IL COMPIANTO DELLA MADONNA
di Jacopone da Todi
“Perseguiteranno voi come hanno perseguitato me”: non possiamo concludere questa memoria di martiri religiosi e civili senza ricordare il Primo, più grande Martire che ha offerto la sua vita per tutti, per dimostrarci in maniera assoluta il suo amore e per insegnarci la via che talvolta viene chiesto di percorrere. Accompagnati però dalla sua promessa: “Beati i perseguitati per causa della giustizia, perché di essi è il Regno dei Cieli”.
Per farlo, ritorniamo alla commossa e sempre commovente rievocazione che ci ha dato Jacopone da Todi, inventando appassionatamente e drammaticamente le prime parole della nostra lingua: “Il compianto della Madonna”.
Giovanni Donna del Paradiso,
Donna del Paradiso,
lo tuo Figliuolo è priso,
Jesù, Cristo beato.
Maddalena Accurre, donna, e vide,
come la gente l’allide,
credo che lo s’occide,
tanto l’han flagellato.
Maria Come esser porria,
che non fe’ mai follia,
Cristo, la speme mia?
On l’avesse pigliato?
Giovanni Madonna, egl’è traduto,
Juda sì l’ha venduto...
Maddalena Trenta dinar n’ha avuto;
fatto n’ha gran mercato.
Maria Succurri, Magdalena,
giunta m’è addosso pena;
Cristo figlio se mena;
come m’è annunziato.
Maddalena Succurri, donna, aiuta,
ch’al tuo Figlio se sputa;
Giovanni E la gente lo muta,
onlo dato a Pilato.
Maria (parte Maria con un grido lancinante)
O Pilato, non fare
il Figlio tormentare
ch’io te posso mostrare
come, a torto, è accusato...
1^ Turba Crucifige, crucifige
2^ Turba Crucifige, crucifige
1^ Turba Omo che se fa rege
2^ Turba Secondo nostra lege
1^ e 2^ Turba Contraddice al Senato.
Maria (sul finir della battuta, quasi un grido straziante, immediato)
Prego, che m’entendiate,
al mio dolor pensate!
Forse, mò, ve mutate,
da quel ch’ate parlato.
Giovanni Traggon fuor li ladroni;
Maddalena Che sien suoi compagnoni.
1^ Turba De spine
2^ Turba Se coroni
1^ e 2^ Turba Ché rege s’è chiamato!
Maria O figlio, figlio, figlio!
Figlio, amoroso giglio;
figlio, chi dà consiglio
al cor mio angustiato?
O figlio, occhi iocondi,
figlio, co’ non rispondi?
Figlio, perché t’ascondi,
al pecto ‘o se’ lactato?
Maddalena Madonna, ecco la cruce,
che la gente l’adduce;
Giovanni Ove la vera luce
dee esser levata.
Maria O cruce, che farai?
El figlio me torrai?
E che ce apponerai,
che non ha, in sé, peccato!
Giovanni Curri, piena da doglia;
el tuo figlio se spoglia.
Maddalena La gente par che voglia
che sia crucificato.
Maria Se tollete el vestire,
lassatemel vedire;
come el crudel ferire
tucto l’han ensanguenato.
(colpi secchi di martello, assordanti)
1^ Turba Donna, la man l’è presa,
con un bollon l’è fesa
2^ Turba E nella cruce stesa,
tanto ce l’on ficcato.
(altri colpi di martello)
1^ Turba L’altra mano se prenne
ne la cruce se stenne
2^ Turba E lo dolor s’accenne
che più è multiplicato.
(ancora colpi di martello “moltiplicati”)
1^ Turba Donna, li pié se prenno
2^ Turba Et chiavellanse al lenno
1^ e 2^ Turba Omne iuntura aprenno
tucto l’on desnodato...
strofa dello “Stabat mater”
Maria E io comenso el corrotto.
Figlio mio deporto,
figlio, chi me t’ha morto?
Figlio, me’ averien facto,
che il cor m’avesser tracto;
che, nella cruce rapto,
tu stesse desciliato.
Cristo Mamma, ov’ei tu venuta?
Mortal me dài feruta;
il tuo piagner me stuta,
ché il vegio sì afferrato.
Maria Piango, ché n’agio anvito;
figlio, padre, e marito;
figlio, chi t’ha ferito?
Figlio, chi t’ha spogliato?
Cristo Mamma, perché te lagni?
Voglio che tu remagni,
che serve alli compagni,
ch’al mondo agio acquistato.
Maria Figlio, questo non dire,
voglio teco morire;
non me voglio partire,
finché non m’esce il fiato;
ch’una agiam sepoltura,
figlio de mamma scura;
trovarse en affrantura
madre e figlio affocato.
Cristo Mamma, col core afflicto,
entro a le man te mecto
de Joanne, mio electo;
sia el tuo figlio appellato.
Joanne, esta mia madre,
tollela in caritate;
aggine pietate,
ch’ha lo cor forato...
(un organo con alcuni accordi vibrati, quasi si udisse la morte di Gesù)
Maria Figlio, l’alma t’è uscita,
figlio de la smarrita,
figlio de la sparita,
figlio mio, attosseccato!
(una musica, quasi una nenia pastorale, sotto fondo, sostiene)
Figlio, bianco e vermiglio;
figlio, senza simiglio;
figlio, a chi m’appiglio?
Figlio, pur m’hai lassato...
Figlio, bianco e biondo;
figlio, volto iocondo;
figlio, perché t’ha il mondo,
figlio, cusì sprezzato?
Figlio, dolce e piacente;
figlio de la dolente;
figlio, atte la gente
malamente tractato!
Joanne, figlio novello,
morto è lo tuo fratello;
sentito agio el coltello,
che fu profetizzato:
che morte ha figlio e madre
de dura morte afferrate;
trovasse abbraccecate
madre e figlio... a un cruciato.
(ultima strofa dello “Stabat mater” fino all’”Alleluja”)
Versione teatralizzata di R. Lavagna – Editore Massimo 1983