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IL DEFUNTO TORNA A CASA
Due atti di Bruno Alvino
PERSONAGGI
1.Ettorino Capece- (Impiegato Agenzia delle entrate)
2.Sofia –(moglie di Ettorino
3.Zio Leopoldo- (zio di Sofia)
4.Zio Umberto- (zio di Ettorino, cognato della defunta)
5.Giancarlo (figlio di Ettorino e Sofia
6.Aurora – (vicina di casa)
7.Deborah - Suor Rita
8.Ubaldo Lo Ticco-(funzionario del comune)
9.Sig.ra Orsola
10.Enrico detto ‘O Saldatore
11.Matilde detta Flipper
Cristina Capece– (defunta madre di Ettorino, - non appare mai)
PRIMO ATTO
La scena
Il salotto di casa Capece. L’ambiente suggerisce una certa agiatezza economicaIn fondo parete con al centro un mobile a muro contenente libri e suppellettili di vario genere, al centro di esso, in alto ben visibile , in modo che il pubblico lo possa vedere, un grande televisore ancorato a parete, dinnanzi verso il prosceniodue poltrone e un tavolinetto. Sul lato dx , in fondo, una cyclette.Due uscite laterali che danno rispettivamenteall’ingresso e in bagno (sx pubblico) e ad altre camere(a dx). Quadrialle pareti laterali, rappresentate in due pannelli separati rivolti verso il pubblico.(Vedi schema)A sx mobile con bar e telefono, a dx un divano con piccolo tavolino. Nient’altro. .A sipario chiuso si sentono le note di una marcia funebre che fanno da sottofondo al dialogo registratoche avviene verosimilmente nello studio di un notaio.Cessa la musica.
PROLOGO
(Solo voci dei personaggi: Ettorino, Sofia, Aurora, Umberto, Deborah, Notaio. Di fondo rumori di ambiente.)
SOFIA (Donna Severa e autoritaria. Per niente una bella donna. E’ la moglie di Ettorino)Io mi sto facendo le croci, voi capite? Stiamo tutti quà in attesa di sentire il testamento di una persona che non teneva una vrenzola di euro. Solo la pensione.
ETTORINO (Uomo sulla cinquantina,buono e mite, carattere fanciullesco, attaccatissimo alla mamma appena defunta)E aspettiamo, mo’ viene il notaio e sentiamo.
SOFIA Appunto, ma come ha fatto il notaio a sapere subito che tua mamma è morta?
ETTORINO (piangendo disperatamente) E non lo dire, nonlo dire che mammina è morta.
SOFIA Uh Gesù, e come devo dire? Come ha fatto il notaio a sapere che mammina non è più viva? Va bene così?
ETTORINO Si così è meglio. A me è la parola morte che… che… (irrompe in un nuovo pianto)
SOFIA Si, però mo’ la devi finire di piangere. Tanto mammina non torna più.
ETTORINO (c.s) Non lo dire, non lo dire. (improvvisamente smette di piangere)
AURORA (vicina di casa, nubile, sulla sessantina, grande amica delle famiglia Capece, tanto da essere considerata una di loro)Ma io mi domando ‘sti notai sanno sempre tutto, mo’ ‘nce vo’, quella si può dire che non era manco morta Cristina… (pianto di Ettorino)..cioè che non era manco…non più viva ed è arrivata la telefonata del notaio.
SUOR RITA (giovane suora, che ha prestato la sua assistenza alla sig. ra Crisitina negli ultimi mesi di vita) E non ci pensate. Adesso arriva il notaio e ci spiega tutto.Sarà una cosa semplice, tanto il sig. Ettorino è figlio unico.
ETTORINO (canticchia sommessamente la famosa canzone: son Figlio unico)Si, si figlio unico ..
AURORA …E di madre nubile, quindi neanche un marito erede ci sta.
SOFIA Ma chella nun teneva niente.., e po’… anche se fosse stato,…mmh quella a me non mi poteva vedere,…e se no c’era bisogno durante la malattia di farsi assistere da Suor Rita.
SUOR RITA Che c’entra, io mi sono offerta, è nel regolamento del nostro ordine:..cercare ed assistere i malati..
AURORA Suor Rita, voi vi siete offerta ma lei poteva pure rifiutare…diceva :”No io tengo a mia nuora..” ‘Ncoppe a chesto è vero: nun ‘a puteva tanto a vede’ a Sofia, a vuie invece vi voleva bene.,..
SUOR RITA E comunque, mo’arriva il notaio, sapremo tutto
ETTORINO E basta, basta…non mi piace che parlate di mammina così..
AURORA Zitti, ecco il notaio…buongiorno
TUTTI Buongiorno
NOTAIO (Non comparirà mai nella commedia)Buongiorno a tutti. ..sedetevi..prego…la segretaria ha già fatto tutto, giusto? Testimoni e congiunti identificati. Allora diamo subito lettura del testamento. Questo è un testamento segreto, per cui costituisce modifica alla legittima successione, anche se il beneficiato dovesse essere lo stesso, cioè il successore diretto, in quanto questo testamento contiene evidentemente dei dati sconosciuti al beneficiato. Egli ha facoltà di accettare o rifiutare l’eredità nel tempo di 10 anni a decorrere da oggi. Dunque, leggiamo questo testamento che è stato impostato con procedura d’urgenza, così che si possa poi procedere alla sepoltura.
ETTORINO Come sarebbe? Scusate.
AURORA Seppelire? Chella ‘a signora Cristina sta già al cimitero.
SOFIA Pronta per la cremazione.
NOTAIO Scusate ma a voi chi vi ha avvisato di venire da me?
ETTORINO Il Comune. quando abbiamo comunicato il decesso.
NOTAIO E non vi hanno detto che dovevate aspettare la lettura del testamento.
SOFIA No.
NOTAIO Ma come è possibile? L’ufficio anagrafe aveva vincolo da parte di questo studio a non autorizzare sepoltura in caso di morte della Sig. ra Cristina Capece senza il nostro assenso..
ETTORINO E allora?
NOTAIO Vi dovevano avvisare. Vi hanno detto solo di venire da me?
SOFIA Si.
NOTAIO Roba da licenziarli. Uh Dio Santo. Per vostra conoscenza e mio dovere devo dirvi che la legge prevede, questo tipo di testamento , definito segreto col quale il testatore…
SOFIA E chi è?
NOTAIO Chi è chi?
SOFIA Il testatore..
NOTAIO Ah…è quello che fa il testamento..
AURORA Cioè la sig.ra Cristina..
ETTORINO Mammina…, infatti. Statte zitta, mammina è il testatore…
NOTAIO Esatto.., dunque.. è quello scritto dal testatorein perfetta solitudine e consegnato al notaio che lo sigilla e lo custodisce fino alla sua morte….
ETTORINO Non lo dite..non lo dite..
NOTAIO Non lo dico..non lo dico……dicevo…il notaio infine, registra i dati anagrafici dell’esecutore testamentario nominato che nel vostro caso è il sig. Ettore, ..Ettorino Capece
ETTORINO Io?
NOTAIO Certo, siete Ettore Capece?
ETTORINO In persona.
NOTAIO E quindi voiavete il dovere in quanto esecutore testamentario di controllare che la volontà del defunto venga in seguito rispettata. Dunque, leggiamo: in data odiernaetc..etc. sono comparsi innanzi a me isignori Ettore Capece..
ETTORINO Ettorino, sì, mammina così mi chiamava..
NOTAIO (riprendendo)…E Sofia Amoruso già riconosciuti, quali congiunti della signora Cristina Capece deceduta….
ETTORINO Non lo dite non lo dite…
NOTAIO …etc.etc… e in qualità di testimoni Aurora Diodato e Deborah Santovito religiosa col nome di Suor Rita già riconosciuti etc etc..etc etc…Allora,: …io sottoscritta Cristina Capece , nel pieno possesso delle mie facoltà mentali dichiaro che vi sono beni in denaro segretamente nascosti e dispongo che qualora si riuscisse a recuperarlivadano a mio figlio Ettorino Capece quale erede unico lasciando a lui la decisione di condividerli o meno con moglie, figli nati e nascituri, anche se è difficile che la ietteca possa fare altri figli….La ietteca mo’ chi sarebbe?
SOFIA So’ io. Andate avanti.
NOTAIO Ah ecco, andiamo avanti… dunque…: vi starete chiedendo: “Quali beni?” Ci sono: 5 milioni di euro in contanti, ma solo io ne ero a conoscenza per motivi che non posso rivelare, poi lo capirete. Dove stanno? Li dovete cercare, se lo l’avessi svelato in vita avrei fatto probabilmente il male di Ettorino. Se li trova, bene .. se non li trova forse è meglio così. Un indizio: Il mio corpo vale molto di più di quanto avete sempre pensato
SOFIA Hai capito? Lasciando a lui la decisione di condividere o meno….., Ettore… tu hai deciso ..è vero?
ETTORINO E comme no? Ti posso mai escludere? Ma primma truvammele ‘sti solde.(una musica: un cha cha cha in sottofondo accompagnerà le ultime parole che vanno sfumando e l’apertura del sipario)Il notaio a cui ho affidato la pubblicazione si incaricherà…
SIPARIO
Scena 2 (Zio Leopoldo, Zio Umberto)
In scena c’è solo Zio Leopoldo. Il resto della famiglia è al funerale della povera Cristina, madre di Ettorino. .Effetti sonori fanno capire che è in corso un forte temporale.
ZIO LEOPOLDO (Anziano, smemorato e stralunato. Il forte diabete gli causa frequenti e improvvisicolpi di sonno della durata di qualche secondo. E’ costretto su una sedia a rotelle a causa di un incidente d’auto capitato anni prima. E’ solo, intento a leggere una rivista). Astro dominante del giorno è Mercurio, colto ed eloquente nel vostro segno, non per questo tranquillo visto che a dargli contro provvede Marte, battagliero all’opposizione, sstt..sempre lui, sempre Marte, quello ce l’ha proprio con il leone. Poi che dice… Buone notizie, grazie al trigono lunare, che vi promette viaggi interessanti sia sotto il profilo professionale che vacanziero. Quante bugie, ma ti pare che io me ne vado a fare viaggi? …. e già ..con la sedia a…rotelle! Che pagliacci che sono!E io che li leggo pure, ..le riviste mondane, leggere, non li dovrebbero proprio pubblicare gli oroscopi…. Lasciateli scrivere a persone qualificate, competenti…. Vedimmo ‘’nu poco…Amore ed eros: … va be’ questo lo salto, piuttosto vediamo che dice sul denaro.. ecco qua’ ..lavoro e denaro: nervosi con l’interlocutore che, oggi chiaramente vi dimostra la sua superiorità; talvolta nel mondo vince chi ha più potere, o mostra di possederlo facendo la voce grossa. Sulle prime incassate il colpo, ma poi ci ripensate, escogitando una sapiente e gustosa vendetta. (si sente un forte tuono)Ma che ..sta piovendo? (riprende a leggere)Auguri per chi il lavoro lo sta ancora cercando, di curricula ne mandate a gogò e anche di colloqui di selezione ne sostenete parecchi, ma per ora… nulla di fatto. Dovreste correggere il tiro! Guarda, guarda … se non è come dico io…ma se l’oroscopo lo scrivete per tutti i leoni…non vi potete rivolgere solo a chi cerca lavoro, a chi vive ancora una vita normale..e io allora? Pensionato e paralitico..che faccio sono escluso dalle previsioni…?Ma guarda ‘nu poco….Benessere: tensioni dentro e intorno a voi, queste le ragioni dei frequenti malesseri e del malumore incalzante. Ingozzarsi di cibo non migliora la situazione, più che altro vi disturba la pancia! Siate sereni, lontani dai problemi di lavoro tutto vi scivola addosso, senza riuscire a spegnere il vostro bel sorriso. Quante puttanate! Scrivono solo per riempire le pagine….(continua a sfogliare)
ZIO UMBERTO (anch’egli non più giovanissimo ma in grande forma. E’ un uomo di sport e il suo abbigliamento ne è la prova. Grande appassionato dei social, in special modo di fb.Entra mesto da sx. sta tornando dal funerale di sua cugina Cristina.Toglie subito la giacca a vento bagnata e l’appoggia da qualche parte. Saluta Leopoldo che non si è accorto di lui.) Eccoci qua, e allora Leopo’ tutto a posto? (Leopoldo neanche si gira a causa di un colpo di sonno.. Umberto gli si avvicina, lo tocca per attirare la sua attenzione e ripete accompagnando con gesti) Eccoci qua, e allora Leopo’ tutto a posto?
ZIO LEOPOLDO (Risvegliandosi)Tutto a posto.
ZIO UMBERTO (sempre gesticolando) Tu capisci quanta acqua, s’è scatenato cielo e terra…
ZIO LEOPOLDO Pecchè..sta piovendo?
ZIO UMBERTO (Scuote il capo rassegnato)Noooo, impressione,.. poca roba…due gocce d’acqua. (tira fuori il suo cellulare e va sedersi ad una poltrona)
ZIO LEOPOLDO Io lo avevo capito.
ZIO UMBERTO Che piovesse?
ZIO LEOPOLDO Infatti.
ZIO UMBERTO Non ti sfugge niente.
ZIO LEOPOLDO Ci stava molta gente al funerale?
ZIO UMBERTO Hai voglia, la chiesa era ghermita di gente, non c’era posto neanche all’impiedi. Se ci fosse stato un biglietto di ingresso i bagarini avrebbero fatto affari d’oro. QuelloEttorino è conosciuto, gli vogliono bene..
ZIO LEOPOLDO Gli vogliono bene, è funzionario all’Agenzia delle Entrate, ‘nu piacere a uno, ‘nu piacere a ‘n’ato…
ZIO UMBERTO Si, pure questo. Che stai facendo?
ZIO LEOPOLDO Mi stavo leggendo l’oroscopo di questa settimana, ma questi rotocalchi da quattro soldi non sono attendibili, secondo me hanno dei modelli, delle frasi generiche già preparate .
ZIO UMBERTO Come gli hamburgher ‘e MacDonald..
ZIO LEOPOLDO Che ce azzecca Mac Donald?
ZIO UMBERTO Gli hamburgher….. so’ già preparati e so’ uguali per tutti.
ZIO LEOPOLDO Ma quanto sei fesso. (cessa sottofondo pioggia)
ZIO UMBERTO Tu vai appresso agli oroscopi Leopo’. Tu veramente ci credi?
ZIO LEOPOLDO E certo, tutta la nostra esistenza è governata dalle combinazioni astrali, solo che non è da tutti interpretarle in maniera esatta. Piglia a questi, si vede che non c’è un vero studio astrale, non c’è competenza in quello che scrivono.
ZIO UMBERTO Ma tu non ti leggi quella rivista mensile?…come si chiama…?
ZIO LEOPOLDO .”Le stelle ti guardano”. Quella sì che è una cosa seria, scientifica…
ZIO UMBERTO Embè..?
ZIO LEOPOLDO Embè…, embè…questo mese Sofia mi ha comprato “Eva”, e sì.. sulla copertina c’era Milly Carlucci col titolo “Torna ballando con le stelle” ‘a puverella stava così intronata, con tutto quello che è successo in un mese. Sta stunata mia nipote..
ZIO UMBERTO Infatti, anche se devo dire...Suor Rita l’ha aiutata ‘e tutte ‘e maniere.. , .meglio di una figlia..
ZIO LEOPOLDO Acquario Suor Rita, gran segno. Va molto d’accordo con il Leone.Ma loro dove stanno?
ZIO UMBERTO Stanno tornando con la macchina. Meno male, pare che ha smesso di piovere. Ma chi sa a che ora arrivano, quello tra funerale e pioggia ce steve ‘nu casino ‘e macchine che non ti dico. Non si camminava. Poi dovevano andare dal notaio… Io me ne so’ venuto a piedi dal cimitero. Quattro passi..
ZIO LEOPOLDO Quattro passi? Sono oltre 5 Km.
ZIO UMBERTO Embè, che mi fai a me. Io ne faccio venti al giorno.
ZIO LEOPOLDO Tu qualche giorno ci rimani. O te vengono a prendere in un campo di tennis con l’autombulanza o te trovano muorto in mezzo a una strada.
ZIO UMBERTO (Leggendo dal cellulare) Tie’ tie’,
ZIO LEOPOLDO E sì, fai gli scongiuri..
ZIO UMBERTO Ma qua’ scongiuri,.. dico tiè tiè ..125 commenti di condoglianze .. Guarda qua..è una apetose… apeotosi…apio..ap.. comme cazzo se dice…
ZIO LEOPOLDO Apoteosi..
ZIO UMBERTO E’, sì, ..quello…senti che ha scritto il Presidente della Società Sportiva dove corro io…”La tua resistenza, la tua forza che sempre ti conduce al traguardo ti sosterrà anche in questo grande dolore per la perdita della cugina Cristina. Ti siamo vicini. Condoglianze.” Capito? Tu te ne vieni:… a piedi dal cimitero… A piedi dal cimitero! E dopo mi preparo e mi vado a fare altri 10/12 km….devo scaricare.Cristina se n’è andata..e non torna più.(Leopoldo si è addormentato e non lo segue più. Umberto lo vede) S’è addurmuto, guarda llà, diabetico, ‘ncoppa a ‘na seggia a rutella, ‘nzallanuto,circolazione compromessa, non può mangiare quasi niente…io me domando uno così …che ce campa a fa’? Invece di Cristina che tutto sommato stava bene..ecco: nun puteva murì’ isso…
ZIO LEOPOLDO (lo ha sentito) Potevi morire pure tu… però. Non si sa, non lo posssiamo sapere. Si vede che era il turno di Cristina.
ZIO UMBERTO Ah staie scetato. Mi hai fatto la finta.
ZIO LEOPOLDO I colpi di sonno diabetici sono intensi ma di brevissima durata, molto inferiori a quella delle catalessi causate dai social sui quali ti abbandoni. Dicevo ..era il turno di Cristina. Vedi, io ho sempre immaginato che nell’al di là ci sia una specie di immenso ufficio con due enormi scaffalature una bianca e una nera, la nascita e la morte. Gli esseri umani sono sempre gli stessi, dall’inizio del mondo, ognuno ha un codice col suo percorso. Veniamo riciclati, appena uno muore il suo codice viene disattivato nello scaffale della morte e riattivato in quello delle nascite, ma così a caso, in un percorso diverso, nazionalità, colore della pelle, sesso, viene tutto azzerato e si riparte col nuovo percorso. Capisci? (lo guarda) Nun me pare. E tu dal notaio non ci sei andato?
ZIO UMBERTO A fare che? Mia cugina nun teneva niente, io non sono un erede diretto e poi, pure se teneva quacchecosa non l’avrebbe lasciato certo a me.
ZIO LEOPOLDO E già..
ZIO UMBERTO Cugino scapolo e solo, sto qua solo perché Zia Gesualda non mi volle lasciare solo alla morte di mia madre mi accolse in casa sua, ah quella Zia Gesualda, son gli zii che aiutano i nipoti, mica il contrario. Qualche anno dopo, salute a nuie, morì pure lei e Cristina, che intanto aveva avuto a Ettorino non se la sentì …di escludermi e rimasi con lei.
ZIO LEOPOLDO Intanto è morta e non ha mai voluto dire a chi era figlio Ettorino.
ZIO UMBERTO Figlio di un grande amore, ..come diceva lei. Poi arrivò Sofia e si portò a te appresso e la famiglia si allargò.
ZIO LEOPOLDO E che vuol dire.Che doveva fare? Doveva cacciarmi? Lei quando rimase orfana se ne venne a casa mia e l’abbiamo cresciuta noi, io rimasto vedovo, dove dovevo andare? I figli lontani, diabetico, paralizzato dall’incidente….., e po’ a Sofia le passo la pensione, ‘na bella pensione, …, io ho lavorato!
ZIO UMBERTO Pure io tengo la pensione…
ZIO LEOPOLDO Sociale..
ZIO UMBERTO Sociale, e che differenza fa?
ZIO LEOPOLDO 1200 euro.., tra i tuoi 400 e i miei 1600
ZIO UMBERTO Che c’entra? Tu costi pure di più.., e scusa : medici, terapie, medicinali…io sono sano come un pesce..
ZIO LEOPOLDO Come una remora!
ZIO UMBERTO E che cos’è?
ZIO LEOPODO Un pesce! Vive nei mari tropicali, si attacca ad altri animali marini, squali, delfini , balene oppure allo scafo delle navi.
ZIO UMBERTO Spiritoso, la mia pensione è bassa ma la verso tutta in casa e sostengo tutti i miei sfizi con il grussoletto che ho messo da parte in tanti anni di lavoro…
ZIO LEOPOLDO Grussoletto?
ZIO UMBERTO E’ una parola bolognese , statte zitto.
ZIO LEOPOLDO (ride) Tanti anni di lavoro senza mai versare un soldo di contributo..
ZIO UMBERTO Lavoro autonomo..
ZIO LEOPOLDO Si dice ..”in nero”… e meno male che tieni a tuo nipote che è impiegato all’Agenzia delle entrate. (si addormenta)
ZIO UMBERTO Uèèè, stamme a sentì’.., ascoltami bene, mo’ te lo dico io le cose come stanno(si accorge del colpo di sonno)S’è addurmuto, quanno sta ienne ‘a pezza ‘e sotto se addorme..
ZIO LEOPOLDO (risvegliandosi) No …era finito il round..
ZIO UMBERTO E comunque meglio che non sei venuto alle esequie…
ZIO LEOPOLDO Come facevo..in queste condizioni…
ZIO UMBERTO Infatti, quelli se si te vedevano te tenevano llà.. perché se chiudi gli occhi mi sembri uno che è morto da tre giorni. (un silenzio)
ZIO LEOPOLDO Te lo dico sempre, sei come tutti i “Pesci” vuoto e privo di spirito.
ZIO UMBERTO Si è visto qualcuno stamattina?
ZIO LEOPOLDO E chi doveva venire, stavano tutti al funerale. Le visite degli assenti incominceranno nel pomeriggio, domani. Ha bussato uno, io me credevo ca era già ‘na visita, sono andato ad aprire ed era un testimone di Geova, l’ho fatto entrare, stavo solo, ho pensato ..almeno me faccio ‘na chiacchiera, gli ho offerto pure un biscottino, volevo parlare un poco…ho detto: dite! Chillo ha risposto: veramente non so che dire, siete la prima persona che mi ha fatto entrare…, si è alzato e se ne andato. ( di nuovo silenzio, Zio Umberto riprende a smanettare col suo cellulare) E comunque che ci vuoi fare, questa è la vita..poveretta, in 4 mesi, chi se lo credeva.
ZIO UMBERTO Io quando ebbe il primo isctus lo pensai che le cose non si mettevano bene, perdita della parola e della memoria, con la seconda botta, quando perse l’uso delle gambe io lo dissi: questa oramai non campa molto.
ZIO LEOPOLDO L’hai secciata, povera donna, era giovane… …
ZIO UMBERTO Che c’entra, quello si vedeva. (legge sul cellulare)Storia dei faraoni d’Egitto, metti “mi piace”, ma scusa …non stanno a Capri?
ZIO LEOPOLDO Chi?
ZIO UMBERTO I faraoni?
ZIO LEOPOLDO Faraglioni
ZIO UMBERTO Qua sta scritto faraoni..
ZIO LEOPOLDO ..eh! stavano in Egitto…
ZIO UMBERTO Appunto, nun stanno a Capri…?
ZIO LEOPOLDO A Capri ci stanno i Faraglioni, in Egitto i Faraoni..
ZIO UMBERTO E nun so’ la stessa cosa?
ZIO LEOPOLDO No.
ZIO UMBERTO Aggio saputo ‘n’ata cosa. (clicca) Mi piace!(torna al suo cellulare, Leopoldo lo osserva e poi riprende a sfogliare la rivista)
Scena 3^(Zio Leopoldo, Zio Umberto, Giancarlo)
GIANCARLO (giovane sui 30 anni, impacciato e goffo, figlio di Ettorino. Vive una religiosità esasperata col timore del peccato. La sua cosa più importante è la collezione di santini. Entra da sx.) Buongiorno Zio Umbe’, buongiorno Zio Leopo’, la pace sia con voi.
ZIO LEOPOLDO Ue’ Gianca’, siete arrivati?
GIANCARLO Io solo e la signora Aurora, Papà e mamma, si so’ fermati a fare benzina.
ZIO UMBERTO E Aurora stava con la sua macchina?
GIANCARLO Si, Aurora stava con la sua macchina, si, con la sua macchina. Io me ne so’ venuto con lei.
ZIO LEOPOLDO E suor Rita?
GIANCARLO Ah sì, suor Rita, suor Rita sta con papà e mamma.
ZIO LEOPOLDO Ma tu non sei andato dal notaio?
GIANCARLO No, io non sono andato dal notaio, mi sono fermato alla Chiesa di San Gaetano e mi son detto un Rosario mentre li aspettavo.
ZIO LEOPOLDO Bravo. (muovendosi con la carrozzinaverso il corridoio)Gianca’ mi vuoiaiutare un momento? Devo andare in bagno.
GIANCARLO Certo che ti voglio aiutare un momento Zio Leopo’, devi fare cacca o pipì? (lo segue)
ZIO LEPOLDO Quante domande, classico del Leone. Devo andare in bagno Gianca’, iamme vieni.(esce a sx)
GIANCARLO Andiamo. (lo segue asx)
ZIO UMBERTO (Solo col suo smartphone) Ancora con questa coppa del mondo? Avrete vinto pure la coppa del mondo, ma il bidet non lo avrete mai. (legge)……Questa è bella…”Se aspetti che tua moglie cambi, meglio che cambi moglie”.. .. è proprio vero..meno male ..io non ne ho voluto mai sapere….,, guarda ‘stu cretino che scrive…. “Le città le potrebbero costruire in campagna, almeno l’aria è più pura…” bo’ certa gente è proprio stupida.., ma forse voleva fare una battuta…,(legge)
GIANCARLO (rientrando) Si fa sempre più pesante, spostarlo è una faticata. Ha ragione mammà.
ZIO UMBERTO Già fatto?
GIANCARLO Io o lui? Io si! Lui non so, mica lo devo assistere, quando ha finito mi chiama. Zio Umbe’. Lo sai Don Luigidella chiesa di San Gaetano mi ha dato il Santino di San Nicezio(la mostra)
ZIO UMBERTO E’ un santo?
GIANCARLO E certo. Vescovo di Lione, (legge)Di famiglia senatoriale, successe al vescovo Sacerdos del quale era nipote, il 19 gennaio 553.Era zio di San Gregorio di Tours, che ne descrisse la vita nella sua Vitae patrum. Dopo la sua morte gli furono attribuiti numerosi miracoli. Il vescovo Aetherius, che lo conosceva bene, contribuì alla diffusione del suo culto. Ricevette dal papa il titolo di Patriarca. Fu anche esorcista.
ZIO UMBERTO Io conosco a San Crescenzo, San Vincenzo…
GIANCARLO (estrae un mazzetto di Santini dalla tasca per sistemare il nuovo santino). Ah no, queste sono le femmine. (intasca il mazzetto e ne estrae un altro dall’altra tasca e sistema il nuovo santino) Questo santino era introvabile…
ZIO UMBERTO Eh, comme ‘e figurine d’’e calciatori…
GIANCARLO Ma quelle so’ collezioni laiche e peccaminose che servono solo per creare idoli terreni che mistificano il concetto stesso dell’adorazione.
ZIO UMBERTO Ua’ chesta è bella, mo’ la posto…puoi ripetere?
GIANCARLO Certo che posso ripetere: Le figurine dei calciatori sono collezioni laiche…
ZIO UMBERTO ..nun correre… (scrive) .. dei calciatori.. sono collezioni…laiche..
GIANCARLO …e peccaminose…che servono…solo per creare ..idoli terreni…che mistificano..
ZIO UMBERTO ..che mitisfi..misfit…aspetta questa è difficile ..fammi lo sprelling..
GIANCARLO ..Spelling…si’,….allora:……Milano,Imola,Sondrio,Torino, Imola,Firenze, Imola,Cagliari,Ancona,Napoli,Otranto....
ZIO UMBERTO Ah ecco qua, ci siamo fatti un bel giro d’Italia, ……dunque: mitisfi, miftis.. vabuo’… comunque l’ho scritta bene..vai avanti…
GIANCARLO ..il concetto…..stesso….dell’adorazione..
ZIO UMBERTO ..con la D o con la T?
GIANCARLO aDorazione…no aTorazione…,
ZIO UMBERTO …adorazione…
GIANCARLO ..Finito.
ZIO UMBERTO …Finita..?
GIANCARLO Che cosa?
ZIO UMBERTO Adorazione….è femminile!
GIANCARLO Ma finito non lo devi scrivere…l’ho detto perché era finito il…dettato…
ZIO UMBERTO Po’ ti faccio sapere quanti like mi mettono.
GIANCARLO Preoccupati di piacere a Gesù, invece di cercare consenso sui social..
ZIO UMBERTO Ma io a Gesù già piaccio, chillo esce pazzo pe’ me..
GIANCARLO Non essere blasfemo..
ZIO UMBERTO E che è? Blasfemo..
GIANCARLO “Oltraggiosamente irriverente nei confronti di una divinità o di una fede religiosa.”
ZIO UMBERTO Ma quando mai.., io scherzavo.., pure a Gesù le piaceva ‘e pazzia’, era ‘nu tipo pazziariello.
GIANCARLO Anche se scherzi, non mi pare il momento di scherzare…. La nonna è ancora calda.
ZIO UMBERTO A proposito, io poi me ne so’ andato… la cremazione la fanno oggi o lunedi?
GIANCARLO Lunedi, lunedi.., ogginon si poteva. Ne dovevano fare prima un’altra e il tempo non c’era.
ZIO UMBERTO E la bara dove l’hanno messa?
GIANCARLO Nella cappella all’ingresso. Che San Lorenzo la protegga.
ZIO UMBERTO E pecchè San Lorenzo?
GIANCARLO San Lorenzo è il protettore delle anime del purgatorio.
ZIO UMBERTO Sei informato…già sai che va in purgatorio Cristina?
GIANCARLO Che c’entra? Solo i santi… vanno direttamente in Paradiso…
ZIO UMBERTO Tengono la corsìa preferenziale. Inferno? No, eh?
GIANCARLO Chi la nonna? All’inferno? E perché?
ZIO UMBERTO Non era una santa..
GIANCARLO Ma neanche un’anima dannata.
ZIO UMBERTO E allora …aggiudicato..il Purgatorio. Mo’ sai che faccio, mi vado a mettere la tuta e me ne vado a fare un po’ di corsa.
GIANCARLO E te pare bello? Mo’ viene papà co’ mamma…., ho sentito la macchina nel viale, quello ha bisogno di un po’ di conforto, magari vuole parlare un poco, ..te ne vai?
ZIO UMBERTO A che serve piangere, Cristina non torna più. E vabbe’…vuol dire che mi faccio una decina di km. di cicletta così unisco l’unico al direttevole… (Contemporaneamente la voce di Zio Leopoldo dal bagno)
ZIO LEOPOLDO (d.d.)Giancarlooo, ho finito.
ZIO UMBERTO Vai a recuperare il delitto naufragato…. (esce a dx)
GIANCARLO Vengo Zio Leopo’, arrivo. ..mmhh…Il delitto naufragato…(esce a sx. di dentro incontrando Ettorino e il resto della famiglia che rientra, la sua voce )Uè mammà, ce l’avete fatta? C’è zio Leopoldo in bagno.
Scena 4 ( Ettorino, Sofia, Suor Rita indi Giancarlo e Zio Leopoldo)
SOFIA (d.d.)Vai tu? Grazie a mammà.
ETTORINO (dalla sx, sorretto comicamente a dx e a sx da Sofia e Suor Rita. Il suo pianto esageratamente disperato alternato a momenti di parlato fluido e sereno ne fa un personaggio grottesco. Sulla cinquantina.)Ecco quà, ecco quà, lo sapevo, hai visto Sofia? Mammina nun ce sta in casa.
SOFIA (Moglie di Ettorino. Donna sulla cinquantina, non si può definire assolutamente una bella donna, carattere ispido, predomina il marito che ne è evidentemente succube) E se sape ca mammina nun ce sta. La volevi trovare quà, la volevi? Mammina nun ce sta cchiù….
ETTORINO Nun ce sta cchiù? E’ o’ve’? Nun ce sta cchiù…
SOFIA No, mammina è morta!!!
ETTORINO (grottesco)Non lo dire, non lo dire. Povera mammina mia. Come potrò farmi capace. A chi la canterò la canzone la sera tornando dal lavoro, (canta)
Mamma, son tanto felice
perché ritorno da te...
La mia canzone ti dice
ch'è il più bel giorno per me!
Mamma, son tanto felice...
E lei rideva, rideva…e invece mo’ non ride più, non lo dite non dite che mammina è morta.
SOFIA E invece telo dico: è morta, è morta, defunta, perita, schiattata, passata amiglior vita, Suor Rita diglielo pure tu.
SUOR RITA (giovane suora, bella ragazza. Si trova in casa Capece perché ha assistito la povera Cristina nella sua malattia)Si Ettorino, su,su, non fate il bambino. Fatevene una ragione. La signora Cristina ci ha lasciato ma noi conserveremo nel cuore sempre il suo ricordo.
ETTORINO Sempre, sempre. E commeme posso scurda’‘e te mammarella mia bella bella.
SUOR RITA Su, sedetevi che mo’ facciamo un po’ di caffè.
ETTORINO E chi lo fa? Mammina non c’è. Sapete fare il caffè come lo faceva mammina?
SOFIA Iamme bello ia’ ca ‘o cafe’ so’ quatte mise ca ‘ ‘o faccio io e te ‘o staie bevenne. Ferniscele ‘e fa vuommeche e nun me scuccia’.
ETTORINO Vedi? Vedi come mi tratti? Tu nun me vuo’ bene.
SOFIA Sissignore, sulo mammina te vuleva bene. Assettete, io vaco a fa’ ‘o cafe’, si ‘o vuo’ te ‘o piglio e se no ce ‘o pigliamme sulo io e Suor Rita. (entrambi si liberano dei soprabiti)
GIANCARLO (rientrando da sx) Allora? Finito dal notaio?
SOFIA (a Giancarlo) Si, hai controllato se Zio Leopoldo si è asciugato bene?
GIANCARLO Certo mammà. L’ho seduto pure sulla carrozzella. (vedendolo arrivare da sx) Eccolo.
SOFIA Tutto a posto Zio Leopo’?
ZIO LEOPOLDO Tutto a posto.
SUOR RITA Vi siete annoiato?
ZIO LEOPOLDO Nel bagno? Oh Dio, nel bagno oltre a ….fare quello che si deve fare non è che ci sono molti altri motivi per restare, da stamattina questa è la terza volta che vado.
SUOR RITA Non dicevo questo. Dico vi siete annoiato a stare da solo?
ZIO LEOPOLDO Ah? No, un poco ho sfogliato questa rivista…che, Sofia..non è “Le stelle ti guardano”, un poco ho riposato.., poi è venuto Umberto.
GIANCARLO Vuoi andare un poco sul letto?
SOFIA O vuoi prima un goccio di caffè?
ZIO LEOPOLDO ‘O cafè? No, forse è meglio evitare..con questo movimento di pancia.
SOFIA Suor Ri’ allora io vado a fare il caffè. (esce)
SUOR RITA Lo fate voi? Va bene. Mo’ mi prendo prima il caffè e poi mi ritiro un poco in preghiera per l’anima santa della signora Cristina. Insieme a Giancarlo..è vero Gianca?
GIANCARLO Sicuro suor Rita, grazie alle nostre preghiere la nonna arriverà in Purgatorio con almeno 500 anni di indulgenze.
ETTORINO Grazie, grazie, figlio mio bello, vedrai che la tua cara nonnina ti aiuterà dal Paradiso.
GIANCARLO Papà ho detto Purgatorio, non ci allarghiamo..
SUOR RITA Infatti Ettorino, Giancarlo ha detto Purgatorio!
ETTORINO E quindi se lo ha detto Giancarlo…Gianca’ a papà, ma tu stai proprionella commissione? Dico..la commissione che sceglie..seleziona…Paradiso, Purgatorio , Inferno..
GIANCARLO E dalle, papà mo’ te lo spiego pure a te..la nonna ..santa donna nonostante tutto non meritava il Paradiso.
ETTORINO E perché..? Mammina non meritava il Paradiso?
GIANCARLO E no! Papà..solo i santi meritano il Paradiso.
ETTORINO Uh Gesù, tu mo’ lo hai detto che la nonna era una santa.
SUOR RITA Ha detto santa donna, è un modo dire per le persone buone..ma non talmente buone da essere santificate…
ZIO LEOPOLDO Persone che ci vanno vicino..a diventare santi…è giusto?
SUOR RITA Più o meno.
ETTORINO (ingenuamente serio) E quello poi in Paradiso non accettano raccomandazioni…., se no magari tu potevi fare qualcosa è vero? …e allora pregate, pregate per quella bella mammarella mia.. (riprende a piangere, poi vede Zio Leopoldo che ha avuto un colpo di sonno e batte le mani per svegliarlo)Zìo Leopo’…, scetate…scetate e prega.
Scena 5^( Aurora, Giancarlo, Ettorino, Sofia, Suor Rita,Zio Leopoldo)
ZIO LEOPOLDO (risvegliandosi) Allora che fa? Va in Paradiso o al Purgatorio?
ETTORINO Ae va buo’, (ironicamente) si sa domani , si deve riunire la commissione…
SOFIA (rientrando) Ecco servito il caffè.
ETTORINO E come sei spruceta. Almeno in certi momenti potresti essere più dolce, affettuosa.
SOFIA (ironicamente facendogli il verso) Tesoro quà sta il caffè, adesso te lo servo..ma staie attento che scotta…(poggia il vassoio e distribuisce le tazzine)
ETTORINO E non sfottere, uè quella mi prende pure in giro. Io ho avuto un dolore che più dolore non si può.
SOFIA Eh, comme ‘o dash, te arricuorde..un bianco che più bianco non si può. Ti devi fare forza adesso, ti devi dare coraggio. Che vuo’ fa? Vuo’ murì pure tu appriesso a mammina…., Pigliati il caffè.(Glielo porge, mentre Suor Rita si serve da sola e porge la tazzina a Giancarlo. Ettorino prende la sua tazzina e si siede)
AURORA (donna oltre la cinquantina, veste di casa, un pantalone da tuta e un maglione largo. E’ la vicina di casa, , nubile, amica della famiglia Capece e considerata una di loro.Saccente e per niente discreta. Entra dalla sx.)Vi state prendendo il caffè? Senza di me?
SOFIA Ecco quà, piglia Auro’
SUOR RITA Signora Sofia..e voi? Prendete il mio.
SOFIA No, nun ‘o voglio suor Ri, tengo un bruciore di stomaco…
ETTORINO Lo vedi? Tu fai così..ma poi.., il bruciore di stomaco…sarà il dispiacere…
AURORA (prendendo il caffè) Io penso cchiù ca sarà stato ‘o cannuolo ca te si mangiato quanno simme scise da ‘o nutaio.
SOFIA Infatti. Quello sarà stato.
GIANCARLO Ecco fatto, preso il caffè. Ringraziamo il Signore.(depone la tazzina, lo stesso fa Suor Rita)
AURORA Pe’ ‘nu cafè?
GIANCARLO Sempre bisogna ringraziarlo. Allora, Suor Rita , ci vogliamoritirare in preghiera.
ZIO LEOPOLDO Gianca’ aprimi prima la porta , me ne vado un poco in camera mia…tengo un poco di sonno.
AURORA E comme, Zio Leopo’, ‘o cafè vi porta sonno?
ZIO LEOPOLDO Non l’ho preso il caffè. . Io sono un Toro, e i Tori amano dormire e riposare perché quando son svegli consumano più energie degli altri.
GIANCARLO (apre la porta a dx) Ecco quà. Ce la fai da solo a metterti a letto?
ZIO LEOPOLDO Tranquillo, tengo il mio sistema. Con permesso. (esce a dx in carrozzella, Giancarlo gli chiude la porta alle spalle)
GIANCARLO Suor Rita… andiamo?
SUOR RITA Andiamo.
GIANCARLO Ci mettiamo nella camera mia.
ETTORINO Mo’ ve ne andate tutti quanti. Noi dobbiamo parlare di questo testamento.
GIANCARLO Prima la preghiera papà.
SUOR RITA Prima la preghiera.(escono a sx)
Scena 6^ (Aurora, Sofia, Ettorino)
AURORA Che brava ragazza ‘sta suora. Peccato che mo’ la perdete.
SOFIA E mo’ ce ‘a tenimme ccà, mammina non c’è più…’a monaca non serve più. (un lamento di Ettorino le preannuncia la solita frase.)Non lo dire, non lo dire…
ETTORINO Infatti, non lo dire, non lo dire.
SOFIA E comunque mi è sembrata sempre, come devo dire….troppo moderna come suora.
ETTORINO Che vuol dire, la chiesa si adegua ai tempi…. E poi a te te so’ antipatici tutti, dimmi ‘na persona ca ti è stata simpatica in vita tua.
SOFIA Comme a te ca subito t’’e fai cumpari e cumparielle.
AURORA E mo’ vulisseve attacca’ ‘ a solita tarantella, Ettorino è chiù alla mano, ‘nu carattere cchiù allegro, vivace, tu invece Sofia sei…
ETTORINO ..Una mutria eterna…
AURORA E allora, iamme fernimmele, rispettammo ‘o lutto, pe’ pranzo…preparo dinto addo me.
SOFIA E certo Auro’ si nun te costa, nuie nun putimme cucina’… almeno oggi. ‘O fatto è che se accumenciano ‘e visite, veneno e nun ce trovano.
AURORA E che veneno a ora ‘e mangia’. Vuie ‘nu munemto, quanno è ora trasite, mangiate e ve ne turnate, ccà. (guarda Ettorino afflitto) Ettori’ tu quacchecosa te l’hai ‘ a mangia’ però.
ETTORINO E come faccio. Come faccio. Lo stomaco, quà ‘o vi’ (indica lo stomaco)chiuso, ‘nzeppato. Nun ce trase un sorso d’acqua.
AURORA E vo’ dicere ca te vive ‘o vino.(ride) Iamme bello, vide d’’a fernì’. Lo so era tua mamma, ma nelle condizioni che stava dopo l’ictus.., dint’’a ‘nu lietto immobile..meglio , meglio accussì.
ETTORINO E’ vero, è vero, il Signore le ha voluto evitare le sofferenze, e quella capiva tutto, io la guardavo , lei mi guardava e mi parlava, e io la capivo. Senza parla’. Povera mammina mia , 74 anni…. giovane giovane…., quanto bene le volevo, quanto bene mi voleva..
SOFIA Assaie, si te vuleva bene , te diceva addo’ stanno ‘e 5 miliune invece e se mettere a fa gli indovinelli.
AURORA E’ vero, ma noi lo dobbiamo scoprire dove stanno questi soldi.
SOFIA E comme se fa? Non hai sentito il testamento? La soluzione era sul suo corpo: “Il corpo mio vale più di quello che avete sempre pensato” Il suo corpo, quello ..a quest’ora già sarà cenere.
ETTORINO Povera mammarella mia, ‘na piezzo ‘e femmena ridotta ora in un mucchio di cenere.
AURORA Certo che però tu, se avessi aspettato avresti potuto fermare la cremazione.
SOFIA E a quale scopo, comunque dal notaio ci saremmo andati dopo. Ma io li denunzio a quelli del comune.
AURORA E con quali prove? Perché?
SOFIA Che non ci hanno avvisato che la defunta aveva predisposto l’apertura del testamento prima della sepoltura o cremazione?
AURORA E che gli fai.La trovano sempre la pezza a colore, e poi….chi lo dice che la defunta non si fosse presa gioco di noi. Dove stanno le prove? Il suo corpo? Il suo corpo ormai è cenere…., ci fosse ancora..uno potrebbe tentare,che saccio… riaprire la bara …ma ormai è polvere a quest’ora..
ETTORINO ‘N’ata vota?!. Cenere, polvere….lo fate apposta.
AURORA (pensando) Idea! Si potrebbe tentare con una seduta spiritica.
SOFIA Giusto. Tu le sai fare, eri una medium.
AURORA Dovrei vedere ..se ancora riesco a mettermi in contatto… ci vuole energia…molta energia…
ETTORINO (impaurito) Volete fare un seduta spiritica? Ho capito bene? Voi volete fare una seduta spiritica? Volete mettervi in contatto con mammina?
AURORA Eh! Con il suo spirito!
SOFIA Ci facciamo dire dove stanno i 5 milioni.
AURORA Sempe se è vero. Pecchè è capace pure che ce ha pigliato pe’ culo.
ETTORINO E comme, nun po’ essere, chella a mammina ce piaceva ‘e pazzia’. Finitela con queste sciocchezze…
SOFIA Ma statte zitto, pruvammece, tanto tentare non nuoce . Io ci sto.
AURORA Ma si devono chiamare tutti. Quante cchiù simmme meglio è. Iamme, ca si truvamme ‘e 5 milioni ...allora si’ ca ce cantamme ‘a canzone..
ETTORINO “Mamma son tanto felice”?
AURORA Ma qua’ …(canta)
Viva la mamma ,
affezionata a quella gonna un po’ lunga..
SOFIA (canta a seguire)
Angeli ballano il rock ora…(chiama) Zio Umberto, Zio Leopoldo, ..
ETTORINO Ma voi che animali siete.., mammina è morta.., non lo dire non lo dire…,l’ho detto io stesso, mammina non è più viva e voi cantate…. E poi… canzoni rock…, (piange di nuovo)Mammarella bella bella…
SOFIA Truvamme ‘e solde e te facce vede’ comme cante pure tu.
ETTORINO (smette di piangere, prima riflette e poi ) ….e certo che 5 milioni fossero 5 milioni…..( canta anche lui)
E’ una libidine, è una rivoluzione,
Ciao mammma guarda come mi diverto,
ciao mamma guarda come mi diverto.
Iamme, facimme, (chiamando) Giancarlo, Suor Rita, (ad Aurora) Pure a Suor Rita, giusto?
AURORA Si, che fa ca nun ‘e de famiglia, manco io sono di famiglia, però quante cchiù simme meglio è, ce vo’ gente ca essa canusceva, ca teneva a fiducia, si no chella nun vene.
Scena 7^ ( Zio Leopoldo, Zio Umberto, Giancarlo, Suor Rita e detti)
ZIO UMBERTO (da sx col suo smartphone, in abbigliamento sportivo con asciugamano arrotolato intorno alcollo) So’ arrivato a 189 commenti con RIP
ETTORINO RIP?
ZIO UMBERTO E’ un acromio, acromonio,
ETTORINO Acronimo….
ZIO UMBERTO Bravo, acromino di Riposa In Pace..RIP, 189 , ed è mia cugina….figuriamoci se moriva qualche parente più stretto, dovevo aprire una pagina f.b. (si accorge che gli altri lo guardano con perplessità) Ch’è stato , perché mi avete chiamato?
ZIO LEOPOLDO (d.d.) Giancarlooooooo, la porta.
ZIO UMBERTO Vengo io. (va ad aprire a Zio Leopoldo che entra dopo un attimo con la sua carrozzella seguito da Zio Umberto che va ad inforcare la cyclette e comincia apedalare)
ZIO LEOPOLDO Che volete, avete chiamato?
SOFIA Dobbiamo fare una seduta spiritica
ZIO UMBERTO Niente di meno. Mo’ subito? Una seduta spilidica?
AURORA Dobbiamo scoprire Cristina dove tiene nascosti i soldi.
SOFIA Cinque milioni.
ZIO LEOPOLDO I soldi?
ZIO UMBERTO Cinque milioni?
ETTORINO L’ha lasciato scritto nel testamento, li teneva nascosti.
ZIO UMBERTO E dove stanno, non l’ha scritto?
ETTORINO Non lo poteva dire prima e manco lo poteva scrivere, era pericoloso …chi sa.., ci ha lasciato delle indicazioni per trovarli, dobbiamo guardare bene il suo corpo, “vale molto di più di quello che abbiamo sempre pensato”, ha scritto così…
ZIO LEOPOLDO Il suo corpo, ma quello lo hanno cremato, adesso sarà già cenere.
AURORA Infatti.
ZIO UMBERTO E volete fare una seduta spilidica?
SOFIA Ah ma allora nun era casuale, tu ‘a chiamme proprio accussì’Con la T, zio Albe’!
ZIO ALBERTO Setuta? Setuta spilidica? Nun so’ convinto.
SOFIA ..Seduta spiri-Tica..
ZIO LEOPOLDO Ma quella era scorpione.
AURORA E allora?
ZIO LEOPOLDO Si deve fare lo studio delle congiunzioni astrali, vedere se questo è il momento adatto, se no quella è capace non viene.
AURORA Che ce azzecca, chella è morta.
ZIO LEOPOLDO Gli astri governano tutto ..anche l’al di là, in modo preciso, saggio e matematico.
ZIO UMBERTO Peccato che non governano l’Italia...
GIANCARLO (da dx con suor Rita) Avete chiamato?
SUOR RITA (dalla dx dietro Giancarlo, con la Cornetta visibilmente in disordine) E’ urgente? Stavamo alla quarta posta. (sguardo perplesso di tutti con conseguente attimo di silenzio)
ETTORINO (facendo cadere l’imbarazzo) Ma questo copricapo che portate voi suore come si chiama?
SUOR RITA Per le altre suore si chiama semplicemente velo, ma per noi Suore Ospedaliere del Sacro Cuore di Gesù si chiama Cornetta, anticamente infatti aveva la forma di due ali ai lati del viso, due corne…
ETTORINO Ah ecco, e allora aggiustatevi la Cornetta..
SOFIA Dobbiamo fare una seduta spiritica a mamma, la nonna ha lasciato 5 milioni, stanno nascosti, l’ha scritto nel testamento, in vita però non ci poteva dire dove stavano.
ETTORINO Era pericoloso.
AURORA Me sa che saranno soldi sporchi.
ETTORINO Devi vedere dove li ha nascosti…e poi, sicuramente li avrà messi in un busta.
SOFIA (attimo di silenzio , tutti lo guardano) Ma io ‘e vote nun saccio come fai a fare il funzionario all’Agenzia delle Entrate.
ZIO UMBERTO Veramente Ettori’, quanto sei fesso, lo sanno tutti che i soldi so’ sporchi, passano tante mani….
GIANCARLO Fatemi capire.
SUOR RITA Seduta spiritica?
ZIO LEOPOLDO E voi per questo vi volete mettere in contatto? Per farvi dire…. Dove stanno i soldi, ma ve l’ha scritto! O mi sbaglio?
AURORA “Il mio corpo vale molto di più di quello che avete sempre pensato.
SOFIA Ma il suo corpo è cenere a quest’ora.
ETTORINO (un nuovo straziante, grottesco pianto) Poveramammina mia, cenere sei e cenere diventerai.
GIANCARLO Ma la religione Cristiana è contro, non ammette la sedute spiritiche.
SUOR RITA (intervenendo, celatamente intenzionale) Ma se questo potrebbe essere un sistema per alleviare …le difficoltà economiche della famiglia, insomma ..se fatto a fin di bene.
ETTORINO Difficoltà economiche?
SUOR RITA Non ne avete?
ETTORINO Ringraziando Iddio…
SOFIA Vabbuo’ suor Rita ha ragione, ‘na cosa ‘e solde ‘ e cchiù è sempe bona.
ZIO UMBERTO Ha ragione, il gioco cade la candela.
AURORA E ghiamme facimme. Iamme Zio Leopo’..
TUTTI S’è addermuto.
ZIO LEOPOLDO (risvegliandosi) Ch’è stato. (campanello esterno)
TUTTI E chi sarà?
ETTORINO Mammina? Già sta ccà?
GIANCARLO Vado io. (esce. Zio Umberto scende dalla cyclette. Tutti vanno verso l’uscio)
Scena 7^(Tutti più Lo Ticco)
GIANCARLO (dopo un tempo. D.d.) Prego accomodatevi, l’impermeabile datelo a me. Di là prego.
LO TICCO (Da sx. Può avere qualsiasi età. Veste giovanile, con camicia e cravatta. Occhiali alla moda. Soffre di un fastidiosissimo tic. che lo obbliga, di tanto in tanto, a girare la testa, a scatti, verso sx, cosa che creerà simpatici siparietti a soggetto.Parla in maniera frenetica ) Buongiorno, buongiorno a tutti. Con chi devo parlare.?
ETTORINO E che ne sappiamo. Scusate voi chi siete?
LO TICCO Ah giusto non l’ho detto. Non l’ho detto? Non l’ho detto!
TUTTI Non lo avete detto.
AURORA Se si tratta di sport , parlate con questo qua, Zio Umbero, di astri? Ci sta zio Leopoldo. Per le tasse ci sta, questo, lo vedete? Ettorino, il marito della signora, per argomenti vari e consulenze su tutto potete parlare con me amica di famiglia, meglio di una figlia, di una madre e di una sorella, sono Aurora. Santi, beati e argomenti religiosi il figlio della signora, Giancarlo o suor Rita, rispettivamente mezzo prete e mezza monaca.
ETTORINO Per tutto il resto parlate con lei, mia moglie Sofia, governatrice assoluta della casa.
LO TICCO Io non capisco, veramente non capisco. Forse state scherzando o vi prendete in giro a vicenda.
ZIO UMBERTO Non ci fate caso, parlate, siamo una famiglia un poco erotogenea. Però presto che io sto sudato, devo fare ancora il defaticamento e poi la doccia.
LO TICCO Io sono venuto a parlare della defunta.
ETTORINO Mammina, mammina mia? Che è stato , che è successo? Dite a me.
LO TICCO (presentandosi) Dunque, Lo Ticco.
ETTORINO (distratto) E ditelo
LO TICCO Che cosa? (allunga la mano) Lo Ticco.
ZIO UMBERTO Lo abbiamo visto. Il ticco, volete dire?
LO TICCO Nossignore, Lo Ticco.
ETTORINO Eh, ma si dice il Ticco, voi avete il ticco. Ce ne siamo accorti..
LO TICCO Io, io mi chiamo Ubaldo Lo Ticco e sono funzionario del Comune ai servizi cimiteriali. Ma scherzate o facite overo? Se scherzate, non mi pare il caso, per essere in lutto tenite ‘na bella capa fresca.
ETTORINO No, scusate! E’ che stiamo frastornati.
SOFIA E quindi siete venuto per mia suocera, buonanima?
AURORA E che volete?
GIANCARLO Che è successo?
SUOR RITA Fateci capire?
ZIO UMBERTO Di che si tratta?(batte le mani davanti al viso di Zio Leopoldo che ha avuto l’ennesimo colpo di sonno)
ZIO LEOPOLDO (risvegliandosi) Dite!
LO TICCO (dopo un attimo di perplessità e dopo l’ennesimo scatto della testa) Ma voi parlate sempre a cottimo?
ETTORINO Non li pensate. Dite a me. Che ha fatto mammina?
TUTTI E’ morta.!
LO TICCO Infatti, che ha da fa? Chella è morta! Ma pecchè non lo sapete?
ETTORINO (solito urlo) Non lo dite, non lo dite. Certo che lo so, ma non lo voglio sapere.. Mi volete spiegare?
LO TICCO E se mi fate parlare.
SOFIA Dite.
AURORA Vi ascoltiamo.
GIANCARLO Siamo tutti orecchie.
ZIO UMBERTO Iate avanti.
SUOR RITA Vi preghiamo.
LO TICCO (dopo un nuovo comico attimo di perplessità) Manca ‘o nonno.
TUTTI Sta dormendo.
AURORA Ave ‘e colpe ‘e suonno, è diabetico.
SOFIA E comunque non è il nonno, è mio zio.
ETTORINO E lo volete far parlare?
LO TICCO Infatti.
TUTTI Silenzio.
LO TICCO Dunque, ascoltatemi, al cimitero è caduta una frana , con tutta questa pioggia, avete visto? (scatto della testa asx, tutti vanno alla finestra)
ETTORINO Che dobbiamo vedere?
LO TICCO Niente, cioè voglio dire avete visto….in senso lato: avete sentito? Ecco. Ma non alla finestra, tornate. Dico : avete saputo?
TUTTI No!
LO TICCO Una frana di grosse dimensioni, tutto il cimitero è stato sommerso di pietre e fango.
ETTORINO E..ci sono morti?
LO TICCO Al cimitero? E certo!
ETTORINO Uh Gesù, e quanti?
LO TICCO Al momento sono 645.
ETTORINO Una tragedia.
LO TICCO Aspettate , ma che state capendo? La frana non ha fatto morti.
TUTTI Aaaaah! Meno male!
ZIO UMBERTO 645 morti, sono quelli di casa.
ETTORINO Volevo dire. Noi stamattina siamo stati là che abbiamo fatto il funerale di mammina. E mammina?
SOFIA E’ caduta la frana e l’ha atterrata. Avimme fatto cchiù ammpressa.
LO TICCO Niente affatto. Mammina, cioè la povera defunta Cristina…
ETTORINO Capece, come me. Io tengo il suo cognome, io sono figlio di madre nubile.
SOFIA E ‘o signore che ce ‘n’importa? Andate avanti.
LO TICCO Difficile, molto difficile. Allora, la frana ha diviso il cimitero in due. Da un lato la cappella e il cortile di ingresso, e dall’altro tutte le tombe e la camera di cremazione che sta in fondo a tutto.
ETTORINO E quindi adesso non si possono prendere le ceneri di mammina?
LO TICCO Magari. La sig.ra Cristina, la sua bara voglio dire, stava ancora da questa parte, gli addetti, evidentemente, dopo che ve ne siete andati, aspettavano che smettesse di piovere per eseguire la cremazione.
TUTTI E allora?
LO TICCO (solito attimo di perplessità) Stavolta , ha partecipato pure lo zio. Steve scetato. E allora, allora la cremazione non si è potuta eseguire. Si deve aspettare, si deve attendere che la frana venga rimossa e si facciano le dovute verifiche.
ZIO UMBERTO E quindi?
LO TICCO (rivolto agli altri) Vi ha preso sul tempo. E quindi la bara non può restare là, ne tanto meno la possiamo portare in chiesa, capirete tanti giorni.., allora o si trasferisce ad un cimitero vicino per otto , dieci giorni oppure, questa è una mia idea, ve la dovete tenere in casa, la legge ce lo consente.
TUTTI ( dopo un momento nel quale tutti si guardano tra loro)La seconda che avete detto.
LO TICCO Vedo che siete tutti d’accordo, naturalmente sarà praticata la tanatoprassi.
ETTORINO E che cos’è, le fanno male a mammina?
GIANCARLO Nossignore papà. E’ un trattamento "post-mortem".
SUOR RITA Consiste nella conservazione del corpo dopo la morte.
AURORA Come fanno con i Papi, i Re, personaggi famosi.
ZIO UMBERTO Eh! Che allestiscono la camera al dente.?
ZIO LEOPOLDO Ardente.
ZIO UMBERTO Quelli so’ gli spaghetti.
LO TICCO (con pazienza) Dunque.Il corpo nelle ore successive alla morte subisce una veloce trasformazione, vi è la fuoriuscita di liquidi organici e la presenza di vapori nauseanti. La tanatoprassi prevede un'iniezione nel sistema arterioso di un fluido conservante e una serie di cure estetiche che consentono di mantenere un'immagine integra del defunto, ritardando per alcune settimane il processo di decomposizione.
ETTORINO Altre siringhe? E nun le abbasteno quelle che si è dovuta fare in vita, pure da defunta. Povera mammarella mia. E che avimme ‘a fa, si le fanno bene.
SOFIA. A posto! Siamo d’accordo.
ETTRORINO Madonna,a me me fa impressione, mammina ‘n’ata vota a casa.
SOFIA Procedete. Fate tutto voi?
LO TICCO Certamente . (scatto della testa)
ZIO UMBERTO Si o no?
LO TICCO Sissignore, sto dicendo.(scatto della testa)
ZIO UMBERTO Ma voi prima dite si e poi dite no.
ETTORINO Ma quello è il ticco.
ZIO UMBERTO Lo Ticco, ha detto che si chiama Lo Ticco.
ETTORINO Ma questa volta è il ticco.
LO TICCO (sospirando)Va bbuo’ arrivederci, io vado. Entro stasera il defunto torna a casa. Vi saluto. (fa per uscire)
TUTTI Va bene.
LO TICCO Ma,… sappiate che la bara non può essere aperta. E’ reato. Ci vediamo più tardi.Che vuo’ fa, questa frana non ci voleva. Vado. (esce)
TUTTI (si guardano tra loro poi in coro ) Ah!!!!
SOFIA (Accompagnandolo)Aspettate. Ma spiegateci, noi ci dobbiamo organizzare.
ETTORINO (seguendo la moglie insieme agli altri tranne Suor Rita) Infatti. Se non possiamo aprire la bara, certo non la possiamo mettere a letto
SUOR RITA (rimasta sola estrae un cellullare da sotto la tonaca e fa un numero, aspetta) Pronto? So’ Deborah. Ascolta: il defunto torna a casa. Eh, sì. Poi ti spiego. (Buio. Una musica accompagna la chiusura del sipario)
Fine primo atto
SECONDO ATTO
La stessa scena del primo atto, il divano è stato rimosso. Al centro , ora è piazzata una bara chiusa, poggiata su un basso catafalco, agli angoli alcune fioriere e intorno almeno 5 sedie. La scena è illuminata solo da due lumini alti posti sulla bara che è coperta da un merlettato bianco, così da farla apparire una specie di altare. Intorno alla bara, seduti con le mani unite a catena ci sono in testa Aurora, alla sua dx Sofia , suor Rita e Zio Umberto, a dx. Ettorino, Giancarlo e Zio Leopoldo.
Scena 8^(Aurora, Ettorino, Sofia, Giancarlo, Suor Rita, Zio Umberto, Zio Leopoldo e Giancarlo)
AURORA (con gli occhi sbarrati rivolti al cielo, come in trance)Ascoltaci anima pura di Cristina.
SOFIA Pura? Non esageriamo.
AURORA E comme aggio dicere? Anima dannata?
ZIO UMBERTO No, neanche, questo no! Ma non c’è una via di mezzo?(notifica di watsapp al suo cellulare. Legge.)Ah, già io tengo un doppio, tra mezz’ora devo stare al circolo del tennis, spicciamoci allora.
ETTORINO Finitela, ‘a vulite fa dicere? Quella mammina era permalosa, vede ca pazziammo e nun vene.
GIANCARLO E po’ Aurora, se proprio vuoi un vero aiuto per metterti in contatto con la nonna,devi invocare tutti i santi del Paradiso, prima tutti i santi! Io tengo tutti i Santini con me, se vuoi te li vado a prendere.
ZIO LEOPOLDO Io dico che è sbagliato l’orario, si doveva fare verso mezzanotte , quando il suo segno dello scorpione non ha ostacoli tra sé e il mondo dell’al di là.
SOFIA E pecchè a mezzanotte?
ETTORINO Ci sta meno traffico Sofiia. (tutti lo guardano) O no? No!
ZIO LEOPOLDO ‘O traffico.. , che ci azzecca? E già, chella mo’ ‘a via Lattea è comme l’autostrada del sole.
AURORA E me vulite fa fa?
SUOR RITA A me non sembra una buona idea, e, come diceva giustamente Giancarlo, dobbiamo partire dai santi, sono loro che ci devono dare, se vogliono, l’accesso al Paradiso.
ETTORINO Ma quella è andata al Purgatorio, l’ha detto Giancarlo, solo i santi vanno in Paradiso, (piange) e mammina non era una santa! Ma dite la verità! Mammina non era una santa? (batte le mani sulla bara) Mammina, tu non eri una santa! Capisci?
SOFIA E nun sbattere ‘sti mane ‘ncoppe ‘ a bara.
ZIO UMBERTO Se no se sceta!
ETTORINO E smettila Zio Umbe’ ca io me impressione. Oh! Io, io faccio già tanto pe’ me ‘o scurda’ ca ca dinto ce sta mammina e tu me lo ricordi.
SUOR RITA Vi prego procediamo, se no me ne vado.
GIANCARLO Si ma prima raccogliamoci in preghiera.
AURORA E raccogliamoci in preghiera.Suor Rita portate voi?
SUOR RITA Va bene. Ave Maria…( chiude gli occhi e si mette a pregare, tutti la imitano, dopo un poco)Padre nostro..(c.s.)
ZIO LEOPOLDO (interrompendo)Gianca’ devo andare in bagno.
GIANCARLO Zio Leopo’, cacca o pipì?
ZIO LEOPOLDO Cacca liquida Gianca’ fai presto.
SOFIA ‘N’ata vota? Ma che tiene Zio Leopo’, da quando hanno portato la bara questa è la terza volta.
ZIO LEOPOLDO (avviandosi con la carrozzella) E sto male con la pancia.
ZIO UMBERTO La seduta spiri….tttica le porta ‘a diarrea.
GIANCARLO (lo segue) Voi intanto pregate. (escono a dx)
ETTORINO Ma che seduta spiritica ‘e ‘merda ….stamme facenno.(notifica fb sul cell. Di Zio Umberto. Legge.)
AURORA Però Umbe’, almeno in questi casi ‘o putisse stuta’ ‘stu coso.
ZIO UMBERTO No se ne parla proprio, io devo stare al pasto con la vita.
TUTTI E metti ‘o silenzioso.
ZIO UMBERTO E già, così una cosa la leggo tra mezz’ora? E la compntorietà…la contepiora..ae’la con-tem-pora-neità? Ecco!
AURORA Iamme annanze.
SOFIA E che facimme? Senza zio Leopoldo?
AURORA Nun fa niente, tanto chillo pure s’addorme. Preghiamo.(tutti assorti in preghiera, dopo un tempo) Va buo’ basta! Strignite ‘e mane e desiderate ardentemente ‘e senti’ a Cristina.
ETTORINO Non la possiamo vedere? Almeno sulo ‘n’ata vota?
GIANCARLO (tornando da dx.)Eccomi quà
SOFIA Miettete ‘ncatena.
ETTORINO Io me metto ‘n paura!
AURORA ‘N catena, ‘n catena(Con voce disumana) Anima di Cristina, accogli il nostro desiderio con benevolenza, anime del purgatorio adoperatevi affinchè la nostra congiunta possa tornare tra viventi e rispondere alle nostre domande. Ascoltateci. Ascoltateci. Iamme , tutti insieme: Vieni Cristina, noi ti vogliamo.
TUTTI Vieni Cristina noi ti vogliamo.
AURORA Vieni Cristina , noi ti aspettiamo.
TUTTI Vieni Cristina , noi ti aspettiamo.
AURORA Vieni Cristina, noi ci siamo.
TUTTI Vieni Cristina, noi ci siamo.
Scena 9^(Signora Orsola e detti , meno Zio Leopoldo)
SIG. RA ORSOLA (donna sulla cinquantina, elegantemente vestita e ben truccata, occhiali scuri) (d.d.) ‘Nci siete? Io vi sendo. ‘Nci siete? Si puòte?
ETTORINO (terrorizzato) Mammina? Già stai ccà?
AURORA Zitte, zitte tutte quante, se no se ne va, continuate.
GIANCARLO I santi, invochiamo i santi. Santa Genoveffa da Parigi protettrice delle alluvioni, San Volfango da Ratisbona protettore degli apoplettici, Sant’Elena imperatrice protettrice delle bufere, San Patrizio Protettore delle anime all’inferno..
ETTORINO Mammina va in purgatorio…
AURORA Mo’ basta co’ ‘e santi. Continuiamo a invitarla. Vieni non ci lasciare, prima del tuo passaggio definitivo tra le anime del purgatorio accogli la nostra supplica, vieni.
SIG. RA ORSOLA (entrando alle spalle) Posso entrare?
AURORA Presentati.
SIG.RA ORSOLA Eccomi qua!Io sono Orsola.
ETTORINO (vedendola per primo)Ma chesta nun è mammina (si alza e arretra, gli altri terrorizzati si alzano allontanandosi dalla bara, in quel momento la voce di Zio Leopoldo dal bagno)
ZIO LEOPOLDO Giancarlooooo, ho finito.
ORSOLA No, io sono Orsola. Ma state al scuro?
SOFIA (riprendendosi) Ma chi siete?
ZIO UMBERTO (correndo all’interruttore) Arapimme ‘a fenesta. Accendiamo la luce?
AURORA Noooo! Fermo!Si blocca la trasmigrazione.(Zio Umberto si ferma)
ZIO UMBERTO Che se blocca?
ORSOLA Trasmigrazione? E che è?
ETTORINO (dissimulando non volendo rivelare )No niente, teniamo gli uccelli in casa ca vanno e veneno, e adesso se ne stanno andando …, trasmigrano continuamente.
SOFIA Ma sì, accendiamo la luce. Auro’ che dici? Le preghiere le continuiamo dopo. Adesso abbiamo visite. (Zio Umberto esegue)
ORSOLA Ma…. vi siete appaurati? Stavate pregando?
ETTORINO ..una specie..,
ORSOLA Voi mi dovete perdonare, ma la porta era acchiantata, ho chiamato, nessuno mi ha risposto! E io non vedendo il campaniello…ho fatto la scostumata…., (vedendo Suor Rita) oh Suor Rita… e tu che ci fai quà?
SUOR RITA Ci conosciamo?
ORSOLA E come..? Non mi arriconosci? Guardami bene, sono Orsola? Non mi arrriconosci? Non ti arricordi?
SUOR RITA (come riconoscendola all’improvviso)Ah, si..Orsola, come , si mo’ ricordo.(si abbracciano bisbigliando qualcosa)
SOFIA La conosci?
SUOR RITA Si, come non la conosco lei era…. Era…
ORSOLA (intervenendo) Ero? Songo! Io songo un amica della povera Cristina, a Suor Rita l’ho accanusciuta una volta che andavo a trovare Cristina allo spitale.. (grottescamente) Ah Cristina, Cristinella mia…perché, perchè ci hai lasciato. Fatevi abbracciare, vi presento le mie più sntite condoglianze. (abbraccia tutti) Vi prego araperite la bara fatemela vedere. (piange ridicolosamente)
ETTORINO (anche lui piangendo ) Non si può, non si può: E’ reato.
ZIO LEOPOLDO (dal bagno ancora più forte) Giancarlooooo, ho finito.
SOFIA Va a piglià’ a Zio Leopoldo dal bagno Gianca’.
GIANCARLO Vengo. (esce a dx).
SOFIA (a Orsola che si ricompone) Tengo a mio zio con la diarrea.
ETTORINO Sta sulla carrozzella.
ORSOLA Con la diarrea? Sulla carrozzella?
AURORA No nel bagno!
ORSOLA E che ce azzecca ‘a carruzzella?
ETTORINO No, voglio dire ..perciò chiama a mio figlio..
ORSOLA Perché tiene la diarrea o perché sta sulla carruzzella?
ETTORINO La seconda. Sta sulla carrozzella perché è paralizzato.
ORSOLA Ah , è ciunco. Poverino.
ETTORINO Vabbuo’ se ci volete spiegare chi siete e che volete..
ZIO UMBERTO Guardate se la seduta spilidica non si fa più, io me ne vado. Tengo questo doppio che è importantissimo.
ORSOLA Seduta… spiritica?
ZIO UMBERTO Con la t, lo so, non ci riesco. Con permesso. (esce a dx)
ORSOLA Seduta spiritica?
AURORA Noooo, quando mai, semplice preghiera.
ORSOLA E tiene un doppio. Doppio che?
SOFIA Tennis!
ORSOLA Gioca a tennis?
ETTORINO Pure.
AURORA Tennis, Calcio, Bicicletta, bocce, podistica, nuoto…è uno sportivo.
ORSOLA Nu se fa manca’ niente.(un nuovo scatto)Ah Cristina, Cristinella mia…perché, perchè ci hai lasciato. Vi prego, araperite la bara fatemela vedere.
ETTORINO (anche lui piangendo) Non si può, non si può. E’ reato. (ricomponendosi) Comunque, io apprezzo la vostra …come dire…. Da come vi comportate e ci parlate dovevate essere in stretta confidenza con mammina.
ORSOLA Confidenza? Voi dite confidenza? Due sorelle, ecco, questo eravamo ..due sorelle co’ mammina vostra..(irrompe in un finto disperato pianto)Cristina, Cristinella , perché ci hai lasciato? (si avvia verso la bara. Giancarlo torna con Zio Leopoldo da dx)Vi prego, araperite la bara fatemela vedere.
SOFIA Site tosta però. Non si può, non si puo'.
AURORA E’ reato!
ZIO LEOPOLDO Finita, la seduta spiritica?
ORSOLA Ma non era semplice preghiera?
SOFIA Si, ma quello Zio Leopoldo soffre di diabete!
ORSOLA E…quindi?
ETTORINO Si addormenta e si sogna sempre la seduta spritica. Vuie capite? Si addormenta e…si sogna…..
AURORA Sofia, io me ne vado dentro, mi chiamate voi. (esce a sx. Sofia esegue)
SOFIA Eh sì, pure io tengo a cche fa. Mo vado io pure, ..Con permesso. Ettori’ resti tu co’ la signora?(Via a dx)
ZIO LEOPOLDO Gianca’ allora visto che la seduta spiritica è sospesa portami un poco in camera.
ORSOLA (benevola) Puveriello, ‘nsiste con la seduta spiritica.
GIANCARLO Andiamo. Ti faccio un poco compagnia.
SUOR RITA Aspe’ Gianca’.. mo’ ti aiuto a metterlo sul letto. (a dx insieme a Zio Leopoldo e Giancarlo)
Scena 10^(Signora Orsola, Ettorino, indi Suor Rita e Giancarlo)
ORSOLA Ah quella suor Rita. Che Angelo del Paradiso.
ETTORINO Come una figlia, meglio di una figlia per mammina.
ORSOLA Pure per me, come una figlia.
ETTORINO Ah, non l’avete conosciuta in ospedale?
ORSOLA Eh? Ah sì, allo spitale. Ma mi ngi sono affezionato… cioè affezionata voglio dire,subito, in un momento, come ad una figlia…(sospira) Eh, povera Cristina. Nemmeno il tempo di salutarla. E dire che come lo sapetti subito corretti da Napoli, ma già non parlava più.
ETTORINO Abitate a Napoli?
ORSOLA Si! Eh…quante domande ci avessi voluto fare. Ma già non poteva più rispondere. (batte un pugno sulla bara) Non puoi rispondere più.
ETTORINO Ma non siete napoletana napoletana?
ORSOLA Comme no. Certo. Napoletana del nord. Aggio stato venti anni a Torino. E’ per questo non parlo buono il napoletano.
ETTORINO L’italiano invece…pure. E di mammina come lo avete saputo?
ORSOLA Cosa?
ETTORINO Dico, che mammina aveva avuto l’ictus, certo lei non ve l’ha potuto dire, quella perse subito la parola e il sentimento.
ORSOLA Ah, dell’ictus? Ah già, e come l’ho saputo, …un’amica, un’amica comune. Mi trovai a telefonarla e quella mi disse: Ma tu lo sai che Cristina ha avuto un ictus….
ETTORINO Ah ecco.
ORSOLA E…sempre lei, ieri sera ci siamo sentite e mi ha detto che Cristina non c’era più e che la cascia però stava quà per mezzo della frana.
.
ETTORINO Non c’era più (si commuove di nuovo) E quindi dicevate…a Torino? La Fiat, la Mole Antonelliana.
ORSOLA Si, l’ho canosciuta!
ETTORINO La Mole Antonelliana?
ORSOLA Eh sì, eravamo amiche, stavamo a scuola insieme, ma preciso proprio si chiamava Antonella.
ETTORINO Ah ecco. Allora avete passato qualche anno a Torino? Giancarlo è tifoso della Juventus.
ORSOLA Sì, ci ho giocato. Però nei pulcini.
ETTORINO Avete giocato nei pulcini della Juve?
ORSOLA Come? Ah, no, no io…no! Mio fratello, io tengo un fratello gemello. E tale e quale a me, pure adesso che ci siamo diventati adulti, se ci vedono insieme non ci distinguono chi è il fratello e chi è la sorella.
ETTORINO (perplesso) Deve essere un bell’uomo vostro fratello? E quindi le volevate bene a mammina? Ma lei non mi aveva mai parlato di voi. La conoscevate da molto?
ORSOLA Le volevo bene? Una di famiglia. Nella gioventù è stata una di famiglia per noi. Una sorella, una sorella maggiore. Era più grande di me. Ma io di te mi ricordo Ettorino, posso darti del tu, vero?
ETTORINO Figuratevi.
ORSOLA Ma anche tu, puoi il tu a me. Io ti sono tenuto in braccio, piccolo, piccolino eri, non puoi ricordarti, eri appena nato quando mammina tua frequentava la mia famiglia…., poi…..ci siamo perse di vista. E mo’? Mo’ sta qua dentro! Morta. (piange)
ETTORINO Non lo dire. Non lo dire.
ORSOLA Ma non la posso rivedere? Non puoi araperire questa fetente di bara (si accorge di essersi lasciata andare) Scusa, mi sono lasciata andare. Troppo è il dolore.
ETTORINO Lo vedo, lo vedo. A chi lo dici. No, non si può aprire, il funzionario ha detto che la bara non si deve aprire, è reato!
ORSOLA E’ reato? E reato! (batte di nuovo un pugno sulla bara) E’ reato!
GIANCARLO (dalla dx. insieme a Suor Rita)Si è addormentato.
ETTORINO Tanto per cambiare.
ORSOLA Suor Rita, suor Rituccia bella.
SUOR RITA Signora Orsola. Che dite? Come lo avete saputo che la povera Cristina stava quà?
ORSOLA E quello ne parla tuttoil paese.
ETTORINO Il paese? Ma tu non abiti a Napoli?
ORSOLA Si. Voglio dire l’ho ha detto la televisione.. che tutto il paese…., ha subito danni.
ETTORINO E hanno detto pure che mammina non c’era più?
ORSOLA Ma no. Ma no. La televisione ha detto della frana. La frana è stata una catastrofe.
SUOR RITA Una catastrofe, proprio!
GIANCARLO E pensare che se non era per la frana, adesso le ceneri della nonna starebbero già in una urna.
ORSOLA Oh Suor Rita, come la volesse rivedere. Ma Ettorino dice che non si può, è reato.
SUOR RITA Infatti. Figuratevi che noi pure la volevamo rivedere, ( a Ettorino) alla signora Orsola glielo possiamo dire, è come una di famiglia, vi posso assicurare.
ORSOLA Una sorella.
SUOR RITA (di nuovo alla signora Orsola) La volevamo rivedere anche noi perché nel testamento ha scritto che ci sono dei soldi nascosti.
ORSOLA Cinque milioni.
GIANCARLO Lo sapevate già?
ORSOLA No, volevo dire.. almeno cinque milioni. Addimandavo: cinque milioni? Ci saranno almeno cinque milioni nascosti...
SUOR RITA (riprendendola) Manco a farlo apposta, la cifra esatta. Ma non dice dove stanno. Ha scritto che ci sono delle indicazioni sul suo corpo.
ORSOLA Lo so. Lo so.
SUOR RITA Ma che sapete? Che sapete voi? Che potete sapere voi con quale dignità e amore noi, cioè la famiglia, è disposta pure a rinunciare a questi soldi per non disturbare il sonno eterno della povera Cristina.
ORSOLA Rinunciare? Ma no! Non dovete rinunciare, dovete trovare questi soldi, se no ‘e trovo io….(si accorge di essersi infervorata e si ricompone) Perdonate, forse sono stata sguaiata, impiccera…. Insomma, volevo dire…la povera Cristina ne moriresse di nuovo se voi non potessive vedervene bene.
ETTORINO Eh sì. Questo pure è vero. Ma noi non è che proprio volevamo rinunciare, forse più io… dicevo … sai… quella ormai non c’è più e ..diamo pace all’anima sua. (si guarda intorno come a controllare che nessuno lo senta) A dir la verità, la signora Aurora, amica di famiglia, voleva provare con una seduta spiritica.
ORSOLA Ah, dunque, non stavate pregando?
GIANCARLO No. Un tentativo ateo e blasfemo. Fuori da ogni grazia di Dio.
ETTORINO A me me faceva pure impressione! Io non ci posso pensare. Mammina non c’è più. ( piange di nuovo grottescamente) Io la tengo ancora davanti agli occhi, quando mi affacciavo da qua e la vedevo lavorare giù nel giardino. Una volta stava seduta ai piedi dell’albero di noci, noi abbiamo un noce nel giardino, e come ci teneva a quell’albero, aveva raccolto le 24 noci nel giorno di San Giovanni, il 24 giugno, doveva fare il nocino. Io le dissi :< Mammà, ma non vedi come sei stanca? Tutti i giorni in questo giardino.> E lei mi rispose: <Pe’ forza, mica ci puoi venire solo il 24 giugno quanno te serveno ‘e noci fresche!> I sacrifici? I sacrifici che ha fatto per crescermi, senza un marito. Madre nubile.
ORSOLA Lo so.Lo so.
ETTORINO (ricomponendosi dal grottesco pianto) Vedo che sai tante cose di mammina. Le dovevi volere veramente bene. Stavate in confidenza…
ORSOLA Assi. Assai. Una sorella.
SUOR RITA Ma adesso signora Orsola, forse è meglio che lasciamo riposare Ettorino e i familiari. Sapete da ieri sono accadute tante cose, e loro non hanno avuto un attimo di tregua.
ORSOLA Allora voi dite ..è meglio che vaco?
SUOR RITA Si andate , andate, ci sarà tempo per ricordare la cara estinta.
ORSOLA (alzandosi) Ettorino, io ti lascio. Ci rivedremo presto. Lascia che ti abbracci, ti rifaccio le mie più sentite condoglianze, salutami il resto della famiglia(abbraccia anche Giancarlo) Pure a te ragazzo, vigila sul tuo povero papà e lernisci il suo immenso dolore.
GIANCARLO Sicuro. Non farò mancare le mie preghiere.
ORSOLA (di nuovo ad Ettorino) E senti a me: trova quei soldi, trova i cinque milioni. Vedrai, prima o dopo si devono trovare. (lo abbraccia) Suor Rita, mi accompagnate voi?
SUOR RITA Certo, andiamo.
ORSOLA Giancarlo, non perdiamoci più di vista.
GIANCARLO Grazie della visita. Il Signore apprezza la vostra solidarietà.
ORSOLA Andiamo (esce a sx . insieme a Suor Rita)
Scena 11^( Ettorino, Giancarlo, Suor Rita.)
ETTORINO Che brava persona. Le doveva volere veramente tanto bene a tua nonna. Tu capisci ? Quella voleva che aprissi la bara per rivederla. Ha insistito. Chi sa…forse la devo aprire veramente, devo ascoltarla, magari quella sa qualcosa in più e per non tradire la memoria di mammina non può parlare…
GIANCARLO Se ho capito bene, una amica della nonna. Orsola, si chiama Orsola, è vero?
ETTORINO Si, Orsola.
GIANCARLO Sant'Orsola, è vissuta nelIV° secolo d,c, ed è venerata come santa dalla Chiesa cattolica. Era una giovane d'eccezionale bellezza, figlia di un sovrano bretone che si era segretamente consacrata a Dio. La leggenda dice che chiesta in sposa da un principe pagano, non potendosi rifiutare raccolse 11mila vergine e tra mille peripezie raggiunse Roma per avere la la benedizione di Papa Ciriaco. Al suo ritorno a Colonia che nel frattempo era stata conquistata dagli unni, Attila fece uccidere le undicimila vergini facendole salva la vita se lo avesse sposato. Al suo rifiuto la fece trucidare a colpi di freccia, e con lei, secondo una tarda versione, fu ucciso pure papa Ciriaco, che l'aveva seguita nel suo viaggio. Ma questa è una leggenda, la storia vera dice..
ETTORINO Nun ‘o voglio sape’ a papà.
GIANCARLO C’è anche un ordine monastico di suore, le Orsoline, che non c’entrano niente con Santa Orsola, sono divise in tre categorie….
ETTORINO Nun ‘o voglio sape’….
GIANCARLO L’Università che sta a Napoli, la Suor Orsola Benincasa, poi neanche c’entra niente né con sant’Orsola né con le Orsoline.
ETTORINO Nun ‘o voglio sape’…
GIANCARLO E che vuoi sapere?
ETTORINO Niente, non voglio sapere niente. Sto pensando a mammina!Ma come. quella diceva che mi voleva bene!? Il figlio suo adorato!?Io la sento ancora qua nelle chiocche : “E’ vero a mammina , tu non lo conosci tuo padre, ma ricordati che non sei figlio del peccato ma figlio dell’amore” Non me l’ha mai detto chi era mio padre!Per una vita sana, però ….(incomincia ad alterarsi come se il ragionamento che sta seguendo lo porta di fronte ad una nuova visione della madre)….mo’ tieni 5 milioni di euro nascosti, e non me lo dici? Muori prima e poi mi fai fare la caccia al tesoro?(si rivolge ora verso la bara) Mammina, mammina, ma….ma…. ma vaffanculo mammina! Ma tu che mammina sei? Tu sei la schifezza delle mammine, ..morta e bbona. Aaaahhhhh!!!! Si perché sei morta, morta, morta! Dimmelo Gianca’, dimmelo Gianca’: la nonna è morta.
GIANCARLO La nonna è morta!
ETTORINO Bravo. ‘N’ata vota!( e piange)
GIANCARLO La nonna è morta!
ETTORINO Morta, morta. E mo’, mo’ ‘o vi’… dobbiamo trovare i 5 milioni. Gianca’ prendi l’avvitatore, apriamo la bara, vaffanculo pure ‘o funzionario.
GIANCARLO Vuoi aprire la bara.?
ETTORINO Si la voglio vedere e la voglio spogliare, voglio vedere che dice il suo corpo. Vai!!
GIANCARLO Vado.(esce a dx)
ETTORINO (verso la bara) Non me lo potevi dire dove stanno, i 5 milioni, eh? Ma perché se me l’avessi detto, io non ero capace di mantenere il segreto, qualunque fosse? No, tu non me lo hai detto perché ti mettevi paura che io me li prendevo e me li spendevo, mentre eri in vita…. E non ti sbagliavi, io mi sarei comprato una bella macchina nuova, una villa con piscina, due tre appartamenti che poi me li fittavo e vivevo di rendita e non andavo più a lavorare. Non ci hai pensato a questo, mammmmmmmina? Io mo’ se non li trovo questi soldi rimango col volìo, col sogno di tutti gli italiani quando comprano il biglietto della lotteria, quello di tenere una bella macchina, la villa con piscina e vivere di rendita!….Mammmmmina.
GIANCARLO (da dx) Eccolo quà.
SUOR RITA (rientrando da sx) Che fate?
GIANCARLO Papà vuole aprire la bara?
SUOR RITA E perché?
GIANCARLO Vuole vede se trova qualche indicazione sul corpo della nonna.
SUOR RITA …mi pare una buona idea, anche se …oh Signore, la povera signora Cristina deve essere profanata nel suo sonno. Ah no, non voglio assistere però. Vado di là. (esce adx)
ETTORINO Sì, andate …Suor Rita. ( a Giancarllo) Damme a me. (prende l’avvitatore, ma subito si vede che non ne ha il coraggio) Che dici Gianca’… apriamo?
GIANCARLO Ma si apriamo.
ETTORINO Non facciamo peccato?
GIANCARLO Quale peccato?
ETTORINO Profanazione di una salma..? Mancato rispetto della legge!
GIANCARLO Un poco di Santo egoismo non guasta.
ETTORINO Santo egoismo. Bella questa. Giusto!Santo egoismo. Allora apro.
GIANCARLO Apri.
ETTROINO Ma…si deve togliere questa tovaglia.
GIANCARLO Palla corporalis!
ETTORINO Palla che?
GIANCARLO Corporalis, la tovaglia che copre un altare cosi si chiama: Palla Corporalis. E’ la tovaglia superiore che copre un altare, l’altare è coperto da tre tovaglie sovrapposte affinchè il vino sacro non possa mai toccare la pietra sacrale. Anticamente..
ETTORINO Nun ‘o voglio sape’.., e poi questa non è un altare, è una bara!
GIANCARLO ..che sostituisce la pietra sacrale…
ETTORINO Vabbuo’ levamme ‘sta palla ‘a coppe?
GIANCARLO La devo togliere io?
ETTORINO Non la vuoi togliere?
GIANCARLO La profanazione, il peccato lo stai facendo tu.
ETTORINO Ma non hai detto che era santo egoismo.?
GIANCARLO Il tuo! Io che c’entro.
ETTORINO Ah ecco! Allora tolgo?
GIANCARLO Togli.
ETTORINO (titubante si avvicina alla bara, scosta la Tovaglia)Apro?
GIANCARLO Apri.
ETTORINO ( tremante avvicina l’avvitatore, non riesce a puntare la vite, il rumore dell’arnese lo fa saltare e indietreggia)Mamma mia., hai sentito che rumore?
GIANCARLO Ma sì, è il rumore che faquando gira?
ETTORINO Si sta girando? La nonna si sta girando?
GIANCARLO Aè la nonna si gira! Quella è morta.
ETTORINO Non lo dire, non lo dire.
GIANCARLO Lo devo dire o non lo devo dire?
ETTORINO Non lo dire! Prima ero un poco arrabiato. Apro?
GIANCARLO Apri, non ti preoccupare del rumore. L’avvitatore gira, …e fa rumore.
ETTORINO Ah, l’avvitatore…già. (Si avvicina di nuovo,gags a soggetto) E se si sveglia e mi salta addosso?
GIANCARLO Ma chi la nonna? Ma quella è morta.
ETTORINO (Improvvisamente il furore lo abbandona e come ridestatosi da un sogno torna alla prostrazione precedente)Non lo dire, non lo dire?Ho sbagliato, mi sono pentito. Però voglio aprire. Apro?
GIANCARLO Apri.
ETTORINO Gianca’, però putisse dicere pure…: Pensiamoci!(e si accascia sulla sedia accanto alla bara.)
GIANCARLO Apri.!!
Scena 12^( Ettorino, Giancarlo, Sofia, indi Lo Ticco.)
SOFIA (rientrando da dx, si accorge dell’avvitatore) Ma che fai? Vuoi aprire la bara?
GIANCARLO Voleva, ma poi gli è mancato il coraggio. Ha avuto paura del peccato.
ETTORINO Peccato o santo egoismo?
SOFIA Volevo dire Gianca’. E chillo te pare ca teneva ‘stu curaggio? Ci vogliono le palle.
ETTORINO Una sta sulla bara, le altre due dovrebbero stare sotto ma non ci sono.
SOFIA Ma che dici?
ETTORINO La tovaglia si chiama Palla Corporalis. Lo sapevi?
SOFIA No. Comunque, ho trovato questa fotografia.
ETTORINO Fammela vedere. (gliela porge) Ah me la ricordo, (ammirato) Quant’è bella. Stavamo su una spiaggia ad Amalfi, questo bambino ero io.
SOFIA Sarà quarant’anni fa. Sta in costume. Guarda sul fianco. Tene ‘nu tatuaggio co’ ‘na scritta.
ETTORINO Ma nun se legge niente. Meglio aprire.
SOFIA Appunto, però è un indizio. Si arapimme ‘a cascia sapimme addo’ avimme ‘a guarda?.
ETTORINO Perché tu pensi ca … questo voleva dire nel testamento?…”Il mio corpo vale molto di più di quello che avete sempre pensato…”
SOFIA Molto probabilmente….!? L’ho trovata in camera tua Gianca’.
GIANCARLO E sì, le avevo tirate fuori…volevo cercarne una bella per la pagellina.(campanello esterno)
SOFIA E’ aperto, Auro’ trase.
LO TICCO (da sx)Non sono Aurora. Si può?
SOFIA Ah siete voi? Accomodatevi . Che è stato?
LO TICCO (Guardando Ettorino, che in una mano ha la fotografia e nell’altro ancora l’avvitatore rivolto con la punta verso la bara) Che fate?
ETTORINO Io? Sto guardando una fotografia di mammina.
LO TICCO Io dico con l’altra mano. (gags a soggetto per via del Tic)
ETTORINO (imbarazzato e puerile) Ah questa? Ehmmm, stavo giocando, stavo giocando con mio figlio a guardia e ladri.
LO TICCO Io penso piuttosto che stavate cercando di aprire la bara.
SOFIA E sì, signor Lo Ticco, quello non si riesce a rassegnare, avete ragione, voleva aprire la bara per rivedere la madre.
ETTORINO Eh sì. Io….perciò guardavo pure la fotografia, (gliela porge)volevo vedere se era rimasta tale e quale.
LO TICCO (guarda la foto) Ma non siate ridicolo. In questa foto la signora è giovane, assai giovane.
ETTORINO Quarant’anni fa. Eravamo su una spiaggia ad Amalfi, il bambino sono io.
LO TICCO Eravate già ‘nu bellu panzarotto.
ETTORINO Corpulento, …diciamo.
LO TICCO Io direi proprio chiatto. (cerca di ridere sulla sua battuta ma si accorge che Ettorino non ha gradito) Comunque una foto di molto tempo fa, …dicevate. Bella signora. Eh si, il tempo passa.
ETTORINO Il tempo passa, sì,……e l’orologio fa…tic tac, tttticcc tac.
LO TICCO (accusa la battuta) Eh..già..tic tac.., la rivincita!?
GIANCARLO Datemi la foto, la vado a posare insieme alle altre.
SOFIA Nooo, ..non la posare ancora. Dopo la voglio guardare meglio.
GIANCARLO Sì, va bene mammà. Allora io vado di là.
ETTORINO Vai, vai.
GIANCARLO Con permesso. E…. la pace sia con voi.
LO TICCO E con il tuo spirito. Grazie. (Giancarlo esce a dx. Ad Ettorino) Bravo ragazzo, timorato ed ossequioso di Dio.
Scena 13^( Ettorino, Sofia, Lo Ticco.)
ETTORINO Ah sì, Giancarlo, meglio di un prete. Ma ditemi. Come mai questa visita.
LO TICCO Ah, sì, ecco, sono venuto a dirvi che noi avremmo trovato una soluzione più, diciamo, consona per la conservazione della salma della povera signora Cristina. Vedete, l’Assessore stamattina quando gli ho detto che la defunta era tornata a casa, non ha tanto gradito. E’ vero che la legge lo consente, ma sapete agli occhi del paese , l’Amministrazione non ci fa una bella figura, ….riportare i morti a casa.
SOFIA Ma che c’entra, quello ci è stata la frana.
LO TICCO E’ vero, ma una Amministrazione è proprio in queste situazioni che deve dimostrare capacità e trovare soluzioni ai problemi. Quello mi ha fatto pure una bella lavata di capa e devo dire che me la sono meritata, dovevo almeno avvertirlo, ma ieri preso da mille problemi…
ETTORINO E quindi?
ZIO LEOPOLDO (d.d.) Giancarlooooo
SOFIA E’ mio Zio, deve andare in bagno….
ETTORINO ‘N’ata vota?
SOFIA ‘N’ata vota! (a Lo Ticco) Continuate.
LO TICCO E quindi… quindi, l’assessore ha chiamato in ospedale e si è accertato che non ci fossero defunti o malati in pericolo di morte …
SOFIA E allora?
LO TICCO E allora la salma si deve trasferire all’obitorio dell’ospedale.
ETTORINO E che le facciamo fare un altro giro a mammina? E se arriva un pronto soccorso all’ospedale, un ferito grave, un malato che muore un’ora dopo e lo devono mettere nell’obitorio?
LO TICCO Ma all’Ospedale ci sono due camere mortuarie.
SOFIA E che c’entra? Ci vuole tanto? Un incidente stradale?! Non se ne parla proprio.
ETTORINO Scusate, mia moglie ha ragione. Dieci giorni. So’ dieci giorni. Noi possiamo sapere quello che succede? E se succede? Che facciamo? A mammina la mandiamo a fare il giro del mondo.
LO TICCO Voi che volete? Io ci ho pensato pure ioa questo, ma l’Assessore cosi ha deciso.
ZIO LEOPOLDO (d.d.) Giancarloooooo
LO TICCO Lo zio.
ETTORINO Infatti, ma Giancarlo nun sente?
SOFIA Si starà sentendo Radio Maria.
LO TICCO Ad alto volume!?!?
ETTORINO No quello se la sente con le cuffie…per concentrarsi meglio…
LO TICCO E comunque, vi prego non fatemi problemi, lo fate per me. L’Assessore, è chiaro, si assume tutte le responsabilità. Io avrei potuto anche farvi telefonare e comunicarvi il ritiro della bara, ma ho preferito venire di persona.
SOFIA Ma voi lo sapete che a noi ci dovevano avvisare di non metterla nella bara prima di aver parlato col notaio?
ETTORINO Infatti.
LO TICCO Chi?
ETTORINO L’ufficio anagrafe!
LO TICCO E perché?
ETTORINO Volontà del defunto.
SOFIA E non l’hanno fatto. Sul suo corpo ce stanno indicazioni per una eredità segreta.
LO TICCO Voi perciò volevate aprire la bara? Non volevate vederla un’ultima volta?
ETTORINO Pure per questo!
ZIO LEOPOLDO (attraversando la scena da dx a sx con la carrozzella) Gianca’ se aspetto a te me faccio sotto.
SOFIA (seguendolo) Aspe’, mo’ ti aiuto io. (al marito) Nun se ne parla proprio. La bara prima si apre e poi se la portano.( a Lo Ticco) Voi non dite niente che l’abbiamo aperta e noi non diciamo niente che non ci hanno avvisato! ( esce a sx)
ETTORINO (comicamente risoluto) Avete capito?
LO TICCO Ma voi che dite? Questa è corruzione, è corruzione. Che c’entro io con l’ufficio anagrafe che non ha fatto il suo dovere?
ETTORINO Niente, ma io penso che l’Assessore non sarebbe contento se andiamo da un avvocato con il testamento in mano. C’è stato un errore, noi lo accettiamo, ma mia moglie ha ragione, adesso abbiamo l’occasione per riparare. Voi non sapete niente enon avete visto niente, la bara ve la facciamo trovare comme ce l’avete consegnata. Cercate di venirci incontro. In confidenza…. Si tratta di 5 milioni! Se li troviamo, magari ci esce un regalino pure per voi.
LO TICCO (sospira) Che volete che vi dica. Se si tratta di fare una buona azione…
ETTORINO No, quale buona azione….adesso sì, adesso si tratta di corruzione. (gli fa un occhiolino)
LO TICCO (finge si pensarci su) E va bene, vi do’ un’ora, un’ora per cercare di risolvere. Io adesso torno al Comune, prendo tempo prima di mandare gli operatori a ritirare la bara.(guarda l’orologio)Per le due, quando chiudono gli uffici la bara deve stare all’obitorio dell’ospedale.
SOFIA (rientrando con la carrozzina e Zio Leopoldo) E allora?
ETTORINO Lo Ticco si è convinto. Ci da un’ora di tempo.
LO TICCO Ma dovete rimettere tutto a posto com’era. Mi raccomando i sigilli.(guardingo estrae dalla tasca ceralacca e sigillo)Ecco, qua ci sta l’occorrente.
SOFIA E meno male che vi abbiamo dovuto convincere. Va bene, ma mo’ iatevenne perché un’ora subito passa.
ETTORINO Infatti, l’orologio cammina…tic tac tic tac…
LO TICCO Spiritoso.
ETTORINO Non vi offendete. Sto scherzando.
LO TICCO Allora vado, tra un’ora gli operatori stanno qua. (si avvia ed esce a sx)
Scena 14^( Ettorino, Sofia, Zio Leopoldo,Zio Umberto, indi Aurora.)
SOFIA Si è convinto?
ETTORINO L’ho convinto. Gli ho detto che se troviamo i soldi gli facciamo un regalino.
SOFIA Ma tu si’ strunzo? Già bastava che non facciamo denuncia. Non hai visto? Quello questo aspettava.
ETTORINO Ma poteva dire pure di no, a lui che ce ne fotte dei colleghi dell’Ufficio anagrafe. L’errore lo hanno fatto loro. Comunque che vuoi che siano un paio di centinaia di Euro se si trovano i 5 milioni.
SOFIA E ghiamme, facimme ampressa, araprimme ‘sta bara. Ca si truvamme ‘ solde ‘ aprimma cosa mi devo fare una settimana al mare a quacche parte ‘e chesta…oppure una settimana in montagna…
ETTORINO E si nun’e truvamme te fai ‘a settimana enigmistica fore ‘o balcone.
ZIO LEOPOLDO Che volete fare? Volete aprire la bara?
ETTORINO Si, Zio Leopo’, abbiamo visto su una fotografia che mammina teneva un tatuaggio sul fianco con una scritta….( si accorge che si è addormentato) ae..io parlo e chillo se addorme.Chiamma a Giancarlo.
SOFIA Non c’è, sarà uscito.
ETTORINO Da qua non è passato.
SOFIA Sarà uscito dal giardino, ha lasciato pure il cancello aperto.
ZIO LEOPOLDO Ma non fate prima a guardare sulla fotografia? Scusate con una lente di ingrandimento..
ETTORINO Ti sei svegliato?
SOFIA Non la trovo più la fotografia. Giancarlo, pe’ la fretta se la sarà portata appresso.
ETTORINO Nu fa niente, facimme ampressa, abbiamo solo un’ora.
SOFIA Mo’ chiammo pure Aurora. (sia avvia)
ZIO UMBERTO (da sx incrociando Sofia intento al cellulare.)Senti a questo senti<L’acqua risolve tutti i problemi: vuoi perdere peso? Bevi acqua. Vuoi la pelle sana? Bevi acqua. Tua moglie ti fa intossicare? Affogala.>
ZIO LEOPOLDO E stai sempe co’ ‘sto coso in mano.
ZIO UMBERTO Sto attaccato alla vita.
ZIO LEOPOLDO ….degli altri.
ETTORINO Già hai giocato?
ZIO UMBERTO Ma qua’, il campo era invalicabile.
ETTORINO Impraticabile. E che ti aspettavi? Co’ tutta questa pioggia.. Vieni qua dammi una mano.
ZIO UMBERTO (poggiando borsone e racchetta) Che avimme ‘a fa?
SOFIA (rientrando con Aurora) Aè, tenimmo solo un’ora di tempo.
ETTORINO Dobbiamo aprire la bara?
ZIO UMBERTO E perché?
ZIO LEOPOLDO Dobbiamo leggere sul cadavere.
ZIO UMBERTO Dobbiamo leggere?
ETTORINO Sì, abbiamo scoperto che mammina teneva un tatuaggio sul fianco con una scritta….
SOFIA Sul testamento ha scritto che il suo corpo vale molto di più di quello che sembra…. Equindi….
ZIO UMBERTO E voi volete aprire la bara? Volete spogliare la morta? A me me fa impressione.
ETTORINO ‘A verità pure a me.
AURORA Lo faccio io. Aprite.
ETTORINO Si, fallo tu. Io nun voglio manco guarda’?
SOFIA Iamme , svita.
ETTORINO Va be’, togliamo le palle.
ZIO LEOPOLDO Le palle?
SOFIA ‘E tuvaglie, Zio Leopo’.
ZIO UMBERTO Si chiamano palle?
AURORA Eh sì. Io lo sapevo. (insieme a Sofia esegue) Umbe’ sistema ‘sti lumine a quacche parte.
ETTORINO Uè, noi dobbiamo rimettere tutto come stava.
SOFIA E già, chillo mo’ se arricorda comme stevene ‘e lumine. E po’che se ne fotte d’’e lumine.
ZIO LEOPOLDO Giancarloooo.
SOFIA Nun ce sta.
ZIO LEOPOLDO E io devo andare un’altra volta.
SOFIA Zio Leopo’ ma proprio mo’ te l’avive fa ‘a veni’ ‘a diarrea? Aspettate. Iamme. (esce con Zio Leopoldo)
AURORA Ma nun se sta piglianno niente?
ZIO UMBERTO Fategli un clistereo.
ETTORINO ‘O clistere?
ZIO UMBERTO No, CLISTEREO, un clistere a due tubi.
AURORA Chillo ce vo’ ‘o Limmodium, tu le vuo’ fa ‘o clistere.
SOFIA (rientramdo) E allora? Vulimme arapi’?
ETTORINO Già hai fatto?
SOFIA L’aggio assettato, che aveva ‘a fa? L’aveva assistere? Iamme, svita.
AURORA Prima s’hanno leva’ e sigille ‘e ceralacca, senza d’’e fa’ rompere..
ETTORINO Si possono rompere, Lo Ticco m’ha dato ceralacca e sigillo.
AURORA Ma allora ‘o funzionario sape…è a conoscenza?
ZIO UMBERTO Lo avete corrotto? (continuando a smanettare sul suo cellulare)
SOFIA Un poco corrotto e un poco ricattato.
ETTORINO Fai tu Auro’.
AURORA (stacca i sigilli)Ecco fatto. Mo’ puoi svitare.
ZIO UMBERTO (leggendo sul cellulare) Mòntale…è il poeta preferito dell’Ikea…, questa non l’ho capita.
ETTORINO Montàle.
ZIO UMBERTO E quindi?
ETTORINO Niente, …Zio Umbe’, posa ‘nu poco ‘stu telefonino e damme ‘na mano.
ZIO UMBERTO (passandogli l’avvitatore)Tieni. Ma io non voglio guardare, mi impressiono. Sto chattando con Aurelio, dobbiamo organizzare ‘na partita ‘ e calcetto.
AURORA Devi svitare solo da un lato, da quest’altro lato ci sono le cerniere.
ZIO UMBERTO Le ceneriere?
AURORA Quali ceneriere?
ZIO UMBERTO Tu così hai detto.
AURORA Ho detto cerniere. Ceneriere…e già…chillo ‘e muorte hanno ‘a fuma’. Staie chattanne e chatta.
SOFIA Adesso le fanno così.
AURORA Queste sono quelle che usano per le cremazioni.
ETTORINO (tremante)Ve state zitti o no?
SOFIA Ettori’, tu due viti devi svitare , non è che devi fare l’autopsia.
ETTORINO (incomincia a svitare, Sofia e Aurora, si dispongono dal suo lato per guardare)Io svito, ma poi non guardo. ( svita le due viti) Ecco fatto. (comicamente si gira spalle alla bara)Aprite.
AURORA (apre la bara) Quant’è bella. Non si è mossa proprio.
ZIO UMBERTO (sbirciando timorosamente)Sta troppo stretta. Come si muoveva.
AURORA Ma io dico la faccia, l’espressione. Guardate come sta serena.
ETTORINO (lentamente si gira e scoppia in un nuovo grottesco pianto) Fatemela vedere, mammina, mammina mia bella bella bella.
SOFIA Iamme bello..ia’ …spogliamola…voglio dicere …scostiamo la vestaglia…
ZIO LEOPOLDO (d.d.) Giancarlooooo.
AURORA Nun ce sta. (armeggia nella bara come a scostare la vestaglia)
SOFIA Zio Leopo’ …aspetta, mo’ non è il momento.
ZIO UMBERTO Stiamo spogliando il cadavereee.
AURORA Ecco, ecco il tatuaggio.
SOFIA Leggi! Che sta scritto?
ETTORINO (abbassandosi leggermente all’interno della bara)Mammina, mammina.
AURORA Spostati, facci leggere. (scrutando il corpo all’interno della bara) Dicette ‘o pappece ‘nfaccia a’’a noce : damme ‘o tiempo ca te spertosa.
TUTTI E che vo’ dicere? (pensosi)
ZIO LEOPOLDO Giancarloooooo.
TUTTI Nun ce staaaaaa! (pensosi)
AURORA (trionfante) Ma sì, l’albero , l’albero di noci nel giardino.
SOFIA E quindi?(pensa)Giusto! Vuoi vedere che i soldi li ha sotterrati ai piedi del noce.
ETTORINO Come il gatto e la volpe co ‘ Pinocchio..
AURORA Sì, po’ essere! E allora iamme a scava’. (Si avvia a dx. Sofia e Zio Umberto la seguono)
SOFIA Facimme ampressa.
ETTORINO Io non vengo. Sto un altro poco con mammina.
SOFIA Andiamo noi, tu chiudi la bara.Iamme pe’ ‘ veranda. (esce a dx insieme ad Aurora e Zio Umberto)
ETTORINO (rimasto solo, sistema la vestaglia all’interno della bara)Non ti hanno manco coperta.
ZIO LEOPOLDO Giancarloooooo.
ETTORINO (avvicinandosi a sx. verso la porta del bagno all’interno) Mo’ ti mando a Suor Rita.
ZIO LEOPOLDO Non la voglio a Suor Rita.
ETTRORINO E nun ce sta Giancarlo. E’ uscito! Ti devi accontentare! Aspetta. (va a dx. verso le camere all’interno) Suor Rita, suor Rita. (Non riceve risposta, esce a dx. poi d.d. )Suor Rita, Suor Ritaaa. (Dopo un attimo ritorna in scena)E questa manco cista. Zio Leopo’ mo’ vengo io. (esce a sx. Una musichetta introduce la prossima scena)
Scena 14^( Enrico, Matilde, Zio Leopoldo, Ettorino.)
ENRICO (entrando da sx. insieme a sua moglie Matilde)Ma ccà nun ce sta nisciuno. ‘A porta spalancata….
MATILDE E quella si lascia aperta. Nun ‘o ssaie? Quanno sta ‘o muorto apparecchiato…
ENRICO Apparicchiato? Io veco tutto cose sotto e’ncoppe. ‘A cascia scuperchiata…( si avvicinano alla bara)
MATILDE ‘A vi ccà ‘sta mappina morta e bbona.
ENRICO Mati’ …un po’ di rispetto.
MATILDE Rispetto? Doppe chello ca ce ha fatto?
ENRICO Essa? Essa nun tanto. Mio patre piuttoste, che si è addeciso in punto di morte a ce dicere ca chesta s’aveva pigliato ‘e 5 miliune.E comunque, per indi poi, a ogni caso: (lunga pausa) Nuie ce avimme piglia’ tutte chello ca è ‘o nuosto!
MATILDE Accumience …tu e Gomorra. ?!?Ma Deborah che dice? L’hanno truvate ‘e solde?
ENRICO Deborah? Nun si ha fatto sentire più. L’ultimatelefonata aiere, pe’ dicere ca ‘a morta se ‘a purtavano a’’a casa.
ETTORINO (da sx. con Zio Leopoldo) Buongiorno. Scusate ero di là, tenevo a Zio Leopoldo in bagno.
ENRICO ‘A diarrea..’ncoppe ‘a carruzzella..?!
ETTORINO Non capisco. Ma voi chi siete?
ENRICO Non capisce! Mati’ hai sentito? Non capisce.
MATILDE Non capisce? E spiegale.
ETTORINO Infatti(leggermente impressionato) Spiegateme.( a Zio Leopoldo) Zio Leopo’ tu che vuo’ fa? Vuoi restare o te ne vuo’ i’ dint’’a cammera?
ZIO LEOPOLDO No, vado in camera, ma tanto ‘n’altro poco devo tornare?
ETTORINO Ma allora che ti muovi a fare dal bagno?
ZIO LEOPOLDO E che faccio mi sto tutta la giornata sul cesso in attesa delle scariche? (si avvia a dx. verso le camere)
ETTORINO Non ti sei preso niente?
ZIO LEOPOLDO Sofia, aveva detto che mi voleva dare una pillola ma po’ c’è stato ‘stu casino.(esce a dx)
ENRICO Avite avuto a che fare?
ETTORINO Un poco. In effetti c’è stata di confusione in casa, mammina, la bara..
MATILDE …. Il testamento…
ETTORINO Il testamento!? Infatti, ma ditemi, voi conoscevate a mammina?
ENRICO E comme nun’ a cunusceveme? Cristina Capece. Veramente l’ereme persa di vista da molti anni…
MATILDE Ma adesso l’abbiamo ritrovata… e …speriamo … non troppo tardi…. Vuie capite?
ETTORINO In effetti, quello è stato la frana, se no mammina a ora ‘e mo’ già era cenere. (scrutando bene Enrico) Ma voi per caso, avete una sorella gemella? Una certa Orsola?
ENRICO Ci assommigliammo è vero?
ETTORINO Due goccie d’acqua.
ENRICO Io tirei la istessa tentica perzona. Hi hi hih…, ma che è? Te miette paura?
ETTORINO No.
ENRICO Comm’è? Nun te miette paura?
ETTORINO E va be’ …’nu poco sì…
ENRICO T’appost…., staie senza pensiere…
ETTORINO Comme dice pur Ciro l’immortale.
ENRICO Te ‘ avide pure tu ‘a serie?
MATILDE ‘A vuo’ ferni’ co’ ‘a sceneggiata? Iamme parla, strunzo.
ENRICO Statti carma, non ti gitare, (Ad Ettroino) Mia moglie si incandesce….
ETTORINO Che fa?
ENRICO Diventa incandescente, si scarda…
ETTORINO Comme a ‘na purcellana.
ENRICO Si infiamma..voglio dire.. Io tengo ‘a guerra ‘ncapa, ma essa tene ‘a capa pe’ ‘a guerra.
ETTORINO Ve piace assaie Gomorra? …, ma adesso se mi volete dire chi siete..,il fratello di Orsola?
ENRICO Il fratello? Io songo…..Orsola?
ETTORINO Cioè?
ENRICO Spieca Mati’
MATILDE Ma che aggio ‘ a spiega’? Iamme parla.
ENRICO Io sono Enrico, Enrico ‘o saldatore. E vuoi sapere perché mi chiammano Enrico ‘o Saldatore?
ETTORINO No. Nun fa niente.
ENRICO (minaccioso) Comme no? Devo dire: sì, lo voglio sapere.
ETTORINO E va be’: sì, lo voglio sapere. Forse perché…lavorate alla fincantieri?
ENRICO Hi hi hi ….’a Fincantieri…Me chiammano ‘o saldatore…perché non lascio mai debiti in giro. Saddo tutto. E questa signora è mia moglie.
MATILDE Io me chimmo Matilde, ma me chiammano Flipper. E vuo’ sape’ pecchè?
ETTORINO Devo dire sì?
MATILDE E certo.
ETTORINO Pecchè ve chiammene Flipper?
MATILDE. Pecchè tengo ‘e palle!
ETTORINO Pure vuie? Nuie mo’ l’abbiamo tolte da sopra alla bara.
MATILDE Basta! ‘E solde addo’ stanno? L’avite truvate?
ETTORINO I soldi? I cinque milioni? Ma allora voi sapete?
MATILDE Sapimme? Chille so’ sorde nuoste. Vuo’ parla’ strunzo?
ETTORINO (incomincia acapire)Si …è …scardata un’altra volta!
ENRICO Stammatina mi songo accamuffato, perché aveve saputo d’’o testamento e dell’indovinello.
ETTORINO E come lo avete saputo?
ENRICO Hi hi hi, io saccio tutto cose…. Mi songo accamuffato perché non ti volevo appaurare, volevo vedere se araperivi la cascia, così con le buone, ma tu hai detto che la cascia non si poteva araperire, ca era reato.
ETTORINO Reato. Sì.
ENRICO Mo’ lo hai capito? Io so’ Orsola, Orsola ero io?
ETTORINO Io me ne ero accorto che vi rassomigliavate…assaie...
ENRICO Tua matre, la morta che sta in quella cascia hi hi hi hi, ..è stata l’amanta di mio patre..: Beniamino ‘o Bellillo. Lui a lei ngi aveva detto che era un grante imprenditore edilizio.
MATILDE Invece si interessava di cose ….sporche.
ETTORINO (stupidamente per ostentare ingenuità?) Ah ecco. Teneva una grande lavanderia?
ENRICO Hi hi hi…, ‘ a lavanderia…. . Bravo! Sì, pure questo! …lavava, puliva…..tenaro…, perché il tenaro che cuatagnava papà…era un poco … sporco….Hi hi hi hi… Tu capisci?
ETTORINO Incomincio a capire.
ENRICO Però un giorno i cuardi lo scoprettero, pure perché lo tradettero…e lo dovevano arrestare…
MATILDE Quanto ‘a fai longa. Beniamino pe’ paura ca le sequestrassero tutte ‘ e solde, siccome pensava che suo figlio non era all’altezza, pigliaie ‘sti sorde …e cazzo cazzo li diede in consegna alla sua amante..
ENRICO Cristina Capece…., la tua mammina.
ETTORINO Ah ecco.
ENRICO La tua mammina si credeva che quelli erano sordi delle mura, dei palazzi, ma quando sapette la veritààà
MATILDE Pigliaie ‘e sorde e scumparette.
ENRICO Lei e il criaturo che avevano avuto. E quel criaturo sai chi era? Hi hi hi hi..
ETTORINO Chi era?
ENRICO Hi hi hi hi , quel criaturo eri tu.
ETTORINO Cioè io e voi siamo fra-te-lla-stri???
MATILDE Bravo, io sono il maggiorenne. Tutti e due figli di Beniamino ‘o Bellillo.
ENRICO Si’ cuntento? Quei sordi spettassere a me. Ma nun fa niente.
Nun fa niente. ..quando ci sta un’eredità si divide tra i fratelli in parti uguali..o no?
ETTORINO (d’istinto) E questo lo dite voi?
MATILDE Hai visto? Non ti crede. Ce ‘o vuo’ spiega’ meglio?Iamme cacce ‘ e palle.
ETTORINO (indicando le tovaglie) Magari le facciamo lavare insieme alle nostre….
ENRICO (tira fuori una pistola) Aaah tu non mi credi?
ETTORINO (terrorizzato)Io? Sì, certo.Sulla parola…..
MATILDE Tu ringrazia a Dio che siamo venuti in pace e vogliamo solo la metà che ci attocca.
ENRICO (gli appoggia la canna della pistola sulle labbra) Hai capito pecchè me chiammano ‘o saldatore? io dovevo saldare un debito che tenevo con te…e cioè ti dovevo dare la metà precisa dei soldi di nostro padre…, ma prima li dovevo trovare questi soldi…hi hi hihi… Papà non fu più cazzo di rintracciarla a mammina tua. Stevemo a Torino. Scumparsa, squagliata.
MATILDE Ma po’ passa ‘o tiempo, ogge, dimane…e finalmente avimme truvato a Cristina…ma appena rintracciata, le puozze veni’ un ictus ..?
ENRICO E quello papà, nostro , se lo fa uscire un momento prima di morire? Hi hi hi…(improvvisamente minaccioso) E sorde addo’ stanno? L’avite truvate?
ETTORINO Forse sì. Posso chiudere la bara?
ENRICO (allontanando l’arma)Chiude.
ETTORINO (esegue)Vedete, mammina aveva lasciato scritto…
MATILDE Lo sappiamo…
ETTORINO (sempre più impaurito e sorpreso) Ah…sapete? Sapete tutto! E, dunque..……i soldi…cioè…..forse, pensiamo, che l’indovinello l’abbiamo risolto, i soldi potrebbero, dico potrebbero….., stare sotterrati vicino all’albero di noci che abbiamo in giardino.Mo’ so’ andati a scavare. Mia moglie….un amica e Zio Umberto.
MATILDE Bravo, li avete trovati allora!
ETTORINO Pensiamo. Non lo sappiamo.
ENRICO (di nuovo con la pistola alla bocca di Ettorino) Tu mo’ pigli e mi dai giusto la metà.
ETTORINO Sì, sei onesto.
MATILDE Songo ‘e sorde ca fanno l’ommo onesto.
ENRICO Brava. Chesta chi ‘a diceva Mati?
ETTORINO Me pare Pietro Savastano.
ENRICO (depone la pistola in tasca) Mi fa piacere che ti sei acconvinto subito, senza appiccichi…come si fa tra fratelli. Viene ccà abbracciami. (si abbracciano)
MATILDE Enrico è stato un Signore, i 5 milioni se li poteva prendere pure tutti quanti. Ma chillo ‘o vide? E’ strunzo!
ETTORINO (bonario e timidamente accenna ad una risatina confidenziale)Eh eh, overo, comme a ‘nu strunzo assumiglia a’nu babbà….
MATILDE Comme he ditto?
ETTORINO Niente, un’altra frase di Gomorra.
MATILDE (prendendogli una guancia tra due dita) Uè uè, strunzo a maritemo ce ‘o posso dicere sulo io. Vide ‘e nun me fa gira’ ‘e palle.
ETTROINO Ah già, ‘o flipper. (come a liberarsi da quella situazione)Ma li sento, stanno salendo…eccoli quà..
ZIO LEOPOLDO (Comparendo da dx) Io vado in bagno. (attraversa la scena)
ETTORINO ‘N’ata vota?
ZIO LEOPOLDO E che aggio’ fa? Chi mi aiuta? (esce a sx)
ETTORINO (fissando Enrico)Zio Leopo’ arrangiati da solo..per il momento…
Scena 15^( Enrico, Matilde, Zio Leopoldo, Ettorino, Sofia, Aurora e Zio Umberto, indi Deborah e Giancarlo in video, infine Lo Ticco.)
SOFIA (da dx, insieme a Zio Umberto e Aurora entrando recando una valigetta) Nun si’ sciso cchiù?
ETTORINO E no, sono arrivati…. i parenti. (incomincia adesso un gioco a gesti per suggerire ai parenti di non opporsi perché Enrico è armato)
ZIO UMBERTO I parenti? Quali parenti?
ENRICO Il fratello. Io songo suo fratello e ‘a signora è mia moglie.
ETTORINO Flipper, cioè Matilde, e lui è Enrico, ‘o saldatore….perchè salda sempre i debiti…(continua nel gioco)
ENRICO Hi hi hi, l’avite truvate ‘e solde?
AURORA (che pare abbia capito i segni)Si, cioè no.
MATILDE Comme no? Io veco ‘ a valigetta.
ZIO UMBERTO La valigetta è vacanta.
AURORA Quaccheduno l’ha truvate primma ‘e nuie.
ZIO LEOPOLDO (d,d,)Giancarloooo.
TUTTI (tranne Enrico e Matilde) Nun ce sta.
ENRICO ‘O zio co’ ‘a cacarella ‘ncoppe ‘a carruzzella. Ma da stammatina nge la potevate dare una pinnola.
SOFIA E vuie comme ‘o sapite?
ETTORINO Poi ti spiego.
MATILDE Che significa vacanta?
ZIO UMBERTO Vuota.
ENRICO (tira fuori di nuovo la pistola)‘A fernimme o no? Sol p’o tiemp ca mi state facenn perder, v’avessa spara’ mmocca.E ‘e solde….addo’ stanno?
ZIO UMBERTO Ah ma siete armato?
AURORA (terrorizzata)Non lo sappiamo. E’ asciuta accussì: vuota!
SOFIA Non ce lo….sappiamo spiegare..
ZIO LEOPOLDO (d.d.)Giancarlooo.
ENRICO E ghiate a piglia’ o Zio a dint’’o cesso.
SOFIA Mo’ vaco io. (esce a sx)
ENRICO Allora mi volete spiecare?
ZIO UMBERTO Veramente ci dovesseve spiegare voi.
ENRICO Hi hi hi , ma pecchè co’ tutte ‘e segni ca ve ha fatto mio fratello ancora nun avite capito?
ETTORINO (con gesti decisi suggerisce di dire SI)
ZIO UMBERTO Sì, abbiamo capito.
MATILDE E allora ce vulite dicere ‘e solde addo’ stanno?
SOFIA (rientrando con Zio Leopoldo) Vi …siete chiariti?
ZIO UMBERTO Vado un momento in bagno.
ENRICO Non ancora, non ci siamo chiariti ancora.(punta la pistola alla testa di Ettorino) E allora ce vulimme chiarì?(scene di panico)
ZIO LEOPOLDO Sofia, spiegami, che succede?
SOFIA Ancora nun l’avimme capito buono, ma doppe ce spiega tutte cose Ettorino.
ETTORINO Speramme….
MATILDE E nun basta a fa ‘ e signure, invece ‘e ringrazia’ che gli regaliamo due milioni e mezzo…
AURORA Ma noi veramente non lo sappiamo dove stanno i soldi.
SOFIA La valigetta era atterrata, ma era già vuota.
ZIO UMBERTO (riceve una notifica, mostrando il cellulare) Un vidio!
SOFIA Zio Umberto…, ma te pare ‘o mumento?
ZIO UMBERTO Ma è Giancarlo. Un vidio da Giancarlo.
ENRICO Un video? Come significa? (punta Zio Umberto)
ZIO UMBERTO Uè ma che facite? Che ho detto di male
MATILDE Che ce azzecca ‘o video? ‘E solde! Datece ‘e solde e fernitele ‘e fa ‘e scieme.
ETTORINO Aspettate, aspettate! (forse ha capito) Ma qua’ scieme? Io direi di vedere il video. Penso che abbiamo trovato i soldi..
ENRICO (intimandogli con la pistola) A te, fa ampresso , facce vede’.
ZIO UMBERTO Aspettate, mo’ lo vediamo pe’ televisione!
MATILDE Pe’ televisione?
ZIO UMBERTO Eh sì, teniamo la smart tv.
ZIO LEOPOLDO Siamo tecnologici.(Zio Umberto armeggia con telecomando e telefonino, fino a che sulla tv a parete compaiono le immagine del video. Tutti si siedono di fronte alla televisione, spalle al pubblico facendo sì che il pubblico veda. Il video mostra Giancarlo e Deborah seduti in un luogo assolato. Il set è a piacere.
GIANCARLO Papà, mammà, Zio Umbe’, Zio Leopoldo, e tu Aurora non vi affaticate più a trovare i soldi. Li abbiamo trovati prima noi. Io e Suor Rita.
SUOR RITA Ci dovete perdonare, io suora proprio non lo ero. Figurammece, suora io… In effetti lavoravo per un certo Enrico e una certa Matilde, due guappi di cartone. Enrico è venuto pure stamattina, quella Orsola era lui, si era travestito. Io e Giancarlo, in effetti stanotte già avevamo risolto l’indovinello. La fotografia, sì, la fotografia! Enrico e Matilde mi avevano incaricato di scoprire la signora Cristina dove aveva nascosto i soldi, ma devo dire la verità, una volta che ci sono riuscita non me la sono sentita di avvisarli. Cercate di capire, io e Giancarlo ci vogliamo bene e ci vogliamo sposare. E non è più giusto che quei soldi ce li prendiamo noi? Consideratelo un regalo di nonna Cristina a suo nipote.
GIANCARLO Papà, ma tu capisciche fortuna. Una suora! E per me sposare una suora era il massimo.
SUOR RITA Ci è pure rimasto male quando ha scoperto che suora non ero. Noi adesso partiamo, ce ne andiamo in uno di quei paradisi fiscali dove non ti chiedono chi sei, da dove vieni e soprattutto da dove vengono i tuoi soldi. Quando ci saremo sistemati, vi facciamo sapere . A proposito, io non mi chiamo Rita, mi chiamo Deborah. Baci a tutti.
GIANCARLO Ci sentiamo, la pace sia con voi. (fine del video, Zio Umberto armeggia per spegnere. Segue un lungo silenzio.)
MATILDE ‘Sti figlie ‘e zoccola.
ENRICO Ma io ‘e trove, io ‘e spare a tutte e duie, io….
MATILDE Ma tu , ma tu che cosa? Strunzo!(esce a sx furiosamente)
ENRICO Aspetta, fermete…
ETTORINO E vabuo’, basta mo’! Ma che spari…spari,l’ha detto pure Suor Rita, Deborah, siete due guappi di cartone. ..perciò Beniamino ‘o bellillo, i soldi li affidò a mammina.(si commuove di nuovo) Mammina, mammina mia bella bella. (si avvicina di nuovo alla bara e alza il coperchio)
ENRICO (dopo un attimo di tentennamento) Ma che faie te miette a chiagnere ‘n’ata vota? Viene, viene a ccà, viene a te piglia’ ‘o perdono.
ETTORINO (riabbassa il coperchio e volge lo sguardo a Enrico) Ma nun è che faie comme a Salvatore Conte? Vengo e me spare?
ENRICO Quelli so’ personasci mascinari. Nun esisteno. (gli tende le braccia)
ETTORINO (gli va incontro e lo abbraccia)Perciò papà i soldi non te li diedie. (agli altri bonario)Ma si che ce ne fotte d’’e solde. Ma che gente simme? Noi teniamo un morto in casa. Il dolore per la sua perdita all’improvviso ce lo siamo dimenticato. Appena avete saputo, abbiamo saputo, certo pure io, ca ci stava questo denaro ci siamo dimenticati di Cristina e di tutto il bene che aveva fatto a tutti quanti. La caccia al tesoro, …truvamme ‘e solde, ‘e solde. ‘E solde! Enri’, pure tu e tua moglie, finitela pure voi,. Soldi maledetti, sporchi , acquisiti chi sa come sulla pelle magari di brava gente. E mammina ha inteso giustamente non retituirli, li ha messi in gioco e il gioco lo ha vinto suo nipote, Giancarlo!
SOFIA E chi se ‘o credeva ca se spusava.
ZIO UMBERTO Un mezzo prete con una mezza suora.
AURORA E bravo a Giancarlo, e brava a Suor Rita
ZIO LEOPOLDO L’ho sempre detto che l’acquario e il leone vanno d’accordo.
LO TICCO (Comparendo da sx) E’permesso?
ETTORINO Accomodatevi.
LO TICCO Salve. Gli operatori stanno fuori.
ETTORINO Fate, fate…
LO TICCO Avete trovato? Dico i cinque milioni li avete trovati?
ETTORINO Certo. Anzi di più?
LO TICCO Ah di più? Me fa piacere. Allora poi con calma …se volete.. quella promessa…… Diceste una piccola parte di quello che avreste trovato, vi ricordate?
ETTORINO La mazzetta? Mi dispiace ma non posso.(si avvicina a Enrico, gli mette una mano sulla spalla)Io ho trovato ben altro…..
LO TICCO Non capisco.
TUTTI Abbiamo capito noi.
LO TICCO (prima perplesso) Io continuo a non capire, ma me piace. ‘Sta cosa ca parlate insieme me piace. Si vede ca siete una famiglia unita.Allora, la ritiriamo la bara?
ETTORINO Ritirate, ritirate. Si deve metttere la ceralacca, non abbiamo fatto in tempo.
LO TICCO (ha un ennesimo scatto della testa) Ce la mettiamo all’obitorio.
ENRICO Hi hi hi hi, ma che tenite ‘o ticco?
LO TICCO (Indispettito. Fingendo di non capire)Infatti, mi chiamo Lo Ticco. E voi? Siete parente?
ENRICO Il fratello macciore. (appoggia la mano sulla spalla di Ettorino)
ETTORINO Infatti, è mio fratello.
LO TICCO Faccio salire gli operatori. E…..allora….. niente mazzetta?
ETTORINO E dalle, ma non avete capito Lo Ticco? Che faccio , gli taglio una mano e ve la do?
(musica. Sipario)
FINE