Il letto ovale

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“LETTO OVALE” o “GIU’ DAL LETTO”

“IL LETTO OVALE”

di

Ray Cooney e John Chapman

Traduzione di Laura del Buono

Testo dattiloscritto rilasciato dalla SIAE di Roma

Scenografia:

un elegante attico, a Londra.

La scena è composta da salotto e camera da letto, due terzi e un terzo rispettivamente per salotto e camera da letto.

La camera da letto è a destra, guardando dalla platea.

La parete divisoria è accennata da una porta verso il fondo.

L’arredamento, appena ultimato, è di buon gusto, ma eccentrico.

In camera da letto un letto ovale, un tavolino toilette.  Una porta, a destra, che va verso lo spogliatoio e in fondo una finestra.

Il salotto ha un arco; in fondo a sinistra apre sull’ingresso da dove si accede alla cucina e alla porta d’ingresso e in fondo a destra si accede alla camera della au pair.

Tra l’arco e la camera da letto una porta apre nello studio. Tutte le porte, tranne quella dello studio, sono a “persiana”. Una porta scorrevole a metà della parete sinistra apre su un opulento bar e più verso il proscenio c’è una grande finestra.

L’arredamento consiste in un divano, due o tre sedie e poltrone, un tavolo basso con telefono davanti al divano e una piccola scrivania a sinistra sopra cui c’è il telefonino col bottone da premere.

In camera da letto c’è un altro apparecchio telefonico, derivazione, naturalmente.

Nei telefoni inglesi da tutti gli apparecchi si può ascoltare quel che si sta dicendo.

TEMPO: Le sette di sera – una calda giornata d’estate.

La suddivisione in scene è stata effettuata dalla ns/ compagnia “I Commedianti” di Bolzano.

Sono stati fatti dei tagli su battute ripetitive e sono state corrette alcune espressioni linguistiche che nella traduzione letterale risultavano errate nella lingua italiana.

Scena 1a

Joanna Markham

                      Atto 1°

(quando si alza il sipario la scena è vuota. Dopo un momento si sente la voce di Joanna Markham che chiama da fuori campo)

(da fuori) Philip… sono tornata.  Darling…

(entra dal fondo. E’ una bella donna, sofisticata, sui trent’anni. Ha dei pacchi. E’ reduce da commissioni nei grandi magazzini.  Ha l’aria di aver premura e molla i pacchi sul sofà. Apre la porta della camera da letto e chiama).

Philip…! (molla la borsetta sul letto e esce nello spogliatoio) Darling… Sei in casa?

Alistair Spenlow

(appare dallo studio. E’ un giovane sotto la trentina, bel ragazzo. E’ uno degli arredatori di moda del momento. Sotto un’apparenza un po’ “artistica” si scorge un uomo normale e virile. Entra con stoffa per tendaggio che si avvolge a mo’ di toga)

Signora Markham… è lei, signora Markham?

Joanna

(rientrando dallo spogliatoio) Chi è?

Alistair

(risponde) Spenlow! (tra sé,irritato) Mi sento Nerone! Brucerei tutto!

Joanna

(risponde rientrando in salotto) Oh, oh – sì. Lavora sino a tardi! Mio marito non è rientrato?

Alistair

Credo che sia ancora giù in ufficio. Mi fa morire. (gentile, affettato)

Joanna

(dandogli un buffetto sulla guancia) Verrà una meraviglia. Ed ora, sia un angelo, prepari qualcosa da bere, per me e per lei.  (va al telefonino interno)

Alistair

Non ho tempo, devo finire nello studio di “monsieur” (Johanna preme un bottone del telefononino) Ma come faccio se lui non esprime mai un giudizio su niente.

Joanna

(al telefonino) Philip – tesoro – vieni su? Non dimenticare che siamo fuori a cena… Beh, che lavori meno anche Henry.

Alistair

(sotto voce) Gli chieda delle tende. (mostra la stoffa).

Joanna

Ah! Spenlow ti ha scelto delle tende color pavone e una mouquette color fragola! Ah!  (mette giù).

Alistair

Come ha reagito?

Joanna

Violentemente. (si sta per avviare in camera da letto)

Alistair

Ah! (butta la stoffa per terra) Non finirò mai! Avevo tempo di arredare una città!

Joanna

Un po’ di opposizione da parte di mio marito, lo so. (scavalca la stoffa)

Alistair

Un po’! Suo marito, mi dispiace doverlo dire, è più insofisticato dei libri per bambini che pubblica. (trattiene la collera)

Joanna

Gusti borghesi, vuol dire?

Alistair

Se lasciavo fare a lui, erano pareti color avorio, damaschi beige e mogano levigato. Tre settimane ci ho messo per convincerlo per il bidet a fiori… E gliene dico un’altra: se lui e il signor Lodge vogliono che arredi il loro studio, dovranno contentarsi di mobili prefabbricati e di una mano di calce.

Joanna

Non si arrabbi! (chiama fuori, a dx) Silvia! Silvia, può fare un caffè per il signor Spenlow? (a Alistair) Lo tirerà su.

Alistair

Non voglio un caffè… voglio una decisione.

Scena 2a

Silvia Hauser

(è la au pair tedesca. Entra. E’ una bella ragazza, che parla con accento tedesco) Mi voleva, signora Joanna?

Joanna

Può fare un caffè per il signor Spenlow? (va alla scrivania)

Silvia

Certamente. (sguardi d’intesa con Alistair)

Alistair

Tazza piccola.

Joanna

Per me un gin con acqua tonica.

Silvia

Certamente.

Joanna

Bicchiere grande. Poi è libera. E’ la sua serata d’uscita, vero? (guarda Alistair)

Silvia

Sì.

Joanna

Non faccia quella faccia, Spenlow. (torna in camera da letto, lascia la porta aperta)

Silvia

(riferendosi ai pacchi) Ha fatto molte compere, signora Markham.

Joanna

(prendendo la borsetta dal letto) Sì.  Ero incerta tra due vestiti per stasera, così li ho presi tutti e due.

Alistair

(soddisfatto) Non se la cava con poco il Signor Markham.

Silvia

Quale metterà?

Joanna

(semplicemente) Il mio vecchio vestitino nero di tre anni fa. (esce nello spogliatoio)

Silvia

(con malizia) Vuole qualcosa col caffè, signor Spenlow?

Alistair

Tutto! (la prende tra le braccia e le dà un bacio appassionato)

Silvia

(emergendo) Nient’altro?

Alistair

(con occhi voraci) Dio, come sei sexi! (fa per baciarla di nuovo)

Silvia

(lo ferma) Non adesso, tesoro, il signor Markham sta per arrivare!

Alistair

Per lui un bacio sexi o un bacio di cioccolata fa lo stesso. (tenta ancora di baciarla)

Silvia

Un po’ di pazienza.

Alistair

Settimane di pazienza!

Silvia

Stasera escono. Avremo la casa tutta per noi!

Alistair

Basta che Madame non ti lasci una montagna di roba da stirare.

Silvia

E’ il mio giorno d’uscita.

Alistair

(fa le fusa) Grrrrr…

Silvia

Su, su, al lavoro.  (Alistair si china a raccogliere la stoffa e Silvia gli dà un “ganascino” nel sedere. Alistair si raddrizza di scatto)

Alistair

Perché mai te lo avrò insegnato!

Silvia

L’ho imparato bene?

Alistair

Prima della classe!

Joanna

(rientra in camera da letto. Chiama) E il mio gin?

Silvia

Mi scusi, vengo subito. (dà in fretta un bacio a Alistair, proprio prima che Joanna entri in salotto)

Joanna

Lasci stare, faccio da me. Pensi solo al caffè. (entra nel bar)

Alistair

(con aria innocente a Silvia) Lo sa come mi piace?

Silvia

(strizzandogli l’occhio) Ancora no, signor Spenlow.

Alistair

(le dà un “ganascino” in fretta mentre lei esce. Suonano alla porta: una suoneria piuttosto curiosa, che dura a lungo. Una invenzione di Alistair)

Silvia

(uscendo) Apro io, signora.  (la suoneria continua a suonare per qualche attimo. Alistair l’ascolta beato)

Joanna

Alistair

Joanna

Alistair

Scena 3a

Linda Lodge

Joanna

Linda

Alistair

Linda

Alistair

(emerge dal bar) Quella suoneria… ehm… dobbiamo pensarci prima di tenerla.  (leggermente perplessa)

E’ unica al mondo!

Non lo metto in dubbio, ma mio marito dice che è come vivere in una chiesa.

Beh, se non le va, la tolgo e gliene installo una corta, secca. (fa una pernacchia cortissima. La suoneria ha smesso di suonare)

(entra. E’ una donna sui trenta, vivace, svagata, non guarda nessuno) Disastro!

Linda, ma che ti è…

Disastro completo.

Salve, signora Lodge.

Se non le dispiace, Spenlow…(gesto significativo di andarsene)

Ma certo! (indicando la stanza) Come le sembra?

Linda

Divina.

Alistair

E la mia suoneria?

Linda

Il terzo motivo, forse, un po’ lunghetto.

Alistair

Oh!

Linda

 Per favore… (di nuovo c.s.)

Alistair

(uscendo)  Mi chiamino quando hanno finito. (va nello studio, a sx)

Linda

 (con ansia) Ancora giù in ufficio i nostri  maritini?

Joanna

Penso di sì. Philip non può tardare… deve venirsi a cambiare.

Linda

Oddio… verrà anche Henry? (indica il telefonino) Informati.

Joanna

(andando verso la scrivania) Non dirmi che sei di nuovo nei guai.

Linda

Più che mai.

Joanna

(prende in mano il ricevitore del telefonino interno e  preme il bottone)

Linda

Sì, ma non c’entra. Senti quanto gli manca, ma non dirgli che sono qui!

Joanna

Ah, sei Henry? Il maritino è lì? No no, quanto vi manca? (a Linda) Stan leggendo la bozza di Harry il Calabrone. (al telefonino) No, no, finite pure. Non c’è furia. (mette giù)

Linda

Sei la complice ideale. (la bacia con gratitudine)

Joanna

Complice?

Linda

Tesoro… non sarai coinvolta neanche un pochino.

Joanna

Meno male.

Linda

Vogliamo solo il vostro appartamento in prestito, per stasera.

Joanna

(non capisce) Come hai detto?

Linda

Per stanotte.

Joanna

Per te e Henry…

Linda

No, Walter.

Joanna

Walter?!

Linda

Te ne ho già accennato, no? Walter…

Joanna

 Sì, sì. E preferisco non sapere altro.

Linda

E’ inutile che tu mi faccia la predica…

Joanna

Gin e acqua tonica? (cambia discorso intenzionalmente)

Linda

Non dovrei…

Joanna

Dai… finisci sempre col dire di sì.

Linda

Poco, poco… e scappo. Non riesco mai a dire di no.

Joanna

Lo so. (va al bar, ma rimane alla vista mentre prepara i drinks) Un amante! Che fatica! A me verrebbe l’ulcera.

Linda

 A me sta curando la mia. Walter è un amore. (estasiandosi)

Joanna

Come hai potuto!

Linda

(indignata, ma anche con ingenuità)) E’ il primo!

Joanna

Non hai paura che Henry ti scopra.

Linda

Cara, Henry è abbastanza preoccupato a nascondere le sue marachelle; fa persino tenerezza sempre con lo stesso ritornello: “Scusami Linda, perdonami, ma sai com’è il nostro lavoro, sempre clienti da intrattenere”. (al centro salotto, bevendo)

Joanna

Metà di quel che si dice di Henry, giurerei che è falso.

Linda

Falso? Ha soddisfatto più donne lui di Casanova!

Joanna

Non è una buona scusa per darti alla pazza gioia con Walter.

Linda

Non c’è stato ancora niente, è per questo che voglio in prestito l’appartamento. (sempre con candore)

Joanna

Chiedi troppo.

Linda

Voi due rincasate tardi. Silvia esce…

Joanna

Ma a Philip cosa dico?

Linda

Niente! Deve restare tra noi. Ti prometto che rientrando non ti accorgerai che siamo stati qui.

Joanna

Io non ti coinvolgo nelle cose mie.

Linda

Anche tu!… (fraintendendo)

Joanna

Ti prego! Philip ed io non ci sogneremmo di fare cose simili.

Linda

Per me, Philip, non ce la fa e basta.

Joanna

Eh?!

Linda

Nemmeno con te!

Joanna

Linda!

Linda

Philip non è… quel che si dice … un esuberante.

Joanna

Ebbene, ti sbagli. E’ sempre molto stanco, d’accordo. Il tuo Henry la sera se la spassa, mentre il mio povero Philip corregge bozze fino a tardi.

Linda

Sarà.

Joanna

E non c’è da stupirsi se poi non ha velleità per altre cose.  Comunque, dopo tanti anni di completa soddisfazione, è normale smorzare.

Linda

Smorzare, ma non spegnere.

Joanna

Non abbiamo spento affatto! Ma, non deviare il discorso…

Linda

Hai ragione. Walter, vedi, ha fatto di tutto per convincermi a…(si siede)

Joanna

Sì…!

Linda

… e la settimana scorsa ho finalmente acconsentito…

Joanna

Sì…!

Linda

Dovevo passare la serata da lui. (fa sedere Joanna vicino a lei)

Joanna

E allora?

Linda

Beh, ho ricevuto questa, poco fa. (prende dalla borsetta una lettera di tre fogli) Walter ha una madre.

Joanna

Ti ha scritto per dirtelo? (tra il serio e il divertito)

Linda

Aveva organizzato che la madre si assentasse per qualche giorno…

Joanna

Invece?

Linda

Tutto a monte. (le mostra il primo foglio della lettera) Il poverino è disperato. Sono sicura che ci aiuterai. Joanna, tesoro. Leggi qui la sua disperazione.

Joanna

(legge) “Mia dilettissima, adorata promessa di paradiso” (occhiata a Linda)

Linda

(lusingata) Questo mi descrive.

Joanna

(la smorza) Descrive Walter. (legge) “E’ successa una cosa terribile, mamma è a letto con…”  Con chi?

Linda

Walter è deluso, frustrato… finora ha avuto una pazienza da santi; voglio dire… gli ho concesso un pranzetto clandestino, ogni tanto, ma niente di più.

Joanna

Ah…!  “Non dimenticherò mai la nostra prima tazza di tè nel giardino pensile di Derry e Tom.  Mi lasciò…”

Linda

(porgendole la pagina n° 2) Pagina due.

Joanna

“… mi lasciò senza respiro!” (altra occhiata a Linda) “Che altro può dire, uno, di un momento come quello?  Perfetto, divino. Lo so come è difficile, avendo un marito, eccetera, eccetera, ma cerca di farcela.  Mi sono ormai affezionato all’idea di provare (prende l’altra pagina da Linda che lascia la lettera sulla poltrona di Joanna)  di provare l’appartamento della tua amica Joanna”.  Questo è abusare dell’amicizia. (esplode)

Linda

Dalle otto e trenta alle dieci e trenta. Due ore. Due ore di copertura.

Joanna

Ah…!

Linda

Sii buona, Joanna…

Joanna

(si dirige in camera d a letto e Linda la segue) Devo vestirmi!

Linda

Pensa alla felicità di Walter.

Joanna

(entrando nello spogliatoio)  Non potete andare all’albergo?

Linda

Troppo pericoloso; si trova sempre gente di conoscenza. (segue Joanna nello spogliatoio, le voci sfumano)

Scena 4a

Entrano Philip ed Henry. Philip ha in mano dei libri. E’ un uomo simpatico, serio, ma dall’aria preoccupata, forse per aver stentato nella carriera. Henry invece ha avuto una carriera facile; è un tipo malizioso, pieno di sufficienza maschile

Philip

Henry … per favore… (con aria rassegnata)

Henry

Hai accettato. (spumeggiante, quasi euforico)

Philip

Lo so, ma…

Henry

Non puoi rimangiarti la parola. (va verso la poltrona)

Philip

Non potete andare all’albergo? (mani in tasca lo segue)

Henry

Preferisco il calore della casa.

Philip

Mi hai per caso convinto a prendere questo appartamento per poterne approfittarne tu per le tue sporche manovre? (si siede)

Henry

No, ti volevo a portata di mano. (dietro Philip)

Philip

Ed ecco che cosa mi fai fare.

Henry

Un po’ di gratitudine, via!

Philip

Quella volta che portasti qui una ragazza dicesti che non sarebbe più successo.

Henry

Ma allora a che servono gli amici?

Philip

Non sei terrorizzato dal numero delle donne che bazzichi?

Henry

(triste e sconsolato) Una volta le contavo a decine.

Philip

E’ deplorevole come ti comporti!  Uno che pubblica libri per ragazzi!

Henry

La vita privata non c’entra col lavoro. (irritato, ma sorridente)

Philip

La tua vita privata è così intensa che per il lavoro ti resta poco tempo.

Henry

Adesso non esageriamo!

Philip

Sono anni che non si pubblica un best seller.

Henry

(incalzante) Chi è stato a farsi scappare tutta la serie di “NODDY”?

Philip

Ero sicuro!

Henry

Dicesti che ai piccoli lettori non poteva interessare la storia di un ciuco con la testa a tirabusciò.

Philip

Per piacere, non cambiare discorso. Il tuo modo di comportarti non ha scusanti.

Henry

Chi cerca scusanti! Cerco solo un po’ di collaborazione da parte tua… Per stasera. (sorride, intrigante)

Philip

Trovo il tutto spossante. (sfinito dalla discussione)

Harry

Lo spossato sarò io.

Philip

Di cervello, intendo dire. Dove lo metti lo sforzo per tener nascosto a Linda le tue avventure? L’altra volta, per salvarti, per la tensione nervosa, mi venne l’eczema.

Henry

Fu provvidenziale. Correggesti le bozze di tutta la serie delle filastrocche e due libri scolastici.

Philip

Benissimo, le seccature dell’amante le ho io e il divertimento l’hai tu.

Henry

Vuoi che ti combini una cosetta… (verso Philip, malizioso)

Philip

Il modo in cui tradisci tua moglie è vergognoso.

Henry

Abile. In fondo le faccio un favore… perché mi tiene su il morale… mi tiene in buona salute…

Philip

… e allenato.

Henry

Appunto. Chi se ne giova è Linda.

Philip

Qualche sospetto deve averlo.  Tutte le sere rincasi così tardi…

Henry

Linda? Mi ammira per la dedizione alla nostra società: le ore piccole tutte le sere, per intrattenere i clienti.

Philip

Che autore le hai detto che intrattieni ,stasera?

Henry

Un vecchio ex-insegnante, che ha scritto la storia allucinante di una tartaruga.

Philip

Mamma mia!

Henry

Se devi dire una bugia, dilla in pieno.

Philip

Il vecchio insegnante avrà diciannove anni, i capelli ossigenati, gli occhi bistrati, le ciglia finte…

Henry

(carrettella) Non so che faccia abbia. (con assoluto candore)

Philip

Eh…?!

Henry

E’ una centralinista. Abbiamo chiacchierato al telefono, stamattina, e ci siamo dati appuntamento per stasera.  Avevo chiamato Parigi, sai l’editore francese che…

Philip

Lo so… ma la centralinista…

Henry

Beh, ho capito di essere sulla buona strada quando mi ha detto: “A che ora le fa comodo, e dove posso trovarla?”

Scena 5a

Allistair

(da fuori) Signora Markham, può venire un momento?… (entra e vede Philip) Ah! Di ritorno. Finalmente! (rimane sul fondo scena)

Philip

Mioddio!

Alistair

E buona notte!

Philip

Ho molto da fare, Spenlow.

Alistair

Deve decidere per la stoffa delle tende. Ho già spiegato a sua moglie che la mouquette color fragola…

Philip

Scelga lei. (gli risponde annoiato d’ora in poi)

Alistair

Lo studio è suo. E’ lei che deve avere una preferenza.

Philip

Non ce l’ho, caro Spenlow. Eppoi… lei sa come lo avrei voluto… mogano levigato…

Alistair

… pareti color avorio… (gli rifà il verso)

Philip

Sissignore, e damaschi beige, ma nossignore… mia moglie ha voluto l’arredatore.

Alistair

Interior decorator.

Philip

Che differenza c’è?

Alistair

Lo saprà quando riceverà la parcella.

Philip

Le dispiace proseguire senza di me? (si alza, ma  senza guardarlo)

Alistair

Una minuscola frazione del suo tempo, per favore. (fa un passo avanti)

Philip

Dice sempre così, e son tre mesi che è qua. Quindici giorni per la  camera della au pair!

Alistair

Ha ragione, mi ci sono dedicato troppo.

Philip

Tempo sprecato, dal mio punto di vista.

Alistair

Dal mio punto di vista… sprecato sino ad oggi. (si rivolge di colpo ad Henry) Però deve ammettere che la nuova stanza da bagno è un bijou.

Henry

(accomodante) Lo ammette, non abbia paura.                     

Philip

Non so come ho fatto a vivere finora senza lo scarico dipinto di bleu e senza il bidet floreale. (si è avvicinato a Henry)

Alistair

Decida con comodo… io non mi muovo finché non decide.

Henry

Eh? (in fretta spinge Philip verso Alistair) Philip, dagli una risposta!

Alistair

Grazie, signor Lodge. Potrei tappezzargli le pareti di stagnola che non reagirebbe!  (a Henry) Prego, dopo di lei. (Henry esce nello studio)

Alistair

(a Philip, con spavalderia) Non possiede una cravatta che si intoni più di quella al colore del suo abito?

Philip

La possiedo. Color mogano, a puntini color avorio. (esce nello studio, seguito da Alistair)

Alistair

(uscendo) Impertinente!

Scena 6a

Linda

(Entra dallo spogliatoio in camera da letto seguita da Joanna che ha in mano il vestito che indosserà e che posa sul letto)  Sei un vero tesoro.

Joanna

Tu sei una piaga.

Linda

Ti voglio un gran bene.

Joanna

Ricordati: non voglio saper niente.

Linda

Stai tranquilla. Hai fatto molto. Non voglio altro. (entrano in salotto) Oh, Champagne ne avete?

Joanna

No, e nemmeno caviale.

Linda

Corro a comprarne. La passione di Walter. (uscendo) Fin qui tutto bene.

Scena 7a

Silvia

(Joanna sta per tornare in camera da letto quando entra Silvia con una tazzina di caffè su un vassoio) Il caffè per il signor Spenlow.

Joanna

E’ nello studio.

Silvia

Va bene.

Joanna

(di colpo) Silvia, stasera lei esce, vero?

Silvia

Sì.

Joanna

Non ne ero sicura.  Ehm--- Silvia…

Silvia

Sì, signora Markham?

Joanna

E’ proprio certa di uscire…

Silvia

Oh, sì! Certo signora!

Scena 8a

(Philip e Alistair entrano discutendo)

Philip

Mi dispiace, ma non c’è una sola cosa che mi vada!

Alistair

Aspetti che sia finito per giudicare.

Philip

Non cambierò idea. (a Joanna)   Salve, mia cara.

Joanna

Salve, darling. (gli dà un bacio) Qualcosa che non va, nel tuo studio?

Philip

Non più del solito. (vedendo Silvia col caffè, allunga la mano per prendere la tazzina )Grazie, Silvia, proprio quello che mi ci vuole.

Silvia

E’ per il signor Spenlow.

Philip

(intenzionale doppio senso) Se ha qualcosa da dare al signor Spenlow, gliela può dare nello studio.

Alistair

E’ un ordine! (le dà un furtivo “ganascino” sul sedere. Lei esce mentre Alistair la segue e rimane di spalle sulla soglia)

Joanna

(infila il braccio nel braccio di Philip) Hai litigato di nuovo con Alistair?

Philip

In caso è lui che litiga con me. E non riesco a capire perché dobbiamo subire lo schifoso, cattivo gusto di quell’uomo.

Alistair

(rientra di scatto) Schifoso, cattivo gusto?!

Philip

Sì!

Joanna

Guarda come si veste! Oh… se tu ti vestissi come lui…

Philip

Io?!

Alistair

Il bustino premi-pancia glielo regalo io!

Philip

Non lavoro al circo.

Alistair

(sulle sue) Sono nello studio, se avete bisogno di me.

Philip

Non ce ne sarà.

Alistair

(con tono impertinente) Non si sa mai.  (esce)

Scena 9a

Philip

Come ho fatto a sopportarlo per tanti mesi? (si siede, sfinito)

Joanna

Non devi farti venire i nervi, per via di lui.

Philip

Non è solo lui.

Joanna

Chi altri?

Philip

Beh…

Joanna

(da dietro la poltrona, gli massaggia le spalle) Lavori troppo, Philip. Guarda Henry. Lavora, secondo te?  Lavora abbastanza, voglio dire?

Philip

Sì… sì… non si ferma mai.  (all’improvviso si gira a guardarla)  Mi ami, vero, darling?

Joanna

Stupidone. Certo che ti amo. (affettuosa)

Philip

Nella carriera progredisco poco, secondo te?

Joanna

Sì.

Philip

Oh.

Joanna

Ti amo appunto per questo.  Eppoi… sei buono, premuroso, gentile, comprensivo, calmo,

Philip

Non mi avevi mai parlato così.

Joanna

Forse non avevo mai sentito così. (lo bacia di nuovo)

Philip

Hai ragione, ho lavorato troppo ultimamente. (si alza di scatto)   Senti: al diavolo il pranzo. Restiamo a casa e andiamo a letto presto.

Joanna

Sììì! (di colpo) Nooo! Non sai come lo vorrei, ma non possiamo.

Philip

(in fretta) Non possiamo?

Joanna

E’ il pranzo degli editori, forse si aspettano il tuo discorso.

Philip

E’ vero… (cambiando discorso) Come ti vesti?

Joanna

Ero incerta… Così ho comprato due vestiti invece di uno.

Philip

(ridendo) Sono contento. Così potrai butta via quel vecchio vestito nero. Nessun’altra notizia eccitante?

Joanna

(troppo pronta) No, niente… giornata calma, non s’è visto nessuno. Vado a farmi la doccia.  Se vuoi un drink, puoi finire il mio gin, prima di venire a vestirti.  (gli mette il bicchiere in mano e si avvia alla camera da letto)

Philip

Alle otto in punto dobbiamo uscire.

Joanna

(verso lo spogliatoio) Anche alle sette e tre quarti.

Philip

O prima.

Joanna

Più presto andiamo… (esce nello spogliatoio)

Philip

(si assesta, prende un cuscino, se lo sistema dietro la testa. Facendo questo vede una pagina della lettera di Walter a Linda. La prende, vi dà un’occhiata)

Scena 10a

Henry

(entra lemme lemme dallo studio) Non so perché ti lagni. Spenlow sta facendo un lavoro stupendo.

Philip

(ad alta voce, legge) “… mi lasciò senza respiro. Che altro può dire uno di un momento come quello? Divino. Lo so come è difficile, avendo un marito, eccetera”

Henry

Cos’hai lì? (si avvicina a Philip e sbircia la lettera)

Philip

Non so, l’ho trovata nel…

Henry

(prende il foglio e legge)  “Pagina due”. Dove sono le altre pagine?

Philip

Non lo so.

Henry

(leggendo)  “senza respiro – che altro può dire uno di un momento… mmmmmmmmm!---mmm! – ma che cerca di farcela. Mi sono ormai affezionato all’idea di provare.  (ride tra sé pensando al significato)

Philip

Beh?

Henry

Dov’è la pagina tre?

Philip

Tu cosa ci capisci? (calmo, ma perplesso)

Henry

Deve far parte di una lettera d’amore.

Philip

Bravo Pierino,  dieci con lode!   E’ una vergogna che Silvia riceva di queste lettere.

Henry

Non è scritta a Silvia.

Philip

Come lo sai?

Henry

(indica la lettera) “lo so come è difficile avendo marito…”

Philip

Hai ragione. Chi altri può essere?

Henry

(posa una mano sulla spalla di Philip, lo guarda compassionevole)

Philip

(di colpo indovina ciò cui Henry accenna)  Joanna?

Henry

Chi altri?  Cosucce senza importanza.

Philip

(si alza) Cosucce?

Henry

Spicciati, dammi da bere. Tra poco dovete scappare.

Philip

Un momento.  Non puoi fare commenti così diffamatori! Voglio dire…(si impappina, nervoso) E’ una lettera ambigua, potrebbe essere anche una lettera di ringraziamento. (cammina agitato)

Henry

Lo è. (sta fermo a guardarlo)

Philip

(parlando quasi a sé se stesso) E forse non l’ha scritta un uomo. (Henry lo guarda) Forse l’ha scritta la direttrice della scuola CORDON BLEU.

Henry

La direttrice di un corso di cucina?!

Philip

Sono così romantiche! Ascolta… (si avvicina a Henry e gli riprende la lettera) può trattarsi di culinaria. Fila alla perfezione: la tua mousse al cioccolato “mi ha lasciato senza respiro”.

Henry

L’ho assaggiata la mousse al cioccolato di Joanna!

Philip

Che diavolo… se prende lezioni di cucina, avrà fatto progressi. (riferendosi alla lettera)  Ovviamente che ne ha fatti.  “La perfezione”!

Henry

(sarcastico) Ah…

Philip

(leggendo) “Lo so come è difficile avendo marito”…

Henry

Commovente.

Philip

“Ma cerca di farcela”.  A venire alla prossima lezione, immagino. (Henry approva col capo)  “… l’idea di provare…”

Henry

Cosa? La tua torta di mele?… Philip, per favore…(mette un braccio sulla  spalla di Philip, per consolarlo e riprende la lettera)

Scena 11a

Alistair

(entrando) E come fodera…

Philip

(voltandosi di scatto)  Fuori!!

Alistair

(fa dietro front ed esce)

Henry

Non te la prendere, vecchio mio.

Aliistair

(rientra) Celeste, e non se ne parla più.

Philip

(sta per avventarglisi contro, ma Alistair scappa.  Torna in centro scena. Pausa, poi ad Henry)  Non può essere Joanna…

Henry

Ci penserai dopo cena, ora abbiamo troppe cose da fare.  Miss Wilkinson, per esempio.

Philip

La mia felicità coniugale è in pericolo e tu… Ma chi è questa miss Wilkinson?

Henry

La centralinista.

Philip

Accusi mia moglie di adulterio, ma quel che ti preme è solo la signorina

Henry

del centralino. (risentito)

rimproverandolo col dito) Philip, Philip…

Philip

Proprio così.

Henry

(guardando l’ora) Hai ragione tu… quando la moglie ci esce di carreggiata, i sintomi sono molti.  Se non sei un idiota te ne accorgi. Su, dimentica quel che ho detto.

Philip

(sconcertato) Sintomi?  Che sintomi?

Henry

(con aria da super uomo) Beh… sai… reagiscono in tanti modi. Certe donne corrono a comprarsi vestiti nuovi.

Philip

Oh Dio! (afferra Henry)

Henry

Beh?

Philip

Oggi si è comprata due vestiti.

Henry

Altre diventano affettuosissime col marito.

Philip

(afferra di nuovo il braccio di Henry)  Mi voleva sedurre proprio due minuti fa. Henry, non ci posso credere… voglio dire… le ho sempre dato tutto ciò che voleva… le ho permesso di servirsi di quel maledetto arredatore, che ci ha appioppato ogni sorta di cose… dal bar all’americana al letto ovale.

Henry

(scanzonato) A proposito… volevo domandarti… vendono anche lenzuola ovali?

Philip

No! (tornando al problema della lettera)  E ora, e ora?

Henry

Io proverei quelle quadrate, ben rincalzate agli angoli.

Philip

(spazientito)  Che altri sintomi ci possono essere?

Henry

Vediamo. Si agita mai senza motivi apparenti? Ride senza ragione?

Philip

Onestamente, debbo dire di no, ma due sintomi su tre li abbiamo. Dammi la lettera.

Joanna

(entra nella stanza da letto dallo spogliatoio con in mano un vestito e un paio di scarpe. Indossa una vestaglia molto frivola)

Henry

Philip, sono le sette e mezza…

Philip

Dammi quella lettera. (la prende)

Henry

Per cosa?

Philip

Gliela faccio vedere e le dico… (di colpo si trova faccia faccia con Joanna sulla porta della stanza da letto)  Oh… oh, darling!  (in fretta si caccia la lettera in tasca)  Volevi qualcosa?

Scena 12a

Joanna

Volevo solo sapere se… (rntra in salotto e vede di colpo Henry)  Henry!

Henry

Carissima.  (si avvicna affettuoso a Joanna e Philip li scruta)

Joanna

(nervosamente) Da quanto tempo sei qui?

Henry

Pochi minuti.

Joanna

Henry

Non hai incontrato nessuno, venendo su?

No.

Joanna

Meno male. (fa per invitarlo ad andarsene, spingendolo verso la porta)

Henry

(fermandosi)  Veramente, speravo in un drink…

Joanna

(prende il bicchiere che Philip aveva ripreso in mano e lo dà a lui)  Qua… bevi il mio.

Henry

Il gin mi va poco.

Joanna

Niente paura… è quasi tutta acqua.  (fa una risatina forzata)

Philip

(la guarda… guarda Henry… e poi ancora lei. Poi con freddezza)  Di cosa ridi?

Joanna

(forzata allegria)  Di niente.

Henry

Tre su tre. (quasi compiaciuto)

Philip

(freddo)  Cosa volevi, darling?

Joanna

Beh, sapere se ti piacciono. (gli mostra vestito e scarpe)

Philip

Non ci sono più dubbi.

Henry

(in fretta, cercando di coprire le parole di Philip)  Cospicuo… molto grazioso.

Philip

(addita le scarpe)  Anche loro sono nuove?

Joanna

Per accompagnare il colore del… (smorzando la battuta di fronte alla freddezza di Philip)

Henry

(tempestivo) … del vestito.

Philip

Vedo. Vedo che oggi hai fatto follie. Vestiti nuovi… scarpe nuove…

Joanna

Ho comprato anche qualcosa per la casa. (si avvia verso la camera da letto)  Manderanno domani da Harrods.

Philip

Manderanno cosa? (la segue in camera da letto).

Joanna

(si ferma)  Una dozzina di coppe da champagne, un carrello di bambù e un pouffe in cuoio marocchino.  (esce in spogliatoio. Philip corre in salotto)

Scena 13a

Philip

Cosa ne dici?

Henry

Non sono prove assolute.

Philip

Hai visto che occhi? Le brillavano come stelle.

Henry

Ha fatto compere da Harrods.

Philip

Per un carrello e un pouffe?  (va in camera da letto e posa la lettera sul letto)

Henry

(lo guarda dalla porta aperta)  Per l’amor del cielo… ma che fai?

Philip

Voglio la prova.

Henry

Che?!

Philip

Se è innocente si domanderà cos’è.

Henry

E se non lo è?

Philip

Lo sapremo presto.  (è tornato in salotto e ha chiuso la porta. Si abbassa per spiare attraverso uno spiraglio)

Henry

Cosa vedi?

Philip

Il soffitto.  (guarda dal buco della chiave)

Henry

Cosa speri di guadagnarci a fare così?

Philip

La vista di mia moglie.

Henry

Fatti in là.  (spinge Philip da un lato e guarda dal buco)

Philip

La moglie è mia, accidenti! (riconquista la posizione)

Henry

Io sono il tuo migliore amico.  (mentre discutono e lottano per il buco della chiave, dallo studio entra Allistair con due vistosi cuscini.  Al vedere i due far così, si ferma di botto e da una iniziale espressione di sorpresa passa ad una espressione del tutto esterrefatta quando gli balena ciò che i due stan cercando di vedere. Esce in punta di piedi)

Henry

E’ sparita.

Philip

Non la conosci! Secoli ci mette, prima di decidersi a fare la doccia.

Bigodini… creme… talco… e cinquantasette qualità di spray.  (durante)

Henry

questo dialogo Joanna entra dallo spogliatoio in camera da letto fino alla porta del salotto)

Dovresti vedere Linda! Un cervello elettronico, sembra, quando è pronta per andare a dormire.

Philip

(stanno per centrare con l’occhio il buco della serratura quando Joanna apre la porta.  I due cascano in ginocchio e fan finta di cercare qualcosa per terra)

Joanna

(entrando) Darling, hai visto… (si interrompe vedendo i due ai suoi piedi) Avete perso qualcosa?

Henry e Philip

Sì.

Henry e Philip

(insieme, uno una cosa e uno l’altra) Uno scellino --- Un gemello

Henry e Philip

(insieme, invertendo le parole) Un gemello --- uno scellino

Philip

Un gemello da uno scellino.

Joanna

Ohhh! (cerca anche lei, sono a terra tutti e tre)

Philip

Lascia perdere. Cosa volevi?

Joanna

Il mio spray.

Philip

Quale?

Joanna

Deodorante. L’hai preso tu? (si alzano, uno dopo l’altro)

Philip

No!! Non oso più, da quando mi sono dato per sbaglio la lacca per i capelli sotto le ascelle!

Joanna

Dovevi vederlo, Henry!  (con le braccia aperte gira in cerca dello spray)   E’ facilissimo confonderli.  (torna in camera da letto, indi nello spogliatoio. Philip chiude la porta e i due si inginocchiano di nuovo)

Henry

Beh, vecchio mio, tanta tragedia per un po’  di lacca… (mentre parlano si avvicinano di nuovo alla porta della camera da letto e riprendono a spiare)

Philip

Ero rimasto come ingessato, ma lasciamo perdere e concentriamoci senza parlare.

Scena 14a

Alistair

(entra dallo studio e sente l’ultina frase)

Henry

E’ stato per parlare che un momento fa quasi ci becca.  (Alistair resta inchiodato, poi, piano piano entra, scavalcando i due) Togli la testa, voglio vedere anch’io.

Philip

L’idea è stata mia.

Henry

Per me sbagli a fare così.

Philip

Ci ha messo lei in questa situazione. Era meglio fare come dicevo io.

Henry

Eh?

Philip

Mostrarle la lettera.

Alistair

(ha un’aria orripilata, quando Silvia entra dall’ingresso)

Silvia

Signora Markham…

Tutti e tre

Ahhhhh!  (immediatamente Philip ed Henry si rimettono a cercare per terra, senza guardare Silvia. Alistair, confuso guarda da un angolo)

Philip

Desidera qualcosa, Silvia?

Silvia

Fra un po’ esco e vorrei sapere se alla signora non occorre altro.

Philip

No… non credo… è occupatissima in camera da letto.

Silvia

Escono anche il signore e la signora?

Philip

Sì.

Silvia

Allora passerò a dare la buonanotte.

Philip

Grazie.

Silvia

Prego. (passando dà ad Alistair in “ganascino” alla svelta sul sedere)

Alistair

(con un urletto) Ahh! (Silvia esce in fondo a sx e i due si voltano a

Henry

guardare Alistair che finge di cercare qualcosa)

Si può sapere che cosa cerca?

Alistair

Niente. Niente. Voglio dire, non lo trovo da nessuna parte. Il mio metro. Ahh, eccolo qua.  (lo afferra. E’ sulla scrivania)  Grazie mille.  (con

Philip

intenzione)  Non si scomodino.  (Alistair va nello studio.  Philip immediatamente torna al buco della chiave e Henry, riluttante, lo imita)

Speriamo di non esserci persi niente!  No, la lettera è ancora lì!

Henry

(guarda l’ora e sospira)  Dio mio! (si alza)

Philip

(breve pausa. Si alza anche lui)) Non capisco… non capisco.

Henry

Cosa?

Philip

Perché mi tradisce, dopo dodici anni

Henry

Quando il fornaio non ti serve più bene, vai a prendere lo sfilatino di… da un altro.

Philip

(guardandolo lentamente)  E’ una solenne calunnia. Tra noi non ci sono mai stati problemi. L’abbiamo imbroccata, fin dal primo momento. Dubito che ci sia mai stata una luna di miele come la nostra!

Henry

Dodici anni fa.

Philip

Sì.

Henry

Adesso?

Philip

Benissimo.

Henry

Una volta alla settimana?

Philip

(imbarazzato)  Henry!

Henry

Ogni quindici giorni?

Philip

Per favore…

Henry

Dai… ogni quanto?

Philip

Non guardo il calendario!

Henry

Ho capito… una volta all’anno.

Philip

Dodici anni sono stato fedele!

Henry

E’ il tuo guaio:  sei noioso, monotono, come dodici anni fa.

Philip

Ah, no! Senti… (squilla il telefono)  Al diavolo, lascialo suonare. (il telefono squilla per qualche secondo)  Forse è importante… meglio rispondere.  (va per rispondere mentre Joanna rientra nella camera in accappatoio e cuffia da bagno. Tre squilli

Scena 15a

Henry

Presto, è ritornata!!

Philip

(corre alla serratura)

Joanna

(dà uno sguardo verso il salotto, aggrotta la fronte e alza il ricevitore dalla camera) 5970… chi?… La signorina Smythe… Ah… Era qui un minuto fa, ma credo che sia uscito un momento… ma certo.  Resti all’apparecchio, prendo la penna e un pezzo di carta… sono tutta bagnata… Sì, ho detto bagnata… ma non importa. (si allunga e prende la lettera incriminata dal letto, la mette sulla toilette e scrive. Henry e Philip reagiscono) Dica pure, signorina… come si scrive? S-m-y-t-h-e? che numero?… Ohoh… Hotel Claridges! Va bene, grazie. Prego. (mette giù. Mentre si avvia alla porta del salotto, Philip ed Henry si precipitano sul divano, assumendo un’aria distratta) Philip! (entrando) Oh… ancora qui, Henry?

Henry

Sì, carissima.

Joanna

(con un risolino nervoso) Nessuno dei due ha sentito il telefono?

Philip ed Henry

No!  (durante il dialogo che segue, Philip non distoglie gli occhi dalla

Joanna

lettera che Joanna ha in mano)

Non è possibile.  (Joanna accartoccia la lettera con la mano.  Philip ed

Philip

Henry reagiscono)

(indicando la lettera) Il messaggio?

Joanna

Devi chiamare una certa signorina Smythe all’Hotel Claridges alle otto. (sta per tornare in camera da letto)

Philip

Otto. Claridges. Bene.

Joanna

Se il telefono suona, rispondi tu.  (passando dalla finestra butta fuori la lettera)  Mi devo ancora asciugare.

Philip

(s’alza di scatto, è paralizzato per un istante) La mia unica prova!  (corre in camera da letto)

Henry

(seguendolo)  Torna indietro!

Philip

(alla finestra)  Eccola là. E’ là, in mezzo alla strada!

Henry

All’ora di punta! Auguri e figli maschi!

Philip

(grida fuori)  Taxi! Taxi! Segua quel pezzo di carta… sì, sì… lo segua! (ad Henry)  Gentilissimo. Corro giù a riprenderla.

Henry

A quest’ora sarà arrivata alla torre di Londra!  (Philip si affretta in salotto e verso l’ingresso seguito da Henry, mentre Linda entra con una bottiglia di champagne)

Scena 16a

Linda

(si blocca alla vista del marito)

Philip ed Henry

Insieme)  Gesù!

Henry

(va da Linda e le schiocca un bel bacione, poi a Philip, con voce alta)  Mia moglie, Philip.

Philip

La vedo.

Linda

Cosa sei venuto a fare?

Henry

(leggermente impacciato) Non abbiamo ancora deciso per la copertina di Harry the Hornet. Bella giornata, oggi, eh?

Linda

Si è alzato il vento.

Philip

Il vento?    Dio!!  (corre fuori)

Linda

Cos’ha?

Henry

Vento.

Joanna

(entra dallo spogliatoio, sempre in accappatoio e si dirige in salotto) Philip, non vieni a vestirti? (vede Henry e Linda)  Linda! Ma che bella sorpresa!  (sorrisetto forzato)  Come mai da queste parti?

Henry

(innocentemente)  Già… come mai?

Linda

Una capatina per vedere Joanna.

Henry

E lo champagne?

Linda

(porgendo la bottiglia a Joanna) Felice compleanno, mia cara.

Joanna

Grazie.

Henry

(con allegra sorpresa)  Nessuno mi aveva detto niente!

Joanna

(chiude gli occhi con aria rassegnata e scuote la testa)

Linda

(al marito)  Ti trattieni molto?

Henry

No, no!  Decidiamo per la copertina e…

Joanna

Dov’è andato?

Henry

E’ sceso un momento.

Joanna

In ufficio?

Henry

Torna subito.  (tosse nervosa)  Posso versarmi quel wisky?

Joanna

Ma certo!

Henry

E per te?  (rivolto a Linda)

Linda

Niente per me.  (lo spinge nel bar e chiude la porta. Rivolgendosi a Joanna)  Lo champagne è per Walter.  Mettilo in frigo, tesoro. Corro a casa a infilarmi qualcosa di….  sexi.

Joanna

(suona il telefono e Joanna risponde)  5970… Sono io… La signora Markham… Walter chi?  Walter!

Linda

Walter?! (pronunciando come WATER – acqua – al che Henry risponde)

Joanna

Sì, sì. È qui. (a Linda)  Vuol parlare con te. Dev’essere matto completo!

Linda

Sarà stufo di aspettare. Gli parlo dalla tua stanza da letto. (va all’altro apparecchio)

Joanna

(sarcastica)  Un momento, prego, gliela passo.

Linda

(al telefono)  Cosa c’è, Walter?  Ma no!  No, no… non c’è nulla di cambiato, tesorino.  (Joanna mette giù il ricevitore in salotto.  Le risposte di Linda sono dei laconici “Sì” e “No” e “Super”, mentre Walter parla sempre lui.  Henry è rientrato dal bar)

Henry

Non far tardi, Linda, perché io, a momenti… Dov’è?

Joanna

Al telefono.

Henry

Non stavi parlando tu?

Joanna

Io ho finito e Linda si è ricordata che doveva telefonare a uno zio.

Henry

Che zio?

Joanna

Non me l’ha detto.

Henry

Sarà lo zio Giorgio.  Salute cagionevole… povero vecchio.  (apre la porta della camera da letto e chiama Linda)  Linda, abbracci da parte mia.

Linda

(confusa)  Eh?

Henry

Al vecchio zio Giorgio. Digli di star su col morale.

Linda

Sì… sì. (al telefono) Ma no… è tuo nipote, mio marito… (cerca di chiuderla in ridere)  Ma sì, Henry! Infatti è qui, vicino a me…

Henry

(avvicinandosi)  Gli parlo io.

Linda

(molto in fretta)  Ciao, zio Giorgio.  (in fretta a Henry, mentre mette giù il ricevitore in fretta) E’ caduta la linea! (mentre si dirige verso il salotto)  Ciao, Jo, tesoro.  Forse ci vediamo al weekend.  (le sussurra)  Non mettere l’antifurto, ricordati.  (a Henry, che ora si aggira per il salotto)  Ti vedo a casa.

Henry

Ho scordato di dirtelo, stasera devo uscire.

Linda

Peccato.

Henry

Solita roba.

Henry e Linda

Cliente importante. (insieme con toni diversi, ma sincronizzati)

Henry

(soave) Un vecchio maestro di scuola, con velleità letterarie.  Ha avuto l’idea brillante di far protagonista una tartaruga:  Bill Humpheys.

Joanna

Nome buffo per una tartaruga.

Henry

E’ il nome dell’autore. Per il nome della tartaruga non abbiamo ancora deciso.  Infatti è uno dei motivi per cui sono venuto qui, stasera.  Devo ancora conoscerlo, questo…

Joanna

Bill Humphreys.

Henry

Dico “conoscerlo” perché ci siamo soltanto parlati al telefono. E’ pieno di idee. Forse ne avremo per un pezzo, stasera.

Joanna

Lavori troppo, Henry.

Henry

Sì.  (a Linda)  Vai a letto… non mi aspettare.

Linda

Forse rientrerò tardi anch’io.

Henry

Davvero?

Linda

Esco.

Henry

(sorpreso)  Tu?

Linda

Ne avrò fino a circa…

Joanna

Dieci e mezza.

Hennry

Eh?!

Linda

Joanna mi trascina in una cosa di beneficenza.

Henry

Brava, Jo, complimenti… ma non lavorate troppo.

Linda

Tutto per la buona causa.

Henry

Quale?

Joanna

Aree sottosviluppate.  (Linda dà un bacione in fretta a Joanna mentre entra Philip di malumore)

Scena 17a

Linda

Salve, Philip… non posso fermarmi. (Linda e Joanna escono)

Henry

Beh? Com’è andata?

Philip

Da cani!

Henry

Eh?!

Philip

La Polizia! Perché ho spostato una macchina non  mia.

Henry

Spiegati!

Philip

La lettera… quella maledetta… era finita vicino ad un tombino… su c’era una macchina, senza proprietario… la lettera era sotto la ruota… non sono riuscito a levarla… allora sono entrato nell’auto che era aperta e mi hanno arrestato.

Hennry

Ma non hai pensato a me e a Miss Wilkinson che aspetta che le telefoni per dirle di venir qua?

Philip

Al diavolo, miss Wilkinson!   Ho i miei problemi, il poliziotto mi aspetta fuori.

Henry

Per…

Philip

Vuole un documento.

Henry

La patente?

Philip

In qualche cassetto.  (cerca nei cassetti della scrivania. Trova la patente e la consegna a Henry)

Henry

Dov’è il poliziotto?

Philip

Nell’ingresso.

Henry

Ci penso io.

Philip

Diciotto mesi non mi basteranno.

Henry

Tu e la maledetta lettera!

Philip

Ecco cosa è rimasto!  (estrae di tasca un minuscolo pezzetto di lettera)  E così, addio per il po’ di prova che avevo.

Henry

Ci penso io; te lo sistemo il poliziotto.

Scena 18a

Alistair

(entra con dei vistosi cuscini)  Mi dispiace interrompere, ma… se non decidiamo adesso…

Philip

Siamo occupati.

Alistair

(alzando le sopracciglia)  Benissimo.

Philip

Occupatissimi. Seccature con la polizia.

Alistair

Ah… (Henry e Philip lo guardano e stanno per uscire quando entra Joanna)

Joanna

Philip

Henry

Philip

Joanna

Philip

Henry
Philip
Alistair
Joanna
Alistair

Joanna

Alistair

Joanna

Alistair

Joanna

Alistair

Joanna

Alistair

Joanna

(entra limandosi le unghie) Philip, spicciati… vieni a vestirti.

(si volta di botto verso l’ ”adultera”)  Mi vesto quando pare a me.

Calma, bambino.

E non prima.

(senza capire)  Darling.

Ffff! (segni d’insofferenza verso la moglie)

Specialmente il giorno del suo compleanno.  (Philip fa una mossa a scoppio ritardato, mentre Henry lo spinge nell’ingresso)

Com-plean-no?  (escono)

Vogliamo decidere per i cuscini?

Sono superbi. Li sparpagli qua e là.

Sono per lo studio del signor Markham, ma lui non si pronuncia.

Troppo frivoli per lui. Comunque, non insista, oggi non è in vena di frivolezze.

(insistendo)  Lo dice lei.

Ha avuto una giornata massacrante, povero topo. Discutetene domani, a mente fresca.  (avviandolo all’uscita)  Buona notte, Alistair.

(si ferma, si volta)  Signora Markham!

Sì?

Lavorerò sino a tardi.

Dove?

Qua.

No.

Alistair

Eh? 

Joanna

Non può… non… deve.

Alistair

Ho una cosa o due che devo assolutamente finire.

Joanna

Usciamo tutti.

Alistair

Tanto meglio… lavorerò indisturbato.

Joanna

Non è vero… voglio dire… qui sotto abita gente…

Alistair

Debbo solo appendere le tende.

Joanna

Sono pesantissime. Si prenda un po’ di riposo.

Alistair

Non sono stanco.

Joanna

Non voglio che lei rimanga qui.

Alistair

Perché?

Joanna

Perché… perché voglio che lei…

Alistair

Che lei…

Joanna

… che lei venga con noi al pranzo degli editori.

Alistair

E’ molto gentile, ma…

Joanna

(lo interrompe)  Ci terrà allegri. Sono barbe da morire questi banchetti… lei ci racconterebbe delle storielle divertenti…

Alistair

Odio le storielle.

Henry e Philip

(rientrano)

Philip

Non si offre denaro ad un poliziotto.

Henry

Credevo che si facesse.

Philip

Comunque, mai così poco.

Henry

Comunque… lo ha preso. (Henry e Joanna ascoltano meravigliati)

Suona il telefono e Joanna va a rispondere e durante la prossima scena Philip non distoglie gli occhi pungenti e investigatori da Joanna.

Joanna

(alzando il ricevitore)  5970… sì, c’è.  (a Henry)  E’ per te.

Henry

(fingendo indifferenza)  Per me?

Joanna

Prenotazioni telefoniche…

Henry

Io non ho fatto nessuna… (realizzando)  Prenotazioni telefoniche?  (afferra il ricevitore e lo copre con la mano, mentre spiega a Joanna)  Dev’essere New York… ho chiamato prima.. stiamo cercando di assicurarci i diritti dell’orso Yogi.

Philip

(irascibile)  Sbrigati!

Henry

Grazie.  (al telefono) Pronto? Centralino?… Parla Lodge… Sì sì, stavo per chiamare, ma non ho potuto… ma sì, certo che la voglio, per le 8,15… Beh, tenendo conto delle ore di differenza tra qua e New York, per le otto e quindici mi pare che… Grazie. Ehm, le ho detto, no, dove  cercarmi, vero?… Esatto. Allora aspetto. Buona sera. (mette giù)  Credo che Yogi Bear sia nel sacco!

Joanna

Non telefoneranno qui, spero.

Henry

No, al ristorante, dove ho invitato quello della tartaruga.

Philip

Quale tartaruga?

Alistair

(cerca di attirare l’attenzione di Philip) Se potessi soltanto…

Philip

(secco)  Lei cosa vuole?

Alistair

Secondo sua moglie, questi cuscini e questa stoffa sono troppo vistosi per lo studio.

Philip

(sempre scrutando Joanna)  Davvero?

Joanna

Secondo me non intonano con quello che Alistair ha fatto già.

Philip

I cuscini mi piacciono, ma su un divano svedese, nero, di pelle, con mouquette rosso carminio e tende in plastica giallo arancione.  (ad Alistair)  Che ne dice?

Alistair

No comment.

Joanna

Darling, hai voglia di scherzare…

Philip

Mai stato così serio.

Joanna

Non è il tuo gusto…

Philip

(con un sorriso a fior di labbra)  Se ne scopre una nuova tutti i giorni uno dell’altro, eh, darling?

Joanna

Non gli dia retta, Alistair.

Philip

(prepotente)  Divano nero, mouquette rossa e tende giallo arancione.

Joanna

Philip!

Alistair

Non se la prenda, signora Markham. Ormai non mi stupisco più di niente! Se il signor Lodge volesse darci una mano per scegliere la carta da parati…

Henry

Non credo. (alza la mano in segno “non mi intrometto”)

Philip

Valuto il suo parere assai più del suo.  Henry, che ne dici di tende di plastica color giallo arancione?

Joanna

(battendo sul suo orologio a polso)  Philip… sono le sette e mezza!

Philip

E con questo?

Joanna

Tra mezz’ora saranno le otto.

Philip

Matematica pura.

Joanna

Noi dobbiamo uscire e Henry deve vedere Bill.

Henry

(cascando dalle nuvole)  Bill?

Joanna

L’autore della tartaruga.

Henry

Ah, sì! Bill Bill Brown.

Joanna

Humphreys.

Henry

Brown Humphreys.  Per noi è Bill.

Joanna

(a Philip)  Ah… ho scordato di dirti… ho invitato Alistair a venire con noi.

Philip

Alistair? per che diavolo mai?

Joanna

Compagnia.

Philip

Ne ho abbastanza della sua compagnia qui in casa.

Alistair

Non si preoccupi… stasera lavoro qui.

Joanna

Non può.

Henry

Non può!

Joanna

Darling, non possiamo assolutamente arrivare in ritardo.

Philip

Sarò in ritardo se voglio… ho ancora tante cose da fare.

Alistair

Lo studio!

Philip

Quello è deciso: tende rosse, divano arancione, mouquette in plastica nera.

Alistair

Nient’altro?

Philip

Sì, una musichetta che non stoni con la suoneria della porta.

Alistair

(raggiante)  Dice davvero?

Philip

E lo scarico del gabinetto andante, ma non troppo.

Joanna

Darling, lascia fare ad Alistair.

Philip

Sono capacissimo di prendere le decisioni artistiche da me.

Alistair

(arrabbiato)  Non le piacerebbero, in bagno, delle anatre in volo, sulle pareti…

Philip

Sì!

Henry

(con gentilezza)  Potresti anche aggiungere quei nani che si vedono nei giardini…

Philip

Stai zitto. (si altera sempre più, arrabbiandosi)

Alistair

Peccato, cominciava a interessarsi…

Philip

Riprendo il tempo perduto.

Alistair

Credevo che sua moglie avesse carta bianca.

Philip

Invece non ce l’ha.

Henry

Calma, calma.

Joanna

Preparati, darling, e si farà tutto come vuoi tu.

Philip

Grazie.  (in tono drammatico) Resto a casa!

Joanna

Eh?!

Henry e Joanna

Non puoi!

Alistair

Non può! (tutti e tre insieme come uno scoppio)

Philip

(ad Alistair)  Lei cosa c’entra?

Alistair

(calmo)  Non c’entro.

Henry

Devi uscire, Philip.

Philip

Resto a casa, con mia moglie.

Joanna

Darling, non hai mai mancato ad un pranzo ufficiale.

Philip

C’è sempre una prima volta.  (poi si ricorda della sua infedeltà, la guarda e allusivo)  C’è sempre una prima volta per tutte le cose.

Joanna

(non capisce)  Ma che stai…

Henry

Calmati…

Alistair

Potrei solo…

Philip

(si volta rapidamente verso Alistair)  Non può.  E porti via subito questi cuscini.

Alistair

(arrabbiato)  Oh.

Philip

(a Joanna)  Noi restiamo a casa.

Joanna

(alza il ricevitore)  Telefono a Linda.

Philip

Linda? Cosa c’entra quella maled…  Scusa Henry.

Henry

Di che?

Philip

Cosa c’entra Linda?

Joanna

Appunto. L’avverto, dall’altro apparecchio.  (butta giù con forza il ricevitore e va in camera da letto.  Durante il seguente dialogo, forma il numero)

Alistair

(arrabbiato)  Con tutti questi cambiamenti improvvisi, mi hanno rotto.

Henry

Non si affoghi in un bicchier d’acqua, Alistair!

Alistair

Oh!  (butta per terra tutto, con furia.  Quando comincia a raccogliere ciò che ha buttato, Henry prende da parte Philip)

Henry

(sottovoce)  Per l’amor del cielo, la mia centralinista!

Philip

(come sopra)  Ho i problemi miei!

Henry

(come sopra)  Li risolviamo domani mattina.

Philip

(c.s.) Stasera.

Henry

(c.s.)  Domani.

Philip

(c.s.)  Stasera.

Henry

Farò tardi per il mio…  (si accorge che Alistair si allunga per sentire cosa dicono, e fa un sorrisetto indifferente)

Alistair

Altri segretucci?

Henry

Stiamo parlando dell’autore che debbo vedere stasera.

Alistair

Già. Il signor Brown Huphreys.

Henry

(a Philip)  Rifiuti?

Philip

Assolutamente.

Henry

Va bene… lo porterò a ballare..

Alistair

(allegro, alla puck)  Ooh!  (butta in aria i cuscini, gioioso)

Philip

(ad Alistair)  E’ proprio indispensabile che resti?

Alistair

Ho due o tre cosette da ultimare.

Philip

Non è obbligato ad uscire con noi.

Alistair

La ringrazio.  (raccoglie i cuscini)

Henry

Vorrei annullare la prenotazione. Avrà finito Joanna di là?  (va verso la camera da letto, mentre sentiamo la fine della conversazione di Joanna, che, col telefono in mano, cammina verso la porta del salotto)

Joanna

Allora, per favore, dica alla signora Lodge che mi telefoni appena arriva.  Le dica che è necessario… (vede Henry)  ma non indispensabile.  (interrompe la telefonata))

Henry

Posso telefonare?

Joanna

No.  (ride)  Non subito. (nervosa)  Avete deciso per le tende giallo arancione?

Alistair

Il signor Markham vuol rivoluzionare tutto e corro a prendere gli altri cataloghi, in macchina.

Philip

Lasci perdere.

Suona il telefono. E’ sempre in mano a Joanna. Lei ed Henry lo guardano con sospetto, Nessuno dei due osa cercare di sapere chi è.  Si sorridono, vogliono fare finta di niente, sperando che il telefono smetta di suonare

Philip

  Tutti sordi?  (alza lui il ricevitore)  Pronto?… chi?… Miss Smythe?   Un momento, no, non l’avevo dimenticato, ma sa com’è, mille cose da fare…  Ha scritto un libro?… Brava!   Hotel Claridges… sì, richiamo io.  (mette giù) 

Alistair

Vado a prendere i cataloghi.

Philip

Per favore, è pregato di non fare più niente, per stasera.

Alistair

Questo lo crede lei.

Joanna

Lasci stare i cataloghi… passo io da lei, prima cosa, domattina.

Alistair

Voglio finire tutto stasera.  (riferendosi a Philip) Lo socom’è difficile, avendo marito… (esce.  Philip sente ripetere la frase della lettera)

Joanna

Vado a vestirmi. Sei certo di non cambiare idea, darling?

Philip

(sempre col pensiero alla lettera)  “Non è facile avendo un marito…”

Joanna

Come vuoi tu, darling, ma non capisco.

Henry

Nemmeno io.  Posso telefonare?  (fa la mossa di prenderle di mano il telefono)

Joanna

(svelta)  No, serve a me, … in bagno.  (esce nello spogliatoio col telefono)

Philip

Hai sentito cos’ha detto?  (la segue in camera da letto)

Henry

Sì, che gli serve in bagno.

Philip

No!  “Non è facile con un marito…”

Henry

Eh?

Philip

Le parole di Alistair Spenlow.

Henry

Eh?

Philip

(mostrandogli i resti della lettera)  Le parole della lettera!

Henry

(i due cercano di decifrare il foglietto sgualcito)  Hai ragione.

Philip

Ecco perché da tre mesi non si muove di qua! Arredatore!  La prossima volta, lo studio… caro Philip… te lo arredi da te.

Henry

Escludo che sia lui.

Philip

La stessa, identica frase.   Mia moglie, in piena avventura, con un miserabile arredatore.

Henry

Shhh!

Philip

Ecco perché l’ha invitato a venire con noi!  Non possono stare separati cinque minuti.

Henry

Ma ci sarai anche tu.

Philip

Sicuro, alla destra della moglie del Presidente, a occuparmi di lei, e loro a farsi piedino… dall’antipasto al dessert.

Henry

Con la lettera distrutta, sei senza prove.

Philip

Aspetta!  Il resto può essere nella sua borsetta.  (la prende sul divano, Philip passa ad Henry, man mano, il contenuto della borsetta)

Henry

Fazzoletto… pettinino…

Scena 19a

Silvia

(passando dall’ingresso, sente le voci dei due e viene piano piano avanti a spiare, alle loro spalle)

Henry

(continua a prendere gli oggetti della borsetta che Philip gli passa)  … rossetto per le labbra… porta-cipria… pinzette per le sopracciglia  e collant a rete.  Non c’è altro.

Philip

Molto frustrante.  (di colpo vede Silvia)  Appartiene a mia moglie.

Silvia

(non capisce)  Lo so.

Philip

Credevo che fosse di lui.  (in fretta si corregge)  Della moglie di lui.

Silvia

(capisce sempre meno)  Ah.

Philip

Credevo che fosse il suo giorno d’uscita.

Silvia

Lo è.

Philip

Beh, si spicci… non perda tempo!  (Silvia esce in fretta, ancheggiando)

Henry

(adocchiando il corpo di Silvia)  Finirà coll’inguaiarsi a tenersi su di giri così!  (imita il camminare di Silvia)

Philip

(davanti alle poltrone, quasi in proscenio non lo ascolta, seguendo i suoi pensieri)  Io… giù in ufficio a correggere bozze di libri per bambini e loro su, a far salti mortali sul mio letto… ovale.

Henry

(arriva alle spalle di Philip) Non ci credo.

Philp

Infanzia al pian terreno… adult… erio al piano attico.

Henry

Per me non è Spenlow. Spenlow è uno di quelli, no? (allusivo)

Philip

Di quali?

Henry

Beh… di loro…

Philip

Loro quali…?

Henry

Che han girato un po’ verso…  (si mette una mano al fianco e fa due o tre passetti buffi, quando entra Alistair dall’ingresso, carico di campionari e cataloghi.  Alistair si ferma di colpo e fissa Henry che in fretta esce dall’imitazione, si siede e prende la pipa in atteggiamento da uomo.  Alistair allora si volta verso Philip che ha sempre in mano la borsetta.  Alistair realizza, a scoppio ritardato. Philip se la prende con la borsetta e lo schiaffa sul divano. Tutto in rapida sequenza))

Philip

Devo parlarle, Spenlow.

Alistair

(entra ansando per la corsa fatta) Dio sia lodato!  Ho portato qui tutto.

Philip

Troppi sforzi?

Alistair

Può dirlo forte!  (sparpaglia tutto sul tavolo)

Henry

Scendo un momento… per annullare la prenotazione

Philip

Quale pre…

Henry

Miss Wilkinson… le telefono dall’ufficio.  (gli sussurra)  Per l’amor del cielo… Philip… controllati… usa prudenza e sii uomo di mondo.  (poi ad alta voce)  Vi lascio, voi due… e non agite d’impulso!  (esce)

Alistair

Scegliamo i colori base prima di entrare in dettagli. (mostrando e aprendo il catalogo) Quale colore  preferisce che predomini?

Philip

Il nero.

Alistair

(preso leggermente contropiede)  Ah.  Beh, potrebbe fare a pugni col divano che lei aveva in mente… Permetta che le mostri qualche contrasto interessante.  (mostra il campionario a Philip, ma questi, pensando alla lettera, mentalmente vorrebbe strozzarlo, quando in camera da letto entra Joanna, con un vestito lungo, da casa, ancora da abbottonare, tanto che si scorgono reggiseno e mutandine.  Ha il telefono in mano e sta parlando)

Joanna

… no, Linda, stasera è impossibile… Cara, non hai che da telefonargli e dirgli di non venire qui… Mi dispiace, cara… trova un albergo. Ciao,

Alistair

ciao.  (mette giù il ricevitore e tutta sorrisi apre la porta,  entra in salotto allacciandosi la vestaglia)  Tutto bene, miei cari?

Sì.

Joanna

(distratta) E lei non si stanchi.  (gli dà un buffetto sulla guancia.  Philip le lancia un’occhiata diabolica.  A Philip)   Hai un’aria affamata. Se rimaniamo a casa tutti, devo assicurarmi che ci sia abbastanza da mangiare.  (esce a dx)

Alistair

Perché vede… tutto dipende da quando lei si serve, abitualmente, dello studio.  Più di giorno o più di notte?  E’ tutto questione di luci.  (durante il discorso Philip si assicura che Joanna sia uscita)  Voglio dire: luce naturale o luce artificiale?

Philip

(si è avvicinato ad Alistair e ha preso il coraggio a quattro mani)  E’ una checca, lei?

Alistair

(per alcuni secondi rimane senza parole, poi decide di aver capito male)  … se… (schiarendosi la gola)  se usa più la luce elettrica suggerisco toni scuri.  Se, invece, si serve più della luce… (si ferma e decide che, forse, aveva capito bene)  Prego… come ha detto?

Philip

Lei è un… ehm… (cerca la parola)  un po’… un po’ strano… (pausa)

Alistair

(con voce baritonale, maschia)  Questo blu è stupendo.

Philip

Quando dico strano… non voglio dire strano… voglio dire… (gesti indicativi)) Lei è d’accordo con me?  (doppio senso)

Alistair

(fraintende, crede di interessare a Philip) Beh… meglio limitarci ai cataloghi.

Philip

Io non ci credo, ma il mio amico non ha dubbi.

Alistair

(senza parole)  … che amico?

Philip

Henry Lodge.

Alistair

Ah!  Quello!

Philip

Le ripeto la domanda, perché la sua risposta mi preme.

Alistair

(allontanandosi di un passo o due)  Le sarei grato se…

Philip

Non può non aver afferrato il perché di questa mia domanda, e se Henry non mi avesse raccomandato la calma, le sarei già saltato addosso!

Alistair

(in fretta e con violenza chiude il catalogo, racimola le sue cose e si allontana il più lontano che può)  Scelga il colore che vuole… non mi farò pagare!…

Philip

Spenlow… per favore… vorrei tanto credere a quel che afferma Henry!…

Alistair

La prego!

Philip

Anche un po’… poco… pochino.

Alistair

(voltandosi arrabbiato)  Signor Markham!

Philip

Il 50%…

Alistair

50%?

Philip

Via, lo ammetta. Per favore!

Alistair

Può dire al suo amico… come ora lo dico a lei… che io sono normalissimo.  (guarda Philip)  Al cento per cento, io!

Philip

(si accascia a sedere)  Povero, povero me!

Alistair

(preoccupato) Signor Markham!

Philip

(tra sé)  Perché ho dato retta a Henry!  Sapevo benissimo che non lo era…

Alistair

Ci sono tanti pesci in mare, signor Markham…

Philip

(alzandosi)  E così insensibile!

Alistair

Mi dispiace per lei, ma non mi posso cambiare.

Philip

(borbotta)  Che sciagura!  (lascia cadere il viso tra le mani)

Alistair

(a disagio, fa una pila dei cataloghi. Deve trovarsi chinato alla destra di Philip, per l’azione che segue)

Scena 20a

Silvia

(entra dall’ingresso dietro i due uomini, vestita per uscire, con borsetta a tracolla.  Entrando da ad Alistair, chinato a raccogliere, un “ganascino” al sedere)

Alistair

(saltando sù)  Signor Markham!

Silvia

(guarda stupita.  Alistair è sorpreso di vedere che è stata Silvia)

Philip

(guarda sbalordito)  Ancora qua?

Silvia

Sto uscendo. Buona notte, signor Markham, a domattina.  (Philip assente)  Buona notte, signor Spenlow.  (gli sussurra)  A più tardi.  (esce)

Alistair

(senza pensare)  Sì!  (realizzando in ritardo)  No!  (andando per seguirla…)

Philip

… si intromette)  Lei rimane con me.

Alistair

(indietreggiando, allarmato)  No… per favore!  Rimandiamo a domani.

Philip

Adesso.  Subito.  Da quanto dura?

Alistair

Prego?  (non capisce)

Philip

So benissimo che cosa ha combinato qui, in questi tre mesi.

Alistair

Le ho sistemato le pareti, le tende, la mouquette…

Philip

E che altro?

Alistair

(innocentemente)  Le ho sistemato le piastrelle in cucina, le ho sistemato la stanza da bagno…

Philip

E chi altro mi ha sistemato?  (pausa)  Ci siamo capiti.

Alistair

(credendo che si riferisca a Silvia)  Ah. (indica l’ingresso)  Vuol dire…

Philip

Sissignore… Sporcaccione.

Alistair

(posando il campionario)  Le assicuro, signor Markham, che non ho mai permesso che la cosa interferisse con il mio lavoro.

Philip

No, eh!

Alistair

No, non rischio mai femmine e lavoro.

Philip

Femmine?!  E non avete mai, per un istante… pensato a me… voi due? (evidenziare bene i doppi sensi)

Alistair

Onestamente devo confessare che non ci abbiamo pensato.

Philip

Non le è mai passato per l’anticamera del cervello che io l’ami?

Alistair

Lei?!

Philip

Sì… io. E solo ora mi rendo conto fino a che punto.  (siede derelitto)

Alistair

(incredulo)  Accidenti, com’è versatile!!! 

Scena 21a

Henry

(entra)  L’ho mancata per cinque minuti. E’ per strada.  L’aspetterò giù al portone.  (a Philip)  Tutto bene?

Philip

Bene un corno. E’ colpevole e con una faccia tosta!…

Henry

Dal suo modo di camminare avrei giurato che lei…  (mossa d’intesa)

Alistair

Invece… !

Henry

Mi scuso, molto sinceramente.  (va a stringere la mano ad Alistair))

Philip

(esplodendo)  Non chiedergli scusa!  Avanti, da quanto dura?

Alistair

Dipende da cosa allude… più di qualche ganascino, sottobanco, finora non le ho dato. (Philip guarda Henry e poi di nuovo Alistair)  … platonico… (Philip guarda Henry ed Alistair)  … affettuoso.

Philip

(dà un immaginario “ganascino” con fischio al sedere di una persona immaginaria) (l’azione si svolge quasi in proscenio)

Cos’è?

Alistair

Un ganascino.

Philip

Tu capisci?

Henry

Ho fatto il servizio militare.

Philip

Mi sto rincretinendo oppure…

Henry

Credo di sì. E’ la versione inglese del pizzicotto continentale.

Philip

(irritato)  Ma che storia è?  (torce la mano e fischia)

Henry

Beh, il fischio non è obbligatorio. Il ganascino classico è:  mano avanti (dimostra)  a circa novanta centimetri da terra.. chiudere le dita in fretta, acchiappando da sotto, in fretta, così.

Philip

Non afferro.

Alistair

Afferrerebbe se fosse lì.

Philip

Sono cose che io non ho mai fatto.

Alistair

Vanno poco d’accordo col mogano e i divani di pelle!  Ne esistono di molte varietà.  (dimostra di nuovo)  Ce n’è una, per esempio, molto più complicata.  (allunga la mano all’indietro e mostra a Philip, prendendolo nel sedere)

Philip

(facendo un salto)  Ooo!  (di colpo realizza che la cosa riguarda Joanna, ad Alistair)   E ha osato farle di queste cose?

Alistair

E’ stata lei a cominciare.

Philip

Ehhh?

Alistair

Dal primo giorno… ero chinato…

Philip

Grazie, ho capito!  (a Henry)  Avevi mai sentito simili volgarità?

Henry

Scherzucci.

Philip

Per chi non ha fatto il servizio militare è cosa seria.  (ad Alistair)  E dove intendeva arrivare?

Alistair

Non oltre la sua camera da letto.

Philip

(va per colpirlo)  Se osa aggiungere un’altra…

Henry

(in fretta si mette tra i due)  Niente violenza… per favore.

Philip

Lo ammazzo.

Alistair

Non si offenda, signor Markham!  Preferisce un uomo più giovane, tutto lì.

Philip

(ad Henry)  Sei testimonio!

Alistair

Per un ganascino affettuoso e innocente…

Philip

Oggi la mano… ossia il sedere… domani il braccio.  Sono questi i suoi piani.

Alistair

Onestamente, sì.  Mi dispiace che si disperi tanto, non sapevo che anche lei aspirasse.

Scena 22a

Joanna

(entra allegra)  Allora… in quanti siamo?

Philip

Vorrei saperlo.

Joanna

C’è un po’ di salsiccia e un po’ di formaggio.

Henry

(vuol tagliare la corda)  Io devo andare al mio appuntamento con… con… con questo… ehm…

Philip

Hai tutto il tempo.  Ti voglio qui, devi essere testimonio…

Alistair

(andando verso la camera da letto)  Se non ha bisogno di me… per un

Philip

momento…

Dove diavolo va?

Alistair

Al bagno.  (va in camera da letto)

Philip

E’ il mio bagno.  (lo segue)

Alistair

L’ho installato io.  (esce nello spogliatoio)

Philip

Faccia presto.

Joanna

(a Henry)  Cos’ha?

Philip

(si volta di scatto, a Joanna che rientra in salotto)  Basta!  Non sono lo stupido che credi, cara.

Henry

Non scordare il mio consiglio!

Philip

Al diavolo i tuoi consigli!  (a Joanna)  Pronta a buttar via dodici anni, eh?  Dimenticati completamente, eh?  In dodici anni non ho mai osato farti un ganascino, io!  (dimostra)  Oppure così… (dimostra all’inverso, con un fischio ambo le volte)

Joanna

Cos’è?

Philip

Ganascino e le sue varietà.

Henry

Sono segni di affetto.

Philip

Di affetto? A me… mai uno!

Joanna

Non sapevo che li gradissi.

Philip

Infatti! Ma non per questo li devi dare a quello là.

Joanna

(non comprende)  Philip… di chi parli?

Philip

L’arredatore!  Flagrante delitto.

Joanna

Chi è ?

Philip

Spenlow, il tappezziere!

Joanna

Alistair?

Philip

(a Henry)  Dio, che freddezza!

Henry

(con garbo)  Non insistere, Joanna… ha trovato la lettera.

Joanna

Che lettera?

Philip

(tira fuori e sventola, sotto il naso di Joanna, un pezzettino sgualcito)  Il documento erotico.

Joanna

(sempre mistificata, si comincia a preoccupare.  Ad Henry)  Io chiamo il dottore.  (va e alza il ricevitore)

Philip

(ripetendo la frase)  “Mi lasciò senza respiro.  Mi sono ormai affezionato all’idea… “

Joanna

Ahhh!  (mette giù di botto il ricevitore)

Philip

Ahhh.

Joanna

Dov’era?

Philip

Sbadata, eh?

Joanna

Mi deve essere caduta…

Philip

Mi dev’essere caduta! Come – hai – potuto!

Joanna

Darling… non è mia.

Philip

Di chi, allora?

Joanna

E’.. è… di…  (sta per spiegarglielo, quando realizza che Henry è presente.  Ride nervosa)  Te lo spiego dopo..

Philip

Il tuo amante ha spiegato tutto lui.  (indica la stanza da bagno)

Joanna

(non capisce)  Amante?

Philip

Quello là!

Joanna

Alistair?

Philip

Alistair.

Henry

Ha confessato.

Joanna

E’ impazzito.

Philip

(drammatico)  Henry, è inutile prolungare questa agonia.  Stasera dormo da te e poi con calma mi trovo un albergo.

Henry

Non essere precipitoso.

Joanna

Philip, darling!

Philip

Sgombro… e il signor Spenlow può accomodarsi e spennellare col suo pennello dove e come gli pare.

Alistair

(entra dallo spogliatoio verso il salotto)

Joanna

(ridendo)  Darling, sei un grande scioccone.

Philip

Sì, certo che lo sono, perché credo ancora nella decenza morale.  (vede Alistair)  Si accomodi, mia moglie è pronta, il letto è là… e buona fortuna a tutti e due.

Alistair

Prego?

Philip

Lo champagne è nel frigo… e … a proposito… non scordi di rimettere il tappo al dentifricio.

Joanna

Philip, darling. Per favore… (gli tocca un braccio)

Philip

(con disprezzo)  Non mi toccare… sgualdrina!

Joanna

Tu… mentecatto e arrogante!

Philip

(a Henry)  Hai sentito come mi ha chiamato!  (a Joanna)  Ne riparleremo davanti al giudice!  (ad Alistair)  Sotto il cuscino c’è un pigiama… pulito.

Alistair

Per la verità… dormo senza.

Philip

(a Joanna)  Nessuna obiezione?

Joanna

Apprezzo il tuo consiglio, ma…

Philip

Non è in consiglio, è un’offerta.  Andiamo. Henry!   Io mi troverò una bella ragazza.  (ad Alistair)  E… buon divertimento a tutti e due.  (esce con Henry)

Joanna

Arrogante, cretino, stu…

Alistair

Posso continuare il mio lavoro di là?  (fa per andare nello studio)

Joanna

No.  (gli afferra la mano)  Lo continuerà in camera mia!  (lo trascina in camera da letto mentre si chiude il sipario)

La scena termina con Joanna sulla porta della camera e Alistair del salotto: uno a dx e l’altro a sx.

FINE PRIMO ATTO

Atto 2°

Scena 1a

L’azione continua dalla posizione precedente. Joanna trascina Alistair verso il letto.  L’ha quasi raggiunto quando Alistair fa dietro front e tira Joanna di nuovo in salotto.

Alistair

No, no, per favore!… Lei è fantastica, è meravigliosa… apprezzo il suo invito… così gentile…

Joanna

L’ha sentito, no, mio marito: è un’offerta.

Alistair

Ma ci saranno formalità da osservare…

Joanna

(presentandosi)  Joanna Markham.  Lietissima.  (lo trascina al letto)  Una coperta o due? (uno a dx e l’altro a sx)

Alistair

(sempre agitato, turbato)  Ehm… una è anche troppo… Perché mi viene molto caldo  (in fretta)  …Un caldo non spiacevole. 

Joanna

(toglie e piega il copriletto. Con tono professionale)  Cuscini?

Alistair

Sì.

Joanna

(impaziente)  Quanti?

Alistair

Uno.

Joanna

Pigiama  (glielo butta)

Alistair

Dormo senza…

Joanna

(riprendendolo in fretta)  Super!

Alistair

(riafferrandolo, altrettanto in fretta) … d’abitudine… ma data la circostanza – con una coperta sola potrei aver freddino.

Joanna

(andandogli vicino e afferrandogli il foulard al collo)  Freddino!

Alistair

E’ sicura che suo marito dica sul serio?

Joanna

Sicurissima.  (comincia a togliergli giacca e cravatta, buttandole per terra)  Che lato? Sinistro… destro…

Alistair

Centro. Ah. Beh… non ho preferenze.

Joanna

Io preferisco il lato sinistro. Le va?

Alistair

Benissimo. Se ha dormito per tanti anni… beh… non…

Joanna

Presto, i pantaloni, i pantaloni. (fa l’atto di levaglierli)

Alistair

(indietreggiando fino in salotto togliendosi, nel contempo, le scarpe)  Va bene, va bene!  Ma è sicura che non si pentirà…

Joanna

(con caricato entusiasmo)  Sono smaniosa. E lei? (c.s.)

Alistair

(cade a terra) Sono pronto!

Joanna

Meno male!  (gli sfila i pantaloni, li butta sul divano e gli prende di nuovo la mano)  Su… da bravo… a lettino. (lo spinge verso il letto)

Alistair

(si ferma)  Ahhh!

Joanna

Oh?

Alistair

Silvia.

Joanna

E’ uscita.

Alistair

Non prima di mezzanotte.

Joanna

Abbiamo tempo…

Alistair

E se tornasse prima? Non vogliamo essere disturbati, vero?

Joanna

Insomma, ci sta o non ci sta?

Alistair

(dopo breve pausa, con convinzione)  Wunderbar!

Joanna

Alistair

Joanna

Alistair

Joanna

Alistair

Joanna

Alistair

Joanna

Alistair

Joanna

Alistair

Joanna

Alistair

Joanna

Scena 2a

Sicuro sicuro?

Sicurissimo.  (tra sé) Una picciona in mano vale più di… Le lascio due righe nell’ingresso.  (corre alla scrivania e scribacchia in fretta qualcosa)

Va bene.  Prendo una camicia da notte.

Super.

E se poi dovesse sentire un senso di colpa?

Stiamo obbedendo agli ordini di suo marito.

(in fretta)  Sceglierò la camicia più sexi che trovo!   (corre in camera da letto ed esce nello spogliatoio)

(scrive e legge ad alta voce)  “Tesoro… troviamoci direttamente nella camera della au pair.  Ti raggiungerò appena posso”  (tra sé)  Domattina mi odierò.(esce nell’ingresso  ma rientra quasi subito, mentre Joanna torna in camera da letto con una camicia da notte rossa e viene in salotto, mentre Alistai dice la prima parte della battuta)  L’ho appiccicato sulla porta d’ingresso.  (vede la camicia)  Gesù, Giuseppe!

Non le piace?

Darling, quel rosso fa a pugni con la coperta!

L’ho comperata in Spagna, l’anno scorso, ma non ho mai avuto il coraggio di metterla. (torna in camera da letto)

(la segue) Lo credo!  Non importa, se la infili.

E lei… il pigiama. (glielo butta)

(di colpo si agita)  Sì… beh… ecco… mi cambierò di là… (indica lo studio)  Meglio osservare le norme del galateo.  (Alistair va)

(in camera da letto si ferma, guarda la camicia da notte, poi decisa entra nello spogliatoio))  Domattina mi odierò.

Dopo una pausa, entra Walter Pangbourne, con diffidenza, ma sorridente di speranza.  E’ l’uomo d’affari, compassato, con viso inespressivo. E’ in bombetta. Ha in mano una bottiglia di champagne, delle rose e l’ombrello, e il foglietto lasciato sulla porta d’entrata da Alistair.  E’ sui cinquant’anni)

Walter

(chiamando sottovoce)  Lin-da - Lin-duc-cia… (legge il messaggio)  “Troviamoci direttamente nella camera della au pair”.  E ora… mi domando… dove…  (si guarda intorno e decide di provare in fondo a destra.  Entra Joanna indossando la camicia da notte rossa sotto l’abito da casa.  Si ammira nello specchio mentre rientra Walter che sembra domandarsi:  “dove sarà?” .  Decide di provare in fondo a sinistra.  Esce di nuovo Walter.  Joanna prende lo champagne, lo porta nel bar, socchiude la porta. Entra Silvia dal fondo, destra, sempre con la borsetta a tracolla. Si affaccia ed entra in salotto ed è felice di vedere sul divano i pantaloni di Alistair. Dalla porta rimasta aperta vede  nella camera da letto le scarpe, la cravatta e la giacca. Entrando e inoltrandosi nella camera raccoglie le scarpe, poi la cravatta e la giacca e butta tutto in un angolo.  Dalla borsetta tira fuori, tutta allegra, una camicia da notte mini.  In quel momento dal bar si sente partire il tappo dello champagne.   Silvia ha un’espressione di sorpresa, poi allegramente va nello spogliatoio con la camicia da notte sul braccio, mentre Joanna viene dal bar con vassoio, bottiglia stappata e due bicchieri.  Va in camera da letto, chiude la porta, posa il vassoio, si versa un dito di champagne, tira le tende, prende una rivista e si distende sul letto. Rientra Walter sempre chiedendosi  “dove sarà”  e decide che la “la camera della au pair” dev’essere verso la camera da letto. Bussa pianino)

Joanna

Pronta!

Walter entra in camera da letto, tutto sorrisi.  I due si guardano, fulminati.  Dopo dieci secondi di stupore, Walter, in segno di saluto, solleva educatamente la bombetta e torna in salotto.  In quel momento arriva Alistair dallo studio, in pigiama.  Alistair e Walter si guardano e rimangono, a loro volta, fulminati.  Di nuovo Walter saluta con la bombetta, prende una sua carta da visita e la porge ad Alistair.  Alistair la guarda con l’espressione di uno che non ha afferrato niente.  Joanna scende dal letto e corre in salotto.

Walter

(qualche attimo di perplessità, poi ad entrambi)  Non ho scuse. Terribile gaffe. Credevo di trovarmi all’ultimo piano.

Joanna

Ci si trova.

Walter

Dryden Court.

Alistair

Precisamente.

Walter

Oh! Non mi aspettavo di trovare lei.

Alistair

Ovviamente.

Walter

Imbarazzante davvero, signor Markham.

Alistair

Sono il signor Spenlow.

Walter

Oh.

Alistair

Alistair Spenlow.

Walter

(sorpreso)  Credevo che fosse l’appartamento dei signori Markham.

Joanna

Lo è.

Walter

Oh. Beh… sinceramente mi scuso, signora Spenlow, ma…

Joanna

Sono la signora Markham.

Walter

(pretende di capire)  Oohh.

Joanna

Lei è Walter!

Walter

Precisamente.  (prende di tasca un’altra carta da visita e la porge a Joanna)  Walter Pangbourne.

Joanna

(leggendo)  Del bureau addetto alle programmazioni.

Alistair

Questa, l’ha programmata piuttosto male.

Walter

Quando ho telefonato, poco fa, la signora Lodge ha detto che potevamo… ehm… qui.

Joanna

Non le ha telefonato, subito dopo, per dirle di no?

Walter

Non avrà fatto a tempo… mi sono precipitato qui di corsa.

Suona la diavoleria dell’ingresso.  I tre sono in panico e in colpa.  Alistair cerca di infilarsi i pantaloni sopra quelli del pigiama.  Walter si muove a vanvera, come un cane dietro la propria coda. Joanna si dà coraggio e va ad aprire.  I due uomini si rifugiano in camera da letto e chiudono la porta. Alistair, ha  mollato i pantaloni sul divano, passando. Si agitano nervosi, girano intorno al letto e vi si rifugiano dentro, cacciando la testa sotto le lenzuola.  Dallo spogliatoio entra Silvia in camicia da notte.  Vede il volume nel letto e pregustando ciò che l’attende, sorride e strappa via la coperta.  Rimane strabiliata al vedere Alistair e Walter abbracciati e con gli occhi chiusi, ben stretti.  Li ricopre immediatamente e, furibonda, esce sbattendo la porta.

I due uomini emergono al sentire sbattere la porta e si scambiano espressioni interrogative.  Walter saluta (era a letto con la bombetta in testa) e va nello spogliatoio.  Alistair si ricaccia sotto.  Da fuori si sentono le voci di Linda e Joanna. Linda: ne sei certa. (beauty case)

Joanna

Cara! Henry se n’è andato da un secolo.

Linda

Ti assicuro che venendo qui, quasi lo scontro.

Joanna

Henry? Dove?

Linda

Giù, nell’atrio.

Joanna

Che faceva?

Linda

Scrutava le gambe delle passanti, al solito.  Ha cercato di attaccar discorso con una, ma si è preso uno schiaffo.

Joanna

Ne meriti uno anche tu.  Hai lasciato in giro una pagina della lettera di Walter.

Linda

Noo!

Joanna

Philip crede che la lettera sia indirizzata a me…

Linda

Che cara, a prenderti la colpa tu!

Joanna

Se n’è andato… mi ha piantata.

Linda

(drammatica)  Che disastro!  (dimenticando subito)  In quanto al problema mio… Walter, l’hai visto?

Joanna

Eccome, è di là.  Pigliatelo e sparisci.

Linda

No, cara. (va in camera da letto) se Philip se n’è andato, approfittiamone.

Joanna

(seguendola)  Un momento… calma.. pazienza…

Linda

Guarda chi c’è!  (strappa la coperta e alquanto sorpresa di vedere Alistair)  Gesùù!

Alistair

(sollevato)  Signora Lodge.

Linda

Buona sera, Spenlow.  Cosa sta arredando, là sotto?  (mette il beauty case sul letto)

Joanna

Sono fatti che non ti riguardano.

Linda

(complimentandosi con Joanna)  Oh, finalmente! Benvenuta tra noi  (ad Alistair)  Lei si sentirà al settimo cielo.

Alistair

Se le cose andassero più lisce, ma è tutto così frustrante, in questa casa… Tre mesi per lo studio del signor Markham e ce ne vorranno altrettanti per sua moglie!

Joanna

Alistair!

Linda

Dov’è Walter?

Alistair

Di là!

Joanna

Tu e il tuo Casanova… presto… portatelo via.  (bussa alla porta)

Walter

(fuori)  Chi è?

Joanna

La cameriera del piano. Esca.  (Walter emerge subito)

Walter

Crede che sia prudente… (vede Linda)  Oh!  Linduccia!

Linda

Ragazzo impetuoso!

Walter

Vale sempre?

Joanna

Non vale più.  (dà a Walter il beauty case) 

Walter

Cos’è?

Joanna

Il premio di consolazione.

Walter

Non possiamo rimanere?

Joanna

Temo di no… troppe prenotazioni.

Walter

Già che siamo qui, potremmo venire ad un compromesso.

Linda

Per esempio?

Walter

Beh, c’è posto per tutti e quattro.

Alistair

(balzando fuori dal letto)  Un’orgia! Gesù!

Walter

Peccato!  Già che siamo qui, voglio dire.

Joanna

Il lavoro d’equipe non mi va.

Alistair

C’è l’ufficio. (vanno verso il salotto)

Walter

Ufficio?

Alistair

Al pianterreno.

Linda

Stupendo.

Walter

E tuo marito?

Linda

A quest’ora in ufficio non c’è più nessuno.  (si avviano)

Walter

Un momento… sarà chiuso.

Linda

Ho la chiave.  (a Joanna)  Vedo che ci hai soffiato lo champagne.

Walter

Dilettissima, non ti preoccupare. Sono venuto preparato! Champagne, spazzolino da denti, dentifricio, lozione dopo barba…

Alistair

(spingendoli nel salotto)  L’inventario finitelo giù.

Linda

(a Joanna)  Che cari!  Così impazienti, tutti e due!

Alistair

Bye bye.

Walter

Au revoir!  (stringe la mano ad Alistair)

Alistair

Addio.

Alistair

(dopo pausa)  Beh, loro sono sistemati, ora a noi!  Dov’eravamo rimasti?

Joanna

Alistair… sono desolata, ma… mi sono sbollita.

Alistair

No! !

Joanna

Non le tira un respiro di sollievo?

Alistair

No.  In principio ero un po’… freddino,  ma poi ho cominciato a scaldarmi.

Joanna

Oh!

Alistair

Sbollita molto?

Joanna

(incerta)  Discretamente.

Alistair

La credevo entusiasta quando suo marito ha dichiarato che a lui non gliene importava niente. Dopo tutto mi ha offerto il suo pigiama, il suo letto e lei.  E quando è uscito… in cerca di avventura, e l’ha chiamata sgualdrina…

Joanna

Sto bollendo, di nuovo!  (va decisa in camera da letto)

Alistair

 Urrah!

Joanna siede sul letto e prende il bicchiere di champagne mentre Alistair la segue, tutto contento.   Chiude la porta con un calcio e vi dà un giro di chiave.  Nel raggiungere il letto fa un saltino e  piomba sul letto accanto a Joanna.   Lo champagne spruzza in alto e finisce in grembo a Joanna, che balza in piedi e si scuote la veste.

Joanna

Devo togliermela.

Alistair

Era forse contraria?  (Joanna va nello spogliatoio)  Diamole tempo e si asciugherà.  (esce seguendola nello spogliatoio)

Scena 3a

La testa di Philip fa capolino dall’ingresso, guarda in giro, poi entra in salotto in punta di piedi.  Passa davanti ai pantaloni di Alistair sul divano senza farci caso, poi ha una reazione a scoppio ritardato.  Li raccoglie.

Philip

Porco!  (li butta per terra, va per aprire la porta, ma la trova chiusa)  Porcone!  (si inginocchia per poter vedere dal buco della serratura)

Silvia

(entra in quel momento, sempre in camicia da notte. Si avvicina alla porta, arrabbiata, poi si ferma al vedere Philip)  Signor Markham!

Philip

(raddrizzandosi)  Ma che diavolo… la credevo fuori.

Silvia

Non so che sta succedendo, in questa casa…

Philip

Io lo so, e preferirei non saperlo.  In camicia da notte!

Silvia

(presa in contropiede)  Speravo in molte ore di letto.

Philip

A quest’ora?

Silvia

(cercando scusanti)  Sento il bisogno di fare una bella riposata.

Philip

La farà, se continua ad andare in giro così.  Via, se ne torni in camera sua.

Silvia

Signor Markham, dovrebbe smettere di guardare.  (indica il buco della serratura)

Philip

(pieno di dignità)  Vada in camera sua, e lasci che gli affari miei me li amministri da me.

Silvia

(decisa)  Allora è tempo che lei sappia che quel che sta succedendo di là non è molto edificante.

Philip

Altro che edificante!

Silvia

(quasi in lacrime)  Sono a letto!

Philip

Lo so.

Silvia

Col suo pigiama!

Philip

Lo so!  Se ne torni in camera sua.

Silvia

Uno in pigiama, l’altro in bombetta.  (esce)

Philip

Bombetta? 

Dallo spogliatoio entra Alistair con la vestaglia sul braccio, cantando “ANCHIRS AWEIGH”  (canto marinaresco come per dire: ”Su le ancore, si salpa”) che finisce con una melodia senza parole.  Appena sente cantare, Philip si precipita ancora al buco della serratura, ma Alistair butta la vestaglia sul letto, si toglie la giacca del pigiama e l’appende sulla maniglia della porta, bloccando la visuale.  Philip, mentre Alistair va allo specchio e si ammira, cerca di guardare dalle fessure, ma senza successo)

Alistair

(battendosi il petto)  Sensualità… nudità!

Philip

(intende che questa frase sia rivolta a Joanna e cerca furiosamente di vedere da sotto la porta)

Alistair

(va al letto e decide di assaggiarne le molle; vi si distende sopra, sobbalzando su e giù.  Mentre rimbalza) Sì   Sì… Sì!!!!

Nella impossibilità di vedere, Philip ascolta, sulle braci.  Alistair smette di rimbalzare e batte il materasso con forza col palmo della mano.

Alistair

Formidabile!  Che goduria!

Philip, ancor più angosciato, fa un giro svelto per la stanza, per scaricare i nervi.  Decide di sfondare la porta con un calcione dato in rincorsa: sta per darlo, ma suona la porta d’ingresso e il piede gli rimane in aria, procurandogli una fitta alla schiena.

Alistair

(al sentir suonare, allarmato, si alza.  Contrariato) Quel cretino di Walter Pangbourne.

Alistair afferra la giacca del pigiama e se la infila.  Si infila la vestaglia e toglie il giro di chiave alla porta.  Philip si appiattisce dietro la parete, mentre Alistair si affretta nel salotto, sventolando le braccia sforzandosi di infilarsi la vestaglia;  Non vede Philip, va ad aprire.  Philip sguscia in camera da letto, pronto a dirne due a Joanna.

Philip

Fuori! Avanti! Parla! Che diavolo, voi due… (si interrompe non vedendo nessuno. Guarda intorno, vede le tende tirate)  Ah… (apre di botto le tende, quando Joanna chiama, fuori scena)

Joanna

Alistair, era la porta?

Philip, preso dal panico, si nasconde dietro le tende, le chiude, mentre Joanna entra indossando un’altra vestaglia)

Scena 4a

Miss Smythe

(fuori)  Le chiedo scusa di importunarla a quest’ora…

Joanna va in salotto, chiudendo la porta, mentre Alistair entra con miss Smyrthe.  Ha circa 45 anni, vaga “campagnola”, ha una borsa di cuoio e una borsetta)

Alistair

Beh… non è il momento più adatto…

Miss Smythe

Ho telefonato due volte.

Alistair

Davvero?

Miss Smythe

(vedendo Joanna)  La signora Markham?

Joanna

Sì, e lei è…

Miss Smythe

Miss Smythe.

Joanna

Ma certo… ha telefonato.

Miss Smythe

Due volte e sono un po’ arrabbiata qui, con suo marito.

Joanna

(cercando)  Dove?

Miss Smythe

Col signor Markaham.  (indica Alistair)

Joanna

… oh… sì!

Miss Smythe

Aveva promesso di chiamarmi al Claridges.

Alistair

Al Claridges?

Joanna

Al Claridges.

Miss Smythe

Sì al Claridges. Scendo sempre al Claridges quando vado a Londra.  E’ l’unico albergo, non le pare?  Ma ci resto poco per via dei cani.  (ride, gongola)  Non coi cani al Claridges, naturalmente.  Non ci ho mai visto cani, in quell’albergo, adesso che ci penso.  I miei sono in campagna, nel Norfolk.  Conosce il Norfolk, signor Markham?

Alistair

Non intimamente.

Miss Smythe

Meraviglioso pei cani, con quell’aria pura che arriva dal fiume. Ho un boxer, diciotto cokers e questo che è il mio beniamino.

Alistair

Caspita!

Miss Smythe

Cara la mia gioietta!  (fa delle moine al cagnetto. Di colpo, guardando Alistair, si rende conto del suo abbigliamento inconsueto)  E’ in pigiama!

Alistair

Lo so.

Joanna

Per telefono ha accennato ad un suo libro.

Miss Smythe

Sì, l’ho qui.  (di nuovo ad Alistair)  Anch’io sono del parere che per ogni clima l’abbigliamento adeguato. Pigiama… ideale per queste serate calde.  Si sta bene fuori… caldo.

Alistair

Qui un po’ meno.

Miss Smythe

Poi ho riprovato, ma era sempre occupato.  Dovete avere un bel da

fare, qui. 

Joanna

Può dirlo!  (forte)

Miss Smythe

Mi dispiace di averla importunata, ma lui aveva promesso di richiamarmi.

Joanna

Perché non hai richiamato, darling?

Alistair

(irritato)  Perché stavo andando a letto, darling.

Joanna

Darling.  (poi a Miss Smythe) Lo perdoni, stasera non è lui.  (ride e cerca di avviare Miss Smythe all’uscita)  Non può tornare domattina?

Miss Smythe

(rientrando)  Sarò già nel Norfolk con i miei tesori. Parto stanotte.

Joanna

Non vorrei farle perdere il treno.  (la spinge fuori di nuovo)

Miss Smythe

(non dandosi per vinta)  Ho tutto il tempo. Voglio che il signor Markham legga il mio libro.  (prende il manoscritto dalla borsa di cuoio)

Joanna

(prendendolo)  Vedrò di darglielo.

Miss Smythe

(non capendo)  Darglielo?

Joanna

(in fretta lo dà ad Alistair)  Ecco fatto.

Miss Smythe

Vorrei che lo facesse stanotte.

Alistair

Ho altre cose da leggere.

Joanna

(in fretta)  Ci faremo vivi noi, tra una settimana o due.

Miss Smythe

(delusa)  Una o due settimane!  Io speravo di concludere prima di tornare in campagna.  Non mi piace lasciare soli i miei cani più del necessario, sebbene siano curati alla perfezione, anche quando non ci sono io.  (ad Alistair)  Sono fortunata, sa.  Non le ho detto che ho un uomo che mi “fa”?

Alistair

No.

Miss Smythe

Pessimo! Non l’uomo che mi “fa”; ma l’editore, e lo voglio cambiare. Gli editori, non si offenda se…

Alistair

Nessuna offesa.

Miss Smythe

Credevo non sarebbe stato difficile trovarne un altro.

Joanna

(aguzzando finalmente le orecchie)  Un altro?

Miss Smythe

Dato il grande successo del mio Bau, Bau, Bau.

Joanna

(ridendo educatamente)  Beh.. se lei fosse Oliva Henriett… (di colpo realizza che è lei)  Smythe!  (afferra il manoscritto e legge ad Alistair il titolo, a mezza voce)  “Seguito delle Avventure di Bau, Bau, Bau e del Piccolo Woofer”.

Alistair

(senza espressione)  Già.

Joanna

Lui credeva che lei avesse un editore.

Miss Smythe

Lo avevo, fino a ieri. Ma ora si dedica alla letteratura oscena e io me ne sto cercando un altro.

Joanna

(avida)  Per tutta la serie futura dei Bau, Bau, Bau?

Miss Smythe

Sempre che il signor Markham se la senta…

Joanna

Uuh! Se se la sente! Se ha la bontà di attendere nel suo studio, vedrà che mio marito, una volta vestito, se la sentirà ancora di più.

Miss Snythe

(mentre Joanna la spinge nello studio)  Voglio soltanto sapere se la cosa gli interessa, per parlare brevemente di percentuali, opzione, eccetera.

Joanna

Gli conceda un momento per vestirsi.  E’ una regola fissa… non discutere d’affari in pigiama.

Miss Smythe

Ecco… lo preferirei anch’io… basta che faccia presto… (Miss Smythe va nello studio e Joanna chiude la porta)

Alistair

Ma si può sapere che cos’è tutto questo?

Joanna

Un milione di sterline l’anno.  Vada di là e si rivesta.  (prende i pantaloni e lo spinge in camera da letto)

Alistair

Vorrebbe dire che il nostro giochetto è finito?

Joanna

Se ne può riparlare più tardi.  Presto!  (apre la porta e lo spinge in camera da letto e lo segue)

Alistair

Tutto succede così all’improvviso, in questa casa!

Joanna

Non parli… si sfili  il pigiama e faccia quel che le dico io.

Scena 5a

Philip fa capolino dalla tenda.  Joanna comincia a sbottonare la giacca del pigiama ad Alistair.

Alistair

(ride)  Mi fa solletico.  (sbottonandosi)  Farò una figura ridicola.

Joanna

Niente affatto.  Philip mi ha insegnato molte cosette.

Philip

(bollendo di rabbia, apre con uno strappo la tenda. Nel farlo)  Ahhh!

Joanna fa un giro completo su se stessa e Alistair vorrebbe scappare, ma si trova la strada sbarrata da Philip)

Joanna

Darling, ho una sorpresa meravigliosa.

Philip

Ah, sì!

Alistair

Io me ne vado.

Philip

Zitto!  (Alistair si blocca)

Joanna

Philip… c’è una persona…

Philip

(insistendo)  Sono esterrefatto da quello che ho visto stasera.

Joanna

Cos’hai visto?

Philip

Niente, appunto! Perché lui ha coperto il buco della serratura.

Alistair

Guardato dal buco, di nuovo?

Philip

Zitto!  (Alistair si blocca di nuovo)  Mi ha impedito di vedere, ma non di sentire!

Joanna

Così hai sentito?

Philip

Il rumore delle molle.

Joanna

Il cosa?

Philip

Il su e giù del mio letto.

Alistair

Mi allenavo.

Philip

Su mia moglie?!

Alistair

Sul suo letto.

Philip

Peggio ancora!

Joanna

Sei uno stupido, darling!

Philip

Stupido, hai ragione.  Stupido: stupido di aver dedicato i migliori anni della mia vita ad una sgualdrina.

Joanna

(senza arrabbiarsi)  Chi è? La conosco?

Philip

Non fare la spiritosa, ti prego.  Lo spirito tienilo per la tua checca.

Alistair

Se mi chiama ancora così… (alza il braccio a pugno chiuso, minaccioso)

Joanna

Alistair! Per favore!  Ci sono cose più importanti in questo momento!…

Alistair

Se c’è una checca qui, è lui!

Joanna

Come si permette!  Siamo sposati da dodici anni e… (si arresta)  Philip, non è vero, eh?

Philp

Certo che non è vero.  (ad Alistair)  E non cambi discorso.  Stiamo parlando della sua deplorevole condotta e dell’indecente lettera che ha scritto a mia moglie.

Alistair

E’ anche picchiato.

Joanna

Darling, Philip… non l’ha scritta lui e non era diretta a me.

Philip

(sarcastico)  Ci credo!…

Joanna

Era scritta a Linda, ma non ho potuto dirtelo perché Henry era presente.

Philip

E tu speri che io la beva.

Joanna

E’ la pura verità, la lettera era indirizzata a Linda, e io ti sono sempre stata fedele.

Philip

Allora perché lo spogliavi, un minuto fa?

Alistair

(saltando fuori dal letto)  Sono contento che lo chieda…

Philip

Zitto!  (Alistair salta di nuovo nel letto.  A Joanna)  Perché ti sei spogliata se non era per andare a letto con lui?

Joanna

Era per andare a letto, con lui!

Philip

Lo sapevo!  L’avrei giurato.  Abbandonata al sesso!

Joanna

Tu mi hai abbandonata da secoli.

Philip

Io?!  Se non mi sono ancora tolto le scarpe che tu dormi già!

Joanna

Perché non ti assicuri che dorma veramente?!

Philip

Credevo che avessi perso interesse!

Joanna

Ebbene, non l’ho perso!

Philip

(tenero all’improvviso)  Oh,  mia piccola Jo-Jo.

Alistair

Caspita!

Philip

(voltandosi verso Alistair)  E lei ha la sfrontatezza di sfoggiare il suo torso nudo, davanti a mia moglie.

Joanna

Si preparava per andare da Miss Smythe, nello studio.

Philip

Ehm? Che fa, sta creando un nuovo movimento?

Joanna

La Miss Smythe che aveva telefonato. Oliva Herriet Smythe.

Philip

(colpito)  Oliva Herriet…?

Joanna

Il suo editore si dedica alla pornografia e lei vuole affidare i suoi futuri Bau, Bau, Bau a te.

Philip

(avido)  Eh?

Joanna

A cominciare dal “Seguito delle Avventure di Bau, Bau, Bau e del Piccolo Woofer”.

Philip

(tremando dalla gioia)  I libri di Bau, Bau, Bau!  Vuole che pubblichi… E’ fantastico per noi!  (rivolto ad Alistair, tutto eccitato)  Ha sentito! Vuole che pubblichiamo i libri di Bau, Bau, Bau.  Peter Pooch, Big Woofer, Little Woofer.

Alistair

Zitto!

Philip

(a Joanna)  Darling… sei un fenomeno!  (l’abbraccia d’impeto ela fa volteggiare in alto, poi lancia un’occhiata ad Alistair)  Con lei faccio i conti dopo.  Ora devo andare a conoscere Miss Smythe.

Joanna

(trattenendolo per un braccio)  Non puoi.

Philip

Perché

Joanna

Perché la conosci già.

Philip

Mmmm?

Joanna

Crede che Alistair sia tu!

Philip

Alistair?!

Alistair

Quando è entrata, sua moglie e io stavamo per andare a letto.

Philip

Adesso lo ammette!!

Joanna

Ma non avremmo fatto niente.

Alistair

Grazie della notizia.

Joanna

E’ successo che Alistair si è messo a parlare con Miss Smythe del contratto…

Philip

Non permetterò mai che contratti importanti vengano discussi da un arredatore.  (va in salotto seguito da Joanna e Alistair)

Joanna

Beh… tu ormai non puoi farli.

Philip

Incaricherò Henry.

Joanna

Credevo che fosse al ristorante.

Philip

Macché… è giù all’angolo, a guardare le gambe delle passanti.  (esce. Pausa. Joanna ed Alistair entrano in salotto mentre dallo studio  emerge Miss Smythe)

Scena 6a

Miss Smythe

Non si sarà scordato di me… Oh, ancora in pigiama.

Alistair

Ancora.

Joanna

Deve scusare, ma non riesco a farlo vestire.  (Joanna la spinge nello studio)

Miss Smythe

(si ferma, andando verso Alistair)  Ma si è reso conto dell’importanza di questo affare?

Joanna

Tanto importante che ha mandato a chiamare il suo socio, il signor Lodge.

Miss Smythe

Non occorre.  Tra me e il signor Markham si è stabilita una corrente d’intesa, di simpatia, come tra me e i miei cani.

Alistair

Grazie infinite.

Miss Smythe

Ma se non ci tiene ad occuparsi dei miei libri…

Joanna

Ci tiene, ci tiene… eccome… ma… lo sa com’è lui!  (la spinge di nuovo nello studio)

Miss Smythe

Com’è?

Joanna

Beh, non è facile parlare d’affari quando si hanno altre cose per la testa.

Miss Smythe

Per esempio?

Joanna

La… la nostra.. luna di miele.

Miss Smythe

(felice)  Luna di miele? 

Alistair

Gesù!  (sprofonda sul divano)

Miss Smythe

Quando?

Joanna

Stamattina.

Miss Smythe

(corre da Alistair)  Rallegramenti.

Alistair

Grazie.

Miss Smythe

(stringendogli la mano)  Non me lo aveva detto.

Alistair

Non me lo aveva chiesto.

Miss Smythe

Adesso capisco perché siete.. tutti e due… in… (risolino)  Forse mi conviene vedere il signor Lodge.

Joanna

Se può attendere nello studio…

Miss Smythe

Certamente. Non sono sposata, ma adoro gli sponsali. Sempre damigella d’onore, io.

Alistair

Anch’io.  (suona la cicala)

Miss Smythe

Cos’è?

Joanna

Dall’ufficio.. giù dabbasso.  (per un momento non sa che pesci pigliare)

Miss Smythe

Non risponde?

Joanna

Sarà per te, darling. Io accompagno Miss Smythe nello studio.

Miss Smythe

Speriamo che il signor Lodge non tardi. Per via del mio treno. (Joanna la spinge nello studio. La cicala continua a suonare)

Alistair

(risponde)  Pronto… Oh, Walter… No, non ha interrotto niente… Dov’è la teiera?  Ma non vi basta lo champagne?  Si blocca se non beve il suo tè??  Beh… bella fregatura.  La signora Markham è occupatissima e io non so dove la tiene, la teiera.  Provi a darle un po’ d’acqua fresca.

Scena 7a

Mentre Alistair mette giù il ricevitore, entra Silvia dall’ingresso.  Si è tutta rivestita e, arrabbiata, va dritta verso la camera da letto.  Alistair la vede.

Alistair

Darling!

Silvia

(si volta)  Venivo proprio a cercare te.

Alistair

Perché non mi hai aspettato in camera tua?

Silvia

Perché non voglio più saperne di te.

Alistair

Silvia…

Silvia

Ho visto che cosa facevi in camera da letto.

Alistair

Fulmini e maledizioni!  Non hai capito tra le righe…

Silvia

Anche troppo ho capito.  Come hai potuto?

Alistair

Non è roba seria.

Silvia

Non è seria!

Allister

Solletichii, titillii… Un colpo al cerchio, un colpo alla …

Silvia

Ah.

Alistair

Quando una creatura come quella ti si offre…

Silvia

Oh!  (esce furibonda in camera sua)

Alistair

Silvia, ascolta… (sta per seguirla, ma suona il telefono.  Afferra il ricevitore)  Pronto… No, il signor Markham non c’è, chi lo vuole… La Polizia?… Il signor Lodge è trattenuto lì per essere interrogato?… Cos’ha commesso?… Ah.  (risolino)  Sta bene.  (rimette giù)

Philip

(irrompe dall’ingresso)  Non lo trovo da nessuna parte, Henry.

Alistair

Deve farlo uscire.

Philip

Va bene.  Uscire?!

Alistair

Garantire per lui.  Libertà provvisoria.  E’ alla Polizia.

Philp

Accusato di…?

Alistair

Di importunare per strada.  (esce nell’ingresso in fondo a dx)

Philip

Oh, no!

Joanna

(irrompe dallo studio e chiude la porta)  Sei riuscito ad acchiapparlo… Henry?

Philip

Qualcuno l’ha fatto, prima di me.

Joanna

Tra quanto sarà qui?

Philip

Tra quattro settimane, se gli va bene.  (corre in camera da letto)

Joanna

(andandogli dietro)  Quattro settimane?  Cosa sta tramando?

Philip

(prende l’elenco telefonico, cerca il numero della Polizia locale)  La polizia. L’hanno preso.  Devo garantire per lui.

Joanna

Miss Smythe è più importante di Henry e aspetta di là, impaziente.

Philip

Vai a farle compagnia, sistemo qui e sono subito da lei.

Joanna

Non puoi!  Lei crede che Alistair sia tu.

Philip

Va bene… vuol dire che io sarò Henry.

Joanna

Ma del suo ramo non sei pratico…

Philip

Imparerò.  Falle compagnia, falla chiacchierare.

Joanna

Non riesco a farla tacere.  Mi ha raccontato tutto della famiglia del suo Bau, Bau, Bau e l’albero genealogico, dai trisnonni ai piccoli Baby Yappy.   (si avvia allo studio, chiudendo la  porta della camera da letto)

Scena 8a

Philip, che finalmente ha trovato il numero, comincia a formarlo quando entra Miss Wilkinsons.  E’ una ex debuttante sui 27 anni, molto bellina, con grandi occhiali a tartaruga.  Guarda in giro, inquisitiva, poi viene nel salotto)

Miss Wilkinson

(chiamando sottovoce)  Signor Lodge?  (guarda la stanza ed è ovvia la sua ammirazione. Poi va alla porta della camera da letto)  Signor Lodge?  (apre la porta e vede Philip, che alza gli occhi)  Oh!

Philip

Oh.

Miss Wilkinson

Hallo.

Philip

Hallo.  (al telefono)  Mmm… va bene, richiamo io.  (mette giù il ricevitore.  A Miss Wilkinson, credendo che sia Miss Smythe)  Mi scusi, sarà stufa di aspettare.

Miss Wilkinson

(un tantino sorpresa)  No, no. Lei è il signor Lodge, vero?

Philip

(in fretta)  Certo, chi altri se no? Henry Lodge, socio senior della Lodge e Markham.  Non so dirle quanto mi alletti la prospettiva di averla sotto la mia tutela…

C’è una pausa durante la quale Miss Wilkinson soppesa il modo rapido e brusco di questo approccio

Miss Wilkinson

Non le piace perdere tempo, eh?

Philip

No.  Le confesso che la trovo molto, ma molto più giovane di quanto mi aspettassi.

Miss Wilkinson

(sconcertata)  Grazie.  Forse al telefono sembro più vecchia.

Philip

(anche lui sconcertato)  Forse.  E ora, se vogliamo concludere…

Miss Wilkinson

Francamente!… Mi aspettavo di conoscerci un po’… una chiacchieratina,  un whisky…

Philip

Beh, se proprio ci tiene, un bicchiere di champagne, alla svelta…  (riempie due bicchieri di champagne)  Ed ora deve dirmi, in tutta sincerità, per quanto tempo è disposta a legarsi a me.

Miss Wilkinson

Non ho capito be…

Philip

Tre anni.  Vorrei… per cominciare.

Miss Wilkinson

Tre anni?

Philip

(in fretta)  Ma se non la soddisfo, può lasciarmi dopo sei mesi.  Cin cin!

Miss Wilkinson

Cin cin! Ha molto successo con questi approcci così… espliciti?

Philip

(confidandosi)  Beh, in tutta franchezza, stasera è la prima volta.

Miss Wilkinson

(sorpresa)  Prima… mai?

Philip

(assente col capo)  Mai.  Ma le prometto una cosa: sarà trattata con la massima deferenza.  La supplico… dica di sì.

Miss Wilkinson

Signor Lodge: sono qui solo da pochi minuti!

Philip

Ma non sarebbe venuta se in cuor suo non avesse già deciso.  (Miss Wilkinson può soltanto stringersi nelle spalle a tanta sfrontatezza)  Non so che cosa sarebbe per me!

Miss Wilkinson

Beh, fa piacere sentirselo dire.

Philip

Deve dirmi un bel sì: poi scendiamo nei dettagli.

Miss Wilkinson

E allora vada per il “sì”.  (gli restituisce il bicchiere)

Philip

Magnifico! Stupendo!  Peccato che sia tutto così precipitato.  (prende il bicchiere e lo posa, assieme al suo)

Mentre Philip si volta, Miss Wilkinson con un movimento rapido si tira giù la chiusura lampo e sorge dal vestito)

Philip

Le assicuro la mia costante e devota attenzione. Si tratta solo di scrivere…  (si volta, rimane di sasso.  Miss Wilkinson appoggia il vestito, si toglie le scarpe e si infila nel letto.  Per dieci secondi a Philip la testa gira come un mulinello)  (Finalmente)  Si sente male?

Miss Wilkinson

Benissimo.  (sotto le coperte si è tolta il reggipetto che lascia cadere accanto al letto)

Philip

Solo stanca?

Miss Wilkinson

(si dibatte sotto le coperte per togliersi gli slip che lascia cadere a sua volta accanto al letto)  Se va di fretta, si spogli e salti dentro.  (con la mano picchietta il materasso)

Philip

Signora, le dispiace se ci limitiamo ai… libri?

Miss Wilkinson

Credevo che volesse andare oltre.

Philip

Affatto.  Voglio dire, non immaginavo che lei… ecco, devo solo parlare del Piccolo Woofer.

Miss Wilkinson

Del piccolo cosa?

Philip

E delle sue avventure.

Scena 9a

Dall’ingresso entra a lunghi passi Henry, come un forsennato.  Philip borbotta parole inutili.  Si ferma dietro a Philip.

Philip

E quando avremo tempo ci sarà molto ancora da discutere: opzioni, diritti esteri, e il genere di illustrazioni che preferisce.  (Miss Wilkinson lo fissa, sconcertata.  Adesso Henry gli è accanto)  Se lei è d’accordo, vorrei vedere il suo Bau Bau sfruttato al massimo!  Sulle scatole di caramelle… sui vasetti di marmellata…

Henry

Philip!  (Philip è così stupito che salta sul letto.  A Miss Wilkinson)  Mi dispiace interrompere… ehm… ma ho qualcosa da dire al mio socio.

Philip

(esce dal letto, prendendo in mano vestito, reggipetto e slip mentre parla)  Non interrompi niente. Stavamo solo discutendo le clausole del contratto. La signorina Smythe.

Henry e Miss Wil

(insieme)  Smythe?

Philip

Oliva Herriet Smythe.

Henry

Lei è Oliva Herriett Smythe?

Miss Wilkinson

No. Sono Felicity Jane Wilkinson.

Henry

Wilkinson?!

Philip

Wilkinson?  (Henry si volta lentamente e guarda Philip che si rende conto del malinteso)  Temo di aver fatto un paio di minuscoli errori… Prima di tutto, madame, posso presentarle il signor Lodge?

Miss Wilkinson

Mi ha detto di essere lei il signor Lodge.

Philip

Primo errore.  (a Henry)  Ho scambiato Miss Wilkinson…

Henry

(in fretta)  Secondo errore.

Miss Wilkinson

Se il signor Lodge è lei, questo chi è?

Henty

Il mio socio senior.

Miss Wilkinson

Con quella chiacchiera dovrebbe essere il presidente.

Henry

(a Philip)  Cos’hai fatto?

Philip

Volevo scambiare due parole.

Henry

(chiaro)  E l’hai cacciata a letto.

Philip

Sì… no.  Dovevamo discutere del suo libro.

Henry

Il Kama Sutra?

Philip

Ma no, il Bau, Bau.

Henry

Vuoi dire il famoso Bau, Bau, Bau?

Philip

Se firmiamo con Miss Smythe pubblicheremo tutto noi.

Henry

(eccitato)  Il nonnino Growl? Baby Yappy? Peter Copch?

Philip

Tutta la famiglia dei Woofer.

Miss Wilkinson

Ma dove mi trovo, in un canile?

Henry

Le chiedo scusa, ma per una volta, il signor Markham ha superato se stesso.

Philip

Per carità.

Henry

Questo fa pari pari i tuoi errori passati.  Se concludiamo l’affare il nostro futuro è assicurato.

Miss Wilkinson

Ma non il mio!  Uscite, vi prego, mi vesto… (è in piedi davanti al letto, con davanti il lenzuolo che la copre)

Henry

La supplico… aspetti!  Non ho ancora potuto dirle che lei è una bellezza straordinaria. Proprio come l’avevo immaginata.

Philip

Ci credo!

Scena 10a

Joanna

(si affaccia dallo studio e chiama con urgenza) Philip!

Miss Wilkinson

(spaventata)  Chi è?

Henry

(ugualmente spaventato)  Sua moglie.

Philip

Gliela presento.

Henry

Non ti muovere!

Joanna

(va all’ingresso)  Darling?…

Philip

(rendendosi conto della situazione)  Oh Dio!!

Henry avvolge la nuda Miss Wilkinson nel lenzuolo e la spinge nello spogliatoio.  Contemporaneamente Philip si caccia sotto la giacca  reggipetto, slip e vestito di Miss Wilkinson e si avvia per impedire l’entrata di Joanna)

Joanna

Philip…

Philip

(entrando e chiudendo la porta dietro di sé)  Cosa vuoi? Cosa vuoi?

Joanna

O te o Henry.

Philip

Per cosa?  Per cosa?

Joanna

Per darmi una mano con quella disgraziata e i suoi “woofers”

Philip

Mai toccati, mai toccati!  (a scoppio ritardato)  Ah… Miss.. Miss Miss… ehm… sì…

Joanna

Per Henry tutto a posto? (intanto Henry rientra con Joanna di spalle)

Philip

Mai toccatio mai toccato!  (entra Henry)

Joanna

Ma ti ha … (vede Henry)  Ma non eri in prigione?

Henry

Han dovuto mollarmi.

Philip

Fortunato!

Henry

Costoso!

Joanna

Non dirmi che hai allungato altri due scellini!

Henry

Venti sterline, ho speso,.

Joanna

(a Henry, ignorando Philip)  Vado da miss Smythe  a dirle che sei qui.(esce a sx)

Philip

(si precipita vicino a Henry e gli parla quasi furtivamente) Che ne hai fatto della ragazza?

Henry

Stai tranquillo, a male non va;  è nell’armadio della biancheria.

Philip

Per carità, liberatene!

Henry

Dopo tutti i tuoi preparativi magistrali?

Philip

Involontari.  Devi occuparti di Miss Smythe.

Henry

Tanto per sapere… perché ha lasciato il vecchio editore?

Philip

Perché si stavano dedicando un po’ troppo al sesso.

Henry

(lancia un’occhiata verso la camera da letto)  Accidenti!

Philip

Proprio così. Prima cosa, liberati di Miss Wilkinson.

Henry

Più semplice liberarsi di Miss Smythe.  La faccio firmare su carta intestata.

Philip

Buon’idea.  Corri in ufficio a prenderne.  (lo spinge nell’ingresso)

Henry

In ufficio? Corro.

Henry esce.  Philip tira un sospiro di sollievo e si sbottona la giacca. Vestito, reggipetto e slip cascano per terra, mentre la porta dello studio si apre ed entra, all’indietro, Miss Smythe parlando a Joanna.  Philip afferra gli indumenti e si precipita al bar facendo scorrere la porta, non visto dalle signore.

Miss Smythe

(entrando)… è questa la ragione della grande popolarità dei miei libri… perché sono veri… basati interamente sui miei cagnolini.

Joanna

Ci credo, ci credo.  (si guarda in giro, in cerca dei due uomini)

Miss Smythe

Oggigiorno ai bambini non sfugge niente. Se io, inavvertitamente, do a Peter Pooch una delle caratteristiche  di Little Woofer, ricevo migliaia di lettere di protesta.

Joanna

(aprendo la porta della camera da letto)  Philp… Henry… (vede le scarpe di Miss Wilkinson, le raccoglie e aggrotta leggermente la fronte)

Miss Smythe

Ha perduto di nuovo i due uomini?

Joanna

No no.  (si stringe nelle spalle e molla le scarpe sul letto)

Scena 11a

Alistair

(entra dal fondo sinistra) Ha visto la signora Markham?

Miss Smythe

Sì. E’ in camera… (indica la camera da letto)

Alistair

(a Joanna, parlandole da lontano)  Vado Fuori!

Miss Smythe

Fuori?!

Joanna

(si precipita in salotto)  Fuori?!

Alistair

Porto fuori Silvia.

Joanna

(in fretta)  No, darling!  Philip, Philip, darling!  (poi gaia a Miss Smythe)  Vuol portare fuori Silvia. E’ la nostra au pair.  E’ così  buono con lei!  (ad Alistair)  Ma…  hai scordato che Silvia è già fuori, Philip.  Tu e il Lodge dovete restare qui a firmare il contratto perché Miss Smythe possa prendere il suo treno per Norfolk e raggiungere i suoi tesorini.

Miss Smythe

Mi piace il suo modo di esprimersi, signora Markham.

Alistair

Lascio far tutto al signor Lodge, ho cose migliori da fare stasera.

Joanna

Darling!  (a Miss Smythe) Deve perdonare ad Alistair.

Miss Smythe

Ma certo… (confusa)  Alistair?  ))(Joanna ed Alistair si guardano)

Joanna

Alistair è il nostro cane.

Miss Smythe

(deliziata)  Non mi ha detto che avevate un cane!

Alistair

Daccapo!

Miss Smythe

Dov’è?  Permette ad Alistair di conoscere la zia Oliva?

Joanna

Non si sente bene.

Miss Smythe

Povero santo!

Joanna

In genere viene a dar la zampina, ma stasera non vorrei disturbarlo. E’ nella sua cuccetta, col musino caldo caldo.

Miss Smythe

Povero angelo.

Joanna

Si rimetterà… intanto si accomodi e  beva qualcosa.

Miss Smythe

E’ molto gentile da parte sua… poco poco poco.

Joanna

Per festeggiare il contratto.

Miss Smythe

E la vostra luna di miele!  (risolino)

Joanna

(a Miss Smythe)  Cosa preferisce?

Miss Smythe

Cosa mi offre?

Joanna

C’è in po’ di tutto.

Fa scorrere la porta del bar e aprendola si trova faccia a faccia con Philip che è lì in piedi, si è tolto la giacca e si è messo un canovaccio a mo’ di grembiule, fa del suo meglio per sembrare un cameriere e quando se ne ricorda, cammina duro  e impettito)

Joanna

Che diavolo stai facendo lì?

Philip

Ho quasi finito, madame.  (esegue, chiudendo la porta)

Joanna

(a Philip)  Mi sembrava di averle detto che poteva uscire.

Philip

E’ la verità, madame, ma prima volevo asciugare i bicchieri.

Miss Smythe

Oh… e lui che fa?  (Joanna e Philip si guardano)

Joanna

E’ il nostro cameriere.

Philip

(a Joanna) Buona notte, madame.  (le stringe la mano)

Miss Smythe

(sorpresa)  Buona sera.

Philip

(freddo ad Alistar)  Buona notte, monsieur.

Joanna

(ad Alistair)  Ordina qualcosa, darling………

Alistair

Oh.  Già… ehm…

Philip

(digrignando i denti)  Cosa desidera bere, monsieur?

Alistair

Beh… vogliamo tutti qualcosa, signor Mar-mar-tini per me.  E lei, signora  Mar… mar… darling?

Joanna

Bitter lemon e gin, per favore, darling.

Alistair

Ottimo, darling.  (a Philip)  Ha capito?

Philip

Sissignore.  Un martini e un gin  con bitter lemon.

Alistair

Perfetto.  (A Miss Smythe)  E lei, darling?  Voglio dire Miss MissMiss…

Miss Smythe.

Smythe.

Alistair

Smythe.

Miss Smythe

Sherry.

Alistair

Sherry.

Philip

A votre service.  (Philip esce dal bar)

Miss Smythe

Ha un’aria molto sofisticata.

Alistair

E’ un’aria insolente, se lo chiede a me.

Joanna

Modera le tue parole, darling.

Miss Smythe

Lo lasci dire, signora Markham.  E’ spiegabile la sua irritabilità.  E’ impaziente di riportarla a letto.  (si sente rumore di bicchieri rotti nel bar)

Joanna

(gioviale)  Urrrah!  Niente di rotto?

Philip

(sporgendo la testa. Impassibile)  Sei bicchieri.  (sparisce di nuovo)

Miss Smythe

Mentre aspettiamo il signor Lodge…

Joanna

Chissà dov’è andato.

Miss Smythe

(ad Alistair)  Intanto può dirmi che genere di contratti stipulate coi vostri clienti.

Alistair

Sconto del 20%, se la carta la fornisce il cliente.

Miss Smythe

Prego?

Joanna

(gaia)  Non far lo spiritoso, darling.  (a Miss Smythe)  Philip vuole dire che l’editore percepisce una percentuale sui diritti di autore maturati dall’autore stesso.

Miss Smythe

All’altro editore davo il 10%.

Alistair

La imbrogliava.  Noi ci contentiamo del cinque.

Joanna

(in fretta)  Bisogna che Philip sia presente!

Miss Smythe

Ma è presente.

Joanna

Oh, Philip… già.  Volevo dire che Philips dovrebbe essere presente.

Miss Smythe

Chi?

Joanna

Philips.  Il nostro cameriere.  Philips.

Miss Smythe

(ad Alistair)  Confondono un po’ i due nomi, non trova?

Alistair

Moltissimo!

Miss Smythe

Non vedo cosa c’entra il cameriere.

Joanna

Se sapesse!… (chiama)  Philips!

Philip

(compare)  Madame?

Joanna

Al bar ci penso io, lei si occupi di Miss Smythe.

Philip

Preferirei occuparmi del signor Markham.

Alistair

(divertendosi)  Proprio così… dimezzerò la nostra percentuale.

Philip

Ecco… se mi è permesso… perché non aspetta che arrivi il signor Lodge, il suo socio, col contratto.

Alistair

Non occorre.

Philip

E’ indispensabile… se mi è permesso.

Miss Smythe

(ad Alistair)  Il suo signor Lodge sembra alquanto introvabile.

Alistair

Alquanto.

Philip

Se mi è permesso…

Miss Smythe

Oh Dio, che cosa c’è ora?

Philip

So, esattamente, dove si trova il sunnominato signor Lodge.

Miss Smythe

Bravo.

Philip

E’ sceso in ufficio a prendere un modello di contratto.  (si sente dal bar, di nuovo, un fragore – tutti guardano da quella parte, mentre Joanna si affaccia dal bar)

Philip

Cos’è stato?

Joanna

(nervosa)  Niente, qualche bicchiere.

Philip

Disgraziata!

Miss Smythe

Si moderi, Philips.

Philip

Se mi è permesso…

Joanna

Si occupi delle bibite.  (lo spinge nel bar e fa scorrere la porta)

Scena 12a

Henry

(entra dall’ingresso, aspettandosi di trovare solo Philip)  E’ il colmo! L’ufficio è chiuso da dentro.

Joanna

Henry! Dov’eri?

Henry

Non sono riuscito ad entrare in ufficio.  Dapprima ho pensato che qualcuno stesse facendo degli straordinari.

Joanna

Invece…?

Henry

Ho bussato, ho picchiato, nessuna risposta.

Joanna

Non importa.  Lascia che ti presenti Miss Smythe.

Henry

(estasiato)  Mia cara Signora!

Miss Smythe

L’introvabile signor Lodge, immagino?!

Henry

Mortificatissimo.

Joanna

(con intenzione)  Philip… naturalmente.. è già qui!

Henry

Sì, lo so…  Dov’è?

Alistair

(per aiutarlo a capire)  Salve, Henry, vecchione!

Henry

(non afferra)  Uhm?

Alistair

(dandogli deicolpetti sulla spalla)  Non ti aspettavi che sarei stato capace di discutere di contratti.

Henry

No.

Alistair

Il tuo caro socio, tutte mouquette rosse e divani neri!

Henry

(confuso)  Ma che gli ha preso ad Alistair?

Miss Smythe

Non si agiti.  Forse ha i vermi, non è niente.

Henry

Vermi?  

Philip

(entra con tre bicchieri su un vassoio)  Henry!  Signor Lodge, monsieur…

Henry

Ummm?

Joanna

Hai visto Philips…

Henry

Pilipps?

Philip

Sono Philips, monsieur, il cameriere.

Henry

Cameriere?

Joanna

Il nuovo cameriere.

Philip

Di nuovo tra noi, monsieur?

Henry

Più o meno. (pensoso)  E Alistair ha i vermi!

Joanna

O cimurro.

Henry

(sempre non capendo)  Cimurro?

Joanna

Non è mai stato un cane molto sano, Alistair.

Henry

Ah, è un cane.  Rinfrescami la memoria… che razza di cane è Alistair?

Philip

Rognoso.

Joanna

No no… è… è …

Alistair

Sì?

Joanna e Alistair

(insieme)  Labrador – barboncino

  

                 Barboncino – labrador

Joanna

Un incrocio.

Philip

(sarcastico)  Barbonlabra.  Esemplari rarissimi.  Mi ci vuole un Whisky.

Alistair

Non nelle ore di lavoro, Philips.  (Philip si arresta e fissa Alistair)

Miss Smythe

Volete saperlo?  Mai visto un esemplare Barbonlabra in vita mia!

Philip

Sono rarissimi, l’ho detto, madame.

Miss Smythe

Non riesco a immaginare che aspetto possa avere un simile incrocio.  Posso dare un’occhiata alla svelta al vostro Alistair?

Joanna

Deve stare al buio.  Ha la febbre.

Miss Smythe

Povero coccolo. Philips.

Philip

Madame?

Miss Smythe

Dovreste mettergli il termometro.

Alistair

(si siede di botto)  No.

Joanna

Domattina viene il veterinario.

Miss Smythe

Se non è proprio indispensabile. Promettetemi di non ucciderlo.

Philip

Non possiamo promettere niente

Joanna

Sono certa che Miss Smythe desidera buttar giù due righe di contratto.

Miss Smythe

Sì, perché si è fatto tardi e i miei tesori cominceranno ad abbaiare.

Henry

Vado a prendere un modulo… dammi la chiave dell’ufficio, Philip.

Philip

Philips.

Henry

La chiave, maledizione!

Joanna

(alla scrivania)  Per guadagnare tempo scrivete su questa.  (Prende un foglio da un cassetto e lo porge ad Henry, porgendo a Miss Smythe una penna stilografica. Henry prende la sua penna e scrive)

Miss Smythe

(ad Alistair) Sono certa che sarà chiaro e breve, signor Markham.  (Alistair è immerso nei suoi pensieri.  Miss Smythe gli dà una gomitatina)  Signor Markham!

Alistair

Uhm?  Oh, scusi… ero a mille miglia lontano.

Miss Smythe

(un po’ sconcertata)  Oh, oh… credevo che questa operazione le stesse a cuore.

Philip

A cuorissimo, madame. Monsieur stava ruminando dentro di sé la faccenda della percentuale, che sarà quella d’uso, e la durata del contratto, che lui suggerisce di tre anni, per cominciare.

Miss Smythe

(a Joanna)  In gamba, per essere un cameriere.

Henry

(sempre scrivendo)  Lei ed io possiamo firmare queste righe in attesa del contratto vero e proprio, che prepareremo al più presto.

Miss Smythe

L’unica mia preoccupazione, come ho già detto alla signora Markham, è che possiate essere coinvolti nella immoralità e nel sesso.

Philip

Approvo!

Miss Smythe

(si guarda le dita imbrattate d’inchiostro)  Oh, Dio, la penna?!  (si alza)  Posso andare in bagno a lavarmi le mani?

Joanna

Ma certo.

Henry e Philip

(insieme)  No!!

Miss Smythe

Oh.

Philip

(in fretta)  E’ stato ridipinto… è un caos…

Alistair

(punto nel suo orgoglio)  Niente affatto… è divino, non capisco…

Philip

(in fretta)  Silenzio! (Smythe si siede e guarda sbalordita)

Joanna

Philips!

Durante questo dialogo Philip in fretta le sussurra nell’orecchio che in camera da bagno c’è una donna nuda.  L’espressione di Joanna cambia in espressione di panico)

Joanna

Se Miss Smythe vuol lavarsi le mani non vedo perché non può servirsi

Della nostra stanza da bagno… è divina, bellissima… (pausa)  Nuda?

Philip

Sì, madame.

Miss Smythe

Nuda?

Philip

Nuda di mobili.

Miss Smythe

(alzandosi)  Se è solo questo… (si avvia a gran passi, ma Henry le sbarra la via)

Henry

Primo arrivato, primo servito.  (si precipita in camera da letto, chiude la porta e va nello spogliatoio)

Miss Smythe

Dove mi lavo?

Philip

Madame può servirsi del lavabo nello studio.  (le fa strada)

Miss Smythe

Questo non spiega il contegno del signor Lodge.

Philip

Deve perdonarlo, effetti di una vecchia ferita di guerra.  (escono)

Alistair

Ma cosa succede?

Joanna

Non so bene… ma credo che Philip abbia una ragazza nuda nel bagno.

Alistair

(ride contento)  Bravo.  Niente male, in una giornata sola. 

Scena 12a

Linda

(irrompe dall’ingresso, rimane in fondo alla scena)  Darling--- Darling!

Joanna

Che c’è?

Linda

L’ufficio giù sembra una stazione.  Il povero Walter è in tutti gli stati.  Prima gran martellare alla porta, poi il telefono interno e adesso lui, non gli posso neanche parlare.

Alistair

Ringrazi Iddio.

Linda

Si è smontato.

Alistair

Si smonti anche lei… perché era suo marito che martellava.

Linda

Henry?

Alistair

E’ fuori… sulla parola.

Linda

Parola?

Joanna

La polizia l’ha rilasciato. Ma questo è il meno. Si sta lavorando Miss Smythe.

Linda

Miss Smythe.

Joanna

Non posso presentartela perché Philips è il nostro cameriere, Alistair è Philip e abbiamo un cane, alla cuccia, perciò non complicare le cose, ti prego.

Linda

Non ho capito una parola.

Alistair

Ha dimenticato la ragazza nuda in stanza da bagno.

Joanna

Già.

Linda

Ma Henry dov’è?

Alistair

In stanza da bagno.

Linda

Questa volta esagera!  (si avvia a gran passi verso la camera da letto seguita da Joanna e Alistair)

Joanna

Linda, ci sono cose più importanti…

Linda

Quando avrò finito di sistemarlo, rimpiangerà la prigione.

Joanna

Da quanto ho capito è Philip che corre dietro alla ragazza.

Linda

Alistair

Philip? (sorpresa)

Sì.  Adesso la smetterà di criticarla.

Vedi indicazione più avanti: durante il prossimo dialogo, Walter si insinua pian piano sussurrando “Linda, Linducca” ecc…  Sente voci in camera da letto, ma mentre sta per dirigersi verso quella si apre la porta dello studio e si sentono le voci di Philip e Miss  Smythe.  Walter in fretta corre al bar e vi si chiude dentro.

Joanna

Alistair, lo sa che potrebbe essere citato in giudizio per le cose che ha detto stasera?  (a Linda) (a questo punto entra Walter) Devi sapere che Miss Smythe è qui e se possiamo ottenere la sua firma, su un pezzo di carta qualunque… potremo dormire tra due guanciali fino alla fine dei nostri giorni.

Linda

Ma chi è…

Scena 13a

Philip entra con Miss Smythe parlando.

Philip

Prego, dopo di lei, madame.  (Joanna, Linda e Alistair si trovano faccia a faccia con Miss Smythe)

Joanna

(sentendo le voci) Sparisci, te lo dico dopo. (Entrano tutti in salotto e forte e chiaro a Linda)  Le presento Miss Smythe… la famosa scrittrice… che è in procinto di firmare un contratto col signor Markham  (indica Alistair)  e il signor Lodge  (indica la stanza da bagno)  Alistair è il cane.

Linda

Uhm?

Alistair

Bau bau. 

Linda e Miss Smythe hanno l’aria sorpresissima.

Philip

(ancor più forte)  Io sono il cameriere.

Miss Smythe 

(assordata)  E’ necessario urlare?

Philip

Sì!

Joanna

(a Linda)  Hai capito adesso?

Linda

Ehm…

Philip

Lei, via, vada. Non tornare.  (a Miss Smythe)  E’ straniera.  (Linda sta per aprire bocca)

Joanna

(a Miss Smythe)  Fraulein Hauser.  (a Linda)  Silvia!  Tardi! Casa!

Alistair

Birichina… bambina… Silvia.

Linda

Silvia?

Philip

Fa progressi il suo inglese!  Brava fraulein!  Ed ora, mentre il padrone…  (indica Alistair)  discute di affari con grande scrittrice, lei ci prepara due sandwiches.

Linda

Ja!

Joanna

Stiamo morendo di fame. Di cosa li preferisce, Miss Smythe?

Miss Smythe

Oh, molto gentile…

Joanna

Formaggio… prosciutto…

Alistair

Pumpernickel, superkraut.

Miss Smythe

Basta che siano leggeri. Di pollo è possibile?

Philip

La specialità della casa.

Miss Smythe

Grazie.

Joanna

Presto, Silvia. Vengo a spiegarle.

Linda

(divertendosi)  Ja ja  (con pronuncia tedesca)  vato in cuccina…

Joanna

Vato in cuccina…  (la spinge fuori ed escono)

Miss Smythe

Questa luna di miele interrotta sta avendo effetti strani su sua moglie!

Alistair

Interrotta oppure…

Philip

Sospesa.

Miss Smythe

(con rimprovero)  Philips!  (ad Alistair)  Dove pensavate consumarla?

Alistair

Non abbiamo ancora deciso.  (smorfia a Philip)

Miss Smythe

Provate il Norfolk.  Vi piacerà.

Alistair

(ridacchia, solita smorfia)  Ci piacerà dappertutto.

Miss Smythe

L’atmosfera di quei luoghi è eccitante.  Ci vivo da vent’anni, coi miei adorati.

Philip

Ci sono stato, ci ho preso la bronchite. 

Henry entra camminando all’indietro dallo spogliatoio, seguito da una rimostrante Miss Wilkinson.  Ciò che segue è recitato contemporaneamente nelle due stanze, ma predomina Miss Wilkinson)

1) Miss Smythe – Mi rifiuto di crederlo.

2) Henry – Per l’amor di Dio, sia ragionevole.

4) (tossisce) Philip – E’ la pura verità. I miei bronchi non sono più stati gli stessi.

3)Miss Wilkinson – Voglio i miei vestiti.

8) Miss Smythe – Fa parte del retaggio nazionale, non è d’accordo signor Markham?

5) Henry – Shhhh!

6) Miss Wilkinson – Voglio andare a casa.

9 bis) Alistair – Assolutamente.

Miss Smythe inizia a parlare prima la battuta che segue

7) Henry – Va bene, va bene.

9)Miss Wilkinson – Non è divertente essere avvolta da un lenzuolo.

10) Henry – Le ho detto che vado a prendere i vestiti.

11)Miss Wilkinson – Si sbrighi!

A questo punto Henry spinge di nuovo Miss Wilkinson nello spogliatoio e si avvia in salotto.

Miss Smythe

Vengono a curarsela la bronchite, nel Norfolk.  (entra Henry, chiude la porta e se la mette in tasca)  Ah, signor Lodge!  Cosa ne pensa lei di quella zona?

Henry

(con improvviso senso di colpa)  Mai toccata! Mai toccata!

Miss Smythe
Eh?… Cosa?
Philip

Se mi è permesso, madame si riferiva alla zona sulla costa dell’Inghilterra orientale.

Henry

Oh!

Miss Smythe

Philips dice di averci preso la bronchite.  Ha buttato giù quelle righe, signor Lodge?

Henry

Altroché!  (glieli porge)

Miss Smythe

Grazie.  Sono felice di questa nostra associazione.  (mentre legge Henry tira Philip da un lato)

Henry

La centralinista sta facendo i capricci.  Dove hai nascosto le sue mutande?

Philip

Nel bar.

Alistair

Non si parla sottovoce!  Se avete qualcosa da dire, ditela forte.

Philip

Più che giusto. Stavo dicendo che in un’occasione come questa è d’obbligo brindare.

Miss Smythe

Sono d’accordo, non mi piace lo sherry.

Philip

Champagne!

Miss Smythe

Buono!…

Philip

Vado a stappare.  (va nel bar con passo compassato.  Fa scorrere la porta e si trova faccia a faccia con Walter che esce dal bar nervoso, con un sorrisetto fatuo, e con un bicchiere in mano)

Walter

(a Philip)  Ha-llò-ò… (ad Alistair)  Ha-llò-ò…  (a Miss Smythe)  Ha-llò-ò.  (a Henry)  La mia carta da visita.  (gliela porge)

Joanna

(entra dall’ingresso)  I sandwiches saranno pronti tra… Ah! Da dove salta fuori?

Walter
Eh?
Miss Smythe

(indicando)  Dal solito posto.

Joanna

(a Walter)  Si è presentato?  No?  Lo presento io.  Miss Smythe.

Walter

Buona sera.

Joanna

Philips , il cameriere.

Walter

Buona sera.

Joanna

Il signor Henry Lodge.

Walter

Buona notte.  (si riprende in fretta la carta da visita)

Philip

Forse madame ci spiegherà chi è, se è permesso.

Joanna

Certamente.  E’ mio suocero.  (tutti si voltano a guardare Alistair)

Alistair

(pausa)  Ciao, papà.

Walter
Alistair!
Philip

E’ nella cuccia.

Walter

Cuccia?

Philip

Cuccia.

Miss Smythe

Quanto tempo è restato là dentro, signor… signor…

Walter

(svelto)  Pangbourne.

Alistair

(svelto)  Spenlow!

Philip

(svelto)  Markham!

Walter

Sì, Markham.  (poi guarda Alistair)  Markham?

Joanna

Da dopo le nozze. E’ un po’ in cimbali.

Walter

Che nozze?

Joanna

E’ ancora brillo.  (a Walter)  Non ti ricordi di niente, papà? Le nozze di Philip e mie.

Walter

Ah, Quelle!  E’ ora che me ne vada.

Alistair

Sì sì… la mamma comincerà a stare in pensiero.

Walter

Saluti a tutti.

Miss Smythe

Signor Markham!

Philip – Walter e Alistair

 (si voltano insieme)

Sì?
Miss Smythe

(a Philip)  Lei è pregato di non interrompere.  (ad Alistair)  Parlavo a suo padre.

Alistair

A te… papà.

Walter

Oh.  (a Miss Smythe)  Sì?

Miss Smythe

(riferendosi al bicchiere)  Lo poserei… se fossiin lei… qui sono un po’ a corto di bicchieri. (ridacchia)

Walter

Con piacere.  (va nel bar quando Linda entra con un grembiulino minuscolo e un vassoio di tramezzini)

Linda

Ich bin  hi ze sandwichen,  (si trova davanti Henry che la guarda stupefatto. Lei gli sorride, senza paura, e si volta verso Miss Smythe e le parla in un inglese un po’ balordo, mentre Walter emerge dal bar)  Qua i delitziosi… (al vedere Walter) Pumpernockel!!  (molla il vassoio e poi in fretta raccoglie i tramezzini cascati per terra)

Joanna

Oh… non vi conoscete.  (a Miss Smythe)  Silvia si emoziona quando vede un viso nuovo.  (forte, s Silvia)  Non… essere… timida… Silvia.

Miss Smythe

(coprendosi l’orecchio)  Tra un po’ saremo tutti sordi.

Linda

Sono timida quando uomo novello vetto.

Henry

Perché parlare così?

Linda

Wass?

Philip

E’ Silvia, la cameriera austriaca.

Henry

Silvia?

Alistair

Quello è Walter, il suocero uscito dall’armadio!

Linda

Suocero? Wass?

Joanna

Suocero. Suo padre. Arrivato all’improvviso.

Linda

E partendo improvviso!

Henry

Possiamo ricapitolare?

Philip

Buon’idea, signor Lodge.  Cominciamo dal cane.

Miss Smythe

Cominciamo dal nostro contratto.   

Linda

(offrendole un sandwich)  Vuole che spazzolo lui perché adesso peloso, per terra.

Miss Smythe

Va bene così.  Qualche pelo non ha mai fatto male a nessuno, vero signor Lodge?

Henry

Mai.

Miss Smythe

(si china sui tramezzini per scegliere)  Non ho avuto la specialità della casa.

Philip

Aspetti.  (senza pensare, le dà un veloce “ganascino” all’indietro)

Miss Smythe

Ahhhh!  (e’ sbalordita. Come lo sono tutti, Philip compreso che si inchina e chiede scusa a scena muta. 

Alistair
Philip

(si avvicina a Linda)

Chiedo scusa.

Joanna

Philip.

Philip

(la corregge)  Philips.

Miss Smythe
Che cosa mi è successo?
Philip

Lei è stata… purtroppo… la ricevente di un … (mima un ganascino con fischio)

Miss Smythe

Numi del cielo! 

Henry

Non è niente, glielo assicuro, Miss Smythe, è assai meno grave di questo.  (e mima il “ganascino” con braccio indietro e fischio)

Miss Smythe

Philips!

Philip

Un impulso, mi pento amaramente.

Joanna

Non succederà più. 

Miss Smythe

Dunque, dov’ero arrivata… (riprende la lettura del contratto)

Linda

(ad Alistair)  Vatto in cuccina, se lei ha desiderio…

Alistair

(spingendola fuori)  Lo terrò ben presente, Silvia..

Linda

(inchinandosi)  Gutte nacht, Frau Markham.  Gutte nacht, mein cameriere, gutte nacht, signor suocero, gutte nacht, fraulein Smythe,  (la pronuncia Smith)  e gutte nacht, Herr Stodge.

Henry
Lodge.  Immagino che sappia cosa sta facendo…
Linda

Ja.  Vatto in cuccina.  Cosa porto io in cuccina necessario?

Joanna

(guardando Walter)  Oh, il caro papà.

Linda

Oh, ja, kommen zie hier und wasser lavare piatti con Silvia.

Walter

Con piacere.  (vanno in ingresso)

Joanna

Grazie, Silvia.

Linda

Auf Wiedersehen… a tutti.  (si inchina stando accanto ad Alistair)

Alistair

(senza senso)  A tra poco, Silvia.  (Linda esce)

Miss Smythe

Possiamo tornare al nostro contratto e dimenticare lo jodel, la luna interrotta e l’arrivo del suocero?

Henry

Ma certo.  Le va?

Miss Smythe

In tutti i sensi…

Henry

Splendido.

Joanna

Magnifico.

Philip

Super.  (Miss Smythe fulmina Philip con lo sguardo per questa ennesima interruzione.  Philip fa un inchino, retrocede e finisce contro la porta della camera da letto)

Miss Smythe

… eccetto per i tre anni di durata.  (entra in quel momento, dallo spogliatoio miss Wilkinson, sempre avvolta nel lenzuolo e durante il seguente dialogo cerca di aprire la porta del salotto, non riuscendoci mette l’orecchio alla serratura) (Miss Smythe si siede)

Henry

Facciamo sette.

Miss Smythe

Dodici mesi come massimo.

Henry

Un anno solo?

Miss Smythe

Per cominciare… per avere tempo di conoscerci.

Joanna

… per conoscerci… lei è qui da venti minuti e le assicuro che mi

Miss Smythe

sembra un’eternità.

(prendendolo per un complimento)  Oh, grazie!  Ma vede… devo rendermi conto di come il signor Markham e il signor Lodge conducono i loro affari.

Alistair
In modo schiamazzante!
Joanna

(ride)  Darling.

Henry

Vecchio mio, lascia fare a me.  (a Miss Smythe)  Non credo che dodici mesi siano suffic…  (Miss Wilkinson decide di averne avuto abbastanza e batte tre colpi alla porta.  Philp, Joanna e Henry rimangono paralizzati.  Miss Smythe si volta inquisitiva verso Philip che le sorride debolmente e batte tre volte per terra col piede)

Miss Smythe

(impaziente)  E’ proprio necessaria la presenza del cameriere?

Henry

Sì.

Miss Smythe

Allora, è possibile  fare a meno delle sue interruzioni?

Henry

Certo.  (ora Miss Wilkinson picchia in fretta sulla porta.  Tutti di nuovo si girano.  Philip improvvisa una danza di flamenco)

Alistair

Affascinante!

Miss Smythe

Cosa fa?!

Hanry

Si allena per il flamenco.

Miss Wilkinson

Ehìììì, lì!   (Miss Smythe si volta di nuovo verso Philip)

Philip

(svelto… braccio in posa)  Olè!

Miss Smythe
Devo confessarle, signor Lodge, che comincio a dubitare…
Henry

Non deve, non deve!  (ad Alistair)  Vero che non deve, Philip?

Alistair

Altro che dubitare!  Stanno succedendo delle cose, qui!

Joanna

(allegramente)  Suu… Philip! 

Philip, In punta di piedi va in fretta al bar durante quanto segue, prende gli indumenti di Miss Wilkinson e torna alla porta

Henry

Allora scrivo “mesi dodici” Miss Smythe, e lei può apportare le sue iniziali a margine di ogni clausola.

Miss Smythe

D’accordo.

Henry

Ecco qua.

Henry firma la prima clausola e il primo foglio, e lo passa a Miss Smythe che, mentre sta per firmare, vede Philip tornare alla porta e lo fissa.  Philip si inchina e cammina all’indietro fino alla porta)

Miss Smythe

(a Joanna)  L’ha assunto senza referenze?

Joanna

Era dal conte di Warick.

Henry

(facendole premura)  Prima firmi qua.

Miss Smythe
Qua?
Henry

Brava.  (mentre lei firma, Philip va per aprire e trova la porta chiusa a chiave)

Philip

(sussurrando a voce rauca, attraverso le persiane)  Ancora un momento… cerco la chiave… (va in fretta da Henry)

Henry

Bravissima. Adesso firmi qua.  (mentre sta per firmare, Philip mima l’affare della chiave a Henry, ma diventa un movimento di balletto e si incontra con lo sguardo severo di Miss Smythe)

Miss Smythe

Dal conte Warick?

Joanna

Referenze superlative.

Miss Smythe

Glielo rimandi indietro  più presto che può.

Henry

(firma)  Ecco qua, a lei.  (Miss Smythe firma. Mentre Henry cerca di

Firmare,  Philip caccia freneticamente la mano prima in una tasca, poi nell’altra, di Henry, alla ricerca della chiave.  Questo fa contorcere Henry cui riesce difficile firmare, anche perché egli cerca disperatamente di impedire a Miss Smythe di vedere le contorsioni).

Anche qua;   Miss Smythe, ancora due.

Miss Smythe

(nota le contorsioni di Henry)  La vecchia ferita di guerra, suppongo?!

Philip ha rinunciato a cercare e si precipita di nuovo alla porta.

Philip

(sussurra a Miss Wilkinson)  Ecco qua.  (passa con sforzo lo slip attraverso le persianine e Miss Wilkinson le tira da dentro)

Miss Smythe

Ah, signor Lodge, occorre un testimonio.

Joanna

Se vuole… ?

Miss Smythe

I parenti non valgono.  (chiama Philip) Philips! 

Philip si arresta nell’atto di passare di là il reggipetto.  Miss Wilkinson ne ha già afferrato metà.  Una spallina è infilata al braccio di Philip, l’altra spallina nelle mani di Miss Wilkinson che continua a tirare, il che fa che il gomito di Philip picchi a intervalli regolari sulla porta. 

Finalmente Philip riprende possesso del reggipetto, ma nel farlo il reggipetto entra nella zona visiva di Miss Smythe che rimane impietrita.  Philip cerca di riparare e mima come se il reggipetto fosse una “cuffia” per radio o un “allarga torace” o una cravatta.  Philip torna alla porta e si inginocchia.

Philip

Psssi! Pssst! (passa il reggipetto da sotto la porta o attraverso la persiana della porta.  Miss Wilkinson lo afferra con uno strappo e corre nello spogliatoio. Philip, che ci ha quasi rimesso una mano, salta su e giù dal dolore)

Miss Smythe

Ma ora cos’ha?

Philip

Il barbonlabra!  E’ feroce!

Miss Smythe

(si alza)   Devo conoscerlo, il vostro Alistair.

Philip, Henry e Joanna la trattengono e Philip in fretta firma il contratto)

Joanna

No, no, è tornato a cuccia, è esausto.

Henry

Non deve perdere il suo treno.

Miss Smythe

Già, il treno!  Ma dove ho messo il biglietto…?  (mentre fruga in borsetta, Henry tira Philip da un lato)

Henry

Sei impazzito?

Philip

La chiave.

Henry

Perché non l’hai chiesta?  (la prende di tasca e la dà a Philip che apre la porta)

Joanna

(a Miss Smythe)  L’ha trovato?

Miss Smythe
Sì.  Posso averne una copia?
Henry

Domattina, prima cosa, le spedisco la fotocopia, e in settimana il contratto vero e proprio.

Miss Smythe

Per espresso.

Joanna

Stia tranquilla, Miss Smyhte… i suoi libri sono in mani sicure.

Henry

Siamo felici che la sua famiglia canina abbia approdato ai nostri canili.

Miss Smythe

(risolino compiaciuto)   Più graziosamente di così non poteva esprimersi.

Scena 13a
Silvia

(entra dall’ingresso, decisa, avendo preso il coraggio per parlare)  Mi dispiace, signora Markham… ma ci ho pensato bene… Ne ho

Miss Smythe

abbastanza dei “ganascini”, dei buchi delle serrature e del libero scambio. Me ne vado.  Miss Smythe si volta in attesa di una spiegazione che non viene)  E che nessuno cerchi di farmi cambiare idea… voglio solo che Alistair mi porti giù le valigie.

(breve pausa)  Un cane ammaestrato?!

Silvia

(ad Alistair)  Aspetto nella mia stanza.  (a Philip)  Sono stata felice qui e spero si comprenda perché me ne vado.  Buona sera… grazie di tutto.  (esce in fretta)

Miss Smythe
Chi… chi era?
Philip

Dio, mia moglie mi ha lasciato!  (si accascia sulla sedia)

Miss Smythe

Pover’uomo. 

Miss Wilkinson, ora tutta rivestita, irrompe dallo spogliatoio, raccoglie le scarpe sul letto e apre la porta del salotto.

Joanna

Era un po’ che bolliva in pentola.

Miss Smythe

Adesso tutto si spiega.

Miss Wilkinson attraversa il salotto, va nell’ingresso ed esce.  Di nuovo Miss Smythe attende una spiegazione)  E quella… chi…
Henty
Il perché sua moglie l’ha lasciato!
Miss Smythe
(a Philip)  Le servirà di lezione!
Philip
Accidenti!
Miss Smythe
Auguro a tutti la buona notte… vorrei aggiungere che ogni minuto, qua dentro, è stato piacevolissimo…
Joanna
Grazie.
Miss Smythe
(a Philip)  … ma non posso perché non corrisponderebbe alla verità. (esce)
Philip
Le faccio strada, madame.  (esce)
Henry
Ce l’abbiamo fatta! Accidenti, che colpo!  Brava, Jo.  (la abbraccia e bacia)  E anche Alistair.  (si affretta da Alistair, ma questo lo schiva in fretta temendo di ricevere bacio e abbraccio)  Non so come ce l’abbiamo fatta!  Saranno soldi a palate.  (rientra Philip)  Rallegramenti, socio.
Philip
(a Joanna)  Chi era quel tomo con lo  champagne?
Joanna
(senza paura)  Io non c’entro. Chi era la donna in camera da letto?
Philip
Io non c’entro.
Henry
E’ una centralinista.
Joanna
Belle scuse!
Scena 14a
Linda
(entrando)  Credo che sia ora per me… (qua tutti parlano quasi insieme)
Philip
Fedele dodici anni sono stato! Dodici lunghi anni e il mio solo relax… il golf!
Henry
Linda… ho il diritto di sapere perché parlavi tedesco e ti spacciavi per Silvia…
Joanna
Quando penso agli insulti di stasera devi dichiararti fortunato se non ho fatto le  valigie e…
Linda
Ne ho abbastanza, signor Henry Lodge, delle sue tresche.  Torni in prigione, le conviene!
Alistair
(interrompe questi quattro discorsi con un fischio acuto.  Tutti si interrompono)  Mentre voi litigate, vado a farmi un doppio Martini.  (esce in fretta)
Philip
(a Joanna)  Spiega.  Chi era Walter, il suocero?
Joanna
Quando tu hai detto…
Linda
Philip non c’entra in tutto questo.
Philip
Non c’entro, eh!  Il signor Spenlow fa carambole sul mio materasso, Walter è impaziente di sostituirlo, ma io non c’entro!
Joanna
Vuoi ascoltare… testone?
Philip
No… lo ammazzo.
Henry
Calmati… sbolliti, vecchio mio.  (lo consola con una mano sulla spalla)
Philip
Tu fai presto a…!
Henry
(come sopra)  Dev’essere stato un terribile shock, ma non serve arrabbiarsi.  Joanna, avanti, confessa.
Linda
E non c’entra nemmeno Joanna.
Henry
Eh?!?!
Linda
Walter è mio.
Henry
Allora tutto è chiaro.  (a scoppio ritardato)  Eh?!?!?!?!   Un amante??
Joanna
Ha fatto quel che ha potuto in circostanze non facili.
Henry
Dio, lo ammazzo!
Philp
(si diverte, consola Henry con una mano sulla spalla, come aveva fatto con lui)  Calmati… sbolliti, vecchio mio…
Henry
Tu fai presto a…!
Philip
(come sopra)  Dev’essere stato un terribile shock, non…
Henry
Taci!  (a Linda)  Trovi Walter più affascinante di me?
Linda
No, ma più disponibile.
Henry
Sta bene… da stasera non mi muovo più di casa.
Joanna
(a Linda)  Dieci con lode.
Henry
Dove abita il signor Walter?
Linda
Perché?
Henry
Per andargli a dare un fracco di legnate.  (prende Linda per un braccio per incamminarsi)
Linda
E’ di là, in cucina.
Henry
… o per dirgliene quattro.  (fa due passi indietro. Spinge fuori Linda. Escono, lui all’indietro)
Philip e Joanna si guardano un momento. Poi lui la prende tra le braccia e la bacia.  Si separano.
Joanna
Un momento! La centralinista… quella che era nuda…
Philip
Sì?
Joanna
E’ venuta a spogliarsi per Henry?
Philip
Beh, è venuta per Henry, ma si è spogliata per me.
Joanna
(sbalordita)  Philip!
Philip
(spavaldo)  Sì, ma non ho capitolato.
Joanna ride e lo bacia di nuovo.  Alistair entra con Silvia dal fondo, a sinistra.
Silvia
Per favore, non ci aspettate.
Alistair
Silvia porta Alistair a fare due passi.  (escono dal fondo a destra)
Philip
Vuoi saperla una cosa?  Sgobbo troppo, mai una vacanza.
Joanna
Sono anni che te lo dico.
Philip
Ho il piacere di annunciarti tre settimane di vacanza.
Joanna
Dove?
Philip
A letto!
La solleva e, abbracciati, Philip e Joanna si avviano alla camera da letto. Dall’ingresso entra Miss Smythe e prende la borsa di cuoio dimenticata sul divano. Resta di stucco al vedere il “cameriere” che sta baciando la padrona.  E rimane ancor più di stucco quando la porta in camera da letto e la posa sul letto.  In punta di piedi va per spiare.  Philip bacia Joanna sul braccio, sul collo, sta per baciarla sull’altro braccio quando i suoi occhi si incontrano con quelli di Miss Smythe.  Lentamente si erge, prende “contegno”.   Joanna afferra la situazione, sorride graziosamente a Miss Smythe)
Joanna
Buona notte, Philips, nient’altro per stasera, potete andare. Buona notte.
Philip
(si inchina)  Buona notte, madame!
Philip si avvia indicando a Miss Smythe la via di uscita.  Una sbalordita Miss Smythe, mentre cala la tela.

FINE DELLA COMMEDIA