Il gatto con gli stivali
Contadino
Il mio defunto padre è stato molto
ingiusto nel dividere i suoi beni.
Al mio fratello maggiore ha
lasciato un mulino; al mio fratello
mezzano ha lasciato un asino; e a
me...! A me ha lasciato un gatto!
Che poca considerazione!
Gatto
(rivolgendosi al pubblio)
Non era la prima volta che lo
sentivo lamentarsi e, stanco di
vederlo così triste, ideai uno
stupendo piano per alleviare il suo
dolore e smettere dì essere poveri.
(rivolgendosi al contadino)
Mio amato signore, non
preoccupatevi così tanto. Datemi
gli stivali e il sacco che vi ho
chiesto, e presto saprete perché li desideravo
così tanto. Fidatevi di me! Ora devo partire di qui.
Contadino
Farò così e sebbene sia una
pazzia, aspetterò che torni.
(Il contadino esce di scena.)
Gatto (al pubblico)
Anche voi fidatevi di me e vedrete
ciò che il gatto con gli stivali è
capace di fare. Dopo essere stato
con il mio padrone, mi diressi
verso il bosco (il gatto si
addentra un po’ nel bosco) e
in un secondo...! Zac! (il gatto
si lancia al suolo) presi una
lepre. (il gatto prende una
lepre e la infila nel sacco)
Dopo di che, andai a trovare il re.
(Entrano in scena il re e una
guardia: il gatto si avvicina al re
facendo una riverenza.)
Gatto
Maestà, ho qui un regalo che il
mio padrone, il Marchese di
Carabàs, vi offre come segno di
rispetto.
Re
Il Marchese di Carabàs? Non
conosco questo nome, però
accetto con gioia un regalo così
ricco.
Gatto
Grazie, Maestà, e perdonatemi per
avervi importunato durante la
vostra passeggiata mattutina.
(Il re si allontana un poco passando
in secondo piano)
Gatto
(al pubblico)
Me ne andai in fretta da lì e quella
settimana portai a sua maestà
altri due regali, sempre da parte
del mio padrone, il Marchese di
Carabàs, il cui titolo, chiaramente,
era inventato.
Poi, con molta prudenza, preparai
il resto del piano.
(Entra il contadino a Iato
del gatto.)
Contadino
Sei sicuro del tuo piano?
Gatto
Senza dubbio, mio padrone. Voi
dovete solo fare quello che vi dico:
ricordarvi sempre il vostro titolo e
comportarvi come farebbe un
gran signore.
Contadino
(entrando nel fiume)
D'accordo, va bene.Allora io
faccio finta di affogare,esperiamo
che passi il re.
Gatto
Proprio così...ecco! Arrivano!
(il re appare dietro
passeggiando con la
guardia)
Aiuto, soccorso! Il mio padrone, il
Marchese di Carabàs,sta
affogando! Aiuto, soccorso!
RE
Salvatequell'uomo, guardia!
Buttatevi nel fiume di corsa, subito!
(La guardia si lancia rapidamente
ad aiutare il contadino.)
Gatto
Oh, Maestà, devo ringraziarvi: dei
ladroni ci hanno derubato, hanno
cambiato le ricche vesti del mio
padrone con i loro poveri stracci,
poi lo hanno buttato nel fiume
senza alcun riguardo.
Re
Signor Marchese di Carabàs, sono
lieto di fare la Vostra conoscenza.
Ora provvederò perché Vi siano
dati abiti adeguati al vostro
lignaggio.
Gatto
(a parte sussurra al
contadino senza che il re
lo senta)
Magnifico lavoro, mio signore! E
adesso dirigetevi al palazzo
dell'orco come se fosse vostro...
Contadino
(lo interrompe dubbioso)
Però...
Gatto
Mi incarico io del resto!
(Il re, la guardia e il contadino
cominciano a camminare e escono
di scena un poco. Quando
riappaiono il contadino è vestito
come un marchese.)
Gatto
(al pubblico)
Lasciando il mio signore con Sua
Maestà, mi affrettai per il
sentiero, per chiedere ai contadini
che al passaggio salutassero il
Marchese di Carabàs. In questo
modo il re si convinse che il
Marchese era conosciuto daI
popolo.. lo, intanto, mi recai in un
bel palazzo delle vicinanze che
apparteneva all'orco più ricco che
esistesse nella regione.
(lI gatto si dirige verso
il palazzo dove abita l’orco)
Gatto
La ringrazio moltissimo per
avermi ricevuto, signore.
Orco
Dimmi cosa vuoi, stupida
bestiaccia! Mmm... mi piace il tuo
odore.
Gatto
(al pubblico) Scommettete che
che abbocca? (all’orco) Signor Orco…
Orco
(arrabbiato)
Cosa dici, gatto insolente!
Gatto
Perdonate, illustre signore, ma la
mia curiosità mi ha condotto sino
a voi... Tutti dicono che abbiate
poteri magici... che sapete
trasformarvi a vostro piacere, per
esempio in un leone o in un
elefante...
Orco
Ma certo! lo posso tutto!
(L’orco prima ancora di finire di
parlare si trasforma in un enorme
e terribile leone. Il gatto si finge
spaventato.)
Gatto
Non riesco a capacitarmi di tutto
questo!
Orco
(tornando al suo
aspetto normale)
Ah!... Dunque non credi al mio
potere?
Gatto
Proprio no! Sono certo che non
riuscireste mai a diventare piccolo
come me... come un gatto...
oppure come un topo...
Orco
Ah no? Allora guarda!
(Grande vampata di fumo con
colpo di tuono. L’orco scompare e
al suo posto appare un topolino.)
Gatto
Ora a me!
(Si lancia sul topo e lo divora
mentre fanno il loro ingresso
il re e il contadino)
Gatto
Siate i benvenuti nel palazzo del mio padrone,
il marchese di Carabàs.
Re
Sono stupefatto! Questo palazzo è vostro?
Che splendore! Quanta ricchezza!
Sareste un ottimo sposo per mia figlia,
la principessa.
Contadino
(A parte da solo)
Ora mi rendo conto. Mio padre è stato
generoso con me. Il gatto con gli stivali
è un tesoro più grande
della gallina dalle uova d’oro!
Gatto
(Al pubblico)
Come vedete, caro pubblico, il mio piano
riuscì meglio di come lo avevo immaginato.
La principessa e il mio padrone
si innamorarono e poi si sposarono.
Questa è la storia della mia vita.
Di come da povero son diventato ricco,
passando dal mangiare topi al gustare
buone sardine con peperoncini.
Fine