Il gatto in tasca
(Un Don Giovanni in vendita)
Traduzione e libero adattamento teatrale di
Cecilia Calvi
da:
“Chat en poche” di George Feydeau
Personaggi:
Monsieur Pacarel
Marta, sua moglie
Giulia, sua figlia
Tiburzio, domestico
Monsieur Landrù, chirurgo poeta
Amandina, sua moglie
Defaussette, studente di Bordeaux
Lanoix de Vaux, fidanzato di Giulia
La scena:
(Una sala da pranzo al Parco dei Principi. Una porta a vetri sul fondo, che dà sul giardino. Due poltrone ai lati della porta. Una porta a destra e a sinistra in secondo piano. A destra della porta di destra, una sedia addossata al muro. Sempre a destra, in primo piano, addossato al muro, un pianoforte con sgabellino. A sinistra, in primo piano, contro il muro, una piccola scrivania con sedia. In fondo e a destra della vetrata e a destra della poltrona, un tavolinetto dei dolci. A sinistra della porta e sempre a sin. della poltrona, un buffet. In mezzo alla scena una tavola con cinque sedie)
PROLOGO
Musica: Ouvertour del "Don Giovanni".
(Durante l'introduzione di Leporello lentamente s'illumina il proscenio a sinistra del palco dove Tiburzio, sopra un carrello di vivande, sta sistemando delle flute su un vassoio. Canta la famosa aria:)
Tiburzio (canta)
Notte e giorno faticar, per chi nulla sa gradir; piova e vento sopportar,
mangiar male e mal dormir! Voglio fare il gentiluomo, e non voglio più servir...
Smette di cantare. Poi dice confidenziale al pubblico:
Tiburzio
Meglio che smetto, non mi devo far sentire dai padroni. Se mi beccano a cantare mi licenziano.
Si alza un controluce su tutta la scena creando le "silouette" di una famiglia seduta a tavola. Tutti sono immobili, in un fermo-immagine, sorpresi nelle pose più svariate.
Tiburzio (cont.)
Il signor Pacarel è il mio padrone,
un "parvenu"... Si è arricchito spacciando zucchero ai diabetici.
Qualcuno ha osato dire: "I soldi non fanno la felicità!" Se becco chi
l'ha detto... Non faranno la felicità, ma qualcosa che gli assomiglia
molto... Guardateli, come godono, come si strafogano. Oggi, poi,
è il compleanno della figlia, e solo lo champagne costa
quanto due dei miei stipendi! Che ingiustizia la vita! E glielo devo anche
servire con il sorriso dei vinti! Devo andare, prima che finiscano il secondo...
della quarta portata!
Va verso il centro del palco con il vassoio pieno di bicchieri mentre, pian piano, la luce illumina la tavolata scoprendo i vari personaggi che cominciano a prendere vita:
Atto i°
scena I - Amandina, Marta, giulia, pacarel, Landrù, tiburzio.
Tutti sono seduti a tavola. Pacarel, di fronte al pubblico, a destra Giulia, a sinistra Amandina. Landrù è vicino a Giulia, Marta ad Amandina. Pacarel ha sul petto una spilla d'argento da grand. Uff. Dell'Accademia. Tiburzio comincia a mettere le flute in tavola.
Pacarel
Mangiate, mangiate! Veramente ottima quest'anatra...
Marta
La ricetta è del dottor Landrù
Landrù
Anatra “à La Rouennaise”! Il segreto sta nel come si ammazza...
PACAREL
E' un esperto!
Amandina lo interrompe subito:
AMANDINA
Sì, ma non ci interessa...
Landrù
E' molto semplice: grazie ad una pressione della mano sul collo dell'anatra, l'aria non entra più nel torace provocando un'ematosi parziale che porta ad un travaso dei vasi sanguigni...
AMANDINA
(Disgustata) Basta!
Landrù
...nel tessuto cellulare che separa i muscoli sub-ioidei e sopraioiedei...
PacAREL
In poche parole, si strozza! Voi medici non riuscite a parlare come gli altri, no?!...
Landrù
Spiegavo perché in questo modo è molto più tenera...
PacAREL
Comunque è stata mia moglie in persona che l'ha scelta e comprata...
MartA
Già, è costata una fortuna! E quando ho preso il tram...mi sono accorta che non avevo più i soldi del biglietto! Meno male che un giovanotto, molto gentile, me li ha prestati!
PacAREL
(a Tiburzio) Tiburzio, porta lo champagne!
Tiburzio va a prendere lo champagne al buffet.
AMANDINA
Ah, io l'adoro... solo che con tutte quelle bollicine...
Tiburzio
Vi solletica?
AMANDINA
Mi gonfia...
Per un attimo la luce cambia. Tutti restano immobili, in controluce, tranne Tiburzio che, illuminato vicino ad Amandina confessa:
TibuRZIO
Sono innamorato di Amandina. Perché? Perché c'è sempre l'amatore, e questa volta è toccato a me! E poi perché è tanta, straboccante, immensa! Perché adoro l'abbondanza di sazietà del suo corpo e i suoi modi autoritari, direi quasi brutali... Soprattutto con me...
Stappa lo champagne con un gran botto. Amandina fa un sussulto mentre tutti si rianimano:
AMANDINA
(a Tiburzio) Deficiente, mi hai spaventato!
Tiburzio
Chiedo scusa.
PACAREL
Forza, fatevi sotto con i bicchieri! Questa prelibatezza costa un occhio, la faccio arrivare direttamente da Troyes, da Troia... città a sud di Parigi, tanto celebre per il suo champagne quanto per il cavallo omonimo.
Giulia
No, papà... Cavallo e champagne non hanno nulla a che vedere... Non è la stessa città.
PacAREL
Infatti, c'è Troia e Troia. E io sto parlando di quella francese. La migliore!
Landrù
Infatti, la Troia greca...
AMANDINA (imperiosa al marito)
Basta!
PacAREL
Bando alle disquisizioni letterarie... Chiedo la parola...
Si alza in piedi.
MartA
Mio marito doveva fare l'oratore.
PacAREL
Signori e signore... il destino che il mio lavoro mi ha portato a…
MartA
(piano, ad Amandina) A proposito, ho ritrovato il tuo cestino da lavoro...
Pacarel lancia un'occhiata infastidita alle donne e ricomincia:
PACAREL
Signori e signore...
AmaNDINA (a Marta)
La mia panierina?...Meno male!
Un'altra occhiataccia di Pacarel:
PacAREL
Avvertitemi quando posso parlare...
MartA
Scusa. Parla pure...
Sta per riprendere il discorso, quando Marta aggiunge ad Amandina:
MARTA (cont.)
Ricordami di dartelo...
tutti
Silenzio!
PacAREL
Signori e signore... e tu soprattutto, Giulia, figlia mia... Ho una grande sorpresa per tutti!
(a Tiburzio)
Tiburzio, porta l'ammazzacaffé.
amandina
Non mi sembra una gran sorpresa...
PACAREL
No, quello è solo per mandare già l'anatra...
(a Tiburzio)
Allora? Ho chiesto che mi portassi l'amaro.
TIBURZIO
Ve lo portasso subito!
PACAREL
Ingorante, porto! Porto!
TiBURZIO
Il porto non c'è. Portasso del cognac?
AMANDINA
L'amaro, deficiente...
TiBURZIO
Grazie...
PACAREL
Che volete fare? E' idiota!
TIBURZIO
Io volevo solo compiacere il Signore... aveva detto "portassi" e il lo “portacchiavo”.
PACAREL
Vattene.
Tiburzio esce.
landru
Signor Pacarel... A voi la parola!
TUTTI
La sorpresa!... La sorpresa!...
PACAREL
Ecco... sarò breve... Giulia... tu hai dato lustro alla famiglia, componendo, anzi, ricomponendo un'Opera lirica: "Il don Giovanni" di Mozart.
amandina
Di Mozart? Allora è già stato scritto…
GIULIA
Sì, ma solo perché Mozart è nato un secolo fa ed è logico che l’abbia scritta prima.
PACAREL
Infatti è “robetta”…
GIULIA
Infatti io l’ho riscritta!
PACAREL
E adesso, ho deciso di far rappresentare il tuo "Don Giovanni", al Teatro dell'Opera... Voi sapete che, spacciando zucchero ai diabetici, sono diventato molto ricco. Ebbene, ora voglio diventare anche molto famoso. E questa fama me la darai tu, figlia mia! Tu sei opera mia, e quest'Opera è opera tua. Ora, le opere delle nostre opere sono le mie opere, quindi, "Il don Giovanni" è opera mia. L'ho detto!
TUTTI
Bravo! Bravo!
Landrù
Sì, ma ancora non ci hai detto cosa intendi fare per metterlo in scena.
PACAREL
E qui viene il bello!... Mi sono comprato un tenore!
MaRTA
Comprato?
PACAREL
Sì. L'altro giorno, ho saputo che il Teatro dell'Opera ha intenzione di assumere un bravissimo cantante, un artista di Bordeaux... si chiama Dujetton ed è il migliore sulla piazza... Che ho fatto, allora? Ho mandato un telegramma al mio vecchio amico Defausette, con queste parole: "Ingaggia mio conto, qualunque prezzo, tenore Dujetton! Attualmente Bordeaux, spediscimelo qui."
LANdru'
L'hai comprato così, a scatola chiusa?
PACAREL
Certo. A "Chat in poche", come si dice! Ma, vi assicuro, è un vero affare! Perché... una volta che ho il tenore, io me lo vincolo con un contratto di ferro.. Il Teatro dell'Opera mi si butta in ginocchio per averlo... e così, nel momento in cui gli concedo il mio tenore, gli impongo la mia, la tua, la nostra Opera e voilà: i Pacarel passano alla storia e alla gloria!... alla salute.
TUTTI
Hip! Hip! Hip! Hurrah!...
Giulia si alza in piedi e abbraccia il padre.
GIULIA
Oh, papà, come sono felice.
PACAREL (schifato)
Sì, ma non mi abbracciare con le mani unte!
Entra Tiburzio con un piccolo cabaret su cui c'è una busta ed annuncia:
Scena II - Gli stessi, tiburzio, DEFAUSSETTE
TIBURZIO
C'è di là un signore che arriva da Bordeaux... Mi ha dato questa lettera per voi. Viene da parte del signor Defaussette.
Pacarel ignora la lettera e dice trionfante:
PACAREL
E' lui! E' Dujetton... Ah! Amici miei... vi prego... Preparate un'entrata degna di lui... Un tenore è abituato a grandi ovazioni... Marta, al piano... il tuo pezzo forte.
Marta raggiunge il piano-forte.
PACAREL (cont.)
Amandina e tu, Giulia, battete sui bicchieri con i cucchiai... Tu, Landrù, sali sulla sedia di fronte a me, e facciamo con il tovagliolo una specie di arco di trionfo. E' tutto chiaro? E tu Tiburzio, fai entrare con deferenza.
Tiburzio esce con passo normale e Pacarel lo riprende:
PACAREL (cont.)
Ho detto con deferenza!
Tiburzio esce con una camminata di esagerata deferenza.
PACAREL (cont.)
Pronti?
Ciascuno prende il suo posto. Pacarel et Landrù salgono ciascuno su una poltrona a fondo sala, Pacarel a sinistra e Landrù a destra... Amandina e Giulia sono a destra del tavolo. Tiburzio fa entrare Defaussette subito frastornato da quel baccano.
DEFAUSSETTE
(entrando in fondo a destra)
Un manicomio!... Devo essermi sbagliato!
Accenna ad uscire, ma Pacarel scende subito dalla sua poltrona. Landrù, Amandina, Giulia, Marta al piano, smettono.
Pacarel
Ma dove andate?
Defaussette
Chi, io?
(a parte)
Non bisogna contraddirli.
(ad alta voce)
Continuate. Continuate!
PACAREL
(agli altri)
Vuole ancora ovazioni.
Su, riprendiamo.
Il baccano ricomincia. Defaussette cerca di sgattaiolare fuori.
PACAREL (cont.)
(acchiappandolo)
Fermo! Venite qui! Non scappate!
DEFAUSSETTE
E' che temo di aver sbagliato indirizzo!
PACAREL
Affatto! Siete nel posto giusto, al momento giusto!
Defaussette
(a parte)
Non li devo innervosire, sono troppi!
PaCAREL
Anzitutto permettetemi di presentarvi tutti quanti...
Pacarel è all'estrema sinistra insieme a Defaussette e presenta tutti gli altri che sono ammassati in fondo a destra.
Pacarel (cont.)
(presentando tutti in blocco)
Monsieur e Madame Landrù, mia moglie, mia figlia...
Marta si alza in piedi, turbata, riconoscendo Defaussette e dice tra sé.
MaRTA
Ah, il signore che sul tram mi ha prestato sei soldi!
Poi va vicino a Landrù. Defaussette, vedendola, dice a parte:
Defaussette
(a parte) La bellissima signora senza biglietto! Possibile? In un manicomio! Povera donna!
Landrù si avvicina e tende la mano:
Landrù
Molto piacere. Io e mia moglie siamo ospiti di Monsieur Pacarel. Temporaneamente…
PACAREL
Solo da una decina d'anni... Ma è un artista anche lui, sapete...
Landrù
Sono un chirurgo poeta...
Defaussette
Molto piacere!
amandina
Ora è solo poeta, perché così fa meno vittime. Anche se riesce ad uccidere anche con le sue rime baciate…
pacarel
A volte, però, lo chiamano ancora come anestesista, nei casi difficili. Al secondo verso, paff, già possono infilare il bisturi!
Landrù
Sono un artista incompreso...
PACAREL
Ed io sono un mecenate generoso e li ho accolti tra le mie braccia! Come voi, caro amico mio! Ah, non sapete come son contento di vedervi... Ma ditemi qualcosa di Defaussette... come sta?
Avanzano al centro della scena.
DEFAUSSETTE
Papà?
PaCAREL
(agli altri) Papà! Ha detto papà!? Perché ha detto papà? (a lui) No, ho detto Defaussette, il mio grande amico!...
DeFAuSETTe (STUPITO)
Amico? Non mi dite che Voi siete Monsieur Pacarel?
PacAREL
Ve lo dico, perbacco!
DEFAUSSETTE
E io che credevo di essere in una gabbia di matti...
PacAREL
Eh?
Defaussette
Bé, vi trovo in piedi sulle sedie, con i tovaglioli in mano, in un fracasso infernale...
Landrù
Ma era un comitato d'accoglienza in vostro onore.
AmaNDINA
Non vi è piaciuto?...
Defaussette
No, è che non l'avevo capito...
AmANDINA
(a parte) Quel giovanotto mi ha fissato, sono sicura...
Defaussette
Quindi voi sareste monsieur Pacarel...
PACAREL
Sono! Pacarel, sì…
Defaussette
Allora avrei una lettera per voi...
PacAREL
Certo, una lettera di Defaussette!... Ma ancora non mi avete detto come sta...
DEFAUSSETTE
Sta benissimo… papà
PacAREL
(stupito, agli altri) Mi ha chiamato un'altra volta papà...
AMANDINA
Forse si è già affezionato.
PaCAREL
Buon segno...(avvicinandosi ai suoi) Allora, come trovate il mio tenore?
GiULIA
Straordinario...
Landrù
Sembra in buona salute...
AMANDINA
E così deve restare. Niente medicine e niente poesie.
Mentre scambiano le loro impressioni, le luci cambiano e rimangono tutti immobili, tranne Tiburzio che, in fondo alla scena, unico in luce, ha aperto la lettera di Defaussette e legge:
Tiburzio
Se non la legge lui, la leggo io. "Caro Pacarel, allegato a questa missiva, ti invio anche mio figlio Jean Marie. E' venuto da Bordeaux per finire l'università a Parigi, essendo stato cacciato dalla nostra per atti osceni e varie ed eventuali. Ometto, per brevità, i particolari. Ti prego di accoglierlo come un padre e di vegliare su di lui, visto che Parigi è una città di sfrenatezze e corruzione e lui è un debosciato Don Giovanni. Credo si troverà bene, è al nono anno fuori corso e spero che questa sia la volta buona. Ti ringrazio e ti saluto, sempre tuo. Antoine Defaussette.” Forse dovrei avvertire il padrone...
La luce torna e la scena si rianima:
PacAREL (a defaussette)
A proposito, avete pranzato?
Defaussette
Veramente, no...
Tiburzio si avvicina a Pacarel con la lettera:
TiBURZIO
Signore, la lettera del signor Defaussette...
PACAREL
Non mi seccare, vattene. (a Landrù) Allora cosa offriamo al nostro tenore?
Poi si rivolge a Defaussette:
PacAREL (cont.)
Volete un cucchiaio di miele con una bella aringa distesa sopra?
Pacarel risale a sinistra. Landrù lo raggiunge.
Defaussette
(a parte) Dev'essere la nouvelle cousine di Parigi. (a loro)
Non ci sarebbe qualcos'altro?...
MartA
(che si è portata in primo piano)
Ma vi fa bene alla voce!...
DEFAUSSETTE
Ma male allo stomaco! E poi, scusate, ma chi se ne frega della voce...
AmANDINA
(discendendo)
Non tutti la pensano come voi!
DEFAUSSETTE
Non ne dubito, madame...
(a parte)
Dalla stazza dev'essere una cantante lirica.
AmANDINA
(a parte) Com'è sicuro di sé!
Amandina risale, mentre Pacarel passa a destra di Defaussette e risale.
PacAREL
Insomma, vi daremo quello che c'è! E' avanzata un po' di anatra alla Rouennaise?
MaRTA
E' molto tenera...
Landrù
Il segreto sta nel come ammazzarla. Grazie ad una pressione...
AmANDINA
Basta!
MaRTA
Ve la faccio preparare!
DEFAUSSETTE
Grazie, non vi incomodate!
MartA
E' un piacere...
Marta esce sulla destra.
DEFAUSSETTE
E' arrossita! Mi ha riconosciuto!
(spostandosi sulla destra)
Ma chi sarà? La moglie di Pacarel o dell'altro? Mi hanno presentato tutti in blocco...
PacAREL
E adesso, se volete gradire, ci rimettiamo a tavola... perché non abbiamo ancora finito.
DEFAUSSETTE
Mi dispiace di avervi interrotto... Riprenderò da dove avete finito.
Tutti si siedono a tavola ai rispettivi posti. Defaussette si siede tra Pacarel et Amandina sulla seggiola che Tiburzio è andato a prendere tra la porta e il piano, e che gli porge.
PacAREL
Bene, come volete!
(a Triburzio)
Triburzio servi un ammazza caffé al signore.
(a Defaussette)
Così non sarete obbligato a prenderne uno a fine pasto.
Marta
(rientrando da destra)
Purtroppo l'anatra è finita...
Pacarel
Allora, Tiburzio, niente ammazzacaffé...tanto, che lo prendete a fare se non mangiate?
Marta, seguita dallo sguardo di Defaussette, appoggia il cestino da lavoro sul pianoforte, e torna al suo posto a tavola. Poi dice piano ad Amandina:
MARTA
Ho messo lì la tua panierina...
AMANDINA
Grazie.
Pacarel
Ve l'ho già detto che sarete mio ospite?
Mentre parla serve lo champagne a tutti.
Defaussette
Davvero?
PACAREL
E non vi azzardate a rifiutare! Vi ho sistemato in una stanza al primo piano, accanto alla mia... Vista sul giardino, e c'è anche un pianoforte in camera.
DEFAUSSETTE
Un pianoforte?
PacAREL
Sì. E vi avverto che è a coda...
DEFAUSSETTE
Cercherò di non pestarla...
PacAREL
Bene, e adesso brindiamo al vostro arrivo!
Pacarel alza il bicchiere, Defaussette sta per bere quando Landrù lo blocca:
Landrù
Fermo! L'alcol danneggia le corde vocali!
PACAREL
Giusto! Meglio un po' di latte di gallina tiepido!
DEFAUSSETTE
Ma fa schifo!!
Landrù
Non importa... rende vellutata la gola...
DEFAUSSETTE
Ma io non ho bisogno di vellutare niente!...
AmaNDINA
Ah! qui bisogna obbedire.
GiuLIA
Vado a prepararlo con le mie mani.
Giulia si alza e Pacarel la prende per un braccio e le sussurra:
PacAREL
Giusto, devi aver cura di questo giovanotto. Dopo fagli vedere l’opera che hai scritto…
GiuLIA
Ma papà… io mi vergogno…
pacarel
Tu fagliela vedere!
Giulia, esce, mentre Pacarel torna alla tavola e si rivolge a tutti:
PACAREL
Intanto brindiamo noi! Al miglior "Don Giovanni" di tutta la Francia!
Defaussette (sorpreso)
Già si è sparsa la voce? Chi ve l'ha detto, papà?
PACAREL
Di nuovo papà? Accidenti, è la vostra fama che parla!
Defaussette
Bé, in effetti a Bordeaux mi sono fatto una discreta reputazione...
Landrù
Sicuramente meritata!
PACAREL
Ed è per questo che ho deciso di affidarvi la mia bambina!
Defaussette
Eh?
PACAREL
Più tardi ve la farà vedere…
Defaussette
Cosa?
PACAREL
Magari meglio in privato… Sapete, è timida si vergogna un po’… ma voi cercate di non deluderla…
Contiamo sulla vostra esperienza...
Defaussette
Grazie, ma veramente, io...
PACAREL
Ma come, Defaussette non ve ne ha parlato?
Defaussette
Papà?
PACAREL
Ancora?! Vi ha messo o no al corrente della cosa?
DEFAUSSETTE
Della cosa? Non so, sì, non abbiamo approfondito l'argomento...
PacAREL
Lo approfondiamo subito.
Di nuovo Tiburzio si avvicina:
TiBURZIO
Forse, signore, sarebbe meglio che prima leggesse...
PACAREL
Non ti avevo detto di levarti dai piedi?
TiBURZIO
Come preferite. Peggio per voi...
Esce. Pacarel si rivolge alla moglie e agli amici:
PACAREL
E adesso, cari amici, non è per cacciarvi, ma dobbiamo parlarci, il signore ed io.
Tutti i presenti fanno per andarsene...
Landrù
Mi era giusto arrivata un'ispirazione. Ho una nuova poesia proprio in punta di penna...
Ma Pacarel blocca Landrù, dicendogli sottovoce:
Pacarel
Tu resta...Meglio avere un testimone...con discrezione...
Amandina, che ha sentito, vuole restare anche lei.
Amandina
Due orecchie sono meglio di una! resto anch'io... con discrezione
Si vanno a sedere in proscenio, dove Landrù scrive la sua poesia e Amandina ricama.
SCENA III - pacarel, Defaussette (amandina e Landrù)
PACAREL
E adesso parliamo di affari. Vado dritto al punto. Ecco la mia proposta... e non starò lì a lesinare! Vanno bene 3.000 Franchi al mese?
Defaussette (stupito)
Mi chiede se voglio...
PACAREL
3.000 Franchi, vitto, alloggio, lavatura e stiratura... (lo guarda perplesso) Non vi bastano?
Amandina
(sorpresa, al marito) Non gli bastano?
Defaussette
State scherzando, vero?
PACAREL
Veramente... io credevo...
Si avvicina agli amici, dicendogli a mezza bocca:
Avete sentito che pretese hanno questi tenori!
AMANDINA
Abbiamo sentito!
PACAREL
(poi, a lui) Ma, scusate, quanto vi davano a Bordeaux?
Defaussette
Bé, papà...
PACAREL
Papà? (agli amici) Mi ha chiamato un'altra volta papà?
AmaNDINA
Forse si è già affezionato…
PACAREL
(a lui) Vi ho chiesto quanto prendevate...
Defaussette
Cento franchi!
PACAREL
Perfetto! Cento al giorno per un mese...Fa giusto tremila!
Occhiata d'intesa con gli amici.
Defaussette
Sì, certo, ma...
PACAREL
Ho capito, ho capito. Ho detto che non avrei lesinato, e allora non lesino!
Landrù
Bravo!
PACAREL
Grazie! Quanto gli offro?
Landrù
Prova con 5.000...
AmANDINA
Ma sei matto?!
Landrù
Che mi importa, tanto paga lui!
PaCAREL
(A Defaussette) Vanno bene 3.500 al mese?
Defaussette
Se vanno bene?
PaCAREL
Gliel'ho chiesto io! Vano bene o non vanno bene?
Defaussette si allontana per un "a parte", mentre Pacarel dice agli amici:
PaCAREL (cont.)
Sta riflettendo...
Defaussette
(a parte) Papà mi aveva detto che era un uomo generoso, ma non pensavo fino a questo punto!
PACAREL
Allora, accettate?
Defaussette
Direi di sì...
PACAREL
Bene!
Pacarel andando verso la scrivania di sinistra soddisfatto agli amici:
PACAREL
Allora siamo daccordo. Adesso firmiamo un bel contrattino... così mettiamo nero su bianco i nostri diritti e i nostri doveri... Prima di tutto fissiamo una bella penale.
Guarda gli amici che con un'occhiata approvano la decisione.
PaCAREL (cont.)
Diciamo...40.000 Franchi in caso ve ne andiate.
Defaussette
Ah, non vi preoccupate, tanto non me ne vado!
Pacarel
Non si sa mai...
Defaussette
E... cosa dovrei fare per questo stipendio?
PaCAREL
Ma cantare, che diamine! Quando e dove ve lo chiederò.
Defaussette
Cantare!?...
PACAREL
Vi pago per questo!
Defaussette
Dite la verità...volete fare uno scherzo a qualcuno?
PACAREL
Sì, all'Operà!
Defaussette
Facendomi cantare?
PACAREL
Sssì...(agli amici) Che faccio, glielo dico?
Landrù
Meglio di no. Potrebbe alzare il prezzo...
PaCAREL
Giusto!(a lui) Accettate o no?
Defaussette
3.500 Franchi, vitto, alloggio, lavatura e stiratura?...
PaCAREL
Sì, ve l'ho già detto...
Defaussette
Potevo aver capito male...
PaCAREL
Avete capito bene.
Defaussette
(incredulo) Per farmi cantare...
PaCAREL
Certo, che altro?
Defaussette
(a parte) E dire che a Bordeaux, appena aprivo la bocca per cantare, mi ci sparavano dentro.
PaCAREL
Allora, me lo firmate o no, questo contrattino... dura solo dieci anni...
Defaussette
Dieci anni?
Pacarel, sottovoce, agli amici.
PACAREL
Tanto poi, me lo rivendo subito all'Operà e mi ci faccio il doppio.
Landrù
Questa si chiama speculazione.
PaCAREL
Anche ricatto. Perché non gli mollo il tenore se non mi prendono anche l'opera della mia bambina.
Defaussette
Ho preso la penna!
Va alla scrivania e prende il contratto.
PACAREL
Bravo! Allora, vado a leggere: Ecco qui: "davanti a noi X e Y"... i nomi ce li mettiamo dopo..."sono comparsi i signori Pacarel Francois da una parte, e Dujeton..."
Defaussette
Dujeton?! E' un nome da teatro...
PACAREL
Da teatro?
Amandina suggerisce a Pacarel che non capisce:
AmANDINA
Pss... Sarà il nome d'arte!
PaCAREL
Ah, giusto! E... come vi chiamate, veramente?
Defaussette
Veramente mi chiamo Defaussette.
PaCAREL
Defaussette?
Defaussette
Certo, come mio padre.
PACAREL
(incredulo) Come vostro... padre?
Defaussette
Sì, perché?
Assume un atteggiamento teatrale.
PACAREL
Ho capito! Taci! Non dire altro!
Va dagli amici:
PACAREL (cont.)
Defaussette è suo padre!
Lui, è il figlio della colpa...Non me l'aveva mai detto!
Landrù
Poveretto!
Defaussette
Infatti è stato mio padre che mi ha mandato qui da voi...
PACAREL
"Mio padre!" E lui ti permette di chiamarlo papà!
Defaussette
E' logico...
PACAREL
Ma tu sei proprio sicuro che è tuo padre?
Defaussette
Certo!
PACAREL
E cosa dice sua moglie?
Defaussette
Cosa volete che dica?
PACAREL
Ma lei lo sa, che tu sei suo figlio?
Defaussette
Chi, mammà? (a parte) Ma questo è scemo!
PACAREL
"Mammà!" (agli amici) Ha detto mamma!
AmANDINA
Abbiamo sentito...
PACAREL
(a lui) E lei ti permette di chiamarla: "Mammà!" (agli amici) Che donna!
Landrù
Farsi carico di un illegittimo!
Defaussette
Mi sa che sono tutti suonati in questa famiglia!
PaCAREL
Ma il figlio!?... Cosa dice il figlio... di vederti prendere quel posto in famiglia che appartiene solo a lui e a lui solo!
Defaussette
Il figlio? Quale figlio?
PACAREL
Il figlio di tuo padre!
Defaussette
Mio padre ha un figlio?
PACAREL
Certo! L'ho conosciuto qualche anno fa, non aveva ancora dodici anni. Ma era già un po' cretino...
Defaussette
Un figlio... ma di chi?
PACAREL
Di sua moglie, che diamine! Tu non l'hai mai visto?
Defaussette
Mai!
PACAREL
(agli amici) Fosse morto?
AmANDINA
Può darsi...
Landrù
Che disgrazia!
Defaussette
Non capisco! Vado a scrivere a papà!
Fa un movimento verso sinistra. Pacarel lo ferma:
PACAREL
Fermo! Non farlo! Ci manca solo la rivolta dell'adulterino sul legittimo!
Defaussette
(battendo sul tavolo) Io devo assolutamente sapere!
PACAREL
Giusto, ma non ti agitare... non vi agitate!... Poco importano questi dettagli familiari! Per quanto mi riguarda... io non so niente e non ho sentito niente!
AmANDINA
Neanche noi!
PACAREL
Ecco appunto. Adesso andate via, e lasciateci soli con il nostro dolore.
Landrù e Amandina escono, mentre Pacarel, con aria comprensiva mette un braccio attorno alla spalla di Defaussette.
PACAREL (cont.)
Vi giuro che resterà un segreto tra noi. Ma adesso pensiamo al contratto...
Defaussette
3.500, Vitto, alloggio...
PACAREL
...Lavatura e stiratura.
Allora firmate come...
Defaussette si siede alla scrivania e Pacarel si appoggia alla sua sedia.
Defaussette
Defaussette.
PaCAREL
Però vicino aggiungeteci "in arte Dujeton" …
DEFAUSSETTE
Per questa cifra firmo quello che volete…
Defaussette firma e Pacarel gli dà il contratto.
pacarel (cont.)
Perfetto. Questo a voi... e questo a me. Finalmente siete mio! Il mio tenore personale!
Defaussette
Contento voi...
PACAREL
Ah, io ho sempre protetto le arti!
Defaussette indica una piccola palma d'argento che Pacarel porta sulla sua bottoniera.
Defaussette
E' così che avete avuto questo riconoscimento dall'Accademia?
PACAREL
Questa? Veramente l'ho trovata per terra, al Ballo dell'Operà. L'avevo portata agli oggetti smarriti, ma nessuno l'ha reclamata, così, dopo un anno mi hanno detto che ormai la potevo tenere. Ecco come sono diventato grand.uff. Dell'Accademia.
Defaussette
Complimenti!
PACAREL
Grazie. Ed ora seguitemi che vi mostro la vostra camera... Ah, piuttosto, una preghiera: non suonate il piano di primo mattino...
Defaussette
Non vi preoccupate. Ho molto rispetto..
PaCAREL
Degli altri...
Defaussette
Del pianoforte.
PACAREL
Capirete, le signore amano dormire...
Defaussette
(a parte) Le signore! Ma "lei", come si chiamerà? Devo assolutamente saperlo!
PaCAREL
Prego, da questa parte.
Sparisce per un momento dalla porta di sinistra.
Defaussette
Ecco la sua panierina! Quasi quasi le scrivo due parole.
Strappa un foglio dal suo carnet e scrive:
Defaussette (cont.)
"Da quando vi ho sfiorato, mi sono innamorato" Ecco, e adesso lo metto qui...
Pacarel ridiscende a scena e andando verso Defaussette.
PACAREL
Ma cosa state facendo con la panierina di Madame Landrù?
Defaussette
(a parte) madame Landrù! E' la moglie dell'altro! Meglio. Avrò meno scrupoli.(a lui) Monsieur Pacarel, sapete mantenere un segreto?
PACAREL
Sarebbe il secondo...
Defaussette
Trovo madame Landrù, meravigliosa!
PACAREL
Più che un segreto, mi sembra una battuta... molto divertente...
Defaussette
Dico sul serio...
pacarel
Sul serio? Ma l'avete vista bene?
Defaussette
Quella donna... mi ha veramente colpito...
PACAREL
Chissà che botta! Venite, andiamo...
Defaussette, spinto da Pacarel, esce a sinistra.
PACAREL (cont.)
Che strani gusti! Comunque è meglio che lo tenga d'occhio. Landrù è un amico...
ScENA IV - gli stessi, TIBURZIO, lanoix.
Tiburzio arriva dal fondo a destra, seguito da Lanoix, annunciando:
TIBURZIO
Il signor Lanoix de Vaux!
LanoiX
Ah! Carissimo suocero...
PACAREL
(presentando)
Il signor Lanoix de Vaux, mio futuro genero... Il signor Defaussette, un grande artista, uno splendido Don Giovanni
Defaussette
(falsamente modesto) Così si dice...
PACAREL
Il mio futuro genero, invece, è un pittore della nuova corrente...Come si chiama?
Lanoix
...Impressionista. Bisogna vedere i miei quadri da lontano...
PACAREL
Ma da molto lontano... Meglio fuori della porta. Ma è figlio d'arte, sapete...
LANOIX
Mio padre era pittore di animali.
PACAREL
Pensate che ha fatto anche il suo ritratto! Somigliantissimo!
Risale sulla sinistra.
Defaussette
Mio padre invece ha una fabbrica di distillati. E anch'io seguo le sue orme.
LANOIX
Alcolizzato?
Defaussette
Faccio dello spirito.
PACAREL
Però non vi riesce...
Adesso, caro genero, noi ce ne andiamo! Vi mando la vostra fidanzata!
Defaussette risale a sinistra.
LANOIX
Fate pure!
PACAREL
Voi Defaussette, venite?
Escono a sinistra, Pacarel e Defaussette. Lanoix resta da solo.
SCENA V - LANOIX, poi giulia.
LANOIX
(solo)
Mammà mi ha detto: vai e porta una scatola di bon bon alla tua fidanzata, non ci si presenta mai a mani vuote... Io l'ho comprata, ma venendo qui, ho fatto una deviazione da Gaston, così, per dare due colpi di pennello al mio Adone con natura morta... Gaston è il mio modello preferito, e così, tra una pennellata e l'altra, ci siamo finiti i cioccolatini. Quanto è simpatico Gaston! E poi, con lui, non c'è bisogno di parlare, ci capiamo al volo... Si mette in posa prima che glielo chieda: e le prende tutte, le posizioni... con il cesto di frutta, con l'arco, con l'anfora in testa... Invece, con la mia fidanzata, devo dire le solite banalità. E con lei devo girare sei volte la lingua in bocca prima di parlare... E' mammà che si è raccomandata: Ha detto "Così ci pensi, prima di dire una delle tue idiozie". Mammà! Adesso si è messa in testa di farmi sposare...E' per il mio bene, ha detto. Mammà, il mio bene sei tu, io voglio restare con te. E con Gaston. Perché ti opponi al mio destino?
Si siede a destra sullo sgabello del pianoforte.
GIULIA
(entrando da sinistra)
Papà mi ha detto: "Corri dal tuo fidanzato e mi raccomando, portamento elegante e conta ogni volta fino a quattro prima di dire una sciocchezza." Sì, ma quello è così noioso!
LANOIX
(alzandosi)
La piccola Pacarel! Rigiro sei volte la lingua.
(saluta, rigira sei volte la lingua e parla)
Buongiorno signorina, come state?
GIULIA
Uno due tre quattro... Uno due tre quattro... Molto bene grazie, e voi?
LANOIX
Ma che ha?
(rigirando sei volte la lingua)
Oggi è una gran bella giornata!
GIULIA
(a parte)
Dio, quanto mi irrita col suo tic!
(alta voce)
Uno due tre quattro... Uno due tre quattro... Infatti non piove.
LANOIX
Che noia, questi musicisti, battono il tempo di continuo... E adesso che altro le dico?
GIULIA
Uno due tre quattro... Uno due tre quattro... E vostra madre come sta?.
(a parte)
Deve avere una paralisi alla lingua...
Lanoix
(a parte)
Ma com'è fastidiosa!
(alta voce, dopo aver rigirato la lingua in bocca)
Molto bene grazie.
GIULIA
Uno due tre quattro... Uno due tre quattro... Sono contenta per voi.
Giulia si siede al tavolo centrale, all'estrema sinistra.
LANOIX
(a parte)
E io dovrei passare la mia vita con questa musicomane?...
Piuttosto mi faccio frate... Starei pure in buona compagnia!
Lanoix si siede al tavolo, ma all'estrema destra.
GIULIA
(a parte)
E io dovrei sposare questo imbecille? Piuttosto mi chiudo in un bordello!
Giulia si alza. Insieme:
GIULIA (cont.)
Signore,
LANOIX
Signorina?
LANOIX (cont.)
Dite?
GIULIA
No, dite voi!
LANOIX
Dopo di voi!
GIULIA
Sttt! La signora LANDRU', a dopo!
SCENA vi - gli stessi, AMANDINA.
LANOIX
Buongiorno signora!
AMANDINA
(arrivando da destra)
Non vi incomodate, fate come si non ci fossi... Mi vedete? Io non ci sono... Sono trasparente...
Lanoix
Non si direbbe...
AMANDINA
(a parte)
Il signor Pacarel mi ha pregato, per galateo, di gettare un'occhiata da queste parti, senza disturbarli, con l'aria di non aver l'aria; Marta verrà più tardi.
Giulia si è seduta sulla seggiola alla scrivania. Lanoix prende la sedia che Giulia ha appena lasciato libera.
LANOIX
(girando la lingua)
Stavate dicendo, signorina?
Amandina intanto rovista nel cestino e trova il biglietto:
AMANDINA
Oh, mio Dio!
GIULIA
Che c'è?
AMANDINA
Niente.
(leggendo il biglietto)
"Da quando vi ho sfiorato, mi sono innamorato..." E' lui, è il tenore... Oh Dio, mi ha scritto, che impudente.... Me n'ero accorta che mi fissava. "Da quando vi ho sfiorato"… (pensa) Sfiorato? E dove mi ha sfiorato? (si illumina:) Dio! Adesso ricordo! Tre anni fa! Dev'essere lo sconosciuto che ho incrociato nella Colonna Vendôme!... C'era il temporale, era così scuro che non ho potuto vederlo... ma ho sentito bene la sua voce che diceva: "Thò! Hanno messo un tappo alla Colonna Vendôme!" Sì, dev'essere proprio lui che mi ha sfiorato... Povero giovane, quanto soffrirà per il mio orgoglioso diniego... (ci pensa un momento) Ma perché dovrei “diniegare” e farlo soffrire? Come posso essere così crudele? Non posso!
Amandina risale verso il fondo.
LANOIX
(salutando)
Signora!
AMANDINA
Non vi disturbate, ragazzi miei...
Amandina esce.
ScENA Vii - GIULIA, LANOIX, POI marta.
LANOIX
(a Giulia)
Dunque! Vediamo, cosa volete dirmi?
GIULIA
Io non oso! Parlate voi per primo.
LANOIX
Non oso neppure io.
GIULIA
Preferisco scrivervi.
LANOIX
Anche io.
GIULIA
(prendendo un foglio sulla scrivania)
Ecco della carta.
Scrivono. Lanoix sul tavolo, Giulia sulla scrivania.
GIULIA et LANOIX
Ecco fatto!
Alzandosi si scambiano i fogli, e leggono ciascuno il biglietto dell'altro:
GIULIA et LANOIX (cont.)
"Non bisogna forzare i propri sentimenti". Hei!
GIULIA
Non ci siamo scambiati il biglietto?
Si scambiano i fogli.
GIULIA et LANOIX
(leggendo nuovamente)
"Non bisogna forzare i propri sentimenti! Non siamo fatti l'uno per l'altra"
GIULIA
(scoppiando a ridere)
Non è possibile!
LANOIX
Questa, poi!
GIULIA
Davvero! Non mi amate?
LANOIX
E neanche voi?
GIULIA
Ah, come sono felice!
LANOIX
E io no?!
GIULIA
Sì, però io mi dovrei offendere... Che io non vi ami, lo capisco... ma voi, questo mi secca...
LANOIX
Io potrei dire la stessa cosa.
GIULIA
Va bene, non fa niente... A proposito, dite un po'... come mai non avete più il vostro tic?
LANOIX
Il mio tic?
GIULIA
Si, lo sapete benissimo, così...
Giulia imita Lanoix quando gira la lingua.
LANOIX
Non è un tic... è una precauzione.. E' mammà che me l'ha ordinato...
GIULIA
Allora è come il mio "Uno due tre quattro..." che mi ha ordinato di papà... Meglio così, perché mi facevate una pena!
LANOIX
E io che pensavo che aveste ingoiato un metronomo!
GIULIA
Ora che non ci sposiamo più, cominciate a diventarmi simpatico.
Si spostano sulla destra.
LANOIX
(tendendo la mano)
Amici?
GIULIA
Amici. Ma fino a nuovo ordine, per tutti, saremo ancora fidanzati... Così potremo essere liberi e avremo tutto il tempo di prendere una decisione.
LANOIX
Intesi... dunque, come se niente fosse...
GIULIA
Attenzione! Ecco la mia matrigna.
Marta entra da sinistra e Lanoix saluta:
LANOIX
Madame...
MARTA
Non vi incomodate... Di un po', Giulia, non hai visto per caso il tenore?
GIULIA
No.
MARTA
Devo restituirgli i sei soldi del tram... Vediamo, non c'è un pezzetto di carta per avvolgerli... Non glieli posso mica dare così, in mano...non è carino
LANOIX
Bene, allora siamo d'accordo...Ed ora...
(imitando Giulia)
Uno due tre quattro... Uno due tre quattro... Vi chiedo il permesso di congedarmi.
GIULIA
(girando sei volte la lingua)
Accordato, caro signore!
MARTA
Ve ne andate, signor Lanoix?
LANOIX
Sono costretto, mia madre mi aspetta, madame...
Lanoix esce verso il fondo insieme a Giulia.
SCENA VIIi - MARTA, POI Defaussette.
Marta cerca qualcosa sulla scrivania.
MARTA
Una vecchia lettera di Amandina quando era ancora in Italia con suo marito.
(scorrendo la lettera)
"Se sapeste, cara Marta, quante cianfrusaglie ho comprato... delle casse piene.. Sento che sto facendo una follia, ed altre ne farò; non dite niente a mio marito.. Anch'io non dirò nulla... abbiate molta cura del mio canarino e, se volete essere così gentile da comprarmi un paio di giarrettiere blu... Vi abbraccio. - Amandina Landrù" Sì, questa ormai la posso buttare...
Strappa un pezzo di lettera, ma si sbaglia e prende quella scritta. Poi ci incarta i sei soldi.
MARTA (cont.)
Così, nella carta è più discreto.
Defaussette entra con una sciarpa stretta attorno a collo:
MARTA (cont.)
Beh, cosa fate così conciato? Avete freddo?
Defaussette
(a parte)
La signora LANDRU'!
(alta voce)
No, è il signore Pacarel che ha paura che prenda un colpo d' aria...
(a parte)
Ha aperto la panierina, deve aver trovato il biglietto...
MARTA
Vi stavo cercando per ricambiare la vostra cortesia...
Defaussette
(a parte)
Ha letto il biglietto. Sarò stato troppo imprudente?
(alta voce)
Spero non vi siate offesa...
MARTA
Non ci si offende mai per una galanteria.
Defaussette
Una galanteria un po'... audace?
MARTA
Il minimo, per un gentiluomo.
Defaussette
Il minimo??...
(a parte)
Forse non ho osato abbastanza.
(alta voce)
Credetemi, se avessi saputo... Avrei fatto di più...
MARTA
Ah! Non ce n'era bisogno... basta la tariffa.
Defaussette
La tariffa! Ah! C'è una tariffa?
MARTA
Non è così a Bordeaux?
Defaussette
No...
(a parte)
Devo impratichirmi in fretta sulle abitudini parigine.
MARTA
Niente tariffe!? E come ci si regola?...
Defaussette
Così, a occhio...
MARTA
Che strane abitudini, in provincia!
Defaussette
Bé, anche qui… Comunque sono felice che non vi siate irritata...
MARTA
Io? Avete solo mostrato di essere molto disponibile.
Defaussette
Ah, certo, io...
(a parte)
Ha un modo di dire le cose...
MARTA
Poco importa! Non voglio restare in debito con voi, e quindi, ecco qui!
Marta gli consegna il denaro avvolto nel foglio di carta.
Defaussette
Un biglietto! Mi risponde... Ah! Non si perde tempo a Parigi... Si consuma tutto in fretta... E' la nevrosi, la famosa nevrosi...
Soppesa il pacchettino:
DefauSSETTE (cont.)
Senti senti...Qui ci saranno parole di un certo peso...
MARTA
Bene, e adesso vi lascio.
Defaussette
Madame! Lo conserverò per tutta la vita...
MARTA
Come volete... d'altronde il risparmio è una gran bella qualità... Arrivederci signor Defaussette…
SCENA Ix - Defaussette, poi AMANDINA.
Resta solo e apre il bigliettino:
Defaussette
Che cosa può avermi scritto?
(apre il pacchetto)
Ci sono i sei soldi... Poteva tenerseli.
(legge)
"Sento che sto facendo una follia, ed altre ne farò; "
(parla)
Ci sta!!
(legge)
"Non dite niente a mio marito.."
(parla)
Mi ha preso per scemo?!
(legge)
"Anch'io non dirò nulla... "
(parla)
Mi pare chiaro...
(legge)
"abbiate molta cura del mio canarino"
(parla)
Il suo canarino? Cos'è? Dev'essere suo marito... ha un modo di chiamare le cose...
(spostandosi a destra)
Certo che avrò cura del tuo canarino... è ovvio...
(legge)
"e se volete essere così gentile"
da comprarmi un paio di giarrettiere blu...!"
(parla)
Eh? Un paio di... ma certo!..Vuole le giarrettiere? Gliene compro una cassa intera!...
(legge)
"Vi abbraccio." (firmato) - Amandina Landrù". Ah!
AMANDINA
(a parte, dal fondo)
Il tenore... mamma mia, che emozione... mi viene quasi da svenire!
Defaussette
(tra sé) Ah! Amandina, cara Amandina!...
AMANDINA
(a parte, avvicianndosi)
Sta pensando a me... Che faccio, svengo? Magari dopo...
Defaussette
Ebbene sì, ti darò le giarrettiere blù...
AMANDINA (sorpresa)
Mi vuol dare delle giarrettiere!?
Defaussette
(a parte) Ne ordinerò una partita... Ma... Tu mi amerai, Amandina? Dimmelo, mi amerai?
AMANDINA
(A lui, con dignità)
Ma io, signore, io amo mio marito!
Defaussette
Eh!? (si accorge di lei) Non ne dubito, madame.
(a parte)
Ma che vuole, questa, adesso?
AMANDINA
(a parte)
Ho esagerato e l'ho intimidito... povero ragazzo...
(alta voce)
Voglio dire, amo mio marito ma non a detrimento di altre amicizie...
Defaussette
Mi sembra giusto.
(a parte)
Ma perché lo dice a me?
AMANDINA
Non arrossite, giovanotto...
Defaussette
E chi arrossisce!
AMANDINA (allusiva)
Così, quando succede che un giorno, per caso, sulle scale della Colonna Vendome... Non mi sbiancate giovanotto!
Defaussette
E chi sbianca!
AMANDINA
...nel buio di una tempesta, uno scende, l'altra sale e succede che inavvertitamente ci si "sfiori"... Non diventate verde, giovanotto!
Defaussette
Ma io non divento nemmeno verde! Mi vuole vedere di tutti i colori!
AMANDINA
E da questo "sfioramento" magari scocca la scintilla… Così, damblé… Io non ho potuto vederlo, "lui"! Ma ho sentito bene la sua voce.
(imperativa)
Giovanotto!
Provate a dire: "Thò! Hanno messo un tappo alla Colonna Vendome!"
Defaussette
(ripetendo)
"Thò! Hanno messo un tappo alla Colonna Vendôme!"
AMANDINA
(a parte) Non è per niente la sua voce... Sicuramente perché manca la Colonna! Ma non può che essere che Lui!.. Non sono in molti ad avermi sfiorata!
Defaussette
Ma perché mi racconta tutto questo?
AMANDINA
Per dirvi quanto quell'incontro nella colonna mi abbia... "touché". Perché è da allora, che questo ricordo mi turba... mi fa ribollire il sangue, mi infuoca tutta... Tanto che ancora oggi, mi sento qui, un qualcosa, una, una…
Defaussette
Avete provato con una purga?
AMANDINA
Ma che dice?
ScENA x - gli stessi, PACAREL (da sinistra), Landrù (dal fondo), MARTA (da destra), GIULIA (dal fondo).
PACAREL
Ah! Amici miei, sono esaltato dalla sua arte!... se sapeste che voce, che voce!...
Landrù
L'hai sentito cantare?
PACAREL
No, l'ho sentito tossire, ha una cassa toracica… Una risonanza! Un'eco! Così ho scritto subito ai direttori dell'Opera per chiedere un'"audition"!
MARTA
Perché non gli chiedi di cantarci subito qualcosa...
Pacarel, passando davanti a Landrù ed andando verso Defaussette:
PACAREL
Giusto... mio caro Defaussette...
marta + giulia
Defaussette?
PACAREL
Sì, sttt! Non ve l'ho detto... è il figlio naturale di Defaussette... ma evitate di parlarne, non sarebbe delicato...
marta
Oh! Povero ragazzo! (ad Amandina) Ma tu lo sapevi?
AMANDINA
Sì. Abbiamo sentito, ma non abbiamo sentito...
PACAREL (A defaussette)
Allora, perché non ci cantate qualcosa?
Defaussette
Non ci penso proprio!
PACAREL
Andiamo, Fatelo per noi.
Defaussette
Ma cos'è questa mania di farmi cantare a tutti i costi!
MARTA
Signore, a me non potere dir di no.
Defaussette
(a parte)
A Lei!
(alta voce)
Ma vi assicuro che non ho voce...
AMANDINA
Che modesto! Si dice sempre così!
GIULIA
Io vi accompagnerò...
Defaussette
Dove, signorina?
GIULIA
Al piano.
Defaussette
Grazie, ci vado da solo...
Fa per uscire.
GIULIA
Ma, no! Io suonerò per voi, qui!
Defaussette
Ah! Voi suonerete, sì.. Ma vi avverto: i pianoforti sono sempre un po' stonati rispetto alla mia voce.
MARTA
Proviamoci!
Defaussette
L'avete voluto voi! Poi non dite che non vi avevo avvertito...
TUTTI
(soddisfatti)
Ah!
Defaussette
(a Marta, sussurrando)
Mi avete reso felice!
MARTA
Io?...
Defaussette
E non vi preoccupate per le giarrettiere, le avrete!
MARTA
(a parte) Ma è matto!?
GIULIA
Cosa volete cantare? Che ne dite di: "deh vieni alla finestra..." del "Don Giovanni?"
Defaussette
(avanzando un po')
Per me è lo stesso...
AMANDINA
(a Marta)
Che vi ha detto?
MARTA
Non capisco... mi ha offerto delle giarrettiere!
AMANDINA
Ma va?! Anche a me! Dev'essere una mania!
GIULIA
Siete pronto?
Defaussette
Sono pronto.
(sussurrando, a Marta mentre passa)
Vi amo!
MARTA
Oh, mio Dio!
Landrù
(che ha sentito)
Fa la corte a Marta! Lo sorveglierò.
Giulia si mette al piano e fa alcuni accordi...
Defaussette
(tossisce per cercare la voce)
Hum! Hum!
PACAREL
E' già bravo! Come si sente la stoffa del grande tenore.
AMANDINA
E' straordinario!
Landrù
Zitta, Sttt!!!!!
Defaussette
Miuuuu…(Emette solo un terribile lamento)
PACAREL
Cos'era?
Landrù
Un gatto!
PaCAREL
C'è un gatto...
AMANDINA
Dov'è il gatto?
PACAREL
Fatelo uscire!
AMANDINA e marta
Sttt!
Defaussette si schiarisce sonoramente la voce. Pacarel interviene:
PACAREL
Fermi tutti! Tiburzio, porta un bicchier d'acqua per il tenore!
Defaussette
Magari dopo...
Il piano riprende a suonare. Impiastrando le parole che non sa, fa solo qualche lamento in gramelot. Giulia si interrompe:
GIULIA
No, mi scusi... ma cosa state cantando?
Defaussette
Non lo so… quello che mi avete chiesto…
PACAREL
Ma certo, è sempre così con i grandi artisti... Si inventa, si improvvisa! Bravo! Bravo!
TUTTI
Bravo! Bravo!
Defaussette saluta e ringrazia. Entra Tiburzio sul fondo:
TiBURZIO
Ecco l'acqua.
PACAREL
Dopo, cretino!
Tiburzio resta sul fondo, immobile.
Defaussette
(a Giulia)
Se volete ricominciare, mademoiselle, io sono pronto.
Giulia fa l'introduzione. Al momento in cui Defaussette apre la bocca per cantare, Tiburzio non resiste e attacca:
TiBURZIO
"Déh vieni alla finestra, o mio tesoro..."
Defaussette, stupito, è rimasto in primo piano, a bocca aperta. Nessuno si è accorto che è doppiato dal cameriere e tutti dicono a bassa voce:
PaCAREL
Straordinario...
LandrU'
Meraviglioso
AMANDINA
Sublime!
TiBURZIO
(continuando)
"Déh vieni a consolare il pianto mio..."
Cantando, si avvicina ad Amandina per dedicarle la canzone:
TiBURZIO (cont.)
"Se neghi a me di dar qualche ristoro, davanti agli occhi tuoi morir vogli'io..."
Amandina si accorge che è Tiburzio che canta:
AMANDINA
Ma sta cantando Tiburzio!
PACAREL
Non è possibile! Fermi tutti!
Giulia smette e anche Tiburzio. Pacarel va in primo piano dove Defaussette ha ancora la bocca spalancata. Gli guarda la bocca. Gli passa la mano davanti come si fa con i ciechi. Il tenore resta immobile. Allora, con un cenno, e restando vicino al tenore, Pacarel ordina a Giulia di riprendere e riprende anche Tiburzio a cantare...
TiBURZIO
"Tu c'hai la bocca dolce più del miele, tu che il zucchero porti in mezzo al core"...
Pacarel nel frattempo mette l'orecchio davanti alla bocca di Defaussette. Non sente suono.
PaCAREL
(a Defaussette) Ma non state cantando...
Defaussette, restando a bocca spalancata, fa con la mano un gesto:"così così" Pacarel allora, sempre con un gesto, ordina a Tiburzio di tacere. Nel silenzio, dalla bocca di Defaussette esce solo una specie di cigolìo... Tutti si guardano inorriditi. Dopo un gesto di "basta!", Pacarel si avvicina furioso a Tiburzio:
pacarel (cont.)
Allora eri proprio tu! Ma come hai osato, animale! Hai rovinato l'esecuzione del nostro Tenore...
TiBURZIO
Scusate, ma non ho resistito...
PaCAREL
Vai via, bestia, o ti licenzio...
Tiburzio, uscendo, sussurra ad Amandina:
TiBURZIO
Ho cantato per voi, Amandina!
AMANDINA
Come hai osato?!
Uscito Tiburzio, Pacarel si precipita verso Defaussette, ancora con la bocca spalancata.
PaCAREL
Perdonate l'intrusione, Defaussette! Potrete perdonarci?
Finalmente chiude la bocca e guarda Pacarel, che insiste:
PaCAREL (cont.)
Ci farete la grazia di ricominciare?
Defaussette sbotta isterico:
DefauSSETTE
E no! Così non è possibile! Quello canta una un'aria, io ne canto un'altra... fa corrente... Me ne vado!
Con aria altezzosa esce di scena, sotto lo sguardo esterrefatto dei presenti:
marta
Ha ragione!
amandina
Che uscita da grande artista!
paCAREL
Lo sapevo, quel bastardo di Tiburzio ha rovinato tutto! Ma io lo licenzio a quel maledetto cameriere! Forza, andiamo a chiedere scusa a monsieur Dujetton!
Esce dietro a Defaussette, seguito da Marta, Giulia ed Amandina. Rimane in scena solo Landrù, che dice, perplesso, tra sé:
Landru'
Bé, non sarò un esperto, ma quello, non mi sembra un gran tenore. Fosse una fregatura?
Buio. Al buio, Musica del Don Giovanni: "il catalogo" cantato da Leporello.
SCENA XI° - TIBURZIO, POI AMANDINA, POI LANOIX
Lentamente la luce si alza sulla stessa scena. Tiburzio sta mettendo a posto la stanza. Toglie il tavolo e le sedie mentre canta:
TiBURZIO
"…Ma in Italia… Ma in Italia son già mille e tré…"...
TiBURZIO
Che ingiustizia, la vita! Mi hanno quasi licenziato solo perché ho cantato meglio di quel Defaussette. Questa è la realtà: ad ognuno il suo ruolo: io cameriere e quello impostore. Perché non dico la verità al mio padrone? Perché la verità fa male, fa male a chi la dice se la dice a chi non la vuole sentire. Se poi è il suo padrone, fa malissimo. E poi, secondo voi, a chi crederebbe? A me o a sé stesso? Non può ammettere di essersi sbagliato, di aver preso una bella fregatura. Si crede furbo lui… E io glielo lascio credere. Il mondo è dei furbi, dice sempre. Ma nel suo mondo c’è sempre qualcuno più furbo di lui che lo frega! In quanto a me, il mio mondo, ancora non so quale sia. Se quello dell’arte, dell’opera lirica o del domestico a tutto servizio. E’ vero che non c’è artista che all’inizio di carriera non abbia fatto il cameriere, ma io non riesco ad uscire più da questa livrea…
Va a sedersi davanti ad un tavolinetto rotondo, dove c’è il ricamo di Amandina e comincia a dare dei punti ad un disegno di uno zuavo.
E poi, c’è lei, Amandina.
Potrei rinunciare a questo meraviglioso amore non corrisposto, ai suoi maltrattamenti? Croce e delizia! Più croce, che delizia… Intanto, per consolarmi, quando lei non c’è, dò qualche punto al suo zuavo. Punto a croce, naturalmente, ma è una delizia! (rasserenandosi) Lo so che ogni volta disfa i miei punti... ma per me è lo stesso... io ricomincio, e questo mi fa bene!
Amandina entra dal fondo e sorprende il domestico che sta ricamando il suo zuavo...
AmaNDINA
Che state facendo, Tiburzio?
TiBURZIO
(alzandosi) Niente, io... Stavo ricamando, madame!
AmANDINA
Il mio ricamo! Avete un bell'ardire! E io che mi chiedevo sempre chi mi faceva i punti a rovescio!
TiBURZIO
Ero io, Madame... Ero così felice di collaborare con Madame...
AmANDINA
Ma potevate farli almeno dritti questi punti! Andate via! E che non succeda mai più! Deficiente! (si siede sul canapé)
TibURZIO
Sì, Madame. Grazie, madame…
Si allontana a destra cantando “Croce e delizia”.
AmANDINA
E chiudete quella bocca! Come osate cantare là dove alberga il più grande tenore di Francia?
TibURZIO
Come credete, Madame. Ah, maledetta livrea, quanto mi pesi!
Esce in fondo a destra.
AmANDINA
Ma che si è messo in testa, quello lì?! Adesso mi tocca disfare tutto!
Apre il cestino e trova il biglietto di Defaussette:
Oddio! Ancora un biglietto di Defaussette! L'imprudente! E lo mette nella mia panierina! Voleva che lo trovassi... Vediamo!
Lanoix entra dal fondo, con un bouquet in mano.
LANOIX
Ma non c'è nessuno in questa casa? (accorgendosi di Amandina) Ah! Bibiche!
AmANDINA
(leggendo senza vederlo) "Devo assolutamente parlarvi!"
LANOIX
(salutando) Madame...
AmANDINA
(leggendo) "Voi mi avete incoraggiato e io rischio..."
LANOIX
Sembra che non mi ha sentito... Madame...
AmANDINA
(Tra sé) Lui rischia! Proprio non lo capisco, questo giovanotto! E' così chiaro quando scrive e così fumoso quando parla.
LANOIX
Dev'essare sorda come una campana! (strillando) Madame!
AmANDINA
(sussultando) Ehi! Ma cosa avete da strillare!
LANOIX
Scusate, ma vi ho già chiamato due volte, e non avete sentito, allora…
AmANDINA
Ho sentito benissimo! Cosa volete?
LANOIX
Come va? State bene?
AmANDINA
Sto bene. E adesso andate… (leggendo) "Io rischio!"
LANOIX
Io invece sono stato male tutta la notte...
Amandina avanza in primo piano, pensando al biglietto:
AmanDINA
"Io rischio!"Benissimo!
LANOIX
Ah, molto gentile!
AmanDINA
(leggendo) "Di giorno è troppo pericoloso... Vediamoci stanotte nella serra" (parlato) Oddio!
LANOIX
Potreste almeno dirmi dove potrei trovare la mia fidanzata?
AmANDINA
(tra sé) "Nella serra!!!!"
LANOIX
Nella serra? Grazie...
Esce in fondo a destra.
AmaNDINA
(andando verso sinistra) Nella serra! Com'è sicuro di sé! "Vi giuro sul mio onore che vi rispetterò" Ma come, prima mi dice che mi aspetta nella serra, e poi che mi rispetta?! Non ha mica le idee chiare, questo qui… "Pensateci... io sono un galantuomo!" Sì, bravo, troppo gentile. (leggendo) Se acconsentirete, dite a vostro marito, quando mi vedrà, di sventolare un fazzoletto cantando, a scelta "Lumachina lumachella con le corna sei più bella" o "Cucù, cucù, non ci vedo più"... E poi, mi indichere l'ora tracciando delle righe col gesso sulla sua schiena... E sarò l'uomo più felice del mondo!" Devo dire che ha davvero molta fantasia... (leggendo) "A proposito... ho trovato le giarrettiere... ma mi serve la misura..." E' fissato con queste giarrettiere!
Scena xii° - Amandina - LANDRU'
Landrù entra da destra senza che Amandina se ne accorga.
LANDRU'
Che stai leggendo, Bibiche?
Amandina nasconde subito il biglietto dietro la schiena:
AmANDINA
Io?... Niente!
LANDRU'
Come niente? E allora perché l’hai nascosto?
AmaNDINA
Ecco… E’ una tua poesia… Leggevo una tua poesia…
LANDRU' (sospettoso)
Non è vero! Ti saresti addormentata sul colpo!
AmaNDINA
Ma io… stavo ancora al titolo…
LANDRU'
Tu crolli anche prima di quello… Su, dammi quel biglietto...
AmANDINA
No!!
LANDRU'
No? E perché? Eh! Eh! Così mi fai pensare male... Dammi quel biglietto!
AmANDINA
No!
LANDRU'
No? E perché? Non sarà mica una lettera d'amore!
AmANDINA
Una lettera d’amore per me? Ma cosa ti viene in mente?
LANDRU'
Non si sa mai. C’è sempre l’amatore… Dammi quel biglietto.
AmANDINA
No!
LANDRU'
(prendendola con forza) Dammelo ti ho detto!
AmANDINA
E va bene!!
Dà il bigliettoal marito e si adagia sul canapé.
LANDRU'
La scrittura del tenore! Anche lei!
Sta per aprire il biglietto, lei si alza:
AmANDINA
Non leggere! Questa lettera non è per me!
LANDRU'
Lo dicevo, io… E per chi è?
AmANDINA
E' per... per... (a parte) Idea! Ma certo! (a lui) Siete capace di tenere un segreto fino alla morte?
LANDRU'
(convinto) Anche oltre!
AmANDINA
Bene! Questa lettera è per Madame Pacarel!
LANDRU'
Davvero? (a parte) D'altronde non mi stupisce. Le ha detto: "Vi amo" davanti a me! (A lei) Già lo sapevo...
AmANDINA
Come lo sapevi?
LANDRU'
Non sono mica cieco! E adesso la vado a consegnare al destinatario...
AmANDINA
Fermo, non puoi farlo!
Landrù fa finta di guadagnare il fondo.
LANDRU'
E' per lei, no?...
AmANDINA
Sssììì….
LANDRU'
E allora glielo dò…
Scena xiii° Gli stessi, marta.
Marta entra dal fondo.
AmANDINA
Lei! Oh, santo cielo!
Amandina si salva verso destra, mentre Marta passa davanti al dottore e scende in secondo piano.
Marta
Buongiorno, dottore
Marta si siede a destra del tavolinetto rotondo.
LANDRU'
Madame... E... vostro marito?
Va a sedersi sulla sedia a destra del tavolinetto.
MartA
Ancora non è rientrato dall'Operà. Credo che proprio adesso il signor Defaussette stia facendo la sua audizione. E mio marito ci teneva tantissimo ad assistere al suo trionfo!
LANDRU'
E l'avrà...
MartA
Quel'uomo ha una voce così straordinaria...
LANDRU'
Unica! Almeno così dicono a Bordeaux! Perché io… mah… (poi, insinuante) Comunque è un uomo molto affascinante…
MartA
Mio marito l'adora!
LANDRU'
(a parte) E' sempre così. (a lei) A proposito di "lui"... Avrei qui un "petit mot"…
MartA
Pardon?
LANDRU'
Una lettera che mi ha incaricato di consegnarvi. E io...
Dà il biglietto a Marta e risale dietro il tavolinetto.
MartA
(alzandosi) Grazie.
Apre il biglietto e legge senza farsi sentire:
MartA (cont.)
"Bisogna assolutamente che vi parli." (a parte) Che imprudente! (a lui) Ah, ho capito cos'è! Un'informazione che gli avevo chiesto...
LANDRU'
Ah, una...(a parte) La lettera non era per mia moglie. Lo dicevo io che non era possibile...
Esce a sinistra, in secondo piano.
Scena xIV° - Marta, poi LANOIX, poi amandina
Marta
(sola) Che razza di idea, affidare una lettera così compromettente ad un estraneo. Per fortuna che Landrù non sospetta nulla...
Si siede sul canapé, mentre Lanoix entra dal fondo a destra.
LANOIX
Sapete, Giulia non era neppure nella serra! Tho, non è più Bibiche, è madame Pacarel..
Marta
Questo Defaussette è così sfrontato!
LANOIX
(salutando) Madame…
MARTA
Cosa può avermi scritto?
LANOIX
Madame! (a parte) E' sorda come l'altra...
MARTA
(leggendo) "Devo
assolutamente parlarvi!" Cosa?
LANOIX
Legge anche lei! Ma cos'è, tutta questa posta?!
MARTA
(leggendo) "Devo assolutamente parlarvi. Voi mi avete...(non riuscendo a leggere bene) Voi mi avete..."
Lanoix le va in aiuto continuando la frase come una lezione imparata a memoria:
LANOIX
"Voi mi avete incoraggiato e io rischio..."
MARTA
(alzandosi) Cosa?... Voi?... Come lo sapete?
LANOIX
Ho detto così... A caso... (a parte) Ma cos'è, una circolare?
MARTA
(a parte, passando in primo piano) Meno male! Mi ha fatto prendere un colpo!
Si va a sedere sulla seconda sedia a destra del tavolinetto. Lanoix si siede sulla sedia che ha portato vicino a Marta, tra lei e il canapé.
LANOIX
Come va, oggi, mia cara futura suocera?
MARTA
Bene, grazie. (a parte) Si è piazzato proprio qui vicino. (a lui)
Lanoix senza essere scoraggiato dal tono di Marta:
LANOIX
Io invece, sono stato male tutta la notte.
Innervosita, Marta si alza e si va a sedere sulla prima sedia a sinistra del tavolinetto.
MARTA
E allora perché non ve ne siete restato a casa?!
Anche Lanoix si alza e si siede nella sedia lasciata da Marta.
LANOIX
Perché volevo portare questo bouquet alla mia fidanzata. Sapete dov’è? Madame Landrù mi ha detto che era nella serra... ma non c'era.
MARTA
(distratta) Ah, no? (leggendo di nascosto) "Il giorno è troppo pericoloso..."
LANOIX
Non sapete, per caso, dove potrei trovarla?
MARTA
(a parte) Dio, com'è noioso! (a lui, per sbarazzarsene) Ma non lo so, nel granaio!
LANOIX
Nel granaio? Che idea bizzarra... Allora vado... (salutando) Madame...
Esce in fondo a sinistra. Marta, dopo aver rimesso la sedia dietro al canapé, continua a leggere:
MARTA
"Vediamoci stanotte nella serra." Ma è pazzo! Per chi mi ha preso? (leggendo) "Vi giuro sul mio onore che vi rispetterò" Lo spero bene! (leggendo) "Pensateci... io sono un galantuomo!" (parlato tra sé) No, no, non posso accettare... Cosa penserebbe di me?... E poi, di notte… “Vi giuro che vi rispetterò” Però giura… E se io non ci andassi… potrebbe pensare che non mi fido. Tanto più che, andandoci, lui si sentirebbe obbligato a mantenere la promessa. E poi... e poi... Non sarà poi così noioso... (leggendo) "Se acconsentirete, dite a vostro marito, quando mi vedrà, di sventolare un fazzoletto cantando, a scelta "Lumachina lumachella, con le corna sei più bella" o "Cucù, cucù, non ci vedo più"... Ah, dovrà... (fa il segno di agitare il suo fazoletto) Dovrà lui stesso dare il segnale! No, no, questo è troppo... (ci pensa) Bé, potrei dirgli di non sventolare troppo forte... Questo mi sembra un buon compromesso... (leggendo) “E poi, mi indicherete l'ora, tracciando delle righe col gesso sulla sua schiena..." Ah, no, questo poi no! Rigare mio marito! Non potrei mai!
Sedendosi sul canapé, continua a leggere:
(leggendo) "A proposito... ho trovato le giarrettiere... ma mi serve la misura..." (parlato) Decisamente deve avere un amico rappresentante!
Amandina entra in scena, in secondo piano.La vede leggere e dice a parte:
AmANDINA
Marta! Sicuramente non ha capito che il biglietto era per me! Bisogna che le parli chiaro.
Marta
Amandina!
Marta, colta in flagrante, è un po' imbarazzata. Si sposta un po' sul canapé per far posto ad Amandina.
AmANDINA
Posso? Eh, quanto posto occupi!
Marta
Io?
AmANDINA
(sedendosi) Ecco. Così va bene. (momento di silenzio) Hai visto mio marito?
MartA
Sì.
AmANDINA
E non ti ha dato, per caso, un bigliettino?...
MARTA
Come lo sai?
AmANDINA
Lo so perché l'ho avuto tra le mani...
MARTA
Ah... tu l'hai... (a parte) Ma cos’è, la catena di Sant'Antonio?
AmANDINA
Comunque non l'ho letto!
MaRTA
Per fortuna!
AmANDINA
Neppure tu... spero.
MaRTA
Ma per chi mi hai preso? Io non leggo “certe cose”!
AmANDINA
Quali cose?
MaRTA
Non lo so. Se non l’ho letto, come faccio a saperlo?
AmANDINA
Giusto! (a parte) Non sospetta niente, meno male! (a lei) Ma... questo biglietto...
MaRTA
L'ho strappato!
AmANDINA
No!
MaRTA
Sì!
AmANDINA
(a parte) Chi se ne importa, tanto l'ho già letto... (a lei) Peccato! Chissà cosa c’era scritto… Magari la dichiarazione di un amante timido…
MaRTA
(vezzosa) Una dichiarazione? No, non credo…
AmANDINA
(vezzosa) Perché no?... In fondo, non si è mica responsabili delle passioni che possiamo suscitare..
MarTA
Ma via, suscitare passioni…
AmANDINA (piccata)
Perché no?
MaRTA (falsa modesta)
Dovrebbe essere uno di bocca buona, che si accontenta facilmente… Ormai…
AmANDINA (equivocando)
Ormai, cosa?
MaRTA
Ormai bisogna rassegnarsi, non bisogna farsi illusioni. E’ un po’ tardi per accendere un certo desiderio…
AmanDINA
(a parte) Ma parla per te! (seccamente) Invece è bastato uno sfioramento, per accenderlo! Ah, se la Colonna Vendome potesse parlare!
MaRTA
Cosa c'entra la Colonna Vendome?
AMANDINA
So quello che dico, cara mia! Ho anche le mie pezze d'appoggio, ho le prove!
MaRTA
Prove di cosa?
AMANDINA
Tu non sai quello che dici e sei capace solo di buttar giù, di denigrare!
MaRTA
(a parte) Ma che carina! Mi difende anche da me stessa!
Si alza e le dice:
MaRTA (cont.)
Va bene, ma non te la prendere, dicevo così, per dire…
AmANDINA
E allora non lo dire! Perché è una cosa che non mi piace affatto!
MaRTA
Che cuore d’oro…
AmANDINA
E non devi più dire “ormai”…
MaRTA
Era soltanto per non avere l'aria di farsi i complimenti.
AmANDINA
Tra di noi?
MARTA
Allora diciamo che siamo le più belle, affascinanti, deliziose di tutte le donne...Va bene, così?
AmANDINA
Adesso passi da un estremo all’altro. Diciamo solo che siamo ancora passabili, tutto qui.
MARTA (si offende)
Come, passabili?
AmANDINA
Non abbiamo poi tutto questo charme esagerato... ma, nonostante ciò…
MaRTA
Nonostante cosa?
AmANDINA
Insomma, se qui arrivasse un giovanotto, e sai di chi parlo, non avrebbe l’imbarazzo della scelta… in fondo, la scintilla è già scoccata nella colonna Vendome!
MaRTA
Ancora questa Colonna! Si può sapere cosa c’entra?
AmANDINA
C’entra! E mi sembra che tu sia solo invidiosa!
MaRTA
Io? E di cosa? Non so neanche di cosa stai parlando…
AmANDINA
Non importa, lo so io!
La conversazione viene interrotta dall’arrivo di Tiburzio che annuncia:
Scena xV° - gli stessi - tinurzio, poi LANDRU', giulia poi pacarel
Tiburzio
(dal fondo) Madame... madame... E' tornato il signore... ed ha un'aria decisamente sconvolta.
AmANDINA
Oh, poverino!
MaRTA
E perché?
Landrù entra da sinistra, in secondo piano:
LANDRU'
Cosa c'è?
Giulia entra da destra, in primo piano:
Giulia
Che è successo?
AmANDINA
E’ tornato il signor Pacarel!
Pacarel entra dal fondo:
PaCAREL
Ah, amici miei, acqua di melissa! Qualche cosa! Soccorretemi! Mi sento svenire!
LANDRU'
Presto, Tiburzio, un po’ di acqua e zucchero!
Pacarel si siede su una sedia che gli offre Landrù, dicendo:
PaCAREL (cont.)
Non v’azzardate a darmi il mio zucchero per diabetici! E’ tossico! Mi volete dare il colpo di grazia?
Intanto, Tiburzio che è andato a prendere un bicchier d'acqua si ferma.
MaRTA
Meglio un cordiale!
Tiburzio va a prendere un cognac. Giulia chiede:
giulia
Allora, Defaussette, ha fatto l’audizione?
pacarel
Altro che, se l’ha fatta!
landru’
E com’è andata?
pacarel
Pensavo di restarci secco!
amandina
Dev’essere stata una grande emozione!
Intanto Tiburzio torna con il cognac che lo passa a Landrù che lo passa a Pacarel.
pacarel
Ah, se solo l’aveste sentito!
marta
Magari! Immagino che fosse sublime! Una… una…
pacarel
… Una catastrofe, sì!(beve)
giulia
E’ andata male?
pacarel
Malissimo! Già ieri, quando l'abbiamo fatto cantare, mi sembrava un po'... anche tu, Landrù, me lo dicevi... ma io pensavo: certo, perché non siamo dei musicisti...questo è uno famoso! Uno che ha una voce straordinaria... ma vi assicuro che a Bordeaux l’hanno sopravvalutato! Ecco come si fanno le reputazioni in provincia! Avrei dovuto diffidare!
Restituisce il suo bicchiere vuoto a Landrù che lo passa a Tiburzio, che esce quasi subito a sinistra.
Tutti
Racconta!
PaCAREL
Insomma, arriviamo all'Operà. Il direttore ci riceve e passiamo nella sala. Eravamo solo noi due, la giuria, il direttore d’orchestra e un pompiere che passeggiava avanti e indietro... ma credo che non avesse diritto al voto, perché, non essendo stato interrogato, non ha dato nessun parere. E per fortuna! Il direttore d'orchestra doveva accompagnarlo al piano. Chiede a Defaussette quale aria vuole cantare e lui risponde:"Per me è lo stesso". Allora quello attacca un pezzo del Don Giovanni.
giulia
Di Mozart?
pacarel
Il tuo, mia cara, ancora non gliel’ho potuto rifilare. Insomma, io, non so perché, vengo subito preso da una sottile inquietudine…
landrù
Forse perché, già ieri, non era andata troppo bene.
marta
E poi, ha cantato?
pacarel
Purtroppo, sì! Se quello che ha fatto si può definire cantare. Stonato! E in una maniera... Perché quando ha aperto bocca, mi ha sparato una di quelle note così acute, che è schizzata sul soffitto ed è rimasta lì, spiaccicata come un moscone. Tutti hanno guardato per aria, finché lui ha miagolato una seconda nota, questa volta così calante, che è rotolata sotto i piedi del pianista il quale, con disprezzo, l’ha acciaccata come uno scarafaggio.
Adesso, io dico, quante sono le note musicali?
tutti
Sette!
pacarel
Bé, ne avesse azzeccata una!
E sapete che cosa ha avuto il coraggio di dire, Defaussette? Che il piano era stonato e che il pianista non andava a tempo! Capito? Così, senza ritegno...
I direttori si sono guardati, basiti. Il pompiere, per fortuna, non ha detto niente. Però non aveva un'aria soddisfatta. In quanto all'accompagnatore, era tutto sudato e strillava: "Andate via! Fuori!!!!" Poi è andato a svenire dietro le quinte.
A quel punto mi sono accorto che tutti mi stavano guardando: io cercavo di sorridere, per distendere un po’ l’atmosfera, ma… ho subito capito che era meglio filarsela. Ho preso la coda, me la sono messa tra le gambe, e sono uscito. Che vergogna! Che onta!
GiuLIA
Calmati, papà, non ti agitare!
pacarel
Hai ragione, non mi sento troppo bene…
In quel momento Defaussette arriva in scena sorridente:
defaussette
Allora, come sono andato? Mica male, no?
Pacarel ha quasi un infarto e crolla. Tutti gli si fanno intorno, mentre Defaussette non capisce cosa stia succedendo.
Buio. Fine primo atto.
SECONDO ATTO
SCENA XVI° - PACAREL, MARTA, POI TIBURZIO
Pacarel entra in scena da sinistra seguito da Marta. E’ furioso:
PacAREL
Calmati!... E' facile a dirsi! Cosa ci faccio adesso con questo?Perché io ho un contratto, con lui! Un contratto che è un cappio al collo! 3.500 Franchi al mese! Per un tenore sfiatato e stonato... E poi, chi canterà il nostro “Don Giovanni”? Dove lo trovo, adesso, un tenore per ricattare il teatro dell’Opera?
Entra Tiburzio che si intromette nella conversazione:
tiburzio
Se il signore permette, io avrei una proposta…
pacarel
Tu stai zitto, imbecille! E vai subito a disinfestare le piante!
Tiburzio esce, Marta gli si avvicina:
MartA
Adesso però non esagerare. Magari Defaussette era stanco...Il cambiamento di clima, il viaggio...In fondo è arrivato ieri. Non Gli hai dato neanche il tempo di respirare... E se a Bordeaux è così famoso, ci sarà pure una ragione!
PaCAREL
Mi piacerebbe saperla! Ho Fatto proprio un bell'affare!
Defaussette appare dal fondo:
defaussette
Bonjour a tout le monde. A che ora si mangia?
pacarel
Ecco l’impostore! (a Marta) Lasciami solo con lui!
Marta esce, seguita dallo sguardo di Defaussette.
Scena XVII° - pacarel, DEFAUSSETTE
DEFAUSSETTE
Lo sa che stamane ho un grande appetito?
PaCAREL
Davvero?! E, secondo voi, adesso io dovrei nutrire un parassita?
DEFAUSSETTE
Parassita? Ma cosa dite?
PaCAREL
Ammetterete che la vostra audizione all'Opera non è stata molto brillante...
DEFAUSSETTE
No?
PaCAREL
Ah, perché, secondo voi, sarebbe andata bene? Evidentemente non vi siete accorto dell'espressione che aveva il pompiere... Una vergogna!
DEFAUSSETTE
Colpa vostra! Siete voi che avete voluto che cantassi. Non era difficile capire che non ero in grado...
PaCAREL
Perché non me l’avete detto, avrei rimandato l'audizione!
DEFAUSSETTE
Ma io pensavo che voleste fare uno scherzo... Allora ho fatto questa riflessione: Pacarel vuole prendere in giro l'Opera... Teniamogli bordone!
PaCAREL
Bella riflessione! Così mi avete rovinato! E adesso cosa ci faccio con voi? Non penserete che vi dò vitto, alloggio e 3.500 Franchi per i vostri begli occhi! In quanto all'Operà... Dopo l’onta, è meglio non pensarci più... Piuttosto, voi che sapete fare? Avete una bella scrittura, sapete far di conto?
DEFAUSSETTE
Eh?
PaCAREL
Vediamo... 35 + 9, quanto fa?
DEFAUSSETTE
35 + 9? (conta sulle dita) 35, 36, 37..
PaCAREL
Ma che contate con le dita?
DEFAUSSETTE
E' più comodo no?
PaCAREL
Ah, è più comodo! E così, se per caso vi manca un dito, non vi tornano i conti!
defaussette
(mostrandogli il dito) Ma io ce l’ho!
pacarel
E pure idiota! (a parte, passando in secondo piano) Che posso farci con questo incapace? (a lui) Comunque vi troverò un'occupazione... Potrete fare la spesa... dare una mano nelle pulizie... potreste passare "un coup de plumeau", lavorare di piumino.
DEFAUSSETTE
Io?
PacAREL
Voi! Dovrete pure servire a qualcosa! Prendere dei tenori a 3500 franchi come domestici, è da pazzi! Si può avere un negro, per molto meno! E fa anche più figura!
Si rivolge verso la quinta:
Tiburzio, procura l’attrezzatura per il nuovo domestico!
Tiburzio entra e chiede contrariato:
tiburzio
Nuovo domestico? Il signore non è contento di me?
pacarel
E’ di lui che non sono contento! Portatelo via!
tiburzio
(a defaussette) Per di qua, signore…
Defaussette, seguendo Tiburzio, protesta:
DEFAUSSETTE
(a parte) Io, spolverare col piumino... Vado a scrivere a papà...
Pacarel lo blocca e gli sussurra, mentre Tiburzio esce:
Pacarel
E mi raccomando, non una parola con Tiburzio! Con l'ingaggio che vi ho fatto... Ci manca solo che pretenda le stesse condizioni!
Vai!
Pacarel lo spinge verso l’uscita, poi guadagna il primo piano:
Ah! Se potessi rifilarlo a qualche imbecille!
In quel momento entra Lanoix.
lanoix
Futuro suocero…
pacarel
Lupus in fabula!
Si avvicina a Lanoix:
Dite un po’, mio caro Lanoix, non è che, per caso, avreste bisogno di un tenore?
lanoix
Veramente mammà cerca un animale da compagnia…
pacarel
Perfetto! Le potrei rifil… cedere il mio tenore con funzioni di cane da accompagnamento.
lanoix
Se è un tenore, non è una bestia…
pacarel
Vi assicuro che lo è… Basta sentirlo cantare.
lanoix
Non so se… Ma è giovane? Bella presenza?
Lo prende per un braccio e, conducendolo fuori, cerca di convincerlo:
pacarel
Bellissima! Venite con me, vi spiego tutto quello che sa fare…
Scena XVIII° - DEFAUSSETTE e Giulia.
Defaussette entra in scena con un piumino in mano e comincia a spolverare maldestramente:
DEFAUSSETTE
E' troppo! Che umiliazione! Stamattina mi coccolava, mi metteva la sciarpetta e adesso mi tratta come un cane che gli deve riportare la palla!
Entra Giulia da destra, e lo vede col piumino:
GIULIA
Cosa fate con quel piumino, signor Defaussette?
DEFAUSSETTE
Colpa di vostro padre! Vuole che faccia le pulizie, che dia la cera per terra... Fra un po' mi chiamerà: cameriere!
GIULIA
Oh, poverino! Papà non pensa quello che dice…
DEFAUSSETTE
Oh, mademoiselle, mi ha profondamente ferito! E se non fossi trattenuto qui dal fascino di una persona...
GiULIA
(a parte) Possibile? (a lui) Una donna?
DEFAUSSETTE
Sì, ma non chiedetemi il nome!
GIULIA
No, non lo dite!
DEFAUSSETTE
(a parte) Amandina dovrebbe aver già visto il mio biglietto, che cosa penserà?
GIULIA
Devo dire che la vostra rivelazione mi coglie di sorpresa… E mi rallegra, anche… Ma la ringrazio per la vostra discrezione.
DEFAUSSETTE
La discrezione è la prima qualità di un gentiluomo.
GIULIA
Immagino che siate curioso di sapere cosa penso… Ebbene, ne sono molto felice!
DEFAUSSETTE
Bene. E ora, se permettete, andrei a fare uno spuntino. Il lavoro mi mette appetito.
Esce in fondo
Scena XIX° - giulia, amandina, marta
Amandina entra da destra, in primo piano, mentre Marta, sempre da destra, secondo piano.
AmANdina
Chi è uscito di là?
GIULIA
Il signor Defaussette. Ha avuto una scenata da papà. E' profondamente ferito... E' andato a mangiare.
Giulia passa in secondo piano. Marta passa in primo piano, ad Amandina.
MarTA
Questo prova che ha molta sensibilità...
AmanDINA
E anche molto appetito!
MARTA
Tuo padre non c'è?
Giulia avanzando dal fondo:
GIULIA
No. Lo cercavi?
MARTA
Avrei bisogno di lui... (a parte) Per fargli le righe col gesso...
AMANDINA
Bisogna che anch'io trovi mio marito. (a parte) Ho fatto una scorta di gessetti dal biliardo...
Scena XX° - pacarel e DEFAUSSETTE, con due innaffiatoi nelle mani
Pacarel entra dal fondo con Defaussette che ha due annaffiatoi in mano:
PACAREL
Mangerete più tardi! Adesso andate ad aiutare Tiburzio a disinfestare le piante... altri parassiti come voi... almeno, di quelli, uno se ne libera!
Avanza dal fondo, Marta lo rimprovera:
MARTA
Amore mio, ma come sei scortese!
AMANDINA
Fargli disinfestare le piante!
GIULIA
Povero ragazzo!
pacarel
Tu pensa piuttosto a recuperare il tuo fidanzato in giardino…
DEFAUSSETTE
Che umiliazione! Ma devo resistere! (a Marta) Allora, volete che mi occupi del vostro canarino?
Marta
Cosa?
Marta risale la scena e raggiunge suo marito. Amandina si avvicina a Defaussette:
Amandina
State attento! Mio marito sospetta qualcosa! Riguardo al vostro amore colpevole...
DEFAUSSETTE
Ma se gliel'ho detto io?!
AmANDINA
Voi? Ma siete pazzo! E come l'ha presa?
DEFAUSSETTE
Cosa volete che gliene importi! Ha detto solamente..."Tutti i gusti sono gusti…”
AMANDINA
(tra sé) E io che mi facevo pure degli scrupoli! (a Defaussette) Piuttosto... per le giarrettiere... di girocoscia porto il 58.
DEFAUSSETTE
(A parte) Hanno la mania delle giarrettiere, in questa casa...
Pacarel, riavvicinandosi a Defaussette:
PACAREL
Sbrigatevi, perché appena finito con i parassiti, dopo dovete andare a comprarmi una cosa...
DEFAUSSETTE
Io?!
PACAREL
Sì, un paio di giarrettiere. Ne ho una che si è ammosciata. (tira su il pantalone e gliela mostra)
DEFAUSSETTE
Anche lui! Ma è un vizio di famiglia!
Esce in fondo a destra.
Scena XXI° - gli stessi tranne DEFAUSSETTE
MaRTA
Ma come, gli fai fare queste cose?
GIULIA
(avvicinandosi al padre) Povero ragazzo!
PACAREL
Pure! Lo sai quanto guadagna, il "povero ragazzo"? 3.500 Franchi al mese! Cosa dovrebbe dire Tiburzio, che ne guadagna 50?!
AMANDINA
Non è una buona ragione per umiliare anche lui!
GIULIA
Tu l'hai profondamente ferito!
MARTA
Vuoi che te lo dica? Sei un egoista!
AMANDINA
Sì, siete piuttosto villano!
MARTA
Molto villano!
PACAREL
Io sarei...
Tutte le donne
Sì, villano, villano, villano!
PACAREL
Basta! Calmatevi!
GIULIA
Povero ragazzo... Vado a portargli una parola di conforto...
PACAREL
Portagli anche l’insetticida, che se l’è scordato…
Giulia esce a destra
AMANDINA
Io vado a cercare mio marito. Te la segno ben bene la tua schiena col gessetto! te lo faccio vedere io: "Tutti i gusti son gusti!"!
Esce a destra, in primo piano.
Scena XXII° - pacarel, marta, poi tiburzio, poi LANOIX con un bouquet in mano
Pacarel si siede sul canapé:
PACAREL
E lo compatite pure, a quello lì! E' me che dovreste compatire! Nessun teatro lo vorrà.
MaRTA
(sedendosi a sinistra) Chi lo sa... Magari chiedendo, cercando...
In quel momento entra Tiburzio ascoltando l’ultima frase:
PaCAREL
Ma chi se lo prende un tenore sfiatato?!
TIBURZIO
Chiedo scusa, signore, ma negli affari, c'è sempre un modo per riciclare la merce. Anche mio padre, che era un po’ traffichino, quando aveva un vecchio ronzino da vendere... gli metteva un grano di zenzero sotto la coda e così riusciva a fare l'affare... Suggerisco al signore lo stesso rimedio...
PACAREL
Grazie, se questa è la tua idea geniale...
TiBURZIO
Per il momento non me ne vengono altre.
marta
Per fortuna!
TiBURZIO
Ma se invece voleste puntare su un altro cavallo…
PACAREL
Zitto, asino! Tu non canti, ragli! Vattene via!
Mentre Tiburzio ve verso l’uscita, entra Lanoix con un mazzo di rose in mano:
LANOIX
Futuro suocero, ho riflettuto sulla vostra proposta… Per il vostro domestico tenore…
Tiburzio si blocca e guarda Pacarel:
TiBURZIO
Chi sarebbe?
pacarel
Ma no, niente, niente, vai…
Lanoix guarda con interesse Tiburzio:
LANOIX
E’ lui l’uomo in questione?
Pacarel si precipita verso Lanoix intimandogli:
PACAREL
Quello? Ma non dite fesserie!
Lanoix si mette una mano davanti alla bocca:
LANOIX
(a parte) Oddio, deve essermene scappata una! Il rimedio di mammà! Girare prima la lingua 7 volte prima di parlare!
PACAREL
Piuttosto, non volevate vedere mia figlia?
Poi fa segno a Tiburzio di uscire, e lui esce.
lanoix
Sì. (gira la lingua) volevo darle queste rose. (lingua) del giardino.
MaRTA
Nostro?... (alzandosi, a Pacarel) Ma cos'ha?
PACAREL
(alzandosi) Scusate, vi capita spesso? (a Marta) Giulia me l'aveva detto, ma io non me ne ero mai accorto!
MARTA
Se cercate Giulia è fuori. Sta assistendo alla strage dei parassiti.
Si risiede e si mette a ricamare.
LANOIX
(girando la lingua) Avete molti parassiti?
PaCAREL
(a Marta) Ma è terribile quel "tic"! (a lui) Non conoscete nessun rimedio?
LANOIX
Sì, un lavaggio con l'acqua bollente. E' radicale!
PACAREL
E' sempre una soluzione. Magari un po’ troppo radicale…
marta
Io, una volta, ho sentito parlare di mettere, non so, dei sassolini in bocca…
LANOIX
Per i parassiti? Ci vorrebbero dei sassi molto piccoli…
PACAREL
Ma no, per il vostro problema, quello... (allude alla lingua)
LANOIX
Ah, per questo... No, questo non è niente, non vi preoccupate. Bé io vado da mademoiselle Giulia.
Falsa uscita
Ah, a proposito del cane-tenore…
Pacarel guarda preoccupato verso dove è uscito Tiburzio, poi si avvicina a Lanoix e gli sussurra:
PACAREL
Ci avete ripensato?
LANOIX
Se è di bella presenza, come dite, potrei aver bisogno di un modello per i miei quadri…
PACAREL
Perfetto! 3.500 franchi al mese ed è vostro, a disposizione per tutto il tempo che volete…
LANOIX
E no, così non mi conviene. Gaston me lo dà per 50 franchi.
PACAREL
Cosa?
LANOIX
Tutto il tempo che occorre, e in tutte le posizioni. Compermesso…
Con un cenno della testa, Lanoix si congeda ed esce, Pacarel scuote la testa:
PaCAREL
Se non se lo piglia neanche quel cretino, non se lo piglierà nessuno!
Scena xxIII° - pacarel - marta
Pacarel va verso destra.
PACAREL
Se gli potesse tornare la voce solo per ventiquattr'ore!... Se si potesse provare... con lo zenzero, come per i cavalli!...
MaRTA
(a parte, seduta) Dovrei trovare il modo per fare il segnale su mio marito... Sì, ma come? Ah, che idea!
Si alza e va da Pacarel:
MARTA (cont.)
Tu vorresti che Defaussette ritrovi la voce, no?
pacarel
Solo il tempo di piazzarlo! Poi potrebbe diventare anche muto!
marta
Forse ho un rimedio. Certo, non garantisco niente... ma no, meglio di no. Mi prenderai in giro...
PACAREL
No, parla, qualsiasi cosa!
MARTA
E' un modo un po'...bizzarro... d’altronde me l'ha insegnato un’indovina. Ma pare sia infallibile per far tornare la voce…
PaCAREL
Allora?
MARTA
Insomma, quando Defaussette entrerà, tu dovresti agitare il fazzoletto così... dicendo tre volte: "Cucù, cucù, non ci vedo più"
Pacarel prende il suo fazzoletto e lo agita:
PACAREL
Va bene, e poi?
MaRTA
Tutto qui.
PaCAREL
Tutto qui? Ma sei sicura che funziona?
MaRTA
Provare non costa niente.
PaCAREL
Ma è un’idiozia!... Comunque... Ci proverò, tanto, peggio di così...
Marta, a parte, risalendo e riscendendo in secondo piano.
Marta
E adesso l'ora... Le due, mi sembra buono... (poi grida verso di lui) Ah!
PaCAREL
Che c'è?
MaRTA
Girati! Hai un ragno sulla schiena!
PaCAREL
Levalo! Levalo!
Traccia due righe col gesso sulla schiena di Pacarel:
MaRTA
Uno, due, e voilà, alle due!
PACAREL
Fatto?
MaRTA
Fatto, fatto! (a parte) Adesso Defaussette non potrà sbagliarsi!
Esce a destra, in secondo piano.
Scena XXIV° - pacarel - LANDRU' - amandina
Amandina entra da destra, in primo piano, seguita da Landrù:
AmANDINA
Allora, ha capito? Devi agitare forte forte il fazzoletto...
Landrù ha tre righe sulla schiena e il fazzoletto in mano.
LANDRU'
Ho capito, Bibiche! (a parte, passando in secondo piano) Se questo rimedio funziona, rinuncio alla medicina!
Agita meccanicamente il fazzoletto.
PACAREL
(a parte, agitando il fazzoletto) Che idiozia! Come fanno le donne a credere a queste cose!
AMANDINA
Alle tre! A quell'ora, mio marito russa alla grande!
Esce, in primo piano a destra.
Scena XXV° - pacarel, LANDRU' - poi DEFAUSSETTE
Un momento di silenzio. Pacarel e Landrù si guardano stupiti: hanno tutti e due il fazzoletto in mano.
PACAREL
Ma cosa stai facendo con quel fazzoletto?
LANDRU'
E tu?
PACAREL
Io? Sto aspettando uno starnuto...
LANDRU'
Invece io... Bé, mi vergogno a dirlo... Sto aspettando Defaussette...
PaCAREL
Davvero?
LANDRU'
Sembra che agitando il fazzoletto, gli torni la voce...
PACAREL
(a parte) Se lo dice un uomo di scienza, mi posso fidare!
LANDRU'
Allora, basta agitare...
PACAREL
Lo so già, dicendo tre volte: "Cucù, cucù, non ci vedo più"
LANDRU'
Ah, no! Io so che bisogna cantare: "Lumachina lumachella, con le corna sei più bella!"
PACAREL
(a parte) Si vede che ci sono delle varianti. Sono tante le branche della medicina.
LANDRU'
Attento, eccolo che arriva!
DEFAUSSETTE
Ho sterminato i parassiti. Ma cosa vi prende?
Pacarel e Landrù cantano contemporaneamente:
PaCAREL
“Cucù non ci vedo più…”
LANDRU'
"Lumachina lumachella, con le corna sei più bella!"
DEFAUSSETTE
Il segnale! Lei! Lei accetta!
PACAREL (a landrù)
Guardate come si agita!
LANDRU'
E' l'inizio della crisi!
DEFAUSSETTE
(a parte) Povera donna! Temeva che il marito da solo non bastasse! E ha preso un rinforzo!
PACAREL
Allora, come va? Sentite salire qualcosa?
DEFAUSSETTE
Sì, mi sembra che tutto si dilati in me. Sento che mi sgorga dal cuore un canto di gioia!
PACAREL
Si è sgorgato! Allora funziona!
LANDRU'
E' incredibile!
PACAREL
L’indovina ha indovinato!
LANDRU'
Devo provare questo metodo anche con i malati...
Ricominciano a cantare insieme la solita canzoncina. Defaussette, vedendoli agitarsi con i loro fazzoletti:
DEFAUSSETTE
Basta, ho capito, non vi affaticate!
PACAREL
No, no, più lo facciamo e meglio sarà
Con aria maliziosa Pacarel dà una pacca allo stomaco di Defausette, roteando su sé stesso, poi risale verso il fondo passando tra la tavola di sinistra e il muro, in modo che Defaussette possa vedere le righe tracciate sulla schiena, al momento opportuno.
LANDRU'
Ma sì, è per il vostro bene!
Stessa cosa per Landrù, risale passando a destra, tra il canapé e il muro.
DEFAUSSETTE
Ah, è per il mio.. Davvero democratico, questo marito!
Defaussette vede le due righe sulla schiena di Pacarel:
DEFAUSSETTE (cont.)
Uno, due... L'appuntamento è alle due!
Pacarel ridiscende agitando il fazzoletto…
PACAREL
“Cucù, non ci vedo più...”
Defaussette vede la schiena di Landrù:
DEFAUSSETTE
Una... due... tre...Qui ce ne sono tre... Sarà due o tre?
Landrù ridiscende agitando il fazzoletto:
LANDRU'
“Lumachina lumachella...”
DEFAUSSETTE
Certo, ha diviso tra i due uomini! Quindi, devo addizionare! Due e tre... due e tre...
PACAREL
Cinque! Due e tre fa cinque!
DEFAUSSETTE
Grazie!
PaCAREL
Prego!
DEFAUSSETTE
E' alle cinque! Non vedo l'ora! (canta a gola spiegata:)
“Vincerò!!!"
PACAREL
(ammirato) Canta!
LANDRU'
Gli è tornata la voce!
PACAREL
E' straordinario! Ho di nuovo il mio tenore! Bravo, Defaussette
Stringe la mano a Defaussette.
DEFAUSSETTE
(a parte) Ma che gli prende?
Scena XXVI° - gli stessi, LANOIX
Lanoix entra e guarda stupito lo spettacolo:
PaCAREL
Ah, amico mio! Sentite! Sentite! Gli è tornata la voce!
LANOIX
A chi?
PACAREL
Al mio tenore!
LANOIX
Al cane?
PACAREL
(a Defaussette) Fatelo sentire anche a lui! Landrù, mi raccomando il fazzoletto! Anche voi, Lanoix, agitatelo, farà più effetto!
Lanoix è sempre più stupito, ma obbedisce e comincia ad agitare il fazzoletto:
PACAREL
Forza, Defaussette, fate sentire!
DEFAUSSETTE
Ricomincio?
Comincia a cantare, mentre i tre uomini agitano i fazzoletti.
DEFAUSSETTE (cont.)
Vinceroooo!
PACAREL
Niente male, eh?
LANOIX
"All'alba vincerò…”
Pacarel e LANDRU'
Canta anche lui!
DEFAUSSETTE e LANOIX
Vinceròòòòò…
PACAREL
Ma è un rimedio straordinario! Giulia, Marta, Amandina!
Scena XXVII° - gli stessi, giulia, marta, amandina, tiburzio
Le tre donne entrano dicendo tutte assieme:
tutte
Cosa c'è?
PACAREL
(rimonta e ridiscende) Il tenore ha ritrovato la voce!
Intanto Lanoix continua a cantare:
LANOIX
Vinceròòòò…
PACAREL
(a LANOIX) Ma state un po' zitto, voi! (a Marta) Questo metodo è infallibile!
MARTA
Non ci posso credere!
DEFAUSSETTE
(a parte) Ma che sta succedendo?
Entra Tiburzio e chiede a Pacarel:
TIBURZIO
Il signore ha provato con lo zenzero?
PACAREL
Ma lasciaci in pace con questo zenzero!
DEFAUSSETTE
(a Marta) Allora ci vediamo stanotte!... Eccovi le giarrettiere.
MARTA
Grazie! (a parte) (a lui) Ma ricordatevi che mi avete promesso di comportarvi da galantuomo!
DEFAUSSETTE
Lo giuro!
Marta raggiunge Giulia. Amandina passa in primo piano e dice a voce bassa a Defaussette:
AMANDINA
Ah, giovanotto! Chissà cosa penserete di me!
Con questa frase, Defaussette, trasale e si volta verso di lei.
DEFAUSSETTE
Cosa dovrei pensare?
AMANDINA
Provate a dire: "Thò...Hanno messo un tappo alla Colonna Vendome"
DEFAUSSETTE
Ma è fissata! "Thò...Hanno messo un tappo alla colonna Vendome…"
AMANDINA
(a parte) Non può essere che lui! (a lui) Ah, giovanotto, mi state spingendo sull’orlo del baratro!
DEFAUSSETTE
Volete una spintarella?
Si volta di spalle e risale un po’.
AMANDINA
(Felice) Se me la date, mi butto!
DEFAUSSETTE
E adesso, torno ai miei parassiti... Ci sono ancora dei sopravvissuti…
PACAREL
Per carità, mai! Niente più disinfestazioni! Tiburzio, vai ad occuparti dei superstiti; e voi, Defaussette! Alla gloria! All'Operà! (poi a Landrù) A noi, Landrù!
I due ricominciano a cantare e ad agitare i fazzoletti. Ben presto si aggiungono anche gli altri, tranne Defaussette.
In questa ridicola posizione tutti si fermano in un fermo-immagine. L’unico illuminato è Tiburzio.
Tiburzio
E’ incredibile quello che bisogna fare per far diventare una bugia, la verità. Guardate come si accaniscono a credere che quell’impostore sia un tenore. Quando hanno un tenore in casa e non lo vogliono vedere! Al coro della parrocchia ero il più bravo, avevo anche l’orecchio assoluto e studio da 15 anni canto per corrispondenza! Ma ora dovrei fare il grande passo, l’audizione all’Operà. Domani. E se mi prendessero? Dovrei smettere di fare il cameriere, e magari rinunciare all’amore, non corrisposto, di Amandina che non mi tratterebbe più così male… Posso rischiare tutto questo? Ho ancora una notte per pensarci… Sarà una notte movimentata…
La luce cala lentamente. Buio in scena. Tutti escono. Musica del “Don Giovanni”: “Là ci darem la mano, là mi dirai di sì…”; nel buio passa Amandina con una candela in mano. Poi passa Marta con due candele e incontra Amandina. Poi si dividono e tornano ognuna da dove era venuta. Entra dal fondo Defaussette con un candeliere con tre candele. Si guarda intorno, poi esce da dove è entrato.
SCENA XXVIII° - LANDRU’, TIBURZIO, POI PACAREL.
La pendola batte undici colpi. Luce in scena: è mattina. Su una poltrona, c’è Landrù addormentato. Al rintocco dell’orologio, si sveglia e si stira:
Landrù
Accidenti, già le undici!
Poi si rende conto di essere seduto su una poltrona:
Ma, come mai non sono andato a letto?
Entra Tiburzio da fuori, indossando cappotto e cappello:
TiBURZIO
Buongiorno, signore, avete dormito bene?
Tiburzio si leva cappotto e cappello.
Landrù
Veramente no. Tutta la notte mi è sembrato di sentire dei passi per la casa… E poi, su questa poltrona così scomoda… Sapete cosa ci faccio qui?
TiBURZIO
Davvero non ve lo ricordate?
Landrù
No. Immagino di aver bevuto un po’ troppo…
TibURZIO
Non è stato l’effetto del vino, monsieur, ma del vostro talento. Ieri sera avete voluto leggere per forza il vostro poema integrale.
Landrù
Devo aver fatto una strage…
TiBURZIO
No. Per fortuna vi siete addormentato alla prima quartina…
Landrù
Accidenti, sono diventato il carnefice di me stesso! Dovrò perfezionare i miei versi…
Entra Pacarel e si rivolge burbero a Tiburzio:
pacarel
Ancora non hai servito il petit dejeuner!? Dove sei stato fino adesso?
TiBURZIO
A fare una cosa di cui, spero, non mi pentirò…
pacarel
Portaci del caffè, o davvero dovrai pentirti!
Tiburzio non si muove, Pacarel non capisce:
Cosa aspetti? Ah, già. Sbrigati, imbecille!
Soddisfatto dell’”imbecille”, Tiburzio esce, mentre Pacarel si giustifica con Landrù:
E’ che a volte mi distraggo e mi dimentico di trattarlo male… Allora, hai visto Defaussette?
Landrù
Non ancora. Sai se la mia quartina gli è piaciuta?
PacAREL
La tua… Devo confessarti, amico mio, che appena sei caduto in catalessi, non ti abbiamo voluto disturbare. Ma, tornando a Defaussette… pensi che potrò chiedere un’altra audizione al teatro dell’Opera? Tanto, ormai, abbiamo il metodo... "Lumachina lumachella"...
Landrù
Certo, anche se…
pacarel
Anche se…?
Landrù
C’è qualcosa che non mi convince. Come è possibile che si sia fatta una fama di cantante, anche se in provincia, se, senza la lumachina è completamente afono?
PacAREL
Già, è un po’ strano…
Landrù
Infatti! Secondo me, ci sta prendendo in giro!
pacarel
Non sarebbe un tenore?
Landrù
Al contrario! Solo che con noi, fa finta di non esserlo.
pacarel
E perché mai?
Landrù
Io credo... che abbia fiutato la verità... ha saputo che l'Opera voleva ingaggiarlo in esclusiva... ma, avendo già firmato con te, cosa ha fatto?
PacAREL
Cosa ha fatto?
landrù
Ha fatto finta di essere sfiatato per farsi licenziare senza pagare la penale… 40.000 franchi…
PacAREL
Arguto! Diabolico questo Defaussette! Per fortuna che l’abbiamo smascherato! Non siamo mica degli imbecilli!
Landrù
Già... una voce non si perde, così, in due giorni... A meno che, a volte… succede, con la deboscia, la pratica amorosa…
PacAREL
Cosa?
Landrù
Io credo che quello sia un gran donnaiolo. E tu sai che alla voce non fa bene. E’ il medico, che lo dice…
pacarel
Ah, tu credi che possa perdere…
Landrù
…O abbassare. Potrebbe diventare baritono, o peggio ancora, basso…
pacarel
Mi si svaluterebbe…
Si spingono in proscenio per assicurarsi che nessuno ascolti e poi ridiscendendo in secondo piano:
Landrù
Forse non te ne sei accorto, ma ho come l’impressione che quello ronzi attorno ad una donna...
PacAREL
Ma va?
(a parte)
Deve aver capito qualcosa… Come faccio a dirgli che è sua moglie?
Landrù
(a parte)
Come faccio a dirgli che è la sua consorte?...
PacAREL
Ma no, avrai visto male…
Landrù
Infatti! (a parte) È proprio cieco! (a lui) Sì, però, tu tieni gli occhi aperti…
PacAREL
Io?... Se tu te ne infischi, perché mi dovrei preoccupare? Ah, lo dici per la voce?
Landrù
Giusto!
(a parte)
Meno male. L’ha presa con filosofia.
Si sposta sulla destra. Defaussette entra dal fondo.
ScenA XxIX° - i medesimi, defaussette poi tiburzio
DEFAUSSETTE
La colazione è pronta?!
PACAREL
Ecco il mio caro Defaussette;
vi ho sentito fare dei gorgheggi poco fa...
Entra Tiburzio per portare i caffé:
DEFAUSSETTE
Gorgheggi? Mai fatti in vita mia.
TIBURZIO
Quello era lo scarico dell'acqua,
signore, è difettoso.
PACAREL
Zitto, cretino, e vallo a riparare.
Tiburzio lascia il caffé ed esce.
PACAREL (cont.)
Giusto, niente gorgheggi, non ne
avete bisogno... Scommetto che voi
ci potreste sparare un do di petto,
qui su due piedi, senza scaldare
la voce, prima del caffé!
DEFAUSSETTE
Né prima, né dopo... Non ho voce.
PACAREL
Andiamo! Non dissimulate...
Abbiamo capito tutto! Siamo furbi noi!
LANDRU’
Sappiamo benissimo che siete
un grande tenore.
DEFAUSSETTE
Vi state sbagliando...
PACAREL
Su, non fate l'innocente; abbiamo
scoperto il vostro gioco...
LANDRU’
Ma è inutile! Non vi molleremo...
PACAREL
Fate un po'... Ah! Ah! Ah!ah!
Canta tutta la gamma:
DEFAUSSETTE
(stesso esercizio)
Ah! Ah! Ah!ah!
PACAREL
Più forte.
DEFAUSSETTE
(gridando)
Ah! Ah! Ah!ah...
PACAREL
Ci siamo quasi... E' un po' stonato...
ma quando ci sarà una scenografia
dietro, le luci, i costumi...
LANDRU’
Vedete bene che avete una voce
eccezionale.
DEFAUSSETTE
Davvero?
PACAREL
Perché vi ostinate ancora a nasconderlo...
DEFAUSSETTE
Sapete che vi dico? Mi avete convinto.
PACAREL
Finalmente!
DEFAUSSETTE
Ma vi assicuro che fino ad ora lo
ignoravo io stesso…
PACAREL
E' proprio vero che
non ci si conosce mai abbastanza!
DEFAUSSETTE
In fondo me lo sono sempre sentito...
ma mi hanno sempre scoraggiato dicendomi che cantavo come un cinghiale sgozzato…
PACAREL
Invidia! Ci sono sempre gli invidiosi
a remare contro le vocazioni.
DEFAUSSETTE
(cantando)
Do re mi fa sol la si do!
Ah! Ah! Ah!ah!
PACAREL
Bella, splendida, sublime...
Voce celestiale!
DEFAUSSETTE
Celestiale... Già, di voci così
se ne trovano soltanto in Italia!
Se foste stati come me
alla Cappella Sistina...
Pacarel e Landrù rimangono basiti:
LANDRU’
Dove?!
DEFAUSSETTE
Alla cappella Sistina!
PACAREL
(balbettando per la sorpresa)
Alla... Alla ca... alla ca...
DEFAUSSETTE
Perché parlate in arabo?
PACAREL
No, non è arabo... Avete detto?
DEFAUSSETTE
Ho detto, se foste stati come me,
alla Cappella Sistina.
PACAREL
Avevo capito bene!
LANDRU’
Voi siete stato alla Cappella Sistina?
Tra le voci bianche, a cantare?
DEFAUSSETTE (NON HA CAPITO)
Cosa?
PACAREL
Ha detto: cantare!?
DEFAUSSETTE
(a parte)
Vuole ancora che canti.
(ad alta voce)
Certamente!
(cantando)
Vinceròòòòò...
PACAREL
Basta!
DEFAUSSETTE
Bon!
LANDRU’
(a bassa voce a Pacarel)
Ha detto "certamente!", hai sentito?
PACAREL
Sì, povero ragazzo!
DEFAUSSETTE
Ma per tornare alla Cappella Sistina…
voi saprete certamente che genere
di cantanti ci sono…
PACAREL
Lo sappiamo, lo sappiamo...
DEFAUSSETTE
Ebbene voi non potete avere idea
dell'intensa armonia che si sprigiona
da queste voci così pure, così angeliche...
PACAREL
Così bianche...
LANDRU’
E come mai un giovane come voi ha avuto
l'idea di entrare lì dentro?
DEFAUSSETTE
Alla Cappella Sistina? Ah! Bè...
Ero a Roma felice, tranquillo…
quando, improvvisamente, ho saputo
che la mia amante, una donna che mi aveva
giurato eterno amore, era scappata
con un dentista napoletano.
Mi è crollato il mondo addosso!
LANDRU’
AH! Una delusione d'amore!?
DEFAUSSETTE
Mettetevi al mio posto...
PACAREL
Grazie, non...
DEFAUSSETTE
Immaginate il mio stato d'animo...
E così, per dimenticare, ho cominciato
passeggiare senza meta, per le vie
di Roma, solo, scoraggiato, disgustato
dalla vita e dalle donne.
LANDRU’
Dalle donne, sì...
DefauSETTe
All'improvviso, cosa vedo di fronte a me?...
La Cappella Sistina!... Accidenti,
per un uomo solo a Roma, depresso,
e senza neanche più l'amante...
poteva essere una soluzione.
PACAREL
Mediocre.
DEFAUSSETTE
Non ci ho pensato due volte e sono andato!
PACAREL
Così... Zac! Deciso!
DEFAUSSETTE
Ah, non me ne sono mai pentito!
PACAREL
Mai?
DEFAUSSETTE
Mai! E posso dire che lì dentro ho
provato uno dei più grandi choc
della mia vita.
LANDRU’
Vi credo.
DEFAUSSETTE
Neanche ero entrato, che mi sono
sentito coinvolto, travolto...
Non ero più un uomo, signore!
Ero... Ah, non so più cos'ero...
PACAREL
Lasciate stare, non cercate...
(a parte)
Povero ragazzo!
DEFAUSSETTE
(a LANDRU’)
Insomma, mi credete se vi dico
che ho pianto? Sì, signore...
come un vitellino, in quel momento.
PACAREL
Ah! Non sapevo che i vitelli
in quel momento...
LANDRU’
E' senza dubbio l’idea di diventare bue.
DEFAUSSETTE
Ero in estasi... a tal punto che non ho
neppure fatto attenzione a quello
che stavano eseguendo...
PACAREL
Che Spartano!
DEFAUSSETTE
Non lo dimenticherò mai.
LANDRU’
Lo credo, anche volendo…
PACAREL
(prendendolo a parte)
E io che credevo che faceste
la corte a madame Landrù!
DEFAUSSETTE
Non vedo il nesso.
LANDRU’
(prendendolo a parte)
Figuratevi che io credevo che
puntaste a Madame Pacarel…
LANDRU’ e PACAREL
(ciascuno stringendogli la mano)
Oh! Povero nostro amico!
PACAREL
E adesso, riscrivo subito all'Operà...
e voi questa volta, cercate di essere
brillante... Comunque non importa,
tanto adesso abbiamo il "metodo";
ci riproviamo Landrù?
LANDRU’
Proviamoci, Pacarel.
Tirano fuori i loro fazzoletti e li agitano, poi all'unisono:
PACAREL
"Cucù, cucù..."
LANDRU’
"Lumachina lumachella..."!
DEFAUSSETTE
(passando in terzo piano)
Basta, un'altra volta no, per favore!
PACAREL
Avete ragione, meglio risparmiarsi
per la grande occasione. Landrù, andiamo
a scrivere la lettera all'Operà.
Pacarel e Landrù escono a sinistra.
SCENA XXX° - DEFAUSSETTE, POI MARTA
DEFAUSSETTE
Non ne posso più di questi due,
di cantare, di sentire le poesie
di quello lì... Ieri sera mi ha quasi
narcotizzato con la sua quartina.
Per fortuna avevo messo la sveglia e
alle 5 sono andato nella serra... Ma non è venuta.
L’ho aspettata fino alle 8, inutilmente.
Allora mi domando: se non aveva intenzione
di venire, perché far sudare il marito
e l'altro ad agitare i fazzoletti?!
Marta entra dal fondo.
MARTA
Ah, eccovi, monsieur!
DEFAUSSETTE
Finalmente vi vedo!...
MARTA
Trovate cosa dabbene prendere
in giro le signore?
DEFAUSSETTE
Io?!
MARTA
Un'ora, Monsieur! Un'ora ho atteso,
ed avrei potuto aspettare ancora di più,
se non era per la mia amica.
DEFAUSSETTE
Ah! La cicciona!
MARTA
Già! E' comparsa alle tre in punto
nella serra dicendo che aveva un mal
di denti che non la faceva dormire...
Io le ho detto che avevo una nevralgia,
per salvare le apparenze... e allora
ce ne siamo andate a passeggio insieme,
in lungo e in largo... Alla fine, siccome
lei non aveva l'aria di volersene andare,
me ne sono andata io,
per non farla insospettire.
DEFAUSSETTE
Ah sì? ... io invece per 3 ore,
vi ho aspettato! Altro che un'ora!
MARTA
Voi mi avete aspettato?
DEFAUSSETTE
Certamente.
MARTA
Nella serra?
DEFAUSSETTE
Sì, nella serra... Ce n'è una sola, immagino.
MARTA
Non dite sciocchezze!
DEFAUSSETTE
Ma vi assicuro... Mi vorreste
far passare dalla parte del torto?...
SCENA XXXI°, GLI STESSI E PACAREL
Pacarel entra da destra.
PACAREL
Di che state parlando?
MARTA
Niente...
DEFAUSSETTE
Come niente?! La signora mi accusa di...
MARTA
Ah io? Allora prendiamo lui come giudice!
Ecco, mettiamo, che una donna dia
un appuntamento a un signore...
Ebbene, questo signore, dopo aver
sollecitato l'appuntamento, si diverte
a non presentarsi.
PACAREL
Bene, questo signore è uno screanzato.
MARTA
Visto?!
DEFAUSSETTE
Ah, consentitemi, ma quando
è la signora che...
PACAREL
Non importa, è sempre l'uomo che ha torto.
Insomma, supponiamo che mia moglie...
(sottovoce a lui) posso fare l'esempio
visto che voi siete innocuo...
che mia moglie vi dia un appuntamento...
ebbene, se voi non ci andate, siete
uno screanzato... Io, il marito,
ve ne sarei grato, ma ciò non toglie
che voi sareste comunque un maleducato...
Ma, a proposito, di chi stavate parlando?
MARTA
Di una signora che Defaussette conosce
bene e che ha avuto la debolezza...
PACAREL
Ah, una signora... quindi una donna sposata?
MARTA
Sì.
PACAREL
Ah, sono sempre divertenti queste
storie di corna... E chi sarebbe
il poveretto... il marito?
MARTA
Ah, questo non te lo posso proprio dire.
PACAREL
Giuro che non lo dico a nessuno.
MARTA
(a parte)
Eh ci credo!
Marta si allontana a sinistra.
PACAREL
(a parte)
Tanto già lo so che è il povero Landrù.
Ah questi mariti, tutti ciechi come talpe.
(sottovoce, a Defaussette)
Comunque so di chi parlate e capisco
che abbiate rinunciato...
MARTA
Insomma, siete colpevole.
Pacarel e Marta escono da sinistra.
SCENA XXXII° - DEFAUSSETTE E AMANDINA
DEFAUSSETTE
Ah! No, no... questo è troppo!
Prima mi dà una buca
e poi mi fa una scenata...
Amandina arriva dal fondo, scende vicino a Defausette.
AMANDINA
Proprio voi, signore!
DEFAUSSETTE
(a parte) Oh, no, ancora lei!
AMANDINA
Complimenti! Siete proprio un bel tipo!
DEFAUSSETTE
Ma cosa volete da me?
AMANDINA
Cosa voglio? Cosa voglio?
(battendo le nocche sulla sua testa)
Che cosa c'avete qui dentro?
Non mi dite che vostra pendola era guasta.
DEFAUSSETTE
(tra i denti)
La più guasta delle due è lei...
AMANDINA
Cosa fa un orologio che suona le tre?
DEFAUSSETTE
Fa ding, ding, ding!
(a parte)
Bisognerebbe rinchiuderla.
Defaussette risale, Amandina lo riacchiappa:
AMANDINA
Esatto. E voi, cosa facevate questa
notte alle tre, signore?
DEFAUSSETTE
Che facevo alle tre? Dormivo...
AMANDINA
Dormivate! Alle tre, lui osava dormire.
DEFAUSSETTE
Signora, mi sembra un'ora adatta,
vi dirò anzi che sognavo...
AMANDINA
Sì! Non cercate di farmi credere
che sognavate di me...
DEFAUSSETTE
Sognavo ippopotami, non so se ci può
essere un nesso...
AMANDINA
Quindi neanche mi sognavate!
Ebbene, mentre voi preferivate
gl'ippopotami, io vegliavo... io!
DEFAUSSETTE
Si, me l'hanno detto...
un gran mal di denti.
AMANDINA
Una scusa! Stavo benissimo!
DEFAUSSETTE
(a parte) Com'è nervosa quando non dorme.
AMANDINA
E perché, secondo voi, vegliavo?
DEFAUSSETTE
Non è colpa mia se soffrite d'insonnia!
AMANDINA
Sissignore, è colpa vostra...
e giravo in lungo e in largo
come un tacchino...
DEFAUSSETTE
Permettete...
AMANDINA
Sissignore, proprio come un tacchino!
E non mi interrompa, è da maleducato.
DEFAUSSETTE
Se ci tenete al tacchino...
AMANDINA
Va bene! Insultatemi pure, anche
l'ingiuria dopo il disprezzo!
Amandina si siede a sinistra vicino alla scrivania:
DEFAUSSETTE
Che noia, questa donna!
AMANDINA
(sbottando)
Ah! Defaussette... Defaussette,
ne avete già abbastanza di me!
Voi mi disprezzate.
DEFAUSSETTE
Ma, no, no. Perché dovrei?
Solo che stanotte non avete dormito,
e siete di cattivo umore...
Non è niente, è capitato pure a me.
Amandina si alza raggiante:
AMANDINA
Davvero? Anche a te è succes...
pure a voi è successo?
(a parte)
Allora mi ama ancora!
DEFAUSSETTE
Ma certo, capita di essere agitati...
ci rigira da una parte all'altra...
AMANDINA
Sì, sì.
DEFAUSSETTE
Si suda... Si rivolta il cuscino di qua
di là... non si sa in quale posizione stare...
e poi alla fine, ci si alza.
AMANDINA
E' esattamente così... Quindi...
DEFAUSSETTE
Quindi, la sera non bisogna mangiare pesante...
AMANDINA
Cosa?
DEFAUSSETTE
Succedeva anche alla mia portinaia
di Bordeaux, quando mangiava i peperoni.
AMANDINA
I peperoni?!... Ti odio, infame!
Amandina esce verso il fondo.
DEFAUSSETTE
Ma che ho detto?
SCENA XXXIII° - DEFAUSSETTE E MARTA
Marta entra da sinistra:
MARTA
Ancora qui, signore?
DEFAUSSETTE
Madame, ci dobbiamo un chiarimento.
MARTA
E' inutile...
DEFAUSSETTE
Io sono arrivato nella serra alle cinque
in punto... e voi non c'eravate!
MARTA
Ah, bé, solo tre ore di ritardo!...
DEFAUSSETTE
Come, tre ore di ritardo...
Era alle 5, ho contato bene le righe!
MARTA
Allora non sapete contare. Era alle 2.
DEFAUSSETTE
Siete voi che ne avete segnate troppe.
Ce ne erano 5! Due su uno e tre sull'altro!
MARTA
Su quale altro?
DEFAUSSETTE
Tre su Landrù e due su Pacarel.
MARTA
Io non ho fatto nessun
segno su Landrù.
DEFAUSSETTE
Non si sarà mica fatto tre righe da solo...
MARTA
Si sarà sporcato contro un muro.
DEFAUSSETTE
Un muro molto preciso.
MARTA
Che volete che vi dica?
Io ho fatto solo due righe.
DEFAUSSETTE
Allora... non capisco...
Ma, in fondo, cosa importa.
L'importante è che adesso
accettiate le mie scuse.
MARTA
Le accetto, anche se...
DEFAUSSETTE
Perdonatemi! Perdonatemi e amatemi
per tutta la vita!
Oh, Amandina, dolce Amandina!
Marta, passando in secondo piano:
MARTA
Amandina?!
DEFAUSSETTE
Sì, Amandina, unico amore mio!
MARTA
Perché lo dite a me?
DEFAUSSETTE
E a chi dovrei confessare l'amore
per la mia Amandina, se non a voi?
MARTA
Lo trovo davvero irritante e fuori luogo!
Siete uno screanzato! Andate via!
DEFAUSSETTE
Andarmene, io? Quando vorrei passare
tutta la vita ai vostri piedi? Mai...
Ecco, mi butto in ginocchio davanti a voi.
Defaussette si butta in ginocchio davanti a lei.
SCENA XXXIV° - GLI STESSI, PACAREL, POI LANDRU’, POI AMANDINA
Pacarel entra da sinistra e, vedendo Defaussette inginocchiato
ai piedi di sua moglie, resta di sasso.
PACAREL
Bé?!
MARTA
Cielo, mio marito! ( a Defaussette)
Ma alzatevi dunque!
Defaussette non si cura di Pacarel e risponde:
DEFAUSSETTE
Non vi preoccupate, tanto lo sa...
MARTA
Lui lo sa?!
Entra anche Landrù da sinistra:
LANDRU’
Defaussette ai piedi di Marta!...
Ma proprio non ci vede, Pacarel.
Corre da Defausette cercando di nasconderlo a Pacarel.
LANDRU’ (cont.)
Forza, su, alzatevi!
Defaussette si alza subito, intimorito da Landrù:
DEFAUSSETTE
(a parte) Oddio, il marito!
Mi ha scoperto!
LANDRU’
Ma siete matto!
Non vedete che c'è Pacarel?
DEFAUSSETTE
E allora?...
LANDRU’
Che sfrontato!
(poi a Pacarel)
Non vorrai credere a quello che hai visto.
Come si dice, è solo apparenza!
PACAREL
(scoppiando a ridere)
Ma sì, non ti preoccupare...
Lascia fare! Il reduce della Cappella Sistina.
Passando in secondo piano, va da Defausette:
PACAREL (cont.)
Bravo! Fate, fate pure! Divertitevi!
Pacarel gli fa un ganascino e risale ridendo. Anche Marta risale.
LANDRU’
Ah! meno male, l'ha presa bene...
MARTA (A PACAREL)
Amore mio, non è come credi tu...
PACAREL
Neanche come credi tu, figurati, ci rido...
DEFAUSSETTE
(a LANDRU’)
Ammetto che le apparenze siano contro
di me! Ma io non amo vostra moglie!
E' sua moglie che amo.
LANDRU’
Ma non avete bisogno di dirmelo,
si vede da sé...
DEFAUSSETTE
E se mi avete visto ai piedi della signora,
è solo per deviare i sospetti di Pacarel.
LANDRU’(PERPLESSO)
Ci dev'essere qualcosa che mi è sfuggito...
MARTA
(a PACAREL)
Ebbene, vuoi che te lo dica?
La tua calma mi ferisce molto più
della tua collera.
PACAREL
E io ti dico che sono calmo
perché so che non è pericoloso.
Amandina entra dal fondo e va verso il marito:
AMANDINA
Ah no!I peperoni proprio non li digerisco!
DEFAUSSETTE
(a parte) Lei!... E' il cielo che la manda.
Si rivolge a Pacarel alludendo ad Amandina:
Defaussette (cont.)
Sappiate che vostra moglie non mi
interessa, e quello che sto per fare
è solo per salvare una situazione
agli occhi del marito. Perdonatemi...
Va da Amandina e le salta al collo:
DEFAUSSETTE (cont.)
Vi amo, dal primo momento che vi ho vista!
AMANDINA
Ma siete matto, davanti a mio marito?...
DEFAUSSETTE
Non temete, l'ho avvertito.
LANDRU’
(a Pacarel) Anche mia moglie?!
(a Defaussette) Ma che state facendo,
siete impazzito?
DEFAUSSETTE
Non vi preoccupate, l'ho avvertito.
(a Amandina)
Ah! Marta, Marta adorata, come sei bella.
AMANDINA
Marta?!... Perché mi chiamate Marta?
Io mi chiamo Amandina, signore!
Amandina risale, con stizza, fino alla porta di sinistra.
DEFAUSSETTE
Come Amandina? Amandina è la signora.
Marta, sdegnata, si avvia alla porta di destra in secondo piano.
MARTA
Io mi chiamo Marta, signore... Marta Pacarel.
DEFAUSSETTE
Marta... Paca... Siete Marta Pacarel,
e Amandina è...? Accidenti che casino!
Marta ed Amandina, offesissime, escono.
Pacarel e Landrù scoppiano a ridere.
DEFAUSSETTE (cont.)
Ah! Signori... vi assicuro...
vogliate credere...
Continuano a ridere, risalendo verso la porta di sinistra.
PACAREL E LANDRU’
Continuate pure, caro amico,
per quel che ci importa...
LANDRU’
Dai, dai! Non mica siamo gelosi.
Escono tutti e due sulla sinistra, ridendo di Defaussette.
SCENA XXXV° - DEFAUSSETTE E POI LANOIX
DEFAUSSETTE
Ma cosa si ridono?...
(sedendosi a destra)
Non ci capisco più niente...
Sono io che mi sbaglio, o si stanno
sbagliando loro? Mah... mi sembra strano...
E se si fossero scambiati le mogli,
e se fosse un gioco erotico perverso
dei Parigini e si stanno prendendo gioco di un provinciale?
(alzandosi)
Io, allora, a chi ho fatto la corte?
Quale marito ero sul punto di cornificare?
Quale canarino bisogna curare?...
Lanoix entra dal fondo, con un piccolo dipinto imballato:
LANOIX
Buongiorno signor Defaussette.
DEFAUSSETTE
(ancora confuso)
Buongiorno, bene, grazie, non c'è di che...
LANOIX
Come state?
DEFAUSSETTE
Ve l' ho appena detto.
LANOIX
Già, me l'avete appena detto...
ma io non ve l'avevo chiesto.
DEFAUSSETTE
Avete ragione... E' straordinario come
ci si sente idioti quando non vi si domanda
come va...
LANOIX
Avete visto il signor Pacarel?
DEFAUSSETTE
E' appena andato via.
ScENA XXXVI° - LANOIX, DELFALSETTE, PACAREL, GIULIA
PACAREL
(arrivando da sinistra)
E invece eccomi qui! Appena ho sentito
la vostra voce, caro Lanoix,
sono sceso per stringervi la mano,
mentre l'inchiostro secca...
Sto scrivendo una lettera all'Operà...
(Guarda con intenzione Defaussette)
Lanoix si avvicina e gli tende il dipinto:
LANOIX
Vi ho portato un quadro fatto con le
mie mani... Non ho trovato i fiori,
allora li ho dipinti...
Gli dà il pacco che Pacarel mette sul tavolo senza guardare:
PACAREL
Grazie... Dopo... dopo...
LANOIX
Per voi faccio uno sconto, un prezzo
stracciato, un vero affare!
PACAREL
Allora neanche dopo.
Entra Giulia da sinistra.
GIULIA
Buongiorno signor Lanoix.
Lanoix va verso Giulia, passando in secondo piano.
GIULIA (cont.)
(imitando il suo modo di girare la lingua)
Come state, state bene?
LANOIX
(imitandola)
Ma, una, due, tre, quattro...
una, due, tre, quattro, molto bene, grazie.
PACAREL
Bé, io vi lascio.
(a Defaussette)
Mio caro, fatemi una cortesia...
nella vostra situazione ve lo posso chiedere...
date una sorvegliatina ai due ragazzi...
così, per la forma, l'etichetta...
Passeggiate avanti e indietro come una
sentinella, ma con discrezione, senza
intervenire nella conversazione...
Pacarel esce dal fondo.
DEFAUSSETTE
Bene, adesso devo fare anche
la balia ai rampolli!
SCENA XXXVII° GIULIA E LANOX
Defausette risale la scena a passo militare,
dal fondo all'avanscena e viceversa.
GIULIA
Ebbene, l'avete detto a vostra madre?
LANOIX
Aspetto il momento buono ...
GIULIA
Anche io non oso dire nulla a papà...
DEFAUSSETTE
Che noia reggere il moccolo a questi due!
Quasi quasi faccio qualche vocalizzo...
GIULIA
E' evidente che voi non avete nessuna
delle qualità che deve avere il mio sposo.
Defaussette lancia di tanto in tanto dei vocalizzi:
LANOIX
Anch'io riconosco che siete molto graziosa,
ma non siete assolutamente il mio tipo.
GIULIA
Davvero, e cosa mi manca?
LANOIX
I baffi. Ed altri dettagli non trascurabili.
DEFAUSSETTE
(canta) Ah! Ah! Ah!!
GIULIA
Avete gusti bizzarri. Comunque anche
voi non siete il mio tipo.
DEFAUSSETTE
(facendo vocalizzi)
Ah! Ah! Ah! Ah! Ah!
LANOIX
Ma cos'ha quel poveretto?
Perché si lamenta così?
GIULIA
E' geloso! Crede che io vi debba sposare...
E mi ama, me l'ha fatto capire.
LANOIX
Davvero?... e voi?
GIULIA
Sarebbe un sogno sposare il mio Don Giovanni.
LANOIX
Allora diteglielo...
GIULIA
Come, davanti a voi?
LANOIX
Per me è lo stesso... io non ascolto.
GIULIA
Dopo tutto, non foss'altro che per
rassicurarlo...
(a Defaussette)
Psst! Psst!!!
Defaussette non ascolta e Lanoix lo avverte:
LanoiX
La signorina vi sta chiamando...
Defaussette si ferma e chiede a Lanoix:
DEFAUSSETTE
Sta dicendo a me?
LANOIX
Sì, andate, andate!
Defausette si avvicina a Giulia. Lanoix prende il posto di Defaussette. E comincia a fare esattamente quello che faceva lui, passeggiare avanti e indietro come una sentinella.
DEFAUSSETTE
Mi avete chiamato, signorina?
GIULIA
Sì, per dirvi di stare tranquillo.
Tra me e il signor Lanoix, non c'è nulla!
Non sarà mai mio marito.
LANOIX
No, mai, mai!
Lanoix risale...
DEFAUSSETTE
Ma perché mi dite questo?
GIULIA
Perché... perché dopo la vostra confessione,
non ho il diritto di divertirmi in un gioco
crudele che deve farvi molto soffrire.
DEFAUSSETTE
Eh?
GIULIA
Ho visto che eravate nervoso, irritato...
non facevate altro che passeggiare
avanti e indietro...
DEFAUSSETTE
(a parte)
Ma com'è graziosa... ed io che non me
la filavo per niente...
GIULIA
Allora ho deciso di parlarvi...
Io... Io...
LANOIX
(canticchiando)
Forza... Su coraggio...
GIULIA
Insomma, visto che avete fatto il
primo passo, voglio farne
uno piccolino anch'io...
DEFAUSSETTE
(a parte) E' proprio carina...
GIULIA
Così, dopo che ieri mi avete rivelato
i vostri sentimenti...
DEFAUSSETTE
Io? Rivelato... quando?
GIULIA
Ma come? Quando eravate in collera
con mio padre e mi avete detto:
"Ah! Se non fossi trattenuto dalle grazie
di una donna..." Ve lo ricordate?
L'avete detto, sì o no?
DEFAUSSETTE
Sì, sì... certo, una donna bellissima!
LANOIX
Bravo! Ammettete dunque che Giulia vi piace…
DEFAUSSETTE
Bisognerebbe essere ciechi, per non
subire il fascino delle sue grazie.
LANOIX
E anche del suo patrimonio. È ricchissima!
Defaussette di butta subito ai piedi di Giulia:
DEFAUSSETTE
Vi amo, Giulia, dal primo momento che
ho messo piede in questa casa!
GIULIA
Anch'io vi amo!
SCENA XXXVIII° - GLI STESSI, PACAREL
Entra Pacarel e vede Defaussette di nuovo in ginocchio:
PACAREL
Ma state sempre per terra, voi!
Raggiunge Defaussette che, sempre in ginocchio, gli si rivolge:
DEFAUSSETTE
Oh! Signor mio, l'amore...
PACAREL
Non state in ginocchio anche davanti
a me. Alzatevi.
DEFAUSSETTE
Mi sono innamorato di vostra figlia!
PACAREL
Pure!
Pacarel si rivolge a Lanoix, che continua a passeggiare:
PACAREL (cont.)
E voi, cosa ci state a fare, qui?
LANOIX
Lo vedete....
Ho fatto il cambio della guardia!
Lanoix continua a marciare.
PACAREL
Ah, bel modo di fare la corte!
(poi a Defaussette) E voi, non vi
sembra di esagerare? Capisco che è
per salvare le apparenze, ma fatevene
una ragione, del vostro stato!
DEFAUSSETTE
Signore, non mi respingete! Ho l'onore
di chiedervi la mano di vostra figlia.
PACAREL
Addirittura! Questo vuole anche un
matrimonio di copertura!
Su, non dite scemenze...
DEFAUSSETTE
Come sarebbe?
Giulia si avvicina al padre:
GIULIA
Oh! Papà ti prego... Lascia che sia io
a scegliere il marito!
PACAREL
(indicando Defaussette) Chi, quello?
GIULIA
Perché? Cosa gli manca?
Pacarel comincia ridere e fa passare Giulia in terzo piano.
PACAREL
Eh! Vedi, figlia mia...
come faccio a dirtelo...?
Ci fosse una parola un po'...
Va a chiedere aiuto a Lanoix:
PACAREL (cont.)
Come si può dire quando a uno non
interessano le donne?
Defaussette
Sto attendendo ancora una risposta,
signor Pacarel!
PACAREL
Lui attende una risposta!...(Ride)
Dal fondo irrompe Landrù con un giornale:
SCENA XXXIX° - GLI STESSI, LANDRU’ POI TIBURZIO
LANDRU’
Pacarel! Eccoti... leggi questo!
PACAREL
Aspetta...
Devo dirti prima una cosa! (ride)
DEFAUSSETTE
Non capisco cosa ci sia tanto da ridere!
PACAREL
Non ci crederai, amico mio, ma Defaussette
ha chiesto anche la mano di mia figlia!
LANDRU’
Davvero? Questa è buona. Proprio buona! (ride)
DEFAUSSETTE
Insomma, state cominciando ad innervosirmi!
GIULIA
Papà, ti prego.
LANDRU’
(tornando serio)
E adesso che abbiamo riso abbastanza,
leggiti questo.
Lanoix risale, con Giulia a destra.
PACAREL
(sempre ridendo)
Che è? (legge) "Annunciato l'ingaggio..."
Oh! Non è possibile!.
(a Defausette)
Leggete, leggetelo voi!
Tende il giornale a Defausette.
DEFAUSSETTE
(leggendo)
"Annunciato l'ingaggio all'Opera del
famoso tenore Dujeton con un appannaggio
di 6.000 Franchi al mese..." E allora?
PACAREL
Allora? Vi comunico che mi dovete 40.000
franchi di penale.
DEFAUSSETTE
Penale?!... Io mica vi lascio.
PACAREL
Voi non potete restare con me e
contemporaneamente all'Operà.
DEFAUSSETTE
Ma io non ci vado all'Operà!
Non sono mica Dujeton...
PACAREL
Non siete...? E perché mi avete detto
di chiamarvi Defaussette?
DEFAUSSETTE
Defausette non è Dujeton.
PACAREL
Infatti, Dujeton è il nome d'arte.
Non mi avete confessato di essere il figlio
naturale di Defaussette?
DEFAUSSETTE
Questo l’avete detto voi!
PACAREL
Io? Ho sempre saputo che Defaussette
ha un figlio solo...
DEFAUSSETTE
Infatti, sono io...
PACAREL
Voi il... moccioso che 13 anni fa
era già cretino?... Ma allora ...
non siete un tenore?
DEFAUSSETTE
No, ma credo di poterlo diventare presto.
(canta) “Vincerò…”
PACAREL
Questo è troppo... io chiedo a
Defaussette d'ingaggiarmi un tenore
e lui mi manda il figlio sfiatato!
DEFAUSSETTE
Mio padre mi ha mandato a fare
l'università a Parigi raccomandandomi
a voi. E' tutto scritto nella lettera.
PACAREL
Quale lettera?
DEFAUSETTE
Quella che, appena arrivato, ho consegnato
al vostro domestico.
PACAREL
(urla) Tibuzio!
Entra subito Tiburzio.
PACAREL (cont.)
Dov'è la lettera del signor Defaussette?
TIBURZIO
E' sulla mia scrivania, signore.
Ve l'avevo detto che era meglio
dargli un'occhiata.
DEFAUSSETTE
Io pensavo che l'aveste letta.
Mio padre mi aveva detto che eravate
un uomo molto generoso e quando
mi avete offerto tutti quei soldi,
ho pensato di non offendervi con un rifiuto.
PACAREL
Bravo, grazie! E allora, il telegramma
che ho mandato a vostro padre?
DEFAUSSETTE
Mio padre non ha ricevuto nulla.
PACAREL
(gridando)
Tiburzio!
TIBURZIO
Signore?
PACAREL
Il telegramma che vi ho affidato
l'altro giorno?
TIBURZIO
Anche lui sulla mia scrivania, signore.
PACAREL
Non l'hai ancora spedito!
Ecco perché le poste non funzionano.
DEFAUSSETTE
Allora non c'è da sorprendersi se mio padre
non l'ha ricevuto...
PACAREL
Perché non hai inviato il telegramma,
imbecille!
TIBURZIO
Perché in questa casa, di tenore,
ne bastava solo uno.
PACAREL
E chi sarebbe, tu? Tu saresti un tenore?
Tu sei un pazzo! Mi hai fatto saltare
un affare! Vai via! Sei licenziato.
TIBURZIO
Grazie, signore.
DEFAUSSETTE
Allora, me la date o no,
la mano di vostra figlia...
PACAREL
Assolutamente no!
DEFAUSSETTE
Che cosa avete da rimproverarmi?
PACAREL
E me lo chiedete? Io voglio degli eredi!
Cosa ci faccio con un genero
che alla Cappella Sistina...Zac!
DEFAUSSETTE
Zac?
Landrù si avvicina a Defaussette:
LANDRU’
Siete voi che l'avete detto. Che avete fatto
parte del coro delle voci bianche...
DEFAUSSETTE
Ho detto che ci ero stato...
non che ci avevo cantato!
SCENA XL°- GLI STESSI, AMANDINA, MARTA.
Amandina arriva da sinistra, Marta arriva da destra.
MARTA
Che succede ancora...
che cos'è questo conciliabolo?
DEFAUSSETTE
Signora, vi prego, intercedete per me
presso il signor Pacarel, perché mi
accordi la mano della signorina Giulia.
AMANDINA
Cosa?
MARTA
Se permette, mi oppongo.
DEFAUSSETTE
(sottovoce, a Marta)
Oh! Signora, voi volete adularmi
facendo credere che siete gelosa.
MARTA
Gelosa, io? Inguaribile vanesio vanitoso!
(a Pacarel)
Dopo tutto si tratta di tua figlia,
Decidi tu.
PACAREL
Sì, ma scusate... Mia figlia è promessa
al signor Lanoix.
LANOIX
Signor Pacarel... ne sono molto onorato ma...
La signorina ama il signore, e non bisogna
opporsi alle sue inclinazioni...
e neanche alle mie... nel caso,
chiedo la mano della vostra seconda figlia.
PACAREL
Ma io non ne ho.
LANOIX
Ed io non ho fretta.
PACAREL
Non dico di no, ma devo riflettere...
LANOIX...
Piuttosto, invece di vostra figlia, mi prenderei volentieri il vostro domestico.
PACAREL
(indicando Defaussette) Quello?
Lanoix...
(indicando Tiburzio) No, l'altro.
Costa meno ed è il mio tipo.
PACAREL
Mi dispiace ma non ve lo dò...
Me lo tengo io!
TIBURZIO
Volevo ricordare al signore che mi
avete appena licenziato.
PACAREL
E che importa, vi riassumo...
TIBURZIO
Troppo tardi, perché sono stato già
assunto al teatro dell'Opera,
come secondo di Dujetton.
Stamattina ho fatto il provino.
AMANDINA
Mio Dio, Tiburzio un tenore!
Che emozione...
TIBURZIO
Troppo tardi, madame.
AMANDINA
Mostro! Disgraziato traditore!
TIBURZIO
Non mi tentate, madame.
GiuLIA
Vi prego, Tiburzio,
canterete il mio "Don Giovanni"?
TIBURZIO
Mi dispiace, signorina, ma preferisco
quello di Mozart!
PACAREL
Già, la nostra opera! Restate, Tiburzio.
Vi pagherò 6.000 Franchi al mese!
TIBURZIO
L'arte non si compra! Addio!
Tiburzio esce.
LANOIX
A proposito di comprare...
Lo volete il mio quadro o no?
Guardatelo.
Lanoix prende il quadro imballato sul tavolo e lo porge a Pacarel:
PACAREL
Fermo! Non l'ho visto e non lo voglio vedere.
E se permettete non compro più a scatola
chiusa, a "chat in poche", come si dice qui.
Mi è bastata già questa fregatura.
(indica Defaussette)
AMANDINA
Che si tratti di rape o tenori,
bisogna sempre prima guardare la merce!
Amandina guarda con bramosia Defaussette.
LANDRU’
A proposito di fregatura, se il nostro
Defaussette non è... non è...
insomma ha tutti gli attributi, cosa ci
faceva in ginocchio davanti a tua moglie?
PACAREL
E davanti alla tua?
LANDRU’
Vogliamo sorvolare?
PACAREL
Sorvoliamo...
GiuLIA
Come sono felice papà!
PACAREL
Per fortuna, alla fine, tutto si aggiusta...
insomma, quasi... Adesso non ho più
un cameriere a 50 franchi che è diventato
tenore, il tenore, che era diventato
cameriere a 3500 franchi, adesso è diventato
il fidanzato di mia figlia,
mi costerà molto di più e in più
non lo potrò neanche licenziare.
Lanoix, che era un buon partito è sfumato,
ma forse non era un buon marito...
LANOIX
S'era capito?
PACAREL
Mentre Amandina e Landrù...
AmaNDINA
Da qui non ce ne andremo più...
PACAREL
Mia moglie ancora mi amerà…
Marta!
Certo!
Marta, di nascosto, dà la mano a Defaussette.
PACAREL
...anche se ho rischiato le corna
e una figura meschina all'Operà.
LANDRU’
Belle rime, devo segnarmele..
PACAREL
Che cos'altro? Mi sembra che basti
e vengo alla morale, perché c'è sempre
una morale, anche qui dove non c'è moralità.
Se qualcuno dice che l'arte, quella vera,
non si può comprare, io dico che i soldi
non fanno la felicità, senza il potere
e la celebrità. Quindi sono pronto
a comprarli a qualsiasi prezzo,
costi quel che costi.
E se è andata male col Don Giovanni
di mia figlia,
andrà meglio con il "Barbiere di Siviglia"!
Questa volta, però, lo scrivo io...!
Controluce. Rimangono tutti immobili, in fermo immagine, mentre sale,
sempre più travolgente, la musica del "Barbiere di Siviglia",
parte finale dell'assolo del Barbiere
“Bravo bravissimo,
bravo bravissimo,
fortunatissimo,
per verità....”
Fine