Il libro rosso

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Giallognolo in tre atti

di Don Pietro Puerari

Personaggi:

Calogero, soprannominato Pomodoro, padrone del negozio: 40/50 anni

Geo - Leo - Mauro - Ugo - Fulvio, ragazzi: 10/12 anni

Gianni Savioni:  giovane sui 25 anni

Cinzia,  ragazza: 10/12 anni (oppure  Enzo:  stessa età)

Varie persone con qualche battuta.

Gatto, che può essere anche di stoffa.

Scena:    Piazzetta del paese  di campagna - 

di fronte c'è  il negozio di Pomodoro con l'insegna: "Commestibili". 

Vicino all'en­trata un distributore  di dolciumi.


ATTO PRIMO

Scena Prima

Ragazzi      (entrano correndo, si fermano alla porta del negozio e urlano scandendo le sillabe)  Po mo do ro... Po mo do ro...

Pomodoro (esce furibondo) Villani, screanzati, maleducati... via, via...

(i ragazzi fuggono, mentre Pomodoro sta per rientrare nel negozio)

Cinzia         (con la borsetta in nano) Signor Calogero!...

Pomodoro Oh, ecco la nostra Cinzia... Tu sei una brava ragazza, educata... Non quei mascalzoni...

Cinzia         Mi ha mandata la mamma...

Pomodoro Sei venuta a pagare il vostro debito?

Cinzia         Ecco, sì. L'ha detto la mamma di darvi 20 franchi e intanto vorrei un po' di frutta e un po' di verdura.

Pomodoro Eh, no! Così non si va avanti. Non avete ancora finito di pagare una mercé e già  ne volete dell'altra a credito. Cosa credete, che io vada a rubare?

Cinzia         Ma noi non vogliamo nulla  gratis. Un po' alla volta vi pagheremo tutto. Finora vi abbiamo sempre pagato.

Pomodoro Lo so bene. Pagate 20 franchi e intanto ve ne rimangono più di 50 del vecchio debito, e ne fate 15 di nuovo, E questo lo chiamate pagare?

Cinzia         Non èvero. La mamma ha detto che il nostro debito è di 40 franchi e non 70 come avete detto voi.

Pomodoro Che cosa dici? Che io ho segnato qualcosa che non avete comprato?

Cinzia         Non dico questo. Può essere anche uno sbaglio da parte vostra.

Pomodoro Che ne sai tu di numeri! Certamente hai letto male.

Cinzia        Io so leggere benissimo. La matematica è la mia materia preferita.                  

Pomodoro  Io non sbaglio mai, capisci? Vai! Qui c'è questo registro rosso. Tutto vi è segnato con esattezza e giustizia. E se qualcosa non vi va, pagate e non avrò bisogno di registrare. Delle clienti del vostro tipo ne troverò sempre.

Cinzia         Va bene, va bene.  Lo dirò alla mamma e cercheremo di pagarvi al più presto.

Pomodoro  Ve ne sarei grato... Sono un bonaccione, ma non bisogna approfittarne.

Cinzia         E allora me la date la fratta e la verdura?

Pomodoro  Vieni... Tutta roba di prima qualità.

(entrano nel negozio)

Scena  seconda

(rientrano i ragazzi)

    

Mauro         Avete sentito?

Fulvio         Quell'imbroglione di Pomodoro ruba alla povera gente.

Ugo               E' un briccone, dovrebbe essere dentro da un pezzo. Ma come fa a imbrogliare la gente?

Fulvio         Scrive qualcosa in più a chiunque compri a credito.

Ugo              E se tutti sanno che Pomodoro deruba la gente, perché  nessuno interviene?

Mauro         Bastanon comprare più niente da lui.

Fulvio         In un paese piccolo come il nostro non è facile trovare chi dia la merce a credito.

Uro               E già, è l'unico che vende commestibili.

Fulvio         Comunque, così non può continuare. Bisogna fare qualcosa.

Mauro         Che cosa?

Fulvio         Non so... Ma così non puòcontinuare.

Ugo              Si potrebbe denunciare. La legge...

Fulvio         La legge, eh! Mio nonno dice che la legge è come la ragna tela che imprigiona le mosche e lascia scappare i mosconi.

Mauro         Non capisco.

Fulvio         E' chiaro, no? La povera gente ha sempre la peggio.

Ugo              E allora?

Mauro         Ecco che arriva Cinzia.

Fulvio         Ciao, Cinzia.

Ugo              Anche tu vieni a comperaredal Pomodoro?

Cinzia         Dove devo andare? E' l'unico negozio di commestibili nel paese.

Mauro         Lo sai che Pomodoro èun ladro?

Cinzia         Eh, sì. Ma noi siamo poveri e non pagare tutto in una volta, e lui ne approfitta... ho sentito che anche la povera Eleonora si lamentava,  e la Rosina,  e la Clara. Tutti si lamentano, ma non possiamo farci nulla.

Fulvio         Ma noi la faremo finita.

Cinzia         E come?

Mauro         Non lo sappiamo ancora, ma qualcosa faremo.

Cinzia         Beh,sappiatemi dire qualcosa... Ora devo andare, la mamma mi aspetta... Arrivederci.

Fulvio         Ciao, Cinzia.

Scena Terza

Geo              (che ritorna dal suo giro con la cesta sulla bici, va a finire in mezzo ai ragazzi) Ciao. Fulvio Ciao Geo. Geo Novità?

Fulvio         Sai che il tuo padrone, deruba la gente?

Geo              Lo so... Eio che cosa ci posso fare?

Mauro           Noi avremmo intenzione di dargli una lezione.

Fulvio         Deve smetterla di imbrogliare la povera gente.

Geo              Pomodoro èil mio padrone, voi lo sapete...

Fulvio         Anche tu hai paura e intanto lui continua a rubare.

Geo              Queste cose non ci riguardano. Che cosa possiamo fare noi ragazzi. Ci pensino i grandi.

Ugo              Ti credevo più generoso, Geo!

Geo              Beh, basta portagli via il libro rosso.

Ugo              E' un'idea...

Fulvio         Un'idea eccellente! Se quel libro sparisce, la povera gente paga quello che è giusto.

Mauro           Bravo Geo, sei formidabile!

Fulvio         Il libro rosso deve sparire.

Ugo              Ma come?

Fulvio         Ci penserà Geo.

Geo              E perché proprio io ?

Fulvio         Tu sai tutto. Conosci le abitudini di Pomodoro; sai dove nasconde il libro rosso.

Geo              Veramente non è facile. Pomodoro è geloso del suo libro rosso.

Mauro           Via Geo, solo tu puoi riuscire in questa opera buona.

Geo              E va bene! Tenterò... Speriamo in bene.

Pomodoro    (sulla porta del negozio) Ehi, Geo, fannullone, scansafatiche!

Geo              Vengo subito, signor Calogero.

Ragazzi        (in coro scandendo) Po mo do ro - Po mo do ro...

Pomodoro    (minaccioso) Via, canaglie, via...

(i ragazzi fuggono)

(a Geo) E tu, invece di finire il tuo giro, stai lì a chiacchierare con quei monelli. Geo Il mio giro èfinito, signor Pomodoro!

Pomodoro    Finito? E dove hai portato la mozzarella? La signora Giulietta l'aspetta! Dove finire la pizza.

Geo              L’ho lasciata vicino alla sua porta. Lei era in piazza a chiacchierare.

Pomodoro    Il signor Bollini si lamenta che voleva il taleggio, non la fontina.

Geo              Ma io ho portato quello che mi ha dato lei.

Pomodoro    Sei il solito distratto! Beh, ora puoi andare a casa, e torna domattina... E sii puntuale alle sette.

Geo              Va bene, signor Calogero.

(Pomodoro rientra nel negozio. Geo sta per incamminarsi quando entra Gianni Savioni)

Scena Quarta

Gianni Savioni (giovane ben vestito - Si vede che è di buona e ricca famiglia - 20/25 anni - va a sedersi sulla panca).

Geo              (lo osserva un po', poi va a sedersi vicino a lui) Gran bella macchina!

Gianni         Sì, però m'ha piantato per strada.

Geo              Non credo sia difficile trovare il guasto. Il nostro Tista è un meccanico in gamba.

Gianni         Lo credo, però fino a domani non potrò ripartire.

Geo              Bene! Così riposerà un po'.

Gianni         Bene un corno. E io cosa ci faccio qui in mezzo ai campi.

Geo              Romanello è un bel paese, e non si troverà tanto male.

Gianni         Ma guarda un po'. E tutta questa gente attorno alla macchina cosa vuole?

Geo              Sa, da queste parti non capita tutti i giorni di vedere un'auto del genere e un tipo come lei!

Gianni         Perché, che tipo sarei?

Geo              Un tipo da cinema.

Gianni         Un tipo da cinema? Questa è nuova.

(pausa)

Geo              Quanto fa?

Gianni         Chi? Che cosa?

Geo              La sua macchina.

Gianni         Regolarmente cento cinquanta all'ora.

Geo              Scommetto che non le piace il mio paese. Se non le si rompeva la macchina, non si sarebbe fermato.

Gianni         Vuoi sapere una cosa? Il tuo paese incomincia a piacermi e in fondo non mi secca che quel guasto mi sia capitato proprio da queste parti.

Geo              Davvero?

Gianni         Qui c'è quiete, tranquillità. In città ci si dimentica persino che esistono gli alberi, gli uccelli il cielo, il silenzio!

Geo              Non tutti la pensano come lei. Molti scappano in città.

Gianni         Purtroppo!...  C'è un buon albergo qui?

Geo              Sì.  E' in piazza,  di fronte alla chiesa.  E' l'unico albergo,  ma sono sicuro che si troverà bene.  Ambiente tranquillo, cucina familiare...

Gianni         La reclame è perfetta!   Ti pagano per fare propaganda?

Geo              No. Queste frasi le troverà scritte sulla porta dell'albergo. Ma sono sicuro che èvero.                                  

Gianni         Grazie.  E tu come ti chiami?

Geo              Geo.

Gianni         Geo?

Geo              Beh, veramente il mio nome è Giuseppe, ma mi hanno sempre chiamato Geo.  Sa,  a scuola mi piace molto la geografia.  I miei compagni dicono che sono un drago per i nomi di fiumi, laghi, monti,  capitali...  E così hanno incomincia­to a chiamarmi Geo.

Gianni         E io come devo chiamarti?

Geo              Geo, naturalmente,  è più familiare.

Gianni         Va bene, Geo. Ora vado a visitare il vostro albergo.

Geo              Arrivederci. (Gianni esce)

Scena Quinta

Pomodoro (sulla soglia del negozio) Ehi, Geo!

Geo              Desidera, signor Calogero?

Pomodoro Bisogna portare i carciofini sott'olio e gli antipasti misti al signor Vincenzo.

Geo              Va bene.  (prende i pacchetti dalle mani di Pomodoro,  e si avvia)

Pomodoro (rientrando) Svelto, che ti aspettano!

Geo              Farò in un lampo.

Leo              (entra, si ferma qualche momento davanti al distributore automatico e vi getta una moneta - ma non esce nulla, scuote il distributore: nulla)

Pomodoro (uscendo) Che cosa fai? Vuoi rovinarmi il distributore?

Leo              Ho messo nel distributore 50 centesimi e non ne è uscito nulla.

Pomodoro Il distributore è perfetto. Se avessi messa la moneta, sarebbe uscito un dolce.

Leo              Eppure l'ho messa, glielo assicuro.

Pomodoro Queste sono storie. Ce ne sono già stati degli altri come te! Ma con ne non attacca!

Leo              La moneta c'è, provi a guardar dentro.

Pomodoro (apre il distributore) Ecco, guarda, non c'è nulla. Ti insegno io a burlarti di me.

Leo              No, non è possibile. Io ho gettato la moneta da 50 centesimi che la nonna mi ha regalato.

(Fulvio, Mauro, Ugo che finora erano nascosti osservano muti la scena)

Pomodoro Se ci avessi messo qualcosa, ci dovrebbe essere.

Leo              Signore! Io ho messo la moneta, e siccome non è uscito nulla, la moneta ci deve essere. O me la date, o io chiamo la guardia.

Pomodoro (che nel frattempo aveva visto i ragazzi) Tu sei un po' impetuoso... Guarderò nella cassetta ancora una volta, perché non dica che voglia negarvi qualcosa. (Apre il distributore, rovista un po' e la moneta cade al suolo. Leo svelto la raccoglie) Si vede che c'era proprio. Questi monelli mi hanno guastato il meccanismo coi loro bottoni...

Fulvio         Imbroglione! Noi non abbiamo guastato nulla!

Ragazzi      (in coro) Po mo do ro  po mo do ro...

Pomodoro Tacete! Villani, maleducati! (a Leo) Tu sei un bravo ragazzo, vieni a scegliere qualcosa nel negozio.

Leo              Ma no, andrò in un negozio dove sono più gentili.

Mauro         Bravo, sei un ragazzo in gamba.

(Pomodoro fa gesti di impazienza e rientra nel negozio)

Fulvio         (a Leo) Tu sei forestiero, vero?

Leo              Sì. Sono venuto a passare qualche giorno con la nonna...

Mauro         Non comperare mai niente da Pomodoro, è un imbroglione!

Ugo              Figurati che ha un libretto rosso dove segna i suoi crediti, ma aumenta continuamente la cifra.

Leo              Come il libro rosso di Mao.

Fulvio         Beh, c'è qualche differenza.

Leo              E dove posso andare a comperare qualche dolce?

Mauro         Vicino alla chiesa c'è un piccolo negozietto della Giacomina. C'è una buona scelta di dolci.

Leo              Grazie.

Fulvio         Se vuoi unirti a noi per giocare, ti accettiamo molto volentieri.

Leo              D'accordo, arrivederci... (esce)

(Anche gli altri ragazzi stanno peruscire ma vedono Geo che arriva di corsa e si fermano sedendosi sulla panca)

Scena Sesta

Geo              (arriva di corsa, va verso il negozio) Signor Calogero?

Pomodoro (sulla porta del negozio)    Che c'è?

Geo              Mi dia quel pacchetto che c'è vicino alla bilancia. La signora Arpini aspetta il prosciutto.

Pomodoro L'hai dimenticato,  eh!  distrattone!   (entra ed esce col pacchetto) Eccolo!  E torna subito, hai capito? E non fermarti da Don Pietro... Ci sono altre commissioni da fare.

Geo              (prende il pacchetto, sta per andare) Va bene, signor Calogero.

Fulvio         (si avvicina a Geo con Mauro e Ugo) Ehi, che fretta!

Geo              Ho una commissione importante.

Mauro          Aspetta. Minuto più, minuto meno non casca il mondo.

Ugo              Sai che oggi all'Excelsior danno quel meraviglioso film?

Geo              Purtroppo lo non potrò andare. Ho preso un brutto voto in mate e mio padre mi tiene a briglia...

Fulvio         E'  così severo tuo padre?

Geo              Eh,  sì;  quando papà sul mio diario trova che sono il soggetto di una frase negativa, mi fa un predicato verbale.

Mauro         Buona questa.

Fulvio         Se vuoi io ti pago il biglietto.

Mauro         E'  un film che merita.

Ugo              Io non lo perdo di sicuro.

Geo              Beh, vedremo come si mettono le cose. Passate nel pomeriggio... Vi saprò dire... Ora devo andare.

Fulvio         Allora trovati qui alle cinque. Ci saremo tutti. Dovremo anche risolvere la questione del libro rosso.

Geo              Va bene! Alle cinque... Arrivederci.    (esce)


ATTO SECONDO

Scena.  La medesima del primo atto - E' sera.

Scena Prima

Fulvio         (entra con Mauro e Ugo) Ebbene, che è successo?

Mauro         Ora te lo dico... Vieni, è meglio non dare nell'occhio... Pomodoro è molto sospettoso.

Ugo              Se ci vede in giro a quest'ora!

Fulvio         Si può sapere che c'è? Perché mi hai fatto venire qui?

Ugo              Alla televisione c'è una trasmissione interessante.

Fulvio         Lo sappiamo e non vogliamo perderla. (a Mauro) E allora?

Mauro         Io non c'entro affatto, è lui che non è più del parere.

Fulvio         Geo? E adesso dov'è?

Mauro         Era qui poco fa... Poi è andato via.

Fulvio         Dove?

Mauro         Verso la piazza...

Fulvio         Andiamo...Oggi è la volta che la paga per tutte.

Ugo              O viceversa...

Fulvio         Che cosa dici?

Ugo              Geo non è un pauroso, tutt'altro.

(Stanno per avviarsi ma Geo vien loro incontro)

Geo              Buona sera, amici!

Fulvio         E allora?

Geo              Allora che?

Fulvio         Oh, fai pure il tonto!

Mauro         Ma no,Fulvio, non vedi che scherza.

Fulvio         Questi scherzi non mi piacciamo.

Ugo              Avevi promesso, no?

Geo              Che cosa?

Mauro         Il libro rosso.

Geo              Sai, me n'ero scordato... Pensavo che non se ne sarebbe fatto nulla.

Mauro         Dovevamo aspettarcelo con la tua prodigiosa memoria!

Fulvio         Qui la memoria non c'entra. (a Geo) Accetti o non accetti?

Geo              Se credi che sia come fare una passeggiata?

Fulvio         Ma allora questa è fifa! Ecco che cos'è, fifa.

Geo              Finora non ho potuto. Pomodoro custodisce il libro rosso più del suo portafoglio.

Mauro         Eppure questo libro deve sparire.

Ugo              Solo tu lo puoi fare.

Fulvio         E dimostra coi fatti che hai del fegato. Oppure son solo parole?

Geo              E va bene,  tenterò questa sera stessa.  So dove lo nasconde.

Fulvio         D'accordo. Noi intanto andiamo a vedere Mike Bongiorno. E' meglio che non ci sia tanta gente qui davanti al negozio di Pomodoro...

Mauro         Giusto, qualcuno potrebbe insospettirsi.

Fulvio         Appena hai il malloppo,  sai dove trovarci...

Geo              Sì,  sì; andate tranquilli,  ci penso io.

Fulvio         Buona fortuna!

Mauro         In bocca al lupo!

Geo              Forse è meglio che uno di noirimanga ad aiutarmi... Tu, Ugo...

Ugo              Io? E che dovrei fare?

Geo              Farai da palo.

Ugo              Va bene. 

Fulvio e

Mauro         (uscendo) Arrivederci!

Scena Seconda

Geo              (a Ugo) Tu vai a vedere di là... Se viene qualcuno fischia.

Ugo              A quest'ora o sono alla Tv a vedere Mike Bongiorno, oppure sono a dormire.

Geo              (va a vedere dalla parte opposta) Nessuno! E' il momento buono. (Si avvicina a una finestra) E' un po’ alta per me.

Ugo              Questa e la finestra del retrobottega?

Geo              E' l'anticamera... Ma qui non ci si arriva. Aiutami a portar qui quelle casse. (vanno a prendere nell'interno due casse e le mettono una sull'altra; Geo vi sale sopra) Sentilo come russa il Pomodoro!... Si vede che la porta tra l'anticamera e la cucina è aperta.

Ugo              A lui non interessa la TV. Tempo perso dice lui...

Geo              Veramente interessa poco anche a me.

Ugo              Io, invece, seguo volentieri il gioco televisivo di Mike Bongiorno.

Geo              Mi dispiace di averti chiesto questo sacrificio. Se vuoi puoi andare... Farò da solo.

Ugo              No, no... Ormai ci sono, e ci rimango. E speriamo di riuscire a portar via quel libro rosso.

Geo              Speriamo (intanto sta armeggiando per aprire la finestra) Ma questa finestra  è chiusa. Il chiavistello èall'interno.

Ugo              Si potrebbe rompere il vetro, metter dentro la mano...

Geo              Bravo, tu: così Pomodoro si sveglia e addio impresa!

Ugo              C'è una finestrella aperta sopra la tua testa.

Geo              La vedo, ma chi ci arriva!

Ugo              Che disdetta! E così Pomodoro continuerà a derubare i poveri del paese... Va via scimmiotto!

Geo              Oh, ecosa c'è Ugo?

Ugo              Il gatto della Carolina... Pussa via!

Geo              Aspetta. Ho un'idea. Va a prendere il gatto.

Ugo              Il gatto? E che cosa vuoi farne?

Geo              Va a prenderlo, prima che si allontani.

Ugo              (esce e rientra quasi subito col gatto) Eccolo. E ora?

Geo              Non posso entrare io, che se la goda almeno lui... (lo prende e lo butta attraverso la finestrella del negozio)

(Si sente rumore di scatole e barattoli che si rovesciano, poi grida di uomo e di donna: Aiuto, al ladro! Al ladro!)

Pomodoro (esce in pigiama col berrettino da notte in testa) Aiuto! aiuto! Ho i ladri in casa! La polizia, chiamate la polizia...

(Entrano varie persone tra cui Gianni Savioni e i ragazzi)

Scena Terza

Gianni         Che cosa c'è?

Pomodoro     I ladri, i ladri nel mio negozio.

Gianni         Li avete visti?

Pomodoro     Bella domanda! Starei lì a guardarli, per farmi sparare da qualcuno di loro?

Gianni         E allora come sapete che ci sono i ladri?

Pomodoro Li ho uditi, e mi basta.

Gianni         Che cosa avete udito?

Pomodoro Ho udito un fracasso come di vasi e di terraglie che cadono.

Gianni         E che cosa si aspetta?

Pomodoro Le guardie, la polizia.

Gianni         Ma l'avete almeno chiamata?

Pomodoro Io, no.

Gianni         E mentre noi siano qui a chiacchierare, i ladri vi svaligiano il negozio. C'è qualche altra uscita?

Pomodoro Sì, nel retrobottega verso il cortile.

Gianni         Bene. (a Geo) Tu vai verso il cortile, io entro di qui... Se ci sono li troveremo.

Pomodoro     E io ?

Gianni         Lei resti qui di guardia... Non potranno sfuggirci.

Pomodoro     E se sparano?

Gianni         Non spareranno... Hanno paura anche loro... A meno che siano già scappati.

Pomodoro Scappati?

Gianni         E già, con tutto il chiasso che avete fatto voi! Non staranno certo qui a farsi prendere.

Pomodoro E la polizia? Che cosa fa la polizia?

Gianni         Ma se nessuno l'ha chiamata! Qui si perde tempo (a Geo) Andiamo. (esce con Geo)

Scena Quarta

Pomodoro (alla gente) Beh, grazie del vostro intervento... (chiamando all'interno) Ehi, Marianna, hai chiamato la polizia?

Uno della

folla           Non si preocupi,  signor Calogero, l'ho già chiamata io. Tra un momento sarà qui.

Pomodoro  Proprio a ne doveva capitare! Io che sono il benefattore del paese.

Uno della

folla           Cosa? benefattore? impostore!

Un altro       Avaro.

Un altro       Imbroglione.

Un altro       Ladro!

Ragazzi      (in coro) Po mo do ro - Po mo doro - Po mo do ro.

Pomodoro  Non è vero;  io sono un uomo onesto.

Un altro   Onesto, voi? Ladro siete,  e fanno bene a derubarvi.

Un altro       E' una restituzione.

Pomodoro     E no, amici;  io db la merce a credito,  e mi fido di voi.

Ragazzi      (in coro) Po mo do ro - Po mo doro - Po mo do ro.

Pomodoro Via voi... Maleducati,  villani!...  

(fa per entrare nel negozio, ma nello stesso momento ne escono Gianni e Geo che ha un gattino in braccio)

Gianni         (mostrando il gatto) Ecco il ladro!

Pomodoro  Quello? Il ladro? Un gatto?

Gianni         Infatti.

Pomodoro Ma non può essere. Forse sono scappati.

Gianni         Come potevano entrare se era tutto chiuso.

Geo              Anche la porta del retrobottega era chiusa...

Pomodoro E quelle casse davanti alla finestra?

Gianni         Certo quelle casse sono sospette; però la finestra era chiusa dall'interno, e da quel finestrino nessuno ha potuto entrare.

Pomodoro E allora?

Gianni         Tutto quel rumore l'ha fatto il vostro gatto.

Pomodoro Io non o gatti, li detesto.

Gianni         E allora qualcuno ha gettato il gatto dal finestrino.

Uno della

folla           E voi disturbate tutto il paese per un gatto?

Un altro    Siete un fifone!

Un altro    Una donnicciola!

Ragazzi      (in coro) Po mo do ro - Po mo do ro - miao, miao...

Un altro    Andiamocene amici; la commedia è finita.

Pomodoro Ma non può essere. Un gatto...(ai ragazzi) Via, voi maleducati!

Ragazzi      (in coro) Po mo do ro - Po mo do ro - miao, miao...

(Pomodoro rientra indispettito, mentre la gente si allontana)

Scena Sesta

Geo              (chiama i compagni) Ehi, voi!

Fulvio         Che c'è? Qualche novità?

Mauro         Hai preso qualcosa dal negozio?

Geo              No, no; io non sono un ladro.

Ugo              Scommetto che hai il libro rosso!

Geo              Indovinato. (lo tira fuori) Eccolo. Ora Pomodoro non potrà più imbrogliare la gente.

 

(I ragazzi se lo passano e lo osservano)

Fulvio         Bravo Geo, sei in gamba!

Geo              Ho approfittato del trambusto, sapevo dov'era nascosto.

Mauro         E ora che ne facciamo?

Ugo              Si potrebbe bruciare o gettare nel fiume.

Geo              No, no,  deve servire di prova della disonestà di Pomodoro.

Fulvio         Bisogna nasconderlo.

Geo              So io dove.

Fulvio         Dove?

Geo              In fondo alla via,   dopo l'ultima casa,  c'è un muro vicino auna pianta.  Tra il muro e la  pianta, c'èun buco.

Mauro         E'  un posto sicuro?

Geo              Certo. Lì nascondevo i miei libri quando volevo marinare la scuola.

Fulvio         Su, andiamo, nascondere il famoso libro rosso... E domani tutti qui davanti al negozio di Pomodoro... Ci divertiremo.


ATTO TERZO

Scena: La medesima degli altri atti.

(il giorno dopo)

Scena Prima

Fulvio         Bravo Geo, sei stato in gamba. Pomodoro è un uomo duro e cattivo; ci voleva una lezione.

Geo              Aveste visto com'era nervoso e agitato Pomodoro.

Mauro         Ci voleva quella lezione a quell'avaraccio!

Ugo              Abbiamo reso giustizia alla povera gente.

Geo              Senza il suo libro rosso non potrà scrivere più ed esigere dalla gente ciò che non gli spetta.

Fulvio         Ma potrebbe procurarsene uno nuovo e ricominciare.

Mauro         Questo è vero.  E così tutto quello che abbiamo fatto non servirà a nulla.

Ugo              Non dobbiamo cedere però. Abbiamo incominciato un'impresa e dobbiamo portarla a termine.

Fulvio         Ugo ha ragione. Bisogna spaventarlo tanto che non gli venga più in mente di derubare i poveri.

Mauro         Ma sarà difficile. Pomodoro non èun tipo che si spaventi facilmente.

Fulvio         Lo credi? E se gli scrivessimo una lettera?

Geo              Una lettera?

Mauro         Non servirà a nulla; la butterà nel cestino.

Fulvio          Non lo farà, perché noi lo minacceremo di divulgare la sua disonestà.

Ugo              E lo denunceremo alla polizia.

Geo              Bene, gli scriveremo una lettera. E' un'idea eccellente.

Mauro         E se faranno ricerche sull'autore della lettera e riconosceranno la scrittura di uno di noi?

Fulvio         Scriveremo la lettera con un bel carattere stampatello.

Mauro         Andiamo a casa mia. Io ho tutto l'occorrente.

Geo              No, no, rimaniamo qui. Pomodoro potrebbe cercarmi e se non mi trova sono guai...

Fulvio         Va bene!  La scriviamo qui, tutti insieme.  (a Mauro) Tu va' a prendere l'occorrente.

Ugo              Ti attendiamo qui.  E fa svelto.

Mauro         Farò  in un attimo.  (esce di corsa)

(Nello stesso tempo)

Pomodoro Ehi Geo,  dove sei?

Geo              Sono qui,  signor Calogero.

Pomodoro  Porta questa roba alla Signora Graziella e fatti dare i soldi:  sono 3.70,  capito?

Geo              ( prende  il pacchetto)    Va bene,  signor Calogero.

Fulvio         Macché Calogero d'Egitto, Pomodoro - miao, miao...

(Ugo e Mauro fanno eco alle esclamazioni di  Fulvio)

Pomodoro (minaccioso) Villani, maleducati, via, via...

Ragazzi      (in coro) Po mo do ro - Po mo do ro... Miao, miao...

(Pomodoro rientra adirato - Geo esce)

Scena Seconda

Leo              (entra)  Sapevo di trovarvi qui.

Fulvio         Ci veniamo spesso, anche per star un po' insieme a Geo che è garzone di bottega di Pomodoro.

Leo              Ho saputo della vostra impresa ai danni di Pomodoro.

Ugo              Ci voleva, no?

Leo              Certo... Stamani sono stato nel suo negozio.

Fulvio         Tu nel negozio di Pomodoro? Dopo quello che ti è capitato?

Leo              Mentre attendevo,ho sentito che telefonava non so a chi, diceva: - Tutta la gente mi prende in giro, i bambini miagolano davanti al mio negozio... E' un miracolo, se non divento pazzo. Vorrei proprio sapere chi è stato a gettare quel gatto nel mio negozio...

Fulvio         Capisco! Ma ben gli sta, no?

Leo              Ecco, io san venuto ad invitarvi a casa mia per una buona merenda insieme... Son sempre solo. La nonna non mi è di molta compagnia.

Fulvio         Va bene, noi accettiamo molto volentieri, non è vero amici?

Mauro         Naturalmente.

Ugo              Ci pensiamo noi a farti compagnia.

Fulvio         Però prima devi farci un grosso favore, per completare l'impresa del libro rosso.

Ugo              Che Pomodoro potrebbe rinnovare.

Fulvio         Abbiamo pensato di scrivergli una lettera.

Ugo              Così, per spaventarlo un po’...

Leo              Ottima idea. E io cosa dovrei fare?

Fulvio         Tu non sei di qui, sei di città. Nessuno conosce la tua scrittura.

Leo              Ho capito! Io dovrei scrivere la lettera...

Fulvio         Ecco Mauro che arriva ool necessario.

Mauro         (entrando) Son un po' in ritardo; hodovuto spiegare alla mamma; sai com'è?

Ugo              Va bene, va bene, ora sei qui. Andiamo su quella panca. Leo che non è conosciuto in paese scriverà la lettera.

Fulvio         Guardate, sta arrivando anche Geo...

Geo              (arriva un po’ trafelato) Ho fatto una corsa! Avete già. scritta la lettera?

Fulvio         No, no, stiamo incominciando ora.

Leo              (seduto sulla panca in procinto di scrivere - gli altri ragazzi gli sono attorno) Dunque. Romanello 15 luglio...

Geo              E se Pomodoro esce,  e ci vede?

Fulvio         Con un miagolio lo facciamo scappare.

Leo              Cosa devo scrivere? Al Signor Calogero?

Fulvio         Macché signore!   Signore significa un uomo per bene. E'  un onore essere chiamato signore!

Mauro         E Pomodoro èun ladro.

Leo              E allora?

Fulvio         Scrivi!  Al commerciante Pomodoro.

Ugo              Commerciante? Pomodoro un commerciante? Per quattro cavoli e due fette di salame?

Mauro         Ugo ha ragione.  Scrivi:  a Pomodoro,  tutti sanno chi è.

Leo              (scrivendo)    " A Pomodoro "... E poi?

Fulvio         (detta adagio parola per parola)    Abbiamo il vostro libro rosso. Voi sapete quello che significa... Lo consegne­remo alla polizia e questa se la vedrà con  voi.

Leo              (rilegge)    Romanello l5 luglio... ecc.

Fulvio         Va bene, e ora la firma.

Mauro         Io non firmo di sicuro.

Ugo              E nemmeno io.

Geo              Attenzione! Pomodoro sta uscendo... No, no passato pericolo.

Fulvio         Nessuno di noi firma, naturalmente.

Mauro         Io metterei come firma "Zorro".

Fulvio         No, no; sa troppo di cine. Perche non mettere invece " la mano nera"?

Geo              "La sano nera" è troppo vecchia. La gente se ne ride e Pomodoro non ci baderà affatto. Dobbiamo cercare qualcosa di più efflcace.

Mauro         Che cosa vuoi mettere? "L'uomo mascherato"?

Geo              Ma no, aspettate... Ho visto poco fa, non molto lontano... (uscendo) Torno subito.

Fulvio         Chissà che cosa andrà a cercare!

Leo              Io avrei messo una sigla qualunque.

Ugo              Oppure le iniziali dei nostro nomi.

Geo              ( rientra con in braccio un gatto) Ecco la nostra firma.

Fulvio         Un gatto ?

Geo              Certamente. Non è stato un gatto a suscitare il putiferio nel negozio di Pomodoro?

Mauro         Hai ragione.

Fulvio         Sei un genio.

Ugo              Ma come farai?

Geo              Semplice. (a Leo) Prendi quel pezzo dì carbone che c'è lì in terra.

(Leo lo prende e lo consegna a Geo che sporca una zampa del gatto)

Geo              Ora aiutatemi. (imprime la zampa sulla lettera, poi lascia andare il gatto) (a Leo) E ora firma: "zampa di gatto".

Fulvio         Fantastico!

Mauro         Bravo Geo.

Ugo              Ora si tratta di farla arrivare a Pomodoro.

Mauro         Si potrebbe mandarla per posta.

Geo              Chissà quando arriverà, la nostra posta è così lenta.

Ugo              Potresti metterla nella cesta delle bottiglie del latte.

Geo              Bravo! Così dà subito la colpa a me.

Fulvio         Potrebbe portarla Leo, lui non èdel paese...

Geo              No, no. Pomodoro sa che è dei nostri.

Leo              Perché non lanciare la lettera attraverso il finestrino dove è passato il gatto?

Geo              E' un'idea. Avvolgiamo il sasso nella lettera.

(Eseguisce, poi va verso la finestrella e butta lettera e sasso. Si sente rumore di bottiglie che si rompono)

E ora via, scappiamo.

 

(Tutti fuggono)

Scena Terza

Pomodoro (entra col biglietto in mano) Delinquenti, assassini! Mi hanno rotto la bottiglia dell'olio di prima qualità... Dove siete? Geo, Geo!

Geo (entra) Che cosa c'è signor Calogero?

Pomodoro Come, cosa c'è? Mi hanno fracassato mezzo negozio e tu domandi cosa c'è? Dove sei stato finora?

Geo              Dalla signora Gelsomina. Mi ha mandato lei, non ricorda?

Pomodoro Già, già. (mostra il biglietto) Guarda qui che cosa è arrivato nel negozio.

Geo              (lo prende e lo legge) Zampa di gatto. Chi è questo zampa di gatto?

Pomodoro Lo vorrei sapere anch'io.

Geo              Io credo che è il medesimo che le ha rubato il libro rosso.

Pomodoro Lo credo anch'io. Ma chi è? Tu potresti aiutarmi.

Geo              Io? A far che?

Pomodoro A scoprire il colpevole, no?

Geo              Farò del mio meglio!

Pomodoro Ora puoi andare a giocare. Vieni domani alle sette.

Geo              Grazie, signor Calogero.

(Pomodoro rientra nel negozio)

Fulvio         (entra con gli altri, meno Leo) Grazie, signor Calogero! Ti sei messo dalla parte di Pomodoro, ora?

Mauro         Guai a te se fai la spia!

Ugo              Non deve saper nulla, capito?

Geo              Ma non capite, che devo far così per sviare ogni sospetto?

Fulvio         Ah, meno male.

Ugo              Continua pure a fare il doppio gioco.

Geo              A proposito di gioco, perché non andiamo al campo? Mi ha detto Leo che lui ha un bel pallone.

Mauro         Va bene, ma chi avvisa Leo?

Geo              Lo troveremo già là sicuramente.

(Stanno per uscire)

Scena Quarta

Gianni         (entra)    Salve!   Ve ne andate già?

Geo              Vogliamo andare al campo sportivo.

Gianni         Al campo sportivo? Dov'è?

Fulvio         Non èun vero campo sportivo.  E'  un  campo abbandonato e noi ne approfittiamo per giocare al pallone.

Mauro         Noi non abbiamo la fortuna di avere uno stadio come  quello che avete voi in città.

Gianni         Dove però i bambini non  possono giocare... Credete a ne, voi qui siete più liberi.

Ugo              Questo è vero.

Fulvio         Viene anche lei con noi?

Gianni         No, no; ho un impegno urgente.  Anzi voi dovete aiutarmi.

Fulvio         Noi? Che cosa dobbiamo fare?

Gianni         Vedete  quella casa là in fondo?

Mauro         E'  abbandonata da tanto tempo.

Gianni         Lo so... Ebbene,  io l'ho comperata.

Fulvio         Verrà a stare qui con noi?

Gianni         Certo. Quando sono libero dal mio lavoro in città.

Ugo              Allora mi ero sbagliato sul suo conto. Lei è simpatico anche se viene dalla città.

Gianni         Sentite! Lo dico prima a voi che siete miei amici. In quella casa ci faremo il nuovo asilo. Ho parlato a lungo con Don Pietro sulle necessità del paese,  e ho saputo da lui che qui non c'è l'asilo.

Fulvio         E' vero. I bambini o rimangono a casa, o vanno nel paese vicino...

Gianni         Quella casa è proprio quello che  ci vuole.

Mauro         Ma allora lei è il benefattore del paese.

Gianni         Non esageriamo.  Io ho comperato la casa, ma bisogna trovare i fondi per adattarla.

Fulvio         E come farà?

Gianni         Ci riusciremo, state certi. Intanto comincerò a parlare con i più ricchi del paese, col signor Calogero, per  esempio...

Fulvio         Pomodoro? Quell'avaraccio?

Geo              Cosa vuoi ricavare da quell'orso?

Gianni         Anche gli orsi si possono addomesticare.

Mauro         Tempo sprecato.

Gianni         Tentar non nuoce.  E voi mi dovete aiutare.

Ugo              Miagolando contro Pomodoro?

Gianni         No, no, anzi; mi dovete promettere che se riesco a realizzare quello che ho in mente, voi non vi burlerete più del signor Calogero e non lo chiamerete più Pomodoro.

Fulvio         (dopo cenni di intesa con gli altri)  Siamo tutti d'accordo, vero amici?

Geo              Naturalmente... Ma dubito assai... Lei non conosce Pomodoro.

Gianni         Lasciate fare a me.  Ora andate pure a giocare, vi raggiungerò più tardi.

Fulvio         A giocare? E chi ne ha voglia?

Mauro         Vogliamo assistere alla sua sconfitta.

Gianni         Credete? Io invece sono certo della riuscita.

Geo              Ad ogni modo noi non ci allontaneremo,  anche perché da un momento all'altro Pomodoro potrebbe chiamarmi.

Gianni         Fate pure, ma nascondetevi,  e non intervenite in nessun caso, d'accordo? Andate;  

(I ragazzi escono)

Scena Quinta

(Gianni si avvicina al negozio e finge di interessarsi a qualcosa che ci vede attraverso la vetrina. Pausa)

 Pomodoro    (entra) Buon giorno! Vi interessa qualcosa?

Gianni         Lei è il Signor Calogero?

Pomodoro Per servirla.

Gianni         Mi hanno detto chelei è una delle persone più importanti del paese.

Pomodoro Non soproprio chi le possa aver detto questo.

Gianni         L'ho sentito in giro. Anzi dicono che lei è la persona più ricca del paese.

Pomodoro  Più ricca,  eh? Dove vuol arrivare?...

Gianni         E'  inutile fare tanti preamboli, vero?

Pomodoro  Certo! Dica subito quello che vuole. Io ho fretta.

Gianni         (indicando) La vede quella casa là? L'ho comperata io.

Pomodoro  L'ha fatto per ragioni economiche o per specularci sopra?

Gianni         Né l'uno né l'altro. Per un bisogno sociale del vostro paese. Quella casa potrebbe diventare l'asilo del paese.

Pomodoro A me non interessa. Io non ho bambini.

Gianni         Nemmeno io ho bambini, per ora almeno. Sa, io sono rimasto orfano da piccolo. Dallo zio ho avuto tutto materialmente, ma mi è mancato l'affetto di una famiglia. I bambini di questo paese invece hanno i loro genitori, ma tono poveri; non hanno neppure un asilo. E io sono felice di dar loro qualcosa.

Pomodoro  Commovente! la non mi tocca.

Gianni         Lei invece dovrebbe interessarsi della cosa.

Pomodoro  Io? Ho il mio negozio,  i miei affari io.

Gianni         Sì. La casa ormai è comperata, ma bisogna adattarla. Ci vuole uno che finanzi l'impresa.

Pomodoro No, no. Ha sbagliato indirizzo...

Gianni         Faccia come vuole. Le ho fatto una proposta vantaggiosa per lei. Non sa quanta stima potrà acquistare in paese,  quando  la gente potrà dire: - Il signor Calogero è un benefattore del paese... E il suo negozio sarà più frequentato... Ma vedo che la cosa non le interessa. Ritorni pure ai suoi pomodori... Mi rivolgerò altrove. (fa per andarsene)

Pomodoro  Oh,  che fretta!... Aspetti... E' vero quello che dice?

Gianni         Certo, sarà tutto a suo vantaggio. Non dice il proverbio: "Date e vi sarà dato?"

Pomodoro  Già... Quasi quasi mi ha persuaso.

Gianni         Io le ho fatto una proposta utile per il paese, ma anche per lei... A lei la decisione.

 Pomodoro In linea di massima sonod'accordo... Però...

Gianni         Qualche difficoltà finanziaria? Pomodoro     No, no, anzi... Ma vorrei che fosse un'opera degna del nostro paese... Funzionale... Gianni Certo,  certo... Anzi i progetti li vedremo insieme... E' giusto, no?

Pomodoro D'accordo. E allora conti pure su di me.

Gianni         Benissimo! E aggiungo questo: più nessuno si burlerà di lei... nessuno miagolerà davanti al suo negozio.

Pomodoro Davvero?

Gianni         Sarà amato e rispettato da tutti.

Pomodoro Mi sembra un sogno!

Gianni         E sarà una realtà.

Scena Sesta

Geo              (e gli altri ragazzi entrano) Bravo, signor Calogero!

Pomodoro Ma allora era tutto preparato.

Gianni         Sì e no... Ma avevo bisogno di testimoni.

Pomodoro E' in gamba lei...(ai ragazzi) Ragazzi, costruiremo l'asilo, e ci sarà un luogo adatto anche per i vostri giochi.

Mauro         Grazie Signor Calogero!

Fulvio         Evviva il signor Calogero!

Geo              Signor Calogero,  e che ne facciamo del libro rosso?

Pomodoro Come? L'avete preso voi? Ah,  bricconi!   Beh,   date  qua.

(Geo lo consegna)

Pomodoro  (lo prende  e lo straccia)  Non c'è più bisogno di questo libro.

Fulvio         Bravo Signor Calogero! ragazzi (in coro) Evviva il signor Calogero!

Pomodoro No, no, ragazzi, mi avete sempre chiamato Pomodoro; continuate a chiamarmi Pomodoro, è più familiare.

Ragazzi      (gli girano attorno festanti)  Pomodoro - Po mo do ro.

COLLEGIO  DON BOSCO 6817  MAROGGIA

3A GINNASIO

BALMELLI THOMAS

BERTOGLIO ANDREA

BUSTO MARCELLINO

CALDERARI PIERPAOLO

CRIVELLI CLAUDIO

DALLA ROVERE FRANCESCO

DEL PONTE STEFANO

DE SETA FRANCO

FRAPOLLI ELAVIO

GALLI FULVIO

GILARDONI ANDREA

LARGHI STEFANO

OLIVO GIANPIERO

PAGANI ALAN

PEDROLI FABIO

RIMONT  GINO

RIVA MARCO

SEFRIN RALF

TAIANA  CELESTE

TELA  FRANCESCO

THONNARD PIETRO

TROTTA LEONARDO

VASSALLI  ALDO

VASSALLI  GIORDANO

VASSALLI  VITALE

ZANOTTA  LUCA