IL CONTINENTE PERDUTO
di Domenico Marchigiani
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Personaggi:
GIORGIO, editore.
CHIARA, moglie di Giorgio.
ALBERTO, commercialista.
CESARE, amico e collega di Giorgio.
IRENE, scrittrice.
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Lazione si svolge nei giorni che precedono il Natale nellappartamento di Giorgio e Chiara. I due hanno organizzato una cena con gli amici Alberto e Cesare e una scrittrice che ha spedito un manoscritto alla casa editrice di Giorgio, Irene.
Sulla sinistra del palcoscenico una tavola imbandita; al centro, un albero di
Natale che viene addobbato dai padroni di casa durante la prima scena e
nelle scene successive anche dai loro invitati; sulla destra, un divano, una
poltrona e un tavolino da caff.
Lambiente arredato con gusto.
Giorgio un editore che non si arrende agli anni che passano; ama circondarsi di scrittrici piacenti che invita alle cene in casa e per questo viene preso in giro da moglie e amici.
Alberto un commercialista che ama godersi la vita: fissato con il suo cellulare e i social network.
Cesare un collega di Giorgio; abbastanza ricco da non avere bisogno di lavorare. Vive da solo ed molto attaccato agli amici.
Irene una donna piacente, vegana, spirituale e adora il mondo dei blog.
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GIORGIO: Dopo tutti questi anni, sei ancora gelosa?
CHIARA: Perch non dovrei esserlo? Stai l a fare il brillante con tutte. Nascondi il tuo sovrappeso dietro una montagna di neuroni
GIORGIO: Ma dai
CHIARA: S, sembri una di quelle piante carnivore che spandono nellaria un profumo che prima ingolosisce le prede e poi le fa cadere in trappola in quella sostanza
GIORGIO: Vischiosa
CHIARA: Ecco, vischiosa quella che hanno dentro il loro calice. Le stordisci e le fai cadere in trappola.
GIORGIO: E cos adesso sarei una pianta carnivora
CHIARA: Diciamo che somigli di pi a una pianta grassa ma leffetto quello. Naturalmente, per mettere in atto il tuo piano, te le scegli sempre stupide e pi vai avanti con gli anni e pi sono oche. Quella della settimana scorsa ne era un esempio lampante: Oh ma Giorgio, vero che moriremo tutti per colpa delle scie chimiche?
GIORGIO: Non era cos stupida.
CHIARA: Ecco, grazie, adesso mi sento molto meglio.
GIORGIO: Smettila, lo sai che io amo solo te
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CHIARA: Lo so, lo so. Solo che ti piace avere ancora la sicurezza di piacere. Ti accontenti di sapere che se solo tu volessi, ci sarebbero ancora delle belle donne pronte a cadere ai tuoi piedi.
GIORGIO: Cos per lo stupido sembro io.
CHIARA: Non sei stupido, sei solo un uomo di mezza et che combatte le sue battaglie contro il tempo, la pancia e la calvizie. Hai una paura blu di diventare vecchio. Beh, ho una notizia per te tesoro mio, il tempo sta passando e tra un po quelle quattro sciocchine non ti guarderanno pi, e io vorrei che quel giorno per te fosse un giorno felice. Sar una liberazione, credimi.
GIORGIO:(Facendo le flessioni) Quel giorno ancora molto lontano, miacara.
CHIARA: Sempre meno lontano, tesoro, e adesso smettila di fare
GIORGIO: Flessioni.
CHIARA: Ecco, bravo, flessioni lultima volta te ne sono bastate due per finire in ospedale con la schiena bloccata.
GIORGIO: S, mamma.
CHIARA: Non mi chiamare cos.
GIORGIO: E poi il vanitoso sarei io.
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CHIARA: Che centra, per noi donne diverso.
GIORGIO: Le regine indiscusse del regno del diverso.
CHIARA: Il solito. Adesso stai cercando di fare colpo su di me con i tuoi giochini di parole? Sono lusingata. Tanto le scrittrici che inviti le puoi soltanto guardare, non verrebbero mai a letto con te.
GIORGIO: La solita. Io cerco di farti la corte e tu mi rifili una coltellata nella schiena. E poi chi te lo dice che non verrebbero mai a letto con me?
CHIARA: Allora facciamo un patto, se riesci a portartene una a letto, io accetter la cosa senza fare storie e poi ti far lasagne e polpette.
GIORGIO: Ecco il vostro modo subdolo di sterminare il genere maschile: ci colpite dritto nellautostima e poi ci finite col colesterolo!!! A questo punto uccideteci subito, no?
CHIARA: E che piacere ci sarebbe?
GIORGIO: Strega (abbracciandola da dietro e baciandola sul collo)
CHIARA: Alberto viene?
GIORGIO: Tempismo perfetto. Hai dei dubbi? Ultimamente non fate altro che mandarvi messaggini.
Squilla il telefono di Chiara. Un messaggio.
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CHIARA: Lupus in
GIORGIO: Fabula.
CHIARA: S, grazie tesoro, s, quella cosa l. Dice che quasi al cancello.
GIORGIO: Ma che te lo dice a fare? Sempre la stessa storia. Sembra un quindicenne. Sarebbe capace di mandarti un messaggio da dietro la porta invece di suonare il campan
Squilla il telefono di Chiara. Un messaggio.
GIORGIO: Dimmi che non lha fatto.
CHIARA:(Sorridente) Apri tu?
GIORGIO: Un coglione!!! Un emerito coglione!!!
ALBERTO: Il grande editore mi ha appena dato dellemerito?
GIORGIO: La smetti con quel cellulare?
Squilla il telefono di Chiara. Un messaggio.
CHIARA: Alberto vuole sapere perch sei sempre cos acido.
GIORGIO: Stronzo.
CHIARA: Ciao tesoro, benvenuto.
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GIORGIO: Benvenuto? Praticamente vive qui metti via quel coso.
ALBERTO: Solo un selfie.
GIORGIO: Ok (Togliendosi gli occhiali e avvicinandosi a Alberto)
Alberto lo dribbla si dirige da Chiara e i due si fanno un selfie.
ALBERTO: (Rivolgendosi a Chiara) Pensava ce lavessi con lui? Povero piccolo, va bene dai vieni anche tu.
GIORGIO: Che cretino.
CHIARA: Tesoro, ci prepari qualcosa da bere?
GIORGIO: Alberto lo sa dov lalcol
Alberto scrive sul suo cellulare. Squilla il telefono. Chiara guarda il messaggio e ride.
GIORGIO:(Osservando tutta la pantomima) Va bene, ho capito. Non voglioneanche sapere cosa ti ha scritto. Cosa bevi?
ALBERTO: Il solito, grazie. Sei un tesoro.
I due ricominciano a chattare.
GIORGIO: Smettila di fare il cretino con mia moglie. Perch non ti trovi una donna tutta tua?
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ALBERTO: Ci sto lavorando.
GIORGIO: Ci stai lavorando? Prova a chiederla a Babbo Natale! Neanche Michelangelo con la Cappella Sistina ci ha messo tutto questo tempo. Ormai sei vicino alla data di scadenza, hai quasi cinquantanni.
CHIARA: Che cattivo, lascialo stare. Non ascoltarlo, ti conservi benissimo.
ALBERTO: Parli di Giorgio? Sono almeno dieci anni che ho smesso di ascoltarlo. Il fatto che io ho tutta una mia teoria sullanima gemella.
GIORGIO: (Consegnando i drink) Illuminaci.
ALBERTO: La ricerca dellanima gemella come la raccolta punti al supermercato. Per raggiungere un certo regalo devi avere un certo numero di bollini e pi importante il regalo che hai scelto, pi bollini ti ci vogliono. La stessa cosa con le donne. Ricevi dei punti per ogni conquista fatta e pi sono difficili da conquistare, pi punti ricevi. Io sto solamente raccogliendo i punti che mi servono per arrivare ad avere la donna giusta.
CHIARA: Non so se offendermi, trovarti arguto o cosaltro.
ALBERTO: Io so solo che non riuscir mai ad avere abbastanza punti per conquistare una donna come te.
CHIARA: Ok, decisamente cosaltro. Decisamente.
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GIORGIO: una delle tue solite stronzate. Io ho avuto pochissime donne prima di incontrare Chiara.
ALBERTO: Questo solo perch ci sono degli uomini che nascono con un bonus. Ci sono quelli che possono mangiare qualsiasi cosa e non ingrassano mai, quelli che avranno i capelli fino a cento anni, quelli che non avranno mai bisogno dei pannoloni e poi ci sono quelli come te che nascono con una fortuna sfacciata.
GIORGIO: Invidioso.
ALBERTO: Puoi dirlo forte. Ma cosa ci hai trovato in lui?
CHIARA:(Con il puntale dellalbero in mano) Ha il il pi grosso che ioabbia mai visto.
Alberto guarda Giorgio.
GIORGIO: Cervello, si riferisce al cervello.
CHIARA: Certo che mi riferivo al cervello, cosaltro? Oh Ma dai ma figurati
GIORGIO: Cos per sembra che io sia scarso
Alberto ride.
CHIARA: Ma no che non sei scarso, tesoro. Chi ha detto che sei scarso?
ALBERTO: (Sempre ridendo) Tu, mi sembrava abbastanza chiaro.
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CHIARA: Sono stata fraintesa. Certe volte mi mancano le parole ma mio marito non affatto scarso.
GIORGIO: Va bene, assodato che non lo sono, possiamo cambiare argomento?
ALBERTO: Perch? Continuiamo, questo mi piace. Eravamo al fatto che sei scarso
Suonano alla porta.
ALBERTO: Salvato dalla campanella
CHIARA: Sar la tua aspirante scrittrice. Vai tu ad aprire?
Giorgio si aggiusta i vestiti e i capelli guardandosi nello specchio appeso alla parete.
CHIARA: Sei Sei
ALBERTO: Vecchio?
CHIARA: No Sei
ALBERTO: Calvo?
CHIARA: No
ALBERTO: Grasso?
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CHIARA: No
ALBERTO: Ridicolo?
CHIARA: Ecco, grazie tesoro. Sei ridicolo!
GIORGIO: Smettetela, non lei, solo Cesare.
CESARE: Solo Cesare? Che cosa ho fatto questa volta?
ALBERTO: Niente, non preoccuparti solo che Giorgio aspettava qualcun altro.
CESARE: Non mi dire che c in arrivo un altro futuro premio Nobel per la
letteratura...
CHIARA: S, bravo. Lo conosci bene.
CESARE: Come le mie tasche.
ALBERTO: Visto che lo conosci bene: vero che scarso?
CESARE:Cosa?
GIORGIO: Smettila di fare il cretino e posa quel telefono. Cosa bevi?
CESARE: Quello che beve Chiara, grazie. Non mi dire che anche questa scema come laltra!!
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GIORGIO: Ma dai, non era affatto scema.
CESARE:(Facendone limitazione) Giorgio ma vero che moriremo tuttiper colpa delle scie chimiche?
GIORGIO: Nel frattempo il suo libro sulle scie chimiche ha venduto 20.000 copie.
CHIARA: Negli Autogrill!!
ALBERTO: (Fischia) Quindi ci sono almeno 20.000 persone sulla nostra rete autostradale pi sceme di lei!
GIORGIO: Non scema, solo giovane e portale rispetto perch ha contribuito a pagare il drink che hai in mano.
ALBERTO: Ma smettila, con una cos non riuscirei ad avere neanche un bollino.
CESARE: Che bollino?
ALBERTO: Niente. Di che cosa scrive questa qui?
GIORGIO: Ha condotto unanalisi dettagliata di alcuni blog molto famosi.
CHIARA: Robe spirituali barra vegane barra terrapiattista barra medicina alternativa ecc ecc.
CESARE: Quale bollino?
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ALBERTO: Nulla. Capito, visto il livello, anche questa deve essere una gran gnocca!!
CHIARA: Bravo! Conosci bene il tuo amico!!
CESARE: Ok, assodato che sar la solita cretina, si pu sapere che cos questa storia del bollino?
ALBERTO: Va bene, daccordo, basta che mi dai pace! Vieni, che ti spiego la mia teoria mentre fumo. Se arriva, chiamateci.
Alberto e Cesare si dirigono verso il balcone.
GIORGIO: Se non vi conoscessi bene, finirei per morire di gelosia.
CHIARA: Ma di chi parli?
GIORGIO: Di Alberto, di chi altri? Dovrei preoccuparmi anche di Cesare?
CHIARA: Ma figurati. Ma poi vuoi venire tu a parlarmi di
GIORGIO: Gelosia! Gelosia! Dai che questa era facile.
CHIARA: Non rimproverarmi, lo sai che non lo faccio apposta. Dicevamo, vuoi proprio venire a parlarmi di GELOSIA, tu?
GIORGIO: Perch non posso? State sempre al telefono avete sempre qualcosa da raccontarvi. Sembrate due ragazzini. Con me parli a stento e di solito lo fai solo per insultarmi.
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CHIARA: Ma sei scemo??
GIORGIO: Ecco, appunto.
CHIARA: Ma smettila. Stiamo aspettando lennesima scrittrice avvenente a cui ti sei proposto di fare da editore. Se fossi stato un altro, a questo punto avresti messo su unagenzia di
ALBERTO: Escort, questa lo so!!
CESARE:Era facile, ci sarei arrivato anchio.
GIORGIO: Non vi impicciate.
CESARE: Di cosa parlavate?
GIORGIO: Affari nostri.
Squilla il telefono di Alberto. Un messaggio.
ALBERTO: Giorgio geloso di te. Sei geloso di me? Che carino.
GIORGIO: Smettetela con quei telefoni!
Squilla il telefono di Chiara. Un messaggio.
CHIARA:Scappa con me. Bella idea!! Scapperei volentieri con te inquesto momento. Dove mi porteresti?
Squilla il telefono di Chiara. Un messaggio.
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CHIARA:Antartide. Antartide?
ALBERTO: Immagina, un territorio antico come la terra ma assolutamente nuovo. Adesso che i ghiacciai si stanno ritirando, la terra si sta risvegliando dal torpore e stanno riaffiorando posti che non sono mai stati calpestati da nessun altro essere umano. Potresti essere la prima, sai? Ti regaler un pezzo di terra che sar, in quellistante, solo e soltanto tuo.
CHIARA: Che Romantico
GIORGIO: Romantico?? Fatemi capire: Natale e l fuori ci sono almeno 10 gradi, i ghiacciai si stanno ritirando, il riscaldamento globale sta aumentando, ci sono i tornado a Ladispoli, a Ladispoli!!!! e questo dovrebbe essere romantico? Ma solo io lo trovo deprimente?
CESARE: Tu riusciresti a far sembrare deprimente anche una sfogliatella di Scaturchio.
CHIARA:(Mentre scrive un messaggio sul telefonino) Lascialo perdere, non lui che deve decidere se deprimente o no.
Squilla il telefono di Alberto. Un messaggio. Giorgio si trova nel mezzo e continua a guardarli spostando la testa come in una partita di tennis.
Alberto si gira verso Chiara e sorride. Chiara fa lo stesso.
GIORGIO: Posso sapere che cosa gli hai risposto? (Si allunga per prenderle il telefono).
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CHIARA: Non puoi, e poi sarebbe un reato federale! Questa la so: reato federale. La tua scrittrice in ritardo, si sar persa uscendo dalla comunit di recupero.
GIORGIO: Simpatica!! Non vive in una comunit ma in una comune.
ALBERTO: Esistono ancora le comuni?
GIORGIO: S, un gruppo di persone che vivono in (Squilla il campanello) Eccola, vado io. Aspettatemi.
CESARE:Ci mettiamo in posizione?
ALBERTO: Pronti!
I tre rimasti in scena si mettono in fila con i drink in mano pronti a ricevere lospite. Giorgio rientra con Irene. Lei indossa uno strano vestito con un cappuccio; lo toglie quando entra nella stanza e viene presentata.
GIORGIO: Vi presento Irene Lodisco, una delle mie scrittrici pi brillanti. Mia moglie Chiara i nostri amici Alberto e Cesare... (Si rivolge a Irene) Cosa le faccio da bere?
IRENE:Ha un estratto di agave?
GIORGIO: No, mi dispiace.
CHIARA: Vedi, sar accanto al guaran!
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GIORGIO: Le verso un t freddo. Giusto per farla entrare subito nella conversazione, le dico che Alberto ha chiesto a mia moglie di scappare con lui in Antartide.
IRENE:Il continente perduto? Lhanno ritrovato?
GIORGIO: No, non Atlantide, Antartide
IRENE:Ah, s, Antartide Scusatemi, speravo tanto lavessero ritrovato!
CESARE:(A Chiara e Alberto sottovoce) Cominciamo bene. (Parlando normalmente) Comunque, non ha proprio tutti i torti. In realt proprio come se fosse stato appena ritrovato. In fin dei conti, per noi, un posto completamente nuovo, no? A me lidea dellAntartide piace.
GIORGIO: Ti piace? E allora vacci tu con Alberto, vi do la mia benedizione.
CESARE:No grazie, ci andr da solo.
ALBERTO: Che c, fai il difficile? Non sono il tuo tipo?
CESARE: Non questo. So benissimo che ti uccideresti per la noia nel giro di due giorni; cos, dopo resterei da solo e, in pi, con la puzza del tuo cadavere. Comunque, non posso portare nessuno con me. La missione prevede che io ci vada da solo.
IRENE:Missione?
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CHIARA: Quale missione?
CESARE: Ho deciso di partecipare a un esperimento. Dovr vivere per tre anni in una specie di bunker antiatomico costruito nel sottosuolo antartico. Allinterno del bunker trover tutto quello che mi occorre per il tempo che rester isolato. una simulazione per verificare la resistenza umana nel caso ci fosse una catastrofe atomica e si verificasse una condizione di inverno nucleare. Altre duecento persone saranno isolate in altre parti del pianeta in condizioni altrettanto estreme. Partir entro due giorni. (Alza il bicchiere) Salute.
IRENE:Wow, ma bellissimo!!
CHIARA: Ma tu sei
GIORGIO E ALBERTO: Pazzo!!
CHIARA: Coraggioso!! Per una volta che avevo la parola
GIORGIO: (A Cesare) Stai scherzando, vero?
ALBERTO: Ma certo che sta scherzando. Guarda, sta sorridendo, non lo fa mai. Lultima volta che lho visto sorridere stato Beh, neanche me lo ricordo quando stato.
CESARE: Non sto scherzando. Ho visto un annuncio su una rivista scientifica e mi sono proposto. Cera un codice da spedire in forma anonima da una casella postale. Non vogliono praticamente sapere niente di me. Entro due giorni mi
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preleveranno, mi imbarcheranno su un aereo e mi porteranno a destinazione. Una volta entrato nel bunker mi chiuderanno allinterno e anche se volessi, non potrei pi uscire. Tutto qui.
GIORGIO: Tutto qui? Ma come fai a dire una cazzata del genere? Sei sicuro
che non sia uno scherzo? Fammi capire, questo un esperimento scientifico e loro non hanno voluto sapere niente di te? Non ti hanno fatto fare nessuna prova? Nessun esame? Non hanno controllato il tuo stato di salute? Cazzo, assurdo. Non che accanto a questo annuncio cera anche quello per venderti le scimmie di mare gli occhiali a raggi x
IRENE:Cosa sono le scimmie di mare?
GIORGIO: Come giovane!!
CESARE: Nessuna scimmia di mare.
CHIARA: Non ridicolizzare tutto. una cosa seria.
GIORGIO: Seria? Ma neanche Giacobbo prenderebbe sul serio questa stronzata. Ti preleveranno? Dove? Quando? Chi?
ALBERTO: Ma s, ha ragione lui. Abbiamo tutti quanti una cultura scientifica basata solo sui film di Hollywood e su Alberto Angela, questo vero, ma nessuno manderebbe gente non selezionata e monitorata in un bunker per un esperimento sullinverno nucleare. Insomma, non sei Schwarzenegger e neanche Bruce Willis.
GIORGIO: Porco giuda, non neanche mr. Bean!!
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CESARE: Fidatevi, tutto vero. Vogliono un campione assolutamente anonimo per la buona riuscita dellesperimento; in fin dei conti se ci dovesse essere una catastrofe, non si salverebbero solo Schwarzenegger e Bruce Willis. Guardate questo (Mostra loro un disco nero che sta nel palmo della mano).
GIORGIO: E cosa sarebbe?
ALBERTO: (Prendendo il disco dalle mani di Cesare) Lo so io, quel coso che ti danno al ristorante per avvisarti quando la tua ordinazione pronta.
CESARE: Non ci giocare, ridammelo. un D.I.L.A. Dispositivo Internazionale di Localizzazione Ambientale. Mi stato lasciato al deposito bagagli della stazione centrale. Quando arriveranno si accender e vibrer
ALBERTO: S, e a quel punto ti consegneranno gli hamburger!!
CESARE: No, a quel punto mi preleveranno e mi porteranno via.
GIORGIO E ALBERTO: Cosa? Chi? Ma di che cosa parli?
IRENE:(Con tono cospiratorio) S, ho sentito che lo fanno. Certe personesi sono addormentate nel loro letto e la mattina dopo non cerano pi e poi sono tornate dopo anni raccontando strane storie e parlando lingue che non conoscevano. Lho letto.
CHIARA: E dove lha letto, cara?
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IRENE: |
Su un blog che si occupa di sparizioni. |
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www.dovesonoandatiafinire.org. un blog gestito da un ragazzo |
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di Potenza discendente degli indiani dAmerica. |
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CHIARA: |
(Ironica) Eh s, loro lo sanno. |
ALBERTO: I blogger o gli indiani dAmerica?
CHIARA: I blogger!!
IRENE:(Ridendo) No, mi riferivo agli indiani dAmerica.
CHIARA:(A Alberto) Mannaggia, cero quasi.
CESARE: Ecco, adesso sono ancora pi convinto della mia idea. Saranno tre anni di assoluta tranquillit. Lontano da tutto e da tutti. Senza televisore, senza giornali, senza smartphone. La pace.
ALBERTO: La morte!! Hai detto che il bunker sotterraneo? Vedi? Ti seppelliranno da vivo!
GIORGIO: Amen!
CESARE:In ogni caso, non sono affari vostri!
GIORGIO: Certo che lo sono. Anzi, certo che sarebbero affari nostri, se fosse vero.
ALBERTO: Sei nostro amico, tutto quello che ti riguarda affare nostro.
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GIORGIO: Le nostre vite sono indissolubilmente legate. Tutto quello che succede a te si riverbera su di noi. Una questione di vibrazioni.
IRENE:S, cos. Dove va uno, andiamo tutti. Tutti vibriamo e la
frequenza delle nostre vibrazioni influenza il cosmo.
CHIARA: Lha letto su Cosmo-politan?
IRENE:(Ridendo esageratamente) Divertente!! No, lho letto sul blog diun blogger bravissimo: www.goodvibration.ha. un hawaiano che scrive da Maui.
CHIARA: Loro queste cose le sanno.
ALBERTO: Gli hawaiani o i blogger?
CHIARA: Gli hawaiani!!
IRENE:(Ridendo) No, i blogger.
CHIARA: Incredibile, non ci azzecco mai.
IRENE:In primavera verr ospite nella nostra comune.
CHIARA:(Rivolta a Alberto) Ah gi, lei sta in una comunit
IRENE:(Molto seria) No, non una comunit, una comune. unesperimento sociale. Bellissimo!
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ALBERTO: I comunisti!!
GIORGIO: Smettetela voi due, dovreste vergognarvi. (A Cesare) Capisci che le tue decisioni influenzano la vita di tutti? Quanto tempo starai seppellito in Antartide?
CESARE: Tre anni e non capisco come questo possa influenzare la tua vita.
GIORGIO: Te lo spiego subito. Per tre lunghi anni noi staremo qui a chiederci come stai. Per tre anni, ci toccher pensare alla possibilit che tu sia morto sotto terra. Per tre anni, ogni volta che ci vedremo non faremo altro che parlare di questo e discutere di questo giorno, s, di oggi, come del giorno in cui tu ci hai comunicato la tua decisione, chiedendoci se avremmo potuto fare qualcosa in pi per distoglierti da questo proposito assurdo e forse suicida. Tre anni di preoccupazioni, di sensi di colpa e di curiosit. Tre anni in cui a tratti ti invidieremo per la tua pace, desiderando di essere al posto tuo lontano da tutto e da tutti. Tre anni in cui distoglierai parte della nostra attenzione e della nostra energia che sar dedicata esclusivamente a te e alla tua assenza!! Chiss Cesare Cosa star facendo Cesare Star bene Cesare? Quando torna Cesare? Tre anni di domande cos. Tre anni di questa palla colossale!!!! (Durante la battuta, Giorgio si toglie la giacca e la appende allo schienale della sedia)
ALBERTO: AMEN fratello!
CESARE: Secondo me, dopo i primi tempi, tornerete alla vostra solita vita e a pensare solo alle vostre magagne.
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CHIARA: Magagne? Cesare, adesso sei ingiusto ma non voglio discutere
con te stasera. Pensiamo alla cena. Il...
GIORGIO: Rag?
CESARE:Couscous?
Alberto scrive un messaggio. Chiara guarda il telefono.
CHIARA: Polpettone, grazie Alberto, sei sempre un tesoro.
Alberto scrive un messaggio. Chiara guarda il telefono.
CHIARA: Cos mi farai arrossire! Il polpettone quasi pronto. Irene, mi d una mano?
IRENE:Volentieri ma sono vegana.
CHIARA: Non si preoccupi cara, nessuno perfetto. Cesare vieni che ti do un vassoio di
CESARE: Stuzzichini.
CHIARA: Grazie tesoro. Questa cosa estenuante.
Escono di scena.
GIORGIO: Puoi anche smetterla di provarci, tanto non riuscirai mai a portarti a letto mia moglie.
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ALBERTO: E chi lo dice? Non ci ho mai provato sul serio perch sei il mio migliore amico ma se avessi voluto
GIORGIO: Se avessi voluto, cosa?
ALBERTO: Beh, diciamo che in poche mi hanno risposto no. Comunque, mi sembra di cattivo gusto parlare di Chiara in questi termini e in sua assenza.
GIORGIO: Tu che parli di cattivo gusto
ALBERTO: Cos parl il re dei libri venduti in Autogrill. Sempre a darci lezioni, non cambierai mai.
GIORGIO: Sei tu che non cambierai mai. Va bene, hai il mio permesso di provarci e se riesci a concludere con Chiara, io accetter la cosa e ti offrir pure la cena.
ALBERTO: Smettila di istigarmi. Cerchiamo di non rovinare la nostra amicizia.
GIORGIO: Io sono serio.
ALBERTO: Non capisco quale sarebbe la contropartita; cosa ci guadagni?
GIORGIO: Vuoi sapere cosa ci guadagno io? Bene, te lo dico. Voglio solo vedere scomparire quel sorriso dalla tua faccia. Tutto qui.
ALBERTO: Il problema nel vostro rapporto che lei vorrebbe veder comparire un sorriso sulla tua, di faccia.
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GIORGIO: Ma cosa dici, io sorrido sempre.
ALBERTO: Tu sorridi sempre alle persone sbagliate. Sorridi alle tue scrittrici stupide e con lei fai il musone. La stai facendo morire di noia.
GIORGIO: Te lha detto lei?
ALBERTO: Lascia perdere.
GIORGIO: Te lha detto lei? Rispondi.
ALBERTO: Non te lo dico. Ti dico solo che evidente a tutti.
Cesare rientra in scena.
GIORGIO: Meno male che sei tornato. Mi trovi noioso anche tu?
CESARE: Non mi mettete in mezzo. Passo buona parte della mia vita in mezzo alle vostre stronzate. Lasciatemi fuori.
ALBERTO: Non puoi starne fuori. Siamo ununica grande famiglia e bisogna che ci aiutiamo tra noi. Diglielo che noioso. Gli farai solo del bene.
CESARE: Non lo , daccordo? Non noioso, diversamente divertente. interessante a modo suo.
ALBERTO: Tu sei sempre dalla sua parte, eh?
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CESARE: Non sto dalla parte di nessuno, vi voglio bene proprio perch siete cos diversi.
GIORGIO: Grazie a dio siamo diversi!!!
ALBERTO: In che modo diversi?
CESARE: Facile, ognuno di voi stronzo a modo suo.
GIORGIO: Grazie mille. Mi accompagni a prendere il vino in cantina?
ALBERTO: (Con la vocina) Volentieri ma sono astemio.
GIORGIO: E io sono un blogger hawaiano!! Non mi riferivo a te ma alla cavia da laboratorio.
CESARE:Simpatico.
GIORGIO: Dai, potrebbe essere la nostra ultima cena insieme. Sar pure polpettone ma vediamo di annaffiarlo con una bottiglia come si deve.
Escono di scena. Alberto resta da solo. Sul tavolino c' il D.I.L.A., si avvicina al dischetto ma non lo tocca. Tira fuori il telefonino e fa una foto. Si sente in lontananza il telefonino di Chiara che squilla.
CHIARA (F.S.): Lascia stare quell'aggeggio!!!
ALBERTO: E chi lo tocca, figurati!!
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Rientra Irene tenendo un piatto con il braccio teso.
IRENE:Dove lo metto?
ALBERTO: Appoggialo qui, possiamo darci del tu, vero?
IRENE:Certo questo strano.
ALBERTO: Darsi del tu?
IRENE:No, Cesare ha lasciato qua il D.I.L.A., se dovessero arrivare non
lo troverebbero.
ALBERTO: S, gli diventerebbero freddi gli hamburger. Se vuoi, puoi portarglielo in cantina.
IRENE:Mi dispiace ma se dovesse illuminarsi nel tragitto, prenderebbero
me e io non posso andare in Antartide per tre anni, sto finendo il corso di shiatsu.
ALBERTO: E perch dovrebbero prendere te?
IRENE:Mi sembra chiaro. Loro non conoscono Cesare. Prenderanno
chiunque abbia il coso e io non posso andare tre anni in Antartide, ho troppo da fare.
ALBERTO: Allora meglio metterlo al sicuro.
Alberto mette il dischetto in una delle tasche della giacca di Giorgio. Irene torna in cucina.
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Rientra Giorgio e mostra la bottiglia ad Alberto.
GIORGIO: Ecco, questa qui una bella bottiglia.
ALBERTO: Speriamo sia anche buona. Dov' Cesare?
GIORGIO: In cantina.
ALBERTO: Prende altre bottiglie?
GIORGIO: Altre bottiglie? Per chi mi hai preso, per Rockfeller? Non prende altre bottiglie, l'ho chiuso in cantina.
ALBERTO: L'hai chiuso in cantina???
GIORGIO: Non sar l'Antartide ma bella fresca. Scommetto che non resister neanche un'ora.
ALBERTO: Sei perfido. Ma non crederai veramente a quella cazzata dell'esperimento
GIORGIO: Certo che non ci credo ma visto lo scherzo idiota che sta cercando di farci, una lezione se la merita.
ALBERTO: (Scrivendo un messaggio) Sei una carogna.
CHIARA:(Rientrando) Che cosa hai fatto? Va subito a liberare quel...
ALBERTO: Cretino?
30!
GIORGIO: Idiota?
ALBERTO: Cazzone?
GIORGIO: Coglione?
IRENE:(Rientrando in scena) Poverino?
CHIARA: Brava cara, quel poverino. Andate subito a tirarlo fuori dalla cantina.
IRENE:Sa che forse potrei fare qualcosa per il suo problema?
CHIARA: Quale problema?
IRENE:Il suo problema di afasia selettiva.
Tutti la guardano stupiti.
GIORGIO: (Sottovoce a Alberto) Visto, lavevo detto: non affatto scema.
IRENE:C' un punto del piede che stimolato nel modo giusto,
accompagnato con le vibrazioni di una campana tibetana e bruciando della salvia, potrebbe riattivare i chakra e riequilibrare il suo cervello.
ALBERTO: (A Giorgio) Ecco, appunto!! E che c'entra il cervello con le campane tibetane con la salvia e i piedi?
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GIORGIO: Non lo sai che le donne curano tutto con un nuovo paio di scarpe?
ALBERTO: Giusto, non ci avevo pensato!
CHIARA: Battuta stupida e sessista e adesso andate a tirare fuori Cesare dalla cantina!!
GIORGIO: Appena sar passato linverno nucleare.
CHIARA: Non capisco perch devi sempre intrometterti nelle sue scelte. Hai fatto la stessa cosa anche quando ha portato a cena quella ragazza brasiliana.
GIORGIO: Non era una ragazza, era un trans e lui non se ne era accorto!!! Fortunatamente Alberto lha portato via prima che succedesse lirreparabile.
ALBERTO: S, mi ricordo. Che notte!! Ne porto ancora i segni
GIORGIO: Lapo, risparmiaci i dettagli. Cesare ha bisogno di qualcuno che lo protegga, sarebbe perso senza di noi.
CHIARA: Forse proprio per questo che gli farebbe bene stare lontano da voi per un po di tempo.
GIORGIO: Perch dici da voi e non da noi? E poi, tu credi veramente a quella storia?
CHIARA: mio amico e rispetto le sue scelte, basta questo.
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GIORGIO: (A Alberto) E tu?
ALBERTO: Assolutamente no!!
Tutti si girano verso Irene.
IRENE:Beh, certo che s!! Perch non dovrei credergli? E poi ho letto un
reportage su un blog di un
GIORGIO: Ok, grazie, abbiamo capito.
CHIARA: Sei veramente crudele. Lo sai che un momento difficile per lui e
se vuole credere a questa cosa saranno pure affari suoi. Lui ha
fatto la sua
GIORGIO: Scelta, abbiamo capito! Non sforzarti. In ogni caso, non possiamo credere a quella storia. Cerchiamo di essere razionali. Quel coso dovrebbe vibrare e illuminarsi e poi? Che cosa dovrebbe accadere? Una luce blu lo far volare fuori dalla casa? Un commando di ninja vestiti di nero si calerebbe con delle corde per rapirlo? Sparirebbe davanti ai nostri occhi teletrasportato chiss dove? Ma facciamo i seri
CHIARA: Magari suonerebbero soltanto alla porta per accompagnarlo a prendere un aereo, a questo non avevi pensato?
ALBERTO: Tipo i testimoni di Geova? Che tristezza!! No no, preferisco il commando di ninja vestiti di nero, quella s che unuscita di scena.
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IRENE:Io preferisco la luce blu, anche se ho letto che le persone
svaniscono nel nulla come se si smaterializzassero. Quindi, penso proprio che sia lultima che hai detto.
ALBERTO: Dici?
IRENE:S, lho
ALBERTO: Stop, non dire altro, sei deliziosa.
CHIARA: Ohhhh insomma!!! La smettete? Ognuno pu credere o non credere a tutto quello che vuole ma questi restano solo fatti di Cesare.
GIORGIO: Non sono daccordo.
CHIARA: S, conosciamo gi la tua teoria. Tu cosa ne dici?
ALBERTO: Io? Cosa vuoi che ti dica? Non lo so. Fondamentalmente, devo darti ragione, ognuno crede in quello che vuole e si comporta di conseguenza. Questo per non sempre positivo. Pensate a quelli dellISIS o agli integralisti in generale Per, voglio dire, anche Giorgio ha ragione, Cesare perso senza di noi. Conosce troppo poco il mondo. Sarebbe solo e senza punti di riferimento. Quindi, non saprei...
GIORGIO: Sai che novit
ALBERTO: Cosa vorresti dire con questo?
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GIORGIO: Che tu non prendi mai una decisione. In un modo o nellaltro finisci sempre al rimorchio di qualcuno.
CHIARA: Smettetela, non di voi che si parla (Scrive un messaggio).
ALBERTO: A quanto pare si parla anche di noi. Il grande editore adesso ci spiegher che cosa intende.
IRENE:Oddio, sta vibrando!!
ALBERTO: Calmati bambina il mio telefono. (Girandosi verso Chiara) Ok, la smetto, ma solo perch me lo chiedi tu.
Allimprovviso si spengono le luci. Si sente del trambusto e le urla delle due donne. Uno dopo laltro si accendono le torce dei telefonini. In scena, Chiara abbracciata a Alberto e Irene aggrappata alle spalle di Giorgio.
GIORGIO: Insomma la smettete? solo saltato il contatore, ogni tanto succede.
IRENE:E sicuro?
GIORGIO: (Guardando storto la moglie che si stacca subito da Alberto) Vado io a riattaccare la corrente. Nel frattempo non vi fate prendere dai servizi segreti, mi raccomando
CHIARA: Non scherzare che spaventi Irene.
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Giorgio esce di scena, gli altri si ricompongono. Allimprovviso le luci si riaccendono e le torce dei telefoni vengono spente.
ALBERTO: E pensare che una volta dovevi andare in giro per la casa per cercare le candele e quando le trovavi non avevi mai i cerini per accenderle.
IRENE:I cerini? Cosa sono?
CHIARA: Quanto sei giovane
GIORGIO: (Rientrando) Sono come dei fiammiferi ma venivano fatti con la carta cerata.
IRENE:Ah, ho capito, li ho visti in un negozio di articoli vintage.
ALBERTO: Capito? Siamo diventati vintage. Siamo proprio una generazione fortunata, una volta si diventava vecchi, adesso sei un pezzo di modernariato.
GIORGIO: Parla per te.
ALBERTO: Simpaticone. Tu non sei vintage, tu sei puro antiquariato! E pensare che ti ho conosciuto quando eri nel fiore degli anni e e eri gi vecchio!!! Ma adesso stai esagerando.
IRENE:La sta prendendo in giro. Lei molto affascinante. Grazie di
avermi protetta quando si sono spente le luci.
CHIARA: A quanto pare mio marito si messo a fare il protettore
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ALBERTO: Immagina se fossero arrivati i ninja di Cesare.
GIORGIO: Cretino!
CHIARA: A proposito di Cesare, liberate quel poverino.
GIORGIO: Non ancora, facciamogli assaporare ancora un po di solitudine.
Cos capir che non fa per lui.
CHIARA: uno scherzo cretino. Adesso lo chiamo al telefono.
Squilla un telefono nella tasca di Giorgio.
CHIARA: Gli hai preso anche il telefono?
ALBERTO: (Ridendo) Ma sei un genio!!
GIORGIO: Tanto in Antartide non lavr
ALBERTO: Ha ragione Giorgio. Sta solo assaporando unanticipazione di quello che lo aspetta.
IRENE:Potrebbe essere una buona cosa per lui, no?
CHIARA: Ma sono lunica che fa funzionare ancora il cervello in questa
casa? Siete diventati tutti matti? (In modo sempre pi isterico)
IRENE:Dovrebbe provare un po di meditazione trascendentale, sa.
Posso farle conoscere il mio maestro, incredibile, un ragazzo
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norvegese che ha la madre coreana, il pap lappone ed discendente di uno sciamano sioux, si chiama Pietro. Fantastico.
CHIARA: Non si preoccupi, cara. Di solito mi sento molto meglio quando vado dal mio pizzaiolo salernitano, di genitori napoletani. Liberate Cesare!
IRENE:S, liberate Cesare!!
GIORGIO: Ecco fatto, si gi trasformato in un corteo. Daccordo, mi arrendo, il prigioniero sar liberato!!
Giorgio esce di scena.
ALBERTO: Ecco, uguale a quando manifestavamo durante gli anni del liceo. Liberate Cesare!! Liberate Cesare!! Eri una ragazzina pasionaria e adesso sei diventata una donna incantevole. (Irene fa un passo avanti) Si, anche tu sei una ragazza incantevole.
CHIARA: Smettila di adularmi
Cesare e Giorgio rientrano in scena.
CESARE: Cerano i topi l dentro!!
GIORGIO: Ci saranno i topi anche dove stai andando.
CESARE:In Antartide? In Antartide? Non ci sono topi in Antartide Vero?
GIORGIO: Certo che ci sono e sono grossi cos e pieni di pelo bianco.
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ALBERTO: Tipo barboncini.
GIORGIO: Ma pi cattivi.
ALBERTO: Tipo chihuahua.
IRENE:Sul serio?
ALBERTO: Esistono i gatti delle nevi, ergo, esistono anche i topi delle nevi.
CHIARA: Smettetela, non esiste nessun topo delle nevi, ti stanno prendendo in giro. Torno in cucina a controllare il polpettone.
ALBERTO: (Guardando Giorgio) Vengo con te.
Alberto mette una mano sulla spalla di Chiara e le dice qualcosa allorecchio. Chiara ride. Giorgio li segue con lo sguardo finch i due non escono di scena.
CESARE:Dov il D.I.L.A.? Lavevo appoggiato qui.
GIORGIO: Ti sei dimenticato il tuo aggeggio?
CESARE:Aiutami a cercarlo
GIORGIO: Strano che tu te lo sia scordato, no?
CESARE:Non cercare di psicanalizzarmi.
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GIORGIO: Non ci sto provando, credimi. Per
CESARE:Per cosa? Mi hai teso una trappola e mi hai chiuso in cantina.
GIORGIO: E tu hai lasciato il tuo coso qui Se fosse arrivato il Mossad degli alieni, avrebbe portato via il tavolino che un caro ricordo della nonna di Chiara.
IRENE:Alberto lha messo qui. (Mette la mano nella tasca della giacca di
Giorgio e tira fuori il D.I.L.A.) Per vero. Cesare, non dovrebbelasciarlo in giro. Se unaltra persona lo prendesse, finirebbe chiusa in un bunker in Antartide contro la sua volont. Non sarebbe la prima volta che succede tra laltro.
GIORGIO: Alberto lha messo qui, eh Nella mia giacca
IRENE:La sua giacca? Pensavo fosse di Cesare
GIORGIO: Si sar confuso, non si preoccupi che poi ci penso io. Diceva che ci sono dei precedenti? Mi racconti, mi interessa moltissimo.
IRENE:Le interessa? Di solito non interessa a nessuno. Non mi spiego il
perch. Lei lo sa il perch?
CESARE:Ecco, spiegale un po il perch.
GIORGIO: Certo che glielo spiego adesso glielo spiego Possiamo darci del tu, vero? Vedi cara, tu sei una persona molto sensibile Il problema che in un mondo liquido come il nostro dove tutto viaggia a una velocit folle e tutto alla portata di tutti molte
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persone fortunatamente non noi hanno paura degli argomenti che stimolano la nostra sensibilit e quindi li rifuggono.
CESARE:Eh s, siete troppo sensibili
GIORGIO: una vera fortuna che esistano ancora persone come noi due che si sentono stimolate da certi argomenti.
CESARE:Eh s, una grossa fortuna.
GIORGIO: Ma proprio qui devi stare?
CESARE:Vuoi che torni in cantina?
IRENE:Certo che no, lei deve tu devi andare incontro al tuo destino.
tutto scritto sai? E noi non possiamo combattere contro il fato. Se volete, posso consigliarvi dei libri sullargomento o dei blog
GIORGIO: Pi tardi cara, pi tardi. Adesso il polpettone sar quasi pronto.
CESARE: Il destino nel polpettone.
IRENE:Ma io sono vegana. C qualcosa di vegano per me?
GIORGIO: Certo cara, c il pur.
CESARE:C il burro nel pur.
IRENE:Allora non posso.
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GIORGIO: Ci sono le patate al forno.
CESARE:Sono state cotte insieme al polpettone.
IRENE:Mi dispiace non posso.
GIORGIO: Tranquilla, c linsalata.
CESARE: No, no dentro ci sono i pezzettini di pancetta abbrustolita.
IRENE:Pancetta? No, non posso, no.
Cesare alza la pianta che c in scena e la mostra a Giorgio alle spalle di Irene.
GIORGIO: Non vibra ancora quel coso? Tranquilla tesoro, qualcosa troveremo. Ci penser Chiara.
IRENE:Lo spero perch ho tanta fame. Vado in cucina a parlare con lei?
GIORGIO: Brava, vai in cucina a parlare con Chiara.
Esce Irene e entra Alberto con un vassoio col salame. Lo offre a Irene mentre passa e lei salta come se avesse visto il diavolo.
GIORGIO: Allora a che punto sei con la tua missione?
CESARE:Ma di che cosa state parlando?
GIORGIO: Nulla.
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CESARE:Alberto
ALBERTO: Cose nostre.
CESARE: Certo, capisco. Sar una delle vostre scommesse. (I due lo guardano senza rispondere) Se non fosse una cosa cos stupidae assurda penserei che abbiate fatto una scommessa su Chiara
I due restano in silenzio.
CESARE: Ho ragione, vero? Ma avete una vaga idea di quanto siete meschini? Come potete mettere su una scommessa cos assurda?
GIORGIO: Tu non puoi capire.
CESARE: Non posso capire? E cosa ci sarebbe di cos difficile? E poi vi chiedete perch voglio lasciare tutto questo e andarmene via? Non centra niente lesperimento, non me ne frega niente di quella stupida ricerca ma avrei accettato qualsiasi cosa pur di allontanarmi da tutto questo, pur di essere costretto ad allontanarmi da tutto questo. Costretto, visto che non ho abbastanza spina dorsale da abbandonarvi, perch sono come una di quelle stupide falene che continuano a essere attirate dalla luce e ci tornano anche a costo di bruciarsi. Devo combattere la mia dipendenza da tutto questo e da voi.
Giorgio, che cosa ti manca? Tu hai tutto quello che io possa desiderare: una carriera, una splendida moglie, una bellissima casa, il rispetto e linvidia di tutti, eppure sei pronto a giocarti tutto
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questo per quella l? Ma sei impazzito? Senza tutto questo saresti finito, tu non sei Alberto!
E tu? Hai tutti i soldi e le donne che vuoi, hai la tua amata libert a cui tieni cos tanto, cosa ti manca? Vuoi Chiara? Vuoi tutto questo? Non ci credo, ti conosco abbastanza bene da sapere che non riusciresti mai a vivere in questo modo, ti sentiresti oppresso, tu non sei Giorgio!
E io che ho passato la mia vita a invidiarvi entrambi, che stupido.
GIORGIO: Hai finito con il tuo sermone, eh? Ha ragione Alberto, non puoi capire. Cosa ne vuoi sapere tu delle nostre vite!! Come puoi criticarci tu che non hai mai avuto il coraggio di vivere liberamente come Alberto o di rinunciare a met della tua vita per stare con unaltra persona come ho fatto io? Non ne sai niente eppure pontifichi sulle nostre vite, ci fai lezioni di morale, tu che hai sprecato i tuoi cinquantanni a girarci intorno, a eccitarti ai racconti piccanti di Alberto mentre sognavi di mettere i piedi nelle mie pantofole, inventandoti una tua vita ideale facendo lautopsia delle nostre. Vuoi andare a rinchiuderti sotto terra per i prossimi tre anni? Vai, accomodati, almeno non dovr sempre avere i tuoi occhi addosso.
ALBERTO: Tu che ti lamenti dellattenzione!! Adesso le ho sentite proprio tutte. Lui sempre stato il tuo spettatore preferito, la tua claque. Hai sempre avuto bisogno di un pubblico, Giorgio, per questo che non vuoi che lui vada via. Noi siamo i testimoni della tua vita e ti sentiresti perso senza i nostri occhi addosso. Qui se c uno che dovrebbe stare rinchiuso tre anni sottoghiaccio, quello sei tu, forse guariresti dal tuo egocentrismo e impareresti che non siamo il tuo pubblico ma i tuoi amici!
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Rientra Irene con un piattino di insalata.
IRENE:Cavolo che atmosfera da brividi, avverto solo vibrazioni negative.
Appoggia il piatto sulla tavola e comincia una specie di rituale per allontanare le vibrazioni negative. Gira su se stessa e saltella sul posto, gira di nuovo e poi agita le braccia come a allontanare qualcosa di cattivo.
Rientra Chiara con il polpettone.
CHIARA: Cosa mi sono persa?
ALBERTO: Irene che allontana le vibrazioni negative.
CHIARA:(Guardando Giorgio) Allora fatti un giro anche in camera da letto.
ALBERTO: Problemi in camera da letto?
GIORGIO: Fatti gli affari tuoi.
CHIARA: La cena pronta, servitevi.
SI SPENGONO LE LUCI.
Al riaccendersi delle luci la cena finita; Giorgio seduto sulla poltrona, Alberto e Cesare sono seduti sul divano. La tavola ancora apparecchiato con i resti della cena. Le due donne sono in
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piedi ai due lati della stanza. Tutti hanno in mano un bicchiere di liquore tranne Irene che ha una tazza con una tisana.
IRENE:Anche noi giochiamo ai mimi ma con gli handicap. Non so, devi mimare ma puoi usare una mano sola o devi stare su una gamba sola oppure puoi usare solo le parole che cominciano con la p
GIORGIO: Perbacco!
ALBERTO: Porca puttana!
CESARE:Paraculi!
IRENE:Perfetto, bravi!
CHIARA: Usare le parole con la p durante il gioco dei mimi? Le parole con la P con i mimi Interessante, e lo fate nella comunit in cui vivi?
GIORGIO: Non una comunit, una comune!!
IRENE:Lascia stare Giorgio, capisco che la signora abbia delle
perplessit sul modo di vivere che abbiamo scelto.
CHIARA:(A Alberto) Mi ha chiamato signora?
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Le due donne si dirigono verso il centro del palco. Alberto si alza e trattiene Chiara per un braccio mentre Giorgio allontana Irene. Dopo i due uomini tornano a sedersi.
ALBERTO: Lascia stare tu sei una giovane e bellissima signora.
CHIARA: Grazie Alberto, purtroppo sempre pi difficile trovare uomini come te.
ALBERTO: Si trovano, solo che adesso ci producono allestero.
CESARE: S, la delocalizzazione dei gentiluomini, adesso li producono in Turchia insieme ai capelli finti e al Kebab.
GIORGIO: Finalmente una cosa su cui siamo daccordo. Basta guardarsi intorno, nessuno che offra il posto alle ragazze, nessuno che faccia anche il minimo cenno di galanteria, non vero, Irene?
IRENE:In realt noi il posto non lo accetteremmo lo stesso. Preferiamo
restare in piedi e essere trattate alla pari. finito il tempo in cui le donne dipendevano dalla galanteria degli uomini.
CHIARA: Io preferisco combattere per i miei diritti stando comoda ma dopo 30 anni di matrimonio, puoi scordartelo!
GIORGIO: Scusami cara, vuoi sederti?
CHIARA: No, resta pure seduto che poi a stare troppo in piedi ti si infiamma la sciatica.
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CESARE: Per non parlare dellernia D2-D3.
ALBERTO: O della tendinite
GIORGIO: La smettete?
IRENE:Niente che non si possa curare con un bel massaggio e un po
damore.
Cade il silenzio. Cesare si alza e controlla il D.I.L.A. prendendolo dalla tasca della giacca.
ALBERTO: Non ancora arrivata la chiamata?
CESARE: No, non ancora.
ALBERTO: Sarai costretto a stare ancora un po con noi e a sentire i nostri noiosi discorsi. Mi chiedo sempre quando successo che abbiamo smesso di essere interessanti tanto da spingere gli amici di una vita a sotterrarsi in un bunker antiatomico.
GIORGIO: Per te era il 15 agosto del 1983.
IRENE:Ricorda la data esatta?
ALBERTO: (Rivolto a Irene) No, cara, la tua battuta doveva essere Ma tu non hai mai smesso di essere interessante.
IRENE:Cosa successo in quella data?
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CHIARA: Non tirare fuori nessuna storia assurda!
GIORGIO: Beh, la nostra ospite curiosa allora
CESARE:Smettila Giorgio, non divertente.
GIORGIO: Secondo me s.
CHIARA: Solo secondo te e dovresti smetterla di bere.
ALBERTO: Lasciatelo stare. Ognuno si diverte come pu, continua
GIORGIO: Grazie Alberto. Era il 15 agosto del 1983, eravamo a Kos, in Grecia, in campeggio. Alberto aveva incontrato una ragazza olandese che si chiamava Hella. Alta, bionda, grandi occhi azzurri, gambe che non finivano mai. Il suo primo grande amore. Inizi a corteggiarla fin dal suo primo giorno sullisola. La seguiva, le portava la borsa in spiaggia e, particolare molto importante, la lasciava da sola quando lei gli diceva che aveva bisogno del suo spazio. In quei momenti lui tornava da noi e non faceva che parlarci di lei. Un giorno, durante uno di questi sproloqui su quanto fosse bella e dolce la sua bella e nordica ragazza, uno dei nostri amici fin a letto con lei e cos nei giorni successivi capit a tutti quanti gli altri. Nella nostra compagnia eravamo in otto e a due giorni dalla fine della vacanza a non essersi scopato Hella eravamo rimasti solo noi due. Lui, perch si era dimostrato un autentico sfigato, e io, perch essendo il suo migliore amico non riuscivo a allontanarmi durante le sue confidenze. Sia ben chiaro, non che io non volessi, mi sarei fatto anche io un giro molto volentieri nei suoi paesi bassi ma, che cosa vuoi
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Per il nostro ultimo giorno sullisola, si era messo in testa di farle una serenata. Noi cercammo in tutti i modi di fargli cambiare idea ma non ci fu nulla da fare. La mattina presto prese la chitarra e si diresse verso la sua tenda e l, allombra degli alberi, cominci a cantare fino a quando dalla piccola canadese non uscirono Antn, un ragazzone slavo, e Manuel un ragazzo spagnolo che erano appena arrivati in Grecia. Usciti i due, si vide solo la mano di Hella che tirava gi la zip della tenda. Il silenzio era cos totale che avevano smesso di cantare perfino le cicale, poi, allimprovviso, part una risata che contagi tutti i ragazzi del campeggio a parte Alberto che butt via la chitarra e corse piangendo verso la pineta dove andammo a recuperarlo appena finito di smontare la tenda. Partimmo quel giorno stesso, era il 15 agosto del1983.
Gli amici smettono di essere interessanti quando non rappresentano pi un mistero. L, abbiamo visto il lato che tutti gli amici dovrebbero tenere nascosto: la reazione allumiliazione. (Alza il bicchiere) Alla tua salute.
ALBERTO: (Alza il bicchiere) Alla tua.
IRENE:Non dargli retta, non eri tu a essere sfigato, era lei a essere una
CHIARA: Troia, la parola che cerchi troia, lho letta su Youporn. Io trovo che tu sia stato molto dolce.
GIORGIO: Le donne
CHIARA: Non hai mai capito niente delle donne.
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GIORGIO: Lo ammetto, non ci ho mai capito niente e, se per questo, nessun altro uomo. Comunque, Alberto stato fortunato. Pensa se a quellepoca ci fosse stato Youtube! A questora avresti milioni di visualizzazioni.
ALBERTO: (Con laria abbattuta si alza e si dirige verso il balcone) Fortunatamente ci sei tu a ricordarlo... Scusatemi.
IRENE:Ma dove va?
GIORGIO: Tranquilla, va solo a fumare.
IRENE:Lo accompagno? Lo accompagno!
Irene segue Alberto e esce di scena.
CHIARA: Certe volte proprio non ti capisco. Sei proprio uno Ce lavrei una parolina per te ma voglio restare la signora che sono.
Chiara prende i piatti dalla tavola e esce di scena diretta verso la cucina.
CESARE: Bravo, ti sei inventato proprio una bella storiella. Voi non siete mai stati a Kos. Gli hai servito la tua scrittrice su un piatto dargento.
GIORGIO: S, lho letto su un blog di un ragazzo per un quarto finnico. Dovresti esserne felice, non avevi detto che la nostra scommessa era meschina? E, comunque, questo quello che fanno gli amici. Alcuni amici Gli altri scappano.
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CESARE: Non sto scappando, al contrario. Secondo il tuo ragionamento, non riuscirei mai a essere pi presente di quando sar assente.
GIORGIO: Vero, comunque, ti perderai il meglio.
CESARE:Ah s? Il matrimonio del secolo tra il carnivoro e la vegana?
GIORGIO: No, il mio funerale.
CESARE:Non dire stronzate, non divertente.
GIORGIO: Non una stronzata, lo so da un paio di mesi. Il medico mi ha dato meno di un anno. Sei la prima persona a cui lo dico.
CESARE:Non ti credo. E perch avresti scelto proprio me?
GIORGIO: Perch non avrei dovuto? Stai per andartene, in meno di un anno saremo entrambi sottoterra, cosa mi cambia?
CESARE:Non ti credo. A te non cambia nulla ma cambia tutto per me!!
GIORGIO: Cosa? Ma smettila, ormai hai deciso. Te ne vai, ci lasci con le nostre magagne, che cosa te ne frega?
CESARE:Tanto non ti credo. Non ti credo!!
GIORGIO: Smettila. Continuare a ripeterlo non lo far diventare falso purtroppo.
CESARE:Perch non lavresti detto a Chiara?
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GIORGIO: Glielo dir. Sto solo decidendo come.
CESARE: Lei ha il diritto di saperlo, non importa il modo.
GIORGIO: Pensavo anche io che fosse cos. Anche io mi dicevo che non ci sono modi migliori o peggiori di dirlo. Non come dire ti amo o chiedere a qualcuno di sposarti. Non come dire a qualcuno che aspetti un bambino. Non puoi aspettare il tramonto giusto, organizzare una serenata e neanche puoi creare latmosfera portandola al cimitero o guardando Love story. Ma poi ho pensato che era una gran stronzata. Che si fottessero le convenzioni. una cosa importante per me. La pi importante. Non sono mai morto prima e non so come si fa ma voglio che tutto sia perfetto. Trover il modo e il momento giusto per dirglielo.
I due restano in silenzio per un po.
CESARE:Non ti credo!
GIORGIO: E basta!! Neanche io ti credo ma se hai detto la verit, allora parti! Vattene!! Possibile che sto cazzo di coso non stia ancora vibrando?? (Gli lancia la giacca) Scappa lontano da tutto e da tutti. Vai, vai, va a farti fottere!
Rientrano Alberto e Irene. I due sono a braccetto e stanno ridendo.
GIORGIO: (Afferrando Cesare per la camicia) Non dire niente!!
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ALBERTO: Stai litigando anche con Cesare? A quanto pare litigano tutti!
IRENE:Noi no, abbiamo scoperto di avere un sacco di cose in comune.
GIORGIO: Sul serio? Tu e Alberto? Non lavrei mai detto. Alberto, scusami se sono stato cos duro, mi dispiace ma quando bevo divento un po stronzo, lo sai.
ALBERTO: Ti perdono (I due si abbracciano e Alberto dice grazie allorecchio di Giorgio).
Mentre i due sono abbracciati rientra Chiara.
CHIARA: Bene, questo vuol dire che hai chiesto scusa, bravo.
GIORGIO: Grazie mamma.
CHIARA: Non chiamarmi cos. Cesare, stai bene? Sembra che tu abbia visto un fantasma.
GIORGIO: Va tutto bene.
CHIARA: Non ho chiesto a te.
ALBERTO: Va tutto bene, grazie.
CHIARA: Neanche a te.
CESARE:S tutto bene, grazie.
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CHIARA: Sei pallido.
ALBERTO: Pallido? bianco come un cencio. Se dovessero arrivare adesso i servizi segreti alieni a prelevarlo, lo lascerebbero qui.
GIORGIO: Forse ci ha ripensato. Se non sai pi cosa fare, non preoccuparti e butta quel coso dalla finestra, noi non ti giudicheremo.
CESARE: No, non ho cambiato idea e non perch abbia paura del vostro giudizio. Solo che sono stanco e un po ubriaco. Forse meglio che torni a casa.
CHIARA: Vuoi lasciarci? Ma questa potrebbe lultima sera che passiamo insieme per tanto tanto tempo.
IRENE:S, Resta!!
GIORGIO: Resta, fallo per me.
CESARE:Ok, va bene, resto.
CHIARA: Bravo. Chi vuole ancora da bere? una serata importante!
CESARE: Io non ci vado in cantina!!
CHIARA: Tranquillo. Tu, Alberto?
ALBERTO: Io non dico mai di no.
GIORGIO: Lo sappiamo. Anche per me, grazie.
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CESARE:No, per lui no.
CHIARA: Perch non dovrebbe bere?
CESARE: Perch perch perch diventa uno stronzo quando beve. Lo ha detto lui stesso.
CHIARA: Beh, sai la novit (versa da bere al marito).
ALBERTO: (Guardando Giorgio) Dovrebbe mancare poco ormai, no?
CESARE:(Preoccupato, si rivolge a Giorgio) Manca poco?
GIORGIO: Sta parlando della tua partenza.
CESARE:Non lo so (Guarda lorologio) S, dovrebbe succedere a breve.
IRENE:E noi saremo testimoni dellevento. Eccitante, no?
ALBERTO: S, eccitante.
CHIARA: Sei pronto?
GIORGIO: Ma certo che pronto! Pensa un po, parte per tre anni e non deve neanche fare le valigie!
CHIARA: Non hai lasciato niente in sospeso, qui?
CESARE:(Guardando Giorgio) No, io no.
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CHIARA: Cosa significa Io no?
GIORGIO: Cosa vuoi che significhi? Tutti hanno cose in sospeso, rapporti di lavoro (Rivolto a Alberto) aiutami
ALBERTO: Bollette
GIORGIO: Relazioni personali
ALBERTO: Debiti
GIORGIO: Animali domestici
ALBERTO: Agenzia delle entrate
GIORGIO: Ancora??
ALBERTO: Lascia perdere
GIORGIO: Fortunatamente Cesare, essendo nato ricco, non ha mai avuto problemi economici; relazioni personali: zero; niente animali Luomo perfetto da interrare in un bunker. Nessuno si accorger della sua assenza.
CHIARA: A parte noi che gli vogliamo bene!
Cesare abbraccia platealmente Giorgio.
CESARE:Anchio vi voglio bene!!
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Giorgio lo allontana.
GIORGIO: Ecco s, appunto a parte noi che gli vogliamo bene.
IRENE:Allora a Cesare!
TUTTI:A Cesare!
Cala il silenzio. Gli amici guardano Cesare. Chiara gli sorride; Giorgio scuote la testa; Alberto gli fa locchiolino e si avvicina al D.I.L.A.
ALBERTO: Per, a vederlo sul tavolino nero in attesa di vibrare, sembra minaccioso, non trovate?
GIORGIO: Pensare che quando te lo danno al ristorante non vedi lora che vibri.
IRENE:Chiss magari questa la parte migliore, non trovate?
CHIARA: In che senso?
IRENE:Beh, lattesa, laspettativa, il pensiero del futuro, quando tutto si fa
incerto, nebbioso, e ti si aprono svariate possibilit, no? Come quando arrivi a un incrocio dove non sei mai stato, no? Lui sta solo prendendo una strada nuova che nessuno ha mai percorso prima, no?
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GIORGIO: vero fino a un certo punto. Di solito come dici tu e da l tutte le banalit sul tragitto che sarebbe la parte migliore del viaggio o sul corteggiamento che sarebbe la parte migliore di un rapporto amoroso Ma, sono tutte cose che conducono a sensazioni sconosciute. In questo caso lui sta per essere sepolto in un bunker, cosa vuoi che possa succedere?
CHIARA: E tu cosa ne sai? Sono comunque sensazioni che non abbiamo mai provato. Tre anni si solitudine e non ti pare una novit?
ALBERTO: Io non ci riuscirei mai. Il solo pensiero mi manda in paranoia.
GIORGIO: Lo sappiamo.
ALBERTO: Certo, tu sai tutto. Pensi che saresti capace di stare sottoterra per tre anni, tu?
GIORGIO: Basterebbe farsene una ragione, organizzarsi, imparare a pensare a se stessi in un modo nuovo. un esperimento sulla possibile fine del mondo a causa delle radiazioni, no? Quindi, dovresti imparare a pensarti come uno dei pochi fortunati. Apparterresti a una lite.
ALBERTO: Che senso ha appartenere a una lite se non c nessuno a cui dirlo? Llite esiste solo in funzione della massa a cui sbatterla in faccia.
GIORGIO: Superficiale!
ALBERTO: Snob!
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CHIARA: Siete stancanti. Cesare, c un posto anche per me?
IRENE:E saresti cos crudele da lasciare Giorgio da solo?
CHIARA: Sciocchina, sono trentanni che vivo con quelluomo. Ormai non siamo neanche pi una coppia, ormai diventato pi un rapporto di
GIORGIO: Simbiosi.
CHIARA: Ecco, vedi? Il nostro un rapporto di simbiosi. Forse il mio problema di afasia, non affatto un problema, perch Giorgio mi completa. Il posto riservato alle scrittrici di mio marito al Cantagallo tra il Toblerone e i Ringo.
ALBERTO: (Sottovoce a Cesare, indicandogli il cappuccio del vestito di Irene) O sottoterra in Antartide. Comunque, non sarebbe male avere un po di questi aggeggi da distribuire a chi ti sta sulle palle, no?
CHIARA: Hai ragione, me ne servirebbero giusto un paio.
ALBERTO: Io ne prenoto una diecina per i regali di Natale.
IRENE:Che cattivo, proprio a Natale? Io non riuscirei mai a fare una cosa
del genere. Credo nel karma e so che prima o poi tutto torna.
GIORGIO: Questo saggio.
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CHIARA: Ci trovi poco saggi? Secondo me lisolamento forzato potrebbe avere un valore terapeutico per molte persone. Dovresti prenderlo in considerazione.
GIORGIO: Dici che sarei un buon candidato alla sepoltura? A proposito di sepolture
CESARE:Giorgio!
CHIARA: Lascialo parlare, lo sai anche tu che non gli farebbe male.
CESARE: Perch dovrei lasciarlo parlare? Sono io che parto. Perch dobbiamo parlare sempre di Giorgio?
IRENE:Ha ragione Cesare, secondo me dovremmo concentrarci su di lui.
Sta per fare una cosa importante e coraggiosa per tutti noi.
CESARE: Grazie, Irene.
Silenzio imbarazzante.
ALBERTO: Ti lasceranno portare qualcosa di personale?
CESARE:Nulla, solo i vestiti che ho addosso e qualche fotografia.
ALBERTO: Potevi scegliere come vestirti per farti seppellire e ti sei conciato cos?
CESARE:Trover tutto nel bunker.
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GIORGIO: Quindi sar un loculo con tutti i comfort ma se non sanno chi sei, come faranno con le taglie?
CESARE: Non lo so, probabilmente trover delle tute che possono essere adattate a pi persone.
ALBERTO: Seppellito con una tuta? Chiara alla mia morte voglio che mi mettano il vestito blu di Armani che trovano nel mio armadio e le scarpe di coccodrillo. La cravatta puoi sceglierla tu, qualcosa che si abbini bene con leternit.
GIORGIO: Che spreco. Sottoterra sar tutto sprecato.
ALBERTO: Che ne sai? Magari ti svegli da qualche altra parte, meglio farsi trovare in ordine. Che si facesse seppellire lui in tuta di acrilico.
CESARE: La smettete di usare quella parola? Qui nessuno verr seppellito!
GIORGIO: Tumulato, si pu usare?
CESARE: Basta!
ALBERTO: Interrato, infossato?
CESARE: Smettetela!
GIORGIO: Inumato Lultima, giuro!
CHIARA: Siete proprio stupidi.
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IRENE:(Indicando Cesare) Ma sta piangendo!?
CESARE:Non niente
CHIARA: Visto cosa avete combinato? Siete due idioti! Come stai?
CESARE:Sto bene, mi ha preso solo un po di angoscia.
GIORGIO: Tranquillo, passa anche quella. Magari, ogni tanto si fa risentire. Succede soprattutto quando capita qualcosa di bello. Per esempio quando scopri che tua moglie ancora gelosa di te, anche se poi fa un po la sciocchina Ma poi passa. La consapevolezza aiuta. Chiara, devo dirti una cosa
ALBERTO: (Si accorge che il D.I.L.A. si illuminato) Ragazzi
CHIARA: Ma di cosa stai parlando?
GIORGIO: Chiara
CHIARA: Non puoi aspettare?
IRENE:(Guardando il D.I.L.A.) Ragazzi
GIORGIO: arrivato il momento.
CHIARA: Cosa vuoi dire?
CESARE:Giorgio
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GIORGIO: Lasciami parlare
ALBERTO e IRENE:(Allontanandosi dal tavolino) Ragazzi
GIORGIO: Cosa????
ALBERTO: Si illuminato il coso!!
Anche gli altri si allontanano dal tavolino. Alberto spinge Cesare verso il D.I.L.A.
ALBERTO: tuo
Il D.I.L.A. comincia a vibrare. Si fa sempre pi minaccioso. Cesare guarda uno a uno tutti i suoi amici. Giorgio apre la finestra e gli fa cenno di buttarlo via. Nel frattempo le luci cominciano a sfarfallare. Chiara si avvicina a Giorgio e lo abbraccia. Irene si avvinghia a Alberto. Cesare prende il disco e le luci si spengono. Nel buio si sente ancora qualche vibrazione e si vedono le luci del dischetto che rischiarano il volto di Cesare che sorride. Qualche secondo e poi tutto diventa buio e silenzioso. Irene grida. Le luci si riaccendono, Cesare sparito. I quattro rimasti si guardano increduli.
CHIARA: andato sul serio. Cos
IRENE:(Guardando per aria) Ciao Cesare.
ALBERTO: (Versandosi da bere) Cazzo. Datemi da bere.
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GIORGIO: Tre anni
CHIARA:(Piangendo) Cosa volevi dirmi?
GIORGIO: (Asciugandole le lacrime) Niente, non adesso. Ti amo.
BUIO.
SIPARIO.
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