Il mondo dei Borbone

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TEST 43

IL MONDO DEI BORBONE

       

Otto scene

di Salvatore Macri

Autore Posizione SIAE 184727 - Codice Opera SIAE 903397A

mail: macrisa@libero.it - anno 2012

Personaggi:

Lina, turista                                                                                       D

Nando, turista                                                                         U

Angelo, turista                                                                        U

Angela, Duchessa di Teramo                                                            D

Daria, Principessa di San Nicandro                                                  D

Bernardo Tanucci, Marchese                                                 U

Viglia, domestico di Ferdinando IV                                         U

Ferdinando IV di Borbone                                                       U

Maria Carolina d'Austria                                                                  D

Ballerine                                                                                 sei-otto

Musici                                                                                     gruppo da tre

Comparse                                                                                almeno tre (turisti)

                                                                                                due popolane

Scena:        A lato del palcoscenico sei-otto sedie stile corrente, disposte in due file.

                  Sedia con drappo di seta al centro del palco


Prima scena - Introduzione

(entrano tre figuranti e gli attori in abiti correnti; Lina, Nando e Angelo che portano rispettivamente un ventaglio, la fascia del Re e la mazza di Viglia, occultandoli il più possibile; si siedono sulle sedie laterali parlando rumorosamente e si pongono in attesa, Lina e Nando in prima fila, Angelo in seconda, con la mazza di traverso sulle gambe sue e delle altre comparse, lasciando però che sporga lateralmente)

Lina                             Eccoci qua… adesso che vengono state zitti… voglio capire tutto!

Angelo                         Avete la macchina fotografica pronta?

Nando                          Sì… ma le batterie sono quasi scariche e poi non ho voglia di fare foto… speriamo che facciano presto…

Lina                             Nessuno ti ha obbligato a entrare!

Nando                          Sì, ma il biglietto l’ho pagato… allora tanto vale… queste rievocazioni mi fanno venire sonno! (girandosi) Neh, Angelo, ma non ti sembra che hai esagerato con questo ricordino?

Angelo                         Era abbandonato in un angolo… pure coperto di polvere… chi sa da quanto tempo non serviva… vedi? (soffia in direzione di Lina, che si scansa)

(i figuranti protestano a gesti per l’invadenza dell’oggetto)

Lina                             E guarda dove soffi! Io non voglio sporcarmi!

Angelo                         (rivolto a Nando) E poi tu il ricordino non l’hai preso?

Nando                          Che c’entra… (mostra la fascia arrotolata) questo forse era caduto anche a terra… l’ho dovuto scuotere ben bene… che strana polvere bianca!

Angelo                         Forse non è polvere comune, forse sabbia…

Lina                             Ignoranti che non siete altro! E’ talco! Si vede che è servito per lavori di scena… questi fanno rievocazioni del Settecento e a quell’epoca si usavano moltissimo i profumi e il talco, per le parrucche… dovevano essere come la neve!

Nando                          Comunque questo coso era in un cestino dei rifiuti… il tessuto è bello… chissà cosa se ne può fare… forse una striscia sul pianoforte… (lo porge a Lina) tu sei esperta… che tessuto è?

Lina                             (dando uno sguardo approfondito) E’ seta… e direi pure che è di antiquariato… vedi queste ondulazioni? Direi che sia tessuto artigianalmente… come si faceva una volta… ha un discreto valore… ma tu sei sicuro che fosse nei rifiuti?

Nando                          Beh… era dentro il cestino, vicino a quel mobile… quando siamo passati, ti ricordi che c’era quel vestito nobiliare sopra, bello disteso, pronto da indossare? La guida ci ha anche raccomandato di non toccarlo… potrebbe anche essere che sia caduto… ma col vestito non c’entra, ne sono sicuro! E’ di tutt’altro colore!

Lina                             A me è piaciuto il vestito della Regina, non vedo l’ora di vederlo meglio… quella guida ci ha fatto quasi correre…(prende dalla borsetta un ventaglio stile antico e si soffia) Che caldo! Speriamo che si sbrighino!

Angelo                         Allora pure tu ti sei presa un ricordino! Dove lo hai trovato?

Lina                             (lievemente esitante) Ah, questo…? Beh… fa molto caldo. Era lì su un tavolino… però l’ho preso solo in prestito! Quando torneremo indietro, lo rimetterò a posto… e forse anche tu dovresti lasciare quella cosa… come pensi di portare fuori di qui quella mazza così alta… ingombrante…?

Angelo                         Non è giusto! Lo volevo per le mie serate in discoteca! Allora anche Nando dovrà rimettere a posto quella specie di striscia per le tende!

Nando                          Non ci penso nemmeno… e poi la tua è un’ottima idea! E’ un poco stretto… ma due belle “embrasse” ci usciranno… una sciccheria di antiquariato per il mio studio!

Angelo                         Che cosa sono le “embrasse”?

Lina                             Silenzio…! Stanno arrivando!

MUSICA DIETRO LE QUINTE

(mentre suonano le note iniziali, si sente dalle quinte la voce di Viglia e del Re che la sovrastano; la musica si interrompe)

Viglia                           Non si trova! Nun ce sta!

Ferdinando                  Michela’, va’ a da’ uno sguardo ‘o solito posto… solo là può stare… in mezzo al pubblico!

Viglia                           (si affaccia dalle quinte e scorge la sua mazza) Aillanne! (va da Angelo e si impossessa del bastone) Tutti uguali… appena che giri l’uocchie… s’ ‘a pigliano! Ma dico io, voi che ve ne dovete fare… per noi è una risorsa necessaria, assolutamente indispensabile!

Angelo                         Scusate, mi sembrava che non servisse a nessuno…

Viglia                           E stateve zitto… a proposito! Qualcun altro si fosse pigliato qualche altro ricorduccio per la strada?

Angelo                         Sì, sì! Lui! (indica Nando) Ha preso la pezza per la “brasse”!

Nando                          (al colmo della confusione) Grazie per la pubblicità, Angelo… ci voleva proprio… (a Viglia) ho trovato questo pezzo… di seta… era in un cestino dei rifiuti… forse vi serve?

Viglia                           Ce serve sì! (la prende con violenza) Questa, caro… signore, è la fascia del Re, l’insegna del potere regale, come lo scettro! Solo lui la può portare! E voi affermate che era stata buttata… ma faciteme ‘o piacere…! (mentre esce) Maistà… tutto a posto, possiamo incominciare… forza c’ ‘a musica!

Ferdinando                  (dalle quinte) Che vuoi fare, caro Michelangelo… ‘o munno gira e gira, ma nun cambia mai niente!

Nando                          (guardando Lina) E tu? Non dici niente? Quello ritornerà a cercare ciò che è suo!

Lina                             Zitto! Ho troppa vergogna… vediamo che succede… e voi non sapete niente, zitti!


Seconda scena - Benvenuto

(si avvia la musica di sottofondo, entra Viglia dal lato opposto ai figuranti e si porta al proscenio imponendo silenzio; tre colpi)

Viglia                           Nobili dame, amabili signori

che siate benvenuti nella Corte!

Ricevervi per noi è un grande onore,

solo un istante e vi aprirò le porte!

Io sono un testimone dei Borbone,

ultimi Re del Regno della seta,

che si stendeva senza interruzione

dalla Sicilia fino oltre Gaeta.

Quest’è la Corte del Re Ferdinando,

con le sue regge ed i tesori d’arte,

che il mondo ancora oggi sta invidiando,

nelle zone di Napoli e Caserta.

Lui e sua moglie, Donna Carolina,

della casa d’Asburgo e di Lorena,

han qui regnato, come Re e Regina,

protagonisti di un’epoca serena.

Lasciate dunque tutti i vostri affanni,

vivetela con noi questa giornata!

Tornando indietro di duecento anni

entrino tutti nell’epoca fatata!

(conclude con un inchino ed esce; al cambio del pezzo musicale entrano delle ballerine che danzano per due-tre minuti; alla fine si ritirano con l’applauso dei figuranti)

Lina                             (in piedi) Bene, bravi!

Angelo                         Però, che effetto, quella mazza…


Terza scena - Preparativi

Viglia                              (entra e batte ancora tre volte, poi annuncia)

Nobili Dame e arditi Cavalieri,

entrate in questa sala per favore,

abbiate visi lieti e bei pensieri,

Cupido ha colto Ferdinando al cuore!

(entra Angela, travolgendo Viglia e girando sul palco, come cercasse qualcosa)

Angela                            Jammo bello, ancora con ‘sta mazza in mano? Tu stai perdenne sulo tiempo! Datti una mossa!

Viglia                              Che te pozzano…! Me stivi facenne care’… (ricomponendosi) nobilissima Duchessa di Teramo, cosa vi turba così grandemente? Tanto da non consentirmi una corretta recitazione?

Angela                            (stringe una mano tra i denti) Tu… tu… io nun saccio che si deve fare con te! Io ho dovuto dare lezioni a chelle diavole delle figlie di Daria, Antonia e Giovanna… e chi voleva ‘a lezione ‘e tamburello, chi vuleva sulo canta’, e chi vuleva sulo indovinelli e girotondo… ‘e serve nove hanno tagliato troppo corte tutte le rose per le composizioni, hanno fatto ‘a cioccolata ch’ ‘e grumi, ‘e fazzuletti arricamati l’hanno appicciati mentre ‘e stiravano, ‘o cucchiere s’è fatto male mentre cagnava ‘a rota ‘a carruzzella gialla e ‘o figlio tene ‘a freve quartana… ce stanno currieri che vanno e vengono, non si capisce niente… e tu stai pazzianne cu’ chesta mazza! E’ scumparzo pure ‘o ventaglio d’ ‘a Rigina! Almeno chillo ‘o vulissi ‘i a truva’… gentilissimo maggiordomo Alessandro? (si inchina con sarcarmo ed esce velocemente)

Viglia                              Pure chillo s’hanno pigliato?

Angelo                            (in modo percettibile) E qui ti volevo! Che mi dici, Lina?

Lina                                (si abbassa visibilmente nella sedia) Zitto!

Viglia                              (va verso Lina e i figuranti) Vuje nun ne sapite niente, eh?

Lina                                (si abbassa ancora di più)

Viglia                              Scusate, ho parlato distrattamente nella mia lingua madre… per caso, qualcuno di voi ha momentaneamente preso qualcosa che assomigliava a un ventaglio stile settecentesco? No, eh? (ai cenni negativi ritorna al centro scena) Che tempi, che tempi… com’era bella la Corte del Re una volta…

Daria                              (entra indispettita) Insomma, maggiordomo, quanto tempo volete far attendere una Principessa prima di annunciarla? Vi sembra questo il modo di comportarvi, specie in una giornata come questa?

Viglia                              Io… perdonate, Principessa… è passata la Contessa Angela e… m’ ‘a arrevutato la capa! ‘O fatto è… chella puverella sta chiena ‘e cose ‘a fa’…

Daria                              E di questo che m’importa? Anche io ho il mio daffare… e voi non dovete ostacolare la mia presenza… annunciatemi!

Viglia                              (girandosi intorno) E a chi? Nobilissima Principessa… ccà nun ce sta nisciuno!

Tanucci                           (entra con sussiego) Qui non c’è nessuno? E allora vi è sfuggita la mia presenza, turpe bifolco!

Daria                              Oh, Marchese Tanucci… quale delizia incontrarvi… che sollievo… (a Viglia, bruscamente) voi potete andare!

Viglia                              (esce, inchinandosi)

Daria                              Marchese, vi cercavo con urgenza… avete scritto il discorso di ringraziamento?

Tanucci                           Certamente, mia Principessa… il corriere imperiale mi ha anticipato in borsa diplomatica il dispaccio del saluto dell’eccellentissima Regina Maria Carolina al Re… è stato agevole formulare una risposta, amorevole e commossa nei confronti della regale Sposa, riguardosa per l’Altezza Imperiale della sua Genitrice, pur senza dimostrare sudditanza del Regno di Sua Maestà nei confronti dell’Impero d’Austria!

Daria                              Sappiamo che siete un valente diplomatico e non ci sono dubbi sulla validità del testo… devo consegnarlo al Re, dove lo avete?

Tanucci                           Andiamo nella Sala Verde, potrete averne visione e prenderne la copia… una è già protocollata.

(escono insieme)


Quarta scena – Il bagno del Re

Angela                            (entra con premura, ancora agitata) Ecco! Lo sapevo, quando cerchi qualcuno o qualcosa, non si trova niente…

Angelo                            (in modo percettibile) Questa non si arrende!

Lina                                (lo zittisce) Shhhh!

Angela                            …in compenso, se trovano scustumati e scocciatori in quantità!

Viglia                              (entra e batte tre volte)

Angela                            A proposito ‘e scocciatori… che si’ venuto a fa’? ‘E truvato ‘o ventaglio? No, eh… non sei buono a niente! ‘Sta mazza non la lasci mai… pare che te la sei incollata alla mano! A chi stai sbattenne?

Viglia                              Capisci a me… se la lasso da qualche parte chilli se la… oh… scusate, Principessa di Teramo, ho timore che qualcuno possa involarla, come già avvenne dianzi! Ma voi, avete risolto gli altri problemi che vi angustiavano?

Angela                            Rose e cioccolata sono a posto… stoppini nuovi ai candelabri tutti lucidati e accesi, coperte profumate sui letti, bicchieri e coppe pronte, il rinfresco completo, la guardia uscita, cannoni carichi, e stanno arrivando anche gli Ambasciatori e i Delegati… speriamo che finisca presto ‘sta giornata… nun ne pozzo cchiù!

Viglia                              E il Re?

Angela                            Ha voluto a tutti i costi andare a caccia di folaghe, stamattina… dovrebbe rientrare al tocco!

Daria                              (entra) Angela… un guaio… un guaio serio!

Viglia                              Che è succieso?

Angela                            Non mi fate venire un colpo… si è rotto qualcosa?

Daria                              Peggio! La Regina è alle porte! Non hanno fatto la pausa per la colazione…

Angela                            Viglia, correte comme quanno ve chiammano a tavola… spedite ‘nu curriere addò Sua Maestà, dicitencelle che se rumpesse ‘e cosce a turna’ subito…! State ancora ccà…?

Daria                              Non vi preoccupate, Principessa, è già stato fatto… ‘o Re sta turnanne… ce la farà!

Angela                            E allora che problema ci sta?

Daria                              Si deve lavare! Non si potrà accostare alla Regina con quella puzza addosso! E voi sapete che ci vuole, per il bagno del Re… se nella tinozza non ci stanno le paparelle e le barchette, lui il bagno non lo fa! Il falegname non ce la fa a rifarle, l’altra volta le ha scassate tutte con la sua battaglia navale… è un disastro! Ora chi gliela leva di dosso, quella puzza di pesce?

Angela                            Ma non è andato a pesca! E’ solo andato a caccia… non vi preoccupate… un paio di boccette di profumo, e non ci sarà bisogno che si lavi!

Daria                              Che sollievo! Mi avevano detto che era andato a pescare… allora non c’è problema!

(Viglia batte tre volte)

Viglia                              Sua Maestà Ferdinando IV, Re di Napoli!

(tutti s’inchinano all’ingresso del Re)

Ferdinando                     (entrando, fregandosi le mani) Ma che bella nutizia! Carulina sta proprio vicina! Mò mò è arrivato ‘o curriere ‘a Roma… sta tutto pronto? Principessa… Duchessa… avite fatto tutte cose? No, no… stateve zitte… è inutile che abbiate a dicere che sta tutto apposto! ‘O fatto che poi quanno te servono overamente ‘e cose, chi se lo scorda di qua, chi se lo scorda di là… e io rimmango comme ‘nu puparuolo!

Daria                              Maestà… perdonate! (inchino) Vi hanno detto una… imprecisione… ‘o corriere nun veniva da Roma… veniva da Capua… ‘a Rigina sta saglienne ‘e scale… mò mò!

Ferdinando                     Uh, mamma mia… chillo fetente! L’aggio fatto da’ dieci ducati pecchè m’hanno detto che veneva da Roma… appena ‘o ‘ncoccio… lo faccio appennere! A isso e a chi m’ha fatto fesso!

Daria                              Adesso però vostra Maestà si deve ritirare… abbiamo provato il protocollo tante volte… ricordate? Prima deve entrare lei e poi voi la raggiungete! E poi… (agitando una mano per darsi aria) ci vorrebbe un poco di profumo fresco…!

Ferdinando                     Va buono, Principessa… vaco a improfumarmi per la mia Rigina! (uscendo; inchino delle dame)

Angela                            Ci siamo… è un momento storico! Duchessa… se svengo dall’emozione, voi… mi sorreggerete?

Daria                              Se ce la faccio… si no è meglio che carite voi da sola… se cadiamo tutte e due… chi ci alza da terra?

Viglia                              Ohe’ nun guardate a me… me fanno male ‘e pieri!


Quinta scena – Arriva la Regina

Tanucci                           (entra di premura) Presto… annunciate la Regina!

Angela                            (entra) Svelto… v’arricurdate ‘o nomme completo?

Viglia                              (batte tre volte)

La nobilissima Principessa Maria Carolina d'Asburgo-Lorena, sposa di sua Maestà Ferdinando IV!

(tutti s’inchinano)

Lina                                (voce ben distinta) Ma quanto è bello questo vestito!

Viglia                              (guarda minacciosamente verso attori e figuranti)

Daria                              (inchino) Eccellentissima Maestà, sono Daria del Principato di San Nicandro, dovreste permettermi di segnalare che vi è qualcosa che non va nel vostro abbigliamento… credo che bisogna rimediare… prima dell’incontro con il vostro regale sposo…

Carolina                         Princess, Mein Kleid perfekt!

Daria                              Scusate, Maestà… non capisco il tedesco!

Carolina                         Du hast mir gesagt! Me lo avevano detto! Mio vestito perfetto! Non occorre verifika… io e mia madre Imperatrice Maria Teresa d’Asburgo abbiamo scelto lui!

Daria                              Vostra Maestà, non dubitavo che il vostro vestito fosse realmente perfetto, come le scarpe, la parrucca… ma notavo che vi manca un particolare… il vostro ventaglio?

Nando                             Oh, ma sono proprio cocciuti!

Caterina                         Fentaglio non necessario! Basta con tutte qveste… cose! Dov’è il Re?

Viglia                              (guarda minacciosamente verso Nando, poi batte tre volte)

Sua Maestà Ferdinando Antonio Pasquale Giovanni Nepomuceno Serafino Gennaro Benedetto di Borbone, Re di Napoli!

(avvicinandosi a Carolina) Maistà… sta arrivanne ‘o marito vuosto!

Carolina                         (girandosi verso Viglia) Io sono la Regina Maria Carolina Luisa Giuseppina Giovanna Antonia d’Asburgo-Lorena, imparate pene, pretendo estremo rispetto, da tutti!

Ferdinando                     (entra, scuotendo le mani come fossero bagnate e va vicino a Carolina) Finalmente sei arrivata, dolcissima Regina mia! ‘Nu mese ‘e viaggio… povera pupatella! Mò ti devi riposare… però primma ci sono le cerimonie ufficiali… e poi il mio popolo ti vuole accanoscere, sapissi comme stanno cuntienti ca me n’zoro cu’ te!

Carolina                         Wie? Was sagst du? Io non capire cosa tici, Ferdinanto… nessuno parla tedesco, qvi? O almeno inglese… francese… neppure spagnolo? Povera me! Tu devi parlare piano, Fertinanto… io non capisce tutto tuo italiano!

Tanucci                           Maestà, con il permesso del mio sovrano, (inchino) io conosco francese e spagnolo, sono a vostra disposizione!

Ferdinando                     Ohe’, Marchese Tanucci… nun te mettere niente ‘ncapo… solo per le necessità diplomatiche… ce simmo capiti? E tu, Carolina bella, non ti preoccupare,! Con il tempo, ci intenderemo buono… io poi sto spesso fuori a caccia, a pesca, al mercato, in osteria… tengo ‘nu sacco ‘e cose ‘a fa’, mi piace tanto parla’ c’ ‘o popolo mio… ce vaco pure in incognito!

Carolina                         A me no piace kontatto kosì tiretto! Io preferisco tame di kompagnia… a proposito… io tefo scegliere altre… con me ho portato soltanto qvattro care compagne…

Ferdinando                     Adesso, mia sposa diletta, andiamo nella Sala del Trono, facciamo i discorsi ufficiali, e poi Gran Ballo e ci abbuffiamo al Buffet! Poi ci sta ‘o spettacolo ‘o triatro nuovo e ‘o popolo festante p’ ‘a strada! Te faccio vede’ comme te divierti, nel mio… nel nostro Regno! Ti faccio presentare le dame dalla Principessa Daria…

Angela                            E che, ve scurdate ‘e me, Maistà?

Ferdinando                     … dalla Duchessa di Teramo…

Tanucci                           Anch’io gradirei collaborare con sua Maestà la Regina…

Ferdinando                     …stavo dicenne… la Duchessa di Teramo… e basta! Marchese Tanucci… vuje state ascenne ‘nu poco troppo “trasiticcio”, ve vulite pe’ forza mettere pe’ miezo…. me state diventanne antipatico! E mò… nun tenite niente che fa'? Jate a fa’ spara’ ‘e cannuni… forza… jatevenne!

Tanucci                           Grazie per avermi congedato, Maestà! (s’inchina ed esce)

Ferdinando                     Ohe’, io nun stevo parlanne sulo cu’ Tanucci… jatevenne tutti quanti, sciò, sciò!

(tutti si inchinano ed escono)

Ferdinando                     Finalmente, mia dolcissima mugliera! (baciamano) Mò ci facciamo questo balletiello, riceviamo gli auguri degli Ambasciatori… ah… pure il Papa ha mandato ‘o delegato suojo… ce sta chillo spagnolo, chillo inglese…

(le dà la mano ed escono)

MUSICA

(si avvia un pezzo musicale ed entrano delle ballerine che danzano per due-tre minuti; alla fine si ritirano con l’applauso dei figuranti)


Sesta scena – L’abbigliamento

Lina                             (si alza ad applaudire) Bravi! Fenomenale! Per un momento ho vissuto proprio nel Settecento!

Nando                          (applaude seduto) Meno male, pensavo peggio…

Angelo                         (alla fine degli applausi) Lina… e quel ventaglio?

Lina                             Ma la vuoi smettere? Ora forse non serve più… comunque sono morta di vergogna, non toccherò mai più nulla che non sia mio…

Viglia                           (entra, con la sua mazza, e va direttamente da Lina) Datemelo, signo’, ho sentito che lo avete voi… avete visto che abbiamo dovuto fare? Abbiamo dovuto modificare la scena a soggetto, per mancanza del ventaglio.

Lina                             (porge il ventaglio) Scusate… veramente l’ho fatto senza intenzione di danneggiare… avevo veramente caldo… non so che farei per rimediare…

Viglia                           (la squadra per un momento) Veramente ci sarebbe qualcosa che potreste fare… ci manca una figurante per una scena… vorreste aiutarci?

Lina                             (si alza, emozionata) Chi, io? Ma… mi piacerebbe… ma cosa devo fare? E’ difficile?

Viglia                           (si gira e chiama) Angela! Duchessa Angela!

Angela                         (si affaccia dalle quinte) Che c’è?

Viglia                           La signora, qui… ha trovato il ventaglio in giro… e le ho proposto, per ringraziarla, se ci fa la figurante nella scena delle postulanti… a lei fa piacere… non dite di no!

Angela                         (esce, sorridendo, con le mani tese e va verso Lina) Grazie per aver restituito il ventaglio… venite con me… non è difficile! (escono insieme)

Nando                          (a Viglia) Ha capito… ma come ha fatto?

Viglia                           Gentile signore… pensate forse che, solo perché vi rappresentiamo il Settecento siamo… così ingenui? Noi siamo persone di oggi e viviamo gli stessi problemi vostri… solo che quando recitiamo, queste scene le viviamo davvero, e conciliamo l’antico col moderno, fondendoli dentro noi stessi e presentandoli in modo armonico… ora continuiamo!

Daria                           (entra) Viglia! Dov’è la Duchessa? Sta arrivando la Regina per il cambio d’abito!

Viglia                           Era qui un istante fa, non vi preoccupate… e rientrate… altrimenti come faccio a chiamarvi?

Daria                           Michela’, si’ ‘nu guaio! (esce)

Viglia                           (si porta al centro e batte con la mazza tre volte) La Principessa Daria di San Nicandro!

Daria                           (entra e si pone di lato) Va bene, adesso potete andare! Non c’è bisogno di annunciare, non è un ingresso ufficiale!

Viglia                           Vuje site sicura? Sperammo che chella nun se n’quarta… (s’inchina ed esce)

Daria                           E’ l’ora del Gran Ballo; la Regina

deve indossare l’abito migliore!

le dame che le son sempre vicine

l’aiuteranno, col massimo fervore!

(entrano da sinistra Angela con il vestito e gli accessori; da destra entra la Regina in biancheria; si esegue la vestizione con movimenti coreografati)

Angela                         Vestire una Regina è complicato,

dev’essere più bella tra le donne!

A parte gli indumenti delicati

ce ne va roba, prima delle gonne!

Daria                           Ci vuole un bel corpetto assai aderente

che abbia delle stecche di balena

che dia un elegante portamento;

va stretto con dei lacci sulla schiena!

Angela                         Poi le calzette e scarpe in seta pura

e sottogonna, fatta in puro lino;

se non vuole il “panier” d’imbottitura

vuol dir che metterà la crinolina!

Daria                           Sopra va messo un bel corsetto a punta

e veste in seta, ricamati d’oro;

un bel mantello e tanti pizzi aggiunti;

tutto l’insieme è un piccolo tesoro!

Angela                         In testa una parrucca eccezionale

pagliuzze d’oro, nastri, piume e fiori;

e poi, se si va in visita ufficiale,

un bel cappello a piume e altri decori!

Daria                           Non ci dimentichiamo dei gioielli:

collo ed orecchie ornati a profusione;

per completare il tutto un bell’ombrello,

però di pizzo, non per l’acquazzone!

Carolina                      (senza proferire parola, esce con sussiego)

Daria                           E pure questa è fatta!

Angela                         Non ha detto niente… si vede che le è piaciuto… e adesso?

Daria                           E adesso ci dobbiamo dedicare al Re…


Scena settima – La Giustizia a Corte

Tanucci                           (entra portando una sedia ricoperta da un pezzo di seta che sistema al lato opposto rispetto ai figuranti) Presto, lasciate libera la stanza, sono riuscito a convincere il Re a tenere una sessione di giustizia… egli ama tanto il popolo che non ha esitato a rimandare i suoi impegni…

Angela                            (sarcastica) Marchese Tanucci…!

Tanucci                           Va bene, Duchessa, forse ho un po’ esagerato… però ha detto che avrebbe fatto giustizia!

Angela e Daria               (s’inchinano ed escono)

Tanucci                           (dà gli ultimi colpetti alla sedia) Ecco fatto…

Ferdinando                     (entra, senza la fascia azzurra e si siede) Bravo a Tanucci! ‘Na bella seggia comoda comme piace a me! Va buono… facimmo ampressa, però… ma quanti ne so’?

Tanucci                           Poca roba, Maestà… so’ solo tre femmene!

Ferdinando                     Ah! So’… belle guaglione?

Tanucci                           Veramente, non sono informato, Maestà… so solo che hanno chiesto giustizia… e clemenza a vostra Maestà!

Ferdinando                     Marchese Tanucci… sì nun so’ belle guaglione, hai chiuso con me! Fa’ trasì ‘a primma… ma dicintencelle che nun parlassero, si no ce mettimmo n’anno!

Tanucci                           Va bene, Maestà! (esce solo un istante e ritorna con una contadina; legge da un foglio) Ecco Maestà… qui c’è l’istanza: i Lancieri Reali a cavallo hanno rovinato il raccolto della sua masseria… sono passati al galoppo sui suoi campi una settimana fa…

Ferdinando                     M’arricordo! Ce stevo pure io! Hai ragione, puverella… ma chilli vulevano fa’ festa… Tanucci, quanto vale ‘nu raccolto?

Tanucci                           Il terreno di questa contadina non è molto esteso… venti ducati, direi…

Ferdinando                     Allora facitele dare cento ducati! Quando io pago qualche cosa, nun me pozzo mettere ‘o livello ‘e ‘nu parulano! Jatevenne, signo’, puzzate sta’ bona! Passammo ‘a siconda!

Tanucci                           (accompagna la prima ed esce con la seconda) Maestà, a questa signora è stato condannato a morte il marito… lo avete condannato voi perché seguace dei Giacobini. Lei chiede clemenza, perché dice che vuole bene al marito e lo emenderà!

Ferdinando                     Belli fatti! Io mi dovrei smentire e correggere il giudizio…‘nu giacobino… chilli me vonno muorto! No, niente da fare! La sentenza rimane… ma il Re può avere clemenza! (alla donna) Tuo marito è graziato! Però… si ce capita n’ata vota… vai pure tu n’copp’ ‘a forca, ce simmo capiti? Tanucci, la terza… ma nun dicite che songo ‘o Re, m’arraccumanno!

Tanucci                           Va bene, Mae… Maresciallo! (accompagna la seconda ed esce con la terza, che sarà Lina) Ma…resciallo, questa contadinella offre tre polli d’India a chi le faccia giustizia contro un giudice che le sta facendo perdere denaro, perché è molto tempo che non pubblica la sentenza!

Ferdinando                     Dammi il bando!

Tanucci                           (esegue) Ecco…

Ferdinando                     Tu, sienteme buono… chisto me lo tengo io… dimane matina ‘e sei vai int’ ‘o giardino reale… ce truovi ‘o giardiniere, tu le dai ‘e pullastri e isso te da’ ‘o bando firmato d’ ‘o Re!

Lina                                Grazie… Maresciallo… dite anche al Re che lo ringrazio assai e prego per lui!

Ferdinando                     Zitta e vavattenne! ‘A Maronna t’accumpagni!

Lina                                (esce)

Tanucci                           Maestà… come mai avete voluto procrastinare quest’atto di giustizia? Avrei potuto anche firmare io, con il vostro sigillo, in questo momento!

Ferdinando                     Marchese Tanucci, tu te fussi scemenuto? Te sì scurdato ‘e pullastri d’India? Chilli sono sapuriti, belli, chiatti… dimane matina me vesto ‘a giardiniere, m’ ‘e piglio io, m’ ‘e porto direttamente int’ ‘a cucina… e a pranzo io e ‘a Rigina ce mangiammo chella squisitezza! E voglio fa’ ‘o bravo… invito pure a te a pranzo!

Tanucci                           Maestà, non so come ringraziare per la benevolenza regale…

Ferdinando                     Allora statte zitto! ‘Ammo fernuto ‘e fatica’? E mò vaco a piscare! Piglio almeno ciento cuoppi…

Tanucci                           Maestà, forse vi sfugge che stasera vi attendono in teatro… la Regina sarà già pronta e, sapete…, è un pò severa con chi manca…

Ferdinando                     Lo so, ma io l’accompagno e poi mi squaglio! ‘A Rigina se fa l’incarichi ufficiali e io me ne vaco a pesca… e pure a caccia di folaghe… o di cinghiali a Caserta! Po’ le scrivo cocche lettera, le manno doje rose… Tanucci, fa’ mettere tutto chello che me serve int’ ‘a carrozza… int’ ‘o spurtiello segreto… pure ‘o cappiello gruosso ‘e piscatore! Nun te scurda’! Io vaco a truvare la mia Rigina e ce magnammo qualche cosa insieme, primma di andare ‘o tiatro! (esce)

Tanucci                           (inchino ed esce)


 Scena ottava - Conclusione

Viglia                           (entra con la sua mazza, si gira intorno e si siede soddisfatto sulla sedia) Poveri piedi miei! Ahhh… un poco di riposo… non ce la faccio più!

(entra Ferdinando; Viglia scatta in piedi)

Viglia                           Perdonate, Maestà… era sulo pe’ me riposa’ ‘nu mumento…

Ferdinando                  (passeggia nervoso) Aggio passato ‘nu guaio! Chella è troppo… tedesca! Nun si mangia se nun stanno tutti assettati a tavola, e io tengo famme!

Viglia                           Maestà… e ‘o buffet?

Ferdinando                  Michela’, nun pazziammo! Ce stanno tutte chelli pappette e salzetelle che arruvinano tutte cose! Chisti cuochi austriaci… nun so’ riuscito a magna’ manco ‘nu pasticciotto!

Angela                         (entra velocemente) Addo’ sta? Ah… Viglia, annunciate ‘a Rigina, facite ampressa! E levate chesta seggia ‘a miezo! (prende la sedia e la porta presso i figuranti, facendosi largo) Scusate… ci serve un pochino di spazio! (ritorna a fianco a Viglia)

Viglia                           (tre colpi di mazza) Sua Maestà la Regina Maria Carolina Luisa Giuseppina Giovanna Antonia d’Asburgo-Lorena!

Carolina                      (entra) Sposo Fertinanto! (inchino appena accennato verso il Re; inchini profondi degli altri verso di lei) Ambasciatore inglese mandato corriere, ritarda una ora; io fatto continuare Gran Bal Parè, tu non skomparire qvando arrifa!

Ferdinando                  Dolcissima Regina… ma non possiamo accuminciare lo stesso a mangiare qualche cusarella? Io tengo un poco di…

Carolina                      Nein! Niente setere a tafola se non tutti pronti! Io dato ordini precisi! Pranzo rimantato e anke spettakolo rimantato! Fertinanto, tuo… nostro Regno fa meglio preparato, organizzato, procrammato! No possibile tanto tisortine! Vato a ballare, tu tra una ora (levando il dito) defi essere a tavola, alles klar? Andiamo, Duchessa!(fa un inchino a Ferdinando ed esce)

Ferdinando                  Michela’…! Io me metto appaura! Chesta chi sa che cumbina! Simmo rimasti suli… e cca’ nun se mangia ancora… tu che facisse?

Viglia                           Maestà… io ‘a facesse sfuga’ ‘nu poco… tanto nun fa niente ‘e male, e ‘nu poco d’ordine nun po’ da’ fastidio… io aggio miso a fa’ duje fasuli, e mo se sarranno cuotti… ce putessemo acala’ dinto ‘nu poco ‘e pasta… ‘o vino ce sta… tengo ‘nu piezzo ‘e furmaggio e ‘o pane frisco… io ‘a ‘mpustarella m’ ‘a facesse…!

Ferdinando                  Michela’, e che aspettammo? Jammucenne! E posa ‘sta mazza! (Viglia va a posare il bastone di traverso sulla sedia, facendo un cenno di diniego verso Angelo, ed escono sottobraccio)

(i figuranti applaudono)

Lina                             (rientra al suo posto, con vestito ordinario, applaudendo anche lei) Bravi! Bravi!

Nando                          (alla fine degli applausi) Ohe, attrice… t’ è piaciuto?

Lina                             Non ho fatto molto, ma è un’esperienza che non dimenticherò… vorrei anche ripeterla… troppo entusiasmante!

Nando                          Non so se è perché hai partecipato anche tu, ma stavolta non mi sono addormentato… brava!

Angelo                         Stella nascente nel mondo dell’arte! Vieni qua, fatti abbracciare!

Viglia                           (entra, sorridendo e va a impugnare la sua mazza) Complimenti, signo’, ve la siete cavata bene! Peccato che abbiate cambiato il costume, altrimenti… (tono signorile) inviterei la vostra signoria ad accompagnarmi nella chiusura dello spettacolo e raccogliere pubblicamente anche la sua parte di applausi! (si porta al centro e batte)

                                    Adesso avete avuto una visione

                                    di come fu la vita in questa Corte;

                                    nobili e gente qui stava benone,

                                    hanno davvero avuto buona sorte!

                                    L’epoca nostra è stata epoca d’arte;

                                    il tempo non ci ha fatto mai difetto:

                                    oltre i pittori ci han dato opere d’arte

                                    scultori, musicisti ed architetti!

                                    Se vi venisse un giorno nostalgia,

                                    veniteci a trovare nuovamente!

                                    Noi vi riceveremo in allegria,

                                    perché così è fatta nostra gente!

                                    L’ultima cosa, e poi ho completato;

                                    solo un saluto in pace a modo mio:

                                    grazie del tempo che ci avete dato,

                                    potete andare tutti in grazia ‘e Dio!

MUSICA

(si inchina verso il pubblico e con un largo gesto, accompagna l’ingresso delle ballerine per il gran ballo finale)

Fine