la finestra ed entra. Italia chiude le tende e accende la luce. In controluce si vedono i due che si affrettano a spogliarsi a vicenda. Sul lato sinistro del caseggiato fa capolino Africo che, per l’occasione ha indossato l’elmetto e impugna il manganello. Alcuni secondi dopo Angiolino, a torso nudo, si affaccia alla finestra, si guarda intorno circospetto, poi chiude le persiane. Africo aspetta ancora qualche secondo, poi, muovendosi in punta di piedi, raggiunge il portone entra e lo richiude. Dopo alcuni secondi un urlo lacera la notte e, dall’appartamento di Africo, cominciano a provenire urla, confusione, rumore di mobili spostati, piatti rotti ecc., un attimo dopo in cielo esplodono i fuochi pirotecnici della festa che vanno a coprire il putiferio scoppiato all’interno dell’appartamento. Qualche secondo dopo si spalanca la finestra e, nel controluce della tenda si intravedono tre sagome che urlano, si agitano e si rincorrono. Qualche secondo ancora e Angiolino, con un balzo, schizza fuori terrorizzato dalla finestra: è in mutande, ha i vestiti sottobraccio e con una mano si copre la bocca. Si ferma un secondo sotto la finestra, stacca la mano dalla bocca, la guarda e si rende conto smarrito che, sia la bocca che la mano, sono piene di sangue. Angiolino fa una smorfia come se dovesse iniziare a piagnucolare ma, proprio in quel momento, alcuni oggetti volano dalla finestra e lo vanno a colpire sulla schiena, il giovane sobbalza e fugge via da sinistra spaventato. Oltre la tenda della finestra le sagome in controluce di Africo e di Italia continuano ad agitarsi e a rincorrersi. I rumori e le urla sono quasi interamente coperti dal frastuono dei fuochi pirotecnici. Il sipario resta aperto.

82Le ultime.

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FINE PRIMO ATTO

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SECONDO ATTO

FINE ANNI TRENTA

La scena è la stessa.

SCENA PRIMA

Mattina presto. Si apre il portone condominiale ed esce Africo, ha in mano una valigia ed è vestito in borghese, si affaccia sulla piazzetta, si guarda intorno circospetto poi esce dal portone e, senza voltarsi, fa segno ad Italia di uscire.

AFRICO - (stizzito) Vieni fòri!

Dal portone esce Italia con una valigia in mano, indossa alla meno peggio le prime cose che ha trovato, è tutta scarmigliata ed ha un occhio pesto.

AFRICO - (c.s.) Andiamo!

ITALIA - (frignando intimorita) Ma… do… dove a… andiamo?

AFRICO - (voltandosi di scatto inviperito) Zitta! ‘Un t’azzarda’ a di’ mezza parola che ti stacco la lingua! Se si viene a sape’ in paese quello che hai combinato, il segretario federale mi manda in Africa a passo di parata! E TUTTO PER COLPA TUA!

ITALIA - (c.s.) Ma… dove… mi porti?

AFRICO - (di nuovo furibondo) Allo Scoglietto83ti dovrei porta’! Legarti un “corpo morto”84al collo e buttarti in mare! Cammina che poi facciamo i conti per bene!

Africo, trascinandosi dietro Italia, si avvia verso sinistra ma, proprio quando sta per uscire di scena, si trova di fronte il Farulli con la moglie. Africo, colto alla sprovvista, imbarazzatissimo cerca di nascondere Italia dietro la sua mole.

FARULLI - (perfido) Camerata Arditi, che sorpresa!

AFRICO - (in pieno marasma) Bu… buon giorno do… dottore! Buon giorno… si… signora Fefe… Fernanda.

Fernanda schifata non risponde e volge lo sguardo altrove

FARULLI - (vedendo le valige) Siete di partenza?

AFRICO - (impacciato) Beh… sì… vede dottore (fa un gesto di intesa con il capo) Mi’ moglie stanotte ha avuto degli svoltoloni di pancia.

FARULLI - (facendo il finto tonto) Ma non mi dica! Mi dispiace davvero!

AFRICO - (c.s.) Sì… hem… non si è sentita bene… e devo… devo portarla subito a… Livorno da uno specialista…

FARULLI - (battendo leggermente il bastone sulla spalla ad Africo) Fate proprio bene! La salute prima di tutto! (cercando di sbirciare oltre le spalle di Africo) Come vi sentite signora?

Africo da una gomitata a Italia.

83Anticamente chiamata “Ferraiola”, è un isolotto a circa 1,5 km dalla costa dell’Elba.

84È un termine marinaresco per indicare un oggetto pesante (solitamente in cemento) utilizzato come ancoraggio sul fondo marino per una boa.

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ITALIA - (da dietro le spalle di Africo con voce sofferente e tremante) Un po’ meglio… (altra gomitata di Africo)… ma sto… ancora… tanto male!

FARULLI - Si tranquillizzi signora vedrete che vostro marito vi farà curare a dovere! Il Farulli rimarca le parole “a dovere” e fa un ammiccamento ad Africo.

AFRICO - (impacciato) Hem… scusateci dottore, ma alle 6.30 parte lo Sgarallino85, dobbiamo assolutamente prenderlo… (tira fuori dalla tasca un mazzo di chiavi) hem… dottore, que… queste so’ le chiavi del vostro appartamento… la… la convalescenza di mi’ mo… moglie sarà piuttosto lunga, ‘un sappiamo qua… quando potremo rientra’… (poi si avvicina al medico sussurrando) Comunque… dottore… ho fatto come m’avevate detto… l’individuo è tutto vostro!

FARULLI - (con un sorrisetto sussurrando) Bene, bene ve ne sarò riconoscente, (poi a voce alta) State tranquillo camerata, troverete l’appartamento a disposizione al vostro ritorno!

AFRICO - Gra… grazie dottore… a… arrivederci.

Africo si allontana dal Farulli e da Fernanda, cercando sempre di nascondere Italia alla loro vista.

Infine esce da sinistra. Il dentista e la moglie seguono con lo sguardo i due fino all’uscita di scena.

SCENA SECONDA

FERNANDA - (arcigna) Che cosa voleva dire l’Arditi con quelle parole?

FARULLI - (con un ghigno) Non ti preoccupare lo so io, è arrivato il momento della vendetta!

Fernanda strappa di mano al Farulli le chiavi dell’appartamento restituite da Africo, il dentista guarda perplesso la moglie.

FERNANDA - (c.s.) Queste le tengo io!

FARULLI - (perplesso) Perché?

FERNANDA - (severa) Da oggi mi ci trasferisco io! Ti devo sorvegliare a te! E poi non voglio che in questa zona circolino ancora certi individui! È necessario tenere tutto sotto controllo e denunciare immediatamente ogni situazione sospetta!

FARULLI - (perfido) Non ti preoccupare, uno l’ho già sistemato, ora tocca al secondo… quello più appetitoso! Ho già predisposto tutto, il pollo cadrà nella rete molto presto! Ha, ha, ha!

Fernanda lo guarda.

FERNANDA - (c.s.) Carmelo, non c’è proprio niente da ridere, la moralità di questo paese sta sprofondando, ho parlato con il parroco che parlerà con il podestà. Bisogna fare assolutamente qualcosa!

FARULLI - Beh non esagerare.

FERNANDA - (trasalendo) Esagerare?! Ma non ti sei guardato intorno: (schifata) lussuria, vizio, violenza! Questo non è un paese, questo è un girone infernale!

I due discutendo a soggetto si avviano verso il portone e dopo alcuni secondi spariscono all’interno.

SCENA TERZA

85Motonave passeggeri in servizio nella tratta Piombino-Portoferraio dal 1930 fino al 16 maggio 1943 quando fu affondata da un sommergibile inglese con 330 persone a bordo.

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La scena si illumina ulteriormente simulando la tarda mattinata. Da sinistra entrano Sergio, Santino e Angiolino, quest’ultimo ha la bocca tumefatta e le guance gonfie. Santino invece è completamente ristabilito e non balbetta più. Santino e Sergio sorreggono Angiolino. Tutti e tre sono in borghese

SERGIO - Ma te guarda come t’ha ridotto, mi sembri il cavallo dell’Ancillotti86!

SANTINO - Sembra che ti sia passata sul muso tutta l’“Audace87” di ‘orsa88!

Angiolino è sofferente, si tiene un fazzoletto sulla bocca e parla balbettando con la bocca impastata.

ANGIOLINO - Ohi, ohi, oddio mamma… che legnata!

SERGIO - Io te l’avevo detto di stare attento, quello è vendicativo!

SANTINO - Prima o poi si sarebbe saputo!

ANGIOLINO - No, no… te… te lo dico io: qua… qualche boccalone89deve aver fafa… fatto la spia… oddio che dodo… dolore!

SERGIO - (guardando Santino) Hei, aspetta un momento, ma te ‘un balbettavi?

SANTINO - (sorridendo) Eh sì, ma il Farulli alla fine è stato bravo: m’ha rimesso a posto tutti i denti e ora ‘un balbetto più! Avevate ragione voi le parole mi si intramagliavano nella bocca: guardate un po’!

Santino sfodera un sorriso smagliante.

SERGIO - (meravigliato) Hai capito il Farulli! “O dente o ganascia”! E poi alla fine è riuscito a farti un bel lavoro!

SANTINO - Angiolino, ci devi anda’ anco90te, vedrai che ti rimette a posto.

ANGIOLINO - Ma che siete ma… matti! Que… que… quello ‘un vede l’ora di meme… mettermi la mani addosso pe’ scannarmi! Se m’azzardo ad apri’ la bobo… bocca mi squarta!

SERGIO - Mica poi91sta’ così?

SANTINO - (con una punta di soddisfazione) Devi recupera’ il tuo leggendario sorriso attira-passera!

ANGIOLINO - (guardandolo) Mi sta… stai prendendo per il cu… cu… culo?

SANTINO - (con un sorrisetto) Non mi permetterei mai!

ANGIOLINO - (alterandosi) No, no… te mi sta… stai pre… prendendo proprio per il cucu… culo!

SANTINO - (sbottando) Maremma scarburata! Te mi c’hai preso per anni! ORA BECCATI IL FARULLI!

I due si avvicinano l’un l’altro minacciosi, Sergio interviene per dividerli.

SERGIO - E fatela finita!

ANGIOLINO - (alterato) Vedrai che il Fafa… Farulli te lo frego io, mi… mi… mica c’è solo lui di dede… dentista in papa… in paese! (li saluta) Sta… sta… statemi bebe… bene!

86Modo di dire del paese: colui che ha sempre qualche problema di salute, che è ridotto male.

87“A.S.D. Audace Isola d’Elba”: è la squadra di calcio di Portoferraio, fondata il 15 agosto 1905.

88Corsa.

89Spione.

90Anche.

91Puoi.

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Angiolino saluta con la mano poi, a passo deciso, si allontana verso destra.

SANTINO - (con un ghigno ad alta voce alla volta di Angiolino) Il Pezzella ha chiuso lo studio per quindici giorni e il Cardellini è andato ‘n pensione ‘na settimana fa!

Angiolino si blocca e si volta lentamente.

ANGIOLINO - Il Pepe… Pezzella ha chiu… chiuso?

SANTINO - (c.s.) Sì, è andato al raduno annuale nazionale de’ dentisti fascisti!

SERGIO - (stando al gioco) Su, Angiolino, coraggio!

SANTINO - Non ti rimane che andare dal…

SCENA QUARTA

In quel momento dal portone esce il Farulli, con il camice, lo specchio in testa, i guanti e la solita pinza con la mascella attaccata. I tre lo guardano trasalendo.

SANTINO/SANTINO - (all’unisono con le voce muoiono in gola) … dottor… Farulli.

Vedendolo con la pinza in mano Angiolino vacilla terrorizzato e si appoggia al muro. Sergio e Santino, intimoriti, arretrano di qualche passo.

FARULLI - (con un ghigno) Camerati buon giorno!

SERGIO - (intimorito) Bu… buon giorno dottore.

SANTINO - Sa… salve.

FARULLI - (a Santino) Come va?

SANTINO - (accenna un sorriso) Bene… i denti so’ andati a posto…

FARULLI - (puntando gli occhi su Angiolino) Ne ero sicuro… ma vedo che qualcuno ha bisogno delle mie cure o sbaglio?

ANGIOLINO - (terrorizzato accenna un sorrisetto cercando di minimizzare) No… non importa… sa… sarà per un’altra volta… sto… be… bene…

FARULLI - (solenne) Eh no! Il giuramento di Ippocrate mi impone di assistere chiunque necessiti delle mie cure! Venga, venga, si accomodi!

SANTINO - (a parte a Sergio) Chi è questo Ippocrate? SERGIO - (a parte a Santino scrollando le spalle) Boh, sarà l’nuovo federale provinciale. ANGIOLINO - (guardando smarrito i due) Ra… ragazzi! SANTINO - (a Angiolino sghignazzando) Vai, vai, stai tranquillo!

SERGIO - (al Farulli perfido) Mi raccomando dottore, faccia un buon lavoro, il nostro amico deve recupera’ il su’ bel sorriso!

FARULLI - Potete esserne certi. (poi rivolgendosi verso il portone) Signorina!

ANITA - (affacciandosi dal portone) Sì dottore?

FARULLI - (sghignazzando) Fate accomodare il signor Angiolino nello studio e lo sistemi per bene, mi raccomando, devo fare un lavoro lungo e accurato!

ANITA - (prendendo Angiolino per un braccio) Venite con me e state tranquillo. ANGIOLINO - (cercando di sottrarsi terrorizzato) Ma io… non … po… posso… ho da

fafa… fare… magari dodo… domani…

ANITA - Non preoccupatevi il dottore ha le mani d’oro.

Anita continua a soggetto nella sua opera di convincimento, mentre Angiolino oppone sempre più resistenza. Ad un metro dal portone la resistenza e le proteste di Angiolino si fanno più decise al punto che l’infermiera, alla fine, è costretta a spingere Angiolino con la propria schiena, puntando

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i piedi a terra, per farlo entrare nello studio. Durante questa controscena il Farulli si rivolge agli altri due.

FARULLI - I signori hanno bisogno di me?

SERGIO - (timoroso) No… no…

SANTINO - (c.s.) E… eremo92venuti a… (con lo sguardo chiede aiuto a Sergio).

SERGIO - A chiama’ il camerata Arditi!

SANTINO - Ecco… sì… sì!

Pausa.

FARULLI - Il camerata Arditi e la sua signora sono partiti.

I due strabuzzano gli occhi.

SERGIO - Partiti?!

FARULLI - Sì.

SANTINO - Ma… ‘un c’aveva detto nulla!

FARULLI - È stata una cosa improvvisa: (grave) questa notte la signora s’è sentita male e il marito l’ha portata d’urgenza a Livorno per una serie di cure specialistiche.

Durante la battuta i due si scambino un sorrisetto.

SERGIO - E quanno93torneranno?

FARULLI - (c.s.) Non so, il problema della signora deve essere serio e temo che le cure saranno mooolto lunghe!

SANTINO - Davvero?!

FARULLI - (c.s.) Purtroppo sì! Ora lor signori mi scuseranno, ma mi attende un compito impegnativo… (salutandoli) di nuovo.

Il Farulli sparisce all’interno del portone. I due si guardano esterrefatti.

SANTINO - ‘Un ci posso crede’: Africo se l’è data a gambe!

SERGIO - Ma un’è che Mussolini è stato trombato94e nessuno c’ha detto un cavolo nulla?!

SANTINO - ‘Un mi fido, vo’ vede’ ch’è ancora dentro e ci vo’ frega’.

SERGIO - Aspetta un po’…

I due si avvicinano quatti quatti alla finestre e avvicinano le orecchie alla persiana: Sergio il destro e Angiolino il sinistro (o viceversa, ma sempre in modo che possano guardarsi in viso).

SERGIO - (sussurrando) Senti nulla?

SANTINO - (c.s.) ‘Un mi pare…

SERGIO - (c.s.) Aspetta un po’… mi sembra che…

Improvvisamente le due persiane si spalancano e vanno a colpire i due. Sergio e Santino, tenendosi le orecchie, cominciano a saltare dal dolore. Dalla finestra appare Fernanda inviperita.

92Eravamo.

93Quando.

94Destituito, fregato.

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FERNANDA - (fra i denti furibonda) Lo sapevo! Brutti delinquenti! Disgraziati, infami! IO VI MANDO IN GALERA, COSÌ IMPARATE A ORIGLIARE ALLE FINESTRE ALTRUI!

SERGIO - (dolorante si avvicina per spiegare) Ma…signora… noi cercavamo di… FERNANDA - (si ritrae impaurita) AH! NON MI TOCCARE! AIUTO POLIZIA! SANTINO - Noi cercavamo…

FERNANDA - AIUTO! DUE BRUTI, DUE MANIACI MI STANNO PER SALTARE ADDOSSO!

Sergio e Santino restano disorientati per qualche secondo, poi si guardano, quindi fuggono via verso sinistra. Fernanda, li segue con gli occhi, si accerta che nella piazzetta non ci sia più nessuno poi, soddisfatta, richiude le persiane. La scena resta un attimo vuota poi, proveniente dall’interno dello studio del Farulli, si sente un rumore stridulo come di qualcosa di duro che si spacca e si frantuma, un secondo dopo un urlo spaventoso lacera l’aria riverberando a lungo per la scena.

FARULLI - (da fuori scena all’interno dello studio) Oh che sbadato… mi scusi… mi sono scordato l’anestesia… però, visto che siete così coraggioso, anche gli altri tre li leviamo senza!

Un rantolo di Angiolino è la risposta alla battuta del Farulli. Un attimo dopo un altro urlo si leva per la scena. La luce sfuma abbassandosi e simulando il cambio temporale di scena.

SCENA QUINTA

Dieci giorni dopo. Pomeriggio. Inizialmente la scena è vuota, una musichetta introduce l’azione. Da destra, in borghese piuttosto elegante, spunta Angiolino, calza un cappello e un paio di occhiali scuri, si muove circospetto cercando di non farsi riconoscere. Passa davanti alla porta del Farulli, accosta appena l’orecchio, poi tira dritto. Sta per transitare davanti alle finestre di Fernanda, ma si sposta passando alla larga per timore di prendere una delle persiane in faccia. Arrivato sulla sinistra della scena fa per uscire, ma davanti gli si parano Santino e Sergio. Angiolino si blocca. I due, sono in divisa fascista e assumono subito un atteggiamento da bulli.

SERGIO - (arrogante) Bene, bene, bene, guarda un po’ chi si vede.

SANTINO - (c.s.) Da quando un mese fa t’hanno cacciato dal fascio c’hai sempre l’coraggio di fatti vede’ n’ giro?

Sergio e Santino avanzano minacciosi, Angiolino indietreggia e si toglie gli occhiali.

ANGIOLINO - (dandosi un contegno) Ragazzi, non scherzamo… lo sapete com’è ch’è andata la storia, vero?.

SERGIO - (arrogante) Sì, sì, come no: che dopo tre sedute dal Farulli te la se’ fatta addosso dalla fifa!

SANTINO - (arrogante) E secondo te lo potevamo tene’ un merdaiolo fra noi?

ANGIOLINO - (protestando) Ragazzi… il Farulli m’ha fatto veni’ le pene dell’inferno!

SANTINO - (arrogante) Lo sappiamo che t’ha strapazzato per benino benino, ma se ‘un tu

sei ‘apace95di affronta’ l’estrazione d’un dente figuramoci 96l’nemico! SERGIO - (alzando la voce) Hai ancora l’coraggio di chiede aiuto! SANTINO - (minaccioso) È meglio che tu sparisca prima che ti…

95Capace.

96Figuriamoci.

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Angiolino tira fuori una pistola dalla tasca interna della giacca, Sergio e Santino alzano le braccia di scatto all’unisono.

SERGIO - (impaurito) Sta… stai calmo… noi ‘un volemo97mica… SANTINO - (c.s.) Sì… sì, sta… stavamo scherzando… ANGIOLINO - (minaccioso) Sono stanco di voialtri, ora basta! Crepate!

Angiolino tira il grilletto, Sergio e Santino stringono gli occhi e incarcano la testa, ma dalla pistola, con uno sbuffo, esce solo una bandierina con scritto “bang!” o, in alternativa, un tappo, subito dopo si sente il rumore di due brevi scorregge.

ANGIOLINO - Ha, ha, ha… v’ho fregato, è finta! Volevate fare li bulli eh?!

Sergio e Santino tirano un sospiro di sollievo e si asciugano il sudore.

SANTINO - Cre… credevo che tu ci volessi ammazza’… uff…

ANGIOLINO - ‘Un era na cattiva idea… ma… (annusa l’aria) o che dè sto puzzo?! Sergio e Santino si guardano imbarazzatissimi e si toccano il fondo dei calzoni.

SANTINO - (imbarazzatissimo) Hem… cre… credo che ci semo98cacati nelle brache. ANGIOLINO - Ma bene!

SANTINO - (piagnucolando) Oh mamma… e ora che famo99?

ANGIOLINO - Co pantaloni alla zuava… potete fa’ l’giro del mondo senza andacci al cesso! (poi perfido) Però… chissà che diranno quelli del fascio?!

SERGIO - (piagnucolando) Ti prego… ‘un di’ nulla…

SANTINO - … altrimenti ci mandano n’Africa a passo romano!

SERGIO - (esitando cambia tono) Ma… te… co… come stai?

SANTINO - (c.s.) E… eravamo preoccupati

ANGIOLINO - (furente) Ma se siete stati voi a mettemi n’ mano a quel cannibale del Farulli, brutti stronzi !

SERGIO - (dispiaciuto) …‘Un sapevamo che t’avrebbe strapazzato per tutto questo tempo. ANGIOLINO - (furibondo) Strapazzato?! Quello ‘un’è un dentista, quello è Dracula in

astinenza trasfusoria! Quel criminale m’ha fatto veni’ le pene dell’inferno: m’ha dato tante di quelle trapanate che pensavo d’ave’ un pozzo petroliero nella gengiva!

SANTINO - Ma almeno hai risolto quarcosa100?

Pausa. Angiolino guarda i due un po’ imbarazzato.

ANGIOLINO - Bé… per quello sì…

SERGIO - Fa vede’?

Angiolino esita, poi apre le labbra e mostra i denti. Sergio e Santino osservano la dentatura dell’amico.

SANTINO - Però! D’è un bel lavoro!

SERGIO - Sì, sì, dé proprio un bel lavoro!

97Vogliamo.

98Siamo.

99Facciamo.

100Qualcosa.

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ANGIOLINO - (furente) Sì, ma me l’ha fatta paga’ cara! Ma state tranquilli che gliela rimando co’ l’interessi! Parola del “ganzino”! (poi risoluto) ragazzi mi dovete proprio aiuta’!

Sergio e Santino si guardano perplessi.

SERGIO - Che sa da fa’?

ANGIOLINO - Ascoltatemi bene…

Angiolino li riunisce a capannello e parla a bassa voce come un cospiratore. Un attimo dopo Sergio e Santino lo guardano esterrefatti.

SANTINO - Ma che sei scemo?!

SERGIO - Ma… ma… come fai con… ?

ANGIOLINO - (sospirando serio) Lo so… sarà ben dura, e ci vorrà tutto l’mi ardimento, ma lo dovrò fa’, (poi fiero) costi quel che costi!

SERGIO - E noi che sa da fa’?

Angiolino parla di nuovo a bassa voce indicando la finestra dell’ex appartamento di Africo. Sergio e Santino si guardano di nuovo fra loro.

SERGIO - Se lo dici tu!

ANGIOLINO - Sì, sì, ora andate e fa proprio quel che v’ho detto!

Sergio e Santino, camminando a gambe leggermente larghe e tenendosi i pantaloni dalla parte del sedere, si spostano in punta di piedi sotto la finestra tenendosi alla larga dalle persiane. Guardano di nuovo Angiolino che li incoraggia a gesti, poi si guardano fra loro, Sergio conta fino a tre con le dita quindi, stonando vergognosamente, i due cominciano a cantare in coro a voce spiegata.

SERGIO/SANTINO - (cantano) Giovinezza, giovinezza,

primavera di bellezza,

della vita nell’asprezza

il tuo canto squilla e va!

Dell’Italia nei confini

son rifatti gli italiani,

li ha rifatti Mussol…

D’improvviso si spalancano le persiane della finestra e spunta Fernanda.

FERNANDA - (urtata) Ma che succede… chi è che ca…?

Non fa tempo a finire la frase che Angiolino scatta e, urlando, rincorre Sergio e Santino che fuggono verso destra.

ANGIOLINO - VIA! ANDATE A STONA’ DA N’ALTRA PARTE! NATI DA ‘N CANE101!

Angiolino si ferma proprio davanti alla finestra continuando ad inveire a soggetto alla volta di Sergio e Santino. Fernanda guarda Angiolino stupita dal fatto che sia riuscito a spaventare e mettere in fuga due fascisti in divisa.

101Sta per “figli di cani”

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ANGIOLINO - (togliendosi gli occhiali, si rivolge a Fernanda) Tutto bene signora? FERNANDA - (c.s.) Sono sempre loro! L’ho già avvisati una volta e ho anche parlato col

podestà!

ANGIOLINO - Abbia pazienza, non ci faccia ‘aso102, so’ regazzi!

FERNANDA - (c.s.) Regazzi un corno! Non hanno rispetto per la gente per bene!

ANGIOLINO - (sospirando) Come c’avete ragione! ‘Un ci sono più i galantomini d’una

vorta… (poi le punta gli occhi addosso) e manco103i ‘avalieri104per le vere signore!

Fernanda, pur mantenendo il suo cipiglio, abbassa un secondo gli occhi e si da’ un’aggiustatina al colletto della camicia tradendo una punta di imbarazzo.

ANGIOLINO - (con voce suadente) O meglio… so’ rimasti n’pochi quelli n’grado di conosce ‘na vera signora!

FERNANDA - Hem… vo… voi siete quello che mio marito ha curato di recente?

ANGIOLINO - (controllando la rabbia) Sì… è stata ‘na cura molto lunga…

FERNANDA - Vi ha fatto un buon lavoro?

ANGIOLINO - Giudicate voi.

Angiolino, con un gesto elegante, si toglie il cappello e sfodera il suo famoso sorriso. Fernanda lo guarda e, colpita dalla visione, si mette una mano sul petto come se avesse una vampata di calore, subito dopo comincia a farsi vento con la mano.

FERNANDA - (impacciata) Sì… sì… è vero… effettivamente, mio… marito vi ha fatto un bon lavoro.

ANGIOLINO - Sono ‘ontento105che vi garbi!

FERNANDA - (c.s.) Hem son… sono sicura che piacerà anche alla vo… vostra fidanzata.

ANGIOLINO - (sospirando) Credo proprio di no: ‘un so’ fidanzato.

FERNANDA - (c.s.) E… come mai?

ANGIOLINO - (sospirando teatrale) Vi dirò signora, so’ deluso de le ragazze d’oggi, tutte fronzoli e risolini, (guardandola negli occhi) mentr’io so’ attratto dalle donne più mature, dalle signore “ganzone” c’hanno classe da vende’… (suadente), proprio come vòi!

Fernanda per un attimo di perde negli occhi di Angiolino, ma un secondo dopo cerca di ricomporsi.

FERNANDA - (imbarazzata) Hem… signor… ANGIOLINO - (suadente) Angelo… per voi Angiolino. FERNANDA - (c.s.) Io… dovrei andare… ANGIOLINO - (c.s.) Potrò rivederla?

FERNANDO - (imbarazzatissima) Ma cosa dite… signor Angiolino… sono una donna felicemente sposata…

FARULLI - (da dentro lo studio) Fernanda!

FERNANDA - (sobbalzando impaurita) Oddio mio marito!

102Caso.

103Neanche.

104Cavalieri.

105Contento.

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Fernanda chiude di volata le persiane, Angiolino fa appena in tempo ad allontanare la testa per non essere preso tra i due battenti, quindi si appoggia al muro e allarga le braccia sconsolato. Dal lato sinistro del caseggiato fanno capolino Sergio e Santino.

SANTINO - (sussurrando) Hei!

SERGIO - (sussurrando) Pssss!

Angiolino li scorge, si guarda intorno, si avvicina ai due trascinandoli dietro l’angolo del caseggiato.

ANGIOLINO - (sussurrando) Maremma sciroccata v’avevo detto d’un favvi106vede’ ne paraggi!

SERGIO - (morendo di curiosità) Ma com’è andata?

SANTINO - Dai racconta!

ANGIOLINO - (sospirando) Ragazzi è stata dura!

SERGIO - (battendogli una mano sulla spalla) Lo so, quella ‘un n’è ‘na donna, … è ‘na mutanda ingrifignata107!

SANTINO - (ridacchiando) Se gli metti un frate108in bocca assomiglia a un battente pe’

usci!

SERGIO - E ti ci vorrà lo stomaco grande come ‘na cisterna pe’ digerilla109!

ANGIOLINO - (abbattuto) Una come quella farebbe diventa’ ‘na checca anco110Rodolfo Lavandino111.

SERGIO - (battendogli una mano sulla spalla) Su, su devi fatti forza.

Sergio e Santino prendono sottobraccio Angiolino e, uscendo da sinistra, proseguono la conversazione anche fuori scena.

SANTINO - (funereo) Ci vuole coraggio. SERGIO - (funereo) Sappi… che i grandi sacrifici temprano l’omo! ANGIOLINO - O questa n’dove l’hai trovata? SERGIO - Boh? Forse ‘n qualche discorso del Duce.

La conversazione, continuando a soggetto, si perde in lontananza.

SCENA SESTA

Un mese dopo. Imbrunire. Angiolino appoggiato all’angolo di sinistra del caseggiato è in attesa, si guarda intorno fumando una sigaretta. Dopo qualche secondo da sinistra entrano Sergio e Santino, si guardano intorno circospetti e si avvicinano rapidamente ad Angiolino.

SERGIO - Bé, allora?

SANTINO - Come procede?

ANGIOLINO - (stizzito gettando via la sigaretta) Uff… accidenti a me e quando mi so messo ‘n testa questa cavolata!

SERGIO - Perché?

106Farvi.

107Rammendata male.

108Frate: ciambella fritta nell’olio a zuccherata all’esterno.

109Digerirla.

110Anche.

111Rodolfo Valentino.

33


ANGIOLINO - Ragazzi, mi so dovuto inventa’ di tutto per abborda’112la cassapanca! Mi so dovuto anco113imbiattà114nel confessionale della chiesa tutte le volte annava115a confessasse116!

SANTINO - (ansioso) E allora?

Angiolino li guarda un attimo entrambi, poi si arrende.

ANGIOLINO - (scoraggiato) No, basta, n‘un gliela faccio più! Mica c’ho scritto baùle in fronte117!

SERGIO - Ma come, ormai l’è bell’e cotta!

ANGIOLINO - (c.s.) No, no, mi devo arrende’, basta…

SANTINO - Dai che ce l’hai per le mani!

ANGIOLINO - (sbottando) La fava c’ho per le mani! No, no, basta…

Sergio si volta verso sinistra e scorge il Farulli e la moglie in arrivo.

SERGIO - (voltandosi verso sinistra) Eccoli, eccoli, mi raccomando!

SANTINO - Via, via!

Santino e Sergio si nascondono velocemente dietro l’angolo del caseggiato.

ANGIOLINO - (smarrito) Ma dove anda…

Dopo qualche secondo da sinistra entra il Farulli sottobraccio alla moglie. Fernanda è trasformata: truccatissima, pettinatissima, gonna lunga e stretta, tacchi alti, calze a rete ecc. cammina malferma sui tacchi e nel complesso risulta patetica e ridicola. Angiolino si toglie il cappello in segno di saluto, il Farulli ricambia, ma Fernanda non lo degna di uno sguardo. Angiolino è esterrefatto dalla visione. Dopo essere transitati di fonte ad Angiolino il Farulli si rivolge alla moglie.

FARULLI - (a parte) È da quando… (con un ghigno) gli ho sistemato la bocca che vedo spesso que… (poi sprezzante) quell’individuo aggirarsi ne paraggi. (sospettoso) Hum, la cosa non mi piace, non vorrei che sotto sotto ci fosse qualche intrallazzo.

FERNANDA - (cercando di non tradire l’eccitazione) Ma no… hem… quel giovane mi ha difesa da due di quelli “cornacchioni”! Evidentemente ti è riconoscente per il lavoro che gli hai fatto.

FARULLI - (poco convinto) Hum…

I due arrivano davanti al portone, il Farulli entra mentre Fernanda si ferma un secondo sulla soglia, assume una posa da vamp e lancia uno sguardo ammaliatore ad Angiolino quindi entra. Angiolino risponde alla donna con un sorriso forzato quindi regge la mano con la fronte.

ANGIOLINO - (disperato) Maremma imbufalita!

Sergio e Santino spuntano dall’angolo di sinistra del caseggiato.

112Abbordare.

113Anche.

114Nascondere.

115Andava.

116Confessarsi.

117Sta per: “mica sono uno stupido!”

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SERGIO - Allora?

SANTINO - Che t'ha detto?

ANGIOLINO - Ma l’avete vista?

SERGIO - Di sguincio118.

SANTINO - Perché c’aveva?

ANGIOLINO - Come c’aveva? Ma porca Eva troia! Sembrava la madonna di Loreto in processione agghindata come l’era!

SANTINO - Te l’avevamo detto che l’era bell’e cotta!

ANGIOLINO - Sì, al sugo!

SANTINO - Vai, vai ch’è ‘l momento l’è bono!

SERGIO - No, aspetta!

ANGIOLINO - Che c’è?

Sergio tende l’orecchio e un secondo dopo si sente il rumore del trapano del Farulli in azione

SERGIO - Questo è il trapano del Farulli, ora poi anda’!

ANGIOLINO - Ma… io…

SANTINO - E vai!

Sergio e Santino lo spingono verso la finestra incoraggiandolo a soggetto. Angiolino è riluttante, ma i due amici riescono a trascinarlo sotto la finestra di Fernanda, per affrettarsi poi a ritornare all’angolo. Sergio e Santino cominciano ad incoraggiarlo a gesti. Angiolino li guarda smarrito poi si avvicina alla finestra, si schiarisce la voce, cerca di farsi coraggio, fa qualche timido tentativo e, alla fine, inizia la serenata.

ANGIOLINO - (canta)  Tutte le sere

sotto quel fanal

presso la caserma

ti stavo ad aspettar.

Anche stasera aspetterò,

e tutto il mondo scorderò.

Con te Lilì Marleen,

Con te Lilì Ma…

Le persiane della finestra si spalancano, Angiolino sobbalza e si volta. Appoggiata allo stipite di sinistra, vestita con un baby doll trasparente, in posa lasciva e provocante, Fernanda divora Angiolino con gli occhi.

ANGIOLINO - (non sa che dire) Si… signora Fefe… Fernanda… co… così piglia fre…

freddo!

FERNANDA - (ingrifata, fra i denti) E allora scardami119te!

Fernanda artiglia Angiolino per il bavero della giacca e lo trascina in casa di forza attraverso la finestra. Dall’angolo di sinistra Sergio e Santino esultano. All’interno dell’appartamento si sente qualche tramestio, dopo un secondo si affaccia Fernanda, si guarda intorno e chiude le persiane. Un attimo dopo si cominciano a sentire dei mugolii di piacere. Sergio e Santino, quatti quatti, si avvicinano alla finestra e si mettono ad origliare soddisfatti. I mugolii cominciano a trasformarsi in

118Di sfuggita.

119Scaldami.

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sospiri e gridolini di piacere, dopo un po’ si sentono gli urli di godimento di Fernanda. Santino fa cenno a Sergio indicando il portone, Sergio fa cenno di attendere. Gli urli salgono ancora di volume a quel punto Sergio fa un cenno di intesa a Santino.

SCENA SETTIMA

I due aprono il portone e, sghignazzando, si piazzano sul disimpegno: uno davanti alla porta dello studio del Farulli e l’altro davanti alla porta dell’appartamento di Fernanda, si guardano, contano fino a tre e, contemporaneamente bussano alle due porte poi, come fulmini, escono dal portone andandosi a piazzare di nuovo ai lati della finestra. Le grida cessano, il rumore del trapano del Farulli pure, dopo un secondo le due porte si aprono contemporaneamente: il Farulli, con un’enorme pinza in mano, sulla porta dello studio e Angiolino, in mutande, sulla porta dell’appartamento. I due si guardano. Per un attimo non succede nulla, poi entrambi trasecolano, spalancano la bocca e urlano.

FARULLI/ANGIOLINO - (all’unisono) AAAAHHHH!

Superato lo stupore il Farulli, stravolto e con gli occhi in fiamme, si getta sulla porta, ma Angiolino fa in tempo a chiuderla e il dentista, infuriato, comincia a picchiarci contro la pinza. All’interno dell’appartamento si sentono le voci allarmate di Angiolino e Fernanda.

FARULLI - (furibondo) APRITE DISGRAZIATI, FARABUTTI! SE VI PRENDO VI RIVOLTO COME DEI CALZINI!

Il Farulli, continuando ad inveire a soggetto, comincia a dare spallate alla porta.

FERNANDA - (dall’interno terrorizzata) Carmelo… che c’è?... Che ti succede?

FARULLI - SUCCEDE CHE QUI FACCIO LA SECONDA MARCIA SU ROMA! VI FRACASSO TUTTE LE OSSA, BRUTTI INFAMI!

FERNANDA - (c.s.) Caca… Carmelo… calmati. FARULLI - IO VI SCANNO! ALTRO CHE CALMARMI! Ora vi faccio vedere io!

Il Farulli afferra la maniglia della porta con l’enorme pinza.

FARULLI - (solenne) O maniglia o porta!

Il Farulli da’ una strattonata e la porta si scardina dallo stipite come un fuscello. Il Farulli si precipita dentro urlando. Nell’appartamento scoppia un putiferio. Urla, affanni, mobili rovesciati, oggetti di coccio che si frantumano, scalpiccio di piedi ecc. Sergio e Santino si guardano ridacchiando, ma piano piano, sentendo il pandemonio, cominciano a preoccuparsi.

SERGIO - ‘Un avremo mica esagerato?

SANTINO - Questa volta l’Farulli lo sbriciola!

SCENA OTTAVA

Improvvisamente si spalancano le persiane e appare Angiolino stravolto che tenta di scavalcare la finestra, ma è bloccato dietro dal Farulli che, trattenendolo rabbioso per la cinta, brandisce la pinza a sua volta trattenuto da Fernanda. Sergio e Santino accorrono, afferrano Angiolino per le braccia cercando di sottrarlo alla furia del Farulli. In seguito a questa manovra Angiolino si trova,

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rivolto verso il Farulli, in bilico con il busto oltre la finestra trattenuto per le braccia da Sergio e Santino e con le gambe all’interno della finestra, trattenuto ancora per la cinta dei calzoni dal Farulli. (Si immagina che Angiolino durante i tentativi del Farulli di aprire la porta sia riuscito velocemente ad infilarsi solo i calzoni). Il tiro alla fune, con Angiolino al posto della corda, prosegue per qualche secondo con urla e strepiti di tutto il gruppetto, nel frattempo dal portone esce anche Anita che, di fronte alla scena si porta le mani alla bocca urlando e saltellando senza decidersi a fare qualcosa. Ad un certo momento, con uno strattone più energico, Il Farulli riesce a liberare la destra, trattenuta da Fernanda, con la quale impugna l’enorme pinza. Con un ghigno diabolico solleva il braccio per colpire Angiolino in faccia.

FARULLI - (invasato) AHHHHH! VENDETTAAAA!

Fernanda e Anita strillano spaventate e si tappano gli occhi.

SERGIO/SANTINO - (all’unisono) NOOOOO!

Il Farulli si appresta a calare il tremendo colpo ma, in quel preciso momento, Angiolino sorride e il braccio del Farulli si ferma a mezz’aria. Al Farulli, di fronte a tutto il suo lavoro di un mese, e alla soddisfazione della vendetta, viene meno il coraggio di colpire Santino. La scena si blocca in un fermo-immagine, le luci si abbassano sfumando e lasciando in penombra la scena della finestra. Non c’è chiusura del sipario. Da fuori scena, in avvicinamento, si sentono le voci di Angiolino anziano e di Michele parlare a soggetto della vicenda.

FINE SECONDO ATTO

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QUADRO FINALE

FINE ANNI NOVANTA

SCENA

La scena è la stessa. La scena dell’azione alla finestra resta bloccata in fermo-immagine e in penombra. Da sinistra entrano Angiolino anziano che tiene per sottobraccio Michele come se proseguisse il suo racconto sul Farulli. Sullo sfondo, sempre in penombra come se fossero le immagini di ricordi lontani, si svolgono le scene raccontate da Angiolino anziano.

ANGIOLINO - … Roba da chiodi120! Dopo manco121du’ ore il paese conosceva anche l’colore delle lenzola122di casa Farulli!

MICHELE - Maremma citrulla! ‘O cosa successe dopo?

Angiolino e Michele si fermano sulla destra della scena, leggermente spostati sul proscenio per dare spazio allo svolgersi della scena sul fondale.

ANGIOLINO - Quando l’Farulli restò co’ la pinza per aria, fermo lì come ‘n baccalà, i due amici ce la fecero a sfila’ l’Ganzino da sotto le grinfie del dentista e scapponno123via arrezzati124 come de’ siluri!

Sul fondale si svolge la scena descritta da Angiolino: Sergio e Santino trascinano fuori dalla finestra Angiolino e, sostenendolo, escono velocemente verso sinistra.

MICHELE - E il Farulli?

ANGIOLINO - Il Farulli, sprangò porte e finestre, sciagattò125ben bene la moglie, e d’un botto fece le valige…

Sul fondale si svolge la scena descritta da Angiolino: il Farulli resta un attimo imbambolato, poi si riprende e chiude la finestra.

ANGIOLINO - … e per ‘un trovassi ‘n infamia sul ceppicone, 126aspettò che si facesse notte e all’alba uscì quatto quatto senza fassi127vede’, acchiappò la prima nave in partenza e scappò ‘n continente e…

Sul fondale si svolge la scena descritta da Angiolino: dal portone spunta Fernanda ha un occhio nero, una valigia in mano, indossa un cappotto con il bavero tirato su per non farsi riconoscere, dal cappellino spunta una massa di capelli scarmigliati, nell’insieme da l’impressione di essersi vestita in fretta. Fernanda esce guardandosi intorno impaurita. Un attimo dopo esce anche il Farulli, ha due valige in mano, indossa un cappotto con il bavero tirato su, anche lui per non farsi riconoscere, intima alla moglie di avviarsi, Fernanda esita, il Farulli comincia a prenderla a calci costringendola a fuggire verso destra. I due escono.

120Sta per “roba da matti”

121Neanche.

122Lenzuola.

123Scapparono.

124Velocissimi.

125Malmenò.

126Zona tra capo e collo.

127Farsi.

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ANGIOLINO - … ‘un se ne seppe più nulla, tutte le ganasce del paese rimasero al loro posto, e l’famoso “colpo del Farulli” continuò a resta’ un modo di di’, e… (sospirando con nostalgia) un modo di ricorda’ que’ tempi ormai lontani!

Da sinistra entra Anita anziana, è una massaia corpulenta, indossa un grembiule da casa ed ha una scopa in mano e in tasca le spunta la famosa pinza gigante del Farulli. Si guarda intorno stizzita, scorge i due e rapidamente si avvicina da dietro senza farsi sentire.

MICHELE - E il Ganzino?

Anita, con i pugni sui fianchi e la rabbia che le bolle dentro, ascolta tutta la battuta successiva di Angiolino.

ANGIOLINO - (fiero) Il Ganzino tornò a fa’ innamora’ le ragazze e le belle signore: col lavoro che c’aveva fatto l’Farulli il su’ sorriso era tornato a fa’ incanta’ tutte le donne, nessuna gli resisteva, lo cercavano, lo volevano… (si avvicina a Michele sussurrando) Si racconta che in paese, grazie a lui, oggi circolino ancora un fottìo128di becchi129! (fa il gesto delle corna)

MICHELE - (sussurrando anche lui) E che fine fece?

Angiolino fa per parlare, ma Anita gli sbatte la scopa in testa.

ANITA - (infuriata) Ecco che fine ha fatto il Ganzino!

ANGIOLINO - AHI!

ANITA - (fra i denti) Brutto fetente!

Altro colpo di scopa. Michele segue stupito e divertito la scena.

ANGIOLINO - AHI! Il budello di tu…

ANITA - Te lo do io il sorriso… !

Altri colpi di scopa. Angiolino cerca di ripararsi.

ANGIOLINO - AHI! Ma che sei rincitrullita? AHI!

ANITA - … che se ti ‘asca130la dentiera ti tocca mangia’ farofine131finché un ti piglia in consegna il becchino! (poi a Michele) Un di da’ retta: questo l’è ‘na “cacca sullo steccolo”132, c’ha la cisterna delle corbellerie incorporata! Se tu lo vedi senza la protesi sembra una sguaglia133co’ tre denti, altro che Ganzino!

Altri colpi di scopa, Angiolino continua a subirli e a lamentarsi a soggetto.

ANGIOLINO - Anita, mi fai male, dio bono!

MICHELE - (stupito guarda la donna) Anita?! Ma…? ANITA - Sì, so’ io: l’assistente del Farulli! MICHELE - (esterrefatto) Ma come, il ganzino…?

128Parecchi.

129Cornuti.

130Casca.

131Semolino.

132Persona che conta assai poco.

133Pettine.

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ANITA - Eccolo il ganzino! (sbatte di nuovo la scopa sulla testa di Angiolino che si lamenta a soggetto) Figurarsi! Se ‘un me lo sposavo io ‘sto favollo,134nemmenoil Grani135selo pigliava! (ad Angiolino) Te vai a casa che poi famo136iconti!

ANGIOLINO - (intimorito e ubbidiente) S… sì… sì… ‘un t’arrabbia’.

Angiolino fugge via da sinistra.

ANITA - E te prendi questa… (con una punta di commozione) forse il “colpo del Farulli” tornerà a far parlare di sé.

Anita si sfila di tasca la famosa pinza e, con un groppo alla gola, la porge a Michele quindi esce da sinistra. Michele a bocca aperta guarda lo strumento come se fosse un oracolo.

MICHELE - (rapito) La pinza del Farulli!

Michele osserva la pinza per qualche secondo ancora dopo di che, con un ghigno, si volta verso la panchina.

MICHELE - (con un ghigno diabolico) He, he, ora famo137i conti, vedemo se resisti al famoso corpo138! (poi, come un grido di battaglia) O DENTE O GANASCIA!

Durante la battuta precedente, alle sue spalle, da sinistra entra Gaetano Farulli, ha una borsa in mano, indossa un vestito, a differenza del nonno, non ha occhiali né pizzetto. Il Farulli entra nell’ingresso condominiale, apre la porta dello studio con una chiave ed entra. Nello stesso momento Michele si avvicina alla panchina, l’afferra per un bracciolo poi si abbassa, con la pinza stringe un bullone della zampa, prende fiato quindi fa forza. Nota: l’attore che interpreta il nuovo Farulli può essere lo stesso che interpreta il vecchio ovviamente con vestiti e pettinatura adeguati al momento.

MICHELE - (grida nello sforzo) AAAARRRRGGGGHHHH!

La panchina viene via al primo colpo rovesciandosi all’indietro con un gran fracasso, Michele la guarda esterrefatto, poi a bocca aperta guarda la pinza.

MICHELE - Maremma sbullonata! Questa ‘un è ‘na pinza, questa è una motopala!

Mentre Michele, ancora stupito, guarda ancora la panchina e la pinza, il nuovo Farulli, attirato dal fracasso, esce dallo studio con indosso un camice e un cartello sottobraccio.

FARULLI - Ma che succede?

Michele si volta e vedendo il nuovo arrivato per un attimo resta perplesso.

MICHELE - Hem… no niente… (nota il camice) dottore… questa panchina ‘un ne voleva sape’ di cedere… i bulloni erano tutti arrugginiti, ma alla fine... (guarda soddisfatto la pinza) ce l’ho fatta.

134Grosso granchio.

135Era un robivecchi di chiara fama, che aveva il deposito al Ponticello, un quartiere di Portoferraio.

136Facciamo.

137Facciamo.

138Colpo.

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FARULLI - Vedo, vedo.

MICHELE - (incuriosito) Mi scusi, ma lei è nuovo?

FARULLI - (orgoglioso) Sì, sono appena arrivato, sono il nuovo dentista, ho aperto lo studio proprio qui davanti! (indica l’ingresso condominiale)

MICHELE - (stupito) Accidenti, pensi che tant’anni fa proprio qui c’era lo studio di un altro dentista.

FARULLI - Sì, lo so.

MICHELE - (stupito) Ah… lo sa.

Senza dire altro il Farulli si avvicina all’ingresso condominiale e, sulla destra dello stesso, appende il cartello che aveva in mano. Sul cartello c’è scritto “Studio Dottor Geatano Farulli - Medico Dentista”. Michele, che aveva seguito l’operazione, spalanca gli occhi esterrefatto.

MICHELE - (preoccupato) Do… do… dottor Fafa… Farulli?!

FARULLI - (sorridendo) Carmelo era mio nonno: ho voluto seguire la tradizione di famiglia e ho riaperto il suo vecchio studio.

MICHELE - (c.s.) Il su’ no… nonno era quello del coco… colpo?

FARULLI - (sorridendo) Sì, conosco quella storia, ma era solo una leggenda metropolitana.

MICHELE - È si… sicuro?

FARULLI - Ma sì, il famoso “colpo” è rimasto poi un modo di dire.

MICHELE - (per niente convinto) Meno male… (cercando di svignarsela prima possibile) comunque dottore e stato un piacere, ma purtroppo io la devo saluta’ perché c’ho un monte di cose da fa’, arrivederci!

Michele fa per andarsene.

FARULLI - Ma come, lascia la panchina così?

MICHELE - Sì… e… devo anda’… a… a prende’ i bulloni novi139per la panchina… ci si

vede.

FARULLI - Ma…

Michele saluta di nuovo, fa qualche passo verso sinistra poi si accorge di avere ancora la famosa pinza in mano, la guarda, torna indietro e la sbatte sulle mani del Farulli.

MICHELE - Questa è sua.

FARULLI - Mia?

Michele velocemente esce da sinistra. Il Farulli guarda perplesso la pinza, scuote le spalle, poi distrattamente la solleva, a questo punto avviene la trasformazione. L’espressione del Farulli si fa maligna, la bocca si apre in un ghigno satanico, sugli occhi cala un’espressione sinistra, a rafforzare ulteriormente la trasformazione alle spalle del Farulli si accende una luce rossastra e aleggia del fumo. Il Farulli esplode in una risata diabolica.

FARULLI - Ha, ha, ha! Portoferraio trema il Farulli è tornato! Ha, ha, ha!

Il Farulli solleva la pinza all’altezza degli occhi.

FARULLI - (ghignando) O DENTE O MANDIBOLA! HA, HA, HA!

139Nuovi.

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Continuando la sua risata diabolica si volta, si allontana ed entra nel suo studio seguito dalla musica di “Una notte sul monte calvo” di Musorgskij.

SIPARIO

FINE DELLA COMMEDIA

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