Il grande salto

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IL GRANDE

SALTO

Due atti brillanti

di

Matteo Tibiletti

Personaggi

Steve

Psicologo da strapazzo

Greg

Paziente: Aspirante scrittore e aspirante suicida

Claire

Moglie di Steve, angosciata dalla situazione

Frank

economica e dall'inconcludenza del marito

Invadente marito di Helen, con sensi di colpa per

Helen

via di sogni erotici

Sensuale moglie di Frank, convinta che il marito

Edward

abbia un'amante

Padre di Claire, puttaniere, imprenditore,

Hanna

abbandonato dalla moglie

Madre di Claire, donna di classe che ha

abbandonato il marito per un regista di film

Paul

porno

Regista di film porno

Titolo |Quattro passi tra le nuvole

Autore | Matteo Tibiletti

Numero Siae| 213623

Email | tibilettimatteo@gmail.com


ATTO I

Le luci si alzano lentamente, illuminando una dormeuse sulla quale è sdraiato un uomo: Greg. Greg, ben vestito e di circa quarant'anni, sta leggendo la pagina di un libro ad alta voce. Di tanto in tanto, come conoscesse a memoria quelle parole, alzerà lo sguardo dando maggiore emotività alla propria interpretazione.

GREG - Entrai in quel locale zoppicando. Giurai a me stesso che se mai avessi incontrato lo stronzoche mi aveva urtato con la sua carretta fumosa mentre attraversavo sulle strisce pedonali, lo avrei preso a testate, fino ad ucciderlo, tanto mi aveva irritato il suo fare arrogante nel riprendere la via sgommando e imprecando dal finestrino. Io ero sulle strisce, accidenti! Appena oltrepassato l'uscio di quella bettola che si faceva chiamare "pub", fui invaso da una sensazione Che ancora oggi fatico a descrivere. C'era un odore di muffa e alcool. Il barista stava seduto dietro al bancone con i piedi appoggiati su di un seggiolino basso, di cui riuscivo a scorgere solo la punta. In una mano aveva un grosso sigaro, nell'altra una pinta di birra. Mi avvicinai e chiesi un bicchiere di brandy. Lui mi guardó come se lo avessi distolto da un sonno profondo e sospirando scese dal suo trono per soddisfare la mia richiesta. C'era davvero poca gente, per essere un venerdì. Voltando lo sguardo alla mia sinistra, scorsi un vecchio polveroso con il capo chino e le braccia conserte. Piangeva in silenzio. Lo osservai a lungo: era poeticamente triste il suo singhiozzare sommesso. Quasi fosse un bambino offeso dopo essere stato escluso dai giochi con i propri compagni. Ero totalmente immerso in lui. Nelle sue lacrime. Ecco perchè fui colto da un brivido improvviso, quando si voltó verso di me e sorrise appena, tra le lacrime. Ci guardammo ancora a lungo, dopodichè lui mi allungó un pezzetto di carta scarabocchiato e se ne andó. Senza farmi scorgere dal barista presi quel biglietto e lo lessi : " la vita è molto di piú di tutto quello che puoi aver perso". Il barista mise davanti ai miei occhi il bicchiere di brandy, ma io non riuscii a bere. Le lacrime mi avevano improvvisamente tolto la sete.

La luce si alza, scoprendo finalmente l'ambiente circostante. Siamo nello studio di uno psico-terapeuta, Steve. Il locale è arricchito da una scrivania in legno, due sedie, diplomi e attestati appesi alle pareti e un tappeto persiano che occupa una buona porzione del pavimento. Steve è seduto accanto alla dormeuse con le mani giunte e lo sguardo fisso su Greg. Steve è di poco più giovane di Greg ma ha l'aria di chi sa già come funziona il mondo. Dopo aver atteso un breve istante, Steve disgiunge le mani per appoggiarle sui braccioli della poltrona. Sorride.

STEVE - Notevole. Davvero notevole. Lei possiede un dono.

GREG -     Dice sul serio?

STEVE - Assolutamente sì.

GREG -     Ma questo non è che l'incipit del mio libro. Come può sapere che anche il resto sarà

altrettanto bello?

STEVE - Ah, ma io non sto dicendo che è un bel libro.

GREG -     No?

STEVE - No, io sto soltanto dicendo che lei ha un dono.

GREG -     E sarebbe?

STEVE - Vede, mentre lei leggeva quelle pagine io sono riuscito a "vedere" quello che lei aveva in

testa. Capisce? E non nel senso che mi sono immaginato alcuni dettagli. Io, signore, sono riuscito a

sentire gli odori di quel locale; ho scorto lo sguardo scorbutico del barista e ho intuito la fisionomia del

sorriso di quell'uomo. Questo è un dono.

Silenzio

GREG -     Il mio editore non la pensa così.

STEVE - Perchè? Cosa le ha detto il suo editore?

GREG -     Che con il mio libro ci si pulisce il culo.

STEVE - Accidenti. Un po' crudo, non le pare?

2


GREG -     A me lo dice, dottore?

STEVE - Quindi è per questo che è caduto in depressione?

GREG - No, a dire il vero non è per questo, cioè, questo ha contribuito al mio primo tentato suicidioma... no, non c'entra nulla con il secondo e con il terzo.

STEVE - Lei ha tentato il suicidio tre volte?

GREG -     Sì!

STEVE - E perchè?

GREG -     Tre editori.

STEVE - Prego?

GREG -     Tre editori hanno rimbalzato il mio lavoro, definendolo nell'ordine : cibo per vermi, carta

straccia e ... be' carta igienica.

STEVE - Quindi la depressione...?

GREG - La depressione dottore, è arrivata perchè nessuno di loro ha creduto nel finale. STEVE - Il finale del libro?

GREG -     Esatto, il finale del mio libro.

STEVE - E come finisce il suo libro?

GREG -     Non posso rivelarglielo.

STEVE - E perchè?

GREG -     Perchè lei non lo ha letto.

STEVE - D'accordo ma a quanto ho capito non lo pubblicherà, quindi...

GREG -     Chi ha detto che non lo pubblicherò?

STEVE - No, mi perdoni, intendevo dire che se già tre editori non l'hanno voluto pubblicare...

GREG -     Mi sta dicendo che non si fida del mio lavoro?

STEVE - Nossignore! Ma ci mancherebbe!

GREG -     E allora perchè percepisco questa forte sfiducia?

STEVE - La mia non è affatto sfiducia! Secondo me lei ha davvero un dono! Non le ho mentito! GREG - E allora?

STEVE - Ma per dirle ciò che penso sulla reazione dei tre editori, devo pur leggere il suo libro, così

come hanno fatto loro.

GREG -     Lei è un editore?

STEVE - No.

GREG -     E allora? Come potrebbe aiutarmi?

STEVE - Magari cercando di farle capire perchè ora lei si sente così male.

GREG -     Ma io so perchè mi sento così male, gliel'ho appena detto!

STEVE - Oh, santo cielo!

GREG - Secondo lei vado da uno strizzacervelli per farmi dire la ragione di qualcosa che io so già?! STEVE - No, ma...

GREG -     So benissimo perchè sto così male: tre editori su tre hanno detto che il mio finale è utile a

fini molto poco nobili!

STEVE - Ed è per questo che le sto chiedendo di poter leggere il finale...

GREG -     Ma le pare?! S'è mai sentito? Secondo lei uno scrittore in procinto di pubblicare il suo

capolavoro, si brucia l'anteprima facendo leggere al primo che passa il manoscritto inedito del suo

romanzo?

STEVE - Io non sono il primo che passa!

GREG - Oh sì che lo è! Ho aperto l'elenco e, ad occhi chiusi, ho puntato il dito sul primo numeroche mi è capitato sotto mano!

STEVE - Cosa?!

GREG -     Era alla voce: "discount", certo non immaginavo che avrei avuto a che fare con un prodotto

scaduto!

STEVE - Ma come si permette?!

GREG -     Mi permetto, mi permetto eccome!

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Si alza dalla dormeuse

STEVE - E adesso cosa fa?

GREG -     Secondo lei? Me ne vado, ecco cosa faccio!

Prende la giacca dall'appendiabiti dietro la dormeuse

STEVE - Ma l'ora a sua disposizione non è ancora finita!

GREG - Be' dal momento che non intendo pagare per un prodotto scaduto, preferisco andarmeneora, anzichè aspettare le coliche!

STEVE - Mi sta dicendo che non intende pagare la parcella?!

GREG -     Lei pagherebbe per una confezione di mozzarelle di colore blu?

STEVE - Mozzarelle?!

GREG -     E ringrazi il cielo se, una volta uscito di qui, non andrò a denunciarla all'associazione

consumatori!

STEVE - Lei è completamente pazzo!

GREG - E lei vende mozzarelle blu! Io mangio le mozzarelle bianche! E non mi venga a raccontareche la ricerca ha fatto passi da giganti e che ora le mozzarelle bianche fanno venire il cancro! Se è per questo mio zio si è ammalato di cancro ed era vegano! Non mangiava le mozzarelle perchè pensava che il latte che ne usciva, fosse il loro sangue! Mio zio era pazzo! E lei è decisamente un ladro!

Pausa, Steve è inebetito e Greg fa per andarsene

GREG -     A proposito, quanto sarebbe stato il conto?

STEVE - Centocinquanta dollari...

GREG -     Centocinquata verdoni per una confezione di mozzarelle blu!

Ride ed esce dalla quinta a destra. Steve si abbandona sulla sedia, incredulo. Dalla quinta di sinistra entra Claire, moglie di Steve. Ha con se un contenitore per alimenti e una bottiglia d'acqua.

CLAIRE - Hai fame?

Silenzio.

CLAIRE - (Appoggiando il tutto sulla scrivania)Steve?

Steve non risponde, annichilito dall'accaduto.

CLAIRE - Ti ho preparato qualcosa. E' ora di pranzo. Ma...stai bene?

STEVE - Per niente.

Claire si mette a sedere sulla dormeuse e, con aria distratta, prende a limarsi le unghie.

CLAIRE - Giornata difficile?

STEVE - Anche quest'altro se n'è andato sbattendo la porta. CLAIRE - Il paziente che ho sentito sbraitare fino a poco fa?

Steve annuisce

CLAIRE - Che aveva?

STEVE - Mi ha detto che valgo quanto una confezione di mozzarelle blu.

CLAIRE - (indifferente)Ah, capisco.

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STEVE - Forse non sono tagliato per questo mestiere.

CLAIRE - Forse avresti dovuto laurearti, no?

STEVE - Sai come la penso in merito a questo discorso, no? Ne abbiamo già parlato altre volte! CLAIRE - Sì, certo.

STEVE - (Si alza, e comincia a passeggiare nervosamente per lo studio.)Ognuno di noi ha un dono, va bene?!

Io ho quello di saper capire al volo le persone! A che serve una laurea?!

CLAIRE - A far star tranquilla economicamente tua moglie.

STEVE - Non essere così grossolana!

CLAIRE - Io sono pratica, Steve. Qui non si batte chiodo. Sono sei mesi che stai tentando questastrada! Nemmeno uno dei pazienti che sono arrivati qui, per puro caso, hanno poi proseguito la terapia. STEVE - Non è vero! John Miller ha fatto grossi passi avanti!

CLAIRE - Aspetta, ricordami chi era?

STEVE - Il professor Miller, esimio filosofo e cultore della grecia antica, quello abbandonato dallamoglie per via del suo vizietto...

CLAIRE - Ah, il pedofilo!

STEVE - Non era pedofilo! Ho detto "cultore della grecia antica"!

CLAIRE - Appunto, bei gusti! E' in carcere. Lo hanno beccato durante la pausa merenda di unascuola elementare: aveva addosso un paio di mutande con scritto "la mamma non mi ha voluto bene". Durante la difesa ha detto che tu gli avevi consigliato di fare ciò che gli diceva il cuore! Per tua fortuna ha detto che il tuo nome era Napoleone Bonaparte. Lo hanno dichiarato incapace di intendere e volere. Anche per questo tu sei ancora qui e lui è in un ospedale psichiatrico. STEVE - E Bobby Taylor?

CLAIRE - Chi, l'inventore? Morto.

STEVE - Davvero?

CLAIRE - Ma li leggi i giornali? I tuoi pazienti sono potenziali suicidi che decidono di venire da teperchè manca loro l'ultima ragione per togliersi la vita.

STEVE - E com'è morto?

CLAIRE - Aveva inventato un nuovo metodo per tagliarsi la barba. La sega circolare non gli ha

concesso molto tempo per riflettere su quello che esattamente stava facendo.

STEVE - Santo cielo!

CLAIRE - (Alzandosi e andadogli incontro.)Tesoro caro, forse è il caso che tu riprenda a lavorare per miopadre, non credi?

STEVE - Che cosa?!

Lei cerca di ammansirlo

CLAIRE - Stai calmo.

STEVE - Tuo padre?! Non ci posso credere, ancora tiri fuori tuo padre?!

CLAIRE - Sì, tiro fuori mio padre, va bene?! Almeno lui ha un lavoro onesto. Se l'è guadagnato! Esicuramente è un settore che non sarà mai in crisi!

STEVE - Certo, su questo non gli si può dare torto! Ma io non intendo lavorare per lui!

CLAIRE - Ma perchè, si può sapere?!

STEVE - Ma Claire! Lui ha un impresa di pompe funebri!

CLAIRE - E allora?! Fino ad esso ti sei preso cura di aspiranti suicidi...

STEVE - Ma che vuol dire?!

CLAIRE - Be', questi almeno non sbattono la porta. Se ne vanno e basta e c'è sempre qualcuno che

paga per loro.

STEVE - Oh, per favore! Claire non scherzare!

CLAIRE - Scherzare?! Secondo te io sto scherzando, Steve?! Lo sai che siamo indietro su due rate del

mutuo? Lo sai che se entro questa settimana non riesci a recuperare qualcosa, dovrò per forza chiedere

aiuto a mio padre?!

STEVE - Claire, ti prego!

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CLAIRE - Eh no! Ma cos'altro vuoi da me?! Si può sapere?! Io mi spezzo la schiena per te! Cerco diincoraggiarti, di aiutarti! Lavoro otto ore al giorno in ufficio e poi torno e ti faccio da segretaria! Ho sempre creduto in te e tu lo sai bene! Ma da sola non ce la faccio, Steve! Devi darmi una mano! Io non posso stare con un uomo che gioca a fare il dottore ma che non ha il coraggio di prendere la laurea e di farsi realmente una posizione! Il tempo passa, Steve!

La voce le trema

CLAIRE - Mi sto stancando di tutto questo! Steve, non ce la faccio più a sentire sempre le stesse cose!

Sono stanca, stanca! Va bene?!

STEVE - Cosa stai dicendo, Claire?

Le si avvicina e cerca di abbracciarla, ma lei lo scosta bruscamente. Si guardano a lungo. Suonano alla porta. I due hanno un sussulto.

CLAIRE - Vado io.

STEVE - No, aspetta...

Lei lo scosta ed esce da destra.

STEVE - Quando una giornata comincia male...

Improvvisamente Frank, un amico di Steve di bell'aspetto e dal look casual, entra di corsa e prende Steve per le spalle.

STEVE - Frank, che hai?

FRANK - Steve, amico mio. Devo parlarti!

STEVE - Di cosa?

Frank gli sorride e, trafelato, va a sdraiarsi sulla dormeuse. Entra Claire.

CLAIRE - Scusami Steve, non ho fatto in tempo a ... FRANK - Ah, già, scusami Claire! Da quanto tempo non ci si vede... l'ultima volta fu durante ilviaggio d'affari di Steve a...dov'eri? ad Amsterdam, giusto?

Claire guarda con delusione Frank

CLAIRE - Sì, Amsterdam...Ciao, Frank. E' davvero un piacere, rivederti.

Frank ricambia, inviandole un bacio

STEVE - (a Claire, seccato)Sì, me lo ricordo! Va pure, Claire, ci penso io.

Claire fa per uscire sulla sinistra. Steve la raggiunge e la bacia. Lei sorride appena e poi esce.

FRANK -  Bel bocconcino, tua moglie! Gran brava donna!(Pausa)Allora, da dove devo cominciare?

Come si fa in questi casi? Io non sono mai stato da uno psicologo! Ho fatto bene a sdraiarmi qui?

Silenzio. Steve va a sedersi sulla sua poltrona, accanto alla dormeuse.

FRANK -  - A proposito, perchè questo coso? Voglio dire, di solito voi dottori non usate un divano?

Questa che roba è?

STEVE - E' una dormeuse.

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FRANK -  - Che cosa?! Una dormeuse?!

Ride

FRANK - - Incredibile! E io che pensavo al divano...dormeuse. Chissà che dormite, sulla dormeuse,vero Steve?

STEVE - Frank, cos'è successo?

FRANK -  - Ah già! Allora, da dove comincio? Devo parlare dell'infanzia?

STEVE - Perchè? Hai dei problemi con i tuoi genitori?

FRANK -  - I miei genitori? Ma scherzi? I miei vecchi non c'entrano niente!

STEVE - E allora, perchè vuoi parlarmi dell'infanzia?

FRANK -  - Boh, non si fa così? Io nei film vedo sempre la gente che si squaglia di lacrime parlando

dei fatti propri e spesso tirano in ballo vicende scabrose di preti o maestre sadiche...cose del genere...

STEVE - Frank, per favore, questa non è una seduta. Non hai preso appuntamento, quindi...

FRANK -  -  (Si guarda attorno.)Appuntamento?

STEVE - Sì, certo Frank, io ricevo solo su appuntamento!

FRANK -  - Ma se non c'è nessuno!

STEVE - Questo che c'entra?!

FRANK -  - A che serve l'appuntamento se sei qui da solo? Non c'era la fila fuori dalla porta.

STEVE - Claire mi ha portato il pranzo...vorrei mangiare!

FRANK - Uhm...fa pure! Non mi da fastidio.

Steve sbuffa, prende il contenitore e la bottiglia e comincia a mangiare.

FRANK - Allora che faccio? Lascio stare i preti e le maestre e vado subito al sodo? STEVE - Sì, vai al sodo.

FRANK - Va bene, allora...

Si gira a guardare Steve.

FRANK - Cosa stai mangiando?

STEVE - (infastidito)Crocchette di patate...

FRANK - Ripiene?

STEVE - Sì.

FRANK - Pomodori e mozzarella?

STEVE - Sì!

FRANK - Attenzione! Ho sentito di una partita di mozzarelle avariate! Erano blu! Menomale che èintervenuta la polizia!

STEVE - Frank, basta per cortesia!

FRANK - Non sono, blu, vero?

Seccato, Steve appoggia il contenitore sulla scrivania

STEVE - No, non sono blu!

FRANK - Me ne dai un morso, allora?

STEVE - Vuoi parlarmi di quello per cui sei venuto, per favore?!

FRANK - Va bene, allora: il mio problema è il sonno...

STEVE - Hai problemi a dormire?

FRANK - Macchè, anzi! Dormo come un ghiro! Il mio problema è che faccio dei sogni un po'particolari...

STEVE - Sogni erotici?

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FRANK - Accidenti Steve! Tu sì che sei un dottore! Sogni erotici, esatto...ma come hai fatto adindovinare?

STEVE - Eh...esperienza. Vai avanti...

FRANK - A proposito, quant'è la tua parcella?

STEVE - Io prendo centocinquanta dollari l'ora.

FRANK - Centocinquanta?! Menomale che siamo amici, altrimenti non potrei nemmeno permettermi

di dirti ciao!

STEVE - Cosa vorresti dire?

FRANK - Ma niente...finito qui, ti offro una birra, così siamo a posto, d'accordo?

STEVE - Ma...

FRANK - Comunque dicevo: sogni erotici. E mica sempre con la stessa donna, nossignore! In un mesedi grasse dormite, mi sarò portato a letto la nazionale di pallavolo e quella di lotta nel fango al completo! Cambiano le situazioni di volta in volta ma il concetto resta quello... STEVE - Vuoi dire che...concludi, nel sogno?

FRANK - Concludo?

STEVE - Sì, intendo dire... capisci?

FRANK - Ahhh! No, macchè! Mi sveglio di colpo, mi giro e mi rifaccio su mia moglie! STEVE - Helen ?

FRANK - Sì! Lei poverina non fa in tempo a svegliarsi che io ho già fatto tutto.

STEVE - Come sta, Helen ?

FRANK - Che c'entra, ora? Sto parlando di me! Non è professionale chiedere di lei, non ti pare?! STEVE - Sì, ma...

FRANK - Comunque... nell'ultimo periodo sta diventando un incubo...

STEVE - Cosa? Lei è seccata da questo tuo comportamento?

FRANK - Seccata?! Altro che! Erano mesi che lo facevamo così spesso!

STEVE - E allora?

FRANK - Be' Steve, il problema è che mentre lo faccio con lei, penso alle altre!

STEVE - Mmmm...

FRANK - E non è che io voglia farlo: mi vengono proprio in mente! Hai presente come gli scoppiettii

della pellicola, al cinema? Ecco per qualche brevissima frazione di secondo io vedo una di loro o tutte

loro... ma non è con loro che lo sto facendo!

STEVE - E allora?

FRANK - E allora? E allora mi sento malissimo!

STEVE - Perchè?

FRANK - Per il senso di colpa! Io amo mia moglie! E quando mi sveglio di colpo, così...diciamo...allegro... è solo con lei che voglio farlo! Sai, è un po' come in un film porno... STEVE - Cosa?!

FRANK - Voglio dire: ci sono tre o quattro sgallettate che te lo riscaldano un po'...poi quando il regista

grida "azione" tu ci dai dentro con la pornostar.

STEVE - Ah...certo...

FRANK - E' grave?

STEVE - Non penso proprio...

FRANK - Puoi essere un po' più preciso?

STEVE - Direi che probabilmente hai un'iperattività immaginativa, ma se ciò non va a braccetto con

un'insoddisfazione sessuale o sentimentale dovuta a mancanze nel rapporto coniugale... si tratta di

normale attività onirica.

Silenzio.

FRANK - Steve, ti offendi se ti dico che non ho capito un cazzo?

STEVE - Ami tua moglie?

FRANK - Te l'ho appena detto!

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STEVE - E allora non è grave!

FRANK - Davvero?

STEVE - Sì.

FRANK - (alzandosi e stringendo la mano a Steve)Oh, grazie Steve! Sei davvero un amico! Sapevo di potercontare su di te!

Lo abbraccia.

FRANK -  - Ti devo una birra! Ora non ho spicci con me, ma alla prossima occasione...

STEVE - Sono sei mesi che non ti vedo... FRANK - Appunto! Ora abbiamo un motivo per rivederci, no?! STEVE - Certo...

Frank fa per andarsene.

FRANK - Steve, un'ultima cosa...

STEVE - Dimmi?

FRANK - A te è mai capitato?

STEVE - Cosa? Desiderare altre donne? Certo.

FRANK - No, no...intendo proprio vedere gli scoppiettii della pellicola?

STEVE - No. Non mi sembra.

FRANK - Beato te! Beato te! A presto.

Frank esce. Steve rimane da solo in scena, pensieroso. Riprende il contenitore del cibo, guarda le crocchette.

STEVE - (Verso sinistra)Claire, tesoro...dove le hai comprate le mozzarelle?

Claire rientra in scena, pronta per uscire: indossa un cappotto ed un cappello

CLAIRE - Che cosa?

STEVE - Volevo sapere se... ma...ma dove stai andando? CLAIRE - Tra venti minuti mio padre arriverà in stazione. Vado a prenderlo.

STEVE - Tuo padre?! Mio dio! Proprio non c'è maniera da dissuaderti da questa cosa, vero? CLAIRE - Ci sarebbe, se finalmente ti trovassi un lavoro.

STEVE - Oh!

CLAIRE - Sai, è strano! Quando l'ho chiamato per dirgli di venire a cena da noi, era già sul treno.

Voleva farci una sorpresa.

STEVE - Tutte le fortune a noi, insomma!

CLAIRE - Spiritoso! Dice di volerti parlare con urgenza di una cosa.

STEVE - E di cosa?

CLAIRE - Non lo so, Steve! Quando arriverà, ti dirà...cos'è, hai paura?!

STEVE - Paura di cosa?!

CLAIRE - Bene allora, io vado. Sarò di ritorno tra mezz'ora.

Fa per uscire sulla destra, ma Steve la ferma.

STEVE - Aspetta, Claire..ti volevo chiedere una cosa...

CLAIRE - Dimmi...

STEVE - Forse è una sciocchezza ma... a te capita mai... voglio dire, quando facciamo l'amore di..

ecco...di pensare a qualcun'altro?

CLAIRE - Stai dicendo sul serio?

STEVE - Sì, ti chiedo scusa ma...vorrei saperlo...

9


CLAIRE - Se facessimo l'amore potrei risponderti. Dal momento che l'evento sta diventando raroquanto il grifone del bengala...direi di no. Non mi capita spesso di pensare a qualcun'altro, mentre facciamo l'amore.

STEVE - Beh, non è certo colpa mia...io... ecco, dal mio ritorno, dopo il viaggio che feci adAmsterdam sei mesi fa, non sei più stata la stessa! Perchè Claire, cosa ci è successo? Ci divertivamo tanto... e ora? Come siamo arrivati a questo?

CLAIRE - Perchè questa domanda?

STEVE - No, così... è che... sai...

Silenzio

CLAIRE - (cambiando discorso)Se ti può consolare, anche volendo a chi dovrei ispirarmi? A quei quattroaspiranti suicidi dai quali non riesci nemmeno a farti pagare un consulto? Dico, ti ricordi che sono una donna?

STEVE - E questo che c'entra?

CLAIRE - Noi donne siamo pratiche! Dove ce ne andiamo con un bell'uomo che non sappia

nemmeno darci una parola di conforto?

Sorride

STEVE - Grazie...

Claire esce, poi rientra.

CLAIRE - Certo, se tra i tuoi pazienti avessi Brad Pitt...

STEVE - Ahahah!

CLAIRE - Io scherzo. A dopo.

Lei gli manda un bacio. Lui ricambia. Steve beve un sorso dalla bottiglia d'acqua, si siede alla scrivania. Accende la radio. Preso da un attimo di positività inizia a ballare sulle note di "Oh Carol" di Neil Sedaka. Dal cassetto della scrivania estrae una canna. La accende ed inizia a fumarla. Si abbandona alla musica, accompagnandola con le parole. D'improvviso suonano alla porta. Steve spegne in fretta la canna, cerca di fare circolare l'aria. Da un cassetto estrae uno spray per ambienti e, disorientato, comincia a spruzzare a destra e sinistra. Suonano di nuovo al campanello. Steve nasconde lo spray e poi si dirige alla quinta di destra. Entra Helen moglie di Frank: bella, bionda e sensuale. E' molto agitata, appena entrata in scena, abbraccia Steve e lo bacia sulla guancia. Lui fatica a comporre delle frasi di senso compiuto. Lei si siede sulla dormeuse, estrae subito una sigaretta e fa per accenderla, poi si blocca.

HELEN - Posso, Steve?

STEVE - C-certo...uh, se puoi, come no!

HELEN - Grazie

Accende la sigaretta. Steve, in piedi, con lo sguardo ebete la guarda fisso. Lei, un po' a disagio lo invita a sedersi accanto a lei. Lui esegue.

HELEN - Steve, ti chiedo scusa...

STEVE - Ma figurati...

HELEN - Avrei dovuto prendere appuntamento, lo so!

STEVE - Ma...figurati....

HELEN - Io odio precipitarmi in casa delle persone senza prendere un appuntamento... davvero...mi

credi?

STEVE - E come, no?

HELEN - Mio marito Frank, sai... lui è molto meno formale, forse non si sarebbe fatto tutti i problemi

che mi sono fatta io, prima di venire...

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STEVE - Prima di venire...?

HELEN - Sì, Steve, prima di venire qui...

STEVE - Ah!

HELEN - Steve, ma stai bene? Ti vedo un po' congestionato... perchè non prendi qualcosa di forte?

STEVE - Ho del valium, di là...

HELEN - Io parlavo di alcool, non di barbiturici...

Steve ride istericamente

STEVE - Certo, alcool! Noi non mischiamo mai! Ci mancherebbe! Alcool e barbiturici è un mixmortale!

Silenzio imbarazzante. Steve si dirige verso la quinta di sinistra.

HELEN - Steve...hai fumato?

Steve è uscito.

STEVE -  (f.c.) - Fumato? Io non fumo...io non...fumo...

Rientra con una bottiglia di liquore.

HELEN - Claire? Non è in casa?

STEVE - No, lei è uscita...siamo molto soli...solissimi...isolatissimi, direi!

Steve le si avvicina pericolosamente. Lei si scosta, poi si alza e va a sedersi alla scrivania.

HELEN - Senti Steve, sono venuta a parlarti di un problema molto serio.

Steve beve a canna dalla bottiglia.

STEVE - Dimmi...

Smette di bere

STEVE - A proposito, ne vuoi un goccio?

Helen fa cenno di no con la testa.

HELEN - Steve, temo che Frank mi tradisca con un'altra donna...

STEVE - (Sputando il liquore)Una?!...ehm. cioè intendevo dire...ti tradisce con una donna? HELEN - Non ne sono sicura ma ho un forte sospetto.

Steve cerca di darsi un tono. Appoggia la bottiglia e tenta (in vano) di non straparlare.

STEVE - Dimmi Helen, con quale nazionale di lotta del fango...ehm...intendevo dire...con quale

pallavo...cioè...insomma... dimmi, figliuola, confessa i tuoi peccati...

Ride istericamente.

HELEN - Oh, insomma basta! Steve io sto parlando sul serio! Frank di notte pronuncia nomi didonne...li sussurra, li biascica, poi si lecca le labbra.... sai, io fingo di dormire, ma dentro mi flagello

perchè non so a che pensare...

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STEVE - Ti flagelli, certo... è bello flagellarsi...

HELEN - ...poi si sveglia all'improvviso e senza nemmeno chiedermi se io sia o meno d'accrodo, mi

prende con la forza e fa l'amore con me come mai prima d'ora...

STEVE - Dimmi, Helen ...stai dicendo che ti usa violenza?

HELEN - Beh, a dire il vero no...voglio dire, la violenza imporrebbe una negazione dall'altra parte...

STEVE - E tu sei consenziente?

HELEN - Beh, certo... è pur sempre mio marito...

STEVE - Ma lo fa contro la tua volontà?

HELEN - No, no... mi eccita! Non è mai stato così focoso con me! E' quasi come fosse sonnambulo...

STEVE - Ti scopa nel sonno?

HELEN - Steve?!

STEVE - Voglio dire... capisco...è... è sonnambulo...

HELEN - No, non è sonnambulo! Ho detto che sembra esserlo, ma poi in realtà è sveglissimo! Altro

che! Fa l'amore con me, nemmeno fosse un dio greco e poi scoppia in lacrime.

Steve ridacchia. Lei lo fulmina con lo sguardo. Lui si ricompone.

STEVE - E...ehm... e perchè scoppia in lacrime?

HELEN - Questo non lo so! Ed è proprio questo fatto che mi distrugge! Io lo amo più che mai ora!

Voglio dire, è sempre stato un uomo passionale, ma davvero...non ha mai osato tanto!

STEVE - Osato tanto...ma che ha fatto?!

HELEN - Oh, ti prego, Steve!

STEVE - Scusa

Silenzio. Lei gli si avvicina all'orecchio e gli sussurra qualcosa. Lui sussulta.

STEVE - Porca puttana!

HELEN - Ti prego!

STEVE - Scusa, non me l'aspettavo...

Silenzio

STEVE - Scusa ma come ci è riuscito?...

HELEN - Eh chi lo sa?

STEVE - Ma...voglio dire...non gli va il sangue alla testa?!

Helen fa cenno di non sapere.

STEVE - In quella posizione...dovrebbe mancare l'ossigeno!

Silenzio.

STEVE - Ad ogni modo, Helen ...cosa vuoi da me?

HELEN - Voglio sapere se ha un'altra.

STEVE - E perchè dovrei saperlo io?

HELEN - L'ho seguito! So che è venuto da te!

STEVE - Sì ma...

HELEN - E non dirmi che è venuto a farti una visita di cortesia!

STEVE - Invece sì!

HELEN - Steve, Frank ti reputa uno scansafatiche, una sanguisuga e un incapace.

STEVE - Mi fa piacere sapere che il suo parere su di me è rimasto immutato

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HELEN - Non volermene, ma lo ha sempre pensato. Però sei l'unico pseudo psicologo che lui

conosca e sicuramente è venuto da te perchè sa che, come amico, non lo avresti fatto pagare. Sai, lui

non crede alla psicanalisi...

STEVE - Non crede alla psicanalisi, ma la seduta l'ha fatta...

HELEN - E ti ha pagato?

STEVE - Niente affatto!

HELEN - Come immaginavo... ti reputa ancora un incapace...

STEVE - Grazie, ricordamelo ogni tanto, per favore... è certo un tonico per la mia autostima!

HELEN - (estrae dalla borsetta il portafogli e gli porge duecento dollari.)So che la tua tariffa è di

centocinquanta dollari...eccotene duecento per il disturbo...

STEVE - Stai scherzando? Io a te la seduta non l'ho fatta!

HELEN - Ma Frank è mio marito!

STEVE - Lo so, senti...non fa niente...

Silenzio

HELEN - Per favore, Steve...cosa ti ha detto?

STEVE - Helen, davvero... non posso...

HELEN - Ti prego.. per favore...

Helen scoppia a piagere. Lungo sguardo tra i due. Silenzio. Steve bacia Helen - . Lei si ritrae con violenza.

HELEN - Ma che fai?! Sei impazzito?

Si alza e fa per andarsene, lui la segue e le si mette davanti.

STEVE - Ti chiedo scusa...ti prego, perdonami...

HELEN - Ma come ti salta in mente?! Frank è il tuo migliore amico...

STEVE - Ma hai appena detto che mi reputa un incapace...

HELEN - Be'...è un tuo paziente...

STEVE - Ma se non ha pagato nemmeno la seduta...

Silenzio

HELEN - Basta questo, a tradire la fiducia di tua moglie Claire?

Silenzio. Steve torna a sedersi.

STEVE - Hai ragione, sono un mostro. Non avrei dovuto...

Helen gli si avvicina.

HELEN - C'è qualcosa che non va, Steve?

STEVE - La verità è che dovrei esserei io a sistemare i problemi degli altri... e finisco con lasciare aperti

i miei. E' un classico.

HELEN - (Sedendosi accanto a lui.)Le cose non vanno tra te e Claire?

STEVE - Non è che non vanno.... è davvero un tesoro ma...

HELEN - Ma?

STEVE - Ma a volte credo non mi capisca... io cerco di dare il meglio in quello che faccio, capisci? Cimetto l'anima..ma i risultati faticano ad arrivare. Lei è impaziente di avere una vita "normale". Sai, non è che dica che non abbia ragione, solo che non vorrei finire con l'abbandonare i miei sogni solo perchè lei deve pagare l'abbonamento alla pay-tv!

13


Silenzio

STEVE - Che poi in realà non è nemmeno questo il problema! La Pay-tv l'ho voluta io...lei è sempre

stata contraria...insomma io...io...comincio a pensare di non valere più nulla...

Silenzio.

HELEN - Non ho mai pensato nulla di simile, sai? Anche quando Frank parlava di te, paragonandotiad uno scarafaggio o ad una puzzola delle steppe, ti ho sempre difeso...

STEVE - Davvero?

HELEN - Sì. Tu, almeno, ci hai sempre provato.

Silenzio. Si baciano, poi si guardano a lungo negli occhi. In quel momento rientra Claire.

CLAIRE - Helen !

HELEN - Oh, ciao Claire! Come stai?!

CLAIRE - Io bene...tu, piuttosto, che ci fai qui?

HELEN - Oh, niente...avevo bisogno di un piccolo consulto...

CLAIRE - Be, una chiacchierata va sempre bene. Mi spiace che non ti si possa fare sconti...è un mese

un po' difficile...

STEVE - Ti prego, non...

CLAIRE - No, Steve... non possiamo chiudere un occhio. So che vorresti...ma abbiamo l'incontro con

la commercialista questo weekend, ricordi?

STEVE - Cosa?

CLAIRE - Vedi Helen, devo badare io ai conti...altrimenti fosse per lui saremmo già in mezzo alla

strada. Sono centocinquanta dollari.

HELEN - Certo, ci mancherebbe!

Helen estrae i soldi e glieli porge. Claire, incassa.

CLAIRE - Ti ringrazio, tesoro! Ora se non ti dispiace...è arrivato mio padre...si è fermato a parlare con

il portinaio...tra poco sarà qui...ti dispiace...

Claire invita Steve ad andare ad aiutare il padre. Le due donne rimangono da sole si guardano con dispetto.

STEVE - (sottovoce a Claire)Non avresti dovuto trattarla così...

CLAIRE - (sottovoce a Steve)Taci, verme! Se fossi arrivato qualche secondo più tardi l'avrei trovata conle gambe dietro le orecchie!

Steve esce

CLAIRE - Senti, Helen...veniamo subito al sodo... è sempre stato chiaro, sin dai tempi del liceo chec'era del tenero tra voi...ma adesso ci sono io, va bene? Se viene qui quel cavernicolo di tuo marito, poco importa...ma quando vieni tu, vorrei essere avvisata per tempo. Non intendo lasciarvi soli a parlare del più o del meno, d'accordo? Soprattutto per te, niente sconti!

HELEN - Claire, mi fa davvero molto piacere sentire che non sei affatto cambiata! Da anonimastudentessa con sufficienze scarse in tutte le materie, ora sei un'anonima moglie senza grandi traguardi in vista, immagino!

CLAIRE - Senti un po' da che pulpito viene la predica?! E tu chi saresti, Madame Curie?! ma guardati!Solo perchè quando eravamo ragazze avevi lo stuolo di decerebrati che ti sbavavano alle spalle, non vuol certo dire che tu abbia di fronte un futuro ricolmo di obiettivi da raggiungere! A ben giudicare da quel che dicevano di te all'epoca, più che davanti, il futuro lo avevi tutto attaccato ai fianchi!

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HELEN - Chioccia, cara la mia gallinella! Chioccia pure! Io sono arrivata seconda al concorso di Missquarto piano, l'anno in cui ci diplomammo...e ora ho sposato un imprenditore molto attivo! Lui ha messo in piedi una fabbrica di stampi per sanitari, va bene?! Tuo marito cos'ha fatto fino ad oggi, a parte fingere di volersi laureare?!

CLAIRE - Miss quarto piano?! Ma sentite questa! Miss quarto piano?! Mi sembra un po' tardino pervantarti di un risultato che ottenesti ai tempi del liceo e che certo non ti graziò all'esame, visto che dovetti ripetere l'ultimo anno... Sai, mi dissero che cercasti di corrompere l'esaminatore invitandolo a cena fuori!

HELEN - Come ti permetti?!

CLAIRE - E aggiungo pure che per quanto riguarda tuo marito... quale laurea avrebbe preso,

esattamente, per mettersi poi a stampare tavolette del water?!

HELEN - La tua ignoranza è pari soltanto alla tua sciatteria!

CLAIRE - E la tua arroganza è pari solo alle tue corna....

Silenzio. Helen la fulmina con lo sguardo. Claire comprende di avere esagerato e abbassa lo sguardo. HELEN - Mio dio, ma allora...è vero!

Helen fugge via, in lacrime. Claire esce a sinistra facendo spallucce. Dalla destra entra Edward, padre di Claire, uomo sulla settantina. Capelli bianchi, pipa e atteggiamento autorevole. Il suo atteggiamento nei confronti di Steve è molto freddo. Per contro, Steve tenta continuamente approcci amichevoli.

STEVE - Caro, caro Edward! prego, accomodati! EDWARD - (Si accomoda, in silenzio sulla dormeuse.)Come vanno gli affari, Steve?

STEVE - (Accomodandosi sulla poltrona)Bene, anzi direi benissimo! Proprio poco fa è uscita di qui unapaziente che, estremamente soddisfatta della seduta, ha insistito per pagarmi un extra!

EDWARD - Lei ha insistito per pagarti un extra?

STEVE - Già! Incredibile, vero?

Silenzio

EDWARD - Incredibile, sì. Una volta erano gli uomini a lasciare degli extra alle donne...

STEVE - Perchè dici così?

EDWARD - Perchè era così. Ho avuto molte donne, sai? Mi hanno amato tutte quante...ho sempre

lasciato loro un extra quando facevano più di quanto richiesto.

STEVE - Prostitute?

EDWARD - No, Steve! Donne! Amanti! Magari fossero state prostitute! Non avrei speso una fortunain bracciali e anelli. Mi sarebbero bastati un paio di pezzi di carta filigranata del colore giusto...

STEVE - Capisco...

EDWARD - Menomale che quei soldi mi sono poi rientrati in tasca.

STEVE - Cosa?

EDWARD - Morte. Sono morte tutte! Porca troia, Steve! Ho settant'anni e ho alle spalle più cadaveridi donne che candeline di compleanno sbavate di panna montata! Pensa, mi amavano talmente tanto che ognuna di loro, sul testamento, aveva lasciato precise indicazioni affinchè fosse la mia impresa di pompe funebri ad occuparsi della loro spoglie una volta defunte. STEVE - Previdenti...

EDWARD - Direi di sì. Le donne mi hanno sempre amato per la mia professionalità e serietà. Certoforse sulle prime facevano un po' di smorfie quando parlavo loro della difficoltà di ammorbidire un cadavere per infilarlo nella bara: il rigor mortis è un gran bel casino, sai? Specialmente quando si parla di una contorsionista morta per soffocamento durante uno spettacolo!

STEVE - Oh, santo cielo! Com'è successo?

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EDWARD - S'era infilata un piede in bocca e non è riuscita a tirarlo fuori in tempo. L'alluce valgo èdavvero un'arma mortale, a volte.

STEVE - Certo, soprattutto se per campare devi succhiarti gli alluci.

Silenzio. Edward si accende la pipa.

EDWARD - Posso fumare?

Edward tira una lunga boccata per poi soffiare il fumo in faccia a Steve.

STEVE - Certo che puoi, Edward...ci mancherebbe

Tossisce.

EDWARD - Claire mi dice che siete nella merda.

STEVE - Cosa?

EDWARD - Avanti, non fare il finto tonto con me...

STEVE - Ma se ti ho appena detto che...

EDWARD - Mi hai appena detto che una donna ti ha lasciato un extra. Con gli extra non ci campi, saiSteve? A meno che tu per mestiere non ti dia da fare sotto le coperte.

STEVE - Ma allora erano prostitute!

EDWARD - Che importa ora il titolo di studio! Io sto dicendo che le ho amate! E ti ho pure detto che

dopo aver campato alle mie spalle, sono tutte decedute e sono state tutte sepolte con il massimo degli

onori... e delle spese!

STEVE - Si è ripreso tutto?

EDWARD - Con gli interessi. Anzi, forse ad una devo ancora qualcosa: i parenti non hanno gradito il

concerto di musica da camera, dopo la funzione. A me sembrava tanto adatto...

STEVE - Davvero, Edward...va tutto bene!

EDWARD - Sì, lo diceva anche la contorsionista! Steve, ti avverto... quella che vive in casa con te è miafiglia! E non ho nessuna intenzione di seppellire lei prima del tempo perchè suo marito si fa dare gli extra da una donna.

STEVE - Insomma, io... sto cercando di ingranare e proprio in questi giorni le cose stanno andando

meglio!

EDWARD - Ho letto quel tuo paziente morto suicida.

STEVE - Oh, insomma!

EDWARD - Hai curato sempre tu, quella coppia? Lei lanciatrice di coltelli, lui uomo-bersaglio?

STEVE - Sì, perchè?

EDWARD - Sai, non lavorano più!

STEVE - Hanno cessato l'attività?

EDWARD - No. Lei è in galera.

STEVE - Vuoi dire che...

EDWARD - Bersaglio centrato!

Steve si alza e prende un sorso dalla bottiglia d'acqua. E' visibilmente agitato.

EDWARD - - (Alzandosi ed avvicinandosi a lui.)Figliolo, ascoltami. Che tu fossi una mezza tacca e chevalessi meno di una moneta da cinquanta centesimi falsa, lo sapevo anche prima che sposassi mia figlia...

STEVE - Oh, grazie!

EDWARD - Prego! Ma so anche che sei un bravo ragazzo. Non la tradiresti mai, nemmeno con lo

sguardo...

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Steve sputa l'acqua.

STEVE - Oh, be'...certo! Mai, mai nemmeno in uno scoppiettio di pellicola!

EDWARD - Cosa? Steve, ragazzo mio...stai bene?

STEVE - Scusa Edward, sono solo un po' nervoso...è stata una giornata difficile. EDWARD - E' proprio per questo che sono qui. Anzi, mi daresti una mano con le valigie? STEVE - Valigie?

EDWARD - Sì, mi fermo qualche tempo a casa vostra.

STEVE - Ma come sarebbe a dire?! Qui? Dove?

Edward accenna allo studio

STEVE - Qui?! Ma..Edward no! Qui proprio non è possibile...io qui ci lavoro!

EDWARD - E allora mi troverai una sistemazione in un'altra stanza! Almeno fino a quando non avrai

guarito me!

STEVE - Guarito? Guarito da cosa?

EDWARD - Sei uno psicologo, no?

STEVE - S-sì...credo di...

EDWARD - Allora ho bisogno di un consulto.

STEVE - Per cosa?!

Silenzio. Edward si guarda attorno circospetto, poi scoppia in lacrime e si butta in ginocchio, scongiurando Steve.

EDWARD - Hanna mi ha lasciato, Steve!

STEVE - Hanna?! tua moglie?! Ma...Claire lo sa?!

EDWARD - (Alzandosi in piedi di scatto e tappandogli la bocca con la mano.)No! Per dio! E non deve saperlo!Ne sarebbe distrutta, capisci?! Io devo assolutamente fare in modo che lei torni da me, prima che Claire lo scopra!

STEVE - Eh...io come posso...

EDWARD - Tu sei uno psicologo: tu hai certamente le parole giuste da usare in queste situazioni per

cavarmi d'impaccio!

STEVE - Ma, Edward...

EDWARD - Fallo, figliolo! Fallo e io, fino a quando vivrò, ti darò quanto basta a tenere in piedi questostudio!

STEVE - Lei vorrebbe finanziarmi?

EDWARD - Se riesci a far tornare Christine da me, ovvero se tu fossi in grado di recuperare una

situazione a mio parere irrecuperabile, sì! Vorrebbe dire che sei un ottimo strizzacervelli! In quel caso,

potrei farti avere uno studio tutto nuovo ed un finanziamento collegato alla mia azienda...

Silenzio

EDWARD - Ecco, ad esempio potresti occuparti dei miei clienti! No, non voglio dire quelli sotto terra!

Intendo dire che potresti occuparti dei parenti...sai, il dolore della perdita, la vedovanza o... altre cazzate

psicologiche che tu sai meglio di me! Di sicuro non ti mancherebbe la clientela! E ti posso assicurare

che tutti loro hanno parecchi soldi, da parte!

STEVE - Pagano?

EDWARD - Se pagano? Ti coprono d'oro!

Silenzio. Steve ha un attimo di imbarazzo, poi si ricompone e cerca di avere un atteggiamento più professionale.

STEVE - Posso sapere perchè se n'è andata di casa?

EDWARD - Be'... si è innamorata di un tizio. Un regista.

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STEVE - Un regista? Teatro o cinema?

EDWARD - Porno.

STEVE - Cosa?!

EDWARD - E' scappata con un regista di film porno.

STEVE - Tua moglie?! Christine?! Una signora così elegante, fine...deliziosa...

EDWARD - Sì, certo...e io mi sposavo una così, solo perchè era elegante fine e deliziosa, secondo te? STEVE - Già...certo!

EDWARD - Aiutami, Steve! Aiutami e ti giuro che non avrai mai più problemi!

I due si guardano negli occhi. Buio.

Atto 2

Al riaccendersi delle luci la scena si ripresenta come l'inizio del primo atto. Seduto sulla dormeuse c'è Greg.

GREG - Misi in tasca quel biglietto, bevvi velocemente dal bicchiere cercando di mascherare le mielacrime al barista che, nel frattempo, aveva ripreso a sonnecchiare con le gambe appoggiate sul seggiolino basso. Strisciai fuori dal locale in cerca di quell'uomo. L'aria della sera si era fatta fredda, il vento mi tagliava le guance. Tentai di rintanarmi nel mio cappotto che da diverso tempo era diventato troppo piccolo. Tutta la mia vita, era diventata piccola. I miei desideri, i sogni che avevo da ragazzo, le ambizioni...tutto sfumato. Tutto aveva perso la sua importanza e me ne stavo accorgendo solo in quell'istante. Mi asciugai le lacrime con le mani e mi voltai in cerca di una traccia di quell'uomo. L'uomo che mi aveva rivelato la mia nullità. D'improvviso, mi accorsi che proprio sopra la mia testa qualcuno mi stava chiamando. Sentii un fischio provenire dal terrazzo dell'edificio che stava proprio di fronte al locale. Lì, nella luce fioca del tramonto, vidi l'uomo che mi aveva mostrato la via per la sincerità. Mi fece un cenno ed io, senza attendere oltre, mi arrampicai e salii le scale antinciendio. Giunto in cima, mi sorrise e mi invitò a godere di quello che stava godendo lui: un panorama bellissimo e decandente. La metropoli si stava accendendo mentre il sole, lentamente, sembrava volersi addormentare dietro gli edifici dello skyline. Quell'uomo mi guardò di nuovo, sussurrò qualcosa che non riuscii a decifrare e poi... si gettò dal terrazzo. Io ebbi un sussulto, lì per lì.. ma appena lo vidi planare tra i negozi del centro, come un uccello percepii una sensazione di libertà mai avuta prima. Sorrisi anche io, finalmente tutte le noie e la rabbia repressa di quella giornata svanirono per lasciare spazio ad un desiderio di felicità. Mi lanciai dal terrazzo. Lo feci anche io. Per cercare la felicità.

Silenzio. Le luci si alzano completamente. Accanto a Steve, sulla poltrona, scorgiamo, sullo sfondo, Edward, seduto alla scrivania, intendo ad azzannare un grosso sandwich al prosciutto.

STEVE -  Mmm...mmm...

GREG - Che ne dice, dottore?

EDWARD -  A me è piaciuto

Steve ed Greg sussultano. Nessuno dei due si era accorto della sua presenza.

GREG - E lei chi è?!

STEVE - Edward! Ma che ci fai qui! Io...io...sto lavorando!

EDWARD -     Io sono suo cognato. E, ripeto... niente male la sua storia!

STEVE -  Edward, per favore, esci dal mio studio!

GREG -  Lo pensa davvero?!

EDWARD -     Altro che!

STEVE -  Ti prego, Edward!

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GREG -  Lei è un editore?

Edward si alza, si pulisce le mani, mette in tasca il panino, da un taschino della giacca estrae un biglietto da visita e glielo porge.

EDWARD - No, impresario di pompe funebri. Il mio motto è "Prima o poi, ci si incontra sempre".Ecco il mio biglietto da visita. Lo consegni ai suoi familiari, non vorrei che al momento opportuno non lo trovassero...sa...ho visto cose, a volte...incidenti che...

STEVE - Edward!

EDWARD -     Va bene, va bene! Me ne vado!

GREG -  Un impresario di pompe funebri? Ma...

Edward, sta per uscire, poi si blocca e rientra in scena

EDWARD - Curiosità: il tizio, insomma il protagonista della sua storia poi che fa? vola o si risvegliain ospedale?

GREG - Si risveglia in ospedale, è quello che è successo a me quando ho tentato il suicidio.

EDWARD -     Davvero? Ottimo, allora faccia avere il mio biglietto a chi ha di più caro...come detto

"Prima o poi, ci si incontra sempre".

GREG -  Io sono solo al mondo...

EDWARD -     Be'...ma c'è il nostro comune amico Steve, no?

STEVE -  Ora basta! Esci!

EDWARD - (sottovoce a Steve)Non perderlo questo qui...mi sa che ha il materasso gonfio di quattrini!Steve sbuffa. Edward esce. Silenzio.

GREG - Perchè suo suocero ascoltava i nostri discorsi? STEVE - Non lo so....le chiedo scusa. Non succederà più.

GREG - Lo voglio ben sperare! Non lo trovo affatto... STEVE - Professionale, lo so! Io per lei sono come una mozzarella blu e una mozzarella blu non sicompra perchè è una truffa. Ora però una domanda gliela voglio fare io. GREG - Mi dica?

STEVE - L'ultima volta che è stato qui, mi ha insultato ed è uscito dal mio studio senza pagare laparcella. Ora si è ripresentato. Perchè?

GREG - Be', non voleva sentire il finale della mia storia? STEVE - Avrei voluto continuare le sedute con lei. Io non sono un editore, sono qui per aiutarla aduscire da quello che lei stesso ha definito un vuoto artistico incolmabile! Uno stato di depressione nel quale è caduto e dal quale, immagino, lei voglia riemergere!

GREG - Riemergere?

STEVE - Non vuole riemergere dal suo stato di depressione?

GREG - Dottore, io nel mio stadio di depressione e vuoto artistico incolmabile, ho concepito il miomiglior romanzo!

STEVE - Scusi, quanti romanzi ha scritto?

GREG - Uno! Questo! Ma che c'entra...non siamo mica tutti autori da edicola alla stazione!

Probabilmente il mio romanzo è unico così come il solo che io possa scrivere. Forse è quello che

segnerà per sempre la mia vita e attraverso il quale potrò godere di fama e ricchezza.

STEVE - Ma se non riesce a pubblicarlo!

GREG -  Questo non conta! Sa quanti rifiuti hanno ricevuto i grandi scrittori, prima di divenire tali?

Senta cosa dissero a Melville, dopo aver letto "Moby dick"

Estrae dalla tasca un foglio, lo apre e lo legge

19


GREG - «Primo, per sapere: deve essere proprio una balena? Capisco che sia un ottimo espedientenarrativo, per certi versi addirittura esoterico, ma vorremmo che l’antagonista avesse un aspetto potenzialmente più popolare tra i giovani lettori. Per esempio, il Capitano non potrebbe essere in lotta con la propria depravazione verso giovani e magari voluttuose signorine?» Così scrisse Peter J Bentley, redattore presso la casa editrice britannica Betley & Son

Steve rimane allibito.

GREG - Capisce? Io probabilmente sono troppo avanti, per poter essere compreso dai mieicontemporanei!

STEVE - E allora perchè è qui?!

GREG - Cosa?

STEVE - Perchè è qui? Perchè ha tentato il suicidio tre volte, dopo tre rifiuti di editori?! GREG - Be' andiamo con ordine: sono qui perchè se non vengo pubblicato, nessuno potrà maileggermi. Intendo dire che nessun intellettuale o laureato potrà mai dire la sua sul mio libro. Non mi interessano i pareri dei bifolchi ...io voglio i cervelloni. Si potrebbe addirittura dire che vorrei che qualcuno mi spiegasse cosa ho scritto. I significati..i sottotesti inconsci tra quelle righe. Ho sempre pensato che l'arte sia comprensibile meglio quando non la si fa. Dall'esterno, voglio dire. Quando sei tu, a farla, in realtà non te la godi. Lo fai perchè ne hai bisogno, perchè non sai forse fare molto altro...ma sono poi gli altri a doverti dire come stanno veramente le cose.

STEVE - E i tentati suicidi?

GREG -  Ho provato a volare. Che male c'è?

STEVE - Si è buttato da un terrazzo per tre volte?

GREG - Non sempre dallo stesso, eh!

STEVE - E non lo ha fatto per depressione?

GREG - No. L'ho fatto per dimostrare che se apri le braccia puoi volare.

STEVE - Ma questo le ha procurato mesi di prognosi e fratture multiple. GREG - Sì, ma io ho volato, però. E' durato poco, questo sì...ma lei non saprà mai cosa vuol direspalancare le braccia e sentire il vento che ti taglia le guance. Per quegli istanti, sono stato davvero libero. Completamente me stesso. Chi se ne frega se ho dovuto passare del tempo in ospedale. Io ora so, cosa vuol dire. (Silenzio). Perchè l'ho fatto tre volte? Perchè è bellissimo. STEVE - Avrebbe potuto morire!

GREG - Che senso ha, vivere, se non fai quello che ti piace fare fino all'ultimo giorno?

Silenzio. Greg si alza e si rimette la giacca.

GREG - Allora, le è piaciuta, la mia storia?

STEVE - (ancora stordito)Sì, molto. Gliel'ho detto...lei ha un dono.

GREG - Anche lei lo ha. Deve solo imparare a volare.

Silenzio. Greg gli stringe la mano, poi estrae dal portafogli alcune banconote.

GREG - Queste per saldare il conto di oggi e dell'altra volta. Lei non è una mozzarella blu. Lei sì checi sa fare! Si vede che ha studiato...e che ama il suo lavoro!

STEVE - Io, veramente...

GREG - Shhht... si ricordi, lasci il parere dell'arte a chi ne gode, non a chi la produce.

Sorridono. Greg esce. Rientra Edward, dalla sinistra con una lattina di Cocacola. EDWARD - Non perdere il numero di telefono di quello squilibrato! La prossima trasvolata, è mia!Dalla destra rientra Claire, con cappotto e cappello.

20


CLAIRE -  Ciao Steve. Papà!

Claire abbraccia Edward che, per liberare le mani, porge la lattina di cocacola a Steve.

EDWARD -     Tesoro! Ben tornata! Tutto bene al lavoro?

CLAIRE - Sì, tutto bene!

Claire guarda Steve

CLAIRE - Avete già parlato, voi due?

Edward fa cenno a Steve di tacere.

STEVE - Sì, tesoro...tuo padre mi stava appunto dicendo che è disposto a darmi una mano se...

EDWARD -  ...Se lui da una mano a me, vero Steve?

Silenzio imbarazzante.

CLAIRE - Mi state nascondendo qualcosa?

I due fanno cenno di no, con la testa

CLAIRE - (Uscendo sulla sinistra)Papà, ha chiamato la mamma questa mattina, mentre dormivi.Chiedeva che fine avessi fatto. Ma le hai detto che ti saresti fermato qualche giorno da noi?

Edward si abbandona sulla dormeuse, disperato.

EDWARD - Oh, davvero? S-sì, certo che gliel'ho detto...deve esserselo dimenticata! Lei? Cosa ti hadetto?

CLAIRE - (Rientrando con un contenitore di cibo per Steve.)Che avrebbe sbrigato alcune commissioni conun suo conoscente e poi ti avrebbe raggiunto qui.

STEVE - Un conoscente?

CLAIRE -  Sì, Steve, un amico: anche mia madre si relaziona con gli altri sai?

EDWARD -  Altro che!

CLAIRE - (porgendo a Steve il contenitore)Mangia, tu. E' ora di pranzo.

STEVE - Tua madre viene qui?

CLAIRE -  Sì, ma perchè?

Si volta verso il padre che sta sudando freddo.

CLAIRE - Papà, stai bene? oh mio dio ma stai sudando!

EDWARD - Niente, niente bambina mia...solo dovrei evitare la cocacola, mi fa venire l'ansia. CLAIRE - L'ansia?

EDWARD -  Sì, da prestazione...

CLAIRE - Cosa?

STEVE - (Intervenendo con fermezza)Tesoro, lascia che me ne occupi io... va' di là a preparare una tisana,d'accordo?

CLAIRE - Non sarebbe meglio chiamare un'ambulanza?

EDWARD -  "Un'ambulanza a luci rosse" è uno dei suoi film più famosi!

CLAIRE - Ma che cosa dici, papà?!

STEVE - Niente, stai tranquilla Claire: Non chiamare nessuno. Tuo padre sta bene, si è solo un po'

agitato; probabilmente la Cocacola... sai...sì, insomma, la caffeina che...

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Claire guarda il marito con aria incredula.

STEVE - ...ma seriamente mi stai ascoltando? vai a prepara una tisana. Fanne una anche per me, perfavore. Ci parlo io con lui, d'accordo?

Claire è confusa, guarda il padre poi Steve.

CLAIRE - Va bene, Steve... vado.

Esce. Steve va a sedersi accanto a Edward.

EDWARD -  E ora che facciamo?

STEVE - Dici che verrà qui con lui?

EDWARD -  E' molto probabile! Sai, Hanna è sempre stata una donna molto decisa. Non ha mai

amato mentire...a differenza di quanto ho fatto io, per anni. Lei se fa una cosa la porta fino alla tomba.

STEVE - Davvero?

EDWARD - Oh sì, appena sposati mi ha firmato un contratto di sepoltura. Se questo non significaarrivare fino in fondo alle cose....io non so più niente!

STEVE - Senti Edward, Claire è una persona adulta. Vi conosce, vi ha visti insieme da quando ènata...quindi saprà bene quanto voi quali siano le vostre pecche: tue e di Hanna. E' una persona molto comprensiva. Lo è sempre anche con me! Vedi, stiamo attraversando un periodo un po' complicato, eppure lei è sempre al mio fianco...nonostante io fatichi con questo lavoro. Insomma, mi aiuta a realizzare i miei sogni. A volte mi sento in colpa con lei...vorrei darle di più...ma darle di più significherebbe darle un po' di serenità e non solo economica...so di essere molto difficile da gestire quando entro in crisi, come in questo periodo.

EDWARD - Sei un bravo ragazzo, Steve. Non sai fare un cazzo, ma sei un bravo ragazzo. Anche perquesto mi sono opposto al vostro matrimonio solo per i primi sei mesi...

STEVE - A dire il vero non hai permesso nemmeno che ci fidanzassimo ufficialmente, neanche dopo

sei anni che ci frequentavamo!

EDWARD -  Sì, d'accordo, ma da quando ho acconsentito al fidanzamento sono passati solo...

STEVE - Altri due anni, prima che ci sposassimo. Non sei mesi.

EDWARD -  Davvero?

STEVE - Sì, Edward... anche tu sei difficile da gestire... EDWARD - Forse non mi merito quello che ho... forse mi merito quello che Hanna mi sta facendoora, non lo so...

Singhiozza.

EDWARD -  L'ho tradita ripetutamente, a volte anche perchè non sapevo cosa fare. Mi annoiava la

tranquillità e la serenità della vita matrimoniale. Mi guardavo allo specchio e mi vedevo invecchiare,

giorno dopo giorno... così...

STEVE - Capisco...ti sentivi in colpa...

EDWARD - No, andavo a puttane! Ho dilapidato un sacco di soldi in puttane e avvocati! STEVE - Perchè avvocati?

EDWARD -  Non potevo certo riconoscere tutti i miei eredi!

STEVE - Tutti?! Cioè tu hai altri figli?!

EDWARD -  No. Con tutti i soldi che ho speso in avvocati, ora ho solo Claire.

STEVE - Ma...erano tuoi?

EDWARD -  Eh che ne so! Il novanta per cento delle volte ero sbronzo, il restante dieci per cento ero

fatto di qualunque cosa potesse essere tirata con il naso... insomma, non mi sono mai fatto grandi

problemi!

STEVE - Be', lo vedo!

22


EDWARD -  Ora ho solo tanti rimpianti...

STEVE - Mi dispiace, Edward...

Silenzio

EDWARD -  Certo che non mi sono fatto mancare proprio niente, questo è certo!

Ride. In quel momento entra dalla destra, come una furia, Frank. Ha intenti molto minacciosi, si dirige verso Steve che cerca di proteggersi dietro alla dormeuse.

FRANK -  Eccoti qui, farabutto!

EDWARD -  E questo chi è?!

STEVE - Lui è Frank, un mio caro amico! Frank, questo è il padre di Claire

FRANK - Zitti!

EDWARD -  Un amico? Menomale che è un amico!

STEVE - Credo sia un po' alterato!

FRANK - Fate silenzio, vi ho detto!

Silenzio. Frank si avvicina alla dormeuse. Steve striscia verso la scrivania. Edward cerca di fargli spazio. Frank si siede.

FRANK - Silenzio...fate...silenzio

Frank scoppia a piangere.

EDWARD -  Più che alterato mi sembra schizofrenico.

STEVE - (Avvicinandosi alla dormeuse) Ti prego, Edward va di là...lasciaci soli.

EDWARD -  Sei sicuro? Non è che poi ti fa a pezzetti piccoli piccoli e ti spedisce in giro per il paese?

STEVE - Credo di no... Frank? Hai intenzione di farmi del male?

Frank fa cenno di no con la testa.

STEVE - Visto? Credo che Frank voglia solo parlare, giusto?

Frank annuisce.

STEVE - Edward, per favore, va di là.

Edward esegue ed esce. Steve si accomoda sulla dormeuse, accanto a Frank. Silenzio. Improvvisamente Frank prende alla gola Steve che, soffocato, non riesce a chiamare aiuto.

FRANK - E così ti sei fatto mia moglie, eh?! Io vengo qui per parlarti dei miei sensi di colpa e dei mieiscoppiettii e tu... tu dai forma ai miei sensi di colpa tradendo la mia fiducia! Maledetto!

In quel momento entra dalla sinistra Claire con il vassoio e la teiera. Spaventata dalla scena che le si presenta dinnanzi agli occhi, lascia cadere il tutto a terra. Steve, riesce a liberarsi dalla presa di Frank e lo immobilizza, facendolo sdraiare faccia a terra.

CLAIRE - Mio dio, ma che cosa sta succedendo qui?!

STEVE - Niente, tesoro...torna di là. Ora mando via Frank...è solo molto agitato, ma adesso mi stachiedendo scusa, vero Frank?!

FRANK - Tuo marito s'è fatto mia moglie!

CLAIRE - Cosa?

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Rientra Edward

EDWARD -  Cosa cosa?

FRANK -  Diglielo, cacasotto! Confessa quello che hai fatto!

CLAIRE - Tu...hai davvero...?

STEVE - No, Claire! Ascoltami! Non ho fatto nulla!

EDWARD -     Cambia scusa, con me non ha mai funzionato!

CLAIRE - Papà!

FRANK -  Avanti! L'hai fatto oppure no?!

CLAIRE - Steve?!

EDWARD -  Avanti, ragazzo! parla!

Steve molla la presa su Frank e urla.

STEVE - No! No! No! Avrei voluto, va bene?! Ma non l'ho fatto!

CLAIRE -  Cosa?

EDWARD -     Cioè, mi stai dicendo che ti sei tirato indietro?

FRANK - Non è vero! Perchè mia moglie mi avrebbe lasciato, allora?! Cosa le hai detto?! Mi haraccontato di essere venuta qui qualche giorno fa!

STEVE - Era preoccupata perchè pensava che tu avessi un amante!

EDWARD -  (sedendosi alla scrivania)Però, comincia a farsi interessante la vicenda!

CLAIRE - Papà, sta zitto!

STEVE - Non le ho raccontato nulla, perchè non potevo rivelare le nostre conversazioni. Non le ho

detto sì e non le ho detto no!

CLAIRE - Quel giorno in cui sono tornata a casa e l'ho trovata qui...?

STEVE - Esatto. Era qui per sapere cosa avesse questo idiota!

FRANK - E tu non le hai detto nulla?!

STEVE - Nossignore. Non le ho rivelato nemmeno della vostra storia!

FRANK - Che cosa?!

CLAIRE - Ma cosa dici, Steve?!

EDWARD -  Direi, buon sangue...

STEVE - Con te parliamo tra poco...lascia che Hanna varchi quella soglia...

EDWARD -  Oh, no!

CLAIRE - Che cosa c'entra mamma, adesso?!

FRANK -  Già, che diavolo c'entra? Chi è Hanna?!

CLAIRE - Ho appena detto che è mia mardre!

FRANK - Ah, scusa...

STEVE - Avanti, ora confessate voi! Due anni fa, durante quel mio viaggio di lavoro ad Amsterdam...cosa avete fatto?

FRANK - Ma di cosa parli?! Io...noi...niente!

Claire fugge via in lacrime.

STEVE - Questa è la sua risposta al vostro "niente"?

FRANK - Io...ecco...beh...

STEVE - L'ho sempre sospettato ma ho anche sempre pensato che Claire l'avesse fatto perchè l'avevodelusa. All'epoca stavo cercando un lavoro serio...ma il commerciante di biancheria intima non è mai stata la mia specialità! Insomma, non riuscivo a portare avanti niente! Solo che sentivo che io e Claire ci stavamo allontanando sempre di più! Ecco perchè ad un lavoro sicuro ho preferito questo. Preferisco essere considerato un incapace ed una sanguisuga...ma non ho nessuna intenzione di perdere mia moglie!

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Edward applaude, soddisfatto.

EDWARD -  Ragazzo, mi hai commosso, lo ammetto!

FRANK - Quindi... mia moglie?

STEVE - C'è stato uno "scoppiettio di pellicola", va bene? Quel che c'è stato è durato quel lasso di

tempo, non di più.

FRANK - Mi dispiace, Steve...io...

Claire rientra con una valigia, il cappotto e il cappello.

CLAIRE - Me ne vado, Steve. Mi vergogno di tutto questo...

STEVE - No, ti prego! Lascia che ti spieghi, così come ho spiegato a lui...

CLAIRE - No, no! Basta...sono stufa, stanca!

Cerca di raggiungere la quinta di destra, ma tutti e tre gli uomini le si parano davanti.

STEVE , EDWARD , FRANK - No, devi ascoltare!

Silenzio. Dalla destra fa il suo ingresso Hanna, accompagnata dal regista di film porno, Paul.

HANNA - Tesoro, dove te ne stai andando?

CLAIRE - Mamma!

Claire abbraccia la madre

STEVE , EDWARD , FRANK - Oh mio dio!

FRANK - (Rivolto a Paul)Ma lei è il grande Paul Lewis! il regista!

PAUL - Sì, sono io, molto piacere!

Si stringono la mano.

HANNA - Ciao Steve. Edward.

EDWARD -  Non avresti potuto scegliere momento migliore, Hanna.

PAUL - (Cercando di stringere la mano anche a Steve e Edward.)Piacere di conoscervi. Sono Paul Lewis. Tudevi essere Steve e lei...

Edward nega la stretta di mano.

EDWARD -  Io sono il marito di mia moglie e lei cosa ci fa qui?

CLAIRE - Ma come sarebbe, papà?! Prima chiedi il divorzio e poi ti lamenti che mamma abbia

trovato qualcun'altro?

STEVE - Divorzio?!

EDWARD - No...ma che divorzio...era un bluff...si vede che ha abboccato all'amo... volevospaventarla...erano mesi che minacciava di abbandonarmi...così ho cercato di fare dell'innocente terrorismo psicologico...

HANNA - Altro che se ho abboccato. Hanno abboccato anche i tuoi avvocati. Questa è l'istanza didivorzio, ti prego, firmala così io e Paul potremo sposarci al più presto...

PAUL - Sì, pensavamo ad un matrimonio lampo a Las Vegas FRANK - Davvero?!

STEVE - (A Frank)Ma tu non dovresti recuperare tua moglie?!

FRANK - Recuperarla? Come potrei ...se ne è andata questa mattina e non mi ha lasciato nè messaggiin segreteria, nè avvisi di alcun genere.

HANNA - (a Claire.)Tesoro, se non ti dispiace mi accomoderei. Steve, ti scoccia se utilizziamo la tuascrivania per portare a conclusione la nostra trattativa?

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EDWARD - Trattativa?! Dico ma di che cosa stai parlando?! CLAIRE - Mamma ma...sei proprio sicura? E' successo tutto così in fretta...e poi questo Paul chelavoro fa?

EDWARD - Accendi la tv dopo le tre di notte: Paul, qui, conduce un interessante programma "Viacol pelo", si chiama!

HANNA - Tesoro, Paul è uno stimato regista del mondo del porno. Ha un passato da attore...ti lascio

immaginare perciò...

CLAIRE - Mamma, ti prego!

PAUL - Ho vinto diversi premi, sai?

EDWARD -  Sì, come dimenticarsi de "lo scroto d'argento".

HANNA - (a Edward )Dicevo, i tuoi avvocati...apprezzerai che non ho cercato altriprofessionisti...per farti risparmiare qualcosa, hanno calcolato il tuo patrimonio e stabilito che, sulla base delle continue infedeltà subite dalla sottoscritta, dovrai corrispondermi mensilmente questa cifra

Mostra ad Edward un foglio. Edward ha un mancamento. Steve lo fa sdraiare sulla dormeuse.

STEVE - Stai calmo!

CLAIRE - Papà, tutto bene?!

PAUL - Mi dispiace...non pensavo certo ad una reazione del genere...

EDWARD -  Non pensavi?! Razza di pervertito! Tu mi rubi la moglie e poi...

HANNA - Edward, tesoro! Io ti ho dato i migliori anni della mia vita. Ho vissuto in silenzio alla tuaombra perchè speravo che un giorno avremmo potuto godere di tutto quello che ti eri creato attorno. Ho sopportato molto, troppo. Pensavi davvero che non sapessi delle tue amanti? Dei regali che facevi loro, risparmiando poi sul mio regalo di Natale o di compleanno? Pensavi che avrei dimenticato il fatto che quando ero in sala parto per far nascere tua figlia... tu eri a Honolulu con una spogliarellista slovacca? Pensavi anche che mi sarei dimenticata della contorsionista?

EDWARD -     Hanna, amore...io...

HANNA - Eh no, Ed... tu davvero non puoi dire di avermi mai amato...mi hai usato e, va da sè...ti ho

usato anche io. Ora sei vecchio e non mi servi più. Paul è giovane, bello, ricco e adora il sesso.

CLAIRE - Mamma!

STEVE - Oh, cielo!

FRANK - Helen ...anche Helen adorava il sesso...

PAUL - Chi è Helen? ci sono delle foto di Helen, in casa? Sto facendo un casting in zona...

Frank colpisce in piena faccia Paul

FRANK - Maiale!

HANNA - Oh, mio dio, Paul stai bene?Steve, ti prego, prendi del ghiaccio!

EDWARD -  Non so perchè ma penso che se lo sia meritato!

CLAIRE - Ora basta! Basta! Silenzio!

STEVE - Claire, che c'è?!

CLAIRE - Qui tutti hanno un conto in sospeso con qualcun'altro, va bene? Io ho tradito mio marito

con quel cretino che ora piange la moglie! Mio marito mi ha tradito...

STEVE - No, io non...

EDWARD -  Lo hai fatto, Steve...

FRANK -  Gli scoppiettii...

STEVE - Ma vaffanculo tu e gli scoppiettii!

CLAIRE - E mio padre ha tradito mia madre che lo ha tradito a sua volta!

Silenzio

CLAIRE - Abbiamo tutti qualcosa da farci perdonare, siamo d'accordo?!

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Tutti annuiscono

CLAIRE - Bene. Ora tutti quelli che non vivono stabilmente in questa casa, escano e vadano atrovarsi un altro posto in cui farsi perdonare!

Frank scoppia di nuovo in lacrime

FRANK - Io, Claire? Io dove torno adesso?! Tu e tuo marito avete pareggiato i conti, ma io?! Sai che tidico, mi avrete per sempre sulla coscienza!

Corre fuori, sulla sinistra.

STEVE - Dove diavolo vai?!

CLAIRE - Frank?!

Tutti corrono fuori, tranne Hanna e Edward.

HANNA - Hai fatto un bel casino, lo sai?

EDWARD -  Io?

HANNA - Sì, tu, Ed

STEVE -  (F.C.) Presto, chiamate la polizia, Frank vuol buttarsi di sotto!

HANNA - Cosa?!

EDWARD -  Oh mio dio!

Suonano alla porta

CLAIRE - (F.c.) Mamma, ti prego, vai tu ad aprire.

Edward esce sulla sinistra, mentre Hanna va ad aprire la porta d'ingresso sulla destra. Helen entra di corsa.

HANNA - E lei chi sarebbe?

HELEN - E' qui Frank, mio marito?

HANNA - Ah...e lei s'è sposata quel coso lì?!

HELEN - Sì, io amo quel "coso"!

Steve rientra e si dirige verso Helen . Fermandola.

STEVE - Helen , ti prego stai calma.

HELEN - Cosa c'è?! Sono rientrata a casa e Frank lui non c'era!

PAUL -  (f.c.) Non si muova. Stia fermo lì dov'è

HANNA - (estraendo dal cassetto della scrivania una canna.)T'oh guarda!

STEVE - Lui era convinto che te ne fossi andata di casa! Che tu fossi scappata con qualcuno! Che loavessi tradito con me!

Silenzio. Helen abbassa lo sguardo. Hanna accende la canna e li guarda soddisfatta.

HANNA - Hai capito, mio genero!

STEVE - Santo dio, Hanna! Che fai ora, fumi?!

HELEN - Ma si può sapere che cosa sta succedendo, di là?!

EDWARD -  (fc) Avanti, ragazzo! Se ti butti di sotto, cosa avrai risolto?!

HELEN - Buttarsi di sotto?!

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HANNA - Eh, sì, tesoro...il tuo maritino vuole fare bunjee jumping. Solo che al posto dell'elasticointende usare la catenella dello scarico.

HELEN - Cosa?!

Helen cerca di spostare Steve che la ferma di nuovo.

STEVE - Non precipitare le cose, va bene: stai calma...potresti peggiorare la situazione. Il cornicione èsottile, potrebbe cadere di sotto.

HANNA - No, ma aspettate ancora un po'...c'è tempo. Lui sta solo prendendo il sole, adesso. STEVE - Hanna, smetti di fumare e sta zitta, per dio!

HELEN - Cosa gli hai detto?

STEVE - Niente... solo...

HELEN - Cosa?

STEVE - Scoppiettii...

HELEN - Eh?

HANNA - Ma hai fumato anche tu questa roba?

STEVE - Hanna, per favore!

HELEN - (piange)Ti prego, dimmi che non sa niente...io non volevo, è stato solo un momento di...

PAUL -  (F.C.) Allunga la mano. Allungala verso di me!

STEVE - Lo è stato anche per me...e lui non sa niente!

HANNA - Io gli scoppiettii non li vedo... sento suonare gli arcangeli con le trombe e i diavoli con itromboni!

EDWARD -  (F.C.) Forza ragazzo, tieni duro...allunga la mano a questo pornografo!

CLAIRE - (F.C.) Papà, per favore!

STEVE - Non sa nulla. Ma tu lo volevi lasciare?

HELEN - Niente affatto! Io ero dal ginecologo... sono incinta!

HANNA - Bingo!

STEVE - Hanna, sta zitta!

EDWARD -  (FC) Hanna, per favore, vieni a darci una mano!

HANNA - Va bene, va bene! Arrivo!

CLAIRE - (F.C.) Steve, ma dove sei!

STEVE - Sei incinta?!...è ...suo?

HELEN - Certo che è suo, che credi?!

STEVE - Sì...scusa, non intendevo dire che... è che...ah, non fa niente!

HANNA - (Fc) Avanti coso, come diavolo ti chiami, dammi la mano!

Helen guarda negli occhi Steve, lo accarezza, poi esce sulla sinistra. Steve la segue.

HELEN - (Fc) Frank, tesoro!

FRANK -  (Fc) Amore mio!

HELEN - (Fc) Amore, presto, prendi la mia mano. Smetti di fare lo sciocco...

FRANK - (Fc) Dove sei stata, io pensavo che tu...

HELEN - (Fc) Amore mio, sono incinta!

FRANK - (Fc) Porca puttanaaaa! Wooooohooooo!

Urla generali. segue un boato di stupore.Tutti rientrano di colpo in scena.

HELEN - Mio dio! Frank!

STEVE - Ma cosa...come diavolo è successo?

HANNA - Ragazzi, questa roba fa miracoli!

EDWARD -  Incredibile!

PAUL - Perchè non ho mai con me la telecamera!

HANNA - Qualcuno mi spiega cos'è successo?! Com'è possibile che...

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Silenzio.

STEVE - Niente. Non so come spiegarlo ma... so che potrebbe avere un senso. Frank ha... preso ilvolo!

Tutti si lasciano cadere sulla dormeuse. Dalla destra entra Greg.

GREG - E' permesso?

STEVE - Oh, dio!... Signori, lui è un mio paziente: Greg Sanchez. Mi dispiace signor Sanchez ma oggi

temo di non poter ricevere nessuno: sono un po' occupato.

GREG - Ma a dire il vero non avevamo appuntamento: volevo dirle che ci sono riuscito. STEVE - Ci è riuscito?

GREG - Sì, pubblicheranno il mio libro. Un editore si è finalmente lasciato convincere, sa? Mi hadetto che ho un dono...allora mi è venuto in mente lei, dottore! la volevo ringraziare. Mi ha aiutato moltissimo. Non so se se ne sia reso conto...ma è così. Per tornare al nostro vecchio discorso, beh... Si può dire che io...abbia imparato a volare.

Ride. Gli altri lo guardano inebetiti

EDWARD -  Ma questo è il drogato di questa mattina?

HANNA - Ma cosa sta dicendo?

STEVE - Senta, sono contento per lei. Davvero. Ora, per cortesia, potrebbe lasciarci in pace? GREG - Volentieri...solo che mentre venivo qui ho incrociato questo signore, chiedeva di lei...misembra un po' stordito.

Rientra Frank, sguardo allucinato.

CLAIRE - Cosa?!

HELEN - Frank?!

GREG - Arrivederci

Esce.

STEVE - Oh mio dio... presto Hanna chiama l'ambulanza! Paul, Edward, andate a prendere qualcosadi forte per Frank! Io prendo la cassetta del pronto soccorso!

Hanna, Paul e Edward eseguono, uscendo da destra e da sinistra.

HELEN - Oh mio dio! Presto!

FRANK - Helen , tesoro...tu...tu sei incinta?

HELEN - Sì, amore...

FRANK -  Vuol dire che sarò padre?

HELEN - Sì...certo...ma, tesoro: stai bene?

FRANK -  Perchè me lo chiedi?

CLAIRE - Non ti ricordi nulla, Frank?

FRANK - Mi ricordo solo che ero sul cornicione di quella finestra...poi tu...sei apparsa e mi hai dettoche aspettavi un bambino...

STEVE - E poi?

FRANK - E poi mi sono ritrovato davanti all'ascensore di casa tua, Steve.

CLAIRE - Vuoi dire che non ricordi nulla?

HELEN - Vuoi sdraiarti, Frank?

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FRANK -  Sì, credo sia meglio...

STEVE - Oh, mio dio...tutto questo è assurdo!

EDWARD - (Rientrando con una bottiglia di brandy, seguito da Paul con alcuni bicchieri.)Ah, però! Il padre sisa chi è?!

CLAIRE - Papà!

HANNA - (Rientrando in scena e porgendo ancora il foglio tra le mani di Edward)L'ambulanza sta arrivando.Edward: non far più domande e firma qui!

Edward sbuffa, firma e poi si siede alla scrivania, con Paul. Versa da bere nei bicchieri per poi porgerli ai presenti.

Silenzio. Tutti bevono.

FRANK - Io ho volato?

Tutti annuiscono, in silenzio.

FRANK -  Io...ho volato?!

STEVE - Sì, però ora sta calmo!

FRANK - Io...io ho volato! Ho volato! Io sono il primo essere sulla faccia della terra a poter volare

senza le ali e per di più...avrò un figlio!

EDWARD - Ragazzo, ti posso assicurare che le cose non hanno nessun legame. Ora per cortesia,puoi sederti e darci un attimo di respiro?

HANNA - Paul, mio genero ha del fumo eccezionale nel cassetto della scrivania. Perchè non ti faidare il contatto del suo spacciatore?

STEVE - Hanna!

CLAIRE - Mi avevi detto di avere smesso con quella roba!

STEVE - Ma infatti, non fumo più...

PAUL - (Estraendo un blocchetto dalla tasca)Chi è? Pitt Logan di Brooklyn?

STEVE - Chi?!

CLAIRE - Tu conosci questa gente, Steve?

HELEN - Come stai, Frank?

FRANK -  Io volo, Helen , io volo...

PAUL - Lo chiamano "lo zoppo"

EDWARD -  Reduce di guerra?

PAUL - No, superdotato

STEVE - Possiamo cambiare argomento, per favore?

CLAIRE - Credo tu mi debba delle scuse!

STEVE - Tutti quanti ci dovremmo delle scuse...Tu sei stata con Frank, giusto?

CLAIRE - Io...

FRANK - Ma io ora, volo!

HELEN - Cos'è questa storia?! come sarebbe a dire che sei stato con Claire?!

FRANK - Sì, tesoro! Io sono stato con Claire, ma ora ho i super poteri! Io volo, capisci, volo! HELEN - Chi se ne frega dei tuoi super poteri! Ma io sono incinta di un figlio tuo! HANNA - Quante storie... io ho sposato un uomo che mi ha dato una figlia e la tranquillitàeconomica, ora sto con un pornografo che mi garantisce la felicità morale e sessuale EDWARD - Che schifo!

PAUL - Ti assicuro che non faccio schifo!

EDWARD -  Taci, pervertito!

PAUL - Sai quanti trofei ho sul comodino?

EDWARD -  Sai quanto me ne frega?!

STEVE - Claire, mi dispiace di averti fatto soffrire in quest'ultimo periodo. Ora so che non sono

tagliato per questo lavoro. Da domani le cose cambieranno.

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HELEN - Ma io mi fidavo di te! Mi dicevi che erano solo immagini, scoppiettii di pellicola! Ti sentivisempre in colpa!

FRANK -  Tutto passato! Tutto finito, dimenticato!

HELEN - Ma che cosa stai dicendo?!

CLAIRE - Io non voglio che tu rinunci ai tuoi sogni per causa mia...

STEVE - Il mio unico sogno è poter trovare la serenità che non sono ancora riuscito a trovare. PAUL - Secondo me, Edward, sei solo invidioso del mio successo. Tua moglie ha scelto me, perchèsono il futuro, tu sei il passato!

HELEN - Frank, torniamo a casa: questa discussione non finisce qui!

EDWARD -  Ma come ti permetti, mezz'uomo?!

FRANK -  Tu vai, io faccio un giro, prima...

Edward si alza e sferra un pugno in faccia a Paul.

HANNA - Ho sempre adorato le risse in mio onore!

Edward si rivolge verso la moglie

EDWARD -  Eccoti l'onore

Edward colpisce con uno schiaffo la moglie.

HELEN - Un giro?! Ma dove pensi di andare?

HANNA - Wow, che botta!

EDWARD -  Ti mancavano, eh?!

HANNA - Sì, dammene ancora!

PAUL - Tesoro, ma che dici?

Hanna colpisce in pieno volto anche Paul

HANNA - Taci e picchia, pervertito!

CLAIRE - Portami via di qui..ti prego!

STEVE - Sì, andiamocene. Promettimi che ci racconteremo sempre tutto, d'ora in avanti.

CLAIRE - Promesso.

Si guardano

STEVE - Ti amo.

CLAIRE - Anche io ti amo!

Steve e Claire escono a sinistra silenziosamente,mentre attorno a loro scoppia il caos. Helen tenta di fermare il marito che sta cercando di andare verso sinistra. Sullo sfondo Paul, Edward e Hanna se le danno di santa ragione. Ad un tratto si sente la voce di Steve e Claire

STEVE - CLAIRE- Wooohooooo!

FRANK -  Ma cosa?

HELEN - Si sono lanciati dalla finestra!

HANNA - Cosa? La mia bambina?

Escono tutti a vedere, si ode un "ohhhh" collettivo. Rientrano.

EDWARD -  Che mi prenda un colpo...

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PAUL - Pazzesco...

FRANK -  Io...volo...e loro, pure...

Silenzio

EDWARD -  Non te la prendere, ragazzo...Succede sempre così: non fai in tempo a scoprire di saper

volare...che è già diventata una moda...

HANNA - Va a finre che qualcuno vola sempre più in alto di te.

FRANK - Una moda?

EDWARD -  Sì, vedrai che saranno di ritorno per cena.

Silenzio. Ricadono tutti sulla dormeuse.

PAUL - A proposito... di fumo ne ha avanzato, tuo genero?

HANNA - Ottima idea! Visto, Frank? In un modo o nell'altro, si vola sempre.

Frank rimane inebetito. Helen ancora stupefatta dall'accaduto, si stringe forte al marito. Paul e Hanna si dirigono alla scrivania. Edward accarezza il viso di Hanna verificando i danni della rissa precedente. Sorride a Paul.

HELEN - Frank, amore mio... che ne sarà di noi?

FRANK - (ricambiando l'abbraccio, teneramente)Non ti preoccupare... sono pur sempre unsupereroe...almeno fino a quando non passerà di moda esserlo.

EDWARD - (accendendo la canna)Supereroe, perchè non ti fai un tiro? Questo sì che è un tonico per ituoi superpoteri

HANNA - Helen, rilassati... tutti i nostri ometti sono dei supereroi, solo che hanno sempre in tasca unbel po' di Kriptonyte per evitare di prendersi delle responsabilità... (a Frank) Ehi, superman... dì qualcosa dì qualcosa di rassicurante alla tua wonder woman

Frank guarda Helen, fa per parlare ma si trattiene.

PAUL - (indicando la canna dalla quale sta tirando)Giovanotto, ti assicuro che un giro su questa giostra tidarà una mano a cercare le parole giuste.

HANNA - Forza, Helen, abbandonati anche tu...

Frank e Helen sorridono e si avvicinano al gruppetto hippy che si è venuto a formare. Tirano dalla canna e si rilassano.

Durante la conversazione seguente li vediamo piangere ed abbracciarsi, pronunciando parole dolci.

EDWARD -   A proposito di Kriptonyte nelle tasche... siamo sicuri di non poter trovare un accordo

per quello che ho firmato?

PAUL - Senti Ed...posso chiamarti Ed?

EDWARD - Con questa roba nei polmoni, puoi chiamarmi anche TutankamonPAUL - Ti andrebbe di lavorare per me?

HANNA - Dici sul serio, Paul?

EDWARD - Tu vuoi davvero che...? Io, non saprei... oddio il mio da fare me lo sono sempre dato,però...

PAUL - Sì, avrei bisogno che tu rassicurassi molti dei miei attori ... il genere "anziano a luci rosse" vamolto di moda ultimamente, ma potrei aggiungere al contratto la possibilità di usufruire dei tuoi servizi, una volta trapassati.

Hanna scoppia a ridere.

EDWARD -   Ah, questo intendevi...

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PAUL - Certo, in questo modo potresti onorare ciò che hai firmato, senza alcuna difficoltà PAUL - E va bene, va bene... ma... posso guardare, durante le riprese?

HANNA- Ma certo che puoi ...

FRANK - C'è posto per me?

HELEN - Frank!

EDWARD-  Taci, superman! Pensa a fare il papà... almeno tu, almeno tu!

Ridono. Buio

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