Il matrimonio del conte Carrafa

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IL MATRIMONIO DEL CONTE CARRAFA di Giulio Caso

IL MATRIMONIO DEL CONTE CARRAFA

di Giulio Caso

Scena I ? Anno 1642 , mese di Dicembre ? Interno del Castello (di Nocera), qualche poltrona vellutata, arazzi, quadri ecc.

Duca- (Suona un campanello, entra il maggiordomo) ? Fido Paulo, fai i preparativi per la partenza, finalmente andiamo ad incontrare donna Maria Ruffo, figlia della principessa dello Sciglio; tu verrai con me.

Paulo ? Eccellentissimo, sono proprio onorato di accompagnarvi e felice di essere il primo, dopo vostra eccellenza, a conoscere colei che sarà la mia signora e padrona.

Duca ? Ordunque, prepara le lettere di affidamento della reggenza del ducato ?pro tempore? per il viceduca Roberto Safari e per il vicario generale Mons. Franco Ippolito, poi convocali da me domani per gli ultimi accordi; dopodomani partiamo.

Paulo ? Sarà fatto eccellenza; adesso col vostro beneplacito mi accingo alla bisogna. (Va).

(Musica medioevale con la chiusura temporanea della tenda).

Luglio 1643, stessa scena.

Entra il viceduca Safaro seguito ossequiosamente da Giovan B. Perrino e V. Pagano.

V.D. ? sentiamo allora, che somma ha deliberato la città di Nocera per onorare le prossime nozze del duca.

G.B.Perrino ? Eccellentissimo Viceduca, degno rappresentante del nostro amato Duca, tutta la città è lieta ed in festa per queste nozze, fra poco è sera e potrete scorgere tutta una serie di fuochi intorno ai quali i nostri concittadini suonano nacchere, tamburi e pifferi accompagnando canti per esprimere la loro gioia.

V.D. ? Al dunque, la somma.

V.Pagano ? Giusto eccellenza, è stato previsto per il duca, anzi come regalo per il suo matrimonio un esborso di 1000 ducati, di cui 500 li consegneremo già adesso nelle vostre mani e gli altri 500 al duca stesso al ritorno dalla Calabria.

Consegna la somma e poi titubante anche una lettera.

V.Pagano ? Assieme al dono, il parlamento ci ha incaricati di consegnarvi questa lettera.

V.D. ? (legge sempre più corrucciato): ? ?che Nocera Soprana dovesse confirmare per sindaco universale Giovan Battista Perrino ed anche per altro sindaco universale Domenico Siano ? . (Interrompendo la lettura) ? Il duca sarà informato (duro) ? Vi dispenso dal restare ancora.

I due vanno via ossequiosi ed anche un poco preoccupati.

Stacco musicale e balletti (fuori scena) per i festeggiamenti popolari per il matrimonio del duca.

18/07/1643 ? II Scena: Il parlamento (vari scanni, tavoli e uno stemma della città).

G.B. Perrino ? (Esibendo una lettera) - Consiglieri, il duca comunica che è sua volontà che siano chiamati a ricoprire la carica di sindaco universale: Stefano Pignataro e Alfonso Damiano; ?desiderio? espresso e condiviso (guarda caso) anche dai nobili e, pertanto, il duca chiede di non contrastare i suoi ?desideri? (ironico).

I Consigliere ? A me, più che desideri, sembrano ordini.

II Consigliere ? Non saremo mai liberi cittadini, non conserveremo neanche un poco della dignità degli antichi senatori nocerini, se accetteremo queste imposizioni.

Altri consiglieri ? Tutto ciò è ingiusto ? Rivendichiamo il diritto alla libera scelta dei nostri governanti ecc.

G.B.Perrino ? Calma, iniziamo dal primo candidato che sarebbe ben visto dal duca. Vincenzo De Felice, cosa ne pensate?

I Consigliere ? Io propongo di escluderlo perché è un forestiero in quanto è di Montuori e non ha titoli alla candidatura.

II Consigliere ? Sono d?accordo, Vincenzo De Felice è stato indicato al di fuori di questo consiglio, non è nel nostro interesse votarlo;

propongo alla carica di Sindaco Don Angelo Pagano.

Altri C. ? Siamo tutti con Don Angelo. ? W Don Angelo.

G.B. Perrino ? Allora per volontà dichiarata di questo Consiglio sia eletto sindaco don Angelo Pagano.

(Tutti, o quasi, applaudono).

G.B. Perrino ? Domani stesso andremo a Napoli a perorare al regio sovrano il nostro diritto alla libera votazione di chi è nel nostro generale gradimento e nel non voler subire torti o sopraffazioni.

(Entusiasmo, chiusura scena con canti esterni).

III Scena ? Castello. Il vice duca è assiso su una poltrona, a fianco c?è Detio Pagano, viene avanti il soldato Giuseppe Spina.

V. Duca (Safaro) ? Rilegge ua lettera a Spina, accalorandosi). - ? e ad ogni costo bisogna far riunire il consiglio per far rinunciare alla carica don Angelo Pagano e che si facesse riuscire invece Vincenzo De Felice sindaco in grazia dei nobili (finendo di leggere e rivolgendosi a Spina) il duca è stato categorico,?ad ogni costo? ; in sede di riunione che ho richiesto, tu sarai presente, al minimo turbamento, mi raccomando, fai suonare le campane di allarme e poi? sai già cosa fare.

Spina ? Ai vostri ordini eccellenza, farò salire Carmine Prisco sopra il campanile, ad un mio cenno suonerà sei tocchi, sarà il segnale di allarme.

V.Duca ? Va bene, puoi andare, tieni saldo il tuo agire e soprattutto sicura la tua mira con lo schioppo, forse ci servirà.

Spina ? tutto quello che mi chiedete sarà fatto (si accomiata).

IV Scena ? Il Parlamento ? 26 Agosto 1643 ?

I Consigliere ? E? una cosa indegna questa riunione e poi di domenica, quando si è visto mai.

II Consigliere ? L?ordine del giorno riguarda una cosa già decisa, non vedo perché dobbiamo cambiare idea.

Detio Pagano (rivolto a don Angelo) ? Io non ti riconosco come sindaco e poi sei inviso al nostro signore il duca Franc. M.D. Carafa; dimettiti che non sei degno di essere nostro sindaco.

Organtino Pagano ? (Fratello di don Angelo) ? Come osi!, marrano, servo e ancora servo,, non sarai mai un cittadino(vengono alle mani).

Spina (esce di scena gridando) la campana! All?armi! All?armi! (Rientra seguito da due guardie, mentre si odono i primi rintocchi, e fa arrestare Organtino).

Escono: Spina, Organtino fra le due guardie, Detio e il vice duca ? in sala c?è confusione, qualche consigliere consola don Angelo altri escono protestando ? dopo un poco si ode uno sparo ? rientra un

Consigliere ? (trafelato) ? hanno tirato una archibugiata ad Organtino.

Don Angelo ? Mio fratello, come sta mio fratello!

Consigliere ? E? salvo, è stato solo ferito, per fortuna è ancora vivo.

(Cade un silenzio di tomba fra gli astanti, l?incertezza sul da farsi aumenta con l?allontanarsi di don Angelo alla ricerca di suo fratello).

Consigliere Anziano ? Dobbiamo far venire un giudice criminale ad indagare, per evitare che paghino colpe non loro persone innocenti. Tu Orazio Tortora, uomo probo e giusto, sei incaricato di provvedere.

Stacco musicale o canoro.

V Scena ? Ancora il parlamento. ? (Entra don Orazio seguito dal giudice spagnolo Giovanni Orraga).

Orraga ? Cittadini, ho indagato sui fatti avvenuti a Nocera in occasione del consiglio del 26/Agosto/1643 ed ho concluso che il tiro di archibugio contro il consigliere Organtino è partito dalla carrozza di sua eccellenza Safari; il tiratore è stato Giuseppe Spina; questo è quello che riferirò al re (va via).

I Consigliere ? Intanto il viceduca ha fatto arrestare Orazio Tortora, che è rinchiuso nel palazzo ducale ai piedi della collina già da cinque giorni.

II Consigliere (entrando) ? Porto brutte notizie, ha tentato in tutti i modi di convincere mons. Ippolito Francone perché si adoperasse alla scarcerazione di Orazio, tutto inutile. Anzi ho saputo che non è più nel palazzo ducale. E? stato trasferito a Vietri, imbarcato su una feluca che lo ha portato in Calabria ove è rinchiuso nelle carceri di Filocasi. (stacco ecc.)

VI Scena ? Palazzo ? Tre rappresentanti della città si inchinano davanti al duca e alla sua sposa. Consegnano simbolicamente le chiavi della città, 500 ducati e poi a titolo di giustizia ingiusta perorano la causa di Orazio a nome dei rassegnati consiglieri presenti.

Sindaco ? Per la serenità della città che sta tanto a cuore a vostra Eccellenza noi vi preghiamo, a nome di tutti i consiglieri presenti di fare grazia a Orazio Tortora uomo non malvagio, ma istigato da consiglieri che riconoscono i loro torti e si inchinano a vostra eccellenza (tutti si inchinano). Vi preghiamo anche di accettare questo piccolo omaggio per le nozze (consegna la somma alla sposa) e di farci quindi grazia nel giorno dei festeggiamenti delle vostre nozze.

Duca ? Le responsabilità di un nobile, la cura della sua gente impone che egli sia severo?, ma mi chiedete grazia in un giorno che mi è difficile rifiutare, ebbene accetto di far grazia a Orazio Tortora. (tutti sono visibilmente sollevati) ? ma? (continua il duca) ad una sola condizione: che il Tortora mai più si interessi del governo della città. Viva riservato e in umiltà come a lui s?aggrada e nella sua famiglia. Questa è la mia condizione per la grazia.

Consigliere anziano ? Noi ve ne siamo grati ed accettiamo così come sono sicuro che Orazio accetterà di vivere accanto alla sua famiglia senza più interessarsi di altro.

Duca ? Ebbene sia. (Li accomiata avvicinandosi alla sposa). Iniziano i balli e canti di festeggiamento.