Il navigatore satellitare

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IL NAVIGATORE SATELLITARE

IL NAVIGATORE SATELLITARE

Farsa in Atto unico di Alfredo Granelli

Liberamente tratto dall'omonimo racconto di Sergio Maffucci

Dialoghi in abruzzese a cura di Sergio De Carolis

Personaggi

Alfredo               Un romano che vive in un piccolo paese dell'Abruzzo

Sergio                 Paesano, amico di Alfredo

Checca               La navigatrice

Vigile                  Un maresciallo della Polizia Locale (o dei Carabinieri)

La storia si svolge ai giorni nostri, lungo le strade della Valle del fiume Fino (provincia di Teramo).

Scena Prima     Alfredo e Sergio

Il palcoscenico è al buio. Due spots si accendono alternativamente ad illuminare Alfredo e Sergio, di volta in volta che ciascuno di loro parla al telefono cellulare.

ALFREDO         Bon giorno Se', come te butta?

SERGIO              Bbone. E a te?

ALFREDO         Pure a me, grazie. Senti un po', ci hai da fa'?

SERGIO              No! E che ting’a fa'? Noi poveri pensionati nun ci aveme mai ninte da fa'… tutte lu sante jurne.

ALFREDO         Ecco, appunto. Allora, visto che finalmente è 'na bella giornata, perché nun famo quella scappata a Piccianello a compra’ l'olio?

SERGIO              E meno male che ti si’ decise. Quelle vicchie… dell'anno scorso, ha quase fenite.

ALFREDO         Ok. Allora te passo a pija’ io, così te faccio pure vede’ la macchina nova che me so' comprato. E' la fine der monno!

SERGIO              Va bbò…T'aspetto là ‘lla piazza… A le dice e mezz’. Va bbone?

ALFREDO         E che ce vo'!?! Er tempo de pija la macchina e sto là.

SERGIO              Anninz’ a lu Bar de Orazio. Ciao!

Buio totale. Vengono collocate sul palco due sedie identiche, che stanno a simoboleggiare i sedili della macchina di Alfredo. Questi prende posto sulla sedia di sinistra, tenendo in mano un volante di automobile.

Scena seconda  Detti

SERGIO              (Ha con sé una tanica per l'olio. Si avvicina alla macchina di Alfredo) Porca miseria che bella maccchine t’hi fatte! Se vede che ti’ li solde, Alfre'!

ALFREDO         Ma che cazzo stai a di'? Nun costa mica tanto! Ventimila euro chiavi in mano, co' tutti li accessori.

SERGIO              Ebbè, sputece sopra a ventimila euro!

ALFREDO         Ci ha 12 airbag, er climatizzatore e pure er navigatore satellitare de urtimissima generazione.

SERGIO              Ahh… cusci’, nin ci perdome pi' strete.

ALFREDO         (Sarcastico) Ce perdemo pe' anna' a Piccianello?

SERGIO              Nghe te' nin si sa maje…

ALFREDO         Carica er bidone dell'olio e nun sta' a di' artre stronzate, che ce se fa tardi.

SERGIO              (Carica la tanica nel portabagagli e sale in macchina) E’ bbelle, bbelle pure ecche addentre! Mannagge, che santantonie de apparecchiature! Sembre 'na centrale atomica!

ALFREDO         Speramo che nun fa come quella de Cernobyl...

SERGIO              Appiccele, vidome come va…

ALFREDO         (Accende l'apparecchio) Tie'... Gioca! (Mette in moto e parte). Intanto movemose.

SERGIO              (Smanettando sui comandi) Allora... Scelta della lingua...

ALFREDO         Perché l'italiano nun te va bene?

SERGIO              (Con grande sorpresa) Uè, uè, uè... Ci sta pure l'abbruzzese!

ALFREDO         (Incredulo) Ma che cazzo stai a di'?

SERGIO              (Un po' risentito) Nin ci crede? Guarde ecche! Abruzzese di Chieti, abruzzese dell'Aquila, abruzzese di Pescara...

ALFREDO         Perché mo ce sta pure l'abruzzese de Pescara? Li pescaresi parlano mezzo arbanese!

SERGIO              Zette! (Sempre più meravigliato) Uèèèèèèèè! Ma è la fine de lu monne! Ci sta pure l’Abruzzese di Bisente… quello di fino…

ALFREDO         (Sarcastico) Ma perché? Ce sta 'n'artra Bisenti oltre a quella della Valle der Fino?

SERGIO              No. Di Bisinte ce ne sta une sole… Pe’ fortuna! Ecche dice "Abruzzese fino di Bisenti"…e, appresso, ci sta pure "Abruzzese grossolano di Bisenti".

ALFREDO         Però... Poi va a di' male de 'ste diavolerie giapponesi! Vabbè, metti 'sto "Abruzzese fino de Bisenti", così mantenemo arto er tono della conversazione...

SERGIO              (Esegue) Come li vù sinte' la voce?

ALFREDO         Che vor di' come la vojo senti'? Fosse pe' me nun la vorei senti' pe' gnente, tanto la strada ce la so. Però, visto che te stai a diverti'... Quali so' le opzioni?

SERGIO              (Consultando il display) Voce maschile grave, voce maschile acuta, voce femminile da soprano, voce femminile da contralto, voce di Checca...

ALFREDO         Ce sta pure la voce da checca???

SERGIO              None!, ‘n ce sta scritte "voce da checca", ma "voce di Checca". Vuj vede'… Forse è la fija de zi' Carminille, quelle che ha studiato tante e nin trove lu lavore. Vu vode’ che s’ha messe a fa la voce di na navigatrice?

ALFREDO         Ma come ce pensi? Quella è pure stonata!

SERGIO              Mbè? E che significhe? Mica a da canta' la Boheme... Ce da ‘nsegna’ solo la strada pe' Piccianello.

ALFREDO         Che comunque noi già ce la sapemo...

SERGIO              Allora… metto 'sta "Voce di Checca"?

ALFREDO         Metti un po' quello che cazzo te pare!

Scena terza       Detti e Checca (o meglio, la Voce di Checca)

CHECCA            Secur Dux, il più moderno ed affidabile sistema di navigazione satellitare ti dà il benvenuto a bordo. (Pausa) Come ti chiami?

ALFREDO         Che cazzo je ne frega a questa de come me chiamo io?

SERGIOD           Zitte…Queste è na Bisentina fine e pure istruita. Nin faciomo la solita figura di strunze e cafune come ci ni sta tante a Muntesocche… (N.B.: Montesecco: nome antico di Montefino)

ALFREDO         Sai che me ne frega a me de li cafoni de Montesecco! Io so' nato a Roma e me ne vanto.

CHECCA            Secur Dux, il più moderno ed affidabile sistema di navigazione satellitare ti dà il benvenuto a bordo. (Pausa) Come ti chiami?

SERGIO              Ciao! Io so' Sergio di Montefino!

CHECCA            Sergio... Sergio... Sergio chi? Il figlio di Sebastiano di Villa Bozza?

SERGIO              No, so' Sergio de la Briscola, quello di Muraje.

CHECCA            Ah!!! Il figlio di Compare Giovanni? Come sta patrete?

SERGIO              A sa morte l'anno scorso… nu colpe a lu core.

CHECCA            Che sci’ n Paradise! Quanto mi dispiace! E mammà?

SERGIO              Sta bbone… crepe di salute, grazzie a Ddije!

CHECCA            Pozza campa' mill'anni, nghi la benedizione de la Madonna...

SERGIO              ... E nghi l'aiuto di San Gabriele...

CHECCA            ... E nghi le preghiere di Santa Rita...!

SERGIO              ... E nghi le grazie di Sante Dunate!

ALFREDO         (Esasperato) E Sant'Antonio nun ce lo volemo mette?

SERGIO              (Come se niente fosse) Sent’ a ‘n po'... Ma tu sei Checchina, la figlia de zi' Carminille? Si proprie quella Checchina là?

CHECCA            Proprio io. Mi sono trovata questo lavoretto interinale, in attesa di tempi migliori.

ALFREDO         Beh, in effetti è davero interinale... Chiusa la dentro!

CHECCA            Mmmmm, quant'è antipatico questo! (Rivolta a Sergio) O Se’, ma che… è amico tuo?

SERGIO              ‘N ci fa chese. E' “un romano de Roma” ed è scuntrafatte come tutte le rumene. Però è 'nu brave mammocce.

CHECCA            Sarà... Però a me pare tanto odioso... E poi che mammocce è! E' più vecchio di nonneme!

ALFREDO         Ah sora Saputa! Si sorti fori da lì dentro, te lo faccio vede io tu’ nonno! A me me chiamavano er Toro de Tor Marancia!

SERGIO              (A Checca, con perfida ironia) 'Na vote... Mo c'è armaste solo che se ‘rrancia. La torre,’nvece, addamò ch’ha crullete!

CHECCA            Va bene, facciamo pace. Vorrà dire che ti chiamerò zio. Zietto, dove è che ti devo portare?

ALFREDO         A Piccianello...

CHECCA            (Beffarda) E Sergio, che è di queste parti, nun le sa le strade pe’ Piccianello?

ALFREDO         Ce la sa, ce la sa. E ce la so pure io. Però stamattina Sergio s'è messo in testa de famme diventa' scemo co' sto cazzo de navigatore satellitare.

CHECCA            (Con disgusto) Mamma mia, quanto sei volgare!

SERGIO              (Ad Alfredo) Te l'avevo detto che è 'na ragazza fine ed istruita!

CHECCA            (Professionale) Fra 300 metri girare a destra. Accostare a destra.

ALFREDO         Obbedisco! E comunque, ce lo sapevo pure io.

CHECCA            (Come sopra) Al bivio, girare a destra ed imboccare la statale 81. Ecco, adesso girare a destra.

ALFREDO         Fatto... Ma tu guarda si che roba!

SERGIO              (Divertendendosi) Belle, però. E come avecce la balia… la baby sitter!

CHECCA            (Irridente) Casomai la nonny sitter! (Professionale) Fra 500 metri a destra c'è il caseificio di Maria.

ALFREDO         E chissene frega nun ce l'hai messo?

CHECCA            (Con finto stupore) Ma ‘n avete da compra’ il formaggio?

ALFREDO         No, dovemo anna' a compra' l'olio. E poi a me er formaggio manco me piace.

SERGIO              A me però me piace. Daje Alfre', faciomele nu salte da Marie!

ALFREDO         Caso mai a ritorno. Mò annamo de prescia!

CHECCA            (Acida) Va bbone... (Riprendendo il tono impersonale) Dopo la curva ci sta il distributore di benzina.

ALFREDO         (Assai spazientito) Nun ce serve la benzina. Ce serve de anna' a compra' l'olio a Piccianello.

CHECCA            (Canzonatoria) Io t'ho avvisato. Se poi resti a secco la colpa non è mia...

ALFREDO         (Sbuffando) A Se'! O spegni 'sto coso, o a Piccianello ce vai a piedi!

SERGIO              E statte zette! E dope ci fa pure cumpagnie... E' tanto gentile...

ALFREDO         ... e tanto onesta pare la donna mia quand'ella altrui saluta... E chi sarà mai? Beatrice?

CHECCA            (Piccata) Io so Checchina! All'inferno questa Beatrice!

SERGIO              (Paternalistico) Zitte, che si te sente Dante ci armene male!

CHECCA            Chi? Dante il figlio del salumiere?

SERGIO              Lasciamo perdere…

Alfredo               E meno male che ha studiato tanto…

CHECCA            (Tornando al tono professionale) Fra 500 metri girare a destra. Accostare a destra.

ALFREDO         Ma come a destra? Pe' Piccianello bisogna gira' a sinistra!

CHECCA            (Come sopra) Al bivio girare a destra in direzione di Penne. Ecco, adesso girare a destra.

ALFREDO         Ma quale destra. A Se', ma nun dovemo gira' a sinistra?

SERGIO              E certo “che dovemo gira' a sinistra”! Pe' ji' a Piccianello a s’ha da passa' pe' la Madonna degli Angeli. Si girome a destra, ci si arriva lu stesse, ma dopo 20 Km di chiu’!

CHECCA            (Petulante) Direzione sbagliata! Appena possibile fermare l'auto ed effettuare una conversione ad U per tornare indietro.

ALF. e SER.       (All'unisono) Ma quale direzione sbagliata?!?

CHECCA            (Ripetitiva) Direzione sbagliata! Appena possibile fermare l'auto ed effettuare una conversione ad U per tornare indietro.

ALF e SER.        (Come sopra) Ma quale conversione ad U?!?

CHECCA            (Come sopra) Direzione sbagliata! Appena possibile fermare l'auto ed effettuare una conversione ad U per tornare indietro.

Scena quarta    Detti ed il Vigile Urbano (o Carabiniere)

Il Tutore dell'ordine compare al ciglio della strada e con la paletta fa cenno all'auto di fermarsi.

VIGILE               (Facendo il saluto militare) Buongiorno. I signori dove sono diretti?

SERGIO              A Piccianello Marescia'.

ALFREDO         Che è successo quarcosa?

VIGILE               No, no!... Niente di grave. Però da qui non si può passare, perché c'è la festa della Madonna degli Angeli e la strada è bloccata per la processione.

SERGIO              Hi capite, mò?

ALFREDO         E allora, come famo pe' anna' a Piccianello?

VIGILE               Mi dispiace, ma dovete tornare indietro fino al bivio e poi prendere la strada per Penne.

CHECCA            (In tono di rivincita) Ve lo avevo detto io!

ALFREDO         Zitta tu!

SERGIO              Ma tu, ma tu... Come faceje… a sape’ che la strade era bloccata?

CHECCA            Lo sapevo, lo sapevo! Altrimenti, che navigatrice sarei?

ALFREDO         Senti questa che sfacciata!

SERGIO              Va bbò, ma come faceje… a saperlo?

CHECCO            Semplicissimo! Zio Gervasio è il parroco di Madonna degli Angeli e sono due mesi che sta preparando la festa! Lo sanno tutti, tranne voi!

ALFREDO         Ma tu guarda che roba... Lo zio prete, la festa, ma qui annamo ar manicomio!

VIGILE               Come dice scusi?

ALFREDO         Dico che non è possibile che il... navigatore satellitare sapesse della festa der paesello. Giusto?

VIGILE               Giusto, giusto!

ALFREDO         Però il navigatore ci aveva avvisato de non passa' da qua...

VIGILE               (Meravigliato) Vi aveva detto di non passare da qua?

ALFREDO         Sicuro! Ce voleva fa' passa' da Penne. Ma io jelo detto che quella nun era la strada giusta.

VIGILE               (Incredulo) Cosa ha detto lei al navigatore?

ALFREDO         Che la strada giusta nun era quella de Penne:

VIGILE               (Strabiliato) Al navigatore?

ALFREDO         Sì, ar navigatore! Perché?

VIGILE               (Dubitativo) Come sarebbe a dire "perché"? E che fa? Lei col navigatore ci parla?

ALFREDO         Certo che ce parlo! E lui, anzi... lei - educatamente - me risponne!

VIGILE               (Scetticissimo) Ahhhhh... Perché è femmina?

ALFREDO         Femmina, giovane e pure carina...

VIGILE               (Formale) Cortesemente, favorisca patente e libretto. (Rivolgendosi a un ipotetico altro vigile dietro le quinte) Panunzio! Panu’! Per piacere vieni qui col palloncino. Mi sa che ci sta nu problema!

ALFREDO         (Dandosi da fare per trovare i documenti) Ma quale problema!?!

SERGIO              Marescia' tu ci da crede… Ma sul serio… Il navigatore ci aveva avvertiti di non passare de qua!

VIGILE               (Fingendo accondiscendenza) Ma è naturale! E magari ve lo ha detto con una vocina femminile dolce dolce!

SERGIO              Proprie acccuscìe’! Con la voce de Checchina, la nipote de Don Gervasio.

VIGILE               Ahhh, quindi pure lei ha scambiato due chiacchiere col navigatore satellitare!?!

SERGIO              Ma sicure! E' da quanne siamo partiti da Montefino, che ci steme a parla'! Nin mi dice che nin cunusce a Checchina?

VIGILE               La conosco la conosco! Ma sicuro che la conosco! (Rivolto all'altro vigile) Panunzio! Fa la cortesia... Di palloncini portane due, che oggi è caccia grossa!

ALFREDO         (A Checca) Ecco! Hai visto che ber casino che hai combinato!

CHECCA            Io? E che è colpa mi’ si sete du’ fregnune? (Poi, melliflua) Maresciallo! Marescia’!

VIGILE               Chi mi ha chiamato?

CHECCA            (Sempre più melliflua) Sono io. Che non mi riconosce?

VIGILE               Ma chi parla?

CHECCA            Secur Dux, il navigatore satellitare di ultimissima generazione. O... se preferisce... Checchina, la nipote dell'arciprete!

VIGILE               La nipote dell'arciprete???

CHECCA            Ahhhhh... (Un po' greve) Ma si’ cuccione! So' la nipote de Don Gervasio!

VIGILE               (Inebetito e con voce sempre crescente) Panunzio! Panunziooo! Panunziooooo! Portane tre di palloncini, perché stamattina me so’ ‘mbriacate pure iooooooooooooo!!!!!!!!!!!!

                                                           FINE