Il Natale di S.Francesco

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Il Natale di S

Il Natale di S. Francesco

di Maria

Tutti bambini sul palco. Si apre il sipario e s’inizia con il canto.

Canto n. 1         Caro Gesù ti scrivo

Caro Gesù ti scrivo per chi non ti scrive mai,

per chi ha il cuore sordo bruciato dalla vanità,

per chi ti tradisce

per quei sogni che non portano a niente,

per chi non capisce questa gioia

di sentirti sempre amico e vicino.

          Caro Gesù ti scrivo per chi una casa non ce l’ha,

          per chi ha lasciato l’Africa lontana

          e cerca un po’ di solidarietà,

          per chi non sa riempire questa vita

          con l’amore e i fiori del perdono,

          per chi crede che sia finita,

          per chi ha paura del mondo che c’è,

          e più non crede nell’uomo.

                   Rit. Gesù ti prego ancora,

                           vieni a illuminare i nostri cuori soli,

                           a dare un senso a questi giorni duri,

                           a camminare insieme a noi.

                          Vieni a colorare il cielo di ogni giorno,

                               a fare il vento più felice intorno,

                               ad aiutare chi non ce la fa.

Caro Gesù ti scrivo perché non ne posso più

Di quelli che sanno tutto:

in questo tutto non ci sei Tu.

Perché voglio che ci sia amore

Per quei fratelli che non hanno niente,

e che la pace, Come grano al sole,

cresca e poi diventi il pane d’oro di tutta la gente.

                   Rit. Gesù ti prego ancora,

                           vieni a illuminare i nostri cuori soli,

                           a dare un senso a questi giorni vuoti e amari:

                           a camminare insieme a noi.

                          Vieni a colorare il cielo di ogni giorno,

                               a fare il vento più felice intorno,

                               ad aiutare chi non ce la fa. Signore vieni.

                           Signore vieni.

Vengono avanti le presentatrici

1 Presentatrice: Cari genitori, nonni, zii e amici vogliamo raccontarvi di S. Francesco che fu                               chiamato il “Poverello”

2 Presentatrice: Lo chiamavano così perché viveva in povertà.

1 Presentatrice: E’ nato ad Assisi. Il suo papà, Pietro, era molto ricco, la madre, Donna                            Pica, era della Francia.

 2 Presentatrice: E’ stato il primo a realizzare il Presepe che ancora oggi si costruisce in tutto                             il mondo.

1 Presentatrice: Attenzione! Ora vi diciamo com’è avvenuto.

 2 Presentatrice: Siamo sicuri vi piacerà.

Canto n. 2           Nella valle santa

Questa valle era una valle,

Valle santa diventò,

chè Francesco vi operò.

Quando arrivò a Poggio Bustone,

il luogo della remissione,

lui salutò quelle persone

con le parole, con le parole,

queste parole: Buon giorno buona gente.

          Fonte Colombo proprio lì

          ove la regola impartì

          quella che il Papa approvò,

          e dove gli occhi suoi curò.

Rit.      S. Francesco nella Valle Santa,

          Valle Santa di Rieti,

          sopra i monti verdi soggiornava,

          in preghiera se ne stava.

          Visse qui gli eventi importanti

          i più, della sua vita

          E per questo questa valle santa,

          santa come la sua vita quaggiù.

A Greccio, poi, fece il Presepe

Con tanta gente del paese

Quassù su l monte a mezzanotte,

come la notte, come la notte …

          Alla foresta soggiornò

          Ove un miracolo ci fu,

          la pace in Curia riportò

          ed al suo cantico pensò.

Rit.      S. Francesco nella Valle Santa,

          Valle Santa di Rieti,

          sopra i monti verdi soggiornava,

          in preghiera se ne stava.

          Visse qui gli eventi importanti

          i più, della sua vita

          E per questo questa valle santa,

          santa come la sua vita quaggiù. (X2)

           Quaggiù, lassù per noi.

1 Presentatrice: Francesco amò la povertà come la sua vera ricchezza.

2 Presentatrice: Infatti diede tutte le sue ricchezze ai poveri.

1 Presentatrice: Fra poco è Natale e Gesù tornerà sulla terra: Bambino tra i bambini, Uomo                            tra gli uomini.

2 Presentatrice: Ma noi cosa possiamo offrire a Gesù che viene?

INSIEME: Offriamogli il nostro cuore, il nostro amore, la nostra povertà di spirito.

Canto n.3         Ricco di povertà

Lassù sulla montagna c’è un paese, era un villaggio.

Al tempo di Francesco: quattro case e nulla più.

Dei buoni contadini e dei rudi montanari

A vista sulla valle del Velino, un po’ più giù.

          Non c’era niente, c’era solo quel che c’era,

          un po’ di semina e il raccolto quando c’era.

          E tante grotte sui dirupi di quel bosco

          Di roccia viva come amava S.Francesco.

          E nulla più.

Rit.      Ricco di povertà è Greccio, qui nella natura.   

          Ricco di povertà, disteso sulla roccia dura.

          Ricco di povertà, un luogo adatto per pregare.

          Ricco di povertà, un luogo adatto per cantare

          come le allodole lassù. Lassù, lassù.

Lassù in quel luogo scarno così povero e solenne

Francesco immaginava quella notte a Bettlème:

“ Che bello pio sarebbe se la notte di Natale

Potessimo rivivere l’evento come fu”.

          Qui no c’è niente, qui c’è solo quel che c’è

          Come piaceva e come piace al Re dei re.

          Qui non c’è niente, c’è l’amore della gente.

          Quello che conta è l’amore della gente

          Come quassù, come Gesù.

Rit.      Ricco di povertà è Greccio, qui nella natura.   

          Ricco di povertà, disteso sulla roccia dura.

          Ricco di povertà, un luogo adatto per pregare.

          Ricco di povertà, un luogo adatto per cantare

          come le allodole lassù. Lassù, lassù, lassù.

S. Chiara: Francesco visse in povertà e tormentato da tante sofferenze invocò il Signore                        dicendo:

S. Francesco: Signore, vieni in mio aiuto.

S. Chiara: In mezzo a tante sofferenze sentì dirsi

TUTTI: Gioisci, Francesco ormai il Paradiso è tuo.

(S. Francesco e S. Chiara escono dalla scena)

1 Presentatrice: A quell’annuncio il cuore del santo era colmo di gioia e nel buoio della notte...

2 Presentatrice: intonò un canto che ancora oggi è pieno di emozioni.

Canto n.4      Laudato sii   (Solo ritornello x4)

Si chiude il palco ed escono tutti.

Entra S. Francesco e chiama gli elementi del creato. Il bambino chiamato va al centro fa un giro su se stesso e va al suo posto.

§Quando entrano gli elementi del creato c’è il sottofondo musicale

S. Francesco: Laudato sii, o mio Signore, per tutte le tue creature, specialmente per frate                   sole.  (Entra il sole)

                           Laudato sii, o mio Signore, per sora luna e le stelle preziose e belle.

                           (Entrano la luna e le stelle)

                           Laudato sii, o mio Signore, per frate vento, l’aria e le nuvole.

                           (Entrano il vento e la nuvola)

                           Laudato sii, o mio Signore, per sora acqua, la quale è utile e preziosa.

                           (Entrano l’acqua e la pioggia)

                           Laudato sii, o mio Signore, per frate fuoco, bello forte e giocondo.

                           (Entra il fuoco)

                           Laudato sii, o mio Signore, per la nostra madre terra che produce frutti, fiori                      ed erba. (Entra la madre terra con alcuni elementi)

§Dopo aver chiamato ciascun elemento S. Francesco va al centro e gli elementi del creato fanno la danza.

1 Presentatrice: Come già abbiamo detto, S. Francesco aveva un amore particolare per                                      Gesù.

2 Presentatrice:  Aveva deciso di celebrare la festa di Natale in modo speciale.

1 Presentatrice: La gente di Greccio conosceva bene la santità di Francesco e vollero                                          aiutarlo.                     

2 Presentatrice: Un falegname portò una mangiatoia per porvi il santo Bambinello, come lo                     chiamava il poverello di Assisi.  

Entrano S. Francesco e S. Chiara

S. Francesco: Quella notte in cui nacque Gesù, non c’era un posto per riceverlo.                              

S. Chiara: Si è vero. Fu un oste ad indicare  a Giuseppe e a Maria, la grotta.

§Sottofondo musicale

Entrano la Madonna e S. Giuseppe

Madonna: Mi sento molto stanca Giuseppe, non ce la faccio più.

S. Giuseppe: Ancora un po’ Maria e siamo arrivati al luogo che ci ha indicato l’oste.

S. Giuseppe e la Madonna vanno via.

1 Presentatrice:Un signore molto ricco sente che c’è qualcosa di nuovo e di speciale e  per                     l’occasione offre il bue e l’asinello.

2 Presentatrice: Con il loro fiato riscaldavano Gesù Bambino perché non sentisse freddo.

Entrano il bue e l’asinello e si canta:

Canto n.5      Siamo il bue e l’asinello

Siamo il bue e l’asinello,

camminiamo sotto il cielo,

camminiamo sotto il cielo

per andare da Gesù.

                   Scalderemo con il fiato

                   quel grazioso Bambinello

                   mentre fuori è tanto freddo

                   e la neve scende giù.

Rit.      Resteremo dentro al cuore,

          dentro al cuore della gente

          come esempio di preghiera,

          come esempio di bontà.  (X2)

1 Presentatrice: Egli voleva che a Natale ogni cristiano esultasse nel Signore e fosse                                            generoso con i più bisognosi.

2 Presentatrice: C’è la mangiatoia, il bue, l’asinello, il creato ma mancano i personaggi                                   principali.

S. Chiara: Non ti preoccupare. E’ impossibile il Natale senza Maria, Giuseppe e il                         Bambinello. Il Natale senza di loro non sarebbe esistito.

1 Presentatrice: A far festa a Gesù scese tutto il Paradiso e tanti Angeli.

§Con il sottofondo musicale entrano gli Angeli

Si chiude il palco e si prepara la Natività. Quando si riapre il palco si canta:

Canto n.6     E’ Natale

 Ecco la stalla di Greccio

con l’asino e il bove

e i pastori di coccio

che accorrono già.

Monti di sughero

prati di muschio

col gesso per neve

lo specchio per fosso

la stella che và.

                   Ecco la greppia

                   Giuseppe e Maria.

                   Lassù c’è già l’Angelo

                   di cartapesta

                   che insegna la via

                   che annuncia la festa

                   che il mondo lo sappia

                   e che canti così:

Rit.      E’ Natale

            E’ Natale.

            E’ Natale

           anche qui.  

Ecco la stalla di Greccio

con l’asino e il bove

e i pastori di coccio

che accorrono già.

Monti di sughero

prati di muschio

col gesso per neve

lo specchio per fosso

la stella che và.

                         Carta da zucchero

                   fiocchi di lana

                   le stelle e la luna

                   stagnola d’argento

                   la vecchia che fila

                   l’agnello che bruca

                   la gente che dica

                   e che canti così:                                                                                                              

Rit.      E’ Natale

            E’ Natale.

            E’ Natale

           anche qui.  

     Ecco il Presepio giocondo

     che và per il mondo

     per sempre portando

     la buona novella

     seguendo la stella

     che splende nel cielo

     e che annunzia così:         

Rit.      E’ Natale

            E’ Natale.

            E’ Natale

           anche qui.

 2 Presentatrice: Alcuni personaggi importanti vollero offrire a Gesù i loro doni. Sono i Re                    Magi.

Vengono avanti i Re Magi

Quando arrivano i Re Magi, uno alla volta porta il dono a Gesù Bambino e poi và al proprio posto.

!° Re Magio: Ti offro l’oro o Re del mondo. Metto il mio regno sotto la Tua protezione.

Tutti: Benedetto sei Tu o Signore.

2° Re Magio: Incenso per Te, mio Dio, in segno di preghiera verso Te.

Tutti: Gloria a Te o Divino Salvatore.

3° Re Magio: Io Ti offro la mirra, profumo d’oriente, come segno di amore a te.

Tutti:Per tutti i secoli, Signore.

Canto n.7        Il Re dei re è povero   

Rit.      Il Re dei re è povero, non ha castelli o regno,

          il Suo giaciglio è misero, però è il Re dei re.

          Il Re dei re è povero eppure ha tutto il mondo

          Il cuore Suo è il mondo, c’è tutto quel che c’è.

          Il Bambinello torna a nascere a Natale

          per risvegliare in noi l’amore universale.

          Il bambinello torna ancora come allora

          In questa notte, risplendente di un’aurora.

Il Re povero è nato in una stalla

Però la stella scese lì per Lui.

Il Re povero è nato nella paglia

Ma nella voglia di darsi tutto a noi.

Tutte le genti, da ogni dove, lì per Lui

Coi loro doni, proprio come qui da noi.

Tutte le genti, insieme a tutti gli animali

In quella notte come avete fatto voi.

Rit.      Il Re dei re è povero, non ha castelli o regno,

          il Suo giaciglio è misero, però è il Re dei re.

          Il Re dei re è povero eppure ha tutto il mondo

          Il cuore Suo è il mondo, c’è tutto quel che c’è.

Il Re povero è nato senza niente

Ma tanta gente accorse lì per Lui.

Il Re povero è nato tra i disagi

Ma tre Re Magi accorsero per Lui.

Con i cammelli arrivarono da Oriente

Coi loro doni, in nome della loro gente

E si inchinarono devoti innanzi a Lui

Perché è nato per salvare tutti noi.

Rit.      Il Re dei re è povero, non ha castelli o regno,

          il Suo giaciglio è misero, però è il Re dei re.

          Il Re dei re è povero eppure ha tutto il mondo

          Il cuore Suo è il mondo, c’è tutto quel che c’è.

          Il Bambinello torna a nascere a Natale

          per risvegliare in noi l’amore universale.

          Il bambinello torna ancora come allora

          In questa notte, risplendente di un’aurora.

  Rit.      Il Re dei re è povero, non ha castelli o regno,

            il Suo giaciglio è misero, però è il Re dei re.

            Il Re dei re è povero eppure ha tutto il mondo

            Il cuore Suo è il mondo, c’è tutto quel che c’è.

              C’è tutto quel che c’è.

Dopo che ogni elemento del creato ha parlato va al proprio posto sulle scale.

Il sole: Grazie, Signore per avermi creato, Ti offro la mia luce e il mio calore.

La luna: Ti offro la mia luce, Signore, affinché ogni uomo non vada errando nel buio.

L’acqua e la pioggia: Che io sia simbolo di purezza e di umiltà.

Madre terra: Signore che mi hai creato per dare alimento agli uomini, fa che non manchi il                     cibo a nessuno.

Stella cometa: Questa notte sono più luminosa, per Te, Bambino Gesù. Fa che ogni uomo sia                      segno luminoso per altri fratelli.

Fuoco: Bambino Gesù, con il mio calore, vorrei riscaldare il coure di ogni uomo.

Madonna: Tu, il Re dei cieli, eppure così povero.

S. Giuseppe: Tu, Creatore di ogni cosa, eppure così umile.

Madonna: Tu , Sei tutto l’universo, eppure così semplice.

S. Giuseppe: Tu, che parli ad ogni cuore , sai dare gioia e amore.

Madonna: Tu, sai dare tanta gioia ai bimbi che Ti pregano.

S. Giuseppe: Tu, che ascolti ogni dolore e in cambio doni amore.

Madonna e S. Giuseppe: Oh, Signore di tutto il creato, Sei venuto tra noi con amore, per                                                            sconfiggere il male e donare la pace, quella pace che dai solo Tu.

S. Chiara: Ti ringrazio Signore, per essere venuto ancora una volta in mezzo a noi. Fa che           tutti gli uomini si amino come Tu hai amato noi. 

S. Francesco: Laudato sii, o mio Signore, per quelli che perdonano per tuo amore.

Voce esterna che legge il Cantico delle Creature di S. Francesco.

Voce esterna: Altissimu, onnipotente bon Signore,
                         Tue so' le laude, la gloria e l'honore et onne benedictione.

 Ad Te solo, Altissimo, se konfano,
 et nullu homo ène dignu te mentovare.

 Laudato sie, mi' Signore cum tucte le Tue creature,
 spetialmente messor lo frate Sole,
 lo qual è iorno, et allumini noi per lui.
 Et ellu è bellu e radiante cum grande splendore:
 de Te, Altissimo, porta significatione.

 Laudato si', mi Siignore, per sora Luna e le stelle:
 il celu l'ài formate clarite et pretiose et belle.

 Laudato si', mi' Signore, per frate Vento
 et per aere et nubilo et sereno et onne tempo,
 per lo quale, a le Tue creature dài sustentamento.

 Laudato si', mi Signore, per sor'Acqua.
 la quale è multo utile et humile et pretiosa et casta.

 Laudato si', mi Signore, per frate Focu,
 per lo quale ennallumini la nocte:
 ed ello è bello et iocundo et robustoso et forte.

 Laudato si', mi Signore, per sora nostra matre Terra,
 la quale ne sustenta et governa,
 et produce diversi fructi con coloriti fior et herba.

Laudato si', mi Signore, per quelli che perdonano per lo Tuo amore
et sostengono infermitate et tribulatione.

Beati quelli ke 'l sosterranno in pace,
ka da Te, Altissimo, sirano incoronati.

  Laudato si' mi Signore, per sora nostra Morte corporale,
  da la quale nullu homo vivente pò skappare:
  guai a quelli ke morrano ne le peccata mortali;
  beati quelli ke trovarà ne le Tue sanctissime voluntati,
  ka la morte secunda no 'l farrà male.

  Laudate et benedicete mi Signore et rengratiate
  e serviateli cum grande humilitate.

Canto n.8  Hurry, hurry everyone  

Hurry, hurry everyone,

decorations must be done!

Christmas day coming soon,

put the holly above the door.

  Rit.       Present are under the tree:

                i like that one, is it for me?

Hurry, hurry everyone,

Christmas tree must be done!

Put on tinsel, shiny balls,

and the angel at the top.

  Rit.       Present are under the tree:

                i like that one, is it for me?

Hurry, hurry everyone,

a special dinner must be done!

Don’t forget the hot mince pies,

open crackers croos your arms.

 Rit.       Present are under the tree:

                i like that one, is it for me?

Hurry, hurry everyone,

mummy bakes the Christmas cake!

Yummi pudding’s on my plate,

can i have it with ice creem?

Rit.       Present are under the tree:

                i like that one, is it for me?

All of them for you and me.

Voce esterna: Era il 24 Dicembre di tanti, tanti anni fa, ieri, oggi e sempre così. E che il                                         piccolo-grande Uomo rimanga nei nostri cuori, ci faccia essere più buoni. Uniti                     contro le guerre e la cattiveria. Stretto, stretto nel nostro cuore  teniamo il                                      ricordo di questo giorno. Nei momenti più brutti e tristi della nostra vita,                                         facciamoci riscaldare dal calore del suo Amore. Ricordiamo sempre che siamo                              tutti fratelli.

Tutti i bambini: BUON NATALE a tutti.