Il destino suona alla porta

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ATTO I°

Il Destino

suona

alla porta

Commedia in due atti di Adriana Bonini

Personaggi

Fabrizio, ingegnere                                                                                   

Marcello e Firmino, amici di Fabrizio

Sondra Merci, madre di Fabrizio

Fabietta, sorella di Firmino e fidanzata di Fabrizio 

Bachisio, padre di Firmino e Fabietta                      

                   

Claretta, prima moglie di Fabrizio                                                                 

                 

Rebecca e Giuditta, nipotine di Fabrizio                      

                                                

Andrea, ex fidanzato di Fabietta                                                        

Corinne de la Ninne de la Nanne, badante

          

                                            

                              

                        

           

                  

          

ATTO I°

SCENA I°

Fabrizio e Marcello.

Salottino di casa signorile. Divanetto un po’ di sbieco. Sullo sfondo: una libreria. In primo piano un salottino con tre sedie e un tavolino: due uomini giovani stanno parlando e ridendo tra di loro. Sono riuniti per un addio al celibato.

MARCELLO - Eh… certo che ne abbiamo combinato delle belle in passato!

FABRIZIO - Oh, già, proprio delle belle! Belle donne: tutte quante! Belle assai…

MARCELLO - … le tue!

FABRIZIO - Ahahah! GIà… ti ricordi quando abbiamo organizzato l’appuntamento al buio con quelle due pollastre… le gemelle….  Cuscinotta… Prima è arrivata la più bella e… dotata e si è subito messa con me…. Una notte quella, ragazzi… da urlo!

MARCELLO - Già… poi è arrivata la gemella: peccato che era la gemella brutta! Mamma mia, se me la ricordo, che paura: aveva una bocca larga da qui a là.. e naturalmente voleva subito mettersi con me… Anche la mia è stata una notte da urlo, sai? Sì, di terrore!

FABRIZIO - Ahahahaha! Dài, non ti lamentare, … non ti sei rifatto poi con la Graziella?

MARCELLO - Eh, magari! Stavamo per concludere quando non l’ho più vista, accidenti: se becco chi me l’ha portata via…. (Fabrizio si gratta la testa e fa finta di niente) Ma… al tuo addio al celibato non hai invitato anche Firmino?   

FABRIZIO  - Sì... sarà qui a momenti.

MARCELLO - Tu, piuttosto: com’è che ti risposi? Non ti eri messo con quel bocconcino di Claretta?

FABRIZIO - (triste) Già…

MARCELLO  - Come “già”? avevi la moglie più bella di tutte… ci sono stati dei problemi tra di voi?

FABRIZIO - No no….  Tra noi non c’è proprio più niente…

MARCELLO - Allora vi siete lasciati!

FABRIZIO - No no….

MARCELLO - Insomma, non fare tanto l’enigmatico, dài: non mi piacciono gli indovinelli, lo sai! Cos’ è successo?

FABRIZIO - Beh, …. Intanto è stato un matrimonio da favola, eravamo così giovani e irresponsabili... siamo scappati da casa!

MARCELLO - Scappati?! Ma... e tua madre?

FABRIZIO - Oh, mia madre... quando siamo tornati dopo la luna di miele  non mi ha parlato per un mese: un mese di tranquillità e silenzio, ahh, che bello! Quella notte, quando siamo fuggiti, pioveva come non ha mai piovuto prima, è saltata persino la corrente e il pastore ha dovuto sposarci alla luce delle candele, e noi due bagnati fradici; ma non lo sentivamo il freddo, tutta la notte stretti stretti  a cercare l’uno l’amore dell’altro... e poi partimmo per un viaggio di nozze stre-pi-to-so. eravamo così innamorati e Claretta era così appassionata: facevamo l’amore dappertutto e a qualsiasi ora del giorno e della notte (sognante).

MARCELLO - Ahhh, cosa darei per una avere una bella donna appassionata tra le mie braccia (bacia l’aria come se davanti a lui ci fosse davvero una donna) invece, una noia: oh, non si batte chiodo! Nessuna che mi fila, nessuna! … E poi? Cos’è successo?

FABRIZIO -  E poi… Claretta aveva una particolare allergia al latte!

MARCELLO - Cosa c’entra il latte con le notti appassionate! Ma… stai bene?

FABRIZIO - Ohh, ma sì… ma no! Insomma: la mia Claretta non avrebbe mai dovuto bere nemmeno una goccia di latte. E invece dopo una notte stre-pi-to-sa…

MARCELLO - … adesso… non continuare a mettere il dito nella piaga…

FABRIZIO - (tragico) … andò in cucina a bere un bicchiere di latte, capisci?

MARCELLO  -  …E allora..??!

FABRIZIO - … e la trovai stecchita con il bicchiere in mano, bella come sempre…. (triste) La conoscevi Claretta: aveva un carattere forte, lei mi guidava… mi piaceva per questo, ora mi manca… Mi lasciò così, senza nemmeno salutarmi (tira fuori il fazzoletto dalla giacca e si asciuga gli occhi)!

MARCELLO - Oh, perbacco! Ma su, non fare così, ora non è il caso di piangere sul latte versato! (Fabrizio lo guarda male e bisticciano)

Entra il fantasma di Claretta, la prima moglie con un bicchiere di latte in mano e si accomoda sul divano. Dopo aver bevuto un sorso, comincerà a parlare:

 

CLARETTA - (al pubblico) Lo sentite? sta parlando di me: eh, sì… ci siamo parecchio divertiti insieme! Oh, ma voi... non mi conoscete: sono Claretta, la prima moglie di Fabrizio. O meglio, sono il suo fantasma: sì, io sono purtroppo morta cinque anni fa.  Ah, voi mi vedete ma naturalmente loro no. Sapete, noi fantasmi possiamo fare un sacco di cose interessanti: per esempio mostrarci solo ad alcune persone e io non mi voglio mica fare scoprire, eh, eh! Eh, sì... io me ne sono andata in Paradiso ma il mio Fabrizio non l’ho abbandonato: ho seguito tutto quello che è successo in questi anni, e ne sono successe di cose interessanti...!! Sì, sì, continuiamo ad ascoltare...

Scena II°

Fabrizio, Marcello e Firmino.

Suonano alla porta, entra Firmino con una lettera in mano.

MARCELLO - Oh, finalmente! Ti aspettavamo.

FABRIZIO - Ma… cosa fai con quella lettera in mano?

FIRMINO - L’ho trovata fuori della porta: deve averla portata il postino!

MARCELLO - Sarà una lettera delle sue tante fidanzate!

FABRIZIO - Oh, finalmente! E’ una lettera che aspettavamo con ansia: è di un’agenzia di servizio. Ho chiesto che mi mandino una badante.

FIRMINO - Oh, no! Amico mio, lo so che hai avuto un lutto gravissimo, ma sei ridotto proprio così male? la badante? sei giovane, dài!

FABRIZIO - Ma non è mica per me! E’ per mia madre! Quella povera donna batte i coperchi… e io non posso occuparmene: così ho chiesto che mi mandino una badante, infermiera… insomma, una che si occupi di lei!

FIRMINO - Ma scusa, e mia sorella Fabietta? non ti aiuta un po’ con tua madre?

FABRIZIO - Oh, Fabietta!!

MARCELLO - Coosa? Non ci sto capendo più nulla: chi è Fabietta? Di donne ne hai sempre avute tante, ma di questa non me ne avevi mai parlato. Andiamo per ordine: dopo che la povera Claretta è defunta, tu cos’hai fatto?

FABRIZIO - Beh… figurati se tenevo il lutto: mi sono risposato! Non potevo passare tutta la vita da solo: ...e invece lo sono ancora...

MARCELLO e FIRMINO - Vuoi dire che....

FABRIZIO - Ebbene, sì: anche la mia seconda moglie mi ha lasciato (si asciuga gli occhi con un fazzoletto. Marcello si tocca, si alza e fa per andare, poi si risiede)

MARCELLO - Certo che ci hai invitato per un addio al celibato allegro, eh?

FIRMINO - Ma com’è andata?

FABRIZIO - E’ andata che la mia Lauretta… Tanto buona, bella e buona...

MARCELLO - Senz’altro buona!

FABRIZIO -  Lauretta aveva un’anima buona: era proprio un angelo. Voleva bene a tutti e aveva proprio questo chiodo fisso di far del bene ad ogni costo. Faceva parte di una missione umanitaria e andò a portare un carico di pannolini e di medicinali ai bambini in Afghanistan: partì in veste di crocerossina.

MARCELLO - Ma… proprio con il vestito da crocerossina? con il vestito addosso?

FABRIZIO - Oh, ma lasciami in pace! E’ un modo di dire, no? Vuol dire come  come COME (in crescendo) crocerossina!!! … Tzè… il vestito.  Io l’ho pregata tante volte di restare con me: avevo un brutto presentimento. Ma lei niente: aveva la fissa! Nella notte incendiarono il suo albergo …. ci furono un sacco di vittime.... 

MARCELLO e FIRMINO - Anche lei?

FABRIZIO - (Facendo cenno di sì col capo) Non tornò più da me.

FIRMINO -  Perbacco, che storia! e tu, cosa hai fatto allora?

FABRIZIO - Beh, ... puoi capire. Quando Lauretta fu dichiarata dispersa ero distrutto.  La mia seconda moglie era davvero l’unica mia ragione di vita, senza di lei non avevo più niente. Trascorrevo i miei giorni come un automa, senza gioia e con un gran dolore dentro. Per un certo periodo non ho saputo più cosa fare di me stesso, non sapevo dove la mia vita stava andando, in quale direzione portarla.... non sapevo nemmeno più chi ero io, capisci? (scoppia in un pianto a dirotto e si asciugherà gli occhi con un fazzoletto).

MARCELLO -  Oh, Fabrizio su, non fare così!

CLARETTA - (anche il fantasma asciugherà gli occhi) Oh, che commozione... sì, è vero…  Lauretta era proprio una brava persona,... così timida e fragile… era proprio la donna giusta per il mio Fabrizio… dopo di me, s’intende! le ho fin perdonato di essersi preso il mio maritino tanto era buona... sì, le volevo bene... poveretta... (piangono forte tutti e tre)

MARCELLO - E poi?

FABRIZIO -  All’inizio solo una cosa pensavo: a lei, sempre a lei, solo a lei, in continuazione.... e questo a un certo punto mi ha aiutato a ricominciare, era come se lei ci fosse, lì con me e mi desse una mano a vivere. E adesso io non posso vivere senza il suo ricordo!

FIRMINO - Però adesso ti stai per sposare Fabietta, mia sorella.

FABRIZIO - Oh, beh certo! Vedi, io ho amato e amerò sempre le mie due mogli, anche se erano molto diverse tra loro: Claretta con la sua forza era la mia guida, Lauretta con la sua fragilità era la mia bambina… mi mancano tanto entrambe… ma ora loro sono lassù… mentre io sto quaggiù! E non posso rimanere solo tutta la vita! No no!

MARCELLO e FIRMINO - No no!

MARCELLO - (sottovoce a Firmino) Soprattutto non può rimanere senza donne!

FIRMINO -  Già! (si alza) Beh, vi lascio ragazzi, torno allo studio, ci vediamo dopo! (esce)

MARCELLO - Senti un po’ Fabrizio: ma se Claretta ti piaceva per la sua forza d’animo, Lauretta per la sua fragilità… ora Fabietta perché ti piace?

FABRIZIO - Indovina un po’??

MARCELLO - Per la sua… intelligenza?

FABRIZIO - Per carità: si può dire di tutto di Fabietta, tranne che sia intelligente!

MARCELLO - Allora è tutto chiaro.

CLARETTA -  La povera Fabietta avrà pure delle gambe mozzafiato, ma è una tale testa vuota! ed è pure viziata! per questo sono qui, devo proteggere il mio maritino, sapete è un po’ sprovveduto ma non si merita una donna così insulsa. Non voglio che la sposi, sono gelosa! Lo porterò via con me!

Sta per entrare Sondra.

FABRIZIO - Accidenti, arriva mia madre!

MARCELLO -  Accidenti, arriva tua madre! 

CLARETTA - Accidenti, arriva sua madre!

MARCELLO -  D- devo andare, ciao, a dopo.

FABRIZIO - Guardatelo, Marcello-cuor-di-leone, come scappa!

CLARETTA - Mia suocera è terribile: ve ne accorgerete! (scappa pure lei).

Scena III°

Fabrizio e Sondra

                                    

Entra Sondra, mamma di Fabrizio. E’ una bella donna vestita con un abito lungo da scena e un boa di struzzo al collo che mentre parla fa svolazzare da tutte le parti. Si capisce subito da come si pone, da come gesticola e da come parla che è stata una grande attrice in passato. La sua è una forte personalità che incute timore reverenziale in chiunque. Sondra è ora preda di depressioni ricorrenti e ricordi del proprio passato glorioso nei quali si rifugia quando le situazioni circostanti diventano per lei troppo difficili da gestire.

SONDRA - Allora, cosa succede qui?

FABRIZIO - Mamma!.....  c’erano Marcello e Firmino qui con me.

SONDRA - Ah,.. quei tuoi amici!

FABRIZIO - Mamma, non dirlo con quell’aria così schifata: non sono mica dei ragni!

SONDRA - Lo so, caro, perdonne-moi!  Non sono cattivi ragazzi, peccato che tendano a riempirti la testa di scempiaggini.  A proposito, hai invitato i signori Rospetti? Ahhh... ti ho già parlato di come ci siamo conosciuti? ci incontrammo per la prima volta al teatro dell’Opera a Parigi!

FABRIZIO - Oh, mio Dio, no! ancora quella storia! ( Sondra non l’ascolta più ormai persa dietro ai propri ricordi).

SONDRA - Oh, quella sera ero bellissima, là sul palco: ero una splendida Medea, nella mia veste succinta, donna tradita, anima sciagurata, femmina sanguinaria....... (Si alza e comincia a recitare con enfasi un pezzo della  Medea di Euripide:)

[...] No, per i demoni vendicatori dell’Ade, non consegnerò mai i miei figli al ludìbrio dei miei nemici. Devono assolutamente morire: e se è così, sarò io che li ho messi al mondo ad ucciderli! [...]

(Sondra andrà sempre più crescendo con la voce, fino ad urlare quasi per l’emozione. Resta un poco a guardare il pubblico e poi si volta verso il figlio che le stava facendo il verso).

 Ohh, caro, sei sempre il solito: farfallone e menefreghista! Non potrai mai fare l’attore! Bei tempi, tempi di gloria, tempi in cui ero felice. Purtroppo quella sera i Rospetti ospitavano nel loro palco un giovane proveniente dalla Sardegna e io me ne innamorai perdutamente. Lo sposai due mesi dopo e la mia gloria finì alle ortiche! Troppo geloso era, troppo focoso, mi voleva tutta per sè, non voleva ab-so-lu-te-ment stare a Parigi e ci trasferimmo.. (pausa ad effetto)... in un piccolo paesino della Gallura, così piccolo che non aveva nemmeno l’elenco Telefonico: per chiamarsi bastava affacciarsi alla finestra e mettersi a gridare. Ahhh.... la spumeggiante  <<Ville Lumière>>, gli eleganti ricevimenti, l’alta società parigina.... (pausa ad effetto) tutto finì!!  Non lo potei sopportare, così presi armi e bagagli e lasciai tuo padre. Risalii l’Italia e venni proprio qui, a Ville d’Auvergne  e qui… sei nato tu! (mentre parla agita il boa e si muove per la stanza)

FABRIZIO - Beh....è un bel paesino, a me piace stare qui, però....  io non lo conosco nemmeno mio padre.

SONDRA - Non hai perso niente, credimi. Io ero giovane e bella e me ne sono invaghita e con il mio entusiasmo di fanciulla innamorata, partii per la bella terra di Sardegna: che mare, che spiagge... e poi c’era il mio uomo! Ho passato un periodo felice: poi ho capito. Non eravamo fatti l’uno per l’altra: le nostre culture erano troppo diverse, io sono francese, parigina! Ahh, la mia Paris! Che nostalgia! beh, almeno Ville d’Auvergne è abbastanza distante dalla Sardegna e da tuo padre.

FABRIZIO - Beh, potremmo tornarci, in Sardegna. io non l’ho mai vista, ma so che è una terra bellissma, l’hai detto anche tu! e poi se non vuoi vedere tuo marito, basta non andare in Gallura!

SONDRA - Sì, caro. Tu sei giovane. Bella la tua età! Ma parliamo un po’ di te: stai per sposare la figlia del veterinario del paese, dobbiamo organizzare il più bel matrimonio che si sia mai visto: dovrà essere una cerimonia di gran classe!

FABRIZIO - Allora non inviteremo proprio nessuno di quelli che conosciamo!

SONDRA - (che non avrà ascoltato nemmeno una parola del figlio) Oh, figlio mio: ti vedo già: sarai bello come il sole quando in un tripudio di petali di fiori d’arancio che cadono dall’alto salirai all’altare nella cattedrale di Notre Dame, perfetto nel tuo scintillante  frac grigio perla con cilindro e bastone con il pomo d’oro.....  

FABRIZIO -  Mamma! tu vaneggi! io non sarò mai e poi mai un confetto in un crac grigio pirla e lascia stare il bastone che so ancora camminare bene da solo! Lascia stare le arance, e soprattutto la chiesa della Dama!

SONDRA - Oh, Fabrizio, sei un disastro!  Ovviamente non ti va mai bene niente di ciò che ti propongo.

FABRIZIO  - Senti mamma,  ne possiamo parlare. E’ il mio terzo matrimonio: io vorrei una cerimonia raccolta, nel giardino di casa nostra e basta.

SONDRA - Coosa?? non se ne parla nemmeno! tu stai per sposare la figlia del veterinario, un’autorità in paese! Ci sposeremo a Paris, nella Ville Lumiére!

FABRIZIO - - Mamma, ti ricordo che sono io a sposarmi, non tu!

SONDRA - Oh, mio Dio, mi sento male, devo subito scappare via da qui.

Sondra prosegue a recitare sempre dalla Medea:

Ahi! Perchè il fulmine non m’incenerisce,

perchè continuo a vivere?

Come vorrei lasciare questo mondo odioso,

dissolvermi nella morte.

FABRIZIO - Oh, mammina, non è assolutamente necessario che tu ti dissolva nella morte: è sufficiente che tu sia un po’ più ragionevole!

SONDRA  - Io sono una grande attrice!

FABRIZIO - Su questo non c’è alcun dubbio; solo che qualche volta potresti prendere  in considerazione anche il mio punto di vista!

SONDRA -  Ooooh.... sono così’ stanca... e Parigi... è così lontana... (Sondra se ne va)

FABRIZIO  - Lo sapevo, si è defilata un’altra volta!

Scena IV°

Fabrizio e Bachisio

BACHISIO -  Ehilà, futuro genero! E così ti sposi la mia Fabietta, eh? Bravo, bravo. Fate bene voi giovani… anch’io ero sposato, tanto tempo fa.

FABRIZIO - Ora non lo è più?

BACHISIO - No, ora no. Lei se n’è andata in Australia.

FABRIZIO - Certo che ne ha messi di chilometri tra di voi, eh? addirittura cambiare continente! Scusi la confidenza…. ma cosa le ha fatto per terrorizzarla così tanto?

BACHISIO - Io niente: chiedilo un po’ al tuo amico Firmino cosa ha combinato! A proposito, so che avete festeggiato l’addio al celibato insieme: vi siete divertiti?

FABRIZIO - Mah… insomma….

BACHISIO -Bravi, bravi… voi giovani, così pieni di vita, allegri, sempre voglia di scherzare,…. Ehhh…. Bella la tua età!

FABRIZIO - Mmm….. questa l’ho già sentita. (pausa) Piuttosto, mi parli un po’ del suo lavoro: dev’essere affascinante il mestiere di veterinario, tutti quegli animaletti, gattini, pulcini, colombelle che ti volano intorno….

BACHISIO - Beh, non solo: a volte anche tori, mucche e asini che ti cagano nello studio.

FABRIZIO - A proposito: è già chiuso lo studio?

BACHISIO - No, c’è quell’imbranato di mio figlio Firmino. Non è capace di far nulla, mi combina solo dei pasticci. L’altro giorno ha liberato dei piccioni viaggiatori dalla gabbietta e abbiamo dovuto rincorrerli a piedi fino a Tortona!

BACHISIO - Ehh… ragazzo mio…  Comunque, io sono tornato solo per prendere una corda: devo convincere una mucca di 230 Kg.  a farsi operare di tonsille e dovrò trascinarla: ha una fifa!

FABRIZIO - Certo che lei ne fa di lavori pesanti!

BACHISIO - Tutta la mia vita è pesante, ragazzo mio! Eeeh, tu sei giovane, spensierato, bella la tua età!

FABRIZIO - Ancora?

BACHISIO - Eh... adesso ce li avrai dei pensieri, sarai un po’ agitato per il matrimonio Ehh, lo so! Anch’io, tanto tempo fa lo ero… (si ferma, sognante a ricordare) Del resto, capisco, sposare  mia figlia, non è da tutti… Speriamo che da sposata metta un po’ di sale in zucca… Auguri, ragazzo mio, avrai molto lavoro da fare! (esce dicendo tra sé)  non t’invidio proprio, no no….

FABRIZIO -Proprio a me doveva capitare un suocero così! (esce)

Scena V°

Rebecca, Giuditta e il fantasma di Claretta

Entra Rebecca, ragazzina molto furba, nipotina di Fabrizio, accompagnata dalla sua sorellina Giuditta.

REBECCA - Ehi, ma non c’è nessuno qui? uffa, mai nessuno che voglia giocare con me, io mi annoio: mia mamma è sempre occupata a farsi bella e a correre dietro ad ogni pantalone che vede: (al pubblico) lei crede che tutti gli uomini le vadano dietro, ma non è mica vero! Appena scoprono quanto parla, se la danno a gambe levate! Sono sempre sola e devo trascinarmi dietro questa pizza di Giuditta!

GIUDITTA - (arrabbiata) Pizza sarai tu e pizzettini i tuoi bambini, oh!

REBECCA - Ooooh….allora, dove siete finiti tutti? (gironzola un po’ con la sorellina sempre dietro. Nel frattempo entra il fantasma con un bicchiere di latte: improvvisamente si vedono tutte e tre) 

REBECCA e GIUDITTA -Ahh, un fantasma!

CLARETTA - Ahh, delle bambine! (cercando di nascondersi con le mani e allontanandosi) I bambini sono tremendi coi fantasmi! Voi, mi… mi vedete, vero?

REBECCA e GIUDITTA - Sì!

CLARETTA - Lo sapevo, non si può mai stare tranquilli!

REBECCA -  I bambini vedono ovunque la verità, soprattutto dove i grandi non la vedono! Per cui vedono anche i fantasmi! Oh, non sei mica il primo che vedo!

CLARETTA - Non vi azzardate a farmi i soliti scherzi antipatici, tipo risucchiarmi con il tubo dell’aspirapolvere, eh? Dio, quanto lo odio!  Ma... non avete paura che vi mangi? REBECCA - Oh, no al contrario, a me piacciono i fantasmi: ovviamente quelli che sono buoni ... tu… non sei cattiva... vero?

CLARETTA -No, non sono cattiva.

REBECCA -  Piuttosto mi sembri un po’ triste.

CLARETTA - Eh, un po’ lo sono. Sai, io mi mostro forte e sicura per dimenticare che sono fantasma, ma a volte ho nostalgia della mia vita passata. Mi piaceva la mia vita: sempre con Fabrizio, il mio maritino, sempre insieme. Ahh, come stavamo bene: non facevamo che litigare, ma ci siamo voluti bene, la nostra è stata una storia di passione, siamo stati felici, anche se per breve tempo! (pausa) Eh, se potessimo stare ancora insieme!

GUIDITTA -  Credo che non sia possibile.

CLARETTA - Mmm, tu dici? non ne sono sicura... comunque non siete tremende come gli altri bambini, siete proprio simpatiche.

REBECCA - Si vede che sei brava e poi a noi piace ascoltare le perso... ehm... i fantasmi. Vero Giuditta? Siamo sempre sole!

CLARETTA - Beh, si vede subito che siete furbette. E allora, signorine furbacchione, vi svelerò un segreto: io sono gelosa, sono qui per portare via Fabrizio, non voglio che si sposi di nuovo!

REBECCA - E dove lo vuoi portare?

CLARETTA - Via con me, nel mio mondo, nell’aldilà!

REBECCA - Ma...

CLARETTA - Niente ma, ora devo scappare, sento che arriva: voi non fatene parola con nessuno. Siamo intesi?

REBECCA e GIUDITTA- S-s-sì, sì! (Claretta se ne va)

Scena VI°

Rebecca, Giuditta e Fabrizio. Poi Fabietta. Poi Claretta.

REBECCA - Fabrizio, zietto caro! Non te ne andare! Resta con me per sempre! (agitata la abbraccia)

GIUDITTA - Sì, caro zio nostro! Con me, con me per sempre! (c.s.)

FABRIZIO - Ohibò, cos’è questa novità? dove devo andare? certo che starò con voi per sempre, siete  le mie nipotine adorate!

REBECCA - No, no, il fantasma vuole portarti via!

FABRIZIO - Oh, tesoro, non aver paura, i fantasmi non esistono!

REBECCA - Io non ho paura e tu sei grande e non capisci... è venuto qui...

GIUDITTA - Sì, sì, è venuta una donna che portava il latte…

FABRIZIO - Alt, ferma, calma! Sentite: in questa casa non c’è nessun fantasma... e  nessuno che porta il latte!  E se ci fosse anche il Padreterno, non mi convincerebbe mai a lasciare le mie nipotine. Okay?

REBECCA e GIUDITTA - Okay.

Entra Fabietta.

REBECCA - Fabietta, ascoltaci tu! Lo zio non vuole: il fantasma, il latte, l’aldilà… GIUDITTA - Sì, ascolta Fabietta: la donna gelosa, il latte, il fantasma… (le due bambine le girano intorno)

FABIETTA - Coosaa? non capisco niente così! Calma, mi farete cadere! Ma… dov’è vostra mamma?

FABRIZIO - Sì, bambine: ora andate a vedere se è rientrata la mamma, dai! (Rebecca e Giuditta escono rassegnate dicendo: Uffaaaa!) Mmm.. devo parlare con mia sorella: quelle bambine vedono troppa televisione.

Nel frattempo entrerà il fantasma di Claretta che si siederà sul divano.

FABIETTA - Sì, è vero… quelle bambine…. (muove qualche passo poi inciampa e si scontra con Fabrizio) Oh!

FABRIZIO - Oh! Ma… qui è tutto piano… dove hai inciampato?

CLARETTA - (rispondendo idealmente a Fabrizio che non la sente) Sui suoi stessi piedi, suppongo: quella Fabietta è tanto sveglia che riuscirebbe ad inciampare anche su una riga disegnata per terra con la matita!

FABIETTA - ehm… ho le scarpe nuove, sai… sono un po’ strette…

FABRIZIO - Belle!

FABIETTA - Le ho messe per fare colpo su di te!

FABRIZIO - Già! se non ti tenevo io il colpo lo facevi tu battendo una musata per terra!

FABIETTA - Oh, pucci pucci, dài! a volte sei così indisponente!

FABRIZIO - Oh, pucci pucci, lo sai che mi piaci quando sei arrabbiata!

FABIETTA - Senti… pucci pucci… tua madre ti ha già parlato del matrimonio?

FABRIZIO - Oooh…mia madre… cosa…

FABIETTA - Ti ha detto che lo faremo a Notre Dame?

FABRIZIO - Oh, mio Dio, ti ha contagiata! Senti pucci pucci, mia madre è una cara donna ed è stata una grande attrice: ma ora, purtroppo, vive rinchiusa in un mondo tutto suo fatto di ricordi e di nostalgie della sua Parigi… non bisogna andarle troppo dietro. Ho anche chiamato una badante che si occupi di lei: non capisco perché non arriva. Io non ci penso nemmeno a sposarmi a Notre Dame… ah ahah! Col gobbo! Ahahaha!

FABIETTA - Ha invitato anche il gobbo? Sì, sarà un matrimonio spettacolare! Ci sarà un mucchio di gente famosa (batte le mani)!

CLARETTA - (al pubblico) La sentite cosa dice? e secondo voi, mio marito, ingegnere di fama internazionale si merita una scriteriata? no no no, dovrò intervenire io!  

FABRIZIO - Ahahahah! Senti pucci pucci… mi spiace contrariarti… ma noi a Notre Dame non ci sposiamo!

FABIETTA - Oh, no! E tu,  crudele, vorresti infrangere il sogno di una fanciulla in fiore?

FABRIZIO - In fiore o non in fiore, noi due a Notre Dame non ci sposiamo!

FABIETTA - E io ho già ordinato il mio sontuoso abito da sposa: così vaporoso, tutto in tulle rosa e bianco latte!

FABRIZIO - Oddio! ‘sto latte mi perseguita! E tu lo restituisci, il tuo abito da sposa a vapore che sembra una meringa alla fragola!

FABIETTA - Oh, questa poi: a volte sei così indisponente!

FABRIZIO - L’hai già detto!

FABIETTA - Oh, questa poi!

FABRIZIO - Anche questo!

FABIETTA - Oh! Me ne vado, ma non finisce qui! (se ne va inviperita uscendo inciampa)

CLARETTA - Povera cara, mi è fin simpatica nella sua dabbenaggine! Ma ora è venuto il momento di palesarmi a mio marito!

Scena VII°

Fabrizio e il fantasma di Claretta

FABRIZIO - Uff, certo che è dura, eh? quando ci si mette è proprio insopportabile! Oh, cara Claretta, che nostalgia di te, della tua rettitudine, della tua dirittura morale… come mi manchi in questo momento… mi manchi… (Fabrizio si metterà a piangere sommessamente. Il fantasma si siederà vicino e lo accarezzerà amorevolmente,  l’uomo se ne renderà conto e si volterà lentamente. Quando vedrà il  fantasma di Claretta cascherà dalla sedia emettendo  un grido acuto di terrore) AHHHH!

CLARETTA - Ahhh! che ti gridi? solo perchè hai visto un fantasma? che sarà mai!!!

FABRIZIO - (sempre atterrito) Tu... tu, tu... tu, tu....

CLARETTA - E’ occupato.

FABRIZIO - Sei il fa.... il fafà....

CLARETTA - E già, sono il fantasma della  tuo prima moglie: non sei contento?

CARLOTTA -  Co, co..... co, co....

CLARETTA - (al pubblico) Sta covando!

FABRIZIO - (con un filo di voce) Cosa vuoi da me?

CLARETTA - Eh, caro.... per prima cosa.... Mmmh, vedo che hai cambiato l’arredamento!

FABRIZIO - Sì.. no… insomma… N-n-non gironzolare, non ti muovere, nasconditi...ti prego.. e se ti vede qualcuno?

CLARETTA - Oh, calmati, non sono venuta per farti del male. E poi nessuno mi può vedere, né sentire, tranne te.

FABRIZIO - M-ma …  il latte… lo sai che ti fa male, no?

CLARETTA - Ormai più niente mi può far male, e poi mi annoio laggiù, da sola, senza far niente....

FABRIZIO - Co-come?

CLARETTA - Sì, sai, nell’al di là.

FABRIZIO - Di là? nell’altra stanza?

CLARETTA - No, caro, non essere così spaventato. Intendevo dire nell’al-di là, l’altro mondo, il Paradiso, il Purgatorio e l’Inferno.

FABRIZIO - E tu dove stai?

CLARETTA - In Paradiso, si capisce.

FABRIZIO - E... ti piace stare lì?

CLARETTA - in Paradiso si sta bene: c’è un’atmosfera così… leggera, eterea … anche se all’Inferno ci si diverte di più… sai, c’è molta più gente!!  Comunque... io non sono ancora entrata nel vero Paradiso, sono solo nell’anticamera: sai, ci vuole un po’ di gavetta. E poi ho ottenuto un permesso speciale da Dio in persona per venire da te: sai,

sono molto amica di sua madre….

FABRIZIO - La Madonna?

CLARETTA - Sì, prendiamo sempre il the insieme, le  consegno la posta tutti i giorni e le porto a spasso il cane e così....

FABRIZIO - Dio ha un cane?

CLARETTA - Non è proprio un cane.... diciamo che è una specie di cavallo alato.... e diciamo che è più lui che porta a spasso me. Comunque, io sono qui per te!

FABRIZIO - E cosa vuoi?

CLARETTA - Beh, sai… sono andata via così in fretta… voglio salutarti come si deve, facendo l’amore con te per l’ultima volta!

FABRIZIO - Per l’ultima volta?  Ma.. si può?

CLARETTA - Ma certo che si può! io ho ottenuto un permesso speciale, ricordi?

FABRIZIO - (al pubblico) In effetti, mi piacerebbe fare ancora l’amore con mia moglie come una volta: quel suo meraviglioso corpo vibrante, così appassionato…

CLARETTA - Allora, ci vieni con me?

FABRIZIO - Sì,  ci vengo!

Si stanno per lanciare uno nelle braccia dell’altro, quando…

CLARETTA - Ah, caro… prima devo dirti una cosa…

FABRIZIO - Che cosa?

CLARETTA - Una cosa senza importanza… una quisquilia… ma… se verrai con me,  poi diventerai come me!

FABRIZIO - (si ritrae terrorizzato) Un fantasma?

CLARETTA - Già! e dovrai anche venire con me nell’aldilà.

FABRIZIO - Nel… nel regno dei morti?

CLARETTA - Già…  ma ora continuiamo, mica t’interessano queste cosucce da poco….

FABRIZIO - Non sono cosucce da poco! Aspetta… ci devo riflettere: (la guarda) ah, che corpo fantastico, se solo potessi…. Io ci vado lo stesso… no! e poi… non tornerei più sulla Terra? o misero me: che decisione difficile! (resta un po’ a pensare, poi) No, Claretta, mi dispiace, ti vorrò sempre bene, ma con te verrò solo quando sarà la mia ora, non adesso….

CLARETTA - (infuriata) Coosaa? allora non mi ami! Bugiardo, fedifrago, infingardo! Ahhhhh! Tu non lo sai di cosa sono capaci i fantasmi, se non sarai mio, non sarai di nessun’altra (esce)! 

FABRIZIO - Oddio, anche questa dà i numeri! ma le donne della mia vita passata e presente sono impazzite? una vuole portarmi nel regno dei morti e l’altra vuole trascinarmi a Notre Dame: ma io non voglio andare da nessuna parte, lo capite?  Oh, Lauretta, tu eri l’unica che mi capiva davvero, tu che mi consolavi, così dolce e tenera…. Mi manchi…. (esce disperato)

  

Scena VIII°

Bachisio e Firmino

(Entra Bachisio  pensieroso grattandosi il capo: si rivolge al pubblico)

BACHISIO - Sono preoccupato per mio figlio. Oddio, guai me ne ha sempre combinati tanti, ma da un po’ di tempo sta superando se stesso; è sempre così agitato, mi scambia le provette che devo analizzare, non sta mai attento a quello che fa. Eeeh…. Beata gioventù, sempre con la testa fra le nuvole! Per non parlare poi di mia figlia: quella è persa dietro i suoi sogni di gloria e parla di Notre Dame e di un tale… gobbo… Eeeh…. beata gioventù, sempre con la testa fra le nuvole! Bah… andrò a consultare “Il veterinario perfetto”: magari troverò un rimedio per quei buoni a nulla dei miei figli…Eeeh, quelli mi faranno morire anzitempo!  (va alla libreria e prende un librone)

FIRMINO - (entrando chiama Bachisio a gran voce, questi si spaventa e si chiude un dito in mezzo al librone) Papà!!

BACHISIO - AAAHH! AHI! Che male! Non mi devi disturbare quando sono assorto nelle mie letture! Che male, figlio degenere!

FIRMINO - Ma perchè? mica ti ho fatto male io! non sono stato io a chiudermi sul tuo dito, è stato il libro!

BACHISIO - Mmm... lasciamo perdere... cos’avevi da gridare? cosa volevi?

FIRMINO - Papà, lo sai che mia sorella vuole andare da Luigi?

BACHISIO - Coosa? E chi è adesso ‘sto Luigi?

FIRMINO - Non lo so! Ha detto anche che l’aspetta una dama e farfuglia di un vestito di tulle odoroso e di fragole al latte! ma sta bene?

BACHISIO - Oh, santi numi, tua sorella Fabietta sta parlando del suo matrimonio, a Parigi, non Luigi! Lasciala stare per carità, altrimenti ti farà impazzire.

FIRMINO - Che libro è? “Il veterinario perfetto” (legge il titolo)

BACHISIO - Tu sai leggere?

FIRMINO - Papà! non ti dimenticare che anch’io sono veterinario!

BACHISIO - Oh, no! IO sono veterinario! Tu sei uno tzunami! Non fai altro che combinarmi dei guai: se non c’ero io, oggi ai colibrì della contessina Giuliana Del Guanto, invece del miglio gli davi le puntine da disegno! Ma .. spiegami un attimo, ti impegni proprio ad essere così distratto o ti viene naturale?

FIRMINO - Oh, papà, dài, lasciami stare!

BACHISIO - Ma perché non sei come Fabrizio? Io pensavo che stando insieme a lui, che ha studiato, che è un in geniere provetto, venisse anche a te la voglia di fare qualcosa della tua vita: e invece…. Niente! Rien! Nothing! Nada! Nicht!

 FIRMINO - Ma come parli?

 BACHISIO - Oh, miei numi! Ma chi me l’ha mandato? tu non mi somigli affatto, tu non sei proprio mio figlio! Penso di dover andare a dire due paroline a tua madre!

FIRMINO - Ma lascia stare, tu e la mamma non state più insieme, lo sai!

BACHISIO - Eh, già. Da quando hai cominciato ad arrampicarti sui mobili di casa e a dire che volevi vivere sull’armadio del salotto per sempre è scappata in Australia e ha messo su un allevamento di canguri! L’hai spaventata, si capisce!

FIRMINO - Io non ho mai spaventato nessuno: lo sai che non volevo fare il veterinario, non mi è mai piaciuto stare in uno studio a curare animali domestici o da traino! Io volevo fare l’eremita!

BACHISIO - Coosaa?  tu sei battuto nel cervello! l’EREMITA?

FIRMINO - Sì, io voglio andare sulle Ande innevate e non vedere più nessun essere umano! Io voglio incontrare solamente marmotte, camosci e stambecchi! Io voglio contemplare in pace i meravigliosi tramonti che si vedono sulle più alte montagne del mondo! io voglio andare a vivere sull’Himalaya e trovare lo Yeti.

BACHISIO - Oh, ma tu sei pazzo completo!

Scena IX°

Bachisio, Firmino, Fabrizio, Sondra e la Badante.

Entra Fabrizio scuro in volto. Firmino e Bachisio lo salutano.

FIRMINO e BACHISIO - Cosa ti succede?

FABRIZIO - Niente, niente….

 Entra Sondra.

FABRIZIO - Arriva mia madre!

BACHISIO e FIRMINO -  Ci mancava pure lei!

SONDRA - (entra come una furia) Questo matrimonio non s’ha da fare!

FABRIZIO - Toh, l’ho già sentita questa....  A proposito mamma, hai detto bene: io non mi voglio più sposare!

SONDRA -  Io non sono tua mamma! io sono lady Macbeth!

FABRIZIO - Oh, no, mamma! L’aveva detto il dottore che avresti cambiato personalità!

BACHISIO e FIRMINO -  E ora cosa succede?

FABRIZIO - Nulla: dobbiamo solo assecondarla. Questi cambi di personalità sono molto pericolosi: se non si fa quello che vuole lei, le sue condizioni potrebbero peggiorare. Per fortuna passano presto.

SONDRA - (recitando da Macbeth, atto I°, sc. V°)

<<Venite, o voi spiriti che vegliate sui pensieri di morte [...] venite [...] o voi ministri d’assassinio [...] vieni, o densa notte, e ammàntati del più perso fumo d’inferno, affinchè il mio affilato pugnale non veda la ferita che infligge...>>

 Io Lady Macbeth, t’impongo di sposarti a Parigi nella cattedrale di Notre Dame! Non nel giardino di casa! Credete di fare fessa me ? cosa sono tutte queste sciocchezzuole? Ho fatto giungere apposta da Parigi una delle più grandi maestre di cerimonie di tutti i tempi, la miglior allieva del maestro Pascal de La Roche Potage e ci organizzerà il più bel matrimonio che si sia mai visto  al mondo… a Notre Dame! AAhh, non vedo l’ora che suoni alla porta la nostra Corinne de la Ninne de la Nanne! (aspetta, ma non suona nessuno) Ho detto Corinne de la Ninne de la Nanne! (aspetta ancora, ma non suona nessuno. Tutti sono atterriti, si guardano intorno non sapendo che fare)   

BACHISIO e FIRMINO - (a Fabrizio) E ora che si fa?

FABRIZIO -  Qualcuno dovrebbe impersonare ‘sta Ninna nanna!

BACHISIO - Giusto, lo farò io. Vado subito a suonare alla porta (improvvisamente suonano veramente alla porta. Bachisio si blocca)

TUTTI - Chi è?

BACHISIO - Chiunque sia, la farà lui la Nanna! (va ad aprire e ritorna con una sconosciuta) Oh, signorina  Nanna, l’aspettavamo con ansia!

SCONOSCIUTA - Ma... veramente... io non...

FABRIZIO - (la prende sotto braccio e la trascina) Oh, finalmente: ecco la badante che aspettavamo!

SCON. - Ma… veramente…. Io non sono…

SONDRA - (la prende sotto braccio e la trascina) Non Nanna, buono a nulla! Lei è Corinne, la grande maestra di cerimonie!

SCON. - No, no, io non …

SONDRA - Le va di scherzare, lo so, la verve dei Francesi! Come sta il mio amico Pascal?

BACHISIO - (prende da parte la sconosciuta, mentre Fabrizio prende da parte sua mamma) Senta, signorina Vattelapesca, io non so chi è lei, né cosa ci fa qui, ma ora deve fare finta di essere Corinne. La signora è molto malata e se non l’assecondiamo diventa pericolosa, chiaro?

SCON. - Sì, ma io non sono Corinne.

BACHISIO - E chi è?

SCON. - Non lo so.

BACHISIO - E cosa ci fa qui?

SCON. - Non lo so. Ho perduto la memoria, so solo che mi sono persa, ho suonato alla vostra porta per chiedere dove posso trovare cibo e un giaciglio per riposare. Ho fatto un viaggio lunghissimo, non so da quant’è che non dormo e non mangio e ora che è notte sono così stanca…. Non ce la faccio più… mi sembra di svenire…

BACHISIO - Ma allora ti conviene fermarti qui! Se fai Nininna, potrai dormire in un letto morbido morbido… e mangiare a volontà!

SCON. -  Allora accetto!

BACHISIO - Ah, fai l’ accento francese!

CORINNE - (a Sondra) Ma chèrie, finalmente!

SONDRA - Caaaraaa, andiamo di là, devo spiegarti tante cose... qui c’è così tanta confusione....

CORINNE - Oui madame! (Sondra e Corinne  escono a braccetto)

FABRIZIO - Oohh, finalmente è arrivata Corinne la badante, così mia mamma starà un po’ tranquilla e soprattutto ci lascerà in pace!

BACHISIO - Certo, certo! Quelle due s’intenderanno alla perfezione e noi potremo stare un po’ tranquilli! Ora scusa ma dobbiamo scappare: c’è un bue muschiato che ci aspetta!

FIRMINO - Ma il bue si chiama muschiato perché ha il muschio sotto le ascelle? (escono a braccetto mentre il padre gli dà uno scappellotto)

Scena X°

Fabrizio, Marcello e il fantasma di Claretta.

FABRIZIO -  Uff.... come sono stanco!

MARCELLO - (entra ) Fabrizio... cosa c’è? amico mio, mi sembri un po’ pallido. Ti senti bene?

FABRIZIO - Sì.. oggi è stata una giornata un po’ faticosa in effetti.

MARCELLO - Sarà meglio che tu ti riposi allora, tua madre vuole portarti a Parigi!

FABRIZIO - Oh, no… ancora quella storia, non ne posso più! Mia madre al momento è convinta di essere Lady Macbeth ma ormai ha la sua Corinne ed è tranquilla come una Pasqua!

MARCELLO - E chi è adesso questa Corinne? Un’altra delle tue donne?

FABRIZIO - Per favore, adesso sono stanco, lasciami riposare (si mette comodo sul divano ma nel frattempo compare il fantasma di Claretta che si siede. Fabrizio se ne accorge e fa un balzo urlando). AHHHH!

MARCELLO - Certo che per uno stanco che vuol riposare, eh? accidenti Fabrizio, devi calmarti o tu alle nozze non ci arrivi!

FABRIZIO  - Già, hai ragione.

CLARETTA - Allora Fabriziuccio.... non vuoi proprio venire con me?

FABRIZIO - No e poi no!

MARCELLO - Come? prima mi dici che ho ragione e poi cambi idea?

FABRIZIO  - No, no... è che... pensavo...

MARCELLO  - Amico mio, tu devi pensare solo che tra poco sposerai una donna con delle gambe favolose! a quello devi pensare e a tutte le posizioni del Kamasutra che sperimenterete!…. con q        uelle gambe…..

CLARETTA - Ma noi le conosciamo già tutte, vero caro? Vuoi che le ripassiamo un po’ insieme?

FABRIZIO  - No e poi no! (al fantasma) voglio dire... si, lo so che ha delle gambe meravigliose (a Marcello)!

MARCELLO   - Tu non stai bene, hai l’aria molto strana: dovresti andare a riposarti un po’.

FABRIZIO  - No, no... sto bene, benissimo! ho la situazione perfettamente sotto controllo! Ho tutto in mano!......... Uh!

CLARETTA - (amorevole gli si avvicina) Davvero?!

FABRIZIO  - (disperato si prende la testa fra le mani) Oh, mio Dio! MIO DIO (alza le braccia al cielo)!

Dall’alto improvvisamente si scatenano tuoni e lampi.  Sta per intervenire Dio: una Voce squarcia il silenzio: CHE C’E’?  Si sentono delle urla: Claretta se ne va da una parte, Marcello dall’altra urlando. Torna la calma e sulla scena rimane solo)

FABRIZIO - Claretta, Marcello: mi avete lasciato solo? (decide di andarsene e fa attenzione a non far rumore guardando se in alto regna la calma. Fa qualche passo poi dall’alto si sente  la Voce: CHI MI HA CHIAMATO?   Fabrizio spaventato si copre la testa con le mani e corre verso l’uscita) AIUTO!

FINE I° ATTO


ATTO II°

Scena I°

Fabietta e Andrea. Poi Bachisio.

FABIETTA -  (entrando con una rivista. Prima si dirige verso la libreria e guarda i libri con curiosità, poi si siede a sfogliare una rivista) Bah …libri… Non capisco perché la gente costruisca addirittura dei mobili per contenerli … e se li mette anche in casa! I libri sono così faticosi, lo sanno tutti: tutte quelle pagine piene di parole, parole, parole e ancora parole….. uff!….  almeno nelle riviste si possono guardare le fotografie! Ma guarda che bell’abito da sposa…. 

Entra Andrea pensieroso e non si accorge della presenza di Fabietta. Si dirige verso la libreria e cerca un libro.

ANDREA -  Mmm.... mi serve... questo no.... neppure quest’altro...

FABIETTA - Oh no, il mio ex fidanzato! che ci fa qui adesso quello?

ANDREA - (trovando il libro che cercava) Euraka! eccolo!  

FABIETTA -   Eureka si dice, non Euraka! Ignorante!

ANDREA -  (si spaventa) AHH! Cosa ci fai tu qui?

FABIETTA -  Cosa ci fai TU qui:  io sono  a casa del mio fidanzato e sto organizzando con la signora Sondra il nostro matrimonio a Paris. Tu piuttosto: cosa sei venuto a fare?

ANDREA - Ehm... io... ho bisogno un libro che parla di magia e parapsicologia.

FABIETTA -  Parapissiché? ma se non ti sei mai interessato di queste cose!

ANDREA - Sì, lo so. Ma da qualche tempo me ne interesso.Vedi, nel corso di una seduta spiritica ho contattato l’anima di uno stregone indiano: oh Fabietta, (le prende le mani) lui mi ha aperto gli occhi su molte cose, lui ha fatto di me un uomo nuovo.

FABIETTA -  Ah sì? (scettica) E allora come mai le tue mani sono ancora sudaticce come quando stavamo insieme?

ANDREA - E’ proprio questo il punto: perché ci siamo lasciati?

FABIETTA -  Ma dài, è passato tanto tempo… e poi lo sai benissimo perché.

ANDREA - Beh.. proprio benissimo non lo so.

FABIETTA -  Oh, perché sei un bradipo, ecco cosa sei! e io non lo sopporto! Sempre a casa, la serata più trasgressiva era quando ti addormentavi davanti alla tele guardando “Il Grande Mastello”: quella era già una trasmissione troppo impegnativa per te! Non ne potevo più: se almeno avessimo fatto un po’ di sesso, quello si fa a letto! ma lui, niente: appena toccava qualcosa di morbido, si metteva a ronfare come un ghiro!

Si era addormentato! La verità era che ti annoiavi: scommetto che non ti ricordi nemmeno la prima volta che abbiamo fatto all’amore!

ANDREA - Oh, sì che me la ricordo. La prima volta non si scorda mai!… specialmente quando la prima è anche l’ultima!

FABIETTA -  Appunto, siamo stati insieme due anni e tu non mi hai mai amata!

ANDREA - Non  è vero: vedi cara, l’amore è una cosa, il sesso un’altra.

FABIETTA -  Lasciami in pace, va là; piuttosto, ti consiglio di chiedere al tuo stregone una pozione magica che ti svegli un pochettino. Magari ha un effetto miracoloso! Ti saluto, cicciobello! (esce)

Entra Bachisio.

BACHISIO - Ciao Andrea, cosa fai con quel libro?

ANDREA - Me l’ha consigliato uno stregone indiano.

BACHISIO - E il tuo stregone indiano si occupa anche di spiritismo?

ANDREA - Sì.

BACHISIO - E... si occupa anche di asini?

ANDREA - No, perché?

BACHISIO - (gli prende il libro dalle mani e legge) Perché questo libro s’intitola “Lo Spiritismo negli Asini”: conosce qualche asino questo stregone? (si guardano per un po’ in silenzio)

ANDREA - Non so (pausa). Signor Bachisio, non mi prenda in giro, lo ha già fatto Fabietta poco fa.

BACHISIO - Ehh.. ho sentito, ma anche tu.... una volta in due anni....

ANDREA - Signor Bachisio... lo sa... io da quel lato lì non sono molto sveglio... Da piccolo anch’io ho giocato al dottore con le mie amichette: ma ho sempre guidato l’ambulanza!

BACHISIO - Che disastro! Ascolta un consiglio: quando incontri una donna devi farle sempre un complimento che le faccia piacere.

ANDREA - Ho capito: allora le faccio un complimento e  le dico: ciao bella, dove vai con quella portaerei che hai dietro e quell’arsenale che hai davanti? ….. Mmmh, forte! Allora vado.

BACHISIO - Dove?

ANDREA - A riempire di complimenti le ragazze. Grazie signor Bachisio! (esce)

BACHISIO -  Oh poveri noi!

Scena II°

Bachisio e Corinne

Entra Corinne.

  

BACHISIO - Ehi Ninninne ninne nanne nanninne! come va?

CORINNE - Eh, male signor Bachisio...

PAMPIRIO - Come mai? non hai ancora acquistato la memoria?

CORINNE - Al contrario, sono più confusa di prima...  Per fortuna ho incontrato persone come voi che mi hanno accolto nella loro casa, anche se sotto mentite spoglie. Mi avete “adottata” quando ne avevo più bisogno e di questo vi sarò grata per l’eternità.

BACHISIO - Oh, addirittura per l’eternità…. tu sei ancora così giovane……

CORINNE -  Lei è stato tanto buono con me signor Bachisio: mi ha  offerto un letto e cibo caldo fin da subito, senza domandarmi niente.  Ma, vede, soprattutto lei mi ha offerto un’identità, una possibilità per tornare a vivere... io sono contenta di essere Corinne... ma ... quello che voglio dire è che io non sono Corinne, quell’identità non mi appartiene e la mia chissà dov’è. Lei ha voluto regalarmi un ruolo in questo mondo, ma io non so dov’è il mio mondo, non so qual’è, non so chi sono io....... signor Bachisio, mi aiuti sennò io divento pazza!

BACHISIO  -  Càlmati ragazza mia, càlmati. Senti, qual’è l’ultima cosa che ricordi?

CORINNE - Me la sono dimenticata!

BACHISIO  - PAMPIRIO - Non è possibile: prima del vuoto assoluto, ci sarà un’immagine nella tua mente, sforzati!

CORINNE - Beh.... sì, in effetti.... mi ricordo.... una luce.... una grande luce abbagliante........

BACHISIO - E poi?

CORINNE - Buio, signor Bachisio, buio assoluto! Lo sa? di notte ho un incubo ricorrente: vedo questa luce che diventa sempre più abbagliante e più grande e un volto sfocato e io sono molto affannata....

BACHISIO  - Ehhh... mia cara Ninna nanna, la vita è tutta una commedia.

CORINNE - ... la mia è proprio una tragedia.

BACHISIO  - …dài, non ti crucciare.  E come va con la signora Sondra?

CORINNE - Oh, bene, c’intendiamo a meraviglia! E’ un po’ autoritaria, ma io faccio tutto quello che vuole lei e così non ci sono discussioni. Vuole fare un matrimonio da favola per suo figlio. A Parigi, nella cattedrale di Notre Dame!

BACHISIO  - Lo so, ma ho paura che suo figlio non ne voglia proprio sapere!

Hai già parlato con Fabrizo?

CORINNE - No, non gli ho parlato e non gli voglio parlare: non voglio parlare proprio con nessuno, io voglio solo riacquistare la memoria e scoprire chi sono!

Entra Fabrizio.

FABRIZIO - Oh, Corinne, giusto con lei volevo parlare.

BACHISIO  - Toh, lupus in fabula! Beh, ragazzi, vi lascio parlare in pace … eeh, siete giovani voi: io vado a consultare i miei libri nella biblioteca. Arrivederci.

Scena III°

Fabrizio e Corinne.

FABRIZIO - Signorina Corinne, non m’inganna, sa?

CORINNE - In che senso scusi?

FABRIZIO - Io lo so che lei non è la grande maestra di cerimonie allieva di Pascal…. Vattelapesca!

CORINNE - E’ vero, non lo sono.

FABRIZIO - Ma io so chi è lei veramente.

CORINNE - Davvero (sperando di scoprire qual è la sua vera identità)?!

FABRIZIO - Lei è la badante di mia madre (solenne come se stesse svelando una verità)

CORINNE - Mmm… sì, è vero… (triste ha perduto ogni speranza)

FABRIZIO - Oh, ma non si preoccupi: non sono arrabbiato. Lei me la tenga lontano il più possibile… ho già tanti problemi miei che non ce la faccio ad occuparmi anche dei suoi!

CORINNE - Sì, lo so: vuole fare il matrimonio a Parigi nella cattedrale di Notre Dame.

FABRIZIO - Già: e la cosa peggiore è che ha convinto anche la mia fidanzata che adesso è tutta eccitata al pensiero di fare delle nozze da favola! Oh, mamma mia (si passa le mani sul volto), quante difficoltà!

CORINNE - Mi sembra un po’ stanco, non deve prendersela così (gli prende il braccio, si guardano, cominciano ad innamorarsi: subito però Corinne si ritrae)

FABRIZIO - Già, dice bene lei: magari potessi. Mia madre è sempre più prigioniera del suo mondo e me ne combina di tutti i colori, con Fabietta la mia fidanzata non faccio altro che litigare e….

CORINNE - e…?

FABRIZIO - Sarà che mi sto per sposare per la terza volta… ma ho un po’ di nostalgia. Sa, questa è la casa dove ho vissuto la mia infanzia, che è stata un po’ movimentata, i continui viaggi nelle città dove mia madre recitava... ma in questa casa stavo bene. E anche con le mie due mogli precedenti stavo bene: soprattutto con Lauretta, la mia seconda. Lei me la ricorda tanto (la guarda rapito). Voglio dire che… ora non sono più tanto sicuro di volermi sposare con Fabietta: è così volubile e viziata, vuole andare ad abitare via da questa casa e da questo paese,  ma io non voglio, qui ho tanti amici, amici che mi vogliono bene davvero e ho un sacco di bei ricordi!

CORINNE -Che belle parole! Sì, fa bene a voler restare nella sua casa, nel luogo dove sono le sue radici…. (poi triste) Io non ho radici… non ho nessuno…

FABRIZIO -  Non dica così Corinne, lei può restare qui quanto vuole, anche tutta la vita…. 

CORINNE - …tutta la vita…

Entra Marcello.

MARCELLO - Fabrizio, ho bisogno di parlarti.

FABRIZIO - (come se si risvegliasse) Sì, vengo subito.

CORINNE - (c.s.) Io vado… vado da sua madre… Arrivederci… (fa un inchino e se ne va)

Scena IV°

Fabrizio e Marcello

MARCELLO - Ma… stai cercando di sedurre la badante? sei impazzito? non ti ricordi più che stai per sposare Fabietta? e le sue gambe mozzafiato? Ma sei proprio incorreggibile! E poi giù le mani da Corinne: su di lei ci avevo già fatto un pensierino io!

FABRIZIO - Ma sì, ma sì… stai calmo! E’ solo che… stavamo parlando…

MARCELLO - Certo, certo: quello era un vero e proprio tète-à-tète, altro che parlare!

FABRIZIO - Non fare il farfallone, dài! E’ che Corinne è così… così… interessante!

MARCELLO - E poi sarei io il farfallone!

FABRIZIO - La verità è che sono in un grosso pasticcio. Io non voglio più sposarmi!

MARCELLO - Coosa? Questa mi mancava; come no? e chi la sente adesso tua madre? E soprattutto Fabietta!

Da un lato della scena comparirà il fantasma che si avvicinerà alla sedia di Fabrizio:

CLARETTA - Davvero non vuoi più sposarti, pulcino mio?

FABRIZIO  - (riferendosi al fantasma) Oddio, no! vattene, vattene via!!

MARCELLO - (offeso) Oh, beh.. se la metti così... io volevo solo aiutarti!

FABRIZIO - Marcello scusami, ...è che.... sono un po’stanco! La verità è che Fabietta mi ha stufato con le sue manie: non… non la sopporto più. Non voglio occuparmi tutta la vita di che colore di smalto ha sulle unghie o dell’altezza del tacco delle sue scarpe nuove! Non ho bisogno di queste cose: voglio calore, amore, voglia di famiglia… e Fabietta è lontana da tutto ciò…

 E poi…. ho nostalgia…

MARCELLO - Nostalgia?

FABRIZIO - Sì, di Lauretta!

MARCELLO - Coosaa? la crocerossina? ma… ti stai bevendo il cervello? E tu stai rinunciando alle gambe vive e belle sode di Fabietta, per la nostalgia del ricordo di una moglie, bellissima per carità, ma che ormai è aria… ARIA FRITTA!

FABRIZIO - E’ che… Corinne me la ricorda molto.

MARCELLO - Beh, allora non sposerai Fabietta…in fondo ti capisco:… devi fare quello che senti nel cuore… seguire la direzione del tuo cuore… anche se non so in che direzione va!

Scena V°

Claretta e poi Fabietta

Entra Claretta.

CLARETTA - (al pubblico) Ehhh… il mio maritino ha capito tutto della vita: Fabietta non fa assolutamente per lui. Povera cara, così insulsa, così insipida, così… credulona. Già, già, aiuterò il mio Fabrizio a liberarsi di lei: la spaventerò per bene! AHAHAHAH!

Entra Fabietta con la sua rivista e si siede.

FABIETTA - Ahh, che bello! Ho comprato la rivista dei mobili da giardino, sapete per comprare il gazebo e le poltroncine: dovremo pur dare un party per salutare gli amici prima di partire per Parigi… Sì, perché alla cattedrale di Notre Dame mica inviteremo gli amici di Fabrizio, per carità, quelli non sono… sono…. Insomma sono dei buzzurri… a Notre Dame ci vogliono i vips! Mmm… sì, dovrò invitare qualche attore famoso, o regista, … il Presidente!

CLARETTA - Ma state ascoltando le scempiaggini che dice? Quella ragazza vive proprio fuori dalla realtà! (il fantasma si avvicina a Fabietta e mentre lei si abbassa a grattarsi la gamba, le passa dietro e le mette la rivista sul tavolino) Via!

FABIETTA -  Ma... come! mi sembrava di avere la rivista tra le mani… non sul tavolino! Mi sarò sbagliata! (Prende le rivista e si rimette a sfogliarla, ma Claretta stavolta lo prende e lo porta in giro: la donna vede solo la rivista volare) Ooohh, mio Dio, ma... cosa succede? La rivista si sta facendo un violetto? Aiuto, mi sento male, ho la febbre! Oh, me misera!

Scena VI°

Fabietta e Fabrizio. Poi Rebecca e Giuditta.

Entra Fabrizio.

FABRIZIO - Ehi, Fabietta? cosa c’è? sei così agitata!

FABIETTA - Oh, pucci pucci, è successa una cosa… una cosa terribile!

FABRIZIO - Vieni, siediti, che cosa?

FABIETTA - Le riviste volano!

FABRIZIO - Coosaa? per prima cosa: sai cosa sono le riviste?

FABIETTA - Ma sì, quelle cose con i fogli… pieni di fotografie… ne avevo comprata una e stavo guardando i mobili da giardino…. quando…. Si è messa a volare!   La mia rivista si è messa a volare!

FABRIZIO - Non è possibile, le riviste non volano! Sarai stanca per i preparativi del matrimonio, senti vai a riposarti un po’…

FABIETTA - No! tu non mi ascolti! Qui c’è un fantasma che fa volare le cose!

FABRIZIO - (alla parola “fantasma” Fabrizio si blocca) Vuoi vedere che… no no… non è possibile: tu hai le traveggole!

FABIETTA - No, pucci pucci, ascoltami: io stavo….

In quel mentre arrivano le due bambine che insieme diranno:

REBECCA - Allora è vero che c’è il fantasma, è vero, è vero… lo sapevo, l’avevo detto io, ma voi non ci credevate!

GIUDITTA - La donna del latte, il fantasma, lo sapevo, è vero, è vero, l’avevamo detto!

FABRIZIO - No, non è vero niente, non dite stupidaggini, i fantasmi non esistono! E voi tornate dalla vostra mamma, dài ché sarà in pensiero! Avantiii marsch!  E anche tu, pucci pucci, dovresti crescere e non seccarmi più con queste dabbenaggini.

FABIETTA - Ma, io…. Fabrizio, non puoi andartene così!

FABRIZIO - E invece lo faccio! Ciaooo…. (se ne va)

Scena VII°

Fabietta e Bachisio.

BACHISIO - Fab…. Ooohh, bambina mia… cosa succede? Dillo al tuo  paparino…

FABIETTA - Papà!…. papà,… è tutta colpa di quell’energumeno!

BACHISIO - Ma chi è? c’è un energumeno? E dov’è?

FABIETTA - Fabrizio è un energumeno!

BACHISIO - Ma no, Fabrizio è un ingegnere.

FABIETTA - No.. mi ha offesa, e adesso io non lo voglio più sposare!

BACHISIO - Cosa? Oh, no tesoro, bambina mia: Fabrizio è la tua unica speranza, se non ti sposa lui, non ti sposa più nessuno!

FABIETTA - non è vero!

BACHISIO - Ma si può sapere cosa ti ha fatto?

FABIETTA - Non mi crede! Non vuole credere che le riviste volano e che i fantasmi esistono!

BACHISIO - Francamente, bambina mia, anch’io faccio un po’ fatica a….

FABIETTA - Ecco, lo sapevo…. non mi crede nessuno… nessuno….. nessuno? Forse Andrea mi crederà, sì lui col suo santone australiano o tibetano… sì, lui mi ha sempre creduta.. anche quando gli dicevo che avevo mal di testa per non fare l’amore…. E poi…. Mi ha sempre amata…chissà perché ci siamo lasciati! E se ha le mani umidicce gli regalo una pomata aspirante…. Andrea, pucci pucci…. (se ne va)

BACHISIO -Ma cosa le prende, cosa sta farfugliando? Certo che i miei figli me ne danno di soddisfazioni, eh? uno vuole andare sulle montagne a fare l’omino di neve e a far colazione con lo Yeti e l’altra vede fantasmi e straparla. (si alza) Ehh, beata gioventù… cresceranno… hanno tanto tempo… (esce)

Scena VIII°

Fabrizio e Firmino.

FABRIZIO -  Ohh, che fatica!

FIRMINO -  Che fatica cosa, Fabrizio? Ho incontrato mia sorella sconvolta: dice che ha visto un fantasma e che tu non le credi!

FABRIZIO - Ma perché tu le credi?

FIRMINO - No.

FABRIZIO - Ah, meno male.

FIRMINO - Cosa c’entra? Io sono suo fratello, mica devo sposarla!

FABRIZIO - Nemmeno io devo sposarla se non voglio!

FIRMINO - Oh, no! Non farmi questo, ti prego! Vuoi dire che dovrò ancora sorbirmela fino a quando un altro imbe…. ehm…gentiluomo chiederà la sua mano? E’ una tragedia, un’assoluta tragedia!

FABRIZIO - Dai Firmino, non fare così, in fondo siete nati e cresciuti insieme!

FIRMINO - Appunto, … una tragedia….

Scena IX°

Fabrizio e Corinne.

FABRIZIO - Bene. Così sono ancora solo. Ho avuto due mogli  e sono rimasto solo. Stavo per avere una terza moglie ... e sono rimasto solo.  Beh, sinceramente, meglio così: Fabietta si rifarà una vita con qualcun’ altro. E’ che io … ho bisogno di una donna vicino… ma non di una donna fantasma, mi senti Claretta?

E ora più che mai mi manca Lauretta, la mia seconda moglie. Lei sì che era tanto buona.

Era l’unica persona che mi dava sicurezza, con la sua fragilità si appoggiava a me e io mi sentivo forte, forte anche per lei … e veramente amato, con lei mi sentivo tranquillo, era come se non potesse succedere niente, e invece... Che fine hai fatto Lauretta? dove sei moglie mia?   Ora non c’è nessuno che mi vuol bene: mia madre pensa sempre alla sua Francia e al suo passato di attrice e si è quasi persa dietro ai suoi ricordi, non parliamo di mio suocero, i miei amici sono tanto cari, ma… sono uomini,,, solo Corinne è gentile con me... solo Corinne... (si appoggia sul divano con le mani sul viso. Entra Corinne in punta di piedi e si avvicina a lui chiamandolo piano)

CORINNE - Signor Fabrizio..... Fabrizio....

FABRIZIO - Oh, Corinne... non mi ero accorto che eri qui.

CORINNE - L’ho svegliata?

FABRIZIO - No... non stavo dormendo. Stavo solo... ricordando....  Sai, ho voluto molto bene alla mia seconda moglie e mi sembra di essere ancora indissolubilmente legato a lei....

CORINNE - Che bella parola: IN - DIS - SO - LU - BIL - MEN - TE! Fabrizio, devo confessarle una cosa:  io non sono la badante di sua madre. Fino a poco fa non  sapevo nemmeno chi fossi.

FABRIZIO - .. come?  Tu non sei Corinne?

CORINNE - No, mi dispiace di avervi mentito. Ascolta: sono giunta a casa vostra e ho finto di essere Corinne perchè c’era qualcosa che mi spingeva a restare con voi.  In realtà ho avuto un incidente, in guerra.Di notte nei miei incubi rivedevo sempre la stessa luce abbagliante di quando hanno fatto esplodere quell’albergo in Afghanistan..... Ricordi? c’erano stati dei morti e un disperso: quel disperso ero io. Mi sono ritrovata in un letto.. era una specie di ospedale.  Non avevo più memoria e  non sapevo dove andare: dormii per le strade e nelle stalle,  non mangiai per giorni e giorni, feci ogni tipo di lavoro per guadagnami un tozzo di pane o un passaggio sui carri bestiame, poi sulle navi, camminai per chilometri e chilometri.... e al centro di tutte queste cose, di tutte le disgrazie e le tristezze, Fabrizio, c’eri tu e il ricordo dei giorni felici trascorsi insieme!

FABRIZIO - Oh.... ma, cosa...

CORINNE - Ora so perché sono rimasta con voi.. l’ho capito prima mentre ascoltavo di nascosto le tue parole... ho sentito tutto.... povero Fabrizio, quanto devi aver sofferto! ma ora, mai più! ora sono qui, con te.... Ora e sempre con te... Fabrizio, amore mio... (si rivela)

FABRIZIO -  Corinne.... non ci posso credere.... Lauretta, moglie mia! (si abbracciano felici dopo tanto penare)

Scena X°

Sondra, Lauretta,Fabrizio. Poi tutti.

 

SONDRA - Fabri… Fabrizio,cosa fai? Vergogna! Se lo sapesse Fabietta (si avvicina e lo colpisce con il boa di struzzo)!

LAURETTA -  Sono io Sondra, Lauretta! Le spiegherò tutto!

SONDRA - Oh, lo credo bene, non si resuscita così, dopo cinque anni!

FABRIZIO - Mamma! lei non è resuscitata, è solo tornata!

SONDRA - Beh, poteva anche avvertire! Ora Fabrizio è di un altra!

FABRIZIO - No, mamma io non sposerò Fabietta! Io sono ancora sposato con Lauretta, il matrimonio non è mai stato annullato!

BACHISIO - (entra. Avrà una macchina fotografica) Ehi, ragazzi, in questa casa si respira profumo d’ amore!

SONDRA -  Ah, l’amore mi fa venire l’orticaria! mi ritiro nelle mie stanze!

BACHISIO -- Ma nemmeno per sogno, non faccia la solita guastafeste! Stia seduta qui e si diverta con noi.

Entra Fabietta con una valigetta sottobraccio ad Andrea.

FABIETTA - Noi due ce ne andiamo!

ANDREA - Non vogliamo stare in una casa con dentro i fantasmi!

BACHISIO - Ma fatemi il piacere! Venite q       ui! Anche voi bambine, dov’è Firmino? Tutti in posa per la foto ricordo: forza! Ehh… beata gioventù!

FABRIZIO - Finalmente, ora sì che sono tranquillo, ho ottenuto tutto quello che volevo: ho ritrovato Lauretta e  mi sono liberato di Fabietta.

E anche quel fastidioso fantasma della mia prima moglie dev’essere sparito! ormai nulla mi può turbare!

Entra il fantasma di Claretta e si posizionerà vicino a Fabrizio.

FABRIZIO - Ahh!

LAURETTA -  Cosa c’è, caro?

FABRIZIO - Oh... oh, nulla, sai... il mio solito callo! (al fantasma) cosa fai qui?

CLARETTA - Caro marito, sarai pure un ingegnere di fama internazionale, ma sei proprio ingenuo! credevi di liberarti di me? dovresti saperlo: l’amore non ha confini!

FABRIZIO - Devi andare via: stiamo facendo una foto ricordo!

CLARETTA - Beh? ci sarò anch’io!

FABRIZIO - Per favore! i fantasmi non vengono in fotografia!

CLARETTA - Sì, lo so: ci sarà solo uno spazio vuoto, è seccante. Ma guardandolo ti ricorderai di me.

BACHISIO - Tutti pronti ora? e non fate quelle facce da funerale, Fabrizio sorridi!

FABRIZIO - Ooohhh, santo cielo, che Dio ci perdoni!

CLARETTA - Oooh, lo farà tesoro, niente paura: ci metterò io una buona parola!

Tutti sorridono e Bachisio scatta la foto.

 Claretta verrà verso il pubblico con il suo bicchiere di latte:

 

CLARETTA - Avete visto com’è andata? Bene, no? Fabrizio non è stato mio, ma nemmeno di quella sciacquetta di Fabietta. Eh, eh. In fondo è stato sempre e solo di Lauretta, forse la sola che l’ha amato davvero. E così sia (alza il bicchiere). Ma se voi credete che i fantasmi stiano solo nelle favole, sbagliate di grosso: noi siamo nell’aria e in mezzo a voi, vegliamo sugli uomini e ogni tanto ci facciamo vedere o ficchiamo il naso nelle vostre faccende. Poveri uomini, cosa fareste senza la nostra guida. Ahahahah, alla salute! 

 

TELA

 

Rappresentato a Villalvernia, Broglio il 20-06-2009