IL CONTRATTO
Commedia in un atto
DI ANDRE’ BIRABEAU
PERSONAGGI
GALOT
VALERIA
VOCE DI KRASSMEYER
VOCE DI FORBUCHE
Commedia formattata da
Valerio e Galot sono a letto. Mentre si apre il sipario Galot fa un sospiro di felicità
Galot - Ebbene, non è stupido quello che abbiamo fatto
Valeria - (arrossendo) Amico mio
Galot - Che cosa c’è?
Valeria - Via, siate più riguardoso!
Galot - Dico ciò che penso: sono molto contento. E tu? (Lei fa un gesto) Cosa ho detto di male?
Valeria - E' il darmi del tu che mi ha sorpreso.
Galot - Vi capisco. Le persone che si fanno la corte da sei mesi non aspettano che il... che l'avvenimento per darsi del tu. Ma noi... abbiamo incominciato dalla fine! E tu mi hai dato del voi poco fa in un momento in cui ci si dà generalmente del tu. Faceva un effetto strano. Allora, che cosa facciamo? Ci diamo del tu o non ce lo diamo?
Valeria - Mi sembrerebbe meglio non darcelo. Per mio marito. Non arrischieremo di sbagliare, così, davanti a lui.
Galot - E' giusto. E' serio. Mi piace molto lo spirito pratico nelle donne. Allora, «voi »?
Valeria - Voi.
Galot - Inteso. Voi, dunque … bene, sapete amare benissimo,
Valeria - Vuoi tacere?
Galot - Ma... Ci diamo del «vi sì o no? Che ora è?
Valeria - (guarda l'orologio) quattro e un quarto.
Galot - Ho tempo. Ho l'appuntamento alle cinque per quell'acquisto di lamiera di cui parlavo a vostro marito; ve lo dicevo quando la piccola idea che abbiamo avuto ci interruppe il discorso...
Valeria - Sentite... vorrei parli su questa cosa. Ho paura che giudichiate male.
Galot - Siete modesta. Vi giudico benissimo.
Valeria - Vi giuro che quando i condussi a vedere la stanza da bagno che mio marito sta facendo allestire non supponevo quello sarebbe avvenuto.
Galot - Vi credo, tanto più che anch'io vi ho seguita senza malizia. Il colpevole non è che il proprietario.
Valeria - Il proprietario ?
Galot - Lui stesso; senza dubbio. Cercate di seguirmi bene. Che cos'è avvenuto? Che il signor Eugenio Galot - sono io - ha avuto bisogno di vedere il suo socio signor Forbuche per parlare d'un acquisto di lamiera a condizioni vantaggiose. Il signor Galot è venuto in casa del signor Forbuche. Una signora gli ha aperto la porta: la signora Forbuche.- Valeria - non è vero?
Valeria - Valeria.
Galot - « C'è il signor Forbuche? » ha chiesto il signor Galot. « Mio marito... ». Ah, pardon. (Perché Valeria parlava nello stesso tempo).
Valeria - « Mio marito è appena uscito, signore ».
Galot - «Sapete se rientrerà presto?».
Valeria - « Non prima delle sette. Avete qualche cosa da dirgli ch'io possa comunicargli? ».
Galot - « Sì, signora. Si tratta di un acquisto di lamiera ».
Valeria - « Ma entrate, signore ».
Galot - « Grazie, signora ».
Valeria - « Accomodatevi, prego ».
Galot - « Grazie, signora. E' molto tempo che non ho più il piacere di presentarvi i miei omaggi... ».
Valeria - Ahi!
Galot - Che cosa c'è?
Valeria - M'avete graffiato con un piede.
Galot - Scusate... In breve, ecco che il signor Galot e la signora Forbuche si son messi a parlare della pioggia, del bel tempo, di lamiere e di affari. Gli affari, anzi, vanno molto bene. Forbuche ha offerto alla sua signora una nuova stanza da bagno. Il suo sogno.
Valeria - «E' magnifica! », dice la signora Forbuche.
Galot - « Non ne dubito », risponde Galot.
Valeria - « Volete vederla? », lei soggiunge.
Galot - « Volentieri », risponde lui. Ma è qui che appare la colpa del proprietario. Per andare nella stanza da bagno bisognava attraversare: 1. lo studio di Forbuche (lo segna da un lato); II. la camera da letto della signora: questa. Allora che cosa è successo?
Valeria - (abbassando gli occhi) E' successo...
Galot - E' successo che quando ebbero ammirato il bagno i due signori si ritrovarono nella camera da letto... In questa camera c'era un letto... Ora, il signor Galot è un giovanotto... Quando vede un letto gli capita anche di non pensare a una graziosa donna ; quando vede una graziosa donna gli capita anche di non pensare a un letto. Ma quando vede nello stesso tempo un letto e una graziosa donna non può far a meno di vedere la graziosa donna altro che sul letto; e poi, in fin dei conti Galot non è un pupazzo e la signora Forbuche...
Valeria - (pudica) Non parliamo della signora Forbuche.
Galot - Se ti fa piacere. Però io non vedo che ci sia qualche cosa che faccia arrossire. Tutto è stato colpa del letto. Anzi: tutto è stato colpa del proprietario. Se la stanza da bagno avesse comunicato con la cucina, non sarebbe successo niente. Un esempio: state in casa tutto il giorno e magari non vi pensate neanche di far merenda alle quattro. Se siete fuori di casa e passate davanti a una pasticceria, non resistete alla tentazione ed entrate.
Valeria - Ecco. Colpa del letto,
Galot - Dove l'ha comperato Forbuche?
Valeria - L'ha preso d'occasione.
Galot - Per quanto?
Valeria - Cinquecento franchi.
Galot - Si è fatto imbrogliare. Non capisce niente di affari, proprio. Se non ci fossi io non farebbe che delle gaffe. Così tutte le volte che mi è possibile concludo io l'affare al posto suo.
Valeria - Me ne sono accorta. (Ride),
Galot - Finalmente! Ridete. Bene! Non mi fate più la donna piena di rimorsi.
Valeria - Ma ne, ho, forse.
Galot - No. Non sapete come sono noiose le donne che ci dicono che hanno dei rimorsi. Bisogna far finta di credere. E si perde moltotempo.
Valeria - Però disprezzate anche quelle che
si concedono presto,
Galot - Non più delle altre. Vi assicuro.
Valeria - Non avevo mai ingannato Forbuche, sapete.
Galot - . Ma neanch'io. E' una dimenticanza alla quale abbiamo riparato.
Valeria - Ho perduto improvvisamente la
testa.
Galot - Ma sì, ma sì, è una cosa sottintesa. Non ricordiamola. Tutto è stato bellissimo. Molto meglio che se ci fossimo fatte reciprocamente la corte per sei mesi.
Valeria - Come, « reciprocamente... »?
Galot - Ma sì. Se io fossi stato intraprendente, e voi civetta. E' così che le donne fanno la corte agli uomini. Senza averne l'aria. Ebbene, se avessimo pensato per sei mesi al momento al quale siamo arrivati, saremmo probabilmente stanchi, mentre invece questo slancio, questa sorpresa... Non so se siete come me; ma io ne sono ammirato. Siete come me?
Valeria - (sorridente e impacciata) Dio mio, caro amico... io...
Galot - Sì, siete come me. Quando penso che Forbuche mi diceva: «Mia moglie, è un cattivo affare ». Decisamente, non capisce niente negli affari!
Valeria - Vi diceva questo?!
Galot - Sì... Invece, guardate, io sono entusiasta. Anzi, se volete, potremmo trasformare questa sorpresa in cosa regolare. Sono certo che abbiamo gli stessi gusti.
Valeria - Oh! Mi siete molto simpatico!
Galot - Si andrebbe d'accordo magnificamente... Amate la musica? (Questo lo dice con un tono mondano).
Valeria - Molto.
Galot - Suonate?
Valeria - Il pianoforte. Abbastanza bene.
Galot - Ah, mi piace. Sono sensibilissimo. Non posso dimostrarlo molto perché sono occupato negli affari. Ma dopo le sette di sera sono un altro
Valeria - E il ballo? Vi piace?
Galot - Ne vado pazzo.
Valeria - Che gioia! Anch'io.
Galot - E la lettura? Vi piace leggere? Ah, ecco un libro (sul tavolino da notte). Vediamo quali sono i vostri autori preferiti.
Valeria - (confusa) Oh, è uno scrittore gaio. Non sapevo che qualcuno sarebbe entrato in camera mia.
Galot - Siete carina. Siamo fatti per andare d'accordo.
Valeria - (civettuola) Vi pare?
Galot - Sono entusiasta di conoscervi.
Valeria - Ahi!
Galot - Che cosa c'è?
Valeria - E' sempre il vostro piede.
Galot - Scusate: è tardi. Bisogna che vada e mi occupi dei miei affari!
Valeria - Avete tempo!
Galot - Ah, no! E' che io sono un uomo serio, sapete. Gli affari, per me, contano molto.
Valeria - Amate il denaro?
Galot - No. Cioè: sì. Ma non è il guadagnare che m'interessa. E' lo spendere... Su, coraggio, alziamoci. (Canterella). Soldato, alzati... soldato, alzati... alzati, presto...
Valeria - (bruscamente) Zitto!
Galot - Ti pare che canti male?
Valeria - (vivamente, a bassa voce) Haaperto la porta d'ingresso.
Galot - La cameriera?
Valeria - Non l'ho in questo momento.
Galot - Allora?
Valeria - Ah, mio marito!
Galot - Ah!
Valeria - Ma su, alzatevi!
Galot - Mi pare
Voce di Forbuche - Eccoci.
Valeria - Troppo tardi!
Galot - Viene qui! Sorpresi!
Voce di Forbuche - Accomodatevi, caro amico.
Galot - Non è solo.
Valeria - Si ferma nel suo studio.
Voce di Forbuche - Una sigaretta?
Voce di Krassmeyer - Grazie.
Valeria - Deve essere con un cliente.
Voce di Forbuche - Non fate complimenti. Levatevi il soprabito.
Valeria - Si fermano.
Galot - Meglio.
Valeria - Perché?
Galot - Sssst!....
Voce di Forbuche - Dunque, vi ascolto.
Voce di Krassmeyer - Ebbene, eco», prima sentite questo...
Valeria - (riprendendo) Perché?
Galot - Perché così potrò scappare.
Valeria - Per dove?
Galot - Come, a per dove »?
Valeria - Qui non ci sono che due poi una che dà nello studio di mio marito e l'ali nel bagno dove non ci sono altre uscite.
Galot - Allora?
Valeria - Sapete che per andare nel bagno bisogna passare da questa camera. E' proprio per questo che siamo così.
Galot - Allora, siamo presi al laccio?
Valeria - Ssst!
Voce di Forbuche - Sì, caro, ma il doro mento che mi fate vedere... (La voce si allontana).
Galot - Se ne vanno?
Valeria - No. Ora devono essere dall'altra parte dello studio.
Galot - E quando vostro marito avrà finito di trattare col suo cliente, vi cercherà.
Valeria - E' probabile.
Galot - E ci troverà.
Valeria - A meno che non preferiate sai' tare dalla finestra.
Galot - Cinque piani! Grazie! Non lavoro per un film!
Valeria - Cosa fate?
Galot - Mi alzo.
Valeria - No!
Galot - Perché?
Valeria - Il letto scricchiola.
Galot - Me ne sono accorto prima. Ad ogni modo non possiamo aspettare, così, che Forbuche entri!
Valeria - . E che cosa importa?
Galot - Come?
Valeria - Basta che vi trovi in camera mia, non avrà dubbi!
Galot - E' possibile. Ma non è la stinsi cosa. Se mi vede in camicia diventerà furiosi
Valeria - Che cosa importa?
Galot - Non ci tengo che sia furioso! E poi si è più a posto quando si è vestiti,
Valeria - Non mi pareva.
Galot - Più a posto per rispondere. (Comincia una ginnastica per scendere dal kit senza far rumore).
Voce di Forbuche - Vi ripeto che coni»»! la mercanzia.
Galot - (si ferma) » Viene?
Valeria - No. Cammina.
Voci di Forbuche e Krassmeter - (confusamente) Vi assicuro che è di prima qualità. Ma no, non cercate di raccontarmi delle storie.
Galot - (riprende la ginnastica. Il letto scricchiola) Ed egli ha pagato questa cosa 500 franchi! Oh, com'è stupido essere sorpresi in questo modo! Metteremo il catenaccio.
Valeria - Non c'è...
Galot - Non vele catenacci,)?
Valeria - Non ho paura dei ladri.
Galot - Ma di vostro marito! .. Dove sono i miei pantaloni?
Valeria - Non In so.
Galot - Non avete visto dove li ho messi ?
Valeria - Ma non vi guardavo.
Galot - Avreste dovuto farlo. Ah! eccoli laggiù... dall'altra parte della camera! (Comincia a camminare sulla punta dei piedi).
Valeria - Non camminate!
Gaiot - Perché?
Valeria - Il pavimento scricchiola!
Galot - Che casa! (Cammina con le mani e coi piedi. Sedendo la voce dì Forbuche si ferma).
Voce di Forbuche - Voglio fare degli affari, ma non dei cattivi affari. A queste condizioni non parliamone più. (La voce è vicinissima).
Galot - Entra? (Sempre a quattro zampe fa un mezzo giro con la testa verso la porta).
Voce di Krassmeyer - Ma non inquietatevi. Parliamo.
Voce di Forbuche - Parliamo, almeno, seriamente. (Le voci si allontanano).
Valeria - Che cosa fate?
Galot - Mi dirigo verso i miei calzoni. Ma su, alzatevi anche voi. Se uno rimane a letto è inutile.
Valeria - Andate, andate, non c'è niente da fare. Siamo perduti!
Galot - (ha infilato i calzoni) Ssst!
Voce di Krassmeyer - Seguite il mio ragionamento. Avete il 40 per cento...
Galot - (guarda Valeria) Non vi vestite più di così ?
Valeria - Non lo ero di più quando vi ho ricevuto in salotto.
Galot - Va bene. Ma siamo in camera vostra. Nascondete questa scollatura.
Valeria - Mi sembra che non sia...
Galot - Non farete la civettuola in questo momento!
Valeria - Non camminate! Il pavimento scricchiola!
Galot - E lui paga 4000 franchi di affitto per avere un pavimento che scricchiola!
Valeria - A casa vostra non scricchiola il pavimento?
Galot - Sì, ma io non pago che 2600 franchi.
Valeria - E che cosa faremo adesso?
Galot - Che cosa volete che si faccia? Aspettiamo che vostro marito ci scopra.
Valeria - E' seccante!
Galot - Non posso neanche rifugiarmi in un armadio a muro. Ne avete?
Valeria - No.
Galot - Lo sapevo. Potete proprio vantar-vene!
Valeria - Che cosa volete che ci faccia?
Galot - Quando non si hanno degli armadi a muro nella propria camera non si ha la pretesa di avere un amante!
Valeria - E io sono forse andata a cercarlo ?
Galot - Zitta...
Voce di Forbuche - Siate buono. 120.000 franchi è una somma. Io non sono che un piccolo speculatore. (Là voce si allontana).
Galot - (dopo un po') Ah, è proprio ben disposto il vostro appartamento!
Valeria - Meglio del vostro certamente.
Galot - Quella stanza da bagno che ha una gola porta!
Valeria - Non vi lamentavate poco fa.
Galot - Poco fa, vostro marito non c'era!... Quello che mi secca è d'essere obbligato ad aspettare che vostro marito si decida a sorprenderci.
Valeria - Se credete che questo possa divertirmi!
Galot - Però ne impiega del tempo!
Valeria - Non perdete la pazienza!
Galot - Preferirei che tutto finisse subito. Ho dei crampi nelle dita dei piedi a forza di irrigidirle per non far rumore.
Valeria - Non avete messo le scarpe?
Galot - No. Sono nuove. Fanno un rumore spaventoso.
Valeria - Sedetevi.
Galot - Grazie.
(Si siedono con molta coni, punizione ognuno da una parte del letto).
Voce di Forbuche - Ah, lo conosco il vostro compratore di Londra. Sareste in pensiero...
Galot - Che cosa credete che farà vostro marito?
Valeria - Quando?
Galot - Quando ci troverà qui.
Valeria - Non sarà contento.
Galot - Sì, ma ci sono parecchi modi di non essere contento. Ci sono delle persone che non sono contente a colpi di rivoltella. Che cosa fa in questo caso, Forbuche?
Valeria - Non lo so.
Galot - Non vi ha mai sorpresa?
Valeria - Oh! Ma ve l'ho detto: è la prima volta che lo tradisco.
Galot - Non vi chiedo di raccontarmi delle storie! Sarebbe interessante sapere come prende egli una cosa simile. Perché quando entrerà gli dovremo rispondere. Ci sono delle parole che possono esasperarlo?
Valeria - Ma non so niente!
Galot - Ah, si può proprio contare su di voi! ! Almeno sapete se è forte in fatto di armi ?
Valeria - Non credo. E poi, un uomo d'affari... il duello...
Galot - Sì, ma una cosa m'impressiona: che egli sa ch'io non so battermi. Questo pài dargli il desiderio di battersi. Che...
Valeria - Ssst! (Si sente uno scoppio voci).
Galot - Forse se ne va senza entrare qui! B
Valeria - E' possibile.
Galot - Ah, che idea ho avuta!
Valeria - E io!
Galot - Infine: siete stata proprio voi sii avere questa idea. Siete stata voi ad attirarli nella vostra stanza da bagno!
Valeria - Attirarvi?
Galot - Attirato!
Valeria - Ah, ve lo giuro proprio che proponendovi di vedere la stanza da bagno eroi ben lontana dal pensare al male!
Galot - Si dicono tante cose!
Valeria - Oh!!!
Galot - Vi prego, non arrabbiatevi. Potreste far rumore. (Suono di voci). In ogni caso guardate a che cosa ci ha ridotti la vostra stanza da bagno! A farci prendere al laccio dì Forbuche! Preso al laccio da Forbuche, io!
Valeria - Ebbene: e io?
Galot - Per voi e meno grave. Voi siete sua moglie, mentre io sono il suo socio.
Valeria - Ebbene?
Galot - Voi non avete che un affare in corso con lui. Io ne ho dieci. Perdo dieci volte più di voi arrabbiandomi con lui.
Valeria - Siete straordinario!
Galot - Mi sarebbe stato indifferente d'essere sorpreso da non importa chi, ma non da lui!
Valeria - E' che sono sua moglie.
Galot - Non oserò parlare più forte di lui nelle discussioni d'affari.
Valeria - Ma non pensate che agli affari
Galot - Non c'è che questo di serio nel vita!
Valeria - Ah! Trovate che l'infelicità di una donna...
Galot - Ssst!...
Voce di Forbuche - Mi prendete per un altro. Non mi si inganna, caro mio!
Galot - Ah! che cosa ho fatto! Ci sonni tante persone che avrei potuto ingannare e JH scelto proprio lui!
Valeria - Grazie!
Galot - Voi dovevate forzatamente ingannarlo poiché siete sua moglie. Ma io! Niente mi obbligava!
Valeria - Grazie un'altra volta! Eravate più cortese poco fa!
Galot - S'intende! In viaggio sono cortesissimo; ma questo non mi impedirebbe di essere scortese se avessi un incidente di ferrovia. (Mostra la porta dello studio). Ed è arrivato l'incidente!
Le voci da lontano - Seriamente, caro mio. Fatemi delle offerte più ragionevoli. Credo di essere ragionevole.
Valeria - Non finiscono di discutere.
Galot - Sì. La cosa diventa lunga. Ci sono dei venditori che sono terribili. Non so chi ci sia di là, ma...
Valeria - Che. supplizio!... (Pausa).
Voce - Cinque, centimetri di più per scatola. Vediamo. Lasciatemi calcolare.
Galot - Si direbbe la voce di Krassmeyer. No?
Valeria - Non la conosco abbastanza. (Ha preso il libro).
Galot - Leggete?
Valeria - Per aver pazienza.
Voce di Krassmeyer - Quattro centimetri e mezzo e non parliamone più.
Galot - Sì. E' la voce di Krassmeyer. Forbuche ha affari con lui?
Valeria - Non so.
Galot - Non mi ha detto nulla. Facevamo un affare tutti e tre. Ma... ma spero che, non sia quello che sta trattando in questo momento.
Voce di Forbuche - Naturalmente, presentate la cosa in quella maniera...
Galot - (inquieto) Non è per il tonno?
Valeria - Che tono?
Galot - Tonno. Due enne. Pesce.
Voce di Forbuche - E per la ottava scatola...
Galot - E' quello, è quello! E' il mio tonno!
Valeria - Ssst!
Galot - Tratta il tonno senza di me!
Valeria - Più basso, vi raccomando!
Galot - Ma si farà imbrogliare...
Valeria - Più basso! Siete pazzo!
Q'AU - Tratta senza di me! Con Krassmeyer «, è di prima forza! Si farà imbrogliare! (Si alza).
Valeria - (vivamente) Dove andate?
Galot - Vado ad ascoltare.
Valeria - Il pavimento scricchiola!
Galot - Ma bisogna pure che io sappia. E' un affare enorme!
Valeria - Forbuche vi sentirà!
Voce di Krassmeyer - Insomma, siamo o non siamo d'accordo a 120.000?
Voce di Forbuche - Lasciatemi riflettere.
Galot - (fuori di se) E' pazzo, e pazzo!Tratta a 120.000!
Valeria - Ma tacete, dunque!
Galot - 40.00 franchi, sapete? Ci fa perdere 40.000 franchi!
Valeria - Ma tacete!
Voce di Krassmeyer - Vi faccio abbastanza concessioni!
Galot - Ah! se fossi là!
Voce di Krassmeyer - Quattro centimetri e mezzo per scatola. E' ragionevole.
Galot - Ma no! (A Valeria). E' pazzo! Accetterà!
Valeria - Siete voi che siete pazzo! Piùpiano!
Voce di Krassmeyer - Ecco il contratto preparato...
Galot - Oh!... E non potete intervenire!
Voce di Krassmeyer - Non c'è che da riempire il bianco.
Galot - Valeria! 40.000 franchi! Non posso lasciar compiere questa pazzia!
Valeria - Che?! Non penserete di uscire?
Galot - No... No... certo... ma...
Valeria - Amico mio...
Galot - Che cosa fanno? che cosa fanno?
Voce di Krassmeyer - Non vi resta più che firmare, caro amico.
Galot - Sta per firmare! Sta per firmare!
Valeria - Vi prego...
Voce di krassmeyer - Su, avanti, poiché siamo d'accordo!
Galot - (aprendo la porta) No, no, Krassmeyer, non siamo d'accordo.
Valeria - Ah!
Suono di voci - Quattro centimetri per scatola! Permettete, Forbuche m'ha detto... Forbuche non sapeva. Quattro centimetri e firmiamo subito! Altrimenti non c'è nulla da fare. Siete una volpe vecchia... (Confusione. . Valeria è in scena inquietissima. Pausa, lunga. Poi la porta si apre. Appare Forbuche).
Forbuche - (con un gran gesto) Disgraziata! (Pausa). E io che stavo per andarmene con Krassmeyer senza sospettare di niente!
Galot - (è ricomparso timidamente) Ci guadagniamo 40.000 franchi.
Forbuche - (dopo un silenzio) Se almeno si fosse messe le scarpe prima d'entrare!...
FINE