Il miracol odi padre Fefè

Stampa questo copione

Tonnarella 26, novembre 2011

IL MIRACOLO DI PADRE FEFE’

Commedia brillante in due atti di:

Rocco Chinnici

            E’ assurdo concepire d’andare tutti i giorni in chiesa e abbandonare la propria famiglia e magari con genitori con grossi problemi di salute, solo per andare a pregare ed essere in pace col buon Dio che, col suo silenzio, sembra dare tacito assenso a costoro che, tra l’altro, mostrano d’essere anime pie e caritatevoli, mentre poi…, se potessero, fuori dalla chiesa si caverebbero gli occhi gli uni con gli altri...

                                                           Tonnarella 16, febbraio 2011

PERSONAGGI

           

           

FRANCESCO                                              capo famiglia

            MARIA                                             moglie

            IGNAZIO                                         padre di Maria

            PAOLA                                             comare

            PIETRO                                             compare di Francesco

            PADRE FEFE’                                  parroco del paese

            ANGELA                                          parrocchiana

            DOTTORE                                       

 

SCENA

(Un baglio con dei panieri e ceste sparse in giro; in una delle pareti un quadro di un santo con qualche lumino acceso. Qualche panca in giro, una sedia senza appoggia spalle dove si siederà Francesco a far panieri, delle canne appoggiate ad una delle pareti e con accanto dei filamenti di ramo di ulivo, materiale che serve a realizzare i panieri).

FRANCESCO

Mi vuoi spiegare cosa c’entra, regalare la stirella a padre parroco? A te avrebbero dovuto invece regalarla…, grandissima gnoccolona, che hai una famiglia a cui badare… (ironico) diciamo!

MARIA

Cosa vuoi dire adesso con questo… diciamo?

FRANCESCO

Diciamo; sta a significare: voce del verbo dire!

MARIA

Di, non è che ora di giocare agli indovinlli?

FRANCESCO

Ma si, forse è meglio lasciar perdere!

MARIA

No, no, adesso voglio capire! Parla, parla e spiegati meglio!

FRANCESCO

Vedi, vedi che sei tu a togliermi le parole di bocca!

MARIA

E daglie! Continua pure! Non è che si rompe il collo e si spiega quanto capisco! Che cosa vuol dire, ti ripeto, questo… diciamo?

FRANCESCO

Vuoi proprio che te lo dica?

MARIA

E ridaglie!

FRANCESCO

E va bene: “diciamo”, vuol dire che…, se tu badassi di più alla famiglia, la stirella, converrebbe che la dessero a te giacchè devi accudire la… famiglia; ma siccome i pensieri tuoi sono ben altri, allora…

MARIA

Ah si! Quindi, io ho altri pensieri ben più importanti della famiglia! E quali sono? Si piò sapere quali sono?

FRANCESCO

E insiste! Non è che la pianta! Volevo dirti…, ma… non avete nient’altro da fare tu e le tue parrocchiane invece che raccogliere soldi per fare il regalo a questo padre Fefè? Ma perché non li regala a un poverello i soldi che non ha cosa mangiare, anziché darli a questo farfallone? Compie gli anni e gli comprano il computer, fa l’onomastico e gli comprano la caffettiera elettrica; fa l’onomastico bis e gli comprano la lucidatrice…, ora anche la stirella, eh no! E meno male che sua madre gliene ha messi tre di nomi: Fefè e Pier Luigi, se no avoglia di fare regali!

MARIA

Niente meno! Tutto qui? Allora, cominciamo con la prima domanda, intanto, e per prima cosa… anzi per primissima cosa, riguardo alla famiglia, io, so come starle a bada… alla famiglia.

FRANCESCO

Ah, si! Tu sai come starle a bada? E come, come? Andando sempre a pregare… forse? Ti ricordo che… pregare,  si può anche farlo dentro e in qualsiasi angolo della casa; dentro e in silenzio, e senza neanche bisogno di fare tutti questi balletti che fate voialtri in chiesa; ma tu guarda! Pare che vanno in chiesa a fare gare di ballo! Manca poco che la chiesa diventi una discoteca! E il segno di pace, il segno di pace, prima di ogni altro, lo devi scambiare con me e tuo padre; e no che con gli altri balli e ridi e a noi fai il musone!

MARIA

Tu guarda che oratoria di buon mattino! Lo hai studiato stanotte tutto questo bel discorso? Non hai proprio null’altro da fare oggi che prenderti il pensiero di quel povero prete? (Con tono pietoso) poverino, solo, dentro quella gran chiesa… con questo simile freddo… poveraccio!

FRANCESCO

Poveraccio… chi, lui? E allora perché non ve lo coricate in mezzo tu e le tue comari? Poveraccio… perché è solo dentro quella gran chiesa? E cosa ci sarebbe da dire allora di quei poveracci che non hanno una casa e dormono sotto i ponti, soli e morti di freddo in balia a l’acqua e il vento? E Gesù, nostro Signore che è nato in una grotta gelida e ora è davvero il caso di dirlo: rischiando di morire di freddo… Gesù; tu sai chi è Gesù, fedelissima donna di chiesa? Vai, corri, corri a romperti il collo a far compagnia a… padre parroco, giacché è solo? Ah, san Pietro, san Pietro!

MARIA

Che bella giornata che cominciata quest’oggi! Pare che fosse posseduto dal demonio, Dio ce ne liberi! Tu hai bisogno di un esorcista, altro che! E’ mai possibile che ogni qualvolta nomino quel… poveraccio del prete ti assalgono i diavoli!

FRANCESCO

E dagli con questo… poveraccio! E’ mai possibile… ti ripeto, che all’inizio di ogni giornata… nel nome del padre, del figlio e dello spirito santo, devi nominare questo prete? Perché non ti sposavi un prete!

MARIA

No, no, no! Tu, sicuramente, quando eri piccolo, avrai preso un tram! (Trauma).

FRANCESCO

Si, si! L’autobus avrò preso! Un trauma si dice, bestia! Il tram tu lo prendi invece, con tutte queste… pie donne, che non tenete nulla da fare in casa e non aspettate altro che si fa giorno per correre subito n chiesa! Sempre in chiesa! Chiesa e chiesa!

MARIA

(Molto pia) La chiesa è la casa di Dio! Mis credenza che non sei altro!

FRANCESCO

Mis credenza si! Miss Italia! Miscredente si dice, buzzurra! Ma perché non studi un po’ il vocabolario e impari parole nuove invece di leggere solo cose di chiesa! Chiesa e chiesa, ma che c’è il miele in questa chiesa?

MARIA

In chiesa c’è meglio del miele!

FRANCESCO

Ah, si!

MARIA

C’è l’amore per Dio; e noialtri andiamo li per pregare nostro Signore... come dici tu.

FRANCESCO

E non pensi che nostro Signore sarebbe più contento a vederti più vicino alla famiglia che ha bisogno d’aiuto? Ora et labora! Questo non ve l’ha insegnato il parroco?

MARIA

Ma guarda un po’, anche il latino ha imparato! T’ho detto che io in chiesa vado solo per pregare; vuoi capirlo o no!.

FRANCESCO

Tutti per pregare anadate! E allora i fatti sono due: o avete l’anima troppo zozza e fradicia, o non sapete pregare bene; perché di quante volte andate in chiesa a… pregare, come minimo, tu, avresti dovuto essere più che una santa, mentre invece…

MARIA

Oh, Signore! Santa dici! E come si fa a diventar santi con un diavolo come te?

FRANCESCO

Diavolo! Diavolo chi, io? Ah, (rivolto in alto) Santissimo Patriarca! Me, me, nostro Signore avrebbe dovuto eleggere santo da poi che ho conosciuto te; e santissimo per quanto riesco a sopportarti. (Le guarda attentamente i vestiti) Oooh, guarda guarda! Com’è agghindata la signora! Già pronta è! Ma che vai a letto con tutti i vestiti la sera? Ci scommetto che nemmeno la faccia ti sei lavata per correre in chiesa, sozzona che non sei altra!

 MARIA

(Rabbia contenuta e rivolta ad un quadro della madonna appeso alla parete affinché le desse la calma) Uuuhm! Tienimi, tienimi, madonna mia! Tienimi forte!

FRANCESCO

E conviene, sai, che ti tenga forte, perché se vieni da questa parte, la sedia in testa te la do.

MARIA

(Poi al marito) on rispondo perché mi sono confessata ieri sera e corro il rischio di far peccato, e la comunione non posso più prenderla; ma a spetta che torno dalla chiesa! Aspetta che torno e vedrai! (Si sente Ignazio, mezzo sfasato, cantare canzoni di chiesa).

IGNAZIO

(Il motivo sarà quello della canzone del tredici maggio) Il tredici maggio apparve a Messina, i tre contadini che zappava la vigna, a me, a me, a me il vino!

FRANCESCO

Corri, vai la, vai a vedere per tuo padre che già s’è attaccato alla cannella della botte! In chiesa; ma con quale coraggio pensi di uscire anziché badare a tuo padre che… poveraccio, da numeri da mattina a sera? Se fossi io il parroco, al posto di questo… maccarone…, ora ci vuole, vi farei volare dalla scalinata con le gambe in aria prima ancora d’arrivare al portone della chiesa gridandovi: “Ma da fare a casa non ne avete?” e no che invece… il primo lui, gode nel mettere e vedervi litigare in famiglia!

MARIA

Ora dico io cosa c’entra il prete  con le liti in famiglia?

FRANCESCO

Non c’entrano dici? Ah no! E allora per chi o per cosa credi che stiamo litigando, solo per il gusto di farlo? Credi veramente che se io non fossi stato per davvero santo, avrei potuto sopportarti?   E’ normale, secondo te, che lasci la famiglia… con tutti i suoi derivati, per andartene tutti i giorni in chiesa? Ti sembra veramente normale che ti unisci a questo gruppo di sfaccendati e andate casa per casa a visitare ammalati? Ti sembra sia pure normale quest’altro prete che, sapendo tutto ciò, non ve li suona con un grosso bastone?  

MARIA

Oooh! Ma cosa vuoi dire? Si può sapere cosa vuol dire tutto questo discorso di far visita agli ammalati?

FRANCESCO

E insiste, oh! Come, cosa voglio dire! Secondo te è giusto se io mi mettessi con un’altra donna e ti manderei a fare in culo? Grandissimo pesce stocco che non sei altro!

MARIA

Tu dovevi fare l’avvocato e no il cestaio. Intanto, pesce stocco, tu sai bene a chi andarlo a dire; e poi cosa vuoi dare ad intendere che lascio solo mio padre? Non ci sei tu qui!

FRANCESCO

Come, come… come! Io? Io devo lavorare, grandissima braciolettona che non sei altro! Non posso badare a tuo padre; ai clienti devo consegnare i panieri che mi hanno ordinato, altro che badare e badare! La pentola chi ce la mette sopra il parroco?

MARIA

E continua con questo parroco! Senti è tempo perso che ogni mattina fai sempre la stessa predica, ancora non lo hai capito? Io, in chiesa, ti piaccia o no, devo andarci a qualsiasi costo. Anzi, sai che ti dico? Che s’è fatto tardi e scappo di corsa, vorrà dire che andrò a pregare il Signore anche per te e aiuti a far guarire questo tuo indiavolato cervello della malora! (Si avvia) E… stai attento a mio padre se dovesse avere di bisogno! (Esce borbottando e sbattendo la porta) A me braciolettona! (mentre Francesco rimane a guardare l’uscita, imbambolato).

 FRANCESCO

Grandissima zoccolona! E se n’è andata pure!  E meno male che non poteva far peccati la signora perché ha da prendersi la comunione! La comunione! Ma questa sa cos’è la comunione? Si alzano, si mettono in fila e aprono la bocca senza capire l’importanza di ricevere il sacramento; per lei è come mandar giù una fetta di cetriolo. Questa donna di chiesa è? A questa nemmeno i diavoli la vorranno li sopra! Ma che tenevo gli occhi attuppati quando mi persuasi a dirle di si? Chi mi porta, chi mi porta a prenderla in moglie questa pesca fracida, giallognola e pelosa?

IGNAZIO

(Sempre col motivo di prima) A me, a me, a me il vino!

FRANCESCO

(Si gira a guardare verso la stanza del suocero) Si, si, il vino! E canta pure! Per me, può cantare finché vuole e si può anche tracannare tutto il vino della botte che da qui non mi smuovo neanche se dovesse cascarmi addosso un fulmine… (Entra Paola,  la comare, che lo sente parlare da solo).

PAOLA

Buona giornata compare Francesco; che fa, parla da solo di buon mattino? Già cominciò a far panieri? Sempre presto lei comincia a lavorare! Scommetto che nemmeno il caffè s’è preso sta mattina.

FRANCESCO

Buon giorno a lei comare. Se devo proprio dire la verità, il caffè l’ho già preso pochi minuti fa con mia moglie, e (alludendo al battibecco con la moglie) lungo pure!

PAOLA

(Che non capisce) Ah, perché…, non le piace corto?

FRANCESCO

Cosa, il caffè? Certo!

PAOLA

(Che continua a non capire) E allora, perché ha detto lungo?

FRANCESCO

Ho capito, forse è meglio che mi faccia il segno della croce di prima mattina! Smetto con una e comincio con l’altra. Volevo dirle, cara comare, che mia moglie, questa mattina, (alludendo ai discorsi avuti con la moglie)  me lo ha fatto prendere lungo, nel senso di… (Paola non capisce) Cos’è, ancora non ha capito? E lo stesso sa; vuol dirmi invece il motivo della visita che ho tanto di quel lavoro da non potergli stare dietro.

PAOLA

Sa che lo trovo alquanto strano oggi! La comare non c’è?

FRANCESCO

La comare, si! Chissà dov’è arrivata!

PAOLA

Perché è partita? Dov’è andata?

FRANCESCO

Dov’è andata! (Paola guarda stupita) E’ già andata a montare diguardia.

PAOLA

(Non capisce) Di guardia! Perchè, le hanno dato un posto di lavoro?

FRANCESCO

E certo! Perché, non le era ancora arrivata la notizia?

PAOLA

A dir la verità, ancora no. Bih! Auguri allora compare! E… mi scusi sa, ma… dove, dove glielo hanno dato questo posto? A scuola? Al comune? In ospedale? O…

FRANCESCO

In chiesa!

PAOLA

(Non capisce) In… chiesa? Lavora in chiesa?

FRANCESCO

E certo! Perché lei non l’ha presentata la domanda?

PAOLA

(Che continua non capire) Cosa? La domanda per… entrare in… chiesa?

FRANCESCO

E allora dove, al manicomio? Mia moglie è stata la prima.

PAOLA

A fare la… domanda?

FRANCESCO

No, no; ad essere assunta!

PAOLA

Lei, oggi vuol prendermi in giro.

FRANCESCO

Non mi permetterei mai, comare! Ho tanto di quel da fare a finire questi panieri da consegnare che non trovo nemmeno il tempo di potermi grattare la testa.

PAOLA

Questo è il problema vero, carissimo compare! Lei lavora, lavora! Lavora così tanto da non riuscire ad accorgersi nemmeno di… (guarda se entra qualcuno dall’altra stanza) Volevo dire, insomma… volevo dire che la comare dovrebbe starle più vicino, invece di correre appresso a tutte quelle… (ironica) parrocchiane che non hanno nulla da fare in casa e preferiscono stare… (sempre ironica) vicine a padre Fefè. Lei capisce a quanto… mi riferisco?

FRANCESCO

Lo so, comare; la mia vera sfortuna è stata quella di non avere avuto figli; abbiamo consultato i migliori medici, fatto i più minuziosi accertamenti, e alla fine abbiamo appreso dai risultati che dipendeva tutto da me, io non potevo procreare nessun figlio, ha capito? E di questo continuo a farmene un gran torto. Ho fatto persino lunghe e costose cure, ma… niente; il Signore ha voluto così e ho da stare muto, muto come un pesce.

PAOLA

Compare, questo non vuol dire niente, lei non può portare questo peso sulle spalle per tutta la vita. Lei mi scuserà ma… lo ha mai pensato se fosse stata colpa di sua moglie a non potere avere figli? Non era la stessa cosa?

FRANCESCO

Giusto lei dice, però, forse mi sarebbe pesato di meno, lei capisce… Se invece avessimo avuto… qualche bambino in mezzo ai piedi, mia moglie, con la scusa di badare al piccolo non si sarebbe data così tanto alla chiesa.

PAOLA

Non credo, compare. Ha pensato invece se ogni giorno non lo avrebbe lasciato a lei ad accudire? Le dico questo, perché alcune delle pie donne della combriccola di sua moglie, lasciano i loro figli in casa coi loro nonni, quindi non se ne dia peso più di tanto per non poterne avere. Io mi riferivo invece al fatto del perché queste… (ironica)  pie donne, devono sempre stare appiccicate, come mosche, a questo padre Fefè! Ha capito cosa voglio dire?

FRANCESCO

Veramente… no. (Paola continua a guardare se possa entrare la comare) Se vuol spiegarsi meglio, forse la capisco di più e potremmo anche sbrigarci prima; e la smetta di continuare a guardare la porta, tanto la comare non c’è in casa, non gliel’ho detto ch’è andata a montare di… guardia!

PAOLA

(Comincia capire) Ah, nientemeno, ora capisco! Il caffè lungo, il posto di lavoro della comare… quindi pure lei s’è già chiesto di questo discorso e di tutte quelle che non hanno nulla da fare, o meglio che preferiscono non fare per correre sempre in chiesa? 

FRANCESCO

Comare, a me dice queste cose che sono arrivato persino a mangiar da solo? A momenti pure la notte dormirò da solo!

PAOLA

E… scusi se mi intrometto nelle vostre rogne, ma non è capace lei di prendere una sedia e rompergliela sulle gambe della comare?

FRANCESCO

Io, la sedia, prima d’ogni cosa la romperei sulla schiena del prete! Questo servo di Dio è? Questo è un demonio con la talare addosso!

PAOLA

Tutti ne parlano male, compare…, sino al vescovo sono andati molti parrocchiani per questa situazione, dicendo che questo prete non vale! Ma come vede ce lo piangiamo tutti, e quando lo incontriamo per strada, invece di mandarlo a quel paese…, per non usare altri termini, diventiamo tutti attori; gli ridiamo, lo aduliamo… diventiamo tutti uno più… bèèè, bèèè… più pecora dell’altra! (Beffeggia gli altri) Buon giorno padre! Come sta? Se ha bisogno di qualcosa dica, dica pure! Non stia a sembrarle male, so io come aiutarla… bèèè, bèèè. (Ritorna a parlare normale) E tanto altro lecchinaggio… ne vuole più, compare?

FRANCESCO

Ah, per questo, il nostro è un paese di ipocriti come pochi ce ne sono sulla carta geografica. (Fa come sputare) Puh! Cornuti!

PAOLA

Chi, gli porta (alludendo alla moglie di Francesco) le uova fresche… anziché (allusiva) darli al proprio padre; chi invece gli porta l’olio appena munto dal frantoio, chi del buon vino invecchiato; c’è persino chi gli porta… i soldini!

FRANCESCO

(Interrompendola) E quello se li mette in banca nel suo conticino che gli aumenta giorno per giorno…, come se già non gli bastassero i soldi dei matrimoni, delle cresime, battesimi, comunioni, messe a pagamento…, comare, i proverbi d’un tempo non falliscono mai: “fate bene ai porci ”; altro che far bene ai poveri! Sa, comare, cosa gli stanno regalando per san Pietro ch’è il suo onomastico?

PAOLA

(Meravigliata) San Pietr? E come, non si chiama Fefè?

FRANCESCO

Fefè è il primo nome! Che poi…, dico io, da dove l’hanno preso questo nome: Fefè! Poi c’è anche l’altro: Luigi, che sarebbe il terzo nome e gli hanno regalato una sciarpa, perché la chiesa è grande… dicono le comari, e così non sente freddo; per questo di ora che sarebbe san Pietro, gli stanno regalando, si tappi le orecchie, una stirella!

PAOLA

Che cosa? Una stirella?

FRANCESCO

Proprio così! Che sarebbe quel ferro da stiro moderno, quello che fa tutto quel vapore, insomma!

 

PAOLA

Ho capito, ho capito, son mica zoticona! E magari glielo avranno comprato di marca. Cosa deve fare con la stirella, se già son più di cento le donne che gli lavano e stirano gli indumenti! Anche se poi quelli dei propri mariti rimangono sporchi e lasciati a marcire per terra.

FRANCESCO

E magari quelli del proprio padre, aggiunga anche quelli! (Guardando in alto adirato) Ah, san Pietro, san Pietro! Come saliamo li sopra a trovarti, tu devi pensarci per queste… anime innocenti!

PAOLA

(Meravigliata) Compare, che parla con san Pietro ora? E lei cosa crede che con tutti i pensieri che ha san Pietro, ha tempo di pensare a lei con tutta la stirella? (Comincia ad annusare in aria e si tappa il naso con indice e pollice) Bih! Bih bih bih bih! Sente pure lei compare?

FRANCESCO

Io? No, veramente non sento niente! Ma… che rumori sono?

PAOLA

Quali rumori e rumori, compare! Che questa è una puzza di carogne morte da cent’anni! Lei non sente proprio niente?

FRANCESCO

Niente di niente!

PAOLA

(Entra Ignazio con un vecchio pigiama e col vaso da notte in mano che va a svuotare nell’aiuoletta, pulisce il bordo del vaso con la mano e se la pulisce di sopra, poi se ne ritorna dentro indifferente dei due che rimangono sbalorditi a guardare l’accaduto). Così è giusto fare! Che schifo! Ma… sto sognando? Ecco da dove arrivava la puzza! Non è suo suocero, compare?

FRANCESCO

E certo, chi se no! Le sembrava fosse un fantasma?

PAOLA

(Molto scioccata e tappandosi il naso) Che puzza! Cosa vuol dire, mi scusi, che ogni volta che fa… quello che ha da fare nel vaso da notte, lo va a svuotare… li?

FRANCESCO

Certo! Quello è il suo posto, non vede come crescono rigogliosi i fiori? Che vegetazione e che profumo che fanno?

PAOLA

Veramente… il profumo…, con questa puzza…

FRANCESCO

Comare, il tempo che il naso si abitua.

PAOLA

E lei non fa più schifo di suo suocero che continua a permettergli queste cose?

FRANCESCO

(Risentito) E cos’era meglio quando i bisogni li faceva sul letto e gli si stropicciava di sopra? Anzi che s’è abituato a farli nel vaso da notte!

PAOLA

Si, ma… va a svuotarli li! E poi…, strano, com’è che non ci ha visti? Non sarà mica sonnambulo?

FRANCESCO

Quale sonnambulo e sonnambulo! E’, che la mattina, non appena si sveglia, s’attacca alla cannella della botte e non capisce più nulla, comincia col cantare canzoni e preghiera di chiesa… cantare, si fa per dire! Intanto il vino comincia col fare effetto, subito fa quello che deve fare… (facendo segno di defecare) nel vaso da notte e poi… va a svuotare il tutto li, sui fiori. Lei pensa che con tutto quel vino che gli fermenta in testa possa interessargli di me o di lei?

PAOLA

E come fa a svuotarlo giusto sui fiori, giacché ubriaco?

FRANCESCO

Eeeh! Oramai, dopo tutto questo tempo di entra ed esci, lei pensa che ha più bisogno di prendere le misure?

PAOLA

E sua moglie, niente gli dice?

FRANCESCO

Mia moglie…, dice? E di cosa abbiamo parlato allora, scusi comare! Dov’è mia moglie, lei la vede? Cosa vuole che gli dica mia moglie se è sempre annidata in chiesa! Lei, basta che va a pregare e tutto il resto se ne va a rotoli. Per me, guardi, mio suocero la può ritornare a fare sul letto come la faceva una volta, e gli può anche stropicciare col muso sopra, non me ne frega niente; si sporca? Vuol dire che quando rientra sua figlia, la… signora, s’interesserà di pulire tutto, se vuole, ah ma questo sempre se rientra! 

PAOLA

(Meravigliata) Ah, perché… fa pure il turno di notte in… chiesa?

FRANCESCO

Ancora no, ma… se continua così, poco manca.

PAOLA

Pure! Ah, quindi c’è pure il rischio che rimanga in chiesa a dormire?

FRANCESCO

Comare, cosa vuole che faccia? L’ammazzo? E non vado a finire in galera, chiuso, a marcire dentro una cella?

PAOLA

Perché così lei pensa di essere libero? Se non altro, in galera, non sente nemmeno questo schifo di puzza che va lasciando in giro suo suocero.

FRANCESCO

Bel consiglio che mi da! Come, invece di aiutarmi a vedere come trovare soluzione…

PAOLA

Sa allora cosa le dico, si tenga sua moglie, la puzza e continui pure a cullarsi il prete

FRANCESCO

Sa, comare, che lei è una stupenda donna di pace!

PAOLA

Io ho capito invece che parlare con lei è tempo perso, e tutta questa libertà che ha sua moglie è grazie alla sua troppa bontà. E’ mai possibile che la chiesa ha da mandare in sfacelo tante famiglie? Me doveva trovare la signora! Compare, in chiesa è bene andare una volta ogni tanto e a faccende finite, e no abbandonare la casa lasciando tutto in tredici. Non è stato lei ad accordare tutti questi capricci alla comare? Cosa si lamenta a fare ora?

 

FRANCESCO

Non è che lei è venuta qui per accendere il fuoco? Già basta come cova pian piano, lei le soffia sotto!

PIETRO

(Balbetta) E pe-permesso? Sa-salute a vo-voi. Chi-chi- chi-chi chi-chi…

PAOLA

(Imitando il gallo) Chicchirichì! Il gallo è arrivato.

PIETRO

Co-compare! (A Paola) Sa-sa, sa-sa…

PAOLA

Buon giorno zio Pietro; sempre con questa vole lei! Perché non si fa controllare? S’informi coi medici che oggigiorno i rimedi sono tantissimi e che a tempo record potrebbe anche parlare come tutti gli altri, se non addirittura meglio.

FRANCESCO

E così la smette di parlare a puntate, già bastano le telenovelle.

PIETRO

Ed io pe-pe, pe-per questo so-sono ve-venuto!

PAOLA

(Meravigliata, a Francesco) Compare, non lo sapevo, fa anche il medico, ora? Dice di essere venuto da lei per la balbuzie.

FRANCESCO

Zio Pietro, io panieri faccio, non sono mica un medico! Non è che s’è levato ora dal letto e anziché dal dottore è venuto da me?

PIETRO

No-no, so-sono ve-venuto qui-qui da-da lei aaapposta.

FRANCESCO

E insiste!

PAOLA

Mi pare il conto dei tre sordi. Beh, ho capito che questa non è sicuramente la giornata giustaumpari, forse è meglio che vada, vorrà dire che ci vediamo dopo. 

PIETRO

Pe-per me può pu-pure rima-manere, de-devo solo di-dire un pa-paio di co-cose a lu-lui e va-vado.

PAOLA

Due cose… ma che vogliono il… (Beffando Pietro) lo-loro te-tempo!

FRANCESCO

Aspetti, comare, sentiamo che ha da dirmi compare Pietro.

PAOLA

E va bene, aspetto; allora (prende una sedia e si siede) vorrà dire che mi metterò a sedere.

FRANCESCO

(Al compare che s’era fermato di parlare) Prego, cominci pure.

PIETRO

Sta-stavo di-dicendo che so-sono ve-venuto da-da lei pi-pi pi-pi pi-pi…

PAOLA

Ho fatto bene a sedermi! (Alludendo al gabinetto) Ho capito bene, compare? (Francesco non capisce e allarga le braccia alzando un po’ le spalle).

PIETRO

(Adirato, a Paola che gioca sul frainteso) Ma-ma-ma qua-quale ga-gabinetto e ga-gabinetto!

FRANCESCO

Su, si calmi, compare Pietro! Comare Paola… ha solo pensato di aiutarla a farmi capire meglio!

PIETRO

Ta-tagliamo, va! Vo-volevo di-dirle che so-sono ve-venuto qui pe-per info-info informarla che-che sto-sto pa-partendo co-col pu-pulman pe-per andare a Lu-lu Lulurds!

PUDDA

(Sospettosa) E viene pure padre… Fefè, con voi?

PIETRO

Ve-veramente, no!

PAOLA

Eccolo li, come al solito!

PIETRO

Lu-lui re-resta qui, no-non pa-parte co-con noi aaaltri.

PAOLA

E certo, lui (ironica) ha tante altre cose da fare… qui!

PIETRO

(Sospettoso) Che-che co-cosa iiintende di-dire?

FRANCESCO

Ma cosa pensa che voglia intender dire! Sicuramente lei voleva solo dire che, essendo un prete, in chiesa avrà sicuramente molto da fare, e quindi…. E lei, lei invece per quale motivo va a Lourdes? Aspetta forse che la Madonna le faccia il miracolo per la balbuzie.

PIETRO

Ce-certo! Di-dice pa-padre Fefè che-che la ma-madonna sta-sta fa-facendo in que-questi giorni, ta-ta ta-tantissimi mi-miracoli; chi-chi lo sa se-se pu-pure io potrei essere u-uno de-dei fo-fortunati.

FRANCESCO

Lei parla come se la Madonna facesse i saldi di fine stagione… gli sconti, insomma! Risponda compare, lei crede ai miracoli?  

PIETRO

Ve-veramente… no-non lo so!

FRANCESCO

Ecco, lo sapevo! A Lourds, cumpare mio bello, si va solo se si ha fede, ha capito? Li si va per andare a pregare la Madonna e non per l’intento di ricevere il miracolo; allora ha ragione quel vecchio detto che dice: “Se non fosse per i nostri intenti, non si direbbe un pater nostro ai santi”.

PIETRO

Co-compare, qua-quale intento e intento! Io pe-per pregare ci-ci vado!

PAOLA

Ma se ha appena finito di dire che va a Lourdes per quanto la Madonna le conceda la grazia di farlo parlare bene!

PIETRO

Ce-certo, a che va-vado, fa-farei u-u-u-un viaggio e du-due se-servizi! Co-come di-dire, pre-prendere co-con una fa-fava, du-due pi-piccioni. Po-potrei essere uno de-dei fo-fortunati in me-mezzo a tu-tutti quei mi-miracoli che sta fa-facendo la Ma-madonna!

PAOLA

Fortunato, si! Il vero fortunato il prete è, voi partite e lui resta… (ironica) in compagnia.

PIETRO

(Non capisce) Uhm!

FRANCESCO

(Lo interrompe cercando di sviare il discorso) Dei santi, comare Paola vuole dire che padre Fefè resta in compagnia dei santi (Pietro continua a non capire); li puo’ lasciare soli, compare? E poi son tanti i santi dentro la chiesa, non li può portare tutti con se quindi… rimane lui, ha capito, ora?

PIETRO

Aaaaaah!

PAOLA

Gli asini fanno così!

PIETRO

Gli-gli… co-cosa?

FRANCESCO

(A Pietro che cercava di controbattere) Lasci perdere; comare Paola, oggi non ha nulla da fare e preferisce ammazzare il tempo dicendo fesserie. Sa, compare, cosa deve fare giacché si trova ad andare a Lourdes, mi porti un po’ d’acqua benedetta, così la butterò in questa casa, può essere che aiuti mia moglie a cambiare cervello.

PIETRO

Pe-perché non pa-parte con noi, vi-visto che i mi-miracoli per ora abbondano?

PAOLA

E torna coi miracoli! Di come dice lei pare che ci fossro davvero i saldi, le svendite! Zio Pietro… mi meraviglio di lei ch’è persona di chiesa! Le ripeto: lei crede ai miracoli?

PIETRO

Qua-quando si ha bi-bisogno, si-si fi-finisce di cre-crede in tu-tutto! Anche in que-quello che-che non c’è! Le-lei ne ha bi-bisogno?

PAOLA

Chi, io? Ringraziando a Dio e baciando le mani a Maria vergine, bisogno non ne ho proprio!

PIETRO

E a-allora si-si ta-tappi que-quella bo-boccaccia della ma-malora! (A Francesco) Me-me ne va-vado, co-compare, se-se no ma-magari io re-resto a far co-compagnia ai sa-santi de-della chiesa. La-la sa-saluto. (A Paola) Ce-cercherò di pre-pregare pu-pure per vo-voi, do-donna sacrilega e sco-scomunica-cata! (Esce borbottando).

PAOLA

Per me? E’ per sua moglie che deve pregare, altro che! (A Francesco) Chissà, ora, (ironica) la signora, quanto sarà sconsolata per la partenza del marito.

FRANCESCO

(Meravigliato) Perché, che forse… sua moglie… con padre Fefè…

PAOLA

Lei! Perché solo lei! Compare ma allora ha davvero gli occhi bendati! Il nostro è un paese dedito alla perdizione, e mi riferisco a molte donne che dicono d’andare in chiesa solo per pregare, e la gente, molta, in queste disgrazie si diverte facendosi le più grandi risate! Persino al parroco non interessa niente di quello che racconta in giro la gente su di lui e le… concubine, anzi, continua a fare quello che … (ironica) non dovrebbe!

FRANCESCO

Ah, si!

PAOLA

Ah, no! (Si sente arrivare qualcuno, è il prete, padre Fefè).

PADRE FEFE’

Pace e bene, mastro Francesco. (A Paola) Magari a lei, pace e bene, donna Paola, anche se in chiesa non vi fate vedere quasi mai. 

PAOLA

Padre Fefè, ma cosa crede che in paese le donne son tutte sfaccendate e cose da fare non ne abbiamo nessuno?

PADRE FEFE’

Bisogna pur trovarlo il tempo per venire in chiesa!

FRANCESCO

Padre, la chiesa sta diventando un punto di riferimento per sfaccendati, certo, ci sono quelli che vanno li solo per pregare nostro Signore; ma ce ne sono delle altre che… forse è meglio lasciar perdere!

PADRE FEFE’

Il mondo è pieno di gente diversa; c’è chi vive la propria vita, e c’è chi invece ama vivere quella degli altri; io, ad esempio, amo vivere la vita sotto tutti gli aspetti…

PAOLA

Uhm!

PADRE FEFE’

(Francesco e Paola si guardano) Ah, ma nella preghiera innanzi tutto! Pregando per i peccatori di questo mondo, e per quelli come te e comare Paola che in chiesa non si fanno mai vedere.

PAOLA

Padre, le ripeto che io in chiesa non vengo perché ho tanto di quel da fare; ho i genitori anziani e sofferenti, non posso lasciarli soli; poi c’è mio marito che viene stanco da lavoro ed ha bisogno di me, ho anch’io l’orticello adiacente la casa, dove metto degli ortaggi che hanno bisogno anche loro di essere accuditi. Il Signore, sicuramente capirà e saprà perdonarmi. Mi creda, non ho proprio come poter venire; e poi la chiesa ne ha così tanti di parrocchiani che nostro Signore non s’accorgerà nemmeno della mia assenza o di quella di mastro Francesco che credo si trovi nelle mie stesse condizioni.

PADRE FEFE’

Dio vede tutto!

PAOLA

Sapesse lei quanto me lo auguro che fosse veramente così! Ne avremmo di raccontare di… certe cose! 

PADRE FEFE’

(Preoccupato e in senso di rimprovero) Cosa intende dire donna Paola?

PAOLA

Che cos’è? Si è offeso don Fefè? Lei mi capisce a cosa (allusiva) illudo! Il paese è piccolo e la gente… mormora!

FRANCESCO

Comare, io, fino a quando mia moglie va in chiesa a pregare…, come si dice: “abbassati giunco che scende la piena”, ma… se Dio ce ne liberi venissi a sapere che mia moglie nutre altri interessi… o che so… che lei si dovesse innamorare di… un altro; lei mi capisce! (Poi guardando il prete) Per prima cosa… anzi, per primissima cosa, a lei le spezzerei le gambe in due, mentre… all’amico, gli prenderei (alludendo all’organo maschile) quel coso, glielo stringerei forte e…, con questo (mostrando il coltello che tiene in mano), che lo tengo sempre molato e taglia come il rasoio, e… zamt!!! (Il prete ha un gran sussulto).

PAOLA

Che c’è padre? Ha avuto paura? Mio compare Francesco ha solo voluto fare un esempio. Vero, compare?

FRANCESCO

Certo, lei che c’entra in questi discorsi?

PADRE FEFE’

(Terrorizzato) Io… veramente ero venuto qui per dirle se volevate partire con gli altri per Lourdes; a Peppe il musicante è sopraggiunto un impegno, gli si è aggravato il padre e non può più partire, il biglietto è già pagato, e siccome sua moglie mi disse di dirlo a lei, io… ecco, mi trovo qui per questo; ma se non volete…

PAOLA

Vede che anche sua moglie spera che la Madonna possa farle una grazia, magari (allusiva) quella di potere aver… (facendo il segno di gravidanza)

PADRE FEFE’

Certo! Tutto può succedere quando ogni cosa è fatta con fede. Anche Voi dovreste pregare di più. Beh, io vado, pensaci bene, e, se decidi di andare, il pulman parte fra un ora.

PAOLA

Perché non parte anche lei, vada, può essere che entra nella grazia divina. Ne approfitti, compare.

FRANCESCO

(Pensandoci un po’) Fra un ora! E come faccio anche volendo? Mia moglie non c’è, è andata… in chiesa ha detto; anzi, non l’ha vista lei?

PADRE FEFE’

Si l’ho vista, e a momenti è qui, mi disse di avvisarti che sta arrivando. Che Iddio vi benedica; nel nome del padre, del figlio e dello spirito santo. (Si avvicina al proscenio benedicendo anche gli spettatori e poi esce a ritroso facendo sempre il segno della croce).

PAOLA

Vada pure, compare, cosa aspetta a far le valigie, tra l’altro mi pare d’aver capito ch’è pure gratis. Può essere che sia la volta buona per incominciare a sperare di diventare papà!

FRANCESCO

Magari! Si fossi sicuro… ci andrei persino a piedi scalzi in Francia, comare. (Entra la moglie, la quale aveva sentito).

MARIA

Allora ci vai? (Gioiosa) Sono contenta, sono contenta! Non preoccuparti maritino mio che a mio padre ci penso io; pazienza, vuol dire che in chiesa… andrò di meno, (alla comare) non è così, comare?

 

PAOLA

(Un po’ ironica) Si dice, che: “per un amore, mille pene”. Io vado, ho ancora delle faccende da sbrigare in casa, ero venuta per… (cerca di inventarsi qualcosa) per vedere se era pronto il paniere che le avevo ordinato, mentre…

FRANCESCO

(Cercando anche lui d’inventarsi qualcosa) Comare…, come torno da questo viaggio glielo finisco.

PAOLA

Non si prenda pensiero del paniere, non è urgente.

IGNAZIO VFS

(Come se facesse un comizio, mezzo brillo) Meglio berselo il vino che farlo diventare aceto.

FRANCESCO

La testa l’ha sempre al vino.

IGNAZIO

Quanto vale una botte di vino, neanche una stiva di forzieri d’oro.

PAOLA

Allora è segno ch’è arrivato a capolinea!

MARIA

Aspetta che vado a vedere.

FRANCESCO

Lui non arriva mai, e me che vuol far diventar matto, ma oramai ho fatto il callo.

PAOLA

La saluto, compare, e… faccia… buon viaggio. (Esce)

FRANCESCO

Speriamo. (Si avvia ad entrare nella stanza) Buon viaggio dice; mah! Speriamo che abbia buon fine almeno (esce e rientra la comare un po’ guardinga).

PAOLA

Ho la strana impressione che questo viaggio non mi convince proprio, chissà cosa ci starà sotto, ho da vedere quale santo è che ha da fare questo (facendo segno di gravidanza) miracolo. (Esce guardinga mentre si vanno abbassando le luci).

FINE  PRIMO  ATTO

SECONDO  ATTO

(Scena come la precedente, Francesco s’infila un grembiule di juta per cominciare a far panieri)

FRANCESCO

Mah, speriamo che la madonna mi conceda questa grazia. Certo che è stata una bella esperienza quella d’andare a Lourdes! Quanta gente ammalata…, Poveracci! Zoppi, muti, ciechi, malati di questo, malati di quell’altro… quello che mi dispiace è che sulla disgrazia di questa povera gente c’è chi gli specula sopra facendo montagne di soldi. Alberghi, palazzi, negozi… di tutto, insomma; è proprio vero: le disgrazie di tanti per altri diventano grazie! Ecco, questi sono i veri miracoli! Mah, cominciamo col fare i panieri, perché se non lavoro io in questa casa… altro che miracoli e miracoli! (Si sente la suoneria della sveglia che ha il motivo di Radio Maria). Ora dico io, con quante suonerie che ci sono nella sveglia, giusto questa di Radio Maria! Si può fare tutta la vita andando avanti con rosaio e preghiere? Ma chi me lo ha fatto fare d’incappare con questa pesca pelosa e ingiallita di mia moglie! Certi momenti mi pare di stare dentro la sacrestia. Ora scommetto che scenderà di sopra dicendo che ha d’andare a fare le pulizie in casa di qualcuno; (indicando un po’ in giro) e qui…, guarda un po’ quanto ci sarebbe da pulire; se non fosse per me che ogni tanto do una pulitina, la sporcizia, sicuramente arriverebbe al soffitto. E’ proprio vero quel vecchio detto: “Chi di faggio e chi di noce, ognuno di noi ha la sua croce”. Forse è meglio cominciare a lavorare. (S’accorge di una sciarpa caduta li nei pressi e dietro i panieri) Ma… questa non è la sciarpa di padre Fefè? Come mai si trova qui? (Riflette) Niente, sicuramente quando è venuto la volta scorsa per dirmi del viaggio a Lourdes…   uuuhm! Non può essere, ha più di tre mesi e me ne sto accorgendo adesso! (Scende la moglie vestita agghindata).

MARIA

(Con falsa tenerezza) Francesco, Franceschino mio, guarda che oggi ho un po’ da fare: Devo andare da zia Rosina che ha bisogno di compagnia perché è sola; tu sai che fai nel mentre?

FRANCESCO

(Ironico) Oh, che tenerezza di moglie! Un angelo! Ha d’andare da zia Rosina a tenerle compagnia ch’è sola! E dimmi, dimmi che cosa posso fare io intanto perché possa esserti d’aiuto?

MARIA

Vedi, vedi che il viaggio a Lourdes è servito a farti più caritatevole! Senti che fai allora, bambolottino mio; come finisci quel paniere, (Francesco guarda sbalordito) gli dai una sistematica al letto e una scopata alla casa, e… mi raccomando, apri bene le finestre per quanto possa entrare un po’ d’aria, e se si dovesse svegliare mio padre gli fai un po’ di latte; poi…

FRANCESCO

(Perdendo la pazienza) Oooooooh! Ma dove siamo arrivati! Non ti rischiare a mettere un piede fuori da questo baglio sai! Ed entra subito dentro e di corsa da dove sei venuta, sfaccendata e zozzona che non sei altro! Dove pensi di essere a villeggiatura? Ma cosa ti sei fatto il cameriere ora? Cerca di entrare dentro e di corsa pure, prima che ti rompo un paniere in testa, broccolona che non sei altro!! Corri, e tornatene dentro immediatamente, e comincia col fare tutte le faccende di casa. Te la do io a zà Rosina… pettegola e linguacciuta che non sei altro! Via! Sciò!

MARIA

(Con falsa dolcezza) Ih, e che fu, cosa t’ho detto! Queste maniere sono? E meno male che sei stato a Lourdes! Tu, dovresti leggere un po’ la bibbia: “ama e rispetta il prossimo tuo come te stesso”.

FRANCESCO

A me parli del prossimo, che oltre a tuo padre sei tu, e non ti vedo mai a casa! Tu donna di chiesa sei? Tu sei solo una che ha bisogno di una batosta di legnate la mattina e la sera prima d’andare a letto! “Ama e rispetta il prossimo tuo come te stesso”, ma se non sei nemmeno buona a rispettare me, tuo padre e perfino te stessa! Si, te stessa! Come fai a pretendere di rispettare gli altri? A quelli che nemmeno conosci? Tu dovevi fare l’attrice la sciogherl! E scommetto che dopo da zà Rosina saresti andata anche in chiesa!

MARIA

E certo! Io a pregare nostro Signore vado!

FRANCESCO

Sempre con questo discorso di nostro Signore! (Si alza adirato, prende la sciarpa e gliela mostra) Ascoltami bene, a proposito di chiesa! Cos’è questa sciarpa del prete? Perché è sua questa sciarpa, vero? Non è che… mentre io ero a Lourdes… lui è venuto qui?

MARIA

E che ne so, io, aspetta che cerco di ricordarmi.

FRANCESCO

Ricordarti! Che cosa vuol dire ricordarti? (Inseguendola con un paniere in mano) Eh no! A te, se non prima ti rompo le gambe, quali sono i doveri di casa non li capirai mai! Vieni qua, qua devi venire! (Le tira il paniere e lei se ne scappa dentro). Scappi, non ti preoccupare che prima o dolo li prenderai! (Alla sciarpa, posandola) Tu mettiti qui, che dopo con te se ne parla. Ma tu guarda se questa è moglie! Guarda se questa non è donna da farti perdere il lume della ragione! Come, avremmo di che essere una famigliola tranquilla, unita… no! (Entra Paola).

PAOLA

Compare che le capitò? Ch’è successo? Ho sentito delle grida e…, (sospettosa)  non è che la comare… è già andata a montare… di guardia?

FRANCESCO

A dir la verità, la comare, stamattina è entrata in ferie!

PAOLA

(Non capisce) …In ferie! Che cosa vuol dire?

FRANCESCO

Vuol dire che… a lavorare non ci andrà più! E’ stata licenziata.

PAOLA

Ma… da chi, dal… parroco?

FRANCESCO

No, no, da me!

PAOLA

Oh! Così si fa! E bravo il compare! Era ora, finalmente!

FRANCESCO

Comare, quando ci vuole ci vuole!

PAOLA

Peccato che l’ha pensato… (ironica) tardi!

FRANCESCO

Che cosa intende dire?

PAOLA

Oh, niente, volevo solo dire che ha perso del tempo a non pensarci… prima.

FRANCESCO

Aspetti, prima che lo dimentico, le prendo il regalino che ho portato da Lourdes; niente di particolare, è una bottiglietta di acqua benedetta, badi bene che come torno mi deve spiegare a cosa alludeva del fatto che dovevo pensarci prima a… licenziare mia moglie (esce).

PAOLA

E ora cosa gli imbroglio? Glielo posso dire che il prete era sempre qui, tutti i giorni, a casa sua mentre lui era a Lourdes? 

FRANCESCO

(Rientra con la bottiglietta) Ecco qui, non è niente, solo un semplice pensierino, con l’augurio che quest’acqua benedetta possa portare più luce nella vostra casa.

PAOLA

Luce, si! Compare, se non accendo le lampade grosse, avoglia di stare al buio! Com’è finita, piuttosto, con lei riguardo al miracolo? Glielo ha concesso la Madonna?

FRANCESCO

Cosa vuole che le dica, comare. Tre mesi fa, quando tornai da Lourdes, siamo ritornati con mia moglie dai medici a rifare i controlli, e ancora aspettiamo gli esiti.

PAOLA

Ah, pure la comare ha fatto i controlli?

FRANCESCO

Disse che doveva farsi una visita… (guardingo) Ma…, dica un po’, comare, non è che mentre io ero…

PAOLA

Quando mai, compare! Il prete qui, da voi! Ma cosa le salta per la testa!

ESCO

E lei come fa a dire del prete se non gliene ho ancora parlato?

PAOLA

(Cercando di districarsi) Ah, non mi ha chiesto del prete? Eppure posso dire d’averlo sentito nominare! E allora di chi parlava, mi scusi?

FRANCESCO

Non ho ancora parlato di nessuno e lei mi ha detto del prete! Lei crede che se io pensavo che mia moglie col… (alludendo) prete… continuavo a mandarla in chiesa?

PAOLA

E lei cosa crede che il prete fosse venuto qui solo… (ironica) una volta, io non glielo avrei già detto?

FRANCESCO

(Meravigliato, mentre Paola s’accorge d’aver commesso una gaffe) Come, come! Allora… è venuto più di una volta?

PAOLA

(Cerca di rattoppare l’errore) Ma quando mai! Cosa va pensando!

FRANCESCO

E allora perché l’ha detto con quel tono… una volta?

PAOLA

E come dovevo dirlo, cantando?

FRANCESCO

No, no, io mi riferivo al significato di quanto lei ha detto prima, e al modo in qui l’ha detto… una volta; non è che per caso c’è stata oltre ad una volta, due, tre, o… quattro e passa di volte?

PAOLA

Compare, cosa credeva che per davvero nella sua assenza io venivo qui a montare di guardia per vedere se sarebbe venuto il prete?

PIETRO

(Parlando benissimo) Buon giorno a tutti. (A Paola, mentre guarda Francesco meravigliata) Ma lei sempre qui è?

PAOLA

(Sbalordita) No!!! Non ci posso credere! Che parlare netto, pulito! Questo si ch’è vero miracolo! (A Francesco) Come mai non me l’ha detto, compare?

FRANCESCO

E quando dovevo dirglielo? Lei è da poi che sono andato a Lourdes che non s’è più fatta viva! E’ arrivata proprio adesso!

PIETRO

Donna Paola, se sapesse come mi sento, sembro un’altra persona! Però, il medico che m’ha visitato m’ha pure detto che molto probabilmente non è stato un miracolo ma bensì un fattore psicologico; insomma, dice che da piccolo ho sicuramente avuto un trauma e che ho perso di parlare bene, ora con l’andata a Lourdes e con l’aver visto la Madonna… la statuetta s’intende, sarà scattata qualcosa… forse l’essermi convinto che la Madonna m’avrebbe aiutato a guarire… il fatto è che appena arrivato sotto la statua… forse la troppa emozione… ha sciolto quel trauma; mah, chissà!

PAOLA

Che discorso filosofico! Beh, l’importante è che ha guarito.

PIETRO

Donna Paola, così ha detto il medico; ed io per non correre il rischio di sbagliare, prego sempre la Madonna per avermi creata l’emozione che servisse a farmi guarire… certo, prego anche per padre Fefè per avermi consigliato a far questo bellissimo viaggio.

PAOLA

Eccolo li! I ringraziamenti magari per il prete! Zio Pietro, questo prete che voi tutti ringraziate non è il prete che pensate voi! Un prete deve essere amico di tutti e non solo… di pochi! Lei sicuro è che è suo amico?

PIETRO

Certo che lo sono! Come, mi ha persino consigliato di partire! Se non fosse stato mio amico, sicuramente non gliene sarebbe fregato nula.

PAOLA

Forse lei non ci ha fatto caso… o meglio non vuol farci caso; se lo è mai chiesto il perché delle partenze che organizza spesso questo prete e con gente che decide lui? Così… lui resta più libero di… muoversi… meglio! A prescindere dal fatto che col proprietario dell’agenzia viaggi…. molti dicono che sotto sotto, a lui da qualcosa di percentuale.

FRANCESCO

Cumare Paola, ma non ne aveva di altri discorsi da tirar fuori?

PIETRO

(A Paola) Lei è una donna malefica! E il Signore, quando andrete a suo cospetto, già sa cosa le ha riservato.

PAOLA

Zio Pietro, avremo voglia di vedere quando sarà! Perché il Signore… come dice lei, sa già ciò che avrò riservato; ma lei pensa che… agli altri riserverà lo sconto? Anche per lei ce ne saranno di belle, cosa crede!

PIETRO

Per me… di cosa? Io ho sempre fatto una vita di casa e chiesa, altroché!

PAOLA

Lei non lo sa, ma la sua ignoranza lo ha reso complice di tanti peccati!

PIETRO

(Non capisce) La mia ignoranza, dice?! (A Francesco) Compare Francesco, lei ci ha capito qualcosa?

FRANCESCO

Io ho solo capito che il discorso conduce sempre li, in chiesa… o meglio a quello che succede nella nostra chiesa, e con la complicità di chi avrebbe dovuto tenere a freno certi discorsi; su, non stia a meravigliarsi, che anche lei sa di ciò che stiamo parlando..

PIETRO

Cornuto se ci ho capito una sola parola (indicando Paola e Francesco) di quanto avete detto!

PAOLA

Zio Pietro, compare Francesco vuole anche dire che questo prete, non solo sta cercando di eliminare quelli che sono i nostri usi e costumi… che so, processioni basta, la messa della domenica solo la mattina; la festa di santo Antonio ha da spostarsi ad un altra data perché questa attuale, dice che non è quella del santo. Ma come, è da tant’anni che s’è fatta sempre in questo periodo, e ora…

FRANCESCO

E poi, lui arriva qui da un altro paese, non può venire a togliere quelle che sono le nostre tradizioni!

PIETRO

Se è per questo, devo dire che mi trovate d’accordo, solo che… 

ANGELA

(E’ molto agitata) E’ permesso? Buon giorno! Mastro Francesco, non c’è sua moglie?

FRANCESCO

Non c’è! Chi glielo ha detto che non c’è? Cosa l’è successo, donna Angela, per essere così agitata?

ANGELA

Se non fosse per questo prete… (facendosi il segno della croce) Signore perdonatemi; è sicuro che non mi sarebbe successo niente, mentre invece…

PAOLA

Eh no! Lei deve scusarmi; come, proprio lei che col prete è sempre stata lo spago con la trottola… ora ci vuole, adesso viene a lamentarsi!

PIETRO

(Ad Angela) Pure a questa ci tocca sentire! Perché, cos’ha questo prete che non dovrebbe avere?

ANGELA

(Rivolta verso l’alto) Uhm, Madonna, Madonna! Dammi la forza di sopportare!

FRANCESCO

E la smetta, adesso! Si può sapere invece cos’ha da lamentare, se la prima lei… tici tic e corre sempre appresso al prete?

ANGELA

In chiesa, dica pure in chiesa!   

PAOLA  

In chiesa, si! Oramai la chiesa è diventata la scusa, è solo piena di gente sfaccendata che corre li solo per cercare d’impegnare il tempo come meglio può, e siccome non nutre grande interesse a pregare… che fa? Comincia col fare gruppi e comunelle in parrocchia…

FRANCESCO

Ecco! Ha detto bene, gruppi; e voi pensate che la chiesa abbia bisogno di tutti questi gruppi? Il rinnovamento, i focolarini… che lo stesso nome mi sa di quelli che soffiano sul fuoco, i carismatici, gli sparlettieri, i ciarlatani… i sarti quelli che tagliano…

PIETRO

(Non capisce) I sarti? Che cosa vuol dire, mi scusi?

PAOLA

Vuol dire che i sarti sono quelli del taglio e cucito che s’incontrano in chiesa soltanto per parlar male di me, di lei, di mastro Francesco… (a Pietro) e sua moglie è una di quelle che sa cucire dei… bei vestiti…

FRANCESCO

La chiesa è diventata come una sezione politica: gruppi a destra, gruppi a sinistra! La chiesa è solo una, e ne ha solo una di fede:  amare, volersi bene, incontrarsi per fare insieme qualcosa di buono… e no quello di fare comunelle sparlando gli altri.

PAOLA

Vergogna! Come comincia col fare qualcosa uno, subito parte l’altro per scombinarla. Zio Pietro, lei non pensa che se fossimo tutti uniti a far qualcosa di buono, non faremmo meglio anzicchè essere divisi? (Rientra Maria un po’ angustiata).

MARIA

(A Pietro e Paola) Buon giorno a voi. (A Francesco con infinita dolcezza) Ti sei calmato, maritino mio? (Paola e Pietro non capiscono e si guardano) Ora posso andare in chiesa?

FRANCESCO

Se sei entrata per questo, te ne puoi tornare subito da dove sei venuta, perché in chiesa non hai più cosa andare a fare; ascolta invece cos’ha da dirti donna Angela, è venuta qui dicendo che vuole parlare con te.

ANGELA

Si, sono venuta per dirle che ieri sera, nella riunione che s’è fatta per decidere che regalo comprare a padre Fefè, è venuto fuori che la stirella il prete non la vuole perché dice che è stata lei a suggerirla perché possa tornarle più comodo a stirargli i vestiti, mentre lui preferisce aver comprato il cellulare quello che è uscito di recente, di ultima generazione… non so cosa vuol dire questa ultima generazione, ma così ha detto, ha detto pure che gli permetterebbe di collegarsi a facebok… non chiedetemi cosa vuol dire anche questa parola perché non capisco niente di niente di queste modernità.

MARIA

Come, a me disse che andava bene la stirella!

ANGELA

Le avrà detto così, sicuramente per non dispiacerela.

MARIA

Facebocca; e cosa vuol dire? Facce e bocca?

PAOLA

Quale facce e quale bocca! Mi pare d’averlo sentito dire alla figlia di mia sorella, dice che è una cosa dove si incontrano quelli di internet, quelli che non hanno nulla da fare, insomma.

ANGELA

Ho la strana impressione che andando avanti di questo passo, la fede va a farsi benedire. Beh, io ora devo andare, quello che avevo da dire ve l’ho detto, ora glielo dice a quelli del suo gruppo e gli compriamo quello che vuole lui, tanto il regalo è suo. Vuol dire che lei continua a stirare col solito ferro a carbone; e adesso vado che devo andare da donna Peppina che sta poco bene.

FRANCESCO

Senta donna Angela, intanto lei non ha più cosa stirare perché non ha più dove andare…

MARIA

(Quasi piangendo) Ma io, ho da fare il catechismo ai ragazzi. Aspetti donna Angela che le faccio compagnia.

FRANCESCO

Ah, ma allora non hai capito proprio niente! Tu non fai compagnia a nessuno; se vuoi, puoi solo fare compagnia a noialtri (indicando gli altri). Vuol dire che d’ora in poi, il catechismo glielo fai dentro a tuo padre!

ANGELA

Vi saluto a tutti. (Si avvia) Non dimentichi di farmi sapere la risposta.

FRANCESCO

(Piagnucolosa). E’ tempo perso che piangi, per me puoi anche buttarti a terra e tirarti i capelli, tanto da qui non esci nemmeno se…

PIETRO

(Cercando di mettere pace tra i due) Eh, basta, compare; in fine la comare in chiesa vuole andare, non è che vuole chissà che!

MARIA

Vedi, vedi che a compare Pietro con l’andare in chiesa gli è ritornata la voce? Può essere che se continuo ad andare anch’io, pure a te…  

PIETRO

E per questo dovreste ringraziare il prete!

PAOLA

(Non capisce) Uhm!!!

PIETRO

Voglio dire che, se ora potete avere figli, dovreste ringraziare il prete per averla consigliata ad andare dalla Madonna di Lourdes.

PAOLA

Aaahhh!

FRANCESCO

Questo ancora s’ha da vedere, se non prima danno i risultati degli esami… per sicurezza li ha fatti anche (indicando la moglie) lei.

MARIA

Io non li ho fatti per sapere se potevo aver figli, ma per un controllo generale, perché di figli ne posso avere quanti ne voglio.

PADRE FEFE’

E’ permesso? Pace e bene.

FRANCESCO

Buon giorno a lei padre; guardi che s’è venuto per mia moglie, sappi che in chiesa per ora non può venire perché ha suo padre a cui badare, quindi…

PAOLA

Ma no, compare! (Sdolcinata e allusiva) Padre Fefè non è venuto per questo! Ne ha tante di parrocchiane in chiesa, non credo che la comare sia indispensabile, vero, padre?

PADRE FEFE’

(Imbarazzato)  Io… veramente… mi trovavo a passare da queste parti e…

MARIA

(Sdolcinata e servizievole) Grazie, grazie, padre Fefè, che gioia vederla qui. Vuole che le faccia un caffè, o le preparo un bel the?

FRANCESCO

(Inviperito) Grandissima figlia di… (rabbia contenuta) Signore perdonatemi! Come, non ti sei mai degnata una volta a dire di prepararmi un caffè e ora… Mi scusi padre, è che me li sta tirando tutte dalla bocca! Pare che me lo faccia apposta.

PIETRO

Compare, capisco che non è la giornata giusta, forse è meglio che torni un'altra volta per ordinarvi il paniere.

FRANCESCO

Ma quando mai! Aspetti, ora vuol dire che mia moglie farà i caffè per tutti, (ironico) è vero Mariuccia?

MARIA

Certo! (Poi al prete, sdolcinata) Lei, padre, sempre molto zuccherato?

PADRE FEFE’

Si, al solito, grazie.

MARIA

E di cosa? E’ sempre un piacere servirla. (Si avvia ad uscire).

FRANCESCO

(Rammaricato) Senti… bellina; e agli altri, non glielo chiedi se lo vogliono dolce o amaro il caffè

MARIA

Vero è! Si vede che sono molto distratta! Sapete che faccio? Porto pure la zuccheriera e non se ne parla più (esce).

PAOLA

(Annusando e tappandosi il naso, anche Pietro e il prete guardano da dove possa arrivare quella puzza) Ho la strana impressione che suo suocero sta venendo a svuotare il vaso da notte (gli altri si guardano).

SUOCERO

(Entra in pigiama, e incurante dei presenti li attraversa col vaso da notte in mano, mentre quelli si spostano dal brutto odore. Va a svuotare nell’aiola e pulisce l’orlo del vaso con la mano che a sua volta pulirà su di se sotto lo sguardo scioccato dei presenti).

PIETRO

(Nauseato e sbalordito nello stesso tempo) Oh no! Che schifo!

PAOLA         

Lo dicevo che questa puzza non mi era nuova!

PIETRO

Ah, perché lei… sa distinguere…

FRANCESCO

Ma cosa va a pensare, zio Pietro! Comare Paola, voleva sicuramente dire… (s’accorge della sciarpa del prete). Ah, padre, mi dica, questa sciarpa… non è sua? E… come mai si trova qui?

PADRE FEFE’

(Gliela toglie di corsa dalle mani e, guardando gli altri, abbassa la testa cercando una giustificazione). Io… veramente…

PAOLA

(Cerca di toglierlo dall’imbarazzo) Padre, poco fa si parlava di tutti quei gruppi che si sono formati in chiesa, e ci chiedevamo come lai lei non li richiama a tutti dicendo loro di smetterla di far… cortile.

PADRE FEFE’

Se devo essere sincero, ho sbagliato a non farlo subito questo discorso, dovevo farlo il giorno che misi piede in questo paese.

PIETRO

Ma se lei vuole, padre, ha sempre il potere in mano, basta dirlo dal pulpito e tutti sapranno il da fare.

PADRE FEFE’

Io…

PAOLA

Padre, ho la strana impressione invece che a lei tutto questo fa comodo, perché le permette di farsi ben volere da tutti dicendo loro che ognuno ha la sua ragione, mentre poi va a finire che la ragione… quella vera, non la sa più nemmeno lei qual è. In chiesa, la ragione solo una è, ed è quella di togliersi la maschera e volersi bene gli uni con gli altri come fossero un tutt’uno. A che serve dire: scambiatevi il segno di pace, mentre dopo, appena fuori dal portone della chiesa ci tiriamo tutti i capelli gli uni con gli altri e se potessimo ci caveremmo anche gli occhi! (Entra Maria).

MARIA

Ecco qui il caffè! (Comincia col servire il caffè, mentre si sente arrivare qualcuno). E chi sarà mai? Speriamo che il caffè basti per tutti.

DOTTORE

E’ permesso? (Meravigliato nel trovare tutti gli altri) Buon giorno a tutti! Quale piacere trovare qui anche il nostro parroco!

FRANCESCO

Buon giorno dottore, come mai da queste parti? Non è che ha portato gli esiti degli esami?

DOTTORE

Certo che son qui per questo!

FRANCESCO

E allora, che notizie ci porta, buone?

DOTTORE

Due notizie; una buona è una brutta. Da quale vuole che inizio? Dalla prima o dalla seconda?

FRANCESCO

Cominci da quella brutta, che con l’altra vuol dire che ci faremo la bocca dolce.

DOTTORE

E allora… volendo essere sincero (prendendo dalla borsetta che ha con se i risultati delle analisi e visite di Francesco e sua moglie), ecco qua, lei, carissimo mastro Francesco… purtroppo la sua situazione, volendola dire in termini elementari, non si è spostata nemmeno di un millimetro, e quindi dovrà, suo malgrado, rassegnarsi a…, (riflettendo) però…

FRANCESCO

(Con grande interesse, mentre i presenti si guardano tutti meravigliati) Però… cosa, dottore? Parli! Non mi tenga sulle spine! Vuol dire che ci sono ancora speranze? 

MARIA

Dottore, parli, che vuol dire però?

DOTTORE

Voglio dire che quel… però, riguarda… lei! Guardi, guardi! (Mostrandole le lastre) Guardi bene le lastre; vede? Questi, sono… due… bellissimi bambini!

MARIA

(Meravigliata, mentre il prete comincia con l’essere preoccupato e si tiene con la mano il didietro) Allora vuol dire che mio marito… il viaggio a Lourdes… la Madonna gli ha fatto la grazia!

FRANCESCO

Vero è, dottore? (Verso il cielo in segno di ringraziamento) Grazie, grazie, Madonna mia! Due figli, ho due figli! Quindi… finalmente posso averne anch’io quanti ne voglio di figlio? Sono contento, sono contento!

DOTTORE

Io, al posto suo, aspetterei prima di essere contento. Se appena adesso le ho detto che non può avere figli!

FRANCESCO

Dottore, non ci sto capendo più niente, scusi, mia moglie non aspetta due gemelli? Allora è segno che io… posso procreare?

DOTTORE

Mi dispiace, ma credo proprio di no; lei, purtroppo, deve sapere accettare quella che è la sua situazione; lei non potrà averne mai di figli!

FRANCESCO

(Meravigliato e con gran stizza) E allora… i figli che aspetta mia moglie… (Il prete si tappa con la mano il sedere).

PAOLA

Ho l’impressione che stia entrando di nuovo suo suocero, sento una puzza… ma… questa non sembra quella di suo suocero!

PIETRO

(Odorando vicino al prete) Non vorrei sbagliarmi, ma… (odorando) la puzza non viene da fuori, ma… da qui!

PAOLA

(Odorado verso il prete) No!!! Che c’è padre? Di sopra se l’è fatta?

PADRE FEFE’

Ho bisogno d’andare in bagno!

MARIA

(Le viene di svenire) Oh, no! La sedia, la sedia, datemi la sedia (cade per terra).

DOTTORE

Poverina, forse la gioia dell’evento…

PAOLA

Ma quale evento e evento, dottore! Ancora non l’ha capito che fu… un… miracolo?

PIETRO

(Gridando contento pensando alla Madonna di Lourdes) La Madonna di Lourdes! E già! Il miracolo, il miracolo!

PAOLA

Povero zio Pietro! Non lo ha ancora capito ci lo ha fatto il miracolo?

FRANCESCO

(Capisce tutto e grida) Ah, si! Il coltello! Il coltello! Dov’è il coltello? (Scappa a prenderlo da dentro un paniere, mentre il prete comincia a girare attorno agli oggetti cercando di non farsi prendere da Francesco che lo insegue col coltello in mano e seguito dagli altri che vorrebbero fermarlo). Con te (alla moglie a terra) facciamo i conti dopo! (Al prete che fugge con la mano sempre che si tappa il di dietro). Fermati, fermati! (Gli altri vogliono placarlo) Levatevi, levatevi di qua! Ah, se t’acchiappo! (Si fermeranno dopo un veloce rincorrersi e rimarranno immobili assumendo la posizione dell’ultimo movimento; mentre entrerà Angela che si porterà sul proscenio narrando in prosa la morale del testo, e, dopo aver finito rimarrà anch’essa bloccata, mentre chiameranno da dietro le quinte uno per uno i personaggi che, sbloccandosi uno per volta andranno ringraziando il pubblico).

ANGELA

(Entra attraversando gli altri che sono bloccati e, sul proscenio, andrà a recitare in versi la morale).

Giusto mi pare, a scena finita,

narrarvi un po’ di questa vita.

Per amare Iddio, o qualsiasi santo,

non c’è bisogno di pregare tanto.

Correre in chiesa tutte le mattine,

non si capisce quale fosse il fine.

Nome del Padre, nome del Figlio!

Oh quanti gruppi a dar consiglio!

Di tutto si parla tranne di fede,

tanto che quasi nessuno ci crede.

Certo, occorre magari pregare;

ma della famiglia non si scordare!

Quanti discorsi senza sementi,

persino i preti son pure contenti.

Solo un consiglio vi voglio donare

a tutti quelli che piace pregare:

non è andando in chiesa che si mostra la fede,

ma amando il prossimo, se a Dio si crede.

FINE