CONTATTI:
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RICCARDO LEONELLI
IL LAVORO DELL’ATTRICE SUL PRODUTTORE
DUE ATTI IN SEI QUADRI
DEPOSITATO SIAE IL 17/05/2010
CODICE OPERA 893077A
PERSONAGGI *
ATTRICE
PRODUTTORE
* Il testo è stato scritto per due attori in grado di interpretare tutti i personaggi.
Tuttavia, a discrezione del regista, possono essere utilizzate diverse coppie.
PRIMO ATTO
L’attrice ingenua
Ore 10,00. Una stanza d’ufficio. Una scrivania ipermoderna al centro, due poltroncine, due scaffali sul fondo e dietro di essi una grande vetrata che dà sulla città. Una serie di oggetti e mobili di arredo. Il PRODUTTORE è seduto alla scrivania, sta parlando al telefono.
PRODUTTORE Lasciami il fascicolo da Lambertini, poi passo io domattina e mi prendo anche il book fotografico di Doda. Come? Sì, sì, ho parlato con Cuccari, non c’è problema, per il ruolo della portinaia è già fatto. Tutto fatto, non ti preoccupare. (Squilla il telefono interno, risponde) Sì, Lucilla fai passare. (Riaggancia) L’ha provinata Morelli e mi ha assicurato che è proprio tutto a posto. Stai tranquillo.
Entra l’attrice, timidamente.
ATTRICE Posso?
PRODUTTORE (Al telefono) Scusami, ora ho da fare. Ci risentiamo poi per quella cosa. (Riaggancia) Buongiorno.
ATTRICE Buongiorno, dottore.
PRODUTTORE Si accomodi pure.
ATTRICE Grazie.
PRODUTTORE Mi ricordi cortesemente a cosa devo questa visita.
ATTRICE Sì. L’avevo contattata la settimana scorsa, non so se ha presente.
PRODUTTORE Purtroppo ricevo molte telefonate al giorno, dovrebbe aiutarmi lei.
ATTRICE Ovviamente. Ecco. Io sono un’attrice, come avrà capito, e ho una discreta gavetta teatrale alle spalle. Purtroppo però, non riesco a lavorare molto davanti alla macchina da presa.
PRODUTTORE Sì.
ATTRICE Nell’ambiente lei è conosciuto e stimato da tutti e io sono sempre aggiornata sulle sue produzioni. Seguo anche il suo gruppo su Facebook.
PRODUTTORE Mmm.
ATTRICE E mi chiedevo se era possibile incontrarla.
PRODUTTORE Beh, sono qui.
ATTRICE Già. Wow. Insomma, io ci terrei a mostrarle alcuni miei lavoretti.
Pausa.
PRODUTTORE Ah.
ATTRICE Cose che ritengo di buona qualità. Anche se per ora, lei sarebbe il primo a cui le faccio vedere.
PRODUTTORE Bene.
ATTRICE Mi scusi, sono un po’ in imbarazzo.
PRODUTTORE Capisco.
ATTRICE (Estraendo dalla borsa due dvd) Ecco. Un cortometraggio indipendente e uno spettacolo teatrale.
PRODUTTORE Ah.
ATTRICE Il corto è in HD, non dura molto, sono circa sette minuti. E lo spettacolo anche, è piuttosto breve. Un atto unico di Cechov. Abbiamo lavorato molto sul metodo Stanislavskij. La qualità del secondo video è un po’ scadente, essendo una ripresa fatta in teatro e diciamo “statichella”. Però è interessante.
PRODUTTORE Immagino.
ATTRICE C’è qualcosa che non va? Forse si aspettava che avessi già fatto cinema?
PRODUTTORE No, non si tratta di questo. Anzi, apprezzo molto il suo gesto e trovo che possa essere un buon inizio per conoscerci.
ATTRICE Menomale. Sa, c’è molta competizione in giro.
PRODUTTORE Moltissima.
ATTRICE Moltissima. (Pausa). Quindi, se lei potesse vederli…
PRODUTTORE Mmm?
ATTRICE Anche solo il cortometraggio, magari.
PRODUTTORE Il cortometraggio, sì. Certo, lo vedrò sicuramente.
ATTRICE Basta un’occhiata veloce. Giusto per farsi un’idea.
PRODUTTORE Gliela darò senz’altro. Anche se non basta dare un’occhiata veloce ad un cortometraggio per giudicare pienamente un’attrice.
ATTRICE Assolutamente sì, ma io sono una persona umile, dottore e mi sarebbe molto d’aiuto ricevere anche soltanto un suo parere a riguardo. Perché poi, non si può mai sapere nella vita. Non so, mettiamo caso che lei, vedendo il mio cortometraggio, apprezzasse particolarmente il mio lavoro, potrebbe venirle in mente, non so, di segnalarmi a qualcuno.
PRODUTTORE Prego?
ATTRICE Lo sapevo, ho parlato troppo... Mi scusi.
PRODUTTORE Per favore, signorina, si spieghi meglio.
ATTRICE Faccia conto di non aver sentito.
PRODUTTORE Andiamo, non sia infantile. Dovrei segnalarla a qualcuno? Del tipo?
ATTRICE Qualcuno. Un... regista?
PRODUTTORE Regista.
ATTRICE Per un... film?
PRODUTTORE Per un film.
ATTRICE Anche fiction o sit-com andrebbe benissimo.
PRODUTTORE Signorina. Fare una segnalazione, come la chiama lei, non è una cosa molto usuale. Farla ad un regista, tra l’altro, sarebbe anche assai poco utile in un momento storico del genere. Ma a parte questo, debbo confessarle che mi stupisce molto la naturalezza con cui mi ha posto questa richiesta. Evidentemente non girano voci troppo edificanti sul mio conto.
ATTRICE Assolutamente no, dottore. Io volevo solo…
PRODUTTORE Mi lasci finire. Una segnalazione comporterebbe una mia esposizione totale in suo favore senza che io la conosca minimamente. Comprenderà bene che per potersi muovere nella direzione che lei mi indica, è necessaria innanzitutto una conoscenza approfondita della persona eventualmente segnalata. E quand'anche lei avesse i requisiti validi per fare l’attrice, sarebbe per me un’iniziativa molto delicata. Oltre che - neanche a dirlo - poco corretto nei confronti di altre professioniste che svolgono il suo stesso mestiere. Mi spiego?
ATTRICE Lei ha perfettamente ragione. Sono mortificata.
PRODUTTORE Lei capisce, vero?
ATTRICE Capisco. Forse è meglio che vada. (Si alza)
PRODUTTORE Tuttavia, niente è impossibile, signorina. Dipende sempre da quanto impegno si mette in gioco per ottenere una cosa.
ATTRICE Da parte mia c’è il massimo della convinzione.
PRODUTTORE Questo è un bene.
ATTRICE E senta, dottore. Se lei pensa che questi video non siano sufficienti…
PRODUTTORE Sì?
ATTRICE …Possiamo fare un provino qui. Adesso. Ho un monologo di Ayckbourn.
PRODUTTORE Non ci siamo capiti.
ATTRICE Non le piace Ayckbourn?
PRODUTTORE Adesso cercherò di spiegarmi nel modo più chiaro possibile.
ATTRICE Mi scusi.
PRODUTTORE Si figuri. Vede questo scaffale di destra?
ATTRICE Sì.
PRODUTTORE Sa dirmi cosa sono questi?
ATTRICE Mi sembrano dvd.
PRODUTTORE Precisamente.
ATTRICE Mi scusi se le faccio perdere tempo.
PRODUTTORE Nessuna perdita di tempo. Lei è molto carina e credo anche molto sveglia.
ATTRICE Grazie.
PRODUTTORE Dunque è un piacere per me trascorrere il mio tempo qui con lei.
ATTRICE Grazie.
PRODUTTORE Non deve ringraziarmi.
ATTRICE Scusi.
PRODUTTORE Allora… (Prende un dvd da sinistra e legge il nome sull’etichetta) Ecco, questo va bene. Lei sa che cos’è uno showreel, no?
ATTRICE Certo. È un trailer di tutti i ruoli più belli interpretati da un attore o da un’attrice.
PRODUTTORE Brava.
ATTRICE E serve soprattutto agli attori esordienti per promuoversi.
PRODUTTORE Esatto.
ATTRICE Esatto. (Come folgorata) Oddio, lei voleva che le portassi lo showreel? Mi perdoni, non sono stata professionale…
PRODUTTORE Non è questo, glielo assicuro.
ATTRICE Che scema che sono... Io avevo pensato di farlo, ma poi il mio ragazzo mi ha detto che era inutile…
PRODUTTORE No, no, si tranquillizzi…
ATTRICE Diceva che non ho fatto nulla d’importante e quindi fare uno showreel è ridicolo, perché…
PRODUTTORE (Perdendo la pazienza) Senta! (Pausa) Non gliel’ho chiesto per rinfacciarle il fatto che non ha lo showreel.
ATTRICE Ah no?
PRODUTTORE No. Era una domanda retorica. Immaginavo che lo sapesse già, visto che lei è un’attrice. Avanti.
ATTRICE Scusi.
PRODUTTORE Lei conosce… (Leggendo il nome sul dvd) Valeria Morichini?
ATTRICE Dovrei?
PRODUTTORE La conosce?
ATTRICE No.
PRODUTTORE Infatti.
ATTRICE Chi è? Se posso…
PRODUTTORE Ah, non lo so.
ATTRICE E perché, allora, ha il suo showreel?
PRODUTTORE Questa è una domanda che dovrebbe rivolgere alla signorina… (Leggendo sul dvd) Valeria Morichini.
ATTRICE Spero di vederla a qualche provino.
PRODUTTORE Glielo auguro. (Prende un altro dvd) Conosce invece… Maja Martinelli?
ATTRICE Mmm… Maja… Maja.
PRODUTTORE Non si sforzi, signorina, se non ricorda.
ATTRICE Purtroppo no.
PRODUTTORE Neanch’io. E sa chi è… Luisa Porri?
ATTRICE Mi perdoni, io... Aspetti un pò. Luisa… come no… l’ho conosciuta a un provino un paio d’anni fa. E’ bionda e molto magra.
PRODUTTORE (Guardando la foto) Mmm… sì.
ATTRICE Mi pare che fosse per un prodotto farmaceutico…
PRODUTTORE Probabilmente la dolce euchessina. Un purgante.
ATTRICE Sì, quella. Se la ricorda?
PRODUTTORE La mia produzione ha co-finanziato lo spot all’epoca.
ATTRICE Bello. E fu presa?
PRODUTTORE Sfortunatamente no.
ATTRICE Peccato. (Pausa) A me sembrava che fosse brava.
PRODUTTORE Questo è possibile.
ATTRICE Ora che ci penso, andai a vederla anche a teatro, faceva una parte in una commedia di Marivaux. Era proprio brava.
PRODUTTORE Perfetto, è proprio qui che volevo arrivare. Spesso la cosiddetta bravura, o talento artistico, che dir si voglia, non è tutto ciò che si può richiedere a un’attrice.
ATTRICE Ma lei era sopra la media secondo me. E lo dico contro il mio interesse.
PRODUTTORE La sua onestà è lodevole. Tuttavia, come le dicevo, spesso serve anche una discreta dose di coraggio in questo lavoro. Bisogna essere molto elastici mentalmente.
ATTRICE Sono d’accordo.
PRODUTTORE E un rifiuto non viene mai apprezzato da persone che si trovano in una posizione come la mia.
ATTRICE Sacrosanto. Io non mi sognerei mai di rifiutare un ruolo in una sua produzione.
PRODUTTORE (Intuendo che l'ATTRICE non ha capito) Sì. (Si alza) L’altro giorno ho mangiato un panino in ufficio. Mi accade spesso quando ho parecchio lavoro da fare. Sono sempre al telefono o al computer e piuttosto che andare al ristorante preferisco restare qui a lavorare e mangiarmi una cosa al volo.
ATTRICE Lei è uno stacanovista.
PRODUTTORE No, è che ci sono abituato. Insomma, ho mangiato il mio panino, poco dopo ho ricevuto una chiamata e sono dovuto uscire di corsa. Lucilla, la mia segretaria era in pausa pranzo e quindi nessuno è venuto qui a dare una pulita o a mettere in ordine. Quando sono tornato, un paio d’ore dopo e mi sono seduto alla scrivania, ho notato che in terra, proprio lì vede, c’era un pezzetto di pane grande come la metà del mio pollice, letteralmente sollevato da una dozzina di formichine nere.
ATTRICE Oddio…
PRODUTTORE Non s’impressioni. Lei ha presente una formica nera?
ATTRICE Beh, sì.
PRODUTTORE Ecco, non sono molto grandi e forse neanche molto forti di per se stesse. Eppure erano tutte lì, sotto quel pezzo di pane e riuscivano a trasportarlo nonostante fossero così piccole e insignificanti. (Pausa) Sa qual’è la straordinaria caratteristica che permette alle formiche di trasportare pezzi di cibo enormemente più grandi di loro?
ATTRICE Non saprei.
PRODUTTORE La determinazione.
ATTRICE Lei è molto colto, dottore.
PRODUTTORE No, sono solo un po’ più navigato di lei. La determinazione è vitale in questo mestiere, non trova? (Lei annuisce) Vede questo scaffale di sinistra?
ATTRICE Altri showreel?
PRODUTTORE Già. (Prende un dvd) Conosce Lavinia Balducci?
ATTRICE La Balducci, come no? Ha fatto una marea di fiction quest’anno, lavora un sacco. So che sta recitando in un film per il cinema adesso. L’ho letto ieri su una rivista online.
PRODUTTORE E le piace?
ATTRICE La... rivista?
PRODUTTORE No, la Balducci.
ATTRICE Beh, Sì. (Pausa) Insomma, è in gamba. Abbastanza. Oh, mi scusi.
PRODUTTORE Cosa c'è?
ATTRICE Non vorrei che si facesse di me un’idea sbagliata.
PRODUTTORE Perché dovrei?
ATTRICE Non so. Magari può pensare che do giudizi per cattiveria o per invidia.
PRODUTTORE Assolutamente no. Sia sincera per favore, sennò non gliel’avrei chiesto.
ATTRICE Beh, ecco. Penso…
PRODUTTORE E’ brava?
ATTRICE Non è proprio Meryl Streep, però…
PRODUTTORE Però?
ATTRICE …se la cava.
PRODUTTORE Se la cava?
ATTRICE Se la cava bene.
PRODUTTORE E’ una cagna.
Pausa.
ATTRICE Però è bella.
PRODUTTORE Non è tra le migliori. Lei, ad esempio, è molto più bella.
ATTRICE Ah, sì?
PRODUTTORE Sì.
ATTRICE C'è qualcosa che mi sfugge, dottore?
PRODUTTORE Mi dica.
ATTRICE Come mai Lavinia Balducci che è una… cagna… vince tutti i provini e Luisa Porri no?
PRODUTTORE Perché il suo showreel si trova nello scaffale di sinistra.
Pausa.
ATTRICE E che qualità possiede, la Balducci, per avere il suo showreel nello scaffale di sinistra?
PRODUTTORE La qualità della formica.
Silenzio.
PRODUTTORE Lei, signorina, quale scaffale preferisce?
Buio.
L’attrice maldestra
Ore 11,30. La stessa stanza d'ufficio con leggere variazioni nell'arredo. L’ATTRICE è già dentro, parla al cellulare, in attesa del PRODUTTORE. Nel mentre, dà un’occhiata alla stanza e si sofferma di tanto in tanto sulla fotografia di una giovane donna poggiata sulla scrivania del PRODUTTORE.
ATTRICE Sì, sono qui da un quarto d’ora, ma non è ancora arrivato. A un certo punto la segretaria mi ha fatto entrare. Senti amore, sei sicuro allora che glielo devo dire? Lo so che me lo hai già ripetuto quattro volte, però mi sembra sempre di chiedere la carità.Eh? Ok, ok. Appena intuisco quand’è il momento gli spiego la situazione e gli piazzo davanti foto e curriculum. Con discrezione, certo. Non gli vado mica a fare la parte della disperata. Ovvio. Va bene. Sì, anch’io. (Sente dei rumori) Eccolo, sta arrivando, ti saluto, bacio bacio. (Riaggancia. Entra il PRODUTTORE. E’ molto affabile e sorridente) Buongiorno.
PRODUTTORE Buongiorno a lei, mi scusi per il ritardo.
ATTRICE Oh, non c’è problema.
PRODUTTORE Si accomodi pure.
ATTRICE Grazie.
PRODUTTORE E’ qui da molto?
ATTRICE No, no, sono appena arrivata.
PRODUTTORE Bene.
ATTRICE Complimenti, sua moglie è davvero una bellissima donna. (Alludendo alla fotografia)
PRODUTTORE Oh. La ringrazio. Ma non è mia moglie.
ATTRICE La sua compagna?
PRODUTTORE No.
ATTRICE Mi scusi. Non voglio indagare troppo.
PRODUTTORE Si figuri. Lo sa, mi è capitato di vedere un suo film?
ATTRICE Davvero? (Pausa) Quale?
PRODUTTORE Beh, io non ho grande memoria per i titoli. Però è un film di due o tre anni fa.
ATTRICE Ah, sì: Una giornata uggiosa sotto i platani del nostro passato.
PRODUTTORE Esattamente.
ATTRICE Sono molto affezionata a quel film.
PRODUTTORE Devo dire però che, a differenza del titolo, il soggetto non è dei più originali.
ATTRICE Beh, in un certo senso.
PRODUTTORE E anche i dialoghi sono un po’ ermetici, qua e là.
ATTRICE Sì, trovo anch’io.
PRODUTTORE Però ho ammirato molto la sua interpretazione.
Pausa.
ATTRICE Davvero?
PRODUTTORE Assolutamente. L’ho trovata molto efficace.
ATTRICE Grazie. Questo mi lusinga infinitamente.
PRODUTTORE Dico quello che penso.
ATTRICE Oh, anch’io.
PRODUTTORE Bene. E, senta, ha degli altri progetti in cantiere?
ATTRICE Quando?
PRODUTTORE Non so. Nei prossimi mesi.
ATTRICE Beh. (Pausa) Sì.
PRODUTTORE Sì?
ATTRICE Sì. (Atteggiandosi) Il mio agente mi ha proposto per un ruolo da protagonista in un film che dovrebbe partire a fine mese. Fine di questo mese. Una produzione molto importante. Così ha detto il mio agente. Il provino l’ho fatto qualche giorno fa, è andato bene, e loro mi vorrebbero ingaggiare subito. È già pronto il contratto. Aspettano solo la mia risposta.
PRODUTTORE Bene, è un’ottima cosa per lei. E chi è il regista?
ATTRICE Il regista?
PRODUTTORE Sì.
ATTRICE E’ un Lituano. O Ungherese, non ricordo bene... Quindi sono, come dire, in attesa di decidere. (Ride) Ah, ah. Perché?
PRODUTTORE Vede, come avrà capito, io l’ho convocata oggi per parlarle di un mio progetto.
ATTRICE Davvero?
PRODUTTORE Vista la non troppo florida situazione cinematografica nel nostro Paese, tempo fa la mia produzione ha deciso di intraprendere una strada poco convenzionale per ottenere, si spera, un salto di qualità.
ATTRICE Giusto.
PRODUTTORE Siamo un po’ stanchi di finanziare pellicole di basso livello culturale e avvertiamo l’esigenza di volare più in alto. Per questo motivo, abbiamo preso accordi con altre quattro società europee che hanno sposato la nostra idea. In definitiva, abbiamo creato un team internazionale in grado di unire le forze per nuovi progetti. (L'ATTRICE annuisce senza parlare) Dopo aver valutato varie ipotesi, la decisione finale è stata quella di produrre un film tratto dal romanzo di un giovane scrittore Irlandese. Le riprese inizierebbero il mese prossimo a Dublino, si girerebbe in lingua Inglese e so che lei lo parla molto bene.
ATTRICE Oh, sì. (Pausa. Sorride) Yes.
PRODUTTORE Bene. Dunque, io l’ho già vista nel film che le dicevo ed anche in uno spettacolo teatrale circa un anno fa.
ATTRICE Ah, davvero mi ha visto?
PRODUTTORE Sì, mi pare che fosse La Tempesta.
ATTRICE Giusto. La Tempesta di Shakespeare. (Ripete con accento esageratamente inglese) By William Shakespeare.
PRODUTTORE Appunto. Dal momento che lei mi ha fatto una buonissima impressione ed è anche una bellissima ragazza, cosa che non guasta, mi piacerebbe sapere se, eventualmente, lei sarebbe interessata...
ATTRICE Accetto.
Pausa.
PRODUTTORE Ah. Lei mi lusinga. Ma poco fa mi ha detto che c’è in ballo anche un altro film e non vorrei che i due impegni venissero a sovrapporsi.
ATTRICE Accetto. Dell’altro non m’importa. Con lei non reggono confronti.
PRODUTTORE Beh, io la ringrazio.
ATTRICE Non deve assolutamente ringraziarmi. Sono io che ringrazio lei.
PRODUTTORE Però vorrei precisare una cosa, se mi permette. (L'ATTRICE annuisce) Il ruolo in questione sarebbe piuttosto piccolo. (c.s.) Tre o quattro pose al massimo e una decina di battute. (c.s.) Mentre nell’altro caso, lei mi ha detto che si tratta di un ruolo da protagonista.
ATTRICE Accetto. Non importa l’altro, quello è un lavoro che posso trovare quando mi pare.
PRODUTTORE Ah, sì?
ATTRICE Sicuro. Il produttore lo conosco, è un mio amico. Capirà.
PRODUTTORE Quand’è così, molto meglio.
ATTRICE Molto, sì.
PRODUTTORE Gradisce una mentina?
ATTRICE No, grazie. Non posso ingerire zuccheri a quest’ora.
PRODUTTORE Come preferisce. Detto questo, ci sarebbe anche un’altra questione di cui vorrei parlare con lei.
Pausa.
ATTRICE Sì?
PRODUTTORE Perché ritengo corretto e professionale mettere le cose bene in chiaro prima.
Pausa.
ATTRICE Oh, certamente. Posso togliermi la giacca? Fa molto caldo qui.
PRODUTTORE Faccia pure. Riguardo questo ruolo, piccolo, ma di una certa importanza all’interno della storia, si sono dette tante cose. E non è stato facile convincere tutti.
ATTRICE Ma lei sa come comportarsi. Io l’ho capito subito.
PRODUTTORE Sì, io cerco sempre di far valere le mie ragioni, se ritengo che siano valide.
ATTRICE Lei è un uomo.
PRODUTTORE Sfortunatamente non tutti la pensano così. Ad ogni modo, i miei soci nel progetto, stanno valutando anche altre attrici.
ATTRICE Altre?
PRODUTTORE Già. Dunque, nonostante io sia assolutamente convinto che questo sia il ruolo perfetto per lei, ci sono in ballo anche altre proposte.
ATTRICE Ah.
PRODUTTORE E insieme a lei, verranno provinate altre cinque ragazze.
ATTRICE Ah.
PRODUTTORE Più una, proposta dal regista.
ATTRICE Anche i registi adesso reclamano i loro diritti?
PRODUTTORE Purtroppo.
ATTRICE E quindi, dottore, come siamo messi?
PRODUTTORE Visto che lei ha accettato, non ci resta che aspettare.
ATTRICE Ancora?
PRODUTTORE Per adesso l'ho informata di questo progetto importantissimo anche a livello internazionale. Ho visto che da parte sua c’è un buon interesse e mi fa molto onore. Qualora ci trovassimo nella situazione peggiore le resta sempre l’altro film. Che le suggerisco di non snobbare.
ATTRICE Certo. (Pausa) Senta, lei prima parlava di alcune doti, che riconosce in me.
PRODUTTORE Indubbiamente.
ATTRICE E queste doti, lei le ha già “vagliate” anche sulle altre sei ragazze?
PRODUTTORE Diciamo che le altre... le conosco già. Ma, fra tutte, è sicuramente lei che preferisco.
ATTRICE Ah, bene. E chi è seduto in cima al mucchio? Voglio dire… chi tra voi, detentori del potere, possiede la maggiore influenza, in modo da imporre una scelta artistica piuttosto che un’altra? Mi capisce?
PRODUTTORE Lei mi sta chiedendo se c’è qualcuno, tra i finanziatori del progetto, che ha maggior potere decisionale?
ATTRICE Appunto.
PRODUTTORE Nessuno. Si cerca di agire sempre in democrazia, per il bene comune.
ATTRICE Che intende, dottore. Potrebbe essere più specifico?
PRODUTTORE Beh. L’argomento è un po’ delicato.
ATTRICE Per favore.
PRODUTTORE Va bene. (Passeggia) Non è la prima volta che mi occupo di una co-produzione. Spesso accade, e glielo dico perché ho fiducia in lei e so che è una persona equilibrata, ma che resti fra noi… Accade che i finanziatori desiderino, più o meno, sponsorizzare, ecco, una qualche figura di proprio gradimento. E poiché, le dicevo, ci si basa su un concetto fortemente democratico della produzione, ciascuno presenta dei nomi e, previa riunione dei soci, votazione e quant’altro, si cerca di accontentare tutti.
ATTRICE Una spartizione.
PRODUTTORE In un certo senso.
ATTRICE (Iniziando a slacciarsi la camicetta) Ma così è un guaio.
PRODUTTORE Purtroppo. Anche perché non tutti scelgono la propria fetta, come cerco di fare io, in base alle qualità artistiche. Non so se mi spiego.
ATTRICE Si spiega.
L'ATTRICE avanza verso il PRODUTTORE, che indietreggia imbarazzato.
PRODUTTORE E poi, non tutti sanno che questo particolare sistema di assegnazione dei ruoli non vale solo per attori e attrici.
ATTRICE Ah, no?
PRODUTTORE Scenografi, sceneggiatori, costumiste, sarte, macchinisti, finanche ciakisti, per un motivo o per un altro, possono trovarsi a lavorare in un set per meriti extralavorativi. Mi spiego?
ATTRICE Perfettamente.
PRODUTTORE E quindi, per concludere il mio discorso, volevo dirle che io la stimo e la ammiro molto. Come attrice.
ATTRICE Sì. (Lei gli sta aprendo la camicia)
PRODUTTORE Però, vede… devo fare una precisazione.
ATTRICE Dica.
PRODUTTORE Io ho già dato la mia preferenza. E non so se riuscirò ad imporne un’altra.
Silenzio. L'ATTRICE resta immobile per qualche secondo. Osserva la foto incorniciata sul tavolo, la prende in mano.
PRODUTTORE Mi dispiace molto, mi creda.
ATTRICE Lo sapevo.
PRODUTTORE Ecco, lei è una ragazza intelligente e immaginavo che avrebbe capito.
ATTRICE C’ero arrivata subito.
PRODUTTORE Ma ha buone probabilità di essere scelta comunque. Io ho già parlato di lei ai miei soci diverso tempo fa.
ATTRICE La moglie non era, la fidanzata neanche. E chi poteva essere.
PRODUTTORE Di che parla?
ATTRICE L’ho capito subito, sa, non sono mica scema.
PRODUTTORE Signorina, credo che stia facendo un po’ di confusione.
ATTRICE L’avevo capito che era questa puttanella. L'ho sentito. M'è passata una scarica tutta qui dietro la schiena appena l'ho vista. Ma siccome sono un'ingenua mi sono detta “Lasciale perdere tutte queste paranoie” allora ho fatto finta di niente e me ne sono stata zitta. (Alla foto) Che ti guardi, eh? Che c'hai da guardare con quel sorrisino di merda! Che cazzo ti ridi? Stronza! Quante volte te la sei fatta questa troia, eh? È più bella di me? E’ più focosa? Lo parla bene l’Inglese, la troia? Ma che cazzo parla, questa troia parla solo una lingua… (Lancia la cornice a terra, che si rompe )
Pausa.
PRODUTTORE (Raccogliendo la foto e i pezzi di vetro) Questa troia è mia sorella. Non è lei che ho segnalato.
ATTRICE Oddio, mi scusi.
PRODUTTORE E anche volendo non avrei potuto farlo. È morta l’anno scorso.
Silenzio.
ATTRICE Se. Posso. Fare. Qualcosa.
PRODUTTORE Non c’è niente che lei può fare per me, signorina. Io sono un frocio. Capisce? (Silenzio) Le auguro sinceramente una buona giornata.
ATTRICE Anche a lei. (Esce)
Il produttore cinico
Ore 12,30. Stessa stanza d’ufficio con leggere variazioni di arredo. L'ATTRICE entra, non c’è nessuno. Aspetta qualche secondo, poi chiama.
ATTRICE E’ permesso? Buongiorno. C’è qualcuno?
Entra il produttore, sembra “su di giri”. Si infila la camicia nei pantaloni. Tira su dal naso.
PRODUTTORE Tu hai fatto Pensieri e bugie, no?
ATTRICE (Stupita) Beh… sì. Facevo la parte dell’infermiera. Che memoria. Sono passati quasi tre anni.
PRODUTTORE Io mi ricordo tutto. Avevi i capelli più corti.
ATTRICE E’ vero.
PRODUTTORE E poi?
ATTRICE Poi?
PRODUTTORE Dopo. Che altro hai fatto dopo l’infermiera?
ATTRICE Ah. Qualcos'altro sempre in televisione. Ho fatto la pubblicità della mozzarella in cui cantavano tutti, non so se ricorda. Poi… un piccolo ruolo in un film polacco, con un regista molto bravo, anche se qui da noi è poco conosciuto. E poi…
PRODUTTORE Teatro.
ATTRICE Sì. Un po’.
PRODUTTORE Un po’?
ATTRICE Qualcosa.
PRODUTTORE Qualcosa, e sono tre anni che non fai televisione? Dimmi la verità stellina, su.
ATTRICE Beh, ho fatto parecchi spettacoli, a dir la verità. Però ho avuto la fortuna di lavorare con gente come Romoli, Sereni…
PRODUTTORE Sì, sì, va bene, non m’interessa. Il teatro proprio non serve. Anzi, meno ne fai e meglio è. Quando stai davanti alla telecamera devi essere liscia come l’olio. Niente facce, niente caccole, niente di niente.
ATTRICE Certo, lo so.
PRODUTTORE Tu non eri neanche male in Pensieri e bugie.
ATTRICE Grazie.
PRODUTTORE Ma il teatro ti logora, stellina, dai retta a me. Specie se lavori coi tromboni. Hai mai visto quelle soap-opera piene di doppiatori e attori di teatro ultracinquantenni?
ATTRICE Qualche volta.
PRODUTTORE Ecco. Hai notato che sono falsi come Giuda, sì? Quella roba puzza di vecchio e la gente cambia canale. O si fa l’abbonamento a Netfiz.
ATTRICE Però credo che sia più un problema generazionale.
PRODUTTORE Eh?
ATTRICE Sì. È che gli attori sopra i cinquanta si sono formati seguendo lo stile recitativo di una volta, più enfatico, più espressivo, è vero, ma anche un po' troppo barocco. Quelli della mia generazione invece, hanno dei modelli differenti. Noi abbiamo imparato un certo minimalismo, prendiamo più dagli Stati Uniti, dagli Inglesi, dal metodo Stanislavskij…
PRODUTTORE Oddio, Stanislavskij no! L’avrò sentito mille volte, non ne posso più. Io nelle mie produzioni i tromboni non ce li voglio, chiaro?
ATTRICE Ma Stanislavskij semmai è il contrario.
PRODUTTORE Quello che è...
ATTRICE Mi scusi. Non vorrei sembrarle scortese, però mi pare che lei stia dando dei giudizi a priori?
PRODUTTORE Mmm?
ATTRICE Non mi sembra giusto generalizzare. Esistono diverse situazioni sul mercato.
PRODUTTORE Ah, sì?
ATTRICE Io conosco moltissimi attori che hanno un sacco di talento e vengono snobbati perché hanno studiato. Non mi sembra giusto.
PRODUTTORE E che proponi, allora?
ATTRICE Trovo che sarebbe necessario riformare il sistema casting di questo Paese.
Pausa.
PRODUTTORE Che vuoi fare?
ATTRICE Il sistema casting. Va cambiato.
PRODUTTORE Gesuemmaria...
ATTRICE Io non voglio dare lezioni a nessuno. Ma penso che ci siano molte cose da rivedere. Servono audizioni più credibili.
PRODUTTORE Avanti. Fammi un esempio.
ATTRICE Sarebbe utile, quando si affronta un provino, ricevere le battute in modo dignitoso. È fondamentale che chi sta dall’altra parte le legga con un minimo di attenzione, ecco. Oppure si potrebbero pagare degli attori in grado di svolgere questo compito. Negli Stati Uniti si fa così. Sarebbe anche giusto dedicare un po’ più di tempo alla lettura dei curricula, perché credo che se un attore ha frequentato delle scuole o dei corsi riconosciuti, abbia più diritto di accedere rispetto a chi non lo ha fatto. (c.s.) E poi, abbia pazienza, credo proprio che si debba recuperare la dignità di questo lavoro. Io lo so cosa debbono fare tante attrici per lavorare.
PRODUTTORE Che debbono fare?
ATTRICE Lo sa bene.
PRODUTTORE Non lo so. Dimmelo tu.
ATTRICE Su, non mi faccia parlare.
PRODUTTORE Si scopano i produttori? (Pausa) Dillo avanti. Non aver paura.
ATTRICE Beh. Qualche volta.
PRODUTTORE (Rapidamente) Quasi sempre. Non è mica un mistero. Mi fanno ridere i giornalisti e i benpensanti che si scandalizzano delle storie di letto del mondo della tv. Ma dico io, se non la danno via le attrici, chi è che la deve dare via, stellina? Le suore del Bambin Gesù?
ATTRICE (Bisbigliando) Sì, ma non potrà essere sempre così.
PRODUTTORE Dicevi, scusa?
ATTRICE Niente. Senta, io sono disposta a fare il mio lavoro nel miglior modo possibile. A mettere in gioco la mia professionalità al cento per cento. Ma nient’altro.
PRODUTTORE E allora che ci fai qui?
ATTRICE Sono venuta per propormi come attrice.
PRODUTTORE Ma allora vai da un regista, io che c’entro? Io faccio il produttore, mica mi occupo del lato artistico.
ATTRICE Sono qui perché lei mi conosce, mi ha visto lavorare, credo che mi stimi…
PRODUTTORE La stima. Eh… la stima. Ma se abbiamo appena detto che le attrici per lavorare vanno a letto coi produttori, perché tu dovresti fare eccezione, stellina? (Pausa) Perché sei brava?
ATTRICE Ne sono convinta. Sì.
PRODUTTORE Tu sei brava. E le altre no.
ATTRICE Non ho detto questo.
PRODUTTORE Ma lo pensi. Te lo leggo negli occhi. Tu credi di essere la più brava, eh stellina? Donne! Smettiamola di dare la fica al produttore! Eh? Avanti le più meritevoli! E davvero sei così presuntuosa da credere che se domani il ministro della cultura telefona al direttore della televisione A o allo stracciaculo del filmetto B per “riformare” il sistema casting, le produzioni iniziano a prendere te?
ATTRICE Niente di tutto questo.
PRODUTTORE “E il bello è che in tutto ciò”, stai pensando, “questo coglione non capisce una mazza di come si recita”, eh?
ATTRICE Non vedo perché adesso debba usare questo linguaggio.
PRODUTTORE (Passeggia intorno all'ATTRICE) E ora ti stai chiedendo “Ma che cazzo vuole questo da me?”
ATTRICE Sì. Mi piacerebbe saperlo.
PRODUTTORE (Tira fuori uno specchietto da un cassetto) Tieni.
ATTRICE Che ci devo fare?
PRODUTTORE Guardati.
ATTRICE Cosa devo guardare?
PRODUTTORE Mettitelo davanti alla faccia. (Va dietro di lei in modo da vedere il suo viso riflesso) Vedi la mandibola, qui?
ATTRICE Sì, la vedo.
PRODUTTORE Guarda quest’altra, adesso. La vedi?
ATTRICE La vedo.
PRODUTTORE Adesso dimmi a che distanza stanno dalla bocca. Prima l’una e poi l’altra.
ATTRICE Che significa?
PRODUTTORE Quello che ho detto. A che distanza stanno dalla bocca.
ATTRICE Tre o quattro centimetri a destra e tre o quattro centimetri a sinistra, non lo so.
PRODUTTORE No. Tre-quattro centimetri a destra e tre-quattro centimetri e un pezzettino a sinistra. (Pausa) Non l’hai studiato Policleto a scuola? Tu mi credi un ignorante, ma qualche cosa la so. La ponderazione policletea. L’equilibrio, i rapporti tra le forme. Fondamentali nella scultura greca e, purtroppo per te, nella televisione. (Le toglie di mano lo specchietto) Sei asimmetrica, stellina. Di poco. Ma sei asimmetrica.
ATTRICE Io non capisco cosa sta dicendo.
PRODUTTORE Non capisci? Te lo rispiego. Lo vedi questo bel nasino a punta? Lo vedi? Guarda come si allarga andando verso l’alto. Lo vedi?
ATTRICE No, non lo vedo.
PRODUTTORE Tu non lo vedi. Io non lo vedo. Ma il grande fratello lo vede, stellina.
ATTRICE Lei è matto.
PRODUTTORE E le rughe sul collo, le vedi?
ATTRICE Basta, me ne vado. (Si alza)
PRODUTTORE No, no, stai. (La fa risedere) Li vedi questi bei segnetti orizzontali qui?
ATTRICE Mi lasci stare.
PRODUTTORE Quanti anni hai?
ATTRICE Me ne voglio andare.
PRODUTTORE Quanti anni hai?
ATTRICE Ventinove.
PRODUTTORE Trentadue? O trentatré?
ATTRICE Ne ho ventinove.
PRODUTTORE Il grande fratello dice trentadue barra trentatré!
ATTRICE Basta, la smetta.
PRODUTTORE Simmetria ci vuole. Ponderazione policletea. Giovinezza! Lo specchio non mente, guardati! Questo è quello che il pubblico vuole: la perfezione che loro non hanno. E purtroppo per te nemmeno tu ce l’hai, stellina.
ATTRICE Basta.
PRODUTTORE Come basta? Ti sei già stancata? Guardati, sei asimmetrica! Avanti, fammi vedere tutto questo talento, su. Non vuoi più lavorare nel magnifico mondo dello spettacolo?
ATTRICE Mi lasci stare.
PRODUTTORE Pensi di essere l’unica attrice sulla faccia della terra? Guardati! Che ti credi che basta scoparsi il produttore? Eh? Guardati!
Pausa. L’attrice piange.
PRODUTTORE E che cazzo. Basta poco a farti crollare. (Si avvicina e le mette una mano sulla spalla)
ATTRICE Non mi tocchi!
PRODUTTORE E chi ti tocca, piangi, piangi. Tanto solo due cose sapete fare voi donne: i pianti e i pompini. Tu cos’è che sai fare meglio?
Pausa.
PRODUTTORE Secondo me i pompini.
Silenzio.
PRODUTTORE Vattene via. Vai via!
L’attrice esce.
FINE PRIMO ATTO
SECONDO ATTO
Il produttore moralista
Ore 14,30. La stessa stanza d'ufficio del primo atto, ma adesso l'arredo è molto più essenziale rispetto ai quadri precedenti. Il PRODUTTORE è al telefono e discute animosamente.
PRODUTTORE Eh no, che non mi sta bene! Come perché? Ti ho detto che questa è una produzione che punta tutto sugli attori e – appunto – tu mi vuoi passare il belloccio di Pensieri e bugie? Ma come è migliorato, che vuol dire è migliorato? Ah, beh, ha fatto il Grande fratello, allora è una sicurezza… Senti Pallari, l’hai visto il promo che abbiamo fatto con quel giovane attore sulla sceneggiatura di Marini? L’hai visto?Non l’hai visto... Vabeh, non importa, te lo dico io: quello è un attore. Non ha fatto scuole di cinema, è vero, niente Stanislavskij, niente metodi particolari, ha lavorato sempre in teatro, ma quello è uno che si può definire un cazzo di attore. Ora, io non pretendo che – fammi finire – non pretendo che troviamo Robert De Niro, però un minimo di dignità cerchiamo di mantenerla, no? (Pausa) Come? Chi si è presentata? (Pausa) Ma con quale obiettivo? E per quale ruolo, scusa?... Per la madre? Ma se avrà, sì e no, vent'anni? Ma come farà la ragazza madre, per favore, Pallari! Sì, sì, lo so che il target della fiction è da teenager, lo so, l’ho scelta per questo, la sceneggiatura.Benissimo. Ma allora, che facciamo? Siccome il target è di ragazzini mettiamo solo dodicenni a recitare? E i genitori? A chi li faccio fare? A due maturandi? Senti, per favore, parliamone dopo pranzo a mente fredda, perché adesso ho fame e voglio andare a mangiare. (Guarda l’orologio) Sì, esco e poi torno, Pallari. Eh? No, rimane Lucilla. Ciao Pallari, ciao. (Riaggancia).
Il PRODUTTORE sospira. Dà un’occhiata all’orologio. Prende la giacca dallo schienale della poltrona, il cellulare dal tavolo e va verso la porta. Entra l'ATTRICE, molto euforica.
ATTRICE Salve!
PRODUTTORE Salve.
ATTRICE Avevamo appuntamento oggi.
PRODUTTORE Oggi?
ATTRICE Sì, alle 14,30. Cioè adesso.
PRODUTTORE (Spiazzato) Ah. Mi scusi, me ne ero totalmente dimenticato.Ne è sicura?
ATTRICE Eh. Hai voglia.
PRODUTTORE Strano, perché non mi capita mai di scordare un appuntamento.
ATTRICE Mi ha chiamato due ore fa il dottor Pallari e mi ha detto che l’avrei trovata qui a quest’ora.
PRODUTTORE (S’immobilizza, comprende) Ah. Ho capito. Prego, si accomodi.
ATTRICE Qui? (Indica la sedia del produttore)
PRODUTTORE Lì, lì. (Indica l’altra sedia. L'ATTRICE si siede) Vuole un cioccolatino?
ATTRICE Grazie, non posso. Non ho lo spazzolino.
PRODUTTORE Dunque, lei è un’attrice, immagino.
ATTRICE Sì, sì.
PRODUTTORE E dove ha studiato?
ATTRICE Beh, ho fatto le elementari e le medie in paese, poi alle superiori mi sono spostata in città con i miei…
PRODUTTORE No. Mi sono spiegato male. Intendevo dire: dove ha studiato recitazione.
ATTRICE Ah, recitazione, forte. Fare l'attrice è sempre stato il mio sogno fin da quando ero piccola. Ho visto parecchi spettacoli a teatro nell’ultimo anno e anche tre film d’autore. E mi piacerebbe molto iniziare in una sua produzione.
PRODUTTORE Ah. Lei vorrebbe iniziare?
ATTRICE …Già. Se vorrei iniziare con qualcuno, quello è lei.
PRODUTTORE …In una mia produzione. Mmm.
ATTRICE Mi hanno parlato un sacco bene di lei, “vai dai quello che è forte” e allora io ho fatto carte false ed eccomi qua.
PRODUTTORE Brava.
ATTRICE Grazie, maestro.
PRODUTTORE E quindi prima di me, lei non è stata da nessuno.
ATTRICE Sono stata dal dottor Pallari, il socio.
PRODUTTORE Ah, certo.
ATTRICE Ma so che lei è il fondatore, quindi il più importante. Ih, ih.
PRODUTTORE Lei mi onora troppo, signorina. E senta, che cosa le avrebbe detto il signor Pallari riguardo la sua, come dire, partecipazione nella mia prossima produzione?
ATTRICE E’ stato un grande! Mi ha detto di parlare subito con lei e di non spargere troppo la voce, perché in questo ambiente non è bene spifferare le cose troppo in giro.
PRODUTTORE Sacrosanto.
ATTRICE Il dottor Pallari mi ha detto che ci sono buonissime, anzi ottime possibilità, che io avessi… no, com'è che ha detto?... Ah, ecco, che io avrei la preparazione e le caratteristiche idonee per la parte di Suzanne (Pronunciando come è scritto). Nella vostra fiction.
Pausa.
PRODUTTORE Suzanne?
ATTRICE Suzanne. Ho pronunciato male? (Ride) Ih, ih! E poi, ah ecco, poi mi ha detto che dopo essere venuta qui per la sua supervisione, dovevo ripassare di nuovo nel suo ufficio per la seconda supervisione. Ih, ih! Ha detto così, sono termini televisivi, vero? Ih, ih!
PRODUTTORE (Alzandosi) Signorina.
ATTRICE Mi dica, maestro.
PRODUTTORE Visto che lei ha già conosciuto il mio socio, avrà anche capito che è una persona molto buona.
ATTRICE Assolutamente, buonissima.
PRODUTTORE Lui ha molto a cuore le situazioni come la sua. E proprio a causa della sua predisposizione al bene, egli, talvolta, esagera nel proporsi evangelicamente verso il prossimo.
ATTRICE Non ho capito.
PRODUTTORE Voglio dire. Forse la sua solarità, la sua, anche, ingenuità, hanno spinto il signor Pallari ad offrirle un’opportunità forse lievemente sovradimensionata per una giovane esordiente com’è lei. Capisce?
ATTRICE Sta dicendo che la parte di Suzanne non è nelle mie corde?
PRODUTTORE Ecco vede, sotto alcuni aspetti lei rientrerebbe anche nel ruolo. Tuttavia, io ritengo un po’ prematuro affidarle, come prima esperienza, il ruolo della giovane suora vergine del convento di Arlès. Riesce a comprendere quello che dico?
ATTRICE Mmm. Lei sta dicendo che il ruolo della suora non è nelle mie corde.
PRODUTTORE No, non dico questo. Con un po’ di tempo in più magari si potrebbero fare miracoli, e trattandosi di una trama religiosa questo potrebbe anche facilitare le cose, però vede, c’è molto poco tempo per prepararsi. Mi capisce?
ATTRICE (Un po’ abbattuta) Sì.
Pausa.
PRODUTTORE Non so. Lei ha mai frequentato stage, laboratori teatrali o roba del genere?
ATTRICE (Pensandoci) Mmm. (Felice) Sì, una volta.
PRODUTTORE Ah, bene. E cos’era?
ATTRICE Non ricordo molti particolari, avevo sedici anni. Mi pare che era qualcosa sulle nidità sensoriali, o roba simile. Ci facevano addormentare e poi risvegliare di colpo. Forte. Poi ci alzavamo in piedi e ci dovevamo toccare, e dopo urlare, cercando di stare fermi tipo mummie. Forte.
PRODUTTORE E poi?
ATTRICE Una volta hanno chiamato due tizi a suonare due pezzi di musica classica. Arrivavano sempre quando c’eravamo addormentati. Per stimolare i sogni, dicevano.
PRODUTTORE Sì. E poi?
ATTRICE Mmm… Basta.
PRODUTTORE Come basta? Non avete recitato nulla?
ATTRICE Ah, sì. Alla fine del corso abbiamo declamato una poesia scritta in gruppo. Tutti nudi.
PRODUTTORE E si ricorda il nome della persona che teneva questo laboratorio?
ATTRICE No, i nomi non me li ricordo. Però erano tre. O quattro. Ah, ecco! La cosa che ricordo meglio è la respirazione. Forte. Siccome dicevano che non usavo bene il diaframma e che potevo avere brutte conseguenze, per aiutarmi si sdraiavano tutti sopra di me e spingevano. Erano più di quattro adesso che ci penso. Ih, ih! Forse cinque.
PRODUTTORE Bene. E dopo non ha avuto nessun altra esperienza?
ATTRICE Ah, sì.
L'ATTRICE sale sopra alla scrivania e balla uno stacchetto televisivo. Il PRODUTTORE osserva senza battere ciglio.
PRODUTTORE Stavo appunto pensando che magari, più in là, potremmo discutere di un altro progettino, forse anche più interessante, relativo a una commedia noir che io e il signor Pallari avevamo in mente tempo fa.
ATTRICE Un Musical?
PRODUTTORE Non propriamente. Una fiction.
ATTRICE Ah un'altra fiction?
PRODUTTORE Sì, sì. Che mi sembra molto calzante per lei. Così ad un prima impressione.
ATTRICE E di che si tratta?
PRODUTTORE Adesso non posso dirle molto.
ATTRICE Giusto. Segretezza!
PRODUTTORE Esattamente.
ATTRICE Però mi dia una piccola anticipazione… Chi è il mio personaggio? Un’eroina? Una lady inglese?
PRODUTTORE Beh, non proprio. Siamo più sul tipo della cattiva ragazza.
Il PRODUTTORE la fa alzare e gradualmente la conduce verso la porta.
ATTRICE Ah. Non mi riesce molto bene, io sono un sacco ingenua, maestro.
PRODUTTORE Sì, sì, non c’è fretta. Avrà tempo per prepararsi. Eventualmente.
ATTRICE Ok. Mi affiderò a lei.
PRODUTTORE Bravissima. Arrivederci, allora.
L'ATTRICE si ferma sulla porta e cambia tono di voce.
ATTRICE E per Suzanne quando ci vediamo?
PRODUTTORE Per Suzanne?
ATTRICE Sì. Il dottor Pallari mi ha detto che le riprese iniziano tra quindici giorni. E che a questo punto manca soltanto la sua supervisione. Che dobbiamo fare?
Pausa.
PRODUTTORE Attenda qui fuori dalla mia segretaria. Giusto cinque minuti.
ATTRICE Non la facciamo una supervisione?
PRODUTTORE Non occorre per il momento. Chiamo il mio socio e torno da lei.
ATTRICE Crede che il ruolo della suora non sia nelle mie corde?
PRODUTTORE No, anzi. Credo che lei sia perfetta. Un secondo soltanto.
L'ATTRICE esce.
PRODUTTORE (Compone un numero) Gloria, mi passi il signor Pallari, per favore. (Attende) Pallari, sei solo? Bene. (Sbraitando) Ma come cazzo ti salta in testa di mandarmi una del genere per il ruolo di Suzanne?! E senza avvertirmi poi... E certo che avrei detto di no, come cazzo pensi? Lo so – fammi parlare! – Lo so che la tv è piena di gente come lei, lo so benissimo, ma per una volta, una dico, vogliamo provare ad elevarci dallo strato di merda che ci ricopre?Senti, io capisco che i gusti del pubblico – no, stammi a sentire! – capisco che i gusti del pubblico si sono notevolmente brutalizzati e mi sta bene, capisco che la gente vuole vedere delle belle tette e mi sta bene, capisco anche te, che da eterno scapolo, le vuoi dare due colpi a quel pezzo di figliola e mi sta bene, ma il tutto messo insieme non mi toglie dalla testa che questa stronza, nella mia fiction, non potrà mai fare un emerito cazzo! Ora, ne convieni con me che non è un’attrice? – Rispondi a me! – Ne convieni? Sì? Sì. Ottimo! E allora, visto che io e te siamo i produttori e la grana per il novanta per cento l’abbiamo trovata noi, banconota su banconota, si decide all’unanimità che questa cagna se ne torna a casa sua e che per il ruolo di Suzanne ci prendiamo un’attrice vera. Magari un po’ troia, va bene, ma un’attrice! Oh! (Si calma. Ascolta) Sì, sì, certo. Te l’ho detto prima. Sì. Ti ascolto. Dimmi.Mmm.Mmm. (Pausa) Mmm? Te l’ha mandata lui? E pure il belloccio di Pensieri e bugie? (Pausa) Ma cazzo, non aveva detto che sarebbe rimasto fuori da questa spartizione? (Pausa) Ha cambiato idea. Bene. Me lo potevi dire pure prima, no, Pallari? (Pausa. Il Produttore si accascia sulla sedia) Eh? Sì, glielo ricordo io. (Fa per riagganciare, poi torna indietro) Ah, Pallari, già che ci sei... vattenaffanculo. (Riaggancia. Pausa. Compone l’interno) Lucilla, fai tornare la signorina. E vammi a prendere un panino e una birra. Gigante. (Riaggancia. Attende. Immobile)
ATTRICE (Entrando) Allora? Che dice il signor Pallari?
PRODUTTORE Ha detto che l’amministrazione la richiamerà la settimana prossima per firmare il contratto. E mi ha detto anche di ricordarle di passare nel suo ufficio.
ATTRICE Che bello, grazie maestro! Ho sempre sognato di fare la televisione.
PRODUTTORE Io la adoro, la televisione.
L’attrice dell’Est
Ore 17,30. La stessa stanza d'ufficio, ancora più scarna. Il PRODUTTORE e l'ATTRICE alla scrivania. Entrambi con una sceneggiatura in mano. È in corso un temporale con tuoni e fulmini.
PRODUTTORE Più passionale. Mettici più desiderio di… mmm… copulatio. M’intendi? (L'ATTRICE fa cenno di no con la testa) Voglio dire, quando dici questa battuta pensa a tutto il background delle nostre grandi attrici, a tutte le dive che primissime hanno trapassato lo schermo con il loro fascino, la loro energia sessuale, la loro… mmm... intuitività tattica, ecco, questa mi sembra un’espressione felice. Oppure, spostandoci verso gli States, pensa alla fierezza pornografica della Lange tra le calde mani di King Kong. (L'ATTRICE fa un cenno d’incomprensione) A Marylìn! Ecco, ecco, la statuaria Marylìn. Ora, cerca di captare e regalarci il tuo prezioso afrore feromonico immaginando di essere Marylìn, usando all’occorrenza il più possibile la tua memoria emotiva per riportare alla luce un fatto davvero, e dico davvero erotico, e se vogliamo, morboso, fra quelli della tua sconfinata esperienza di donna sexy. Ci sei? Emozionami. Meglio, emozioniamoci. Dai.
ATTRICE (Parla svogliatamente con un forte accento dell’Est europeo) “Il caffè è in cucina, signor Boris. Lo prenda adesso, è ancora caldo”.
Pausa.
PRODUTTORE Cerchiamo di rimuovere questa patina di quotidianità e buttiamoci di più sull’imprevedibilità che può generare questo caffè, eh? Siamo vicini comunque. Facciamo un passo avanti. Ripeti con me: “Il caffè è in cucina”.
ATTRICE “Il caffè è in cucina”.
PRODUTTORE “Signor Boris”.
ATTRICE “Signor Boris”
PRODUTTORE “Lo prenda...”
ATTRICE “Lo prenda...”
PRODUTTORE “…Adesso”.
ATTRICE “…Adesso”.
PRODUTTORE “E’ ancora…”
ATTRICE “E’ ancora…”
PRODUTTORE “…Caldo”.
ATTRICE “…Caldo”.
PRODUTTORE Cosa hai sentito?
ATTRICE Niente.
PRODUTTORE Come niente? Non sei entrata in contatto con i tuoi ricordi più profondi? Ma è questa la strada che devi seguire. È questo il percorso di conoscenza che devi affrontare nello studio del tuo personaggio, m’intendi? Tra l’altro, abbiamo la fortuna di lavorare su una sceneggiatura di altissimo livello e non capita tutti i giorni un’occasione del genere. Io e il regista abbiamo discusso a lungo su di te e ci siamo convinti al cento per cento che eri la persona giusta. Andiamo avanti, allora? (L'ATTRICE non si muove) Bene. Cosa rappresenta secondo te questo caffè?
ATTRICE Caffè.
PRODUTTORE Sì. Ma cosa simboleggia, in questo momento centrale della nostra storia?
ATTRICE Momento di pausa per Boris. Lui molto stanco per suo lavoro. Allora chiama cameriera, lei viene e porta caffè.
PRODUTTORE Esatto, dal punto di vista logico e lineare. Tuttavia, andando a fondo nella trama, tu sai meglio di me che esistono dei cosiddetti sottotesti che in quanto “sottotesti” (usa dei gesti per spiegarsi) non sono facilmente riconoscibili ad una prima lettura, ma rivelano la reale motivazione per cui una frase, o un intero periodo magari, sono stati scritti.
ATTRICE Autore ha scritto battuta di servizio. Serviva caffè a protagonista perché stanco. Dopo cameriera esce e lui continua suo lavoro.
PRODUTTORE Ecco, ecco, è qui il punto. La storia ci conduce in una direzione, ma il sottotesto in un’altra. Ora, l’intenzione del tuo personaggio, coraggioso, audace se vogliamo, non è così semplice come sembra.
ATTRICE A me sembra semplice. Lei porta caffè perché lui chiesto caffè.
PRODUTTORE No, vedi, non è solo questo. Evelina, il tuo personaggio, questa giovane e se vogliamo, emancipata cameriera che, come ti dicevo, possiede un ricco background di esperienze amorose e passionali, tenta con ogni mezzo di comunicare a Boris qualcos’altro attraverso l’apparente e innocua banalità del caffè.
ATTRICE Io non vedo background. Questa è unica battuta che io dice in tutta puntata.
PRODUTTORE E’ l’unica perché l’autore usa un linguaggio minimalista e non vuole disperdere inutili parole per esprimere un concetto palesemente chiaro.
ATTRICE Concetto chiaro, quale è?
PRODUTTORE Ovviamente il desiderio carnale da parte di Evelina nei confronti del nostro Boris.
Un tuono rimbomba nell'ufficio.
ATTRICE Non risulta a me.
PRODUTTORE E io ti assicuro invece che è così. Devi andare a fondo nel testo, devi scalfire i concetti, osservare al microscopio ogni singola parola e particella che connette sostantivo e verbo, verbo, sostantivo e complemento oggetto. È chiaro, comprendo benissimo che a voi manca totalmente la lezione di Romboni e che, di conseguenza, non siete abituati alla rigorosa analisi del testo in cui noi Italiani siamo maestri, ma proprio per questa ragione infatti, io sono qui, pronto a stimolarti e incuriosirti, per comprendere e analizzare al meglio questo tipo di lavoro.
ATTRICE Qui non c’è niente di analizzare.
PRODUTTORE Ma come niente? In quale altro screenplay potresti fare uno studio del genere e dare un’interpretazione, se ci piace definirla così, freudiana? Fra l’altro lo sceneggiatore, mio grande amico e professionista di altissimo livello, mi ha parlato a lungo di questa opera e io so come prenderla. Qui si parla del guru della sceneggiatura televisiva del nostro Paese, permettimi.
ATTRICE Io letto sceneggiatura. Se questo è guru, voi siete messi male.
L'ATTRICE lancia lontano la sceneggiatura. Si sente un altro tuono, più forte del primo.
PRODUTTORE Va bene, va bene. Abbandoniamo questa piccola discussione perché ci porta solo fuori strada.
ATTRICE Guru...
PRODUTTORE Dunque, ti parlavo del sottotesto. A cosa ti fa pensare l’unione delle parole caffè e caldo?
ATTRICE Che domanda è questa?
PRODUTTORE Non divagare per favore. Rispondi a me. A cosa ti fa pensare “caffè caldo”?
ATTRICE Penso a bevanda che è stata su fuoco.
PRODUTTORE Bene. Un po’ più a fondo. “Caffè. Caldo”.
ATTRICE Bevanda nera che è stata su fuoco rosso.
PRODUTTORE Andiamo all’anima adesso. “Caffè caldo. In cucina. Lo prenda adesso”. Chiudi gli occhi. Che immagine si presenta sfacciatamente davanti a te?
ATTRICE Vedo Signor Boris che entra in cucina. E cameriera che ha in mano tazza di caffè.
PRODUTTORE E poi?
ATTRICE Mano di Evelina tocca mano di Boris.
PRODUTTORE Sìì.
ATTRICE E mani di Boris portano liquido caldo verso sua bocca.
PRODUTTORE Benissimo. E a quel punto?
ATTRICE Tazzina cade in terra e signor Boris urla di dolore.
Pausa.
PRODUTTORE Dolore? Perché?
ATTRICE Perché liquido troppo caldo ustiona labbra di chi beve.
PRODUTTORE (Buttando a terra la sua sceneggiatura) Eh, no! Cosi non andiamo d’accordo. Ti hanno presentato a me come una della migliori attrici dell’Est europeo. Tanto più che sei a due passi dalla preziosissima tradizione del Teatro d’Arte di Mosca. Perché vuoi deludermi in questo modo? Ci siamo già detti cos’è un sottotesto. Ci siamo confrontati sul background di Evelina che mi sembra oramai piuttosto chiaro...
ATTRICE Cosa chiaro? Niente chiaro! Tu inventato.
PRODUTTORE Per cortesia, lasciami finire! Ci siamo accordati, fra l’altro pochissimi giorni fa, sul tuo compenso che non mi sembra affatto immeritevole. Ci siamo detti infine, la stima reciproca che accompagna le nostre due professionalità, adesso mi sembra doveroso che tu accolga con umiltà e disponibilità soprattutto, le mie indicazioni.
ATTRICE Ma perché non mi dà indicazioni regista? Tu è produttore, cosa c’entra produttore?
Un terzo tuono, fortissimo.
PRODUTTORE (Alzando le braccia al cielo e con esaltazione) Attenzione! Attenzione! Forse sarà così da voi. Ma qui da noi le competenze sono dislocate differentemente, secondo il bisogno, e per il bene del prodotto televisivo e cinematografico. Tu non conosci la nostra realtà e non puoi minimamente immaginare quale scelta artistica sia migliore per un popolo che evolve grazie all’elevatissimo programma culturale che, anche per mio merito se vogliamo, è stato realizzato in un Paese all’avanguardia come il nostro. (Pausa) Dunque. Cercherò di aiutarti io, va bene?
ATTRICE Come tu aiuta?
PRODUTTORE Con umiltà e spirito di sacrificio. Caratteristiche che alle volte, contraddistinguono anche figure di alto livello come la mia. Proviamo la scena insieme. Io sono il signor Boris. Tu entri da lì e vuoi assolutamente farmi bere il caffè. Cosa fai? No, no, no. Non me lo devi dire. Fallo. Vai lì. (L'ATTRICE va verso la quinta, controvoglia) Bene. Io sono qui, un po’ crucciato se vogliamo, un po’ pensieroso alla mia scrivania e tu arrivi con quella carica femminile, prorompente che dicevamo pocanzi. (L’ATTRICE non si muove) Tu arrivi. Arriva. Forza! (L'ATTRICE parte mimando la tazzina in mano) Ecco, io sono di spalle…
ATTRICE Lo vedo.
L'ATTRICE ha male ai piedi, si toglie le scarpe e le poggia sulla scrivania.
PRODUTTORE Non riesco ancora a scorgerti,tuttavia un potente fluido che aleggia nell’aria inizia a segnalarmi la tua presenza. Tu fremi di desiderio, sei bollente di passione, poiché vedermi così malinconico e silenzioso non può che far soffrire una profonda sensibilità quale è la tua. D’improvviso, con amore, poggi la tua manina delicata sulla mia spalla… la poggi sulla mia spalla, la tua manina delicata… sulla spalla! (L’attrice esegue con violenza facendo male al Produttore) Ahia!... Bene. A questo punto non riesci più a contenere la tua voluttà imperiosa e quindi mi volti con impeto mordace, mi prendi la mano e l’appoggi sulla tua al cui interno vi è la nostra tazzina di caffè, e mentre io la prendo e sto per portarla alla bocca con fremito impaziente per suggerne il succo...
Il PRODUTTORE mette le mani sul seno dell'ATTRICE. Lei afferra una scarpa sulla scrivania e la solleva in alto.
Buio.
PRODUTTORE Ahiaaa!
ATTRICE Ma vai a morire 'mmazzato!
L'ATTRICE esce nel buio, poco dopo squilla il telefono interno. Il PRODUTTORE risponde.
PRODUTTORE Lucilla? Sì. È ancora lì?No, no, lasciala andare, per carità. Ahia... Queste attrici dell’Est credono di sapere tutto, ma non conoscono l’ABC della televisione. Molto presuntuose e niente affatto umili, disgraziatamente. Ahia... Pazienza. Telefona subito alla Romanelli, cortesemente. E dille ventimila. Sì, solo ventimila, nient’altro. Lei capirà.Grazie Lucilla. Ah, dimenticavo. Quando hai fatto passa un momentino qui. Ho bisogno di un bel caffè. Caldo.
L’attrice intraprendente
Ore 20,00. La stessa stanza d'ufficio, ma non è rimasto nulla, se non la scrivania, le due sedie e la grande finestra di fondo da cui si vede la città di notte. Il PRODUTTORE sta parlando al telefono.
PRODUTTORE Allora resti a cena fuori? E dove andate? No, io ho finito, vado a casa tra poco. Svegliami quando torni, mi raccomando.
L'ATTRICE entra decisa, spiazzando il PRODUTTORE.
ATTRICE Buonasera.
PRODUTTORE Non te ne dimenticare. Ciao... (Riaggancia) Prego?
ATTRICE Dicevo, buonasera.
PRODUTTORE Sì, buonasera a lei. Ma chi l’ha fatta entrare?
ATTRICE La sua segretaria.
PRODUTTORE Mi sembra strano. Sono le otto, lo studio è chiuso. E io stavo andando via. (Squilla il telefono interno)
ATTRICE Dev’essere lei.
PRODUTTORE (Risponde) Lucilla? (Ascolta) Sì, è già qui. Grazie. (Riaggancia)
ATTRICE Posso? (Si toglie la giacca) Oggi il tempo è strano, non sapevo proprio come vestirmi, cavaliere.
PRODUTTORE Grazie per il titolo, ma sono solo dottore.
ATTRICE Allora mi prescriva qualcosa per il mal di testa, sono molto stressata. (Il PRODUTTORE resta un attimo in imbarazzo) Era una battuta.
PRODUTTORE Oh! Oh. Mi scusi, credevo…
ATTRICE (Si siede) Posso sedermi?
PRODUTTORE Certo, prego. E… mi dica, signorina...
ATTRICE Signora.
PRODUTTORE Signora, a cosa devo questa gradita visita?
ATTRICE Complimenti per la scelta dell'Ufficio. Ottima vista.
PRODUTTORE La ringrazio. (Pausa) Vuole un cioccolatino? (Le porge il piattino)
ATTRICE No, devo stare attenta a quello che mangio.
PRODUTTORE Non mi sembra che abbia problemi di linea.
ATTRICE Infatti, non mangio cioccolatini. (Pausa) Sto scherzando.E’ molto serio lei, cavaliere.
PRODUTTORE No, mi scusi, ma sono pieno di lavoro in questi giorni e… non ho i riflessi molto pronti. Bene. Dunque lei, signora è…
ATTRICE Attrice. Di teatro.
PRODUTTORE E’ molto giovane, però.
ATTRICE Perché, mi scusi, lei è uno di quelli che pensa che le attrici di teatro debbano essere tutte vecchie?
PRODUTTORE No, assolutamente, si figuri.
ATTRICE Vero è che nel nostro Paese per interpretare Giulietta devi avere almeno sessantanni, vero. E’ un po’ come la maggiore età per la patente. In strada se non hai diciotto anni non guidi. In teatro se non hai il Parkinson non reciti.
PRODUTTORE (Con una piccola risata) Lei è molto spiritosa...
ATTRICE Sì, ma io non ci trovo niente da ridere. La situazione è drammatica. Pensi che una volta ho visto un’edizione delle Tre sorelle in cui la più giovane era la madre di un attore che l’anno prima aveva interpretato Re Lear.
PRODUTTORE Beh, sì c’è una certa incongruenza talvolta, tra attore e personaggio.
ATTRICE Lei fuma?
PRODUTTORE No.
ATTRICE Peccato. Ho finito le sigarette e me ne andrebbe tanto una.
PRODUTTORE Oh, mi spiace. Ma anche volendo qui non si può.
ATTRICE Ah, no?
PRODUTTORE Non si potrebbe. No.
ATTRICE E perché?
PRODUTTORE Perché è la regola dell’Ufficio.
ATTRICE Non è suo l’Ufficio?
PRODUTTORE Sì.
ATTRICE E allora?
PRODUTTORE Ci tengo a rispettare le mie regole.
ATTRICE Perché lei è una persona di principi?
PRODUTTORE Sì, insomma. Mi piace essere coerente con me stesso.
ATTRICE Ma se fosse qualcun altro a infrangere le regole, lei si sentirebbe meno in colpa?
PRODUTTORE Non so…
ATTRICE Mmm?
PRODUTTORE Vado a chiedere a Lucilla. (Esce rapidamente)
L'ATTRICE guarda fuori attraverso la grande finestra, si aggiusta il decollète, poi vede una foto incorniciata sulla scrivania, la prende, la studia un po’. Ritorna il PRODUTTORE con un accendino e un pacchetto di sigarette.
PRODUTTORE Eccomi. Prego. (Le porge la sigaretta, poggia il pacchetto sulla scrivania e la fa accendere)
ATTRICE Lei è molto gentile, cavaliere. (Accende)
PRODUTTORE Dovere. (Cerca di mandare via il fumo)
ATTRICE (Alludendo alla foto) Bella donna.
PRODUTTORE Sì, è mia madre. Da ragazza.
ATTRICE E sua moglie non è gelosa?
PRODUTTORE Mia moglie?
ATTRICE Sì.
PRODUTTORE Di cosa dovrebbe essere gelosa?
ATTRICE Del fatto che tiene sulla scrivania la foto di sua madre invece della sua.
PRODUTTORE Oh, no, mia moglie è molto riservata, non le piace farsi fotografare.
ATTRICE E' bella?
PRODUTTORE Piuttosto, sì. E anche molto più giovane di me, per mia fortuna. Eh, eh!
ATTRICE E le è fedele?
Pausa.
PRODUTTORE E di lei che mi dice?
ATTRICE Purtroppo la mia situazione è molto poco idilliaca.
PRODUTTORE Davvero?
ATTRICE Con mio marito siamo in crisi da qualche mese.
PRODUTTORE Scusi se mi permetto, ma così giovane e già in crisi?
ATTRICE Perché, le coppie vanno in crisi solo da vecchie? Anzi, proprio quando si è giovani e c’è l’istinto che ci domina siamo più soggetti al tradimento. Lei fa un po’ di confusione con l’età, cavaliere.
PRODUTTORE E’ probabile.
ATTRICE (Si alza) So che la sua casa di produzione ha preso accordi con un noto regista francese.
PRODUTTORE (Spiazzato) Beh… signora…
ATTRICE Anche signorina, se vuole.
PRODUTTORE Sì… Le cose sono ancora agli inizi.
ATTRICE Lo so.
PRODUTTORE Ecco, quindi non credo…
ATTRICE Ma so anche che il cast si sta già formando.
PRODUTTORE Il casting è iniziato da pochi giorni. Sì.
ATTRICE E so che tra i ruoli principali state cercando un’attrice, ovviamente di bell’aspetto, non troppo alta per non far sfigurare il protagonista e che sappia recitare in Francese. Ed io possiedo più o meno tutte queste caratteristiche. Infine mi sono formata anche su Strasberg e Stanislavskij.
PRODUTTORE Senta. Visto che lei è così diretta, lo sarò anch'io. Che cosa vuole di preciso?
ATTRICE Non riesce a indovinare?
PRODUTTORE Tutto quello che posso fare io è farle avere un provino col regista.
ATTRICE Questo non mi occorre.
PRODUTTORE Ah, no?
ATTRICE Il mio provino c’è stato ieri.
PRODUTTORE Benissimo. Lei è un’attrice di teatro, dunque avrà fatto sicuramente un ottimo provino, no?
L'ATTRICE non risponde e si accende un'altra sigaretta. Il PRODUTTORE cerca di allontanarsi dalla nuvola di fumo.
PRODUTTORE Non è soddisfatta?
ATTRICE (Ironica) Come l'ha capito?
PRODUTTORE C’erano altre candidate con lei a sostenere il provino?
ATTRICE Sì. Una che conosco, chiamata Solari, e una biondina che ho visto ieri per la prima volta. Pensi che strano, nonostante me lo abbia ripetuto almeno quattro volte, non riesco a ricordarmi il suo nome. Della biondina.
PRODUTTORE La nostra memoria è fatta per concentrarsi sulle informazioni essenziali. Evidentemente il nome di questa ragazza non era importante per lei in quel momento.
ATTRICE Eh già. (Pausa) Vuole sapere come è andata?
PRODUTTORE No, non occorre. Sono fatti personali...
ATTRICE Sto aspettando il mio turno, dentro la Solari che fa il suo provino e accanto a me la biondina senza nome. Ci presentiamo com'è di rito, ci si chiede come va il lavoro, anche se in questi casi a nessuna delle due frega mai niente di quello che fa l’altra, purché non interferisca col tuo, di lavoro. E mentre siamo lì a sparlare di alcune colleghe, la biondina prende e senza che le venga richiesto, inizia a raccontarmi i suoi sogni, i suoi ideali, cosa vorrebbe fare di buono con questo mestiere, insomma una serie di frescacce dette con una tale falsità che mi viene da pensare “Bella mia, se credi d’intortare qualcuno con quest’atteggiamento da Maria Goretti è meglio che cambi lavoro.” Comunque me ne sto zitta e continuo a sorbirmi il pistolotto, sperando che la Solari si dia una sbrigata col suo provino. Ma la porta resta chiusa e la biondina va avanti col suo monologo al miele avariato e mi ci ficca pure in mezzo la sua storia d'amore complicatissima. Sai cosa me ne sbatte... Mi dice che ha uno stronzo di marito che non vuole saperne di raccomandarla, anche se potrebbe perché ha un sacco di agganci... ma vai a dare via il culo... allora non sei mica così santarellina come volevi farmi credere... Insomma, finalmente si spalanca la porta dello studio ed esce il nostro regista francese. Bell’uomo, ci saluta, chiede di poter andare a fare una telefonata e un attimo dopo esce la Solari. Appena il regista si allontana, la Solari mi dice che è entusiasta, perché lui le ha fatto un’ottima impressione, è stato disponibile, sorridente, le ha dato delle buone indicazioni, insomma le classiche cose per non dire che ha fatto un provino di merda. Mi volto e la biondina non c’è più. Sarà andata a riprendere fiato, penso, dopo quindici minuti di chiacchiera in apnea ininterrotta. Mentre con un orecchio faccio finta di ascoltare la Solari che elogia il Cinema francese a discapito di quello italiano, senza troppe cerimonie riprendo in mano il mio copione e ripasso le battute del provino. Tanto per ricordarle che non sono venuta lì per la manicure. Dopo quasi dieci minuti ancora non si vede nessuno, la Solari si schioda dalla sedia e decide che finalmente è arrivata l’ora di tornare a casa. Mi fa l’imbocca al lupo, sorride e se ne va. Io tocco ferro e vado alla toilette a darmi una rinfrescata, visto che il Francese non torna. Entro e mi si presenta uno di quei bagni tipo Autogrill, con dieci porte tutte in fila e altrettanti lavandini, che tra l'altro non capisco a cosa serva, visto che lo studio di registrazione è un buco. Comunque vado al primo lavandino, prendo la mia trousse dalla borsetta e comincio ad aggiustarmi il trucco allo specchio, mentre penso: “Non sono poi tanto male, vero, Alain. È così che ti chiami, caro il mio regista, no? Sono proprio la ragazza che stai cercando, Alain. Stavolta è il mio turno, Alain...” Ma a un tratto sento degli strani rumori dietro di me. Non riesco a capire di che si tratta. Sembra come se qualcuno si stia sentendo male. Allora faccio qualche passo e mi avvicino a una delle porte. L'ultima, quella più lontana. È da lì che provengono i rumori. Anche se più che altro sembra una specie di respiro soffocato. Penso che ci sia qualcuno che si sente male o che c'abbiano chiuso un cane, lì dentro. Allora poggio l’orecchio alla porta e ascolto. (Pausa) No. Non è mica un cane. Non ci sono cani in quel bagno. E non c’è nemmeno qualcuno che si sente male. C’è solo una cogliona. Lì, davanti alla porta. (Pausa) Una cogliona che si asciuga le mani, fa due passi indietro, esce dal bagno e se ne torna a casa sua.
Silenzio.
PRODUTTORE Lei potrebbe aver frainteso.
ATTRICE E lo sa qual'è la cosa più strana? Che non mi è dispiaciuto neanche un po'. Niente rabbia, niente pianto, niente.
PRODUTTORE Guardi. Nessuno sa meglio di me quanto può essere crudele questo mestiere. La competizione è snervante. Ma lei deve avere fiducia e aspettare.
ATTRICE Aspettare? Altri dieci anni?
PRODUTTORE Non esageri adesso, su.
ATTRICE (Tra sé) Davanti a un’altra porta chiusa.
PRODUTTORE Se potessi fare qualcosa per lei...
ATTRICE Certo che può. Lei può fare moltissimo.
PRODUTTORE Non vedo in che modo.
L'ATTRICE si avvicina in silenzio. I due si guardano.
ATTRICE Lei adesso farà il giudice. E dovrà stabilire chi fra noi si merita davvero questo film. Se io o la biondina senza nome.
PRODUTTORE Signora... signorina... adesso non si può fare altro che aspettare l’esito del provino…
L'ATTRICE si inginocchia e inizia a slacciare i pantaloni del PRODUTTORE.
ATTRICE Fra poco lei assegnerà la palma d’oro all’attrice più brava…
PRODUTTORE Cosa fa?
ATTRICE …più preparata…
PRODUTTORE Si fermi…
ATTRICE …e più puttana dell’anno…
PRODUTTORE …La smetta! (Allontanandola con forza)
Silenzio.
ATTRICE Perché? Cazzo. Me lo dica! Cos’è, le faccio schifo perché non sono una modella? Io ho studiato, lo sa? Ho fatto l’Accademia. E con il mio bel diploma mi ci pulisco il culo tutte le sere! Sono dieci anni che faccio la cameriera e cento altri lavori per tirare avanti. Quanti provini televisivi faccio in un anno? Sette, otto? E per il cinema? Non me lo ricordo nemmeno. Però so fare bene la baby sitter, la badante, so pulire i cessi, so fare il teatro sperimentale in cui resti sempre nuda come un verme e qualche volta anche immersa negli escrementi, capisce? Nella merda! E prendo ancora la minima sindacale! Ma tra un lavoretto e l’altro continuo a partecipare ai corsi, ai laboratori, agli stage diretti da coglioni che ti obbligano a stare sempre sul pezzo ma non capiscono un acca di recitazione. E che senso ha? Che cazzo lo faccio a fare, se poi chi è che decide si fa fare le seghe dalle veline? Mi tengo in linea per apparire, apparire, apparire come ti vogliono tutti, e quando la sera mi guardo allo specchio mi viene solo da sputarmi in faccia. Vivo nell’attesa perenne di un provino del cazzo e alla fine scopro che è tutta una buffonata! Ma adesso mi sono rotta i coglioni! Ha capito, cavaliere? Mi sono rotta i coglioni! (Inizia a piangere fra le braccia del PRODUTTORE) M’hanno portato via l’anima… Io non ce l’ho una vita mia, non so più chi sono, perché lo faccio… non so più niente…
Silenzio.
PRODUTTORE Per favore. Si calmi.
ATTRICE Che posso fare? Io non ne posso più.
PRODUTTORE Adesso si calmi un po'.
ATTRICE Mi vergogno tanto.
PRODUTTORE Non ce n'è motivo. Proverò io a parlare con qualcuno. Farò un tentativo. Anche se non possiamo essere sicuri che sia andata come mi ha detto, cercherò di fare qualcosa per lei.
ATTRICE Davvero, cavaliere?
PRODUTTORE Sì. Ma non sono cavaliere.
ATTRICE Grazie.
L'ATTRICE raccoglie le sue cose. Il PRODUTTORE la guarda.
PRODUTTORE Mi faccio vivo io, va bene?
ATTRICE Claudia.
PRODUTTORE Come?
ATTRICE Claudia De Luca.
Pausa.
PRODUTTORE Cosa c'entra?
ATTRICE La biondina. Sono riuscita a ricordarmi il nome.
PRODUTTORE E' sicura?
ATTRICE Sicurissima.
Silenzio.
PRODUTTORE Vada a casa adesso.
ATTRICE Mi dispiace per lo sfogo. Grazie. (Esce)
Il PRODUTTORE resta fermo, in piedi accanto alla quinta. Va alla scrivania, prende il telefono, compone un numero.
PRODUTTORE Ciao. Dobbiamo parlare.
FINE
Riccardo Leonelli
Prima stesura: Ottobre 2008