IL
GIROTONDO DI SORELLA MORTE
di
Virginia Consoli
Monologo per
attrice
( liberamente ispirato alla canzone di F. De André “ Il Testamento “ )
Dedicato alla memoria di quel grande cantore di anime che è Fabrizio De André
PERSONAGGI :
SORELLA MORTE, giovane donna in abito trecentesco, che parla;
Anime di morti, invisibili per il pubblico, che non parlano ;
DIO, invisibile, che manda fulmini e non parla
SCENA
Una stanza spoglia, buia. Pian piano viene illuminata.
Appena si intravede qualche bagliore, partono le note de “Il Testamento”, la
ballata di Fabrizio De André. Siamo nello “studiolo” di Sorella Morte. Niente
paura : Sorella Morte è una bella ragazza dai capelli chiari e dall’aspetto
rassicurante. Sembra la destinataria di una poesia stilnovista, una donna dello
“schermo” : ha occhi azzurri, pelle diafana – è un po’ emaciata, forse per
contratto, forse per stanchezza da surménage- ; indossa un abito di foggia
tardo-trecentesca, color rosso ciliegia, dai fregi dorati e cappello a
ciambella assortito. E’ seduta ad un tavolo, di fronte al pubblico. Ha molti
fogli davanti a sé, una penna ed un pallottoliere alla sua sinistra. Sta
tenendo il computo dei morti della giornata, come suo solito. Ha un piglio da
perfetta ragioniera, ma dà, talvolta, segni di insofferenza. Davanti a lei
sfilano le anime, in attesa di essere smistate in quella sorta di anticamera,
per il loro “giudizio”. Sono invisibili per il pubblico e vengono solamente
evocate dalle parole di Sorella Morte, che compie meccanicamente questo gesto
da secoli e secoli.
SORELLA MORTE ( distrattamente, annoiata, con voce ferma che perde, però, man
mano vigore, chiama le anime del giorno ) : Avanti il prossimo, forza… (Davanti
a lei si staglia una “sagoma” che dovrà essere solo immaginata dal pubblico.
Sorella Morte lo sprona ) Avanti…Lei ha il passo lento? Eh, lo so…è una
sensazione cui ci si abitua difficilmente…Non le era mai capitato, ahah ?! (
Pausa. Ridacchia ) Eh, sì…humour nero… più di questo non posso fare, sono anni
che scherzo così…Poi, quando sono particolarmente nervosa, come oggi, peggio
ancora… Come ? Cosa dice ? ( La “sagoma” le dice qualcosa )…Ma no…il mio umore
non influisce sul “Giudizio”…io sono solo una dipendente, una miserabile
funzionaria di Quello lassù… ( allude indicando in su )…che dovrà tener conto
della sua condotta…L’ultima parola spetta a “Lui”, come al solito…e poi se la
prendono tutti con me…Ha visto, caro signore, che non è poi così differente da
come siete stati abituati in vita…? Ora sia bravino, e lasci passare…Avanti un
altro… ( Si presenta un’altra anima . Le dice qualcosa ) Cosa? Ma no, non me la
prenderò con voi, per il mio malumore…Oggi faccio solo “La Morte co la coda”,
come diceva il buon Belli…tanti giri di coda quanti cerchi dovrà scendere, caro
signore…come Minosse. Ho studiato io, sa ? E ha visto come sono finita ? Che
bel posto di prestigio ho ottenuto ? Posto fisso…ma senza stipendio al
ventisette…niente contributi e molta flessibilità…per finire, magari,
interinale… ( Pausa ) Che dice ? Anche lei ? Come, come ? Quanti concorsi
statali ha sostenuto ?…Trecentottanta ?! Ma è pazzesco ! E il suo stipendio ?
Ah…è deragliato in mezzo all’ILOR… all’ICI… alla tassa sulla salute…sulla
monnezza…sulla moglie, sui figli…sul cane e sulla salute del cane…? Per poi
andare a morire sulla Salerno-Reggio Calabria? Mamma mia…ma cos’è nato a fare,
lei ? Oh, mi scusi, non volevo offenderla…sì, forse tutto sommato, sta meglio
qui da me…anzi, se avessi più voce in capitolo, la spedirei io stessa in
Paradiso…No, ma cosa mi fa dire ?! ( Batte le mani sul tavolo ) Io devo essere
imparziale, altrimenti mi licenziano…e dove la trovano un’altra che faccia
questo schifosissimo lavoro, per giunta senza marchette ? Vada, vada, prima che
mi esponga troppo… Avanti un’altra… ( E’ una donna. Le chiede qualcosa ) Come,
signora ? Sì, parlavamo di Gioacchino Belli…eh, spero per lei che farà presto
la sua conoscenza…è un tale mattacchione ! Pensi che , appena arrivato, ha
subito tentato di pizzicarmi il sedere…è quello che ci vorrebbe in giornate
come queste…Eh ? Dante ? Mi auguro che sia ben lontano…è un tremendo
rompipalle, l’ho visto solo pochi istanti, e mi voleva raccontare tutta la
storia della sua vita, dell’esilio…mica si accontenta di aver solo scritto,
sa…Ah…gli uomini col naso grosso la eccitano ? Però…è proprio vero quello che
dicono sulla Terra : “ Il lupo perde il pelo, ma non il vizio”, eh…Beh, la vedo
tutta bella in tiro, in effetti…Ah, sì ? Ha speso tutti i soldi in un lifting
completo e così le hanno fatto un funerale di terza classe…eh, cara
mia…inconvenienti della vita… da me non sarebbe capitato, qui non si fanno
distinzioni…Le assicuro che i dannati dell’Inferno non hanno proprio tempo di
rifarsi il maquillage…strano che non lo abbiate ancora imparato…Avanti un
altro… ( E’ un riccone ) E lei ? Sto leggendo il suo curriculum…ahi, ahi, non
ci siamo proprio…Cosa ? ( Pausa. Sorella Morte alza gli occhi e si rabbuia in
viso ) Come sarebbe a dire che quel sacchetto serve a cancellare tutti i
peggiori curricula ? Cosa c’è dentro ? ( Si sente tintinnare ) Denaro ? ( Si
infuria ) Ma come si permette ? Possibile che tutti i suoi soldi non le abbiano
ancora fatto capire dove si trova ? E’ proprio vero che l’oro ottenebra il
cervello…Non mi dica che quei pazzi dei suoi familiari l’hanno seppellita con i
dobloni nella cassa ? ( Pausa ) Ah, sì ? Un catafalco di tutto rispetto,
foderato di raso rosso con fregi dorati e la televisione dentro ? Perché, lei
pensa di poter vedere ancora le sue donnine nude ? Caro il mio Rockfeller, qua
dentro siamo tutti uguali e la informo che i vermi non fanno la minima
distinzione…anzi, se vedono quella pancia lì, si fanno anche le provviste per
l’inverno…Cosa ? Un umorismo di pessimo gusto ? Eh, beh, io non faccio parte
del suo entourage che l’ha sempre blandita per interesse… Ce l’ha mai avuto un
vero amico, lei ? ( Pausa ) Già… neanch’io penso di averne mai avuti…ma per
motivi ben diversi…Si tolga di lì, prima che perda la pazienza…E si ricordi che
il Paradiso non si compra…nemmeno io l’ho mai visto! Io, che da secoli e secoli
non faccio altro che obbedire ai “Suoi” ordini… ( guarda verso l’alto
)…prendendomi improperi da tutti. Non faccia aspettare gli altri… Forza, su…Non
dovete mica timbrare il cartellino….acc…! ( si dà una pacca sulla testa ) sono
io ad essermi dimenticata, stamattina…! Chi è lei ? Una vecchia cortigiana…e
che le devo dire… BEATA LEI !! Signora…si avvicini… ( Le parla sottovoce ) Le
dirò, in confidenza…qui sotto, da secoli e secoli…MANCO L’OMBRA !! E va bene
lavorare, e va bene stare zitti e senza pensione, ma anche l’astinenza… ( Pausa
) Lo so, lo so che non sono tutte rose e fiori…Sì, la vostra vita è difficile,
è vero…No, non posso intercedere…come dice ? Mi insegna le posizioni del …
Kamas-Ultra? Ma cos’è ‘sta roba? ( Si ricompone ) Ma cosa mi fa dire ? Non
tenti di blandirmi, eh ? Cosa ? Beh, sì, sono invidiosa e per questo reagisco
così, d’accordo ? Oramai siete nelle mie mani e… Che fa, ride ? Ah, bene…non
faccio neanche più paura !! Bene !! Perfetto !! Ve ne approfittate perché vi siete
accorti che sono molto stanca e influenzabile, oggi. Beh, arrangiatevi. Vi
rimetto all’arbitrio dell’Onnipotente, e così sono cavoli vostri. Via ! Sciò !
Circolare!!…anche perché vedo due ultime ombre… E voi ? Ecco…completiamo
l’opera … ( Guarda verso l’alto e parla con “Lui” ) Senti, se lo fai apposta,
dillo, e ci fai più bella figura…Proprio oggi dovevi mandarmi due bambini ?
Sempre quando sono stanca e rischio di commuovermi?! E di perdere la faccia ? (
Si alza di scatto ) Almeno due angioletti custodi per far giocare questi
piccoli, e che diamine ! ( Rivolta verso l’alto ) Io sarò anche senza cuore,
però neppure tu scherzi… Quello che provo in questo momento… si può chiamare
dolore? Sono io in grado di provare sentimenti ? Non posso più vedere bambini
che mi passano sotto il naso, con l’aria smarrita…! ( c. s. ) Ma non puoi
mandarci qualcun altro, ogni tanto, a fare questo lavoro ?! Avrò diritto
anch’io ad una sostituta! Ce l’hanno tutti ! Anche tu, alla fin fine, hai avuto
bisogno di concretizzarti in tuo figlio e di mandarlo sulla Terra…almeno, anche
solo per trentatré anni, ti ha dato un bell’aiuto ! Ma io ? Aspetta che mi
arrivino i manuali di Diritto del Lavoro che ho appena ordinato, e ti saprò
rispondere per le rime…! Che debbo fare quando non ne posso più ? Guarda gli
occhioni di questi bambini…come riesco a tranquillizzarli ? Poverini, si
tengono per mano… ( Si siede. Guarda il pallottoliere ) Ehi, bambini…ve lo
regalo ? Lo volete ? Io non ce la faccio più a vederlo… ( Pausa ) Andate, su… (
Indica la destra del palcoscenico ) Di là… Davvero non lo volete il giocattolo…
?
Su queste parole, la luce si smorza leggermente e possiamo scorgere Sorella
Morte che porta la sua sedia sul proscenio. Si siede di tre quarti rispetto al
pubblico. Riparte “ Il Testamento” : prime strofe :
“ Quando la morte mi chiamerà
forse qualcuno protesterà,
dopo aver letto nel testamento
quel che gli lascio in eredità.
Non maleditemi, non serve a niente
Tanto all’inferno ci sarò già.
Ai protettori delle “battone”
Lascio un impiego da ragioniere
Perché provetti nel loro mestiere
Rendano edotta la popolazione
Ad ogni fine di settimana
Sopra la rendita di una puttana,
ad ogni fine di settimana
sopra la rendita di una puttana.
Voglio lasciare a Biancamaria,
che se ne frega della decenza,
un attestato di benemerenza
che al matrimonio le spiani la via,
con tanti auguri per chi c’è caduto
di conservarsi felice e cornuto.
Sorella Morte, lasciami il tempo
Di terminare il mio testamento,
lasciami il tempo di salutare,
di riverire, di ringraziare,
tutti gli artefici del girotondo
intorno al letto di un moribondo. “
Si riaccende la luce.
SORELLA MORTE ( ascolta le note e poi sospira guardando verso l’alto ) : Ore
otto…si chiude bottega…Fine della giornata e della catena di montaggio…Spegnere
le luci, prendere lo scaldavivande e tornarsene a casa… Già, ma io non me ne
torno a casa, me ne devo rimanere qua…l’ha stabilito “Lui”…eh, sì…( ammicca al
pubblico ) … ma ve lo siete mai chiesti se a me quest’incombenza…piaccia
veramente ? Sicuramente non se l’è mai chiesto “Lui”
( indica in alto. Si alza. A voce spiegata ) Ehi, tu ! Ci sei ? Mi senti ?
Stasera siamo alla resa dei conti, caro mio ! ( Lontano rombo di tuono
minaccioso ) Guarda che non mi fai paura, anche se brontoli. Ascolti sempre le
lamentele di tutti !…oggi beccati le mie ! ( Si dirige velocemente verso la
scrivania. Prende i fogli del giorno ) Per esempio…ti sembra il caso di
mandarmi un povero statale, un grasso pappone presuntuoso e insopportabile, una
squallida cortigiana, che fa più pena che senso e, dulcis in fundo, due
bambini, due poveri innocenti che non avevano fatto niente …tutti nella stessa
giornata ? Sempre quando sai benissimo…e tu sai tutto, eh, non far finta di
niente…che sono stanca e nervosa…e credo di avere anche qualche linea di febbre
? ( Si tasta la fronte ) Eh, sì…sono tutti i rospi che devo ingoiare… ( Di
nuovo verso l’alto ) E senza nessuna spiegazione ? ( Qualche secondo di
silenzio ) E tutti che cercano di blandirmi…di ammansirmi…A dispetto dell’esercito
di preti e di consiglieri spirituali che hai sguinzagliato sulla Terra, caro
mio, questi poveri mortali non hanno ancora capito la differenza tra il loro
mondo e questo… manco con la New Age, che funziona solo per i commercianti !
Pensano di cavarsela con qualche mazzetta o con un bel sorrisino in più ! AH !
( Si dirige velocemente verso il pubblico ) Cari i miei signori presenti qui
stasera…d’ora in poi tirate fuori taccuino e lapis e prendete appunti…Punto
primo : come avete potuto vedere, l’elemento essenziale del mio regno è
l’ESTREMA UGUAGLIANZA DI TUTTI VOI DAVANTI A ME ! Modestamente…io sono l’unico
essere VERAMENTE DEMO CRATICO CHE ESISTA A QUESTO MONDO!…anzi, nel mio
mondo…perché se facessi parte del vostro, mi avreste già linciata, credo ! Forse
è anche per questo che non mi potete vedere ! Sì, sì, perché voi fate tanto i
democratici, poi quando vi rendete conto che ci sono delle scorciatoie di tutti
i tipi per diventare dei privilegiati, mica vi tirate indietro ! Poi ve la
prendete col “governo ladro “…ah, se potessi votare anch’io ! Ne sentiremmo
delle belle! E neanche il pensiero di me…che sono sempre lì pronta ad
aspettarvi…vi fa rinsavire! Ma cosa ci andate a fare a scuola, se poi nella
vita non capite niente? Un po’ di considerazione per i vostri genitori che
hanno speso soldi per farvi studiare, che diamine ! Comunque, rimanendo in
ambito scolastico, prendete nota di questo mio sfogo serale…anche perché io
sono come Paganini…non ripeto ! ( Si ode da lontano un suono di violino
piuttosto insistente. Sorella Morte apre le braccia e strilla ) E sta’ un po’
zitto, Niccolò! Ogni sera fai così ! Andiamo tutti a dormire con questo din din
nelle orecchie!
( Sottovoce, al pubblico ) E’ un tale narcisista che appena lo si nomina si
mette a suonare… ( Forte, verso il “violino” ) Fatti una partita a briscola col
diavoletto che abitava nella cassa del tuo violino e lasciaci in pace ! (
Silenzio ) Dunque, dicevo… ah, sì…io e la nostra autrice ci teniamo a fare
spettacoli terapeutici…quindi, d’ora in poi, la massima attenzione
nell’ascoltare e soprattutto nell’annotare…ché poi passo fra di voi a
controllare… ( Torna a parlare verso l’alto ) Ehi, senti…se ci sei ancora…tocca
sempre a me redarguire tutti, ci credo che mi odiano, poi…ho una serie di
proteste e di rivendicazioni sindacali da fare, stasera… Sì, mi sto preparando
al corso di Diritto del Lavoro…così d’ora in poi non potrai più buggerarmi… Io
sono il bersaglio di tutti…l’addetta alla raccolta delle anime…la Grande
Mietitrice…e poi non mi rimane neanche un chicco di gratitudine…di
considerazione ? A me il lavoro più umile, più odioso e il disprezzo della
gente, mentre tu sei l’Onnipotente, onorato e venerato ? Ci ho proprio scritto
“Sali e Tabacchi”, qua sopra ?! ( si picchia la fronte )…beh, stasera cercherò
di cancellarmi questo marchio infamante…E siamo solo all’inizio, eh ! (Sorella
Morte sente silenzio. Parla al pubblico ) Dite che forse ho esagerato un
po’?…Ma figuratevi se “Lui” si spaventa per queste velate minacce…Tanto ha
sempre il coltello dalla parte del manico… ( Di nuovo verso l’alto ) Lo so, lo
so perché tu non gradisci che io parli stasera. Perché hai paura che dica
quello che sto per dire…eh, eh…ti sei allevato la serpe in seno, bello
mio…
( Ridacchia. A voce spiegata ) SONO COMUNISTA !! Ebbene, sì !! Lo sono sempre
stata ! D’altronde, è automatico : come dicevo prima, io sono l’unica a
rispettare l’uguaglianza fra gli uomini…per cui la sola autentica comunista…non
posso essere che io ! Sono sempre stata abituata a considerare tutti uguali…come
potrei pensarla diversamente ? Come ? Cosa ? ( Sente qualcosa in risposta ) Ah,
sì ? Sei molto spiritoso…Cosa vorresti dire ? Che il comunismo va male perché
ce l’ho io nel cuore ? E sarei io a portare sfiga, come dicono gli umani ?
Ah…
( Pausa ) Tutto ciò che predica l’uguaglianza porta in sé il germe della
sfortuna…ma dai ! Ti contraddici da solo …si vede che sei stanco anche
tu!
( Si risiede di fronte al pubblico ) Sì, signori miei ! Sono comunista ! Di
sinistra…e non cominciate a fare la caccia alle streghe, perché tanto non mi
trovate…Semmai sono io che trovo voi, sempre quando meno ve l’aspettate.
Anche perché una sorta di punizione io già la subisco…e sono sicura che “Lui”
( indica in alto ) me l’ha fatto apposta, per le mie idee politiche…Pensate,
signori…e qua riprendete appunti…che io raccolgo le anime, le smisto, le
computo…e non ho neanche il diritto di sapere che fine facciano ? Sì, cari
signori: il Giudice Supremo è “Lui” : io sono solo un’umile funzionaria.
Neppure io ho il diritto di sapere chi sta in Paradiso e chi all’Inferno. Voi
mi direte : cosa te ne frega ? E invece me ne importa… eccome se me ne importa
! A parte il principio…ma voi non avete idea di che razza di noia sia stare qua
tutte le sere, senza poter uscire…se non per lavoro…col mio
pallottoliere…relegata qui mentre sogno di fare conversazione con i più grandi
geni della storia…con Leonardo, Michelangelo, Galileo…sì, magari anche con
Paganini o Dante…e invece no ! Niente ! Ma adesso basta : voi prendete nota e
fate sapere a tutto il mondo di quale sopruso sono vittima. E poi, siccome io
odio le ingiustizie, ci terrei veramente a sapere se quelli che sono stati
stro…ehm, pardon,…che si comportati male se ne stanno lì all’Inferno a bruciare
o se quelli che hanno sofferto in vita ora qua godono. Non lo sapete neanche
voi, già…però una piccola eccezione per me la potrebbe fare…una certezza,
seppur minima, anche per voi…potrebbe alleggerire di molto la vostra…e la mia
vita, se posso chiamarla vita. Spesso mi sembrate sciocchi e immaturi…ma mi sto
rendendo conto che non avete neanche molti stimoli per maturare. In fondo, io e
voi siamo molto più simili di quello che può sembrare. E così, siamo
“condannati” a credere. Io credo…devo credere, se no non avrei senso. Voglio
sperare che esista una giustizia qua…perché se penso a quella che voi chiamate
“giustizia” sulla Terra, mi vengono i brividi. Senti…
( si rivolge di nuovo verso l’alto ) non è che ci puoi mandare un segno…un
piccolo segnale…Siamo povere creature smarrite…In fin dei conti ti chiediamo
solo un po’ d’aiuto…Per non crollare…per non vacillare… ( Qualche istante di
silenzio ) No ? E allora non ti lamentare se le tue pecorelle ogni tanto si
allontanano. E io, per consolarmi ascolto le parole di questa canzone che
sentivate prima… “Il Testamento”- a proposito, anche se vi fa impressione,
fatelo per tempo, perché se no sono noie…scrivete anche questa…- eh, sì, cari
signori… Fabrizio…lui sì che se intendeva… aveva capito cos’era la vera
uguaglianza…e chi erano le persone che si meritavano una fetta di Paradiso, a
prescindere dal loro conto in banca…e ha cercato di regalargliela in Terra, con
le sue canzoni…Mica male come idea, vero ?
Buio. Qualche secondo e si riaccendono le luci.
SORELLA MORTE ( verso l’alto ) : Eh, già…tornando al discorso di prima…La gente
ha bisogno di certezze, altrimenti le vanno a cercare chissà dove. Sempre nei
posti sbagliati, comunque. Non puoi pretendere che le tue pecorelle si
comportino bene se non hanno la sicurezza di un premio…D’altronde, devono
barcamenarsi tutti i giorni in mezzo a un mare di delinquenza, di
maleducazione..di ingiustizie da digerire…( al pubblico )…vi capisco, sapete ?
Mi rendo conto che non è facile. Certe volte mi fate arrabbiare, ma certe
altre…non vorrei essere al vostro posto ! Sembra un paradosso, ma è così ! Gira
e imperversa sulla Terra un campionario di autentiche nullità… che hanno i
posti di lavoro migliori…le case migliori, il benessere più assoluto…donne che
non valgono niente, autentiche porche nell’animo sotto una patente di
rispettabilità con mariti che le adorano e brave ragazze trattate come
zerbini…giovani che studiano e hanno sempre i bastoni fra le ruote…sfondano le
porte perché ci passino gli altri…i furbi, i disonesti, i “mazzettari con un
740 da fame”…Che schifo ! ( Si alza in piedi . Al pubblico ) Ma come fate a
vivere ? Non state meglio da me ? ( Pausa ) Sento qualche mormorio di
dissenso…ho capito, non proseguo… Forse vi siete assuefatti a tutto questo.
Beh, io no. Ho ancora la capacità di indignarmi. Ehi, tu… ( parla verso l’alto
) Augurati che io non scopra mai che nel tuo regno i conti non tornano, come
sulla Terra. Sarei capace di organizzare girotondi che manco Nanni Moretti ha
mai visto. ( Si alza in piedi ) Pensate , signori…tutte le gerarchie angeliche
scese in piaz…pardon, sulle nuvole…Il cielo che diventa di mille colori…Sono
anche un po’ artista, io, ho una certa sensibilità cromatica, anche se non si
direbbe… Cherubini azzurri…che si mescolano a serafini rossi… Come ? Cosa ? (
Ascolta dall’alto ) Ah…tu dici che solo io, giusto perché sono io, al giorno
d’oggi, posso avere il coraggio di essere comunista e organizzare i girotondi
angelici ? Ah ! Riderà bene chi riderà ultimo. ( Pausa. Si risiede. Maliziosa )
Lo so perché ti scocciano questi discorsi. Perché, in fin dei conti, sei un
…principale, sei un padrone anche tu. Hai paura…cioè non proprio fifa nera, ma
un sottile timore della rivolta ce l’hai, eh ! Pensa se io mi mettessi in
sciopero sindacale e non facessi più morire nessuno ! Ah ! ( Si rialza e gira
per il palcoscenico ) Altro che sovrappopolazione ! Vorrei proprio vedere come
te la caveresti ! Pensa se gli angeli smettessero di far muovere i cieli, i
pianeti…se la Terra cominciasse a girare all’incontrario… o
sottosopra…manovrata come il palloncino di Charlot quando faceva “Il Grande
Dittatore “…! Va bé che gli uomini sono talmente scombinati da non accorgersene
neanche ! Però, che bella emicrania ti verrebbe ! Ti ingoieresti un’intera
fabbrica di aspirine ! ( Enorme tuono dall’alto ) Mamma mia…ho un po’ passato
il limite…? E va bene, non vado più avanti. ( Si risiede. Petulante ) Ma la
potenza di questo tuono mi dimostra che un po’ di paura ce l’hai. E’ per questo
che hai fatto crollare il muro di Berlino ? Per spaesarci un po’ ? Accidenti, è
stato il periodo peggiore…una diaspora, una dispersione di idee, una baraonda
senza fine… E io avevo anche la scarlattina. Era proprio in quel momento… mi
devo essere persa qualche passaggio fondamentale della storia, perché, ancora
oggi, non mi ci raccapezzo. Mi sono sentita smarrita…come una bimba di cinque
anni. ( Al pubblico ) Voi no ? ( Silenzio ) Ah, sì, scusate…Mi sono dimenticata
che non siete più abituati a dire chiaramente come la pensate. Sono gli effetti
della vostra democrazia, peraltro. Prendete appunti, da bravi. Siamo al quarto
punto, giusto ? ( Verso l’alto ) Eh, sì…sei riuscito a farmi anche questa ! Mi
hai spiazzata. E pensare che, di solito, sono io che spiazzo gli altri.
Buio. Riparte la canzone. Altre strofe :
“ Signor Becchino, mi ascolti un poco,
il suo lavoro a tutti non piace,
non lo considerano tanto un bel gioco
coprir di terra chi riposa in pace
ed è per questo che io mi onoro,
nel consegnarle la vanga d’oro,
ed è per questo che io mi onoro
nel consegnarle la vanga d’oro.
Per quella candida vecchia Contessa
Che non si muove più dal mio letto
Per estirparmi l’insana promessa
Di riservarle i miei numeri al lotto,
non vedo l’ora di andar fra i dannati
per riferirglieli tutti sbagliati,
non vedo l’ora di andar fra i dannati
per riferirglieli tutti sbagliati.
Quando la morte mi chiederà
Di restituirle la libertà
Forse una lacrima, forse una sola
Sulla mia tomba si spenderà.
Forse un sorriso, forse uno solo
Dal mio ricordo germoglierà.
Se dalla carne mia già corrosa,
dove il mio cuore ha già battuto il tempo
dovesse nascere un giorno una rosa
la do alla donna che mi offrì il suo pianto.
Per ogni palpito del suo cuore
Le rendo un petalo rosso d’amore,
per ogni palpito del suo cuore
le rendo un petalo rosso d’amore.”
Silenzio. Le luci si riaccendono.
SORELLA MORTE ( è sempre allo stesso posto. Si rivolge al pubblico ) : E vi
confesso che, in linea con la mia ideologia, in fondo in fondo ci godo a vedere
grassi pancioni, culoni ed egoisti, che pensavano solo al denaro, impallidire e
inorridire di paura davanti a me : percorrono come in un film tutta la loro
esistenza in pochi istanti e poi…. BUM !! Il buio ! Quel buio-in-vita cui sono
abituati i reietti e i dimenticati, che si alzano alla mattina e non sanno come
arrivare fino alla sera. Ecco… anche in questo non riesco più ad essere
imparziale, come da contratto. Eh, già… io sono proprio simile a quelli che
fanno dei lavori odiosi, disprezzati… Per esempio, i becchini, gli esattori
delle tasse, i parassiti… “quelli che prendono le sberle”, insomma. ( In tono
neutro ) Ma ognuno di noi ha bisogno del parente povero, del capro espiatorio.
Sì, cari signori : questo limbo è del tutto uguale alla vostra
società…riprendete appunti ! Le vostre note serviranno allo svolgimento del
tema che vi assegnerò alla fine della serata : “Analogie e differenze fra
l’aldilà e l’aldiqua”…come avrete potuto capire dalle mie parole, sono di più
le somiglianze delle differenze. E allora perché avete così paura di me? (
Accorata ) E’ brutto, sapete, essere odiati da tutti. Eppure è
fisiologico…chissà perché…che un qualsiasi abbozzo di società abbia i propri
“diversi”…da tenere a distanza. E io sono una di quelli. ( Ironica ) Se non
aveste così paura di me…potreste mettervi sotto la mia protezione… Solo che, una
volta venuti da me, non potete più tornare indietro…ecco l’inghippo ! Bella
fregatura, eh ?! Sia per me che per voi ! Quello lassù ( indica l’alto ) pensa
proprio a tutto ! ( Si alza in piedi, infervorandosi via via ) E, per maggior
scorno, si è creata tutta una letteratura più o meno grottesca su di me, sui
numeri al lotto… Come se i morti non avessero altro da fare! Ci sono anche dei
poveracci che non sanno manco distinguerli, i numeri ! E, soprattutto, si è
disgustosamente esagerato sul modo in cui sono stata raffigurata ! ( Si rivolge
verso l’alto ) Mai che ti fosse venuto in mente di dare qualche indizio
migliore sul mio aspetto, eh ?! Il danno e la beffa ! Cosa ? Come avresti
potuto ?! Ma trovalo, lo stratagemma, tu che puoi tutto ! Eh ?? Ah… non hai mai
voluto rivelare neppure il tuo aspetto…perché avresti dovuto farlo con me ?
Beh… ( ironica ) perché sono più bella di te ! (Grosso tuono e fortissima luce
) Che permaloso, però, accidenti! Non ti si può dire niente ! Pensa a tutto
quello che si mormora alle mie spalle ! In fondo…altra analogia,
signori…succede anche qui quello che capita sulla Terra…tutte le colpe alle
donne ! ( Altro tuono. Pausa ) Che dici ? Eh, sì… oggi toccano tutte a te le
lamentele ! Il comunismo, il femminismo… Povera stella… tutto assieme ! Eh, ma
prima o poi, chiunque può avere una giornataccia ! Sai quante ne ho avute io ?
Rivoglio anch’io la mia dignità. Non voglio essere più “La Comare secca”, “La
Morte Cicchetta”, “La Signora con la falce”… o quella specie di tizzone allampanato
che gioca a scacchi con un cavaliere mezzo stordito, in quel film del nordico,
lì… come si chiama… Berg…Bergson…ah, no, Bergman! Aspetta quando sarà il
momento che mi capiterà a tiro… Cosa crede, che io non abbia niente a fare
tutto il giorno ? E poi, ho sempre odiato gli scacchi, io! Questa è
diffamazione, caro Bergman ! Berg…son… Ah, a proposito…quel fulminato di
Bergson- cosa faceva, il filosofo ? Allora tutto si spiega !- a furia di
cercare l’élan vital… oh, ha già cominciato a rompere l’anima appena arrivato,
eh…
( Imita l’accento francese ) “Schercò l’élan vital ici…l’élan vital di qui e di
là”…beh, per farla breve, voleva a tutti costi cercare questo slancio cosmico,
si è lanciato per di là, alla destra del mio pallottoliere, ha provato a fare
lo slalom su una gamba sola e si è fracassato il naso dopo un volo di una
cinquantina di metri! Vedi di riattivare l’infermeria perché c’è carenza di
personale e il caro Bergson sta aspettando da anni la medicazione…io gli ho
detto , per consolarlo, che pochi anni rispetto all’Eternità non sono niente e
lui mi ha risposto “Merde!”… alla faccia della filosofia !
Buio per qualche secondo. Luce subito dopo.
SORELLA MORTE ( seduta di tre quarti rispetto al pubblico ) : E non avrei
diritto anch’io ad un po’ d’affetto ? ( Tuono di minore intensità ) Sto
diventando troppo umana, secondo te, che tuoni sempre ? ( Silenzio ) Cosa
voglio oggi ? Un paradosso, caro mio : voglio una vita. Io ; sì, voglio una
vita mia. O almeno, provarci. Non è una cosa possibile ? E allora chiama la tua
amica Santa Rita, quella delle cose impossibili : tanto lei gode di ottima
reputazione, non come me.
( Pausa ) In che maniera devi muoverti ? Ah, problemi tuoi, questi. Quante
volte ti ho chiesto aiuto e tu mi hai risposto “Arrangiati !” ? Sei tu il
Creatore : sta a te decidere. Eppure, sento che me lo negherai. Mi toglierai
anche questo…ah, se non fossi abituata al peggio, non so cosa farei ! E allora
continua a sopportare, mi dirai tu. E no. Ne ho abbastanza. Anche un misero
sassolino può avere la sua importanza. Ho visto qualcosa di simile in un film
famoso, “La Strada”, forse…Già, ho studiato, mi piace studiare… e guarda dove
mi ritrovo, sì, me l’hai ripetuto mille volte. Però non è un bel discorso da
farsi. E poi, l’hai sempre detto tu : la vita è un dono per tutti…anche per chi
non se lo merita, aggiungo io. Se no i politici non esisterebbero.
Voglio una vita, sì. Perché li ho visti, i vivi. E se non vuoi che mi vengano
desideri, non me le devi far vedere, le cose…come si fa con i bambini, sì. E
anche se non stimo molto i vivi, vorrei almeno assaporare quel poco di bello
che loro hanno e io non ho. ( Si rivolge al pubblico ) Io riesco a vederlo da
qui, cari signori…voi invece, no. Perché le cose belle a portata di mano non si
apprezzano. Prendete appunti !
Lo so che posso sembrare noiosa, ma è così ! Eppure vi avvelenate l’esistenza
con la cupidigia, le invidie, la gelosia…ed è per questo che scatenate le
guerre. Perché siete infelici…e persi nelle vostre implosioni – e trovate
un’altra che, al giorno d’oggi, dove a morire, soprattutto , è la lingua
italiana, vi dica “implosioni”!-
Questo povero Cristo qua… ( indica l’alto. Grosso tuono permaloso )… Non ti
devo nominare, va bene… si sforza in mille modi di mandarvi qualcosa di buono,
ogni tanto… E dategli almeno una soddisfazione, qua e là, poverello ! ( Altro
tuono di minore intensità ) Oh, ma sto prendendo le tue parti ! Ricambiassi tu,
almeno, accontentandomi un po’… ( Lieve tuono ) Ma che hai ? Sembra che hai
mangiato fagioli…( Al pubblico ) Ritrovate il gusto della vita…sì, può far
ridere che lo dica io…pensate, vi parlo contro il mio interesse, eh ! Ma non
sono mai stata così seria come ora. Scrivete, prego. A me potete credere, io
sono super partes… Non ho interessi, io, a dirvi delle bugie. I vivi, sì. (
Pausa. Sempre al pubblico ) Che dite ? Potrei sposarmi, io, se lo volessi ? E
non ridete, ché vi vedo già. Il problema è con chi. Chi me se piglia, a me ? (
Silenzio ) Lei, in prima fila?
( Indica a soggetto qualche signore fra il pubblico ) Lei… o lei…E non
grattatevi, vi vedo ! ( Silenzio ) Provo con Satana ? Puah ! Dovrei sopportare
tutti quei diavoletti che gli ronzano attorno solo per far carriera… e, magari,
dovrei preparare i banchetti anche per loro… far la spesa al sabato e passare
le domeniche dalla suocera… a cucinare e, come massimo della libidine, al
pomeriggio lavare la macchina ? Rammendare calzini…bleah ! ( Pausa. Si fa
seria, quasi spaventata) E se venissero dei figli ? Mamma mia… Tanti morticini
vaganti nel limbo, pronti a terrorizzare tutti… e soffrirebbero di tutte le
discriminazioni che patisco io… e, una volta adulti, mi ammazz…eh, no, non è
possibile… Allora li uccido io prima che nascano… ma come potrei dare la vita,
io ? ( Si mette la testa fra le mani ) Che circolo vizioso, gente ! Che
emicrania… altro che la quadratura del cerchio! Mah…forse, tutto sommato, sto
meglio così. ( Pausa . Buio )
Riattacca l’ultima parte de “Il Testamento “
“A te che fosti la più contesa
la cortigiana che non si dà a tutti
ed ora all’angolo di quella chiesa
offri le immagini ai belli ed ai brutti
lascio le note di questa canzone,
canto il dolore della tua illusione,
a te che sei, per tirare avanti,
costretta a vendere Cristo e i santi.
Quando la morte mi chiamerà
Nessuno al mondo si accorgerà
Che un uomo è morto senza parlare,
senza sapere la verità.
Che un uomo è morto senza pregare,
fuggendo il peso della pietà.
Cari fratelli dell’altra sponda
Cantammo in coro già sulla terra,
amammo in cento l’identica donna,
partimmo in mille per la stessa guerra,
questo ricordo non vi consoli,
quando si muore, si muore soli.
Questo ricordo non vi consoli,
quando si muore, si muore soli.”
Luce intensa di nuovo. Sorella Morte è seduta di fronte al pubblico.
SORELLA MORTE ( con espressione più calma ) : Eh, sì, signori miei…la più bella
lezione di vita ce l’hanno data queste parole. Altro che i governanti, i
ricconi, gli industriali, gli intellettuali, quelli “che contano “… Pfui ! Cosa
ne sanno della vita, quelli ? Capiscono solo il loro sguardo da privilegiati .
Ascoltate gli umili, gli artisti, quei pochi che sono rimasti onesti
intellettualmente e…perché no ? anche la vostra Sorella Morte. Non abbiate
paura : non voglio farvi la predica. Io, che sono la Morte, non posso certo
insegnarvi la vita ! Riesco al massimo a darvi qualche dritta. Però vi assicuro
che solo quelli come me, che sono esclusi da qualcosa, la sanno analizzare fino
in fondo, questa cosa… Apprezza solamente chi ne sta fuori. ( Pausa ) Ma non
preoccupatevi. Non è tutta colpa vostra. E’ che, nel mondo, sono state create
troppe, troppe cose che vi distolgono dall’assaporare appieno la vita. Ehi, tu,
che non dici niente… ( si rivolge all’alto )… potevi fare in modo che non
esistessero tutte queste stupidaggini cui corrono dietro gli umani ? Perché dai
una cosa alle tue creature, ben sapendo che potrà essere nociva ? Giochi come
il gatto col topo. Quando è stato inventato il danaro … BUM ! Una bella
folgore… come quelle che stai tirando in testa a me, stasera- e che, me li devo
prendere solo io, i fulmini, non ho capito ?- … quando il primo essere umano ha
cominciato a fare il prepotente, a considerarsi migliore degli altri… ZANGHETE
! E si ritrova bello che incenerito ! E invece no… Nel momento in cui scoppiano
guerre, carestie, epidemie… perché stai zitto ? Perché ? ( Sorella Morte si
alza, con aria rassegnata ) Io oggi ho parlato, forse anche troppo, ma avevo
bisogno di sfogarmi. E mi ha fatto bene. Ora vedo le cose più chiare. Prima
credevo di essere uno zerbinotto su cui tu… e tutta una serie di rispettabili
si pulivano i piedi mandandomi allo sbaraglio, al ludibrio… e mi sono resa
conto che sei tu quello che sta peggio di tutti. Perché tu stai dalla parte
della ragione, tu non puoi essere contestato ma, nello stesso tempo, non ti
puoi permettere di sbagliare, proprio per questo. Io sguazzo nel torto,
nell’odio della gente, ma posso esimermi dal dare delle spiegazioni. Tu no. E’
l’ennesimo paradosso di stasera… ( al pubblico ) Ah, prendete appunti, prima
che mi dimentico. Non puoi perdere prestigio e hai le mani legate. E quello che
hai creato… scusa se te lo dico, ma non sembra tutto perfetto. Lo so, lo so che
tu non hai mai un attimo di riposo…ehhh…è l’inconveniente dei principali. Più
soddisfazioni, ma più responsabilità e grattacapi. E certi ingranaggi non
tengono più. E sarai tu a doverci porre rimedio. Gli uomini non sono in grado e
non ne hanno la volontà…forse perché non gli conviene.
Prima mi comportavo come una ragazzina stupida… come un essere umano. Gli
uomini non fanno altro che autocompatirsi dalla mattina alla sera pensando che
“tutti gli altri”- eh, quasi come fosse un club privato, il “Tutti gli altri”
!- stanno meglio di loro. E si incattiviscono, la solitudine li rende cinici.
Se solo immaginassero che anche tu, l’Onnipotente, hai esattamente tutti i
grattacapi che hanno loro, se non peggio… la smetterebbero di voler diventare a
tutti i costi “qualcuno”, senza accettarsi così come sono. Non sanno che
rimarranno soli. E anche tu sei solo. Hanno pienamente ragione i preti quando
dicono ai fedeli : “Voi avete bisogno di Dio, ma anche Dio ha bisogno di voi.”
( Pausa. Ironica ) Che fai ? Non tuoni più ? ( C. s. ) Ehi…
CUCU’…Bau... SETTETE ! Ci
sei ? Non sei contento di vedermi di nuovo di buon umore ? Sai cosa c’è ? Ho scoperto
che è così bello appartenere alla schiera dei diversi, degli esclusi, dei
reietti e stare sempre dalla parte del torto. Conviene di più ! Almeno stai in
pace con te stesso e non ti devi piegare di fronte a nessuno ! Lo capiranno
quegli sciocchi degli umani, che hanno sempre bisogno di identificarsi con
quelli che fanno la voce grossa per sentirsi qualcuno ? Non sanno che solo io e
quelli come me si possono permettere di sbattere in faccia agli altri la verità
! Praticamente, abbiamo preso il posto dei pazzi… che si sono venduti anche
loro al miglior offerente ! Chi si prende la briga, oggi, di spiattellare i
fatti così come stanno ? Io, cari miei ! E voi lo scoprirete troppo tardi,
purtroppo, se non vi fermerete a riflettere. ( Si alza, prende la sedia e
ritorna al suo tavolo. Si rivolge all’alto ) Orsù, dai…non fare il broncio. Mi
hai recuperata. Rieccomi al lavoro, finito lo sciopero. Ehi…ma mi ascolti ?
Vuoi che ti faccio portare una tisanina ? ( Lieve brontolio ) Sei proprio giù
di corda, eh ? Un po’ di ginseng ? A me è venuta addirittura fame…è giunta
l’ora!
( Fissa il pubblico. Chiarisce ) Di cena…non parlavo di voi, eh, tranquilli…
(Silenzio. Sorella Morte si alza e va a frugare dietro il tavolo ) Devo aver
conservato delle verdure per il minestrone… ah, eccole lì. ( Prende un
sacchetto di plastica colmo di verdure e un pentolone. All’alto ) Posso offrire
? ( Silenzio ) Bah…almeno l’educazione di rispondere… ( A voce alta verso i
“piani superiori “) Non ti affliggere. ( Comincia a tirar fuori le verdure dal
mucchio ) I cornuti imperversano ( getta un cetriolo nella pentola ), fior di
troie contraggono matrimoni da favola ( melanzana nella pentola ) i delinquenti
comandano ( carote e patate vengono buttate a casaccio nel calderone ), i
poveracci stanno sempre peggio e muoiono ( qualche fagiolino qua e là ), i
furbi evadono- dalle tasse e dalle galere-, s’arricchiscono e prosperano… (
getta il rimanente nella pentola con vigore, mette il coperchio e mescola
energicamente. Con sarcasmo )… Ma cosa vuoi che sia ?! Quando c’è una buona
cena come questa… ! ( Guarda nella pentola ) Oh, oh, che bell’impasto è venuto…
Guai a chi me lo tocca ! Succeda quello che succeda, anche la guerra…basta che
non mi tocchino il mio orticello, come dite voi umani… ( Rivolta verso l’alto )
Vuoi assaggiare ? Cosa ? Ah…ti rimarrebbe sullo stomaco ? Mah… ( riflette )
forse risulterebbe indigesto pure per me.
Però questo zuppone, come il mondo, si può sempre migliorare. Tu puoi tutto, lo
sai… basta volerlo. Ah… se non ci fossi io a ridimensionarti, ogni tanto, che
faresti ? Lo so, lo so che è più comodo avere una schiera di lacché, ma, in fin
dei conti, che soddisfazione ti possono dare ? Non è meglio avere un pungolo,
una piccola scarica elettrica… che ti danno una bella svegliata, ogni tanto ?
Guarda che il vero amico non è quello che ti dà sempre ragione…quello è solo un
opportunista. Io sto benissimo qua e ti terrò compagnia… e ti avvertirò quando
sbaglierai. ( Tuono potente ) Ah, già, scusa, tu non sbagli mai. Ehm… ( Cerca
un sinonimo )… quando… quando… sarai un po’ più distratto, ecco. Nel frattempo
mi consolerò correggendo i compiti del nostro gentile pubblico… avete
continuato a prendere appunti ? E il temino l’avete svolto ? No ? Come ?
Eravate troppo impegnati a seguire lo spettacolo ? Sì, sì, ogni scusa è buona…
siete così abituati a distrarvi davanti al televisore e mi volete far credere
di aver prestato attenzione al mio sfogo un po’ demenziale, partorito dalla
penna di un’autrice…- sconosciuta, per giunta ? Ahhhh…! ( con tono falsamente
arrabbiato ) Come penitenza, dovete portare il temino direttamente nelle mie
mani…non vi garantisco , però, se vi lascerò tornare indietro… Chi se la sente
di cominciare a venire qua sul palco ? (Li scruta con sarcasmo. Ride ) Vi ho
fatto paura, eh… Non s’alza nessuno… Tranquilli, stavo scherzando. Potete
prepararlo per la prossima replica e consegnarlo al bigliettaio, che è un
essere umano con tutte le carte in regola.
( Si rivolge verso l’alto ) Io mi rimetto al pallottoliere e continuo il mio
lavoro, tanto non posso interromperlo. Però non mi rimangio affatto quello che
ho detto. Mi tengo il comunismo e il femminismo… ci sono affezionata e ne vado
fiera. Tiè! ( Pausa . Riprende pian piano in sottofondo “Il Testamento” e
Sorella Morte ne segue con la testa il motivo. Canticchia ) Vuoi un consiglio ?
Ascolta le parole di questo signore… guarda che la sapeva lunga, eh…! ( Canta )
“Questo ricordo non vi consoli / quando si muore, si muore soli / Questo
ricordo non vi consoli…”
( si ferma a riflettere un attimo, e poi un pensiero la spinge a modificare il
testo)
…” quando si vive, si vive soli…/ si vive soli…”
( Continua a canticchiare sempre più piano, mentre la luce si spegne pian
piano. Buio. Silenzio. Sipario )
F I N E