Il padre della sposa

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Il padre della sposa

IL PADRE DELLA SPOSA

(THE FATHER OF THE BRIDE)

di

CAROLYNE FRANCKE


PERSONAGGI:

LUISA

GIOVANNI

KATY

MANFREDI

RINALDO

COSTANZA

FRANK

LADY B


ATTO PRIMO

Sala da pranzo. Un tavolo elegantemente apparecchiato per tre.

Entra la madre di corsa con un piatto di portata in mano.

LUISA - (Gioiosamente eccitata) Giò? Giò? Ha telefonato dal taxi. Sta arrivando. Oddio, non mi sembra vero. Ce l’abbiamo fatta. Hai visto? ‘In America no, l’America è un paese pericoloso’, avevo ragione io, l’America è un grande paese. Oggi una laurea se non è accompagna da un master in America è meno di niente. Ti vuoi sbrigare?! Ha detto che ti vuole fare una sorpresa enorme...

(Giovanni esce dalla porta travestito da “tenerone". La moglie lo guarda esterrefatta)

GIOVANNI - Anch’io! Pippo! Pippo! Pippo! Il suo animale preferito: il tenerone! Che ne pensi?

LUISA - La verità? …. lascia senza fiato

GIOVANNI- Troppo? Guarda che torna dall’America, mica da (nome della città dove si recita), e io sono felice Luisa, sono felice. E se per dimostrarlo rischio di essere ridicolo, non me ne importa un fico secco: voglio festeggiare la mia Katy senza pudori. È troppo?

(Suonano alla porta)

LUISA - No, é troppo tardi. Eccola.

(Giovanni padre va alla porta declamando esageratamente)

GIOVANNI- Dimmi tu bambina cara, fiore bello perla rara, con le orecchie a penzoloni, sono duro o tenerone? (Apre la porta sulle ultime parole. C’è un fattorino che lo guarda)

FATTORINO - Il dottor Giovanni Proietti?

GIOVANNI- (Impassibile) SI.

FATTORINO - Una firma qua. (Giovanni firma, il fattorino è incantato a guardarlo)

GIOVANNI - Beh, che ha da guardare?

FATTORINO - E chi guarda? (Il fattorino gli porge un pacco e andando via gli fa il verso)

FATTORINO - Pippo! Pippo! Pippo!

(Luisa osserva il pacco in silenzio poi guardo interrogativamente il marito).

GIOVANNI- Non te lo dico!

LUISA - Te l’ho chiesto? Qualunque cosa sia, spero che non ci sia il rosa fucsia. Posta iella!!

GIOVANNI - Questa è tua, o è un’altra invenzione di mia sorella?

LUISA - (Indispettita) “Invenzioni”! Tua sorella facendo la cartomante si è fatta un impero televisivo. Tutti conoscono Lady B, e la gente l’aspetta sotto casa.

GIOVANNI- Per farsi restituire i soldi! Una cartomante, ma io dico nel duemila come fai a farti suggestionare da quattro carte messe in fila?

LUISA - Io non ho mai criticato le tue stupidissime collezioni di francobolli.

GIOVANNI- Scusa eh, tu hai il coraggio di paragonare un Gronchi rosa con.....con una Luna nera...

LUISA - (Scocciata) Oh, non ne posso più di ‘sto Gronchi rosa..

GIOVANNI- (L’abbraccia teneramente) Vieni qua.. Oggi è vietato litigare. Sono così felice!

LUISA - Sempre a criticare i miei tarocchi!

GIOVANNI - Va bene, non lo farò più.

LUISA - Giuralo.

GIOVANNI- C’è bisogno di giuramenti? Guardati bene, stai parlando con ... una persona seria.

(A Luisa scappa una risata)

GIOVANNI - Te lo giuro forte forte, naso lungo e gambe storte, e lo giuro al buon Gesù che bugie non dico più. (Suona di nuovo il campanello, Giovanni si nasconde dietro la porta; Luisa va ad aprire. E la figlia che appena entrata posa per terra una grande valigia che ha in mano e lo zainetto che aveva sulle spalle. Le due donne si guardano un momento poi si abbracciano)

KATY - Uhuuu. Ciao mamma...

LUISA - Tesoro mio! Vieni qua, fatti vedere!

KATY - Dio come sono felice... Sei bellissima! (Le salta addosso a cavalcioni) Eccomi qua.

LUISA - Piano!

KATY - E papà, dov'è?

(Giovanni, da dietro la porta)

GIOVANNI - Pippo! Pippo! Pippo!

(La figlia lo vede e dopo una grande risata gli va dietro)

KATY - Pippo! Pippo! Pippo!

GIOVANNI - Katy, lo sai che differenza c’è tra l’auto, la moto e la famiglia?

KATY - No.

GIOVANNI- Che l’auto la puoi mettere in moto ma la moto non la puoi mettere in auto!

KATY - E la famiglia?

GIOVANNI- Beate grazie! Pippo! Pippo! Pippo! (Alla fine, si abbracciano)

GIOVANNI - Oddio che caldo. Katy, aiutami a togliere questo costume.

(Katy lo aiuta a togliersi il costume da "Pippo")

KATY - Papi, (Velocissimamente) Ti voglio bene, ti voglio bene, ti voglio bene!

GIOVANNI - Giuramelo!

KATY - Te lo giuro forte forte, naso lungo e gambe storte, e lo giuro al buon Gesù che bugie non dico più. Ho un sacco di cose da dirti.

GIOVANNI - Eccola qua, la mia bambinona piccolona laureatona col masterone preso nell’Americana lontanona, lontanona. (Si sente singhiozzare è Luisa che piange seduta a tavola. Katy corre subito da lei)

KATY - (Tenera) Mamma! Ma che fai?

LUISA - (Si ricompone) Niente, sto facendo i piatti, vogliamo mangiare o vogliamo continuare a dirci.. (cede di nuovo all'emozione) che siamo felici.

(Katy si siede sulle ginocchia della madre e l’abbraccia Poi si siedono tutti e tre a tavola)

GIOVANNI - Perdonala non ha il fisico, Allora, raccontami, cosa hai fatto in America?

KATY - Prima di tutto voglio che tu sappia che ti ho sempre considerato un padre stupendo, e che mi sono sempre trovata bene con te.

GIOVANNI - Sembra il discorso della filippina quando ci ha dato gli otto giorni.

KATY - No, per la verità in America… devo raccontarti una cosa…. Ecco, esattamente la cosa è questa... è difficile…. no, è molto semplice: io... oddio com’è difficile……

GIOVANNI - È semplice o difficile?

LUISA — La fai parlare?

KATY - È che poi non c'è niente di male a dirlo.. non so perché non ho il coraggio.., però è una cosa normalissima io... io,   io ho conosciuto... beh in America., c’è un uomo...

GIOVANNI - Quindi non è disabitata?

LUISA - (Esortandola a continuare) In America c’è un uomo...?

KATY - Io e quest’uomo, che poi in realtà è un ragazzo ... Insomma, noi ci siamo frequentati molto frequentati...

GIOVANNI - (Alla moglie) Mi passi la maionese? (Luisa passa il tubetto della maionese a Giovanni).

LUISA - Allora? In America c’è un uomo.. e vi siete visti...

GIOVANNI - E si sono visti, basta così. Che ti deve dire? Che ti deve raccontare? Cos’è questa curiosità morbosa,.. (Minimizza) Ha conosciuto un uomo, mica un marziano, mi pare normale. Una ragazza, che sta da sola in America, va ad una festa...

KATY - Esatto.

GIOVANNI- Conosce un ragazzo... lui la guarda, lei lo guarda, lo trova carino...

KATY - Meraviglioso.

GIOVANNI - Carino... Ballano insieme...

KATY - Sì.

GIOVANNI - Alla fine della serata si salutano e ognuno per la sua strada.

LUISA - (Alla figlia) Ognuno per la sua strada?

KATY - (Al padre) Posso avere un po’ di maionese? Oddio com’è difficile dirlo a dei genitori, specialmente quando sono i miei...

GIOVANNI - E va bene, dillo, cosa c’è di male? Hai la fortuna di avere un padre moderno! (Giovanni allunga il braccio col tubetto della maionese sul piatto di Katy che continua a parlare come un torrente in piena)

KATY - Papà, ho conosciuto una persona in America, dovresti vederlo…. è una persona meravigliosa…è eccezionale, incredibile... Noi abbiamo cominciato a vederci... parecchio... e ci siamo innamorati, è veramente successo e noi abbiamo deciso di sposarci... il che significa che siamo fidanzati., io sono fidanzata e ci sposiamo! (gridolino) Uhhh!!

(Giovanni che stava premendo il tubetto della maionese ha una contrazione della mano e svuota tutto il contenuto del tubetto nel piatto di Katy. L’uomo ritrae rapidamente la mano facendo cadere la bottiglia di vino sulla tavola. Luisa la rialza di scatto e cerca di sdrammatizzare)

LUISA - Evviva porta bene.., dai, il dito, il dito...

GIOVANNI - (Come in trance) Eh?

LUISA - Intingi il dito!

GIOVANNI - Ah sì.

(Giovanni si unge il dito nella maionese e lo passa sull’orecchio di Lisa)

LUISA - No, i capelli... la maionese nei capelli.

(Luisa cerca di pulire i capelli col tovagliolo)

GIOVANNI - (Ancora inebetito) Puoi ripetere per favore?

(Nella mente del padre, Katy si trasforma e la rivede con lo stesso viso e la stessa vocina di quando aveva cinque anni).

KATY BAMBINA - Ho conosciuto un uomo in America, è straordinario, quindi... quindi io mi sposo, non è meraviglioso?

KATY - Papà, mi hai sentito?

LUISA - Amore mio, è bellissimo... (Al padre) Oh, non startene lì impalato... dì qualcosa, tua figlia ha detto che si sposa.

KATY - (Gli prende la mano) Papi?... Papi ti prego di qualcosa.

GIOVANNI - Sì! Dirò qualcosa: è ridicolo. Tu sei troppo giovane per sposarti.

KATY - Ho 23 anni, un anno di più della mamma quando s’è sposata...

GIOVANNI - Non dire stupidaggini. Tua madre era molto più grande...

LUISA - No. Ha ragione avevo ventun anni, quando mi hai sposata..

GIOVANNI- Si? E che vuoi dire? I tuoi 21 anni erano i 21 anni di una volta, le donne erano molto più mature a quei tempi.

LUISA - Grazie. Tu si che sai come parlare a una donna… (Indicandolo) E’ l’anello di fidanzamento?

KATY - Me l'ha regalato lui.

LUISA - Accidenti gli dev'essere costato un occhio della testa. (Al marito) Guarda che magnifico taglio a brillante.

KATY - Bello vero? Il vecchietto che ce l’ha venduto ha detto che ha più di cent'anni.

GIOVANNI - A cent'anni i vecchietti dovrebbero morire invece di vendere anelli di fidanzamento a coppiette clandestine! Tesoro, io pensavo che non credessi nel matrimonio, non dicevi sempre che una donna ci perde la sua identità?

KATY - Sì, ma lui non è uno di quei maschi ottusi che con la scusa del matrimonio ti chiudono in cucina e buttano la chiave. Quelli che approfittano della prima ricorrenza per regalarti un libro di ricette. Lui non farà mai una cosa del genere. Papi, io so benissimo che ti preoccupi per il mio futuro... ma lui non è un irresponsabile, ti assicuro che lui si preoccupa molto più di te.

GIOVANNI- Ah! Adesso sono molto più preoccupato di lui. E come pensa di mantenerti questo signore?

LUISA - Mantenerti! Ma da dove le prendi certe parole?

GIOVANNI - Dalla mia esperienza. Io lavoro, produco bottiglie di amaro, le vendo e con i soldi che guadagno mantengo la mia famiglia. Di cosa si occupa il tuo fidanzato?

KATY - Fa un lavoro molto.. molto moderno… non so come spiegarvelo.

GIOVANNI - Ho capito. Non si trova sulle pagine gialle!

KATY - Lavora in un istituto di sperimentazione…. vogliamo dire che è nel campo della ricerca?

GIOVANNI - Diciamolo!

KATY - Per essere più precisi, sviluppa soluzioni d’impiego nel campo dei nuovi materiali intelligenti da applicare in futuro alla bioelettronica!

GIOVANNI - Sì, ma che mestiere fa?

LUISA - Uffa! La può mantenere, se è questo che ti preoccupa.

KATY - È quello che comunemente viene definito un partito ideale, e quindi me lo sposo.

GIOVANNI - Tesoro ascolta, il matrimonio è un passo enorme... All’inizio uno non ci pensa, perché all’inizio sembra tutto magnifico, sei così entusiasta dell’oggetto che hai, che non vuoi neanche leggere le istruzioni.

LUISA - Che c’entrano le istruzioni?

GIOVANNI - Beh, col mestiere che fa. Forse tu non lo sai, ma lui userà il tuo stesso spazzolino da denti e te lo riposerà sottosopra...

LUISA - Perché mai dovrebbe riposarlo sottosopra?

GIOVANNI - (Alzandosi dal tavolo) Perché quando lo prende è ancora addormento, con la barba lunga e le ciabatte infilate nei piedi sbagliati, e non va in bagno con una penna e un foglio di carta per segnarsi il verso esatto dello spazzolino.

LUISA - Ti sei fissato con questi spazzolini. Ma cosa ne puoi sapere tu di come mette lo spazzolino questo signore...

GIOVANNI - Io lo so! Li conosco questi spazzolini... ehm, questi signori. Dopo tre mesi la prima cosa che farà quando si alzerà la mattina, è lamentarsi in maniera carinamente ipocrita dicendo che bisogna cambiare la guarnizione della caffettiera, perché il caffè che gli hai portato a letto comincia a non piacergli più, e lei come una stupida controllerà veramente la guarnizione di quella maledetta macchinetta del caffè e si accorgerà che quella schifosissima guarnizione è nuova di zecca (Urla) Perché non si alza un quanto d'ora prima e se lo fa da solo il caffè?

KATY - (Andando via singhiozzando) Perché il caffè non gli piace!

GIOVANNI - Ma dove va?

LUISA - A piangere in camera sua, come fanno tutte le ragazze della sua età quando pensano di dare una bella notizia, e si accorgono che hanno provocato un disastro. Contento?!

GIOVANNI - No, non sono contento. Sono allibito. Forse tu non ti sei resa ancora conto di quello che è successo.

LUISA - E che sarà mai successo? Tua figlia ha 23 anni e si vuol sposare. Punto!

GIOVANNI - Punto?! E io dovrei dare mia figlia ad uno che approfittando del disagio psicologico di una ragazzina a dodicimila chilometri da casa, l’ha plagiata? Questo è un reato: circonvenzione d’incapace.

LUISA - Perché non lo denunciamo?

GIOVANNI - Perché non so neanche come si chiama. Non so come si chiama, non so chi è suo padre, non so chi è sua madre... Mi dispiace, io me la sono sudata mia figlia e non la do alla prima persona straordinaria che cerca materiali intelligenti da applicare, neanche subito, in futuro, alla bioelettronica!

(Giovanni prende il pacco regalo e comincia a tamburellarci sopra con le dita)

LUISA - Avevo ragione io, c'è il rosa fucsia!

GIOVANNI- Non c’è, non c'èèèèè! Mannaggia alla cartomanzia, a mia sorella e a questa stronzata del rosa!

LUISA - Non è una stronzata!

GIOVANNI - E invece si!!! Perché semmai ci dovesse essere un «rosa» che porta male è il rosa confetto!

(L’uomo prende il pacchetto e lo mette dentro un cassetto che richiude con violenza schiacciandosi un dito)

GIOVANNI - Ahi! Ecco, lo vedi?!

LUISA - Esagerato, non è niente...

GIOVANNI- (Riferendosi al dito) Questo è rotto.

LUISA - Ma non ti fissare, rilassati!

GIOVANNI - Eh, sto sudando... guarda ho i brividi.

LUISA - Ho detto rilassati, non ho detto lamentati.

GIOVANNI- Beata te! Io ho come un peso qui…. un senso di oppressione che sale...mi viene su... sempre più su...

LUISA - Non saranno i peperoni che hai mangiato ieri sera? Dai su, fai il bravo, sgombra la mente da tutti questi pensieri negativi, trattali come degli estranei. Tu non li conosci.

GIOVANNI - SI, ma loro sanno dove abito.

LUISA - E allora affrontali. Coraggio, mettili in riga e guardali. Individua quello più negativo.

GIOVANNI - Già fatto!

LUISA - Bene. Sei sicuro che sia il più negativo?

GIOVANNI - È vestito da prete e sta suonando la marcia nuziale! (Si alza nervosamente cercando qualcosa) Perché non riesco mai a trovare la sigarette?

LUISA - Perché non fumi! Giò, smettila di comportarti come un padre pazzoide. Parla con tua figlia, prima che fugga da quella porta, sposi quel ragazzo e non la vediamo mai più. (La madre va in cucina. Rientra Katy. Giovanni le si avvicina)

KATY - Sviluppare soluzioni d’impiego nel campo della bioelettronica, non significa che è inabile al lavoro. Si dà il caso che lui sia un genio, e i più importanti istituti di ricerca lo chiamano da tutto il mondo, da Tokyo dal Brasile, da Ginevra! È un vero genio!

GIOVANNI - L’abbiamo già detto.

KATY - Quindi non ha bisogno di segnarsi il verso esatto dello spazzolino per non metterlo sottosopra!

GIOVANNI - Se gli vuoi tanto bene tu, sento che gliene vorrà anch’io. (Si abbracciano)

KATY - (Toccandogli la pancia) Papà, dì la verità, da quando me ne sono andata non hai più fatto ginnastica, eh?

GIOVANNI - Come no, ho comprato un vogatore, ho remato per tre giorni, poi ci ho messo la vela!

KATY - Ho capito, dai papà su, vieni qua, come ai vecchi tempi. (Accende lo stereo) Facciamo gli esercizi.

(Sulla musica, cominciano a fare degli esenti di aerobica. Giovanni dopo un po', stremato, chiede di smettere)

GIOVANNI - Basta, basta, non ce la faccio più! (Si tocca il collo)

KATY - Che hai?

GIOVANNI - Niente, un po’...

KATY - Papà, ma tu fai niente per la cervicale?

GIOVANNI - Credimi, ho fatto di tutto ma ancora non m’è venuta. (Katy fruga nello zaino, tira fuori un pacchettino regalo e lo da al padre).

KATY - Prima non ti ho dato questo.

GIOVANNI - (Scartando il regalo) Grazie... cos'è?

KATY - Un massaggiatore elettrico. Provalo! (La ragazza fa alzare Giovanni dalla poltrona e lo fa sdraiare bocconi sul divano poi inserisce la spina del massaggiatore)

GIOVANNI - (Timoroso) E' sicuro, sì?

KATY - È americano.

GIOVANNI- Sarà americano ma con le cose elettriche sai quanta gente è rimasta fulminata?

KATY - (Ironica) Certo, ora gli americani costruiscono le cose per fulminare le persone...

GIOVANNI - La sedia elettrica, non è che rilassa…..

KATY - Papà come va il lavoro? La mamma mi ha detto che hai rinnovato tutti i macchinari. Stai facendo le cose in grande... Qual è la cosa più grande che hai fatto?

GIOVANNI - Il mutuo!

KATY - Beh, prima o poi il grande salto bisogna farlo.

GIOVANNI- Difatti, se mi va male ho già scelto il ponte da dove buttarmi. Lo sai che farò la pubblicità in televisione?

KATY - Uao! Papà, questa sì che è una notizia bomba!

GIOVANNI - Beh, la tua non è che era un petardo!

KATY - Lo vuoi conoscere?

GIOVANNI - Smanio per conoscerlo.

KATY - Bene, perché fra un’ora viene per conoscere voi.

GIOVANNI - Katy, tu sei sicura, sì?

KATY - Papà, io posso non essere sicura di mille altre cose, ma sul fatto che sia lui l’uomo della mia vita, non ci piove!

(Si sente il rumore di un tuono terrificante. Comincia a piovere)

GIOVANNI - Non si può mai essere sicuri di niente!

(Va via la luce. Luisa chiama dalla cucina)

LUISA - (Ad alta voce) Giò? Katy? Che è successo?

GIOVANNI - Niente, è andata via la luce.

LUISA - (Ad alta voce) Vado a prendere le torce, non muovetevi! Dove siete in questo momento?

GIOVANNI - Io a Bergamo e Katy a Palermo! In salotto, dove vuoi che siamo?

LUISA - (Sempre urlando) Adesso arrivo con le torce!

GIOVANNI - Che gridi? È andata via la luce mica siamo diventati sordi.

KATY - Senti come viene giù, proprio stasera che ha preso la moto.

GIOVANNI - (Preoccupato) Uscite con la moto?!

KATY - Papà non incominciare.

GIOVANNI - E chi incomincia. I caschi li usate?

KATY - Li usiamo...

GIOVANNI - Sono sicuri?

KATY - Papà li ho comprati in America...

GIOVANNI - Ma perché in America non ci sono prodotti scadenti?!

KATY - Non sono questi. Questi con si slacciano nemmeno se li prendi a martellate….

(Bussano alla porta Giovanni va ad aprire Luisa arriva con le torce)

GIOVANNI - Chi è?

LUISA - Chi vuoi che sia? Apri.

(Da fuori si sente una voce indistinta)

MANFREDI - Sono il fidanzato di Katy….

GIOVANNI - Chi?

MANFREDI - Sono il fidanzato di Katy...

GIOVANNI - Non si sente niente.

LUISA - Vuoi aprire quella porta?

(Giovanni apre, sparando il fascio di luce della torcia in faccia al fidanzato della figlia che cerca di sfilarsi il casco da motociclista dalla testa senza riuscirci).

MANFREDI - (Infastidito dalla luce) Buonasera. Scusate...

GIOVANNI - Gli è proprio piaciuto il tuo casco, non se lo toglie nemmeno dentro casa!

(Katy va ad aiutare il fidanzato)

KATY - Ciao amore.., lui è...

MANFREDI - Ciao. Sono mortificato, non riesco a... si dev’essere incastrato… - Sto cercando…. il fatto è che non trovo il...

KATY - No, non tirare verso su...

GIOVANNI - (a Katy) Avevi ragione, non si slacciano!

KATY - Beh... Papà, mamma (Indica il casco) Qua dentro c’è il mio fidanzato.

GIOVANNI - Mica per sfiducia, non hai una foto?

LUISA - (Rimprovera scherzosamente) Giò!

MANFREDI - Io sono... sarei il suo fidanzato. Lusingato di fare la sua conoscenza.

LUISA - Ciao.

MANFREDI - Incantato signora.

GIOVANNI - Io direi…. incastrato...

LUISA - Mia figlia mi ha raccontato delle cose bellissime sul tuo conto... non vedevo l'ora di conoscerti.

MANFREDI - Anch’io! Beh.., finalmente ci siamo visti...

GIOVANNI - Beh, proprio visti...

KATY - Vado a prendere una forbice. (Alla madre) Dammi la torcia. (Giovanni che è l’unico ad avere una torcia, aiuta la conversazione illuminando il viso di chi parla).

LUISA - Siamo imperdonabili, non ti abbiamo neanche invitato a sederti.

GIOVANNI - Siedi!

LUISA - Fai luce.

(Giovanni indica col fascio di luce lo sgabello poggiapiedi della sua poltrona. Il ragazzo si accomoda sullo sgabello, il padre sulla poltrona e la madre prende posto sul divano. Giovanni rimette la luce in faccia al ragazzo).

GIOVANNI - Come hai detto che ti chiami?

MANFREDI - Manfredi

GIOVANNI - Ah, Manfredi. Beh originale e... chi te l’ha messo?

MANFREDI - Mia madre.

GIOVANNI - E tu cosa le avevi fatto?

MANFREDI - So che mio padre ha cercato di salvarmi fino all'ultimo, hanno litigato persino davanti al prete che mi doveva battezzare.

LUISA - (Compiacente) Ah, e com'è finita?

MANFREDI - Mia madre ha ceduto e ha dato a papà una seconda chance, poteva scegliere: o Manfredi...

GIOVANNI - O Tognazzi! (Ritorna la luce con gran sollievo di tutti).

MANFREDI - Io sono qui per chiedere la mano di sua figlia.

GIOVANNI - Come la vuoi, con l’osso o senza!?

(Torna Katy con paio di forbici in mano, va dal fidanzato e lo libera del casco tagliando la cinghia. Manfredi riesce a sfilarsi il casco).

LUISA - (A suo marito) È delizioso.

GIOVANNI - Per me, stava meglio col casco! (Katy conduce il fidanzato a sedersi vicino a lei sul divano. Katy accavalla le gambe, il ragazzo le appoggia la mano sul ginocchio. Durante la conversazione che seguirà, la mano di Manfredi sarà controllata a vista da Giovanni).

LUISA - Come vi siete conosciuti?

KATY - In un cinema piccolissimo. Facevano un vecchio film di Woody Allen «Tutto quello che avreste voluto sapete sul sesso ma non avete mai osato chiedere.»

GIOVANNI - Cominciamo bene...

MANFREDI - La sentivo ridere...

KATY - Praticamente ridevamo negli stessi punti...

MANFREDI - Alla fine del primo tempo si à accesa la luce e... l’ho vista (I due si guardano teneramente)

KATY - Anch’io. (La mano del ragazzo dal ginocchio di Katy è arrivata a metà coscia Giovanni per stoppare il gesto del fidanzato gli chiede l’ora).

GIOVANNI - (Al ragazzo) Che ore sono?

(Manfredi avvicina il viso all’orologio serra staccare la mano dalla coscia)

MANFREDI - Le dieci!

LUISA - Che cosa è successo dopo, si è accesa la luce, vi siete visti e …..?

MANFREDI - E quando siamo usciti dai cinema, ho cercato di attaccare bottone...

KATY - Non è vero, sta mentendo per salvare la mia reputazione. In realtà l'ho agganciato io.

MANFREDI - Ma se ti ho chiesto l’ora?

GIOVANNI - (Al ragazzo) Bell’orologio!

MANFREDI - Rolex sub, arriva a cento metri...

GIOVANNI - Altri venti centimetri, e ci siamo. Posso? (Manfredi sempre senza togliere la mano dalla coscia della ragazza si sfilala l’orologio e lo mostra all'uomo).

KATY - Insomma, ci ha messo due ore per dirmi «Che ore sono».

GIOVANNI - Eppure con gli orologi è svelto.

KATY - E dopo che gli ho detto l’ora, non se ne stava andando? Allora ho fatto finta che non mi funzionava il cellulare e gli ho chiesto se potevo utilizzare il suo.. poi siamo andati a cena..

MANFREDI - Sì, in un ristorantino alla mano (Chiede a Katy) Come si chiamava?

GIOVANNI - Alla mano morta!

LUISA - Non farci caso, fa così anche quando vede “Beautiful”. Dai, non fatemi stare sulle spine...

KATY - Insomma poi... siamo andati a cena.. e da quella sera...

MANFREDI - (Con entusiasmo) Siamo rimasti appiccicati giorno e notte...

GIOVANNI - (Serio) E notte?!

(Manfredi toglie istintivamente la mano dalla gamba di Katy)

MANFREDI - No! Di giorno appiccicati, di notte...

GIOVANNI - Spiccicati. Diciamo un rapporto bi-adesivo. Senti Vianello..

LUISA - Manfredi.

GIOVANNI - Senti Manfredi...

MANFREDI - Sì signore.

PENSIERO di GIOVANNI- «Signore»... in quel momento solo due parole passavano nella mia mente «Lecca» e «Culo»

GIOVANNI - Katy mi ha parlato del tuo lavoro… so che è una cosa molto moderna.. con un grande futuro... (Silenzio) Dico, con un grande futuro, no?

MANFREDI - So che può dare l’impressione di una cosa inventata.

LUISA - No, anzi, come lavoro io l’ho trovato… io l’ho trovato…

GIOVANNI - (Deciso) Tu l’hai trovato. Adesso bisogna vedere se lo trova lui. (Al ragazzo) E, tanto per capire?

MANFREDI - Beh, non è facile dirlo... È una ricetta sulla memoria induttiva molecolare nella dinamica della catena atomica! In parole povere….

GIOVANNI - (Sarcastico) E in parole normali, che mestiere fai?

MANFREDI -Beh...

GIOVANNI - Va bene, ti faccio una domanda più facile. Tuo padre di cosa si occupa?

MANFREDI - Beh, non è facile dirlo… attualmente si interessa dell’incidenza dei diserbanti sulle colture alimentari, sta facendo degli esperimenti con…. i cinque cereali...

GIOVANNI - Di Kinder colazione più!

LUISA - (Interrompendo subito Giovanni) È bellissimo l’anello che hai regalato a Katy...

MANFREDI - Io adoro Katy, e al di là di tutto voglio dirvi che sono una persona perbene e non sono mai stato fidanzato... cioè nel senso che non sono mai stato davvero innamorato. Sono felice di averla incontrata. Potete anche non credermi, ma quando si è accesa la luce in quel cinema e ho visto Katy, ho capito che…. quella luce non si era accesa solo in quella sala, quella luce si era accesa nella mia vita. Non vedo l'ora di sposarla e voglio avere dei bambini... dei nipotini voglio farla felice... e quella luce, io la terrò sempre accesa…

GIOVANNI - E la bolletta poi chi la paga?

(Luisa visibilmente commossa si alza ed abbraccia il ragazzo)

LUISA - Caro sono state le parole più belle che ho mai sentito in vita mia...

MANFREDI - È quello che sento.

LUISA - Lo so! Scusami ma mi viene da piangere.

GIOVANNI - A guardarlo, pure a me!

(Luisa stringe a sé teneramente Katy, Manfredi va verso il futuro suocero cercando di capire se può permettersi la confidenza di abbracciarlo)

MANFREDI - Pensa che dovremmo abbracciarci?

GIOVANNI - No.

KATY - Beh, noi andiamo.

MANFREDI - Buonasera...

KATY - Ciao mamma…. ciao Giò.

GIOVANNI - (Alla figlia) Esci così?... Mettiti un golfino, fuori si gela.

KATY - Esagerato.

MANFREDI - Cara, tuo padre ha ragione: fuori si gela.

KATY - Dici?…. Vado a prendermi il golfino!

PENSIERO

GIOVANNI - In quel preciso momento capii che la partita era iniziata e che rischiavo di essere sconfitto, anche se giocavo in casa.

(Katy esce di scena, Manfredi viene incuriosito da una targa appesa al muro)

MANFREDI - (Al padre) E quella?

GIOVANNI - (Gongolando) Quella? Una delle tre cose per le quali potrei anche uccidere.

MANFREDI - Ah. E cos’è?

GIOVANNI - L ‘U.P.O. - United Postal Organization, in parole povere. (Prende la targa) Questa per un collezionista di francobolli è l’equivalente del premio Oscar. Me l’hanno data perché io sono uno dei pochissimi collezionisti ad avere il famoso Penny Blak, il primo francobollo del mondo emesso in Inghilterra nei primi giorni del maggio 1840...

MANFREDI - Fa la raccolta dei francobolli?! Anch’io facevo la raccolta delle figurine.

GIOVANNI - (Offeso) No, io non faccio raccolte…. io colleziono, è diverso.

MANFREDI - Beh collezione, raccolta.. è uguale.

GIOVANNI - Non è uguale manco per... niente. Una cosa si può raccogliere pure da terra. Uno trova una cosa per terra e la raccoglie... Collezionare è tutta un’altra cosa. Ci sono dei pezzi rarissimi.

MANFREDI - (Entusiasta) Platini! Della Juventus: mi ha fatto impazzire... e perché la Triestina? Per trovare lo scudetto della Triestina sono divento scemo.

GiOVANNI - (Al pubblico) E non s’è più ripreso!

(Katy entra in stanza e prende sotto braccio il fidanzato)

KATY - (Al fidanzato) Gliel’hai detto? (Al padre) Lo sai papà, che lui impazzisce per i modellini della Ferrari?

MANFREDI - È la mia unica passione. Davanti ad un modellino di Ferrari io dimentico tutto...

KATY - Io no. Andiamo o facciamo tardi al cinema. Ah, papà lasciamo qui la moto prendiamo la tua macchina.

GIOVANNI - Sì, le chiavi dovrebbero essere...

KATY - (Mostrando le chiavi che tiene in mano) Qua. Ciao Giò!

LUISA - Ciao!

MANFREDI - Buonasera signora... ehm, ciao mamma. Buonasera Signor Proietti.

LUISA - Lo puoi chiamare Giovanni.

KATY - O papà.

GIOVANNI - Giovanni può già andare...

MANFREDI - Magari la prossima volta!

GIOVANNI - Oh! Prudenza in macchina, ricordate di allacciarvi il preservativo!

KATY - Papà?!???

GIOVANNI - La cintura di sicurezza! Eh, eh... Lapsus, lapsus!!

LUISA - Metterò subito tuo padre a letto. Questa è stata una seratissima per lui...

(Appena i ragazzi vanno via, Luisa e Giovanni rimangono per un momento in silenzio)

LUISA - È un ragazzo fantastico!

GIOVANNI - Non mi piace!

LUISA - È innamorato pazzo di tua figlia.

GIOVANNI - Non-mi-pia-ce!

LUISA - (Lirica) Che tenerezza! Hai visto come le teneva la mano?

GIOVANNI - (Freddo) No. Ho visto dove le teneva La mano. Non mi piace!!! Sempre attento a dire la parolina giusta, momento giusto...

LUISA - Ma se ha detto delle cose coni commoventi!

GIOVANNI - Per te, ma io non mi faccio incantare da quattro fesserie messe in fila dal primo finto che passa.. Se non mi piace, mica me lo posso fare piacere a tutti i costi? Non mi piace e non mi piacerà mai!

LUISA - (Calma) Hai finito?

GIOVANNI - No. (Agitato) E la mano sulla coscia la mette a sua sorella!

LUISA - Ah ecco, mancava il timbro di Oxford. Bene. E adesso andiamo a letto.

GIOVANNI - Cioè, tua figlia è in balia di un maniaco e tu dormiresti tranquilla?!

LUISA - Non fare l'ipocrita, sai benissimo che non dormirò. Non dormirò come non ho mai dormito da quando Katy esce la sera, fino a che non rientra a casa…. ma io non me la prendo con quel ragazzo. Questi sono normalissimi inevitabilissimi problemi miei. Grazie del parare e buonanotte! Domani, manderò dei fiori.

GIOVANNI - È morto?

LUISA - Ai nostri consuoceri! Perché quando hai a che fare con certa gente si deve avere un po’ di classe.

GIOVANNI - Perché scusa, che gente è?

LUISA - «Gente» di un certo ambiente. Persone che stanno molto in alto.

GIOVANNI - Dove staranno, all’attico?!

LUISA - Persone alle quali è meglio non fare questo tipo di spirito.

GIOVANNI - Oh, vuoi vedere che mia figlia è uscita con un principe e io non lo sapevo!

LUISA - Esatto, lui è titolato.

GIOVANNI - Sì, alla pagina 777!

LUISA - E se sposa tua figlia, avrà il titolo anche lei.

GIOVANNI - Sul Messaggero: «Sposa un imbecille e non se n’accorge». Ma come si fa a fare un figlio che non riesce neanche a togliersi il casco! No guarda, io mi sto sforzando per cercare di immaginare i genitori.

LUISA - Scusa perché devi fare lo sforzo? Andiamo a conoscerli.

GIOVANNI - Non ci penso minimamente!

LUISA - Che ti costa? Magari solo per curiosità, niente di impegnativo. Non devi mica firmare una cambiale.

GIOVANNI - (Sospira) Non prometto niente, forse, un giorno... andremo a conoscere questi benedetti consuoceri!

PENSIERO

GIOVANNI - Malgrado avessi cercato di resistere con tutte le mie forze a questo incontro, dopo una settimana avevo finito le scuse per rinviare l’infausto evento, e se il buongiorno si vede dal, mattino, capii subito che non sarebbe stato il giorno più bello della mia vita.

I genitori di Katy camminano nel vialetto privato che porta alla villa dei consuoceri.

GIOVANNI - Ahi, i piedi! Ma dove abitano questi? È mezz’ora che camminiamo...

LUISA - Dai che camminare ti fa bene, l’aria ti gonfia i polmoni...

GIOVANNI - Sì, pure i piedi! Odio le scarpe nuove. Ma sei sicura che hai preso il numero giusto?

(Giovanni si toglie una scarpa e la moglie lo aiuta)

LUISA - Sei sfibrante. Ma i possibile che non ti sta mai bene niente?

(La scarpa finalmente si toglie. Giovanni la osserva)

GIOVANNI - E non mi sta bene no. Porto il 43, mi compri il 42!!.

LUISA - Ma come faccio a sopportarti, no dimmi un solo motivo.

GIOVANNI - Sono un gran fico!

LUISA - (Tenerona) Tu perché mi sopporti?

GIOVANNI - Perché ho capito, dopo tanti anni, che il mio amore nei tuoi confronti è puro...

LUISA - Oobb...

GIOVANNI- È puro masochismo!

LUISA - Ah, stai dicendo che con me non sei felice!?

GIOVANNI- A metà! (Si guarda intorno circospetto) Mi vuoi fare interamente felice?

LUISA - (Abbracciandolo) Dimmi, che cosa dovrei fare?

GIOVANNI - (Romantico) Toglimi l’altra scarpa!!

LUISA - E proprio vero, le carte non sbagliano!

GIOVANNI - Sei riandata da mia sorella.

LUISA - Ma sai che più invecchiate e più vi somigliate!

GIOVANNI- Non sarà perché siamo gemelli?! Come sto? Ai principi gli si dà del voi o del lei quando...

LUISA - Quando?

GIOVANNI - Durante le presentazioni, che gli si dà?

LUISA - La mano. E adesso rilassati. Mi stai facendo innervosire.

GIOVANNI - Oh, ricorda la promessa?

LUISA - Sì, sì... Vietato parlare di tua sorella.

GIOVANNI - Che faccio suono? Io suono!

LUISA - Le scarpe... rimettiti le scarpe.

(Giovanni cerca precipitosamente di mettersi le scarpe; sta per riperdere l’equilibrio e istintivamente si aggrappa alla corda della campanella che comincia a scampanellare impazzita. I padroni di casa vanno ad aprire la porta. Giovanni è rimasto con una scarpa infilata male Seguono una serie dl sorrisi e facce di circostanza.)

RINALDO - Oh eccovi qua.. buongiorno.

GIOVANNI - Salve...

LUISA - Buongiorno…. salve.

COSTANZA - Benvenuti a casa nostra. Cari...

(Dopo un delicato incrocio di abbracci e "Come va?" passano alle presentazioni. Giovanni ha qualche problema d'equilibrio dovuta alla scarpa non completamente calzata).

RINALDO - (Alla madre) Mia moglie.

COSTANZA - (Al padre) Costanza D' Aragona principessa di Castel Dell’Ovo e duchessa di Palagonia.

LUISA - Piacere, Luisa

COSTANZA - (Aspettando un secondo) Luisa... di?

LUISA - Di Roma..

(Gag del padre che non sapendo bene che fare, abbozza mi tentativo di stretta di mano subito abortito, tenta un inchino che si trasforma in una specie di genuflessione. Rinaldo interrompe elegantemente lo show stringendogli la mano)

RINALDO - Rinaldo.

GIOVANNI - Io sono Giovanni (Presenta la moglie) Mia moglie Luisa.

LUISA - Molto lieta

RINALDO - Adesso so in quale giardino la bellezza di sua figlia acquisterà anche il profumo del fascino.

LUISA - (Rimane colpita) Grazie. Sono, sono lusingata… avete una splendida casa!

COSTANZA - L’abbiamo appena ristrutturata, c’è costata una cifra astronautica!

GIOVANNI - Ve l’ha fatta Armstrong?

LUISA - (Facendo finta di niente) ...il risultato è di grande classe!

(Giovanni approfitta della battuta successiva per cercare di calzare completamente la scarpa)

GIOVANNI - Bella, moderna…. pavimenti solidi, io non sopporto le case vecchie, con i pavimenti che ballano. Questa no. (Continua a saltellare sulle scarpe per cercare di infilarsele) Questa niente proprio, qui puoi saltellare quanto ti pare... niente!

LUISA - È anche una casa molto spaziosa….

COSTANZA - Per carità, morirei!! Toglietemi tutto ma non lo spazio... sapete qual è la parola che io odio di più?

(Pensando a una domando retorica e alla continuazione della frase, tutti tacciono interessati)

COSTANZA - La parola che io odio... indovinate? (Pausa) No, indovinate?

GIOVANNI - Beh,., diciamo che.., la parola che lei...

COSTANZA - La parola che io detesto, indovinate?

RINALDO - Cara, se i nostri ospiti volevano partecipare ad un quiz andavano in tv.

COSTANZA - Ma che c’entra la televisione! No, no, Rinaldo ci tengo, ti prego, è anche un modo per conoscersi…. (Ai consuoceri) Giusto?

RINALDO - Scusate mi, vado a prendere da bere...

(Rinaldo va via. I due rimangono alla mercé di Costanza)

COSTANZA - Allora vi ricordate? (Spiega a Luisa) Lei ha detto: una casa molto "spaziosa". E' vero?

LUISA - Sì, sì, è vero, ho detto spaziosa

COSTANZA - (subito a Giovanni) Che cosa ho risposto io?

GIOVANNI - Beh…. ha risposto...

COSTANZA - (Alla donna) Toglietemi?... Toglietemi? Toglietemi tu...tu...

GIOVANNI - (Imbarazzato) Toglietemi tutto ma non il mio Breil….

LUISA - Toglietemi tutto ma non lo spazio!

COSTANZA- Bravissima! (A Giovanni) Allora?

GIOVANNI - Che?

COSTANZA - Qual è la parola che detesto di più?

GIOVANNI - Addio, qual è? -

COSTANZA - (A Luisa) Glielo dica lei.

LUISA - Ma come qual è?  La parola che lei detesta di più.

COSTANZA - Su...

GIOVANNI - No, scusi sa, ma io ero preparato sui fidanzamenti!

COSTANZA - Oh santo di quel cielo! Se io dico: toglietemi tutto ma non lo spazio... è ovvio che non posso detestare lo spazio.. Va bene, prendiamola da un’altra parte. Lei odia?

GIOVANNI - (Guardandola negli occhi) Con tutto me stesso!

(Luisa per distrarre Costanza, sposta di colpo la sua attenzione su un quadro)

LUISA - Ehm... bello quel ritratto! Chi è?

COSTANZA - Oh, quello è il nonno di Rinaldo. Un pezzo d’uomo, una famiglia di longilinei. Pensate, è morto alla veneranda età di 97 anni!

GIOVANNI - È caduto dal balcone?

LUISA - (Sempre cercando di distrarre l’attenzione) ...avete degli oggetti splendidi!

COSTANZA - Pezzi unici!

LUISA - Chissà che valore avranno!!

(Giovanni urta una colonnina con un vaso che salva in extremis)

COSTANZA - "Non c’è prezzo", e a Rinaldo, guai a chi glieli tocca, specialmente il ritratto del nonno!

(Giovanni prende una piccola balestra e inavvertitamente fa partire una freccia contro il quadro del nonno)

LUISA - (Ancora per distrarre Costanza) Non si sa dove guardare!

GIOVANNI - (Indicando il lato opposto al quarto) Dall’altra parte! (Giovanni cerca di togliere la freccia e di rimettere rapidamente a posto il tutto. Luisa tenta ancora una volta di distrarre Costanza indicando una grande zanna d'avorio)

LUISA - Ah, bellissima! Incas?

COSTANZA - (Facendo no con la lesta) Avorio. Proviene dall’antica Cina, è costata una fortuna. Rinaldo dice che sembra fatta da Bentornato Cellini.

GIOVANNI - Benvenuto...

COSTANZA - Vabè, Bentornato, Benvenuto. L'importante è essere contenti di vederlo.

LUISA - È molto particolare, inquietante direi.

COSTANZA - Vero? E come se emanasse una forza misteriosa che se la guardi ti riduce l’attività della psiche quasi a zero…..   (Giovanni e Luisa si guardano interdetti)

GIOVANNI - Lei l’ha guardata molto, eh?

COSTANZA - Eh?

GIOVANNI - No, dicevo…. con quello che sarà costata, l’avrà dovuta guardare bene prima di comprarla.

COSTANZA - Ventidue milioni!

GIOVANNI - Ventidue milioni!

(Costanza rasa specie di cappuccio dalla zanna svelando un calzascarpe all'estremità inferiore)

COSTANZA - E pensi che originariamente veniva usato come calzascarpe!

GIOVANNI - Come calzascarpe! Posso?

(Luisa distrae Costanza portandola verso una cornice d'argento posta su di un tavolinetto lontano dal marito, il quale rapidamente cerca di utilizzare il calzascarpe.. ma appena lo infila nella scarpa sinistra, rientra Rinaldo con bottiglia e bicchieri. Giovanni lascia il calzascarpe infilato nella scarpa e si rigira per occultarlo alla vista di Rinaldo).

RINALDO - Moet & Chandon del '59. Et voilà!

LUISA - Io l'adoro.

RINALDO - Sapete che (porge i bicchieri) mentre vi aspettavamo eravamo elettrici? Pensate che non sapevamo che cosa metterci! Io in un’ora avrò cambiato cinque polo.

COSTANZA - Io due golf.

GIOVANNI - Io sono rimasto con la Mercedes! (Tutti ridono delle battute del padre)

RINALDO - Che ne dite se ci diamo del tu? Ma si può arrivare ad essere così sciocchi? Se certi incontri non avessero i primi cinque minuti, sarebbero favolosi. (Si avvicina al divano) Accomodiamoci.

(Giovanni finge di non sentire)

RINALDO - Giovanni, non restare in piedi. Siediti.

(Si siedono tutti comodamente tranne Giovanni che a causa del lungo calzascarpe è costretto a tenere la gamba sinistra rigida)

RINALDO - Ah! Non vi sentite anche voi molto più rilassati?

GIOVANNI - A me è rimasto un po’ di nervosismo nella gamba!

RINALDO - (Stappando la bottiglia) Attenzione: uno, due, due e mezzo (il padre di Katy approfittando del momento del «botto» tenta di piegare la gamba sinistra spezzando il calzascarpe)

RINALDO - Oh! Abbiamo rotto il ghiaccio.

GIOVANNI - E non solo quello!

(Giovanni inizia a bere. Rinaldo tende il braccio col bicchiere)

RINALDO - Voglio fare un brindisi.

(Giovanni sputa il sorso nel bicchiere)

RINALDO - Ai nostri ragazzi, alla loro possibilità di sorprenderci! (Al consuocero) Quando mio figlio mi ha dato la notizia devo dire che sono rimasto un po’ scosso. Tu?

GIOVANNI - Io scioccato.

RINALDO - Allora pure io!

LUISA - Io invece quando li ho visti insieme, ho capito che sono fatti l’uno per l’altro. Dovevate sentire il discorso che Manfredi ci ha fatto a casa.

COSTANZA - È stato tutto così improvviso: un fulmine a cielo aperto. Per carità, Katy è una ragazza adorabile, ma un matrimonio va preso con i peli di piombo!

GIOVANNI - Eh, perché quelli normali sono troppo leggeri!

LUISA - Ma quando si è così innamorati!

RINALDO - Io ho cercato di farlo ragionare. Niente da fare. Dopo ore di discussioni, gli ho fatto la domanda più idiota, E sapete quale? (Pausa) Indovinate.., no, indovinate.

GIOVANNI - (Piano alla moglie) È proprio vizio di famiglia!!

RINALDO - Gli ho detto “Sei sicuro che Katy è la donna della tua vita?"...Mi ha detto: “No, non è la donna della mia vita. Katy è la mia vita!’ Non l'ho mai visto così... Quando parla di lei si trasforma: un'altra persona.

(Costanza è visibilmente commossa)

COSTANZA - Dottor Jeki e Mister Heidy.

GIOVANNI - Sì. Le caprette ti fanno ciao!

(Rinaldo versa da bere a Giovanni il quale per non far vedere il calzascarpe, cammina indietreggiando)

COSTANZA - (Misteriosa a Luisa) Lei aveva previsto tutto…. lui fa lo scettico… (Alla moglie) ma fino ad ora, lei, ha azzeccato tutto.

LUISA - Lei chi?

COSTANZA - (Alla donna) T’intendi di cartomanzia?

LUISA - (Felice) Cartomanzia? (Il marito le lancia un'occhiata assassina) No, no!

COSTANZA - (Delusa) Ah, e non conosci Lady B? (Silenzio) Oh santo di quel cielo.., ma come si fa a non conoscere Lady B, quella è famosissima!

RINALDO - (Minimizza) Famosissima …..

COSTANZA - Dice così perché la odia... Vieni, ci sono gli ultimi minuti della sua trasmissione.., torniamo subito, è favolosa. Con permesso.

RINALDO - Andate, andate. (Giovanni si china per togliersi il pezzo di calzascarpe ma Rinaldo lo chiama e Giovanni si rialza facendo finta di niente)

RINALDO - Giovanni?

GIOVANNI- SI?

RINALDO - Ti devo parlare, e tu sai a cosa mi riferisco. (Giovanni si blocca pensando al calzascarpe)

RINALDO - Si tratta dei nostri ragazzi.

GIOVANNI- Ah! Dei nostri ragazzi!

RINALDO - Fra qualche giorno faranno otto mesi che si conoscono. E lo sai come sono gli innamorati festeggiano tutto, pure l’aria che respirano. Insomma, Manfredi mi ha chiesto un consiglio su cosa regalare a Katy.

GIOVANNI - Uhm...

RINALDO - E chi meglio di te che sei il padre? Sai, i regali sono cose delicate...

GIOVANNI - Fai scherzi? Proprio Katy, l’altra volta mi ha confessato.... (Diabolico) Che le piacerebbe moltissimo!

RINALDO - (Con gioia) Cosa?

GIOVANNI - Un libro di ricette! Oh, però io non t’ho detto niente!

RINALDO - Tranquillo! Come ti posso ripagare? Questa cosa per me vale moltissimo!

GIOVANNI - Diciamo.. ventidue milioni?

RINALDO - (Sorridendo senza capire) E diciamo ventidue milioni!

GIOVANNI- Bè, undici milioni me li sono già presi!

(Rientrano le due donne parlando fitto di tarocchi e cartomanzia)

COSTANZA - Lady B è grandissima!

LUISA - Beh, sì, molte cose le indovina….

COSTANZA - Pagherei non so cosa per conoscerla di presenza! (Guardando Giovanni) Oddio! Ma lo sai che somiglia da morire a tuo marito? (Chiamandolo) Giovanni!

GIOVANNI - Chiedo perdono, devo andare in bagno. Urgentissimo...

COSTANZA - E allora, il più vicino è quello in terrazza, dopo la piscina.. (Si sentono abbaiare i cani)

GIOVANNI - Con i cani…. posso stare tranquillo?

RINALDO - Sono buonissimi!

GIOVANNI- Sento che ringhiano...

RINALDO - Fingono di essere cattivi, cercano di imitare i cani veri.

(In quel momento i cani ringhiano con più ferocia).

GIOVANNI - (Pauroso) A me sembra una buona imitazione. (Titubante) Vado?

RINALDO - Tranquillo, a destra dopo la piscina. (Il padre esce. Si sentono ringhiare i cani)

COSTANZA - Mmm, secondo me, tuo marito non lo vuole far vedere ma ha paura dei cani.

LUISA - Figurati! Anzi, lui ha proprio un feeling particolare con i cani!

(Dalla finestra sul fondo, si vede Giovanni correte inseguito dai cani).

COSTANZA - Comunque, i miei dobermann non li vedi e non li senti!

(Si rivede Giovanni ripassare correndo sempre inseguito dai cani e con una manica della giacca strappata)

RINALDO - Non saranno mai dei veri cani da guardia!

(Giovanni passa ancora una volta correndo e con la giacca sempre più a brandelli)

COSTANZA - Luisa, l’hai vista la piscina? Pensa, Rinaldo ha voluto fare il sottofondo con le ceramiche di Caltagirone! D’estate è tutto uno sbrilluccichio! Poi verrete a trovarci, no?

(Giovanni rientra in casa con il vestito distrutto ed i capelli dritti)

GIOVANNI- Rinaldo scusa, un bagno dentro casa non c’è?

(Buio)

GIOVANNI - Matrimonio: rito laico o religioso nel quale un uomo o una donna manifestano la volontà di unirsi come marito e moglie. Semplice no? È scritto qua. (Strappa con lucida rabbia il vocabolario a metà). Questo non è il matrimonio, questo è sposarsi. È passato un mese dall'infausto incontro con i consuoceri e, tutto sembra filare secondo le regole del gioco. Io ho la netta sensazione che in questo gioco l'unico pollo a uscire spennato sarò io. No io vorrei avere l’appoggio morale dei padri…. ci saranno dei padri in platea no? Vuoi vedere che ho beccato una platea di figli unici di madre vedova?! Per favore, tutti i padri alzino la mano. Meno male va... Solo voi mi potete capire. Tu hai una tua bambina, un'adorabile creatura che ti ama e ti ammira in un modo che tu non avresti mai immaginato. Io mi ricordo come stringeva quella mia manina attaccata alla mia. Diceva che ero il suo eroe. E la cosa buffa è che ti ci senti veramente, pure se sei alto un metto e venti e non somigli proprio a Harrison Ford. Improvvisamente da un giorno all’altro la metamorfosi: si mette l’ombretto sugli occhi, i tacchi alti; e trasloca. Da camera sua, si trasferisce in bagno. Da quel momento ti trovi in un costante stato di panico. Ti preoccupi che possa uscire con i mascalzoni, quelli che vogliono una cosa sola e tu sai benissimo cos'è quella cosa, perché prima di essere padri siamo stati tutti mascalzoni. (Ad uno del pubblico) Va bene, lei no! (Spiega al pubblico) No niente….Un ipocrita! Poi smetti di preoccuparti del mascalzone e ti preoccupi che possa incontrare il ragazzo giusto e quella è la più grande delle paure perché lì... davvero la perdi. E ti viene la paura che da un momento all’altro ti trovi tutto solo in una casa vuota con del riso addosso chiedendoti che cosa ne sarà della tua vita... bene: io non ci sto!

(Casa di Giovanni. Tavola apparecchiata per quattro persone. Luisa e Katy sono intente a smistare gli inviti per il matrimonio. Stanno aspettando i rispettivi uomini per cenare insieme. Katy ha una busta in mano)

KATY - Ancora non ci posso credere, ma ti rendi conto che mi hanno chiamato da Washington?

LUISA - E... ammettiamo che questa cosa vada in porto...?

KATY - (Posa la busta sulla tavola) Ci trasferiamo in America, non è meraviglioso? Non vedo l'ora di dare la notizia a papà!

LUISA - No, che fretta c’è? Già è agitato per questo matrimonio, pensa se viene a sapere che vai a vivere in America!

(Entra Giovanni.  Ha l'aria contenta)

GIOVANNI - Fatemi i complimenti! (Prende una busta dalla tasca dei pantaloni e la mostra con orgoglio) Tatà! United Postal Organization!

LUISA - Che cos’è?

GIOVANNI - Un invito ufficiale del U.P.O.!

LUISA - E ci andrai vestito da Cappuccetto Rosso?

KATY - Che lupo è?

GIOVANNI - Il lupo mannaro! Sono dieci anni che fate questa battuta. L’U.PO.: United Postal Organization. In sostanza gli States m’invitano a collaborare alla 18° mostra Americana del francobollo. Sono entrato nel gotha internazionale, davanti a voi c’è il principe dei collezionisti!

LUISA - A proposito, la mamma di Manfredi mi ha dato la lista dei loro parenti più stretti.

(Passa un foglio al marito)

GIOVANNI- Ma che è?

LUISA - L’ha scritta a mano...

GIOVANNI - (Stenta a leggere la calligrafia) Scritta a mano, durante un terremoto, da una col morbo di Parkinson. (Posa la sua raccomandata sulla tavola. Prende gli occhiali da lettura nella tasca interna della giacca e li inforca) È uno scherzo?

LUISA - Non solo non è uno scherno, ma tredici invitati vengono dall’Australia

(L’uomo si toglie gli occhiali e li rimette nella tasca della giacca)

GIOVANNI - E io dovrei pagare il biglietto aereo andata e ritorno a tredici persone che vengono dall’Austria?

KATY - Australia!

(L'uomo si  toglie la giacca e la lascia cadere su una sedia)

GIOVANNI - Au.... Au...

LUISA - ...stralia In realtà sarebbero quattordici! C’è Marisa, la sorella di Costanza…. ha bisogno di due posti. Pesa 130 chili.

KATY - (Giustifica) È una parente stretta,

GIOVANNI- Pensa se era larga!

(Arriva Manfredi con una bottiglia in mano)

MANFREDI - Salve, scusate il ritardo…. ma mia madre ne ha fatta una proprio grossa.

GIOVANNI - Pure tua nonna!

LUISA - (Ai fidanzati) Allora voi due.., avete già un'idea di che matrimonio volete? Piccolo, grande...

KATY - No. Non troppo grande...

GIOVANNI - Bravi. Le cose pacchiane facciamole fare agli altri. La teoria dei veri signori è: «pochi ma buoni», io ho già un idea stupenda di dove possiamo farlo.

LUISA - Dove?

GIOVANNI - Nel nostro ristorante preferito. Il migliore: “Al Gallo D'Oro”

LUISA - Cosa?

KATY - “Gallo D’Oro”? Papà, una... una trattoria con la segatura sul pavimento non è esattamente quello che pensavo per il mio matrimonio.

GIOVANNI - No? E cosa pensavi?

KATY - Beh,…a me...a noi, piacerebbe fare il matrimonio in chiesa e il ricevimento qui...

GIOVANNI - Geniale. Prendiamo qualche tavolo da picnic, festoni di carta increspata, palloncini colorati.. E per il divertimento so già chi possiamo chiamare: il mio magazziniere.

LUISA - Walter? Quello che fa quei penosi giochi di prestigio?

GIOVANNI - Saranno penosi ma ha vinto la corrida! Allora? Che ne dite?

KATY - (Imbarazzata) Ho... ho dimenticato il vino in fresco….

MANFREDI - Ti dà una mano… (ai suoceri) Scusate.

(I fidanzati vanno via. Giovanni e Luisa rimangono soli)

LUISA - Tavoli da pic-nic, carta crespata, palloncini colorati, manca solo un bell’albero della cuccagna in giardino coi prosciutti appesi. Perché ti comporti in modo così strampalato da quando Katy ha detto che si sposa?

GIOVANNI - Strampalato? Io mi comporto semplicemente come un padre sensato.

LUISA -Sensato!? (Si alza) Rovini il quadro del nonno di Rinaldo, spezzi un oggetto d’avorio di inestimabile valore, consigli una trattoria per il ricevimento di matrimonio con il tuo magazziniere come attrazione, e hai anche il coraggio di dire «le pacchianate facciamole fare agli altri»?!

(Katy e Manfredi tornano con una bottiglia di vino)

MANFREDI - (A Giovanni) Papà, te l’ha detto Katy del concorso a Washington?

GIOVANNI - Che concorso?

MANFREDI - Non sai niente? Stamattina è arrivata la lettera di conferma.

LUISA - (Cercando di frenare Manfredi) A proposito di lettera, Manfredi, fai i complimenti a Giovanni, ha ricevuto l’invito ufficiale a collaborare ad una manifestazione filatelica internazionale!

MANFREDI - Complimenti!

GIOVANNI - (Al ragazzo) Grazie! Scusate, che cosa deve fare Katy a Washington?

MANFREDI - In sostanza è questo: a Washington, cercavano un consulente linguistico per la segreteria «Affari internazionali», e io - ma così, quasi per gioco - ho inviato il suo curriculum...

GIOVANNI -Tu?

MANFREDI - (Ingenuo) Sì, io. Insomma, poi ce ne siamo completamente dimenticati. Beh, stamattina non le è arrivata una raccomandata? Puoi essere fiero di lei. Tua figlia è stata selezionata.

GIOVANNI - Ah… e in pratica?

MANFREDI - Se lo vince... ci trasferiamo in America….non è fantastico?

KATY - Giò...A volte le cose arrivano quando meno te l’aspetti.

GIOVANNI - Quando meno te l'aspetti.

MANFREDI- Com'è a volte la vita eh! E pensare che lei non sapeva niente... ho fatto tutto io!

GIOVANNI - (A Luisa) Ha fatto tutto lui

(Giovanni lancia uno sguardo assassino a Manfredi. Poi rimane in silenzio con una faccia da funerale. Cala una

pesante cappa di imbarazzo. I due fidanzati si guardano, Katy fa un cenno d’intesa a Manfredi).

KATY - Ma cosa me ne frega a me dell’America?! Io la brucio la raccomandata, dov'è? (A Manfredi) Sta lì, davanti a te, passamela.

MANFREDI - Eh, no. Sono stato io la causa, posso avere il piacere?

(Manfredi prende la raccomandata, si alza e con gesto plateale la appoggia sulla fiamma della candela e la brucia. Il viso di Giovanni è meno cupo. Luisa propone un brindisi)

LUISA - Facciamo un brindisi al principe dei collezionisti! (A Giovanni) Fai vedere l’invito a Manfredi...

GIOVANNI - Invito autografo in carta pergamena del presidente dell’associazione filatelica più prestigiosa d’America. Modestamente in tutta il pianeta siamo solo ottanta collezionisti ad avere questo onore.

(il padre prende la raccomandata sul tavolo, gli basta un'occhiata per accorgersi che non è la sua, poi prende le ceneri della sua raccomandata)

GIOVANNI- (Balbettando) Mi ha bruciato l’invito...

MANFREDI - Io, io... non l’ho fatto apposta...

(Il padre in preda ad una calma inquietante si cosparge il capo, con le ceneri dell'invito)

GIOVANNI - È colpa mia. Rilassati... non è successo niente...

(L’uomo prende una delle mele finte e la addenta)

LUISA - No! È di legno! (L’uomo sempre con molta calma)

GIOVANNI - Ieri non c’erano! Le hai portate tu vero?

MANFREDI - (Sottovoce) Sì, sì.

GIOVANNI — Eh?!

MANFREDI - (Con voce più alta) SI!

GIOVANNI- (Torna a sedersi) Ah. Niente. Non è successo niente! Fammi un piacere Manfredi.

MANFREDI -SI!?

GIOVANNI - Siediti. Non vederti a figura intera è già qualcosa.

(Manfredi è scioccato. Guardo le due donne e poi si lascia cadere pesantemente sulla sedia, dove Giovanni aveva

appoggiato la giacca. Si sente un "crac" inconfondibile. Il ragazzo si blocca sul gesto, le due donne saltano sulla sedia. Il padre di Katy rimane di ghiaccio con una inquietante fissità nello sguardo)

GIOVANNI - Niente! Hai rotto i miei occhiali da vista, Cartier!

FINE PRIMO ATTO


SECONDO ATTO

PENSIERO

GIOVANNI - Due settimane dopo non si parlava altro che di invitati ed inviti. Tutte le superfici libere della casa erano invase da quelle piccole buste bianche con i nomi dei fortunati che avevano vinto un mega pranzo a mie spese. Ed io diventavo ogni giorno più nervoso.

(Si apre il sipario, luce. Giovanni sta cercando con impazienza la chiave della cassaforte, dove tiene la collezione di francobolli Luisa sta studiando l’inglese con un walkman)

GIOVANNI - (Agitato) L'ho detto centinaia di volte: non dovete mettere niente sulla mia scrivania!

LUISA - “What time is it?" Che ora è?

GIOVANNI- È l’ora che la finisci con questo inglese, sono tre anni che fai questo corso rapido. Quando lo finirai, sarà diventata una lingua morta! Posso sapere che ci fanno qua sopra gli inviti del matrimonio?

LUISA - Per carità non toccarli…..Se si mischiano è la fine: destra chiesa, sinistra ricevimento. "What do you wish?"

GIOVANNI - Io vorrei sapere dov'è finita la chiave della cassaforte!

LUI SA - Guarda bene, deve esserci per forza, chi vuoi che te la tocchi? Ma poi si può sapere cosa devi fare di tanto urgente?

GIOVANNI - Devo selezionare i francobolli per la mostra filatelica internazionale. Domani mattina viene il corriere a ritirarli.

LUISA - “What do you think about it?" (Togliendosi la cuffia) della mia idea di prendere un coordinatore di matrimonio?

GIOVANNI - ‘Understand tu me”, capisci a me, ma che serve un coordinatore?

LUISA - Katy mi ha detto che in America lo prendono tutti, è la regola. Lui studia la situazione, organizza, pianifica, pensa alla strategia...

GIOVANNI - Guarda che non stiamo preparando l’invasione del Kossovo. Un matrimonio ce l'hai presente? Lo vuoi? Sì! Tu? Pure io! Bacio, bacio e poi...

LUISA -E poi?

GIOVANNI - E poi divorziano! No, adesso tu dimmi che deve coordinare?!

LUISA - Beh, gli addobbi floreali, il menu, i tavoli per gli inviati... Giò, per tua figlia questo matrimonio è la cosa iù importante della sua vita... Chiamiamo questo coordinatore, via cosa ti costa farla felice?

GIOVANNI - Dimmi, cosa mi costa questo coordinatore?

LUISA - Faglielo come regalo, oggi festeggiano otto mesi di fidanzamento...

GIOVANNI - Va bene, non sono convinto, ma le farò questo regolo.

LUISA - Ah, Dio ti ringrazio! Ah! La chiave della cassaforte, scusa, ce l’avevo io...

(Si lascia sprofondare sulla poltrona)

(Entra Katy)

KATY - Mamma, com’è che non attiva?

GIOVANNI - Chi deve attivare?

KATY - Frank!

GIOVANNI- Ma non si chiamava Manfredi?

LUISA - Ehm, sì, sì, arriverà….. tuo padre ti ha fatto un regalo!

GIOVANNI- Ho preso il coordinatore.

KATY - Eh, Frank.

GIOVANNI - Ah. Avevate già deciso tutto?

(Bussano alla porta. Katy va ad aprire. È Frank, il coordinatore: è vestito elegantemente ed ha in mano una valigetta 24 ore. Va subito verso Giovanni)

FRANK - Bone di giorno. Tu è sicuramente papilli. Molto letizio: Frank Baderescu Gonfronich. Coordinatore... io parlaggiato già al telefono con sua fabulesca donna di moglie. (Guarda la casa) Oh, ma che deliziosa di casa...

GIOVANNI - Piacere io sono l’ignaro.

FRANK - Eh?

GIOVANNI - Il padre della sposa

(Dopo aver dato la mano a Giovanni, Frank vede le due donne e si butta con slancio verso di loro salutandole come

due vecchie amiche)

FRANK -Oh, bone di giorno...miss e miss di Katy e di Luisa a bon. Savege di argiant e de scintil a mua.

LUISA - È una gioia averla qui...

KATY - Felice di conoscerla...

FRANK - Chiedi molto perdoni che attendri mua. (Guarda Katy ammirato) Ma che spettacolo di capo di lavoro!

KÀTY - Grazie… molto gentile...

FRANK - Ah mi scusa, ma io vampa di caldosa avvertizione, colpa di vita troppi frettolosi... (al padre) che trasformi uomi comi di automi. Io a volti guarda me nella specchia e meraviglia, dice: io non sono più uomo!

GIOVANNI - Ci voleva lo specchio?

FRANK - (Al padre) Io potere di poggio siiii?

GIOVANNI- ‘Potere di”? -

LUISA - Ma certo può appoggiarla dove vuole...

FRANK - Oki, di gentila molto.

(Frank appoggia su un mobile la valigetta 24 ore, la apre e tira fuori una polaroid).

GIOVANNI- (Piano alla figlia) Ma che lingua parla questo?

KATY - (Rimproverandolo) Papà, lui ti capisce!

GIOVANNI- SI, ma sono io che non capisco lui.

LUISA - Giò!

GIOVANNI - Scusa eh, ma questo come lo coordina il matrimonio, con i sottotitoli?

(Frank invita tutti ad accomodarsi sul divano)

FRANK - Okki, viene com io. Oh, io parli di grandi giorno di matriagio. (Chiama Giovanni invitandolo a sedersi con loro sul divano) Papillà? Vieni qua di sedere.

GIOVANNI- No, io vengo qui di davanti.

FRANK - - Ora, ora voi ancora non fatto vostra lista, ma voi sa, chi vole il vostrio matriagio in casa lo ventocchio di giambaio, okki?

GIOVANNI - Prego?!

LUISA - Sì.. si è vero, ci piacerebbe il matrimonio in casa, il ventotto di gennaio...

FRANK - Uhmmmm, io adori i matriagi in casa. (Guarda l’agenda) O sì, ventocchio di giambaio, abbiamo solo tre settimane. Oh, tre settimani è un poco di presto, ma faremo di spectaculòso... voi sta tranki! Così ora noi vede... (a Giovanni) Fammi sorriso oki? La sciosa che io suggerio, che noi primatamente sceglie il gatteau (che pronuncia GATTO)

GIOVANNI - Il gatto?

FRANK - Oh, lui disce che tipo di matriagio noi finisce per fare. (A Giovanni) Tu hai idea di gateau? (che pronuncia GATTO)

GIOVANNI- (Non sa che dire) Beh, se non li hanno cambiati: miagolano...

FRANK - Oh, oh, oh, oh ….

KATY - (Al padre) Il gateau: la torta. (A Frank) Scusi…..

FRANK - Oh, oh, oh, oh... io capisce che lui problemi con lingua di parlato.

GIOVANNI- Ah, io ho problemi con ‘lingua di parlato”? Ma se quando parla sembra Aldo Biscardi dopo un elettroshock!

(Frank prende un grande librone depliant e comincia a sfogliarlo, mostrando le torte)

FRANK - Vede questa... sa, sa... è moltissimo popolare gateau chi è in tutti i matriagi sciccosi sapete, oki? (Gira pagina) E sa, noi non fascio più. (Gira pagina) E sa.. (Completamente inebriato) è fabulesco...torta di pistacchio, verde di pisello……

KATY - È bellissima! Mamma guarda.

LUISA - È incredibile. È uguale a quella che abbiamo visto su quella rivista.

KATY - ...Papà, ti piace? (A Frank) È stupenda.

FRANK - Scusa di me ma questa è capo di lavoro.

GIOVANNI - "Scusi di me"... ma questo è il prezzo?

FRANK - Oh, credi mister papillà, dieci milioni è prixio molto ragionatile per gateau di sette magnitude.

GIOVANNI - Per dieci milioni me la deve servire il Papa, senza farla cadere per terra. Caro Frank, io con dieci milioni ci ho comprato la mia prima macchina, e m’è durata dieci anni. Questa, quanto durerà?

FRANK - Oh, oh, oh... se lei congela, dura anche venti di anni! Mister papillà, benvenuto nello duemila!

(Le due donne ridono, Giovanni fa una risaia forzata)

LUISA - Frank, scusi... ci vuole concedere un momento?

FRANK - Fativela di trankillo, io intanto fa mentalità locale.

(Frank va a curiosare per la casa scattando foto con la Polaroid)

LUISA - Avanti Giù, qual è il problema? Frank non ti piace? Io credo che ci farà uno splendido matrimonio.

(Giovanni guarda interrogativamente la figlia)

KATY - Non guardare me, sta a voi decidere... Io lo adoro!

GIOVANNI - Va bene, va bene.., ma teniamoci bassi.

KATY - Grazie papà! Io scappo: Manfredi mi sta aspettando in macchina (Sottovoce alla mamma) Non vedo l’ora di vedere il suo regalo! Ciao papà, arrivederci Frank! (Katy esce)

GIOVANNI- Allora Frank?

FRANK - Oki?

GIOVANNI - Ci mangiamo la torta

FRANK - Oh no, grazie, dolci non piace... come accettato.

GIOVANNI - Prendiamo la torta.

FRANK - Veradimente, non posso di zuccheri.

GIOVANNI - Sembriamo Totò e Peppino. Non gliela sto offrendo...

LUISA - Frank, prendiamo il gateau che ci ha proposto.

FRANK - Oki, beni, bene, trankillo papillà, lei fida di me?

GIOVANNI - No.

FRANK - Mi fascia il sorriso su... io già guardaggiato casa e rendimi conto di tutti mobili che succhia di spazio... e allora io butta via.

GIOVANNI. (Allarmato) Butta via i mobili?

FRANK - Solo per giorno di matriagio... noi esce mobili ed entra invitati.

LUISA - Certo. Se no non c’entriamo.

GIOVANNI - Ma scusate, c’è un sacco di spazio là fuori.

(Giovanni si alza e accompagna Frank a vedere il patio e il giardino)

GIOVANNI - Ecco, dia un’occhiata Il giardino, il patio, lo spiazzo davanti al garage... ma sa quanta gente ci sta?

FRANK - Duecentocinquanta gente.

GIOVANNI - (Soddisfatto) Oh! (A Luisa) Tenendoci proprio larghi quanti inviati saranno?

FRANK - Oh, a occhio di croce... (tira fuori un'agenda elettronica)

LUISA - I nostri sono all’incirca trentotto.

FRANK - Manfredi: minimo diciotto, massimo venticinque.

GIOVANNI - Alghero non pervenuta

FRANK - Tenendoci in una via del centro... trecentosettantacinque.

GIOVANNI- (Allibito) ... trecentosettantacinque?

LUISA - Sì, ma alla fine sai quante persone non vengono?

FRANK - No, no, anzi, aggiungi anche un decinaia.. per sicurezza

GIOVANNI- (Sotto shock) Scusi Frank, lei ha già un’idea di quanto mi costerà ad invitato?

LUISA - Giovanni, ma come fa a dirtelo, non abbiamo ancora deciso il menù.

GIOVANNI - Orientativamente!

FRANK - Oh quello difficilo a dicèrlo... ma io penso che un matriagio come tu vuole, non contaggiando altre tutte le spese... dovremmo essere intomo... alla di incirca.. e beh si... direi come prixio andiamo.., e beh, c’è poco di fare...

GIOVANNI - Lei gode solo in questa maniera o usa anche altri metodi? Frank, io voglio sapere di che morte muoio!

FRANK - Dunque a occhio della croce... (dice due cose in russo che Giovanni non capisce) cinque di centomila!

GIOVANNI -Ho capito bene? Circa centomila…. a testa?

FRANK - No!!!

GIOVANNI - (Rifiatando) Ahhh, meno male! Stavo per suicidarmi!

FRANK - Cinquecentomila a testa.

GIOVANNI - (Con la mano sulla fronte) Ho bisogno di un Moment...

FRANK - Tu prendi tutto tempo che tu vuoi.

GIOVANNI - (Si giustifica) No tempo... un Moment per la testa! (Spiega) Cachet! Tu hai cachet?

FRANK - Oh, di mio cachet discuto di dopo...Oh, io vedo te confuso, ma tu rilassa, non preoccupa questo è problema che risolve con un colpo.

GIOVANNI - Ha ragione, un colpo solo.

(Il padre fa per andare via)

FRANK - Dove di va?

GIOVANNI - A prendere la pistola!

FRANK - (A Luisa) Oh, oh, oh... Che spiritismo, tu fortunata, tuo marito è vera  pirla di uomo.

LUISA - Perla Farnk, una perla di uomo!!

FRANK - Io già fatto foto con poladiroid, e rendimi conto di tutte modifiche. Torna prestissimo con mia equipe. Oclodie! (Fa per andarsene, poi si blocca guardando le pareti della casa) Oh. questo colore di brutto. Oh, io avviso, faccio tutto di verde di pisello (Giovanni lo guarda, allargando le braccia) Troppi saluti.

GIOVANNI - Teniamoci bassi!

LUISA - Venga Frank, l’accompagno fuori, così le mostro il patio ed il giardino. (Frank e Luisa escono)

GIOVANNI - (Va verso la cassaforte e prende la sua collezione di francobolli) Eccoli qua, i miei adorati francobolli! Come siate belli di papà? Adesso vi fate questo bel viaggetto in America. (Entra Katy piangendo. Giovanni non accorgendosi delle sue lacrime, la investe gioiosamente facendo il verso a Frank)

GIOVANNI- Katy! Che spectaculo di capo di lavoro di mia figlia che ho! Papillà ti ha preso il gatto per matrimonio! Oki!

KATY - Non serve più... scusami papà, ma non ci sarà nessun matrimonio.

GIOVANNI - Come?

KATY - Dio, mi sento un verme... è cominciato proprio dal niente, mi ha fatto un regalo oggi sono otto mesi che ci conosciamo... mi ha regalato, guarda, ha detto che era per me, per il nostro... tu guarda….

GIOVANNI - Va bene, calmati, fammi vedere. (Katy prende dalla borsa un pacchetto, lo libera dalla carta regalo e appare un libro di ricette)

KATY - (Piangendo disperata) Guardalo, guardalo! Io ho tentato di fargli capire che c'ero rimasta male, io mi sentivo.., avevo pensato qualcosa per l’appartamento forse un orologio, un bel telefono.... ma un libro di ricette ma siamo nel duemila che regali alla mogliettina ‘Le ricette di Suor Germana”? Insomma sai mi ha spaventato, nel senso di tutta una sua mentalità.., beh, ho cominciato ad innervosirmi e lui mi ha chiesto cosa avevo, io gli ho chiesto con quel regalo che aveva intenzione di dirmi, lui mi ha detto niente, io non gli ho creduto e c’è stata una grossa lite... e improvvisamente se n’è uscito con una bugia enorme e oltraggiosa.

GIOVANNI - Che bugia?

KATY - Ha detto che circa un mese e meno fa, il giorno che tu e la mamma andaste a conoscere i suoi.., senti, è talmente ridicolo.., ha detto che tu hai rotto una zanna d’avorio intarsiata... e un pezzo te lo sei nascosto nella scarpa per portartelo a casa…. Io gli ho detto come faceva a dice un cosa così grave.., e lui mi ha risposto che gliel'aveva detto il padre. Capisci papà? Una famiglia di mentitori!

(Luisa rientra in casa)

LUISA - (A Katy) Ciao tesoro, ho finito adesso di parlare con Frank sarà una cerimonia fantastica!

KATY - Non ci sarà nessun matrimonio mamma!

LUISA - Perché?... Che è successo?

KATY - È successo che non mi sposo con un bugiardo.

LUISA - Oh Katy, raccontami tutto...

(Squilla il telefono, Luisa va a rispondere)

LUISA - Pronto? (A Katy) È Manfredi...

KATY - Lo odio, non voglio più vederlo!

(Katy strappa la cornetta dalle mani della madre e riattacca, poi corre in camera sua. Si sente un gran tuono, inizia a piovere, squilla di nuovo il telefono, Luisa va a rispondere. È Rinaldo, il con-suocero)

LUISA - (Al telefono) Oh salve. (Al marito tappando la cornetta) È il padre di Manfredi. (Al telefono) No, tuo figlio non s’è visto. Ce l’ha con te? (Al marito) Dice che Manfredi l’ha riempito di insulti. (Al telefono) Sì, ti seguo... hai chiesto un consiglio per un regalo... e ti sei rivolto ad una persona che t’ha rovinato? E a chi ti sei rivolto? Non si sente bene.., dicevo, a chi ti sei rivolto? Come? (Giovanni temendo di essere sbugiardato stacca di nascosto la spina del telefono. Tuono)

LUISA - Pronto? Pronto? È caduta la linea. No, tu mi devi spiegare perché cade sempre la linea? No, spiegamelo!

GIOVANNI - E telo spiego io: se alle otto e quaranta, col Wind cinque lire al secondo, mi fai il dieci cinque cinque verso un Family, che già col Tiscali al dieci ventidue non prende Infostrada su fascia ridotta, figurati un Omnitel business con il Tim a fascia intera!

LUISA - Non ho capito niente.

GIOVANNI - Se è per questo, non ci ha capito niente nessuno.

(Luisa va in camera di Katy. Bussano alla porta Giovanni va ad aprire, entra Manfredi fradicio d’acqua con un mazzo di fiori in mano. È ubriaco)

MANFREDI - Se non mi sposa, mi uccido.

GIOVANNI - Anche volendo, sono già sposato!

MANFREDI - Dov'è? (Fa qualche passo)

GIOVANNI - (Bloccandolo) Ha detto che non vuole più vederti. È andata male, pazienza!

MANFREDI - Allora….. non mi resta che una sola cosa da fare...

GIOVANNI - Beato te. Io ne ho una marea.

MANFREDI - (Fa per riuscire ma si blocca) Sta piovendo. Posso uccidermi qui, voglio farla finita!

GIOVANNI - Ecco, bravo falla finita! Ma hai visto come sei ridotto?... Togliti questi vestiti, sbrigati! Vado a prenderti qualcosa per cambiarti, ti presto un ombrello e sparisci.

MANFREDI - Glielo riporto.

GIOVANNI - Te lo regalo.

(Manfredi comincia a togliersi i pantaloni al centro del salotto)

GIOVANNI - Ma che fai, (indica lo sgabuzzino) là dentro. Ti prendo un vestito asciutto.

MANFREDI - Glielo riporto.

GIOVANNI - Te lo regalo!

(Manfredi entra nello sgabuzzino. Giovanni chiude la porta dello sgabuzzino, va di corsa all'armadio a muro, prende un suo vestito e torna dal ragazzo. Rientra la madre con Katy)

LUISA - Che fai con quel vestito?

GIOVANNI - Quale? (indica il vestito) Ah questo?...questo... va in tintoria..

LUISA - Ma se l’ho ritirato stamattina…

GIOVANNI - (Polemico) Ah, perché secondo te questo sarebbe un vestito lavato?

LUISA -A secco.

GIOVANNI - E ma allora se gli mancava l’acqua lo dicevano e uno lo portava da un’altra parte.

(Katy, intanto si è seduta sul divano e si è avvolta totalmente in un grande plaid)

KATY - Chiudete la porta, sto morendo di freddo.

(Luisa vede la porta aperta)

LUISA - Ma chi l'ha lasciata aperta? (Luisa chiude la porta sbattendola. Si apre quella dello sgabuzzino. Manfredi appare in mutande con i vestiti bagnati in mano. Il marito lo respinge dentro lo sgabuzzino, chiude la porta e vi si appoggia contro)

LUISA -(A Katy) Come va?

KATY - Male!

LUISA - Adesso ti faccio una bella camomilla!

GIOVANNI- Brava! Ottima idea!

LUISA - Vedrai che ti passa tutto. (Luisa passando, prende il vestito dalle mani di Giovami e va in cucina)

KATY - Oddio, mi viene da…..

(Katy scappa in bagno lasciando il plaid sul divano, Giovanni va di corsa verso l'armadio, la porta dello sgabuzzino si apre ed esce Manfredi in mutande che va a sedersi sul divano)

MANFREDI - Katy mi odia… (Giovanni si gira, vede Manfredi seduto sul divano)

GIOVANNI - (a Manfredi) Ma che fai disgraziato?! Se ti scoprono succede una tragedia!

MANFREDI - Voglio scomparire...

(Giovanni nasconde Manfredi sotto il plaid. Esce Luisa dalla cucina con la tazza della camomilla fumante e va al divano)

LUISA - Eccola qui, con questa ti passerà tutto vedrai... Adesso posso sapere cos’è successo? Katy?

GIOVANNI - Shh! Si è addormentata Lasciamola riposare.

LUISA - Meglio così. (Appoggia la camomilla sul tavolino) Tanto, era bollente.

(Manfredi inizia ad emettere grugniti e suoni vari. Giovanni prende velocemente la camomilla e nel tentativo di coprire i suoni di Manfredi, fa finta di gustare la camomilla)

GIOVANNI - Mmmm! Quant’è buona! Me ne fai un’altra?

LUISA - Che serata!

(Luisa va di nuovo in cucina; Giovanni fa alzare Manfredi per riportarlo nello sgabuzzino)

GIOVANNI - Svegliati, torna li dentro!

MANFREDI- Devo fare pipì!

GIOVANNI - Sì, sì, poi la fai.

(Giovanni va all’armadio e prende un vestito, arriva davanti alla porta dello sgabuzzino. In quel momento torna la moglie dalla cucina con la camomilla e vede Giovanni con un altro vestito in mano)

LUISA - (Guardando il vestito) Un altro?!

GIOVANNI - Sto... sto sistemando i vestiti. Voglio mettere tutti quelli puliti da una parte e tutti quelli sporchi dall’altra.., questo ad esempio è sporco!

LUISA - Giovanni, ma che ti ha preso stasera? Ma che è questa mania dei vestiti? E la tintoria, e quelli puliti, e quelli sporchi... Ecco io adesso vorrei sapere, questo dov'è sporco?

GIOVANNI- (Nel frattempo ha preso la tazza con la camomilla e l'ha sputata di nascosto sul vestito) Qua. (Mostra la macchia alla moglie)

(Katy esce dal bagno)

LUISA - (A Katy) Come stai amore?

KATY - (Toccandosi lo stomaco) Lo stomaco. Sembra che stiano facendo un incontro di pugilato qua dentro.

LUISA - Vieni qui, sdraiati sul divano.

KATY - Mamma, sbaglio o dovevi fare la camomilla?

LUISA - Un’altra?

(Katy si sdraia sul divano e si copre col plaid. Luisa va in cucina. Giovanni, controllando che Katy non lo veda, va all’armadio e senza guardare infila un braccio alla cieca, tira fuori un vestito, apre lo sgabuzzino e lo butta dentro. Katy lo chiama)

KATY - Papà?

GIOVANNI - Si?

KATY - Papà, ma che fai lì in piedi?

GIOVANNI - Io che faccio?... Io... niente... (Esce la mano destra di Manfredi dalla porta dello sgabuzzino, Giovanni, per nasconderla, la prende con la sua sinistra) Sto pensando... sto pensando ma tu guarda cosa ci doveva capitare stasera!

(La madre rientra in salotto. Manfredi comincia a bussare sulla porta dello sgabuzzino. Giovanni per nascondere il tumore comincia a battere anche lui sulla porta e a ballare, in un crescendo, la macarena. Improvvisamente, Manfredi esce dallo sgabuzzino vestito da donna con un abito da sera lungo e pieno di strass. Luisa e Katy guardano ammutolite)

LUISA e KATY - Manfredi!

GIOVANNI - Ve l’avevo detto che non mi piaceva! (Buio)

PENSIERO:

GIOVANNI: a quel punto pensai che forse dovevo gettare un po’ d’acqua sul fuoco, e mi sentii in dovere di chiarire l’equivoco del vestito e della famosa zanna d’avorio. Non l'avessi mai fatto, in un attimo, si è avuta una reazione a catena: mia moglie, intenerita dagli occhioni lucidi di quel serpente a sonagli, si è messa a piangere da una parte. Katy piangeva dall’altra, Manfredi invece, piangeva per conto suo. Poi all'improvviso, baci e abbracci seguiti da promesse di amore eterno. E così, io sono andato a letto, mentre i componenti del muro del pianto, pianificavano il matrimonio con più veemenza di prima.

(Manfredi dorme sul divano ancora in preda ai fumi dell’alcool. Le due donne sono alle prese con gli inviti, foglio e

penna in mano).

LUISA - Katy, non so tu, ma io sono distrutta…. vado a letto. Buonanotte tesoro.

KATY - Ciao mamma.

LUISA - Buonanotte Manfredi.

MANFREDI - (Svegliandosi di colpo) Buonanotte mamma! (Luisa va in camera da letto)

KATY - Come stai.., vuoi che ti accompagni a casa?

MANFREDI - (Ancora ubriaco) No, no! Sto benissimo. Il matrimonio prima di tutto. Perché non vai a letto anche tu, amore?

KATY - Devo finire questa lista e affrancare gli inviti che stanno sulla scrivania, così domani papà può imbucarli.

MANFREDI - Tesoro, ci sono qua io. Tu riposati.

KATY - No, ti faccio compagnia..

MANFREDI - È un ordine (Fa un gesto d'ipnotizzatore) Dormi.

KATY - Ti amo.

(Katy va anche lei nella sua camera Manfredi resta solo)

MANFREDI - Dunque allora. Mettere i francobolli agli inviti….. dove sono i francobolli?

(Va barcollando alla scrivania del futuro suocero dove sono in bella vista gli inviti e la collezione di francobolli del padre di Katy)

MANFREDI - Eccoli qua: gli inviti ci sono e i francobolli pure. (Tira fiori dal collazionatore mi paio di fogli di francobolli) Bene, mettiamoci al lavoro... (Manfredi stacca i francobolli e comincia ad attaccarli sulle buste. Si abbassano le luci e si rialzano subito dopo: è l’alba il ragazzo ha finito il suo lavoro, si alza dalla scrivania visibilmente soddisfatto). Finito …. Giusti, giusti... Questo non serve più, e si butta via… (Butta il collezionatore ormai vuoto. Guarda gli inviti) Gli ho dato proprio una bella mano!

(Manfredi, prende le chiavi di casa apre la porta ed esce con gli inviti Richiude la porta alle sue spalle. Un campanaccio da mucca appesa sulla parte interna della stessa, cade facendo un gran baccano. I genitori e Katy escono delle camere da letto)

GIOVANNI - Che è successo?

LUISA - Non lo so….

KATY - (Ancora insonnolita) Cera Manfredi qui...

(Il padre vede il collezionatore vuoto nel cestino, lo va a prendere, lo apre, lo sfoglia e vede che è vuoto. Si sente il rumore della chiave nella toppa. È Manfredi che rientra).

MANFREDI - Tutto fatto, ho imbucato gli inviti!

(Giovanni cade svenuto sul divano. Buio. Commissariato di Polizia)

PENSIERO

GIOVANNI - Arrestato mentre tentavo di riprendere i miei francobolli, forzando tutte le cassette postali vicino casa. Sono arrivato al commissariato in un profondo stato di frustrazione. Mentre mi chiedevo che cosa ne sarebbe stato della mia vita; ricevetti una visita...

LUISA - (Entrando) Ciao Giò.

GIOVANNI - Ciao. Sbaglio o sembri felice di vedermi qua dentro?

LUISA - Sbagli. Non sono felice. Credi che facessi salti di gioia mente spiegavo al lattaio, che la cosa non era come gliel’aveva detta il postino, e nemmeno come l’aveva sentita il giornalaio dal barista?

GIOVANNI - Hai dimenticato il fruttivendolo.

LUISA - Scherzaci. Ho parlato con il Commissario, sai che potresti essere accusato di furto con scasso?

GIOVANNI - Con scasso? Solo perché mi hanno trovato vicino alla buca delle lettere, con in mano una sega elettrica?

LUISA - Continua a scherzare.

GIOVANNI - Ma io volevo solo riprendere i miei francobolli.

LUISA - Gliel’ho detto al Commissario, e per fortuna ha capito.

GIOVANNI. Bene, allora possiamo andare.

LUISA - No.

GIOVANNI - Come no? Ma non hai...

LUISA - (Rimproverandolo) Ah, ah! Fammi parlare...

GIOVANNI - Ma che devi,..

LUISA - (Zittendolo ancora) Ah, ah! Adesso tu fai il bravo e mi ascolti. Mi hai portato al limite della sopportazione. Il matrimonio di Katy non è una congiura contro di te, è solo un matrimonio, se ne fanno ogni giorno in ogni parte del mondo. Lo so che sarà troppo costoso, ma noi non viaggiamo, non ci facciamo macchinoni, io non ho gran gioielli.., potremmo permetterci di fare un bel matrimonio. Quindi: smettila di consigliare libri di ricette, di chiudere Manfredi nello sgabuzzino...

GIOVANNI - Luisa...

LUISA - Fammi finire. Katy si vuole sposare e sai che lo farà, o con te o senza di te.

GIOVANNI - E se non funziona? Se un giorno si troverà a guardare le foto di un matrimonio naufragato? Pensa che tristezza!

LUISA - Se in quelle foto ci sarà anche il tuo sorriso, quel giorno sarà molto meno triste.

GIOVANNI - Va bene, adesso andiamo a casa.

LUISA - No. Prima ripeti con me: giuro di com…

GIOVANNI - Ma che giuro!

LUISA - Giuro di comportami da uomo della mia età.

GIOVANNI - Giuro di comportarmi da uomo della mia età...

LUISA - E che terrò conto della sensibilità di mia figlia...

GIOVANNI- E che terrò conto della sensibilità di mia figlia...

LUISA - ...e di come con ogni atteggiamento ostile verso questo matrimonio, io le sottraggo un pezzo di felicità.

GIOVANNI - ...e di come con ogni atteggiamento ostile verso questo matrimonio, io le sottraggo un pezzo di felicità.

LUISA - Adesso noi andiamo a casa, arriveranno i nostri consuoceri, parleremo del matrimonio, sceglieremo l’abito da sposa... E tu te ne starai lì tranquillo, e se sentirai il bisogno di dire qualcosa, specialmente con Frank, fammi la cortesia, di soltanto: sì.

GIOVANNI - Va bene...

LUISA - Ti amo.

GIOVANNI - Anch’io. Stavo pensando, sai cosa faccio? Per i 25 anni di matrimonio, ti porto alle Maldive.

LUISA - Ah, sì, e per i cinquant’anni che pensi di fare?

GIOVANNI - Ti vengo a riprendere.

(Buio. Soggiorno di casa Proietti. La casa è completamente trasformata. Frank sta appendendo un enorme fiocco rosso

alla parete di fondo Con lui c’è Katy e altri aiutanti)

FRANK - Ragazzi eccitatevi! C’è poco di tempo e tanto di lavora. È rimasto di staccare pezzo numero sette!

KATY - Ma che fa; stacca la libreria?

FRANK - No, questo pezzo numero dieci. Prima cose di basse! Toglimi tutte cianfru di saglie in piedi sui mobili.

KATY - Mi raccomando sono cose delicate, papà ci tiene tanto! Avete portato la plastica con le bollicine...

(Si vedrà Frank togliere con un solo gesto, tutti gli oggetti dalla scrivania di Giovanni)

KATY - Non l'hanno portata.

FRANK - Quando finisci con numero sette, togli tutti quadri di appesi e metti su camion che va a deposito.

(Frank prende la targa dell'U.P.O.)

KATY - No, per carità, quella noi Se si perde, altro che matrimonio, qui succede una tragedia

FRANK - Tu trankilla, oki? Io già dispiegato, va tutto in grande deposito di sicurezza, come di cassaforte!

(Agli aiutanti) Io metto ultima ciliegina di fine di lavoro. (Prende degli enormi fiocchi e sale sulla scala per appenderli)

(Suonano alla porta. Katy va ad aprire, fa entrare la madre e blocca il padre sulla soglia tappandogli gli occhi con le mani)

KATY - (Eccitata) Ciao mamma!

GIOVANNI - Ciao Katy.

KATY - No, aspetta, aspetta non guardare subito. (Porta il parte al centro del salone) Vieni, vieni qui, ecco così al centro.

TUTTI - Uno, due, due e meno.., tre!

(Katy toglie le mani dagli occhi di Giovanni. A Giovanni guardando il terribile insieme, kitch e di cattivo gusto decò coordinatore gli scappa una esclamazione)

GIOVANNI - Addio, i ladri!!

KATY - I ladri??

GIOVANNI - (Ricordando la promessa fatta a Luisa, cerca di recuperare) Ehm, dove sono finiti i miei quadri?

FRANK - Buttato via! Tu ricorda: "esce quadri...

GIOVANNI - ...ed entra picche".

LUISA - Allora Giovanni, che te ne pare? A me sembra che abbia fatto un bellissimo lavoro.

GIOVANNI - (Guarda Luisa e poi Frank) Non pensavo potesse essere capace di tanto.

FRANK - Grazie papillà!

KATY - Ti piace sul serio?

GIOVANNI - Ma che fai scherzi?

LUISA - Giovanni, tu le promesse le mantieni vero? Quindi che devi dire a Frank?

GIOVANNI - Che gli devo dire.., vedendo come ha ridotto.,. ehm, come ha trasformato la casa... gli posso solo dire...

LUISA - Giò

GIOVANNI - ...che ha fatto un lavoro con i fiocchi!

FRANK - Commosso) Oh. credimi mister papillà, dopo queste di parole, io quasi, quasi do di bacio.

GIOVANNI - Ed io do di stomaco!

(Frank si allontana)

KATY - Papà, ti devo dare una bellissima notizia.

GIOVANNI - Non vi sposate più?

KATY - Lo sai che Manfredi ha recuperato i tuoi francobolli?

LUISA - Lo sa. Gliel’ho detto io. Con tuo padre ci siamo fatti una bella chiacchierata, e devo dire che l’ho trovato cambiato. Pensa mi ha voluto giurare, lui.., ma spontaneamente di, che da oggi in poi sarà molto più comprensivo.

(Luisa indica a Katy il regalo che Giovanni ha in mano)

KATY - Cos'è?

GIOVANNI - Un regalino per Manfredi, un modellino della nuova Ferrari, mi hai detto che è un appassionato...

KATY - Papà, sei il papà più dolce che una figlia possa mai desiderare!

GIOVANNI - Piano! È radio comandata, questa mi parte con tutta la scatola! Vado a posarla di sopra.

(Ritorna Frank con uno smoking verde pisello in mano)

FRANK - Papillà!

LUISA - (a Frank) Che cos’è?

FRANK - (a Giovanni) Ecco tuo smoking per ceritimonia

GIOVANNI - Come nero, mi sembra un po' troppo verde di pisello.

KATY - È bellissimo.

FRANK - Oh questa è morte di sua per matraiagio sciccoso.

GIOVANNI- No, Frank grazie del pensiero ma lo smoking ce l’ho già.

(Giovanni va a posare il regalo. Suonano alla porta, Luisa apre, entra Rinaldo)

RINALDO - (Da dietro la porta) Indovinate chi sono?

LUISA - Rinaldo, che piacere. Come stai?

RINALDO - Benissimo. A te neanche lo domando, ti vedo in splendida forma!

LUISA - Adulatore. E Costanza non è venuta?

RINALDO - Si è fermata qui fuori a discutere con un vigile perché il nostro cane non aveva, la museruola…. cose dell’altro mondo!

(Rientra Giovanni con uno smoking evidentemente stretto)

GIOVANNI- (Canticchiando) ...che ne dite? Comprato nel 75, e ancora mi sta!

KATY - Come un guanto!

LUISA - Ehm... forse dovresti fartene uno nuovo.

GIOVANNI - Perché - non mi dona?

(Suonano alla porta)

KATY - Vado io.

(Entra Costanza)

COSTANZA- Ciao a tutti!

KATY - Ciao, mamma. E Manfredi?

(Katy prende una cosa, esce dalla vetrata e va in giardino)

COSTANZA - Oh, santo di quel cielo! (Rivolta a Rinaldo) Il vigile; non voleva avere ragione a tutti i costi? Comunque, l’ho lasciato qui fuori a discutere con il cane.

(Frank va verso Giovanni lo prende e lo porta verso la vetrata dalla quale rientra Katy)

FRANK -Papillà, ti devo parlare.

KATY - Frank, cosa devo dare da mangiare ai cigni?

GIOVANNI - Non capisco... i cigni?!

FRANK - Ho già ordinato mangime da Londra.

GIOVANNI - Ma noi non abbiamo i cigni!

FRANK - (Consegnandogli un depliant) Da oggi li avete.

(Entra un giardiniere dalla vetrata)

GIARDINIERE - Scusate, è vostro quel cane qua fuori col cappello da vigile? Ha tutte piume bianche in bocca.

GIOVANNI- (a FranK) Frank i cigni erano assicurati? Per favore può andare a vedere cosa sta succedendo in giardino?

FRANK - (Tornando indietro dalla vetrata) Io mi pauro troppo se sento cane che abbaia! Da piccolo sono stato mangiato da chiwawa!

GIOVANNI - Sì, solo un pezzo però!

(Katy, Luisa e Costanza ridono ed escono con un catalogo in mano. Frank esce dalla vetrata)

RINALDO - (A Giovanni) Giovanni, mi sono permesso di modificare il menù del pranzo di nozze. Ho aggiunto tartufo d’Alba, ostriche Belon, e champagne Crug millesimato.

GIOVANNI - Caviale russo niente, eh?

RINALDO - Giovanni, io e te, non ci dobbiamo far guardare dietro.

GIOVANNI - Per quello c’è già Frank.

(Rientrano le tre donne)

LUISA - Abbiamo scelto l’abito. (Rientra Frank)

KATY - (A Giovanni) Ti prego, guardalo, papà!

GIOVANNI- Molto bello.

FRANK - Io conosco stilista, lui fa prexi di ladro!

GIOVANNI- Allora scegliamone un altro. (Guardando Luisa) Non ne sto facendo una questione di soldi, ma di etica.

FRANK - Bravo! (Battendo le mani)

GIOVANNI - (a Frank) Potrei anche fare felice mia figlia e dire lo prendo, e non mi interessa sapere quanto costa.

FRANK - Trenta milioni.

GIOVANNI - Ho detto che non m’interessa!

LUISA - Giovanni!

GIOVANNI - Lo prendo!

(Entra Manfredi)

MANFREDI - Papà? Indovina?

GIOVANNI- Oh, almeno gli altri mi facevano la domanda!

MANFREDI - Cosa sono riuscito a fare? -

GIOVANNI - (a Manfredi) Hai recuperato i miei francobolli!

MANFREDI, COSTANZA, RINALDO - Risposta esatta!

(Manfredi dà a Giovanni il collezionatore con francobolli)

COSTANZA - Giovanni, collezioni francobolli? Non sapevo che eri un grande sifilitico!

GIOVANNI - Filatelico! Comunque, finalmente abbiamo una buona notizia!

COSTANZA - A proposito, io invece devo darvi una tremenda notizia. I parenti che abbiamo invitato dall’Australia (Scuote la testa) non vengono più: zio Luigi……infarto…..

GIOVANNI - Meno male!

COSTANZA - Eh? -

GIOVANNI - No dico, meno male perché... perché nella disgrazia è stato fortunato, con l'infarto non soffi.

COSTANZA - (a Giovanni) Questo è vero. Ah guarda Giovanni io lo dico sempre, se devi morire...

GIOVANNI - L’infarto è una mano santa

KATY - Ehm papà? (Facendogli l'occhiolino) Perché non vai a prendere il regalino...

GIOVANNI - Ah si. Torno subito. (Il padre di Katy si allontana per andare a prendere il suo regalo per Manfredi. Rinaldo chiede attenzione a viva voce andando verso la finestra)

RINALDO - (Batte le mani) Un momento di attenzione prego. Avvicinatevi (Tutti si avvicinano alla finestra)

Guardate che c’è la fuori.

(Guardano tutti dalla finestra rimanendo esterrefatti. Nel vialetto d’ingresso è posteggiata una fiammante Ferrari)

LUISA - Ma quella è una Ferrari!

RINALDO - Un pensierino per i ragazzi.

MANFREDI - La 5 e 50 Maranello! Sono senza fiato!

GIOVANNI - (Rientrando) Adesso non esageriamo! Una cosuccia. M’hai detto che facevi collezione e ho pensato che ti potesse piacere...

(Giovanni capisce improvvisamente che l'entusiasmo dei presenti non è dovuto al suo modellino, bensì ad una vera Ferrati. Rimane di sasso e rimette subito il modellino nella sua scatola)

RINALDO - (Dandogli le chiavi) Allora che vogliamo fare, vogliamo restare qui o vogliamo uscire tutti a vederla dal vivo?

MANFREDI - Sì, Katy, andiamo a provarla!

KATY - Arrivo!

LUISA - Frank, le piace?

FRANK - Grande di stile. Ma rosso troppo volgare. Io farei verde di pisello.

(Tutti escono tranne Costanza. Giovanni si accascia sul divano)

COSTANZA - Ma che ci troveranno poi in una Ferrari?

PENSIERO

GIOVANNI - Tutto sembrava coalizzarsi contro di me. E guardando Costanza mi venne un'idea: se volevo tenermi Katy ed evitare quel disastro economico che stava diventando il suo matrimonio, avevo davanti a me un’occasione d’oro, l’ultima.

COSTANZA - (Vede Giovanni semi svenuto) Oh mio Dio. ..Giovanni che hai? Sei caduto in trench?

GIOVANNI - (Con gli occhi spiritati) No, sono caduto in giacca! Scusami ho bisogno di una boccata d’aria (va verso la vetrata). Ecco, ci mancava solo la visita di mia sorella!

COSTANZA - Chi?

GIOVANNI- È fissata con i tarocchi e poi da quando è in televisione si è montata la testa

COSTANZA - Ma chi?

GIOVANNI- Lo so, non è bello, ma io certe volte mi vergogno di dire che è mia sorella!

COSTANZA - Tua sorella?!

GIOVANNI - Lady B!

COSTANZA - Lady B è tua sorella?!

GIOVANNI - Sì, ma guarda, non voglio neanche vederla Costanza, non t’ho mai chiesto niente. Mi vuoi fare una cortesia, dille che non ci sono, che sono andato a vedere la Ferrari.

(Giovanni esce. Costanza è quasi paralizzata dall’emozione. Si vede passare Giovanni fuori dalla finestra sul fondo)

COSTANZA - Oh santo di quel cielo! Sono emozionantissima! Dopo dieci anni che la vedo in televisione, finalmente la posso conoscere dal vivo. Mi tremano le gambe, mi batte foste il cuore…. non vorrei che mi venisse un elettrocardio plasma.

(Entra Lady B)

COSTANZA - Lady B, sono qua davanti ai tuoi piedi prostata.

LADY B - Questo è un problema che riguarda mio fratello. Tirati su, non t’affliggere al pensiero d’omaggiarmi. Oh! Ho detto tirati su, devo chiamà il carro attrezzi? Giò c’hai tandi pesi in questo tuo cuore di mamma.

COSTANZA - Quant'è vero.

LADY B - Che i tarocchi tutti quanti ti proteggano davanti. E la palla ch’è di vetro ti protegga anche di dietro. (La invita a sedersi) Siediti.

COSTANZA - Lady B io c'ho un problema.

LADY B - Parla liberamente. Sfocati, senza tema d'alcunché. (Prende le carte, le mischia e ne dispone cinque sul tavolo) Ma prima dimmi: qual è il tuo segno zotiacale?

COSTANZA- Sono della costemazione della vergine.

LADY B - (Sorpresa) Ti facevo più della costipazione del toro. Dunque secondo me tu c’hai la bilancia nella seconda casa.

COSTANZA - Brava, nella casa al mare. Solo che con la salsedine si è arrugginita.

LADY B - Proprio di coccio!

COSTANZA - No, di metallo! Eh ma quella è la salsedine che è terribile, mangia tutto. Deve vedere come ha ridotto gli infissi. Ah, ma quest’anno, per essere sicuri, li facciamo in profillatici d’alluminio.

LADY B - Eh, più sicuri di quelli! Ma io vedo nei tuoi occhi, che c’è n'ansia che t’assilla, ora interrogo i tarocchi, non temere stai tranquilla.

COSTANZA - Sì. Dunque mio figlio dovrebbe sposarsi.

LADY B - E il ragazzo è scondendo vero?

COSTANZA - Chi lui? No no…. quello è felice. Ogni volta che parla del matrimonio spruzza gioia da tutti i pori.

LADY B - Che fa l’ortolano? Fijetta mia, scegli una carta? (Costanza sceglie) La numero due. (La maga la gira) L’impiccato.

COSTANZA - Oh Madonna! Che è infelicità?

LADY B - Certo s’era felice non s’impiccava!

COSTANZA - Oh santo di quel ciclo...

LADY B - Calmati, facciamo la controprova. Scegli un’altra carta. (Costanza sceglie. Lady B la guarda e urla) Ah, ah, ah, ah!

COSTANZA - Che c’è?

LADY B - La luna nera! Sarà un brutto matrimonio. Vedo lacrime, sofferenze, privazioni, tribolazioni...

COSTANZA - Oh madonna, quelli si sposano fra pochi giorni. (Si sente girare la chiave nella toppa)

LADY B - Per carità, qua bisogna interrompe tutto.

COSTANZA - (Disperata) Come tutto?

LADY B - (Trafelata, guardando verso la porta) Tutto, tutto. Anche la seduta. (Lady B esce di scena in gran fretta Costanza rimane impietrita sulla sedia, ancora con la carta dell’impiccato in mano. Entrano tutti)

KATY - Costanza? Sei rimasta sola?

LUISA - Dov'è andato Giovanni? (Chiamandolo) Giovanni! Giovanni!

(Giovanni esce dal bagno mostrando grande tranquillità. S’è tolto la veste di Lady B, ma ha dimenticato di togliersi la parrucca bionda e ha i pantaloni arrotolati sulle gambe)

GIOVANNI - (Fa lo sciolto) Ehilà. Già di ritorno? Beh, come va questa Ferrari? (Tutti lo guardano allibiti) Beh, che avete da guardare?

LUISA - Ma hai la parrucca?

GIOVANNI - Perché non avete visto gli orecchini!

(Buio. Solo Giovanni in scena)

GIOVANNI- Non mi ero mai sentito così umiliato in vita mia. Da quel momento, decisi di tapparmi la bocca, di non fare più nulla per ostacolare il matrimonio, e di accettare tatto quello che sarebbe avvenuto, ad occhi chiusi. E difatti, cominciai a soffrire d’insonnia.

(Notte in casa di Giovanni. Giovanni è in salotto, non riesce a dormire. Entra Katy)

KATY - Papà, cosa fai ancora in piedi?

GIOVANNI - Non riesco a dormire.

KATY - Neanche io. Continuo a pensare che questa è l’ultima notte che dormirò in casa mia. Un po' la mia ultima notte da bambina, Insomma, ho vissuto qui da quando avevo 5 anni e mi sento come se dovessi riconsegnare la chiave domani. È stato così strano vuotare la mia camera.. tu mi hai sempre insegnato a non buttare via niente, così.., ho raccolto tutti gli animaletti di peluche spelacchiati, i diari, apparecchio per i denti, i posta dei miei idoli preferiti... Li ho portati via tutti. Non riuscivo proprio a lasciarti... insomma, so che non posso restare però... non vorrei proprio andar via.

GIOVANNI - Bè, di questo è fatta la vita, di sorprese, di piccole cose che ti arrivano alle spalle o scatenano sentimenti. A me succede ancora. (Comincia a nevicare)

KATY - (Guardando dalla finestra) Oddio, sta nevicando! Questo a proposito di sorprese!

GIOVANNI - Sai, qui non nevicava da quando avevo 19 anni. (Padre e figlia si avvicinano alla finestra)

KATY - Oh, no! La neve sta coprendo tutti gli addobbi nel giardino! (Guarda il padre) Ehi, ma cos’è quella faccia?

GIOVANNI - No, niente, io stavo solo pensando...

KATY - Stai pensando che finirà per costarti di più?

GIOVANNI - No. Stavo pensando che ricorderò questo momento per tutta la vita.(Si abbracciano. Entra Frank e mentre Giovanni parla, l’aiuta a vestirsi)

GIOVANNI - Nonostante avessi giurato a me stesso che non mi sarei mai vestito da pinguino, arrivò il giorno del matrimonio di Katy e Frank mi vestì da pinguino. (Frank porta il vestito a Giovanni). Grazie Frank (infilandosi il gilet) Mi si dice che un giorno guarderò indietro a tutto questo con enorme dolcezza e nostalgia. Io me lo auguro. (Frank gli mette il papillon). Scusi Frank non troppo stretto. Il matrimonio che avevo osteggiato con tutte le mie forze, il momento che avevo paventato negli ultimi sei mesi - beh, per la verità negli ultimi 22 anni - aveva avuto il sopravvento. (Frank gli mette la giacca) Come sto?

FRANK - Fabulesco! Oh, pochette!

GIOVANNI - (Tirandolo fuori dal taschino) Ce l’ho già. Verde di pisello!

FRANK - Passo dare abbraccio? (Fa per abbracciarlo ma Giovanni gli dà la mano)

GIOVANNI - (Dandogli la mano) Grazie di tutto, Frank. (Frank esce)

GIOVANNI- Accompagnando Katy all’altare successe quello che non avrei mai immaginato, mi sentii felice e orgoglioso di essere il padre della sposa. Ho visto un sorriso di mia figlia, che non conoscevo.., è come se lo avesse conservato per quel momento e ho capito che la mia era stata una battaglia persa in partenza Mentre ero calato in

questi pensieri filosofici, tutto era già successo: i brindisi, gli auguri, il riso, le lacrime di mia moglie.., tutto era già stato fatto.

(Si sentirà sera voce fuori scena, che dirà):

VOCE - Signore e signori fra poco la sposa lancerà il suo bouquet e poi insieme allo sposo partiranno in viaggio di nozze per le Hawaii.

(Si sentiranno le voci degli invitati. Entra Katy con l’abito da sposa)

KATY - Papà, ma dove ti eri cacciato? Ho lanciato il bouquet e non ti ho visto. Per fortuna sei qui, non sarei mai partita senza salutarti.

GIOVANNI- Katy, forse sarò di parte, ma sei la sposa più bella del mondo.

KATY - E tu sei il papà più dolce dell’universo.

GIOVANNI - Lo so, la torta m’è costata dieci milioni.

KATY - Papà, volevo ringraziarti, hai organizzato un matrimonio

GIOVANNI - Per me è stata una grande lezione ho capito che a volte per continuare ad avere le persone che ami, le devi perdere un poco. (Si abbracciano. Cominciano a ballare. Entra Luisa. Katy va via e Giovanni continua a ballare con Luisa)

GIOVANNI - È andata via.

LUISA - I figli crescono e se ne vanno: è una legge di natura. Ma si può essere vicini ad una figlia, anche stando lontano.

(Buio. Stanza di un albergo nelle Hawaii, in penombra. Katy è a letto Manfredi attacca il ricevitore del telefono, e

va da Katy)

MANFREDI - Amore...?

KATY - (Svegliandosi) Si..

MANFREDI - Ho già ordinato la colazione.

KATY - Sei un tesoro.., ho una fame. (Si sente bussare alla porta)

MANFREDI - Avanti!

(Entra il cameriere di spalle a1 pubblico con il carrello per la colazione. Girandosi si scoprirà che è Giovanni).

GIOVANNI - La colazione è servita! (Buio).

FINE