Il lupo e l’agnello

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Drammatizzazione della favola di Esopo:

IL LUPO E L'AGNELLO

Commedia in due atti per gli alunni delle scuole elementari di Fabio Bertarelli

Tel 0731/211723 Posizione SIAE 64847

I personaggi sono bambini con i costumi di:

    - Cane pastore

    - Lupo

    - Agnelli bianchi

    - Un agnello nero

    - Voce narrante

ATTO PRIMO

 

  Si diffonde una musica bucolica (es. La  Pastorale di Beethoven) ed un Personaggio – Voce narrante - (maschio o femmina, maestro o maestra) attraversa lentamente il proscenio leggendo un libro.   

PERSONAGGIO – Uhm, interessante, importante… Volete sapere cosa sto leggendo? Sto leggendo un libro di favole. Le favole di Esopo. Chi era questo Esopo? Uno scrittore di favole dell'Antica Grecia che visse nel VI secolo a. C. Compose circa 400 favole brevi e dallo stile sobrio. Non sono favole come siamo abituati oggi a leggere o vedere nei cartoni animati, ricche di tanti personaggi e di colpi di scena… Sono componimenti dalla struttura estremamente semplice con animali come protagonisti. Però trattano situazioni ancora attuali, che fanno ancora oggi riflettere. Sentite questa: 

  Un lupo e un agnello, erano giunti al medesimo ruscello spinti dalla sete; il lupo stava nella parte superiore  e l'agnello di gran lunga più in basso.

  Allora il lupo, sollecitato dalla sua insaziabile fame, cercò un pretesto per litigare. "Perché", disse, "mi hai reso torbida l'acqua che sto bevendo?".

  L'agnello, timoroso, di rimando rispose: "In che modo posso di grazia fare ciò di cui ti lamenti, lupo? L'acqua scorre da te alla mia bocca".

  E quello colpito dalla forza di quella verità, ma non per questo intenzionato a recedere: "Tu hai sparlato di me, sei mesi fa".

  L'agnello rispose: "In verità non ero ancora nato".

  "Tuo padre in verità, quello aveva sparlato di me". E così afferra l'agnello e lo sbrana dandogli una ingiusta morte.

Tutto qui? Direte. Ebbene, vediamo un po' quante cose ci può insegnare oggi questa semplice storia. (Esce)

  Si apre la scena che rappresenta nella parte sinistra il fianco di un monte sulla cui sommità c'è un bosco, lungo il pendio scorre un torrente che continua il suo percorso nella valle, a destra.  Al centro c'e un prato con un alberello. All'estrema destra s’intravede  la staccionata di un ovile. 

  Entrano belando un gruppo di bambini con costume di agnello ed un bambino,  con degli spessori di gommapiuma intorno al corpo per sembrare più grosso, con costume di cane pastore che guida il gregge.

AGNELLI – (si spargono nel prato brucando e cantando)

  Quando d'aprile l'erbetta tenerella

  Cresce nei prati sotto il sole d'or

  E coi suoi fiori la collina è bella

  Noi veniam qui guidati dal pastor.

  Appena nati la nostra brava mamma

  Tanto buon latte ci dà da succhiar;

  poi quando è sera noi facciam la nanna

  in mezzo ai prati tra le stelle e i fior.

  (Abbracciati tutti insieme)

  Du – du, du – du, da, che felicità

  Be – be, be – be, quanto amore c'è!

  Del brutto lupo non dobbiam temer

  Quando la mamma il suo amor ci dà

  E ci protegge il cane del pastor

  Du –du, du –du, da, che felicità.

  Be –be, be – be, quanto amore c'è!...

AGNELLI – (belando con tono lamentoso) Beee… Beee… Senti, cane pastore, vogliamo un po' del latte della mamma. Beee… beee… vogliamo ancora un po' del latte della mamma…

CANE PASTORE – (dà alcuni abbài, per attirare la loro attenzione ed altri abbài un po' minacciosi) Bau… bau… Basta! Sì, siete ancora agnelli ma dovrete diventare grandi… Dovete imparare a fare da soli e a nutrirvi brucando l'erbetta tenera. Bau, bau. Su, da bravi, non me lo fate ripetere ancora.

AGNELLI – (iniziano a brucare controvoglia e lamentandosi) Beee… beee… (Dopo un po') Però, mica male questa erbetta...

CANE PASTORE - (c. s.) bau… bau… (Richiama un agnellino nero che si è un po' allontanato dal gregge, mostrando i denti) Ehi, tu, agnellino nero… torna subito nel gregge. Lo sai che ti succede se ti allontani? La tua carne tenera è una tentazione irresistibile per il lupo… Ammm. (Fa il cenno di dare un morso)

AGNELLINO NERO – I miei compagni non mi vogliono perché sono diverso da loro. (Piagnucola sfregandosi gli occhi) Loro sono belli, tutti bianchi ed io… io… guarda qui, sembro sempre sporco.

CANE PASTORE – Non è vero, stupidino, sei bellissimo, invece, ed il più pulito di tutti. L'ho visto, sai, come ti lecca con amore la tua mamma…

(Rivolto agli altri agnelli) Voi, venite un po' qua… (gli agnelli accorrono ridendo e scherzando tra loro e si dispongono in cerchio intorno al cane che tiene una zampa sulla spalla dell'agnellino nero) Lui è nero? Embé, che c'è di strano? E' madre natura che stanca di fare sempre agnelli bianchi, tutti i giorni agnelli bianchi, migliaia di agnelli bianchi, non ne poteva più. Un bel giorno si è stancata e ha detto: basta, oggi ne farò uno nero! Ed eccolo qui, vedete? E' una vera rarità! Madre natura ha voluto far vedere quanto è brava… Però lui ha sì la pelliccetta nera ma sotto ha carne, ossa, sangue, muscoli, cuore, cervello perfettamente uguali a tutti voi perciò accoglietelo come vostro fratello, capito?

AGNELLI – Sììì!... (in girotondo)

  Caro agnellino,

  sei il nostro fratellino!

  Noi t'amiamo per davvero

  Anche se sei tutto nero.

  Be –be, be –be, quanto amore c'è…

CANE PASTORE - Bau… bau… Ascoltate ancora: Quello che ho detto a quell'agnello nero, vale per tutti voi. Siate anche il più possibile uniti se volete sopravvivere. Capito? Perché il lupo è furbo e sempre affamato.

AGNELLI – Beee… beee… E' vero... Sì, sì… (Si mettono a brucare)

  Il cane fa un giro intorno al gregge e visto che gli agnelli brucano tranquillamente  si porta all'ombra dell'alberello che sta al centro della scena e si sdraia.

CANE PASTORE - Ah... (Si stira) Ora che sono tranquilli mi riposerò un po'.

 

PRIMO AGNELLO – Beee… beee… cane pastore, ho sete.

CANE PASTORE – Bau… bau… che vuoi, tu, ora?

UN AGNELLO – Beee… beee… mi è venuta sete, tanta sete. Posso andare a bere al torrente?

CANE PASTORE – Bau… bau… al torrente? Sì, ma fai presto e ritorna subito nel gregge. Bau… bau… capito? Io sono qui, ti aspetto

  L'agnello si avvicina nel punto più basso del torrente ed inizia a  bere.

  Dal bosco in cima al colle nella sinistra della scena esce un lupo. (Musica paurosa) Anche lui si avvicina al torrente per bere.

LUPO – (vedendo l'agnellino che sta bevendo a valle gli viene voglia di mangiarselo e pensa ad un pretesto per compiere l'azione)  Ehi, tu, laggiù, agnellino!

AGNELLO – Chi, io? Beh?

LUPO – Sì, tu!

AGNELLO – bee, bee… Che vuoi da me?

LUPO – Agnello, mi hai reso torbida l'acqua che bevevo!

AGNELLO – (timoroso) In che modo posso di grazia fare ciò di cui ti lamenti, lupo? L'acqua scorre da te alla mia bocca e non viceversa.

LUPO – Ti dico che hai reso torbida l'acqua che bevevo e mi costringi perciò a punirti.

AGNELLO – (c. s.) Perché mi accusi ingiustamente? Io sfioravo appena l'acqua col muso... D'altra parte, stando a valle non mi è possibile intorbidare l'acqua lassù, dove stai bevendo tu.

LUPO – Sei bravo tu a trovare scuse, ma... io non posso mica rinunciare a mangiarti. Grrr...

  Il lupo, detto questo, comincia a scendere a valle, minaccioso, con l'intendo di mangiasi l'agnello. Giunto a metà strada, sta per superare l'alberello, quando gli si para dinnanzi il grosso cane pastore. Il lupo si blocca.

CANE PASTORE – Ciao lupo! Vedo nei tuoi occhi un ombra di cattiveria. Stai per caso pensando di compiere una cattiva azione? Ti consiglio di ritornare su, nel bosco. Bouuu... (Mostra i suoi muscoli)

LUPO – Uuuh! (Prova ad emettere un ululato che però gli si blocca in gola) Caro amico, non ti metterai certo contro di me? Siamo o no cugini? Devi sapere che uno dei tuoi agnelli mi ha fatto un torto ed io gliela voglio far pagare.

CANE PASTORE -  (sornione) Un torto? Ah, se ti ha fatto un torto, è giusto che sia  punito. Dimmi, che ti ha fatto?

LUPO – Quel tuo agnello là, (indica l'agnello che sta vicino al torrente) mi ha reso torbida l'acqua che stavo bevendo.

CANE PASTORE – Ah! Quell'agnello si è reso colpevole di averti resa torbida l'acqua mentre stavi bevendo? Allora hai ragione tu. 

  Il lupo si avvia allora verso l'agnello per sbranarlo, ma il cane pastore lo blocca con una zampa.

CANE PASTORE – Aspetta, amico, voglio prima controllare se quello che hai detto è la verità.

LUPO – Uuuuh! (Emette un nuovo ululato) Non ti fidi?

CANE PASTORE – Veramente, di te non c'è tanto da fidarsi. La tua reputazione lascia molto a desiderare. Andiamo a controllare (lo prende per il collo con una zampa e lo spinge verso la parte alta del torrente fra gli ululati di questi)  Dov'è che stavi bevendo? Qui, vero?

LUPO – (piagnucola) Allora, proprio non ti fidi di me?

CANE PASTORE  – No!

LUPO –  (con uno strattone cerca di divincolarsi, ululando minaccioso) Lasciami, lasciami, cagnaccio! Servo del padrone! Bello il tuo comportamento, vero? Per una ciotola di cibo hai svenduto la tua dignità servendo l'uomo padrone, sopportando le sue percosse, portando il collare e custodendo le sue pecore, aspettando che finisca di mangiare e che ti getti qualche osso. Hai rinunciato alla libertà per fare il guardiano di quelle stupide bestie coperte da quella pelliccia sporca e spelacchiata. Guarda me, sono libero di girare per i boschi e per i monti senza padroni…

CANE PASTORE – Hai finito? Non dicevi che avevi sete? Allora bevi! (Con una zampa gli spinge la testa nell'acqua del torrente) Bevi!

LUPO – Lasciami, carogna, non ti riconosco più come mio cugino. Sei un lurido cagnaccio e basta! (Tosse sgraziatamente)

CANE PASTORE - Vedo che hai bevuto! Voglio assaggiare anch'io (beve) Ma quest'acqua è purissima. Allora non era vero che l'agnello ti aveva insudiciato l'acqua  mentre bevevi.

LUPO –  -Ora- l'acqua è limpida perché, come vedi, l'agnello non la insudicia più avendo finito di bere.

CANE PASTORE – Bau, bau… (Chiama l'agnello) Tu, agnello, vai a bere nel torrente come hai fatto prima (L'agnello esegue e il cane va a controllare l’acqua) Allora, lupo, che ne dici? L'acqua è limpidissima ed il tuo è stato soltanto un vile pretesto per compiere l'azione malvagia che avevi in mente. Del resto come poteva insudiciare la tua acqua se tu, stando più in alto, bevevi per primo l'acqua che scende direttamente dalla sorgente?

LUPO – (intrigante) Uhuuu... Vorrà dire che mi sarò sbagliato.

CANE PASTORE – Poverino! che ingenuo!

A proposito delle accuse che mi hai fatto poc'anzi voglio dirti: io svolgo il lavoro di guardiano del gregge in piena dignità. Dici che non sono libero… Vedi per caso un collare intorno al mio collo e una catena? Io mi guadagno onestamente il cibo, tu rubando e uccidendo. Renditi invece utile, così anche tu avrai la tua onesta razione di cibo. Su questa terra tutti dobbiamo renderci utili.

LUPO – Tu hai tradito la nostra natura, io invece no! Io seguo  il mio istinto che mi fa vivere in questo modo. Io sono un predatore e l'agnello è una preda. Questa è la legge naturale, caro cugino.

CANE PASTORE – Povero lupo! Hai molta fame, vero? Aspetta, vado a prendere la mia ciotola. Ho visto che il padrone vi ha gettato dentro un bell'osso. 

LUPO – Cosa? Io mangiare quel putrido osso, frutto della tua schiavitù? Mai! Io so come rimediare il cibo, non sono mica un rammollito come te.

CANE PASTORE – Io rammollito? Grrr (Gli mostra minaccioso i denti) Ti consiglio di star lontano dai miei agnelli se non vuoi tornare nella tua tana con la schiena spelacchiata da qualche morso!.

LUPO - Uuuh! (Ululato prolungato) Miei agnelli? Li chiami addirittura miei agnelli come fossero figli tuoi. Gli uomini ti hanno proprio fatto il lavaggio del cervello! I tuoi figli sono solo i cuccioli di cane, non gli agnelli.

Uuuuh! (Fa ancora un ululato forte e prolungato) Caro cugino, guarda quel bel gruppo di agnelli che abbiamo di fronte… non senti dentro di te il risveglio della tua vera natura? Facciamoci una bella scorpacciata di quelle deliziose bestiole così tenerelle e una volta sazi ce ne torniamo nei boschi a goderci l'ebbrezza della libertà.

CANE PASTORE – Per dimostrarti che sono un cane che vuole mantenere intatti i rapporti di parentela con te voglio proporti un patto.  Bau, bau… Venite un po' qui. (Chiama gli agnelli che si avvicinano timorosi) Venite, venite, non abbiate paura. Ci sono io a proteggervi.

Voglio che fra voi ed il lupo si faccia un patto: Il lupo si impegna a non farvi alcun male se voi non commetterete qualcosa che possa offenderlo al punto che sia indotto a mangiarvi.

PRIMO AGNELLO – Bee, bee… Ma io non gli ho intorbidato l'acqua.

CANE PASTORE – Questo è stato verificato ed il lupo ha ammesso che era un pretesto. Vero, amico?

  Il lupo fa un cenno d'assenso con il capo.

CANE PASTORE – (rivolto agli agnelli) Sappiate però che il lupo è un predatore e se voi fate qualcosa che lo offende, ha il permesso di mangiarvi.

  Gli agnelli si rinserrano tra di loro belando dalla paura e fanno qualche passo indietro cercando di allontanarsi.

CANE PASTORE – Fermi, fermi. (Rivolto al lupo) Ora che abbiamo chiarito questo punto sei disponibile a fare questo patto?

LUPO – Io non faccio patti, io seguo il mio istinto. Quando ho fame, vado a caccia e mangio!

CANE PASTORE – Allora ritorna nei tuoi boschi e scordati di far del male ad uno solo dei miei agnelli.

LUPO – Uuuh! (Dopo un sofferto ululato) E va bene, sentiamo questo patto. Se mi conviene…

CANE PASTORE – Tu dici sì con la bocca, però poi vuoi fare quello che ti conviene. Pensi di comportarti con la solita furbizia, vero? Ebbene io ti dico che se non rispetti il patto te ne pentirai.

LUPO – Ma non devi pensar male di me, caro cugino.

CANE PASTORE – E finiscila con questo "cugino," mi sembra tanto una presa in giro... Non lo sopporto.

LUPO - Perché rinneghi le nostra comune origine? Non è naturale da parte tua. I nostri antenati erano tutti lupi e basta. Poi c'è stata una differenziazione ma sempre lupi siamo. E mentre io sono rimasto lupo, tu ti sei trasformato in cane pastore...  Ritorna ad essere un lupo, fratello.

CANE PASTORE – Abbiamo ormai ruoli diversi. La mia proposta è per svolgere il nostro ruolo nel migliore dei modi.  Allora, ti ho proposto questo patto, sei d'accordo?

LUPO – (prolungato ululato) Se gli agnelli mi faranno qualche torto io potrò mangiarli? Va bene, accetto questo patto.

  Gli agnelli fanno una specie di girotondo intorno al cane pastore.

  Fra l'ululato del lupo, l'abbaiare del cane pastore  il belare degli agnelli ed una musica festosa si chiude il primo atto.

SECONDO ATTO

 

  La scena è quella del primo atto. Il cane pastore sta dormendo sotto l'alberello mentre il gregge degli agnelli pascola.

VOCE NARRANTE - Il lupo esce dal bosco e vede gli agnelli che pascolano nel prato in basso. Spinto dalla fame prende di mira un agnello che sta pascolando un po' distante dal gregge e vuole mangiarselo ma deve accampare un torto subito da parte di questi per non rompere il patto fatto col cane pastore. (Esce)

LUPO – Uuuuh! (Con ululato si rivolge all'agnello che sta pascolando un po' distante dal gregge) Ehi, tu, uhuu, agnello…

AGNELLO – (tremado) Bee, bee… Dici a me?

LUPO – Sì, proprio a te. Ti ho riconosciuto, sai! Tu sei quello che l'anno scorso ha insultato mio padre.  

AGNELLO – Bee, bee… Non è possibile, lupo. In verità io un anno fa non ero ancora nato.

LUPO – Allora lo hai insultato qualche giorno fa.

AGNELLO – Bee, bee… Non è possibile, come posso aver detto male di tuo padre che nemmeno conosco? 

LUPO – Uuuuh! (Ululato) Tu sei troppo bravo a trovare scuse, ma io non posso mica rinunciare a mangiarti. (Vede il cane pastore che dorme. Gli si avvicina piano piano e gli oscilla la zampa davanti al muso, gli gira intorno per vedere se dorme davvero. Convito che il cane dorma profondamente, si avventa sull'agnello per azzannarlo, ma quando sta per raggiungere la sua preda si sente preso per il collo. E' il cane pastore che non dormiva affatto ed ora lo stende a terra con una forte zampata e gli mostra minaccioso la bocca spalancata)

CANE PASTORE – Bau, bau… (Minaccioso) Che fai, lupo? Perché vuoi mangiarti quell'agnello? Ti ha forse offeso?

LUPO – Uuuuh! (Con un ululato di dolore) Caro cugino, lasciami che ti spiego. Sì, io voglio punire quell'agnello perché, stando al  patto che abbiamo fatto, mi ha offeso.

CANE PASTORE – Hai da dimostrarmi che quell'agnello non ha rispettato il patto?

LUPO – Certamente, cugino.

CANE PASTORE – Cosa ti ha fatto quell'agnello di tanto grave da offenderti?

LUPO – Ha insultato mio padre al punto che è morto di crepacuore. Uhaa! (Fa finta di piangere)

CANE PASTORE – Ma va là, imbroglione! Mi risulta che tuo padre è morto da oltre un anno e per di più con una zampa in una tagliola, non di crepacuore.

LUPO – E' morto più di un anno fa?... (Con tono fatuo) Ah, come passa il tempo!… 

CANE PASTORE – Ah, come passa il tempo, vero? Tu non hai rispettato il patto e sai cosa succede a chi non rispetta i patti?

LUPO – Non mi fai mangiare l'agnello, vero?

CANE PASTORE – Non solo, devi subire la conseguente punizione.

LUPO – la punizione? Quale punizione?

CANE PASTORE – Ora dovrai stare tra gli agnelli per un certo tempo e guai a te se ti azzardi a far loro del male.

LUPO – No, questo non me lo devi fare… vorresti mettermi tra gli agnelli senza… Prima fammene almeno mangiare uno… Sii buono, cugino...

CANE PASTORE - Avanti, march!

  Il cane pastore conduce il lupo al centro del gregge degli agnelli e lo lascia lì. Il lupo si agita, gira, rigira, fa per azzannarne uno, ma vedendo il cane che lo tiene sotto stretta sorveglianza si ritira, poi sbuffa, geme, si dà i pugni in testa, si rotola per terra.

CANE PASTORE - Basta così. (Afferra il lupo per la collottola e lo conduce al centro della scena)

LUPO - Lasciami, lasciami, non ne posso più. Tutta questa grazia di dio... senza poterle torcere nemmeno un pelo. E sto morendo di fame! Uhuuu... uhuuu

CANE PASTORE – Senti lupo, ora ti lascio libero perché la tua natura non si adatta ad alcuna costrizione ed io la rispetto. Vai pure a vivere nei tuoi boschi, ma non uccidere per soddisfare la tua violenza. Mi rendo conto che devi anche mangiare. Ebbene, voglio aiutarti a vivere la tua vita in piena libertà e darti il cibo per sopravvivere senza bisogno di uccidere i miei agnelli. Ogni sera vieni qui davanti all'ovile. Io ti farò trovare un osso succulento.

LUPO – Un osso… Puah! (se ne va nel bosco, sconfitto, emettendo un lamentoso ululato)

  Le luci si attenuano. Scende la sera. Il cane pastore mette un grosso osso davanti alla staccionata dell'ovile e va fuori scena. Si oscura la scena per la notte. Il lupo esce dal bosco, scende dal monte e si porta via l'osso.

  Poi si rifà giorno e la luce ritorna normale.

CANE PASTORE - (vedendo che non c'è più l'osso, soddisfatto) Finalmente sembra che il lupo abbia capito che mangiando qualche osso che gli procurerò può vivere libero senza essere costretto a mangiare gli agnelli. 

  Musica bucolica. Il gregge degli agnelli viene condotto al pascolo, il cane pastore si distende all'ombra dell'alberello. L'atmosfera è serena.

  Le luci si attenuano. Scende la sera. Gli agnelli vengono condotti al chiuso. Il cane pastore mette un altro osso davanti alla staccionata dell'ovile  ma, a fianco di questo, un agnello.

  Il lupo esce dal bosco, scende e si trova l'osso e l'agnello che bela impaurito.

  Il lupo non sa quale decisione prendere: mangiare l'osso o mangiarsi l'agnello?

LUPO - Ah, sì? Quel cagnaccio mi vuole proprio provocare: ieri notte solo l'osso, l'antipasto, ma 'sta notte c'è pure il primo e il secondo.(Si guarda intorno per controllare se c'è il cane) Ah, quel cagnaccio non c'è. Sai che faccio? Io intanto mi assicuro l'agnello e l'osso se lo mangerà lui!

  Il lupo fa il gesto di compiere questa azione, ma viene bloccato immediatamente dal cane pastore che entra in scena e gli dà un morso nella schiena. Il lupo emette alcuni guaiti.

CANE PASTORE – Vattene via, bestiaccia! Non sei degno di essere aiutato, ma solo additato come un essere malvagio. Vai via e fatti vedere qui soltanto quando avrai capito che ci sono regole che, se rispettate, portano vantaggi a tutti gli esseri viventi.

  Il lupo, ululando per il mancato pasto e massaggiandosi il fondoschiena, corre via fra l'abbaiare furioso del cane e il belare festoso degli agnelli.

LUPO - Cagnaccio della malora, il pelo mi hai levato! Uhaaa...

CANE PASTORE - vattene via brutto traditore, ipocrita! Voglio solo sperare che oltre al pelo ti abbia levato anche il vizio!

  Rientra il personaggio Voce Narrante.

VOCE NARRANTE – la favola è stata scritta per quei soggetti che opprimono gli innocenti con finti pretesti e per quelli che hanno deciso di fare un torto infischiandosene di ogni giusta difesa.

Mostra anche che furbizia e malafede sono spesso contrari ad ogni forma di giustizia. Non vi ricorda per caso una certa maniera di fare che al giorno d’oggi si chiama bullismo?...(Esce)

  Rientrano festosi gli agnellini.

AGNELLI – Bee… beee… bee

          Siamo un gregge d'agnellin

          Bee… bee… bee

          Qui sul prato a pascolar

          Bee… bee… beee

          Con i bianchi mantellin

          Bee… bee… bee

          Ben felici di cantar.

          Tutti insieme, in girotondo

          Alla pace che c'è al mondo

          Bee… bee… bee

(ululato del lupo di lontano)

         Ma c'è il lupo, mammamia

         Che ci vuole portar via

        

(si abbracciano, tremanti)

         Bee… bee… uh… uh…

(gridano in coro)

         Lupo briccone

         Sempre affamato

         Un bel boccone

         Di noi vuoi far?

         Vattene via

         Lupo dannato

(corrono tutti intorno al cane)

         Cane, proteggici

         Fallo scappar!

         Tutti i tuoi denti

         Fagli assaggiar!

CANE PASTORE – Non tremate, piccolini

               Ci sono io, venite qua…

               Quel lupaccio malandrino

               Lo farò certo scappar.

               Bau… bau… bau… bau... bau... bau...

AGNELLI – (In coro, tremanti)

         Ma lui è furbo! T'ingannerà!

        

CANE PASTORE – Non temete, piccolini

               Ci sono io, state pur qua

               La sua fame d'agnellini

               Gli farò presto passar.

               Lui è furbo! Io di più!

               I suoi trucchi, credi a me

               Già da tempo io li so

               Vi prometto presto che

               Bocconcini ne farò!

               (Mostra una scatola di cibo per cani)

  Rientra il personaggio Voce Narrante

        

VOCE NARRANTE - Il presente lavoro vuole inoltre dimostrare l'importanza di un'autorità forte e saggia che sappia mitigare, se non correggere totalmente, gli istinti malvagi di certi soggetti rendendo la convivenza di ogni individuo più giusta e sicura.