il mago di Oz

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IL MAGO DI OZ

IL MAGO DI OZ

Recita fatta durante l’anno scolastico 2011/2012 presso la scuola dell’infanzia Parco Nanà di Cercola (Na) con i bambini dell’ultimo anno della sez. D.  

ATTO PRIMO

(La scena inizia a sipario chiuso, davanti al sipario un lettino davanti ad uno sfondo che rappresenta l’interno della casa di Dorothy. Entra il primo narratore dalla sala, durante il racconto entrano i personaggi che egli nomina.)

Narratore 1: Dorothy viveva nel cuore delle grandi praterie del Kansas con lo zio Errico e la zia Emma. Avevano una casetta piccina che consisteva in un’unica stanza, da un lato c’era un grande letto dove dormivano gli zii, in un angolo c’era un lettino per Dorothy. La casetta non aveva nemmeno una cantina anti-ciclone dove potersi rifugiare se scoppiava un uragano, che nel Kansas sono molto frequenti e sono capaci di abbattere qualsiasi edificio. Aveva solo un piccolo vano scavato nel suolo al quale si accedeva per mezzo di una botola.

Narratore 2: Dorothy era una bambina felice nonostante i suoi zii fossero delle persone un poco tristi e grigie. Era Totò che faceva felice Dorothy e fu lui che le impedì di diventare grigia e triste. Totò era un bel cagnolino nero dal lungo pelo con due occhietti birichini e un musetto furbo. Totò giocava tutto il giorno e Dorothy giocava con lui, si volevano molto bene. Anche se il desiderio di Dorothy era vivere in una città colorata come quelle dei suoi sogni.

Narratore 3: Nella valle c’era una signora molto antipatica che non amava gli animali, e tantomeno Totò. Quel giorno si presenta a casa di Dorothy e rivolta alla zia Emma e allo zio Errico.

Miss Clara: Quel cane mi ha morso è un pericolo per la comunità, lo porterò dallo Sceriffo per farlo eliminare.

Totò: Non è vero è una bugiarda!

Dorothy: Vuole farlo uccidere? Totò? Lei non può, non deve fare questo! Zia Emma, zio Errico, non glielo permetterete, vero??

Zio Errico: ma no, certo che no, è vero Emma??

Dorothy: ti prego zia Emma, Totò non l’ha fatto apposta.

Miss Clara: Se non mi consegnate subito quel cane, vi farò causa in tribunale. Vedete lo Sceriffo mi ha anche autorizzato. Non vorrete mica andare contro la legge??

Zia Emma: non possiamo andare contro la legge, devi consegnare quella povera bestiola.

Zio Errico: È vero Dorothy, fai come ti dice.

Miss Clara: Ecco, mettigli questo guinzaglio.

Dorothy: no, no, non può farmi questo! Se ne vada, se ne vada, lei è una vecchia strega.

Zia Emma: Miss Clara, solo perché lei è ricca ed è la proprietaria di mezzo paese, non può pensare di comandare in casa mia. Sono tanti anni che volevo dirglielo e adesso esca dalla mia casa!

(Dorothy piange. Miss Clara e Totò si allontanano, ma Totò riesce a liberarsi e a tornare da Dorothy.)

Totò: Dorothy, Dorothy, sono tornato!

Dorothy: Totò, sei tornato, sono così contenta, ma quella strega tornerà e ti porterà via. Dobbiamo scappare.

(Scappano)

Narratore 4: Lo zio Errico e la zia Emma erano seduti sulla soglia di casa pensierosi e tristi. Ad un tratto udirono dal lontano Nord il cupo ululato del vento. Si sentì un fischio acuto proveniente dal Sud. Lo zio capì subito, era l’uragano. Scapparono a chiudere la stalla dove c’erano gli animali.

(si diffonde l’ululato del vento dell’uragano)

Zio Errico: Andiamo Emma, mettiamo a riparo le bestie.

Narratore 4: Zia Emma e zio Errico chiamano Dorothy.

Zia Emma e zio Errico insieme: Dorothy, Dorothy.

Narratore 4: non avendo risposta scappano nel rifugio anti-ciclone.

(Appaiono Dorothy e Totò spaventati dal rumore del vento)

Dorothy: Torniamo verso casa, è l’uragano.

Dorothy: Totò esiste un posto dove non ci sono uragani? Dove il cielo è sempre azzurro e splende felice l’arcobaleno? Deve esistere un posto così. Deve essere molto, molto lontano. Oltre la luna, oltre le nuvole.

(Dorothy canta “Oltre l’arcobaleno” poi si sdraia sul letto e si addormenta)

Narratore 5: La casa turbinò nell’aria due o tre volte, poi si mise come a volare a Dorothy sembrava di fare un viaggio in un pallone, il vento del nord e quello del sud fecero fare alla casa un viaggio lunghissimo. Dorothy non ebbe paura e si addormentò nel suo lettino. Si svegliò per un colpo forte e improvviso, l’uragano aveva depositato la casa in un posto bellissimo.

(Contemporaneamente viene ritirato il letto oltre il sipario e si ripone nelle quinte. Si apre il sipario e appare il paese dei Mastichini, colorato, ricco di decori e fiori. In un angolo c’è la casa di Dorothy e sul pavimento il sentiero dorato.

Narratore 5:      C’erano delle belle aiuole, alberi carichi di frutti deliziosi e profumati. C’erano delle casette variopinte con tanti fiori e uccelli di tutti i colori. Era il paese dei Mastichini.

Dorothy: Totò, non siamo più nel Kansas, ma questo posto è bellissimo!

(Arrivano tre abitanti del paese insieme alla fata del Nord)

Fata del Nord: tu sei una Fata buona o una Fata cattiva?

Dorothy: Chi io? No, io non sono una Fata, sono Dorothy e vengo dal Kansas.

Fata del Nord: I Mastichini mi hanno chiesto di venire qui perché una nuova fata ha fatto cadere una casa addosso alla malvagia Strega dell’Est. Ora, quella è la casa, qui ci sei tu e le scarpette rosse sono l’unica cosa che resta della perfida Strega. I Mastichini vorrebbero solo sapere se sei una fata buona o cattiva.

1 Mastichino: Ti siamo tutti tanto grati di averci finalmente liberati. Tu ci hai riportato la libertà e ti ringrazia tutta la città.

Fata del Nord: Si sparga la voce con gaudio e con gioia la brutta Strega non vi darà più noia.

2 Mastichino: Oggi siam tornati di nuovo indipendenti, noi tutti Mastichini ed i nostri discendenti. Facciamo festa e balliamo con gioia, la strega cattiva ha tirato le cuoia.

(tutti cantano e ballano)

Fata del Nord: Quelle sono le scarpette della Strega dell’Est, non sappiamo quale sia il loro incantesimo ma da adesso sono tue.

(Dorothy si cambia le scarpe)

Dorothy: Vi ringrazio tutti per le scarpette che mi avete donato, ma io voglio ritornare a casa mia, nel Kansas. La zia Emma e lo zio Errico saranno in pena per me. Ma quale sarà la strada per il ritorno?

Fata del Nord: Credo che l’unica persona che può dirti come fare sia il Grande, Potente e Meraviglioso Mago di Oz. E vive nella città degli Smeraldi.

3 Mastichino: Ma è molto distante da qui, c’è un grande e pericoloso deserto e nessuno al mondo sarebbe in grado di attraversarlo. Devi andarci a piedi è un viaggio molto lungo attraverso un paese a volte bellissimo ed a volte oscuro e terribile. Ma le scarpette rosse ti proteggeranno.

Fata del Nord: Non ti potrai sbagliare, basta seguire il lungo sentiero dorato.

1 Mastichino: Segui il sentiero dorato

2 Mastichino: Segui il sentiero dorato

3 Mastichino: Segui il sentiero dorato

(cantano e ballano tutti)

Dorothy: Quale strada devo prendere adesso?

Spaventapasseri: Io andrei da quella parte!

Dorothy: Chi ha parlato?

(Totò abbaia verso lo spaventapasseri)

Totò: è stato lui!

Dorothy: Non essere sciocco Totò, gli spaventapasseri non parlano.

Totò: Eppure ha parlato.

Spaventapasseri: Ma anche quella è una strada carina. È difficile però seguire due strade insieme.

(gesticolando ed indicando)

Dorothy: Ma allora sei tu che parli.

(lo spaventapasseri fa si e no con la testa)

Dorothy: Lo fai apposta o non riesci a decidere se rispondere si o no??

Spaventapasseri: E’ questo il mio guaio. Non posso mai decidere. Io non ho in testa cervello, ma solo paglia.

Dorothy: E come fai a parlare se non hai cervello?

Spaventapasseri: Ah, non ne ho idea! Ma c’è un mucchio di gente senza cervello che chiacchiera sempre. Non trovi?

Dorothy: Mi sei simpatico, potremo diventare amici. Io sono Dorothy, come stai?

Spaventapasseri: Non molto bene, non è piacevole stare inchiodato tutto il giorno con la schiena a questo palo.

Dorothy: Lascia che ti aiuti a scendere.

(lo aiuta a scendere e lo spaventapasseri cade)

Dorothy: Ti sei fatto male?

Spaventapasseri: Io non mi faccio mai male, l’unica cosa che mi spaventa è il fuoco e poi sono un po’ triste perché non ho cervello. Dove sei diretta?

Dorothy: Sto andando alla Città degli Smeraldi, dal grande Mago di Oz, per chiedergli di farmi tornare nel Kansas.

Spaventapasseri: Tu stai andando da un Mago?? E credi che quel mago potrebbe procurarmi un cervello?

Dorothy: Spero di si!

Insieme: Urrà, Urrà, partiamo subito.

(Cantano)

Fata dell’Ovest: Ho saputo che sei stata tu ad uccidere mia sorella la Fata dell’Est e che ti sei presa le sue scarpette. Ridammele!!! Io sono la sola che sa come usarle a te non serviranno a nulla. Non mi sfuggirai, riuscirò a prenderti a te e al tuo odioso cagnolino. Mi rivedrai molto presto! (ride con cattiveria e se ne va)

(Dorothy si avvicina ad un albero carico di mele per prendere un frutto)

Dorothy: Che belle mele!

Albero: Cosa credi di fare?

Dorothy: Siamo in cammino da tanto tempo ed io ho fame…….. Ma tu hai parlato!

Albero: Lei ha fame! Cosa diresti tu se qualcuno ti venisse vicino e ti strappasse un dito?

Dorothy: Accidenti!

Spaventapasseri: Andiamocene via Dorothy. Non vorrai mica una di quelle brutte mele?

Albero: Vuoi insinuare che le mie mele non sono buone?

Spaventapasseri: Oh, no! Devono essere deliziose, con quei simpatici vermetti dentro!

Albero: Come ti permetti!! Scostumato, briccone antipatico.

(E tira le mele verso Dorothy e lo Spaventapasseri che gli fa le boccacce)

(Dorothy in cerca delle mele incontra l’omino di latta)

Dorothy: Ma questo è un uomo?? Guarda un uomo di latta

(Entrambi si avvicinano, mentre l’uomo di latta si lamenta.)

Uomo di Latta: Mhmhmhmh, mhmhmh. Olio, olio

Dorothy: Ha detto qualcosa?

Uomo di Latta: Olio olio…O L I O

Dorothy: Ha detto olio.

Spaventapasseri: Come olio? Che olio?

Dorothy: Eccolo prendilo è lì!

(Lo prende, lo olia sulla bocca e poi dappertutto, lo aiutano a sgranchirsi)

Dorothy: Come hai fatto a ridurti così??

Uomo di Latta: E’ un anno che aspetto qualcuno che mi dia un poco d’olio; da quando stavo abbattendo gli alberi e mi ha sorpreso la pioggia mi sono tutto arrugginito.

Dorothy: Ora  sei tornato perfetto.

Uomo di Latta: Battimi sul petto e vedrai se sono perfetto. Prova a bussare.

(Dorothy fa toc, toc)

Uomo di Latta: Tutto vuoto sono. Lo stagnino si è dimenticato di farmi un cuore.

Dorothy: Niente cuore?

Uomo di Latta: Niente cuore tutto vuoto.

(l’Uomo di latta comincia a sgranchirsi anche le gambe e Dorothy dice qualcosa allo Spaventapasseri all’orecchio mentre l’uomo di latta ondeggia.)

Dorothy: Noi volevamo proporti di andare tutti insieme alla città degli Smeraldi e chiedere al Mago di Oz di darti un cuore.

Uomo di Latta: Siete molto gentili, ho trovato finalmente degli amici.

Dorothy e Spaventapasseri Insieme: Su andiamo che il viaggio è lungo!

(Cantano)

(Camminano a lungo)

Dorothy: Dove ci troviamo?

Spaventapasseri: Questa è la foresta, ci possono essere leoni, tigri e pantere.

Insieme: Leoni Tigri e Pantere, ahimè – Leoni Tigri e Pantere, ahimè – (ripetuto)

(appare il Leone con tremendi ruggiti. I tre tremano impauriti)

Leone: Fatevi sotto (Pugni) Forza chi si batte? Posso picchiarvi anche su un piede solo, posso picchiarvi anche ad occhi chiusi. (Fa un po’ di scena)

(Totò abbaia)

(Il Leone sta per graffiare Totò, Dorothy lo difende e lo abbraccia.)

Dorothy: Vergogna (e schiaffeggia il leone)

Leone (piangendo): Mi hai picchiato, non gli ho dato neanche un morso.

Dorothy: Ma stavi per farlo. Già è una cosa brutta prendertela con un uomo di paglia. Ma con un povero cagnolino!

Leone: Perché mi hai picchiato? Guarda mi sanguina il naso!

Dorothy: Ma no, quante storie fai. Grande e grosso come sei! Se te la prendi con degli esserini più deboli di te, scusami, ma sei un codardo.

Leone: si è vero sono un codardo, non ho neanche un briciolo di coraggio. Ho paura anche di me stesso. Sono settimane che non dormo!

Uomo di Latta: Perché non provi a contare le pecore?

Leone: Ci ho provato ma è inutile, ho paura anche di loro!

Spaventapasseri: Poverino. (rivolto a Dorothy) Non credi che il mago potrebbe aiutare anche lui?

Dorothy: Non vedo perché no! Vuoi venire con noi dal grande Mago di Oz? Stiamo andando appunto da lui per chiedergli di dare a lui un cuore ed a lui un cervello. Vedrai che il mago ti darà un po’ di coraggio.

Insieme: Su, continuiamo che il viaggio è lungo!

(Cantano e ballano)

(durante il cammino appare la Fata dell’Ovest)

Fata dell’Ovest: Sei già stanca Dorothy, hai ancora molta strada davanti a te. Voi ridicoli fantocci non avrete mica intenzione di aiutarla? Tu Spaventapasseri, con il tuo corpo imbottirò un materasso. E tu Omino di Latta sarai trasformato in una padella. (ride con cattiveria)

Spaventapasseri: Io non ho paura di lei.

Uomo di Latta: Neanch’io ho paura di lei, ti porteremo sana e salva dal mago.

Leone: Io ho tanta paura……..ma riusciremo ad arrivare dal Mago. Su partiamo.

FINE PRIMO ATTO

SI CHIUDE IL SIPARIO

 

SECONDO ATTO

SI APRE IL SIPARIO

(La scenografia cambia, sparisce la casa di Dorothy e appaiono il castello color smeraldo e una grande porta con una finestrella)

(Continua il cammino. Arrivati alle porte della Città degli Smeraldi suonano il campanello e si affaccia il custode.)

Custode: Ahhh…. Chi ha suonato il campanello?

Insieme: Siamo stati noi!

Custode: Non sapete leggere?

Spaventapasseri: Leggere cosa?

Custode: Il cartello!

Insieme: Quale cartello?

Custode: Quello appeso alla porta, è visibile come il naso sulla mia faccia. È grande come…… (si gira e non vede niente) Ohoh, (rientra e prende il cartello)

Insieme leggendo: Il campanello è rotto, si prega di bussare.

(Bussano)

Custode: Bravi, ci siamo capiti finalmente! Adesso ditemi, cosa volete?

Insieme: Vogliamo vedere il Mago di Oz.

Custode: Il Mago? Ma, mha, a nessuno è concesso di vedere il grande Mago di Oz. Io stesso non l’ho mai visto in vita mia.

Dotothy: Allora come fai a sapere se esiste veramente?

Custode: Insomma mi state facendo perdere tempo.

Dorothy: Per favore, per favore signore, noi dobbiamo vedere il Mago di Oz. Mi ha mandata la Fata buona del Nord.

Custode: Provalo!

Spaventapasseri: Non vede che porta le scarpette rosse che le ha dato la Fata?

Custode: Oh, allora è vero! Bene, bene! Per dindirindina. Perché non me l’avete detto subito? Mi avete rintronato con le vostre chiacchiere! Forza entrate!

(si aprono le porte della Città degli Smeraldi)

Cameriera Molly: Entrate, entrate, vi porterò in qualsiasi posto voi desideriate andare.

Dorothy: Ci potrebbe accompagnare dal Mago di Oz?

Cameriera Molly: Dal Mago? Come, si dice che non permetta mai a nessuno di comparire alla sua presenza. Io sono stata molte volte fuori dal suo meraviglioso castello. Ma non l’ho mai visto, né ho mai sentito parlare di qualcuno al mondo che l’abbia visto. Ho saputo che è sempre seduto nella grande sala del trono e nessuno conosce il suo aspetto.

Omino di Latta: che faccia ha?

Molly: è difficile dirlo, vedi Oz è un grande Mago e può assumere tutti gli aspetti che vuole. Chi dice che sembra un uccello, altri affermano che assomiglia ad un elefante, e c’è chi assicura che è simile ad un gatto. Ad altri poi è apparso sotto l’aspetto di una fata gentile, ad altri ancora come un folletto birichino. Ma non c’è nessuno al mondo che sia in grado di dire chi sia il vero Oz e quale sia il suo vero volto. Adesso andiamo, vi dovete un po’ sistemare. Speriamo che riusciate ad incontrare il Grande, Potente e Meraviglioso Mago di Oz.

Dorothy: Grazie, molto gentile da parte sua.

(cantano)

Molly: (rivolta al Leone) Che bel pelo che hai, vieni che ti aggiusto la criniera. Facciamo la permanente?

(verso lo Spaventapasseri) Sei tutto moscio, vieni che a te aggiungo un po’ di paglia!

            (rivolta all’Omino di Latta) tu sei proprio malconcio e pieno di ruggine, oliamo un po’ le giunture e lucidiamo il tuo metallo!

Dorothy: E a me?

Molly: sistemiamo l’abitino, trucchiamo un po’ gli occhi e mettiamo in ordine il fiocco.

(tutti cantano mentre Molly è indaffarata con i protagonisti)

Leone: Adesso siamo pronti per vedere il Mago.

Soldatino: Dove credete di andare? Il magnifico Mago non ha mai accettato di vedere nessuno. Andate via di qui!

Leone: Ma io mi sono fatto anche la permanente per l’occasione!

Soldatino: Nessuno deve entrare per nessun motivo. Ho detto!!!

Spaventapasseri: Ma lei è Dorothy!

Soldatino: La Dorothy delle “Scarpette Rosse”? Perdincibacco! Aspettatemi qui, vado ad annunciarvi al Mago!

Spaventapasseri: Avete sentito amici? Mi sento già il cervello in testa!

Omino di latta: Ed io già sento il cuore che mi batte!

Dorothy: Ed io sarò a casa all’ora di pranzo.

Leone: Ancora un’oretta ed io sarò il re della foresta!

(torna il Soldatino)

Soldatino: Via, via, il Mago ha detto che non riceve nessuno!

(Dorothy piange)

Dorothy: Povera me, la zia si sarà ammalata per colpa mia ed io non potrò tornare da lei!

(il Soldatino si commuove e piange)

Soldatino: Va bene, va bene, lo convincerò io di ricevervi.

(si avviano verso il Mago di Oz)

Mago: Venite avanti! Io sono Oz, il grande e potente Mago. Chi siete voi?

Dorothy: Io, se mi permette, sono Dorothy. Sono solo una bambina.

Mago: Zitta, il Grande e Potente Oz sa perché siete qui. Un passo avanti Boscaiolo (Omino di Latta). Come osi venire da me per un cuore?

           E tu Spaventapasseri come osi venire qui e chiedermi un cervello?

           E tu Leone, perché non parli?

(il Leone sviene dalla paura)

Dorothy: Lei dovrebbe vergognarsi, caro signor Mago. Spaventare un povero Leone che è venuto a chiedere aiuto!

Mago: Come ti permetti piccola impertinente. Il benevolo Oz ha deciso di esaudire le vostre richieste. Ma prima dovrete superare una piccola prova. Dovrete portarmi la scopa della perfida Fata dell’Ovest.

                           Adesso andate, ho detto andate!!

(Si incamminano ed incontrano la fata dell’Ovest che rapisce Dorothy. La porta nel castello buio.)

Fata Ovest: Ridammi le mie scarpette, altrimenti non uscirai di qui.

(si avvicina alle scarpette che la fulminano. La Fata grida)

Dorothy: Mi dispiace, non sono stata io!

Fata Ovest: Non potrò mai toglierti le scarpette finché sei viva, dovrò ucciderti.

(La fata si allontana. Intanto arrivano gli amici di Dorothy, l’afferrano e scappano. La Fata li insegue e li blocca. Cerca di bruciare lo Spaventapasseri accendendo la scopa su una candela)

Fata Ovest: Eheh, Spaventapasseri vuoi giocare con il fuoco?

Spaventapasseri: Il fuoco no, mi brucia, mi brucia!

(Dorothy prende il secchio con l’acqua per spegnere lo Spaventapasseri, ma bagna anche la Strega)

Fata Ovest: L’acqua mi uccide, mi sciolgo, mi liquefò. Ah, maledetta. Non immaginavo che la bontà di una bambina potesse distruggere la mia stupenda cattiveria.

(La Strega muore. I quattro prendono la scopa e tornano dal Mago)

Mago: Non posso crederci! Perché siete tornati?

Dorothy: Maestà, abbiamo superato la prova e le abbiamo portato la scopa della Fata Cattiva dell’Ovest.

Mago: Bene, complimenti, bravi tornate domani.

Dorothy: Ma lei aveva promesso. Se fosse veramente potente, accoglierebbe le nostre richieste. Lei è solo un imbroglione.

Mago: Si, (piange) imbroglione. È la parola giusta.

Dorothy: Lei è un uomo cattivo.

Mago: No, io sono un brav’uomo. Solo che sono un pessimo Mago!

Spaventapasseri: Aveva promesso di dare un cuore all’Omino di latta, il coraggio al Leone Codardo ed il cervello a me!

Mago: Il cervello è una merce comune, tutti ce lo’hanno, basta saperlo usare, l’unica cosa che tu non hai è una laurea. E… con l’autorità a me conferita io ti assegno la laurea ad Honorem in Dottore in Pensierologia.

(Lo Spaventapasseri pensa con il dito sulla tempia)

Spaventapasseri: È incredibile ho un cervello!

Mago: (rivolto al Leone) Per quanto riguarda te, pensi di essere un codardo solo perché eviti i pericoli. Tu confondi il coraggio con la saggezza! L’unica cosa che non hai è una medaglia. E… dunque io ti decoro con una bellissima medaglia al valore!

Leone: Finalmente sono il Re della foresta!

Mago: Tu desideri un cuore, ma non tutti sono generosi come te e lo hai dimostrato sempre. L’unica cosa che non hai è un riconoscimento. (e gli da l’orologio a forma di cuore) Ma ricordati che il cuore non si giudica da quanto tu ami, ma da quanto riesci a farti amare.

Dorothy: Amici come sono contenta!

Omino di Latta: Ehi, ma ti sei dimenticato Dorothy!

Mago: L’unico modo per farti tornare in Kansas è riaccompagnarti io stesso. Anche io sono del Kansas. Torneremo con il mio pallone. Andiamo, andiamo!

Dorothy: Addio amici, addio!

Tutti: Ciao Dorothy, addio, addio!

(si baciano e si abbracciano)

Mago: Io dichiaro che i miei amici: lo Spaventapasseri, l’Omino di Latta ed il leone regneranno al posto mio fino al mio ritorno!

(Il mago, Dorothy e Totò escono dalla scena e tutti i personaggi salutano ed applaudono)

(Totò rientra in scena inseguito da Dorothy)

Dorothy: È partito senza di me perchè il pallone è sfuggito dalle corde!! (piangendo) Come farò a tornare nel Kansas?

(rientra la Fata del Nord)

Dorothy: Mi aiuti, mi faccia ritornare nel Kansas.

Fata del Nord: Tu non hai bisogno d’aiuto. Hai sempre avuto il potere di tornare nel Kansas. Dovevi capirlo da sola.

Omino di Latta: Cosa hai capito?

Dorothy: Io credo, non dovrò più andare in cerca della felicità. Ora so che essa si trova nei confini del mio giardino. Non c’è posto più bello di casa mia e non ci sono persone più buone della mia famiglia.

Fata del Nord: Giusto, hai capito i veri valori della vita! E adesso le scarpette ti aiuteranno a tornare a casa.

Dorothy: È troppo bello, sono felicissima

(bacia tutti)

Fata del Nord: Sei pronte? Allora chiudi gli occhi e batti i tacchi delle scarpette tre volte. E ora pensa: nessun posto è bello come casa mia.

Dorothy: Nessun posto è bello come casa mia, Nessun posto è bello come casa mia, Nessun posto è bello come casa mia.

(tutti spariscono e Dorothy si accascia, appaiono la zia e lo zio)

Zia Emma: Su svegliati tesoro, Dorothy tesoro, sono zia Emma, mi riconosci? Come sono felice che tu sia tornata a casa!

Dorothy: Non voglio più andare via, vi voglio tanto bene a tutti. (li abbraccia, si alza in piedi e rivolta al pubblico) Nessun posto è bello come casa mia.

FINE