Il (la) consulente matrimoniale

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IL (LA) CONSULENTE MATRIMONIALE

di

Valerio Benvenuto

Personaggi:

Consulente matrimoniale

Luca

Marta

Scena: una scrivania di fronte al pubblico. Una sedia dietro la scrivania e due sedie davanti (con lo schienale verso la platea)

Consulente matrimoniale  -  Entra in scena con le mani in tasca e col viso guarda il pavimento, come  fa chi sta meditando . Si ricompone verso il pubblico. Sono un consulente matrimoniale. Quando mi sono buttato anima e corpo in questa professione, credevo di aver raggiunto il massimo delle mie aspirazioni. Una laurea in psicologia vissuta con convinzione. Il mio istinto generoso:  battermi per gli altri ancor prima di pensare all’onorario. Pensavo: sarò il paladino dei matrimoni, l’angelo protettore delle relazioni , il ministro dell’armonia, l’unico capace di scoprire l’esistenza di un ultimo barlume di amore in un rapporto devastato. Quando ho ascoltato le prime coppie in difficoltà ho cercato di resistere alla mediocrità di ciò che ascoltavo, all’egoismo deprimente che distrugge i rapporti e il mondo; lei non sopporta più lui perché lui non ha più niente di diverso da un fantasma; lui non sopporta più lei perché lei è diventata fredda e distaccata. Ho creduto che, con poche lezioni magistrali, sarei stato in grado di insegnare a vivere i rapporti coniugali, di riportare tutti sulla giusta strada, di dare a tutti una laurea in psicologia. I risultati sono stati mediocri. E col passare del tempo ho pensato che la mediocrità dei risultati rispecchiasse la mia mediocrità. Poi si è fatta strada in me la convinzione che questi uomini e queste donne depresse che chiedono aiuto abbiano dentro di sé la verità della vita e siano loro a riportare me sulla giusta strada: loro sono i consulenti delle mie fragili teorie psicologiche, delle mie insicurezze, della mia incapacità di vivere istintivamente. Non posso più farne a meno. Mi sentirei perduto.  E da quando ho capito di essere io ad aver bisogno di loro vedo e intuisco tutto più chiaramente e ottengo dei risultati incredibili. Anche se – lo ammetto – i miei metodi sono un po’ fuori del normale e a volte mi sembra di essere un millantatore, o più esattamente, un predicatore di cose che non mi appartengono. Ho rinunciato al tavolo tondo, così professionale. Uso questo vecchio tavolo da pranzo. Io mi siedo in mezzo e faccio sedere i coniugi lontani. La distanza in questi casi è terapeutica. Scusate, ora devo lasciarvi. Aspetto una coppia. E’ il primo appuntamento.

Va a sedersi alla scrivania

ArrivanoMarta e Luca (dalla platea). Luca si ferma e si atteggia come chi è in attesa di entrare. Nessuno dei due guarda il pubblico. Marta prosegue e raggiunge l’altra parte del proscenio. Improvvisamente si gira verso il pubblico.

Marta - Quandomi sono innamorata di Luca pensavo all’infinito, all’acqua trasparente, ai tramonti sul mare, alla felicità, senza sapere cosa fosse, ma certamente aveva a che fare con Luca. Provavo per lui un passione così grande!  Sei mesi fa abbiamo deciso di andare a vivere assieme e da allora non vivo che dubbi. E anche Luca non vive che dubbi. Ci amiamo, credo, ma è come se si fosse spezzato un incantesimo. Non riesco.. non riusciamo a vedere dentro noi stessi. Così ho convinto Luca a farci aiutare da un consulente matrimoniale.

Luca -  Ho voluto accontentarla. Dopo due mesi di vita insieme già abbiamo difficoltà! Ve la immaginate tutta una vita insieme? Io credo di provare amore per Marta, ma ora è tutto così privo di colori, così ….E’ come se tutto si svolgesse sotto un velo di malinconia. E come posso pensare che una persona che neppure conosco possa risistemare il nostro rapporto. No. Evidentemente l’amore è un’illusione. Oppure ci sono tanti livelli di amore e forse il nostro non è alto. Mah, andiamo a sentire questo.

Si ricongiungono con atteggiamento un po’ preoccupato e simulano l’entrata nello studio (rappresentato da una sola scrivania).

Consulente – Si alza e va verso di loro sorridendo. Buon giorno. Prego accomodatevi.

Marta – Buon giorno

Luca – Buon giorno

Si siedono di fronte al consulente. Il consulente li guarda sedersi e immediatamente dice: “ No! Non davanti a me! Non come si fa dall’Avvocato.Sedetevi di fianco a me, uno da una parte e una dall’altra. Come se dovessimo pranzare assieme. Dovete guardarvi quando parleremo, quando vi parlerete. Se non c’è armonia costa fatica guardarsi negli occhi, ma se c’è amore guardarsi negli occhi riporta l’armonia.

Marta e Luca cambiano posizione. Marta si siede a destra della scrivania e Luca a sinistra.

Consulente –  Marta, Luca –oggi è il nostroprimo incontroe dobbiamo fare in modo che sia l’ultimo. Perciò avete qualche secondo per liberarvi da pesi psicologici e pregiudizi. Sappiate che il solo fatto di aprirvi senza condizionamenti avrà su di voi un effetto molto positivo. Io non potrò determinare cambiamenti  se  non troverete il modo di considerarmi  per mezz’ora come una parte della vostra vita. Se lo vorrete potrò essere il vostro specchio, lo specchio dei vostri sorrisi dimenticati, sempre che li abbiate dimenticati. Ecco ora dieci secondi di silenzio per liberarsi. E due respiri profondi. Passano dieci secondi -   Chi vuole partire per primo?  

Marta – Io…

ConsulenteSapevo che avrebbe iniziato lei, Marta.

Marta – Come faceva a saperlo ?

Consulente – Oh, non pensi che io sia un indovino(a). E’ che inizia sempre chi vive più vicino alla realtà: la donna.  L’unica volta che ha iniziato l’uomo era perché sua moglie ha avuto un attacco di tosse mentre stava per parlare. – rivolto a Luca  - Non deve pensare che questo significhi che lei sia inferiore a Marta, è solo che quando si analizza il rapporto di coppia, l’uomo, per sua natura, tende a stare in difesa.

Sia Marta che Luca sorridono senza allegria

Marta – Noi…..si interrompe cercando di vincere la commozione.  Continua:  Noici amiamo – Noi crediamo di amarci - e guarda Luca, come per verificare la condivisione – ma da quando viviamo insieme si è come spento il sole. Vogliamo capire se siamo davvero fatti l’uno per l’altra o se ci siamo solo illusi. Ritorna un po’ di commozione.

Consulente – Avvicinandosi col busto: Tranquilla Marta, tranquilla. Si rilassi. Le farà bene.

Marta – riprende dopo qualche secondo con voce rinfrancata - Sembra che dopo due anni di passione – torna a guardare Luca -  non abbiamo più niente da dirci. Non siamo come due estranei, ma è diventato tutto così…….. Abbiamo come lasciato per strada tutti quei gesti, quei piccoli dialoghi quotidiani che rendono appagante una relazione.

Luca – Come un albero rigoglioso che perde tutte le foglie…

Consulente – Bravo Luca, lei ama le similitudini ?

Luca  - Sì. Ma non è farina del mio sacco. Me l’ha detto Marta.Il paragone mi ha colpito. Rende l’idea. Io ho pensato che in fondo molti alberi d’inverno non hanno più foglie, ma poi in primavera diventano più rigogliosi di prima. A meno ché l’albero non sia morto.

Consulente  - E voi non riuscite a capire se vi aspetti la primavera o l’abbattimento.

Marta – Già.

Consulente  - Il fatto è che avete perso la capacità di leggere i vostri sentimenti e ancor più di metterli in armonia con la vita di tutti i giorni.

Luca – La vita di tutti i giorni… le cose ripetitive prendono il sopravvento su tutto il resto, giorno per giorno a volte impercettibilmente, finché ci sembra di essere solo degli strumenti.

Marta – Al mattino la colazione… a orari diversi, quasi non ci incontriamo. Poi si parte per il lavoro. La sera: la cena e la stanchezza..

Luca - …Il sonno…

Marta – Già. La nostra casa è diventata un dormitorio e…una stazione.

Luca – E le stazioni sono tristi.

Consulente  - Già, la routine quotidiana. Ma che cos’è la routine? E’ solo una visione inventata dagli uomini e dalle donne che hanno smarrito il senso dell’esistenza. Che cosa resta della vita se vengono scartati i momenti che sembrano ripetitivi? Ben poca cosa. E poi chi lo dice che sono ripetitivi? Ogni giorno in realtà le relazioni si rinnovano anche quando abbiamo l’impressione che i gesti ricalchino quelli dei giorni precedenti. Non c’è ripetitività nell’ incontro fra esseri umani, tanto meno fra due persone che si amano o che solo vivono assieme. E’ la nostra incapacità di vivere che ci fa classificare come routine questi momenti.

Marta – Io sono sempre stata credente e so che dovrei provare ogni giorno la felicità di svegliarmi al mattino, ma da molto tempo non ci riesco. A volte svegliarmi al mattino è addirittura un peso. Però comprendo ciò che vuole dirci.

Luca – Questo modo di sentire la vita, intendo ciò che lei ci ha appena detto, non si raggiunge con la logica, col ragionamento. E’ un sentimento che deve nascere da dentro, dalla nostra capacità di donarci..

Marta – interrompendolo - cheè l’unico modo per vivere con gioia.

Consulente – Bene ! Confesso che non mi aspettavo una sintonia così veloce. Il vostro problema è quello di non riuscire a rispettare i principi che ritenete giusti, ma il solo fatto di condividerli è già un grande vantaggio e vi faciliterà il cammino. Ma abbiamo divagato dal percorso, anzi abbiamo affrontato un argomento anzitempo. Prima è necessario affrontare gli aspetti più importanti.

Improvvisamente a Luca: Ha mai mangiato sul corpo di Marta ?

Luca     No. Ma cosa….

Consulente     –incalzante- Mangerebbe sul corpo di Marta ?

Luca:      Maaah…

Consulente      alzando il tono: Risponda, Luca! Mangerebbe sul corpo di Marta?

Luca       Ma che domanda è ? ……Sì.

Consulente        Bene. Ed ora lo chiedo a lei, Marta. Mangerebbe sul corpo di Luca ?

Marta   dimostrando una maggiore sintonia -   Sì. Mangerei sul corpo di Luca.

Luca  -    Vorrebbe spiegarmi il concetto ?

Consulente   Ma come, caro Luca, mi presentate una vita che non ha più colori, mi dite che la malinconia ha steso il suo velo sulla passione e si meraviglia di questa domanda?  Avete risposto sì entrambi. Guardatevi. Bene. Questo ha un grande significato. Non voglio mettere in primo piano la compatibilità fisica e il desiderio fini a se stessi, ma l’adesione reciproca ad usare il corpo dell’altro, a considerarlo come propria cosa. Usare un corpo come un piatto è molto più difficile che fare l’amore. Ci pensi.

Marta    Capisco. 

Consulente  E lei, Luca, capisce ?

Luca - dopo qualche istante – Ok. Capisco

Consulente – Vi ricordo che mi avete dato fiducia solo dieci minuti fa . Quindi le strade le sceglierò io e voi mi seguirete. D’accordo ?

Marta   Certo che la seguiremo. D’accordo, Luca ?

Luca   - non risponde subito -  Ok. Ok. D’accordo.

Marta – Io non ho avuto dubbi sulla risposta perché non è la prima volta che mi trovo a fare questo pensiero.

Consulente  - e non glielo ha detto ?

Marta –No. Pensavo che fosse una cosa un po’…stravagante.

Consulente – Guardi Luca .         Marta guarda Luca    Che ne dice del suo desco, o, se preferisce, del suo  piatto ? E lei Luca, come si sente a fare da piatto ?

Luca –  che ha compreso ed è finalmente più disteso – Sarebbe una cosa nuova. Sta al gioco. Ma forse mi piacerebbe di più che il piatto lo facesse Marta. Trovo che sia molto….

Consulente – Erotico? Chieda a Marta se per lei lo era quando immaginava di farlo. La guardi negli occhi e glielo chieda.

Marta sorride

Luca – Era erotico per te mangiare sulla mia pelle ?

Marta – Molto! Era come fare l’amore in modo diverso.

Consulente  - Certo! Il sesso e il cibo sono due piaceri fisici e si richiamano reciprocamente. Fare l’amore a volte è come mangiare e mangiare qualcosa che ci piace è…

Luca – …come fare l’amore.

Consulente – Giusto! Mangiare qualcosa che ci piace su un corpo che ci piace. Ma.. può essere solo un gioco fisico, pura esteriorità; qualcosa che ci scorre sulla pelle e non lascia traccia dentro di noi. Una novità che diventa vecchia subito dopo essere stata vissuta. Un cerino che brucia in pochi secondi e vi lascia in mano solo un pezzetto di legno annerito.  Luca vuole altre similitudini, lei che è un esperto in materia? Poi c’è il vuoto che spinge a ricercare  esperienze ancor più appaganti nella vana speranza di trovare qualcosa che resti dentro, finalmente.

Marta   - Ma era così bello pensarci! Mi sembrava una visione positiva, che significasse un amore vero. Perché accostarla al vuoto?  

Consulente – rivolta a Marta – Lei pensa che io voglia riprendermi il giocattolo che vi ho appena regalato? Non è così. Poi rivolta a Luca - Luca! Lei crede che mangiare su un corpo che ci piace sia appagante in assoluto? Sia sincero!

Luca -  Beh.. certo può essere piacevole…   - Marta si rabbuia un poco e resta immobile in attesa -  ma….

Consulente – Ma ???

Luca – Se non si ama anche lo spirito di quella donna non sarebbe un gesto completo. Ecco: io credo che vorrei mangiare sul corpo di Marta perché è lei.

Marta è sollevata e si muove 

Consulente – Dunque, Luca, vuole intendere che non è possibile separare l’idea del corpo da quella dello spirito, o – se vuole - del modo di essere, di pensare ?

Luca – Credo che non sia possibile.

Consulente - Che ne dice, Marta ? Non crede che Luca abbia dichiarato il suo amore in modo inequivocabile ? 

Marta – Beh, credo di sì. Mi colpisce che lo abbia fatto in un modo a cui non avevo mai pensato. Questo è bello, ma…è anche deludente…

Luca – risentito - Deludente ?

Marta – Sì. Perché è deludente pensare che neppure in amore si abbia la capacità di creare nuove strade, di comunicare, di rinnovarsi; di saper guardare da altre visuali, magari solo per gioco.  Per trovare questa nuova scintilla siamo dovuti entrare nello studio di un consulente.

Consulente  - E questo lo considera così straordinario ? Diciamo, così anomalo? L’unica cosa un po’ insolita è che prima di oggi voi non mi conoscevate, ma non è forse possibile dire che siamo amici da un quarto d’ora? Trovate così strano o addirittura umiliante aver bisogno degli altri? Marta, Luca, pensate a quali verità si nascondono nelle persone con cui vi relazionate quotidianamente, nei vostri amici. Nei vostri familiari. Ma non mi stupisce che non ci abbiate mai pensato. La routine di cui mi avete parlato non è fatta solo di gesti che vi sembrano ripetitivi e non lo sono. E’ anche e sempre la conseguenza della incapacità di abbattere le barriere, gli schemi mentali, la paura di aprirsi agli altri. Il rapporto con la persona amata ben protetto dai muretti da noi costruiti; il rapporto con gli amici, il rapporto con i familiari, tutti ben recintati. Tutte stanze non comunicanti, a tal punto che quando abbiamo la sensazione che due stanze si siano reciprocamente contaminate proviamo un senso di sgomento. Fate in modo che la vostra vita sia come un grande open space. E’ l’unica strada per aumentare la verità che c’è in voi,  per vivere senza condizionamenti. Certo è più rischioso. Dovete mettervi in gioco. Ma, credete, non esiste alcuna possibilità di crescita se non attraverso gli altri.

Luca – Qualche mese fa ho letto che per diventare un buon autore bisogna leggere molti altri autori e non si possono tralasciare quelli più antichi. Non so, ma ci vedo un’ attinenza.

Consulente – E l’attinenza c’è. E’ solo aprendosi agli altri e scoprendo gli altri che possiamo migliorare noi stessi. Guardando Marta - Se lo aveste fatto prima, non avreste avuto bisogno di chiedermi un appuntamento.

Marta – Già.

Consulente – Bene. Proseguiamo il lavoro. Non crederete che sia finita qui.

Luca – Beh, mi ero un po’ illuso.

Consulente – rivolto a Luca. Di cosa si occupa ?

Luca – Sono elettricista. Lavoro in proprio.

Consulente – rivolto a Marta –E lei ?

Marta  - Sono infermiera in una clinica privata.

Consulente – Ve l’ho chiesto solo per creare un piccolo intervallo. In realtà ciò che fate nella vita non mi interessa, non è interessante per la mia consulenza, intendo. rivolto a Luca – Guardi Marta intensamente – Luca guarda Marta non riuscendo  trattenere un sorriso – Ricorda il giorno in cui ha capito di essersi innamorato di lei ?

Luca – Certo che lo ricordo. In realtà mi ricordo più momenti. Ma credo che sia successo una sera in cui ci siamo ritrovati in una festa di compleanno, di un amico comune. Ci conoscevamo da qualche mese ma non eravamo insieme e sono certo che nessuno di noi due ci avrebbe scommesso. La festa si svolgeva in due grandi stanze. Ricordo che Marta si era spostata nell’altra stanza e io andai a cercarla: mi accorsi che lo stavo facendo istintivamente, senza un vero motivo. Capii che avevo bisogno di vederla. Non potevo accettare la divisione di una parete. Lei lo sa. Glie l’ho raccontato.

Consulente  - E lei Marta riesce a ricordare il momento in cui ha percepito l’amore?

Marta – Direi nella stessa occasione. Provavo già attrazione per Luca e quella sera, anche se non lo davo a vedere, seguivo tutti i suoi movimenti. Mi spostai volontariamente nell’altra stanza, sperando che lui mi seguisse. Quando lo vidi entrare capii subito che lo aveva fatto per me e provai una gioia incontenibile. Era amore. Lui non lo sapeva prima di oggi. Non glie lo avevo mai raccontato. Rivolta a Luca. Mi sarebbe sembrato di invadere il tuo ricordo di quella sera. La tua ricostruzione, in fondo, era appagante anche per me.

Luca  - E io che credevo che tutto fosse stato casuale….

Consulente – Guardatevi - Luca e Marta si guardano – Il pensiero di quella sera vi riempie ancora il cuore ?

Marta – Sì

Luca – Sì

Consulente – Non dovete mentirvi! Non è il momento. Il pensiero di quella sera vi riempie ancora il cuore ?

Marta – con decisione – Sì

Luca – con decisione – Sì

Consulente – Dovete esserne felici. Tra voi c’è amore. Non riuscite più ad esprimerlo perché avete interrotto ogni forma di comunicazione dei vostri sentimenti e forse questo non l’avete fatto pienamente neanche prima. Rivolto a Marta - Da oggi Luca è più legato a lei, perché ha saputo che quella sera lei lo aspettava nell’altra stanza. Continuate a guardarvi. Vi chiedo un’ultima cosa, una cosa senza importanza. Non appena mi avrete risposto vi alzerete e vi bacerete, come certo avreste voluto fare quella sera alla festa di compleanno, quando Luca è entrato nella stanza a cercarla.  Durante il vostro rapporto avete avuto altre relazioni? Insomma, avete mai tradito?

Luca – No . E attende con impazienza la risposta di Marta

Marta – seria - Beh, io non posso dire altrettanto…

Attimi di gelo. Il consulente guarda impassibile verso il pubblico.

Luca - si alza cercando – senza riuscirvi – di nascondere il colpo. Sposta la sedia. - Vado dalla sua segretaria per l’onorario. Buon giorno. Si gira senza degnare di uno sguardo Marta e va verso l’uscita dello studio (quinta).

Consulente – senza modificare la postura - Si fermi Luca ! - Luca si ferma ma non si gira per non incrociare lo sguardo di Marta-  Non si chiuda in se stesso, Luca ! Si volti e guardi Marta! – Luca non si gira – Si volti e guardi Marta !

Lentamente Luca si gira e guarda Marta

Consulente – Marta scherzava.

Marta si apre in un sorriso sempre più convinto, come di chi sa di aver scherzato. (Lasciamo il pubblico nel dubbio)

Luca dopo qualche secondo si unisce al sorriso di Marta, che a sua volta si alza. Si incontrano, si abbracciano e si baciano intensamente (brano musicale), poi escono di scena ripercorrendo a ritroso la platea. Giunti a metà salutano entrambi col braccio il (la) Consulente, che risponde al saluto, e se ne vanno. Il(la) Consulente si alza, accende una sigaretta, si dirige verso il pubblico, saluta con un gesto della mano con cui tiene la sigaretta ed esce dalla quinta.