Il fantasma di Canterville

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IL FANTASMA DI CANTERVILLE

IL FANTASMA DI CANTERVILLE

Da Oscar Wilde

Riduzione teatrale di Marco Tassara

ATTO PRIMO

Un tetro castello Inglese. In basso a destra l’entrata principale,

Quadro I

Entra Hiiram Otis, vice ambasciatore degli Stati Uniti, uomo di circa cinquanta anni passati, veste da tipico americano ricco in vacanza e sta portando con se molte valige che li impediscono di guardare dove mette i piedi davanti a se. Hiram è preceduto dalla figlia Virginia che gli fa strada. Virginia è una ragazzina di quindici anni piuttosto timida, ma con una franca espressione di indipendenza negli occhi.

Virginia – Per di qua. (Dirigendo il padre verso il tavolo) Attento! (Hiram appoggia le valige sul tavolo) Ecco, così. Dai che ti aiuto. (Hiram appoggia la sua valigia sul tavolino vicino all’uscita del fantasma e verrà poi trascinata via dal braccio grigio e ossuto del fantasma stesso)

Hiram – (Sedendosi sulla poltrona) Finalmente siamo arrivati, non ce la facevo più; dalla carrozza il vialetto sembrava così corto e invece con le valige in mano pareva non finisse mai.

Virginia – È vero, l’ho notato anch’io.

Hiram – (Asciugandosi la fronte) Che sudata! C’è un sole che spacca le pietre… e poi dicono che l’Inghilterra ha un clima piovoso. Sono così stanco che non vedo l’ora di andarmene a dormire nella mia nuova camera da letto. Chissà come sarà? Forse avrà anche il letto a baldacchino. (Orgoglioso) Sai siamo in un castello!

Virginia – (Guardandosi intorno) Lo avevo notato… Ma dimentichi che devi disfare le valige… e non mi sembrano poche.

Hiram – ah no! I patti erano chiari. Tua madre poteva portare ciò che voleva, ma avrebbe dovuto disfarsi le valige da sola.

Virginia – Non so. Mi sembrava che, in principio, i patti fossero che la mamma avrebbe potuto portare quello che voleva a patto che si occupasse lei del trasporto, o sbaglio?

Hiram – va beh! Non divaghiamo, questo non importa. Ma almeno tuo fratello poteva darmi una mano, no?

Virginia – Lo sai che è tutto impegnato a prendersi cura del suo smacchiatore Pinkerton: da quando è entrato in quell’affare se ne porta dietro ovunque almeno una scatola per cercare di venderlo.

Hiram – Sì però è inaudito! Washington non può per il Pinkerton, la mamma perché si rovina le unghie, quelle due canaglie dei tuoi due fratellini hanno dichiarato che l’unica cosa che portano sono i loro giochi e tu…

Virginia – io porto la mia valigia, mi pare adeguato per la mia età.

Hiram – hai ragione, ma almeno tua madre poteva portarsi meno cose (Si alza e analizza, aprendole leggermente, via via le valige sul tavolo, intanto la valigia che era stata appoggiata vicino all’uscita del fantasma non c’è più) Questi sono i vestiti da giorno di tua mamma… questi i vestiti da sera… le scarpe e qui cosa c’è ah i trucchi!… Poi ci sono i gioielli, ma…. (Si guarda in giro) manca la mia!

Virginia – Sei sicuro?

Hiram – Sì. ( ricontrolla) Questa no… questa nemmeno…neanche. Forse l’avrò dimenticata sulla carrozza. Eppure ero sicuro di averla in mano quando sono entrato… anzi, mi pare di averla appoggiata sul tavolino… ma non c’è! Oh questa è bella!

Virginia - Non ti preoccupare papà. Vedrai che Washington l’avrà vista sulla carrozza e l’avrà presa lui.

Hiram – Sarà, ma io ero proprio sicuro di averla appoggiata qui. Guarda! C’è ancora il segno sulla polvere! (Incomincia a mettere le altre valige sotto sopra)

Virginia – Stai calmo. Non serve innervosirsi. Non appena arriveranno gli altri arriverà anche la tua valigia.

Hiram – Va bene. Come sempre hai ragione tu.

Virginia – Ecco! Visto che, come sempre, ho ragione io. Ora puoi spiegarmi perché hai voluto comprare un castello, e proprio in Inghilterra?

Hiram – Ma come! Non ti piace?! Non è uno schianto!?

Virginia – Sarà, ma ha qualche cosa di strano e poi lo trovo così tetro!

Hiram – Ma come tetro! Questo è il famoso castello di Canterville, rinomato in tutta l’Inghilterra; almeno così mi ha affermato chi me lo ha venduto.

Virginia – Uffa. Non potevamo fare le vacanze sul fiume Hudson come tutti i normali americani di Boston?

Hiram – Ma ora va di moda l’Europa, il vecchio continente. Pensa che al club hanno quasi tutti comprato qualche vecchio rudere, ed io, Hiram Otis, vice-ambasciatore degli Stati Uniti, non potevo certo essere da meno di quei quattro squattrinati. Così ho comprato un castello.

Virginia – Non ti pare di avere un po’ esagerato?

Hiram – Esagerato!? L’ho pagato solo un milione di dollari!

Virginia – Cosa! Un milione di…

Hiram – E cara mia! Quando sarai grande capirai l’importanza del dollaro sulle altre monete.

Virginia – Se lo dici tu.

Hiram – Ah! Non vedo l’ora di ammirare la faccia che farà quel vecchio taccagno del giudice Burton quando lo inviterò qui la prossima estate.

Virginia – Come?! Hai intenzione di venire qui anche la prossima estate?

Hiram – Ma sicuro! L’estate prossima e l’altra ancora, fino a quando l’Inghilterra resterà di moda, si intende.

Virginia – Io non capisco come possa piacerti un posto del genere. (entra Washington, è il figlio maggiore, un giovanotto alto e magro ben curato e decisamente orgoglioso di essere appena entrato nella diplomazia americana. È un buon affarista, un po’ troppo legato al denaro, entrando porta con se una valigetta contenente un prodotto smacchiante: il Pinkerton)

Washington – Wow! È favoloso! (si guarda attorno)

Hiram – Oh, bene. Mi fa piacere sapere che almeno un figlio è d’accordo con suo padre.

Washington – Puoi dirlo forte. È tutto così… antico… guarda questi libri, devono essere vecchissimi.

Virginia – Già.

Washington – (legge il titolo del libro) "La tragica storia di vita e di morte del dottor Faustus" di Cristopher Marlowe 1593… ma è originale… ce ne sono intere collane. Se non ti dispiace papà, potrei prendermi questo libro?

Virginia – (diffidente) Da quando ti interessano i libri antichi?

Washington – Da quando puoi farci un sacco di soldi vendendoli, mia cara.

Virginia – Papà! Non permetterai che Washington venda questi libri?

Hiram – Perché no?! È un buon affarista, non si farà certo buggerare.

Virginia – Ma non possiamo! Fanno parte della mobilia da non so quanto tempo; ormai sono un tutt’uno con il castello.

Hiram – Non ti preoccupare, ho capito cosa intendi. Li sostituiremo con l’enciclopedia de "Il buon casalingo" del dottor Pinkerton. Sono dodici volumi di color rosa pastello che si intoneranno benissimo con le tende. D’accordo Virginia?

Virginia – Ma papà…

Hiram – Ah, senti Washington, hai per caso visto la mia valigia?

Washington – Sì, mi pareva che l’avessi presa tu.

Hiram – Lo credevo anch’io, ma quando sono entrato qui, non so come, è sparita. Forse l’ho dimenticata sulla carrozza.

Washington – Impossibile. Io stesso ho tolto per ultima la mia e il Pinkerton e se ci fosse stata la tua l’avrei veduta sicuramente.

Hiram – Allora probabilmente l’avrà presa tua madre, oppure i tuoi fratellini avranno combinato l’ennesimo scherzo. A proposito perché ritardano? Dovrebbero essere già qui.

Washington – Non credo siano stati loro; li ho visti prima che inseguivano urlando come indiani uno dei cagnolini in giardino.

Hiram – E la mamma?

Washington – Beh, la mamma intanto stava slegando l’altro bassotto che i gemelli avevano già legato all’albero.

Hiram – Ma bravi Timb e Tomb! Si sono già ambientati.

Washington – Dovreste vedere che giardino. È veramente favoloso! Sembra un giardino regale, se non fosse per un grosso albero completamente seccato. Dobbiamo ricordarci di dire al giardiniere di tagliarlo il prima possibile.

Virginia – (scattando ) No!

Hiram – Perché no, Virginia?

Virginia – Non lo so!

(Entra la signora Umney, anziana governante legata al modo di fare aristocratico. Indossa un abito nero con cuffia e grembiuli candidi)

Umney – La ragazzina ha ragione, quell’albero non può essere tolto.

Hiram – Lei deve essere la governante, la signora Umney?

Umney – Sì signore, sono io.

Washington – E perché non dovremmo far tagliare quell’albero?

Umney – Quel "mandorlo" fu piantato dal piccolo Sire. Simon Canterville quando compì otto anni.

Washington – E chi sarebbe costui?

Umney – Il fantasma di Canterville, signore.

Hiram – Ah, is ! Il fantasma di cui mi ha accennato Lord Canterville prima di vendermi il castello, ma, che volete, questi britannici ne associano uno a qualsiasi vecchio rudere.

Umney – Mi scusi, signore, ma sento il dovere di dirle che il fantasma è stato scorto anche da diversi membri della famiglia, oltre che da me e dal reverendo August Camper. Inoltre, un giorno, la vecchia duchessa di Bolton si spaventò a tal punto da avere una crisi dalla quale non si è mai veramente rimessa. Capirà mentre si stava vestendo per il pranzo le mani di uno scheletro le le si posarono sulle spalle. Da allora, gli ultimi discendenti dei Canterville hanno deciso di trasferirsi e di vendere il castello, magari senza avvertire della presenza del fantasma. Così mi sono permessa di farlo io, prima che sia troppo tardi!

Hiram – Grazie, ma il signor conte mi aveva già avvertito.

Umney – E voi avete comprato il castello ugualmente?

Hiram – Ma si capisce! Ed ero disposto ad acquistare insieme ai mobili anche il fantasma.

Umney – Contento lei.

Hiram - Signora Umney, io vengo da una nazione moderna, dove è possibile avere tutto ciò che il denaro può comperare. Inoltre sono certo che, se in Europa esistesse davvero qualche cosa di simile ad un fantasma, l’avremmo già trasferito da noi in men che non si dica per sistemarlo in un museo o esibirlo in tournée

Umney – Temo che lo spettro esista veramente anche se non ha ancora ceduto alle offerte dei vostri attivissimi impresari. Egli è noto da tre secoli, dal 1584 per la precisione e non manca mai di fare la sua apparizione prima della nascita e… della morte di un membro della famiglia.

Hiram – Anche i medici di famiglia si comportano allo stesso modo.

Washington – Il fatto è che i fantasmi non esistono e non credo che le leggi della natura facciano qualche eccezione per l’aristocrazia britannica.

Umney – Certo che voi americani siete proprio strani! Beh, se non vi dispiace avere per casa un fantasma, benissimo, ma ricordatevi che io vi avevo avvertito.

Virginia – La ringraziamo molto signora Umney.

Umney – Di nulla. Dovere.

(Esce la signora Umney ed entrano la signora Lucretia Otis con i gemellini. Lucretia Otis era stata una delle ragazza più belle di New York e, anche ora, era una signora di mezza età ancora avvenente sempre molto ben truccata per togliere ogni piccolo segno dell’età. I gemellino Timb e Tomb, il primo magro e l’altro grassottello, erano i più piccoli della famiglia. Due ragazzini simpatici e molto dispettosi)

Timb – (vedendo la Umney che esce) Chi è quel rudere?

Virginia – Timb!

Tomb – Virginia ha ragione. Non si dice rudere, maleducato. Si dice: Chi è quel facente parte dell’antiquariato di casa?

Lucretia – Basta bambini! Quella è la signora Umney, la cameriera. Vedete di fare i bravi e mi raccomando, per favore, non fatele i dispetti che negli ultimi due mesi ne avete fatte scappare già ben quattro.

Washington – Dopotutto non sarebbe una grande perdita, è di un noioso tale, non fa altro che parlare di spiriti, fantasmi e altre fantasticherie.

Lucretia – La signora contessa mi aveva avvertito del carattere un po’ strano della signora Umney, ma mi aveva molto pregato affinché potesse restare a servizio qui. Pare che prima di lei, sua madre e sua nonna abbiano lavorato qui. È nata al castello e vi è molto affezionata.

Washington – E va bene teniamocela.

Lucretia – Poi, a quanto mi ha detto la contessa, pare che nessun domestico locale voglia lavorare in questa casa per via del fantasma.

Timb – (incuriosito felicemente dall’idea)Perché ci sono i fantasmi, mamma?

Lucretia – No, Timb! Solamente i villici ignoranti credono ai fantasmi.

Tomb – (come il fratello) Dai mamma. C’è un fantasma?

Lucretia – No i fantasmi non esistono (Si sente il rumore di una porta che sbatte)

Virginia – Oh!

Timb – Questo è il fantasma, vero?

Tomb – Sì, vogliamo il fantasma!

Lucretia – No è solo il vento.

Timb e Tomb – Sì, sì, è il fantasma. Dai mamma vogliamo il fantasma!

Lucretia – Insomma fate i buoni. I fantasmi non esistono. Punto! (Rumori di porta che scricchiola)

Timb – sì è lui.

Lucretia – Ti prego, Hiram, di qualcosa!

Hiram – Dunque bimbi…

Tomb – Ci compri il fantasma papà?

Timb – Sì, dai. Ce lo compri?

Hiram – Avanti, basta frignare! Ve lo ripeto per l’ultima volta: qui non c’è nessun fantasma! (tuono e silenzio)

Virginia – (affacciata alla finestra) Che strano. Fino a cinque secondi fa c’era il sole, ed ora il cielo è tutto coperto di grosse nubi nere.

Washington – È il tipico clima inglese, Virginia: Sole, pioggia, pioggia sol. Vedrai tra poco tornerà sereno. Ci dovremo abituare.

Virginia – (sempre affacciata alla finestra) Sarà come dici tu, ma sembra quasi che le nubi siano solo sopra il castello.

Tomb – Allora papà?

Hiram – Allora cosa?

Tomb – Il fantasma?!

Hiram – Adesso basta. Avanti, andate di sopra a disfare le vostre valige. La vostra camera è quella azzurra subito di fronte.

Tomb – Uffa.

Timb – E lui sarebbe un diplomatico.

Hiram – Dai bambini. Niente storie (mentre si incamminano)… A proposito di valige. Non siete stati voi, spero?

Timb – No, noi non siamo stati.

Hiram – Come fai a dirlo se non ho ancora detto cosa?

Timb – ma non so. Provavo a indovinare.

Hiram – Va beh. Siete stati voi a nascondermi la valigia?

Tomb – No papà.

Lucretia – Ha ragione. Li tengo sottocchio da quando siamo arrivati e in mano avevano solo le loro valige.

Hiram – Non capisco. Quando sono entrato sono sicuro di averlo fatto con la valigia in mano, ma dopo un paio di minuti era scomparsa.

Timb e Tomb – (uscendo tra le risa) Sarà stato il fantasma!

Virginia – (Un po’ spaventata) Basta!

Lucretia – Stai calma cara, non ti preoccupare, non c’è alcun fantasma. (entra di colpo la signora Umney con il tè)

Umney – Il tè è servito, signori. (con tono austero, mentre un lampo illumina la scena e fa mancare la luce per un attimo)

Hiram – (senza scomporsi) Il tè? E chi beve il tè? Lucretia, hai chiesto tu di preparare il tè?

Lucretia – No, Hiram.

Umney – Scusate, signori, credevo che fosse un abitudine.

Washington – Un abitudine inglese forse. Ma noi siamo american! Quindi può riportarlo indietro.

Umney – Come vogliono i signori (si avvia)

Lucretia – Aspetti un momento, signora Umney?

Umney – Desidera?

Lucretia – Mi sembra che laggiù sia stato versato qualcosa (indicando la macchia sul pavimento)

Umney – Sì signora, sangue.

Lucretia – Che orrore! Bisogna far sparire quella macchia al più presto. Detesto le macchie di sangue nel soggiorno.

Umney – È il sangue di lady Eleonor Canterville, che fu uccisa in quel preciso punto dal marito, Sir. Simon Canterville, nel 1575. Sir. Simon visse ancora per altri nove anni, poi sparì improvvisamente in circostanze misteriose. Il suo corpo non fu mai ritrovato, ma il suo spirito non ha mai lasciato questa dimora.

Washington – E dagli.

Umney – E poi la macchia di sangue interessa particolarmente i turisti ed è impossibile cancellarla!

Washington – Che assurdità! L’imbattibile supersmacchiatore detergente esemplare Pinkerton la eliminerà in quattro e quattr’otto! (si inginocchia e strofina il pavimento con uno straccio e il prodotto che ha estratto dalle scatole che aveva portato con se)

Umney – No, non lo faccia! Non può.

Washington – (alzandosi trionfante) Sapevo che il mio Pinkerton ce l’avrebbe fatta! (tuono seguito da pioggia. La signora Umney sviene facendo cadere il vassoio)

Hiram – (impassibile) Che clima spaventoso. Evidentemente questo vecchio paese deve essere talmente sovrappopolato che non’è abbastanza bel tempo per tutti.

Lucretia – Caro Hiram, che ce ne facciamo di una donna facile agli svenimenti?

Hiram – Addebitale i danni, vedrai che non sverrà più. (intanto Virginia ha soccorso la Umney che si è ripresa)

Lucretia – Beh, io vado di sopra a rinfrescarmi un po’. Dov’è la nostra camera caro?

Hiram – Sali le scale, l’ultima stanza in fondo al corridoio.

Lucretia – Senta signora Umney, domani mattina per colazione niente uova e bacon, niente tè, ma caffelatte, toast e molti cornflakes.

Hiram – Cara non hai intenzione di aiutare il tuo povero maritino con tutte queste valige?

Lucretia – Washington! Aiuta tuo padre (esce)

Washington – Vorrei tanto, papà, ma devo sistemare subito il Pinkerton (esce)

Hiram – Virginia no, cameriera no, … va bene, ho capito! (carico di valige esce)

Virginia – Sta bene, signora Umney?

Umney – Sì grazie. Vedo che almeno tu sei molto gentile.

Virginia – Volevo farle le mie scuse per il comportamento della mia famiglia. Sa, in fondo sono buoni.

Umney – Non ne dubito… Ma che cosa sono i cornflakes?

Virginia – Sono…

Umney – Va bene, li prenderò domani. (si avvia)

Virginia – Senta, signora Umney?

Umney – Sì?

Virginia – Ma c’è veramente un fantasma nel castello?

Umney – Siediti cara. Devi sapere che tre secoli fa, in questa casa vivevano Sir. Simon Canterville e la moglie Eleonor, una giovane donna molto graziosa e devota al marito. Egli invece era di pessimo carattere, sempre scontroso e anche un po’ eccentrico. Sicuramente non meritava una moglie come Eleonor, ma forse ti sto annoiando?

Virginia – No, tutt’altro. Mi interessa moltissimo.

Umney – Come ti dicevo. Una sera, mentre Eleonor era proprio in quel punto, Sir. Simon, non si sa perché, preso da un raptus di follia la trafisse con la sua spada. Da allora egli impazzì completamente macchiandosi di orribili misfatti, fino a quando un giorno scomparve, probabilmente ucciso per debiti di gioco.

Virginia – Ma era proprio così cattivo?

Umney – In vita non lo so per certo, ma da fantasma lo so per esperienza.

Virginia – Perché? Lei lo ha mai visto?

Umney – Sì. Quasi ogni notte sento le sue risate isteriche e potrei raccontarti numerosi episodi avvenuti in questa casa da quando sono qui.

Virginia – La prego mi racconti.

Umney – Vuoi veramente che lo faccia? Sono storie terribili e vere.

Virginia – Sì, voglio sapere tutto su questo castello visto che ci dovrò abitare per un po’ di tempo.

Umney – Un giorno il vecchio Fletcher, maggiordomo di casa con il quale ho lavorato per anni fin da piccola, mi raccontò di aver veduto una mano verde bussare al vetro di camera sua; sul principio non vi credetti, ma quando lo trovarono morto nella dispensa dove si era appena sparato, ripensai al suo racconto, tanto che ho paura ogni volta che entro nella sua stanza.

Virginia – Ma è spaventoso

Umney – (presa dai racconti) Inoltre Lord Nicholas Canterville, pronipote di Sir Simon, fu trovato agonizzante nel suo spogliatoio con il fante di quadri infilato nella gola…. E subito prima di morire confessò di aver barato al gioco e vinto a Charles James Fox cinquantamila sterline al Crookford Club proprio grazie a quella carta e giurò che era stato lo spettro del prozio a fargliela ingoiare.

Virginia – Basta, basta (si alza)

Umney – Non ti preoccupare, non ti succederà nulla e poi, sembri così candida che neanche il più malvagio dei fantasmi riuscirebbe a farti del male.

Virginia – Ma c’è un modo, un sistema perché possa sparire?

Umney – Tutto quello che so è che il segreto del fantasma di Canterville è racchiuso in un’antica profezia, ma nessuno è mai riuscito a capirne il significato.

Virginia – Una profezia?

Umney – È proprio lì, su quella parete. Non si sa chi la scrisse. Pare che sia apparsa dal nulla dopo che il fantasma fece la sua prima apparizione.

Virginia – (si avvicina in silenzio verso la profezia)

Umney – Beh si è fatto tardi. È Meglio che vada, ho tante cose da fare.

Virginia – Un ultima cosa. Come lo riconosco se mi appare? Che aspetto ha?

Umney – Ne ha tantissimi. Ogni volta compare sotto sembianze diverse, ma sempre raffiguranti persone o… parti di esse.

Virginia – Grazie e buona notte

Umney - Buona notte.

(La Umney esce, mentre Virginia si avvicina alla profezia e la legge)

Virginia – "Quando una giovane fanciulla strapperà

la preghiera dalle labbra del peccatore.

Quando rifiorirà lo sterile mandorlo.

E un innocente creatura verserà le sue lacrime,

allora tutta la casa sarà quieta.

E la pace tornerà a Canterville."

(Virginia esce)

(Cala lentamente il buio e dopo poco entra il fantasma facendo rumore con delle catene. Si dirige verso la macchia, si china e dopo ritorna da dove è venuto. Mentre se ne sta andando…)

Voci degli Otis – Silenzio! Vogliamo dormire.

Buio

Quadro II

La scena non è cambiata entra Lucrezia.

Lucrezia - Virginia, Virginia; siamo tornati.

Virginia - (da dentro)Eccomi mamma.

Lucrezia - Oh, Virginia dovresti vedere il lago che c'è a soli dieci chilometri dal castello è uno spettacolo stupendo!

Virginia - E' stata una bella gita? (entrando)

Lucrezia - Stupenda! Pensa che i tuoi fratellini hanno pescato con tuo padre senza combinare danni. Ma perché non sei voluta venire?

Virginia - Lo sai, mamma, non mi sono sentita molto bene questa notte, sarà stato il lungo viaggio per venire qui da Boston. Così non me la sentivo il giorno dopo di fare una gita di un'intera giornata.

Lucrezia - Ah! E' vero; e adesso come stai?

Virginia - Meglio, mamma.

Lucrezia - Hai preso l' aspirina del Dottor Pinkerton?

Virginia - Sì, mamma.

Lucrezia - Oh, bravissima. Vedrai che domani ti sentirai in forma

per andare dal Conte.

Virginia - Sì, mamma.

Lucrezia - Oh, bene. Il Conte ci tiene ad incontrare tutta la famiglia e soprattutto te visto che sei la fidanzata di suo figlio.

Virginia - Ma mamma non so neanche come si chiama

Lucrezia - Si chiama Cecil va bene

Virginia - No, insomma io non lo ho mai visto

Lucrezia - Non ti preoccupare sarà sicuramente un bel giovanotto

Virginia - Uffa

Lucrezia - Piuttosto, non ti sei annoiata qui, tutto il giorno sola?

Virginia - Non ero sola; c'era la Signora Umney: sai...

Lucrezia - Ah, già! Spero non ti abbia fatto mangiare quegli orribili pudding inglesi.

Virginia - No, mamma: a pranzo abbiamo mangiato una pernice

arrosto con patate e a cena un po' di pasticcio d'oca

Lucrezia - E non ti è piaciuto forse?

Virginia - Sì, perché?

Lucrezia - Ma, non so, sei così giù da quando sono entrata; è strano che tu stia ancora male se hai preso l'aspirina del Dottor Pinkerton.

Virginia - Non è quello, mamma.

Lucrezia - E allora che cos'hai?

Virginia - (indicando la macchia) Hai visto lì?

Lucrezia - Sì. E' la macchia di ieri sera; e allora?

Virginia - E allora non ti ricordi che Washington l'ha tolta?

Lucrezia - Oh no! Vuoi dire che lo smacchiatore Pinkerton non è poi così efficace? Non bisogna assolutamente dirlo a Washington, sa ne avrebbe a male.

Virginia - Ma no! Possibile che non capisci? Ieri sera la macchia è stata tolta, e tutti abbiamo visto che non c'era più; e questa mattina io e la Signora Umney l'abbiamo ritrovata lì, come se non fosse mai stata lavata. Oh, è terribile! (sconvolta, abbraccia la madre)

Lucrezia - Su, bambina mia, stai calma; vedrai che ci sarà sicuramente una spiegazione razionale.

Virginia - Hai ragione.

Lucrezia - Piuttosto, dov'è la Signora Umney? Lei probabilmente saprà spiegarci.

Virginia - In questo momento dev'essere in camera sua a pregare affinché il fantasma non scagli la sua ira su tutti noi per il sacrilegio compiuto da Washington.

Lucrezia - Cara, non voglio che tu ti faccia suggestionare dalle storie di quella anziana governante. Sai, la contessa mi aveva avvertito che la Signora Umney non ha tutte le rotelle a posto.

Umney - (entrando) Chi non ha tutte le rotelle a posto?

Lucrezia - La carrozza blu. Anzi, Signora Umney, si ricordi di dire

al fabbro che dobbiamo aggiustarla al più presto.

Umney - Bene, Signora. (guarda la macchia)

Lucrezia - Problemi, Signora Umney?

Umney - Nessuno, Signora (inizia a pulire)...è che ho visto che la tovaglia è sporca: è piena di "macchie".

(entra prima Hiram con Timb in braccio e Tomb attaccato dietro; segue Washington)

Hiram - Oh, che stanchezza! Ciao Virginia, come va il mal di testa?

Virginia - Un po' meglio.

Hiram - Senti cara, è meglio portare a dormire queste due pesti: non si reggono più in piedi.

Lucrezia - Caro, hai visto lì?

Washington - Che cosa c'è, mamma? (tutti si accorgono e fanno cerchio attorno a Washington che rimane in mezzo e va verso la macchia)

Che cos'è successo?

Virginia - Hai visto? C'è ancora quell'orrida macchia di sangue!

Washington - Eh no! Non credo sia colpa del Supersmacchiatore, perché io l'ho sperimentato su tutto; dev'essere senz'altro stato lo spettro. (e inizia a ritogliere la macchia)

Lucrezia - Beh! Io porto a dormire i ragazzi; mi raccomando Washington, quando hai finito metti tutto a posto. (esce con Timb e Tomb)

Virginia - Aspettami, mamma, che ti aiuto.

Lucrezia - Grazie. (si avviano)

Hiram - Allora, è venuta via questa volta?

Washington - Ecco fatto! E se quel fantasma vuole la guerra, guerra avrà: io e il mio Supersmacchiatore siamo pronti!

Hiram - Bravo figliolo, ben detto!

Washington - Ora vado a coricarmi anch'io. Tu non vieni papà?

Hiram - Sì, un momento, vado in cucina a bere un bicchiere di latte e arrivo.

Washington - Beh, buona notte.

Hiram - Buona notte.

(entrambi escono)

(entra il fantasma)

(vecchio, aspetto terrificante, occhi rossi, capelli grigi e ricadenti fin sulle spalle; l'abito, di taglio molto antico, lacero e sudicio; dai polsi e dalle caviglie pendono catene arrugginite.Arriva sbattendo vistosamente le catene mentre cammina e provocando molto rumore)

Hiram - (da dentro) Washington, smettila di fare rumore, altrimenti sveglierai i tuoi fratellini!

(il fantasma si gira verso la voce; entra Hiram; il fantasma sta per assalirlo per fargli paura)

Hiram - Caro Signore, (il fantasma rimane un po' confuso) devo pregarla di dare un po' d'olio a quelle catene. A tale scopo dovrei avere qui nel cassetto una bottiglietta di Lubrificante Pinkerton. (cerca, la tira fuori) Eccola: (leggendo l'etichetta) funziona sin dalla prima applicazione; sull'etichetta lo confermano alcuni tra i massimi teologi nostrani.

Fantasma - (grugnisce mentre Hiram fa per porgergli la boccetta)

Hiram - La lascio qui sul tavolino, vicino alla candela, (si scosta, il fantasma lo segue minacciosamente, fa per aggredirlo) e sarò lieto di dargliene un'altra se dovesse averne ancora bisogno.

(Hiram esce dalla porta della sua stanza, il fantasma si gira, prende la boccetta, la scaglia per terra, urla, corre su per le scale e intanto entra in scena da sopra le scale Washington con in mano un archibugio

e una candela accesa)

Washington - Altolà, "mani in alto"!

Fantasma - Ah sì! (spegne la candela di Washington) E ora cosa vuoi farmi (risata satanica)

(entra Lucrezia, dopo una piccola pausa finita la risata, con una candela e una boccetta)

Lucrezia - Ho l'impressione che lei non si senta troppo bene; così le ho portato una boccetta di sciroppo del Dottor Dobbell. Purtroppo quello del Dottor Pinkerton è finito, ma so per certo che anche il Dobbell è ottimo, e, se è colpa dell'indigestione, lo troverà un rimedio eccellente.

(va verso Washington)

(il fantasma si avvicina minaccioso, urlando verso i due che sono in cima alle scale. Quando si trova vicino alla porta azzurra, questa si apre ed escono i gemelli vestiti da indiani lanciandogli contro degli oggetti: pallottole di carta, ecc.. Il fantasma si ritira e i gemelli fanno per seguirlo)

Lucrezia - Basta, bambini! Finitela!

Timb - Ma mamma!

Lucrezia - Su, niente storie. E' tardi; avrete tempo domani per giocare col fantasma.

Tomb - Va bene, mamma.

(escono tutti, in scena rimane solo il fantasma)

Fantasma - Mai, mai ero stato così vergognosamente insultato! (si alza da terra) Mai, durante la mia ininterrotta, trasecolare carriera ero stato così umiliato! Olio lubrificante....sciroppo per la tosse...ma come hanno potuto questi americani?! Tutto ciò è intollerabile, è inaudito. Ma chi sono questi maledetti per fare questo a me, a me, Lord Simon Canterville, il fantasma di Canterville;essi non sanno con chi hanno a che fare, non sanno di che cosa sono capace ,non conoscono il mio potere.Pazzi...hanno osato sfidarmi incoscienti,stupidi incoscienti.(fa per andare quando si avvede della macchia e si dirige verso essa) Pagheranno anche questo di affronto(si china a rimettere la macchia)Ma guarda un po' se devo utilizzare quel poco sangue che ancora ho nella vene. Ecco fatto. (entra nella cripta) Come posso vendicarmi quale interpretazione poteri inscenare domani notte per terrorizzarli...Ci sono: potrei diventare il Rosso Reuben, il Fanciullo Strangolato; fa sempre il suo effetto.Ecco ci sono il mio libro(lo prende e inizia a leggerlo dopo aver acceso una candela) Questo no...mmhh interessante...guarda guarda come trasformarsi in un enorme gatto nero...ma va dopo quello che hanno fatto i due gemelli ai cani del giardino figurati cosa farebbero ad un gatto( chiude il libro e si alza )Possibile che non ci sia niente di interessante (mette via il libro e ne nota un altro)e quest'altro cos'è(prende l'altro libro si siede) Ecco questo dovrebbe andare il mio elenco delle vittime fatte

durante il ...1650-1651 credevo fossero di più(inizia a leggere)A Abbins Jhons,non mi ricordo neanche chi era ...spinto nel fiume delle carpe bo,vediamo un po' più avanti. (sfoglia) Esse Scrab...Shellington ....Stanley... Stilton ...Sì costui lo ricordo Lord Francis Stilton e come se non lo ricordo;anch'egli osò sfidarmi e lo fece per scommessa il fesso,era talmente patito del gioco d'azzardo che si credeva il migliore tanto che scommise con non ricordo chi che avrebbe giocato a dadi con me,col fantasma e che avrebbe vinto,illuso...Lo lasciai sul pavimento paralizzato e da allora egli non riuscì più a dire altro che doppio sei. Aveva perso!...e così perderà anche questa famiglia di miscredenti .... ma ora non devo perdere tempo (inizia a leggere sale una lieve musica, la scena si fa tutta buia ad eccezione della candela,intanto la musica prima si alza e poi si abbassa

e contemporaneamente si alza la luce in scena) Sì è fatto giorno. (entra la Sig.ra Umney) Ecco che entra la Signora Umney...Signora Umney!

(urlando verso di lei. Ella si ferma ma non riesce a sentire) Signora Umney!

Umney - Ero sicura di aver udito una mosca...Ma prepariamo la colazione per questa famiglia di pazzi.

Fantasma - Ah! Le cameriere! Sono le più facili da spaventare;

se penso a quante di loro ho fatto venire delle crisi isteriche, semplicemente con qualche sghignazzata o con scope che si muovevano da sole...non c'è neanche gusto!

(mentre parla la Sig.ra Umney prepara la tavola; a un certo punto si accorge che la macchia c'è di nuovo)

Umney - Aaah! (vedendo la macchia)

Fantasma - Questa poi è proprio stupida: si spaventa anche da sola. Ah! Ah! Ah!

(entra la Sig.ra Otis)

Umney - Buongiorno Signora.

Lucrezia - Buongiorno Signora Umney; che cosa ha preparato di buono questa mattina?.....Ah! Tè e biscotti secchi. Senta, Signora, non avrebbe dei succhi di frutta?

Umney - Sì Signora. (si avvia)

Fantasma - Signora Umney! (urlando)

Umney - (si ferma un momento, fa un gesto come per prendere una mosca) Mah! (esce)

(entra Hiram. Lucrezia si siede a tavola)

Hiram - Salve cara. (va a darle un bacio)

Lucrezia - Salve caro.

(Hiram fa per sedersi quando si accorge della macchia)

Hiram - Oh no! Non è possibile!

Lucrezia - Che cosa, Hiram?

Hiram - Ma dico! Io gli offro l'olio lubrificante Pinkerton e tu inoltre gli regali lo sciroppo per la tosse e lui come ci ringrazia: rimettendo la macchia. Mah...Avrà pure trecento anni, però l'educazione non l'ha ancora imparata!

Lucrezia - Hai ragione caro, quel fantasma è un vero maleducato.

Fantasma - Maleducato io! Ma sentili! Come se io li avessi invitati in casa mia. Oh! Vi ho forse invitati?! No! No!...E poi io ci tengo a quella macchia: è l'unico ricordo che ho di mia moglie, e se provano a toglierla ancora una volta...

Lucrezia - Washington! (chiamando) Vieni subito.

Washington - (entrando) Eccomi mamma. Buongiorno papà.

Lucrezia - Senti, il fantasma ha rifatto quell'orribile macchia, vuoi avere la cortesia di toglierla prima di colazione?

Washington - Va bene.

Fantasma - (mentre Washington pulisce) Non ci provare sai. Noo, noo! Ragazzo scherzi col fuoco. Ah! La mia vendetta sarà infallibile..no non posso neanche vedere (esce)

Washington - Devo ricordarmi di spiegare alla Signora Umney come si utilizza il Pinkerton.

(entrano i gemelli)

Timb e Tomb - Salve mamma. Salve papà. (allegri si siedono)

(entra Virginia, triste)

Virginia - Buongiorno mamma, buongiorno papà.

Hiram - Buongiorno cara. Cos'è quel muso?

Timb - Virginia ha paura del fantasma.

Tomb - Ah! Ah! Fifona!

Virginia - State zitti!

Lucrezia - Dai, ragazzi; fate i buoni.

(entra la Sig.ra Umney portando da bere)

Washington - Vedi Virginia, abbiamo appurato che i fantasmi esistono; vorrà dire che appena gli si potrà parlare senza che si arrabbi gli offriremo un buon posto di lavoro, magari in qualche museo.

Hiram - Calma Washington, il fantasma è di casa: quindi voglio che tutti, e dico tutti, gli portino rispetto, se non altro per la convivenza comune.

Lucrezia - Hai ragione caro, non sopporto quel terribile rumore di catene la notte

Timb - Possiamo però giocarci un po'?

Hiram - Sì, ma non esagerate con i dispetti.

Tomb - Va bene. (si avviano)

Lucrezia - Dove andate?

Timb - A cercare il fantasma per giocare, no?

Lucrezia - Aspettate un momento: oggi si va tutti a trovare Conte Mitzburg ;anzi, Signora Umney, noi a pranzo non ci saremo; torneremo per cena.

Umney - Va bene, Signora.

Hiram - Beh! Si è fatto tardi: ho detto al Conte che saremmo arrivati per le dieci e mezza. Forza ragazzi, andiamo.

Lucrezia - Sei pronta Virginia

Virginia - Sì mamma

Lucrezia - Non fare quel muso;tanto il figlio del conte non c’è

Virginia - Davvero mamma

Lucrezia - Sì,tornerà tra venti giorni

Virginia - Allora andiamo no

(escono tutti rimane in scena la sola Umney che sparecchia)

(rientra il fantasma)

Fantasma - È ora di escogitare qualche cosa proviamo un po' nel mio baule (inizia a tirare fuori cose strane fino a quando non estrae un piccolo diario)Guarda cosa c'è qui il diario della Signora Tremouillac ricordo ancora la sua faccia quando si alzò una mattina e mi vide seduto sulla sua poltrona,mi ero trasformato in uno scheletro, indossavo la sua vestaglia con la sua vestaglia e intanto leggevo questo suo diario segreto.Povera donna non si alzò da quel letto per tre settimane e quando lo fece fu per buttarsi dalla finestra

(intanto la Signora Umney ha sparecchiato la tavola esce)

Fantasma -(il fantasma cerca un po' in giro e la musica si alza e poi si abbassa insieme ad un gioco di luci che denota il passaggio del tempo ad un certo punto il fantasma apre il suo armadio e la musica

cessa a questo punto entra la signora Umney e inizia a preparare la tavola)Eccoli qua i miei abiti...e quante apparizioni! Ma guarda cosa c'è qui: il costume di "Rupert il Temerario", il conte senza testa...Ah! Quanti bei ricordi! E questo cos'è?(inizia a tirar fuori abiti) Guarda guarda, il costume del "Monaco Vampiro": con questa apparizione riuscì a cacciare dal castello anche quella vecchia ostinata di Lady Startup, moglie del mio povero nipote; disse che mai avrebbe vissuto in un posto con un fantasma così orribile. (guardandosi allo specchio pettinandosi) Orribile io? Ma se sono un adone! ...Vediamo un po' ...ecco, ci sono, questo è perfetto: sì, il mio sudario sporco di terra di sepolcro andrà benissimo. Ora mi manca la...dove l'ho messa?

(si mette a cercare ed esce)

(intanto la Sig.ra Umney ha finito di preparare la tavola per la cena)

Umney - Ecco fatto. La cena è pronta: oggi ho preparato il mio piatto forte, pudding inglese. Spero proprio che i signori lo gradiscano Che strana famiglia! A volte mi fanno delle richieste così assurde; non ho ancora capito cosa sono i cornflakes. Mah!

(entrano Lucrezia e Virginia)

Lucrezia - Eccoci arrivati a casa. Signora Umney, cosa ci ha preparato questa sera di buono?

Umney - Pudding originale inglese.

Lucrezia - Fantastico! E di altro? (controlla un po' che cosa c'è)

Virginia - Dai mamma, so per certo che sarà squisito.

Umney - Grazie Virginia, come al solito sei gentilissima.

Virginia - Di niente. Io vado su a cambiarmi per cena. (esce)

Washington - (entrando) Vieni dentro, papà.

Hiram - (entrando con una pezza in faccia, barcollando, con Timb e Tomb che gli girano intorno) Dio che male! Che dolore pazzesco!

Washington - Papà, io te lo avevo detto che sei troppo anziano per giocare a tennis col Conte.

Hiram - Ma che cosa dici? E' stato solo un imprevisto: io non ho visto la palla che mi arrivava in faccia. Può capitare a chiunque, no?

Washington - Sì, a chiunque.

Hiram - Timb, Tomb, smettetela di girarmi attorno, che la testa mi esplode...(tra se) Non so come possa piacere un gioco del genere; ..Ragazzi per favore! Andate su a cambiarvi per cena, e fate presto, che è pronto.

Timb - Va bene.

Tomb - (mentre escono) Va bene, campione.

(Hiram si avvia verso le scale e barcolla)

Washington - Vuoi una mano, papà?

Lucrezia - Lascia caro, lo aiuto io. Vedrai, un'aspirina del Dottor Pinkerton e per cena non avrai più nulla.

(escono tutti e tre)

Umney - (a Lucrezia che sta uscendo) Signora, tra quanto tempo desidera cenare?

Lucrezia - Tra un dieci minuti.

Umney - Grazie, allora vado a finire di preparare. (escono tutti)

(rientra il fantasma vestito nel sudario con una tela gialla legata alle mascelle, con una vanga da becchino e una piccola lanterna)

Fantasma - Sono pronto, eccovi il Ladro di cadaveri di Chertsey Born. (lampo, tuono, inizia a piovere pian piano scendono tutti ed iniziano a mangiare) Sì, il tempo è giusto e il mio piano è perfetto: penetrerò silenziosamente nella camera di Washington, gli sussurrerò parole senza senso ai piedi del letto e mi spaccherò il cranio con la vanga; lo farò pentire di avere cancellato la macchia di sangue, lo farò pentire di essere nato! (lampo)...E poi, poi andrò nella stanza dei coniugi, poserò una viscida mano putrefatta sulla fronte della Signora e con voce sibilante bisbiglierò al marito i segreti della tomba...Sì, e poi Virginia...Mah, insomma, lei non mi ha mai fatto niente di male...Va beh, emetterò qualche ruggito dal suo armadio e, se proprio la vorrò svegliare, le tirerò un po' le coperte...Ma loro sì, loro, le due pesti: oh no, con loro nessuna pietà! Prima di tutto mi siederò su i loro petti così da provocare loro la sensazione dell'incubo, poi mi infilerò nello spazio tra i due letti sotto forma di cadavere freddo e verdognolo, sì verdognolo, infine mi libererò del sudario e mi mostrerò loro come scheletro con un solo occhio insanguinato. Sì...! ( la famiglia mangia e ora ha finito) Ecco, ecco. Fra poco andranno a dormire. Mi mancano solo gli ultimi preparativi e la mia vendetta sarà completa! (esce)

(in scena la Sig.ra Umney che sparecchia, gli altri si siedono sulle poltrone quando la conversazione ha luogo)

(Hiram si tiene la testa dolorante)

Lucrezia - Caro, non hai toccato cibo.

Hiram - Come posso: ho la testa che mi esplode.

Virginia - Papà, forse è meglio che vai a coricarti.

Lucrezia - Sì caro, andiamo di sopra.Però che strano! E' la prima volta che l'aspirina Pinkerton non fa il suo effetto. Mah!...Washington! (Washington, intanto, non ascolta e guarda dove è situata la macchia) Washington!

Washington - Che c'è?

Lucrezia - Cosa stavi facendo?

Washington - No, niente. Guardavo quel tappeto: chissà se domani troverò ancora la macchia? (la Sig.ra Umney si fa il segno della croce, Timb e Tomb le si avvicinano e la spaventano)

Umney - Ah! (poi si gira e li vede) Monellacci! Ma se vi prendo...

Timb e Tomb - Buona notte. (escono)

Lucrezia - Washington, mentre accompagno a dormire questo campione di tuo padre, per favore, vai a controllare che da Timb e Tomb sia tutto a posto: ho la vaga impressione che stessero confabulando qualcosa, prima, mentre si cambiavano.

Washington - Beh! Se è vero, povero fantasma!

Virginia - Washington, ti prego, non nominare il fantasma.

Washington - Che strazio! Ma è possibile: nessuno qui ha paura del fantasma tranne te. Anzi, si avvicina l'ora di andare a dormire e già tremi...Beh, buona notte a tutti. (esce)

Hiram - Buona notte.

Lucrezia - Via caro, andiamo. Su, piano piano. (escono)

(Virginia rimane un attimo lì, guarda la Sig.ra Umney, non sa se andare

o rimanere. Poi, titubante, mentre è sulle scale e sta per uscire)

Virginia - Signora Umney.

Umney - Che c'è cara? (smettendo di pulire)

Virginia - A proposito del fantasma, io volevo...

Umney - Dimmi pure.

Virginia - No, niente...non importa. (ed esce)

(La Sig.ra Umney mette a posto le ultime cose , poi esce. Pian piano le luci si spengono tranne nella camera dei bimbi da dove prima proviene un rumore di voci, poi i due escono e mettono qualcosa sulle scale. Rientrano,la scena si fa buia tanto da far vedere le sagome. Rintocca la mezzanotte sulla loro entrata,i due si affrettano. Il fantasma con fare spavaldo. Di sottofondo una musica melodiosa. Il fantasma cade scivolando; si rialza; la musica cala)

Fantasma - Ma porcaccia, zozza, laida! (fa per raccogliere le cose

per terra quando tocca i gradini. Urla) Burro!...Avete finito di giocare. Maledetti piccoli insignificanti creature Ma ora vi sistemo io...per voi è finita! (la musica sale con la voce. Il fantasma apre la porta della stanza dei bimbi. ed un getto d'acqua proveniente da un secchio situato sopra la porta gli cade in testa bagnandolo completamente)

Sipario


ATTO SECONDO

La scena non è cambiata però ora l'ambiente è più luminoso pieno di vita i candelabri non ci sono più al loro posto vi sono vasi con fiori la tovaglia e le tendine sono ora di colori accesi,al posto dei vecchi libri ora vi è l’enciclopedia Pinkerton color rosa pastello,i quadri degli antenati non vi sono più ve ne è rimasto solo uno,il divano è ricoperto con un telo colorato ecc..

Terzo quadro

(in scena sono già presenti Timb e Tomb)

Tomb - Allora è deciso per questa notte?

Timb - Sì secondo i miei calcoli il fantasma appare ogni mercoledì

Tomb - Sei sicuro oramai è da tre settimane che non si fa vivo

Timb - Non ti preoccupare ho scoperto che egli è come costretto almeno una volta a settimana a fare un'apparizione lungo i corridoi

Tomb - Se lo dici tu va bene,ma quel furfante fa di tutto per sfuggirci;cammina piano per non farsi sentire,ho anche il sospetto che usi l'olio Pinkerton per le catene

Timb - Non ti preoccupare oggi è mercoledì e questa notte lo inchiodiamo;il piano è perfetto, l'ho inventato io, il fantasma non ha via di scampo

Tomb - Sarà pure come dici tu ma non vorrei che succedesse qualche imprevisto no ho voglia di aspettare un'altra settimana per giocare col fantasma

Timb - Ti capisco ma cosa vuoi di più a questo qui possiamo fare tutti gli scherzi che vogliamo tanto lui non può mica licenziarsi come le altre governanti

Tomb - Sì e in più la mamma non si lamenta perché deve cercarne un'altra(ridacchiano)

Timb - (guardando l'ora) Allora siamo pronti:tu entri in cucina prendi ciò che sai ed esci subito, intanto io resto qui e guardo che non arrivi la Umney

Tomb - Scusa eh,ma perché devo entrare io,non puoi entrare tu ed io faccio il palo

Timb - No perché il piano è mio e decido io

Tomb - Sì però se la Umney mi becca non posso mica spiegarle che il piano era tuo le botte me le prendo io

Timb - Oh quante storie avanti che potrebbe arrivare qualcuno e allora addio divertimento dai muoviti

Tomb - E va bene ma siamo intesi nel caso..

Timb - nel caso arrivi qualcuno ti faccio il verso del cuculo "Uuh Uuh" ma spicciati però

Tomb - Vado (esce di scena dalla porta della cucina;intanto Timb gira attorno guardando dalle varie uscite che non arrivi nessuno dopo poco dalle camere arriva la signora Umney)

Umney - (vedendolo in atteggiamento furbesco) Timb cosa stai facendo

Timb - ...Carissima signora Umney come va eh

Umney - Cosa

Timb - Ma si.....sa che la vedo un po' stanca (guarda l'ora)..le dieci e trenta come è tardi e chissà come sarà stanca lei,..avrà lavorato molto eh ....e avrà sonno ..perché non va a dormire ..la sua stanza è di sopra ...è stanca eh

Umney - Ma cos'hai Timb

Timb - Io..niente Uuh Uuh (tossisce) Uuh Uuh (tossisce guardando verso la cucina)

Umney - Ma no stai bene?

Timb - Ecco sì non sto bene ho una tosse fittissima Uuh Uuh

Umney - Che strana tosse(la Umney fa per passare ma Timb le impedisce il passaggio) ma mi fai passare o no

Timb - A perché vuole andare in cucina ...che sbadato...ma perché vuole andare in cucina?

Umney - Volevo preparare della camomilla e..

Timb - Camomilla ma perché a cosa serve chi la vuole

Umney - Sai benissimo che tuo padre dopo cena prima di andare a dormire ne prende sempre un po'

Timb - A sì è vero però...

Umney - Però basta fammi passare (lo sposta fa per entrare)

Timb - Signora Umney

Umney - Che cosa c'è ancora

Timb - (mielosamente) Non è che mi va di sopra a prendere nel beauti della mamma lo sciroppo del dottor Pinkerton per la mia tossettina (tossisce)

Umney - E perché non puoi andarci da solo

Timb - (con voce innocente) Ma mamma non vuole che frughi tra le sue cose e poi se non trova più qualche cosa è capacissima di dare la colpa a me

Umney - Povero angelo tu non ne saresti mai capace...e va bene(si avvia verso l'uscita camere)

Timb - Grazie

Umney - (sull'uscita) E quell’altro angelo di tuo fratello dov'è?

Timb - Dov'è?

Umney - Dov'è?

Timb - Dove

Umney - Già

Timb - Era ....stanco...sì stanco...e aveva un gran mal di testa ... anche lui stava poco bene(tossisce)

Umney - Questi bambini di oggi si ammalano così facilmente (esce e subito rientra Tomb dando a Timb qualche cosa)

Tomb - Ecco tieni inizia a portare su questo mentre io rimetto a posto di là ci metto un secondo

Timb - Va bene(esce)

Umney - (da dentro) Lo sciroppo Pinkerton è finto va bene anche quello del dottor Dubble(entrano contemporaneamente la Signora Umney dal corridoio stanze e Tomb dalla cucina) Tomb cosa fai in piedi

Tomb - Io e perché non dovrei essere in piedi?

Umney - Ma non stavi mica poco bene

Tomb - Cosa io poco bene

Timb - (da dentro) Uuh Uuh

Tomb - A sì è vero stavo poco bene però adesso sto meglio sì molto meglio ed è meglio che vada di sopra sì sì sì è meglio già(si avvia)

Umney - Tomb hai visto tuo fratello?

Tomb - No non l'ho visto perché?

Umney - Ma ero andata a prendere questo sciroppo per la tosse...

Tomb - (tra se) A giusto che sbadato io non sto bene .. lo sciroppo(a voce alta) grazie signora Umney avevo appunto chiesto a mio fratello di venirlelo a chiedere(le prende lo sciroppo dalle mani) ho una tosse(tossisce)

Umney - Ma lo sciroppo è per tuo fratello,tu non avevi mal di testa?

Tomb - (sentendosi spiazzato) Sì mal di testa ...con tosse però (tossisce)

Umney - E tuo fratello allora?

Tomb - Ma...si vede che è venuta la tosse anche a lui;grazie comunque (esce frettolosamente)

Umney - Che strani bimbi..beh per lo meno se stanno poco bene no combineranno guai(esce in cucina)

(Entrano dall'ingresso Hiram e Washington)

Hiram - Allora Washington come ti senti dopo il tuo debutto anche nella società inglese

Washington - Bene sono molto contento,sai ho conosciuto parecchi nobil uomini di una ricchezza immensa e non ho esitato di parlare con loro a proposito di certe idee che ho in testa

Hiram - E caro ai il fiuto degli affari,tu sei nato per queste cose, come tuo padre d’altronde

Washington - Beh..

Hiram - Come beh,questo castello non ne è la prova? sì sì,ho fatto proprio un affarone

Washington - Soprattutto per me che ho ricavato un bel gruzzoletto vedendo quei libri antichi

Hiram - Ed io ne ho fatto subito un altro comprando in blocco questa enciclopedia che non so di cosa parli ma che si intona benissimo con l'ambiente

Fantasma - (d.d.) Nooooo l'enciclopedia noooooo!

Hiram - Uffa che noia non fa altro che lamentarsi

Washington - Hai ragione,vorrei sapere che cosa ha poi da lamentarsi;vive qui e non paga neanche l'affitto che ingrato (entrando Lucrezia e Virginia)

Lucrezia - Però non ti capisco ti ho comprato un vestito appropriato per il ballo era pieno di giovani che sarebbero stati lieti di ballare con te,e tu niente,sei rimasta seduta tutta la sera assorta nei tuoi pensieri,io non ti capisco

Virginia - Ma mamma

Lucrezia - Ho capito stavi pensando al figlio del conte,è un vero peccato che non sia ancora tornato dalla residenza estiva

Virginia - Io direi una fortuna

Lucrezia - Ci risiamo come puoi dirlo se neanche lo conosci

Virginia - Beh io....

Lucrezia - Questa è colpa della signora Umney,io ti avevo detto di non darle corda,ma tu niente ti fermi ogni sera a parlare con lei chissà poi cosa è capace di raccontarti

Virginia - Ma niente mamma..

Lucrezia - non voglio pensare che pazze storie possano essere

Virginia - nessuna storia pazza

Lucrezia - Ah no,quella donna vede spiriti e cose simili dappertutto, per non parlare poi dei fantasmi

Virginia - Sì però...

Lucrezia - So cosa vuoi dire che i fantasmi esistono e ne abbiamo uno in casa,ma cosa c'è di terribile ha più paura lui di noi che noi di lui

Virginia - Mamma ti prego basta

Lucrezia - Va bene basta...ho una figlia che è ormai una signorina e anzi che pensare a farsi notare in società cosa fa cosa fa..pensa ai fantasmi (occhiataccia di Virginia)...Basta basta ho capito

Virginia - Ecco così va bene

Lucrezia - Però non è giusto io ti compro dei gioielli,ti faccio fare de vestiti stupendi perché tu possa essere una signorina come si deve e tu ...bel modo di ringraziarmi...sì sì ma basta la finisco eh non parlo più .......che ingratitudine

Washington - Beh così almeno vi è un'altra persona ingrata in casa

Lucrezia - E chi sarebbe l'altra?

Washington - Ma il fantasma no?

Lucrezia - E come potrebbe esserlo guarda la casa;prima viveva in rudere tutto buio e maleodorante per giunta,ora abbiamo dato all'ambiente dei bei colori un po' di vivacità

Virginia - Si vede che a lui piaceva come era prima

Hiram - No cara non credo che sia possibile guarda queste tendine nuove,con quello che le ho pagate non possono sicuramente dispiacerli

Virginia - Ma lui viveva nel 1500 e gli arredamenti erano diversi

Washington - Sì però adesso siamo nel 1884

Virginia - Ma che colpa ne ha lui se non è ancora morto(attimo di silenzio poi tuono, lampo e inizia a piovere)

Washington - Sai papà non ho ancora capito se è il fantasma che fa piovere o meno

Hiram - Non saprei figliolo

Washington - Ma se è lui come fa,ma non sei curioso di saperlo

Hiram - Se devo aspettare di morire per saperlo allora no non sono così curioso(si siede sul divano)

(entra la signora Umney dalla cucina)

Umney - Ho portato la camomilla signore

Lucrezia - (scortesemente) Grazie appoggi pure qui(tavolino davanti al divano poi versa la camomilla e si siede sul divano vicino ad Hiram,anche Washington e Virginia si siedono sulle due poltrone la Umney intanto esce)

Lucrezia - (versando lo zucchero) Uno o due

Hiram - Cinque

Lucrezia - Non ti farà bene tutto questo zucchero

Hiram - Ma io detesto la camomilla

Lucrezia - E allora perché la bevi

Hiram - Perché altrimenti non riesco a dormire

Virginia - Scusa papà perché non bevi qualche cosa di altro

Hiram - Vedi cara io berrei volentieri un whisky,ma tua madre

Lucrezia - Cosa c'entro io è stato il medico a dirti di evitare gli alcolici

Hiram - Ma cara tu prendi un po' troppo alla lettera dei semplici suggerimenti

Virginia - Perché non prendi un po' di latte

Hiram - Giusto che bella idea magari con un po' di cognac

Lucrezia – Hiram!

Hiram - Stavo solo scherzando amore

Lucrezia – Ah!

Hiram - Beh dove sono quelle due canaglie di Timb e Tomb e tu(indicando Washington che durante la precedente discussione stava togliendo la macchia di "sangue") hai finito di togliere quella macchia di sangue

Washington - Ecco fatto ho finito

Lucrezia - di che colore era oggi caro che non ricordo più?

Washington - verde certo che è strano non mi sarei mai immaginato che il sangue potesse essere di questo colore

Hiram - E lo dici a me ieri avevo puntato sul blu...beh cosa aspettano i tuoi fratelli a scendere

Washington - (chiamando ad alta voce) Timb Tomb venite giù che puntiamo sulla macchia (Virginia fa per andarsene)

Lucrezia - Non vuoi giocare con noi Virginia

Virginia - No mamma

Lucrezia - Pare che questo gioco di famiglia tu non lo trovi interessante infatti ogni sera quando si tratta di puntare su che colore avrà la macchia di sangue domani tu te ne vai a dormire,ma perché cara

Virginia - Niente mamma buona notte a tutti

Washington - Dai Virginia è un gioco non facciamo mica niente di male

Virginia - A no beh se voleste veramente fare del bene tu dovresti smettere di cancellare quella stupida macchia che tanto sai benissimo che che la mattina riappare così almeno eviteresti al fantasma di sprecare quel poco sangue che gli sarà rimasto ed eviteresti che.......beh lasciamo perdere. Finitela con questi giochi non sono affatto divertenti buona notte a tutti(esce dal corridoio stanze)

(Pausa di silenzio poi arrivano Timb e Tomb rumoreggiando)

Timb e Tomb - La macchia la macchia

Tomb - Siamo pronti

Hiram - Allora bene;Washington hai preparato il foglio delle scommesse

Washington - E' tutto qui(tirando fuori da un cassetto un foglio e una penna)(sfogliando) allora oggi la macchia era verde acqua ieri era verde smeraldo l'altro ieri celeste di che colore sarà domani vi avverto che chi indovina vince il montepremi che fino ad oggi è di 30 dollari dato che è da due giorni che nessuno ha indovinato allora iniziamo; puntata di oggi tre dollari poiché è il terzo giorno.Prima di iniziare fuori i soldi(tutti danno i soldi a Washington)

Hiram - Bravo caro sei tutto tuo padre ....allora io sono testardo e insisto sul blu dice di essere un nobile quel Canterville beh avrà almeno una goccia di sangue blu o no

Washington - Tu mamma

Lucrezia - Rosa confetto come l’enciclopedia

Fantasma - (d.d.) Nooooooo l’enciclopedia nooooooo

Washington - basta che seccature

Lucrezia - Non ti arrabbiare cambio colore facciamo rosa shoking

Washington - allora bene (scrivendo) papà blu mamma rosa shoking ..Timb?

Timb - (pensando) Allora prima verde smeraldo poi verde acqua ..due per tre fa sei,sei diviso quattro fa uno col riporto di due ..pi greco mezzi logaritmo di quattordici ...giallo sì direi un bel giallo limone

Washington - (scrivendo) Timb giallo limone Tomb?

Tomb - A per me sarà rossa

Timb - Ma che cretino

Tomb - A è vero..aspetta facciamo azzurra

Washington - (scrivendo) Azzurra

Tomb - e per te?

Washington - Per me non sarà di nessun colore

Tutti - E perché?

Washington - Perché finalmente il fantasma si arrenderà a me e al super smacchiatore detergente esemplare Pinkerton(scrivendo) nessun colore anche per questa sera abbiamo finito io mi ritiro nella mia stanza buona notte a tutti(si avvia guarda la macchia) caro Canterville perderai ti arrenderai(esce corridoio stanze)

Lucrezia - Beh ragazzi forza andate di sopra a lavarvi e dormire che arrivo subito

Timb e Tomb - Va bene mamma(escono loro stanza)

Lucrezia - Che strano non hanno protestato di solito vogliono rimanere in piedi a giocare col fantasma

Hiram - Eh..saranno un po' tristi,le vacanze stanno finendo e fra un po' torneranno a scuola soprattutto

Lucrezia - Stavo pensando caro che dovremmo venirci più spesso anzi forse se riuscissimo a trovare una buona scuola per Timb e Tomb potremmo trasferirci

Fantasma - (d.d.) Nooooo nooooo

Hiram - Meglio di no lasciamo che per un po' di mesi all'anno questo povero fantasma viva tra virgolette ...in pace

Lucrezia - Forse Hai ragione tu infondo anche lui è un essere umano o meglio lo era

Hiram - Sai cosa ho trovato nell'armadio ieri sera?

Lucrezia - Cosa

Hiram - La mia valigia ci crederesti sono proprio convinto che sia stato il fantasma a restituirmela

Lucrezia - Beh incomincia ad essere un po' più cortese

Hiram - Sai a volte penso al fantasma alla situazione a noi e mi chiedo se sia possibile....

Lucrezia - Cosa caro

Hiram - No pensavo....niente ....sarebbe così assurdo ,andiamo a dormire(si alzano lui fa per andare e lei li prende il braccio, i due escono a braccetto)

(Entra la signora Umney va verso le tazze guarda la dove c'era la macchia)

Umney - Ma guarda se è possibile ci scommettono anche sopra,va bene non avere paura del fantasma,ma prenderlo anche in giro. (si siede) E mio Dio come cambiano i tempi guarda un po' questo castello...Sembravi un rudere e adesso...(entra Virginia in vestaglia sente parlare la Umney che però non si avvede di lei e continua a parlare)...ma...non so se ti preferivo prima quando tremavo perché una porta scricchiolava e il rumore delle catene non mi faceva dormire la notte oppure adesso che sei tutto raggiante pieno di colori di luce,dove sulle porte è stato dato l'olio Pinkerton(sorridendo un po’ triste)..e non scricchiolano più e quando sbatte una finestra nessun problema è stato solo il vento......Sei tanto bello tanto vivo che non sembri più casa mia(pausa si avvede di Virginia)....Da quanto tempo sei lì?

Virginia - Sono appena arrivata

Umney - Ah ...siediti

Virginia - Anzi no l'ho sentita mentre parlava;vuole bene a questo castello vero?

Umney - E come non potrei ci sono nata

Virginia - E adesso lo trova cambiato...mi dispiace le chiedo scusa a nome della mia famiglia per aver...

Umney - No figurati non è questo,sì voi avete cambiato un po’ l'arredamento e anzi avete reso tutto così ...lucente...ma non sono il divano o le tende o i quadri a essere cambiati è l'ambiente,ma neanche non so se mi segui...no c'è più quel profumo di solenne,di antico che c'era prima,era come un alone che circondava la casa

Virginia - Era la paura

Umney - Sì hai capito benissimo...vedi quando io ero piccola,avevo circa la tua età,ricordo che mia nonna mi raccontava del Fantasma,io ero terrorizzata però vedevo negli occhi di quella povera vecchia che anche lei aveva paura così come l'avevano tutte le persone più grandi di me che mi circondavano

Virginia - Non capisco

Umney - Vedi io ho imparato a viverci con la paura essa è parte di me della mia vita e anche... o forse è meglio dire lo era di questo castello

Virginia - E non è più contenta,più tranquilla ora

Umney - Da un punto di vista sì sono più felice non mi prendo più spaventi,quasi,dormo più tranquilla,ma da un altro sono più malinconica ..

....e poi non è vero che io non ho paura io ne ho eccome se ne ho,io ho sempre creduto che il fantasma fosse il male e non posso non avere paura del male

Virginia - Ma il fantasma non è il male,sicuramente è stato cattivo in vita e anche in morte però forse egli ha capito ora è diverso è più...

Umney - Buono vuoi dire no non può essere;egli è cattivo,il suo unico scopo è far soffrire tu non sai tutte le malefatte che ha combinato sino ad oggi

Virginia - Sì ha ragione però può essere che questo tempo,dopo che è morto intendo,li sia stato concesso perché potesse capire..io credo che in fondo egli non era così cattivo e probabilmente il Signore ha pensato di darli ancora una possibilità.

Umney - Vorresti dire che se il signor Canterville è divenuto fantasma non è per punizione ma per....

Virginia - Per avere la possibilità di pentirsi

Umney - Ma è assurdo

Virginia- L'unica cosa che non capisco è perché non lo faccia

Umney - Perché non vuole,te lo dico io,perché egli sta bene dove sta e quando voi ve ne sarete andati tornerà a fare del male

Virginia - Non più io lo sento,io lo spero egli è cambiato..

Umney - Vedi cara le persone cambiano,tutti cambiamo,ma in peggio

Virginia - Oh signora Umney come può dire ciò non è vero

Umney - E figliola cara quando crescerai e capirai che la vita non è poi così facile come sembra allora scoprirai che non tutte le persone sono uguali e che le persone cattive difficilmente diventano buone e quelle buone se ne hanno la possibilità è facile che diventino cattive purtroppo.(pausa)

Virginia - Non lo so forse ha ragione lei;io vedo tutto più semplice ,più rosa,ma sono solo una bambina

Umney -,ma tu che sei diversa dal resto della tua famiglia hai paura del fantasma?

Virginia - Vede quando sono venuta qui avevo paura del fantasma, quando sentivo qualche rumore la notte mi mettevo sotto le coperte e tremavo tutta;adesso le cose sono un po' cambiate,adesso con i miei fratelli la vittima è divenuta il fantasma e non ci sarebbe più ragione di temerlo eppure io continuo ad avere un po' di paura,non timore del fantasma,ma di ciò che egli rappresenta,ciò che egli mi ricorda ed è la morte è naturale.Però vede signora Umney io non trovo giusto giudicare male una persona o una cosa soltanto perché la si teme(pausa)

Umney - Forse hai ragione tu o forse la tua famiglia a non temere affatto il fantasma ,ma io ho le mie tradizioni,il mio modo di essere ...(si alza e si scosta dando le spalle a Virginia).... Forse il mondo è più rosa di quel che si crede e le persone possono veramente cambiare,ma io sono ormai troppo vecchia per accettarlo. MI dispiace(pausa)......beh è tardissimo meglio che tu vada a dormire

Virginia - Va bene ....sinora Umney

Umney - (voltandosi verso di lei) Cosa cara

Virginia - Buona notte

Umney - Buona notte

(Virginia esita un attimo e poi esce;la Umney rimasta sola si dirige verso la filastrocca la guarda)

Umney - Che sia veramente giunto il momento ma (esce in cucina portando via le tazze)

(La scena è vuota le luci calano leggermente si nota Timb che esce dalla sua stanza indossa un pigiama )

Timb - Vieni fuori via libera

Tomb - (esce anche Tomb,indossando anch'egli un pigiama con in mano l'occorrente per lo scherzo al fantasma anche se al pubblico pare solo che abbia in mano qualche cosa) Sembrava che Virginia non andasse più a dormire

Timb - Dai muoviti vai a prendere il resto mentre io sistemo qui.

(Tomb esce e rientra subito dopo con altra roba in mano la luce si abbassa man mano che i due agiscono parrlocchiando in scena;la creazione dello scherzo del finto fantasma degli Otis è lasciata al regista;i due poi escono di scena lasciandola vuota)

(Entra il fantasma vestito scialbamente cercando di non essere scorto e di non fare il minimo rumore)

Fantasma - Ma guada se devo rischiare così tanto per una macchia, speriamo che stiano già dormendo(si china a mettere la macchia) ancora un attimo e me la filo(fa per andarsene) a dimenticavo dove terrà quell'olio maledetto se non altro è utile per non farmi sentire(inizia a cercarlo ad incerto punto si avvede del fantasma finto) Ahahaha(grida e scappa nella sua cripta che viene illuminata ) Che paura (ansimando) devo riprendere fiato era orribile un.... un fantasma(pausa ) ..ma aspetta un momento anche io sono un fantasma .....ma se lui è un fantasma ed io sono un fantasma non dovrei avere paura di lui,se lui fosse un fantasma ed io non lo fossi allora sì dovrei averne,ma io sono un fantasma e quindi, anzi se lui è un fantasma ed io sono un fantasma siamo due fantasmi.... allora sì che è vendetta e cara famiglia mia.... ora siamo in due...è finta per voi piccoli gemellini ora siamo in due anche noi(esce dalla cripta che ritorna buia ed entra in scena dove al posto del fantasma trova il lenzuolo ed il resto) ma cosa vuol dire perché ha lasciato qui i suoi abiti bo e questo cos'è(prendendo in mano un biglietto tra le cose del fantasma;lo legge arrabbiandosi man mano che va avanti)

Fantasma - " Fantasma degli Otis

Unico Spettro Autentico e Originale

Diffidate dalle Imitazioni

Tutti gli altri sono Contraffazioni"

Fantasma - (furente) Loro ancora loro...ma perché...ma io vi distruggo io vi.....

Timb e Tomb - (escono all'improvviso i due gemelli assalendo il fantasma con cuscinate) Addosso carica!

(Mentre i due colpiscono il fantasma esce Virginia)

Virginia - Basta la volete finire o no. (urlando seccata)

(I due fuggono frettolosamente il fantasma che prima era accasciato per terra e si copriva la faccia ora si volta verso Virginia i due si guardano per un istante poi buio)

Quarto quadro

Fantasma - Che male la testa...la mia povera testa...quei maledetti gemelli (si appoggia alla libreria e si spaventa) Ahah! Non sopporto quella libreria, non sopporto il Dottor Pinkerton. (si siede sulla poltrona) Ma non potevo avere una vita normale. E soprattutto non potevo avere una morte normale......No, io sono Sir Simon Canterville, nato nel 1548 e non ancora morto. ( pausa) A volte mi chiedo ma io quando morirò, dovrò ancora vederne tanti di cambiamenti in questa casa (polemico) o sono sufficienti questi cara famiglia Otis (si alza). Allora, perché non rispondete...Ah, dimenticavo che in casa non c'è nessuno, sono usciti loro, sono andati a comprare qualche altro bell'oggetto da mettere in sala (si guarda in giro poi vede il quadro). Ma guarda tu se è possibile, hanno cambiato tutto, mi hanno buttato via tutti i miei ricordi e hanno lasciato solo un quadro...di mia moglie. A volte mi chiedo perché l'ho uccisa allora guardo il quadro..e lo capisco subito...(fissa il quadro e ci parla)...Cosa vuoi...perché mi guardi così smettila di fissarmi...cosa c'è...ma aspetta..aspetta ora ricordo ieri notte anche quella bambina mi guardava così, lei però non lo faceva con paura e neanche con sdegno...non riesco a togliermi dalla testa i suoi occhi li vedo ancora qui davanti a me, erano così tristi come se mi volessero dire qualcosa, qualche cosa che non riesco a capire o forse che non voglio capire (pausa). Non so (cammina nervosamente) io non capisco più niente (si siede) so solo che quella bambina con un solo sguardo, in un solo attimo è riuscita a fare ciò che trecento anni di lunga esistenza non sono riusciti a fare.....mi ha fatto invecchiare (pausa). Ma cosa cavolo sto dicendo io mi diverto (urlando) io sono il fantasma di Canterville e sono il male sì perché passo l'esistenza a fare del male, perché godo quadro lo faccio (guarda il quadro)...e tu cosa vuoi...cos'hai ancora da guardarmi...lasciami in pace...adesso basta

(prende il quadro, lo spacca e lo butta in terra). Quante volte ti devo uccidere perché tu la smetta di tormentarmi (va verso la sua uscita e gli appare Lord Nicholas Canterville con ancora il fante di quadri ficcato in gola) tu Lord Nicholas Canterville....ma io ti ho ucciso...io ti ho ficcato in gola quella carta cosa,anche tu sei venuto a tormentarmi (si tira indietro e quando è all'altezza dell'uscita della cucina appare Lord Francis Stilton)

Lord Francis Stilton - (con voce tombale) Doppio sei

Fantasma - No andate via(sempre più spaventato scappa verso le scale dove però dalla porta dei ragazzi esce Madame Tremoullac,il fantasma cade e da per terra)la signora Treumillac,lei si era buttata giù dalla finestra cosa fa qui,lei è morta voi siete tutti morti,io vi ho uccisi(si dirige a gattoni verso l'uscita camere dalla quale appare sua moglie Eleonor Canterville alzando la testa verso di lei con voce tremante da pazzo)Tu...Eleonor... hai visto cara conservo ancora la tua macchia di sangue...gli americani provano a cancellarla ma io....sono bravo eh,ma... che cosa vuoi?...Ti prego amore adesso vai via eh,andate via tutti (iniziando a piagnucolare)andate via,lasciatemi in pace(urlando sempre per terra dirigendosi verso il centro della scena)Lasciatemi in pace!

(Entra Virginia vede il fantasma che rantola per terra,ella non nota le apparizioni che sono però ancora in scena e si avvia verso e gli mette una mano sulla spalla)

Virginia - Si sente bene

Fantasma - (non accorgendosi che è Virginia) Non toccarmi lasciami in pace(si volta e la vede) A sei tu difendimi ti prego

Virginia - Cosa?

Fantasma - Non lasciare che mi prendano(indicando le apparizioni)

Virginia - Loro chi...non c'è nessuno qui

Fantasma - (scompare il primo poi successivamente tutti gli altri appena il fantasma nomina quello prima)Come non li vedi .(si volta verso il primo) Mio nipote Nicholas,ma dov'è era qui aveva ancora il fante di quadri in gola,e(voltandosi) Lord Stilton...ma non c'è più... e lì...(avvedendosi che non c'è più)c'era la signora Treumillac (voltandosi) ....anchemia moglie è scomparsa,ma dove sono erano,tu mi credi che erano qui ...vero

Virginia - Ecco signore

Fantasma - possibile che abbia immaginato tutto

Virginia - Sarà stato un incubo

Fantasma - Ma erano proprio qui in questa stanza e volevano vendicarsi per quello che li ho fatto

Virginia - Si calmi ,si sieda(aiuta il fantasma a sedersi e si siede)

Fantasma - Grazie ora sono calmo,però sembravano così reali come se fossero davvero qui

Virginia - Forse essi erano veramente qui

Fantasma - Cosa vuoi dire non ti capisco

Virginia - Ecco vede ...Forse ....Non so come dire....E' stato il suo senso di colpa a portarceli

Fantasma - Ma quale senso di colpa e senso di colpa io li odiavo tutti guarda un po' te

Virginia - Ma perché non si rende conto che qualche cosa dentro di lei sta cambiando

Fantasma - Sì hai ragione. D’altronde è logico che dopo trecento anni, ogni tanto mi capita qualche costola mi rimanga in mano

Virginia - Che schifo

Fantasma - Ma dopo la riattacco subito

Virginia - Non scherzi (pausa) Io so che in fondo lei non è cattivo come vuole sembrare deve solo riuscire comportarsi un po' meglio così nessuno le darà più fastidio

Fantasma - Che assurdità! Chiedermi di comportarmi bene...E' davvero assurdo,

Virginia - Uffa

Fantasma - Ma non capisci io devo strascicare le catene,ululare attraverso i buchi delle serrature,passeggiare tutta la notte,almeno il mercoledì..Queste sono le sole ragioni della mia esistenza

Virginia - Non mi sembrano valide ragioni per un'intera esistenza

Fantasma - Forse non sono valide,ma sono le mie io sono un fantasma e che fantasma

Virginia - Sì un fantasma che ha paura di due bambini di neanche dodici anni

Fantasma - Non nominare i tuoi fratelli ti prego.Hai ragione tu non sto passando un bel periodo ecco diciamo che sono un po' giù di forma,va bene eh?

Virginia - No non va assolutamente bene,ma è possibile che nonostante i rimorsi che le provocano visioni.....

Fantasma - E' solo la prima volta che mi capita

Virginia - Fa niente,ma non capisce il perché di tutto ciò?

Fantasma - Non ne ho la minima idea

Virginia - Risponda seriamente almeno una volta

Fantasma - (pausa) Forse sì

Virginia - Ecco,ora si rende conto di essere stato molto malvagio

Fantasma - Oh troppe lusinghe arrossisco

Virginia - (alzandosi seccata) Lei ha ucciso sua moglie (calmandosi)almeno così ci ha detto la signora Umney

Fantasma - Ebbene sì lo ammetto,ma fu una faccenda familiare che preferirei sorvolare

Virginia - Ma è un peccato molto grave uccidere

Fantasma - Oh quante storie.Mia moglie era una donna bruttissima ,non mi inamidava mai i colletti delle camice come piaceva a me e in cucina poi era una disastro.Ci crederesti,una volta uccisi un magnifico daino nei boschi di Hogley;indovina come me lo presentò a tavola?... (vedendo Virginia che lo guarda male)Beh non ha importanza da allora è passato tanto di quel tempo.....Comunque non fu carino da parte dei suoi fratelli farmi morire di fame anche se l'avevo uccisa io

Virginia - Non ho parole(sospirando)

Fantasma - Non ne ho avute neanche io quando ho scoperto che non sarei più uscito da quella maledetta cripta

Virginia - Mi dispiace signor fantasma voglio dire Sir Simon...ma forse lei avrà fame;ho un panino nella borsa se lo gradisce......

Fantasma - No grazie ormai non ho più bisogno di mangiare,ma è stato un pensiero gentile da parte tua.Sai cosa c'è di buffo in tutto questo?

Virginia - cosa?

Fantasma - il giorno che morii,o meglio che mi accorsi di essere divenuto un fantasma,camminando per la cripta coprii un passaggio segreto che mi portava direttamente qui in salone,ma non ormai non mi serviva più.

Virginia - E' vero è un po' buffo

Fantasma - Tu sei molto più simpatica del resto della tua orrenda,maleducata,volgare e disonesta famiglia

Virginia - Basta orrendo e volgare sarà lei! E per quanto riguarda la disonestà lei sa benissimo di aver rubato i colori della mia scatola per ridipingere continuamente quella ridicola macchia sul pavimento.Prima si è preso tutti i rossi,vermiglione compreso,e così non ho più potuto dipingere i tramonti, poi si è preso il verde smeraldo e il giallo cromo.Alla fine mi sono rimasti solo l'indaco e il bianco Cina e non ho potuto fare altro che scene al chiaro di luna che sono tanto difficili da dipingere e danno tanta malinconia a chi le guarda

Fantasma - Mi dispiace

Virginia - Non ho mai fatto la spia per quanto fossi irritata e tutta la faccenda fosse estremamente ridicola.Chi ha mai visto il sangue verde smeraldo

Fantasma - Va bene ma cos'altro potevo fare.Non è facile procurarsi del sangue al giorno d'oggi e dato che tuo fratello aveva iniziato a sfidarmi col suo supersmacchiatore detergente rompiscatole Pinkerton,beh non c'era ragione perché non dovessi adoperare i tuoi colori.Quanto alle tinte è questione di gusti .I Canterville per esempio sono di sangue blu il più blu di tutta l'Inghilterra,ma per voialtri americani queste sono cose senza importanza

Virginia - Uffa lei non capisce proprio nulla,sa la cosa migliore che può fare? Emigrare e migliorare la sua cultura.Mio padre sarebbe felicissimo di offrirle un viaggio gratis negli Stati Uniti. A New York poi sono sicura che otterrà un successo strepitoso;conosco centinaia di persone che pagherebbero centomila dollari per poter vedere un fantasma e molto di più per averlo in famiglia

Fantasma - Non credo che l'America mi piacerebbe

Virginia - Forse perché non ci sono ruderi o stranezze del genere

Fantasma - A non avete ruderi e neanche stranezze. E allora cosa sono la vostra flotta militare e il vostro modo di fare.

Virginia - Buona sera (fa per andarsene)E' meglio che vada oramai mi staranno cercando, la strada da qui ai nostri vicini non è molta...(sulla porta si gira)E poi sa che cose le dico?

Fantasma - Cosa?

Virginia - Che chiederò a mio padre di accordare un'altra settimana di vacanza ai gemelli

Fantasma - No Virginia...(si ferma)non andartene è tanto tempo che non parlavo con qualcuno...io non faccio altro che parlare da solo è così triste....ti prego rimani ancora un po'

Virginia - Rimango però lei mi deve rispondere ad una domanda

Fantasma - Dimmi

Virginia - Seriamente me lo promette

Fantasma - Sì te lo prometto

Virginia - Lei ha mai voluto bene veramente a una persona non so è mai stato innamorato

Fantasma - No....Vedi io sono sempre stato piuttosto solo ,non che questo mi dispiacesse e in quanto all'essere innamorato fui promesso fin da piccolo a mia moglie che sposai a diciotto anni nonostante non l'abbia mai amata ....poi il resto lo conosci

Virginia - (pausa) C'è almeno un giorno della sua vita che ricorda felicemente

Fantasma - Ve ne sono talmente tanti

Virginia - E' proprio sicuro che siano poi così tanti?

Fantasma - Beh a dire la verità non riesco a ricordarmene nessuno

Virginia - Ecco

Fantasma - La mia esistenza non è stata poi così bella come ho sempre finto di credere(si alza e va verso la finestra e guarda fuori) Eccolo là il mio povero alberello rinsecchito come me...lo piantai quando avevo otto anni,ma questo te lo avranno già raccontato vero(rimane a fissare fuori per un paio di secondi)

Virginia - Non si sente bene

Fantasma -(assorto nei suoi pensieri)...Cosa

Virginia - C’è qualche cosa che non va

Fantasma - No niente...Sono solo così stanco,sai io vorrei dormire,cerco il sonno ma non ci riesco

Virginia - Ma non deve fare altro che andare a letto e spegnere la candela.Il difficile è rimanere svegli in certe occasioni specie in chiesa,ma dormire non lo è affatto;persino i neonati vi riescono

Fantasma - Non dormo da trecento anni

Virginia - (pausa) Ma non ha un posto dove andare a dormire

Fantasma - Lontano oltre il bosco dei pini ..c'è un piccolo giardino; l'erba vi cresce alta e rigogliosa,lì fioriscono le stelle bianche. l'usignolo vi canta tutta la notte e la fredda luna di cristallo guarda giù mentre il tasso stende i suoi giganteschi rami sui dormienti

Virginia - (pausa) Allude al giardino della morte

Fantasma - Sì della morte; deve essere tanto bello riposare sotto la soffice terra bruna,con l'erba che ti ondeggia sopra la testa.Ascoltare il silenzio, non avere più passato ne futuro,dimenticare il tempo,perdonare alla vita avere la pace(lunga pausa dove Virginia si commuove sulle ginocchia di lui,poi egli le pone le mani sulle spalle e lei alza la testa verso di lui) Tu puoi aiutarmi, puoi aprire per me i portali della casa della morte poiché amore è sempre con te e amore è più forte della morte.

Virginia - (si alza in piedi) Ma io sono solo una ...

Fantasma - (alzandosi) Non importa tu puoi farcela

Virginia - E come potrei?

Fantasma - Ha mai letto l'antica profezia

Virginia - Sì (dirgendosi verso essa) è questa,ma è dipinta in strani caratteri neri e si legge appena

Fantasma - Leggila,per favore

Virginia - "Quando una giovane fanciulla strapperà

La preghiera dalle labbra del peccatore.

Quando rifiorirà lo sterile mandorlo.

E un innocente creatura verserà le sue lacrime,

Allora tutta la casa sarà quieta.

E la pace tornerà a Canterville.

Virginia - Continuo a non capire cosa vuol dire

Fantasma - Queste parole significano che tu dovrai piangere per me e per i miei peccati poiché io non ho lacrime,e questo lo hai fatto e poi dovrai pregare per la mia anima poiché io non ho fede;poi se sarai stata sempre dolce,buona e gentile,l'angelo della morte avrà pietà di me

Virginia - Va bene

Fantasma - (si avvicina alla libreria tira una leva e si sentono dei rumori ma in scena non succede nulla)

Virginia - Un passaggio segreto

Fantasma - Sì lì avanti c’è la mia cripta,é lì dove iniziò tutto.... Ricordati una cosa;quando passeremo di qua il passaggio si chiuderà,e quando tornerai indietro per riaprirlo c’è una leva molto simile esattamente dall’altra parte

Virginia - Tornerò... sola

Fantasma - Sì

Virginia - Allora forza sono pronta(Virginia è un po’ sconsolata)

Fantasma - Aspetta...Io non ti ho detto tutto ed è giusto che tu lo sappia prima di decidere se proseguire o meno

Virginia - Cosa?

Fantasma - Vedi, quando mi accompagnerai nel regno della pace eterna....vedrai nel buio delle apparizioni terribili e sentirai voci malvagie che ti bisbiglieranno nell’orecchio,ma non ti sarà fatto alcun male perché le forze infernali non possono prevalere sulla purezza di una fanciulla(i due si guardano Pausa)Ma se esiterai e lo sconforto si impadronirà di te allora non tornerai più indietro

Virginia - (pausa) Non ho paura e chiederò all’angelo della morte di avere pietà di lei

Fantasma - Mi mancherai piccola Virginia

Virginia - (sospira poi si fa forza) Forza andiamo (il fantasma prende per mano virginia,ella la strige e trema anche se non lo vuole dare a vedere,il fantasma guarda Virginia,lei annuisce col capo poi i due entrano nella cripta la scena si fa buio e si sentono solo voci maligne urla ecc... poi ad un certo punto tutto tace e la scena si rischiara, Virginia e il fantasma sono scomparsi)

Umney - (entrando di corsa,dirigendosi verso l’uscita del Fantasma che però lei non vede) Virginia noo non andare!Oh mio dio povera signorina (sconsolata esce dal corridoio piagnucolando)

Hiram - (entra chiamando) Virginia

Washington - (d.d) Virginia sei la?

Hiram - Cara sei in camera?

Washington - (entrando) Allora è qua?

Hiram - No

Washington - Non’è neanche in veranda,ma dove sarà?

Hiram - Non saprei aveva detto di aver dimenticato un cosa a casa e non è più tornata;oramai sono passate quasi tre ore!

Washington - vado a vedere se è andata disopra

Hiram - Ecco bravo magari dai un occhiata in soffitta non si sa mai

Washington - vado (uscendo) Virginia

Hiram - Ma guarda se è possibile,ma dove si sarà cacciata

Lucrezia - (entrando) Trovata caro

Hiram - No. Ho paura che le sia successo qualche cosa

Lucrezia - Non sarà successo niente,e poi tu non fai altro che preoccuparti

Hiram - Ho come una strana sensazione

Lucrezia - Starà semplicemente parlando chissà dove con la signora Umney.....(tra se)io quella cameriera proprio non la sopporto

Hiram - (chiamando verso le stanze) Washington trovato nulla

Washington - (d.d) Sì qualche cosa di interessante

Hiram - Che cosa? (alzandosi preoccupato)

Washington - (entrando con in mano degli oggetti)Ho trovato questi oggetti devono essere sicuramente di valore

Hiram - E Virginia?

Washington - A di lei nessuna traccia.Senti papà se non ti dispiace potrei....

Hiram - Sì prenditeli pure

Washington Grazie vado a sistemarli (esce)

Lucrezia - (dopo che Hiram si è rimesso cappello e cappotto) Dove hai intenzione di andare caro?

Hiram - Non so provo a fare un giro nella pineta

Lucrezia - Nella pineta! ah no eh

Hiram - Come no?

Lucrezia - Ma Hiram sono già le otto,fa freddo,alla tua età poi potresti prenderti un malanno

Hiram - Come alla mia età

Lucrezia - Ma sì insomma.....e poi sei nervoso può darsi che entri in qualche pozza e poi mi riempi tutta la casa di fango,no no no,senti caro stai in casa e non ne parliamo più eh

Hiram - Va beh

Lucrezia - ecco così ora siediti e tranquillizzati.(Hiram si siede)... Vuoi un drink.....

Hiram - Eh (felice)

Lucrezia - molto leggero si intende

Hiram - Ti ringrazio cara

Lucrezia - ..(fa per iniziare a fare il drink poi chiama)..Signora Umney........quando serve non c’è mai(inizia non sapendo bene come fare ed in questo momento entra Washington)

Washington - Senti papà ho controllato su questo mio libro le valutazione di oggetti simili a quelli che ho travato e pare che.......

Lucrezia - Ah interessante.Senti Washington prepara un drink a tuo padre,leggero,(si siede sul divano vicino a lui)...e già che sei lì preparane uno anche a me grazie

Washington - Prima mentre ritornavo in soffitta a vedere se c’era qualcos’altro di interessante,mi pare di aver udito la voce della Umney

Hiram - Dove?

Washington - Da una di quelle stanzette piccole in fondo al corridoio

Lucrezia - E’ sempre a perdere tempo quella

Hiram - Sei sicuro Che non stesse parlando con Virginia

Washington - No papà,Ho anche chiamato Virginia ma non Ho ottenuto risposta

Lucrezia - E allora cosa stava blaterando da sola quella vecchia pazza

Washington - Sai le solite cose no.Pregava ,piangeva e farfugliava qualche parola senza senso

Lucrezia - Senti caro dopo vai disopra a chiamarla che deve ancora preparare la cena

Hiram - Ma se Virginia non è con la signora Umney dov’è

Timb e Tomb - (entrando verso i coniugi)Papà mamma, papà mamma

Hiram -Che cosa c’è, cosa avete da strillare?

Timb - E’ successa una cosa straordinaria

Tomb - Sì è vero,da non credere

Lucrezia - Che cosa?

Timb - Eravamo in giardino che giocavamo con i cagnolini bassotti

Tomb - Sai dato che il fantasma non si fa più vedere

Hiram - E allora che cosa c’è di strano in tutto questo

Lucrezia - Su bambini continuate

Timb - Beh ad un certo punto siamo riusciti a catturarne uno

Tomb - Io l’ho catturato

Timb - Non è vero sono stato io

Tomb - Che bugiardo che sei

Lucrezia - Basta bambini finitela

Tomb - uffa

Hiram - Su forza continuate cosa avete visto di eccezionale?

Timb - (guarda Tomb) Posso?

Tomb - Sì

Timb - Allora dopo aver catturato,tutti e due assieme,il bassotto volevamo legarlo all’albero,sai quello alto seccato in mezzo al giardino

Hiram - Quale?

Washington - Sì quello che la signora Umney non ha mai voluto far tagliare

Hiram - A ho capito

Timb - Beh non ci crederete ma era fiorito

Tomb - Come se se non fosse mai seccato

Hiram - Ma siete sicuri

Washington - (che si è avvicinato alla finestra e guarda fuori)Sì è vero;d’altronde non mi pare che avessimo mandorli prima e la Umney aveva detto che si trattava proprio di un mandorlo

Timb e Tomb - Avete visto che avevamo ragione

Lucrezia - Va bene bimbi,ma non facciamone un evento

Hiram - Cara sono sempre più preoccupato per Virginia,voi bimbi non è che l’avete vista?

Tomb - No papà

Hiram -Accidenti(si alza)dovrebbe essere già qui

Lucrezia - Calmati Hiram

Hiram - non so ma ho un brutto sentimento ecco tutto

Lucrezia - va bene, ma non vedo cosa possa centrare la fioritura dell’albero con il fatto che non si trovi Virginia

Umney - (entrando dal corridoio)E invece sì

Hiram - Signora ma dove era finita e cosa vuol dire invece sì,dov’è Virginia

Umney - Virginia....

Hiram - Che cosa le è successo

Umney - Virginia é morta

Lucrezia - Come morta

Washington - cosa!

Timb e Tomb - La signora Umney scherza

Tomb - Vero che scherza signora Umney

Umney - No Tomb(con la voce rotta)non è uno scherzo

Washington - Non capisco

Umney - Stavo mettendo a posto la camera di Timb e Tomb,quando ho sentito delle voci provenienti dalla sala;sono scesa ho aperto piano per non farmi sentire e l’ho vista,o mio Dio

Hiram - Che cosa ha visto

Umney - Ho visto Virginia e insieme a lei c’era il fantasma, ella tremava aveva paura,lui intanto le parlava e lei annuiva col capo non riuscivo a sentire cosa le diceva distintamente, ma la invitava ad andare con lui

Hiram - Andare con lui e dove?

Umney - Nel regno dei morti!

Lucrezia - Oh signora Umney non scherzi su queste cose

Umney - (Urlando) Non sto scherzando(pausa)E’ tutto vero...voi no conoscete il significato della filastrocca

Washington - Mi sembra che parli di una giovane fanciulla ....Virginia?

Umney - Sì lei solo una giovane innocente creatura può fare ciò che ella ha fatto

Hiram - Fatto cosa?

Umney - Ma non capisce ....si è sacrificata

Tutti - Cosa!

Umney - L’unico modo che ha il fantasma per liberarsi della maledizione inflittagli è che una fanciulla si sacrifichi per lui,questo è il significato della filastrocca(Pausa,) Io non so cosa le abbia raccontato, quali insulsi stratagemmi abbia utilizzato per convincerla ad andare con lui; Virginia era così ingenua, così fiduciosa nelle persone,non poteva immaginare il tranello che quell’essere le stava tendendo.....Ma io sapevo, io potevo fermarla, ma non ce la facevo,non riuscivo a muovermi, avevo le gambe che mi tremavano,(inizia a piangere)avevo paura,ma perché,perché

Lucrezia - Si tranquillizzi vedrà che...

Umney - E’ colpa vostra,(inizia a girare intorno a loro accusandoli uno ad uno) della vostra arroganza del vostro non considerare i problemi. Voi avevate il male in casa,ma non lo avete riconosciuto anzi ci avete scherzato,ci avete giocato sopra(guardando la macchia)Voi lo avete istigato,avete osato sfidarlo,vi credevate forti,sapevate che il fantasma non poteva nulla contro di voi, e sapete perché non poteva nulla perché voi siete più cattivi di lui!;(inizia a commuoversi)ma lei no,lei era buona,non poteva nulla contro di lui;voi l’avete uccisa,sì, perché Virginia è morta;il fantasma non potendo scagliare la sua vendetta su di voi,troppo forti,troppo...... irraggiungibili si è preso lei

(pausa) Spero siate contenti.(esce pausa)

Tomb - Mamma credi davvero che....

Lucrezia - Non lo so....Hiram?

Hiram - Washington per favore accompagna di sopra i bambini

Washington - Come vuoi (i tre si avviano tristemente,una volta usciti si sentono dei rumori,gli stessi sentiti quando il fantasma aprì il passaggio segreto;cessati i rumori appare Virginia,Hiram e Lucrezia si gettano ad abbracciarla)

Lucrezia - Oh Virginia

Hiram - Figliola

Virginia - Mamma papà(pausa dove continua l’abbraccio)

Lucrezia - Sì però adesso spostati che mi rovini tutto il vestito

Hiram - Vieni cara siediti ,ma cosa è successo(i tre si siedono)

Lucrezia - E’ vero cara devi raccontarci tutto,se sapessi tuo padre come era preoccupato

Virginia - Mi dispiace

Hiram - Di niente cara l’importante è che tu ora sia qui

Lucrezia - Così almeno la smetterai di tormentarmi,io continuavo a dirtelo che non era successo niente

Virginia - Povero papà

Lucrezia - Devi capirlo Virginia alla sua età...

Hiram - Ci risiamo ma....(entrano Timb,Tomb e Washington)

Timb - Virginia

Virginia - (si alza e li va in contro,i due gemelli la abbracciano)Oh ragazzi (dopo aver abbracciato i gemelli)

Washington - Sorellina(i due si abbracciano)

Tomb - Sai la signora Umney ci aveva detto che eri morta

Timb - E’ stata cattiva

Virginia - No non voleva esserlo

Timb - Sì però

Virginia - Però niente l’importante è che ora sia qui

Tomb - Ma dove sei stata?

Virginia - Lontano

Tomb - Dove lontano?

Virginia - Oltre il bosco dei pini

Tomb - Non capisco

Timb - E il fantasma?

Virginia -Beh(si dirige verso l’altra zona di scena da dove può parlare bene a tutti) Egli ora è....libero

Tomb - Libero?

Timb - Vuoi dire che è....

Virginia - Morto,

Tomb - No!

Virginia - Sì finalmente a finito di soffrire

Timb - No!

Virginia - Ora può dormire senza essere disturbato

Timb e Tomb - Nooo!(i due corrono di sopra)

Lucrezia - Dove correte bambini

Timb - Da nessuna parte mamma

Tomb - La notizia è stata sconvolgente

Timb - Abbiamo perso il nostro giocattolo preferito

Tomb - Non dirlo nemmeno,andiamo di sopra Timb

Timb - Giusto andiamo ad affogare il nostro dolore(i due escono)

Hiram - Ma piccola mia raccontaci cosa è successo

Lucrezia - Dove sei stata fino adesso

Virginia - Ho accompagnato il fantasma di la’

Washington - Di la’ e com’è di la,cosa c’è

Virginia - Ho visto poco e quello che ho visto non posso raccontarvelo

Washington - Ma perché

Hiram - Lasci stare Washington,Virginia ha ragione credo che sia meglio scoprirlo quando verrà il tempo

Virginia - Giusto papà (vede il quadro rotto lo raccoglie e lo da a Washington) Tieni portalo sopra insieme agli altri

Washington - Va bene(prende il quadro ed esce)

Virginia - Senti papà potrei....

Hiram - Ho capito vuoi rimanere un po’ sola

Virginia - Sì

Hiram - Andiamo

Lucrezia - Ti aspettiamo di sopra(i due si avviano,quando sono fuori Virginia va verso la loro uscita

Virginia - Se incontrate la Umney ditele di scendere per favore

Umney - Mi volevi vedere Virginia

Virginia - Sì volevo dirle che ora può stare tranquilla il fantasma non le darà più fastidio(va verso la filastrocca la toglie dal muro e la legge tra se)

Umney - E’ finita vero

Virginia - Questa non serve più

Umney - Avevi ragione tu

Virginia - Cosa

Umney - Il fantasma in fondo era........un uomo come tutti

Virginia - Oh signora Umney(la abbraccia)

Umney - Sai io ti ho vista mentre parlavi col fantasma ,ma non sono riuscita a intervenire avevo troppa paura,e poi ho pensato che tu..

Virginia - Non importa

Umney - Ma cosa è accaduto quando sei andata via col fantasma

Virginia - Non l’ho detto a nessuno, la prego non mi chieda nulla non posso dirglielo, povero sir Simon io gli devo moltissimo,egli mi ha fatto comprendere che cosa è la vita e che cosa significa la morte e perché l’amore sia più forte dell’una e dell’altra(in quel momento suona il campanello)Chi sarà

Umney - Vado a vedere(esce)

Virginia - Chi è signora Umney(chiamando)(entra la Signora Umney annunciando l’ospite)

Umney - Il figlio del conte di Mitsburg Lord Cecil Mitsburg(entra,egli è lo stesso attore del fantasma solo che ora è pulito ed ha l’aspetto di un giovanotto distinto)

"Fantasma" - (i due si guardano un secondo)Tu devi essere Virginia

SIPARIO