Il derelitto perfetto!

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Il derelitto perfetto

Il derelitto perfetto!

di Marco Bertoncelli

Personaggi

Aldo Falafranca         Un imprenditore

Amelia Falafranca      Moglie di Aldo

Roberto Falafranca                 Figlio di Aldo

Nadia Falafranca        Figlia di Aldo

Giorgio Carovenuto               Un amico di famiglia

CarloVattelapesca      Un amico di Aldo

Enrico La Grana         Cugino di Aldo

Letizia La Grana        Sorella di

Enrico                    -

Margherita             Una segretaria

Nereo Amichetti        Un notaio

Atto Primo

Aldo                         - Margherita? Margherita, ci siete?

Margherita                - Sono qui

Aldo                         - Il Notaio è arrivato?

Margherita                - Mi ha telefonato, sarà qui a momenti.

Aldo                         - Quello è sempre in ritardo, speriamo che abbia fatto tutto!Certo è che non si può andare avanti così, io una soluzione devo trovarla. Mi costano di più questi giochini che non assumere un direttore generale.Chi l’avrebbe mai detto, 20 anni fa? Eppure! Ci sono cose che non capisco! E se non capisco come faccio a decidere? Si può essere sereni, se non si sa se si è a posto in coscienza?Hai avvertito il primario?

Margherita                - Si!

Aldo                         - Dico, quello vero?

Margherita                - Mette dentro la testa un attimo, quel tanto che serve per vedere che sta indossando un camiceSi, e anche il personale della clinica, sono stati tutti istruiti.

Aldo                         - Bene! GrazieD’altra parte non mi è venuto in mente niente di meglio, io non sono capace,…… non sono capace di affrontarli a viso aperto se prima non sono sicuro…Devo essere sicuro!Quando so come stanno esattamente le cose non ho paura di nessuno; ma fino a che non ho capito, non posso fare niente! Devo stare fermo, immobile, come un fossile….. Mannaggia! Se fossimo tutti più immediati, più diretti, più veri! Non sarebbe tutto più semplice? Come quando andiamo a pranzo! Ti piace la minestra? No! Basta; è talmente semplice! Non si prende la minestra! Come lo vuoi il caffè? Lungo, oppure corto! oppure niente, normale! Così sarebbe chiaro, semplice, uno gli prepara il caffè che gli chiedono e tutto è a posto! E invece no! Siamo diventati tutti complicati, troppo complicati! e uno…., dico uno che vorrebbe fare in modo che tutto andasse per il meglio, che tutti fossero contenti, non ci capisce più niente! Come lo vuoi il caffè? Macchiato caldo col latte freddo! Come scusi? Con la panna… ma senza schiuma, come un cappuccino! Ma che sia lungo, mi raccomando… in tazza grande, col cucchiaino quadrato che si regga in piedi, sostenuto! Alla turca? No! Lungo, in tazza grande, col cucchiaino quadrato e senza zucchero! ….. Aromatizzato alla nocciola….. Sarà che non siamo neanche più capaci di ordinare un caffè?!

Nereo                       - Entra con Margherita. Eccomi, eccomi! Sono passato dal tuo ufficio.

Aldo                         - Dal mio ufficio?

Nereo                       - Ho dato un’occhiata, non si sa mai! È tutto a posto, tutto normale, nessuno sospetta niente.

Aldo                         - Bene.

Nereo                       - Già che c’ero ho portato anche delle carte che devi firmare. Guardandolo come se fosse ammalato Te la senti di firmare?

Aldo                         - Cos’è!? Passare dall’azienda ti ha fatto male? Non sono mica malato!       Deve essere l’aria che si respira là dentro…..

Nereo                       - Scusami, scusami! è che vederti così mi fa una certa impressione!

Aldo                         - Se è per questo, anche tu mi fai una certa impressione!

Nereo                       - Guardandosi per cercare se ha qualcosa fuori posto Io?

Aldo                         - Prendendo la cartella (la cartella non deve essere anonima, tutt’altro! Deve essere ben visibile il nome dell’azienda; la stessa cartella si troverà sul tavolo del becchino nel secondo atto) che Nereo gli porge e iniziando a firmare Non so, sei così strano ultimamente……

Nereo                       - Un po’ agitato forse, è la prima volta………

Aldo                         - - Ma non hai sempre detto che ti piacerebbe recitare? Fare l’attore? Eccola qua! Questa è la tua occasione… servita su un letto d’argento!

Nereo                       - Si, ma sai, un conto è a teatro, un conto…….

Aldo                         - - Dai dai dai che fra poco arrivano, hai telefonato giusto?

Nereo                       - Appena uscito dall’azienda! Saranno qui a momenti.

Aldo                         - Cosa gli hai detto?

Nereo                       - Che sei scivolato su una buccia di banana e hai battuto la testa!

Aldo                         - - Originale, proprio originale!

Nereo                       - Ma io…pensavo….. (guardando anche l’infermiera) pensavamo……

Aldo                         - Fermandosi a guardare un foglio nella cartella Cos’è questa?

Nereo                       - Questa? Ah una vecchia commessa che era rimasta indietro, ce n’è anche qualche altra, ho fatto un po’ di ordine nelle carte….. presto è ora di presentare il bilancio!

Aldo                         - - Non mi ricordavo di questa…..e questo? Cos’è? Ha l’aria di un testamento…….

Margherita                - Intervenendo per distrarre Aldo Signor Aldo, mi scusi, qui è tutto pronto!

Aldo                         - firmando Tutto pronto? Ah bene Grazie!

Margherita                - Vuole bere qualcosa prima che comincino ad arrivare?

Aldo                         - Un cognac!

Margherita                - Un cognac? Mi permetta dottore……

Nereo                       - Così poi hai l’alito che profuma? Questi vengono e sentono che hai bevuto del cognac! figurati che ci credono, ha dell’acqua signorina?

Margherita                - È sul mobiletto, ho pensato anche di mettere una cannuccia.

Nereo                       - Ha fatto bene, ottima idea! Sembrerà più vero.

Aldo                         - Con la cannuccia……

Nereo                       - Certo! Deve essere tutto reale, nulla lasciato al caso, vero signorina?

Margherita                - Con un cenno d’intesa Vero!

Aldo                         - Fa per bere con la cannuccia ma poi si ferma. Be adesso non mi serve! e poi non ho sete, non voglio acqua; ho voglia di un cognac! la cannuccia mettila lì! semmai berrò dopo. Ecco, via adesso! Finisci di sistemarmi e poi fuori, ora non ci resta che aspettare. Margherita aiuta Aldo a sistemarsi a letto. Alla fine Aldo si deve trovare con la testa fasciata (la benda può coprirgli anche il mento, ma la faccia, nel suo insieme, è scoperta) e con la gamba destra sorretta dai pesi; una flebo gli entra in un braccio, si muove a stento per una grossa fasciatura che ha sul costato, con l’altro braccio, invece, è parzialmente libero e si muove con discreta libertà. L’idea che deve dare essere quella di una persona sofferente.

Margherita                - uscendo In bocca al lupo

Aldo                         - Fa segno di sì con la testa.     Non appena Margherita esce, Aldo comincia a muoversi, come per sistemarsi meglio: col braccio della flebo cerca di prendere il bicchiere d’acqua ma, così facendo, stacca la flebo; allora cerca di prenderla con il braccio destro, ma in questo modo non riesce ad alzarsi. In tutti questi movimenti, Aldo aveva lasciato andare la gamba destra e il peso che le era attaccato gliela sta tirando verso l’alto. Alla fine della scena, Aldo deve trovarsi con la gamba destra molto alta, la flebo staccata e una mano che cerca disperatamente il campanello.

Amelia                      - Entra singhiozzando, senza curarsi dell’aspetto del marito. È troppo intenta a piangere per accorgersi del suo stato. Che disgrazia… che disgrazia! Non ho neanche il coraggio di guardarti.

Aldo                         - Mmmmmm cercando di richiamare la sua attenzione

Amelia                      - Piangendo Non parlare ti prego, lasciami nel mio dolore.

Aldo                         - Mmmmmm

Amelia                      - Inizia sempre singhiozzando. Se solo fossi stata in casa in quel momento, se solo non fossi andata a giocare a tombola! Te e la tua mania di lasciare le cose dappertutto! Disperata Adesso diranno che è colpa mia, che non tengo in ordine la casa, che sono una pessima madre di famiglia. piange disperatamente

Aldo                         - Riesce, con uno sforzo sovrumano, a prendere un campanello che era sul comodino e lo suona con tutta la sua forza.

Amelia                      - Sempre piangendo disperata, si butta a capofitto con la testa nella borsetta. Dov’è!? dov’è!?

Aldo                         - Suona ancora.

Amelia                      - Sempre piangendo, prende il telefonino dalla borsetta Che strano! Non c’è nessuna chiamata! Adesso i campanelli me li sento direttamente nella testa! Si siede, si mette la testa tra le mani e singhiozza

Aldo                         - Mmmmmm movendosi fa cadere il campanello.

Amelia                      - - Accorgendosi finalmente del marito. Ah sei tu?     Smettendo di piangere e asciugandosi le lacrime. Ma perché non ti metti più comodo?

Aldo                         - - Mmmmmm

Amelia                      - - Si avvicina e fa l’atto di sollevargli ulteriormente la gamba. Oh poverino! Vuoi che te la alzo?

Aldo                         - Ahhhhhhhh Mmmmmm 

Amelia                      - - Torcendogli la gamba. Allora vuoi che te la giro?

Aldo                         - - Ahhhhhhhh!

Amelia                      - Aspetta, aspetta! Ho capito, ce l’hai troppo alta! Cerca di abbassarla tirando la gamba ma appena la tocca Aldo ricomincia a gridare Quasi scocciata Ho capito! Ho capito! Chiamo l’Infermiera, chiamo l’Infermiera!

Margherita                - Mettendo dentro la testa prima ancora che Amelia suoni il campanello. Ha chiamato signora?

Amelia                      - Intenta a raccogliere il campanello, come sopra pensiero. Chi io!? No! Io no, non ancora…

Margherita                - Facendo l’atto di andarsene. Bene.

Aldo                         - - Mmmmmmm

Amelia                      - Accorgendosi che chi era entrata era l’Infermiera Aspetti, aspetti! Mi aiuti… mi aiuti per cortesia, non se ne vada……

Margherita                - Rientrando Oooh Cosa succede qui? Accorgendosi della posizione di Aldo Oh poveretto! Signora mi dia una mano! Amelia fa per toccare la gamba No, no! Non tocchi li!   La richiesta dell’Infermiera arriva troppo tardi.

Aldo                         - - Ahhhhhhhh

Margherita                - Tenga il peso….. ecco! Si era allentata la vite! Un momento, adesso la sistemo, Sistemando la gamba di Aldo Ecco! Fatto! Aspetti che s’era staccata anche la flebo. Ecco fatto! Stia attenta a quel filo signora, non deve staccarsi per nessun motivo; se si stacca perdiamo il paziente! Scherzosa rivolta ad Aldo nel sistemargli le lenzuola Cosa fai? Volevi andartene?

Amelia                      - Perplessa. Ma, ma….. ma ha detto il dottore che è in coma…..che non sente niente….

Margherita                - Sistemando le lenzuola e presa dal suo lavoro. E allora!?

Amelia                      - Ma scusi, si muove…parla…..fa dei gesti… Come preoccupata Non si è svegliato, è vero?

Margherita                - È un Coma atipico signora, un coma atipico!

Amelia                      - Coma atipico? Ah ho capito! Come dire strambo, giusto?

Margherita                - Certo! Riferendosi a Aldo Lui è un artista del coma atipico!!

Amelia                      - Ma capisce quando gli si parla?

Margherita                - Il dottore dice che è impossibile!

Amelia                      - Non stento a crederlo! Capiva poco da sveglio, figuriamoci ora che è in coma!

Margherita                - Sembra che sia tornato ad uno stadio poco più che vegetativo; sente il dolore, questo è certo, ma capire quello che gli si dice, credo proprio che sia impossibile.

Amelia                      - Bè, il fatto che senta il dolore è già un buon segno, non le pare?

Aldo                         - Fa come per parlare ma farfuglia qualcosa che non si capisce.

Margherita                - Rivolta verso Aldo. Stia calmo, stia calmo, non c’è bisogno che mi ringrazi, mi ringrazierà alla fine, quando arriverà!. Signora gliel’affido, mi raccomando: deve riposare! il dottore ha detto che non deve assolutamente sforzarsi. Uscendo Uhhh Se mi ringrazierà!

Amelia                      - - Si siede sul letto accanto al marito. Hai sentito caro? Devi riposarti.

Aldo                         - - Muove un po’ la testa guardandosi intorno come senza capire      Mmmmmmm

Amelia                      - Non devi preoccuparti adesso: ci sono qui io!

Aldo                         - Sbarrando gli occhi Mmmmmmm

Amelia                      - Ahh… se non avessi lasciato cadere quella buccia di banana! In soggiorno poi! Lo sai che in soggiorno passo sempre la cera……che bisogno avevi di mangiare una banana in soggiorno!   Per poi caderci sopra, pure! Se proprio proprio proprio dovevi cadere, potevi lasciarti scivolare sulla cera. Avrei fatto sicuramente più bella figura. E poi, se proprio non potevi fare a meno di gettare per terra una buccia di banana, potevi farlo in cucina o nel corridoio, nello studio….. No! Lui vuol sempre fare l’originale! In soggiorno! Te l’ho detto mille volte, falli subito i lavori! È inutile che mangi una banana e lasci le bucce per la casa, prima o poi ci inciampi e cadi! Visto!? Visto cosa succede a non ascoltare le mogli? Pensa, poteva capitare a me o a Nadia o a

Giorgio, al nonno….. Per fortuna che è capitato a te!

Aldo                         - - Gli fa un gestaccio senza che la Amelia lo veda

Amelia                      - Non che ce l’abbia particolarmente con te, ma con tutte le seccature che abbiamo, anche questa ci voleva! Dico solo che se capitava a me era peggio, no? Con tutte le cose che devo fare io, poi! Mai nessuno che mi dia una mano: una famiglia di sfaticati! Ecco chi ho cresciuto! E poi la spesa, e la sarta…… la parrucchiera…..le opere parrocchiali… i figli da portare a scuola….. Chi la manderebbe avanti la casa se mi facessi male io? eh! Chi la manderebbe avanti? Certo che sei proprio un egoista! Adesso almeno sarai contento! Te ne puoi stare a letto senza far niente, come un vegetale!, con la colazione servita….. le infermiere che ti rimboccano le coperte……. bello vero? i parenti…..gli amici… scommetto che sotto sotto non ti dispiace neanche un po’! Ma che gusto ci trovi a vivere come un vegetale, eh? Come un rafano!

Giorgio                     - Entrando Posso?

Amelia                      - Chi è!? Ah, sei tu.

Giorgio                     - Come sta?

Amelia                      - È in coma …..coma atipico!

Giorgio                     - Atipico? Sai che novità! ……Ma parla?

Amelia                      - No!

Giorgio                     - E ci sente?

Amelia                      - I medici dicono di no! A volte sembra che capisca, ma poi ti rendi conto che non ha capito niente.

Giorgio                     - Già! È sempre stato così! E ci vede!?

Amelia                      - E chi lo sa? Solo delle ombre…. Come da sveglio.

Giorgio                     - Si sa come è successo?

Amelia                      - Da quello che si è capito è scivolato sulla buccia della banana che si era appena mangiata.

Giorgio                     - Che ti dicevo? Hai sposato una scimmia!

Amelia                      - Ma!? Fatto sta che è scivolato e nel cadere deve aver sbattuto la testa da qualche parte; poi, quando ha tentato di rialzarsi, deve essersi tirato addosso una sedia e qualche soprammobile…..

Giorgio                     - La sedia si è rotta?

Amelia                      - Ma no, ma no! Cosa vuoi che si sia rotta la sedia; …..solo un graffio.

Giorgio                     - E lui? È grave?

Amelia                      - I medici non hanno ancora sciolto la prognosi…..però dicono che se passano altre 24 48 ore ci sono buone probabilità che se la cavi.

Giorgio                     - prendendo un oggetto cerca di colpirlo. Questo è impossibile!

Amelia                      - Fermandolo prontamente. Cosa fai!? Sei impazzito? Stai fermo!

Giorgio                     - Lo sai Amelia! Farei qualunque cosa per te!

Amelia                      - A te deve essere dato di volta il cervello! Un conto è che uno se ne vada da solo! Un conto è provvedere per suo conto…… e poi, scusa, cosa me ne faccio di un amante in galera?

Giorgio                     - Umh

Amelia                      - - Stai buono qui fin che io vado parlare col medico.

Giorgio                     - Vengo anch’io.

Amelia                      - Prima decisa e poi riflessiva No! No, tu è meglio che stia qui, che poi il primario, vedendoci assieme, chissà cosa penserebbe! È ancora caldo! Stai buono, mi raccomando! E stai attento che prima gli si era quasi staccata la spina. Amelia esce

Giorgio                     - Fin che Amelia sta uscendo Va bene va bene, tranquilla, ci penso io……. ci penso io! Guarda qua, a momenti lo ammazzo e ora mi tocca fargli da badante. Razza di buono a nulla! Lo dicevo io all’Amelia: liberiamocene finché è vivo che se per caso muore, prima di sposarci dobbiamo far passare degli anni! Cretino che sono stato a non andare subito dall’avvocato! E questo, guarda cosa ci combina Coma! Coma atipico; capace di durare così degli anni! Imbecille! Voleva mangiare la banana lui, il re della giungla! Già! La bananina di Tarzan voleva lui Imita l’urlo di Tarzan nella giungla Mentre

Giorgio                     - sta imitando l’urlo di Tarzan per schernire Aldo, entrano i suoi figli. Nadia e Roberto sono entrambi sui 25 30 anni: tipi sportivi e moderni, vivono intensamente la loro generazione. Nadia va frequentemente in discoteca, mastica chewin gum e usa spesso il telefonino sia per chiamate che per SMS, Roberto è un giovane più interessato al tennis e alle ragazze che alla famiglia e allo studio. Vestono bene, curato, anche un po’ appariscente, soldi in tasca non gliene sono mai mancati.

Nadia                       - Entrando e facendo l’atto di riuscire immediatamente. Ach! scusi dottore.

Roberto                    - Che la seguiva e che se la trova contro inaspettatamente. Che c’è? Perché spingi?

Nadia                       - Vieni via, andiamocene! Questo dev’essere il tabulario.

Roberto                    - Che ha intravisto Giorgio. Macché tabulario! Scansati scema! Zio, cosa fai!?

Giorgio                     - Imbarazzato Chi, io!? Io? Ah io… io… Stavo applicando una… una mia terapia al tuo babbo!

Roberto                    - Cosa volevi fargli prendere, la tisana della giungla?

Giorgio                     - Ecco bravo! Quando siete arrivati stavo per somministrargli la famosa terapia della giungla. Ho letto su un giornale che, in questi casi, un forte trauma potrebbe farlo ritornare in sé.

Nadia                       - Povero! Quanto bene vuoi tu al babbo, vero?!

Giorgio                     - Per Aldo farei qualsiasi cosa!

Aldo                         - Mmmmmmmm

Roberto                    - Ma parla?

Nadia                       - è come …. È come se fosse ancora vivo……

Aldo                         - senza che si capisca chiaramente Mmmmmmm voglio morire. Mo…rire… rire….

Roberto                    - Che ha detto?

Giorgio                     - Non lo so, non ho capito

Nadia                       - Mi pare che abbia detto “voglio sparire..dormire..” una cosa del genere.

Giorgio                     - Si sparire… e come?

Aldo                         - Andarmene….voglio mo…rire…rire

Giorgio                     - Chiudendogli le palpebre Ecco bravo, fai un riposino, dormi ora, dormi. Voi piuttosto, siete arrivati finalmente!

Roberto                    - Siamo venuti appena ci hanno avvisati.

Nadia                       - Come sta?

Giorgio                     - Ma!? Potrebbe anche rimettersi…..forse….

Roberto                    - Com’è stato, si sa?

Giorgio                     - Sembra che sia scivolato su una buccia di banana che devono avergli tirato in casa dal balcone della casa di fronte.

Roberto                    - Mai avuti dei gran rapporti con i vicini! Farabutti!

Giorgio                     - Mimando la scena Lui si è messo a correre, probabilmente si sarà spaventato, ha messo un piede sopra un altro, è inciampato su se stesso, ed è caduto! Deve aver sbattuto la testa contro qualcosa, che ne so… lo stipite della porta …o un davanzale, ed è rotolato in cucina. Lo hanno trovato steso sul pavimento che aveva perso i sensi, e ora eccolo qua!

Roberto                    - Già, eccolo qua!

Giorgio                     - Nel cadere sì è tirato addosso la credenza e il resto lo ha fatto il destino!

Nadia                       - Povero babbo!

Giorgio                     - Ora sembra che sia in coma….

Aldo                         - Meglio la morte …orte…..vo glio  mo…mo…rire….. Entrano Nereo, camuffato da medico, l’Infermiera e Amelia

Nereo                       - Come le dicevo signora, suo marito è caduto in uno stato comatoso post traumatico, con conseguente sintomatologia di coma atipico e disassamento vertebrale non riducibile.

Amelia                      - Con finta preoccupazione Mamma mia! Non ho mai visto niente di simile…..

Nereo                       - Purtroppo signora, sono casi estremamente rari e dall’evoluzione assolutamente imprevedibile, mi dispiace….., la prognosi non può che essere riservata. Rivolto all’Infermiera Signorina mi raccomando, controlli la pressione arteriosa ogni due ore e rilevi la temperatura corporea con una certa frequenza, il paziente è un mio caro amico e voglio che sia seguito con la massima attenzione.

Amelia                      - Come sopra Almeno ci sono speranze?

Nereo                       - Come vede signora, noi stiamo facendo il possibile, tuttavia, come dicevano i nostri vecchi, la prognosi quoad vitam può essere buona ma quoad valitudinem è infausta, sono stato chiaro?

Amelia                      - Che non ha capito nulla, rimane perplessa; prima fa un cenno di si con la testa al dottore e poi si volta verso i figli e indica chiaramente che non ha capito niente.

Nereo                       - Venga! Venga con me signora, non si preoccupi, venga che facciamo una richiesta per una casa di riposo, in casi come questi meglio essere previdenti…..Come dicevano i nostri vecchi: mens sana in corpore sano! In altre parole, se sei un imbecille come puoi pensare di star bene? Tutti i presenti confermano pensierosi, con cenni della testa Roberto fa gli scongiuri. Signorina mi tenga informato, mi raccomando. Nereo e Amelia escono

Margherita                - Iniziando a fare quello che il dottore ha chiesto Va bene dottore. Cosa dice se mettessimo un po’ di musica?

Nereo                       - Si potrebbe provare si, non si sa mai… ora vedo se trovo il Walzer dei Deliri!

Nadia                       - Scoppia a piangere fra le braccia del fratello

Roberto                    - Con aria consolatoria Su su dai! non è mica morto…

Giorgio                     - Non ancora, no! Non ancora!

Roberto                    - Come?

Giorgio                     - Imbarazzato Chi io? Niente….. niente… meglio che segua tua madre, potrebbe sentirsi male.

Margherita                - Rivolta ai figli Sono parenti? Roberto e

Nadia                       - Siamo i figli; povero babbo, in coma.

Margherita                - In coma atipico!

Nadia                       - Ah, atipico!     Rivolta a Roberto Cosa vorrà dire atipico?

Roberto                    - E che ne so? Mai sentito prima…. l’avranno coniato giusto per lui! Ti pare che sia un soggetto tipico nostro padre?

Margherita                - Da un’occhiata ai ragazzi come per inquadrarli e poi: Mi raccomando! Restate poco che potrebbe affaticarsi…..

Nadia                       - Indecisa Ma… sente che siamo qui?

Margherita                - Non credo, ha gli occhi aperti ma non siamo sicuri che ci veda o che senta.

Nadia                       - Avvicinandosi a Aldo e facendo il gesto di toccargli la gamba Basterebbe provare a tocCarlo  - Aldo  - Mmmmmmmm Margherita  - Fermi! lasciate che ci pensi io, i moribondi non si sfiorano nemmeno con un dito! L’Infermiera esegue gli ordini del medico, prova la pressione, controlla il polso, mette il termometro, ecc. I due ragazzi iniziano un dialogo affettuoso in cui ricordano alcuni episodi della loro vita con il padre.

Roberto                    - Povero babbo! Mi ricordo quando mi teneva sulle ginocchia e mi raccontava le storie, come le chiamava lui. Che dolce! Mi ricordo quando ci sdraiavamo sul prato a guardare le stelle, ti ricordi?

Nadia                       - Si!

Roberto                    - E quando facevamo il bagno, al mare, ti ricordi?

Nadia                       - Aveva una paura dell’acqua……

Roberto                    - Veniva con noi solo perché era più grande la paura che ci facessimo del male!

Nadia                       - Che buffo che era con la paperetta!

Roberto                    - A me raccontava sempre della sua fabbrica, degli operai, delle loro famiglie……

Nadia                       - Perché tu eri l’ometto di casa.

Roberto                    - Già, ti ricordi com’era triste quando ci raccontava di quella volta che è stato truffato? Piangeva come un ragazzo.

Nadia                       - Si, quella volta se l’era vista brutta, povero….. Se non fosse stato per gli operai che hanno rinunciato a tre mesi di stipendio, quella volta avrebbe chiuso! Era così felice quando ha potuto saldare i suoi debiti! Ti ricordi? Quella sera abbiamo mangiato la più grossa pizza della nostra vita!

Margherita                - Che non poteva fare a meno di sentire. Mi spiace.

Roberto                    - Non sente proprio nulla?

Margherita                - No, almeno così dice il dottore. Convinta che i discorsi dei figli possano essere utili a Aldo: Ma voi fate come se lui potesse sentirvi e vedervi, sono sicura che gli farà bene lo stesso! Nadia Roberto insieme            Va bene

Margherita                - Senza affatiCarlo, mi raccomando! esce Appena uscita l’infermiera, i due si avvicinano al padre e, a soggetto, provano a gesticolare e produrre rumori, come per vedere le reazioni di Aldo; questi, tuttavia, rimane impassibile, con gli occhi sbarrati a guardare il nulla. Poi, col tono di chi mal lo sopportava:

Nadia                       - Così è, eccolo qua!

Roberto                    - In effetti, come padre non è stato sempre così……così……accomodante: a volte si agitava di più! Si avvicina come per toccargli la gamba ammalata

Aldo                         - Strabuzza gli occhi e si prepara per lanciare un gemito

Nadia                       - Fermo che se si mette a gridare torna dentro la racchia.

Roberto                    - Per me ci vede eccome!

Nadia                       - Già, come quella volta che mi ha rovinato la festa di compleanno solamente perché avevo preso un brutto voto in chimica!

Roberto                    - Già, o quella volta che mi ha sequestrato il motorino perché ho litigato con un insegnate!

Nadia                       - Bè!? Anche tu, scusa! Dare della mummia all’insegnate di matematica in presenza di sua madre!

Roberto                    - E che c’entra scusa?

Nadia                       - Si dà il caso che sua madre fosse il preside!

Roberto                    - E io che potevo saperne? Una sfiga tremenda!

Nadia                       - Ma quale sfiga! Se ne sarebbe accorto anche un pollo! Erano due gocce d’acqua.

Roberto                    - Visto? Una sfiga tremenda! Adesso tu hai dato della mummia a tutte e due eppure non ti succede niente! A me, invece, via il motorino! rivolto verso suo padre Cretino!

Aldo                         - Spa…spari…re….fa te mi spari….re…

Nadia                       - Cosa dice?

Roberto                    - Saperlo! Farnetica morire… dormire….sparire, sembra cha abbia detto di sparire..

Nadia                       - Ma chi noi o lui?

Roberto                    - Bella questa noi o lui?

Aldo                         - Sparire….. me glio…..mo…ri…re…

Nadia                       - Ecco, visto? Se ce n’e fosse stato ancora bisogno, questa è la prova che non sente niente! Pausa, poi nuovamente rivolta al fratello: E quella volta che è venuto a prendermi in discoteca? Ti ricordi? Dio che figura! Ho dovuto raccontare un sacco di balle…..

Roberto                    - A chi?

Nadia                       - Alle mie amiche! Ho dovuto inventarmi che era un mio ammiratore segreto e che di lui non ne potevo più! Che era troppo geloso!

Aldo                         - Assume un’espressione come dire “Però!”

Roberto                    - E a me allora? Figurati che mi veniva a prendere a scuola, all’improvviso, senza dirmi niente! Quella volta che mi ha pizzicato fin che stavo fumando po’ d’erba, mi ha mollato un manrovescio che a momenti mi stacca la testa!

Nadia                       - Ma sì! Diciamola fino in fondo: questo è sempre stato pazzo!

Roberto                    - Pazzo fanatico!

Nadia                       - Questo starebbe bene su una sedia a rotelle! Così dicendo si avvicina a Aldo e gli grida contro Pirla!

Aldo                         - Mmmmmmmmm telle…. Telle…..rire….

Roberto                    - Trattenendola Ehi! vacci piano….. e se poi capisce?

Nadia                       - Sai quanto me ne frega! Se si risveglia adesso, me ne vado per sempre!

Roberto                    - Comunque hai ragione! Questo è deficiente! Inveendo verso il padre Ignorante! Si può, dico io, si può al giorno d’oggi controllare la pagella ai figli? Dico io! Ogni quadrimestre, è una fobia!

Nadia                       - Figurati! Pensa che a me, prima di lasciarmi uscire, controllava sempre che avessi il reggiseno! Povero illuso! Tanto me lo sono sempre levato in ascensore!

Aldo                         - Assume un’espressione come dire “Ah! Questa non la sapevo!”

Roberto                    - Stupito, come avesse avuto un’illuminazione Come? Cos’hai detto? Te lo sei sempre levato in ascensore?

Nadia                       - Mbè?

Roberto                    - Allora… allora… allora era tuoooooo! Ma porc…..! Sai le notti insonni che ho passato a pensare di chi potesse essere quel reggiseno! Con aria sognante mimando il gesto di rigirarsi il reggiseno fra le mani Me lo sono coccolato, me lo sono sognato, me lo vedevo davanti bello, bianco, candido tutto pieno di di di di di ….. ma è incredibile! Era di mia sorella! Non ci posso credere! Ma… ma… ma che misura porti, la quinta?

Nadia                       - La quarta, la quinta, dipende……

Roberto                    - Hai capito la sorellina, costretta a togliersi il reggiseno in ascensore per farla in barba si gira verso il padre a un padre…..a un padre…… a un padre  …

Nadia                       - Verso il padre Insulso!

Roberto                    - Egoista!

Nadia                       - Pervertito!

Roberto                    - Se potessi gli staccherei la spina!

Aldo                         - Piu….

Roberto                    - Piu?

Aldo                         - Piu… piu….

Roberto                    - Pio, pio, pio….

Aldo                         - Piu…. Piu… Roberto e Nadia assieme         Come quando si chiamano i pulcini Pio, pio, pio…

Aldo                         - Piu piuttosto la morte

Nadia                       - Eh bravo! Questo ci vorrebbe!

Carlo                        -             Entra trasandato, veste con un soprabito vecchio, scarpe non nuove, un vestito che appare messo più volte, porta in mano una busta di plastica della spesa contenente l’occorrente per qualche giorno. È il parente povero della famiglia, che vive di espedienti e di piccoli lavoretti, il modo che ha per procurarsi il quotidiano è quello di rubare i carrelli della spesa nei supermercati, dopo che il conto è stato pagato. Con aria mesta: Ciao. Nadia e

Roberto                    - Insieme, assumendo all’istante un’aria addolorata Povero papà!

Carlo                        -             Come sta?

Roberto                    - Col tono di chi sta soffrendo per il proprio genitore Speriamo che almeno non soffra. I vegetali soffrono? E perché dovrebbe essere costretto a vivere come un vegetale? A perdere le foglie ad una ad una senza nessuna possibilità di reagire… a subire gli attacchi del gelo… del vento…. della pioggia… sempre fermo, immobile, inerme…. quasi fosse….insensibile….     Ma noi chi siamo, uomini o vegetali? Perché un uomo non può decidere quando andarsene? Quando sparire? Perché mai un uomo che non può più vivere dei propri sensi, che non sa più cosa farsene del gusto, della vista…. del tatto…. non può chiedere di morire in pace! Perché mai quando un uomo non può più chiedere nulla alla vita, non può chiedere la grazia della morte?             È più facile il suicidio! Paradossalmente è più facile il suicidio.      Un uomo che vuole suicidarsi ha tutta la libertà di farlo… e mille modi             Ha la libertà perfino sulla scelta della propria morte!    Dolorosa… lenta …veloce…..drammatica….. con effetti speciali…. Ma chi muore lentamente di una agonia infinita muore senza neppure la speranza di potersi suicidare, Impotente fino alla morte! È da quando sei piccolo, alto così… che ti insegnano che sei nato libero in un paese libero. Libero a casa…. Libero a scuola, libero nel gioco, libero di scegliere cosa vestire, cosa mangiare quando andare a dormire….se e con chi fare all’amore! Libero su tutto tranne che di morire…. anche quando la sofferenza è più forte della vita. Prigioniero della gabbia della vita!

Nadia                       - Con tono drammatico Si può, forse, accorciare questa sofferenza? Come si può rimanere insensibili davanti a un uomo che soffre anche mentre muore?

Roberto                    - Sempre con voce drammatica e come mossa dal dolore Che piccoli uomini siamo a non trovare il coraggio di farla finita anche quando non c’è più una speranza!

Carlo                        -             Col tono di chi cerca di sollevare il morale Ehi ehi ehi, su con la vita! Dai! Bisogna essere ottimisti! Vedrete che guarirà!

Nadia                       - Singhiozza e si getta fra le braccia del fratello. Dici così perché non è capitato a te! Cosa ne sai tu della sofferenza? Cosa ne sai di trovarti a piangere impotente, ….senza una speranza… senza un conforto….. senza…..niente

Carlo                        -             Vedete ragazzi, vivere nella sofferenza è come trovarsi in autostrada, ai 100 all’ora… dentro una nebbia fitta, una nebbia che punge, che ti fa male…. che ti fa paura… ogni movimento, ogni rumore, ogni sensazione è dolore e angoscia….Vi capisco….è la sofferenza di chi non sa…. La sofferenza di chi non può farsene una ragione perché ancora non conosce….. e non può decidere, è impotente…. può solo andare avanti e sperare….Poi però, quando la nebbia si alza solo un pochino, ecco che scopri che non sei da solo, che davanti a te c’è un camion o una macchina, una moto che fa la tua stessa strada, ha la tua stessa meta… e allora sorridi…..soffri ancora…ma non sei da solo.

Roberto                    - Su… su, non comportarti come una bambina! Ha ragione lui! E poi mi hai fatto venire in mente la cartella delle tasse!

Carlo                        -             Avvicinandosi al letto Si sa come è successo?

Roberto                    - Si! È andato a sbattere contro la porta della cucina mentre cercava di prendersi una banana che era nel corridoio! Deve essere scivolato sulle pattine della mamma perché s’è aggrappato anche al vaso di fiori che c’è nell’ingresso. Hai presente quale?

Carlo                        -             Quello con la pianta della felicità?

Roberto                    - Esatto! Col vaso in mano, s’è trovato sul bordo delle scale, ha messo un piede male ed è caduto a ruzzoloni, giù fino al pianterreno!

Carlo                        -             Poveretto!

Roberto                    - A ragione non si è fatto niente!

Carlo                        -             Già! Poteva succedere una disgrazia!

Roberto                    - Scusa!?

Carlo                        -             Cosa vuoi che sia una botta in testa per tuo padre; tuo padre ne ha viste di peggio! Rivolto verso Aldo Vero Aldo? Aldo ehi Aldo?         Ci fai o ci sei?

Aldo                         - rire…….rire…… I ragazzi si siedono sulle poltrone come sconsolati

Carlo                        -             Osservando Aldo, rivolto ai ragazzi Sembra quasi che abbia voglia di ridere, non vi pare? Si è rotto anche una gamba?

Roberto                    - Si

Carlo                        -             Ah bè, la destra…… la destra non serve a niente! Semmai si taglia!

Nadia                       - Singhiozzando sul divano. Povero papà!

Carlo                        -             Eh bè! Speriamo che si rimetta! Vedrai che la pensione gliela daranno di sicuro! Almeno spero….. Li pagava i contributi tuo papà, vero?

Roberto                    - Come trasalendo I contributi? Ma si, si credo di si!

Carlo                        -             E l’assicurazione? Ce l’aveva un’assicurazione, vero?

Nadia                       - Un’assicurazione? Si? No? Non lo so! Cosa vuoi che m’importi dell’assicurazione in questo momento! Entra Amelia

Amelia                      - Accorgendosi del nuovo arrivato Oh ciao Carlo, sei qui anche tu.

Carlo                        -             Sono corso appena mi hanno detto. Che brutta cosa!

Amelia                      - Già!

Carlo                        -             Speriamo che passi la notte!

Aldo                         - Assume un atteggiamento come per dire “andiamo bene”

Carlo                        -             Come mai l’hanno messo in questa stanza?

Amelia                      - Questa!? Non lo so, cosa vuoi che ne sappia……. è importante?

Carlo                        -             Be sai, dozzinanti……

Amelia                      - Si vede che in reparto non c’era più posto.

Carlo                        -             E allora!? Potevano lasciarlo in corridoio, o potevano mettere una brandina nel giro scale…o un letto a castello…, un bis……. un tris…..

Amelia                      - Tanto, qua o là!

Carlo                        -             Ma qui ti costerà un occhio della testa!

Amelia                      - Ma scusa…….

Carlo                        -             E allora!? Dico io, chi paga eh? Chi paga?

Amelia                      - Come risentita. Non lo so! Cosa vuoi che me ne importi adesso! Ma, ma…. ma a te, che te ne importa?

Carlo                        -             Mi importa, mi importa…..uhh se mi importa! Cosa dice il dottore?

Amelia                      - Che è grave.

Carlo                        -             Ma quello è scemo! Grave questo qui! Macché grave, basta guardarlo! Avvicinandosi al letto (Aldo assume l’espressione come per dire “ma cosa vuole questo?”) C’è mica la pomatina del dottor Kildare che gli facciamo un trattamento? Così dicendo fa per toccare Aldo, Amelia cerca di trattenerlo.

Amelia                      - Aspetta1 aspetta! Cosa fai! Stai fermo…..

Carlo                        -             Tocca il paziente sulla gamba fasciata

Aldo                         - Ahhhhhhhh

Carlo                        -             Girandosi verso gli altri fra la sorpresa e la delusione Ma allora, ma allora si è svegliato.

Amelia                      - Macché svegliato, è un riflesso condizionato, appena sembra che uno lo tocchi si mette a urlare dal dolore……vai a sapere se soffre davvero!

Carlo                        -             Toccando Aldo in un altro punto Ma allora, allora anche qui?

Aldo                         - Ahhhhhhhh

Amelia                      - Visto?

Carlo                        -             Ma soffre veramente?

Roberto                    - Vedi tu!

Carlo                        -             Lo ritocca

Aldo                         - Ahhhhhhhhh

Roberto                    - E stai fermo, caspita! Visto che deve morire, fai almeno che sia una dolce morte!

Carlo                        -             Scoppia in una risata. La dolce morte, bella questa! Mi ricorda quella degli ovetti kinder.

Amelia                      - Ma Carlo, ti sembra il momento?

Carlo                        -             Che ormai è partito con la sua storiella: Lo sapete dove va un Kinder Pinguì quando muore? Eh lo sapete?    Va in Kinder paradiso (ride) E sapete perché? Sapete perché?       Perché è un Kinder bueno Ride di gusto

Amelia                      - Lascia perdere, non è il momento.

Carlo                        -             Ma dai, che ci vuole? Tanto per tagliare l’aria no? Breve pausa      Non ve l’aspettavate vero?

Tutti                         - a soggetto No guarda, proprio, non ci pensavamo proprio!

Carlo                        -             Con allegria Kinder sorpresa!

Tutti                         - E smettila, basta, non vedi che non è il momento?

Aldo                         - insieme a tutti Inf….erno..meglio…. l’inferno

Carlo                        -             Va bene, va bene, come volete. Ma lui non morirà, ne sono certo! Almeno spero… Almeno fino a quando non mi avrà restituito i soldi che gli ho prestato!

Amelia                      - Che? Ti deve dei soldi?

Roberto                    - A te? Deve dei soldi a te?

Carlo                        - Perché chi sono io? L’agente delle tasse? Non posso avere dei crediti io? Forse perché non vesto firmato? Un po’ risentito È una scelta! Fa più chic, segue il trend….. Vorrà dire che se se ne va, quello che mi spetta me lo daranno gli eredi!

Roberto                    - Ma quanto ti deve?

Carlo                        -             Evasivo Ohh bè…

Amelia                      - 100?

Carlo                        -             Sempre evasivo, gioca al rialzo: Oh, be si, insomma……

Roberto                    - 1.000?

Carlo                        - Fingendo imbarazzo Ehm

Amelia                      - 10.000?

Carlo                        -             Abbastanza interessato Eh!? Quanto? 10.000? Fuochino, fuochino…

Amelia                      - Rivolta verso Aldo Ma guarda sto barbagianni! Morire pieno di debiti! Lo scuote Ehi tu, dovevi dei soldi a questo qui?

Aldo                         - ahhhhhhhh Entra l’Infermiera che fa in tempo a vedere la scena.

Margherita                - Prendendo in mano la situazione: Cosa state facendo, siete impazziti!?

Amelia                      - Ma no! Noi volevamo…..

Margherita                - Volete ammazzarlo? Non ne ha ancora avute abbastanza? È vero che è in coma, ma soffre!

Carlo                        -             Almeno fosse in coma vigile! …..Tutti i vigili dovrebbero soffrire, almeno un pochino!

Margherita                - Cacciandoli Ma andatevene fuori! Via! Lasciatelo riposare, l’ora delle visite è quasi finita e qui manca l’aria Spingendoli verso l’uscita Via, via, fuori! Tutti tranne

Carlo                        -             uscendo, a soggetto Ma…..Come……

Carlo                        - si tira in disparte, non scorto dall’infermiera, osserva la scena divertito, diventa pensieroso quando vede l’infermiera dar da bere ad Aldo, gettare la cannuccia nel cestino dei rifiuti, gettare l’acqua residua in un vaso di fiori e uscire con il bicchiere in mano.

Amelia                      - Uscendo Che modi sgarbati! Invierò una lettera di protesta al primario!

Margherita                - Ma si, ma si faccia, faccia pure! Con una faccia così! Poi, quando sono fuori, dolce verso Aldo Com’è?

Aldo                         - Come per dire così così Uhmm

Margherita                - Coraggio è quasi finita!

Aldo                         - Fa cenno di si con la testa, un tantino perplesso Uhmm

Margherita                - Coraggio beva un po’ d’acqua. Aldo Beve qualche sorso, l’infermiera sistema le coperte, mette in ordine il letto ed esce nuovamente; prima di uscire prende il bicchiere dell’acqua e versa il contenuto che residuava in una pianta posta accanto al letto, butta la cannuccia da dove aveva bevuto Aldo nel cestino ed esce portando con se il bicchiere.

Giorgio                     - Rientrando Ah sentite ho telefonato a…… Oddio non c’è più nessuno? Aspetta, aspetta, lascia fare a me…… Comincia a guardarsi attorno guardingo, va alla porta, spia che non arrivi nessuno, si muove come un ladro facendo attenzione a non essere scoperto, cerca fin che riesce a trovare una siringa. Tra se e se, fin che cerca la siringa Eppure l’avevo vista….. era qui un attimo fa…. ah eccola! Una bella embolia e non se ne parla più! Sta per avvicinarsi al letto con la siringa pronta per praticare l’’iniezione quando entra Carlo

Carlo                        -             Oh ciao. Giorgio, sei qui anche tu?

Giorgio                     - Nascondendo prontamente la siringa Oh ciao! Ciao Carlo!

Carlo                        -             Sei arrivato adesso?

Giorgio                     - Oh no, sono qui da stamattina, appena ho saputo della disgrazia sono corso subito.

Carlo                        -             Eh poveretto! Speriamo che non muoia…… almeno non subito!

Giorgio                     - Già!

Carlo                        -             Con un po’ di titubanza Io, ehm….. io sono per le cose naturali.

Giorgio                     - Come?

Carlo                        -             Si! Che senso ha aiutare la morte a venire se questa viene da sola? Basta non fare niente!

Giorgio                     - Come niente?! 

Carlo                        -             Parlando ora con molta naturalezza, come se niente fosse Niente, lasciare cha vada come deve andare, non accanirsi con la terapia, non insistere a tutti i costi di cercare il primario di qua, l’ospedale all’estero, il chirurgo di fama modiale. Si insomma, non fare più nulla…nulla…..- nulla…… Quando avrà fame, se si sveglia bene, altrimenti vuol dire che doveva andare così!      Ci si mette qualche giorno di più, ma è tutto più naturale, non ti pare?

Giorgio                     - Ah! Ma allora, allora anche tu…..

Carlo                        -             Fa cenno di si con la testa

Giorgio                     - Ma scusa e tu, tu perché vorresti……..

Carlo                        -             Mi è debitore!

Giorgio                     - Ti è debitore? Ma allora dovresti pregare per lui, non augurarti che muoia!

Carlo                        -             Si, e se poi prego e questo si sveglia veramente? E se poi svegliandosi si dimentica tutto? Che ne so io come si sveglia uno dal coma, ce ne sono tatti che si svegliano e dicono di non ricordarsi più niente. Dicono, perché noi come potremmo saperlo eh? Come potremmo saperlo? E se una cosa del genere capita anche con lui? In fondo i debiti ce li aveva con me, mica con altri!

Giorgio                     - Ho capito, ho capito, sei bastardo anche tu, solo che ti manca il coraggio!

Carlo                        -             Tu dici? Guarda che ci vuole un sacco di coraggio anche a non fare niente!

Amelia                      - Entrando Ah sei qui, è mezz’ora che ti cerco!

Giorgio                     - Cosa succede?

Amelia                      - Vieni, dobbiamo andare a parlare con il primario.

Giorgio                     - E che c’entro io scusa, il marito è tuo, no?

Amelia                      - Spingendolo fuori. Vieni che mi serve un testimone!

Giorgio                     - Un testimone?

Amelia                      - Uscendo Ma si! Stai zitto che ti spiego fin che saliamo; se ci sposiamo guarda di non farla tanto lunga…….

Carlo                        -             Eh già! Eccoci qua! guardandosi in giro Ah, eccola! Mi pareva di averla lasciata qui. Rovistando nella busta della spesa e tirando fuori degli oggetti: Vediamo… vediamo… questo non mi serve…questo non c’entra niente… Cos’è questo!? Depil zero!.Ma fammi un piacere!. Oh eccolo, eccolo qua quello che cercavo! Tira fuori un tramezzino Ehi Aldo, te lo fai un panino? Come dici!? Dici niente? Non hai appetito!? Dai su, con me puoi anche non farla la commedia….. non ti ricordi? Ne abbiamo parlato più tardi della settimana scorsa!! E insiste! Io comunque, non l’avrei fatto! A volte conviene vivere nel dubbio che nella certezza, non ti pare? Aldo! Aldo!…. dai non fare lo scemo…… Cos’è di sei addormentato? Andiamo bene …… proprio ora che ci cominciavamo a divertire… Vuoi vedere che sta pirla di infermiera gli ha dato un sonnifero vero? Che pirla! Bastava anche una pasticca omeopatica, visto che stai facendo la commedia avrebbe funzionato perfettamente! Adesso questi, per svegliarlo sono pure capaci di rompergli anche l’altra gamba. Ride tra se e se Chissà se è a posto con l’antitetanica! Addentando il tramezzino Eh si, caro mio, dormi….dormi! A me il buon umore non manca mai, e neppure l’appetito! Soprattutto quando sento che la sorte comincia a girare per il verso giusto! Sì caro Aldo! Quando sarà finito tutto, stavolta metti a posto pure a me! D’accordo? Sempre mangiando È una vita che per campare mi invento di tutto; così invece, io aiuto te e tu poi aiuterai me! Non è divertente? Dormi caro, dormi che poi te lo racconto io cosa fanno ‘sti disgraziati………. Chi è?

Enrico                       -             È permesso? Entrano con tono dimesso Enrico e Letizia. Enrico è sui quarant’anni, ben vestito, atletico e abbronzato; parente e socio in affari di Aldo, finora se l’è sempre spassata alle sue spalle facendo finta di lavorare e non prendendosi nessuna responsabilità. Letizia        - è una finta donna in carriera nel senso che anche lei è parente e socia in affari di Aldo e anche lei ha trovato come passare il tempo alle spalle dell’azienda. Di circa 35 anni, veste molto accuratamente, la pettinatura è perfetta e non perde occasione per rifarsi il trucco. Entra con una scatola di biscotti in mano.

Enrico                       -             Hai visto che numero gli hanno dato!? Il 48! Morto che parla!

Letizia                      - Scoppia in pianto.

Carlo                        -             Mettendo via la spesa e il tramezzino che stava mangiando: Andiamo bene….

Enrico                       -             Buongiorno.

Carlo                        -             Salve!

Enrico                       -             È questa la stanza del sig. Aldo Falafranca?

Carlo                        -             Si.

Enrico                       -             Dov’è?

Carlo                        -             Quello che ne è rimasto? Eccolo li!

Letizia                      - Scoppia in un pianto a dirotto,

Enrico                      - la sorregge.

Enrico                       -             Su, su cara, non fare così! Dopotutto siamo ancora in ospedale, mica in obitorio!

Letizia                      -             Aumenta il pianto.

Enrico                       -             Calmati, calmati, su! Dov’è la tenace donna in carriera che conosciamo tutti?

Letizia                      - Calmandosi Sì, sì, ora mi calmo, ora mi calmo. Quando sembra che si sia calmata sbotta in una nuova crisi di pianto.

Carlo                        -             Fa sempre così?

Enrico                       -             Finora gli era capitato solo a un matrimonio.

Carlo                        -             Ah bè, allora! Si calmi, si calmi signora, non ne vale la pena. Per uno che muore 100 ne nascono!

Letizia                      -             Sbotta in un altro pianto

Enrico                       -             Ma cosa dice, è impazzito?

Carlo                        -             Oh, mi scusi, non intendevo! Io… io volevo solo consolarla……

Letizia                      -             Singhiozzando. È tanto grave?

Carlo                        -             Abbastanza, sì! Poi, incuriosito dal pacchetto che

Letizia                       - tiene con sé: Cos’ha portato signora, dei biscotti?

Letizia                      -             Si, sono per lui.

Carlo                        -             Mettendoli nella borsa Oh, li dia pure a me, non so se lui..…

Letizia                      - Scoppia ancora a piangere.

Enrico                       -             Sorreggendo

Letizia                       - a mo di consolazione e rivolto a

Carlo                        -  Certo che lei, per tenere alto il morale…. ha fatto dei corsi!?

Carlo                        -             E come no? Dei master, dando un morso al tramezzino alla bocconi!

Enrico                       -             Almeno ci sa dire come è stato?

Carlo                        -             Dunque! Mimando il tutto, con aria tragicomica Aveva in mano un vaso….. perché stava piantando una pianta, un banano mi pare, quando, per la felicità di esserci quasi riuscito, tac non vuoi che gli scivoli il vaso dalle mani? Il vaso stava cadendo nella tromba delle scale e allora lui, per paura che sotto passasse qualcuno, non ci ha pensato due volte: s’è buttato per riprenderlo!

Enrico                       -             Che grande gesto di altruismo!

Letizia                      - che ha smesso di piangere si stacca da

Enrico                       - e comincia a truccarsi; è più interessata a quello che ad ascoltare il resoconto di Carlo      -

Carlo                        -             La sfortuna ha voluto che, cadendo sul pianerottolo delle scale, il vaso sia rimbalzato! Ha presente che oggi fabbricano quei vasi di plastica, ha presente quali, no? Ecco! È rimbalzato ed è finito sul marciapiede!

Enrico                       -             Il vaso?

Carlo                        -             Il vaso con lui attaccato dietro! Se non che, sul marciapiede stavano facendo dei lavori… qui non ho capito bene neanche io! Sembra che ci fossero gli operai di una ditta di traslochi che stavano lavorando, si insomma qui da noi la gente lavora! Lavora, mica sta a seguire il volo di un banano dentro il suo vaso!… Dio solo sa il perché, sul marciapiede c’era un tombino aperto! E dove ti va a finire il vaso eh? Dove ti va a finire!?

Enrico                       -             Non lo so! Me lo dica lei!

Carlo                        -             Giusto dentro nel tombino!

Enrico                       -             Con lui dietro?

Carlo                        -             No! Aldo ha mollato la presa un attimo prima.

Enrico                       -             Meno male!

Carlo                        -             Fatto sta che con tutto il trambusto che ha provocato, agli operai è scivolata di mano una credenza e tacchete! Eccolo qua!

Letizia                      -             Che durante tutti il racconto si è sistemata il trucco. Come nei migliori film dell’orrore!

Enrico                       -             Rivolto a Aldo Era meglio se finivi nel tombino!

Letizia                      -             Smettendo per un attimo di rifarsi il trucco E il vaso?

Carlo                        -             Rotto! Rotto pure quello!

Letizia                      -             Tornando a rifarsi il trucco Come si dice…..Le disgrazie non vengono mai sole! Dopo un breve pausa in cui ognuno non sa cosa dire;

Letizia                      - ha finito di rifarsi il trucco e ripone l’occorrente nella borsetta.

Carlo                        -             Eh bè!

Letizia                      -             Eh già!

Carlo                        -             Eh sì!

Letizia                      -             Così è!

Enrico                       -             Quando si dice eh?

Carlo                        -             Già!

Letizia                      -             Eh si!

Carlo                        -             Bene!

Enrico                       -             Eccoci qua.

Letizia                      -             Poveretto…

Carlo                        -             È la vita…

Enrico                       -             Già!

Carlo                        -             Alti e bassi!

Enrico                       -             Eh sì!

Carlo                        -             Eh bè! Eccoci qua!

Enrico                       -             Già, rieccoci qua.

Letizia                      -             Del resto può succedere…

Carlo                        - Già!

Enrico                       -             Cose che capitano… Pausa

Carlo                        -             Come avendo avuto un’illuminazione Un caffè, un caffè! Vado a prendere un caffè!

Letizia                      -             Un caffè!? Le pare il momento?

Carlo                        -             Si! si! Ogni momento è quello giusto! Lo dice anche la TV, figuriamoci adesso che non so più cosa dire…… Esce di corsa

Enrico                       -             Eh già!

Letizia                      -             Così è!

Enrico                       -             Così forte, deciso…. Così spigliato in azienda e così fragile adesso!

Letizia                      -             Così preparato, industrioso, innovativo in azienda e così vulnerabile adesso!

Enrico                       -             Eh già!

Letizia                      -             Eh sì!

Enrico                       -             Visto? Dorme come un angioletto!

Letizia                      -             Lui può, lui! Non come me…

Enrico                       -             Cosa vuoi dire?

Letizia                      -             Che quando trova me in ufficio a fare un riposino, magari perché ho fatto tardi la sera prima, si diverte a svegliarmi con le sirene della guardia di finanza!

Enrico                       -             Maledetto!

Letizia                      -             Lui è il capo, dice…

Enrico                       -             Già, come se gli altri fossero tutti imbecilli!

Letizia                      -             Come se gli altri non facessero niente! Come se gli altri vivessero tutti sulle sue spalle!

Enrico                       -             Eppure noi siamo suoi soci! Non siamo dipendenti!

Letizia                      -             L’azienda è anche nostra!

Enrico                       -             Eppure vuol fare tutto lui! È vero,…..qualche volta invece di venire in azienda vado volentieri a farmi una partitina a biliardo o a calcetto…. Ma che diamine! Non vorrai mica lavorare tutto il santo giorno! Mica siamo operai, noi! E che diamine!

Letizia                      -             E a me scusa, se due volte la settimana devo andare dalla parrucchiera e dal manicure che colpa ne ho? In fondo se mi tengo bella, se faccio palestra, piscina, yoga, karate e kung fu è anche per voi che mi state attorno tutto il tempo, no? Vorreste avere vicino un socio orribile, con le rughe, le zampe di gallina e e e e con la pelle tutta grinzosa? Sareste contenti a vedermi tutto il giorno in quelle condizioni? E se ci fosse una verifica della finanza? Se arrivasse il brigadiere? è più importante una bella presenza, carina, come si deve,… o è più importante avere i libri contabili in ordine? Dico bene?

Enrico                       -             Giusto! Eppure sembra che senza di lui l’azienda non possa andare avanti!

Enrico                       -             Chi ha deciso il colore da dare alle pareti eh!? Chi lo ha deciso? Io! E non è una responsabilità decidere il colore delle pareti?

Letizia                      -             E chi ha deciso se cambiare o meno il tappeto dell’ingresso, eh? Chi lo ha deciso? Io! Guarda che quella era una scelta difficile sai…… l’ingresso è tutto per un’azienda! Il cliente quando arriva chi trova? L’officina? La sala macchine, la mensa degli operai? Nossignori! Con tono declamante Il cliente, quando arriva, trova l’ingresso!

Enrico                       -             Ben detto!

Letizia                      -             L’ingresso è il biglietto da visita dell’azienda! Tze, una segretaria carina ci aveva messo lui! Col sorriso Durbans! A 32 denti! La gioia che ho provato quando l’ho mandata a fare fotocopie….

Enrico                       -             Su questo consentimi, sono in disaccordo, lo sai. Con tutto il rispetto, non puoi mettere una che sembra una carampana di 70 anni a fare la hostess alla receptions!

Letizia                      -             Ti assicuro che quella è a posto!

Enrico                       -             Ma ha i denti storti!

Letizia                      -             E allora!? Se è per questo ce li ha pure cariati!

Enrico                       -             E i baffi!

Letizia                      -             Così i clienti non si fermano a guardare lei e vengono diritti da noi!

Enrico                       -             Magari! Quelli vanno diritti al cesso! Li ho visti io! Più di qualcuno.

Letizia                      -             Esagerato!

Enrico                       -             Macché esagerato, realista sono!

Letizia                      -             Guarda, guarda lui com’è tribolato!

Enrico                       -             Già, eccolo qui, guarda come se la spassa!

Letizia                      -             Già!

Enrico                       -             Come facendo delle rimostranze E gli operai? Le maestranze, i capi reparto? Chi ci pensa a loro? Chi firma il rinnovo del contratto ora? Eh? chi firma il nuovo contratto dei colletti bianchi?

Letizia                      -             Ma scusa, non ce l’hai tu la delega?

Enrico                       -             Sostenuto È vero, sì; la delega ce l’ho io, ma questo cosa c’entra? Ironico (non vedrebbe l’ora di fare quello che vuole) È meglio se queste cose le vede anche lui, non ti pare?

Letizia                      -             Già!

Enrico                       -             Eh già!

Letizia                      -             E intanto lui è qui a non far niente!

Enrico                       -             Già!

Letizia                      -             E adesso chi va in Giappone a trattare la prossima fornitura di chip? Eh? Chi ci va?

Enrico                       -             Ma scusa, qui la delega ce l’hai tu! O sbaglio!?

Letizia                      -             Hai ragione, ce l’ho io Ironica, anche lei non vedrebbe l’ora di fare quello che vuole ma sai, i contratti li ha sempre voluti vedere anche lui……

Enrico                       -             Già!

Letizia                      -             Eh già!

Enrico                       -             Qui il tempo stringe!

Letizia                      -             È vero! L’azienda non può aspettare! Si guardano un secondo e annuiscono come chi deve prendere una decisione importante e l’ha presa tacitamente.

Enrico                       -             Rivolto a Aldo Devi capirci! Non lo facciamo perché ti vogliamo male. Lo facciamo per il bene dell’azienda e degli operai; la concorrenza se ne approfitterebbe subito!

Letizia                      -             Le minestre lunghe fanno male al cuoco e ai commensali!

Enrico                       -             A proposito, ricordami che dobbiamo licenziare i cuochi, d’ora in avanti cibi precotti, basta con gli sprechi e le sciccherie!     Siamo l’unica azienda al mondo che ingrassa gli operai! Quelli entrano digiuni al mattino e escono la sera che si portano a casa gli avanzi!

Letizia                      -             Sono d’accordo! Male che vada diremo che era già nei suoi piani! Per il bene dell’azienda, è meglio staccare la spina!

Enrico                       -             La stacchiamo?

Letizia                      -             Dai! Staccala!

Enrico                       -             Staccala tu!

Letizia                      -             Dopo un attimo di riflessione. La stacchiamo insieme! Stanno per staccare la spina quando entrano tutti: Amelia,

Giorgio, Nadia, Roberto, Carlo         - ; Enrico        - e Letizia        - che sono già in scena si mettono in disparte, senza essere notati da coloro che sono entrati.

Amelia                      - Com’era arrabbiato il primario!

Giorgio                     - Neanche avesse perso alla roulette!

Nadia                       - Peggio! Quello è un obiettore, figurati….

Roberto                    - Obiettore, obiettore, cosa vuoi che obietti! Ormai è tutto deciso!

Nadia                       - E poi lui non è pagato per tenere i letti liberi?

Giorgio                     - È vero! Hai ragione! La legge è dalla nostra parte!

Enrico                       -             Piano, rivolto a

Letizia                       - La legge? Obiettore? Deciso cosa?

Letizia                      -             Come sopra, a

Enrico                      - Non lo so, non capisco.

Letizia                      -             Allora abbiamo deciso! Siamo tutti d’accordo!

Carlo                        -             E no! Qui non è deciso niente! Almeno fino a quando non si sà a chi và l’eredità! A queste parole tutti confabulano a soggetto, governano la scena

Enrico                       - e

Letizia                      - che prima commentano in disparte e poi interrompono la breve discussione che stava nascendo

Enrico                       -             Sempre rivolto a

Letizia                       - L’eredità!? Ma cosa stanno facendo? Se la sono già spartita?

Letizia                      -             Rivolta a

Enrico                      - Sai quanto me ne frega a me dell’eredità! La cosa più importante è sapere che fine farà l’azienda!

Enrico                       -             Interrompendo la confabulazione Scusate, scusate… Il primario è quel tipo strano, che girava per i corridoi parlando in latino?

Giorgio                     - Accorgendosi dei nuovi arrivati Ah! Siete arrivati anche voi!?

Enrico                       -             Perché ti dispiace?

Giorgio                     - Per me, figurati!

Roberto                    - Oh! Abbiamo anche lo stratega dell’azienda, il lume dell’imprenditoria, il water dell’economia…..

Enrico                       -             Guarda che te le mollo, hai capito?

Nadia                       - Ma cosa vuoi mollare, molla il lavoro che ci guadagniamo tutti va là!

Letizia                      -             Ma senti che arroganza, sembra di sentire suo padre!

Amelia                      - Calma, calma, non è ancora morto, no? Non si potrebbe rimandare le discussioni a dopo le esequie?

Carlo                        -             Ma che esequie e esequie! Hai voglia di aspettare le esequie se questo non si decide a morire….

Giorgio                     - Rivolto a

Carlo                        - : Ma tu, cosa vuoi ancora!?

Carlo                        -             Dammi i miei centomila e me ne vado all’istante!

Roberto                    - Ma se erano 50.000 mila quando siamo usciti dal primario!?

Carlo                        -             Certo! Ma sai com’è….. la svalutazione… gli interessi…… e poi qui il numero cresce, cresce uhh se cresce…Prima non mi rendevo conto di quanti eravate!

Nadia                       - Ma se il papà non ti conosce neanche!

Carlo                        -             Sai quante volte mi ha mandato in discoteca a vedere come te la cavi sul cubo!?

Nadia                       - Fa per avventarsi contro

Carlo                        - ma viene fermata da Amelia Brutto deficiente!

Amelia                      - Calma, calma! A lui pensiamo dopo. Il tono è risoluto, come quando si è presa una decisione grave Adesso dobbiamo pensare al papà! Tutti insieme         Al papà!?

Giorgio                     - Un po’ titubante Più precisamente cara, cosa intendi quando dici che dobbiamo pensare al papà?

Amelia                      - Quello che intendete anche voi ma che non avete il coraggio di dire!

Roberto                    - Che intanto si era avvicinato ad osservare Aldo Aspettate, aspettate! A me pare che si stia riprendendo… Tutti si fanno seri e si accerchiano attorno al letto

Enrico                       -             Mannaggia, sembra che il polso batta meglio di prima.

Roberto                    - Anche il colore… non ti sembra più vivo?

Nadia                       - Già!

Amelia                      - Si!

Giorgio                     - Che vede sfumare la possibile partecipazione all’eredità Peccato!

Enrico                       -             Gran brutta cosa! Non è vero?

Letizia                      -             Si! Si guardano e in silenzio annuiscono tutti

Nadia                       - Speriamo che non soffra troppo!

Giorgio                     - Chi stacca?

Carlo                        -             Ah, io no, io sono solo un parente alla lontana. Si allontana e guarda la scena stando in disparte

Nadia                       - Io.. io… io non posso!

Giorgio                     - Vuoi farlo tu?

Enrico                       -             E perché non tu?

Amelia                      - Basta! Lo facciamo tutti! Tutti insieme! Mentre stanno per avvicinarsi tutti assieme entra l’infermiera. Carlo, fin che gli altri compiono la loro scena, si avvicina al cestino e raccoglie la cannuccia che aveva gettato poc’anzi l’infermiera e se la mette in tasca.

Margherita                - Entrando Cosa c’è!? Cosa succede ancora? Possibile che qui dentro ci sia sempre confusione!? Tutti rimangono in silenzio e con il capo chino, allora l’Infermiera si accorge che Aldo non dà più segni di vita,            Oddio sig. Aldo! con modi delicati si avvicina al cadavere di Aldo e gli chiude gli occhi, poi prende il lenzuolo e lo copre

Amelia                      - Con aria triste Morto?

Margherita                - Annuendo Quando è successo?

Nadia                       - Un attimo fa, stavamo per chiamarla!

Margherita                - Dapprima annuisce in silenzio, poi: Uscite, devo preparare la stanza. La regia manda un requiem o una marcia funebre. Escono tutti,

Carlo                        - è perplesso, si ricorda della busta della spesa e la riprende pensieroso,

Letizia                       - uscendo si sistema un po’ i capelli, Roberto e Nadia mettono mano al loro telefonino e cominciano a mandare messaggi. Amelia esce con il viso alto, sostenuto, quasi fiera, sorretta da

Giorgio.

Enrico                      - è incerto, fa per uscire poi torna sui suoi passi poi si gira ed esce definitivamente. Si deve avvertire una certa asincrone fra la musica e gli atteggiamenti dei personaggi: il momento è drammatico, il corpo del defunto è ancora caldo ma i personaggi non devono vivere questo momento con drammaticità ma neppure con gioia, anche se non avevano altre aspirazioni se non la morte di Aldo.

Carlo                        -             Ributta dentro la testa un attimo interrompendo Margherita che sta sistemando il letto   Ma è morto davvero? Alla battuta Margherita risponde con un sussulto di sorpresa. Le luci si devono spegnere immediatamente Sipario  
Atto Secondo

Lo studio di un impresario di pompe funebri

Carlo                        - ha con se due borse della spesa nelle quali sbircia e fruga continuamente,

Letizia                       - è intenta ai suoi trucchi, Nadia si perde fra il telefonino e il chewin gum,

Enrico                      - ha con se una cartellina degli appunti/agenda, ben rifinita e curata, che consulta in continuazione, Roberto mima spesso la partita a tennis che dovrà giocare la sera. Amichetti e Margherita si fingono rispettivamente un impresario delle pompe funebri e la sua segretaria.

Nereo                       - Allora va bene questo?

Giorgio                     - Indeciso. Non lo so!

Carlo                        -             Provi a rileggerlo.

Nadia                       - Che sta mandando messaggi con il telefonino e mastica chewin gum. A me pare corto, troppo corto…

Nereo                       - Leggendo un annuncio funebre Allora attenzione; proviamo a rileggerlo. Passato a miglior vita….

Enrico                       -             Ci voleva poco! Dopo una vita passata con Amelia!

Giorgio                     - Ma senti questo!

Nadia                       - Come ti permetti di dire questo alla mamma?

Amelia                      - Comunque ha ragione, non piace neanche a me! Se arriva a pensare questo un parente, figuriamoci la gente!

Giorgio                     - Già!

Roberto                    - Mimando di colpire una palla con un dritto di tennis Eh sì!

Letizia                      -             Che si sta rifacendo il trucco Chissà cosa penserà……

Amelia                      - Rivolta a Letizia, scocciata Pettegola!

Nereo                       - Sentite, lasciamo che la genti pensi quello che vuole! Lo cambiamo o lo teniamo?

Amelia                      - Lo cambiamo! Scriva: Dettando Salito in cielo prematuramente, così come in vita vi ho donato il mio cuore e il mio corpo, così anche dalla mia nuova casa del paradiso guarderò a voi con l’occhio benigno di chi vi ha sempre amato! Vi consiglierò e vi aiuterò! Penserò e provvederò a voi come ai cari amici di sempre e farò tutto il possibile perché godiate della miglior salute e di ogni bene e infine, grazie anche alla mia nuova posizione, vi donerò felicità, amore e fortuna!

Nereo                       - Smettendo di scrivere Nient’altro?

Giorgio                     - A me pare un pochino esagerato!

Amelia                      - In queste occasioni un po’ di auto stima non penso che faccia male, voi che ne dite?

Enrico                       -             Un tantino ironico No, dico, ci pensa lui a tutto quanto? Non si farà aiutare da qualcuno?….. che ne so…magari da un angelo, da un cherubino…

Amelia                      - Hai ragione. Hai ragione, aspetti………rivolta a Enrico      - che allargava le braccia come per dire “vedo che hai capito” e insomma quando hai ragione hai ragione……pensierosa allora… vediamo ecco, ecco! Ci sono! Aggiunga: Con l’aiuto di Dio!

Letizia                      -             Sempre sistemandosi il trucco A me pare più un manifesto elettorale che un epitaffio!

Carlo                        -             Riponendo nel sacchetto un oggetto come pensando fra se e se che di quell’oggetto non ne capisce l’utilità. Scusate se mi intrometto ma quanto costa l’introduzione, no perché…… poi tenete conto che bisogna pensare anche a tutto il resto……

Giorgio                     - Tirchio! Badi alle spese anche in queste circostanze?

Carlo                        -             Riprendendo a frugare nelle sue borse No, no! io lo dico per voi, a me scusate……

Enrico                       -             Comunque possiamo sempre chiederlo giusto?

Letizia                      -             Giusto!

Nereo                       - Dunque, sono 5 euro a parola, la fotografia, il neretto, il disegno, se facciamo un quadrato 10 x 10……dunque, dunque, dunque ….. viene circa 1.760 euro, più le tasse.

Giorgio                     - Che?

Carlo                        -             Sempre frugando in un borsa, come per dire che la soluzione è ovvia Quoque Aldo de cuius!

Roberto                    - De cuius!?

Carlo                        -             Ora si ferma e partecipa direttamente alla discussione È latino, ignorante!

Roberto                    - Ma mio padre non faceva il cuoco!

Carlo                        -             Cretino! Con aria di chi spiega le cose a degli ignoranti Quoque Aldo de cuius significa: Oggi, il povero Aldo ci ha lasciato ed è salito per sempre nella casa che teneva in cielo, dove aveva il suo posto assegnato e da li, veglierà su di noi con spirito sempiterno!

Nadia                       - smettendo un attimo di mandare messaggi Sempi che?

Carlo                        -             Sempiterno, sempre giovane…… almeno credo…..

Nadia                       - Ahn come per dire che ha capito e riprende a mandare messaggi

Enrico                       -             Cioè, spiegati meglio, tu dici che con quelle due parole li abbiamo detto tutte queste cose qui?

Carlo                        -             Esatto!

Enrico                       -             Grande lingua il latino!

Nereo                       - Solo che se scrivete questo per dire tutto quello che ha detto il signore, ci vuole l’accademico della crusca al funerale, mica il parroco!

Amelia                      - Senta, lei scriva come le diciamo noi!

Giorgio                     - Esatto! Brava cara, dopo tutto il funerale è nostro!

Nereo                       - scrivendo Si, si, per carità!

Carlo                        -             Guardandosi in giro, come curioso, nota la cartella dei documenti che Nereo ha sul tavolo, deve essere la stessa cartella nella quale sono stati riposti i documenti che aveva firmato Aldo. Durante tutto questo periodo Carlo       - deve tentare di avvicinarsi ed aprire la cartella che ha notato e Nereo deve impedire che questo accada. Ci dice quanto costa questo?

Nereo                       - Dunque,……mantenendo le dimensioni che abbiamo detto, la fotografia e tutto il resto…..

Carlo                        -             Tirando fuori e scrutando curioso un oggetto da una busta Via!

Nereo                       - Cosa?

Carlo                        -             La fotografia.

Nereo                       - Meravigliato Via anche la fotografia!?

Carlo                        -             Sempre con un oggetto in mano Certo! Così ognuno avrà in se l’immagine di Aldo che più gli è rimasta impressa nel cuore!

Nereo                       - Contenti voi!.Dunque….. allora, via anche la fotografia, via il neretto, giusto? bene 5 euro e 60 centesimi           Va bene?

Enrico                       -             Prendendo appunti nella propria cartelletta Bè, poi sui 60 ne parliamo!

Nereo                       - Va bene, grazie a Dio l’annuncio è fatto! Aspettate, chiamo la segretaria così lo mandiamo subito ai giornali. Chiamando Margherita col telefono interno Signorina, venga per favore. Entra Margherita, ora nelle vesti della segretaria di Nereo

Nereo                       - Tenga, lo mandi all’agenzia, deve essere pubblicato sul giornale di domani. Margherita prende il foglio e fa per uscire

Enrico                       -             Fermando Margherita mentre sta per uscire, magari prendendola per un braccio Ma, scusi……un momento…

Margherita                - Si!?

Enrico                       -             Ma lei non……

Margherita                - Screanzato! Molla uno schiaffo a Enrico       - ed esce con gli incartamenti Fin che la scena si svolge, Carlo, facendo lo gnorri, cerca di avvicinarsi e sbirciare nella cartelletta, Nereo se ne accorge e lo blocca una prima volta.

Enrico                       -             Ahi! Ma che ha capito?

Giorgio                     - A me pareva l’infermiera.

Enrico                       -             Eh! È quello che volevo dire pure io!

Amelia                      - Ma no!

Roberto                    - Mimando un colpo di rovescio Eppure, anche a me sembrava……

Giorgio                     - Ma sì, ti dico! Era uguale, una goccia d’acqua!

Nadia                       - Ma no, dai, non può essere!

Enrico                       -             Eppure! Osservando attentamente i lineamenti di Nereo Ma scusi, ma lei, lei è il primario!

Nereo                       - Intento a bloccare

Carlo                        - che si scosta Chi?

Enrico                       -             Il primario, ma si, dai! Guardate anche voi! Non vi sembra il primario? Il naso… il mento…, il taglio delle sopracciglia…

Nereo                       - Negando risolutamente Ma mi faccia un piacere…

Giorgio                     - È vero!            Sembra lui!

Amelia                      - Uguali! È lui spiaccicato!

Nereo                       - Ironico Si esatto! solo il conto in banca è diverso! Che dite?……Andiamo avanti?

Enrico                       -             Guardi che non è mica un delitto assomigliare a un primario!

Roberto                    - Se poi fa il secondo lavoro..…

Carlo                        -             Non è che facendo il primario si procura il lavoro da becchino?

Nereo                       - Ma fatemi il piacere! Andiamo avanti? Amalia        Eppure, con il camice…… Carlo, fin che Letizia   - e Nadia dialogano tra loro, ritenta l’approccio alla cartelletta, Nereo è sempre attento.

Nadia                       - Ah! a proposito! Dopodomani c’è il funerale e io ho ancora il vestito nero di quando è morto il nonno!   Rivolta a Letizia          - Vi pare giusto?

Letizia                      -             Che bello! Devi andare in sartoria? Con entusiasmo Oh che bello! Che bello! Posso accompagnarti? Dai!? Posso venire con te? da chi vai? Dai, da chi vai?

Nadia                       - Vado da Le Griffes.

Letizia                      -             Da Le Griffes? La boutique in via Roma!? Che bello! Sai che ci vado sempre anch’io?

Nadia                       - Ma dai! Che bello! Non lo sapevo…

Letizia                      -             Sai che bello se ci trovassimo al funerale con il vestito uguale?       Ridono fra loro

Nereo                       - Che nel frattempo è riuscito a scostare la cartella e a metterla distante da Carlo   - Ehm ehm signore….. Scusino…… Nadia e Letizia        - riassumendo un tono da funerale O pardon, scusate…..

Enrico                       -             Massaggiandosi ancora un po’ la guancia Eppure a me quella…..

Nereo                       - Gli manda un’occhiataccia Allora, pensiamo ai fiori! Chiamando Margherita al telefono Signorina, per cortesia, ci porti i cataloghi dei fiori.

Amelia                      - Lei cosa ci propone?

Nereo                       - Adesso li vediamo assieme, abbiamo la possibilità di preparare delle ghirlande o delle corone….. e anche dei cuscini molto belli!

Carlo                        -             Parlando con la testa che gli era finita dentro un sacchetto della spesa      Per le ghirlande e le corone va bene, ma dei cuscini non saprei proprio cosa potremmo farcene!

Nereo                       - Come scusi?

Carlo                        -             Guardi che stiamo organizzando un funerale, mica un matrimonio! Ha presente? Cosa servono i cuscini a un funerale? Rivolto agli altri Dico bene!? Insieme a soggetto    Bè si, in effetti, effettivamente….. Nadia riprende a mandare messaggi, Roberto a coccolarsi la racchetta da tennis,

Enrico                       - a prendere appunti, a volte assumendo atteggiamenti come di colui che sta pensando,

Letizia                      - si specchia e si mette a posto i capelli.

Nereo                       - Ma scusate, volete portare in chiesa una bara senza un cuscino?

Carlo                        -             Guardando la cartella che Nereo aveva spostato Io ho pure il dubbio che ce la aprano, la chiesa!

Amelia                      - Oh bella! E perché mai non dovrebbero aprircela?

Carlo                        -             Anche voi eravate presenti come ero presente io quando è morto….          A tutti è sembrato che chiedesse di morire, o mi sbaglio?

Amelia                      - Ma già non capiva più niente!

Carlo                        -             Speriamo, speriamo che si comprenda che solo una persona che non è più in grado di capire ciò che è bene e ciò che è male, un uomo che è sfinito al punto di non saper più ragionare, che non è più in sé, può chiedere che venga la morte proprio quando ha più bisogno di Dio!

Amelia                      - Vorresti biasimarlo?

Carlo                        -             Biasimarlo? Perché forse ha chiesto la morte quando stava già in punto di morte? No di certo, con i parenti che si ritrova! Però un conto è passare una vita a negare la vita, a chiedere di farla finita in nome di una falsa libertà che non ti consente di accettarti così come ti vorrebbe vedere il mondo…. e un conto è chiedere a Dio di porre fine alle tue sofferenze, accettando comunque la Sua volontà.

Nereo                       - Sentite, cosa faccio con il cuscino?

Carlo                        -             Oh senta! La bara è chiusa, no? Chi vuole che vada a guardarci dentro?

Nereo                       - Prima come rispondendo a Carlo     - e poi col tono di chi si rivolge anche agli altri Certo che la bara è chiusa! Non vorrà mica che facciamo il funerale con la bara aperta, spero!?

Carlo                        -             Girando attorno alla scena per portarsi vicino alla cartella E allora mi scusi, del cuscino che ce ne facciamo? Per essere steso è steso, anche se la testa non poggia su un cuscino…

Nereo                       - Il cuscino va sopra! Non dentro!

Carlo                        -             Sopra? sopra? Non era un bell’uomo questo è vero…. ma, poveretto, non era mica così brutto da nascondergli la faccia con un cuscino!

Nereo                       - Il cuscino va sopra la bara! Non dentro la cassa! Sopra! Dopo che la bara è stata chiusa!

Giorgio                     - Perché? Non ci sono panche abbastanza in chiesa? Entra la signorina con i depliant e si ferma accanto alla scrivania di Nereo

Nereo                       - Prendendo i cataloghi e mostrandoli ai parenti Ecco! Guardate! Prendete! Questi, questi sono i cuscini! Amelia e

Giorgio                     - Quelli? Quelli sono i cuscini!?

Nereo                       - Certo signora! Cosa pensava che le proponessi? Le lenzuola della Bassetti?

Amelia                      - Ahn! Ma allora va bene, va bene…

Carlo                        -             Anch’io, scusate non avevo capito, cos’è questa? Carlo      - nel parlare, pone la mano sulla cartelletta Nereo pone con decisione la propria mano sulla mano di Carlo      - che lo guarda un attimo e la ritrae.

Nadia                       - si mette a singhiozzare

Roberto                    - Su, su! Non fare così! Dai!    Mamma mia, quando si mette a piagnucolare per niente mi dà di quei nervi!         esce

Enrico                       -             Dai su, calmati!

Giorgio                     - Lo sai che anche questo è un impegno! Se ne farebbe volentieri a meno…….

Carlo                        -             Guardando Nereo Certo che se non fosse morto…

Giorgio                     - Come preoccupato dell’affermazione di Carlo         - Che dici, sei matto? No, no! Morto è morto! Per carità! Dicevo semplicemente che ci vorrebbe qualcuno che curi queste cose per tuo conto, invece così……

Nadia                       - Singhiozzando Sembra proprio di vederlo sempre li!

Giorgio                     - Su, su! Calmati ora!

Nadia                       - Si, serto! Calma, calma, ora mi calmo.

Enrico                       -             Rivolto a Margherita che era rimasta nella stanza Lo sa che lei mi ricorda una persona che ho visto di recente!? Non ha sorelle per caso!?

Margherita                - No, mi dispiace.

Enrico                       -             Avvicinandosi per guardarla meglio Eppure…..Non è che……

Margherita                - La smetta di perseguitarmi! Gli dà un’altra sberla ed esce

Enrico                       -             Rivolto a Nereo Ahi, ma fa sempre così?

Nereo                       - Cosa vuole, è appena stata lasciata dal suo fidanzato e allora adesso, sa come si dice vero? Se ti sei scottato con l’acqua calda, poi hai paura anche dell’acqua fredda!

Enrico                       -             Sarà! Ma quella mena come una locomotiva! Sfido io che il fidanzato l’ha lasciata!

Nereo                       - Riprendendo il filo del ragionamento Allora, qui abbiamo dei cuscini molto belli con rose, ortensie, ciclamini…..

Amelia                      - Bello!

Nereo                       - Vero? Questo invece ha anche le orchidee e i crisantemi. Vedete, bianco e giallo cosa ne dite?

Letizia                      -             Bello, bello!

Enrico                       -             Senza far capire se è rivolto allo schiaffo o al cuscino Notevole!

Carlo                        -             Qualcosa di più semplice?

Nereo                       - Lanciando a

Carlo                        - un’occhiata come per dire “che rompi!” Be’, se volete qualcosa di sobrio ma anche di molto elegante, potete prendere questo, con i garofani e le gardenie.

Nadia                       - Che dopo essersi ripresa ha seguito con finto interesse Per questo ci vorrebbe un abito viola!

Letizia                      -             Cogliendo la palla al balzo O anche indaco!

Nadia                       - Indaco! È vero, non ci avevo pensato, poi mi accompagni vero?

Letizia                      -             Certo mia cara, certo!

Nereo                       - Che ne dite?

Carlo                        -             Rimettendosi a frugare nel proprio sacchetto A me pare esagerato!

Nereo                       - Perché?

Carlo                        -             Perché Aldo era un uomo semplice che amava la campagna, la natura, le cose vere…..

Nereo                       - E allora?

Carlo                        -             E allora tutti questi fiori, questi cuscini…… sono falsi, artificiosi, si vede che sono costruiti, sono barocchi, ridondanti, superflui, inutili, fanno male alla vista, sono uno schiaffo alla povertà …….

Tutti                         - Interrompendolo a soggetto Aho! Abbiamo capito e che è, tele tutto?

Carlo                        -             Aldo non era così!

Giorgio                     - Questo è vero, in effetti ha ragione.

Carlo                        -             Perché non ci mettete un bel prato verde?

Nereo                       - Che? Un prato verde?

Carlo                        -             Ma si, dai! Delle zolle! Delle zolle di terra dove è cresciuta l’erba con dei fiori di campo! Venendo qui ho visto un prato che farebbe giusto giusto il caso nostro.

Giorgio                     - Come incredulo Ma, ma e i fiori? Che fiori ci mettiamo?

Carlo                        -             Quelli che ci sono nel prato! Margheritine, erba verde, non ti scordar di me, gli occhietti della Madonna, pisacani, bruscansi…….

Nadia                       - Ma sei pazzo!

Roberto                    - Entrando all’improvviso Te devi essere scemo!

Nadia                       - Rivolta a Carlo           - con rabbia Guarda che questo non è il tuo funerale! È il funerale del mio papà!

Roberto                    - Esatto! ha ragione! Si può sapere perché t’impicci?

Carlo                        -             Che ne sai tu che sei stato fuori fino a un attimo fa?

Roberto                    - Mia sorella ha ragione per de fault capito!? Per de fault!     E tu pure!

Carlo                        -             Pure cosa?

Roberto                    - Scemo! Per de fault! Hai capito adesso?

Carlo                        -             Ma io lo dicevo per voi…….

Amelia                      - Ma la vuoi smettere di ficcare il naso negli affari nostri?

Carlo                        -             Rimettendo la testa dentro il sacchetto della spesa Va bene……. va bene…….

Amelia                      - Si può sapere cosa ci vai a fare li dentro?

Carlo                        -             Un po’ confuso in quanto non si aspettava la domanda No.. no..niente niente……

Amelia                      - Guarda che sei ben strano eh!

Carlo                        -             Tirando fuori la testa È che mi piace riguardare le cose che ho comprato, ecco tutto. A volte non so neanche perché le ho comprate e allora mi piacerebbe capirlo! Semplice no?

Amelia                      - Sarà! Comunque ha ragione Nadia! Mettiamo anche le rose!

Nadia                       - Grazie mamma!

Nereo                       - Allora due dozzine…

Giorgio                     - Quanto vengono?

Nereo                       - In questa stagione 10 euro l’una.

Giorgio                     - 10 euro la dozzina? e ne metta tre! Cosa stiamo qui a perdere tempo per 10 euro in più 10 euro in meno…

Nereo                       - Che ha capito!? 10 euro l’una! 1 rosa!

Amelia                      - Ah be’, se è cosi! Allora ne metta una!

Nereo                       - Una dozzina?

Amelia                      - Con lo stesso tono di Nereo Che ha capito!? Una rosa         Una! Basta il pensiero! No!? Suona il telefonino di Nadia Durante la telefonata Roberto mima qualche giocata a tennis, Carlo - fruga nelle sue borse, Enrico - sembra prendere appunti sulla sua cartellina, Amelia Letizia        - Enrico   - e Giorgio      - confabulano sul catalogo con Nereo. Questi ultimi cessano di confabulare fra loro e osservano la scena quando Nadia e Roberto entrano in battibecco fra loro

Nadia                       - Pronto?

Marisa                      - Ciao Nadia, come stai?

Nadia                       - Ah sei tu, ciao Marisa, hai saputo?

Marisa                      - Si! Mi dispiace tanto…… ma dai su! la vita va avanti…

Nadia                       - Grazie.

Marisa                      - Com’è stato?

Nadia                       - Dunque. É scivolato su una buccia di banana…………….. Da qui tutti insieme, staccandosi quel tanto che basta dalle loro occupazioni Ha cercato di aggrapparsi al lampadario Il lampadario ha ceduto Così è andato a sbattere contro la credenza del salotto Quello buono! La credenza gli è caduta addosso All’ospedale sono stati bravissimi! Hanno fatto tutto il possibile È morto all’improvviso Per insufficienza respiratoria No, no, era in coma Si, coma atipico! Del resto chi ha conosciuto Aldo non se ne può stupire. E non si è più ripreso! È morto senza riprendere conoscenza

Enrico                       -             Rivolto a Nereo che li stava guardando senza capire Versione ufficiale!

Carlo e Nereo           - Carlo, con noncuranza cerca nuovamente di avvicinarsi alla cartella di Nereo e quest’ultimo, che lo controlla ne previene il tentativo

Marisa                      - Cos’è? Ti sei fatto il telefonino nuovo? Hai il viva voce?

Nadia                       - No… no…

Marisa                      - Va là che sei una ragazza in gamba!

Nadia                       - Grazie.

Marisa                      - Usciamo stasera?

Nadia                       - Bè veramente……

Marisa                      - Ma si dai! c’è il concerto! non te lo ricordi più?

Nadia                       - Ma…….

Marisa                      - Va bene… allora aggiudicato! Alle 7 sono a casa tua!

Nadia                       - Va bene… ma ci sarà anche Filippo?

Marisa                      - Filippo e

Giorgio                     - e Simonetta….. tutti Sai che figata, verrà anche Alessio con il motorino nuovo! L’hai mai visto?

Nadia                       - No!

Marisa                      - Vedrai che roba! Allora d’accordo?

Nadia                       - D’accordo!

Marisa                      - Nadia sei grande! Ci vediamo stasera ciao ciao ciao ciao……

Nadia                       - Chiudendo la telefonata         Ciao ciao cara, grazie, grazie….. Come Nadia chiude la telefonata, anche Carlo            - e Nereo smettono di contendersi il possesso della cartella; Carlo  - si rimette a frugare nel suo sacchetto della spesa.

Roberto                    - Rivolto deciso a Nadia Ma allora sei scema!

Nadia                       - Che non capisce Perché?

Roberto                    - Stasera, dico stasera! Vuoi uscire con quel… quel… quel…..

Nadia                       - Perché? A te che te ne frega!

Roberto                    - Ma stasera! Stasera che ho la finale di tennis! Deve esserti proprio dato di volta il cervello!

Nadia                       - Ricordando Oddio hai ragione, mamma che scema……

Roberto                    - E puoi pure gridarlo forte! Ma come? Sono 4 mesi che mi accompagni, quattro mesi che non perdo un set, quattro mesi! Prima le qualificazioni: girone all’italiana, 5 per girone, andata e ritorno Poi i 64esimi, i 32 e via via i quarti le semifinali e stasera! Stasera che gioco la finale, te mi pianti in asso! Che razza di sorella degenerata!

Nadia                       - Va bene, va bene, va bene, calmati dai calmati…… A che ora giochi?

Roberto                    - Non lo so! Che vuoi che ne sappia? Dipende da quanto ci mettono quelli del terzo e quarto posto, se se la sbrigano in poco tempo per 11 11,30 gioco io, sennò più tardi, verso mezzanotte, mezzanotte e mezza

Nadia                       - Allora facciamo così! Vado a mangiare una pizza e poi ti porto tutta la compagnia!

Roberto                    - Contento Davvero?

Nadia                       - Ma si davvero! Per una sera anche se non andiamo in discoteca! E poi è morto papà! Non vorrai mica che mi faccia vedere in giro proprio stasera!

Carlo                        -             Tirando fuori dal sacchetto della spesa una scatola di pocket coffe Un pensiero buono, proprio buono, belli e buoni

Roberto                    - Grazie, sei dolcissima…..Lo sai quanto ci tenevo!

Nereo                       - Verso Nadia e Roberto, per attirare l’attenzione Ehm, scusate….. Io poi avrei……

Giorgio                     - Ma come!?

Enrico                       -             Smettendo di scrivere Non vorrà mica dirci che ha un altro impegno?

Nereo                       - No, no, io dicevo……

Giorgio                     - Lo disdica! Chiami la sua segretaria e lo faccia disdire!

Nereo                       - Ma, veramente, ho un funerale…… devo andare……

Enrico                       -             Il nostro funerale è sicuramente più importante!

Nereo                       - Se fosse il vostro non ci sarebbero dubbi!

Amelia                      - Come dice scusi

Nereo                       - Un po’ imbarazzato per la battuta infelice, cercando di recuperare (sono pur sempre clienti) Dicevo che appunto, è il vostro, il vostro con la V maiuscola, funerale!

Giorgio                     - Esatto! È il Nostro funerale! Che direbbero gli amici se ci vedessero uscire così presto dall’impresario delle pompe funebri!? Direbbero che siamo poco seri! Che ci è sempre interessato poco di lui, che non vedevamo l’ora di seppellirlo, che siamo qui soltanto per l’eredità…….uhh sai le male lingue?

Nereo                       - Va bene, va bene, non litighiamo, per carità! Per così poco! Allora, riepiloghiamo: abbiamo deciso l’annuncio e i fiori. Dobbiamo ancora decidere il vestito, la cassa, sempre che la vogliate una cassa, e la macchina…… E poi la lapide, la fotografia, la pietra tombale, il carro…… hai voglia di quante cose dobbiamo ancora parlare…..

Roberto                    - Ah, se è per questo non ne parleremo con nessuno!

Nereo                       - Di che cosa!?

Roberto                    - Del funerale!

Nereo                       - Del funerale? E perché non dovreste parlarne con nessuno?

Roberto                    - Con aria di intesa Per farle risparmiare le tasse! Se vuole, la fattura può anche non farla! Saremo delle tombe!

Nereo                       - Ma mi faccia il piacere! La fattura…. la fattura ve la faccio fare dal mago do nascimento!!

Letizia                      -             Da chi?! Per carità! Lei ci vuole distruggere, ci vuole veder morti!

Nereo                       - Dipende, se i vostri parenti sono come voi, hai voglia di campare a fare sto lavoro! Andiamo avanti!? Con aria lagnosa Allora, il vestito…

Enrico                       -             Scusate, io devo uscire un momento.            Esce Roberto si mette a confabulare sottovoce con Nadia, sorridenti, sono tornati buoni amici e chiacchierano amorevolmente

Amelia                      - A me piace ricordarlo così! Come girava per casa!

Letizia                      -             Nudo?

Amelia                      - Con aria risentita In mutande!

Nereo                       - Sorpreso, esterrefatto, quasi balbettando In mutande signora non è…. non è… come dire….. non è……

Amelia                      - Non è il caso, vero?

Nereo                       - Ecco brava, io pensavo qualcosa di semplice, di sobrio……

Amelia                      - Ce l’ho! La tuta da ginnastica!

Nereo                       - E insomma! Sentite! Mica vi sto chiedendo di comprarlo il vestito!

Carlo                        -             Ah bè, allora…..

Giorgio                     - Annuendo verso Carlo           - Lo dica subito no!? Cosa ci fa stare in pena!

Nereo                       - Ce l’avrà pur avuto un vestito decente! Che ne so? Quello che si è messo quando ha battezzato i suoi figli, vi ha fatto battezzare vero? (i due, che stavano confabulando fra loro sottovoce, trasalgono e fanno segno di si anche se si capisce che non seguivano la conversazione) Quello che indossava quando si è sposato, quando era soldato che tornava in licenza, quando ha fatto la cresima! Insomma ce l’avrà avuto un minchia di vestito! O andava in giro in pigiama?!

Carlo                        -             Ecco bravo      Un bel pigiama a righe! Bello! Bello e simbolico! Declamando Prigioniero della vita libero nei cieli!

Amelia                      - Amen

Nereo                       - Va bene, contenti voi!            Scrivendo Questo però me lo devo scrivere perché se no tornerò a chiedervelo chissà quante volte.          D’altra parte è anche giusto! Devo ricordarmi di proporlo anche per qualche altro funerale. Cos’è in fondo la morte, se non un lungo riposo?- Va bene, allora adesso pensiamo alla cassa! Avendo anch’io conosciuto in vita il povero Aldo, direi di stare su una cassa semplice senza troppi decori o ghirigori che poi rendono il funerale barocco. Mostrando un catalogo con delle casse Io penserei a questa.

Giorgio                     - Vediamo?

Nereo                       - È in noce scuro, un bel legno, decoroso,…. prezioso….. (Anticipando Amelia che stava per intervenire) Ma non costoso! C’è sia nella versione lucidata che in quella opaca; costa uguale perché il legno deve essere trattato allo stesso modo, è solo la macchina che passa con una pialla piuttosto che con un’altra.

Amelia                      - Bella! voi cosa dite?

Giorgio                     - Direi che va bene!

Enrico                       -             Ci sono parti in vetro?

Nereo                       - No, una volta chiusa è chiusa e non si vede niente!

Roberto                    - Bene! Allora va bene….. mi pare adeguata; e poi nessuno può accorgersi che mio padre è dentro in pigiama! Insieme       a soggetto Giusto, è vero, hai ragione

Nereo                       - Dove la mettiamo!?

Letizia                      -             Oh bella! Ci chiede dove vuole che la mettiamo! Al cimitero no? Penserà mica che ce lo teniamo nel salotto di casa! Mica per niente, dopo un po’ rischierebbe di essere come dire…….

Nereo                       - Scusate, io intendevo… volete che lo deponiamo in una tomba scavata nella terra o in un loculo?

Roberto                    - Conoscendo papà, se fosse sepolto nella nuda terra ne sarebbe più contento!

Nadia                       - Anche in un loculo però non sarebbe un problema.

Giorgio                     - Che differenze ci sono?

Nereo                       - Se si desidera una tomba classica non ci sono problemi di spazio ma dopo 15 anni te lo fanno rimuovere e lo devi mettere in un loculo; nel loculo sarebbe a posto per sempre, o quasi, ma non c’è una grossa disponibilità se non a prezzi esagerati!

Enrico                       -             Allora è un problema!

Letizia                      -             Va a finire che ci tocca tenerlo in soggiorno davvero!

Nadia                       - Come se avesse avuto un’idea brillante Tumuliamolo in azienda, nel cortile!

Roberto                    - Si, brava! Così ogni giorno, quando vai a lavorare, sembrerà che ti guardi dall’altro mondo!

Nadia                       - Oddio! A questo non avevo pensato!

Nereo                       - E poi non si potrebbe, per via dei regolamenti…… Però……pensandoci, una soluzione ci sarebbe….. Se volete, si potrebbe cremare!

Amelia                      - Cremare?

Nereo                       - Perché no!? Se lo si fa cremare, le ceneri si possono mettere in una piccola urna e poi l’urna si mette in un loculo assieme alla salma di un vostro congiunto! Non avete un nonno, un bisnonno, un altro parente sepolto qui nel cimitero?        E poi, quando morirà la moglie, si potrà sempre mettere la sua urna vicino a quella del marito!

Amelia                      - Impulsiva Come dice scusi?

Nereo                       - Dicevo che se domani dovesse morire anche la moglie, si fa cremare anche lei e il gioco è fatto!

Tutti                         - È vero, ha ragione, effettivamente…..

Amelia                      - Alterata e facendo gli scongiuri Aoh la smettete di interessarvi a me!? Che facciamo? Organizziamo il funerale di famiglia? Cos’è! Morto il faraone in pentola anche la faraona? Ma che vo fatto di male!? Mo pensate a cremare gli affaracci vostri pensate…..

Nadia                       - Ma mamma, noi non pensavamo…

Amelia                      - E continuate a non pensare! Vi si è accesa la lampadina tutto di un colpo? Solo che invece della lampadina stavolta vi si è acceso un lumino! Alla buonanima! Che figli snaturati……. Per risparmiare due palanche poi….. Rivolta a Nereo E anche lei, scusi, cos’è la settimana delle offerte speciali? Cremi 2 e paghi 1? Ma fatemi il santo piacere! Pensiamo a lui che per me c’è tempo uh hai voglia se c’è tempo!

Nereo                       - Cosa ne dite?

Amelia                      - Per me comunque va bene, va bene anche la cremeria! Uff quante noie…

Carlo                        -             Mi oppongo! Non voglio!

Amelia                      - perché?

Carlo                        -             come indeciso Perché? Perché? Perché farebbe tanto fumo e poco arrosto, ecco! Tutti   Ma va! E smettila… Ti sei mai visto……

Amelia                      - Opposizione respinta! Si crema! Basta che poi, una volta sepolto, non ci dia più noia!

Nereo                       - Garantito! Morto, sepolto e incenerito!

Enrico                       -             Cominciando dall’esterno e rientrando molto agitato          Ferma, ferma, non ho fatto niente Ahi ahi   E che diamine, per una sigaretta!       Ma dove le prende le segretarie lei, allo zoo?

Tutti                         - A soggetto Che succede? cos’hai?

Enrico                       -             A momenti mi ammazza! e ci metta la museruola! E che caspita! Massaggiandosi il volto Ci metta un cartello!        Attenzione! Segretaria cattiva! Girare al largo! sciò! via! pericolo di morte! S’inventi qualcosa! Lei quando ha poco da fare, il lavoro se lo procura da solo vero? Basta che la lasci girare senza guinzaglio……

Nereo                       - La perdoni, è ancora giovane, ma in fondo è una brava ragazza.

Enrico                       -             E che diamine! A momenti mi ammazza!      Cos’avete deciso qui dentro fin che stavo subendo la vivisezione?

Amelia                      - Di cremarlo.

Enrico                       -             Ahn Come dire che ha capito

Carlo                        -             Intervenendo dopo aver posato l’oggetto che aveva in mano nella sua borsa della spesa Ma scusate, se lo cremiamo, la cassa, dico io, la cassa che fine fa?

Nereo                       - Come che fine fa la cassa! Viene incenerita, incenerita insieme al defunto.

Carlo                        -             Anche la cassa?

Nereo                       - Cosa vorrebbe, riciclare la cassa?!

Carlo                        -             Scusate, ma io non capisco! Allora! … Abbiamo detto che lo mettiamo in una cassa…..

Nereo                       - Ironico Certo, cosa volete, a volte nei funerali la usano…..

Carlo                        -             Ma la cassa a cosa serve?

Amelia                      - Per la cerimonia, non vorrai mica portarlo alla cerimonia su un catafalco in pigiama!

Carlo                        -             Esatto! Ma se dopo si brucia tutto, pigiama compreso, che senso ha metterlo in una cassa!?

Nereo                       - Ma come ce lo portiamo in chiesa, scusate!?

Carlo                        -             Però una cassa di noce mi pare esagerato!

Enrico                       -             Hai ragione! Adesso che ci penso hai ragione! Per Aldo poi, che è sempre stato un ecologista convinto!

Letizia                      -             Lo portiamo con un sacco…oppure lo mettiamo in un cesto, come Mosè sul Nilo…che ne dite? O in una tinozza…..

Nereo                       - Sentite, adesso non esageriamo! Ho capito che da questo funerale non ci guadagno granché! Ma un minimo di buon senso! Un momento, chiamo la segretaria.

Enrico                       -             Con enfasi a Nereo, massaggiandosi il volto No, no! aspetti, aspetti! Aggiudicata! Aggiudicata anche la cassa! La pago io!

Carlo                        -             Però non la facciamo più in noce! La facciamo di compensato, di truciolato…..

Enrico                       -             Giusto, almeno quello! Visto che la devo pagare io….

Nereo                       - Ma…….

Enrico                       -             Ma si dai, che ci vuole! Andiamo li, dal Brico…..    Senta, lasci stare la cassa, alla cassa ci pensiamo noi.

Nereo                       - Oh mamma santissima!

Enrico                       -             Dove dobbiamo portargliela? All’obitorio?

Nereo                       - Con il tono di chi ha detto “Cedo!” All’obitorio!

Enrico                       -             Alle 15 va bene?

Nereo                       - Protestando Alle 15? Ma se il funerale deve essere in chiesa alle 15 e 30 come vuole che lo prepariamo questo pover’uomo!?

Enrico                       -             Va bene! Allora saremo lì alle 14, d’accordo?

Amelia                      - Come per dire come facciamo coi tempi? Ma….

Enrico                       -             Accondiscendente Non ti preoccupare, la facciamo portare da Amedeo.

Amelia                      - Ah, allora va bene.

Nereo                       - A proposito, con cosa lo portiamo in chiesa?

Enrico                       -             Oddio è vero, adesso non cammina più!

Carlo                        -             Già! Anche questo è un problema!

Roberto                    - Mimando un pallonetto C’è ancora molto da decidere qui?

Amelia                      - Aspetta! Non fare l’invadente!

Roberto                    - Scusa mamma ma sono già le cinque e alle dieci devo essere al pala sport, vorrai bene che passi da casa a farmi una doccia, almeno…

Nadia                       - Già, c’è un’aria da morto qui dentro! Entra lo spettro di Aldo, impersonato da Margherita. Le luci si abbassano, tutti, tranne Nereo e Margherita, rimangono in penombra. Dopo un primo momento di sbandamento, Nereo si rialza dietro la sua scrivania e rimane col capo chino in segno di rispetto verso lo spettro che avanza lentamente. Gli altri si gettano a terra sconvolti e cercano di ripararsi e di rendersi il più piccoli possibile, Carlo, nel gettarsi per terra urta volontariamente la cartella che voleva prendere e, stando a terra, durante la scena si deve scorgere mentre la apre e ne spia il contenuto. Margherita entra con un grande camice viola che la copre fino a terra. La luce deve colpire la figura dal basso verso l’alto, la figura deve risultare spettrale!

Margherita                - Con voce grave, come per imitare Aldo Ave o funereo Nereo! Smetti quel tuo pallido colore di morte e volgi i tuoi occhi al principe della vendetta!

Nereo                       - Anche lui inizialmente è sbalordito, poi capisce il gioco e sostiene Margherita nella sua scena   Chi sei!? Cosa vuoi da noi!?

Margherita                - Non cercare, con quel tuo sguardo contrito, il tuo signore nella polvere! Come un ordine a Nereo Segui le mie parole! Fa quello che ti dico! È legge comune che ogni cosa viva muoia, passando per la natura all’eternità!

Nereo                       - Con tono ossequioso, alzando lo sguardo verso Margherita Così sia mio signore, la vostra maestà ha su di me pieni poteri e può rivolgermi a suo augusto piacimento non preghiere ma ordini!

Giorgio                     - Ma che lingua parlano?

Carlo                        -             L’amletese! Sta zitto!

Margherita                - Come sopra Chi si burlò di me reca seco il seme della disfatta! Sarà pianto! Ma non sarà stridore di denti! Essi cadranno ancor prima di poter stridere, ad uno ad uno, strappati dalle tenaglie dell’incoscienza, come le gocce dell’onesto sangue mio versato nella tetra flebo del nosocomio! Lanciando come un anatema Tremino color che il braccio mossero contro colui che in vita altro non chiese che moralità e giustizia!

Nereo                       - Come sopra La mia devozione aspira con tutte le sue forze a deporre i suoi servigi ai piedi e ai comandi vostri.

Margherita                - E così sia, mio buon funereo! Pietà chiesi ma pietà non ebbi! Ebbi la morte! Stolto colui che maschera di umana pietà la morte! Sia dunque Vendetta! Tremenda Vendetta! Novella messalina e concubino! Ardano i loro cuori sullo spiedo della storia! Infanti! Ignavi della vita! Mai essi furono giovani! Siano condannati a vagare nel loro ciarpame quotidiano, inconsci ed intonsi dei loro tenebrosi riti mediatici Profittatori, miseri e sudici irresponsabili parassiti, sia il tarlo del rimorso della loro inezia il compagno degli infiniti loro giorni a divenire

Nereo                       - Gravi e tremende le tue parole, voglia il cielo che esse non rechino un arcano oracolo dal quale mi è lieto il poter fuggir! Orsù dunque desolata anima in pena, Lascia a chi così pesantemente offeso ha il tuo cuore in vita, un’ultima speranza! Che non s’abbia a dire cha la crudeltà va oltre la vita e trasfonde le sue spire anche dall’oltre tomba!

Margherita                - Giammai mi direbbe il cuore, la ragione mi spinge ad affondare il pugnale nelle loro carni! Ma la mia coscienza non può rimanere sorda alle imploranti suppliche del servo devoto che seppe accompagnare con gratitudine i miei giorni terreni! Sia dunque quanto tu chiedi! Ma temo che la tua bontà superi l’altrui desiderio. Io dunque m’incammino, solo, verso il viale dei cipressi, così risparmiando loro anche il mesto commiato della vergogna; solo! come fui in vita! così dopo la morte cercherò il riposo eterno là dove irraggiungibile sarò al rumore del mondo. Torna, ti prego, alle tue meste arti e procura di non farti beffe di costoro!

Nereo                       - Vostro suddito, resto per ubbidirvi! mi auguro che la vostra virtù possa ricondurre sulla buona strada codesta variegata moltitudine!

Margherita                - Dio voglia che sia così, mio buon funereo     Addio! Margherita esce in modo lento e maestoso, attraversando tutta la scena Torna la luce Tutti si rialzano lentamente e si rimettono a sedere silenziosi e pensierosi, Carlo    - risistema in fretta e furia la cartella e la getta lontano da sé, come se lui non l’avesse mai vista.

Nereo                       - Dopo averli guardati un secondo in silenzio Bè? (come dire “e allora?”) A questa domanda tutti sbottano a soggetto La cassa la facciamo di noce! Mi raccomando che le dozzine di rose rosse siano 4! Facciamo cuscino e materasso! La macchina la pago io! Il vestito glielo regalo io! Su tutti si deve sentire la voce di

Carlo                        - che continua a ripetere rivolto di volta in volta all’uno e all’altro Si però dopo non lo cremiamo vero? Vero? Non lo cremiamo vero? Non voglio che sia cremato! 

Sipario
Atto Terzo

Lo studio di un notaio, tutti stanno più o meno perseguendo le loro idiosincrasie

Nereo                       - Bene, manca ancora qualcuno?

Amelia                      - No, signor notaio ci siamo tutti.

Carlo                        -             Entra di colpo, trafelato e ansante con la solita borsa della spesa. Entrando chiude la porta, come se stesse scappando da qualcuno.           Ansimando e detergendosi il sudore:   Scusate, scusate il ritardo.

Roberto                    - Sicché ce l’hai fatta anche stavolta!

Giorgio                     - Puntuale come la morte!

Carlo                        -             Sempre ansimando Anche quando questa arriva in anticipo! Giusto? …..Mi scusi signor notaio, sono scappato…. ehm scusate, ho fatto prima che ho potuto!

Nereo                       - Va bene, va bene, lei è il sig.

Carlo                        - Vattelapesca se non ho capito male, giusto?             Spuntando da un elenco di nomi Eccolo qui,

Carlo                        - Vattelapesca! Adesso direi che possiamo cominciare.

Enrico                       - sottovoce a

Letizia                       - A me questo ricorda il professor Crivelli!

Letizia                      -             Ma neanche per idea! Secondo me assomiglia di più al beccamorto!

Enrico                       -             Sarà….

Nereo                       - Dunque, vediamo un po’! Ecco, ecco qui! Allora il de cuius ci ha lasciati….. Sbottando assieme

Giorgio                     - Chi?

Roberto                    - Ancora lui?

Amelia                      - Aspettate, calma! Scusi signor notaio,….chi è che ci ha lasciati? Borbottio a soggetto dei presenti fra di loro come per chiedersi chi sia il de cuius, fra tutti si sentono le voci di

Carlo                        - e Roberto

Carlo                        - rivolto a Roberto Ma non era tuo padre quello che è morto, la settimana scorsa?

Roberto                    - Sì, infatti non capisco……

Letizia                      -             Non mi avevate mai detto che avesse un secondo nome…

Nereo                       - Scusate……. attende che si faccia silenzio Allora, il de cuius……

Amelia                      - Rivolta a Giorgio, a voce alta Ma sei sicuro che siamo dal notaio giusto? L’indirizzo è esatto?

Giorgio                     - Si, ma io il notaio, di persona mica lo conosco.

Amelia                      - Rivolta a Nereo. Scusi, scusi….

Nereo                       - Che si era interrotto, con aria come di chi non vuole mostrare il proprio disappunto. Mi dica signora.

Amelia                      - Lei…. per caso, dico per caso….. L’altro ieri faceva il beccamorto?

Nereo                       - Come chi non si aspettava la domanda Ma signora! Io sono il notaio! Il Notaio Amichetti! Da tre generazioni!

Amelia                      - Come ritirandosi No no scusi… scusi…non volevo offenderla!

Roberto                    - Però! Tre generazioni! Complimenti! Lo sa che non le dimostra!?

Nadia                       - È vero, le porta bene! Complimenti!

Nereo                       - Come uno che si sta alterando. Posso proseguire?

Carlo                        -             Ah! Perché aveva iniziato?

Nereo                       - Allora, il de cuius……

Giorgio                     - Ancora!

Amelia                      - E insomma una buona volta per tutte, si può sapere chi è questo benedetto de cuius?       E il de cuius di qua, e il de cuius di là! Ogni tanto salta fuori un de cuius!   Non è che ne ha uno anche sotto la scrivania, no vero?

Nereo                       - Toccando ferro e facendo gli scongiuri Per carità! Per carità! ve lo dico, ve lo dico….. Il de cuius è il vostro congiunto, il signore che è morto, in questo caso il sig Aldo Falafranca È latino!

Giorgio                     - Ah ecco! Latino… Non lo sapevo che fosse latino.

Amelia                      - Ti giuro che da lui non me lo sarei mai aspettata!

Giorgio                     - Hai capito……. Proprio come dicono a Roma, i latini: “Sei de coccio? No so de cuius”

Amelia                      - E va be’! Abbiamo capito, aveva una doppia personalità!

Enrico                       -             Speriamo almeno che ci abbia lasciato anche una doppia eredità!

Roberto                    - Già!

Nadia                       - Eh già! Speriamo…..

Carlo                        -             Come di testamenti….due!

Amelia                      - Due che?

Carlo                        -             Due testamenti!

Amelia                      - Ma se il notaio ci stava dicendo che è morto senza lasciare un testamento….

Carlo                        -             Noo, non ha fatto il testamento? Allora forse non prevedeva di dover andarsene così di corsa! Eppure un testamento l’ha fatto, o almeno uno gliel’hanno fatto firmare, vero sig. Notaio? Quello biologico!

Nereo                       - Quello biologico, ah si certo! Ma quello non ha valore legale!

Enrico                       -             Un testamento biologico? E cos’è il testamento biologico, che ci ha lasciato in eredità le palle?

Giorgio                     - Ha parlato l’homo sapiens!…Ignorante…. il testamento biologico è quello che si firma quando si sta ancora bene ma si ha paura di fare degli incidenti o di ammalarsi gravemente e allora si vuol disporre della propria morte caso mai si finisse attaccati ad una macchina, dico bene?

Carlo                        -             Benissimo! L’hanno chiamato biologico proprio perché funziona come un detersivo! Solo che il detersivo pulisce lo sporco dopo che si è formato, questo cerca di tenere pulite le coscienze prima ancora che si sporchino.

Enrico                       -             Ah però, la scienza sta proprio facendo dei passi da gigante!

Nadia                       - bè? E allora!? Cosa c’è di male? Se uno non è neanche più libero di decidere della sua vita…..

Carlo                        -             Libertà…libertà! che parolone usi….. Lo sapete almeno cosa significa libertà?      Ce l’avete un’idea di cosa sia veramente libertà? Ti sei mai interrogata sul senso della vita? Secondo te…. è più libero chi accetta di condividere la sofferenza o chi decide di togliere la vita a chi non può difendersi? Togliere la vita in nome della libertà è solo più facile, più facile di accudire un figlio che non vuoi e più facile di assistere un malato terminale!

Nadia                       - E la sofferenza allora? Fai finta di non vederla? Non ti fa pena la sofferenza? Sembra quasi che ci provi gusto a vedere la gente soffrire! Sadico….sei un sadico fanatico!

Carlo                        -             Certo che mi fa pena la sofferenza, a chi non fa pena la sofferenza! E se potessi la toglierei, a tutti, senza distinzione di razze o di sesso, credimi! Ma a te…. quando un uomo ti fa pena, vorresti ucciderlo? Ucciderlo?! Perdendo il senso della sofferenza stiamo perdendo il senso stesso della vita! C’è forse qualcosa o qualcuno che non soffre in natura? Dove sono gli ecologisti avanti… fuori gli ecologisti, forza! Quelli che quando guardano la campagna vedono solo dei grandi prati verdi o dell’acqua azzurra, senza accorgersi che ogni creatura che vive… ogni filo d’erba che cresce, deve lottare tutti i giorni per sopravvivere. E non è sofferenza la lotta per sopravvivere? Vivere nascondendo o sopprimendo la sofferenza è vivere contro natura, è come non accettare la nostra natura umana, vuol dire costruirsi un mondo su misura, dove tutto è bello, è pulito…. i fallimenti non ci sono….. le malattie? si nascondono…..la miseria? Men che meno…. Stiamo attenti a che tutto sia politicamente corretto!… Un mondo di bistecche sugli occhi e tappi nelle orecchie! Costruirsi un mondo su misura è voler essere più grandi di Dio, che ha condiviso fino in fondo la sofferenza umana!

Nadia                       - Mo’ ha parlato il teologo, l’esegeta! Lo so io cosa ci vorrebbe! Una legge! Una legge che zittisca gli incoscienti! Anche a costo di mutilarli!

Carlo                        -             Ah però!… e la libertà? Te la sei già scordata? Vale solo per te? Non sarà che quello che non si riesce a far comprendere alle coscienze degli uomini, si cerca di governarlo con un regolamento?

Nereo                       - Ubi saltatio ibi diabolus!

Tutti                         - Che? Come? Cosa?

Enrico                       -             Avete sentito? Anche questo parla latino; secondo me è il primario che ha il doppio lavoro!

Roberto                    - Mimando un colpo vincente come avessi in mano una racchetta da tennis E come no!? Poi dicono della mala sanità! Servizio completo! Dalla corsia alla tomba all’eredità! Ma fammi un piacere…

Nereo                       - Posso andare avanti?

Carlo                        -             Certo: gli amici del de cuius sono anche amici nostri, vero?

Nereo                       - Ma quali amici e amici! io sono il Notaio Amichetti, capito? Amichetti! Chiaro?   Io non sono amico di nessuno! Chiaro? Di nessuno!

Roberto                    - Sottovoce a Enrico     - Col caratteraccio che si ritrova!

Enrico                       -             Annuendo Hai voglia di farti degli amici!

Nereo                       - Allora, come vi stavo dicendo quando il qui presente signor

Carlo                        - Vattelapesca è arrivato, il vostro congiunto (calcando sul congiunto) ci ha lasciati senza un testamento scritto, voglio dire…un testamento vero di quelli che contano… e quindi io, su incarico della qui presente sig.ra Amelia, ho provveduto, insieme ai miei collaboratori, a redigere il documento per determinare la massa patrimoniale…

Carlo                        -             Il patrimonio non è mai massa!

Nereo                       - Come per creare un’attesa Ma!, ma…..

Carlo                        -             Ah! C’è un ma……

Nereo                       - Ma!…. la massa patrimoniale è stata determinata con beneficio d’inventario!

Giorgio                     - Come sollevato E va be’, e che ci vuole? Quand’è così, ci prendiamo pure questo beneficio!

Roberto                    - Mimando un colpo con la racchetta Diritto!

Amelia                      - Bravo!

Letizia                      -             Giusto!

Nereo                       - Signori vi prego! Vi assicuro che in tanti anni di università e di onorata carriera, non mi era mai capitato di discutere un legato testamentario in questo modo!

Letizia                      -             Rivolta scandalizzata agli astanti Oh pure legato l’hanno! L’hanno messo nella bara legato!

Enrico                       -             Deciso Così si fa! Morto, sepolto, legato e alla fine verrà pure cremato! Come dire “ce ne vuole del tempo prima che torni a fare lo spettro” Vedrai che prima che torni a fare lo spettro….!

Letizia                      -             Rivolta a Amelia Non verrà imbalsamato allora, è vero?

Amelia                      - No, no, per carità! E per metterlo dove? Figuriamoci, imbalsamato! Abbiamo deciso che Aldo dovrà essere cremato e cremato sarà!

Enrico                       -             Bene hai fatto! Cenere alla cenere, questo dice il Vangelo!

Nereo                       - Chiamando Margherita al telefono Signorina, per cortesia, mi porti l’inventario del sig. Falafranca. In attesa che la signorina porti l’inventario Allora, possiamo procedere, anche se, per il momento, dobbiamo escludere l’azienda…

Carlo                        -             Molto serio Come mai?

Nereo                       - Stiamo ancora predisponendo l’inventario alla data del decesso, l’operazione non è semplice perché ci mancano ancora alcuni documenti che riguardano il patrimonio in titoli esteri; e poi dobbiamo completare la rilevazioni di alcune componenti delle attività e delle passività, dobbiamo quantizzare le rimanenze di magazzino e le opere in corso di esecuzione, (consultando degli appunti) ci vorrà ancora qualche giorno, ma, visto la premura con cui intendete…..

Carlo                        -             Sempre molto serio, con aria professionale Va bene, va bene.

Nereo                       - Allora, come vi dicevo, se escludiamo per il momento l’azienda, abbiamo a disposizione, oltre al palazzo dove è accaduta la disgrazia, una villa in collina con piscina, uno chalet di montagna arredato a Cortina, due Ferrari, appartamenti vari un po’ qua e un po’ là, e terreni sparsi un po’ in tutto il Veneto. Sul punto sarò più preciso non appena la signorina mi avrà portato l’inventario! Fra gli arredi di casa ci sono dei mobili e delle suppellettili antiche e particolarmente pregiate, dei tappeti e arazzi pure pregiati, nonché la sua collezione di vini rari che conta… dunque vediamo 674 bottiglie…..

Giorgio                     - 673!

Nereo                       - Scusi?

Giorgio                     - Dico… la collezione…

Nereo                       - La collezione, esatto…… 674 bottiglie preziose e rare

Giorgio                     - 673!

Nereo                       - 673? 674! Le ho contate personalmente il giorno stesso che Aldo è morto, quando abbiamo fatto l’inventario in casa.

Giorgio                     - Con ossequio Mi permetta di insistere, signor Notaio; una l’abbiamo bevuta tutti insieme la sera stessa del funerale! Cosa vuole? Ci pareva che fosse il modo migliore per onorare la memoria del nostro caro congiunto…..(rivolto a tutti) vero? Insieme            a soggetto       è vero, si, c’eravamo tutti

Nereo                       - Va bene, va bene, se eravate tutti presenti non si può parlare di sottrazione di eredità giacente ma semplicemente di una equa anticipazione della futura ripartizione! Ma!… ma

Giorgio                     - Ah! c’è un altro ma…

Roberto                    - Speriamo che sia un altro beneficio!

Nereo                       - Ma, a condizione che il vino sia stato bevuto secondo le quote di eredità che legalmente spettano ai parenti in linea retta e collaterale! Tutti insieme   a soggetto Ma si, certo senza dubbio

Nadia                       - Non è vero! Io sono astemia! Tutti insieme   a soggetto E va be, che ci vuole, vorrà dire che ti faremo scegliere per prima!

Nadia                       - Va bene, va bene…

Nereo                       - Allora, essendo il qui presente sig Aldo Falafranca………

Amelia                      - Esclama come terrorizzata, come stesse vedendo un fantasma, fa per svenire        Ohhhhhh! Nadia, Roberto e

Letizia                      - si alzano e vanno a consolare e rianimare Amelia Cosa c’è, cosa succede, su coraggio!? Qualcuno gli fa aria con un fazzoletto Mamma, mamma calmati, calmati!    Vuoi bere un goccio d’acqua?

Margherita                - Entra

Enrico                       -             Come entra Margherita si getta per terra per nascondersi Ahhhhhhh        Il mostro, è tornato il mostro!          Oddio mi ammazza! mi ammazza! Tutti lasciano Amelia e si buttano su Enrico   - Ma che dici, che ti prende a te adesso, ma sei fuori…..

Enrico                       -             Indicando Margherita balbettando    È è l l lei la la la l’Infermiera, la la la segret… l’infer, la segret…..

Margherita                - Ma…

Nereo                       - Interrompe Margherita facendogli segno di non parlare e di andarsene, Margherita esce frettolosamente A poco a poco Enrico - e Amelia si riprendono e tornano a sedersi alle loro sedie

Giorgio                     - Rivolto a Amelia Va meglio!? Amelia risponde con un dei cenni del capo; Rivolto a Nereo Certo che anche lei! Ma cosa le salta in mente di tirar fuori? È impazzito?

Roberto                    - Che intanto sta facendo rinvenire Enrico      -  Le pare il momento di scherzare!? Questo è già scemo di suo! Se poi ci si mette anche lei……

Nereo                       - Fintanto che Amelia e Enrico            - si riprendono Scusate, non volevo, mi perdoni signora, un lapsus professionale! Mi perdoni sig. Enrico, non pensavo, non pensavo minimamente…..

Enrico                       -             Fa dei gesti rassicuranti con la mano riprendendo fiato come per dire che è tutto a posto e che può proseguire

Nereo                       - Contrito Grazie, grazie signori e mi scusino… mi scusino ancora. Allora, vediamo, dove….. ah si, ecco… Essendo il Sig. Aldo Falafranca deceduto senza testamento, dobbiamo giungere ad una equa distribuzione dell’eredità, possibilmente senza ingrassare i miei colleghi avvocati….. Questo è il busillis!

Carlo                        -             Chi?

Enrico                       -             Il busillis? No signor notaio, questa è l’eredità!

Letizia                      -             Bravo Enrico! Visto? Si è ripreso subito! Capisce signor notaio? L’eredità, l’eredità di Aldo!

Giorgio                     - Prendendo decisamente la parola Esatto! allora, io direi di far così: Ad Amelia Tu ti prendi la villa con piscina e lasciamo il palazzo a

Letizia                      - e Enrico, i figli si prendono gli appartamenti, tanto sono tutti da ristrutturare, e a me lasciate una Ferrari…..

Amelia                      - Posso dire la mia?

Enrico                       -             Intervenendo verso Giorgio   - Scusa, scusa, scusa, com’è, com’è? Secondo me Roberto si tiene gli arazzi, Amelia i mobili, le Ferrari una ciascuno ai figli e il palazzo all’Amelia, quanto alla villa……….

Letizia                      -             Intervenendo con prontezza La villa con piscina la tengo io che devo fare il bucato e lo chalet di montagna lo diamo a Giorgio, così raffredda i suoi bollori!

Amelia                      - Posso dire la mia?

Carlo                        -             Senza lasciar parlare Amelia Aspettate, così non può andare! E io!? Io che gli ho prestato 250.000 euro? Io i miei soldi li voglio, non penserete mica di liquidarmi con una bottiglia di vino.

Roberto                    - Spiritoso!

Nadia                       - Io non sono d’accordo!

Amelia                      - Sempre cercando di intervenire. Posso dire la mia?

Nadia                       - Decisa verso Amelia. Aspetta! E poi decisa verso gli altri Io voglio lo chalet di montagna! Non me ne frega niente dei ruderi di appartamenti che teneva mio padre!

Roberto                    - Ma stai scherzando spero! E poi MIO padre ha sempre detto che la campagna sarebbe stata mia!

Nadia                       - Guarda che tuo padre era anche il mio di padre! I campi sono anche miei, capito!?

Amelia                      - Posso dire la mia?

Giorgio                     - Aspetta! Io tengo la Ferrari,

Enrico                       - la villa con piscina, Amelia il palazzo, a lui (indicando Carlo)diamo gli appartamenti e a

Letizia                      - i mobili e gli arazzi, ai figli niente perché sono minorenni!

Roberto                    - Carogna!

Nadia                       - Minorenne sarà tua madre! Lo sai quanta strada devi fare per arrivare a me, carino?

Giorgio                     - Esattamente quella che va dall’ingresso della villa all’orfanotrofio!

Amelia                      - Continuando a cercare di entrare nella discussione senza essere ascoltata da nessuno. Posso dire la mia? Adesso le voci di tutti si accavallano, tranne quella di Nereo e di

Carlo                        - che osservano in silenzio

Letizia                      -             Io i mobili e gli arazzi non li voglio! Sono pieni di tarli!

Roberto                    - Come il tuo cervello!

Letizia                      -             Voglio la Ferrari…….

Enrico                       -             Non le avrai!

Nadia                       - Ah be se è solo questo che vuoi.

Letizia                      -             E la villa al mare!

Enrico                       -             È mia!

Nadia                       - Non è al mare la villa è in collina!

Giorgio                     - Brutto figlio……

Amelia                      - Ergendosi in tutta la sua regalità di vedova. Insomma! Posso dire la mia? Tutti insieme   A va bene parla sentiamo, almeno poi starai zitta per un po’

Amelia                      - Iniziando con tono solenne Io….. io dico… Io dico che…… Non mi ricordo più! Scena di disappunto e litigio generale a soggetto sulla spartizione dell’eredità!

Nereo                       - Scusate, scusate, signori , signora! La prego, avrete tempo per scannarvi più tardi, se volete! Calma, calma! posso dire? A soggetto cercando di riportare la calma Quando tutto si è calmato

Amelia                      - Dica signor Notaio, lei mi sembra una persona ragionevole.

Carlo                        -             E imprevedibile!

Nereo                       - Rebus sic stantibus, la signora Amelia…

Amelia                      - Signor Notaio scusi, cosa c’entra? Mi sembrava una persona ragionevole, ma adesso devo ricredermi. Anche lei, scusi! Io i rebus non li faccio mai sugli autobus! Non li prendo mai! Non è… non è dignitoso, non è bello! No! eh

Giorgio                     - E quando li fai?

Amelia                      - Quando mi devo rilassare! Come tutti gli italiani! No?

Nadia                       - Mamma lascia perdere…..

Amelia                      - Come lascia perdere!? Che c’è di male se i rebus mi piace risolverli fin che sono in bagno!

Roberto                    - Certo mamma, fin che fai la doccia!

Amelia                      - Ma no ma no! che dici? io i rebus li faccio fintanto che…… Nadia e Roberto insieme Abbiamo capito! Sei stata chiara!

Amelia                      - gesto di risentita

Nereo                       - Calcando sul “Stando così le cose” Allora, dunque, stando così le cose…..

Amelia                      - - Cerca di intervenire ma viene zittita con un gesto da Nadia

Nereo                       - La signora Amelia potrebbe avere l’usufrutto……..

Amelia                      - Io? A me? L’usufrutto a me!?           Ma allora è una persecuzione!

Nereo                       - Incredulo Ma che ho detto adesso?

Giorgio                     - Dico signor notaio, un minimo di prudenza!

Nereo                       - Come esterrefatto Ma cosa ho detto che non va?

Enrico                       -             Che fa finta di sapere di cosa si tratta L’usufrutto? Dopo quello che è successo! Non se ne parla nemmeno!

Nereo                       - Ma… ma… ma cosa ho detto questa volta che non va’?

Roberto                    - Vede signor notaio, sembra che tutto sia cominciato con una buccia di banana: Da qui tutti insieme, come nel secondo atto Ha cercato di aggrapparsi al lampadario Il lampadario ha ceduto Così è andato a sbattere contro la credenza del salotto Quello buono! La credenza gli è caduta addosso All’ospedale sono stati bravissimi! Hanno fatto tutto il possibile È morto all’improvviso Per insufficienza respiratoria No, no, era in coma Si, coma atipico! Del resto chi ha conosciuto Aldo non se ne può stupire. E non si è più ripreso! È morto senza riprendere conoscenza

Nadia                       - In pratica, il babbo è scivolato su una buccia di banana e da lì è cominciato tutto!

Enrico                       -             Capisce adesso!? In casa Falafranca la frutta è stata bandita!

Letizia                      -             Con aria sognante Addio alle fragole, alle ciliegie, ai lamponi, mai più macedonie…. e i gelati, ahhh i gelati……

Carlo                        - Rovistando nella borsa della spesa Hai fame?

Letizia                      -             Sempre con aria sognante Quando mai potremo tornare ad assaporare il formaggio con le pere!

Amelia                      - Ti prego Letizia, non infierire!

Nereo                       - Ma…ma…….ma io parlavo dell’usufrutto, non del frutto! Mi avete scambiato per un fruttivendolo? L’usufrutto è un diritto reale, è un modo per dire che una persona ha dei diritti su un bene, su un immobile, su una casa……chi ha l’usufrutto è quasi come se avesse la proprietà del bene, capite? Non c’entrano niente le angurie e le cotogne!

Carlo                        -             Tirando fuori dal sacchetto un cavolo Ah ecco! Come i cavoli a merenda!

Nereo                       - Prima annuisce e poi, come per mandarlo al diavolo Esatto!……..ma va’……..

Giorgio                     - Quand’è così! Stai meglio cara?

Amelia                      - - Riprendendosi Si, si, grazie, la prego signor notaio, faccia finta che non sia successo niente, prosegua la prego….

Giorgio                     - Stia attento però, mi raccomando, è molto sensibile.

Nereo                       - Va bene, mi scusi ancora signora, non potevo immaginare Allora, alla signora Amelia io direi che si può riconoscere l’usufr….. ehm il diritto reale di disporre dei beni secondo la propria volontà, ai figli, invece, possiamo concedere la nuda proprietà!

Roberto                    - Scattando Sta scherzando!? A noi la nuda proprietà!? Nadia! Nadia può fare la nuda proprietaria!

Nadia                       - Io? Che c’entro io?

Roberto                    - Sei tu o non sei tu che lasci il reggiseno negli ascensori?

Nereo                       - Madre de Dios Squilla il telefono Rispondendo al telefono Pronto? Come dice!? Oh questa poi! Certo, certo lo passi pure, aspetti solo un secondo che lo metto in viva voce. Rivolto agli astanti è un certo Felipe, spagnolo credo, dice di essere un vostro parente.

Margherita                - Entra e si mette alle spalle di Nereo; segue la conversazione in silenzio, preoccupata.

Roberto                    - Felipe? Chi è Felipe!?

Felipe                       - Pronto? pronto amigos?

Nereo                       - Amichetti prego, Notaio Amichetti!

Felipe                       - Ombre! Asta la vista! Notaio me amigos, amigos de Felipe y Estebar y Zapalatera y Falafrancas de la muraia longa.

Nereo                       - Ecco! Da dove ci chiama?

Felipe                       - Da Buenos Aires! Me corason este mui triste de la tremendita noticia

Nereo                       - Ma lei chi è!? Come fa ad avere il mio numero di telefono?

Felipe                       - No se preocupe amigos, y son amigos…….

Nereo                       - Io non sono amigos! sono Amichetti! scandendo il nome a mi che tti!

Felipe                       - No se preocupe, amigos de me amigos son me amigos!

Nereo                       - Trattenendo un’imprecazione Ma insomma, si può sapere chi è lei? Che cosa vuole?

Felipe                       - Mui divertito mui tanto divertido Y son hermano de Roberto e de Nadia !

Amelia                      - O mamma santissima!

Felipe                       - Yo son Felipe! Felice de incontrar me hermano! Saludo con calor tuta la fameia

Nereo                       - Scusi ma….ma lei come fa a sapere che sono tutti qui?

Felipe                       - Sesto senso argentino! Do noialtri se usa dir: “Ci no risica no rosica!” Me intendite? Mai far balar i parenti senza el capo coro Ciaro no!?

Nereo                       - Anche troppo! E scusi, secondo lei, io adesso cosa dovrei fare!?

Felipe                       - Sospension imediata de le tratative! Vegno de corsa e comodemo tuto!

Nereo                       - Può essere più chiaro per favore?

Felipe                       - Ostrega! Se ve proe a spartire in me assenza, y desmentego me parentela e arrivo co hombre argentinos de favela de Buenos Aires! Muj fame in favelas, capito?

Nereo                       - Chiaro signor Felipe, muy chiaro!

Felipe                       - Sapevo che yera vero amigos! Gracias muy gracias senor! Come per salutare Senorita. Adios Suono del telefono che riaggancia Attimo di pausa poi

Carlo                        -             E ora?

Nereo                       - Ora niente, ci fermiamo!

Margherita                - Scattando come colta da una crisi di ansia, sottovoce a Nereo Come ci fermiamo? Ora?

Nereo                       - Sempre sottovoce a Margherita Non correre, meglio aspettare!

Margherita                - Ma c’è il rischio…… Margherita non finisce la frase perché è interrotta da Giorgio         -

Giorgio                     - Ci fermiamo? Adesso?

Nereo                       - In ogni caso, ora dobbiamo rimandare tutto a data da destinarsi!

Amelia                      - Ma come!? Lei crede a questo imbecille?

Nereo                       - Non posso fare altrimenti.

Enrico                       -             Ma come!? Uno le telefona, dice di essere il re di Spagna e lei ci crede?

Nereo                       - Io non gli ho ancora assegnato niente! Certo che adesso, dovremo fare delle verifiche e controllare. Se poi chi ha telefonato è davvero figlio del sig. Falafranca, bisogna ricostruire l’asse ereditario e tutto quello che ne consegue.

Carlo                        - Si, è vero… ma io posso avere i miei 300.000 euro?

Giorgio                     - Vuoi stare zitto!

Enrico                       -             La smetti di rompere?

Giorgio                     - Quando sarà tutto risolto, se questi soldi ti spettano veramente, li avrai! Esattamente quello che ti spetta, non un centesimo di più! Chiaro?

Carlo                        -             Sentite! Fatemi subito un assegno della mia parte e io sparisco!

Enrico                       -             Mai!

Giorgio                     - Prima facciamo i conti e poi ne parliamo!

Carlo                        -             Va bene, va bene! Io lo dicevo per voi, per semplificare le cose, vorrà dire che i miei 350000 euro li prenderò fra qualche giorno…

Enrico                       -             Mo questo pensa di aver preso l’eredità Bertolini

Giorgio                     - Se insiste così però, va ad assaggiare anche il pane degli angeli, rivolto a

Carlo                        - dico bene?

Carlo                        -             Ritirandosi in buon ordine     Va bene va bene muy claro!

Amelia                      - Dunque signor notaio, lei ci sta dicendo che è costretto a sospendere tutto e a fare ulteriori accertamenti.

Carlo                        - Si mette in disparte e comincia a osservare il gruppo, come non facesse più parte dell’eredità

Nereo                       - Obtorto collo!

Giorgio                     - Senta Notaio, a noi, del suo collo non ce ne frega proprio niente! E poi non vede che qui sta andando tutto storto? Guardi Letizia, ha il collo, il fegato, il polso, tutto storto! E Nadia? Guardi Nadia, guardi le caviglie di Nadia, le sembrano caviglie queste? Sono più dei giunti cardanici che delle caviglie, non le pare?

Enrico                       -             Qui è tutto storto, signor Notaio! Ma noi, di qui non ce ne andiamo se prima non ci dividiamo l’eredità!

Roberto                    - Poi mio… ehm… mio fr…mio frat… mio fratello ci farà causa! Se vuole potrà ricorrere al tribunale!

Nadia                       - Affari suoi! Tanto, prima che vinca la causa facciamo in tempo a mangiarci la nostra parte, l’eredità della mamma, la sua parte e se non si sbriga, anche la parcella del Notaio!

Nereo                       - Scattando come una molla Ach! Ai vostri ordini! Dunque, visti gli articoli 3 usque 44 del cpc…

Giorgio                     - Usque?

Nereo                       - Da  a  3 usque 44 dal 3 al 44 Usque! Come dite voi?

Enrico                       -             Noi? Ma porc….! Da 3 a 44!             C’est plus facile!

Nereo                       - Va bene, va bene, va bene, è lo stesso, è lo stesso…            Allora! Di nuovo Visti gli articoli 3 usque 44 del c.p.c. de quo……

Roberto                    - De chi?

Nereo                       - De quo!

Nadia                       - È latino Roberto, è latino! De qui usque de là , e de qui e de quo e de qua!! Lascia stare che non ce la caviamo più!

Carlo                        -             Intervenendo prontamente con decisione E l’eredità non ve la dividerete più! Speravo di essere riuscito a sospendere la riunione, ma vedo che con voi non c’è niente da fare! Prende un telefonino e compone un numero Si ispettore, sono io, venga e aspetti qui sotto, appena ho finito li faccio scendere! Ah… complimenti per il suo spagnolo….

Amelia                      - Come? Chi? L’ispettore? Ma che ispettore e ispettore, la finisci di rompere?

Giorgio                     - Insomma! Si può sapere, una volta per tutte, chi sei e cosa vuoi?

Amelia                      - Esatto! Ben detto!

Carlo                        -             Avete ragione, mi presento.

Carlo                        - Vattelapesca brigadiere della Guardia di finanza in congedo, investigatore privato a tempo perso, agli ordini! Tutti             insieme a soggetto      Che? Chi? Come?

Enrico                       -             Allora è per questo che ci stavi sempre alle costole!

Carlo                        -             Ancora non l’avevi capito? Non ti sei mai chiesto cosa facevo sempre nei dintorni dell’azienda, dentro e fuori dagli uffici, una volta mi hai perfino cacciato con un calcio negli stinchi!

Enrico                       -             Pensavo che fossi un barbone, guarda come sei conciato!

Carlo                        -             Perché, ai barboni si danni i calci negli stinchi? Già, anche i barboni, come i moribondi non corrispondono all’immagine che abbiamo in testa della società, e allora ce li togliamo dai piedi, visto che non si possono ammazzare, si cacciano a calci negli stinchi. Comunque sia, miei cari, io ho sempre lavorato per Aldo, fin da quando sono andato in pensione; dovete scusarmi ma…..con le arie che tirano per i pensionati…. Aldo però, non ha mai voluto che si sapesse, lui aveva un piano, un piano preciso che mi aveva in parte confidato; a me e a poche altre persone che riteneva fidate. (guarda Nereo)

Enrico                       -             Figuriamoci!

Carlo                        -             Aldo stava cercando il suo delfino, si dice così? Ma non aveva ancora chiaro chi di voi avrebbe potuto essere. Era da un po’ che aveva capito che, venendo avanti con gli anni, non avrebbe più potuto tenere i ritmi che aveva sempre tenuto; è per questo che voleva capire chi di voi gli si sarebbe potuto affiancare;… e poi aveva voglia di casa, di stare con sua moglie, che si accorgeva essergli sempre più distante….vero Giorgio? e stare con i figli, almeno adesso che erano cresciuti.

Enrico                       -             Allora è per questo che mi aveva delegato il personale!

Letizia                      -             E a me la Cina!

Carlo                        -             Già, e ai figli cominciava a dare dei piccoli incarichi: da come vi sareste comportati avrebbe capito! Altro che morire! Aldo aveva tutt’altro per la testa che morire… solo che cercava un delfino e ha trovato un branco di squali! Poi ha avuto un’idea! Sapete, Aldo è sempre stato appassionato di letteratura, di teatro; amava Moliere…. e Pirandello, De Filippo……. Un giorno mi prende e mi dice: “

Carlo                        - io sparisco per un po’!”; “Come sparisci per un po’”, dico io, “stai scherzando?” “No”, dice lui; “faccio sul serio! Me ne vado un po’ a riposare; tu stammi sempre il più vicino possibile, a me e a quelli della mia famiglia, di qualcuno penso di potermi fidare ma di qualcun altro…… ce n’è uno che, se solo potesse, mi mangerebbe vivo!

Giorgio                     - Questo puoi dirlo forte, anche senza l’aceto balsamico!

Carlo                        -             “Fa come ti dico, sta loro vicino, osservali, scrutali, controllali… e poi dimmi come si comportano: tu sei un ufficiale della guardia di finanza: se non mi fido di te di chi mi dovrei fidare?” Così, piano piano, ho cominciato a seguirvi: in discoteca, al circolo del tennis, in palestra… vero Letizia? È stato lì che mi hai fatto inseguire dai cani, o sbaglio? Finché poi, quasi per caso, ho saputo dell’incidente! Ho capito subito che si trattava di un falso incidente, messo su ad arte per sparire dalla scena per un po’! Non ero preoccupato, anzi, la cosa mi divertiva. Dopo tutto era quello che voleva. Sennonché, Aldo è morto davvero! Questo per me è stato un vero colpo, non me lo sarei mai aspettato! Aveva avuto un incedente vero? Veramente era caduto battendo la testa? C’era qualcosa che non andava, che mi sfuggiva….. Se la sua voleva essere una messinscena, come mai è morto davvero?

Giorgio                     - Ma se ha firmato anche il testamento biologico….

Carlo                        -             Chi Aldo? E quando mai!? Quello è stato un giochino da maestro, per poi far passare la sua dipartita per una morte voluta, è semplice sapete costruire un caso ad hoc! Per fortuna che i qui presenti personaggi non sono dei politici di razza se no sarebbero stati capaci di arrivare ben più in alto. Ci avete mai pensato? Prima avrebbero preso un caso umano, quello che potrebbe servire a sconvolgere l’opinione pubblica: lo avrebbero dato in pasto alle belve e poi si sarebbero nascosti, avrebbero mandano avanti gli altri, magari dei famigliari più o meno consapevoli o interessati. Avrebbero coinvolto la stampa, le TV, i mass media e ci avrebbero infilato anche un Crocefisso, fa sempre una bella impressione giusto? Non importa se il malato è credente o buddista o ateo o chissà cos’altro, potrebbe aiutare a convincere i confusi e questo basterebbe alla grande! Una conferenza stampa, un dibattito ben orchestrato, una fiaccolata per la morte…. Più che di una fiaccolata potrebbero parlare di una luminata, visto l’obiettivo… Quando tutto sarebbe stato pronto, caldo al punto giusto TAC! Sarebbe partita una bella lettera al Presidente di turno ed ecco che l’affare sarebbe diventato politico. Visto quanto sarebbe facile a dei figuri animati dalle intenzioni più bieche? Pare quasi di scrivere la trama di un giallo! Poi, da lì in avanti la tragedia si muterebbe in farsa: basterebbe suscitare un po’ di compassione perché prevalga in tutti l’atteggiamento prudente, cauto, politicamente corretto… sarebbe fatta! Il testamento biologico, l’obiettivo vero, potrebbe diventare legge, con buona pace di tutti i notai che si ostinano a non riconoscerlo. Poi la tragedia potrebbe proseguire, ecc.. ecc. ecc. Ma qui non siamo a questi livelli, questa, a confronto, è una farsa! Qui gli interessi erano altrettanto barbari, ma di livello più basso. E allora mi domando, poteva esserci qualcuno fra di noi che, conoscendo le intenzioni di Aldo, ha pensato bene di cogliere l’occasione al volo? Chi poteva essere stato ad ammazzarlo? È stata una morte naturale o qualcuno ci ha messo lo zampino!? Tutti avreste potuto farlo, tutti avevate un movente! Vero Amelia? Adesso potrai sposare il tuo

Giorgio                     - …..forse! E Enrico? E Letizia? Stanchi di lavorare, sapevate benissimo che l’azienda avrebbe vissuto di rendita per un po’ di anni e comunque quanto basta per farvi arrivare comodamente alla pensione, anche senza fare niente! I figli? Intenti come siete a godervi, si dice così?, quella stupida vita che vi state costruendo avreste anche potuto essere stati voi. Dietro ogni morte c’è sempre qualcuno che ci guadagna! Tutti avevate un movente, ma nessuno di voi avrebbe avuto il cinismo che serve in questi casi! Si, miei cari, perché per uccidere non ci vuole solo il movente, l’occasione e, magari, un’arma! Ci vuole cinismo, una gran dose di cinismo, soprattutto quando si uccide un uomo che non può difendersi! Che è a letto e avrebbe potuto morire da solo in qualsiasi momento!

Roberto                    - Ma lui sembrava proprio che volesse morire.

Carlo                        -             E allora? Anche se così fosse stato? Quante volte hai cambiato idea tu, in vita tua! Vigliacchi! Chiunque sia stato è stato un vigliacco! Bisogna cercare tra i vigliacchi!   Guardando Nereo e Margherita Come vi è saltato in mente di fare una cosa simile?

Nereo                       - Ma come si permette!

Margherita                - Lei è pazzo!!

Nereo                       - È un’accusa infamante!

Carlo                        -             Quando avete avuto l’occasione non ci avete pensato due volte; e avete ucciso!   Certo che l’avevate architettato bene il giochino. Come avete fatto l’ho capito subito: l’ha avvelenato lei, quando lo ha fatto bere.

Margherita                - Non è vero! Si sta inventando tutto!

Nereo                       - Lo provi, lo provi se può!

Carlo                        -             E come potrei, il povero Aldo è stato cremato…..

Nereo                       - Ahhh, allora, se non può provarlo, caro signor Vattelapesca……

Carlo                        -             Sentito? Avete sentito? Allora è vero, non lo negate più! È solo questione di trovare le prove! Bene! Mi era parso strano che un’infermiera gettasse l’acqua dei pazienti nei vasi di fiori della camera e si portasse con sé il bicchiere dal quale aveva dato da bere a un ammalato, si ricorda signorina? Lì per lì, ho pensato che, trattandosi di una clinica privata, il primario avesse dato queste disposizioni, ma lei non è una vera infermiera e lui non è un vero primario! Eravate i suoi complici nel gioco che aveva architettato! Allora ho recuperato la cannuccia, quella che, con un gesto che le deve essere abituale, aveva buttato nel cestino……Eccola qua! Come vedete è ben conservata! Le analisi del liquido residuo hanno confermato la presenza di veleno, veleno per topi! Minchia, visto che dovevate ucciderlo potevate anche trattarlo meglio, non vi pare!?

Margherita                - Ma perché, perché avrei dovuto farlo?

Nereo                       - Esatto, perché?

Carlo                        -             E smettetela di giocare, non avete capito che la commedia è finita? Lei in realtà, è una segretaria dell’amministrazione, per l’esattezza dell’ufficio acquisti; una addetta alla contabilità, il suo non era un ruolo chiave in azienda; sennonché, da lei, passano le fatture dei fornitori e i loro pagamenti! Era l’impiegata che, tutte le mattine, aveva il compito di portare ad Aldo le fatture da far vistare per il pagamento! Era in quei momenti che Aldo si confidava con lei, così che, parendogli di potersi fidare, l’ha coinvolta nel suo piano, magari promettendole un premio o un ruolo di maggiore responsabilità. Ormai ero sicuro che era stato avvelenato! Ma da chi? Anche se il comportamento di Margherita era strano, non era sufficiente ad attribuirgli un omicidio. Il veleno nel bicchiere poteva averlo messo chiunque. Ma quando dal becchino, ho visto una cartellina dell’azienda mi sono insospettito subito, capisco che fosse all’ospedale, capisco di trovarla dal notaio, ma dal becchino? Era forse la stesa cartella nella quale Margherita riponeva i documenti da far firmare? Mi chiedevo cosa ci faceva là dentro una cartella dell’azienda, era fuori posto, non c’entrava nulla, a meno che non fosse collegata alla morte di Aldo. Poi è entrata in scena Margherita! Un’altra coincidenza? Ha cambiato lavoro? Non mi risultava… La farsa continuava anche se Aldo è morto davvero? Perché? Poi ho capito anche quella farsa: bisognava farlo cremare! Ogni prova sarebbe scomparsa nel nulla. pausa Se sai quello che cerchi non devi essere un genio per trovare la falla; anche in una contabilità complessa. Mi è bastato sbirciare la cartella che c’era nello studio del becchino per capire dove cercare.

Nereo                       - Maledizione!

Carlo                        -             Oh, non si rammarichi! Come poteva pensare che qualcun altro potesse essere a conoscenza delle intenzioni di Aldo? Non aveva nessun motivo di nasconderla, nessuno ci avrebbe fatto caso se non fosse stato al corrente di tutto. Rivolto a Margherita, deciso. Quante volte ha fatto pagare la stessa fattura due volte? Da quanto tempo funzionava il giochino? Lo chiedo anche a lei, caro signor notaio, visto che, come revisore dei conti, certe cose poteva venire a conoscere facilmente!

Nereo                       - Lei sta farneticando!

Carlo                        -             Ancora! Ancora si ostina a negare! La facevo abbastanza intelligente da capire quando il gioco è finito, o no? Tira fuori di tasca alcuni documenti stropicciati Li riconosce questi? Sa cosa sono vero? Ah si!? Li ha riconosciuti? È per quello che sta impallidendo? Non sono forse i documenti che avete fatto firmare a Aldo il giorno in cui l’avete ammazzato, in modo da rimettere tutto a posto? In modo che tutto fosse coperto? Tutto chiuso? Quanto avete sottratto, 1 milione? 2 milioni? Ci vorrà un po’ di tempo ma adesso le fatture le controlleremo noi, una per una, (rivolto agli altri, che stavano seguendo la scena come impietriti) vero ragazzi?

Margherita                - È iniziato per gioco, quasi per una scommessa!

Notaio                      - Prendendo Margherita Stai zitta!

Margherita                - Divincolandosi Lasciami! Quando veniva da noi, in ufficio, per fare le sue verifiche, scommetteva sempre che a lui non gliela avremmo mai fatta in barba! Io e lui ci conoscevamo da tempo, per un po’ ho frequentato il suo studio, lavoravo part-time, finché non avessi finito gli studi, una specie di tuttofare. Un giorno ci siamo sfidati, vuoi vedere che ti frego? “Impossibile” mi rispondeva, e rideva…..(rivolta a Nereo) Vigliacco! Così è cominciato; la prima volta l’ho fatto con una fattura da pochi euro, ero sicura che Aldo non si sarebbe accorto di nulla, firmava tutto ad occhi chiusi, ed ero convinta che tu mi avresti scoperta subito; invece niente; allora, visto che non succedeva niente, ho provato ad aumentare, via via sempre di più, per vedere quando avresti capito!

Nereo                       - Pensavi che non me ne fossi accorto?

Margherita                - Allora, un bel giorno, gli ho spiegato il giochino! Solo che quando gliel’ho spiegato, questo vigliacco non mi ha detto di rimettere le cose a posto, come mi aspettavo; non sembrava sorpreso! Anzi! È stato lì che ho capito! Non solo stava al gioco, aveva provocato il gioco ad arte…e io c’ero dentro fino al collo!

Nereo                       - Cretina!

Carlo                        -             Venga ispettore entri pure (che nel frattempo stava entrando), e arresti questi due! Potete accomodarvi signori, vi stanno aspettando!    

L’ispettore                - accompagna fuori Nereo e Margherita. Appena sono usciti

Amelia                      - Come rinvenendo da un brutto sogno E a noi? a noi adesso cosa capiterà?

Carlo                        -             A voi? A voi niente, cosa volte che vi capiti? Per la legge non avete fatto niente, ancora non c’è una legge che punisce gli imbecilli!

Tutti                         - Ma come, anche noi, è stata anche colpa nostra

Carlo                        -             È vero! Calma, calma! adesso non ammazzatevi con il mea culpa È stata anche colpa vostra, perché negarlo? In fondo, la differenza è stata solo un po’ di cinismo, nient’altro! Bastava un po’ di cinismo in più e ora, magari, ci sareste stati voi al posto di quei due! …… Comunque voi siete liberi. Tutti           Come scattando, a soggetto Liberi? io voglio la campagna, a me la piscina e lo chalet, io voglio gli arazzi e i tappeti, a me le bottiglie

Carlo                        -             Come sorpreso Curioso! Quando vivi nella gabbia dei sensi, perdi il senso della vita! esce

Sipario