Il gobbo di Notre-Dame

Stampa questo copione

IL GOBBO

IL GOBBO

DI NOTRE-DAME

da “Notre-Dame de Paris”di Victor Hugo

adattamento di Michele Gambetti

Personaggi del dramma

Esmeralda detta l’Egiziana: Nadia Solinas

La reclusa della Tour- Roland: Elena Ricci

Fiordiligi, fidanzata del capitano Febo: Roberta Borgato

Agnese la Herme/ Nicoletta la Charonne: Rita Vladovich

Enrichetta la Gaultière/Tonia la Langue: Sara Vladovich

Giovanna della Tarme/ Lisabette Tronvain: Nicoletta Tartari

Quasimodo, campanaro di Notre-Dame: Salvatore Nicotra

Febo de Chateaupers, capitano degli arcieri del Re: Pietro Fagiolino

Don Claudio Frollo, arcidiacono di Notre-Dame: Michele Gambetti

Gringoire, filosofo e poeta: Emiliano Basile

Clopin Trouillefou, Re della Corte dei Miracoli: Marco Mengoli

 Popolano/Accattone/guardia: Luciano Carini

 

ATTO I

PROLOGO

CLIC PC (immagine: Notre Dame di notte. Musica 1:  temporale + pianto bimbo)

Luce notturna.

Temporale in lontananza. Si intravede a sx della scena un sacco. Pianto di un bimbo. Tre donne si avvicinano da sx. Una delle tre scioglie la cordicella che tiene legato il sacco guarda all'interno.

Agnese la Herme                       (facendo un balzo all'indietro )  Mio Dio!

Enrichetta la Gaultière             Che accade, sorella?

Agnese la Herme                       Guardate voi stessa. A me è bastata un'occhiata.

Enrichetta la Gaultière             Che sarà mai? (guarda anche lei) Dio misericordioso!

Che cosa ne sarà del genere umano se adesso si mettono a fare dei figli così ?

Giovanna della Tarme              (guarda nel sacco) Ahh! (si allontana e si segna) È peccato! Sì, deve essere peccato guardare questo, questo bambino.

Enrichetta la Gaultière             (sbirciando nel sacco) Ma questo non è un bambino, Giovanna!

Giovanna della Tarme              È frutto di magia! È un miracolo!

Agnese la Herme                       Ma che miracolo! Questo è un mostro dell'inferno!

Enrichetta la Gaultière             Io dico proprio che è una bestia, un animale!

Agnese la Herme                       Spero bene che nessuno lo vorrà.

Giovanna della Tarme              Mio Dio, quelle povere balie dell'ospedale degli innocenti dovranno allattare questo mostriciattolo.

Enrichetta la Gaultière             Poverette!

Agnese la Herme                       Guardate, ha un occhio solo!

Giovanna della Tarme              Sull'altro una verruca.

Agnese la Herme                       Non è una verruca ma un uovo che racchiude un altro piccolo demonio perfettamente uguale ,il quale a sua volta ha un altro uovo sull'occhio che contiene un altro diavolo e così via di seguito.

Giovanna della Tarme              Come fate a saperlo?

Agnese la Herme                       Lo so indubbiamente.

Giovanna della Tarme              Enrichetta, cosa prevedete per questa specie di trovatello?

Enrichetta la Gaultière             Prevedo gravissimi mali!

Agnese la Herme                       Oh, mio Dio! Dopo la terribile pestilenza dell'anno scorso.

Giovanna della Tarme              Questo è capace di impedire che la regina venga a Parigi a Settembre !

Enrichetta la Gaultière             Per il bene della città sarebbe meglio metterlo sopra una fascina, piuttosto che su questa tavola.

Agnese la Herme                       Sì, sopra una fascina e dargli fuoco!

Giovanna della Tarme              Sì, purifichiamolo col fuoco...

Tutte                                           Col fuoco! Col fuoco!...

Appare in scena da dx un nuovo personaggio. È  una figura nera, lugubre, severa. Si avvicina agli altri personaggi, senza degnarli di uno sguardo.

Don Claudio Frollo                   Via megere! Vade retro! (prende il sacco) Adotto io questo infante. ( guarda il piccolo) Ti chiamerò Quasimodo!(esce a dx)

Enrichetta la Gaultière             (alle altre) Che cosa vi ho detto sempre io? L'arcidiacono di Notre-Dame è uno stregone! (si segnano)

Buio.

Clic PC (musica 2 + immagine: titolo in caratteri gotici+ immagine Notre Dame di giorno)

SCENA I

"Quasimodo papa dei matti"

COME APPARE L’IMMAGINE SULLO SCHERMO LUCE GIORNO.

Si odono voci festanti. Il Gobbo Quasimodo, eletto papa dei matti, entra da sx affiancato da due popolani. Li precede Pietro Gringoire, il poeta.

Gringoire                                   Evviva il papa dei matti! E' Quasimodo! Il campanaro! È Quasimodo, il gobbo di Notre-Dame!

1° Popolano                                Ehi, Quasimodo, che ne dici di andare a donne insieme, eh?

Ma che diavolo! Sei sordo?!

Gringoire                                   Ma sì che è sordo! E' sordo come una campana il campanaro!

2° Popolano                                Che razza d'uomo!Gobbo, storpio, cieco da un occhio e sordo! E della lingua che diavolo ne fa?

Gringoire                                   Il nostro papa parla quando ne ha voglia! E' diventato sordo a furia di suonare le campane, ma non è mica muto!

Appare da dx una fanciulla che comincia a danzare al centro del palco.

1° Popolano                                Ehi, guardate! L'Esmeralda! L'Esmeralda che danza!

Ad un tratto, dalla quinta dx appare il volto, devastato dalla follia, della reclusa della Tour-Roland.

La reclusa                                  Maledetta! Maledetta! Figlia d'Egitto! Te ne andrai sì, o no, diavolo d' una zingara!

Esmeralda si ferma, non danza più, si volta spaventata, guarda verso la reclusa.

2° Popolano                                E' la reclusa della Tour-Roland!

Gringoire                                   Che non abbia mangiato? Portiamole qualcosa da mangiare.

1° Popolano                                Basta che stia zitta!

Gringoire tira fuori dalle tasche un tozzo di pane e lo lancia verso l' angolo buio della reclusa.

2° Popolano                                Danza, Esmeralda! Danza!

Esmeralda riprende a danzare.  

Reclusa          Maledetta zingara!

Esmeralda, impaurita, si rifugia sul lato sx del proscenio.

2° Popolano                                Ma cosa t'ha fatto l'egiziana,donna?

1° Popolano                                Sì, cosa t’avrà mai fatto?

Reclusa                                       Cosa m'ha fatto, dite? Avevo una figlia, io! Capite, una figlia, vi dico! E le egiziane me l'hanno presa la mia piccina, me l'hanno rapita. Maledetta! Maledetta ladra di bambini!

Gringoire                                   E quando è successo?

Reclusa                                       Sono quasi sedici anni che me l'hanno portata via la miabambina e da quindici anni mi sono rinchiusa in questa cella buia per pagare le mie colpe, egiziane maledette!

1° popolano                                Sedici anni fa?! E che c'entra Esmeralda?! Era solo una bambina allora!

Reclusa                                       La mia figliola, ridatemi la mia piccina, maledette! Maledette! (sparisce dietro la quinta dx)

1° Popolano                                Ehi, gente! Ma qui si trascura il papa dei matti!

2° Popolano                                Ma sì! Viva il papa dei matti!

Improvvisamente da dx appare l'arcidiacono don Claudio Frollo.

Don Claudio                              ( con voce imperiosa) Quasimodo!

L'arcidiacono raggiunge Quasimodo e gli strappa dalle mani il pastorale. Quasimodo lo guarda in faccia,  poi cade in ginocchio.

Don Claudio                              (Il prete gli strappa dalla testa la tiara, gli toglie dalle spalle il manto papale e lo getta via) Andiamo!

1° Popolano                                Ehi, fratelli, ci portano via il nostro papa!

2° Popolano                                Santo padre, resta con noi!

I popolani si stringono attorno al prete, ma Quasimodo digrigna i denti e difende Don Claudio. I due si allontanano a dx. Uscendo, Don Claudio osserva con cupidigia Esmeralda. Poco dopo anche Esmeralda esce a sx.

1° Popolano                                Il papa si ritira nelle sue stanze!

2° Popolano                                Se il papa si ritira mi ritiro anch'io!

Gringoire                                   Un momento, signori! Un minuto d'attenzione per un poeta che vi declamerà i suoi versi per qualche spicciolo.

1° Popolano                                E dov'è, questo poeta?

Gringoire                                   Ma è qui, davanti ai vostri occhi!

2° Popolano                                Sono cieco io, o questo è scemo?

Gringoire                                   Sono io, Pierre Gringoire, il poeta.

1° Popolano                                Tu, straccione? (risata ) Ma vattene a casa!

Gringoire                                   (i due popolani escono a sx seguiti da Gringoire) Un momento, signori, vi chiedo solo un momento.

CLIC PC. Le luci si attenuano.

Gringoire                                   (Gringoire rientra da sx) Vattene a casa! Eh, già! Magari ne avessi una dove andare a dormire! E come se non bastasse niente da mettere sotto i denti! Io, Pietro Gringoire, poeta, autore de "Il giusto judicio de la Signora Vergine Maria" moralità nuovissima che si sarebbe dovuta rappresentare per intero oggi al palazzo di Giustizia e invece è stata interrotta per eleggere il papa dei matti. Io, poeta, a letto senza cena! Tempi duri per la poesia!

D’un tratto si sente un grido di donna a sx. Gringoire accorre sulle quinte  sx della scena, ma appare Quasimodo che lo trascina fuori a sx. Pochi istanti dopo riappare Quasimodo con Esmeralda, trattenuta da Don Claudio incappucciato.

Esmeralda                                  Lasciatemi! Lasciatemi!

Da dx appare con la spada sguainata Febo, capitano degli arcieri del Re, che si lancia sui tre!

Febo                                            Altolà, malandrini! Lasciate subito quella fanciulla!

L’arcidiacono fugge a sx. Il gobbo tenta di reagire ma viene colpito da un pugno di Febo e cade svenuto.

Esmeralda                                  (nelle braccia del suo salvatore) Grazie, mio eroe! Come vi chiamate, signor gendarme?

Febo                                            Capitano Febo de Chateaupers, per servirvi! E voi mia bella, come vi chiamate?!

Esmeralda                                  (divincolandosi con grazia) Esmeralda.

Febo                                            Esmeralda… quando posso rivedervi?

Esmeralda                                  Domani al ponte St Michelle alle sette! (fugge a sx)

Febo                                            Diavolo! Mi sarebbe piaciuto stringermi di più la fanciulla! Ma che volete, la capinera se n'è volata e c'è rimasto il pipistrello. (indica Quasimodo,  lo scalcia per farlo rinvenire e lo tiene sotto mira con la spada) Su, coraggio, sveglia briccone! È ora di farti visitare le nostre prigioni! Così ci penserai due volte, prima di aggredire le belle fanciulle indifese!

Escono a dx. Gringore, rientra in  scena da sx tramortito.

Gringoire                                   Gesù, che botta! Ciclope gobbo d'inferno!  

1° Accattone                               (L’ accattone zoppo entra da sx, comparendo alle spalle di Gringoire) La buona mancia, signor!

Gringoire                                   (saltando, spaventato) Mio Dio, chi è!? Che il Cielo ti fulmini stavo per rimanerci secco!

1° Accattone                               La buona mancia, signor! La buona mancia!

Gringoire                                   Che il diavolo ti porti! E me con te se ti capisco!

2° Accattone                               (Entra da dx il secondo popolano travestito da accattone cieco col bastone) Senor caballero, para comprar un pedaso de pan!...

Gringoire                                   Pare che anche questo qui parli, ma beato lui se si capisce!

1° Accattone                               Facitote caritatem!

Gringoire                                   Alla buon'ora! Ho capito!Devo avere una faccia molto caritatevole se mi domandano l'elemosina, mentre non ho un denaro in saccoccia!(al cieco )Amico mio, ho venduto proprio la settimana passata la mia ultima camicia, ovverosia, se non comprendi altra lingua che quella di Cicerone:Vendidi hebdomade nuper transita meam ultimam chemisam.             

 Gringoire vuole andarsene, ma i due accattoni lo pressano.

2° Accattone                               Onde vas hombre?!... (Blocca la strada Gringoire, ci vede! Lo zoppo corre  e afferra il poeta per le spalle)

Gringoire                                   In fede mia, il cieco vede! Lo storpio corre! Ma dove sono finito?

Accattoni                                    Nella corte dei Miracoli! (lo afferrano...  ) Portiamolo dal re! Sì dal re ! Dal re! (I tre escono a dx.)

CLIC PC. (musica 3. immagine: corte dei miracoli)

SCENA II

"La corte dei miracoli"

 Da sx entra Il re della corte dei miracoli  Attorniato da tre bagasce. Gringoire entra da dx, trasportato di peso dagli accattoni  e viene scaraventato davanti al Re.

Il Re                                            Cos'è questo animale?

Gringoire                                   (fa un inchino) Maestro, Monsignore, Sire.. Come vi debbo chiamare?

Il Re                                            Monsignore...sì, mi piace, ma forse preferisco Sua Maestà. No! Chiamami Sire! Sire!

Gringoire                                   Sì, sire.

Il Re                                            Bene. Dunque, che cosa puoi dire in tua difesa?

Gringoire                                   In mia difesa? Ma, Sire, io non ho fatto niente!

Il Re                                            Per le unghie del diavolo! Niente!? Come ti chiami, mascalzone?

Gringoire                                   Il mio nome è Pietro Gringoire, Sire.

Il Re                                            Allora, sta' a sentire Pietro Gringoire, tu sei davanti a Clopin Trouillefou, re di Tuni, sovrano supremo di tutto il reame di Gergo. Io sono il tuo giudice. Tu sei entrato nella nostra città senza essere dei nostri, hai violato i privilegi di questo reame e devi essere punito. A meno che tu non sia un ladro, un mendicante o un vagabondo. Giustificati, dunque! Che cosa sei?Parla!

Gringoire                                   Io sono soltanto un poeta.

Il Re                                            Mi basta! Ti impicchiamo. È molto semplice, signori, onesti, borghesi! Come voi trattate i nostri da voi, così trattiamo qui i vostri. La legge che voi fate alla canaglia, la canaglia la fa a voi! Colpa vostra se è dura! Bisogna pure che si veda di tanto in tanto un uomo onesto boccheggiare colla corda al collo, non fosse altro che per onorare il capestro! (gli altri sghignazzano) Se hai qualche preghiera da fare, figliolo, c'è là sotto un eccellente Padreterno di pietra che abbiamo rubato ieri a Saint Pierre. Ti do quattro minuti di tempo per scaraventargli sulla faccia la tua anima.

Gringoire                                   (strisciando in ginocchio) Sire, Imperatore, Re, abbiate pietà di me! Io sono il poeta di cui si è rappresentata questa mattina, al Palazzo di Giustizia, la nuovissima moralità.

Il Re                                            Ah! Era tua, maestro! C'ero, c'ero diamine! C'eravamo tutti!Ebbene! Ti pare una buona ragione per non essere impiccato questa sera averci annoiati stamattina??(risate degli altri)

Gringoire                                   Io non capisco perché i poeti non si possano considerare dei vostri. Vagabondo fu Esopo, mendicante era Omero, ladro era Mercurio...

Il Re                                            (afferrando Gringoire alla gola) Ohei! Credo che tu stia cercando di infinocchiarci! E lasciati impiccare, diavolo e senza fare tante chiacchiere!

Gringoire                                   (disperato) Monsignore re di Tuni! Un momento! Datemi ascolto! Non vorrete impiccarmi senza avermi ascoltato!?

Il Re                                            Sta a sentire: io non riesco a capire perché mai non ti si dovrebbe impiccare. Vedo bene che a te la cosa non ti va a fagiolo  e questo si capisce.Voialtri borghesi non ci siete avvezzi. Chissà che cosa grossa vi pare a voi, del resto non ti vogliamo mica male noi! Se vuoi levarti l'incomodo, la maniera c'è. Fatti dei nostri!!

Gringoire                                   Mi faccio sicuro e subito e di cuore!

Il Re                                            Tu acconsenti ad arruolarti tra la nostra gente?

Gringoire                                   Precisamente.

Il Re                                            Tu ti riconosci membro della franca borghesia?

Gringoire                                   Della franca borghesia.

Il Re                                            Suddito del reame del Gergo?

Gringoire                                   Del reame del Gergo.

Il Re                                            Paltoniere?

Gringoire                                   Paltoniere.

Il Re                                            Nell'anima?

Gringoire                                   Nell'anima.

Il Re                                            Bene! Ah,ti faccio notare che sarai impiccato lo stesso.

Gringoire                                   Ehhh!?!?

Il Re                                            Soltanto, sarai impiccato più tardi, con più solennità, a spese della gentile città di Parigi. È una discreta consolazione.

Gringoire                                   Pare anche a me.

Il Re                                            E ci sono degli altri vantaggi. Non dovrai pagare le tasse né per la pulizia, né per i poveri, né per l'illuminazione. Dunque, furfante, vuoi essere paltoniere?

Gringoire                                   Sì e con gioia, sire!

Il Re                                            Volere non basta. La buona volontà non aggiunge una cipolla alla zuppa:serve soltanto per andare in Paradiso e qui non siamo in Paradiso (gli altri brutti ceffi ridono a crepapelle) Devi dar prova d'esser buono a qualcosa. Prendetemi il fantoccio!

Uno dei paltonieri va a prendere un fantoccio a misura d'uomo carico di campanelle e sonagli.

Il Re                                            Sta a sentire: dentro la tasca destra del fantoccio c'è una borsa e tu la devi prendere. Se ti riesce di non far suonare nemmeno un campanello va tutto bene, ti faccio paltoniere!

Gringoire                                   E se faccio suonare il fantoccio?

Il Re                                            Allora sarai impiccato, naturalmente!

Gringoire                                   Mille grazie, maestà!

Il Re                                            Allora su, presto! Fruga il fantoccio e facciamola finita!

Gringoire                                   Campanelli, campanelle, campanellucci, per carità, non vi muovete.(al Re). E se venisse un colpo di vento?

Il Re                                            Sarai impiccato!

Gringoire s’impaccia  malamente trascinandosi il fantoccio con il frastuono di mille sonagli. Risate.

Gringoire                                   Maledizione!

Il Re                                            Tirate su quel buffone ed impiccatemelo subito!

Gringoire                                   (I due paltonieri incappiano il povero Gringoire) Vostra Grazia...

Il Re                                            Un momento! Mi stavate facendo dimenticare una cosa importante! E' uso che noi non impicchiamo mai un uomo senza prima domandare se c'è qualcuna delle nostre donne che lo voglia per sé. Amico, c'è ancora quest'ultima risorsa! O sposi una paltoniera o sposi la corda! (rivolgendosi alle tre meretrici) Oh lalà,femmine! C'è tra voi una bagascia che voglia questa canaglia? Oh lalà: Nicoletta la Charonne! Oh lalà : Lisabetta Tronvain! Oh lalà: Tonia la langue!

Nicoletta la Charonne               (avvicinandosi al poeta) Vediamo un po' questa giubba. Bandiera vecchia! (sputando sulla giubba) Dov'è la tua cappa?

Gringoire                                   L'ho perduta.

Nicoletta la Charonne               E il cappello?

Gringoire                                   (indicando il re che lo indossa) Me lo hanno preso.

Nicoletta la Charonne               Vediamo un po' le scarpe. Mmm, suole bucate. E la borsa?

Gringoire                                   Ahimé, non ho più nemmeno un soldo bucato!

Nicoletta la Charonne               E allora lasciati impiccare e dì grazie! (Nicoletta si allontana)

Lisabetta Tronvain                   (dopo averlo tastato a lungo) Impiccatelo è troppo magro!

Lisabetta se ne va ed al suo posto ecco arrivare Tonia la Langue che è mezza scema.

Tonia la Langue                        (sorridendogli) La... lalà... la... lalà...

Gringoire                                   (assecondandola) La.. .lalà...la lalà..

Tonia la Langue                        (afferra il cappio, rischiando così di impiccarlo) Lalalalalalalà!

Gringoire                                   (salvato da un paltoniere, dice meno convinto) Ahaa..La.. .lalà...

Tonia la Langue                        No! Il mio uomo mi bastonerebbe! Impiccatelo!

Il Re                                            Amico, non hai fortuna! (al pubblico) Nessuna più si offre?E una...e due...e tre! Aggiudicato! Impiccatelo!

Esmeralda                                  (entrando di corsa da sx) Lo prendo io per marito!

Gringoire e Tutti                       Esmeralda!!

Il Re                                            Liberatelo! E' uno dei nostri! Prendetemi la brocca nuziale!

Portano al re una brocca di terracotta. Il re la porge a Esmeralda che beve e la porge a Gringoire.

Esmeralda                                  Bevete!

Gringoire                                   Perchè? Che roba è?

Esmeralda                                  Fate come vi ho detto! (Gringoire beve timoroso)

Il Re                                            (appoggiando le mani sulle loro fronti) Fratello, questa è tua moglie. Sorella, questo è tuo marito. Per quattro anni.

Buio. CLIC PC.(musica 4. immagine: piazza di giorno)

SCENA III

"Il filosofo e il prete"

COME APPARE NOTRE DAME SULLO SCHERMO LUCE GIORNO

Gringoire                                   Signori! Ancora qualche attimo di pazienza. Esmeralda tornerà subito per la gioia dei vostri occhi e delle vostre orecchie.

Don Claudio                              (comparendo da sx alle spalle del poeta) Che cosa state facendo maestro Gringoire?

Gringoire                                   Porcaccia miseria! Reverendo maestro! Sono proprio contento di vedervi.

Don Claudio                              Maestro Gringoire, bisogna che mi spieghiate molte cose. Prima di tutto, perché vi ritrovo in piazza a fare il buffone.

Gringoire                                   Convengo, Monsignore, che val meglio filosofare e poetare che portare in bilico seggiole nelle piazze, ma che volete, bisogna vivere tutti i giorni e i più bei versi poetici non valgono sotto il dente un pezzetto di formaggio.

Don Claudio                              Va bene, maestro Gringoire, ma com'è che vi trovate in compagnia di quella zingara?

Gringoire                                   Per Bacco! È mia moglie e io sono suo marito!

Don Claudio                              (afferrandolo per il collo) Cosa avete fatto, miserabile? Dio vi ha così abbandonato da lasciarvi mettere le mani su quella donna?

Gringoire                                   Vi giuro Monsignore, che non  l'ho mai toccata, se vi inquietate per questo. È vergine. E lo resterà per quel che mi riguarda.

Don Claudio                              Che vuol dire?

Gringoire                                   E' difficile spiegarlo. Si tratta di una superstizione. Mia moglie, a quel che mi ha detto una vecchia canaglia che noi chiamiamo Re di Tuni, che è poi quello che ci ha sposati, è una trovatella e porta al collo un amuleto che, si dice, le farà trovare i suoi genitori, ma l'amuleto perderebbe la sua virtù, se la fanciulla perdesse la sua di virtù. Ecco perché viviamo in perpetua castità.

Don Claudio                              Dunque, voi credete, maestro Gringoire, che quella creatura non sia mai stata avvicinata da uomo al mondo?

Gringoire                                   Che volete possa fare un uomo contro la superstizione? Ha nella testa questa idea fissa. E la proteggono tre cose:Il Re di Tuni, che l'ha presa sotto la sua protezione, poi l’intera tribù della Corte dei Miracoli che la venera come la Madonna e infine un certo pugnale che porta sempre addosso nascosto chissà dove e basta toccarle la cintola che viene subito fuori. E' una vera vespa!

Don Claudio                              E non vi ha parlato di nessuno? Di un uomo, voglio dire.

Gringoire                                   No. Anche se...

Don Claudio                              Presto, parlate!

Gringoire                                   Di un uomo no, ma spesso ripete sottovoce una parola.

Don Claudio                              Che parola!?

Gringoire                                   Una parola, sì, una sola parola:Febo.

Don Claudio                              Febo? Perché Febo?

Gringoire                                   Non lo so. Forse è una parola magica. La ripete sotto voce quando crede di essere sola.

Don Claudio                              E siete sicuro che non si tratti di un nome, invece?

Gringoire                                   Nome di chi?

Don Claudio                              Chi lo sa?

Gringoire                                   Io penso questo, Monsignore. Questi zingari adorano il sole. Da ciò: Febo. Il sole.

Don Claudio                              A me non sembra chiaro come a voi. Credo di aver già sentito questo nome. E voi mi giurate che non l’avete mai toccata?

Gringoire                                   Vi giuro di no . Ma monsignore com'è che ve ne importa tanto?

Don Claudio                              Sentite, Maestro Gringoire,voi non siete ancora dannato, che io sappia. Ora il minimo contatto con quella zingara del demonio vi farebbe servo di Satana. Guai a voi se toccherete quella donna!

Gringoire                                   Ho provato una volta a farlo. Era la prima sera, ma mi sono punto.

Don Claudio                              (adirandosi) Siete stato così sfrontato, maestro Pietro?

Gringoire                                   Un'altra volta ho guardato dal buco della chiave (sognante) e allora ho visto la più bella giovane..

Don Claudio                              Andate al diavolo! (esce a sx)

BUIO. CLIC PC.(musica 5. immagine: piazza con patibolo)

SCENA IV

"Quasimodo alla berlina"

COME APPARE L’IMMAGINE SULLO SCHERMO LUCE GIORNO

Quasimodo è al centro della scena incatenato. Al suo fianco due guardie.

2° guardia                                  Signore e signori! State bene attenti. Questo che sarà frustato, è maestro Quasimodo, campanaro di Notre-Dame, un buffone di architettura orientale col dorso a cupola e gambe a torciglione!

1 ° guardia                                 Che bella smorfia tragica!

2 ° guardia                                 Ti dovrebbero fare papa dei matti a vita!

1 ° guardia                                 Maschera dell' anticristo!

2 ° guardia                                 Pensare che questo diavolo ci suona l'Angelus!!

Quasimodo cerca, invano, di liberarsi. Compare a sx  Don Claudio Frollo. Le guardie scattano sull’attenti. Silenzio. Il prete guarda a lungo Quasimodo, poi si gira di scatto e a lunghi passi esce a sx.

1 ° guardia                                 Hai visto, gobbo? Anche il tuo paparino ti abbandona!

Quasimodo cerca di dire qualcosa.

2° guardia                                  Silenzio! Il nostro amico ci vuole dire qualcosa!

Quasimodo                                 Da bere.

1 ° guardia                                 (sputandogli in faccia) Bevi questo, sporco gobbo! Così impari a svegliarci la notte con le tue campane del diavolo!

Quasimodo                                 Da bere.

Esmeralda entra da sx. Va verso Quasimodo con una ciotola d'acqua. La avvicina alle labbra del gobbo. Silenzio. Quasimodo la guarda, non beve. Lunghi attimi di silenzio, poi Esmeralda, con una smorfietta di impazienza, sorridendo, lo aiuta a bere. E Quasimodo beve. Beve e piange.

BUIO. CLIC PC. (musica 6. immagine: strada di notte)

SCENA V

"Convegno d'amore ed assassinio”

COME APPARE L’IMMAGINE SULLO SCHERMO LUCE NOTTE

Il capitano Febo entra da sx: è  ubriaco. Don Claudio, incappucciato,  lo segue.

Febo                                            (accorgendosi di essere seguito) Signor mio, se siete un ladro, come spero, mi fate proprio l'effetto d'un airone che si attacca al guscio d'una noce! Non ho un soldo parigino, mio caro!

Don Claudio                              (uscendo allo scoperto) Capitano Febo!

Febo                                            Come diavolo sapete il mio nome!

Don Claudio                              Non so soltanto il vostro nome. Avete un convegno d'amore questa sera?

Febo                                            Sì.

Don Claudio                              Alle sette?

Febo                                            Tra un quarto d'ora.

Don Claudio                              Dove?

Febo                                            Dalla Falourdel.

Don Claudio                              La ruffiana del ponte Saint-Michel?

Febo                                            Precisamente.

Don Claudio                              Empio! Con una zingara!

Febo                                            (allegramente) Lo confesso.

Don Claudio                              Che si chiama...

Febo                                            Esmeralda.

Don Claudio                              Capitano Febo, tu menti!

Febo                                            Che diavolo!"Tu menti"? Questa è una parola che si è detta di rado a uno Chateaupers! Ripetila, se hai coraggio!

Don Claudio                              Tu menti!

Febo                                            Come osi! (sfodera la spada) Fuori la spada! La spada! Presto!

Don Claudio                              Capitano Febo, vi dimenticate del convegno.(Febo si ferma) Capitano, domani, posdomani, tra un mese, tra dieci anni, mi troverete sempre pronto a tagliarvi la gola. Ma andate prima al vostro convegno.

Febo                                            Una donna o una spada? (rinfodera la spada) Signor mio, vi devo dir grazie per la vostra cortesia. Vi sono grato del quarto d'ora piacevole che mi permettete di passare. Speravo di stendervi nel rigagnolo e arrivare ancora in tempo per la bella, ma avete l'aria di uno che sa il fatto suo, perciò sarà meglio rimandare la partita a domani.

Don Claudio                              Andate al vostro convegno, è l'ora.

Febo                                            Vado, dunque! A domani! (fa per andare, poi si ferma)Ah, diamine! Dimenticavo che non ho i quattrini per la camera e la vecchia ruffiana vorrà essere pagata prima. Non si fida di me.

Don Claudio                              (prendendo dalla tasca un sacchetto) Ecco con che pagare.

Il capitano Febo resta un attimo interdetto, poi allunga la mano per prendere le monete. Le prende, ma il prete ritira la mano.

Don Claudio                              A una condizione. Provatemi che ho avuto torto e che voi non mentivate. Nascondetemi in qualche angolo da dove io possa vedere se la donna è proprio quella che mi avete detto (gli porge le monete).

Febo                                            Molto volentieri, signor mio! (prende le monete) Prenderemo una camera in cui voi, di nascosto, potrete vedere tutto con comodo.

Don Claudio                              Andiamo. (vanno verso dx)

Febo                                            Sono con voi. Potreste anche essere il diavolo in persona ma per stasera saremo buoni amici. Domani vi pagherò tutti i miei debiti di borsa e di spada. Eccoci arrivati. Saliremo,vi nasconderete, poi andrò a prendere la bella che mi aspetta vicino al Petit-Chatelet.

Don Claudio e Febo escono di scena a dx.

CLIC PC (immagine:  stanza da letto squallida)

Da sx  Esmeralda va lentamente incontro a Febo fermo  al centro della scena. Nascosto da una quinta a  dx Don Claudio osserva i due amanti.

Esmeralda                                  Non mi disprezzate, Febo. Io sento che quel che faccio è malfatto.

Febo                                            Disprezzarvi, bella bambina?! Disprezzarvi? E perché mai?

Esmeralda                                  Per essere venuta qui con voi.

Febo                                            Che sciocca siete, piccola mia!

Esmeralda                                  è che io manco a un voto. Non ritroverò più i miei genitori, l'amuleto perderà la sua virtù.

Febo                                            Al diavolo se vi capisco!

Esmeralda                                  Oh, Febo, io vi amo! Vi amo dall’istante in cui vi ho visto!

Febo                                            Mi amate? È vero? (le cinge la vita e lei lo allontana dolcemente)

Esmeralda                                  Febo, voi siete buono, siete generoso, siete bello. Mi avete salvato e io non sono che una povera zingara. È tanto tempo che sognavo un cavaliere che mi salvasse la vita. Sognavo di voi prima di conoscervi. E voi? Voi, ditemi, mi amate?

Febo                                            Sentite, mia cara...(non ricorda il nome) come vi chiamate?

Esmeralda                                  (oscurandosi in volto) Esmeralda, non lo ricordate?

Febo                                            Ma sì, ma sì. Esmeralda, sentite: vi amo in modo veramente miracoloso. (cerca di baciarla)

Esmeralda                                  (scostandosi dal bacio) Febo, insegnatemi la vostra religione!

Febo                                            La mia religione?! E cosa ne volete fare della mia religione?

Esmeralda                                  Per sposarci.

Febo                                            Oh, questa è bella! Sposarvi?! Gran bella cosa il matrimonio! Ci si ama forse meno quando non si è sputato del latino nella bottega d'un prete? Io vi amo, bambina mia. (Esmeralda esita) Esitate? Vedo bene come mi amate! (si allontana per andarsene a dx)

Esmeralda                                  No, Febo aspettate! Non ci sposiamo se non volete. Una zingara sposare un ufficiale?! Follia! No, Febo, sarò la vostra amante se lo desiderate, ma non lasciatemi!

Il capitano abbraccia Esmeralda, quando da dx appare alle spalle dei due Don Claudio, che con

un pugnale colpisce Febo, sotto gli occhi agghiacciati della donna.

BUIO. CLIC PC(immagine 8: fine I atto, musica 7) 

FINE 1°ATTO

ATTO II

SCENA I

"Nella cella"

CLIC PC (musica 8 . immagine: prigione) + LENTAMENTE LUCE NOTTURNA

A centro scena Esmeralda. Da dx entra Don Claudio incappucciato  con una lanterna.

Esmeralda                                  Chi siete?

Don Claudio                              Un prete. Siete pronta?

Esmeralda                                  A cosa?

Don Claudio                              A morire.

Esmeralda                                  Oh! Sarà presto?

Don Claudio                              Domani.

Esmeralda                                  C'è ancora molto tempo! Che cosa gli costava farlo oggi? Ho tanto freddo. (si prende i piedi tra le mani per riscaldarli un pò)

Don Claudio                              Sapete perché siete qui?

Esmeralda                                  Dicono che ho pugnalato a morte il capitano Febo. Ma non sono stata io! Sono innocente! Portatemi via di qui, padre!Ho freddo, ho paura.

Don Claudio                              (le prende un braccio) Venite con me.

Esmeralda                                  Oh! La vostra mano è di ghiaccio! (si libera dalla stretta del prete) Chi siete?

Don Claudio alza il cappuccio.

Esmeralda                                  Dio mio! Voi! Voi avete pugnalato il capitano Febo! Siete qui per terminare il vostro lavoro?! Date l'ultimo colpo dunque! Finitemi!

Don Claudio                              Vi faccio orrore? Ditemi, vi faccio orrore?

Esmeralda                                  Sì, mi fate orrore! Ma chi siete? Che cosa vi ho fatto? Perché mi odiate tanto?

Don Claudio                              Odiarvi?! (cadendo in ginocchio) Io vi amo Esmeralda! Vi amo, capite?

Esmeralda                                  Amore?!

Don Claudio                              Sì, amore di dannato! Ascoltate, dovete sapere tutto. Prima di incontrarvi io ero puro, avevo l'anima colma di luce, poi un giorno dalla finestra della mia camera vi ho visto danzare, là in mezzo al lastricato della piazza. Era mezzogiorno, c'era un gran sole...e voi risplendevate come un angelo! Incantato  lasciai che i miei occhi vi guardassero tanto che, a un tratto, rabbrividii di spavento. Sentii che il destino mi afferrava. Ero inchiodato, radicato al suolo. Poi voi forse aveste pietà di me e cessaste di danzare, scompariste nel sole e allora caddi nel vano della mia finestra come una statua rotta alla base. Il demonio m'aveva legato le ali e l'altro capo se l'era annodato al piede!Vi cercai e vi rividi. E quando vi ebbi visto due volte, volli vedervi sempre. Una notte tentai di rapirvi, ma quel capitano...

Esmeralda                                  Febo...

Don Claudio                              No! Non quel nome! È stato quel nome a perderci! Voi non sapete cosa significa amare una donna ed essere un prete! Amarla con tutto il furore dell'anima, sentire che si darebbe per un suo sorriso il proprio sangue, le viscere, il buon nome, l'eternità! Piangere, sognarla tutta la notte, pensarla tutto il giorno e vederla innamorata d'un soldato di ventura che gioca col suo cuore!

Esmeralda                                  Febo...

Don Claudio                              Non pronunciate quel nome! (le afferra le mani, mentre si ribella) Seguitemi! Penserò io a salvarvi! Continuate ad odiarmi, se volete, ma seguitemi! Salvatevi! E salvatemi! Ho la notte nell'anima.

Esmeralda                                  (irrigidendosi) Che ne è stato del mio Febo?

Don Claudio                              Ah! Siete spietata.

Esmeralda                                  Che ne è stato?

Don Claudio                              È morto! La lama è entrata a fondo nel suo petto. Quando si fa il male, bisogna fare tutto il male fino in fondo. È pazzia arrestarsi a mezza strada.

Esmeralda                                  ( assalendolo) Andatevene, assassino! Lasciatemi morire! Andatevene, maledetto! Non sarò mai vostra! Mai!

Don Claudio,in silenzio riprende la lanterna ed esce a dx.

BUIO. CLIC PC (musica 9 immagine: casa di Fiordiligi)

SCENA II

"Il ritorno del capitano Febo"

COME APPARE L’IMMAGINE SULLO SCHERMO LUCE GIORNO

Casa di Fiordiligi, cugina e fidanzata del Capitano Febo. La giovane è al centro della scena. Febo entra da dx.

Fiordiligi                                     Capitano Febo! Che cosa ne è stato di voi per due eterni mesi?

Febo                                            Oh Fiordiligi!(la abbraccia)Siete così bella da far sognare un arcivescovo!

Fiordiligi                                     Va bene, va bene, ma lasciate da parte la mia bellezza e rispondetemi a tono.

Febo                                            Ebbene, cara cugina, sono stato richiamato alla mia guarnigione.

Fiordiligi                                     E dove, di grazia?

Febo                                            Alla guarnigione di Queue-en-Brie.

Fiordiligi                                     Ma è così vicino, signor mio! Perché non siete venuto una sola volta a trovarmi?

Febo                                            (alle strette) Il servizio. E poi ero malato.

Fiordiligi                                     Malato!

Febo                                            Sì, ferito.(mostra una fasciatura al torace)

Fiordiligi                                     Ferito! (gli si accosta)

Febo                                            Oh, una cosa da niente, una questione, un colpo di spada...

Fiordiligi                                     Un colpo di spada!? Voglio sapere tutto.

Febo                                            Ebbene, mia bella, ho avuto una contesa con un luogotenente e ci siamo scuciti qualche pollice di pelle reciprocamente. Ecco tutto.

Fiordiligi                                     Purché siate guarito del tutto, mio caro Febo! E perché è nata la questione?

Febo                                            Ma, niente! Un cavallo, una parola. (guarda verso il pubblico) Mio Dio, cugina, quanta gente nella piazza!

Fiordiligi                                     (guardando) Ah, sì. Pare che debba venire una strega a fare ammenda onorevole prima di essere impiccata.

Febo                                            E come si chiama questa strega?

Fiordiligi                                     Non lo so. Ci sono tante streghe in giro, che le bruciano senza nemmeno saperne il nome! Tanto varrebbe voler conoscere il nome di ogni nuvola che passa. Ma il buon Dio, si può star certi, tiene un suo conto che non falla! (guardando Febo negli occhi) Giuratemi che non avete amato altra donna all'infuori di me.

Febo                                            Ve lo giuro, angelo mio!(I due stanno per baciarsi, quando Febo dalla finestra vede Esmeralda e si gela e mormora)Esmeralda!

Fiordiligi                                     Che avete? Si direbbe che la vista di quella poveretta vi abbia turbato...

Febo                                            Ma nemmeno per sogno! Oh, questa è bella!

Fiordiligi                                     Allora andiamo sul balcone. Da lì vedremo tutto meglio, fino alla fine. (i due escono a sx)

CLIC PC. (immagine: Notre Dame + musica sacra)

Da sx appare Esmeralda con le braccia legate dietro la schiena. AI suo fianco le due guardie. In testa al corteo c'è l'arcidiacono Don Claudio Frollo. Il corteo si ferma a centro scena. L'arcidiacono si avvicina a Esmeralda come per confessarla)

Don Claudio                              Giovane donna, avete domandato perdono a Dio delle vostre colpe e dei vostri peccati?(a bassa voce) Posso ancora salvarvi.

Esmeralda                                  Andatevene, demonio, o vi denuncio!

Don Claudio                              (sempre a bassa voce) Non vi crederanno. Aggiungerete lo scandalo al tentato delitto.

Esmeralda                                  Cosa ne è stato del mio Febo?

Don Claudio                              Sì, vi ho mentito!Ecco che cosa ne è stato! Guardate il "vostro" Febo, là al balcone della sua fidanzata, a godersi lo spettacolo!

Esmeralda                                  (guarda verso sx) Febo! Mio Febo!

Don Claudio                              Allora non vi avrà nessuno! (poi ad alta voce). Amen

Appare da sx Quasimodo. Corre verso Esmeralda.

Quasimodo                                 Nooo! ( al pubblico) Asilo! Asilo!

BUIO. CLIC PC.(musica 10. immagine: la cella di Quasimodo)

Scena III

“Una gran fortuna essere amato da qualcuno”

A FINE MUSICA LUCE NOTTURNA.

La cella di Quasimodo. Esmeralda dorme in un cantuccio. Quasimodo la guarda rapito e aspetta che rinvenga. Lentamente lei rinviene, si guarda intorno smarrita, poi vede il gobbo, ha paura.

Esmeralda                                  Perché mi avete salvata?

Quasimodo non ce la fa a rispondere, ma si allontana ed esce a dx. Ora lei è sola, cerca di capire dove si trova. Quasimodo ritorna da dx e depone ai  piedi della zingara un paniere

Quasimodo                                 Mangiate. (Esmeralda prende il pane, vorrebbe ringraziarlo, ma non riesce a guardarlo in viso). Faccio paura. Non mi guardate. Di giorno state qui. Di notte potete andare in giro per la chiesa, ma non uscite, vi ucciderebbero e io... morirei.

Esmeralda                                  (sorride) Venite. (Quasimodo non si muove) Venite.

Quasimodo                                  ( Esmeralda gli fa segno di avvicinarsi) Devo venire lì?

Esmeralda                                  Sì.

Quasimodo                                 Credevo di non aver capito. Sapete, io sono sordo.

Esmeralda                                  Poveruomo!

Quasimodo                                 Sono sordo. Faccio paura. Né uomo, né bestia Voi invece siete così bella!Un raggio di sole, una goccia di rugiada all'alba. Vi prego parlate! Io capirò dalle vostre labbra, dai vostri occhi!

Esmeralda                                  Allora ditemi perché mi avete salvato.

Quasimodo                                 Perché voi avete dato acqua a un infame che aveva tentato di rapirvi. Acqua e un po' di pietà. Troppo per pagarlo con la mia vita.

Esmeralda                                  Grazie.

Quasimodo                                 No, non dovete. Ora vado. Tenete questo fischietto e quando vorrete che io sia qui, fischiate. Questo lo sento. E poi (prende un vestito da donna in un angolo) vi ho portato questo.( esce a dx)

BUIO. CLIC PC.(immagine: esterno casa di Fiordiligi di notte)

LUCE NOTTURNA.

In scena vicino alla quinta sx , il capitano Febo e Fiordiligi si stanno salutando. Quasimodo, nascosto nell'ombra a dx, osserva la scena.

Fiordiligi                                     Allora ve ne andate, mio bel cugino...

Febo                                            Non prima di un bacio, mia bella cugina. (le cinge la vita)

Fiordiligi                                     (resistendogli) Per carità, state fermo, Febo! Mia madre potrebbe affacciarsi e vederci.

Febo                                            La notte è così nera...

Fiordiligi                                     ( cedendo )Purché non lo sia anche la vostra coscienza.(si baciano, appare Quasimodo sulle quinte dx, poi lei, con un sospiro esce a sx)

Febo                                            A domani, incantevole cugina! (salutando verso la quinta sx)

Quasimodo                                 Capitano Febo!

Febo                                            (si gira di scatto verso dx) Sangue di Satana! Chi siete?!

Quasimodo                                 (va verso il capitano) Venite con me, capitano. C'è qualcuno che vi vuol parlare.

Febo                                            Che Giove mi fulmini se questa faccia di gufo non è...

Quasimodo                                 Venite, capitano. Una donna vi aspetta. Una donna che vi ama.

Febo                                            Pezzo di mascalzone! E tu credi che io debba andare da tutte le femmine che mi amano, o dicono di amarmi? E se per caso rassomigliasse a te, faccia di rospo? Dì a quella che ti manda che io mi sposo presto e che lei può andare al diavolo! (Febo fa per andare ma il gobbo lo trattiene)

Quasimodo                                 Sentite, dovete venire, gliel'ho promesso; è Esmeralda!

Febo                                            Esmeralda? Allora tu vieni dall'altro mondo! Esmeralda è morta! Ho visto con questi occhi che la conducevano alla forca.

Quasimodo                                 (tirandolo per un braccio)Per di qua. Per di qua!...

Febo                                            (liberandosi dalla stretta esce a dx) Lasciami!

Quasimodo                                 (guardando il capitano allontanarsi)Avete una gran fortuna voi ad essere amato da qualcuno.

BUIO. CLIC PC. (musica 11. immagine: cella di Quasimodo)

SCENA IV

"L’assalto a Notre-dame"

COME APPARE L’IMMAGINE SULLO SCHERMO LUCE NOTTURNA

Esmeralda è sola nella cella. È impaziente e aspetta il ritorno di Quasimodo, spera in compagnia di Febo. Alle spalle di Esmeralda appare da dx Don Claudio.

Esmeralda                                  ("sentendone" la presenza si gira di scatto) Ah! Il prete! (Cerca di sfuggirgli, ma il prete le cinge la vita e la stringe forte a sé.) Andatevene, mostro!

Don Claudio                              Sapevo che vi avrei trovato qui!

Esmeralda                                  (colpendolo con schiaffi e pugni) Andate via, demonio!

Don Claudio                              (prendendo il sopravvento e stringendola forte a sé) Bisogna finirla!

Esmeralda                                  Aiutatemi! Aiutatemi! (Dibattendosi,scalciando, Esmeralda trova il fischietto che le aveva dato Quasimodo. Fischia con tutto il fiato che le resta. Come d'incanto appare Quasimodo da dx che afferra  il prete per le spalle, quando ecco che riconosce l'arcidiacono di Notre-Dame. Il gobbo si blocca, fa un salto all'indietro e si accuccia come un cane davanti al padrone.)

Quasimodo                                 Maestro...(Don Claudio, fremente d'ira, scaccia Quasimodo)

Don Claudio                              Esmeralda, le autorità sanno che vi nascondete nella cattedrale. Stanno venendo a prendervi per impiccarvi! Solo io posso salvarvi! Fuggite con me!

Esmeralda                                  Mai! (Il prete rabbioso colpisce il gobbo ed esce a dx).

Esmeralda                                  Stai bene, Quasimodo? (Il povero gobbo, fa segno con la testa di stare bene).Lo hai visto? Hai visto Febo?

Quasimodo                                 (mentendo) Non ho potuto trovarlo.

CLIC PC (voci registrate + musica 12+ a fine registrazione immagine piazza con patibolo)

Voci dei paltonieri (registrate)   1 popolano) Vescovo, noi siamo alla tua porta! 2 popolano) Rendici l’Esmeralda, vescovo, se vuoi salvare la tua chiesa!

Quasimodo esce di corsa a sx . In scena Esmeralda ascolta impaurita la folla.

LUCE EFFETTO STROBOSCOPICO.

                                                    Il Re di Tuni)Pianto qui la mia bandiera e Dio ti salvi, Vescovo di Parigi! 2 popolano) Avanti, avanti! Coraggio, compagni! Il Re) All’opera i chiavari e aprite quella porta! Al lavoro i fabbri! 1 popolano) Sentite è la serratura che si schioda! Il Re) Buttatemi giù quella porta! Tonfo 1 popolano) Sangue del diavolo, l’ho scampata bella! 2 popolano) Hanno buttato giù una trave! Diamine ho sentito il soffio,!Ma Giovanni l’Assommeur è ammazzato! 1 popolano) Questi dannati canonici si difendono! Il Re) Tirate alle finestre e forziamo la porta! 1 popolano) Ci vorrebbe un ariete! Il Re) Prendete quella trave che gentilmente ci hanno buttato giù i canonici e sfondate quella porta! colpi contro la porta, colpi d’archibugio. Tonfi di pietre cadute 1 popolano) Al riparo, piovono pietre! 2 popolano) Diavolo! Ci cadono in testa le torri, adesso! Il Re) Dov’è Bellevigne? 2 popolano) È morto! Questa chiesa è stregata! È impossibile entrare! 1 popolano) Guardate lassù! Lo vedete quel demonio che corre su e giù… è Quasimodo! È quel dannato campanaro… è lui che ci lancia le pietre!... Il Re) Datemi una scala, per tutti i diavoli! 2 popolano) Che ne volete fare, maestà? Il Re) Salirò attraverso la galleria dei re di Francia! È lassù dove vedi quella fila di statue che hanno una faccia di imbecilli che consola! Salirò da lì! Urlo. 1 popolano) Hanno ammazzato il nostro re! Tutti) Vendetta! Vendetta! All’assalto! All’assalto!

Esmeralda è rincantucciata in un angolo a sx. Entra Gringoire da dx.

Gringoire                                   Non temete. Sono io, Pierre Gringoire. Sono venuto per salvarvi!

Esmeralda                                  È vero,Gringoire? Di voi mi fido...

Gringoire                                   Verissimo. Venite! Presto! (escono a dx)

Voci dei paltonieri (registrata)  l popolano)Ritiriamoci,fratelli! Arriva la cavalleria del Re! 2 popolano) Presto, ritiriamoci o ci ammazzano tutti! Tutti)Ritiriamoci, presto, ritiriamoci!

Quasimodo rientra da sx nella celletta vuota. Cerca Esmeralda. Quasi impazzito corre su e giù per il palco, poi disperato esce a dx.

BUIO.

Epilogo

COME APPARE L’IMMAGINE SULLO SCHERMO LUCE SOFFUSA (ALBA)

2° guardia                                  (da fuori palco) A morte l'Egiziana! A morte la strega!

Da dx entrano Gringoire ed Esmeralda.

Gringoire                                   Ci cercano! Ci troveranno! Esmeralda, io vado. Vi lascio alle cure di un uomo fidato che tiene a voi. Siete in buone mani! (esce a sx)

Da sx entra Don Claudio. Esmeralda crede di incontrare Febo invece vede il prete.

Esmeralda                                  Voi!!! (fa per fuggire ma il prete la blocca)

Don Claudio                              (tenendola per un braccio )Ascoltatemi! Questa è la Greve, la piazza dove si impiccano i condannati a morte. Qui il destino ci consegna uno nelle mani dell'altro. Qui io deciderò della vostra vita, voi della mia anima. Oltre questa piazza e oltre questa notte non c'è più nulla.

1° guardia                                  (da fuori palco) Morte all'Egiziana! Morte! Maledetta zingara, ti troveremo dovunque tu ti sia cacciata!

Don Claudio                              Li sentite? Sono sempre più vicini, vi cercano. Io posso ancora salvarvi, ho preparato tutto!

Esmeralda                                  Lasciatemi assassino!

Don Claudio                              (la trascina verso la quinta dx dove si trova la cella della reclusa ) Allora non vi avrà nessuno! Gudula! Gudula! Ecco l'Egiziana! Vendicati! (Dalla grata  fuoriesce un braccio scarno che afferra quello della zingara.) Tieni forte, Gudula! È l'Egiziana scappata. Vado a chiamare le guardie. La vedrai impiccare.(poi allontanandosi) Non vi avrà nessuno! (esce di scena a sx)

La reclusa                                  (la reclusa esce dalla cella e afferra il braccio della fanciulla)Ah! Ah! Ti impiccano finalmente!

Esmeralda                                  (balbetta) Che cosa vi ho fatto?

La reclusa                                  Che cosa mi hai fatto!? Sedici anni fa avevo una figlia e le egiziane me l'hanno presa, la mia Agnese, mentre dormiva. Avrà gridato. Mi avrà chiamato, ma io, maledetta me, non c'ero! Ecco cosa mi hai fatto, zingara!

Esmeralda                                  Ma se io non ero forse nemmeno nata, allora!

La reclusa                                  Oh, sì! Dovevi essere nata. Avrebbe giusto la tua età maledetta!

Esmeralda                                Buona donna, abbiate pietà. Non vi ho fatto niente. Davvero volete vedermi morire sotto i vostri occhi in quel modo orribile? Lasciate che mi salvi. Fatemi grazia. Non voglio morire così.

La reclusa                                  Rendimi la mia creatura!

Esmeralda                                  Lasciatemi, in nome del Cielo!

La reclusa                                  Ti lascio se mi rendi la mia piccola Agnese! Lo sai dov'è la mia piccina? Aspetta, ti faccio vedere una cosa: ecco la sua scarpina. È tutto quello che mi resta di lei.

                                                                                                            

Esmeralda                                  Fatemi vedere quella scarpina! Oh, Dio! Dio! (Esmeralda, apre in fretta il piccolo sacchetto che porta al collo).

La reclusa                                  Sì, sì fruga pure nel tuo amuleto del demonio! Fruga finchè vuoi tanto io non ti lasc…(Esmeralda ha tirato fuori una scarpina uguale a quella che ha la reclusa. La donna guarda la scarpina e guarda la fanciulla tremante ) Figlia mia! (Si abbracciano) Oh,Signore Iddio ti ringrazio! La mia bambina! Come sei bella! Sei proprio tu. È per questo che il cuore mi saltava in petto ogni volta che ti vedevo!E io lo prendevo per odio!

Esmeralda                                  Oh, mamma!Una buona Egiziana me l'aveva predetto. Mi diceva: tieni sempre questo sacchetto al collo, è un tesoro. Un giorno ti farà ritrovare tua madre.

La reclusa                                  Oh, mio Dio, la mia bambina!

1° guardia                                  Per di qua! Il prete ha detto che la troveremo al "buco dei topi".

Esmeralda                                  Vengono, mamma! Salvatemi, mamma, salvatemi!

La reclusa                                  Oh, Dio!L'avevo dimenticato. Ti inseguono. Che hai fatto?

Esmeralda                                  Non lo so. Ma sono condannata a morire.

Entrano da sx le due guardie

2° guardia                                  Eccola là! È già pronta per la forca! (le guardie afferrano Esmeralda che si aggrappa alla madre)

La reclusa                                  Lasciatela! Lasciatela stare!

1° guardia                                  Sangue di Giuda, donna! Che ti prende? Perché non vuoi che impicchiamo la strega, come vuole il Re?

La reclusa                                  Perché !?? Perché è mia figlia!!

1° guardia                                  Il Re vuole così. Mi dispiace.

2° guardia                                  Che fai? Ti perdi in chiacchiere con quella vecchia pazza?

La reclusa                                  (mentre le guardie portano Esmeralda al centro della scena, la vecchia cerca invano di liberarla) Vi dico che è la mia figliola! Non è una strega! Io la credevo morta, ma stanotte il Buon Dio me l'ha ridata! (si getta ai piedi della 2° guardia) Vi prego in ginocchio! Lasciatemi la mia figliola!

1° guardia                                  Presto! Sbrighiamoci e facciamola finita!

Da sx appare Febo che alla vista di Esmeralda si blocca! Le due guardie scattano sull’attenti.

Esmeralda                                  Febo! Febo mio aiutatemi! (il capitano fa per intervenire, ma poi ci ripensa e a capo chino esce spedito a sx). No Febo! No! Mamma, aiutatemi!Mamma! (La reclusa si aggrappa ai fianchi della figlia e viene trascinata con lei. Non riescono a separarle. I soldati colpiscono la vecchia che cade morta ai piedi della figlia. La 1° guardia passa il nodo scorsoio attorno al collo di Esmeralda.)

BUIO. CLIC PC. (rullo di tamburi, un tonfo, poi una risata terribile e la voce di Don Claudio+ immagine prigione)

Don Claudio (registrato)            Hai visto Quasimodo?  La tua Esmeralda è morta! Non l’avrà nessuno! Goditi la scena dall’alto della casa del Signore! Sia fatta la sua volontà! Che fai? Non avvicinarti! Lasciami! Ti ordino di lasciarmi! NOOOO!!! (tonfo)

LUCI SOFFUSE.

Esmeralda, morta, al centro della scena. Quasimodo entra da sx e le si avvicina piano, come per non svegliarla. La guarda a lungo. Piange. Si stende, con grazia infinita, accanto al corpo della fanciulla. La abbraccia strettamente.  

(Registrato) Quando si venne a cercare nel sotterraneo di Mountfaucon il cadavere di Oliviero le Daim, al quale il Re Carlo VIII concedeva di essere sotterrato a Saint Laurent, si trovarono, tra tutte quelle carcasse orribili, due scheletri abbracciati in modo strano. Uno di quegli scheletri era di donna, aveva ancora attaccato qualche brandello d'una stoffa che era stata bianca e si vedeva attorno al collo una collana di grani turchini con un piccolo sacchetto di seta, ornato di verde, aperto e vuoto. L'altro scheletro, che si teneva strettamente abbracciato il primo, era uno scheletro d'uomo. Si notò che aveva la colonna vertebrale deviata la testa affondata nelle scapole e una gamba più corta dell'altra. Non aveva nessuna rottura di vertebre alla nuca ed era chiaro che non era stato impiccato. L'uomo cui quello scheletro era appartenuto era dunque venuto in quel sotterraneo e vi era morto. Quando si volle staccarlo dallo scheletro che abbracciava, cadde in polvere.

BUIO.                                   FINE