Ray Cooney e John Chapman Traduzione di Laura del Buono
Testo dattiloscritto rilasciato dalla SIAE di Roma
PERSONAGGI:
Joanna Markham
E’ una bella donna, sofisticata, sui trent’anni.
Alistair Spenlow
E’ un giovane sotto la trentina, bel ragazzo.
Silvia Hauser
E’ la au pair tedesca. E’ una bella ragazza, che parla con accento tedesco.
Linda Lodge
E’ una donna sui trenta, vivace, svagata, non guarda nessuno
Philip Markham
E’ un uomo simpatico, serio, ma dall’aria preoccupata.
Henry Lodge
E’ un tipo malizioso, pieno di sufficienza maschile.
Walter Pangbourne
E’ l’uomo d’affari, compassato, con viso inespressivo.
Miss Smythe
Ha circa 45 anni, vaga “campagnola”, ha una borsa di cuoio e una borsetta.
Miss Wilkinsons
E’ una ex debuttante sui 27 anni, molto bellina, con grandi occhiali a tartaruga.
Scenografia:
un elegante attico, a Londra.
La scena è composta da salotto e camera da letto, due terzi e un terzo rispettivamente per salotto e camera da letto.
La camera da letto è a destra, guardando dalla platea. La parete divisoria è accennata da una porta verso il fondo. L'arredamento, appena ultimato, è di buon gusto, ma eccentrico.
In camera da letto un letto ovale, un tavolino toilette. Una porta, a destra, che va verso lo spogliatoio e in fondo una finestra.
Il salotto ha un arco; in fondo a sinistra apre sull'ingresso da dove si accede alla cucina e alla porta d'ingresso e in fondo a destra si accede alla camera della au pair. Tra l'arco e la camera da letto una porta apre nello studio. Tutte le porte, tranne quella dello studio, sono a "persiana". Una porta scorrevole a metà della parete sinistra apre su un opulento bar e più verso il proscenio c'è una grande finestra.
L'arredamento consiste in un divano, due o tre sedie e poltrone, un tavolo basso con telefono davanti al divano e una piccola scrivania a sinistra sopra cui c'è il telefonino col bottone da premere.
In camera da letto c'è un altro apparecchio telefonico, derivazione, naturalmente. Nei telefoni inglesi da tutti gli apparecchi si può ascoltare quel che si sta dicendo.
TEMPO: Le sette di sera - una calda giornata d'estate.
La suddivisione in scene è stata effettuata dalla ns/ compagnia "I Commedianti" di Bolzano.
Sono stati fatti dei tagli su battute ripetitive e sono state corrette alcune espressioni linguistiche che nella traduzione letterale risultavano errate nella lingua italiana.
“Il letto ovale” è una commedia brillante in due atti. La storia è ambientata in Inghilterra, in un appartamento borghese abitato da un editore di libri per ragazzi, Philip Markham, e dalla moglie Johanna. Con loro si trovano un venerdì sera, il socio Henry Lodge e la moglie Linda. Ci sono anche: un eccentrico arredatore, Alistair, impegnato nella ristrutturazione dell’appartamento e una cameriera tedesca, Silvia. La vicenda si colora di tinte rosa quando Joanna si ritrova al centro di un intreccio di tradimenti, equivoci e incomprensioni, originate da una lettera d’amore finita nelle mani sbagliate. Da questo momento sarà un susseguirsi di colpi di scena che ribaltano continuamente le carte in tavola. Irrompono nella storia un uomo d’affari a caccia di avventure sentimentali (Walter), una bizzarra scrittrice in cerca di un contratto editoriale (miss Smythe) e una disinibita centralinista (miss Wilkinson). “Il letto ovale” è il fulcro della storia attorno al quale ruotano doppi sensi, inganni, scene piccanti, tradimenti, e piccole ripicche e dove ogni personaggio finge di essere qualcun altro in un vortice dal ritmo incalzante che troverà soluzioni solo nel finale. La commedia scritta da Ray Conney e John Chapman, è un perfetto meccanismo comico che mantiene viva l’attenzione dello spettatore per tutta la durata.
ATTO 1°
Scena 1a
(quando si alza il sipario la scena è vuota. Dopo un momento si sente la voce di Joanna Markham che chiama da fuori campo)
Joanna Markham (da fuori) Philip... sono tornata. Darling...
(entra dal fondo. E' una bella donna, sofisticata, sui trent’anni. Ha dei pacchi. E' reduce da commissioni nei grandi magazzini. Ha l'aria di aver premura e molla i pacchi sul sofà. Apre la porta della camera da letto e chiama).
Philip.! (molla la borsetta sul letto e esce nello spogliatoio) Darling. Sei in casa?
Alistair Spenlow (appare dallo studio. E' un giovane sotto la trentina, bel ragazzo. E' uno degli arredatori di moda del momento. Sotto un'apparenza un po' "artistica" si scorge un uomo normale e virile. Entra con stoffa per tendaggio che si avvolge a mo' di toga) Signora Markham. èjei, signora Markham?
Joanna (rientrando dallo spogliatoio) Chi è?
Alistair (risponde) Spenlow! (tra sé,irritato) Mi sento Nerone! Brucerei tutto!
Joanna (risponde rientrando in salotto) Oh, oh - sì. Lavora sino a tardi! Mio marito non è rientrato?
Alistair Credo che sia ancora giù in ufficio. Mi fa morire. (gentile, affettato)
Joanna (dandogli un buffetto sulla guancia) Verrà una meraviglia. Ed ora, sia un angelo, prepari qualcosa da bere, per me e per lei. (va al telefonino interno)
Alistair Non ho tempo, devo finire nello studio di "monsieur". (Joanna preme un bottone del telefonino) Ma come faccio se lui non esprime mai un giudizio su niente.
Joanna (al telefonino) Philip - tesoro - vieni su? Non dimenticare che siamo fuori a cena. Beh, che lavori meno anche Henry.
Alistair (sotto voce) Gli chieda delle tende. (mostra la stoffa).
Joanna Ah! Spenlow ti ha scelto delle tende color pavone e una moquette color fragola! Ah! (mette giù).
Alistair Come ha reagito?
Joanna Violentemente. (si sta per avviare in camera da letto)
Alistair Ah! (butta la stoffa per terra) Non finirò mai! Avevo tempo di arredare una città!
Joanna Un po' di opposizione da parte di mio marito, lo so. (scavalca la stoffa)
Alistair Un po'! Suo marito, mi dispiace doverlo dire, è più sofisticato dei libri per bambini che pubblica. (trattiene la collera)
Joanna Gusti borghesi, vuol dire?
Alistair Se lasciavo fare a lui, erano pareti color avorio, damaschi beige e mogano levigato. Tre settimane ci ho messo per convincerlo per il bidet a fiori. E gliene dico un'altra: se lui e il signor Lodge vogliono che arredi il loro studio, dovranno contentarsi di mobili prefabbricati e di una mano di calce.
Joanna Non si arrabbi! (chiama fuori, a destra) Silvia! Silvia, può fare un caffè per il signor Spenlow? (a Alistair) Lo tirerà su.
Alistair Non voglio un caffè. voglio una decisione.
Scena 2a
Silvia Hauser (è la au pair tedesca. Entra. E' una bella ragazza, che parla con accento tedesco) Mi voleva, signora Joanna?
Joanna Può fare un caffè per il signor Spenlow? (va alla scrivania)
Silvia Certamente. (sguardi d'intesa con Alistair)
Alistair Tazza piccola.
Joanna Per me un gin con acqua tonica.
Silvia Certamente.
Joanna Bicchiere grande. Poi è libera. E' la sua serata d'uscita, vero? (guarda Alistair)
Silvia Sì.
Joanna Non faccia quella faccia, Spenlow. (torna in camera da letto, lascia la porta aperta)
Silvia (riferendosi ai pacchi) Ha fatto molte compere, signora Markham.
Joanna (prendendo la borsetta dal letto) Sì. Ero incerta tra due vestiti per stasera, così li ho presi tutti e due.
Alistair (soddisfatto) Non se la cava con poco il Signor Markham.
Silvia Quale metterà?
Joanna (semplicemente) Il mio vecchio vestitino nero di tre anni fa. (esce nello spogliatoio)
Silvia (con malizia) Vuole qualcosa col caffè, signor Spenlow?
Alistair Tutto! (la prende tra le braccia e le dà un bacio appassionato)
Silvia (emergendo) Nient'altro?
Alistair (con occhi voraci) Dio, come sei sexi! (fa per baciarla di nuovo)
Silvia (lo ferma) Non adesso, tesoro, il signor Markham sta per arrivare!
Alistair Per lui un bacio sexi o un bacio di cioccolata fa lo stesso. (tenta ancora di baciarla)
Silvia Un po' di pazienza.
Alistair Settimane di pazienza!
Silvia Stasera escono. Avremo la casa tutta per noi!
Alistair Basta che Madame non ti lasci una montagna di roba da stirare.
Silvia E' il mio giorno d'uscita.
Alistair (fa le fusa) Grrrrr...
Silvia Su, su, al lavoro. (Alistair si china a raccogliere la stoffa e Silvia gli dà un "ganascino" nel sedere. Alistair si raddrizza di scatto)
Alistair Perché mai te lo avrò insegnato!
Silvia L'ho imparato bene?
Alistair Prima della classe!
Joanna (rientra in camera da letto. Chiama) E il mio gin?
Silvia Mi scusi, vengo subito. (dà in fretta un bacio a Alistair, proprio prima che Joanna entri in salotto)
Joanna Lasci stare, faccio da me. Pensi solo al caffè. (entra nel bar)
Alistair (con aria innocente a Silvia) Lo sa come mi piace?
Silvia (strizzandogli l'occhio) Ancora no, signor Spenlow.
Alistair (le dà un "ganascino" in fretta mentre lei esce. Suonano alla porta: una suoneria piuttosto curiosa, che dura a lungo. Una invenzione di Alistair)
Silvia (uscendo) Apro io, signora. (la suoneria continua a suonare per qualche attimo. Alistair l'ascolta beato)
Joanna (emerge dal bar) Quella suoneria. ehm. dobbiamo pensarci prima di tenerla. (leggermente perplessa)
Alistair E' unica al mondo!
Joanna Non lo metto in dubbio, ma mio marito dice che è come vivere in una chiesa.
Alistair Beh, se non le va, la tolgo e gliene installo una corta, secca. (fa una pernacchia cortissima. La suoneria ha smesso di suonare)
Scena 3a
Linda Lodge (entra. E' una donna sui trenta, vivace, svagata, non guarda nessuno) Disastro!
Joanna Linda, ma che ti è…
Linda Disastro completo.
Alistair Salve, signora Lodge.
Linda Se non le dispiace, Spenlow... (gesto significativo di andarsene)
Alistair Ma certo! (indicando la stanza) Come le sembra?
Linda Divina.
Alistair E la mia suoneria?
Linda Il terzo motivo, forse, un po' lunghetto.
Alistair Oh!
Linda Per favore. (di nuovo c.s.)
Alistair (uscendo) Mi chiamino quando hanno finito. (va nello studio, a sinistra)
Linda (con ansia) Ancora giù in ufficio i nostri maritini?
Joanna Penso di sì. Philip non può tardare. deve venirsi a cambiare.
Linda Oddio. verrà anche Henry? (indica il telefonino) Informati.
Joanna (andando verso la scrivania) Non dirmi che sei di nuovo nei guai.
Linda Più che mai.
Joanna (prende in mano il ricevitore del telefonino interno e preme il bottone)
Linda Sì, ma non c'entra. Senti quanto gli manca, ma non dirgli che sono qui!
Joanna Ah, sei Henry? Il maritino è lì? No no, quanto vi manca? (a Linda) Stan leggendo la bozza di Harry il Calabrone. (al telefonino) No, no, finite pure. Non c'è furia. (mette giù)
Linda Sei la complice ideale. (la bacia con gratitudine)
Joanna Complice?
Linda Tesoro… non sarai coinvolta neanche un pochino.
Joanna Meno male.
Linda Vogliamo solo il vostro appartamento in prestito, per stasera.
Joanna (non capisce) Come hai detto?
Linda Per stanotte.
Joanna Per te e Henry.
Linda No, Walter.
Joanna Walter?!
Linda Te ne ho già accennato, no? Walter.
Joanna Sì, sì. E preferisco non sapere altro.
Linda E' inutile che tu mi faccia la predica.
Joanna Gin e acqua tonica? (cambia discorso intenzionalmente)
Linda Non dovrei.
Joanna Dài. finisci sempre col dire di sì.
Linda Poco, poco. e scappo. Non riesco mai a dire di no.
Joanna Lo so. (va al bar, ma rimane alla vista mentre prepara i drinks) Un amante! Che fatica! A me verrebbe l'ulcera.
Linda A me sta curando la mia. Walter è un amore. (estasiandosi)
Joanna Come hai potuto!
Linda (indignata, ma anche con ingenuità)) E' il primo!
Joanna Non hai paura che Henry ti scopra.
Linda Cara, Henry è abbastanza preoccupato a nascondere le sue marachelle; fa persino tenerezza sempre con lo stesso ritornello: "Scusami Linda, perdonami, ma sai com'è il nostro lavoro, sempre clienti da intrattenere". (al centro salotto, bevendo)
Joanna Metà di quel che si dice di Henry, giurerei che è falso.
Linda Falso? Ha soddisfatto più donne lui di Casanova!
Joanna Non è una buona scusa per darti alla pazza gioia con Walter.
Linda Non c'è stato ancora niente, è per questo che voglio in prestito l'appartamento. (sempre con candore)
Joanna Chiedi troppo.
Linda Voi due rincasate tardi. Silvia esce.
Joanna Ma a Philip cosa dico?
Linda Niente! Deve restare tra noi. Ti prometto che rientrando non ti accorgerai che siamo stati qui.
Joanna Io non ti coinvolgo nelle cose mie.
Linda Anche tu!... (fraintendendo)
Joanna Ti prego! Philip ed io non ci sogneremmo di fare cose simili.
Linda Per me, Philip, non ce la fa e basta.
Joanna Eh?!
Linda Nemmeno con te!
Joanna Linda!
Linda Philip non è… quel che si dice... un esuberante.
Joanna Ebbene, ti sbagli. E' sempre molto stanco, d'accordo. Il tuo Henry la sera se la spassa, mentre il mio povero Philip corregge bozze fino a tardi.
Linda Sarà.
Joanna E non c'è da stupirsi se poi non ha velleità per altre cose. Comunque, dopo tanti anni di completa soddisfazione, è normale smorzare.
Linda Smorzare, ma non spegnere.
Joanna Non abbiamo spento affatto! Ma, non deviare il discorso.
Linda Hai ragione. Walter, vedi, ha fatto di tutto per convincermi a. (si siede)
Joanna Sì.!
Linda …e la settimana scorsa ho finalmente acconsentito.
Joanna Sì.!
Linda Dovevo passare la serata da lui. (fa sedere Joanna vicino a lei)
Joanna E allora?
Linda Beh, ho ricevuto questa, poco fa. (prende dalla borsetta una lettera di tre fogli) Walter ha una madre.
Joanna Ti ha scritto per dirtelo? (tra il serio e il divertito)
Linda Aveva organizzato che la madre si assentasse per qualche giorno.
Joanna Invece?
Linda Tutto a monte. (le mostra il primo foglio della lettera) Il poverino è disperato. Sono sicura che ci aiuterai. Joanna, tesoro. Leggi qui la sua disperazione.
Joanna (legge) "Mia dilettissima, adorata promessa di paradiso". (occhiata a Linda)
Linda (lusingata) Questo mi descrive.
Joanna (la smorza) Descrive Walter. (legge) "E’ successa una cosa terribile, mamma è a letto con." Con chi?
Linda Walter è deluso, frustrato. finora ha avuto una pazienza da santi; voglio dire. gli ho concesso un pranzetto clandestino, ogni tanto, ma niente di più.
Joanna Ah.! "Non dimenticherò mai la nostra prima tazza di tè nel giardino pensile di Derry e Tom. Mi lasciò…"
Linda (porgendole la pagina n° 2) Pagina due.
Joanna "... mi lasciò senza respiro!" (altra occhiata a Linda) "Che altro può dire, uno, di un momento come quello? Perfetto, divino. Lo so come è difficile, avendo un marito, eccetera, eccetera, ma cerca di farcela. Mi sono ormai affezionato all'idea di provare (prende l'altra pagina da Linda che lascia la lettera sulla poltrona di Joanna) di provare l'appartamento della tua amica Joanna". Questo è abusare dell'amicizia. (esplode)
Linda Dalle otto e trenta alle dieci e trenta. Due ore. Due ore di copertura.
Joanna Ah!
Linda Sii buona, Joanna.
Joanna (si dirige in camera da letto e Linda la segue) Devo vestirmi!
Linda Pensa alla felicità di Walter.
Joanna (entrando nello spogliatoio) Non potete andare all'albergo?
Linda Troppo pericoloso; si trova sempre gente di conoscenza. (segue Joanna nello spogliatoio, le voci sfumano)
Scena 4a
Entrano Philip ed Henry. Philip ha in mano dei libri. E' un uomo simpatico, serio, ma dall'aria preoccupata, forse per aver stentato nella carriera. Henry invece ha avuto una carriera facile; è un tipo malizioso, pieno di sufficienza maschile
Philip Henry, per favore. (con aria rassegnata)
Henry Hai accettato. (spumeggiante, quasi euforico)
Philip Lo so, ma.
Henry Non puoi rimangiarti la parola. (va verso la poltrona)
Philip Non potete andare all'albergo? (mani in tasca lo segue)
Henry Preferisco il calore della casa.
Philip Mi hai per caso convinto a prendere questo appartamento per poterne approfittarne tu per le tue sporche manovre? (si siede)
Henry No, ti volevo a portata di mano. (dietro Philip)
Philip Ed ecco che cosa mi fai fare.
Henry Un po' di gratitudine, via!
Philip Quella volta che portasti qui una ragazza dicesti che non sarebbe più successo.
Henry Ma allora a che servono gli amici?
Philip Non sei terrorizzato dal numero delle donne che bazzichi?
Henry (triste e sconsolato) Una volta le contavo a decine.
Philip E' deplorevole come ti comporti! Uno che pubblica libri per ragazzi!
Henry La vita privata non c'entra col lavoro. (irritato, ma sorridente)
Philip La tua vita privata è così intensa che per il lavoro ti resta poco tempo.
Henry Adesso non esageriamo!
Philip Sono anni che non si pubblica un best seller.
Henry (incalzante) Chi è stato a farsi scappare tutta la serie di "NODDY"?
Philip Ero sicuro!
Henry Dicesti che ai piccoli lettori non poteva interessare la storia di un ciuco con la testa a tirabusciò.
Philip Per piacere, non cambiare discorso. Il tuo modo di comportarti non ha scusanti.
Henry Chi cerca scusanti! Cerco solo un po' di collaborazione da parte tua. Per stasera. (sorride, intrigante)
Philip Trovo il tutto spossante. (sfinito dalla discussione)
Harry Lo spossato sarò io.
Philip Di cervello, intendo dire. Dove lo metti lo sforzo per tener nascosto a
Linda le tue avventure? L'altra volta, per salvarti, per la tensione nervosa, mi venne l'eczema.
Henry Fu provvidenziale. Correggesti le bozze di tutta la serie delle filastrocche e due libri scolastici.
Philip Benissimo, le seccature dell'amante le ho io e il divertimento l'hai tu.
Henry Vuoi che ti combini una cosetta. (verso Philip, malizioso)
Philip Il modo in cui tradisci tua moglie è vergognoso.
Henry Abile. In fondo le faccio un favore. perché mi tiene su il morale. Mi tiene in buona salute.
Philip … e allenato.
Henry Appunto. Chi se ne giova è Linda.
Philip Qualche sospetto deve averlo. Tutte le sere rincasi così tardi.
Henry Linda? Mi ammira per la dedizione alla nostra società: le ore piccole tutte le sere, per intrattenere i clienti.
Philip Che autore le hai detto che intrattieni ,stasera?
Henry Un vecchio ex-insegnante, che ha scritto la storia allucinante di una tartaruga.
Philip Mamma mia!
Henry Se devi dire una bugia, dilla in pieno.
Philip Il vecchio insegnante avrà diciannove anni, i capelli ossigenati, gli occhi bistrati, le ciglia finte.
Henry (carrettella) Non so che faccia abbia. (con assoluto candore)
Philip Eh.?!
Henry E' una centralinista. Abbiamo chiacchierato al telefono, stamattina, e ci siamo dati appuntamento per stasera. Avevo chiamato Parigi, sai l'editore francese che...
Philip Lo so. ma la centralinista.
Henry Beh, ho capito di essere sulla buona strada quando mi ha detto: "A che ora le fa comodo, e dove posso trovarla?"
Scena 5a
Alistair (da fuori) Signora Markham, può venire un momento?. (entra e vede Philip) Ah! Di ritorno. Finalmente! (rimane sul fondo scena)
Philip Mioddio!
Alistair E buona notte!
Philip Ho molto da fare, Spenlow.
Alistair Deve decidere per la stoffa delle tende. Ho già spiegato a sua moglie che la moquette color fragola…
Philip Scelga lei. (gli risponde annoiato d'ora in poi)
Alistair Lo studio è suo. E' lei che deve avere una preferenza.
Philip Non ce l'ho, caro Spenlow. Eppoi. lei sa come lo avrei voluto. Mogano levigato…
Alistair …pareti color avorio. (gli rifà il verso)
Philip Sissignore, e damaschi beige, ma nossignore… mia moglie ha voluto l'arredatore.
Allistair Interior decorator.
Philip Che differenza c'è?
Alistair Lo saprà quando riceverà la parcella.
Philip Le dispiace proseguire senza di me? (si alza, ma senza guardarlo)
Alistair Una minuscola frazione del suo tempo, per favore. (fa un passo avanti)
Philip Dice sempre così, e son tre mesi che è qua. Quindici giorni per la camera della au pair!
Alistair Ha ragione, mi ci sono dedicato troppo.
Philip Tempo sprecato, dal mio punto di vista.
Alistair Dal mio punto di vista. sprecato sino ad oggi. (si rivolge di colpo ad Henry) Però deve ammettere che la nuova stanza da bagno è un bijou. (accomodante) Lo ammette, non abbia paura.
Philip Non so come ho fatto a vivere finora senza lo scarico dipinto di bleu e senza il bidet floreale. (si è avvicinato a Henry)
Alistair Decida con comodo. io non mi muovo finché non decide. Eh?
Henry (in fretta spinge Philip verso Alistair) Philip, dagli una risposta!
Alistair Grazie, signor Lodge. Potrei tappezzargli le pareti di stagnola che non reagirebbe! (a Henry) Prego, dopo di lei. (Henry esce nello studio)
Alistair (a Philip, con spavalderia) Non possiede una cravatta che si intoni più di quella al colore del suo abito?
Philip La possiedo. Color mogano, a puntini color avorio. (esce nello studio, seguito da Alistair)
Alistair (uscendo) Impertinente!
Scena 6a
Linda (Entra dallo spogliatoio in camera da letto seguita da Joanna che ha in mano il vestito che indosserà e che posa sul letto) Sei un vero tesoro.
Joanna Tu sei una piaga.
Linda Ti voglio un gran bene.
Joanna Ricordati: non voglio saper niente.
Linda Stai tranquilla. Hai fatto molto. Non voglio altro. (entrano in salotto) Oh, Champagne ne avete?
Joanna No, e nemmeno caviale.
Linda Corro a comprarne. La passione di Walter. (uscendo) Fin qui tutto bene.
Scena 7a
Silvia (Joanna sta per tornare in camera da letto quando entra Silvia con una tazzina di caffè su un vassoio) Il caffè per il signor Spenlow.
Joanna E’ nello studio.
Silvia Va bene.
Joanna (di colpo) Silvia, stasera lei esce, vero?
Silvia Sì.
Joanna Non ne ero sicura. Ehm… Silvia…
Silvia Sì, signora Markham?
Joanna E’ proprio certa di uscire…
Silvia Oh, sì! Certo signora!
Scena 8a
Philip e Alistair entrano discutendo.
Philip Mi dispiace, ma non c’è una sola cosa che mi vada!
Alistair Aspetti che sia finito per giudicare.
Philip Non cambierò idea. (a Joanna) Salve, mia cara.
Joanna Salve, darling. (gli dà un bacio) Qualcosa che non va, nel tuo studio?
Philip Non più del solito. (vedendo Silvia col caffè, allunga la mano per prendere la tazzina ) Grazie, Silvia, proprio quello che mi ci vuole.
Silvia E’ per il signor Spenlow.
Philip (intenzionale doppio senso) Se ha qualcosa da dare al signor Spenlow, gliela può dare nello studio.
Alistair E’ un ordine! (le dà un furtivo “ganascino” sul sedere. Lei esce mentre Alistair la segue e rimane di spalle sulla soglia)
Joanna (infila il braccio nel braccio di Philip) Hai litigato di nuovo con Alistair?
Philip In caso è lui che litiga con me. E non riesco a capire perché dobbiamo subire lo schifoso, cattivo gusto di quell’uomo.
Alistair (rientra di scatto) Schifoso, cattivo gusto?!
Philip Sì!
Joanna Guarda come si veste! Oh… se tu ti vestissi come lui…
Philip Io?!
Alistair Il bustino premi-pancia glielo regalo io!
Alistair (sulle sue) Sono nello studio, se avete bisogno di me.
Philip Non ce ne sarà.
Alistair (con tono impertinente) Non si sa mai. (esce)
Scena 9a
Philip Come ho fatto a sopportarlo per tanti mesi? (si siede, sfinito)
Joanna Non devi farti venire i nervi, per via di lui.
Philip Non è solo lui.
Joanna Chi altri?
Philip Beh…
Joanna (da dietro la poltrona, gli massaggia le spalle) Lavori troppo, Philip. Guarda Henry. Lavora, secondo te? Lavora abbastanza, voglio dire?
Philip Sì… sì… non si ferma mai. (all’improvviso si gira a guardarla) Mi ami, vero, darling?
Joanna Stupidone. Certo che ti amo. (affettuosa)
Philip Nella carriera progredisco poco, secondo te?
Joanna Sì.
Philip Oh.
Joanna Ti amo appunto per questo. Eppoi… sei buono, premuroso, gentile, comprensivo, calmo,
Philip Non mi avevi mai parlato così.
Joanna Forse non avevo mai sentito così. (lo bacia di nuovo)
Philip Hai ragione, ho lavorato troppo ultimamente. (si alza di scatto) Senti: al diavolo il pranzo. Restiamo a casa e andiamo a letto presto.
Joanna Sììì! (di colpo) Nooo! Non sai come lo vorrei, ma non possiamo.
Philip (in fretta) Non possiamo?
Joanna E’ il pranzo degli editori, forse si aspettano il tuo discorso.
Philip E’ vero… (cambiando discorso) Come ti vesti?
Joanna Ero incerta… Così ho comprato due vestiti invece di uno.
Philip (ridendo) Sono contento. Così potrai butta via quel vecchio vestito nero. Nessun’altra notizia eccitante?
Joanna (troppo pronta) No, niente… giornata calma, non s’è visto nessuno. Vado a farmi la doccia. Se vuoi un drink, puoi finire il mio gin, prima di venire a vestirti. (gli mette il bicchiere in mano e si avvia alla camera da letto)
Philip Alle otto in punto dobbiamo uscire.
Joanna (verso lo spogliatoio) Anche alle sette e tre quarti.
Philip O prima.
Joanna Più presto andiamo… (esce nello spogliatoio)
Philip (si assesta, prende un cuscino, se lo sistema dietro la testa. Facendo questo vede una pagina della lettera di Walter a Linda. La prende, vi dà un’occhiata)
Scena 10°
Henry (entra lemme lemme dallo studio) Non so perché ti lagni. Spenlow sta facendo un lavoro stupendo.
Philip (ad alta voce, legge) “… mi lasciò senza respiro. Che altro può dire uno di un momento come quello? Divino. Lo so come è difficile, avendo un marito, eccetera”
Henry Cos’hai lì? (si avvicina a Philip e sbircia la lettera)
Philip Non so, l’ho trovata nel…
Henry (prende il foglio e legge) “Pagina due”. Dove sono le altre pagine?
Philip Non lo so.
Henry (leggendo) “senza respiro – che altro può dire uno di un momento… mmmmmmmmm!---mmm! – ma che cerca di farcela. Mi sono ormai affezionato all’idea di provare. (ride tra sé pensando al significato)
Philip Beh?
Henry Dov’è la pagina tre?
Philip Tu cosa ci capisci? (calmo, ma perplesso)
Henry Deve far parte di una lettera d’amore.
Philip Bravo Pierino, dieci con lode! E’ una vergogna che Silvia riceva di queste lettere.
Henry Non è scritta a Silvia.
Philip Come lo sai?
Henry (indica la lettera) “lo so come è difficile avendo marito…”
Philip Hai ragione. Chi altri può essere?
Henry (posa una mano sulla spalla di Philip, lo guarda compassionevole)
Philip (di colpo indovina ciò cui Henry accenna) Joanna?
Henry Chi altri? Cosucce senza importanza.
Philip (si alza) Cosucce?
Henry Spicciati, dammi da bere. Tra poco dovete scappare.
Philip Un momento. Non puoi fare commenti così diffamatori! Voglio dire…(si impappina, nervoso) E’ una lettera ambigua, potrebbe essere anche una lettera di ringraziamento. (cammina agitato)
Henry Lo è. (sta fermo a guardarlo)
Philip (parlando quasi a sé se stesso) E forse non l’ha scritta un uomo. (Henry lo guarda) Forse l’ha scritta la direttrice della scuola CORDON BLEU.
Henry La direttrice di un corso di cucina?!
Philip Sono così romantiche! Ascolta… (si avvicina a Henry e gli riprende la lettera) può trattarsi di culinaria. Fila alla perfezione: la tua mousse al cioccolato “mi ha lasciato senza respiro”.
Henry L’ho assaggiata la mousse al cioccolato di Joanna!
Philip Che diavolo… se prende lezioni di cucina, avrà fatto progressi. (riferendosi alla lettera) Ovviamente che ne ha fatti. “La perfezione”!
Henry (sarcastico) Ah…
Philip (leggendo) “Lo so come è difficile avendo marito”…
Henry Commovente.
Philip “Ma cerca di farcela”. A venire alla prossima lezione, immagino. (Henry approva col capo) “… l’idea di provare…”
Henry Cosa? La tua torta di mele?… Philip, per favore…(mette sulla spalla di Philip, per consolarlo e riprende la lettera)
Scena 11a
Alistair (entrando) E come fodera…
Philip (voltandosi di scatto) Fuori!!
Alistair (fa dietro front ed esce)
Henry Non te la prendere, vecchio mio.
Alistair (rientra) Celeste, e non se ne parla più.
Philip (sta per avventarglisi contro, ma Alistair scappa. Torna in centro scena. Pausa, poi ad Henry) Non può essere Joanna…
Henry Ci penserai dopo cena, ora abbiamo troppe cose da fare. Miss Wilkinson, per esempio.
Philip La mia felicità coniugale è in pericolo e tu… Ma chi è questa miss Wilkinson?
Henry La centralinista.
Philip Accusi mia moglie di adulterio, ma quel che ti preme è solo la signorina del centralino. (risentito)
Henry. (rimproverandolo col dito) Philip, Philip…
Philip Proprio così.
Henry (guardando l’ora) Hai ragione tu… quando la moglie ci esce di carreggiata, i sintomi sono molti. Se non sei un idiota te ne accorgi. Su, dimentica quel che ho detto.
Philip (sconcertato) Sintomi? Che sintomi?
Henry (con aria da super uomo) Beh… sai… reagiscono in tanti modi. Certe donne corrono a comprarsi vestiti nuovi.
Philip Oh Dio! (afferra Henry)
Henry Beh?
Philip Oggi si è comprata due vestiti.
Henry Altre diventano affettuosissime col marito.
Philip (afferra di nuovo il braccio di Henry) Mi voleva sedurre proprio due minuti fa. Henry, non ci posso credere… voglio dire… le ho sempre dato tutto ciò che voleva… le ho permesso di servirsi di quel maledetto arredatore, che ci ha appioppato ogni sorta di cose… dal bar all’americana al letto ovale.
Henry (scanzonato) A proposito… volevo domandarti… vendono anche lenzuola ovali?
Philip No! (tornando al problema della lettera) E ora, e ora?
Henry Io proverei quelle quadrate, ben rincalzate agli angoli.
Philip (spazientito) Che altri sintomi ci possono essere?
Henry Vediamo. Si agita mai senza motivi apparenti? Ride senza ragione?
Philip Onestamente, debbo dire di no, ma due sintomi su tre li abbiamo. Dammi la lettera.
Joanna (entra nella stanza da letto dallo spogliatoio con in mano un vestito e un paio di scarpe. Indossa una vestaglia molto frivola)
Henry Philip, sono le sette e mezza…
Philip Dammi quella lettera. (la prende)
Henry Per cosa?
Philip Gliela faccio vedere e le dico… (di colpo si trova faccia a faccia con Joanna sulla porta della stanza da letto) Oh… oh, darling! (in fretta si caccia la lettera in tasca) Volevi qualcosa?
Scena 12a
Joanna Volevo solo sapere se… (entra in salotto e vede di colpo Henry) Henry!
Henry Carissima. (si avvicina affettuoso a Joanna e Philip li scruta)
Joanna (nervosamente) Da quanto tempo sei qui?
Henry Pochi minuti.
Joanna Non hai incontrato nessuno, venendo su?
Henry No.
Joanna Meno male. (fa per invitarlo ad andarsene, spingendolo verso la porta)
Henry (fermandosi) Veramente, speravo in un drink…
Joanna (prende il bicchiere che Philip aveva ripreso in mano e lo dà a lui) Qua… bevi il mio.
Henry Il gin mi va poco.
Joanna Niente paura… è quasi tutta acqua. (fa una risatina forzata)
Philip (la guarda… guarda Henry… e poi ancora lei. Poi con freddezza) Di cosa ridi?
Joanna (forzata allegria) Di niente.
Henry Tre su tre. (quasi compiaciuto)
Philip (freddo) Cosa volevi, darling?
Joanna Beh, sapere se ti piacciono. (gli mostra vestito e scarpe)
Philip Non ci sono più dubbi.
Henry (in fretta, cercando di coprire le parole di Philip) Cospicuo… molto grazioso.
Philip (addita le scarpe) Anche loro sono nuove?
Joanna Per accompagnare il colore del… (smorzando la battuta di fronte alla freddezza di Philip)
Henry (tempestivo) … del vestito.
Philip Vedo. Vedo che oggi hai fatto follie. Vestiti nuovi… scarpe nuove…
Joanna Ho comprato anche qualcosa per la casa. (si avvia verso la camera da letto) Manderanno domani da Harrods.
Philip Manderanno cosa? (la segue in camera da letto).
Joanna (si ferma) Una dozzina di coppe da champagne, un carrello di bambù e un pouff in cuoio marocchino. (esce in spogliatoio. Philip corre in salotto)
Scena 13a
Philip Cosa ne dici?
Henry Non sono prove assolute.
Philip Hai visto che occhi? Le brillavano come stelle.
Henry Ha fatto compere da Harrods.
Philip Per un carrello e un pouff? (va in camera da letto e posa la lettera sul letto)
Henry (lo guarda dalla porta aperta) Per l’amor del cielo… ma che fai?
Philip Voglio la prova.
Henry Che?!
Philip Se è innocente si domanderà cos’è.
Henry E se non lo è?
Philip Lo sapremo presto. (è tornato in salotto e ha chiuso la porta. Si abbassa per spiare attraverso uno spiraglio)
Henry Cosa vedi?
Philip Il soffitto. (guarda dal buco della chiave)
Henry Cosa speri di guadagnarci a fare così?
Philip La vista di mia moglie.
Henry Fatti in là. (spinge Philip da un lato e guarda dal buco)
Philip La moglie è mia, accidenti! (riconquista la posizione)
Henry Io sono il tuo migliore amico.
(mentre discutono e lottano per il buco della chiave, dallo studio entra Allistair con due vistosi cuscini. Al vedere i due far così, si ferma di botto e da una iniziale espressione di sorpresa passa ad una espressione del tutto esterrefatta quando gli balena ciò che i due stanno cercando di vedere. Esce in punta di piedi)
Henry E’ sparita.
Philip Non la conosci! Secoli ci mette, prima di decidersi a fare la doccia. Bigodini… creme… talco… e cinquantasette qualità di spray.
(durantequesto dialogo Joanna entra dallo spogliatoio in camera da letto fino alla porta del salotto)
Henry Dovresti vedere Linda! Un cervello elettronico, sembra, quando è pronta per andare a dormire.
Philip (stanno per centrare con l’occhio il buco della serratura quando Joanna apre la porta. I due cascano in ginocchio e fan finta di cercare qualcosa per terra)
Joanna (entrando) Darling, hai visto… (si interrompe vedendo i due ai suoi piedi) Avete perso qualcosa?
Henry e Philip Sì.
Henry e Philip (insieme, uno una cosa e uno l’altra) Uno scellino --- Un gemello.
Henry e Philip (insieme, invertendo le parole) Un gemello --- uno scellino.
Philip Un gemello da uno scellino.
Joanna Ohhh! (cerca anche lei, sono a terra tutti e tre)
Philip Lascia perdere. Cosa volevi?
Joanna Il mio spray.
Philip Quale?
Joanna Deodorante. L’hai preso tu? (si alzano, uno dopo l’altro)
Philip No!! Non oso più, da quando mi sono dato per sbaglio la lacca per i capelli sotto le ascelle!
Joanna Dovevi vederlo, Henry! (con le braccia aperte gira in cerca dello spray) E’ facilissimo confonderli. (torna in camera da letto, indi nello spogliatoio. Philip chiude la porta e i due si inginocchiano di nuovo)
Henry Beh, vecchio mio, tanta tragedia per un po’ di lacca… (mentre parlano si avvicinano di nuovo alla porta della camera da letto e riprendono a spiare)
Philip Ero rimasto come ingessato, ma lasciamo perdere e concentriamoci senza parlare.
Scena 14a
Alistair (entra dallo studio e sente l’ultima frase)
Henry E’ stato per parlare che un momento fa quasi ci becca. (Alistair resta inchiodato, poi, piano piano entra, scavalcando i due) Togli la testa, voglio vedere anch’io.
Philip L’idea è stata mia.
Henry Per me sbagli a fare così.
Philip Ci ha messo lei in questa situazione. Era meglio fare come dicevo io.
Henry Eh?
Philip Mostrarle la lettera.
Alistair (ha un’aria orripilata, quando Silvia entra dall’ingresso)
Silvia Signora Markham…
Tutti e tre Ahhhhh! (immediatamente Philip ed Henry si rimettono a cercare per terra, senza guardare Silvia. Alistair, confuso guarda da un angolo)
Philip Desidera qualcosa, Silvia?
Silvia Fra un po’ esco e vorrei sapere se alla signora non occorre altro.
Philip No… non credo… è occupatissima in camera da letto.
Silvia Escono anche il signore e la signora?
Philip Sì.
Silvia Allora passerò a dare la buonanotte.
Philip Grazie.
Silvia Prego. (passando dà ad Alistair in “ganascino” alla svelta sul sedere)
Alistair (con un urletto) Ahh!
(Silvia esce in fondo a sinistra e i due si voltano a guardare Alistair che finge di cercare qualcosa)
Henry Si può sapere che cosa cerca?
Alistair Niente. Niente. Voglio dire, non lo trovo da nessuna parte. Il mio metro. Ah, eccolo qua. (lo afferra. E’ sulla scrivania) Grazie mille. (con intenzione) Non si scomodino.
(Alistair va nello studio. Philip immediatamente torna al buco della chiave e Henry, riluttante, lo imita)
Philip Speriamo di non esserci persi niente! No, la lettera è ancora lì!
Henry (guarda l’ora e sospira) Dio mio! (si alza)
Philip (breve pausa. Si alza anche lui) Non capisco… non capisco.
Henry Cosa?
Philip Perché mi tradisce, dopo dodici anni
Henry Quando il fornaio non ti serve più bene, vai a prendere lo sfilatino di… da un altro.
Philip (guardandolo lentamente) E’ una solenne calunnia. Tra noi non ci sono mai stati problemi. L’abbiamo imbroccata, fin dal primo momento. Dubito che ci sia mai stata una luna di miele come la nostra!
Henry Dodici anni fa.
Philip Sì.
Henry Adesso?
Philip Benissimo.
Henry Una volta alla settimana?
Philip (imbarazzato) Henry!
Henry Ogni quindici giorni?
Philip Per favore…
Henry Dài… ogni quanto?
Philip Non guardo il calendario!
Henry Ho capito… una volta all’anno.
Philip Dodici anni sono stato fedele!
Henry E’ il tuo guaio: sei noioso, monotono, come dodici anni fa.
Philip Ah, no! Senti… (squilla il telefono) Al diavolo, lascialo suonare. (il telefono squilla per qualche secondo) Forse è importante… meglio rispondere. (va per rispondere mentre Joanna rientra nella camera in accappatoio e cuffia da bagno. Tre squilli)
Scena 15a
Henry Presto, è ritornata!!
Philip (corre alla serratura)
Joanna (dà uno sguardo verso il salotto, aggrotta la fronte e alza il ricevitore dalla camera) 5970… chi?… La signorina Smythe… Ah… Era qui un minuto fa, ma credo che sia uscito un momento… ma certo. Resti all’apparecchio, prendo la penna e un pezzo di carta… sono tutta bagnata… Sì, ho detto bagnata… ma non importa. (si allunga e prende la lettera incriminata dal letto, la mette sulla toilette e scrive. Henry e Philip reagiscono) Dica pure, signorina… come si scrive? S-m-y-t-h-e? che numero?… Ohoh… Hotel Claridges! Va bene, grazie. Prego. (mette giù. Mentre si avvia alla porta del salotto, Philip ed Henry si precipitano sul divano, assumendo un’aria distratta) Philip! (entrando) Oh… ancora qui, Henry?
Henry Sì, carissima.
Joanna (con un risolino nervoso) Nessuno dei due ha sentito il telefono?
Philip ed Henry No! (durante il dialogo che segue, Philip non distoglie gli occhi dalla lettera che Joanna ha in mano)
Joanna Non è possibile.
(Joanna accartoccia la lettera con la mano. Philip ed Henry reagiscono)
Philip (indicando la lettera) Il messaggio?
Joanna Devi chiamare una certa signorina Smythe all’Hotel Claridges alle otto. (sta per tornare in camera da letto)
Philip Otto. Claridges. Bene.
Joanna Se il telefono suona, rispondi tu. (passando dalla finestra butta fuori la lettera) Mi devo ancora asciugare.
Philip (s’alza di scatto, è paralizzato per un istante) La mia unica prova! (corre in camera da letto)
Henry (seguendolo) Torna indietro!
Philip (alla finestra) Eccola là. E’ là, in mezzo alla strada!
Henry All’ora di punta! Auguri e figli maschi!
Philip (grida fuori) Taxi! Taxi! Segua quel pezzo di carta… sì, sì… lo segua! (ad Henry) Gentilissimo. Corro giù a riprenderla.
Henry A quest’ora sarà arrivata alla torre di Londra!
Philip si affretta in salotto e verso l’ingresso seguito da Henry, mentre Linda entra con una bottiglia di champagne.
Scena 16a
Linda (si blocca alla vista del marito)
Philip ed Henry (Insieme) Gesù!
Henry (va da Linda e le schiocca un bel bacione, poi a Philip, con voce alta) Mia moglie, Philip.
Philip La vedo.
Linda Cosa sei venuto a fare?
Henry (leggermente impacciato) Non abbiamo ancora deciso per la copertina di Harry the Hornet. Bella giornata, oggi, eh?
Linda Si è alzato il vento.
Philip Il vento? Dio!! (corre fuori)
Linda Cos’ha?
Henry Vento.
Joanna (entra dallo spogliatoio, sempre in accappatoio e si dirige in salotto) Philip, non vieni a vestirti? (vede Henry e Linda) Linda! Ma che bella sorpresa! (sorrisetto forzato) Come mai da queste parti?
Henry (innocentemente) Già… come mai?
Linda Una capatina per vedere Joanna.
Henry E lo champagne?
Linda (porgendo la bottiglia a Joanna) Felice compleanno, mia cara.
Joanna Grazie.
Henry (con allegra sorpresa) Nessuno mi aveva detto niente!
Joanna (chiude gli occhi con aria rassegnata e scuote la testa)
Linda (al marito) Ti trattieni molto?
Henry No, no! Decidiamo per la copertina e…
Joanna Dov’è andato?
Henry E’ sceso un momento.
Joanna In ufficio?
Henry Torna subito. (tosse nervosa) Posso versarmi quel wisky?
Joanna Ma certo!
Henry E per te? (rivolto a Linda)
Linda Niente per me. (lo spinge nel bar e chiude la porta. Rivolgendosi a Joanna) Lo champagne è per Walter. Mettilo in frigo, tesoro. Corro a casa a infilarmi qualcosa di…. sexy.
Joanna (suona il telefono e Joanna risponde) 5970… Sono io… La signora Markham… Walter chi? Walter!
Linda Walter?! (pronunciando come WATER – acqua – al che Henry risponde)
Joanna Sì, sì. È qui. (a Linda) Vuol parlare con te. Dev’essere matto completo!
Linda Sarà stufo di aspettare. Gli parlo dalla tua stanza da letto. (va all’altro apparecchio)
Joanna (sarcastica) Un momento, prego, gliela passo.
Linda (al telefono) Cosa c’è, Walter? Ma no! No, no… non c’è nulla di cambiato, tesorino.
(Joanna mette giù il ricevitore in salotto. Le risposte di Linda sono dei laconici “Sì” e “No” e “Super”, mentre Walter parla sempre lui. Henry è rientrato dal bar)
Henry Non far tardi, Linda, perché io, a momenti… Dov’è?
Joanna Al telefono.
Henry Non stavi parlando tu?
Joanna Io ho finito e Linda si è ricordata che doveva telefonare a uno zio.
Henry Che zio?
Joanna Non me l’ha detto.
Henry Sarà lo zio Giorgio. Salute cagionevole… povero vecchio. (apre la porta della camera da letto e chiama Linda) Linda, abbracci da parte mia.
Linda (confusa) Eh?
Henry Al vecchio zio Giorgio. Digli di star su col morale.
Linda Sì… sì. (al telefono) Ma no… è tuo nipote, mio marito… (cerca di chiuderla in ridere) Ma sì, Henry! Infatti è qui, vicino a me…
Henry (avvicinandosi) Gli parlo io.
Linda (molto in fretta) Ciao, zio Giorgio. (in fretta a Henry, mettendo rapidamente giù il ricevitore) E’ caduta la linea! (mentre si dirige verso il salotto) Ciao, Jo, tesoro. Forse ci vediamo al weekend. (le sussurra) Non mettere l’antifurto, ricordati. (a Henry, che ora si aggira per il salotto) Ti vedo a casa.
Henry Ho scordato di dirtelo, stasera devo uscire.
Linda Peccato.
Henry Solita roba.
Henry e Linda Cliente importante. (insieme con toni diversi, ma sincronizzati)
Henry (soave) Un vecchio maestro di scuola, con velleità letterarie. Ha avuto l’idea brillante di far protagonista una tartaruga: Bill Humpheys.
Joanna Nome buffo per una tartaruga.
Henry E’ il nome dell’autore. Per il nome della tartaruga non abbiamo ancora deciso. Infatti è uno dei motivi per cui sono venuto qui, stasera. Devo ancora conoscerlo, questo…
Joanna Bill Humphreys.
Henry Dico “conoscerlo” perché ci siamo soltanto parlati al telefono. E’ pieno di idee. Forse ne avremo per un pezzo, stasera.
Joanna Lavori troppo, Henry.
Henry Sì. (a Linda) Vai a letto… non mi aspettare.
Linda Forse rientrerò tardi anch’io.
Henry Davvero?
Linda Esco.
Henry (sorpreso) Tu?
Linda Ne avrò fino a circa…
Joanna Dieci e mezza.
Henry Eh?!
Linda Joanna mi trascina in una cosa di beneficenza.
Henry Brava, Jo, complimenti… ma non lavorate troppo.
Linda Tutto per la buona causa.
Henry Quale?
Joanna Aree sottosviluppate.
(Linda dà un bacione in fretta a Joanna mentre entra Philip di malumore)
Scena 17a
Linda Salve, Philip… non posso fermarmi.
(Linda e Joanna escono)
Henry Beh? Com’è andata?
Philip Da cani!
Henry Eh?!
Philip La Polizia! Perché ho spostato una macchina non mia.
Henry Spiegati!
Philip La lettera… quella maledetta… era finita vicino ad un tombino… su c’era una macchina, senza proprietario… la lettera era sotto la ruota… non sono riuscito a levarla… allora sono entrato nell’auto che era aperta e mi hanno arrestato.
Henry Ma non hai pensato a me e a Miss Wilkinson che aspetta che le telefoni per dirle di venir qua?
Philip Al diavolo, miss Wilkinson! Ho i miei problemi, il poliziotto mi aspetta fuori.
Henry Per…
Philip Vuole un documento.
Henry La patente?
Philip In qualche cassetto. (cerca nei cassetti della scrivania. Trova la patente e la consegna a Henry)
Henry Dov’è il poliziotto?
Philip Nell’ingresso.
Henry Ci penso io.
Philip Diciotto mesi non mi basteranno.
Henry Tu e la maledetta lettera!
Philip Ecco cosa è rimasto! (estrae di tasca un minuscolo pezzetto di lettera) E così, addio per il po’ di prova che avevo.
Henry Ci penso io; te lo sistemo il poliziotto.
Scena 18a
Alistair (entra con dei vistosi cuscini) Mi dispiace interrompere, ma… se non decidiamo adesso…
Philip Siamo occupati.
Alistair (alzando le sopracciglia) Benissimo.
Philip Occupatissimi. Seccature con la polizia.
Alistair Ah…
(Henry e Philip lo guardano e stanno per uscire quando entra Joanna)
Joanna (entra limandosi le unghie) Philip, spicciati… vieni a vestirti.
Philip (si volta di botto verso l’ ”adultera”) Mi vesto quando pare a me.
Henry Calma, bambino.
Philip E non prima.
Joanna (senza capire) Darling.
Philip Ffff! (segni d’insofferenza verso la moglie)
Henry Specialmente il giorno del suo compleanno.
(Philip fa una mossa a scoppio ritardato, mentre Henry lo spinge nell’ingresso)
Philip Com-plean-no? (escono)
Alistair Vogliamo decidere per i cuscini?
Joanna Sono superbi. Li sparpagli qua e là.
Alistair Sono per lo studio del signor Markham, ma lui non si pronuncia.
Joanna Troppo frivoli per lui. Comunque, non insista, oggi non è in vena di frivolezze.
Alistair (insistendo) Lo dice lei.
Joanna Ha avuto una giornata massacrante, povero topo. Discutetene domani, a mente fresca. (avviandolo all’uscita) Buona notte, Alistair.
Alistair (si ferma, si volta) Signora Markham!
Joanna Sì?
Alistair Lavorerò sino a tardi.
Joanna Dove?
Alistair Qua.
Joanna No.
Alistair Eh?
Joanna Non può… non… deve.
Alistair Ho una cosa o due che devo assolutamente finire.
Joanna Usciamo tutti.
Alistair Tanto meglio… lavorerò indisturbato.
Joanna Non è vero… voglio dire… qui sotto abita gente…
Alistair Debbo solo appendere le tende.
Joanna Sono pesantissime. Si prenda un po’ di riposo.
Alistair Non sono stanco.
Joanna Non voglio che lei rimanga qui.
Alistair Perché?
Joanna Perché… perché voglio che lei…
Alistair Che lei…
Joanna … che lei venga con noi al pranzo degli editori.
Alistair E’ molto gentile, ma…
Joanna (lo interrompe) Ci terrà allegri. Sono barbe da morire questi banchetti… lei ci racconterebbe delle storielle divertenti…
Alistair Odio le storielle.
Henry e Philip (rientrano)
Philip Non si offre denaro ad un poliziotto.
Henry Credevo che si facesse.
Philip Comunque, mai così poco.
Henry Comunque… lo ha preso.
(Henry e Joanna ascoltano meravigliati. Suona il telefono e Joanna va a rispondere e durante la prossima scena Philip non distoglie gli occhi pungenti e investigatori da Joanna).
Joanna (alzando il ricevitore) 5970… sì, c’è. (a Henry) E’ per te.
Henry (fingendo indifferenza) Per me?
Joanna Prenotazioni telefoniche…
Henry Io non ho fatto nessuna… (realizzando) Prenotazioni telefoniche? (afferra il ricevitore e lo copre con la mano, mentre spiega a Joanna) Dev’essere New York… ho chiamato prima.. stiamo cercando di assicurarci i diritti dell’orso Yogi.
Philip (irascibile) Sbrigati!
Henry Grazie. (al telefono) Pronto? Centralino?… Parla Lodge… Sì sì, stavo per chiamare, ma non ho potuto… ma sì, certo che la voglio, per le 8,15… Beh, tenendo conto delle ore di differenza tra qua e New York, per le otto e quindici mi pare che… Grazie. Ehm, le ho detto, no, dove cercarmi, vero?… Esatto. Allora aspetto. Buona sera. (mette giù) Credo che Yogi Bear sia nel sacco!
Joanna Non telefoneranno qui, spero.
Henry No, al ristorante, dove ho invitato quello della tartaruga.
Philip Quale tartaruga?
Alistair (cerca di attirare l’attenzione di Philip) Se potessi soltanto…
Philip (secco) Lei cosa vuole?
Alistair Secondo sua moglie, questi cuscini e questa stoffa sono troppo vistosi per lo studio.
Philip (sempre scrutando Joanna) Davvero?
Joanna Secondo me non intonano con quello che Alistair ha fatto già.
Philip I cuscini mi piacciono, ma su un divano svedese, nero, di pelle, con moquette rosso carminio e tende in plastica giallo arancione. (ad Alistair) Che ne dice?
Alistair No comment.
Joanna Darling, hai voglia di scherzare…
Philip Mai stato così serio.
Joanna Non è il tuo gusto…
Philip (con un sorriso a fior di labbra) Se ne scopre una nuova tutti i giorni uno dell’altro, eh, darling?
Joanna Non gli dia retta, Alistair.
Philip (prepotente) Divano nero, moquette rossa e tende giallo arancione.
Joanna Philip!
Alistair Non se la prenda, signora Markham. Ormai non mi stupisco più di niente! Se il signor Lodge volesse darci una mano per scegliere la carta da parati…
Henry Non credo. (alza la mano in segno “non mi intrometto”)
Philip Valuto il suo parere assai più del suo. Henry, che ne dici di tende di plastica color giallo arancione?
Joanna (battendo sul suo orologio a polso) Philip… sono le sette e mezza!
Philip E con questo?
Joanna Tra mezz’ora saranno le otto.
Philip Matematica pura.
Joanna Noi dobbiamo uscire e Henry deve vedere Bill.
Henry (cascando dalle nuvole) Bill?
Joanna L’autore della tartaruga.
Henry Ah, sì! Bill Bill Brown.
Joanna Humphreys.
Henry Brown Humphreys. Per noi è Bill.
Joanna (a Philip) Ah… ho scordato di dirti… ho invitato Alistair a venire con noi.
Philip Alistair? per che diavolo mai?
Joanna Compagnia.
Philip Ne ho abbastanza della sua compagnia qui in casa.
Alistair Non si preoccupi… stasera lavoro qui.
Joanna Non può.
Henry Non può!
Joanna Darling, non possiamo assolutamente arrivare in ritardo.
Philip Sarò in ritardo se voglio… ho ancora tante cose da fare.
Alistair Lo studio!
Philip Quello è deciso: tende rosse, divano arancione, moquette in plastica nera.
Alistair Nient’altro?
Philip Sì, una musichetta che non stoni con la suoneria della porta.
Alistair (raggiante) Dice davvero?
Philip E lo scarico del gabinetto andante, ma non troppo.
Joanna Darling, lascia fare ad Alistair.
Philip Sono capacissimo di prendere le decisioni artistiche da me.
Alistair (arrabbiato) Non le piacerebbero, in bagno, delle anatre in volo, sulle pareti…
Philip Sì!
Henry (con gentilezza) Potresti anche aggiungere quei nani che si vedono nei giardini…
Philip Stai zitto. (si altera sempre più, arrabbiandosi)
Alistair Peccato, cominciava a interessarsi…
Philip Riprendo il tempo perduto.
Alistair Credevo che sua moglie avesse carta bianca.
Philip Invece non ce l’ha.
Henry Calma, calma.
Joanna Preparati, darling, e si farà tutto come vuoi tu.
Philip Grazie. (in tono drammatico) Resto a casa!
Joanna Eh?!
Henry e Joanna Non puoi!
Alistair Non può! (tutti e tre insieme come uno scoppio)
Philip (ad Alistair) Lei cosa c’entra?
Alistair (calmo) Non c’entro.
Henry Devi uscire, Philip.
Philip Resto a casa, con mia moglie.
Joanna Darling, non hai mai mancato ad un pranzo ufficiale.
Philip C’è sempre una prima volta. (poi si ricorda della sua infedeltà, la guarda e allusivo) C’è sempre una prima volta per tutte le cose.
Joanna (non capisce) Ma che stai…
Henry Calmati…
Alistair Potrei solo…
Philip (si volta rapidamente verso Alistair) Non può. E porti via subito questi cuscini.
Alistair (arrabbiato) Oh.
Philip (a Joanna) Noi restiamo a casa.
Joanna (alza il ricevitore) Telefono a Linda.
Philip Linda? Cosa c’entra quella maled… Scusa Henry.
Henry Di che?
Philip Cosa c’entra Linda?
Joanna Appunto. L’avverto, dall’altro apparecchio. (butta giù con forza il ricevitore e va in camera da letto. Durante il seguente dialogo, forma il numero)
Alistair (arrabbiato) Con tutti questi cambiamenti improvvisi, mi hanno rotto.
Henry Non si affoghi in un bicchier d’acqua, Alistair!
Alistair Oh! (butta per terra tutto, con furia. Quando comincia a raccogliere ciò che ha buttato, Henry prende da parte Philip)
Henry (sottovoce) Per l’amor del cielo, la mia centralinista!
Philip (come sopra) Ho i problemi miei!
Henry (c.s.) Li risolviamo domani mattina.
Philip (c.s.) Stasera.
Henry (c.s.) Domani.
Philip (c.s.) Stasera.
Henry Farò tardi per il mio… (si accorge che Alistair si allunga per sentire cosa dicono, e fa un sorrisetto indifferente)
Alistair Altri segretucci?
Henry Stiamo parlando dell’autore che debbo vedere stasera.
Alistair Già. Il signor Brown Huphreys.
Henry (a Philip) Rifiuti?
Philip Assolutamente.
Henry Va bene… lo porterò a ballare..
Alistair (allegro, alla puck) Ooh! (butta in aria i cuscini, gioioso)
Philip (ad Alistair) E’ proprio indispensabile che resti?
Alistair Ho due o tre cosette da ultimare.
Philip Non è obbligato ad uscire con noi.
Alistair La ringrazio. (raccoglie i cuscini)
Henry Vorrei annullare la prenotazione. Avrà finito Joanna di là? (va verso la camera da letto, mentre sentiamo la fine della conversazione di Joanna, che, col telefono in mano, cammina verso la porta del salotto)
Joanna Allora, per favore, dica alla signora Lodge che mi telefoni appena arriva. Le dica che è necessario… (vede Henry) ma non indispensabile. (interrompe la telefonata)
Henry Posso telefonare?
Joanna No. (ride) Non subito. (nervosa) Avete deciso per le tende giallo arancione?
Alistair Il signor Markham vuol rivoluzionare tutto e corro a prendere gli altri cataloghi, in macchina.
Philip Lasci perdere.
(Suona il telefono. E’ sempre in mano a Joanna. Lei ed Henry lo guardano con sospetto, Nessuno dei due osa cercare di sapere chi è. Si sorridono, vogliono fare finta di niente, sperando che il telefono smetta di suonare)
Philip Tutti sordi? (alza lui il ricevitore) Pronto?… chi?… Miss Smythe? Un momento, no, non l’avevo dimenticato, ma sa com’è, mille cose da fare… Ha scritto un libro?… Brava! Hotel Claridges… sì, richiamo io. (mette giù)
Alistair Vado a prendere i cataloghi.
Philip Per favore, è pregato di non fare più niente, per stasera.
Alistair Questo lo crede lei.
Joanna Lasci stare i cataloghi… passo io da lei, prima cosa, domattina.
Alistair Voglio finire tutto stasera. (riferendosi a Philip) Lo so com’è difficile, avendo marito… (esce. Philip sente ripetere la frase della lettera)
Joanna Vado a vestirmi. Sei certo di non cambiare idea, darling?
Philip (sempre col pensiero alla lettera) “Non è facile avendo un marito…”
Joanna Come vuoi tu, darling, ma non capisco.
Henry Nemmenoio. Posso telefonare? (fa la mossa di prenderle di mano il telefono)
Joanna (svelta) No, serve a me, … in bagno. (esce nello spogliatoio col telefono)
Philip Hai sentito cos’ha detto? (la segue in camera da letto)
Henry Sì, che le serve in bagno.
Philip No! “Non è facile con un marito…”
Henry Eh?
Philip Le parole di Alistair Spenlow.
Henry Eh?
Philip (mostrandogli i resti della lettera) Le parole della lettera!
Henry (i due cercano di decifrare il foglietto sgualcito) Hai ragione.
Philip Ecco perché da tre mesi non si muove da qua! Arredatore! La prossima volta, lo studio… cato Philip… te lo arredi da te.
Henry Escludo che sia lui.
Philip La stessa identica frase. Mia moglie, in piena avventura, con un miserabile arredatore.
Henry Shhh!
Philip Ecco perché l’ha invitato a venire con noi! Non possono stare separati cinque minuti.
Henry Ma ci sarai anche tu.
Philip Sicuro, alla destra della moglie del Presidente, a occuparmi di lei, e loro a farsi piedino… dall’antipasto al dessert.
Henry Con la lettera distrutta, sei senza prove.
Philip Aspetta! Il resto può essere nella sua borsetta. (la prende sul divano, Philip passa ad Henry, man mano, il contenuto della borsetta)
Henry Fazzoletto… pettinino…
Scena 19a
Silvia (passando dall’ingresso, sente le voci dei due e viene piano piano avanti a spiare, alle loro spalle)
Henry (continua a prendere gli oggetti della borsetta che Philip gli passa) … rossetto per le labbra… porta-cipria… pinzette per le sopracciglia e collant a rete. Non c’è altro.
Philip Molto frustrante. (di colpo vede Silvia) Appartiene a mia moglie.
Silvia (non capisce) Lo so.
Philip Credevo che fosse di lui. (in fretta si corregge) Della moglie di lui.
Silvia (capisce sempre meno) Ah.
Philip Credevo che fosse il suo giorno d’uscita.
Silvia Lo è.
Philip Beh, si spicci… non perda tempo!
(Silvia esce in fretta, ancheggiando)
Henry (adocchiando il corpo di Silvia) Finirà coll’inguaiarsi a tenersi su di giri così! (imita il camminare di Silvia)
Philip (davanti alle poltrone, quasi in proscenio non lo ascolta, seguendo i suoi pensieri) Io… giù in ufficio a correggere bozze di libri per bambini e loro su, a far salti mortali sul mio letto… ovale.
Henry (arriva alle spalle di Philip) Non ci credo.
Philip Infanzia al pian terreno… adult… erio al piano attico.
Henry Per me non è Spenlow. Spenlow è uno di quelli, no? (allusivo)
Philip Di quali?
Henry Beh… di loro…
Philip Loro quali…?
Henry Che han girato un po’ verso… (si mette una mano al fianco e fa due o tre passetti buffi, quando entra Alistair dall’ingresso, carico di campionari e cataloghi. Alistair si ferma di colpo e fissa Henry che in fretta esce dall’imitazione, si siede e prende la pipa in atteggiamento da uomo. Alistair allora si volta verso Philip che ha sempre in mano la borsetta. Alistair realizza, a scoppio ritardato. Philip se la prende con la borsetta e lo schiaffa sul divano. Tutto in rapida sequenza)
Philip Devo parlarle, Spenlow.
Alistair (entra ansando per la corsa fatta) Dio sia lodato! Ho portato qui tutto.
Philip Troppi sforzi?
Alistair Può dirlo forte! (sparpaglia tutto sul tavolo)
Henry Scendo un momento… per annullare la prenotazione
Philip Quale pre…
Henry Miss Wilkinson… le telefono dall’ufficio. (gli sussurra) Per l’amor del cielo… Philip… controllati… usa prudenza e sii uomo di mondo. (poi ad alta voce) Vi lascio, voi due… e non agite d’impulso! (esce)
Alistair Scegliamo i colori base prima di entrare in dettagli. (mostrando e aprendo il catalogo) Quale colore preferisce che predomini?
Philip Il nero.
Alistair (preso leggermente contropiede) Ah. Beh, potrebbe fare a pugni col divano che lei aveva in mente… Permetta che le mostri qualche contrasto interessante.
(mostra il campionario a Philip, ma questi, pensando alla lettera, mentalmente vorrebbe strozzarlo, quando in camera da letto entra Joanna, con un vestito lungo, da casa, ancora da abbottonare, tanto che si scorgono reggiseno e mutandine. Ha il telefono in mano e sta parlando)
Joanna … no, Linda, stasera è impossibile… Cara, non hai che da telefonargli e dirgli di non venire qui… Mi dispiace, cara… trova un albergo. Ciao, ciao. (mette giù il ricevitore e tutta sorrisi apre la porta, entra in salotto allacciandosi la vestaglia) Tutto bene, miei cari?
Alistair Sì.
Joanna (distratta) E lei non si stanchi. (gli dà un buffetto sulla guancia. Philip le lancia un’occhiata diabolica. A Philip) Hai un’aria affamata. Se rimaniamo a casa tutti, devo assicurarmi che ci sia abbastanza da mangiare. (esce a destra)
Alistair Perché vede… tutto dipende da quando lei si serve, abitualmente, dello studio. Più di giorno o più di notte? E’ tutto questione di luci. (durante il discorso Philip si assicura che Joanna sia uscita) Voglio dire: luce naturale o luce artificiale?
Philip (si è avvicinato ad Alistair e ha preso il coraggio a quattro mani) E’ una checca, lei?
Alistair (per alcuni secondi rimane senza parole, poi decide di aver capito male) … se… (schiarendosi la gola) se usa più la luce elettrica suggerisco toni scuri. Se, invece, si serve più della luce… (si ferma e decide che, forse, aveva capito bene) Prego… come ha detto?
Philip Lei è un… ehm… (cerca la parola) un po’… un po’ strano… (pausa)
Alistair (con voce baritonale, maschia) Questo blu è stupendo.
Philip Quando dico strano… non voglio dire strano… voglio dire… (gesti indicativi) Lei è d’accordo con me? (doppio senso)
Alistair (fraintende, crede di interessare a Philip) Beh… meglio limitarci ai cataloghi.
Philip Io non ci credo, ma il mio amico non ha dubbi.
Alistair (senza parole) … che amico?
Philip Henry Lodge.
Alistair Ah! Quello!
Philip Le ripeto la domanda, perché la sua risposta mi preme.
Alistair (allontanandosi di un passo o due) Le sarei grato se…
Philip Non può non aver afferrato il perché di questa mia domanda, e se Henry non mi avesse raccomandato la calma, le sarei già saltato addosso!
Alistair (in fretta e con violenza chiude il catalogo, racimola le sue cose e si allontana il più lontano che può) Scelga il colore che vuole… non mi farò pagare!…
Philip Spenlow… per favore… vorrei tanto credere a quel che afferma Henry!…
Alistair La prego!
Philip Anche un po’… poco… pochino.
Alistair (voltandosi arrabbiato) Signor Markham!
Philip Il 50%…
Alistair 50%?
Philip Via, lo ammetta. Per favore!
Alistair Può dire al suo amico… come ora lo dico a lei… che io sono normalissimo. (guarda Philip) Al cento per cento, io!
Philip (si accascia a sedere) Povero, povero me!
Alistair (preoccupato) Signor Markham!
Philip (tra sé) Perché ho dato retta a Henry! Sapevo benissimo che non lo era…
Alistair Ci sono tanti pesci in mare, signor Markham…
Philip (alzandosi) E così insensibile!
Alistair Mi dispiace per lei, ma non mi posso cambiare.
Philip (borbotta) Che sciagura! (lascia cadere il viso tra le mani)
Alistair (a disagio, fa una pila dei cataloghi. Deve trovarsi chinato alla destra di Philip, per l’azione che segue)
Scena 20a°
Silvia (entra dall’ingresso dietro i due uomini, vestita per uscire, con borsetta a tracolla. Entrando da ad Alistair, chinato a raccogliere, un “ganascino” al sedere)
Alistair (saltando su) Signor Markham!
Silvia (guarda stupita. Alistair è sorpreso di vedere che è stata Silvia)
Philip (guarda sbalordito) Ancora qua?
Silvia Sto uscendo. Buona notte, signor Markham, a domattina. (Philip assente) Buona notte, signor Spenlow. (gli sussurra) A più tardi. (esce)
Alistair (senza pensare) Sì! (realizzando in ritardo) No! (andando per seguirla…)
Philip … (si intromette) Lei rimane con me.
Alistair (indietreggiando, allarmato) No… per favore! Rimandiamo a domani.
Philip Adesso. Subito. Da quanto dura?
Alistair Prego? (non capisce)
Philip So benissimo che cosa ha combinato qui, in questi tre mesi.
Alistair Le ho sistemato le pareti, le tende, la moquette…
Philip E che altro?
Alistair (innocentemente) Le ho sistemato le piastrelle in cucina, le ho sistemato la stanza da bagno…
Philip E chi altro mi ha sistemato? (pausa) Ci siamo capiti.
Alistair (credendo che si riferisca a Silvia) Ah. (indica l’ingresso) Vuol dire…
Philip Sissignore… Sporcaccione.
Alistair (posando il campionario) Le assicuro, signor Markham, che non ho mai permesso che la cosa interferisse con il mio lavoro.
Philip No, eh!
Alistair No, non rischio mai femmine e lavoro.
Philip Femmine?! E non avete mai, per un istante… pensato a me… voi due? (evidenziare bene i doppi sensi)
Alistair Onestamente devo confessare che non ci abbiamo pensato.
Philip Non le è mai passato per l’anticamera del cervello che io l’ami?
Alistair Lei?!
Philip Sì… io. E solo ora mi rendo conto fino a che punto. (siede derelitto)
Alistair (incredulo) Accidenti, com’è versatile!!!
Scena 21a
Henry (entra) L’ho mancata per cinque minuti. E’ per strada. L’aspetterò giù al portone. (a Philip) Tutto bene?
Philip Bene un corno. E’ colpevole e con una faccia tosta!…
Henry Dal suo modo di camminare avrei giurato che lei… (mossa d’intesa)
Alistair Invece…
Henry Mi scuso, molto sinceramente. (va a stringere la mano ad Alistair)
Philip (esplodendo) Non chiedergli scusa! Avanti, da quanto dura?
Alistair Dipende da cosa allude… più di qualche ganascino, sottobanco, finora non le ho dato. (Philip guarda Henry e poi di nuovo Alistair) … platonico… (Philip guarda Henry ed Alistair) … affettuoso. (dà un immaginario “ganascino” con fischio al sedere di una persona immaginaria)
(l’azione si svolge quasi in proscenio)
Philip Cos’è?
Alistair Un ganascino.
Philip Tu capisci?
Henry Ho fatto il servizio militare.
Philip Mi sto rincretinendo oppure…
Henry Credo di sì. E’ la versione inglese del pizzicotto continentale.
Philip (irritato) Ma che storia è? (torce la mano e fischia)
Henry Beh, il fischio non è obbligatorio. Il ganascino classico è: mano avanti (dimostra) a circa novanta centimetri da terra.. chiudere le dita in fretta, acchiappando da sotto, in fretta, così.
Philip Non afferro.
Alistair Afferrerebbe se fosse lì.
Philip Sono cose che io non ho mai fatto.
Alistair Vanno poco d’accordo col mogano e i divani di pelle! Ne esistono di molte varietà. (dimostra di nuovo) Ce n’è una, per esempio, molto più complicata. (allunga la mano all’indietro e mostra a Philip, prendendolo nel sedere)
Philip (facendo un salto) Ooo! (di colpo realizza che la cosa riguarda Joanna, ad Alistair) E ha osato farle di queste cose?
Alistair E’ stata lei a cominciare.
Philip Ehhh?
Alistair Dal primo giorno… ero chinato…
Philip Grazie, ho capito! (a Henry) Avevi mai sentito simili volgarità?
Henry Scherzucci.
Philip Per chi non ha fatto il servizio militare è cosa seria. (ad Alistair) E dove intendeva arrivare?
Alistair Non oltre la sua camera da letto.
Philip (va per colpirlo) Se osa aggiungere un’altra…
Henry (in fretta si mette tra i due) Niente violenza… per favore.
Philip Lo ammazzo.
Alistair Non si offenda, signor Markham! Preferisce un uomo più giovane, tutto lì.
Philip (ad Henry) Sei testimonio!
Alistair Per un ganascino affettuoso e innocente…
Philip Oggi la mano… ossia il sedere… domani il braccio. Sono questi i suoi piani.
Alistair Onestamente, sì. Mi dispiace che si disperi tanto, non sapevo che anche lei aspirasse.
Scena 22a
Joanna (entra allegra) Allora… in quanti siamo?
Philip Vorrei saperlo.
Joanna C’è un po’ di salsiccia e un po’ di formaggio.
Henry (vuol tagliare la corda) Io devo andare al mio appuntamento con… con… con questo… ehm…
Philip Hai tutto il tempo. Ti voglio qui, devi essere testimonio…
Alistair (andando verso la camera da letto) Se non ha bisogno di me… per un
momento…
Philip Dove diavolo va?
Alistair Al bagno. (va in camera da letto)
Philip E’ il mio bagno. (lo segue)
Alistair L’ho installato io. (esce nello spogliatoio)
Philip Faccia presto.
Joanna (a Henry) Cos’ha?
Philip (si volta di scatto, a Joanna che rientra in salotto) Basta! Non sono lo stupido che credi, cara.
Henry Non scordare il mio consiglio!
Philip Al diavolo i tuoi consigli! (a Joanna) Pronta a buttar via dodici anni, eh? Dimenticati completamente, eh? In dodici anni non ho mai osato farti un ganascino, io! (dimostra) Oppure così… (dimostra all’inverso, con un fischio ambo le volte)
Joanna Cos’è?
Philip Ganascino e le sue varietà.
Henry Sono segni di affetto.
Philip Di affetto? A me… mai uno!
Joanna Non sapevo che li gradissi.
Philip Infatti! Ma non per questo li devi dare a quello là.
Joanna (non comprende) Philip… di chi parli?
Philip L’arredatore! Flagrante delitto.
Joanna Chi è ?
Philip Spenlow, il tappezziere!
Joanna Alistair?
Philip (a Henry) Dio, che freddezza!
Henry (con garbo) Non insistere, Joanna… ha trovato la lettera.
Joanna Che lettera?
Philip (tira fuori e sventola, sotto il naso di Joanna, un pezzettino sgualcito) Il documento erotico.
Joanna (sempre mistificata, si comincia a preoccupare. Ad Henry) Io chiamo il dottore. (va e alza il ricevitore)
Philip (ripetendo la frase) “Mi lasciò senza respiro. Mi sono ormai affezionato all’idea… “
Joanna Ahhh! (mette giù di botto il ricevitore)
Philip Ahhh.
Joanna Dov’era?
Philip Sbadata, eh?
Joanna Mi deve essere caduta…
Philip Mi dev’essere caduta! Come – hai – potuto!
Joanna Darling… non è mia.
Philip Di chi, allora?
Joanna E’.. è… di… (sta per spiegarglielo, quando realizza che Henry è presente. Ride nervosa) Te lo spiego dopo..
Philip Il tuo amante ha spiegato tutto lui. (indica la stanza da bagno)
Joanna (non capisce) Amante?
Philip Quello là!
Joanna Alistair?
Philip Alistair.
Henry Ha confessato.
Joanna E’ impazzito.
Philip (drammatico) Henry, è inutile prolungare questa agonia. Stasera dormo da te e poi con calma mi trovo un albergo.
Henry Non essere precipitoso.
Joanna Philip, darling!
Philip Sgombro… e il signor Spenlow può accomodarsi e spennellare col suo pennello dove e come gli pare.
Alistair (entra dallo spogliatoio verso il salotto)
Joanna (ridendo) Darling, sei un grande scioccone.
Philip Sì, certo che lo sono, perché credo ancora nella decenza morale. (vede Alistair) Si accomodi, mia moglie è pronta, il letto è là… e buona fortuna a tutti e due.
Alistair Prego?
Philip Lo champagne è nel frigo… e … a proposito… non scordi di rimettere il tappo al dentifricio.
Joanna Philip, darling. Per favore… (gli tocca un braccio)
Philip (con disprezzo) Non mi toccare… sgualdrina!
Joanna Tu… mentecatto e arrogante!
Philip (a Henry) Hai sentito come mi ha chiamato! (a Joanna) Ne riparleremo davanti al giudice! (ad Alistair) Sotto il cuscino c’è un pigiama… pulito.
Alistair Per la verità… dormo senza.
Philip (a Joanna) Nessuna obiezione?
Joanna Apprezzo il tuo consiglio, ma…
Philip Non è un consiglio, è un’offerta. Andiamo. Henry! Io mi troverò una bella ragazza. (ad Alistair) E… buon divertimento a tutti e due. (esce con Henry)
Joanna Arrogante, cretino, stu…
Alistair Posso continuare il mio lavoro di là? (fa per andare nello studio)
Joanna No. (gli afferra la mano) Lo continuerà in camera mia! (lo trascina in camera da letto mentre si chiude il sipario)
La scena termina con Joanna sulla porta della camera e Alistair del salotto: uno a destra e l’altro a sinistra.
FINE PRIMO ATTO
ATTO 2°
Scena 1a
L’azione continua dalla posizione precedente. Joanna trascina Alistair verso il letto. L’ha quasi raggiunto quando Alistair fa dietro front e tira Joanna di nuovo in salotto.
Alistair No, no, per favore!… Lei è fantastica, è meravigliosa… apprezzo il suo invito… così gentile…
Joanna L’ha sentito, no, mio marito: è un’offerta.
Alistair Ma ci saranno formalità da osservare…
Joanna (presentandosi) Joanna Markham. Lietissima. (lo trascina al letto) Una coperta o due? (uno a destra e l’altro a sinistra)
Alistair (sempre agitato, turbato) Ehm… una è anche troppo… Perché mi viene molto caldo (in fretta) …Un caldo non spiacevole.
Joanna (toglie e piega il copriletto. Con tono professionale) Cuscini?
Alistair Sì.
Joanna (impaziente) Quanti?
Alistair Uno.
Joanna Pigiama. (glielo butta)
Alistair Dormo senza…
Joanna (riprendendolo in fretta) Super!
Alistair (riafferrandolo, altrettanto in fretta) … d’abitudine… ma data la circostanza – con una coperta sola potrei aver freddino.
Joanna (andandogli vicino e afferrandogli il foulard al collo) Freddino!
Alistair E’ sicura che suo marito dica sul serio?
Joanna Sicurissima. (comincia a togliergli giacca e cravatta, buttandole per terra) Che lato? Sinistro… destro…
Alistair Centro. Ah. Beh… non ho preferenze.
Joanna Io preferisco il lato sinistro. Le va?
Alistair Benissimo. Se ha dormito per tanti anni… beh… non…
Joanna Presto, i pantaloni, i pantaloni. (fa l’atto di levaglierli)
Alistair (indietreggiando fino in salotto togliendosi, nel contempo, le scarpe) Va bene, va bene! Ma è sicura che non si pentirà…
Joanna (con caricato entusiasmo) Sono smaniosa. E lei? (c.s.)
Alistair (cade a terra) Sono pronto!
Joanna Meno male! (gli sfila i pantaloni, li butta sul divano e gli prende di nuovo la mano) Su… da bravo… a lettino. (lo spinge verso il letto)
Alistair (si ferma) Ahhh!
Joanna Oh?
Alistair Silvia.
Joanna E’ uscita.
Alistair Non prima di mezzanotte.
Joanna Abbiamo tempo…
Alistair E se tornasse prima? Non vogliamo essere disturbati, vero?
Joanna Insomma, ci sta o non ci sta?
Alistair (dopo breve pausa, con convinzione) Wunderbar!
Joanna Sicuro sicuro?
Alistair Sicurissimo. (tra sé) Una picciona in mano vale più di… Le lascio due righe nell’ingresso. (corre alla scrivania e scribacchia in fretta qualcosa)
Joanna Va bene. Prendo una camicia da notte.
Alistair Super.
Joanna E se poi dovesse sentire un senso di colpa?
Alistair Stiamo obbedendo agli ordini di suo marito.
Joanna (in fretta) Sceglierò la camicia più sexy che trovo! (corre in camera da letto ed esce nello spogliatoio)
Alistair (scrive e legge ad alta voce) “Tesoro… troviamoci direttamente nella camera della au pair. Ti raggiungerò appena posso”. (tra sé) Domattina mi odierò.
(esce nell’ingresso ma rientra quasi subito, mentre Joanna torna in camera da letto con una camicia da notte rossa e viene in salotto, mentre Alistair dice la prima parte della battuta)
L’ho appiccicato sulla porta d’ingresso. (vede la camicia) Gesù, Giuseppe!
Joanna Non le piace?
Alistair Darling, quel rosso fa a pugni con la coperta!
Joanna L’ho comperata in Spagna, l’anno scorso, ma non ho mai avuto il coraggio di metterla. (torna in camera da letto)
Alistair (la segue) Lo credo! Non importa, se la infili.
Joanna E lei… il pigiama. (glielo butta)
Alistair (di colpo si agita) Sì… beh… ecco… mi cambierò di là… (indica lo studio) Meglio osservare le norme del galateo. (Alistair va)
Joanna (in camera da letto si ferma, guarda la camicia da notte, poi decisa entra nello spogliatoio) Domattina mi odierò.
Scena 2a
Dopo una pausa, entra Walter Pangbourne, con diffidenza, ma sorridente di speranza. E’ l’uomo d’affari, compassato, con viso inespressivo. E’ in bombetta. Ha in mano una bottiglia di champagne, delle rose e l’ombrello, e il foglietto lasciato sulla porta d’entrata da Alistair. E’ sui cinquant’anni.
Walter (chiamando sottovoce)Lin-da - Lin-duc-cia… (legge il messaggio)“Troviamoci direttamente nella camera della au pair”. E ora… mi domando… dove… (si guarda intorno e decide di provare in fondo a destra).
(Entra Joanna indossando la camicia da notte rossa sotto l’abito da casa. Si ammira nello specchio mentre rientra Walter che sembra domandarsi: “dove sarà?” . Decide di provare in fondo a sinistra. Esce di nuovo Walter. Joanna prende lo champagne, lo porta nel bar, socchiude la porta. Entra Silvia dal fondo, destra, sempre con la borsetta a tracolla. Si affaccia ed entra in salotto ed è felice di vedere sul divano i pantaloni di Alistair. Dalla porta rimasta aperta vede nella camera da letto le scarpe, la cravatta e la giacca. Entrando e inoltrandosi nella camera raccoglie le scarpe, poi la cravatta e la giacca e butta tutto in un angolo. Dalla borsetta tira fuori, tutta allegra, una camicia da notte mini. In quel momento dal bar si sente partire il tappo dello champagne. Silvia ha un’espressione di sorpresa, poi allegramente va nello spogliatoio con la camicia da notte sul braccio,mentre Joanna viene dal bar con vassoio, bottiglia stappata e due bicchieri. Va in camera da letto, chiude la porta, posa il vassoio, si versa un dito di champagne, tira le tende, prende una rivista e si distende sul letto. Rientra Walter sempre chiedendosi “dove sarà” e decide che la “la camera della au pair” dev’essere verso la camera da letto. Bussa pianino)
Joanna Pronta!
Walter entra in camera da letto, tutto sorrisi. I due si guardano, fulminati. Dopo dieci secondi di stupore, Walter, in segno di saluto, solleva educatamente la bombetta e torna in salotto. In quel momento arriva Alistair dallo studio, in pigiama. Alistair e Walter si guardano e rimangono, a loro volta, fulminati. Di nuovo Walter saluta con la bombetta, prende una sua carta da visita e la porge ad Alistair. Alistair la guarda con l’espressione di uno che non ha afferrato niente. Joanna scende dal letto e corre in salotto.
Walter (qualche attimo di perplessità, poi ad entrambi) Non ho scuse. Terribile gaffe. Credevo di trovarmi all’ultimo piano.
Joanna Ci si trova.
Walter Dryden Court.
Alistair Precisamente.
Walter Oh! Non mi aspettavo di trovare lei.
Alistair Ovviamente.
Walter Imbarazzante davvero, signor Markham.
Alistair Sono il signor Spenlow.
Walter Oh.
Alistair Alistair Spenlow.
Walter (sorpreso) Credevo che fosse l’appartamento dei signori Markham.
Joanna Lo è.
Walter Oh. Beh… sinceramente mi scuso, signora Spenlow, ma…
Joanna Sono la signora Markham.
Walter (pretende di capire) Oohh.
Joanna Lei è Walter!
Walter Precisamente. (prende di tasca un’altra carta da visita e la porge a Joanna) Walter Pangbourne.
Joanna (leggendo) Del bureau addetto alle programmazioni.
Alistair Questa, l’ha programmata piuttosto male.
Walter Quando ho telefonato, poco fa, la signora Lodge ha detto che potevamo… ehm… qui.
Joanna Non le ha telefonato, subito dopo, per dirle di no?
Walter Non avrà fatto a tempo… mi sono precipitato qui di corsa.
Suona la diavoleria dell’ingresso. I tre sono in panico e in colpa. Alistair cerca di infilarsi i pantaloni sopra quelli del pigiama. Walter si muove a vanvera, come un cane dietro la propria coda. Joanna si dà coraggio e va ad aprire. I due uomini si rifugiano in camera da letto e chiudono la porta. Alistair, ha mollato i pantaloni sul divano, passando. Si agitano nervosi, girano intorno al letto e vi si rifugiano dentro, cacciando la testa sotto le lenzuola. Dallo spogliatoio entra Silvia in camicia da notte. Vede il volume nel letto e pregustando ciò che l’attende, sorride e strappa via la coperta. Rimane strabiliata al vedere Alistair e Walter abbracciati e con gli occhi chiusi, ben stretti. Li ricopre immediatamente e, furibonda, esce sbattendo la porta.
I due uomini emergono al sentire sbattere la porta e si scambiano espressioni interrogative. Walter saluta (era a letto con la bombetta in testa) e va nello spogliatoio. Alistair si ricaccia sotto.
Da fuori si sentono le voci di Linda e Joanna.
Linda Ne sei certa. (beauty case)
Joanna Cara! Henry se n’è andato da un secolo.
Linda Ti assicuro che venendo qui, quasi lo scontro.
Joanna Henry? Dove?
Linda Giù, nell’atrio.
Joanna Che faceva?
Linda Scrutava le gambe delle passanti, al solito. Ha cercato di attaccar discorso con una, ma si è preso uno schiaffo.
Joanna Ne meriti uno anche tu. Hai lasciato in giro una pagina della lettera di Walter.
Linda Noo!
Joanna Philip crede che la lettera sia indirizzata a me…
Linda Che cara, a prenderti la colpa tu!
Joanna Se n’è andato… mi ha piantata.
Linda (drammatica) Che disastro! (dimenticando subito) In quanto al problema mio… Walter, l’hai visto?
Joanna Eccome, è di là. Pigliatelo e sparisci.
Linda No, cara. (va in camera da letto) se Philip se n’è andato, approfittiamone.
Joanna (seguendola) Un momento… calma.. pazienza…
Linda Guarda chi c’è! (strappa la coperta e alquanto sorpresa di vedere Alistair) Gesùù!
Alistair (sollevato) Signora Lodge.
Linda Buona sera, Spenlow. Cosa sta arredando, là sotto? (mette il beauty case sul letto)
Joanna Sono fatti che non ti riguardano.
Linda (complimentandosi con Joanna) Oh, finalmente! Benvenuta tra noi.(ad Alistair) Lei si sentirà al settimo cielo.
Alistair Se le cose andassero più lisce, ma è tutto così frustrante, in questa casa… Tre mesi per lo studio del signor Markham e ce ne vorranno altrettanti per sua moglie!
Joanna Alistair!
Linda Dov’è Walter?
Alistair Di là!
Joanna Tu e il tuo Casanova… presto… portatelo via. (bussa alla porta)
Walter (fuori) Chi è?
Joanna La cameriera del piano. Esca. (Walter emerge subito)
Walter Crede che sia prudente… (vede Linda) Oh! Linduccia!
Linda Ragazzo impetuoso!
Walter Vale sempre?
Joanna Non vale più. (dà a Walter il beauty case)
Walter Cos’è?
Joanna Il premio di consolazione.
Walter Non possiamo rimanere?
Joanna Temo di no… troppe prenotazioni.
Walter Già che siamo qui, potremmo venire ad un compromesso.
Linda Per esempio?
Walter Beh, c’è posto per tutti e quattro.
Alistair (balzando fuori dal letto) Un’orgia! Gesù!
Walter Peccato! Già che siamo qui, voglio dire.
Joanna Il lavoro d’equipe non mi va.
Alistair C’è l’ufficio. (vanno verso il salotto)
Walter Ufficio?
Alistair Al pianterreno.
Linda Stupendo.
Walter E tuo marito?
Linda A quest’ora in ufficio non c’è più nessuno. (si avviano)
Walter Un momento… sarà chiuso.
Linda Ho la chiave. (a Joanna) Vedo che ci hai soffiato lo champagne. Walter Dilettissima, non ti preoccupare. Sono venuto preparato! Champagne, spazzolino da denti, dentifricio, lozione dopo barba…
Alistair (spingendoli nel salotto) L’inventario finitelo giù.
Linda (a Joanna) Che cari! Così impazienti, tutti e due!
Alistair Bye bye.
Walter Au revoir! (stringe la mano ad Alistair)
Alistair Addio. (dopo pausa) Beh, loro sono sistemati, ora a noi! Dov’eravamo rimasti?
Joanna Alistair… sono desolata, ma… mi sono sbollita.
Alistair No! !
Joanna Non le tira un respiro di sollievo?
Alistair No. In principio ero un po’… freddino, ma poi ho cominciato a scaldarmi.
Joanna Oh!
Alistair Sbollita molto?
Joanna (incerta) Discretamente.
Alistair La credevo entusiasta quando suo marito ha dichiarato che a lui non gliene importava niente. Dopo tutto mi ha offerto il suo pigiama, il suo letto e lei. E quando è uscito… in cerca di avventura, e l’ha chiamata sgualdrina…
Joanna Sto bollendo, di nuovo! (va decisa in camera da letto)
Alistair Urrah!
Joanna siede sul letto e prende il bicchiere di champagne mentre Alistair la segue, tutto contento. Chiude la porta con un calcio e vi dà un giro di chiave. Nel raggiungere il letto fa un saltino e piomba sul letto accanto a Joanna. Lo champagne spruzza in alto e finisce in grembo a Joanna, che balza in piedi e si scuote la veste.
Joanna Devo togliermela.
Alistair Era forse contraria? (Joanna va nello spogliatoio) Diamole tempo e si asciugherà. (esce seguendola nello spogliatoio)
Scena 3a
La testa di Philip fa capolino dall’ingresso, guarda in giro, poi entra in salotto in punta di piedi. Passa davanti ai pantaloni di Alistair sul divano senza farci caso, poi ha una reazione a scoppio ritardato. Li raccoglie.
Philip Porco! (li butta per terra, va per aprire la porta, ma la trova chiusa) Porcone! (si inginocchia per poter vedere dal buco della serratura)
Silvia (entra in quel momento, sempre in camicia da notte. Si avvicina alla porta, arrabbiata, poi si ferma al vedere Philip) Signor Markham!
Philip (raddrizzandosi) Ma che diavolo… la credevo fuori.
Silvia Non so che sta succedendo, in questa casa…
Philip Io lo so, e preferirei non saperlo. In camicia da notte!
Silvia (presa in contropiede) Speravo in molte ore di letto.
Philip A quest’ora?
Silvia (cercando scusanti) Sento il bisogno di fare una bella riposata.
Philip La farà, se continua ad andare in giro così. Via, se ne torni in camera sua.
Silvia Signor Markham, dovrebbe smettere di guardare. (indica il buco della serratura)
Philip (pieno di dignità) Vada in camera sua, e lasci che gli affari miei me li amministri da me.
Silvia (decisa) Allora è tempo che lei sappia che quel che sta succedendo di là non è molto edificante.
Philip Altro che edificante!
Silvia (quasi in lacrime) Sono a letto!
Philip Lo so.
Silvia Col suo pigiama!
Philip Lo so! Se ne torni in camera sua.
Silvia Uno in pigiama, l’altro in bombetta. (esce)
Philip Bombetta?
Dallo spogliatoio entra Alistair con la vestaglia sul braccio, cantando “ANCHIRS AWEIGH” (canto marinaresco come per dire: ”Su le ancore, si salpa”) che finisce con una melodia senza parole. Appena sente cantare, Philip si precipita ancora al buco della serratura, ma Alistair butta la vestaglia sul letto, si toglie la giacca del pigiama e l’appende sulla maniglia della porta, bloccando la visuale. Philip, mentre Alistair va allo specchio e si ammira, cerca di guardare dalle fessure, ma senza successo.
Alistair (battendosi il petto) Sensualità… nudità!
Philip (intende che questa frase sia rivolta a Joanna e cerca furiosamente di vedere da sotto la porta)
Alistair (va al letto e decide di assaggiarne le molle; vi si distende sopra, sobbalzando su e giù. Mentre rimbalza) Sì, sì… Sì!!!!
Nella impossibilità di vedere, Philip ascolta, sulle braci. Alistair mette di rimbalzare e batte il materasso con forza col palmo della mano.
Alistair Formidabile! Che goduria!
Philip, ancor più angosciato, fa un giro svelto per la stanza, per scaricare i nervi. Decide di sfondare la porta con un calcione dato in rincorsa: sta per darlo, ma suona la porta d’ingresso e il piede gli rimane in aria, procurandogli una fitta alla schiena.
Alistair (al sentir suonare, allarmato, si alza. Contrariato) Quel cretino di Walter Pangbourne.
Alistair afferra la giacca del pigiama e se la infila. Si infila la vestaglia e toglie il giro di chiave alla porta. Philip si appiattisce dietro la parete, mentre Alistair si affretta nel salotto, sventolando le braccia sforzandosi di infilarsi la vestaglia; Non vede Philip, va ad aprire. Philip sguscia in camera da letto, pronto a dirne due a Joanna.
Philip Fuori! Avanti! Parla! Che diavolo, voi due… (si interrompe non vedendo nessuno. Guarda intorno, vede le tende tirate) Ah… (apre di botto le tende, quando Joanna chiama, fuori scena)
Joanna Alistair, era la porta?
(Philip, preso dal panico, si nasconde dietro le tende, le chiude, mentre Joanna entra indossando un’altra vestaglia)
Scena 4a
Miss Smythe (fuori) Le chiedo scusa di importunarla a quest’ora…
Joanna (va in salotto, chiudendo la porta, mentre Alistair entra con miss Smythe. Ha circa 45 anni, vaga “campagnola”, ha una borsa di cuoio e una borsetta)
Alistair Beh… non è il momento più adatto…
Miss Smythe Ho telefonato due volte.
Alistair Davvero?
Miss Smythe (vedendo Joanna) La signora Markham?
Joanna Sì, e lei è…
Miss Smythe Miss Smythe.
Joanna Ma certo… ha telefonato.
Miss Smythe Due volte e sono un po’ arrabbiata qui, con suo marito.
Joanna (cercando) Dove?
Miss Smythe Col signor Markaham. (indica Alistair)
Joanna … oh… sì!
Miss Smythe Aveva promesso di chiamarmi al Claridges.
Alistair Al Claridges?
Joanna Al Claridges.
Miss Smythe Sì al Claridges. Scendo sempre al Claridges quando vado a Londra. E’ l’unico albergo, non le pare? Ma ci resto poco per via dei cani. (ride, gongola) Non coi cani al Claridges, naturalmente. Non ci ho mai visto cani, in quell’albergo, adesso che ci penso. I miei sono in campagna, nel Norfolk. Conosce il Norfolk, signor Markham?
Alistair Non intimamente.
Miss Smythe Meraviglioso pei cani, con quell’aria pura che arriva dal fiume. Ho un boxer, diciotto cockers e questo che è il mio beniamino.
Alistair Caspita!
Miss Smythe Cara la mia gioietta! (fa delle moine al cagnetto. Di colpo, guardando Alistair, si rende conto del suo abbigliamento inconsueto) E’ in pigiama!
Alistair Lo so.
Joanna Per telefono ha accennato ad un suo libro.
Miss Smythe Sì, l’ho qui. (di nuovo ad Alistair) Anch’io sono del parere che per ogni clima l’abbigliamento adeguato. Pigiama… ideale per queste serate calde. Si sta bene fuori… caldo.
Alistair Qui un po’ meno.
Miss Smythe Poi ho riprovato, ma era sempre occupato. Dovete avere un bel da fare, qui.
Joanna Può dirlo! (forte)
Miss Smythe Mi dispiace di averla importunata, ma lui aveva promesso di richiamarmi.
Joanna Perché non hai richiamato, darling?
Alistair (irritato) Perché stavo andando a letto, darling.
Joanna Darling. (poi a Miss Smythe) Lo perdoni, stasera non è lui. (ride e cerca di avviare Miss Smythe all’uscita) Non può tornare domattina?
Miss Smythe (rientrando) Sarò già nel Norfolk con i miei tesori. Parto stanotte.
Joanna Non vorrei farle perdere il treno. (la spinge fuori di nuovo)
Miss Smythe (non dandosi per vinta) Ho tutto il tempo. Voglio che il signor Markham legga il mio libro. (prende il manoscritto dalla borsa di cuoio)
Joanna (prendendolo) Vedrò di darglielo.
Miss Smythe (non capendo) Darglielo?
Joanna (in fretta lo dà ad Alistair) Ecco fatto.
Miss Smythe Vorrei che lo facesse stanotte.
Alistair Ho altre cose da leggere.
Joanna (in fretta) Ci faremo vivi noi, tra una settimana o due.
Miss Smythe (delusa) Una o due settimane! Io speravo di concludere prima di tornare in campagna. Non mi piace lasciare soli i miei cani più del necessario, sebbene siano curati alla perfezione, anche quando non ci sono io. (ad Alistair) Sono fortunata, sa. Non le ho detto che ho un uomo che mi “fa”?
Alistair No.
Miss Smythe Pessimo! Non l’uomo che mi “fa”; ma l’editore, e lo voglio cambiare. Gli editori, non si offenda se…
Alistair Nessuna offesa.
Miss Smythe Credevo non sarebbe stato difficile trovarne un altro.
Joanna (aguzzando finalmente le orecchie) Un altro?
Miss Smythe Dato il grande successo del mio Bau, Bau, Bau.
Joanna (ridendo educatamente) Beh.. se lei fosse Oliva Henriett… (di colpo realizza che è lei) Smythe! (afferra il manoscritto e legge ad Alistair il titolo, a mezza voce) “Seguito delle Avventure di Bau, Bau, Bau e del Piccolo Woofer”.
Alistair (senza espressione) Già.
Joanna Lui credeva che lei avesse un editore.
Miss Smythe Lo avevo, fino a ieri. Ma ora si dedica alla letteratura oscena e io me ne sto cercando un altro.
Joanna (avida) Per tutta la serie futura dei Bau, Bau, Bau?
Miss Smythe Sempre che il signor Markham se la senta…
Joanna Uuh! Se se la sente! Se ha la bontà di attendere nel suo studio, vedrà che mio marito, una volta vestito, se la sentirà ancora di più.
Miss Smythe (mentre Joanna la spinge nello studio) Voglio soltanto sapere se la cosa gli interessa, per parlare brevemente di percentuali, opzione, eccetera.
Joanna Gli conceda un momento per vestirsi. E’ una regola fissa… non discutere d’affari in pigiama.
Miss Smythe Ecco… lo preferirei anch’io… basta che faccia presto… (Miss Smythe va nello studio e Joanna chiude la porta)
Alistair Ma si può sapere che cos’è tutto questo?
Joanna Un milione di sterline l’anno. Vada di là e si rivesta. (prende i pantaloni e lo spinge in camera da letto)
Alistair Vorrebbe dire che il nostro giochetto è finito?
Joanna Se ne può riparlare più tardi. Presto! (apre la porta e lo spinge in camera da letto e lo segue)
Alistair Tutto succede così all’improvviso, in questa casa!
Joanna Non parli… si sfili il pigiama e faccia quel che le dico io.
Scena 5a
Philip fa capolino dalla tenda. Joanna comincia a sbottonare la giacca del pigiama ad Alistair.
Alistair (ride) Mi fa solletico. (sbottonandosi) Farò una figura ridicola.
Joanna Niente affatto. Philip mi ha insegnato molte cosette.
Philip (bollendo di rabbia, apre con uno strappo la tenda. Nel farlo) Ahhh!
Joanna fa un giro completo su se stessa e Alistair vorrebbe scappare, ma si trova la strada sbarrata da Philip.
Joanna Darling, ho una sorpresa meravigliosa.
Philip Ah, sì!
Alistair Io me ne vado.
Philip Zitto! (Alistair si blocca)
Joanna Philip… c’è una persona…
Philip (insistendo) Sono esterrefatto da quello che ho visto stasera.
Joanna Cos’hai visto?
Philip Niente, appunto! Perché lui ha coperto il buco della serratura.
Alistair Guardato dal buco, di nuovo?
Philip Zitto! (Alistair si blocca di nuovo) Mi ha impedito di vedere, ma non di sentire!
Joanna Così hai sentito?
Philip Il rumore delle molle.
Joanna Il cosa?
Philip Il su e giù del mio letto.
Alistair Mi allenavo.
Philip Su mia moglie?!
Alistair Sul suo letto.
Philip Peggio ancora!
Joanna Sei uno stupido, darling!
Philip Stupido, hai ragione. Stupido: stupido di aver dedicato i migliori anni della mia vita ad una sgualdrina.
Joanna (senza arrabbiarsi) Chi è? La conosco?
Philip Non fare la spiritosa, ti prego. Lo spirito tienilo per la tua checca.
Alistair Se mi chiama ancora così… (alza il braccio a pugno chiuso, minaccioso)
Joanna Alistair! Per favore! Ci sono cose più importanti in questo momento!…
Alistair Se c’è una checca qui, è lui!
Joanna Come si permette! Siamo sposati da dodici anni e… (si arresta) Philip, non è vero, eh?
Philip Certo che non è vero. (ad Alistair) E non cambi discorso. Stiamo parlando della sua deplorevole condotta e dell’indecente lettera che ha scritto a mia moglie.
Alistair E’ anche picchiato.
Joanna Darling, Philip… non l’ha scritta lui e non era diretta a me.
Philip (sarcastico) Ci credo!…
Joanna Era scritta a Linda, ma non ho potuto dirtelo perché Henry era presente.
Philip E tu speri che io la beva.
Joanna E’ la pura verità, la lettera era indirizzata a Linda, e io ti sono sempre stata fedele.
Philip Allora perché lo spogliavi, un minuto fa?
Alistair (saltando fuori dal letto) Sono contento che lo chieda…
Philip Zitto! (Alistair salta di nuovo nel letto. A Joanna) Perché ti sei spogliata se non era per andare a letto con lui?
Joanna Era per andare a letto, con lui!
Philip Lo sapevo! L’avrei giurato. Abbandonata al sesso!
Joanna Tu mi hai abbandonata da secoli.
Philip Io?! Se non mi sono ancora tolto le scarpe che tu dormi già!
Joanna Perché non ti assicuri che dorma veramente?!
Philip Credevo che avessi perso interesse!
Joanna Ebbene, non l’ho perso!
Philip (tenero all’improvviso) Oh, mia piccola Jo-Jo.
Alistair Caspita!
Philip (voltandosi verso Alistair) E lei ha la sfrontatezza di sfoggiare il suo torso nudo, davanti a mia moglie.
Joanna Si preparava per andare da Miss Smythe, nello studio.
Philip Ehm? Che fa, sta creando un nuovo movimento?
Joanna La Miss Smythe che aveva telefonato. Oliva Herriet Smythe.
Philip (colpito) Oliva Herriet…?
Joanna Il suo editore si dedica alla pornografia e lei vuole affidare i suoi futuri Bau, Bau, Bau a te.
Philip (avido) Eh?
Joanna A cominciare dal “Seguito delle Avventure di Bau, Bau, Bau e del Piccolo Woofer”.
Philip (tremando dalla gioia) I libri di Bau, Bau, Bau! Vuole che pubblichi… E’ fantastico per noi! (rivolto ad Alistair, tutto eccitato) Ha sentito! Vuole che pubblichiamo i libri di Bau, Bau, Bau. Peter Pooch, Big Woofer, Little Woofer.
Alistair Zitto!
Philip (a Joanna) Darling… sei un fenomeno! (l’abbraccia d’impeto e la fa volteggiare in alto, poi lancia un’occhiata ad Alistair) Con lei faccio i conti dopo. Ora devo andare a conoscere Miss Smythe.
Joanna (trattenendolo per un braccio) Non puoi.
Philip Perché?
Joanna Perché la conosci già.
Philip Mmmm?
Joanna Crede che Alistair sia tu!
Philip Alistair?!
Alistair Quando è entrata, sua moglie e io stavamo per andare a letto.
Joanna Ma non avremmo fatto niente.
Alistair Grazie della notizia.
Joanna E’ successo che Alistair si è messo a parlare con Miss Smythe del contratto…
Philip Non permetterò mai che contratti importanti vengano discussi da un arredatore. (va in salotto seguito da Joanna e Alistair)
Joanna Beh… tu ormai non puoi farli.
Philip Incaricherò Henry.
Joanna Credevo che fosse al ristorante.
Philip Macché… è giù all’angolo, a guardare le gambe delle passanti. (esce. Pausa. Joanna ed Alistair entrano in salotto mentre dallo studio emerge Miss Smythe)
Scena 6a
Miss Smythe Non si sarà scordato di me… Oh, ancora in pigiama.
Alistair Ancora.
Joanna Deve scusare, ma non riesco a farlo vestire. (Joanna la spinge nello studio)
Miss Smythe (si ferma, andando verso Alistair) Ma si è reso conto dell’importanza di questo affare?
Joanna Tanto importante che ha mandato a chiamare il suo socio, il signor Lodge.
Miss Smythe Non occorre. Tra me e il signor Markham si è stabilita una corrente d’intesa, di simpatia, come tra me e i miei cani.
Alistair Grazie infinite.
Miss Smythe Ma se non ci tiene ad occuparsi dei miei libri…
Joanna Ci tiene, ci tiene… eccome… ma… lo sa com’è lui! (la spinge di nuovo nello studio)
Miss Smythe Com’è?
Joanna Beh, non è facile parlare d’affari quando si hanno altre cose per la testa.
Miss Smythe Per esempio?
Joanna La… la nostra.. luna di miele.
Miss Smythe (felice) Luna di miele?
Alistair Gesù! (sprofonda sul divano)
Miss Smythe Quando?
Joanna Stamattina.
Miss Smythe (corre da Alistair) Rallegramenti.
Alistair Grazie.
Miss Smythe (stringendogli la mano) Non me lo aveva detto.
Alistair Non me lo aveva chiesto.
Miss Smythe Adesso capisco perché siete.. tutti e due… in… (risolino) Forse mi conviene vedere il signor Lodge.
Joanna Se può attendere nello studio…
Miss Smythe Certamente. Non sono sposata, ma adoro gli sponsali. Sempre damigella d’onore, io.
Alistair Anch’io. (suona la cicala)
Miss Smythe Cos’è?
Joanna Dall’ufficio... giù dabbasso. (per un momento non sa che pesci pigliare)
Miss Smythe Non risponde?
Joanna Sarà per te, darling. Io accompagno Miss Smythe nello studio.
Miss Smythe Speriamo che il signor Lodge non tardi. Per via del mio treno. (Joanna la spinge nello studio. La cicala continua a suonare)
Alistair (risponde) Pronto… Oh, Walter… No, non ha interrotto niente… Dov’è la teiera? Ma non vi basta lo champagne? Si blocca se non beve il suo tè?? Beh… bella fregatura. La signora Markham è occupatissima e io non so dove la tiene, la teiera. Provi a darle un po’ d’acqua fresca.
Scena 7a
Mentre Alistair mette giù il ricevitore, entra Silvia dall’ingresso. Si è tutta rivestita e, arrabbiata, va dritta verso la camera da letto. Alistair la vede.
Alistair Darling!
Silvia (si volta) Venivo proprio a cercare te.
Alistair Perché non mi hai aspettato in camera tua?
Silvia Perché non voglio più saperne di te.
Alistair Silvia…
Silvia Ho visto che cosa facevi in camera da letto.
Alistair Fulmini e maledizioni! Non hai capito tra le righe…
Silvia Anche troppo ho capito. Come hai potuto?
Alistair Non è roba seria.
Silvia Non è seria!
Alistair Solletichii, titillii… Un colpo al cerchio, un colpo alla …
Silvia Ah.
Alistair Quando una creatura come quella ti si offre…
Silvia Oh! (esce furibonda in camera sua)
Alistair Silvia, ascolta… (sta per seguirla, ma suona il telefono. Afferra il ricevitore) Pronto… No, il signor Markham non c’è, chi lo vuole… La Polizia?… Il signor Lodge è trattenuto lì per essere interrogato?… Cos’ha commesso?… Ah. (risolino) Sta bene. (rimette giù)
Philip (irrompe dall’ingresso) Non lo trovo da nessuna parte, Henry.
Alistair Deve farlo uscire.
Philip Va bene. Uscire?!
Alistair Garantire per lui. Libertà provvisoria. E’ alla Polizia.
Philip Accusato di…?
Alistair Di importunare per strada. (esce nell’ingresso in fondo a destra)
Philip Oh, no!
Joanna (irrompe dallo studio e chiude la porta) Sei riuscito ad acchiapparlo… Henry?
Philip Qualcuno l’ha fatto, prima di me.
Joanna Tra quanto sarà qui?
Philip Tra quattro settimane, se gli va bene. (corre in camera da letto)
Joanna (andandogli dietro) Quattro settimane? Cosa sta tramando?
Philip (prende l’elenco telefonico, cerca il numero della Polizia locale) La polizia. L’hanno preso. Devo garantire per lui.
Joanna Miss Smythe è più importante di Henry e aspetta di là, impaziente.
Philip Vai a farle compagnia, sistemo qui e sono subito da lei.
Joanna Non puoi! Lei crede che Alistair sia tu.
Philip Va bene… vuol dire che io sarò Henry.
Joanna Ma del suo ramo non sei pratico…
Philip Imparerò. Falle compagnia, falla chiacchierare.
Joanna Non riesco a farla tacere. Mi ha raccontato tutto della famiglia del suo Bau, Bau, Bau e l’albero genealogico, dai trisnonni ai piccoli Baby Yappy. (si avvia allo studio, chiudendo la porta della camera da letto)
Scena 8a
Philip, che finalmente ha trovato il numero, comincia a formarlo quando entra Miss Wilkinsons. E’ una ex debuttante sui 27 anni, molto bellina, con grandi occhiali a tartaruga. Guarda in giro, inquisitiva, poi viene nel salotto.
Miss Wilkinson (chiamando sottovoce) Signor Lodge? (guarda la stanza ed è ovvia la sua ammirazione. Poi va alla porta della camera da letto) Signor Lodge? (apre la porta e vede Philip, che alza gli occhi) Oh!
Philip Oh!
Miss Wilkinson Hallo.
Philip Hallo. (al telefono) Mmm… va bene, richiamo io. (mette giù il ricevitore. A Miss Wilkinson, credendo che sia Miss Smythe) Mi scusi, sarà stufa di aspettare.
Miss Wilkinson (un tantino sorpresa) No, no. Lei è il signor Lodge, vero?
Philip (in fretta) Certo, chi altri se no? Henry Lodge, socio senior della Lodge e Markham. Non so dirle quanto mi alletti la prospettiva di averla sotto la mia tutela…
C’è una pausa durante la quale Miss Wilkinson soppesa il modo rapido e brusco di questo approccio.
Miss Wilkinson Non le piace perdere tempo, eh?
Philip No. Le confesso che la trovo molto, ma molto più giovane di quanto mi aspettassi.
Miss Wilkinson (sconcertata) Grazie. Forse al telefono sembro più vecchia.
Philip (anche lui sconcertato) Forse. E ora, se vogliamo concludere…
Miss Wilkinson Francamente!… Mi aspettavo di conoscerci un po’… una chiacchieratina, un whisky…
Philip Beh, se proprio ci tiene, un bicchiere di champagne, alla svelta… (riempie due bicchieri di champagne) Ed ora deve dirmi, in tutta sincerità, per quanto tempo è disposta a legarsi a me.
Miss Wilkinson Non ho capito be…
Philip Tre anni. Vorrei… per cominciare.
Miss Wilkinson Tre anni?
Philip (in fretta) Ma se non la soddisfo, può lasciarmi dopo sei mesi. Cin cin!
Miss Wilkinson Cin cin! Ha molto successo con questi approcci così… espliciti?
Philip (confidandosi) Beh, in tutta franchezza, stasera è la prima volta.
Miss Wilkinson (sorpresa) Prima… mai?
Philip (assente col capo) Mai. Ma le prometto una cosa: sarà trattata con la massima deferenza. La supplico… dica di sì.
Miss Wilkinson Signor Lodge: sono qui solo da pochi minuti!
Philip Ma non sarebbe venuta se in cuor suo non avesse già deciso. (Miss Wilkinson può soltanto stringersi nelle spalle a tanta sfrontatezza) Non so che cosa sarebbe per me!
Miss Wilkinson Beh, fa piacere sentirselo dire.
Philip Deve dirmi un bel sì: poi scendiamo nei dettagli.
Miss Wilkinson E allora vada per il “sì”. (gli restituisce il bicchiere)
Philip Magnifico! Stupendo! Peccato che sia tutto così precipitato. (prende il bicchiere e lo posa, assieme al suo)
Mentre Philip si volta, Miss Wilkinson con un movimento rapido si tira giù la chiusura lampo e sorge dal vestito.
Philip Le assicuro la mia costante e devota attenzione. Si tratta solo di scrivere… (si volta, rimane di sasso. Miss Wilkinson appoggia il vestito, si toglie le scarpe e si infila nel letto. Per dieci secondi a Philip la testa gira come un mulinello) (poi, finalmente) Si sente male?
Miss Wilkinson Benissimo. (sotto le coperte si è tolta il reggipetto che lascia cadere accanto al letto)
Philip Solo stanca?
Miss Wilkinson (si dibatte sotto le coperte per togliersi gli slip che lascia cadere a sua volta accanto al letto) Se va di fretta, si spogli e salti dentro. (con la mano picchietta il materasso)
Philip Signora, le dispiace se ci limitiamo ai… libri?
Miss Wilkinson Credevo che volesse andare oltre.
Philip Affatto. Voglio dire, non immaginavo che lei… ecco, devo solo parlare del Piccolo Woofer.
Miss Wilkinson Del piccolo cosa?
Philip E delle sue avventure.
Scena 9a
Dall’ingresso entra a lunghi passi Henry, come un forsennato. Philip borbotta parole inutili. Si ferma dietro a Philip.
Philip E quando avremo tempo ci sarà molto ancora da discutere: opzioni, diritti esteri, e il genere di illustrazioni che preferisce. (Miss Wilkinson lo fissa, sconcertata. Adesso Henry gli è accanto) Se lei è d’accordo, vorrei vedere il suo Bau Bau sfruttato al massimo! Sulle scatole di caramelle… sui vasetti di marmellata…
Henry Philip! (Philip è così stupito che salta sul letto. A Miss Wilkinson) Mi dispiace interrompere… ehm… ma ho qualcosa da dire al mio socio.
Philip (esce dal letto, prendendo in mano vestito, reggipetto e slip mentre parla) Non interrompi niente. Stavamo solo discutendo le clausole del contratto. La signorina Smythe.
Henry e Miss
Wilkinson (insieme) Smythe?
Philip Oliva Herriet Smythe.
Henry Lei è Oliva Herriett Smythe?
Miss Wilkinson No. Sono Felicity Jane Wilkinson.
Henry Wilkinson?!
Philip Wilkinson? (Henry si volta lentamente e guarda Philip che si rende conto del malinteso) Temo di aver fatto un paio di minuscoli errori… Prima di tutto, madame, posso presentarle il signor Lodge?
Miss Wilkinson Mi ha detto di essere lei il signor Lodge.
Philip Primo errore. (a Henry) Ho scambiato Miss Wilkinson…
Henry (in fretta) Secondo errore.
Miss Wilkinson Se il signor Lodge è lei, questo chi è?
Henry Il mio socio senior.
Miss Wilkinson Con quella chiacchiera dovrebbe essere il presidente.
Henry (a Philip) Cos’hai fatto?
Philip Volevo scambiare due parole.
Henry (chiaro) E l’hai cacciata a letto.
Philip Sì… no. Dovevamo discutere del suo libro.
Henry Il Kama Sutra?
Philip Ma no, il Bau, Bau.
Henry Vuoi dire il famoso Bau, Bau, Bau?
Philip Se firmiamo con Miss Smythe pubblicheremo tutto noi.
Henry (eccitato) Il nonnino Growl? Baby Yappy? Peter Copch?
Philip Tutta la famiglia dei Woofer.
Miss Wilkinson Ma dove mi trovo, in un canile?
Henry Le chiedo scusa, ma per una volta, il signor Markham ha superato se stesso.
Philip Per carità.
Henry Questo fa pari pari i tuoi errori passati. Se concludiamo l’affare il nostro futuro è assicurato.
Miss Wilkinson Ma non il mio! Uscite, vi prego, mi vesto… (è in piedi davanti al letto, con davanti il lenzuolo che la copre)
Henry La supplico… aspetti! Non ho ancora potuto dirle che lei è una bellezza straordinaria. Proprio come l’avevo immaginata.
Philip Ci credo!
Scena 10°
Joanna (si affaccia dallo studio e chiama con urgenza) Philip!
Miss Wilkinson (spaventata) Chi è?
Henry (ugualmente spaventato) Sua moglie.
Philip Gliela presento.
Henry Non ti muovere!
Joanna (va all’ingresso) Darling?…
Philip (rendendosi conto della situazione) Oh Dio!!!
Henry avvolge la nuda Miss Wilkinson nel lenzuolo e la spinge nello spogliatoio. Contemporaneamente Philip si caccia sotto la giacca reggipetto, slip e vestito di Miss Wilkinson e si avvia per impedire l’entrata di Joanna.
Joanna Philip…
Philip (entrando e chiudendo la porta dietro di sé) Cosa vuoi? Cosa vuoi?
Joanna O te o Henry.
Philip Per cosa? Per cosa?
Joanna Per darmi una mano con quella disgraziata e i suoi “woofers”
Philip Mai toccati, mai toccati! (a scoppio ritardato) Ah… Miss.. Miss Miss… ehm… sì…
Joanna Per Henry tutto a posto? (intanto Henry rientra con Joanna di spalle)
Philip Mai toccati o mai toccato! (entra Henry)
Joanna Ma ti ha … (vede Henry) Ma non eri in prigione?
Henry Han dovuto mollarmi.
Philip Fortunato!
Henry Costoso!
Joanna Non dirmi che hai allungato altri due scellini!
Henry Venti sterline, ho speso.
Joanna (a Henry, ignorando Philip) Vado da miss Smythe a dirle che sei qui. (esce a sinistra)
Philip (si precipita vicino a Henry e gli parla quasi furtivamente) Che ne hai fatto della ragazza?
Henry Stai tranquillo, a male non va; è nell’armadio della biancheria.
Philip Per carità, liberatene!
Henry Dopo tutti i tuoi preparativi magistrali?
Philip Involontari. Devi occuparti di Miss Smythe.
Henry Tanto per sapere… perché ha lasciato il vecchio editore?
Philip Perché si stavano dedicando un po’ troppo al sesso.
Henry (lancia un’occhiata verso la camera da letto) Accidenti!
Philip Proprio così. Prima cosa, liberati di Miss Wilkinson.
Henry Più semplice liberarsi di Miss Smythe. La faccio firmare su carta intestata.
Philip Buon’idea. Corri in ufficio a prenderne. (lo spinge nell’ingresso)
Henry In ufficio? Corro.
Henry esce. Philip tira un sospiro di sollievo e si sbottona la giacca. Vestito, reggipetto e slip cascano per terra, mentre la porta dello studio si apre ed entra, all’indietro, Miss Smythe parlando a Joanna. Philip afferra gli indumenti e si precipita al bar facendo scorrere la porta, non visto dalle signore.
MissSmythe (entrando)… è questa la ragione della grande popolarità dei miei libri… perché sono veri… basati interamente sui miei cagnolini.
Joanna Ci credo, ci credo. (si guarda in giro, in cerca dei due uomini)
MissSmythe Oggigiorno ai bambini non sfugge niente. Se io, inavvertitamente, do a Peter Pooch una delle caratteristiche di Little Woofer, ricevo migliaia di lettere di protesta.
Joanna (aprendo la porta della camera da letto) Philp… Henry… (vede le scarpe di Miss Wilkinson, le raccoglie e aggrotta leggermente la fronte)
MissSmythe Ha perduto di nuovo i due uomini?
Joanna No no. (si stringe nelle spalle e molla le scarpe sul letto)
Scena 11a
Alistair (entra dal fondo sinistra) Ha visto la signora Markham?
Miss Smythe Sì. E’ in camera… (indica la camera da letto)
Alistair (a Joanna, parlandole da lontano) Vado fuori!
MissSmythe Fuori?!
Joanna (si precipita in salotto) Fuori?!
Alistair Porto fuori Silvia.
Joanna (in fretta) No, darling! Philip, Philip, darling! (poi gaia a Miss Smythe) Vuol portare fuori Silvia. E’ la nostra au pair. E’ così buono con lei! (ad Alistair) Ma… hai scordato che Silvia è già fuori, Philip. Tu e il Lodge dovete restare qui a firmare il contratto perché Miss Smythe possa prendere il suo treno per Norfolk e raggiungere i suoi tesorini.
MissSmythe Mi piace il suo modo di esprimersi, signora Markham.
Alistair Lascio far tutto al signor Lodge, ho cose migliori da fare stasera.
Joanna Darling! (a Miss Smythe) Deve perdonare ad Alistair.
MissSmythe Ma certo… (confusa) Alistair? (Joanna ed Alistair si guardano)
Joanna Alistair è il nostro cane.
MissSmythe (deliziata) Non mi ha detto che avevate un cane!
Alistair Daccapo!
MissSmythe Dov’è? Permette ad Alistair di conoscere la zia Oliva?
Joanna Non si sente bene.
MissSmythe Povero santo!
Joanna In genere viene a dar la zampina, ma stasera non vorrei disturbarlo. E’ nella sua cuccetta, col musino caldo caldo.
MissSmythe Povero angelo.
Joanna Si rimetterà… intanto si accomodi e beva qualcosa.
MissSmythe E’ molto gentile da parte sua… poco poco poco.
Joanna Per festeggiare il contratto.
MissSmythe E la vostra luna di miele! (risolino)
Joanna (a Miss Smythe) Cosa preferisce?
MissSmythe Cosa mi offre?
Joanna C’è in po’ di tutto.
Fa scorrere la porta del bar e aprendola si trova faccia a faccia con Philip che è lì in piedi, si è tolto la giacca e si è messo un canovaccio a mo’ di grembiule, fa del suo meglio per sembrare un cameriere e quando se ne ricorda, cammina duro e impettito.
Joanna Che diavolo stai facendo lì?
Philip Ho quasi finito, madame. (esegue, chiudendo la porta)
Joanna (a Philip) Mi sembrava di averle detto che poteva uscire.
Philip E’ la verità, madame, ma prima volevo asciugare i bicchieri.
MissSmythe Oh… e lui che fa? (Joanna e Philip si guardano)
Joanna E’ il nostro cameriere.
Philip (a Joanna) Buona notte, madame. (le stringe la mano)
MissSmythe (sorpresa) Buona sera.
Philip (freddo ad Alistar) Buona notte, monsieur.
Joanna (ad Alistair) Ordina qualcosa, darling…
Alistair Oh. Già… ehm…
Philip (digrignando i denti) Cosa desidera bere, monsieur?
Alistair Beh… vogliamo tutti qualcosa, signor Mar-mar-tini per me. E lei, signora Mar… mar… darling?
Joanna Bitter lemon e gin, per favore, darling.
Alistair Ottimo, darling. (a Philip) Ha capito?
Philip Sissignore. Un martini e un gin con bitter lemon.
Alistair Perfetto. (A Miss Smythe) E lei, darling? Voglio dire Miss Miss Miss…
MissSmythe. Smythe.
Alistair Smythe.
MissSmythe Sherry.
Alistair Sherry.
Philip À votre service. . (Philip esce dal bar)
MissSmythe Ha un’aria molto sofisticata.
Alistair E’ un’aria insolente, se lo chiede a me.
Joanna Modera le tue parole, darling.
MissSmythe Lo lasci dire, signora Markham. E’ spiegabile la sua irritabilità. E’ impaziente di riportarla a letto. (si sente rumore di bicchieri rotti nel bar)
Joanna (gioviale) Urrrah! Niente di rotto?
Philip (sporgendo la testa. Impassibile) Sei bicchieri. (sparisce di nuovo)
MissSmythe Mentre aspettiamo il signor Lodge…
Joanna Chissà dov’è andato.
MissSmythe (ad Alistair) Intanto può dirmi che genere di contratti stipulate coi vostri clienti.
Alistair Sconto del 20%, se la carta la fornisce il cliente.
MissSmythe Prego?
Joanna (gaia) Non far lo spiritoso, darling. (a Miss Smythe) Philip vuole dire che l’editore percepisce una percentuale sui diritti di autore maturati dall’autore stesso.
MissSmythe All’altro editore davo il 10%.
Alistair La imbrogliava. Noi ci contentiamo del cinque.
Joanna (in fretta) Bisogna che Philip sia presente!
MissSmythe Ma è presente.
Joanna Oh, Philip… già. Volevo dire che Philips dovrebbe essere presente.
MissSmythe Chi?
Joanna Philips. Il nostro cameriere. Philips.
MissSmythe (ad Alistair) Confondono un po’ i due nomi, non trova?
Alistair Moltissimo!
MissSmythe Non vedo cosa c’entra il cameriere.
Joanna Se sapesse!… (chiama) Philips!
Philip (compare) Madame?
Joanna Al bar ci penso io, lei si occupi di Miss Smythe.
Philip Preferirei occuparmi del signor Markham.
Alistair (divertendosi) Proprio così… dimezzerò la nostra percentuale.
Philip Ecco… se mi è permesso… perché non aspetta che arrivi il signor Lodge, il suo socio, col contratto.
Alistair Non occorre.
Philip E’ indispensabile… se mi è permesso.
MissSmythe (ad Alistair) Il suo signor Lodge sembra alquanto introvabile.
Alistair Alquanto.
Philip Se mi è permesso…
MissSmythe Oh Dio, che cosa c’è ora?
Philip So, esattamente, dove si trova il sunnominato signor Lodge.
MissSmythe Bravo.
Philip E’ sceso in ufficio a prendere un modello di contratto. (si sente dal bar, di nuovo, un fragore – tutti guardano da quella parte, mentre Joanna si affaccia dal bar)
Philip Cos’è stato?
Joanna (nervosa) Niente, qualche bicchiere.
Philip Disgraziata!
MissSmythe Si moderi, Philips.
Philip Se mi è permesso…
Joanna Si occupi delle bibite. (lo spinge nel bar e fa scorrere la porta)
Scena 12a
Henry (entra dall’ingresso, aspettandosi di trovare solo Philip) E’ il colmo! L’ufficio è chiuso da dentro.
Joanna Henry! Dov’eri?
Henry Non sono riuscito ad entrare in ufficio. Dapprima ho pensato che qualcuno stesse facendo degli straordinari.
Joanna Invece…?
Henry Ho bussato, ho picchiato, nessuna risposta.
Joanna Non importa. Lascia che ti presenti Miss Smythe.
Henry (estasiato) Mia cara Signora!
Miss Smythe L’introvabile signor Lodge, immagino?!
Henry Mortificatissimo.
Joanna (con intenzione) Philip… naturalmente.. è già qui!
Henry Sì, lo so… Dov’è?
Alistair (per aiutarlo a capire) Salve, Henry, vecchione!
Henry (non afferra) Uhm?
Alistair (dandogli dei colpetti sulla spalla) Non ti aspettavi che sarei stato capace di discutere di contratti.
Henry No.
Alistair Il tuo caro socio, tutte moquette rosse e divani neri!
Henry (confuso) Ma che gli ha preso ad Alistair?
Miss Smythe Non si agiti. Forse ha i vermi, non è niente.
Henry Vermi?
Philip (entra con tre bicchieri su un vassoio) Henry! Signor Lodge, monsieur…
Henry Ummm?
Joanna Hai visto Philips…
Henry Pilipps?
Philip Sono Philips, monsieur, il cameriere.
Henry Cameriere?
Joanna Il nuovo cameriere.
Philip Di nuovo tra noi, monsieur?
Henry Più o meno. (pensoso) E Alistair ha i vermi!
Joanna O cimurro.
Henry (sempre non capendo) Cimurro?
Joanna Non è mai stato un cane molto sano, Alistair.
Henry Ah, è un cane. Rinfrescami la memoria… che razza di cane è Alistair?
Philip Rognoso.
Joanna No no… è… è …
Alistair Sì?
Joanna e Alistair (insieme) Labrador – barboncino / Barboncino – labrador .
Joanna Un incrocio.
Philip (sarcastico) Barbonlabra. Esemplari rarissimi. Mi ci vuole un Whisky.
Alistair Non nelle ore di lavoro, Philips. (Philip si arresta e fissa Alistair)
MissSmythe Volete saperlo? Mai visto un esemplare Barbonlabra in vita mia!
Philip Sono rarissimi, l’ho detto, madame.
MissSmythe Non riesco a immaginare che aspetto possa avere un simile incrocio. Posso dare un’occhiata alla svelta al vostro Alistair?
Joanna Deve stare al buio. Ha la febbre.
Miss Smythe Povero coccolo. Philips.
Philip Madame?
Miss Smythe Dovreste mettergli il termometro.
Alistair (si siede di botto) No.
Joanna Domattina viene il veterinario.
Miss Smythe Se non è proprio indispensabile. Promettetemi di non ucciderlo.
Philip Non possiamo promettere niente.
Joanna Sono certa che Miss Smythe desidera buttar giù due righe di contratto.
Miss Smythe Sì, perché si è fatto tardi e i miei tesori cominceranno ad abbaiare.
Henry Vado a prendere un modulo… dammi la chiave dell’ufficio, Philip.
Philip Philips.
Henry La chiave, maledizione!
Joanna (alla scrivania) Per guadagnare tempo scrivete su questa. (Prende un foglio da un cassetto e lo porge ad Henry, porgendo a Miss Smythe una penna stilografica. Henry prende la sua penna e scrive)
Miss Smythe (ad Alistair) Sono certa che sarà chiaro e breve, signor Markham. (Alistair è immerso nei suoi pensieri. Miss Smythe gli dà una gomitatina) Signor Markham!
Alistair Uhm? Oh, scusi… ero a mille miglia lontano.
Miss Smythe (un po’ sconcertata) Oh, oh… credevo che questa operazione le stesse a cuore.
Philip A cuorissimo, madame. Monsieur stava ruminando dentro di sé la faccenda della percentuale, che sarà quella d’uso, e la durata del contratto, che lui suggerisce di tre anni, per cominciare.
Miss Smythe (a Joanna) In gamba, per essere un cameriere.
Henry (sempre scrivendo) Lei ed io possiamo firmare queste righe in attesa del contratto vero e proprio, che prepareremo al più presto.
Miss Smythe L’unica mia preoccupazione, come ho già detto alla signora Markham, è che possiate essere coinvolti nella immoralità e nel sesso.
Philip Approvo!
Miss Smythe (si guarda le dita imbrattate d’inchiostro) Oh, Dio, la penna?! (si alza) Posso andare in bagno a lavarmi le mani?
Joanna Ma certo.
Henry e Philip (insieme) No!!
Miss Smythe Oh.
Philip (in fretta) E’ stato ridipinto… è un caos…
Alistair (punto nel suo orgoglio) Niente affatto… è divino, non capisco…
Philip (in fretta) Silenzio! (Miss Smythe si siede e guarda sbalordita)
Joanna Philips!
Durante questo dialogo Philip in fretta le sussurra nell’orecchio che in camera da bagno c’è una donna nuda. L’espressione di Joanna cambia in espressione di panico.
Joanna Se Miss Smythe vuol lavarsi le mani non vedo perché non può servirsi della nostra stanza da bagno… è divina, bellissima… (pausa) Nuda?
Philip Sì, madame.
Miss Smythe Nuda?
Philip Nuda di mobili.
Miss Smythe (alzandosi) Se è solo questo… (si avvia a gran passi, ma Henry le sbarra la via)
Henry Primo arrivato, primo servito. (si precipita in camera da letto, chiude la porta e va nello spogliatoio)
Miss Smythe Dove mi lavo?
Philip Madame può servirsi del lavabo nello studio. (le fa strada)
MissSmythe Questo non spiega il contegno del signor Lodge.
Philip Deve perdonarlo, effetti di una vecchia ferita di guerra. (escono)
Alistair Ma cosa succede?
Joanna Non so bene… ma credo che Philip abbia una ragazza nuda nel bagno.
Alistair (ride contento) Bravo. Niente male, in una giornata sola.
Scena 13a
Linda (irrompe dall’ingresso, rimane in fondo alla scena) Darling… Darling!
Joanna Che c’è?
Linda L’ufficio giù sembra una stazione. Il povero Walter è in tutti gli stati. Prima gran martellare alla porta, poi il telefono interno e adesso lui, non gli posso neanche parlare.
Alistair Ringrazi Iddio.
Linda Si è smontato.
Alistair Si smonti anche lei… perché era suo marito che martellava.
Linda Henry?
Alistair E’ fuori… sulla parola.
Linda Parola?
Joanna La polizia l’ha rilasciato. Ma questo è il meno. Si sta lavorando Miss Smythe.
Linda Miss Smythe.
Joanna Non posso presentartela perché Philips è il nostro cameriere, Alistair è Philip e abbiamo un cane, alla cuccia, perciò non complicare le cose, ti prego.
Linda Non ho capito una parola.
Alistair Ha dimenticato la ragazza nuda in stanza da bagno.
Joanna Già.
Linda Ma Henry dov’è?
Alistair In stanza da bagno.
Linda Questa volta esagera! (si avvia a gran passi verso la camera da letto seguita da Joanna e Alistair)
Joanna Linda, ci sono cose più importanti…
Linda Quando avrò finito di sistemarlo, rimpiangerà la prigione.
Joanna Da quanto ho capito è Philip che corre dietro alla ragazza.
Linda Philip? (sorpresa)
Alistair Sì. Adesso la smetterà di criticarla.
Vedi indicazione più avanti: durante il prossimo dialogo, Walter si insinua pian piano sussurrando “Linda, Linduccia” ecc… Sente voci in camera da letto, ma mentre sta per dirigersi verso quella si apre la porta dello studio e si sentono le voci di Philip e Miss Smythe. Walter in fretta corre al bar e vi si chiude dentro.
Joanna Alistair, lo sa che potrebbe essere citato in giudizio per le cose che ha detto stasera? (a Linda) (a questo punto entra Walter) Devi sapere che Miss Smythe è qui e se possiamo ottenere la sua firma, su un pezzo di carta qualunque… potremo dormire tra due guanciali fino alla fine dei nostri giorni.
Linda Ma chi è…
Scena 14a
Philip entra con Miss Smythe parlando.
Philip Prego, dopo di lei, madame. (Joanna, Linda e Alistair si trovano faccia a faccia con Miss Smythe)
Joanna (sentendo le voci) Sparisci, te lo dico dopo. (Entrano tutti in salotto e forte e chiaro a Linda) Le presento Miss Smythe… la famosa scrittrice… che è in procinto di firmare un contratto col signor Markham (indica Alistair) e il signor Lodge. (indica la stanza da bagno) Alistair è il cane.
Linda Uhm?
Alistair Bau bau.
Linda e Miss Smythe hanno l’aria sorpresissima.
Philip (ancor più forte) Io sono il cameriere.
Miss Smythe (assordata) E’ necessario urlare?
Philip Sì!
Joanna (a Linda) Hai capito adesso?
Linda Ehm…
Philip Lei, via, vada. Non tornare. (a Miss Smythe) E’ straniera. (Linda sta per aprire bocca)
Joanna (a Miss Smythe) Fraulein Hauser. (a Linda) Silvia! Tardi! Casa!
Alistair Birichina… bambina… Silvia.
Linda Silvia?
Philip Fa progressi il suo inglese! Brava fraulein! Ed ora, mentre il padrone… (indica Alistair) discute di affari con grande scrittrice, lei ci prepara due sandwiches.
Linda Ja!
Joanna Stiamo morendo di fame. Di cosa li preferisce, Miss Smythe?
Miss Smythe Oh, molto gentile…
Joanna Formaggio… prosciutto…
Alistair Pumpernickel, superkraut.
Miss Smythe Basta che siano leggeri. Di pollo è possibile?
Philip La specialità della casa.
Miss Smythe Grazie.
Joanna Presto, Silvia. Vengo a spiegarle.
Linda (divertendosi) Ja ja! (con pronuncia tedesca) vato in cuccina…
Joanna Vato in cuccina… (la spinge fuori ed escono)
Miss Smythe Questa luna di miele interrotta sta avendo effetti strani su sua moglie!
Alistair Interrotta oppure…
Philip Sospesa.
Miss Smythe (con rimprovero) Philips! (ad Alistair) Dove pensavate consumarla?
Alistair Non abbiamo ancora deciso. (smorfia a Philip)
Miss Smythe Provate il Norfolk. Vi piacerà.
Alistair (ridacchia, solita smorfia) Ci piacerà dappertutto.
Miss Smythe L’atmosfera di quei luoghi è eccitante. Ci vivo da vent’anni, coi miei adorati.
Philip Ci sono stato, ci ho preso la bronchite.
Henry entra camminando all’indietro dallo spogliatoio, seguito da una rimostrante Miss Wilkinson.
Ciò che segue è recitato contemporaneamente nelle due stanze, ma predomina Miss Wilkinson.
1. Miss Smythe 4. Philip 8. Miss Smythe 9 bis. Alistair |
Mi rifiuto di crederlo. (tossisce) E’ la pura verità. I miei bronchi non sono più gli stessi. Fa parte del retaggio nazionale, non le pare signor Markham? Assolutamente. |
2. Henry 3. Miss Wilkinson 5. Henry 6. Miss Wilkinson 7. Henry 9. Miss Wilkinson 10. Henry 11. Miss Wilkinson |
Per l’amor di Dio, sia ragionevole. Voglio i miei vestiti. Shhhh! Voglio andare a casa. Va bene, va bene. Non è divertente stare Avvolta in un lenzuolo. Le ho detto che vado a prendere i vestiti. Si sbrighi |
Miss Smythe inizia a parlare prima la battuta che segue. |
A questo punto Henry spinge di nuovo Miss Wilkinson nello spogliatoio e si avvia in salotto.
MissSmythe Vengono a curarsela la bronchite, nel Norfolk. (entra Henry, chiude la porta e se la mette in tasca) Ah, signor Lodge! Cosa ne pensa lei di quella zona?
Henry (con improvviso senso di colpa) Mai toccata! Mai toccata!
MissSmythe Eh?… Cosa?
Philip Se mi è permesso, madame si riferiva alla zona sulla costa dell’Inghilterra orientale.
Henry Oh!
Miss Smythe Philips dice di averci preso la bronchite. Ha buttato giù quelle righe, signor Lodge?
Henry Altroché! (gliele porge)
MissSmythe Grazie. Sono felice di questa nostra associazione. (mentre legge Henry tira Philip da un lato)
Henry La centralinista sta facendo i capricci. Dove hai nascosto le sue mutande?
Philip Nel bar.
Alistair Non si parla sottovoce! Se avete qualcosa da dire, ditela forte.
Philip Più che giusto. Stavo dicendo che in un’occasione come questa è d’obbligo brindare.
MissSmythe Sono d’accordo, non mi piace lo sherry.
Philip Champagne!
MissSmythe Buono!…
Philip Vado a stappare. (va nel bar con passo compassato. Fa scorrere la porta e si trova faccia a faccia con Walter che esce dal bar nervoso, con un sorrisetto fatuo, e con un bicchiere in mano)
Walter (a Philip) Ha-llò-ò… (ad Alistair) Ha-llò-ò… (a Miss Smythe) Ha-llò-ò. (a Henry) La mia carta da visita. (gliela porge)
Joanna (entra dall’ingresso) I sandwiches saranno pronti tra… Ah! Da dove salta fuori?
Walter Eh?
MissSmythe (indicando) Dal solito posto.
Joanna (a Walter) Si è presentato? No? Lo presento io. Miss Smythe.
Walter Buona sera.
Joanna Philips, il cameriere.
Walter Buona sera.
Joanna Il signor Henry Lodge.
Walter Buona notte. (si riprende in fretta la carta da visita)
Philip Forse madame ci spiegherà chi è, se è permesso.
Joanna Certamente. E’ mio suocero. (tutti si voltano a guardare Alistair)
Alistair (pausa) Ciao, papà.
Walter Alistair!
Philip E’ nella cuccia.
Walter Cuccia?
Philip Cuccia.
MissSmythe Quanto tempo è restato là dentro, signor… signor…
Walter (svelto) Pangbourne.
Alistair (svelto) Spenlow!
Philip (svelto) Markham!
Walter Sì, Markham. (poi guarda Alistair) Markham?
Joanna Da dopo le nozze. E’ un po’ in cimbali.
Walter Che nozze?
Joanna E’ ancora brillo. (a Walter) Non ti ricordi di niente, papà? Le nozze di Philip e mie.
Walter Ah, Quelle! E’ ora che me ne vada.
Alistair Sì sì… la mamma comincerà a stare in pensiero.
Walter Saluti a tutti.
MissSmythe Signor Markham!
Philip – Walter
e Alistair (si voltano insieme) Sì?
MissSmythe (a Philip) Lei è pregato di non interrompere. (ad Alistair) Parlavo a suo padre.
Alistair A te… papà.
Walter Oh. (a Miss Smythe) Sì?
MissSmythe (riferendosi al bicchiere) Lo poserei… se fossi in lei… qui sono un po’ a corto di bicchieri. (ridacchia)
Walter Con piacere. (va nel bar quando Linda entra con un grembiulino minuscolo e un vassoio di tramezzini)
Linda Ich bin hi ze sandwichen.
(si trova davanti Henry che la guarda stupefatto. Lei gli sorride, senza paura, e si volta verso Miss Smythe e le parla in un inglese un po’ balordo, mentre Walter emerge dal bar)
Qua i delitziosi… (al vedere Walter) Pumpernockel!! (molla il vassoio e poi in fretta raccoglie i tramezzini cascati per terra)
Joanna Oh… non vi conoscete. (a Miss Smythe) Silvia si emoziona quando vede un viso nuovo. (forte, s Silvia) Non… essere… timida… Silvia.
MissSmythe (coprendosi l’orecchio) Tra un po’ saremo tutti sordi.
Linda Sono timida quando uomo novello vetto.
Henry Perché parlare così?
Linda Wass?
Philip E’ Silvia, la cameriera austriaca.
Henry Silvia?
Alistair Quello è Walter, il suocero uscito dall’armadio!
Linda Suocero? Wass?
Joanna Suocero. Suo padre. Arrivato all’improvviso.
Linda E partendo improvviso!
Henry Possiamo ricapitolare?
Philip Buon’idea, signor Lodge. Cominciamo dal cane.
MissSmythe Cominciamo dal nostro contratto.
Linda (offrendole un sandwich) Vuole che spazzolo lui perché adesso peloso, per terra.
MissSmythe Va bene così. Qualche pelo non ha mai fatto male a nessuno, vero signor Lodge?
Henry Mai.
MissSmythe (si china sui tramezzini per scegliere) Non ho avuto la specialità della casa.
Philip Aspetti. (senza pensare, le dà un veloce “ganascino” all’indietro)
MissSmythe Ahhhh! (e’ sbalordita. Come lo sono tutti, Philip compreso che si inchina e chiede scusa a scena muta)
Alistair (si avvicina a Linda)
Philip Chiedo scusa.
Joanna Philip.
Philip (la corregge) Philips.
MissSmythe Che cosa mi è successo?
Philip Lei è stata… purtroppo… la ricevente di un … (mima un ganascino con fischio)
MissSmythe Numi del cielo!
Henry Non è niente, glielo assicuro, Miss Smythe, è assai meno grave di questo. (e mima il “ganascino” con braccio indietro e fischio)
MissSmythe Philips!
Philip Un impulso, mi pento amaramente.
Joanna Non succederà più.
MissSmythe Dunque, dov’ero arrivata… (riprende la lettura del contratto)
Linda (ad Alistair) Vatto in cuccina, se lei ha desiderio…
Linda (inchinandosi) Gutte nacht, Frau Markham. Gutte nacht, mein cameriere, gutte nacht, signor suocero, gutte nacht, fraulein Smythe, (la pronuncia Smith) e gutte nacht, Herr Stodge.
Henry Lodge. Immagino che sappia cosa sta facendo…
Linda Ja. Vatto in cuccina. Cosa porto io in cuccina necessario?
Joanna (guardando Walter) Oh, il caro papà.
Linda Oh, ja, kommen zie hier und wasser lavare piatti con Silvia.
Walter Con piacere. (vanno in ingresso)
Joanna Grazie, Silvia.
Linda Auf Wiedersehen… a tutti. (si inchina stando accanto ad Alistair)
Alistair (senza senso) A tra poco, Silvia. (Linda esce)
MissSmythe Possiamo tornare al nostro contratto e dimenticare lo jodel, la luna interrotta e l’arrivo del suocero?
Henry Ma certo. Le va?
MissSmythe In tutti i sensi…
Henry Splendido.
Joanna Magnifico.
Philip Super. (Miss Smythe fulmina Philip con lo sguardo per questa ennesima interruzione. Philip fa un inchino, retrocede e finisce contro la porta della camera da letto)
MissSmythe … eccetto per i tre anni di durata. (entra in quel momento, dallo spogliatoio miss Wilkinson, sempre avvolta nel lenzuolo e durante il seguente dialogo cerca di aprire la porta del salotto, non riuscendoci mette l’orecchio alla serratura)
(Miss Smythe si siede)
Henry Facciamo sette.
MissSmythe Dodici mesi come massimo.
Henry Un anno solo?
MissSmythe Per cominciare… per avere tempo di conoscerci.
Joanna … per conoscerci… lei è qui da venti minuti e le assicuro che mi sembra un’eternità.
Miss Smythe (prendendolo per un complimento) Oh, grazie! Ma vede… devo rendermi conto di come il signor Markham e il signor Lodge conducono i loro affari.
Alistair In modo schiamazzante!
Joanna (ride) Darling.
Henry Vecchio mio, lascia fare a me. (a Miss Smythe) Non credo che dodici mesi siano suffic… (Miss Wilkinson decide di averne avuto abbastanza e batte tre colpi alla porta. Philp, Joanna e Henry rimangono paralizzati. Miss Smythe si volta inquisitiva verso Philip che le sorride debolmente e batte tre volte per terra col piede)
MissSmythe (impaziente) E’ proprio necessaria la presenza del cameriere?
Henry Sì.
MissSmythe Allora, è possibile fare a meno delle sue interruzioni?
Henry Certo.
(ora Miss Wilkinson picchia in fretta sulla porta. Tutti di nuovo si girano. Philip improvvisa una danza di flamenco)
Alistair Affascinante!
MissSmythe Cosa fa?!
Henry Si allena per il flamenco.
MissWilkinson Ehìììì, lì!
(Miss Smythe si volta di nuovo verso Philip)
Philip (svelto… braccio in posa) Olè!
MissSmythe Devo confessarle, signor Lodge, che comincio a dubitare…
Henry Non deve, non deve! (ad Alistair) Vero che non deve, Philip?
Alistair Altro che dubitare! Stanno succedendo delle cose, qui!
Joanna (allegramente) Suu… Philip!
Philip, In punta di piedi va in fretta al bar durante quanto segue, prende gli indumenti di Miss Wilkinson e torna alla porta.
Henry Allora scrivo “mesi dodici” Miss Smythe, e lei può apportare le sue iniziali a margine di ogni clausola.
MissSmythe D’accordo.
Henry Ecco qua.
Henry firma la prima clausola e il primo foglio, e lo passa a Miss Smythe che, mentre sta per firmare, vede Philip tornare alla porta e lo fissa. Philip si inchina e cammina all’indietro fino alla porta.
MissSmythe (a Joanna) L’ha assunto senza referenze?
Joanna Era dal conte di Warick.
Henry (facendole premura) Prima firmi qua.
MissSmythe Qua?
Henry Brava. (mentre lei firma, Philip va per aprire e trova la porta chiusa a chiave)
Philip (sussurrando a voce rauca, attraverso le persiane) Ancora un momento… cerco la chiave… (va in fretta da Henry)
Henry Bravissima. Adesso firmi qua. (mentre sta per firmare, Philip mima l’affare della chiave a Henry, ma diventa un movimento di balletto e si incontra con lo sguardo severo di Miss Smythe)
MissSmythe Dal conte Warick?
Joanna Referenze superlative.
MissSmythe Glielo rimandi indietro più presto che può.
Henry (firma) Ecco qua, a lei.
Miss Smythe firma. Mentre Henry cerca di firmare, Philip caccia freneticamente la mano prima in una tasca, poi nell’altra, di Henry, alla ricerca della chiave. Questo fa contorcere Henry cui riesce difficile firmare, anche perché egli cerca disperatamente di impedire a Miss Smythe di vedere le contorsioni.
Henry Anche qua; Miss Smythe, ancora due.
MissSmythe (nota le contorsioni di Henry) La vecchia ferita di guerra, suppongo?!
Philip ha rinunciato a cercare e si precipita di nuovo alla porta.
Philip (sussurra a Miss Wilkinson) Ecco qua. (passa con sforzo lo slip attraverso le persianine e Miss Wilkinson le tira da dentro)
MissSmythe Ah, signor Lodge, occorre un testimonio.
Joanna Se vuole… ?
MissSmythe I parenti non valgono. (chiama Philip) Philips!
Philip si arresta nell’atto di passare di là il reggipetto. Miss Wilkinson ne ha già afferrato metà. Una spallina è infilata al braccio di Philip, l’altra spallina nelle mani di Miss Wilkinson che continua a tirare, il che fa che il gomito di Philip picchi a intervalli regolari sulla porta.
Finalmente Philip riprende possesso del reggipetto, ma nel farlo il reggipetto entra nella zona visiva di Miss Smythe che rimane impietrita. Philip cerca di riparare e mima come se il reggipetto fosse una “cuffia” per radio o un “allarga torace” o una cravatta. Philip torna alla porta e si inginocchia.
Philip Pssst! Pssst! (passa il reggipetto da sotto la porta o attraverso la persiana della porta. Miss Wilkinson lo afferra con uno strappo e corre nello spogliatoio. Philip, che ci ha quasi rimesso una mano, salta su e giù dal dolore)
MissSmythe Ma ora cos’ha?
Philip Il barbonlabra! E’ feroce!
MissSmythe (si alza) Devo conoscerlo, il vostro Alistair.
Philip, Henry e Joanna la trattengono e Philip in fretta firma il contratto.
Joanna No, no, è tornato a cuccia, è esausto.
Henry Non deve perdere il suo treno.
MissSmythe Già, il treno! Ma dove ho messo il biglietto…? (mentre fruga in borsetta, Henry tira Philip da un lato)
Henry Sei impazzito?
Philip La chiave.
Henry Perché non l’hai chiesta? (la prende di tasca e la dà a Philip che apre la porta)
Joanna (a Miss Smythe) L’ha trovato?
MissSmythe Sì. Posso averne una copia?
Henry Domattina, prima cosa, le spedisco la fotocopia, e in settimana il contratto vero e proprio.
Miss Smythe Per espresso.
Joanna Stia tranquilla, Miss Smyhte… i suoi libri sono in mani sicure.
Henry Siamo felici che la sua famiglia canina abbia approdato ai nostri canili.
MissSmythe (risolino compiaciuto) Più graziosamente di così non poteva esprimersi.
Scena 15a
Silvia (entra dall’ingresso, decisa, avendo preso il coraggio per parlare) Mi dispiace, signora Markham… ma ci ho pensato bene… Ne ho abbastanza dei “ganascini”, dei buchi delle serrature e del libero scambio. Me ne vado. (Miss Smythe si volta in attesa di una spiegazione che non viene) E che nessuno cerchi di farmi cambiare idea… voglio solo che Alistair mi porti giù le valigie.
Miss Smythe (breve pausa) Un cane ammaestrato?!
Silvia (ad Alistair) Aspetto nella mia stanza. (a Philip) Sono stata felice qui e spero si comprenda perché me ne vado. Buona sera… grazie di tutto. (esce in fretta)
MissSmythe Chi… chi era?
Philip Dio, mia moglie mi ha lasciato! (si accascia sulla sedia)
MissSmythe Pover’uomo.
Miss Wilkinson, ora tutta rivestita, irrompe dallo spogliatoio, raccoglie le scarpe sul letto e apre la porta del salotto.
Joanna Era un po’ che bolliva in pentola.
MissSmythe Adesso tutto si spiega.
(Miss Wilkinson attraversa il salotto, va nell’ingresso ed esce. Di nuovo Miss Smythe attende una spiegazione) E quella… chi…
Henry Il perché sua moglie l’ha lasciato!
MissSmythe (a Philip) Le servirà di lezione!
Philip Accidenti!
MissSmythe Auguro a tutti la buona notte… vorrei aggiungere che ogni minuto, qua dentro, è stato piacevolissimo…
Joanna Grazie.
MissSmythe (a Philip) … ma non posso perché non corrisponderebbe alla verità. (esce)
Philip Le faccio strada, madame. (esce)
Henry Ce l’abbiamo fatta! Accidenti, che colpo! Brava, Jo. (la abbraccia e bacia) E anche Alistair. (si affretta da Alistair, ma questo lo schiva in fretta temendo di ricevere bacio e abbraccio) Non so come ce l’abbiamo fatta! Saranno soldi a palate. (rientra Philip) Rallegramenti, socio.
Philip (a Joanna) Chi era quel tomo con lo champagne?
Joanna (senza paura) Io non c’entro. Chi era la donna in camera da letto?
Philip Io non c’entro.
Henry E’ una centralinista.
Joanna Belle scuse!
Scena 16a
Linda (entrando) Credo che sia ora per me… (qua tutti parlano quasi insieme)
Philip Fedele dodici anni sono stato! Dodici lunghi anni e il mio solo relax… il golf!
Henry Linda… ho il diritto di sapere perché parlavi tedesco e ti spacciavi per Silvia…
Joanna Quando penso agli insulti di stasera devi dichiararti fortunato se non ho fatto le valigie e…
Linda Ne ho abbastanza, signor Henry Lodge, delle sue tresche. Torni in prigione, le conviene!
Alistair (interrompe questi quattro discorsi con un fischio acuto. Tutti si interrompono) Mentre voi litigate, vado a farmi un doppio Martini. (esce in fretta)
Philip (a Joanna) Spiega. Chi era Walter, il suocero?
Joanna Quando tu hai detto…
Linda Philip non c’entra in tutto questo.
Philip Non c’entro, eh! Il signor Spenlow fa carambole sul mio materasso, Walter è impaziente di sostituirlo, ma io non c’entro!
Joanna Vuoi ascoltare… testone?
Philip No… lo ammazzo.
Henry Calmati… sbolliti, vecchio mio. (lo consola con una mano sulla spalla)
Philip Tu fai presto a…!
Henry (come sopra) Dev’essere stato un terribile shock, ma non serve arrabbiarsi. Joanna, avanti, confessa.
Linda E non c’entra nemmeno Joanna.
Henry Eh?!?!
Linda Walter è mio.
Henry Allora tutto è chiaro. (a scoppio ritardato) Eh?!?!?!?! Un amante??
Joanna Ha fatto quel che ha potuto in circostanze non facili.
Henry Dio, lo ammazzo!
Philp (si diverte, consola Henry con una mano sulla spalla, come aveva fatto con lui) Calmati… sbolliti, vecchio mio…
Henry Tu fai presto a…!
Philip (come sopra) Dev’essere stato un terribile shock, non…
Henry Taci! (a Linda) Trovi Walter più affascinante di me?
Linda No, ma più disponibile.
Henry Sta bene… da stasera non mi muovo più di casa.
Joanna (a Linda) Dieci con lode.
Henry Dove abita il signor Walter?
Linda Perché?
Henry Per andargli a dare un sacco di legnate. (prende Linda per un braccio per incamminarsi)
Linda E’ di là, in cucina.
Henry … o per dirgliene quattro. (fa due passi indietro. Spinge fuori Linda. Escono, lui all’indietro)
Philip e Joanna si guardano un momento. Poi lui la prende tra le braccia e la bacia. Si separano.
Joanna Un momento! La centralinista… quella che era nuda…
Philip Sì?
Joanna E’ venuta a spogliarsi per Henry?
Philip Beh, è venuta per Henry, ma si è spogliata per me.
Joanna (sbalordita) Philip!
Philip (spavaldo) Sì, ma non ho capitolato.
Joanna ride e lo bacia di nuovo. Alistair entra con Silvia dal fondo, a sinistra.
Silvia Per favore, non ci aspettate.
Alistair Silvia porta Alistair a fare due passi. (escono dal fondo a destra)
Philip Vuoi saperla una cosa? Sgobbo troppo, mai una vacanza.
Joanna Sono anni che te lo dico.
Philip Ho il piacere di annunciarti tre settimane di vacanza.
Joanna Dove?
Philip A letto!
La solleva e, abbracciati, Philip e Joanna si avviano alla camera da letto. Dall’ingresso entra Miss Smythe e prende la borsa di cuoio dimenticata sul divano. Resta di stucco al vedere il “cameriere” che sta baciando la padrona. E rimane ancor più di stucco quando la porta in camera da letto e la posa sul letto. In punta di piedi va per spiare. Philip bacia Joanna sul braccio, sul collo, sta per baciarla sull’altro braccio quando i suoi occhi si incontrano con quelli di Miss Smythe. Lentamente si erge, prende “contegno”. Joanna afferra la situazione, sorride graziosamente a Miss Smythe.
Joanna Buona notte, Philips, nient’altro per stasera, potete andare. Buona notte.
Philip (si inchina) Buona notte, madame!
Philip si avvia indicando a Miss Smythe la via di uscita. Una sbalordita Miss Smythe, mentre cala la tela.
FINE DELLA COMMEDIA