Il drago della montagna

Stampa questo copione

IL DRAGO DELLE MONTAGNE

IL DRAGO DELLA MONTAGNA

tratto dalla fiaba romagnola “I tri chen” - sceneggiata da Luigi Antonio Mazzoni

personaggi

Il cantastorie

L’eroe

La Sorella

Il vecchino

Saltamuro, il primo cane

spaccaferro, il secondo cane

Schiantacatena, il terzo cane

L'Uomo Selvatico

La principessa

Il Drago delle montagne

Lo spazzacamino

L'Araldo

Il Cerimoniere

Il Re

Il Capitano delle gardie

Soldati, popolani, lamentatrici, servitori.

CANTASTORIE

Buona sera a tutta la compagnia,

or mi presento mi chiamo Isaia

Son cantastorie perfetto e istruito

in tutto il mondo cercato e gradito

le storie mie son tutte assai belle

son tutte vere, son tutte novelle

Mio palcoscenico è tutta una strada

anche una piazza cortile, contrada

canto le storie per tutta la gente

fiabe. contrasti e non voglio niente.

la fiaba che ora potrete ascoltare

l'udivo da sempre dal nonno contare

e il nonno stesso l'aveva. imparata

dal nonno suo che l'aveva contata

la fiaba parla di un giovane buono

della conquista che fece del trono

alfin sposando la figlia del re

la principessa più bella che c'è.

Come le altre la fiaba in oggetto

comincia da sempre col solito detto

"C'era una volta tanti anni fa...

I SCENA

In scena eroe, sorella e padre morto nel letto. Un comodino, una tavola, una sedia. Nella scena occorrono due porte: una, per l'entrata e l'uscita del pubblico e l'altra per l'entrata e l'uscita degli attori. Il fratello in ginocchio al capezzale del padre piange sommessamente la sorella sta rovistando nel cassettone. E' nervosa.

SORELLA E' solo quello che sai fare! E' da stamattina che stai li a lamentarti. Le pecore al pascolo le devo portare. Ormai è buio (sta cercando qualcosa, entra ed esce dalla stanza) Ma cosa piangi poi! Tanto è morto! (fra sé) Eppure da qualche parte deve averli nascosti! Se me l'avesse detto prima di morire mi avrebbe risparmiato tutto questo lavoro. Ma nossignore. E vogliatevi bene, da bravi fratelli! Anche la mamma vi avrebbe detto queste cose, e pregate per me, e pensate al vostro futuro... (traffica attorno al letto, sotto il materasso, il fratello è nel mezzo, lo sposta in malo modo) Vieni un po' qua tu! Hai sentito cosa ha detto il babbo prima di morire vero!

EROE Sì.

SORELLA Mi raccomando accudisci a tuo fratello! A te (a me!) affido la direzione della casa e con le tre pecorine che vi lascio - bella miseria - potrete tirare di che vivere in pace etc. etc. etc.... Parlava sempre più del necessario e non si è risparmiato neanche prima di morire!

EROE Povero babbo!

SORELLA E cosa ha detto a te te lo ricordi bene vero!

EROE Di volerti bene.

SORELLAE poi?!

EROE Di pregare per lui

SORELLA E poi ?!

EROE E poi... di ubbidirti!

SORELLA Ecco! Di ubbidirmi!!! Di ubbidirmi. di ubbidirmi! (riprende a frugare nel letto finché trova il sacchetto con i soldi) Finalmente! Allora cosa fai ancora qui. Vai!. Non hai sentito cosa ti ho detto. Ubbidisci. Vai a portare le pecorine al pascolo e stai attento che non te le portino via; perché se ti dovesse accadere una cosa simile puoi fare a meno di tornare a casa. Cosa guardi ancora! Questi soldi sono i miei. Sono la mia dote! Il babbo li aveva messi via per me. (il fratello esce ) brutto avaraccio aveva messo da parte una miseria!

Buio. Mentre gli attori escono per la porta laterale a loro destinata agli spettatori viene aperta l'altra porta e attraverso il passaggio indicato dal cantastorie, che suona e danza, arriveranno fino al luogo deputato alla visione della seconda scena. Questa processione si ripeterà ad ogni cambio di scena nei vari luoghi deputati alla recitazione.

II SCENA

Pascolo dove si trova l'eroe con le sue tre pecorine. L’Eroe è seduto e meditabondo.

EROE E adesso come faremo senza i tuoi consigli senza le tue parole. Povero babbo. (pausa) Povero babbo anche tu come la mamma mi hai lasciato solo! Solo. Quando mi sgridavi desideravo in cuor mio che tu morissi. Ma ti giuro non veramente. Alle volte desideravo morire io. Così imparerà pensavo. E che gioia pregustavo mentre immaginavo di vederti piangere sulla mia tomba. Il mio bambino gli volevo tanto bene ed è stata tutta colpa mia, tutta colpa mia. Come si è stupidi quando si è bambini, come se avessi potuto vederti da morto. Tu mi vedi ora? lo sai che sono qui da solo. Aiutami! Io ho ancora tante cose da imparare. E da solo come farò. Tu avevi sempre pronta per me una storia un racconto e mi davi tanta fiducia. (arriva un vecchino con tre cani) Chi è là!?

VECCHINO Buona sera.

EROE Buona sera.

VECCHINO Come mai così tardi a pascolare le pecore. B' da questa mattina che ti aspetto. Ti ho aspettato tutto il giorno.

EROE Mi avete aspettato tutto il giorno?!

VECCHINO Si.

EROE Ma perché io non vi conosco. Chi siete?!

VECCHINO Non importa chi sono. E' tanto tempo che io non ci bado più!? Sono un vecchio, lo vedi. potrei anche essere tuo babbo.

EROE Mio babbo è morto.

VECCHINO Lo so.

EROE E' morto questa mattina e ci ha lasciato soli: mia sorella ed io. Lei deve badare alla casa e io devo pascolare le pecorine. Non c'è altra soluzione!

VECCHINO Che belle pecorine che hai.

EROE Sì, sono belle! Se non avessimo queste non so proprio come faremmo a mangiare. Mio babbo era povero e ci ha lasciato solo queste tre pecorine. Loro ci danno il latte, la lana...

VECCHINO Lo sai? Mi è sempre piaciuto possedere una pecorina. Vedi io ho tre cagnolini. Ti piacciono.

EROE Sono belli.

VECCHINO Non solo sono belli ma sono anche fedeli e servizievoli. Senti. perché non facciamo un cambio. Tu mi dai una pecorina e io ti do un cagnolino.

EROE Mi piacerebbe ma non lo posso fare mia sorella non sarebbe d'accordo perché ha detto che non devo perdere neanche una pecorina e cambiarla è come perderla! E se la perdo lei mi picchia!

VECCHINO E’ così cattiva tua sorella!

EROE No, non è cattiva. Lei deve accudire a me.

VECCHINO Un cagnolino farebbe la guardia alle tue pecorine, così non dovresti più stare attento che non te le rubino; farebbe la guardia alla tua casa e darebbe l'allarme se venissero i ladri.

EROE Mi piacerebbe ma non posso, mia sorella non sarebbe d'accordo.

VECCHINO Se io avessi una pecorina potrei avere tutte le mattine un po' di latte fresco da bere e potrei in capo a poco tempo, filando la lana, farmi una maglia per l'inverno. Non vuoi proprio darmi una delle tue pecorine in cambio di uno dei miei cagnolini? A me la pecorina farebbe proprio comodo.

EROE Mi avete convinto. Ecco la pecorina!

VECCHINO Ecco il cagnolino. Non te ne pentirai! Addio.

EROE Addio! Ehi! Aspettate, aspettate! Come si chiama il cagnolino! Ehi!... Macché non mi ha sentito! E adesso cosa dirò a mia sorella che ho scambiato una pecorina con il cagnolino? Speriamo che la prenda bene.

Musica. Itinerario di ritorno il cantastorie riaccompagna di nuovo il pubblico nella casa dei due fratelli.

III SCENA

SORELLA Quel fannullone non è ancora tornato a casa. Come al solito si sarà abbandonato sotto un albero e non sarà più capace di trovare le pecorine. Ma quando arriva a casa mi sente. Il babbo doveva morire proprio adesso lasciandomi quel peso inutile. Chi mi sposerà con un impiastro così tra i piedi. Chi mi sposerà? (si odono dei rumori) Eccolo che arriva.

EROE (entra e si mette a tavola)

SORELLA Non è ancora pronto. Cosa credi di poter andare a tavola apparecchiata! Hai messo dentro le pecorine. Gli hai dato da mangiare. Hai pulito la stalla.

EROE Si. E' tutto a posto puoi fare a meno di andare nella stalla ho già fatto tutto io.

SORELLA Ho bisogno di un po' di latte e vado a mungere una pecora.

EROE (allarmandosi) No, no ci vado io. Lascia fare a me!

SORELLA Devo andarci io.

EROE No! Lascia. Ci vado io. Tu stai qui in casa (la sorella non gli bada ed esce) Oh, povero me. E adesso?

SORELLA (rientrando) Cosa ci fa quel cane nella stalla, come è arrivato fin qui?

EROE E' bello vero; lo teniamo? Me l'ha dato un vecchietto.

SORELLA E la pecora che manca dov'è?

EROE Abbiamo fatto un cambio.

SORELLA Brutto stupido incosciente! E me lo dici così? Cosa ti è saltato in mente? Sei rincretinito del tutto? Come facciamo adesso solo con due pecorine? Tale e quale tuo padre. Ma ti insegno io! (lo picchia)

EROE No, no! Aiuto! Non lo faccio più.

SORELLA Stai fermo che ti devo picchiare come ti meriti. Prendi questo, questo e questo. Così imparerai a stare al mondo. E se domani non mi riporti a casa l'altra pecora guai a te. Io ti rovino! Ti ammazzo!! Incosciente imbecille! Senza cena! E senza mangiare fino a che non avrai riportato a casa l'altra pecorina.

Il cantastorie riaccompagna gli spettatori cantando, suonando e ballando alla scena del pascolo.

CANTASTORIE

Il povero fratello per farsi perdonare

subito il giorno dopo il vecchio va a cercare

ma quando l'ha trovato lo scambio non può fare

che un'altra pecorina il vecchio si fa dare.

E botte ancora prende dalla sorella stanca

che a casa s'aspettava la pecora che manca.

Deciso questa volta a dare indietro i cani

riparte il nostro eroe ancora l’indomani

E come andò a finire potete immaginarlo

lasciamo che gli attori possano raccontarlo

IV SCENA

Il pascolo. l'eroe solo piangente. poi il vecchino.

VECCHINO ‑ Perché ‑piangí?!

EROE ‑ Sono due giorni che non mangio e mia sorella mi ha detto che fino a quando non riporterò a casa le pecorine non mi darà più da mangiare. Io non voglio morire di fame. Vi prego ridatemi le mie due pecorine così mia sorella sarà contenta e mi darà da mangiare.

VECCHINO Non si può tornare indietro. Non posso non le ho qui con me. E poi quando un baratto è fatto Forse i due cagnolini che ti ho dato non sono buoni e fedeli come ti avevo promesso.

EROE Sono bravissimi...

VECCHINO Vedi!

EROE Però il latte e la lana non me la danno mica! Stamattina, poi, anche la pecorina non aveva latte e mia sorella si è arrabbiata ancora di più perché è restata senza colazione.

VECCHINO Ti capisco. Anch'io ho dei problemi con il cagnolino che mi è rimasto. Ha pianto tutta la notte. Il poverino era abituato a stare in compagnia degli altri e da solo non riesce a stare tranquillo. Vedi come è triste. E lo sai perché la tua pecorina stamattina non ti ha dato il latte! Perché é triste: anche lei e si sente sola!

EROE E allora cosa possiamo fare.

VECCHINO E' semplice bisogna riunire insieme i tre cani da una parte e le tre pecorine dall'altra. Tu hai già due cani. io ho già due pecorine. Io ti do il terzo cagnolino e tu mi dai la terza pecorina così avremo risolto il problema. Allora lo fai questo cambio?

EROE ‑ Non so cosa dire voi parlate come il babbo quando mi voleva far fare qualcosa che io non volevo fare.

VECCHINO Allora lo facciamo questo cambio.

EROE Va bene!

VECCHINO Prendi il cagnolino, io prendo la pecorina. Tu sei stato buono con me. Hai accettato di scambiare la prima pecorina con uno dei miei cagnolini perché io potessi avere un po' di latte per nutrirmi e un po' di lana per coprirmi. Hai accettato di scambiare un'altra pecorina perché il cagnolino era solo e triste e infine hai preso il terzo cagnolino perché l'ultima pecorina potesse vivere felice insieme alle altre. Per fare ciò hai dovuto sopportare dolori e privazioni. Ebbene per la tua bontà meriti una ricompensa. Questi tre cagnolini che ora tu hai non sono dei cagnolini comuni, ma sono magici. Se tu li chiamerai per nome quando sarai in pericolo loro ti soccorreranno. Se fischierai accorreranno al tuo richiamo. Obbediranno solo a te e per te non conosceranno ostacoli! Se saprai usare bene di questo dono che ti ho fatto, potrai trovare la ricchezza e la felicità. Addio per sempre.(si avvia poi da lontano) Ricorda i nomi dei cani sono Saltamuro, spaccaferro, Schiantacatena. Addio!......

EROE     E adesso come faccio a tornare a casa. Mia sorella mi ammazza! Non capirebbe. Se solo avesse parlato anche lei con questo vecchino, forse avrebbe capito. Ma così...  chi glielo dice adesso che non abbiamo più neanche una pecorina. Lei si aspettava di riaverle a casa tutte e tre. No, no a casa non ci torno. Se c'era poco da mangiare per me, prima... figuriamoci adesso! Prenderò i miei cagnolini e andrò a in giro per il mondo. Almeno potrò tentare la fortuna.(pausa) Chissà chi era quel vecchino. Di certo mi voleva bene. E anch'io gliene volevo. (l'eroe chiama per nome i cani e questi si tramutano in guerrieri che s . prostrano ai suoi piedi. l'eroe stupefatto non crede ai suoi occhi) Amici miei andiamo in giro per il mondo in cerca di fortuna. Andiamo! (fischia e i guerrieri riassumono l'aspetto di tre cani).

Il cantastorie accompagna il pubblico a vedere l'eroe che arriva davanti al portone del castello. Il portone di apre. Un corridoio si illumina. l'eroe avanza, poi si apre la porta del salone. L'eroe entra e vi trova una tavola imbandita dì ogni ben di dio. L'eroe si getta sul pasto mangiando e chiamando i cani che mangiano con lui. Il cantastorie comincia a cantare e riaccompagna il pubblico nel giardino del castello.

CANTASTORIE

E da quel giorno stesso in quel castello avito

trova mangiare e bere e tutto ben servito.

Sebbene lui si chieda chi appronta senza posa

la mensa il pane il vino il letto ove riposa

Nessuno mai lui trova di notte ne di giorno

saran folletti buoni che girano lì intorno?

Infin piu si chiede di chi sarà il maniero

di come trovi sempre apparecchiato nevvero.

Con i suoi fidi cani che tiene sempre appresso

come reale principe sta finalmente adesso.

E anche la sorella partecipe vuol fare

della fortuna sua che possa ben mangiare.

Ma tutto questo bene da sol non può durare

e pensa alla sorella la trappola a scattare

V SCENA

Giardino del castello.

SORELLA Ne ho abbastanza dei tuoi cani. Sono sporchi e pieni di pidocchi, mi sporcano tutta la casa. E tu li tieni a tavola con noi. Io non ne posso più!

EROE Non posso tenerli lontano da me loro ne soffrirebbero! Mi sono molto affezionati.

SORELLA Scegli! O me o loro! Io non li voglio più in casa. Vendili! Lo straccivendolo che passa tutti i giorni sarà felice e te li pagherà bene.

EROE Sei  matta? Non posso! Il vecchino che me li ha dati mi ha detto che loro mi daranno la felicità. E poi anch'io gli voglio bene. Mi hanno tenuto compagnia quando tu non c'eri, mi hanno protetto.

SORELLA Protetto da cosa? Se non sei mai stato in pericolo! In questo castello siamo serviti come principi. L'unica cosa che non va sono i tuoi cani.

EROE Già siamo serviti come dei principi, ma non sappiamo da chi.

SORELLA E tu pensi che se fosse qualcuno che ci vuole male ci tratterebbe così? Sei proprio sciocco! E poi basta mi sono stancata di quei cani e non voglio più ripeterlo.

EROE Va bene d'ora in poi li lascerò fuori della porta.

SORELLA Non voglio più vederli! Oltre quel muro in fondo al giardino c'è un vecchio padiglione da caccia con le porte di ferro. Porta là i tuoi cani: legali dentro il padiglione con doppia catena e chiudi la porta col catenaccio ché non possa sentire i latrati che mi danno fastidio.

EROE Perché vuoi che li castighi così?

SORELLA Non fiatare! Obbedisci! Ti ricordi cosa ha detto il babbo, prima di morire, vero?

EROE E va bene li porterò laggiù.

SORELLA E quando torni a casa portami quell'arancia che è vicino al confine.

VI SCENA

L’eroe porta via i cani poi ritorna il pubblico lo attende sul posto. L’eroe si avvicina all'arancio fa per staccare il frutto ma quando lo tocca appare 1’uomo selvatico.

UOMO SELVATICO (lunga, lugubre risata) Ti aspettavo. Finalmente. E' da quando sei arrivato che ti aspettavo.

EROE Chi sei? Cosa vuoi?

UOMO SELVATICO Sono il padrone di questo castello che tu hai profanato insozzandolo con la tua vile presenza. Era tanto tempo che più nessuno osava tanto. Hai calpestato l’erba del mio giardino, hai bevuto l'acqua della mia fonte. hai mangiato alla mia mensa, dormito nel mio letto, usato i miei vestiti, sporcato la mia casa!

EROE Ero viandante stanco, lacero affamato, quando ho visto il tuo castello. Le porte mi hanno invitato ad entrare e non ho potuto ritirarmi. Da allora è passato un anno e un giorno e io non ti ho mai visto. Ho fatto venire anche mia sorella e anche lei mi ha sempre detto di non avere mai visto nessuno. Ora tu dici che ho profanato la tua casa. Se non volevi che mi fermassi qui potevi ordinare alle tue porte di rimanere chiuse e me ne sarei andato.

UOMO SELVATICO Quanta insolenza! Quanta arroganza! Bene sarà ancora più piacevole.. ancora più gradevole! Gli abitanti di questa contrada: lerci, pidocchiosi, puzzolenti, magri. rinsecchiti, rognosi, scrofolosi e rachitici preferiscono consumarsi di inedia piuttosto che crepare con la pancia piena. Ogni tanto qualche straniero si ferma ma finora nessuno era durato così a lungo. Sì, mi piaci e serberò le tue ossa. le seppellirò in giardino anziché bruciarle come ho fatto con quelle di tutti gli altri! (ride)

EROE Trigozzuto mostro, allora attiri apposta gli uomini tua mensa imbandita, la tua casa illuminata, il tuo letto sempre fatto. Li attiri per ucciderli!

UOMO SELVATICO Ucciderli? Ucciderli?! Essi con me continuano a vivere, nelle mie viscere, nei miei escrementi. Mi piace la carne umana! E’ molto più buona di quella degli animali (risata) I suoi brandelli fradici e sanguinolenti... la sua polpa rossa e magari un poco putrida! (acquolina in bocca) Ma rompiamo gli indugi. Oggi finalmente i tuoi dannati cani non sono con te. Tu stesso, come io avevo suggerito a tua sorella, li hai legati saldamente con doppia catena oltre il muro altissimo del cortile dentro il padiglione di caccia, tu stesso hai chiuso a catenaccio le porte di ferro. Essi non potranno aiutarti come ti hanno aiutato in tutto questo tempo tenendomi lontano. I tuoi privilegi sono finiti! Il buio e la notte ti attendono. E' tempo per te di partire. Vieni!

EROE Non ti avvicinare! Lasciami andare! Non voglio combattere con te. Lasciami andare! Ti chiedo scusa se ho profanato la tua casa. Me ne andrò per sempre lascerò tutto a te e a mia sorella.

UOMO SELVATICO Vieni!... Ti trascinerò con me sotto le radici di questo arancio. Vedrai la mia dimora. La dimora che mi hanno approntato quand’ero ancora bambino i miei genitori. Ti racconterò la mia storia  Potrai ringraziarmi! Ti toglierò per sempre dalla vista del sole. Odio il sole!! Disseccatore e dissacratore degli umidi, ancestrali, viscidi umori della mia terra. Lo odio!!

EROE Indietro! Non mi fai paura! Combatterò fino a che avrò sangue nelle vene.

(Inizia il combattimento fra l'eroe e l'uomo selvatico. L'eroe sentendosi sopraffatto chiama in aiuto i cani) Schiantacatena! Spaccaferro! Saltamuro!! (essi accorrono all'istante e dopo breve lotta l'uomo selvatico è costretto a fuggire. La sorella arriva in tempo per vedere la scena.)

EROE E' questo il bene che mi vuoi? E’ questa la riconoscenza per quello che ho fatto per te. Potevamo vivere da signori in questo castello e tu hai rovinato tutto. Sei cattiva! Io me ne andrò, ma tu resterai qui.

SORELLA Non mi lasciare! Ho paura a stare sola! L'uomo selvatico tornerà e mi ucciderà.

EROE Peggio per te! Dovevi pensarci prima. Ti eri accordata con lui per uccidermi. Forse riuscirai a convincerlo a non mangiarti. Sei brava tu, a fare tranelli. Addio! Sono finiti i tempi in cui mi picchiavi, in cui avevo paura di te. E se cerchi la colpa di tutto ciò essa si trova dentro di te. E' la tua malvagità, la tua cattiveria, la tua invidia! Addio.

SORELLA Perdonami! Perdonami! Non mi lasciare!

EROE (Rivolto ai cani) Andiamo.

VII SCENA

Il cantastorie accompagna il pubblico verso il luogo in cui l'eroe incontrerà la principessa che è destinata ad essere sacrificata al Drago. Un bosco. Nevica. Un gruppo di lamentatrici piange sommessamente. La principessa è nei pressi dell'ara del sacrificio.

EROE C'è qualcuno che piange!

PRINCIPESSA  Andatevene! Siete ancora qui? Non vi basta per sapere della mia sorte venirvi ad accertare poi sulla montagna della mia morte. Volete anche vedermi preda di quel mostro? Volete ammirare con i vostri scellerati occhi lo scempio che gli artigli di quel mostro faranno delle mie vesti delle mie carni? Volete ammirare i bagliori della sua fiamma trionfante sui miei resti?(piange) Merito forse io più di voi questa fine? Vili! Codardi! Che mandate le vostre figlie più. belle al supplizio! Meritereste, mille volte più di noi, una morte mille volte piùatroce della nostra morte!

EROE Chi siete? Chi sono le persone di cui parlate? Perché dite loro cose così cattive?

PRINCIPESSA Chi sei tu, straniero, che osi avventurarti sul luogo dell'antico rito. Vattene! La vita del mio popolo dipende dal mio sacrificio.

EROE Voi siete bella! Voi siete una principessa! Perché dovete morire?

PRINCIPESSA Sono una principessa che il suo popolo manda a morte! Per un patto ignobile e scellerato.

EROE Se è il vostro popolo che vi sacrifica, allora facevate bene a parlare male di lui.

PRINCIPESSA Non io parlavo prima, ma la mia paura. Vattene, ti scongiuro straniero, se non vuoi morire anche tu!

EROE Io non voglio morire! Voglio sapere perché dovete morire voi. Voi, così bella. Voi che mi piacete tanto!

PRINCIPESSA Il mio sacrificio permetterà al mio popolo di vivere in pace un altro anno. Non appena il Drago si sarà saziato delle mie carni volerà sul picco più alto, fra i ghiacciai della montagna, da dove discende e dove si trova la grotta di cristallo che egli abita. Si addormenterà e si risveglierà solo fra un anno. Allora un'altra sarà ad attenderlo al mio posto come io ora sto attendendo nello stesso luogo di colei che mi ha preceduto un anno fa e seguirà anche lei la mia sorte per permettere agli abitanti di queste terre di vivere un altro anno in pace. Da sempre succede così e sempre succederà. Il tributo va pagato puntualmente ogni anno quando la terra si risveglia dal sonno invernale e il Drago dal suo letargo.

EROE Perché gli abitanti di questo posto non uccidono questo Drago e lasciano voi ad aspettare di essere uccisa perché non vi ribellate. Se vi uniste tutti assieme potreste forse uccidere quel mostro.

PRINCIPESSA E' impossibile. Fa paura solo a vederlo dicono che il suo sguardo sia gelido come il ghiaccio ma nello stesso tempo che getti lampi di fuoco sui suoi avversari e spicchi salti tanto alti e paurosi da cogliere di sorpresa chiunque tenti dì avvicinarsi a lui. Il suo rifugio poi è inaccessibile situato lassù. fra specchi di ghiacciai più in alto delle nuvole. E la sua  pelle è talmente dura che frecce e lance si spezzano senza nemmeno scalfirla come stuzzicadenti. E' impossibile ucciderlo. Abbiamo anche tentato di ingannarlo mandandogli in sacrificio un cervo, un maiale o un altro animale della foresta. Non si inganna il Drago! Se al tempo giusto non si nutre delle carni di una giovane bella e pura, vaga per tutto l'anno per le contrade del nostro paese, distruggendo, incendiando, uccidendo, sbranando, uomini donne vecchi e bambini senza alcuna distinzione! No, straniero! Non abbiamo scelta! Non ho scelta!

EROE Eppure ci deve essere un modo per sfuggirgli. Io devo trovare un modo per salvarvi. Se voi moriste non potrei mai perdonarmelo.

PRINCIPESSA Straniero vattene finché sei in tempo! Il Drago non risparmierà neanche te. Non puoi mutare il corso degli eventi! Lasciami al mio destino!

EROE Voi siete tanto coraggiosa ed io sento già di volervi tanto bene. Voglio affrontare il Drago con voi! Credo di sapere per la prima volta da quando i miei genitori mi hanno lasciato qual' è la cosa che desidero e che mi farà felice. Attenderemo insieme quel mostro!

PRINCIPESSA Mio signore, se tu mi salverai la mia vita di apparterrá per sempre e nessuno al mondo potrà strapparmi mai da questo giuramento! (si sente un rumore) Presto! Nascondetevi! La sorpresa vi aiuterà nell'intento.

VIII SCENA

DRAGO Quale onore! La principessa, la figlia del re ad attendermi! Perdonate altezza se mi presento senza un adeguato seguito al vostro cospetto! Ma lassù, sul picco più alto del mondo, c’è posto solo per me, per l'azzurro del cielo e per il glauco silenzio del vuoto! E poi, sono così noiose le persone del seguito non fanno che ossequiarti! Sono certo che anche voi avrete provato cosa significhi! Magari ora preferiste essere un'ancella del vostro seguito, una di quelle che sta piangendo per la vostra sorte a palazzo. Peccato! Non a tutti è concesso il dono di essere ancella! Qualcuna deve pur fare la principessa per avere il privilegio di vedermi di parlarmi e di amarmi. Coloro che mi vedono e parlano con me hanno visto e udito tutta la purezza ed è giusto che non parlino con nessun altro, mai più. In fondo mi contento di molto poco, dovete riconoscerlo principessa, in cambio del bene del vostro popolo cosa chiedo? Una fanciulla ogni anno. Si, d'accordo la voglio bella, pura e di sangue nobile! Purtroppo sono requisiti indispensabili! Sono principe anch'io e non posso contentarmi di una popolana qualunque! Siete corrucciata? Orsù dunque, non siate triste! Pensate: in vostro onore il popolo porterà il lutto per tutto un anno e ogni sera si reciteranno preghiere invocando il vostro nome per ogni grazia che si chiederà!

PRINCIPESSA Siete ancora più abbietto di quanto potessi pensare! Il vostro ghigno mi raggela, la vostra persona mi agghiaccia! Mi fate orrore! Uccidetemi e facciamola finita!

DRAGO Uccidervi mia cara? E perché mai? Sono forse un sanguinario, io?  Mi sorprendete! Dovreste essermi grata e invece mi attaccate con tanta veemenza! Vi sbagliate sul mio conto. Chissà che storie vi hanno raccontato! Scommetto che vi hanno detto che io rapisco le fanciulle le porto lassù e poi, magari, le uccido gettandole da un crepaccio ghiacciato e mi cibo delle loro carni dissanguate. Bugiardi! Fanno dì tutto per screditarmi davanti alle mie spose!

EROE Basta! Non posso più ascoltare le vostre parole! Sono pronto a sfidarvi! Voi siete malvagio e non meritate di vivere! Voglio uccidervi!

DRAGO Oh! Cielo e questo chi sarebbe! Ah! Ho capito! E’ il solito eroe delle favole (risata cristallina) e come ogni eroe dice un mucchio di sciocchezze: "Voi siete malvagio! Non meritate di vivere!”... Peccato che non abbiate detto: “La vostra ora è giunta!” Era più intonato al momento. Giovanotto, un po' più di garbo. Siete capitato fuori favola! Quando arriva l’eroe il Drago deve morire e io non mi sono mai sentito in salute come ora! Si può sapere cosa diavolo cercate? Siete ben buffo! Armato di niente quando potrei gelarvi col mio sguardo o arrostirvi con un sol gesto della mano. Suvvia, scansatevi! Oggi, sono di buon umore. Mi sono appena svegliato da un lungo e fresco sonno e non ho intenzione  di uccidere nessuno, per il momento. Andate a casa buon giovine e dite al re che ho molto gradito il suo tributo annuale e che non si crucci sua figlia con me starà benissimo.

EROE Voi credete di spaventarmi con le vostre parole ma voi non siete altro che un brutto mostro senza cuore e io voglio schiacciarvi come un insetto! Spiaccicarvi come un verme!

DRAGO Mi hai seccato (si gira di scatto lancia una lingua di fuoco contro il giovane che spicca un balzo indietro e chiama i cani i quali occorrono e uccidono il Drago)

IX SCENA

Alla fine del combattimento l'eroe taglia la lingua del Drago e la mette in un cofanetto che gli da la principessa.

PRINCIPESSA (prosternandosi ai piedi dell'eroe) Fate di me quello che desiderate! Voi mi avete salvato la vita e di questa vita vi sono debitrice. sarò la vostra schiava se voi lo vorrete: vi porterò l'acqua, per lavarvi i piedi, terrò sempre il fuoco acceso per scaldarvi le membra, raccoglierò per voi i frutti della terra perché possiate nutrirvi con essi...

EROE (la invita ad alzarsi) Vorrei vivere tutta la mia vita con voi, ma ora non posso! Sento che è ancora troppo presto! Devo partire per non so dove a fare non so cosa: ma devo partire! Ritornerò fra tre anni e tre giorni. Questo lo so! Vi porterò sempre nel cuore e quando tornerò se vorrete ci uniremo per sempre!

PRINCIPESSA La vostra partenza mi addolora. Vi aspetterò con ansia, vi aspetterò con gioia, vi aspetterò con amore! E il giorno che ritornerete suggellerò con voi, se voi lo vorrete, il mio patto di fedeltà.

EROE Sì, lo vorrò. Addio!

PRINCIPESSA Addio!

X SCENA

L’eroe parte. La principessa prende la corsa verso il castello ma incontra lo spazzacamino nero. sporco. fuligginoso, demoniaco.

SPAZZACAMINO Perché fuggi dal bosco. tu hai la veste del sacrificio. Vuoi farei morire tutti. Sai qual' è il tuo destino. Torna indietro!

PRINCIPESSA Il Drago è morto! E’ morto! Il mio eroe lo ha ucciso!

SPAZZACAMINO Ma cosa dici! Tu sei pazza! La paura della morte ti ha sconvolto il cervello! Il Drago non muore mai. ( lo spazzacamino corre a vedere).

PRINCIPESSA Si vi dico. voglio gridarlo a tutti. Il Drago è morto siamo liberi. liberi di correre per i prati,, per i boschi. Liberi di allevare le nostre figlie. Liberi di vivere. Ha finito finalmente il mostro di uccidere,, tortura,, di incendiare. Ha finito di sconvolgere i nostri sonni.

SPAZZACAMINO (tornando. Fra sé) E' vero. E’ morto.

PRINCIPESSA La mia gioia è immensa. Trovo in un sol giorno la vita e l'amore.

SPAZZACAMINO Chi è stato. Non c'è nessuno qui intorno. Chi l'ha ucciso!?

PRINCIPESSA E' stato lui. E’ partito. Lo aspetterò.

SPAZZACAMINO E nessuno ha visto nulla?

PRINCIPESSA Nessuno ha visto nulla! Ma vedranno il mostro sgozzato. Tutti lo devono vedere.

SPAZZACCAMINO Interessante! E nessuno sa ancora nulla.

PRINCIPESSA Nessuno sa ancora nulla, ma sentiranno le mie parole. Tutti lo devono sapere.

SPAZZACAMINO Diabolico. Dove corri ora? Stupida insensata! Fermati! Questa è un occasione che non mi lascio scappare.

PRINCIPESSA Lasciatemi! Come vi permettete? Insolente! Sono la principessa la figlia del re. Vi farò frustare a sangue per le offese che mi avete arrecato. Lasciatemi!

SPAZZACAMINO Eh no, bella mia! Lo sapevo che prima o poi la fortuna si sarebbe girata dalla mia parte! Satana ti ringrazio! Ho finito di spazzare i camini.

PRINCIPESSA Ma cosa intendete dire! Lasciatemi subito! Siete sudicio e nero come il demonio.

SPAZZACAMINO Non ti piaccio? Impossibile. Guardami bene. Io sono il tuo sposo!

PRINCIPESSA Ora siete voi il pazzo. Canaglia. Aiuto! Aiuto!

SPAZZACAMINO Non gridare. Non fiatare. Ricordati bene: io, ho ucciso il Drago! Io, ti ho salvato la vita! Io, ho liberato il paese da quel flagello! Tu mi sei debitrice della vita. Tu mi sposerai. Tu mi darai un trono!

PRINCIPESSA Mai!

SPAZZACAMINO I demoni mi sono testimoni! Se non ubbidirai quello che non ha fatto il Drago lo farò io! Nessuno ha visto nulla. Nessuno sa nulla. Nessuno può smentirmi. Solo tu. La tua vita contro uno stupido patto di fedeltà che non sarai neanche tenuta a mantenere. Sbrigati, per Belzebù! Non ho molto tempo per aspettare la tua risposta! (la minaccia con un coltello alla gola)

PRINCIPESSA Cielo! Dopo essere sfuggita ad un incubo tremendo ecco che su di me si abbatte di nuovo il male delle potenze infernali. Cielo! Ti prego dammi la forza di mantenere il mio giuramento. E sia. Accetto il tuo patto miserabile. Ti sposerò fra tre anni e tre giorni.

SPAZZACAMINO Potenze infernali, che lunghi preparativi! (fra sé) Non devo aver fretta! Ho aspettato tutta la vita un momento simile. (alla Principessa) E va bene! Io sono paziente. so attendere. Andiamo al castello. veglierò notte e giorno accanto a te. Mio bene non temere. la mia vicinanza ti darà la forza di mantenere questo patto.

CANTASTORIE

E lo spazzacamino fu accolto fra gli onori

nella reggia sovrana dai nobili signori

sempre alla principessa sta il rio crudel vicino

lei non può certamente denunciare il meschino

E triste e sconsolata pensa al suo ben lontano

alla promessa fatta che certo manterrà.

Se il giorno delle nozze non tornerà il suo amore

lei morirà per esso trafiggendosi il cuore.

Passano lenti i giorni passano lunghi gli anni

crescono ansie e pene paure duoli e affanni

arriva il dì fatale della doppia promessa

quella strappata a forza non fatta da lei stessa

e quella invece dolce fatta al suo salvatore

che adesso ama e cerca di grande e puro amore.

XI SCENA

Vicinanze del castello Reale. Un Araldo ferma il pubblico

ARALDO Per ordine di sua maestà, Re di tutte le terre a Oriente e Occidente, Sacra Corona del Reame; si bandisce:  “Oggi al castello reale avranno luogo le nozze tra la principessa. figlia del re e il suo promesso sposo figlio del popolo che salvò la principessa e questo paese dagli artigli del Drago uccidendolo a singolare tenzone!”  Per onorare degnamente questo evento, il re ordina: “Sia festa in tutte le contrade, sia cessato ogni lavoro ed ogni arte vile, siano distribuite gratuitamente cibi e bevande sia dato una ghinea d'oro ad ogni partecipante alla festa, sia. ogni forestiero ospitato alla reggia perché possa partecipare anch’egli della gioia del popolo”. Centomila anni alla principessa e al suo sposo! Centomila anni al re!

XII SCENA

Castello reale. Addobbi in ogni dove. E’ Festa, Il cantastorie accompagna il pubblico nella sala del Trono. Durante il tragitto, popolani, popolane e nobili si mescolano al pubblico e offrono agli spettatori oggetti e materiale per il loro mascheramento (parrucche, cappelli, ma­schere. trucco, ecc»), Il pubblico così diventa popolo del Re. Lo spazio scenico diventa per intero spazio fiabesco.

1° POPOLANO Oggi si sposa la nostra principessa!

2° POPOLANO Evviva la principessa!

POPOLO Evviva!!

3° POPOLANO Evviva lo sposo liberatore del nostro popolo!

POPOLO Evviva!!

4° POPOLANO Entrate stranieri nel castello del nostro sovrano!

5° POPOLANO Cibo e bevande per tutti!

POPOLO Entrate!!

6° POPOLANO Lunga vita alla principessa e al suo sposo!

POPOLO Centomila anni!

7° POPOLANO Discendenti maschi per il lustro del regno!

8° POPOLANO Discendenti femmine per rafforzare le amicizie!

POPOLO Entrate!

9° POPOLANO Evviva la principessa!

POPOLO Evviva!!

XIII SCENA

Sala del Trono. Nobili, popolani. Il Cerimoniere annuncia il Re

CERIMONIERE Entra il Re!  Inchiniamoci davanti a sua maestà il Re!(il Re entra e siede sul trono) Entra la Principessa con il suo sposo. Chinatevi davanti alla Principessa e al suo sposo! (la Principessa va a sedersi alla sinistra dei re mentre lo spazzacamino fa per sedersi alla destra ma un aiutante magico dell'eroe gli rovescia la poltrona)

IL CAPITANO DELLE GUARDIE Inseguitelo, prendetelo!

Lo sgabello viene rimesso al posto ma per altre due volte si ripete la stessa scena.

IL CAPITANO DELLE GUARDIE Ma chi osa tanto? Chi osa tanto?

EROE Io oso tanto!!

RE  (con un gesto ferma il Capitano che aveva già sguainata la spada) Chi sei tu straniero? Perché oltraggi in tale modo il promesso sposo della nostra amata. ed adorata figliola!

EROE Maestà, io non intendo oltraggiare nessuno. Sono venuto qui a esigere il pagamento del debito che la principessa ha contratto con me tre anni e tre giorni or sono!

RE Un debito!?

EROE Sì! Scade oggi e spero che la Principessa vorrà onorarlo!

SPAZZACAMINO Blasfemo! Come osi solo pronunciare il nome di colei che sarà la mia sposa? Che debito può mai avere contratto, lei, con un villano par tuo. Guardie!...

RE Calmatevi mio caro genero. Figlia mia, vi prego se avete un debito con questo gentiluomo parlate, perché possiamo sdebitarci.

PRINCIPESSA  Io...

SPAZZACAMINO (minacciandola di nascosto) Avanti, dite pure senza paura!

PRINCIPESSA Io non ricordo, straniero.

SPAZZACAMINO Arrestatelo!

EROE Maestà concedete che io racconti. Forse la principessa non si ricorda di me.

RE E sia, straniero. Oggi è giorno di festa, vi ascolteremo.

EROE Tre anni e tre giorni orsono, come dicevo, vagando per le contrade del mondo capitai in un bosco dove una bellissima fanciulla si apprestava a giacere su un'ara. Appresi dalla sua viva., addolorata ma ferma voce che era destinata dal suo popolo in sacrificio a un mostro orribile. Decisi di aiutarla. Uccisi quel mostro! La principessa, tale era il rango di quella meravigliosa fanciulla, mi giurò eterna riconoscenza. Ma il mio destino non mi permise di fermarmi. Non era tempo. Dovevo ancora partire, dovevo ancora prima morire e poi rinascere e poi tornare. Ora tutto e compiuto! Ora sono pronto! La trasformazione è avvenuta. (rivolgendosi alla Principessa) Per questo non mi riconosci!... Ma ora sono tornato....

SPAZZACAMINO Basta! Non permetto che mi si oltraggi ancora! Straniero, chiunque tu sia, vieni a turbare con ingiurie e menzogne questo luogo regale in questo giorno sacro per me e la mia sposa. Con che diritto osi affermare di essere l'uccisore del Drago dinanzi a chi ha le prove di aver ucciso? Le tue sono vane, vuote, vacue parole che ti costeranno la vita!

RE Straniero quale prove puoi esibire a suffragio delle tue parole?

EROE Sire, perdonatemi! Non è ancora giunto il momento di mostrare la prova della verità del mio dire.

EROE Maestà non vi accorgete che costui si fa beffe di noi? Oltraggia la mia persona e attraverso lei la principessa, che ha già reso giustizia al mio operato riconoscendomi come unico uccisore del Drago. Cerca di guadagnare tempo per trovare qualche nuovo imbroglio. Mia cara sposa ditelo: è forse lui l'uccisore del Drago?

PRINCIPESSA (resta muta)

SPAZZACAMINO Avanti mia adorata non abbiate paura, non può certo farvi del male costui e costringervi a mentire. Dite senza paura la verità. Siete libera di dire la verità. Capisco il vostro stato. Siete offesa e turbata dall'insolenza, di chi vi accusa tacitamente subdolamente, come serpente strisciante, di mentire. Mi basta solo un cenno del vostro capo vi prego. E forse lui l’uccisore del Drago? Colui che vi ha salvato dai suoi artigli?

PRINCIPESSA (Abbassa la testa)

SPAZZACAMINO Maestà, vostra figlia, ha parlato per tutti!

RE Straniero avete altro da dire?

EROE No! Ma vedo il cuore della mia principessa, e mi basta!

SPAZZACAMINO Mettetelo a morte, Maestà!

RE Straniero, voi ci avete offeso e sarete duramente punito. Genero, quale pena infliggereste a chi ha osato approfittare bassamente della fiducia di un re, ingiuriando e minacciando la sua figliola diletta?

SPAZZACAMINO A quell'uomo sia mozzata la lingua, sia fatto ruzzolare per tutta la città entro una botte irta di chiodi, il suo corpo sia bruciato e le sue ceneri infine siano sparse al vento chela  sua anima non abbia mai a trovare la pace!

EROE E sia! Era questo che volevo sentire!

PRINCIPESSA  (sviene)

SPAZZACAMINO Prendetelo. (I cani accorrono e proteggono l'Eroe).

EROE Maestà,  prima mi avete chiesto delle prove per confermare le mie parole. Ebbene io chiedo quali prove ha colui che ha usurpato questo mio diritto!

SPAZZACAMINO Doppiamente insolente! Vuoi anche smentire le parole della principessa? La testa del Drago che è stata gelosamente conservata! La testa del Drago: anima dannata!

EROE Ebbene Maestà, a quella testa manca qualcosa! A quella testa manca la lingua. (Estrae il cofanetto e lo dona alla Principessa che si è ripresa. Due cani immobilizzano lo spazzacamino) Questa! Questa che io dono alla Principessa perché possa veramente sciogliere la sua!

PRINCIPESSA (si getta in ginocchio ai piedi dell'Eroe) Mio Eroe! Mio sposo! Padre, lui ha ucciso il Drago! Questo demonio di spazzacamino invece mi ha costretto a mentire, sempre minacciandomi di morte se avessi tentato di smascherarlo! Anche ora, al vostro cospetto!

RE Straniero, è grande la nostra sorpresa per ciò che apprendiamo da nostra figlia. ora cominciamo a capire le premure di questo serpente. Non voleva mai lasciare mia figlia da sola. Le aveva scelto con cura tutte nuove ancelle! Quale pena è mai degna del suo comportamento?!

EROE Maestà lui stesso ha scelto la sua pena.

R.E E sia! Guardie! A sollazzo di tutto il popolo, dopo la cerimonia nuziale a questo immondo essere sia mozzata la lingua, sia fatto rotolare in una botte irta di chiodi per tutta la città! Il suo corpo sia bruciato e le sue ceneri sparse al vento. Straniero, avvicinati! Lascia che noi ti chiamiamo nostro figlio!

CERIMONIERE Coppieri, portate le bevande! Musici suonate lieti canti! Si dia inizio alla festa! Araldo, annuncia al popolo il lieto evento

1° POPOLANO Per la principessa, evviva!

POPOLO Evviva!!

2° POPOLANO Per l’eroe, evviva!

POPOLO Evviva!!

3° POPOLANO Per le loro nozze, evviva!

POPOLO Evviva! Evviva! Evviva!!

L’araldo ripete il bando.

CANTASTORIE

],a fiaba che adesso vi abbiam raccontato

speriamo che abbiate un poco apprezzato,

se paghi voi siete gentili signori

potete senz'altro applaudire gli attori!

E se qualche errore si fosse inserito

sul grande complesso di tutto l'ordito

vi piaccia sapere che è stato scacciato

perché qui nessuno l’aveva invitato

Qui. si conclude anche la mia sorte

il giro di fiaba decreta mia morte

coi miei suonatori vi tolgo presenza

non senza aver fatto una gran riverenza.