Il dodicesimo apostolo

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Ottobre 2015.

IL DODICESIMO APOSTOLO

( I DUBBI DELLA VERITA’ )

COMMEDIA IN DUE ATTI DI RAFFAELE CAIANIELLO

Un tema non semplice, quello trattato in ‘Il dodicesimo apostolo’. Un tema, quello della politica collusa, delicato ma che, inframmezzato da situazioni familiari che nulla hanno a che fare con le losche trame della politica e dei collusi, si addolcisce e diventa canovaccio per una commedia brillante. Tutto ruota intorno alla figura di un avvocato/sindaco giunto al successo grazie agli agganci del suocero e che deve solo stare attento al rispetto per la famiglia. Qui il debole del nostro: non solo una storia in gioventù che lo porta a prendere nello studio legale il figlio nato da quella relazione, ma anche una storia che porta avanti con la moglie del miglior amico… La trama s’infittisce nel momento in cui entra in scena la psicologa che deve curare il figlio nato dal matrimonio che gli ha consentito la scalata al successo, con la benedizione del suocero, capo dei ‘dodici apostoli’, una setta di affaristi legati in modo indissolubile proprio dalla lealtà totale ed incondizionata tra i suoi componenti. Quando, infatti, il vecchio marpione scopre lo sgarro del genero gli rimprovera di non aver detto agli ‘apostoli’ dei suoi ‘errori’. Intanto anche la moglie mette insieme gli elementi del tradimento e della paternità del nuovo aggregato nello studio e da qui lo scandalo che porterà, inaspettatamente, la soluzione di un complicato ed intrigato intreccio di infedeltà e bugie. Il ruolo della psicologa è da collante per le varie situazioni: potendo confidarsi, tutti, con lei, ognuno racconta i propri segreti cogliendo anche la possibile soluzione alle complicate situazioni in cui vengono a trovarsi. Una fitta trama di imbrogli nati da segreti tenuti nascosti per anni che non aspettano altro che uscire fuori per alleggerire le coscienze di tutti. E tra una confidenza ed una confessione c’è spazio per il ‘vizietto’ del patriarca che corre dietro alle donne che girano per casa offrendo la scena alla coppia di coloni che non riescono ad avere figli ed il cui matrimonio è salvo grazie all’….intervento del suocero del sindaco che risolve la mancata gestazione della fattrice. Prendendo in mano le redini della situazione, grazie all’autorità di cui ancora gode, per vendicare l’onore della figlia ed il mancato rispetto nei suoi confronti e della confraternita, fa dare una lezione al genero. Una lezione un po’, forse, troppo vigorosa tanto da causargli uno sdoppiamento della personalità, cosa che intenerisce la moglie che per proteggerlo da se stesso e dagli altri lo perdona accudendolo come un bambino, mentre gli affari dello studio passano al figlio, nato dalla prima relazione dell’ormai impotente sindaco, accolto in casa per salvaguardare gli interessi di tutti. Il tema portante di questa commedia, brillante si, ma non troppo e per le problematiche e per come le stesse sono affrontate, è quello della sincerità totale, una condizione che spesso si evita per non arrecare dolore a chi ci sta accanto. Ciò non vuol dire che si debba essere falsi, ma che, piuttosto, si ha necessità di dire la comoda mezza verità, o mezza bugia, per salvare capre e cavoli, cosa che non sempre riesce e che spesso risulta alla fine deleteria. Spesso, riflette Leandro, il sindaco/avvocato, ‘nascondere la verità, anche ad arte, creandosi alibi a piacimento non porta dove si spera e… capita che ‘la vita chieda il conto’. Ed ancora: “Il dilemma è grande: Confessare un qualcosa che rovinerebbe tutto ciò che ho costruito per scalare un successo in cui ho sempre creduto oppure portarmi dentro un segreto fino alla morte? la verità  nascosta pesa, porta con se un peso intrinseco che devi caricarti sulle spalle e ci sono momenti che non riesci a sopportare” . Interrogativi che tornano anche in altre commedie di Caianiello ma che qui vengono analizzati più a fondo, considerando aspetti molto più intimi e particolari, che vanno ben oltre il ‘dire o non dire per quieto vivere’ suggerito in altre commedie. Il bivio davanti a cui si trova il protagonista è: “dire la verità … è una parola! Perché … perché! Non è meglio per gli altri non sapere? non è   meglio l’ignoranza? Non conoscere le cose  è un bene perché pesa tutto meno”. La risposta, apparentemente semplice ed ovvia gli arriva, a lui ma anche a tutti noi, dalla psicologa con cui si confida: “Tante volte custodire una dolorosa realtà è più nobile che confessarla. Dire la verità ad ogni costo... se si tratta di assumersi le proprie responsabilità e di lottare per qualcosa che riteniamo importante. Ma meglio una mezza verità se corriamo il rischio di ferire gli altri profondamente” Anche se: “A  volte  però può accadere  che la verità ci venga a trovare nel modo più imprevisto e tutto ciò che abbiamo nascosto viene a galla con dirompente crudeltà. In questi casi ,la verità ci fa sentire inermi, e capita che il prezzo da pagare per conoscerla, come il prezzo da pagare , sia più alto di ciò che i nostri cuori sono in grado di tollerare. Ma  è l’unica soluzione. Il sapere pesa e il non sapere non giova e non uccide. Aspettare  però che per giochi imprevisti del destino tutto venga  a galla è più pericoloso che affrontare la realtà. La verità sarebbe allora dirompente e gli effetti non calcolabili!”.

Personaggi                                                 

LEANDRO                Sindaco e avvocato

ROSANNA                moglie di Leandro

GIACOMINO                        figlio di Leandro

ROSSELLA                cameriera

SILVIO                       avvocato e amico di  Leandro

ALBERTO                  Sarini            

VERDIANA               amante di Leandro e moglie di Silvio

DON ERNESTO        padre di Rosanna

GIANNA                    psicologa

FILIPPO                     villico

CARMELA                 moglie di Filippo

SERGIO                     faccendiere

PRIMO ATTO

Uno  studio con scrivania , quadri alle pareti, una porta a sinistra e l’altra a destra, sedie , due poltrone con tavolino e un divano. L’onorevole Leandro, è seduto dietro la scrivania impegnato a leggere delle scartoffie  

LEANDRO: (  sulla cinquantina ,legge e cambia fogli,gesticolando) ma cosa vuole questo! Ahhh, ( cestina il foglio e ne prende un altro)  ( bussano alla porta) avanti! ( entra Rossella con in mano un vassoio con zucchero e caffe e un piumino) ah vieni vieni, ( Rossella si avvicina alla scrivania e serve il caffè) si è svegliata la signora?

ROSSELLA:  ( non molto giovane , si esprime con marcato accento napoletano) si,ed  ha già fatto colazione

LEANDRO: ah, e.. Giacomino?

ROSELLA: dorme ancora, lo devo svegliare?

LEANDRO : ( finisce di bere il caffè e posa la tazza sul vassoio)no..no per carità,oggi è sabato e mi voglio godere queste due giornate ! Fallo dormire, più dorme e meno danni fa. Puoi andare, ah,  appena viene  l’avvocato Giglio, fallo accomodare subito

ROSSELLA: va bene avvocà ma prima devo togliere la polvere dalla stanza e dalla scrivania

LEANDRO: un’altra volta avvocato’?   devi chiamarmi signor sindaco e poi la polvere non c’è

ROSSELLA:  va bene signor sindaco   …. avvocato !ma a povere ce sta! ( prende un dito,  lo passa sulla scrivania e poi lo mette sotto il naso di Leandro) la vedete che c’è

LEANDRO: (scosta il dito) leve stu diete a mieze! E lassà sta a povere!

ROSSELLA: e no! io devo spolverare se no a signora chi la sente!

LEANDRO: e va bene basta ca  faie ambresse e nun me tuocche niente ncoppe a scrivania!( si scosta mentre Rossella comincia a pulire e intanto sposta le cartelle e altre cose sulla scrivania  che poi sistema a modo suo)t’agge ditte che le cose dove le trovi li le devi mettere ( sistema le sue cose appresso appresso)

ROSSELLA: avvucato … sindaco, levate e mane a mieze si no nun pozze spolverà

LEANDRO: e tu fa comme te diche je si no te licenzie e capite?

ROSSELLA: a me ?

LEANDRO: ( gridando) e a te e capite? ma tu guarde nu poche!

ROSSELLA: ( fa un’altra spolverata sulla scrivania e poi scoppia a ridere) ahhhhh … ahhhhh …. Mi licenziate ahhhh …. Ahhhhh. ( esce)

LEANDRO: ( rimane di stucco) embè io a quella prima o poi …..la licenzio!tiene raggione che mia moglie la protegge si no allo’ore e mo! ( si siede e apre una cartella ,legge poi  Pensieroso) si, aggie decise!, farò così. Appena viene Silvio,lo manderò a chiamare. ( suona il telefono) pronto, si sono io, mi dica …. Si ma certamente, ho già dato istruzioni in merito al mio collaboratore. Ora quando vuole … potrà  venirmi a trovare. Si , non si preoccupi, arrivederci. ( poggia la cornetta) oh,  e chiste è nate affare  che agge concluso!.(Rientra Rossella) che c’è?

ROSSELLA:  scusate signor sindaco ….  avvocato   ,fuori c’è un certo  Filippo con la moglie  che  mi  hanno  già fatto una capa tanto! che faccio?

LEANDRO:  ,ah i miei villici! E che vogliono?  falli aspettare un’altro poco e appena va via Silvio li fai entrare  ( si apre la porta ed entra Silvio)  ah vieni , accomodati. ( Rossella esce)

SILVIO: (classico portaborse,  stessa età di Leandro,porta  sempre  con se borsa e cellulare che squilla in continuazione e lui, a volte spegne e a volte risponde) Ciao,come hai visto,mi sono precipitato

LEANDRO: l’importante è ca  nun ti si fatte male! ahhhhhh , allora? quale novità?

SILVIO:  Belle novità! Mia figlia ieri si è laureata e.. … anche   il ragazzo, si è laureato! E … devo dire  senza neanche una spintarella,( suona il cell. E spegne) è un giovane veramente in gamba, 110 e lode! E’ uno che sa chelle ca vò

LEANDRO: beh,  almeno in questo ,si sa di chi ne ha preso perché l’altro ne ha preso tutto di mia moglie. Ora però adoperati in modo che venga nel mo studio

SILVIO: ci hai pensato bene?

LEANDRO: ci ho pensato bene! Ti pare che ho fatto tutto questo per nulla?

SILVIO: io penso che già e  fatte  abbastanza.

LEANDRO: per un figlio non è mai abbastanza. Si lo so,Lui non dovrà mai saperlo e d’altronde questo è patto che ho dovuto fare con sua madre.

SILVIO:  ed è per questo motivo che ti invito a lasciar perdere. Se vuoi  continuare ad occuparti di Lui, puoi farlo da lontano. Lo sistemi in uno studio di un amico in modo che acquisisca esperienza e poi se ne parla.

LEANDRO: no, lo voglio qui e tu sarai la sua guida!

SILVIO: come vuoi ma sappi che sono contrario. E se  Lui un giorno venisse a sapere la verità?

 LEANDRO: a verità, a conosci sule tu,io e sua madre! Avimme  fatto nu patto,t’arrecuorde?

SILVIO: già! un patto! Sai bene che io e te siamo legati insieme ma quella donna no!

LEANDRO: quella donna, starà zitta per amore di suo figlio, Ha voluto che non la cercassi più ed io l’ho fatto, ha voluto che pensassi a suo figlio ed io lo sto facendo!

SILVIO: si, lo stai facendo Ma dimentichi che suo marito ,è morto per colpa tua  e che tuo suocero  questa volta non ti perdonerebbe!

LEANDRO: non ricordarmi queste cose. Suo marito era mio rivale in affari  ed era un debole altrimenti non si sarebbe suicidato

SILVIO: dimentichi che eri anche l’amante di sua moglie e Lui l’aveva scoperto.

LEANDRO : non dimentico niente ed è per questo che la mia coscienza mi tormenta. Sua madre, posso anche dimenticarla ma Il ragazzo è mio figlio capisci? E farò di tutto  affinché, diventi  una persona potente e rispettabile, capace di gestire un giorno il  patrimonio dei dodici apostoli!

SILVIO: si ma …  Giacomino? Lui, è  il tuo figlio legittimo

LEANDRO:  purtroppo  Giacomino ,è un cretino e non diventerà mai   come  me!

SILVIO:forse sarà così e forse no ma non credo che tuo suocero  ti  permetterà una cosa simile in fondo il capo dei dodici apostoli è sempre Lui e anche tua moglie ti sarà contro!

LEANDRO: Mio suocero ormai è vecchio e decrepito, mettigli una donna davanti e non farà più storie! In quanto a mia moglie farà quello che dico io ormai non potrà più fermarmi perché prima o poi gli chiederò il divorzio! Non la sopporto più!

SILVIO: a no? ti ricordo che se sei arrivato così in alto lo devi a  Lei e a suo padre. Sono stati loro a portarti sull’altare e loro possono farti tornare nella cenere!

LEANDRO: loro hanno messo solo i capitali  e sfruttate le loro amicizie io invece la mia intelligenza!

SILVIO: solo i capitali? E le loro amicizie? I voti di scambio? Gli accordi con la malavita ti sembrano niente?  Se sei entrato nella cerchia dei dodici  è perché tuo suocero ne è il capo!

LEANDRO: ma adesso sono io che governo questa città!

SILVIO: Governi questa città perché lo ha voluto tuo suocero e la sua associazione. Tu prova a mollare tua moglie e vedi poi cosa ti succede. Gli apostoli non fanno sconti,sai meglio di me che hanno il controllo del potere economico e di quello politico in tutta la regione!

LEANDRO:  Sono il sindaco di una grande città! Ormai  sono io a tenere tutto sotto controllo  ! E fra poco  non sarò più il dodicesimo apostolo ma diventerò il maestro!

SILVIO: Già  ma potresti presto  tornare a fare l’avvocatuccio e quartiere! Loro ti hanno in pugno, hanno le prove  e soprattutto  hanno dalla loro i capitali!  Capisci? Perciò fai le cose con raziocinio .

LEANDRO: ( con stizza) si hai ragione non posso chiedere nessun divorzio ma Il ragazzo …. Merita di diventare qualcuno!

SILVIO: vuoi  veramente che Alberto diventi come te? Ne sei veramente sicuro?( Leandro fa un gesto di stizza, prende la cartella portadocumenti e la sbatte sul tavolo)lo vedi? non farlo Leandro, puoi farlo ricco ,rispettabile, potente  ma non felice.

LEANDRO: lo sei forse tu?o forse io? O qualcun o che conosci?  Chi è felice in questo mondo .. chi? Dimmelo, ne conosci qualcuno? No! la felicità,è effimera!tutti la cerchiamo,tutti vorremmo sempre essere felici ma nessuno lo è veramente. Ci sono solo attimi di gioia, attimi di piacere ma non di felicità! Ora fammi il piacere, va e fa in modo che venga indirizzato da me!

SILVIO: farò come vuoi, gli farò avere una lettera di presentazione dal rettore dell’università

LEANDRO: ah bene! Ora dimmi per quelle pratiche è già tutto pronto?

SILVIO: tutte quattro pronte meno una, i coniugi Pascarella non sono ancora convinti

LEANDRO: e li dobbiamo convincere!Quel terreno ci è indispensabile . Perciò …. Nulla si lascia al caso.  Più tardi parla con i coniugi Pascarella e vedi di convincerli.

SILVIO: beh farò  come vuoi. Sei tu il capo. Ora devo andare ,ci vediamo più tardi ( esce)

LEANDRO:(suona un campanello ed entra Rossella) fai accomodare Filippo e la moglie. ( Rossella esce)  se sarranne appicicate nata vota! E ma chisti nun e pozze fa divorzià e si no chi a porta annanze  a masseria !

FILIPPO: ( classico zotico Si affacciano  con riverenza  . Vestono da contadini con panni poco stirati  e passati di moda. Filippo ha un cesto coperto da dove spunta la testa di una gallina  ) onorè ..putimme trasì?

LEANDRO: venite ..venite avanti, accomodatevi

FILIPPO: ( con timidezza) site sicure ca ce putimme assettà?

LEANDRO. Ma si  prego

FILIPPO: ( alla moglie) assiettete. ( la moglie prima di sedersi prende un fazzoletto e pulisce il fondo della sedia e così in fa pure Filippo ) sapite avvuchè ce simme mise li vestite nuove.

LEANDRO: ( li guarda con stupore poi con ironia) ah … so vestiti nuovi ? però … che belli che siete?

FILIPPO: (alzandosi in piedi) eh nun po dicere avvucchè quanne ce vestimme nuove  facimme sempe belli figurelle

LEANDRO:  e ce crere guarda llà comme se so cumbinate! e si!  belli belli e dicite che site venute a fa? Qualcosa non va nella fattoria? Vi servono soldi?

FILIPPO: avvuchè a fatturia va comme ma nu trene! E vacche so tutte ncinte e o  tore  sarrepose … e pecure so tutte ncinte e  o piecure sarrepose, e cuneglie so tutte ncinte e o cuniglione sarrepose,o  galle tutte e matine fa o duvere suoie e  po sarrepose  e sule je …… nun me pozze arrepusà!

LEANDRO: ah e chi vo nega?

FILIPPO: Avvuchè, vuie o sapite .Nuie facimme la campagna   e faticamme pe vuie  e pe nuje ..   ed è da quanne me spusaie a cheste ( indica Carmela)  e so tre anne!  ca  nun trove arrepuose!me sta cunzumanne!

CARMELA: ( sui trenta, veste male  e alquanto brutta ),  je? Avvucà nun data  rette! Chille e isse ca me se votte nquolle.Saglie e scenne e nun accocchie mai niente!

LEANDRO: cioè…. Non riesce a concludere il rapporto?

FILIPPO: chi io? Avvuchè a me o tore e monte me fa nu baffe!

CARMELA:ma intante e vacche so sempe incinte!Mentre Isse s’affatiche sule a vacante!

LEANDRO: beh .. l’importante è che si sostiene bene!

FILIPPO: a pe cheste nun ce dubbie …ogni matina quatte ove fresche( alzando il cesto da dove sporge una gallina ) ecco qua..v’agge purtate chesta! e  l’agge purtate sule pe vuie! Fra uommene ci dobbiamo aiutare. Fa l’ove fresca tutte le matine  accussì quanne nun putite venì a masseria  ve le magnete lu stesse ( gliela mette  quasi sotto il naso)

LEANDRO:  ( Leandro scosta il cesto ) si  va bene ma ora  sedetevi. allora dite qual è il problema…. 

GIACOMINO: (sui sedici  anni , ma è come se ne avesse 6. Indossa pantaloni corti e berretto, fa il giro a cavallo della scopa, suonando la carica con una  trombetta. Poi si ferma all’improvviso  davanti al padre) Soldato Giacomino  Lipodi agli ordini comandante

LEANDRO: ma non stava dormendo?fai una cosa  stai a riposo e poi parliamo ( a Filippo)  scusatemi è ancora un bambino, Giacomino mettiti seduto !

GIACOMINO: (    si siede e gioca con la trombetta )

FILIPPO: eh almene vuie lu tenite!( guarda Giacomino)….  nu poche sceme ma lu tenite

LEANDRO: ma …. Ma come vi permettete ,il ragazzo non è scemo ..è ..malato! beh andiamo avanti ..spiegatevi meglio quello che volete

FILIPPO: avvuchè

LEANDRO: e dalle!

FILIPPO: avvuchè nuie ci vulimme spartere …. !

LEANDRO:vi volete spartere? E quali sono i motivi ? ( prende un notes  e si prepara a  scrivere  …

FILIPPO: avvuchè … vuie la vedite a mugliereme

LEANDRO: e si! la vedo

FILIPPO: e la videte comme è bona?( Carmela si pavoneggia)

LEANDRO: ( Leandro acconsente a malincuore) si ….  Si è una bella ragazza … è stata sempre una bella ragazza. Complimenti

FILIPPO: grazie  e je peccheste me la spuseie .

LEANDRO: ( alza gli occhi dal notes) uhmmm …  beh e allora?

FILIPPO: Avvuchè … è bona ma nun sona!

LEANDRO:nun sona? Che volete dire?

FILIPPO: avvuchè …. So tre annne ca simme spusete e nun è maie figliete! Agge voglie e fa lu tore ma  nun sone!

CARMELA: avvocà , chille e isse ca nun è  buone? e ave raggione ca so na femmene oneste e nun l’agge mai mise e corne si no allore  e mo avite voglie quanti figlie avesse fatte!

 FILIPPO:lu vedite avvuchè?  Dice ca je nun so buone?

LEANDRO: ma scusate voi non avete mai fatto degli esami per vedere se eravate fertile?non siete mai andato da un andrologo?

FILIPPO:  un che? scusate avvuchè,comme avite ditte ?

CA RMELA: ha ditte  ca t’avive fa na vista addò nu strologo?

LEANDRO: andrologo signora?

FILIPPO: e chi è?

LEANDRO : ma come chi è? È uno dottore specialista in( Leandro fa segni inequivocabili) … disturbi sessuali

FILIPPO : ah mo agge capito! Ah no io so sicure ca so buone. E sorde e mierece  pe sti cose  nun ce le donghe! A lu dentista si !

LEANDRO: solo al dentista?

FILIPPO: si pecchè me sta curanne a diarrea mmocca! ( Leandro  fa segno da schifato) Ma pe chillate fatte je ..so buone avvucà!

CARMELA: e je te diche ca nun si buone!

FILIPPO: e je te diche  ca si tu che nun si bona a fa le figlie!

CARMELA: ah si?e mo te facce vede! ( si alza e va verso Leandro)avvocà …. Facite vedè a stu chiochiere comme se fanne e figlie!( gli si butta addosso e Leandro sorpreso cerca di divincolarsi)

LEANDRO: ma signora calmatevi! Non è il caso ( cerca si scostarla ma ormai Carmela è indiavolata)

CARMELA: ( sempre addosso a Leandro) avvocà jamme all’ata parte! Facimme nu figlie a stu sceme!( Giacomino divertito comincia a suonare la trombetta)

LEANDRO: ( riesce a fatica a liberarsi e scappa chiudendo la porta alle spalle) andate andate via!

CARMELA: ( va verso la porta)  avvocà … arapite

LEANDRO: jatevenne!!!!

FILIPPO: (  va verso la moglie ) Carmè jammuncenne , chiste l’avvuchete manche è buone! (escono con Giacomino che gli va appresso)

LEANDRO: (non sentendo più alcun rumore, esce asciugandosi con un fazzoletto la fronte) mamma mia!!! ( all’improvviso si apre la porta e compare Filippo)

FILIPPO: avvuchè … la gallina teneteve almene a gallina! ( compare Carmela e Leandro scappa di nuovo) comme è brave  manche a gallina a vulute ( escono)

LEANDRO: ( si affacccia , non vede nessuno ,entra e si siede)mamma mia ca gente! Pe furtuna ca so brave a mantenerme a campagna! ( si apre la porta e Leandro si allarma poi vede Giacomino e si risiede)

GIACOMINO: (entrando ) arri arri cavalluccio….( suona la trombetta)

LEANDRO:  Giacomino, quante volte ti ho detto che quando sono nelle studio non devi  disturbare!

GIACOMINO:  ma papà….. ( gira la scopa, suona la trombetta e via)

LEANDRO: il Signore mi ha voluto castigare! ( bussano alla porta) si prego ( entra Verdiana ,sui quarant’anni, veste corto ed elegante) oh carissima!

VERDIANA: ( chiude la porta e si butta tra le braccia di Leandro) oh caro! Ho aspettato che mio marito uscisse , ho telefonato a tua moglie che venivo a prendere un caffè e ..sono qui tesoro!

LEANDRO: ah si! vieni ( la porta sul divano)qui saremo più comodi ( fa per abbracciarla e Verdiana si ritrae )

VERDIANA: alt! Prima mi devi promettere una cosa

LEANDRO: ( carezzevole) oh si  cara, tutto quello che vuoi

VERDIANA:  sai che Fiorella si è appena laureata in giurisprudenza ad indirizzo politico e allora ho pensato:  chi più di te può instradarla convenientemente? Puoi assumerla come segretaria e intanto.. impara il mestiere.

LEANDRO: beh … si … ma poi ci sarebbe da ostacolo, non potresti venire più da me così liberamente

VERDIANA: ( lo accarezza ) oh si hai ragione caro ma Lei avrebbe bisogno di fare esperienza e…

LEANDRO: non preoccuparti, la farò assumere da un mio amico, così imparerà la professione. Meglio agire con prudenza in questi casi

VERDIANA: si con prudenza (continua ad accarezzarlo, poi si blocca) a proposito di prudenza ma … qui siamo sicuri che non entri nessuno?

LEANDRO: nessuno senza il mio permesso cara  …. Neanche mia moglie!

VERDIANA: ah allora baciami ….. fammi sentire tua!(Leandro abbraccia Verdiana quando all’improvviso si apre la porta ed entra Giacomino, suonando la carica dei bersaglieri  Ha in capo un cappello con delle piume di oche e la  trombetta in bocca, Si alzano spaventati )

LEANDRO: ( rincorre il figlio e lo blocca)  ma insomma Giacomino! Vai via stupido!

GIACOMINO: (si porta le mani al viso come i bambini e corre via piangendo poi si ferma sulla porta prende la trombetta ,suona e va via))
LEANDRO:scusami cara ma …. Quello mi sta facendo impazzire!

VERDIANA: lo so caro.. non ti preoccupare , troveremo il modo per rifarci ( bussano alla porta , Leandro, si porta alla scrivania e Verdiana si siede su una sedia) avanti! ( entra Rosanna)

ROSANNA: ( un po più giovane del marito,ancora una bella donna,veste alla moda e ha sempre il cellulare in mano, si pianta davanti alla scrivania con le mani  nei fianchi) Leandro, cosa hai fatto a Giacomino? È di là a piangere!( si accorge di Verdiana) oh cara ,scusami sei già qui? hai visto come Leandro, ha trattato chillu  povero Giacomino? Sapissi come piange!( squilla un segnale di notifica del  suo cellulare, lo tocca nervosamente come a messaggiare poi lo chiude)

LEANDRO:  e piangesse pure! Ma ti pare possibile che deve precipitarsi nel mio studio quando ho gente?

ROSANNA: non tiene manche nu  poco e sensibilità! E pure o sai che tuo figlio nun è normale, tuo figlio  è …

LEANDRO: è nu cretino! Si , è un cretino!

ROSANNA: non è colpa sua poverino.( squilla un segnale di notifica al  cellulare, ripete l’operazione precedente)

LEANDRO:  lo so io  di chi è la colpa!

ROSANNA: nun accumincià ! Giacomino è nostro figlio! E..avimme fa  o  possibile per aiutarlo

VERDIANA: Rosanna, ha ragione,è pur sempre vostro figlio ed è un dovere aiutarlo

LEANDRO: ma lo abbiamo fatto e lo stiamo facendo purtroppo senza risultati soddisfacenti.

ROSANNA: si ma intanto non devi trattarlo male! .( squilla un segnale di notifica al  cellulare, ripete l’operazione precedente)

LEANDRO: ma io non lo tratto male,vorrei solo che imparasse ad essere meno invadente e meno scocciante

ROSANNA:  devi avere pazienza! il dottore ha detto che il suo difetto non è patologico ma è dovuto ad un trauma  subito durante il parto e che potrebbe sbloccarsi al’improvviso

LEANDRO: senti a me quello non si sbloccherà mai

ROSANNA:  questo non puoi dirlo .Più tardi verrà il nuovo psicologo che gli sarà vicino tutti i giorni e lo aiuterà . .( squilla un segnale di notifica al  cellulare, ripete l’operazione precedente)

LEANDRO: soldi buttati via ,ne abbiamo già cambiati tre e senza alcun risultato

ROSANNA: per un figlio i soldi non sono mai spesi inutilmente. .( squilla un segnale di notifica al  cellulare, ripete l’operazione precedente)

LEANDRO: ( si avvicina alla moglie) ma che ha il tuo telefono?

ROSANNA: ah ..niente  istangram, tuitter .. fesse book…  Vieni Verdiana, andiamo a prendere il nostro solito caffè( Vanno via e nell’uscire,Verdiana non vista ,manda un bacino a Leandro che al momento di rispondere, si accorge che Rosanna ,si è girata e allora mima a piacere)

LEANDRO:soldi spesi bene? ( apre un’agenda e comincia a leggere, poi prende una penna e scrive) Nicola Oliveto …. uhmmm   si, vediamo se possiamo accontentarlo altrimenti non me lo levo più di torno (entra Ernesto O caro suocero! Venite …accomodatevi

ERNESTO: sulla settantina ma di aspetto giovanile, ben vestito e  indossa  guanti bianchi. porta con se un bastone elegante e non sta fermo mai gesticolando in continuazione).dove? io  vado dove mi pare ed entro quando mi pare! Dov’è quella lazzara della cameriera?

LEANDRO: ma .. no so … vi serve?

ERNESTO: e certo una serva … serve  sempre!…! Gli avevo detto che doveva portarmi la colazione in camera e non è venuta

LEANDRO: eh si! gliel’ha proibito Rosanna! Ha detto che da stamane la colazione ve la doveva servire in sala da pranzo insieme a Tutti!

ERNESTO : ah si? e perché?

LEANDRO: come perché? avete dimenticato cosa è successo l’ultima volta?

ERNESTO: beh …. Ah se non fosse per mia figlia a quella lazzara   la concerei per le feste

LEANDRO: ma lasciatela perdere, avete tante donne fuori che possano farvi divertire perche prendersela con quella poveretta

ERNESTO: fatti i fatti tuoi va bene? Ricorda  che sono ancora io che comando  in casa e …. Fuori casa! A proposito …. Hai sistemato quella pratica del nostro amico?

LEANDRO: tutto a posto  anche se è la faccenda è un po’ rischiosa

ERNESTO:  ma quale rischio! È un appalto regolare e poi ricorda a noi non deve sfuggire nulla! Se sei il Sindaco  di questa città è grazie a loro! ( bussano alla porta ) avanti! ( entra Rossella)

ROSSELLA: signor  avvocato ….  sindaco

LEANDRO:basta! Mi devi chiamare solo signor sindaco! Oh!

 ROSSELLA. Va bene avvocà ..comme vulite vuie( Leandro si mangia le mani) fuori c’è un giovine che ha detto di avere una lettera di presentazione per voi

LEANDRO:  a si, solo un momento e poi lo fai entrare ( Leandro entra nella stanza attigua.Ernesto si alza e va accanto a Rossella )

ERNESTO: eccoti qui lazzarella! Vieni con me

ROSSELLA: ma dove?

ERNESTO:  a sistemarmi il letto che è tutto in disordine

ROSSELLA: chi io?

ERNESTO: e chi allora? sei la cameriera? E vieni!

ROSSELLA: fossi scema! Io sono la cameriera della signora Rosanna e del signor Leandro. Voi come serva avete  Clementina!

ERNESTO: Clementina è vecchia e nun è  bona a .. fa niente!

ROSSELLA: embè cagnatele e va pigliate comme vulite vuie!

ERNESTO: ( le si avvicina e cerca di toccarla) je voglie a te! Viene cca nun scappà ( Rossella fa il giro della scrivania ed Ernesto dietro) ah se ti prendo me te fernische ( entra Leandro)

LEANDRO: ( blocca Ernesto) ma insomma state calmo … lasciatela stare

ERNESTO: ( tutto affannato)quella è una lazzara

LEANDRO: e voi un merlo ! nun o vidite comme state combinate! A momenti vi viene un infarto

ERNESTO:  ma che infarte ! penze pe te!  embè io a quella prima o poi …. Ma facce!  Ci vediamo ( esce)

LEANDRO: e tutte e matine facimme sta tarantella! ( a Rossella) fai entrare quel giovane( Rossella  fa entrare Alberto ed esce)

LEANDRO. (  a vederlo per un attimo  rimane sorpreso) …. prego,  venga

ALBERTO: (  un pò impacciato) buongiorno Signor Sindaco, vengo da parte del Dottor Ambrosio e..

LEANDRO: ( lo guarda con attenzione) ah si? prego si accomodi. Il dottor Ambrosio, mi ha anticipato al sua venuta. Spero che Lei sia la persona giusta.    

ALBERTO: lo spero anch’io. Il Rettore,mi ha detto che cercavate un segretario per le vostre attività politiche. Cercherò di fare del mio meglio.

LEANDRO:( legge la lettera del rettore). bene. In questa lettera il rettore vi descrive ottimamente. Laureato con il massimo dei voti e molto portato ai contatti umani. Ottima referenza per chi desidera fare politica.(Suona il citofono da scrivania) si chi è? Ah si ..entra pure ( entra Silvio) vieni Silvio c’è qui  Alberto Sarini,Alberto,questo è l’avvocato Silvio Giglio, ma diamoci del tu non vi pare? ( presentazioni) Caro Alberto, Silvio sarà il tuo punto di riferimento della nostra organizzazione.  Per qualsiasi cosa rivolgiti a Lui ,è un vecchio volpone della politica e sicuramente apprenderai da Lui i trucchi della professione.

SILVIO: il nostro Sindaco  è troppo buono,comunque farò il possibile per insegnarti tutto ciò che ho imparato io in tutti questi anni sempreché ti piaccia fare politica

ALBERTO: ho studiato per questo

LEANDRO: bene,sappi però che di questi tempi ,è diffusa l’idea che   la politica sia una cosa schifosa, e poco pulito chi la fa

ALBERTO: io invece penso che la politica non è sporca .sono gli uomini che la rendano tale.

LEANDRO: bravo e sai a chi conviene questa convinzione? Ai politici che sono sporchi e disonesti. Perché dicendo “tanto i partiti e i politici son tutti uguali” e “la politica è solo ruberia” screditano chi, invece, con tanta fatica e forse con  pochi risultati, prova a fare della buona politica, volta al bene di tutti.

SILVIO: ( da parte) che faccia tosta!

ALBERTO:questo succede quando Il potere e la gestione delle risorse sono concentrati nelle mani di pochissimi, a scapito dei molti.

SILVIO: la politica è una cosa sporca solo perché è gestita dagli uomini, che sono per natura …. fallibili!

ALBERTO:  certo ma un politico non dovrebbe mai cadere nelle tentazioni di chi cerca di sfruttarlo  per il proprio tornaconto.

SILVIO: Caro Alberto, quando tutto avviene in maniera trasparente e professionale, non c'è alcuna possibilità di centrare alcunché obiettivo

ALBERTO:  mi state forse dicendo che qualsiasi uomo politico  non è esente di colpe?

LEANDRO: Perché  Hai mai conosciuto un politico senza colpe??? pulito...? E' normale che chiunque entri in questo modo prima o poi si sporchi perché  è una diretta conseguenza di una realtà  e di  una società che oggi imperversa nei nostri costumi. La mafia,la camorra ..la ndrangheta, la sacra corona unita e cosi via.  Il favore , la tangente, non sono altro che il frutto di questa società, e sono un boccone troppo ghiotto per poter rinunciare . Le occasioni sono tantissime , dalla poltrona più in alto, all' appalto all'amico...e via dicendo. A volte poi ti trovi in situazioni che o lo fai o sei fuori...!

ALBERTO: spero di non  trovarmi mai in queste situazioni.

LEANDRO: lo spero anch’io. Silvio,fai allora accomodare Alberto  nello studio accanto (sulla scrivania  ci sono dei fascicoli sopra),  dove  c’è tutto già quello che ti serve e inizia a studiare  i vari fascicoli .Quando vuoi cominciare?

ALBERTO: anche oggi però permettetemi di andare prima a casa a dare la bella notizia a mia madre

LEANDRO: ( come se fosse contrariato)  beh … certo   vai pure e..a più tardi

ALBERTO :allora a più tardi  ( esce)

LEANDRO: che ne pensi?

SILVIO: Il ragazzo è posto ma continuo a pensare che il tuo è stato uno sbaglio

LEANDRO:  ti ricrederai, ora andiamo fuori, abbiamo un affare da concludere, ha telefonato il dottor Ferrini per quell’appalto e non intendo rinunciare all’affare

SILVIO: ti ha telefonato sul numero che ti ho dato? È una scheda pulita,meglio sempre andare cauti con questa gente.,( si alza dalla scrivania nel momento che bussano alla porta ) avanti!  ( entrano Verdiana e Rosanna)

VERDIANA:(al marito) oh caro giusto te, stavo andando via,sei ancora impegnato con Leandro?

SILVIO: si stavamo appunto uscendo per un impegno di lavoro

VERDIANA: allora ci vediamo dopo. Io intanto vado da mia madre. Ciao Leandro, ciao carissima e grazie per tè. A dopo  ( esce)

LEANDRO:(si avvicina a Rosanna) allora ciao cara a dopo. Ah se viene il signor Sarini, fallo accomodare nello studio. E’ il mio nuovo segretario. ciao ( escono)

ROSANNA: ciao caro ( va al telefono e compone un numero) pronto? Sono Rosanna Cocuzza Pignatiello  può mandarmi la busta con i documenti. Bene!Ora vediamo di mettere le cose in ordine. (entra Giacomino con in mano la sua trombetta) vieni Giacomino, ma ti prego non suonare, vieni sediamoci qui( indica il divano)

GIACOMINO: ( si siede e mette la trombetta a terra)? Si … si e facciamo come fa papà con la zia Verdiana?

ROSANNA: ( incuriosita) e come fa papà con la zia Verdiana?

GIACOMINO: (gli  si butta addosso  e la bacia ) fa così e poi   ( gli tocca il seno) gli prende le popò in mano e le stringe

ROSANNA: avevo ragione a sospettare,tante sono le coincidenze anche qui, anche in casa mia..porco!

GIACOMINO: uh mammà ( piange)perché mi chiami porco?

ROSANNA: ( lo accarezza)  non dicevo a te caro su ….( bussano alla porta ) avanti! (entra Rossella)

ROSSELLA: signora,una signora mi ha chiesto di darvi questa busta

ROSANNA:  ah si  l’aspettavo! Dimmi una cosa ma la Signora Verdiana viene spesso  in questo studio

ROSSELLA: signò, io mi faccio i fatti miei però  la cosa mi puzza A me la Signora Verdiana non la conta giusta, viene quasi sempre quando voi non ci state e ….

ROSANNA: ho capito  non preoccuparti.  Giacomino, vai a giocare, vai con Rossella a mamma vai

GIACOMINO:  si mamma ….  Vado a giocare a moscacieca ( Giacomino esce suonando la trombetta

ROSANNA:Rosanna, apre la busta e tira fuori delle foto)Mio Dio! ( porta  le mani al viso) porco traditore …..e con la mia migliore amica …. traditrice!( gli viene da piangere poi riguarda le foto) Essere abbietto e fariseo,appari   vinto e docile da commuovere persino i sassi,mentre sotto quel manto di giuda celi  la tua natura. E tu  traditrice e falsa ,tu che ti mostri amica e covi nel seno l’inganno come una serpe velenosa. Pagherete caro tutti e due il vostro tradimento.  ( mette le foto nella busta mentre bussano alla porta)chi è?

ROSSELLA:  signò, c’è qui la dottoressa Boccia, dice che è venuto per Giacomino

ROSANNA:si falla accomodare (( Rossella esce. Posa la busta con le foto nel cassetto ) ora che so non farò chiassate ,non gli sbatterò le foto in faccia. Aspetterò fino a coglierlo sul fatto. Voglio vedere le loro facce,la loro vergogna!(Rossella  rientra con la  dottoressa) prego dottoressa, si accomodi

GIANNA: ( bella ragazza,gentile e professionale) buongiorno signora,è un piacere conoscerla,( gli tende la mano)dottoressa Gianna Boccia, sono qui dietro richiesta che suo marito ha fatto al nostro istituto di  psicoanalisi infantile.

ROSANNA:    si mio marito dietro mia insistenza si è rivolto al vostro istituto nella speranza  che riusciate  dove altri hanno fallito.

GIANNA: cercherò di fare il possibile. Dov’è il ragazzo?

ROSANNA: prego venite ,( chiama Rossella) Rossella, per favore, porta la valigia della dottoressa in camera degli ospiti e poi  chiama Giacomino e portalo qui

ROSSELLA: subito signò (esce)

GIANNA: il dottor Sapio mi ha detto che ho un contratto di un mese presso di voi. Ho letto tutta la sua cartella e studiato il caso . Spero tanto di riuscire a curare vostro figlio.

ROSANNA: ho molto fiducia in Lei. Mi hanno detto che è veramente in gamba ed usa un metodo innovativo ( entrano Rossella e Giacomino) ecco mio figlio, vieni Giacomino ( Giacomino si avvicina)  caro questa è Gianna una mia amica .L’ho invitata a stare con noi per un po di tempo.

GIANNA: ciao Giacomino, io sono Gianna  ( gli tende la mano e Giacomino tende la sua) ah bene, che dici mi dai una mano a sistemare le mie cose?

GIACOMINO: ( la osserva ,muove la testa come se fosse indeciso) hai pure i giocattoli?

GIANNA: ma certo,su andiamo ,vedrai che ci divertiremo( alza ,lo prende per mano ed escono)

ROSANNA: (  rimane stupita) ma che razza di dottoressa è? Boh?

ROSSELLA:  a me pare nu poca scema

ROSANNA: uhmmm …  vedremo . Rossè,stammi a sentire. Un’altra volta che viene la signora Verdiana ed io sono fuori,tu falla accomodare e poi subito mi telefoni.

ROSSELLA:  va bene signò! ( bussano alla porta e va a d aprire e  torna)  signò, c’è Il Signor Alberto

ROSANNA:  ah si è il nuovo segretario di mio marito,fallo entrare.( entra Alberto)prego signor  Alberto,mio marito mi ha detto che poteva accomodarsi qui

ALBERTO:  buongiorno Signora,( va verso Rosanna) è un piacere conoscerla ( baciamano)

ROSANNA: Dunque Lei è il nuovo segretario di Leandro? Ah finalmente un po’ di gioventù in questo studio .Siete anche un bel giovane e questo non guasta.

ALBERTO: vi ringrazio signora

ROSANNA: allora accomodatevi pure e.. se vi serve qualcosa …. li c’è il citofono , chiamate e subito arriva Rossella. Bene  ( lo guarda con interesse ) beh … buon lavoro 

ALBERTO:(si guarda intorno, si avvicina alla scrivania , si siede e comincia ad aprire dei fascicoli ) uhmmm  vediamo un poco , relazione aiuto  ai disabili ….. progetto nuovo stadio ….  Emendamenti  …. Caspita ce ne di lavoro ( entrano Leandro e Silvio)

LEANDRO: ah bene  gia al lavoro?( prende un fascicolo) dai un’occhiata a questa documentazione  e dimmi cosa ne pensi e vedi se ci sono gli estremi per procedere. Ah di la c’è il tuo studio accanto con annessa biblioteca   è tutto tuo  ma puoi però  entrare qui quando vuoi

ALBERTO: grazie ( esce)

SILVIO: ( sedendosi)  bene, e ora?

LEANDRO:ora cosa? Aspettiamo Sergio Ferrini e vediamo cosa ci propone

SILVIO:  si ma …  Alberto ? Potrebbe venire di qui e ….

LEANDRO: non credo … sta studiando.   Su bevi qualcosa intanto  ( fa per prendere una bottiglia dal mobiletto quando bussano alla porta) ah  gia qui? avanti( entra Rossella che annuncia Sergio) si  … si fai entrare

SERGIO:(veste bene, ha una borsa in pelle e molta disinvoltura. Va incontro a Leandro ), Oh Carissimo sindaco, eccomi qui.

LEANDRO: prego accomodatevi , avete portato il necessario?

SERGIO: ( Indicando la borsa) è tutto qui

SILVIO: bene e allora …. parlateci del vostro … affare

SERGIO: presto detto. Come sapete la nostra società è una leader nel campo dei servizi  che  fino ad adesso ,ha lavorato solo per i privati. Ora  però noi intendiamo espandere i nostri servizi anche al pubblico e quindi …

LEANDRO:  e quindi avete pensato ad una mia …. raccomandazione  giusto?

SERGIO: giustissimo! Nella borsa ci sono le nostre ..credenziali ( apre la borsa e tira fuori dei documenti) ecco..qui c’è tutto circa la nostra società, sapete che abbiamo sempre lavorato bene e che quindi assicuriamo massima efficienza  e poi  ci teniamo molto a far fare bella figura a chi ci  favorisce

LEANDRO: bene! E.. tutto qui?

SERGIO: ma no ovviamente …. (Tira fuori dalla borsa un pacchetto)questo è solo un piccolo pensiero a cui ne seguiranno altri. ( consegna il pacchetto a Silvio)

SILVIO: bene …. Ho già pronte le carte per l’affidamento dei servizi al nostro comune , la giunta darà sicuramente il parere favorevole e il sindaco   è pronto a firmare

LEANDRO:   ma si certamente! Considerate l’appalto già vostro.

SERGIO:   allora … io vado  e …..

LEANDRO: e mi raccomando …. Acqua in bocca.

SERGIO:   s’intende! Siamo fra gentiluomini … arrivederci!  ( esce)

 SILVIO: ( scartoccia il pacchetto e conta) bene come concordato !

LEANDRO:  perfetto. Prendi un quarto del contenuto ,  il resto dammelo .poi redigi il documento , lo firmo ed un’altra è andata!

SILVIO: ( consegna il pacchetto a Leandro)  ecco fatto, vado dai ragazzi così gli insegno come redigere un affidamento (  esce)

LEANDRO: ( prende il citofono  e compone un numero) pronto? Rossella , è venuta poi la dottoressa per Giacomino? Ah si?  e mia moglie è tornata? Bene, digli che vengo subito.( chiude il tel.) mah, altri soldi sprecati, andiamo a conoscere questa dottoressa ( Si alza , apre la porta interna dello studio e si affaccia) Silvio, puoi venire un attimo) (Silvio  entra ) senti, io faccio un salto a vedere questa dottoressa di Giacomino e poi faccio un salto al comune. Ci vediamo stasera … ah se vai via lascia le istruzioni sul da farsi  ad Alberto. Anzi fallo accomodare qui , starà più comodo. Ciao ( esce)

SILVIO:  Va bene  ci vediamo stasera. ( chiama Alberto che entra subito) oh   Alberto io vado. Per quella  pratica, sai cosa fare, Ah, se telefona qualcuno,  dite che il sindaco   verrà piu tardi  e comunque sia a mezzogiorno se non torna ,puoi chiudere lo studio. Oggi è sabato e si lavora mezza giornata e quindi ci vediamo lunedì Ciao ( escono)

ALBERTO: ( siede dietro la scrivania e comincia a sfogliare vari documenti) no …. qui mancano i riferimenti  ( si guarda in giro) dove posso trovarli? Forse in archivio ( entra nella stanza attigua mentre entra Rosanna)

ROSANNA: ( si guarda in giro) ma dove sono tutti?( entra Alberto con in mano dei documenti) ah ma allora qualcuno c’è!

ALBERTO. Salve signora Rosanna ….

ROSANNA: Ciao Alberto ,posso darti del tu vero?

ALBERTO: ma certo signora , è un onore

ROSANNA: dimmi Alberto, sei di qui oppure vieni da un’altra città

ALBERTO:  oh no signora, sono di qui

ROSANNA: strano, non ci siamo mai incontrati prima?

ALBERTO: non credo. Ho passato la maggior parte della mia in un collegio. Poi ho studiato  a Roma fino alla laurea ed eccomi qui

ROSANNA: i suoi genitori sono di qui allora, li conosco?

ALBERTO: forse mia madre

ROSANNA: perché vostro padre …..

ALBERTO: mio padre sfortunatamente non l’ho mai conosciuto …. È morto di infarto appena prima che io nascessi

ROSANNA: mi dispiace …. Poveretto. Come si chiamava?

ALBERTO: Lorenzo …. Lorenzo Sarini

ROSANNA: Lorenzo Sarini? O mio Dio! ( per un attimo si sente mancare  e si siede sulla poltrona portando le mani al viso)

ALBERTO: ( gli va vicino per soccorrerla) signora .. si sente male?

ROSANNA: (riprendendosi) no … sto bene …. È questo caldo! Ho preso troppo sole .. scusatemi …..( si alza) forse è meglio che vado nel salone al fresco

ALBERTO: desiderate che vi accompagni?

ROSANNA: no … è passata grazie …. A dopo  (esce)

ALBERTO:(torna dietro la scrivania e riprende a studiare le cartelle) ?   mah … Un malore così improvviso?  Strana coincidenza . Eppure ho avuto la sensazione che la signora conoscesse mio padre. Domanderò a mia madre. ( si apre la porta ed entra Giacomino ,seguito poi da Gianna che lo rincorre)

GIACOMINO: non mi prendi … non mi prendi … ( correndo, si nasconde dietro la scrivania)

ALBERTO: ( rimane sorpreso ) ma …  ma  chi siete

GIANNA : (si avvicina mentre Giacomino si nasconde dietro la scrivania )salve,   … Lui ( indicando la scivania) è Giacomino . Poveretto è nato con qualche …problema e …

ALBERTO: (si alza e gli va incontro) ma … ma tu ..tu sei Gianna.. Gianna Liquori

FIORELLA: ( confusa) si  ..sono io

ALBERTO: non ti ricordi di me?

GIANNA: ( lo guarda con attenzione poi con sorpresa)  ma certo …. Alberto  si …  Tu sei Alberto! ( si salutano ) abbiamo fatto le medie insieme poi ti ho perso di vista,   scelte diverse  e …

ALBERTO: beh si , io ho fatto il liceo e poi mi sono laureato in scienze politiche e tu?

GIANNA: io invece ho scelto medicina   … sa papà è medico  e mi sono fatto condizionare  ma  tu che ci fai qui?

ALBERTO: Il Sindaco …. mi ha assunto come segretario

GIANNA ah questa è bella!  io sono qui per cercare di guarire il figlio

ALBERTO:( indicando il di sotto della scrivania ) questo qui è il figlio?

 GIANNA:  si e … .come si dice un po ritardato ma … penso che ci siano buone probabilità che guarisca e così almeno per un mese sarò qui.

ALBERTO: ah! Quindi … staremo insieme ..voglio dire  lavoreremo nella stessa casa.

GIANNA: beh cosi pare

ALBERTO: ma tu guarda !

GIANNA:  sai una cosa? Stavo pensando a come strana la vita. Non ci vediamo da anni e poi all’improvviso …. Eccoci qui!

ALBERTO: Cosa strana è il mondo: miliardi di stelle vagano nella notte senza mai incontrarsi,tante persone si incontrano per la strada ,ma l’una non sa niente dell’altra. ognuno è solo tra tanti

GIANNA:  fino a quando avviene il miracolo e tante persone conosciute e poi perse  si ritrovano all’improvviso.

ALBERTO: ( gli prende una mano) credimi , ritrovarti  è stato bellissimo.

GIANNA:  si anche per me!  

ALBERTO: che ne dici di festeggiare l’occasione?

GIANNA:( lo guarda con malizia)  è una splendida idea ma sono libera solo di sera

ALBERTO: e va bene! che ne dici di una cenetta alla “ lampara”?

GIANNA: magnifico!  Verso le nove?

ALBERTO: perfetto! Ti aspetto … giu’?

GIANNA: va bene ( si china dietro la scrivania) Giacomino esci! Ti ho visto!

GIACOMINO: ( esce e corre via gridando) non vale …. Non vale

GIANNA: scusami Alberto … a Stasera ( va appresso a Giacomino)

ALBERTO: ( rimane immobile quasi incantato a vederla uscire … poi guarda l’orologio) caspita è quasi mezzogiorno!  Bisogna che almeno sistemi questa pratica ( si rimette al lavoro) dunque, questo è l’atto di notifica dell’appalto e questo l’atto di affidamento dei lavori . Uhmmm ma qui c’è un errore … l’affidamento dei lavori non può avvenire prima dell’atto di notifica ! forse hanno sbagliato le date nel redigere i due documenti …. ( si apre la porta ed entra Ernesto)

ERNESTO:. (Vede Alberto e va verso di Lui ) e tu chi sei? dov’è? ( si guarda intorno  e aprendo la porta attigua guarda dentro)Dov’è quel rotto inculo di mio genero?

 ALBERTO: ( un po sorpreso dall’irruenza di Ernesto , rimane come impietrito ) io … io sono ..

ERNESTO: beh non importa! È fuori?

ALBERTO: si … verrà più tardi

 ERNESTO: meglio! chiami la cameriera e falla venire qui ( Alberto titubante)beh ! che fai muoviti ( Alberto suona il citofono ) ora vai … vai

ALBERTO: ( chiude le cartelle )  ma … io ….( Ernesto,  alza il bastone come ad indicare la porta e fa segno di andare)  va bene .. arrivederci  (esce)

ERNESTO: e ora a noi due lazzara  di una cameriera ( si posiziona dietro la porta d’ingresso)

ROSSELLA: (entrando si guarda intorno) chi è che mi vuole?

ERNESTO: ( Ernesto spunta da dietro e gli cinge la vita cercando di baciarla mentre cerca di divincolarsi)  ah …. Sei mia … lazzarella …. Fermati ….. solo un bacio …. Solo un bacio

ROSSELLA: ( grida aiuto) aiuto … signò accorrete …. Ci stà vostro padre il maniaco!!! Aiuto ( entra Gennarino con la trombetta  e comincia a girare intorno a loro suonando ed Ernesto sempre avvinghiato a Rossella  , cerca di scalciarlo quando gli viene a tiro )

ERNESTO:  via ..va via  scornacchiato! 

ROSSELLA:  signòòò accorrete! Vostro padre vuole fare il zozzuso! Signòòò! ( entra Rosanna seguita da Gianna e cercano di fermare Ernesto che a cui sfugge la presa su Rossella e la insegue e così si chiude il sipario )

FINE PRIMO ATTO

SECONDO ATTO

Stessa scena del primo atto. Rossella sta pulendo lo studio  a passo di musica e sposta tutto ciò che da fastidio a Leandro con intima soddisfazione.

ROSSELLA: ah e ora voglio vedere  come fa il signor sindaco avvocato  a mettere a posto le cose come vuole Lui …ahhhh ahhhh. Je già me lo immagino …. Me pare già do sentì! Rossella …. Io ti licenzio ….. ahhha hhhha ( si sente chiamare da Rosanna) ahe già mi sta chiamando ….. vengo vengo .. ( fa per uscire ed entra Rosanna)

ROSANNA: ah sei qui! senti Rossella, fammi un piacere ,metti a posto prima la camera di mio padre , ho chiamato il medico per una visita. 

ROSSELLA: a capa signò! L’avite fa fà na vista o cervielle

ROSANNA:nooo! Chille o tene buone! E’ sule nu poche rattuse comme tutte chille ca tenene na certa età

ROSSELLA: azze nu poche rattuse? Signò chille è tutte rattuse! Ma o trove in camera?

ROSANNA: no sta tranquilla, è uscito per il solito giro con il cane. Su vai prima che torni

ROSSELLA: ( finendo di spolverare la scrivania di Leandro ) e vado vado

ROSANNA ( andando verso la scrivania) Rossè, hai messo tutto a posto? O quando viene Leandro L’aggià sentì  gridà comme a scimmia e tarzan?

ROSSELLA: tutto a posto signò, nun agge tuccate niente… vado  ( esce)

ROSANNA: ( si avvicina alla scrivania, apre i cassetti e comincia a rovistare come a cercare qualcosa) forse mi sto sbagliando, forse sto diventando pazza ma non posso continuare a vivere con il dubbio. Una cosa è certa mio marito mi tradisce  ma fino a che punto?( entra Giacomino seguito da Gianna, Rosanna chiude i cassetti) oh Giacomino, che succede?

GIACOMINO: ( va ad abbracciare la mamma)niente mamma, volevo solo salutarti

ROSANNA: ( lo abbraccia) oh mio caro …. ( ha dei singhiozzi di pianto che a stento riesce a controllare)

GIACOMINO: mamma ma stai piangendo? Perché

ROSANNA: niente, è l’emozione mio caro

GIACOMINO: ah e allora vado a vedere il gatto dove è andato …. Vengo fra poco( Giacomino esce )

GIANNA: signora Rosanna…. Qualche problema?

ROSANNA: no …. Niente è ..l’emozione. Dottoressa, sono ormai quindici giorni che Lei è qui. Giacomino sta facendo grandi progressi ed io la ringrazio per questo . Crede che guarirà del tutto?

GIANNA: ci vorrà ancora tempo ed una forte emozione affinché guarisca del tutto . Si ha fatto grandi progressi e vedrà che ce la faremo.

ROSANNA: ne sono certa. Lei è bravissima!

GIANNA: la ringrazio. Lei piuttosto che cosa l’affligge? È da un po di tempo che la vedo diversa.

ROSANNA: è così evidente?

GIANNA: Lei sa nascondere bene i suoi problemi ma i suoi occhi la tradiscono .

ROSANNA: si, ha ragione … Lei è un psicologa molto brava  e ….

GIANNA: se ritiene che possa aiutarla in qualche modo non esiti . Sono a sua disposizione

ROSANNA: la ringrazio,ecco io …. veda dottoressa so che di Lei posso fidarmi e forse mi fa bene confidarle le mie pene , lei forse può aiutarmi nel diradare la nebbia presente nella mia testa

GIANNA:  mi dica pure e tranquilla … l’aiuterò mi dica tutto

ROSANNA:  Grazie ! dottoressa,  sono ormai quattro giorni che non riesco a dormire! Tanti dubbi nella mia testa ed una sola certezza! Mio marito mi tradisce! Ma fino a che punto?

GIANNA: Lei ne è certa?

ROSANNA: si! ( prende la busta , tira fuori le foto e gliele fa vedere) ecco! E con la mia migliore amica!

GIANNA: già ,è cosi! E cosa ha intenzione di fare?

ROSANNA:  di svergognarlo davanti a tutti!

GIANNA: è una soluzione. Ma ha pensato alle conseguenze?

ROSANNA: si  ed è proprio per questo motivo che non ho ancora deciso che fare. Ma non è questo quello che mi preoccupa. Potrei rinfacciare a tutte e due   in privato e mettere le cose a tacere in modo da non creare scandali. La cosa finirebbe lì! La cosa però che mi toglie il sonno è un’altra!

GIANNA: un’altra? Spiegatevi meglio

ROSANNA: Lei ha conosciuto Alberto Sarini? …. Il segretario di mio marito

GIANNA: si certo ed è un bravissimo ragazzo. Ma non capisco il nesso

ROSANNA: Alberto è il figlio dell’amante di mio marito

GIANNA: cosa? È figlio della signora Verdiana

ROSANNA: ma no! di un’altra donna!

GIANNA: di un’altra donna? E Lei come fa a dirlo?

ROSANNA: ventiquattro anni fa prima che conoscessi Leandro,la madre di Alberto pur essendo sposata frequentava mio marito. Poi quando lo sposai, mi giurò che con quella donna era tutto finito. Ora invece mi ritrovo il figlio in casa ed il dubbio atroce che mi sconvolge è questo: mio marito per tutto questo tempo  ha continuato a vederla? Altrimenti perché assumere il figlio? Allora qual è la verità? Quella di mio marito che mi ha giurato che tutto finì oppure quella del mio dubbio? Ed è questo pensiero che mi tormenta!

GIANNA:  Cara Signora Rosanna,  non deve  aver paura dei suoi pensieri.  Sappia che solo chi crede nella verità può dubitare, anzi: dubitarne! La cosa migliore mi creda è aspettare . Tante volte la verità si fa strada da sola percorrendo inaspettatamente  vie e sentieri tortuosi . Facciamo così, più tardi quando Giacomino si sarà addormentato ne parliamo con calma e vedrà che una soluzione la troveremo

ROSANNA: Certo. Sperando che  nel frattempo non mi saltano i nervi ( arriva Giacomino)

 GIACOMINO: mamma, stasera Gianna mi porta al cinema!

ROSANNA:  si lo so (( entra Ernesto)

ERNESTO: ciao Rosanna, buongiorno dottoressa. Ah c’è anche Giacomino ( va vicino a Giacomino) e allora come va? Ti piace la dottoressa eh?           

GIACOMINO: si mi piace assai

ERNESTO: ( va verso Gianna con fare da don Giovanni) e pure a me!

GIACOMINO: o nò! tu si viecchie!( gli fa un pernacchio ed esce ridendo)

ERNESTO:uh chillu piezze e cancare!

ROSANNA: papà … tiene sempe a stessa capa! Scusatelo dottoressa papà è fatto così .. non vuole arrendersi all’età

GIANNA; beh in questo fa bene ma ….. parsimonia signor Ernesto … eh! beh io vado ( a Rosanna) quando vuole signora ( esce)

ROSANNA: papà , sei sempre il solito. Ti ho detto che non devi dar fastidio alla dottoressa

ERNESTO:  e a dottoressa no a cammerera no . Ma insomma!

ROSANNA: papà tu tiene na certa età. Te riguardà!

ERNESTO: ma quanne maie! Je so na culonna!

ROSANNA:   si va buò, io vado a vedere se Rossella ha finito si sistemarti la camera

ERNESTO: vado io!

ROSANNA:  no! tu te ne stai qui tranquillo

ERNESTO ; ma cammera è da mia!

ROSANNA: ma la cameriera no! stai buono ( esce)

ERNESTO:  ma tu vire o pataterne che fine ingloriosa me vonne fa fa! ( si avvicina alla scrivania) la mia scrivania! Quanti cose agge fatte arete a sta scrivania! A gente veneve ca comme  arete a na prucessione. Mo me chiammene sule pe cose ca nun se ne sanne ascì! ( prende il suo ritratto sulla scrivania) Ah avvocato Ernesto Pisapia! Si quasi futtute! ( entra Rossella , vede Ernesto e si ferma sulla porta) beh che c’è?

ROSSELLA: il sindaco avvocato non né venuto ancora?

ERNESTO:  no ci sta solo  l’avvocato. Che vuoi?

ROSSELLA: di la c’è una tizia che lo vuole

ERNESTO: una tizia? Uhmm e falla entrare ( Rossella fa l’inchino  esce. Introduce Carmela ed esce )prego accomodatevi

CARMELA: ( è vestita come in precedenza ed è molto agitata) l’avvocato non c’è?

ERNESTO: e come no … io che sono?

CARMELA : e io che ne so?

ERNESTO: (la guarda con attenzione) ma voi non siete Carmela … la nostra contadina?

CARMELA:  si sono Carmela

ERNESTO: ah!   cosi conciata  cioè volevo dire cosi vestita non vi avevo riconosciuta. Sembrate un’altra persona

CARMELA: ( si pavoneggia)  e se capisce m’agge mise li vestite buone! mo chiammate l’avvocate?

ERNESTO: ah mio genero? Non c’è ma se posso esservi utile …. Ci sono io qui. Io pure sono avvocato

CARMELA:  si ma vuie site viecchie!

 ERNESTO: come avvocato! Ma ….  sempe buone! dite che v’è succiese?

CARMELA: me ne sono fiuta di casa!e lagge rimaste n u bigliette e addie!

ERNESTO:  oh oh  cioè scappata e perché?

CARMELA:  je ce lo avevo detto a vostro genero avvocato …. Mio marito nun è buone!

ERNESTO:  oh come sarebbe … spiegatevi meglio

CARMELA: quello Filippo mariteme … prima era venuto qui che voleva o divorzie diceva ca je nun so bone a fa figlie

ERNESTO: oh oh … e quindi

CARMELA:  e je invece diche ca è isse ca nun è buone e intante tutte e juorne saglie e scenne  e nun succede maje niente.

ERNESTO:  cioè … non rimanete incinta!e qui ci vuole una visita

CARMELA:! Je lagge ditte ca si deve vistare ma lui niente. Je allore me so sfasteriate e me ne sono fiute . Ahhh…  je cio facesse vede si non so bone! O primme che mi jesse a genie le facesse o servizie!

ERNESTO:oh oh( le si avvicina con eccitazione evidente)  … e ci sono qui io .. se volete approfittare

CARMELA:  addo jate … vuie site viecchie!  però na cosa a putite fa

ERNESTO: ah si ( sempre piu vicino ed eccitato) e cosa cosa!

CARMELA: Annascunniteme Quello mi è corruto appresso e si me trove  me  regne e mazzate!

ERNESTO: oh oh ( si frega le mani)… e venite venite appriesse a me vi porto nella stanza degli ospiti ….  ( apre la porta laterale) venite…..( escono proprio nel momento che entra Leandro)

LEANDRO: ( si avvicina alla scrivania e notando le cose sistemate diversamente ,comincia    a spostarle  con rabbia a suo piacimento) maledetta! Noo io la caccio ..la caccio ( va verso la porta ) Rosanna …. Rosanna ….( accorre Rosanna)

ROSANNA: ( con apprensione) ma che succede?

LEANDRO: e non lo vedi? tu e quella maledetta cameriere mi farete morire , guarda  … guarda cosa mi ha combinato!

ROSANNA:   e tu per così poco vuoi morire? Aspetta e vedrai per cosa  puoi morire

LEANDRO: ( si ferma di botto come colpito da un sospetto) cosa vuoi dire ….

ROSANNA: niente … tempo al tempo …..

LEANDRO: ma .. non capisco  io …

ROSANNA: non capisci? E già ! e allora dimmi chi è Alberto

LEANDRO: Alberto?

ROSANNA: Alberto Sarini! Lo hai assunto come tuo segretario!

LEANDRO: ( Leandro un pò in confusione)  si e allora? è il minimo che possa fare dopo aver provocato la morte di suo padre! Quello è un peso che mi grava sulla coscienza ed in qualche modo lo devo alleviare!

ROSANNA: oppure è gratitudine verso la madre? La tua amante!

LEANDRO: lo è stata prima che ti sposassi!

ROSANNA: E io come faccio a sapere se non hai continuato ad esserlo anche dopo ? Dove è divampato il fuoco ,rimane sempre la cenere.

LEANDRO:Non ho più visto quella donna da quando ti ho sposata! La tua è una gelosia inutile!

ROSANNA: una gelosia inutile?

LEANDRO:si certo! La gelosia è insicurezza,è dubbio,è desiderare ciò che non si ha e nel tuo caso è una gelosia  sbagliata!

ROSANNA:  ah si? beh le ricorderò queste tue parole e al momento opportuno

Te le farò ingoiare!( improvvisamente si apre la porta ed entra Ernesto inseguito da Carmela che ha in mano un coltello da cucina) ma che ….

ERNESTO: ( mezzo svestito con la cravatta pendente, la camicia strappata e evidenti segni di graffi sul viso) aiuto … aiuto …. Me vo scannà … ( dopo un giro dietro la scrivania  ,rincorsa da Carmela,si ripara dietro Rosanna mentre Leandro tenta di fermare Carmela )

LEANDRO:  ferma …. Calmatevi . cosa è successo?

CARMELA:  chillu viecchie caprone ca scusa e me  da cunsiglie me vuleve fa a festa

ROSANNA: ma papà!

ERNESTO: ( uscendo da dietro Rosanna )nun è overe je vuleve sule cunfurtarle

CARMELA:  ah si! e mo te cunforte je ( gli si lancia incontro con il coltello)

ERNESTO: (con un grido si nasconde di nuovo dietro Rosanna) ahhhh  mi vuole scannare

 CARMELA: si te scanne  comme a nu cuniglie!

ERNESTO ( fa capolino) ma je nun so nu cuniglie!

 CARMELA:  si nu purcielle E te scanne o stesse!( fa per lanciarsi di nuovo ma è trattenuto da Leandro)

ERNESTO: (esce da dietro Rosanna  e a Leandro ) a mantiene eh? je nu purcielle …. Badate che ( Carmela, si libera per un attimo e si lancia)ahhhhh ahhhh ( si nasconde dietro Rosanna)

LEANDRO: ma insomma basta! Datemi quel coltello! A Lui ci penso io

CARMELA: sicuro?

 LEANDRO: sicuro. Carmela a malavoglia consegna il coltello ( Ernesto si rassicura ed esce da dietro Rosanna) Rosanna ,prendi tuo padre e uscite .a Lei ci penso io

ERNESTO: ma io posso spiegare ,quella ….( mostra le unghia e riparte ) ahhhhh  aiuto la belva!!

ROSANNA: ( riparando Ernesto lo porta fuori) via via andiamo!

 LEANDRO:o mio Dio! Meno male , sedetevi. mi dite che siete venuta a fare?

CARMELA:  avvocà je me ne sono fiuta di casa!

LEANDRO: e avete fatto male

CARMELA:  je so venuta qui pe parlà cu vuie invece agge truvate  a chillu piecure rattuse ca si o sape mariteme ca me zumpate ncuolle …. Le fa fa a fine do puorche vuoste

 LEANDRO: pecchè ca fine a fatte o puorche mie?

CARMELA: l’ha castrate e  se magnate e palle fatte o tienielle

LEANDRO: un Madonna Mia!  Je pensave ca o puorche fosse muorte ( bussano alla porta ed entra Rossella) cu te po facimme e cunte. Cosa vuoi

ROSSELLA:uh e pecchè signor sindaco avvocato

LEANDRO: ( si mette le dita in bocca) ahhhhh ! che vuoi?

 ROSSELLA: fuori c’è Il signor Filippo

LEANDRO: ahh! Tombola! Aspiette!( a Carmela)Pe carità nun dicite niente e chelle ca ve succiese altrimenti è guerra e nun ve preoccupate aggiusto tutto io … Rossè , iesce e falle trasì  fra poco ma .. cu calma! ( esce Rossella)

CARMELA:     e va bene   so muta  però si fosse succiese cu vuie …. ( cerca di andare dietro la scrivania )Me fosse piaciute

 LEANDRO: nata vota mo? Assettateve! ( si spalanca la porta ed entra Filippo) e meno male ca agge ditte cu calma!

FILIPPO: ( con aria minacciosa e con il biglietto in mano) addo stà … addo sta!

CARMELA:( con calma) sto ccà!

FILIPPO: ( si avvicina con fare minaccioso)tu! Tu! Me scritte n u bigliette e addie! Tu …. Ma je ( allarga le mani come se volesse affogarla) je …. ( Gli si butta ai piedi) je senza e te nun pozze sta …..( piange come un bambino)ahhhhh ---- ahhhhh e comme facce ….

CARMELA:( lo alza) e o dice chiù ca nun so bone a fa figlie?

FILIPPO: no … no nun diche chhiù

CARMELA: ( in modo comico lo abbraccia) e viene ca … o turelle e Carmelina!

LEANDRO: uh madonna mia! Ohe! A fernimme mo? O m’agge vede tutta a sceneggiata!

CARMELA: no scusate avvucà! Chelle è l’emozione!

LEANDRO: no chelle è a scemeria!

CARMELA: avvucà vuie me l’avite prumesse …. Filippo L’avvocato ce penze jsse a farce fa  nu figlie

LEANDRO: eh mo me mette arete avuie! State a sentì. Io vi mando un ginecologo e un andrologo e vi faccio visitare a spese mie e se uscite incinta vi stacco anche un assegno di cinquemila euro per regalo!

FILIPPO: avvucà site troppe buone

CARMELA: ( a parte) oppure è sicure e isse ca nun staccarà maie!

FILIPPO:  avvucà! E si nasce nu guaglione o chiammamme comme a ….

LEANDRO: no! chiammatele come vulite ma nun comme a me!  Mo jate

 FILIPPO: grazie avvuchè … grazie

CARMELA: avvocà …..(  non visto da Filippo fa segno con il dito sul naso) e nun ve preoccupate . ce ne jamme ( verso l’uscita Carmela fa segno a Leandro) però me fosse piaciute!

FILIPPO: che cose
 CARMELA: do chiammà comme a l’avvucate! Ciao ( escono)

LEANDRO: uh mamma mia e che ce vulute!( si siede alla scrivania prende dei documenti e comincia a leggerli quando squilla il telefono) pronto … ah sei tu cosa ti porta a vedere?Alberto .. dimmi pure … bene registra l’atto e poi vieni che andiamo insieme al comune. Ciao . Ah e questa pure è fatta ( entra Giacomino) ah vieni vieni

GIACOMINO: ciao papà, la signora Gianna, ha detto che potevo venire a trovarti

LEANDRO: però prima dovevi bussare eh! va be vieni va!

GIACOMINO:papà la signora Gianna, oggi mi porta al cinema

LEANDRO: al cinema? E cosa ti porta a vedere?

GIACOMINO: ha detto che si chiama “ non aprite quella porta”

LEANDRO: cosa? Ma non è un film adatto ai … bambini

GIACOMINO: lei ha detto che posso perché sono un uomo!

LEANDRO: già . Mah  e dimmi ti trovi bene con la signora Gianna?

GIACOMINO: si mi piace assai! Solo che non vuole salire sulle mie ginocchia e darmi i bacetti come fa la zia Verdiana con te!

LEANDRO: ( sorpreso) cosa?ma che stai dicendo? Questo non è vero

GIACOMINO: no .. no è vero! Vi ho visto io e l’ho detto anche a mammà

LEANDRO: tu .. tu l’hai detto a mamma? Oh Mio Dio! ( bussano alla porta ) avanti  entra Silvio e con fare arrabbiato  , butta la borsa sulla poltrona e si avvicina alla scrivania )(Leandro sul chi va la’ tirandosi indietro) è  ….. è successo qualche cosa? Giacomino vai … vai  (Giacomino esce ) mi porta la cinema !!!!!!!!

SILVIO: (con fare minaccioso stringe ambedue  le mani come volesse soffocare qualcuno)poi dice che  uno impazzisce e commette un omicidio! ( gira dietro la scrivania e si avvicina a Leandro che indietreggia)

LEANDRO: (girandosi di lato)uh maronne! a sapute!  povere  a me! ( Silvio si siede sulla sedia e porta le mani alla fronte. Leandro si gira, lo vede   fermo sulla  sedia ma  si muove) che …. Chi è stato?

SILVIO: il tuo segretario comunale! Ecco chi è stato!io te  l’ho sempre detto che è un cretino!

LEANDRO: ( Leandro si rincuora ) cosa ha combinato!

SILVIO: quello se non ci sto addosso è capace di mandarci in galera! Sai cosa ha fatto? Ha preso gli atti relativi agli ultimi due appalti e li ha stava consegnando per trasparenza all’opposizione!

LEANDRO:   e tu .. tu lo hai bloccato vero?

SILVIO: certo che si! ma  momenti venivamo alle mani!

LEANDRO: meno male io mi credevo ….

SILVIO: cosa?

LEANDRO: niente …. Niente! E Alberto? Ha fatto quel servizio?

SILVIO: si, tutto a posto e a proposito come l’ha presa tua moglie? so che ha saputo  che è figlio di Eleonora

LEANDRO: non me ne parlare, è furiosa perché sospetta che sono ancora in relazione con quella donna!

SILVIO: io ti avevo avvisato! Ricordi?

LEANDRO: si  e ora non so come fare! Vorrei dire la verità a tutti!

SILVIO:   a tutti? Anche ad Alberto?

LEANDRO: si!

SILVIO: tu sei pazzo! Non hai pensato alla sua reazione?

LEANDRO: si ci ho pensato e voglio correre il rischio!

SILVIO:  ti rendi conto di quale spiacevole verità verrà a conoscenza! Sapere che suo padre si è suicidato per colpa tua?

LEANDRO: suo padre sono io! Il suicidio è stata una disgrazia! Se era un altro uomo non l’avrebbe fatto!

SILVIO: hai ragione se era un altro uomo ti avrebbe ammazzato!

LEANDRO: ( con paura) tu …. Tu avresti fatto così?

SILVIO: senza nemmeno pensarci due volte!

LEANDRO: e.. e …  e va bene! Anzi no! ehmm  ci penserò …. Forse hai ragione e forse no! intanto raggiungi Alberto al   segretario,  ci penso io!Metterò le cose a posto a volta per tutto

SILVIO: va bene , vado! ( prende la borsa  ed esce)

LEANDRO: mamma mia!  A  momenti  mi facevo sotto!Noo! è una storia che deve finire!( bussano ala porta) avanti!( entra Gianna seguito da Giacomino)

GIANNA: mi scusi, sono venuto per avvisarlo  che lo sto portando al cinema. Non so se gli ha detto

GIACOMINO: ( saltando) mi porta al cinema … mi porta al cinema! ( esce correndo)

LEANDRO: si … mi ha detto. Un film di orrore? Perché?

GIANNA: è la terapia! Ha bisogno di forti emozioni e spero che in questo modo possa riuscire a sbloccarsi anche se ha fatto già dei progressi

LEANDRO: ( con evidente disappunto) già!me ne sono accorto!

GIANNA: qualcosa non va signor Leandro?

LEANDRO: molte sono le cose che non vanno!

GIANNA: se vuole parlarne con me … sono a disposizione

LEANDRO: si certo …. Ma …. sono cose un poco delicate e non vorrei che..

GIANNA: io sono una psicologa e …. Come dottore sono legata al giuramento di Ippocrate … questo lo sa vero?

LEANDRO: si .Ha ragione mi scusi. Credo che Lei possa  consigliarmi ad uscire da una certa situazione. Si accomodi

GIANNA: grazie

LEANDRO: ho un problema serio con mia moglie anzi due. Vede in tutta la mia vita ,mi sono sempre nascosto dietro un dito creandomi alibi a piacimento e nascondendo ad arte la verità. Ed ora sento che la stessa vita mi chiede il conto. Vedo davanti a me un bivio senza la possibilità di  tornare indietro. Confessare un qualcosa che rovinerebbe tutto ciò che ho costruito per scalare un successo in cui ho sempre creduto oppure portarmi dentro un segreto fino alla morte?

GIANNA:tante volte custodire una dolorosa realtà è più nobile che confessarla. Dire la verità ad ogni costo... se si tratta di assumersi le proprie responsabilità e di lottare per qualcosa che riteniamo importante. Ma meglio una mezza verità se corriamo il rischio di ferire gli altri profondamente

LEANDRO: ed è qui il punto. La mezza verità l’ho già detta e sono certo che  sono stato creduto ma   la verità  nascosta pesa, porta con se un peso intrinseco che devi caricarti sulle spalle e ci sono momenti che non riesci a sopportare .

GIANNA: a  volte  però può accadere  che la verità ci venga a trovare nel modo più imprevisto e tutto ciò che abbiamo nascosto viene a galla con dirompente crudeltà

LEANDRO:  ed è quello che temo! Lei ha conosciuto Alberto il mio segretario

GIANNA: si certamente!

LEANDRO: ebbene ,è Lui il mio segreto doloroso!

GIANNA:  il suo segreto?  In che senso?

LEANDRO: Alberto, è mio figlio.

GIANNA: vostro figlio?  ( a parte) Allora è vero Oh mio Dio!

LEANDRO:tanto tempo fa, ho avuto una relazione con sua madre, moglie di un mio rivale in politica. A quel tempo ero già fidanzato con mia moglie e non sapevo di aspettare un figlio . L’ho scoperto   appena mi sono sposato. Così come lo scoprì     anche il marito di quella donna  che per la disperazione si suicidò. Da allora questo segreto è rimasto in dentro di me a tormentarmi! Promisi alla madre di Alberto di occuparmi di Lui  senza però mai più rivederla. Ora Alberto è qui! Mia moglie sospetta e non so più che fare.

GIANNA:  Capisco.  A questo punto dire  verità è un rischio che  pare valga la pena di correre. Non ha alternative. Avvocato, è così  mi creda . in questi casi ,la verità ci fa sentire inermi, e capita che il prezzo da pagare per conoscerla, come il prezzo da pagare , sia più alto di ciò che i nostri cuori sono in grado di tollerare. Ma  è l’unica soluzione.

LEANDRO: (Porta la mano al capo ) dire la verità … è una parola! Perché … perché! Non è meglio per gli altri non sapere? non è   meglio l’ignoranza? Non conoscere le cose  è un bene perché pesa tutto meno.

GIANNA:Già, Il sapere pesa e il non sapere non giova e non uccide. Aspettare  però che per giochi imprevisti del destino tutto venga  a galla è più pericoloso che affrontare la realtà. La verità sarebbe allora dirompente e gli effetti non calcolabili!

LEANDRO:(  chiude gli occhi come stesse pensando  ad una decisione)….. ha ragione dottoressa! La prova di ciò che dice l’ho avuta poco fa! Farò così .Devo solo trovare il tempo e il modo. Di segreto per la verità ne ho un altro ormai penso scoperto al quale però penso di rimediare diversamente e che Il signore me la mandi buona! Grazie dottoressa. Lei mi è stata di grande aiuto

. GIANNA: bene ( alzandosi) vado a occuparmi di Giacomino. Arrivederci avvocato ( esce)

LEANDRO: si farò così .. confesserò tutto a Rosanna  e ad Alberto sperando nel loro perdono e nella loro comprensione . ( bussano ed entra Alberto) ah ciao vieni, tutto a posto allora?

ALBERTO: si .. anche se ho notato alcune imperfezioni nella pratica del Signor Sergio e …

LEANDRO: tranquillo  è tutto legale. Ora vai, Silvio ti sta aspettando sul comune

ALBERTO: va bene , vado (Raccoglie la sua borsa ed esce mentre Leandro apre un cassetto, tira fuori dei documenti,li guarda  e poi chiama Rossella  )  Rosanna deve  credermi ( entra Rossella )

ROSSELLA: dite signor Avvocato

LEANDRO: mia moglie sai dov’è?

ROSSELLA: e certo! Se non lo so io eh!

LEANDRO: eh già. Mi fai il piacere di dirle che l’aspetto nello studio?

ROSSELLA: certo, vado e la chiamo subito ( esce)

LEANDRO: ( si siede pensieroso) si … basta … è venuta l’ora della verità ( bussano alla porta ) ora o mai più! ( si apre la porta e compare Verdiana)ahe Tombola!

VERDIANA: ( si guarda intorno) solo vero? Ah meno male! ( va verso Leandro come ad abbracciarlo  ma Lui si tira indietro) oh oh! Ti vuoi far pregare? ( gli si butta addosso e ancora una volta Leandro la respinge) ma insomma che ti prende?

LEANDRO: mi prende che siamo stati scoperti !

VERDIANA: da mio marito?

LEANDRO: no da Giacomino! E ora Rosanna sa tutto!

VERDIANA: ma dai non crederai che tua moglie crede a Giacomino!

LEANDRO: e invece si e anche se non gli credesse …. Ormai siamo sotto tiro!   E a proposito, devi andar via .. sta venendo Rosanna e non voglio che ti veda qui!

VERDIANA: e va bene vado ma se è un trucco per mollarmi te ne pentirai ( fa per uscire ed entra Rosanna )oh ciao cara, stavo appunto chiedendo a Leandro dove fossi

ROSANNA:  ( con fare minaccioso) vieni dentro e siediti ( Verdiana  allarmata .. si siede) bene! ( va verso Leandro e gli si pone di fronte ) E così il lupo perde il pelo ma non il vizio!(si gira verso Verdiana) mentre la vacca pascola nei prati altrui!

LEANDRO:  ma cosa dici? Sei forse impazzita?

ROSANNA: io impazzita? Non ti vergogni? ( a Verdiana)  tu, La mia migliore amica!

VERDIANA: ma di che cosa stai parlando?

ROSANNA: (mette mano alla tasca e tira fuori la busta con le foto) di queste! ( le butta sul tavolo quasi in  faccia a Leandro  che timidamente le prende, le guarda con sorpresa  e poi  e le passa a Verdiana)

VERDIANA: ( guardando le foto) Mio Dio!( va a sedersi sul divano come distrutta) Mio Dio! ( alza la testa verso Rosanna) perdonami … perdonami! È stata una pazzia

LEANDRO: si è stata una pazzia!

ROSANNA: una pazzia? Ma certo … una pazzia! Ora però siete rinsaviti vero? E pensate di cavarvela così?

VERDIANA: cosa vuoi fare?

ROSANNA: cosa voglio fare? Che si fa in genere quando una moglie è tradita dalla sua più cara amica  eh ? cosa si fa Leandro quando tradisci il tuo più caro amico eh? magari si spiffera  tutto, magari, si provoca uno scandalo! Ma certo ! Io mi immagino già i titoli del giornale ,mi immagino la reazione di Silvio … a proposito cara Verdiana hai mai pensato quale sarebbe la reazione di tuo marito? ti lascerebbe? Ammazzerebbe Leandro oppure si suiciderebbe?Che dite spiffero tutto?

LEANDRO: no,ti prego, non farlo! Ammazza me! La colpa è mia! Non volevo ma è successo …  ( si porta le mani alla fronte disperato) non volevo ….   Non volevo.. ( si porta  con disperazione alla scrivania  apre il cassetto e tira fuori una pistola) mi ammazzo io! Si!( guarda stralunato le due donne come in preda ad un delirio) si mi ammazzo io! ( Rosanna  con sveltezza gli porta via la pistola e lo spinge a sedersi sulla sedia)

ROSANNA: basta Leandro! Questo è un film che ho già visto e non intendo rivederlo di nuovo! Basta con suicidi, non voglio portare sulla coscienza un peso che tu già porti! Non voglio sentirmi come te!Tu Verdiana, esci da questa casa e ci entrerai solo quando ci sarà anche tuo marito. Ora vai , tuo marito non saprà niente ma più niente sarò per te! Vai! (Verdiana Esce con testa bassa)

LEANDRO:   ed io … tu ….

ROSANNA: Tu invece per me sei un uomo morto e se saprebbe di questa cosa mio padre lo saresti per davvero e non è detto che succeda! Ora voglio la verità sulla madre di Alberto! Per tutti questi anni, hai continuata a vederla vero? Hai continuato a tradirmi … è così?  altrimenti non si spiegherebbe la sua presenza qui! parla!voglio la verità!

LEANDRO: (con aria sconfitta)ebbene si! ti dirò la verità! A che servirebbe ormai mentire! Alberto …. Alberto  è mio figlio! Ecco questa è la verità!

ROSANNA: (sorpresa) tuo figlio? Oh Dio mio!( si accascia sul divano) tu … tu me lo!  hai nascosto per tutto questo tempo. Come hai potuto?

LEANDRO: sai bene che i miei rapporti con quella donna esistevano prima che ti conoscessi così come sai bene che Alberto è nato appena dopo che ci siamo sposati. Se te lo avessi detto  mi avresti lasciato su due piedi! Allora ero un giovane rampante … volevo diventare qualcuno, volevo il successo e tu eri la chiave per l’accesso!

ROSANNA: ( si alza) mi hai sposata per questo? Per il successo?

LEANDRO: no! quello è stato il primo pensiero poi invece ti ho amato! Ho lasciato quello donna dopo che il marito si suicidò promettendogli di pensare ad Alberto! In fondo era mio figlio!Ma ti giuro Non ho più visto quella donna! Silvio te lo può confermare e poi d’altra parte puoi sempre verificare ! Io ti ho sempre amato Rosanna!

ROSANNA: certo! Tradendomi con la mia migliore amica e tradendo il suo più caro amico! Sei un mostro!

LEANDRO:no! ti prego non dire questo! Io ti amo .. ti ho sempre amata! Lo so con Verdiana è stata una pazzia ma credimi ..mi ha tentato tante volte ed io ci sono cascato! Credimi!

ROSANNA: No ! ho deciso! Resti in questa casa perché hai un figlio! Ah già ne hai due e  devi  gestire i nostri affari . In apparenza sarò la tua cara mogliettina ma in privato non sarò più tua! Questo è il prezzo da pagare per il tuo tradimento ed  il mio silenzio. Addio Leandro

LEANDRO: no ti prego aspetta … non può finire cosi ….. io … io ti amo Rosanna ….

ROSANNA: ( si volta )  ah si? Traditore! ( esce con Leandro che gli va appresso)

ROSSELLA:  ( entra dalla porta laterale, si guarda in giro) e dove sono? Li sentivo parlare … e ora? (posa lo sguardo sulla scrivania e nota le foto. Le prende ) Oh Dio! O sapeve!  e guarda ccà comme se danne da fa! Che vergogna! ( si apre la porta all’improvviso ed entra Don Ernesto, Rossella cerca di nascondere le foto ma la cosa viene notata)

DON ERNESTO: ah stai ccà! E che te staie annasconnere eh? ( gli si avvicina)famme vedè! ( Rossella cerca di sfuggirgli ma Ernesto la blocca) damme ccà sta robba!( gliele strappa dalle mani, gli dà uno sguardo) ah! Tu vai via! E …. Acqua in bocca! Nun e viste niente e capite?

ROSSELLA: agge capite mica so sorde!  ( Rossella esce)

ERNESTO: ( guarda le foto una ad una con attenzione) uh chilli piezze e cancare! E guarde chesse! Ah ah … e cheste? Stu fotografe ca la fatte adda essere n’artista!  Uh uh … e che fuoche tene sta femmena! Eh! mo però o fuoco l’attizze io e addo sacce je ( prende la busta , rimette le foto dentro e ne conserva solo un paio nella tasca poi lascia la busta dove l’aveva trovata) bene a noi due dodicesimo apostolo! ( sente dei passi ed esce da dove era entrato)

LEANDRO: ( va di corsa verso il tavolo e mette la busta in tasca) ah meno male almeno questa sta ancora qui!( si butta sulla sedia) che guaio! Mannagge e femmene  e meno male che ho lasciato in pace  la madre di Alberto altrimenti  o viecchie m’avesse già scavate a foss … ( con evidente nervosismo cerca di eaminare dei documenti quando bussano alla porta. )avanti ( entra Silvio e tutto arrabbiato, sbatte la borsa sulla scrivania di Leandro che rimane sorpreso)

SILVIO: ( molto arrabbiato )tu … non dovevi farlo! E adesso! Io che devo fare me lo dici?

LEANDRO: ( spaventato è sulla difensiva) io … io … non lo so …. Ma calmati ragioniamo!

SILVIO: c’è poco da ragionare! Alberto ora sa che il padre si suicidò per colpa tua!

LEANDRO: ( passandosi un fazzoletto sulla fronte) e … e come l’ha saputo ..chi glielo ha detto?

SILVIO: ( apre la borsa  e tira fuori dei giornali d’epoca) questi! tu e la tua mania di conservare tutto! Li ha trovati nel magazzino dell’archivio in  comune! Me li ha buttati in faccia ed è corso a casa! Non so ora cosa farà!

LEANDRO: ( sbuffa)  ah! E cosa può fare?

SILVIO : ed io che ne so!Ora vado a casa. Mi ha telefonato Verdiana e  mi ha detto che non si sente troppo bene

LEANDRO: e ti credo!

SILVIO: come?

LEANDRO: no niente .. sai che facciamo. Tu vai da tua moglie . Io arrivo sul comune e ci vediamo più tardi

SILVIO: va bene ma non sottovalutare ciò che ti ho detto. Le reazioni dei giovani sono impensabili e imprevedibili! Ciao. (esce)

LEANDRO: uh mamma mia e che guaio! E ora? (bussano alla porta ) e chi ate è? ( avanti ! (entrano Gianna Giacomino)

LEANDRO: ah siete voi,prego accomodatevi

GIANNA: salve signor Leandro, desideravo parlare con voi di Giacomino, poc’anzi ne ho parlato anche con la sua signora

GIACOMINO: ciao Papà , ho visto veramente un bel film. Un poco spaventoso ma bello

LEANDRO: ah bene mi fa piacere .Però adesso è l’ora della colazione ..non vai?

GIACOMINO: si    . vado subito. Grazie signorina Gianna per avermi portato fuori

GIANNA: ma prego caro Giacomino. Vai che poi ti raggiungo ( Giacomino fa un inchino ed esce mentre  Gianna indica Giacomino Allora signor Leandro che ne pensa, ha fatto progressi?

LEANDRO: si devo ammettere che ha fatto veramente progressi … almeno Lui

GIANNA: e di progressi ne farà ancora   e l’ho detto anche alla signora  . Solo che non sarà mai …. Totalmente recuperabile

LEANDRO:  ( con rassegnazione) come me d’altra parte …

GIANNA: ancora problemi?

LEANDRO: si e tanti! Ho detto tutto a mia moglie! spero che mi creda e  che non abbia più dubbi

GIANNA: solo chi crede nella verità può dubitare, anzi: dubitarne. Dategli tempo

LEANDRO: gia … il tempo!  In queste ora tutto sembra precipitarmi addosso! Anche Alberto!

GIANNA: Alberto? E perché?

LEANDRO:  ha saputo del suicidio di …. Suo padre. Almeno così crede e penso che verrà qui e anche Lui vorrà sapere  la verità! Ma se la madre non glielo ha detto perché devo essere io a farlo?

GIANNA: perché è arrivato il momento che sappia chi è il suo vero padre! Ogni cosa a suo tempo. Buona serata signor Leandro ( esce)

LEANDRO: già,il tempo! ( bussano alla porta ed entra Rossella) vieni vieni

ROSSELLA:  avvocà ….. cioè … sindaco

LEANDRO: signor sindaco! Ciuccia!

ROSSELLA: signore? ( storce il naso ) mah! e va bene signor sindaco avvocato, di là c’è Carmela , la faccio entrare?

LEANDRO: e … falle entrare.Tanto quella non se ne va se non entra ( Rossella Esce e fa entrare Carmela) Venite Carmela

CARMELA: ( tutta gioiosa e con una busta in mano) avvocà …. Avvocà è succeduto o miracolo!

LEANDRO: o miracolo? Cioè?)

CARMELA: avvocà … sono incinta ( apre la busta ) guardate cca guardate!

LEANDRO: sono contenta per voi!  Avete visto? Mai perdere  la speranza. Oggi  la scienza fa i miracoli!

 CARMELA: a scienza? Si fosse state pa scienza!

LEANDRO: ( sorpreso)  nun è stata a scienza? (  si apre la porta ed entra Ernesto )

ERNESTO: ( vede con sorpresa Carmela)scusate ,pensavo fossi solo

CARMELA: ( va verso Ernesto ) Signor Ernesto ….    Sono incinta! Grazie signor Ernesto!( Gli si avvicina e le da un bacio sulla guancia) si nun ere pe vuie! Ah ma …. V’avesse scappa parole?

ERNESTO: parole? Ah  .. no …. staie sicure” e ce vulesse mo!

CARMELA: ah bene!meno male

LEANDRO: ma …. Come  se voi   lo volevate ammazzare?

CARMEla : ah si … ma po  ma chieste scuse è vero signor Ernesto

ERNESTO: ah si  eh … l’agge chieste scuse!

LEANDRO: ( annuendo )  agge capite!  e Filippo ? dov’è Filippo

CARMELA: ah si .. è con la signora abbiamo portato un po’ di casicavalli freschi  e una cesta  di ove di giornata! Avvocà …. Mo mariteme nun s’allammenta chiù! (bussano alla porta) ovilloco ovvì, adda essere isse! parlanne do diavole ….

LEANDRO: sappresente cu tutte e  corne!! avanti!

ERNESTO: a proposite e corne …. venghe  fra poche e parlamme ( esce)

LEANDRO: azz …. ! o fatte nun se mette buone! ( entra  tutto raggiante e felice)

FILIPPO : avvuchè …. L’avite sentute a nutizie bomba! Eh ( si avvicina a Carmela e gli tocca il grembo)  Carmiluzza mia è prena! Ah  che bellezze! avite viste si so buone?  u strologhe a vammana , l’analise do sanghe e chi le bive! So buone .. so buone avvuchè tenche a salute e nu tore!

 LEANDRO:  (A parte -e pure  e corne  e nu tore!) beh sono contento … che vi devo dire …. Auguri e .. figlio maschio!

FILIPPO: eh eh … eh ! avvuchè , ve l’avite scurdate a prumesse ca m’avite fatte?

LEANDRO: a prumesse? Quala prumessa?

CARMELA: e avvocà, vuie ci avete promesso cincumila euro di regalo se Filippo m’avesse mise incinta. Eh!

 LEANDRO: ah se Filippo …. V’avesse ….  Ma ….

CARMELA: avvucà …. Eh! Ca e prumesse se mantenene  a si no …. O puorche  nun arrive a dicembre

FILIPPO:  e che c’entre o puorche? Nun l’avimme accidere chiù a dicembre?

CARMELA: e dipende …. Si l’avvocate dice ca l’avimme accidere primme …. Nuie l’accidimme tanto o puorche nun è o nuoste!

LEANDRO: va be … va be…. Lasciamme e cose comme erene decise!( tira fuori il libretto degli assegni e scrive) ecco qui …. Questo è il regalo ..la promessa è mantenuta! ( a parte- po e sorde me face da do viecchie)

FILIPPO: grazie .. grazie avvucà … avite campà cient’anne a fore  a chilla ca tenite E Tutti in buona salute!

LEANDRO:eh .. è na parola! Ma adesso andate e  …. Auguri!

CARMELA: avvucà, quanne nasce le mettimme o nome vuostre!

FILIPPO: e marraccumanne …. O battesime! Avvucà … aggia accidere nu vitielle e nu piecure e adda scennere o vine   comme a pisciazza e na vacca!

LEANDRO: che schifo! A proposito ma il vitello e il piecuro di chi sono

CARMELA:   e vuoste avvucà! Fanne parte do regale do battesimo!

LEANDRO: facite na cosa mo jatevenne a si no …. Me vene na cose … jate .. jate!

FILIPPO: jamme Carme …. Jammea festeggià . Avvucà ..stateve buone! ( escono)

LEANDRO: (si siede e si porta le mani alla fronte )  e ce mancave solo ca o viecchie se faceve a Carmela! e mo? ( bussano alla porta Maronna mia mannamella bona! Avanti. ( entra Gianna) ah siete voi ,accomodatevi

GIANNA: sono venuta a salutarvi …

LEANDRO: ve ne andate? E Giacomino?

GIANNA: Giacomino, sta recuperando e verrà una nuova dottoressa a seguirlo io … io non posso più restare.

LEANDRO: ma … come mai …  è forse per  tutto quello che sta succedendo in questa casa?

GIANNA: in qualche modo si signor Leandro

LEANDRO: capisco …. Ma le assicuro che Lei non sarà coinvolta in tutto questo

GIANNA: sono già coinvolta signor Leandro.

LEANDRO: è per i preziosi consigli che mi ha dato?

GIANNA: no! Non è per questo anzi! Vede signor Leandro io ed  Alberto ci amiamo e non voglio essergli di ostacolo nelle scelte che intenderà fare . So che stà venendo qui,mi ha telefonato poco fa  e … mi raccomando .. calma …. Gli dica la verità .. tutta la verità. ( gli tende la mano ) arrivederci signor Leandro ( fa per uscire proprio quando entra Alberto seguito da Silvio  e Rosanna)

ALBERTO: ( in  evidente stato di agitazione  con in mano un vecchio giornale, va di corsa verso la scrivania,trattenuto in qualche modo da Silvio) ah siete qui! ( gli butta il giornale in faccia) perché? perché  lo avete fatto? Era  mio padre …  ( indicando il giornale) è qui la verità … quella verità che volevate sotterrata è qui! adesso capisco perché  mi avete voluto nel vostro studio … la coscienza vero? La coscienza che vi tormenta  per il male che avete fatto!Mia madre non ha voluto parlare, è caduta in lacrime e non mi ha detto una parola!Ora però parlerete voi altrimenti ( alza il braccio per colpirlo ma viene fermato da Gianna)

GIANNA: no Alberto! Fermati! E’ tuo padre!

ALBERTO: ( come preso da un fulmine ,rimane bloccato)   … mio … padre? Lui?

SILVIO: si è la  verità! Leandro è tuo padre! ( Silvio ,va verso la cassaforte ,l’apre e tira fuori dei documenti e glieli porge ) ecco ,questi sono i documenti che lo attestano.

ALBERTO: ( prende i documenti e legge poi spossato si siede su una poltrona aiutato da Gianna) Mio Dio!  E ..  e il marito di mia madre si è ammazzato per questo?

LEANDRO: no ! non sapeva nemmeno che tua madre era incinta quando la sposò e d’altronde neanche tua madre lo sapeva altrimenti non si sarebbe sposata. La  mia relazione con tua madre finì allora. Lui si ammazzò in preda alla depressione  per cause politiche  e ….. anche  perché qualcuno gli disse che ero stato l’amante di tua madre

ALBERTO: ( si alza )no …. Non è possibile …. Non è possibile ( corre fuori )

GIANNA: ( gli corre dietro)Alberto fermati ….. ( escono)

LEANDRO: ( si accascia sulla poltrona ) e adesso? Cosa succederà adesso?

SILVIO: te lo avevo detto! Ma non hai voluto starmi a sentire!

ROSANNA: forse è meglio così! Alberto è un ragazzo intelligente e capirà ! La dottoressa lo aiuterà!  ( entra Ernesto)

ERNESTO: ( entra e trova tutti in silenzio) mi spiegate cosa è successo?ho visto scappare via Alberto seguito dalla dottoressa!  ( guarda tutti) allora?

ROSANNA: vieni papà, te lo spiegherò io ….

ERNESTO: perché qui non puoi?

ROSANNA: è una cosa un po lunga e delicata …. Vieni

ERNESTO: e va bene ma … poi  ( va verso Leandro ) noi due dobbiamo parlare. Andiamo ( esce  con Rosanna)

LEANDRO: ( si porta le mani alla fronte) lo sapevo … lo sapevo!

SILVIO: avresti dovuto pensarci prima. Quante volte te l’ho detto!

LEANDRO: hai ragione!Ma tu non avevi sulla coscienza quel peso che mi attanagliava il cuore! Si so che ne pagherò le conseguenze ma sapessi che liberazione!

SILVIO: già! ma non è finita! Hai visto Alberto?

LEANDRO: e che t’aspettavi? Che mi avrebbe abbracciato? Il tempo …. ora ci vuole tempo e … ho speranza che tornerà!

SILVIO: sarà … bene. Io vado a sbrigare alcune pratiche. Ci vediamo più tardi ( esce)

LEANDRO: ( come distrutto si lascia cadere sulla poltrona) ho la gola secca e il mal di testa ( alza il citofono) pronto… Rossella puoi venire nello studio? Forse un caffè e un poco d’acqua mi faranno bene ( entra Rossella)

ROSSELLA: avvocà dite, vi serve qualche cosa?

LEANDRO: si … portami un caffè e po’ di acqua

ROSSELLA:  subito signor sindaco e avvocato ( esce mentre Leandro fa gesti )

LEANDRO: con quella è tempo perso .( entra Ernesto)

ERNESTO: ( si avvicina alla scrivania  e lo osserva in modo comico ) ah …  e così per tutto questo tempo il dodicesimo apostolo ha tradito il suo capo!

LEANDRO: io non ho tradito nessuno!

ERNESTO: ah si? e come la mettiamo con Alberto? Il tuo collega avvocato  sapeva tutto ed io niente! Non sono forse i segreti quelli che non si debbano nascondere nella nostra organizzazione? E tu volevi esserne il capo? Tu non ne sei degno! Avresti dovuto dirmi tutto e soprattutto non tradire tua moglie ! mia figlia!

LEANDRO: te lo ha detto Lei?

ERNESTO: no! ( tira fuori le foto)  me lo hanno detto queste!

LEANDRO: ( mette le mani alla tasca ) no non può essere … sono qui!

ERNESTO: come vedi sei anche malaccorto. Le avevi lasciate sulla scrivania  ed io ne ho preso un paio!  Vergogna! Hai tradito anche il tuo migliore amico! Ora pagherai tutto ! ( mette le mani in tasca come a cercare qualcosa)

LEANDRO:(impaurito) no …. che avete intenzione di fare … io …

ERNESTO: Io ti ho creato ed io ti distruggo!

LEANDRO: ( si rifugia dietro la poltrona ) no … non fatelo!

ERNESTO: non temere non voglio ammazzarti! Ora vai nella stanza delle riunioni e aspettami lì

LEANDRO: ma … io …

ERNESTO: ( perentorio) vai! ( Leandro esce) bene ! ( si siede dietro la scrivania ) quel che va fatto .. va fatto! ( dopo un po’ , si sentono colpi e lamenti di Leandro il quale  grida aiuto ed emette grida di dolore  ) questa è la fine del dodicesimo apostolo! ( entra Rossella con il caffè e sente le grida. Posa tutto sulla scrivania e corre via) ahhh ahhhhh  ( entra Rosanna e Rossella ed odono non più colpi ma solo grida di dolore)

ROSANNA: ( va verso il padre) cosa gli hai fatto?

ERNESTO: non temere … non morirà!

ROSANNA: vieni Rossella aiutami! ( entrano nella stanza attigua mentre Ernesto continua a ridere)

ERNESTO: le donne! Valle a capire! Un momento fa non gli importava più niente di Lui e adesso … ( entra Rosanna e Rossella che sostengono Leandro che si regge a fatica  e con evidenti segni di lividi da tutte le parte) ahha ahhhhh ha avuto ciò che meritava

ROSANNA: ( guarda in mal modo Ernesto e con un fazzoletto asciuga Leandro che continua a lamentarsi) Andiamo Rossella, portiamolo in camera da letto e chiama un dottore!

ERNESTO:  (A Rossella) chiama il dottor Flori, così non farà domande ( Rossella e  Rosanna ,portano via Leandro) bene! Ora passiamo alla seconda fase. ( prende il telefono e fa un numero) pronto ,sei tu Silvio? Vieni un attimo a casa, ho bisogno di te. No niente di grave … Leandro ,ha avuto un incidente  (entra Giacomino)

GIACOMiNO: (con ansia) nonno … nonno ..  vieni papà sta male …. La mamma lo ha messo al letto

ERNESTO: non ti preoccupare caro nipote , guarirà!

GIACOMINO: ma chi è stato a fargli tanto male

ERNESTO: ah niente … ha avuto un incidente … è sceso giù in cantina ed è caduto dalle scale

 GIACOMINO: dalle scale? E meno male ! se lo avesse investito una moto starebbe meglio

 ERNESTO: eh hai ragione ma ora vai …. Vai che aspetto gente e non ti preoccupare per papà  che grazie a te … guarirà!

GIACOMINO: io vado a tenergli compagnia ..ciao nonno ( esce)

ERNESTO: uhmm … ora devo solo organizzarmi  ( entrano Silvio e Verdiana)ah venite  ..

SILVIO: ( Silvio si fa avanti con preoccupazione  seguito da Verdiana) ma cosa è successo ?

ERNESTO: eh .. cosa è successo … Leandro ancora scosso dagli eventi .era sceso in cantina .. forse per bere un bicchierino della riserva e quando stava risalendo è caduto dalle scale!

SILVIO: si è fatto molto male?

ERNESTO: insomma … temo che per un poco non potrà assolvere ai suoi doveri di sindaco  e …. (guardando Verdiana) di marito perciò siediti e vediamo di organizzarci sul da farsi

SILVIO: mi spiace molto … posso andare a vedere come stà?

ERNESTO: dopo …. Tu Verdiana puoi andare … va  vai a confortare un po’ Rosanna

VERDIANA: veramente …. Non vorrei disturbare … e poi  non sopporto vedere le persone che soffrono .. magari se vieni anche tu

SILVIO: dopo ..ora vai ! Su vai Rosanna te ne sarà grata … vai  ( Verdiana fa cenno di assenso ed esce)

ERNESTO: bene. Ora ascoltami Silvio, non so  Leandro  quando potrà rimettersi nel frattempo vai sul comune e sistemi tutto. Sei il vicesindaco quindi procedi come se ci fosse Leandro. Io mi occuperò degli affari di famiglia anche se per alcune cose devi darmi tu una mano

SILVIO: Va bene e lo studio?

ERNESTO: lo studio rimarrà chiuso per un po’ di tempo

SILVIO: ma non è possibile! Abbiamo tante cause e tanti affari in sospeso!

ERNESTO: vuol dire allora che farai gli straordinari! (Entra Rosanna seguita da Verdiana)

ROSANNA: Ciao Silvio, penso che a Leandro faccia piacere vederti. Se vuoi ..

SILVIO: certo che si … come sta?

ROSANNA: vedrai da solo …

SILVIO: allora vado subito, vieni Verdiana andiamo ( escono)

ROSANNA:( Va verso il padre e con disappunto)  avevo detto una piccola lezione !a momenti lo ammazzavano!

ERNESTO: beh forse i ragazzi hanno un po esagerato!

ROSANNA: esagerato? Il dottore lo ha medicato e visitato e le condizioni di Leandro  non sono buone

ERNESTO: quali sono realmente?

ROSANNA: dal punto di vista fisico fra una settimana sarà guarito ma la sua testa è in confusione … a momenti mi riconosce e ricorda e a momenti cade in una condizione infantile e mi scambia per la sua mamma

ERNESTO: ah si? allora passerà

ROSANNA: il dottore ha detto che questa condizione può durare anche un anno e chissà!

ERNESTO:( preoccupato) caspita! Allora è un guaio!sarà difficile gestire tutto

ROSANNA: Ho chiamato Alberto e gli ho detto …. dell’incidente che è capitato a Leandro. Verrà fra poco

ERNESTO: cosa hai intenzione di fare?

ALBERTO: è suo figlio ed è un ragazzo in gamba! Capirà!

ERNESTO: tu .. tu vuoi che subentra Lui a gestire il nostro patrimonio?

ROSANNA: non vedo altra soluzione! Tu sei anziano e di finanza non ne capisci niente! Silvio ci è fedele ma fino a quando?

ERNESTO: e  con l’organizzazione dei dodici apostoli?

ROSANNA: questa è una scelta che farà Alberto! Se rimanere dentro o fuori e comunque sarebbe ora di finirla! Abbiamo gia tanti capitali da gestire  ( entrano Alberto e Gianna) ah venite

ALBERTO : ( vanno verso Rosanna) come sta …. Leandro …. Mio padre

ROSANNA: vieni ti porto da Lui ! ho bisogno di parlarti

ERNESTO:( a Rosanna) fai venire Silvio. Ah e fammi portare un  bicchiere di acqua da Rossella( Rosanna fa cenno di assenso ed escono)Umhmm come idea non è male . Ne voglio parlare con Silvio ( entra Rossella con l’acqua) ah si porta qui

 ROSSELLA: (  con attenzione si mantiene lontano da Ernesto , posa l’acqua  sulla scrivania)ecco qui l’acqua!

ERNESTO: embè ? vieni vicino e versala

ROSSELLA:  Don Ernesto? Mi avete preso per Carmela?

ERNESTO: come sarebbe a dire?

ROSSELLA: don Ernè, io mi faccio i fatti miei ma se voi continuate a tenè brutte intenzione verso di me …. io  me mette ca trumbette mmocca e diche tutte cose  … e  chissà po Filippo o fattore si scanna o vitiellle oppure o puorche .Je v’agge viste quanne ve site mpruscinate cu Carmela

ERNESTO: sshhh. Silenzio!  Va …staie sicure can un te ncuiete chiù ma …. Acqua in bocca

ROSSELLA: e chi parle ..je so na tomba (esce)

ERNESTO: che lazzara! ( entrano Silvio e Verdiana) ah venite. E allora

 SILVIO: Don Ernè, a verità? Je nun o veche buone!

ERNESTO: stamme a sentere… come lo vedi ad Alberto? Sarebbe capace di gestire il nostro patrimonio?

SILVIO: Si. senza ombra di dubbio! E’ un ragazzo serio e di grandi qualità! Riuscirebbe senz’altro. Poi  In fondo è suo figlio! 

 ERNESTO : Bene! (A Verdiana) cara , puoi far venire qui Rosanna e Alberto? ( Verdiana fa cenno di assenso e d esce) tua moglie la vedo un po scioccata..vero?

SILVIO: beh poverina è stato un colpo anche per Lei ….

 ERNESTO: si … un bel colpo! ( entrano Rosanna e Alberto che sostengono Leandro  poi Rossella con un cuscino in mano e poi Verdiana )

ROSANNA:  Rossella , sistema il cuscino sulla poltrona ( Rossella esegue) Adagio Alberto ,siediamolo qui ( sistemano Leandro sulla poltrona)

 LEANDRO: (incerottato e fasciato alla testa a volte sta fermo e a volte si agita come uno zombie)

ROSANNA : (ad Ernesto) lo vedi?ora sta calmo ..poi si sveglia e mi chiama  a secondo se ricorda o meno.

ERNESTO: eh si! è stata una brutta caduta!

ROSANNA: ho parlato con Alberto …. Sarà Lui a occuparsi di tutto ( guarda Silvio) ovviamente non senza il prezioso auto di Silvio

ERENESTO: ed io ho parlato con Silvio e .. sono d’accordo! ( ad Alberto) tu te la senti figliolo?

ALBERTO: si! me la sento!

ERNESTO: in tutto? Compreso eventuali impegni politici?

ROSANNA: Al momento gestirà il nostro patrimonio .In quanto alla politica sarà una sua scelta e senza condizionamenti! E a proposito Nella nostra casa non ci saranno più apostoli! Chiaro?

ERNESTO: ho capito ….( arriva Gianna seguita da Giacomino che si avvicina a Leandro con  un tablet in mano  e  lo accarezza)

ROSANNA: Vieni cara …. Ormai sei della famiglia!

ERNESTO: della famiglia?

ROSANNA: si! Alberto e Gianna si amano e presto si sposeranno!

ALBERTO: (  si avvicina a Gianna e l’abbraccia) si e molto presto

LEANDRO: ( si agita ) Rosanna ….  Amore …  che è successo

ROSANNA: ( si avvicina) niente  tesoro  sei  solo caduto e hai battuto la testa

LEANDRO: ( scuote la testa ) ah .. che dolore! 

ROSANNA: ( lo accarezza) su caro … su  .. passerà!

LEANDRO:  ( scuote ancora la testa )  mamma …..  mamma …..voglio  pure io  quel coso  ( indica il tablet di Giacomino) che tiene Lui …. Me lo devi comprare

ROSANNA: ( gli si avvicina molto premurosamente e accarezzandolo)…. si  tesoro si!mamma te lo compra ….. su buono … buono!

FINE