Il giardiniere

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IL GIARDINIERE

Due atti

di

Leo Augliera

Personaggi

LUCA                                                Il giardiniere della villa

ERMANNO                                      Il padrone della villa

MARTA                                            Moglie di Ermanno

MAURO                                            Figlio di Ermanno e Marta

ROSANNA                                       Figlia di Ermanno e Marta

LISA                                                  Nipote di Marta

In una villa di campagna, ai giorni nostri.

In una villa di campagna di una famiglia facoltosa, arriva un nuovo giardiniere che diventa, in breve tempo, il testimone involontario e privilegiato della dissolutezza di ognuno dei componenti la famiglia dei padroni.

Dopo un susseguirsi di situazioni al limite del razionale, in cui il giardiniere viene coinvolto suo malgrado, la padrona di casa, già psicolabile, impazzisce completamente ed uccide, avvelenandolo, il marito donnaiolo, sconvolgendo definitivamente il precario equilibrio della famiglia.

ATTO PRIMO

Salotto di una villa di campagna. Porta a vetri in fondo che da sul giardino; porte laterali a destra e a sinistra.

SCENA PRIMA

Ermanno, Lisa.

Al levarsi della tela entrerà in scena, dalla porta di destra, Lisa (ragazza sui venti anni, bella, vestita con ricercatezza), seguita da Ermanno (uomo di mezza età, aspetto giovanile e ben curato, vestito elegantemente)

LISA (divertita) Guarda che se non la finisci, mi metto a gridare!

ERMANNO (cercando di abbracciarla) Un giorno di questi mi farai fare una pazzia!

LISA (schermendosi allegramente) Se dovessi commettere una pazzia per ogni donna a cui vai dietro, non ti ritroveresti più con il cervello già da un pezzo!

ERMANNO Eppure la settimana scorsa non la pensavi così!

LISA (ironica) Andiamo, ti ho dato soltanto un bacio innocente, e solo per pagare un pegno di gioco!

ERMANNO Non si bacia in quel modo per pagare un pegno di gioco!

LISA (ride fragorosamente) Povero Ermanno, stai proprio invecchiando!

ERMANNO Ridi, ridi, tanto lo so che prima o poi sarai tu a venirmi a cercare!

LISA (addolcendo la voce) Suvvia, zietto…

ERMANNO (interrompendola) Non chiamarmi zietto, lo sai che non mi piace!

LISA (con tono sfottente) Di la verità, ti senti in colpa, eh?!

ERMANNO Non dire sciocchezze!

LISA Pensa a quello che direbbe la zia se venisse a conoscenza delle proposte indecenti che mi fai!

ERMANNO (sorride) Tanto lo so che non avrai mai il coraggio di andarglielo a raccontare!

LISA (ironica) Povera zia Marta, morirebbe di sicuro se sapesse che sua nipote è insidiata da un tipo poco raccomandabile come te!

ERMANNO Le prenderebbe un colpo anche se venisse a sapere quanto sei velenosa!

LISA (ironica) Ma non ti vergogni? E pensare che ho la stessa età di tua figlia!

ERMANNO Ma mi prendi in giro?

LISA (ride) Certo che ti prendo in giro!

ERMANNO (cercando di abbracciarla) Sei una piccola vipera!

LISA (respingendolo) Lasciami, sento arrivare gente!

Ermanno si ricompone, si siede su una poltrona e fa finta di leggere un giornale preso dal tavolino.

SCENA SECONDA

Marta, Detti.

Entra in scena, dalla porta del giardino, Marta (donna di mezza età, aspetto sofferente), moglie di Ermanno.

MARTA (con fare irritato, rivolgendosi ad Ermanno) Ah, sei qui tu, è mezz’ora che ti cerco in giardino!

ERMANNO (alza lo sguardo dal giornale, con aria sorpresa) Che cosa ti faceva pensare che fossi in giardino?

MARTA Ma bravo, fai anche lo spiritoso! Mi pianti mezza giornata in paese, senza venire all’appuntamento, e ti permetti pure di fare lo spiritoso!

ERMANNO Sono stato trattenuto in città. Tuo padre sta invecchiando, non riesce più a concludere niente da solo e sono costretto a seguirlo da vicino, per evitare di fargli commettere qualche sciocchezza!

MARTA Ma sentilo il grand’uomo! Fino a ieri mio padre se la cavava benissimo anche da solo! Piuttosto, dillo che sei stato con qualcuna delle tue donnacce!

ERMANNO (ironico) Ti prego, cerca di trattenerti! Lisa potrebbe pensare che non andiamo d’accordo!

MARTA (rivolta a Lisa) Lo vedi? Si permette pure di prendermi in giro!

LISA (abbraccia Marta) Zia, su calmati, lo zio non voleva prenderti in giro!

MARTA (piangendo) E’ da quando lo conosco che mi offende continuamente!

LISA Sei solo un poco stanca ed irritata per il contrattempo di oggi… (rivolgendosi ad Ermanno) Vero zio che non la volevi offendere e che oggi non sei andato all’appuntamento per un contrattempo?

ERMANNO (ritornando a leggere il giornale e con indifferenza) Certo che ho avuto un contrattempo!

LISA (accompagnando Marta verso il divano) Su, ora siediti buona qui… Vado in cucina a prepararti una tazza di camomilla.

MARTA Grazie cara, ne ho proprio bisogno.

Lisa esce di scena da destra.

MARTA (osserva per qualche attimo Ermanno che legge il giornale) Pensi che durerà il bel tempo? La radio ha detto che domani probabilmente pioverà!

ERMANNO (distrattamente, senza alzare gli occhi dal giornale) Cosa hai detto?

MARTA Ho detto che domani forse pioverà!

ERMANNO (alzando gli occhi dal giornale e fissando Marta stupito) E allora?!

MARTA Credi che questo sia di buon auspicio? Non è bello che piova d’estate, la trovo una cosa orrenda!

ERMANNO (con tono addolcito) Lo so che hai paura dei temporali estivi, ma è una cosa che può capitare, come d’inverno può capitare una bella giornata!

MARTA I temporali estivi mi mettono paura. Sento che lo spirito della zia Marta è sempre li in agguato, pronta a scaraventarmi in mezzo alla tempesta!… Lo so, questo vuol dire che avrò una disgrazia… A me i temporali estivi hanno sempre portato sfortuna!

ERMANNO (si siede accanto a Marta e le prende la mano) Marta, tu sei stanca. Non ricordi che il dottore ti ha raccomandato di stare serena e di non pensare a nulla? Siamo venuti in campagna appunto per farti riposare e per allontanarti dai problemi che ti creava la città.

MARTA Magari, venendo in campagna, riuscissi a dimenticare tutti i miei problemi!… Se solo la smettessi di correre dietro ogni donna che ti capita a tiro!

ERMANNO (si alza di scatto e parla con rabbia) Ah, ma allora dillo che mi vuoi rovinare la giornata!

MARTA La giornata l’hai rovinata tu a me piantandomi in paese!

ERMANNO (calmo) Ma se ti ho detto…

MARTA (interrompendolo) Non ci credo! Non crederò mai ad una parola di quello che dici!

ERMANNO Tu sei proprio pazza! Avrei dovuto prendere il consiglio del dottore e farti rinchiudere in una casa di cura!

MARTA Almeno lì troverei un poco di serenità!… Ma tu ritorneresti il morto di fame che eri quando ti ho conosciuto, perché mio padre, puoi starne certo, ti licenzierebbe in tronco!

ERMANNO (trattenendo a stento la rabbia) Non so proprio che cosa mi trattenga dal…

SCENA TERZA

Mauro, Detti.

Entra in scena, dalla porta di destra, Mauro (giovane sui vent’anni, vestito con jeans e maglietta), figlio di Ermanno e Marta.

MAURO (interrompendolo) Dal fare cosa?

ERMANNO (voltandosi di scatto) Ah, sei tu?! (imbarazzato) Io e tua madre stavamo chiacchierando!

MAURO (con tono ironico, mentre si siede sul divano) Piuttosto animate le vostre discussioni, le grida si sentono dalla mia stanza!

ERMANNO (rivolto a Marta) Lo senti? Si permette pure di rimproverarci!

MAURO Non ti preoccupare papà, ormai ci ho fatto il callo!

ERMANNO Io invece non sono riuscito ancora a fare il callo alle tue fughe notturne! Stanotte sei sparito senza neanche avvertirci!

MAURO (con indifferenza) Sono stato in giro, con amici.

ERMANNO I soliti amici, suppongo! Quella gente, prima o poi, ti farà passare un guaio!

MAURO (sorride) Ma dai che non è la prima volta che sparisco senza avvisarvi!

ERMANNO Appunto! E’ diventata un’abitudine ormai. E poi non voglio che tu vada in giro di notte, con tutto quello che si legge sui giornali!

MAURO (alza le spalle) Sciocchezze!

ERMANNO (ironico) Ora si scopre che tutto quello che scrivono i giornali se lo inventano!

MAURO (sorride) Già, potrebbe anche essere.

ERMANNO (rivolto a Marta) Lo senti? Fa pure lo spiritoso!

MAURO (con indifferenza) Ma chi vuoi che mi faccia del male?!… E poi, da quando in qua ti interessi alla mia salute?

ERMANNO (con rabbia) Che cosa vorresti dire?! Perché non dici una buona volta quello che pensi di me?!

MARTA (si tappa gli orecchi con le mani) Basta, vi prego!

ERMANNO (rivolto alterato a Marta) No, voglio sapere l’opinione che ha di noi questo campione di tuo figlio!

MAURO Papà, che opinione vuoi si possa avere di uno come te?!

Ermanno si scaglia contro Mauro, con l’intento di schiaffeggiarlo, ma viene fermato dal lamento della moglie.

MARTA (allucinata) Eccola, la vedo!

ERMANNO (fissa la moglie stupito) Marta!

MARTA (allucinata) Si, la vedo, si sta buttando dal balcone!… (si copre gli occhi) No! Zia Marta, non puoi farmi questo!

ERMANNO (rivolto a Mauro) Sta per avere una crisi! Presto, chiama Lisa in cucina!

Mauro esce di corsa da destra.

MARTA La sento! La sento che mi chiama!… Me lo diceva sempre: “Tu, piccola Marta, sei proprio sfortunata! Hanno voluto metterti il mio nome e questo ti attaccherà addosso la mia sventura!”

ERMANNO (si avvicina a Marta e le cinge le spalle) Su, calmati, non devi dare ascolto a quella vecchia pazza!

MARTA E’ vero, ti dico! Sento che la sua maledizione è ricaduta su di me!

ERMANNO Non è vero! Renditi conto che non puoi subire niente da nessuno, neanche da una pazza squilibrata, morta tanti anni fa!

SCENA QUARTA

Lisa, Detti.

Entrano dalla porta di destra Mauro e Lisa.

MARTA Non lo so, non lo so!… Ecco, la sento! Sento che mi chiama, che vuole che la raggiunga!… Succede ogni volta che sta per piovere d’estate!

ERMANNO Calmati, tua zia non può volere questo!… (si rivolge a Lisa) Lisa, per favore, accompagnala a letto e dalle un sedativo!

Lisa sorregge Marta e la porta fuori scena da destra.

ERMANNO (rivolto a Mauro) Sembrava fosse più tranquilla, questi ultimi giorni.

MAURO Va sempre più peggiorando.

ERMANNO Già, va sempre peggio, penso che dovremo rassegnarci a…

MAURO (interrompendolo) Ti farebbe comodo rinchiudere la mamma in una clinica per malati di mente, vero?!

ERMANNO (fissa stupito Mauro) Perché mi odi tanto?

MAURO (sorride sfottente) Pensi di essere tanto importante da meritare il mio odio?

ERMANNO Già, mi ero scordato che in questa casa io conto poco.

MAURO (con rabbia) Nulla, papà! Tu in questa casa non conti proprio nulla! Lo sanno tutti che la famiglia della mamma ti considera un parassita, una marionetta senza spina dorsale!

ERMANNO E tu questo non puoi digerirlo, vero? Non puoi accettare che tuo padre si sia venduto la dignità a così basso prezzo.

MAURO Lascia stare, papà.

ERMANNO No, no, hai ragione! Tu pensi questo di me ed è giusto che ne parliamo. (sorride) In fondo è da molto che non parliamo noi due, vero?

MAURO Non importa, ti dico!

ERMANNO Non importa, dici? Non importa che mio figlio mi stimi così poco? Che nessuno, in questa casa abbia per me un minimo di considerazione?!… (pensoso) Che buffo, tutto questo perché non c’è una persona al mondo che non pensi che io abbia sposato quella donna per i suoi maledettissimi soldi!

MAURO Ma cosa vuoi che…

ERMANNO (interrompendolo) Si, è vero, ho pensato anche ai suoi soldi, ma, che tu ci creda o no, non sono stati quelli che mi hanno spinto tra le braccia di tua madre!… Non so se ne ero veramente innamorato, ma mi piaceva, si, mi sentivo attratto da lei… Ero attratto da una chimera, irraggiungibile per le mie povere forze!… (sorride) Figurati, mi sembrava talmente un sogno, che la prima notte di nozze è stato un disastro! Si, mi sono emozionato come uno studentello alla sua prima esperienza!… Lei se ne accorse e mi derise. No, non scherzava! Sentivo che faceva sul serio, mi sfotteva con malvagità, come se volesse ferirmi a tutti i costi!… Fu da allora che la vidi con occhio diverso, come era sempre stata. Avevo sposato un’arrogante che si sentiva in diritto di prendersi gioco di chiunque, anche di suo marito.

MAURO Mamma era soltanto una ragazzina viziata, abituata ad avere tutto dalla vita.

ERMANNO Già, è riuscita ad avere anche me, contro il consenso di suo padre.

MAURO Papà, lo so che non è il momento, ma ho bisogno di un favore!

ERMANNO (ancora assorto nei suoi pensieri) Come hai detto?

MAURO Ho bisogno di soldi!

ERMANNO Ah si! (infila la mano nella giacca ed estrae il portafogli, dal quale esce delle banconote e le porge a Mauro) Tieni!

MAURO (prendendo le banconote) Grazie papà, il mese prossimo te li restituisco!

ERMANNO (pensieroso) Si, si, va bene! (mentre cammina verso la porta di destra, parla senza voltarsi) Stai attento, prima o poi qualche balordo ti farà passare un guaio! (esce da destra)

MAURO (a mezza voce, dopo che Ermanno è uscito) Povero papà, sei proprio un vecchio rincoglionito!

SCENA QUINTA

Mauro, Lisa, Rosanna.

Entrano in scena, dalla porta del giardino, Lisa e Rosanna (ragazza sui vent’anni, carina, vestita elegantemente).

ROSANNA (rivolta a Mauro) Che fai, parli da solo?!

MAURO (voltandosi di scatto verso le due ragazze) Ah, siete voi, mi avete spaventato!

ROSANNA (sorride) Mio fratello che si spaventa di noi, questa è buffa!

LISA (con tono scherzoso) Forse ha paura che qualcuno lo pugnali alle spalle!

ROSANNA (con tono scherzoso) E chi sarà mai questo cattivone che vuol fare del male al mio fratellino?! 

LISA (sorridendo) E chi lo sa, forse qualche spiantato amico suo!

Rosanna e Lisa ridono.

MAURO (fra l’irritato ed il divertito) Ma quanto siete cretine!

ROSANNA (notando le banconote che Mauro tiene ancora in mano) Ehi, a chi hai rubato quei soldi?!

MAURO Me li ha dati papà.

ROSANNA (stupita) E come hai fatto, non aveva giurato che non ti avrebbe dato più un soldo finchè campava?!

MAURO Ho trovato il modo di fargli cambiare idea!

LISA Che diavoleria hai inventato?!

ROSANNA (con aria delusa) Oh, avranno parlato della mamma, e quando papà parla della mamma dopo un poco comincia a dare i numeri!

MAURO (pensoso) Sono gli unici momenti in cui lo vedo un essere umano… Già, un essere umano che fa una pena infinita!

ROSANNA Povero papà, forse dovremmo tutti quanti trattarlo con più rispetto!

MAURO (sorride) Non ti preoccupare, quello ha la pelle dura!… (con entusiasmo) Sapeste con che gente vado in giro! Da mozzare il fiato!

ROSANNA Saranno i soliti quattro scemi!

MAURO Sono speciali ti dico!

LISA Davvero?! E perché non ci porti con te, qui ci annoiamo da morire!

MAURO (con aria di sufficienza) E’ gente che non fa per voi!

ROSANNA Lisa ha ragione, qui ci annoiamo da morire… Almeno lei si può distrarre col vecchio, mentre io…

MAURO (interrompendola) Papà ci ha provato ancora?!

LISA Ha tentato di abbordarmi anche stamattina! Un giorno o l’altro va a finire che vado a letto con lui! Qui mi annoio tanto che, pur di fare qualcosa di diverso andrei a letto col primo venuto!

MAURO Però, il vecchio è ancora in gamba!

ROSANNA Già, ma potrebbe cacciare le sue pollastrelle fuori dal pollaio!

MAURO Per papà Lisa è una donna come tutte le altre!

ROSANNA Difendilo tu, io non lo trovo giusto! Se lo sapesse la mamma, questa volta lo caccerebbe veramente!

MAURO (sorride) Mamma che caccia di casa papà?! Andiamo sorellina, la mamma non lo caccerà mai. Ormai nostro padre è condannato a subire le sue sfuriate fin quando campa!

LISA Mauro ha ragione, nessuno andrà a raccontarlo a vostra madre. (con aria maliziosa) E poi, Ermanno è ancora un bell’uomo e vi confesso che con lui mi diverto!

L’abbaiare dei cani fa rivolgere i loro sguardi verso la porta del giardino.

LISA Perché i cani abbaiano?!

MAURO Sarà stato qualche ragazzino che, passando, li ha molestati.

ROSANNA (avvicinandosi alla porta che da sul giardino) No, no, davanti al cancello vedo un uomo!

LISA (avvicinandosi a Rosanna) E chi sarà? Non aspettiamo nessuno!

ROSANNA Si sta guardando attorno, come se cercasse qualcosa!

LISA (fingendo paura) E se fosse un ladro?!

MAURO (avvicinandosi alle due ragazze) Si, un ladro che sta davanti al cancello aspettando che qualcuno gli apra!… (si sente suonare il campanello) Hai visto? Il tuo ladro chiede il permesso di entrare!

ROSANNA Chi sarà?!

MAURO Aprigli il cancello e lo sapremo subito!

LISA Guardate! Ci ha visti e ci fa segno di aprirgli!

MAURO Vi siete imbambolate?! Qualcuno apra quel maledetto cancello!

Rosanna corre fuori scena da sinistra e ritorna dopo qualche attimo.

MAURO Eccolo che entra in giardino.

LISA Però, non è male!

MAURO Si direbbe che tu abbia una predilezione per i vecchi!

LISA Sono meno stupidi dei giovani!

ROSANNA Speriamo che i cani non lo mordano!

MAURO Sembra che lo conoscano da molto tempo. Guardate, gli fanno pure le feste! Lo dicevo io che non c’era da fidarsi di quelle bestiacce!

SCENA SESTA

Luca, Detti

Luca arriva davanti alla porta che dà sul giardino (è di mezza età, con camicia e pantaloni di scarsa fattura, ma puliti).

LUCA Buon giorno! E’ questa villa Bordini?

MAURO Si, lei chi è?

LUCA Ecco, sono qui per sistemare il giardino. Mi manda il dottor Adami, il farmacista del paese. La signora Bordini aveva chiesto a lui se conosceva qualcuno in grado di metterle a posto il giardino; e siccome ho fatto qualche lavoretto al dottore, ha mandato me.

MAURO E’ vero, ci manca il giardiniere, ma non so niente di questa storia! (rivolgendosi alle ragazze) Voi sapete niente?… (le ragazze fanno cenno di no col capo) Comunque può entrare; vedremo cosa dice mia madre!

Luca entra nella stanza.

LUCA La signora Bordini è vostra madre?

MAURO Infatti. Io mi chiamo Mauro, questa è mia sorella Rosanna,… (indica con un cenno della mano Rosanna. Luca la saluta con un cenno del capo) e questa è nostra cugina Lisa. (stessi gesti di prima)

LUCA Io mi chiamo Luca. Tutti in paese mi chiamano Luca, Luca e basta!

MAURO Non ha un cognome?!

LUCA Non è importante. (sorridendo) E’ tanto insignificante che me ne sono pure dimenticato!

ROSANNA Ma tutti devono ricordare come si chiamano!

MAURO (spazientito, rivolgendosi a Rosanna) Ma se ha detto…

LUCA (interrompendolo) No, no, la signorina ha ragione, a tutti serve avere un cognome, è vero, ma ad un poveraccio come me, che vive di piccoli lavori, non serve proprio a niente. Da quando sono nato tutti mi hanno chiamato soltanto Luca, (sorride) senza preoccuparsi tanto di quello che viene dopo.

MAURO Lei vive in questo paese?

LUCA Sono nato e cresciuto qui… e probabilmente ci morirò!

MAURO Strano, non mi ricordo di averla mai vista!… Eppure, da sempre, ogni estate veniamo a villeggiare qui!

LUCA Lei è un signore, e difficilmente i signori notano i poveracci… Io invece vi conosco da quando eravate bambini e vostra madre vi portava a spasso per il paese!

ROSANNA (sorpresa) Lei ci conosce?!

LUCA Si, signorina. Ricordo pure che vi ammiravo. Vi guardavo e mi dicevo: “Luca, quei due ragazzi sono fortunati, hanno due magnifici genitori, sono ricchi, belli e sicuramente saranno pure intelligenti!” E stavo li ad osservarvi, a seguire ogni vostra mossa, a sorridere ad ogni piccolo capriccio che, ricordo, faceva spazientire vostra madre! E mi sentivo orgoglioso…

ROSANNA (interrompendolo sorpresa) Orgoglioso?!

LUCA Si, orgoglioso di avervi scoperto, di avere vicino a me gente che dalla vita aveva avuto soltanto felicità!

MAURO Facevamo molti capricci?

LUCA (sorridendo) Lei specialmente era una piccola peste!… Addirittura, una volta, solo perché sua madre l’aveva sgridato, lei scappò via e restò nascosto per più di un’ora. Ricordo che in quell’occasione si mobilitò un piccolo esercito di persone che la cercarono ovunque, senza però riuscire a trovarla. Ad un tratto finalmente spuntò da un angolo della piazza, sorridente, contento di avere gabbato un intero paese. Allora mi dissi che quel ragazzino nella vita avrebbe fatto molta strada!

MAURO (con aria soddisfatta) Si, si, mi pare di ricordare.

LUCA (rivolgendosi a Rosanna) La signorina Rosanna era una bambina bellissima!… Ricordo che suo padre le accarezzava sempre i lunghi capelli neri che le scendevano sulle spalle.

ROSANNA A papà piacevano molto i miei capelli lunghi, diceva che gli ricordavano un amore di gioventù.

MAURO (sorride) Già, e fu per questo che, quando lo seppe la mamma, te li fece tagliare cortissimi, facendo andare su tutte le furie papà!

LUCA La gelosia di vostra madre era sicuramente dettata dall’amore che provava per la sua famiglia!

LISA (con aria sorpresa) Non sapevo che la gente avesse quest’opinione di voi!

LUCA (fissando Lisa) Della signorina, invece, non riesco a ricordare!

MAURO Oh, lei è il primo anno che viene a villeggiare qui da noi. (con sarcasmo) Sua madre ce l’ha affidata per sottrarla dalle grinfie di un mascalzone!

LISA (con stizza) Alberto non è un mascalzone!

MAURO Ma dai che lo sanno tutti che mira ai tuoi soldi!

LISA Mi ha giurato che se fuggo con lui, non toccherà mai un soldo di papà!

MAURO Povero angioletto! Te lo dico io che quello vuole soltanto i tuoi fottutissimi soldi!

ROSANNA Ragazzi, non distruggiamo così presto l’immagine che Luca ha di noi!

LUCA (sorride) Non si preoccupi signorina, so benissimo che siete tutti bravi ragazzi e che il mondo è pieno di mascalzoni!

MAURO Lisa, è meglio che vai a chiamare mia madre, sicuramente vorrà conoscere Luca!

LISA Si, forse è meglio che vada!

Lisa esce di scena da destra.

MAURO (rivolto a Luca) Si tratta solo di una formalità, ma è necessario che mia madre la conosca!… (sorride) Anche per accordarvi sul compenso e sul lavoro che c’è da fare!

LUCA Ho visto che avete un bel giardino!

MAURO Già. Il giardiniere che lo curava purtroppo è andato via. Era molto bravo, e di questi tempi è difficile trovare un giardiniere che sappia il fatto suo!

ROSANNA Sicuramente Luca sarà all’altezza della situazione!

MAURO Ha visto, Luca? Ha conquistato Rosanna, e se Rosanna vuole, lei si può considerare già assunto!

Tutti ridono.

SCENA SETTIMA

Marta, Luca, Mauro, Rosanna.

Entra in scena Marta, a passi lenti, dalla porta di destra, il suo aspetto è sofferente.

MAURO (andando verso Marta) Mamma, questo è Luca ed è venuto per quel posto di giardiniere!

MARTA (rivolgendosi a Luca) Lei è stato mandato qui dal dottor Adami?

LUCA Si, signora.

MARTA (squadrandolo dalla testa ai piedi) Infatti gli avevo detto che cercavo una persona in grado di mettermi a posto il giardino… Quando scende in paese si ricordi di ringraziarlo da parte mia. A me purtroppo capita sempre più di rado andarci, e chissà quando potrei ringraziarlo di persona!

ROSANNA Mamma, sai che Luca ci conosce da quando eravamo bambini?!

MARTA (sorpresa) A si, e come mai?

LUCA Mentre l’aspettavamo ho ricordato ai suoi figli i tempi della loro fanciullezza!

MAURO Figurati che si ricorda cose che noi ormai non ricordavamo quasi più!

LUCA (sorride) Più che altro mi sono rimaste impresse le vostre monellerie!

MARTA Strano, non mi ricordo di averla mai vista in paese!

LUCA Sono piuttosto riservato signora, ed ormai esco di rado, solo per fare i lavoretti che la provvidenza mi manda.

MARTA Abita in paese?

LUCA Non proprio, la mia casa è un pò fuori, vicino allo stagno. (sorride) Forse è per questo che non mi ha mai visto, probabilmente non è mai venuta allo stagno!

MARTA Non sapevo neanche che esistesse uno stagno! E’ strano, è da molti anni che passo tutte le estati in questo paese, eppure nessuno mi ha mai detto che qui vicino c’è uno stagno!

LUCA Poca roba signora, più che uno stagno è una pozzanghera… Non credo che ad una signora come lei possa interessare una pozzanghera!

ROSANNA Mamma, non hai ancora detto se lo assumi oppure no!

MARTA Se lo ha mandato il dottor Adami, sicuramente sarà un bravo giardiniere!… Piuttosto, dobbiamo stabilire il compenso!

LUCA Non c’è fretta, signora! Aspetti che finisca il lavoro e poi deciderà lei quanto darmi!

MARTA Ma non può aspettare che finisca l’estate per essere pagato, avrà bisogno di soldi!

LUCA Non si preoccupi signora, a me basta poco per vivere… Giusto ieri ho finito un lavoretto al dottor Adami, ed anche lui mi ha pagato a fine lavoro!

MARTA Come vuole!… Allora domani mattina può iniziare!

La scena si oscura.

SCENA OTTAVA

Marta, Lisa.

Marta sta seduta sul divano e legge un libro. Lisa le siede di fronte e si guarda attorno annoiata.

LISA (sbuffando) Uff! Che caldo!

MARTA (alza gli occhi dal libro) Come dici?

LISA Dico che fa molto caldo!… Non ricordavo un’estate così afosa!

MARTA Quando ero ragazza c’è stato di peggio! La siccità durò fino in autunno inoltrato ed alcuni perfino morirono per il caldo infernale che faceva. Figurati che la gente diceva che quello era solo il preludio alla fine del mondo! Il caldo sarebbe diventato talmente insopportabile da sterminare tutti i peccatori di questa terra; ed al posto del sole infuocato sarebbe apparso Dio per benedire chi aveva creduto in lui!… Ricordo che in quel periodo mi impressionai talmente che divenni un’assidua frequentatrice della mia parrocchia!… Certo il parroco vedeva di buon occhio quello che stava succedendo, i suoi parrocchiani aumentavano ogni giorno di più e non sarebbe certo stato lui a smentire quelle assurde voci sul finimondo!

LISA (sorride) E poi, come andò a finire?

MARTA Finì che finalmente arrivò il cattivo tempo, spazzando via tutti i timori e facendoci ritornare, a dispetto del parroco, i peccatori che eravamo sempre stati!

LISA Pensi che sia religioso?

MARTA (sorpresa) Chi?!

LISA Luca.

MARTA Non lo so… Non capisco perché ti interessa!

LISA E’ strano, ma nonostante lavori già da un mese in questa casa, certe volte mi fa paura. Ha uno sguardo, come dire, uno sguardo da prete!

MARTA Uno sguardo da prete?!

LISA Si, uno sguardo severo, che ti trapassa da parte a parte, come se ti volesse giudicare per i tuoi peccati!

MARTA Sciocchezze! Luca è un brav’uomo, e pensa soltanto a fare il suo lavoro!

LISA A quanto pare ha conquistato tutta la famiglia! Perfino zio Ermanno, che è così diffidente con gli estranei, passa le ore a parlare con lui!

MARTA E che c’è di male?! Almeno non perde tempo ad andare dietro qualche sottana!

LISA Sembra che quell’uomo vi abbia stregato tutti quanti!

MARTA Non dire sciocchezze!

LISA Non pensi che parli troppo bene per essere un semplice giardiniere?

MARTA Per quello che ne sappiamo Luca potrebbe essere chiunque… Chissà, magari potrebbe essere un nobile finito in miseria per aver dilapidato in gioventù tutto il suo patrimonio… Magari si sarà rintanato in questo buco di paese per sfuggire ai creditori!

LISA (sorride) Questa è bella!

MARTA Hai ragione, sembra una storia campata in aria, ma lo hai detto tu stessa che parla troppo bene per essere un semplice giardiniere!

LISA Si, ma la tua storia è proprio incredibile!

MARTA Ricordati che la realtà a volte supera l’immaginazione!

LISA (pensosa) Già, hai ragione, la realtà a volte supera la fantasia! (si alza)

MARTA Che fai, esci?!

LISA Vado a prepararmi. Ho telefonato a mamma per dirle che ritorno a casa per un po’!

MARTA Cerca di stare attenta.

LISA Stai tranquilla, (bacia Marta sulla fronte) sarò prudentissima! (esce di scena da destra)

SCENA NONA

Luca, Marta.

Marta resta sola e riprende a leggere. Dopo qualche attimo spunta Luca dalla porta del giardino.

LUCA (si ferma sulla soglia) Oh, mi scusi signora, pensavo che non ci fosse nessuno!

MARTA (alza gli occhi dal libro e fissa Luca) Luca! Entra, entra pure!

LUCA (varca la soglia) Grazie, signora. Non riesco a trovare la cesoia e volevo vedere se era in casa!

MARTA Non credo di averla vista in giro!

LUCA Beh, allora mi scusi! (fa per uscire)

MARTA Ti prego, vieni a sederti un poco qui, i fiori possono stare qualche minuto senza di te!

LUCA Volevo finire di tosare una siepe prima che faccia buio!

MARTA Ed allora ti conviene rimandare, perché non credo proprio che ce la farai!

LUCA (guarda verso il giardino) Ha ragione, ormai sta tramontando!

MARTA (pensosa) Quella benedetta ragazza poteva partire di mattina!

LUCA (la fissa sorpreso) E’ partito qualcuno?

MARTA Oh, mia nipote Lisa è voluta partire per andare dai suoi. Le capiterà di sicuro il buio per strada!

LUCA Siamo in estate, signora, e viaggiare di notte è più piacevole!

 

MARTA Beh, speriamo che non le capiti niente!… Dopotutto Lisa è una ragazza in gamba e sa il fatto suo!

S’intravede un lampo dalla porta del giardino, dopo qualche attimo si sente il tuono.

LUCA (guarda verso il giardino) Che tempo balordo, poco fa splendeva il sole ed ora sta per piovere!

MARTA Che strano, è la prima volta che non ho paura dei temporali estivi!… E’ come se la tua presenza mi desse sicurezza!… (pensosa) Si, una sicurezza che non avevo mai provato prima d’ora!

LUCA I suoi figli sono in casa?

MARTA (sorpresa) Si, credo di si!

LUCA Meno male.

MARTA (sorride) Non capita spesso che uno della servitù si preoccupi dei miei figli!

LUCA Io finisco sempre con l’affezionarmi alla gente per cui lavoro!

MARTA E, a quanto pare, pure noi ci siamo affezionati a te!… Anzi, Lisa mi faceva notare che, da quando sei arrivato tu, le cose in questa casa vanno, come dire, un poco meglio!

LUCA (sorride) Il merito non è di certo mio!

MARTA Lisa invece è convinta di si.

LUCA La signorina Lisa è giovane, ed ai giovani piace fantasticare.

MARTA Forse hai ragione, ma se fossi in te non sottovaluterei mia nipote!

LUCA (imbarazzato) Non intendevo sottovalutare la signorina Lisa… Volevo solo dire che tutti i ragazzi, arrivati ad una certa età, fanno dei cambiamenti, e se i suoi figli sono cambiati in coincidenza con il mio arrivo, stia pur certa che è stato solo un caso e che i meriti questa volta non c’entrano nulla!

MARTA Lisa parlava anche di un cambiamento mio e di mio marito!

LUCA L’ho detto, la signorina Lisa lavora troppo di fantasia!

MARTA Già, forse hai ragione tu!

SCENA DECIMA

Mauro, Rosanna, Detti.

Mauro e Rosanna entrano dalla porta del giardino di corsa.

MAURO Accidenti che tempaccio! A momenti pioverà a dirotto!

ROSANNA (si avvicina a Marta e la bacia sulla fronte) Ciao mamma! (rivolgendosi a Luca) Ciao Luca!

Luca accenna un inchino. Si vede, dalla porta del giardino, un lampo e, dopo qualche attimo, si sente un tuono.

MAURO (sorride) Luca! Pensavo fossi in giardino a bagnarti con le tue piante!

MARTA Ho pensato io a fermarlo in tempo! A quest’ora sarebbe bagnato fino all’osso. (rivolta a Luca) Vero Luca?!

LUCA (sorride) Temo proprio di si, signora!

MAURO (rivolto a Luca) Pensi che faccia bene questo nubifragio alle piante?

ROSANNA (sorpresa) Fratellino, da quanto tempo t’interessi al nostro giardino?!

LUCA Questa pioggia è un dono della natura, e difficilmente la natura si sbaglia.

SCENA UNDICESIMA

Ermanno, Detti.

Entra in scena Ermanno dalla porta di destra.

ERMANNO Avete visto che tempo? Sembra di essere in autunno!

MAURO Sta tranquillo papà, la natura non si sbaglia mai!

MARTA (irritata) Mauro! Non ti permetto di prendere in giro Luca!

ERMANNO (rivolto a Luca, con aria sorpresa) Straordinario! E’ la prima volta che vedo Marta rimproverare suo figlio!

ROSANNA (sorride) In una serata come questa può succedere di tutto!

ERMANNO (rivolto a Marta) Ho visto Lisa uscire con la macchina!

MARTA E’ andata dai suoi.

ROSANNA (ironica) Si, e magari per rivedere il suo amico!

MARTA Non dire sciocchezze! Con quel mascalzone ormai ha chiuso!

ERMANNO Può essere pericoloso viaggiare con questo tempo!

MARTA La vogliamo smettere di preoccuparci tutti quanti per Lisa?! Mia nipote è una ragazza sveglia e non sarà la pioggia a metterla in difficoltà!

ROSANNA (ironica) Hai capito, paparino? Non c’è ragione che tu ti preoccupi tanto per Lisa!

ERMANNO (imbarazzato) Io volevo soltanto…

MAURO (interrompendolo) Non so perché resto ancora qui ad ascoltare le vostre fesserie!

ERMANNO Mauro, come ti permetti?!… (indicando Luca) E poi, di fronte ad estranei!

MARTA E pensare che poco fa stavo dicendo a Luca dei vostri cambiamenti!

LUCA (imbarazzato) Se non avete bisogno di me, io andrei a…

ERMANNO (interrompendolo) No! Tu ora devi stare qua! E’ bene che ti renda conto chi è la gente per cui lavori!

LUCA Ma non è necessario, so benissimo che…

ERMANNO (interrompendolo) Permettimi d’insistere! Non capita tutti i giorni trovare la famiglia al completo!

MAURO Papà, perché non la finisci una buona volta?!

ERMANNO (rivolto a Luca) Ecco, lo senti? Mio figlio si permette di darmi ordini! Quel pazzo drogato vuole comandare su di me!

MARTA Ermanno!

ERMANNO Si, si, ho capito! Non vuoi che si sappia in giro che tuo figlio è un drogato! Dobbiamo rispettare l’immagine della famiglia, lo so! Integri e felici al cospetto del mondo!

MAURO (sorride) Povero papà, ci vuole la famiglia al completo per farti sentire la puzza di merda che aleggia in questa casa!

MARTA La volete finire?!

ROSANNA Si, ha ragione la mamma!… Perché non facciamo un gioco per distrarci tutti quanti?

MAURO (sorride) Sorellina, sei fantastica!

MARTA Si, mi pare una buona idea!

ERMANNO (seccato) Non mi sembra il caso di…

MARTA (interrompendolo) E perché no?! Questo tempo rende tutti quanti nervosi e non c’è niente di meglio che giocare per distrarsi un po’!

ROSANNA Potremmo giocare a…

MAURO (interrompendola, battendo le mani ironico) Brava Rosanna, continua così che ce la fai!

MARTA No, no, voglio che questa sera sia Luca a decidere! In fondo ci dobbiamo far perdonare la scenata di poco fa!

Attimo di silenzio e tutti guardano Luca.

LUCA (imbarazzato) Veramente io…

MARTA (interrompendolo) Coraggio Luca, conoscerai pure qualche gioco!

LUCA Non saprei… E’ tanto tempo che…

ROSANNA (interrompendolo) Tutti conosciamo qualche gioco!

LUCA (dopo qualche attimo di silenzio) Facevo spesso un gioco quando ero bambino… Con alcuni compagni ci distribuivamo un mazzo di carte… Chi aveva la fortuna di ricevere l’asso di cuori aveva vinto!

MARTA E qual’era la posta in palio?

LUCA Vinceva tutto quello che gli altri potevano dargli!

ROSANNA (sorride) Eravate tanto pazzi da dare tutto al vincitore?!

LUCA Oh, solo per poche ore!… Ma in quelle ore il vincitore poteva disporre dei suoi compagni nel modo che più gli piaceva, senza che gli altri potessero ribellarsi!

MARTA E se qualcuno non ci stava?

LUCA (pensoso) In quel caso… (sorride) In quel caso il gioco finiva!

ROSANNA (allegra) Se vinco io sarò una tiranna! Vado a prendere un mazzo di carte!… (si avvicina al comodino accanto alla porta destra e rovista nei cassetti. Dopo qualche attimo mostra un mazzo di carte) Ci siamo! Sediamoci attorno al tavolino!

Tutti si siedono attorno al tavolino. Rosanna mischia le carte, a tagliare ci pensa Marta, infine Rosanna comincia a distribuirle lentamente. Dopo qualche giro gli occhi di tutti si puntano su Luca.

MARTA L’asso di cuori ha scelto Luca; sarà lui, d’ora in poi, a condurre il gioco!

ROSANNA Oh, quanto è emozionante!

LUCA (imbarazzato) Veramente non so che cosa dire!

MAURO (ironico) Povero Luca, si vede che è abituato soltanto a riceverli, gli ordini!

LUCA Si, il signorino Mauro ha ragione, non ho mai dato ordini in vita mia!

ERMANNO (seccato) Finiamola con questa pagliacciata!

ROSANNA Perché? Proprio ora che cominciavo a divertirmi!

LUCA Signorina Rosanna, suo padre ha ragione, il gioco condotto da me rischierebbe di tramutarsi in pagliacciata. Sono troppo abituato ad ubbidire, per poter fare altro… Certo per voi è diverso! Se avesse vinto uno di voi, tutto sarebbe andato come avevamo previsto. Ma io sono un pover’uomo, un giardiniere abituato soltanto a parlare alle piante… (sorride) Neppure a loro impongo il mio volere… Una cosa potrei fare!… Si, se me lo consentite, potrei,… ecco, potrei cercare di aiutarvi a…

MARTA (interrompendolo) Ma che dici?!

LUCA (sorride impacciato) No, non si scandalizzi signora, non sono talmente presuntuoso da ritenermi all’altezza di signori come voi! Solo che,… solo che non so che cosa farei per potervi…

MAURO (interrompendolo, ironico) Oh, oh! Ma che rivelazione commovente! Siamo amati perfino dal giardiniere! Bravo, Luca! Se insisti riuscirai pure a strappare qualche lacrimuccia a mia madre o alla mia sorellina! Ma siccome io sono un insensibile figlio di puttana e visto che ha smesso di piovere, ti lascio e me ne torno al mio inferno, dove gli angeli come te certamente si troverebbero fuori posto! (ironicamente saluta con un inchino ed esce da sinistra)

MARTA Quel ragazzo a volte è insopportabile!

ERMANNO (pensoso) Insopportabile si, ma questa volta ha ragione!… (rivolto a Luca) Non vedo in che cosa tu ci possa aiutare!

LUCA (sorride) Già, ha ragione, non lo so neanche io… (guarda verso il giardino) Ha smesso di piovere, è meglio che vada!

ROSANNA No, non andare, ti prego!

ERMANNO (con rabbia) Rosanna, lascia andare Luca!

ROSANNA (rivolta ad Ermanno) Ma papà, perché non capisci?!

ERMANNO Ma cosa ne sai tu, piccola…

ROSANNA (interrompendolo) Stupida?! Si, lo so, sono una povera stupida, cresciuta nella bambagia e che non saprebbe affrontare neppure il più piccolo dei problemi!

ERMANNO (seccato) Fino ad oggi non ne hai mai avuti di problemi!

ROSANNA (sorride) Lo so. Probabilmente anche il resto della mia vita sarà priva di problemi!

ERMANNO E non sei contenta?! Pensa quanta gente vorrebbe essere al tuo posto!

ROSANNA (sorride) Papà, se fossi in te non ci giurerei!

ERMANNO (rivolto a Marta) Ma la senti?! Prima c’era soltanto Mauro che ci contestava, ora dobbiamo sentire anche le prediche di tua figlia! Ah, ma mi rifiuto di andare oltre!… Voi fate quello che volete, io me ne vado a dormire! (esce da destra)

ROSANNA (dopo qualche attimo di silenzio) Povero papà.

CALO SIPARIO

ATTO SECONDO

Scenografia uguale a quella del primo atto.

SCENA PRIMA

Luca, Marta.

Luca è vicino alla porta che dà nel giardino. Marta è seduta in poltrona.

LUCA La signora mi cercava?

MARTA Vieni, vieni avanti!… (Luca si avvicina a Marta) Siediti, che ti voglio parlare!… (Luca si siede, Marta lo fissa per qualche attimo) Come va il lavoro?

LUCA Ormai non c’è che da potare la siepe che guarda a levante e poi avrò finito.

MARTA (sorpresa) Di già hai messo a posto tutto quanto il giardino?

LUCA (sorride) Veramente è più di un mese che sono al suo servizio… E poi, il giardino non era così tanto mal ridotto!

MARTA Hai ragione, è più di un mese che lavori qui… Strano come vola il tempo!… (pensosa) Non pensi anche tu che il tempo passi troppo in fretta?

LUCA Si, lo penso anch’io.

MARTA (pensosa) Non fai in tempo ad abituarti al caldo dell’estate, che subito devi fare i conti con l’autunno e poi l’inverno!… A te piace l’inverno?… Io lo odio! Ho avuto sempre l’impressione che quella fosse la stagione dei fantasmi!… (sorride) Da bambina mi raccontarono che parecchi animali, col sopraggiungere dell’inverno, se ne andavano in letargo, aspettando che il torpore della bella stagione li risvegliasse. Fu allora che mi convinsi che l’inverno doveva per forza essere una stagione morta, appartenente agli spiriti maligni che si aggiravano per le strade buie e fredde delle città a terrorizzare la gente!… Dio, la paura che avevo la sera quando arrivava l’ora di andare a letto!… Mio padre non accettava questa mia paura, sai? Non la capiva. Mi diceva sempre che io ero sua figlia e che non potevo avere paura per simili sciocchezze!… Sai che non ha mai permesso a mia madre di raccontarmi una favola prima di dormire? (pensosa) E’ strano, ma non mi ricordo che mi abbiano mai dato il bacio della buona notte! Un fugace saluto e via, lasciandomi sola con le mie paure!… Ma mi sono abituata, sai? A poco a poco mi abituai a convivere con quei fantasmi, che non aspettavano altro per saltarmi addosso… Si divertivano a torturarmi, ad alitarmi sul collo il loro fiato fetido, mentre con ghigni sfottenti si prendevano gioco di me!… Si, non dovetti penare molto per abituarmi a loro!… (sorride) Arrivammo al punto che diventammo perfino amici! Io li chiamavo e loro arrivavano, si sedevano ai piedi del mio letto e mi chiedevano come stavo… “Bene!” Rispondevo allora io, “E voi?”… Questo li faceva ridere! Si, ricordo che, ogni volta, le loro risate erano talmente forti, da farmi temere che potessero svegliare da un momento all’altro papà o qualche altro della casa!… Ma per fortuna non si svegliava mai nessuno… (pensosa) Strano, le loro risate erano talmente forti da spaccarmi i timpani, eppure non è mai venuto nessuno a vedere che cosa stesse succedendo!… Andavano avanti per dei minuti, sai? A ridere senza ritegno! Ed io lì, ad aspettare che finissero!… Quando finalmente decidevano di smetterla, allora cominciava il bello!… Parlavamo! Si, parlavamo di tutto e per ore intere, senza che nessuno si annoiasse o dicesse agli altri di essere stanco!… Non ricordo quando finivano quei nostri colloqui; ricordo soltanto che ad un tratto mi addormentavo. Senza neanche accorgermene!

LUCA Da bambini si familiarizza sempre con qualcosa che è frutto della nostra fantasia!

MARTA (sorride) Neanche mio padre credette all’esistenza di quei mostri! Diceva che erano fantasie di una mocciosa viziata… Me lo ripetè tante volte, ma alla fine si convinse di un’altra cosa… (sorride) Si convinse che ero pazza! E da allora per me iniziò una nuova vita. Tutti diventarono più gentili con me, mi assecondavano in tutto, fino ad esaudire ogni mio assurdo capriccio!… Mi piaceva quell’atmosfera che si era creata attorno a me! Essere pazza mi rendeva felice, e finì che lo diventai veramente!

LUCA Signora, ma cosa dice?!

MARTA (sorpresa) Ti scandalizza il fatto che lavori per una pazza?!

LUCA Non volevo dire questo, ma non mi pare che…

MARTA (interrompendolo) Hai ragione, chi non mi conosce a fondo non può capire di avere a che fare con una pazza! Ma tutti, in questa casa, sanno che invece lo sono!

LUCA I suoi figli sanno che…

MARTA (interrompendolo) Si, anche loro lo sanno, ma credo che non gl’importi granchè!… Vedi, ognuno di noi vive in una dimensione a parte, come se fossimo racchiusi in tanti compartimenti stagno, senza che ci sia possibilità di comunicazione tra di noi… Si, è vero, apparentemente siamo una famiglia normale, ma in realtà ognuno vive in un suo piccolo mondo allucinante, al quale ci siamo aggrappati con gelosia inaudita. Guai se un altro tenta di strapparcelo via!… (sorride) In fondo in questa casa siamo un pò tutti pazzi!

LUCA Lei si sta divertendo a prendermi in giro.

MARTA Non credi a quello che ti ho detto?!

LUCA (imbarazzato) Ecco io…

MARTA (interrompendolo con rabbia) Oseresti contraddirmi?! Oseresti contraddire la tua padrona? Mio nonno ad un servo che osò contraddirlo lo fece frustare a sangue!… Ecco, io potrei fare lo stesso con te!

LUCA Ma signora, cosa dice?!

MARTA (ride istericamente) Ah! Ah! Ah! Questi servi! Dai loro un dito e si prendono tutta la mano! Ah! Ah! Ah! (si alza e va verso destra. Arrivata davanti alla porta, diventa seria e si volta verso Luca) Pazzi! Ricordati che siamo tutti pazzi! (esce da destra)

SCENA SECONDA

Ermanno, Luca.

Ermanno entra dal giardino, mentre Marta esce da destra.

ERMANNO Era mia moglie quella che è uscita?

LUCA (si volta di scatto verso Ermanno, impaurito) Come?!

ERMANNO (stupito) Luca, ti ho fatto paura?

LUCA (imbarazzato) Oh, è lei signore! Ero soprapensiero!

ERMANNO (sorride) Speriamo che non siano pensieri cattivi!

LUCA No, signore, solo che,… si, stavo pensando al lavoro che devo completare! (si avvia verso il giardino)

ERMANNO Aspetta! Non vorrai scappare via proprio ora?!

LUCA (sorpreso) Non capisco, signore!

ERMANNO Si, proprio ora che abbiamo la possibilità di parlare un poco da soli!… (si guarda attorno) Senza che nessuno ci disturbi!

LUCA Il signore vuole parlarmi del lavoro?

ERMANNO Macchè lavoro! Che cosa vuoi che me ne freghi del giardino!

LUCA (sorpreso) Ed allora…

ERMANNO (interrompendolo) Era mia moglie quella che è uscita poco fa?

LUCA Si, era la signora.

ERMANNO E che cosa ti ha raccontato?

LUCA (sorpreso) Non capisco.

ERMANNO (spazientito) Si, che cosa vi siete detti? Vi ho visti, sai? Avete parlato per un bel pezzo!

LUCA Si, abbiamo parlato di fiori!

ERMANNO (sorpreso) Di fiori?!… E poi?

LUCA E poi cosa?

ERMANNO Si, voglio dire, non avete parlato d’altro?

LUCA Non capisco, signore, dove vuole arrivare!

ERMANNO Ti sei accorto che mia moglie è,… si, non è tanto normale?

LUCA Continuo a non capire!

ERMANNO Mi vorresti dare ad intendere che non hai notato nulla di strano?!

LUCA (falsamente sorpreso) Che cosa avrei dovuto notare?

ERMANNO Beh, allora mi sento in dovere di avvisarti… Ecco, mia moglie non è, come dire, del tutto normale. Certe volte va in escandescenze senza alcuna ragione apparente, e può essere anche pericolosa!

LUCA Vuole dire che sua moglie è pazza?

ERMANNO (fissa Luca sorpreso) Pazza? Si, forse lo è veramente!… (pensoso) Già, a volte mi fissa con uno sguardo da… si, come se volesse uccidermi!

LUCA Non credo sia pericolosa fino a questo punto.

ERMANNO Non credi? Certe volte a me fa venire la pelle d’oca! Mi mette tanta di quella paura che desidererei sparire definitivamente dalla circolazione!… Già, questa è un’idea che mi macina in testa da parecchio tempo: sparire definitivamente, senza che nessuno sappia la fine che ho fatto!… Hai mai provato a pensare che cosa sarebbe la tua vita in un posto nuovo, dove nessuno ti conosce?

LUCA (sorride) Veramente non ho mai messo il naso fuori da questo paese!

ERMANNO Già, in fondo tu non hai bisogno di scappare via! Ma io, invece… Penso proprio di essere arrivato al capolinea!… Sai, quando ero giovane avevo altre idee; era talmente tanto l’entusiasmo che avevo in corpo, da essere capace perfino di afferrare il mondo con una sola mano!… Sposando Marta, pensavo di avere raggiunto lo scopo, il sogno di tutta una vita… Ed invece mi sbagliavo! No, non sono pentito di quello che ho fatto, ma in un certo senso la ricchezza mi ha deluso!… Pensavo che la meravigliosa sensazione di potere ottenere qualsiasi cosa allo schioccare delle dita, fosse la vera felicità che ogni uomo insegue per tutta la vita!… (pensoso) Già, in Marta vedevo proprio questo: un mezzo per raggiungere la felicità. Ed io l’avevo a portata di mano… Cristo, che sensazione meravigliosa!… (sorride) Sai, l’illusione è durata poco. Sono tornato alla realtà tutto d’un colpo, come se mi fossi svegliato da un brutto sogno… Allora sai che cosa ho fatto? Sono andato dietro ad ogni donna che mi sia capitata a tiro! Non importava che fossero belle o brutte, alte o basse, bionde o brune, l’importante era conquistarle, come se ognuna di loro avesse il potere di regalarmi un grammo di felicità!… (sorride) Che sciocco. Sono rimasto un inguaribile sentimentale, ancora alla ricerca di qualcosa che alla mia età, temo proprio, non riuscirò più a trovare!

LUCA Quello che cerca è difficile da trovare per chiunque.

ERMANNO Hai ragione. Ma ci deve essere pure una donna, in tutto il mondo, capace di darmi quello che cerco!

LUCA (sorride) Ancora ci spera?

ERMANNO Si, ancora ci spero. Mi dà la forza di andare avanti!… (sorride) Perché, tu non cerchi?

LUCA No, io non cerco più da un pezzo!

ERMANNO Non mi dire che non sei mai stato innamorato!

LUCA Innamorato? Si, forse… qualche volta.

ERMANNO Ci hai rinunciato, vero?

LUCA Arrivato ad un certo punto ho deciso di dire basta.

ERMANNO E a che scopo fermarsi?! Per rimuginare sui sbagli fatti e su quello che non si è riusciti a fare? Ah no, grazie, io preferisco andare fino in fondo, succeda quello che deve succedere!… (con tono complice) E poi, penso proprio di averla trovata!

LUCA (sorpreso) Trovato cosa?

ERMANNO Non vorrei sbagliarmi, ma è proprio la donna che ho tanto cercato!

LUCA Non capisco.

ERMANNO Già, già, tu non puoi capire! Tu non la conosci! Ma io che la conosco, ti posso garantire che farebbe felice pure un moribondo!… (sorride) Penso proprio che sia quella giusta… Non lo trovi buffo? Un uomo della mia età che si emoziona come un ragazzino! E sai perché mi succede questo? Perché è giovane!… Già, potrebbe essere mia figlia per l’età che ha!

LUCA Ha trovato una ragazza che le vuole bene?

ERMANNO Già, ti sembra assurdo che una ragazza giovane e bella si possa innamorare di un uomo come me, non tanto giovane, vero? Magari pensi che lo faccia per i soldi, dì la verità?!… Sai, all’inizio pure io ho avuto questo dubbio… Anzi, ti confesso che ce l’ho ancora! Ma non me ne frega proprio un bel niente! In fondo la vita è fatta d’ipocrisia ed a me importa quello che mi dice, non quello che pensa!

LUCA La deve amare molto per accettare tutto questo!

ERMANNO L’amo, dici? Forse… (pensoso) Oppure neanche io dico tutto quello che penso!

SCENA TERZA

Mauro, Detti.

Entra in scena, dalla porta di destra, Mauro. E’ stravolto.

MAURO (si butta ai piedi di Ermanno) Papà! Papà! Mi vuole ammazzare! Quella pazza mi vuole ammazzare!

ERMANNO (cercando di aiutare Mauro ad alzarsi) Su, su, non avere paura. Ora c’è tuo padre che aggiusterà tutto quanto!

MAURO (guarda terrorizzato verso la porta di destra) Eccola, la sento!… Ha un coltellaccio enorme! (implorante) Mi vuole infilzare come un agnello!

ERMANNO Non ci riuscirà, vedrai! Ci sono qua io a proteggerti!

MAURO Veramente mi vuoi proteggere?

ERMANNO Certo che lo voglio!… Vedrai che andrà tutto bene, basta che prendi la medicina!

MAURO La medicina, papà?

ERMANNO (imbarazzato) Si, la medicina che prendi sempre quando ti senti così agitato!

MAURO Vorrai dire la cocaina, papà!

ERMANNO (imbarazzato dalla presenza di Luca) Sta zitto!… Ti ho detto che hai bisogno della medicina!

MAURO Non vuoi che Luca sappia quello che fai per me, vero papà?!

ERMANNO Sta zitto!

MAURO (ride sommessamente, poi sempre più forte) Ah! Ah! Ah! L’ho fatta bene la parte? Sembrava proprio una delle mie crisi, vero?! (ironico) Meno male che ci sei tu, papà, che provvedi a non farmi mancare nulla, altrimenti non saprei proprio come fare! Ah! Ah! Ah!

ERMANNO Stupido imbecille!

MAURO Perché, papà?! Luca ormai fa parte della famiglia, è uno di noi! (sorride) Figurati che ci ammira! (rivolto a Luca) Vero Luca che ci ammiri?… (Luca abbassa la testa) Non risponde, ma è come dico io!… Dovevi vederlo quando è arrivato! Ci ha descritti come se fossimo una famiglia perfetta, di quelle che se ne vedono poche in giro!… Certo, anche noi abbiamo qualche piccolo peccatuccio, vero, papà?! Si, la mamma è un po’ svitata, non ci sta molto con la testa, ma la colpa non è sua! Vero, papà?!… Anche tu ogni tanto vai dietro qualche gonnella. L’unica distrazione che ti concedi per vincere la noia che altrimenti sarebbe da suicidio! Ma in compenso sei un bravo padre! Non vuoi vedere tuo figlio soffrire. Vero, papà?!… Dillo a Luca che arrivi perfino a procurarmi la droga pur di non farmi soffrire!

ERMANNO Basta!

MAURO (mesto) Certo, certo, hai ragione. Non è giusto che ti tratti così! In fondo mi regali la vita ogni giorno.

ERMANNO Credi che mi faccia piacere avere a che fare con quei delinquenti?!

MAURO Piacere? No, non credo ti faccia piacere… Sono gentaglia, privi di ogni scrupolo. Ed è un sacrificio per te, lo so, avere a che fare con loro.

ERMANNO Ed allora perché ce l’hai con me?! E’ da quando sei nato che mi tormenti!

MAURO Ti sbagli, papà. Sei tu che tormenti me! Anche la roba che mi procuri è un tuo modo per torturarmi!

ERMANNO Ma se lo faccio per te!

MAURO Ne sei proprio sicuro, papà?

ERMANNO Se fossi caduto nelle loro grinfie, a quest’ora saresti ridotto uno straccio, un relitto che non avrebbe più avuto la forza di sollevare neanche un dito per ribellarsi!

MAURO (mesto) Hai ragione, scusami.

ERMANNO Non immagini nemmeno che cosa mi costi combattere con la mia coscienza, vincere lo schifo che mi sommerge, ogni volta che subisco i ricatti di quella feccia!

MAURO Va bene, papà, ti ho chiesto scusa!

ERMANNO E pensi che basti?!

MAURO (con rabbia) Che cosa vuoi che faccia? Che mi metta in ginocchio?!

ERMANNO Io… io non so se potrò più procurarti la roba. 

MAURO Ma cosa dici? Non vorrai mica…

ERMANNO (interrompendolo) Sono diventati troppo esigenti, sono arrivati perfino a minacciarmi!

MAURO Non avrai paura?!

ERMANNO (grida) Ed invece si! Che cosa vuoi? Che mi faccia ammazzare per te?!

MAURO (sorride) Oh no, papà, a te nessuno riuscirà a farti fuori!

ERMANNO (con stizza) Credi quello che vuoi! Ormai hai tirato troppo la corda!… (guarda l’orologio) Ora devo andare, ho un appuntamento! (si avvia verso la porta di destra ed esce di scena)

MAURO (a mezza voce) Vai, vai pure a farti fottere!… (si gira verso Luca e lo fissa per qualche attimo) Che te ne pare?

LUCA Di cosa?

MAURO Di tutto!

LUCA Non penso niente.

MAURO (sorride) Ci tieni a conservare lo schifo di posto che hai, vero?!

LUCA Non credo sia molto importante la mia opinione.

MAURO (fissa attentamente Luca) Ma tu, chi sei veramente?

LUCA (sorride) Un poveraccio! Niente altro che un poveraccio!

MAURO No, no, tu non me la dai a bere! Tu vuoi sembrare più innocuo di quello che sei veramente!

LUCA Lei lavora troppo con la fantasia.

MAURO (sorride) Già, forse hai ragione tu, lavoro troppo con la fantasia, ma non mi convinci lo stesso!… Non sono più neanche tanto sicuro della storiella che ci hai raccontato al tuo arrivo. Sei troppo furbo per essere uno che non ha mai messo il naso fuori da questo paese!

LUCA (fa per dirigersi verso il giardino) Forse è meglio che vada!

MAURO Te la sentiresti di procurarmela tu la roba?

LUCA (si ferma di scatto e fissa per qualche attimo Mauro) Non capisco!

MAURO (spazientito) Hai visto poco fa quello che è successo con quell’imbecille di mio padre, vero? Quello ha giurato di non aiutarmi più!

LUCA Lei lo ha provocato troppo.

MAURO Sciocchezze! E’ una vita che lo punzecchio!

LUCA Mi dispiace per lei. (fa per dirigersi verso il giardino)

MAURO E allora grand’uomo, non hai risposto alla mia domanda!

LUCA No, non credo che ce la farei.

MAURO Guarda che è facile, un gioco da ragazzi!… E poi, ti pagherei bene!

LUCA Mi dispiace, ma…

MAURO (interrompendolo) Vuol dire che mi ero sbagliato!

LUCA Sbagliato su cosa?

MAURO Su di te! Pensavo che in fondo si potesse contare su uno come te.

LUCA Ma perché non ci pensa lei stesso a trovare quello che cerca?!

MAURO Non posso!

LUCA Perché?

MAURO C’è mancato poco che mi facessero la pelle!… Ho tentato pure di uscirne, sai? Ma alla fine mi sono detto che non ne vale la pena!… Nessuno lo capirebbe.

LUCA E’ tanto difficile capire?

MAURO (sorride) Che cosa vuoi che capisca un padre come il mio, o una madre quasi del tutto pazza?! No, preferisco andare avanti, fino in fondo.

LUCA Uno come lei, che ha avuto tutto, dovrebbe amare di più la vita!

MAURO (sorride) E perché mai? Se proprio lo vuoi sapere, la vita non mi ha dato un bel niente!

LUCA (fa un ampio gesto con la mano) Tutto questo…

MAURO (interrompendolo) Tutto questo appartiene ad un sogno, ad un misero incubo!… (sorride) Sai, non ci vuole niente perché tutto questo sparisca… Pluff, come una bolla di sapone!… (mesto) Basta che uno di noi si levi di mezzo e tutti gli altri gli correranno dietro!

LUCA Perché?

MAURO La mia famiglia è come un albero, un albero maledetto! Seccato un ramo, tutto il resto imputridisce!

LUCA Non capisco… Perché suo padre si affanna tanto a procurarle la droga?! Tutto questo è… è innaturale!

MAURO Mio padre sapeva che non sarebbe mai riuscito a convincermi a smettere, ed allora ha preferito diventare mio complice, cercando di tenermi sotto controllo… In fondo anche questo è un modo disperato per difendersi, e per mio padre è stato l’unico possibile!… Ma ora, ne sono certo, la tua presenza lo fa sentire forte, sicuro che può fare a meno del resto della famiglia, e così ha deciso di scaricarmi!… Povero papà, non si rende conto di essere più vulnerabile di prima!… Vedi? Questa è la mia dannata famiglia… In fondo ti basterebbe poco per saltarci addosso!

LUCA Non posso!

MAURO Non ti alletta l’idea di avere in mano le sorti di un’intera famiglia? Potere condizionare i destini di gente così ricca e potente?

LUCA Lei sta cercando di usarmi per i suoi fini!

MAURO (sorride) Povero Luca! Ti senti attirato in un tranello, vero? Ma non ci puoi fare più niente! Ormai è troppo tardi, nessuno della famiglia ti permetterà più di fuggire!… Una volta ci hai offerto il tuo aiuto, ed ora non puoi più tirarti indietro!… Ti distruggeranno Luca, se non fai in tempo a distruggere tutti quanti noi!… Prima o poi ti proporranno cose ancora più oscene della mia, e sarai costretto a dire di si!

LUCA (con rabbia) Ma cosa volete tutti quanti da me?!

MAURO Se non reagisci, faranno a gara per farti diventare il loro capro espiatorio, il parafulmine dove potere scaricare tutti i dubbi e le contraddizioni che stanno rodendo loro l’anima!

LUCA E lei?

MAURO (sorride) Io non mi faccio troppe illusioni!… (si avvia verso la porta di destra e si ferma sulla soglia) Pensa a quello che ti ho detto! Se non lo fai tu, saranno loro ad usarti e poi ti butteranno via come uno straccio! (esce da destra)

SCENA QUARTA

Marta, Rosanna, Luca.

Dalla porta del giardino entrano Marta e Rosanna. Parlano tra di loro. Alla vista di Luca si fermano e lo fissano.

MARTA Luca, sei ancora qui?!

LUCA Mi scusi signora, me ne vado subito! (fa per andare verso la porta del giardino)

MARTA No, no, puoi restare!… Io e Rosanna parlavamo proprio di te!

LUCA (sarcastico) Mi trovate tanto interessante?

MARTA (sorpresa) Come dici? Non capisco!

LUCA Mi scusi signora, oggi sono un poco nervoso!

MARTA (sorride) L’ho capito, sai? L’ho capito che in fondo ti da fastidio quest’improvvisa popolarità!

ROSANNA (allegra) Che cosa si prova, Luca?

LUCA Le signore si stanno prendendo gioco di me!

MARTA Andiamo Luca, sai benissimo di che cosa stiamo parlando!

LUCA E’ strano, ma mi sento irrequieto, come se qualcosa o qualcuno mi minacciasse!

ROSANNA (sorride) E chi ti dovrebbe minacciare?

LUCA (pensoso) Non lo so.

ROSANNA Che disdetta, proprio ora che avevo bisogno del tuo aiuto!

LUCA (sorpreso) Il mio aiuto?

ROSANNA Si, c’è un imbecille che mi ronza attorno da diversi giorni e non so come liberarmene,… così ho pensato a te!

LUCA Perché proprio a me?

ROSANNA Quando siamo entrati, stavo chiedendo alla mamma se avrei fatto bene a chiederti un simile favore!

LUCA (rivolto a Marta) E lei signora, che cosa ha risposto?

MARTA Le ho detto di si! Le ho dato il permesso di chiederti il favore, sempre se tu sei d’accordo!

ROSANNA Ti prego Luca, non dirmi di no!

LUCA Lo farei volentieri, ma non so come comportarmi!

MARTA Andiamo Luca, non ci vorrà molto per dire a quel bulletto di paese di girare alla larga!

LUCA Ha ragione, ma…

ROSANNA (interrompendolo) Se non mi aiuti, giuro che faccio uno sproposito!

LUCA Chi è? Chi è questo tizio che le da fastidio?

ROSANNA (con tono soddisfatto) Ah, sapevo che avrei potuto contare su di te!

LUCA Me lo può descrivere?

ROSANNA Si, certo!… E’ alto, alto con capelli ed occhi neri, profondi!… (sorride) Tutto sommato un bel ragazzo!… Ora che ci penso non mi sarebbe dispiaciuto conoscerlo più a fondo!

MARTA Rosanna! Eravamo d’accordo che…

ROSANNA (interrompendola) Ma si, mammina, lo so, siamo d’accordo nel fargliela pagare!

LUCA (sorpreso) Fargliela pagare? Non capisco!

ROSANNA Hai ragione, forse ti dobbiamo spiegare tutto dall’inizio!… Ecco, io questo ragazzo l’ho conosciuto più di quanto ti abbiamo raccontato!… Tutto è cominciato dopo la tua venuta qui… Mi annoiavo molto, mia cugina Lisa era andata dai suoi e Mauro, sai com’è lui, non intende farmi conoscere i suoi amici!… Così non ho trovato niente di meglio che accettare la corte di questo ragazzo!

MARTA Capisci Luca? Questo morto di fame ha osato alzare gli occhi su mia figlia!

LUCA Non vedo che cosa c’è di male!

MARTA Non vedi che cosa c’è di male?! Tutto c’è che non va! In altri tempi mio nonno avrebbe saputo come trattare quel mascalzone!… Ma Ermanno non vuole!… In fondo anche lui è fatto della stessa pasta di quel teppista!

ROSANNA Siamo usciti qualche volta insieme e ti confesso che mi piaceva… Fino a quando, pochi giorni fa litigammo. Si, partimmo da cose talmente futili che non me le ricordo più… Arrivammo ad offenderci a vicenda! Io giunsi al punto di ricordargli le sue umili origini e lui mi rispose,… mi rispose dicendomi una cosa orribile!

MARTA (con rabbia) Diglielo che cosa ti ha detto quel miserabile!

ROSANNA Ecco, ha sostenuto che mio nonno, il padre di mia madre,… ecco, è stato lui ad uccidere sua sorella Marta e non è stata una disgrazia, come la polizia allora constatò!

MARTA (rivolta a Luca) Hai capito? Ha avuto la spudorataggine di asserire una simile mostruosità! Ed ha detto pure che questa è una cosa che in paese sanno tutti quanti!… Dicono che mio padre avrebbe sfruttato tutta la sua potenza per mettere a tacere la cosa!

ROSANNA Mi ha detto pure che ci andò di mezzo un povero diavolo che non c’entrava niente!

MARTA Non è vero! Se quel vagabondo avesse aggiustato bene la ringhiera, mia zia non sarebbe caduta!… Si, è tutta colpa di quel vagabondo!

ROSANNA (rivolta a Luca) Ma tu, non ti ricordi di quell’episodio? Sei abbastanza vecchio per averlo vissuto!

LUCA (imbarazzato) Si, mi pare di ricordare… Allora ci fu un gran trambusto per questa vicenda.

MARTA E tu?! Tu per chi hai parteggiato?

LUCA Per nessuno! Non presi le difese di nessuno!

ROSANNA (sorride) Scommetto che parteggiasti per quel vagabondo! Magari eravate amici, vero?!

LUCA (grida) No!… Io…io non ho nessun amico!

ROSANNA (sorpresa) Scusami, non ti volevo offendere.

LUCA (pensoso) No, io non ho mai avuto amici!

MARTA E allora, che fai, ci pensi tu ad allontanare quel pezzente dalla vita di mia figlia?

LUCA Dopo quello che si sono detti, dubito che il giovanotto si farà più vivo!

MARTA Dubiti?! Ma dove vivi? Dai retta a me, quello, tempo una settimana, ritorna alla carica, più agguerrito di prima!

LUCA (rivolto a Rosanna) Lei che cosa ne pensa, signorina?

ROSANNA (alza le spalle) Per me!… In fondo era un bel ragazzo!

MARTA (con rabbia, rivolta a Rosanna) Ma che ti salta in mente? Tu quel tizio te lo devi levare dalla testa, altrimenti ti rinchiudo in un collegio, e non ti farò uscire il naso fuori fino a quando non avrai messo un poco di giudizio!

ROSANNA (alza le spalle) Va bene, va bene, fate quello che volete!

MARTA (rivolta a Luca) Ora ti dico quello che devi fare!… Scendi subito in paese!… (gli da un foglio di carta) Qui c’è scritto il suo nome!… Appena lo avrai trovato, gli dovrai intimare di stare alla larga da mia figlia! Offrigli soldi, minaccialo se necessario, ma lo devi convincere a tutti i costi!

LUCA E se non vuole sentire ragioni?

MARTA (fissa intensamente Luca) In questo caso sai tu cosa fare!… Capisci quello che voglio dire?! Questo tizio deve sparire ad ogni costo dalla vita di mia figlia!

La scena si oscura.

SCENA QUINTA

Luca, Marta, Ermanno.

Quando i riflettori si riaccendono, Luca sta in piedi, pensoso. Dopo qualche attimo entrano trafelati, dalla porta del giardino, Marta ed Ermanno.

ERMANNO (rivolto a Luca) Luca! Ci vuoi spiegare quello che…

MARTA (interrompendolo, rivolto a Luca) Sono curiosa di sapere che cosa hai da dirci con tanta urgenza!

LUCA Scusatemi, non volevo allarmarvi.

ERMANNO (seccato) Va bene, va bene, dicci quello che ci devi dire e facciamola finita!

LUCA Vorrei aspettare che arrivino pure Mauro e Rosanna.

ERMANNO (sorpreso) Ma che è, una riunione di famiglia?!

MARTA Speriamo che sia una cosa importante!

ERMANNO (si siede in una poltrona e guarda nervosamente l’orologio) Accidenti, sto per perdere un appuntamento importante!… (rivolto a Marta) Si può sapere dove si sono cacciati i tuoi figli?!

MARTA (irritata) Che cosa vuoi che ne sappia dove sono quei due debosciati!

ERMANNO (rivolto a Luca) Ma li hai avvisati, almeno?

LUCA Mi hanno detto che sarebbero venuti subito.

ERMANNO Non si potrebbe fare a meno di loro?

SCENA SESTA

Mauro, Rosanna, Detti.

Entrano dalla porta di destra Mauro e Rosanna.

MAURO Spiacente di deluderti, papà, ma questa volta non potrai fare a meno di noi!

ERMANNO (rivolto ai figli) Ah, ce ne avete messo di tempo a venire!

ROSANNA Che cosa c’è di tanto importante da riunire tutta la famiglia?

MAURO (ironico) Scommetto che papà ha deciso di divorziare dalla mamma!

ERMANNO (seccato) Ma non dire sciocchezze! E’ stato Luca a volerci tutti qua!

MAURO (falsamente sorpreso) Luca?! Che tempi! Un giardiniere che si permette il lusso di convocare al gran completo la famiglia del padrone!… Che cosa è successo?… Un momento, ci sono! I soviet hanno finalmente preso il potere ed hanno affidato a Luca il compito di espropriare i beni di questa famiglia, ormai irrimediabilmente impregnata di schifoso decadentismo borghese!

MARTA (irritata) Finiscila con le tue stupidaggini!

MAURO (rivolto a Luca con tono complice) Mi raccomando compagno Luca, sappi che io ho sempre simpatizzato per la causa!

ERMANNO La vogliamo finire con questa buffonata ed andiamo finalmente al sodo?!

LUCA Si, la colpa è mia e devo darvi delle spiegazioni… (imbarazzato) Ecco, qualche giorno fa, la signora Marta e la signorina Rosanna mi hanno incaricato di allontanare un giovane che insidiava la signorina.

ERMANNO (sorpreso) Che cosa…

MARTA (interrompendolo) E’ vero, lascialo finire!

LUCA Ebbene, l’ho fatto!… Ho avvicinato il giovanotto e gli ho intimato di lasciare in pace la signorina Rosanna!… (sorride) Già, gli ho detto chiaramente che non era pane per i suoi denti!… Sapete che cosa mi ha risposto?… Mi ha detto di farmi i fatti miei!

ERMANNO E allora? Lo vieni a raccontare a noi?!

LUCA Non è finita qui!

ERMANNO (sbuffando) Che cosa c’è ancora?!

LUCA Purtroppo ho dovuto seguire il suggerimento della signora Marta!

ERMANNO Che cosa ti ha detto di fare quella pazza di mia moglie?

LUCA Certa gente non meriterebbe di stare a questo mondo.

ERMANNO (irato) Si può sapere che cosa hai fatto?

LUCA Sono stato costretto a dargli una lezione!

ERMANNO (sorpreso) Che cosa hai fatto?!… (rivolto a Marta) Tu avresti detto a Luca di dare una lezione a quel ragazzo?!

MARTA (imbarazzata) Io non credevo, non pensavo che Luca lo facesse veramente!

LUCA Signora, l’ho dovuto fare, il ragazzo non voleva sentire ragioni!

MARTA (imbarazzata) Io ho detto quelle cose senza pensarci,… non potevo immaginare…

LUCA (interrompendola) Mi ha costretto!

MAURO Che gabbia di matti! Anche il giardiniere, più matto dei suoi padroni!

ERMANNO Ed ora che facciamo?! Se quel ragazzo denuncia Luca, potrebbero accusarci di complicità!

LUCA Non ho nessuna intenzione di coinvolgervi in questa storia.

ERMANNO (fissa sorpreso Luca) Perché Luca?… Perché tutte queste premure nei nostri confronti?

LUCA (sorride) Oh, signore, per me è stato un onore essere coinvolto in faccende che vi riguardano!… Coinvolto come se fossi della famiglia… Già, la famiglia che non ho avuto la forza di crearmi!

ERMANNO (sorpreso) E perché?

LUCA Lei non può ricordare, lei a quei tempi ancora non esisteva!… (si rivolge a Marta) Ma la signora si, la signora ricorda la disgrazia che successe a sua zia Marta!

MARTA (sorpresa) La zia Marta? Che cosa c’entri tu con quella storia?!

LUCA Ricorda che in quel fatto fu coinvolto il giovane operaio che aveva riparato la ringhiera, dalla quale poco dopo cadde sua zia?

MARTA Si ricordo, ma…

LUCA (interrompendola) Quell’operaio ero io!… Finii in galera e da quel momento la mia vita non ha avuto più senso… Nessuno ha sollevato un dito per aiutarmi, per scagionarmi da quelle accuse ingiuste!

MARTA Oh Dio, eri tu?!

Luca annuisce.

ERMANNO Ma avresti dovuto odiarci, invece di…

LUCA (interrompendolo) Odiarvi?… Si, forse avrei dovuto.

Per qualche secondo il silenzio cade sulla scena.

MAURO (ironico) Ma si, in fondo non ci costa niente considerare Luca della famiglia!

ROSANNA (sorride) Povero fratellino, sei proprio scemo!

MAURO Mica tanto, sorellina, mica tanto!… (rivolto a Luca) Vero Luca, che è come dico io?… (per qualche secondo il silenzio cade sulla scena) Ma bene! E’ così che trattate quest’uomo, dopo quello che ha fatto per noi?!… Scusali Luca, ma purtroppo devo ammettere che non sono per niente ospitali! Se resti con noi te ne accorgerai presto!… Ma siccome io sono diverso da tutti loro, vorrà dire che toccherà a me fare gli onori di casa!… Che cos’è che ti piace di più di tutti noi? La sfrenata necessità, di quel marpione di mio padre, di andare dietro ad ogni sottana che incontra, oppure l’eterea inconcludenza della mia adorata sorellina? Il nevrotico distacco di mia madre oppure, di la verità, ti piacciono i viaggi verso mondi tanto belli quanto inesistenti, che faccio sempre più spesso?… Come vedi è difficile scegliere in mezzo a tante virtù!… Se fossi in te, sceglierei mio padre!… (abbassa la voce, con tono complice) Povero diavolo, è tanto solo, sarebbe felice di farti conoscere qualcuna delle sue pollastre!

ERMANNO Smettila!

MAURO Che c’è, papà, stavo soltanto cercando di mettere a suo agio Luca!

ERMANNO Non così, non così!

MAURO Ed allora come?!

ROSANNA Potremmo offrirgli da bere!

MAURO Brava sorellina!… (rivolto a Luca) Che cosa preferisci?

LUCA (imbarazzato) Veramente…

MAURO (interrompendolo) Ho capito, ci penso io!… (va al mobile bar e versa in un bicchiere del liquore, che porge premurosamente a Luca) Ecco qua, bevi tutto d’un fiato, questo fa resuscitare i morti!… (Luca piglia il bicchiere e sorseggia imbarazzato) Ed ora sorellina, che cosa possiamo fare per far sentire a suo agio il nostro amico?

ROSANNA (pensosa) Io direi… si, gli offrirei un sigaro!

MAURO Subito!… (si avvicina ad un mobile e piglia la scatola dei sigari, offrendoli a Luca) Forza Luca, non c’è niente di meglio che un buon sigaro dopo un ottimo cognac!… (Luca ne prende uno e Mauro lo fa accendere. Rivolto a Rosanna) Ed ora, sorellina?

ROSANNA Potremmo fargli ascoltare della musica!

MAURO Giusto!… (va al mobile ed attiva il giradischi. Si avvicina ballando a Luca) Ti piace, Luca?… Lo so, lo so, si vede dalla faccia che ti piace!… (si rivolge a Rosanna) Rosanna, perché non inviti Luca a ballare?!

LUCA Veramente io non…

MAURO (interrompendolo) Andiamo Luca, devi assaporare tutte le gioie che ti sono state negate fino ad oggi!… (rivolto a Rosanna) Su, Rosanna, non stare li imbambolata! Luca freme dal desiderio di ballare con te!

Rosanna si avvicina a Luca e gli tende la mano. I due ballano per qualche secondo.

MAURO Bravi, così va bene!

MARTA (si avvicina al giradischi e ferma la musica) Ora basta!… E’ ora di finirla con questa pagliacciata!

MAURO (ironico) Mamma! Ti sei già pentita?!

MARTA E’ un’assurdità, vi dico!

ROSANNA Mamma! Proprio ora che cominciavo a divertirmi!

MARTA (con rabbia) Zitta, stupida!

MAURO No mamma, Rosanna ha ragione!

MARTA Questa è una casa rispettabile e non ci si diverte con…

MAURO (interrompendola) Mamma, non ricominciare!

ERMANNO Mauro, tua madre ha ragione, non bisogna esagerare!

MAURO Esagerare?! Tu mi parli di esagerazione?!

MARTA (si tappa gli orecchi con le mani) Smettetela, per favore!

MAURO Va bene, me ne vado!… (si dirige verso la porta di destra. Si ferma sulla soglia) Vi piaccia o no, Luca ormai fa parte della nostra famiglia!… E’ di questo che tutti quanti vi dovete convincere! (esce da destra)

ERMANNO Chissà che cosa gli frulla per la testa?!

Si spengono i riflettori per qualche secondo.

SCENA SETTIMA

Mauro, Rosanna.

Si ode un urlo. Si riaccendono i riflettori. Rosanna entra terrorizzata dalla porta di destra ed emette un altro urlo. Dopo qualche attimo entra Mauro dalla porta di sinistra, va incontro a Rosanna e la scuote.

MAURO Che cosa è successo?!

ROSANNA (terrorizzata) E’ terribile!… Papà, nel suo studio!

MAURO (innervosito) Che cosa è successo a papà? Parla!

ROSANNA Lì, nel suo studio… (scoppia a piangere) E’ morto!

MAURO (sorpreso) Morto?!

ROSANNA Si, si, è steso a terra, immobile!… Pensavo fosse solo svenuto, ho cercato di rianimarlo… (piange) E’ stato tutto inutile!… Era talmente freddo da sembrare di marmo!… Tutti quei giornali, Dio che orrore!

MAURO Di che giornali parli?!

ROSANNA Ci sono giornali dappertutto!… Quei giornalacci pornografici, come se fossero stati messi lì da qualcuno!

MAURO (sorpreso) Ma che dici?!

ROSANNA E’ così ti dico, c’è tutta la stanza piena di quei giornali!

Mauro esce correndo da  destra.

SCENA OTTAVA

Luca, Rosanna.

Dalla porta del giardino entra correndo Luca.

LUCA (trafelato) Chi ha gridato?

ROSANNA (terrorizzata) Tu, sei stato tu!

LUCA (sorpreso) Ma cosa dice?!

ROSANNA Da quando sei arrivato tu, in questa casa succedono cose assurde!

SCENA NONA

Mauro, Detti.

Entra Mauro di corsa da destra.

LUCA (rivolto a Mauro) Che cosa è successo?!

MAURO Mio padre… Mio padre è morto!

LUCA (sorpreso) Morto?!

MAURO E’ steso lì, nel suo studio!

LUCA E’ sicuro che è morto?

MAURO (con rabbia) Vuoi che non riconosca un morto?!

ROSANNA E’ stato ucciso, lo sento!

LUCA Ma non è possibile!

MAURO Bisogna chiamare la polizia!

SCENA DECIMA

Marta, Detti.

Entra dalla porta di sinistra Marta, in evidente stato confusionale.

MARTA (con marcata meraviglia) Guardaa… La mia cara famigliola al completo!… (comincia a danzare lentamente e canticchia) Ma come è bello avere tante persone che ti vogliono bene… (si avvicina danzando a Mauro e lo accarezza) Quanto è piacevole avere figli che ti adorano.

MAURO Mamma…

MARTA (appoggia delicatamente le dita sulle labbra di Mauro) Non dire niente!… Non puoi tradire la mia felicità!

MAURO Mamma, papà è morto!

MARTA Morto?!… (risata di allucinata) Certo che tuo padre è morto!… Sono anni che non esiste più!

MAURO Mamma, questa volta è morto sul serio!

MARTA Sul serio?… (sorride) Non è buffo? Fino all’ultimo è voluto stare in mezzo alle sue donnacce!

MAURO (la fissa sorpreso) Vuoi dire che lo hai visto?

MARTA Certo che l’ho visto, non sono mica cieca!… Stava a letto con almeno tre di quelle puttane!

LUCA (rivolto a Mauro) La lasci stare, è fuori di se!

MAURO (con rabbia) Lo so che è fuori di se, ma bisogna pur farglielo capire che suo marito è morto!

MARTA (sorpresa) Morto?!… Ermanno è morto?!… Quando è successo?! (si accascia su una poltrona)

MAURO Mamma, è nel suo studio, steso a terra!

MARTA Non voglio vederlo! Lo sai che a me fanno impressione i morti!

ROSANNA Che cosa facciamo ora?

MAURO Bisogna chiamare la polizia!

MARTA (ride istericamente) La polizia?! Che cosa deve scoprire la polizia? Che è stato assassinato? In fondo è facile capirlo da soli, senza che ci invadano la casa!

MAURO Mamma, non puoi sapere che papà è stato assassinato!

MARTA Certo che è stato assassinato, figliolo!… Non penserai che tua madre sta mentendo, vero?!

ROSANNA Oh, Dio mio!

MAURO Chi ti ha detto che papà è stato assassinato?

MARTA Mauro, certe volte penso che la tua intelligenza sia un poco limitata!… Chi vuoi che me l’abbia detto? Nessuno!

MAURO Ed allora…

MARTA (interrompendolo. Ride istericamente) Avreste dovuto vederlo gli ultimi istanti, si dimenava come un pesce fuor d’acqua!… Alla fine è stramazzato a terra, senza avere il tempo di dire una sola parola!

ROSANNA Dio, che orrore!

LUCA Bisogna stare calmi, lasciarsi prendere dal panico non serve a nulla!

MARTA (fissa Luca) Luca, mio fedele amico… Tu risolverai questa noiosa faccenda, vero?

LUCA (mesto) Si, risolverò anche questa noiosa faccenda.

MARTA Oh, caro, come avremmo potuto fare senza di te!… (si alza e ricomincia a danzare e canticchiare) Ma come è bello avere tante persone che ti vogliono bene!… Quanto è piacevole avere figli che ti adorano! (esce danzando da sinistra)

LUCA La prima cosa da fare è nascondere il cadavere!

MAURO Ma sei impazzito?!

LUCA Vuole che lo scandalo travolga tutta la famiglia e che sua madre passi il resto dei suoi giorni in un manicomio criminale?!

MAURO Meglio lei in manicomio, che tutti quanti in galera!

LUCA Pensavo ci tenesse ancora un poco a sua madre!

MAURO E’ una pazza scatenata!… E se non si ferma a mio padre? Se ammazza altra gente?… No, io chiamo la polizia! (si muove verso il telefono)

LUCA Se lo fa, quello che resta della sua famiglia si sfascerà! E lei senza la famiglia non potrà fare tutto quello che ha fatto fino ad oggi!… Lei capisce che cosa voglio dire!

MAURO (fissa Luca) Stai cercando di mettermi paura?

LUCA E’ dura superare le crisi di astinenza da soli, senza qualcuno che ti aiuti!

ROSANNA (rivolta a Mauro) Mauro, ti prego, diamo ascolto a Luca!

MAURO Luca! Luca! Sempre Luca! Da quando hai messo piede in questa casa, in un modo o nell’altro si fa sempre quello che dici tu!

LUCA Non abbiamo molto tempo! Il cadavere di vostro padre deve sparire al più presto!

MAURO Dove hai intenzione di nasconderlo?

LUCA Questa notte sarà affar mio!… State tranquilli, nessuno riuscirà più a trovarlo!

MAURO E la scomparsa? Come giustificheremo la sua scomparsa?

LUCA Lasciamo passare qualche giorno, e dopo direte alla polizia che è andato via, sparito senza lasciare nemmeno un biglietto d’addio!

MAURO Pensi che la berranno?

LUCA Tutti sanno che vostro padre era un donnaiolo. Non sarà difficile per la polizia costruire una fuga d’amore con qualche sgualdrinella!… (rivolto a Rosanna) Signorina, deve procurarmi una coperta grande!

ROSANNA (intontita) Una coperta grande?

LUCA (spazientito) Si, si, ha capito benissimo! Mi serve per avvolgere il corpo di suo padre!

ROSANNA Vado… Vado subito! (esce correndo da destra)

LUCA (rivolto a Mauro) Lei deve prestarmi la sua macchina!

MAURO La mia macchina? E se ti scoprono?

LUCA Non vorrà che me lo porti sulle spalle?!

MAURO Non voglio essere coinvolto in questa faccenda!

LUCA (fissa Mauro per qualche attimo) La gente come lei non è mai coinvolta in faccende del genere!… Se mi scoprono dirò che la macchina l’ho rubata!

MAURO E se non ti credono?!

LUCA Che interesse avrebbe la polizia a sospettare di lei?!

MAURO Loro no, ma tu potresti accusarmi, dire che sono tuo complice!

LUCA L’unica garanzia che le posso dare è la mia parola!

MAURO (con rabbia) Non so che farmene della tua parola!

LUCA Senza macchina non riuscirei a fare un metro!… E’ meglio chiamare la polizia! (si avvicina al telefono ed alza la cornetta)

MAURO Aspetta!… Va bene, ti darò la macchina!

Rientra dalla porta di destra Rosanna con la coperta.

ROSANNA (rivolta a Luca) Ecco la coperta!

LUCA (prende la coperta) Andiamo di là, mi dovete aiutare ad avvolgere vostro padre!

MAURO E’ necessario? Rosanna non è in grado di…

LUCA (interrompendolo) E’ l’ultima cosa che vi chiedo!

Mauro abbassa la testa in segno di assenso. Luca esce da destra, seguito da Mauro e Rosanna. Si spengono i riflettori per qualche attimo.

SCENA UNDICESIMA

Mauro, Luca.

Al riaccendersi dei riflettori Mauro sta seduto, lo sguardo è assente, fisso nel vuoto. Dopo qualche attimo entra lentamente, dalla porta di destra, Luca.

LUCA (mesto) Sua madre ora riposa, le ho dato un sedativo.

MAURO (pensoso) Ormai è completamente pazza… (fissa per qualche attimo Luca) Che cosa intendi fare ora?

LUCA (abbassa la testa) Non lo so.

MAURO (terrorizzato) Non vorrai abbandonarci proprio ora?!

LUCA (mesto) No, non vi voglio abbandonare.

MAURO Non sapremmo cosa fare, capisci?… (si stringe la testa tra le mani) Dio, mi sento scoppiare la testa!

LUCA Nessuno vi farà del male, ci sono qua io a proteggervi!

MAURO (sorride) Già, ci sei sempre tu!

LUCA Ormai è tutto passato, non ci pensi più.

MAURO (tremante) Ho bisogno di tirarmi su!

LUCA Non c’è nulla in casa che le potrebbe servire!

MAURO Mi sento i brividi alla schiena!… (si guarda attorno smarrito) Aiutami, ti prego!

LUCA Non posso.

MAURO (con rabbia) Ma perché ti diverti a contraddirmi?!… (implorante) Ho bisogno di quella maledetta roba!… Mi sento impazzire Luca, sento che i nervi mi stanno saltando!

LUCA Vedrà che tutto si aggiusterà.

MAURO (sorride) Hai proprio risolto i problemi di questa disgraziata famiglia!… Siamo rimasti in pochi ormai, vero Luca?!

LUCA Già, siete rimasti in pochi.

MAURO E non possiamo sopravvivere, vero Luca?… (Luca non risponde. Mauro è terrorizzato) Vero Luca?! Non puoi lasciarci vivere!

LUCA A che scopo?

MAURO Non puoi tirarti indietro proprio adesso!… (grida) Sento che diventerei pazzo!… Devi fare qualcosa!

LUCA Mille volte ho pensato a voi, quando stavo in galera, ed ogni volta ero ossessionato da come avrei potuto distruggervi… Ho accarezzato questa idea per una vita intera!… (sorride) Che sciocco! Pensare di uccidere chi non aspettava altro!… Ognuno di voi mi ha provocato in tutti i modi, nella speranza che mi muovessi, che facessi finalmente giustizia dell’orrore che vi facevate!… Ed io invece, povero ingenuo, ho cercato di aiutarvi!… “Aiuta questi sciagurati!” Mi sono detto. “Sono talmente fragili da fare pena!”… Così, senza accorgermene, l’ipocrisia dell’inizio si è trasformata in amore vero, (sorride) amore per la famiglia che mi aveva fatto marcire in una fetida cella!… Che assurdità! Era talmente contro ogni criterio di morale, che nessuna mente umana poteva recepire una tale nefandezza!… Nessuna, tranne la mente folle di sua madre!… Lei ha capito, ha capito che non poteva più contare su di me, e così ha trovato il coraggio di fare quello che avrei dovuto fare io!

Mauro comincia a ridere lentamente, poi sempre più forte. La risata isterica deve rimarcare il suo stato di pazzia. Ridendo esce da destra.

SCENA DODICESIMA

Luca, Lisa.

Dopo qualche attimo entra in scena, dalla porta del giardino, Lisa.

LISA (sorpresa, fissa Luca) Luca! Non c’è nessuno in casa?

LUCA (sorpreso) Signorina Lisa!… (imbarazzato) No, non c’è nessuno!

LISA Neppure la zia Marta?

LUCA Sta riposando.

LISA (si siede in una poltrona e sospira di sollievo) Accidenti che stanchezza! Non si arriva mai quassù!

LUCA Conta di fermarsi?

LISA Si, penso proprio di si!

LUCA Quanto?

LISA (sorpresa, fissa Luca) Non lo so, forse fino alla fine dell’estate!… (si guarda attorno) Che strana atmosfera!… I miei cugini? Pensi che tarderanno?

LUCA (pensoso) No, non credo!

LISA Se sono in paese potrei raggiungerli!

LUCA No, non credo siano in paese!

LISA Strano… Sei sicuro che non sia successo niente di grave?

LUCA No!… Anzi, voglio dire, si!

LISA (sorpresa) Che cosa è successo?!

LUCA Quello che temevano!… Tutti sapevano che sarebbe finita così!

LISA (sorpresa) Ma che stai dicendo?!

LUCA (pensoso) Già, è tutto quanto assurdo… Sua zia Marta è impazzita ed ha ucciso il signor Ermanno!

LISA Oh Dio!… E la polizia? Avete chiamato la polizia?

LUCA (pensoso) La polizia?… No, al momento abbiamo pensato che non fosse necessario.

LISA Ma come?!… Perché?

LUCA Suo cugino Mauro una volta mi disse che la sua famiglia era come un albero, morto il primo ramo, tutto il resto si sarebbe seccato!

LISA Non posso crederci!

LUCA (pensoso) Aveva ragione.

LISA Ma cosa dici?!

LUCA Lei non può capire, signorina Lisa.

LISA Ma sei diventato pazzo pure tu?!

LUCA (pensoso) Non si può vivere come hanno fatto loro!… (si dirige verso la porta del giardino) No, non si può!

LISA Dove vai adesso?

LUCA (si gira e fissa Lisa per qualche attimo) Ormai qui non ho più nulla da fare!… Ci pensi lei a chiamare la polizia.

LISA Ma è giusto tutto questo?!

LUCA Non lo so.

LISA (con rabbia) Voglio sapere che cosa pensi!

LUCA (sorride) Che cosa penso, signorina?… Che cosa vuole che pensi un povero diavolo come me?

CALO SIPARIO